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Poesie pubblicate
il 28-29-30
Aprile 2025
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Poesie d'esordio
2002-2016
Non ci sei più
Non ci sei più sei svanita nei miei
ricordi nei miei pensieri
tra le mie
delusioni
Se ti penserò sarà un pensiero
oscuro un soffio gelido
sul mio volto
uno schiaffo
Abbiamo lasciato che il tempo
bruciasse i momenti
più belli
cancellasse i baci gli abbracci
le notti insieme
i sogni
Abbiamo costruito un amore nel niente
nella consuetudine
nell’ombra
del silenzio
Non abbiamo capito che l’amore è molto
più grande dei nostri pensieri
che il rispetto
si deve conquistare
che non basta un ti amo se non viene dal
cuore se non crea emozioni
se non chiude
le porte ai temporali
Non siamo stati capaci di girare la clessidra
lasciando che la sabbia
sopisse la
passione
Ed ora vai come io andrò lontano dai ricordi
dalle illusioni dalle speranze
da ogni delusione
in un mondo diverso
forse migliore
Franco Fronzoli
L’uomo borioso
L’uomo borioso
al gradino ultimo è arrivato,
il gradino ultimo di vita.
Giù, in discesa.
Del fiume l’acqua gelida ha toccato.
Lo trarrà lontano
ove ognuno è come nessuno
senza rimpianti senza pentimenti
che possano turbare
le divine orecchie sorde ai lamenti.
L’acqua tocca senza alcuna boria
il sapientone superiore a tutti
che non toccava fango con la scarpa.
Ora è giunto ove ognuno arriva
all’ultimo gradino della vita
in coscienza o a sua insaputa
dove regna pace
finita è la guerra
e ognuno giace e tace
uno tra cento mille o centomila.
Alcamo, 05.11.2023 ore 21,20
Da Oltre la porta...La Libertà. Conclusione in versi
Marino Giannuzzo
In lacero lucore
andare su cocci -
nelle stanze del cuore
defluisce arido sangue
riflesso in volti d'angeli distorti
gridano piaghe in lacero lucore
6-9.10.24
Felice Serino
Un chiarimento storico
da marcelloveneziani.com 25aprile2021- Si può celebrare in
tanti modi la Liberazione dell’Italia nel 1945 ma ci sono dati, numeri e vite
che non si possono smentire e che sono la base necessaria e oggettiva per dare
una giusta dimensione storica all’evento. Dunque, per la Liberazione dell’Italia
morirono nel nostro Paese circa 90mila soldati americani, sepolti in 42 cimiteri
su suolo italiano, da Udine a Siracusa. Secondo i dati dell’Anpi, l’associazione
dei partigiani, furono 6882 i partigiani morti in combattimento. Ricavo questi
dati da una monumentale ricerca storica, in undici volumi raccolti in cofanetto,
dedicata a La liberazione alleata d’Italia 1943-45 (Pensa ed.), basata sui Report
of Operations di diversi reggimenti statunitensi, gli articoli del settimanale
Yank dell’esercito americano e i reportage dell’Associated press. E naturalmente
la ricerca storica vera e propria…L’autore è lo storico salentino Gianni Donno,
già ordinario di Storia contemporanea, che ha analizzato i Reports of Operations in
originale, mandatigli (a pagamento) da Golden Arrow Military Research,
scannerizzati dall’originale custodito negli Archivi nel Pentagono…Secondo
Donno, non certo di simpatie fasciste, il censimento dell’Anpi è “molto
discutibile” ma già quei numeri ufficiali rendono le esatte proporzioni dei
contributi…Senza considerare i dispersi americani che, insieme ai feriti, furono
circa 200mila. E il conto risuona in modo ancora più stridente se si comparano i
120mila militari tedeschi caduti in Italia, soprattutto nelle grandi battaglie
(Cassino, Anzio e Nettuno) contro gli Alleati e sepolti in gran parte in quattro
cimiteri italiani. Naturalmente, diverso è parlare di vittime italiane della
guerra civile, fascisti e no, di cui esiste un’ampia documentazione, da Giorgio
Pisanò a Giampaolo Pansa, per citare le ricerche più scomode e famose. Ma non
sto parlando di fascismo e guerra civile, bensì di Liberazione d’Italia, ovvero
di chi ha effettivamente liberato l’Italia dai tedeschi o se preferite dai “nazifascisti”.
