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Premi letterari 2023


 

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19 Luglio

Il nostro Pietro Colonna Romano ha riscosso notevole successo nel Premio Letterario Winning Book 2024

con le sue opere Canzonierando e Di sonetti un arcobaleno.

A lui vanno i nostri più vivi complimenti.

Lorenzo De Ninis

 

                                                        

 


 

 

 

5 Giugno

5 giugno 2024

 

Carissimi amici, è con grande piacere che vi informo di un ulteriore prestigioso risultato letterario realizzato dal nostro incommensurabile amico e Poeta

 

Santi Cardella

 

che dall’autorevole ed antica

 

Accademia Vittorio Alfieri di Firenze

 

organizzatrice dell’importante concorso

 

“Città del Giglio -Narrativa 2024-“

 

per il suo delizioso racconto

 

“Come una malattia”

 

ha  ottenuto un lusinghiero

 

Secondo posto

 

    

 

     

                  

Il nostro prezioso amico, onore e vanto di Poetare, lo scorso 2 giugno nella sala del

Centro Età libera –“La Luna – S. Salvi” di Firenze

ha ottenuto meritatissimi applausi, omaggio alla sua arte poetico/letteraria.

A quegli applausi unisco, convintamente, i miei ed invio al grande Santi

un fervente ad maiora ed invito voi tutti a leggere lo struggente, dolcissimo racconto premiato.

                                                                                                                                                 

Come una malattia

Una delle nostre indimenticabili e ricreative passeggiate ci portò, una mattina dei primi giorni di giugno, dalle parti di Mongerbino, all’estremità orientale del golfo di Palermo, giovani innamorati sempre desiderosi di ammirare estasiati il mare, il volo dei gabbiani o i verdi ricami della vegetazione spontanea sulle bianche rocce. Già dall’alto del promontorio di Capo Zafferano il mare, nostro fratello talvolta implacabile, si esibiva in una calma distesa azzurra e scintillante, senza apparente movimento: nessun mormorio, nessun lamento infuriato. La scogliera, che nascondeva una minuscola spiaggetta, era molto ripida e per sua natura difficilmente accessibile se non attraverso una lunga gradinata scavata nella roccia e costituita da numerose giravolte che avevano il pregio di mostrarci inquadrature sempre nuove e suggestive di quell’indescrivibile paesaggio di pace dominato dalla presenza del mare.

A pochi passi dall’acqua però l’opera umana s’arrestava e lasciava i visitatori meno temerari nella perplessità di non poter raggiungere la sospirata e minuscola spiaggetta. Sia io che la mia bella e sorridente compagna non volevamo arrenderci, ma neanche rischiare di ferirci; qual era dunque la via per toccare, anzi per immergerci in quell’oasi di pace e d’infinito che avevamo davanti? E’ vero, il mare ci chiamava; aveva letto nei nostri  occhi il desiderio che ci animava e manifestava tutto il suo fascino ora accarezzando lievemente gli scogli ai nostri piedi, ora lambendo con una brevissima corsa l’inaccessibile spiaggetta. Finalmente, tornando indietro, trovammo un varco: uno scoglio a mezz’altezza tra noi e l’acqua che permetteva di raggiungere con due salti il sospirato luogo del nostro sospirato incontro col mare. Così decidemmo di fare, poi ci scambiammo un bacio per il successo conseguito e, collocando più in alto scarpe, pantaloni e magliette, ci disponemmo alla nostra festosa comunione con l’acqua, l’oggetto del nostro desiderio che, nel sogno ad occhi aperti che stavamo vivendo, avevamo faticosamente conquistato.

Il contatto ci diede il primo lungo brivido; l’acqua, più fredda che fresca in quella mattina di primavera inoltrata, ci imponeva la sua temperatura, la sua diversità, le sue regole. Ma non ci scoraggiava, anzi; chiedeva solo un graduale lento contatto, quasi una consapevole preghiera  prima di accoglierci nella sua anima; ci indicava che eravamo nel regno suo e di quei gabbiani che intrecciavano i loro voli poco lontano e invitava i nostri sensi ad adattarsi.

