Pubblicazione Poesie del giorno

Pagina iniziale

Tematiche e testi

Poeti del sito

Narratori del sito

 Poetare | Poesie | Licenze | Fucina | Guida | Strumenti | Metrica | Figure retoriche | Creazione | Autori | Biografie

 

Poesie pubblicate il 19-21 Gennaio 2025
 

Nell'inviare le poesie,  attenersi al regolamento
-cliccare per leggerlo-

Tutti i testi,  per essere pubblicati il giorno seguente, devono pervenire entro le ore 19.00

Le poesie, i racconti ed altro materiale devono essere inviati a
lurienzo@tiscali.it
 

In questa pagina non vengono inserite immagini

 

Antologia poetica

L'amore - La donna - Morte dei propri cari - Affetto per i propri cari- Tristezza e solitudine - Il dolore - La nostalgia - Racconto di un episodio - La natura - Gli animali - Gli oggetti - I desideri - I ricordi - Il poeta e se stesso - Il poeta e i luoghi - Il poeta si diverte - La poesia per i poeti -


 
Novità | Concorsi di poesia | Poesie consigliate | Racconti consigliati

Invia i tuoi racconti      Recensioni       La sorgente delle poesie      La Nuova Giostra della satira      Rubrica di annunci    



 

Invia le tue poesie

    

Consiglia una poesia

 
 

Commenti  Premi letterari
 


Poesie d'esordio
2002-2016
 


 

Ti meriti un amore che ti guardi nell’ombra
            nuda spettinata baciata
                       da un raggio di

luna

Ti meriti un amore soffice delicato sincero
              innamorato che ti sogni
                             quando sei

lontana

Ti meriti un amore cresciuto in un fiore
               di più colori adagiato
                          in un prato

Ti meriti i colori degli arcobaleni che ti
           sfiorino i capelli mentre
                      nuoti tra onde

del mare

Meriti mille baci e poi ancora mille
       e di nuovo mille sino a che
               la notte non lasci

spazio al primo
raggio di sole

Ed io ti aspetto seduto sullo scoglio
        in cui ti ho conosciuta
                    per tenerti

                                                  nelle mie braccia

sino allo spegnersi
di tutte le stelle
Franco Fronzoli
 

Ricordar vorrei
Non so più ricordare,
e tanto lo vorrei.
La mente si sperde
Si strugge su cumuli
Di sabbia nera.
Mi ritrovo sperso,
Attraverso luoghi
Dove non son
Passato mai.
Infilzato da aculei, composti
Da luce e fitte ombre,
solo mi ritrovo,
rassomigliante ad albero
in autunno, spoglio battuto
da freddo vento.
Non so più ricordare eppure
Lascio aperta la finestra,
aspettando un raggio di Luna,
illuminando il nulla.
silvio canapè

Era una favola il mare
consapevole di trovarti nel sogno
chiederti se riuscirai ad uscirne
tuttavia volendoci restare
ancora un poco

ché
era una favola il mare
su creste d'onde guizzavano pesci
dalle squame luccicanti nel sole

calavano gabbiani a frotte

16.5.24
Felice Serino
 

Cantico degli amanti

Dal lato del marito

***

Le cinture indossate,
ma soprattutto quelle non indossate.
Le arrotolo, le metto a posto
nei cassetti che hanno i miei odori.
Queste cinture alla tua vita
legano gli anni che porto,
stringono, ci uniscono,
in ogni letto in cui dormiamo.
Loro lo sanno
che ti aspetto sempre
schiava e padrona,
serva e regina
come quando ti guardi
per sapere se sei ancora bello
ma i tuoi specchi sono i miei occhi
e capisci come sei
dal tocco della mia pelle.

Al lato del marito è il posto
della mia pace,
in ogni tuo letto c’è il mio spirito.
Lo proteggi con la saliva e il sangue
ad ogni risveglio col tuo odore.
Ogni orologio attaccato
ai miei occhi,
tutte le candele spente
per te e per i nostri figli.
Il mio respiro erotico
ti finisce nei polmoni.

