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18/12/2012 a tutti coloro che scrivono poesie, e anche a quelli che le leggono, a Piero che le commenta, a Lorenzo che dirige e sovrintende, porgo i miei migliori auguri Lucio Cornelio
Auguro a tutti: Poetesse, Poeti ,
Lettori e Commentatori del sito "Poetare.it" Buon Natale e
Buone Feste. Roberto Soldà. Il mare è mosso, i venti di
levante battono il mare, sollevando onde maligne. In mezzo al
mare Nettuno governa a modo suo la situazione: A Carlo
Chionne: la mia idea non era certo quella di proporre una
gara tra i classici, gli antichi e i moderni. ma di creare
un’occasione di arricchimento per tutti....senza competizioni.
a Carlo Chionne; e perchè no, a Michela
Turchi: sottovoce, per non disturbare, perchè non si
supponga, perchè non mi si interpreti, perchè non mi si legga tra le
righe, voglio suggerire a Carlo Chionne alcuni versi scritti da una
poetessa del novecento, Evelina Cattermole Mancini:
A MICHELA TURCHI . – In un mio
precedente commento mi ero riproposto di utilizzare questa preziosa
rubrica per i scopi per i quali essa è nata,è stata pensata e
gestita, cioè per commentare le poesie, cosa che al più presto farò
a partire dalle “ Poesie al Femminile “ , presenti in POETARE appena
avrò finito di studiarle e documentarmi . Chiedo, pertanto , SCUSA
al prof. Lorenzo se mi permetto ancora una volta(giuro che non lo
farò più) di utilizzare la medesima per scopi non del tutto propri,
ma solo per richiamare l’attenzione della poetessa Michela Turchi
sul fatto che non si sente alcunn bisogno di rinnovare l’ancienne
querelle tra Antichi e Moderni e che Catullo, in quanto “ classico “
, non appartiene anessuna delle due suddette categorie. Un classico,
al di là dell’uso , a volte strumentale e improprio che se ne possa
fare, è sempre una fonte d’ispirazione perenne e, a leggerlo bene ,
perennemente attuale . Il fatto che non si conosca è un’altra cosa .
Ci sono moltissime cose che io non conosco , ma nonper questo ne ho
mai fatto un’esaltazione della mia ignoranza. Del resto Lei stessa
ha giustamente concluso facendo direttamente ricorso ad uno dei
tanti tesori della nostra classicità : “De gustibus non est
disputandum “. Con viva cordialità . (Carlo
Chionne)
Auguri vivissimi di Buone Feste:
.Buon anno e buon natale a tutti.
silvio canapè
A Salvatore Armano Santoro, e non solo…
Cari sitani leggo con dispiacere quanto sta
accadendo, spero che tutto si plachi e torni la serenità.
Per Santoro.
Risposta a Taraschi
Commento sulla poesia Sensazioni di Vincenzo
Melino: bella l'immagine della vita come una pianura di
fronte alla vetta altissima che non si riesce a raggiungere. Forse
in questo consiste l'insoddisfazione eterna dell'uomo e la spinta
verso qualcosa sempre di nuovo, di irragiungibile.
17/12/2012
A Lucio Cornelius,
Antonio Scalas – Grazie Antonio, ma
dammi del tu, ti prego. Qui dentro , gli unici cui ci si rivolge con
il Lei sono Leopardi, Parini, Ungaretti e pochi altri. Catullo poi,
è trattato ormai a manate sulla schiena....Vedi, Antonio, quando un
vecchio non capisce, tutto considerato, non frega niente a nessuno;
ma quando sono i giovani a non capire, allora sì, è una cosa triste,
triste assai. Ma questa è una considerazione che faccio parlando da
solo, e tu non c’entri affatto....Lucio
Cornelio
Lucio Cornelio – Natale, bellissima e
struggente la sua poesia …la ringrazio perché con i suoi versi ha
espresso così bene il senso che ho sempre voluto dare alle cose che
un po’ indegnamente ho già pubblicato … se anche un solo frammento
delle parole che dedico alle persone che voglio bene rimane nel
cielo, questo mi appaga, un saluto a lei e agli altri sitani.
Mi sembra che ultimamente Poetare sia
diventato un salotto per poeti annosi che si compiacciono
nell’autocelebrarsi, discutendo di Catullo e dove al posto dei
commenti vengono pubblicate porcherie, offese e bla bla...a me tutto
ciò non interessa! mi interessa in particolar modo la poesia
contemporanea, mi interessa la poesia dell’anima. la poesia che è
gioco linguistico, quella si può leggere a qualsiasi ora. questo non
è solo il mio pensiero ma anche quello di altri giovani poeti che
scrivono su questo sito. comunque mi auguro che il nostro Lorenzo
intervenga al più presto per riportare la situazione alla normalità.
intanto vi invito tutti a sentire le mie poesie e quelle di
Cristiana Calonaci al Temporary Art Gallery a San Casciano Val di
Pesa (FI) domenica 23 dicembre ore 18.
Cari amici Sitani e non, eccoci di
nuovo ad affrontare momenti di tensione. Da quando frequento questo
bel sito (Gennaio 2005) almeno una volta all'anno, come un mantra,
scoppia una polemica, una diatriba, una lamentela per lievi critiche
alle proprie poesie, ma di solito per posizioni ideologiche o
sindacalistiche. A me va bene così. Varietà e simpatica ironia non
guastano, basta accettarle senza essere eccessivamente permalosi.
Questo è il punto: siamo permalosi, nonostante affermiamo di essere
disposti (per migliorare, si dice) a ricevere critiche. Se poi
arrivano, si scatena il finimondo. Tante volte ci consideriamo
superiori agli altri, senza sapere in base a che cosa; la nostra
poesia non si discute mai, quella altrui, sì. Santoro dice che il
Webmaster non prende posizione. Perché, che posizione deve prendere?
La sua o quella degli altri? Il titolare del sito, credo, non abbia
bisogno di favorire chicchessia; ha sempre pubblicato tutto di
tutti, senza discriminazioni. Se, a volte, si creano scontri, deve
fare il pompiere? A me va bene così, ripeto, almeno si muove
qualcosa e il sito non è anestetizzato da sviolinature.
Commentando
domanda
16/12/2012
Ringrazio Lucio Cornelio per il suo
lodevole e bel commento alla mia
Il Passero – Ahahah Passero, ammetto di
essere un po’ suonato. Io vorrei che tutti noi ce le dessimo di
santa ragione, ma volendoci un gran bene. Non mi piacciono quelli
che storcono la bocca, e non leggono e non commentano apposta le
cose belle che talvolta, per grazia di Dio, mi escono dalla penna.
Costoro rappresentano la rabbia, l’invidia, e soprattutto la
sconfitta. Ed io il mio nome ce l’ho, e Lorenzo de Ninis lo
custodisce e lo protegge. Lucio Cornelio
Simone Magli – Carissimo Simone, ti
prego non rinunziare alla tua realtà, alla tua esistenza di
individuo, per compararla con un’entità inesistente come è la
“società”. La società altro non è che una convenzione, una finzione
secondo cui tanti individui dovrebbero pensarla univocamente e in
accordo. Così non è, non è mai stato e mai sarà. Gli individui sono
tutti ineguali, come ci ha fatti, uno alla volta, nostro Signore.
Come ineguali, abbiamo diritti e doveri ineguali. Non confondere la
realtà dei fatti con la legge, che è un’altra convenzione creata da
noi, per mere ragioni di coesistenza. Te ne prego. Rifletti.
Lucio
Commento, commiato ed auguri
15/12/2012
BUONE FESTE _ Ciò che maggiormente
caratterizza e qualifica queste insuperate e insuperabili pagine di
POETARE.IT è la presenza in esse di una poesia tutta al femminile i
cui variegati, sostanziosi e originali contributi le arricchiscono
ogni giorno di profondi motivi di riflessione , ora appassionati e
appassionanti,ora poeticamente ingenui e ingenuamente poetici, ora
semplici, ora spensierati , ora tristi, ora allegri, ora sognanti,
ora speranzosi,ora realisticamente fantastici e fantasiosamente
realistici ma sempre poeticamente concreti o , se si preferisce,
concretamente poetici. Ciascuno di questi meriterebbe qualche
considerazione a parte e io mi sono già riproposto di farlo in
avvenire. Per ora mi limiterò a far pervenire a tutte le poetesse
del sito , senza per questo escludere i colleghi maschi, tra cui
Piero Vittorio Colonna e il prof. Lorenzo De Ninis , i miei
personali auguri di Buone Feste con questa bellissima poesia di
Wislawa Szymborska
14/12/2012
Giorgio Valdes –
Getsemani – Non saprei dire se il taglio prosastico prevalga
su quello poetico, ma ho provato a farmene un’idea direttamente, con
l’aiuto di una dolce amica, così:
Commenti ad alcune
poesie del 14 dicembre 2012 Grazie, Simone, per il tuo commento che mi
ha fatto molto piacere.
