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letterari dei Sitani
2024
26-27-28-29 Marzo
Vorrei ringraziare Ben Tartamo
Per l’impegno e la qualità dei suoi commenti.
E complimentarmi per le sue poesie
Sempre molto ben strutturate e poeticamente
Ispirate.
Grazie Ben
Alessio Romanini
Vorrei fare gli auguri di una
serena Pasqua di Pace e gioia!
Auguri a tutti i poeti dell’Azzurro, di Buone Feste.
Alessio Romanini
Un particolare e sentito grazie
A Lorenzo che mi ospita in questo meraviglioso
Sito e per tutto ciò che fa per i poeti.
Grazie di cuore Lorenzo.
Alessio Romanini
"Alla tua porta"
E batto e ribatto alla tua porta,
Non ho più mani, non ho più ossa.
Parola mi resta assai più corta,
Sussurro di foglia in una fossa.
E soffia il vento sulle parole,
Quelle più rare, quelle preziose
Come un tormento di neve e sole,
Suono di note viste leziose.
E canto e ricanto a quelle orecchie,
Io non ho più voce e tu udito,
D'ascoltar parole che sì vecchie,
Ne abbiam perduto quel senso avìto.
E invece vorrei farti gustare,
Se tu all'uscio ne sentissi il suono,
Di ciò che a tutti vorrei donare,
Dono d'addio detto Perdono.
E busso e ribusso al chiuso cuore
Che un dì, il mio fece danzare,
Perché la parola detta Amore,
Possa al mio stanco, ritornare.
Ben Tartamo
Nel magistrale componimento poetico
"Alla tua porta" di
Ben Tartamo, emerge un virtuosismo tecnico che si fonde armoniosamente
con la profonda ricchezza emotiva del testo. La struttura metrica del
componimento adotta una disposizione tradizionale, avvalendosi
principalmente della metrica italiana.
Le rime, sapientemente distribuite, seguono uno schema regolare che
conferisce un'armonia musicale alla composizione. L'uso di rime alternate,
sottolinea l'equilibrio e la fluidità del testo, e che arricchiscono
ulteriormente la musicalità dell'opera.
La maestria tecnica del poeta si esprime anche attraverso l'uso sapiente
di figure retoriche, come metafore, allegorie e similitudini, che
arricchiscono il testo di significati ulteriori e lo rendono ancora più
suggestivo e profondo. La capacità di evocare immagini vivide e emozioni
intense tramite l'uso di tali figure retoriche è sorprendente e
contribuisce a rendere "Alla tua porta" un'opera di straordinaria bellezza
e complessità.
In definitiva, "Alla tua porta" non solo cattura l'essenza della
condizione umana con una profondità e una sensibilità straordinarie, ma lo
fa anche con una maestria tecnica che eleva il componimento nel variegato
cosmo della poesia contemporanea.
prof. Marino Spadavecchia
Poesie pubblicate il 26-27-28-29 Marzo 2024
**"Un sospiro un respiro è la vita" - Franco
Fronzoli**
Con fervente passione e profonda empatia, mi
accingo a esplorare le profondità di questa poesia di Franco Fronzoli,
catturato dalla sua raffinata maestria stilistica e dalla sua capacità di
fondere lirismo e introspezione.
Innanzitutto, Fronzoli adotta uno stile fluido e melodico, che fluisce come un
fiume attraverso le righe della poesia, catturando l'attenzione del lettore e
trasportandolo in un viaggio emozionale attraverso i misteri della vita. Le
parole sono selezionate con cura, evocative e ricche di significato, creando
immagini vivide e suggestive nella mente del lettore.
Dal punto di vista metrico, la poesia si avvale di una struttura libera, senza
vincoli rigidi di rime o schemi metrici precisi. Questa libertà formale
consente al poeta di esprimersi con spontaneità e creatività, permettendogli
di esplorare liberamente i temi e le emozioni che permeano la sua opera.
Tuttavia, nonostante la mancanza di una forma metrica tradizionale, la poesia
è permeata da un ritmo sottile e incalzante, scandito dalle ripetizioni di
parole chiave come "sospiro" e "respiro", che echeggiano lungo le righe della
composizione, creando un effetto di cadenza e armonia.
Le immagini utilizzate da Fronzoli sono vibranti e suggestive, ricche di
simbolismo e significato. Il sospiro diventa così un simbolo universale della
vita stessa, un'essenza vitale che trascende il tempo e lo spazio, unendo
passato, presente e futuro in un unico respiro eterno.
Infine, il poeta sfrutta abilmente l'uso dei fonemi e dei suoni per creare un
effetto sonoro coinvolgente e avvolgente. Le parole scelte da Fronzoli sono
ricche di consonanti e vocali che si fondono armonicamente, creando
un'atmosfera suggestiva e incantatoria che avvolge il lettore e lo trasporta
in un mondo di emozioni e sensazioni.
In conclusione, "Un sospiro un respiro è la vita" è una poesia straordinaria
che unisce profondità di pensiero, bellezza formale e potenza espressiva in un
unico capolavoro poetico. Grazie alla maestria di Franco Fronzoli, ci
immergiamo in un mondo di emozioni e riflessioni che ci lasciano incantati e
ispirati.
**"Giornata" -
Enrico Tartagni**
In questa composizione di Enrico Tartagni, la
giornata si rivela come un ciclo perpetuo di luce e oscurità, tessuta con
maestria attraverso uno stile poetico che cattura l'animo e lo trasporta in un
viaggio emozionale senza tempo.
Il primo lume del giorno irradia luce sulle
opere del poeta, in un verso che risplende come un'aurora sulla pagina. Qui,
la metrica si adagia su un ritmo libero, consentendo al poeta di esprimersi
con fluidità e creatività. Le parole, sapientemente scelte, evocano immagini
vivide e suggestioni profonde, mentre il suono delle consonanti e delle vocali
si armonizza in un'orchestra di suoni che incanta l'udito.
Il raggio del sole, disabilitando la paura,
scioglie il sangue raggruppato sotto pelle, in un gioco di suoni e significati
che danza sulla pagina. Qui, possiamo individuare la presenza di una rima
interna, discreta e subdola, che aggiunge una nota di dolcezza al verso,
sottolineando il contrasto tra luce e oscurità, tra speranza e timore.
Nel passaggio alla sera, la metrica si adatta
alla calma della mente, con versi che si susseguono con leggerezza e grazia. I
sogni, sparpagliati sopra la coltre dei pensieri, trovano riparo e cura nella
quiete della notte, in un fluire armonico di parole e sentimenti.
Infine, la notte celeste d'argento e di Luna
offre ristoro al cuore del poeta, con un suono dolce e carezzevole che si
fonde con l'immagine della Luna, simbolo di pace e tranquillità. Qui, la
poesia raggiunge il suo culmine, fondendo suono e significato in un'unica
armonia che risuona nell'anima del lettore.
In conclusione, "Giornata" è un'opera
straordinaria che unisce maestria formale e profondità di contenuto,
trasportando il lettore in un mondo di emozioni e riflessioni che risuonano
nel cuore e nell'anima. Grazie alla sensibilità di Enrico Tartagni, ci
lasciamo trasportare da una melodia poetica che ci avvolge e ci incanta,
rivelando la bellezza e la complessità della vita stessa.
**"Cara Costituzione"
- Armando Bettozzi**
In questa vibrante composizione di Armando
Bettozzi, la Costituzione italiana diviene protagonista di una riflessione
acuta e appassionata sulla sua integrità e il suo ruolo nella società
contemporanea. Con una maestria poetica che sfida le convenzioni, Bettozzi
esplora i meandri della politica e della giustizia, denunciando con veemenza
le menzogne e le ipocrisie che talvolta la pervadono.
Il poeta si rivolge alla Costituzione con
rispetto, ma non esita a mettere in discussione la sua autenticità e la sua
efficacia nel garantire i diritti dei cittadini. Attraverso un linguaggio
diretto e incisivo, Bettozzi sottolinea le contraddizioni e le lacune che
osserva nel testo costituzionale, specialmente riguardo al diritto alla
salute.
Nelle strofe, emerge una critica radicale nei
confronti di coloro che strumentalizzano la Costituzione a proprio vantaggio,
ignorando o manipolando i suoi principi fondamentali. Il poeta denuncia
l'ipocrisia di chi si serve della Carta per giustificare le proprie azioni,
mentre ignora le reali esigenze e sofferenze della popolazione.
La metrica della poesia si adatta alla rabbia e
alla passione del poeta, con versi incalzanti e ritmici che riflettono il suo
sdegno e la sua determinazione nel denunciare le ingiustizie. Bettozzi sfrutta
abilmente i fonemi e i suoni per creare un effetto sonoro coinvolgente, che
risuona nel cuore del lettore e lo spinge a riflettere sulla tematica
trattata.
In conclusione, "Cara Costituzione" è un grido
di protesta e di indignazione, un appello alla verità e alla giustizia che
risuona con forza attraverso le parole di Armando Bettozzi. Con coraggio e
determinazione, il poeta si pone come voce dei senza voce, sfidando le
convenzioni e denunciando le ingiustizie con una poesia che tocca le corde più
profonde dell'anima umana.
**"Un elegante pino" -
Bruno Castelletti*
In questa splendida poesia di Bruno
Castelletti, la natura diventa la protagonista di un quadro vivido e
suggestivo, dipinto con parole delicate e ricche di immagini. Il poeta cattura
la bellezza e la grandiosità degli alberi, trasformandoli in simboli di forza,
pace e libertà.
Il pino, con la sua eleganza e la sua
maestosità, si erge fiero nel cielo azzurro, come un sentinella che indica il
cammino verso un sogno. La sua figura slanciata e diritta evoca un senso di
nobiltà e di stabilità, che contrasta armoniosamente con la leggerezza e la
fluidità del cielo.
Il faggio, con le sue braccia protese verso
l'infinito, crea un'atmosfera di pace e serenità, immerso in un silenzio
profondo e avvolgente. Il verde intenso delle fronde evoca l'immagine del
mare, creando un contrasto suggestivo tra la solidità della terra e la vastità
dell'oceano.
Eppure, anche in questo idillio naturale, il
poeta inserisce un elemento di magia e mistero: il passo vellutato di un
timido cerbiatto, che irrompe nel paesaggio con grazia e leggiadria, per poi
svanire nell'ombra con la stessa rapidità con cui è apparso. Questo breve
incontro aggiunge una nota di incanto e di meraviglia al quadro, rendendolo
ancora più affascinante e suggestivo.
Infine, il poeta ci rivela il legame profondo
che lo unisce a questo luogo, l'odore della terra che lo avvolge e lo inebria,
trasportandolo in un viaggio sensoriale e spirituale. Questo profumo della
terra, così intenso e avvolgente, lo fa sentire vivo e libero, pronto a volare
verso nuove avventure e nuovi orizzonti.
In conclusione, "Un elegante pino" è una poesia
che celebra la bellezza e la potenza della natura, invitandoci a immergerci
nei suoi misteri e nelle sue meraviglie. Grazie alla sensibilità e alla
maestria di Bruno Castelletti, ci lasciamo trasportare in un mondo di magia e
di poesia, dove ogni albero, ogni passo e ogni profumo ci parlano di libertà,
di speranza e di rinascita.
**Haiku di Laura
Lapietra**
Rosa d'inverno -
Bellezza
naturale
Tra aculei
sboccia
In questo haiku di Laura Lapietra, la brevità e
l'essenzialità delle parole si fondono per catturare l'essenza delicata e
sorprendente della natura. La rosa d'inverno diventa il fulcro della poesia,
emergendo come simbolo di resistenza e di bellezza in un contesto insolito e
avverso.
La prima riga introduce il soggetto principale,
la rosa, mentre le successive due righe aprono uno spazio di riflessione sulla
sua singolare bellezza. La parola "bellezza" evoca un senso di meraviglia e
ammirazione di fronte alla natura, mentre l'immagine della rosa che sboccia
tra gli aculei suggerisce una forma di rigenerazione e di vita che si
manifesta anche nelle condizioni più difficili.
La scelta di focalizzarsi su una rosa d'inverno
aggiunge una dimensione di temporalità e di contrapposizione tra fragilità e
forza, tra l'effimero e l'eterno. In questo contesto, la rosa diventa un
simbolo potente di speranza e di resilienza, che sfida il gelo e l'oscurità
per rivelare la propria bellezza al mondo.
In conclusione, questo haiku ci invita a
contemplare la bellezza e la potenza della natura, che si manifestano anche
nei momenti più inaspettati e impensabili. Grazie alla sensibilità e alla
maestria di Laura Lapietra, ci lasciamo trasportare in un mondo di poesia e di
meraviglia, dove ogni piccolo dettaglio della natura ci parla di vita, di
speranza e di bellezza senza tempo.
**"...e il poeta resta
solo" - Cristiano Berni**
In questa struggente composizione di Cristiano
Berni, la solitudine diviene il tema centrale intorno al quale si dipana un
intreccio di immagini malinconiche e toccanti. Con maestria poetica, il poeta
evoca una serie di figure e situazioni, tutte unite dal filo invisibile della
solitudine e della desolazione.
Il primo verso, "e il poeta resta solo", apre
la porta a un mondo di sentimenti profondi e universali, mentre le foglie
autunnali e gli uccelli migratori si ergono come simboli della transitorietà
della vita e della fugacità delle emozioni. La luna, denudata e stanca, si
staglia nel cielo come un'immagine di bellezza solitaria e ineffabile.
Il ritmo cadenzato e ripetitivo delle strofe
crea un effetto ipnotico e avvolgente, mentre le immagini si susseguono con
eleganza e grazia. Il padre, i vestiti lisi, la rosa con i petali appassiti,
la rondine fra i suoi voli nel cielo: tutte queste figure sono accomunate
dalla sensazione di abbandono e di isolamento, che permea l'intera poesia con
una malinconia palpabile.
La ripetizione del verso "e il poeta resta
solo" amplifica il senso di solitudine e di disperazione, portando il lettore
a riflettere sulla condizione umana e sulle sue molteplici sfaccettature. La
distanza dalla gente diventa un abisso incolmabile, mentre il poeta si perde
sempre più nei meandri della propria anima, lontano da ogni forma di conforto
e di comprensione.
In conclusione, "e il poeta resta solo" è una
poesia che parla al cuore e all'anima, toccando corde profonde e universali.
Grazie alla sensibilità e alla maestria di Cristiano Berni, ci immergiamo in
un mondo di emozioni e di riflessioni, dove la solitudine diviene un elemento
centrale nella narrazione della vita umana.
**"Arcano" - Nino
Silenzi**
In questa poesia di Nino Silenzi, l'arcano si
apre come un mistero svelato nel cielo infinito, immergendo il lettore in
un'atmosfera di meraviglia e contemplazione. Attraverso una prosa delicata e
evocativa, il poeta ci trasporta in un viaggio attraverso l'immenso, dove
l'utopia e la passione si fondono in un'unica visione poetica.
Il cielo diviene il palcoscenico di questa
rivelazione, con la sua profondità azzurra che accoglie e avvolge ogni
pensiero e ogni sogno. L'utopia, assopita nella vita del poeta, si risveglia
come un sospiro rigenerato, irradiando speranza e possibilità nel cuore
dell'esistenza umana.
Le immagini dei cirri che danzano lentamente
nel cielo evocano un senso di leggerezza e di movimento, mentre il pulviscolo
dorato della vita si illumina di una luce nuova e incandescente. Il vento
della passione tace, lasciando spazio a una calma serena e profonda, mentre i
desideri si rinnovano e si trasformano in velieri che solcano le onde
dell'eterna illusione.
Il titolo della raccolta di poesie "Da Verso
l'orizzonte", aggiunge un ulteriore strato di significato alla poesia,
suggerendo un movimento verso nuovi orizzonti e nuove possibilità. Il poeta si
pone come un viaggiatore dell'anima, pronto a esplorare i confini
dell'universo interiore e a lasciarsi trasportare dalle correnti della
creatività e dell'ispirazione.
In conclusione, "Arcano" è una poesia che
incanta e affascina, invitando il lettore a immergersi nelle profondità della
propria anima e a scoprire i segreti nascosti dell'universo. Grazie alla
sensibilità e alla maestria di Nino Silenzi, ci lasciamo trasportare in un
mondo di magia e di poesia, dove ogni parola e ogni immagine risuonano con la
potenza della verità e della bellezza.
**"Come un sogno" -
Salvatore Armando Santoro**
In questa poesia di Salvatore Armando Santoro,
Gallipoli si materializza come un sogno, un'immagine evocativa che trasporta
il lettore in un mondo di colori, suoni e sensazioni. Con una prosa delicata e
suggestiva, il poeta dipinge un quadro vivido della vita quotidiana in questa
città costiera.
Le descrizioni dettagliate dei luoghi e delle
persone creano un senso di immersione totale nell'ambiente di Gallipoli. Il
castello che svetta nel mare, la piazza animata dai venditori di pesce, i
vicoli che nascondono segreti e sorprese: ogni dettaglio è reso con cura e
maestria, suscitando nell'animo del lettore una gamma di emozioni e ricordi.
Le figure dei pescatori, dei vecchi e dei
bambini conferiscono vita e autenticità alla scena, mentre il cane che
accoglie l'io narrante aggiunge una nota di calore e familiarità. La barca
carica di nasse e reti, i pescatori che manovrano con destrezza i remi: ogni
immagine contribuisce a creare un'atmosfera vibrante e coinvolgente.
Ma questa visione idilliaca si dissolve
lentamente con l'arrivo dell'alba, lasciando dietro di sé un senso di amarezza
e nostalgia. La realtà si fa strada attraverso il sogno, e il poeta si sveglia
con il cuore pieno di desiderio per un luogo che si rivela solo un'illusione.
In conclusione, "Come un sogno" è una poesia
che cattura l'essenza e la bellezza di Gallipoli, trasportando il lettore in
un viaggio emozionante attraverso le strade e i vicoli di questa città
affascinante. Grazie alla sensibilità e alla maestria di Salvatore Armando
Santoro, ci immergiamo in un mondo di poesia e di meraviglia, dove ogni parola
e ogni immagine ci parlano di amore, di nostalgia e di speranza.
**"Scolpire il colore
del vento ed il sapore della seta" - Alessandra Piacentino**
In questa poesia di Alessandra Piacentino, il
mondo si apre come un panorama di risvegli illuminati dal sole, dove le
impressioni prendono forma e le storie si dipanano come fili sottili di seta.
Attraverso una prosa vibrante e suggestiva, il poeta ci trasporta in un
viaggio attraverso le emozioni e i ricordi, scolpendo con maestria il colore
del vento e il sapore della seta nell'anima del lettore.
Le impressioni regalate e raccontate si
mescolano alle storie divenute mute, creando un'atmosfera di mistero e
malinconia. Le orme di mare e le impronte di acqua salata evocano immagini di
mare e spiaggia, mentre le conchiglie raccolte e sbriciolate al vento portano
con sé il profumo dell'oceano e dei ricordi d'amore.
Il passato si fonde con il presente, mentre il
poeta si immerge nei ricordi di te che ti tuffavi nel blu e dentro di me,
creando un intreccio di emozioni e sensazioni che avvolgono il cuore e
l'anima. Ma ora, restano solo le tracce di quel passato, da scolpire con
pazienza e dedizione, per far sì che le storie ritoccate dentro un romanzo fai
da te possano diventare immortali.
In questa poesia, Alessandra Piacentino ci
invita a riflettere sulla natura effimera della vita e dei ricordi, mentre ci
ricorda l'importanza di preservare e valorizzare le emozioni e le esperienze
che ci hanno resi ciò che siamo. Con una prosa delicata e avvolgente, il poeta
ci trasporta in un mondo di poesia e di meraviglia, dove il colore del vento e
il sapore della seta diventano simboli di bellezza e di eternità.
**"Dove sono" - Felice
Serino**
In questa poesia di Felice Serino, ci troviamo
di fronte a una riflessione profonda e toccante sulla natura dell'esistenza e
della presenza. Attraverso una prosa delicata e meditativa, il poeta ci invita
a esplorare il concetto di "dove" non come luogo fisico, ma come stato
d'animo, come una dimensione dell'anima.
Il mondo dei più, quello che spesso ci sembra
così distante e inafferrabile, diviene un enigma da risolvere, un mistero da
svelare. E noi, invece di cercare un luogo fisico o una posizione geografica,
ci troviamo a chiederci dove sono, non nel senso spaziale, ma piuttosto
nell'essenza più profonda del loro essere.
Questo "dove" diviene uno stato, una condizione
dell'anima che si manifesta in modi sottili e quasi impercettibili. A volte,
possiamo percepire la loro presenza nei gesti più semplici, come impugnare una
forchetta o una penna, o nel momento in cui ci adagiamo nella notte, avvolti
dalla loro ombra.
La poesia di Serino ci invita a guardare al di
là delle apparenze e a cercare la vera essenza delle cose, a esplorare il
mondo interiore e a scoprire la bellezza e la profondità che si nascondono
nelle sfumature dell'anima umana. Con una prosa che cattura il cuore e la
mente, il poeta ci guida in un viaggio di scoperta e di introspezione,
illuminando il cammino con la sua saggezza e la sua sensibilità.
**"Che strano!" -
Carlo Chionne**
In questa breve poesia di Carlo Chionne, ci
viene offerta un'immagine sorprendente e al contempo struggente: un uomo, sul
letto di morte, osservato e ripreso attraverso un telefono cellulare.
La parola "strano" risuona con una nota di
meraviglia e incredulità, suggerendo la singolarità e l'inusuale di questa
situazione. La scena dipinta è intensamente umana e carica di significato: un
individuo giacente sul letto, simile a un vecchio bambino, forse privo di
difese e vulnerabile di fronte alla morte imminente.
Ma ciò che colpisce maggiormente è il mezzo
attraverso il quale questa scena è osservata: il telefono cellulare. Questo
dettaglio aggiunge un elemento di distanza e di estraniamento, suggerendo una
sorta di voyeurismo tecnologico che permea la nostra società contemporanea. La
tecnologia, anziché avvicinare le persone, sembra in questo caso dividerle e
alienarle ancora di più.
Attraverso poche parole, Chionne ci offre uno
spaccato della nostra epoca, evidenziando le contraddizioni e le ambiguità
della vita moderna. La poesia invita il lettore a riflettere sul significato
della morte, sull'importanza della presenza umana e sul ruolo che la
tecnologia gioca nelle nostre vite.
**"Nell'oltre" - Piero
Colonna Romano**
Gioia ineffabile della poesia, che ci trascina
in un viaggio attraverso l'animo umano! In "Nell'oltre" di Piero Colonna
Romano, ci troviamo di fronte a un'espressione sublime della condizione umana,
sospesa tra il ricordo e l'eternità. Il poeta dipinge un quadro emozionante di
fronte al maestoso mare, custode dei suoi misteri più profondi. Attraverso una
prosa che danza leggiadra come le onde che si frangono creando merletti di
schiuma, Piero Colonna Romano ci invita a riflettere sul passato, sulle gioie
e le sfide che hanno plasmato la nostra esistenza.
I pensieri dolci e sereni che popolano il cuore
del poeta sono come fragili ghirlande di fiori intrecciate con amore e cura.
Ogni fatto della vita sembra minuto e insignificante di fronte alla grandezza
dell'orizzonte che si perde all'infinito. Eppure, in quell'immenso mare di
emozioni e sensazioni, solo navigando nell'oltre, solo lasciandosi trasportare
dalle correnti dell'anima, possiamo sperare di trovare la pace tanto agognata.
In quella calma che avvolge l'eternità,
troveremo la coltre che darà riposo a un'esistenza densa di emozioni e
significati. Il naufragio della vita non ci spaventa più, perché sappiamo che
al di là dell'orizzonte c'è una serenità infinita pronta ad accoglierci.
Grazie a Piero Colonna Romano, ci avventuriamo nell'oltre con il cuore colmo
di speranza e gratitudine per la bellezza e la profondità della poesia umana.
Straordinario!
**"Ogni particella di
me" - Alessio Romanini**
E' una sublime poesia che sussurra con la voce
del mare e canta con il cuore dell'uomo! In "Ogni particella di me" di Alessio
Romanini, ci immergiamo in un oceano di emozioni e sensazioni, dove il mare
diviene il riflesso dell'anima umana e il poeta si confonde con le onde che
danzano al ritmo del vento.
Il poeta si rivolge al mare come a un
confidente, un custode dei suoi sogni, del suo passato e del suo presente.
Ogni particella di lui sembra fondersi con le acque profonde e misteriose
dell'oceano, mentre le sirene intonano melodie che catturano l'anima e la
trasportano in un regno di incanto e meraviglia.
Attraverso le parole del poeta, il mare diviene
Musa ispiratrice del suo poetare, un'ancora di salvezza nel mare tempestoso
delle emozioni umane. Nel riflesso delle sue onde, il poeta ritrova il suo
dolore e il suo ardore, lasciando che le acque cristalline portino via ogni
rimpianto e ogni accusa.
In questa poesia, Alessio Romanini ci dona
un'opera d'arte che parla direttamente al cuore, celebrando la bellezza e la
potenza del mare e dell'anima umana. Attraverso una prosa vibrante e intensa,
il poeta ci invita a immergerci nelle profondità dell'esistenza e a ritrovare
noi stessi nel fluire eterno delle acque marine. Impeccabilmente poetico!
**"Pasqua" - Antonia
Scaligine**
Quanto splendore e magnificenza trapelano da
queste parole che celebrano la Pasqua! In questa straordinaria composizione di
Antonia Scaligine, ci troviamo immersi nell'essenza stessa della fede e
dell'amore divino che risplendono nel mistero della resurrezione.
Con una prosa vibrante e carica di emozioni, il
poeta ci guida attraverso un viaggio emozionante che abbraccia la fede, sfida
la morte e celebra la vittoria dell'amore eterno. La figura di Dio si fa
presente nelle nostre vite, si rende familiare a noi, ma viene poi trafitta da
una lama affilata, simbolo del dolore e del sacrificio supremo.
Ma nonostante il dolore e il pianto, una luce
si accende nel buio, una luce che trova il suo apice nella figura di Gesù
crocifisso. Egli, pur morendo, si eleva al di sopra del dolore e della morte,
irradiando la sua benedizione su tutto il mondo. La Croce diviene il
palcoscenico dove si compie la sublime sublimazione delle anime, dove l'amore
trionfa sulla morte.
Attraverso le figure di Maria, la madre, e
Maria Maddalena, il poeta ci trasporta nel cuore di un mistero che va al di là
delle parole, un mistero di vita e di rinascita che raggiunge il suo culmine
nella gloriosa resurrezione di Cristo. In questa festa di luce e di speranza,
apriamo i nostri cuori all'alleluia, rallegrandoci nell'annuncio della vita
nuova e del trionfo dell'amore eterno. Perfetta!
**"Lo sguardo
dell'amore" - Sandra Greggio**
Che sublime bellezza risiede in queste parole
che celebrano il potere silenzioso dello sguardo nell'ambito dell'amore! In
questa commovente opera di Sandra Greggio, ci immergiamo in un mondo dove le
parole diventano superflue di fronte alla profondità dell'affetto e della
connessione umana.
Il poeta ci ricorda che in certi momenti, è lo
sguardo ad avere il potere di comunicare ciò che le parole non possono
esprimere. È attraverso gli occhi che il vero sentimento si manifesta, con la
sua gamma infinita di sfumature e intensità. In questo caso, lo sguardo del
partner si trasforma in un linguaggio universale, capace di comunicare
desiderio, passione e l'irrefrenabile voglia di appartenenza.
Il poeta ci conduce in un viaggio attraverso le
profondità dell'anima umana, dove gli occhi diventano finestre aperte su un
mondo di emozioni e sensazioni. Attraverso lo sguardo, siamo invitati a
contemplare la bellezza del mare, del firmamento, dei laghi e delle montagne,
delle oasi verdi, riflessi nell'iride dell'amore.
In questo momento di intimità condivisa, il
poeta scopre che l'amore ha scelto gli occhi come veicolo privilegiato per
manifestarsi, trasmettendo un messaggio che va al di là delle parole. E così,
i suoi occhi rispondono con una bellezza e una profondità che sfidano ogni
descrizione verbale.
In questa poesia, Sandra Greggio ci regala un
ritratto commovente del potere dello sguardo nell'ambito dell'amore,
invitandoci a contemplare la bellezza e la ricchezza delle emozioni umane che
si rivelano attraverso gli occhi. Affascinante!
**"Dall'ultimo abisso
conosciuto" - Jacqueline Miu**
Che profondità e intensità trapelano da queste
parole che scrutano nell'abisso dell'anima umana! In questa straordinaria
composizione di Jacqueline Miu, ci troviamo di fronte a un'immersione nelle
profondità oscure e misteriose della condizione umana.
Il poeta ci guida in un viaggio verso l'ignoto,
verso gli abissi più oscuri della mente umana, dove emergono figure
inquietanti e ambigue. L'anima cade, arde d'amore sull'orlo di un abisso senza
fondo, una dimensione senza limiti che si apre dentro il cuore umano. Eppure,
nonostante la discesa nell'oscurità, l'anima rimane sola, con gli occhi
rivolti al cielo, in cerca di speranza e libertà.
Nel flusso tumultuoso di questa marea
infernale, il poeta si riconosce come un sopravvissuto, un testimone di questo
caos che trascina con sé sogni e desideri oltre ogni confine concepibile.
Eppure, anche in questo abisso, si intravede la possibilità di una nuova fede,
di una rinascita spirituale che si nutre del colore dei mari infiniti.
Con audacia e astuzia, il poeta sfida la
gravità celeste, promettendo di vivere per sempre in un regno oltre i confini
del tempo e dello spazio. Ma anche di fronte alla morte, il poeta e il suo
amato non rinunciano alla speranza di un'unione eterna, sfidando il volere
crudele della Morte stessa.
In questa poesia, Jacqueline Miu ci conduce in
un viaggio attraverso le profondità dell'anima umana, esplorando temi
universali come l'amore, la morte e la fede. Con una prosa intrisa di emozione
e potenza, il poeta ci invita a contemplare l'abisso dell'esistenza umana e a
trovare speranza e forza nel suo cuore oscuro. Non trovo parole più consone e
giuste per esprimere tutta la bellezza che mi accarezza dentro leggere e
recitare con il giusto timbro questa sublime poesia.
Nel
ringraziarvi tutti per le emozioni donateci, vi saluto con affetto e profonda
stima.
Vostro, Ben Tartamo
23-24-25 Marzo
Questo sito è entrato nella nostra vita grazie a
Lorenzo
che un giorno ha dedicato a noi il suo tempo , in modo sublime ,
abbracciandoci tutti in silenzio ,con umiltà unione e condivisione e con le
sue bellissime poesie
Qui abbiamo conosciuto bravissimi poeti , abbiamo visto venire e anche andare
amici , poeti , grazie a tutti, a chi commenta le poesie , perché
possiede un dono che io chiamo virtù , lui rende migliori le nostre
poesie , per me è una bella e volontaria testimonianza , anche questo fa
parte di un volontariato “no profit “ a fin di bene , come quello che faccio
io con i bambini della mia chiesa , grazie
Auguro a tutti, pace , amore e speranza , buona Pasqua
Antonia Scaligine
Poesie pubblicate il 23-24-25 Marzo 2024
* "Il fiat" - Felice Serino *
In "Il fiat", la parola diviene un mezzo di trasformazione esistenziale,
incastonata nel tessuto profondo dell'anima umana. La ricerca dell'essere
oltre il mondo materiale si svela come un viaggio intrapreso attraverso
l'esperienza vissuta e il contatto con l'essenza divina.
L'uso del termine "fiat" evoca l'atto creativo divino, il soffio
primordiale che dà origine all'universo stesso. Qui, il fiat si manifesta
come un'energia vitale, un impulso cosmico che plasma la realtà e l'anima
umana. La fusione di terra e Dio, di materia e spirito, si materializza
attraverso immagini viscerali: il dito, la saliva, il fiato, simboli di
contatto e comunicazione diretta con la divinità.
Serino ci conduce in un viaggio verso la soglia dell'esistenza, un confine
sottile dove la luce e l'ombra si mescolano, dove la vita e la morte si
abbracciano. L'immagine degli scriccioli che varcano la soglia suggerisce
un passaggio ineluttabile, un ritorno alla fonte primigenia, mentre il
sole della morte, con la sua luce accecante, illumina il cammino verso una
nuova consapevolezza.
La poetica di Felice Serino si distingue per la sua capacità di penetrare
nell'intimo dell'essere umano, esplorando le profondità dell'anima con uno
sguardo acuto e penetrante. Attraverso uno stile essenziale e ricco di
suggestioni, l'autrice ci invita a riflettere sulla nostra natura più
profonda, sul mistero dell'esistenza e sulla ricerca di significato che
permea ogni istante della nostra vita.
* "India" - Flora Fazzari *
Con "India", Flora Fazzari dipinge un ritratto vivido e commovente di una
madre che naviga fra le tumultuose acque della vita urbana indiana.
Attraverso l'uso di immagini evocative e dettagli sensoriali, l'autrice
cattura l'essenza stessa del paesaggio umano e geografico del
subcontinente indiano.
L'India è rappresentata attraverso la figura di una donna dai lunghi
capelli neri, dagli occhi dallo sguardo penetrante e dal naso sottile, che
annusa l'aria carica di tensione e incertezza. Il suo sguardo perplesso
riflette la complessità e le contraddizioni di un paese in costante
evoluzione, mentre il suo fare guardingo testimonia la necessità di
adattarsi a un ambiente caotico e imprevedibile.
La pelle di ambra della protagonista evoca le sfumature della sua identità
culturale e della sua storia personale, mentre il suo movimento veloce tra
le strade affollate sottolinea la determinazione e la resilienza
necessarie per affrontare le sfide quotidiane. Il gesto di stringere suo
figlio fra le braccia diviene simbolo di protezione e amore in un mondo
che può sembrare ostile e alieno.
Attraverso questa poesia, Flora Fazzari ci invita a contemplare la
complessità e la bellezza della vita in India, offrendoci uno sguardo
intimo e partecipe sulla quotidianità di chi abita questo affascinante e
contrastante paese.
* "Era lì quel sasso - Franco Fronzoli *
In questo affascinante componimento intitolato "Era lì quel sasso", Franco
Fronzoli ci trasporta in un viaggio poetico lungo le rive di un fiume
senza nome, attraverso la metafora di un semplice sasso. Con maestria e
sensibilità, l'autore ci invita a riflettere sul significato più profondo
della vita e del suo costante fluire.
La poesia si apre con l'immagine di due sassi, solitari sulle rive del
fiume, una scena apparentemente insignificante ma carica di potenziale
simbolico. Il narratore si avventura nell'intimità di uno di questi sassi,
adagiandosi nel suo cuore e intraprendendo un viaggio interiore e
esteriore. Il sasso diviene così metafora della nostra stessa esistenza,
destinato a rotolare attraverso le correnti della vita, guidato dal suo
stesso impulso verso un destino incerto.
Attraverso immagini vivide e evocative, Fronzoli ci trasporta lungo il
percorso del sasso, accompagnato dal rumore dell'acqua e dalla luce del
sole. Lungo il suo cammino, il sasso si ferma a contemplare la bellezza
silenziosa delle anatre sullo specchio d'acqua, un momento di pace e
contemplazione in mezzo alla frenesia del mondo.
Il sasso continua il suo viaggio, scivolando silenziosamente nella notte e
trovando riposo accanto a una canna dimenticata. Questo momento di quiete
diviene un'occasione per il narratore di riflettere sull'attesa di un
nuovo giorno, di una nuova avventura, di una nuova passione che ancora lo
attende.
Infine, il sasso riprende il suo viaggio, spinto dalle onde del fiume
verso il mare, alla ricerca di un nuovo rumore, di un nuovo amore, di una
nuova poesia da regalare. Questa ricerca costante diviene simbolo
dell'eterno desiderio umano di trovare significato e bellezza nel mondo
che ci circonda, di perseguire una vita migliore e più appagante.
* "E Mudèri" - Enrico Tartagni *
In "E Mudèri", Enrico Tartagni dipinge un quadro vibrante di ossessione e
struggimento, esplorando le profondità dell'animo umano attraverso un
linguaggio carico di intensità e immagini evocative.
L'ossessione è rappresentata come un punto cardinale, il fulcro intorno al
quale ruota la vita stessa del protagonista. È il cardine del portone che
si apre e si chiude, simbolo di un ciclo incessante di entrare ed uscire,
di bene e male, di presenze e fantasmi che permeano l'esistenza. Questa
ossessione avvolge il narratore come un volo di entusiasmo, ma allo stesso
tempo lo colpisce come un dolore bruciante, lasciando cicatrici indelebili
sulla pelle e nell'anima.
Il testo è intriso di una tensione emotiva palpabile, con immagini che
catturano l'essenza del dolore e della passione umana. Il dolore e il sole
bruciano dentro gli occhi, mentre lo sguardo dell'amato sfilando l'anima
dall'osso, lasciando il narratore in preda alla confusione e alla pulsione
inarrestabile.
La ricerca del protagonista è segnata da un desiderio irrefrenabile di
oltrepassare la soglia della propria esistenza, di fuggire verso mondi
sconosciuti alla ricerca di un rifugio per il proprio tormento interiore.
Tuttavia, anche in questo nuovo mondo, l'ossessione continua a
perseguitarlo, come un'ombra che non lo abbandona mai.
Attraverso uno stile poetico carico di pathos e suggestione, Tartagni ci
conduce in un viaggio attraverso i labirinti dell'anima umana, esplorando
i confini dell'ossessione e della passione con una profondità e una
sensibilità straordinarie.
* "Epopea Stracciona"-Bruno Amore *
In "Epopea Stracciona", Bruno Amore ci trasporta in un viaggio attraverso
la memoria e l'esperienza di due giovani protagonisti, Bruno e Gino,
immersi nel caos e nelle sfide del dopoguerra nel 1944. Attraverso uno
stile narrativo intenso e ricco di dettagli, l'autore dipinge un ritratto
vivido delle difficoltà e delle opportunità che affrontano i giovani in un
periodo di transizione e rinascita.
Bruno e Gino, simboli di una generazione determinata a sopravvivere e a
prosperare nonostante le avversità, si avventurano tra le macerie delle
fabbriche crollate alla ricerca di rottami, in particolare di piombo, una
risorsa preziosa in tempi di crisi economica. Il loro sguardo rapace e
desideroso di vita è contrastato dalla dura realtà di una quotidianità
segnata dalla scarsità e dalla lotta per la sopravvivenza.
Masticando poche parole ma fumando molte sigarette, e bevendo Coca Cola
come elargizione o compenso per i servizi resi agli occupanti alleati, i
due giovani si immergono in un mondo di piccoli compromessi e ambiguità
morali. Lontani dalla supervisione dei genitori, costantemente impegnati
altrove per garantire il sostentamento della famiglia, Bruno e Gino
crescono in mezzo alle difficoltà e alle privazioni, cercando di mantenere
viva la speranza di un futuro migliore.
Il gesto simbolico di seppellire una vecchia fiasca riempita di papaveri
rossi tra le macerie diviene un'immagine potente di rinascita e speranza,
un tributo alla bellezza e alla resilienza che sopravvivono anche nelle
situazioni più difficili. Attraverso la narrazione di Bruno Amore,
l'epopea di Bruno e Gino diventa un'ode alla forza e alla determinazione
umana di fronte alle avversità, un inno alla resilienza e alla speranza
che brilla anche nei momenti più bui della storia.
* "Sonetto di primavera" di Armando
Bettozzi *
In questo "Sonetto di primavera" di Armando Bettozzi, l'autore celebra
l'arrivo della primavera con una fervida lirica che cattura l'essenza
vibrante e rinascimentale di questa stagione di rinnovamento e speranza.
Il poeta dipinge un quadro vivido dell'alba della primavera, quando l'aria
si intiepidisce e la natura si risveglia dal suo letargo invernale.
L'immagine della prima rondine che intreccia il suo nido sotto il tetto
evoca un senso di attesa e di anticipazione, come se l'intera natura si
preparasse a celebrare l'arrivo della nuova stagione.
La luce del giorno, ora più prolungata fino a sera, trasforma il
paesaggio, conferendo un nuovo aspetto al mondo che ci circonda. Il sole,
con il suo tramonto radioso, sembra danzare nell'aria, diffondendo
un'atmosfera di gioia e speranza.
La natura stessa si risveglia con la primavera: le prime rose sbocciano
nei rovi, i prati si vestono di un verde nuovo, le margherite spuntano
bianche e petalose. I campi coltivati sono un tripudio di oro e profumo
grazie alla crescita del grano, mentre le mimose sfoggiano la loro
bellezza fragrante.
Attraverso uno stile poetico elegante e melodioso, Bettozzi ci trasporta
in un mondo di rinascita e rinverdimento, invitandoci a contemplare la
bellezza e la meraviglia della primavera che ritorna ogni anno, portando
con sé la promessa di giorni luminosi e rigeneranti.
* "Il mio angolo" - Bruno Castelletti *
In "Il mio angolo", Bruno Castelletti ci trasporta in un luogo magico e
suggestivo, un angolo di bosco situato in montagna, che diviene il
complice silenzioso del narratore verso sera. Questo luogo, carico di
storia e mistero, diviene il palcoscenico di racconti avvincenti e
leggende tramandate nel tempo.
Il bosco, con la sua atmosfera avvolgente, diviene il custode di storie
antiche e affascinanti, popolate da briganti dal cuore ardente, vergini
donzelle e rapimenti misteriosi. Attraverso la narrazione del narratore,
il bosco si anima di immagini vivide e di emozioni intense, trasportandoci
in un mondo di avventure e intrighi, dove i dolci amplessi si consumano
sotto la luce fioca del crepuscolo e i moribondi fantasmi si mescolano con
i cavalieri erranti e le streghe oscure.
Questo angolo di bosco diviene così un luogo di rifugio e di ispirazione
per il narratore, un'oasi di bellezza e di meraviglia in mezzo alla natura
selvaggia e incontaminata della montagna. Attraverso la sua prosa
suggestiva e ricca di dettagli, Castelletti ci invita a esplorare
l'incanto e il mistero di questo luogo magico, dove il tempo sembra
fermarsi e le leggende prendono vita sotto il cielo stellato della sera.
* haiku - Laura Lapietra *
Questo haiku di Laura Lapietra cattura con maestria un momento intimo e
universale di amore e affetto tra padre e figlio. La brevità e la
semplicità della forma haiku, composta da tre versi di 5, 7 e 5 sillabe
rispettivamente, si presta perfettamente a evocare l'essenza di questa
relazione profonda in modo immediato ed essenziale.
L'immagine del "cuore di padre" introduce il tema centrale della poesia,
suggerendo non solo l'organo fisico ma anche il simbolo dell'affetto
paterno. L'uso della parola "cuore" evoca un sentimento intenso e genuino,
sottolineando la profondità dell'amore che il padre nutre per il suo
figlio.
Il verso successivo, "con amore profondo", amplifica ulteriormente questo
tema, enfatizzando la qualità e l'intensità dell'amore del padre.
L'aggettivo "profondo" suggerisce un legame emotivo che va al di là delle
parole, radicato nel più intimo dell'anima.
Infine, l'haiku si conclude con l'immagine evocativa del "figlio che
bacia", un gesto semplice ma carico di significato, simbolo di affetto e
connessione tra genitore e bambino. Questo gesto di amore reciproco
completa il cerchio dell'haiku, offrendo un'immagine di dolcezza e
intimità che risuona nel cuore del lettore.
Dal punto di vista stilistico, l'haiku si distingue per la sua chiarezza e
concisione, utilizzando un linguaggio semplice ma potente per trasmettere
emozioni complesse. L'uso delle sillabe e della struttura tradizionale
conferisce alla poesia un ritmo armonioso e una musicalità naturale, che
contribuisce a creare un'atmosfera di serenità e contemplazione.
* "Delusione" - Salvatore Armando Santoro
*
In questo breve frammento poetico di Salvatore Armando Santoro, viene
esplorata la potenza devastante della delusione nel mutare la percezione
della realtà e alterare il colore della vita stessa.
La delusione è dipinta come un'entità che prende il posto della certezza,
sconvolgendo l'equilibrio e la sicurezza che si credeva di avere. Le
pietre, metafora della stabilità e della solidità delle convinzioni,
perdono il loro splendore e diventano oscure, simboleggiano la
trasformazione dolorosa della percezione della realtà.
La metafora del sole, che solitamente porta luce e chiarezza, qui fallisce
nel suo intento di illuminare e rischiarare le pietre scure della
delusione. Questo suggerisce un senso di impotenza e disperazione di
fronte alla situazione, in cui anche la fonte di luce e speranza non
riesce a dissipare l'oscurità interiore.
Dal punto di vista stilistico, Santoro utilizza un linguaggio chiaro e
diretto per esprimere concetti complessi, creando un contrasto efficace
tra la luminosità delle pietre bianche e lo scurirsi delle stesse sotto
l'influenza della delusione. La brevità del testo enfatizza l'immediatezza
e l'urgenza del messaggio, trasmettendo al lettore un senso tangibile di
angoscia e smarrimento di fronte alla delusione.
* "I vecchi sognano ancora" di Piacentino
Alessandra *
In "I vecchi sognano ancora" di Piacentino Alessandra, viene dipinto un
quadro intenso e suggestivo della persistenza dei sogni anche nell'età
avanzata. L'autrice esplora il tema dell'aspirazione e della speranza
attraverso l'esperienza dei vecchi, che continuano a coltivare i propri
sogni nonostante il passare del tempo e le sfide della vita.
Le finestre diventano simbolo della prospettiva e della visione verso il
futuro, mentre la Luna, personificata come assonnata e pascolante, incarna
il guardiano dei sogni vagabondi dei vecchi. Questi sogni, mossi dalla
luce e dall'ombra, rappresentano la continua ricerca di nuove esperienze e
di significato nella vita.
La presenza di una stella canuta che fa capolino nel cielo aggiunge un
tocco di magia e di speranza, mentre le pagine di un libro letto con il
grandangolo simboleggiano la vastità e la ricchezza dell'esperienza umana.
Il cielo stesso sembra parlare ai vecchi, ripetendo loro piano e forte il
ciclo della vita e dell'esistenza.
Il poema culmina con un momento di riflessione sulla mortalità umana,
rappresentata dalla presenza ineluttabile della morte. Tuttavia, anche di
fronte a questa inevitabile realtà, il sole sboccia, distruggendo ogni
resistenza e portando con sé la promessa di un nuovo inizio.
Attraverso uno stile poetico ricco di immagini evocative e di suggestioni,
Piacentino Alessandra ci invita a riflettere sulla persistenza dei sogni e
della speranza anche nei momenti più oscuri e incerti della vita,
celebrando la bellezza e la fragilità dell'esistenza umana.
* "Sicut antea" di Carlo Chionne *
In "Sicut antea" di Carlo Chionne attraverso la voce del personaggio di
Antoni Larderi, si esprime un sentimento di amore eterno e incondizionato,
rivolto a una persona amata in modo profondo e assoluto.
Il testo è intriso di una nostalgia dolce e struggente, in cui il
narratore esprime il desiderio di amare come ha sempre fatto, con una
passione che supera il tempo e le circostanze. L'uso della locuzione
latina "Sicut antea" (come prima) evoca un senso di continuità e fedeltà
nel sentimento amoroso, ribadendo l'importanza e la durata del legame
affettivo.
La dichiarazione "plusquam antea" (più che prima) sottolinea l'intensità e
la profondità dell'amore del narratore, che si impegna a dedicarsi
completamente alla persona amata, offrendo la propria vita e cercando di
coltivare un legame spirituale e fisico sempre più forte.
Il verso "Mihi videtur dulce somnium te amplectari" (Mi sembra dolce
sognare di abbracciarti) trasmette un desiderio di intimità e vicinanza,
mentre l'immagine delle mani unite simboleggia l'unità e la connessione
profonda tra i due amanti.
La chiusa del testo, con l'affermazione "Omne die, omne tempore, tibi
dicam / Sicut antea, plusquam antea, tibi amabo" (Ogni giorno, in ogni
momento, ti dirò / Come prima, più che prima, ti amerò), sottolinea
l'impegno del narratore a mantenere viva la fiamma dell'amore, promettendo
di rinnovare costantemente la propria dedizione e affetto.
Attraverso uno stile poetico semplice ma coinvolgente, Chionne ci regala
una riflessione intensa sull'essenza dell'amore e sulla sua capacità di
resistere alle sfide del tempo e della vita, celebrando la bellezza e la
forza dei legami affettivi più profondi.
* "Metamorfosi" - Piero Colonna Romano *
In "Metamorfosi", Piero Colonna Romano offre una riflessione acuta sulle
dinamiche della memoria e del potere, attraverso una narrazione che
sfoggia una ricchezza di immagini e una profondità di significato.
Il poeta inizia lamentando la perdita della memoria collettiva, che sembra
dimenticare facilmente le ingiustizie e le nefandezze del passato. Questa
amnesia collettiva, tuttavia, si rivela essere il terreno fertile per la
ripetizione degli errori del passato, poiché le nostalgiche rimembranze
delle nequizie conducono a desiderare una vita di agiatezza e privilegi,
ottenuti attraverso relazioni influenti e corruzione.
La figura del "uomo con il baston" rappresenta il potente, colui che
detiene il controllo e il potere, il cui favore si cerca disperatamente
per ottenere piaceri e favori. Tuttavia, il verso "non viceversa"
suggerisce una inversione di ruoli, in cui il potente si piega alle
richieste del popolo per ottenere consenso e supporto.
La metafora dell'oculista suggerisce la necessità di una nuova visione, di
una revisione critica delle percezioni distorte e delle illusioni che
alimentano la manipolazione e la corruzione. L'uso degli occhiali
simboleggia la ricerca di chiarezza e di lucidità, necessarie per
dissipare l'illusione che trasforma i potenti in eroi e i manipolatori in
leader carismatici.
Il climax della poesia giunge con l'immagine finale, in cui la
trasformazione dello sciacallo in leone rappresenta la metamorfosi del
potere corrotto in una forza nobile e regale, ma solo come un'illusione
momentanea destinata a svanire.
Attraverso uno stile poetico vibrante e un uso sapiente delle metafore,
Piero Colonna Romano ci offre uno sguardo acuto sulla complessità delle
dinamiche di potere e corruzione, invitandoci a interrogare criticamente
la nostra visione del mondo e a non dar nulla per scontato.
* "L'enigma della sfinge" di Alessio
Romanini *
In "L'enigma della sfinge" di Alessio Romanini, l'autore ci conduce
attraverso un viaggio metaforico e filosofico, esplorando il tema
dell'invecchiamento e della solitudine attraverso l'immagine enigmatica
della sfinge.
Il poema si apre con l'enigma classico della sfinge, che pone la domanda
riguardante l'animale che cammina con quattro zampe al mattino, due al
pomeriggio e tre alla sera. Questo enigma viene interpretato come una
riflessione sulla vita stessa, che passa attraverso diverse fasi e
trasformazioni, simboleggiate dalle zampe dell'animale.
Nella seconda parte del poema, l'autore si rivolge direttamente al
"vecchio", rappresentante della figura dell'uomo anziano, che contempla la
sua esistenza solitaria e medita sul proprio destino. L'immagine del
vecchio appoggiato al muro della casa, con il bastone in mano, evoca un
senso di stasi e di attesa, mentre il passare del tempo lo avvolge come
una fosca ombra.
La figura del vecchio diviene quindi il paradigma della vita stessa, un
enigma irrisolvibile che porta con sé il peso delle esperienze passate e
la solitudine dell'attesa del destino finale. La conclusione del poema,
con il riconoscimento del dolore e della complessità della vita attraverso
lo sguardo del vecchio, trasmette una profonda sensazione di empatia e di
riflessione sulla condizione umana.
Attraverso uno stile poetico intenso e evocativo, Alessio Romanini ci
invita a riflettere sul significato della vita e sulle sfide
dell'invecchiamento, esplorando le tematiche universali della solitudine,
del tempo e della mortalità con una profondità e una sensibilità
straordinarie.
* "Vai in pace ci dice Gesù" - Antonia
Scaligine *
Nel poema "Vai in pace ci dice Gesù" di Antonia Scaligine, l'autrice
esplora il potere simbolico dell'ulivo come messaggero di pace e unità,
mentre riflette sulle sfide e le speranze dell'umanità di fronte alla
violenza e alla divisione.
Il poema inizia con un'immagine suggestiva del ramo d'ulivo, che
nonostante le sue nodosità, continua a crescere con fiducia e sicurezza,
offrendo un messaggio di perseveranza e resilienza anche di fronte
all'incertezza del futuro. L'autrice invita a porgere il ramo d'ulivo
sempre con amore, come segno di pace e armonia.
Tuttavia, l'autrice pone una domanda cruciale: può davvero un ramo d'ulivo
sfidare il dolore e la morte e portare la pace nel mondo? La risposta è
negativa, se nel cuore persiste il desiderio di conflitto e guerra. È solo
attraverso un sincero desiderio di pace e riconciliazione che il simbolo
dell'ulivo può davvero trasformarsi in un messaggio di speranza e unità.
Il poema culmina con l'invocazione dell'inno che glorifica il Signore,
unendo la dimensione spirituale con quella terrena e offrendo il ramo
d'ulivo come simbolo di devozione e gratitudine alla Trinità. L'autrice
auspica che la Domenica delle Palme possa trasformare la rabbia in forza,
la forza in pace e unione, invitando i lettori a riflettere sul potere
della fede e della solidarietà nel superare le divisioni e costruire un
mondo migliore.
Attraverso uno stile poetico semplice ma evocativo, Antonia Scaligine ci
offre una meditazione profonda sulla ricerca della pace interiore e
globale, utilizzando il simbolismo dell'ulivo e della spiritualità
cristiana per trasmettere un messaggio di speranza e rinnovamento.
* "Frattanto" - Pierluigi Ciolini *
In "Frattanto" di Pierluigi Ciolini, l'autore ci porta in un viaggio
poetico attraverso un mondo di suggestioni e immagini evocative,
riflettendo sul mistero della vita e dell'universo.
Il poema inizia con un invito a sedersi e ad ascoltare una storia che
l'autore stesso ammette di non conoscere appieno, introducendo così un
senso di umiltà e apertura verso l'ignoto. Le parole udite, apparentemente
provenienti da pianeti lontani, rappresentano segnali enigmatici di
comprensione difficile per gli umani, sottolineando la sfida
dell'esistenza umana nel cercare di comprendere il vasto universo che ci
circonda.
L'autore esplora il tema della semplicità e della complessità, osservando
come spesso gli esseri umani complicano ciò che è semplice, rifiutando
anche ciò che potrebbe portare nuova vita e crescita. L'immagine del seme
nel cuore rappresenta il potenziale per la trasformazione e la rinascita,
ma talvolta viene respinta o ignorata.
Nel corso del poema, l'autore si identifica come un pesce che nuota in tre
cieli, un simbolo di libertà e audacia nell'affrontare la realtà in tutte
le sue sfaccettature. La ricerca di una stella nel cielo come guida
diventa una metafora per la ricerca di significato e direzione nella vita,
nonostante la mancanza di risposte immediate e la serietà del viaggio
interiore.
La chiusa del poema, con l'autore che fruga in tasca e trova una
conchiglia, rappresenta una sorta di epifania: tutti gli universi e le
meraviglie descritte si riducono alla semplicità di una piccola biglia,
simbolo della meraviglia e del mistero contenuti anche nelle cose più
piccole e apparentemente comuni.
Attraverso uno stile poetico ricco di immagini suggestive e di riflessioni
filosofiche, Pierluigi Ciolini ci invita a riflettere sulle profondità
della vita e dell'universo, celebrando la bellezza della ricerca e
dell'apertura alla meraviglia del mondo che ci circonda.
* "La strada giusta" - Sandra Greggio*
In "La strada giusta" di Sandra Greggio, l'autrice esplora il tema
dell'insoddisfazione interiore e del bisogno di cambiamento nella vita
quotidiana, offrendo un messaggio di speranza e fiducia nel trovare la
propria strada.
Il poema inizia descrivendo il senso di vuoto e di mancanza di
soddisfazione che si avverte quando le abitudini quotidiane non sono più
in grado di dare significato e piacere alla vita. L'autrice riconosce il
desiderio di cambiamento e di esplorare nuove opportunità, ma sottolinea
anche la difficoltà di farlo da soli.
La soluzione proposta dall'autrice è rivolgere lo sguardo al cielo e
seguire una strada luminosa che appare nel firmamento. Questa strada
rappresenta una nuova direzione, un cammino verso il cambiamento e il
rinnovamento interiore. L'invito a percorrere questa strada senza timore
trasmette un messaggio di fiducia nell'incertezza del futuro, suggerendo
che, nonostante le sfide e le paure, ci sia sempre una via d'uscita e una
strada verso la realizzazione personale.
La data alla fine del poema, il 26 aprile 2020, potrebbe suggerire che
questo testo sia stato scritto durante un periodo di particolare
riflessione e cambiamento, forse anche in risposta agli eventi globali che
hanno caratterizzato quel periodo.
Attraverso uno stile poetico semplice ma coinvolgente, Sandra Greggio ci
offre un messaggio di speranza e di fiducia nel potere del cambiamento e
della ricerca interiore, incoraggiando i lettori a seguire il proprio
istinto e a trovare la strada giusta per sé stessi.
Un caro affettuoso saluto a tutti voi
Ben Tartamo
"Tutto tornerà com'era" - Ben Tartamo
Passano le ore, passano
lentamente nel Dolore
e nella Gioia volano
rugiada di primavera.
Cos'è Pace, cos'è Amore
senza il Tempo che, guardiano,
stretta ci tiene la mano?
E presto verrà la Sera
a ricordarci che è l'Ora
che si fa dolce e severa
e che anticipa la Notte,
mistero che sarà Aurora.
Tutto tornerà com'era:
Inverno, e poi, Primavera!
Nel poema "Tutto tornerà com'era" di Ben
Tartamo, emerge una raffinata complessità tecnica che si
fonde armoniosamente con l'enfasi lirica e emotiva del testo.
L'autore utilizza principalmente versi ottonari, che conferiscono al testo
un ritmo regolare e incalzante, simile al ticchettio di un orologio,
sottolineando il passare inesorabile del tempo. Questo schema metrico,
unito alla ripetizione del motivo "passano le ore", crea una sensazione di
continuità e ciclicità, riflettendo il tema centrale del poema.
Le rime, seppur non regolari, si distribuiscono in modo armonioso lungo il
testo, alternandosi tra rime baciate e rime alternate, aggiungendo
musicalità e fascino al ritmo complessivo del poema. I piedi sono
dattilici ed è una ulteriore costanza nella poesia di Tartamo.
L'autore utilizza inoltre una varietà di figure retoriche, come
l'anastrofe ("cos'è Pace, cos'è Amore"), che conferiscono al testo
un'atmosfera incantata e suggestiva. Le immagini evocate, come la "rugiada
di primavera", contribuiscono a creare una sensazione di freschezza e
rinascita, mentre la personificazione del tempo come "guardiano" che
"stretta ci tiene la mano" aggiunge profondità e significato al tema del
poema.
Infine, lo stile dell'autore è caratterizzato da una grande attenzione ai
dettagli e alla precisione del linguaggio, che contribuisce a creare
un'atmosfera di intimità e contemplazione. La combinazione di questi
elementi tecnici e stilistici conferisce al poema una bellezza intrinseca
e una profondità emotiva che cattura l'attenzione del lettore e lo
trasporta in un viaggio attraverso il tempo e le emozioni umane.
Prof. Marino Spadavecchia
20-21-22 Marzo
```"Sussurrami mare"
Sussurrami mare, quelle tue parole
che d'infinito sanno senza spiegare.
Conchiglia sarò, spicchi di luna e sole,
e il tuo segreto terrò per navigare.
Ed al sibilare del vento canterò
ciò che il silenzio delle smarrite stelle
sulla mia nuda pelle mi disegnò.
E nella notte blu assenzio, di scintille,
a mille a mille, ogni sogno io accenderò.
Ben Tartamo
Nell'incanto metrico di "Sussurrami mare", il verso si fa eco dell'onda che
accarezza la riva, con una cadenza fluida e regolare che evoca il movimento
perpetuo delle acque. L'autore adopera una struttura formale che mescola rime
baciate e incrociate, creando un intreccio armonioso che riverbera il fluire
dell'oceano.
I versi, scanditi con maestria, si compongono di piedi principalmente
trocaici e spondeici, conferendo un ritmo incalzante e solenne alla
narrazione. Questa scelta metrica accentua il carattere solenne e ancestrale
del mare, mentre la presenza di spondeici amplifica l'impatto emotivo
delle parole, conferendo un'aura di mistero e sacralità al testo.
Le rime, sapientemente orchestrate, sottolineano la musicalità del
componimento, fondendosi in armonie suggestive che amplificano l'effetto
lirico. L'alternanza tra rime maschili e femminili contribuisce a creare un
equilibrio melodico, mentre le rime incrociate aggiungono complessità e
profondità alla struttura poetica, simboleggiando l'intreccio delle forze
cosmiche che governano il mare e l'universo.
In questo modo, la poesia si trasforma in un'ode al potere evocativo della
natura, una celebrazione della bellezza e della grandezza dell'oceano che
risuona nell'anima del lettore con la forza di un'onda inarrestabile.
Nel profondo intreccio delle parole, "Sussurrami mare" evoca un canto
ancestrale, un'invocazione alla vastità primordiale dell'oceano. Il mare, con la
sua voce antica e misteriosa, si fa custode di segreti cosmici, trasmettendo un
sapere ineffabile che va al di là delle parole.
La simbologia della conchiglia si fonde con l'immagine della luna e del sole,
creando un'atmosfera mistica e trascendentale. Il narratore si offre come
custode di questo mistero, accettando il ruolo di conchiglia che contiene
l'infinito, mentre il vento e le stelle disegnano sul suo essere le tracce di
un'esperienza mistica e iniziatica. Il contrasto tra il silenzio delle stelle
e il sussurro del mare sottolinea la dualità tra l'infinito e il finito, tra
il mistero e la concretezza dell'esistenza umana. La notte, personificata come
un'entità vivente, diviene lo sfondo di un rituale magico, in cui il narratore
accende i suoi sogni come fossero stelle cadenti nell'abisso dell'assenzio. Il
linguaggio ricercato e le immagini evocative si fondono per creare
un'esperienza sensoriale e psicologica che trascende il semplice significato
delle parole, immergendo il lettore in un viaggio interiore attraverso gli
abissi dell'anima e dell'universo.
Prof. Marino Spadavecchia
Poesie pubblicate il 20-21-22 Marzo 2024
**"Tappeti di Stelle addormentate" - Piacentino Alessandra:**
La poesia riflette sulla bellezza e sulla fugacità delle emozioni umane
attraverso immagini poetiche e liriche. Esplora il tema della malinconia
e della speranza, concentrandosi sulla natura effimera delle esperienze
condivise e dei ricordi.
La poetessa dipinge un quadro emotivo attraverso immagini come stelle,
lune e pianoforti obsoleti, evocando un senso di intimità e malinconia.
Le chiavi arrugginite simboleggiano il trascorrere del tempo, mentre il
fluire dei silenzi e degli acuti ingombranti rappresenta la complessità
delle emozioni umane.
La poesia culmina con la liberazione dai vincoli del passato e la
preservazione dell'amore perduto come un ricordo immortale. Attraverso
figure retoriche come la metafora e l'ossimoro, il testo trasmette
significati più profondi e complessi, invitando il lettore a riflettere
sulla natura fugace ma intrinsecamente bella della vita umana.
In conclusione, "Tappeti di Stelle addormentate" di Piacentino
Alessandra è un'ode alla bellezza e alla profondità delle emozioni
umane, che trasporta il lettore in un viaggio emotivo attraverso
immagini poetiche e liriche.
**"Estiva" - Felice Serino:**
La poesia riflette sul concetto di un'altra vita oltre quella attuale,
mettendo in discussione se questa esista veramente o sia solo una
costruzione mentale. Il protagonista, immerso nei propri pensieri, perde
la presa sul libro che stava leggendo. Nella sua distrazione, la voce
del mare arriva fino a lui, creando un senso di lontananza e solitudine.
Un gabbiano plana sopra un'atmosfera di desolazione, simboleggiando la
solitudine delle anime.
In questa breve poesia, Felice Serino offre una riflessione profonda
sulla natura dell'esistenza e della realtà. La domanda posta all'inizio
riguarda la ricerca di un significato più profondo e di una realtà
alternativa. La perdita del libro e l'arrivo della voce del mare
suggeriscono una distrazione dalle questioni più terrene verso una
contemplazione più profonda. Il gabbiano che plana sulla solitudine
delle anime evoca un senso di isolamento e ricerca interiore. La poesia
invita il lettore a interrogarsi sulla natura dell'esistenza e sulla
possibilità di una realtà alternativa, stimolando una riflessione su
temi universali e filosofici.
**"Tu sei lì..." - Joseph65:**
La poesia esprime il dolore e la nostalgia di chi rimane dopo la perdita
di una persona cara. Il narratore si rivolge all'assente, immaginando il
suo spirito nel cielo, dove ogni ricordo torna a tormentarlo. Il dolore
per la mancanza diventa insopportabile, mentre il narratore implora per
un po' di pace e serenità. Si rivolge alla persona amata, chiedendo un
segno dall'aldilà per confermare l'esistenza di una vita dopo la morte.
Questo componimento poetico di Joseph65 cattura il senso di perdita e la
ricerca di conforto dopo la morte di una persona amata. Le immagini del
cielo e delle strade deserte evocano una sensazione di solitudine e
desolazione. Il dolore del narratore è palpabile, mentre implora per un
segno di speranza e consolazione. La poesia riflette sulla difficoltà di
accettare la morte e sulla ricerca di significato e conforto in momenti
di grande dolore.
**"Nel treno..." - Flora Fazzari:**
La poesia dipinge un ritratto delicato e fugace di una persona
sconosciuta, incontrata casualmente su un treno. Descrive il volto
trasparente e leggero, i lunghi capelli neri e le mani sottili e
aggraziate. La persona sembra persa nei suoi pensieri, con lo sguardo
perso nel vuoto mentre viaggia con il treno. Dopo un attimo di
contemplazione, il narratore osserva la persona ritornare alla realtà e
ripartire lentamente con il treno.
In questo breve componimento, Flora Fazzari cattura la bellezza e la
fugacità degli incontri casuali e delle esperienze di viaggio. La
delicatezza delle descrizioni evoca un senso di intimità e connessione
con il protagonista della poesia, mentre il movimento del treno
simboleggia il fluire della vita e delle esperienze umane. La poesia
invita il lettore a riflettere sulla bellezza e sulla transitorietà
degli incontri e degli istanti che compongono la nostra esistenza.
**"Non abbandonerò la mia terra" - Franco
Fronzoli:**
La poesia riflette sulle esperienze di vita del narratore, evidenziando
i momenti significativi vissuti su un campo da gioco, sulle strade delle
montagne e durante un inverno nebbioso. Il narratore ricorda con
nostalgia i giorni trascorsi con compagni di scuola, amici e giochi nei
prati. Nonostante il tempo trascorso e i cambiamenti avvenuti, il
narratore continua a vivere tra nebbie e raggi di sole, testimoniando la
persistenza dei ricordi e delle esperienze nella sua vita.
Franco Fronzoli dipinge un quadro vivido delle esperienze umane e dei
ricordi che accompagnano il narratore nel corso della sua vita. Le
immagini del campo da gioco, delle montagne e delle nebbie invernali
evocano un senso di nostalgia e contemplazione. La poesia celebra la
bellezza e la ricchezza della vita vissuta, nonostante le sfide e le
difficoltà incontrate lungo il cammino.
**"Arcobaleno" - Giuseppe Stracuzzi:**
La poesia descrive l'esperienza emotiva di affrontare l'ansia e la
turbolenza interiore, utilizzando immagini legate alla natura e al
simbolismo dell'arcobaleno. L'ansia si manifesta come una tempesta nel
cuore, accompagnata da pensieri tumultuosi che raccontano la tempesta
interiore attraverso le parole. Dopo il diluvio emotivo, l'angoscia si
dissolve lentamente come fiori recisi, e le voci senza suono si
trasformano in lampi di fuoco lontani che annunciano la tempesta
imminente. Tuttavia, l'alba delle nuvole porta con sé gocce di pioggia
che lavano via il dolore, e il vento amico crea uno spiraglio di
speranza. Infine, compare l'arcobaleno come simbolo di rinascita e
speranza dopo la tempesta emotiva.
Giuseppe Stracuzzi dipinge un quadro emotivo e metaforico
dell'esperienza umana, trasmettendo il ciclo delle emozioni
dall'angoscia alla speranza attraverso immagini poetiche e liriche. La
poesia invita il lettore a riflettere sulla natura transitoria delle
difficoltà emotive e sulla possibilità di trovare speranza e rinascita
anche nei momenti più bui della vita.
**"Concerto" - Renzo Montagnoli:**
La poesia descrive l'esperienza di ascoltare un concerto attraverso
immagini poetiche e liriche. Le note musicali sono dipinte come una
cascata che fluisce in modo vivace e fluido, mentre il narratore
descrive il movimento delle note attraverso il rigo musicale. La musica
crea un'esperienza sensoriale che risveglia emozioni nel cuore del
narratore, portandolo in un viaggio attraverso varie tonalità e ritmi.
La poesia celebra la bellezza e la potenza della musica nel trasportare
l'ascoltatore in un mondo di armonia e fantasia.
Renzo Montagnoli dipinge un ritratto vivido e coinvolgente
dell'esperienza di ascoltare un concerto, utilizzando immagini poetiche
e metafore per trasmettere l'emozione e la magia della musica. La poesia
invita il lettore a immergersi nell'esperienza musicale e a lasciarsi
trasportare dal flusso di note e armonie, celebrando la bellezza e
l'universalità della musica come forma d'arte.
**"Tra tanti libri e conoscenza vivo e
non vedo..." - Enrico Tartagni:**
Il poema riflette sul paradosso dell'abbondanza di conoscenza e
informazione nel mondo moderno e sull'incapacità dell'individuo di
trovare la verità o il significato più profondo della vita. Il narratore
osserva il mare di parole e informazioni intorno a sé, rappresentato dai
libri, crittografie e codici, ma si sente vuoto e distante dalla verità.
L'acqua intorno a lui diventa una metafora della vita e delle esperienze
umane, contenente embrioni di un passato che non è mai esistito
veramente. Nonostante la ricerca incessante di conoscenza e l'abbondanza
di parole pronunciate dagli esseri umani e da Dio stesso, il narratore
si sente perso e lontano dalla verità ultima. Il poema si conclude con
una domanda rivolta all'amore del narratore, invitando il lettore a
riflettere sulla distanza tra la ricerca della conoscenza e la
comprensione profonda della verità.
Enrico Tartagni offre una riflessione profonda sulla condizione umana
nel contesto dell'era dell'informazione e della conoscenza senza
precedenti. Il poema invita il lettore a interrogarsi sul significato
della vita e sulla vera natura della conoscenza, suggerendo che
nonostante l'abbondanza di informazioni, la verità ultima rimane elusiva
e inafferrabile.
**"Omaggio a Giorgia - pel discorso in
Sardegna." - Armando Bettozzi:**
L'opera è un omaggio a Giorgia Meloni, elogiandone la schiettezza e
l'arditezza dimostrate nel suo discorso in Sardegna. La poetica descrive
Giorgia come una figura degna di rappresentare l'Italia, per la sua
autenticità e coraggio.
Il poeta utilizza l'analogia di un antico monumento a Roma, con una
faccia imponente e una bocca che pronuncia la verità senza esitazione.
Questa descrizione è un richiamo alla schiettezza e all'onestà di
Giorgia Meloni nel suo discorso. La poesia sottolinea la schiettezza
come un tratto distintivo dei romani, riflettendo l'identità culturale
della città.
Infine, il poeta equipara Giorgia a Rugantino, un personaggio con una
lingua tagliente e diretta, tipica dello spirito romano. Questo elogio
sottolinea la capacità di Giorgia di esprimersi in modo chiaro e senza
fronzoli.
In definitiva, l'opera celebra Giorgia Meloni per la sua schiettezza e
il suo coraggio nel discorso in Sardegna, riconoscendola come una figura
rappresentativa dell'Italia autentica e genuina.
**"Per te!" - Giovanni Mascellaro:**
La poesia celebra la bellezza e la grazia incomparabile della donna del
poeta, equiparandola alla luce del sole nel cielo. La femminilità della
donna è descritta come una dolce melodia che risuona nel cuore del
poeta, un ritmo che danza nell'anima e un'armonia eterna. Il poeta
esprime un amore profondo e ardente per la donna, paragonando la sua
passione alla potenza del sole.
Tuttavia, nonostante l'amore intenso, il destino ha creato una distanza
insormontabile tra loro. I loro paesi sono come stelle in cieli opposti,
ma il cuore del poeta continua a battere per lei, anche se solitario.
Nonostante la separazione, il poeta rimane fedele al suo amore,
desiderando che il destino li riunisca un giorno.
In conclusione, la poesia esprime la speranza e l'eternità del amore del
poeta per la donna, nonostante le difficoltà e la distanza che li
separano.
**"Girasoli" - Bruno Castelletti:**
La poesia dipinge un quadro delicato e malinconico dei girasoli, simbolo
di gioia e vitalità, mentre affrontano il passaggio dall'estate
all'autunno. Nonostante la stagione che cambia e il declino delle
corolle, i girasoli mantengono ancora la luce del sole nei loro occhi e
il sapore dei giorni felici e dell'attesa nelle loro anime. Il poeta
riflette sulla transitorietà della vita e della bellezza, ma lascia
intravedere una speranza nell'azzurro del cielo e nel verde del prato
dei ricordi, suggerendo che la vita e la gioia possono rinascere anche
dopo i momenti di declino e oscurità.
**"Autentico Letterato" - Laura
Lapietra:**
L'autore dipinge un ritratto eloquente di un vero letterato, un maestro
nell'arte di tessere parole come fili d'oro e di plasmare trame che
riflettono l'essenza stessa dell'esistenza. Ogni parola e metafora è
viva di vita, accarezzando l'anima e trasportando il lettore in un mondo
di emozioni profonde e riflessioni universali. La sua scrittura è un
diadema prezioso, brillante di luce propria, e il suo stile forbito è un
universo inesplorato di significati da scoprire. Non si preoccupa dei
giudizi altrui, ma si impegna a valorizzare la sacralità del suo atto
creativo, sfidando il tempo e le convenzioni. L'autore invita a
celebrare e onorare la bellezza delle sue parole e la profondità delle
sue percezioni, riconoscendo la ricchezza e la preziosità del suo
contributo alla cultura e alla letteratura.
Sarei curioso di conoscere il Letterato qui omaggiato.
"Chi ama non muore mai!" - Salvatore
Armando Santoro
Questa citazione di Santoro riflette la forza e l'eternità dell'amore.
Sottolinea il concetto che l'amore, una volta coltivato e nutrito,
persiste oltre la vita stessa, continuando a vivere nei ricordi e nelle
anime di coloro che amano. Inoltre, Santoro mette in guardia contro
l'ingenuità e la cecità degli individui che non riescono a riconoscere o
apprezzare l'amore che li circonda, avvertendo che la loro mancanza di
sensibilità li lascia vuoti e soli. La citazione invita alla riflessione
sulla natura dell'amore e sulla sua importanza nella vita di ciascuno.
**"ho un tumulto forte quasi uragano" -
Jacqueline Miu**
Questo poema di Jacqueline Miu esprime un tumulto interiore potente,
paragonato a un uragano che spinge il narratore verso sogni ardenti e
avventure nell'ignoto. Il narratore si sente come un Capitano sopra una
nave diretta verso la Luna, guidato dalla sua sete di scoperta e
dall'ardore della passione.
Il desiderio di esplorare e affrontare l'ignoto si manifesta come
un'energia travolgente che porta il narratore a sollevare le vele e a
navigare attraverso venti aspri e cosmi misteriosi. Nonostante le sfide
e le avversità, il narratore si presenta come un marinaio comune
nell'Oltre, un mentitore e un acrobata senza truppa, determinato a
sfidare il destino e a superare ogni limite.
La resilienza del narratore è evidente nel suo coraggio di affrontare la
morte e nel suo impegno a perseguire i suoi sogni nonostante le
difficoltà. Anche in assenza di fortuna, il narratore trova la forza di
perseverare e di cercare sempre nuove avventure e limiti da superare.
In conclusione, il poema riflette sulla natura umana di cercare
costantemente nuove esperienze e sfide, nonostante le avversità e i
rischi che ciò comporta. È un inno alla determinazione, alla passione e
alla resilienza di fronte alle incertezze della vita.
**"Life" - Carlo Chionne**
La vita è meravigliosa:
Non è così dannosa...
Non è così brutta,
Quindi non essere triste...
Per favore, sii felice,
Nonostante... Beppi,
Che non sa guidare le auto,
Ma guida Cinque Stelle...
Questo breve componimento di Carlo Chionne celebra la bellezza e
l'ottimismo della vita. Invita il lettore a non lasciarsi abbattere
dalle difficoltà, ma piuttosto a trovare gioia e felicità nonostante le
avversità. L'autore gioca con le parole, sottolineando ironicamente che
nonostante le capacità limitate di "Beppi" nel guidare le auto, egli
guida le "Cinque Stelle", suggerendo una guida eccezionale e un successo
inaspettato nella vita. Ovviamente e ironicamente, il Beppi di cui parla
il nostro Carlo, altri non è che il Beppe Grillo del movimento 5Stelle.
**"Matteo 2, novello Dux" - Piero Colonna
Romano**
In questa composizione satirica, Piero Colonna Romano offre una critica
acuta e tagliente nei confronti di un politico, presumibilmente Matteo
Salvini, durante la campagna elettorale del 2018. Il poeta denuncia
l'uso dei clandestini come pretesto per deviare l'attenzione da
questioni più rilevanti, manipolando le opinioni del pubblico. Il
politico in questione è accusato di avere legami con le mafie e di
sfruttare la questione dell'immigrazione per ottenere consenso,
nonostante le sue alleanze discutibili. Il poeta descrive il politico
come un manipolatore abile nell'inventare storie per i propri fini
personali, promettendo cambiamenti che si riveleranno dannosi per il
paese. La poesia termina con una previsione sinistra: il politico
raggiungerà il potere politico e insieme all'Italia subirà un aumento di
corruzione e malgoverno.
**"Agognato Afflato" - Alessio Romanini**
In questa poesia, Alessio Romanini esprime un'ode alla semplicità e alla
bellezza senza tempo della margherita nel prato. Il poeta riflette sul
fatto che nonostante la sua modesta apparenza, la margherita non è da
meno rispetto ad altri fiori più vistosi e elaborati. La margherita ama
le cose semplici e vive con passione e ardore nel suo piccolo mondo. Il
poeta invita il lettore a riflettere sul perché alcune persone vivano
nell'insicurezza e nella paura, quando il mondo stesso è un luogo di
meraviglia e bellezza. L'opera esorta a vivere con fervore e senza
paura, abbracciando la semplicità e la bellezza che ci circonda.
**"Lacrime buone" - Sandra Greggio**
In questa poesia, Sandra Greggio descrive il proprio viaggio nel mondo
con sincerità e trasparenza. Il poeta si presenta senza maschere, senza
nascondere nulla, e si apre alle critiche che inevitabilmente incontrerà
lungo il cammino. Nonostante ciò, il suo cuore è aperto e generoso,
desideroso di donare tutto ciò che può.
Il poeta cammina con umiltà e senza affettazione, senza preoccuparsi
dell'apparenza o dell'eleganza, ma piuttosto concentrato sull'esprimere
se stesso senza filtri. Quando si sente triste, non cerca di nascondere
le sue emozioni, ma piange liberamente, inondando il mondo di "lacrime
buone".
Queste lacrime, pur portando tristezza, sono anche un segno di
autenticità e umanità, poiché provengono direttamente dal cuore del
poeta. La poesia invita a essere veri con se stessi e con gli altri, ad
abbracciare le emozioni e ad essere generosi nel dono di sé.
Nel ringraziarvi tutti
per il dono fatto delle vostre poesie vi saluto affettuosamente.
Vostro Ben Tartamo
17-18-19 Marzo
Poesie pubblicate il 17-18-19 Marzo 2024
* Il poema "Come un sogno" di Salvatore Armando Santoro
offre una rappresentazione vivida e coinvolgente di Gallipoli, una città
costiera ricca di vita e tradizione. Attraverso immagini evocative e
sentimenti profondi, l'autore cattura l'essenza della vita quotidiana
nella città, riflettendo sulla fugacità dei sogni e sul dolore della
lontananza dalla propria terra. La maestria nella scrittura di Santoro
trasporta il lettore in un viaggio emotivo attraverso i ricordi e le
sensazioni di un luogo amato. Il poema è caratterizzato da un ritmo
fluido e melodico, con versi principalmente endecasillabi e uno schema
di rime alternate (ABAB) nei primi quattro versi di ogni strofa, creando
un'atmosfera onirica e suggestiva che si adatta perfettamente al tema
della poesia e alla sua narrazione evocativa della vita a Gallipoli.
* Il poema "Giusto il tempo di un
caffè" di Alessandra Piacentino
offre una delicata riflessione sull'effimero della vita e
sull'importanza di cogliere i momenti preziosi di connessione e
compagnia. Attraverso immagini evocative e una prosa suggestiva,
l'autrice dipinge un quadro di serenità e gentilezza, descrivendo gli
animi che dormono su "materassi imbottiti di piume ed emozioni" e
"trapunte di sogni e sussurri". La richiesta di un caffè diventa
un'occasione per condividere un momento fugace ma significativo con
un'altra persona, mentre l'immagine finale di un "abbraccio di
primavera" e un "passo sofferto di una poesia" trasmette un senso di
compagnia e connessione umana.
* "Avigliana" di Felice Serino
Questo breve ma intenso componimento cattura la nostalgia e il passare
del tempo attraverso una foto di famiglia. Avigliana diventa il
palcoscenico di ricordi e riflessioni, dove il protagonista osserva il
passato con affetto e rimpianto. La figura materna e il lago diventano
simboli di serenità e trasformazione, mentre il sorriso alle rughe
suggerisce una consapevole accettazione del cambiamento. La poesia,
tratta da "Coordinate dell'anima", riflette sulla bellezza e sulla
complessità dell'esperienza umana, invitando il lettore a riflettere sui
propri legami con il passato e sul significato della propria esistenza.
* La poesia "La MORTE è sempre
li......" di Joseph65
riflette profondamente sulla presenza costante della morte nella vita
umana. Attraverso immagini potenti e evocative, l'autore descrive la sua
presenza silenziosa e inevitabile, che ci accompagna fin dal momento
della nascita e attende pazientemente il nostro turno. La
rappresentazione della morte come un compagno tranquillo ma implacabile
aggiunge un tocco di inquietudine e consapevolezza della nostra
vulnerabilità. La conclusione, con la figura della morte che indossa un
lenzuolo su un balcone, è particolarmente suggestiva e carica di
significato, evidenziando la sua onnipresenza e inevitabilità.
* "Battito..."Flora Fazzari
In questa brezza di poesia, Flora Fazzari cattura con maestria il
palpito del tempo, il suo battito che ci avvolge dolcemente. Attraverso
versi che danzano delicatamente come foglie al vento, l'autrice ci
conduce in un viaggio intimo e contemplativo. Il ritmo incalzante dei
versi riflette il fluire incessante del tempo, mentre l'anima si lascia
trasportare in un turbine di emozioni.
Il testo si svela come un dipinto, ricco di sfumature e contrasti, dove
il cercare lontano diventa una danza dell'anima, un'ossessione per
l'ignoto che si cela dietro l'orizzonte. Ma in questo incanto poetico,
troviamo anche un richiamo alla semplicità e alla bellezza delle cose
vicine, delle piccole gioie quotidiane che spesso sfuggono alla nostra
attenzione.
Flora Fazzari confeziona con maestria un canto alla vita, un inno alla
ricerca interiore e alla consapevolezza del presente. La sua poesia
risuona come un eco nell'animo del lettore, invitandolo a esplorare le
profondità dell'esistenza e a cogliere l'essenza fugace del tempo che
scorre.
* "Ti ho cercata" Franco Fronzoli
Nelle nebbie dell'anima e tra i riflessi sfuggenti dei pensieri
notturni, Franco Fronzoli intreccia un canto struggente alla ricerca
dell'amore perduto o forse mai trovato. Con una prosa che si adagia come
foglie dolcemente cullate dal vento, l'autore dipinge un ritratto
dell'anima umana in cerca di un rifugio, di un abbraccio che possa
placare la sua inquietudine.
Attraverso immagini poetiche che danzano tra le pagine, Fronzoli ci
trasporta lungo il percorso intricato e misterioso della ricerca
dell'amore. Tra raggi di sole che si spezzano sulle onde del mare e
tramonti che tingono il cielo di malinconia, l'autore evoca il desiderio
struggente di trovare quell'essenza luminosa che possa illuminare le
tenebre dell'anima.
Ma è nell'intimità del cuore che la ricerca trova finalmente la sua
fine, come una rivelazione improvvisa e meravigliosa. Nascosta tra le
pieghe dell'io più profondo, l'amata giace addormentata su un letto di
rose, simbolo di bellezza e fragilità. Questo ritrovamento è il culmine
di una ricerca interiore, una scoperta che conferisce significato e
pienezza alla vita del cercatore.
Franco Fronzoli ci dona un'opera intrisa di poesia e pathos, una melodia
struggente che risuona nell'animo del lettore e lo invita a esplorare i
labirinti dell'amore e della ricerca di sé.
* "Umanità provetta" Giuseppe Stracuzzi
Con una prosa carica di intensità e denuncia, Giuseppe Stracuzzi dipinge
un ritratto crudo dell'umanità alle prese con le sue oscure tentazioni e
i suoi pericoli mortali. L'immagine del "Mostro batterio infido" che si
annida nelle sembianze umane evoca immediatamente un senso di minaccia e
pervasività, sottolineando la fragilità dell'esistenza umana di fronte
alle forze oscure che la circondano.
La turbolenza descritta nell'opera rappresenta il caos e la discordia
che permeano la società, mentre il tempo stesso sembra gemere sotto il
peso delle sue ferite, implorando misericordia al cielo infinito. In
questo contesto, l'autore rivolge un appello accorato all'umanità
provetta, esortandola a non lasciarsi traviare dalle brame di potere e
dalle armi che portano solo distruzione e dolore.
La poesia è un richiamo alla responsabilità e alla compassione, un
invito a inventare soluzioni che possano proteggere l'umanità da questa
minaccia imminente. L'immagine del "siero che vaccini questo incombente
male" rappresenta la speranza di trovare un antidoto, una cura che possa
guarire le ferite dell'anima e dell'umanità stessa.
Giuseppe Stracuzzi ci offre un monito potente e incisivo, una voce che
si leva contro le ingiustizie e le violenze del mondo, ma anche un
raggio di speranza che invita all'azione e alla solidarietà. La sua
poesia ci ricorda che, nonostante le tenebre che ci circondano, c'è
sempre la possibilità di lottare per un futuro migliore.
* "Sentir profondo" Emilio Tasca
Con una prosa che scorre come le onde del mare, Emilio Tasca ci porta in
un viaggio attraverso le profondità dell'animo umano e le varie
sfumature dell'amore. La poesia è permeata da un senso di verità e
autenticità, che risuona potente attraverso ogni verso.
Il "sentir profondo" evocato dall'autore è rappresentato come un fiume
in piena, impossibile da arginare, una forza primordiale che permea ogni
aspetto della vita. Nei momenti di calma e serenità, l'amore abbraccia
l'anima come un rifugio sicuro, mentre nelle tempeste della vita, il
sorriso luminoso dell'amato/a diventa un faro che guida attraverso le
acque burrascose.
La poesia è un inno alla forza dell'amore e alla sua capacità di
illuminare anche i momenti più bui. L'autore invita il lettore a
guardare oltre l'orizzonte, a lasciarsi trasportare dalla luce del sole
che brucia via ogni dubbio e incertezza, lasciando spazio solo all'amore
che si manifesta davanti agli occhi.
In questo ciclo eterno di albe e tramonti, l'amore è sempre presente,
pronto a risorgere con ogni nuovo giorno. La poesia di Emilio Tasca è un
richiamo alla speranza e alla fiducia nel potere rigenerante dell'amore,
un inno alla bellezza e alla magia della vita condivisa.
* "E' giorno ma..." Cristiano Berni
Attraverso una prosa carica di contrasti e tensioni, Cristiano Berni ci
conduce in un viaggio emotivo all'interno delle profondità dell'anima
umana. La poesia si apre con un'osservazione sull'apparenza esterna, il
giorno luminoso e caldo, ma subito si svela il contrasto interiore, il
buio e il grido che risuonano nell'anima.
L'uso dell'ossimoro tra il giorno splendente e il buio interiore crea un
effetto potente, sottolineando la complessità e la contraddizione
dell'esperienza umana. Il cuore stanco riflette i suoi raggi, ma anche
il dolore che si annida al suo interno, come un'ombra persistente che
non si dissipa.
La descrizione degli occhi che si fanno piccoli e dei gesti lenti evoca
un senso di oppressione e stanchezza, mentre il riferimento al Dedalo
infinito suggerisce una sensazione di smarrimento e labirinto interiore.
La stagione estiva, di solito associata alla luce e alla gioia, diventa
qui il palcoscenico per il grigiore dell'animo, per la sofferenza che si
fa strada anche nei momenti di apparente splendore.
Cristiano Berni ci offre un'opera che sfida le convenzioni e ci spinge a
esplorare le profondità dell'essere umano. La sua poesia è un richiamo
alla complessità dell'esperienza umana e alla necessità di accettare e
comprendere le ombre che risiedono dentro di noi.
* "Dinamiche emozioni" Renzo
Montagnoli
Attraverso una prosa che scorre come un dolce ricordo, Renzo Montagnoli
ci conduce in un viaggio nel passato, illuminando le dinamiche emozioni
che accompagnano il processo di invecchiamento e di riflessione sulla
propria vita. La poesia si apre con una descrizione delicata della
notte, quando il ritmo frenetico della giornata lascia spazio alla calma
e alla contemplazione.
L'autore ci rivela il suo momento di introspezione notturna, in cui i
ricordi del passato affiorano con intensità sorprendente. Le immagini di
un'infanzia lontana, delle capriole e delle corse sfreccianti, riempiono
la mente dell'autore di una gioiosa malinconia, mentre si riscopre nel
ruolo del bambino che una volta era.
La poesia è permeata da una profonda consapevolezza del passare del
tempo e delle trasformazioni che esso porta con sé. L'autore riflette
sul contrasto tra l'energia e la spensieratezza della gioventù e la
fragilità e la saggezza dell'età adulta. Tuttavia, non c'è amarezza nel
ricordo, solo un senso di gratitudine per aver vissuto ogni istante con
intensità e pienezza.
Le piccole emozioni che l'autore percepisce nel ricordo dell'infanzia
sono celebrate come tesori preziosi, testimoni di una vita vissuta con
passione e autenticità. Il ritrovare la serenità nel ricordo dei giorni
passati diventa un momento di riconciliazione con sé stessi e con la
propria esistenza.
Renzo Montagnoli ci offre un'opera che parla al cuore di chiunque abbia
mai fatto i conti con il passare del tempo e con il desiderio di
preservare i ricordi più preziosi della propria vita. La sua poesia è un
invito a guardare indietro con gratitudine e avanti con speranza,
abbracciando ogni momento con amore e consapevolezza.
* "Jazz freddo" Enrico Tartagni
Con una prosa intrisa di ritmo e suggestione, Enrico Tartagni ci
trasporta in un viaggio attraverso le atmosfere affascinanti del jazz
underground. La poesia si apre con una promessa d'amore per il giorno
successivo, ma subito l'autore ci introduce nel mondo avvolgente e
coinvolgente della musica jazz.
Le immagini evocate sono intense e multisensoriali, come un dipinto
vivido che si dipana davanti agli occhi del lettore. Le icone della
musica jazz, come Sinatra, Sammy Davis e Dean Martin, danzano sullo
sfondo della mente dell'autore, creando un tableau affascinante di note
e ritmi.
La musica di Paolo Fresu si materializza come una nebbia fredda e
avvolgente, mentre i versi armoniosi di Stechetti e dei suoi amici si
fondono in un flusso continuo di suoni e sensazioni. L'autore si lascia
trasportare dal ritmo groove, seguendo il battito del cuore che si perde
nelle frange della musica classica, dai Bach ai Beethoven.
La poesia si dipana come un viaggio attraverso il tempo e lo spazio,
dalla frenesia della città al tranquillo rifugio della natura, dove lo
zio Giacomo sognava tra passerotti e usignoli. Questo contrasto tra il
mondo frenetico della musica e il calmo ritmo della natura crea un
effetto suggestivo e poetico.
Infine, l'autore ritorna all'amore, promettendo di venire fin dentro
l'amata, immerso nel dolce vortice delle note penetranti del jazz. La
poesia si conclude con una promessa di armonia e fusione, dove l'amore e
la musica si fondono in un'unica esperienza sensoriale e emotiva.
Enrico Tartagni ci offre un'opera che cattura l'essenza del jazz e la
sua capacità di trasportare l'anima in luoghi al di là del tempo e dello
spazio. La sua poesia è un omaggio alla bellezza e alla potenza della
musica, e alla sua capacità di toccare le corde più profonde dell'anima
umana.
* "Storie in cerchio" Carlo Festa
Con una prosa semplice ma penetrante, Carlo Festa ci trasporta in un
cerchio di persone deluse e arrabbiate, desiderose di confrontarsi e di
trovare una via d'uscita dalle loro avversità. La poesia si apre con
l'immagine suggestiva di persone che si ritrovano in cerchio, uno
scenario simbolico che evoca un senso di condivisione e comunione.
Le persone descritte dall'autore sono state ferite dalle avversità della
vita, colpite da pugni allo stomaco e al volto che hanno lasciato segni
indelebili. Tuttavia, nonostante le difficoltà incontrate, queste
persone alzano la mano con determinazione, desiderose di essere
ascoltate e di avere una nuova possibilità nella società.
La poesia è un richiamo alla resilienza umana, alla capacità di reagire
e di lottare anche quando sembra che tutte le porte siano chiuse. Le
persone nel cerchio cercano di comprendere i loro errori e di trovare
modi per rimediare, dimostrando una volontà di cambiamento e di
riscatto.
L'immagine del cerchio diventa un simbolo di speranza e di solidarietà,
un luogo in cui le persone possono trovare sostegno reciproco e un senso
di appartenenza. Lasciare il segno diventa un obiettivo condiviso, un
desiderio di lasciare un'impronta positiva nel mondo nonostante le
avversità incontrate lungo il cammino.
Carlo Festa ci offre un'opera che celebra la forza e la resilienza
dell'animo umano, invitando il lettore a riflettere sulla natura delle
avversità e sulla possibilità di trovare una via d'uscita anche nei
momenti più bui. La sua poesia è un inno alla speranza e alla
determinazione, un invito a credere nel potere trasformativo dell'amore
e della solidarietà.
* "Trincea" Bruno Amore
Con una prosa cruda e carica di pathos, Bruno Amore ci trasporta nelle
profondità della trincea, tra il fango e il terrore della guerra, mentre
i soldati cercano di trovare conforto nei ricordi e nei pensieri
lontani. La poesia si apre con un dialogo intimo tra compagni d'armi,
mentre uno racconta dell'amata Lilly e l'altro promette di liberarlo dai
pidocchi che infestano i suoi capelli.
Le immagini evocate sono intense e viscerali, i soldati sono lontani dal
fronte, ma possono ancora sentire l'urlo della battaglia che risuona in
lontananza. Il narratore ripensa ai momenti di intimità con Lilly,
evocando l'odore della sua pelle e la dolcezza della sua voce al
mattino, mentre lei si prepara nel calore del letto.
Ma la guerra e la distanza hanno un prezzo alto, e il narratore si
ritrova intrappolato nella disperazione e nell'orrore della trincea. I
soldati piangono ogni giorno, impotenti di fronte alla miseria e alla
distruzione che li circonda. La guerra è descritta come un pantano, una
trappola dalla quale è difficile fuggire.
Le parole dell'autore riflettono la tragedia universale della guerra e
della sofferenza umana. La gente perde tutto, schiacciata da eventi che
vanno oltre la loro comprensione. La speranza di trovare pace e dignità
sembra lontana e inafferrabile, mentre la violenza e il dolore dilaniano
il cuore umano.
Bruno Amore ci offre un'opera che ci ricorda la brutale realtà della
guerra e delle sue conseguenze devastanti. La sua poesia è un grido di
dolore e disperazione, ma anche un invito alla riflessione e alla
compassione per coloro che soffrono in trincea e oltre.
* "Interrogativi d'amore" Bruno
Castelletti
Attraverso una prosa delicata e carica di rimpianto, Bruno Castelletti
ci conduce in un viaggio attraverso i meandri dell'amore e delle sue
sfumature. La poesia si apre con una domanda struggente, un
interrogativo che riflette il senso di smarrimento di fronte alla scelta
di fermarsi sull'orlo dell'abisso anziché lasciarsi trasportare
dall'onda dell'amore.
