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Antologia poetica

L'amore - La donna - Morte dei propri cari - Affetto per i propri cari- Tristezza e solitudine - Il dolore - La nostalgia - Racconto di un episodio - La natura - Gli animali - Gli oggetti - I desideri - I ricordi - Il poeta e se stesso - Il poeta e i luoghi - Il poeta si diverte - La poesia per i poeti -


 
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Poesie d'esordio
2002-2016
 



 

Una voce poco fa
Mentre spedito vo' sul lungomare
dalla scarpata sento il mio nome fare
alla ringhiera m'affaccio per guardare
sono sol'io e in fondo strilla il mare.

C'è solo l'onda nera che borbotta
il sole osserva ma oggi non scotta
anche la schiuma un po' pare s'è rotta
va avanti e indietro, sembra una ricotta.

Quel borbottio mi pare sia un lamento
e s'accompagna al solfeggiar del vento
ma il mio nome urlare ancor risento
sembra la voce d'un parente spento.

Tendo l'orecchio e mi sforzo a sentire
ma solo l'onda andar vedo e venire
dall'orrido un pianto par salire
mentre la pioggia vuol farmi irretire.

Tendo lo sguardo a una nube stanca
s'agita in cielo un po' nera, un po' bianca
anche il mio passo or fatica e arranca
a dire il vero anche il respiro manca.

Ma quella voce continuo ad ascoltare
anche un gabbiano s'è unito a gracidare
capita a volte con cupa ansia pensare
ad Atropo che mi vuole via portare.

(Boccheggiano 20.5.2023 – 17:16)
Salvatore Armando Santoro


Dendrolatria
Gli alberi erano vivi, erano un simbolo:
in ogni bocciolo che si apre
in cima ai rami, ogni anno
l’universo resuscita
dal sonno, un dio ritorna
vittorioso dai morti; fu stupendosi
del periodico, certo rinnovarsi
della livrea del fogliame, che gli avi
s’inchinarono per la prima volta
alle potenze del fuoco e dell’acqua
e appresero che non esiste morte,
che vera è solo l’alba, la promessa
che all’onda segue l’onda, al seme il frutto.
Oggi non ho per bosco
in cui pregare, che questo, d’inchiostro;
riti sterili compio,
olocausti di sillabe,
su un altare di carta:
tempio vuoto, in cui talvolta il vento
vaste eco straniere,
perduti oracoli, fa risuonare.

Da Quando gli alberi erano miei fratelli.
Il silenzio degli alberi
Guglielmo Aprile    
 

"Al di la delle nuvole"
Nelle nostre menti
esiste una realtà
che ci apparterrebbe
se solo potessimo viverla.
Un'altra vita nascosta,
al di la delle nuvole.
Cristiano Berni
 

Tramonto autunnale
I pensieri vanno e vengono
come nuvole gonfie e nere
nel cielo pallido e grigiastro
di questo giorno dicembrino.
Raggi di luce rosa
saettano come strali
e vibranti salutano
i monti austeri
e l'amico mare.
Il sole sembra divertirsi:
si nasconde dietro una vermiglia
nube carica di pioggia.

I pensieri vanno e vengono
con il vento di libeccio
che s'aggira virulento
tra le siepi e le piante;
schizza gocce irrequiete
d'acqua tiepida
su terrazze, finestre e strade.

I pensieri vanno e vengono
tra i celesti lontani squarci
che combattono con le nuvole
e si beano di rosea luce.
La sera scende a poco a poco
tra bagliori che si spengono
ed ombre che s'accendono.

I pensieri vanno e vengono
nella solitudine serena,
nella pace della sera.

Dalle colline al mare
Nino Silenzi  
         

[ma langue fabrique]
ma langue fabrique
un corpus d'effondrement

à tout instant
les pages
de mes notes
se transforment

je pense à cette chose
machée
traduite
en un long silence
Carol-Ann Belzil-Normand  


[la mia lingua costruisce]
la mia lingua costruisce
un corpo che si scioglie

in ogni istante
le pagine
delle mie note
si trasformano

penso a quella cosa
masticata
tradotta
in un lungo silenzio
Carol-Ann Belzil-Normand         traduzione di Nino Muzzi
 

Nelle tue sante mani
ripongo la mia anima,
il ruo profumo inebriante che porta pace,
nel silenzio...
e poi stringo le tue mani...
per poter sperare, lottare e credere.. nell'amore che mi dai.
Maria Toriaco
 

Preghiera
io ogni tanto faccio mentalmente una brevissima intensa preghierina
di un istante
non di più che mi richiede infinita concentrazione
e concertazione con lo spirito esterno
che nemmeno so se esista

un pensierino elementare
per alimentare la infinitesimale forza interiore che ho
che ho ancora in serbo in riserva

che io ormai sto sentendo sfiorare l'abisso del nulla
per riuscire a resistere alle insistenze del male eterno

perchè il Male è intrinseco alla Natura dell'Universo
è nativo d'essa...ecco...

io termino quel millisecondo di spiritualità trascorso in preghiera
con il segno della Croce di Cristo
proprio un attimo impercettibile
ma mi fa bene.