Salvatore Armando Santoro –
Ravvedimenti – Poesiola non priva di
immagini trascendenti, rivelatrici d’uno
sforzo meritevole di maggior fortuna, anche
in amore: di rilievo i versi : “le sue parole
ogni pudore vinse/nella libido ogni emozione
spinse/amore e foga s’erano abbracciate.” e
spietata è la chiusa “sei stata peggio delle
cortigiane/per una che aveva la tua età...”
qual fosse stata la richiesta della piccola
meretrice, è solo da immaginarsi.....
Grazie Lucio per la stima che mi
manifesti e che mi stimola per proseguire nel cammino di ricerca.
Giorgio Valdes –
Getsemani – bella e surreale, piena di
immagini evocative ed avvincenti, io avrei
composto così i versi: "Chi è, Chi non è" di Angelo Alfredo Taraschi: poesia
coraggiosa, ironica che induce a riflettere. Ne
condivido il pessimismo. Mi ha colpito in particolare
la seguente strofa:
Sei grande. Applausi.
Piero Colonna Romano
Bèela Piero ,allora ti aspettiamo che sia l'augurio giusto, che sia un tempo breve perchè e sol passato un giorno e il momento ancor non viene. Il Passero
13/12/2012 Grazie a
Salvatore Armando Santoro, che con molta dedizione
e cura ha Grazie Piero
per non averci fatto mancare, nonostante la
temporanea assenza, la tua inconfondibile , originale e
simpatica voce poetica con il tuo ARRIVEDERCI che è anche
un incoraggiamento per tutti noi.
Piero Colonna Romano – In culo al mondo –
Lucio Cornelio
Commenti alla giornata del 12-12-2012 – Trasportato dalle altrui competenze poetiche, voglio anch’io partecipare con un commento ispirato a questa giornata d’azzurro vestita, e lo faccio con alcuni versi dettatimi da profonda angelica investitura spirituale:
Amore cosparsa di mutande, e reggiseni, pregna degli odori animali, e del sudore degli indumenti dispiegati e sciolti
lui ch’è ansimante, nel precario salto sulle ginocchia, preme e si cimenta dentro di lei, che geme e si presenta meglio che può, al mal portato assalto
ecco l’amore, visto dal didietro ecco l’amore, fatto all’improvviso ecco l’amore, messo di traverso ecco l’amore, sporco e condiviso;
e lei getta uno strillo, e più si appizza contro di lui, che finalmente è dentro e viene, viene, viene, e trema il ventre mentre che fuor dell’anima egli sprizza
ah, che tormento, e che liberazione! tutta intasata è lei che n’è contenta e cola fuor semenza e sensazione e il seno pieno strizza e si tormenta….
mentre lui in piedi s’alza e la risguarda e lascia gocciolar la sua alabarda… Lucio
Cornelio
Grazie per il tuo elegante e raffinato congedo, Piero.
Attendiamo il tuo ritorno insieme alla Musa,
come tu ci inviti a fare. In bocca al lupo! Gus
Comunichiamo a tutti i Sitani ed ai
visitatori che il 15 Dicembre prossimo, dalle ore 17 e 40,
verrà trasmesso in diretta sul sito
www.abruzzolive.tv il
XLIII Premio di Poesia Dialettale "Città di Vacri".
Grazie Piero per il tuo splendido e simpatico arrivederci, ti
aspettiamo presto, nel frattempo continueremo a sognare.
Commenti ad alcune poesie del 12.12.2012 11/12/2012
Ringrazio Simone Magli e Piero Colonna Romano per il commento alla
mia poesia
e, con
l’occasione, saluto cordialmente colui che sempre ci accompagna con
i suoi appropriati e colti commenti. Sentiremo senza dubbio la sua
mancanza, ma siamo certi di ritrovarlo presto tra noi. “Non bisticcio mai con i fatti. Il mio unico bisticcio è con le parole. Ecco perché odio il realismo volgare in letteratura. Chi volesse chiamare 'vanga' una vanga dovrebbe essere obbligato ad adoperarne una. E l'unica cosa che gli si addice.” (Oscar Wilde) Cerco le vostre metaforiche parole e questo trovo: Alessandro Grispo –Mamma-: Benvenuto nell’azzurro ad Alessandro. E’ una duplice invocazione, è un bisogno di libertà e di protezione, espresso con spontanea semplicità. Roberto Soldà Arsenico-: E colori e colori, violenti, a dire di rabbia. E’ sintetico Roberto, eppure le sue poesie colpiscono affascinando. Molto piaciuta. Terry Di Vetta –Donna manager-:Rutilante descrizione della giornata di una donna lavoratrice che , assieme agli obblighi del lavoro, si deve sobbarcare gli obblighi della famiglia. E, con amore, realizza l’uno e l’altro. Piacevole il ritmico poetare di Terry. Adele Boccabella –Seduzione…-: Sensualmente descritta questa attesa. Ben descritta, colpisce nel segno. Maria Rosaria Quarta –Andare-: Molto simile alla precedente. Bella la descrizione di un cielo con quel “di porpora e miele/tra scintille di stelle”. Salvatore Orefice –La nonna-: E li portiamo dentro tutti questi ricordi. E Salvatore li narra con una piacevole vena nostalgica. Silvio Canapè –Sento il battere sinuoso della pioggia-: Un viaggio nella memoria, come lo svolgersi delle stagioni. Belle e ben descritte le immagini della natura ed altrettanto bene resa la malinconia e la nostalgia per dolci tempi passati. Giorgio Valdes -Nel giardino dei limoni-: Bellissima e commovente questa poesia di un superlativo Giorgio che interpreta, alla perfezione, il compito primario della poesia: rendere emozioni. E lui lo sa fare magistralmente, facendole emergere da versi che uniscono spontaneità e bravura. Chiusa bellissima e toccante. Vincenzo Melino –Una barriera di rose-: Un desiderio di pace e di isolamento. Questo narra Vincenzo, disegnando il suo Eden con la solita bravura. Odori, colori e brusii lontani risaltano da ogni verso. Complimenti. Simone Magli –Cominciamo ad essere-: Sii te stesso è l’incitamento sottinteso che ci rivolge Simone. E come non concordare? Antonietta Ursitti –Andare per strada-: Il rispetto per la donna e per i più deboli dovrebbe entrare nel nostro DNA. E’ il solo mezzo per rendere questo mondo semplicemente civile. Ed Antonietta lo racconta con una bellissima poesia. Complimenti, molto apprezzata. Gabriele Renda –La nave dei folli-: Perfetta descrizione della nostra Italia. Sarebbe anche divertente la poesia di Gabriele, ma rideremmo con lacrime amare. In questa occasione ti sei superato, caro Gabriele. Complimenti. Armando Bettozzi –Li soloni-: E ci mancava soltanto la celebre frase della buonanima per concludere questa tirata bettozziana: “quando sento parlare di intellettuali la mano mi corre alla fondina”. Frase ripresa anni dopo dal “grande statista” Craxi. Sandra Greggio –Immagini di speranza-: Nel titolo tutto il senso di questa bella poesia. Lieve e belle le immagini che Sandra ci regala con questo invito all’ottimismo ed alla pace. Delizioso e significativo il richiamo al mitico Jonathan. Brava Sandra, molto piaciuta.
Purtroppo (ovviamente per me) non mi
sarà possibile, per circa un paio di settimane, proseguire nella
piacevole (sempre per me) attività di commentare, interpretandole,
le vostre belle poesie. Impegni, da troppo tempo rinviati, mi
porteranno altrove. Piero Colonna Romano
Oggi mi ha colpito la tenera l'immagine della
chiusa della poesia "La nonna" di Salvatore Orefice: 10/12/2012
Giorgio Valdes "Terra" Si torna
finalmente alla Poesia con questi alti versi che parlano ad un
paradise lost: la terra. La nostra terra. Quando in questo paese
martoriato, dove l'incuria dei greti e degli argini, dei boschi, dei
monti e dei mari che lo circondano, creano luttuosi disastri, un
poeta georgico nel suo stesso nome, alza un inno alla terra, il suo
rimpianto andrebbe cantato ai sette venti, portato nelle scuole per
far nascere nei giovani l'amore per ciò che più d'ogni altro bene
conta.Bravo Valdes hai onorato la pagina del nostro professore che
tutto sopportando, per questi improvvisi picchi con grande amore la
tiene in vita. Gus
”Riflettere
è considerevolmente laborioso, ecco perché molta gente preferisce
giudicare” E vediamo quanto, oggi, farà riflettere questa bella pagina azzurra. Manuela De Federicis –Il piccolo gattino-: Benvenuta nell’azzurro, Manuela. Esordio con fresca e piacevole poesia. Lucio Cornelio –Fiamme-: E’ fantasioso molto l’ottimo Lucio. Attacca con una lezione di chimica per poi aprire l’anima all’amore e narrarlo con bellissimi versi. Fiamme del sodio e fiamme d’amore. Luce abbagliante per reazioni in similitudine. E dantesca, dolcissima conclusione. Si può chiedere di più? Enrico Tartagni -La neve sulla luna-: Un sogno bellissimo. Di Saint Exupery alcune immagini, molto ben rese. Credo d’averlo scritto per altra poesia di Enrico ma mi pare obbligo ripetermi: questa è una delle più belle poesie di questo bravissimo poeta. Applausi. Roberto Soldà –Piombo-: Chiarissimo il riferimento alle recenti stragi balcaniche. Roberto esprime il suo dolore e lo fa con una poesia particolarmente intensa e coinvolgente. Complimenti. Terry Di Vetta –Il piccolo Calimero-: E’ deliziosa Terry nel descrivere un vecchio spot pubblicitario. Brava! Adele Boccabella –L’amore sulla spiaggia-: Sensuale outing reso con dolcezza e molto, molto realismo. Giorgio Valdes –Terra-: Un nostalgico e dolente inno a quella che fu la madre terra. Detto con molta intensità, è anche una forte accusa nei confronti della sconsiderata attività dell’uomo. Molto piaciuta e apprezzata. Vincenzo Melino –Nuvole scure-: Racconta della pena e della rabbia questa bella poesia di Vincenzo. Se ne sente il malinconico guardarsi dentro, lo sconforto. Bella decisamente. Simone Magli –Il prezzo della verità-: La sofferenza dell’essere, la solitudine, la malvagità che ci circonda e l’utopica ricerca della verità. Tutto questo in una forte poesia del bravissimo Simone. Carlo Chionne –Salve, nec minimo puella naso-: Anche in questo caso (XLIII° carme) Carlo coglie l’essenza del canto ed imposta la sua interpretazione sul confronto Ameana/Clodia, mantenendo l’ironia di Catullo. Dire al nostro ottimo prof. che è bravissimo è superfluo, ma merita un grazie per questo suo umanistico operare. E, ovviamente, chapeau. Antonietta Ursitti –Ogni giorno-: Tristissimo questo guardare al tempo che passa ed ancor più questo osservare un compagno di vita. E’ un lento spegnersi, quello che ci narra Antonietta, con gli accorati versi di una bella poesia. Un caro saluto. A voi tutti un cordialissimo saluto. Un grazie al nostro magnifico Lorenzo. Piero Colonna Romano
9/12/2012 La pagina azzurra oggi pullula di bei commenti, segno che la comunicazione sifa sempre più profonda...Grazie a tutti, in particolare a Piero, a Stracuzzi e a Valdes...In primis al nostro vate. Antonietta Ursitti.
