Pubblicazione Poesie del giorno

Pagina iniziale

Tematiche e testi

Poeti del sito

Narratori del sito

 Poetare | Poesie | Licenze | Fucina | Guida | Strumenti | Metrica | Figure retoriche | Creazione | Autori | Biografie

 

Poesie pubblicate il 13-14-15 Giugno 2025
 

Nell'inviare le poesie,  attenersi al regolamento
-cliccare per leggerlo-

Tutti i testi,  per essere pubblicati il giorno seguente, devono pervenire entro le ore 19.00

Le poesie, i racconti ed altro materiale devono essere inviati a
lurienzo@tiscali.it
 

In questa pagina non vengono inserite immagini

 

Antologia poetica

L'amore - La donna - Morte dei propri cari - Affetto per i propri cari- Tristezza e solitudine - Il dolore - La nostalgia - Racconto di un episodio - La natura - Gli animali - Gli oggetti - I desideri - I ricordi - Il poeta e se stesso - Il poeta e i luoghi - Il poeta si diverte - La poesia per i poeti -


 
Novità | Concorsi di poesia | Poesie consigliate | Racconti consigliati

Invia i tuoi racconti      Recensioni       La sorgente delle poesie      La Nuova Giostra della satira      Rubrica di annunci    



 

Invia le tue poesie

    

Consiglia una poesia

 
 

Commenti  Premi letterari
 


Poesie d'esordio
2002-2016
 



Pasqua profana
senza di te, una morte travestita
il mondo e ogni sua giostra,
le sue vili rotaie.
Cristo della tua bocca, dal sepolcro
di un bacio resuscito: squarcio
il libro chiuso, smentisco
il macigno a condanna delle notti.
Ero morto e non sapevo di esserlo,
fino a che vidi l’alba
umile e inconfutabile levarsi
oltre la collina delle tue labbra;
il primo uccello del mattino esulta.

Da La scoperta del fuoco. Casa editrice Leonida
Guglielmo Aprile

Binario morto
Tutti i giorni, alla stessa ora,
passava un treno a darmi gioia.
Ma da oggi sono triste.
Nessun treno passerà più:
son diventato un binario morto.
Marco Langmann  


Come dire?
Quando mi hai nei pensieri
e fugge la pioggia di quei giorni
in cui mi vedevi molto contenta
per cose mie, e tu non eri con me,
sulla mia strada, perdi l’attimo
dove ancora mi avevi negli occhi
e ti bastava avermi riconosciuta.
Rosa Notarfrancesco


Vivere addormentato
Vorrei vivere addormentato
       dentro i rumori
           della vita

nel palpitare del tuo cuore
       nel calare dei tuoi
                  sogni

Vivere addormentato con la testa
       appoggiata ai tuoi seni
             tra i tuoi capelli

nel luccicare dei tuoi occhi nei
      tuoi sorrisi nel sapore
          delle tue labbra

Vivere appisolato tra le foglie
   dell’autunno tra i girasoli
           di Van Gogh

nelle poesie di Hikmet nella musica
          di Chopin nei racconti
                  di Calvino

Vivere addormentato e trasportato
      dal vento verso isole
              sconosciute

verso oasi deserte tramonti pigri
          notti illuminate dalle
                    stelle

Vivere nei sogni
nelle speranze

Vivere nel silenzio
degli amori delle
emozioni

Vivere in una nuvola fuggente
     che si perde nelle vette
            delle montagne

negli orizzonti di mari infiniti
         tra le onde della
               passione

Vivere addormentato
       oltre l’ignoto
Franco Fronzoli
 

Tra due muri di case fatiscenti
Tra due muri di case fatiscenti
corrono i binari
e un treno senza freni.
Vanno lontani i binari e il treno.
Non si fermeranno.
Vanno all’infinito.
Rivedranno albe
dall’eterno viste
né alle prime uguali
né alle seguenti.
Tacite vanno verso l’infinito
vite di donne d’uomini e bambini.
Il treno corre verso l’infinito
sui due binari e porta vite
che vita più non hanno.
Stabili restano
le case fatiscenti.

Alcamo, c/da Molinello 31.08.2023 ore 23,00

Da Oltre la porta...La Libertà. Conclusione in versi
Marino Giannuzzo


bandita
raccoglie in un vecchio hijab
frammenti di una vita millenaria
un rosario una brocca poche sete
e con gli occhi che sgorgano lacrime
da anni ormai guarda arrivare
il tramonto di quell’atavica esistenza.

Col fagotto in capo vestita di scuro
minuta si confonde nel flusso polveroso
di sagome affrettate insofferenti
silenti assenti imprecanti oranti
barcollanti sotto carichi variopinti
incerto il sentiero il verso è obbligato.

Svenata del sangue del suo sangue
tra mille e più di mille sepolti intorno
attonita segue l’orda violentata persa
trascinando i piedi lezzi nei sandali di capra
che furono cullati da babbucce di damasco
al tempo che un dio migliore fece la pace.
bruno amore [br1]


Hiel garrapiñada,
tendida al sol
en la playa contaminada
de sueños escarlatas.