Pur avendo un giudizio storico molto diverso dalla vulgata ufficiale e
istituzionale, confesso una cosa: avrei voluto dire il contrario, che l’Italia
fu liberata dalla Resistenza, dalla lotta di liberazione, dall’insurrezione
popolare degli italiani contro l’invasore. Avrei preferito, da italiano, dire
che furono loro a battere i tedeschi, fino a sgominarli, come suggerisce la
narrazione ufficiale e permanente del nostro Paese. Ma non è così; e se non
bastassero i giudizi storici….bastano quei numeri…per confermarlo. Furono gli
alleati angloamericani, sul campo, a battere i tedeschi; senza considerare il
ruolo decisivo che ebbero i bombardamenti aerei degli alleati sulle nostre
città…per piegare l’Italia e separarla dal nefasto alleato tedesco. Si può
aggiungere che la liberazione d’Italia sarebbe avvenuta con ogni probabilità
anche senza l’apporto dei partigiani; mentre l’inverso, dati alla mano, è
impensabile. Dunque la Resistenza può conservare un forte significato sul piano
simbolico e si possono narrare singoli episodi, imprese e protagonisti
meritevoli di essere ricordati; ma sul piano storico non si può davvero
sostenere, alla luce dei fatti e dei numeri, che fu la Resistenza a liberare
l’Italia. Nella migliore delle ipotesi è mito di fondazione, pedagogia di massa,
retorica di Stato. Il mito della resistenza di cui scrisse uno storico operaista
di sinistra radicale come Romolo Gobbi.
da ‘4disera-24apr2025-Sallusti ha chiarito (come già fatto centinaia di volte,
anche da ‘onesti’ di altra parte…Partigiani erano stati più quelli di altre
provenienze, che quelli provenienti dal partito comunista. E gli americani…?
da liberoquotidino.it, 24 aprile 2025- Liti, insulti e aggressioni: il 25 aprile
dei compagni che oggi si lamentano se si chiede "sobrietà". Da anni i
progressisti provano a strumentalizzare la data, attaccando chi non la pensa
come loro…Essere sobri è una cosa da fascisti. Eja Eja sobrietà. Evidentemente,
per la sinistra, deve essere così. Non si spiega, altrimenti, la reazione
scomposta dei progressisti di fronte all’invito del ministro Nello Musumeci,
dopo la morte di Papa Francesco, a celebrare la Liberazione «con la sobrietà che
la circostanza impone a ciascuno». Niente, i compagni lo hanno preso come un
attacco personale, e le polemiche sono andate avanti anche ieri. Il 25 aprile,
ha detto il leader della Cgil, Maurizio Landini, «non è che beviamo e quindi
dobbiamo essere sobri. È…per ricordare la sconfitta del nazismo e del fascismo».
«Ribadisco», ha aggiunto il leader dei Verdi, Angelo Bonelli, «che non si tratta
di un happy hour, ma…E Carlo Calenda, segretario di Azione: «Musumeci dovrebbe
informarsi. Il 25 aprile si è sempre festeggiato con sobrietà». Ora, facciamo
chiarezza. Quando si parla di “sobrietà” non si intende solo nel senso di non
essere ubriachi. Come spiega…“sobrio”, per estensione, significa anche
«misurato, controllato». Ecco, in questo senso il 25 aprile non si è mai
distinto per una particolare sobrietà...Come mai? Bè, la risposta è abbastanza
semplice: per colpa della sinistra. Che ha da subito cercato di appropriarsi di
questa data, usandola per andare all’attacco di tutti i suoi avversari. E così,
nelle manifestazioni, ci sono sempre stati slogan e striscioni contro qualcuno,
arrivando a veri e propri episodi di violenza…(da qui, una sequela di
accadimenti e umori nei 25 aprile dei vari anni ….). Dopo il 1968, e per tutti
gli anni Settanta…E le tensioni si ripercuotono anche sul 25 aprile. Nei cortei,
studenti e operai cantano “la Resistenza è rossa, non è democristiana” ...le
cose mutano radicalmente a partire dal 1994. «Il 25 aprile del 1994», scrive
Pierluigi Battista, «le cerimonie furono molto diverse da quelle celebrate nel