Lucio Cornelio-Canta l'anima mia:
l'esperimento poetico ha fornito risultati sorprendenti, la nuova
tecnica merita approfondimento, dedizione ed energia. Veramente
originale “Ragione e passione sono timone e vela della nostra anima navigante.” (Kahlil Gibran) E cerco ragione e passione in questa pagina azzurra. Questo trovo: Giuseppe Stracuzzi –Isola colorata-: Applausi a questa splendida descrizione del mare e dei sentimenti che suscita.. Bravissimo Giuseppe. Lucio Cornelio –Canta l’anima mia-: Che dire? Versi liberissimi ed intensissimi. Una poesia da mettere in musica. Quando l’anima canta, appunto. Applausi. Renzo Montagnoli –Le pianure del cielo-: Delicato e fresco sogno, raccontato con levità. Pennellate all’acquerello dalle quali emerge anima sensibile e pensosa. Bellissima. Roberto Soldà –Molecola-: “…per la foresta/nudo urlare,…” sono versi che dicono di disillusione per questo mondo così divenuto, per sogni di pulizia smarriti. E anatema finale intenso e urlato: la pioggia acida, metafora di un castigo che rimetterà le cose a posto. Complimenti Roberto. Adele Boccabella –Sempre insieme-: Un amore fortemente sentito e con passione dichiarato. Giorgio Valdes –Maghen David-: Un dolente canto dedicato, immagino, ad un amico ebreo. L’uso di parole desuete, ma dall’intenso significato, lo rende ancor più profondo quel dolore. Nascono da un’anima addolorata queste poesie e coinvolgono. Bellissimi, verso la fine, i versi “cingi le pene/con la corona di spine/inchioda il dolore/sul cedro innalzato”. Complimenti vivissimi Giorgio. Vincenzo Melino –Verità-: Infatti la verità è qualcosa di, tuttalpiù, probabilistico. E Vincenzo lo racconta col suo bel poetare. Simone Magli –Turbati, poeta, -: Flash amaramente esistenziale quello del poeta Simone. E bell’aforisma da incorniciare.
Carlo Chionne
–Adeste,
hendecasyllabi quot estis-: Ed
eccoci al XLII°. Il dotto prof. Carlo, oltre ad interpretare (e con
quanta aderenza all’originale!) i carmi di Catullo, sta compiendo
opera di verità nei confronti di questo poeta. Michael Santhers –Quando-: Bellissima poesia natalizia, tra le più belle lette, che trabocca d’amore. Dopo una serie di constatazioni, che tutti dovremmo vedere, in quei versi finali c’è solidarietà, compassione, generosità e grande amore. Costruita magistralmente. Complimenti vivissimi Michael. Elisabetta Robert Castagnola –Buon Natale 2012-: “gli occhi dei bimbi” pieni d’amore e di gioia sono lo scopo di quella nascita. Questo pensiero ci regala Elisabetta. Antonietta Ursitti –Una speranza colta-: Ha un ritmo lento e dolce questa poesia. Antonia ci regala una bella immagine del giorno che svanisce lentamente e ci dice della speranza che, il successivo, porterà sogni d’amore da amare. Bella molto e molto piaciuta. Armando Bettozzi –Case popolari…pe ricchi-: E’ disperante la situazione nella quale siamo precipitati. Ma che razza di paese è mai questo? Allo schifo non ci sono limiti, ne vedremo delle altre e ben peggiori. Per esempio, a breve, il ritorno di Berlusconi. Sandra Greggio –Cuore di neve-: Bellissima descrizione, lievi pennellate, di scenette natalizie dolci e rassicuranti ma la conclusione è di una pena infinita. Piaciuta molto. Alla sottile Antonietta ed all’esplicito Lucio un grazie per il loro gradito commento alla mia “Il telecomando” ed un caro saluto.
A tutti l’augurio per una splendida
domenica ed un a presto. Un caro saluto al nostro illuminato
Lorenzo. Piero Colonna Romano
“Canta l’anima mia” Lucio Cornelio.
Sembra il testo di una canzone, musicabile, ben cantata potrebbe
riscuotere successi. Con le regole e senza regole la poesia ha molte
facce, assomiglia ai suoi autori: dolce, furba, profonda, ingenua…
Secondo me sono importanti le emozioni che essa desta, quando
consente al lettore di scoprirle. 8/12/2012
Grazie tante a Piero che oggi in un
perfetto sonetto ci indica come far fronte 7/12/2012
Commento a "L'Angelo custode" di Giorgio
Valdes
Come non mettere in primo piano, oggi, la
struggente poesia di Filippo Pistore, sentendosi più che mai
a lui vicino? Ancora condoglianze ed un abbraccio. Un po' meno
tenera sono con Salvatore Armando Santoro, anzi, oserei dirgli che
sarebbe il caso che parlasse più chiaramente, senza allusioni o
mezzi termini.Un applauso a Lucio Cornelio, che dà voce, con la sua
bellissima poesia, a ciò che penso tutti nella vita abbiamo, almeno
una volta provato (e anche, almeno nel caso mio, più di una). Una
poesia quasi racconto quella di Simone Magli, con uno splendido
finale. Incantata dal sonetto di Giorgio Valdes sia per il
contenuto, ricco di sentimento, che per la perfezione dello stile.
a Piero Colonna Romano – Grazie della
menzione a Niente, Piero , e un bravo, bravissimo per tutti i tuoi
commenti, nei quali si registra sempre saggezza e misura.
