Poesie di Marco Langmann


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Suonando
L’angoscia si sfila dal mio corpo
Mentre le dita scivolano sulle corde
Dello strumento.
La musica arriva a sanare
Il corpo malato
e a lenire il dolore della mente.
Un unisono con Dio
Che risolve le paure,
una preghiera continua
fra gli alti e i bassi
di note perfette.
Vibrano le corde
E vibra la mia anima.
Mi annullo nel momento.
 

Affanno 
Archivi di spese, 
Risparmi calcolati, 
Rincorse di sogni. 
 
All’improvviso 
Tutto si ferma  
E l’affanno si scioglie 
Di fronte all’ignoto.
 

Pubblicità  
Anima del commercio? 
No; commercio dell’anima. 
 

Coraggio
Protetto dal guscio domestico
Ascolti le lusinghe del diavolo:
“Non uscire, resta a letto”!
Ma la voce dello spirito
Ti sprona all’azione.
Ti vesti e corri fuori,
Pronto a sfidare il nuovo di’
E le sue insidie.
Torni a casa e sei contento:
“Anche oggi ce l’ho fatta”.
La ricarica è arrivata dalla vita.
Non ti fermare, non cercare
Un facile ricovero dove
Puoi solo trovar Pace fittizia.
E ripensi al peccato.
Se i tuoi sensi sono cinque,
Non offender chi ti invidia
Per difetto di natura.
Nei cimiteri riecheggia notte e giorno
Il rimpianto più straziante: “avrei potuto”.
 

L'ultimo giorno
Oggi è il mio ultimo giorno.
Anche se domani mi risveglierò.
Di ieri non ricordo più nulla.
 

Password
Tenete bene a mente
tutti i codici segreti.
La memoria
è la cassaforte più sicura.
Perderla vorrebbe dire
vagare anonimi
nel limbo di chi non conta.
Anch'io ho per tutto un codice d'accesso.
Ma nessuno mi ha mai svelato
quello della tua anima.
Né mai lo farà.
 

15 Novembre 1994
Sfilo i sassi, lentamente,
dalla pietraia della mia memoria.
Stacco le spine, ad una ad una,
dalla rosa della mia vita.

Asciugo lacrime,
che si spingono, ridendo,
giù dallo scivolo
di un parco-giochi.

Raccolgo il seme,
sbattuto contro
il muro di un vicolo cieco,
e gli ridò la vista.

Gioisco al sogno
di sapermi ancora intatto
e poterti rivedere,
fuori dal lago ghiacciato.


Vedo il mondo
e mi scopro un granellino,
che vuole mescolarsi nella sabbia,
insieme agli altri.

Poi,
mescolo tutto
nel serbatoio di domani,
e aspetto.
 

Pensiero
Provo, per la prima volta,
l'identica emozione
di altri prima.
Un pensiero mi trova
e mi smarrisce.

Abortisco ogni giorno
la violenza di sozzi fatti.
 

Binario morto
Tutti i giorni, alla stessa ora,
passava un treno a darmi gioia.
Ma da oggi sono triste.
Nessun treno passerà più:
son diventato un binario morto.
 

A Dante e Giacomo
Ho solcato confini visibili e invisibili per non peccare di indolenza.
Mi son fatto legare all’albero maestro della vita “per seguir virtute e canoscenza”.
Ne è valsa la pena? Mi rassegno al silenzio e aspetto il giudizio.
Ma il “naufragar non mi è dolce in questo mare”.
 

In ufficio
Appiccichi
ai muri gualciti
dell'edificio in cui sconti
la colpa di Adamo
foto ingiallite di famiglia
O i ricordi più cari,
testimoni perituri
della tua umanità.
 

Distrazione
Il velo pendulo delle parole
non lascia trasparire,
a te cui parlo,
la forza ascosa
di altre più importanti
che erompe in me,
frangendosi in forma di pensieri.
 

Sul pragmatismo
Condannati ad annullare
nel momento
gli spazi intermessi.

Interrogativi sciolti
e mai risolti
dal contesto quotidiano:
le azioni sono cera
al loro canto di sirene.
 

Sapienza
Dalla tua morte, Adamo,
le morti: pepite giacenti
nel fiume sapienziale,
0 polvere di foglia d'oro.

Come i ricordi nell'inconscio,
al magma incandescente
delle avite morti,
si fonde quello più recente.
 

Paura
Lo Scrupolo
segna di membrature
l'alabastro dell'immaginazione,
e ordisce le trame scarlatte del sipario
oltre cui non ci è dato spiare.
 

Genitori
Esperti della vita per la vita.
 

Crescita
Mai fasce,
ma subito una lorica abrasa,
da riempire con le gesta
lavorate al bulino del Maligno.

Pensieri che offendono
crescendo a dismisura,
come stalattiti
alimentate dalla goccia dell'infetto
sulle pareti della putrefazione.

Un'incessante interferenza
scioglie la continuità.
 

Contro San Paolo
Folgorati,
basta lasciarsi riassorbire dalla
Consuetudine.
 

Disperazione
Si sta, attoniti,
spettatori del Vano.
Poi, l'eco dell'inane cicaleccio
rimbalza, estranea, sulle pareti
che schermano una ricchezza.

Ma è sempre lo stato confusionale
a piantare il vessillo della sua supponenza
sul deserto arso delle incertezze.
E la speranza giova solo a prostrare.
 

Pause
Nelle pause del vivere,
rifletti sul vivere.
E come insetti dall'aculeo avvelenato,
ti trafiggono i pensieri e le persone.
 

Amicizia
A un amico si confida un segreto,
ci si confronta tra il serio e il faceto,
ci si affida nel bisogno,
ci si incontra nel reale e cosi’ nel sogno.

L’amico da’ ma non chiede,
non scende a compromesso.
Se lo chiami non si siede,
ti porge la mano se ti vede malmesso.

Se hai bisogno di consigli,
e’ l’amico a cui ti appigli,
se la vita gli sorride,
non c’e’ invidia che divide.

In un mondo dove tutti cercan l’oro,
quasi mai ritorna in mente,
cio’ che conta veramente:
chi trova un amico, trova un tesoro.
 

Fede
Non si tocca con mano
Ma si sente nel cuore.
Arriva all’improvviso
Poi ti resta vicino.
Se debole, apre la porta al dubbio,
se forte, puo’ iniziare una crociata.
In suo nome sono morti in tanti,
ma anche in piu’ son diventati Santi.
Da’ conforto a chi nulla possiede,
da’ fastidio a chi troppo chiede.
Nel giorno estremo sara’ l’ultimo appiglio.
Ne sara’ valsa la pena?
Lo sapremo solo se arrivera’ il risveglio.


Amore
Due castelli,
dai ponti levatoi sempre bassi
sui fossati del Nulla.
 

Nostalgia
Salendo la scala mobile, solo,
si ritrovano.
Momento di pace;
nel generale trambusto, unica.
Finisce la salita: nuovamente disperdendosi.
 



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