Poesia ironica, satirica, dissacrante
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Commenti ironici e sarcastici
Giostra della satira    Dissacrazioni
 

Questa pagina è dedicata a chi vuole cimentarsi nella poesia ironica e satirica o dissacrante con battute e critiche; in essa sono pubblicati componimenti e commenti in rima, in versi sciolti, in prosa soltanto con il reciproco consenso dei partecipanti.
Se non si vogliono ricevere commenti ironici e critiche, segnalarlo al sito Poetare.it con una mail.

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Per Ghino
Al buon Burlacco che di rime avanza
domandare vorrei perché la stanza
vorrebbe in esclusiva al controcanto
e con Fabi dividerla soltanto

penso che il metro sia di pertinenza
di chi l'adopra con l'intelligenza
e sappia esporre senza ridondanza
la completezza oppure la mancanza

per chi di metro poco se ne intende
nella categoria che mi comprende
viene talvolta l'uzzolo di dire
diversamente il solito sentire

intuendo le tracce musicali
di versi e partiture congeniali
traendo dal profondo della mente
la poesia celata ma presente

e se la meta tanto più agognata
dall'emozione viene assicurata
condividendo l'anima ed il cuore
rechiamo qualche fremito al lettore

saperlo rende il gusto della vita
nobilitando inizio e dipartita
nel mezzo raccogliendo l'adesione
di chi vive d'intenso e di passione…
Cristina Bove
 
Poesie di Marzio Tinti in inglese
Le versioni in inglese delle poesie di Marzio Tinti fanno ridere ecco un esempio
The solitude and not the dialogue door to the nuisance !
traduzione alla lettera=La solitudine e il non dialogo porta= uscio = portone alla noia.
Si vede che la traduzione e` fatta da un motore elettronico. Gli errori sono numerosissimi e da` al ridicolo.
Callara`®

Sfrattati!?!
Caro Lorenzo,
non te lo mando
a dire dietro:
Io e il buon Metro
quasi quasi gongolando
si credeva senza piva
d'aver quest'angolino
ormai in esclusiva.
Ma ora vedo
quanta bella gente
pian piano arriva!
Non ti scrivo
per lo smacco
o per l'affronto
al buon bivacco
che ci hai dato
in questa zona,
ma ricordati
che solo a noi spetta
scettro e corona!!
Ghino Burlacco

Poeti falsi - poeti veri
Svolazza la farfalletta
fra la tenera erbetta
mentre il fasullo poeta
la canta nell'ora quieta.

Ma bieco il naturalista
cattura l'escursionista
e l'infilza sul vetrino
con il dotto suo ditino:

non bisogna svolazzare,
ma tristi impalati stare.

Così vietato è cantare
il tramonto ed anche i fiori
ai giulivi creatori
di versi superficiali

che non parlano dei mali
che sconvolgono la Terra
da Canberra all'Inghilterra
portati da infausti strali.

I poeti da strapazzo
non valgono mezzo cazzo:
non parlano delle guerre
che dilaniano le Terre; 

non deridono i potenti
-tutti quanti delinquenti-;
pensan solo ai fiorellini,
a sbaciucchiar fratellini.

Proprio son degli incoscienti,
scribacchini evanescenti.

Il poeta vero invece
è nero come la pece:
vede il male dappertutto,
chi è contento è farabutto.

Strilla e piange, piange e strilla,
molto più d'una sibilla;
sente solo una campana
quella della morte arcana.

Meglio il canto su un bel fiore
che il comizio di un catone,
meglio seguire un rondone
che ascoltare un barbassore!

Per l'altrui soffri destino?
Hai nobili sentimenti.
A me piace il fiorellino?
Vile roba da pezzenti.  

Il poeta sedicenne
s'esprimerà di certo
in modo meno sofferto
d'un maturo novantenne.

Scelga ognuno il proprio tema,
al di fuori d'ogni schema.