Nessuno dei tuoi giorni
è felice senza di me.

“Cantico degli amanti. Dalla parte del marito”
I quaderni del bardo edizioni, 2024
Sabatina Napolitano
 

Un piccolo pensiero
Un piccolo pensiero incastonato
dietro il velo degli occhi vide il cielo,
per poterlo toccare usci dagli occhi
prese le ali e cominciò a volare,
mano mano crescendo a dismisura
raggiunse l’infinito,
ma il cielo era più grande,
ed il pensiero
prese la fantasia e lo copri di velo,
amalgamando analogie del tutto
come il sole che muore e ricompare,
Il piccolo pensiero, nostalgico lontano
tornò negli occhi a rovistare il vero
dove la vita nasce e ricompare
come l’acqua del fiume goccia a goccia,
per esplicare il conto abbraccia il mare.
Giuseppe Stracuzzi
 

"Luna"
Tu sei libera
oh dolce Luna.
Il tuo chiarore
mi invade gli occhi;
nell'oscurità disegni ombre
che oblunghe e stanche
si susseguono nella notte.
Innalzi maree,
fautrice d'incontri clandestini
e gli innamorati t'adorano
cantando per te poesie.
Ulula il Lupo al tuo richiamo,
s'alza il vento lontano
e l'uomo, così piccolo e solo
t'osserva dal basso,
ti sogna romanticamente,
fino a conquistarti
con la sua tecnologia.
Ma tu Luna sei sempre lì
orrenda e bellissima
continui a farci sognare
illuminando la notte oscura
e le nostre anime scure.
Cristiano Berni
 

L'anno appena finito
E anche l'anno appena finito,
ormai inutile, verrà gettato alle spalle,
buono per i ricordi
sempre che ne valga la pena.

Finirà in soffitta, fra decrepite
ragnatele, dove già giacciono
gli altri sotto le spessa coltre
del tempo trascorso.

Son cose vecchie, del tutto inservibili,
ormai dimenticate, ciarpame
che non si sa altrimenti dove gettare,
non c'è discarica che lo voglia.

Eppure, lì ci i sono giorni
che abbiamo trascorso,
lacrime ormai seccate, risa già
soffocate, amori nati e poi finiti,

sogni spenti nella realtà.
Sono le ombre di ciò che siamo,
i testimoni dei nostri errori,
le gioie che abbiamo provato.

Sotto quella polvere,
fra l'intrico delle ragnatele,
c'è quanto di più prezioso
possiamo avere:

c'è la nostra vita.

Da Lungo il cammino
Renzo Montagnoli
 

Capo Zafferano
L'isola dello zolfo e dei crateri,
dove Vulcano tien la sua fucina
ed Eolo soffia con la sua energia,
ci sorprese coi suoni ed i colori
fusi col mare nella sua armonia.

Percorrevamo silenziosi il colle
che limita ad oriente l'ampio specchio
del golfo di Palermo, ove il gabbiano
fa il nido nella roccia e invita al volo
la compagna da un picco più lontano.

Nel silenzio s'udiva il tonfo sordo
del cuore palpitante del Tirreno
battere con la sua schiuma d'avorio
le sponde cave e le pietrose rive
di quel selvaggio ed aspro promontorio.

