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Angeli Maristella Lama Carmen Greggio Sandra Magli Simone Poggi Lorenzo
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Maristella Angeli

maris50@alice.it

sito web: http://www.premioceleste.it/maristella..angeli

Maristella Angeli è nata a Foligno (PG) nel 1957, risiede a Macerata (MC). Poetessa, scrittrice fantasy, pittrice, docente di Scienze Motorie e di Sostegno. Ha frequentato corsi di mimo e la Scuola di Recitazione Sangallo a Tolentino (MC) conseguendo, in seguito, l'attestato di «Animatrice attrice teatrale e sociale». È stata una componente di un Gruppo Teatrale Amatoriale ed ha partecipato a rappresentazioni nazionali, internazionali e al IX Festival Mondiale Principato di Monaco (Montecarlo). Ha pubblicato sette raccolte poetiche: Gocce di vita (Albatros Il Filo Editore, Roma 2008), Tocchi di pennello (MEF L'Autore Libri Firenze, 2008), In ascolto (MEF L’Autore libri Firenze, 2010), Specchi dell’anima (Edizioni Progetto Cultura, Roma 2010), Il mondo sottosopra (Rupe Mutevole Edizioni Bedonia (PR) 2010), Trottole di vento (Edizioni Tracce, Pescara, 2012), Profumo di tigli in fiore (Rupe Mutevole Edizioni, Bedonia (PR), 2012) e due romanzi fantasy: Il portagioie misterioso, Azan e la spada di Dityan (Antipodes Edizioni, Palermo, 2013). Ha conseguito primi premi, Menzioni d’onore, Diplomi di merito giungendo finalista in concorsi letterari; sue poesie figurano in numerose antologie. È stata selezionata, per l’Italia, con il monologo «L’unico naufrago» al concorso internazionale The Colour of Saying, - Dylan Thomas, Swansea Galles. Una sua poesia è stata letta nella trasmissione «L'uomo della notte», Radio Rai 1, con l'intervista rivoltale da Maurizio Costanzo.

http://levurelitteraire.com/maristella-angeli/

 


 

Autrice: Maristella Angeli

Titolo: Spirali

Casa editrice: Antipodes

Collana – Poesia

Isbn 978-88-96926-93-2

copertina: di Maristella Angeli

pagg. 116

Euro 8,0

“Poesie lunari quindi, ma anche poesie esistenziali, oniriche, intime e profondamente coinvolgenti.
Davvero una raccolta particolare e originale. Davvero una silloge magica, che lascia un segno indelebile in chi la legge.”
Sandro Orlandi

 

 

Editore:

Gruppo Albatros Il Filo

Autore:

Angeli Maristella

Argomento:

Poesia

Anno:

2008

Collana:

Nuove voci

Informazioni:

pg. 72

Codice EAN:

9788861858824

 Gocce di vita

silloge poetica
autrice: Maristella Angeli
Casa Editrice: “Albatros Il Filo” – Roma 2008, Collana Nuove Voci – Le Piume

La raccolta poetica, ha ricevuto il Diploma di merito, conferito dall’Associazione AlberoAndronico, Premio Nazionale di poesia e narrativa, nel 2008.

Introduzione
Le poesie che scrivo nascono come espressione libera di sentimenti e stati d’animo.
La nostra vita è costellata da momenti drammatici in cui si crede di perdersi e di non ritrovarsi, altri in cui si rinasce di nuovo, riscoprendo ciò che i nostri occhi non erano riusciti a vedere, ad andare oltre.
L’amore è la tematica dominante, la ricerca di risposte, di se stessi, l’allontanamento di ciò che si teme e il desiderio di ciò che si brama.
Le poesie sono specchi della mia anima, frammenti di vita che vi mostro.

L’Autrice
Maristella Angeli

Prefazione a cura di Marina Paola Sambusseti
Gocce di vita di Maristella Angeli è appunto un lento scorrere di immagini, sensazioni e ricordi che si confondono fra loro – fluendo – dando vita a un racconto intenso e schietto. È poesia “incantata” (magica, misteriosa, onirica) quella che talvolta prende corpo in queste pagine in cui la parola è tutto: luce nel buio della solitudine, essenza dell’incontro, della condivisione.
L’autrice riesce altresì a trasformare l’ordinario, l’abituale in “essenziale”. Ciò che difatti normalmente resta ai margini del racconto diviene, in questa silloge, nodo centrale: fonte d’ispirazione e sostanza del discorso poetico di Maristella Angeli. Tale capacità di vedere (e sentire) oltre l’apparente normalità è anche ciò che accade nell’ultimo componimento che chiude questa raccolta in cui l’autrice, precisamente, immagina di attraversare un “mare” di foglie cadute a terra a macerare, ad essere dimenticate, ne raccoglie una e la chiude in un libro conservando così la memoria in un gesto di speranza e creatività. Questo è dunque Gocce di vita, una ricerca costante di tracce, segni che conducano all’essenza, al significato profondo della strada percorsa, così come quella che ancora resta da trovare.

 Recensione curata da Lulù Turco
Casa Editrice Pagine - Poeti e Poesia
Immagini lievi, delicate. Carezza per uno sguardo della mente che va a poggiarsi su suoni di letture come nenie. Un uomo che ricompone i suoi momenti per la conquista di un senso perduto. Una donna in lotta, in fuga da “stoffe pesanti” in una agitazione crescente, movenze scomposte di braccia urlanti sino al nuovo respiro : “la luce”. L’Io è costante. La raccolta è un sentire profondamente intimistico, di cui facilmente ci appropriamo. Sono io quell’IO.
Come preghiere si levano versi rivolti alle stelle. L’animo attende in una quiete che dà segni di tempesta. E non sappiamo se è passata o se arriverà domani. Ma oggi “mi fermo, ascolto l’aria che avvolge”. Voglia di evasione; di essere un nulla eppur sentirsi viva.
L’autrice mostra una grande abilità nel trasformare sequenze di parole quotidiane in sentimenti che si adagiano sul cuore. È poesia che come foglia raccolta “resti a ricordare la sua vita per raccontarla”.
 

Recensione di Erika Ranfoni
Coordinamento Artisti Salentini – Comitato Vibrarte
Vita e tempo: questi i nodi intorno a cui Maristella Angeli tesse la trama della sua opera poetica Gocce di vita, edita dalla Casa Editrice “Il Filo”.
La parola dell’autrice respira nei versi intensi e netti, batte sulle linee d’inchiostro sottile, danza tra le trame e le storie di attimi, incisi sulla pelle dell’anima.
Gocce di vita, perle d’essere e divenire, si rincorrono e si inseguono, si raccontano e compiono il miracolo, che da sempre appartiene alla creazione poetica.
Esse trasformano l’ora nel sempre; il qui nell’oltre; il silenzio nell’ascolto.
L’opera di Maristella Angeli è un viaggio da vivere.
è un paesaggio da scrutare. Un pasto da assaporare, istante dopo istante, custodendo tracce, incastonando frammenti, voci e colori, tessuti in un’unica immagine.
L’imago del proprio Io, incantato e trasfigurato in un nuovo possibile Essere.
 


 

“Tocchi di pennello autrice Maristella Angeli – Casa Editrice MEF - L’Autore Libri Firenze

Collana Biblioteca 80 –Poeti
Raccolta di poesie
La raccolta poetica, ha ricevuto il Diploma di merito, conferito dall’Associazione AlberoAndronico, Premio Nazionale di poesia e narrativa, nel 2009.

Presentazione

Il titolo di questa raccolta,è stato dato per immaginare queste poesie come dipinti dalla creatività, dai sentimenti, dagli stati emotivi, dai vissuti dell’autrice.
Si sta cercando di esprimere nella chiave più diretta, attraverso versi liberi, quanto elaborato e interiore alla vita con i problemi insoluti, con l’affannarsi di sempre, esprimendo speranze, desideri, sogni e fantasie.
La poesia dipinge le parole su di un foglio, tracciando la vita.

L’Autrice

Prefazione di Sandro Orlandi
Rincorrere le nuvole con lo sguardo, perdersi in un cielo stellato, inebriarsi del profumo della primavera, ascoltare la voce del mare, nutrirsi del silenzio delle montagne. In una goccia di pioggia, come in una lacrima,è racchiuso il segreto della vita, una vita piena di insidie, forse anche di sofferenze, ma pur sempre una vita degna di essere vissuta fino in fondo, cogliendo il più possibile ciò che di magico e meraviglioso sa donarci. E’ questo il segreto delle poesie di Maristella Angeli. Una lirica, a tratti semplice, ma che tocca profondamente ognuno di noi, perché semplici sono le cose più importanti che rendono straordinaria l’avventura del vivere. E’ questo il senso di “Tocchi di pennello” la raccolta poetica di Maristella Angeli, cio è l’espressione del sentimento con genuinità e candore, l’inno all’amore sincero e vero, quello che non ammette compromessi o ipocrisie, l’amore verso gli altri e verso la natura, verso la vita e verso se stessi e infine verso la persona che sa comprendere ed apprezzare.
Speranza contro il dolore, entusiasmo contro il grigiore, gioia contro la tristezza; perché la vita per Maristella Angeli,è troppo importante e supera qualunque impedimento, qualunque disperato tentativo di distruggerla.
Solo l’amore può, solo l’amore combatte e vince l’annichilimento interiore. Troppo spesso lo dimentichiamo, lo contestiamo o cerchiamo di confonderlo. Questa silloge ce lo ricorda con forza e semplicità.


Recensione a cura del Critico Letterario Cristina Contilli
Dopo il positivo riscontro, ottenuto con la prima raccolta, intitolata “Gocce di vita”, Maristella Angeli si presenta ai lettori con una nuova silloge, intitolata “Tocchi di pennello”, dove tornano i temi trattati nel libro precedente: desiderio d’amore, amicizia, racconto della vita quotidiana, speranza ed attesa nei confronti del futuro, espresse da una persona che sa descrivere ciò che la circonda, ma sa anche trasfigurarlo con la propria immaginazione.

Questa duplice capacità della Angeli è visibile chiaramente nei seguenti versi: “Rotolo la vita / come un gomitolo / a cui aderiscono attese / preoccupazioni, ansie / affetti, felicità. / (…) Si riprende il gioco / sorprendendo il fato / innaffiandolo d’amore.”

Nell’introduzione al volume lo scrittore Sandro Orlandi sottolinea che il senso di questa raccolta è “l’espressione del sentimento con genuinità e candore, l’inno all’amore sincero e vero, quello che non ammette compromessi o ipocrisie, l’amore verso gli altri e verso la natura, verso la vita e verso se stessi e infine verso la persona che sa comprendere e apprezzare. Speranza contro il dolore, entusiasmo contro il grigiore, gioia contro la tristezza.”

Il titolo della raccolta indica bene la capacità dell’autrice di lavorare per immagini, descrivendo con pochi tratti stati d’animo e situazioni, paesaggi interiori ed esteriori, come nella poesia che chiude la raccolta e che recita: “L’autunno segnerà / il ritorno dei pensieri / terremoti dissestanti / riporteranno cambiamenti stabilizzanti. / Una stagione per noi / fantasia crea fantastici mondi. / Tutto può accadere con un soffio che ascolta il cuore.”

