Poesie di Marco Langmann


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Binario morto
Tutti i giorni, alla stessa ora,
passava un treno a darmi gioia.
Ma da oggi sono triste.
Nessun treno passerà più:
son diventato un binario morto.
 

A Dante e Giacomo
Ho solcato confini visibili e invisibili per non peccare di indolenza.
Mi son fatto legare all’albero maestro della vita “per seguir virtute e canoscenza”.
Ne è valsa la pena? Mi rassegno al silenzio e aspetto il giudizio.
Ma il “naufragar non mi è dolce in questo mare”.
 

In ufficio
Appiccichi
ai muri gualciti
dell'edificio in cui sconti
la colpa di Adamo
foto ingiallite di famiglia
O i ricordi più cari,
testimoni perituri
della tua umanità.
 

Distrazione
Il velo pendulo delle parole
non lascia trasparire,
a te cui parlo,
la forza ascosa
di altre più importanti
che erompe in me,
frangendosi in forma di pensieri.
 

Sul pragmatismo
Condannati ad annullare
nel momento
gli spazi intermessi.

Interrogativi sciolti
e mai risolti
dal contesto quotidiano:
le azioni sono cera
al loro canto di sirene.
 

Sapienza
Dalla tua morte, Adamo,
le morti: pepite giacenti
nel fiume sapienziale,
0 polvere di foglia d'oro.

Come i ricordi nell'inconscio,
al magma incandescente
delle avite morti,
si fonde quello più recente.
 

Paura
Lo Scrupolo
segna di membrature
l'alabastro dell'immaginazione,
e ordisce le trame scarlatte del sipario
oltre cui non ci è dato spiare.
 

Genitori
Esperti della vita per la vita.
 

Crescita
Mai fasce,
ma subito una lorica abrasa,
da riempire con le gesta
lavorate al bulino del Maligno.

Pensieri che offendono
crescendo a dismisura,
come stalattiti
alimentate dalla goccia dell'infetto
sulle pareti della putrefazione.

Un'incessante interferenza
scioglie la continuità.
 

Contro San Paolo
Folgorati,
basta lasciarsi riassorbire dalla
Consuetudine.
 

Disperazione
Si sta, attoniti,
spettatori del Vano.
Poi, l'eco dell'inane cicaleccio
rimbalza, estranea, sulle pareti
che schermano una ricchezza.

Ma è sempre lo stato confusionale
a piantare il vessillo della sua supponenza
sul deserto arso delle incertezze.
E la speranza giova solo a prostrare.
 

Pause
Nelle pause del vivere,
rifletti sul vivere.
E come insetti dall'aculeo avvelenato,
ti trafiggono i pensieri e le persone.
 

Amicizia
A un amico si confida un segreto,
ci si confronta tra il serio e il faceto,
ci si affida nel bisogno,
ci si incontra nel reale e cosi’ nel sogno.

L’amico da’ ma non chiede,
non scende a compromesso.
Se lo chiami non si siede,
ti porge la mano se ti vede malmesso.

Se hai bisogno di consigli,
e’ l’amico a cui ti appigli,
se la vita gli sorride,
non c’e’ invidia che divide.

In un mondo dove tutti cercan l’oro,
quasi mai ritorna in mente,
cio’ che conta veramente:
chi trova un amico, trova un tesoro.
 

Fede
Non si tocca con mano
Ma si sente nel cuore.
Arriva all’improvviso
Poi ti resta vicino.
Se debole, apre la porta al dubbio,
se forte, puo’ iniziare una crociata.
In suo nome sono morti in tanti,
ma anche in piu’ son diventati Santi.
Da’ conforto a chi nulla possiede,
da’ fastidio a chi troppo chiede.
Nel giorno estremo sara’ l’ultimo appiglio.
Ne sara’ valsa la pena?
Lo sapremo solo se arrivera’ il risveglio.


Amore
Due castelli,
dai ponti levatoi sempre bassi
sui fossati del Nulla.
 

Nostalgia
Salendo la scala mobile, solo,
si ritrovano.
Momento di pace;
nel generale trambusto, unica.
Finisce la salita: nuovamente disperdendosi.
 



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