Ventanas abiertas
a un cielo casi edulcorado
por las minas que explotan
entre los dedos.
Reír como una hiena
que ha perdido la fe.

Diapasón alucinado
que no sabe de notas,
y yo me ahogo
en la sordidez sorda
de la vida.

9/06/25
Marino Spadavecchia

-Traduzione Italiana a cura di Ben Tartamo-

Ghiaccio caramellato,
steso al sole
sulla spiaggia contaminata
di sogni scarlatti.

Finestre aperte
su un cielo quasi edulcorato
dalle mine che esplodono
tra le dita.
Ridere come una iena
che ha perso la fede.

Un diapason allucinato
che non conosce le note,
e io mi annego
nella sordida sordità
della vita.


Le unghie
Docilmente alle mani faccio le unghie
Silenziosa l'aria e in fronte il bosco al vento
Sferraglia un treno deraglia sepolto dietro il verde
Ciao tu che voli sotto cieli azzurri dimmi perché
ci sono nidi dappertutto che accolgono la paura
E delle notti sono sicuri rifugi di vita
mentre noi dello santispirito ce ne facciamo bunker di salvezza
e all'improvviso senz'appigli
sfrecciano gli aerei ed hanno in coda rombi a colori
Procediamo un dentro l'altro nell"anima
grande respiro di noi quale fresco ruscello di sorgente
Al sole rivolgiamo preghiera ch"esso ci dona raggi e lumi d'iridescenti astri
Ho finito non me ne sono accorto di ritagliare ispide unghie ai ricordi e al sogno
così me ne farò memory card in memoria di noi
Qui strinsi la mano a dio seduti sul profumo d'alti tigli
Ma non se lo ricorda
Proverò a parlar con lui più tardi
Che forse ha unghie come artigli
enrico tartagni
 

L'Indifferenza
Granelli di sabbia,
sospiri d'amore
inariditi
dal sole spietato
dell'Indifferenza,
brillano ammiccanti
al vasto mare
percosso da mani
solcato da barche
stanco dell'uomo.
Un mare senza uccelli,
aggredito
da uomini accaldati
da bambini urlanti
da mamme ansiose.
Piatto e liscio
non mormora, non s'agita,
soffre immobile.
Mare, sei forse il frutto
dell'Indifferenza
sotto l'azzurra volta
del Cielo?

Dalle colline al mare
Nino Silenzi
 

Ritrovarsi
nascere in un altrove
questo il morire
-ferve la mente

"tutto si crea nulla si distrugge"
sembra ti legga nel pensiero mentre
poggi la testa nell'incavo della spalla

un volo mi si ferma negli occhi -
penso agli anni andati: i tuoi non hanno
sciupato questa luminosità del viso

certo
lo sai anche tu: sognando lontananze
ci ritroveremo

in un dove che non sappiamo

6.12.24
Felice Serino
 

Solo in due
Ed ora siete solamente in due,
Solo in due a bussare nel mio cuore,
Una dice che solo mi vuol bene
L'altra il mio cuore un dì ha avuto e tiene.

E non sanno il bene che mi fanno,
Non sanno anche il male seminato,
Il male? Io il male l"ho scordato
Ma nel mio cuore il male è conservato.

E s'affaccia ogni giorno e mi ricorda
Che il male è figlio dell'amore
Che a manciate un giorno ho regalato,
Arido il campo poco ha germinato.

E dico addio e dopo sempre torno,
Una mi empie di piccole attenzioni
E mi ripete che amore non può dare
Ma amore solo mi sa regalare.

L'altra non si capisce cosa voglia
Parla, s'arrabbia, a volte anche s'imbroglia
Ma poi la trovo sempre a me vicina
Cresce, ma in cuore resta una bambina.

(Boccheggiano 17.10.2023 - 11:02)
Salvatore Armando Santoro


Arie d’estati e di profumi
profumo tumultuoso che annega tra le creste del mare che si elevano al cielo
Labbra di sabbie mute
Di spiaggie iconiche all’orizzonte
Labbra salate che sanno di estate
Spicchi di sale e di sole
Tra gli occhiali di bionde sirene spiaggiate
Cadono brividi e spigoli
Per delimitare questo sentire che pare fatto d’arcobaleni infiniti..
E tiglio
E gelsomino
Imprigionati in un pensiero
Rinchiusi in uno scrigno
Mentre tutto passa veloce
Mentre amanti come calamite la pelle cercano
X saziare d’amore quella carne rossa viva
Illusi dall’infinito silenzio delle gemelle anime
Le orme gli scogli
Le emozioni le canzoni
Quelle estati ci appartennero
E lo faranno ora e per sempre
Tra un sogno ed un tramonto
Un eco e un saluto
Ampolle di spigoli che tornano al mare..
Musiche gravide che come trombe gettano radici perenni

