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2024

 

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Premi letterari 2024


 

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23 Novembre

 

Mostra ideata da Laura Toffoli


 

 

19 Novembre

Segnalazione evento poesia a Bettona - Riconoscimento del paese.

Dopo esattamente dieci anni dalla presentazione, e omaggio del suo volume “BETTONA TRA IMMAGINI E POESIA” a Bettona e ai bettonesi (novembre 2014),

ARMANDO BETTOZZI

è stato voluto come Ospite d’Onore all’evento organizzato in paese il 10 novembre 2024, per ricordare cose e personaggi del bel Borgo amato, tramite la lettura delle sue poesie inserite nel volume “Bettona tra immagini e poesia”. Alcune delle quali lette dallo stesso autore.

Le letture (in bettonese, o in lingua e in romano) eseguite da paesani dotati e ben preparati sono state intervallate dall’ottimo cantante-chitarrista-organettista del posto.

L’evento è stato memorabile, come tutto il resto del tempo trascorso a Bettona, e il cielo è stato di una limpidezza, e l’aria di una mitezza insperati su quella collina di fronte ad Assisi, in una metà novembre, in tutt’e tre i giorni del soggiorno bettonese.

 

 

 

 

Complimenti ad Armando Bettozzi.

 

 

 

7 Novembre

 Conferimento a:
 

ARMANDO BETTOZZI


TERZO PREMIO


 al 12° Premio Artistico - Letterario


MYO-SOTIS
2024

 

 Per il testo in lingua italiana:

“SONO IL PASSARE DEL TEMPO CHE PASSA”

 MOTIVAZIONE:

 

Complimenti ad Armando

 

 

31 Ottobre

31 ottobre 2024

Cari amici, è mio grande piacere informarvi di una ulteriore attestazione d’alta qualità letteraria attribuita ad una splendida poesia del nostro amico Poeta

Santi Cardella

poesia che nell’importante concorso

Un monte di poesia XVIII edizione

organizzato dal Comune di Abbadia San Salvatore (AR)

in collaborazione con

l’accademia Vittorio Alfieri di Firenze

         

 

nella sezione “poesia in metrica”, da una severa giuria, ha ricevuto un meritatissimo

Terzo premio

 

       

                  

Per il mio ed il vostro piacere qui di seguito vi propongo in lettura i pregevoli versi, nati da un profondo sentire,  espressi con perfetta metrica da questo grande dell’arte della poesia.

 

A Santi, onore e vanto del nostro sito, invio, assieme a frementi applausi, i miei più sentiti complimenti ed un ad maiora! restando in attesa di ulteriori, meritatissime, sue affermazioni letterarie.

Piero Colonna-Romano

 

 

 

30 Ottobre

Conferimento a:

ARMANDO BETTOZZI

DIPLOMA d’ ONORE

al Premio Internazionale di Poesia

 

TROFEO PENNA D’AUTORE,  2024

 

RACCONTO

 

Per il testo  “La fisarmonica – un amore trascurato” 

 

 

 

16 Ottobre

15 ottobre 2024

Cari amici ancora una volta è per me gran piacere informarvi di un brillante risultato del nostro

amico e Poeta

Santi Cardella

che nel

Premio Letterario Nazionale

“Federico II” –Daunia & Sannio-

per la sua deliziosa poesia

“U gira…suli”

nella sezione dedicata alla poesia dialettale, da una competente e severa giuria

ha ricevuto un meritatissimo

Secondo premio

 

Così domenica scorsa, nella splendida sala dell’Auditorium “Jean Marie Martin”

di Troia (FG) –ex chiesa del’500, restaurata dall’appassionata opera dell’amministrazione comunale- ha ricevuta strepitosi, meritatissimi applausi per la sua pregevole arte.

  

A quegli applausi unisco, convintamente, i miei e, restando in attesa di suoi ulteriori successi letterari, vi invito a godere del sentimento che lo ha ispirato, reso con perfetta tecnica poetica.

‘U gira…suli / Il gira…sole

 

 

Sicilia, ‘nta ‘n’aricchia t’aiu a parrari

d’un misteriu ca tegnu dinta o cori,

fattu an un mi fa cchiù arragiunari:

dunni va ‘u suli quannu scinni e mori?

 

S’ammuccia nicu nicu ‘nta li grutti

di li vulcani sparsi sutta ‘u mari,

astuta a luci e nni fa fissa a tutti

ca ristamo alluccuti a talïari?

 

Ma doppu comu fa ‘stu schifiusu

a spuntari ‘nto cielu suspirannu

supra i pissiani dunni sta Maria?

 

E dda mi lassa stupitu e confusu

quannu s’affaccia tenniru e cantannu

sutta a li cigghia di la bedda mia!

 

 

Sicilia, in un orecchio ho da parlarti

d’un mistero che vive nel mio cuore,

fatto che non mi fa più ragionare:

dove va il sole quando scende e muore?

 

Si cela piccolino nelle grotte

dei vulcani che stanno sotto il mare,

spegne la luce e prende in giro tutti

noi che restiamo attoniti a mirare?

 

Ma dopo come fa questo folletto

a spuntare dal cielo sospirando

sulle persiane dove sta Maria?

 

E là mi lascia stupido e interdetto

quando s’affaccia tenero e cantando

sotto le ciglia della bella mia!

 

Ad maiora, caro prezioso amico, ed a presto.

Piero Colonna-Romano

 

 

 

10 Ottobre

11 ottobre 2024

 

Cari amici , è per  me gran piacere informarvi di un ulteriore, brillante risultato letterario del nostro amico e poeta

Bruno Castelletti

che nel

Premio Internazionale di Letteratura

“Il Sigillo di Dante”

X° Edizione anno 2024

nella sezione dedicata alla poesia dialettale,

da una professionale e qualificata giuria ha ottenuto il

Primo Premio

per la sua bellissima e struggente poesia

“Ma ti stame vissin”

 

 

Bruno Castelletti, onore e vanto del nostro sito otterrà meritati applausi, per la sua arte ormai meritatamente presente nella storia della poesia dialettale veneta, il prossimo 20 ottobre, presso il Park Hotel di Sarzana (SP).