Giocava il mare ad abbracciar gli scogli
balzando dentro gli arcüati anfratti
con gorghi ora turchesi, ora cangianti
dal blu dell'acqua fonda al bianco perla
delle acque frantumate e spumeggianti;

e a noi, che assorti, agli impetuosi abbracci
prestavam gli occhi, e i cuori palpitanti
a tripudi di gocciole iridate,
giungevano malie di dolci canti
che sembravano dire: "amanti, amate!"
Santi Cardella
 

Vestigia Di Losu
Sbocci come neve profumata,
candida e delicata nella tua grazia
allo sguardo dell'etra clemente
all'albore delle ultime fredde folate
sui rami intrecciati del Losu,
dipingi lo sguardo di dolce trasogno.
E sotto la tua folta pioggia d'incanto
di petali che, come secchi coriandoli,
s'adagiano come distratte perle,
il mio tormento si confonde
in tormenta d'amore assente!
Quel turbine di neve polverulenta
sollevata da raffiche di crucci
che scorrono con impeto
sulle creste del suo inganno
a gelarmi le membra col suo plasma,
al ricordo di quella prima volta
sul mosaico di petali stropicciati
sulla scia di un bolide
schiantato sul suolo della tradigione
sulle radici di questo tronco
dagli incisi ingenui al fato sleale.
Sboccia ancora, neve d'aprile,
nel tuo silente passaggio
dove io ancora muoio di vestigia.
Laura Lapietra ©
 

La bianca signora
La neve è arrivata silenziosa
stanotte e, artista senza tempo,
ha dipinto tetti alberi siepi strade
di bianchi cristalli che brilleranno
ai raggi del primo sole. Ora scende
bianca dal cielo grigio chiaro
che incupisce verso l'orizzonte.
Danza con i suoi fiocchi,
bianche farfalle della mia infanzia,
col vento che volentieri l'accompagna
a passo di valzer su davanzali e terrazze
a spruzzare di bianco il verde dei fiori,
che l'attendono timorosi, a capo chino.
Il suo vestito ampio e arioso
dalle infinite tonalità di bianco
copre la spiaggia e si scioglie
tra le onde fredde e biancastre del mare
che la chiama rauco con voce d'amore.
Volano rapidi e taciti tra i fiocchi vaganti
bianchi gabbiani e merli neri.
Il silenzio è attraversato da qualche
grido felice di bimbo. Un cane abbaia festoso.
E la neve, bianca ed elegante signora,
continua a spargere con la sua bianca mano
bianche farfalle volanti sulla città
raccolta in se stessa e quasi in pace.

Dalle colline al mare
Nino Silenzi
 

A Maria
Ti voglio tanto bene, e l'hai capito,
mi piaci come sei e come fai
a fornicare a volte anche ti invito
rispondi allegra e non t'offendi mai.

Ti scrivo è come se ti accarezzassi
che fortuna che hai e non lo sai
vai anche su una strada pien di sassi
allegra sei e non t'arrabbi mai.

A volte appari come le falene
volteggi intorno e già la notte scende
il buio un po' di pace rende e stende
e tu togli dal cuor affanni e pene.

(Boccheggiano 22.4.2023 - 9:39)
Salvatore Armando Santoro
 

Mongolfiera
io e te insieme voliamo,
spieghiamo i nostri baci così in alto
da non fare più ombra sull’asfalto,
spariti da tutti i quadranti,

scivoliamo per mano
sui roghi che cospargono le strade,
i cavi dell’alta tensione
oltrepassiamo indenni,

i cornicioni il loro artiglio allungano
per ghermirci
ma nemmeno ci sfiorano,
i complici venti ci portano:

nuvole i nostri corpi
e ali le labbra, fili che allentiamo
di una mongolfiera, invisibile

o quasi dalla folla priva di occhi,
a stento la riconosce un bambino:
punta il dito a un minuscolo
fiore di carta lassù ma pochi attimi
e senza lasciare scia
è già dissolto, o forse si è nascosto

dove l’azzurro è più profondo e limpido.

Da La scoperta del fuoco. Casa editrice Leonida
Guglielmo Aprile    
 

Fatica de campà
(da la culla a la cassa…tutto un faticà)

Intanto è già fatica a sortì fòra…
E ancora nun hai fatto propio gnènte.
Ma già lo sai che ora dopo ora
vai verso un faticà ch'è sconvorgente.