Lentamente, passo dopo passo, cominciammo a digradare sul fondo pietroso tenendoci per mano, attenti alle insidie dei sassi coperti da alghe e da madrepore, prendendoci qualche giocoso intervallo di tempo per l’adattamento termico dei nostri corpi al nuovo ambiente, lasciandoci inebriare dalla magia dei liberi voli che si svolgevano intorno, dal profumo e dai colori cangianti del liquido che gradualmente ci avvolgeva.

Quando non toccammo più il fondo cominciò la nostra comunione; il mare ci lasciava serenamente accomodare, ci concedeva il privilegio d’essere suoi graditi ospiti, ci sorreggeva permettendoci di respirare e sorridere, mostrava la serenità e lo splendore della sua superficie senza confini a confronto con quella terrestre che ci eravamo lasciati alle spalle, irta di difficoltà e di conseguenti preoccupazioni. Mormorai appagato una parola, guardando negli occhi la mia silente compagna: “liberi…”, e sentii nel suo fresco abbraccio l’estasi d’esistere in quello spazio, in quel mezzo e in quel limitato ma desiderato sogno d’eternità. Liberi, liberi come i gabbiani, ora distesi sul lenzuolo azzurro del mare, ora sprofondati in esso fino al mento, percorremmo con lo sguardo, in volo capovolto, tutte le strade luminose del cielo per un periodo di tempo che non so calcolare.

Felici per la comunione decidemmo alfine di tornare al nostro approdo e alla nostra accidentata terra, riemergendo lentamente ed esponendoci nuovamente all’aria e al sole, dirigendoci in cauta ed ordinata fila verso il nostro minuscolo lembo di riva, io avanti, lei dietro, sempre silenziosa.

Sulla  spiaggetta ebbi la prima curiosa sorpresa: si notavano ancora le mie orme, provenienti da un punto prossimo allo scoglio più elevato ove avevamo appoggiato i vestiti ed allineate fino alla battigia, ma non quelle della mia taciturna compagna. Senza voltarmi rivolsi a lei che mi seguiva una spiritosa osservazione sul suo peso che non lasciava traccia ma, giunto allo scoglio, ebbi la seconda inquietante sorpresa: erano spariti i vestiti e le scarpe sportive di lei. Cominciando a maledire l’ignoto ladro e frugando con lo sguardo su per la ripida gradinata che dovevamo percorrere, constatai che non c’era anima viva. Allora  mi voltai desolato verso la mia compagna: ma, in piena luce, anche lei era scomparsa.

Un capogiro, un improvviso mancamento, le gambe e le braccia molli mi convinsero a sedermi. Scrutai per un tempo imprecisabile tutta la superficie visibile del mare, anche la parte più lontana che lei non avrebbe potuto raggiungere e constatai, in un silenzio surreale, d’essere assolutamente solo. Infine mi alzai e come una bestia ferita  ripercorsi una parte del tratto d’acqua che ci aveva battezzato e purificato; di lei nessuna traccia. Per colmo, avevo nel cuore e nella mente la sua indimenticabile figura ma, nello stato estremamente penoso in cui mi trovavo, giuro che non ricordavo più neanche il suo nome, non riuscivo ad invocarla. Provavo lo stesso senso di vertigine, irruente  e incontrollabile, che mi aveva preso anni prima, da ragazzo, sulle curve in discesa d’un otto volante, aggrappato al manubrio d’un carrello che scendeva velocissimo su una pericolosa incastellatura del Luna Park, eretta allo scopo di far provare emozioni estreme. Ed io ero lì, come allora sospeso in un angolo di quel paesaggio emozionante ma improvvisamente ostile, muovendomi senza freni e senza la certezza di raggiungere incolume la terra che mi continuava a girare attorno.

Quando cominciai a riprendermi, verso la fine di quell’apparente stato di delirio, arrivai perfino a dubitare d’esistere  e guardai prima verso il sole che proiettava regolarmente la mia ombra, poi nuovamente e lungamente la tavola immota del mare, nell’inconfessata speranza che essi, talismani silenti del creato, si facessero improvvisamente veicoli della mia disperazione, molto prossima al pianto, e mi restituissero quella presenza confortevole che mi era stata misteriosamente sottratta. Ma estranei al mio dolore splendevano indifferenti nella loro immensa solitudine e, come testimoni reticenti, portavano il mio sguardo verso l’impervia lunga scala che avrei dovuto risalire per tornare con la mia ombra, volendo, alle solitarie strade di casa, luoghi della mia ordinaria follia in cui lei, simile all’acqua della risacca, passava ogni giorno, ma senza mai fermarsi; con le sue scarpe da tennis e … il suo ricordo appeso alla mia mente, come una malattia senza rimedio.