A quegli applausi unisco convintamente i miei e, restando in attesa di ulteriori suoi successi letterari, vi invito a leggere la poesia oggi premiata per goderne del sentimento che l’ha ispirata e della perfetta tecnica con la quale è stato espresso.

 

“Ma ti stame vissin”

(da “Robe da ciodi e sbaci de seren” Gabrielli editori ISBN 978-88-6099-302-1 )

 No stà parlarme adesso de l’inverno.

Me sento ancora drento

el canto de le rose

i giorni enpiturè de fantasia

le corse a brassi verti encontra ‘l sol

concerti de sigale

saor de i primi basi

e mile arcobaleni e mile fole.

 

Pàrleme de l’autunno e i so colori.

Gh’è ancora l’aria tivia

che me caressa a pian

e l’orto pien de fiori

el rossignol che fila

la so malinconia

el merlo che saltella

sul verde del me pra.

 

Te podarè parlarme

del fredo de l’inverno

quando me sentarò

el cor cuertà de bruma

quando no ghe sarà

nissuni che me ciama

per saludarme

e strénzerme la man.

 

Ma ti stame vissin.

Con ti sempre darente

l’inverno l’è lontan

de là da l’orisonte.

 

Non parlarmi ora dell’inverno.

Sento ancora dentro me

il canto delle rose

i giorni dipinti di fantasia

le corse a braccia aperte incontro al sole

concerti di cicale

sapore dei primi baci

e mille arcobaleni e mille favole.

 

Parlami dell’autunno e i suoi colori.

C’è ancora l’aria tiepida

che mi accarezza dolcemente

e l’orto pieno di fiori

l’usignolo che distilla

la sua malinconia

il merlo che saltella

sul verde del mio prato.

 

Potrai parlarmi

del freddo dell’inverno

quando mi sentirò

il cuore coperto di brina

quando non ci sarà

nessuno che mi chiama

per salutarmi

e stringerrmi la mano.

 

Ma tu stammi vicino.

Con te sempre accanto

l’inverno è lontano

oltre l’orizzonte.

 

 

 

A Bruno vivissimi complimenti e… alla prossima.

Piero Colonna -Romano

 

 

 

3 Ottobre

Si segnalano i seguenti due riconoscimenti accordati a 

ARMANDO BETTOZZI

al Concorso Internazionale di Poesia –

“IL SAGGIO – AULETTA TERRA NOSTRA”, 2024

 

 

 

24 Settembre

24 settembre 2024

Cari amici, è con gran piacere che vi informo dell’ultimo strepitoso successo letterario del nostro incommensurabile amico e poeta

Santi Cardella

che nel prestigioso XXVI° concorso letterario

Premio di Poesia

“Anni d’argento”

ha ottenuto per la sua bellissima e didattica poesia

“Materia grigia”

un meritatissimo

Secondo premio

 

Associazione Pensionati Guardiesi

 

66016 GUARDIAGRELE  (Chieti) E-mail:ass.pens.ggrele@virgilio.it

Via Tripio,73  -   Tel. 0871.800061

Concorso di poesia “Anni d’Argento”  XXVI EDIZIONE

 

RISULTATI DEL CONCORSO

 

Graduatoria

Titolo della poesia

     Autore

          PROVINCIA

 

 

 1°Premio

“Una nuova vita”

De Sanctis Fausto

            Chieti

 

 

 2°Premio

“Materia grigia”

Cardella Santi

            Palermo

 

 

 3°Premio

“Solo la luna”

Sala Ornella

            Monza

 

 

                                                 1° Segnalato     “La guerra nella notte

                                                                                          di S. Lorenzo”                   Pompetti Giuseppina            Teramo

                                                 2° Segnalato     “E rimbomba“                                Del Beato Corvi Antonio      L’Aquila

                                                3° Segnalato    “Io qui ti riconosco           

                                                                                     nel mio sangue”                    Silveto Adolfo                         Napoli

                                                4° Segnalato    “ Mare d’Abruzzo”                             Fiorini Franco                          Frosinone

                                               5° Segnalato     “Come rondine implume”               De Fanis Mario                       Ancona

                                               6° Segnalato     “Squadrata, romanica,                    Malta Elena                               Pescara

                                                                                                  di pietra”

poesia che vi invito a leggere per goderne il senso, reso con perfetta tecnica metrica

  

Materia grigia

Ascolto il quieto mormorio del mare

e rivedo sbiaditi chiaroscuri

di persone che un dì mi furon care,

nubi vaganti oltre orizzonti puri.

 

Amori che hanno fatto palpitare

vite disgiunte da robusti muri,

ombre, luci e memorie dolci o amare

di speranze affidate ai dì futuri.

 

Sogni di gloria, lacrime cocenti,

tutto riporta il mar sulla battigia

col suo continuo andirivieni e senti,

 

come un migrante dalla sua valigia,

l’incessante mutar dei sentimenti

di cui il mare cancella le vestigia.

 

Mente, materia grigia

che, scomposta in un folle turbinio,

viene affidata al mare dell’oblio.

 

 Agli applausi che Santi riceverà nella prossima premiazione unisco convintamente i miei, restando in attesa di suoi prossimi, inevitabili, successi letterari.

Complimenti vivissimi, caro amico, e ad maiora!

Piero Colonna-Romano

 

 

 

31 Agosto

Si segnala conferimento a:

ARMANDO BETTOZZI

al Premio Nazionale di Poesia

ALBEROANDRONICO ,

Campidoglio, 2024

per silloge in lingua:

“Poeta e Poesia”

Diploma di merito

 

 

12 Agosto

12 agosto 2024

 

Cari amici, è per me gran piacere informarvi di un ennesimo lusinghiero risultato letterario ottenuto dal nostro incommensurabile amico e Poeta

 

Santi Cardella

 

che nella XII° edizione del

 

Premio Nazionale di Poesia

Nino Ferrau’

 

per la sua splendida poesia

 

“Doppu ‘a guerra”

 

ha ottenuto, nella sezione dedicata alla poesia in vernacolo, uno strameritato

 

I° Premio

 

 

 

ed il prossimo 22 agosto, nella serata di premiazione otterrà vibranti applausi per la sua ammiratissima arte poetica della poesia premiata.