E perciò strilli come n addannato,
ché già t'è chiaro er fatto che coll'anni
aumenta la fatica pe chi è nato,
perché crescènno assômmeno l'affanni.

Si che fatica a cresce e a ffàsse grànni!
Fra casa, scòla…e un modo de campà
che n pòi cammià nemmanco si te scanni
e te ciaddanni e nun sai mai che ffà.

Te tòcca d'arancà pe la salita,
finché nu regge più l'imparcatura,
e l'ingranaggio che fa annà la vita

se guasta, infinacché - addirittura -
arìva l'urtimissima fatica
che è st' a penzà a straporto e sepportura.
Armando Bettozzi


Es ist ein Haus im Süden
Und holdselige Mädchen mit großen, herrlichen Augen
gleich verborgenen Perlen.
56. Sure, 22/23.

Es ist ein Haus im Süden
das steht weit offen dar
in Fenstern die Gardinen
wehn wie ein blondes Haar

Sie wehen übers Meer
da steht es an der Küste
vertraut und innig licht
als ob ich von ihm wüßte

und dächte es mir nicht
als wäre es nicht schwer
ganz nahe den Salinen
den Kopf, den langsam müden

worin die Kämpfe waren
und Leidenschaft, bedeckt
im Südlicht aufzubahren
und sinnend zuzuschaun

dem Gehn der leisen Fraun
die tragen ihren Gästen
den Tee auf, um zu testen
ob uns der Tod schon schmeckt
Alban Nikolai Herbst


C'è una casa nel sud
E ragazze d'incanto
con grandi, splendidi occhi
simili a perle nascoste
56° Sura, 22/23

C'è una casa nel sud lontano
sta lì spalancata e le tende
alle finestre ondeggiano
simili a chiome bionde

ondeggiano sopra al mare
e ci appare là sulla costa
luce amica e familiare
come se l'avessi già vista

e ne fossi ignaro alla fine
come se non fosse difficile
tutto presso alle saline
alla luce meridionale

esporre il feretro esausto
del capo dov'eran le lotte
e la passione, nascosto
e pensoso guardare tutte

le donne che vanno pian piano
dagli ospiti loro a portare
il the offerto a che scoprano
se la morte ci può già piacere
Alban Nikolai Herbst     traduzione di Nino Muzzi
 

 

Evasione
Rifugiarsi tra le pagine
Di un bel romanzo
Immedesimarsi nella protagonista
Vivendo con lei incredibili avventure
Anche questo è un modo
Per sognare evadendo
Dalla realtà che ti opprime
Giorno dopo giorno
Con le sue tristi notizie
Nere di inchiostro dei giornali
Rosse di vite umane spezzate
Mute di parole strozzate in gola

27 aprile 2022
Sandra Greggio
 

Da quando la notte sta con me
da quando la notte sta con me
sono diventato a guardia alle chimere
mentre un buio acido e mandelico ripulisce l’anima dall’immondizia
che s’appiccica alle cose viventi

il freddo tra le coste Karenine davanti a un treno
vivo attore sul palco con platea di pupazzi
personaggio il serpente dell’Eden già da qualche stagione
con un cervello Mozart irrequieto in fuga dalla coscienza

compongo il requiem per la morte prematura die fiocchi di neve
ho il corpo che cammina zoppo appoggiato a una vanga di nostalgia
uso il rumore come cura al dolore nell’osso
quello per cui danno droghe pesanti ma che io curo col sovradosaggio di sogni
Jacqueline Miu

 Ammira i quadri di Jacqueline
 

Quest'è la luce della gran Costanza
che del secondo vento di Soave
generò 'l terzo e l'ultima possanza.
(Paradiso III 118/120)

…e "stupor mundi" fecit
Fu per voler di Barbarossa il saggio
che da un convento, pura, fu rapita,
quindi ad Enrico dedicò la vita,
pel mondo, Federico, fu il suo omaggio.