Dedica: Alla mia prima e indimenticabile compagna degli anni verdi, ormai scomparsa, cui ho dedicato in anni recenti anche la seguente composizione in versi, in ricordo dei luoghi che ci unirono:

Via Gaspare Palermo

La strada da evitare è sempre quella

se vago per le vie della città;

temo d’udire ancora la favella

d’una monella che nel cuor mi sta.

 

Del firmamento fu la prima stella,

l’acqua di fonte che ancor sete dà;

sognai che fosse lei l’anima bella,

il mio orizzonte di felicità.

 

Ahi, che mistero son le vie d’amore,

quanta malinconia per un affetto!

In  quella via m’immergo nel dolore

mentre un tizzone mi s’accende in petto.

 

E nel ricordo che non ha più età

ritorna un volto e un fiore di lillà.

Piero Colonna-Romano

 

 

 

2 Giugno

Premio letterario per Aurelio Zucchi nel Concorso La Torre in versi, sezione a tema "Paese Mio"

 

 

Ecco la poesia premiata

ECO CHE NON PUÒ MORIRE

Al cielo della terra che mi vide,

dapprima acerbo e dopo quasi uomo,

girovagar tra strade parallele

o sui poggi da cui mirar lo Stretto,

consegno un cuore colmo di ricordi.

 

Da zero e fino al picco dei vent’anni

la vita mi donò il privilegio

di darmi il mare come primo amico

e di toccar nell’arco d’un respiro

azzurre acque, quelle verdi e le viola.

 

Nell’oggi come allora amo sentire

le voci del passeggio lungo il Corso,

l’odor di bergamotto nei giardini

e d’aria e sale sulla via Marina.

È solo eco che non può morire.

 

Di mille facce è l’attivo prisma

da cui estrarre tracce d’ogni guisa,

un Duomo bianco e la sua bella piazza,

le mura di un Castello Aragonese,

lo stocco al bagno steso sopra un marmo.

 

E fichi d’india da staccare in fretta,

vecchiette e non seguire la Madonna,

ragazzi a marinar la buona scuola

perché Fata Morgana non aspetta.

E coni, traboccanti di colori.

 

Virtù, offerte a chi ne sa fruire,

che fanno a pugni con arcani vizi.

Mi viene in mente l’indolenza folle

d’accontentarsi d’essere presenti

senza aggredire la cattiva sorte.

 

Sdraiate sui fondali del Tirreno,

magnifiche sirene son propense

a liberar di nuovo il loro canto

da propagar su quelle antiche sponde

per ridestar bellezza e nuove voglie.

 

*

Stesura Febbraio 2024

IV° Posto alla I Edizione di LA TORRE IN VERSI – Maddaloni 25/05/2024

 

 

Grazie!

Ieri 25/05/2024, presso il VILLAGGIO DEI RAGAZZI si è svolta la cerimonia di premiazione della I^ Edizione del Premio Nazionale di Poesia La Torre in Versi promosso dalla Pro-Loco San Michele con il patrocinio del Comune di Maddaloni, ideato e organizzato dagli instancabili Giovanna Santangelo e Leonardo Ancona.

Nel rinnovare i miei complimenti ai vincitori, ai premiati e ai partecipanti delle varie sezioni in gara, ringrazio la Giuria per l’attenzione dedicata alla mia scrittura con il riconoscimento di IV classificata attribuito a “Eco che non può morire”, sezione A a tema “Paese mio”, poesia per me molto importante, dedicata a Reggio Calabria, citta dove sono nato e dove ho vissuto fino all’età di 20 anni.

Ringrazio tutto lo staff organizzativo per l’impegno e la trasparenza messi a disposizione di noi tutti.

