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Poesie pubblicate il 27-28 Giugno 2022
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Poesie d'esordio
2002-2016
Torna l’estate
Torna l’estate
Informa sentimenti
con la forza del sole
che rintocca
come la nostalgia
degli anni verdi,
esuli nodi
della lontananza
scalfiscono le pagine
del cuore
e l’alchimia trasfonde
il suo mistero
nei sogni,
porge domande
alla poesia d’amore
dove è rimasto
impresso
dietro il velo
contro il parere
della lontananza
un alito di cielo.
Giuseppe Stracuzzi
Fado
Il destino
aveva una nuvola per volare
una storia da cantare
prima d'andare.
Stretti in passi rumorosi
e nella corsa di affannati soffi
s'allontanavano i traghetti da salutare.
Prolungammo baci sfrenati
tra occhi di portoni che
spiavano dell'amore un'altalena.
Fado, che m'hai sfiorato l'anima,
dopo l'acustico accenno di sirena
già partiva la nave
e poi, tutto sapeva d'abbandono.
All'ora, nei vicoli eran fiorite
mammole, fresie e noi abbracciati
sulla soglia fra molte margherite.
Il diffuso suono d'un violino
da sotto il cielo nell'azzurro manto
mentre ora i gatti consumano a sera
il pasto d'un nostalgico rimpianto.
Madrepore
Poesie e Prose Liriche©di Bianca Casti.SIAE Roma
Bianca Casti
40
Sospensione lucente
lente figure d' animali in sogno
t' appaiono le nuvole - mai
somiglianti l' una all' altra
e le gocce della pioggia:
sono sempre diverse cadendo
anche se ti sembrerà incredibile
tutto così singolare - unico
vedi:
in una sospensione lucente
lo stacco dell' uccello dall' albero
traccia un irripetibile arco
d' amore nel vasto cielo
Da Trasparenze
2019- '20
Felice Serino
D-Zug München-Frankfurt
Die Donaubrücke von Ingolstadt,
Das Altmühltal, Schiefer bei Solnhofen,
in Treuchtlingen Anschlußzüge -
Dazwischen
Wälder, worin der Herbst verbrannt wird,
Landstraßen in den Schmerz,
Gewölk, das an Gespräche erinnert,
flüchtige Dörfer, von meinem Wunsch erbaut,
in der Nähe deiner Stimme zu altern.
Zwischen den Ziffern der Abfahrtszeiten
breiten sich die Besitztümer unserer Liebe aus.
Ungetrennt
bleiben darin die Orte der Welt,
nicht vermessen und unauffindbar.
Der Zug aber
treibt an Gunzenhausen und Ansbach
und an Mondlandschaften der Erinnerung
- der sommerlich gewesene Gesang
der Frösche von Ornbau -
vorbei.
G. Eich
Treno espresso Monaco-Francoforte
Il ponte sul Danubio a Ingolstadt,
la valle dell'Altmühl, gli scisti presso Solnhofen,
a Treuchtlingen le coincidenze -
In mezzo
boschi, dove l'autunno è tutt'un incendio,
strade di campagna nel dolore,
nuvolaglia che ricorda le chiacchiere
villaggi fuggenti edificati dal mio desiderio
per invecchiare accanto alla tua voce.
Fra le cifre degli orari delle partenze
si allargano i possedimenti del nostro amore.
Inseparati
vi restano i luoghi del mondo,
smisurati e introvabili.
Il treno però
passa accanto a Gunzenhausen e Ansbach
nonché ai paesaggi lunari del ricordo
-il canto estivo che fu
dei ranocchi di Ornbau -
G. Eich
traduzione di Nino Muzzi
"Al di la delle nuvole"
Nelle nostre menti
esiste una realtà
che ci apparterrebbe
se solo potessimo viverla.
Un'altra vita nascosta,
al di la delle nuvole.
Cristiano Berni
Piovono i pensieri
Piovono i pensieri
fitti e freddi
nel lago dell'io
tra i monti della coscienza.
S'ingrossa il lago.
Vanno le onde ad infrangersi
contro le sponde rocciose
dei dubbi indubbi,
delle certezze incerte,
del bene, del male.
A sera scende la nebbia
ad oscurare il visibile,
ed allora è rischioso
navigare nell'ignoto
con una barchetta
già lisa dalle acque del passato,
corrosa istante per istante
dalle onde del presente.
Anela la speranza titubante
del futuro
a quel fioco faro.
Da Le vie dell'inconscio
Nino Silenzi
Passioni dormienti
Quando in cuor ti sal la nostalgia
e vorresti che qualcun ti dica:
“Ti voglio bene”, allor non faticare,
lontan non hai bisogno di cercare.
Ce l’hai vicino chi nel cuor coltiva
quel sentimento che t’affanni e cerchi,
basta un bussare lieve alla sua porta
che la passione in me non è ancor morta.
E la regalo a chi ha il cuor gentile
e prova tenerezza alle parole
e si commuove per una verso udito
e solo lei poi nel mio letto invito.
Colmarla vorrei di baci e di carezze
anche se so che lei poi li respinge
ma le trasmetto un po’ di sentimento
che nel mio cuore ancora vibra e sento.
Ma vien la sera e calano le ombre
e scema anche nel petto la tensione
se chi riceve simili attenzioni
non prova in cuore identiche passioni.
(Boccheggiano 7.12.2021 – 19:33)
Salvatore Armando Santoro
Fruscio d'amore
Ti lascio ogni mattino,
un leggero bacino.
Il sonno non svegliare
e lasciarti sognare.
Vado senza rumore;
dentro me il batticuore.
Tu sei la mia vita!
Essa è infinita.
Ho ascoltato il vagito,
ma il tempo è fuggito.
Ti ho visto nel cantuccio,
con il piccolo ciuccio.
