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Poesie pubblicate il 22-23-24 Novembre 2025
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Poesie
d'esordio
2002-2016
"Montalbano Elicona, scrigno di pietra"
Montalbano Elicona è un gioiello nascosto,
un’opera d’arte scolpita nel silenzio,
dove ogni pietra racconta un segreto,
e le vie sono pennellate di storia.
Il castello si staglia contro il cielo,
come un monolite che sfida il tempo,
e le torri narrano di cavalieri antichi,
di leggende scolpite nella roccia.
Tra i vicoli si respira l’incanto,
l’eco di mani che hanno modellato la bellezza,
e il profumo dei boschi che abbracciano il borgo
è un soffio d’arte e natura intrecciata.
Montalbano è un quadro senza cornice,
una poesia che si apre all’anima,
un viaggio nel tempo e nella luce,
un luogo dove il cuore si perde e si ritrova.
Da "Sicilia: Pennellate di Poesia”
Letizia Miserendino
Saggezza
Vicini andate incontro al mondo
la tua chioma si confonde con la sua
con passo deciso procede in avanti
il tuo manto multicolore contrasta
col suo manto immacolato
è il trionfo della saggezza…
Antonietta Ursitti
Fuori posto
sentirsi fuori posto
in casa d'altri saltano le abitudini
e la pennichella pomeridiana
l'ospite è come il pesce
tocca soprassedere far buon viso
la gatta guaisce il bimbo frigna
"tornate quando volete
qui c'è un bel verde e si respira"
30.5.25
Felice Serino
È mattino
L’alba si scioglie
Sull’albero spoglio.
Si schiudono
Gli occhi assaporando
Il dolce sulle labbra tue.
silvio canapè
"Memorie e ricordi"
testo composto dalla Poetessa messinese Rosa Venuto di Acquedolci come
segno affettuoso di Amicizia, di Ringraziamento e Riconoscenza
Casa della Memoria Giuseppe Tomasi Principe di Lampedusa.
Un Pomeriggio Piacevole, trascorso seguendo un Itinerario Aulico, nel Mondo
dei Ricordi che riemergono con un tuffo nella " Memoria ", nel "Passato" che
ritorna alla Luce e prende Vita , rispolverando un Vecchio libro, "Il
Gattopardo", sorseggiando un delizioso thè alla menta nel bucolico Giardino
della Pace. In questo luogo dell' anima, il Poeta e la Madre trovano un
rifugio ideale per ritrovare se stessi, un mondo dove regna soltanto
l'armonia e la bellezza. Un luogo in cui l' Ego Interiore e la poesia si
fondono con la natura, dove l'Eterno Divenire dipinge ogni angolo del
Giardino della "Casa della Memoria di Giuseppe Tomasi di Lampedusa". Qui il
canto sublime degli uccelli allieta l'Anima, tra suoni, profumi e fiori dai
vistosi colori dall' aspetto aulico. Tra misteriosi gerani e silenziosi
gelsomini, il fico resiliente ed indomito trionfa nel Giardino della Pace e
si trasforma in un simbolo di resistenza, fermando le Lancette del Tempo,
come in un quadro. Si percepisce una Magica Sinfonia di Pace e di
Tranquillità, di Benessere Interiore mai provato Prima. Qui ogni momento è
vissuto nella sua Essenzialità, ridonando la speranza al Poeta che tutto
potrà cambiare.Il Verde smette di essere il colore dominante e si apre alla
Magia della Rinascita. L'erba di velluto damascato profuma di cinnamomo
aromatico, mentre le Rose, tanto care a Beatrice, divengono eterei pensieri
che spiano i baldanzosi gelsomini che scendono dal muro di Pietra secolare,
mentre un gattino dall' aria Attonita e Smarrita si affaccia sull'uscio
della casa , cercando qualcuno a cui poter fare le fusa, magari Beatrice che
adesso sarà più felice. Alessandra invece giocosamente lieta sorride
spensierata per la serenità ritrovata accanto a Giuseppe, l' Uomo più
importante della sua Vita.
Rosa Venuto di Acquedolci
Vento di Novembre
L'irrequieto vento di Novembre
si porta via
rapace
le foglie secche
come l'avido tempo
infido
i miei giorni stanchi.