 

Poesia che vi invito a leggere per godere della tecnica e del sentimento magistralmente  espressi da questo straordinario Poeta: 

 

Doppu ’a guerra                             Dopo la guerra

Haiu un cappidduzzu                                     Ho un cappellino

beddu, sapuritu,                                             bello, grazïoso

quannu mi l’haiu a mettiri,                            quando potrò indossarlo,

quannu mi fazzu zitu.                                     prima che vada sposo.

Scinnu pi lu Cassaru                                      Scendo per il Cassaro

acchianu pi Panneri,                                     risalgo via Pannieri

tutti chi mi salutanu                                       e tutti mi salutano

bongiornu,Cavaleri!*                                        buongiorno, Cavaliere!

 

Lu sentu ancora ’u cantu di me matri                        Lo sento ancora il canto di mia madre

mentri lavava i piatti ’nt’a cucina                  mentre rigovernava la cucina

e l’alligria arrivava ’nsinu a nuatri                 e l’allegria giungeva sino a noi

ca criscevamu a pani e lattuchina.                 alimentati a pane e lattughina.

 

Ed iu m’immaginava di passiari                    M’immaginavo allor di passeggiare

cu ’stu cappeddu ’nsirragghiatu ’n testa,      col mio cappello ben calcato in testa,

ca ’un ci vinissi ’u sfiziu di vulari                  ché non avesse voglia di volare

comu aceddu, arrubbannumi la festa.            come uccello, rubandomi la festa.

 

Quantu a farimi zitu ’un ci pinsava,              Di aver la fidanzata non pensavo

però già mi piacia na picciridda                     ma già m’affascinava una bambina

d’ott’anni comu a mia ca s’annacava            d’otto anni come me che civettava

ed iu, alluccutu, stavu appressu a idda.         ed io, stordito, stavo a lei vicino.

 

Comu passaru sissant’anni e rrutti?               Come passaron sessant’anni e rotti?

Quannu finiu l’età di la ’nnuccenza?             Quando finì l’età dell’innocenza?

Prima ca ’a terra  nni cummogghia a tutti,     Pria che la terra ci ricopra tutti

si, mi piacissi riincuntrari a Enza.                  mi piacerebbe rivedere Enza.

 

Ma no china di rughi e di duluri,                   Ma non piena di rughe e di dolori,

arripudduta e stramma  comu a mia,             rammollita e balzana in età tarda,

ma profumata e bedda comu un ciuri.           ma profumata e bella come un fiore.

E appressu…un picciriddu ca ’a talìa.           E accanto…un bimbo assorto che la guarda.

 

*filastrocca popolare siciliana

Cassaru – (dall’arabo al-qasr) è la più antica via di Palermo, oggi corso Vitt. Emanuele

Panneri – via  Pannieri, collega corso V. Emanuele con p.za Caracciolo, sede del  mercato “Vucciria”

 A quegli applausi unisco convintamente i miei complimentandomi con Santi per queste meritate attestazione di stima, restando in attesa di ulteriori, inevitabili, suoi successi letterari.

Piero Colonna-Romano                            

 

 

 

5 Agosto

5 agosto 2024

Cari amici con grande piacere vi informo di un importante premio ottenuto dal nostro incommensurabile amico e poeta

Bruno Castelletti

che nella terza edizione del premio

“Francesco Calzolari”

ha visto riconoscere il suo amore per la poesia e per il territorio veronese del Monte Baldo

 da un meritatissimo attestato di profonda stima, le cui motivazioni leggerete nella recente pagina

de “La Cronaca” di Verona, qui di seguito.

Il premio ebbe inizio nel 2022 in occasione dei 500 anni della nascita di Francesco Calzolari, farmacista e botanico veronese, promossa dall’Amministrazione Comunale di Rivoli Veronese, con il coordinamento della Biblioteca Comunale, ed ogni anno premia due personalità che si siano distinte nello studio e nella divulgazione scientifico-naturalistica e culturale del Monte Baldo e del suo territorio.

 

Nadal 1944
En cucio scalcagnà
fato de foie
de soto a 'n baitel
cuertà de tera.
Te pense e te ripense
al giorno maledeto
che t'è dovù scapar
e caminar per ore
descalso ne la neve.
Te pense a la fameia
to mama, to pupà
lontani, cissandove.
Te pense al to destin
sensa speransa.

Ma eco la Lucia
che riva co la sporta
e la te ride.

te varde la Lucia
i oci che ghe sluse
el so vestito novo:
na cotoleta verde
na camiseta bianca
e sora en golfin rosso
de lana petenà.

Ancò l'è Festa Granda.

Te varde la Lucia
e te gh'è dito a pian
co 'n fil de osse:
mon Dieu, que tu es belle
che bela che te sé!

L'era Nadal
e ti vint'ani apena.

 

Do lagrime nel cel
Mi me ricordo
come fusse geri
du oci ciari
pieni de paura
e na polenta
sora na panara
che te scondeve
soto el tosial nero.

Mi me ricordo
come se fusse geri
en putel biondo
vegnù grando 'n pressia
da i oci ciari
sconti en le patele
de 'n pastran griso
che 'l tocava en tera.

Quando el t'à visto
l'à piegà i zenoci
strucando la to man
ne le so mane
e lì su la to pèl
segnà da le fadighe

è croà zo pian pian
do lagrime dal cor
che le sluseva
del color de l'oro.

En ventesel liser
fasendo vissinel
l'à ciapà en brasso
tute e do le perle
portàndole nel cel
ensieme co le stéle.

 

Mi canto
Mi canto la me Val, el me paese,
el Monte Baldo, el Lago, i so colori.
E canto la me tera, la me zente
e tuto el tribular per nar avanti.

Canto le stéle, el vento. le nugole
che zuga co la luna, le ròndene
che sgola ne l'asuro, su nel cel
i fiori, i boschi, i pra, l'udor de i mughi.

Mi canto le caresse, i primi basi
el tempo che no pol tornar endrio
i passi de l'autuno che se sfanta
en cao a l'oridel de la me bina.

Canto la poesia e la speransa
i pori desgrassiè che no gà gnente.
Canto l'amor de i fioi, de la fameia
canto l'Amor, paron del mondo entiero.
 