Ringrazio anche il Sindaco di Maddaloni ed il suo Assessore alla Cultura per i complimenti ricevuti di persona e per le belle parole spese a favore della mia scrittura.

Sono felice di aver partecipato a questa bellissima manifestazione per molteplici motivi:

- per le forti emozioni che la cerimonia ha regalato tra poesia, musica, danza e, soprattutto, per la presenza di tanta gioventù.

- per la poesia con la quale ho partecipato (ringrazio ancora Leonardo Ancona per la declamazione)

- per aver conosciuto amabili persone (Rossana Lupoli, Emanuel Fatello, Marianna Cossentino, Maria Natale, Anna Callipo)

- per aver rivisto amabili persone (Giovanna Santangelo, Leonardo Ancona, Teresa Boccacini, Assunta Longobardi, Veronica Bruno Scrittrice, Vincenzo Galluzzi, Francesco Carlucci, Gianni Venafro)

Unico rammarico è stato non potermi godere la condivisione del fine serata e della cena conviviale.

Grazie ancora nell’attesa già da adesso della II Edizione di questo evento da annoverare fin dal suo esordio tra gli avvenimenti letterari che danno pregio alla cultura italiana.

Aurelio Zucchi

Roma, 26 Maggio 2024

 

 

 

23 Maggio

 

ARMANDO BETTOZZI

 

1° PREMIO

 

al Concorso Letterario Internazionale

 

L’ANFORA Di CALLIOPE

ERICE, 13 aprile 2024

 

 


 

 

 

11 Maggio

11 maggio 2024

Cari amici, è mio grande piacere informarvi di questo ulteriore, meritatissimo, successo letterario del nostro eccellente amico e  Poeta, onore e vanto del nostro sito,

Santi Cardella

che nel

 

PREMIO LETTERARIO DI POESIA KHALO, WOOLF, D’ARCO

TUTTI I COLORI DELLE DONNE E DELLA LORO BELLEZZA.

“Un concorso per omaggiare la potenza femminile in ogni suo aspetto, alla loro forza e debolezza, alla loro bellezza interiore ed esteriore, a tutto il mondo che hanno dentro e difendono ogni giorno.”

 

ha visto premiare, nella sezione A –Poesia-, la sua splendida composizione

Femminicidio

con uno strameritato

Secondo posto con Menzione di Merito

ed il giorno 11 maggio, a Rimini nei saloni del ristorante “Mulino” di Misano Adriatico

riceverà scroscianti applausi, doverosi per la sua arte.

A tali applausi unisco, convintamente, i miei, assieme ad i più vivi complimenti per il suo splendido percorso nell’arte poetica ed invito tutti a goderne leggendo i magistrali, ispirati, versi di questo capolavoro di bellezza , nato da un profondo sentire.

 

Femminicidio

Fra tetre brume cavalcano

mille cadaveri armati;

seguono il corso dell’odio,

fiume di gemme e di sangue.

 

Sprizzano fiamme le orecchie

dei cavalieri impazziti,

sono serpenti le chiome,

celano in bocca pugnali.

 

Hanno la mente bacata;

cercano solo il possesso

d’anime e corpi abusati

per differenza di sesso.

 

Hanno nel cuore il permesso

scritto da Satana: “uccidi,

fai tuo per sempre il rimorso

d’aver negato una vita!”

 

Suonano sotto gli zoccoli

vuoti di fosse e dirupi

ove coperchi di bare

saltano spinti dall’urlo.

 

Dentro le bare le zagare

di mille fiori spezzati

gemono invano il diritto

di profumare la terra.

Ad maiora, Santi !

Piero Colonna-Romano

 

 

20 Aprile

Premio letterario per Armando Bettozzi

ARMANDO BETTOZZI

QUARTO PREMIO ex-aequo  per poesia in lingua

 

(mail 15 aprile 2024) 

Centro Studi Cultura e Società

Associazione di Promozione Sociale (APS-ETS)

 

Premio Piemonte Letteratura

Concorso Nazionale per Poesia e Narrativa breve

XXXII Edizione

 

Oggetto: Conferimento Premio Piemonte Letteratura

Gentile Armando BETTOZZI

Abbiamo il piacere di informare che la Giuria della XXXII Edizione del Premio Piemonte Letteratura, ha terminato i propri lavori, conferendo Quarto Premio ex-aequo per la sezione Poesia a Tema Libero all’opera

                                                     Cara Poesia .