Talenti SNALS
Recensione a cura di Enzo Calcaterra (docente di Storia e Filosofia, curatore di traduzioni letterarie) (dal mensile SNALS CONF.Sal Macerata Comunica 3 marzo 2010)
Vogliamo iniziare con Maristella Angeli, poetessa e non solo. Appartiene alla schiera non “picciola” di quei docenti in costante ricerca di spazi per arricchire sé stessi attraverso il proprio lavoro e viceversa. Originaria di Foligno, risiede a Macerata. Si è occupata di teatro, attività filantropiche, pittura e scrittura. Sarebbe troppo lungo elencare i premi e riconoscimenti ottenuti un po’ in tutta Italia. Qui accenneremo a quella “ars poetica” in cui predilige cimentarsi e sembra meglio riconoscersi. Infatti, nei suoi versi confluiscono le diverse esperienze e sensibilità, fondendosi in un gioco di colori, ritmi, immagini, atmosfere sospese fra magia, fiaba, forza immaginifica e sensualità. Le sue poesie sono “quadri scritti” dove chiunque può cogliere insieme suono, sapore, colore, corposità, introspezione. Tutto questo, senza mai scadere nell’astrazione o nel piatto realismo.
Si percepisce la vita fin nelle sue radici, racchiuse in un microcosmo inafferrabile eppure saturo di senso. Va detto che Maristella può disporre nel suo laboratorio di efficaci strumenti, affinati nel tempo, forgiati da un vissuto mai superficiale. Vi troviamo un uso molto accorto delle strutture metriche, del ritmo, delle sfumature sonore e cromatiche. Il tutto, permeato da una estrema “levitas” che ammalia il lettore senza straniarlo, facendo della sua quotidianità l’essenziale, rendendola sempre unica. Provare per credere, si sarebbe detto un tempo. Oggi ci limiteremo a notare come già gli stessi titoli delle due più recenti sillogi poetiche “Gocce di vita” e “Tocchi di pennello”, promettano (mantenendo ampiamente la promessa-premessa) a ciascun lettore un viaggio in cui l’esser “presi per incantamento” è danzare su un tappeto di versi in punta di cuore, dimostrando ancora una volta che con questi docenti la scuola, malgrado le più o meno interessate Cassandre, ha ancora molte carte da giocare.




 

Titolo: Specchi dell'anima
Autore: Angeli Maristella

Prezzo € 12,00
Dati: 2010, 112 p., rilegato

Editore: Progetto Cultura (collana La scatola delle parole)

Inserito tra le iniziative per il 5 giugno Giornata Mondiale Ambiente

Una nuova silloge poetica “Specchi dell’anima”, Edizioni Progetto Cultura 2003, Roma.
Mi ha reso felice soprattutto la lettera che mi è giunta, che mostra un’attenta e competente analisi delle mie poesie:
“[…] ho letto con interesse e partecipazione la tua raccolta di poesie, trovandola molto – come dire?- “personale”: dai tuoi versi emerge con chiarezza la tua visione del mondo. Il tuo modo di scrivere è concreto e reale, parli di quello che conosci e che hai vissuto in maniera mai oggettiva ma sempre filtrata dalla tua interiorità, non ti limiti a fotografare ma rappresenti, simbolizzi, esprimi…
Dimostri una buona maturità espressiva. Anche il lessico utilizzato mi ha colpito perché è molto ricercato, alto ma anche funzionale alla semplicità delle cose di cui parli: mai concetti e artifici mentali ma sentimenti quotidiani, visioni di tutti i giorni e di tutti i momenti. Una poesia, la tua, descrittiva, a volte addirittura definitoria da cui comunque prendono vita e si animano anche oggetti inanimati; una poesia ricca di suoni e di odori più che di parole.
Molte poesie ci hanno colpito, ma soprattutto “Il bacio del vento” (dove, attraverso i versi, sembra veramente di sentire gli odori! Originalissimi gli ultimi tre versi…); “Nell’immaginario” (anche qui, leggendo, sembra proprio di vivere l’effetto sfumato e di dissolvenza dalla guerra-odio alla pace-amore…); “Vorrei essere pioggia che disseta” (con l’ossessivo rimbalzo di tutti quei vorrei che rendono vacuo il senso del nostro esistere…; “Si sale, si scende, si resta, si torna” (bellissima metafora della vita, che si consuma in un lampo!); “Lo scricciolo” (rendersi piccoli e inutili per godere ogni minima frazione del mondo)”.
(Mauro Limiti – Edizioni Progetto Cultura)

Recensione dello scrittore Giuseppe Nava
Maristella Angeli, qui alla sua terza raccolta, propone una poesia che fa delle emozioni e delle sensazioni il punto di partenza di una ricerca per una leggerezza e semplicità dell'esistere.
Uno dei motivi fondamentali da cui scaturisce questa ricerca, di cui i versi sono lo strumento,è la natura, come rimarcato dalla stessa autrice nella nota introduttiva. Il gabbiano, Nuvole, La scogliera, sono solo alcuni titoli esemplificativi di questa tendenza, che da semplice motivo descrittivo (“l’aria che sembra impennarsi”, in Occhi che s’incontrano) diventa a volte un vero e proprio desiderio di identificazione, come nella lirica Vorrei essere pioggia che disseta: “Vorrei avere l’energia / dell’acqua […] vorrei avere la leggerezza / dell’aria […] vorrei essere rigogliosa / come isola hawaiana”. La natura spinge alla contemplazione e attraverso questa alla comprensione, forse, di un equilibrio da cui l’uomo è da tempo escluso.
Con versi liberi, brevi e scanditi, Maristella Angeli cerca da un lato di evocare queste sensazioni sopite, dall’altro di addolcire il dolore (il “richiamo sofferente” di un cane che “abbaia la sua solitudine”, in L’eco risuona) e ricondurre alla quiete i ricordi, allontanare “il freddo gelo” per trattenere “solo il gusto e il dolce profumo” che “inebriava la mente” (Inverno). La forma riflette questa propensione alla quiete,è pacata e musicale, assonanze e rime sono quasi nascoste, l’andamento dei versi è lineare e non eccede mai.
L’autrice, delicatamente ma con ostinazione, prosegue con la poesia un cammino che è prima di tutto esistenziale, consapevole delle difficoltà ma pieno di speranza. La lirica che chiude la raccolta (Valigie) è significativa di questa attitudine: “dolci parole / stelle / che non si spegneranno”.

News
La poesia Notte taciturna, tratta dalla raccolta poetica “Specchi dell’anima”è sul quotidiano on-line
http://www.linkontro.info/

Recensione a cura di Stefania Diamanti
L’autrice rivela grande ricchezza interiore, come dimostra la produzione letteraria, avendo partecipato a numerosi concorsi.
Il testo “Specchi dell’anima” offre una produzione di 96 poesie introdotte da una breve pagina esplicativa e da una prefazione di Mariella Rocco, che sottolinea la predisposizione per il teatro e il suo spessore poetico. La dedica è rivolta ai suoi genitori e alle nonne Caterina e Chiara, preceduta da una nota dell’autrice stessa. Molto apprezzabili le poesie dettate dagli elementi della natura, come le foglie, le gocce d’acqua, il vento, la luce, conducendo il lettore in un mondo idilliaco fatto di serenità e pace in un grande spazio che sconfina tra la terra ed il cielo. Nei tanti flash rappresenta tuttavia vari momenti dell’animo umano: dalla gioia fatta di immagini belle alle riflessioni scandite negli attimi dell’esistere, sempre con tanta dolcezza e soavità oltre che con profonda sensibilità.
I versi sono liberi e le poesie, per lo più brevi, appaiono ben definite in una collocazione precisa, letterariamente apprezzabile.
(da Poeti e Poesia N.20, Rivista Internazionale Ed. Pagine)
 


In ascolto
di: Maristella Angeli

Autore/i: Maristella Angeli
Editore: L'Autore Libri Firenze
Collana: Biblioteca 80
Prezzo deastore.com (info) € 8.70
Formato: Libro in brossura
Data di pubblicazione: 2010
Disponibilità (info) 15 giorni lavorativi
ISBN: 8851721009 ISBN 13: 9788851721008
Informazioni generali sul libro
Editore & Imprint: L'Autore Libri Firenze
Pagine: 112

Presentazione

Come nasce l’esigenza di scrivere poesie? É sicuramente un impulso molto forte che mi spinge ad esprimermi attraverso parole edè questa la forma comunicativa che mi permette di creare immagini, di oltrepassare il tempo e i luoghi, di navigare in ricordi, di ricercare risposte, di osservare la vita nei momenti significativi o nella quotidianità, nell’evocare ricordi attraverso oggetti, nell’affrontare problematiche sociali ponendo interrogativi, puntando sulla forza della vita che è insita nell’uomo, nell’importanza delle piccole grandi cose di ogni giorno.
Ho iniziato a scrivere da piccolina, poi ho avuto l’occasione di approfondire l’arte pittorica, ho studiato recitazione, canto, danza per sei anni e ho fatto parte di un gruppo teatrale per sei anni; queste esperienze mi hanno permesso di approfondire la conoscenza letteraria.
Ho viaggiato molto, cercando di assorbire conoscenze ed esperienze.
Nel mio lavoro d’ins.te di Sostegno, ho realizzato molti progetti d’integrazione sociale, sviluppando attività specifiche in cui i linguaggi teatrali, musicali e delle arti si fondessero.
Solo due anni fa, ho deciso di mettermi alla prova inviando le mie poesie a dei siti letterari da cui ho ricevuto consensi ed incoraggiamenti.
Ho pubblicato due raccolte di poesie, ne ho pronte due e altre due sono in lavorazione.
Leggo molto e approfondisco continuamente lo studio poetico.
In questa raccolta invito all’ascolto di se stessi e di tutto ciò che ci circonda: la natura, le persone, gli oggetti, i luoghi, i ricordi, i sentimenti.
Mentre leggete ascoltate il ritmo del cuore:è quello che io seguo.

L’Autrice

Maristella Angeli

Recensione a cura della poetessa Tinti Baldini (poetessa)
Già dal titolo si evince ciò che emerge, entrando pian piano, a passi delicati, nella lettura delle poesie di Maristella;l’attenzione all’altro, alla natura, al mondo tutto, in ascolto, con amore.
L’autrice, nella presentazione, spiega al lettore“perché scrive” e lo racconta poi magistralmente, con passione, in modo naturale, senza veli né orpelli in alcuni testi della raccolta che sono emblematici: poesia …è chiaro il bussare in testa, quell’idea che passa e vuole uscire  ..,è riconoscimento di intenti di chi scrive e “sente la vita”, è come creare una sinfonia in “note di parole... che compongono melodia” (la sua storia di pittrice e amante della musica sempre si scorge e se ne sente tocco e suono), poesia è sole al mattino che apre il giorno… la voce del poeta tutto tocca e soffre, … tuona il petto… mentre veglia la luna… e il viandante poeta sogna il ritorno alla sua terra… tali versi sono sparsi nella raccolta ,come se, ogni tanto, l’autrice volesse tornare all’origine della sua passione, spiegare attraverso emozioni e metafore a volte raffinate, a volte  dolci di bimba e quasi tangibili, la sua spinta incontenibile e pressante a scrivere versi.
La poetica di Maristella, come già ho evidenziato nel rapido excursus sulla silloge, è una poetica profonda, che tocca molti aspetti del vivere e dell’essere affidandosi ad un registro “intimo” legato alla gioia comunque del vivere, all’apprezzamento della vita utilizzando versi che hanno colore, calore, profumo di un fiore unico. Lo stile consono ai temi è lieve, fresco, non artificioso mai, spesso d’essenza pur avendo dietro riflessione, sensibilità e forti emozioni e corrisponde al linguaggio dell’autentico ascolto.
Vale la pena leggere “In ascolto” in quanto, poi, ci si sente meno soli, più buoni e si acquista coraggio e spinta a rinascere. E’ un libro da gustare tutto di un fiato o da centellinare pian piano. Sta a voi la scelta.
Grazie a Maristella!