Natale 1944
Un giaciglio sgangherato
fatto di foglie
sotto ad una piccola baita
coperta di terra.
Pensi e ripensi
al giorno maledetto
in cui sei dovuto scappare
e camminare per ore
senza scarpe nella neve.
Pensi alla famiglia
a tua mamma, a tuo papà
lontani, chissà dove.
Pensi al tuo destino
senza speranza.

Ma ecco Lucia
che arriva con la sporta
e ti sorride.

Tu guardi Lucia
i suoi occhi che brillano
il suo vestito nuovo:
una gonnellina verde
una camicetta bianca
e sopra un golfino rosso
di lana pettinata.

Oggi è Festa grande.

Tu guardi Lucia
e le hai detto sussurrando
con un filo di voce:
mio Dio, come sei bella,
che bella che sei!

Era Natale
e tu appena vent'anni.

 

Due lacrime nel cielo
Io mi ricordo
come fosse ieri
due occhi chiari
pieni di paura
e una polenta
sopra una tafferia
che nascondevi
sotto il tuo scialle nero.

Io mi ricordo
come fosse ieri
un ragazzo biondo
cresciuto in fretta
dagli occhi chiari
nascosti nei risvolti
di un pastrano grigio
lungo fino a terra.

Quando ti ha visto
lui ha piegato le ginocchia
stringendo la tua mano
nelle sue mani
e lì sulla tua pelle
segnata dalle fatiche

sono cadute giù pian piano
due lacrime dal cuore
che luccicavano
del colore dell'oro.

Un venticello leggero
facendo mulinello
ha preso in braccio
tutte e due le perle
portandole nel cielo
insieme con le stelle.

 

Io canto
Io canto la mia valle, il mio paese,
il Monte Baldo, il Lago, i suoi colori.
E canto la mia terra, la mia gente
e tutte le tribolazioni per sopravvivere.

Canto le stelle, il vento, le nuvole
che giocano con la luna, le rondini
che volano nell'azzurro, su nel cielo
i fiori, i boschi, i prati, l'odore dei mughi.

Io canto le carezze, i primi baci
il tempo che non può tornare indietro
i passi dell'autunno che si dileguano
all'estremo limite del mio cammino.

Canto la poesia e la speranza
i poveri disgraziati che non hanno nulla.
Canto l'amore per i figli, per la famiglia
canto l'Amor, padrone del mondo intero.
 

A Bruno invio i miei applausi più vibranti, uniti a quelli che ha ricevuto nel corso della cerimonia.

Piero Colonna-Romano

 

 

19 Luglio

Il nostro Pietro Colonna Romano ha riscosso notevole successo nel Premio Letterario Winning Book 2024

con le sue opere Canzonierando e Di sonetti un arcobaleno.

A lui vanno i nostri più vivi complimenti.

Lorenzo De Ninis

 

                                                        

 


 

 

 

5 Giugno

5 giugno 2024

 

Carissimi amici, è con grande piacere che vi informo di un ulteriore prestigioso risultato letterario realizzato dal nostro incommensurabile amico e Poeta

 

Santi Cardella

 

che dall’autorevole ed antica

 

Accademia Vittorio Alfieri di Firenze

 

organizzatrice dell’importante concorso

 

“Città del Giglio -Narrativa 2024-“

 

per il suo delizioso racconto

 

“Come una malattia”

 

ha  ottenuto un lusinghiero

 

Secondo posto

 

    

 

     

                  

Il nostro prezioso amico, onore e vanto di Poetare, lo scorso 2 giugno nella sala del

Centro Età libera –“La Luna – S. Salvi” di Firenze

ha ottenuto meritatissimi applausi, omaggio alla sua arte poetico/letteraria.

A quegli applausi unisco, convintamente, i miei ed invio al grande Santi

un fervente ad maiora ed invito voi tutti a leggere lo struggente, dolcissimo racconto premiato.

                                                                                                                                                 

Come una malattia

Una delle nostre indimenticabili e ricreative passeggiate ci portò, una mattina dei primi giorni di giugno, dalle parti di Mongerbino, all’estremità orientale del golfo di Palermo, giovani innamorati sempre desiderosi di ammirare estasiati il mare, il volo dei gabbiani o i verdi ricami della vegetazione spontanea sulle bianche rocce. Già dall’alto del promontorio di Capo Zafferano il mare, nostro fratello talvolta implacabile, si esibiva in una calma distesa azzurra e scintillante, senza apparente movimento: nessun mormorio, nessun lamento infuriato. La scogliera, che nascondeva una minuscola spiaggetta, era molto ripida e per sua natura difficilmente accessibile se non attraverso una lunga gradinata scavata nella roccia e costituita da numerose giravolte che avevano il pregio di mostrarci inquadrature sempre nuove e suggestive di quell’indescrivibile paesaggio di pace dominato dalla presenza del mare.

A pochi passi dall’acqua però l’opera umana s’arrestava e lasciava i visitatori meno temerari nella perplessità di non poter raggiungere la sospirata e minuscola spiaggetta. Sia io che la mia bella e sorridente compagna non volevamo arrenderci, ma neanche rischiare di ferirci; qual era dunque la via per toccare, anzi per immergerci in quell’oasi di pace e d’infinito che avevamo davanti? E’ vero, il mare ci chiamava; aveva letto nei nostri  occhi il desiderio che ci animava e manifestava tutto il suo fascino ora accarezzando lievemente gli scogli ai nostri piedi, ora lambendo con una brevissima corsa l’inaccessibile spiaggetta. Finalmente, tornando indietro, trovammo un varco: uno scoglio a mezz’altezza tra noi e l’acqua che permetteva di raggiungere con due salti il sospirato luogo del nostro sospirato incontro col mare. Così decidemmo di fare, poi ci scambiammo un bacio per il successo conseguito e, collocando più in alto scarpe, pantaloni e magliette, ci disponemmo alla nostra festosa comunione con l’acqua, l’oggetto del nostro desiderio che, nel sogno ad occhi aperti che stavamo vivendo, avevamo faticosamente conquistato.

Il contatto ci diede il primo lungo brivido; l’acqua, più fredda che fresca in quella mattina di primavera inoltrata, ci imponeva la sua temperatura, la sua diversità, le sue regole. Ma non ci scoraggiava, anzi; chiedeva solo un graduale lento contatto, quasi una consapevole preghiera  prima di accoglierci nella sua anima; ci indicava che eravamo nel regno suo e di quei gabbiani che intrecciavano i loro voli poco lontano e invitava i nostri sensi ad adattarsi.