Piero Colonna Romano
“Chi è asino e
cervo si crede, al saltare del fosso se ne avvede.” “È assai comune
usanza, il credersi persona d'importanza.” (proverbi italiani) Ed anche oggi volo su questa ottima pagina azzurra alla ricerca di quelle emozioni che sapete dare. Oggi queste: Armando Bettozzi –L’età più bella-: Sconsolatamente Armando ci rammenta che i tempi passati, soltanto quelli, erano bei tempi ! Bruno Amore –Ricordi di Natale-: Ricordi nostalgici che tornano e luccicano, come lacrime, sotto l’albero. Bella immagine che Bruno ci regala. Lucio Cornelio –Niente-: Sconforto, amarezza, rimpianti, in una poesia certamente ispirata da un luttuoso fatto che ha colpito un nostro caro amico. Fortemente drammatico quel “niente” finale, detto con un nodo in gola che si percepisce. Filippo Pistore –Senza te-: Sfoga la sua amarezza e il suo dolore Filippo, con questa intenso e commovente messaggio. So che non c’è consolazione possibile ma sappi che ti siamo accanto. Un caro saluto. Salvatore Orefice –Temporale-: L’angoscia che porta la notte, aggravata da un temporale descritto con la solita bravura di Salvatore. Giuseppe Stracuzzi –Un treno corre-: Ed è metafora questa bella poesia di Giuseppe. Il nostro desiderio di vita, la nostra voglia di correre e rischiare, frenate da “certe particelle all’avanguardia” che sono i condizionamenti cui siamo soggetti e tarpano il cuore. Bella decisamente. Roberto Soldà –Sodio- Affascinanti le immagini che Roberto ci offre. Sono pennellate dai violenti colori che lasciano senza fiato. Ed il titolo, ed il successivo richiamo, è un chiaro riferimento alle caratteristiche di quell’esplosivo metallo, così come quell’ “Onde” ripetuto, e che si ritrovano nei suoi quadri, dicono di un amalgama tra sentimento e scienza. Da qui nascono poesiepittura godibilissime per le emozioni che sanno comunicare. Maristella Angeli –Distillati dell’anima-: Distillati dell’anima sono i sentimenti che, con dolce delicatezza, Maristella ci racconta. Vivissimi complimenti per quell’importante segnalazione. Terry Di Vetta –Una luce per chi è solo-: Atto di fede e d’amore, bello e commovente. Brava Terry! Adele Boccabella –La suora e l’ospedale-: Racconta di cose che, credo, tutti abbiamo vissuto Adele, e lo fa con semplice ed apprezzabile spontaneità. Vincenzo Melino –Calvario-: Descrive così il viaggio nella vita, il nostro Vincenzo. Coinvolge e fa riflettere. “Come granello di polvere/sospinto dal vento della ragione/…” dice e se ne duole. Piaciuta. Simone Magli –Tutto in una notte-: Un sogno? Un ricordo? Sia quel che sia, Simone narra una storia con realismo, la fa vivere col suo poetare. Se ne percepisce la sorpresa, la disperazione, il bisogno di protezione. Angelo Alfredo Taraschi –La speranza-: Spes ultima dea. Ed Angelo ribadisce il detto, con bella poesia. Michael Santhers –Il treno-: Lo dichiara in chiaro Michael, il treno è una metafora. E le sue fantasiose immagini, i suoi accostamenti lessicali che stupiscono, il ritmo che riesce a dare ai suoi versi, rendono apprezzabilissime le sue poesie. Giorgio Valdes –L’angelo custode-: Ancora una volta Giorgio si dimostra padrone della tecnica del sonetto. E qui la usa per descrivere la sua visione dell’angelo custode. Trovo particolarmente bello il verso “Sei la piuma sull’io di fuoco e pietra”, come bella è l’intera poesia. Antonietta Ursitti –Soffia soffia-: Ed anche in questo caso Antonietta ”metaforizza”. Ci ha mica descritto l’effetto del vento, no, ci dice che il male s’infila dappertutto. E sempre complimenti, cara Antonietta. Gabriele Renda –Quirinal minds (episodio 2 “inintercettabile”)-: Privacy o limpido essere? Questo il problema. E Gabriele interpreta l’indignazione, che credo generalizzata, sulla sentenza della Corte Costituzionale e lo racconta col suo solito, bel sarcasmo.
A tutti il più cordiale dei saluti. Un grazie
riconoscente al nostro illuminato vate.
Sante parole, Armando nella tua poesia "L'età
più bella": 6/12/2012
A Piero Colonna Romano – grazie Piero
per la tua recensione alla mia poesia Ex Cathedra. Tengo a
precisarti che essa è stata ispirata da un dialogo tra Mosè e il
Signore, come raccontato da Heller nel suo libro “Lo sa Dio”.....
“I libri che gli uomini chiamano immorali sono semplicemente libri che mostrano al mondo la sua vergogna.” (Oscar Wilde) Ovviamente concordo. Ed oggi ricerco le vostre azzurre denunce. E trovo questo: Gabriele Renda –Habemus tweet-: Ed ecco la prima. Gabriele segue attentamente la cronaca e così commenta la notizia del giorno. La chiesa sposta l’attenzione sui social network, forse vorrà diventare…virtuale. Ultima ancora di salvezza. E se , invece, tornasse a Francesco? Armando Bettozzi –Il Super Professore e la sua cura-: Tempo fa scrissi una lettera al prof. e la concludevo così (e mi scuso per l’autocitazione): Quell’alta finanza da cui tu dipendi sì ti sarà grata con gran dividendi e poi nelle City più ricche del mondo di marmo il tuo busto vedremo giocondo. Ed è ciò che racconta Armando. Luce in fondo al tunnel è il solito inganno che serve a dare illusorie speranze e così poter tirare avanti, per realizzare il progetto di una società sempre più iniqua, sempre più proficua per pochissimi abbienti. Bruno Amore –Se ne andrà con un sospiro-: C’è lo smarrimento dell’uomo, al tirar delle somme. C’è la domanda su cosa sia la vita, su che cosa resterà. Quattro cose, dice Bruno, si porterebbe. Ed è amaro bilancio. Coinvolgente e bella, induce alla riflessione. Lucio Cornelio –Ex Cathedra-: Sonetto ineccepibile per raccontare un surreale tema. La fantasia vola alta e l’humor pure. Ma il dire è “ex cathedra” e come dubitarne? Roberto Soldà -Ionico legame-: Ci parla di nefaste attrazioni l’ottimo Roberto. Se non fosse per le date che evidenzia parrebbe parlare di quel che accade, oggi, a Taranto e di ciò che rischia di diventare (cava ormai interrata, sitibondo arso canale, spente pupille). E rilevo, con piacere, come anche da una cultura di chimico possa scaturire una bella poesia, se nell’anima c’è, come c’è, poesia. Molto piaciuta. Ida Guarracino –Non puoi somigliarmi-: Il discrimine è la poesia. Ida lo evidenzia e prende le distanze: io lo sono poeta, tu no. Pare un solco incolmabile quello di cui narra Ida, con apprezzabile poesia. Aurelia Tieghi –Inquietudine-: Mi pare che il titolo dica tutto. Ci agitiamo, cerchiamo piaceri, troviamo pene. Tutto questo Aurelia sintetizza in una bella poesia. Bravissima Aurelia!| Terry Di Vetta –Passa parola-: Sei commovente, cara Terry, con questa poesia che è preghiera, invocazione e speranza. Adele Boccabella –Storia di un amore-: Come nelle fiabe manca soltanto “e vissero felici e contenti”, per concludere. Auguri. Vincenzo Melino –Saggezza-: In altri termini si può gioire soltanto se non te l’aspetti. Aforisma filosofico del nostro Vincenzo. Simone Magli –Gioventù, nostra folle dolce poesia-: Dà la giovinezza una sensazione di potenza e tutto ci è (era…) dovuto. Questo ci racconta Simone con accorata riflessione. Michael Santhers –Spazzacamino-: Potrebbe essere la surreale descrizione di uno spazzacamino, della sua attività e dei suoi effetti. Potrebbe anche essere la metafora di un dolente vivere, di un doloroso affaticarsi ecc. ecc. Certo è che le parole usate da Michael hanno sempre un particolare fascino. Carlo Chionne –Ameana, puella defututa-: E siamo così giunti al XVI° carme. Qui il baldo Catullo rivela tutta la sua anima maschilista: ma come, sono io che do, mi sacrifico, rischio di fare pessima figura davanti al mondo intero e questo scorfano vuole pure essere pagata? Mitico Catullo! Carlo coglie alla perfezione lo spirito che permea il carme e lo interpreta magistralmente. Ancora una volta chapeau ! Giorgio Valdes –Respiro d’Amore-: Dolcissimo racconto di una vita, dal primo incontro alla commovente conclusione di quella “…sola candela accesa/stretta tra le nostre mani tremanti.”, la candela dell’amore. Bellissima e molto, molto piaciuta. Salvatore Armando Santoro –Sproloquiando-: Ermetico Armando, in questa occasione. Ma non sempre si scrive per gli altri…Ovviamente metrica perfetta. Marianna Poerio –Gli amici brindano al tuo successo-: Poesia indirizzata ad una persona cara, con qualche filosofica riflessione. Antonia Scaligine –L’annuncio di cantori e di perdono-: Queste prossime festività ispirano una bella, romantica, sognante poesia alla nostra Antonia e la speranza si esalta con quei bei versi finali. Piaciuta molto. Ed a voi tutti il più cordiale dei saluti. Un caro saluto al nostro magnifico Lorenzo.