Forse che per poetare
devi chiedere il permesso
al supremo luminare
che mira solo al suo lesso?
Angelo Taraschi                    >>>>>>

A chi
A chi pensando d'essere
poeta laureato
soltanto perché a scrivere
ritienesi portato

usando senza metrica
le desinenze in -ore-
prosopopea ipotetica
di fine dicitore

consiglio di rileggere
quale scopo primario
i vati che ad esprimere
esclusero il rimario…

In questo egregio sito
non furono i suoi canti
a renderlo gradito
ma intensi dilettanti

che meritan rispetto
per spirito ed impegno
perché loro diletto
è un dialogare degno

portando l'interesse
umano e colloquiale
a chi nell'ombra tesse
la trama solidale

vagheggiano di un mondo
in cui per tutti quanti
ci fosse un girotondo
di musiche e di canti

un mondo in cui sorridere
amando la natura
gioire senza escludere
la minima creatura

In questo sito amabile
messo a disposizione
da un intelletto nobile
rechiamo l'emozione

di voci chiare e indomite
che sensazioni autentiche
esprimon senza limite
in ritornelli e liriche.
Cristina Bove          >>>>>>

 


Il boomerang della prosopopea
Mamma mia, che cosa ho detto?
Mamma mia, che cosa ho fatto?
Tu i vati non hai riletto!
Hai tu compiuto un misfatto!

Un'opinione hai tu espresso
con metrica traballante
-vero, ma non importante-
senza chiedere permesso.

Hai scritto con troppa fretta
vituperando la norma;
tornar devi a far gavetta,
rispettar la sacra forma.

D'altra parte un erroruccio
è scappato anche all'erede
dei vati di cui si crede
raffinato tesoruccio.

Certo un po' più d'attenzione
a chi le sillabe conta
serviva, e non il taglione,
dell'intolleranza impronta.

Hai qualcuno denigrato?
No, in generale ho parlato!
Rispettar le cre-a-tu-re
devi con varie misure?

Hai schiacciato qualche coda?
Forse, vista la risposta.
Tu sei proprio fuori moda,
ti ci vuole una batosta!

E far non puoi tu ironia:
sei nella periferia
del poetico Parnaso
che fa rima con il naso.

Là c'è posto per gli eletti
e per chi suona il violino,
son banditi i preconcetti
solo se tu fai l'inchino.

E Montale non svegliamo
e ipotesi non lanciamo,
usando bei paroloni
per zittire i criticoni.

Un'altra volta stai attento!
A scuola tu sei tornato
ad ascoltare il lamento
del docente esacerbato.
Angelo Taraschi           >>>>>>


Per Angelo Taraschi
C'era un vecchio molto saggio
che scriveva con passione
dell'amore e del coraggio
distillando l' emozione

esprimeva nei suoi versi
la sua vita giovanile
i ricordi mai sommersi
dall'incedere senile

stanco forse di vegliare
su memorie dolorose
s'inceppò nel declinare
rime querule e tediose

Ma chi ha letto le sue cose
v' ha sentito un grande afflato
tante spine e tante rose
d'un sentire delicato

e pertanto con rispetto
coglie il senso del suo dire
sorvolando sull'aspetto
che farebbe risentire

così porge gentilmente
della pace il calumet
per restare degnamente
dentro il sito e in internet
Cristina Bove        >>>>>>
 

E pace sia
Per la festa metto le penne nuove,
sotterro nella verde prateria
l'accetta da guerra e pace vi sia
tra noi che l'immenso Manitù muove.
Angelo Taraschi
 


Ghinello frizzante
Come a un troppo verde vino
di modesta gradazione,
a te serve, Conte Ghino
una forte correzione.
Se ti addentri in "chiscuscassi",
non puoi far manco due passi,
perché inciampi e batti il naso:
non è questo il primo caso.

Io ti reputo un fratello
e ti stimo: ormai s'è visto;
hai un'aria da monello,
ma sei pur guerriero, un misto
dell'Anselmo e Don Chisciotte,
ambedue in medesma botte.
E ciò non ti arrechi offesa:
vengo con la mano tesa.
(Antonio Fabi)


 

Doppia replica ad un valoroso cavaliere
Ora che siamo, Ghino, amici veri;
or che siamo stretti anche la mano,
si dovrà tra di noi esser sinceri:
tu sei l'artista ed io son l'artigiano.
Tutto questo lo affermo volentieri,
né voglio comportarmi da villano.
Ti sto inviando, anzi, un bel metronomo,
che ti farà più sciolto e, quindi, autonomo.