Lentamente, passo dopo passo, cominciammo a digradare sul fondo pietroso tenendoci per mano, attenti alle insidie dei sassi coperti da alghe e da madrepore, prendendoci qualche giocoso intervallo di tempo per l’adattamento termico dei nostri corpi al nuovo ambiente, lasciandoci inebriare dalla magia dei liberi voli che si svolgevano intorno, dal profumo e dai colori cangianti del liquido che gradualmente ci avvolgeva.

Quando non toccammo più il fondo cominciò la nostra comunione; il mare ci lasciava serenamente accomodare, ci concedeva il privilegio d’essere suoi graditi ospiti, ci sorreggeva permettendoci di respirare e sorridere, mostrava la serenità e lo splendore della sua superficie senza confini a confronto con quella terrestre che ci eravamo lasciati alle spalle, irta di difficoltà e di conseguenti preoccupazioni. Mormorai appagato una parola, guardando negli occhi la mia silente compagna: “liberi…”, e sentii nel suo fresco abbraccio l’estasi d’esistere in quello spazio, in quel mezzo e in quel limitato ma desiderato sogno d’eternità. Liberi, liberi come i gabbiani, ora distesi sul lenzuolo azzurro del mare, ora sprofondati in esso fino al mento, percorremmo con lo sguardo, in volo capovolto, tutte le strade luminose del cielo per un periodo di tempo che non so calcolare.

Felici per la comunione decidemmo alfine di tornare al nostro approdo e alla nostra accidentata terra, riemergendo lentamente ed esponendoci nuovamente all’aria e al sole, dirigendoci in cauta ed ordinata fila verso il nostro minuscolo lembo di riva, io avanti, lei dietro, sempre silenziosa.

Sulla  spiaggetta ebbi la prima curiosa sorpresa: si notavano ancora le mie orme, provenienti da un punto prossimo allo scoglio più elevato ove avevamo appoggiato i vestiti ed allineate fino alla battigia, ma non quelle della mia taciturna compagna. Senza voltarmi rivolsi a lei che mi seguiva una spiritosa osservazione sul suo peso che non lasciava traccia ma, giunto allo scoglio, ebbi la seconda inquietante sorpresa: erano spariti i vestiti e le scarpe sportive di lei. Cominciando a maledire l’ignoto ladro e frugando con lo sguardo su per la ripida gradinata che dovevamo percorrere, constatai che non c’era anima viva. Allora  mi voltai desolato verso la mia compagna: ma, in piena luce, anche lei era scomparsa.

Un capogiro, un improvviso mancamento, le gambe e le braccia molli mi convinsero a sedermi. Scrutai per un tempo imprecisabile tutta la superficie visibile del mare, anche la parte più lontana che lei non avrebbe potuto raggiungere e constatai, in un silenzio surreale, d’essere assolutamente solo. Infine mi alzai e come una bestia ferita  ripercorsi una parte del tratto d’acqua che ci aveva battezzato e purificato; di lei nessuna traccia. Per colmo, avevo nel cuore e nella mente la sua indimenticabile figura ma, nello stato estremamente penoso in cui mi trovavo, giuro che non ricordavo più neanche il suo nome, non riuscivo ad invocarla. Provavo lo stesso senso di vertigine, irruente  e incontrollabile, che mi aveva preso anni prima, da ragazzo, sulle curve in discesa d’un otto volante, aggrappato al manubrio d’un carrello che scendeva velocissimo su una pericolosa incastellatura del Luna Park, eretta allo scopo di far provare emozioni estreme. Ed io ero lì, come allora sospeso in un angolo di quel paesaggio emozionante ma improvvisamente ostile, muovendomi senza freni e senza la certezza di raggiungere incolume la terra che mi continuava a girare attorno.

Quando cominciai a riprendermi, verso la fine di quell’apparente stato di delirio, arrivai perfino a dubitare d’esistere  e guardai prima verso il sole che proiettava regolarmente la mia ombra, poi nuovamente e lungamente la tavola immota del mare, nell’inconfessata speranza che essi, talismani silenti del creato, si facessero improvvisamente veicoli della mia disperazione, molto prossima al pianto, e mi restituissero quella presenza confortevole che mi era stata misteriosamente sottratta. Ma estranei al mio dolore splendevano indifferenti nella loro immensa solitudine e, come testimoni reticenti, portavano il mio sguardo verso l’impervia lunga scala che avrei dovuto risalire per tornare con la mia ombra, volendo, alle solitarie strade di casa, luoghi della mia ordinaria follia in cui lei, simile all’acqua della risacca, passava ogni giorno, ma senza mai fermarsi; con le sue scarpe da tennis e … il suo ricordo appeso alla mia mente, come una malattia senza rimedio.

Dedica: Alla mia prima e indimenticabile compagna degli anni verdi, ormai scomparsa, cui ho dedicato in anni recenti anche la seguente composizione in versi, in ricordo dei luoghi che ci unirono:

Via Gaspare Palermo

La strada da evitare è sempre quella

se vago per le vie della città;

temo d’udire ancora la favella

d’una monella che nel cuor mi sta.

 

Del firmamento fu la prima stella,

l’acqua di fonte che ancor sete dà;

sognai che fosse lei l’anima bella,

il mio orizzonte di felicità.

 

Ahi, che mistero son le vie d’amore,

quanta malinconia per un affetto!

In  quella via m’immergo nel dolore

mentre un tizzone mi s’accende in petto.

 

E nel ricordo che non ha più età

ritorna un volto e un fiore di lillà.

Piero Colonna-Romano

 

 

 

2 Giugno

Premio letterario per Aurelio Zucchi nel Concorso La Torre in versi, sezione a tema "Paese Mio"

 

 

Ecco la poesia premiata

ECO CHE NON PUÒ MORIRE

Al cielo della terra che mi vide,

dapprima acerbo e dopo quasi uomo,

girovagar tra strade parallele

o sui poggi da cui mirar lo Stretto,

consegno un cuore colmo di ricordi.

 

Da zero e fino al picco dei vent’anni

la vita mi donò il privilegio

di darmi il mare come primo amico

e di toccar nell’arco d’un respiro

azzurre acque, quelle verdi e le viola.