E’ nostra intenzione realizzare la cerimonia di premiazione sia in presenza che in in Video Conferenza per dare a tutti l’opportunità di partecipare

Domenica 12/05/2024 ore 15,30

Nell’ambito del Salone Off del Salone Internazionale del Libro

Premiazione Premio Piemonte Letteratura – XXXII Edizione

Salone Imbesi via Moretta 57/A Torino

 

 

10 Aprile

10 aprile 2024

Cari amici , è per me gran piacere comunicarvi ulteriore riconoscimento d’arte poetica attribuito al nostro amico e Poeta

Aurelio Zucchi

che ha visto attribuire, da una competente giuria, alla sua splendida silloge

“Silenzi e dintorni”

un meritatissimo

Primo Premio

nell’importante concorso internazionale

 

ed alla sua splendida poesia

“Un giorno ti racconterò”

l’attribuzione di poesia finalista.

 

  

 

 

 

Qui di seguito, per il vostro ed il mio piacere, unisco il testo dell’apprezzata, splendida poesia di questo grande Poeta, onore e vanto del sito Poetare:

 

Un giorno ti racconterò

Un giorno, appena guaderò il passato,

ti racconterò le storie che ho vissuto.

Inizierò da un grembiule quadrettato

col fiocco azzurro sempre a posto.

 

Seguiterò narrando di capelli al vento,

di corse sotto il sole, là verso il mare

dove eccitato e stanco io m’infilavo

tra onde e onde tutti i giorni amiche.

 

È lì che ho conosciuto me,

in schegge di mattino che volevo nuovo,

in ripetute danze di guizzanti pesci

che dipingevo con i colori della fantasia.

Ti parlerò di certe sere d’altri tempi,

di lune parcheggiate su chine di ginestre

e non trascurerò di dirti, figlio mio,

cosa sentivo stringendo quasi donne

 

che all’istante battezzavo fate azzurre

per poi imbrattarle col nero delle streghe,

rigarne i volti con malcelate occhiate

e farle diventare presto non ricordi.

 

Premura mia sarà di metterti al corrente

di ciò che accadeva al quasi uomo,

i primi peli a far da distintivi

al timido ostentar del mio coraggio.

 

Dal più capiente dei miei mille cassetti

per te deprederò camicie riciclate,

catene finto oro e persistenti odor di cene

assieme ai miei quattro fratelli,

 

la mamma a destreggiare le porzioni,

papà ancora col sudore addosso,

patate a mille attorno a poca carne,

la dignità al segno della Croce.

 

Memorie, oggi, ma ieri buone leve

a tirar su domani che fossero migliori,

che dessero risposte a centinaia di cose,

alle speranze, per esempio quelle vive,

 

da coltivare in tempo e in ogni tempo

al pari di un roseto di principesca villa

avendo cura di mai irritar le spine

per evitare graffi a esordi di chimere.

 

Un giorno, appena guaderò il passato,

ti racconterò le storie che ho vissuto,

il mare per intero amato e le stelle,

sì le stelle, che senza perdere altro tempo,

 

tu puoi guardare, esattamente come me,

se solo alle tue notti alzassi gli occhi,

felici o tristi non deve poi importarti

perché capaci di illuminarsi tutti!

 

Ad Aurelio, assieme agli applausi che gli sono stati dedicati a Milano lo scorso sette marzo, unisco convitamente i miei, con i più sinceri complimenti per la sua eccelsa arte poetica ed unisco, restando in attesa di ulteriori suoi successi, un vibrante ad maiora!

Piero Colonna-Romano

 

 

1 Aprile

31 marzo 2024

Il nostro amico Poeta Bruno Castelletti riceve doveroso e giusto omaggio anche dal settimanale veronese “Verona sette news” che gli dedica la sotto esposta 17ma pagina

A Bruno, orgoglio e vanto del nostro sito Poetare, ormai di diritto entrato nella storia della poesia veneta,  i miei più vivi complimenti, restando in attesa di ulteriori sue affermazioni letterarie.