1993….L’anno successivo una manifestazione combattiva e militante, l’ondata di
piena di un sentimento antifascista redivivo». Cos’era cambiato? Sì, lo sapete
già. Nel 1994 c’è il governo Berlusconi. Da quel momento, in pratica,
l’anniversario della Liberazione diventa l’occasione per manifestare contro la
metà del Paese che vota centrodestra…Nel 2019 l’anniversario della Liberazione è
in gran parte dedicato a Matteo Salvini…«Al governo ci sono dei fascisti», dice
il fondatore di Emergency, Gino Strada, «Salvini è un fascista, spero che si
tolga dai coglioni». E arriviamo infine all’“era Meloni”. Nel 2023 a
Napoli…manifesti con la premier e altri….immortalati a testa in giù; a Genova….a
Torino…al corteo di Milano torna il vecchio coro “uccidere un fascista non è
reato” e in rete, ciliegina sulla torta, compaiono minacce di morte alla Meloni
e alla figlia. Infine, l’anno scorso: alla manifestazione di Milano ci sono
scontri con la polizia, fischi all’inno nazionale, foto di Giorgia bruciate, la
solita aggressione alla Brigata ebraica….E domani? Cosa potrà andare storto? Ps:
comunque, a chi dice «mica si beve il 25 aprile», va ricordato che la famosa
festa in strada che si tiene al Pratello (Bologna) è finita negli anni passati
con «gente ubriaca che urinava e vomitava in ogni angolo e vicolo» (fonte: Resto
del Carlino). Tanto che il Comune (a guida Pd) è intervenuto con un’ordinanza
per regolare e limitare la vendita di alcolici. Sobrietà, compagni, sobrietà...
Er 25 APRILE e…la farza
“Er 25 Aprile è ròbba nostra:
ciavémo l’escrusìva! Ché, è pe nnoi!
si mo su sta gran bella tèra nostra
ce sta la libbertà pe nnoi e vvoi>.
Così, sò stati sempre a ddìcce, a Ro’,
e nun se pò negà: hanno combattuto …
ma nu è pe sminuì, ma nu lo so
si senza ‘quelli’ avrebbero potuto…”
“A Re’, che n se poteva fàllo è certo.
-E avòja a penzà a Davide e Golia!-
Si n fusse incominciato già er concerto
che co lo sbarco aveva preso er via!
Regazzi, a Re’, vienuti da lontano
pe libberà anche gente poco grata,
che – si è che nu je dàveno na mano –
sarebbe pe davéro incominciata la
resistenza? È troppo sbrigativo
a ddì che è ròbba de li partiggiàni.
Ma propio sò venuti ar campo estivo
quer mare de sordàti americani?”.
Nfra ‘i partiggiani – poi – c’èreno tutti:
sinistre…centri…destre…truppe ebbraiche
pe ffà scappà via quele germaniche…
E strumentalizzà, n se pònno! ‘i lutti!
…………………………………………………
Co…‘gran sensibbilità’,
st’anno – in più – se sò attaccati
-nun sapènno che àrtro fà
(llì, in tivvù, bell’affacciati) -
a l’invito a: “Sobbrietà”
pronunciata (e nun richiesta)
da ‘uno’ che pe sta gran festa
s’è permessa de…‘invità’
a abbassà li toni. Tutti!
co sti tempi assai insicuri,
co li dazzi…li siluri…
co li centomila lutti,
e côr papa ancora fresco
ne la bara…Ma che ha detto…?!....
da dové avvià er coretto
de proteste…?...Nu è…farzesco?!
Armando Bettozzi
A Papa Francesco
Caro Francesco, te ne prego:
ricordaci quando saremo lontani
dall' uomo e dal tempo
in cui tutto non è niente
e conta solo l' amore.
Di questo amore evoca
la velocità del volo,
e sarà a un tiro di schioppo
il paradiso delle meraviglie
a cui ci ha condotto
la tua propensione alla modernità
che aspetta solo la pace
da ciò che vive, ed è perennemente
nella povertà delle opere
della scienza del mondo,
a cui sovente manca il tempo
di rendere all' ordinario
l' esattezza dei principi eletti.
Di questo amore canta
l' arte del cambiamento
che sempre ci chiede il futuro.
E noi ci illuderemo così
di riuscire a cambiare,
almeno un po'. Anche se non è vero.
Perché infondo alla modernità
è il mito della tradizione
che ci riconduce presto alla fine,
in quella storia all' aperto
dei giornali che ci vedono
come spezie esotiche
che devono dare gusto ai tempi
dell' ingegno nazionale
e del progresso mondiale.