Recensione di Maria Rosaria Ferrara
Breve e profonda è la poesia di Maristella Angeli. Una poesia dei sentimenti. Nel leggere la sua raccolta "In ascolto", edita da L'autore Libri Firenze, si sente una bella musicalità e l'autrice riuscire a dar voce a quello che senti.
Si scopre così un nuovo modo di condividere le emozioni con chi legge, la creazione di una profonda comunione tra chi scrive e chi legge.
La poesia di Maristella, composta di versi il cui unico segno di punteggiatura è il punto che chiude le sue composizioni,è una poesia di tutti i giorni, capace di rendere speciale anche la descrizione del momento più normale. Tra tutti vi è anche la celebrazione della "voce del poeta", che racconta proprio da dove e come nasce il bisogno di descrivere la vita in versi.
Sono, tra queste pagine, delle metafore di vita, attimi colti e descritti con le parole più efficaci, adatte a dare il senso profondo di tutto.
E quelle che racconta sono le storie di tutti.


MARISTELLA ANGELI

IL MONDO SOTTOSOPRA

Rupe Mutevole Edizioni 2010
Collana – Poesia
Isbn 978-88-6591-028-3
pagg. 106
Euro 10,00

Presentazione

Queste poesie, scritte negli ultimi due anni, racchiudono momenti felici, ricchi di sogni e di speranze, altri dolorosi, segnati dalla morte di mia madre.
Il mondo sottosopra, titolo che indica il desiderio di poter sconvolgere, invertire i canoni, il tempo, il passato e il presente, ciò che è razionale in contrapposizione con l’irrazionale: il non tempo, lo spazio infinito, il sogno, l’immaginario, la fantasia.
Le personificazioni e le metafore, permettono al poeta di destreggiarsi dipingendo il mondo di colori speciali a tinte forti e colori tenui, come un pittore che crea la sua opera fantastica.

L’Autrice

Maristella Angeli

 

Prefazione

Il poetare di Maristella Angeli in quest’ultima raccolta, per la precisione la quinta,è essenziale, scorrevole, fluido, musicale, mi ricorda molto quello del grande poeta Giuseppe Ungaretti (1888-1970), nell’essenzialità del frammento, dell’ellissi e nell’incedere profondo del verso che respira.
Lo stile della Angeli è così essenziale che, i segni d'interpunzione sono pressoché assenti e, questo avviene per poter conferire un più ampio respiro, per poter dotare la sua poesia di maggiore profondità rendendola aperta a molteplici interpretazioni e sfumature di significato, in sintesi, per far respirare il verso.
Il suo poetare è maturo e si caratterizza per l’ampio uso dell'infinito sostantivato rendendo così il verso semanticamente più profondo e, per l'anticipazione del complemento rispetto al soggetto e al predicato apportando così al verso più fluidità e musicalità; il grande poeta americano Ezra Pound (1885-1972) diceva che, il poeta più completo è quello la cui poesia poggia su un tripode ben bilanciato tra logopea, fanopea e melopea, questa è la poesia perfetta.
Infatti, in questa silloge ho potuto notare una logopea molto fluida, ricca di parole e sfumature molteplici di significato, una melopea dotata artisticamente di musicalità e di cadenze, che si sposa magnificamente alla fluidità del verso, infine, ho notato una fanopea fantasticamente immaginifica, che abbonda di correlativi oggettivi e che rimandano, quindi, ad una sfera semantica più profonda.
Non so dirvi, se il tutto sia ben bilanciato ma, certamente la sua lettura mi ha procurato forti emozioni, le stesse che, spero, proverete anche voi, cari lettori!
Infine, le chiuse, che hanno un'importanza basilare in una poesia, sono semplicemente meravigliose, respirano, lasciano una profonda eco e invitano il lettore a sostare e a rileggere.

Emanuele Marcuccio


 

http://www.tracce.org/Angeli.htm

Maristella Angeli

Trottole di vento

Edizioni Tracce, 2012
Poesia - collana "Magister"
pp. 112
€ 11,00
ISBN 978-88-7433-634-

 

PREFAZIONE

A cura della poetessa Ninnj Di Stefano Busà

Sicuramente si tratta di una tappa decisiva per Maristella Angeli.

Suppongo che questa raccolta: “Trottole di vento” rappresenti un capitolo determinante per la sua personale vicenda lirica, certamente, non solo per le immagini liriche fin qui apportate, quanto per la novità e la consapevolezza di un percorso letterario che riconosce la necessità di essere un linguaggio dei sensi: stile, temi e tensioni inclusi in un repertorio che ne fa un autentico valore e matrice ispirativo-comportamentale della sua interiorità

Da questa raccolta possiamo immaginare il percorso dell’autrice, un itinere svelto e in assolta coerenza con quelle che sono le sue forze, i suoi stimoli, le sue asperità interiori, la sua sensibilità, la sua storia personale, di donna, figlia, moglie.

è un libro che sa realizzare felicemente alcuni nuclei linguistici e porli in dirittura d’arrivo per altre e più intense sortite editoriali.

In questa silloge si ritrovano i sentimenti, le emozioni, le amicizie, gli affetti familiari, la solidarietà, l’amore per i suoi cari, per i luoghi della sua infanzia.

Tutto può essere poesia, con quel tanto di distacco che può dare una pennellata di gioia e di malinconia, di memoria o di sensi. Vi sono figure e immagini che dominano i paesaggi, si stagliano alti nell’atmosfera memoriale, come ad es. il ricordo della madre: ”batte il tempo/ impercettibile ai sensi/ in dimensioni divine/ oltrepassa cortine e barriere/ in sospensione/ nell’etere/ là ti ritrovo mamma.” o in questo frammento bellissimo in cui si evince la pacatezza del quotidiano, in un abbandono più sereno e perciò “il pensiero si adagia/ e riposa”.

Il modello indicato dall’autrice è lineare e profondo, non utilizza arzigogoli che appesantiscono il linguaggio. Vi è un’armonia intorno al verso che governa altra armonia, e la trama e lo sviluppo sono senza costrizione, scivolano felici in una loro eterea e compiaciuta bellezza che è lineare e, allo stesso tempo, straordinaria. Qui ne fanno una forza creativa le intermittenze sonore, i flussi di ricaduta della parola che si assottiglia e si dilata, attraverso le varie componenti dell’anima, tutte in grado di trovare figure e direzioni che umanamente si avvertono sin dalle origini il loro meccanismo emotivo: “scalatrice di pensieri/ alla ricerca del cielo” si autodefinisce e, in queste poche parole, vi è tutto l’impulso che fa emergere un full-out implicito nella linfa vitale del suo operare in poesia.

Il libro rappresenta un percorso a ritroso nella memoria. Un tempo sincronico e un altro diacronico, entrambi vivi e partecipi all’avventura straordinaria del vivere, fuori da ogni paradigma, fuori da ogni sviluppo di pensiero che non siano: l’amore, l’amicizia, gli affetti.

Vi si evince una simbologia espressiva che partendo dal quotidiano, si snoda in aperture e linfe di immaginaria fantasia: “idee cavalcano il tempo/ domandolo/ nell’immoto ricordo” (Amaca di vita).

Maristella sceglie una partitura musicale in forma sinfonica e la modella all’intensità sonora di un’atmosfera un po’ surreale, un po’ gnomica, in cui vi è netta la percezione del precario, dell’attraversamento del mondo con mezzi inadeguati, in scialuppe di salvataggio monouso: come in questi versi: “Il vento che avvolge/ come un manto di seta/ accarezza la pelle/ un’amaca di vita/ che culla come madre.” e poi ancora: “Tra le rugiade/ scova i pensieri remoti/ ciò che sfugge allo sguardo/ fissa l’essenza.” (In attesa dell’alba).

L’autrice sperimenta la sua narrazione senza nessuna gabbia formale, con la delicatezza di una nostalgia scanzonata che affina e matura nel tempo, alternandone gli aspetti tematici in una diversificazione lirica evocativa e stringente: “ E poi batte/

                     la notte nei tuoi occhi

                     il buio della profondità/...

                     il sollievo al dolore

                     l’assenza del peso degli anni” (In un attimo)

Non manca nemmeno il riferimento ad un’Entità Superiore, a quel Dio che si trova in ognuno e in tutti coloro che hanno fede nella verità dell’anima.: “Lode al Signore/ il domani/ che si tinge d’amore”

Oserei dire, allora, alla maniera di Saba, questa è una poesia <onesta> una poesia che non interferisce in maniera eclatante nella cultura italiana, ma sa cogliere una sua storia di vita inclusiva di una verità rivelata, di un memoriale lirico che ne accompagna e ne caratterizza l’apprendistato e che verosimilmente è un segno di percorso, di autocontrollo. Ne scaturisce una chiave di lettura intensa e pacificata, senza orpelli, ma con una raggiunta felicità metaforica, in cui la vita fa dire a Maristella Angeli: “il giorno canterà/ la sua nuova canzone” pure se il domani sarà ancora sogno a frantumarsi, emozione a dipanare i fatti del presente e dell’assente. Qualcosa che va oltre noi, nell’aldilà di un proscenio fittizio, quale potrebbe essere il teatrino del mondo.



 

PREFAZIONE

 

a cura di EMANUELE MARCUCCIO

Maristella Angeli, nota poetessa nel panorama letterario emergente, ci offre in questa sua ultima silloge, la settima per la precisione, un ampio squarcio di vita amorosa, con tutti i suoi dolci profumi e sapori che l’accompagnano, quasi palpabili, a partire dal titolo Profumo di tigli in fiore, come a denotare – ci rivela l’autrice nell’omonima lirica (incipit dell’intera raccolta) – una primavera d’amore, che si vorrebbe non finire mai.

Un’intera raccolta di poesie d’amore, in cui questo sentimento universale, come ben lo definisce la Angeli nella presentazione, viene affrontato in tutte le sue più ampie sfaccettature; dai sogni di bambina di “Amore ritrovato”, dove l’amore viene rappresentato come la concretizzazione di tutti i sogni “ricordi/ immagini di bambina/ […] fiori di campo/ ora trovo sul tavolo/ eterno amore/ ritrovato” al felice incontro amoroso di “Notte”, dove la premurosa presenza dell’amato è necessaria per non perdersi nel buio misterioso della notte: “mistero di un mondo onirico/ la tua mano stringe la mia/ dà conforto/ […] affinché non mi perda/ in quel buio”. Dall’idillio amoroso di “Boccioli di tenere rose”, dove nell’amplesso le categorie di spazio e di tempo sembrano per sempre smarrite “colgo l’attimo/ fermo l’orologio della vita/ entro nella goccia del tuo profumo/ assorbendomi in te” esprimendo così un amore incontaminato di due anime e di due corpi fusi indissolubilmente, all’ansia per la lontananza dell’amato in “Lontananza impossibile”: “così naturale è il vivere insieme/ la lontananza sembra impossibile/ riguardo le nostre foto/ […] per non perdere/ neanche un attimo/ di noi”.

Non mancano, però, temi più giocosi, dolcemente ingenui e fanciulleschi, come in “Un mondo tutto per noi”, basta chiudere gli occhi per immaginare un mondo favoloso e incantato: “per tetto il cielo con stelle di meringa/ una luna di formaggio per te/ per coperta un manto/ di petali di petunia e rododendro/ […] la cucina costruita da gnomi pazienti/ odore di zenzero e canna da zucchero/ alle finestre tendine cucite con raggi di sole”.è evidente che la nostra autrice non ha mai smarrito lungo il cammino la bambina di un tempo, “quando i girasoli sembravano seguirmi”. Come scrisse il grande Pablo Neruda (1904-1973), “Il bambino che non gioca non è un bambino, ma l’adulto che non gioca ha perso per sempre il bambino che ha dentro di sé”.