Profumo e profumo
Quel profumo
Piacentino Alessandra



Fine dei tiranni
sognavamo come dei cavalli pazzi
quei confini mai superati dagli occhi
si volava ma sempre senza ali
verso un dove la morte ci salvasse gli ossi
straordinarie le cadute prima dei decolli
studenti senza insegnati ai fronti
dove combattere i misteri
per ciò che resta tacito e infinito nei respiri

ah sì - eravamo folli
destinatari di fragili dispacci
che non avrebbero mai potuto superare i soli
se non per la divinità legata ai loro atomi
eravamo sì stolti ma esploratori
prima di diventare larve tra i ghiacci
di sempre più abili manipolatori
chiamanti sulla Terra governanti
ah sì eravamo muti
schiavi
o seguaci
finché da uno spirito uniti ad alzare le voci
i cori
i canti
segnale di soccorso agli universi
che prima o poi apriranno le porte per salvarci
dai mostri
dagli orchi da noi creati
si eravamo stolti
ora siamo anche ciechi
con le ali pronte ai decolli
se solo seguissimo ad intuito dei cieli
i richiami


End of tyrants
we dreamed like crazy horses
those borders never crossed by the eyes
we flew but always without wings
towards a place where death would save our bones
the falls before take-offs were extraordinary
students without teachers at the front
where to fight the mysteries
for what remains silent and infinite in breaths

ah yes - we were crazy
recipients of fragile dispatches
that could never have surpassed the suns
if not for the divinity tied to their atoms
we were foolish yes but explorers
before becoming larvae among the ice
of increasingly skilled manipulators
calling rulers to Earth
ah yes we were mute
slaves
or followers
until by a spirit united to raise their voices
the choirs
the songs
a distress signal to the universes
that sooner or later will open the doors to save us
from the monsters
from the ogres we created
yes we were foolish
now we are also blind
with our wings ready at takeoffs
if only we followed the intuition of the skies
the call
Jacqueline Miu

 Ammira i quadri di Jacqueline
 

La foce
(poesia che ha ottenuto il III° posto, il 3 giugno 2018, nel concorso internazionale "Città di Roma" in Roma
  e classificata al III° posto, il 13 ottobre 2019, nel concorso "Città del giglio -Domenico Masini-" di Firenze )

Dove l'acqua del fiume si confonde col mare,
resto fermo a guardare quelle candide schiume.
Fu veloce il percorso, dalla fonte alla riva,
la mia mente già arriva dove nacque quel corso.

Ripercorro le sponde, che han memoria degli anni,
vi rivedo gli inganni, commozioni profonde.
E con l'arte a conforto, con l'amore a compagno,
vissi in terre di sogno, gran ricordi mi porto.

Ora vado al mio mare, c'è la barca che attracca,
dalla dolce risacca vibra un suono a incantare.
Dall'inizio alla foce, sol nell'acqua è il traguardo,
mi rapisce lo sguardo, lieve nenia è sua voce.

Quando d'atomi salsi diverrò un bel mattino,
tornerò sul cammino dove il bene raccolsi.
Piero Colonna Romano


In un abbraccio
In un abbraccio
avvolgo tutto il mondo

quello esterno e quello
dentro me
esprimo i sentimenti
e parlo senza proferir parole

Tra le mie braccia
quando vi é una persona cara
c'é tutto l'universo
Ciro Seccia
 

Gentile viso di fanciulla
Che delizioso sorriso dipinge
il volto di fanciulla! Sei così
bella da disarmare il mio battito
del cuore. Però la vera beltà
è donata da purezza del tuo
seno. Da quella dolcezza dell'anima
che non giudica ed è pronta a porgere
la mano in aiuto. Tu Sorridi alla
vita! Vita appartiene alla tua età.
Tu, sei ancora giovane e spensierata;
matura è la tua lene risata.
Non ti buttar via! Serba il sorriso
sopra il gentile viso di fanciulla.
Alessio Romanini


Quei passi all’indietro
Giorno dopo giorno cammino 
All’indietro imbevuta di ricordi 
Mi accorgo che diventano 
Sempre più numerosi 
Ce ne sono di belli altri meno 
Mi invadono mente e cuore 
Vorrei che avessero una voce 
Ma a loro non è concesso averla
Sento che come un vento 
Contrario mi spingono da loro 
Ed io di loro mi fido e mi nutro 
Perché solo in loro trovo la linfa 
Per andare avanti e non cedere
Soprattutto quando le giornate 
Sono quelle che non vorresti mai avere 
Ma è ricco il mio cuore 
E grazie a lui il temporale passerà
Ed io ne uscirò vincitrice 

31 maggio 2025
Sandra Greggio
 


 

Poesia consigliata
-Leggi le altre-

 


Racconti e testi vari
 

 


Racconto consigliato
-Leggi gli altri-

 



 Commenti - Poesie consigliate



 

Pagina iniziale

Tematiche e testi

Poeti del sito

 

 Poetare | Poesie | Licenze | Fucina | Guida | Strumenti | Metrica | Figure retoriche | Creazione | Autori | Biografie

Torna su

Poetare.it © 2002