Buona giornata
enrico tartagni


Parole
Con l'imbrunire l'aria è più leggera
senza più il peso del brillar del sole.
Sceman per le vie i gas, e le parole
assumono il valore che mancava.

E anche chi da solo se ne stava
a rimirare intorno a lui il nulla,
qualche parola ha in testa che gli frulla
e con se stesso inizia a colloquiare.

Tacciono invece, dopo il gran da fare,
i passeri sugli alberi annidati,
or che del giorno se ne sono andati
i gai momenti e i rumorosi canti.

E l'ombre scendon giù come giganti
ad impaurire i bimbi nei lettini,
ma un clic li spegne e già gli son vicini -
per le ore buie - gli angeli custodi.

Vanno sciogliendo - le parole - i nodi
che complicatamente ha annodato
il frettoloso giorno che è passato.
Ma chi non ha trovato le parole?

Per chi non sa trovarle o non lo vuole,
già gl'incubi son pronti per la notte.
Parole non trovate, o interrotte,
o affogate nel pozzo dei silenzi.
Armando Bettozzi
 

Tendenza
In questo campo fitto di candele
(e ciascuna si affanna a prevalere)
un vento spira da scaturigini ignote:
correre, sorpassare, sopraffare …
sulle rive abbrunite del traguardo
quando si prelude mutamento
dello stato concreto a vento freddo,
la preda ammanettata si dibatte
sulla sabbia frusciante di memorie
che escono dalle intercapedini
del tempo, e allunga il verso
apparecchiando passi dove il tonfo
è l’unico alibi che conta.
Il libro può essere consultato,
ma solamente l’orme
rimaste nell’archivio del deserto.
Giuseppe Stracuzzi
 

Ti cerco…
Ti cerco nell’immensità del tempo
            tra gli spiragli delle
                       nuvole

Ti cerco nel volo di una rondine
           nel profumo di una
                       rosa

Ti cerco tra i miei pensieri nei
       miei sogni nella mia
             disperazione

Ti cerco tra i sussulti del mio cuore
           nel sobbalzare del vento
                    nella pioggia

Ti cerco tra le ombre che mi camminano
             vicino tra le mie preghiere
                    nello scivolare

della sabbia
in una clessidra

Ti cerco nel tempo nel mio tempo nel
          mio passato nelle mie
                     illusioni

Ti cerco sempre al sorgere del sole
        allo spuntare del tramonto
                     al calar della

luna

Ti cerco nel mio destino e ti vedo
              seduta in un angolo
                   del mio cuore

… che sorridi
Franco Fronzoli
 

IV
Forse piangere un po'
va bene
mentre scaldo l'acqua
per il mate
e sento passare un aereo.
Ho sempre
preferito i tramonti
alle albe
sono altrettanto imponenti
ma ho questa mania
di saper contemplare meglio
gli addii.

Da "Forzado a Viajar" (Paserios Ediciones)
Pablo Andrés Rial    
 

Resurrezione
lasciarsi sorprendere dal divino -
aspersi da acqua e sangue
si è vita nascosta nel Risorto

rotolare di massi
dagli antri del cuore

fino ad aprirsi alla luce

1.4.24
Felice Serino
 

Haiku Ortografico
lenti scalpicci -
bei ellebori neri
su bianca neve
Laura Lapietra ©
 

La Vita é un percorso
tra la nascita e la morte
ed é sulla sua strada
che ti ho incontrata

Al mattino quando schiudo
gli occhi e sei li distesa
al mio fianco, appari come
un quadro del Modigliani

Nell'aria respiro ancora
la tua fragranza di Donna
inebriante e lussuriosa

Hai ancora quel lieve non so che
ti osservo ,sorridi ,il tuo aspetto
appare quasi beato

Vorrei catturare questo istante
per l'eternitá,imprimerlo nel DNA
dell'Anima

Custodirlo ed essere grato
di averti amata
e tu mia Sirena di aver amato
me..

21/11/24
Ciro Seccia
 

Sassìn
Desperada
na ava
la va zercando
i sbianzi del to sol.
Chi sa
pol esar anca che laltro sol
el vada enterogando
to mama sòpa.
Son mi el sassìn
chel gà scavessà
la to gànba.
Parché el zal vivo
dei sbianzi del to sol
el gà resussità
naltra volta
el sogno del mio cuor
assetà de calor.
Sì, xe stà ste mani quà
a scavessàr
a to vita.
Mea culpa
mea culpa
mea massima culpa.
Pietà, pardon domando
a ti e ae to raìse
che le xe là
ad aspetarte invàn.


Assassino
Un' ape disperata
va cercando
i raggi del tuo sole.
Chissà
forse anche l'altro sole
sta interrogando
la tua mamma zolla.
Sono stato io
a spezzare il tuo stelo.
Perché il giallo vivo
dei raggi del tuo sole
ha resuscitato
un'altra volta
il sogno del mio cuore
assetato di calore.
Sì, sono state queste mani
a spezzare
la tua vita.
Mea culpa, mea culpa,
mea maxima culpa.
Chiedo perdono, pietà a te
e alle tue radici
che sono là
ad aspettarti invano.