Tra tutte si stende solitaria una lirica sulla delusione amorosa “La prima delusione d’amore”: “parvenza graziosa/ solo apparenza/ sentimento non era/ […] lui è con un’altra/ e giurava amore per te”.

Degni di nota sono i vari termini inglesi, adoperati sempre con grande delicatezza e musicalità, come in “Gli attimi vissuti con te”, “se il tempo esaudisse i desideri/ apporrei dei post chiedendo/ di afferrare gli attimi/ vissuti con te”; o come nelle interessanti metonimie di “Foto di vita”, “foto in versi descrittivi/ feed-back di ieri/ flash incorniciati di fiori.

Una raccolta che vi rapirà per la sua semplicità di espressione e profondità dei contenuti, per la musicalità abilmente impiegata e la fluidità del verso, dove i segni di interpunzione sono quasi del tutto assenti, raramente l’autrice vi ricorre e, quando lo fa, esclusivamente per esigenze di musicalità e di fluidità del verso. Un poetare maturo, che concorre a costruire una mirabile architettura di passioni e di emozioni, dove l’eloquio poetico non è dato dal significato delle parole o dai correlativi oggettivi utilizzati ma dall’abile e consumata disposizione e posizione sul verso.

EMANUELE MARCUCCIO

Palermo, 7 maggio 2012

 

 

Dati tecnici:

·         Titolo: Chicchi di riso

·         Autore: Sandra Greggio

·         Editore: Servizio Book On Demand di Grafica Elettronica

·         Collana: Autorinediti

·         Data di Pubblicazione: 2011-07

·         ISBN 978-88-6651-020-8

·         Pagine: 144

·         Reparto: Poesia

·         Prezzo: 12 €

 

PRESENTAZIONE

Con il sistema Book on Demand di “Autori Inediti”è uscita la mia prima raccolta di poesie, dal titolo “Chicchi di riso”. Le 144 pagine si articolano in nove sezioni (Vita vissuta- Pennellate- Filosofia di vita- Dell’amore per la poesia- Della mia scuola- Di un sogno d’amore- D’emozioni di vita- Si fa sera- Essenza).

Il numero delle sezioni potrebbe far pensare ad un progetto ambizioso ma, in realtà, l’unico scopo che mi ha animato, unitamente a quello della soddisfazione personale,è di fare oggetto di poesia tutto ciò che mi circonda, con particolare predilezione per la natura , gli affetti famigliari, l’amore e l’arricchimento personale che  deriva dalla mia professione di insegnante . Tanti “chicchi di riso”, dunque, come varia è la vita, in tutte le sue sfumature, che mi è piaciuto simboleggiare nel mare ( l’infinito) e nel volo del gabbiano, emblema di libertà, come il mio amato Jonathan. La frase riportata in Copertina “ben ho seminato”allude appunto al chicco di riso, paragonato ad un seme che mi auguro dia frutto. Anche una sola goccia può bastare, rispetto all’infinità del mare.

Nota
Desidero ringraziare , in primis, Lorenzo De Ninis, che cortesemente ha presentato questo mio lavoro, spendendo parole che non credo di meritare . La stessa considerazione vale per i colleghi ed amici Piero Colonna Romano e Lorenzo Poggi. A quest’ultimo, un doveroso grazie, perché senza il suo apporto e la sua competenza, il mio libro non avrebbe visto la luce.

Per chi desiderasse contattarmi, il mio indirizzo e-mail è il seguente: sandra.greggio@alice.it

 

RECENSIONI

Ad affermare che la poesia è il respiro dell’anima non ci si sbaglia;è, infatti, da tempo immemorabile, la forma artistica più consona ad esprimere il mondo interiore dell’uomo. Sandra Greggio, che ha dato vita a questo pregevole “Chicchi di riso”, nella sua lirica “Chi sei, poesia?” dà una risposta irrefutabile e condivisibile da tutti: la poesia è un “soffio vitale”, creata dall’uomo. Attraverso di essa i poeti aprono se stessi per manifestare sentimenti, affetti, desideri, ma anche idee, convinzioni, modo di pensare e di costruire la vita. Tutto ciòè presente nella raccolta di Sandra. Leggendo le sue poesie, sembra di trovarsi nei pressi di una limpida sorgente, da dove fresche e gorgoglianti polle iniziano il loro lungo viaggio verso il mare, rinfrescando giardini allietati da fiori multicolori e profumati. E come dal monte pullula l’acqua pura, così dall’anima della poetessa affiorano i più nobili sentimenti universali (amore, amicizia, affetto) e le speranze che tracciano il futuro. Sì, perché Sandra è proiettata nel futuro, il passato per lei sono nostalgie e ricordi costruttivi, non gravati da rimpianti, il presente un momento da vivere in base a valori tramandati che contribuiscono a formare e migliorare la propria personalità. Caratteristica saliente di “Chicchi di riso”è la spontaneità. Le liriche sono tanto schiette che paiono estemporanee, ma così non è, essendo il frutto di una quotidiana meditazione che con vena filosofica permea la sua poetica. Oserei dire che questa silloge appare come riflesso e profumo dell’anima, rivelazione del proprio sentire, osmosi tra mondo spirituale e reale; la poetessa quasi assaporando se stessa, ci offre fresche fragranze di vita. Già i titoli delle sezioni (Vita vissuta, Pennellate, Filosofia di vita, Dell’amore per la poesia, Della mia scuola, Di un sogno d’amore, D’emozioni di vita, Si fa sera, Essenza) anticipano, emblematici, la grande varietà dei temi che hanno ispirato le liriche; essi costituiscono i punti di riferimento della visione del mondo e del pensiero della poetessa, dei sentimenti che animano la sua vita interiore e danno spessore al contatto esistenziale con la realtà esteriore. Queste poesie, infatti, sono la sua voce: sanno di gioie, speranze, nostalgie, slanci d’amore e d’affetto, sofferenze segrete e no. I suoi desideri anelano a nuova vita, non sono improntati ad insoddisfazione e delusione. È, insomma, un ricco compendio di speranza e di futuro. Poesia attuale, perché chi la crea è capace di immergersi nel mondo e di vivere la vita, accettandola in tutti i suoi aspetti. Lo stile è personale, scevro di forzate imitazioni, in sintonia con le tecniche dei poeti del Novecento. I versi fluiscono con scioltezza e si adattano all’empito dell’espressione: ora scorrono placidi con ritmo lento e meditativo, ora veloci ed incalzanti quando esplodono i sentimenti. Dal punto di vista linguistico i componimenti sono esempi di linguaggio lineare e chiaro, che rifugge da artificiosi preziosismi e termini retorici, preciso e coerente, affiancato e filtrato da metafore e immagini che disegnano le emozioni e le sensazioni espresse. Anche la descrizione dei paesaggi non è mai fine a se stessa, ma è sempre una proiezione dei sentimenti più profondi. Apprezziamo allora il canto dell’anima che Sandra ci dona.
Lorenzo De Ninis

 

La poesia di Sandra Greggio è come una sorgente che zampilla dalla roccia. Il ruscello dei pensieri che corrono entusiasti alla luce del sole e si frammentano in cascatelle per riunirsi subito dopo. E’ la vivacità d’una mente che sgorga lava ad illuminare la notte. Certo c’è qualche fronzolo da tagliare ma è lo scotto da pagare per una poesia istintiva, immediata, spontanea. Un’idea, un fiore! subito! Anche di campo pur che sia dai colori netti! Poi ci sono le sue esperienze di vita. Orfana di madre a pochi mesi. L’attaccamento al padre. La responsabilità di esserci. E poi il matrimonio e i figli. E l’altra parte di sé: La scuola, l’insegnamento, i suoi alunni. E dietro? Un insopprimibile bisogno di “oltre”, oltre la quotidianità. La poesia per guardare oltre! La silloge è strutturata in nove capitoli: Vita vissuta - Pennellate – Filosofia di vita – Dell’amore per la poesia- -Della mia scuola – Di un sogno d’amore – Di vita e d’emozioni – Si fa sera- Essenza. Ma più che divisioni si tratta come di areare una stanza e riprendere fiato. Il racconto è costante: esperienze di vita, confessioni spontanee, consigli d’amore per cercare una via che dia conforto ai dolori dell’umanità. Il rapporto incantato con la natura, sensazioni in metafore d’argento.
Vita vissuta: ricordi di bambina orfana al centro dell’attenzione, il grande rapporto col padre. Poi mamma. Mamma bambina “Ma i figli il suo sogno han tradito: che non esisteva, no, quel principe tanto amato le avevan rivelato. Il suo ruolo si era invertito. Mamma bambina era il nome dai suoi figli preferito”. E mamma vera che vede i suoi piccoli quasi pronti a spiccare il volo (La scelta) ma ancora con tanto da imparare (Guarda in alto). Subito fa capolino (Una spesa) un tema da Sandra molto amato: le ragioni della mente e le ragioni del cuore. Sempre in contrasto, sempre il cuore che vorrebbe vincere, sempre la mente a frenare.
Pennellate: “Nodi di ghiaccio si sciolgono in magnifiche gemme. Ed è primavera di nuovo”, “Cantando primavera un cuore innamorato distribuiva pennellate di audaci colori sulla tela della mia vita”, “Ignara si ubriacò di primavera”, “Ho aperto gli occhi e ho iniziato a sognare”. Qui il discorso si fa pressante. la poesia s’alza di tono e si colora d’immagini “A cavalcioni dondolando su un’unghia di luna osservo il gomitolo del mondo” e di consigli per vivere “urliamola a squarciagola a dispetto del tempo riflesso la parola futuro”, “Fluttuo nel mare della vita, ma non mi bagno”, “E lei, Venere, appare. In tutto il suo fulgore di ultima dea a morire: la Speranza”.
Filosofia di vita: la vita va vissuta. Senza uno scopo ci si accartoccia e si muore. Si va avanti con la forza dell’amore; ma non è facile la vita “Distrutta e affranta, a volte sopraffatta da un’angoscia indicibile, si rifugia in surrogati di felicità: un centro commerciale oggi, un negozio domani…”. Ma bisogna reagire, ci vuole il coraggio di osare “È quell’attimo di follia, per restare attaccati alla vita, per non morire. Dentro”. E bisogna andare oltre “Lo sognavo quell'oltre che in me viveva ...”; oltre la quotidianità. Basta poco “Una splendida rosa sulla mia scrivania. Rossa”. Solo così si raggiunge la libertà dal tran tran quotidiano e ci si può librare nel cielo della poesia che “Dipinge per amore ...di rosso il tramonto e ... riempie gusci di conchiglie e disegna impronte di cavalli al galoppo con la schiuma alla bocca”. o vola osando come il gabbiano Jonathan.
Dell’amore per la poesia: Il richiamo della musa al poeta perché la prenda con sé e la dispieghi come musica e come ringraziamento costante per le meraviglie del creato.
Della mia scuola: quanto amore e quanta partecipazione emotiva nel tuo lavoro d’insegnante! Quanta comprensione dei problemi dei giovani. Quanto pesa lo zaino colmo dell’oggi ma senza futuro! Non perdetevi d’animo ragazzi! Ricordate che “oltre la finestra” c'è “l'arcobaleno della vita”.
Di un sogno d’amore: qui si parla dell’amore vero quello “nutrito di mani che si cercano, intrecciando disegni di sguardi colmi di segreti”. L’amore come un perdersi nel partner. La scoperta dell’amore. Sole, luna, cielo: “diteglielo che l’amo!”. Fino alla passione incontrollata, la voglia di prendere ed essere presa. Poi il riposo “Avvolta da una coperta innevata, con piume di silenzio ho riposato” e pensieri dolci di primavera.
Di vita e d’emozioni: qui siamo al clou della poetica di Sandra. Ci sono tutti gli elementi portati allo spasimo. Tutte le contraddizioni d’una mente e d’un cuore in conflitto perenne . Prove allergiche. Esito: allergica alla vita. A questa vita, che impedisce a quelle lacrime, in bilico, di uscire”. Voglia di fuga“in me stessa cerco una fuga”, “Basta col tempo passato. Chiuso in una conchiglia lo getto nel mare guardando dalla riva il suo affondare”. E la realtà con cui fare i conti “Non mi bastava una perla, volevo la conchiglia. ... Ora? C’è un tiepido sole, mi deve bastare”. Dove trovare un po’ di pace? Nei ricordi “Viviamo per collezionare ricordi”, nell’amicizia di volti nuovi “E' il dono dell'amicizia, vera, disinteressata, gratuita, quella che nessun denaro potrà mai acquistare”, nei sogni “Vorrei che le onde del mare...mi avvolgessero come una verde coltre trapunta di soffice spuma”, Ma non basta per appagare il desiderio insopprimibile di libertà e allora?” Indosserò un sorriso, ma dentro avrò il pianto”, Che peccato, però, avere due pezzetti di cielo sul mio volto”. Ma alla fine come se ne esce?” Ascoltami! Come il fiume che nasce puro e quando arriva al mare è brutto sporco e ingrigito eppure il mare lo accoglie, anche tu...nasci pura, incontaminata. Crescendo ti puoi smarrire per strade tortuose ti puoi sporcare, abbrutire. Ma…alzando gli occhi, ecco l'azzurra distesa,che riluce di fiori”. Solitaria, come un’isola di pianto, si erge una poesia”Chicco di riso”. “Soltanto assi di legno in balia del mare. Sogno infranto in quel cassetto”. E’ il pianto per l’immane catastrofe giapponese.
Si fa sera: Sono rievocazioni di ninne nanne, ipnotiche come si conviene, rassicuranti e dolci. Un ritorno all’infanzia dei propri figli e forse di sé stessa. Non manca la partecipazione al dolore degli altri “Per te vorrei trovare una canzone che sciolga il tuo dolore dalla mente. ...Per tenero il tuo sonno divenire.”
Essenza: sono vari Haiku in cui si cerca l’essenza della poesia come si conviene parlando di Haiku. Esempio: Finestre aperte/notte bianca di stelle/luce rubata. Molto ben riusciti.
Lorenzo Poggi