Piero Colonna Romano
Anche se non Ti conosco, caro Filippo,
partecipo commosso al Tuo dolore.
a Piero Colonna Romano – Visto che hai
introdotto Ennio Flaiano, narro un piccolo episodio che mostra il
suo carattere sarcastico, perchè non si creda che Flaiano fosse
soltanto un angioletto sorridente: Una volta, in via Veneto, nel bar
che per lui era un po’ come il suo ufficio, stava con amici che gli
parlavano di un nuovo film che stava sbancando nelle sale e nelle
critiche entusiastiche di tutti. E lui esclamò: 5/12/2012
“Io
credo soltanto nella parola. La parola ferisce, la parola convince,
la parola placa. Questo, per me, è il senso dello scrivere.” (Ennio
Flaiano) Antonietta Ursitti –Voce impotente-: Grazie per il bel commento alla mia poesia. In effetti avrei dovuto intitolarla, per maggior chiarezza, “Trois empreintes digitale” a concludere “Paris at night” di Prevert…( un po’ alla Flaiano, insomma). Bella e densa di significati la tua odierna. Ricerca di ciò che siamo, voci nel deserto dei poeti, voci inascoltate. E amore panteistico. Tutto questo regalando le giuste parole. Bravissima. Enrico Tartagni –I tetti del cielo…-: Bellissimo questo onirico innalzarsi, detto col bel poetare del bravo Enrico. Molto apprezzata. Antonio Gagliardo –La Fedelissima ed io-: Sono pennellate di parole quelle che Antonio usa per descrivere un angolo di paradiso. E ne risalta tutto l’amore per quella terra e la fede. Piaciuta molto. Bruno Amore –Maccheroni ciociari in salsa politica-: Bello e divertente dialogo (alla Zoro) di Bruno. Riflessioni sagge con una filosofica chiusa. Salvatore Orefice –Passioni-: Neanche travolto dalle passioni Salvatore dimentica la poesia, anzi ne fa lo strumento per descriverle con efficacia. Bravo molto e molto piaciuta. Roberto Soldà –Alchimia-: Lo confesso, ho usato un dizionario per capire che mai fosse una o la “cucurbita”. Sinonimo di zucca trovo, ma anche la parte dell’alambicco più esposta al calore. E le poesie che Roberto ci offre diventano un distillato di sentimenti, la loro essenza. Questa è un turbillon di colori e suoni, un dipinto da action painting, pieno di fascino. Bellissima. Il Passero –Femme fatal-: Memento audere semper, caro Il Passero. Hai visto mai? Deliziosa poesia che ben descrive una maliarda e le reazioni che provoca. Decisamente bella. Livia Fedele –Ardore-: Una calda “notte di gelo” descritta, con forte passione, dalla bravissima Livia. Terry Di Vetta –Il fascino del Natale-: Sente fortemente la dolcezza di queste festività la brava Terry, e lo racconta col suo limpido e spontaneo narrare. Bella la conclusione finale… e speriamo sia così. Adele Boccabella –Amore infuocato-: Trabocca sensualità, la rende con efficacia, questa forte poesia della bravissima Adele. Complimenti. Vincenzo Melino –Riformatore-: Un condensato di scetticismo ed una sottile analisi di quel che ci circonda, con l’invito ad andare alla radice del male. In altri termini curare le cause e non i sintomi, questo di racconta Vincenzo. Carlo Chionne –Pedicabo ego vos et irrumabo-: Ho letto altre traduzioni di questo XVI° carme, probabilmente il più esplicito tra quelli del canzoniere erotico di Catullo (e non solo) e le ho trovate volgarmente noiose. Carlo non copre, non usa sinonimi, traduce alla lettera i termini più volgari ma, di suo, agli endecasillabi catulliani, aggiunge un rimare (ABAB…) che stempera la rabbia con cui Catullo scrisse quei versi. Catullo, il poeta dell’amore, viveva con grande dolcezza, quasi sognante, quel sentimento, non tralasciandone la fisicità. Potremmo definirlo un romantico sanguigno. Ancora una volta chapeau prof. Carlo. Giorio Valdes –Masada-: Giorgio racconta, e gliene siamo grati, un drammatico episodio della prima guerra giudaica. Lo sintetizza con molta efficacia, riempiendolo di cruenti immagini, ed interpreta lo spirito e l’eroismo degli assediati. Credo sia bene, per gustare al meglio la poesia, rammentare quell’episodio: Masada era un fortezza ebraica inespugnabile. Dopo un lunghissimo assedio, grazie a dei ponteggi mobili, i romani riescono a penetrarla ma si trovano davanti ad un orrendo spettacolo. Tutti gli assediati si erano dati la morte, tagliandosi le vene dei polsi. Complimenti vivissimi all’ottimo Giorgio. Maria Rosaria Quarta –Vorrei nuovi fiori-: Dolentissima poesia che narra di una profonda delusione nel guardare indietro nel tempo. Pochi e belli i versi, rendono alla perfezione questo sentire. Ermes Rizzotto –Vorrei-: Ottimamente usata l’anafora per dire di un amore, di un desiderio, di una passione. Elena Spataru –Mio Sole è amore-: Inno al sole, quasi preghiera pagana, da un’ispirata Elena. Salvatore Armando Santoro –Sofferenza-: Già, soffrono i fiori nel loro morire? Simile alla nostra è la loro morte? Ed Armando ci regala una pensosa poesia, col suo bello stile, dal drammatico finale. A tutti il più cordiale dei saluti. Un grazie al nostro vate illuminato. Piero Colonna Romano
Caro Filippo ho letto con gran dispiacere del lutto che ti ha colpito. Ti sono accanto con molto affetto e ti abbraccio forte. Piero
4/12/2012
Sono particolarmente vicina a Filippo Pistore per l’improvvisa
perdita del suo amato papà.
Ringrazio di cuore il poeta Piero Colonna
Romano, per i commenti alle mie poesie, ringrazio anche i
poeti dell’azzurro che ogni giorno regalano emozioni da condividere
col cuore. “…Il poeta /deve essere casto, ma chi ha detto/che lo devono essere i suoi versi?/Se non fossero lascivi e spudorati/sarebbero scipiti e senza nerbo,” ( dal XVI° carme di Catullo –Pedicabo ego vos et inrumabo-) Vado a vedere quanto casti siete stati oggi. E questo trovo: Salvatore Armando Santoro –Una coperta-: La liberazione da un incubo molto ben descritta da Armando. Giusi Falleroni –L’Italia s’è spenta-:Un urlo di disgusto questo di Giusi. Metafore traspasrenti raccontano del drammatica situazione che stiamo vivendo. Da lontano arrivano i sanculottes… Enrico Tartagni –Verso sera-: Guardare fuori per vedersi dentro. Malinconico desiderio, privo di speranza e l’amore che si scioglie… La sera arriva ed Enrico ci regala una poesia sulla quale meditare. Armando Bettozzi –Chi amministra… ha minestra-: Sconforto, scetticismo, rassegnazione ad un sistema di vita privo di dignità. Ed è questo che Armando racconta con una poesia che dovrebbe darci un sussulto di dignità. Arturo Guzzardi –Magnifica serata-: Un malinconico arrivederci, presagio del divenire addio. Silvio Canapè –Un din don dan-: Un paesaggio che si scioglie nella nebbia, un treno che cattura i pensieri, poi un risveglio nel sole. Ma il sogno resta: quello di due pupille accese. Salvatore Orefice –Raggio di sole-: E Salvatore saluta, con ottimismo, il nuovo sole. Roberto Soldà –Teso ho un filo-: Un abbandonarsi “al sole e al vento” per bere, della vita, fino all’ultima goccia salata. Pochi bei versi per una poesia dal forte sapore esistenziale. Aurelia Tieghi –A.V.I.S.-: Piuttosto ermetica Aurelia. Sangue, metafora di vita, e similitudine col vento che carezza le onde, simbolo di vitalità. Terry Di Vetta –Una voce-: L’amore che tutto vince, che illumina l’anima, raccontato con intensità dalla brava Terry. Adele Boccabella –L’amore non ha tracce-:Bella serie di similitudini: stelle contro il sole, marea che di notte cancella le orme. Ma quel che resterà immutato è l’amore. Michael Santhers –Primarie (Favola)-: Più disincantati di così non si può essere. E Michael inventa, con bella fantasia, un apologo che ben si adatta a ciò cui abbiamo assistito in questi giorni. Simone Magli –E’ la strada a fare la vita-: Ineluttabilità del destino, in questo flash del bravo Simone. Vincenzo Melino –Pilastri governativi-: Concordo in pieno. Unica differenza col passato: il governo attuale è composto da eleganti, dotti ed educati carnefici. Sandra Greggio –Tornerà- Dubbi e speranze si alternano in questa bella poesia di Sandra, detta con molto sentimento. Piaciuta. Per Angelo Alfredo Taraschi: ti ringrazio per il commento dell’altro ieri. Ma sono io che devo imparare, e molto, da voi tutti. Ogni tanto scorgo un baratro d’ignoranza dentro. Un caro saluto. Siete stati castissimi. Oltre c’è solo la santità. Ed a tutti un saluto cordialissimo ed un a presto rileggervi. Un grazie al nostro inestimabile Lorenzo. Piero Colonna Romano
3/12/2012 “Se si scuote la fiaccola, la fiamma agitata divampa più forte; invece se nessuno la scuote, la fiamma muore.” (Ovidio) E voi la fiaccola della poesia eccome se l’agitate! Ed al suo calore mi scaldo e questo racconto: Marianna Poerio –la mia finestra non s’apre-: Un ricordo che è sogno. Una speranza il riviverlo. Bella ed onirica, con qualche licenza poetica. Piaciuta. Gabriele Renda –Una favola…sinistra-: Racconto dell’inciucio nazionale, detto sprezzantemente da Gabriele. Posso salvare Vendola ? Salvatore Armando Santoro –Sempre ti amo-: Quanto dolore, espresso da un profondo sentire, e col solito bel poetare di Armando! Ma è tempo di Catullo, che impazza nel sito, ed allora suggerisco l’VIII° carme, quello che inizia con “Miser Catulle, desinas ineptire” (Povero Catullo, smetti di vaneggiare) e termina con “At tu, Catulle, destinatus obdura” (Ma tu, Catullo, risoluto resisti). Un caro saluto. Antonietta Ursitti –Vedere-: L’irraggiungibile verità, il voler vedere ciò che non è, gli inganni che possono derivare da quella che si definisce “esperienza”. C’è tutto lo smarrimento dell’uomo in questi versi di Antonietta. Piaciuta.
