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Poesie pubblicate il 16-17-18 Settembre 2024
 

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Antologia poetica

L'amore - La donna - Morte dei propri cari - Affetto per i propri cari- Tristezza e solitudine - Il dolore - La nostalgia - Racconto di un episodio - La natura - Gli animali - Gli oggetti - I desideri - I ricordi - Il poeta e se stesso - Il poeta e i luoghi - Il poeta si diverte - La poesia per i poeti -


 
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Poesie d'esordio
2002-2016
 


 


Fatti, una poesia.
4disera-14 agosto 2024 - una…'poverina' eco-attivista, piange* disperata al pensiero della fine da loro annunciata…Perché non portano qualcuno a fare una tale scenata (così sarebbe assai ben più credibile, come commentato da…)per le guerre in corso che nessuno vuole fermare? E la paura di perdere casa per un capovolgimento della situazione finanziaria…(e al limite di chi potrebbe andargliela a rubare mentre magari si è ospedalizzati…). E i mille strazi veri del vivere la vita veramente e non tra ideologie modaiole. Comunque la buona notizia è che gli stessi organizzatori di scempiaggini hanno dichiarato di stare fallendo e che gli tocca inventare qualche altra strategia…Il pianto di quella 'poverina' era sincero? Se fosse davvero così, dispiace per lei, ma più che cercare di sconvolgere il mondo per tranquillizzarla, sarebbe più utile (come si fa in tutti i casi…) un percorso psicoanalitico…
da l'inkiesta, 15agosto 2024 - Il 6 agosto, attraverso un comunicato stampa, il ramo austriaco dell'organizzazione ambientalista Ultima generazione (Ug) - Letzte generation - ha annunciato l'interruzione delle proteste all'interno del Paese. Non significa che la campagna chiuderà definitivamente i battenti…però rilevante per il mondo dell'attivismo verde… Qualcosa, evidentemente, non ha funzionato. Gli austriaci hanno ammesso di non vedere "più alcuna prospettiva di successo", dato che negli ultimi anni il governo…Il comunicato stampa della scorsa settimana trasuda rassegnazione e demoralizzazione…"Riconosciamo che l'Austria vuole continuare a usare i combustibili fossili e accetta di essere in parte responsabile della morte di miliardi di persone. La società ha fallito. Questo ci rende incredibilmente tristi"…Letzte generation userà i soldi rimasti, provenienti dalla non profit Climate emergency fund e da donazioni private, per coprire le ultime spese legali, ma cesserà definitivamente di protestare sotto quel nome….Sta anche aumentando la repressione nei loro confronti, e questo li ha fatti un po' vacillare, ma hanno intenzione di ricominciare con qualcosa di nuovo: non è un addio. … Noi, in Italia, speriamo di essere un'ispirazione per loro, perché puntare soltanto sui blocchi stradali è pesante… in Austria, definita "troppo algida, anticapitalista, astratta, che ci ha fatto percepire come elitari, staccati dalla realtà"…"In Italia, noi di Ultima generazione non parliamo mai di anticapitalismo…Non siamo e non vogliamo essere ideologici…"Noi vogliamo arrivare al cuore delle persone, dei lavoratori. Siamo al lato opposto rispetto a Letzte generation, ma non perché siamo di destra…Siamo apartitici, non ci riconosciamo in nessun partito. Stiamo cercando di essere vicini ai valori della comunità, del lavoro, cosa che la sinistra radical-chic non fa…"In Italia abbiamo ricevuto diverse richieste di candidatura, ma abbiamo rifiutato. Siamo giovani e apparteniamo a un movimento che esiste da meno di tre anni: forse lanciarsi in politica è un po' da sprovveduti. Vogliamo continuare a fare pressione sul governo… Insomma, Ultima generazione non appare affatto demotivata. È pronta a cambiare metodi nel caso in cui il governo italiano, da sempre ostile nelle parole e nei fatti alle azioni di disobbedienza civile per il clima, dovesse inasprire ulteriormente le pene nei confronti degli attivisti…4disera-14 agosto 2024 - una…'poverina' eco-attivista, piange* disperata al pensiero della fine da loro annunciata…Perché non portano qualcuno a fare una tale scenata (così sarebbe assai ben più credibile, come commentato da…)per le guerre in corso che nessuno vuole fermare? E la paura di perdere casa per un capovolgimento della situazione finanziaria…(e al limite di chi potrebbe andargliela a rubare mentre magari si è ospedalizzati…). E i mille strazi veri del vivere la vita veramente e non tra ideologie modaiole. Comunque la buona notizia è che gli stessi organizzatori di scempiaggini hanno dichiarato di stare fallendo e che gli tocca inventare qualche altra strategia…Il pianto di quella 'poverina' era sincero? Se fosse davvero così, dispiace per lei, ma più che cercare di sconvolgere il mondo per tranquillizzarla, sarebbe più utile (come si fa in tutti i casi…) un percorso psicoanalitico…