Gli alberi mostrano
i loro scheletri
irti al sole malato
come la mia vita
piena di aspre rughe
svela le ossa sfarinate
al cielo rarefatto,
cappa immobile
dell'esistenza.
Dalle colline al mare
Nino Silenzi
Posto in panchina
Seduti
Laggiù a rimirare
Alba da un lato e luna dall’altro
In un corridoio di luci e ombre in addivenire
Ricordi seduti in panchina
Lontani come stelle lontane
Serrati per sbaglio da lucchetti di amori invisibili
Pianti davanti a caffè ristretti
I peccati indossan le gonne
Stoppini camminano nel vento incessante
Tubano uccelli per caso
Ed i fienili puzzano di stalle
Mi parte dal petto uno sciame di farfalle impazzite
Con un maglione di lana scolorito stretto al cuore
Nascondo un sospiro e poi un altro
Tu appartieni a quel posto in panchina
Laggiù tra i vicoli stretti
Che sanno di ombre vagabonde e giovani promesse
Dormono sul molo le stelle stasera
E noi seduti laggiù
Alessandra Piacentino
“…..ed io, ed io”
…..ed io, ed io.
Verso un’isola lontana,
verso mondi sconosciuti.
Verso un’alba che rischiara,
verso sogni mai svaniti.
Ed io, ed io,
che cammino fra la gente,
che cavalco l’utopia.
Che son fiero d’esser niente,
che carezzo l’anima mia.
Ed io, ed io.
Io che sono un sognatore,
io che vivo con passione.
Io che abito nel cuore,
io che pulso di calore.
Ed io, ed io.
Verso una facile chimera,
verso un volo di Gabbiani.
Verso il sospiro della sera,
verso un sogno e verso il mare.
Ed io, ed io….
Cristiano Berni
Artemide
Nullamondo ad Hong Kong
mincammino dentro l'ignoto del vuotomondo
dove degli altri brillano gl'astri
La retta è dritta non vò lo storto bivio perciò mica so dove infilare
l'anima
e son morto se il fiato non mi falle
Lo spazio intrinseco non l'ò
e novo non c'è da estrar dall'osso
Non posso aprire un fosso o stretta via
già disegnata che galleggia sulle adorate stalle
Al corpo non so parlare come a dio il servo
oppure a un lui che sia pur uomo
Mai domo
in un mescolare di strazi
cerco una vamp dal cosmo sopra al tetto un cervo
colpito col sangue d'arte mìde che nel bosco cola
Sono un salvatore e rapido gioco col ping pong quale Orazio coi Curiazi
poi scruto il fondo come di notte aquila che vola
Cosa vive nel nientemondo non lo vedo né con gli occhi né col cuore
Al cacciator nascosto e vile
che agli spiriti di dio spara dal lounge long
dico ricorda che ad Hong Kong
un cervo ferito quando è aprile
sa uccidere se d'ignoto muore
et enrico tartagni
Giorgio Bettozzi saluta parenti e amici
Epitaffio
Pittore e Attor di bella voce e aspetto,
e generoso cuore,
e intelligenza viva e pien d’ardore,
tenuto ha la famiglia e il Borgo in petto.
Un pensiero
Or sei di certo in un mondo migliore
(di questo qui che miglior mai sarà),
dove l’azzurro che è bello di già,
quel bell’azzurro degli occhi tuoi belli
più risplendente e brillante farà.
12 novembre 2025
Armando cogli altri fratelli, la sua famiglia, e i famigliari tutti.
Armando Bettozzi
Siamo...
Siamo pensieri che camminano sulle
onde del mare
nel suo
silenzio
Siamo tramonto che spegne le luci
del giorno e va
incontro
alla luna
Siamo impronte scolpite nel cuore lasciate
nel cammino della nostra
vita
Siamo foglie che attendono l’autunno e si
lasciano andare per dormire
in un viale
Siamo tutto ma anche niente pittori o poeti
scrittori o scultori siamo
luce oppure
buio
Siamo nuvole bianche spostate dal vento
siamo pioggia o temporale
siamo
gioia e dolore
lacrima e sorriso
Siamo fiocchi di neve che si perdono
al primo calore siamo
soli
nella folla
soli con le nostre
illusioni
e delusioni
Franco Fronzoli
Tempus fugit
La gioventù ti sta portando via
Ed io rincorro sempre il tempo andato
E tu il seno hai ora sistemato
Quel seno tante volte un dì baciato.