 

Sandra Greggio, appassionata professoressa di lettere italiane,è abituata ad insegnare regole e norme della lingua italiana. Ai suoi allievi certamente avrà dato molta poesia, la migliore del nostro panorama letterario e detto di metrica e ritmi, di rime ed accentazioni. Nella sua produzione, quindi, ci si aspetterebbe trovare applicate tali regole, invece Sandra vola libera. La sua spontaneità non consente gabbie, il suo sentimento si concretizza in versi sciolti che vengono direttamente dal cuore e che, se costretti nelle regole, perderebbero la loro efficacia. Non arriverebbero al cuore di chi legge. Vola alta la fantasia di Sandra ed i suoi profondi sentimenti, i suoi ricordi più cari, vengono riversati sulla bianca carta con caratteri che assumono diversi colori, a seconda del suo sentire. Paragonare la sua produzione ad un arcobaleno è riduttivo. Ogni poesia un diverso colore, un diverso sentire, una diversa musica, una diversa emozione. Sandra è uno spirito libero che soltanto nel cielo della poesia trova il suo appagamento. La silloge è articolata in nove sezioni dove il suo esser poeta si dispiega. Nella sezione “Vita Vissuta” troviamo poesie indimenticabili quale “Una Spesa” dove la prosa che precede la poesia è come l’ouverture d’una sinfonia malinconica e riflessiva. Spesa di emozioni, di ricordi, di domande a problemi esistenziali, espressa con lirismo. E quel “Dialogo con papà” che ci dice quanto struggente è il ricordo di chi è scomparso e quanto ancora, tale ricordo, sia di conforto. Nella sezione “Pennellate” la poesia “Oltre lo Specchio” ci dice dell’ottimismo col quale Sandra guarda alla vita edè un grido che è fede nel futuro. E nella “Cavallo a Dondolo” ecco una vera e propria pennellata di poesia. Come dimenticare quell’unghia di luna ? Segue la sezione “Filosofia di Vita” e la “Omnia Amor Vincit”è la summa del pensare e dell’essere di Sandra. Dare amore aldilà di ciò che se ne può ricevere. E questa poesia è colorata dal rosso di quel sentimento. Ne “Lo Specchio della Vita” c’è un breve cedimento, di fronte all’incessante girotondo asfissiante della vita, ma è breve tale sentire perché ne “L’Oltre” c’è la dichiarazione che esiste qualcosa di più importante e più appagante. Appunto quell’oltre a cui Sandra dichiara il proprio amore e fede. In “Dell’amore per la Poesia” si chiede “Chi sei Poesia?” e la risposta che dàè pura poesia con versi quali “Ti ho vista nel mare/che con le dita bagnate/accarezzavi il cielo”. Così in “Della mia Scuola” troviamo “La Punizione” e vi è dentro certamente la consapevolezza d’essere insegnante ma anche il desiderio di far vedere ai suoi allievi l’arcobaleno che spunta dietro la finestra dell’aula. L’anima poetica di Sandra si esprime poi, magistralmente, nella sezione “Di un Sogno d’Amore” ed ecco incantarci con poesie bellissime, dense di lirismo quali “Incrocio d’Amore”, “Pandora” e “Follia” . Edè un inno all’amore detto o con pennellate delicatissime o con l’uso di spatola, per dirci della dolcezza e dell’erotismo che c’è nel suo sentire. Versi quali “Mi ha sorriso il giorno/ed aveva la tua espressione” e “Offre la fanciulla, da lontano,/d’alabastro e d’azzurro un vaso,” oppure “Sarò per te la follia/anche solo per un attimo/dilatato all’infinito”, sono semplicemente indimenticabili. Ci parla poi, nella sezione “Di Emozioni di Vita”, delle sue esperienze, dei suoi ricordi a queste legate. E così ne “Il Vialetto”, di cui teme i ricordi, trova, con ottimismo, ragioni per superare quei timori. Una stella, una rosa, un pino sempreverde e la speranza, quale ultima dea. Così come in “Occhiali da sole” finge di mimetizzarsi dietro maschera, perché così vogliono le convenienze, ma i suoi occhi sinceri non potranno nascondere il suo sentire. “Chicco di riso” ha una nota malinconica, pare che Sandra abbandoni quell’ottimismo di cui è improntata tutta la sua produzione. Ma è un attimo e sarà superato in ogni altra poesia di questa bellissima sezione. E così leggo la sezione “Si fa Sera” e vi trovo “Buona Notte”, quasi un manuale di training autogeno, con versi uno più bello dell’altro. Da leggere e rileggere. Ed, infine, “Essenza” dove una serie di haiku pare un compendio di tutto ciò che Sandra ci ha raccontato di sé stessa lungo l’intera silloge. A Sandra Greggio, squisita poetessa, si può soltanto augurare, essendone però certi, una felice e lunga carriera anche per l’egoistico piacere di gustare, per lungo tempo, la sua magica poesia.
Piero Colonna Romano

 

                                                                                                                    

Carmen Lama
, qualificata collaboratrice del sito Poetare, poetessa e saggista, ha pubblicato presso Aletti Editore due eccellenti volumi: uno di poesia Prigioniere del silenzio, incentrato sul tema donna, e l’altro Verso la poesia alla ricerca di senso, un saggio veramente interessante sul mondo della poesia, dove hanno voce anche poeti del sito Poetare.


e-mail:
carmen@giandgi.eu

Recensione al Saggio - Verso la poesia alla ricerca di senso -

Non mi è facile recensire un saggio, per quanto tratti di poesia.
Il tentativo di sintetizzare proprio laddove è stato invece analizzato a fondo, come ha fatto Maria Carmen Lama in questo suo bellissimo trattato “Verso la poesia alla ricerca di senso” diventa arduo.
Nel percorrerne le tappe, l’evoluzione del linguaggio poetico scorre parallelo a quello filosofico.
L’Autrice presenta una serie di riferimenti temporali che vanno dalle antiche considerazioni platoniche a quelle attuali filosofiche di Maria Zambrano. Il tutto con una scorrevolezza che sorprende in un testo essenzialmente analitico.
Ma forse consiste proprio in questo la particolarità di questo libro di e per la poesia.
Alcune definizioni sono di una immediatezza avvincente:
Il poeta non sa e non può autodefinirsi, perché egli trova ciò che non ha cercato, ed è come perso nella luce, nella bellezza, nelle cose che vivono dentro di sé”.
E ancora: “ il poeta vive innamorato delle cose e del mondo, vive degli istanti fuggevoli, vive delle ombre e di tutto ciò che le cose portano con sé come possibilità”…

Il fine, la ricerca del senso, lo distingue dal filosofo che invece vuole con la ragione spiegare l’ineffabile. Lo spiega molto bene M.C.Lama, nel secondo capitolo della Prima parte: “Poesia e filosofia, alla ricerca di unità” dove dice: “…
il poeta vuole trovare qualcosa che oltrepassi la sua capacità, un essere o qualcosa che lo superi e  che lo vinca… facendolo “essere” proprio grazie all’esserci di questo qualcosa sopra di lui...
…Il filosofo, invece, mentre ricerca la conoscenza si allontana  da tale sogno originario, lascia dietro di sé la fisicità per approdare in un mondo metafisico, perché più si immergerà nell’abisso della libertà, più riuscirà a restare sé stesso e a ritrovarsi come essere”

A questo punto il mio compito si fa ancora più difficile, come posso comunicare le emozioni che pure essendo questo un saggio,è riuscito a trasmettermi?
Mi rendo conto che mi riesce molto più agevole dirne tutto il bene possibile, riferendomi ad ogni sezione di questa opera che, si evince leggendo, ha impegnato l’Autrice in approfondimenti e ricerche, al fine di ottenere un complesso ma chiaro ed esaustivo testo esemplare nel suo genere.
Mi risulta altresì ostico riferirmi alla scelta dei poeti contemporanei nell’ultima sezione del libro, in cui sono citata con altri che l’Autrice porta a completamento dell’opera.
Avrei potuto eludere il mio desiderio di scriverne, certo, ma non mi sarebbe parso giusto nei confronti di Maria Carmen Lama, che stimo come saggista e poeta, e che sono convinta che meriti tutta l’attenzione sì, ma anche la gratitudine di chi, leggendo, se ne avvantaggerà vedendo ampliare la propria conoscenza poetica e filosofica.
Cristina Bove 

 

Simone Magli


Dati tecnici:

Titolo: La solitudine di certi voli

Autore: Simone Magli

Editore: I.S.R.Pt (Istituto Storico della Resistenza di Pistoia)

Data di pubblicazione: Marzo 2012

ISBN 978-88-6144-034-0

Pagine: 23

Reparto: Poesia

Prezzo: 5 €
 

 




Lorenzo Poggi
 

Lorenzo Poggi è nato a Roma il 21 marzo del 1943 dove vive tutt'ora.
Laureato in scienze politiche,è stato per oltre venti anni capo redattore e responsabile di produzione della "Guida delle Regioni d'Italia" un grosso annuario di informazioni anagrafiche sulle principali strutture regionali in tre volumi e oltre 4000 pagine.
Successivamente per dieci anni è stato direttore responsabile della "Guida ai Governi Locali" tutto incentrato sugli organigrammi politici e amministrativi di regioni, province e comuni.
Dismessa questa attività, l'autore è tornato alla sua vecchia passione: la poesia, che già aveva rallegrato la sua prima gioventù .
L'attività poetica è iniziata (o ripresa dopo cinquant'anni) nel dicembre del 2009 e si è concretizzata nella produzione di oltre 400 poesie tutte pubblicate sul sito poetare.it e, successivamente, anche sul sito di Poetry e sul Cantiere poesia. Per soddisfazione personale ha dato alla stampa (in ottobre 2010, febbraio 2011, settembre 2011 e febbraio 2012) quattro raccolte contenenti le sue poesie più amate.