Perfino la grancassa ed il trombone
hanno bisogno d'un ritmo decente
per prender parte ad una esecuzione.
Un uomo come te, tanto valente,
che non disdegna scendere in tenzone,
rischia, però, di non valere niente.
Studia il metro, fortissimo Burlacco,
onde evitare il quotidiano smacco.

L'aritmia (qui vengo al latrinale)
è da curare, Ghino, seriamente.
Né mi pare tampoco originale,
per una dotta, illuminata mente,
quale la tua, che forse non ha eguale
in mare, in aria o in luogo equivalente,
trattare di quei profumati fiori
che da ogni foro tuo sbucano fuori.
(Antonio Fabi)


Sul Burlacchino n. 24
(Scherzo in terza rima)

A quanto pare, piace il gioco duro
all'autore del brano che commento;
quantunque in molti casi contro il muro

egli abbia urtato in modo assai violento.
Ritorna la sua smania viscerale,
senza la quale non è mai contento:

fetore, cesso, water, orinale
son gli argomenti ch'egli preferisce,
sperando di condire con più sale

versi sgraziati; né mai la finisce
di torturare Apollo ed i lettori,
dal momento che non s'impermalisce

se qualcuno riprende i suoi orrori.
Bercia di metro e sonetto caudato,
pensando, nobilissimi signori,

a un repertorio vago e limitato,
che non è tale, se date un'occhiata,
qualora già non l'aveste notato,

a questa mia terzina incatenata.
Il punto è un altro: non solo gli accenti,
le rime e il verso in maniera sguaiata

tratta costui, sommo tra gli impudenti;
ma ciancia di poetiche figure,
come il sonetto, appunto (state attenti),

che vivaddio!, non conosce neppure.
Il codice stradale e un ottonario
confonde, giacché sono troppo dure

le norme contenute nel breviario,
qui collocato dal nostro Maestro,
ma preferisce salire il Calvario

il pasticcione, sempre più maldestro;
e il fatto che più d'ogni morbo nuoce,
sta, Diva, in ciò che il suo brillante estro

lo porta a metter altri sulla croce.
Del turpiloquio ho detto già più volte:
tra i suoi prodotti naturali ei cuoce;

non vado ad invocar censure stolte;
ma ci vuol poco a dire che Burlacco,
con tutte queste sue parole sciolte

somiglia a un grande, maestoso ciacco.
Né questa è una battuta da demonio,
o da nemico perfido e vigliacco:
l'idea me l' ha fornita Sant'Antonio,

quello addetto alle miti creature,
che, pure in deficit di comprendonio,
son, Ghino, come te, utili e pure.
(Antonio Fabi)

SPQR
Il prode Ghino non volendo abusa
dell'arcinota mia benevolenza.
Non è doloso il fatto, onde l'accusa
terrà conto di questa sua incoscienza.
Per conto mio, Burlacchino, m'impegno
un amministratore di sostegno
a nominare affinché ti controlli
onde evitarti rovinosi crolli.
(Antonio Fabi)

Improntitudine
Dar conto a te, Burlacco,
dei miei fatti?
Suvvia, corpodibacco!
Siamo matti?
Ti credi d'esser dotto,
bigio Gano?
Sei solo un grezzolotto,
buon villano.
(Antonio Fabi)

Trinchetto d'Urbino
Sonetto Scodato & Scurnacchiato
Tu mi reputi un fratello,
ma opaco non ho il cervello:
il cervello non è opaco:
tu mi tratti da imbriaco!

Tu mi reputi un vinello,
ma senza andare col libello,
ti ricordi or nelle zucche,
ti ho dato belle ciucche?

Se ti vanti della gradazione,
io ti dico fai attenzione:
anche il Chianti re dell'aia
può finir nell'acetaia!

Caro Tonio, bel Trinchetto
se ti tosto il mio sorbetto,
non lo tosto per offesa:
darti la mano non mi pesa!
(Ghino Burlacco)

Replica a "Doppia replica di Antonio Fabi"
In metropolitana
Per Giove e per Bacco!
sento nel cuore fiacco,
nascer un'amicizia vera,
come tra il cacio e la pera.