E sempre gli stessi torniamo
nel cuore che non può tradire
l' inganno del nostro tempo.
Di questo amore, allora
non manchi nulla,
perché noi, stanne certo
saremmo come morti
nella finzione del presente.
Grazie per l'assiduità del tuo sguardo
che anche nella morte
non cessa di aggiungere
verità ai nostri giorni.
E possiamo ancora credere
nell' uomo e nella sua ragione.
E possiamo ancora
amare il simile
dopo aver fatto conoscenza
della mutevolezza dei cuori.
Possiamo ancora andare,
come tu ci hai insegnato
ad andare
dove ci manchi, e dove sarai
presto
nella gloria della chiesa
che hai servito e amato per amore,
senza fermarti, e senza stancarti
fino all' ultimo giorno
che ha iniziato a contare
i giorni della gioia che ci rivedrà
ancora insieme nel momento
del commiato più sofferto.
Rosa Notarfrancesco
Nulla ti scompone
Rinasci all’ombra della luna
uno sguardo silente
si affaccia da sassi del colore delle nuvole
ti lasci accarezzare dal rosso di un cielo di fuoco
nulla ti scompone
sollevata da rami d’oro e d’argento…
Antonietta Ursitti
L’amore è una tempesta di colori
Quando il pensiero non risponde al cuore
il sentimento accusa le parole
dello specchio che grida sottovoce
redarguendo la gioia col dolore.
Il rimedio che esce dal profondo
vestito da padrone alza le mani,
rende più grandi torti e li conduce
nella stanza arredata degli esempi
dove soldati della mente ingorda
condannano l’amore
dietro grate invisibili di luce
dove soltanto il buio può passare.
Il cuore stringe i denti, si difende
ottemperando contro riluttanze
la strategia di sogni
che allagano il futuro in lontananza
dove risiede libertà di amare.
L’amore è una tempesta di colori.
Giuseppe Stracuzzi
Un'eco nella notte
Un' eco mi turba le notti,
mi lascia alquanto basito,
quell'urlo disturba l'udito
nei timpani suona ed ha rotti.
Dal sonno m'ha risvegliato
mi chiedo a chi davo il mio amore
ancora una volta squallore
nel cuore avevo ammucchiato.
Ma poi a un tratto mi sveglio,
la sana ragione fermenta
ed anche se il cuore tormenta
star solo ritengo che è meglio.
Almeno non turbo la mente,
mi godo sereno i miei anni
affogo nel mare gli affanni,
non vedo e non penso più niente.
Assorbo da solo i miei guai
e donne balorde allontano,
a tutte ho dato una mano,
da loro sol calci provai.
Ma questo mio cuore fa a botte
col tanto amor che ribolle
che lei non capi e non volle
che or langue da sol nella notte.
(Boccheggiano 4.8.2023 - 10:10)
Salvatore Armando Santoro
W la mamma
basta con i papetti
hanno rotto il cazzo
abbasso il patriarcato
w la mamma
fanno sol dell'intrallazzo
fan casini da mercato
per la mia vita voglio un programma
con tutti i miei rispetti
avere un papa un putin un presidente
per me è come aver la carie a un dente
a un trump ad un macròn ad un melòn
preferisco uno sciampo con il fòn
ho cì mìn gandhi mao tsè tùng?
mi faccio un risotto con i fùng
e basta con il papa
è più buono un purè con una rapa
abbasso il patriarcato!
W la mamma
a me piace il gelato con la panna
tanto che da solo al cielo canto osanna
abbasso il patriarca
us dvèva anghè cun la sua arca
oh! ho un piatto encefalogramma!
W la mamma
enrico tartagni
Raggio di Sole
che illumini la triste città,
dopo un'apparente quiete e un temporale,
tutto appare sereno, al di là
della strada si ode la tua dolce voce,
quel sorriso sulle labbra come un
dipinto ..e poi...
e poi... un'emozione.. non ci sono
parole per descrivere ...questo
immaginabile e sperato sogno,
solo il tempo ...mi fa aspettare,
un tuo bacio, una tua carezza..
Le tue parole
accarezzano la mia dolce anima,
un' anima innamorata.
Maria Toriaco
Orizzonte
Cercheremo ancora albe
dentro ad ogni orizzonte,
e berremo le buie notti
per leggerne il loro fondo
nelle tazze da tè di un dio
che a sua immagine
e somiglianza un giorno ci creò,
lasciandoci in dote:
il Peccato Originale, il Libero Arbitrio
e il sentirci orfani di un Eden
che mai riuscimmo a scorgere.