Ma alla sua tarda età non si pensava
potesse generare un qualche erede,
così, per dimostrar la buona fede,
spettacolo del parto in piazza dava.

Fu poi regina attenta e di splendore,
successe a Enrico dopo la sua morte
ed al futuro re diede la sorte
d'aver papa Innocenzo per tutore.

Per "stupor mundi" questa fu gran cosa
e per Costanza in noi rimane amore,
in lirica d'allor c'è il suo calore
e a Dante pure apparve luminosa.

Da …Intricati Pensieri…, Miti, Leggende e Verità
Piero Colonna Romano


Sono alla ricerca
Sono alla ricerca
di qualcosa che forse
non esiste

Qualcuno che riesce
a vedere
il fanciullo che é in me
ed amarlo

4/12/24
Ciro Seccia
 

Il girasole
Guarda a oriente, guarda ancora verso
il mare, segui il sole,
prendi il vento dai profumi di ogni fiore.
Gira gli occhi, nei suoi occhi,
entra nella luce del suo sguardo,
dal suo iride prendi il pianto,
ed un giallo finemente macinato.
Per placare il suo singhiozzo,
se ti resta la pazienza di tessere una tela,
verso sera, solamente, col pensiero
avrai creato un acquarello,
col colore di Van Gogh avrai dipinto
un girasole che si avvolge con la vita,
alla tua vita.
Antonio Scalas
 

Melodie d'estate
Udire sulla spiaggia lo sciabordare
incresparsi nello spirito ardente.
Il frinire di cicale echeggiare

avvertire, forte suono avvolgente.
Il Libeccio udir tra foglie stormire,
un sussurro semplice seducente.

Sentir le melodie nel petto ardire
al vermiglio, e sopirsi all'imbrunire.
Alessio Romanini
 

Le mie rughe d 'amore
Ho rughe piacevoli
di ansia
da quando un bel giorno
sono diventata madre e poi…
mi son ritrovata tra le braccia tre nipoti
di certo ho più rughe piacevoli
di nonna discreta
con loro ho giocato ,ho riso
nelle mie rughe leggono nonna
Il mio tempo
lo vivo per loro
il mio cuore cammina con loro
C’è amore anche senza un bacio
un abbraccio
io li invio ad occhi chiusi
che dureranno sempre
perché l’amore si può dimostrare
anche col dire :
stai attento
curati, stammi bene
se lo sei tu lo sono anche io.
Se vuoi qualcosa io ci sono quando mi chiamano
per dirmi
per favore nonna
mi dai...mi fai...
vieni ...vengo ...
felice sorrido , corro da loro poi...
e poi rido
con gli occhi truccati
di gioioso pianto
con ancora più rughe sul viso
Sono tre adolescenti
tempo agitato dai venti
da progetti futuri
da scorribande tra amici
e come nonna
“ mai invadente “
bisogna che io accetti
di quella stagione il loro atteggiamento
Li vedo di rado
li guardo crescere senza sapere
sino a quando mi sarà concesso tale dono
Il tempo fugge
di certo però
non voglio mai perderlo di vista
la mia casa
è sempre spalancata per loro
un giorno si chiuderà
e allora mi sovviene la tristezza
Non vi sono parole
per dirvi che come nonna
alla gioia sono approdata
Antonia Scaligine
 

Zolle
Oggi ammiro
ancora Te,
grande generosa Terra,
e le Tue figlie zolle
creature vive e amiche
della mia infanzia.

Siete ancora Voi,
umili zolle,
distese in fila indiana
al vento e al sole,
alla neve e alla pioggia.

Quelle con cui io bimbo,
plasmavo la Vostra Terra
per far nascere le statuine
del presepio di Natale.
Roberto Soldà
 

```Tu solo```
```E dove potrei andare, Signore?
Tu solo sei il mio respiro!
Eppure, le catene,
risuonano ancora ai miei piedi...
Tu spezzale, per donarmi,
un cuore che vibri d'ali!
Distogli, Ti scongiuro,
i miei sguardi da ciò che appare
un luccichío di stelle
per accecarmi da quelli tuoi.
E chi dovrei ascoltare, Signore?
Tu solo mi sai parlare
con quelle parole arcane
che dicono, svelate,
Amore, soltanto Amore!