Appena lo sa il contadino,
ci darà un bicchier di vino!

Le tue opere così elette
di metro e levatura,
sono da tenere strette
nella letteratura!

Grazie ancor per i consigli,
ma resto co' miei arti-gli,
corro a prender aria sana,
senza metro, con la metropolitana!
(Ghino Burlacco)

 


 

i
 


Risposta al commento sul Burlacchino n. 24
Bandalaracchia


(Il fatto, il diritto e il rovescio)
Burla in rime racchie
Falso tu sei più di Girella,
reo spergiuro dei buratti
t'aggiusti a pro tuo la livella

cambi le carte agli atti:
ti vesti da bella verginella,
mi dai del castigamatti.

Peggio del conte Ugolino
ti gettasti con godimento
a sbranare il carme di Ghino

disconoscendo l'avvertimento
che avrei perso la pazienza
senza un tuo ravvedimento.

Non si placò la tua scemenza,
per difesa impugnai la spada
a limitar la tua insolenza.

Tirato dentro l'intifada
in un mare di squali
arduo e ritrovar la strada.

Ben so usar faretra e strali
a combatter son avvezzo
come sono i cavalier leali

ma non uso mai armi letali:
solo se costretto con ribrezzo,
per difesa uso gli orinali!
(Ghino Burlacco)


A Metro (con riconoscenza)
(A proposito di Aretineide)

Caro Metro, scateni un pandemonio,
ma grati ti siam per il sollazzo,
che in tante salse o in pinzimonio,
tu ci propini con opere sul casso.
(Ghino Burlacco)

Tu quoque, Metrus …..
A Metrus, Metrus e mezzo!!!

Non si lamenti poi..,
chi non fa i metri suoi,
e rompe i metricoli
e gli ammennicoli
dell'amata metreria,
a chi si ammetrava
sulla propria metrovia
(Ghino Burlacco)

Metronio I
Domani in Piazza dei Metracoli
Metronio I sarà proclamato Menarca,
(pardon, Marchese), del Metriarcato D'Oriente.
(Ghino Burlacco)

Sir Metrozzo
1
Dico a sir Metrozzo
principe d'Urbino,
il gioco dello strozzo
non s'addice a Ghino.
2
Metrozzo Metrico,
il metro snoda
ma è patetico:
da sé si loda
(Ghino Burlacco)

Jack lo smetratore
Caro Jack
il suonato sei te!
(Ghino Burlacco)

 
Semplicemente
Se quel qualcun che stolido
su metri e metricisti
già va latrando ignobile
al pari degli artisti
ei si degnasse un giorno
guardandosi un po' intorno
d'ammetter la realtà.......
(Roberto Bottiroli)

Svolte
Ha cambiato professione
Ghino, già sommo poeta.
Scrive saggi con passione:
la sua critica è discreta:
fa pensar quasi al Sapegno:
quale ingegno!

Qualche bravo rimatore
l'ha suonato, a dire il vero,
con poetico rigore.
Non son io, Ghino, severo;
dico: "Attento alle intemperie;
vai in ferie".
(Antonio Fabi)

Santa Alleanza
Il tuo cervello, Ghino, è sempre in pausa;
è una scientifica constatazione,
specie ora che lotti per la causa
d'un mezzo quarto di Brancaleone.
(Antonio Fabi)

Metro e sugo
Burlicchio, tu dovrai pagare i danni
a quel signore che ha nome Buongusto.
Mi pare che null'altro ti riesca
salvo che scrivere alla puttanesca.
(Antonio Fabi)

Monomania
Il metro, il ritmo, il tempo, la battuta
sono il tuo incubo, Gano Burlacco:
sai scrivere per grazia ricevuta,
scegliendo le parole dentro un sacco.
Inutile anche per gli allenamenti,
privo di stile, privo di argomenti,
hai fatto bene a seguir l'arciprete:
sei sagrestano ; voi due vi attraete.
(Antonio Fabi)

E´ afflitto Ghino da monomania:
è il metro che l´ha fatto uscir di senno.
Perché fate quel cenno?
Dite che lo schiantò la poesia.
Col metro oppure senza,
la nullità è sempre la sua essenza.
(Antonio Fabi)