 

Nell’oggi come allora amo sentire

le voci del passeggio lungo il Corso,

l’odor di bergamotto nei giardini

e d’aria e sale sulla via Marina.

È solo eco che non può morire.

 

Di mille facce è l’attivo prisma

da cui estrarre tracce d’ogni guisa,

un Duomo bianco e la sua bella piazza,

le mura di un Castello Aragonese,

lo stocco al bagno steso sopra un marmo.

 

E fichi d’india da staccare in fretta,

vecchiette e non seguire la Madonna,

ragazzi a marinar la buona scuola

perché Fata Morgana non aspetta.

E coni, traboccanti di colori.

 

Virtù, offerte a chi ne sa fruire,

che fanno a pugni con arcani vizi.

Mi viene in mente l’indolenza folle

d’accontentarsi d’essere presenti

senza aggredire la cattiva sorte.

 

Sdraiate sui fondali del Tirreno,

magnifiche sirene son propense

a liberar di nuovo il loro canto

da propagar su quelle antiche sponde

per ridestar bellezza e nuove voglie.

 

*

Stesura Febbraio 2024

IV° Posto alla I Edizione di LA TORRE IN VERSI – Maddaloni 25/05/2024

 

 

Grazie!

Ieri 25/05/2024, presso il VILLAGGIO DEI RAGAZZI si è svolta la cerimonia di premiazione della I^ Edizione del Premio Nazionale di Poesia La Torre in Versi promosso dalla Pro-Loco San Michele con il patrocinio del Comune di Maddaloni, ideato e organizzato dagli instancabili Giovanna Santangelo e Leonardo Ancona.

Nel rinnovare i miei complimenti ai vincitori, ai premiati e ai partecipanti delle varie sezioni in gara, ringrazio la Giuria per l’attenzione dedicata alla mia scrittura con il riconoscimento di IV classificata attribuito a “Eco che non può morire”, sezione A a tema “Paese mio”, poesia per me molto importante, dedicata a Reggio Calabria, citta dove sono nato e dove ho vissuto fino all’età di 20 anni.

Ringrazio tutto lo staff organizzativo per l’impegno e la trasparenza messi a disposizione di noi tutti.

Ringrazio anche il Sindaco di Maddaloni ed il suo Assessore alla Cultura per i complimenti ricevuti di persona e per le belle parole spese a favore della mia scrittura.

Sono felice di aver partecipato a questa bellissima manifestazione per molteplici motivi:

- per le forti emozioni che la cerimonia ha regalato tra poesia, musica, danza e, soprattutto, per la presenza di tanta gioventù.

- per la poesia con la quale ho partecipato (ringrazio ancora Leonardo Ancona per la declamazione)

- per aver conosciuto amabili persone (Rossana Lupoli, Emanuel Fatello, Marianna Cossentino, Maria Natale, Anna Callipo)

- per aver rivisto amabili persone (Giovanna Santangelo, Leonardo Ancona, Teresa Boccacini, Assunta Longobardi, Veronica Bruno Scrittrice, Vincenzo Galluzzi, Francesco Carlucci, Gianni Venafro)

Unico rammarico è stato non potermi godere la condivisione del fine serata e della cena conviviale.

Grazie ancora nell’attesa già da adesso della II Edizione di questo evento da annoverare fin dal suo esordio tra gli avvenimenti letterari che danno pregio alla cultura italiana.

Aurelio Zucchi

Roma, 26 Maggio 2024

 

 

 

23 Maggio

 

ARMANDO BETTOZZI

 

1° PREMIO

 

al Concorso Letterario Internazionale

 

L’ANFORA Di CALLIOPE

ERICE, 13 aprile 2024

 

 


 

 

 

11 Maggio

11 maggio 2024

Cari amici, è mio grande piacere informarvi di questo ulteriore, meritatissimo, successo letterario del nostro eccellente amico e  Poeta, onore e vanto del nostro sito,

Santi Cardella

che nel

 

PREMIO LETTERARIO DI POESIA KHALO, WOOLF, D’ARCO

TUTTI I COLORI DELLE DONNE E DELLA LORO BELLEZZA.

“Un concorso per omaggiare la potenza femminile in ogni suo aspetto, alla loro forza e debolezza, alla loro bellezza interiore ed esteriore, a tutto il mondo che hanno dentro e difendono ogni giorno.”

 

ha visto premiare, nella sezione A –Poesia-, la sua splendida composizione

Femminicidio

con uno strameritato

Secondo posto con Menzione di Merito

ed il giorno 11 maggio, a Rimini nei saloni del ristorante “Mulino” di Misano Adriatico

riceverà scroscianti applausi, doverosi per la sua arte.

A tali applausi unisco, convintamente, i miei, assieme ad i più vivi complimenti per il suo splendido percorso nell’arte poetica ed invito tutti a goderne leggendo i magistrali, ispirati, versi di questo capolavoro di bellezza , nato da un profondo sentire.

 

Femminicidio

Fra tetre brume cavalcano

mille cadaveri armati;

seguono il corso dell’odio,

fiume di gemme e di sangue.

 

Sprizzano fiamme le orecchie

dei cavalieri impazziti,

sono serpenti le chiome,

celano in bocca pugnali.

 

Hanno la mente bacata;

cercano solo il possesso

d’anime e corpi abusati

per differenza di sesso.

 

Hanno nel cuore il permesso

scritto da Satana: “uccidi,

fai tuo per sempre il rimorso

d’aver negato una vita!”

 

Suonano sotto gli zoccoli

vuoti di fosse e dirupi

ove coperchi di bare

saltano spinti dall’urlo.

 

Dentro le bare le zagare

di mille fiori spezzati

gemono invano il diritto

di profumare la terra.

Ad maiora, Santi !

Piero Colonna-Romano

 

 

20 Aprile

Premio letterario per Armando Bettozzi

ARMANDO BETTOZZI

QUARTO PREMIO ex-aequo  per poesia in lingua

 

(mail 15 aprile 2024) 

Centro Studi Cultura e Società

Associazione di Promozione Sociale (APS-ETS)

 

Premio Piemonte Letteratura

Concorso Nazionale per Poesia e Narrativa breve

XXXII Edizione

 

Oggetto: Conferimento Premio Piemonte Letteratura

Gentile Armando BETTOZZI

Abbiamo il piacere di informare che la Giuria della XXXII Edizione del Premio Piemonte Letteratura, ha terminato i propri lavori, conferendo Quarto Premio ex-aequo per la sezione Poesia a Tema Libero all’opera

                                                     Cara Poesia .