La cazzàggine
Vogliam che la cazzàggine
sia libera e gratuita,
non più cosa fortuita…
di pochi, testardaggine…
Quale 'ideal' sia reputata,
supportata e messa in onda.
E chi 'mente' la diffonda
e dal mondo sia adottata.
Se - ad esempio - la cazzata
di zozzar l'opera d'arte,
e di zombi far la parte
pe le strade a far serrata
non dovesse funzionar
-come infatti non funziona -
(ché alla gente non gli suona)
presto, un'altra, è da inventar!
Tutto ciò è facilitato
dal totale ubriacamento
d'un' "informazione-invento"
che fa il mondo…perculato.
Metti - poi - che siam campioni
nel bacar le traballanti
menti senza 'anti-bacanti'
e nel rompere i maroni…!
'Perculatio' è sì evidente
col pietoso pianto*…osceno,
che chi 'l crede…è un 'non-sereno'!…
E anche ciò…la fa perdente.
Ma…'magia di…paroline'
schizzettata ad arte ogni ora
-che sia pure alla malora -
spinge il mondo…oltre confine.
Armando Bettozzi
 

Da Gastone
La guardavo estasiato
mentre pranzava raffinata al ristorante Gastone.
“Smile” le dicevo, mentre scattavo qualche foto.
Lei gustava calamari e gamberi
con un contorno di patatine fritte
ed accompagnava con un bicchiere di birra.

“Smile” ripetevo, ridendo.
Lei sorrideva ma non capiva l'inglese;
solo il russo e il polacco
ed anche l'ucraino,
la lingua della terra da dove era scappata.

Era rimasta solo la lingua a Sumy
intrappolata sotto le macerie.
Appoggiando l'orecchio per terra
si avvertiva ancora un urlo d'aiuto
ma le mani non bastavano a smuovere le macerie
e l'urlo pian piano si smorzava.

“Smile” le ripetevo e lei sorrideva, ma non capiva,
forse nel cuore le era rimasto l'urlo d'un moribondo
ed io non notavo che lei indossava la maschera del sorriso,
ma sotto la maschera vi era quella del dolore
che io non vedevo e le parlavo d'amore.

Lei avvertiva e capiva solo il fragore delle granate
e pensava ch'io fossi un nemico,
insensibile al suo dolore.

Mi colpì nel modo peggiore:
sparì senza farmi intuire la sua sofferenza.

Ora osservo la sua sedia vuota al ristorante Gastone
ed il piatto con i calamari e gamberi sommersi dalle patatine
come le macerie delle case sparse per le strade deserte di Sumy.

(Boccheggiano 7.3.2023 – 00:24)
Salvatore Armando Santoro


Accanto al fiume
Su una radura isolata, o in un’ansa
di questo fiume che i Celti credettero
sacro, al riparo dall’urlo attutito
della città, qui dove il vento bacia
i capelli dei pioppi quando si alza
e imita il lungo ansito di un mare
non visibile, che ha foglie e non onde,
troverò sempre asilo – ormeggio i passi
su una lingua di sabbia asciutta e fresca
e lì mi stendo, dove a me ben nota
una corte di alberi si leva
e m’offre con la sua mobile cupola
un nascondiglio complice alla vista
del mondo; e come un figlio che ritorni
da un vano errare alla casa del padre,
mi accoglie su un letto d’erba, in attesa
che il sole cali. Alla vostra oasi, alberi,
sosto con gli occhi socchiusi, e mi sento
come protetto, almeno per mezz’ora,
al sicuro da un certo inquisitore
che va frugando i miei pensieri e ha il compito
di consegnarmi prima o poi una carta
con sopra impressi i termini di quella
vecchia pendenza solo accantonata
ma non risolta, con cui farò i conti.
(Riva dell’Adige, estate 2022)