Dalla raccolta "Crisalidi, amnesie di un giorno all' imbrunire"©
Francesco D' Addino
Preghiera
I
la tua saliva, nettare di stelle;
la tua lingua una spugna
sulle mie piaghe, imbevuta di laudano;
stendi sulla mia fronte
il silenzio del mare, fa’ che io
mi addormenti
al dondolio d’onde della tua voce.
II
Versa nella mia bocca
il tuo alito, fammi respirare;
fammi bere il liquore
che dagli acini delle stelle spremi;
dissetami di baci, e fa’ che il buio
arresti la sua scure
a meno di una piuma dai miei occhi
Da La scoperta del fuoco. Casa editrice Leonida
Guglielmo Aprile
Amore
Due castelli,
dai ponti levatoi sempre bassi
sui fossati del Nulla.
Marco Langmann
``Eroe senza mantello``
Zerbino del potere
o lupo solitario.
Essere, oppure avere.
Né prezzo, né salario,
e nessun compromesso.
Se ti sporchi le mani
non farlo per te stesso,
né oggi e né domani.
Fallo ora, fallo adesso,
per chi t'è fratello.
Senza chieder mai nulla.
Eroe senza mantello:
l'Amore, la tua stella!
14marzo25
Ben Tartamo
Vecchio uomo stringe …
le stagioni sue nel cuore
albero dalle larghe tese protese
al riparo d'ardori umani proibiti
solido come quercia,
flebile come foglia
getta al vento segnali di un prospiciente inverno
siglato dall'infinito numero di serie
vicissitudini d'autunno in abito perlato
rugiada di pensieri come lucciole di sole
unico e speciale, unico e solare
uomo solo e sempre solo s'incammina
nel tessuto sostanziale del percorso suo in vita …
Da Essenze dal profumo di vita
Silvia Pia Favaretto
Francesco
Ti ricorderò come un Papa-papà
Vicino al cuore delle persone
Che sapevi comprendere
Con la tua innata sensibilità
Tutto il mondo sta parlando di Te
In un unanime cordoglio e pianto
Ma Tu non avresti voluto essere
Al centro dell’attenzione
Non era nella Tua indole.
Mai amante del palcoscenico
Ma direttore da dietro le quinte
Sempre pronto ad aiutare tutti
Nella Tua sorprendente umiltà
Una dote unica una dote rara
Difficile da trovare specialmente
Quando gli occhi del mondo
Erano tutti puntati su di Te.
MI piace pensare che Tu abbia
Abbia camminato in questa vita
Con un quadrifoglio in mano
Un portafortuna per aiutarti
A sdrammatizzare con la Tua
Spontanea ironia che Ti sgorgava dal cuore
Insieme al quadrifoglio le mani giunte
Perché senza l’aiuto del Cielo
“ non si va da nessuna parte “ così avresti detto.
E da ultimo ma non meno importante una rosa bianca
Da offrire alla nostra Mamma
Celeste alla quale eri devoto.
Grazie Santità!
Anche se non sei ancora diventato Santo
Lo sei stato qui in Terra.
A noi e al mondo intero
Il privilegio di averti conosciuto
21 aprile 2025
Sandra Greggio
per amore di una donna
il mio rovescio d'anima è un dirupo di stelle
che accenderei sempre se i tuoi occhi non fossero astri
due soli che ardono all'unisono nel mio mondo
che spesso si scontra coi mostri dell'ombra
io sono un pescatore d'idee
un fragile uomo che tempra il fiato
per dare voce al poema dei poemi
mai scritto per amore di una donna
Lettere dal Silenzio
Jacqueline Miu
Questo tempo
(ripensando Prévert)
(Poesia finalista nel concorso "Giuliana
Angeli" di Macerata il 2 maggio 2012)
Questo tempo, generoso e crudele,
che senz'attese scorre,
distilla gioie, dolori e lacrime.
Questo tempo che, pietoso e perfido,
appronta e dopo dona
illusioni d'amore e tradimenti.
Questo tempo che, tenero ed orrido,
blandisce e dopo inganna,
confonde le coscienze e i sentimenti.
Questo tempo, che al suo scader regala
pene e sangue e singhiozzi,
farà versare lacrime di sale.
