Compleanno
Spengo un’altra candelina
E la meta si avvicina.
Un altro anno se ne e’ andato
E il presente batte il passato.
Carpe diem e’ il mio nuovo motto
Ma la vita è un terno al lotto.
Non c’è più tempo per gli affanni
Ma sol per vivere e pregare:
Dammi ancor cento di questi anni.
Fuga
Hai sempre cercato di fuggire dalla realtà
Ma troppa paura ti ha impedito di prendere
droghe.
Ora passi ore sul tuo
smartphone.
A nessuno sembra importare
Ma l'effetto è lo stesso:
Rifiutare di vivere.
Il sogno perfetto
Era come assaggiare una goccia di Paradiso.
Parlando con lei, la mia anima guariva.
Ci capivamo al volo.
Seduti a un piccolo tavolo nel cortile
della casa dei miei genitori.
Tanta gratitudine poteva solo concludersi
con il bacio più dolce.
Sembrava naturale desiderare
le labbra dell'altro.
Nessun altro desiderio.
Era amore puro.
Quello che chiede la vita.
All'improvviso mi sono svegliato.
Era il sogno perfetto.
City boy
Non un sorriso,
Solo sgomento per l'ennesima
Giornata miserabile
Trascorsa a servire l'ambizione
E il dio Denaro.
Fumo e alcol per alleviare
Il dolore di vite appassite
In attesa dell'ultimo incontro.
Qualcun altro raccoglierà
I frutti della tua eredità.
Sarà abbastanza per renderli felici?
E ricordo
Il sorriso di quell'uomo,
Con le tasche vuote
Ma il cuore colmo.
Epitaffio
E ora? Chissà…
A mia figlia
Ti ho chiamata Lucìa
come lùce della vita mia.
Sei arrivata come un dono inaspettato,
per il quale sempre a Dio sarò grato.
Della vita il grande vuoto
Hai riempito col tuo arrivo,
tanto che, io stupefatto,
mi dicevo: “adesso vivo!”.
A due anni non parlavi,
Mentre ora la parola
Non ti manca neanche a scuola.
Ti ho tenuto la manina
Quando eri ancor piccina.
Ti ho cullata con la stessa ninna nanna
Che cantava la mia mamma.
Ora che tu sei cresciuta
cerco sempre di lenirti
il gran peso di una vita
di pericoli gremita.
Ora e sempre figlia mia,
mai paura devi avere:
a tenerti la manina
sarà sempre il tuo papà.
Adesso
Carpe diem è il mio nuovo motto,
e ogni ora vale otto.
Vado avanti fiducioso,
in un mondo nebuloso.
Lavorar per non pensare
Non è più la medicina.
Prego ed amo più di prima,
con mia moglie accanto a me
che mi sta sempre vicina
Mentre gioco con la rima.
E la mente mi ritorna
Alla nostra cerimonia
che ci unì laggiù in Polonia.
Ci scambiammo i sacri voti sull’altare della sorte:
“sempre insieme noi saremo
fino al giorno della morte”.
Suonando
L’angoscia si sfila dal mio corpo
Mentre le dita scivolano sulle corde
Dello strumento.
La musica arriva a sanare
Il corpo malato
e a lenire il dolore della mente.
Un unisono con Dio
Che risolve le paure,
una preghiera continua
fra gli alti e i bassi
di note perfette.
Vibrano le corde
E vibra la mia anima.
Mi annullo nel momento.
Affanno
Archivi di spese,
Risparmi calcolati,
Rincorse di sogni.
All’improvviso
Tutto si ferma
E l’affanno si scioglie
Di fronte all’ignoto.
Pubblicità
Anima del commercio?
No; commercio dell’anima.
Coraggio
Protetto dal guscio domestico
Ascolti le lusinghe del diavolo:
“Non uscire, resta a letto”!
Ma la voce dello spirito
Ti sprona all’azione.
Ti vesti e corri fuori,
Pronto a sfidare il nuovo di’
E le sue insidie.
Torni a casa e sei contento:
“Anche oggi ce l’ho fatta”.
La ricarica è arrivata dalla vita.
Non ti fermare, non cercare
Un facile ricovero dove
Puoi solo trovar Pace fittizia.
E ripensi al peccato.
Se i tuoi sensi sono cinque,
Non offender chi ti invidia
Per difetto di natura.
Nei cimiteri riecheggia notte e giorno
Il rimpianto più straziante: “avrei potuto”.
L'ultimo giorno
Oggi è il mio ultimo giorno.
Anche se domani mi risveglierò.
Di ieri non ricordo più nulla.
Password
Tenete bene a mente
tutti i codici segreti.
La memoria
è la cassaforte più sicura.
Perderla vorrebbe dire
vagare anonimi
nel limbo di chi non conta.
Anch'io ho per tutto un codice d'accesso.
Ma nessuno mi ha mai svelato
quello della tua anima.
Né mai lo farà.