Il mio rifugio
Vengo a quest’angolo a me solo noto
dell’Adige, dove una città sorge
antica, verde, non da mano d’uomo
innalzata: e nell’ombra dei suoi rami
lavo il mio sangue stanco, non so più
quale fu la mia storia, non più mio
è il nome con cui il mondo mi chiamava,
e mi spoglio del volto che indossavo
in mezzo agli altri, come pelle morta;
e nient’altro che stendermi vorrei
sotto un salice, e attendere che il sonno
versato dalle cicale mi copra,
miele sonoro che assorda i ricordi;
e immergermi nel mormorio dell’acqua
che bacia i ciottoli senza svegliarli,
e con le sue molli onde ripete
che anche il dolore a questo fiume è simile
e il destino delle sue onde imita.

Da Quando gli alberi erano miei fratelli.
La via degli eremiti
Guglielmo Aprile    
 

Affreschi e cardinali in vesti
Clessidra di rughe e specchi portami fuori dal tempo
Fiori secchi a girotondo nel vento ed io
Chiusa in un amore inesistente
Mi confondo nel nulla
Mi nascondo mi inganno e poi finisco per crederci anch’io
Se mi sveglio poi scappo
Ed inizio a vivere
Attendo e attendo tra le fiamme
Un amore impossibile disilluso e profondo
Mentre affreschi nell’alte stanze mi fanno capolino
E chiese abbandonate dai cardinali tornano
Agli uomini e a Dio
Compagni di viaggi simili spiegatemi il perché
Son qui ancora e spero
Ma la morte nel cuore sempre mi sorprende
E la canzone non muta
E Con gli occhi spenti recita l’ultimo rosario
Come sabbia da masticare le mie mani legate che cercano il vento
Guardo anche da distante altri Legami con la toga in processione
Il richiamo della vita incalza tra le sconfitte del cuore
Metto la cipria sul viso e un po’ di borotalco addosso e via
Soffia primavera su di me tra gli affreschi di questa natura impazzita che piove aria canzoni e coppe di tea.
Piacentino Alessandra
 

C’è un posto nel mondo ….

C’è un posto nel mondo dove la vita
           si perde nel tempo dove
                       una stella

accende i desideri

C’è un posto nel mondo dove l’amore
     si può toccare dove un bacio
                 lambisce il tramonto

C’è un posto nel mondo dove ogni
            foglia contiene una
                         poesia

C’è un posto nel mondo dove la notte
             si perde nel giorno
                 dove la musica

si sveglia presto
al mattino

C’è un posto nel mondo dove le onde
    del mare trasportano i desideri
              sugli scogli siedono

passioni
sogni

frasi d’amore
silenzi senza

rumori

C’è un posto nel mondo dove gli alberi
       crescono solo quando piove
                  i fiori conservano

tutti i colori

la vita corre e poi cammina e si ferma
     su una panchina e si addormenta
              quando spunta la luna
                        
C’è un posto nel mondo dove un sorriso
              accende una lampadina
                   dove un abbraccio

spegne
il rancore
Franco Fronzoli
 

La Tua voce
Trema come una candela
la speranza della vita
dove il buio si consola,
la Tua voce che mi chiama
come brividi compare
registrata sulla pelle,
la tua ombra che mi ascolta
mentre parlo col pensiero
trasparisce dietro un velo
incapace con le mani
a toccare il suo mistero
dove pace amore stelle
sono luce che perdona,
Le preghiere vanno in cielo
con la forza delle ali
che protese a mani giunte
percepiscono l’amore.
L’intelletto che ci guida
proiettati all’altra sponda
prende luce dal progetto
che conduce il gran cammino
dell’umano a Tuo cospetto.
Giuseppe Stracuzzi
 

Haiku
chiaro mattino
buio diventa giorno
sigla il merlo
Bruno Amore [br1]
 

L’estate va via
Estate che fuggi via
lasci la terra riarsa
come l’anima mia.

Un’altra stagione,
tempo che passa,
non conto più l’età.

Nei tuoi caldi feroci
ho cercato invano
un po’ della gioventù

che a stento ricordo
in una nebbia che
anno dopo anno

s’infittisce, coltre
pietosa per rendere
meno dolorosa

questa vecchiaia
che m’accompagna
all’autunno, una stagione

di cieli plumbei
di fiori appassiti
e di foglie morte.