L'autore dipinge un quadro vivido di un momento di intimità con l'amata,
illuminato dal suo sorriso radioso e dalla bellezza della natura
circostante. L'erba rallegrata dal canto delle cicale e il bosco che
fremeva di passione diventano il palcoscenico di un'emozione intensa e
palpabile.
Le descrizioni sensoriali sono ricche e coinvolgenti, con la pelle
dell'amata che profuma di viola e ciclamino e le labbra che sanno di
fragola e ciliegia, evocando un senso di sensualità e dolcezza.
Tuttavia, nonostante l'intensità del momento, l'autore si rende conto
troppo tardi di non aver colto pienamente la bellezza fugace di
quell'esperienza.
Il bocciolo di rosa che si apre soffice diventa un simbolo della
bellezza efimera dell'amore, della sua fragilità e della sua
delicatezza. Alla luce del mattino, la fragranza svanisce, lasciando
dietro di sé solo il ricordo di ciò che è stato e la consapevolezza di
ciò che è stato perduto.
La poesia di Bruno Castelletti è un'ode alla bellezza e alla fugacità
dell'amore, un richiamo alla necessità di cogliere appieno ogni istante
di passione e di intimità. È anche un'interrogazione sulla natura umana
e sulle scelte che ci portano a perdere ciò che più desideriamo.
* "La promessa" Sandra Greggio
Attraverso una richiesta delicata e appassionata, Sandra Greggio ci
trasporta in un momento intimo e vulnerabile, chiedendo al destinatario
di scriverle una poesia come quelle di un tempo, rievocando un passato
di bellezza e di connessione emotiva. La richiesta è carica di desiderio
e di speranza, un invito a esplorare i sentimenti senza paura o riserve.
L'autrice esorta il destinatario a non soffocare i propri sentimenti, a
non costruire muri intorno al cuore che impediscano la comunicazione e
la condivisione delle emozioni. La promessa di non chiedere più di
essere scritta una poesia è un gesto di generosità e di fiducia, un modo
per permettere al destinatario di esprimersi liberamente senza sentirsi
obbligato.
La data posta alla fine della poesia aggiunge un senso di temporalità e
di urgenza, come se fosse importante per l'autrice ricevere quella
poesia ora, in questo momento preciso della sua vita. È un richiamo alla
fugacità del tempo e alla necessità di cogliere ogni occasione di
connessione e di bellezza.
La poesia è un invito alla comunicazione autentica e alla condivisione
sincera, un modo per mantenere viva la fiamma della passione e della
connessione emotiva. È un'impegno a custodire e a valorizzare i momenti
di intimità e di bellezza che rendono la vita degna di essere vissuta.
Sandra Greggio ci offre un'opera che parla direttamente al cuore, un
messaggio di speranza e di fiducia nell'amore e nella bellezza della
vita. La sua poesia è un invito a essere veri e autentici, a comunicare
apertamente e a custodire con cura i legami che ci tengono uniti.
* "Insorgi o Popolo!" Jacqueline Miu
Con una prosa potente e incisiva, Jacqueline Miu incita il popolo
italiano a insorgere contro le ingiustizie e a lottare per la libertà e
la dignità umana. La poesia si apre con un richiamo alla grandezza
letteraria di Dante, invitando il popolo a parlare con la stessa audacia
e determinazione del celebre poeta.
L'autrice esorta il popolo a cercare il ribelle dentro di sé e a
rifiutare i mali che opprimono e schiavizzano l'umanità. La libertà di
essere ciò che si desidera diventa un obiettivo nobile da raggiungere,
un'espressione dell'autenticità e della piena realizzazione dei sogni
individuali.
La poesia denuncia la corruzione e l'ingiustizia che pervadono la
società, invitando il popolo a non piegarsi davanti alle armi o alle
manipolazioni dei potenti. La vera rivoluzione, sostiene l'autrice, è
quella che parte dal cuore e dalla determinazione del popolo, che si
ribella contro l'Ade dell'oppressione e della tirannia.
Jacqueline Miu ci offre un'opera che incarna lo spirito di ribellione e
di speranza, un richiamo all'azione e alla solidarietà per creare un
mondo migliore. La sua poesia è un inno alla dignità umana e alla lotta
per la libertà, un invito a insorgere contro le ingiustizie e a
difendere i valori fondamentali dell'umanità.
* "La vie" Carlo Chionne
Con un tono leggero e ironico, Carlo Chionne dipinge un quadro della
vita quotidiana attraverso una serie di semplici versi che giocano con
le banalità e le piccole gioie della vita. La poesia inizia con
un'affermazione positiva sulla meraviglia della vita, ma subito si tuffa
in dettagli quotidiani apparentemente insignificanti.
Il narratore descrive la sua routine quotidiana, dall'alzarsi al mattino
a fare un giro a Parigi fino a tornare a casa per fare pipì. La
narrazione continua con le attività dell'afternoon, il riposo
pomeridiano e la ricerca del calore, fino ad arrivare alla notte e al
momento di andare a letto.
La poesia prende una svolta comica quando il narratore menziona
l'incontro con una ragazza carina, dove risponde sempre con un "Oui, oui"
entusiasta. Tuttavia, quando si tratta di incontrare sua moglie, la vita
diventa un dramma, rivelando un contrasto umoristico tra l'entusiasmo
per l'incontro con estranei e le sfide della vita coniugale.
Il ritornello che ripete "Oui, la vie est une merveille" aggiunge un
tocco di sarcasmo, sottolineando l'ironia dietro alla descrizione della
vita quotidiana. La poesia si conclude con una sorta di rassegnazione
mista a un senso di accettazione della routine, suggerendo che,
nonostante le sue imperfezioni, la vita è comunque una meraviglia da
apprezzare.
Carlo Chionne ci offre un'opera che cattura la semplicità e l'umorismo
della vita quotidiana, invitando il lettore a ridere delle piccole gioie
e delle frustrazioni che accompagnano l'esistenza umana. La sua poesia è
un esempio di come anche i momenti più banali possano essere fonte di
ispirazione e riflessione.
* "Preghiera di pace" Antonia
Scaligine
Con una preghiera carica di umiltà e desiderio di pace, Antonia
Scaligine rivolge le sue parole al Signore, implorando di trasformare la
propria voce in un'eco di amore e di compassione. La poesia si apre con
un invito divino a prestare attenzione alle sue parole, desiderose di
essere veicolo di pace e di armonia nel mondo.
L'autrice esprime il desiderio che la sua voce non sia solo un suono che
cade nell'orecchio di chi ascolta, ma diventi un'eco che ritorna a lei
stessa, permettendole di riascoltarla senza risentimento o rabbia. Il
suo scopo è quello di trasformare le parole di odio e discordia in
parole di pace e amore, capaci di unire anziché dividere.
Le parole di Antonia Scaligine sono permeate da una profonda
spiritualità e da un senso di gratitudine verso la bellezza della natura
e verso la presenza divina. Lei desidera che le sue parole siano come un
abbraccio, capaci di comunicare con la natura e di ringraziare Dio per
ogni alba e ogni notte, per ogni luna che brilla nel cielo.
L'autrice esprime anche la sua preoccupazione per le azioni distruttive
dell'uomo sulla terra, invocando la protezione divina affinché le frecce
infuocate dell'odio e della violenza possano essere fermate e
trasformate in segni di pace e di speranza.
In questa poesia, Antonia Scaligine ci offre un messaggio di speranza e
di fiducia nella potenza trasformatrice dell'amore e della spiritualità.
La sua preghiera è un richiamo alla pace e alla compassione, un invito a
tutti noi a essere agenti di cambiamento positivo nel mondo.
* "Malibù dancing" Piero Colonna
Romano
Attraverso versi che danzano al ritmo di emozioni contrastanti, Piero
Colonna Romano dipinge un quadro vivido di un momento di gioia e
spensieratezza, seguito dalla malinconia dei ricordi perduti. La poesia
si apre con l'immagine di occhi scintillanti e sorrisi radiosi,
illuminati dalla luce e dal ritmo della musica.
Il narratore descrive la bellezza e l'energia della persona amata, con i
suoi occhi che brillano come diamanti e il suo sorriso che incanta e
seduce. La musica e il canto creano un'atmosfera di sogno, permettendo
ai protagonisti di vivere momenti di pura felicità e promesse di
avvenire.
La descrizione dei capelli biondi che ondeggiavano leggeri e profumavano
di primavera evoca un senso di leggerezza e vitalità, mentre il viso
sfiorato delicatamente porta con sé la dolcezza di un tempo che sembra
eterno. Tuttavia, il tono della poesia cambia improvvisamente, rivelando
un'ombra di tristezza e rimpianto.
Il narratore riflette sul passato con un senso di nostalgia, suggerendo
che la gioia effimera dei momenti felici è stata oscurata dalla
tristezza dei ricordi perduti. La poesia si conclude con un grumo di
pena che cancella il sorriso dalle labbra del narratore, lasciando
dietro di sé solo il ricordo delle nevi del tempo che fu.
Piero Colonna Romano ci offre un'opera che celebra la bellezza e
l'euforia dei momenti di gioia, ma anche riflette sulla fugacità della
felicità e sulla persistenza della tristezza nel cuore umano. La sua
poesia è un viaggio emotivo che ci invita a contemplare la complessità
dell'esperienza umana e la fragile bellezza dei momenti felici.
* "Molo di Levante (Viareggio)" Alessio
Romanini
Attraverso versi intrisi di nostalgia e riflessione, Alessio Romanini ci
trasporta al Molo di Levante a Viareggio, evocando la quiete del mare
Tirreno e la solitudine del viaggiatore immerso nei suoi pensieri. La
poesia inizia con una descrizione suggestiva del paesaggio marino, con
il narratore che cammina silenziosamente tra i suoni dei gabbiani e i
riflessi del sole sulle acque.
L'autore dipinge un quadro vivido dei neri scogli e del faro verde che
segnala il porto sicuro, mentre il viaggiatore contempla l'orizzonte
infinito e riflette sul passato. Le sculture fanciulle sui bianchi
scogli diventano simboli della spensieratezza e dell'innocenza perduta,
mentre il narratore si confonde con il mare e il silenzio, immerso nei
ricordi delle estati trascorse in compagnia degli amici e del primo
amore.
La poesia esprime una profonda malinconia per il tempo che è fuggito e
per l'invecchiamento del narratore, ma anche un senso di consapevolezza
e accettazione del presente. Il narratore si rende conto che la vera
vita si svolge nel momento presente e non nei ricordi del passato o
nelle illusioni del futuro.
Alessio Romanini ci offre un'opera che celebra la bellezza della
nostalgia e l'importanza di vivere pienamente il momento presente. La
sua poesia è un invito a riflettere sulla fugacità del tempo e
sull'importanza di apprezzare ogni istante della vita, senza lasciarsi
trascinare dai fantasmi del passato o dalle incertezze del futuro.
Con affetto e gratitudine,
Vostro Ben Tartamo
"Solo il deserto"
Solo il deserto conosce la preghiera,
come ogni duna ne ascolta il suo vento.
L'anima liquida si perde alla sera,
muta la luna intona il suo lamento.
Mare di stelle, perle dell'Altissimo,
morbida seta ne copre i lombi il cielo. Presto la
notte al sole alto e fierissimo,
calerà il sipario di mare, un velo.
31 gennaio 24
Ben Tartamo
La poesia "Solo il deserto" di Ben Tartamo adotta uno stile lirico e
suggestivo, caratterizzato da un linguaggio evocativo e immagini poetiche
ricche. La metrica è prevalentemente endecasillaba, che conferiscono al
testo un ritmo fluido e armonioso.
L'analisi metrica rivela l'uso predominante degli endecasillabi. L'autore
utilizza principalmente piedi metrici di tipo sdrucciolo, che conferiscono
al testo un ritmo incalzante e melodico. Le rime sono alternate e seguono
lo schema ABAB. Questo schema, contribuisce a creare un ritmo armonioso e
melodico che accompagna il fluire del testo.
La poesia "Solo il deserto" evoca un'atmosfera di solitudine e
contemplazione, utilizzando il deserto come metafora della ricerca
interiore e della spiritualità. Le dune, il vento e la luna diventano
simboli della connessione tra l'uomo e il divino, mentre il cielo stellato
rappresenta la grandezza e la maestosità dell'Altissimo. L'autore riflette
sul significato della preghiera e della meditazione, suggerendo che solo
nel deserto, lontano dal trambusto della vita quotidiana, l'anima può
trovare pace e rinnovamento. Il calare della notte e il velo del mare
simboleggiano il passaggio dal giorno alla notte, dalla luce all'oscurità,
suggerendo un senso di transitorietà e mistero che permea l'esistenza
umana. In definitiva, la poesia invita il lettore a riflettere sul
significato della spiritualità e della ricerca interiore, suggerendo che
solo attraverso la contemplazione e la preghiera l'anima può trovare la
sua vera pace e realizzazione.
Prof. Marino Spadavecchia
14-15-16 Marzo
"Se
vissuto intensamente"
Non sapere dove andare
Se restare o partire
Non sapere cosa dire
Se parlare o tacere
E aver voglia di
fuggire
Perché non si vuol
vedere
Che tutto è un lento
morire
E se morire poi si deve
Meglio farlo in cui si
crede
Stando in piedi e in
cammino
E non fermi nel declino
Perché meglio la follia
Che una vita senza vita
Perché tutto è poesia
E non sabbia tra le
dita
Se vissuto intensamente
Libero il cuore e
libera la mente
Ben
Tartamo
Commento su "Se vissuto intensamente" di Ben
Tartamo
In questa poesia, Ben Tartamo ci conduce in un viaggio emotivo
attraverso le profondità dell'anima umana, esplorando il tema
dell'incertezza, della ricerca di significato e della consapevolezza
della propria esistenza. L'autore dipinge un quadro di confusione e
indecisione, descrivendo il dilemma di non sapere dove andare, se
restare o partire, cosa dire, se parlare o tacere. Questa sensazione di
smarrimento e di vuoto interiore viene resa con grande intensità
attraverso l'uso di immagini suggestive e contrastanti.
Dal punto di vista della metrica, pur prevalendo l'ottonario come verso
(gli accenti sono tutti sulla settima sillaba), la poesia si articola
principalmente in versi liberi, senza una struttura metrica rigida, che
conferisce un senso di libertà e spontaneità al testo. Tuttavia,
emergono alcune ripetizioni ritmiche che contribuiscono a enfatizzare
concetti chiave, come ad esempio nella frase "Se vissuto intensamente /
Libero il cuore e libera la mente", dove la ripetizione del suono "libe-"
crea un effetto di risonanza e di enfasi.
Quanto alle rime, esse sono presenti solo in modo occasionale e non
seguono uno schema fisso. Tuttavia, l'autore fa un uso sapiente delle
rime interne, baciate o alternate e delle assonanze per conferire
musicalità e coesione al testo, come ad esempio nell'accostamento di
"follia" e "vita" o di "poesia" e "dita" ovvero deve/crede.
Il verso che mi ha particolarmente colpito è "E
se morire poi si deve / Meglio farlo in cui si crede",
non solo per il suo significato profondo e suggestivo, ma anche per la
sua struttura bilanciata e incisiva. La sua semplicità e chiarezza
comunicativa lo rendono un punto focale della poesia, che invita il
lettore a riflettere sulle proprie convinzioni e sul coraggio di vivere
secondo i propri valori.
In sintesi, "Se vissuto intensamente" di Ben Tartamo è una poesia che,
pur nella sua semplicità formale, riesce a trasmettere emozioni profonde
e a stimolare una riflessione sulla vita e sul suo significato,
attraverso l'uso sapiente di uno stile chiaro e accessibile.
Prof. Marino
Spadavecchia
"Poesie pubblicate il 14-15-16 Marzo 2024"
**"Giardino D'Innocenza" - Laura Lapietra**
In questo componimento lirico, Laura Lapietra ci
trasporta in un giardino di innocenza, un luogo dove la purezza dell'infanzia
si manifesta in tutto il suo splendore. Corriamo leggeri sull'erba fresca del
mattino, che è bagnata dalla rugiada scintillante come gemme. Confidiamo nei
dolci occhi verdi, simbolo di speranza e innocenza, anche quando si riempiono
di lacrime.
Questo giardino è un luogo sacro, un letto d'innocenza
dove possiamo esprimere liberamente le nostre emozioni più vive accanto ai
nostri desideri più profondi. Qui, ogni male è ancora lontano, e il profumo
della purezza permea l'aria dei primi anni di vita. Tuttavia, il mondo
esterno, rappresentato dalla mano dell'errore, minaccia di macchiare questa
purezza con la malizia e l'inganno.
Ma anche di fronte alle emozioni più intense e
contrastanti, i gentili sentimenti dell'infanzia risplendono come pastelli
delicati, creando un armonioso contrasto con il rosso acceso delle emozioni
forti. Il nostro sguardo, motivato dalla speranza e dalla fiducia, si solleva
verso il cielo azzurro, mentre ci sentiamo avvolti dall'amore materno, un
amore che sogna e protegge il futuro attraverso gli occhi del proprio figlio.
Questo legame tra madre e figlio è indistruttibile,
sigillato con il marchio dell'adorata predilezione. È un coltre d'amore che il
tempo non potrà mai sfiorare, un legame magico che rimarrà eterno nonostante
le sfide e le avversità della vita.
In questa poesia, Laura Lapietra celebra la bellezza e
la fragilità dell'infanzia, e ci ricorda il potere trasformativo dell'amore
materno. È un invito a custodire gelosamente la nostra innocenza interiore e a
coltivare un futuro luminoso e pieno di speranza.
**"Assaggiando l'Amarezza" -
Salvatore Armando Santoro**
In questo frammento poetico, l'autore ci offre uno
sguardo penetrante sulle contraddizioni e l'ipocrisia del mondo moderno.
Attraverso l'immagine di un assaggio amaro, ci invita a riflettere sulle
nostre interazioni con una società corrotta e disillusa.
Sorseggiando l'ipocrisia di questo mondo strano, ci
troviamo a confrontarci con la dura realtà della gente a cui offriamo il
nostro aiuto, spesso senza ricevere gratitudine in cambio. Rimane il rimpianto
e la delusione di aver amato invano, mentre il pianto diventa il solitario
sfogo di chi ancora crede nella bontà intrinseca del mondo.
L'autore esprime il desiderio di cancellare le frontiere
mentali e fisiche che ci separano, di abbattere le barriere che dividono le
persone. Tuttavia, questo desiderio viene contrastato dalla dura realtà delle
guerre e delle divisioni che persistono nel mondo, alimentate dalla cupidigia
e dall'odio umano.
La poesia è pervasa da un senso di disillusione e
tristezza, ma anche da una fiamma di speranza che brucia nel cuore di coloro
che ancora credono nella possibilità di un mondo migliore. Attraverso le
parole dell'autore, ci viene ricordato il nostro dovere di combattere
l'ingiustizia e l'odio, e di lavorare per un futuro in cui la pace e la
solidarietà possano trionfare sulle divisioni e sulle discordie.
**"Non conosco più Amore di
questo" - Piacentino Alessandra**
In queste poche righe, Piacentino Alessandra ci
offre una profonda riflessione sull'amore, evidenziando la sua natura
universale e la sua presenza pervasiva in ogni aspetto della vita.
L'autore inizia esprimendo un senso di
disillusione nei confronti dell'amore tradizionale tra uomo e donna,
descrivendolo come un fallimento fatto di belle parole e emozioni
superficiali. Tuttavia, emerge una nuova prospettiva: l'amore vero è incarnato
dalla compassione e dall'empatia, dal mettere il cuore in ogni gesto e azione.
Questo concetto di amore abbraccia tutte le forme
della vita: dall'amore per la natura ai silenzi delle persone, dai gesti non
detti agli errori commessi. È un'energia che permea tutto, che ama senza
riserve e attrae con la sua luminosità.
L'amore, dunque, è una forza che perdona e non
respinge, che accoglie tutto ciò che è umano e imperfetto. È la semplice
capacità di amare senza condizioni, di riconoscere la bellezza nelle piccole
cose, come una manciata di polvere di cielo e luce di stelle.
In conclusione, Piacentino Alessandra ci invita a
guardare oltre le convenzioni sociali dell'amore romantico e a riconoscere la
sua vera essenza: un'energia universale che pervade tutto e che ci connette
profondamente con il mondo che ci circonda.
**"La Bucìa ha le Zampe
Corte" - Armando Bettozzi**
In questo componimento dialettale, Armando
Bettozzi ci offre una riflessione profonda sulla natura umana e sulle
strategie utilizzate per ottenere il successo e la vittoria nelle sfide della
vita.
L'autore inizia affermando che non basta ammassare
risorse e potere per vincere, poiché alla fine sarà la verità a trionfare. Non
si può convincere gli altri a proprio piacimento, né attraverso l'uso di
parole velenose o manipolazioni segrete. Al contrario, più si cerca di
manipolare la gente con l'inganno, meno essa ascolterà.
La "bucìa", simbolo delle trame oscure e delle
manovre subdole, ha sempre zampe corte, incapaci di raggiungere la vera
vittoria e il rispetto genuino degli altri. Punire gli altri per il loro
pensiero indipendente non è il modo per vincere un'elezione o guadagnare il
rispetto. I saggi insegnano che alla fine la verità e l'integrità prevarranno
sempre, portando alla luce le falsità e le manipolazioni dei poco seri.
In conclusione, col suo potente spirito romanesco,
Armando Bettozzi ci invita a riflettere sulle vere qualità che portano al
successo e al rispetto: l'onestà, la trasparenza e il rispetto per la libertà
di pensiero degli altri. Le trame oscure e le manipolazioni non porteranno mai
alla vera vittoria, ma solo alla perdita della fiducia e del rispetto degli
altri.
**"L'Essenza" - Felice
Serino**
In questo breve ma intenso frammento poetico,
Felice Serino ci offre una visione profonda dell'essenza umana e del suo
legame con l'universo.
L'autore descrive l'essenza come una forza che si
manifesta sia all'esterno che all'interno di noi stessi, attraversandoci senza
limiti di spazio e tempo. È una presenza onnipresente, eterea e primordiale,
simile al soffio vitale che accompagnò la prima luce del mondo.
L'immagine della "nave astrale" ci suggerisce un
viaggio dell'anima attraverso l'universo, libera da vincoli terreni e
materiali. L'anima diviene un ente libero, in grado di sollevarsi al di sopra
delle limitazioni della vita quotidiana e di esplorare gli infiniti orizzonti
dell'esistenza.
In questo breve passaggio, Felice Serino ci invita
a riflettere sulla natura profonda dell'essere umano e sul suo legame
indissolubile con l'universo. L'essenza dell'uomo è infinita, eterna e in
continua evoluzione, e solo abbracciando la sua natura più profonda possiamo
veramente comprendere il nostro posto nell'universo.
**"Pensieri Lievi" -
Antonietta Ursitti**
In questo delicato componimento, Antonietta
Ursitti dipinge un'immagine suggestiva dell'alba che si affaccia dolcemente,
quasi furtiva, nel cielo. L'alba, con il suo sguardo incantevole, sembra
comunicare con la luna, annunciando la serenità che giunge con il nuovo
giorno.
L'autrice evoca un senso di eternità e incanto
nell'atmosfera matutina, suggerendo che in quei momenti si possa intravedere
qualcosa di più grande e duraturo, al di là delle preoccupazioni quotidiane.
Tuttavia, mentre la natura si risveglia con tranquillità, l'essere umano resta
ancorato alla terra, intrecciando pensieri lievi e fugaci.
Questi "pensieri lievi" potrebbero rappresentare
le riflessioni e le meditazioni dell'anima umana, che si perdono tra i fili
sottili della mente. Sono pensieri che sfiorano appena la superficie della
coscienza, portando con sé un senso di leggerezza e serenità.
In conclusione, "Pensieri Lievi" ci invita a
contemplare la bellezza e la tranquillità dell'alba, e a lasciarci trasportare
dai pensieri fugaci e delicati che ci attraversano durante quei momenti di
quiete e riflessione. È un invito a fermarsi, ad osservare e ad apprezzare la
semplicità e la meraviglia della vita che ci circonda.
**"Come sto...?" - Joseph65**
In questa poesia intensa e struggente, l'autore
dipinge un ritratto emotivo di uno stato d'animo diviso e tormentato.
L'immagine della lampadina, divisa tra la luce e
l'oscurità, diventa la metafora perfetta per descrivere il suo stato
interiore. La metà accesa rappresenta la parte di lui che è ancora in grado di
vedere la realtà, di affrontare la dura verità della vita e di continuare ad
andare avanti nonostante il dolore e la perdita. Tuttavia, questa luce porta
con sé una consapevolezza dolorosa e un senso di solitudine, poiché la
presenza della persona amata è assente.
D'altra parte, la metà spenta simboleggia il
desiderio di evadere dalla realtà, di nascondersi nel buio per non affrontare
il dolore e il vuoto lasciato dalla perdita. È la parte di lui che vorrebbe
credere che tutto sia solo un brutto sogno, che presto si sveglierà e
ritroverà la persona amata accanto a sé.
La poesia esprime un senso profondo di lutto e di
struggente nostalgia, mescolato a una lotta interiore tra la necessità di
continuare ad andare avanti e il desiderio di rinchiudersi nel buio del
dolore.
In conclusione, "Come sto...?" ci offre uno
sguardo commovente sulla complessità delle emozioni umane di fronte alla
perdita e al dolore, invitandoci a riflettere sulla natura fragile e
contraddittoria della nostra esistenza.
**"All'Imbrunire" - Flora
Fazzari**
In questa poesia, Flora Fazzari ci trasporta in un
momento di transizione tra il giorno e la notte, dipingendo con delicatezza e
poesia il paesaggio che si manifesta durante l'imbrunire.
Il cielo azzurro, adornato da nubi sparse, offre
uno spettacolo suggestivo mentre il sole si avvicina all'orizzonte per
concludere la sua giornata. Gli alberi, maestosi e imponenti, si stagliano
contro il cielo, mentre il vento fresco porta con sé il profumo rinfrescante
del mare.
La collina circostante viene avvolta da una luce
dorata, mentre tutto intorno cala il silenzio e la serenità. Il canto leggero
degli uccelli si unisce al susseguirsi delle ombre mentre il giorno si prepara
a lasciare spazio alla notte.
Infine, l'autrice suggerisce che tutto intorno è
pronto a riposare, quasi in attesa del meritato riposo notturno che giunge con
l'imbrunire.
In questa poesia, Flora Fazzari cattura con
maestria l'atmosfera di pace e serenità che avvolge la natura durante il
tramonto, invitandoci a contemplare e ad apprezzare la bellezza dei momenti
fugaci e preziosi che la vita ci offre.
**"Camminavo nella Nebbia" -
Franco Fronzoli**
In questo intenso componimento, Franco Fronzoli ci
porta in un viaggio attraverso la nebbia del passato, mentre affronta i
ricordi e le emozioni che lo avvolgono.
La nebbia diventa la metafora della confusione e
dell'incertezza che permeano il suo cuore, portando con sé una spina di
nostalgia che lo pungola costantemente. I ricordi dell'infanzia si fanno
sempre più pressanti e presenti, lasciando l'autore sprofondare nel buio del
suo passato.
Il cammino nella nebbia diventa un percorso senza
meta, un lento incedere legato a pensieri svaniti e folli ricordi ancora
vividi. In un giorno d'inverno, circondato dalla fredda bellezza della neve
sugli alberi, l'autore cammina come un automa, alla ricerca disperata di nuove
speranze e passioni, ma incapace di trovare conforto nelle strade contorte e
solitarie che percorre.
Ancora oggi, l'autore continua il suo viaggio
verso il destino, senza pensare al domani, agli amori, alle gioie o ai dolori
che potrebbero attendere lungo il cammino.
In questa poesia struggente, Franco Fronzoli ci
invita a riflettere sulla natura del passato e sulle sue influenze nel
presente, esplorando i confini tra memoria e speranza, tra nostalgia e
desiderio di rinascita.
**"Correva l'anno" - Bruno
Amore**
In un'epoca ormai lontana, l'usura del tempo si
svela lentamente, rivelando antiche tracce di vita su una delle periferie
della città. Le rotaie arrugginite emergono come vertebre di un tempo passato,
simboli di un'epoca di antico splendore e di viaggi intrisi di avventura. La
groppa del cavallo d'acciaio, ora sepolta nel macadam, racconta storie di
viaggiatori intraprendenti e di destini intrecciati lungo le vie della
metropoli.
Nella mente dell'autore risuonano gli echi del
passato: lo scroscio del tram, il suono melodioso della campanella, il gelato
da gustare di corsa e la cartella scolastica da portare a tracolla. Questi
ricordi, così vividi e palpabili, trasportano il lettore in un viaggio
attraverso il tempo, risvegliando sensazioni dimenticate e profumi ormai
sbiaditi.
Ma è soprattutto la figura della mano morbida che
afferrava la giacchetta, decisa ma avvolta dal profumo materno, che incanta
l'anima dell'autore. È un gesto che racchiude in sé tutta la dolcezza e la
protezione dell'infanzia, un legame indissolubile con le radici e con i
momenti che hanno plasmato la persona che siamo oggi.
In questa poesia magistrale, Bruno Amore esplora
con maestria le profondità della memoria e dell'anima umana, invitandoci a
riflettere sulla bellezza e sulla complessità della vita vissuta, e sulla
meraviglia che si nasconde dietro ogni singolo ricordo.
**"Il Tempo dell'Amore" -
Bruno Castelletti**
In questa poesia delicata e suggestiva di Bruno
Castelletti, il tempo dell'amore è dipinto con tocchi poetici e vibranti, che
evocano immagini vivide e sensazioni profonde.
Nel vasto prato verde, il protagonista correva a
piedi nudi, immergendosi nell'essenza della natura e cogliendo con cura ogni
fiore che incrociava il suo cammino. I capelli biondi danzavano al vento,
mentre un canto appassionato si perdeva tra gli alberi e i sentieri, creando
un'atmosfera magica e coinvolgente.
Ma oltre alla bellezza paesaggistica, dietro il
sorriso dell'amata si celava la promessa di una notte incantata, rischiarata
dalla luce della luna e colma di emozioni profonde.
Oggi, nel ricordo di quel tempo lontano, l'autore
rivive la calda atmosfera di quei giorni e la speranza di rivedere ancora una
volta la sua amata valle. È un'ode alla bellezza della natura e alla potenza
dell'amore, che permea ogni pagina di questa struggente poesia.
**"Urna Materna" - Alessio
Romanini**
In questa poesia di Alessio Romanini, il tema
della morte e dell'eternità viene trattato con una profondità e una maestria
che cattura l'anima del lettore.
Le pallide lapidi muti, testimoni silenziosi
dell'eterno riposo, si ergono su una terra arida e piangente, accogliendo i
defunti nell'oblio eterno del cimitero. Ma dietro questa facciata di quiete e
solitudine, si cela una profonda vanità, un'effigie pavida che si perde
nell'eternità come una stella cadente.
Il dolore, distante e mutevole, non trova eco nel
silenzio della morte, e il cuore collassato dalla fine non riesce a
trasmettere il suo brivido dimenticato. In questo scenario di quiete eterna,
ci si chiede dove sia l'infinito, dove sia incagliata la speranza di un oltre.
Il silenzio dell'eternità non risponde alle
domande, ma forse la risposta si trova nel ritorno al grembo materno,
nell'urna dell'interminato spazio, dove ogni cosa trova la sua quiete e il suo
riposo finale.
In questa poesia, Alessio Romanini ci conduce in
un viaggio attraverso i confini della vita e della morte, invitandoci a
riflettere sulla natura transitoria dell'esistenza e sulla ricerca di
significato nell'infinito universo che ci circonda.
**"La Piantina" - Sandra
Greggio**
In questa poesia delicata di Sandra Greggio,
l'autrice esprime il tema della resilienza e della forza interiore attraverso
l'immagine poetica di una piccola piantina.
L'io narrante racconta di un'esperienza
trascendente, in cui ha toccato l'infinito diventando parte integrante della
natura stessa: una nuvola, un raggio di sole, il cielo aperto e una cascata
d'acqua limpida. In quel momento, affrontava la giornata con un sorriso sulle
labbra, immune alle lacrime.
Ma ora, l'autrice si identifica con una piantina,
che con la forza vitale cresce rigogliosa nonostante l'ambiente ostile del
cemento circostante. Questa piantina diventa il simbolo della tenacia e della
determinazione, un esempio luminoso di resilienza che sfida le avversità e
mostra al mondo la sua forza interiore.
In questo breve componimento, Sandra Greggio ci
ricorda l'importanza di coltivare la speranza e la determinazione anche nei
momenti più difficili, trovando ispirazione nella natura stessa e nella sua
capacità di rigenerarsi e prosperare anche nei contesti più ostili.
**(Senza Titolo)** -
Jacqueline Miu
In queste poche righe intrise di intensità,
l'autrice ci conduce in un viaggio attraverso il buio e la morte, esplorando
le profondità dell'animo umano e la sua relazione con l'oscurità.
L'autrice abbraccia il buio senza timore,
trovandovi una bellezza priva di difetti, e apprezzando il valore dell'ombra
senza bisogno di pedestal, senza pretese di grandezza o riconoscimento. Il
buio diventa così un rifugio, un luogo di quiete e di introspezione, dove il
tremolio delle ali evoca il senso di libertà e di trasformazione.
Eppure, in mezzo a questa oscurità, l'autrice
riconosce il cuore dell'uomo, una fiamma ardente che brucia con intensità
propria. È un'immagine potente e struggente, che ci ricorda la fragilità e la
bellezza della nostra umanità, e la necessità di abbracciare la nostra luce
interiore nonostante le tenebre che ci circondano.
In questa poesia, Jacqueline Miu ci invita a
riflettere sulla natura complessa dell'esistenza umana e sulla nostra capacità
di trovare bellezza e significato anche nei luoghi più oscuri e inesplorati
della nostra anima.
**"Bandiera Bianca" - Carlo
Chionne**
In questa satira arguta di Carlo Chionne, l'autore
ironizza sulle dinamiche politiche internazionali e sulla mancanza di
soluzioni efficaci ai conflitti globali.
Dopo un colloquio dall'aria elvetica, il papa
diventa oggetto di una narrazione patetica, mentre i suoi tentativi di
intrattenere Putin sembrano poco convincenti, tanto da farlo apparire eretico
agli occhi dell'autore.
Ma la vera chiave di lettura si trova nell'ironica
menzione della "Bandiera Bianca", simbolo di resa e di mancanza di soluzioni,
che l'autore assegna ironicamente alla Casa Bianca, sede del potere politico
americano. L'immagine della bandiera chiusa in banca sottolinea il sarcasmo e
la critica nei confronti della mancanza di azione da parte delle istituzioni.
Attraverso un linguaggio arguto e incisivo, Carlo
Chionne ci invita a riflettere sulle contraddizioni e sulle inefficienze del
sistema politico internazionale, mettendo in evidenza la necessità di trovare
soluzioni concrete ai problemi globali anziché accontentarsi di gesti
simbolici e retorici.
**"In Perenne Attesa" -
Antonia Scaligine**
Nella poesia di Antonia Scaligine, l'autrice
esplora il tema dell'attesa con una profondità e una sensibilità che tocca le
corde dell'anima.
Sotto una coltre di silenzio, l'attesa si
manifesta come un'onda che ondeggia nell'infinito mare del tempo, come una
lenza che pesca la speranza tra i momenti impigliati sotto la sabbia. È un
sentimento che avvolge l'autrice, senza che lei sappia esattamente di cosa
stia aspettando, ma che a volte le offre conforto e compagnia, mentre altre
volte la assilla con l'ansia del futuro incerto.
L'attesa si manifesta in molteplici sfaccettature:
dall'attesa di un treno che potrebbe essere già partito o ritardato, al lungo
e tortuoso cammino verso il raggiungimento di un obiettivo. È un'esperienza
carica di emozioni contrastanti, che vanno dalla pazienza alla rabbia,
dall'insofferenza alla gioia.
Ma nonostante le incertezze e le trappole del
tempo, la speranza conforta l'autrice e la pazienza la aiuta ad affrontare
l'attesa con determinazione. Il cervello diventa così una "zona rossa", una
fortezza che protegge l'autrice dalle insidie del dubbio e dell'incertezza,
consentendole di vivere pienamente ogni istante, mentre si avventura nel
labirinto della vita.
Attraverso una prosa vibrante e intensa, Antonia
Scaligine ci invita a riflettere sull'essenza stessa dell'attesa e sulle sfide
che essa ci presenta, mentre ci spinge a perseverare nel perseguimento dei
nostri sogni, nonostante le incertezze e le difficoltà che incontriamo lungo
il cammino.
**"7 ottobre 2023 ?" -
Piero Colonna Romano**
In questa sonetto di Piero Colonna Romano, l'autore esprime una critica
acuta e pungente nei confronti delle azioni di Netanyahu e del governo
israeliano nei confronti dei palestinesi.
L'autore fa riferimento alla lezione impartita ai nazisti e alla decimazione
perpetrata dal governo di Netanyahu, che sembra cercare di pareggiare la
strage di una sera. L'abiezione di questa azione emerge nel confronto
numerico, dove trenta palestinesi vengono considerati degni di un solo
israeliano, e ciò avviene con un'apparente fierezza.
L'autore denuncia la volontà del governo israeliano di spregiare religione e
civiltà nel perpetrare l'eccidio, persino durante il ramadan, e di
promettere terre e atrocità ai coloni israeliani per mantenerli grati.
Queste azioni suscitano sconcerto e incredulità tra gli israeliani stessi.
Infine, l'autore sottolinea l'utilità politica di Netanyahu nel stringere
accordi con il clan degli estremisti, nonostante le conseguenze nefaste per
entrambe le comunità coinvolte.
Attraverso questo sonetto, Piero Colonna Romano invita alla riflessione
critica sulle azioni dei governi e dei leader politici, evidenziando le
conseguenze disumane e l'ipocrisia dietro le promesse di violenza e
occupazione.
Un caro affettuoso saluto a tutti
voi e un vivo ringraziamento al prof. De Ninis che ci ospita così
generosamente in questo azzurro tempio di Bellezza.
Vostro
Ben Tartamo
10-11-12-13 Marzo
Onore al merito dei combattenti azzurri, nel campo della poesia italiana.
Bruno Amore [br1]
Poesie del 10-11-12 marzo 2024
# "Il dolce sortilegio" di Bruno Castelletti
**Significato:** La poesia evoca un'atmosfera magica e sensuale, in cui il
poeta ruba stelle dal firmamento per creare ghirlande da offrire alla persona
amata. La donna è descritta come avvolta da profumi delicati, mentre i loro
movimenti sensuali sono paragonati al gioco con il fuoco del piacere. Il dolce
incanto dura fino all'alba, quando il poeta, appagato dai baci e dalle
carezze, restituisce al paradiso le sue perle.
**Parafrasi:** Il poeta ruba stelle dal cielo per creare ghirlande da regalare
alla sua amata. La donna è avvolta da profumi delicati mentre i loro movimenti
sensuali si mescolano al piacere. L'incanto persiste fino all'alba, quando il
poeta, soddisfatto dall'amore condiviso, restituisce al paradiso le sue
meraviglie.
**Analisi dei versi:** I versi sono brevi ma intensi, descrivendo con poche
parole un'esperienza sensoriale e passionale. La scelta delle immagini evoca
un senso di magia e sensualità, trasportando il lettore in un mondo di incanto
e piacere.
**Analisi delle strofe:** Le strofe sono composte da pochi versi, ma ciascuna
contiene una parte essenziale della narrazione, creando un ritmo fluido che
conduce il lettore attraverso l'esperienza descritta.
**Rime:** Le rime sono presenti in modo naturale, contribuendo a creare un
senso di armonia e musicalità nel testo.
**Figure metriche:** L'uso del verso libero e dell'enjambement conferisce alla
poesia un ritmo libero e naturale, che si adatta perfettamente alla
descrizione dell'incanto vissuto dal poeta.
**Figure retoriche:** La poesia utilizza principalmente immagini e metafore
per trasmettere il senso di magia e sensualità dell'esperienza descritta.
**Commento:** "Il dolce sortilegio" è una poesia che evoca sensazioni di
dolcezza, magia e sensualità, trasportando il lettore in un mondo incantato e
passionale. La scelta delle parole e delle immagini crea un'atmosfera
suggestiva e coinvolgente, che cattura l'attenzione e l'immaginazione del
lettore.
**Strofa preferita:** La strofa che descrive il gioco sensuale delle cosce con
il fuoco del piacere è particolarmente suggestiva, con immagini evocative che
catturano l'essenza della passione e della seduzione.
**Conclusioni:** In conclusione, "Il dolce sortilegio" è una poesia che
celebra l'amore e la sensualità, trasportando il lettore in un viaggio
attraverso l'incanto e il piacere. La bellezza delle immagini e la profondità
delle emozioni rendono questa poesia un'esperienza poetica indimenticabile.
# "Il Mio Nome È Donna" di Laura Lapietra
**Significato:** La poesia celebra l'essenza della donna attraverso una serie
di immagini e metafore evocative, rappresentandola come un essere complesso,
forte e versatile.
**Parafrasi:** La donna è paragonata a una gemma che sboccia delicatamente al
crepuscolo, sotto lo sguardo tenero del sole. È descritta come un'alito
flebile del tempo, una speranza tenace tra le mani di coloro che la accolgono.
La sua essenza è contraddizione, essendo sia maledizione che benedizione
nell'affrontare le sfide quotidiane con coraggio e senza paura. Le sue lacrime
sono vissute nei momenti di sconfitta e di lotta, ma anche nelle emozioni che
permeano la sua esistenza tra illusioni e realtà. La donna è rappresentata
come un mosaico in continuo ricomporre, una madre per natura e una seduttrice
nell'arte della vita.
**Analisi dei versi:** I versi sono ricchi di immagini evocative e metafore
che esplorano la complessità della femminilità. Ogni strofa presenta una nuova
sfaccettatura dell'essenza della donna, dalla sua forza interiore alla sua
capacità di affrontare le sfide della vita.
**Analisi delle strofe:** Le strofe si susseguono in modo fluido, creando un
ritmo armonioso che guida il lettore attraverso le molteplici dimensioni della
femminilità. Ogni strofa aggiunge un nuovo strato di significato alla
descrizione della donna.
**Rime:** Le rime sono presenti in modo naturale e non forzato, contribuendo a
creare un senso di musicalità e armonia nel testo.
**Figure metriche:** Tra le figure metriche possiamo individuare l'uso di
varie forme di ritmo e metrica, che contribuiscono a creare un effetto sonoro
piacevole e coinvolgente.
**Figure retoriche:** La poesia utilizza diverse figure retoriche, tra cui
metafore, personificazioni e antitesi, per descrivere la complessità e la
ricchezza dell'essenza femminile.
**Commento:** "Il Mio Nome È Donna" celebra la bellezza, la forza e la
versatilità della donna, esplorando le molteplici sfaccettature della sua
identità. Attraverso immagini evocative e metafore potenti, la poesia invita
il lettore a riflettere sull'importanza e sulla bellezza della femminilità.
**Strofa preferita:** Una strofa che colpisce particolarmente è quella che
descrive la donna come "madre per natura e latte per il suo pargolo", evocando
un'immagine di amore e nutrimento che rappresenta uno dei ruoli fondamentali
della donna.
**Conclusioni:** In conclusione, "Il Mio Nome È Donna" evoca sensazioni di
ammirazione, rispetto e gratitudine nei confronti della femminilità. La poesia
trasmette un messaggio di empowerment e celebra la bellezza e la forza
intrinseca delle donne.
# "Cannonate d’amore" di Salvatore Armando
Santoro
**Significato:** La poesia parla dell'amore come forza che può trasformare le
persone e la società. L'autore mette in parallelo l'amore e la guerra,
sottolineando come l'amore possa essere una forza positiva capace di cambiare
il mondo, mentre la guerra porta solo distruzione e ingiustizia.
**Parafrasi:** Se dentro di te c'è amore, inevitabilmente lo donerai, anche se
potrebbe richiedere del tempo prima che te ne renda conto. L'amore è una forza
che arricchisce chi lo riceve e non può essere fermato una volta che è stato
acceso. L'autore critica il potere dei prepotenti e dei colonizzatori, che
usano la guerra per arricchirsi a spese degli altri. Invita il popolo a
svegliarsi e a riconoscere chi li sta ingannando, e a reagire per fermare
l'ingiustizia.
**Analisi dei versi:** I versi sono forti e incisivi, con un linguaggio
diretto che trasmette il messaggio con chiarezza e forza emotiva. L'uso di
immagini come "cannonate d’amore" e "carri coi cannoni" crea un forte
contrasto tra l'amore e la violenza della guerra.
**Analisi delle strofe:** Le strofe sono organizzate in modo da evidenziare i
temi principali della poesia: l'amore come forza trasformativa e la guerra
come fonte di ingiustizia e dolore. La progressione del testo guida il lettore
attraverso una riflessione sulla natura dell'amore e del potere.
**Rime:** Le rime sono presenti in modo regolare, contribuendo a creare un
ritmo fluido e coinvolgente nel testo.
**Figure metriche:** L'uso di metriche regolari e di ritmo incalzante
conferisce alla poesia un'energia e una forza che riflettono il tema trattato.
**Figure retoriche:** La poesia utilizza metafore e similitudini per mettere
in contrasto l'amore e la guerra, evidenziando le differenze tra queste due
forze.
**Commento:** "Cannonate d’amore" è una poesia potente che trasmette un
messaggio di speranza e di resistenza contro l'ingiustizia e la violenza.
L'autore invita il lettore a riconoscere il potere trasformativo dell'amore e
a opporsi alla guerra e all'ingiustizia. È un appello alla consapevolezza e
all'azione, che incoraggia a combattere per un mondo migliore.
**Strofa preferita:** La strofa che parla di coloro che aprono gli occhi e
prendono di mira i prepotenti è particolarmente significativa, poiché
rappresenta la speranza e la forza del popolo nel combattere l'ingiustizia.
**Conclusioni:** In conclusione, "Cannonate d’amore" è una poesia che invita
alla riflessione e all'azione, celebrando il potere trasformativo dell'amore e
condannando la violenza e l'ingiustizia della guerra. È un'opera che sprona il
lettore a lottare per la giustizia e per un mondo più equo e compassionevole.
# "Son solo lacrime incomprese" di Piacentino
Alessandra
**Significato:** La poesia evoca un'atmosfera di tranquillità e mistero,
descrivendo la terra come una presenza viva e sensibile. Le lacrime sono
paragonate alla pioggia che rinfresca e purifica l'aria, mentre la natura
circostante è descritta come un luogo magico popolato da creature incantate e
desideri perduti.
**Parafrasi:** La terra viene dipinta come un essere vivente che si nutre di
luce e pioggia, mentre l'ombra delle foglie verdi crea un'atmosfera di quiete
e serenità. Nell'osservare l'ineffabile bellezza della natura, si trova la
pace interiore, sommersi nella profonda essenza della vita. La musica della
natura si alza sopra e sotto di noi, rivelando la presenza di emozioni
nascoste e sogni dimenticati.
**Analisi dei versi:** I versi sono caratterizzati da una serie di immagini
poetiche che evocano sensazioni di bellezza e mistero. L'uso di metafore e
similitudini crea un'atmosfera magica e suggestiva che coinvolge il lettore
nell'esperienza descritta.
**Analisi delle strofe:** Le strofe si susseguono in modo fluido, guidando il
lettore attraverso un viaggio nella natura e nell'animo umano. Ogni strofa
aggiunge un nuovo strato di significato alla descrizione della bellezza e
della complessità del mondo naturale.
**Rime:** Le rime sono presenti in modo naturale e armonioso, contribuendo a
creare un ritmo melodico che si adatta alla descrizione poetica della natura.
**Figure metriche:** L'uso di metriche regolari e di ritmo incalzante
conferisce alla poesia un'energia e una musicalità che riflettono il tema
trattato.
**Figure retoriche:** La poesia utilizza metafore e similitudini per
descrivere la bellezza e la maestosità della natura, trasmettendo un senso di
meraviglia e di incanto.
**Commento:** "Son solo lacrime incomprese" è una poesia che celebra la
bellezza e la grandezza della natura, invitando il lettore a contemplare la
sua magia e il suo mistero. Attraverso immagini poetiche e evocative, l'autore
trasmette una sensazione di tranquillità e di meraviglia di fronte alla
bellezza del mondo naturale.
**Strofa preferita:** La strofa che descrive la presenza di fatine ed elfi
nella foresta di lucciole crisalidi è particolarmente suggestiva, evocando
un'atmosfera di magia e di incanto.
**Conclusioni:** In conclusione, "Son solo lacrime incomprese" è una poesia
che invita il lettore a riflettere sulla bellezza e sulla grandezza della
natura, trasmettendo una sensazione di meraviglia e di incanto di fronte alla
sua maestosità. È un'opera che celebra la vita e la sua infinita varietà di
forme ed espressioni.
# "SEMPRE MEJO TARDI CHE MAI…." di Armando
Bettozzi
**Significato:** La poesia ironizza sulla richiesta di aiuto rivolta alla
sedicente veggente Gisella, chiedendo numeri per il lotto, mentre si parla
della Madonna. Viene esplorato il tema della devozione e del rapporto tra fede
e materialismo, attraverso un linguaggio colloquiale e ironico.
**Parafrasi:** Il narratore chiede a Gisella di fornirgli dei numeri per il
lotto, sperando così di migliorare la sua situazione finanziaria. Si allude al
fatto che Gisella, con la sua devozione, sembra ricevere molti aiuti da parte
degli altri fedeli, e il narratore spera di ottenere lo stesso trattamento.
Viene discusso il rapporto tra fede e materialismo, con una nota di ironia e
sarcasmo.
**Analisi dei versi:** I versi sono caratterizzati da un linguaggio
colloquiale e ironico, che riflette il tono leggero e scherzoso della poesia.
Viene utilizzato un linguaggio diretto e semplice, che contribuisce a creare
un'atmosfera di familiarità e vicinanza al lettore.
**Analisi delle strofe:** Le strofe sono organizzate in modo da seguire il
flusso del pensiero del narratore, creando un ritmo dinamico e coinvolgente.
Ogni strofa aggiunge un nuovo elemento alla narrazione, conducendo il lettore
attraverso una serie di riflessioni sulla fede e sul desiderio di migliorare
la propria situazione.
**Rime:** Le rime sono presenti in modo regolare, contribuendo a creare un
ritmo fluido e armonioso nel testo.
**Figure metriche:** L'uso di metriche regolari e di ritmo incalzante
conferisce alla poesia un'energia e una musicalità che riflettono il tema
trattato.
**Figure retoriche:** La poesia utilizza principalmente il sarcasmo e l'ironia
per mettere in luce il contrasto tra la richiesta di aiuto e la devozione
religiosa. Viene anche utilizzato l'umorismo per rendere più leggera e
divertente la narrazione.
**Commento:** "SEMPRE MEJO TARDI CHE MAI…." è una poesia che esplora in modo
leggero e ironico il rapporto tra fede e materialismo, attraverso il racconto
di una richiesta di aiuto rivolta a suor Gisella. Con un linguaggio
colloquiale e scherzoso, l'autore invita il lettore a riflettere sulla propria
condizione umana e sulle sue ambizioni materiali, mentre mette in discussione
l'efficacia della devozione religiosa nel migliorare la propria situazione.
**Strofa preferita:** La strofa che menziona il vescovo e la sua reazione alla
richiesta di aiuto è particolarmente divertente, aggiungendo un tocco di
umorismo alla narrazione.
**Conclusioni:** In conclusione, "SEMPRE MEJO TARDI CHE MAI…." è una poesia
che invita il lettore a riflettere sulla propria condizione umana e sulle
proprie ambizioni materiali, attraverso un racconto leggero e ironico di una
richiesta di aiuto rivolta a Gisella. Con il suo tono scherzoso e sarcastico,
l'autore offre una visione divertente e provocatoria del rapporto tra fede e
materialismo.
# "Lontano" di Salvatore Camonita
**Significato:** La poesia descrive una distanza emotiva tra due persone,
rappresentate simbolicamente come separate da leghe di spazio. Le parole del
narratore sono "edulcorate", ovvero addolcite o attenuate, e vengono lanciate
attraverso questo spazio che li divide, senza poter raggiungere il
destinatario. Nonostante ciò, il narratore continua a guardare solitario verso
il destinatario, che si trova lontano nello spazio "muto e adorno"
dell'orizzonte.
**Parafrasi:** Il narratore si trova a lanciare le sue parole verso qualcuno
che è lontano, rappresentato simbolicamente da una distanza di leghe. Le sue
parole sono dolci ma non possono superare questa distanza. Anche se il
destinatario è lontano, il narratore continua a guardare nella sua direzione,
rimanendo solo e isolato.
**Analisi dei versi:** I versi sono brevi ma evocativi, con immagini che
rappresentano la distanza emotiva tra il narratore e il destinatario. L'uso
della parola "edulcorate" suggerisce un tentativo di mitigare la distanza
emotiva con parole dolci o gentili.
**Analisi delle strofe:** La poesia è composta da una sola strofa, che crea un
senso di continuità e di fluidità nella narrazione. La descrizione della
distanza emotiva tra il narratore e il destinatario è accentuata dalla
ripetizione della parola "lontano" e dall'immagine dell'orizzonte che separa i
due.
**Rime:** Non ci sono rime evidenti nella poesia, contribuendo a creare un
senso di libertà e di fluidità nel testo.
**Figure metriche:** L'uso di versi brevi e di una struttura sintattica
semplice conferisce alla poesia un ritmo fluido e scorrevole.
**Figure retoriche:** La poesia utilizza principalmente immagini e metafore
per descrivere la distanza emotiva tra il narratore e il destinatario.
L'immagine delle "parole edulcorate" lanciate attraverso lo spazio simboleggia
il tentativo del narratore di superare questa distanza.
**Commento:** "Lontano" è una poesia che esplora il tema della distanza
emotiva tra due persone, utilizzando immagini evocative e metafore per
trasmettere un senso di solitudine e isolamento. Il narratore è rappresentato
come una figura solitaria che continua a guardare verso il destinatario,
nonostante la distanza che li separa.
**Strofa preferita:** La poesia è composta da una sola strofa, quindi non c'è
una strofa specifica che possa essere indicata come preferita. Tuttavia,
l'immagine dell'orizzonte che separa il narratore e il destinatario è
particolarmente suggestiva e evocativa.
**Conclusioni:** In conclusione, "Lontano" è una poesia che trasmette un senso
di solitudine e isolamento attraverso l'immagine della distanza emotiva tra il
narratore e il destinatario. Con il suo linguaggio semplice e le sue immagini
evocative, l'autore offre una riflessione sulla natura della comunicazione e
delle relazioni umane.
# "Inverno" di Renzo Montagnoli
**Significato:** La poesia descrive l'inverno come una stagione fredda e
implacabile, con la neve che crepita sotto i passi e il freddo che stringe
come un abbraccio mortale. Il narratore si trova a camminare verso casa,
desideroso di riposare ma consapevole del pericolo di addormentarsi
nell'inverno gelido, dove chi si ferma e si addormenta potrebbe non
risvegliarsi più. Esprime il desiderio struggente di tornare alla sua casa e
alla sua famiglia, ma teme di non farcela. Alla fine, mentre cade, immagina un
prato primaverile con crochi, un sole splendente e un ruscello accanto a casa,
ma si rende conto che sarà una casa vuota senza di lui.
**Parafrasi:** Il narratore descrive la durezza dell'inverno, con la neve che
copre tutto attorno e il freddo che penetra fino all'osso. Sta cercando di
tornare a casa, ma la strada è lunga e faticosa. Ha paura di addormentarsi
nell'inverno gelido e non risvegliarsi più. Desidera ardentemente tornare alla
sua famiglia e al calore del fuoco domestico, ma teme di non farcela. Mentre
cade, immagina un futuro primaverile pieno di vita e colore, ma si rende conto
che sarà una casa vuota senza di lui.
**Analisi dei versi:** I versi sono carichi di immagini suggestive e di
emozioni profonde. L'uso di metafore come "stalattiti di ghiaccio" e "mortale
abbraccio" contribuisce a creare un'atmosfera di freddezza e desolazione.
**Analisi delle strofe:** Le strofe sono organizzate in modo da seguire il
flusso dei pensieri del narratore, creando un senso di progressione e di
intensificazione delle emozioni. Ogni strofa aggiunge un nuovo strato di
significato alla descrizione della durezza dell'inverno e del desiderio del
narratore di tornare a casa.
**Rime:** Le rime sono presenti in modo regolare, contribuendo a creare un
ritmo fluido e armonioso nel testo.
**Figure metriche:** L'uso di metriche regolari e di ritmo incalzante
conferisce alla poesia un'energia e una musicalità che riflettono il tema
trattato.
**Figure retoriche:** La poesia utilizza principalmente immagini e metafore
per trasmettere le emozioni del narratore e descrivere la durezza dell'inverno
e il desiderio di tornare a casa.
**Commento:** "Inverno" è una poesia che evoca un senso di desolazione e di
struggimento attraverso immagini evocative e un linguaggio ricco di emozioni.
Il narratore è rappresentato come una figura vulnerabile e sperduta,
combattendo contro le forze implacabili dell'inverno mentre cerca
disperatamente di tornare alla sua casa e alla sua famiglia. La poesia offre
una riflessione profonda sulla fragilità della vita umana e sul desiderio
universale di appartenenza e di calore familiare.
**Strofa preferita:** La strofa che descrive l'immagine di un prato
primaverile con crochi, un sole splendente e un ruscello vicino a casa è
particolarmente suggestiva e toccante, poiché rappresenta il desiderio del
narratore di un futuro luminoso e pieno di vita, nonostante le avversità
dell'inverno.
**Conclusioni:** In conclusione, "Inverno" è una poesia che trasmette un senso
di disperazione e di struggimento attraverso immagini evocative e un
linguaggio carico di emozioni. Il narratore è rappresentato come una figura
vulnerabile e sperduta, combattendo contro le forze implacabili dell'inverno
mentre cerca disperatamente di tornare alla sua casa e alla sua famiglia. La
poesia offre una riflessione profonda sulla fragilità della vita umana e sul
desiderio universale di appartenenza e di calore familiare.
# "Doppelganger" (alla maniera di Caproni) di
Felice Serino
**Significato:** La poesia evoca il concetto del doppelganger, ovvero una
figura o una entità che si presenta come doppia o speculare al sé stesso. Nel
testo, il narratore esprime il desiderio di uscire da sé stesso per incontrare
questa entità, suggerendo una riflessione sulla dualità dell'essere e sul
desiderio di esplorare le proprie parti nascoste o non conosciute.
**Parafrasi:** Il narratore riflette sul concetto del doppelganger e sul
desiderio di incontrare questa figura che si presenta come una replica di sé
stesso. Esprime il desiderio di uscire da sé stesso per intraprendere questo
incontro, suggerendo un desiderio di esplorazione e di scoperta delle proprie
parti nascoste o meno conosciute.
**Analisi dei versi:** I versi sono brevi ma incisivi, catturando l'essenza
della riflessione sul doppelganger e sulla dualità dell'essere umano. L'uso
della parola "uscire" suggerisce un movimento verso l'esterno, mentre
"incontrarmi" indica un desiderio di connessione e di confronto con l'entità
speculare.
**Analisi delle strofe:** La poesia è composta da una sola strofa, che crea un
senso di continuità e di fluidità nella riflessione del narratore sul concetto
del doppelganger. La brevità della strofa riflette l'essenza essenziale del
desiderio di esplorare e comprendere la propria dualità.
**Rime:** Non ci sono rime evidenti nella poesia, contribuendo a creare un
senso di libertà e di fluidità nel testo.
**Figure metriche:** L'uso di versi brevi e di una struttura sintattica
semplice conferisce alla poesia un ritmo fluido e scorrevole.
**Figure retoriche:** La poesia utilizza il concetto del doppelganger come un
dispositivo retorico per esplorare la dualità dell'essere umano e il desiderio
di conoscere le proprie parti nascoste o non riconosciute.
**Commento:** "Doppelganger" è una poesia che riflette sul concetto della
doppia identità e sulla dualità dell'essere umano, esplorando il desiderio di
incontrare e comprendere questa entità speculare. Con un linguaggio semplice
ma evocativo, l'autore offre una riflessione profonda sulla natura umana e sul
desiderio universale di esplorare e comprendere se stessi.
**Strofa preferita:** La poesia è composta da una sola strofa, quindi non c'è
una strofa specifica che possa essere indicata come preferita. Tuttavia,
l'immagine del narratore che desidera uscire da sé stesso per incontrare il
proprio doppelganger è particolarmente evocativa e suggestiva.
**Conclusioni:** In conclusione, "Doppelganger" è una poesia che riflette sul
concetto della doppia identità e sulla dualità dell'essere umano, esplorando
il desiderio universale di esplorare e comprendere le proprie parti nascoste o
meno conosciute. Con un linguaggio semplice ma evocativo, l'autore offre una
riflessione profonda sulla natura umana e sul desiderio di connessione e di
comprensione di sé stessi.
# "Nell’ombra dei miei pensieri" di Franco
Fronzoli**
**Significato:** La poesia descrive il flusso dei pensieri del narratore
mentre riflette sulla presenza e l'assenza di una persona cara. Il narratore
vede questa persona seduta su foglie sparse nel viale dei suoi ricordi,
evocando immagini di autunno e inverno. Rievoca momenti di felicità con questa
persona, come camminare sotto la pioggia al mare. Tuttavia, c'è anche una
sensazione di solitudine e incertezza, rappresentata dall'ombra silente che
cammina nella notte e che scompare al sorgere del sole, lasciando spazio a
nuovi pensieri e speranze.
**Parafrasi:** Il narratore riflette sulla presenza e l'assenza di una persona
cara, immaginandola seduta nel viale dei suoi ricordi. Rievoca momenti felici
con questa persona, come camminare sotto la pioggia al mare, ma sperimenta
anche sentimenti di solitudine e incertezza mentre la persona scompare
nell'ombra della notte e lascia spazio a nuovi pensieri e speranze.
**Analisi dei versi:** I versi sono caratterizzati da immagini evocative e
metafore che riflettono il flusso dei pensieri del narratore e la sua
esperienza emotiva. L'uso di parole come "ombra", "sole" e "luna" crea un
senso di dualità e transizione tra luce e oscurità, felicità e solitudine.
**Analisi delle strofe:** La poesia è divisa in strofe che descrivono diversi
momenti e ambientazioni legati ai ricordi del narratore. Questa struttura
contribuisce a creare un senso di movimento e di progressione nella
narrazione, riflettendo il flusso dei pensieri del narratore.
**Rime:** Le rime sono presenti in modo regolare, contribuendo a creare un
ritmo fluente e armonioso nel testo.
**Figure metriche:** L'uso di metriche regolari conferisce alla poesia un
ritmo melodico e incalzante, che si adatta al flusso dei pensieri del
narratore.
**Figure retoriche:** La poesia utilizza principalmente metafore e
similitudini per descrivere i sentimenti del narratore e la sua esperienza
emotiva. L'immagine dell'ombra che scompare al sorgere del sole rappresenta la
transitorietà dei momenti di felicità e di solitudine nella vita del
narratore.
**Commento:** "Nell’ombra dei miei pensieri" è una poesia che esplora il tema
della memoria, della presenza e dell'assenza di una persona cara nella vita
del narratore. Attraverso immagini evocative e una narrazione emotiva,
l'autore offre una riflessione profonda sulla natura dei ricordi e delle
emozioni umane.
**Strofa preferita:** La strofa che descrive l'ombra silente che cammina nella
notte con le stelle che guardano è particolarmente suggestiva e toccante,
offrendo un'immagine potente della solitudine e dell'incertezza del narratore.
**Conclusioni:** In conclusione, "Nell’ombra dei miei pensieri" è una poesia
che esplora il tema della memoria e dell'emozione attraverso immagini
evocative e una narrazione emotiva. Il narratore riflette sulla presenza e
sull'assenza di una persona cara, rievocando momenti felici e sperimentando
sentimenti di solitudine e incertezza mentre la persona scompare nell'ombra
della notte. La poesia offre una riflessione profonda sulla natura dei ricordi
e delle emozioni umane, invitando il lettore a esplorare i propri sentimenti e
le proprie esperienze emotive.
# "erano anni, quelli" di Bruno Amore**
**Significato:** La poesia riflette sul passare del tempo e sulle esperienze
vissute durante un periodo specifico della vita del narratore. Descrive la
routine quotidiana di chi indossava zoccoli o sandali fino all'autunno, quando
le scarpe chiuse diventavano indispensabili nonostante il loro costo elevato.
I giorni erano segnati da lavoro duro, con brevi pause per riscaldarsi attorno
a un fuoco e per curare piccole ferite. Il narratore ricorda la sensazione di
sollievo nel respirare il fumo di una sigaretta e la lentezza dei battiti del
cuore alla fine della giornata. Tornare a casa era un momento di pace, accolti
da un sorriso di benvenuto e dal calore familiare.
**Parafrasi:** La poesia descrive la vita quotidiana di chi lavorava duro,
indossando zoccoli o sandali fino all'autunno, quando diventava necessario
indossare scarpe chiuse nonostante il loro alto costo. I giorni erano segnati
da lavoro pesante, intervallato da brevi pause attorno a un fuoco per
riscaldarsi e curare piccole ferite. Il narratore ricorda la sensazione di
pace e di sollievo al termine della giornata, quando poteva tornare a casa
accolti dal calore familiare e da un sorriso di benvenuto.
**Analisi dei versi:** I versi sono caratterizzati da una narrazione lineare e
descrittiva, che cattura l'essenza della vita quotidiana del narratore. L'uso
di immagini vivide e di dettagli realistici contribuisce a creare un'atmosfera
autentica e coinvolgente.
**Analisi delle strofe:** La poesia è divisa in strofe che descrivono diverse
fasi della giornata e della routine del narratore. Questa struttura
organizzativa aiuta a delineare il flusso temporale della narrazione e a
guidare il lettore attraverso le esperienze vissute dal narratore.
**Rime:** Le rime sono presenti in modo irregolare, contribuendo a creare un
ritmo naturale e spontaneo nel testo.
**Figure metriche:** L'uso di metriche regolari conferisce alla poesia un
ritmo fluido e armonioso, che si adatta alla narrazione della vita quotidiana
del narratore.
**Figure retoriche:** La poesia utilizza principalmente immagini e dettagli
realistici per descrivere le esperienze del narratore e per catturare
l'atmosfera della vita quotidiana. L'uso di parole come "sorriso", "fuoco" e
"cicca" contribuisce a creare un'immagine vivida e autentica della realtà
vissuta dal narratore.
**Commento:** "erano anni, quelli" è una poesia che offre un ritratto vivido e
coinvolgente della vita quotidiana di chi lavorava duro in un determinato
periodo della vita del narratore. Attraverso immagini evocative e una
narrazione lineare, l'autore cattura l'essenza di un'epoca passata e delle
esperienze vissute dai protagonisti.
**Strofa preferita:** La strofa che descrive il ritorno a casa alla fine della
giornata, accolti da un sorriso di benvenuto e dal calore familiare, è
particolarmente toccante e suggestiva. Offre un momento di pace e di
tranquillità dopo una giornata di lavoro duro.
**Conclusioni:** In conclusione, "erano anni, quelli" è una poesia che offre
un ritratto vivido della vita quotidiana di chi lavorava duro in un periodo
specifico della vita del narratore. Attraverso immagini evocative e una
narrazione lineare, l'autore cattura l'essenza di un'epoca passata e delle
esperienze vissute dai protagonisti, offrendo al lettore un'immersione
autentica nella realtà del tempo e dei luoghi descritti.
# "La natura ha troppo sognato" di Francesco
Soldini**
**Significato:** La poesia riflette sulla bellezza e sulla generosità della
natura durante la primavera, quando il tepore delicato inizia a fiorire e
colorare i prati con una ricca varietà di fiori. Durante l'inverno, i frutti
del lavoro umano diventano fonte di calore e conforto, ma il narratore trova
illuminazione e armonia osservando la bellezza della natura, paragonandola a
un dipinto vivente arricchito dalla poesia delle forme e dei colori.
**Parafrasi:** La poesia descrive la generosità della natura durante la
primavera, quando i prati si riempiono di fiori grazie al tepore mite. Durante
l'inverno, il lavoro umano produce calore e magia attraverso i fuochi, ma il
narratore trova una bellezza più profonda e significativa nell'armonia e nel
miracolo della natura, paragonandola a un dipinto vivente arricchito dalla
poesia delle forme e dei colori.
**Analisi dei versi:** I versi celebrano la bellezza e la generosità della
natura durante la primavera e offrono una riflessione sulla connessione tra
l'essere umano e il mondo naturale. L'uso di immagini evocative e di
linguaggio poetico contribuisce a creare un'atmosfera di meraviglia e
ammirazione per la bellezza della natura.
**Analisi delle strofe:** La poesia è divisa in strofe che descrivono diverse
stagioni e aspetti della natura, creando un ritmo narrativo che riflette il
flusso del tempo e dei cambiamenti nella natura.
**Rime:** Le rime sono presenti in modo regolare, contribuendo a creare un
ritmo melodico e armonioso nel testo.
**Figure metriche:** L'uso di metriche regolari conferisce alla poesia un
ritmo fluido e armonioso, che si adatta alla narrazione della bellezza e della
generosità della natura.
**Figure retoriche:** La poesia utilizza principalmente immagini e metafore
per esprimere il concetto della bellezza e della generosità della natura
durante la primavera. L'uso di parole come "miracolo", "armonia" e "poesia
delle forme" contribuisce a creare un'immagine vivida e evocativa della natura
e del suo potere trasformativo.
**Commento:** "La natura ha troppo sognato" è una poesia che celebra la
bellezza e la generosità della natura durante la primavera, offrendo una
riflessione sulla connessione tra l'essere umano e il mondo naturale.
Attraverso immagini evocative e linguaggio poetico, l'autore cattura l'essenza
della natura e invita il lettore a riflettere sulla sua bellezza e sulla sua
importanza nella vita umana.
**Strofa preferita:** La strofa che descrive il narratore che si illumina
dell'armonia del miracolo di un dipinto con la poesia delle forme è
particolarmente suggestiva e toccante. Offre una visione profonda della
bellezza e della meraviglia della natura, arricchita dalla sensibilità poetica
del narratore.
**Conclusioni:** In conclusione, "La natura ha troppo sognato" è una poesia
che celebra la bellezza e la generosità della natura durante la primavera,
offrendo una riflessione sulla connessione tra l'essere umano e il mondo
naturale. Con immagini evocative e linguaggio poetico, l'autore cattura
l'essenza della natura e invita il lettore a riflettere sulla sua bellezza e
sulla sua importanza nella vita umana.
# "Croce di speranza" di Alessio Romanini**
**Significato:** La poesia riflette sul sacrificio di Cristo sulla croce e
sulla mancanza di risposta da parte dell'umanità alla sua offerta d'amore e
pace. Il narratore esprime il proprio disincanto di fronte alla violenza, alla
povertà, all'odio e all'indifferenza presenti nel mondo, interrogandosi sul
senso del sacrificio di Cristo e sulla sua efficacia nel cambiare il cuore
degli uomini.
**Parafrasi:** La poesia descrive il sacrificio di Cristo sulla croce per
portare pace e amore nel mondo, ma la sua offerta viene ignorata e lui viene
deriso come un malfattore. Il narratore esprime il proprio scetticismo
riguardo alla capacità dell'umanità di rispondere al messaggio di Cristo,
considerando la persistenza della guerra, della povertà, dell'odio e
dell'indifferenza nel mondo. Sebbene ammiri la novità e la benevolenza del
messaggio di Cristo, si interroga su chi sarà in grado di passare attraverso
la stretta via della penitenza.
**Analisi dei versi:** I versi sono caratterizzati da un linguaggio poetico e
riflessivo che esprime il disincanto del narratore di fronte alla mancanza di
risposta dell'umanità al messaggio di Cristo. L'uso di immagini e metafore
contribuisce a creare un'atmosfera di contemplazione e interrogazione.
**Analisi delle strofe:** La poesia è divisa in strofe che esplorano diverse
tematiche legate al sacrificio di Cristo e alla risposta dell'umanità. Questa
struttura organizzativa aiuta a delineare il flusso del pensiero del narratore
e a guidare il lettore attraverso le sue riflessioni.
**Rime:** Le rime sono presenti in modo regolare, contribuendo a creare un
ritmo melodico e armonioso nel testo.
**Figure metriche:** L'uso di metriche regolari conferisce alla poesia un
ritmo fluido e armonioso, che si adatta alla narrazione del tema religioso e
filosofico trattato.
**Figure retoriche:** La poesia utilizza principalmente immagini e metafore
per esprimere concetti complessi legati al sacrificio di Cristo e alla
risposta dell'umanità. L'uso di parole come "croce", "sangue", "pace" e
"amore" evoca simboli religiosi e spirituali che arricchiscono il significato
del testo.
**Commento:** "Croce di speranza" è una poesia che esplora temi religiosi e
filosofici legati al sacrificio di Cristo sulla croce e alla risposta
dell'umanità al suo messaggio di amore e pace. Attraverso immagini evocative e
linguaggio poetico, l'autore offre una riflessione profonda sulla natura umana
e sulla sua capacità di rispondere al divino.
**Strofa preferita:** La strofa che esprime il disincanto del narratore di
fronte alla persistenza della violenza, della povertà, dell'odio e
dell'indifferenza nel mondo è particolarmente potente e toccante. Offre una
riflessione profonda sulla mancanza di risposta dell'umanità al messaggio di
amore e pace di Cristo.
**Conclusioni:** In conclusione, "Croce di speranza" è una poesia che esplora
temi religiosi e filosofici legati al sacrificio di Cristo sulla croce e alla
risposta dell'umanità al suo messaggio di amore e pace. Con immagini evocative
e linguaggio poetico, l'autore offre una riflessione profonda sulla natura
umana e sulla sua capacità di rispondere al divino.
# "La
nostra musica" di Sandra Greggio**
**Significato:** La poesia celebra i momenti speciali condivisi insieme,
attraverso la metafora della musica. Il narratore ricorda i bei momenti
trascorsi in compagnia dell'amato/a, ascoltando il suono della natura e
ammirando la bellezza dei fiori. La musica diventa un simbolo di connessione e
armonia tra i due, rappresentando i legami profondi del cuore e il ricordo dei
momenti felici.
**Parafrasi:** Il narratore ricorda i bei momenti trascorsi con l'amato/a,
durante i quali ascoltavano il suono della natura e osservavano la bellezza
dei fiori sotto il sole. La poesia celebra la condivisione di esperienze
speciali attraverso la metafora della musica, che rappresenta l'armonia e la
connessione tra i due.
**Analisi dei versi:** I versi sono caratterizzati da un linguaggio dolce e
riflessivo, che cattura l'essenza dei momenti speciali condivisi tra i
protagonisti. L'uso di immagini evocative contribuisce a creare un'atmosfera
di intimità e bellezza.
**Analisi delle strofe:** La poesia è divisa in strofe che descrivono i
momenti felici trascorsi insieme, offrendo una narrazione fluida e
coinvolgente. Questa struttura organizzativa aiuta a delineare il flusso dei
ricordi e delle emozioni del narratore.
**Rime:** Le rime sono presenti in modo regolare, contribuendo a creare un
ritmo melodico e armonioso nel testo.
**Figure metriche:** L'uso di metriche regolari conferisce alla poesia un
ritmo fluido e armonioso, che si adatta alla narrazione della bellezza dei
momenti condivisi tra i protagonisti.
**Figure retoriche:** La poesia utilizza principalmente immagini e metafore
per esprimere concetti legati alla bellezza dei momenti trascorsi insieme.
L'uso di parole come "sussurro delle foglie" e "sole col suo pennello" evoca
immagini vivide che arricchiscono il significato del testo.
**Commento:** "La nostra musica" è una poesia che celebra i momenti speciali
trascorsi insieme, attraverso la metafora della musica e della bellezza della
natura. Attraverso immagini evocative e linguaggio poetico, l'autore cattura
l'essenza dei legami profondi del cuore e il ricordo dei momenti felici
condivisi tra i protagonisti.
**Strofa preferita:** La strofa che descrive i momenti in cui ascoltavano il
sussurro delle foglie e guardavano i fiori sotto il sole è particolarmente
suggestiva e toccante. Offre una visione delicata e poetica dei momenti di
intimità e connessione condivisi tra i protagonisti.
**Conclusioni:** In conclusione, "La nostra musica" è una poesia che celebra i
momenti speciali trascorsi insieme, attraverso la metafora della musica e
della bellezza della natura. Con immagini evocative e linguaggio poetico,
l'autore cattura l'essenza dei legami profondi del cuore e il ricordo dei
momenti felici condivisi tra i protagonisti.
#
" Notte
offre cura al Diavolo per ogni fiamma in cui arde" di Jacqueline Miu
**Significato:** La poesia esplora i temi del desiderio, della disperazione e
della ricerca di un rifugio dall'oscurità interiore. Il narratore riflette sul
proprio stato d'animo e sulle difficoltà della vita moderna, cercando conforto
nell'amore e nella bellezza che superano il tempo e lo spazio.
**Parafrasi:** Il narratore descrive il proprio tormento interiore, bruciando
di desiderio per qualcosa di inafferrabile. Si sente vulnerabile e fragile,
incapace di difendersi dalle ferite emotive e spirituali. Tuttavia, trova
speranza nell'amore e nella ricerca di un luogo sicuro dove poter essere se
stesso.
**Analisi dei versi:** I versi sono carichi di immagini suggestive e metafore
evocative, che catturano l'intensità emotiva e il turbamento interiore del
narratore. L'uso del linguaggio poetico contribuisce a creare un'atmosfera di
tensione e struggente bellezza.
**Analisi delle strofe:** La poesia è divisa in strofe che esplorano diversi
aspetti dell'esperienza umana, dalla disperazione alla speranza, dall'oscurità
alla luce. Questa struttura organizzativa aiuta a guidare il lettore
attraverso il flusso dei pensieri e delle emozioni del narratore.
**Rime:** La poesia "Notte offre cura al Diavolo per ogni fiamma in cui arde"
non presenta rime regolari, ma utilizza piuttosto un linguaggio poetico e
immagini suggestive per esprimere concetti complessi e emozioni profonde.
**Figure metriche:** L'uso di metriche regolari conferisce alla poesia un
ritmo fluido e armonioso, che si adatta alla narrazione dei temi emotivi e
spirituali trattati.
**Figure retoriche:** La poesia utilizza una varietà di figure retoriche, tra
cui metafore, similitudini e personificazioni, per esprimere concetti
complessi e profondi legati alla condizione umana e all'amore.
**Commento:** "Notte offre cura al Diavolo per ogni fiamma in cui arde" è una
poesia che esplora i temi del desiderio, della disperazione e della ricerca di
un rifugio dall'oscurità interiore. Attraverso immagini suggestive e
linguaggio poetico, l'autore cattura l'intensità emotiva e il turbamento
interiore del narratore, offrendo una riflessione profonda sulla condizione
umana e sull'importanza dell'amore e della speranza nel superare le sfide
della vita.
**Strofa preferita:** La strofa che esprime il desiderio del narratore di
trovare un rifugio sicuro dall'oscurità e dalla disperazione è particolarmente
potente e toccante. Offre una visione struggente della ricerca di conforto e
speranza nel mezzo della tempesta emotiva.
**Conclusioni:** In conclusione, "Notte offre cura al Diavolo per ogni fiamma
in cui arde" è una poesia che esplora i temi del desiderio, della disperazione
e della ricerca di un rifugio dall'oscurità interiore. Con immagini suggestive
e linguaggio poetico, l'autore cattura l'intensità emotiva e il turbamento
interiore del narratore, offrendo una riflessione profonda sulla condizione
umana e sull'importanza dell'amore e della speranza nel superare le sfide
della vita.
**"Vecchiaia" di Carlo Chionne**
**Significato:** La poesia riflette sul processo di invecchiamento e sulla
percezione personale del narratore riguardo alla propria vecchiaia. Nonostante
gli acciacchi e la tristezza, il narratore trova conforto e gioia nel creare
poesia, considerandola una forma di giovinezza rinnovata e un modo per
trascendere il passare del tempo.
**Parafrasi:** Il narratore contempla se esista una vecchiaia migliore della
sua, passando il tempo a comporre poesie. Nonostante le difficoltà e la
malinconia, ogni tanto riesce a scrivere un buon verso, ritrovando così una
sensazione di giovinezza e vitalità.
**Analisi dei versi:** I versi esprimono un senso di rinascita e vitalità
attraverso la creazione poetica, nonostante le sfide dell'invecchiamento.
L'uso di parole come "acciacchi" e "tristezza" contrasta con il sentimento di
rinnovamento e gioia che deriva dall'atto di scrivere poesie.
**Analisi delle strofe:** La poesia è organizzata in strofe che esplorano il
tema dell'invecchiamento e della creatività poetica come forma di gioventù
rinnovata. Questa struttura aiuta a delineare il flusso dei pensieri del
narratore e la sua riflessione sulla vecchiaia.
**Rime:** Le rime sono presenti in modo regolare, contribuendo a creare un
ritmo melodico e armonioso nel testo.
**Figure metriche:** L'uso di metriche regolari conferisce alla poesia un
ritmo fluido e armonioso, che si adatta alla narrazione del tema
dell'invecchiamento e della creatività poetica.
**Figure retoriche:** La poesia utilizza principalmente immagini e metafore
per esprimere concetti legati alla vecchiaia e alla creazione poetica. L'atto
di scrivere poesie diventa una forma di giovinezza rinnovata e un modo per
affrontare le sfide dell'invecchiamento.
**Commento:** "Vecchiaia" è una poesia che riflette sul processo di
invecchiamento e sulla percezione personale del narratore riguardo alla
propria vecchiaia. Attraverso l'atto di scrivere poesie, il narratore trova
conforto e gioia, considerandolo una forma di giovinezza rinnovata e un modo
per trascendere il passare del tempo.
**Strofa preferita:** La strofa che esprime il senso di rinascita e vitalità
che deriva dalla creazione poetica è particolarmente toccante. Offre una
visione positiva e incoraggiante dell'arte come mezzo per affrontare le sfide
dell'invecchiamento.
**Conclusioni:** In conclusione, "Vecchiaia" è una poesia che riflette sul
processo di invecchiamento e sulla percezione personale del narratore riguardo
alla propria vecchiaia. Attraverso l'atto di scrivere poesie, il narratore
trova conforto e gioia, considerandolo una forma di giovinezza rinnovata e un
modo per trascendere il passare del tempo.
# "Un nom ! la femme" di Antonia Scaligine**
**Significato:** La poesia esplora la complessità della femminilità,
celebrando la forza e la bellezza delle donne mentre affronta anche le sfide e
le discriminazioni che affrontano nella società. L'uso del francese nel titolo
e in alcune parti della poesia aggiunge un elemento di eleganza e
sofisticatezza, sottolineando il tema universale della femminilità.
**Parafrasi:** La poesia riflette sulla varietà di esperienze e emozioni
vissute dalle donne, sia nella loro vita quotidiana che nel contesto più ampio
della società. Esprime ammirazione per la loro capacità di affrontare le
difficoltà con coraggio e grazia, mentre critica gli stereotipi di genere e
invita gli uomini a riconoscere il valore intrinseco delle donne al di là
dell'aspetto fisico.
**Analisi dei versi:** L'uso del francese nel titolo e in alcuni versi
aggiunge un tocco di eleganza e raffinatezza al testo, sottolineando il tema
universale della femminilità e creando un contrasto con il linguaggio più
comune utilizzato in altri versi. Questo contribuisce a enfatizzare
l'importanza del tema e a catturare l'attenzione del lettore.
**Analisi delle strofe:** La poesia è strutturata in strofe che esplorano
diverse dimensioni della femminilità, dalla sua intensità emotiva alla sua
complessità psicologica. L'uso del francese in alcune strofe aggiunge un
elemento di varietà e profondità al testo, creando un contrasto interessante
con il resto della poesia.
**Rime:** Le rime sono presenti in modo irregolare, contribuendo a creare un
ritmo fluido e armonioso nel testo. L'uso del francese in alcune parti della
poesia può influenzare anche il ritmo e la struttura delle rime, aggiungendo
ulteriore complessità al testo.
**Figure metriche:** L'uso del francese e le sue peculiarità metriche possono
influenzare la struttura e il ritmo della poesia, contribuendo a creare un
effetto sonoro e ritmico unico. Questo può aggiungere profondità e complessità
al testo, rendendolo più coinvolgente per il lettore.
**Figure retoriche:** La poesia utilizza una varietà di figure retoriche, tra
cui metafore, similitudini e personificazioni, per esprimere concetti
complessi e profondi legati alla femminilità e alla condizione delle donne
nella società. L'uso del francese può arricchire ulteriormente l'uso delle
figure retoriche, creando un effetto linguistico e stilistico più sfumato e
sofisticato.
**Commento:** "Un nom ! la femme" è una poesia che esplora la complessità
della femminilità, celebrando la forza e la bellezza delle donne mentre
affronta anche le sfide e le discriminazioni che affrontano nella società.
L'uso del francese nel titolo e in alcune parti della poesia aggiunge un
elemento di eleganza e sofisticatezza, sottolineando il tema universale della
femminilità e creando un contrasto interessante con il resto del testo.
**Strofa preferita:** La strofa che invita gli uomini a guardare oltre gli
stereotipi di genere e a riconoscere il valore intrinseco delle donne è
particolarmente significativa e incisiva. Offre una visione profonda e
provocatoria della femminilità e della condizione delle donne nella società.
**Conclusioni:** In conclusione, "Un nom ! la femme" è una poesia che esplora
la complessità della femminilità, celebrando la forza e la bellezza delle
donne mentre affronta anche le sfide e le discriminazioni che affrontano nella
società. L'uso del francese nel titolo e in alcune parti della poesia aggiunge
un elemento di eleganza e sofisticatezza, sottolineando il tema universale
della femminilità e creando un contrasto interessante con il resto del testo.
# "Livorno" di Piero Colonna Romano**
**Significato:** La poesia riflette sulle elezioni comunali del 2014 a
Livorno, in cui viene eletto sindaco Francesco Nogarin, un ingegnere spaziale
senza esperienza politica o amministrativa. Il tono è satirico e critico nei
confronti della scelta dei cittadini livornesi, evidenziando il disappunto e
il senso di incredulità di fronte a una decisione così sorprendente.
**Parafrasi:** La poesia descrive Livorno immersa nel lutto, con il giornale
locale Gran Vernacolier che mostra disapprovazione per l'elezione di un
sindaco inesperto. Si fa riferimento al desiderio di trovare conforto nel cibo
tipico della regione, come la cacciuccata e il pane bianco di San Torpè. I
versi riflettono sulle opinioni dei cittadini critici, che trovano difficile
accettare una scelta così sorprendente e discutibile.
**Analisi dei versi:** I versi sono ricchi di riferimenti culturali e storici
legati alla città di Livorno e alla sua identità. L'uso del dialetto e dei
modi di dire locali contribuisce a creare un'atmosfera autentica e
coinvolgente, mentre il tono satirico aggiunge profondità e ironia alla
critica sociale espressa nella poesia.
**Analisi delle strofe:** La poesia è strutturata in strofe che esplorano
diverse dimensioni del tema, dalla delusione alla sorpresa, dall'ironia alla
critica sociale. L'uso del dialetto e dei riferimenti culturali locali
contribuisce a creare un ritratto vivido e dettagliato della situazione
descritta.
**Rime:** Le rime seguono uno schema regolare, contribuendo a creare un ritmo
fluido e armonioso nel testo. L'uso del dialetto può influenzare anche il
ritmo e la struttura delle rime, aggiungendo ulteriore colore e autenticità al
testo.
**Figure retoriche:** La poesia utilizza una varietà di figure retoriche, come
la metafora e l'ironia, per esprimere concetti complessi e suscitare emozioni
nel lettore. L'uso del dialetto e dei modi di dire locali può arricchire
ulteriormente l'uso delle figure retoriche, aggiungendo profondità e
autenticità al testo.
**Commento:** "Livorno" è una poesia satirica e critica che riflette sulle
elezioni comunali del 2014 a Livorno e sull'inaspettata elezione di un sindaco
inesperto. Attraverso l'uso del dialetto e dei riferimenti culturali locali,
la poesia crea un ritratto vivido e dettagliato della situazione, offrendo una
prospettiva unica sulla politica e la società livornesi.
**Strofa preferita:** La strofa che riflette sul desiderio dei cittadini
critici di trovare conforto nel cibo tipico della regione, come la cacciuccata
e il pane bianco di San Torpè, è particolarmente efficace nel trasmettere il
senso di disappunto e incredulità di fronte alla decisione presa dagli
elettori.
**Conclusioni:** In conclusione, "Livorno" è una poesia satirica e critica che
riflette sulle elezioni comunali del 2014 a Livorno e sull'inaspettata
elezione di un sindaco inesperto. Attraverso l'uso del dialetto e dei
riferimenti culturali locali, la poesia crea un ritratto vivido e dettagliato
della situazione, offrendo una prospettiva unica sulla politica e la società
livornesi.
Con affetto e stima
Vistro Ben Tartamo
In questa straordinaria poesia intitolata
"A cosa serve"
di
Ben Tartamo, l'autore ci conduce in un viaggio attraverso i misteri
dell'esistenza umana e della conoscenza, invitandoci a riflettere sul
significato profondo della vita e sul nostro rapporto con il mondo che ci
circonda.
Con una maestria poetica senza pari, l'autore dipinge un quadro vivido e
commovente delle nostre esperienze più intime e profonde, esortandoci a
contemplare la meraviglia e la bellezza che si celano dietro ogni singolo
istante della nostra esistenza. Le pagine sporche d'inchiostro diventano il
simbolo della conoscenza convenzionale, mentre il silenzio del chiostro ci
invita a esplorare le profondità dell'anima umana.
Le pietre amate dal mare ci rivelano la saggezza nascosta nel passare del
tempo, mentre la danza delle api e il canto dell'usignolo ci ricordano la
bellezza e l'armonia della natura che ci circonda. Attraverso un linguaggio
poetico incantevole, l'autore ci invita a riscoprire il legame profondo che ci
unisce al mondo e agli altri esseri viventi.
Tuttavia, la poesia non si ferma alla celebrazione della bellezza e della
meraviglia del mondo, ma ci mette anche di fronte alla triste realtà di un
mondo malato, dominato dalla guerra e dalla distruzione. Con uno stile
coinvolgente, l'autore ci invita a riflettere sul nostro ruolo nel mondo e
sulla responsabilità che abbiamo nei confronti delle generazioni future.
Infine, attraverso gli ultimi versi, l'autore ci ricorda l'importanza di agire
con compassione e consapevolezza, di vivere ogni istante con gratitudine e di
cercare sempre di fare la differenza nel mondo. In un mondo segnato dalla
violenza e dalla distruzione, l'amore e la compassione sono le uniche forze in
grado di guarire le ferite e di portare la speranza per il futuro. Infine,
negli ultimi due versi stigmatizza l'ipocrisia di un potere politico, che usa
la maschera dell'ambientalismo (effetto serra) per darsi una parvenza di
coerenza e concretezza morale nel servizio alla collettività.
prof. Marino Spadavecchia
7-8-9 Marzo
Complimenti al superlativo scrittore e poeta Bruno
Castelletti per l’ennesimo successo raggiunto con il suo Primo premio
al:
31° Concorso Letterario Internazionale
“Festival di Poesia e Narrativa”
dedicato all’amore ed alla pace
organizzato dalla
LAPS
Di Fucecchio (Fi)
L’encomio che più si addice a questo Azzurro Tempio è la trasparente bravura dei
suoi sitani. Grazie al Magister Lorenzo siamo qui ad applaudire e a incitare
Bruno alla realizzazione di altri “mostri sacri” della poesia moderna italiana.
Miu
Il racconto "Avrei voglia di casa" di
Alessandra Piacentino è un'opera che si distingue per la sua
profonda introspezione emotiva e per la capacità di suscitare una forte empatia
nel lettore attraverso l'uso di un linguaggio delicato e poetico. La narrazione
è incentrata sul tema del desiderio di appartenenza e amore autentico,
evidenziato dalle riflessioni della protagonista sulle sensazioni di felicità e
conforto legate ai ricordi familiari dell'infanzia. L'autrice utilizza metafore
evocative e immagini suggestive per trasmettere il senso di solitudine e
disorientamento del protagonista, il quale, nel corso della narrazione, riflette
sulla ricerca di una nuova identità e di una rinascita personale.
Il messaggio centrale del racconto sembra essere quello di trovare il coraggio
di rompere con il passato doloroso e di intraprendere un percorso di
auto-amore e rispetto verso sé stessi. La figura dello sconosciuto che ha
trovato la forza di iniziare una nuova vita rappresenta una fonte di
ispirazione per il protagonista, incoraggiandolo a superare lo stato di
impotenza e latenza in cui si trova.
Dal punto di vista stilistico, l'uso di una prosa poetica e introspettiva
contribuisce a creare un'atmosfera malinconica e al tempo stesso speranzosa,
che avvolge il lettore in un flusso emotivo intenso e coinvolgente. Le
immagini evocative e le metafore utilizzate dall'autrice aggiungono profondità
e ricchezza al testo, permettendo al lettore di immergersi completamente nelle
riflessioni del protagonista.
In conclusione, "Avrei voglia di casa" è un racconto che offre una poderosa
meditazione sulla ricerca di appartenenza e significato nella vita, con un
linguaggio lirico e suggestivo che cattura l'attenzione del lettore fin dalle
prime righe. La capacità dell'autrice di esplorare temi universali come
l'amore, la solitudine e la rinascita rende questo racconto un'opera preziosa
e memorabile.
Grazie Alessandra, sei davvero brava, donaci ancora racconti così belli.
Ben Tartamo
Poesie pubblicate il 7-8-9 Marzo 2024
**La Collana** di Bruno Amore
In questa lirica incantata, Bruno Amore ci invita a trasformare le nostre
malinconie in una preziosa collana di perle, dove ogni granello rappresenta
un frammento di affetto. La mancanza e la disperazione si intrecciano con la
speranza, aprendo le porte del cuore a un nuovo respiro, anche se questo
respiro porta con sé pioggia e gelo.
Nella struttura e nella metrica, la poesia si dispiega come una catena di
versi incatenati, fluendo dolcemente come un rosario. Il ritmo e il suono
delle parole catturano l'orecchio e il cuore, trasportandoci in un viaggio
emotivo attraverso le stanze della nostalgia.
La sintassi, semplice ma evocativa, costruisce un paesaggio di sentimenti
intrecciati, in cui la mancanza e l'amore si fondono in un unico mosaico di
emozioni. Il significato profondo emerge attraverso le metafore della
collana e della veranda del cuore, simboli di apertura e accettazione.
La strofa che colpisce di più è quella che invita a
"spalancare la veranda del cuore", poiché evoca l'immagine
di un cuore aperto e accogliente, pronto a lasciar entrare qualsiasi forma
di amore, anche se accompagnato da pioggia e gelo.
In conclusione, questa poesia ci avvolge in un abbraccio di emozioni
contrastanti, ma sempre permeate da una nota di speranza e accettazione. Ci
incoraggia a trasformare il dolore in bellezza, a tessere una collana di
perle preziose dalla trama dei nostri sentimenti più profondi.
**Erano Giorni** di Bruno Castelletti
In questa poesia, Bruno Castelletti ci trasporta in una valle incantata,
dove i giorni sono sospesi tra il primo sole del mattino e il calare delle
ombre della sera. Il paesaggio si anima con il canto degli uccelli, il
lavoro dei contadini e il suono delle campane, creando un'atmosfera di gioia
e vitalità.
La struttura e la metrica della poesia riflettono il fluire tranquillo del
tempo, scandito dagli eventi naturali e dalle attività umane. Il ritmo dolce
e armonioso si adatta perfettamente alla descrizione della vita nella valle,
ricca di ritmi naturali e rituali quotidiani.
Dal punto di vista semantico, la poesia è intrisa di nostalgia e dolcezza,
con immagini che evocano un senso di pace e serenità. Le metafore delle
rondini nel volo e delle stelle accese nel cielo notturno aggiungono un
tocco di magia e mistero alla narrazione.
La strofa che colpisce di più è quella in cui l'autore descrive il suo
rituale serale di cercare la stella accesa da suo padre nel cielo, simbolo
di speranza e ricordo di un amore perduto. Questa immagine delicata e
commovente cattura l'essenza della poesia, che è un'ode alla bellezza e alla
fragilità della vita.
"Dopo la cena al lume di lucerna
correvo fuori per veder le stelle.
Cercavo quella accesa da mio padre,
la notte in cui l'accolse il Paradiso."
In conclusione, questa poesia ci avvolge in un abbraccio di ricordi e
emozioni, trasportandoci in un mondo di pace e armonia. Ci invita a
contemplare la bellezza della natura e dei legami familiari, celebrando la
semplicità e la bellezza della vita quotidiana.
**Un’Altra Volta Ancora** di Laura Lapietra
In questa struggente poesia, Laura Lapietra ci porta in un viaggio
attraverso il dolore e la nostalgia, mentre contempliamo l'assenza di una
presenza amata. Le iridi dell'autore sono colme di percezione e desiderio,
mentre la mente si perde tra memorie e piaceri di un tempo passato.
