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Poesie pubblicate il 9 Marzo 2021
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Poesie d'esordio
Montalcinello
Curve, curve a non finire,
e finalmente la macchina,
giunta al quadrivio,
si è tuffata nella strada
che porta al paese. L'unica
che non ha sbocco
e che ti lascia proprio nel cuore
di questo gruppo minuscolo
di case di pietra.
Sono tornata.
Ancora una volta sono tornata
a respirare l'aria dell'infanzia,
che solo qui ritrovo.
Ancora una volta me ne andrò,
sola,
per i "chiassi"
a ricercare me stessa
e nei vicoli l'odore del pane.
E' cambiato il paese
come io sono cambiata
e inutilmente cerco.
Ma nei "chiassi" deserti,
posso trovare ancora
le immagini di allora,
posso sentire risate e grida,
rimbalzi di pallone
sul selciato di pietra,
e vedermi
là,
nei giochi dei bimbi,
correre leggera.
(Da "L'obliqua magia del tempo")
Caterina Trombetti
Poesia pubblicata il 9 gennaio 2011
Il mio cane assassinato
Il mio cane è stato ucciso,
sembra sia morto per amore,
glielo hanno negato l’ignoranza e la stupidità popolare.
È morto scioccamente una mattina
inseguendo una cagna in amore
che non ha potuto soddisfare.
La sua bava, scambiata per rabbia,
lo condannò alla fucilazione come un partigiano
che stava lottando per conquistare la libertà.
È triste soffrire per amore,
doloroso morire per amore,
penoso pensare sempre a quell’amore assassinato.
Ne so qualcosa io che ho gustato le pene dell’amore,
io che ho tanto amato,
che ho anche tanto sofferto per amore.
Eppure ho ricordi belli dei miei amori,
non li ho mai dimenticati,
anche le lacrime ricordo,
tante e sincere,
disperato per amori giovani e vecchi,
disperato per il mio cane
che ha pagato per non aver potuto dare l’amore.
Tra le mani, a volte,
penso di avere un guinzaglio di pelle intrecciata,
il collare gli era rimasto sul collo
e giace con le sue ossa consunte,
rimaste sotto il cemento del convento delle suore.
Ogni tanto avverto il suo lieto abbaiare
quando tornavo da scuola:
per un attimo lascio la cartella
e corro fuori su una strada polverosa,
battuta dal sole,
solo,
con un guinzaglio di pelle intrecciata tra le mani.
(Boccheggiano 16.12.2020 – 9:36)
Salvatore Armando Santoro
Specie nel periodo della pandemia…
Ditta Beccamorto & Socia
Che bello…quel sorriso che non hai
e che non può nemmeno immaginarsi
in chi tra casse è intento ad industriarsi
in un via-vai che non finisce mai.
Per te e la nera-socia-porta-guai
comunque è un modo onesto pe' intascarsi
lo stipendiuccio senza l'affannarsi
tra i tristi, imposti "chiudi!" che ben sai.
Hai sempre il muso-lungo, con lo stampo
di qualche smorfia tutta addolorata,
come a dire: "Amico…non avevi scampo!"
Però tra i baffi ridi…sei contento
per chiuse e crisi che non v'han sfiorato,
e v'han portato, invece, un grosso aumento!
È proprio ditta assai ben azzeccata!
Soldoni a te, e a lei il compiacimento
ché con la morte, a te dà vita agiata.
Armando Bettozzi
Il computer
Le ore zoppicanti
Posate sopra un tavolo randagio
Forano gli occhi alle pareti,
guardano il computer
che profonde luce moderna
saltando a balzi sul tempo,
non più come un miracolo,
come un’abitudine, ormai
la scienza ha preso il sopravvento
sulla fantasia,
gli incubi stanno invece dei sogni,
allatta l’internet
frotte fumanti nei vivai,
lo schermo imbarca
sensazioni alla rifusa
nelle stive vuote dei bambini.
Giuseppe Stracuzzi
La baciata
Ballammo tutta
la notte
al ritmo latino
dei tuoi fianchi.
Ci guidò
la voglia
di un nuovo amore
da raccontare
una volta finito.
Non è finito.
Non abbiamo ballato
a sufficienza.
Le nostre diaboliche
imprese
mi tradiranno.