Piero Colonna-Romano

 

 

28 Marzo

Segnalazione Premio:

ARMANDO BETTOZZI

TERZO PREMIO ASSOLUTO

alla XXXI Edizione del Premio Letteratura d’Amore in lingua italiana

a Torino - febbraio 2024

 

 

26 Marzo

26 marzo 2024

Cari amici  è con gran piacere che vi informo di un ulteriore prestigioso riconoscimento letterario ottenuto dal nostro amico e poeta

Aurelio Zucchi

che nel

V° Concorso Internazionale di Poesia

“Gaeta perla del Lazio”

per la sua ispirata e bellissima poesia

“Chiederò mare in burrasca”

da una competente giuria ha ottenuto i seguenti attestati di stima ed apprezzamento:

 

                                             

 

La poesia è entrata a far parte della pregevole antologia contenente le migliori poesie partecipanti a questo importante concorso letterario.

Qui di seguito ve la offro in lettura perché apprezziate l’alta ispirazione che l’ha generata.

 

Chiederò mare in burrasca

Bruco accovacciato,
guardo le sabbie morte
sbrunire i colori del mare.
E non fiato, non fiuto, non ascolto.

Sedato sopra l’aria stanca,
vedo le acque di luna chiara
bagnare gli anni della giovinezza.
E parlo, fiuto, ascolto.

Così,

rinasco come alba
che aspetto tra le danze
inventate in questa notte
dalle fantasie di un insorto.

Al sole,

che intanto s’alza,
chiederò mare in burrasca
perché la barca rimanga qui.
Risentirò i suoni delle onde.

 Ai frementi applausi che il nostro Aurelio ha ottenuto lo scorso 22 marzo, nella Sala Consiliare del Palazzo Comunale di Gaeta, unisco convintamente i miei, complimentandomi vivamente per questi suoi ripetuti, meritatissimi riconoscimenti d’arte.

Piero Colonna-Romano

 

25 Marzo

"Ringrazio di cuore l'amico Santi per l'evidenza data  al risultato di una mia partecipazione al Concorso Internazionale "L'anfora di Calliope" di Erice e mi complimento vivamente con lui per il brillante risultato (meritatissimo primo posto) recentemente ottenuto nella I° Edizione Premio Letterario Nazionale  "Equilibri Di-Versi" di Avola, per la sua splendida poesia dialettale "Doppu 'a guerra".
Piero Colonna Romano

 

 

22 Marzo

Cari colleghi,

per delega di Piero Colonna Romano, illustre e glorioso componente del nostro sito letterario, il prossimo 13 aprile andrò ad Erice per ritirare il premio da lui conseguito nel

CONCORSO LETTERARIO L'ANFORA DI CALLIOPE , SEZ. POESIA IN METRICA,

in cui la Giuria gli ha assegnato un meritatissimo 2° posto per il magnifico sonetto intitolato "Punta Buonfiglio a Manarola, che qui vi allego affinché possiate gustarne l'incanto.

Al nostro comune amico vanno i miei complimenti e l'augurio per ulteriori gloriose affermazioni


 

Punta Buonfiglio a Manarola

 

Il cielo brilla ed è quieto il mare,

ascolto l’onda carezzar gli scogli,

riflette l’acqua verdi colli e cogli

di quella pace il lieve respirare.

 

In quel silenzio io vorrei restare

sfogliando della vita tutti i fogli;

guardando l’acque al vento vele sciogli

e nascon sogni, dolci da sognare.

 

Si svaga la mia mente nel turchese

e le speranze mie son sempre tese

a viver di quiete tra quell’onde,

 

vola il mio sguardo dove si confonde

del mar la linea con l’azzurro velo,

sospeso è il tempo e nulla sembra vero.

 

Pare sogno davvero,

salso respiro e nel profondo scende

la grazia dell’incanto che mi prende.