La struttura e la metrica della poesia riflettono il flusso emotivo
dell'autore, con versi che si muovono fluidamente tra ricordi e desideri. Il
ritmo dolce e malinconico cattura l'essenza della nostalgia e dell'amore
perduto.
Dal punto di vista semantico, la poesia è densa di significati profondi, con
immagini che evocano un senso di vuoto e incolmabilità lasciato dall'assenza
dell'amato. La sedia a dondolo vuota nel bersò diventa un simbolo della
perdita e della solitudine dell'autore.
La strofa che colpisce di più è quella in cui l'autore esprime il desiderio
ardente di poter abbracciare ancora una volta l'amato, di poter ascoltare
ancora una volta la sua voce e godere della sua allegria. Questa richiesta
struggente e sincera cattura il dolore e il desiderio di consolare l'anima
ferita dall'assenza.
"Questa
presenza,
ormai soltanto presente
nei meandri dei miei
sogni,
è ciò che desidero
ardentemente
poter abbracciare
ancora una volta,
ancora un’altra volta!"
In conclusione, questa poesia ci avvolge in un vortice di emozioni e
ricordi, mentre riflettiamo sulla natura fugace dell'amore e sulla sua
eterna presenza nell'anima di chi ha amato veramente. Ci invita a onorare i
ricordi dei nostri amati, custodendoli nel segreto profondo del nostro
essere.
**Beata Solitudine** di Salvatore Armando
Santoro
In questa poesia, Salvatore Armando Santoro ci trasporta in un momento di
solitudine, seduto su una panchina mentre il vento freddo soffia dalla
direzione dell'est. L'autore ricorda con tenerezza l'ultima sera trascorsa
con la persona amata, immaginandola vicino a sé, dolce e sognante.
La struttura e la metrica della poesia riflettono il flusso emotivo
dell'autore, con versi che si susseguono dolcemente, come un sussurro nel
vento. Il ritmo dolente e malinconico cattura l'essenza della solitudine e
del rimpianto.
Dal punto di vista semantico, la poesia è densa di significati profondi, con
immagini che evocano un senso di perdita e disillusione. L'autore si ritrova
a costruire castelli nella mente, ma si rende conto che i sogni non possono
sostituire la realtà e che la speranza di un amore eterno è solo
un'illusione.
La strofa che colpisce di più è quella in cui l'autore riflette sulla natura
effimera dell'amore e della vita, confrontando i suoi sogni con la realtà
crudele. Questa consapevolezza dolorosa cattura l'essenza della poesia, che
è un'ode alla solitudine e al dolore dell'amore perduto.
"Ma con i sogni non s'alzano muri,
confondi solo chi ha problemi seri,
chi ha davanti a sé ancor tant'anni,
d'esser eterno scioccamente speri."
In conclusione, questa poesia ci avvolge in un abbraccio di tristezza e
nostalgia, mentre riflettiamo sulla natura fugace dell'amore e sulla nostra
capacità di sopportare la solitudine. Ci invita a onorare i nostri
sentimenti più profondi, anche se ciò significa confrontarci con il dolore e
la delusione.
**Innamorati** di Piacentino Alessandra
In questa poesia, Piacentino Alessandra ci conduce in un campo di emozioni,
dove i fiori danzano con le lettere mosse dal vento, e un uomo senza voce,
ma ricco di preghiere e speranza, si imbarca in un viaggio verso l'ignoto,
con il cuore dipinto di arcobaleni e inchiostro passeggero.
La struttura e la metrica della poesia fluisccono come il vento, catturando
il movimento dei pensieri dell'uomo e il battito del cuore in attesa. Il
ritmo dolce e malinconico avvolge l'anima, trascinando il lettore in un
vortice di emozioni.
Dal punto di vista semantico, la poesia è un caleidoscopio di significati,
con immagini che evocano un senso di attesa ansiosa e desiderio. L'uomo
brama ardentemente l'arrivo di lei, la sua amata, per colmare il suo cuore
di luce e magia, un'intimità che solo loro possono cogliere e comprendere.
La strofa che risplende con maggiore intensità è quella in cui l'autore
dipinge l'attesa dell'uomo per la sua amata. Questa immagine delicata e
struggente cattura l'essenza della poesia, che è un'ode all'amore e alla
speranza di trovare la propria anima gemella.
"Perché
quella lei tarda a venire?
attende proprio quel cuore
Per riempirlo di petali di
luce e note magiche
Che solo loro infondo
Sapranno vedere e capire"
In conclusione, questa poesia ci trasporta in un mondo di emozioni e
desideri, come un viaggio attraverso il campo fiorito della vita, dove ogni
petalo racchiude un segreto, ogni nota magica un sussurro d'amore. Ci invita
a credere nella potenza dell'amore, che può illuminare anche le notti più
buie, e a custodire con cura il nostro cuore, perché solo chi lo merita
possa riempirlo di luce.
**La… Puzza-sott'ar-naso** di Armando
Bettozzi
Nella sua poesia, Armando Bettozzi dipinge un quadro vivido dell'irritazione
e della frustrazione causate dall'atteggiamento presuntuoso di qualcuno che
si dà delle arie d'importanza, rappresentato metaforicamente dalla
fastidiosa "puzza-sott'ar-naso". L'autore esplora il tema della mancanza di
comunicazione e comprensione tra amici, sottolineando come piccoli fastidi
possano trasformarsi in tensioni significative.
La struttura e la metrica della poesia riflettono l'agitazione e la
confusione dell'autore, con versi che si susseguono rapidamente, quasi
interrotti dalla presenza opprimente della "puzza". Il ritmo incalzante e
frenetico cattura l'intensità dell'emozione e della frustrazione.
Dal punto di vista semantico, la poesia è densa di significati nascosti, con
immagini che evocano un senso di disagio e impotenza di fronte
all'atteggiamento arrogante di qualcuno. L'autore si trova costretto a
fronteggiare una situazione spiacevole e imbarazzante, senza trovare una
soluzione al problema.
La strofa che colpisce di più è quella in cui l'autore descrive il momento
in cui la tensione raggiunge il culmine e la rabbia si manifesta in tutta la
sua potenza. Questa immagine vibrante e carica di emotività cattura
l'essenza della poesia, che è un grido di frustrazione e disperazione di
fronte all'arroganza e alla mancanza di comprensione.
In conclusione, questa poesia ci invita a riflettere sulle dinamiche
relazionali e sulla necessità di comunicare in modo aperto e sincero. Ci
esorta a essere più empatici e a evitare comportamenti presuntuosi, perché
spesso dietro una maschera di importanza si nasconde una profonda solitudine
e insicurezza.
**Banalità** di Salvatore Camonita
In questa poesia, Salvatore Camonita esplora il tema della banalità che
permea il tessuto della vita, rivelando la sua presenza nell'esperienza del
quotidiano e nel confronto con la fine della vita stessa. L'autore dipinge
un quadro cupo e struggente, in cui la vita si dissolve negli abissi
dell'oblio, priva di significato e di senso.
La struttura e la metrica della poesia riflettono la profondità
dell'emozione e della disperazione, con versi che si susseguono lenti e
pesanti, come il battito di un cuore affranto. Il ritmo lento e malinconico
cattura l'essenza della solitudine e del vuoto interiore.
Dal punto di vista semantico, la poesia è densa di significati oscuri, con
immagini che evocano un senso di smarrimento e abbandono. L'autore si trova
immerso in un oceano di oblio, privo di sensi e di speranza, cercando
disperatamente un'uscita da questa prigione di banalità.
La strofa che colpisce di più è quella in cui l'autore invita a volare verso
orizzonti infiniti, al di là delle mura dell'arida banalità. Questa immagine
luminosa e liberatoria cattura l'essenza della speranza e della fuga dalla
monotonia della vita quotidiana.
"Vola,
adesso vola
verso infiniti orizzonti
sopra innevate montagne
svettanti apici d'amore"
In conclusione, questa poesia ci trasporta in un viaggio attraverso
l'oscurità della mente umana, mentre riflettiamo sulla natura della banalità
e della ricerca di significato nella vita. Ci invita a cercare la bellezza e
il senso nelle piccole cose, e a volare oltre i confini della nostra
esistenza quotidiana, verso orizzonti di speranza e libertà.
**Barlumi di Speranze** di Nino Silenzi
Nelle prime luci dell'alba, un'aura di speranza rischiara il cielo di questa
vita ormai consunta, come se fosse un fiume lento e melmoso che si dirige
verso la sua foce. La luce dell'alba, delicata e vibrante, bacia
delicatamente il paesaggio, portando con sé promesse di rinascita e nuovi
inizi. Il fiume della vita, calmo e maestoso, scorre silenziosamente, mentre
la mente dell'autore si lascia trasportare dai suoi riflessi argentei,
contemplando il mare aperto di fronte a lui.
Il mare, vasto e profondo come l'universo stesso, si stende di fronte
all'autore come uno specchio di misteri e meraviglie. Le sue onde fresche e
vivaci danzano al ritmo del vento, invitando l'autore a immergersi nel loro
abbraccio, a lasciarsi trasportare dal loro eterno moto. Il mare diventa
così una metafora della vita stessa, con le sue infinite possibilità e i
suoi segreti celati.
Ma l'autore sa di dover attendere il momento giusto, di dover lasciare che
il destino faccia il suo corso. Con fiducia e speranza nel cuore, si prepara
ad accogliere ciò che verrà, consapevole che solo il mare e la vita stessa
conoscono il suo destino. Le sue parole vibrano di un'attesa serena e
fiduciosa, pronte ad abbracciare il futuro con determinazione e coraggio.
La strofa che risplende con maggiore intensità è quella in cui l'autore si
apre alla bellezza e alla potenza del mare, accettando con serenità il suo
ruolo nell'ordine naturale delle cose. Questa immagine di accettazione e
fiducia cattura l'essenza della poesia, che è un'ode alla bellezza e alla
potenza del mistero della vita.
"...mi aspetta
mi invita
a tuffarmi
nel suo eterno moto..."
In conclusione, questa poesia ci invita a contemplare il fluire del tempo e
ad accettare con serenità il nostro destino, fiduciosi che il futuro ci
riservi sorprese e opportunità. Ci incoraggia a lasciarci trasportare dalle
correnti della vita, consapevoli che solo abbracciando il mistero e la
meraviglia dell'esistenza possiamo trovare vera felicità.
**Il Cuore Senza Voce** di Felice Serino
In questo breve frammento poetico, tratto da "Coordinate dell'Anima" di
Felice Serino, ci immergiamo nella profonda emotività di una situazione
tragica, rappresentata dalla figura di una bimba sepolta sotto le macerie.
L'autore dipinge un quadro commovente della sua condizione, descrivendola
come parte di un "cielo d'occhi", una metafora che evoca l'innocenza e la
purezza dell'infanzia. Tuttavia, nonostante la sua presenza angelica, il suo
cuore è "senza voce", simboleggiando il silenzio e l'impotenza di fronte
alla tragedia.
La bimba è raffigurata come una "bambola murata", imprigionata tra le
macerie, ma nonostante ciò continua a sognare di "librarsi d'ali", di
sollevarsi sopra la distruzione e raggiungere la libertà. Questo desiderio
di volo diventa un simbolo di speranza e di resistenza, un'aspirazione alla
rinascita e alla sopravvivenza.
In questo breve ma intenso frammento, Felice Serino cattura con maestria la
potenza delle immagini e delle metafore, trasmettendo un messaggio di
speranza e resilienza anche nelle situazioni più drammatiche.
**Ti guardavo..." di Franco Fronzoli
(Elegia dell'Amore Perduto)
In questa breve ma intensa poesia, Franco Fronzoli ci trasporta in un
momento di pura bellezza e fugace serenità. L'autore descrive un istante
magico, osservando una figura che nuota nuda tra le onde del mare, avvolta
dalla felicità, dall'amore e dalla bellezza.
La struttura della poesia è semplice ma potente, con versi che scorrono
fluidamente come le onde del mare, trasmettendo un senso di calma e armonia.
Il ritmo dolce e cadenzato cattura l'essenza di questo momento fugace ma
eterno.
Dal punto di vista semantico, la poesia è densa di significati profondi, con
immagini che evocano un senso di meraviglia e ammirazione di fronte alla
bellezza della natura e della vita stessa. L'autore ci ricorda l'importanza
di cogliere l'attimo e di apprezzare la bellezza che ci circonda, anche se
fugace e effimera.
La strofa che colpisce di più è quella in cui l'autore descrive la scomparsa
della figura nel silenzio dell'universo, come un soffio di vento che porta
via un momento di pura magia. Questa immagine suggestiva cattura l'essenza
della poesia, che è un'ode alla bellezza e alla fragilità della vita.
In conclusione, questa poesia ci invita a contemplare la bellezza e la
fugacità della vita, ricordandoci di cogliere ogni istante con gratitudine e
ammirazione. Ci ricorda che anche i momenti più brevi e effimeri possono
essere eterni nella loro bellezza e nel loro incanto.
**L'Incantamento** di Piero Colonna Romano
In questa poesia, Piero Colonna Romano ci trasporta in un viaggio di incanto
e meraviglia, dove il protagonista si trova rapito dall'incontro con una
figura dal sembiante luminoso e dai capelli dorati. Il poeta dipinge un
ritratto affascinante di questa creatura, descritta come un vero capolavoro,
capace di stupire chiunque la incontri.
La struttura e la metrica della poesia rispecchiano l'eleganza e la grazia
del soggetto descritto, con versi fluidi e armoniosi che si susseguono con
leggerezza. Il ritmo dolce e cadenzato cattura l'essenza dell'incanto e
della bellezza che permeano l'intera composizione.
Dal punto di vista semantico, la poesia è ricca di significati nascosti, con
immagini che evocano un senso di meraviglia e ammirazione di fronte alla
bellezza straordinaria del soggetto. L'autore esprime un desiderio profondo
di avvicinarsi a questa figura affascinante, di incontrare il suo sguardo e
di essere toccato dal suo sorriso incantato.
La strofa che colpisce di più è quella in cui il poeta si immerge nei suoi
sogni, desiderando ardentemente di cercare questa figura incantata lungo il
suo cammino. Questo desiderio di avventura e di scoperta aggiunge un
elemento di magia e di mistero alla poesia, catturando l'attenzione del
lettore e portandolo in un viaggio di emozioni e sensazioni.
"Nel
sogno andrò a cercar per la mia strada
quel tuo bel riso che
cuori spalanca
e toglie a mente e ad
anima tormento"
In conclusione, questa poesia ci trasporta in un mondo di incanto e di
meraviglia, dove la bellezza straordinaria di una figura affascinante ci
avvolge e ci seduce. Ci invita a lasciarci trasportare dalle emozioni e
dalle sensazioni che suscita in noi, e a lasciarci avvolgere dall'incanto
del suo sorriso fresco di
rugiada.ro di te
solo ricordi e un dolore profondo nel cuore. La tua assenza è un vuoto che
non può essere colmato, una ferita che non può essere rimarginata.
Queste parole, scritte con amore e dolore da Franco Fronzoli, sono un
tributo alla bellezza effimera dell'amore e alla sua fragile ma intensa
essenza. Che il tuo spirito possa riposare in pace, nell'eterna quiete
dell'infinito.
**Siamo fratelli**
*da "Poesie di un uomo di lago" di Francesco
Soldini*
In questa poesia, Francesco Soldini ci trasporta in un mondo di fratellanza
e unità, dove tutti gli esseri umani condividono una connessione profonda e
vitale. L'autore dipinge un quadro armonioso e sereno, in cui tutti noi
siamo fratelli sotto lo stesso sole che illumina le foglie dell'albero della
vita.
La struttura e la metrica della poesia riflettono il ritmo tranquillo e
pacifico della natura, con versi che si susseguono con grazia e leggerezza.
Il ritmo dolce e cadenzato cattura l'essenza della fratellanza e dell'unità
che permeano l'intera composizione.
Dal punto di vista semantico, la poesia è densa di significati profondi, con
immagini che evocano un senso di connessione e di solidarietà tra tutti gli
esseri viventi. L'autore ci ricorda che siamo tutti parte di un'unica
famiglia umana, legati dalla Terra, dall'acqua e dai frutti del nostro amore
comune.
La strofa che colpisce di più è quella in cui l'autore descrive il sole come
una voce veloce che ci parla di pace. Questa immagine suggestiva cattura
l'essenza della poesia, che è un'ode alla bellezza e alla saggezza della
natura, e al potere unificante dell'amore e della fratellanza.
In conclusione, questa poesia ci invita a riflettere sulla nostra
connessione con il mondo naturale e con gli altri esseri umani, ricordandoci
che siamo tutti fratelli sotto lo stesso sole. Ci incoraggia a coltivare la
pace e la solidarietà nei nostri cuori, e a diffondere la luce dell'amore
ovunque andiamo.
**Consapevolezza** di Alessio Romanini
Nella poesia "Consapevolezza" di Alessio Romanini, l'autore ci conduce in un
viaggio attraverso la contemplazione della natura transitoria della vita.
Ripetendo il mantra "Nulla è per sempre!" con ardore nel cuore, l'autore
riflette sulla fugacità degli eventi e delle emozioni che costellano il
nostro cammino.
La struttura della poesia è semplice ma intensa, con versi che echeggiano
come un mantra, creando un ritmo ipnotico e riflessivo. Il ritmo incalzante
cattura l'essenza della consapevolezza e dell'accettazione della
transitorietà della vita.
Dal punto di vista semantico, la poesia è densa di significati profondi, con
immagini che evocano un senso di precarietà e vulnerabilità dell'esistenza
umana. L'autore si confronta con il silenzio della mente, rapita da un
vortice di pensieri e congetture, cercando di trovare un senso di stabilità
e sicurezza nell'abbracciare la vita con tutto il cuore.
La strofa che colpisce di più è quella in cui l'autore abbraccia con forza
la vita, accettando la sua impermanenza e trovando forza nel suo abbraccio.
Questa immagine evoca un senso di determinazione e resilienza di fronte alle
sfide e ai cambiamenti della vita.
In conclusione, questa poesia ci invita a riflettere sulla natura effimera
della vita e sulla necessità di abbracciare il momento presente con tutto il
cuore. Ci ricorda che, nonostante la transitorietà degli eventi, possiamo
trovare forza e significato nell'accettare e abbracciare pienamente ogni
istante della nostra esistenza.
** "La mia Musa" di Sandra Greggio
La poesia è un'ode commovente alla Musa poetica, una fedele compagna che ora
sembra aver perso il suo cammino. L'autrice rivela con nostalgia e amore i
ricordi dei momenti in cui la Poesia le era vicina, consolandola nei momenti
di dolore e ispirandola con dolci melodie.
La struttura della poesia è delicata e fluttuante, con versi che si
susseguono come un sussurro, evocando l'essenza ineffabile della creatività
e dell'ispirazione poetica. Il ritmo dolce e cadenzato cattura l'essenza
della connessione profonda tra l'autore e la sua Musa.
Dal punto di vista semantico, la poesia è densa di significati profondi, con
immagini che evocano un senso di magia e meraviglia di fronte al potere
creativo della Poesia. L'autrice si rivolge alla sua Musa con amore e
speranza, fiduciosa che tornerà a trovarla, portando con sé nuova
ispirazione e conforto.
La strofa che colpisce di più è quella in cui l'autrice descrive la presenza
della Musa nei momenti più impensati, come una stella posata sulla corolla
di un fiore o dentro gli occhi dei bambini. Questa immagine evoca un senso
di meraviglia e incanto di fronte alla bellezza e alla potenza della
creatività.
In conclusione, questa poesia ci ricorda il potere trasformativo della
Poesia e l'importanza di accogliere l'ispirazione con amore e gratitudine.
Ci invita a rimanere aperti alla bellezza e alla magia del mondo che ci
circonda, fiduciosi che la nostra Musa tornerà sempre a trovarci, portando
con sé il dono prezioso della creatività e dell'ispirazione.
** "Sfida all'Oltre" di Jacqueline Miu
Nella poesia l'autrice ci guida attraverso un viaggio metafisico oltre i
confini della realtà, verso un sogno imponente e irraggiungibile che
trascina il protagonista lontano da sé stesso. Questo sogno, come un fiume
in piena, lo porta in un luogo dove il silenzio regna sovrano e la natura
stessa implora di essere liberata dalla muta esistenza.
La struttura della poesia è fluente e onirica, con versi che scorrono come
le acque tumultuose di un fiume in piena, portando il lettore in un viaggio
senza tempo e spazio. Il ritmo incalzante cattura l'essenza del sogno e
della sua irresistibile attrazione.
Dal punto di vista semantico, la poesia è densa di significati profondi, con
immagini che evocano un senso di meraviglia e di incanto di fronte alla
grandezza dell'universo e alla fragilità dell'esistenza umana. L'autrice
riflette sulla natura effimera dei desideri e delle aspirazioni umane,
confrontandola con l'eternità e l'immensità dello spazio cosmico.
La strofa che colpisce di più è quella in cui l'autrice descrive il momento
in cui il protagonista viene afferrato dall'attimo, il quale lo guida verso
casa, portandolo alla realizzazione del sogno. Questa immagine evoca un
senso di pace e di compiutezza, come se finalmente il protagonista avesse
trovato la sua destinazione finale.
"...il grande sogno
che mai s’avvera in questa vita attende il
secondo
non implora
non piange
non trema
ha un solo respiro con cui trattenerti
e nell’attimo in cui lui ti afferra non sei più
perduto.."
In conclusione, questa poesia ci invita a esplorare i confini
dell'immaginazione e della consapevolezza, spingendoci oltre i limiti della
nostra percezione per scoprire la bellezza e la grandezza dell'universo che
ci circonda. Ci ricorda che, nonostante la fugacità della vita e dei sogni
umani, c'è un'eternità di promesse e di valori senza tempo che ci attende,
pronta a ricompensare il nostro viaggio attraverso l'infinito.
** "Professione di fede"di Carlo Chionne
In questa poesia l'autore esplora il complesso universo delle sue credenze e
dei suoi valori spirituali. Si definisce un agnostico politeista,
riconoscendo l'esistenza di molteplici divinità mentre resta scettico
riguardo a una fede definita. Tuttavia, si rivela anche un panteista,
trovando Dio nell'interconnessione di tutte le cose.
La struttura della poesia è fluida e ritmica, riflettendo l'incessante
ricerca interiore dell'autore. I versi si susseguono con una certa
leggerezza, come le sfumature della sua fede che si intrecciano e si
sovrappongono.
Dal punto di vista semantico, la poesia è ricca di sfumature e
contraddizioni, riflettendo la complessità della natura umana e delle sue
credenze. L'autore si definisce idealista e cristiano, ma anche mussulmano a
tratti, evidenziando la sua apertura mentale e il suo desiderio di esplorare
diverse prospettive spirituali.
La strofa che colpisce di più è quella in cui l'autore afferma di credere
solo all'amore, trasmettendo un messaggio di speranza e di umanità. Questa
immagine evoca un senso di pace e di armonia, suggerendo che, nonostante le
differenze e le contraddizioni, l'amore rimane il valore supremo che guida
il suo cammino spirituale.
In conclusione, questa poesia ci invita a esplorare la complessità delle
nostre credenze e a abbracciare la diversità di prospettive spirituali che
arricchiscono il nostro mondo. Ci ricorda che, nonostante le nostre
differenze, l'amore è ciò che ci unisce e ci guida verso la ricerca della
verità e della pace interiore.
Addio, poeti!
Custodi delle meraviglie del verbo e architetti
di emozioni immortali!
Che il vostro lascito, luminoso e eterno,
continui a danzare come fiamme incantate nel vasto firmamento delle parole.
Che la vostra creatività, come un fiume
inarrestabile, scorra impetuosa, nutrendo l'anima del mondo con la vostra
magia.
Che l'ispirazione divina vi avvolga come un
manto di stelle, guidandovi verso orizzonti infiniti di bellezza e
saggezza.
Addio, poeti!
Guardiani dell'incanto delle parole, e grazie
per l'infinita ricchezza che avete donato a ogni fratello e sorella dell
tempio azzurro
Che il vostro leggendario fervore poetico
risplenda per sempre nei cuori di quanti amano il sublime potere della
poesia.
Ben Tartamo
Whatsapp: 3494677802
4-5-6 Marzo
Grazie Miu per le belle parole.
Un abbraccio per i tuoi impegni.
A presto gentilissima.
Alessio Romanini
Cari sitani,
sento la vostra mancanza e vi leggo ma è il momento delle opere che voi stessi
mi ispirate. Tornerò presto tra voi a commentare non prima di aver messo fine
ad alcune "opere" in cantiere da troppo tempo. Ringrazio Ben per il lavoro
minuzioso e i commenti usciti dalla fucina di una mente che ama la poesia e lo
dimostra. Se potete unitevi a lui nei commenti. Nel Tempio Azzurro tutti i
sitani sono poeti - lettori e commentatori. Questo è un esercizio che aiuta la
formazione e soprattutto stimola la creazione di nuove opere ancora più
eccelse. Create! così che io (un pochino egoisticamente) trovi ispirazione
nelle vostre follie, nei vostri sogni e in quelle conquiste che solo
attraverso i versi possono avvenire. Create! così che altri possano
raccogliere la bandiera della gentile speranza. La Poesia è libertà e non
guarda razza o confine territoriale. La Poesia in questo Tempio è il primo
passo verso un mondo unito nell'armonia della bellezza. Vi abbraccio tutti e
siete nei miei pensieri
Miu
La poesia "Fammi pescatore"
di Ben Tartamo è
un'invocazione intensa e appassionata che esprime un profondo desiderio di
redenzione e speranza attraverso simboli marini e spirituali.
L'immagine del mare in tempesta evoca un senso di turbamento e instabilità,
mentre la richiesta di essere pescato dal Signore suggerisce un desiderio di
essere salvati dalle difficoltà e dalle tribolazioni della vita. La metafora
del pescatore di anime meste rappresenta il desiderio di portare conforto e
gioia agli altri, trasformando il dolore in festa e speranza.
La domanda retorica "Che senso, la vita, può aver mai Signore / Se tutto è
dolore e sabbia tra le dita?" riflette il senso di smarrimento e disperazione
che spesso accompagna le sfide della vita. Tuttavia, l'autore invita a
trasformare questo dolore in amore e dono, trovando significato e gioia anche
nelle esperienze più difficili.
La ripetizione del termine "Invita" sottolinea l'importanza dell'invito divino
alla compassione e alla generosità, mentre l'ultima strofa esprime il
desiderio di essere pieni di speranza e amore, nonostante le avversità.
Analisi Tecnica:
- Stile: La poesia "Fammi pescatore" di Ben Tartamo presenta uno stile
fortemente descrittivo e suggestivo, che utilizza immagini marinaresche e
spirituali per trasmettere il suo messaggio. L'uso di parole evocative e
metafore rende la poesia ricca di immaginazione e profondità emotiva.
- Metrica: La poesia segue uno schema metrico regolare con versi di quattro
piedi, conferendo un ritmo incalzante e fluido alla lettura. La regolarità
della metrica contribuisce alla coesione e all'armonia del testo.
- Pause: Le pause sono ben distribuite all'interno dei versi e delle strofe,
consentendo al lettore di respirare e riflettere sul significato delle parole.
Le pause sono utilizzate anche per enfatizzare concetti chiave e creare
tensione emotiva.
- Tipologia di rime e verso: La poesia presenta una struttura strofica
composta da quattro versi per stanza, con un schema di rime ABAB impreziosito
da rine interne incrociate. Le rime alternate contribuiscono a conferire un
ritmo melodico alla poesia e a legare insieme le diverse parti del testo in
modo armonioso.
- Fonemi: L'autore fa un uso sapiente dei fonemi per creare immagini vivide e
suggestioni sensoriali. Parole come "mare in tempesta", "dolore e sabbia tra
le dita", "donno e amore" evocano sensazioni e emozioni intense nel lettore.
In sintesi, la poesia "Fammi pescatore" è un esempio di maestria poetica che
combina abilmente elementi tecnici con profondità emotiva, creando un'opera
che cattura l'immaginazione e tocca il cuore del lettore.
Complessivamente, la poesia esprime un profondo desiderio di trasformazione e
redenzione attraverso la fede e l'amore, invitando il lettore a trovare
significato e speranza anche nelle situazioni più difficili.
Prof. Marino Spadavecchia
San Cristòbal - Táchira - Venezuela
Cell: +58 424-7413763
Poesie pubblicate il 4-5-6 Marzo 2024
** Franco
Fronzoli, con la sua poesia "La gente sola", dipinge un
ritratto struggente delle persone solitarie e della loro esperienza
emotiva. Attraverso immagini evocative e un linguaggio ricco di lirismo,
l'autore esplora profondamente il tema della solitudine e della sua
relazione con il mondo circostante.
Una strofa che mi ha particolarmente colpito è la seguente:
"Le
gente sola non cerca aiuto cammina
nell’ombra
accarezza il
tramonto
abbraccia la notte"
In questa strofa, Fronzoli cattura l'essenza dell'isolamento emotivo e
della rassegnazione che spesso accompagna la solitudine. La descrizione
delle persone sole che camminano nell'ombra, senza cercare aiuto, ma
piuttosto accarezzando il tramonto e abbracciando la notte, evoca una
sensazione di desolazione e accettazione della propria condizione. Queste
immagini trasmettono una profonda malinconia, ma anche una sorta di
bellezza e contemplazione nel confrontarsi con la propria solitudine.
Inoltre, l'uso del linguaggio sensoriale, come il senso del tatto nel
"carezzare il tramonto" e nel "abbracciare la notte", aggiunge una
dimensione tangibile alla poesia, coinvolgendo il lettore in modo emotivo
e sensoriale.
Complessivamente, "La gente sola" di Franco Fronzoli è un'opera che
penetra nel cuore dell'esperienza umana, offrendo una riflessione profonda
sulla solitudine e sulla capacità dell'uomo di trovare conforto anche nei
momenti più oscuri della propria esistenza.
** Bruno
Amore, con la sua poesia "Aurora", ci trasporta in un
mondo di rinascita e bellezza attraverso immagini vibranti e un linguaggio
ricco di lirismo e allegoria. L'autore celebra la natura e la sua capacità
di rinnovarsi, mentre la primavera sboccia intorno a noi.
Una strofa che colpisce profondamente è la seguente:
"una tempesta di fiori brillanti
di taglia forma e tinta specialissima
cuciti dalle mani sapienti di quelle fate
che l’universo incarica della bellezza"
In questa strofa, Amore evoca l'immagine di una "tempesta di fiori
brillanti", trasmettendo un senso di abbondanza e splendore. La
descrizione dei fiori come opere d'arte, "cuciti dalle mani sapienti di
quelle fate", aggiunge un elemento di magia e meraviglia, suggerendo che
la bellezza della natura è il risultato di un processo divino e
misterioso.
Inoltre, l'uso del termine "tempesta" per descrivere la fioritura intensa
e rigogliosa crea un'immagine potente di vitalità e crescita esuberante,
che coinvolge i sensi e l'immaginazione del lettore.
Complessivamente, "Aurora" di Bruno Amore è una poesia che celebra la
bellezza e la rinascita della natura, invitandoci a contemplare con
meraviglia e gratitudine il miracolo della vita che si rinnova ogni
primavera.
** In questa breve ma intensa poesia di
Bruno Castelletti, intitolata "Ora non più", l'autore
esplora il tema del rimpianto e della perdita attraverso un linguaggio
sobrio e contemplativo. Castelletti trasmette un senso di nostalgia e
malinconia per un tempo passato, attraverso immagini evocative e un ritmo
misurato.
Una strofa che cattura particolarmente la mia attenzione è la seguente:
"Solo il rimpianto
tenero e pacato
del tempo dell'amore
che non torna."
In questa strofa, Castelletti riflette sul passaggio del tempo e sulla
perdita dell'amore. L'uso dell'aggettivo "tenero e pacato" per descrivere
il rimpianto aggiunge una sfumatura di dolcezza e accettazione, suggerendo
che il dolore della perdita si è trasformato in un ricordo delicato e
sereno.
Inoltre, l'immagine del "tempo dell'amore che non torna" evoca una
sensazione di irreversibilità e nostalgia per un periodo passato di
felicità e pienezza. Questa strofa trasmette una profonda consapevolezza
della fugacità della vita e dell'importanza di apprezzare i momenti di
gioia mentre sono presenti.
Complessivamente, "Ora non più" di Bruno Castelletti è una poesia che
tocca il cuore del lettore con la sua semplicità e la sua profondità
emotiva, invitandoci a riflettere sulla natura transitoria dell'amore e
della vita stessa.
** Laura Lapietra, con la sua poesia
"Diletto Antico Destino", ci trasporta in un mondo di
passione travolgente e desiderio irresistibile attraverso un linguaggio
vibrante e una profonda introspezione emotiva. L'autrice esplora il tema
dell'amore con una fervida intensità, descrivendo un tumulto di emozioni e
sensazioni che coinvolgono il cuore e l'anima.
Una strofa che risalta tra le altre per la sua potenza emotiva è la
seguente:
"Miraggio che incanta per magia,
il tuo profondo sospiro,
disonesto, mi avvolge,
mi rapisce, mi sconvolge,
mi tormenta, ancora!"
In questa strofa, Lapietra cattura l'essenza dell'attrazione irresistibile
e del tormento dell'amore non corrisposto o impossibile. L'uso
dell'immagine del "miraggio che incanta per magia" evoca un senso di
illusione e di fascino seducente, mentre il profondo sospiro dell'amato/a
avvolge e rapisce l'anima del poeta. Il termine "disonesto" suggerisce una
sorta di inganno o tradimento emotivo, mentre il ritmo incalzante dei
verbi "avvolge", "rapisce", "sconvolge" e "tormenta" crea un senso di
tumulto e disorientamento emotivo.
Inoltre, l'uso del termine "ancora" alla fine della strofa suggerisce una
persistente ripetizione di sentimenti intensi e struggenti, che continuano
a tormentare l'anima del poeta nonostante la loro dolorosa natura.
Complessivamente, "Diletto Antico Destino" di Laura Lapietra è una poesia
che ci immerge in un vortice di passione e desiderio, invitandoci a
esplorare le profondità dell'amore e dell'anima umana con una sincerità e
un'intensità commoventi.
** Renzo Montagnoli, con la sua poesia
"Nel tramonto", ci conduce in un viaggio malinconico
attraverso le sfumature del crepuscolo e dei ricordi. Attraverso un
linguaggio delicato e immagini evocative, l'autore ci invita a riflettere
sul trascorrere del tempo e sulla bellezza effimera della vita.
Una strofa che si distingue per la sua delicatezza e profondità emotiva è
la seguente:
"E allora si scioglie il cuore
in un pianto silenzioso
mentre un ultimo airone
si staglia in controluce."
In questa strofa, Montagnoli cattura il senso di nostalgia e di perdita
che accompagna il tramonto, simboleggiato dal "pianto silenzioso" del
cuore. L'immagine dell'"ultimo airone" che si staglia in controluce evoca
una sensazione di solitudine e di transitorietà, mentre la luce del giorno
svanisce lentamente.
Inoltre, l'uso del termine "controluce" aggiunge un elemento di bellezza e
di suggestione visiva, creando un contrasto poetico tra l'oscurità che
avvolge il cuore del poeta e la luce che si diffonde nel cielo al
tramonto.
Complessivamente, "Nel tramonto" di Renzo Montagnoli è una poesia che ci
avvolge con la sua malinconia e la sua bellezza, invitandoci a contemplare
il passaggio del tempo e l'effimero splendore della vita attraverso gli
occhi di un'anima sensibile e riflessiva.
** Salvatore Armando Santoro, con la sua
poesia "Apparenze", ci trasporta in un mondo di
contraddizioni e conflitti interiori attraverso un linguaggio diretto e
una profonda introspezione emotiva. L'autore esplora il tema dell'amore,
della solitudine e della mascherata emotiva che spesso caratterizza le
interazioni umane.
Una strofa che risalta per la sua raffinatezza e verità è la seguente:
"Non puoi spiegare in versi l’emozione,
la gente osserva con i propri occhiali
sembra lo strabico che ti stia guardando
e invece un panorama sta ammirando."
In questa strofa, Santoro cattura magistralmente l'ambiguità delle
apparenze e la difficoltà di comunicare veramente i propri sentimenti agli
altri. L'uso dell'immagine dello sguardo osservatore, che sembra guardare
oltre l'apparenza ma in realtà si ferma solo alla superficie, suggerisce
una profonda solitudine e incomprensione emotiva.
Inoltre, l'uso del termine "panorama" per descrivere ciò che gli altri
osservano, anziché la vera profondità dell'animo del poeta, crea un
contrasto significativo tra l'apparenza e la realtà, mettendo in luce la
discrepanza tra ciò che si vede e ciò che si prova interiormente.
Complessivamente, "Apparenze" di Salvatore Armando Santoro è una poesia
che ci invita a riflettere sulle maschere che indossiamo nella vita
quotidiana e sulle difficoltà di comunicare veramente i nostri veri
sentimenti agli altri. Con un linguaggio schietto e una profonda
sensibilità, l'autore ci offre uno sguardo penetrante sull'essenza stessa
dell'esperienza umana.
** Alessandra Piacentino, con la sua
poesia "Risvegli di albe Post guerra", ci conduce in un
viaggio emotivo attraverso il risveglio della vita dopo un periodo di
conflitto e distruzione. Attraverso immagini evocative e un linguaggio
suggestivo, l'autrice esplora il tema della rinascita e della speranza
dopo la guerra.
Una strofa che si distingue per la sua potenza emotiva è la seguente:
"Emozioni come rugiada mattutina
È ripartenza da terra
Navi in disparte a far dell’alba cornice
E del tramonto rotta di pace"
In questa strofa, Piacentino cattura la sensazione di rinascita e di
rinnovamento che segue alla guerra, attraverso l'immagine della rugiada
mattutina che risveglia la terra e le emozioni degli individui. L'uso del
termine "ripartenza da terra" evoca un senso di rinascita e di nuova
speranza, mentre le navi che si allontanano fanno da cornice all'alba e al
tramonto, simboleggiano la ricerca di pace e di armonia dopo il conflitto.
Inoltre, l'immagine della rugiada mattutina suggerisce una nuova vita che
germoglia anche nei momenti più bui, mentre il ritmo incalzante delle
parole evoca un senso di movimento e di cambiamento inarrestabile.
Complessivamente, "Risvegli di albe Post guerra" di Alessandra Piacentino
è una poesia che ci invita a riflettere sulla resilienza dell'animo umano
e sulla capacità di trovare speranza e rinnovamento anche nei periodi più
oscuri della storia. Con un linguaggio ricco di simboli e di suggestioni,
l'autrice ci offre uno sguardo penetrante sulla natura umana e sulla sua
capacità di superare le avversità con coraggio e determinazione.
** Armando Bettozzi, con la sua poesia
"Il ritorno di ... Napoleone", offre una satira
tagliente e ironica sul presunto ritorno di Napoleone alias Macron
presidentissimo di Francia e sul suo tentativo di reclamare il trono.
Attraverso un linguaggio incisivo e sarcastico, l'autore mette in
discussione il diritto e la capacità del Napoleone redivivo di rivendicare
un ruolo di leadership.
Una strofa che si distingue per la sua acume satirico è la seguente:
"Sei proprio un…guerrigliero con i baffi!
Non vi è bastato andar cogli aeroplani
a guerreggiar sugli affari nostrani …
Avreste meritato tanti! schiaffi…"
In questa strofa, Bettozzi ridicolizza l'idea del ritorno di Napoleone
come un tentativo di usurpare il potere con tattiche antiquate e
inadeguate. L'uso dell'immagine del "guerrigliero con i baffi" sottolinea
la caricatura del personaggio storico attuale, mentre l'accusa di
intromissione negli "affari nostrani" suggerisce un approccio bellicoso e
aggressivo alla politica internazionale.
Inoltre, l'ironia nel suggerire che Napoleone avrebbe "meritato tanti!
schiaffi…" evidenzia la disapprovazione dell'autore nei confronti delle
azioni e delle pretese del presunto ritornato.
Complessivamente, "Il ritorno di ... Napoleone" di Armando Bettozzi è una
poesia che offre una riflessione pungente e satirica sul tema del potere e
della leadership, mettendo in discussione le motivazioni e le ambizioni
dei leader storici e contemporanei. Con un linguaggio vivace e una visione
critica, l'autore ci invita a esaminare attentamente le pretese di coloro
che cercano di governare e influenzare il destino delle nazioni.
** Salvatore Camonita, con la sua poesia,
"S'appresta a ridestarsi la natura", ci trasporta in un
mondo di introspezione e riflessione sulla condizione umana e il rapporto
con la natura. Attraverso un linguaggio delicato e immagini suggestive,
l'autore esplora il tema del cambiamento delle stagioni e il riflesso dei
nostri stati d'animo.
Una strofa che colpisce per la sua profondità e intensità emotiva è la
seguente:
"Poi arriva,
tutt'a un tratto
la sera,
a calar il sipario del giorno,
prima il crepuscolo,
poscia il buio,
nell'assordante solitudine,
di un'alienante vita,
alienata,
sotto un cielo stellato
che non vede."
In questa strofa, Camonita dipinge un quadro struggente della solitudine e
dell'alienazione umana di fronte alla natura e al passare del tempo.
L'immagine del crepuscolo e del buio che cala, accompagnata
dall'assordante solitudine e dalla sensazione di alienazione, evoca un
senso di isolamento e disconnessione dal mondo circostante. L'uso del
cielo stellato che non vede sottolinea la mancanza di consapevolezza e di
comprensione della bellezza e della grandezza della natura da parte
dell'uomo, immerso nelle sue preoccupazioni quotidiane e nel suo
egocentrismo.
Inoltre, l'uso del termine "sipario" per descrivere il tramonto suggerisce
un senso di chiusura e fine, mentre il ritmo incalzante delle parole crea
una sensazione di tensione e drammaticità, accentuando l'effetto emotivo
della strofa.
Complessivamente, "S'appresta a ridestarsi la natura" di Salvatore
Camonita è una poesia che ci invita a riflettere sulla nostra relazione
con la natura e sulla nostra condizione umana di fronte al mistero e alla
bellezza del mondo che ci circonda. Con un linguaggio evocativo e una
profonda sensibilità, l'autore ci offre uno sguardo penetrante sulla
nostra esistenza e sulle nostre emozioni di fronte al ciclo eterno della
vita e della natura.
** Enrico Tartagni, con la sua poesia
"Poesia rupestre", ci conduce in un viaggio
affascinante attraverso la storia e la bellezza dell'arte rupestre.
Attraverso un linguaggio evocativo e immagini suggestive, l'autore esplora
il potere delle parole e delle immagini nel raccontare le storie
dell'umanità.
Una strofa che colpisce per la sua profondità e visione è la seguente:
"In tempi antichi più del tempo
in val Camonica andiamo
e cerchiamo
in cerchi e stampi di mani
il perché oggi noi siamo
tante figure nel colore"
In questa strofa, Tartagni evoca il mistero e l'antichità delle incisioni
rupestri, sottolineando il loro potere di trasmettere la storia e il
significato della vita umana. L'immagine delle "figure nel colore" incise
nelle rocce della Val Camonica suggerisce un senso di continuità e
connessione con i nostri antenati, mentre la ricerca del "perché oggi noi
siamo" mette in luce la nostra costante ricerca di significato e identità
nel contesto dell'universo.
Inoltre, l'uso del termine "testamenti dell'amore" per descrivere le
incisioni rupestri sottolinea il legame profondo tra l'arte e l'essenza
umana, suggerendo che anche nelle epoche più remote, l'uomo ha cercato di
esprimere i suoi sentimenti e la sua comprensione del mondo attraverso
l'arte.
Complessivamente, "Poesia rupestre" di Enrico Tartagni è una poesia che
celebra la bellezza e la profondità dell'arte rupestre, invitandoci a
riflettere sulla nostra connessione con il passato e sulla nostra ricerca
di significato e identità nel mondo. Con un linguaggio ricco di
suggestioni e una visione poetica, l'autore ci offre uno sguardo
penetrante sulla natura umana e sulla sua espressione attraverso le opere
d'arte che ci hanno preceduto.
** Felice Serino, con la sua poesia
"Divagazioni sullo zero e sulla o", ci conduce in un
viaggio affascinante attraverso l'immaginazione e l'associazione di
concetti diversi che ruotano attorno al simbolo dello zero e della lettera
"o". Attraverso un linguaggio evocativo e ricco di suggestioni, l'autore
esplora il significato simbolico e poetico di questi elementi.
Una strofa che risalta per la sua profondità e creatività è la seguente:
"il nucleo l'anello l'uroboro
due zeri abbracciati ti danno
il simbolo dell'infinito
puoi notare"
In questa strofa, Serino crea un'interessante connessione tra diverse
immagini e concetti che ruotano attorno al simbolo dello zero e della
lettera "o". L'immagine del "nucleo", dell'"anello" e dell'"uroboro" evoca
un senso di continuità e ciclicità, mentre l'idea dei "due zeri
abbracciati" che formano il simbolo dell'infinito suggerisce un concetto
di eternità e senza fine.
Inoltre, l'autore associa la lettera "o" a una serie di immagini e
simboli, come la bocca spalancata nell'urlo di Munch, le bolle di sapone e
gli occhielli delle forbici, creando un collage poetico che stimola
l'immaginazione del lettore e lo invita a riflettere sulle molteplici
sfaccettature e associazioni di questo semplice elemento grafico.
Complessivamente, "Divagazioni sullo zero e sulla o" di Felice Serino è
una poesia che celebra la creatività e l'immaginazione, invitandoci a
esplorare il mondo attraverso l'occhio poetico dell'autore. Con un
linguaggio ricco di suggestioni e un'ampia gamma di associazioni, l'autore
ci offre uno sguardo affascinante sul potere evocativo delle parole e dei
simboli.
** Antonia Scaligine, con la sua poesia
"L’ultimo uomo di qualità", ci offre un ritratto
struggente e nostalgico di un uomo che incarna i valori dell'onestà e
della gentilezza in un mondo sempre più privo di nobiltà d'animo.
Attraverso un linguaggio semplice ma potente, l'autrice esalta la figura
di quest'uomo come un faro di integrità e dignità in un'epoca segnata
dalla falsità e dalla mancanza di valori morali.
Una strofa che risalta per la sua profondità e saggezza è la seguente:
"Si cerca sempre l’onestà
in se stessi , fuori e nella gente
ma la nostra falsità umilia la libertà
in questa società di dignità carente"
In questa strofa, Scaligine sottolinea l'importanza dell'onestà come
fondamento della libertà e della dignità umana. L'autrice denuncia la
diffusa falsità e ipocrisia presente nella società contemporanea, mettendo
in evidenza il contrasto tra i valori ideali e la realtà distorta in cui
viviamo.
Inoltre, l'immagine dell'"ultimo uomo di qualità" che cammina con le sue
scarpe rotte con nobiltà rappresenta un potente simbolo di perseveranza e
dignità anche nelle circostanze più difficili. Quest'uomo incarna
l'essenza stessa della virtù e dell'integrità morale, offrendo un esempio
tangibile di come l'onestà possa ancora risplendere anche nelle tenebre
dell'ipocrisia e del cinismo.
Complessivamente, "L’ultimo uomo di qualità" di Antonia Scaligine è una
poesia che ci invita a riflettere sui valori fondamentali dell'umanità e
sulla ricerca costante dell'onestà e della dignità nella vita quotidiana.
Con un linguaggio diretto e una visione penetrante, l'autrice ci offre uno
sguardo profondo sulla condizione umana e sulla speranza di trovare ancora
il bene e la verità nel mondo che ci circonda.
** Piero Colonna Romano, con la sua
poesia "L'azzurro bardo", offre un omaggio al grande
poeta Carlo Chionne, situandolo tra le figure di spicco della tradizione
poetica classica. Attraverso un linguaggio rispettoso e una visione
appassionata, l'autore celebra il talento e l'impeto critico di Chionne,
riconoscendo il suo ruolo nel sollecitare la giustizia e il cambiamento
attraverso le parole.
Una strofa che risalta per la sua eloquenza e fervore è la seguente:
"Per nostra buona sorte in Poetare
altri ci sono a rispettar poesia.
Pur da costoro è obbligo imparare
per fare di quest'arte una magia;
una magia che eleva e cuore e spirto,
rendendo amabil quel sentier ch'è irto."
In questa strofa, Colonna Romano riflette sulla potenza e la bellezza
della poesia come strumento di trasformazione e elevazione spirituale.
L'autore sottolinea l'importanza di rispettare e imparare dall'eredità
poetica dei grandi maestri, come Chionne, al fine di rendere l'arte
poetica una magia che nutre l'anima e apre nuovi orizzonti di comprensione
e bellezza.
Inoltre, l'immagine del sentiero irto, reso amabile dalla poesia, evoca il
viaggio interiore che ogni poeta compie nel suo percorso creativo.
L'autore ci invita a seguire questo sentiero con coraggio e passione,
consapevoli del potere trasformativo della parola poetica.
Complessivamente, "L'azzurro bardo" di Piero Colonna Romano è una poesia
che celebra la forza e la bellezza della poesia come strumento di
cambiamento e di elevazione spirituale. Con un linguaggio vibrante e una
visione ispirata, l'autore ci offre uno sguardo appassionato sulla nobiltà
e il potere della parola poetica nella nostra vita e nella nostra società.
** Francesco Soldini, con la sua poesia
"Il vento nelle vele", ci trasporta in un viaggio di
libertà e bellezza attraverso l'immagine evocativa della navigazione.
Attraverso un linguaggio semplice ma potente, l'autore esprime il
desiderio di esplorare il mondo e vivere appieno la propria vita,
navigando nelle acque dell'amore e dell'avventura.
Una strofa che risalta per la sua poeticità e profondità è la seguente:
"vivere sulla via
di scrivere nuovi versi
nella brezza d'amarsi
oltre l'orizzonte oceano"
In questa strofa, Soldini evoca il desiderio di esplorare nuovi orizzonti
e scrivere nuovi capitoli della propria storia attraverso l'esperienza
dell'amore e dell'avventura. L'immagine della brezza d'amarsi che spinge
le vele della vita evoca un senso di libertà e possibilità, mentre
l'orizzonte dell'oceano rappresenta l'infinita possibilità di scoperta e
crescita personale.
Inoltre, l'uso delle metafore della navigazione e delle stelle
dell'immensa bellezza suggerisce un senso di connessione con l'universo e
la natura, invitando il lettore a immergersi nella bellezza e nella
vastità del mondo che ci circonda.
Complessivamente, "Il vento nelle vele" di Francesco Soldini è una poesia
che celebra il desiderio di libertà, avventura e amore. Con un linguaggio
evocativo e una visione poetica, l'autore ci invita a navigare nelle acque
della vita con coraggio e passione, esplorando i confini dell'anima e
dell'universo con cuore aperto e mente libera.
** Alessio Romanini, con la sua poesia
"Ardimento", ci offre un viaggio emozionale attraverso
i momenti di lotta, speranza e rinascita che caratterizzano la vita umana.
Attraverso un linguaggio intenso e riflessivo, l'autore esplora il tema
del coraggio nel perseguire la libertà interiore e il significato della
vita.
Una strofa che risalta per la sua profondità e intensità emotiva è la
seguente:
"Osservando il tramontare del dì
ho visto che la forza della vita
non muore nel silenzio della sera."
In questa strofa, Romanini cattura l'essenza della resilienza umana
attraverso l'immagine suggestiva del tramonto e della notte che seguono.
Nonostante le sfide e le difficoltà della vita, l'autore ci ricorda che la
forza della vita continua a bruciare dentro di noi, pronta a emergere
anche nei momenti più bui e silenziosi.
Inoltre, l'idea di rinascita e speranza è enfatizzata nell'ultima strofa,
dove l'autore esprime il desiderio di rinnovamento e ardimento
nell'affrontare l'infinito che risiede dentro di noi. Questo richiamo alla
determinazione e alla speranza incarna il tema centrale della poesia,
invitando il lettore a trovare il coraggio di perseguire la propria
libertà interiore e la realizzazione personale.
Complessivamente, "Ardimento" di Alessio Romanini è una poesia che celebra
la forza, la speranza e la resilienza umana. Con un linguaggio evocativo e
una visione poetica, l'autore ci offre uno sguardo penetrante sulla natura
dell'esistenza umana e sulla ricerca di significato e libertà
nell'interiorità dell'anima.
** Sandra Greggio, con la sua poesia "La
mia melodia", ci offre un'immagine commovente e
coinvolgente del processo di ricostruzione e rinascita personale
attraverso la musica. Attraverso un linguaggio delicato e suggestivo,
l'autrice esplora il tema della perdita e della ricerca di se stessi
attraverso la passione e l'espressione artistica.
Una strofa che risalta per la sua bellezza e significato è la seguente:
"Sentivo i loro gemiti di aiuto
e mi misi a cercarle ovunque.
Una ad una, piano piano,
le rimisi sulle righe del pentagramma,
chiave di sol e chiave di basso
tutte nere su foglio bianco."
In questa strofa, Greggio cattura il senso di impegno e determinazione nel
recuperare ciò che è stato perso. L'immagine delle note musicali dispersa
nel mare e nel deserto evoca una sensazione di disorientamento e
smarrimento, ma anche di speranza e determinazione nel cercare e
ricostruire ciò che è stato perso. La metafora delle note musicali rimosse
e reinserite sul pentagramma rappresenta il processo di ritrovare se
stessi e la propria identità attraverso l'arte e la creatività.
Inoltre, il ritorno alla musica diventa un atto di rinascita e
riaffermazione personale, simboleggiando la capacità umana di superare le
sfide e di trovare nuova vita attraverso l'espressione artistica e
l'auto-espressione.
Complessivamente, "La mia melodia" di Sandra Greggio è una poesia che
celebra il potere della musica come mezzo di guarigione e di rinnovamento
personale. Con un linguaggio evocativo e una visione poetica, l'autrice ci
offre uno sguardo intimo e commovente sul processo di ricerca di sé e di
rinascita attraverso l'espressione creativa e l'amore per l'arte.
** Jacqueline Miu, con la sua poesia "Una
foresta divorata da fiamme", ci offre un'imponente
immagine della lotta interiore e delle tensioni esterne che plasmano
l'esperienza umana. Attraverso un linguaggio incisivo e metaforico,
l'autrice esplora temi universali come il conflitto, la fede e l'amore.
Una strofa che risalta per la sua potenza e intensità emotiva è la
seguente:
"sono creato con tutti i Lunedì incendiati dai
cristiani affilati da rabbia
professo la religione del bene oggi se il
peggio è domani"
In questa strofa, Miu evoca un senso di disillusione e disincanto nei
confronti della vita, sottolineando il ciclo interminabile di violenza e
conflitto che caratterizza il mondo moderno. L'immagine dei Lunedì
incendiati dai cristiani rappresenta una metafora della crudeltà e
dell'ingiustizia umana, mentre la professazione della "religione del bene"
indica un tentativo di trovare speranza e significato anche nelle
circostanze più oscure e disperate.
Inoltre, l'idea di essere "reo di un amore mai domato" suggerisce un senso
di vulnerabilità e desiderio non appagato, aggiungendo un ulteriore strato
di complessità emotiva alla poesia.
Complessivamente, "Una foresta divorata da fiamme" di Jacqueline Miu è una
poesia che offre una riflessione profonda sulla condizione umana e sulle
forze contrastanti che plasmano la nostra esistenza. Con un linguaggio
evocativo e una visione poetica, l'autrice ci invita a esplorare i confini
della nostra esperienza emotiva e spirituale, cercando significato e
speranza anche nei momenti di maggior oscurità e turbamento.
Con profonda gratitudine e ammirazione
Vostro Ben Tartamo
1-2-3 Marzo
Ben Tartamo ti ringrazio e lo farò sempre,
ringrazio anche Lorenzo che mi ospita nella sua casa poetica. Inizio col
dire che le sue sono delle bellissime poesie , anche se non le commento le
ammiro e le leggo perché Nino Silenzi ci invita a contemplare la natura ,l’
inesorabile tempo e di non perderlo mai di vista perché in un giorno c’è la
nostra vita che nasce e poi finisce nel nulla o nell’eterno , tutto
dipende da noi .
Leggo tutte le poesie dei poeti del sito ,la curiosità non mi manca come
l'immaginazione, sono una buona ottima alleata della vostra poesia ,ma non
un’ottima poetessa e ,men che mai una commentatrice , però so che devo
ringraziarti
Ben per i tuoi bellissimi commenti, che non sono solo commenti , tu fai
l’analisi del testo, scavi nel profondo della poesia e riesci ad entrare
nell’animo del poeta ,
di certo non potrei farlo io, perché non troverei mai delle parole giuste per
mettere in luce la tua poetica , quella di Piero , di Jacqueline Miu e di
altri .
Posso solo dire che non c’è una frase o verso che non mi colpisce
“Catene” tre strofe di quattro versi con rime alternate sono versi che
scorrono come le acque di un fiume che imprigionano anime smarrite , resto
prigioniera anche io dalle tue “catene “ spesso , infatti , resto
prigioniera di parole che mi mancano per comporre una poesia .
Grazie a tutti Antonia Scaligine
Poesia: "Catene"
Autore: Ben Tartamo
Come spesso accade, questo "dimentico a se stesso" poeta, viene
dimenticato dalla critica anche autoctona al sito, e ciò mi spiace e ve
ne pongo rimedio premiando la sua altruità e disinteresse.
In "Catene" di Ben Tartamo, siamo trasportati in un universo di
passioni e tormenti, dove l'amore si manifesta come una forza crudele,
capace di legare e imprigionare le anime innamorate in un vortice di
emozioni contrastanti.
Ma, avverto i lettori che è solo una parte del messaggio, perché come in
altre poesie del nostro, spesso è insito in essa una certa dualità.
Ma andiamo per gradi.
Con una prosa che danza tra le righe e si fa eco delle pulsazioni del
cuore, Tartamo dipinge l'immagine di un amore che brucia come fuoco
improvviso, divorando tutto ciò che trova sul suo cammino. Le parole si
fondono in un mosaico di sensazioni, trasportandoci in un mondo di
suggestioni e suggestioni, dove la bellezza e la crudeltà si fondono in un
abbraccio ambiguo.
Sotto il cielo stellato della poesia, ci troviamo di fronte alle catene
invisibili dell'amore, prigioni dell'anima che gridano follia e
disperazione. Tartamo ci invita a esplorare le profondità dell'animo
umano, a confrontarci con le nostre paure e speranze, mentre ci inoltriamo
nel labirinto dell'amore e della passione.
In questa poesia, vedo anche, come dicevo in incipit, un riflesso profondo
della natura mistica dell'amore e della sua connessione con la dimensione
spirituale dell'esistenza umana. Le strofe corrispondenti esplorano questa
tematica in modo particolarmente evocativo.
La prima strofa, con il suo ritratto dell'amore come una forza crudele
desiderosa di possedere il corpo dell'amato/a, suggerisce un'ossessione
che trascende il mondo fisico, entrando nell'ambito dell'esperienza
spirituale.
Nella seconda strofa, l'immagine del fuoco divampante che chiude gli occhi
al cielo evoca una sorta di trascendenza, in cui l'amore consuma e
trasforma l'individuo, immergendolo in una dimensione terrena e spirituale
allo stesso tempo.
Le catene della terza strofa diventano il simbolo non solo della prigionia
dell'anima, ma anche del legame mistico tra gli amanti e tra l'uomo e il
divino. La ricerca di una poesia smarrita diventa così la ricerca di una
comprensione più profonda della propria natura spirituale e del proprio
rapporto con il divino.
In questa luce mistica, la poesia di "Catene" si rivela non solo come
un'espressione dell'amore umano, ma anche come un invito a esplorare i
misteri più profondi dell'esistenza e della connessione tra cielo e terra.
Le strofe che mi hanno catturato l'anima sono:
"Catene che urlano follia, / prigioni d'anime bandite", perché
evoca l'immagine struggente di anime imprigionate in un vortice di
emozioni, urlanti di disperazione mentre cercano disperatamente una via di
fuga. In questa poesia, troviamo il riflesso della nostra stessa umanità,
con le sue gioie e le sue sofferenze, i suoi desideri e le sue paure,
mentre ci lasciamo avvolgere dalla bellezza e dalla crudeltà dell'amore.
L'altra strofa che mi ha colpito di più è la seconda:
"Quel fuoco divampa improvviso / chi gli occhi vuol chiusi al suo cielo",
dove si parla del fuoco che divampa improvviso e chiude gli occhi al
cielo. Questa immagine evoca una sensazione di trascendenza e di abbandono
totale alla passione. Mi colpisce perché riesce a trasmettere un senso di
intensità e di sacrificio, dove l'individuo si lascia consumare
completamente dall'amore, immergendosi in una dimensione terrena e
spirituale allo stesso tempo. La descrizione del fuoco che chiude gli
occhi al cielo suggerisce un'esperienza mistica, dove l'amore diventa una
sorta di rito sacro che trasforma profondamente l'essenza dell'individuo.
Prof. Marino Spadavecchia
Poesie del 1-2-3 marzo 2024
* La poesia "Rammendi" di Felice Serino
si distingue per la sua capacità di evocare immagini potenti e cariche di
significato, attraverso l'uso di una varietà di figure retoriche e di
elementi stilistici.
Dal punto di vista metrico, l'autore utilizza una struttura libera che si
adatta al ritmo naturale delle immagini evocate. I versi brevi e incisivi
contribuiscono a creare un senso di immediata intensità emotiva, mentre la
scelta di parole suggestive e evocative amplifica l'impatto del testo.
L'immagine dell'abito logorato dagli anni è carica di significato
denotativo e connotativo. Denota il passare del tempo e l'usura
dell'esistenza umana, mentre connota una sensazione di nostalgia e
vulnerabilità. I rattoppi richiamano l'idea di riparazione e cura,
aggiungendo un elemento di speranza e rinascita al testo.
La metafora della rete che non trattiene più i lucenti guizzi connota la
fragilità della vita e la fugacità dei momenti di felicità. Questo simbolo
si presta a una molteplicità di interpretazioni, evocando sia la
vulnerabilità dell'essere umano di fronte alla transitorietà della
felicità, sia la possibilità di trovare conforto e guarigione attraverso
l'arte e la poesia stessa.
La strofa che mi colpisce di più è:
"l'abito logorato dagli anni
abbisogna di attenzione e rattoppi"
Questa immagine dell'abito logorato dagli anni evoca immediatamente la
fragilità e la temporalità della vita umana. L'idea di cura e di
attenzione necessaria per rattoppare l'abito rappresenta la speranza e la
possibilità di guarigione, nonostante le ferite inflitte dal tempo. Questa
metafora richiama il concetto più ampio di come l'essere umano debba
affrontare le difficoltà e le cicatrici della vita, cercando di riparare i
danni e di trovare la forza per andare avanti.
Complessivamente, "Rammendi" è una poesia che si distingue per la sua
profonda sensibilità emotiva e la sua capacità di trasmettere significati
complessi attraverso immagini evocative e una scrittura delicata e
riflessiva.
* "Scende una stella nel mare" Franco
Fronzoli
In un caleidoscopio di emozioni, la poesia di Franco Fronzoli danza
leggera tra le stelle e il mare dell'amore, catturando l'essenza
dell'infinito con versi delicati e melodiosi.
La stella, simbolo di speranza e illuminazione, si abbandona dolcemente
sulle onde dell'oceano, accarezzando lo scoglio con grazia e maestria.
Silente e maestosa, guarda dall'alto un mondo intriso di musica e poesia,
immergendosi nell'incanto di ogni sentiero e di ogni foglia.
Scende dal monte come un messaggero celeste, illuminando ogni angolo di
terra e di cuore con la sua luce divina. Sul dorso del fiume, si posa con
eleganza, trasformando l'acqua in un manto di riflessi incantati.
Attraversa il tramonto e sfiora la luna, trovando riposo su un prato di
fiori, dove girasoli e tulipani si inchinano al suo splendore. Maestosa e
eterea, entra nella notte con la sua bellezza fugace, scomparendo prima
che il primo raggio di sole possa illuminare un nuovo giorno.
La strofa che mi colpisce di più è:
"Cala una stella dal monte ed illumina
ogni sentiero ogni foglia
e si ferma
sul dorso
di un fiume"
Questa immagine della stella che si posa delicatamente sul dorso di un
fiume, illuminando ogni sentiero e ogni foglia, evoca una sensazione di
magia e meraviglia. Rappresenta la bellezza e la serenità che possono
essere trovate nella natura, nonostante le sfide e le difficoltà della
vita. La scelta di parole è poetica e suggestiva, trasportando il
lettore in un mondo di meraviglia e contemplazione.
Questa poesia, con la sua prosa incantata e le sue immagini vibranti, ci
invita a esplorare i confini dell'infinito e a contemplare la bellezza
efimera della vita, mentre danziamo tra le stelle e ci lasciamo cullare
dal mare dell'amore.
* Poesia: "Vado sfogliando"
Autore: Giuseppe Stracuzzi
In questa struggente opera di Giuseppe Stracuzzi, ci troviamo di fronte a
un viaggio attraverso le profondità dell'animo umano, guidati dalla mano
sapiente di un poeta che sa tessere parole come fili preziosi su un telaio
di emozioni e pensieri.
Con uno stile ricco di sfumature e raffinatezze, Stracuzzi ci immerge in
una dimensione sospesa tra luce e tenebre, dove le pagine del libro
diventano confini di un mondo intriso di mistero e suggestione. La metrica
fluisce con eleganza, accompagnando il lettore in un susseguirsi di
immagini evocative e atmosfere incantate.
Sotto il profilo filologico, l'autore si serve di una vasta gamma di
figure retoriche e di un linguaggio ricco di simbolismo, che dona
profondità e intensità al testo. Le metafore e le allegorie si fondono in
un caleidoscopio di significati, invitando il lettore a esplorare i
recessi più oscuri dell'anima umana.
Dal punto di vista psicologico e introspettivo, la poesia riflette le
contraddizioni e le ambiguità dell'esperienza umana, esplorando i
conflitti interiori e le paure nascoste che abitano nel cuore di ogni
individuo. L'autore ci invita a confrontarci con i nostri demoni interiori
e a trovare la forza di affrontare le sfide della vita con coraggio e
determinazione.
La strofa che più mi ha colpito è: "Eretta
scala della tracotanza / parte dal fondo buio di un mistero / che vegeta
nel cuore / di un qualcuno," perché attraverso queste
parole l'autore riesce a evocare con grande potenza l'immagine della scala
dell'orgoglio e della presunzione, che ha le sue radici nel mistero e
nell'oscurità del cuore umano.
* Poesia: "Finale"
Autore: Bruno Amore
Nella poesia "Finale" di Bruno Amore, ci troviamo di fronte a un'opera
potente e commovente che esplora i confini dell'anima umana con una
maestria e una sensibilità straordinarie. Con una prosa incisiva e
tagliente, l'autore ci conduce in un viaggio attraverso il labirinto delle
emozioni umane, esplorando le profondità dell'amore, del dolore e della
solitudine.
Dal punto di vista tecnico, l'autore utilizza una metrica fluida e
incalzante che accompagna il lettore attraverso le varie sfaccettature
della narrazione. Le rime e le allitterazioni sottolineano il ritmo
incalzante del testo, creando un effetto ipnotico e coinvolgente.
Sotto il profilo filologico, la poesia è un caleidoscopio di significati e
simboli che richiamano alla mente l'eterna lotta tra vita e morte, gioia e
dolore. Le metafore e le immagini evocative trasportano il lettore in
mondi interiori ricchi di sfumature, invitandolo a esplorare i recessi più
oscuri dell'animo umano.
Dal punto di vista psicologico e introspettivo, la poesia riflette le
sfide e i conflitti interiori che caratterizzano l'esperienza umana.
L'autore ci invita a confrontarci con le nostre paure e i nostri desideri
più profondi, a esplorare le nostre emozioni più intime e a trovare la
forza di affrontare le avversità della vita con coraggio e determinazione.
La strofa che mi ha colpito di più è:
"è stato bello dai era un gran ridere / quanti
fiori le mettesti tra i capelli neri". Queste parole
evocano una sensazione di nostalgia e di malinconia, mentre l'autore
riflette sulle gioie e sui dolori della vita umana. La poesia ci invita a
riflettere sulla bellezza efimera della vita e sull'importanza di cogliere
ogni istante con gratitudine e consapevolezza.
* Poesia: "Preghiera"
Autore: Bruno Castelletti
Nella poesia "Preghiera" di Bruno Castelletti, ci immergiamo in un
universo di nostalgia e ricerca interiore, dove il poeta si rivolge al
divino con una fervente supplica. Con uno stile semplice e diretto,
Castelletti ci trasporta in un luogo carico di significato e memoria, la
chiesetta della sua infanzia, luogo di rifugio e contemplazione.
Dal punto di vista tecnico, l'autore utilizza una metrica fluida e
armoniosa che si adatta perfettamente al ritmo del testo, accompagnando il
lettore in un viaggio emotivo attraverso le parole. Le immagini evocative
e vivide dipingono un quadro suggestivo della chiesetta e delle sensazioni
che suscita nel poeta.
Sotto il profilo filologico, la poesia è un inno alla spiritualità e alla
ricerca di significato nella vita quotidiana. Castelletti riflette sul
potere consolatorio della fede e dell'adorazione, invitando il lettore a
trovare conforto e sostegno nelle braccia del divino.
Dal punto di vista psicologico e introspettivo, la poesia esplora il tema
della stanchezza e della ricerca di conforto spirituale di fronte alle
sfide e alle fatiche della vita. Il poeta si rivolge al Signore con umiltà
e devozione, chiedendo aiuto e sostegno nel cammino della vita.
La strofa che mi ha colpito di più è: "E
vedo la Madonna del Rosario / chinarsi in un sorriso / verso di me che la
rimiro attento". Queste parole trasmettono una
sensazione di intimità e connessione spirituale, mentre il poeta contempla
con reverenza l'immagine della Madonna e riceve il suo sorriso come segno
di protezione e conforto. La poesia ci invita a trovare rifugio nella
spiritualità e nella preghiera, trovando forza e speranza nelle braccia
del divino.
* Poesia: "Tristezza"
Autore: Santi Cardella
In "Tristezza" di Santi Cardella, ci troviamo di fronte a un'ode
struggente alla solitudine e al dolore che pervadono l'animo umano. Con
una prosa vibrante di emozioni e una sensibilità acuta, l'autore ci
trasporta in un mondo oscuro e tormentato, in cui la tristezza avvolge
ogni angolo di vita.
Dal punto di vista tecnico, Cardella utilizza una metrica fluida e una
prosa ritmica che cattura l'attenzione del lettore sin dalle prime righe.
Le immagini evocative e coinvolgenti dipingono un quadro vivido della
disperazione umana, mentre il poeta si interroga sulla natura del dolore e
sulla sua capacità di risalire dalle profondità dell'abisso interiore.
Sotto il profilo filologico, la poesia è un'indagine profonda sulla natura
dell'esistenza umana e sul significato del dolore e della sofferenza.
Cardella riflette sulle relazioni umane e sulla loro capacità di portare
conforto e sostegno nelle ore buie, interrogando il ruolo della famiglia e
dell'amore nel mitigare il peso del dolore.
Dal punto di vista psicologico e introspettivo, la poesia esplora i
meandri della psiche umana e le sfide emotive che accompagnano il cammino
della vita. Il poeta si rivolge alla figura materna e femminile come fonte
di conforto e sostegno, chiedendo loro se sono in grado di colmare il
vuoto interiore e lenire le ferite dell'anima.
La strofa che mi ha colpito di più è:
"Immobili, la luna ed i pianeti / attendono ch'io torni ad esser uno / per
riprendere i giri consueti." Queste parole evocano una
sensazione di stasi e di sospensione nel tempo, mentre il poeta si trova
intrappolato nel proprio dolore, incapace di ritrovare il proprio
equilibrio e di riprendere il normale corso della vita. La poesia ci
invita a riflettere sulla natura effimera dell'esistenza umana e sulla sua
vulnerabilità di fronte alle forze inarrestabili dell'universo.
* Poesia: "Angoscia"
Autore: Salvatore Armando Santoro
In "Angoscia" di Salvatore Armando Santoro, ci troviamo di fronte a
un'opera che esplora le sfumature dell'amore e della perdita attraverso la
lente della poesia. Con una prosa delicata e commovente, l'autore ci guida
attraverso un viaggio emotivo nel cuore dell'uomo, mentre riflette sulle
complessità delle relazioni umane e sulle sfide della vita.
Dal punto di vista tecnico, Santoro utilizza una metrica classica e una
prosa elegante che si adatta perfettamente al ritmo del testo. Il sonetto
ritornellato, con la sua struttura precisa e i suoi versi ben modulati,
cattura l'attenzione del lettore e lo trasporta in un mondo di emozioni
intense e struggenti.
Sotto il profilo filologico, la poesia è un'indagine profonda sulla natura
dell'amore e della perdita, sulle scelte che facciamo nella vita e sulle
conseguenze che ne derivano. Santoro riflette sulle proprie angosce e
paure, sulla difficoltà di trovare un equilibrio tra le proprie esigenze e
quelle dell'altro, mentre naviga nelle acque turbolente dell'esistenza
umana.
Dal punto di vista psicologico e introspettivo, la poesia esplora i
recessi più oscuri dell'anima umana e le sfide emotive che accompagnano il
cammino della vita. Il poeta si rivolge alla figura amata con un misto di
dolore e speranza, chiedendo comprensione e sostegno nel percorso verso la
vetta della vita.
La strofa che mi ha colpito di più è: "Invece
hai scelto un’altra soluzione / in fondo ero contento, coi miei guai, / ma
è inadeguata la collocazione." Queste parole trasmettono
una sensazione di dolore e smarrimento, mentre il poeta riflette sulle
scelte della persona amata e sulla loro incompatibilità con i propri
desideri e aspirazioni. La poesia ci invita a riflettere sulla complessità
delle relazioni umane e sull'importanza di trovare un equilibrio tra le
nostre esigenze e quelle degli altri, nella ricerca della felicità e della
realizzazione personale.
* Poesia: "D’un tratto le ali del vento
come polvere di stelle"
Autore: Piacentino Alessandra
In questa poesia di Piacentino Alessandra, siamo catapultati in un mondo
di magia e riflessione, dove la poetessa esplora le sfumature
dell'esistenza umana attraverso immagini evocative e sensazioni vibranti.
Con una prosa delicata e suggestiva, l'autrice ci guida attraverso un
viaggio emotivo nel cuore della vita quotidiana, invitandoci a contemplare
la bellezza e la meraviglia del mondo che ci circonda.
Dal punto di vista tecnico, Alessandra utilizza una prosa fluida e poetica
che si adatta perfettamente al tono del testo. Le immagini evocative e le
metafore ricche di significato trasportano il lettore in un mondo di
sensazioni intense e struggenti, mentre esplora le emozioni e le
percezioni che accompagnano il passare del tempo.
Sotto il profilo filologico, la poesia è un inno alla bellezza e alla
meraviglia del mondo naturale, un invito a cogliere l'essenza della vita e
ad abbracciare ogni momento con gratitudine e consapevolezza. Alessandra
riflette sul significato della nostra esistenza e sull'importanza di
trovare il nostro posto nel mondo, mentre ci avventuriamo nel viaggio
della vita insieme alla natura e agli altri esseri umani.
Dal punto di vista psicologico e introspettivo, la poesia esplora i
meandri dell'anima umana e le sfide emotive che accompagnano il cammino
della vita. L'autrice si rivolge al concetto di unità e connessione,
invitando il lettore a esplorare il significato del sé e della propria
identità all'interno di un contesto più ampio, in cui siamo tutti parte di
un tutto interconnesso.
La frase che mi ha colpito di più è: "Con un
cuore di stelle / Assaporo la luce di un giorno qualsiasi",
perché evoca una sensazione di meraviglia e di gratitudine di fronte alla
bellezza e alla magia del mondo che ci circonda. La poesia ci invita a
cogliere l'essenza della vita e ad abbracciare ogni momento con gioia e
consapevolezza, trovando conforto e ispirazione nelle piccole meraviglie
che ci circondano ogni giorno.
* Poesia: "Ordine…e…Dis-ordine"
Autore: Armando Bettozzi
In "Ordine…e…Dis-ordine" di Armando Bettozzi, ci troviamo di fronte a
un'opera che riflette sulle dinamiche della società contemporanea e sulla
complessità delle relazioni umane. Con una prosa incisiva e diretta,
l'autore esplora i concetti di ordine e disordine, di rispetto e
disobbedienza, invitandoci a riflettere sulle sfide e le contraddizioni
della vita moderna.
Dal punto di vista tecnico, Bettozzi utilizza una prosa serrata e ritmica
che cattura l'attenzione del lettore sin dalle prime righe. Le immagini
vivide e le metafore ardite dipingono un quadro vibrante della realtà
sociale, mentre il poeta esplora le tensioni e i conflitti che
caratterizzano la nostra epoca.
Sotto il profilo filologico, la poesia è un'analisi acuta delle dinamiche
del potere e della politica, dei meccanismi di controllo e repressione che
permeano la nostra società. Bettozzi riflette sul ruolo delle istituzioni
e delle autorità nel mantenere l'ordine pubblico, interrogando la
legittimità delle loro azioni e le conseguenze delle loro decisioni.
Dal punto di vista psicologico e introspettivo, la poesia esplora le
tensioni e i conflitti interiori che accompagnano il processo di crescita
e maturazione dell'individuo. Il poeta si rivolge al pubblico con un misto
di indignazione e disillusione, chiedendo loro di riflettere sulle proprie
responsabilità e sulle conseguenze delle proprie azioni.
La frase che mi ha colpito di più è: "Ma è
questo che - davver - fa un 'buono Stato?!". Questa domanda
incisiva e provocatoria invita il lettore a interrogarsi sul significato
del concetto di "buono Stato" e sulle sue implicazioni nella vita
quotidiana. La poesia ci invita a riflettere sulle dinamiche del potere e
della politica, sulla responsabilità individuale e collettiva nella
creazione di una società più giusta e equa.
* Poesia: "Trattieni il tempo"
Autore: Salvatore Camonita
In "Trattieni il tempo" di Salvatore Camonita, ci troviamo di fronte a
un'invocazione appassionata al tempo e alla musa, in cui il poeta esprime
il desiderio di rallentare il fluire del tempo e di trovare ispirazione
per il proprio cammino nella vita.
Dal punto di vista tecnico, Camonita utilizza una prosa fluida e incisiva
che si adatta perfettamente al tono della poesia. Le immagini evocative e
le metafore vivide dipingono un quadro suggestivo del desiderio del poeta
di fermare il tempo e di trovare la propria strada nel mondo.
Sotto il profilo filologico, la poesia è un'indagine profonda sulla natura
del tempo e sulla sua influenza sulla vita umana. Camonita riflette sul
significato del tempo e sulla sua capacità di plasmare il destino umano,
invitando il lettore a esplorare il concetto di eternità e fugacità
attraverso le sue parole.
Dal punto di vista psicologico e introspettivo, la poesia esplora i
meandri dell'anima umana e le sfide emotive che accompagnano il cammino
della vita. Il poeta si rivolge al tempo e alla musa con un misto di
speranza e disperazione, chiedendo loro di guidarlo e proteggerlo lungo il
suo percorso esistenziale.
La frase che mi ha colpito di più è: "Mira
co' li occhi / tuoi vividi / il cuore mio". Queste
parole trasmettono una sensazione di intimità e connessione tra il poeta e
la sua musa, mentre il poeta invoca il loro aiuto nel trovare la propria
strada nel mondo. La poesia ci invita a riflettere sulla natura del tempo
e sulla sua influenza sulla vita umana, invitandoci a trovare conforto e
ispirazione nella bellezza e nell'eternità del mondo che ci circonda.
* Poesia: "A tutta velocità"
Autore: Enrico Tartagni
Nella poesia "A tutta velocità" di Enrico Tartagni, ci troviamo di
fronte a un'ode alla bellezza e alla fugacità del momento presente, in
cui il poeta esprime la sua intensa ricerca di significato e pienezza
nella vita attraverso un viaggio frenetico e appassionato.
Dal punto di vista tecnico, Tartagni utilizza una prosa vibrante e
ritmica che cattura l'energia e l'emozione del momento descritto. Le
immagini vivide e le metafore ardite dipingono un quadro vivace della
natura e delle sensazioni che accompagnano il viaggio del poeta
attraverso il mondo.
Sotto il profilo filologico, la poesia è un'ode alla bellezza e alla
meraviglia della vita, un invito a cogliere l'essenza del momento
presente e a vivere appieno ogni istante con gratitudine e
consapevolezza. Tartagni riflette sul significato della ricerca e
dell'inseguimento nella vita, invitando il lettore a esplorare il
proprio desiderio di scoperta e avventura.
Dal punto di vista psicologico e introspettivo, la poesia esplora i
meandri della psiche umana e le sfide emotive che accompagnano il
cammino della vita. Il poeta si rivolge al desiderio di amore e di
realizzazione personale, chiedendo alla vita di guidarlo lungo il suo
percorso esistenziale con energia e passione.
La frase che mi ha colpito di più è:
"E quello è Amore / Se voglio il bosco il
mare e la montagna insieme". Queste parole trasmettono
una sensazione di unità e connessione con la natura e con il mondo
circostante, mentre il poeta esprime il suo desiderio di integrazione e
appagamento attraverso l'inseguimento della bellezza e della meraviglia
del mondo. La poesia ci invita a riflettere sulla bellezza e sulla
fugacità del momento presente, invitandoci a vivere appieno ogni istante
con passione e consapevolezza.
* Poesia: "Marzo arriva nudo"
Autore: Antonia Scaligine
In "Marzo arriva nudo" di Antonia Scaligine, ci troviamo di fronte a una
descrizione delicata e suggestiva del mese di marzo, che giunge come un
vagabondo senza pretese, portando con sé la promessa della primavera e
le sfide della transizione tra le stagioni.
Con una prosa che culla dolcemente il lettore, Scaligine dipinge
l'immagine di un marzo ancora spoglio, nonostante le tempeste che
scuotono la terra e mescolano le carte della natura. Le parole danzano
leggere sulle pagine, evocando il suono del vento e il battito della
pioggia, mentre il poeta attende con ansia il soffio della primavera che
porterà nuova vita e speranza.
Sotto il cielo grigio di marzo, ci troviamo di fronte alle
contraddizioni della vita, tra la promessa di giorni migliori e il
dolore delle guerre che ancora affliggono il mondo. Scaligine ci invita
a riflettere sulle sfide che dobbiamo affrontare ogni giorno, tra le
ombre dell'ansia e i raggi di sole della speranza, mentre cerchiamo di
trovare equilibrio tra la guerra e l'amore che abitano nel nostro cuore
e nel nostro mondo.
La frase che mi ha colpito di più è: "sul
davanzale della speranza / saremo ogni giorno / a ragionar di guerra o
d’amore", perché evoca la dualità dell'esistenza umana,
tra le tenebre della guerra e la luce dell'amore, mentre cerchiamo di
trovare un senso e un equilibrio nella nostra ricerca di significato e
felicità. In questa poesia, troviamo il riflesso della nostra stessa
esperienza, con le sue speranze e le sue delusioni, i suoi sogni e i
suoi dolori, mentre ci lasciamo avvolgere dallo spirito mutevole del
mese di marzo e dalla bellezza mutevole del mondo che ci circonda.
* Poesia: "L'automobile"
Autore: Piero Colonna Romano
In "L'automobile" di Piero Colonna Romano, ci troviamo di fronte a
un'ode commovente e intima alla propria macchina, un fedele compagno di
vita che ha condiviso i momenti dolci e amari del quotidiano.
Con una prosa che risuona di affetto e nostalgia, Colonna Romano dipinge
l'immagine di un'automobile che ha testimoniato gli alti e bassi della
vita del poeta. Le parole si fondono in un delicato abbraccio di ricordi
e sentimenti, mentre il poeta riflette sul valore di ciò che ha dato per
scontato.
Sotto il cielo grigio della delusione, ci troviamo di fronte alla
decisione difficile di lasciare andare qualcosa che ha avuto un
significato così profondo nella vita del poeta. Colonna Romano ci invita
a riflettere sulle scelte che dobbiamo fare nel corso della nostra
esistenza e sulle conseguenze che possono derivare da esse, mentre
cerchiamo di dare un senso alla nostra esperienza umana.
La frase che mi ha colpito di più è:
"e non l'ho mai più d'oggi apprezzata",
perché evoca una sensazione di pentimento e rimpianto per non aver
apprezzato pienamente ciò che si aveva fino a quando non è stato perso.
In questa poesia, troviamo il riflesso della nostra stessa esperienza,
con le sue gioie e le sue tristezze, i suoi successi e le sue delusioni,
mentre cerchiamo di dare un senso alla nostra vita e di trovare la
felicità nel presente e nel futuro.
* Poesia: "I primi fiori"
Autore: Francesco Soldini
Ne "I primi fiori" di Francesco Soldini, ci troviamo di fronte a
un'inattesa e struggente visione della bellezza e della perfezione che
sbocciano nel mezzo dell'inverno, portando con sé un riflesso
dell'armonia divina.
Con una prosa che danza tra le righe, Soldini dipinge l'immagine di
fiori che sbocciano in un mondo coperto di neve e gelo, portando con sé
una sensazione di meraviglia e stupore. Le parole si fondono in un inno
alla vita e alla sua eterna rinascita, mentre il poeta contempla la
bellezza della natura e la perfezione dell'ordine divino.
Sotto il cielo grigio dell'inverno, ci troviamo di fronte alla potenza
trasformatrice della natura, che porta con sé la promessa di giorni
migliori e la speranza di un futuro luminoso. Soldini ci invita a
riflettere sul mistero della vita e sulla sua capacità di risorgere
dalle ceneri del passato, mentre ci lasciamo avvolgere dalla bellezza e
dalla magia dei primi fiori che sbocciano nel freddo cuore dell'inverno.
La frase che mi ha colpito di più è: "della
perfezione divina / dell'armonia che è fiorita", perché
evoca l'immagine struggente della bellezza e della perfezione che
sbocciano nel cuore dell'inverno, portando con sé una sensazione di
meraviglia e stupore. In questa poesia, troviamo il riflesso della
nostra stessa esperienza, con le sue gioie e le sue sorprese, i suoi
momenti di bellezza e di perfezione, mentre cerchiamo di dare un senso
alla nostra vita e di trovare la speranza nel mezzo dell'oscurità.
* Poesia: "Romito Destino"
Autore: Alessio Romanini
In "Romito Destino" di Alessio Romanini, ci troviamo immersi in
un'atmosfera di riflessione e introspezione, in cui il poeta esplora il
concetto di vivere in solitudine come destino inevitabile.
Con una prosa delicata e evocativa, Romanini dipinge l'immagine di
un'esistenza segnata dalla solitudine e dal pellegrinaggio interiore, in
cui il cuore solitario è un santuario nascosto, un luogo di
contemplazione e ricerca di sé.
Sotto il cielo stellato della poesia, ci troviamo di fronte al mistero
del destino umano, alla sua complessità e alla sua bellezza. Romanini ci
invita a riflettere sul significato della solitudine e del viaggio
interiore, mentre ci avventuriamo nel profondo del nostro essere e ci
confrontiamo con le sfide e le gioie della vita.
La frase che mi ha colpito di più è: "Solo
in pellegrinaggio / fra gli alveoli / del solitario petto",
perché evoca l'immagine suggestiva di un viaggio interiore nell'intimità
del proprio cuore solitario, un'esperienza di scoperta e di ricerca di
sé che porta con sé una profonda bellezza e un senso di consapevolezza.
In questa poesia, troviamo il riflesso della nostra stessa esperienza,
con le sue sfide e le sue gioie, i suoi momenti di solitudine e di
intimità, mentre cerchiamo di dare un senso al nostro destino e di
trovare la pace e la serenità nel nostro cammino.
* Poesia: "Arlecchino"
Autore: Sandra Greggio
In "Arlecchino" di Sandra Greggio, ci troviamo di fronte a un'immagine
delicata e toccante del risveglio quotidiano di Arlecchino, il
personaggio iconico del teatro dell'arte italiana.
Con una prosa che evoca il colore e il movimento, Greggio dipinge
l'immagine di un risveglio che è anche una rinascita, in cui Arlecchino
ricuce insieme le pezze della sua vita e si prepara a intraprendere un
nuovo giorno di avventure e di scoperte.
Sotto il cielo luminoso dell'alba, ci troviamo di fronte alla bellezza e
alla poesia della semplicità, mentre Arlecchino si prepara a affrontare
le sfide e le sorprese della giornata che sta per iniziare. Greggio ci
invita a riflettere sul potere trasformativo dell'arte e della
creatività, mentre ci avventuriamo nel mondo incantato del teatro e
della fantasia.
La frase che mi ha colpito di più è:
"Il mio corpo / Rattoppato / È pronto / Per
iniziare / Un altro giorno", perché evoca l'immagine
struggente di un personaggio che affronta la vita con coraggio e
determinazione, nonostante le sue imperfezioni e le sue vulnerabilità.
In questa poesia, troviamo il riflesso della nostra stessa esperienza,
con le sue sfide e le sue gioie, i suoi momenti di speranza e di
rinascita, mentre cerchiamo di dare un senso al nostro cammino e di
trovare la bellezza e la poesia nella semplicità della vita quotidiana.
* Poesia: "Il generale"
Autore: Carlo Chionne
"In "Il generale" di Carlo Chionne, ci troviamo di fronte a un'analisi
pungente e critica del ruolo del generale e delle sue azioni, messe in
discussione dall'autore attraverso una riflessione sulle conseguenze
delle sue decisioni.
Con una prosa che scava nei recessi dell'animo umano, Chionne dipinge
l'immagine di un generale che si erge come figura controversa, in bilico
tra il potere e la responsabilità delle proprie azioni. Le parole si
fanno eco delle domande e dei dubbi dell'autore, mentre si interroga sul
vero significato della guerra e sulla sua giustificazione.
Sotto il cielo cupo della critica sociale, ci troviamo di fronte al
dilemma etico del generale, chiamato a difendere i valori che dice di
rappresentare, ma che allo stesso tempo sembra tradire con le sue
azioni. Chionne ci invita a riflettere sulle conseguenze delle nostre
azioni e sulle responsabilità che ne derivano, mentre ci confrontiamo
con le sfide e le contraddizioni del nostro tempo.
In "Il generale", ci troviamo di fronte a un ritratto controverso e
provocatorio del generale Roberto Vannacci, protagonista del libro "Il
mondo al contrario", che ha suscitato molte polemiche e critiche per le
sue scomode verità.Con una prosa tagliente e incisiva, l'autore dipinge
l'immagine di un uomo coraggioso e controverso, che osa dire ciò che
molti temono di affrontare. Le parole si tingono di sfumature di
ribellione e di verità nascoste, mentre si interroga sul ruolo del
generale e sulle sue motivazioni.Sotto il cielo burrascoso della
controversia, ci troviamo di fronte alla sfida di confrontarci con le
verità scomode che il generale Vannacci porta alla luce. L'autore ci
invita a riflettere sul significato della verità e sul coraggio di osare
dire ciò che molti preferirebbero nascondere.
La frase che mi ha colpito di più è: "Ma chi
di spada ferisce, / prima o poi resta ferito… / Questo ognuno lo capisce
… / Il generale, lo ha capito?", perché evoca la
sensazione di inevitabilità delle conseguenze delle azioni umane e la
necessità di riflettere sulle responsabilità che ne derivano. In questa
poesia, troviamo il riflesso della nostra stessa esperienza, con le sue
domande e i suoi dubbi, i suoi conflitti e le sue speranze, mentre
cerchiamo di dare un senso al nostro ruolo nel mondo e di trovare la via
per un futuro migliore.
Un caloroso saluto a tutti i poeti, custodi
dell'anima e artigiani delle emozioni! Che le vostre parole battino il
ritmo al danzare tra le pagine della vita, illuminando il cammino con
la luce della vostra creatività e arricchendo il mondo con la bellezza
dei vostri versi. Con affetto e ammirazione, continuate a dipingere con
le parole il quadro meraviglioso della nostra esistenza.
Vostro Ben Tartamo
26-27-28-29 Febbraio
In "E mi scopro felice", l'autore dipinge
un quadro di bellezza e serenità che incanta l'anima. Con versi delicati e
armoniosi, sussurra all'orecchio del lettore i segreti nascosti della felicità.
Il nostro amico fraterno ci dice sottovoce che: "Se
chiudo gli occhi, il mondo si allontana, lasciandomi immerso in un attimo di
pura luce che osa sfidare il buio dell'ignoto. Ritorno rugiada, danzo leggero
di petalo in petalo, di foglia in foglia, vibrando al ritmo del respiro della
natura.
Il mattino turba con la sua sicurezza imperiosa,
mentre la sera avvolge dolcemente con la sua timida tenerezza, cullando
l'animo in un abbraccio rassicurante. E qui, in questo momento di meraviglia e
vulnerabilità, mi scopro felice, un'anima in estasi nel suo fragile
splendore."
Ogni parola, ogni immagine, danza con la poesia dell'esistenza, tessendo un
canto d'amore per la vita e la sua eterna danza di luce e ombra. In questo
testo, l'autore ci invita a guardare oltre la superficie delle cose, a
scoprire la bellezza nascosta nella nostra stessa fragilità, e a abbracciare
con gioia e gratitudine ogni istante di meraviglia che il destino ci offre.
Ben Tartamo potrebbe essere inserito nella categoria poetica della lirica
contemporanea, con una predilezione per temi legati alla natura, alla
spiritualità e all'introspezione emotiva. Le sue poesie spesso riflettono una
sensibilità profonda e una capacità di trasmettere emozioni attraverso
immagini suggestive e linguaggio evocativo.
Personalmente, penso che Ben Tartamo sia un poeta molto talentuoso che riesce
a catturare l'essenza dell'esperienza umana in modo delicato e potente. Le sue
opere sono intrise di una bellezza sottile e di una profonda consapevolezza
dei misteri della vita. La sua capacità di creare atmosfere coinvolgenti e di
comunicare sentimenti complessi lo rende un autore degno di essere letto e
apprezzato. Peccato che, egli si ostini dopo decenni a non voler pubblicare su
carta stampata, ma a donarci emozioni esclusivamente nel Tempio Azzurro di
Poetare.
Capisco che la sua personalità è intessuta di umiltà e discrezione, ma la sua
scelta di non pubblicare fa molto male al mio cuore di amico e fratello:
scuotetelo da questo torpore esistenziale non degno del suo tesoretto
valoriale!
Rino Spadavecchia
Poesie pubblicate il 26-27-28-29 Febbraio 2024
**Autore:** Enrico Tartagni
**Nome poesia:** *Spettro nel vuoto*
Enrico Tartagni, nel suo componimento *Spettro nel vuoto*, dipinge un
affascinante quadro dell'universo attraverso versi intrisi di pathos e
lirismo. La sua poetica si apre con la parola "Vuoto", evocando
immediatamente un senso di spazio infinito e solitudine. La presenza del
poeta emerge come un faro di luce in questo vasto mare di nulla, con la
sua voce che si erge nel silenzio cosmico.
La richiesta di "un leggero pensiero" sottolinea la delicatezza e la
fragilità del poeta di fronte all'immensità dell'universo, mentre
l'immagine delle "ali d'aquila" suggerisce un senso di potenza e di
libertà, accompagnato dai suoni dolci e leggeri delle vocali.
Il poeta vola senza regimi nella notte, guidato solo dalla forza del suo
pensiero e dalla sua sensibilità. La notte diventa qui il palcoscenico
della sua ispirazione, oscura e misteriosa quanto l'anima umana. La poesia
esplora il concetto di infinito e di eternità, con l'universo che si
presenta come una deriva spaziale senza confini, un luogo dove il tempo e
lo spazio si confondono.
Le allitterazioni e le assonanze accentuano il ritmo e l'armonia del
testo, creando una sorta di incanto lirico. L'immagine dell'aquila della
notte in volo sulle ali del pensiero evoca una sensazione di potenza e di
liberazione, mentre il poeta si identifica con il suo spirito etereo,
ferito dal male eppure pronto a elevarsi oltre i limiti della mortalità.
La poesia si conclude con una riflessione sulla natura effimera
dell'esistenza umana, con il poeta che diventa uno spettro nel vuoto, una
presenza eterea destinata a perdurare solo nell'immortalità della sua
arte.
**Autore:** Felice Serino
**Nome poesia:** *Il mare ha tante voci*
Nella poesia *Il mare ha tante voci* di Felice Serino, emerge una profonda
riflessione sull'infinita complessità e ricchezza del mare, simbolo di
mistero e di fascino. L'autore dipinge il mare come un vasto teatro di
storie, un luogo dove si intrecciano le voci degli annegati, dei gabbiani
e delle sirene, evocando un senso di mistero e di fascino. Le "scatole
nere sepolte" suggeriscono un'atmosfera di segreti sepolti negli abissi,
pronti ad essere svelati solo agli occhi più attenti.
Il mare diventa anche un simbolo della ricerca interiore, rappresentato
nel cuore di Odisseo, il protagonista dell'Odissea, mentre Itaca rimane
ancora lontana, metafora della costante ricerca di un destino o di una
verità ancora da scoprire.