Armando Bettozzi
–Er voto…sospetto e le regole “ad personam” di recente memoria-: E
dalla cronaca recente nasce questo bel sonetto romanesco, che
trasuda scetticismo e, forse, rassegnazione. Roberto Soldà –Alla fin fine-: E Roberto ci rivela la sua ricetta per l’eterna giovinezza: “Basta soltanto/smetterla/di pensare tanto/ed essere ancora…/capaci di saltare.” E lo fa con bei versi ritmati. Aurelia Tieghi –Nuvole bianche-: Belle immagini per descrivere un sogno/bisogno. Bellissima la conclusione. Brava Aurelia! Terry Di Vetta –Aspettando il Natale-: Commovente descrizione di ciò che tutti abbiamo vissuto e, forse, continueremo a vivere a breve. C’è tutto lo spirito di queste prossime festività, in questa frizzante poesia di Terry e, a concludere, un invito all’amore universale. Molto, molto piaciuta. Adele Boccabella –Mamma tra le stelle-: Dolcissimo ricordo della madre, detto con commoventi e bei versi. Giorgio Valdes –L’uomo che cade-: Drammatiche immagini tornano alla mente. Quel drammatico 11 settembre è rimasto nella coscienza di tutti con la sua disumanità. E quell’uomo che cade diviene, per Giorgio, simbolo della ricerca della libertà e lo racconta con un’intensa e bella posia. Carlo Chionne –Amabo, dulcis mea Ipsitilla-: Ed eccoci nel canzoniere più erotico, più caldo, della classicità (già anticipato, giorni fa, da Lucio, con un sunto esplicito del XVI° carme). Per trovare qualcosa di simile dovranno passare 1500 anni per poi trovare Pietro l’Aretino. Catullo non era iperbolico soltanto quando annodava baci su baci, no, lo era anche quando prometteva interminabili pomeriggi di fuoco. Mancando la versione di Ipsitilla ne prendiamo atto. E l’ottimo prof. Carlo interpreta, riassume, smorza (quel “sollevando” –pertundo- da taluni è tradotto “bucando”…) il XXXII° canto catulliano. Sempre essenziale, sempre limpido e didattico il nostro ineguagliabile poeta. Chapeau ancora. Simone Magli –Come una poesia-: La libertà può trovare realizzazione soltanto nella poesia, questo dice il nostro bravissimo Simone, con intensi versi. Vincenzo Melino –Ignote verità-:E deriva un senso d’abbandono, di solitudine, di rimpianto da questi bei versi di Vincenzo. Belle sono le immagini che Vincenzo usa e regala e gliene siamo grati. A tutti l’augurio per una settimana poeticamente azzurra. Un caro saluto al nostro splendido vate. Piero Colonna Romano
2/12/2012
Grazie ancora a Piero Colonna per i
suoi commenti da cui si impara molto.
a Giorgio Valdes – Grazie Giorgio, se
hai apprezzato i miei versi. Sono stato in IBM tanti anni, mi dedico
attualmente alla progettazione di ambienti database relazionali, e
tuttavia sono ingegnere sistemista e progettista, potrei dire
“trasversale”, sia nell’ambiente elettrotecnico sia civile.
Sostanzialmente mi nutro di matematica. Non c’è bisogno però che tu
mi dedichi una poesia: mi basta la tua stima. “Il poeta trasmette, il comprendere è superfluo” (Alain Bosquet) Per inciso, Ungaretti disse una frase analoga sulle poesie di Mallarmè. Ci provo ugualmente a comprendere e navigo nel vostro poetico azzurro: Vincenzo Melino –Villa di campagna-: Pulsioni, desiderio di viverle nei sogni o di annullarle nell’inesistente, in una dolente analisi. Antonio Scalas –Naufrago-: Un surreale desiderio, detto con belle immagini, Ed anche questa è un amara autoanalisi. Antonietta Ursitti –Un velo-: Nostalgici rimpianti che un metaforico velo vorrebbe nascondere. Non si può sorridere, guardando indietro al nostro essere, ai nostri sogni smarriti, alle nostre pene. Dolentissimo e rassegnato quel “Qui per caso giunta/non chiedi carezze” e bellissima la chiusa. Complimenti Antonia. Bruno Amore –Taranto_lati-: Violento atto d’accusa per ciò che la disonestà di disonesti imprenditori ha regalato a quella infelice città. Chiusa ampiamente condivisibile, anche se con scarsa speranza. Gloria D’Alessandro –Poesia-:Bella serie di definizioni della poesia, tutte condivisibili, dette con bel poetare. E Gloria ci dice anche che poesia è libertà d’espressione, è impeto. Roberto Soldà –E’ inutile che tu mi guardi-:Guardarsi e non riconoscersi. E’ davanti ad uno specchio il poeta, si esamina con stupore, si nega. Violenta, da questa poesia, spunta l’immagine di Dorian Gray. Decisamente bella e molto piaciuta. Anileda Xeka –viviamo, per lo più, di verità mediocre, di bugie accettabili.-: “le talpe ad insegnar la luce” sembrano la metafora di ciò che accade nella nostra vita. La verità distorta ad arte, capovolta, e ripetuta, per diventare credibile e creduta. Anileda ci propone una poesia che atto d’accusa ed invito a riflettere. Piaciuta. Terry Di Vetta –I mesi dell’anno-: Brava Terry! Ci hai offerto una lieta carrellata dei mesi dell’anno, come fosse una fiaba da raccontare ai nipotini. Belle rime, versi lievi, atmosfera sorridente. Piaciuta. Adele Boccabella –Candido amore-: E che dire? Adele ci regala la descrizione di momenti magici, detta con…candore. Michael Santhers –Ultimo viaggio-: L’ultimo viaggio di un poeta, poca gente, un cane, ma una rosa, lanciata da una finestra socchiusa…, descritto da un inusuale Michael. Giorgio Valdes –Fante-: E Giorgio ci riporta indietro a tempi lontani. Disegna scene accadute in quella atroce I° guerra, lo fa con commozione e la comunica. Ed in me nasce, forte, il desiderio di rileggere Ungaretti. Piaciuta. Simone Magli –La poesia non è un gioco-: Lapidaria affermazione di Simone sulla quale potremmo discutere a lungo. Tranne che sul titolo.
A tutti felice domenica. Un caro
saluto al nostro illuminato vate. Piero
Colonna Romano
Piero..la calabria non mi fà impazzire
Anileda Xeka, davvero complimenti per i
messaggi importanti della tua poesia di oggi di cui riporto i
due passaggi più significativi secondo me: 1/12/2012 allora i miei preferiti cantano ancora che piacere sentirli son quelli che più amo cantano col cuore parlano e sussurano e riempiono il mio sentireIl Passero Ringrazio Piero per l' attenzione rivoltami e apprezzo molto i suoi riferimenti a Platone e Protagora, certamente mi ritrovo nelle sue affermazioni...Un caro saluto a tutti, in prims al nostro vate. Antonietta Ursitti. Grazie Lucio per la bellissima poesia che mi hai dedicato. Dimmi che tipo di ingegnere sei: elettrotecnico, sistemista, civile.. così io possa ricambiare con un sonetto strutturalmente flessibile ed inerente la tua sfera professionale. Giorgio “L’uomo è la misura di tutte le cose, di quelle che sono, in quanto sono, e di quelle che non sono, in quanto non sono” (frase attribuita a Protagora da Platone -per la voce di Socrate- nel Teeteto) “La democrazia trapassa in nepotismo. La democrazia è una forma piacevolissima di governo, piena di varietà e di disordine, e dispensa una sorta d’eguaglianza agli eguali come agli ineguali.” (Platone) Di democrazia si parla nell’azzurro sito. Ecco il perché delle citazioni a margine. Io tifo Protagora. C’entra con la poesia? Certamente sì: l’uomo è poesia, ne è la fonte ed il destinatario. Ed ecco le vostre poesie, belle ed intense come sempre. Questo il mio sentire: Simone Magli –Fondovalle di nebbia e speranza-: Una drammatica invocazione questa di Simone. Prevalga la speranza su quel nebbioso fondovalle ! Marianna Poerio –Abitudine-: E Marianna ci racconta della “Città del sole” di quel calabrese Campanella… Ma lo fa con convinzione e con una stringente anafora. Magari così fosse ! Vincenzo Melino –Figlio della notte-: Un lungo aforisma per invitarci a maggiore consapevolezza. Bei versi dal bel ritmo. Gabriele Renda –Ma n’ du bai…-: Ed infatti è esattamente quel che è accaduto giorni fa. Solo che Gabriele, usando il suo caustico spirito, trasforma in cabaret il mercato al quale abbiamo assistito. Antonietta Ursitti –Di democrazia-: Ed Antonietta vede la causa della mancata rivolta nella “necessità di pace” del popolo italiano. Temo che i tempi che viviamo siano tempi di un fascismo “elegante” che lasciano attoniti. Da qui le mancate reazioni. Ma sempre bello il suo poetare. Lucio Cornelio -Spettrometria-: Caro Lucio, Benedetto Croce ti boccerebbe. Lui escludeva che si potesse far poesia trattando di argomenti scientifici. Bocciò persino Lucrezio ! Ma tu, anche oggi, regali il ritmo