Ti saluto, estate,
sei stata un tormento
ma spero di rivederti,

di ritrovare albe cariche
di vapore, fontane
sfiatate, cieli d’acciaio.

Da Lungo il cammino
Renzo Montagnoli
 

"Lacrime"
Lacrime
e poi lacrime ancora!
Sacrificio di crocifissione
per me, per noi.
Lacrime
e poi lacrime ancora!
Su di me, su di te,
sul mondo estraneo.
Lacrime
sulla tua bocca rosea
ed estatiche visioni
mi salvano, mi cullano.
Lacrime,
lacrime ancora!
Che scendono
sulle guance di poeti
morti e risorti mille volte.
Lacrime
dagli alberi
di una natura
offesa e umiliata.
Lacrime di bambini violati
ed uccisi.
Lacrime
sulla guerra, si
ancora lacrime sulla guerra!
Lacrime
nel deserto dei valori,
di un'etica persa.
Lacrime
dal sudore del lavoro,
offeso e ferito.
Lacrime
e poi lacrime!
Piovono dal cielo,
cadono dalle nuvole.
Oh lacrime
imparate a guarirci,
che dal Sole
pieno di lacrime,
nasca la resurrezione.
Cristiano Berni
 

L'animula
non ha occhi che per voi
occhioni grandi innocenti
vi leccherebbe anche l'anima

tradendo di voi la parte buona
ve ne liberate lasciando
si maciulli in tangenziale

ancora
non avrà occhi che per voi
la sua animula sempre a perdonare
voi bestie umane-non-umane

1.1.24
Felice Serino
 

Il tuo sorriso
Radioso più del sole del mattino
il tuo sorriso, Bianca
ha rischiarato i giorni
del breve mio cammino
e già ti vedo correre con Sara
tra i pascoli odorosi.

Dopo la lunga attesa
le rose e i ciclamini fanno a gara
per carezzare insieme
la morbida tua pelle.

Germoglio rigoglioso
della mia vecchia pianta
tornata a rifiorire,
racchiudi dentro il cuore
un mondo traboccante
di sogni e di misteri.

Potesse non svanire
mia dolce creatura!

Ti seguirò nei passi
con occhi di stupore
fin quando avrò speranza di cantare
un distico d'amore.
Bruno Castelletti
 

Katauta
a mani giunte -
tra bianchi garofani
prego la tua memoria
Laura Lapietra ©
 

[näher ich mich meinen gegenständen unruhig an]
näher ich mich meinen gegenständen unruhig an,
brauch: solche, die sich biegen, nie zur neige gehen. mir
inkrementelles erfassen versprechen. ich muss noch
fragen, wie viel stück das sind, wie das geht, dass ich
an dieser stelle schon mal war. ach, ein rückwärtskom-
patibles system, dies, was hier vor mir liegt, dies land.
träumte einen schlafenden logiker. traf ihn zu beginn
dieser wiederentdeckung bereits mehrfach an. emp-
fand reue, dann mut, dann wachte er auf. er spricht: das
hier ist schon die ganze zeit gewesen. so. was machte, dass
ich von ihm träumte? in meinen träumen nicht sah,
was er sah, als er schlief? und sein stieftraum doch ganz
meiner war, als wir erwachten. das blinzeln der dinge
unterbrach, von denen vorher die rede war, dann ganz
namenlos, er: wie zuvor.
Saskia Warzecha


[mi avvicino irrequieta ai miei oggetti]
mi avvicino irrequieta ai miei oggetti,
mi servono quelli che si piegano, non si consumano mai. mi
promettono un appiglio plurimo. devo ancora chiedere
quanti pezzi ci sono, com'è che io
già mi trovavo a questo punto. ahi! è un sistema
retroattivo che ho dinanzi, questo paese.
sognavo di un logico addormentato. l'ho già incontrato più volte
all'inizio di questa riscoperta. ha provato
rimorso, poi preso coraggio, poi si è svegliato. dice:
questa roba qui è esistita da sempre. è così.
com'è successo che ho sognato di lui? nei miei sogni non vedevo
quel che lui vedeva quando dormiva? e il suo sogno in prestito invece
era tutto mio al momento del nostro risveglio. interruppi il brillio
degli oggetti di cui si parlava poco prima, poi privi
del tutto di nome, e lui: come prima.
Saskia Warzecha    Traduzione di Nino Muzzi
 

 

"E che lo dico a fare"
E che lo dico a fare
che t'amo da morire:
se provo ad abbracciare,
presto mi fai pentire.