15 Novembre 1994
Sfilo i sassi, lentamente,
dalla pietraia della mia memoria.
Stacco le spine, ad una ad una,
dalla rosa della mia vita.
Asciugo lacrime,
che si spingono, ridendo,
giù dallo scivolo
di un parco-giochi.
Raccolgo il seme,
sbattuto contro
il muro di un vicolo cieco,
e gli ridò la vista.
Gioisco al sogno
di sapermi ancora intatto
e poterti rivedere,
fuori dal lago ghiacciato.
Vedo il mondo
e mi scopro un granellino,
che vuole mescolarsi nella sabbia,
insieme agli altri.
Poi,
mescolo tutto
nel serbatoio di domani,
e aspetto.
Pensiero
Provo, per la prima volta,
l'identica emozione
di altri prima.
Un pensiero mi trova
e mi smarrisce.
Abortisco ogni giorno
la violenza di sozzi fatti.
Binario morto
Tutti i giorni, alla stessa ora,
passava un treno a darmi gioia.
Ma da oggi sono triste.
Nessun treno passerà più:
son diventato un binario morto.
A Dante e Giacomo
Ho solcato confini visibili e invisibili per non peccare di indolenza.
Mi son fatto legare all’albero maestro della vita “per seguir virtute e
canoscenza”.
Ne è valsa la pena? Mi rassegno al silenzio e aspetto il giudizio.
Ma il “naufragar non mi è dolce in questo mare”.
In ufficio
Appiccichi
ai muri gualciti
dell'edificio in cui sconti
la colpa di Adamo
foto ingiallite di famiglia
O i ricordi più cari,
testimoni perituri
della tua umanità.
Distrazione
Il velo pendulo delle parole
non lascia trasparire,
a te cui parlo,
la forza ascosa
di altre più importanti
che erompe in me,
frangendosi in forma di pensieri.
Sul pragmatismo
Condannati ad annullare
nel momento
gli spazi intermessi.
Interrogativi sciolti
e mai risolti
dal contesto quotidiano:
le azioni sono cera
al loro canto di sirene.
Sapienza
Dalla tua morte, Adamo,
le morti: pepite giacenti
nel fiume sapienziale,
0 polvere di foglia d'oro.
Come i ricordi nell'inconscio,
al magma incandescente
delle avite morti,
si fonde quello più recente.
Paura
Lo Scrupolo
segna di membrature
l'alabastro dell'immaginazione,
e ordisce le trame scarlatte del sipario
oltre cui non ci è dato spiare.
Genitori
Esperti della vita per la vita.
Crescita
Mai fasce,
ma subito una lorica abrasa,
da riempire con le gesta
lavorate al bulino del Maligno.
Pensieri che offendono
crescendo a dismisura,
come stalattiti
alimentate dalla goccia dell'infetto
sulle pareti della putrefazione.
Un'incessante interferenza
scioglie la continuità.
Contro San Paolo
Folgorati,
basta lasciarsi riassorbire dalla
Consuetudine.
Disperazione
Si sta, attoniti,
spettatori del Vano.
Poi, l'eco dell'inane cicaleccio
rimbalza, estranea, sulle pareti
che schermano una ricchezza.
Ma è sempre lo stato confusionale
a piantare il vessillo della sua supponenza
sul deserto arso delle incertezze.
E la speranza giova solo a prostrare.
Pause
Nelle pause del vivere,
rifletti sul vivere.
E come insetti dall'aculeo avvelenato,
ti trafiggono i pensieri e le persone.
Amicizia
A un amico si confida un segreto,
ci si confronta tra il serio e il faceto,
ci si affida nel bisogno,
ci si incontra nel reale e cosi’ nel sogno.
L’amico da’ ma non chiede,
non scende a compromesso.
Se lo chiami non si siede,
ti porge la mano se ti vede malmesso.
Se hai bisogno di consigli,
e’ l’amico a cui ti appigli,
se la vita gli sorride,
non c’e’ invidia che divide.
In un mondo dove tutti cercan l’oro,
quasi mai ritorna in mente,
cio’ che conta veramente:
chi trova un amico, trova un tesoro.
Fede
Non si tocca con mano
Ma si sente nel cuore.
Arriva all’improvviso
Poi ti resta vicino.
Se debole, apre la porta al dubbio,
se forte, puo’ iniziare una crociata.
In suo nome sono morti in tanti,
ma anche in piu’ son diventati Santi.
Da’ conforto a chi nulla possiede,
da’ fastidio a chi troppo chiede.
Nel giorno estremo sara’ l’ultimo appiglio.
Ne sara’ valsa la pena?
Lo sapremo solo se arrivera’ il risveglio.
Amore
Due castelli,
dai ponti levatoi sempre bassi
sui fossati del Nulla.
Nostalgia
Salendo la scala mobile, solo,
si ritrovano.
Momento di pace;
nel generale trambusto, unica.
Finisce la salita: nuovamente disperdendosi.
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