 

Dati tecnici

  • Titolo: Sassi sparsi
  • Autore: Lorenzo Poggi
  • Editore: Servizio Book On Demand di Grafica Elettronica
  • Collana: Autorinediti
  • Data di Pubblicazione: 2010
  • ISBN 978-88-96680-50-6
  • Pagine: 68
  • Reparto: Poesia

Presentazione

è uscita, col sistema Book on Demand di “Autori Inediti”, la mia prima raccolta di poesie. La silloge “Sassi sparsi” vuole, nel titolo, sintetizzarne il significato: sono sassi lanciati nelle acque chete del conformismo. Sono riflessioni sul nostro essere soli e sul nostro essere insieme.
Tutte le poesie inserite in questa raccolta sono già pubblicate nel sito di poetare. Le ho volute in stampa per mia soddisfazione personale.
                                                                                                       
Lorenzo Poggi


Se ne volete sapere di più potrete senz’altro rivolgervi all’autore contattandolo al suo indirizzo email cesdra@tin.it.

 

RECENSIONI

Sassi Sparsi di Lorenzo Poggi

Oggi ho ricevuto la silloge di Lorenzo Poggi, "Sassi sparsi" e, anche se già conoscevo tutte le sue poesie, mi sono messa a rileggerle e ho capito perchè tanto mi garbano, perchè molte avrei voluto scriverle io, soprattutto quelle della sezione "Temi dei nostri tempi" e in particolare "Morte bianca" mai come ora attuale, "La pelle chiara" con un'ironia che fa male, "Il venditore di cravatte" e quel gregge muto che subisce, "Omertà" colpa cieca che uccide., "Chi ricorda la guerra?", meglio far finta che i morti per la nostra libertà siano una invenzione e quelli di ogni giorno una esagerazione e... molte altre che, pur non affrontando specificatamente temi attuali, hanno quel dolore dentro di chi non vuole arrendersi davanti al nulla, di chi vuole poter seguire ideali di legalità e giustizia e non si dà pace... come "Pensieri" "Solitudine" "Il tempo delle favole è finito" l'urlo di "Responsabilità" e "L'incubo" raccontati con uno stile molto personale, scevro da orpelli, lineare, nitido e scarno che arriva dove vuol arrivare.
Bellissime poi sono le poese di luoghi a lui cari, colori, stagioni, immagini evocative... e poi, impresse sono nel mio cuore, "Oggi è un bel giorno per morire" e "A mia moglie "che sono così intime e al tempo così coinvolgenti e aperte al mondo che non vuoi dimenticarle e impari alcuni versi a memoria.
L'ambiguità non è ingrediente di Lorenzo e ciò che ci porge sente dentro e dice, senza veli : spesso ci aiuta a capire quel sordo disagio a cui, a volte, non sappiamo dar nome.
Leggetelo e vi sentirete un poco, forse, un poco meno responsabili dello sfacelo intorno o perlomeno più forti.
                                                                                                                      Tinti
                                                                                                          (Cristina Baldini)

 

Sassi sparsi di Lorenzo Poggi

Conosco da poco tempo Lorenzo Poggi, ma fin dai suoi primi versi ne ho ammirato il rigore morale ed asciutto, quello stile disincantato e scevro da inutili orpelli. Quando poi ho avuto fra le mani il suo libro “Sassi Sparsi” sono stata contenta di avere una larga panoramica del suo modo di scrivere e del suo pensiero più intimo e profondo, in sintesi cosa significa per lui la poesia. L’autore ha diviso la sua raccolta in tre capitoli: “Pensieri”, “Paesaggi” e “Temi del nostro tempo”. E da questa personale suddivisione prenderò lo spunto per fare alcune considerazioni, scaturite dall’immediata empatia che ho sentito man mano che andavo leggendo. Credo che la poesia per Lorenzo Poggi sia la valvola di sfogo della sua anima per dire quello che più lo turba, per esprimere il disagio dell’umano vivere, per mettere in evidenza le nostre assurde e laceranti contraddizioni. Di primo acchito si avverte un sottile pessimismo, un realismo crudo e nudo che non riesce a darsi risposte, se non nell’impegno morale, se non nella riscoperta dei valori, quei valori come il rispetto, la tolleranza, la solidarietà, l’uguaglianza che oggi purtroppo sono soppiantati e messi da parti dall’arrivismo, dall’ipocrisia, dal tornaconto più subdolo, da un materialismo disgregante che sta contaminando sempre più la nostra società. Lorenzo dunque si guarda, scruta il fuori, cerca risposte, si analizza, fa quasi un resoconto della sua vita per trovare un filo che lo colleghi all’oggi, e quello che vede è un grande vuoto morale che appiattisce e spaventa lui stesso. E come non dargli torto, io stessa a volte sono disorientata e cerco ad ogni costo di vedere un sole alto all’orizzonte, ma sinceramente ci vuole un gran coraggio oggi per essere sereni e non dico felici, la felicità in fondo ognuno la trova nel suo piccolo quotidiano, negli affetti, nelle semplici gioie del vivere normale edè sempre uno stato transitorio, destinato a conoscere i suoi momenti di alti e bassi, come è inevitabile che sia. Quello che intendo dire è che leggendo i suoi versi si avverte il bisogno di trovare risposte, di avere orizzonti certi da perseguire, di ritrovare un senso a questa vita…che sinceramente sembra quasi fuori da se stessa. L’autore fa una radiografia dettagliata e molto sincera, la sua è poesia introspettiva, che parte dal proprio vissuto per espandersi all’esterno,  per diventare poesia civile e altamente morale, di denuncia, di sincera e profonda umanità ed aggiungo scritta con uno stile linguistico asciutto ed accattivante. Per me la poesia è la voce profonda dell’anima, ma anche un respiro di vento che apre porte e finestre chiuse, ma è anche uno spiraglio di luce che porta a sollevare polvere, che porta a squarciare l’ombra in cui viviamo, che ci riporta ad appropriarci di noi stessi, di quello che siamo e che potremmo essere. Importante è non soffermarsi all’apparenza, importante è guardarsi,è chiedersi,è vivere con consapevolezza e non lasciarsi vivere, non lasciarsi schiacciare dall’ottusità e dalle intolleranze sempre più frequenti e disgreganti.  Questo in sintesi è il messaggio che ho letto fra le pieghe dell’anima di Lorenzo Poggi e spero di averne giustamente interpretato il senso.
Ringrazio Lorenzo per avermi dato questa occasione, attraverso la sua lettura ho acquistato maggiore consapevolezza di quanto la poesia sia ancora una strada da “perseguire” con amore e passione sapendo che è pur sempre in salita. Grazie a voi, cari amici, per la cortese attenzione.
                                                                                                              Roberta Bagnoli


Dati tecnici
Titolo: Sussurri e grida

  • Autore: Lorenzo Poggi
  • Editore: Servizio Book On Demand di Grafica Elettronica
  • Collana: Autorinediti
  • Data di Pubblicazione: 2011
  • ISBN 978-88-96680-88-9
  • Pagine: 64
  • Reparto: Poesia
  •  

PRESENTAZIone

è uscita, sempre col sistema Book on Demand di “Autori Inediti”, la mia seconda raccolta di poesie. La silloge (64 pagine organizzata in quattro macrocapitoli: Pensieri di dentro - Pensieri di fuori - Immagini in primo piano - Temi politici e sociali) ha un titolo pretenzioso “Sussurri e grida”, ma rappresenta bene la mia poesia alternata tra riflessioni esistenziali e grida d’impegno sociale e politico. La copertina, che potete ammirare qui sopra, rappresenta il grido dell’uomo che sfida le convenienze ed i sussurri dei particolari geniali con cui Gaudì ha voluto ornare le sue creazioni. Anche le poesie di questa raccolta sono già tutte pubblicate in questo sito. Le ho volute in stampa per mia soddisfazione personale.

Lorenzo Poggi

 

Se ne volete sapere di più potrete senz’altro rivolgervi all’autore contattandolo al suo indirizzo email cesdra@tin.it.
 

RECENSIONI
 

"Sussurri e grida" di Lorenzo Poggi

Cari poeti e amici, ieri mi è pervenuto il libro "Sussurri e grida" di Lorenzo Poggi e già il titolo mi ha spinto a leggerlo oggi, tutto d'un fiato perché m'ha rammentato il grande Bergman. E devo dire che sono i suoi veri sussurri perché mai rabbiosi, a volte molto intimi e sofferti, altre urlati per una cocente spinta a trovare un mondo come si voleva, pulito, integro, dignitoso.
La mia certo non è una recensione ma solo pensieri per un amico che è poeta perchè suscita forti emozioni e condivisione sincera utilizzando uno stile scarno, sciolto e nello stesso tempo curato nella simbologia e nell'utilizzo di attributi e di musicalità intrinseca.

Tra " pensieri di dentro" faccio mia "Basterebbe" perché è quello che vorrei facesse per me lo scrivere, togliere le ombre dentro.
Tra "pensieri di fuori" "Partigiani" in quanto mi porta il pensiero al sacrificio di tanti per noi che stiamo dimenticando.
Tra le “immagini in primo piano” "Gli scherzi della luna" per la originalità tangibile delle immagini evocate.
Per i “temi politici e sociali” faccio fatica a scegliere perchè tutte sono strappate al cuore e alla testa con ardore sincero ma ... "Fino a che punto" non consente quasi risposta ma solo uno sguardo verso l'oltre, se si trova.

Grazie mio caro amico, per la tua capacità di rendere il lettore parte di un mondo ricco e profondo che è il tuo.