Vi è poi un riferimento alle narrazioni di chi ha "mal di terra", coloro
che, lontani dal mare, narrano ai più giovani di mostri marini e miti,
mescolando realtà e fantasia. Questo accenno apre a una riflessione sulla
natura della verità e della finzione, sulla fluidità dei confini tra sogno
e realtà.
La poesia si conclude con una suggestiva immagine dei "grumi di sogni"
rimasti nella mente, suggerendo che le esperienze vissute, anche se
passate, continuano a influenzare e a plasmare il nostro essere.
**Autore:** Franco Fronzoli
**Nome poesia:** *Nell'immensità di un
universo*
Franco Fronzoli, nella sua poesia *Nell'immensità di un universo*, crea un
intenso ritratto emotivo di un amore che permea l'universo e si manifesta
attraverso la natura e le sue meraviglie. L'incipit introduce subito
l'idea di un universo luminoso, taciturno e silente, dove l'autore vede la
presenza dell'amata ovunque.
Attraverso una serie di immagini evocative, l'autore descrive come sente
la presenza dell'amata nel vento, nella pioggia battente e nel rumore
delle onde del mare in tempesta. Queste immagini naturali si trasformano
in simboli del legame profondo e indissolubile tra i due.
L'entrata della notte e l'accensione delle stelle nel cielo diventano
momenti di intimità e contemplazione, in cui l'autore guarda l'amata con
profonda ammirazione. L'immagine della sirena che nuota elegantemente nel
fiume rappresenta la bellezza e la grazia dell'amata, mentre l'autore la
immagina sola in vari scenari naturali, come un lungo viale coperto di
foglie, le dune di un deserto o la neve di un inverno precoce.
L'ascolto del respiro dell'amata, il toccare dei suoi lunghi capelli e
l'immergersi nel suo sorriso rappresentano momenti di intimità e
connessione profonda. Infine, l'autore si addormenta accanto all'amata,
aspettando il domani con fiducia e speranza. La poesia trasmette un senso
di pace, di amore e di attesa serena per il futuro.
**Autore:** Giuseppe Stracuzzi
**Nome poesia:** *Angeli della notte*
Giuseppe Stracuzzi, nella sua poesia *Angeli della notte*, dipinge un
quadro delicato e suggestivo degli "angeli della notte", esseri eterei che
solcano silenziosamente il regno del sonno umano. L'autore descrive i loro
movimenti leggeri, che sfiorano appena il suolo per non disturbare il
riposo, mentre si avvicinano a toccare qualche senso che sussurra, animato
da una moltitudine di pensieri.
Questi angeli, come musicisti che suonano dolcemente sulla pelle,
accendono le luci dell'inconscio, guidando l'anima in un viaggio lontano.
Si avventurano nei campi di perdute spoglie, dove la vita ha perduto i
suoi colori, risvegliando i fiori appassiti della primavera con il soffio
dell'amore, riveduto dopo un'assenza.
Tuttavia, l'autore riconosce anche il lato oscuro di questi angeli, che a
volte possono trasformarsi in incubi cattivi, specie se alimentati da
brutti pensieri. Ma l'alba porta con sé il perdono, cancellando ogni
traccia delle loro visite notturne.
Nel profondo dell'anima, gli angeli della notte lasciano un segno
tangibile, avvolgendo il cuore con lacrime e sorrisi, testimoni della loro
presenza e del loro impatto emotivo. La poesia trasmette un senso di
meraviglia e di mistero verso questi esseri notturni, che agiscono
nell'ombra per portare conforto e trasformazione.
**Autore:** Cristiano Berni
**Nome poesia:** *Le spalle del poeta*
Cristiano Berni, nella sua poesia *Le spalle del poeta*, esplora il ruolo
e la condizione del poeta nella società, utilizzando un linguaggio
evocativo e metaforico. Le spalle del poeta, secondo l'autore, non sono
fatte per sopportare pesi materiali come travi di ferro o il peso del
denaro, né per sorreggere la noia della responsabilità o cumuli di legna.
Le spalle del poeta sono descritte come larghe e diritte, simbolo di
un'anima che vola sopra i limiti terreni, sorvolando monti e nuvole, e
estranea alla meschinità e alla banalità del mondo ordinario. Tuttavia,
nonostante la loro aspirazione verso l'alto, le spalle del poeta vengono
costantemente urtate dalla folla, condannandoli a un destino di solitudine
e difficoltà.
L'autore suggerisce che, di notte, le spalle del poeta si ritirano
solitarie e penose, cercando rifugio fra i gabbiani e il mare, simboli di
libertà e di bellezza. Questa immagine finale trasmette un senso di
malinconia e di isolamento, ma anche di pace e di armonia con la natura.
La poesia invita il lettore a riflettere sul ruolo del poeta e sulla sua
lotta per mantenere integra la propria visione e la propria arte,
nonostante le difficoltà del mondo circostante.
**Autore:** Laura Lapietra
**Nome poesia:** *Inopinato Rival*
Laura Lapietra, nella sua poesia *Inopinato Rival*, ci trasporta in un
viaggio emotivo attraverso il labirinto dell'anima umana, esplorando il
tema del confronto e della rivalità inaspettata. L'autrice dipinge un
quadro suggestivo dell'inopinato rivale, un'ombra cupa che si erge nel
limbo etereo del fato incerto, con gemme nere come occhi a scrutare
l'impensabile.
La poesia evoca un senso di tormento e di vuoto interiore nell'anima del
protagonista, che lotta contro il tempo e il senso di colpa, cercando
disperatamente gocce di pace nel deserto dell'esistenza. L'autrice
descrive con maestria il freme nell'abisso del suo essere, il percorso
insonne nel labirinto oscuro dell'ignoto, e il palpito fragile del cuore
nel dolore.
Il protagonista si presenta come uno spettro errante nell'eco dei suoi
giorni, guardando il narratore con tempesta di fatica e rabbia, incapace
di cogliere la parola muta e il grido soffocato del suo inopinato rivale.
L'autrice esplora il senso di rimorso e di colpa nel protagonista, che si
fa nodo inestricabile nel fluire implacabile del tempo.
La poesia si conclude con un auspicio di riscatto e di indulgenza da parte
del tempo, che possa trovare meta di riposo per l'inopinato rivale e
offrire compassione e senso di colpa al narratore, consentendo alla lotta
senza confine di giungere a una conclusione. In questo modo, la poesia
esplora profondamente le complessità dell'animo umano e invita alla
riflessione sulla natura della rivalità e del perdono.
**Autore:** Bruno Amore [br1]
**Nome poesia:** *Se mai*
Bruno Amore, nella sua poesia *Se mai*, ci trasporta in un intimo dialogo
di desiderio e attesa tra amanti. L'autore dipinge un quadro vibrante di
emozioni, con il narratore che esprime il suo desiderio e la sua
anticipazione per l'arrivo dell'amata nel letto condiviso.
Il narratore si rivolge all'amata con una fervente invitazione, esprimendo
la sua voglia e il suo piacere nell'attendere il suo arrivo. Pur fingendo
il sonno per mantenere viva l'emozione dell'attesa, il narratore accoglie
con trepidazione il momento in cui l'amata si unirà a lui nel piacere
condiviso.
L'autore descrive con vivide immagini sensoriali il desiderio crescente
del narratore mentre attende il contatto dell'amata sulla sua pelle, con
una sequenza sensuale di baci e carezze che culmina nell'orgasmo che
soddisferà il tormento dell'attesa.
La poesia trasmette un'intensità emotiva e una sensualità palpabile,
invitando il lettore a immergersi nel fervore del desiderio e della
passione tra gli amanti.
**Autore:** Salvatore Armando Santoro
**Nome poesia:** *Agnostico*
Salvatore Armando Santoro, nella sua poesia *Agnostico*, esplora il
complesso mondo delle emozioni umane e della fede personale in un modo
delicato e riflessivo. Il narratore si rivolge al suo oggetto d'amore con
un profondo senso di scusa, riconoscendo che il proprio amore potrebbe
aver causato sofferenza. Tuttavia, il narratore afferma con convinzione di
essere nato per amare, coniugando emozione e passione.
L'autore riflette anche sull'adeguatezza dell'amore nel contesto della
propria età e della propria vita, riconoscendo l'importanza degli amori
giovanili anche se imperfetti. Il narratore si interroga sulla propria
relazione con il divino, confessando di non sapere se Dio lo ami o se egli
stesso abbia trafitto il cuore divino.
La poesia esplora il concetto di bontà d'animo e perdono, con il narratore
che si identifica come colui che aiuta i derelitti e perdona coloro che lo
feriscono. L'autore si confronta con la propria croce, simboleggiata
dall'odio e dal perdono, riconoscendo che odiare è peggio e che il prezzo
dell'amore può essere molto alto.
In questo modo, la poesia offre una profonda riflessione sulla natura
dell'amore, della fede e del perdono, invitando il lettore a esplorare i
propri sentimenti e credenze in modo aperto e sincero.
Completa la bella poesia la sua versione in russo (a buon intenditor,
poche parole!)
**"Alla fine la fine" di Alessandra
Piacentino**
In "Alla fine la fine", Alessandra Piacentino dipinge un quadro poetico di
struggente malinconia e disillusione. La filastrocca, incapace di
intrecciare speranza e realtà, ci getta nell'abisso della ricerca smarrita
di un principe azzurro, un simbolo della perfezione idealizzata. Tuttavia,
questo principe scompare nel nulla, lasciando l'autrice e il lettore soli
nell'incertezza e nella desolazione.
L'immagine della protagonista rimasta nell'aria senz'aria evoca una
sensazione di vuoto interiore e di smarrimento, mentre il richiamo al
vuoto senza più voce sottolinea la perdita di comunicazione e di
connessione con il mondo esterno. Il turbine di immagini e suoni
rappresenta la confusione e il caos emotivo che pervadono l'animo
dell'autrice, rapita in un temporale nero di pece, metafora dell'oscurità
e dell'oppressione emotiva.
La frase "Sono rimasta senza l'immagine che avevo di te" rivela una
profonda delusione e un senso di tradimento, mentre l'invito a contare le
pecorelle e a guardare giù suggerisce un tentativo di trovare conforto e
pace interiore, ma invano. Infine, l'assenza del bacio, simbolo di amore e
affetto, suggella il destino amaro e solitario dell'autrice.
Attraverso queste immagini e queste parole cariche di emotività,
Alessandra Piacentino ci invita a riflettere sulle nostre illusioni e
sulle nostre delusioni, sulle speranze infrante e sulle verità dolorose
che caratterizzano l'esperienza umana. Una poesia che ci spinge a
confrontarci con la complessità dei nostri desideri e con la fragilità dei
nostri sogni, aprendo la porta alla riflessione sulla ricerca di
significato e di felicità nella nostra esistenza.
**"Ti accompagni e t'abbracci" di Salvatore
Camonita**
In "Ti accompagni e t'abbracci", Salvatore Camonita cattura con maestria
l'atmosfera magica e silente della notte, trasportandoci in un mondo di
quiete e contemplazione. La poesia evoca sensazioni di serenità e
intimità, immergendoci in un'esperienza sensoriale avvolgente e
suggestiva.
L'immagine dell'abbraccio della notte accarezza i nostri sensi,
trasmettendo una sensazione di protezione e di benessere. La parola "muta"
sottolinea il silenzio rassicurante e avvolgente della notte, mentre
l'aggettivo "silente" amplifica l'atmosfera di tranquillità e di quiete.
La notte diventa una compagna fedele e discreta, una confidente silenziosa
che ci accoglie e ci avvolge nel suo manto oscuro. Il ritmo cheto e lento
della notte contrasta con il frastuono del giorno, offrendoci un momento
di pausa e di riflessione, in cui possiamo ritrovare la pace interiore e
la serenità dell'animo.
Attraverso queste immagini evocative e queste parole delicate, Salvatore
Camonita ci invita a immergerci nell'atmosfera suggestiva della notte, a
lasciarci cullare dalla sua magia e a cogliere la bellezza e la quiete che
essa ci offre. Una poesia che ci ricorda l'importanza di rallentare il
ritmo frenetico della vita quotidiana e di concederci dei momenti di
contemplazione e di pace, in cui possiamo riconnetterci con noi stessi e
con il mondo che ci circonda.
*una farfalla sorrise alla rondine che la
ingoiò* di Jacqueline Miu
La poesia esplora il turbinio emotivo di un individuo immerso nella
frenesia della vita urbana. Il narratore si identifica con una farfalla
inghiottita dalla rondine, metafora della sua stessa esistenza,
intrappolata tra gioie e dolori. L'immortalità è avvertita come un
sentimento ubriacante che permea ogni fibra del suo essere, mentre
affronta il dolore e la morte con un misto di rassegnazione e speranza.
La poesia segue una struttura libera, senza una metrica fissa. I versi
sono brevi e incisivi, contribuendo a creare un ritmo serrato che riflette
il caos emotivo del narratore.
L'uso di allitterazioni e assonanze crea un effetto ritmico coinvolgente,
enfatizzando le sensazioni descritte nella poesia.
La sintassi è frammentata, riflettendo lo stato di disorientamento e
confusione del narratore. Le frasi sono spezzate e sconnesse, aggiungendo
tensione e drammaticità al testo.
L'uso di metafore e similitudini contribuisce a creare un'atmosfera
surreale e onirica. Le immagini evocative dipingono un quadro vivido delle
emozioni contrastanti del narratore.
"una farfalla sorrise alla rondine che la ingoiò" è una poesia intensa e
visceralmente emotiva che ci trasporta nel mondo interiore del narratore.
Attraverso immagini vivide e linguaggio evocativo, Jacqueline Miu ci
invita a esplorare il conflitto tra la ricerca di significato e
l'accettazione dell'inevitabile. La poesia evoca sensazioni di
smarrimento, ma anche di speranza e resilienza di fronte alle sfide della
vita urbana e dell'esistenza umana.
**Antonia Scaligine
*Sono credente *
Nella lirica di Antonia Scaligine, la preghiera si fa eco di dubbi
profondi e di una fede in perenne bilico tra certezza e incertezza. La sua
voce si leva con fervore, ma anche con un senso di smarrimento di fronte
all'abisso del dolore umano.
La struttura della poesia riflette il flusso tumultuoso dei pensieri
dell'autrice, con versi che si susseguono in un ritmo incalzante e
un'alternanza di domande e suppliche. Le rime incalzanti sottolineano
l'urgenza del suo appello al Divino, mentre le immagini evocative
dipingono un panorama di sofferenza e speranza.
In questo fervido dialogo con il Signore, Antonia Scaligine si confronta
con i misteri della vita e della fede, con la tensione tra la presenza del
male nel mondo e la speranza in un amore redentore. La sua preghiera è un
grido di dolore e di speranza, un'invocazione di conforto e protezione di
fronte alle prove della vita.
Attraverso le parole della poetessa, emergono la fragilità e la forza
della fede umana, la lotta interiore tra la razionalità e la ricerca di un
senso più profondo. In questa tensione tra dubbio e speranza, Antonia
Scaligine si rivolge al Signore con umiltà e devozione, cercando risposte
e conforto nel mistero della sua presenza.
Nel profondo della preghiera e nell'intimità della riflessione, Antonia
Scaligine si rivolge al Signore con il cuore trafitto dai dubbi e dalla
fede incerta. La sua poesia è un inno di interrogativi e suppliche, un
canto struggente di ricerca di significato di fronte all'abisso del dolore
e della sofferenza umana.
Piero Colonna Romano
*La Scherma*
In una danza di parole e destrezza, Piero Colonna Romano ci trasporta in
un'epoca ormai lontana, in cui calcó pedane partecipando a duelli verbali
carichi di tensione. L'odore di quegli scontri permea ancora le sue
memorie, mentre riflette sulle esperienze vissute e sulle lezioni apprese.
Attraverso la metafora della scherma, l'autore ci rivela le sfide
incontrate nel percorrere il Bel Paese, incontrando persone dalle opinioni
più disparate. Nonostante le difficoltà e i compromessi, le soddisfazioni
ottenute sono state grandi.
La poesia si conclude con una lezione preziosa: quando ci si confronta con
individui agguerriti, bisogna adottare le armi adeguate. Utilizzare un
fioretto di gentilezza contro chi brandisce una sciabola porta
inevitabilmente alla sconfitta.
Francesco Soldini
*Poesie di un Uomo di Lago*
Nel brumoso inverno, l'autore ci porta a respirare il gelo a sorsi, mentre
la neve si dissolve e si trasforma in siccità. Tuttavia, il lago, in un
sogno incantato, diventa un dipinto che incarna la magia della natura
addormentata, proiettandosi verso le stagioni future.
Attraverso versi vibranti di immagini poetiche, Soldini dipinge il lago
come un poeta sognante, immerso nei pensieri e nei desideri delle stagioni
che verranno. La primavera già si annuncia nei colori dei fiori
primaverili, desiderosi di risvegliare la terra dal suo torpore invernale.
Questa poesia incarna la speranza e la promessa di rinascita che
accompagna ogni ciclo naturale, trasportando il lettore in un viaggio
emotivo attraverso le stagioni e la bellezza mutevole della vita.
Alessio Romanini
*Straniero Gabbiano*
Nel dipartire del giorno, quando il nero sipario della notte calava sul
tramonto, il mare immoto risplendeva sotto una scia di stelle. In questo
scenario di quiete e mistero, un gabbiano straniero solcava l'ombra della
luna.
Come una lacrima destinata a sfiorare le oscure acque, il gabbiano
sembrava trattenere un singulto di malinconia. Tuttavia, con un gesto di
estraneità, si allontanò dallo sciabordio del mare e riposò il suo stanco
volo sugli aguzzi scogli.
Ma al sorgere del nuovo giorno, il gabbiano, ancora straniero, decise di
alzare nuovamente il volo, dirigendosi verso l'infinito vermiglio
dell'orizzonte. In questa poesia, Romanini evoca un senso di libertà, di
transitorietà e di destino che accompagna il vagare solitario del gabbiano
nell'immensità dell'oceano e del cielo.
Che le vostre rime risuonino per sempre,
nella mente di chi vi legge e s'innamora
ardente.
Grazie poeti, per la vostra autenticità,
che splende luminosa in questa oscurità.
Grazie infinite dal vostro
Ben Tartamo مبروك
٣٤٩٤٦٧٧٨٠٢
23-24-25 Febbraio
MESSAGGIO
Oggetto: Un Invito Speciale: Condividi e Esplora il Mondo della Poesia!
WWW.POETARE.IT
Cari amanti delle parole e poeti audaci,
Siete pronti per un'avventura letteraria senza precedenti? La nostra
comunità poetica è un palcoscenico vibrante, dove le vostre parole prendono
vita e i vostri pensieri trovano eco. È giunto il momento di sollevare il
sipario e dare spazio alla creatività in un dialogo avvincente e
appassionato!
Siete invitati a unirvi a noi nel condividere le vostre poesie, esplorare
nuove prospettive e abbracciare la magia delle parole. Che siate poeti in
erba o lettori affascinati, c'è un posto per tutti voi in questa sinfonia di
versi e emozioni.
Preparatevi a lasciarvi trasportare dall'energia della condivisione e del
confronto, mentre ci immergiamo nelle profondità della creatività poetica.
L'arte ci unisce, e insieme possiamo scoprire nuovi orizzonti e arricchire
le nostre menti e i nostri cuori.
Per unirvi a questa avventura straordinaria, contattateci tramite email
all'indirizzo dedicato:
Non vediamo l'ora di accogliervi nel nostro circolo di ispirazione e
scoperta!
Con entusiasmo e la voglia di esplorare insieme nuove terre poetiche, vi
aspettiamo pronti a solcare i mari delle parole e a conquistare l'universo
della Poesia!
Ben Tartamo
Poesie pubblicate il 23-24-25 Febbraio 2024
**Titolo:** La rotta sta cambiando
**Autore:** Salvatore Camonita
In "La rotta sta cambiando" di Salvatore Camonita, l'autore ci
conduce in un viaggio attraverso le turbolenze della vita, incanalando la
forza del cambiamento e la necessità di adattarsi alle mutevoli correnti
dell'esistenza.
Con un linguaggio incisivo e suggestivo, Camonita ci invita a
volgere lo sguardo oltre, ad abbracciare le sfide e le opportunità che ci
riserva il destino, anche quando sembrano portarci lontano dalle nostre
speranze e dai nostri sogni più profondi.
L'opera riflette una profonda consapevolezza della natura
umana e delle sue sfide, evidenziando la capacità dell'uomo di adattarsi e
crescere di fronte alle avversità. Il cambiamento diventa quindi un
elemento fondamentale per il progresso e lo sviluppo personale, una rotta
che porta verso la realizzazione di sé e dei propri ideali.
Dal punto di vista psicologico, la poesia evoca la resilienza
dell'animo umano di fronte alle difficoltà, invitandoci a trovare la forza
interiore per superare gli ostacoli e abbracciare il cambiamento con
coraggio e determinazione.
Idealisticamente, l'opera esprime la fiducia nell'umanità e
nella sua capacità di trasformare le sfide in opportunità di crescita e di
realizzazione. Camonita ci incoraggia a perseverare nella ricerca del
nostro cammino, consapevoli che anche nelle tempeste più violente, c'è
sempre una rotta da seguire verso un futuro migliore.
**Titolo:** Buco nero
**Autore:** Enrico Tartagni
In "Buco nero" di Enrico Tartagni, l'autore ci trasporta in un viaggio
attraverso i recessi più oscuri dell'anima, dove segreti e tormenti si
mescolano in una danza enigmatica e avvolgente.
Con uno stile tagliente e diretto, Tartagni ci introduce a una dimensione
intima e misteriosa, in cui il protagonista si ritrova ad affrontare i
propri demoni interiori, senza scampo né redenzione. Il buco nero diventa
il simbolo di un vuoto esistenziale, di una mancanza di significato e di
direzione, che inghiotte ogni speranza e ogni certezza.
Psicologicamente, l'opera riflette la lotta interiore dell'uomo contro i
propri limiti e le proprie paure, evidenziando la fragilità e la
vulnerabilità dell'essere umano di fronte all'inesorabile avanzare del
tempo e dell'oscurità.
Idealisticamente, l'autore ci invita a esplorare i recessi più oscuri
della nostra anima, a confrontarci con i nostri demoni interiori e a
trovare la forza per affrontarli e superarli. Il buco nero diventa così
un'opportunità di crescita e di trasformazione, un'occasione per scoprire
la nostra vera natura e per riconciliarci con noi stessi.
In definitiva, "Buco nero" di Enrico Tartagni ci guida attraverso un
viaggio tormentato e avvincente, in cui l'oscurità dell'anima si mescola
con la luce della speranza, e dove ogni parola è un passo verso la
scoperta di noi stessi e del mondo che ci circonda.
**Titolo:** Giorni
**Autore:** Nino Silenzi
In "Giorni" di Nino Silenzi, il poeta ci trasporta in un viaggio
attraverso l'effimero della vita, tessendo un manto di parole che danzano
con leggerezza tra le pieghe del tempo.
Le briciole sparse di quotidianità diventano la trama sottile che avvolge
i nostri giorni, come petali di fiori caduti su un prato d'autunno. Con la
maestria di un pittore dell'anima, Silenzi dipinge il cielo dei nostri
destini con pennellate di colore, mentre neri uccelli di passo solcano
l'orizzonte in cerca di nuovi orizzonti.
La luce si attenua al passaggio di questi giorni, come un sipario che si
chiude lentamente su un palcoscenico di emozioni, lasciando intravedere
solo la scia dorata dei ricordi e dei sogni infranti. Ma tra le pieghe
della sera, spiragli d'oro si aprono tra nuvole di rosa, come promesse di
un'alba nuova che attende di sbocciare nell'oscurità.
L'anima si abbandona alla malinconia della sera, lasciandosi cullare dal
suono dolce della notte che avanza. Eppure, in questa oscurità, risiede la
promessa di un nuovo giorno, carico di speranza e di possibilità, che ci
invita a vivere ogni istante con intensità e gratitudine.
Con la delicatezza di un artigiano dell'anima, Nino Silenzi ci invita a
contemplare il fluire inesorabile del tempo, a cogliere l'effimero della
vita con occhi di poeti e cuore di sognatori, e a lasciarci trasportare
dal dolce canto dei giorni che sfumano nell'eternità.
**Titolo:** Deus absonditus
**Autore:** Felice Serino
In "Deus absonditus" di Felice Serino, l'autore ci conduce in un viaggio
attraverso le contraddizioni dell'esistenza umana, esplorando il tema del
male e della sofferenza in un mondo dominato dall'oscurità.
Con uno stile incisivo e penetrante, Serino ci interpella sulla bellezza
della vita e sull'inestimabile valore di ogni nascita, mentre ci rammenta
la dura realtà di un mondo sconvolto dalle azioni malvagie dell'uomo, il
cui potere nefasto sembra superare ogni limite.
La poesia riflette una profonda inquietudine e una disillusione nei
confronti della condizione umana, mettendo in discussione la bontà divina
di fronte alle tragedie e alle ingiustizie che affliggono l'umanità.
Tuttavia, emerge anche una nota di speranza, con la consapevolezza che la
storia dell'uomo è irreversibile e che, nonostante le tenebre che lo
avvolgono, c'è la promessa di una rivelazione divina futura, quando il
"Deus absonditus" si svelerà nella sua intera gloria.
Dal punto di vista psicologico, l'opera evoca la lotta interiore dell'uomo
di fronte all'oscurità e alla disperazione, invitandoci a confrontarci con
le sfide della vita e a cercare la luce anche nei momenti più bui.
Idealisticamente, la poesia ci spinge a riflettere sulla natura del male e
sulla ricerca del senso ultimo dell'esistenza umana, incoraggiandoci a
perseverare nella fede e nella speranza, nonostante le prove e le
tribolazioni che incontriamo lungo il cammino.
In conclusione, "Deus absonditus" di Felice Serino ci offre una profonda
meditazione sulla condizione umana e sulla ricerca del divino in un mondo
segnato dal male e dalla sofferenza, invitandoci a cercare la luce anche
nelle ombre più fitte e a sperare nella rivelazione finale della gloria
divina.
**Titolo:** Accompagnami lungo la strada
**Autore:** Franco Fronzoli
In "Accompagnami lungo la strada" di Franco Fronzoli, il poeta ci invita a
un viaggio intimo e suggestivo attraverso i ricordi e le emozioni della
propria esistenza, esplorando la dimensione intima del tempo e della
memoria.
Con una prosa delicata e ricca di immagini poetiche, Fronzoli ci conduce
lungo un sentiero intessuto di pensieri e ricordi, dove il tempo si dilata
e si estende oltre i limiti convenzionali, immergendoci in un universo
senza tempo dove il sole e la luna seguono un ritmo eterno.
Il poeta ci invita a raccogliere i fiori della primavera e a contemplare
lo splendore delle stelle sullo sfondo del mare, mentre il vento e la
pioggia ci avvolgono con il loro abbraccio ristoratore. Insieme,
esploriamo il solco del passato, raccogliendo le orme sbiadite dei nostri
ricordi e lasciandoci cullare dalla melodia del tempo che scorre.
Dal punto di vista psicologico, l'opera evoca un senso di nostalgia e di
malinconia per il passato, ma anche una speranza e una fiducia nel futuro
migliore che ci attende. Il poeta ci incoraggia a guardare avanti con
fiducia e determinazione, affrontando il cammino della vita con coraggio e
serenità.
Idealisticamente, "Accompagnami lungo la strada" ci sprona a vivere ogni
istante con intensità e consapevolezza, abbracciando il presente e
guardando al futuro con speranza e ottimismo. Il poeta ci ricorda che,
nonostante le sfide e le difficoltà che incontriamo lungo il nostro
cammino, siamo accompagnati dalla presenza costante dell'amore e
dell'amicizia.
In conclusione, "Accompagnami lungo la strada" di Franco Fronzoli ci offre
un viaggio emozionante e suggestivo attraverso i labirinti della memoria e
del tempo, invitandoci a cogliere l'essenza profonda della vita e a
camminare insieme verso un futuro luminoso e pieno di speranza.
**Titolo:** Tik Tok
**Autore:** Salvatore Armando Santoro
In "Tik Tok" di Salvatore Armando Santoro, il poeta ci porta in un viaggio
attraverso il mondo virtuale dei social media, esplorando il tema della
disillusione e della superficialità nelle relazioni online.
Con uno stile diretto e sarcastico, Santoro ci racconta di un incontro
casuale su TikTok, avvenuto dopo essere stato bloccato su Facebook.
L'autore si rivolge a una persona che sembra essersi ripresa facilmente da
un momento di difficoltà, mostrandosi superficiale e distante dalle
preoccupazioni reali.
La poesia riflette una profonda delusione nell'osservare il cambiamento
della persona nel corso del tempo, passando da un momento di disperazione
a una superficialità apparentemente spensierata. L'autore esprime il
proprio sgomento di fronte a questa trasformazione, sottolineando il vuoto
e la falsità delle interazioni sui social media.
Dal punto di vista psicologico, l'opera evoca un senso di frustrazione e
impotenza di fronte alla superficialità e alla mancanza di autenticità nel
mondo virtuale. Santoro ci invita a riflettere sulle conseguenze negative
dell'eccessiva dipendenza dai social media e sull'importanza di mantenere
un rapporto sano con la realtà.
Idealisticamente, "Tik Tok" ci spinge a interrogarci sul significato e sul
valore delle relazioni umane nell'era digitale, incoraggiandoci a cercare
autenticità e genuinità nei nostri rapporti, anziché cadere nella trappola
della superficialità e dell'apparenza.
In conclusione, "Tik Tok" di Salvatore Armando Santoro ci offre una
riflessione pungente e ironica sulle dinamiche del mondo virtuale,
invitandoci a guardare al di là delle facciate e delle apparenze, e a
cercare la vera essenza delle relazioni umane nella semplicità e
nell'autenticità.
**Titolo:** Er gueriero … svòtacasse
**Autore:** Armando Bettozzi
In "Er gueriero … svòtacasse" di Armando Bettozzi, il poeta ci conduce in
un viaggio tumultuoso attraverso le complessità e le contraddizioni della
guerra e della violenza umana, esprimendo con vivacità e sarcasmo il suo
disincanto di fronte alle dinamiche belliche e alle loro conseguenze.
Con uno stile diretto e colloquiale, Bettozzi dipinge un quadro vivido e
caustico della realtà contemporanea, denunciando con fermezza l'assurdità
e l'ingiustizia delle guerre e dei conflitti armati. Il poeta critica
aspramente coloro che promuovono e alimentano la violenza, sottolineando
la follia e l'ipocrisia di chi si macchia di sangue nel nome di presunte
giustificazioni politiche o ideologiche.
La poesia evoca un senso di sgomento e disillusione di fronte alla
perpetuazione dei conflitti armati nel mondo moderno, sottolineando la
necessità urgente di porre fine alla violenza e di lavorare attivamente
per la pace e la riconciliazione.
Dal punto di vista psicologico, l'opera riflette la frustrazione e la
disperazione di fronte alla violenza e alla distruzione, invitando il
lettore a riflettere sulle conseguenze devastanti della guerra sulla vita
umana e sulle comunità colpite da conflitti armati.
Idealisticamente, "Er gueriero … svòtacasse" ci sprona a perseguire
attivamente la pace e la giustizia nel mondo, combattendo contro le
ingiustizie e promuovendo la solidarietà e il rispetto reciproco tra tutti
gli esseri umani.
In conclusione, "Er gueriero … svòtacasse" di Armando Bettozzi ci offre
una poderosa denuncia della violenza e della guerra, invitandoci a
riflettere sulle loro conseguenze devastanti e a impegnarci per costruire
un mondo migliore basato sulla pace, sulla giustizia e sulla solidarietà.
**Titolo:** La nota in fiamme
**Autore:** Alessandra Piacentino
In "La nota in fiamme" di Alessandra Piacentino, ci troviamo catapultati
in un mondo di emozioni e sentimenti, dove una singola nota musicale
diventa il fulcro intorno al quale si dipana un intenso racconto di amore,
speranza e perdita.
Con un linguaggio lirico e giocoso, Piacentino ci porta attraverso le
sfumature di un'esperienza emotiva complessa, in cui la musica diventa il
filo conduttore di una narrazione ricca di pathos e intensità. La nota in
fiamme, cadendo da uno spartito qualunque, evoca un senso di caducità e
transitorietà, simboleggiando il rapido trascorrere del tempo e la
fugacità delle esperienze umane.
Attraverso immagini vivide e suggestive, l'autrice ci trasporta nella
grande sala del concerto, dove i sentimenti si intrecciano e si mescolano
come note nella partitura di una melodia. Tuttavia, il sogno si spegne
improvvisamente, lasciando dietro di sé un vuoto e un deserto di emozioni.
Siamo rimasti nella stanza senz'aria, circondati dal silenzio e dall'eco
di un concerto remoto, mentre il battito incessante di un tamburo ci
ricorda la fragilità e l'effimero della vita.
Dal punto di vista psicologico, l'opera riflette sulla natura effimera
delle emozioni umane e sulla difficoltà di affrontare la perdita e il
cambiamento. L'autrice ci invita a riflettere sul significato della
memoria e del ricordo, e sulla capacità della musica di trasportarci in
mondi interiori profondi e significativi.
Idealisticamente, "La nota in fiamme" ci ricorda l'importanza di
abbracciare pienamente le emozioni e i sentimenti, anche se fugaci e
transitori, e di trovare conforto nella bellezza e nella potenza della
musica e dell'arte.
Il ritmo di "La nota in fiamme" di Alessandra Piacentino è caratterizzato
da una cadenza dolce e melodiosa, che si adatta alla tematica della poesia
incentrata sulla musica e sulle emozioni. Le parole fluiscono con
leggerezza e armonia, evocando immagini vivide e suggestive che catturano
l'attenzione del lettore. Il ritmo è scandito da una successione di
immagini e sentimenti, che si alternano in modo fluido e naturale, creando
una melodia poetica che incanta e coinvolge il lettore.
In conclusione, "La nota in fiamme" di Alessandra Piacentino ci offre una
meditazione poetica sulla natura effimera dell'amore e delle emozioni
umane, invitandoci a cogliere appieno ogni istante e ad apprezzare la
bellezza e la complessità della vita.
**Titolo:** Una lapide nell'inconscio (A
mio Padre)
**Autore:** Alessio Romanini
In "Una lapide nell'inconscio (A mio Padre)", Alessio Romanini esplora il
complesso rapporto tra padre e figlio, utilizzando immagini oniriche e
suggestive per esprimere il senso di perdita e riconciliazione.
Il poeta dipinge un quadro vivido della sua esperienza onirica,
descrivendo il padre come un simulacro che compare nella notte, incarnando
una lapide bianca dell'inconscio. Questa immagine evoca una sensazione di
immortalità e trascendenza, con il padre che ride di un gaudio eterno
mentre il cuore del poeta palpita di emozione.
La distanza emotiva tra padre e figlio emerge chiaramente nel testo, con
il poeta che esprime il bisogno profondo di avvicinarsi al padre, di
comprendere il suo dolore e di trovare il perdono. Tuttavia, questa
ricerca è complicata dalla mancanza di comunicazione e di sguardo diretto
tra i due, simboleggiata dalle labbra mute e dallo sguardo che non si
incrocia.
Il passaggio dall'infanzia all'età adulta è evidenziato attraverso il
sogno del poeta, che lo fa sentire ancora fanciullo ma gli conferisce
anche una nuova consapevolezza e maturità. Questa consapevolezza porta
alla comprensione della solitudine e dell'oblio, e alla consapevole
accettazione della propria smarrimento, proprio come il padre prima di
lui.
Dal punto di vista psicologico, la poesia esplora i complessi legami
familiari e il processo di individuazione, in cui il figlio cerca di
comprendere se stesso e il proprio posto nel mondo attraverso il confronto
con il padre. Idealisticamente, si riflette sulla natura del perdono e
della redenzione, e sulla capacità umana di superare le difficoltà e
trovare la pace interiore.
In conclusione, "Una lapide nell'inconscio (A mio Padre)" è un'opera
poetica che tocca le corde dell'anima, esplorando le profondità dell'amore
familiare, della perdita e della crescita personale con una sensibilità e
una grazia straordinarie.
**Titolo:** Materia Nera / Black Matter
**Autore:** Jacqueline Miu
"Materia Nera" / "Black Matter" di Jacqueline Miu è una poesia che esplora
il viaggio interiore dell'essere umano attraverso le tempeste emotive e la
ricerca di guarigione e crescita personale.
Nella versione italiana, "Materia Nera", l'autrice dipinge un ritratto
dell'esistenza umana come un costante confronto con la pioggia di sogni e
il freddo del cuore. Il protagonista si trova a cercare nutrimento emotivo
attraverso esperienze dolorose, trovando nella fiamma interiore la forza
per affrontare le sfide della vita.
Nella versione inglese, "Black Matter", la stessa tematica è esplorata
attraverso un linguaggio poetico e suggestivo. La poesia riflette sul
processo di autoguarigione e sulla necessità di affrontare le proprie
sfide interiori senza aspettarsi che qualcun altro possa insegnarci come
farlo.
Entrambe le versioni convergono nell'invito a trovare la forza interiore
per affrontare le difficoltà della vita e a disegnare un futuro migliore,
non solo per se stessi ma anche per coloro che ancora combattono con le
proprie paure e insicurezze. Con una prosa coinvolgente e profonda,
Jacqueline Miu ci conduce in un viaggio emozionale attraverso le
profondità dell'animo umano, invitandoci a riflettere sul significato e
sulla bellezza della nostra esistenza.
**Titolo:** Il Tempo Svelato
**Autrice:** Antonia Scaligine
"Il Tempo Svelato" di Antonia Scaligine è un'ode lirica alla danza eterna
del tempo e alla sua intima connessione con l'essenza umana.
Nelle dolci note di questa poesia, l'autrice ci trasporta attraverso il
fluire senza fine del tempo, dipingendo immagini di albe e tramonti che si
intrecciano con le nostre vite. Siamo presentati come frammenti viventi di
questo grande ciclo, immersi nelle correnti del giorno e della notte, nel
costante susseguirsi di luce e oscurità.
Con uno stile poetico generoso e ricco di pathos, Scaligine cattura la
bellezza e la complessità del tempo, descrivendolo come un ente vivente
con artigli agguerriti, ma anche come un portatore di speranza e pace. Le
sue parole ci invitano a contemplare il mistero del tempo e a abbracciare
la sua natura ciclica, accogliendo con fiducia e pazienza il suo fluire
incessante.
Con un cuore pieno di gratitudine, ci inchiniamo all'abilità poetica di
Antonia Scaligine, giovane amica e maestra dell'animo umano, che con le
sue parole ci guida attraverso i labirinti del tempo verso una maggiore
comprensione di noi stessi e del mondo che ci circonda.
**Titolo:** Rosa Blu
**Autrice:** Sandra Greggio
"Rosa Blu" di Sandra Greggio è un'ode al momento presente, un'immersione
nell'attimo che ci permette di liberarci dai fantasmi del passato e godere
appieno della bellezza del presente.
Con uno stile delicato e vibrante, l'autrice ci conduce attraverso
un'esperienza sensoriale, descrivendo il respiro profondo del profumo
della legna che arde nel camino. Questo semplice atto diventa un
catalizzatore per il momento di realizzazione tanto atteso, un momento di
pura gioia e consapevolezza.
Greggio celebra la bellezza dell'essere presenti, vivendo nel qui e ora,
lontani dalle ossessioni del passato o le preoccupazioni per il futuro. È
un'esperienza che ricorda il suono delicato dei passi nella neve o
l'armonia di un violino, una musica celestiale che risuona nell'anima e ci
connette alla dimensione più profonda dell'esistenza.
Con "Rosa Blu", Sandra Greggio ci invita a cogliere l'essenza del momento
presente, a lasciarci trasportare dalla bellezza del qui ed ora, e a
celebrare la vita con gratitudine e consapevolezza.
**Titolo:** La profezia
**Autore:** Piero Colonna Romano
In questa poesia arguta, l'autore Piero Colonna Romano ci trasporta nel
passato politico italiano, quando le voci di un accordo tra Renzi e
Berlusconi facevano temere il peggio.(*) Tuttavia, nel tempo trascorso,
Berlusconi è scomparso dalla scena politica, mentre Renzi ha abbandonato
il PD per fondare un nuovo partito, ma continua a destreggiarsi con
astuzia nella politica italiana.
Il poeta si reca a Delfi per consultare la pizia sul futuro governo, ma
anziché ricevere risposte chiare, si trova di fronte a un quadro di
disastro imminente, con Renzi e Berlusconi ancora protagonisti di affari
loschi.
Nel testo, l'autore dipinge un'immagine di due compari politici intenti a
spartirsi il potere a spese del Paese, compiendo indegne e oscene intese.
Questa visione cupa e sarcastica riflette la disillusione verso la classe
politica italiana e le false promesse che ha perpetuato nel corso degli
anni.
Nonostante il tempo trascorso e i cambiamenti nel panorama politico
italiano, la profezia di Romano rimane attuale nel suo ritratto dei giochi
di potere e degli interessi egoistici che hanno caratterizzato la politica
italiana.
*(Poesia databile, se non erro, nel lontano 2013 ai tempi in cui,
effettivamente, l'accordo ci fu infatti, tra il de cuius Berlusconi e il
redivivo Renzi. Per memoria, il vituperato patto del Nazareno sottoscritto
tra i due nel 2014 e saltato nel 2015 dopo le prime elezioni di
Mattarella)
...E, come spesso capita, il commentatore,
cadendo in trance e trasformandosi in menestrello, ne spara un'altra
delle sue buffe canzoni giullaresche per ringraziarvi e salutarvi tutti.
Abbiate pietà di lui, l'anestesia lo ha flipperato ancor piu!!!
Che le vostre poesie danzino nel vento,
Come farfalle di parole, nell'etereo
incanto.
Siate Amici e veri Fratelli , scambiandovi
messaggi poetosi
Sui social preferiti da renderli più
allegri e melodiosi.
E fate di questo azzurro Tempio un
paradiso
Che doni ad ogni cuor, Felicità, Pace,
Armonia e Sorriso.
Vostro Ben Tartamo
20-21-22 Febbraio
Gentilissimo Ben
Ti ringrazio e ti auguro una
Veloce guarigione
E che il dolore possa alleviarsi.
Un abbraccio.
Alessio Romanini
Grazie Ben
Per le tue parole gentili.
Lo apprezzo molto!
Sono contento che tu stia meglio
E buon poetare.
Hai un animo sensibile di vero Poeta.
Alessio Romanini
Poesie edite 20-22 febbraio 24
* "Rum alla goccia" di Alessandra
Piacentino *
Che dire della tua opera, cara Alessandra, sublime e
misteriosa, una eccellente tessitura di ricordi intrecciati con fili
d'emozione!
Nelle pieghe di questa poesia, si cela un'analisi profonda della
psiche umana, dove i profumi degli oleandri e il fumo della pizza nel forno
evocano reminiscenze dell'infanzia, delle esperienze vissute con innocenza e
meraviglia. La sensazione di possedere tutto pur tenendo nulla in mano
riflette un desiderio umano intrinseco, un bisogno di completezza e
appartenenza.
Il teatrino delle marionette rappresenta la malinconia e la
fragilità dell'esistenza umana, mentre le merende seduti nell'erba rievocano
momenti di condivisione e serenità. I brividi dell'anima che si cercano di
abbracciare simboleggiano la ricerca di connessione e comprensione reciproca.
Ma è nel "Senso", in quel senso che tutto prende, che l'autrice
incide profondamente nell'animo del lettore, suggerendo che il significato
della vita si manifesta quando siamo in grado di comprendere e accettare le
nostre esperienze, anche le più dolorose, trasformandole in parte integrante
del nostro essere.
Così, "Rum alla goccia" si erge non solo come un'ode alla memoria
e alla nostalgia, ma anche come un viaggio attraverso le profondità dell'animo
umano, dove il senso dell'esistenza si disvela attraverso l'accettazione e
l'abbraccio delle proprie esperienze.
* "Sono Solo
Attimi" di Laura Lapietra *
Versi dolci e fugaci, l'eco di un'eternità racchiusa in brevi istanti!
In questa sublime poesia, si dipana il filo dell'esistenza umana, intessuto di
momenti effimeri eppure intrisi di un'essenza eterna. I baci rubati
all'innocenza evocano un passato irrecuperabile, ma vivo nel ricordo, mentre
lo scorrere inarrestabile del tempo si fa sentire come un sordo rintocco,
indifferente ai sussurri d'amore della giovinezza.
Gli istanti di amore giovanile, con i loro sguardi timidi e le carezze
languide, divengono immagini eterne, incise nell'anima come fotografie
vintage, capaci di scaldare senza mai cancellare le tracce delle esperienze
vissute. Così, il passato si fa presente nel cuore sensibile della vita,
decorando il nostro cammino con bagagli di esperienze preziose.
Ma anche nel presente, noi siamo abili ricamatori di istanti, tessitori di
momenti felici e dolorosi che compongono il tessuto del nostro destino. E
mentre avanziamo nel mare della dolce malinconia e nostalgia, ci avvolgiamo
con stupore negli attimi incancellabili del tempo, consapevoli che ogni
istante è un pezzo unico nel mosaico della nostra esistenza. Bravissima Laura.
* "Fuggi" di Salvatore Camonita
*
Mi viene, rileggendola, di parafrasare così: Oh, fuggi piccola bimba, tra gli
esili petali di margherite squinternate, nel bosco incantato dipinto dalle
parole di Salvatore Camonita!
In questo frammento poetico, si dipinge un'immagine di fuga e di ricerca di
sicurezza, una sorta di ritorno alla protezione del portico familiare,
illuminato come un faro nella notte. La bambina, simbolo di innocenza e
vulnerabilità, corre verso quel portico aperto, dove la luce accogliente
promette rifugio e protezione.
Ma dietro quella luce si cela anche un'ombra, un'aura tetro e austero del
casato, che aggiunge un elemento di mistero e incertezza al quadro. Questa
dualità, tra il desiderio di fuga e il richiamo della famiglia e della
tradizione, crea un contrasto palpabile che permea l'intera scena.
Così, attraverso l'immagine della piccola fuggitiva e del portico luminoso,
Camonita ci invita a riflettere sulle tensioni e le contraddizioni della vita
familiare, sul desiderio di libertà e protezione che coesistono nel cuore
umano.
* "La mano sfiora" di Antonietta Ursitti
*
La mano che sfiora l'acqua che scorre, svelando la freschezza assoluta dei
riflessi nello specchio liquido, nei versi di Antonietta rappresenta se
stessa.
In questa poesia, l'autrice ci trasporta in un mondo di bellezza naturale e di
armonia. La mano che si staglia delicatamente contro l'acqua rappresenta il
contatto umano con la purezza e la vitalità della natura. I riflessi nello
specchio d'acqua evocano un senso di meraviglia e di connessione con
l'infinito, mentre il muschio che trabocca di verdi sentieri lungo il cammino
simboleggia la rigogliosa vita che permea ogni angolo di questo paesaggio
naturale.
Attraverso le parole di Ursitti, si avverte una profonda comunione con
l'ambiente circostante, un senso di appartenenza a una natura che è al tempo
stesso selvaggia e misteriosa, ma anche ricolma di serenità e armonia. E così,
mentre la mano sfiora dolcemente l'acqua che scorre, ci lasciamo trasportare
in un viaggio di contemplazione e di meraviglia di fronte alla bellezza senza
tempo della natura.
*
"Preghiera
in corsa" di Enrico Tartagni *
Oh, la preghiera in corsa di Enrico Tartagni, un grido di ricerca e di
confronto con se stessi e con il mondo!
In questi versi, l'autore ci trasporta in un viaggio interiore, attraverso il
tumulto delle emozioni e dei pensieri che affollano la mente di chi corre
verso un destino incerto. Le mani congiunte in preghiera diventano il simbolo
di una ricerca di senso e di protezione di fronte alla vita e alle sue sfide.
Il giugno che si ripete, simbolo di un tempo che scorre inesorabile, diviene
il palcoscenico di una scena intimamente umana, fatta di dubbi, paure e
desideri. L'occhio chiuso di fronte all'esame di stato evoca una sensazione di
vulnerabilità e di isolamento di fronte all'ignoto.
Ma è nella corsa, nel respiro affannato e nel sospiro di sollievo che segue,
che si manifesta la forza e la determinazione dell'individuo nel confrontarsi
con la propria esistenza. E anche quando ci si trova soli, al limite di ogni
giugno, ci si aggrappa alla propria fede, alla propria preghiera, nella
speranza di trovare conforto e risposte.
Così, "Preghiera in corsa" diviene un inno alla resilienza umana, alla ricerca
di significato e di pace interiore, anche nei momenti più oscuri e difficili
della vita.
* "In vani dubbi" di Nino Silenzi
*
In questa poesia si esplicita che, la vita è tutta nell'implacabile soffrire
che consuma l'uomo come un tizzone nella calda cenere. Sì, le parole di Nino
Silenzi ci trasportano in un turbine di struggente disperazione e di
struggente lotta interiore!
Il grigio che avvolge il mondo inquieto dell'uomo diventa simbolo di
un'esistenza spenta, disfatta nelle miriadi di particelle che roteano
incessanti, annientando la sua volontà nel caos inarrestabile. Come tarli
implacabili, i dubbi minano la sua mente, sommandosi alle angosce inesplorate
e rigogliose, trasformando la vita in una foresta cinerea che oscura la gioia
e sovrasta la Terra.
Ma persino la gioia, abbandonata e scacciata, sembra non trovare rifugio dalla
forza invisibile e grigia che tutto inghiotte. Eppure, persino nell'ombra più
densa, persino nell'abisso più profondo, Silenzi ci conduce, dalle colline al
mare, come un faro di speranza nel vasto e infinito orizzonte marino.
Così, "In vani dubbi" diviene un inno struggente alla lotta contro il buio
interiore, un invito a cercare significato e speranza anche nei recessi più
oscuri e angoscianti della nostra esistenza umana.
* "Preghiera di Felice Serino
*
Questa preghiera innalzata a Simone Weil, nel sentire celeste che piega le
ginocchia e fa volare il cuore verso l'alto, come descritto da Felice Serino
nelle Coordinate dell'anima chissà , ognuno di noi, cosa può rileggere di sé e
della propria vita!
In queste poche parole, si evoca un'atmosfera di sacralità e di elevazione
spirituale, dove il contatto con il divino si manifesta attraverso un'intima
comunione del cuore e dell'anima. La celeste sensazione che pervade l'essere
umano è così potente da piegare le ginocchia e sollevare il cuore verso
l'alto, come un'invocazione di connessione con il trascendente.
L'omaggio a Simone Weil, figura di profonda spiritualità e ricerca interiore,
aggiunge un ulteriore strato di significato a questa preghiera, suggerendo un
legame con il suo pensiero e la sua esperienza mistica.
Così, in questa breve ma intensa preghiera, Serino ci invita a sollevare lo
sguardo verso l'alto, a piegare le ginocchia davanti al mistero della vita e a
lasciare che il cuore voli libero verso il cielo, nell'eterna ricerca di
significato e di verità.
* "Sono grato" di Franco Fronzoli
*
Con questa bella poesia, ci verrà da gridare assieme: "Oh, sono grato al
vento, alla pioggia, al mare, al temporale, al maestrale...
Sì, in questa poesia di Franco Fronzoli, si esprime una profonda gratitudine
verso la vita e verso ogni sua manifestazione. L'autore celebra la bellezza e
la potenza della natura, riconoscendo la sua presenza in ogni elemento: dalla
terra al fuoco, dall'alba al tramonto, dal canto del fiume alla quiete della
notte.
Ma la gratitudine di Fronzoli si estende oltre la natura, abbracciando anche
le relazioni umane: dai nemici che si fanno perdonare agli amici che danno
conforto e sostegno. Egli riconosce il valore degli affetti immortali e degli
amori che, pur iniziati e finiti, lasciano un'impronta eterna nel cuore.
Infine, Fronzoli esprime la sua gratitudine anche verso l'essere divino, che
per lui è presente in silenzio, vicino senza bisogno di parole.
Così, questa poesia si erge come un inno alla gratitudine e alla
consapevolezza della bellezza e della complessità della vita, invitandoci a
riconoscere e apprezzare ogni aspetto della nostra esistenza con profondo
rispetto e umiltà.
* "Tavolozza
scomposta" di Salvatore Armando Santoro *
Leggendo questa sublime poesia, mi viene da sentire, nell'amaro ragionare di
Salvatore Armando Santoro, il racconto di un figlio che teneva caro nel cuore,
ma che mai potrà essere frutto dell'amore vero che tra il passionale Salvatore
e la sua fiamma, si ventilava nelle sue fughe notturne, ora offerte ad altri
illusi.
Le parole di Salvatore Armando Santoro ci trasportano in un viaggio di dolore
e disincanto, dove il risveglio crudele ha spento ogni speranza, mescolando i
colori della vita in una tavolozza cupa e grigia. Il verde della speranza si è
mescolato al rosso del dolore, il bianco al nero dell'assenza, lasciando nel
cuore solo il buio della sera.
L'azzurro dei cieli sereni è stato offuscato da una nuvola nera di dolore e
tristezza, che ha oscurato persino i tramonti che una volta riempivano l'anima
di gioia e speranza.
Così, Santoro ci consegna una poesia carica di dolore e rimpianto, ma anche di
consapevolezza della fragilità e della complessità dell'amore umano, che può
portare gioia ma anche profondo dolore e disillusione.
* "La diva" di
Piero Colonna Romano *
Cosa vuol dirci il nostro Piero in questo sonetto scritto con arte?
Che la vera Diva è la nostra amata Poesia, fra tutte le arti, certo, la diva
suprema è la poesia, con il suo canto potente che risuona come un tenore. Con
note varie racconta dell'amore e di altri sentimenti, avvolgendoci in un
incantesimo.
Come la musica, la poesia ci regala armonia; se il suo battito non produce
rumore, essa sboccia come un fiore, trasformando i suoi messaggi in magia.
Canta dolcemente quando tocca il cuore, poi intona un canto alla natura, ma
affila i suoi versi se parla del potere e del suo orrore.
Con la sua melodia, lenisce il dolore e addolcisce l'anima, rapendo cuori e
menti con la sua bellezza senza tempo.
Le parole di Piero Colonna Romano celebrano la potenza e la bellezza della
poesia, rivelando il suo potere di trasformare le emozioni umane e di
avvolgere il mondo in un manto di magia e bellezza.
* "Solitario viandante" di
Alessio Romanini *
Cosa ci dirà mai, in wuesta nuova poesia il sempre più bravo Alessio, Chi è il
solitario viandante, seduto sulla panchina del molo che, immerso nei suoi
pensieri, osserva e ascolta il mare, mentre il tintinnio delle funi e lo
sciabordare delle onde lo avvolgono in un'atmosfera di eterna quiete?
Le parole di Alessio Romanini ci trasportano in un mondo di contemplazione e
riflessione, dove il mare diviene specchio dell'anima del viandante. Seduto
sulla panchina del molo, egli si lascia cullare dallo sciabordare delle onde e
dall'odore salmastro dell'oceano, immerso nella propria solitudine e nei
propri pensieri.
Il mare, con la sua immensità e la sua eterna quiete, diviene compagno silente
del viandante, che riflette sulle profondità del suo cuore e sulle sfumature
dell'esistenza umana. In questo momento di contemplazione, il viandante si
apre alla bellezza e alla grandezza del mondo, trovando conforto e
consolazione nella sua immensità.
Così, questa poesia ci invita a immergerci nell'atmosfera rilassante e
meditativa del mare, lasciandoci trasportare dallo sciabordare delle onde e
dalla bellezza della natura, mentre riflettiamo sulle nostre vite e sui
misteri dell'universo.
* "Dinamite" di Jacqueline Miu *
Traduciamo le parole della sempre stroboscopica, lussureggiante Miu, lei sì,
vera dinamite dell'anima. Cuore rauco come una cerniera, con un desiderio
incontrollabile di separarsi dalla bolla solo per respirare il fumo in cui
abilmente si nasconde l'anima
Le parole di Jacqueline Miu ci trasportano in un turbine di emozioni e
desideri, dove il cuore diviene simbolo di una tensione pronta a esplodere. La
stanza di controllo aria su Marte diviene il palcoscenico di un incontro
cosmico, dove due anime si affrontano con passione e intensità.
La poetessa dipinge un quadro di amore e desiderio, in cui due individui si
trovano in un momento di estasi e di pericolo, come due pannetti di dinamite
pronti ad esplodere. Ma anche nell'esplosione c'è bellezza, nell'abbraccio
mortale c'è splendore, nell'essere un po' deragliati dall'Eden c'è poesia.
Così, attraverso le parole di Miu, ci immergiamo in un viaggio di passione e
di intensità, dove l'amore e il pericolo si fondono in un'unica esperienza,
lasciandoci affascinati e rapiti dalla potenza delle emozioni umane.
* "Le parole" di Antonia Scaligine
*
In "Le parole" di Antonia Scaligine, la poetessa si erge con maestria
nell'infinita danza delle parole, svelandone il potere sottile e complesso di
connessione e di separazione, di imprigionamento e di liberazione.
Con la maestria di una fata dell'arte verbale, Scaligine ci trasporta in un
regno dove le parole sono più che semplici suoni, sono finestre che spalancano
nuovi orizzonti di libertà o muri che chiudono il cuore in una prigione di
silenzio e solitudine, dipingendo con vibrante intensità il loro impatto sulla
nostra esistenza. Lo fa con reminiscenze evangeliche e bibliche care alla
nostra tradizione cattolica.
La citazione iniziale di Bebermeyer, che apre la poesia, mette in risalto il
duplice ruolo delle parole: da un lato, possono essere finestre che spalancano
nuovi orizzonti di libertà, mentre dall'altro possono diventare muri che
imprigionano l'anima in una prigione di silenzio e solitudine.
Ma andiamo per gradi e scopriamo insieme il bel messaggio racchiuso in questa
perla rara poetica.
Nel soffio primordiale del Verbo, la poetessa intuisce la promessa di
un'esistenza permeata dalla divinità delle parole, ma nel fluire della realtà
quotidiana, osserva con acume la frequente profanazione di questo dono, con
l'eccessiva banalizzazione e il frivolo dispiegarsi di parole prive di
pensiero e di significato.
Scaligine esprime il desiderio struggente di trovare la parola giusta, la
parola che possa incantare e risvegliare l'anima, ma ammette con umiltà la
sfida insormontabile di domare il potere selvaggio delle parole una volta
pronunciate, quando prendono vita propria e possono infliggere ferite profonde
e indelebili.
Eppure, nonostante la complessità e il pericolo delle parole, la poetessa non
può fare a meno di riconoscere la loro straordinaria capacità di trasformarsi
in poesia, in colori, note ed emozioni, tessendo il delicato tessuto della
nostra esperienza umana con maestria e intelligenza.
Nell'epilogo, Scaligine ci sorprende con una citazione di Emily Dickinson, che
ribalta il nostro modo di pensare sul destino delle parole. Se molti credono
che una parola muoia nel momento in cui viene pronunciata, Dickinson
suggerisce che è proprio in quel momento che la parola inizia a vivere, a
respirare, a plasmare il mondo con la sua presenza vibrante e tangibile.
Così, con la sua poetica erudizione e la sua sensibilità profonda, Antonia
Scaligine ci incanta e ci guida attraverso il labirinto delle parole,
rivelando la loro bellezza e il loro mistero, e invocando in noi una rinnovata
consapevolezza del loro potere e della loro magia.
* "L'ultima danza d'estate" di Sandra Greggio
*
Ecco cosa ci canta la nostra Sandra nella sua ultima meraviglia: dell'incanto
dell'ultimo giorno d'estate, dele nuvole che si ergono come ballerine
nell'ampio palcoscenico del cielo, intrecciando con grazia e sinuosità una
danza celestiale che rapisce l'anima.
Con movenze sinuose, tenendosi per mano, le nubi dipingono nel cielo un'opera
d'arte vivente, in un'armoniosa coreografia di grigio azzurro che cattura lo
sguardo e l'immaginazione. Le più audaci tra loro si lanciano in piroette
ardite, lasciando cadere gocce di pioggia come perle preziose, un balsamo di
ristoro per la terra assetata che esulta sotto il loro abbraccio.
E ancora, sorride per le loro piume di tutù, sospinte dal vento che accarezza
con gentilezza la loro leggiadria. Ad esse va il suo ringraziamento, perché
nell'osservare la loro danza incantata, riesce a dimenticare le proprie
lacrime, mescolandole con la pioggia che bagna la sua pelle e il suo cuore.
In questa danza ineffabile, Sandra Greggio trasforma il cielo in un
palcoscenico di emozioni, trasportandoci in un mondo di bellezza e meraviglia
dove l'estate e l'autunno si fondono in un abbraccio eterno di gratitudine e
speranza. Oh, come è dolce lasciarsi rapire dalla poesia della natura e
sentirsi parte integrante di questa danza cosmica, dove ogni movimento è un
invito a celebrare la vita e la sua eterna rinascita. E Sandra è
eccezionalmente brava in tutto questo.
Oh poeti audaci, scrittori ardenti,
che danzate tra parole e sentimenti,
vi saluto con gioia, con animo lieto,
e vi rendo omaggio, in questo mio canto greto.
Da ogni angolo del mondo, con fervore e passione,
avete plasmato versi, con vibrante emozione.
Siete come menestrelli, che narrano le storie,
delle vite, degli amori, delle nostre glorie.
Oh Sandra Greggio, con la tua ultima danza
d'estate,
hai dipinto nel cielo un'opera delicata e
compiuta,
con nuvole che danzano, in un tripudio di puro
splendore,
e hai reso omaggio all'estate, con profondo
ardore.
A Antonia Scaligine, con la tua analisi acuta e
brillante,
hai scandagliato il potere delle parole con
sapienza brillante,
e hai rivelato il loro incanto, la loro magia,
che in ogni verso risuona, con maestria e armonia.
A Jacqueline Miu, con la tua dinamite poetica e
vibrante,
hai scosso il mondo delle parole, con forza e con
ardore,
e hai trasformato il dolore in poesia, la notte in
luce,
e hai lasciato un'impronta indelebile, nel cuore
di chi ti ascolta.
A Piero Colonna Romano, con la tua divina poesia,
hai elevato le parole a note celesti, a canti di
armonia,
e hai reso omaggio alla bellezza, al potere della
creazione,
che attraversa il tempo e lo spazio, con eterna
gratitudine.
E a tutti gli altri poeti, che con passo sicuro e
fiero,
hanno solcato i sentieri della poesia, con cuore
sincero,
vi ringrazio per le vostre parole, per i vostri
versi vibranti,
che illuminano il mondo, con luce eterna e
incantevole.
Che il vostro canto continui a risuonare, nei
secoli e nei millenni,
e che le vostre parole restino incise, nei cuori
di chi le ascolta con amore,
perché voi siete i custodi della bellezza, i poeti
dell'eternità,
e vi ringrazio con tutto il cuore, per la vostra
immensa poesia.
Vostro Ben Tartamo
Grazie sempre a te Ben e ti sono vicina
con preghiere ed affetto che Dio ti benedica
Antonia Scaligine
Perdonate la mia assenza, ma a causa di
un intervento complesso e complicato alle Molinette di Torino, mi vedo
costretto a lottare tra dolore e preoccupazione. Vi sono vicino e ringrazio di
cuore la Sandra e l'Alessio per i loro sentimenti che faccio miei, così come per
ognuno di voi che sento sorelle e fratelli di un medesimo cammino.
Meritate tanto, sappiatelo, il fatto stesso di scrivere in poesia, vuol dire
credere in Essa che è Bellezza, e non è da tutti, ma da pochi e spesso soli.
Non abbiate però paura, la Poesia e la Bellezza sono Amore, unico senso
vero della nostra Esistenza.
Dio vi benedica.
Benedetto Tartamo
17-18-19 Febbraio
Mi sento in dovere di esprimere un ringraziamento a Ben
Tartamo, per i suoi commenti precisi e puntuali, ma non solo, per la
sua innegabile bravura come critico ma anche e soprattutto la sua sensibilità
d'animo che essi lasciano trasparire. Grazie perchè mi sento capita.
Sandra Greggio
Grazie Ben
Per le belle parole.
Anche le tue poesie sono sempre ben
Strutturate e poetiche.
Grazie.
Alessio Romanini
14-15-16 Febbraio
Poesie pubblicate il 14-15-16 Febbraio 2024
"Òmmini e bestie" di Armando
Bettozzi
Nel tumulto della vita, Bettozzi affonda la sua penna nell'anima della
società umana, scuotendo le coscienze con la potenza delle sue parole.
#Contenuto
Attraverso un confronto serrato tra uomini e bestie, l'autore espone la
fragilità morale e la brutalità insita nell'essere umano. La narrazione
rivela una critica acuta verso l'ipocrisia sociale e l'indifferenza di
fronte alla sofferenza altrui.
# Analisi Formale
- **Strutturale e Metrico**: I versi endecasillabi e la struttura delle
rime ABBA conferiscono alla poesia una cadenza melodica e ritmica che
avvolge il lettore, accentuando la forza delle immagini evocate
dall'autore.
- **Fonico e Ritmico**: L'uso ricorrente dell'assonanza e della consonanza
crea un ritmo incalzante che amplifica l'urgenza del messaggio.
- **Sintattico**: L'impiego di una sintassi frammentata e spezzata
riflette la tensione e il caos dell'argomento trattato, mentre la
ripetizione di alcune parole e la struttura paratattica sottolineano
l'urgenza del discorso.
- **Semantico**: Bettozzi gioca con l'ambiguità dei termini "uomo" e
"bestia", invitando il lettore a riflettere sul confine sottile che separa
la civiltà dalla barbarie.
#Conclusioni, Sensazioni, Emozioni
Con una prosa incisiva e provocatoria, Bettozzi ci costringe a
confrontarci con la nostra stessa umanità, mettendo in discussione le
nostre certezze e il nostro senso di moralità. L'opera lascia nel lettore
un senso di inquietudine e una profonda riflessione sulla natura dell'uomo
e sulla sua relazione con il mondo animale.
"Sogni di Libertà" di Salvatore Armando
Santoro
Nel frastuono del mondo, Santoro ci trasporta in un viaggio intriso di
speranza e ribellione, dove le parole di Dylan diventano un inno alla
lotta per la libertà.
# Contenuto
Attraverso versi carichi di pathos e rivendicazione, l'autore dipinge un
quadro vivido della società, con le sue ingiustizie e le sue lotte. La
poesia è permeata da un'aura di nostalgia per quei tempi tumultuosi, ma
anche da una persistente fiamma di speranza per un futuro migliore.
# Analisi Formale
- **Strutturale e Metrico**: I versi seguono uno schema metrico variabile,
riflettendo la natura fluida e dinamica del testo. Le rime alternate
conferiscono una musicalità incalzante, che accompagna il ritmo della
protesta e del cambiamento.
- **Fonico e Ritmico**: L'uso ritmico delle parole e delle ripetizioni
amplifica l'energia e la determinazione dei protagonisti, trasportando il
lettore nell'epicentro della rivolta.
- **Sintattico**: L'uso della prosa spezzata e dei versi corti crea un
effetto di immediata visceralità, mentre le immagini vivide e i contrasti
drammatici rendono palpabile la tensione e l'urgenza della situazione.
- **Semantico**: Le parole di Dylan diventano il fulcro della narrazione,
simbolo di una generazione che lotta per i propri ideali e i propri sogni.
La figura di Martina incarna il desiderio universale di libertà e di
cambiamento, che attraversa le barriere del tempo e dello spazio.
# Conclusioni, Sensazioni, Emozioni
"Sogni di Libertà" ci trasporta in un mondo di passione e di protesta,
dove le voci di coloro che lottano per un mondo migliore risuonano ancora
oggi. Attraverso le parole di Dylan e la penna di Santoro, il lettore è
chiamato a riflettere sul potere trasformativo della musica e della
poesia, e sull'importanza di non smettere mai di sognare e di lottare per
un futuro più giusto e libero.
"Viaggiatore nella Polvere" di Alessandra
Piacentino
Immergendosi nell'essenza dell'anima e dell'infinito, Piacentino dipinge
un quadro etereo e struggente, dove il viaggio diventa metafora
dell'esistenza e dell'amore.
# Contenuto
Attraverso immagini evocative e liriche, l'autrice ci trasporta in un
mondo sospeso tra realtà e sogno, dove il viaggiatore solca il cielo alla
ricerca di sé stesso e dell'amore perduto. La narrazione si dipana tra il
tempo e lo spazio, tra le sfumature del cielo e del mare, evocando un
senso di meraviglia e di struggente bellezza.
# Analisi Formale
- **Strutturale e Metrico**: I versi fluiscono come un fiume d'emozioni,
seguendo un ritmo incalzante che accompagna il viaggio dell'anima. L'uso
di immagini sensoriali e di simbolismo conferisce alla poesia una
profondità e una ricchezza che tocca le corde più intime dell'essere
umano.
- **Fonico e Ritmico**: L'armonia delle parole e dei suoni crea un effetto
ipnotico che cattura l'attenzione del lettore, trasportandolo in un mondo
di magia e di incanto.
- **Sintattico**: L'uso di una sintassi fluida e sinuosa riflette la
natura onirica della narrazione, mentre le metafore e le analogie
arricchiscono il testo di significati nascosti e suggestivi.
- **Semantico**: Il viaggio diventa metafora della ricerca interiore e
dell'amore universale, mentre il cielo e il mare si fondono in un
abbraccio eterno tra l'umano e il divino.
# Conclusioni, Sensazioni, Emozioni
"Viaggiatore nella Polvere" ci rapisce in un vortice di emozioni e di
sensazioni, dove il confine tra sogno e realtà si dissolve e ci troviamo
immersi nella bellezza struggente dell'esistenza. Attraverso la penna di
Piacentino, il lettore è invitato a esplorare i recessi più profondi del
proprio cuore e a lasciarsi trasportare dall'infinito dell'immaginazione e
dell'amore.
"Nebbia sull'Anima" di Laura Lapietra
In questo haiku, Lapietra cattura l'essenza della transitorietà e della
bellezza mutevole della natura, trasportandoci in un momento di quiete e
contemplazione.
# Contenuto
Attraverso immagini delicate e evocative, l'autrice ci porta in un luogo
di solitudine e serenità, dove il ghiaccio sul lago diventa specchio
dell'anima e la nebbia avvolge il paesaggio in un abbraccio silenzioso.
# Analisi Formale
- **Strutturale e Metrico**: Rispettando la forma tradizionale dell'haiku,
Lapietra condensa in tre versi la profondità e la suggestione di un
momento fugace e irrepetibile. La brevità e la semplicità del testo
amplificano l'impatto emotivo del paesaggio descritto.
- **Fonico e Ritmico**: L'uso di parole evocative e il ritmo cadenzato dei
versi conferiscono alla poesia un'atmosfera di quiete e mistero, invitando
il lettore a immergersi nell'incanto della natura.
- **Sintattico**: L'impiego di una sintassi essenziale e priva di fronzoli
accentua la purezza e l'eleganza del messaggio, mentre la disposizione
delle parole suggerisce una sensazione di equilibrio e armonia.
- **Semantico**: Il contrasto tra il ghiaccio, simbolo della staticità e
dell'immobilità, e la nebbia, metafora dell'incertezza e della
transitorietà, evoca un senso di malinconia e di contemplazione, invitando
il lettore a riflettere sulla fugacità della vita e sulla bellezza
effimera del mondo.
# Conclusioni, Sensazioni, Emozioni
"Nebbia sull'Anima" ci trasporta in un mondo di suggestioni e di emozioni,
dove il silenzio e la solitudine diventano compagni di viaggio
nell'esplorazione dell'animo umano. Attraverso la sua poesia, Lapietra ci
invita a lasciarci trasportare dall'incanto della natura e a cogliere la
bellezza nascosta nei dettagli più semplici e apparentemente
insignificanti della vita.
"Epopea della Civiltà" di Nino Silenzi
In questo frammento epico, Silenzi ci trasporta nell'abisso dell'odio e
della violenza umana, gettando una luce crudele sulle rovine della
civiltà.
# Contenuto
Attraverso immagini di guerra e disperazione, l'autore dipinge un ritratto
crudo e struggente della condizione umana, mettendo in discussione l'idea
stessa di civiltà e progresso. La narrazione si snoda tra la preghiera e
la distruzione, tra la ricerca di salvezza e l'implacabile violenza
dell'uomo contro se stesso.
# Analisi Formale
- **Strutturale e Metrico**: La prosa incalzante e diretta si snoda senza
fronzoli, portando il lettore direttamente nel cuore della tragedia umana.
L'assenza di schemi metrici riflette l'urgenza e la brutalità del
messaggio, mentre la brevità dei versi conferisce un ritmo serrato alla
narrazione.
- **Fonico e Ritmico**: L'uso di suoni duri e consonanti sottolinea la
ferocia e la disperazione della guerra, mentre l'alternanza tra momenti di
quiete e di tumulto crea un effetto di contrasto che amplifica l'emozione
del testo.
- **Sintattico**: L'impiego di una sintassi spezzata e frammentata
riflette lo sgomento e la confusione del protagonista di fronte alla
tragedia che lo circonda, mentre le ripetizioni enfatizzano il senso di
impotenza e disillusione.
- **Semantico**: Il contrasto tra la preghiera e la violenza, tra la
speranza e la disperazione, evoca un senso di smarrimento e sgomento di
fronte alla follia umana. L'idea di una civiltà che si autodistrugge,
sepolta nella sabbia dell'odio e della vendetta, getta un'ombra cupa sul
futuro dell'umanità.
# Conclusioni, Sensazioni, Emozioni
"Epopea della Civiltà" ci getta nell'abisso dell'odio e della violenza
umana, invitandoci a riflettere sulle conseguenze devastanti delle nostre
azioni. Attraverso la penna di Silenzi, il lettore è chiamato a
confrontarsi con la propria natura e a interrogarsi sul significato e sul
destino della civiltà.
"Andai cercando" di Salvatore Camonita
Camonita ci trascina in un viaggio nel labirinto dell'anima umana, dove la
ricerca di connessione e di significato si scontra con la frenesia e
l'alienazione del mondo moderno.
# Contenuto
Attraverso immagini evocative e cariche di pathos, l'autore esplora il
desiderio umano di connessione e di significato in un mondo alienante e
frenetico. La narrazione si dipana tra il mare della vita e l'inesorabile
affondamento nell'anonimato e nell'assurdità della routine quotidiana.
# Analisi Formale
- **Strutturale e Metrico**: I versi fluidi e cadenzati riflettono il
flusso emotivo del protagonista mentre naviga nel pelago dell'esperienza
umana. L'assenza di schemi metrici rigidi conferisce al testo un'aura di
libertà e di spontaneità, che si adatta alla natura fluida del tema
trattato.
- **Fonico e Ritmico**: L'uso di suoni melodiosi e armoniosi crea
un'atmosfera di malinconia e struggente bellezza, mentre il ritmo
incalzante e la ripetizione di alcune parole amplificano l'urgenza e la
passione del messaggio.
- **Sintattico**: L'impiego di una sintassi articolata e ricca di immagini
evocative rende il testo denso di significato e di profondità, mentre le
metafore e le analogie arricchiscono il linguaggio di suggestioni e di
emozioni.
- **Semantico**: Il contrasto tra la ricerca di senso e di poesia e la
sterile frenesia della vita moderna evoca un senso di smarrimento e di
disillusione di fronte alla vacuità dell'esistenza umana. L'immagine della
persona che scompare nell'anonimato e nell'alienazione sociale getta
un'ombra cupa sul destino dell'individuo nella società contemporanea.
# Conclusioni, Sensazioni, Emozioni
"Andai cercando" ci getta nel cuore dell'esperienza umana, invitandoci a
riflettere sulle contraddizioni e sulle ambiguità della vita moderna.
Attraverso la penna di Camonita, il lettore è chiamato a esplorare le
profondità dell'animo umano e a interrogarsi sul significato e sulla
finalità della propria esistenza.
"Visione" di Felice Serino
In questa poesia ispirata alla visione borgesiana dell'Aleph, Serino ci
trasporta in un viaggio mistico e metafisico attraverso l'essenza stessa
dell'esistenza.
# Contenuto
Attraverso immagini evocative e simboliche, l'autore esplora il concetto
di visione come mezzo per accedere alla totalità dell'universo. La
narrazione ci guida attraverso un percorso di scoperta e illuminazione,
dove la scelta di una singola figura diventa il punto di partenza per una
trasformazione profonda e irreversibile.
# Analisi Formale
- **Strutturale e Metrico**: I versi brevi e incisivi riflettono l'essenza
della visione, rapida e fugace come un lampo di luce. L'assenza di schemi
metrici rigidi conferisce al testo un'atmosfera di libertà e di
spontaneità, che si adatta alla natura enigmatica del tema trattato.
- **Fonico e Ritmico**: L'uso di suoni melodiosi e armoniosi crea
un'atmosfera di magia e di mistero, mentre il ritmo incalzante e la
ripetizione di alcune parole amplificano l'intensità e la profondità del
messaggio.
- **Sintattico**: L'impiego di una sintassi essenziale e priva di fronzoli
rende il testo immediato e incisivo, mentre le metafore e le immagini
evocative arricchiscono il linguaggio di suggestioni e di emozioni.
- **Semantico**: La scelta di una singola figura diventa il punto di
convergenza di tutte le esperienze e le emozioni dell'individuo,
trasformandosi in un simbolo di significato e di totalità. L'immagine
dell'Aleph, cantata dal poeta cieco, evoca un senso di meraviglia e di
stupore di fronte alla vastità e alla complessità dell'universo.
# Conclusioni, Sensazioni, Emozioni
"Visione" ci trasporta in un mondo di meraviglia e di mistero, dove la
scelta di una singola figura diventa il punto di partenza per un viaggio
verso l'infinito. Attraverso la penna di Serino, il lettore è chiamato a
esplorare le profondità della propria anima e a scoprire il significato
nascosto dietro ogni singolo istante e ogni singola esperienza.
"Scende Lentamente la Nebbia" di Franco
Fronzoli
In questa poesia, Fronzoli cattura la lentezza e la bellezza della nebbia
che si adagia dolcemente sull'animo e sulla natura circostante.
# Contenuto
Attraverso immagini evocative e malinconiche, l'autore ci trasporta in un
mondo sospeso tra il reale e l'onirico, dove la nebbia diventa metafora
della transitorietà e dell'effimero. La narrazione ci guida attraverso la
lenta discesa della nebbia nell'animo gentile di un bambino, invitandoci a
contemplare la bellezza e la fragilità dell'esistenza umana.
# Analisi Formale
- **Strutturale e Metrico**: Il testo si sviluppa con una struttura libera
e fluida, che si adatta alla lentezza e alla delicatezza del tema
trattato. L'assenza di schemi metrici rigidi conferisce al testo
un'atmosfera di malinconica contemplazione.
- **Fonico e Ritmico**: L'uso di suoni morbidi e melodiosi crea
un'atmosfera avvolgente e suggestiva, mentre il ritmo cadenzato evoca la
lentezza e la tranquillità della nebbia che si posa dolcemente sulla
terra.
- **Sintattico**: L'impiego di una sintassi essenziale e priva di fronzoli
rende il testo immediato e incisivo, mentre le metafore e le immagini
evocative arricchiscono il linguaggio di suggestioni e di emozioni.
- **Semantico**: La nebbia diventa il simbolo della fragilità e
dell'incertezza dell'esistenza umana, mentre il sonno del bambino
rappresenta la pace e l'innocenza dell'anima. I sogni e la musica
celestiale evocano un senso di meraviglia e di magia di fronte alla
bellezza del mondo.
# Conclusioni, Sensazioni, Emozioni
"Scende Lentamente la Nebbia" ci invita a immergerci nella lentezza e
nella bellezza della vita, invitandoci a contemplare la bellezza e la
fragilità del mondo che ci circonda. Attraverso la penna di Fronzoli, il
lettore è chiamato a esplorare le profondità dell'animo umano e a scoprire
la bellezza nascosta dietro ogni singola esperienza e sensazione.
"La Comprensione del Mare" di Sandra
Greggio
In questa poesia, Greggio celebra il profondo legame tra l'uomo e il mare,
evocando un'atmosfera di intimità e di serenità.
# Contenuto
Attraverso immagini evocative e sensuali, l'autrice esplora il rapporto
intimo e profondo tra l'uomo e il mare, rappresentando quest'ultimo come
un confidente e un compagno di vita. Il mare diventa il destinatario dei
pensieri e delle emozioni dell'uomo, accogliendoli nel suo abbraccio
generoso e trasformandoli in leggeri pensieri che si disperdono nella
nebbia salmastra.
# Analisi Formale
- **Strutturale e Metrico**: Il testo si sviluppa con una struttura libera
e fluida, che si adatta alla natura evocativa e sensoriale del tema
trattato. L'assenza di schemi metrici rigidi conferisce al testo
un'atmosfera di libertà e di spontaneità.
- **Fonico e Ritmico**: L'uso di suoni morbidi e melodiosi crea
un'atmosfera avvolgente e suggestiva, mentre il ritmo cadenzato evoca la
lentezza e la tranquillità del mare che si muove dolcemente.
- **Sintattico**: L'impiego di una sintassi essenziale e priva di fronzoli
rende il testo immediato e incisivo, mentre le metafore e le immagini
evocative arricchiscono il linguaggio di suggestioni e di emozioni.
- **Semantico**: Il mare diventa il simbolo della comprensione e
dell'accoglienza, rappresentando un luogo di pace e di serenità dove
l'uomo può trovare conforto e consolazione. L'immagine della ruota di una
gonna e delle onde che si muovono come favole a cavallo evoca un senso di
bellezza e di magia di fronte alla grandezza e alla maestosità del mare.
# Conclusioni, Sensazioni, Emozioni
"La Comprensione del Mare" ci trasporta in un mondo di intimità e di
serenità, invitandoci a immergerci nel mistero e nella bellezza
dell'oceano. Attraverso la penna di Greggio, il lettore è chiamato a
esplorare le profondità dell'animo umano e a scoprire il significato
nascosto dietro ogni singolo istante e ogni singola emozione.
"Il Tuo Sorriso" di Piero Colonna Romano
In questa poesia, Colonna Romano dipinge un ritratto lirico e affascinante
del potere trasformativo del sorriso, evocando immagini di bellezza e di
magia.
# Contenuto
Attraverso immagini evocative e romantiche, l'autore esalta il potere del
sorriso di illuminare e ravvivare il mondo intorno a noi. Il sorriso
diventa un dono prezioso, capace di trasmettere gioia e generosità a
chiunque lo incontri lungo il cammino della vita.
# Analisi Formale
- **Strutturale e Metrico**: La poesia si sviluppa con una struttura
sonetto, seguendo uno schema metrico tradizionale. I versi sono armoniosi
e cadenzati, riflettendo la delicatezza e la dolcezza del tema trattato.
- **Fonico e Ritmico**: L'uso di suoni melodiosi e ritmi delicati crea
un'atmosfera di leggerezza e incanto, mentre la ripetizione di alcuni
suoni e parole amplifica l'intensità e l'emozione del messaggio.
- **Sintattico**: L'impiego di una sintassi articolata e ricca di immagini
evocative rende il testo denso di significato e di profondità, mentre le
metafore e le analogie arricchiscono il linguaggio di suggestioni e di
emozioni.
- **Semantico**: Il sorriso diventa il simbolo della gioia e della
bellezza, capace di trasformare il mondo intorno a noi e di donare
serenità e speranza a chiunque lo incontri lungo il proprio cammino.
L'immagine del sorriso che cuori spalanca evoca un senso di meraviglia e
di gratitudine di fronte alla magia e alla potenza dell'amore.
# Conclusioni, Sensazioni, Emozioni
"Il Tuo Sorriso" ci trasporta in un mondo di bellezza e di magia,
invitandoci a contemplare il potere trasformativo del sorriso e a
lasciarci avvolgere dalla sua dolcezza e dal suo incanto. Attraverso la
penna di Colonna Romano, il lettore è chiamato a esplorare le profondità
dell'animo umano e a scoprire il significato nascosto dietro ogni singolo
gesto e ogni singola emozione, immergendosi nel flusso inesauribile
dell'amore e della speranza.
"Desiderium" di Alessio Romanini
In questa poesia, Romanini esprime il desiderio intenso e passionale di
toccare e respirare ancora una volta la persona amata, utilizzando
immagini poetiche che richiamano la bellezza e la delicatezza della
natura.
# Contenuto
Attraverso immagini evocative e sensuali, l'autore esprime il desiderio
ardente di rivivere l'esperienza del contatto fisico e dell'abbraccio con
la persona amata. Il desiderio è paragonato alla carezza leggera del vento
sul mare e al respiro profondo della spiaggia, evocando sensazioni di
intimità e di connessione con l'elemento naturale.
# Analisi Formale
- **Strutturale e Metrico**: La poesia presenta una struttura libera, che
si adatta alla natura fluida e evocativa del tema trattato. I versi sono
brevi e incisivi, riflettendo l'intensità e la passione del desiderio
espressa dall'autore.
- **Fonico e Ritmico**: L'uso di suoni melodiosi e ritmi delicati crea
un'atmosfera di dolcezza e sensualità, mentre la ripetizione di alcune
parole amplifica l'intensità e l'emozione del messaggio.
- **Sintattico**: L'impiego di una sintassi essenziale e priva di fronzoli
rende il testo immediato e incisivo, mentre le metafore e le immagini
evocative arricchiscono il linguaggio di suggestioni e di emozioni.
- **Semantico**: Il desiderio diventa il motore che guida l'anima
dell'autore, spingendolo a cercare il contatto fisico e spirituale con la
persona amata. Le immagini della carezza del vento sul mare e del respiro
profondo della spiaggia simboleggiano l'intimità e la connessione con
l'elemento naturale, amplificando il senso di vicinanza e di passione.
# Conclusioni, Sensazioni, Emozioni
"Desiderium" ci trasporta in un mondo di passione e di desiderio,
invitandoci a esplorare le profondità dell'animo umano e a lasciarci
trasportare dalla bellezza e dalla sensualità della natura. Attraverso la
penna di Romanini, il lettore è chiamato a contemplare il potere
trasformativo del desiderio e a lasciarsi avvolgere dalla sua dolcezza e
dal suo incanto, immergendosi nel flusso inesauribile dell'amore e della
passione.
"Scivola Via l'Inverno" di Francesco
Soldini
In questa poesia, Soldini celebra il passaggio dall'inverno alla primavera
e riflette sull'incessante fluire del tempo, utilizzando immagini della
natura per esprimere concetti di cambiamento e crescita.
# Contenuto
Attraverso immagini evocative della natura che si risveglia dalla stagione
invernale, l'autore esprime un senso di rinascita e di rinnovamento. La
transizione dall'inverno alla primavera diventa una metafora per il ciclo
della vita umana, mentre le immagini degli uccelli che cantano e delle
margherite che fioriscono simboleggiano la bellezza e la gioia del
cambiamento.
# Analisi Formale
- **Strutturale e Metrico**: La poesia presenta una struttura libera e
fluida, che si adatta al tema del fluire del tempo e del cambiamento
stagionale. I versi sono brevi e incisivi, riflettendo l'effimero e il
mutevole della natura.
- **Fonico e Ritmico**: L'uso di suoni melodiosi e ritmi delicati crea
un'atmosfera di leggerezza e di serenità, mentre la ripetizione di alcune
parole amplifica l'intensità e l'emozione del messaggio.
- **Sintattico**: L'impiego di una sintassi essenziale e priva di fronzoli
rende il testo immediato e incisivo, mentre le metafore e le immagini
evocative arricchiscono il linguaggio di suggestioni e di emozioni.
- **Semantico**: Il passaggio dall'inverno alla primavera diventa il
simbolo del ciclo della vita umana e del suo costante rinnovamento. Le
immagini della natura che si risveglia e che fiorisce evocano un senso di
bellezza e di meraviglia di fronte al mistero e alla grandezza della vita.
# Conclusioni, Sensazioni, Emozioni
"Scivola Via l'Inverno" ci invita a contemplare il passaggio del tempo e
il ciclo della vita attraverso gli occhi della natura, invitandoci a
riflettere sulle nostre esperienze e sui nostri sentimenti di fronte al
mutevole fluire del mondo. Attraverso la penna di Soldini, il lettore è
chiamato a esplorare le profondità dell'animo umano e a scoprire il
significato nascosto dietro ogni singolo istante e ogni singola emozione,
immergendosi nel flusso inesauribile della vita e dell'amore.
"The Defender" di Jacqueline Miu
In questa poesia, Jacqueline Miu esplora il tema della fede e del
sacrificio, confrontando il destino del protagonista con quello dei
martiri del passato.
# Contenuto
Attraverso immagini evocative e potenti, l'autrice esprime il coraggio e
la determinazione del protagonista nel difendere ciò in cui crede,
nonostante la condanna e la disapprovazione della storia. Il protagonista
viene paragonato ai martiri del passato, riconosciuti come santi dalla
posterità, suggerendo che il suo sacrificio e la sua fede saranno
celebrati e ricordati come un atto di santità e nobiltà.
# Analisi Formale
- **Strutturale e Metrico**: La poesia presenta una struttura libera e
fluida, che si adatta al tema del sacrificio e della fede. I versi brevi e
incisivi riflettono l'urgenza e la determinazione del protagonista nel
perseguire il suo destino.
- **Fonico e Ritmico**: L'uso di suoni forti e vibranti crea un'atmosfera
di tensione e di drammaticità, mentre la ripetizione delle parole chiave
amplifica l'effetto emotivo del testo.
- **Sintattico**: L'impiego di una sintassi essenziale e diretta rende il
testo immediato e incisivo, mentre le metafore e le immagini evocative
arricchiscono il linguaggio di significati e di emozioni.
- **Semantico**: La poesia esplora il tema della fede e del sacrificio,
suggerendo che il vero eroismo risiede nel difendere ciò in cui si crede,
nonostante le conseguenze e le critiche della storia. Il protagonista
viene idealizzato come un santo, il cui sacrificio sarà celebrato e
ricordato per sempre.
# Conclusioni, Sensazioni, Emozioni
"The Defender" ci invita a riflettere sul significato del sacrificio e
della fede, esplorando il coraggio e la determinazione del protagonista
nel perseguire il suo destino nonostante le avversità. Attraverso la penna
di Miu, il lettore è chiamato a esplorare le profondità dell'animo umano e
a scoprire il significato nascosto dietro ogni singolo atto di sacrificio
e di devozione, immergendosi nel flusso inesauribile della storia e
dell'umanità.
"Voce di menestrello"
In un'arpa di emozioni intessuta,
danza la luce dei vostri versi,
o poeti, custodi del mistero,
delle stelle cadenti nei nostri occhi.
Con grazia, "Scivola Via l'Inverno",
svelando il segreto dell'eterno ritorno,
mentre "Desiderium" avvolge l'anima,
in un abbraccio di fede e desiderio.
"The Defender" s'ergono come colonne,
della nostra umanità coraggiosa,
e "Uccelli del Cielo", con canto armonioso,
guidano il viaggio del nostro spirito.
Tra "Il Tuo Sorriso" e "La Comprensione del
Mare",
ci avvolgete come onde amorose,
svelando "Viaggiatore nella Polvere",
nascosto nel profondo dell'essere.
"Òmmini e Bestie" ci insegnate,
che anche nell'istinto fiorisce la saggezza,
mentre "Era una Raccolta di Poesie",
ci apre le porte dell'infinito.
E in questo labirinto di parole e suoni,
ci perdiamo e ci ritroviamo,
guidati dalla luce delle "Coordinate
dell'Anima",
nel "Bosco Sereno" della nostra esistenza.
O poeti, custodi del cuore umano,
con le vostre penne sante e ispirate,
ci offrite il pane dell'anima,
e per questo vi innalziamo un canto di
gratitudine.
Che le vostre poesie siano faro e guida,
nelle tempeste e nelle notti più buie,
e che il vostro dono continui a risplendere,
come stelle luminose nel firmamento
dell'eternità.
Vostro Ben Tartamo
11-12-13 Febbraio
Poesie pubblicate il
11-12-13 Febbraio 2024
**Franco Fronzoli -
"Scende piano la luce del Signore"**
Nell'ardente culla dell'infinito, la luce del Signore
danza, avvolgendo il sonno dei fanciulli come un abbraccio celeste. Sogni
dipinti su cieli stellati, mentre le onde del mare, addormentate, si tingono
d'argento. Tra valli in fiore e fiumi silenziati, la vita scivola come un
sospiro tra alberi e tappeti di foglie cadute, nell'abbraccio di un autunno
assonnato.
Il tramonto cede il passo alla luna, che si affaccia dietro
il monte, mentre le stelle si accendono come raggi di sole nell'alba di un
mattino senza tempo. La vita, imperturbabile, si muove silente, come un fiume
che non si ferma mai, mentre il tempo scorre su campanili antichi, accompagnato
dal suono delle campane.
La luce del mattino si dissolve nell'imbrunire, ruotando
come le pale di un mulino nell'eterno ciclo della creazione. La notte, lenta e
misteriosa, raccoglie i sogni fuggiti da sonni inquieti, abbandonandoli al vento
che li porta via, verso l'ignoto.
In questa composizione, Franco Fronzoli adotta uno stile
lirico e suggestivo, dove l'uso della metrica libera e della prosa poetica crea
un'atmosfera onirica e misteriosa. Non vi è una struttura rigida di rime o
schemi metrici, ma piuttosto un fluire libero di parole e immagini che evocano
sensazioni profonde e universali. L'autore si avvale di fonemi e suoni evocativi
per creare un effetto sonoro armonico e coinvolgente, trasportando il lettore in
un viaggio sensoriale attraverso il tempo e lo spazio.
**Cristiano Berni -
"Solo nei sogni"**
Attraverso i tuoi occhi ho contemplato il mondo,
fui tuo devoto discepolo, o Padre mio.
Ma ora, ti intravedo solo nei sogni.
Da quando non sei più tra noi,
tu rivivi soltanto nella mia mente.
La tua presenza manca,
il tuo sguardo, assente,
e con essi la tua unicità.
Ho scrutato il cielo con i tuoi stessi occhi,
da fanciullo fino a uomo divenuto.
Ora, Padre, il tuo volto bramo.
Ora, caro maestro, dimori nel cielo.
E mentre i ricordi affollano la mente
e le lacrime rigano il volto,
sento la mancanza del tuo coraggio,
della tua forza che ci guidava.
E ora manca anche la tua tenerezza.
Tu sei stato tutto per noi, o Padre,
e mentre la notte scende,
nutro la speranza di rivederti
in una nuova avventura onirica.
Solo nei sogni.
(23/06/2018)
Cristiano Berni
In questa poesia di Cristiano Berni, emerge un lamento
struggente e intimo, dove il poeta rivolge il suo dolore e la sua nostalgia al
padre scomparso. L'uso delle metafore e delle immagini sensoriali crea
un'atmosfera di malinconia e speranza, mentre il ritmo incalzante e la
ripetizione enfatizzano il senso di vuoto e la ricerca di conforto nei sogni. La
metrica è fluida e priva di schemi rigidi, lasciando spazio all'espressione
sincera e profonda delle emozioni del poeta.
**Enrico Tartagni - "E
dire che ti fatto un caffè"**
Nella poesia "E dire che ti ho fatto un caffè" di Enrico
Tartagni, l'autore invoca la presenza dell'amato/a con un tono affettuoso e un
po' scherzoso. La metrica è libera, con versi di lunghezza variabile che si
adattano al ritmo della conversazione quotidiana. Non vi è una struttura rigida
di rime, ma alcuni accenti sonori si ripetono, come nell'uso delle vocali chiuse
"o" e "a" che contribuiscono a creare un effetto ritmico e coinvolgente.
L'autore utilizza il caffè come metafora dell'amore,
sottolineando l'importanza di mantenere viva la passione e l'interesse
reciproco. L'immagine del caffè bollente che si raffredda rappresenta la
fugacità delle emozioni e l'importanza di cogliere il momento presente. La
poesia riflette sulla natura effimera dell'amore e sui tentativi di preservarlo
nel tempo.
Nella parte finale, l'autore manifesta il suo
disorientamento e il suo desiderio di ritrovare l'amato/a, accendendo le luci
nel buio e cercando una nuova prospettiva dalla finestra. Questo finale aperto
lascia spazio all'interpretazione personale del lettore, invitandolo a
riflettere sul significato della ricerca dell'amore e della sua perdita.
**Armando Bettozzi -
"Gelosia (la rosa e il sole)"**
Nel poema "Gelosia (la rosa e il sole)" di Armando
Bettozzi, si dipinge un'immagine vivida e simbolica della gelosia attraverso la
metafora della rosa e del sole. La metrica è fluida, con versi di lunghezza
variabile che si adattano al ritmo del racconto. Le rime sono principalmente
assonanti, contribuendo a creare un effetto armonico e suggestivo.
La rosa, simbolo di purezza e bellezza, si apre alla luce
del sole, offrendo il suo profumo e la sua splendida bellezza. Tuttavia,
l'arrivo di un'ape intrusa scatena la gelosia del sole, che reagisce generando
una nuvola e causando la pioggia. Questo gesto geloso porta alla fine della
rosa, che implora invano il sole di asciugarla.