Fragile è l'amore,
immenso come il mare.
Ti amo! Figliolo mio.
Lo sussurro. Un fruscio.
Alessio Romanini
Nostalgia
Ebbi giornate di sogni e speranze,
correvo prati coperti dal cielo
azzurro e terso e volavano danze,
né dell'inverno sentivo il suo gelo.
Vissi con gioia lavoro e vacanze,
di vita i progetti eran vangelo,
luce brillava là nelle mie stanze
e grandi amori donavo con zelo.
Adesso i ricordi portan rimpianto,
nel tempo disciolte son le illusioni,
di loro sol resta triste l'incanto,
non udrò ancora gioiose canzoni,
brividi e freddo son lungo la strada,
resta il traguardo d'un altra contrada.
Piero Colonna-Romano
Il momento della verità
È arrivato il momento
In cui dico a me stessa
Che belle poesie scrivevo!
È arrivato il momento
In cui guardo con nostalgia
Coppe e targhe di passati concorsi
È arrivato il momento
In cui annaspo in cerca
Di efficaci figure retoriche.
È arrivato il momento
In cui le mie poesie
Zoppicano ed un bastone non basta.
Eppure le parole e le sillabe
La lunghezza dei versi
E l'emozione di scriverli sono le stesse
20 giugno 2022
Sandra Greggio
Il mio vento
Liberava al cielo
l'aquilone colorato
carico dei sogni
che avevo da bambino,
giocava sul mio prato
a fare le capriole
asciugava le lacrime
dei miei giorni neri,
cacciava via i pensieri
delle notti più tristi
allontanava le nuvole
delle mie debolezze
mi è sempre stato amico il vento
ora aiuta ogni passo
del mio debole corpo
nel tratto più ripido
che porta verso casa
poi muove alla mia sposa
i suoi capelli biondi
per mostrarmi tutta intera
la bellezza dei suoi anni,
si ferma assieme a noi
per riposare un momento
poi riprende la sua corsa
vuol tornare ad esser vento.
Salvatore Cutrupi
"In cerca di sé"
Che cos'è un uomo, nella realtà,
così come me, nessuno lo saprà.
Perché, se solo lo si comprendesse,
non saremmo più maschere dismesse,
lupi che divorano miti agnelli,
sciacalli che fiutano altri brandelli
di una penosa larva di umanità.
In ogni lacrima, in ogni sorriso,
il riflesso unico del Paradiso.
Perché nessuno è mai solo lui stesso,
ma punti unici, incroci tra ieri e adesso,
fenomeni di un'occasione sola,
un'eco, forse, di quella Parola
divina, dello Spirito che fu e sarà.
La Sua essenza fatta carne viva,
afflato di Luce sempre più schiva
in cui, in ognuno, soffre tutto il creato,
e si crocifigge un Cristo salvato,
e si tortura ancora il Redentore,
perché chi sa, cos'é l'uomo e il Creatore?
Chi sa, cos'è la Morte o l'Eternità?!
Io so di non essere un sapiente,
ma un cercatore che, tra la gente,
non cerca libri né scruta più stelle,
ode la Verità, tra sangue e pelle,
e scrive, nel canto ch'è Poesia,
Sogni, Confusione, stolta Follia.
Come ogni uomo che mentire più non sa...
E, tra giorni brevi e notti infinite,
cerca sé stesso, le vie smarrite,
un nuovo sentiero appena accennato
di quel sé mai interamente trovato.
Perché essere uomini è la vera meta,
l'Amore, quell'astro e stella cometa,
che ci sottrae dall'esser nullità.
25 giugno 2022
Ben Tartamo
Poesia
Parli, parli, e io sto a sentire
tutto ciò che dici, e sto in silenzio
legato dalle tue molecole,
stregato dalle tue alchimie,
le tue parole sono atomi
che hanno sostanza di lune, e di luci.
Se le rimesti con la chimica,
delle tue magie, e le rigiri,
con gli inganni dei tuoi artifizi,
salgono in cielo. Ma quando fa,
troppo, freddo vicino
alle nuvole,
il vento dopo aver danzato
con le note d’ un flauto:
come in incantatore, le riporta a me.
Antonio Scalas
I più bei fiori profumano di notte
Io non ho ormoni,
ho corvi, lupi e tempeste nelle mie vene,
diavoli in libera uscita,
esplosioni solari,
vulcani.
Ho un Inferno alle porte dell’Eden
ma anche rose, profumo d’erba,
di pane caldo e rosso pomodori,
volo di sogni …
i confini diventano una porta socchiusa
una voce dall’interno dice “benvenuto”
è Caronte sul fiume che vorrei fosse Lussuria
da dove sento continuamente le campane su altri pianeti
e una lama vicino alla mia testa con la fame di sangue,
ma io non posso morire … sono alieno.
Vedo le tempeste solari come una pioggia in cui ballare Gene
Kelly,
invitando chimere a indignarsi per il mio nudo,
sperando di finire abbracciato a una femmina di penombra,
pronta a sfornare i suoi angeli col dna di un sognatore.
Perché sono un perdente seriale?
Sono un tiratore scelto alle bolle di sapone,
addomesticalo solo dalle battaglie nel letto
usato dalle meretrici spaziali come componente di un sistema
che tiene in equilibrio i terrestri.
Io non ho un cuore nel petto ma un drago
ringhia solo in mancanza di nuvole, temporali e tenebre,
ma ogni primavera lui s’acquieta davanti alla rosa
nel cui profumo si perde si spande fino agli astri.
I più bei fiori profumano di notte
telepatici s’innestano al profondo desio
e pur bruciando di mille estati
io resto
corvi, lupi, tempeste
e diavoli in libera uscita.
Antro dei Titani
Jacqueline Miu
Poesia
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