Epigramma
Le puttane non sono disoneste,
povero Ghino, spento parruccone.
E nelle loro teste
c'è senno, c'è dolcezza, c'è ragione.
Povero sventurato!
Tu non hai mai provato.
(Antonio Fabi)

Pensierino
Non vedo più Burlacco e ciò mi duole;
spero che non gli sia successo un guaio;
forse, però, è con Gus, posto che vuole
reggergli la candela e il calamaio.
(Antonio Fabi)

Don Rodrighetto
Ghino l'allocco le donzelle tocca
consensualmente: basta domandare.
Io, per converso, più d?un Lupanare
possiedo, amministrando tanta gnocca.

Il fascino di Ghino sempre appare
dal suo sorriso e da ogni bionda ciocca:
sussurra alla ragazza: - Amami cocca;
del belluino odor non ti crucciare -.

La sventurata scappa, ma l'Adone
la rapisce e la lega per cent'ore:
grande conquista degna di Plutone,

che sottrasse a Demetra la sua Kore.
Ma non pensi, con questo, Ciaccoghino
di posseder di Dite ugual valore:

Ciacco è troppo meschino;
e, dai registri d'ogni mio "convento",
egli risulta aver l'abbonamento.
(Antonio Fabi)

O valentissimo Ghino Burlacchio,
grandissimo poeta dell'abbacchio,
principe delle strofe al culatello,
ma che male ti ha fatto il mondo, cacchio!
per dover sopportare il tuo macello?
Il tuo padrone non ha gran cervello,
ma capirà che con tale lacchè
scende più in basso di quanto già è.
(Antonio Fabi)

Il cavaliere vulnerabile
Ma di quali fendenti va cianciando,
quel cencio analfabeta ch'è Burlocchio,
zoppo, sciancato e anche cieco da un occhio?
Si ostina a fare, non di quando in quando,

ma spesso qualche orribile pastrocchio,
impugnando il paiolo come un brando,
andando allo sbaraglio ed allo sbando,
agitando il consueto scarabocchio.

Misero Gano, mi pare finita,
per le sberle che hai preso sul bel muso
l' avventurosa, eroica tua vita.

Sei un incassatore, sei aduso
a vedere la crapa tua guarnita
di contusioni, bernoccolo incluso.

Per questo non mi scuso
di questa miratissima pedata;
onore al merito: l'hai meritata
(Antonio Fabi)

Ghino di Guglione
Tu, Ghinarello non sghignazzi, abbai;
scodinzoli e guaisci come un botolo,
anche quando, a pedate io ti rotolo
per qualche fosso e mi diverto assai..

Premi, concorsi, riconoscimenti,
Urbino, Urbania, Mantova e Guastalla:
le tue pretese son più che dementi,
per cui ritorna nella tua Barbialla.

Qui danno noia i tuoi sgraziati lai,
la tua musica l'equilibrio sballa.
No, gli attestati miei non srotolo,
per chi d'insana gelosia è furente.

Che bella costruzione sto facendo!
Uno stil nuovo ho posto nella culla;
rime variate in un vero crescendo;
solo Burlacco non capisce nulla;
perché ancor si trastulla
con medagliette e santini, il guerriero,
credendo ch'io lo sfidi per davvero.
(Antonio Fabi)

Verso la fine
T´ho lasciato giostrare a piacimento,
Ghinazzo, mulattiere senza macchia;
il tuo canto di nobile cornacchia
costituisce sempre un lieto evento.

Sei come Emilio Fede: vera pacchia;
più scrivi e più si sente il forte vento
col quale, quando voglio, io t´anniento.
Non ti metto di certo la mordacchia.

Ma il gioco lungo si trasforma in noia,
in gran sopportazione, in tempi persi;
oramai m´ha stancato la tua "ploia".