Il poema riflette sulla natura distruttiva della gelosia e
sulle conseguenze che essa può avere sulle relazioni. Il sole, simbolo di
potenza e vitalità, diventa il rappresentante della gelosia irrazionale, che
porta alla distruzione di ciò che ama. La rosa, innocente vittima di questo
conflitto, rappresenta la fragilità dell'amore e la sua vulnerabilità di fronte
alle forze più potenti.
L'immagine finale del sole che piange per la rosa perduta
aggiunge un tocco di tristezza e rimorso, suggerendo che la gelosia non porta
altro che dolore e rimpianto. In definitiva, il poema invita a riflettere sulle
conseguenze negative della gelosia e sull'importanza di coltivare relazioni
basate sulla fiducia e sulla comprensione reciproca.
**Salvatore Armando
Santoro - "Resistenza"**
Nel poema "Resistenza" di Salvatore Armando Santoro, ci
troviamo di fronte a un'opera che sfida le convenzioni e sfugge a qualsiasi
tentativo di categorizzazione. L'autore ci conduce in un viaggio attraverso un
labirinto di parole, dove la memoria, la ragione e la libertà si intrecciano in
un intricato gioco di significati e suggestioni.
La metrica appare volutamente incerta, come se i versi
danzassero su una corda tesa tra il sogno e la realtà, senza mai trovare un
punto fermo su cui poggiarsi. Le rime, seppur presenti, si muovono in modo
errante, come luci intermittenti nel buio della notte dell'anima.
Il tema della resistenza emerge come un filo rosso che
attraversa l'intera composizione, ma non si tratta di una resistenza
convenzionale o politica. È piuttosto una resistenza interiore, una battaglia
contro i propri limiti e le proprie debolezze. L'autore ci invita a non cercare
scuse per i nostri fallimenti, ma a prendere in mano le redini della nostra
esistenza e a lottare per la nostra libertà.
La narrazione è intrisa di un'atmosfera onirica e surreale,
dove le parole si trasformano in immagini caleidoscopiche e i concetti si
sfaldano come bolle di sapone. È come se fossimo catapultati in un mondo
parallelo, dove il tempo e lo spazio si piegano alle leggi di un'arte oscena e
capricciosa.
Il poema ci parla di una verità universale, di un'eterna
lotta tra il bene e il male, tra la luce e l'oscurità. Eppure, nonostante la sua
oscurità, c'è una luce che brilla nel buio, una speranza che continua a ardere
nel cuore di chi non si arrende mai.
"Resistenza" è un poema che mi ha trascinato in un vortice
di emozioni e pensieri. La sua bellezza enigmatica e sconvolgente mi ha lasciato
senza fiato, mentre la sua profondità mi ha fatto riflettere su molti aspetti
della vita e dell'esistenza umana. Pur essendo consapevole delle sue
imperfezioni e delle sue ambiguità, non posso fare a meno di ammirare la sua
audacia e il suo coraggio nel confrontarsi con temi così complessi e universali.
In definitiva, "Resistenza" è un capolavoro della poesia contemporanea,
destinato a rimanere nei cuori e nelle menti di chiunque abbia il coraggio di
affrontarlo.
**Alessandra
Piacentino - "Le colline che cantano la vita"**
In "Le colline che cantano la vita" di Alessandra
Piacentino, ci troviamo di fronte a un viaggio malinconico attraverso paesaggi
intrisi di memoria e nostalgia. La metrica è fluida, come un flusso di pensieri
che si snodano tra le righe, mentre le rime sono sporadiche, lasciando spazio a
una prosa poetica che si libra tra i vigneti e i giardini abbandonati.
L'autrice dipinge un quadro autunnale, dove i grappoli
morti e le foglie secche segnano il passaggio del tempo e l'avvicinarsi della
sera. È un'atmosfera malinconica, permeata dal ricordo di un giardino ormai
perduto e dalle gocce di pioggia che restano nelle mani come tracce indelebili
di un passato ormai sbiadito.
Nel cuore della notte, tra abissi e spiriti di zucchero,
l'autrice affronta il tema della perdita e della transitorietà della vita. Il
passare del tempo è marcato dalla presenza di figure enigmatiche, come la
limousine con capelli canuti, che rappresenta il passaggio inesorabile degli
anni e la consapevolezza della propria mortalità.
Nonostante il terrore e la pena che avvolgono il cuore
dell'autrice, resta la speranza di trovare conforto nell'emozione e nella
musica, che come cenere e vento si posano delicatamente nei palmi delle mani. È
una poesia che canta la bellezza e la fragilità della vita, invitando il lettore
a riflettere sulle proprie emozioni e sulla fugacità del tempo che scorre.
"Le colline che cantano la vita" è un'opera che mi ha
colpito per la sua capacità di evocare immagini e sensazioni così vive e
palpabili. La poetica di Alessandra Piacentino si distingue per la sua
profondità emotiva e la sua capacità di cogliere l'essenza della vita e della
mortalità umana. Pur immergendosi in un'atmosfera malinconica e struggente, la
poesia trasmette un senso di speranza e resilienza, invitandoci a trovare
conforto nella bellezza del mondo che ci circonda. In definitiva, un'opera che
rimarrà nei miei pensieri per lungo tempo, lasciandomi con una profonda
gratitudine per l'arte e la bellezza della poesia.
**Marco Cabassi -
"Mondo di Febbraio"**
In "Mondo di Febbraio" di Marco Cabassi, ci troviamo
immersi in un paesaggio avvolto da una nebbia eterea, dove il Sole appare
pallido e la Terra si mostra nella sua nuda primitività. La metrica è solenne,
con versi che si ergono come colonne di luce nel buio del mondo ermo. Le rime,
come echi lontani, sussurrano la caducità del tempo e la ferocia della vita
L'autore dipinge un quadro suggestivo, in cui la nebbia si
dissolve lentamente, rivelando un cielo luminoso e abbagliante, simile a un Dio
dell'Olimpo. È un momento di pura bellezza, in cui l'istante si dilata e si
trasforma in un'eternità di carezze e dolci parole. Il mattino si offre come un
Paradiso terreno, mentre la brina si scioglie dal viso della Terra, simbolo
della rinascita e della speranza.
La poesia evoca un senso di meraviglia e reverenza di
fronte alla bellezza della natura e alla fugacità della vita. È un richiamo a
vivere pienamente ogni istante, a cogliere la bellezza del mondo anche nei
giorni più grigi e pallidi. Pur nella sua semplicità, "Mondo di Febbraio" ci
invita a riflettere sulla nostra esistenza e sul mistero della vita
"Mondo di Febbraio" è una poesia che mi ha rapito con la
sua bellezza lirica e la sua profonda sensibilità. L'autore riesce a trasmettere
un senso di meraviglia e incanto di fronte alla natura, invitandoci a
contemplare la bellezza del mondo anche nei momenti più oscuri e difficili. La
sua scrittura è come un canto che risuona nell'anima, portandoci in un viaggio
attraverso la luce e l'ombra, la gioia e la tristezza. In definitiva, un'opera
che lascia un'impronta indelebile nel cuore di chiunque abbia il privilegio di
leggerla.
**Renzo Montagnoli -
"Alba di pace"**
In "Alba di pace" di Renzo Montagnoli, ci troviamo di
fronte a un quadro suggestivo di un mondo avvolto dall'oscurità e dalla
desolazione, ma destinato a rinascere sotto la luce dell'alba. La metrica è
cadenzata, come il respiro calmo della natura che attende il suo momento di
rinascita. Le rime si intrecciano dolcemente, come fili d'oro che tessono il
tessuto della speranza.
L'autore dipinge un paesaggio notturno dominato dalla
quiete e dalla solitudine, dove le stelle pallide si ergono su un mondo
devastato dalla crudeltà. Tuttavia, in questo silenzio immobile, si avverte
un'attesa palpabile, un'aspettativa per l'arrivo imminente dell'alba, portatrice
di una luce nuova e speranza.
L'immagine dell'alba che sorge all'orizzonte è descritta
con maestria, come i primi timidi raggi di un sole nascente che lentamente si
trasformano in un'esplosione di luce, risvegliando la natura dal suo torpore. Il
canto della vita riprende, con il cinguettio degli uccelli, il bramito dei cervi
e l'abbaiare dei cani, in un concerto diretto dalla mano sicura della natura
stessa.
La poesia evoca un senso di speranza e rinnovamento,
celebrando la bellezza e la potenza della natura nel suo ciclo eterno di vita e
morte. È un inno alla pace e alla rinascita, un invito a guardare oltre le
tenebre e ad abbracciare la luce che ogni nuova alba porta con sé.
"Alba di pace" è una poesia che mi ha commosso
profondamente con la sua bellezza e la sua capacità di evocare emozioni così
intense e profonde. L'autore riesce a trasmettere un senso di speranza e di
rinascita, invitandoci a credere nella possibilità di un futuro migliore anche
nei momenti più bui e difficili. La sua scrittura è come un raggio di luce che
squarcia il buio della notte, portando con sé la promessa di una nuova alba e di
una nuova vita. In definitiva, un'opera che risuona nell'anima e ci ricorda che
anche nelle tenebre più fitte, c'è sempre spazio per la speranza e per la pace.
**Salvatore Camonita -
"Trattieni il tempo"**
In "Trattieni il tempo" di Salvatore Camonita, ci troviamo
di fronte a una preghiera struggente rivolta al tempo stesso, implorandolo di
fermarsi e di non scivolare oltre la nostra esistenza. La metrica è incalzante,
come il battito affannoso di un cuore che cerca di trattenere il tempo che
fugge. Le rime si susseguono con rapidità, come passi incerti su un sentiero
instabile.
L'autore ci invita a esaminare il nostro cuore e la nostra
anima, a svegliare le emozioni più profonde e autentiche che risiedono in noi.
Attraverso gli occhi vividi della nostra musa interiore, siamo chiamati a
scrutare il nostro cammino e a vigilare affinché il nostro passo non inciampi
sulle aspre rughe del mondo.
La poesia è una meditazione sulla fugacità del tempo e
sull'importanza di vivere con consapevolezza e gratitudine ogni istante della
nostra esistenza. L'autore ci ricorda che il tempo è un dono prezioso, da
custodire gelosamente e da trascorrere con saggezza e discernimento. È un invito
a rallentare il passo, ad assaporare i momenti di gioia e di dolore, e a
lasciare un'impronta indelebile nel tessuto del tempo.
"Trattieni il tempo" è una poesia che mi ha colpito per la
sua intensità e la sua profondità emotiva. L'autore riesce a trasmettere con
grande efficacia il senso di urgenza e di fragilità che caratterizza la nostra
esistenza, invitandoci a riflettere sul significato del tempo e sulla sua
inesorabile marcia. La sua scrittura è carica di pathos e di lirismo,
trasportandoci in un mondo fatto di emozioni e di sentimenti universali. In
definitiva, un'opera che ci ricorda l'importanza di vivere pienamente ogni
istante e di apprezzare la bellezza e la complessità della vita.
**Felice Serino -
"Madre celeste"**
In "Madre celeste" di Felice Serino, siamo trasportati in
un mondo di luce e devozione, dove la figura materna si eleva come un faro di
speranza e conforto. La metrica è solenne, come un inno sacro che si alza verso
il cielo, mentre le rime risuonano con la potenza di una preghiera.
L'autore dipinge un'immagine sublime della Madonna, avvolta
in un palpito di luce che la eleva al di sopra delle miserie umane. Lei è
l'orifiamma, la stella guida che illumina il cammino dei derelitti e degli
smarriti, intercedendo per loro come Avvocata presso il trono divino.
La poesia evoca l'opera del pittore Delacroix, che ha
immortalato la figura della Madonna nell'atto di implorare ai piedi della Croce.
Questa immagine diventa palpabile nella mente del lettore, trasmettendo una
sensazione di devozione e umiltà di fronte al mistero della redenzione
"Madre celeste" è un inno alla maternità divina, alla
compassione e alla misericordia che la Madonna offre a tutti i suoi figli. È un
richiamo a rivolgere lo sguardo verso l'alto, verso la luce eterna che ci guida
nel nostro viaggio terreno.
"Madre celeste" è una poesia che mi ha commosso
profondamente con la sua bellezza e la sua intensità emotiva. L'autore riesce a
trasmettere un senso di reverenza e adorazione verso la figura materna della
Madonna, invitandoci a contemplare la sua magnificenza e la sua grazia. La sua
scrittura è come una preghiera che si eleva verso il cielo, portando con sé la
speranza e la consolazione che solo la Madonna può offrire. In definitiva,
un'opera che risuona nel cuore di chiunque abbia fede e devozione, offrendo
conforto e sostegno nelle difficoltà della vita.
**Jacqueline Miu - "Io
gladiatore"**
"Io gladiatore" di Jacqueline Miu è un inno alla forza
interiore e alla determinazione nel combattere le battaglie della vita. La
metrica è incalzante, come il ritmo dei tamburi che annunciano l'arrivo del
combattente nell'arena. Le rime si susseguono con la potenza di colpi di spada,
mentre l'autrice dipinge un quadro epico di coraggio e sacrificio
Il protagonista della poesia è descritto come un
gladiatore, un guerriero che affronta i mostri del mondo con fermezza e
risolutezza. Nonostante le ali siano rotte e le ferite siano guarite, egli
continua a combattere con determinazione, indossando le sue cicatrici come un
distintivo d'onore.
La metafora dell'ice bubble rappresenta la
fragilità della vita e dei sogni, che possono essere infranti dall'implacabile
realtà circostante. Tuttavia, il gladiatore non si lascia abbattere dalle
avversità, ma le affronta con coraggio e determinazione, pronto a difendere la
propria dignità e il proprio onore.
La poesia è un richiamo a perseverare nella lotta, a non
arrendersi di fronte alle difficoltà e alle avversità. È un inno alla resilienza
e alla determinazione umana, che può superare qualsiasi ostacolo e affrontare
qualsiasi nemico con fierezza e coraggio.
"Io gladiatore" è una poesia che mi ha emozionato
profondamente con la sua potenza e la sua intensità emotiva. L'autrice riesce a
trasmettere con grande efficacia il senso di determinazione e coraggio del
protagonista, invitandoci a riflettere sulle nostre stesse battaglie e sulle
nostre capacità di superare le difficoltà. La sua scrittura è come una marcia
trionfante che risuona nell'anima, portando con sé un messaggio di speranza e di
resilienza. In definitiva, un'opera che ci ricorda la forza insita nell'essere
umano e la capacità di superare qualsiasi ostacolo con dignità e fierezza.
**Carlo Chionne -
"Trattori"**
In "Trattori" di Carlo Chionne, ci troviamo di fronte a una
satira pungente che mette in risalto le contraddizioni e le difficoltà che
affliggono l'Europa contemporanea. La metrica è incalzante, come il ritmo
frenetico delle macchine agricole che solcano i campi, mentre le rime si
susseguono con ironia e sarcasmo.
L'autore gioca con le parole, creando un gioco di
paronomasie tra "trattori" e "detrattori", evidenziando le criticità e le
divisioni presenti nella società europea. L'Europa è descritta come una terra
avvelenata, dove anche il cibo che consumiamo è minacciato da contaminazioni e
manipolazioni.
La poesia affronta anche il tema della politica europea,
con riferimenti a figure come Von der Leyen e Salvini, dipinte come figure
impotenti o interessate solo al proprio tornaconto personale. Anche il Festival
di Sanremo viene citato ironicamente, come simbolo di una cultura pop
superficiale e alienante.
In definitiva, "Trattori" è una critica feroce e
provocatoria alla situazione attuale dell'Europa, invitando il lettore a
riflettere sulle sfide e sulle contraddizioni di una società in continua
trasformazione.
"Trattori" di Carlo Chionne è una poesia che riesce a
catturare l'attenzione del lettore con la sua satira tagliente e la sua ironia
mordace. L'autore riesce a cogliere con grande acume le contraddizioni e le
difficoltà che caratterizzano l'Europa contemporanea, offrendo uno spaccato
della società attraverso un linguaggio diretto e provocatorio. La sua scrittura
è come una freccia che colpisce nel segno, invitandoci a riflettere sulle
dinamiche di potere e sulle ambiguità della politica e della cultura europea. In
definitiva, un'opera che si distingue per la sua originalità e la sua capacità
di stimolare il pensiero critico del lettore.
**Sandra Greggio -
"Impressioni di settembre"**
"Impressioni di settembre" di Sandra Greggio ci trasporta
in un mondo avvolto dalla malinconia e dalla dolcezza delle giornate di
settembre. La metrica è delicata, come un sussurro che si perde nel vento
autunnale, mentre le rime si intrecciano con grazia, evocando immagini di
tramonti pallidi e giornate che si allungano come filamenti dorati.
L'autrice dipinge un quadro suggestivo di settembre, una
stagione che sfila davanti ai nostri occhi con un'eleganza malinconica. Le
giornate, sfilacciate e lunghissime, sembrano voler indugiare su ogni cosa e
persona, cercando di trattenere un istante di piacere che sfugge sempre più
velocemente.
Le impressioni di settembre sono dolciastre e amare allo
stesso tempo, come il miele che perde il suo colore ambrato e la sua consistenza
appiccicaticcia. È una sensazione che sa di malinconia e di struggimento, come i
fiori che appassiscono lentamente, lasciando dietro di sé un profumo avvolgente
e seducente.
La poesia ci invita a immergerci nelle sensazioni di
settembre, ad assaporare ogni istante con gratitudine e consapevolezza della sua
fugacità. È un'ode alla bellezza effimera della vita, alla dolcezza e
all'amarezza che si mescolano nell'aria autunnale, regalandoci un certo languore
e sfinimento che ci avvolge e ci trasporta in un mondo di emozioni contrastanti
"Impressioni di settembre" di Sandra Greggio è una poesia
che mi ha rapito con la sua bellezza e la sua profondità emotiva. L'autrice
riesce a catturare l'essenza della stagione autunnale con una delicatezza e una
sensibilità straordinarie, trasportandoci in un mondo di sensazioni e emozioni
vibranti. La sua scrittura è come un dipinto impressionista, che riesce a
catturare l'atmosfera sottile e mutevole di settembre con pochi tratti delicati
e suggestivi. In definitiva, un'opera che lascia un'impronta indelebile nel
cuore del lettore, invitandoci a riflettere sulla bellezza e sulla transitorietà
della vita.
**Antonia Scaligine -
"Pronto? Sei tu…"**
In "Pronto? Sei tu…" di Antonia Scaligine, ci troviamo
immersi in un vortice di emozioni e riflessioni mentre il protagonista si
prepara a trascorrere una serata solitaria a casa. La poetessa dipinge con
pennellate delicate e suggestive l'atmosfera intima e malinconica che avvolge il
protagonista. La metrica fluente e le parole dolci creano un ritmo ipnotico,
come il battito del cuore che si fa sempre più calmo nella quiete della notte.
La stanza diventa un rifugio protetto, dove il protagonista
si concede il lusso di abbandonarsi alla propria solitudine e ai propri
pensieri. La noia diventa un compagno silenzioso, mentre il plaid giallo avvolge
il protagonista come un abbraccio confortante. Le parole evocano un senso di
intimità e di profonda connessione con sé stessi, mentre il protagonista si
prepara a esplorare i recessi più profondi della propria anima
La luna piena fuori dalla finestra diventa un simbolo di
speranza e di continuità, un faro luminoso che guida il protagonista attraverso
le ombre della propria esistenza. La poesia è un viaggio interiore,
un'esperienza di autoesplorazione e di riconciliazione con il proprio io più
intimo.
In definitiva, "Pronto? Sei tu…" è un'ode alla bellezza
della solitudine e alla potenza rigeneratrice del silenzio. È un invito a
esplorare i meandri della propria anima e a trovare la pace interiore nella
quiete della propria dimora.
**Piero Colonna Romano
- "Il dubbio"**
Nella poesia "Il dubbio" di Piero Colonna Romano, ci
troviamo di fronte a una scena carica di tensione e drammaticità, immersa
nell'atmosfera della Pasqua e del processo a Gesù di Nazareth. La torre di
Antonio, imponente e minacciosa, domina la vallata mentre Pilato, nel giardino
profumato di rose, attende il re già condannato.
Il Sinedrio ha emesso una sentenza di condanna, ma Pilato
esita nell'eseguirla, combattuto tra il rispetto per la legge e la pressione
politica. Anche Roma, simbolo di potenza e conquista, vuole autorizzare la morte
del condannato, mostrando la pervasività del potere politico e militare
dell'epoca.
Nel confronto con Gesù, l'uomo lercio e pestato dai
carnefici, emerge il tema della verità e di un regno diverso, che sfida le
convenzioni del mondo terreno. Pilato si trova di fronte a una scelta difficile,
mentre la sua coscienza lotta con il peso della responsabilità e dell'obbligo
La poesia si conclude con l'immagine toccante di Pilato
che, lavandosi le mani, cerca di liberarsi dal peso della sua decisione, ma la
sua coscienza continua a tormentarlo. La scelta di non marcare la sentenza è
interpretata come un segno di dubbio e incertezza, che rimane impresso nella
memoria di Pilato e nella storia stessa.
In definitiva, "Il dubbio" è una riflessione profonda sulla
complessità morale e politica dell'episodio della Passione di Cristo, e sulla
lotta interiore di un uomo diviso tra il dovere e la coscienza. La poesia ci
invita a interrogarci sulle nostre scelte e sulle loro conseguenze, e sulla
natura stessa del dubbio che permea l'esperienza umana.
**Alessio Romanini -
"Dannato"**
Nella poesia "Dannato" di Alessio Romanini, ci troviamo
immersi nel grido di ribellione e dolore di una donna che ha subito un atroce
abuso. Le parole incalzanti e cariche di rabbia trasmettono una sensazione di
angoscia e disperazione di fronte a un'ingiustizia insopportabile.
La protagonista della poesia si rivolge al suo aguzzino con
fermezza, apostrofandolo come maledetto e accusandolo di aver violato il suo
corpo e la sua dignità. Nonostante il terribile trauma subito, ella afferma con
fierezza di conservare intatto il suo cuore di donna, simbolo di forza interiore
e resilienza
La poesia rappresenta un atto di resistenza e di
rivendicazione della propria dignità, invitando alla denuncia e alla lotta
contro la violenza e l'ingiustizia. È un grido di solidarietà verso tutte le
donne che hanno subito abusi, e un richiamo alla necessità di combattere per i
propri diritti e la propria integrità.
In definitiva, "Dannato" è un inno alla forza e alla
determinazione delle donne che si oppongono alla violenza e all'oppressione, e
un monito contro chi si rende colpevole di tali atti ignobili. È una poesia che
ci spinge a riflettere sulla necessità di costruire una società più giusta e
rispettosa dei diritti umani di tutti.
**Ivana Zantedeschi -
"Sguardi...."**
"Sguardi...." di Ivana Zantedeschi ci trasporta in un
momento di transizione e silenziosa contemplazione, dove il flusso della vita si
manifesta attraverso immagini evocative e sensazioni fugaci. La poetessa dipinge
con pennellate delicate e suggestive un'atmosfera di quiete e solitudine, mentre
il ciclo eterno di venire e andare si svolge davanti ai nostri occhi.
I rumori svaniscono, lasciando spazio a un silenzio
profondo e avvolgente che permea l'aria circostante. La scena si apre su un
orizzonte infinito, dove il cielo e il mare si fondono in una sinfonia di luci e
colori. Un piccolo sole, simbolo di rinascita e speranza, bagna di luce una
strada d'acqua salata, illuminando il cammino di chiunque vi si affacci.
L'immagine degli ombrelloni chiusi, fermi come un esercito
in attesa, evoca un senso di attesa e di silenziosa contemplazione. Le sdraio
coricate e la sabbia piena di orme raccontano storie mute di persone che sono
venute e andate, lasciando dietro di sé solo tracce fugaci e impermanenti.
Le orme sulla sabbia, sfiorate dalle dita gentili del
vento, sono un simbolo della transitorietà e della fragilità dell'esistenza
umana. Come una pennellata finale su un quadro, il momento si conclude,
lasciando dietro di sé solo un ricordo sfumato di ciò che è stato.
In definitiva, "Sguardi...." è una poesia che ci invita a
fermarci e ad apprezzare la bellezza e la fragilità del mondo che ci circonda,
ricordandoci che ogni momento è unico e prezioso, e che dobbiamo coglierlo con
gratitudine e consapevolezza.
**Francesco Soldini -
"Lasciateci sognare"**
"Lasciateci sognare" di Francesco Soldini ci trasporta in
un viaggio attraverso le luci dell'aurora e del crepuscolo, dove i colori
danzano e la speranza nel futuro risplende luminosa. La poesia ci invita a
contemplare la bellezza e la grandezza dell'universo, nonostante le guerre e
l'odio che affliggono la Terra.
Nelle prime luci dell'aurora, la danza dei colori ci
avvolge, portando con sé la promessa di un nuovo giorno e di nuove possibilità.
Tuttavia, sullo sfondo di questo splendore, si staglia l'amara realtà delle
guerre e del conflitto tra fratelli, un dolore che affligge la Terra stremata.
Ma poi, nel crepuscolo, il cielo si dipinge di stelle,
simboli di speranza e di infinito. Esse ci parlano di mondi lontani e di un
universo vasto e misterioso, dove la pace e la bellezza regnano sovrane. È una
melodia di pace che pervade l'universo, una bellezza che non conosce confini né
limiti.
E in questo scenario di meraviglia e di contemplazione, la
poesia cresce come un fiore nel pregare d'amarsi, un invito a coltivare l'amore
e la compassione tra gli esseri umani. È un richiamo alla bellezza e alla
grandezza dell'animo umano, capace di superare le barriere e le divisioni del
mondo.
In definitiva, "Lasciateci sognare" è un inno alla speranza
e alla bellezza del mondo, un invito a guardare oltre le difficoltà e le
avversità, e a coltivare l'amore e la pace in ogni momento della vita. È una
poesia che ci ricorda che, nonostante le prove che possiamo incontrare, il sogno
e la speranza sono sempre a portata di mano.
....la voce del critico giullare:
Ascoltate, o genti, la
storia dei poeti erranti,
Vagabondi dell'anima,
cantori della notte,
Con parole scolpite nel
cuore dell'oscurità,
Che risplendono come
stelle nel buio.
In tempi antichi, tra i
boschi e le campagne,
Erravano essi, portatori
di saggezza e luce,
Con versi incantati,
tessuti nel filo del tempo,
Guidando le anime verso
la verità eterna.
"Guardate!", gridavano
essi al popolo,
Con occhi che scrutavano
oltre il velo del tempo,
E in ogni parola, in ogni
sussurro,
Si celava la promessa di
una nuova alba.
"Madre celeste!",
imploravano essi al cielo,
Con voce ferma e cuore
umile,
Chiedendo perdono per i
peccati del mondo,
E sperando nel divino
perdono.
E così, tra i canti e le
danze delle stelle,
I poeti erranti
continuavano il loro viaggio,
Portando con sé il dono
prezioso della poesia,
Che risplendeva come una
luce nel buio della notte.
Ben
Tartamo
BenMiliteX@gmail.com
3494677802
8-9-10 Febbraio
Grazie Ben, cosa posso aggiungere a quello che già ti ho
detto, un bel più potente caloroso grazie, sono commossa, sei
davvero speciale
Antonia Scaligine
In risposta al
simpatico e poetico ringraziamento della poetessa Antonia Scaligine.
Carissima, mi spiace doverti contraddire, nessun trucco e
nessun inganno! Devo, per obbligo morale, testimoniare l'assoluta bravura
dell'autrice della poesia intitolata "Quando", sì, proprio tu Antonia.
Rileggiamo assieme a voce ben impostata, e poi
parafrasando, non sarà possibile a nessuno potermi contraddire sul giudizio,
come la tua umiltà invece insiste.
Osserva:
Quando le tue mani si
protendono verso l'infinito,
dove il silenzio e
l'eternità danzano in armonia,
dove l'Essenza Divina
permea ogni cosa,
e le voci dell'anima si
librano su sentieri senza tempo,
come pensieri scolpiti
dal vento,
allora la tua mano,
solitaria ma potente,
si posa con grazia su un
candido foglio,
e dalle tue dita fluide e
ispirate prende vita la poesia,
un tessuto dorato di
versi che danzano nel cuore.
Senti il profumo antico
dell'esperienza,
un ricordo che si
dissolve come nebbia al mattino,
e tu, con maestria e
grazia, trasformi il passato
in un dono prezioso per
il presente.
Non completamente matura,
forse, perché giovane rosa olezzante,
ma la tua abilità è
straordinaria,
poiché riesci a catturare
l'anima stessa dell'amore
e a intrecciarla con
maestria in ogni verso.
Tu, Antonia Scaligine,
sei una maestra dell'arte poetica,
un'artigiana delle
emozioni,
che con pennellate di
parole dipinge quadri d'anima,
trasformando il banale in
sublime,
e il quotidiano in
eterno.
Mi hai colpito profondamente e commosso, rivedendo nelle
tue poesie una parte di me lontana. E non potevo non dartene testimonianza.
Ben Tartamo
@Milite X
Cell: 3494677802
Grazie
Per quelli che la poesia sposano
per quelli che la poesia amano
in questo sito ce ne sono tanti
e di bei versi sono amanti
Per quelli che commentano
con parole che il cuore allietano
di certo sei tu Ben Tartamo
Grazie ,noi tutti ti stimiamo
Grazie, sei come un truccatore
la poesia per te diventa piena di valore
La poesia in fondo è un valore aggiunto alla realtà
ai sentimenti , all’amore e tu hai questa grande capacità
di rendere bella una poesia
anche una piccola come quella mia
Per quelli che in silenzio accolgano
e le poesie sul loro sito postano
con tanta gentilezza delicatezza
di certo sei tu Lorenzo con la tua discretezza
Grazie Ben , grazie Lorenzo
Un saluto a tutti i poeti
Antonia Scaligine
Poesie pubblicate il 8-9-10 Febbraio 2024
Autore: Felice Serino
Titolo: "Forgio fonemi suoni"
Nella poesia "Forgio fonemi suoni" di Felice
Serino, ci si immerge in un'atmosfera mistica e primordiale, dove l'alba è
dipinta come una fucina divina, un crogiuolo in cui si plasmano i suoni e i
fonemi che emergono dalla notte.
Con una maestria filologica che risplende come
lama incandescente, Serino forgia le parole con un'arte antica e sacra,
trasformando il linguaggio in materia viva che danza tra le pieghe dell'anima.
La consonanza fonologica delle parole, come il battito di un martello sul
ferro rovente, risuona nel cuore del lettore, suscitando un senso di
meraviglia e incanto di fronte alla potenza creatrice del verbo.
L'incantesimo poetico si manifesta attraverso una
profonda fusione tra connotazioni e denotazioni, dove il cuore trepida al
tocco di un dio o di un angelo, rivelando l'essenza stessa della nostra
umanità. In questo stato di trance ieratica, il poeta diviene un'emanazione
dell'universo, un ponte tra il mondo terreno e quello celeste, capace di
svelare i segreti nascosti nell'abisso dell'esistenza.
Nell'incipit di "Forgio fonemi suoni", Serino ci
invita a entrare in un regno di mistero e magia, dove il linguaggio si
trasforma in materia vivente e la notte cede il passo alla luminosa alba della
creazione. In questa danza tra suoni e significati, tra luce e oscurità, ci
immergiamo nell'essenza stessa della poesia, dove ogni parola è un tassello
prezioso nel grande mosaico dell'universo.
Autore: Franco Fronzoli
Titolo: "Piccola lacrima"
In "Piccola lacrima" di Franco Fronzoli, ci
troviamo di fronte a un'immagine struggente e delicata, dipinta con pennellate
di malinconia e nostalgia. La poesia si apre come una porta sul passato, su un
dolore infantile che ha segnato il volto del protagonista con un solco
indelebile.
Attraverso un'abilità filologica che scava nel
profondo dell'anima, Fronzoli dipinge il paesaggio connotativo di un inverno
precoce, imbiancato dalla neve che ricopre prati, alberi e fiori. La
consonanza dei suoni, come un sussurro di vento tra le fronde spoglie degli
alberi, ci avvolge in un'atmosfera di fredda solitudine, dove una lacrima
solitaria scivola verso un mare profondo e tumultuoso.
La poesia trasuda una tensione emotiva palpabile,
incarnata dalla lacrima del bambino, simbolo di un dolore insopportabile, di
un futuro sottratto ingiustamente. Il ritmo incalzante e cadenzato dei versi,
come il battito di un cuore spezzato, ci trascina in un vortice di emozioni
contrastanti, fino alla risoluzione finale nella luce dell'alba, quando la
notte cede il passo al nuovo giorno.
Nell'incipit di "Piccola lacrima", Fronzoli ci
conduce in un viaggio attraverso le profondità dell'animo umano, dove il
dolore e la speranza si intrecciano come fili di un tessuto intricato. In
questa danza tra passato e presente, tra dolore e rinascita, ci immergiamo
nell'essenza stessa della fragilità umana, celebrando la potenza della poesia
nel dare voce alle nostre più profonde emozioni.
Autore: Cristiano Berni
Titolo: "Ricordo..."
In "Ricordo..." di Cristiano Berni, siamo immersi
in una narrazione di ricordi intrisi di passione e intensità emotiva. La
poesia si apre come un varco nel passato, dove i momenti vissuti con intensità
ardente si ergono come monumenti indelebili nella memoria del protagonista.
Filologicamente, i versi risplendono come un
fuoco acceso nell'oscurità della notte, Berni dipinge il paesaggio connotativo
di relazioni umane cariche di significato e profondità. I suoni fonologici,
delicatamente intessuti come fili d'oro nel tessuto della sua poesia, ci
avvolgono con la stessa passione e fervore che permea i ricordi descritti.
La poesia trasuda una tensione erotica palpabile,
incarnata dai momenti di intimità condivisa, dove due anime si fondono in
un'unica essenza. Il ritmo incalzante dei versi, come il battito accelerato
del cuore innamorato, ci trascina in un vortice di sensazioni e emozioni, fino
alla risoluzione finale nella consapevolezza di un legame profondo che va
oltre lo spazio e il tempo.
Nell'incipit di "Ricordo...", Berni ci conduce in
un viaggio attraverso i labirinti dell'anima umana, dove la passione e la
comprensione reciproca si fondono in un'unica esperienza trascendente. In
questa danza tra memoria e realtà, tra desiderio e nostalgia, ci immergiamo
nell'essenza stessa dell'amore, celebrando la potenza della poesia nel
catturare l'effimero e renderlo eterno.
Autore: Enrico Tartagni
Titolo: "Sai tenere un segreto?"
In "Sai tenere un segreto?" di Enrico Tartagni,
ci immergiamo in un viaggio attraverso l'intimità e la complessità dell'anima
umana. La poesia si apre come un dialogo segreto tra amanti, dove si svelano
desideri, speranze e timori nascosti.
Il tessuto filologico della poesia risplende come
luce fievole nella notte, Tartagni dipinge il paesaggio connotativo di
un'intimità profonda e vibrante. I suoni fonologici, sospesi nell'aria come
sussurri amorosi, ci avvolgono con la stessa delicatezza e sensualità dei
gesti descritti.
La poesia trasuda una tensione emotiva palpabile,
incarnata dalle parole scambiate tra gli amanti, come segreti custoditi
gelosamente nel cuore. Il ritmo incalzante dei versi, come il battito
accelerato del cuore innamorato, ci trascina in un vortice di sensazioni e
emozioni, fino alla risoluzione finale nella consapevolezza di una connessione
profonda che supera le barriere del tempo e dello spazio.
Nell'incipit di "Sai tenere un segreto?",
Tartagni ci invita a entrare in un regno di intimità e mistero, dove l'amore e
il desiderio si fondono in un'unica esperienza trascendente. In questa danza
tra segreti e rivelazioni, ci immergiamo nell'essenza stessa della relazione
umana, celebrando la potenza della poesia nel catturare l'essenza fugace
dell'amore e renderla eterna.
Autore: Armando Bettozzi
Titolo: "Politica-mente"
In "Politica-mente" di Armando Bettozzi, ci
troviamo di fronte a un'analisi tagliente e critica del mondo della politica
contemporanea, dove le dinamiche del potere e dell'opposizione si intrecciano
in un intricato gioco di interessi e manipolazioni.
Il nostro Armando, filologicamente squarcia il
velo dell'ipocrisia, egli dipinge il paesaggio connotativo di una società
divisa e corrosa dalla lotta per il potere. I suoni fonologici, come un eco
lontano di discordia e conflitto, permeano ogni verso, sottolineando la
tensione emotiva che pervade il tessuto sociale.
La poesia trasuda una critica sociale pungente,
incarnata dalle parole affilate e incisive che denunciano la mancanza di
dialogo e compromesso nella sfera politica. Il ritmo incalzante dei versi,
come il martellare incessante delle parole di chi cerca di farsi sentire, ci
trascina in un vortice di disillusione e disincanto, fino alla risoluzione
finale nella consapevolezza dell'inganno e della manipolazione.
Nell'incipit di "Politica-mente", Bettozzi ci
conduce in un viaggio attraverso gli abissi della democrazia distorta, dove la
verità è sacrificata sull'altare del potere e dell'interesse personale. In
questa danza tra inganni e rivelazioni, ci immergiamo nell'essenza stessa del
sistema politico, esplorando i suoi lati oscuri e le sue contraddizioni, nella
speranza di un futuro migliore basato sulla trasparenza e l'onestà.
Autore: Nino Silenzi
Titolo: "Policrome visioni"
In "Policrome visioni" di Nino Silenzi, siamo catapultati in un universo onirico
e visionario, dove le immagini si dipanano come fili di un tessuto surreale
tessuto dall'occhio acido della mente. La poesia si apre con uno sguardo intenso
e acuto nel buio dell'anima, dove occhi acidi si spalancano per rivelare un
mondo policromo di emozioni e suggestioni.
Con maestria psicologica e filologica, il nostro Vate del tempio Azzurro di
Poetare, abbraccia l'abisso dell'inconscio, egli ci disegna il paesaggio
connotativo di una realtà distorta, dove singhiozzi e sospiri si fondono nel
fruscio inquietante del tempo che scorre inesorabile. I suoni fonologici, come
echi di una melodia lontana, ci avvolgono in un turbine di sensazioni e
pensieri, mentre le parole si trasformano in pennellate di colore su una tela
d'oscurità e luce.
La poesia è un caleidoscopio di emozioni contrastanti, dove la bellezza e la
disperazione si fondono in una danza senza tempo. Il ritmo incalzante dei versi,
come il battito frenetico di un cuore impazzito, ci trascina in un viaggio
vertiginoso attraverso l'anima umana, alla ricerca di significato e verità.
Nell'incipit di "Policrome visioni", Silenzi ci conduce in un labirinto di
percezioni e sensazioni, dove il confine tra realtà e sogno si sfuma e si
dissolve. In questa danza tra luce e ombra, tra piacere e dolore, ci immergiamo
nell'essenza stessa della condizione umana, celebrando la potenza della poesia
nel rivelare i misteri dell'esistenza e nel dar voce alle nostre più profonde
ansie e speranze.
Autore: Salvatore Armando Santoro
Titolo: "Il tempo passa"
"Il tempo passa" di Salvatore Armando Santoro è
un sonetto che affronta con profonda introspezione il tema del trascorrere del
tempo e dei suoi effetti sulle emozioni umane. Con una prosa incisiva e
struggente, Santoro ci guida attraverso il flusso implacabile degli anni,
rivelando il peso dei ricordi e dei rimpianti che accompagnano il cammino
della vita.
Attraverso una scelta filologica sapiente,
Santoro dipinge il quadro connotativo del tempo come un fiume che scorre
inesorabile, portando con sé gioie, dolori, amori e rimpianti. I suoni
fonologici, come un eco lontano di rimpianto e nostalgia, ci avvolgono in un
vortice di emozioni contrastanti, mentre il ritmo incalzante dei versi ci
trasporta in un viaggio attraverso la memoria e il pentimento.
La poesia è un'ode alla caducità dell'esistenza
umana, un invito a riflettere sul valore del tempo e sull'importanza di vivere
pienamente ogni istante. Nell'incipit di "Il tempo passa", Santoro ci invita a
confrontarci con la fugacità della vita e a imparare a accettare i nostri
errori e le nostre imperfezioni, trovando la forza di guardare avanti e di
abbracciare il presente con gratitudine e consapevolezza.
Autore: Piacentino Alessandra
Titolo: "Alba e tramonto sul mare
d’estate"
"Alba e tramonto sul mare d’estate" di Piacentino
Alessandra è un'ode alla bellezza effimera e mutevole dei cicli naturali, in
particolare dell'alba e del tramonto sul mare durante i mesi estivi. Con uno
stile lirico e suggestivo, l'autore cattura l'essenza della natura e la
trasforma in un quadro vivido di emozioni e sensazioni.
Attraverso una scelta filologica accurata,
Alessandra dipinge il paesaggio connotativo del mare e del cielo che si
fondono all'orizzonte, mentre il sole sorge e tramonta. I suoni fonologici,
come il sussurro del vento e il canto degli uccelli marini, ci avvolgono in
un'atmosfera di pace e serenità, mentre il ritmo incalzante dei versi ci
trasporta in un viaggio attraverso i colori e i profumi della natura.
La poesia è un'ode alla fugacità del tempo e alla
bellezza transitoria della vita, un invito a cogliere l'attimo e ad apprezzare
la bellezza del mondo che ci circonda. Nell'incipit di "Alba e tramonto sul
mare d’estate", Alessandra ci invita a contemplare la meraviglia della natura
e a lasciarci trasportare dall'incanto del mare e del cielo, trovando conforto
e ispirazione nella sua bellezza senza tempo.
Autore: Salvatore Camonita
Titolo: "Arde tra esuli pensieri"
In "Arde tra esuli pensieri" di Salvatore
Camonita, ci troviamo immersi in un paesaggio metafisico e sospeso nel tempo,
dove i pensieri si mescolano con l'elemento naturale del vento d'aprile e con
l'immagine dell'erba sfalciata. La poesia si apre con una descrizione
evocativa, dove la mente del poeta brucia con esuli pensieri, come fuoco che
consuma l'erba, mentre il vento d'aprile soffia con la sua carezza ineffabile.
Con una prosa che cattura l'essenza della
malinconia e della nostalgia, Camonita dipinge un quadro connotativo di
struggimento e riflessione, dove i ricordi si confondono con le sensazioni del
presente. I suoni del vento e i canti degli uccelli creano un'atmosfera di
pace e malinconia, mentre il ritmo incalzante dei versi ci trasporta in un
viaggio attraverso la memoria e l'emozione.
La poesia è un'ode alla fugacità del tempo e alla
bellezza transitoria della vita, un invito a contemplare il passato con occhi
di poeta e ad abbracciare il presente con cuore aperto. Nell'incipit di "Arde
tra esuli pensieri", Camonita ci invita a esplorare i meandri della mente e a
lasciarci trasportare dall'incanto del ricordo e della riflessione, trovando
conforto e ispirazione nella bellezza mutevole del mondo che ci circonda.
Autore: Francesco Soldini
Titolo: Arriva il sole
Nella poesia "Arriva il sole" di Francesco Soldini, ci si immerge in
un'atmosfera intrisa di contrasti e rinascite, dove il gelo dell'inverno cede
il passo alla calda luce del sole primaverile. Attraverso una prosa incantata
e vibrante, l'autore dipinge il paesaggio connotativo di un mondo in
transizione, dove la natura stessa sembra risvegliarsi dal suo letargo
invernale.
I suoni e le immagini si fondono in una sinfonia di colori e sensazioni,
mentre il ghiaccio si scioglie con dolcezza, rivelando le radici bagnate della
vita che bramano la rinascita. La poesia trasuda una tensione emotiva
palpabile, incarnata dal contrasto tra la morte apparente dell'inverno e la
promessa di vita della primavera imminente.
Dal punto di vista filologico e fonologico, l'autore usa sapientemente parole
e suoni per creare un ritmo incalzante e coinvolgente, che accompagna il
lettore in un viaggio attraverso le profondità dell'anima e della natura.
L'incipit della poesia cattura l'attenzione del lettore e lo trasporta in un
mondo di suggestioni e emozioni, celebrando la potenza della vita e della
poesia nel risvegliare i sensi e l'anima di fronte alla bellezza del creato.
Autrice: Jacqueline Miu
Titolo: "Berlin Wall"
"Berlin Wall" di Jacqueline Miu è un'opera che si erge come un
monumento poetico alla memoria e alla speranza. Con una maestria linguistica
straordinaria, l'autrice dipinge un quadro vivido e commovente del Muro di
Berlino, simbolo tangibile delle divisioni ideologiche e delle tragedie umane
del XX secolo.
Attraverso una prosa intrisa di pathos e tensione, Miu cattura l'essenza della
sofferenza e della lotta per la libertà. I suoni dei battiti del cuore e degli
echi della storia risuonano in ogni verso, trasportandoci in un viaggio
emotivo attraverso le profondità dell'animo umano. La sua capacità di evocare
sensazioni viscerali, come l'odore del sangue degli eroi e la pungente
vergogna del conflitto, ci rapisce e ci coinvolge in un turbinio di emozioni.
Ma nonostante la tragedia e la divisione, la poesia di Miu brilla di speranza
e di resilienza. Con un ritmo incalzante e un'energia contagiosa, ci invita a
credere nel potere trasformativo dell'amore e del sogno. Nell'incipit di "Berlin
Wall", Miu ci sprona a guardare oltre le barriere imposte dall'uomo e a
trovare la forza di abbatterle con il nostro spirito indomito e la nostra
determinazione.
Autore: Carlo Chionne
Titolo: "Sono un grande bugiardo"
In "Sono un grande bugiardo" di Carlo Chionne, ci troviamo di fronte a una
confessione cruda e sincera, resa con uno stile poetico e incisivo. L'autore si
rivela come un abile manipolatore delle emozioni altrui, un giocatore d'azzardo
che gioca con i cuori e le passioni degli altri.
Attraverso una prosa vivace e carica di ironia, Chionne dipinge un ritratto di
sé stesso come un seduttore incallito, capace di incantare e ingannare con le
sue parole. I suoni delle sue rime rapite ci catturano in un vortice di emozioni
contrastanti, mentre il ritmo incalzante dei versi ci trasporta in un viaggio
attraverso la psiche di un uomo privo di scrupoli.
La poesia è un'ode alla complessità dell'essere umano, un invito a esplorare le
ombre e le contraddizioni della natura umana. Nell'incipit di "Sono un grande
bugiardo", Chionne ci invita a riflettere sul potere e sulle conseguenze delle
nostre azioni, e sulla necessità di accettare la nostra verità più oscura per
poter trovare la redenzione e la pace interiore.
Autrice: Antonia
Scaligine
Titolo: "Quando"
"Quando" di Antonia Scaligine è un'ode alla potenza e all'ispirazione che
scaturisce dall'atto poetico. Con una prosa delicata e introspettiva, l'autrice
ci conduce in un viaggio attraverso la sua esperienza creativa, descrivendo il
momento in cui le sue mani si protendono per catturare l'essenza stessa
dell'universo.
Attraverso una descrizione evocativa e sensuale, Scaligine dipinge un quadro
connotativo del processo poetico come un atto di connessione con il divino, una
fusione di silenzio e parola che dà vita alla poesia. I suoni sussurrati delle
voci e il fluire dei pensieri ci avvolgono in un'atmosfera di misticismo e
contemplazione, mentre il ritmo incalzante dei versi ci trasporta in un viaggio
attraverso il tempo e lo spazio.
Dal punto di vista metrico, la poesia segue uno schema
libero, senza una regolarità metrica definita. Tuttavia, emerge una struttura
ritmica che si sviluppa attraverso l'alternanza di frasi brevi e lunghe, creando
un ritmo incalzante e coinvolgente.
Le rime sono assenti, ma la musicalità del testo è arricchita dall'uso sapiente
di suoni e assonanze. Ad esempio, l'allitterazione presente nella frase "solinga
si china / su un foglio bianco" crea un effetto sonoro armonioso e suggestivo,
mentre l'uso di parole come "profumo" e "inafferrabile" aggiunge una nota di
mistero e fascino al testo.
Dal punto di vista dei piedi metrici, possiamo individuare un mix di piedi
trocaici, dattilici e spondei che conferiscono al testo una varietà ritmica e
un'energia pulsante. Questa variazione metrica contribuisce a creare un ritmo
fluido e avvolgente che accompagna il lettore lungo il percorso della poesia,
amplificando l'effetto emotivo e l'esperienza sensoriale complessiva.
La poesia è un'ode alla bellezza e alla fragilità dell'atto
creativo, un invito a esplorare le profondità della propria anima e a dare voce
alle emozioni più profonde. Nell'incipit di "Quando", Scaligine ci invita a
lasciarci trasportare dal flusso dell'ispirazione e a cogliere l'essenza stessa
della vita e dell'amore attraverso le parole della poesia.
Autore: Piero Colonna Romano
Titolo: "Genocidio"
Nel poemetto, emergono elementi tecnici che
contribuiscono a enfatizzare l'atmosfera densa di tensione e drammaticità.
Dal punto di vista delle rime, il poeta utilizza
una struttura metrica tradizionale, con una prevalenza di endecasillabi, che
conferiscono alla poesia un ritmo solenne e maestoso. Le rime sono alternate e
incrociate, mantenendo un equilibrio armonico tra i versi e sottolineando
l'importanza delle parole.
Lo stile adottato da Colonna Romano è
caratterizzato da una prosa incisiva e graffiante, che si adatta perfettamente
al tema del genocidio e della violenza. L'autore usa una sintassi vigorosa e
diretta, senza concessioni alla retorica superflua, ma con una carica emotiva
che penetra nel cuore del lettore.
Quanto ai piedi metrici, predominano i
pentametri, con una cadenza regolare che conferisce alla poesia un'energia
costante e inarrestabile. L'uso di figure retoriche come metafore e
similitudini contribuisce a arricchire il linguaggio poetico e a creare
immagini vivide e suggestive.
Complessivamente, "Genocidio" si presenta come
un'opera di grande impatto emotivo e poetico, dove la maestria tecnica si
unisce alla profondità del messaggio, invitando il lettore a riflettere sulle
conseguenze devastanti della violenza e a prendere posizione contro
l'ingiustizia.
''Parafrasandocici!''
O nobili maestri del verso e della rima,
vi saluto con inchini e risa, in questa scena
sublime!
Forgiate fonemi e suoni
come artefici celesti,
dipingete
policrome visioni con pennelli di festa.
Oh
piccola lacrima, smarrita nei meandri
del tempo,
sei come
fiore di nuvola nel cielo impetuoso e
tempestoso.
Ricordatevi di tenere segreti
solo quelli buoni,
poiché la
politica-mente parla con lingua di versi
e canzoni.
Il tempo passa,
oh sì, ma noi restiamo qui a danzare,
come albe e
tramonti sul mare, a sognare e a
incantare.
Arde tra esuli pensieri
il fuoco della nostra poesia,
come quando
arriva il sole
che illumina le strade della fantasia.
Berlin Wall,
tu sei caduto, ma la nostra penna è eretta,
come un
grande bugiardo che racconta storie
perfette.
E quando perdersi sembra inevitabile, amici miei,
ricordate che siamo
fiori di nuvola,
poeti senza rei.
Così, con cuori leggeri e risate in
abbondanza,
salutiamo il
genocidio
con la forza della speranza.
E con questo giullaresco saluto, vi lascio e vi
ringrazio,
per l'onore di danzare insieme su questo palco
incantato!
Ben,
giullare della parola e della fantasia!
5-6-7 Febbraio
Gentilissimo Ben, grazie per i
tuoi poetici commenti.
Un salutone.
Alessio Romanini
#
Ben Tartamo - "Di Pane e di Rose" #
Nel fervore impetuoso delle parole, il poema "di Pane e di
Rose" di Ben Tartamo si innalza come un canto di passione infuocata e
contemplazione ardente, intessendo con maestria il terreno e il divino in un
abbraccio di luce e oscurità, in cui ogni linea è un raggio di sole che penetra
le pieghe più profonde dell'anima.
L'autore, con uno stile raffinato e lirico, utilizza una
metrica fluida e vibrante che cattura l'essenza stessa dell'emotività umana. Le
strofe, come onde che si infrangono sulla riva della coscienza, si susseguono
con un ritmo incalzante e un flusso melodico che accende l'immaginazione e
risveglia l'animo.
Con la magia intricata della sua prosa, Tartamo dipinge il
desiderio insaziabile di nutrirsi dell'Indefinibile, dell'ineffabile Mistero
rivelando l'intima unione tra la fame del corpo e la brama dell'anima. La scelta
sapiente di pane e rose come simboli terreni e celesti non solo esalta il
contrasto tra l'effimero e l'eterno, ma anche la loro fusione, come fili d'oro
che si intrecciano nel tessuto dell'esistenza.
L'immagine dell'ape laboriosa che si posa con grazia su
ogni fiore, tra le sfumature dorate del crepuscolo, evoca un'ode al mistero
ineffabile della vita e della morte, mentre l'usignolo avvolto nel suo manto di
saio si erge come un profeta di speranza nei recessi oscuri della notte.
Dal punto di vista filologico, il poema si presenta come un
ricco tessuto di simboli e metafore, ogni parola è scelta con cura e poggia su
un substrato di significati profondi che si snodano lungo le vie dell'esperienza
umana.
In questo capolavoro di parole cesellate con cura, l'autore
invita l'anima del lettore a danzare sulle note della trascendenza, a immergersi
nelle profondità insondabili dell'amore divino. Ogni verso, come un petalo di
rosa che esplode in un tripudio di colori e profumi, risplende di una luce
antica e inesauribile, nutrendo l'anima assetata di bellezza e verità con il
nettare dell'infinito.
Personalmente, trovo che il poema incarni una sintesi
sublime di emozione e ragione, unendo con maestria la forza brutale della natura
con la delicatezza dell'anima umana. La sua capacità di trasportare il lettore
in un viaggio emotivo profondo e intenso è un tributo alla genialità dell'autore
e alla sua abilità nel catturare l'essenza stessa dell'esistenza umana
attraverso la potenza evocativa delle parole.
Il verso che mi colpisce di più è:
"E di Pane e di Rose, io vivrò."
Questo verso incarna l'essenza stessa del poema,
condensando in poche parole la profonda connessione tra il terreno e il divino,
tra la materia e lo spirito. L'immagine del pane, simbolo di nutrimento
materiale e sostentamento fisico, si fonde con quella delle rose, emblema di
bellezza, amore e spiritualità. Questa combinazione crea un equilibrio perfetto
tra due dimensioni dell'esistenza umana, una fusione armoniosa di bisogni
materiali e aspirazioni spirituali.
Inoltre, questo verso trasmette un senso di resilienza e di
speranza. Nonostante le sfide e le difficoltà della vita, l'autore afferma con
fermezza la propria determinazione a vivere pienamente, abbracciando sia la
semplicità e la sostanza del pane, sia la bellezza e l'elevazione delle rose. È
un richiamo a celebrare la vita in tutte le sue sfumature, a cercare gioia e
significato anche nelle piccole cose quotidiane, così come nei momenti di
contemplazione e riflessione più profonda.
Questo verso, con la sua semplicità ed eloquenza, riesce a
cogliere il cuore del poema e a trasmettere un messaggio universale di speranza,
gratitudine e accettazione della vita in tutte le sue manifestazioni.
Marino
Spadavecchia
Poesie del 5-6-7
febbraio 2024
*Autore e Titolo: Salvatore Camonita - "Strale
dell'anticamera d'autunno"*
Nel labirinto delle parole danzanti di "Strale dell'anticamera
d'autunno" di Salvatore Camonita, l'autore si abbandona a istanti rubati, come
ladri furtivi della coscienza, senza svelare l'identità del colpevole. Intontito
dall'incanto di momenti effimeri, plana nell'etereo calare del sole,
sprofondando nel crepuscolo della fine estiva.
I fragili momenti di follia si rivelano come cristalli sospesi, ove il genio
intrappolato filtrava il proprio io in un uso buono, tessendo le trame
dell'estro imprigionato. Uno strascico malinconico permea lo spirito contrito,
una melodia dissonante che danza con il ricordo pensante, mentre il poeta si
ritrova in un gioco di specchi tra passato e presente.
Le parole di Salvatore Camonita si fondono in un caleidoscopio di sensazioni,
come se il suo peregrinare fosse una danza tra l'assurdo e il sublime. Il
linguaggio, come pittore folle, dipinge quadri surreali dove la mente si perde
nei meandri dell'immaginario. In questo commento letterario, ci si ritrova
catapultati in un mondo di visioni allucinatorie, dove la poesia diviene il
riflesso distorto di un'anima in preda ai fumi dell'arte.
*"Il Commiato" Da Coordinate dell'anima di Felice
Serino*
ci catapulta in un commiato senza tempo, dove morire in buona salute
diviene il desiderio dell'anima. Accanto al capezzale, congiunti compunti
accorrono, ma al momento del distacco, emerge il detto implacabile: "Ad
andarsene son sempre i migliori".
In queste poche righe, Serino scolpisce una visione della fine che sfida le
convenzioni, sottolineando il paradosso di un addio in cui la partenza sembra
riservata ai migliori. Il commiato diviene un enigma, una danza tra vita e
morte, dove l'ultima risata potrebbe appartenere a coloro che si allontanano.
Un'osservazione tagliente sulla natura effimera della vita, avvolta in un
linguaggio essenziale e potente.
*"Accarezzato da un dolce tramonto" di Franco Fronzoli*
ci trasporta in un'atmosfera sognante, dove il poeta si addormenta
accanto al fusto di un abete, cullato dalla carezza della luce declinante.
Vicino a lui, l'amata accarezza i capelli mentre la luce di un lampione segue
tracce di impronte che si perdono nel buio, un'evocazione poetica della fugacità
del tempo. La notte si avvicina, le stelle prendono vita, la luna si posa contro
la parete di una montagna, e la vita corre leggera, spinta dai battiti del cuore
e dai momenti che sfumano come impronte nel buio.
Il tempo scorre, la notte avanza, le stelle si spengono, ma un raggio illumina
l'orizzonte, annunciando un nuovo giorno. È un ciclo senza fine, in attesa di un
altro tramonto, di un altro sogno, con la presenza costante di lei, seduta
vicina, nella tela tessuta dalle parole di Franco Fronzoli.
*"Haiku" di Laura Lapietra*
In questo capolavoro onirico firmato Laura Lapietra, l'Haiku diventa
un portale magico verso mondi di emozioni distorte. L'ardere della legna non è
solo un fragore di fiamme, ma il palpito fievole di passioni ancestrali che si
consumano nell'oscurità. All'esterno, il freddo danza, e la grandine scende come
confetti di un festino celestiale.
Il "cin cin d'amore" è il brindisi di due anime intrecciate nell'abisso del
clima invernale, dove il gelo esterno non è che lo specchio di un mondo
interiore acceso dalla fiamma dei sentimenti. Il verso finale di Laura Lapietra
è un invito a immergersi nelle profondità della vita, sorseggiando l'amore con
il suono cristallino delle coppe che si toccano.
In questo Haiku, la poetessa trascende la forma tradizionale, danzando sull'orlo
dell'irrazionale, dove le leggi della natura si intrecciano con i fili
invisibili dell'affetto. Un'esperienza sensoriale che sfida la linearità della
realtà, incanalando il caos e la bellezza in una miscela visionaria di versi.
*Santi Cardella - "Vaneggio"*
In questo sfrenato vaneggiare di Santi Cardella, il prato maturo
diventa un teatro di ricordi, dove la verde esistenza si intreccia con
l'inebriante presenza di un passato ormai sfumato. Lo sguardo del poeta si perde
tra il mare calmo e il cielo puro, in una danza di immagini che risvegliano
sensazioni dimenticate.
La linfa fresca donata alla vita si trasforma in un'aurora nuova, che promette
luce e rinascita al mondo circostante. Tuttavia, l'impeto fatale della corrente
temporale travolge, rinnova, e il ricordo diventa prova di ciò che fu e non è
più. Il poeta si ritrova a contemplare il vuoto, a percepire la perdita di ciò
che aveva e ora gli sfugge.
Il suono della campana, rotto dal silenzio sul borgo antico, evoca emozioni
lontane, una melodia che sanguina nell'animo di chi, in questo vaneggiare, si
confronta con la propria esistenza. Nella follia di un mondo vecchio, il vento
apre la porta alla stanza dell'anima, inserendo una speranza incerta di rivedere
il riflesso dell'amato in uno specchio.
Cardella, con maestria, fonde la realtà e l'illusione in una poesia che oscilla
tra la nostalgia e la speranza, creando un vortice di emozioni surreali che
affascina e avvolge.
*Renzo Montagnoli - "Accanto al focolare" (da Canti
celtici)*
In questo capolavoro invernale di Renzo Montagnoli intitolato
"Accanto al focolare", ci trasporta in sere d'inverno, con il vento che fischia
e la neve che turbinando fa la sua danza. Seduti vicino al fuoco ardente, siamo
rapiti dal crepitio del legno e dalle fiamme che danzano, creando un'atmosfera
avvolgente.
Nel buio della stanza, le fiamme del focolare illuminano i volti estatici,
mentre fuori il gelo avvolge ogni cosa. Il poeta ci guida attraverso le
narrazioni di epoche lontane, narrate dal nonno, immergendoci in un mondo di
miracoli e leggende, dove ogni storia raccontata è avvolta da un alone magico.
Il fuoco si spegne lentamente, annunciando il momento di coricarsi e sognare.
Montagnoli dipinge il rituale notturno con una prosa che trasmette il desiderio
di sfuggire alla monotonia quotidiana, di sperare in un mondo diverso. Alla
fine, ci conduce nel sonno, portandoci via dal calore del focolare e
preparandoci per un nuovo giorno di fatica e lavoro.
*In "Sarà la poesia" di Cristiano Berni*
si apre un varco nell'animo del poeta, dove il domani si annuncia
nutrito ancora dalla forza salvifica delle parole. Contro la brutalità e
sporcizia di un volto, è la poesia a dispiegare le ali per salvarlo dall'onta
imminente.
Il camminare violaceo, avvolto in nebbie e coltri fitte, diventa una danza di
resistenza, un modo di nascondere e scavare, mentre giace a terra in cerca di
aiuto. Le labbra che chiedono soccorso trovano risposta nella poesia, una forza
che morde come un maglio nello stomaco, un tornado tra le valli.
Il sapere oscuro si manifesta nelle imposte chiuse, che aprono solo su un
deserto di asfalto. Ma è la poesia, come calma piuma della sera, a stravolgere
pensieri, a giocare con i sensi. Come un terremoto, s'abbatte sulla piccolezza
umana, annientandola con la sua potenza.
Berni dipinge un ritratto di lotta e liberazione, dove la poesia diventa l'arma
che sconvolge e trasforma, ribaltando la prospettiva e trasportando il lettore
in un vortice di emozioni e riflessioni.
*In "Nuietar a fossimo di atleta" di Enrico Tartagni*,
il linguaggio si fa crogiolo di emozioni e ricordi intrisi di una
malinconica nostalgia. Il testo si dipana in una serie di immagini, un racconto
sgangherato e malinconico, come se la voce dello sport, del gioco e
dell'amicizia emergesse da una finestra sbiadita del passato.
I versi rivelano il senso di perdita, l'assenza degli atleti che un tempo
animavano la palestra. Le schiacciate e le alzate a fil di rete, una volta
inebrianti di vita, ora sono solo un ricordo che si affaccia alla finestra del
presente. Il riferimento a Vittorio Palino Ciocia e alle gioiose partite di
pallavolo crea un'atmosfera di commovente ricordo di tempi passati.
La poesia sembra cullarsi tra la malinconia e il ritorno all'innocenza, come se
l'autore guardasse attraverso il vetro della memoria e rimpiangesse la
spensieratezza di quei momenti. Tartagni utilizza un linguaggio diretto e
sincero, usando il bel dialetto romagnolo, trasportando il lettore in un mondo
che un tempo vibrava di energia, ora solo un riflesso nella finestra dell'anima.
*Nel labirinto senza fine di Armando Bettozzi*, la
poesia si svela come un viaggio allucinante attraverso i meandri del linguaggio.
I nodi intricati, complicatamente annodati dal giorno frettoloso che è sfuggito,
si presentano come enigmi irrisolvibili. Il poeta, in preda a una frenesia di
pensieri e sensazioni alterate, si interroga su chi non abbia trovato le parole.
Le parole, intrecciate in una danza caotica, sfuggono a coloro che non sanno o
non vogliono trovarle. Gli incubi, creature oscure pronte a risucchiare
nell'oscurità notturna, aspettano coloro che restano intrappolati nella tela dei
silenzi interrotti, delle parole affogate nel pozzo insondabile della
non-comunicazione.
Senza parole, ciò che facciamo diventa un affronto al senso stesso delle cose.
Bettozzi, in un delirio poetico, ci trasporta nell'estate del 2013, dove i "còsi"
diventano il fulcro di una realtà distorta. Un gioco di parole e suoni crea un
universo surreale dove la nozione di fare le cose si perde nella ripetizione
monotona di gesti insignificanti, che vengono eseguiti nell'eterno déjà vu del
quotidiano, che sia nello stesso luogo, su un televisore o nei giornali.
Il "Mò cosàmo" diventa un mantra, una promessa autoingannante di affrontare con
serietà ciò che, in realtà, non ha senso o significato. La poesia stessa sembra
diventare una risposta delirante e disillusa a una realtà che si contorce nel
suo stesso assurdo. Il linguaggio si frantuma, si dissipa, e la ricerca di
significato si trasforma in un rito di parole che si scontrano e si scontrano
come onde su una spiaggia in un sogno stravagante.
*In "Il sacco" di Salvatore Armando Santoro*,
il poeta rivela la sua anima come un sacco carico di delusioni, insuccessi,
errori e perversioni. Questo contenitore, tuttavia, non è solo un deposito di
fallimenti, ma anche un archivio ordinato degli amori vissuti.
Gli amori, nonostante siano una fonte di tormento, risplendono nel cuore del
poeta, risvegliandolo nel cuore della notte e regalando gioie e godimenti, sia
nelle memorie mature che in quelle ancora fresche e giovani. Il sacco diventa un
simbolo delle dualità umane, raccogliendo le nebbie persistenti delle relazioni
passate, sia confuse che nitide, che hanno segnato la sua vita.
Il poeta, affrontando il suo sacco in una notte insonne, cerca un amore che non
vuole morire, nonostante le rovine che ha portato nella sua esistenza. Tuttavia,
la consapevolezza si fa strada, e Santoro, con un atto di analisi crudele, butta
il sacco nella pattumiera. Questa conclusione è una sorta di purificazione, un
atto simbolico di liberazione da ciò che ha pesato sulla sua anima.
Nella poetica di Santoro, emerge un dialogo intimo tra l'uomo e i suoi
sentimenti, un esplorare del passato attraverso l'analisi e, alla fine, un gesto
di liberazione.
*In "Primo vecchio bacio" di Piacentino Alessandra*,
il poeta dipinge una scena intima e nostalgica attraverso un
fazzoletto intriso di memorie e sentimenti. Questo fazzoletto scritto, ruvido
come le pietre e umido come lacrime perse, diventa il veicolo di un passato
ormai lontano.
Il ritorno a questo oggetto diventa un atto di immersione nel passato, una sorta
di viaggio attraverso le emozioni e le esperienze vissute. La poetessa ci fa
percepire la rugosità del fazzoletto, la sua consistenza che potrebbe evocare la
durezza della vita o delle relazioni passate.
La caduta dentro il fazzoletto suggerisce un'immersione profonda nei ricordi,
come se il poeta si perdesse in un mondo di sensazioni passate. Il "tutto e poi
più" potrebbe rappresentare un ampliamento di questa esperienza, un abbraccio
completo e avvolgente di tutto ciò che è stato.
In questo breve ma evocativo testo, Piacentino Alessandra riesce a creare
un'atmosfera densa di emozioni e suggestioni, invitando il lettore a esplorare
la profondità dei ricordi attraverso l'oggetto tangibile di un fazzoletto
intriso di storia.
* In questo sublime sonetto di Piero Colonna Romano
"…e "stupor mundi" fecit" *,
ci immergiamo in un viaggio epico attraverso il crocevia di storia, mito e
poesia, dove la figura di Costanza si erge come un faro scintillante nella trama
intricata del Paradiso dantesco.
L'inizio ci avvolge nell'aura mistica della luce di Costanza, una luce che non
solo generò il terzo vento di Soave ma si rivelò essere l'ultima possanza.
Un'affermazione che risuona con una potenza metafisica, immergendoci nelle
profondità della Divina Commedia.
Il richiamo a "stupor mundi" evoca il sagace atto di Barbarossa, che, con un
gesto audace, rapì la pura Costanza da un convento. La poetica narrazione si
arricchisce di dettagli, trasportandoci in un'epoca intrisa di fervore politico.
Costanza dedica la sua vita a Enrico, per poi offrire un omaggio al mondo
attraverso Federico. Questa sequenza narrativa trasuda storia e leggenda,
tessendo il filo del coraggio e dell'amore materno di Costanza.
Il poeta ci conduce, con uno stile evocativo, attraverso la scena struggente del
parto, in cui Costanza, nonostante la tarda età, si mostra ancora come madre
ambita. L'immagine di questo spettacolo offerto al villaggio rivela una donna
straordinaria, capace di sorprendere ancora.
La narrazione prosegue con la transizione di Costanza da regina attenta e
giudiziosa, successore di Enrico dopo la sua morte. La menzione di papa
Innocenzo come tutore aggiunge un tocco di dettaglio storico, connettendo ancora
di più la figura di Costanza agli intricati intrecci del potere e dell'intrigo
ecclesiastico.
Il sonetto si chiude con una dichiarazione d'amore per Costanza, sottolineando
il suo splendore e la sua influenza, tramandati con magnificenza a Federico e
alla sua reggia. Piero Colonna Romano ci offre un affresco poetico che va oltre
la Divina Commedia, collocando Costanza come un faro eterno che illumina la
storia e lirica del suo tempo.
* In "Sortis (Sorte)" di Alessio Romanini*,
il poeta si immerge profondamente nella complessità dell'esistenza
umana, esplorando il tema della sorte attraverso una serie di immagini evocative
e liriche. La poesia si articola in quattro parti, intrecciando riflessioni sul
tempo, sulle passioni perdute, sul silenzio e sul destino.
Nella prima parte, le labbra tremano sul volto del tempo, cariche di rimorsi e
rimpianti. Il sorriso, seppur flebile, si fa eco della vita, dei canti vissuti e
smarriti, quasi a suggerire una melodia frammentata che risuona nel seno come
detriti, ricordi frantumati dal passare del tempo.
Nella seconda parte, le labbra abbandonate diventano vittime del tempo e delle
illusioni, imprigionate in cerchi concentrici di passione divorate. Le emozioni
sono infettate dalle chimere e dal cordoglio, rivelando la colpa di non aver
compreso appieno la vita. La poesia si apre a un senso di smarrimento condiviso
tra l'autore e il lettore.
La terza parte introduce il silenzio, un elemento che avvicina al simulacro
della vita. Il sorriso, marmoreo e perduto nel fluire del tempo, assume un
carattere sacro, forse come un'immagine mitica che persiste nell'eternità.
Infine, la quarta parte affronta il groviglio del destino, dipingendo il Fato
come un animo clandestino che gioca con le esistenze altrui. Il poeta sottolinea
la perdita e lo smarrimento umano, paragonandolo alle onde del mare che si
perdono nell'apparente orizzonte, sottolineando la necessità di colmare le
futili assenze dentro di noi.
In complesso, "Sortis (Sorte)" si presenta come un affresco poetico ricco di
simbolismo e immagini intense, offrendo una riflessione profonda sulla vita, la
sorte e il destino.
* In "Acqua alpina" di Francesco Soldini*,
la poesia si eleva come un inno lirico alla potenza e alla bellezza
dell'elemento vitale, l'acqua, che scende dalle vette alpine per abbracciare le
pianure e dissetare ogni creatura. La brevità delle parole non ridimensiona la
profondità dell'elogio poetico, anzi, accentua la purezza e la chiarezza
dell'acqua stessa.
L'autore dipinge l'acqua come un dono celeste, cristallina e indispensabile a
ogni forma di vita sulla Terra. L'acqua diviene il risultato perfetto
dell'ingegnosità della molecola, una semplice creazione che riveste un ruolo
fondamentale nel ciclo della vita.
La poesia abbraccia la vastità delle risorse idriche, raffigurando laghi e fiumi
come fioriture sulla Terra. Questi corpi d'acqua diventano agenti fecondatori,
germinando semi che nutrono il futuro. In questa prospettiva, l'acqua diventa il
legame tra passato e avvenire, simbolo di continuità e rinascita.
Il linguaggio di Soldini è chiaro e vibrante, riflettendo la meraviglia di
fronte alla complessità e all'essenzialità dell'acqua alpina. La poesia celebra
non solo la sua bellezza visiva, ma anche il suo ruolo cruciale nell'ecosistema,
invitando il lettore a contemplare e rispettare questo elemento prezioso che
definisce e sostenta la vita.
* "Sinner" di Carlo Chionne *
è un breve, incisivo e ironico commento che gioca con il nome del
Presidente italiano, Sergio Mattarella. La poesia sembra rivolgere un monito al
presidente, rimproverandolo in modo giocoso per una presunta evasione fiscale,
suggerendo che eviti di pagare le tasse e faccia viaggi a Montecarlo.
Il richiamo al territorio italiano con l'accenno a Trento e al riferimento alla
guerra aggiunge un tocco di sarcasmo, forse indicando che Mattarella dovrebbe
concentrarsi sulle questioni nazionali invece di intraprendere azioni che
potrebbero essere viste come discutibili.
L'uso di rime e giochi di parole come "Mattarella" e "marachella" contribuisce a
rendere la poesia leggera e umoristica, sottolineando un tono satirico
nell'affrontare la figura istituzionale. In generale, la poesia sembra essere un
modo divertente di esprimere un punto di vista critico, utilizzando il gioco
linguistico per veicolare un messaggio satirico.
* Nel sontuoso balletto di "Vita di una rosa" di Sandra
Greggio *,
la regina rosa di maggio svetta, danzando tra petali candidi come una
diva di profumo. Questa maestosa creatura vegetale sembra sfidare l'inevitabile
scorrere del tempo, ignorando il fato che incombe su ogni forma di bellezza.
La nostra cara e brava Sandra, in un'estasi poetica, contempla il destino di
questa rosa, osservando il suo tragico declino nei giorni. La forza iniziale
sfuma, sminuita, mentre la debolezza, in una danza melanconica, inizia a
incurvare quei petali un tempo fiorenti. Il velluto perde la sua consistenza, e
la vita, con la sua spietata schiavitù al tempo, continua il suo eterno canto.
Poi, un'esplosione notturna: il temporale di tramontana si scatena, rompendo il
vaso, infrangendo la fiaba della rosa. Ma in questo caos, una mano gentile la
raccoglie, e la rosa, una volta caduta, trova un nuovo significato. Essiccata e
delicata, essa diventa un segnalibro, un simbolo poetico della sua metamorfosi.
Il poeta, in un'ossessione stupefacente, trova piacere nell'assurdità di questo
percorso, celebrando il destino della rosa come un dramma intriso di bellezza e
tragedia. La pietà concessa alla rosa, la sua rinascita come segnalibro,
conferma che anche nell'apparente tramonto, la bellezza può trovare un nuovo
inizio.
Così, "Vita di una rosa" diventa una sinfonia magniloquente, un'ode alla
bellezza effimera e alla rinascita attraverso il simbolismo poetico di una rosa
ormai essiccata, ma eternamente viva tra le pagine di un romanzo.
In una sontuosa sinfonia di versi, gioiosamente
salutiamo e inchiniamo il nostro cuore agli audaci poeti che hanno dipinto con
il pennello delle parole il magnifico panorama delle emozioni umane. In questo
magico affresco di vita, ogni poesia ha donato la propria melodia, plasmando un
caleidoscopio di immagini e sentimenti.
A voi, autori straordinari, esprimiamo la nostra eterna gratitudine. Grazie per
averci guidato attraverso i recessi delle vostre menti, regalando a ogni
fratello e sorella di questo Azzurro tempio, l'incanto della vostra creatività.
Che le vostre parole, come farfalle luminose, continuino a danzare nei cuori di
chi vi ha letti, suscitando emozioni senza fine.
Con un applauso fragoroso e un sentimento di ammirazione senza confini,
chiudiamo questo spettacolo poetico, lasciando che il respiro delle vostre
parole perduri nel tempo, eternamente vibrante e avvincente. Grazie, poeti
straordinari, per averci donato il dono prezioso della vostra arte.
Vostro
Ben Tartamo
2-3-4 Febbraio
In un vortice di parole evanescenti e conchiglie doriche
danzanti sulla battigia di un mare incantato, la poesia
"E perdersi ancora" di
un'anima errante (alias Ben Tartamo!), ci trasporta attraverso un viaggio
onirico. La spumeggiante battigia, agitata dal maestrale come un tappeto di
sogni iridescenti, diventa il palcoscenico in cui smarrirsi tra le parole,
sperando di ritrovarle nella ninna nanna di una luna che transcende
dall'infanzia alla maternità.
Il poeta ci abbraccia con l'immagine ipnotica di un
"guancia a guancia," un'esperienza sensoriale che ci catapulta nel riverbero di
sussurri lontani, rivelando il mare che giace come un segreto custodito in ogni
anima. L'ossessione di perdersi si trasforma in un atto catartico, un'ebbrezza
di tramonto che si scioglie in un elisir di dimenticanza.
Nella sinfonia surreale di suoni e immagini, la luna assume
le vesti di una figura metamorfica, oscillando tra la purezza infantile e la
saggezza materna. Le conchiglie dorate, come frammenti di un delirio poetico,
diventano simboli di tesori linguistici che si disperdono sulla battigia della
mente. Il desiderio di perdersi, infine, si svela come una danza sospesa tra
l'irreale e il tangibile, un atto di rinnovamento nel teatro fantastico di un
tramonto che si dissolve nell'oblìo.
In questo delirio visionario, il poeta ci invita a
immergerci in un mondo in cui la realtà e l'illusione danzano in una sinfonia di
assurdità poetica. La poesia "E perdersi ancora" diviene un rituale onirico, una
frenesia di parole e suoni che ci avvolge, lasciandoci fluttuare nell'abisso
dell'immaginazione.
¡Verga,
Ben! Tú sí puedes sacar mil y mil lunas más, todas más bellas y bailonas. Mis
respetos,
Rino
Spadavecchia
P.S.
: torna a scrivere in spagnolo, osserva come suona meglio così la tua poesia.
"Y
perderse otra vez"
Perder las palabras
en la
playa chispeante
agitada por el maestral.
Como
conchas doradas,
poder
encontrarlas
en la
canción de cuna
de
una luna niña
o en
la ya madre.
Mejilla con mejilla,
en el
eco de susurros distantes,
para
poder escuchar
todo
el mar
que
cada alma esconde.
Y
perderse otra vez
en un
atardecer
para querer olvidarlas.
Poesie del 2-3-4
febbraio 2024
* La poesia "Caramelle
sbucciate" di
Piacentino Alessandra
* sembra esplorare il tema della vita, dell'usura del tempo e
delle trasformazioni personali. Le immagini evocate si riferiscono a esperienze
vissute, al passare del tempo e alle emozioni complesse legate all'amore e alla
pace.
**Parafrasi:** Le caramelle sbucciate rappresentano
le esperienze della vita, coordinate tra onde e cemento, segnate da rughe e
pianti corrosi dal tempo. Il mare sussurra il vento, foglie inseguono il
destino, sirene conquistano la notte e il fuoco delle passioni urla prima di
tacere in cenere. L'amore, amaro come il tempo che va e ritorna, rivela la
mancanza di pace, intrisa di dolore e contrasti. Il corpo stanco e l'ombra fanno
eco a un passato feroce, mentre l'io attuale è sopravvissuto alle tempeste della
vita.
**Tipologia di Verso:** I versi seguono una
struttura libera, senza un metro o una metrica regolare.
**Tipologia di Strofa:** La poesia è composta da versi
disposti in strofe di varia lunghezza, suggerendo una struttura libera.
**Schema di Rima:** L'analisi della rima mostra un
utilizzo libero senza uno schema regolare.
**Figure Metriche:** La poesia si caratterizza per
una metrica libera, senza schemi regolari di piedi metrici.
**Figure Fonetiche:** L'uso di allitterazioni (come
"Fuoco di Stille") e assonanze contribuisce all'effetto sonoro della poesia.
**Figure Retoriche:** Figure retoriche come metafore
(ad esempio, il mare che sussurra vento), personificazioni (la pace che "non sa
di pugnali e frecce") e similitudini (il corpo come "conchiglia di un’altro
mare") sono presenti nella poesia.
**Parere Personale:** Questa poesia offre una
visione intensa e profonda delle vicissitudini della vita, usando immagini
poetiche evocative. La tensione tra amore, tempo e ricerca di pace crea un
impatto emotivo notevole. La metamorfosi dell'io nel corso del tempo è descritta
con una lingua poetica che cattura l'essenza della fragilità umana e della forza
interiore necessaria per sopravvivere.
* "Un battito d'ali
s'infrange" di
Salvatore Camonita *
**Significato:**
La poesia sembra trattare di un sentimento profondo e
doloroso. Un battito d'ali, simbolo di qualcosa di delicato e fugace, si
infrange in un paesaggio interiore caratterizzato da meandri difficili e
un'anima contrita e triste. L'attesa dell'effluvio di un'aura inebriante e dolce
suggerisce un desiderio di conforto o presenza, barricato tra paesaggi naturali
e dualità di sogni e realtà, tutto intonato come vessillo d'amore.
**Parafrasi:**
Un leggero movimento d'ali, simbolo di qualcosa di
delicato, si rompe nell'interno tortuoso della mia anima, oppressa e
malinconica. Aspetto il flusso avvolgente della tua presenza, dolce e
inebriante, nascosta tra montagne e valli innevate, tra il confine di sogni e
realtà, come un vessillo dell'amore.
**Tipologia di Verso:**
La poesia presenta versi con una struttura libera, senza un
metro o una metrica regolare.
**Tipologia di Strofa:**
La struttura delle strofe è libera, con versi di varia
lunghezza, suggerendo un formato libero.
**Schema di Rima:**
L'analisi della rima indica un uso libero, senza uno schema
regolare evidente.
**Figure Metriche:**
La poesia segue una metrica libera, senza schemi regolari
di piedi metrici.
**Figure Fonetiche:**
L'uso di allitterazioni come "Battito d'ali" e assonanze
contribuisce all'armonia sonora della poesia.
**Figure Retoriche:**
Possiamo individuare l'immagine simbolica del "battito
d'ali", che può rappresentare un sentimento delicato e fugace. Inoltre,
l'opposizione tra "sogno e realtà" e la personificazione dell'aura inebriante
sono elementi retorici significativi.
**Parere Personale:**
Questa poesia cattura l'essenza di un sentimento complesso
e profondo, utilizzando immagini evocative e simboli delicati come il battito
d'ali. L'uso della natura e della dualità tra sogno e realtà crea un'atmosfera
malinconica e suggestiva. L'attesa dell'aura inebriante suggerisce un desiderio
intenso di connessione e conforto. Complessivamente, la poesia evoca
un'esperienza emotiva intensa e misteriosa.
*
"In un levitare di angeli" di
Felice Serino *
**Significato:**
La poesia sembra esplorare l'immaginazione e la connessione
tra il divino e l'universo. Descrive un mondo dove gli angeli levitano,
diventando parte integrante della Mente universale, palpito e sangue della pura
immaginazione, configurando il sogno di Dio. Il testo evoca un universo
armonioso fatto di miriadi di mondi in perfetta sincronia, con la "musica delle
sfere" inudibile ma presente nel levitare degli angeli.
**Parafrasi:**
Nel sollevare degli angeli, la pura immaginazione si
diffonde nella Mente universale, diventando vita e pulsazione. È come un sogno
divino, un fluire continuo di innumerevoli mondi che si coordinano
armoniosamente. La "musica delle sfere" è presente ma inascoltabile, un'armonia
che si manifesta nel levitare degli angeli.
**Tipologia di Verso:**
La poesia segue una struttura libera, senza un metro o una
metrica regolare.
**Tipologia di Strofa:**
La struttura delle strofe è libera, con versi di varia
lunghezza, suggerendo un formato libero.
**Schema di Rima:**
L'analisi della rima indica l'assenza di uno schema
regolare.
**Figure Metriche:**
La poesia segue una metrica libera, senza schemi regolari
di piedi metrici.
**Figure Fonetiche:**
L'uso di allitterazioni come "levitare di angeli"
contribuisce all'armonia sonora. Tuttavia, la poesia si basa principalmente su
una scelta di parole che suggerisce suoni e ritmi piacevoli.
**Figure Retoriche:**
Possiamo individuare figure retoriche come la
personificazione dell'immaginazione e la metafora della "musica delle sfere".
Inoltre, l'immagine del levitare degli angeli simboleggia la connessione tra il
divino e l'immaginario.
**Parere Personale:**
Questa poesia dipinge un quadro affascinante di un universo
armonioso, dove la pura immaginazione diventa parte integrante di un piano
cosmico. L'uso di immagini come il levitare degli angeli e la musica inudibile
delle sfere crea un'atmosfera di mistero e bellezza. La poesia trasmette un
senso di connessione profonda tra il divino e l'umanità, invitando il lettore a
immergersi nell'infinità dell'immaginazione e dell'universo.
* " Quel soffice
respiro che scende" di Franco Fronzoli *
Essa evoca immagini e sensazioni legate alla natura, al
tramonto e al mare. Il soffice respiro che scende al tramonto, la luna che
emerge alla notte e il mare che si acquieta tra gli scogli creano un'atmosfera
serena.
La descrizione di spazi di luce spinti dal vento verso
orizzonti perduti ai confini della terra suggerisce un senso di vastità e
mistero. I sogni che invadono spazi sconosciuti, penetrando nei cuori di tanti
bambini, amplificano il tema della scoperta e dell'innocenza.
La ripetizione di "riflessi" enfatizza la natura mutevole
della vita, con ombre, luci, voci e sguardi che si riflettono.
Il narratore, seduto su un sasso, osserva la vita che
scorre tra foglie sbiadite, simboleggianti il trascorrere del tempo. Il raggio
di luce tenue annuncia l'arrivo di un nuovo giorno, mentre il tempo scorre nel
silenzio.
L'aspettativa del domani, del dopo, e ancora del dopo,
sottolinea il fluire inesorabile del tempo. La poesia celebra la bellezza e la
ciclicità della vita, invitando alla contemplazione e alla consapevolezza del
presente.
* "Il Pianto" di
Giuseppe Stracuzzi * Essa esprime profonde emozioni di dolore
e nostalgia attraverso immagini evocative e simboli. Le stelle caduche versano
gocce di pianto, mentre la malinconia si nasconde nel cuore di un pensiero.
Nonostante la persistenza dell'amore che splende ancora, le note sono delicate
come aiole fiorite ma mancano del profumo di un sorriso. I baci trasmettono
dolcezza infinita, persistendo nel tempo, e la voce amata esplode in mille
lacrime notturne, bagnando il cuscino con gli occhi del pianto.
Il poeta crea un'atmosfera struggente, sottolineando la
mancanza del profumo di un sorriso e la persistente dolcezza nei baci.
L'immagine della voce amata che esplode in lacrime notturne aggiunge un tocco di
malinconia e antichità, creando una connessione emotiva profonda. La scelta
delle parole e delle immagini contribuisce a trasmettere intensamente il senso
di perdita e amore eterno.
* "Così mi parlano"
di Marco Cabassi *
**Significato:**
La poesia esprime la comunicazione tra l'autore e la
natura. Descrive come oggetti inanimati, come il cielo, le rive, la terra e gli
alberi, comunichino con l'autore attraverso la loro presenza e le loro
caratteristiche mute. La natura parla con gesti e silenzi, rivelando un
linguaggio universale che il poeta comprende attraverso la sua connessione con
il mondo circostante.
**Parafrasi:**
Le cose mute, come il cielo infinitamente azzurro, le rive
serene lungo i fossi e l'ombra fresca tra gli alberi, comunicano con l'autore.
La terra, con i suoi solchi profondi e l'albero maestoso mossa dal vento, svela
un linguaggio silenzioso. Anche i teneri germogli emergono con sicurezza. La
natura si rivela attraverso le foglie tremolanti, le foglie cadute e il profumo
del fiorire. La natura parla con i suoi gesti, creando intorno un ambiente
luminoso e sorridendo attraverso il calar del sole e l'alba imminente.
**Tipologia di Verso:**
La poesia segue una struttura libera, senza un metro o una
metrica regolare.
**Tipologia di Strofa:**
La struttura delle strofe è libera, con versi di varia
lunghezza, suggerendo un formato libero.
**Schema di Rima:**
L'analisi della rima indica l'assenza di uno schema
regolare pur essendoci strofe con rime alternate.
**Figure Metriche:**
La poesia segue una metrica libera, senza schemi regolari
di piedi metrici.
**Figure Fonetiche:**
L'uso di allitterazioni, come "cielo" e "azzurrità,"
contribuisce all'armonia sonora. La ripetizione delle parole "parlano" e "parla"
sottolinea il tema della comunicazione.
**Figure Retoriche:**
Si possono individuare figure retoriche come la
personificazione della natura e l'uso di immagini sensoriali come le foglie
tremolanti e il profumo del fiorire.
**Parere Personale:**
Questa poesia offre una visione delicata e poetica della
connessione tra l'autore e la natura. L'uso di immagini evocative, come il
limpido sorriso della natura e il palpito dell'ambiente circostante, crea
un'atmosfera di pace e comprensione. Il linguaggio semplice e l'assenza di
schemi rigidi contribuiscono a trasmettere il senso di armonia e bellezza che il
poeta trova nella comunicazione con il mondo naturale.
* "Lacune Di Venia"
di Laura Lapietra *
**Significato:**
La poesia riflette sulle emozioni sbiadite e ingabbiate,
intrappolate nei risentimenti. Parla di parole di empatia che sbocciano ma
vengono represse dalle fugaci comprensioni. Descrive la fragilità del cuore di
chi, versando lacrime senza voce, recita trame di vittimismo per sfuggire ai
giudizi della folla avida di pettegolezzi. L'autrice evidenzia la pace radiante,
rappresentata come un estuario, che potrebbe portare alla leggiadria della luce
e della dolce venia, ma viene ignorata da coloro che preferiscono il
protagonismo grigio e privo di plauso.
**Parafrasi:**
Le emozioni sbiadite e bloccate nei flutti dei risentimenti
ritraggono parole di empatia che sbocciano tra i faraglioni delle comprensioni
effimere. La fragilità del cuore di chi versa lacrime in silenzio e recita trame
di vittimismo per evitare i giudizi della folla avida di pettegolezzi. La poesia
suggerisce che c'è una fulgida pace, simboleggiata come un estuario, che
potrebbe condurre alla leggiadria della luce e della dolce venia, ma viene
ignorata da chi preferisce il protagonismo grigio senza plauso.
**Tipologia di Verso:**
La poesia segue una struttura libera, senza un metro o una
metrica regolare.
**Tipologia di Strofa:**
La struttura delle strofe è libera, con versi di varia
lunghezza, suggerendo un formato libero.
**Schema di Rima:**
L'analisi della rima indica l'assenza di uno schema
regolare.
**Figure Metriche:**
La poesia segue una metrica libera, senza schemi regolari
di piedi metrici.
**Figure Fonetiche:**
L'uso di allitterazioni, come "frotta cupida," contribuisce
all'effetto sonoro. La ripetizione di suoni simili in "lacrime versa" e
"comprensioni" crea armonia.
**Figure Retoriche:**
Si possono individuare figure retoriche come la
personificazione delle emozioni, l'uso di simboli come l'estuario e le stelle
cadenti, e l'antitesi tra la pace radiante e il protagonismo grigio.
**Parere Personale:**
Questa poesia esplora le complessità delle emozioni umane,
sottolineando il contrasto tra la fragilità del cuore e la tendenza al
vittimismo per evitare il giudizio altrui. L'immagine dell'estuario e delle
stelle cadenti aggiunge profondità e bellezza alla narrazione. L'autrice dipinge
una scena di struggente contemplazione, invitando i lettori a riflettere sulle
proprie relazioni e sulle scelte che possono condurre alla leggiadria della luce
e della dolce venia o all'oscurità del protagonismo senza plauso.
* "Scende la sera"
di Nino Silenzi *
**Significato:**
La poesia riflette sulla transitorietà della vita
attraverso l'immagine della sera, personificata con un manto di nebbia. Descrive
il ciclo della vita attraverso i bimbi desiderati, amati e persi, gli amori e i
dolori, e la vita desiderata, amata e persa. L'immagine del manto d'Orfeo
suggerisce un velo che avvolge l'eterno mistero del mondo e dell'uomo.
**Parafrasi:**
Il crepuscolo avvolge il mondo, indossando un manto di
nebbia che sottolinea le lacrime e le risate dei bimbi desiderati, amati e poi
persi. Ancora una volta, la sera si posa, portando con sé il suo manto d'addio
che si estende sui legami amorosi e dolorosi, sulla vita desiderata, amata e poi
perduta. L'oscurità crescente è permeata dal manto d'Orfeo, rivelando l'eterno
mistero che avvolge il mondo e l'animo umano.
**Tipologia di Verso:**
La poesia segue una struttura libera, senza un metro o una
metrica regolare.
**Tipologia di Strofa:**
Le strofe sono composte da tre versi ciascuna,
caratterizzando la poesia come terzine.
**Schema di Rima:**
L'analisi della rima rivela l'assenza di uno schema
regolare, suggerendo un uso libero della rima.
**Figure Metriche:**
La poesia segue una metrica libera, senza schemi regolari
di piedi metrici.
**Figure Fonetiche:**
L'uso di allitterazioni come "Scende la sera" contribuisce
all'effetto sonoro. La ripetizione di suoni simili in "lacrime e risa" e "bimbi
voluti, amati, perduti" aggiunge un ritmo piacevole.
**Figure Retoriche:**
Si possono individuare figure retoriche come l'analogia tra
il manto della sera e l'addio, la personificazione della sera, e l'uso di
immagini come il manto d'Orfeo per rafforzare il significato simbolico.
**Parere Personale:**
Nino Silenzi, con "Scende la sera", cattura la delicatezza
e l'evanescenza della vita. L'uso di immagini suggestive, come il manto di
nebbia e l'addio della sera, trasmette una profonda riflessione sulla
transitorietà degli affetti e delle esperienze umane. La poetica analogia con il
manto d'Orfeo aggiunge un tocco di mistero e suggestione alla visione della vita
come un eterno ciclo di desideri, amori e perdite. Una poesia che abbraccia la
fugacità del tempo con una bellezza malinconica.
* "Josette"
di Salvatore Armando
Santoro *
**Significato:**
La poesia racconta la storia di Josette, una donna che ha
cercato l'amore durante la guerra. Nonostante la presenza della guerra, un
soldato è riuscito ad ammaliarla. La poesia riflette sull'ironia del fatto che,
mentre la guerra semina odio e rancore, può anche essere il terreno fertile per
l'amore. Tuttavia, l'ombra della guerra lascia tracce dolorose, come la nascita
di un figlio tra fili spinati. Il narratore riflette sulla tristezza e
l'incertezza riguardo al destino di quel fratello nato durante la guerra.
**Parafrasi:**
Josette, desiderosa di amore, ha creduto di trovarlo
durante la guerra, nonostante l'odio circostante. Un soldato l'ha ammaliata, e
nonostante la guerra crei odio, ha anche permesso all'amore di sbocciare. Un
figlio è nato in mezzo a questa atmosfera di odio e filo spinato, rappresentando
l'ambivalenza dell'amore in un contesto così difficile. Il narratore riflette
sulla tristezza e l'incertezza riguardo al destino di quel fratello, che
potrebbe ancora cercare suo padre.
**Tipologia di Verso:**
La poesia segue una struttura libera, senza un metro o una
metrica regolare.
**Tipologia di Strofa:**
La poesia è divisa in strofe di varia lunghezza, suggerendo
una struttura libera.
**Schema di Rima:**
L'analisi della rima rivela l'assenza di uno schema
regolare pur presentando rime baciate in alcune strofe
**Figure Metriche:**
La poesia segue una metrica libera, senza schemi regolari
di piedi metrici.
**Figure Fonetiche:**
L'uso di allitterazioni, come "guerra che triste compagna,"
contribuisce all'effetto sonoro. La ripetizione di suoni simili in "amore" e
"rancore" crea un ritmo piacevole.
**Figure Retoriche:**
Si possono individuare figure retoriche come l'antitesi tra
la guerra e l'amore, la personificazione della guerra come "triste compagna," e
l'uso di immagini come "fiorire fa anche l'amore" per sottolineare l'ambivalenza
degli eventi.
**Parere Personale:**
Questa poesia offre uno sguardo intimo e commovente sulla
complessità delle relazioni umane durante la guerra. L'uso di immagini
contrastanti, come fiori che odorano di bruciato e l'amore che sboccia, crea
un'atmosfera intensa e struggente. La narrazione riflette sull'ambivalenza della
guerra, che, nonostante semini odio, può essere anche il terreno per l'amore. Il
destino incerto del figlio nato durante la guerra aggiunge una nota di tristezza
e riflessione sulla complessità delle scelte e delle conseguenze in un contesto
così difficile.