Tinti

 

"Sussurri e grida" di Lorenzo Poggi

Sussurri e grida: due sostantivi contrari ma sequenziali che racchiudono, nel loro spazio cognitivo, una forte carica di commozione poetica derivante da riflessioni esistenziali, sociali e politiche.
Il poeta Poggi senza canglori e senza retorica guarda dentro di se, si fruga e si presenta con una sincerità totale sia quando sussurra che quando grida.
La silloge è sì divisa in quattro temi (Pensieri di dentro, Pensieri di  fuori, Immagini in primo piano, Temi politici e sociali) ma tutti i versi presentano le venature adatte ad esprimere espressivi sentimenti e vita vera. Sono versi originali e coinvolgenti che denotano la ricerca continua ed efficace di nuovi significati della parola e dell’espressione. In ciò il Nostro testimonia che la poesia è saper creare,è saper percorrere strade conosciute e non, con la consapevolezza di voler comunicare agli altri, nel modo più congeniale e non sempre comune,  situazioni e sensazioni che sappiano destare emozioni. E in me ne hanno destato, e tante.
Pensieri di dentro
è una musica del cuore suonata da pensieri e riflessioni intime maturate al sole dell’io e della conoscenza. Musica intima, dolce, sussurrata che scopre un nuovo centro dentro l’uomo, senza fidarsi ciecamente delle certezze vincolanti e ufficiali. Le note di malinconia e di tristezza sono tagliate da un barlume di speranza liberata dal suo involucro di strutture artificiali. Di là dal loro specifico significato le poesie di questo capitolo lasciano un arricchimento e una crescita interiore al lettore che le ode.
Pensieri di fuori
Lo sguardo mentale si dilata con grande sensibilità, sulle ferite spirituali sociali che il tempo ha lasciato e lascia cicatrizzare nel silenzio che parla per spiegare l’essenza del vivere. Le poesie di questo capitolo sono esortazioni accorate ed oculate  tese alla riappropriazione dei valori etici e morali che l’uomo si lascia facilmente dietro le spalle per gli agi, i grovigli  e la corsa al consumismo. La direzione sociale è a tutto tondo: passato, presente e futuro si intrecciano in un parallelismo di un mondo integro di umanità e di moralità. Ma le vere perle sono quelle che brillano nelle pieghe del tempo: ricordi, teneri e dolcissimi ricordi di significativa  vita vera – Cucchiaio di legno e Cavallo a dondolo- Non ho citato e non citerò altre poesie per la mia convinzione che  il linguaggio poetico (quello di Lorenzo è tale) comincia dove finiscono tutti gli altri linguaggi.
Immagini in primo piano
Sequenze filmiche e fotogrammi in versi che si sublimano in sinfonie particolari, in magici suoni di parole e immagini. La poesia è un sussurro che sale ed esce dal cuore a raccontare la vita nei suoi aspetti più peculiari e diversi. L’autore è testimone anche quando cerca di uscire dal personale: il suo io si muove nelle altre realtà con fine penetrazione psicologica e con un tocco intelligente e calibrato. Riesce, infatti, a rendere più intima la realtà di tempi e di luoghi con la luce e la già citata musica dei suoi versi.
Temi politici e sociali
E’ la voce ferma, forte e sincera con la quale il Nostro fa cadere le diverse maschere della persona e della società mettendo a nudo un impasto desolante e angosciante di marcio. La lucidità poetica e una vena d’ironia  ti fanno sentire il carico che grava sulle tue spalle e il pulsare delle arterie per le ingiustizie di chi fa finta di niente. E’ questa una poesia ricca, sapida e di grande intelligenza per il suo linguaggio lieve ma graffiante che tende ad evidenziare, sia nella vita pubblica che in quella privata, il fiore dell’amore e del rispetto.

Giovanni De Simone


Dati tecnici
Titolo: Il cielo che aspetta
" Autore: Lorenzo Poggi
" Editore: Servizio Book On Demand di Grafica Elettronica
" Collana: Autorinediti
" Data di Pubblicazione: Settembre 2011
" ISBN 978-88-6651-023-9
" Pagine: 68
" Prezzo: € 10

Presentazione
Il cielo che aspetta è in fondo al sentiero dei nostri buoni propositi.
Il cammino si fa senza mediazioni, senza infingimenti: a tu per tu con la natura che non inganna e non può essere ingannata.
Contando mentalmente le idee durante il cammino ed archiviandole come pietre a prova di schiettezza e sincerità.
Perché così mi piacerebbe siano considerate le mie poesie: schiette e sincere ma pesanti come pietre che colpiscono e fanno pensare.
Anche in questa raccolta ho preferito mantenere una suddivisione in capitoli tematici che sono poi le fonti d'ispirazione da cui traggo la linfa: Introspezioni - Pensieri - Paesaggi - Temi d'attualità.
Si va dallo scavare senza pietà dentro sé stessi ai pensieri suggeriti da una realtà spesso crudele; dalla ricerca della pace interiore rivisitando paesaggi ai temi dell'attualità politica e sociale e della passione per la giustizia e la verità.
è mia intenzione, infatti, usare la poesia per eliminare le tante maschere che servono a fuorviare la mente in modo da non distinguere tra recita e realtà.
Lorenzo Poggi

 

Recensioni

Un commento senza pretese per una silloge “Il cielo che aspetta” che non lascia respiro, per le sue parole “schiette e sincere” che arrivano a segno e colpiscono al cuore e al cervello, per la sua illimitata voglia di capire senza pregiudizi e senza maschera, cercando di  trovare il vero.

La raccolta è divisa per temi ma anche quando Lorenzo si lascia andare alla emozione di fronte alla natura, traspare sempre la sua malinconia per un mondo altro, che viene torturato e distrutto dall’uomo, se così ancora si può chiamare, nel senso di persona responsabile e amante dell’altro.

D’altra parte, come lui stesso annota, la sorte del poeta è questa: a volte scorda la penna, a volte sente solo una musica dentro, a volte perde il valore, a volte… a volte strapazza la pagina e non viene…è così che paga la sua scelta e il suo bisogno di comunicare in versi: “la pagina non ha memoria, ricomincia, ogni volta vuota.”
Spesso però, le sue frasi taglienti e sofferte rimandano alla speranza, alla ripresa dello zaino dei sogni, con gomme e matite che torneranno utili come scrive a Viola, alle emozioni pure che nascono da uno sguardo o un tramonto e allora si riparte stanchi e lassi ma in cammino.
Bellissima ed efficace, nella sezione “pensieri” se… “con una chiusa che ci dovrebbe far ben riflettere :a forza di rimandi e di se e di ma non facciamo un passo per essere migliori e per “aprire le ali”. Siamo quasi anestetizzati e “assuefatti al dolore”, "ci sono cose che raschiano dentro,”...è un incipit da non scordare, lirico e struggente come tutta la lirica. Vi sono poi alcuni versi sparsi che faccio miei e altro non dico ”ma mai come quando stropicciandoti gli occhi non sai più chi sei" e non ti trovi oppure “mi sono scomposto nel riso trasformato in pianto..”o “cerco un osso di verità” strappate dal cuore, quasi stracci filamentosi che entrano nell’anima. Le sue “immagini di notte” sono poesia pura e morbida che sbucano a carezzarti prima della tematica finale di attualità che schianta.
L’apice per me è “il problema non è morire, il problema è vivere mentre c’è “chi gira lo sguardo” per non vedere né sapere, c’è chi arrogante sa, c’è chi belva si prepara la preda...
La sua rabbia sincera, onesta, pulita culmina in due invettive ”la macchina della nebbia” ”basta” in cui il poeta esprime tutto il suo profondo disprezzo per questa umanità che gli è aliena. La poesia di chiusa con “se non ora quando”è per la donna denigrata e vilipesa e gli fa onore come tutta la silloge partorita da un profondo senso del giusto che non passa, non si cheta e strappa i visceri.

GRAZIE Lorenzo per non lasciarci dormire.

Tinti Baldini


 

 “Il cielo che aspetta” di Lorenzo Poggi è un viaggio poetico nella realtà del suo “io” e di quello della vita.

Il viaggio è diviso in quattro tappe. Il Nostro trae dai suoi stati d’animo, dalle proprie angosce, dai turbamenti e da ciò che lo circonda un’esperienza personale, e ne fa materia di poesia. Il suo non è di certo un pretesto, piuttosto un modo per renderla più intensa e passionale. E’ un esemplare di fusione tra intelletto, emozioni e stati d’animo. Sono versi pervasi da una straordinaria sensibilità dove i significati si fondono con una scrittura marcata ma scorrevole, che s’ innerva dentro concetti di sentimenti limpidi di analisi –…E’ tempo di riconoscersi dentro, /è tempo di tornare alla fonte / per tentare una strada diversa-, di speranza – …Ma c’è tempo per i busti/ adesso conta ripristinare/ un presente da vivere-. di osservazione -…Le case ristrette/ nel cappotto d’inverno,/ accendono luci,/ ravvivano il cuore dentro il camino…- , di denuncia - …Ma mister Hyde non demorde,/ aspetta la notte e come fauno/  va in cerca di giovani/ da violentare.

Il linguaggio delicato, forte, aspro, rutilante si modula coagulandosi attorno a dettagli concreti e a nuclei di situazioni precise vuoi reali, - …ci sono i cani da guardoni/ come Augusto Minzolini..,- che personali -... Sono in cerca di via/senza chiedere niente/ scontando cartelli/di divieto di transito... e percettivi - …Allora capii che non erano idee/ ma strumenti per fabbricarle .-

Il ritmo dei versi aiuta Lorenzo a ripetere la sua schiettezza e a sciogliersi in una musica di parole che arrivano al lettore con tutta la loro forte melodia. Questi ode e non può rimanere indifferente, e pensa. Pensa che la poesia è il dono che più si avvicina alla verità e alla realtà.

Il desiderio, quindi,  del Nostro, espresso nella prefazione può ritenersi soddisfatto.

Giovanni De Simone


 

Lorenzo Poggi, con questa terza silloge, ci presenta un summa del suo poetico sentire. Col suo bello stile, asciutto, senza fronzoli, colpisce a fondo cuore e ragione.
La dedica alla figlia Viola è semplicemente commovente, per il sentimento che la pervade e l'introduzione al libro, che Lorenzo scrive, è poesia essa stessa.
Divisa in sezioni tematiche, ci mostra l'universo poetico che la ispira.

Leggere "INTROSPEZIONI"è come essere davanti alla locandina d'uno spettacolo: quello che, per l'intero scorrere del libro, si schiuderà ai lettori, stupiti per questa capacità di guardarsi dentro, condannandosi e sperando, incitando ed inveendo, rassegnandosi e reagendo.
Ogni poesia è una riflessione continua, con versi che sono frustate, ma quanto altamente ricchi di poesia !
E quella "Disperazione" che, in chiusa, recita "per avere perso/sentore di me" ci dice tutta l'amarezza del tirare somme.

Troviamo in "PENSIERI" la filosofia di vita di Lorenzo, i suoi dubbi e le sue ricette, in una serie di poesie dove centrale, per capire e per capirlo,è "Se …", così come "Consigli di fine corsa" ne è il suggello con i versi "Scivola via con flemma/potresti ancora salvarti", mentre, con "Libero arbitrio", ci dice tutto il suo disincanto verso regole ed orpelli.
Ed alla fine della sezione troviamo una "Filastrocca" da applausi, per l'amaro umorismo che la permea.

In "PAESAGGI" la sua attenzione è rivolta alla natura. E le poesie sono dipinti dai quali risaltano colori e profumi e, gli uni e gli altri, li si sente dentro. Bellissima "Macchiaioli" che pare la descrizione d'un quadro di Signorini o di Fattori.

Tutta la sua indignazione e la rabbia, nei confronti di questa società, la troveremo in "TEMI D'ATTUALITA'" dove il rifiuto della morale che permea il nostro attuale,è espresso con sferzanti giudizi che portano a riflettere, coinvolgendoci emotivamente. E ne "I giorni della memoria" troviamo la sintesi poetica di questo nobile sentire.

E' facile prevedere per Lorenzo Poggi meritati riconoscimenti a livello nazionale. Il suo poetare, decisamente personale, asciutto ma intenso, privo di barocchismi e sempre coinvolgente. Leggerlo è un piacere, riflettere su ciò che ci narra è d'obbligo.

Piero Colonna Romano


 

La premessa dell’autore contiene già il significato del libro, che poi viene esemplificato dalle poesie. Dal titolo stesso, ecco il futuro, un cielo che aspetta e che sarà al termine di un “cammino”, che mi piace paragonare ad un viale, immerso in quella natura così cara a Lorenzo e parte integrante non solo di questa opera ma anche delle precedenti sillogi. “Dove porta questo sentiero/foderato di cipressi?E la scala che sale all’infinito?” (“Ricerca”). Ed ecco il viale come punto di partenza ma anche di arrivo, con, ai suoi lati, tante pietre, che sono le idee, le poesie, pietre schiette e dure, pesanti, a volte come schiaffi che mettono a nudo il nostro vero io. Perché la poesia è colei che smaschera, la poesia è l’arma con la quale si deve combattere una realtà che è finzione e menzogna.