perfetto dell’endecasillabo ed il fascino di un argomento che più romantico non potrebbe essere. Complimenti. Bruno Amore –Vernacolo psichedelico-: Spassoso uso di un romanesco… maccheronico. Traducendolo, in sostanza, è un invito, rivolto a chi scrive, alla semplicità. Bravo Bruno! Fabio Sangiorgio –La foglia-: Applausi merita questa bellissima poesia di un bravissimo Fabio. Dolce e sognante metafora, quella foglia, dell’uomo, del suo destino, dello svolgersi della sua vita. Una triste e bella canzone, da leggere e rileggere. Complimenti vivissimi ! Gloria D’Alessandro –A metà tra…-: Un bentornato a Gloria. Che ci regala una poesia esistenziale, ricca di indagini, domande ed incertezze. Bella per intero ma, in particolare, nell’attacco e nella conclusione. Molto piaciuta. Aurelia Tieghi –Notte-: Ed anche alla bravissima Aurelia un bentornata nell’azzurro. La dolcezza e l’inquietudine che può portare la notte, dette con bel poetare. Angelo Alfredo Taraschi –Mannequin-: Apparire e non essere è il comandamento al quale ci assoggettiamo. Ed Angelo, su questo, punta il dito e lancia il suo grido. Bella decisamente. Salvatore Orefice –Umore-: Le certezze che incertezze divengono, dette con una bella poesia che è malinconica introspezione. Bella certamente e piaciuta. Roberto Soldà –S’apre l’aurora sopra la rosa-: Ci si mimetizza per affrontare il mondo e si acquista sicurezza. Questo mi pare dica l’ottimo Roberto. Terry Di Vetta –Fragile e tenace-: E che dire alla brava Terry se non auguri, affinché il messaggio arrivi ? Bella la metafora e poesia ben costruita e…convincente. Adele Boccabella –Innamorati con la pioggia-: Un delizioso e romantico quadretto, quasi la scenografia di un film, è quel che, oggi, ci regala Adele. Michael Santhers –La scrofa-: E va bene Michael, abbiamo imparato qualcosa anche oggi. La differenza tra legumi e cereali. Piacevole storiella, da diffondere tra gli allevatori. Carlo Chionne –Paene insularum, Sirmio,-: Ed eccoci al 31.mo carme. Carlo ne distilla il senso e ci narra, con la sua solita maestria, della gioia sincera di Catullo nel tornare alla sua amata Sirmione. Ed in effetti quel carme è un ode a quella splendida penisola. Ringraziandoti, imbarazzato, per il tuo commento al mio, continuo a complimentarmi. Ed ancora chapeau. Giorgio Valdes –Rapaci-: Un bel sonetto/invettiva, foscoliano nell’impeto, auspica la rivolta di “eroi senza volto e senza alloro” contro chi opprime. Molto, molto piaciuto. Complimenti Giorgio ! Sandra Greggio –Sospiro di foglie-: Una romanticissima Sandra dipinge, quasi acquerello, un sogno fatto di colori autunnali. Bella molto e molto piaciuta. Aurelio Zucchi –Il profumo della notte-: Il profumo della notte, e quello dei sogni ad occhi aperti, è quello che ci regala Aurelio con i bellissimi versi di questa apprezzabile poesia. A tutti l’augurio per un sereno weekend. Sempre un riconoscente grazie al grande Lorenzo. Piero Colonna Romano
Oggi mi ha colpito "La foglia", una
bella poesia di Fabio Sangiorgio, memorabile la seguente splendida
similitudine: 30/11/2012 La pagina azzurra del 30 novembre è vibrante non solo per l'alta qualitàdelle poesie ma anche e soprattutto per le emozioni profonde che esse trasmettono anche ad un lettore frettoloso come me. Le poesie sono barche: alcune hanno il vento sulla vela, altre sono ormeggiate nel porto ed attendono di levare l'àncora, altre ancore si perdono in mare aperto ed altre navigano vicino alla costa. Vi sono infine barche, come la mia, che galleggiano a stento. Tutte le barche però hanno bisogno di un porto sicuro. Grazie quindi al vate che ci ha offerto un porto splendido e accogliente. Ed ogni porto che si rispetti deve avere un faro che proietta luce per pochi istanti su ogni barca. Quella luce consente alla barca di rendersi conto della sua esatta posizione e talvolta evita che essa possa andare ad infrangersi sugli scogli. Grazie quindi a Piero che con garbo, perizia e rispetto legge con attenzione e regolarità tutte le nostre opere e ci regala preziosissimi commenti. Grazie a tutti i poeti della pagina azzurra: sono onorato di far parte di questa famiglia. Giorgio Valdes
Pagina azzurra del 30 novembre – Quando
lavoravo in IBM, c’era una paginetta attaccata alla parete d’un
corridoio, che diceva: “before speaking, switch the brain on” (prima
di aprir bocca, assicurati che il cervello sia acceso). “La calunnia è un vocabolo sdentato che, quando arriva a destinazione, mette mandibole di ferro. Ringrazio sempre chi mi dà ragione.” (Alda Merini) E termina un bellissimo mese di poesia azzurra. Vi siete superati tutti. Oggi l’azzurro ci riserva questo: Giorgio Valdes –Montecassino-: Splendida rievocazione, commovente, di un “errore” drammatico. Giorgio usa toni accorati ed esprime il suo, ed il nostro dolore, con alti ed intensissimi versi. Complimenti vivissimi. Simone Magli –Le case del paese lamentano gli anni-: L’analisi di una pena, di uno smarrimento, di un non ritrovarsi. L’indifferenza a ciò che ci circonda ed il bisogno di ritrovare concretezza. Tutto questo in pochi dolenti versi. Molto piaciuta. Salvatore Armando Santoro –Estorsioni-: Catulliana nel senso, questa dura accusa. E Armando usa versi liberi, per dire di una delusione bruciante. Marianna Poerio –Un guerriero della luce ha sempre una seconda opportunità nella vita-: Bello questo invito ad esaminarsi, bello questo proporre analisi dei propri comportamenti e porre rimedio. Aggiungerei un pizzico di tolleranza e di autoironia… Armando Bettozzi –Ma chi li frega, a lloro-: Altro grido indignato contro la dilagante immoralità. Promesse alle quali crediamo come allocchi, per dopo accorgerci, ma tardi ormai, che di bufale si trattava. Ma c’è un ma: lo abbiamo già avuto un uomo solo al comando (anzi due, ma la prima volta fu tragedia, la seconda farsa). Vincenzo Melino –La mia vita-: Con bel ritmo ondeggiante, Vincenzo narra dello scorrere della vita, ponendosi la domanda di sempre: a che ed a chi serve? Antonietta Ursitti –Il sole è tornato-: Respira, e fa respirare, aria fresca, Antonia, con questa lieve e bella poesia. Piaciuta molto. Bruno Amore –Lavacro-: Una pioggia che purifichi è la speranza di Bruno. Detta con bei versi, è quasi una preghiera rivolta ad un lontano cielo. Bella e piaciuta. Fausto Beretta –Gelate dentro-: Il dramma che può esserci in parole non dette, in silenzi che escludono ed amareggiano, molto ben espresso con questi bei versi. Fabio Sangiorgio –Le pagine del libro-: Dolcissima e coinvolgente poesia di Fabio. Bello quel “Avrei voluto donarti/parole d’oro e d’argento” e bella molto la conclusione con quel “che aiuta quelle bianche dita/a girare le pagine della tua vita”. Enrico Tartagni –Cerco-: Una delle più belle poesie dell’ottimo Enrico. Pathos intenso, amore che trabocca da ogni verso, e desiderio di donarlo. Molto, molto piaciuta. Giuseppe Colotti –Colombe triste-: Chiedo scusa ma babylon ha smesso di funzionare. Roberto Soldà –A mezza strada-: Del tentativo di ricucire la nostra vita, narra Roberto. E lo fa con belle metafore in bei versi. Bellissima la conclusione e bella tutta. Complimenti Roberto. Adele Boccabella –Il nostro sogno-: Bellissima e romanticissima descrizione di un incontro fulminante amore. Bella davvero e brava Adele. Arturo Guzzardi –Auschwitz-: Terribile rievocazione di uno dei crimini più atroci che la bestialità nazifascista ha compiuto contro l’umanità. La razza “eletta”, “pura” ed ariana volle quella pulizia etnica. Un incubo che non deve essere dimenticato. Mai. E bene ha fatto Arturo a rammentarcelo. Marinella Addis –Opprimente-: Angoscioso vivere, smarrimento. In filigrana domande senza risposte. Durissima e bella poesia di Marinella, sulla quale riflettere. Piaciuta molto. Carlo Chionne –Cenabis bene, Fabulle, apud me-: Ed oggi Carlo ci regala la sua interpretazione/traduzione del 13.mo carme. Catullo aveva alta ed affettuosa considerazione per gli amici. Per lui l’amicizia era sacra, quasi quanto l’amore. Purtroppo, nel periodo in cui invita Fabullo alla sua mensa, le sue condizioni economiche erano disastrose, ecco perché dice all’amico che più del suo affetto null’altro poteva offrirgli e, quindi, provvedesse lui a portare la cena e chi questa poteva allietare (bunga bunga ante litteram). Carlo aggiunge al menù, con sfrenata fantasia culinaria, fave già sgranate, tordi, fagiani ed un bel daino ripieno (e con che bel ritmo!) e Catullo, da Sirmione, certamente applaude, battendo anche i piedi. Superlativa la parte finale (sia nell’originale che nella dotta traduzione), dove aleggia ancora Lesbia ed il suo profumo. Per quel profumo Fabullo pregherà gli dei di farlo diventare tutto naso. Semplicemente deliziosa. Che dire? Ancora una volta chapeau prof. Carlo. E grazie ancora. Credo che anche Catullo ti sarà grato. Aurelio Zucchi –In gabbia o fuori-: Limpido e lineare come sempre, oggi Aurelio filosofeggia sul nostro posizionarci e scegliere nella vita, con bei versi. Un cordiale saluto a voi tutti ed un “arrileggervi” presto. Un caro saluto al nostro illuminato vate. Piero Colonna Romano