I gani come te sono sommersi;
affonderanno senza scappatoia:
io ti giustizierò con quattro versi.
(Antonio Fabi)

Differimento
L'esecuzione, Gano, è rimandata:
è il tuo furor così sgrammaticato,
che l'ultima ridicola boiata
merita un premio, che ti sarà dato.
Resisterai per un mese alla morte,
poiché ti faccio buffone di corte.
Ma, quando giungerà il 31 agosto,
ti metterò, Burlecchio, in un bel posto.
(Antonio Fabi)

Per burla, Burlacco, tu sei ancor vivo;
stropiccia la guancia, ovvero la chiappa.
Non voglio accopparti qui proprio al mio arrivo:
mi piace concederti ancora una tappa.
Ma non sarà il boia a scannarti ad Urbino:
è molto più adatto un discreto norcino.
(Antonio Fabi)




 

Metrolonga
Vi diamo ora la classifica
della metromarcia poetica
che si è svolta oggi
sul percorso Urbino-Pavia
1° classificato Bifa
2° classificato Botti
Tanto che poi il Bifa ha festeggiato
con bòtti d'artificio.
(Ghino Burlacco)

Nervosetti?!?….
Eh sì!, ben capisco,…caro Marchese di Montefeltro,
che ci senta nervosi quando s'avvicina
il climaterio,
e per di più vederLa così soffrire,
per le Sue perdite metruali
(Ghino Burlacco)

La Metress d'Urbino
La Metro Golden Mayer presenta:
In primavisione assoluta
nei cinema italiani uscirà :
La metress d'Urbino
(Ghino Burlacco)

La metress
Cara Metress
diciamo pane al pane
e vino al vino
in fatto di puttane…
docet Urbino!!!
(Ghino Burlacco)

La metress infuriata
1
Cara metress,
vedo che la mia monomania
ti dà alla testa
come la Malvasia.

2
Non penserei mica
che farti pubblicità
sulla di Ghino pelle
non ti costi
dazi o gabelle?

3
Se non vuoi esser
coglionato
non rompere le ballons
a Ghino,
che giammai
t’avea svegliato!
(Ghino Burlacco)

Scoperta la metress Fabiana
1
Scoperta la tenutaria
di una casa di ammetramento
nella citta ducale di Urbino.
Secondo gli inquirenti
trattasi della metress Fabiana
2
Cara metress,
hai confessato urbi e orbi
che sei un frequentatore
di lupanari.
Bravo!! ( ma non te lo dico
per farti la morale!)
3
Io le donne non ho bisogno
di pagarle, me le conquisto!
Pagale tu.
Bravo!! Bravo!!
(Ghino Burlacco)

A Metro il Sillabario d' Oro?
Metro mi hai convinto!
Quanti premi hai vinto?
Diccelo pubblicamente
non fare il renitente?
Uno di cotale talento,
non è niente,
se non ne ha vinti
almeno cento!
Dai mostraci l' alloro…
o poeta del gran foro…
(Ghino Burlacco)

Metro premiato
Visto che Metro
è snobbato
dalla critica ufficiale,
daremo
un premio speciale:
premieremo
la sua maestria,
e la sua spocchia
con il premio
della parrocchia.
(Ghino Burlacco)

Metro ripremiato
Metro nonostante
sgomiti, sgomiti
attacchi, sfide,
duelli , partecipi
a quintane, giostre
su diversi
siti della rete
per mettersi
in mostra
riesce solo a fare
qualche piazzamento
su siti dedicati
alle risate:
roba da ridere
insomma!
Grande vate,
cospargiti
la testa di cenere
e fai ammenda
di tutta la tua
boria,
vate della vanagloria!
Presentati
a dare lezioni
di poesia
solo quando
puoi vantare
nel tuo medagliere
qualche premio
di poesia
o di critica
d'importanza
nazionale,
altrimenti
taci e
rinchiuditi
nella tua stanza
a sillabare!
(Ghino Burlacco)

A Metro vincitore del cappone
Ah Metro, Metro sbruffoncello
fammi ridere ballons e pisello:
vedo da come reagisci malamente,
che ben ho assestato il fendente.
Tu puoi scrivere facendo il verso
al Tassoni, al Burchiello, all'Aretino
ma per la Critica è tempo perso:
scrivi a rimessa di carta e pennino!
E' grasso che cola, oh bel campione
se ti premieranno con un cappone!
(Ghino Burlacco)