In tale senso, ecco l’augurio alla figlia, che con tale realtà dovrà fare i conti dopo la sua laurea, che la metterà a contatto diretto con il mondo. Ti aspetta il cielo, cara Viola, il cielo che è il futuro, troverai pietre pesanti, maschere, ma nel tuo zaino, ecco i tuoi ideali, per cui combatterai, i tuoi sogni, le tue speranze che ti aiuteranno a vivere. Quale apertura migliore di questa? Si respira un’aria di speranza, di giovinezza, di un fiore che si schiude alla vita ed il cielo è azzurro.


Ma la sezione Introspezioni, che apre la silloge,  è amara, dolente : pagine vuote da riempire col mare, mentre baci a carezze rimangono invenduti  (“Rimanenze); parole che faticano ad uscire e il cancello del cielo che non si apre (“Radici”); in “Disperazione”, un pessimismo che si fa assoluto: “sono qui in ginocchio/urlando e piangendo/per aver perso/ sentore di me”. Quel “me” che allude a se stesso come uomo, ma anche come poeta, che ha perso il valore delle parole.

Il tentativo di trovare una via d’uscita va a naufragare. Lorenzo si interroga, cerca con rabbia di smascherare la falsità,  tenta l’ardua salita del viale, di cui si è detto all’inizio. Ecco l’ immagine di un “tunnel in salita” ed un affacciarsi al balcone, cercando la strada “che porti al sospiro del mare” (stupenda immagine!), in cui mi sembra di ravvisare quel “cielo che aspetta”(“Inconcludenze”). Il tentativo di trovare una strada diversa è il motivo di “Catarsi” ed anche di “Solitudine3”(“Sono in cerca di via senza chiedere niente”). E tale tentativo assume una connotazione forte, colma di rabbia in altre poesie, come “Virtualità”, in cui c’è la ricerca di “un osso di verità”, impantanandosi nel fango oppure “Incontentabile”, in cui ritroviamo un tentativo, fallito, dopo grida e suppliche, di riempire una pagina, quella pagina (della vita), che però rimane ancora una volta “vuota”. Ed il tempo non aiuta. L’alternativa consiste o nell’urlare la propria rabbia (“il volto liberato da bende) o “rimanere silente”(“Impotenza”).

Sezione Pensieri : nonostante il barlume di un mondo ipotetico, costruito tutto su un “Se” (se al confine del mare ci fosse un cancello), la “Speranza” di ripristinare “un presente da vivere”, andando in giro a togliere maschere, il ricordare il compito dei poeti, che si può andare “oltre lo sforzo di essere vivi”(“Pensiero”), il pessimismo viene alla fine ribadito: il cammino lungo il viale viene fatto con stanchezza, nella splendida “I calzari del mondo”, che “camminano stanchi, trascinano i piedi sapendo la strada, non sapendo l’arrivo”. E quel meraviglioso “cesto” non è ricco di idee, come sembra, bensì “una pagina bianca che chiedeva un’idea in libera uscita”.

Che cosa resta? Quale alternativa? Passare inosservati, scivolare via con flemma (“Consigli per fine corsa”, desolante nella sua bellezza) o nascondere il dolore dentro (“Ma che ne sai del dolore dentro?), tanto nessuno lo vede (“In-contaminazioni”), destinati, senza via d’uscita ad una strada (viale) obbligata, dove il libero arbitrio è solo un gioco truccato, perché “chi dà le carte sa già chi vincerà” (”Libero arbitrio”). Si giunge così a ribadire quanto già affermato nella sezione iniziale (“Disperazione”),  in “Incubi” che, a mio avviso,è, tra tutte, quella in cui il pessimismo raggiunge la Spannung: “Ma mai come quando, stropicciandoti gli occhi, non sai più chi sei”. Annullamento di se stessi?  Sembra così nella poesia che, più di ogni altra, riassume la concezione di vita di Lorenzo, “Vacuità” , dove il titolo già afferma che cosa “non siamo”, per dirla con Montale, ma qui tentando di dire quello che siamo, ironicamente: sandali di limo, tolda e coperta del vascello fantasma, aerostati persi nel buio del cielo, argonauti naviganti nello Stige. In definitiva , tutti “ombra di noi stessi/con le mani tese/pronte ad afferrarci”.

Ma come dimenticare il futuro? Come dimenticare Viola, che lo rappresenta? La splendida “Riprendo il cammino”è un soffio di speranza: un cuore che, nonostante rivestito da una pelle d’orso, sorride nascosto, “rinato alla gioia/di alcune emozioni/che sembravano perse/in vecchi ricordi di gioventù”.

Mi piace aprire (anche se nel testo non è così) con questa poesia l’altro elemento, che fa da contraltare all’ombra degli alberi, quello del gioco della luce.
 

La sezione Paesaggi è come una mostra di quadri, in cui Lorenzo usa quel pennello che non vuol far vedere, perché lo tiene nascosto nel cuore ai più che non capirebbero. E si rimane incantati di fronte a quella vigna”sgravata dal peso”, al mazzo di fiori ed al silenzio del mare (“Macchiaioli”), a quella metafora meravigliosa, di stile poggiano, delle “case ristrette nel cappotto d’inverno”, quasi ad unirsi contro il vento che imperversa, alla montagna descritta durante l’estate ed, infine, alla notte, che viene ritratta in due poesie, nella pace che si copre di gemme (“Quella notte”) e nella notte innevata, dove c’è chi raccoglie petali “per riempire la penna/e farne poesie”. Incantevole sezione di poesie, che fanno toccare quel cielo, che dà il titolo alla silloge.

Ci siamo giunti con splendide metafore, ma in questo cielo c’è posto anche per le numerose vittime dei nostri tempi, ai quali la sensibilità di Lorenzo non poteva non essere vicina. Sezione riflessiva, quella dedicata al sociale, Temi d’attualità, in cui trovano posto argomenti anche delicati e scottanti. Oltre alle singole poesie, mi piace aprire con quella che, a mio avviso, costituisce il leit-motiv della sezione, “I giorni della memoria”. Il tema di fondo è l’obbligo di non dimenticare, ma anche di meditare su quanto un domani diventerà ricordo, ossia il nostro travagliato presente. Varie le tonalità con cui tale tema è svolto: la riflessione vita-morte (“Migranti”); il desiderio di denuncia e di rabbia (“Non ci casco”), l’ironia ed il sarcasmo, quando Lorenzo afferma che, tra le tante leghe, manca quella per l’uomo (“Leghe che slegano”), fino a raggiungere l’acme descrivendo un mondo a rovescio (“Il mondo a rovescio”). Non manca il tema dell’ipocrisia, che lo porta a rifiutare di vivere in mezzo ad un’umanità che di umano ha ormai ben poco, corrotta com’è, che lo porta a pensieri “di odio ed estraneità”.

Non trovo una conclusione in questa sezione, volutamente polemica, ma senza mai rinunciare alla poesia più pura, fino anche ad inserire una stupenda metafora, proprio nel culmine dell’odio e dell’estraneità, quel “passeggiando con le nuvole contavo i sassi sparsi nella tasca”.

Edè con questa immagine che mi piace terminare, riallacciandomi ad un filo che mai si è perso nella silloge, nonostante la molteplicità dei temi trattati. Le nuvole: il Lorenzo del cuore, della ricerca di un varco in mezzo alla vita che non perdona. I sassi in tasca: il Lorenzo che non risparmia nulla, che tira pietre contro le nostre maschere.

Sotto i piedi, il viale della vita; davanti a sé, il cielo che aspetta.

Sandra Greggio
 


La luna nel pozzo
Autore: Lorenzo Poggi
Servizio Book On Demand
di Grafica Elettronica
Collana: Autorinediti
Data di Pubblicazione: Febbraio 2012
ISBN 978-88-6651-048-2
Pagine: 128
Prezzo: 12 €

Presentazione
Affacciarsi in un pozzo e trovare la luna!
E' lì che aspetta d'essere presa. Catturatela ! Portatela fuori! Sparpagliatela a terra. Riempitela di flash!
C'ero anch'io quella sera a far fuori la luna.
A saccheggiarla di sé con le mani di stelle.
Ma la luna non gradì e ritornò nel pozzo.
MORALE:
1) A forza di tutto e subito ci siamo mangiati il mondo.
Per fortuna che la natura ogni tanto si ribella.
2) L'irrazionalità emotiva è sempre pronta a prendere il sopravvento sulla ragione.
3) Senza più i templi e le fedi chi comanda sono le futili mode perché non si sa più qualè il senso della vita.
Sono le idee che vengono nelle notti insonni. Idee su sé stessi, idee sul mondo, le emozioni che suscitano, le immagini scolpite, i temi sociali e politici che agitano il nostro presente.
Il viaggio inizia, riempite lo zaino di pazienza e fazzoletti perché ci sarà da piangere!
Lorenzo Poggi

 

Cari amici,è con grande gioia e commozione che ho il piacere di annunciarvi che è finalmente pronto e disponibile il libro di Claudio Pompi, il grande amico e poeta che molti di voi hanno conosciuto sulle pagine di Poetare, prematuramente scomparso nello scorso mese di maggio.
L’idea di raccogliere in un volume i suoi versi migliori è sorta come un omaggio spontaneo che io ed altri amici comuni, molti dei quali scrivono tuttora su questo sito azzurro, hanno voluto rendere non solo al talento di Claudio, ma anche alla sua straordinaria umanità. Io credo che al di là dell’impegno strettamente tecnico mio, di Roberta Bagnoli, Tinti Baldini e Maria Attanasio che a vario titolo hanno contribuito alla redazione del volume, questo omaggio è il segno tangibile di un affetto condiviso con tutti voi, ed in particolare con il fondatore ed ispiratore di Poetare, Lorenzo De Ninis: è infatti per merito suo e vostro che abbiamo avuto il privilegio di conoscere  su queste pagine le poesie, i commenti, le commoventi narrazioni di Claudio, e le sue battute sagaci ed ironiche con cui ha conquistato la nostra simpatia ed amicizia. Con questo libro, noi che abbiamo avuto la fortuna di avere Claudio anche solo per un breve tratto come compagno di viaggio, possiamo sentirlo ancora in mezzo a noi, attraverso i suoi versi pieni di sentimento, disincantati, spesso malinconici, ma sempre autentici. Per questo, oggi che la pubblicazione è stata portata a termine, sento di dover ringraziare anche voi. Questo è il link della pagina di presentazione, sul sito della casa editrice Colibrì-GDS. Per avere il volume basta registrarsi ed ordinarlo come indicato:

Con l’occasione auguro a tutti gli amici del sito azzurro un felice anno nuovo pieno di soddisfazione e di poesia!
Massimo Reggiani

 

 

 


                                                                              



                                                                                        

                                                                                                   

                                                               



                                                                                                           



                                          

                                                                                                

                                                                           
 

                                                                                           

                                                                                    


                                          

          

 

Michela Turchi

 

Dati tecnici:

Titolo: SENTIMENTI Chiaroscuri

Autore: Michela Turchi

Edizioni Caffè Culturale La Ribalta
collana di poesie
SIAMOPRIMAVERA

Data pubblicazione: aprile 2012

Stampato in 300 copie numerate
Pagine 30

Prezzo: € 5

Reparto: Poesia

mic.turchi@hotmail.it
 


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