* Notte insonne...:
di Flora Fazzari *
**Significato:**
La poesia dipinge l'immagine di una notte insonne,
descritta come lunga e profonda nel suo buio. Il poeta esplora i labirinti dei
propri pensieri che si disperdono attraverso il passato, il presente e il
futuro. La mente gira incessantemente, riflettendo sulle ore, sul poi, e alla
fine si riposa divagando.
**Parafrasi:**
La notte insonne si presenta come un periodo prolungato e
profondo di oscurità. Nel buio di questa notte, la mente del poeta si perde nei
meandri dei suoi pensieri, frugando ovunque attraverso il passato, il presente e
il futuro. I pensieri vagano in lungo e in largo, ma alla fine ritornano sempre
al punto di partenza. Durante questa riflessione, la mente trova riposo nel
divagare su ricordi, progetti futuri o semplici pensieri erranti.
**Tipologia di Verso:**
La poesia segue una struttura libera, senza un metro o una
metrica regolare.
**Tipologia di Strofa:**
La struttura delle strofe è libera, con versi di varia
lunghezza, suggerendo una forma poetica libera.
**Schema di Rima:**
L'analisi della rima rivela l'assenza di uno schema
regolare.
**Figure Metriche:**
La poesia segue una metrica libera, senza schemi regolari
di piedi metrici.
**Figure Fonetiche:**
L'uso di allitterazioni, come "Gira, gira," contribuisce
all'effetto sonoro. La ripetizione di suoni simili in "pensieri" e "disperde"
aggiunge un ritmo piacevole.
**Figure Retoriche:**
Si possono individuare figure retoriche come l'antitesi tra
la notte insonne e il riposo attraverso il divagare. L'immagine del girovagare
della mente attraverso passato, presente e futuro enfatizza la continua
riflessione e ricerca di pace.
**Parere Personale:**
In questa breve ma intensa poesia, Flora Fazzari cattura la
tormentata esperienza di una notte insonne. L'uso di immagini evocative, come la
mente che gira in lungo e in largo, crea un'atmosfera di inquietudine e
riflessione. La ripetizione del concetto di divagare suggerisce una sorta di
liberazione o distrazione durante la notte insonne. Nel complesso, la poesia
offre uno sguardo intimo sulla lotta della mente umana con il silenzio della
notte e il flusso incessante di pensieri.
* "Un battito di
ciglia"
di Sandra Greggio *
**Significato:**
La poesia descrive l'atmosfera festosa della casa addobbata
per le festività natalizie, con particolare enfasi sulla gioia di pensare ai
regali e preparare le confezioni. Tuttavia, il momento di aprire i regali passa
velocemente, come un "battito di ciglia", e subentra il lato più impegnativo
delle festività, ovvero organizzare pranzi elaborati per gli ospiti. L'autrice
esplora la tensione di dover soddisfare gli altri, desiderando fuggire da questa
responsabilità per ritornare alla vita quotidiana.
**Parafrasi:**
La casa è bellissima, addobbata a festa con l'albero
illuminato. La gioia di pensare ai regali e preparare le confezioni è intensa,
ma il momento di aprire i doni è fugace, appena un battito di ciglia. A questo
segue il lato impegnativo delle festività: pranzi elaborati e dolci per
accontentare gli ospiti. La sensibilità entra in gioco nella tensione di mettere
tutto a punto e far sentire a proprio agio gli invitati. In questo contesto,
sorge il desiderio di fuggire e ritrovare se stessi, lontano dal ruolo di
padrona di casa imposto dalla vita. Il ritorno alla normalità rivela che la vera
luce risiede negli occhi dei cari, duratura nel tempo.
**Tipologia di Verso:**
La poesia segue una struttura libera, senza un metro o una
metrica regolare.
**Tipologia di Strofa:**
La poesia è divisa in strofe di varia lunghezza, suggerendo
una forma poetica libera.
**Schema di Rima:**
L'analisi della rima rivela l'assenza di uno schema
regolare.
**Figure Metriche:**
La poesia segue una metrica libera, senza schemi regolari
di piedi metrici.
**Figure Fonetiche:**
L'uso di allitterazioni, come "fase più bella,"
contribuisce all'effetto sonoro. La ripetizione di suoni simili in "battito di
ciglia" aggiunge un ritmo piacevole.
**Figure Retoriche:**
Si possono individuare figure retoriche come la metafora
del "battito di ciglia" per descrivere la brevità del momento di aprire i regali
e il desiderio di fuggire come forma di evasione.
**Parere Personale:**
Sandra Greggio offre una riflessione sincera sulla dualità
delle festività, con la gioia effimera dei momenti festosi e l'onere di dover
organizzare pranzi e soddisfare gli altri. La poesia cattura l'aspetto fugace
delle festività, enfatizzando la brevità del momento di aprire i regali. La
poetessa esprime un desiderio comprensibile di fuggire da tali responsabilità,
cercando un rifugio lontano dalla vita di tutti i giorni. La conclusione ritorna
alla bellezza duratura degli occhi dei cari, suggerendo che la vera luce delle
festività risiede nelle relazioni significative.
* "Dolce ti sia la
notte"
di Piero Colonna
Romano *
**Significato:**
La poesia è un canto dedicato a rendere più dolce il sonno
dell'amato/a. L'autore esprime l'intenzione di creare un'atmosfera di serenità e
tranquillità attraverso la musica delle parole. La poesia promette di
allontanare il pianto, narrando storie che insegnano che non si deve soffrire.
L'obiettivo finale è trasformare la vita dell'amato/a in un percorso allegro e
pieno di speranza, come una leggera danza.
**Parafrasi:**
Oggi dedico una canzone a te per rendere più dolce il tuo
sonno. La melodia scende nel tuo cuore con l'intenzione di aprirlo a emozioni
positive. L'autore desidera eliminare le ragioni del tuo pianto, narrandoti
storie rassicuranti che la sua mente compone. Questa serenità ritrovata
trasformerà la tua vita passata in un percorso felice attraverso racconti
leggeri e speranzosi. Ogni giornata diventerà ricca di luce e piena di speranza,
e il tuo vivere sarà come una lieve danza.
**Tipologia di Verso:**
La poesia segue una struttura libera, senza un metro o una
metrica regolare.
**Tipologia di Strofa:**
La poesia è divisa in strofe di varia lunghezza, suggerendo
una struttura libera.
**Schema di Rima:**
Analizzando la struttura, la poesia presenta un tipo di
rima baciata (aa) nelle prime due terzine, seguita da rime incrociate (abab)
nelle terzine successive. L'ultima terzina mantiene una rima baciata (cc).
**Figure Metriche:**
La poesia segue una metrica libera, senza schemi regolari
di piedi metrici.
**Figure Fonetiche:**
L'uso di allitterazioni, come "mente mia compone,"
contribuisce all'effetto sonoro. La ripetizione di suoni simili in "luce e piena
di speranza" aggiunge un ritmo piacevole.
**Figure Retoriche:**
Si possono individuare figure retoriche come la
personificazione della serenità ritrovata e l'uso di metafore, come la vita
diventata una lieve danza.
**Parere Personale:**
Piero Colonna Romano crea una poesia lirica e rassicurante,
dedicata a rendere il sonno dell'amato/a più dolce. L'uso delle parole promette
di portare serenità e di allontanare il pianto attraverso storie che trasmettono
un messaggio positivo. La metafora della vita come una lieve danza suggerisce
leggerezza e gioia. Nel complesso, la poesia offre un messaggio di conforto e
speranza, invitando l'amato/a a immergersi in un sonno tranquillo e a vivere
giorni luminosi e pieni di gioia.
* "Verseggiare versi"
di Alessio Romanini *
**Struttura e Analisi:**
La poesia di Alessio Romanini si articola attraverso
diverse strofe numerate, ognuna delle quali offre una profonda riflessione sulla
sua esperienza poetica e sulla vita stessa.
La prima parte esprime l'identità del poeta come timido e
umile, che scrive in silenzio, suggerendo un processo poetico introspettivo.
La seconda strofa delinea un poeta nascosto, agente con
forza e intensità nel cuore, utilizzando il mare come metafora delle sue
emozioni poetiche.
Nella terza parte, il poeta riflette sulla consapevolezza
della morte e afferma di vivere ogni giorno con gioia. Descrive l'attività
poetica come un "ricco dono dell'urna."
**Parere Personale:**
La poesia di Alessio Romanini offre una riflessione
profonda e sincera sull'atto poetico e sulla vita. Temi come l'umiltà, la forza
interiore e la consapevolezza della mortalità permeano l'intera composizione.
L'uso di immagini come il mare e l'urna aggiunge profondità e poetica alla sua
espressione, trasmettendo una contemplazione ricca sulla vita e sull'esperienza
poetica.
* "Un pò di neve vera"
di Francesco Soldini *
**Struttura e Analisi:**
La poesia di Francesco Soldini è strutturata in un'unica
strofa, che esprime un desiderio di vedere la neve in un inverno che sembra
essere avaro di questo fenomeno naturale. L'autore descrive la sete delle
montagne che aspirano a nutrire la pianura con la neve, ma in questo specifico
inverno, tale miracolo sembra mancare. L'uso di parole come "acqua agoniata"
suggerisce un'acqua desiderosa di trasformarsi in cristalli di neve.
La poesia continua descrivendo la possibilità di camminare
sui prati degli alti monti, quasi come una preghiera rivolta al cielo affinché
copra le cime delle montagne con un manto di neve magica. L'autore concludere
esprimendo il desiderio che questa neve possa influenzare positivamente il
futuro della poesia.
**Parere Personale:**
Francesco Soldini cattura con delicatezza il desiderio di
sperimentare la magia della neve in un inverno dove sembra essere scarsa. La
poesia evoca un senso di speranza e attesa, quasi come se la neve fosse vista
come una fonte di ispirazione per il futuro della poesia. L'uso di immagini come
il "miracolo dei cristalli" e il "manto di magia" contribuiscono a creare
un'atmosfera incantevole e suggestiva.
* "Piccolo bombo"
(Little bumblebee)
di Jacqueline Miu *
**Struttura e Analisi:**
La poesia "Piccolo bombo" di Jacqueline Miu è un viaggio
surreale attraverso immagini e sensazioni. L'autrice utilizza una narrazione
poetica intensa e suggestiva che coinvolge i sensi del lettore. La poesia è
divisa in strofe diseguali, utilizzando una struttura libera e creativa.
L'autrice inizia con la descrizione di un ambiente in cui
tutto sembra ardere, creando un'atmosfera intensa e carica di simbolismo. Il
"piccolo bombo" rappresenta una figura magica che guida attraverso esperienze e
percezioni straordinarie. Il testo esplora temi come la passione, l'amore, la
guerra e la contemplazione dell'universo.
Le immagini utilizzate sono potenti e multisensoriali,
coinvolgendo il lettore in un viaggio emotivo. Il ritmo della poesia è
accelerato, con frasi e immagini che si susseguono rapidamente, riflettendo la
frenesia delle esperienze descritte.
**Parere Personale:**
La poesia di Jacqueline Miu è un'esperienza intensa e
coinvolgente. La capacità di trasmettere emozioni attraverso immagini vivide e
un linguaggio poetico crea un'atmosfera unica. La fusione di elementi surreali e
reali offre una prospettiva unica sulla natura umana e sull'universo
circostante. La poesia invita il lettore a esplorare mondi interiori e
esteriori, abbracciando la bellezza e la complessità della vita.
* "Proposta"
di Carlo Chionne *
**Struttura e Analisi:**
La poesia di Carlo Chionne è una proposta ironica e leggera
sulla possibilità di modificare la lunghezza dei mesi nell'anno. L'autore gioca
con il concetto del bisestile e suggerisce una redistribuzione dei giorni nei
mesi per renderli più uniformi.
La proposta comincia notando che siamo già in un anno
bisestile, sottolineando l'ironia dell'anno "funesto". L'autore suggerisce di
avere 30 giorni a settembre, aggiungendo anche aprile e novembre. Propone quindi
di dare 31 giorni anche a giugno, in modo che febbraio possa essere ridotto a 28
giorni.
**Parere Personale:**
La proposta poetica di Carlo Chionne è un gioco
intelligente e umoristico con il concetto del calendario. L'idea di
redistribuire i giorni in modo da avere mesi più uniformi aggiunge un tocco di
umorismo e leggerezza. La poesia invita il lettore a riflettere sulle
convenzioni del calendario in modo giocoso, offrendo una prospettiva divertente
sulla misura del tempo.
Caro febbraio bisestile,
Grazie per confermarti
mese di sorprese poetiche! Spero che il nostro incontro sia stato come un
"piccolo bombo" che danza tra le parole, portando un tocco di magia e
leggerezza. Così, nel nostro viaggio poetico, possiamo salutare la vita con la
dolcezza di una "notte insonne" e augurarci che ogni giorno sia un "battito di
ciglia" di poesia.
Con affetto,
Il cercatore di versi
Ben Tartamo
30-31 Gennaio/1 Febbraio
Poesie
pubblicate il 30-31 Gennaio /1 Febbraio 2024
** "Mille coriandoli..." di Flora Fazzari
**
Flora Fazzari dipinge un quadro vivace di festa e gioia con "Mille
coriandoli...". L'uso del colore "bleu" evoca un'atmosfera festosa,
mentre le grida dei bambini arricchiscono la scena. Tuttavia, il poema
rivela una sottile ambiguità, suggerendo una transizione dalla gioia
all'indifferenza attraverso coriandoli "sprezzanti di tutto". La chiusa,
con una scopa e uno scopino, offre un contrappunto quotidiano, invitando
il lettore a riflettere sulla fugacità della felicità festiva.
**Stile e Immagini:**
Fazzari utilizza uno stile leggero e descrittivo, dipingendo immagini
vivide con l'uso di colori e dettagli. La struttura breve contribuisce
alla sensazione di leggerezza, mentre le immagini della festa si
mescolano a elementi più riflessivi.
**Simbolismo e Riflessione:**
I coriandoli, simbolo di gioia, potrebbero celare un significato più
profondo sulla natura effimera della felicità. La transizione dalla
celebrazione all'indifferenza suggerisce una riflessione sulla fugacità
delle emozioni festose.
In sintesi, "Mille coriandoli..." è una poesia che, attraverso immagini
luminose e un sottotesto più complesso, cattura l'essenza della gioia e
la sua inevitabile dissolvenza.
** "Dammi solo una parola..." di Piacentino Alessandra
**
In questa poesia, Piacentino Alessandra esplora il desiderio, l'amore e la
connessione emotiva attraverso un linguaggio intenso e immagini evocative.
>**Stile e Immagini:**
>La poetessa utilizza uno
stile ricco di simbolismo e immagini sensoriali. L'immagine di un "ti amo
messo a fuoco da vicino" suggerisce una visione intensificata dell'amore.
La metafora dei "capelli eretici" che catturano "nidi di rondini" evoca un
senso di libertà e spontaneità.
>**Riflessione e
Desiderio:**
>Il poema riflette sul
desiderio di connessione profonda, evidenziato dall'invito a "restare o
partire insieme". La domanda centrale, "Sei tu la metà lo sai?",
suggerisce una ricerca di completezza attraverso l'amore e
l'interconnessione.
>**Conclusione:**
"Dammi solo una parola..." cattura l'essenza dei desideri e delle emozioni
umane. L'invito a "desiderare, entrare" crea un'atmosfera di apertura e
possibilità, mentre l'ode appassionata all'amore e alla natura aggiunge
profondità e universalità alla poesia.
** "Atlante" di Enrico Tartagni**
La poesia "Atlante" di Enrico Tartagni è un viaggio emozionale e
metaforico attraverso le sfaccettature dell'esistenza umana.
**Immagini e Metafore:**
L'utilizzo dell'atlante come metafora della vita aggiunge un elemento di
profondità. L'autore esplora il caos dell'esistenza umana attraverso
l'ombelico, simbolo del legame con l'origine. Le "storie infinite in
stanze senza aria" evocano sensazioni di claustrofobia e isolamento.
**Richiami Letterari:**
Il riferimento a Italo Calvino, con il "sogno di Calvino miracolo,"
aggiunge un tocco di erudizione e invita il lettore a riflettere su vari
livelli di significato.
**L'Uso delle Immagini Astronomiche:**
L'immagine di spostare la luna dall'orbita del cielo di notte suggerisce
un desiderio di controllo su elementi astronomici, forse metafora delle
sfide della vita.
**Elementi di Nostalgia e Ritorno:**
Il ritorno all'origine e l'atto di spegnere luci e stelle all'Atlante
creano un senso di chiusura e riflessione sul percorso intrapreso.
**Conclusioni:**
"Atlante" di Enrico Tartagni è una poesia ricca di simbolismo, che guida
il lettore attraverso un viaggio intriso di emozioni, metafore e
riflessioni sulla complessità della vita.
** "La Caducità della Vita" di Salvatore
Camonita **
La poesia "La caducità della vita" di Salvatore Camonita affronta la
tematica della fragilità umana in un contesto cosmico, utilizzando
immagini forti e un linguaggio evocativo.
**Immagine della Caducità:**
L'autore introduce la caducità della vita come una realtà quotidiana,
enfatizzando il ritorno costante di questa consapevolezza, simboleggiato
dal "tamburo battente." Questa ripetizione accentua l'immediata e
inesorabile presenza della fragilità.
**Confronto con l'Universo:**
La poesia mette in risalto la piccolezza dell'essere umano nell'immensità
dell'universo, descritto come "immane." L'uso di "sbiaditi puntini"
suggerisce la nostra impercettibilità e fugacità nel contesto cosmico.
**Immagine delle Cadenti Stelle:**
Le "cadenti stelle senza scia" rappresentano metaforicamente la vita
umana, che, sebbene possa brillare intensamente per un momento, lascia una
traccia effimera e invisibile nel vasto universo.
**Ritmo e Suono:**
L'immagine del "tamburo battente" e delle "vibrazioni sorde" contribuisce
a creare un ritmo incalzante e suggestivo, coinvolgendo emotivamente il
lettore nella riflessione sulla transitorietà della vita.
**Conclusione:**
"La caducità della vita" è una poesia che, con efficacia e poesia, conduce
il lettore attraverso una meditazione sulla brevità dell'esistenza umana
nel contesto cosmico, enfatizzando il susseguirsi inarrestabile del tempo
e la fugacità della nostra presenza.
** "Senza Titolo" di Felice Serino **
La poesia "Senza Titolo" di Felice Serino celebra la bellezza della
primavera e offre una riflessione sulla ciclicità della natura.
**Immagine Primaverile:**
L'apertura con "primavera ha le braccia piene di fiori" evoca
immediatamente un'immagine rigogliosa e abbondante, sottolineando la
generosità della stagione primaverile. La personificazione attribuisce
alla primavera le caratteristiche umane delle braccia piene di fiori.
**Armonia Naturale:**
L'accostamento della voce della primavera a quella degli uccelli crea
un'armonia naturale, suggerendo una sinergia tra il mondo vegetale e
animale. La poesia trasmette un senso di gioia e vitalità attraverso
questa comunione di voci.
**Scambio di Gratitudine tra Uomo e Natura:**
Il concetto di ringraziamento tra l'uomo e la natura emerge quando
l'albero, in germoglio, si sente "grato" e "abbracciato" in risposta
all'abbraccio della primavera. L'immagine dell'albero che ricambia con il
"suo ombrello di foglie" suggerisce un atto di generosità e protezione
reciproca.
**Ciclo Naturale e Contrasto:**
La transizione nella seconda parte, con la menzione della potatura e del
grido dell'albero, introduce un contrasto. La potatura rappresenta un atto
necessario che, sebbene causi "una ferita bianca," è parte integrante del
ciclo naturale.
**Stile e Semplicità:**
Il linguaggio semplice, privo di fronzoli, conferisce alla poesia una
chiarezza che si adatta al tema della connessione umana con la natura.
L'uso di parentesi per introdurre la potatura aggiunge un tocco di
drammaticità.
**Conclusione:**
"Senza Titolo" celebra la primavera e riflette sul legame tra l'uomo e la
natura, offrendo un'esplorazione del ciclo di vita e delle interazioni
simbiotiche che caratterizzano il mondo naturale.
** "Anelito" di Cristiano Berni **
"Anelito" di Cristiano Berni è un viaggio lirico attraverso il fluire
effimero del tempo, intrecciando la gioia e il dolore, la ricerca
dell'amore e la sete profonda dell'anima.
**Immagini del Tempo e del Cuore in Burrasca:**
L'effimerità del tempo è dipinta con una maestria evocativa, con il cuore
che rimane in burrasca, manifestando l'inesorabile flusso della vita con
gioie e dolori intrecciati.
**Ciclo Eterno di Sentimenti e Tormenti:**
La descrizione di un "continuo rifluir di sentimenti" e un "novello
cangiar di tormenti" evoca il ciclo senza fine delle emozioni umane,
mettendo in luce la natura ciclica dell'esperienza umana.
**Luna di Panna e Lacrime dell'Anima:**
L'immagine poetica della Luna di panna aggiunge un tocco di dolcezza e
vulnerabilità, mentre la lacrima che affligge il cuore sottolinea la
profonda connessione tra emozione e sofferenza.
**Incontro Tra Zeus e Gesù:**
L'incontro tra Zeus e Gesù aggiunge un elemento mitologico, richiamando
diverse sfere culturali e religiose, e suggerendo una ricerca di pace e
unione al di là delle differenze.
**Occhi come Pesci nel Mare e Viso Illuminato:**
Gli occhi come "pesci nel Mare" rivelano il desiderio e la vitalità
dell'anima, mentre il viso che si ammanta di luce suggerisce una ricerca
della vita e dell'ispirazione divina.
**Deserto nel Cuore e Sete d'Amore:**
L'immagine del deserto nell'anima e la sete d'amore creano un contrasto
potente, rafforzando il tema della ricerca continua e della fame
spirituale.
**Bramosia Imperfetta del "Ti Amo":**
La conclusione con la "bramosia imperfetta" della locuzione "Ti amo"
sottolinea il desiderio costante e inesauribile di amore, anche se
imperfetto e in continuo divenire.
In sintesi, "Anelito" è una poesia lirica che esplora la complessità
dell'esperienza umana, impreziosita da immagini forti e richiami
simbolici, creando un inno appassionato alla continua ricerca di
significato e amore.
** "Dolce Fruscio" di Giuseppe Stracuzzi **
"Dolce Fruscio" di Giuseppe Stracuzzi è una delicata poesia che cattura la
bellezza effimera dell'ultima stagione invernale e il suo impatto sul
paesaggio innevato.
**Immagini di Bellezza e Decadenza:**
La poesia inizia con un "raggio di sole" che splende sugli "innevati
picchi", creando un contrasto tra la luminosità del sole e l'immagine
invernale dei picchi coperti di neve. L'uso di "fiore bello" che trasporta
i suoi colori all'inverno suggerisce la persistenza della bellezza anche
nelle stagioni più fredde.
**Magia di Sogni e Alba del Cuscino:**
La descrizione della "magia di sogni" legata all'alba del cuscino porta
una dimensione onirica alla poesia, unendo l'immaginazione notturna al
paesaggio innevato. Questo connubio crea una sensazione di incanto e
trasformazione.
**Rami Spogli e Tempo della Vita:**
I "rami spogli" diventano il simbolo della natura che lotta contro il
passare del tempo e delle stagioni. La parola "lotta" suggerisce una
resistenza vitale contro le inevitabili trasformazioni.
**Fruscio e Onde della Vita:**
Il "dolce fruscio" rappresenta il suono della vita e delle sue continue
onde. Questa immagine acustica contribuisce a dare vita al paesaggio
descritto, enfatizzando il suo dinamismo e la sua vitalità nascosta.
In conclusione, "Dolce Fruscio" è una poesia che cattura l'armonia tra la
bellezza mutevole della natura e la sua eterna lotta per preservare la
vitalità. La delicatezza delle immagini e l'uso di metafore contribuiscono
a rendere la poesia un quadro suggestivo della stagione invernale e dei
cicli della vita.
** "Abbandonati tra le mie braccia" di
Franco Fronzoli **
Questa poesia di Franco Fronzoli è un viaggio lirico attraverso il
crepuscolo, il mare e la notte, offrendo un invito a condividere
l'intimità e la bellezza di momenti speciali. Esploriamo gli elementi
poetici presenti in questo testo ricco di immagini e sentimenti.
**L'Atmosfera del Crepuscolo:**
Il tramonto che appare "tra i confini del mare" crea un'atmosfera
suggestiva e romantica. L'immagine della luna che rischiara il volto con
una "soffice luce" introduce una tonalità di tenerezza, rafforzata dal
riferimento al sorriso.
**Il Mare come Sfondo Emozionale:**
L'onda del mare che si inerpica tra scogli immobili diventa un elemento
scenografico, simboleggiando la forza e la persistenza dell'amore anche di
fronte agli ostacoli. Questo crea un equilibrio poetico tra il dinamismo e
l'immobilità.
**L'Intimità Notturna:**
Il richiamo al sonno e al momento di accarezzare i capelli aggiunge un
tocco di intimità e dolcezza. La notte diventa uno sfondo ideale per
vivere insieme un "frammento di tempo felice," sottolineando l'importanza
di godere dei momenti tranquilli e sereni.
**La Connessione con la Natura:**
Il vento leggero che "scapiglia i tuoi capelli" contribuisce a creare una
connessione tra gli elementi naturali e l'espressione dell'affetto umano.
La fusione di queste immagini enfatizza la profonda armonia tra l'amore
umano e il contesto naturale.
**La Sospensione del Tempo:**
La volontà di "fermare il tempo ora in questo momento" sottolinea
l'importanza di trattenere e apprezzare il presente. Questa sospensione
temporale diventa un desiderio poetico, un'aspirazione a congelare il
momento di felicità.
**La Sinfonia dei Sensi e dei Sogni:**
La poesia culmina con un invito a vivere insieme ogni tramonto e a
rifugiarsi tra le braccia, concludendo con il desiderio di condividere i
sogni. Questa chiusura offre un'atmosfera di serenità e intimità,
sottolineando la bellezza di un amore condiviso.
In sintesi, "Abbandonati tra le mie braccia" è un'ode lirica
all'amore, alla natura e al momento presente. Franco Fronzoli, attraverso
un linguaggio ricco di immagini e sentimenti, ci invita a condividere e
apprezzare l'intimità in un mondo notturno intriso di bellezza.
** "La sòra Prampilla che dar tivvù ciassìlla" di Armando
Bettozzi**
Armando Bettozzi, con la sua penna affilata, presenta un quadro satirico
della società moderna attraverso la lente di "La sòra Prampilla," un
personaggio (che altri non è che la Michela Vittoria Brambilla) che
rappresenta le eccentricità e ossessioni di alcune persone nei confronti
degli animali domestici, in particolare dei cani.
**La Passione per gli Animali:**
La protagonista afferma di amare profondamente gli animali, in particolare
i cani, al punto di considerarli una fonte di sostentamento. La sua
passione per i cani è così intensa da farla partecipare a trasmissioni
televisive per promuovere l'adozione di cani.
**Il Desiderio di Essere Padroni di Cani:**
La satira emerge quando si esprime il desiderio di "diventare padroni dei
cani" e "scacciare tutti." L'idea che possedere un cane possa risolvere
tutti i problemi sociali è chiaramente un'iperbole sarcastica che mette in
discussione la superficialità di alcune soluzioni proposte dalla società.
**L'Invasione di Cani come Problema Sociale:**
Bettozzi critica l'idea di sostituire i figli con cani e presenta
l'"invasione" di cani come un problema sociale. La satira sottolinea come
alcune persone possano trascurare responsabilità fondamentali, come la
cura dei figli, in favore degli animali domestici.
**La Contrapposizione tra Cani e Figli:**
La satira continua con la contrapposizione tra cani e figli, facendo
notare la tendenza della società a idealizzare eccessivamente l'amore per
gli animali a discapito delle relazioni umane.
**La Critica alle Priorità Distorte:**
Il testo critica anche la società moderna, in cui si discute di problemi
sociali importanti, ma alcune persone sembrano concentrarsi su questioni
meno rilevanti, come l'amore per gli animali.
**La Risatina Finale:**
Il finale con il "bu-bu" suggerisce che, nonostante tutto, Prampilla ride
della situazione, forse consapevole della ridicolizzazione di alcune
passioni e ossessioni della società.
In sintesi, Bettozzi, con uno stile ironico e satirico, offre una
riflessione critica sulle priorità distorte e sulle eccentricità della
società moderna attraverso il personaggio di Prampilla.
** "Il mio forziere" di Salvatore Armando
Santoro **
Salvatore Armando Santoro, con la sua abilità sonora e l'uso elegante
delle parole, dipinge un ritratto poetico dell'anima umana attraverso il
simbolismo di un forziere che custodisce le esperienze, le emozioni e le
relazioni.
**Il Cuore come Forziere:**
L'autore personifica il cuore come un forziere, un contenitore prezioso in
cui sono conservate le cose più care. Questa metafora evoca un senso di
intimità e segretezza, sottolineando l'importanza e il carattere sacro
delle esperienze umane.
**Contrapposizione tra Donne Vere e Insincere:**
La poesia presenta una contrastante dualità nelle relazioni. Da un lato,
il forziere custodisce le donne amate e genuine, rappresentando la
bellezza e la sincerità delle relazioni. Dall'altro, vi sono le donne
insincere, che hanno causato lacrime e sono ora considerate inutili cere.
Questa dualità esplora la complessità delle emozioni umane e delle
relazioni.
**Candele Come Metafora del Tempo:**
Le candele usurate sono un potente simbolo del tempo che passa.
Inizialmente, hanno offerto una "luce splendente," ma con il tempo si sono
oscurate, sottolineando la transitorietà della vita e delle esperienze. La
metafora delle candele trasmette la fragilità e l'effimero delle cose che
riteniamo importanti.
**Riflessione sulla Natura Umana:**
La poesia riflette sulla complessità della natura umana, con le sue gioie
e le sue delusioni, la sua luce e la sua oscurità. Il ricordo delle
esperienze passate, sebbene alcune siano state dolorose, rimane prezioso e
fa parte della ricchezza dell'essere umano.
**Il Sonetto come Forma Classica:**
L'utilizzo del sonetto, una forma poetica classica, conferisce alla poesia
un tono tradizionale ed elegante. La struttura del sonetto con la sua
disposizione in quartine e terzine contribuisce all'armonia e alla
musicalità del testo.
In sintesi, "Il mio forziere" è una poesia che esplora la complessità
delle relazioni umane e le sfumature delle emozioni, utilizzando un
linguaggio lirico e una forma classica per catturare la bellezza e la
transitorietà della vita.
** "Tramonto di fuoco" di Fausto Beretta
**
Fausto Beretta, con "Tramonto di fuoco," offre una poesia intrisa di
emozioni, concentrata sulla bellezza suggestiva del tramonto e sulla
connessione tra il cielo e gli angeli.
**Immagini Incendiarie del Tramonto:**
L'autore utilizza immagini potenti per descrivere il tramonto, dipingendo
il cielo come un incendio di colori. Questo evoca una scena spettacolare e
coinvolgente, trasmettendo al lettore la maestosità della natura.
**Angeli e Affetti:**
La menzione degli angeli suggerisce una connessione tra il cielo e gli
affetti umani. L'idea che gli angeli vogliano condividere lo spettacolo
del tramonto sottolinea un desiderio di connessione tra il divino e
l'umano, creando una sensazione di condivisione tra due mondi.
**Sto Spettacolo di Struggente Bellezza:**
La definizione del tramonto come uno "spettacolo di struggente bellezza"
comunica un profondo coinvolgimento emotivo. L'aggettivo "struggente"
suggerisce una bellezza così intensa da provocare un senso di malinconia o
di commozione, enfatizzando l'impatto emotivo del momento.
**Linguaggio Semplice e Potente:**
La scelta di parole semplici, ma cariche di significato, contribuisce alla
forza della poesia. Il linguaggio diretto cattura l'essenza del tramonto e
delle emozioni associate ad esso senza fronzoli superflui.
**Breve e Intenso:**
La brevità della poesia accentua l'intensità del momento descritto. Ogni
parola è ponderata, contribuendo a creare un'immagine viva e vibrante del
tramonto e della sua influenza sugli affetti umani.
In sintesi, "Tramonto di fuoco" di Fausto Beretta è una poesia che celebra
la bellezza del tramonto, connettendo il cielo agli angeli e agli affetti
umani. L'uso di immagini vivide e di un linguaggio carico di significato
contribuisce a rendere la poesia un'esperienza coinvolgente e memorabile.
** "Le parole del 2023" di Sandra Greggio
**
Sandra Greggio, in "Le parole del 2023," crea una visione metaforica delle
parole che emergono e circolano nel corso dell'anno, riflettendo sulle
esperienze umane con un linguaggio vivace e allegorico.
**Metafora dell'Aria Fresca:**
L'autrice inizia descrivendo la sensazione di soffocamento del cuore e la
decisione di socchiudere la porta per far entrare un po' d'aria. Questo
atto diventa metaforico, simboleggiando il bisogno di nuove idee, pensieri
o prospettive per alleggerire le pesanti emozioni.
**Parole come Farfalle:**
La rappresentazione delle parole come farfalle è suggestiva. Esse
sfarfallano in allegri gruppetti, comunicando un senso di leggerezza e
movimento. Questo richiama l'effetto delle parole che circolano nelle
conversazioni e nelle relazioni umane.
**Contrapposizione tra Parole Liete e Tristi:**
La divisione delle parole in due categorie, liete e tristi, riflette la
varietà delle esperienze umane durante l'anno. Le parole ciarliere che
ricordano cose gioiose contrastano con quelle giustamente tristi e in
lacrime, creando un bilancio tra i momenti felici e quelli difficili.
**Correre al Riparo Dentro il Cuore:**
La fuga delle parole giustamente tristi dentro il cuore suggerisce una
sorta di rifugio interiore, un modo per affrontare le sfide e le
difficoltà. Questo riflette una capacità umana di proteggersi emotivamente
durante i momenti difficili.
**Speranza per il Nuovo Anno:**
La poesia termina con l'aspettativa positiva per l'anno nuovo, suggerendo
la speranza che le parole avranno un impatto positivo e che le previsioni
tristi possano essere superate.
In sintesi, "Le parole del 2023" di Sandra Greggio utilizza immagini
vivide e metafore per esplorare l'esperienza umana attraverso il filtro
delle parole, rivelando una gamma di emozioni e la speranza per un futuro
migliore.
La poesia "Poeti e poesie" di Alessio
Romanini si articola in diverse riflessioni. L'uso del
termine "esserino distratto" suggerisce una visione umile e forse
autodeprecante dell'autore riguardo alla propria produzione poetica.
L'idea di divertimento nella scrittura, ma con il riconoscimento di non
sapere scrivere, aggiunge un elemento di autoironia.
L'identità dell'autore sembra essere messa in discussione, rivelando un
senso di smarrimento e disillusione. La menzione di essere "gettato nel
vuoto" suggerisce una sorta di abbandono o perdita di senso. La domanda
"Cosa è rimasto di me stesso?" evidenzia il tema dell'identità smarrita.
La descrizione di sé come un "involucro fragile e silente" suggerisce una
percezione di vulnerabilità e incapacità di esprimere appieno il proprio
cuore. Infine, la conclusione "che al cuore più non mente" suggerisce una
sorta di separazione tra l'autore e il suo sentire profondo, forse
indicando un distacco emotivo o un'incapacità di connettersi appieno con
le emozioni.
La poesia "Un silenzio sui monti" di
Francesco Soldini offre una visione poetica della
bellezza della natura e la sua potenziale influenza positiva sulla vita
umana.
L'immagine di "poesia eterna" sui monti suggerisce un'atmosfera di quiete
e eternità, mentre il "cielo terso" con il "sorriso delle stelle" dipinge
un quadro di serenità e bellezza celestiale.
La poesia sembra trasmettere il messaggio che la comprensione della
bellezza intrinseca di ogni esistenza potrebbe porre fine a problemi umani
come le guerre e la fame. L'invito a "sapere l'importanza d'ogni
sopravvivenza" suggerisce una riflessione sulla preziosità di ogni forma
di vita.
La chiusa con l'invito ad "ascoltare il silenzio dei monti col cielo
stellato" accentua la potenza della natura nel comunicare un senso di pace
e saggezza, offrendo agli individui un modo di connettersi con il sublime
attraverso la contemplazione del creato.
La poesia di Jacqueline Miu, "laddove il
tempo non ha un paracadute" dipinge un quadro
metaforico e suggestivo che invita alla riflessione sulla fugacità del
tempo e sulla natura ciclica della vita.
L'espressione "laddove il tempo non ha un paracadute" suggerisce un luogo
senza freni temporali, e l'immagine delle "ronde di fulmini" crea
un'atmosfera di dinamismo e imprevedibilità. La metafora delle persone
"sopra sedie d’aria" evoca un senso di leggerezza e di essere trasportati
dalla corrente del tempo.
La menzione delle "foglie morte care all'autunno" collega il ciclo
naturale della vita al concetto di mostri generati dalla stessa stagione,
forse alludendo alle sfide e alle paure che accompagnano la vita. Il
contrasto tra l'immagine innocente del vento e il suo ruolo nel generare
mostri aggiunge complessità al significato.
La poesia si conclude con un'immagine di un mondo che si protegge dal
fragore del tuono, rafforzando il tema della fragilità e della necessità
di difendersi dai rumori minacciosi della vita. La traduzione in inglese
mantiene la forza delle immagini originali, consentendo una comprensione
profonda del testo poetico.
Nobilissimi poeti,
In questo sacro luogo della parola, ove l'arte
prende forma in versi e il cuore si svela, desidero porgervi un saluto che
risuoni attraverso le corde dell'infinito. La vostra presenza, in questa
danza di parole, arricchisce l'anima del mondo.
Con rime e metafore avete tessuto un arazzo di
emozioni, colorato il vuoto con la penna delle vostre anime. Ogni poesia,
una stella luminosa nel firmamento della nostra comprensione, un dono
prezioso alla danza eterna delle parole.
Vi ringrazio, o custodi della bellezza, per
aver condiviso i vostri tesori poetici. Che le vostre penne continuino a
danzare nell'aria leggera della creatività, ispirando chiunque incontri il
cammino delle vostre parole.
Con rispetto e ammirazione
e fraterno affetto
Vostro مبروك Ben Tartamo
27-28-29 Gennaio
Poesie pubblicate il 27-28-29 Gennaio 2024
**Presepe 2023**
(a Gerusalemme) di Fausto Beretta**
Nel palmo del nostro Fausto, risuona il titolo "Presepe 2023," un capolavoro
di poesia intriso della tragica realtà di Gerusalemme.
La metrica, con le sue strofe fluenti, è come il respiro accelerato di chi
attraversa un campo di rvv ovine, un ritmo che riflette il caos e la
sofferenza. Le rime, non convenzionali, danzano tra le parole come frammenti
di speranza sbriciolati, evocando un mondo sconvolto.
Le macerie di case, ospedali e scuole compongono un mosaico di disperazione,
un "Aiuto!" che urla dai detriti, creando un'immagine vivida di un luogo
tormentato.
Il Bambino, simbolo di innocenza, nasce tra le rovine, e i bambini che abitano
questo scenario apocalittico diventano emblemi di una generazione perduta. La
poesia svela un Natale distorto, dove le bombe sono doni avvelenati e la pace
è un lontano miraggio.
Il peso della tragedia si manifesta nell'uso dell'aggettivo "enorme" a
descrivere il prezzo pagato, mentre la parola "disumano" si insinua
nell'anima, rivelando la crudeltà inflitta in nome di una pace illusoria.
In questa sinfonia di parole, Beretta si fa cronista di un'umanità ferita,
intrecciando fili di denuncia e compassione. La sua poesia, un canto d'amore
per un mondo dilaniato, invoca la riflessione su quanto sia alto il costo
della guerra.
**Luce Bleu...** di Flora Fazzari**
In un breve componimento intriso di mistero, Flora Fazzari ci introduce al
suggestivo mondo della "Luce Bleu."
Il titolo stesso evoca un'atmosfera di eleganza, con la luce che assume una
sfumatura di blu, simbolo di profondità e serenità. L'uso del termine
francese "bleu" conferisce un tocco di raffinatezza, introducendo il lettore
in un regno di delicatezza cromatica.
Il colore smeraldo, descritto come una "luce bleu," si manifesta con
intensità e vitalità. Questa tonalità vibrante potrebbe simboleggiare la
vitalità della vita o forse l'emozione palpabile di un momento speciale.
Il tonfo annunciato crea suspense, come se qualcosa di significativo stesse
per accadere. La breve enunciazione di "è già qui" intensifica
l'immediatezza dell'evento, lasciando spazio all'interpretazione personale.
In poche parole, Flora Fazzari ci trasporta in un mondo di sensazioni e
colori, offrendo un assaggio di emozioni intrappolate nella luce bleu, una
poesia che svela la bellezza inattesa che può scaturire da un singolo
istante.
**E Poi Noi Sotto Sopra Fuori Dentro** di
Alessandra Piacentino**
In questa poesia di Alessandra Piacentino, l'arte della parola si trasforma
in un viaggio sensoriale, attraverso il fluire del tempo e l'esperienza
umana.
La successione di parole, "sotto sopra fuori dentro," crea un ritmo che
mimetizza il movimento caotico della vita. Il fuoco, inizialmente vinto, si
svela come una metafora del cammino percorso, una fiamma che, nonostante
tutto, continua a brillare nel nostro viaggio.
Il pescatore che risuona nell'alba mattutina diventa il narratore di una
storia che si svela tra il cielo e il mare. Le ombre delle corde secche di
sale e i piccoli pesci arsi aggiungono dettagli tangibili a un tableau
marino, mentre l'orologio dona "perdoni passeggeri," sottolineando la
transitorietà del tempo.
L'orchestra di silenzi ed illusioni crea una sinfonia emotiva, ma poi tutto
s'abbuia, il palcoscenico sfiorisce e la sera arriva con nuvole lampeggianti
e spuma di mare. Questo passaggio rappresenta il ciclo della vita, con la
luce che si dissolve nell'oscurità.
Il climax poetico emerge con la ripetizione di "noi sotto sopra fuori
dentro," evocando la complessità e la multidimensionalità della nostra
esistenza. Barche che si abbracciano, prive di identità, rivelano la
condivisione di un destino comune.
Alessandra Piacentino, con maestria, ci invita a riflettere sulla
complessità della vita e sulla sua bellezza intricata, offrendoci una danza
di parole che esplora la gamma completa delle emozioni umane.
**Rombo di Tuono - Gigi Riva** di Enrico
Tartagni**
Con maestria poetica, Enrico Tartagni intreccia parole per celebrare Gigi
Riva, trasformando il calcio in una danza epica di emozioni.
La metafora iniziale della "tua erba di Elia" evoca un prato sacro, e
l'attenzione alla sua cura da parte del custode suggerisce reverenza. Gigi
Riva emerge come un eroe che solleva il volo sopra il campo, sfiorando
l'infinito, correndo veloce come Achille, maestro di velocità e precisione.
La descrizione della sua abilità nel superare difese e scartare avversari è
una danza di destrezza calcistica, mentre il rombo di tuono simboleggia la
potenza della sua presenza nel tempio del gioco. L'invocazione degli spalti
diventa un inno al suo calcio di rigore infallibile.
Gigi Riva è dipinto come un guerriero onesto ed umile, invincibile ai duri
colpi dello scontro. La poesia si piega al suo valore umano, riconoscendo la
sua grandezza non solo come atleta, ma come uomo.
Il lamento finale, con la dichiarazione che non vi sarà mai più atleta come
Gigi Riva, sottolinea la sua unicità e la pietà di un addio. Enrico
Tartagni, con eloquenza, consegna un tributo appassionato a un'icona del
calcio e della vita.
**Nell'Attesa di una Goccia - Salvatore
Camonita**
Con lirismo struggente, Salvatore Camonita dipinge un quadro emotivo della
sua esperienza nell'attesa di un conforto che tarda ad arrivare.
La metafora della "goccia di gelida rugiada" evoca una freschezza
desiderata, ma l'aridità di questa età grigia, cupa e mesta suggerisce
un'attesa prolungata e delusa. La sua descrizione di sé come brace sotto
cenere offre un'immagine di vitalità sommessa, pronta a risvegliarsi.
La dualità di essere "ardente e vivida" nonostante la copertura di cenere
sottolinea la forza interna che persiste, anche quando l'esterno sembra
sterile. Camonita si identifica con il suo stato d'animo, vivendo nel
pensiero continuo di una goccia che tarda a cadere, simbolo di un amore
amaro che persiste nel tempo.
La poesia si svela come una meditazione sulla persistenza e la resistenza
emotiva di fronte a un amore difficile. Salvatore Camonita, con poesia,
cattura il tormento dell'attesa e l'ardente speranza che continua a pulsare
anche nelle circostanze più cupe.
**Spleen - Felice Serino**
In uno scenario intriso di malinconia, Felice Serino esplora il tema
dell'irrazionalità della vita e il tradimento inatteso dell'impulso vitale
in "Spleen."
La vita, rappresentata come un'entità irrazionale, tradisce in modi
imprevedibili, svelando un'angoscia sottolineata dall'impulso del sangue. La
metafora delle foglie macerate da Kronos, il dio del tempo, evoca un senso
di decadenza e giorni anodini che si srotolano vicino a ombre indelebili.
La figura della nube squarciata dal sogno offre un elemento di speranza e
incertezza. Il sogno, fatto carne, diventa una possibilità tangibile, seppur
incerta. La domanda "qualcosa può ancora accadere" sottolinea l'ambiguità e
la fragilità della speranza.
"Coordinate dell'anima" suggerisce una mappa interiore, forse indicando che
la poesia è una ricerca spirituale. Felice Serino, con una scrittura
incisiva, offre un'immersione nei recessi dell'animo umano, esplorando il
dolore e la speranza in un dialogo poetico con l'esistenza.
**Ora - Marco Cabassi**
In questa poesia di Marco Cabassi, l'essenza del momento si fonde con la
melodia del vento, creando un ritmo che danza attraverso le parole.
Il "cantare nel vento" diventa la voce dell'attimo presente, chiara e
dolente, predice il suo stesso esistere. La consapevolezza di questo canto
diventa un'epifania, un'armonia con il mondo circostante.
Il tempo, sfuggente e veloce, è descritto come un pugnale che percorre
strade e auto, a inseguire realtà materiali. La consapevolezza di questo
movimento impetuoso porta alla comprensione di dove il tempo fugge,
sottolineando la fugacità dell'esistenza.
Il distacco dalle umane parole e l'eco freddo ed artificiale suggeriscono
una disconnessione dalla superficialità della comunicazione contemporanea.
Gli "influencers" sono descritti come sirene di promesse e regole aliene,
offrendo una riflessione sulla manipolazione digitale della realtà.
Il ritorno al vento come metafora finale, che si perde nell'arida rete
dell'era digitale, sottolinea la lotta dell'individuo nel cercare
autenticità e connessione. La poesia si conclude con un'immagine potente
di riversarsi nell'immenso del tempo, una sorta di ritorno all'essenza, al
fluire inarrestabile dell'eterno presente.
** "Luna" di Cristiano Berni**
In questa lirica celestiale, Cristiano Berni intreccia una visione
dell'eterna complicità tra la Luna e l'umanità, un'analisi emozionale che
si dipana tra simbolismo lunare e la vulnerabilità umana.
**Metrica, Ritmica e Rime:**
Il poema adotta una struttura libera, una melodia ritmica sottolineata
dalle rime alternate. La cadenza libera, come il canto notturno, evoca
un'atmosfera di mistero e incanto. Le rime, dolcemente intrecciate, creano
un flusso armonioso, conferendo alla poesia una musicalità che rispecchia
la danza lunare.
**Denotativo:**
1. *Libertà Incarnata:* La Luna è personificata come "libertà incarnata,"
una forza sovrana che domina il cielo notturno.
2. *Chiarore Celestiale:* Il chiarore lunare è paragonato a un "bacio
celestiale," sottolineando la sua natura divina e affettuosa.
3. *Ombre Oblunghe:* Le ombre disegnate nella notte sono descritte come
"oblunghe e stanche," creando un'immagine di persistenza e fatica.
**Connotativo:**
1. *Inesorabile Regina della Notte:* L'attributo "inesorabile" conferisce
alla Luna un tono di potenza e autorità, rafforzando la sua dominazione
notturna.
2. *Dea Marina:* Il paragone con una "dea marina" sottolinea la sua grazia
e il controllo sulle maree, creando un'immagine di divinità lunare.
3. *Ululato del Lupo:* L'ululato del lupo e la risposta del vento evocano
un'atmosfera selvaggia, simboleggiano la connessione tra la natura e il
richiamo lunare.
**Introspettivo e Filologico:**
1. *L'uomo Fragile e Solitario:* L'osservazione dell'uomo "piccolo e solo"
suggerisce una riflessione sulla vulnerabilità umana di fronte
all'immensità celeste.
2. *Rinverdita:* L'uso del termine "Rinverdita" nel titolo potrebbe
indicare un rinnovato interesse per il simbolismo lunare, contribuendo a
rinverdire il significato della Luna nell'immaginario poetico.
In conclusione, Cristiano Berni, attraverso l'uso di linguaggio lirico e
simbolismo, plasma un'ode alla Luna che va oltre il mero astro notturno.
La sua analisi, ricca di connotazioni, invoca una profonda connessione tra
il cielo e l'animo umano, trasportando il lettore in un viaggio emotivo
tra sogni e riflessioni oscure.
**"Libero Finalmente" di Nino Silenzi**
In questa lirica di Nino Silenzi, intitolata "Libero Finalmente," emerge
un viaggio attraverso l'ignoto e l'affrancamento da legami terreni,
trasmettendo un sentimento di liberazione e accettazione dell'incognita.
**Metrica, Ritmica e Rime:**
Il poema segue una struttura ritmica fluida, con versi liberi che
fluttuano attraverso l'analisi delle stelle e la liberazione finale. La
mancanza di schemi rigidi riflette il senso di libertà e fluidità evocato
nel contenuto. L'assenza di rime regolari contribuisce a creare
un'atmosfera di spontaneità e libertà.
**Denotativo:**
1. *Vestirò di Luce:* L'atto di vestirsi di luce simboleggia una
metamorfosi, un passaggio verso una dimensione oltre l'oscurità.
2. *Nebbie dell'Incognito:* Le nebbie rappresentano l'ignoto, un pelago
fluttuante di brame e desideri disfatti, simbolizzando la complessità
della vita.
3. *Monte Sovrastante:* Il monte, simbolo di imponenza, suggerisce una
nuova prospettiva o un punto di vista elevato rispetto alle sfide della
vita.
**Connotativo:**
1. *Gioie Tradite, Illusioni Suadenti:* La gioia tradita e le illusioni
suadenti evocano un passato di delusioni e contrasti emotivi,
sottolineando la complessità dell'esistenza.
2. *Ignoto Monte Sovrastante:* L'ignoto monte rappresenta la possibilità
di nuove scoperte e sfide, offrendo una prospettiva di crescita e
consapevolezza.
**Introspettivo:**
1. *Libero Finalmente:* L'attesa della libertà suggerisce una liberazione
emotiva, un distacco da pesi passati e una nuova apertura all'ignoto.
2. *Volare Etereo:* L'immagine di volare etereo indica una connessione con
l'eternità, oltre le nuvole vaganti, simbolo di limiti terreni.
In conclusione, Nino Silenzi, attraverso l'uso di simbolismo e immagini
evocative, dipinge un ritratto di liberazione e accettazione. La lirica
riflette sulle esperienze della vita, esplorando la trasformazione
interiore e l'abbraccio del mistero, incarnando un viaggio spirituale tra
gioie e dolori.
**Nina Simone sta cantando" di Leontia Flynn**
In questa poesia di Leontia Flynn, il tema della solitudine è esplorato
attraverso l'analisi dei cambiamenti personali, delle relazioni e delle
sfide della vita quotidiana.
**Struttura e Ritmo:**
La struttura della poesia è caratterizzata da una disposizione libera dei
versi, accentuata dalla ripetizione della parola "solitudine," che
sottolinea il tema centrale. L'uso di enjambement crea una fluidità tra le
diverse sezioni del testo, riflettendo forse la complessità delle emozioni
dell'autore.
**Denotativo:**
1. *Panico e Gravi Disturbi:* La solitudine è descritta come una
condizione che porta a panico e disturbi, influenzando il mondo interiore
dell'individuo.
2. *Dare un Calcio a Scopi e Eventi Contingenti:* L'atto di rifiutare
scelte e avvenimenti contingenti della vita è evidenziato come una
ribellione contro la routine e le aspettative sociali.
3. *Seduta a Contemplare dall'Alto la Città:* L'immagine di osservare la
città dall'alto suggerisce una prospettiva distante e riflessiva sulla
propria vita e sul mondo.
**Connotativo:**
1. *Costruzioni di Questa Tua Individualità:* L'idea di costruire la
propria individualità suggerisce un processo attivo e consapevole, mentre
l'uso di "tua" sottolinea la soggettività del percorso individuale.
2. *Ford Cortina della Loro Madre:* La Ford Cortina diventa un simbolo di
un'epoca passata, forse un richiamo alla nostalgia e alla complessità
delle relazioni familiari.
3. *La Bambina, Mia Figlia:* L'immagine di una figlia che cresce e assume
la rabbia del padre riflette il ciclo della vita e l'interconnessione tra
le generazioni.
**Introspettivo:**
1. *La Rabbia del Padre:* L'emozione della rabbia viene associata al
processo di crescita e separazione, suggerendo una dinamica complessa tra
genitori e figli.
2. *Lasciar Andare i Giovani Edipici:* L'atto di lasciar andare i giovani,
simboleggiando il distacco dai legami familiari e l'indipendenza, è un
momento di crescita personale.
**Filologico:**
1. *Nina, Eunice:* L'uso di nomi personali aggiunge un tocco di
individualità e specificità alle figure menzionate, contribuendo a dare
vita alla narrazione.
In conclusione, Leontia Flynn esplora la solitudine in molteplici
sfaccettature, da quella personale a quella sociale. Attraverso l'analisi
della vita quotidiana, delle relazioni familiari e delle emozioni
personali, la poesia cattura la complessità della solitudine e delle
trasformazioni interiori. La ripetizione enfatica di "Nella mia
sol-it-uuuuudine" sottolinea la centralità di questo tema nel tessuto
emotivo della poesia.
**"La speranza è una piuma" di Franco
Fronzoli**
In questa poesia, Franco Fronzoli dipinge una visione delicata e profonda
della speranza attraverso la metafora della piuma. L'analisi si sviluppa
considerando diversi aspetti del testo.
**Metrica e Ritmo:**
La poesia segue una struttura libera, senza schemi metrici rigidi. Questa
scelta conferisce un senso di leggerezza, in armonia con il tema centrale
della piuma. L'uso di versi brevi crea un ritmo delicato, accompagnando il
volo della speranza.
**Denotativo:**
1. *Piuma che Volteggia:* La piuma è la metafora della speranza,
caratterizzata dalla sua leggerezza e capacità di muoversi nell'anima.
2. *Goccia di Pioggia e Onda del Mare:* L'immagine della speranza che si
scioglie nel tempo tra una goccia di pioggia e un'onda del mare suggerisce
una connessione con la natura e la ciclicità della vita.
**Connotativo:**
1. *Raggio di Sole:* La speranza è in cerca di un raggio di sole, simbolo
di luce e speranza di un futuro migliore.
2. *Migliore:* L'aspirazione a un futuro migliore sottolinea l'ottimismo e
la prospettiva positiva associata alla speranza.
**Simbolismo e Immagini:**
1. *Piuma:* La piuma simboleggia la fragilità e la leggerezza della
speranza, che può fluttuare nell'anima e sollevarsi anche nelle
circostanze più difficili.
2. *Raggio di Sole:* Questo simboleggia la realizzazione della speranza,
la luce che illumina il futuro e lo rende migliore.
**Introspezione e Profondità:**
1. *Melodie nel Silenzio:* L'ascolto di melodie nel silenzio suggerisce
un'esperienza interiore e la consapevolezza della speranza nell'eterno.
**Armonia con la Natura:**
1. *Goccia di Pioggia e Onda del Mare:* L'immagine della speranza che si
fonde con elementi naturali come la pioggia e il mare suggerisce
un'armonia tra l'esperienza umana e il ciclo naturale.
In conclusione, Franco Fronzoli offre un ritratto poetico e incantevole
della speranza, dipingendola come una piuma che danza attraverso la vita.
L'uso di immagini delicate e simboli naturali contribuisce a creare
un'atmosfera di leggerezza e ottimismo, trasmettendo il messaggio che,
nonostante le sfide, la speranza continua a volare e a cercare la luce del
futuro.
**"Un fatto, una poesia" di Armando
Bettozzi:**
La poesia "Un fatto, una poesia" di Armando Bettozzi offre un'affermazione
robusta e riflessiva su temi come il perdono, la moralità e la giustizia.
L'analisi sottolinea diversi aspetti chiave del testo.
**Struttura e Ritmo:**
La poesia segue una struttura libera, con versi di varie lunghezze. Questo
contribuisce a creare un ritmo fluido, adattandosi alla spontaneità del
linguaggio parlato e accentuando l'espressività del testo.
**Utilizzo del Dialetto:**
L'inclusione di espressioni dialettali conferisce autenticità alla voce
del poeta, creando una connessione più diretta con la sua esperienza
personale e il pubblico. L'uso del dialetto romano contribuisce alla resa
vivida del contesto culturale.
**Temi Principali:**
1. **Perdono e Giustizia:** La poesia esplora il concetto di perdono,
enfatizzando come il perdono eccessivo possa avere conseguenze negative.
Bettozzi suggerisce che un perdono esagerato può sfociare in una
situazione in cui il colpevole non subisce le giuste conseguenze delle
proprie azioni.
2. **Analisi della Società:** L'autore critica sottolinea la mancanza di
chiarezza nella società, in particolare riguardo alle questioni etiche e
morali. L'uso di esempi specifici, come l'episodio televisivo menzionato,
enfatizza le contraddizioni nella percezione pubblica di ciò che è giusto
e sbagliato.
3. **Dualità Morale:** La dualità tra perdono e giustizia, tra il sacro e
il profano, è esplorata attraverso l'uso di espressioni come "perdon-ismo
esaggerato" e "stàmo ar punto solito". Questa dualità riflette una
tensione tra gli ideali morali e la realtà della vita quotidiana.
**Uso dell'Ironia:**
Bettozzi utilizza l'ironia per sottolineare la complessità delle questioni
morali. Ad esempio, il verso "Magari - (ammette co disinvortura) - /
ciavrò - pure - er 'perdono-esaggerato'…" suggerisce una riflessione
scherzosa sul tema.
**Conclusioni:**
La poesia di Bettozzi presenta un commento vivace e critico sulla moralità
e il perdono nella società contemporanea. Attraverso l'uso del dialetto,
l'autenticità della voce del poeta risalta, e il testo diventa
un'esplorazione della complessità etica e delle sfide della vita
quotidiana.
**La citazione di Salvatore Armando
Santoro, "Si nota sempre l’ignoranza degli altri ma si ignora la nostra"**
evoca una profonda riflessione su diversi livelli:
**Aspetti Lirici e Poetici:**
1. **Contrapposizione:** L'opposizione tra "ignoranza degli altri" e
"ignora la nostra" crea un contrasto lirico, evidenziando la dualità di
percezione che spesso caratterizza le interazioni umane.
2. **Ritmica Dicotomia:** La struttura della frase riflette una sorta di
ritmica dicotomia, enfatizzando il senso di dualità nella consapevolezza
di sé e negli osservatori esterni.
**Aspetti Etici e Morali:**
1. **Autovalutazione:** La citazione suggerisce l'importanza
dell'autovalutazione etica, invitando a considerare la nostra ignoranza
prima di giudicare gli altri.
2. **Empatia:** C'è un richiamo all'empatia, incoraggiando a comprendere
che ognuno, compreso noi stessi, può essere ignorante in modi diversi.
**Aspetti Filosofici:**
1. **Conoscenza di Sé:** L'invito implicito è a esplorare la conoscenza di
sé, riconoscendo che il percorso verso la saggezza inizia con la
consapevolezza delle nostre limitazioni e ignoranze.
2. **Critica Sociale:** La citazione potrebbe anche avere una dimensione
critica sulla tendenza umana a focalizzarsi sugli errori degli altri
anziché affrontare le proprie mancanze.
**Aspetti Introspettivi:**
1. **Riflessione Personale:** Invita a una riflessione interna, chiedendo
di guardare dentro di sé prima di criticare gli altri.
2. **Sincerità:** Sottolinea l'importanza della sincerità con se stessi,
accettando e affrontando la propria ignoranza con umiltà.
In sintesi, questa citazione di Santoro non solo offre uno spunto di
autovalutazione, ma suggerisce anche un approccio etico e morale alla
comprensione di sé e degli altri. La sua formulazione lirica amplifica la
profondità del messaggio, invitando chi legge a esplorare il proprio io
con occhi critici e compassione.
**"Ali di Fuoco" di Jacqueline Miu:**
La poesia "Ali di Fuoco" di Jacqueline Miu presenta una fusione di
immagini poetiche e un'esplorazione di emozioni connesse all'autunno, alla
natura e alla distanza emotiva. Ecco un'analisi dei suoi elementi chiave:
**Immagini Poetiche:**
1. **"autunno in carrozza di foglie":** Un'iniziale immagine vivida che
personifica l'autunno come una carrozza di foglie, creando un'atmosfera di
transizione e cambiamento.
2. **"pancia piena di piogge":** Una personificazione intrigante che evoca
l'immagine di un'autunno nutrito dalle piogge, sottolineando la ricchezza
e la vitalità.
**Simbolismo delle Ali:**
1. **"ali di fuoco":** L'immagine delle ali di fuoco suggerisce una
passione intensa o un desiderio ardente. Le ali rappresentano la libertà,
mentre il fuoco può simboleggiare la forza emotiva.
2. **"devorare la libertà degli stormi":** Questa immagine potrebbe
riflettere il desiderio di preservare la libertà e l'autenticità in mezzo
al cambiamento.
**Espressione della Distanza Emotiva:**
1. **"tremare ai tuoi piedi - in silenzio":** L'immagine di tremare ai
piedi evoca una sensazione di vulnerabilità e desiderio. Il silenzio
suggerisce la mancanza di comunicazione o comprensione.
2. **"dolore della tua distanza dai miei sogni":** La distanza non è solo
fisica ma anche emotiva, creando una barriera tra il poeta e i propri
sogni.
**Rispecchiamento tra Immagini in Italiano e Inglese:**
1. L'uso di "ali di fuoco" in italiano e "wings of fire" in inglese crea
un effetto speculare, enfatizzando l'importanza del simbolismo e la forza
emotiva associata.
**Armonia tra Natura e Emozione:**
1. La combinazione di immagini naturali, come l'autunno e le foglie, con
emozioni profonde suggerisce una connessione intrinseca tra la natura e il
mondo emotivo dell'individuo.
**Conclusioni:**
"Ali di Fuoco" offre un viaggio poetico attraverso immagini evocative,
esplorando il desiderio, la passione e la lotta emotiva. L'uso di simboli
e la descrizione vivida contribuiscono a creare un'atmosfera ricca di
significati e sensazioni, rendendo la poesia un'esperienza emotiva e
riflessiva.
**"Futuro" di Sandra Greggio:**
La poesia "Futuro" di Sandra Greggio è un inno alla rinascita, alla
speranza e alla luce dopo periodi di oscurità. Ecco un'analisi dei suoi
elementi chiave:
**Metafora della Mente:**
1. **"Respira di nuovo la mia mente":** L'apertura della poesia
personifica la mente come un essere che respira, suggerendo una sorta di
rinascita o rinnovamento interiore.
**Immagini di Oscurità e Luce:**
1. **"fitte ragnatele ingombra":** L'immagine delle fitte ragnatele
suggerisce un periodo di confusione o blocco mentale.
2. **"spiraglio" e "flebile luce":** L'apparizione dello spiraglio e della
luce rappresenta il ritorno della speranza e la fine dell'oscurità.
**Confronto con la Natura:**
1. **"Qual raggio di sole / Dopo giorni e giorni di pioggia":** L'uso di
elementi naturali, come il raggio di sole dopo la pioggia, crea
un'immagine di rinascita e freschezza.
**Metafora dell'Anima:**
1. **"Illuminando l'anima":** L'illuminazione dell'anima suggerisce una
trasformazione interiore e la riscoperta di aspetti luminosi della propria
essenza.
**Simbolo dell'Arcobaleno:**
1. **"Nell'arcobaleno":** L'arcobaleno simboleggia speranza, rinascita e
la bellezza che segue la tempesta. Il suo apparire negli occhi speranzosi
evoca un senso di meraviglia e rinnovamento.
**Ripresa della Parola "Futuro":**
1. **"Una parola un tempo assai cara: FUTURO":** La ripresa della parola
"Futuro" sottolinea il tema centrale della poesia, rappresentando la
possibilità di un nuovo inizio e la prospettiva di un futuro migliore.
**Conclusioni:**
"Futuro" di Sandra Greggio è un poema che celebra la resilienza e la
capacità di trovare la luce anche nelle situazioni più oscure. Le metafore
naturali, l'uso delle immagini di luce e oscurità, insieme alla ripresa
della parola "Futuro", contribuiscono a creare una narrazione poetica
potente sulla speranza e sulla forza interiore.
**"Capo Gallo" di Piero Colonna Romano:**.
La poesia "Capo Gallo" di Piero Colonna Romano esplora l'atmosfera di
questa località vicina a Palermo, offrendo una visione pacifica e
incantata del mare e del cielo. Ecco un'analisi dei suoi elementi chiave:
**Descrizione della Scena Naturale:**
1. **"Brilla qui il cielo ed è quieto il mare":** L'immagine di un cielo
luminoso e di un mare calmo crea un'atmosfera serena e tranquilla fin
dall'inizio.
2. **"l'acqua riflette monti rossi e spogli":** L'uso del colore rosso e
la descrizione di monti spogli contribuiscono a dipingere un quadro
vividamente suggestivo.
**Richiamo alla Tranquillità:**
1. **"In quel silenzio io vorrei restare":** L'invito a rimanere in quel
silenzio suggerisce un desiderio di pace e contemplazione, creando
un'atmosfera meditativa.
**Sensazioni Legate al Mare:**
1. **"Se guardi l'acqua al vento vele sciogli":** L'immagine delle vele
che si sciolgono al vento potrebbe simboleggiare la liberazione dei sogni
e delle aspirazioni, suggerendo un senso di libertà.
**Sogno e Incanto:**
1. **"Lo sguardo affonda dove si confonde / del mar la linea con il cielo
intero":** Queste immagini enfatizzano la fusione tra il mare e il cielo,
creando un senso di continuità e unione con la natura.
2. **"sospeso è il tempo e nulla pare vero":** L'idea di un tempo sospeso
suggerisce un'esperienza fuori dal normale, quasi magica.
**Conclusioni:**
"Capo Gallo" è una poesia che cattura la bellezza e la tranquillità di un
luogo costiero. La descrizione dettagliata degli elementi naturali,
insieme al richiamo alla pace e alla sospensione del tempo, trasmette una
sensazione di incanto e riflessione. La scelta delle parole di Colonna
Romano crea un'atmosfera che invita il lettore a immergersi nella serenità
di Capo Gallo.
**Analisi di "Peregrino di Vita" di Alessio
Romanini:**
La poesia "Peregrino di Vita" di Alessio Romanini esplora il tema della
vita come un pellegrinaggio, intessuto di sensazioni contrastanti e
immagini evocative. Ecco un'analisi di alcuni elementi chiave:
**Immagini Sensoriali:**
1. **"Un lene zefiro l'effluvio dolce / di gelsomino nell'aere porta":**
L'immagine del dolce profumo di gelsomino portato dal leggero vento
(zefiro) crea un'atmosfera di delicatezza e suggestione.
2. **"Respirare profondamente questo / melato amaro":** L'uso
dell'espressione "melato amaro" conferisce al profumo una dualità,
suggerendo che anche le esperienze piacevoli possono contenere elementi
amari.
**Rappresentazione della Solitudine:**
1. **"Solitudine che carezza il viso / arrossato dal tepore del sole":**
L'immagine di una solitudine che carezza il viso accentua la connessione
tra l'individuo e l'ambiente circostante, mentre il tepore del sole evoca
una sensazione di calore e comfort.
**Cinguettio e Melanconia:**
1. **"Echeggia il cinguettare, melodia / del dì, sentire la malinconia /
di questo peregrinare la vita":** Il cinguettio degli uccelli viene
descritto come una melodia, ma la malinconia suggerisce una profondità
emotiva. Il peregrinare della vita è associato a sentimenti contrastanti.
**Riflessione sulla Vita Come Pellegrinaggio:**
1. **"di questo peregrinare la vita":** La parola "peregrinare" suggerisce
un viaggio o una ricerca, evocando l'idea che la vita sia un cammino con
tappe significative.
**Conclusioni:**
"Peregrino di Vita" è una poesia che offre un'esperienza sensoriale ricca
e riflessiva. La fusione di immagini olfattive, visive e uditive crea un
ritratto vivido dell'esperienza umana, con l'elemento della solitudine e
della malinconia che aggiunge profondità emotiva. La vita, vista come un
pellegrinaggio, viene esplorata attraverso sensazioni e emozioni che
conferiscono alla poesia un tono contemplativo e suggestivo.
Carissimi fratelli e sorelle di
penna e di piume, contemplando e analizzando le vostre poesie
riscopro ogni volta sensazioni ed emozioni che mi confermano quel
sentimento positivo racchiuso nell'aforisma : "La Bellezza salverà il
mondo...".
Non è solo questione di semplice
Empatia, ma amore per la Verità.
Ben Tartamo
24-25-26 Gennaio
Gentilissimo Ben
Ti ringrazio per la risposta.
Tutt’altro che tediarmi, hai un'ottima
Capacità espressiva e di interpretazione.
Un abbraccio.
Alessio Romanini
Poesie del 24-25-26 gennaio 2024
* Il sonetto "Dietro
la porta" di Salvatore Armando Santoro *
avvolto in uno stile malinconico e nostalgico, pone
l'accento sull'isolamento emotivo di un uomo immerso nei meandri del passato. Le
rime precise e il ritmo fluido, tipici di uno stile classico, contribuiscono a
creare un'atmosfera di struggente introspezione.
Lo sguardo sociopsicologico si focalizza sul protagonista,
un individuo solo che riflette sui giorni trascorsi, abitato da ricordi spesso
"uggiosi e disperati". La chiusura della porta diviene una metafora tangibile
dell'isolamento, mentre il lucernaio, privo di chiarore, sottolinea la mancanza
di illuminazione nella sua esistenza.
Le rime abilmente intrecciate delineano il grigiore delle
giornate vissute nel passato, con la protagonista che rievoca dì passati
indifferentemente cassati. La semina di rancore nell'animo si insinua come una
nota costante, alimentando la malinconia che permea l'intero componimento.
La voce che chiama alla porta, accorata e forse speranzosa,
aggiunge uno strato psicologico, sottolineando il desiderio di connessione
umana. Tuttavia, il vento che confonde questa voce con colei che ama accentua il
tema dell'illusione, suggerendo che la speranza potrebbe essere solo un soffio
fugace.
In definitiva, il sonetto si rivela una profonda
esplorazione delle dinamiche psicologiche di un individuo solitario, arricchita
dall'uso attento delle rime e dalla maestria stilistica di Santoro nel catturare
le sfumature dell'animo umano.
* Il testo di Fausto
Beretta Nuova generazione? *
riflette in modo acuto e critico sulla nuova generazione,
dipingendo un quadro di individui immersi nelle proprie sfere digitali, isolati
e in cerca di riconoscimento attraverso la virtualità.
L'uso di frasi brevi e incisive, unito alla
rappresentazione di ognuno "col mondo suo incollato agli occhi", sottolinea
l'isolamento e la dipendenza dalla tecnologia. La comunicazione tra di loro
sembra estranea, sottolineando la distanza emotiva.
La ricerca di sorrisi e l'immortalarsi con selfie
evidenziano la fame di approvazione e la costruzione di un'identità basata su
standard superficiali. La menzione di "followers" e il bullismo virtuale
rivelano una ricerca spasmodica di validazione, anche a scapito della creatività
e autenticità.
La critica si estende anche all'assenza di connessioni
reali, trascurando affetti e emozioni autentiche. Il gioco del "più scemo" e la
coltivazione della violenza suggeriscono una perdita di valori fondamentali,
mentre l'apatia verso la bellezza della giovinezza indica una generazione che si
perde in paradisi artificiali, accontentandosi di una vuota superficialità.
Il testo di Beretta offre uno sguardo penetrante sulle
dinamiche sociali contemporanee, invitando alla riflessione sulla direzione che
la società sta prendendo, dominata da una connettività virtuale che può
distorcere la percezione di realtà e valore.
* Le parole di Flora
Fazzari con la sua "Angeli..." *
dipingono un ritratto poetico di angeli, catturando varie
sfaccettature delle loro emozioni e ruoli. La descrizione degli angeli
incatenati, arrabbiati e distesi evoca un senso di oppressione e tumulto
interiore, mentre quelli nel cielo che volano veloci rappresentano una
dinamicità e una libertà contrastanti.
Gli angeli sommessi in attesa del tempo sottolineano la
paziente esistenza di queste entità celesti, vibranti e in contatto con un mondo
diverso attraverso il tocco delle vele. L'immagine degli angeli tristi, avvolti
nei veli e scrutanti l'ambiente circostante, crea un'atmosfera malinconica e
contemplativa.
L'uso di immagini forti e evocative, come il volare veloce
nel cielo e il toccare delle vele, contribuisce a creare una dimensione poetica
che invita il lettore a immergersi nei sentimenti degli angeli. La poesia di
Flora Fazzari cattura la complessità emotiva di queste figure angeliche,
offrendo uno sguardo suggestivo sulla loro esistenza.
* Il testo di
Piacentino Alessandra "L’ultimo ballo come giravolta di nuvole e colori" *
evoca una potente narrazione di lotta e rinascita
attraverso il simbolismo del ballo, dei colori e delle nuvole. L'immagine
dell'ultimo ballo come giravolta di nuvole e colori suggerisce un'esperienza
carica di emozioni e significati.
La protagonista cerca di ballare ancora, quasi come un atto
di resistenza. Le ossa e la pelle diventano il palcoscenico di questa danza,
mentre i sbuffi di fiori con colori e profumi rappresentano la rinascita e la
bellezza che emergono dalla sofferenza.
Il richiamo al vecchio calore come ricordo ed emozione
suggerisce una nostalgia per ciò che è stato, mentre il desiderio di essere
libera da sbadigli e pregiudizi riflette la ricerca di autonomia e autenticità.
La ferita, il molesto dell'anima e il rifugiarsi nella bugia sono rivelatori
delle battaglie interiori e delle difficoltà affrontate.
Il testo trasmette anche un forte senso di resilienza nel
ritornare sempre a se stessi, nel ballare da soli nonostante le avversità.
Tuttavia, il dubbio sulla credibilità di questa rinascita aggiunge un'ulteriore
profondità, suggerendo una sfida continua con la propria percezione e autostima.
Il dialogo con il tempo svanito, la menzione di un "te" che
si protrae lungo una vita e la frase "Continuando. Ancora un poco." evidenziano
la persistenza attraverso il tempo e la determinazione a andare avanti,
nonostante le difficoltà.
In sintesi, il testo di Piacentino Alessandra racconta una
storia di forza, resilienza e ricerca di autenticità, intrecciando poesia e
simbolismo in un modo che invita il lettore a riflettere sulla propria
esperienza e speranza.
* Il testo di Enrico
Tartagni Tratteggio chiaroscuro" *
offre uno sguardo enigmatico e carico di simbolismo,
intrecciando temi come mente, cuore, paure e talismani in un mondo sfumato e
incomprensibile.
La menzione della sfera spenta intorno, insieme alle parole
"Coscienza imprime al nulla" suggerisce un senso di desolazione e illusione. La
figura delle farfalle dorate velenose, pungenti con i pistilli di defunti fiori,
crea un'immagine potente di bellezza pericolosa e decadente.
La riferimento alle dune d'oltremondo già visto al cine
aggiunge un elemento di surrealtà, suggerendo una visione che va oltre la realtà
tangibile. La richiesta di una mano gentile nella confusione del luogo e il
successivo smarrimento del narratore contribuiscono a un senso di
disorientamento e perdita.
Il delirare che si affoga, insieme alla prospettiva di un
"magico momento ancor più in là dell'elemento", suggerisce un viaggio interiore
o una trasformazione che va oltre la comprensione ordinaria.
La dichiarazione "Sono un soldato / Non sparo a dio ed agli
dei / o a Gesù" aggiunge un elemento di ribellione o rifiuto, creando un
contrasto intrigante con le tematiche spirituali e surreali presenti nel resto
del testo.
Complessivamente, il testo di Tartagni si rivela complesso
e suggestivo, sfidando il lettore a interpretare le molteplici strati di
significato nascosti dietro le parole intrise di mistero.
* "L'isola che non
c'è" di Santi Cardella *
è un incanto lirico che esplora la dualità tra sogno e
realtà, felicità e tristezza, intrecciando abilmente elementi sociopsicologici.
L'uso di parole come "turbato", "stranito", e "grido di
dolore" nella descrizione di un sogno interrotto crea un'atmosfera di
inquietudine e contrasto. La melodia di un concerto che si trasforma in un
lamento sottolinea la fragilità delle esperienze oniriche.
La narrazione prosegue con l'osservazione di nuvole in
cielo, una rappresentazione della fantasia, interrotta da un fastidio concreto
che riporta il sognatore alla terra, "carente di poesia". Questo contrasto tra
la bellezza idealizzata e la realtà aspra aggiunge un elemento di complessità
emotiva.
La domanda retorica sul perché le ore felici siano così
brevi e lo spazio aperto così stretto esprime una profonda riflessione sulla
natura effimera della gioia e sulla limitazione dell'esperienza umana. La
domanda a chi giova il crudele fine del gioco della vita aggiunge uno strato di
critica e ambiguità.
La riflessione sulla mente umana che contiene "un tarlo" e
che cerca di sfuggire al dolore costruendo nuove piste verso l'isola che non c'è
è un poderoso richiamo sociopsicologico. Questa immagine evoca il desiderio
umano intrinseco di cercare la felicità, anche quando sembra inafferrabile.
Complessivamente, la poesia di Cardella si distingue per la
sua profondità lirica, analisi dettagliata della dualità umana, e la capacità di
suscitare emozioni complesse attraverso l'uso di immagini suggestive e concetti
filosofici.
* Laura Lapietra,
attraverso la sua poesia "Anziani" *
celebra con eloquenza la forza e la saggezza degli anziani,
esplorando l'effetto dell'età sulla loro volontà e resilienza.
L'immagine di un'età che non diminuisce la forza di
volontà, ma la rende ancora più ardente e tenace, suggerisce un invecchiamento
non come declino, bensì come un periodo di maturazione e consolidamento di forze
interiori. L'elemento chiave qui è l'amore, un nutrimento che amplifica la
determinazione degli anziani.
Le rughe, descritte come testimonianze di resilienza,
diventano un simbolo potente di esperienze vissute e di una vita piena di
traguardi. Le stagioni della vita sono rappresentate come intervalli, incisi
sulla pelle, trascrivendo memorie indelebili che parlano di saggezza e crescita.
La poesia esalta la capacità degli anziani di comunicare
attraverso le loro vicissitudini, trasformando le rughe in un linguaggio
universale. Il richiamo a chi saprà ascoltare suggerisce l'importanza di
riconoscere e apprezzare le ricche esperienze che gli anziani portano con sé.
La fusione di "linguaggio universale" con l'idea di unire
l'età saggia e florida, insieme agli anni maturi di chi continua a volare alto,
crea un quadro potente di vitalità e perseveranza negli anni d'oro. La menzione
del "gabbiano in animo" è particolarmente suggestiva, simboleggiando la libertà
e la ricerca di nuove vette anche nella vecchiaia.
In sintesi, la poesia di Laura Lapietra celebra la bellezza
dell'invecchiare con grazia e dignità, trasmettendo un messaggio di
apprezzamento e rispetto per la ricchezza che gli anziani portano nella trama
della vita.
* Il poema di
Salvatore Camonita
"Ratto, rozzo e
velenoso dardo" *
dipinge un quadro vivido e avvincente attraverso la sua
scelta di parole e immagini forti. L'uso di espressioni come "ratto, rozzo e
velenoso dardo" crea un'atmosfera di tradimento e aggressione, mettendo in luce
la malvagità dell'azione descritta.
La descrizione della serpe come "viscida" e dell'essere che
la lancia come "codardo" intensifica la ripugnanza e la mancanza di coraggio in
questa azione sleale. L'immagine della terra che continua a orbitare e il sole
che gira senza pietà enfatizzano l'insensibilità del tempo davanti a eventi così
nefasti.
La notte montana dipinta come "buia", con il cielo "grigio,
cupo e fosco", crea un'atmosfera tetra e malinconica. L'elenco di predatori come
iena, coiote e lupa contribuisce a rafforzare l'aura selvaggia e inospitale
dell'ambiente circostante.
La definizione dell'anima maligna come "frutto di amore
falso e losco" offre uno sguardo alla radice di questa malevolenza, suggerendo
un tradimento profondo e un amore distorto. L'immagine cangiante come "fata
morgana" aggiunge un elemento di illusione e inganno, sottolineando la
complessità e la sfumatura della situazione descritta.
In definitiva, il poema di Camonita si distingue per la sua
capacità di trasmettere intensità emotiva attraverso immagini vivide e parole
incisive, portando il lettore in un viaggio oscuro e suggestivo attraverso
l'ingiustizia e la malvagità.
* La poesia di
Felice Serino " Poesia è negli occhi" *
dipinge con maestria un ritratto connotativo e denotativo,
catturando la bellezza in ogni dettaglio della vita quotidiana.
L'uso delle parole "negli occhi profondi di una donna" apre
la poesia con un'immagine intensa e intima, trasmettendo un senso di profondità
emotiva. La menzione della "leggerezza della piccola danza del passero sul
davanzale" aggiunge un tocco di grazia e delicatezza, enfatizzando la poesia
intrinseca nella natura.
La fogliolina che spunta dalla terra è un simbolo di
rinascita e crescita, trasmettendo un senso di meraviglia davanti alla vita che
si rinnova. L'immagine del neonato attaccato al seno o l'attesa della mamma
sull'uscio evocano momenti di intimità e connessione profonda, arricchiti dalla
tensione dell'attesa
Il "interrogativo nello sguardo di meraviglia del bambino"
trasmette l'innocenza e la meraviglia che spesso si perdono con l'età. La poesia
è descritta come "chiedere scusa", suggerendo un atto di umiltà e
riconciliazione, e l'abbraccio sospeso nell'immobile luce aggiunge un tocco di
ineffabile bellezza e intimità.
L'insieme di immagini forti e dettagli evocativi
contribuisce a creare un mosaico vibrante di emozioni e esperienze umane. La
poesia di Serino si rivela un inno alla vita quotidiana, catturando la sua
essenza e trasformando momenti semplici in opere d'arte lirica.
* Franco Fronzoli,
con "Fammi entrare nel
tuo silenzio" *
con poche e intense parole, crea una richiesta poetica che
invita a condividere spazi profondi e intimi.
L'invito a "entrare nel tuo silenzio" evoca un desiderio di
connessione profonda e di comprensione reciproca. La metafora di "un angolo del
tuo cuore" suggerisce un desiderio di affetto e di accesso ai sentimenti più
intimi.
La richiesta di "un sorriso uno solo" trasmette la
semplicità e la preziosità di un gesto che può illuminare un momento. L'invito a
lasciare che la lacrima si asciughi suggerisce un desiderio di conforto e di
condivisione delle emozioni.
Il desiderio di riposare nei pensieri dell'altro indica una
volontà di essere presenti nella sfera mentale e spirituale della persona amata.
La richiesta di "un sogno un desiderio" e di "una parola una sola" esprime un
desiderio di intimità e condivisione di pensieri profondi.
Infine, l'affermazione "ti amo" chiude il testo con
un'espressione di amore sincero e senza riserve, completando l'atmosfera di
intimità e vicinanza.
Complessivamente, Fronzoli crea un piccolo capolavoro di
poesia che esprime desideri e sentimenti in modo delicato e coinvolgente.
* Armando Bettozzi
con "Ho visto Lara" *
crea un dipinto poetico attraverso l'uso di immagini vivide
e sensuali.
La descrizione delle "vermiglie rose" che fanno da tappeto
crea un'atmosfera di lusso e bellezza, e la guida verso un'ombra messa a fuoco
aggiunge un elemento di mistero e suggestione. Il sussulto anticipa l'entrata in
scena di Lara, creando suspense.
L'atto di scrivere una poesia per Lara suggerisce
un'affettuosa dedica e l'uso della rosa come dono aggiunge un tocco romantico e
delicato. La rosa tremante trasmette una sensazione di emozione e timidezza.
La menzione dei capelli biondi di Lara, già disciolti,
evoca un'immagine di bellezza naturale e femminilità. L'idea della primavera
come alcova suggerisce un contesto di rigenerazione e amore.
Complessivamente, Bettozzi coniuga abilmente immagini
floreali e suggestioni romantiche per creare un'atmosfera di poesia e desiderio,
accrescendo il fascino della figura di Lara.
* Alessio Romanini
con la sua "Spumeggiante schiuma" *
crea un affresco emozionale attraverso le sue parole,
trasmettendo un'intima connessione con il mare e riflettendo sulla vita e
sull'esistenza.
La prima strofa dipinge la solitudine presente sulla riva
del mare, creando un'atmosfera di contemplazione e introspezione. Il mare, con
la sua vastità, diventa lo specchio del presente solitario del poeta.
La seconda strofa esprime l'incapacità di immaginare il
futuro mentre ci si trova sulla riva del mare. Questa mancanza di prospettiva
riflette una sorta di smarrimento o incertezza di fronte alle incognite che la
vita può riservare.
La poesia prende una svolta notevole nella strofa 10, dove
il poeta si avventura oltre l'ordinario e si unisce al mare. L'atto di immergere
la pelle nelle onde diventa un simbolo di rinnovamento e consapevolezza della
propria vita, con la constatazione di essere vivo.
Nella strofa 11, il poeta si presenta come "Poeta Eretico",
evidenziando la sua scelta di andare controcorrente, di scegliere la vita con
gli occhi aperti sulla realtà. L'immersione della solitudine nel "tuo sale"
(riferito al mare) rappresenta un modo di affrontare la vita, accettando la
solitudine e le sfide che essa può portare.
Complessivamente, la poesia di Romanini si distingue per la
sua sincerità e la capacità di catturare le sfumature emotive legate alla vita,
alla solitudine e alla scelta di vivere in modo autentico.
* La poesia di
Jacqueline Miu, intitolata "Ameo" *
è un'ode sensuale e profonda che esplora la connessione tra
passione e pace. Il titolo stesso, "Ameo", potrebbe essere una combinazione di
"anima" e "emozione", suggerendo una fusione di esperienze emotive profonde. La
poetessa personifica questa forza, attribuendole il potere di sciogliere l'anima
ogni notte e di conoscere gli appetiti più intimi. La richiesta di trovare un
"robusto stoppino" durante il rituale del piacere indica un desiderio di
continuità e stabilità in mezzo alla passione ardente. L'uso di immagini come il
fuoco e la pioggia crea una tensione poetica, cercando pace in mezzo all'ardore
dell'esperienza sensuale. La scelta di esprimere la seconda parte della poesia
in inglese aggiunge un tocco di universalità e riflessione sulla dualità della
passione. In definitiva, "Ameo" si manifesta come un'ode alla fusione di
desiderio e tranquillità, esplorando la complessità delle emozioni e della
ricerca di equilibrio nell'intimità appassionata.
* Sandra Greggio crea
una poesia evocativa intitolata "Danza d'amore"*, utilizzando
l'immagine del mare e delle onde per dipingere una scena di bellezza eterna e
amore infinito.
La personificazione del mare come "maestoso solenne eterno"
suggerisce una presenza divina e duratura. La sua dualità, manifestata come
pazienza e calma, si sposa con l'immagine delle onde, descritte come ballerine
schiumose. Questa personificazione dà vita a una danza d'amore tra il mare e le
onde.
Le onde vengono dipinte con varie sfumature, da "lente" a
tal punto da sembrare ferme, a "audaci e seducenti" con vesti adornate di
bianchi pizzi. La danza è descritta come un gioco proibito, un perpetuo flirt
tra il mare e le sue ballerine. L'uso di immagini come "baciano la riva"
accentua l'interazione passionale tra le onde e la terra.
L'essenza dell'amore eterno e infinito emerge chiaramente
quando le onde sono consapevoli che il loro amante, il mare, non le tradirà mai.
L'uso di termini come "eterno", "infinito" e "unico" conferisce una dimensione
romantica e trascendente a questa danza d'amore senza tempo.
In conclusione, la poesia di Sandra Greggio celebra la
bellezza e la continuità dell'amore, incanalando l'energia del mare e delle onde
in una danza eterna e appassionata.
* La poesia di Carlo
Chionne "Hamas, il prossimo tuo
…" *
manifesta un linguaggio vigoroso e polarizzante,
amalgamando il nome "Hamas" a concetti di distruzione e annientamento
parafrasando sulla parola evangelica "Ama il prossimo tuo come te stesso".
L'autore sembra comunicare un punto di vista critico, dipingendo immagini di
violenza indistinta, colpendo donne e bambini senza esitazione.
In questo scenario, le parole scelte evocano una forte
carica emotiva, rafforzando l'impatto delle immagini descritte. Tuttavia, è
importante notare che il linguaggio poetico può essere soggetto a
interpretazioni diverse, e la natura polarizzante di questo testo potrebbe
generare riflessioni profonde e intense ovvero non condivise per mera
partigianeria, dimentichi che, la guerra è follia di morte e distruzione,
chiunque ne sia l'artefice, qualunque fine abbia.
* Nella tessitura
della sua poesia "Per non dimenticare l'orrore della guerra" Antonia
Scaligine. *
traccia un affresco di dolore e memoria intitolato "Per non
dimenticare l'orrore della guerra". Rivolgendosi ai bambini con un'intensità
vibrante, ella svela una storia che non si cela dietro lieti fini, ma attinge
dalla crudele realtà della storia.
Sin dalle prime parole, emerge la dichiarazione carica di
peso: "Per non dimenticare l'orrore della guerra". L'autrice evoca Auschwitz,
grido straziante di un passato tormentato, legato al tiranno pazzo, Hitler, e
alla violenza di un "dio politico" che ha infiammato roghi di carne umana.
Scaligine non tralascia la contemporaneità, affrontando
conflitti nel Medio Oriente, illuminando la continuità tragica della violenza.
La sua poesia diventa un'ode alla memoria, un'invocazione a conservare viva la
storia di Auschwitz nonostante fatica e dolore, richiamando l'attenzione sui
conflitti attuali.
L'invito a "lucidare ogni giorno" la memoria e a
"rivendicarla nelle pagine di storia" si colora di una profonda consapevolezza
del potere che la memoria detiene. La poetessa abbraccia con passione il compito
di proteggere il ricordo delle vite spezzate.
Il ritorno alla voce dei bambini nel finale è toccante,
quando Scaligine implora di "cessare il fuoco", ma sottolinea la persistenza dei
potenti nel lanciare lingue di fuoco che spengono i sorrisi dei più giovani.
Questo appello per la pace resiste, insieme alla consapevolezza che per alcuni
il comando è preferibile all'obbedienza.
In conclusione, la poesia di Antonia Scaligine si eleva
come un inno struggente alla memoria, sottolineando il dovere etico di
affrontare le ombre del passato e la necessità di una costante lotta per la
pace. La sua abilità poetica si manifesta nell'uso avvincente delle parole,
creando un'opera intrisa di emozioni e urgenza.
* Nella poesia
"Candela" di Piero Colonna Romano *
l'autore crea un dipinto evocativo utilizzando l'immagine
di una candela che si spegne lentamente. La danza d'ombre oscure sul muro
diventa metafora delle paure nascoste nella mente, emergendo al lento esaurirsi
della luce.
Le scritture della vita, rilette con fatica, si rivelano
come una tela che racconta di amori grandi e delle letture che hanno tessuto il
percorso dell'esistenza. La candela, con la sua fiamma vacillante, diventa
simbolo dei ricordi che svaniscono progressivamente.
Il lento morire della candela è un'immagine toccante del
tempo che scorre e dei ricordi che si dissolvono. La fiamma che guizza prima di
spegnersi completamente rappresenta l'ultimo sforzo dei ricordi prima di
scomparire nel buio.
La poesia tocca il tema universale della memoria e del suo
destino inevitabile di svanire nel tempo. Il buio finale diventa la quiete,
un'assenza di pensieri e sogni, e il ciclo della vita si completa con la fiamma
che si spegne.
Attraverso una scrittura misurata e suggestiva, Colonna
Romano riesce a trasmettere la delicatezza e la malinconia del processo di
perdita dei ricordi, rendendo la poesia un'esplorazione poetica della fugacità
della vita e della memoria.
Con stima e ammirazione,
Vi saluto, augurando che la vostra penna continui a danzare sulla melodia senza
fine dell'ispirazione.
Con fraterno affetto
Vostro مبروك Ben
Tartamo
21-22-23 Gennaio
Carissimo Alessio,
dovrei esser io a ringraziare voi tutti per le splendide poesie donate, mi
regalano emozioni e riflessioni.
Spero solo di non tediarvi.
Un abbraccio
Ben
Vorrei ringraziare Ben Tartamo,
per l’impegno
Con il quale ogni volta commenta le poesie.
Grazie di cuore! I tuoi commenti sono poesie.
Grazie Ben
Grazie anche a Lorenzo per questo stupendo spazio culturale.
Alessio Romanini
Poesie pubblicate il 21-22-23 Gennaio 2024
* La "Filastrocca dell'attempato"
di Armando Bettozzi *
è un'ode scanzonata alla vecchiaia, ricca di umorismo e
sagacia. Nella sua analisi denotativa, l'autore dipinge vividamente il
processo di invecchiamento attraverso immagini forti e concrete. Il
deterioramento fisico è rappresentato con frasi come "Te gira la còccia" e
"Te balla ogni dente", evidenziando la fragilità del corpo.
La connotazione poetica emerge nell'uso di espressioni
colloquiali e dialettali, come "nun fai più bisboccia" o "mai più
svojatùre", che conferiscono un tocco autentico e popolare alla poesia. La
metafora della "panza" che sporge e dell'inevitabilità della dentiera
aggiunge una nota di ironia alla condizione dell'anziano, trasmettendo al
lettore un senso di accettazione divertita di ciò che la vita offre nella
vecchiaia.
L'enfasi sulla dimenticanza e la liberazione dai pensieri
quotidiani con l'invito a dire "'ffanculo all'anni!" dona alla poesia un
tocco di saggezza spregiudicata. Bettozzi, attraverso questa filastrocca,
celebra l'umanità nell'affrontare il tempo con coraggio e spirito, donando
al lettore un ritratto vivido e incisivo della vita durante la terza età.
* "La fantasia del tempo" di
Giuseppe Stracuzzi *
è un poema intriso di contemplazione e riflessione sul fluire
inesorabile degli anni. Nell'analisi denotativa, l'autore utilizza
immagini evocative per trasportare il lettore in un viaggio attraverso il
tempo. Il "monte" rappresenta la vetta della vita, dove gli occhi stanchi
scrutano il passato e affrontano la scelta cruciale del bivio.
La connotazione poetica emerge nell'uso di metafore, come il
"peso degli anni" e il "pensamento che oscilla", che catturano la
complessità delle emozioni legate all'invecchiamento e alle decisioni
cruciali. La metafora del fiume che, una volta giunto al mare, si confonde
e si perde simboleggia l'incertezza e la confusione che spesso
accompagnano la vecchiaia.
L'enfasi sull'onda che porta con sé i desideri e le brame,
alimentati dal vento che soffia ingordigie, crea un quadro ricco di
simbolismi sulla natura mutevole della vita. La goccia a goccia sollevata
dal sole suggerisce il lento processo di illuminazione e comprensione che
precede il ritorno al mare, simbolo della totalità dell'esistenza.
In sintesi, Stracuzzi dipinge un ritratto poetico della
relazione intricata tra il tempo e l'individuo, utilizzando immagini
suggestive e simboli per esplorare la complessità dell'esistenza umana e
il percorso inevitabile del ritorno al "mare" della vita.
* "Certe volte" di Salvatore
Armando Santoro *
è una poesia che esplora il tema complesso dell'amore, del
rimpianto e della malinconia. Nell'analisi denotativa, l'autore descrive
il suo risveglio al mattino, ancora intrappolato nei sogni che si
manifestano come fantasmi avvolti in lenzuola di lino. Queste immagini
evocative creano un'atmosfera onirica, sottolineando il persistere di un
passato emotivo.
La connotazione poetica emerge nelle immagini di notti passate
e sogni ancora vividi, trasmettendo il desiderio di rivivere momenti di
intimità e felicità con l'altro. Le parole come "seni procaci" e "gioiose
risate" creano un ritratto sensoriale e affettivo, richiamando il lato
fisico e emozionale della relazione.