Supermetro
Metro, metro gran spaccone
ti regalo il guiderdone:
come puoi andar in battaglia,
senza al petto una medaglia?
Ti trafiggo le tue cotte..
sei un piatto di fave cotte!
(Ghino Burlacco)

Metro e il punto debole
1
Trovato il punto debole
di metro:
spaccone nelle giostre
e nelle carriere,
ma senza un becco
di premio
degno di nota
nel carniere!
2
Se un giorno
vincerà qualcosa
a Urbino,
resterà il dubbio
che il premio
glielo abbia dato
qualcuno di famiglia:
suo cugino!!
(Ghino Burlacco)

Cantaci o Metro senz' ira funesta
Cantaci o Metro, dall'adrie riviere
l'ori e l'argenti del tuo medagliere!
(Ghino Burlacco)

Metro, il Mago Merlino e la badante
1
Caro Metro,
come Mago Merlino
ho fatto il vaccino:
le tue dotte rappresaglie,
non scuotan le mie maglie!
2
Ti sento un po' imbronciato,
Ti vedo un po' sgonfiato
ma presterò cura e attenzione
a non ridurti alla disidratazione !
3
Capisco che in questa situazione
così grave e allarmante
tu faccia ricorso alla badante,
non abbia premura la tua tata:
ho l'aria condizionata!
4
Prima di salutarla con il Lei,
Le raccomando di custodire
i suoi vanti e i suoi trofei!
(Ghino Burlacco)

Metro, SENZA TROFEI, CHE VERGOGNA!!!
1
Caro Metro,
tu m'hai stuzzicato,
ed io non ti mollo,
non sono debosciato…
e ti tiro il collo….
2
Rigirala come vuoi:
Un metro non premiato
è un metro dimezzato!!
Un nano…insomma!!
3
Ti avevo avvertito:
tanto va Metro a Ghino,
che ci lascia il moncherino!
(Ghino Burlacco)

Metro, metronauta
Caro Metro
dove vai in Argolide?
a cantarci di Briseide?
Quaranta milioni,
di italiani fanno l'OLA
ad ogni ottava!
Canta, canta,
A contarti i premi
ghe penso mi!!
Avrò bisogno davvero
del pallottoliere!
Ciao Metro, amico mio,
goditi buone vacanze!!
Buone vacanze
anche alla tua tata!!!
(Ghino Burlacco)

Metro, a me bastan due parole
Metro,
ormai sei azzoppato:
con due parole
ti ho annientato:
Tira fuori
le medaglie,
o sei un metro
un metro di frattaglie!!
Metro,
vai, vai in vacanza…
con Ghino
NON CE LA PUOI FARE
perdi pure,
la speranza!!!
Ciao, ciao, ciao…
vai a rinfrescarti…
(Ghino Burlacco)

Metro: dispositivo per l'esecuzione.
Metro,
io sono pronto:
procedi pure all'esecuzione!
Ricordati però, che il protocollo
prevede che tu sia il alta uniforme
con tutto il medagliere sul petto.
Se non ti presenti con le medaglie,
l'esecuzione verrà di legge,
annullata!!
(anche se ne manca solo una!)
Ciao Metrozzo!
Ghino Burlacco

 

"Il professore aulico" di Zenone Drisoli
Il professore aulico nonchè munifico è assai bulimico nel fantastatico e lungo distico polimerico quasi omerico all' itifallico villico e tricotico, limerico, sinottico tra lo psicotico e il gallico, forse criptico ma non generico ed acritico, in bilico tra il sublimi(co) e il magnifico più che poetico
(Ghino Burlacco)

All'amico Ghino Burlacco
Caro Burlacco, amico Buffalmacco, non sono Calandrino. Non mi hai messo nel sacco col tuo colpo di tacco senza salvatacco. Ah Burlacco, non sei Ghino di Tacco, non un polacco e nemmeno un cosacco col colbacco, forse un saracco che trita tabacco in onore di Bacco, perbacco; ma non sei un vigliacco, solo bislacco; infatti ti piace il macco, non lo smacco, poffarbacco; non tiri il pacco perché non sei un tombacco, giurabbacco. Vai all'attacco coprendoti col fuciacco; coi Burlacchini governi il sangiacco… Ma ora sono stracco di suonare questo talabalacco, per cui oltre non vado con l'impacco, con stima e rispetto batto il tacco e mi distacco, citando a mia difesa il saggio Orazio Flacco: "Aut prodesse volunt aut delectare poetae".
(Zenone Drisoli)