Io resterò baciata
e stregata da
una sfacciata sfortuna.
Eleonora Pozzuoli
Per Elisa, sposa
14 giugno 2003
Parole spezzate
dal pianto bambino
scivolano
oggi
su sguardi d’attesa
bianco stupito
di una sposa felice
promesse d’amore
su prati di mani
che ti stringono forte
lasciandoti andare
dolce bambina
profumata di giugno
di fiori nuovi
di sorrisi incantati
rimani per sempre
così
come oggi
fragile e forte
su quell’altare
Annamaria Gargano
Meraviglia
Dentro le pieghe della foglia
-allacciate le braccia al collo,
non so io, oggi, che dirti Meraviglia;
in fondo all’occhio tuo io volo
e mi strappa e mi porta il vento.
L’incanto trasfonde incanto,
Amore nel fumo denso.
Alessio Vailati
56
Cronaca
"in luce di sangue vita ti diedi
e tu l'hai gettata nel cassonetto"
ahi quel cielo di carta stampata
che s'indigna sotto gelida penna!
Da Le voci remote, Trasmigra il giorno, 2017
Felice Serino
Palpita un sussurro
Osservare il verdazzurro
con palpitante petto,
che dalle vette si staglia.
Il frammento azzurro
del cielo, grigie nuvole, il verde.
Sopiti campi dal verno, vedere.
L'erba marrone virente.
Immaginare di correre
come da fanciullo. Rincorrere
l'ingenua libertà, i meri sogni.
Sentire il costato palpitare
come un sussurro
come il gabbiamo sul mare.
Il profumo di passati
istanti svaniti...morbide
schegge nel seno conficcate.
Echeggia il cuore,
più forte...stormisce
nei pensieri...eri
bambino...sognare
era respirare.
Respirare veemenza
e, non dimenticare
la lieve essenza dell'esistenza.
Alessio Romanini
Gli occhi della Speranza
Ecco giunto il sabato! Dopo un'altra settimana di Covid, di numeri, di
contagi e purtroppo di morti.
Mi chiedo di che colore sia questo sabato: arancione o rosso?
Ma che importanza può avere? Sono ancora viva, questo conta.
Ed un desiderio contagioso mi spinge ad uscire.
E sono gli occhi i protagonisti.
Li riempio di entusiasmo, di desiderio di comunicare con le persone,
di sorrisi,di coraggio,di abbracci e strette di mano,
di tutto ciò che è proibito, perché gli occhi non temono contagio.
Ed ecco che il sabato non è più un giorno come gli altri.
È il sabato del villaggio, dell'attesa che tutto ritorni alla normalità.
Ed i miei occhi si tingono di verde, il colore della Speranza.
9 Gennaio 2021
Sandra Greggio
E regalerò
pagine di silenzi,
a te,
che più non sai ascoltare
la voce del mio scrigno.
Le mie parole
tornerò a donare
quando,
sciolta la neve del rancore,
i semi dello spazio
e del tempo
saranno fiori di perdono.
07 marzo 2021
Ben Tartamo
Poetry's Dream-Amici di versi
Team Artisti Venezuela-Italia
Y te daré
páginas de silencio,
para ti,
ya no sabes escuchar
la voz de mi ataúd.
Mis palabras
volveré a donar
cuando,
derritió la nieve del rencor,
las semillas del espacio
y tiempo
serán flores de perdón.
07 marzo 2021
Ben Tartamo
And I'll give
pages of silence,
to you,
that no longer you know to listen
the voice of my casket.
My words
I will return to donate
when,
melted the snow of rancor,
the seeds of space
and time
they will be flowers of forgiveness.
07 March 2021
Ben Tartamo
Hai presente il cielo?
il cielo è un’ onda vaporosa,
il cielo è un petalo di rosa,
il cielo è la smorfia d’ un sorriso,
il cielo è tutto quello
che sta più in alto delle nuvole.
E quando,
la notte lo nasconde:
dopo l’ alba, riapre gli occhi
e poi riappare,
come scialuppa in mezzo al mare:
Così pure il tuo sorriso,
come un’ onda,
che disperde la sua schiuma,
che s’ infrange in uno scoglio,
in quel mare di sconcerto,
torna sempre a illuminarsi in un cielo,
a primavera.
Antonio Scalas
Poesia
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