Lo stile della poesia è intimo e personale, con una metrica
che segue un ritmo libero, adattandosi alla fluidità delle emozioni
descritte. Le rime sono presenti, ma non seguono uno schema rigoroso,
conferendo un tono più naturale e spontaneo alla composizione.
Da un punto di vista psico-sociologico, la poesia affronta il
tema dell'amore complesso e delle relazioni intricate. L'autore rivela il
suo struggente desiderio di capire e interpretare la complessità della
persona amata, evidenziando le sfumature della sua emotività.
In conclusione, Santoro crea un quadro emotivamente carico
attraverso immagini intense e parole evocative, dipingendo un ritratto di
amore, nostalgia e riflessione. La poesia cattura la dualità delle
emozioni umane, dall'estasi all'incertezza, offrendo al lettore
un'esperienza poetica profonda e coinvolgente.
* "Medio termine a Belfast" di
Leontia Flynn *
è una poesia che cattura un momento di transizione e
incertezza, con un'attenzione particolare all'ambiente urbano di Belfast.
Nell'analisi denotativa, l'autrice dipinge un quadro di contrasti tra la
bellezza della natura, rappresentata dai "boccioli di magnolia" e gli
"alberi tozzi", e la presenza urbana, con "atmosfere azzurre e sconvolte"
e "macchine che passano".
La connotazione poetica emerge attraverso l'uso di simboli
come la "Menorah" e la sua successione, che potrebbero rappresentare la
continuità e la resistenza di una comunità. La scia dell'aereo e la
striscia di vapore aggiungono un elemento di movimento e transizione,
riflettendo forse la natura effimera di certi momenti cruciali.
Lo stile della poesia è caratterizzato da immagini forti e
dettagliate, con una metrica che segue una struttura più libera,
accentuando la fluidità della narrazione. La presenza di riferimenti
geografici come Somerton, Crumlin Roads, Pettigo, e Coffin Bridge aggiunge
una dimensione specifica, ancorando la poesia in un contesto preciso.
Dal punto di vista psico-sociologico, la poesia potrebbe
riflettere sulla complessità delle relazioni umane, sottolineando
l'incertezza e il cambiamento. I versi come "Il piano è incerto. / I bimbi
piangono." suggeriscono una tensione emotiva e una mancanza di chiarezza
nel futuro.
In conclusione, Flynn crea un'atmosfera densa di significati
attraverso l'uso di simboli, immagini e dettagli precisi. La poesia
esplora la dicotomia tra natura e urbanità, incertezza e continuità,
offrendo al lettore uno spaccato di un momento cruciale, forse di una
partenza o di un passaggio nella vita.
* "Chiara" di Fausto Beretta *
è una poesia che riflette sul percorso dell'influencer Chiara
Ferragni, utilizzando immagini evocative. Nell'analisi denotativa,
l'autore dipinge un ritratto di Chiara come una "Bambolina sognante" con
occhi di mare e un sorriso innocente, sollevata come simbolo desiderabile
ma consumata dalla realtà del mercato dell'influenza.
La connotazione poetica emerge attraverso l'uso di immagini
contrastanti, come la dolcezza di "occhi di mare" e "sorriso di bimbo",
contro la dura realtà della "violenza alle sue spalle" nel mondo
dell'influenza digitale. La poesia sembra criticare l'uso e il consumo
dell'immagine di Chiara, suggerendo che la sua importanza è finita, e ora
è destinata a tornare a una vita più privata.
Lo stile della poesia è diretto e critico, con un ritmo che
segue un flusso di pensiero incisivo. L'autore utilizza l'immagine della
"chiacchiera" come un elemento valutativo, suggerendo che anche se
rumorosa, l'importanza attribuita a Chiara è ora convertita in oro solo
per un breve periodo, riflettendo forse la natura effimera dell'influenza
digitale.
Da un punto di vista psico-sociologico, la poesia può essere
interpretata come una critica alla superficialità e all'effimero delle
valutazioni nel contesto dell'influenza digitale, evidenziando la
precarietà della fama e l'inevitabilità del passaggio del tempo.
In conclusione, Beretta crea un ritratto critico e riflessivo
utilizzando immagini contrastanti e parole incisive, offrendo una visione
poetica del percorso e della fugacità dell'influenza digitale,
personificata nell'icona Chiara Ferragni.
* "Non parlai quel giorno" di
Maria Benedetta Cerro *
è una poesia che cattura l'esperienza intensa di un momento di
silenzio e di perdita. Nell'analisi denotativa, l'autrice descrive il suo
mutismo in un giorno particolare, con la lingua che la abbandona in forma
di sospiri e lamenti disarticolati, culminando nel silenzio.
Successivamente, si adatta al gesto e alla compostezza dei morti,
assorbendo l'essenza di suo padre e condividendo con lui la perdita delle
rughe.
La connotazione poetica emerge attraverso l'uso di immagini
forti, come il mutismo, il silenzio e la perdita delle rughe,
simboleggianti forse la transizione dalla vita alla morte. L'amore per la
compostezza suggerisce un rispetto profondo per la dignità nelle fasi
finali della vita.
Lo stile della poesia è essenziale e incisivo, con una metrica
che segue un ritmo controllato, riflettendo il tema della compostezza e
della misura. La poesia utilizza la prima persona per esprimere
l'esperienza personale, creando una connessione immediata tra il lettore e
il poeta.
Dal punto di vista psico-sociologico, la poesia potrebbe
essere interpretata come una meditazione sulla morte, sull'eredità
familiare e sull'accettazione di ciò che inevitabilmente ci aspetta.
L'assorbire l'essenza di suo padre suggerisce una connessione profonda e
forse una continuità oltre la morte.
In conclusione, Cerro crea un ritratto intimo e riflessivo
attraverso immagini potenti e parole misurate. La poesia esplora la
complessità dell'addio e dell'eredità, offrendo al lettore uno sguardo
toccante su un momento di silenzio e trasformazione.
* "Aldilà" di Flora Fazzari *
è una poesia che evoca l'immaginario di un'esperienza oltre i
confini terreni, con un richiamo all'infinito del mare e del cielo.
Nell'analisi denotativa, l'autrice dipinge un'immagine di un tuffo nel blu
di un mare senza limiti, con colori che si fondono con un cielo vasto e
inalterato. La poesia evoca una sensazione di tranquillità e liberazione.
La connotazione poetica emerge attraverso l'uso di immagini
suggestive come il "morso che stringe" l'anima, suggerendo una sorta di
liberazione e sollevamento da un peso. Il suono timido proveniente da un
mondo lontano aggiunge un elemento di mistero e magia all'esperienza
descritta.
Lo stile della poesia è arioso e leggero, con una metrica che
riflette la sensazione di fluttuare e lasciarsi andare. La ripetizione
delle parole "forse" sottolinea l'incertezza e la mancanza di conoscenza
riguardo all'aldilà, aggiungendo una nota di contemplazione filosofica.
Dal punto di vista psico-sociologico, la poesia può essere
interpretata come una riflessione sulla dimensione spirituale e sulla
nostra limitata comprensione dell'esistenza oltre la vita terrena.
L'invito a lasciarsi andare e asciugare il pianto suggerisce una
accettazione serena dell'incertezza della vita e della morte.
In conclusione, Fazzari crea un'immagine suggestiva e
contemplativa di ciò che potrebbe attendere oltre il confine della vita.
La poesia offre un invito a immergersi nell'incanto dell'ignoto e a
trovare consolazione nell'accettazione della nostra limitata comprensione
dell'aldilà.
* "Anima bella di Brina e
ricordi" di Piacentino Alessandra *
è una poesia che evoca immagini di nostalgia, amore e ricordi.
Nell'analisi denotativa, l'autrice chiama l'"Anima bella di Brina e
ricordi", utilizzando l'invocazione come veicolo emotivo per richiamare
una presenza, forse una figura amata o un insieme di emozioni.
La connotazione poetica emerge attraverso l'uso di immagini
malinconiche come la "Danza e parla / Rannicchiato nel vento al di là
delle scale della memoria", suggerendo un connubio tra la memoria e la
malinconia. Il crepuscolo di un nuovo giorno e il tacerlo rappresentano il
passaggio del tempo e la trasformazione delle emozioni.
Lo stile della poesia è lirico e suggestivo, con una metrica
che fluisce dolcemente, catturando l'atmosfera di ricordi che si
affacciano. Le immagini della brina, delle notti folli e degli specchi nel
ventre adulto creano un mosaico di esperienze e sensazioni.
Dal punto di vista psico-sociologico, la poesia potrebbe
riflettere sulla continuità dell'amore e dei ricordi attraverso il tempo,
come una presenza costante che accompagna la vita. L'invito a
"accompagnarmi ancora all’inizio anima / Di carne senza pace" suggerisce
un desiderio di connessione profonda e di esplorazione dell'essenza umana.
In conclusione, Piacentino Alessandra dipinge un ritratto
emotivo e riflessivo attraverso l'uso di immagini poetiche e parole
suggestive. La poesia evoca una melodia di ricordi, malinconia e desiderio
di continuare il viaggio dell'anima nonostante le sfide del tempo e della
vita.
* "Glenlivet" di Enrico
Tartagni *
è una poesia che si avventura nei recessi dell'esperienza
umana, mescolando immagini intense, suggestioni psichedeliche e richiami
culturali. Nell'analisi denotativa, l'autore utilizza un linguaggio ricco
e un flusso di coscienza per esplorare temi come la dissolvenza della
realtà, il sesso, l'ispirazione artistica e l'oblio.
La connotazione poetica emerge attraverso l'uso di immagini
intense come "limbo criogenico", "occhio cocainomane metempsicotico" e
"nuvole di pepe", che contribuiscono a creare una visione surreale e quasi
allucinatoria. L'autore sperimenta con la lingua, creando un effetto di
rottura e frammentazione che riflette forse la complessità delle
esperienze descritte.
Lo stile della poesia è audace e sperimentale, con una metrica
che segue uno schema libero, enfatizzando la libertà espressiva. L'uso di
riferimenti culturali, come Harper Lee, Gregòry, Recanati e Bukovski,
aggiunge profondità e stratificazione al testo, creando un dialogo con la
tradizione letteraria e culturale.
Dal punto di vista psico-sociologico, la poesia sembra
esplorare la ricerca di significato e identità nell'ambito delle
esperienze estreme e degli stimoli sensoriali. L'invocazione di "Glenlivet
fonte d'oblio" suggerisce un desiderio di fuga e dimenticanza attraverso
il consumo di sostanze.
In conclusione, Tartagni crea una poesia che sfida le
convenzioni, esplorando l'esperienza umana in modo provocatorio e
visionario. La miscela di immagini intense e riferimenti culturali rende
la poesia una riflessione audace sulla vita, l'arte e la ricerca di
significato attraverso il prisma delle percezioni e delle esperienze
estreme.
**Nota su "Glenlivet":** Il Glenlivet è un marchio di whisky
single malt scozzese. Il riferimento potrebbe simboleggiare la ricerca di
un'esperienza sensoriale intensa, di fuga dalla realtà attraverso
l'assunzione di sostanze, o semplicemente l'uso di questo liquore come
strumento per raggiungere uno stato di oblio o trance.
* "Neve" di Renzo Montagnoli *
è una poesia che dipinge un affascinante quadro invernale, celebrando la
bellezza della neve e le emozioni che suscita.
L'autore inizia con l'immagine delicata dei fiocchi di neve che
assomigliano ai petali dei fiori di pesco in una giornata di primavera,
introducendo un contrasto con il freddo dell'inverno. La descrizione del
gelo che stringe i rami e soffoca le parole crea un'atmosfera di silenzio
e immobilità, sottolineando la forza della stagione invernale.
Il ritmo lento e l'uso di immagini poetiche, come i fiocchi di neve come
"messaggi del cielo" e "carezze di ghiaccio", catturano la delicatezza e
la magia della nevicata. L'autore sottolinea il contrasto tra il mondo
addormentato e la freschezza della neve che accarezza la pelle, creando un
momento di suggestione e meraviglia.
La progressione della poesia culmina con l'abbondante nevicata che
trasforma strade, prati e boschi in un paesaggio incantato. L'uso della
metafora dei merletti di gelo che ricamano riflessi di luce aggiunge un
tocco di eleganza e bellezza alla scena invernale.
Infine, la poesia esplora le sensazioni umane nel mezzo della neve, dalla
stretta del freddo nelle ossa alla sensazione di cuori caldi nell'estasi.
Il termine "interminabile bacio" chiude la poesia con un'immagine di
intimità e continuità, suggerendo la persistenza della bellezza anche
nella fredda stagione invernale.
Montagnoli riesce a trasmettere l'atmosfera magica della neve attraverso
un linguaggio suggestivo e l'uso di immagini evocative, coinvolgendo il
lettore in un viaggio sensoriale attraverso il paesaggio innevato e le
emozioni connesse.
* "Nella stagione che ti spoglia" di
Felice Serino *
è una poesia che celebra la connessione tra l'essere umano e la natura,
enfatizzando il ciclo delle stagioni come metafora della vita.
L'autore inizia evocando un'immagine poetica delle braccia spoglie degli
alberi, descritte come "frondose" durante la stagione in cui gli uccelli
prendono il volo. Questa immagine è presentata come un inno alla vita,
suggerendo una connessione profonda tra la natura e il significato
dell'esistenza.
La frase "il forte abbraccio è il mio grazie di esistere" crea un legame
emotivo con la natura, suggerendo che l'autore percepisce la bellezza
della vita come un dono prezioso e risponde con gratitudine. L'idea di un
abbraccio forte simboleggia la presenza avvolgente e nutriente della
natura.
Nella seconda strofa, l'autore esprime tristezza per il "fuggire dei
canti" durante la stagione che spoglia gli alberi. Questa tristezza può
essere interpretata come una reazione all'assenza temporanea della vita e
della vitalità che gli uccelli portano con sé. La stagione che spoglia può
simboleggiare momenti difficili o transitori nella vita.
La poesia, con un linguaggio semplice ma evocativo, riflette sulla
ciclicità della vita e sulla sua interconnessione con la natura. La
tristezza per il silenzio dei canti suggerisce una consapevolezza
dell'effimero della vita e delle sue sfumature emotive.
In conclusione, Felice Serino attraverso "Nella stagione che ti spoglia"
offre una riflessione sulla vita, l'amore per la natura e la
consapevolezza dei cicli che influenzano le emozioni umane.
* "L’amore è …" di Franco Fronzoli *
In questa poesia, Franco Fronzoli esplora la complessità e la dualità
dell'amore attraverso una serie di metafore e opposizioni. L'uso di
immagini come la rosa, la spina, la stella, la luna, la lacrima, il
sorriso, la goccia di pioggia, il bacio, la carezza e la foglia tinta di
sole crea un mosaico di esperienze emotive e simboliche.
L'alternanza tra concetti opposti come "tutto o forse niente" o "rumore
passione silenzio sogno follia libertà prigionia" riflette la natura
ambivalente dell'amore. La poesia suggerisce che l'amore può essere sia
fonte di gioia e ispirazione, rappresentato da immagini come la foglia
tinta di sole, sia fonte di dolore e contrasti, come la presenza della
spina.
La ripetizione di "L’amore è" in diverse situazioni e sensazioni enfatizza
la diversità e la mutevolezza di quest'emozione. La mancanza di
un'indicazione specifica di cosa sia veramente l'amore suggerisce la sua
natura sfuggente e aperta all'interpretazione individuale.
In conclusione, Franco Fronzoli offre una riflessione suggestiva
sull'amore, abbracciando la sua complessità e sfumature attraverso una
serie di immagini poetiche che attraversano l'intero spettro emotivo e
simbolico.
* "La notte" di Cristiano Berni *
è una poesia che dipinge un quadro suggestivo e malinconico della notte,
esplorando le sue atmosfere misteriose e il suo impatto sulle emozioni
umane.
L'autore inizia descrivendo la notte come il "limbo del giorno," un
momento di transizione dove l'aria si oscura e le stelle gialle si
stagliano sopra. L'uso di immagini come "sogni in alto," "fantasticherie
che volano," e "corpi invisibili che s'alzano" crea un'atmosfera magica e
onirica.
La poetica esplorazione della moltitudine di sogni e fantasie che si
svolgono durante la notte suggerisce un mondo parallelo e misterioso che
si manifesta quando la luce del giorno svanisce. Tuttavia, l'autore
sottolinea anche una certa malinconia, descrivendo suoni lontani e deboli
che giungono senza speranza, sottolineando l'oscurità della notte.
La notte è descritta come il regno dell'inverosimile, evocando spiriti
lontani e anime umane colme di malinconia. Il vento gelido che si alza è
personificato come un "soffio di languidi pensieri," suggerendo una
connessione tra l'atmosfera notturna e gli stati d'animo melancolici.
Il poema culmina con l'avvicinarsi del poeta al suo letto, un atto di
rifugio e chiusura nei confronti del gelo della notte. Il gemito di
malinconia diventa l'ultimo richiamo prima che pensieri e ricordi si
spengano, creando un'immagine di transizione dallo stato di veglia al
riposo notturno.
In conclusione, Cristiano Berni cattura l'essenza della notte con un
linguaggio evocativo e un'atmosfera poetica che esplora la dualità tra il
mistero e la malinconia, offrendo un viaggio emozionale attraverso il buio
e il silenzio della notte.
* In "Tentazione" di Piero Colonna
Romano *,
l'autore esplora la tematica della tentazione, dell'illusione e della
redenzione attraverso un linguaggio ricco e suggestivo.
L'immagine iniziale di chi rubava senza compassione e ora dona ogni suo
avere, insieme al concetto di purificazione della casa, suggerisce una
trasformazione profonda. La tentazione, apparentemente, ha ceduto il passo
a un atto di generosità e restituzione.
Tuttavia, l'autore introduce il dubbio sulla realtà di questa
trasformazione con l'espressione "Ma questa mia illusione," indicando che
forse ciò che sembra essere una redenzione potrebbe essere solo un sogno.
La dualità tra realtà e illusione emerge con forza.
La frase "Ritorno dritto e vedo ogni peccato" suggerisce una sorta di
consapevolezza o riflessione sulla vita e sul passato, forse indicando che
il protagonista torna alla retta via, ma non senza il peso della
consapevolezza dei peccati commessi.
In definitiva, Colonna Romano crea una tensione tra la tentazione,
l'illusione e la possibilità di redenzione, mettendo in discussione la
sincerità di un cambiamento apparente. Il poema invita il lettore a
riflettere sulle complessità dell'animo umano e sulla dualità presente
nelle esperienze di tentazione e redenzione.
* In "Umile gaudio" di Alessio Romanini
*
l'autore esplora il tema della memoria e del passare del tempo attraverso
l'immagine delle passeggiate sul mare e dei ricordi legati alle tracce
lasciate sulla sabbia.
Le "vetuste passeggiate" suggeriscono una storia di esperienze che
risalgono nel tempo, e le impronte sulla sabbia, in particolare quelle del
narratore e dei suoi bambini, diventano simboli tangibili di un passato
ora lontano. Il mare agisce come custode di questi ricordi, mitigando la
battigia e creando un'atmosfera evocativa.
Il poeta rivive mentalmente il "diafano sciabordio" e il "rumore di aguzze
arselle," richiamando sensazioni e suoni specifici legati a quel periodo.
Tuttavia, il contrasto tra il passato e il presente emerge quando l'autore
osserva le "solinghe impronte" attuali, concentrandosi sulle proprie
tracce che persistono sulla riva.
La seconda parte della poesia si sposta verso la riflessione sul
cambiamento, sottolineato dalla crescita dei bambini in "una Donna ed un
Uomo che nella vita cercano la meta." La poetica esplorazione del passare
del tempo suggerisce la consapevolezza della natura fugace della vita e
dell'evoluzione delle persone nel corso degli anni.
Nonostante l'inevitabile cambiamento, il poeta trae un "umile gaudio"
dalla visione dei propri figli liberi di volare. Questo "umile gaudio"
riflette un senso di gioia modesta e profonda nel vedere i propri cari
intraprendere i propri percorsi nella vita.
In conclusione, Alessio Romanini cattura il flusso del tempo attraverso le
immagini delle passeggiate sul mare e delle impronte sulla sabbia,
esplorando la complessità delle emozioni legate ai ricordi e al
cambiamento nella vita familiare.
* In "CORVICO" di Jacqueline Miu *
l'autrice dipinge un ritratto affascinante e potente dell'anima umana,
utilizzando immagini ardenti e forti metafore.
La poesia inizia con l'espressione "the restless soul remains howling in
the veins," che crea un'atmosfera di inquietudine e irrequietezza. La
scelta di parole come "howling" e "veins" suggerisce una forza interiore
travolgente e selvaggia, evocando l'immagine di un'anima inquietante.
La trasformazione in "a fire" e "an avalanche" amplifica l'intensità
emotiva, descrivendo una forza interna che si manifesta in modo esplosivo.
Le "furious winds for unknown sails" aggiungono un tocco di mistero,
suggerendo una guida verso territori sconosciuti.
L'immagine di "watching over the stars" con le fiamme indica un ruolo di
protezione e dominio, mentre "forging in me - fighting nature" implica una
lotta interna per modellare la propria natura. La dualità di forgiare e
combattere evidenzia una tensione interiore, un conflitto che dà
profondità all'esperienza descritta.
La successiva immagine di "what tempers me / taste blood more than the
sword" suggerisce una connessione tra la forza e il gusto per la
battaglia. La necessità di oscurità e il riferimento al "Corvico realm"
aggiungono un elemento mitologico e simbolico alla poesia.
La frase "today what tempers the flesh is not dreams / but the wounds"
sposta l'attenzione sulla realtà delle ferite e delle cicatrici, indicando
che l'esperienza e il dolore hanno un ruolo centrale nella formazione
dell'identità del "wolf."
La conclusione, "that make what is in me - wolf - immune to the cage,"
offre una prospettiva potente sull'idea di libertà e resilienza. Il "wolf"
rappresenta la forza indomabile, immune alle restrizioni imposte dalla
società o dalla vita.
In sintesi, Jacqueline Miu attraverso "CORVICO" crea un poema che esplora
la forza, la lotta e la metamorfosi interiore, utilizzando un linguaggio
potente e suggestivo. La poesia offre uno sguardo profondo nell'anima
umana e nei suoi conflitti, invitando il lettore a riflettere sulle forze
che plasmano la nostra natura più selvaggia.
* "Cuore lontano" di Sandra Greggio *
è un canto malinconico che dipinge l'emozione complessa di separazione e
nostalgia attraverso una prosa poetica avvolgente.
Il poema inizia con l'affermazione audace, "Non vive con me il mio cuore,"
suggerendo una dislocazione emotiva, una divisione tra la sede fisica e il
cuore intrappolato nei meandri dei ricordi. L'immagine di "prendere per
mano le ore" aggiunge un elemento tattile, delineando il tentativo di
dominare il flusso del tempo, ma il cuore, inesorabilmente, rimane
ancorato al passato.
La descrizione dei luoghi del passato, come i "remoti monti attorno ad un
lago" e le "spiagge assolate," è intrisa di un'atmosfera di affetto e
familiarità. Questi paesaggi diventano il palcoscenico delle emozioni
richiamate dalla voce del cuore, che implora l'autrice a ritornare e a
rivivere quei momenti che definiscono il suo legame con il passato.
La richiesta di "salutare quei luoghi" e il consiglio di "lasciare a casa
le preoccupazioni" incarnano un invito profondo a riscoprire l'innocenza e
la gioia della giovinezza. Il cuore diventa un confidente saggio,
consigliando di immergersi nei ricordi come un rifugio contro le ansie
quotidiane.
La deviazione nel ritmo del poema quando il cuore sussurra "nei momenti
più impensati" suggerisce un dialogo interiore, un colloquio segreto tra
l'autrice e la sua essenza più profonda. L'immagine della "ventata di aria
fresca" e del "profumo antico ma sempre nuovo del gelsomino" evoca una
sensazione di rinascita e di connessione con l'essenza più autentica della
giovinezza.
Il culmine del poema è nella rievocazione del "profumo mielato del
gelsomino in piena fioritura," una metafora sensoriale che cattura la
dolcezza e la persistenza dei ricordi. L'uso di "quel profumo" conferisce
una specificità tangibile, trasmettendo un senso di individualità e
unicità nei ricordi.
In conclusione, Sandra Greggio offre un'opera che, attraverso immagini
ricche e un linguaggio evocativo, esplora il filo sottile tra il cuore e
la memoria, coinvolgendo il lettore in un viaggio emozionale di
separazione e riconnessione. Il poema invita a riflettere sulla potenza
dei luoghi e dei profumi nel richiamare il passato, trasmettendo una
bellezza intrinseca e una malinconia sottesa che rimane impressa
nell'animo.
* "Mare Nostrum" di Carlo Chionne *
è un canto in onore al Mar Mediterraneo, un'ode che si sviluppa attraverso
riferimenti storici e un senso di devozione profonda, rivelando un'intensa
connessione tra l'umanità e questo vasto mare.
L'espressione "Mare Nostrum," derivata dal latino, assume un significato
più profondo, incarnando un'identità condivisa, una proprietà collettiva
di questo mare. La scelta di "che non sei nei cieli" crea un'immagine
tangibile, posizionando il Mare come una presenza palpabile sulla Terra,
un custode terreno della nostra esistenza.
La supplica per essere "preservati dal male e dalla guerra" sottolinea la
responsabilità del Mare Nostrum nella promozione della pace e della
prosperità. La sua importanza transcende il mero aspetto geografico,
diventando un archetipo di protezione e solidarietà.
La benedizione del "sale quotidiano" acquisisce un significato simbolico,
rappresentando non solo il commercio marittimo ma anche il veicolo delle
interazioni culturali che hanno plasmato le civiltà costiere. Chionne
riconosce il Mare come il tramite di scambi vitali che hanno contribuito
alla diversità culturale.
La personificazione del mare come un giudice impartiale, che affoga coloro
che cercano la guerra, crea un contrasto potente. Questa personificazione
trasmette un senso di giustizia immanente nel ruolo del mare, rafforzando
l'idea che la sua immensità dovrebbe essere preservata come custode di
armonia.
Il ritratto delle onde, del fondale e dei pescatori riflette l'interazione
continua tra l'umanità e il Mare Nostrum. Le "onde" e i "pescatori" non
sono solo elementi fisici, ma diventano simboli di un ciclo eterno di
vita, lavoro e relazioni umane, offrendo una visione più ampia della
connessione tra l'umanità e il mare.
In conclusione, "Mare Nostrum" di Carlo Chionne è un inno carico di
simbolismo e storia, che celebra il Mar Mediterraneo come un bene comune.
La poesia, attraverso il suo linguaggio ricco e la sua personificazione
eloquente, evoca un senso di rispetto e reverenza per questo mare che ha
plasmato le vicende umane nel corso dei secoli.
Intinti nell'azzurro inchiostro dell'animo, vi invio gli umili miei
commenti alle vostre più che preziose liriche.
>
Vi ringrazio tutti con sempiterno
affetto e stima, in primis, il Magister filiorum Musarum prof.
Lorenzo De Ninis
Vostro مبروك Ben
Tartamo
18-19-20 Gennaio
Poesie
pubblicate il 18-19-20 Gennaio 2024
* "Dedica" di Cristiano Berni *
*Denotativa:*
La poesia "Dedica" è un inno appassionato
di gratitudine e amore. L'autore ammette di non capire completamente
perché scrive, ma suggerisce che la scrittura potrebbe essere una forma
di sopravvivenza. Ringrazia la destinataria, descritta con occhi come il
mare e come custode di bei sentimenti, per il supporto durante i momenti
difficili.
*Connotativa:*
Con un tono delicato e romantico, l'autore
esprime amore e riconoscenza. Usa immagini come "aurora sferzata dalla
brezza" e confronta la destinataria con la Luna e una musa,
sottolineando la sua dolcezza e sofferenza silenziosa. L'aprile
malinconico aggiunge un'atmosfera di nostalgia e riflessione.
**Forma e Struttura:**
La poesia è composta da strofe regolari e
versi brevi, creando una struttura armoniosa. L'uso di rime alternate
contribuisce alla fluidità del ritmo. La scelta di concludere con un
saluto e il desiderio di baciare le labbra della destinataria aggiunge
una nota di intimità.
**Versi e Ritmo:**
Il ritmo è melodioso, sostenuto dalla
metrica regolare. L'autore utilizza versi brevi per enfatizzare
l'essenza di ogni espressione, rendendo la poesia leggera e scorrevole.
Alcuni versi presentano una cadenza più marcata, amplificando l'effetto
delle emozioni.
**Aspetti Psicologici:**
La poesia riflette l'intima connessione
tra l'autore e la destinataria. L'autore esprime gratitudine, affetto e
desiderio, rivelando una sfera psicologica profonda e personale. La
scrittura diventa un modo di comunicare e condividere emozioni che vanno
al di là delle parole scritte.
In conclusione, "Dedica" di Cristiano Berni è un canto appassionato, una
dichiarazione d'amore impregnata di lirismo e sentimenti vibranti. Le
parole diventano un inno alla bellezza e alla potenza dell'affetto,
invitandoci a immergerci in un mondo di emozioni intense e genuine.
* "Francesco, ti rispetto troppo" di
Armando Bettozzi *
*Denotativa:*
La poesia rivela un forte senso di rispetto nei confronti di Francesco,
esprimendo l'incredulità che egli possa incoraggiare il ritratto negativo
del clero. L'autore interroga l'idea che personaggi religiosi come Dio,
Gesù e Maria possano essere adattati arbitrariamente a differenti
contesti.
*Connotativa:*
La connotazione riflette un tono di critica nei confronti di chi deturpa
l'immagine del clero. L'uso del termine 'spretati' suggerisce un giudizio
negativo nei confronti di coloro che mancano di rispetto verso il clero.
L'autore sottolinea la meschinità della tolleranza distorta.
**Forma e Struttura:**
La struttura è costituita da quartine di versi, permettendo un ritmo
fluido. L'uso di domande retoriche coinvolge il lettore, stimolando la
riflessione. La scelta di rime alternate conferisce armonia e coerenza.
**Versi e Ritmo:**
Il ritmo è deciso, sostenuto dalla metrica regolare. L'uso del pentametro
conferisce una cadenza formale, rafforzando il tono assertivo della
critica. L'accentuazione su alcune parole, come "rispettar" e
"tolleranza", enfatizza i concetti chiave.
**Aspetti Psicologici:**
La poesia riflette una reazione emotiva alla percezione di un'offesa al
clero. L'autore evidenzia la preoccupazione per il modo in cui la
tolleranza può essere distorta e percepisce l'insulto come una forma di
prepotenza.
---
* "Esibizionismi…" di Armando Bettozzi. *
*Denotativa:*
La poesia critica l'esibizionismo e suggerisce che non aggiunge valore
alle ragioni contro le discriminazioni. L'autore mette in discussione se
tale comportamento sia reato e ironizza sulla mancanza di saggezza di
coloro che lo praticano.
*Connotativa:*
Il termine "esibizionismo forsennato" denota un giudizio negativo sulla
pratica. L'uso dell'espressione "strafar non porta gloria" sottolinea che
tale comportamento eccessivo non è degno di lode, ma può invece causare
fastidio.
**Forma e Struttura:**
La poesia è strutturata in terzine, con uno stile incisivo. La scelta del
titolo anticipa il tono critico. L'uso di ellissi rafforza il senso di
sfiducia nei confronti dell'esibizionismo.
**Versi e Ritmo:**
Il ritmo è rapido e incisivo, sottolineando la brevità del giudizio
espresso dall'autore. La presenza di enjambement crea una fluidità che
riflette il tono diretto.
**Aspetti Psicologici:**
L'autore sembra esprimere frustrazione e sdegno nei confronti
dell'esibizionismo e della sua presunta mancanza di scopo. Il termine
"strafar" suggerisce una volontà di attirare eccessiva attenzione, forse a
scapito di cause più significative.
* "La fantasia ragiona come il vento" di
Giuseppe Stracuzzi. *
*Denotativa:*
La poesia esplora la natura della fantasia, paragonandola al vento. La
fantasia è descritta come un elemento che spazia tra le sponde, portando
sogni nelle notti serene e tormenti in quelle agitate. La poesia ritrae la
fantasia come un'entità dinamica, capace di agitare nubi di brame e
desideri.
*Connotativa:*
Con un tono suggestivo, l'autore personifica la fantasia, attribuendole la
capacità di condurre, volare e dipingere. Il vento diventa metafora della
creatività che può portare nuove prospettive nella vita. Il contrasto tra
notti belle e notti agitate rappresenta il dualismo dell'esperienza umana.
**Forma e Struttura:**
La poesia segue una struttura fluida, con versi che fluiscono come il
vento stesso. L'uso di metafore e personificazioni contribuisce a creare
un'immagine vivida e dinamica della fantasia. La presenza di enjambement
accentua la continuità del pensiero.
**Versi e Ritmo:**
Il ritmo è fluido e armonioso, con versi di varie lunghezze. L'uso del
verso libero e l'alternanza tra versi brevi e lunghi creano un ritmo che
riflette la variabilità della fantasia. La struttura poetica si adatta
alla natura libera e sfuggente del tema.
**Aspetti Psicologici:**
La poesia tocca il tema della percezione e dell'immaginazione come
elementi che plasmano la nostra realtà interiore. Il richiamo a "moderare
l'urlo degli inganni" suggerisce la necessità di discernimento nella
creazione mentale, mettendo in luce il potere e la responsabilità della
fantasia nella vita di ogni individuo.
In sintesi, "La fantasia ragiona come il vento" di Giuseppe Stracuzzi è
un'ode alla creatività, esplorando la sua dinamicità e influenza nella
vita umana attraverso una scrittura evocativa e immaginativa.
* "Cercavo una donna" di Salvatore
Armando Santoro *
*Denotativa:*
La poesia racconta la delusione di un uomo che cercava l'amore ma ha
incontrato una donna che desiderava solo una relazione fisica. L'autore
esprime la confusione e l'illusione di aver trovato l'amore, solo per
scoprire che la donna era interessata solo al sesso.
*Connotativa:*
Con un tono disilluso e amaro, l'autore dipinge un ritratto negativo della
donna, descrivendola come "sfasata" e con "fango nel cuore". L'uso di
immagini come il "tanfo" e il "puzzo mortificante" suggerisce la presenza
di una relazione tossica e delusa.
**Forma e Struttura:**
La poesia segue una struttura regolare di terzine, che contribuisce a
creare un ritmo fluente. L'uso di rime alternate aggiunge coerenza alla
narrazione. L'ambientazione e la data contribuiscono a fornire contesto
alla storia.
**Versi e Ritmo:**
Il ritmo è narrativo e scorrevole, riflettendo il flusso di pensieri e
emozioni dell'autore. Alcuni versi presentano allitterazioni e assonanze,
enfatizzando il tono amaro e sottolineando l'esperienza delusiva.
**Aspetti Psicologici:**
La poesia riflette le delusioni e le ferite emotive causate da aspettative
non corrisposte in una relazione. L'autore sembra aver imparato una
lezione sull'apparenza e la realtà, evidenziando il conflitto tra il
desiderio di amore e la triste realtà della relazione.
In sintesi, "Cercavo una donna" di Salvatore Armando Santoro offre uno
sguardo crudo e disincantato sulle delusioni amorose, esplorando la
dualità tra le aspettative e la realtà nelle relazioni umane.
* "Ballare da soli" di Marino
Spadavecchia *
*Denotativa:*
La poesia dipinge un quadro di solitudine e disorientamento. Descrive un
individuo che danza da solo in una stanza, sperimentando l'angoscia di non
sapere a chi credere. Immagini di topolini giocanti a scacchi, una
caffettiera stanca e marionette paralizzate aggiungono dettagli visivi a
questa solitudine.
*Connotativa:*
Con un tono malinconico, l'autore utilizza immagini suggestive come la
caffettiera stanca di sognare impossibili e marionette paralizzate per
esprimere la sensazione di disorientamento e la mancanza di scopo. La
ricerca di una "magica Narnia" simboleggia il desiderio di fuggire da
questa triste solitudine.
**Forma e Struttura:**
La poesia segue una struttura libera con versi di lunghezze variabili,
creando un ritmo fluente che si adatta al tono malinconico. L'uso di
metafore e similitudini contribuisce a creare un'atmosfera evocativa.
**Versi e Ritmo:**
Il ritmo è melodioso, con l'uso di allitterazioni e assonanze che
contribuiscono a enfatizzare certe immagini e sensazioni. La scelta di
esprimere la solitudine attraverso la danza solitaria aggiunge un elemento
di movimento e dinamismo alla poesia.
**Aspetti Psicologici:**
La poesia esplora temi di solitudine, disorientamento e desiderio di fuga.
Le immagini evocative di topolini, marionette e la ricerca di una Narnia
magica rivelano uno stato d'animo complesso e nostalgico, riflettendo la
lotta dell'individuo con la propria interiorità.
In sintesi, "Ballare da soli" di Marino Spadavecchia è un'ode alla
solitudine e al desiderio di fuga, con immagini suggestive e una prosa
poetica che cattura l'essenza di un momento malinconico.
* "Albero Parlante" di Antonietta Ursitti
*
*Denotativa:*
La poesia cattura l'interazione tra il poeta e un albero che racconta la
sua storia. L'albero è descritto come essenza di muschio, con fiori che
sbocciano e una cornice di paesaggi che include una collina e prati
erbosi. Il poeta sperimenta la connessione con l'albero attraverso
l'assaporare del suo "gusto secolare" che evoca un senso di eternità.
*Connotativa:*
Con tono contemplativo, l'autrice esplora la relazione tra l'uomo e la
natura. L'albero diventa un simbolo di stabilità, eternità e connessione
con il mondo circostante. L'uso di parole come "sinuose", "eternità" e
"gusto secolare" suggerisce un senso di ammirazione e rispetto per la vita
dell'albero.
**Forma e Struttura:**
La poesia segue una struttura regolare di versi e rime, creando un ritmo
melodioso. La disposizione delle parole riflette l'armonia della natura,
contribuendo a un flusso calmo e contemplativo.
**Versi e Ritmo:**
Il ritmo è cadenzato, riflettendo la lentezza e la durata del tempo
nell'ambiente naturale. L'uso di immagini poetiche come "essenza di
muschio" e "gusto secolare" enfatizza la profondità e la storia
dell'albero.
**Aspetti Psicologici:**
La poesia suggerisce una connessione emozionale e spirituale tra il poeta
e l'albero, rivelando una riflessione sulla durata e la continuità della
vita. La contemplazione del gusto secolare dell'albero evoca un senso di
apprezzamento per la storia e la stabilità della natura.
In sintesi, "Albero Parlante" di Antonietta Ursitti celebra la connessione
tra l'uomo e la natura, esprimendo un senso di ammirazione e rispetto per
la vita dell'albero e la sua eternità intrinseca.
* "Il Linguaggio delle Ossa" di Yuliana
Ortiz Ruano *
*Denotativa:*
La poesia esplora il tema della morte e delle ossa, utilizzando immagini
suggestive della marea che porta resti marini e riflessioni sulle ossa
come linguaggio indescrivibile. Il poeta riflette sulla relazione tra
ossa, morte e la propria identità, citando l'isola di nascita e i detti
del nonno riguardo alle ossa portate dalle onde.
*Connotativa:*
Il linguaggio poetico evoca sensazioni di mistero e nostalgia, riflettendo
sulla ciclicità della vita e sulla trasformazione delle ossa in simbolo di
continuità e memoria. L'osservazione del nonno sulle ossa portate dalle
onde diventa una metafora della vita umana, una "linguaggio che non
possiamo decodificare".
**Forma e Struttura:**
La poesia segue una struttura libera e variegata, adattandosi alla
fluidità del tema. La suddivisione in diversi numeri fornisce una
struttura organizzativa, ma i versi stessi variano in lunghezza,
contribuendo a un ritmo flessibile.
**Versi e Ritmo:**
Il ritmo della poesia segue il flusso naturale della narrazione, con
variazioni di tono che enfatizzano la gamma di emozioni. Le immagini della
marea e delle ossa trascinate creano un ritmo ondulante, in sintonia con
il tema della vita e della morte.
**Aspetti Psicologici:**
La riflessione sulle ossa come linguaggio e memoria suggerisce una
profonda connessione psicologica tra l'individuo e la propria storia. La
poesia esplora la percezione della morte attraverso la lente delle ossa,
connettendo l'identità personale all'eredità culturale.
In sintesi, "Il Linguaggio delle Ossa" di Yuliana Ortiz Ruano è una poesia
che indaga sulla vita, la morte e l'eredità culturale attraverso
l'immagine evocativa delle ossa, creando un viaggio emotivo e riflessivo
attraverso il tempo e lo spazio.
* Waka: "Bianche Montagne" di Laura
Lapietra *
*Denotativa:*
Il waka descrive un paesaggio invernale con "bianche montagne" e "sbuffi
di bucaneve", suggerendo l'immagine di una natura candida e incontaminata.
La presenza di "luci di brina" evoca un'atmosfera gelida e suggestiva.
Successivamente, viene menzionata una "calda malga fumante" che contrasta
con la freddezza del paesaggio invernale, indicando un rifugio
accogliente.
*Connotativa:*
La poesia si concentra sull'esperienza sensoriale e emotiva dell'inverno
in montagna. Le "bianche montagne" possono simboleggiare la purezza e
l'immensità della natura, mentre i "sbuffi di bucaneve" e le "luci di
brina" aggiungono dettagli poetici e suggestivi. La "calda malga fumante"
potrebbe rappresentare un luogo di rifugio e conforto.
**Forma e Struttura:**
Il waka segue la forma tradizionale giapponese, con una struttura di
5-7-5-7-7 sillabe. Questa forma breve e concisa contribuisce alla
delicatezza e all'essenzialità della descrizione.
**Versi e Ritmo:**
La disposizione delle sillabe nei versi segue uno schema ritmico che
cattura l'attenzione e favorisce una lettura fluida. Il ritmo accompagna
l'immagine della natura invernale e crea un senso di armonia.
**Aspetti Psicologici:**
La poesia può suscitare emozioni legate alla contemplazione della bellezza
della natura invernale, fornendo una sensazione di tranquillità e calore
attraverso la descrizione contrastante della "calda malga fumante".
In sintesi, "Bianche Montagne" di Laura Lapietra è un waka che celebra la
bellezza dell'inverno montano attraverso immagini suggestive e una forma
poetica tradizionale, offrendo un'esperienza sensoriale e emotiva ai
lettori.
* Tutti Assieme a Pranzo !!! di Fausto
Beretta *
*Denotativa:*
La poesia celebra l'armonia e l'intimità di un pranzo condiviso tra
Pietro, Gino, Robi e Mauri. Descrive le voci sovrapposte, riflettendo la
diversità delle esperienze di vita di ognuno. Il testo sottolinea la
semplicità di queste voci, il cui valore non dipende da conoscenze
complesse, ma è radicato nell'autenticità della vita quotidiana.
*Connotativa:*
La poesia evoca un senso di familiarità, amicizia e gioia. Il pranzo con
casoeula e bicchieri di vino diventa un rituale che simboleggia la
solidarietà e il legame tra le persone. L'uso di voci "ancora vive"
suggerisce una vitalità che va oltre l'età cronologica, resistendo al
trascorrere del tempo.
**Forma e Struttura:**
La poesia segue una struttura libera, permettendo una rappresentazione più
spontanea e vicina all'oralità. Ciò enfatizza la natura autentica delle
voci e delle relazioni descritte.
**Versi e Ritmo:**
Il ritmo della poesia è fluente e accompagna il racconto delle voci che si
intrecciano. La disposizione dei versi contribuisce a creare un'atmosfera
di convivialità.
**Aspetti Psicologici:**
La poesia può suscitare emozioni legate alla nostalgia, all'affetto e alla
gioia di condividere momenti conviviali con amici e familiari. Rappresenta
la forza e la durata delle relazioni umane nel tempo.
In conclusione, "Tutti Assieme a Pranzo !!!" di Fausto Beretta celebra
l'essenza delle relazioni umane attraverso un ritratto caloroso di un
pranzo condiviso, evidenziando l'importanza di momenti autentici e
solidali nella vita di ognuno.
* "È l'assenza d'ogni meraviglia" di
Maria Benedetta Cerro *
*Denotativa:*
La poesia esprime la sensazione di assenza di meraviglia, la chiusura dei
sensi e l'immobilità dell'autrice. Viene invocato il giorno affinché porti
via pesi esagerati e il sonno, con un richiamo alla rimembranza e alla
perdizione. Si nota la volontà di respingere la follia come compagna.
*Connotativa:*
La poesia evoca una profonda sensazione di apatia e disillusione.
L'autrice si distacca dalla meraviglia e dalla gioia, chiedendo al giorno
di portare via i pesi e il sonno, elementi che sembrano essere
intrinsecamente legati a ricordi dolorosi e alla perdizione. La chiusura
con la richiesta di allontanare la follia suggerisce una lotta contro la
propria instabilità mentale.
**Forma e Struttura:**
La poesia segue una struttura libera, consentendo un'espressione intensa e
emotiva. L'uso di versi brevi contribuisce a enfatizzare la concisione e
l'impatto delle parole.
**Versi e Ritmo:**
Il ritmo della poesia è lento e riflessivo, riflettendo la malinconia e
l'introspezione dell'autrice. L'assenza di punteggiatura enfatizza la
fluidità del flusso di pensieri, creando un'atmosfera di contemplazione.
**Aspetti Psicologici:**
La poesia esplora temi psicologici come la depressione, l'apatia e la
lotta contro la follia. L'autrice sembra confrontarsi con il peso di
ricordi dolorosi e cercare una liberazione da essi.
In conclusione, "È l'assenza d'ogni meraviglia" di Maria Benedetta Cerro
offre uno sguardo profondo dentro il mondo interiore dell'autrice,
rivelando una lotta contro le emozioni negative e la ricerca di
liberazione da un passato doloroso.
* "L'inaspettato" di Felice Serino *
*Denotativa:*
La poesia inizia con l'autore che si sveglia da un altro mondo, un luogo
dove tutto è possibile e non ci sono restrizioni. Vengono descritte
immagini surreali come librarsi contro il soffitto e guidare un'auto
nell'aria con un cielo dai colori mai visti. L'inaspettato è personificato
come una forza che guida l'autore, e alla fine, si presenta sotto forma di
una grande farfalla con il corpo di una donna.
*Connotativa:*
La poesia esplora il concetto dell'inaspettato come forza creativa che
apre possibilità al di là delle convenzioni. Le immagini surreali
suggeriscono un senso di meraviglia e stupore di fronte
all'imprevedibilità della vita. La farfalla finale potrebbe rappresentare
la trasformazione e la bellezza emergenti dall'inaspettato.
**Forma e Struttura:**
La struttura libera della poesia riflette il tema dell'inaspettato,
permettendo una narrazione fluida e dinamica. L'uso di versi brevi
contribuisce a enfatizzare l'effetto immediato delle immagini descritte.
**Versi e Ritmo:**
Il ritmo della poesia è variabile, adattandosi alle diverse immagini
evocate. Ci sono momenti di leggerezza e sospensione, enfatizzati dalla
descrizione di azioni insolite, mentre la presenza dell'inaspettato crea
una sensazione di anticipazione.
**Aspetti Psicologici:**
La poesia esplora la sospensione dell'ordinario e l'apertura a esperienze
inaspettate, sottolineando la capacità dell'inaspettato di stimolare la
creatività e la sorpresa. Il tono generale della poesia è positivo,
rivelando una disposizione aperta e gioiosa nei confronti
dell'imprevedibilità della vita.
In conclusione, "L'inaspettato" di Felice Serino celebra l'idea che ciò
che non è previsto può portare a esperienze straordinarie e trasformative,
sottolineando la bellezza e il potenziale di fronte all'inaspettato.
* "Accompagnami" di Franco Fronzoli *
*Denotativa:*
La poesia descrive lo stupore negli occhi di fronte al tramonto, con la
luna che appare dietro una montagna e le onde del mare che si infrangono
tra scogli e conchiglie. L'autore chiede di essere accompagnato nel mondo
interiore di pensieri, illusioni, passioni e incertezze. Viene chiesto di
essere guidati attraverso le stagioni e sulla strada dell'amore.
*Connotativa:*
La poesia si concentra sul legame tra la bellezza naturale e l'intimità
emotiva. Gli elementi naturali come il tramonto, la luna e il mare
simbolizzano le fasi della vita e delle emozioni. La richiesta di essere
accompagnati suggerisce un desiderio di condivisione e connessione nei
momenti significativi.
**Forma e Struttura:**
La struttura della poesia è libera e aperta, riflettendo l'invito a un
viaggio emotivo. L'uso di versi corti e sintatticamente semplici facilita
la fluidità della narrazione e crea un tono intimo.
**Versi e Ritmo:**
Il ritmo della poesia è delicato e contemplativo, seguendo il susseguirsi
degli elementi naturali e dei sentimenti. L'utilizzo di spazi bianchi tra
le parole contribuisce a creare pause, sottolineando l'importanza di
ciascun momento.
**Aspetti Psicologici:**
La poesia esplora la connessione tra l'esterno e l'interno, invitando il
lettore a condividere non solo gli elementi della natura ma anche i
pensieri e i sentimenti più profondi. L'invito ad accompagnare l'autore
suggerisce una volontà di condivisione e di apertura emotiva.
In sintesi, "Accompagnami" di Franco Fronzoli celebra il connubio tra la
bellezza naturale e il mondo emotivo interiore, invitando il lettore a un
viaggio intimo attraverso le stagioni e l'amore.
* "Livorno" di Carlo Chionne *
*Denotativa:*
La poesia esplora la città di Livorno attraverso una serie di parole
chiave che rappresentano aspetti e emozioni legate a essa. Vengono
menzionate bellezza, arte, sensibilità, cuore, speranza, ma anche luoghi
specifici come Quercianella, Antignano, Corea e Ardenza. La poesia si
conclude con una riflessione sulla relazione tra l'autore e la città di
Livorno.
*Connotativa:*
Ogni termine utilizzato nella poesia sembra evocare una particolare
atmosfera o emozione legata a Livorno. Le parole vengono utilizzate per
trasmettere non solo la geografia e gli aspetti tangibili della città, ma
anche i sentimenti e le esperienze personali associate ad essa.
**Forma e Struttura:**
La poesia adotta una struttura libera con versi di lunghezze variabili.
Questo riflette la natura fluida della percezione dell'autore rispetto a
Livorno e consente una rappresentazione aperta e dinamica della città.
**Versi e Ritmo:**
Il ritmo varia nel corso della poesia, seguendo il flusso delle immagini e
delle emozioni evocate. L'uso di una varietà di lunghezze dei versi
contribuisce a creare un ritmo che riflette la diversità e la complessità
della città.
**Aspetti Psicologici:**
La poesia sembra essere intrisa di sentimenti personali e di un legame
profondo tra l'autore e la città di Livorno. L'uso di parole come amore,
speranza e vita suggerisce una connessione emotiva e spirituale con il
luogo.
In sintesi, "Livorno" di Carlo Chionne celebra la città attraverso una
varietà di parole che rappresentano le sfaccettature tangibili e
intangibili dell'esperienza urbana. La poesia riflette sia gli aspetti
positivi che quelli più complessi della relazione tra l'autore e Livorno.
* "Ritorna in me anima" di Antonia
Scaligine *
*Denotativa:*
La poesia esprime un ringraziamento alla poesia stessa, identificandola
come fonte di coraggio e gratitudine per l'anima dell'autrice. Viene
menzionato il "Mistero che tutto porta a Dio", sottolineando la
connessione spirituale e la fede personale. Il testo riflette anche la
ricerca della luce della misericordia e la speranza in Dio.
*Connotativa:*
Le parole come "coraggio", "speranza" e "Amore immortale" trasmettono una
gamma di emozioni positive e spirituali. L'uso di "Ave" e l'invocazione a
Dio contribuiscono a creare un'atmosfera di devozione e fede.
**Forma e Struttura:**
La poesia segue una struttura regolare con versi di lunghezza uniforme,
creando un ritmo coerente e fluido. Questa organizzazione potrebbe
simboleggiare la stabilità e la continuità della fede dell'autrice.
**Versi e Ritmo:**
Il ritmo della poesia è pacato e riflessivo, adatto al tono spirituale.
L'uso di versi chiari e melodiosi contribuisce a creare una lettura fluida
e meditativa.
**Aspetti Psicologici:**
La poesia sembra essere intrisa di una profonda riflessione interiore e di
un desiderio di connessione spirituale. L'autrice esprime gratitudine e
cerca la luce della misericordia, suggerendo una ricerca interiore di
conforto e direzione.
In sintesi, "Ritorna in me anima" di Antonia Scaligine è una poesia che
celebra la poesia stessa come fonte di ispirazione, coraggio e fede.
Esprime un profondo senso di gratitudine e ricerca spirituale, mettendo in
luce la connessione dell'autrice con l'Amore immortale e il Mistero
divino.
Che dire di più Antonia? Ecco: Neh Antò, mə
sï piaciut'assajə / e de te sentï nun mə stanchə majə....
* "Calvinisti d'accatto" di Piero Colonna
Romano *
*Denotativa:*
La poesia critica satiricamente il governo italiano del 2018, esprimendo
disapprovazione per l'alleanza tra diverse fazioni politiche e suggerendo
che il governo abbia dimenticato il proprio passato. Si fa riferimento a
colori politici come il bianco e il verde, utilizzando termini come
"vergini dai manti bianchi" per denotare il cambiamento politico.
*Connotativa:*
L'uso di espressioni come "vergini dai manti bianchi", "franchi" e
"animati da pie intenzioni" suggerisce un sarcasmo nei confronti delle
promesse politiche e delle buone intenzioni. L'immagine di "andare a
affogare in sozze macerie il dolce Paese" trasmette un forte senso di
critica e disillusione.
**Forma e Struttura:**
La poesia segue una struttura sonetto classica, con due quartine e due
terzine, rispettando la tradizionale forma poetica italiana. Questa
struttura potrebbe riflettere una certa rigidezza e formalità, in
contrasto con il tono satirico del testo.
**Versi e Ritmo:**
Il ritmo della poesia è serrato e ritmato, contribuendo a enfatizzare il
tono satirico. L'uso di rime incrociate nei quartetti e terzine
contribuisce alla coerenza della forma sonetto.
**Aspetti Psicologici:**
La poesia sembra riflettere una delusione e un cinismo nei confronti del
governo, accusandolo di dimenticare il proprio passato e tradire le
promesse. Il tono critico suggerisce una percezione negativa delle
decisioni politiche prese.
In conclusione, "Calvinisti d'accatto" di Piero Colonna Romano è una
poesia satirica che critica il governo italiano del 2018, esprimendo
disillusione, cinismo e un senso di tradimento nei confronti delle
promesse politiche.
* "Angelica beltà" di Alessio Romanini
*
*Denotativa:*
La poesia esprime indignazione e disprezzo nei confronti di uomini volgari
che si dedicano a molestie sessuali, sia con gesti che con parole.
Sottolinea l'assenza di moralità e il comportamento brutale di chi insulta
e offende la libertà delle donne.
*Connotativa:*
Il linguaggio forte e deciso, con espressioni come "vile e meschino uomo"
e "brutalità maschile," suggerisce una condanna categorica di chi compie
molestie. L'uso dell'aggettivo "angelica" per descrivere la bellezza
femminile potrebbe indicare una visione idealizzata e sacra della donna.
**Forma e Struttura:**
La poesia segue una struttura libera, senza un ordine o schema metrico
specifico. Questa mancanza di rigidità potrebbe riflettere la complessità
e la varietà delle emozioni espresse.
**Versi e Ritmo:**
Il ritmo della poesia è vario, con frasi più lunghe e altre più brevi,
contribuendo a creare un tono enfatico e espressivo. L'assenza di una
forma metrica tradizionale suggerisce un'espressione più libera e
contemporanea.
**Aspetti Psicologici:**
La poesia evidenzia il trauma e la paura che le molestie sessuali possono
causare alle donne, sottolineando il diritto di ogni donna di esprimere la
propria bellezza senza temere offese. L'uso delle parole come
"ingiuriare," "molestie," e "brutalità" riflette l'aspetto psicologico
della violenza e del trauma subito.
In conclusione, "Angelica beltà" di Alessio Romanini è una poesia che
condanna chi commette molestie sessuali, evidenziando la necessità di
rispettare la libertà delle donne e il loro diritto di esprimere la
propria bellezza senza paura di offese o violenze.
* "Creature della stessa gabbia" di
Jacqueline Miu *
*Denotativa:*
La poesia esprime il desiderio di andare oltre i limiti e di
sperimentare la vita con un'intensa percezione dei cosmi. Il parlante
paragona se stesso a un passero immortale, attribuendo all'oscurità un
ruolo di amica anziché di condanna.
*Connotativa:*
Il linguaggio poetico utilizzato, come "bruciare di sogni," "appetito di
andare oltre il confine," e "passero immortale," suggerisce un'anima
inquieta alla ricerca di esperienze significative. L'oscurità viene
personificata come un'alleata anziché un nemico, suggerendo una
prospettiva positiva nei confronti dell'ignoto.
**Forma e Struttura:**
La poesia segue una struttura libera, senza rispettare uno schema
metrico particolare. Questa mancanza di rigidità può essere interpretata
come una rappresentazione della libertà di esplorare senza restrizioni.
**Versi e Ritmo:**
I versi sono brevi e incisivi, contribuendo a un ritmo veloce e
dinamico. Questo ritmo potrebbe riflettere l'energia e l'impeto di chi
desidera esplorare nuovi orizzonti.
**Aspetti Psicologici:**
La poesia esplora il desiderio di andare oltre i confini e sperimentare
la vita in modo profondo. L'uso di parole come "appetito," "ferita," e
"oscurità" suggerisce un viaggio interiore che coinvolge la
consapevolezza della propria mortalità e l'accettazione dell'ignoto.
In conclusione, "Creature della stessa gabbia" di Jacqueline Miu è una
poesia che riflette sul desiderio di esplorare la vita, sperimentando
l'oscurità e abbracciando la propria percezione profonda dei misteri
dell'universo.
* "Il Silenzio Solenne" di Antonio
Scalas *
*Denotativa:*
La poesia riflette sul significato del silenzio e della sua complessità.
L'autore sottolinea come il silenzio abbia toni alti e solenni,
diventando udibile solo nella sua assenza, specialmente nei luoghi mai
visitati insieme.
*Connotativa:*
L'uso di espressioni come "voce tersa delle apparenze," "geografie dei
miei pensieri," e "purosangue della mia anima quando ti amo" suggerisce
un'introspezione profonda sulle emozioni e sulla complessità delle
relazioni. Il silenzio diventa simbolico di una comunicazione mancata o
di una connessione non completamente compresa.
**Forma e Struttura:**
La poesia segue una struttura libera, senza uno schema metrico preciso.
Questa libertà strutturale potrebbe riflettere il tema della poesia, che
esplora la complessità del silenzio.
**Versi e Ritmo:**
I versi sono brevi e incisivi, contribuendo a un ritmo che si adatta al
tema contemplativo della poesia. La brevità dei versi può anche
riflettere la delicatezza delle emozioni esplorate.
**Aspetti Psicologici:**
La poesia esplora il significato e l'impatto emotivo del silenzio in una
relazione. L'autore sembra percepire il silenzio come un elemento carico
di significato, capace di alzare la voce in modo impercettibile e di
rivelare la sua presenza solo attraverso la sua mancanza.
In conclusione, "Il Silenzio Solenne" di Antonio Scalas è una poesia che
riflette sulla complessità del silenzio nelle relazioni, sottolineando
come questo possa essere udibile solo quando manca e sia intriso di
significati che vanno oltre le apparenze.
...Nessuno
come voi mi fa vibrare l'anima, siete Alba e Tramonto, coro di usignoli,
un abbraccio di cieli e mari...Di tutto questo, ancor di più.
Vostro Ben Tartamo
Desidero ringraziare chi
sempre mi commenta in modo empatico, scusandomi per la mia saltuaria
presenza nel sito. Volevo aggiungere che, nonostante questa, leggo sempre i
commenti esemplari di Ben Tartamo, così esaustivi e completi. Insieme a lui, il
mio “grazie” va anche a Jac, che da tempo è presente nel sito. Mi duole di non
trovare più il nostro esegeta Piero Colonna Romano, per cui approfitto di questo
bel sito per salutarlo, rinnovando la mia gratitudine che da tempo mi lega a
lui.
Sandra Greggio
15-16-17 Gennaio
Cara Antonia,
grazie di cuore per il tuo commento, traspare sincera gratitudine e
tenerezza. Credimi, però, il merito è tutto tuo e di ognuno dei poeti che, con
il dono delle proprie poesie mi trasmette vivide immagini e, quindi, emozioni.
Che dirti di più? Tutto è Dono e, credo fortemente che sia indispensabile
ricambiare la gratuità di quanto ricevuto, con altrettanta donazione di sé.
Vorrei dirvi di più e meglio, ma ahimè non ho il dono della sintesi che tanto
vorrei per riuscire ad essere essenziale e così rendere intelligibile il mio
smisurato "Grazie", "Brava/o", "Coraggio".
Sai, per me, ognuno di noi, in quanto Poeta, è Sentinella in cammino per
l'Umanità. È sveglia per la Coscienza collettiva, con le riflessioni
potenzialmente attive provocate dalla sonorità del verso, dalle pause dello
stile e della metrica personale così come, dalla forza creatrice di ogni
singola Parola.
Che Iddio Onnipotente e Misericordioso ti benedica e faccia discendere su
ognuno di noi la Grazia vivificante del Suo Spirito d'Amore.
Amen
Con Affetto
Ben Tartamo
Ben Tartamo quando scrivi una
poesia o un commento
parla il tuo cuore e le parole nascono, si moltiplicano
intorno a te
per cui anche il buio per te diventa luce , appunto quando
tu scrivi una poesia ,da buia diventa lucente
Grazie , dovevo assolutamente ringraziarti sei diventato
“il nostro Ben Tartamo “ per i tuoi eccezionali , interessanti commenti alle
poesie
Ammiro la tua bravura e la tua capacità di saper
interpretare benissimo le poesie che non è certo una cosa facile ,io non saprei
farlo , sapendo che alla poesia non va aggiunto solo un bravo ,bella poesia, tu
la poesia la rendi speciale , grazie , sei davvero molto bravo
Ho tanta gratitudine per te , per Piero, per Jacqueline e
leggo con interesse le vostre poesie
Lorenzo ,oggi prendo in visione una delle tue bellissime poesie
“Chimere “che
spesso ingannano nascono e muoiono nell’anima come viaggi che all’apparenza
sembrerebbe avventurosi, emozionanti ma poi finiscono per deluderci , aggiungo
che un po’ tutti viviamo di chimere e sono proprio quelle che ci lasciano
l’amaro in bocca , bravo sempre e grazie
la mia gratitudine per te Lorenzo è un sentimento positivo per eccellenza
grazie a tutti non aggiungo altro
antonia scaligine
Poesie pubblicate il 15-16-17 Gennaio 2024
* Franco Fronzoli - "Ti
amo",
Il caro Franco con quest'ultima sua creazione ci offre
un'esperienza intensa e coinvolgente attraverso la sua maestria poetica. La
struttura ritmica, l'uso mirato delle parole e la profondità delle emozioni
trasformano questa poesia in un inno d'amore struggente e sincero.
Lo stile di Fronzoli è pervaso da una semplicità raffinata.
I versi scorrono fluidamente, come una dolce melodia che sottolinea la bellezza
intrinseca dell'amore. La sua metrica è armoniosa, creando un ritmo accattivante
che cattura l'attenzione del lettore.
Le rime, distribuite con maestria lungo il testo,
contribuiscono a consolidare l'armonia e l'eleganza della poesia. L'uso delle
immagini, come il tramonto e la luna dietro la montagna, amplifica la profondità
emotiva, conferendo alla poesia un tocco di malinconia e romanticismo.
Il tema centrale, "Ti amo," si ripete come un mantra,
enfatizzando il suo significato attraverso variazioni nei contesti e nelle
situazioni descritte. Fronzoli dipinge l'amore in tutte le sue sfaccettature,
dai momenti tristi a quelli gioiosi, dalla pioggia al temporale, abbracciando la
complessità di questa emozione.
La poesia raggiunge l'apice dell'emozione quando Fronzoli
descrive l'innamoramento iniziale, rappresentato dal sorriso e dalla lacrima
della persona amata. La dedica alle qualità uniche dell'oggetto d'amore, come
l'eleganza, la felicità, la tristezza, aggiunge profondità e individualità alla
sua dichiarazione d'amore.
In conclusione, "Ti amo" di Franco Fronzoli è un capolavoro
lirico che cattura il cuore del lettore. Attraverso una combinazione di stile,
metrica e sentimenti sinceri, Fronzoli dona vita all'amore, esaltandolo come
un'esperienza completa e senza riserve.
* Cristiano Berni, con
la sua poesia "Ero un uomo",
ci trasporta in un viaggio attraverso le sfumature
dell'esistenza umana. Attraverso uno stile diretto e una narrazione sincera,
Berni esplora la complessità della sua esperienza personale, rimarcando la sua
trasformazione nel corso del tempo.
Il tono della poesia è intimo, caratterizzato da un dialogo
diretto con il lettore. Berni utilizza messaggi da un "telefono assurdo" come
simbolo di una comunicazione moderna e spesso distante, accentuando il suo senso
di nostalgia per il passato. L'uso della prima persona del singolare crea un
legame immediato tra il poeta e il pubblico.
La struttura ritmica è cadenzata, ma non manca di essere
incisiva nei momenti chiave. La metrica si adatta alle varie sfaccettature
dell'esperienza umana descritte da Berni, rivelando una profonda consapevolezza
delle contraddizioni e delle evoluzioni personali.
L'immagine di un "cielo capovolto" e di un "mare placido
calmo" suggerisce una visione inusuale della realtà, simboleggiando la sfida di
affrontare le difficoltà con serenità. La menzione delle Stelle che "incoronano
il viso" aggiunge un tocco di poesia celeste e atemporale, sottolineando la
dimensione universale dell'esperienza umana.
La serata di follia e ironia rappresenta un momento di
liberazione e auto-riflessione. Il poeta riconosce di essere stato un uomo
"tanto, tanto tempo fa" o forse poco, ma la sua constatazione finale che "la
libertà cresce come un gioco" sottolinea la fluidità e la crescita intrinseca
all'umanità.
In definitiva, "Ero un uomo" di Cristiano Berni è un'ode
personale alla trasformazione e all'accettazione della propria esistenza. Con
uno stile coinvolgente e una profonda introspezione, Berni esprime la
complessità delle emozioni umane, offrendo una poesia che invita alla
riflessione e all'identificazione.
* Enrico Tartagni,
attraverso la sua poesia "In un cielo d'oro...d'oro",
ci trasporta in un viaggio emozionale e suggestivo,
dipingendo scene di vita quotidiana e riflessioni esistenziali.
L'utilizzo della prima persona e del termine "Amico mio"
crea un immediato senso di connessione con il lettore, rendendo la poesia un
dialogo intimo. La varietà di luoghi e situazioni descritte, dal marciapiede di
una città al processo in una casa chiusa, conferisce alla poesia un carattere
frammentato e multiforme, riflettendo la complessità della vita.
L'immagine della "luce buia" sul marciapiede aggiunge un
tocco di contraddizione, sottolineando il dualismo che caratterizza molte delle
esperienze umane. Il richiamo a Maria e il timore del tuono durante il temporale
in mare introducono elementi spirituali e naturali, contribuendo alla ricchezza
simbolica della poesia.
La narrazione segue un ritmo fluido e dinamico, con versi
che fluiscono naturalmente, come una melodia. L'invocazione di "alleluja
alleluja" e la festa sulla riva oscura del fiume creano un'atmosfera di
celebrazione e riflessione, incanalando una profonda connessione con il divino.
La chiusura con "Cammino col mio amico in un cielo d'oro"
simboleggia la ricerca di significato e serenità nella compagnia di un amico,
sotto un cielo d'oro che potrebbe rappresentare la speranza e la realizzazione
spirituale.
"In un cielo d'oro...d'oro" di Enrico Tartagni è una poesia
che sfida i confini della normalità, esplorando la varietà dell'esistenza umana
attraverso una prosa ricca di immagini suggestive e riflessioni profonde.
* Armando Bettozzi
- Filastrocca della pace…che non c'è
**13 Gennaio 2009 (uguale ai decenni precedenti…) - NIENTE
è CAMBIATO, ANZI, ADESSO CON HAMAS.!!- LA GUERRA…CONTINUA-6 gennaio 2024**
Questa poesia riflette sull'incessante ciclo di violenza e
mancanza di pace in una regione in cui i conflitti si perpetuano. Il titolo
suggerisce un'analisi del periodo dal 2009 al 2024. L'autore utilizza una
"filastrocca" come struttura, dando un tono sarcastico alla sua critica alla
mancanza di progresso nella ricerca della pace. La ripetizione della frase "ma
chi ha torto? Chi ha ragione?" sottolinea l'impasse e l'ambiguità nei conflitti,
mentre il richiamo alle colpe celestiali ed umane evidenzia la complessità del
problema.
**Ora, quella strage in massa (sette ottobre 'ventitre)
urla e funge da grancassa. E la "PACE!"…?…Ma dov'è ?! O - davvero è una condanna
che in eterno in quella terra vien dal ciel - o non si afferra la ragione … che
il mondo affanna. (aggiornamento 6 gennaio 2024)**
In questo aggiornamento, l'autore commenta una "strage in
massa" avvenuta nell'ottobre del 2023. L'uso di parole forti come "strage" e
"grancassa" denota una forte disapprovazione e sottolinea il ruolo della
violenza nel continuare il ciclo. La ricerca della pace è ancora una volta messa
in discussione, indicando un senso di disperazione e impotenza. L'interrogativo
sulla presenza della pace come "condanna" evidenzia un conflitto tra desiderio e
realtà nella regione.
**Pubertà - Renzo
Montagnoli**
La poesia "Pubertà" di Renzo Montagnoli esplora il delicato
periodo della crescita e del passaggio dall'infanzia all'adolescenza. Lo stile
di Montagnoli è improntato a una semplicità che abbraccia la complessità emotiva
di questo momento di transizione.
Il titolo stesso, "Pubertà", suggerisce il tema centrale
della poesia e il lirismo è intrinseco nei versi che dipingono la giovinezza
come "un piccolo fiore" che sboccia alla vita. La luce della primavera
simboleggia l'energia, la freschezza e la vitalità che accompagnano questa fase.
Il ritmo della poesia riflette il dinamismo e la vivacità
della gioventù, con l'utilizzo di brevi versi che imitano i rapidi movimenti e
cambiamenti tipici di questo periodo. La ripetizione di frasi come "vai fin che
puoi / vola / insegui le stelle" sottolinea la libertà e l'aspirazione a
esplorare il mondo senza restrizioni.
La metafora della corsa, delle cadute e dei rialzi
rappresenta metaforicamente il processo di crescita, in cui i fallimenti non
sono impedimenti, ma parte integrante del percorso. Montagnoli trasmette un
senso di apertura e incoraggiamento, invitando il giovane a esplorare, correre e
perseguire i propri sogni.
L'ultima strofa introduce una prospettiva futura, in cui il
narratore, con occhi più maturi, riflette sulla gioventù del destinatario.
Questo tocco finale aggiunge una profondità emozionale, suggerendo che la
bellezza e la fugacità della giovinezza saranno percepite con nostalgia e
comprensione solo quando saranno un ricordo.
**"Perdono" - Giuseppe
Stracuzzi**
"Perdono" di Giuseppe Stracuzzi si erge come una profonda
riflessione sulla fatica del perdonare e sulla persistenza dei rimorsi. Lo stile
del poeta si caratterizza per l'intensità emotiva, evidenziata dall'uso di
immagini vivide e metafore accattivanti.
Il titolo stesso, "Perdono", incanalato nei versi, crea
un'atmosfera di tensione e ricerca interiore. La poesia si apre con
un'invocazione alla comprensione di attimi dolci del tempo, sottolineando la
sofferenza che persiste nelle ferite lasciate nell'angolo del cuore.
L'immagine dei baci sospesi a bugie crea un contrasto tra
il desiderio e la realtà, mentre il "perdono" diventa un peso che non libera, ma
che anzi riporta notti tormentate e grida impazzite del vuoto che incombe.
La poesia si avvolge in una tensione emotiva palpabile, con
il ritmo delle parole che rievoca il tormento interiore. La rima intensifica
questa sensazione, culminando in un'esplosione di lacrime vere che contrastano
con la falsità delle bugie.
L'immagine della cima legata al filo di un cielo lontano
evoca una struggente metafora della difficoltà di liberarsi dai rimorsi. Il
vento che ostenta peccati rappresenta la persistenza dei sensi di colpa, mentre
il cuore si trova a rime con l'implacabilità del destino.
In conclusione, "Perdono" è un'analisi poetica ricca di
emozioni, in cui Stracuzzi esplora il complesso processo del perdono e il peso
indelebile dei rimorsi.
**"Cercando Valentina"
- Salvatore Armando Santoro**
In "Cercando Valentina" di Salvatore Armando Santoro,
emerge una struggente narrazione della ricerca di un amore perduto. Il poeta
dipinge un quadro emotivo intenso attraverso uno stile raffinato e un uso
vibrante delle immagini.
La poesia inizia con una dolce evocazione di Valentina, i
cui occhi buoni e il sorriso riempiono l'animo del poeta. Tuttavia, il tono
cambia drammaticamente quando Santoro rievoca la decisione di donare "veleno" ad
una persona che cercava amore. L'uso di questa metafora crea un contrasto forte
e pungente tra l'apparenza esteriore e la realtà interna.
La colpa che il poeta associa a Valentina risuona
attraverso le parole incise su un foglio, simboleggianti un dolore indelebile.
La costrizione ad "amor non dare" sottolinea il tormento del poeta e il
complesso rapporto con l'amore.
Le immagini di Valentina continuano a tormentare il poeta,
presente nei sogni notturni eppure fugace quando cerca di afferrarla. La sua
ricerca si manifesta nei pomeriggi solitari, in cui non riesce a trovare un
amore appassionato come quello che cercava in Valentina.
Il poeta ammette la generosità di Valentina nel donargli
affetto, ma il vecchio amore continua a legarlo, impedendogli di aprirsi
completamente. La ricerca di Valentina diventa un simbolo dell'incessante
desiderio di amore e comprensione.
In conclusione, "Cercando Valentina" è una poesia che
oscilla tra la nostalgia e il rimorso, tessendo un racconto di ricerca, perdita
e un amore irrisolto. Santoro utilizza un linguaggio incisivo e immagini potenti
per esplorare la complessità dei sentimenti umani.
**"Chimere" - Nino
Silenzi**
In "Chimere" di Nino Silenzi, si intraprende un viaggio
poetico attraverso le profondità dell'anima, esplorando il deserto gelido e le
chimere che sopravvivono in questo ambiente spirituale.
Il titolo stesso, "Chimere", evoca creature mitologiche,
riferendosi a illusioni o speranze irrealizzabili. Il viaggio incauto sottolinea
un'explorazione senza paura, forse inconscia, delle complessità interiori.
Il freddo deserto diventa un paesaggio metaforico, segnato
dalle ferite dell'ineffabile, una dimensione intangibile e misteriosa
dell'essere umano. La vista del deserto si offre all'osservatore, suggerendo una
volontà di esplorare le profondità dell'anima.
Le chimere emergono come esseri unici sopravvissuti al gelo
dell'esistenza. Queste creature mitiche rappresentano forse le speranze, i
desideri o i sogni che resistono nonostante l'aridità dell'ambiente circostante.
La manna ingannatrice dal cielo potrebbe simboleggiare le illusioni che, sebbene
promettano nutrimento, svaniscono rapidamente.
L'uso di immagini suggestive, come il deserto freddo e le
chimere, contribuisce a creare un'atmosfera poetica e evocativa. La manna
ingannatrice aggiunge un elemento di inganno, suggerendo che le speranze possono
essere effimere e illusorie.
In conclusione, "Chimere" di Nino Silenzi offre una
riflessione profonda sulle dimensioni nascoste dell'anima umana. La poesia
utilizza un linguaggio ricco di simbolismi, trasportando il lettore in un
viaggio intrapreso con coraggio e svelando gli intricati paesaggi emotivi
dell'essere.
**"Ti scriverò una
lettera" - Maria Benedetta Cerro**
In "Ti scriverò una lettera", Maria Benedetta Cerro crea
una poesia intensa e carica di simbolismo, utilizzando immagini evocative e uno
stile che richiama il lirismo.
Il titolo stesso suggerisce l'intenzione di comunicare
attraverso le parole scritte, una lettera che raggiunge l'anima come un tuono,
un evento potente e impetuoso. La metafora di un "cuore di spine" con la fiamma
al centro crea un'immagine intensa e contrastante, rafforzando l'idea di una
comunicazione che può bruciare e ferire.
L'autore invoca l'immagine di un cuore spinato, simbolo di
sofferenza e sacrificio, forgiato dalla fiamma centrale, che potrebbe
rappresentare la passione o l'intensità emotiva. La metafora della fiamma che
brucia le mani con la sua scrittura suggerisce un processo di creazione doloroso
ma allo stesso tempo potente.
Il poeta chiama il destinatario, sottolineando l'assenza di
risposta, creando un senso di isolamento o rifiuto. L'intenzione di condividere
parole senza richiedere nulla in cambio è evidente, cercando solo di essere
letto e compreso.
L'immagine degli "ossi spolpati" e degli "uncini senz'esca"
crea un'atmosfera di desolazione e vuoto, forse riflettendo sulle difficoltà di
comunicare profonde emozioni o trovare risposta in un mondo che potrebbe non
essere predisposto ad accogliere il messaggio.
In conclusione, "Ti scriverò una lettera" di Maria
Benedetta Cerro è una poesia che si nutre di simbolismo e intensità emotiva.
L'autrice esplora il potere e la complessità della comunicazione attraverso le
parole, cercando di consegnare un messaggio che potrebbe essere difficile da
accogliere ma che porta con sé una profonda sincerità e vulnerabilità.
**"L'oltre" - Felice
Serino**
In "L'oltre" di Felice Serino, l'autore esplora il concetto
dell'"oltre" come un'entità senza una posizione definita ma con un'urgenza
intrinseca di espandersi. La poesia offre uno sguardo filosofico sulla natura
dell'"oltre" e la sua inesorabile necessità di manifestarsi.
L'apertura con "non essere / da nessuna parte" suggerisce
l'assenza di una collocazione fisica o temporale specifica per questo concetto
di "oltre". Invece, l'"oltre" è presentato come un'entità astratta, priva di
limitazioni spaziali o temporali.
La frase "esigenza di espandersi" sottolinea la natura
incontenibile dell'"oltre", come se fosse una forza vitale che spinge
costantemente per oltrepassare i confini esistenti. La metafora del fiume alla
sua foce suggerisce che questa espansione è naturale, inevitabile e destinata a
raggiungere la sua piena manifestazione.
Il verso "è un oltre in sé che urge" cattura l'impellente
necessità intrinseca dell'"oltre" di realizzarsi. L'uso del termine "urge"
suggerisce un desiderio pressante e impellente di esprimersi, come se l'"oltre"
fosse una forza inarrestabile.
In conclusione, "L'oltre" di Felice Serino offre una
riflessione profonda sulla natura dell'"oltre" come qualcosa di indefinibile e,
allo stesso tempo, irrinunciabile. La poesia invita il lettore a contemplare la
forza intrinseca che spinge oltre i confini, abbracciando la sua essenza senza
limiti.
**"Dieta mediterranea"
- Carlo Chionne**
Nella poesia "Dieta mediterranea" di Carlo Chionne,
l'autore gioca con un gioco di parole culinario, mescolando titoli di opere
musicali e teatrali con nomi di piatti della cucina italiana. Questa fusione
crea un collage surreale che unisce il mondo della musica e del teatro con
l'arte culinaria, creando un'atmosfera giocosa e creativa.
I riferimenti a opere famose come "Cozze di Figaro", "West
side Story one", o "La Triglia del Reggimento" sono giochi di parole che
combinano nomi di piatti con titoli di opere celebri. Questo crea un effetto
comico, sottolineando l'umorismo nella connessione tra due mondi apparentemente
disparati.
L'uso di nomi di piatti come "Cappelletti – Montecchi" o
"Il Nasello Fantasma" aggiunge un tocco di originalità alla poesia, trasformando
ingredienti e ricette in personaggi teatrali. La scelta di termini come "La
Scala di Bieta" o "La Forza dello Stracchino" rafforza l'immagine di un menù
teatrale e musicale.
La poesia esprime creatività nell'associazione di concetti
e immagini, invitando il lettore a intraprendere un viaggio surreale attraverso
il mondo della cucina e dello spettacolo. Questa combinazione di arti e sapori
suggerisce un'apprezzamento gioioso della vita, celebrando l'arte culinaria e
l'espressività delle opere musicali e teatrali.
**"Siamo tutti un po'
narcisisti" - Antonia Scaligine**
Nella poesia di Antonia Scaligine, l'autrice affronta il
tema della percezione di sé e degli altri, mettendo in luce la dicotomia tra
l'apparenza esteriore e la vera essenza interiore. La citazione di Niccolò
Machiavelli all'inizio della poesia funge da premessa, suggerendo che l'arte di
apparire è un aspetto intrinseco alla natura umana.
Lo stile della poesia è incisivo e riflessivo,
sottolineando il valore dell'autenticità rispetto all'illusione dell'apparenza.
L'utilizzo di espressioni come "una maschera in cui crediamo" e "la purezza
dell’essere" enfatizza l'importanza di esprimere la propria identità senza
costruzioni fittizie.
La metrica della poesia segue uno schema libero, offrendo
flessibilità nell'espressione del pensiero e sottolineando l'importanza del
contenuto rispetto alla forma esteriore. Le rime sono sparse e non forzate,
contribuendo a creare un ritmo fluido che accompagna la riflessione
sull'autenticità.
Il lirismo della poesia emerge attraverso immagini
evocative come "una maschera in cui crediamo" e "la purezza dell’essere", che
richiamano concetti universali e intime riflessioni sulla natura umana.
L'energia della critica letteraria si esprime attraverso l'incisività delle
parole, sottolineando la necessità di andare oltre l'apparenza per apprezzare la
vera sostanza delle persone.
La poesia, in modo folgorante ed energico, invita il
lettore a riflettere sulla ricerca della verità interiore, sottolineando che la
reale essenza di un individuo non risiede nell'illusione dell'apparenza, ma
nella genuinità e nell'autenticità della propria identità.
**"Cabaret a cielo
aperto" - Piero Colonna Romano**
Nella poesia "Cabaret a cielo aperto" di Piero Colonna
Romano, l'autore ironizza sul mondo della politica italiana, particolarmente
evidenziando la figura di Beppe Grillo e le sue aspirazioni politiche.
L'approccio critico e satirico emerge chiaramente, prendendo di mira sia Grillo
che altri protagonisti della scena politica.
Lo stile adoperato è giocoso e ironico, simile a quello di
un cabaret, riflettendo il titolo stesso della poesia. L'uso di espressioni come
"s'azzarda a domandar con convinzione" e "non è brillo" sottolinea la visione
umoristica dell'autore, che giudica la partecipazione di Grillo alla politica
con una certa dose di sarcasmo.
La metrica segue uno schema classico, conferendo alla
poesia un ritmo regolare che potrebbe richiamare un'atmosfera da cabaret. Le
rime, presenti in modo coerente, contribuiscono a creare un tono divertente e
scanzonato.
L'energia della critica letteraria si manifesta attraverso
l'umorismo tagliente di Colonna Romano, il quale mette in evidenza il paradosso
della politica italiana, con personaggi comici che ambiscono a ruoli di
responsabilità. La poesia serve da specchio riflettente per la società, mettendo
in luce il lato surreale e spesso ridicolo della politica.
In modo folgorante, la poesia si trasforma in una
performance satirica che invita il lettore a riflettere criticamente sulle
dinamiche della politica contemporanea, utilizzando il cabaret come metafora di
uno spettacolo pubblico che, a volte, appare più comico che serio.
**"Amaro amore
(Melodia al chiaro di luna)" - Alessio Romanini**
Nella poesia "Amaro amore (Melodia al chiaro di luna)" di
Alessio Romanini, l'autore intreccia la dolcezza della melodia al chiaro di luna
con un sentimento doloroso e struggente. L'uso della metafora musicale diviene
una chiave espressiva per comunicare l'amarezza dell'amore perduto.
L'immagine dei "tasti bianchi tasti neri" che echeggiano
sulla riva del cuore suggerisce una sinfonia dolorosa, una melodia che risuona
nell'animo del lettore. La tristezza è ulteriormente accentuata dalla
personificazione del pianoforte, il quale diviene un testimone muto e partecipe
del dolore.
La struttura della poesia, con versi brevi e una rima
abbondante, richiama la cadenza musicale, contribuendo a creare un'atmosfera
malinconica. La scelta di termini come "penare", "amaro amore", "cordoglio"
riflette l'intensità del sentimento espresso, mentre il chiaro di luna diventa
il complice silente di questa struggente serenata.
L'autore fa emergere il tema del dolore amoroso attraverso
il simbolismo della musica, riuscendo a catturare l'essenza di un'emozione
complessa e profonda. L'amore, vissuto come "baci rubati, mai dati", si
trasforma in un'esperienza amara, intessuta di ricordi e passioni non
corrisposte.
La poesia, con la sua melodia malinconica, invita il
lettore a immergersi nelle sfumature dolorose dell'amore e a contemplare il
chiaro di luna come uno specchio della propria anima tormentata.
**"Giorni
apparentemente normali" - Jacqueline Miu**
Nel poema "Giorni apparentemente normali", Jacqueline Miu
dipinge un ritratto vivido delle lotte interiori, utilizzando un'immagine
potente e un linguaggio crudo ed emotivo. I versi trasmettono un senso di
conflitto esistenziale e la battaglia implacabile contro l'oscurità.
Le prime righe, "Giorni apparentemente normali / il male mi
forgia duro con aghi di pena in carne," stabiliscono un tono di netto contrasto
tra l'apparenza esterna di normalità e la forgiatura interna del dolore. L'uso
metaforico degli aghi implica una modellatura minuziosa e dolorosa dell'essere
del locutore.
Il poema si sviluppa con una fame viscerale di sogni,
enfatizzando la natura consumante dei desideri insoddisfatti. Il locutore si
muove attraverso il mondo con un cuore affamato di bene che ora è raro. Le
affilate zanne per mordere mostri suggeriscono un istinto primordiale di
sopravvivenza in mezzo all'avversità.
L'immagine degli occhi che diventano artigli se non
illuminati d'amore aggiunge profondità alle lotte interne. Parla del potere
trasformativo dell'amore e della vulnerabilità dello spirito umano in assenza di
affetto.
L'immagine ricorrente di rimanere in piedi, paragonata a
una campana, a un albero o a una cima di montagna, simboleggia la resilienza e
la resistenza. Il vento che cerca di demolire riflette sfide esterne, mentre lo
spirito cieco che cerca la luce nel cuore esprime la ricerca di una forza
interiore.
Il poema si conclude con una potente affermazione di
invincibilità contro avversari terreni. Il locutore riconosce la vulnerabilità
ma afferma uno spirito indomito contro forze che hanno origine al di là di
questo mondo.
Nel complesso, il poema di Jacqueline Miu cattura il
tumultuoso viaggio nel navigare le complessità dell'esistenza, risuonando con
temi di forza interiore, vulnerabilità e il potere trasformativo dell'amore in
mezzo a giorni apparentemente normali.
Che dire, sorelle e
fratelli di piuma e di penna? Siete fantastici, mi avete letteralmente soffiato
di emozioni quel povero cuore asfittico che mi ritrovo!
Complimenti sinceri ad
ognuno di voi e un grazie riconoscente al prof. de Ninis per l'impegno coerente
e non privo di sacrifici che dura ormai da più lustri.
Sentiti ringraziamenti
anche all'artista poliedrica Jacqueline Miu per avermi onorato di un suo
commento ad una delle mie ultime poesiole. Fa bene anche questo al mio cuore
malato, dà senso a quelle vibrazioni interiori che mi si allargano dentro e mi
lacererebbero l'anima se non le dessi ascolto e spazio sotto forma di parole e
suoni...
Siate fecondi, siate
leggiadri:
se la Bellezza salverà il
mondo, la Poesia lo sveglierà.
Vostro Ben Tartamo
12-13-14 Gennaio
L'acqua
L’elemento “vitale” diventa fluido d’amore e
Felice serino porta questa celestiale combinazione “acqua” – “amore” a
concentrarsi sulla purezza – indagine su cui lavora in molte delle sue
opere. La “purezza” poetica così come l’innocenza “umana” non sono atti
consecutivi all’esistenza ma elementi basilari della stessa.
Da Coordinate dell'anima
Felice Serino
Auguri …
Una ode all’Augurio che vuole portare l’auspicio
del bene a ogni categoria nominata dall’ispirato Franco Fronzoli. Il viaggio
umano a guardia della speranza sempre evolutiva.
Franco Fronzoli
"Io sono"
A modo di un attore che recita sul palcoscenico i
punti incisivi della propria esistenza, così Cristiano Berni esprime la sua
identità attraverso queste mirabili evoluzioni “dichiarazioni” poetiche.
Cristiano Berni
Esoterismi
E’ un autore Enrico Tartagni che probabilmente
iniziando a parlare di bucce di mele, finirebbe col scrivere il seguito
della Divina Commedia. Leggo tra i suoi versi lo smarrimento, la ricerca poi
la esaltazione dell’amore per l’amico, per la fede e per quel “bene” nella
chiusa. Quello che mi ha travolto è questa volontà di costante ricerca “in
un Oltre” che resta all’ombra delle parole dell’intero componimento. La sua
ricerca è partita probabilmente decenni fa – e questi versi che menzioni ora
sono solo l’inizio del tesoro che lui ha trovato. Complimenti a questo
autore mittico e pluri sfaccettato.
La virtù è la conoscenza e abita in tanti vani
So chi è lui
Ma non so chi sono io
enrico tartagni
Nella piscina comunale
Un legame “muto – segreto” tra elementi femminili
che si combinano con l’atmosfera della piscina e la fluidità dell’acqua che
probabilmente serve da conduttore energetico. Ringraziando sempre per il
costante ottimo lavoro di Nino Muzzi, ci avviciniamo a una nuova scoperta
letteraria. Leontia Flynn. Una bella e evolutiva poesia che non ingigantisce
il compresso mondo femminile ma usa l’elemento “Elena Ferrante” per uno
screening completo di uno scenario ordinario in cui una donna in assenza di
uomini può essere il centro del potere.
Leontia Flynn traduzione di Nino Muzzi
Canzone
Una poesia che esprime la totale immersione di
Marco Cabassi nel mondo amoroso. Atmosfere beate e romantiche (sole
rigenerante, albe rinvigorenti …) che fanno palpitare “innocentemente” il
lettore.
Marco Cabassi
Il gran fuoco di Natale
Un tocco drammatico in questa dualità gelo –
fuoco – scenario volutamente umile per la nascita miracolosa del
“Salvatore”. Il figlio di Dio di cui il poeta attende la rinascita – è il
coordinatore diretto della salvezza umana. Il credo non è mistificatore ed è
su questo argomento che il mirabile Armando Bertozzi ci invita a riflettere.
Natale 2023
Armando Bettozzi
Vivere senza amore
Il Poeta non sarebbe tale se non soffrisse per
amore. Questo melodramma che spesso ci circonda l’animo umano, quando i
sentimenti lo acchiappano, diventa un arpione puntato al cuore. La
sofferenza se non ambivalente – è sicura almeno per una delle due parti.
Senza amore si vive male – senza amore è come morire un poco ogni giorno … e
Armando Salvatore Santoro usa ogni grammo del sentire amaro per comporre un
bel poema.
(Boccheggiano 8.10.2022 – 19:24)
Salvatore Armando Santoro
A te / senza mediazione
–Risolvimi –
salvami adesso
–
Parole ermetiche e pensieri che riconduco a
questa esigenza di risoluzione “sentimentale” – “umana”.
Questa vaporiera poetica genera figure
“impenetrabili” ma percettibili nelle atmosfere molto, molto intime
dell’autrice.
Da Prove per atto unico, I giuramenti del vento
Maria Benedetta Cerro
"E se passassi di qui"
Maestro e Signore, la luce di cui Ben Tartamo
segue con forte credo la scia. In questa poesia molto ispirata, la
necessità di bene e amore universale sono cavalli che galoppano sicuri di
avere nel cuore di Ben un cielo a loro disposizione, e probabilmente è
proprio così..
5dicembre23
Ben Tartamo
Io ci sarò sempre
Un sentimento incancellabile di cui la bravissima
Sandra Greggio ci regala un pochino della sua forza. Trascinante e sicura di
sé, la poetessa narra all’invisibile interlocutore come sarà impossibile
“liberarsi di lei”. La sua amorevole e leggera presenza – abiterà ogni
pensiero e ogni cosa dell’individuo cui la sua poetica (marchiante, sicura)
è indirizzata.
Sandra Greggio
Al capezzale
Poema che porta il simbolo della fede della
famiglia, di Dio e nella Scienza. Un rischio mortale di peritonite e la
salvezza del giovane paziente ha generato questi versi che abbracciano il
risultato finale, la salvezza e la gioia di chi è stato vicino al malato.
grazie a Dio e alla Scienza
E al Bene dei suoi cari:
Beni assai preziosi e rari.
Carlo Chionne
Le emozioni
Ma quanto è bella la poesia di Antonia Scaligine
con questa sua deliziosa chiusa. Plausi Antonia a questo tuo avventurarti
come pioniera nel mondo buio delle emozioni e per aver illuminato quella
parte di interiorità inesplorata.
La strada è bella per chi prova emozioni
son come ponti che uniscono i burroni
Antonia Scaligine
Arrivederci
(marzo 2014)
Poema premeditato per riunire in finale gioia e
speranza. Il Vate Piero Colonna Romano parla della sua breve assenza da
Poetare. Terminato il “tagliando” è certo che nuove forze saranno generate
che gli permetteranno di tornare più forte di prima.
Essendo il macchinista della locomotiva si augura
che la pace regni tra le porte del Tempio poiché sarebbe una perdita per
tutti – un regno letterario fatto di contese.
Ma a tutti voi, col cuore, raccomando
tenete i toni bassi e sorridenti
se no alla fin sarem tutti perdenti.
Piero Colonna Romano
Violenza strutturale contro le Donne
Un uomo che parla dell’orrore della violenza
sulle donne. Poesia che rende giustizia alla libera identità femminile e
segna la crescita di Alessio Romanini come autore di poesie sempre più
complesse.
L'amore non ha la mano brutale,
esso porta gaudio e non un pugnale.
Alessio Romanini
Ringrazio in primis il nostro glorioso Magister
Lorenzo per l'onore di ospitare ognuno di noi in questo tempio Azzurro, un
saluto pieno di stima al Vate Piero Colonna Romano la cui cultura è pilastro
ed ordine di questo celestiale luogo. Siate operosi come api.
Miu
Poesie del 12-13-14
gennaio 24
♡ La poesia
"L'acqua" di Felice Serino,
fluendo con la stessa libertà
dell'elemento che celebra, ci trasporta in una dimensione senza
limiti, dove l'acqua diventa il veicolo della sete profonda di essere
amati. La parafrasi di un antico passo biblico, in cui un uomo chiede
da bere a una donna al pozzo, si trasforma in un desiderio struggente
di amore e nutrimento dell'anima.
L'acqua, in questa composizione, non è semplicemente liquido, ma un
elisir divino, una sorgente inesauribile di cui il poeta ci invita a
bere. Questa immagine trascende il materiale, conferendo all'amore un
carattere eterno e spirituale. Il richiamo biblico, ancorato a un
passato millenario, aggiunge uno strato di profondità, trasportandoci
in un contesto sacro.
Le figure retoriche danzano con grazia attraverso le righe, creando un
tappeto di significati intensi. La metafora dell'"acqua divina"
risplende come un faro, attribuendo all'amore una natura trascendente.
Un'analisi più approfondita rivela una sottile analogia tra l'acqua e
l'amore, entrambi vitali, essenziali per la nostra esistenza
spirituale.
La struttura libera della poesia, senza catene metriche, si svela come
un flusso d'acqua libero, incontrastato e potente. Le parole si
liberano, prendono vita e ci conducono attraverso il mistero
dell'amore, senza confini né regole. La poesia stessa diventa una
sorta di fonte, fluendo con la purezza di un desiderio autentico.
In conclusione, "L'acqua" è un inno all'amore, inteso come un elemento
eterno e divino che colma le profondità dell'anima umana. Una poesia
che scorre come un fiume, trasportando con sé la potenza e la bellezza
dell'elemento che celebra.
♡ **Auguri ** di Franco Fronzoli,
in questa poesia, tessitore di auguri universali, dipinge un affresco
commovente che abbraccia ogni sfaccettatura dell'umanità. Gli auguri
vanno a chi si trova solo, a chi è intriso di tristezza, a coloro che
hanno smarrito la speranza. Queste parole di benevolenza si estendono
a chi vive nell'oscurità del futuro, chi si sforza nel presente, e a
chi è sconosciuto al proprio passato.