E così scorre il tempo mio col tuo
e par gioco d'azzardo
dove l'anima nostra perderemo.
Piero Colonna Romano
Al di Sopra delle Nuvole
Mi elevo
Al di Sopra delle Nuvole
Vedo tanti puntini neri
Muovervi frenetici
Siamo noi
Come Tante formichine
Ma noi a differenza loro
Ci muoviamo nel caos
Rosicchiando il nostro
Mondo
Ciro Seccia
Parola ...bramata.
Rincorro una parola,
e' quella lasciata su onda,
cristalli a mille riflettono strali lunari:
dita trasparenti di luminosa essenza,
la vedi quella parola lasciarsi cullare,
palme lasciano palmo caldo e suadente
alla ricerca della parola...
sospira il vento nel bacio rubato all'innamorato..
un sì,
amore.
laura toffoli
I miei demoni
Aliano nell'anima strappando
brandelli di viscere della mente.
Stillano paure all'interno di arterie,
soggiogando i pensieri, trasformando
il cuore in una lacerata pezza.
Sono i miei demoni; tutti i dolenti
segreti che ho nascosto nell'abisso
dell'inconscio ed il subconscio. Demoni
che ritornano dentro i sogni. Demoni
che fanno vacillar tediosi dì
nell'insicurezza delle ipocondrie.
Alessio Romanini
Poesia
consigliata
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Racconti e
testi vari
il Limbo Azul e il peccato originale...
oh oh e va bè, nella religione e nella società di nostro Signore Gesù
Cristo c'è che per andare in Paradiso a vivere felici a contemplar nell'Empireo
la magnificenza di Dio e per scambiar 2 chiacchiere lievi in rima con Beatrice
bisogna farsi battezzare con acqua benedetta da...da chi non non so...dal
parroco...meglio se di Lourdes, sia il parroco che l'acqua...bè, dai, da un
prete qualsiasi meglio cattolico seguace di Gesù e di San Pietro oppure bisogna
essere musulmano del Profeta Maometto e qui anche qui non so niente, non so se
le donne musulmane vadano in Paradiso ma non credo, dovrei consultare dei libri
e non ne ho voglia, gli uomini maschi rigorosamente maschi si vanno in Paradiso
e più infedeli ammazzano più ci godono, ok, è così, è un dato di fatto ma...ma,
per esempio, i primi hominidi preistorici cavernicoli che vivevano
inconsciamente una vita già organica corporea biologica, maschi e femmine ma
non uomini e donne, questo perchè quel cervello animale primitivo evolveva
piano piano al livello di presa di coscienza di essere di un un mondo...dovevano
ancora arrivare allegri e beati di sapienza i grandi Profeti di glorie e
sventure a spiegare cosa dobbiamo fare, come dobbiamo vivere, in chi dobbiamo
credere obbedire combattere se vogliamo vivere poi una vita eterna felice con
donne nude a josè altafini panna e gelati cacao meravigliaò nel nostro paradiso
di riferimento, per esempio per dire due profeti, Gesù e Maometto, modelli di
profeta di professione tra i tanti e neanche tra i più illustri e preparati e
neanche i più importanti, ce n'è di meglio, lo zio Adolfo, Benito, Cuccia,
Stalin, Krusciòv, Brezniev, Gorbaciov, Mao, Ho Ci Min, Giulio Cesare, Kennedy,
Trump, Putin, Bergoglio Totti...ecco, questi hominidi dai quali tutti noi oggi
discendiamo ed è un dato di fatto scientifico, quando morivano restavano lì sul
terreno inerti a marcire putrefatti nei vermi se non mangiati dai loro simili
hominidi affamati...il cannibalismo è una di quelle tante strategie alimentari
naturali quali l'ovosodo che ha aiutato i primati cavernicoli a sopravvivere
fino al necessario sviluppo del cervello che permettesse loro di organizzare un
primo pensiero, una presa di coscienza appunto...ma che cazzo sta succedendo?