Ti amo immensamente,
ti amo, io son sincero,
ma a te non frega niente
di questo amore vero.

Se solo il mio cuore
potesse al tuo parlare,
direbbe: "Amore, Amore,
perché non sai amare?"

Non vedi che anche il mare
abbraccia senza sosta
e poi si fa cullare
dal vento, costa a costa?

Non vedi che anche il vento
accarezza ogni viso
e al suo sentimento
risponde un bel sorriso?

È tutto qui l'Amore,
domanda con risposta:
da un cuore all'altro cuore,
un dono senza sosta!

12settembre24
Ben Tartamo
 

A Lei
Il suo corpo era come una
poesia, scritta con delicate
parole sensuali. Baciare
le sue labbra e farle scivolare
sulla morbidezza del suo
seno, era come sfiorare
un petalo vellutato di rossa
rosa rorida di passione.
I nostri corpi, diventarono
una sola anima.

Rimembro i capelli sciolti
che ondeggiavano
come il mare sul mio petto
inebriato d'amore.
Alessio Romanini
 

Piccolo ma immenso
È un filo d'erba in un prato
Una spiga in un campo di grano
Un grappolo di un filare
È una goccia nel mare
Un granello di sabbia nel deserto
È tutto ciò che vi è di piccolo
E si potrebbe continuare

Ma invece è infinitamente grande
Perché è il mio amore
Per l'uomo della mia vita.
Sandra Greggio
 

Che meravigliosa bellezza è il Creato !
Bianche , nere
a pecorella
draghi ,a stella
ecco le nuvole come pensieri cambiano
umori
disegni e colori
anche se dietro
il cielo rimane sempre quieto , impenetrabile
Lo sguardo si perde
tra quei giochi di luce
tra i loro spiragli
la fantasia a qualche immagine conduce
Che meravigliosa bellezza è il Creato !
Sono messaggi del cielo che scivolano
nel nostro tempo quotidiano
Otello diceva :E che so’ le nuvole?
Boh!
Però sono belle!
Si !Quanto so’ belle!
Vanno vengono
si fermano
e quando si fermano
sono nere come rapaci
sbuffano come tori inferociti, ma son fugaci
vaporose come batuffoli di lana
fili di seta
e di bambagia vanno senza una meta
A volte ti avvisano con tuoni e fulmini
Disciolte in pioggia sulla terra scendono
e le loro gocce su ogni fronda scrosciano
Son gocce di rugiada
son gocce di ghiaccio
che spesso fanno
guerra
alla terra
Antonia Scaligine
 

Poteva essere una giornata di sole invece sta arrivando la pioggia
in canonico silenzio I filari… quasi pioggia
un pettine solare coi denti rotti per togliere nodi alla chioma
cadono le foglie secche e una falena spaventata impreca
l’ultimo giorno d’estate coi frutti in spalla canta


It could have been a sunny day but the rain is coming
in canonical silence The rows… almost rain
a solar comb with broken teeth to remove knots from the foliage
the dry leaves fall and a frightened moth curses
the last day of summer with the fruits on its shoulder sings
Jacqueline Miu

 Ammira i quadri di Jacqueline
 

Avanspettacolo
(Governo Letta. Parlamento della Repubblica, 2 ottobre 2013)

Venghino, venghino siore e siori
più gente entra più bestie vedremo.
Grande spettacolo, non state fuori,
a crepapelle qui alfin rideremo.

Questo copione, che vien da lontano,
giovani attori, d'antico mestiere,
oggi lo spacciano per prima mano,
novità grande per farci godere.

C'è l'Angiolin, con Enrico di fianco
e sullo sfondo, avvilito, il caimano
che pensa solo a pararsi il sedere.

C'è la milizia che accetta financo
quello che sembra incredibile arcano,
per proseguir a truffarci a piacere.

Si riderà, con le lacrime agli occhi,
…ci spilleranno ancor tanti baiocchi.

Venghino, venghino siore e siori
…ed aspettatevi atroci dolori.

Da …Intricati Pensieri…, Nelle nebbie
Piero Colonna Romano
 


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