30novembre24```
Ben Tartamo
 


Poesia consigliata
-Leggi le altre-

 


Racconti e testi vari

 

Durante la vigilia di Capodanno

Passeggio nel mio quartiere, il mattino è soleggiato per la vigilia di capodanno. Respiro tepente aria e ascolto la quiete.
Con silente sorriso e il ciglio chiuso guardo il sole e dentro me ed esclamo: "Che bella è la vita!" Lentamente cammino, sono vivo, e questo già consola il mio spirito. Lungo la solinga strada passeggio sull'alto marciapiede, quando i miei increduli occhi si fermano su una mesta figura in carrozzella. Vedo sgocciolare e dentro me penso: "Cosa fa? La pipì sul ciglio della strada?" Devio il mio passo verso la carreggiata, e quando arrivo in prossimità del vecchio rimango basito dall'amarezza. Solitario, seduto sulla carrozzina, con occhi rugosi e malinconici, egli sta svuotando la sacca del catetere dentro il tombino di ferro dell'acqua piovana. Il mio cuore si accartoccia nell'amarezza per quella visione. Vorrei dirgli qualcosa... così per farlo sentire meno solo in questo giorno in cui si dovrebbe festeggiare? Festeggiare che cosa? La solitudine che rimarrà anche nell'anno venturo al romito anziano? Proseguo nel mio lento cammino pensando che ciò che ho visto è una delle cose più tristi che ho vissuto in questo bisesto anno. Passeggio lungo l'unica stradicciola brulla del mio quartiere; mesto è il pensiero per ciò che il mio petto ha appena visto. La sensibilità del mio essere Poeta della Migliarina, lascia spazio a versi e parole che si compongono nel cuore, perché non voglio dimenticare le emozioni che mi hanno abbracciato; e vorrei che anche gli altri riuscissero a vedere ciò che ha visto la mia anima. Non bisogna dimenticare quanto dolore serpeggia fra la gente; gli ultimi dimenticati...

Giunto quasi alla fine della strada brulla, sento gridare, imprecare, offendere... poi scorgo un giovane perdigiorno completamente ubriaco con un grande cane legato ad una corda usata come guinzaglio. Un anziano cane dal pelo fulvo un po' sbiadito e gli occhi color del ghiaccio. È simile ad un lupo e mentre è tirato da quel cialtrone, egli gli impreca contro, lo offende, lo tratta male... il mio sguardo incrocia quello del povero cane, che mi guarda con aria malinconica; ma io non so cosa fare. Vorrei intervenire, ma lo straccione è fuori di sé, mi potrebbe aggredire; proseguo nel mio camminare ancora più triste mentre sento ancora inveire contro quel malcapitato animale. E penso: "Ma guarda il Destino che proprio oggi, che è l'ultimo giorno dell'anno, mi ha fatto incontrare questi due episodi così funesti!" Non riesco a capire perché è tanta la cattiveria che avvelena questo "atomo opaco del male".
Torno deluso nella mia abitazione, e l'unica cosa che posso fare è impugnare "carta e penna" ed immortalare ciò che ho vissuto. Non voglio dimenticare e vorrei incorniciare nella mente del lettore che a volte le cose brutte si nascondono anche dietro a questi episodi che magari lasciamo passare indifferenti.
Alessio Romanini


Racconto consigliato
-Leggi gli altri-

 



 Commenti - Poesie consigliate



 

Pagina iniziale

Tematiche e testi

Poeti del sito

 

 Poetare | Poesie | Licenze | Fucina | Guida | Strumenti | Metrica | Figure retoriche | Creazione | Autori | Biografie

Torna su

Poetare.it © 2002