"La docente eclettica" di Zenone Drisoli
La "professoressa eclettica", è pure egotica ed eccentrica, emblematica ma poco iconica, è porfirica ed elastica, pedocentrica, pedologica, algida e piretica, piromantica, tardoromantica e neoromantica, polissemica nella mantica, filologa della manica, della mimica e della cinetica fallica, epica, negromantica, apotropaica, logica ed assiomatica, euforica seppur aterosclerotica, ciclotimica, eretica, erotica, sessofobica, oro-analica, ecologica e onirica della fitofallica, meteropatica, lunatica, mediamente cinica ma non è una chiavica, è fantasticaaaaa!!!!
(Ghino Burlacco)
 

A Ghino, re del Burlacchino
Caro Burlacco, il tacco più non sbatto,
a Ghino m'inchino, re del Burlacchino,
che osa generoso elogiare un matto,
uso a sbeffeggiare chi fa il lecchino.

Grato ti sono che inondato mi hai
con la cascata di freschi aggettivi,
ma devi sapere che amo il tocai
e non mi va di passare tra i Divi.

Pertanto, ti prego, non elogiarmi,
se no corro il rischio d'ubriacarmi,
e di fare la fine di Talete,
leggendo il tuo commento sulla rete.
(Zenone Drisoli)
Al Divo Zenone
Caro amico mio Zenone
non accetto questi patti,
ti benedica Zeus e Giunone,
esulti la Scuola di Matti.

So che sei modesto e schivo
ma sei grande d'ingegno,
per noi sei più d'un Divo,
e mantieni gran contegno.

Non pianger se anime prave,
ti hanno messo nei guai,
togliendoti il buon Tocai:
gradito almeno ti sia il Soave!

Scorre a fiumi l'ambrosia,
brinda madama Eufrasia
anch'io brindo giulivo:
viva Zenone re e Divo!!

^^^^^^^ ^^^^^^
Perbacco, chi m'ha tirato la secchiata??….
Voce, da dietro le quinte:
Ghinoooo, smettila con la sviolinata!!!…..
(Ghino Burlacco)
 
Novità interessanti
Sono curiosi, Irene Pizzimenti
(e scusa questa mia curiosità)
tutti quei frequentissimi segmenti
che ai tuoi bei versi unisci qua e là.
Originalità?
Solo in parte, perché li ho già veduti;
forse gli altri non sono così acuti.
(Antonio Fabi)

O deliziosa Irene, son contento,
e, in primis, grazie per la comprensione;
poi per avermi dato spiegazione
sull'uso ragionato del segmento.

Prende anche me siffatta tentazione
se tratto di un giuridico argomento,
spesso noioso, inutile lamento,
dovuto ad una norma che lo impone.

Per questo i versi mi danno allegrezza
e li adopro perfino nel lavoro,
grazie a un Collega di grande destrezza.

Egli si presta a fare i fatti loro
(parti in causa con la più dura asprezza);
ma transigiamo con sommo decoro.

Questi clienti in coro,
finiti gli ostinati contenziosi,
lodano i nostri versi prodigiosi.

Nei casi più noiosi,
tu credi, Irene, che una semiretta
potrebbe conciliar le parti in fretta?
(Antonio Fabi)

Ricerca d'essenza
Pizzicare l'essenza è la mia ricerca preferita
Ho creato da me questa struttura
Adesso la vedo in giro con puntini o altro
A volte sono. io stessa con altro nick

Non importa.
I versi una volta scritti sono del mondo intero

I segmenti ..?
Sono espressione del pensiero quando forte l'anima
necessita di estrema sintesi anche dentro i semplici versi.

Diciamo versi in versi ?
Tirare il succo al vivere?
O
Semplicemente
Dire e Dirsi?

Strane parole per la danza sempre zingara della vita!
(Irene Pizzimenti)

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