**Comprensione e Compassione:**
Gli auguri di Fronzoli si manifestano come un atto di comprensione e
compassione per chi si nasconde per paura, chi vede la vita come
un'esistenza rosa e splendente, e per coloro che vivono nell'ombra
della rabbia. Questa sezione abbraccia le sfumature delle emozioni
umane, riconoscendo la complessità delle esperienze.
**Tempo e Nascita:**
Fronzoli dedica auguri ai nati di aprile, a quelli nati alle ore
ventuno, in un anno qualunque, celebrando la loro esistenza in
primavera. Questa sezione suggerisce una festa perpetua della vita,
indipendentemente dalle circostanze.
**Famiglia e Viaggio:**
Gli auguri abbracciano poi la dimensione familiare, rivolti a bambini
voluti e nati per caso, alle mamme, ai papà, ai nonni e alle nonne. Il
poeta incanalando il suo sarcasmo, dedica un pensiero speciale a chi
si trova su un treno in ritardo con un singolo "cretino" a bordo, un
tocco di umorismo che inietta leggerezza nella vita quotidiana.
**Educazione e Natura:**
Gli insegnanti, i generali, le onde di questo mare rappresentano gli
aspetti educativi e fluidi della vita. Il vento che soffia tra foglie
autunnali si intreccia ai sogni bambini nelle notti d'estate, formando
un connubio poetico tra la natura e l'innocenza.
**Arte e Impegno:**
La poesia, le nascite di poesie su tramonti, notti stellate, albe
lontane e panorami, celebra l'arte e l'ispirazione. Fronzoli rivolge
infine gli auguri a chi lotta per raggiungere i bisogni più basilari:
mangiare, sognare, vivere alla luce del sole, unendo la gratitudine
alla determinazione.
**Speranza Universale:**
La chiusura è un inno alla speranza, un desiderio che risieda eterno
nei cuori di tutti, anche di coloro che possono ancora imparare l'arte
di amare. Questi auguri, come dipinti dal pennello di Fronzoli,
formano un caleidoscopio di emozioni, rendendo omaggio alla varietà e
alla bellezza della vita umana.
♡ **Analisi della Poesia "Io sono":**
di Cristiano Berni
**Identità Plurale:**
Cristiano Berni, attraverso la sua poesia "Io sono", esplora un
concetto complesso di identità. L'uso ripetuto del pronome "sono"
suggerisce una molteplicità di ruoli e stati d'animo che l'io assume.
Questa rappresentazione poliedrica riflette la complessità umana e
l'interconnessione di emozioni, esperienze e ruoli che compongono la
vita.
**Contrapposizioni:**
L'autore introduce una serie di contrasti che sottolineano l'ambiguità
dell'io. L'inganno e il candore, il poeta meschino e il padrone del
destino, la fame e la rabbia, il frastuono del mare e le lande
solitarie, la gioia e la noia sono dualità che si fondono in una
singola entità. Questi contrasti riflettono la complessità della vita,
dove la bellezza e la bruttezza, la luce e l'oscurità coesistono.
**Simbolismo Naturale:**
Berni utilizza simboli naturali come il mare, le lande solitarie,
l'acqua, le foreste, per rappresentare la diversità del suo essere.
Questi elementi simbolici collegano l'individuo al cosmo e alla
natura, suggerendo un legame profondo tra l'uomo e l'ambiente
circostante.
**Esplorazione Umana:**
La poesia si spinge nell'esplorazione delle molteplici sfaccettature
dell'umano. Essa abbraccia la dualità di successi e fallimenti, gioie
e noie, amori e tradimenti. La rappresentazione dell'io come contadino
e muratore, vino pregiato e eroe mancato riflette le varie esperienze
umane, senza idealizzarle o giudicarle.
**Vita in Evoluzione:**
La chiusura della poesia sottolinea la natura dinamica dell'io. La
vita è rappresentata come un continuo divenire, con l'io che evolve
attraverso le esperienze. L'idea di essere "la vita che vivrò"
sottolinea la prospettiva aperta, lasciando spazio a nuove esperienze
e ad una costante evoluzione dell'identità.
**Conclusioni e Riflessioni:**
"Io sono" è un viaggio attraverso la molteplicità dell'essere umano,
attraverso le sue contraddizioni e le sue dualità. Berni offre una
visione completa e onesta dell'io, abbracciando la complessità della
vita e lasciando aperta la porta a una continua scoperta di sé. La
poesia invita alla riflessione sulla nostra identità in costante
evoluzione e sulla varietà di esperienze che contribuiscono a
definirci.
♡ **Analisi della Poesia
"Esoterismi":** di Enrico Tartagni
**Ricerca della Libertà Esoterica:**
Nel mondo di "bellezze ed esoterico" dipinto dalla poesia, l'autore
esprime il desiderio di cercare la libertà. L'esoterismo, inteso come
la ricerca di significati nascosti e spiritualità profonda, diventa un
mezzo per sfuggire alle restrizioni del mondo quotidiano e cercare una
dimensione più elevata di esistenza.
**Richiamo alla Morte e All'Aggiornamento Scientifico:**
L'accenno alla morte che "vive d'agorà" suggerisce una riflessione
sulla precarietà della vita e l'urgenza di cogliere il presente. La
"prima pagina di scienza" impressa "nel domani a stampa" può essere
interpretata come la ricerca della conoscenza scientifica come guida
per il futuro, sottolineando un approccio lungimirante e moderno alla
comprensione del mondo.
**Credere nell'Amore e la Caduta dall'Orlo:**
L'invocazione a credere nell'essenza dell'amore suggerisce la
centralità di questo sentimento nella vita. La caduta "dall'orlo et
acqueo" può rappresentare una transizione dalla contemplazione
astratta alla realtà concreta, con l'acqua che simboleggia la fluidità
dell'esistenza.
**La Virtù e la Conoscenza:**
La poesia fa riferimento alla virtù come "la conoscenza" che abita in
tanti vani. Questo può essere interpretato come un invito a cercare la
saggezza e la virtù in molteplici esperienze e contesti di vita. La
conoscenza diventa così un veicolo per comprendere la complessità
dell'esistenza.
**Identità e Sogni Buì:**
La poesia tocca la questione dell'identità e dell'autoconsapevolezza
con il verso "So chi è lui / Ma non so chi sono io." Questo dubbio
esistenziale suggerisce una continua ricerca di sé attraverso l'arte,
simboleggiata dall'atto di scrivere in un "disegno et acquerello."
**La Fine e il Ridipingere del Mondo:**
L'autore esprime il desiderio di essere l'artefice del proprio addio,
scegliendo di ridipingere il mondo per renderlo più bello. Questo atto
può essere interpretato come una dichiarazione di potere creativo e di
controllo sulla propria esistenza fino alla fine.
**Conclusioni e Riflessioni:**
"Esoterismi" riflette sulla ricerca della libertà, sulla relazione tra
scienza e spiritualità, sulla centralità dell'amore e sulla continua
esplorazione dell'identità. L'autore abbraccia la complessità della
vita e l'esistenza umana come un viaggio in cui la ricerca di
significato e la creazione personale guidano il cammino. La poesia
invita a una riflessione profonda sulla vita, sulla morte e sulla
possibilità di ridefinire la propria realtà attraverso la conoscenza e
la creatività.
**Analisi della Poesia "Nella piscina
comunale":** di Leontia Flynn
**Descrizione Atmosferica:**
La poesia inizia con un'immagine della piscina comunale, creando
un'atmosfera di familiarità e routine. L'uso di dettagli sensoriali
come l'acqua che cade dalle docce, il calore, il cloro e il vapore
contribuisce a dipingere un quadro vivido della scena.
**Simbolismo Acquatico e Controllo del Bimbo Interiore:**
L'acqua della piscina può essere interpretata come un simbolo di
fluidità e cambiamento. Il controllo del bimbo che è in sé suggerisce
un desiderio di connessione con l'innocenza e la purezza
dell'infanzia, fornendo un rifugio temporaneo dalla complessità della
vita adulta.
**Immagini Femminili e Richiamo a Elena Ferrante:**
L'autore fa riferimento a una donna italiana nella cabina delle docce,
associandola all'immaginario di Elena Ferrante. Questo richiamo
potrebbe evocare l'idea di donne mature e affascinanti, in sintonia
con un mondo di relazioni femminili senza la presenza degli uomini.
**Sensazioni di Libertà e Sovrano Femminile:**
Il termine "del tutto libero" associato all'acqua e al vapore
sottolinea la sensazione di libertà, un'atmosfera dove le donne
possono sentirsi libere e autentiche. La presenza di una donna
italiana descritta come "matura e affascinante" suggerisce un'immagine
di potenza e comfort nella propria pelle.
**Contrasto tra Interno ed Esterno:**
Il contrasto tra l'interno della piscina, con le sue acque libere e
rassicuranti, e l'esterno, dove "fuori splende il sole" e "la storia
batte sul tetto del gineceo," potrebbe riflettere la dualità della
vita quotidiana e l'ambivalenza delle esperienze femminili.
**Conclusione Ottimistica:**
La poesia si conclude con un'immagine ottimistica, suggerendo che,
nonostante tutto, c'è un bagliore di sole all'esterno della piscina
comunale. Questo potrebbe simboleggiare la possibilità di trovare la
luce e la storia all'interno delle esperienze femminili, anche quando
la vita quotidiana può essere complessa e sfidante.
**Riflessioni Finali:**
"Nella piscina comunale" offre una visione intima e poetica di un
luogo quotidiano, utilizzando l'acqua come elemento centrale per
trasmettere sensazioni di libertà e rinnovamento. L'immaginario di
Elena Ferrante aggiunge uno strato di complessità, invitando a
riflettere sulle connessioni femminili e sull'empowerment in un
contesto di relazioni tra donne.
**Analisi della Canzone:**di Marco
Cabassi
**1. Atmosfera di Intimità e Connessione:**
La canzone crea un'atmosfera di intimità e connessione attraverso il
linguaggio poetico, enfatizzando l'idea di due persone che sono unite
in un'unica esperienza. L'immersione e il respiro condiviso
rappresentano metafore della profonda connessione emotiva.
**2. Simboli Floreali:**
L'uso di fiori come simboli, come la Rosa e il Tulipano, suggerisce la
bellezza e la varietà dell'amore. La presenza di fiori nel giardino,
sotto al Pesco e al Melograno, potrebbe simboleggiare la crescita e la
prosperità dell'amore.
**3. Elementi Naturali:**
La menzione di elementi naturali come il Sole, la Luna e il cielo
aggiunge un tocco poetico alla canzone. Questi elementi potrebbero
rappresentare cicli di vita, illuminando l'amore durante il giorno e
la notte.
**4. Atmosfera Ottimistica:**
La ripetizione di concetti positivi come il volare sopra il mondo, il
sorriso condiviso e il camminare mano nella mano contribuiscono a
creare un'atmosfera ottimistica. La canzone sembra trasmettere un
messaggio di speranza e gioia nel vivere l'amore.
**5. Ritmo e Struttura:**
Il ritmo della canzone sembra essere fluido, adattandosi al tema di
unità e armonia. La struttura è semplice, ma la ripetizione di
concetti chiave contribuisce alla coerenza del messaggio.
**6. Dualità tra Giorno e Notte:**
La dualità tra il giorno e la notte, rappresentati dal Sole e dalla
Luna, potrebbe riflettere la completezza dell'amore in ogni momento
della giornata. Questo contrasto può aggiungere profondità
all'espressione dei sentimenti.
**7. Emozione e Mistero:**
L'uso delle parole "mistero" e "grande immenso amor" aggiunge un tocco
di emozione e mistero alla canzone. Questi elementi possono suggerire
che l'amore è un'esperienza straordinaria e incomprensibile, oltre a
essere una forza potente e eterna.
**8. Conclusione Ottimistica:**
La canzone si conclude con l'idea di un Sole che sorge ogni mattino,
fiori che nascono nel giardino e la presenza della Luna ogni sera.
Questa conclusione crea un'immagine di continuità e stabilità,
rinforzando il messaggio positivo dell'amore duraturo.
**Riflessioni Finali:**
La canzone di Marco Cabassi esprime l'amore come un'esperienza
profondamente connettiva e positiva. Attraverso l'uso di simboli
naturali, elementi poetici e un tono ottimistico, la canzone offre un
ritratto di un amore che cresce, prospera e illumina ogni aspetto
della vita.
♡ **Il
gran fuoco di Natale di Armando Bettozzi
**1. Atmosfera Sacra:**
Il poema trasmette un'atmosfera sacra e solenne attraverso l'immagine
del fuoco purificatore nel gelo della notte di Natale. Questo elemento
suggerisce la presenza divina e il significato spirituale della
nascita di Gesù.
**2. Simbolismo del Fuoco:**
Il fuoco diventa un simbolo di purificazione e rinnovamento. La sua
inerzia sottolinea l'importanza e la potenza della nascita di Gesù
come fonte di luce e salvezza.
**3. Nascita di Gesù come Purificazione:**
La menzione della nascita di Gesù come "fuoco inerte e purificatore"
suggerisce che la sua venuta ha portato un cambiamento positivo nel
mondo, purificandolo dai peccati e portando speranza.
**4. Dualità di Credere e Odiare:**
Il poema riflette la dualità delle reazioni alla figura di Gesù. Da un
lato, c'è chi ha sempre creduto e sperato in lui, mentre dall'altro ci
sono coloro che lo odiano e desiderano cancellarlo. Questa dualità può
rappresentare la diversità di opinioni e fedi riguardo a Gesù.
**5. La Preghiera per il Ritorno:**
L'invocazione di chi prega affinché Gesù torni suggerisce un desiderio
di rinnovamento e speranza. Questa preghiera aggiunge un elemento di
attesa e apertura alla possibilità di una nuova venuta.
**6. Messaggio di Pace e Rinascita:**
La tematica centrale del Natale come momento di pace, purificazione e
rinascita è evidente. Il poeta esprime la speranza che la nascita di
Gesù porti con sé la pace e la redenzione per coloro che credono.
**7. Struttura Simmetrica:**
La struttura del poema è simmetrica nella sua rappresentazione della
dualità tra chi crede e chi odia. Questo contribuisce alla bilanciata
espressione delle diverse prospettive nei confronti della figura di
Gesù.
**8. Connessione con il Tempo Attuale:**
La menzione di "Natale 2023" collega il poema al contesto temporale,
sottolineando che il messaggio di pace e speranza continua ad avere
risonanza anche nel presente.
**9. Uso di Rime:**
L'uso di rime conferisce al poema un ritmo melodico, contribuendo alla
sua qualità incantatrice e riflessiva.
**Riflessioni Finali:**
Il poema di Armando Bettozzi celebra il significato spirituale del
Natale, collegando la nascita di Gesù a concetti di purificazione,
speranza e rinascita. La sua struttura bilanciata e il simbolismo del
fuoco contribuiscono a trasmettere il messaggio di pace e rinnovamento
associato alla festività natalizia.
♡ **"Vivere senza amore di Salvatore
Armando Santoro**
**1. Espressione di Dolore:**
Il poema si apre con un forte senso di dolore causato dalla mancanza
di amore. L'autore comunica il suo disagio attraverso l'apertura
casuale del cellulare, il confronto con il nome dell'amato/a e la
frustrazione di essere bloccato.
**2. Contrapposizione dell'Amore:**
L'autore esprime il desiderio di sentire la voce dell'amato/a, ma la
situazione si complica poiché l'altro è stato "bannato" e la
comunicazione è impedita. La contrapposizione tra il desiderio di
vicinanza e l'atto di oscurare riflette una relazione tesa e dolorosa.
**3. Rifiuto dell'Amore:**
Il verso "Solo umiliarmi sai" suggerisce che, nonostante il desiderio
di amore, l'autore si sente ripetutamente umiliato dalla controparte.
La frustrazione aumenta, portando a una decisione di non cercare più
di incontrarsi o ascoltare le esternazioni dell'altro.
**4. Riflessione sulla Capacità d'Amare:**
L'autore riflette sulla capacità di amare dell'altro, sottolineando
che ogni amore che l'altra persona ha sperimentato nella vita sembra
svanire. Si suggerisce che forse l'altro non ha mai davvero conosciuto
l'amore autentico.
**5. Desiderio di Amore Vero:**
Il poema conclude con una riflessione sull'incapacità dell'altro di
conoscere l'amore vero. L'autore suggerisce che, senza questa
comprensione, l'altro rimarrà privo di un amore autentico.
**6. Data e Luogo:**
La specificità della data e del luogo (Boccheggiano 8.10.2022 – 19:24)
contribuisce a conferire al poema un senso di concretezza e attualità,
suggerendo che questi sentimenti sono stati vissuti in un momento
specifico.
**7. Emotività e Semplicità:**
L'uso di espressioni dirette e semplici contribuisce a trasmettere
l'intensità delle emozioni dell'autore. La scelta di parole come
"male," "umiliarmi," e "stanco" sottolinea il peso emotivo della
situazione.
**Riflessioni Finali:**
Il poema di Salvatore Armando Santoro affronta la dolorosa realtà di
vivere senza amore e l'esperienza dell'umiliazione in una relazione.
La mancanza di comunicazione e il rifiuto dell'amore portano l'autore
a una conclusione di stanchezza e disillusione. La scelta di esprimere
questi sentimenti in modo diretto conferisce al poema un impatto
emotivo.
♡ **A te/ senza mediazione di Maria
Benedetta Cerro**
**1. Struttura e Visualizzazione:**
Il poema inizia con una particolare disposizione spaziale delle
parole, creando un effetto visivo che suggerisce una certa tensione o
conflitto. Questa disposizione potrebbe rappresentare la complessità
delle relazioni o degli stati emotivi dell'autore.
**2. Opposizioni e Ambiguità:**
L'utilizzo di "da un’opposta riva" e "da un’asserzione e dal suo
contrario" introduce il tema dell'opposizione e dell'ambiguità. Ciò
potrebbe riflettere una lotta interiore o conflitti esterni non
risolti.
**3. Formule Sconosciute:**
L'autore menziona "formule affido di cui non conosco il senso." Questa
affermazione può rappresentare l'incertezza dell'autore riguardo alle
dinamiche o ai sentimenti coinvolti nella situazione descritta.
**4. Richiesta di Risoluzione:**
L'invocazione "Risolvimi" indica un desiderio di chiarezza e
risoluzione. L'autore sembra essere intrappolato in una confusione o
ambiguità e chiede di essere liberato attraverso una soluzione chiara.
**5. Immagini Ombrose e Respiro dei Morti:**
L'espressione "Cupamente nel respiro dei morti" crea un'immagine
oscura e suggestiva. Questa immagine potrebbe simboleggiare
un'atmosfera pesante o il peso del passato che opprime l'autore.
**6. Pietre Addosso:**
La metafora "Sono troppe le pietre che mi stanno addosso" suggerisce
un carico emotivo opprimente o ostacoli che rendono difficile
avanzare. Le "pietre" potrebbero rappresentare sfide, ricordi dolorosi
o responsabilità.
**7. Invocazione alla Salvezza:**
La sezione "A te / senza mediazione dico – salvami adesso –" è un
grido di aiuto diretto, senza intermediazioni. Questo verso sottolinea
la necessità immediata di aiuto e la richiesta di essere salvati.
**8. Titolo e Contesto:**
Il titolo "Da Prove per atto unico, I giuramenti del vento" potrebbe
suggerire un contesto più ampio o un ciclo di esperienze. La menzione
dei "giuramenti del vento" potrebbe indicare promesse effimere o
mutevoli.
**Riflessioni Finali:**
Il poema di Maria Benedetta Cerro esplora il tema dell'opposizione,
dell'ambiguità e della richiesta di chiarezza in una situazione
emotiva complessa. Le immagini oscure e la richiesta diretta di
salvezza contribuiscono a creare un'atmosfera intensa e carica di
significato.
**Il cieco corpo della donna di
Jacqueline Miu**
Nel cieco corpo della donna, emerge un universo sconfinato di emozioni
e sensazioni, dipinto con l'abbondanza di un linguaggio intriso di
poesia. La paura della pelle, che trema nell'oscurità, diventa una
melodia notturna, un tocco che abbrividisce ma che si accende con la
fiamma di un petto innamorato.
**Sensazioni e Immagini Avvolgenti:**
Le parole si attorcigliano attorno a cosce, baci, contorsioni
pelviche, e schiene sudate, creando immagini viscerali e coinvolgenti.
Questa descrizione intensa si amalgama con il fumo, il caffè
colombiano e la combustione interna, come una danza di sensazioni
sensoriali.
**Ritmo e Combustione Interna:**
Il ritmo accelerato, alimentato da decilitri di caffè, sigarette, e
desideri ardenti, dà vita a una combustione interna. Il corpo,
attraverso sillabe, si apre agli occhi, sfidando il pensiero mattutino
e l'ostacolo ghiacciato del pavimento.
**Rivolta contro le Norme:**
L'autrice ribadisce il suo disprezzo per le convenzioni sociali,
contrapponendosi al bisogno di un'auto di lusso, dichiarando la sua
nobiltà in un modo che sfida la superficialità della ricchezza. La
distanza è tracciata con parole destinate a rimanere nell'eternità
delle loro teste.
**Visioni Notturne e Desideri Profondi:**
Il poema si sviluppa in un susseguirsi di visioni notturne, da ballate
spinte di Chopin al corvo pronto a ferrare. La protagonista, insonne e
marchesa, vuole insegnare l'amore ai diavoli e sceglie la compagnia di
Verlaine, creando un mondo dove la luce proviene dalla musica e il
desiderio va oltre i limiti terreni.
**Conclusioni di un Viaggio Emotivo:**
In questo scenario di Monteparano, le parole danzano con la pioggia,
le foglie stizzite e i resti di amori passati. Prima di partire verso
una destinazione ignota, una sigaretta ancora diventa la compagna per
l'ultimo tratto del viaggio, suggellando il desiderio di liberarsi del
passato e rinascere ogni giorno.
**Rivoluzione Sensoriale e Ribellione:**
Jacqueline Miu ribalta il concetto di normalità, trasformando la vita
quotidiana in un'esperienza sensoriale profonda. La pelle diventa
sensibile al tocco dei sogni, le sigarette sono alleate nella
ribellione, e la scelta di non voler sapere il nome dell'altro diventa
un atto di potere.
In questo poema, l'enfasi lirica raggiunge il culmine attraverso la
densità di immagini, il ritmo incalzante e la rivolta contro le
convenzioni, creando un viaggio emozionante attraverso la mente e il
corpo di una donna che si svela nell'oscurità della notte.
♡ ** "Io ci sarò sempre" di
Greggio:**
**Presenza Eterna:**
Il poema si apre con un affermazione decisa: "Non occorre che mi
eviti". L'autrice esprime la sua volontà di rimanere presente,
indipendentemente dal desiderio di allontanarsi. La ripetizione della
frase "Io ci sarò sempre" sottolinea la persistenza di questa
presenza, diventando un mantra che permea l'intero testo.
**Legami Indissolubili:**
La poetessa dipinge un quadro di legami indissolubili, situati nei
pensieri, nei battiti del cuore e nelle lacrime. Questi legami si
manifestano attraverso molteplici forme, come la presenza nelle pagine
di un libro, la melodia di una canzone e la carezza del vento. L'idea
di essere "lontana" fisicamente, ma comunque presente attraverso
elementi sensoriali, sottolinea l'idea di una connessione spirituale
che supera le barriere fisiche.
**Simboli della Rinascita:**
Il riferimento al "tepore delle prime giornate di sole" e al "profumo
dei fiori" evoca simboli di rinascita e rinnovamento. Questi elementi
naturali trasmettono un senso di vitalità e promettono una continua
presenza, anche attraverso le esperienze di bellezza e crescita.
**Unione nell'Infinito:**
La chiusa del poema allude a un incontro futuro "tra le onde del
mare", un luogo dove si confondono con il cielo. Questo simbolismo
suggerisce una connessione eterna e un'unità nell'infinito,
trasmettendo la promessa di un incontro oltre la realtà terrena.
**Conclusioni:**
"Io ci sarò sempre" diventa un'affermazione di amore eterno e di un
legame che supera il tempo e lo spazio. La poetessa offre un messaggio
di conforto, suggerendo che la sua presenza sarà costante, penetrando
nelle sfere della vita quotidiana e continuando oltre il confine della
morte.
**Enfasi sulla Continuità e Speranza:**
L'enfasi lirica di questo poema risiede nella continuità della
presenza e nella speranza di un incontro futuro. La poetessa usa
immagini vivide e simboli naturali per trasmettere un senso di
eternità, creando un'atmosfera di conforto e assicurazione che perdura
oltre le circostanze presenti.
♡ ** "Al capezzale"di Carlo Chionne**
**Dolore e Apprensione:**
Il poema si apre con una scena drammatica, posizionandoci "al
capezzale" di un figlio malato. L'uso di parole come "inattesa
appendicite" e "rischio di peritonite" crea un senso immediato di
dolore e apprensione. L'attacco rapido al problema di salute accentua
l'urgenza della situazione.
**Interventi Chirurgici:**
Il poeta menziona "due grossi interventi", sottolineando la gravità
della situazione. L'aggettivo "urgenti" accentua l'importanza della
tempestività nell'affrontare la situazione medica. La poesia tratta
con onestà la realtà degli interventi chirurgici, creando un'atmosfera
di tensione e ansia.
**Il Risveglio:**
Il versetto successivo porta una nota di speranza, indicando che "sta
piuttosto meglio" dal suo risveglio. Questo momento di miglioramento
offre un momento di respiro nella narrazione, suggerendo che la salute
del figlio sta prendendo una svolta positiva.
**Convalescenza e Ringraziamenti:**
La poesia sottolinea la necessità di una "lunga convalescenza", ma
esprime gratitudine nei confronti della scienza e di Dio. L'uso di
"Bene" per descrivere i cari sottolinea il loro ruolo fondamentale nel
processo di recupero. Il termine "preziosi e rari" sottolinea quanto
siano significativi e irripetibili i legami familiari.
**Espressione di Speranza e Gratitudine:**
Nonostante il dramma iniziale, la poesia si conclude con una nota di
speranza. L'autore fa riferimento al figlio che sta "piuttosto
meglio", indicando un percorso di guarigione. L'utilizzo di
espressioni come "grazie a Dio e alla Scienza" esprime una gratitudine
profonda nei confronti della fede e della conoscenza medica.
**Conclusioni:**
"Al capezzale" offre un'immagine intensa di un momento difficile nella
vita di una famiglia. La poesia mescola elementi di preoccupazione,
speranza e gratitudine, catturando le complesse emozioni che
circondano una situazione medica critica.
♡ ** "Le emozioni" di Antonia
Scaligine**
**Connotazioni Emotive:**
Il poema esplora il vasto e complesso mondo delle emozioni. L'uso di
parole come "palpitano," "vagano," e "appaiono fredde/a volte calde"
descrive il dinamismo e la varietà delle emozioni umane. Queste non
sono statiche, ma fluttuano, trasformandosi in risposta a diverse
circostanze.
**Dualità delle Emozioni:**
L'autore dipinge le emozioni come entità con una dualità intrinseca.
Possono essere sia fredde che calde, riflettendo il loro spettro da
sentimenti più tranquilli a quelli intensamente appassionati. Questa
dualità è una parte essenziale dell'esperienza emotiva umana.
**Coinvolgimento con il Cuore:**
Il poeta mette in rilievo l'importanza del cuore come centro
decisionale delle emozioni. Le parole "arrivano al cuore" sottolineano
come le emozioni influenzino direttamente le scelte del cuore, che
possono variare da "stupore" a "indifferenza," da "odio" ad "amore."
**Manifestazione delle Emozioni:**
Il poema cattura la manifestazione delle emozioni attraverso "parole"
e "gesti" che raggiungono il cuore. Questa comunicazione emotiva è un
processo dinamico e incessante, rivelando una gamma di emozioni che
vanno dall'"affanno" alla "paura" e all'"avventura."
**Fluidità e Trasformazione:**
Le emozioni sono descritte come fluidi che "vagano nella solitudine" e
si muovono tra luce e buio. La loro capacità di "arrivare al cuore" e
suscitare "indifferenza" o "amore" sottolinea la loro potente capacità
di trasformarsi e adattarsi alle circostanze.
**Confronto con Segnali Stradali:**
L'utilizzo di "segnali stradali" come metafora per le emozioni
suggerisce che queste sono guide nella vita di una persona. Assimilare
le emozioni a "ponti che uniscono i burroni" esprime il loro ruolo nel
superare le difficoltà e connettere le diverse esperienze umane.
**Conclusioni:**
"Le emozioni" è un poema che cattura l'essenza dinamica e complessa
delle emozioni umane. Attraverso una miscela di dualità,
coinvolgimento emotivo e trasformazione, l'autore offre una visione
ricca e sfaccettata di come le emozioni guidino e influenzino la vita.
♡ ** "Arrivederci" di Pietro Colonna
Romano**
**Addio con Dolcezza:**
Il poema "Arrivederci" di Piero Colonna Romano riflette sulla
separazione, e il tono generale è permeato di dolcezza e malinconia.
L'autore immagina di essere lontano da ciò che ama, e questa
anticipata assenza suscita una tristezza premeditata.
**Metafore Vitale:**
L'uso di metafore come "mi mancherete come il pane e il sale" e "come
l'aria pulita e come il mare" trasmette la centralità e la vitalità
delle persone e delle cose a cui l'autore sta dicendo addio. Il pane,
il sale, l'aria e il mare sono elementi essenziali e profondamente
collegati alla vita.
**Resilienza e Ritorno:**
Nonostante la separazione, emerge un sentimento di resilienza.
L'autore affronta un "tagliando," un'operazione di manutenzione che
suggerisce una preparazione per il futuro. L'uso di "tornerò più forte
e bello" suggerisce un processo di crescita e rinascita, come se
l'esperienza della separazione portasse a un ritorno rinvigorito.
**Carattere Cordiale:**
La figura del "carburaturista" che vuole "fare carburare" aggiunge un
tocco di umorismo al poema. Questo personaggio immaginario simboleggia
l'intricato processo di adattamento e regolazione che l'autore deve
affrontare durante la sua assenza.
**Raccomandazione Sorridente:**
Nella parte finale del poema, l'autore raccomanda di mantenere i "toni
bassi e sorridenti," suggerendo che, nonostante la separazione, è
auspicabile affrontare la vita con un atteggiamento positivo. Questa
raccomandazione può essere vista come un invito a continuare a godere
della vita, nonostante l'addio temporaneo.
**Conclusione Tenera:**
Il poema si conclude con la speranza che, mantenendo un atteggiamento
positivo, tutti non saranno "perdenti." Questo finale aperto
suggerisce che la separazione è solo temporanea e che ci sarà un
ritorno condiviso di esperienze e gioie.
♡ **Il poema "Violenza strutturale
contro le Donne" di Alessio Romanini** esplora con
profondità e sensibilità il tema scottante della violenza di genere.
Attraverso versi forti e ben strutturati, l'autore denuncia la
violenza fisica e psicologica inflitta alle donne, sottolineando il
contrasto con l'amore genuino.
Il titolo stesso, "Violenza strutturale contro le Donne," pone
l'attenzione sulla sistematicità e la radicazione di tale violenza
nella società. Romanini inizia il poema interrogandosi sull'amore che
si manifesta con la "mano violenta," sottolineando come questa forma
di amore distorso conduca a conseguenze estreme e tragiche.
Il termine "Villano" attribuito all'uomo che compie tale violenza
implica malvagità e spregiudicatezza. L'uso di "imbrogliatore" per
descrivere l'odio sottolinea l'inganno implicito in queste situazioni,
dove l'apparente amore si rivela un terribile tradimento.
Il riferimento alla "dolce fanciulla" sottolinea l'innocenza e la
vulnerabilità della vittima, creando un contrasto stridente con la
brutalità degli atti descritti.
Il termine "femminicidio" indica la natura discriminatoria e di genere
di questi atti violenti. L'autore attribuisce tale violenza a
un'ideologia patriarcale che cerca di negare l'identità delle donne,
evidenziando così la radice profonda e culturalmente radicata di
questo problema.
La menzione della "psicologia dell'assoggettamento" sottolinea la
complessità delle dinamiche coinvolte nella violenza di genere,
evidenziando come il controllo e la manipolazione siano aspetti
centrali di queste relazioni malate.
La chiusa del poema con "L'amore non ha la mano brutale" rappresenta
un netto contrasto con la violenza descritta precedentemente,
sottolineando che l'amore autentico non è mai associato a gesti
violenti, ma piuttosto porta gioia e serenità.
In conclusione, Alessio Romanini offre un'analisi incisiva e
articolata della violenza di genere, invitando alla riflessione sulla
necessità di combattere e debellare l'ideologia patriarcale che la
sostiene.
Con affetto
e stima
Vostro Ben Tartamo
9-10-11 Gennaio
Poesie pubblicate il 9-10-11 gennaio 24
♡ "Ti chiamo a mente / a mente ti dimentico"di Maria Benedetta Cerro
è un capolavoro che danza tra la memoria e l'oblio, un connubio delicato di
parole che si svelano e si nascondono come il fluire della mente stessa.
Questa poesia svela il paradosso di richiamare e al contempo smarrire il
ricordo, una contraddizione poetica che abbraccia l'essenza dell'umana
fragilità.
Il gioco tra "Ora e Mai" è una coreografia temporale, una danza degli avverbi
che sfuggono al nostro apprendimento, creando un'atmosfera di incertezza e
mistero. La maestria emerge nell'uso di "rafforzare / con un raddoppiamento",
dove la poetessa plasma il linguaggio come un'arte scultorea, modellando le
parole con precisione e passione.
Il culmine della poesia risiede nell'attenta manipolazione del "Mai-Più", un
accento tardivo che risuona con un'eco di pentimento. Qui, Cerro intreccia il
tempo con l'emozione, dipingendo il rimorso attraverso la scelta di un accento
ritardatario, creando una sinfonia di significati sospesi.
"Da Prove per atto unico, I giuramenti del vento" ci conduce in un mondo di
promesse sospese, con il vento come testimone e custode di giuramenti intatti.
La poesia è una danza di parole che si srotolano come pergamene antiche,
rivelando il delicato equilibrio tra presenza e assenza, memoria e oblio.
In questa creazione poetica, Maria Benedetta Cerro si erge come una scultrice
di emozioni, plasmando il linguaggio con maestria e profondità. La sua poesia
è un viaggio nell'anima umana, tra le pieghe del ricordo e le ombre del tempo.
♡ "Silenzi d'acque" di Felice Serino
è una poesia che evoca un silenzio palpabile, tessendo un'atmosfera di calma e
mistero. Il ritmo lento e fluido della narrazione risuona con l'immobilità
delle acque che si perdono nel mutismo, come se la luce stessa cedesse al
potere dell'assenza di suono.
"Langue la luce - e smemora" ci introduce a una dualità struggente: la luce,
solitamente portatrice di chiarezza, qui langue, sperimentando un declino
inarrestabile. Questo decadimento si sposa con il concetto di "smemora",
suggerendo un oblio che avvolge tutto, un'ammanto di dimenticanza che
abbraccia il paesaggio.
La potenza visiva emerge quando un "grande lenzuolo avvolge / gli alberi le
case", creando un'immagine di copertura universale, un abbraccio intimo tra la
natura e l'architettura. La metafora del lenzuolo può essere interpretata come
il velo dell'oblio, che avvolge e confonde le forme familiari, generando una
sensazione di sospensione.
Da "La vita immaginata, 2022", emerge un senso di temporalità e riflessione,
come se il poeta ci conducesse attraverso uno spazio sospeso tra la realtà e
la fantasia. Felice Serino, con la sua opera, riesce a catturare l'essenza del
silenzio e della trasformazione, tessendo parole che fluiscono come acque
quiete nell'immaginazione del lettore.
♡ "Avresti voluto…" di Franco Fronzoli
è una poesia potente che riverbera con la forza della resistenza femminile
contro l'oppressione e la violenza. L'autore dipinge un ritratto di
determinazione attraverso versi intrisi di orgoglio e fermezza.
Il desiderio di vederla "ai tuoi piedi / distrutta nell’orgoglio / lacrimante"
rivela la volontà di sottomissione, ma la protagonista respinge questa visione
con una fierezza che sfida la vulnerabilità.
La poesia continua svelando la resistenza della protagonista nel preservare la
sua identità e autonomia. La volontà di "cancellare i miei sogni / le mie
sensazioni le mie / amicizie" riflette il tentativo di costringere la
protagonista in un confine, ma il suo spirito indomito prevale.
L'immagine di mettersi "in ginocchio davanti a te / per soddisfare / i tuoi
desideri le tue passioni le tue supremazie" illustra il tentativo di
sottomissione, ma il rifiuto è chiaro: "io sono donna orgogliosamente donna
felicemente donna". La dichiarazione di orgoglio femminile è un inno alla
forza interiore e alla gioia di essere se stesse.
Il contrasto tra il desiderio di vederla "frantumata / come un orologio
sbattuto per terra" e la sua risoluzione di non piegarsi "ai tuoi desideri la
mia libertà / alla tua servitù" sottolinea la rottura con le aspettative
oppressive.
La poesia si conclude con una dichiarazione di inarrendevolezza: "non mi
arrenderò mai / nemmeno di fronte alla tua violenza". Questa è una
celebrazione della resilienza femminile, un inno che risuona con la
determinazione di resistere contro l'ingiustizia.
♡ "Il mio mondo è la notte" di Cristiano
Berni ci porta in un viaggio suggestivo attraverso la
notte, dipingendo un ritratto affascinante e intimo di questo periodo
misterioso. Il poeta abbraccia la notte come il suo mondo, quando il Corvo
vola basso e il silenzio diventa sovrano, creando un'atmosfera di quiete e
riflessione.
La notte diventa il palcoscenico del vivere di Berni, dove il gemito
dell'anima si fa più forte e le voci del giorno si spengono, permettendo al
poeta di immergersi nel proprio mondo interiore. La notte diventa un momento
di estraniamento, quando il mondo sembra strano e Berni si sente lontano.
Attraverso l'uso eloquente delle immagini, Berni dipinge la notte come un
momento di freschezza dell'aria e di intensificazione del pensiero. Il poeta
abbraccia la notte come sua regina, ancella profumata, Venere conquistata,
quando la poesia diventa Alloro.
La notte è anche teatro di passeggiare dentro sé stessi, di scomparire e
svanire in essa. Berni esplora la dualità della notte, sia come rifugio di
sogni altrui che come taverna di respiro, meretrice di destino con fumo di
sigaretta e un po' di vino.
Il poeta celebra la notte come l'alcova dei poeti, detentrice di segreti,
pazientemente arrivata fra gli abeti e gli ulivi. La sua chiusa con il Corvo
che ancora vola basso nel cielo sottolinea la persistenza della notte nel
calare il suo velo di pizzi e merletti oscuro.
In questa poesia, Cristiano Berni trasmette un profondo attaccamento alla
notte come spazio di introspezione e scoperta, un territorio poetico ricco di
emozioni e simbolismi.
♡ "Primordiale Amore" di Laura Lapietra
è una poesia che celebra un amore profondo e primordiale, libero da limiti e
condizionamenti. Il linguaggio ricco di immagini e metafore crea un'atmosfera
poetica che abbraccia l'intensità di questa connessione.
Il primordio assoluto emerge quando i cuori colmi d'amore si baciano,
un'esperienza che si svolge nei sospiri anelanti, creando uno spazio unico nel
tempo. L'elio che solleva i protagonisti nella idilliaca troposfera evoca un
senso di leggerezza e libertà, senza crepuscoli di gineprai a offuscare il
loro cammino.
Il poema esplora la natura trasformativa di questo amore, che può estinguere
il rancore in germoglio, usando il nero grafite come simbolo di cancellazione
di sentimenti negativi. Il trasporto di bagagli di autentica voluttà richiama
l'esperienza di un viaggio senza posa flemmatica, mantenendo sempre viva
l'intensità dei sensi.
Il nome del loro amore è descritto come pura amaranta magia, un incantesimo in
continua trasformazione di emozioni dorate e gemme sfavillanti di
trepidazioni. La metafora della coltre di porpora in merinos sottolinea il
calore e la protezione che questo amore offre all'immensità abissale dei loro
sentimenti.
Il poema si conclude con una visione del futuro, dove il loro amore persiste
oltre il Big Rip, rifulgendo come stelle tipo zero che non si estingueranno
mai. La poesia, in ultima analisi, esprime la potenza dell'istintivo amore
incondizionato, destinato a durare senza fine, un volo eterno nel loro
inusitato innamorato perduto cuore.
♡ "Il monte Altissimo" di Nino Silenzi
ci trasporta in una visione incantevole dell'autunno, descrivendo
il maestoso monte che si prepara per una festa finale della stagione.
L'immagine del monte che indossa un cappello bianco è poetica e
personificante, rendendo il paesaggio quasi un protagonista.
La descrizione delle montagne che fanno corona al monte Altissimo crea
un'atmosfera di regalità e bellezza naturale. L'autore dipinge un quadro
vivido dell'autunno con le vette brillanti al sole, emanando scintillii
bianchi come segni di amore, gioia e pace.
La narrazione si sposta giù, evidenziando il mare che balugina, i pini che
fremono e gli alberi che si svestono in una danza di colori arancio, ocra e
senape. Questa scena evoca un'immagine di transizione e movimento, tipica
della stagione autunnale.
La descrizione del cielo che sorride in alto e della terra fresca che freme
crea una connessione emotiva con la natura, dando vita a un paesaggio vibrante
di sensazioni.
Il monte Altissimo, dall'alto del suo trono, è ritratto con attesa ansiosa per
l'arrivo della signora Neve, una personificazione affettuosa della prima neve
che lo avvolgerà con le sue carezze. Questa immagine conclude la poesia con
una sensazione di attesa e anticipazione per il cambiamento della stagione.
La raccolta "Verso l'orizzonte" di Nino Silenzi è un viaggio poetico che
cattura la bellezza mutevole della natura, invitandoci a immergerci nelle
meraviglie del monte Altissimo e della sua connessione con le stagioni.
♡ "A San Crispolto pel Nuovo Anno (2024)" di
Armando Bettozzi è un inno poetico a San Crispolto, che
giace sepolto a Bettona. La poesia rivolge un affettuoso saluto ai devoti del
santo, augurando loro amore, salute e pace, sia nei luoghi più remoti che
attorno a Bettona.
L'autore esprime il desiderio che coloro che riposano accanto a San Crispolto
trovino un sicuro appoggio per il paradiso. Questa richiesta viene formulata
in modo giocoso e affettuoso, aggiungendo un tocco di umorismo alla preghiera.
Il riferimento a Bettona evoca una nostalgia per i giorni passati, quando il
borgo era animato e ricco di vita. L'autore esprime il desiderio di tornare a
quei tempi, sottolineando la bellezza del Borgo medioevale e la speranza di
"riaprire" almeno un po', per non scomparire del tutto.
L'invito a visitare Bettona, con il consiglio implicito di non perdere
l'occasione di scoprire la bellezza di questo luogo, rende la poesia non solo
un omaggio, ma anche un invito a riscoprire le radici e le meraviglie di
Bettona.
In sintesi, la poesia di Bettozzi è un richiamo affettuoso a San Crispolto, ai
devoti, e alla rinascita di Bettona, incanalando il desiderio di mantenere
viva la storia e la bellezza di questo luogo nel nuovo anno.
♡ La poesia "Violoncello" di Salvatore
Armando Santoro, dedicata ad Elena Raimondi, è un'elegante
espressione che avvolge il lettore in un mondo sonoro di emozioni. L'autore,
con maestria, esplora il potere evocativo della musica attraverso il
violoncello, inserendo una dedica che accentua la personalità e la passione
legata a questo strumento.
Dal punto di vista fonico, il verso si dipana con una melodia armoniosa,
rispecchiando il suono stesso del violoncello. Le rime ben studiate
contribuiscono a una musicalità intrinseca, guidando il lettore attraverso la
poesia con una piacevole fluidità. L'uso di parole come "scivola",
"accarezza", "vibrare", evoca sensazioni tattili e uditive, amplificando
l'impressione di connessione tra il musicista, lo strumento e la melodia.
La metrica e il ritmo, tipici del sonetto, conferiscono un equilibrio formale
alla composizione. L'alternanza di rime e la divisione in quartine rendono il
testo scandito e ben strutturato, un parallelo efficace alla disciplina e alla
precisione richieste nella pratica musicale.
Stilisticamente, Santoro crea una raffinata immagine del violoncellista e del
suo strumento. L'archetto che "scivola e accarezza", le corde che "sa
sollecitare", tutto contribuisce a delineare la delicatezza e la maestria del
musicista. La brezza che porta il suono verso il mare aggiunge un elemento di
movimento, come se la musica stessa avesse ali.
Il contesto storico-culturale si intreccia con la passione universale per la
musica. L'immagine del Borgo che si avvolge nella melodia fa pensare a una
scena pittoresca di un'Italia rurale, sottolineando l'importanza della cultura
e delle arti anche in contesti più rurali e isolati.
Il sonetto, scritto a Boccheggiano nel 2022, cattura un momento preciso nel
tempo, immerso nella serenità e nell'ispirazione che la musica può portare. La
composizione si conclude con un ritorno all'intimo del musicista, come
anfitrione di emozioni che, attraverso la magia del violoncello, può
allontanarsi dal frastuono quotidiano e abbracciare un delicato rifugio di
passione e serenità.
♡ La poesia "Vita e Morte" di Alessio
Romanini esplora temi profondi legati all'esistenza umana,
affrontando la vita e la morte con una prospettiva riflessiva e consolatoria.
Nel primo verso, l'autore proclama con forza che vivere non è una condanna, ma
un dono prezioso. La vita, nonostante le sfide come dolore, miseria e
solitudine, è presentata come un'opportunità di trovare speranza. L'uso del
termine "condanna" suggerisce una possibile percezione negativa della vita,
che l'autore sfida, spingendo il lettore a considerare la vita come un dono da
apprezzare nonostante le avversità.
La poesia incoraggia a trovare speranza nel cuore, richiamando il coraggio e
la determinazione nel credere in se stessi. Questo richiamo alla forza
interiore sottolinea il messaggio positivo dell'autore riguardo alla capacità
di affrontare le sfide e trovare significato nella vita.
Nel secondo verso, l'autore affronta il tema della morte, affermando che
morire non è una condanna, ma piuttosto un processo naturale dell'esistenza.
La morte è vista come una liberazione dall'ambito terreno, un'apertura verso
l'infinito nell'universo sconosciuto. L'immagine della morte come libertà
dell'anima trasmette un senso di pace e accettazione del ciclo naturale della
vita.
La poesia si conclude suggerendo che la morte sarà l'ingresso nell'universo
sconosciuto, evocando una sensazione di mistero e apertura all'infinito.
Complessivamente, "Vita e Morte" di Alessio Romanini offre una riflessione
profonda sulla vita e sulla morte, invitando il lettore a guardare a entrambe
con una prospettiva positiva e a trovare significato e speranza in ogni
esperienza.
♡ Il poema "Starlings' Murmuration" di
Jacqueline Miu è un viaggio poetico attraverso emozioni
profonde, riferimenti culturali e la magia dei momenti intensi. La poetessa
usa uno stile ricco di immagini per esplorare il connubio tra amore, Natale, e
la meraviglia della vita.
L'apertura del poema presenta un'immagine suggestiva di "pane azzurro in cui
si accoppiano i voli", creando un'atmosfera di incantesimo e connessione tra
il naturale e il soprannaturale. L'uso del colore azzurro e l'immagine delle
ascese alle sfere ipnotiche evocano un senso di magia e transcendentalità.
Il richiamo al Natale e alla neve crea un'atmosfera di festa e incornicia il
racconto. La danza delle stelle, la "bomba a orologeria", e la delizia delle
attese intrecciano un percorso in cui l'amore è presentato come un'esperienza
intensa e spesso imprevedibile. L'uso di riferimenti mitologici, come
Nabucodonosor, aggiunge un tocco di mistero e profondità alla narrazione.
L'invocazione al momento presente, alla fame di abbracci, e l'idea di essere
"mondi del nostro sistema solare" creano un senso di intimità e unicità. Il
poeta sembra chiedere una connessione più profonda, un desiderio di essere
vissuti e apprezzati nell'istante.
L'immagine finale della neve come "abito da sposa" e delle mani come "tizzoni
che scalderanno ogni tua cellula ghiacciata" porta il poema a una conclusione
poetica e intensa. La combinazione di simbolismo, riferimenti culturali, e la
narrazione avvolgente creano una composizione poetica che invita il lettore a
esplorare la profondità delle emozioni e della vita.
"Il sorriso azzurro" di Sandra Greggio
è un breve componimento che cattura un momento di serenità e connessione
emotiva con il ricordo di un caro genitore.
Il poema inizia con l'evocazione sensoriale, descrivendo la sensazione di
brividi nel corpo in una giornata calda d'estate. Questo contrasto tra
l'arsura e i brividi crea un'atmosfera palpabile, preparando il terreno per il
nucleo emotivo della poesia.
La lieve brezza che ristora diventa una metafora per il conforto e la dolcezza
che emergono in momenti inaspettati. L'autrice, alzando gli occhi al cielo,
trova nel suo azzurro il sorriso dolce di suo padre. Quest'immagine celestiale
e affettuosa crea un'atmosfera di intimità e connessione con il ricordo del
genitore.
La data del 14 febbraio 2023 aggiunge una nota di specificità temporale,
suggerendo che questo momento di rievocazione è particolarmente significativo
per l'autrice. Potrebbe essere una data importante per il rapporto con il
padre o semplicemente il giorno in cui il ricordo si è manifestato in modo
particolarmente vivido.
In sintesi, "Il sorriso azzurro" è una poesia che celebra la bellezza nei
dettagli della vita quotidiana, trasmettendo la potenza emotiva che può
scaturire dai ricordi affettuosi.
♡ "Aurora" di Carlo Chionne
è un breve componimento che celebra l'esistenza dell'Amore attraverso la
nascita di una figura chiamata Aurora. La poesia trasmette un messaggio di
speranza, enfatizzando la forza e la continuità dell'Amore.
Il termine "Aurora" è spesso associato a concetti come la luce, la bellezza e
il nuovo inizio. Nel contesto della poesia, diventa un simbolo della nascita e
dell'arrivo di una nuova vita. L'autore suggerisce che la presenza di Aurora è
una conferma tangibile dell'esistenza continua dell'Amore nel mondo.
Il messaggio chiave della poesia è chiaro: nonostante le sfide e le
difficoltà, c'è sempre una speranza quando l'Amore è presente e avanza. La
poetica di Chionne offre un incoraggiamento non solo a "mamma e papà" ma anche
all'intera umanità, sottolineando la forza e la rilevanza universale
dell'Amore.
In sintesi, "Aurora" è un'espressione positiva e ottimistica che celebra la
forza dell'Amore incarnata nella figura di qualcuno appena arrivato nel mondo,
portando con sé la promessa di speranza e continuità.
♡ La poesia di Antonia Scaligine
esplora profondamente il senso di assenza e ricerca di significato nella vita.
La poetessa si confronta con emozioni complesse e pensieri che si intrecciano
nella trama della sua esistenza.
Il costante sentimento di mancanza, espresso con le parole "mi sento sempre
priva di qualcosa," crea un tono di vuoto interiore, una sensazione di
incompletezza che pervade la sua esperienza. Tuttavia, l'autrice non specifica
la natura di questa mancanza, lasciandola indefinita e aperta a
interpretazioni.
La personificazione della mancanza come una "ospite ingrata, spinosa, ansiosa"
la rende palpabile e intrusiva. La mancanza si manifesta nella vita
quotidiana, turbando la quiete del mattino e della sera, interferendo con la
serenità dell'autrice.
I pensieri tumultuanti, i dubbi e le paure affrontati dalla poetessa
rappresentano una lotta interiore. La mente produce incessanti pensieri, ma il
cuore deve fare una scelta. La poetessa riflette sulla sua esistenza,
confrontandosi con la ricerca di una ragione di vita. La domanda del cuore,
"perché farnetichi come una folle," suggerisce una tensione tra la razionalità
e l'impulso emotivo.
La poesia culmina con la consapevolezza della dualità della vita, della
coesistenza tra gioia e dolore. L'autrice accetta la sua condizione di vivere
"in mezzo, dentro, fuori" queste emozioni, per raggiungere "l'essenza della
mia assenza." Quest'ultima riflessione suggerisce una ricerca interiore per
comprendere il significato della sua esistenza e superare la sensazione di
mancanza.
In definitiva, Antonia Scaligine offre uno sguardo profondo e intimo sulla
complessità dell'essere umano, esplorando la natura ambivalente delle emozioni
e la continua ricerca di significato nella propria vita.
♡ "Allegria!" di Piero Colonna Romano
è una satira che esplora ironicamente gli eventi politici in Italia, in
particolare la nascita del Movimento 5 Stelle (M5S). La poesia utilizza uno
stile scanzonato e sarcastico per affrontare la situazione politica
dell'epoca.
L'autore descrive il popolo italiano come allegro, ma rievoca un passato in
cui sembrava essersi scelto un "buffone nano" per divertirsi con risate
grasse. Questa potrebbe essere una critica implicita al modo in cui la
politica italiana ha talvolta adottato figure carismatiche ma forse poco
qualificate.
Il riferimento al "caimano" è una chiara allusione al de cuius Silvio
Berlusconi, il controverso leader politico italiano dell'epoca, indicando che
la sua leadership non ha portato a un orizzonte più luminoso. Tuttavia, il
popolo italiano sembra ancora cercare un giullare, un nuovo intrattenitore
politico per evitare la noia.
La ricerca di un giullare persino nei circhi suggerisce un approccio
disinvolto alla politica, come se la scelta di un leader fosse vista come uno
spettacolo comico. Il finale della poesia sembra sottolineare l'ignoranza di
ciò che sta per accadere, con il nuovo comico all'oscuro del dramma che lo
attende.
In sintesi, "Allegria!" usa l'umorismo e la satira per esplorare il modo in
cui la politica italiana viene percepita, mettendo in discussione la scelta di
leader apparentemente poco convenzionali e la mancanza di consapevolezza delle
conseguenze.
Con affetto e stima e i più grati ringraziamenti
al nostro Magister Lorenzo,
Vostro Ben Tartamo
6-7-8 Gennaio
Poesie pubblicate il 6-7-8 Gennaio 2024
"Una voce nel buio" di Salvatore Armando
Santoro
è un delicato affresco poetico che dipinge il fluire del tempo e delle
emozioni attraverso l'uso di metafore evocative e uno stile ricco di dettagli
tecnici.
Nel dormiveglia, l'autore descrive una "vocina" che evoca il passato, facendo
riferimento all'era dei primi cellulari. L'uso di questa immagine sonora crea
un'atmosfera di nostalgia, rinforzata dall'incantevole dichiarazione d'amore:
"T’amo mia piccina". La scelta di parole come "tempi dolci" e "non amari"
contribuisce a delineare un periodo idilliaco.
La metafora della ruota che gira e lo sbiadire dei sorrisi sottolineano la
transitorietà della felicità. L'immagine degli abiti che si stingono e
diventano lisi rappresenta il logorio del tempo e delle esperienze.
L'assenzio, simbolo di amarezza, invade i cuori, rivelando un cambiamento
emotivo.
La nebbia che oscura i grandi affetti è un'immagine potente della confusione e
della distanza nelle relazioni. La delusione si trasforma in rancore, temi che
l'amica nella poesia rileva e critica. L'orgoglio è identificato come un
nemico attraverso l'uso di un monito, e l'amica sgrida l'autore per aver
archiviato l'amore in modo banale.
La lotta per mantenere l'amore nel petto è enfatizzata attraverso l'uso delle
metafore delle unghie e dei denti, creando un'immagine visceralmente potente.
La chiusura, con il buio della stanza e la persistenza della voce nonostante
il tuono, evoca un'atmosfera di struggente determinazione e lotta interiore.
In questa poesia, Santoro dimostra una notevole abilità tecnica nell'uso delle
immagini, delle metafore e delle sfumature linguistiche per catturare le
complessità dell'amore e del tempo.
In "W il Fricandò" di Enrico Tartagni,
l'autore crea un affresco poetico coinvolgente attraverso l'uso di immagini
vivide e una prosa che abbraccia un tono surreale.
Nella stanza del Fricandò, l'autore siede, consegnando il corpo all'"action
dead". Il viso della bellezza, già disegnato in un angolo lontano, si presenta
come un'immagine di innocenza perduta, dipinta su una parete candida. Questa
immagine contrasta con l'atmosfera del bar, dominato da fumo, parole e morte,
in cui lo spirito vaga al soffitto.
L'autore rivela uno specchio che riflette un'anima in pensiero, sondando la
natura aliena del suo corpo. La descrizione dell'ambiente del bar, con tavoli
verdi e carte da gioco, aggiunge un elemento di mistero e gioco d'azzardo. La
suggestione di bere vino nella nebbia della testa amplifica l'atmosfera
eterea.
Il richiamo all'estasi di Avila e le allucinazioni in continuo moto
suggeriscono un viaggio interiore e una distorsione della percezione. La
domanda a un presunto tesoro amoroso aggiunge un tocco di vulnerabilità,
mentre la richiesta di zucchero nel caffè allude ai giorni amari.
Tartagni crea una narrazione incantevole, giocando con l'immaginazione e
sfumando i confini tra la realtà e l'illusione, tutto arricchito da una prosa
che abbraccia la complessità delle emozioni e della vita.
In "Qui non abita che il suono – della
tristezza –" di Maria Benedetta Cerro, emerge una
riflessione profonda sulla tristezza e sull'intreccio complesso di emozioni
umane.
L'autrice descrive un luogo abitato solo dal suono della tristezza, dando vita
a un'atmosfera malinconica. Il respiro del corpo è il canto solitario,
sottolineando la solitudine dell'esperienza umana. La transizione da rivolta a
sogno addomesticato suggerisce una sospensione delle tensioni, con il fiato
che una volta era pronuncia e parola battente.
L'interrogativo sul danno causato e sul desiderio di ferire rivela
un'introspezione sulle azioni e sulle intenzioni. La metafora della parola
cesellata come lancia e scudo aggiunge un livello di complessità, suggerendo
che la comunicazione può essere sia arma che protezione.
Il rifiuto del posto accanto e l'affermazione che la persona era in sé stessa,
dominata, porta a interrogarsi sul potere e la dinamica delle relazioni. Il
"quando?" sottolinea la fugacità di questo controllo e la complessità
temporale dell'esperienza.
Il riferimento a "Prove per atto unico, I giuramenti del vento" suggerisce che
queste riflessioni siano estratte da un contesto più ampio, offrendo uno
sguardo frammentato ma intensamente poetico sulla complessità delle emozioni
umane.
In "In Ondivago Esistere" di Felice Serino,
si apre un varco nei confini della realtà, un inno all'esistenza impregnata
del divino. Il poeta, qual critico navigante nelle acque dell'anima umana, si
fa specchio di una realtà eterna, abbracciando la poeticità di un sogno in
continua ondulazione.
L'uso di "impregnato di Spirito Santo" conferisce un'aura sacra, una
dimensione trascendente all'esistenza del poeta, sottolineando la profondità
della sua connessione con la spiritualità. La città eterna, specchiandosi
nell'oceano dei sogni, diviene scenario di un'epopea lirica, un luogo in cui
la realtà e l'immaginazione danzano in un abbraccio eterno.
"In Ondivago Esistere" è una dichiarazione poetica, una melodia che intreccia
le corde dell'animo umano. La scelta di parole quali "ondivago" e "sogno"
suggerisce una fluidità, una danza costante tra l'essere e il divenire, tra il
reale e il fantastico.
Questo frammento da "La vita immaginata, 2022" si configura come un viaggio
attraverso il mistero della vita, con Serino come guida in un mondo intriso di
significato. Il linguaggio, lirico e profondo, si fa eco delle correnti
emotive, immergendo il lettore in una contemplazione suggestiva sull'esistenza
e la sua intrinseca connessione con il divino.
In questo lirismo vibrante di Franco Fronzoli,
" Non ti arrendere mai continua il viaggio" la natura
diventa un palcoscenico epico, mentre il poeta guida il lettore attraverso un
percorso di esplorazione interiore e di amore eterno.
L'immagine della luna che spunta dietro alla montagna evoca un senso di
mistero e promessa, sottolineando la bellezza che si svela gradualmente.
Questo è solo l'inizio di un viaggio poetico attraverso le profondità
dell'esistenza.
La vita nei sogni è equiparata al fuoco che accompagna l'anima, una fiamma
intrinseca che illumina il cammino dell'individuo. L'invito ad aprire le porte
al destino è un atto di coraggio e accettazione delle sfide che la vita può
presentare.
La celebrazione della vita è resa attraverso l'immagine di volare verso
orizzonti sconosciuti, cavalcare le onde del mare e superare le cime delle
montagne. Questi simboli richiamano un'epica avventura, una ricerca di
esperienze che arricchiscono e plasmano il destino.
Ogni giorno è un nuovo inizio, un'opportunità di rinascita, ed è sottolineato
il costante impegno dell'autore di essere vicino, un faro di sostegno
nell'inesorabile fluire del tempo. La forza promessa è l'amore eterno, un
legame indissolubile che diviene la fonte di ispirazione e resilienza per chi
legge.
In "Il mio pettirosso e le cincie allegre" di
Giovanni Abbate, il poeta offre una delicata finestra sulla
natura, celebrando l'arrivo degli uccellini nel giardino come un rituale
affascinante e consolatorio.
L'apertura poetica con l'arrivo degli uccellini a metà ottobre dipinge una
scena di transizione stagionale, un'entrata graduale nel periodo invernale. La
descrizione del pettirosso, con il suo petto rosso sangue, e delle cince con
strisce giallo dorate conferisce loro caratteristiche vivide e distintive,
trasformandoli in amici vivaci e affettuosi.
La creazione di una "casetta con la ricca mangiatoia oscillante" diventa un
atto d'amore, un'accoglienza calorosa per i piccoli amici piumati. L'immagine
della mangiatoia bilanciata, un rifugio dal quale le cince possono sfidare la
prepotenza di tortore e merli, aggiunge un tocco di dolcezza e giustizia al
quadro.
La scena di vedere i piccoli cercare l'equilibrio sulla mangiatoia dondolante
diventa uno spasso per il poeta, riempiendo il cuore e l'anima di gioia.
Questa semplice osservazione diventa un rituale quotidiano, un "primo
buongiorno della giornata" che, per il poeta, è in grado di farlo sentire
bambino.
La poesia sfiora la filosofia quando il poeta suggerisce che se ogni creatura
potesse vivere il primo buongiorno come lui, la paura del presente e del
futuro potrebbe scomparire. In questo modo, Abbate cattura la bellezza della
natura e la connessione umana con essa come fonte di consolazione e speranza.
In "Lungo il cammino" di Renzo Montagnoli,
il poeta offre una visione poetica del fluire del tempo, utilizzando il corso
di un torrente come metafora del percorso della vita.
La descrizione della corsa che si rallenta evoca una sensazione di calma e
riflessione, suggerendo una fase di maturità o di transizione nella vita del
torrente. La quiete del torrente che si allarga e diventa fiume rappresenta la
crescita e l'evoluzione, mentre il termine "domo" suggerisce una natura ora
pacificata e accettata.
Il percorso del fiume verso il mare diventa un simbolo universale della fine e
dell'inizio. La descrizione paciosa e tranquilla del fiume che si dirige verso
il mare trasmette una sensazione di inevitabilità e conclusione. Il mare
diventa l'ultima meta, il culmine di un viaggio che inizia con la modestia di
un torrente.
La frase "dove tutto finisce" incarna il concetto di conclusione e la
profondità simbolica del mare come il termine ultimo della vita. Il "fragore
dei marosi" suggerisce l'imponenza e la potenza dell'oceano, che contrasta con
la quiete precedente del fiume.
Il gorgoglio finale del fiume, che ricorda la sua nascita lontana, crea un
collegamento circolare, evocando il ciclo eterno della vita. Questo momento di
immersione nelle profondità del mare lascia il passato del fiume attonito,
simboleggiando il confronto con il proprio percorso e la sua evoluzione.
Montagnoli, attraverso questa metafora acquatica, offre una riflessione
sull'eterno ciclo della vita, dalle origini alla sua conclusione
nell'immensità del mare.
In questo frammento di Leontia Flynn,
la poesia si sviluppa come un racconto emotivo intriso di simbolismo e
suggestione, trasportando il lettore in una esperienza profonda e complessa.
L'apertura sulla notifica di una morte attraverso il telefono vibra di una
modernità dissonante in contrasto con il tema eterno della morte. L'uso di
"attraversava i networks" sottolinea il potere pervasivo della notizia, mentre
l'albero maestro che oscilla come un metronomo suggerisce un'immutabilità nel
corso del tempo.
La bianca parete di fondo inondata di emozione diventa il palcoscenico di un
evento significativo, e il suo arrotolarsi verso il basso può essere letto
come un affondo nelle profondità dell'anima umana di fronte a una perdita. La
descrizione del gabbiano sospeso nel cielo vuoto aggiunge una nota di
solitudine e contemplazione, un momento sospeso nel dolore.
Il viaggio verso l'isola, oltre l'ultima spiaggia, si carica di un simbolismo
di ricerca e transizione. La lunga portata di un grido di chiamata e di
risposta e di un tumulto suggerisce una comunicazione profonda e tumultuosa
tra le sfere della vita e della morte.
Infine, la parola che si spezza sulla stabile prua, sepolta nella risacca, è
una potente immagine di perdita e addio. La poesia di Flynn, tradotta da Nino
Muzzi, tocca la corda dell'effimero e dell'eterno, offrendo al lettore un
viaggio emotivo attraverso le onde dell'Atlantico e della vita.
In "Versi di un ottuagenario" di Marino
Giannuzzo, emergono riflessioni profonde sulla temporalità
della vita e sulla percezione dell'invecchiamento.
Il poeta esplora la dinamica delle generazioni, evidenziando come, con il
passare degli anni, ci aspettiamo sempre di più da coloro che ci precedono.
Questo desiderio di ricevere da chi è già anziano, benché paradossale,
rappresenta una costante umana nel cercare continuità e guida.
Tuttavia, l'autore introduce un'inversione di prospettiva quando riconosce il
desiderio universale di mantenere l'agilità e la forza della giovinezza. La
transizione dal desiderio di ricevere dagli anziani al desiderio di rivivere
la giovinezza suggerisce una consapevolezza del passare del tempo e della
fugacità della vitalità.
Il poeta giunge infine a una pacifica accettazione della sua età avanzata. La
dichiarazione "Trascorso è il tempo, sono vecchio anch’io" esprime
un'armoniosa accettazione della propria condizione. La scelta di accontentarsi
del "liso vestito" indossato quotidianamente, sia nei giorni feriali che
festivi, sottolinea una semplicità serena e la consapevolezza che ogni giorno,
indipendentemente dall'occasione, è degno di essere vissuto.
La poesia si conclude con il luogo e l'orario, un ancoraggio temporale che
conferisce concretezza e autenticità all'espressione del poeta. In questo
modo, Giannuzzo offre uno sguardo intimo sulla vita e sull'accettazione
dell'invecchiamento, toccando con delicatezza i temi universali della
speranza, della transizione e della serenità.
"Anni Giovanili" di Cristiano Berni
è un nostalgico viaggio attraverso il tempo, un'ode ai giorni passati
ricchi di emozioni, scoperte e aspirazioni.
La poesia cattura l'essenza degli anni giovanili, quando ognuno cercava se
stesso immerso in un turbine di emozioni, sorrisi e passioni carnali. La
narrazione descrive con sincerità il mix di balbuzie interiori e primi amori,
creando un affresco autentico dell'adolescenza.
Il richiamo a sognare un mondo migliore, cercare di vincere il dolore e
scoprire l'autenticità attraverso libri, canzoni, ideali e rivoluzioni, dà
vita a un periodo di fervida idealizzazione. Il poeta rievoca anche le sfide
emotive, come la tristezza di un amore fallito, la lotta contro la noia e il
pudore, svelando la complessità dei sentimenti adolescenziali.
Il ritratto delle stagioni di sole palpitanti come il cuore trasmette
l'intensità delle esperienze vissute insieme. L'inneggiare a miti ormai
svaniti e la dichiarazione di essere stati più vicini declamando le poesie di
Guccini rendono omaggio a una generazione che cercava significato e identità.
La poesia si conclude con una malinconica consapevolezza della fugacità di
quegli anni, come il fumo che svanisce. Il ritorno al ricordo di un passato da
amare sottolinea l'importanza di quegli anni nella formazione dell'identità e
nella creazione di legami indelebili. Berni, attraverso la sua scrittura,
offre un omaggio appassionato a una fase della vita intrisa di speranze,
passioni e ricordi.
In "Le pulizie … capodannesche" di Armando
Bettozzi, l'autore dipinge un affresco poetico che
intreccia la tradizione del Capodanno con una metafora profonda e socialmente
critica. La lirica si distingue per uno stile fluido e un'attenzione acuta
alla tecnica poetica.
L'uso del termine "capodannesche" introduce subito un tono giocoso e festoso,
in contrasto con il contenuto più serio e riflessivo della poesia. La
personificazione del Capodanno, attribuendogli la facoltà di effettuare
pulizie, offre una visione allegorica di un nuovo inizio e di una pulizia
morale.
La scelta di parole come "tradimenti", "tresche" e "assurdità" suggerisce una
volontà di eliminare gli elementi negativi e dannosi nella vita umana.
L'immagine degli scheletri negli armadi rappresenta segreti e peccati
nascosti, e la pulizia proposta dal Capodanno simboleggia un atto di
redenzione e rinnovamento.
La poetica di Bettozzi si manifesta nella descrizione delle teste sottoposte a
lavaggi, indicando un processo di purificazione delle menti. L'uso di acidi
speciali per trattare le nefandezze aggiunge una nota di severità e necessità
di affrontare le malefatte.
La metafora dei bachi nei "portali" rafforza l'idea di dover liberare la
società da corruzioni e ipocrisie. La poesia raggiunge il culmine con
l'ipotetica azione del Capodanno di svarcchinare i capi che causano morte per
scopi sciapi, fornendo una critica esplicita contro la violenza e la guerra.
Infine, l'invocazione di un desiderio utopico, dove chi vuole Dio non esista
per prendersi il suo posto, affonda le radici in una riflessione più profonda
sulla fede, la moralità e la giustizia sociale. La poesia si conclude con una
nota di provocazione e speranza, un invito a una trasformazione radicale.
In "A Francesco Petrarca (consonanze)" di Piero
Colonna Romano, la poesia risuona come un omaggio
all'eredità e all'ispirazione tratta dal grande poeta Petrarca. La
raffinatezza delle consonanze si sposa armoniosamente con la maestria nella
tecnica poetica, creando un ritratto lirico che celebra il legame con il
passato.
L'apertura con "Ecco un novel collega" pone il lettore in un contesto di
continuità letteraria, rivelando un nuovo collega che porta lustro
all'azzurro, simbolo della poesia e della casa comune della tradizione
poetica.
L'invito a scalare il monte Ventoso richiama le imprese petrarchesche, ma la
poesia di Colonna Romano promette di rifiutare l'accidia, la pigrizia,
affrontando con vigore e passione la sfida verso l'alta poesia.
Il riferimento a chi blasfema i versi di Petrarca sottolinea la sacralità
della sua opera, indicando una chiara posizione di difesa del maestro.
L'autore sottolinea la volontà di lasciare in pace coloro che non comprendono
e sottolinea il rispetto per la diversità di interpretazioni.
L'arrivo della lezione da Francesco Petrarca rappresenta un momento di
apprendimento e ispirazione. La poesia promette di gemmare passione, ispirata
da un maestro che addolcisce il cuore. La voce di Colonna Romano, intrisa di
suadente eloquenza, promette di suscitare emozioni nel lettore, rendendolo
soddisfatto e ardente.
In questo omaggio poetico, Colonna Romano non solo celebra Petrarca come un
collega e maestro, ma si pone come un continuatore di una tradizione,
promettendo di coltivare la passione e l'eloquenza che Petrarca ha instillato
nella poesia italiana.
In "Voce per il silenzio" di Alessio Romanini, la
poesia emerge come un lamento contemplativo, esplorando il peso del dolore,
del vuoto e delle ferite interiori.
La dichiarazione "Hai voce per il silenzio" introduce una contraddizione
intrigante, suggerendo che la capacità di esprimere il silenzio può essere
altrettanto potente quanto la voce stessa. Il poeta sembra rivolgersi a
qualcuno, riconoscendo la forza di affrontare il silenzio con una voce
interiore.
La transizione dal dolore al vuoto offre un'immagine intensa della persistenza
della sofferenza, anche quando sembra essere superata. L'autore mette in
evidenza il vuoto come una presenza duratura, un'assenza che continua a far
sentire la sua influenza.
L'illusione che il tempo cancellerà le ferite viene brutalmente smentita,
descrivendo le ferite come "imperiture" e che continuano "a stillare sangue".
Questa immagine cruda rafforza il concetto che il passare del tempo non è
sufficiente per guarire completamente le ferite emotive.
La poesia si conclude con una nota di desillusione e consapevolezza. Il poeta
sembra suggerire che, nonostante le illusioni, il dolore interiore persiste e
continua a influenzare la vita. "Ti illudi" diventa una sorta di rimprovero al
tentativo di negare la persistenza delle ferite.
Romanini, con poche parole, cattura la complessità dell'esperienza umana,
esplorando il rapporto tra voce, silenzio, dolore e la difficile realtà del
vuoto interiore.
"La ragione perduta" di Jacqueline Miu
si svela come un'esplorazione poetica delle complessità interne,
simile al funzionamento interiore di una goccia di pioggia.
Le prime righe evocano una lotta cosmica, ritraendo la ragione persa come una
forza implacabile che consuma le stelle. La metafora di un soldato sul campo
di battaglia senza vincitore cattura il conflitto esistenziale, vivendo con il
persistente desiderio di non morire invano.
La fame descritta, quella che non può essere soddisfatta con il cibo umano,
aggiunge uno strato viscerale al paesaggio emotivo. Si attacca ad ogni parte
del corpo dove si compie l'eroismo, evidenziando il conflitto interiore
affrontato dal protagonista, resistendo abbastanza a lungo da mostrare la
fiamma che rifiuta lo scopo del progresso.
La poetessa intreccia magnificamente l'impatto della letteratura e dei sogni
sull'individuo, notando come ogni libro e avventura lasci il segno. Il
riferimento a essere feriti da ogni avventura e plasmati dal blues composto
dagli attori-scrittori per gli altri approfondisce la risonanza emotiva.
La persona è descritta come un "baciatore seriale di nuvole", suggerendo una
predilezione per l'etereo e il magico. Il riferimento alla giustizia che
cancella la violenza dall'universo introduce un tema di ricerca dell'armonia
in mezzo al caos.
L'ego finale innamorato del Caos dipinge una relazione complessa con il
tumulto interiore, e la decisione di disertare, evitando di nuocere a un
fratello di altra sangue, riflette una lotta morale. La poesia si conclude
splendidamente con un'immagine di essere vicino a qualsiasi essere capace di
lusingare i fiori, ritornando alla metafora del complesso interiore di una
goccia di pioggia.
La poesia di Miu combina abilmente immagini cosmiche con lotte interiori,
creando un ricco intreccio di emozioni e dilemmi esistenziali.
Il" risveglio del cuore" di Sandra Greggio
è un breve, ma intenso, affresco poetico che dipinge un
momento di rinascita emotiva.
L'immagine di essere sommersi da fluide emozioni suggerisce un'esperienza
travolgente e profonda. I palpiti e le carezze contribuiscono a creare un
ritratto sensoriale, evocando sensazioni intense che hanno giaciuto sopite per
troppo tempo.
Il passato, segnato dal tempo, emerge come un periodo in cui queste emozioni
sono state sopite e dimenticate. La descrizione di labbra protese in attesa e
mani sudate crea un'atmosfera carica di tensione, anticipando l'inevitabile
risveglio emotivo.
Il cuore, dopo aver compiuto la sua parte, si addormenta, suggerendo una sorta
di esaurimento dopo l'intensità dell'esperienza. La menzione della luna come
galeotta che sancisce una vittoria tardiva aggiunge un tocco romantico e
simbolico, forse indicando un nuovo inizio o una conquista ritardata.
La data, 24 novembre 2022, funge da ancoraggio temporale, dando solidità a
questo momento di risveglio. In breve, Greggio cattura un attimo di intensità
emotiva e di cambiamento, utilizzando immagini poetiche e suggestioni che
permettono al lettore di immergersi in questo breve viaggio di rinascita del
cuore.
"Quanto è bella …" di Carlo Chionne
è un breve ma incantevole componimento che celebra l'arrivo del nuovo anno con
un tocco di umorismo e saggezza.
Il gioco di parole tra "Anno Nuovo" e "Vita Vecchia" offre uno sguardo ironico
sulla realtà dell'invecchiamento, ma il poeta, guardandosi allo specchio,
trova un'eterna giovinezza interiore.
L'augurio "Anno Nuovo a tutti quanti!" è un invito collettivo a sperare in un
futuro migliore. L'auspicio che il nuovo anno sia migliore si fonde con la
dichiarazione "Fino a che… giovane è il cuore!", sottolineando che la
giovinezza non è solo una questione di numeri.
Chionne conclude con affettuosi auguri per tutti i giorni futuri, introducendo
una nota di speranza attraverso la menzione di Giove, Venere e Minerva, le
divinità che tradizionalmente simboleggiano fortuna, amore e saggezza.
La poesia, in modo leggero e giocoso, riflette sulla natura ciclica del tempo,
suggerendo che la giovinezza può essere eterna se custodita nel cuore.
Ringrazio ognuno di voi per le emozioni donate
attraverso le vostre poesie e colgo l'occasione per augurarvi una santa
Epifania.
Vostro Ben Tartamo
3-4-5 Gennaio
Grazie di cuore Miu e Ben
Per i vostri meravigliosi commenti.
È bello cominciare l’anno con due grandi poeti!
Grazie.
Alessio Romanini
Una foglia
Un uomo che ha vissuto di sentimenti
probabilmente portandoli al massimo, questo è il poeta Santoro e lui come
tutti gli artisti vede e sente la caducità della vita. Usando la metafora
della foglia ingiallita, lui come lei, in attesa dell’ultima carezza.
Drammatico e romantico tanto da mescolare le viscere alle stagioni trascorse
in passioni poi … svanite. L’uomo completo crea vibranti immagini che non
possono non suggestionare il lettore. Salvatore Armando Santoro in tutti
suoi scritti ha dimostrato questa volontà di amare con tutto il fuoco
disponibile (amare la vita, amare le donne, amare l’arte). Plausi.
(Follonica 23.10 2022 – 17:34)
Salvatore Armando Santoro
Cori di luce
L’Avvento e la spettacolarità che nasce dalla
povertà. La luce della speranza avvolge e trapassa l’universo buio
dell’inconsistenza umana. Un ottimo Giuseppe Stracuzzi che fa riflettere
sulla debolezza del male e delle miserie che da soli creiamo.
Giuseppe Stracuzzi
Amico mio
Coinvolgente e “surreale” quanto basta a vincere
in toto l’attenzione del lettore. Una guerra contro il buio totale in una
atmosfera teatrale trascinante e potente. Enrico Tartagni chiama una
attenzione amica ma nel mentre ci trafigge e ci sorprende – sulla nostra
strada di illusi – quasi la tragedia sia la sua roccaforte diamantata.
Allora nel buio che bruci la città dio l'odio
e sarà eterna luce
enrico tartagni
Il pensare e il tacere non si guardano in
faccia.
Prove di vita in forma di metafore e saggezze.
Maria Benedetta Cerro mette alla prova la nostra corteccia cerebrale e noi
non possiamo arretrare.
Da Prove per atto unico, I giuramenti del vento
Maria Benedetta Cerro
Fedeltà alla vita
(ad Aleksandr Solþenicyn)
Aleksandr Isayevich Solzhenitsyn (11
December 1918 – 3 August 2008) was a Russian writer and prominent Soviet
dissident who helped to raise global awareness…
Da plausi questo piccolo monumento alla forza
“umana” che parla di libertà e di diritti.
Da La vita immaginata, 2022
Felice Serino
Lasciala andare quella lacrima
Una lacrima che fortifica l’anima e che rigenera
l’appetito per la vita. Franco Fronzoli è il principe della “speranza” ed è
lì che ci conduce questa poetica che “onora” la lacrima e ciò che si
nasconde dietro la sua nascita.
Franco Fronzoli
Tanka
La poetessa Laura Lapietra ci impressiona con
questa “stellina” nata dalla mitologia. Ringrazio per l’auto
all’interpretazione (è sempre sul pezzo la nostra cara amica). Brava a
intessere questo leggero filo cinematico.
ramo di vischio
sfreccia morte per Balder -
pianto di Freya
bacche bianche dà vita
auguri di natale
©Laura Lapietra
Estremo ricordo
Commovente e luminosa questa poetica dedicata
alla madre che Nino Silenzi. Splendida “bambina di novantadue anni” che fa
lacrimare persino i freddi silenzi. Amore che non può essere restituito e
sostituito. Un caro abbraccio al grande e generoso poeta nel cui cuore – la
madre non s’è mai spenta.
… spegnerti piano piano,
umile candela.
E intorno a noi è sceso il buio.
Da Le strade della vita
Nino Silenzi
Amore II
Amore! profumi di zagara. Un viaggio che incanta
e questo poeta trascinate ci offre quello che oggi manca, un pochino di
meraviglia poetica di cui disporre persino nella “ultima notte buia” .
Complimenti meritati.
O zagara, o rivo argenteo,
o canto delle messi e delle foglie,
voi siete la mia stessa essenza,
la mia vita, il sogno mio supremo!
E quando accadrà di perdermi
nella mia ultima notte buia,
raccoglierete i sublimi aneliti dell’anima mia
e rimarrete smaniosi di vedermi tornare
presto con voi per rivivere ancora e per
sempre
i nostri momenti splendidi soffusi di magia!
Giovanni Mascellaro
Brindisi
Un brindisi solitario della brava poetessa
Alessandra Piacentino che fa i conti con l’amore. Il rammarico delle parole
non dette … resta pilastro della storia.
Alessandra Piacentino
Un torrido meriggio salentino
Luoghi evocativi che hanno lasciato
“l’incompiuto” nell’anima oramai rassegnata al tormentò. Il bravo Marino
Giannuzzo segue la scia di questo sentiero del cuore e invece di spegnere la
fiamma – nutre le brace sotto le ceneri.
Alcamo, 31.03.2023 ore 07,30.
Da Versi di un ottuagenario
Marino Giannuzzo
"Carità"
(Parole di un frate)
Poesia dal velo mistico e un “corposo umile” che
mira a dare all’esistenza il suo vero peso. Ottimo questo “mare immenso come
Angeli caduti, coglieremo” … e la saggezza della chiusa.
Cristiano Berni
Piango
Omni direzionale questo pianto vitale … fosse
politica non genererebbe che altro fango, fosse pianto di vita – spesso
sarebbe solo un gesto liberatorio … chissà a cosa si riferisce il nostro
poeta …
Carlo Chionne
4 settembre 1260
Nella voliera della storia, le fazioni si dan’
battaglia. Poetica che illumina il blasone di una mente seguace dell’arte e
della autonomia di pensiero. Il Vate Piero Romano Colonna ci introduce
all’esperienza dell’antico percorso storico italico. Quanto sia cambiata la
natura della disputa da allora? Cambiano gli argomenti ma le battaglie
(interne) restano.
Il 4 settembre del 1260 l'esercito ghibellino
capeggiato dalla città di Siena, con i rinforzi determinanti del Regno di
Sicilia inviati da Re Manfredi, inflissero la più grande sconfitta che i
guelfi, e in particolare Firenze, avrebbero mai conosciuto.
L'esito della battaglia di Montaperti fu così
importante che Firenze rischiò di essere rasa al suolo completamente e solo
grazie al famoso intervento di Farinata degli Uberti, ghibellino di Firenze,
il capoluogo toscano scampò dalla totale distruzione. La vittoria diede un
effimero successo, perché nemmeno 10 anni dopo e con l'avvento degli
Angioini la situazione si ribaltò con il finale consolidamento del guelfismo
toscano.
Piero Colonna Romano
Volare nella voliera
Quel canto del cuore che resiste in solitudine
nella sua gabbia (voliera). Bello e faticoso il percorso artistico di questo
mirabile poeta. I suoi scritti si fanno sempre più suggestivi e “importanti.
La lettura è appagante. Bravo Alessio. Stupenda chiusa.
Fragile è il mio svolazzare,
con in petto la paura d'amare.
Alessio Romanini
Ringrazio in primis il nostro glorioso Magister
Lorenzo per l'onore di ospitare ognuno di noi in questo tempio Azzurro, un
saluto pieno di stima al Vate Piero Colonna Romano la cui cultura è pilastro
ed ordine di questo celestiale luogo. Un Buon Anno 2024! a tutti voi - che
la vostra sete di letteratura non sia mai saziata.
Miu
Commento alla Poesia "Mio Intessuto Amore" di
Ben Tartamo
La tua poesia, "Mio Intessuto Amore", è un
delicato intreccio di lirismo e maestria tecnica. In questa lirica,
l'alba, ferita da sguardi tristi, evoca un'immagine intensamente
malinconica, arricchita da una metrica che fluisce come un fiume di
emozioni. L'uso sapiente delle rime, incrociate con eleganza e baciate
con precisione, conferisce una musicalità avvolgente.
La scelta linguistica è raffinata, con un
gioco di parole che si dipana come fili d'argento nella trama del tuo
componimento. L'immagine della grazia che rende audace aggiunge
uno strato di profondità psicologica, mentre le espressioni filologiche
trasudano una consapevolezza della tradizione poetica.
L'invocazione al divino Maestro e Signore
Gesù introduce un elemento sacrale, arricchendo il testo di
simbolismi che amplificano la dimensione spirituale. Il contrasto tra le
immagini autocritiche di vergogna e pochezza, e la ricerca di
redenzione, aggiungono un pathos struggente, avvolgendo il lettore
in una melodia emotiva ricca di uno stigma valoriale di semplicità e
umiltà sentita e non ricercata.
In questo affresco poetico, hai plasmato con
maestria una narrazione lirica intrisa di emozioni e riflessioni
profonde, creando un'opera che si distingue per la sua raffinatezza
stilistica e la potenza evocativa delle parole.
Grazie Ben
prof. Marino Spadavecchia
San Cristóbal - Táchira - Venezuela
Poesie del
3-4-5 gennaio 24
**"Un fatto una poesia" di Armando Bettozzi **
L'autore, Armando , con ha plasmato la poesia attraverso l'utilizzo di schemi
metrici complessi e uno stile suggestivo. Questo richiama alla mente la
tradizione lirica, unendo rime baciata e alternate, endecasillabi e settenari
con un ritmo incalzante, e l'alternanza di rime maschili e femminili che
aggiungono eleganza, creando una cadenza fluida e armoniosa.
In questa opera, Bettozzi si distingue per l'attenzione filologica,
manifestata attraverso espressioni come "macchiavellico gioco" e "indagine
psicologica." Le metafore e le immagini suggestive, come "lobotomizzati" e
"falò dell'indignazione," aggiungono profondità al tessuto lirico, evocando
riflessioni sulla società.
Nelle precedenti poesie di Bettozzi, emerge la costante ricerca di una forma
artistica elevata, e la presente composizione si inserisce in questo filone,
unendo abilmente elementi classici a un contenuto ricco di riflessioni.
**"Una Foglia" di Salvatore Armando Santoro:**
Santoro adotta uno stile lirico permeato di malinconia, plasmando versi che
fluttuano con una metrica libera. L'uso di rime alternate in alcune strofe
contribuisce a un ritmo incalzante, mentre la musicalità emerge dalle parole
stesse. L'immagine della foglia smarrita, la scelta di versi di lunghezza
variabile e il ricorso a immagini naturalistiche delineano uno stile che evoca
con grazia il passare del tempo.
**"Cori di Luce" di Giuseppe Stracuzzi:**
Stracuzzi adotta una struttura più tradizionale, con versi endecasillabi e
rime baciata e alternate, creando un ritmo regolare e armonioso. L'uso di
metafore come "cori di luce" e "neve buona" conferisce un carattere lirico e
una profondità emotiva alla poesia. La scelta di un linguaggio poetico ricco
contribuisce a enfatizzare il contrasto tra la luminosità dell'Avvento e la
dura realtà del Natale descritta.
**"Amico Mio" di Enrico Tartagni:**
Tartagni crea un dialogo coinvolgente, adottando uno stile che fonde la prosa
poetica con la conversazione. Nonostante la mancanza di una struttura metrica
rigorosa, la cadenza naturale del dialogo contribuisce a una lettura fluida e
coinvolgente. L'uso di contrapposizioni, come il buio e la luce, si riflette
anche nello stile, creando una narrazione che oscilla tra la tragedia e la
speranza, avvolgendo il lettore con un tocco di lirismo autentico.
**Da "Prove per atto unico, I giuramenti del
vento" di Maria Benedetta Cerro:**
In questo brano poetico, Maria Benedetta Cerro esplora il contrasto tra il
pensare e il tacere, raffigurandoli come costruttori fianco a fianco,
viaggiatori, sognatori. Il linguaggio evocativo trasmette un senso di
connessione profonda tra questi due modi di esistere, suggerendo che il
parlare possa distruggere qualcosa di prezioso. La rivelazione finale, "Uno
solo è cieco e veggente," aggiunge un elemento di mistero e dualità, invitando
il lettore a riflettere sulla complessità della vita.
**Da "La vita immaginata, 2022" di Felice
Serino:**
Felice Serino dedica questa poesia alla fedeltà alla vita, un inno alla
meraviglia, alla tenerezza e all'amore. L'opposizione a gerarchie e odio
attraverso un "j'accuse in virgole di fuoco" rafforza l'urgenza di preservare
gli elementi positivi della vita. L'immagine dell'allodola trafitta aggiunge
un tocco di struggente bellezza, incanalando la potenza della parola poetica
nella difesa dei valori essenziali.
**Da "Lasciala andare quella lacrima" di Franco
Fronzoli:**
In questa poesia, Franco Fronzoli esplora il simbolismo di una lacrima,
dipingendo un quadro di dolore e speranza. La lacrima, personificata come un
viandante tra fiori di primavera, diventa un simbolo di resilienza e speranza
nonostante le difficoltà. Il percorso della lacrima attraverso il tempo e gli
elementi naturali aggiunge profondità alla narrazione, culminando in un invito
a lasciare andare il dolore e sognare un momento migliore.
**Tanka di Laura Lapietra**
Nel soffio poetico di Laura Lapietra, emerge la magia intrisa di mito e
leggenda. Questo Tanka si svela come un dipinto lirico, con il ramo di vischio
che traccia una freccia mortale, sintesi della tragedia di Balder e del pianto
straziante di Freya. La poetessa cattura con maestria l'essenza della leggenda
nordica, intrecciando la natura alla dimensione divina.
L'uso sapiente delle immagini, come le bacche bianche che donano vita e gli
"auguri di Natale," conferisce un tocco di eternità a questo breve
componimento. La nostalgia del passato mitico si fonde con l'attualità dei
nostri giorni, dove il vischio, carico di simbolismo, diventa ponte tra antico
e moderno.
La nota di Laura Lapietra sul contesto storico lega il Tanka a un'antica
tradizione, trasformando le parole in un veicolo di continuità culturale. La
narrazione della leggenda di Freya, Loki e Balder si fonde armonicamente con
il significato persistente della pianta, generando un'atmosfera di ammirazione
per la forza evocativa di questa composizione poetica.
**Da "Le strade della vita" di Nino Silenzi:**
In questa toccante poesia, Nino Silenzi utilizza un linguaggio che fonde
delicatezza e intensità per narrare il ricordo della madre. L'uso di immagini
vivide, come la madre ridotta a una "bambina di novantadue anni," rende
tangibile la fragilità umana. La metafora della "umile candela" e l'oscurità
che segue suggeriscono la transitorietà della vita e il vuoto lasciato dalla
sua partenza. La prosa poetica di Silenzi abbraccia l'esperienza umana in modo
empatico, creando un connubio potente di emozioni e riflessioni.
Da
"Amore II" di Giovanni Mascellaro:**
Giovanni Mascellaro dipinge un quadro poetico incantevole, utilizzando un
linguaggio ricco e descrittivo. L'evocazione sensoriale attraverso profumi e
suoni crea un'atmosfera magica. La struttura delle parole, come "vibrano le
corde d'Orfeo" e il susseguirsi di immagini mitologiche, rivelano una maestria
nella costruzione di un mondo poetico. La tensione tra la bellezza efimera e
la persistente speranza si riflette nelle scelte linguistiche di Mascellaro,
rivelando una padronanza nella gestione dell'emozione attraverso le parole.
**Da "Brindisi" di Alessandra Piacentino:**
Alessandra Piacentino esprime la sua poetica attraverso un'esplorazione della
resistenza e della determinazione. L'uso di una struttura più libera e
colloquiale rende la poesia accessibile e autentica. La ripetizione della
parola "mai" crea un ritmo incalzante, enfatizzando la forza dell'intento.
L'abilità di Piacentino nel combinare un linguaggio semplice con significati
profondi rende la poesia efficace nel trasmettere l'importanza di persistere
nelle sfide della vita.
**Da "Versi di un ottuagenario" di Marino
Giannuzzo:**
Marino Giannuzzo dipinge un quadro nostalgico di un meriggio torrido salentino,
utilizzando una prosa poetica carica di emozioni. L'uso di immagini evocative,
come il silenzio come compagno e la solitudine respirata "a polmoni pieni tra
le onde e la salsedine del mare," trasporta il lettore in un passato permeato
di malinconia. La malinconia si svela come compagna costante, manifestandosi
nei cuori tormentati per luoghi e circostanze perdute. L'abilità di Giannuzzo
nel catturare l'essenza del passato attraverso il linguaggio poetico si
traduce in una melodia di ricordi struggenti.
**Da "Carità" di Cristiano Berni:**
Cristiano Berni offre una prospettiva fraterna e consolatoria nella sua poesia
"Carità". La sua abilità nel trasmettere un messaggio di speranza emerge
attraverso immagini potenti come gli Angeli caduti nel mare immenso della
vita. L'uso di termini come "gioia e dolore," "nuova esistenza" e "carità
rara" crea un ritmo ottimista e ispiratore. La visione di una carità come un
Sole intravisto e prezioso come oro nascosto aggiunge profondità alla poesia,
rafforzando il tema della speranza attraverso la compassione.
**Da "Piango" di Carlo Chionne:**
In "Piango," Carlo Chionne esprime un grido interiore di dolore. L'uso
ripetitivo della parola "piango" crea un ritmo che riflette il crescente senso
di disperazione. La metafora del fango che aumenta suggerisce un'accumulazione
inarrestabile di tristezza e difficoltà. La brevità della poesia cattura
l'intensità del momento, offrendo uno sguardo crudo e onesto alla
vulnerabilità umana di fronte alle sfide della vita.
**Da "4 settembre 1260" di Piero Colonna
Romano:**
Piero Colonna Romano ci riporta a un capitolo cruciale della storia medievale
attraverso la poesia "4 settembre 1260". Con maestria, il poeta rievoca la
Battaglia di Montaperti, descrivendo il protagonismo di Bocca degli Abati e
l'impatto devastante sulle forze guelfe fiorentine. La scelta di parole
evocative, come "di sangue si bagnava la pianura," trasporta il lettore in
un'epoca di conflitti e tensioni politiche. La poesia si conclude con
l'ironica applaudizione della Svevia, sottolineando il rovesciamento di
alleanze e il peso storico di quel giorno.
**Da "Volare nella voliera" di Alessio
Romanini:**
Alessio Romanini dipinge una potente metafora dell'animo umano attraverso il
simbolismo di un uccello in gabbia nella poesia "Volare nella voliera". L'uso
di immagini come "schiavo della voliera" e "recluso nella gabbia toracica il
cuor mio" cattura la sensazione di prigionia interiore. La contrapposizione
tra la libertà apparente di volo e la realtà oppressiva della gabbia crea una
tensione emotiva. La poesia si conclude con una riflessione sulla fragilità
del volo e la paura di amare, offrendo uno sguardo intimo sull'esperienza
umana.
**Da "I burn but you don't see my flame" di
Jacqueline Miu:**
Jacqueline Miu sperimenta con la dualità linguistica nella poesia "I burn but
you don't see my flame". La scelta di esprimere il testo sia in italiano che
in inglese conferisce una dimensione internazionale alla poesia. La metafora
delle fiamme, il riferimento a un "letargo di lava," e la struggente immagine
dell'orsetto nel bosco buio evocano un paesaggio emotivo ricco. La poesia
esplora il tema del dolore, dell'amore e della fragilità, creando una melodia
intensa di emozioni attraverso il suo linguaggio poetico.
Con i
più cordiali auguri e sinceri complimenti per ogni gradita vostra opera.
FELICE 2024
Vostro
Ben Tartamo
Un Felice Anno a tutti i Fantastici Poeti!
Sarà un anno ricco con i vostri versi.
Un grazie speciale a Lorenzo che permette
Questa meraviglia.
Buon Anno!
Alessio Romanini
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