E ti dicevo sempre ch'eri mia
Un po' di gioventù un dì ho rubato
Amore vero anche tu mi hai dato
Ma il cuore mio adesso s'è ammalato.
A pranzo c'era un uomo assai distinto
Seduto a un tavolino a me d'accanto
Avevo in cuore sol tanto rimpianto
Quasi a salir con Cristo al monte santo.
Ed oggi mi sentivo un uomo vinto
Ma ho trattenuto dentro il petto il pianto
Ma discorrendo tra un dire e un quanto
Capì la pena che rodeva tanto.
La moglie aveva il viso un poco stinto
Ma attaccò bottone facilmente
Ed io avevo te nella mia mente
Batte la lingua dove duole il dente.
Ed il dolore non lo fai passare
Anzi riaccende le candele spente
Lui se n'è accorto, medico paziente,
Che le pene del cuore legge e sente.
E gli brillavan gli occhi per la gioia,
Scoprire che vicino avea un poeta
Che naviga nei sogni senza meta
Che coi suoi versi un po' rattrista e allieta.
(Follonica - mercato coperto - 12 Giugno 2024)
Salvatore Armando Santoro
Il giorno dei morti
Chi andate cercando fra queste pietre
marmoree vacue? Loro che andate
trovando non sono più qui. Venite
a commemorare il vostro dolore!
I morti non appartengono a questa
brulla terra; essa appartiene a chi vive!
Toglietevi questa bigotta maschera
di lacrime e andate il prossimo amando.
Alessio Romanini
Il mio “ grazie “ a colui che ci
commenta sempre
Quanto vorrei penetrare
Nel labirinto dei tuoi pensieri
Molte volte criptico
Ma purtroppo non posseggo
Il filo di Arianna
Mi ha nascosto il gomitolo
Ed invano lo vado cercando
Ormai i troppi tentativi
Lo hanno ridotto ad un filo
Ad altri l’ardua impresa
Di riuscire a trovarlo
Io mi ritiro in un angolino
Ad asciugare le mie lacrime
Specchio della mia anima
20 novembre 2025
Sandra Greggio
```«Ferita di luce»
Ferita di luce che scorri
tra ombre di silenzio,
penetra — ti prego —
l’arso buio che mi strazia.
Colma, in questa pace
che sa di solitudine,
la fame mia di stelle,
la sete mia di vento.
Fa’ che io canti di Te
con cuore di fonte,
e torni, per le vie del mondo,
a sporcarle di luce.
3novembre25```
Ben
Tartamo
L’Industria del male di Xi Jinping
Yu Menglong
Striscia cane su ogni tuo talento col guinzaglio in mano ai mostri.
S’è fatta di ombre giustizia cieca per il povero mortale,
dovresti morire soffrendo è quello che vuole il sistema,
grida animale, il tuo urlo è per il diavolo con una maschera buona, il
canto.
Circondato dai peggiori amici in un paese sempre bugiardo,
dovresti ingoiare i denti per non dire di no a tuo piacere,
ti verrà tolta la dignità visto che non ti è rimasto altro,
la fama ha un prezzo ovunque e Xi Ji non vuole i liberi ma solo gli
schiavi.
Sono mai esistiti dei dittatori buoni, dei fascisti senza una macchia?
E’ mai esistito un buono laddove il potere sposa il denaro ?
Scappate dal vortice voi che ancora potete
perché Cai Yijia ha il padre ministro non vive seguendo le leggi.