si chiese il 1° hominide cavernicolo osservando il suo simile fratello, o
sorella, che non si muoveva più per raggiunti limiti di vita e se ne stava lì
in caverna o sulla terra senza muoversi, e lui lo smuoveva grugnendo...che
cavolo fai o! (la acca non era ancora stata inventat) svegliaa!...poi ancora
piano piano un sentimento di ansia, poi di paura, poi di angoscia si insinuò e
si formò nella loro testa e gli hominidi intuirono in istinto di sopravvivenza
la Morte che non era solo per quelli a terra fermi lì per pranzo di avvoltoi
sciacalli coyotes tigri leoni orsi di tutti i colori ma...per tutti! non erano
più hominidi! erano Uomini. L'Uomo pensò e disse a se stesso con dei grugn
grugn mumble mumble (questi già versi sofisticati): a questo stato fisico del
mio amico gli devo dare un nome, la chiamo morte, si dai, morte è bello. L'Uomo
non mangiò più il suo simile ma cominciò a metterlo sotto un velo di terra, o
lo posava in una caverna in fondo, gli metteva accanto delle pietrine levigate,
un ricordo della beata Età della Pietra e quindi l'Uomo si disse ancora: ma per
la paletta primitiva! quindi muoio anch'io? e dopo? dove vado? finisce tutto
qui? Cazzo che paura invase l'Uomo! Diventava una cosa, una pietra e nemmeno
levigata, diventava solo bianche ossa per quanto perfette farci monili
soprammobili armi di difesa e di offesa, ma...MORTO! Cavolo, disse, mi devo
inventare qualcosa che mi lenisca il male dell'anima, ecco, ho capito come fare
e cosa fare, mi faccio un'anima, ho uno spirito, è un qualcosa che è invisibile
senza peso ma che sta dentro di me tra la carne, sta nella testa! ecco, si,
nella testa! Ho uno spirito che mi sta in testa, anzi, no, meglio nel cuore! In
testa mi pesa e dopo mi gira la testa. E quindi oltre e sopra questo Mondo che
da mò chiamerò Terra, esiste anche un altro Mondo ultraterreno che non si vede
perchè è Spirituale e in questo mondo ci sono andati in spirito ed anima
(religioni animiste e spirituali primitive) tutti i miei amici e parenti e i
vicini di caverna e ci vado anch'io. Bello! Fantastico! Geniale! Era un genio,
quell'hominide, tanto da diventare Uomo e poi lui generò unendosi tutti i
giorni con tantissime femmine che tanto i matrimoni non erano ancora stati
inventati tanta di quella roba che poi a forza di darci dentro siamo arrivati
noi moderni come tanti pataca...le femmine cavernicole diventarono Donne grazie
ad un Uomo cavernicolo...ecco, non c'erano ancora i Vangeli di Gesù Cristo, il
Corano arrivò scritto dopo 650 anni dai Vangeli, Dante Alighieri fiorentino
ravennate spaccabicchieri con le sue commedie mille300 anni dopo i Vangeli e
con...lasciamo perdere.. ecco...io mi domando da cavernicolo che sono, dove li
metto gli hominidi morti? che non erano scimmie, infatti ho visto grazie ai
miei studi antropologici teologici filosofici sui campi sportivi, che gli
hominidi avevano abbandonato i pitecantropi al loro destino di animali senza
futuro spirituale per andare in su fino alla gloria del diventare Uomini
Sapienti degni di un Mondo Ultra Terreno e Celeste...nei cieli c'è un'aria più
pulita alla Winni's. Ottima scelta. Allora: i bambini non battezzati in acqua
santa del Santerno non possono andare in Paradiso perchè per andare in Paradiso
da bimbi bisogna essere battezzati nel nome di Dio del Figlio dello Spirito
Santo e stì tre dell'ave Maria non erano ancora nati...ed ecco lo Spirito dell'hominide...che
sfortuna! Ma Gesù con Giovanni è arrivato l'altro giorno! Che colpe hanno
poverini i bimbi ante Christum natum? ma nessuna! E gli uomini primitivi che
già avevano una loro religione spirituale post mortem, che colpa hanno? Dove
sono le loro anime? Avevano acquistato un'anima nuova non usata, almeno in un
discount in una elegante grotta, un'anima qualsiasi, per andare in un mondo
spirituale immortale? Che ne so? in quello di Manitù con le vaste praterie e
tanti fiori di lillà? Io vorrei andare lì da quale pagano animista io sono ihih...ecco,
io questa domanda: dove sono le anime primitive degli uomini delle caverne e
della pietra prima della pietra di Gesù? In paradiso all'inferno nel limbo azul?
l'ho fatta al mio amico e parroco di San Biagio Don Sandro già tanti tanti anni
fa e mi par di ricordare che disse: mah! e chi lo sa! ;-)
enrico tartagni
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