E’ nostra intenzione realizzare la cerimonia di premiazione sia in presenza che in in Video Conferenza per dare a tutti l’opportunità di partecipare

Domenica 12/05/2024 ore 15,30

Nell’ambito del Salone Off del Salone Internazionale del Libro

Premiazione Premio Piemonte Letteratura – XXXII Edizione

Salone Imbesi via Moretta 57/A Torino

 

 

10 Aprile

10 aprile 2024

Cari amici , è per me gran piacere comunicarvi ulteriore riconoscimento d’arte poetica attribuito al nostro amico e Poeta

Aurelio Zucchi

che ha visto attribuire, da una competente giuria, alla sua splendida silloge

“Silenzi e dintorni”

un meritatissimo

Primo Premio

nell’importante concorso internazionale

 

ed alla sua splendida poesia

“Un giorno ti racconterò”

l’attribuzione di poesia finalista.

 

  

 

 

 

Qui di seguito, per il vostro ed il mio piacere, unisco il testo dell’apprezzata, splendida poesia di questo grande Poeta, onore e vanto del sito Poetare:

 

Un giorno ti racconterò

Un giorno, appena guaderò il passato,

ti racconterò le storie che ho vissuto.

Inizierò da un grembiule quadrettato

col fiocco azzurro sempre a posto.

 

Seguiterò narrando di capelli al vento,

di corse sotto il sole, là verso il mare

dove eccitato e stanco io m’infilavo

tra onde e onde tutti i giorni amiche.

 

È lì che ho conosciuto me,

in schegge di mattino che volevo nuovo,

in ripetute danze di guizzanti pesci

che dipingevo con i colori della fantasia.

Ti parlerò di certe sere d’altri tempi,

di lune parcheggiate su chine di ginestre

e non trascurerò di dirti, figlio mio,

cosa sentivo stringendo quasi donne

 

che all’istante battezzavo fate azzurre

per poi imbrattarle col nero delle streghe,

rigarne i volti con malcelate occhiate

e farle diventare presto non ricordi.

 

Premura mia sarà di metterti al corrente

di ciò che accadeva al quasi uomo,

i primi peli a far da distintivi

al timido ostentar del mio coraggio.

 

Dal più capiente dei miei mille cassetti

per te deprederò camicie riciclate,

catene finto oro e persistenti odor di cene

assieme ai miei quattro fratelli,

 

la mamma a destreggiare le porzioni,

papà ancora col sudore addosso,

patate a mille attorno a poca carne,

la dignità al segno della Croce.

 

Memorie, oggi, ma ieri buone leve

a tirar su domani che fossero migliori,

che dessero risposte a centinaia di cose,

alle speranze, per esempio quelle vive,

 

da coltivare in tempo e in ogni tempo

al pari di un roseto di principesca villa

avendo cura di mai irritar le spine

per evitare graffi a esordi di chimere.

 

Un giorno, appena guaderò il passato,

ti racconterò le storie che ho vissuto,

il mare per intero amato e le stelle,

sì le stelle, che senza perdere altro tempo,

 

tu puoi guardare, esattamente come me,

se solo alle tue notti alzassi gli occhi,

felici o tristi non deve poi importarti

perché capaci di illuminarsi tutti!

 

Ad Aurelio, assieme agli applausi che gli sono stati dedicati a Milano lo scorso sette marzo, unisco convitamente i miei, con i più sinceri complimenti per la sua eccelsa arte poetica ed unisco, restando in attesa di ulteriori suoi successi, un vibrante ad maiora!

Piero Colonna-Romano

 

 

1 Aprile

31 marzo 2024

Il nostro amico Poeta Bruno Castelletti riceve doveroso e giusto omaggio anche dal settimanale veronese “Verona sette news” che gli dedica la sotto esposta 17ma pagina

A Bruno, orgoglio e vanto del nostro sito Poetare, ormai di diritto entrato nella storia della poesia veneta,  i miei più vivi complimenti, restando in attesa di ulteriori sue affermazioni letterarie.

Piero Colonna-Romano

 

 

28 Marzo

Segnalazione Premio:

ARMANDO BETTOZZI

TERZO PREMIO ASSOLUTO

alla XXXI Edizione del Premio Letteratura d’Amore in lingua italiana

a Torino - febbraio 2024

 

 

26 Marzo

26 marzo 2024

Cari amici  è con gran piacere che vi informo di un ulteriore prestigioso riconoscimento letterario ottenuto dal nostro amico e poeta

Aurelio Zucchi

che nel

V° Concorso Internazionale di Poesia

“Gaeta perla del Lazio”

per la sua ispirata e bellissima poesia

“Chiederò mare in burrasca”

da una competente giuria ha ottenuto i seguenti attestati di stima ed apprezzamento:

 

                                             

 

La poesia è entrata a far parte della pregevole antologia contenente le migliori poesie partecipanti a questo importante concorso letterario.

Qui di seguito ve la offro in lettura perché apprezziate l’alta ispirazione che l’ha generata.

 

Chiederò mare in burrasca

Bruco accovacciato,
guardo le sabbie morte
sbrunire i colori del mare.
E non fiato, non fiuto, non ascolto.

Sedato sopra l’aria stanca,
vedo le acque di luna chiara
bagnare gli anni della giovinezza.
E parlo, fiuto, ascolto.

Così,

rinasco come alba
che aspetto tra le danze
inventate in questa notte
dalle fantasie di un insorto.

Al sole,

che intanto s’alza,
chiederò mare in burrasca
perché la barca rimanga qui.
Risentirò i suoni delle onde.

 Ai frementi applausi che il nostro Aurelio ha ottenuto lo scorso 22 marzo, nella Sala Consiliare del Palazzo Comunale di Gaeta, unisco convintamente i miei, complimentandomi vivamente per questi suoi ripetuti, meritatissimi riconoscimenti d’arte.