Ci sono diciassette predatori a inseguirti,
amici, colleghi, fratelli d’infanzia con cui hai giocato,
diciassette parrucche col nome d’artista
| 1. Xin Qi — illegitimate son of CCP leader Cai Qi (original
name Xin Xiaolong/Xin Xiaoxiong) 2. Cai Yijia — (original name Cai Zhengjun) son of Cai Qi, a murderer 3. Fang Li — director, once admitted publicly that he was sexually assaulted by multiple people in childhood 4. Jiguang Guang — (original name Li Ming) screenwriter, murderer 5. Cheng Qingsong — on Sept 10 posted a Weibo picture, blood visible on his shoes 6. Song Yiren — madam, pimp, organizer 7. Yuan Ziwen & Yuan Zihao — Peking University twin influencers, Song Yiren’s close aides 8. Gao Taiyu — posted on Weibo about Yu’s death before the news was officially released 9. Tian Hairong — Xin Qi’s aunt, widow of Dalian Shide’s Xu Ming (deceased), billionaire who thrived on “casting couch” deals 10. Jiao Maiqi — on Sept 10 his Douyin video showed the crime scene reflection in his glasses 11. Fu Zicha — Xiaohongshu user “Kelly Yuan,” descendant of a CCP founding leader 12. Fan Shiqi — lured Yu to the gathering, the one who cut him open 13. Zhou Hao — film company CEO, murderous demon 14. Zhang Jiawei — from Zhouge, Jiangsu, murderer 15. Hu Haiyang — director, murderer 16. Du Qiang (aka Gavin Du) — Yu’s assistant, enforcer, spy; constantly bullied Yu, even stole the down jacket meant for him #JusticeForYuMenglong |
ora non soffri più, non soffri ma resta la paura per chi come noi se
offende il Sistema, qualcuno
potrebbe farti sparire … abracadabra.
Xi Jinping's Industry of Evil
Yu Menglong
Dog crawls over all your talents, leashed by monsters.
Blind justice has been made of shadows for the poor mortal,
you should die suffering, that's what the system wants,
animal screams, your howl is for the devil with a good mask, the song.
Surrounded by the worst friends in a country that always lies,
you should bite the bullet so as not to say no at will,
your dignity will be stripped away since you have nothing else left,
fame has a price everywhere, and Xi Ji doesn't want free people, only
slaves.
Have there ever been good dictators, fascists without a blemish?
Has there ever been a good person where power marries money?
Escape the vortex, you who still can,
because Cai Yijia's father is a minister and doesn't live by the law.
There are seventeen predators chasing you,
friends, colleagues, childhood siblings you played with,
seventeen wigs with the artist's name
| 1. Xin Qi — illegitimate son of CCP leader Cai Qi (original
name Xin Xiaolong/Xin Xiaoxiong) 2. Cai Yijia — (original name Cai Zhengjun) son of Cai Qi, a murderer 3. Fang Li — director, once admitted publicly that he was sexually assaulted by multiple people in childhood 4. Jiguang Guang — (original name Li Ming) screenwriter, murderer 5. Cheng Qingsong — on Sept 10 posted a Weibo picture, blood visible on his shoes 6. Song Yiren — madam, pimp, organizer 7. Yuan Ziwen & Yuan Zihao — Peking University twin influencers, Song Yiren’s close aides 8. Gao Taiyu — posted on Weibo about Yu’s death before the news was officially released 9. Tian Hairong — Xin Qi’s aunt, widow of Dalian Shide’s Xu Ming (deceased), billionaire who thrived on “casting couch” deals 10. Jiao Maiqi — on Sept 10 his Douyin video showed the crime scene reflection in his glasses 11. Fu Zicha — Xiaohongshu user “Kelly Yuan,” descendant of a CCP founding leader 12. Fan Shiqi — lured Yu to the gathering, the one who cut him open 13. Zhou Hao — film company CEO, murderous demon 14. Zhang Jiawei — from Zhouge, Jiangsu, murderer 15. Hu Haiyang — director, murderer 16. Du Qiang (aka Gavin Du) — Yu’s assistant, enforcer, spy; constantly bullied Yu, even stole the down jacket meant for him #JusticeForYuMenglong |
Now you no longer suffer, you no longer suffer, but the fear remains for
those of us who offend the System, someone
could make you disappear... abracadabra.
Jacqueline Miu
Tendo le Mani
Tendo le Mani alla sera,
accogliendo del mattino
la rugiara.
Una pallida Luna rivestita
d'argento ,
osserva il divenire del Tempo.
Lo sguardo spazia trà le
Stelle,
cercando un senso dell' esistere.
Nell'eterna lotta trà il bene
e il male,il Cuore dell' Uomo
cade.