Da Il peso dell'anima
Roberto Soldà
 

La terra è viva!
Genera il
germoglio dalle zolle.

Nasce il fiume e
verso il mare scorre.

Il mare è
perpetuo movimento.

Il vento spira
lento o impetuoso.

Vive la terra.
Alessio Romanini
 

```Figlio del vento
E quando io
ero giovane lino,
mi divertivo
a danzare al vento.
Ma ora che
son tornato bambino,
scuote uno straccio,
stanco e lento.

Intreccio fragile,
ormai spezzato,
canto il ricordo
che non è svanito.
Figlio del vento,
cenere al fato,
sogno il broccato
al faro mai spento.

29ottobre24 ```
Ben Tartamo
 

Pochi sono gli ingredienti 
Della serenità 
Un nebbione che tutto ammanta
L’intimità della tua casa 
Un bel fuoco nel caminetto 
La gatta sulla sedia 
Che dorme facendo ron ron
L’impasto che lievita 
Lo sfrigolio sul fuoco 
E tu che tenti di leggere 
Ma la tua testa non si concentra 
Perché perfino lei soccombe 
Di fronte al cuore 
Che palpita d’amore 
Per un lui mancante
Che forse tornerà in primavera 
Insieme al garrire delle rondini.

2 novembre 2024
Sandra Greggio
 

l'ultimo secondo
è un difetto di fabbrica irreparabile
avrà uno sconto
dicono
nella prossima vita
Radio Fanculo per i moribondi
testimoni del vero gusto dell'aria
nell'ultimo secondo
spenta la luce

fai un patto con la mente
perdi forma
diventa il tuo immaginario
senza confini
senza argini
qualcosa di marcio in te
pura chimica
pizzo di pietre per ossi
fa schifo
ma la paura
è la vetta giusta per il volo
ora apri le ali

la tua mente non sente dolore
la tua lingua non ha mai assaggiato la pioggia
t'hanno chiamato l'idiota che punta ai sogni
ed ora sei il figlio del cosmo


the last second
It's an irreparable manufacturing defect
he'll get a discount
they say
in the next life
Radio Fuck You for the Dying
witnesses of the true taste of air
in the last second
turn off the light

make a pact with your mind
lose consciousness of your shape
become your imagination
without borders
without banks
something rotten in you
pure chemistry
lace of stones for bones
It sucks
but fear
is the right peak for flight
now open your wings

your mind feels no pain
your tongue has never tasted rain
they called you the idiot who only aimed at dreams
and now you're the son of the cosmos
Jacqueline Miu

 Ammira i quadri di Jacqueline
 

Curriculum mortis : Una Vita in Versi
7
Alcuni classici: greci e latini
tra un clistère e l’altro di realismo,
che un tempo si facevano ai bambini…
insieme ad un vaccino di verismo…

E dopo un cachet naturalista
Una puntura o due di simbolismo
La sera, uno sciroppo… surrealista,
e una fialetta o due di dadaismo …

E dopo questa lunga, strana cura
Chissà se un giorno riuscirò a guarire:
tanti ne uccide la letteratura
ma di qualcosa si dovrà morire

Intanto, la mia vita era ormai questa
La sera: studio, la mattina: inclasse
era una vita semplice e modesta:
a me bastava solo che durasse…

E, mentre io mi stavo abituando
A quella vita, a certi miei autori
arrivó l’ora, il giorno, il mese quando
all’improvviso mi ritrovai fuori

(Continua)
Carlo Chionne
 

Aci e Galatea
Da' Nebrodi discende una vallata
orrida e bella di rocce scavate
da chiare acque che scendono a valle
e al mare leste van per ricordar.

Tra Aci e Galatea fu amore immenso,
ma terminar lo volle Polifemo
ponendo fine al vivere incantato
del suo rivale lieto nell'amor.

Gala di Poseidone fu la figlia
ma il frutto del dio Pan, Aci il pastore,
solo di giorno amare la poteva,
dovendo al mare a sera ritornar.

Per lei grande una smania ebbe il gigante,
sposa la chiese quindi al re del mare
ed al garbato no di quella ninfa
da furia fu sconvolto e fu brutal.

Uccise il messagger che l'informava,
svelse dalle foreste alberi e rocce,
rombante come tuono in faraglioni
mirabili quei massi tramutò.

Trovò il pastore mentre che dormiva
e sotto un sasso spense la sua vita,
ma quando a Gala giunse la notizia
piangente sulla spiaggia lo cercò.

Fu un pianto senza fine disperato
che forte arrivò a Giove e lo commosse,
così a tenerli uniti eternamente
in forra ed in torrente li mutò.

D'allora, in quella valle ch'è un incanto,
per sempre Aci e Galatea staranno,
per quel connubio, amanti senza tempo,
il loro amore eterno trionfò.

Da …Intricati Pensieri…, Miti, Leggende e Verità
Piero Colonna Romano
 


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