Piero Colonna-Romano

 

25 Marzo

"Ringrazio di cuore l'amico Santi per l'evidenza data  al risultato di una mia partecipazione al Concorso Internazionale "L'anfora di Calliope" di Erice e mi complimento vivamente con lui per il brillante risultato (meritatissimo primo posto) recentemente ottenuto nella I° Edizione Premio Letterario Nazionale  "Equilibri Di-Versi" di Avola, per la sua splendida poesia dialettale "Doppu 'a guerra".
Piero Colonna Romano

 

 

22 Marzo

Cari colleghi,

per delega di Piero Colonna Romano, illustre e glorioso componente del nostro sito letterario, il prossimo 13 aprile andrò ad Erice per ritirare il premio da lui conseguito nel

CONCORSO LETTERARIO L'ANFORA DI CALLIOPE , SEZ. POESIA IN METRICA,

in cui la Giuria gli ha assegnato un meritatissimo 2° posto per il magnifico sonetto intitolato "Punta Buonfiglio a Manarola, che qui vi allego affinché possiate gustarne l'incanto.

Al nostro comune amico vanno i miei complimenti e l'augurio per ulteriori gloriose affermazioni


 

Punta Buonfiglio a Manarola

 

Il cielo brilla ed è quieto il mare,

ascolto l’onda carezzar gli scogli,

riflette l’acqua verdi colli e cogli

di quella pace il lieve respirare.

 

In quel silenzio io vorrei restare

sfogliando della vita tutti i fogli;

guardando l’acque al vento vele sciogli

e nascon sogni, dolci da sognare.

 

Si svaga la mia mente nel turchese

e le speranze mie son sempre tese

a viver di quiete tra quell’onde,

 

vola il mio sguardo dove si confonde

del mar la linea con l’azzurro velo,

sospeso è il tempo e nulla sembra vero.

 

Pare sogno davvero,

salso respiro e nel profondo scende

la grazia dell’incanto che mi prende.


 

Nel contempo rendo noto che ieri sono stato ad Avola (provincia SR) per ritirare il diploma conferitomi come primo classificato nella sez. B, poesie in dialetto siciliano, come può evincersi dalla foto qui acclusa. Un cordiale saluto per tutti;


 

Santi F. Cardella

 

 

 

5 Marzo

ARMANDO BETTOZZI

MENZIONE DI MERITO

per Poesia in lingua all’VIII Premio Internazionale

SALVATORE QUASIMODO, 2023

 

Complimenti vivissimi per Armando Bettozzi.

 

 

2 Marzo

2 marzo 2024

Cari amici, ho il grande piacere informarvi di un ulteriore, prestigioso premio letterario conferito al nostro amico Poeta

BRUNO CASTELLETTI

che nel

31° Concorso Letterario Internazionale

“Festival di Poesia e Narrativa”

dedicato all’amore ed alla pace

organizzato dalla

LAPS

Di Fucecchio (Fi)

Club Libera  

Associazione Poeti e Scrittori

LAPS

per la sua pregevole silloge

“Il prato dei ricordi”

ha ricevuto un meritatissimo

Primo Premio

come qui di seguito comunicatogli dalla severa e qualificata giuria:

                                                              PRIMO PREMIO

SEZIONE M – libro di poesie

per il libro di poesie edito “Il prato dei ricordi”

Nel congratularci con Lei per l’importante riconoscimento, Le confermiamo che la cerimonia di premiazione, alla quale La invitiamo ad essere presente per ritirare il diploma e il premio, avrà luogo

Domenica 10 marzo 2024 ore 10

Oratorio di Gesù Pellegrino - Sala “Dei Pretoni” - Via San Gallo, 22 - Firenze

Nota importante per coloro che hanno intenzione di venire alla premiazione a Mestre (come da bando). Vi comunichiamo che a causa di imprevisti lavori di ristrutturazione della sede di Mestre, la cerimonia di premiazione avrà luogo il 16 marzo alle ore 10:30 presso il

RISTORANTE OSTERIA AL CAMINETTO – Via Rielta, 33 – Mestre

Mi unisco ai frementi applausi che il nostro Bruno riceverà alla prevista premiazione e mi congratulo vivamente con lui per questi giusti riconoscimenti attribuiti alla sua superiore arte poetica.

Informo voi tutti che l’intero contenuto della silloge premiata apparirà, da oggi in poi, nell’azzurro sito Poetare, di cui Bruno Castelletti è orgoglio e vanto.

Piero Colonna-Romano

 

19 Febbraio

19 febbraio 2024

Cari amici è con grande piacere che vi informo di un ulteriore, meritato successo letterario del nostro amico ed affermato poeta

Bruno Castelletti

che nel concorso nazionale di poesia

Premio San Valentino

organizzato dal

Comune di Bussolengo (Vr)

ha visto premiare la sua deliziosa poesia d’amore

“E d’improvviso”

col

Primo Premio

 

 

Del grande Bruno, ormai da tempo presente , ed a giusta ragione, nella storia della poesia dialettale veneta è mio piacere proporvi, per leggerla assieme a voi, la bellissima poesia vincitrice, tratta dalla silloge

“Il prato dei ricordi”

de “Il Segno dei Gabrielli editori”

ISBN 978-88-6099-421-9

E d’improvviso

Ti ho guardata mille volte

senza vederti

mille volte ascoltata

senza sentirti

e d’improvviso come per incanto

mi sei entrata dentro

nell’anima e nel sangue

del tuo sorriso

e delle tue parole.

 

A Bruno, onore e vanto di Poetare, invio i miei più calorosi complimenti e mi unisco ai frementi applausi che, alla lettura della poesia, sabato 10 scorso, sono scaturiti dall’emozione dei presenti nella stracolma “Sala Polivalente Sportiva” di Bussolengo.

Restando in attesa di ulteriori affermazioni letterarie invio al prezioso amico uno scontato ad maiora!

Piero Colonna-Romano

 

28 gennaio

Complimenti ad Armando Bettozzi per la Menzione d'onore.
 

MENZIONE d'ONORE al Concorso “ALI PENNA D’AUTORE” – POESIA RELIGIOSA – TORINO, 2023 -

 

 

24 Gennaio

Segnalazione per

ARMANDO BETTOZZI

3° PREMIO Poesia in lingua al Premio Letterario

 

 


 

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