Ciro Seccia
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Racconti e testi vari
Fanciulla dai capelli d'oro
I tuoi passi erano così leggeri; eri solo una fanciulla dai capelli color
oro e gli scuri occhi che osservavano il mondo con l'ingenuità di una
bambina(avevi solo sette anni!). Ti sembrava di essere in un castello in
quell'edificio diroccato, dove il tuo giovane padre separato, ti aveva
portato con tanti briosi amici. Ci fu una festa estiva in riva al mare. Le
acque erano così quiete mentre la luna sospettosa proiettava la sua enorme
immagine nelle increspature delle scure acque. Un giocoso falò scoppietta
allegro, mentre abbrustoliva carne di maiale e salsicce; fra le ubriache
risate dell'allegra combriccola. Non mancava di certo qualche sostanza
proibita e gli aghi conficcati nella giovane pelle, dove veniva iniettato
quel maledetto veleno che avrebbe rubato la spensieratezza e la giovinezza.
Ma tu eri ignara a tutto questo. Per te era un giuoco. E tuo padre era dolce
e premuroso; ti sentivi protetta anche se quella festa ti metteva timore...
Avevi trovato qualche amichetto con cui giocare, e la fantasia dei
bambini(si sa) riesce a spostare confini e nuvole con la sola forza della
volontà. Era un posto desolato, lontano dalla tua città; ma non saresti
riuscita a descrivere la località, l'indomani, a causa della tua giovane
età. E mamma, ti aspetta con il cuore in mano. La sua piccola bambina dai
capelli d'oro. Era da anni separata da quel matrimonio riparatore; sapeva
che il suo ex compagno era caduto nell'abisso della droga: ma non poteva
impedire all'amore paterno di vedere il suo piccolo amore. Sapeva che poteva
fidarsi... ma non troppo: e la notte fu insonne e con milioni di domande
rimaste senza risposta.
1
Si era fatta l'ora tarda; e mentre tu giocavi con i figli degli
altri “commensali”, tuo padre era immerso con le labbra in quelle di
un'altra giovane donna. Poi sotto il freddo sguardo della luna,
scintillavano aghi avvelenati dalla sostanza mortale da iniettare nelle vene
deluse dalla vita nella fragilità dell'anima. La nuova compagna di tuo
padre, prima che il tuo giovane ciglio potesse vedere quel raccapricciante
gioco
letale; ti portò a dormire con il sacco a pelo in uno stanzone pieno di
uomini e donne... Tu, eri intimorita. Ti mancava tuo papà; ma ti fidavi
della sua compagna. Eri troppo piccola per reagire con determinazione nei
confronti degli adulti. Poi c'era il tuo amichetto, non avevi nessun
sospetto. Ti sembrava di essere in campeggio su un isola magica; niente ti
sarebbe accaduto di male. Poi sapevi che tuo padre sarebbe stato vicino a
te. Ma mentre l'oscurità si faceva sempre più densa, e solamente un flebile
raggio di luna trafiggeva la finestra rotta dell'edificio; una figura
volgare e odorante di alcool, incitandoti al silenzio, si approfittava del
tuo candido corpo. La sua sudicia mano carezzava i tuoi capelli oro, mentre
nel mutismo dello stanzone, tu soffocavi le lacrime nel terrore del tuo
piccolo corpo profanato. Consumato il tuo giovane tronco, quel maledetto
“orco” sparì nelle tenebre più fitte. Non sapevi chi era. Non avresti
riconosciuto il puzzolente vile volto. Con le tue manine copristi il tuo
visino e la bambolina dai capelli oro come i tuoi, dentro quel grande sacco
a pelo marrone. Quando il mattino destò l'allegra cricca; tuo padre e la sua
compagna erano vicino a te. Tu eri ancora vestita di terrore, ma non
proferisti parola. Taciturna e ferita nella giovane alma
il silenzio si impossessa della tua spensieratezza.
2
Una volta raggiunta la mamma, il suo rassicurante abbraccio fu un raggio di
sole che squarciò le tenebre che erano penetrate dentro il tuo seno. Anche
con lei non né facesti parola. Hai sepolto quel maledetto ricordo nello
scrigno del tuo cuore per quarant'anni, ed una sera lo hai raccontato a me.
Ho raccolto il sale del tuo dolore nelle mie palme, ed oggi redigo questo
racconto per liberarti da quell'infame cordoglio. Hai taciuto l'accaduto, e
il malfattore l'ha fatta franca. Ma sono sicuro che la luna che ha visto
tutto, gli farà pagare la giusta pena per quella ferita che ha reciso il tuo
seno di fanciulla dai capelli d'oro.
Alessio Romanini
Racconto consigliato
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