 

Nel contempo rendo noto che ieri sono stato ad Avola (provincia SR) per ritirare il diploma conferitomi come primo classificato nella sez. B, poesie in dialetto siciliano, come può evincersi dalla foto qui acclusa. Un cordiale saluto per tutti;


 

Santi F. Cardella

 

 

 

5 Marzo

ARMANDO BETTOZZI

MENZIONE DI MERITO

per Poesia in lingua all’VIII Premio Internazionale

SALVATORE QUASIMODO, 2023

 

Complimenti vivissimi per Armando Bettozzi.

 

 

2 Marzo

2 marzo 2024

Cari amici, ho il grande piacere informarvi di un ulteriore, prestigioso premio letterario conferito al nostro amico Poeta

BRUNO CASTELLETTI

che nel

31° Concorso Letterario Internazionale

“Festival di Poesia e Narrativa”

dedicato all’amore ed alla pace

organizzato dalla

LAPS

Di Fucecchio (Fi)

Club Libera  

Associazione Poeti e Scrittori

LAPS

per la sua pregevole silloge

“Il prato dei ricordi”

ha ricevuto un meritatissimo

Primo Premio

come qui di seguito comunicatogli dalla severa e qualificata giuria:

                                                              PRIMO PREMIO

SEZIONE M – libro di poesie

per il libro di poesie edito “Il prato dei ricordi”

Nel congratularci con Lei per l’importante riconoscimento, Le confermiamo che la cerimonia di premiazione, alla quale La invitiamo ad essere presente per ritirare il diploma e il premio, avrà luogo

Domenica 10 marzo 2024 ore 10

Oratorio di Gesù Pellegrino - Sala “Dei Pretoni” - Via San Gallo, 22 - Firenze

Nota importante per coloro che hanno intenzione di venire alla premiazione a Mestre (come da bando). Vi comunichiamo che a causa di imprevisti lavori di ristrutturazione della sede di Mestre, la cerimonia di premiazione avrà luogo il 16 marzo alle ore 10:30 presso il

RISTORANTE OSTERIA AL CAMINETTO – Via Rielta, 33 – Mestre

Mi unisco ai frementi applausi che il nostro Bruno riceverà alla prevista premiazione e mi congratulo vivamente con lui per questi giusti riconoscimenti attribuiti alla sua superiore arte poetica.

Informo voi tutti che l’intero contenuto della silloge premiata apparirà, da oggi in poi, nell’azzurro sito Poetare, di cui Bruno Castelletti è orgoglio e vanto.

Piero Colonna-Romano

 

19 Febbraio

19 febbraio 2024

Cari amici è con grande piacere che vi informo di un ulteriore, meritato successo letterario del nostro amico ed affermato poeta

Bruno Castelletti

che nel concorso nazionale di poesia

Premio San Valentino

organizzato dal

Comune di Bussolengo (Vr)

ha visto premiare la sua deliziosa poesia d’amore

“E d’improvviso”

col

Primo Premio

 

 

Del grande Bruno, ormai da tempo presente , ed a giusta ragione, nella storia della poesia dialettale veneta è mio piacere proporvi, per leggerla assieme a voi, la bellissima poesia vincitrice, tratta dalla silloge

“Il prato dei ricordi”

de “Il Segno dei Gabrielli editori”

ISBN 978-88-6099-421-9

E d’improvviso

Ti ho guardata mille volte

senza vederti

mille volte ascoltata

senza sentirti

e d’improvviso come per incanto

mi sei entrata dentro

nell’anima e nel sangue

del tuo sorriso

e delle tue parole.

 

A Bruno, onore e vanto di Poetare, invio i miei più calorosi complimenti e mi unisco ai frementi applausi che, alla lettura della poesia, sabato 10 scorso, sono scaturiti dall’emozione dei presenti nella stracolma “Sala Polivalente Sportiva” di Bussolengo.

Restando in attesa di ulteriori affermazioni letterarie invio al prezioso amico uno scontato ad maiora!

Piero Colonna-Romano

 

28 gennaio

Complimenti ad Armando Bettozzi per la Menzione d'onore.
 

MENZIONE d'ONORE al Concorso “ALI PENNA D’AUTORE” – POESIA RELIGIOSA – TORINO, 2023 -

 

 

24 Gennaio

Segnalazione per

ARMANDO BETTOZZI

3° PREMIO Poesia in lingua al Premio Letterario

 

 


 

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