29/11/2012
Concordo con Piero nel riconoscere la
grandezza di questo sito che consente a “Niente è meno faticoso che stare zitti” (Ovidio) E nessuno lo chiede, oltre tutto. Ma… Altra grande giornata nell’azzurro del vostro sentire. Così vi leggo e così vi intendo: Francesco Gallo –Eden-: Un caloroso benvenuto nell’azzurro a Francesco che esordisce con bella e ritmata poesia dal tema biblico. Carlo Chionne –Quaeris, quot mihi basationes…?-: Splendida parafrasi del 7.mo carme catulliano. Carlo ne coglie lo spirito e lo rende con limpida interpretazione. In particolare mi pare che questa traduzione/interpretazione renda alla perfezione l’ingenuità e la spontaneità del grande poeta. L’iperbole (tanti baci quanti sono i granelli di sabbia, le stelle, le lacrime ecc.) mi pare dimostri proprio quell’ingenuità e quella spontaneità. Ad altri il sottolineare come, al contrario, Catullo sia molto controllato, ed usi gli endecasillabi faleci quale strumento per meglio esprimere il suo sentimento. Decisamente fantasiosa, ma coerentissima, la bellissima chiusa. Al prof. Carlo Chionne un grazie ed, ancora una volta, chapeau. Giorgio Valdes –Patria-: Un vago ricordo di Ungaretti, in questa bella poesia che rimembra la I° guerra mondiale con i suoi scenari e le sue pene. Simone Magli –Estate di neve, brulicante sogno d’innocenza.-: Fiammeggiante nel dire amore, contradditoria, come forse è l’amore, in quell’estate innevata, e testamento finale a memento. Piaciuta molto. Renzo Montagnoli –Novembre-: Un allegorico novembre (termine della vita) descritto con l’attenzione di un amante della natura, con bei versi liberi. Marianna Poerio –Specchio-: A commento riprendo una frase di Marianna: “ con una differenza, in amore ho sempre scelto l’intelligenza…il bello scompare…”. Bell’esempio di coerenza tra la precedente e l’attuale poesia. Bella la poesia, ben costruita. Bravissima Marianna. Vincenzo Melino –Lampione di periferia-: La definirei la poesia dello sconforto perché è questo che emerge da questo guardarsi dentro. Ed, a conclusione, la simbolica immagine di quel lampione che, con fioca luce, illumina una solitudine. Bella molto. Antonietta Ursitti –Tristezza-: Quel “s’arruffa piume/per celare brume…” è la conclusione di questa bella poesia che dice di paure e di bisogno di protezione. E quel “s’inceppa il becco/parole inutili” dice dell’incapacità di reagire, di un ripiegarsi su se stessi. Muove a tenerezza, questa bella poesia di un’Antonia bravissima. Filippo Pistore –Amore eterno-: Stella che illumina un doloroso cammino è l’amore. E Filippo lo dice con intensa e bella poesia. Bruno Amore –Le ultime stelle del sogno-: Belle e nostalgiche immagini. Riflessioni pacate sui sogni di ieri, sulla realtà d’oggi e sull’attesa. Bellissimi gli ultimi tre versi. Fausto Beretta –Ancora autunno-: Quell’autunno è metafora di momenti di tristezza, superati dalla certezza di una prossima primavera. Fabio Sangiorgio –Io ti sono dentro-: Romanticissima certezza dunque. Belli i versi “E quando il soffio degli anni/si poserà sul tuo deserto piano”. Silvio Canapè –Mi nego corro d’innanzi-: Non volersi riconoscere, un rifiuto totale di ciò che si è può indurre a sfuggire noi stessi. Solo desiderio, il silenzio. Questo ci racconta Silvio con bella poesia. Il Temporeggiatore –Il debito-: Decisamente interessante questo richiamo a Engels, Marx, con una spruzzata di Bakunin. E decisamente condivisibile questo grido, questo bisogno di giustizia. Complimenti a Il Temporeggiatore. Salvatore Orefice –Reminiscenza-: Dolci ricordi e dolente confronto con l’oggi, dove si sono perse le illusioni ed i sogni sono svaniti. E Salvatore ci regala un’altra bella poesia. Bisengambi Bibalu Leon Perry –Mare di notte-: Un bentornato a Leon Perry. Ricordi, rivolta e quel mare/madre, detti con bellissimi versi. Roberto Soldà –Tuffarsi nel morbido voluttuoso-: Una poesia che, col gioco prezioso dei colori, ci porta verso immaginari e geometrici paesi. Vagamente ermetica e bella. Adele Boccabella –Amarti immensamente-: Immagino il destinatario di questa fremente dichiarazione svenuto, per l’intensità con cui la poetessa dice il suo amore. Aurelio Zucchi –La superbia coccodè-: Quando si dice maschilismo… Divertente nugae di Aurelio. …ma ho letto con attenzione lo scambio di opinioni che, in questi giorni, sta vivacizzando questo bel sito. Mi pare che il clima del sito, tutto sommato, sia piacevole, e questi dialoghi a distanza, civili. Leggo i commenti di Antonia, de Il Passero, di Angelo e con loro concordo. Neppure a me è sembrato di legger frasi offensive, ed anche io invito all’uso di ombrelli e, magari, ad usare un maggior senso dell’umorismo e della tolleranza. In questo bellissimo sito tutti avete portato la vostra anima poetica, il sale della vostra cultura e, talvolta, il pepe della vostra esuberanza. Si è creato un bellissimo clima e rapporti di solidarietà ed amicizia. Dubito che in altri siti ciò si possa realizzare. Ma, ovviamente tutto questo è detto con un sommesso sussurro…
A tutti un cordale saluto. Al nostro vate un grazie riconoscente.
Piero Colonna Romano
Commento per Lucio Cornelio e Michela Turchi 28/11/2012
Sono un imbecille
Perciò, scusami, non si può
banalizzare, come hai fatto tu, il significato di questa
consultazione popolare perché in questo modo stai offendendo una
larga parte di elettorato che io non mi sento di considerare
imbecille per il semplice fatto di essersi messo in coda con
pazienza per votare ed alla fine anche per pagare. E meno male che
questa volta nessuno ha pagato per loro e la mafia è rimasta fuori
dai giochi. E questo è un fatto positivo o no? Mi dispiace per il tuo commento impietoso. Un poeta ha anche la funzione di pungolare ma non di sminuire e svalorizzare certe iniziative popolari. Caso mai ha un ruolo di grillo parlante criticando le cose che non vanno bene ma proponendo qualcosa di nuovo per farle funzionare meglio. Tu ti sei limitato a criticare senza nulla proporre ma in questo modo rischi di cadere nel qualunquismo. Credo nei partiti e nel loro ruolo, che è insostituibile in una società complessa come la nostra. La democrazia di piazza non regge e non reggerà mai e spesso sfocia nello scontro e lascia ai soliti quattro noti il compito di risolvere i problemi. E spesso la democrazia di piazza genera confusione e inevitabilmente porta anche alla guerra civile costringendo ed invitando poi qualcuno a ristabilire l'ordine e l'esperienza del passato dovrebbe insegnarci tante cose in quanto dalla confusione si esce sempre con un governo forte che, guarda caso, non ha mai fatto gli interessi dei ceti popolari ed in parte questa situazione è già oggi sotto gli occhi di tutti. Che vogliamo fare? Sollecitarla? Ben vengano, dunque, forme di partecipazione popolari che diano indicazioni per tentare di uscire dalla confusione in cui stiamo piombando ed evitare danni maggiori al paese ed ai lavoratori che sono la maggioranza dei suoi abitanti e che dalle involuzioni dei sistemi democratici hanno sempre pagato il prezzo più alto. E visto che nel portale parliamo anche di poesia ti segnalo la 5.a quartina della tua poesia va un po' risistemata perché il ritmo non quadra. E questo penso che sia un punto che ci troverà tutti e due d'accordo e sarà già qualcosa. Cari saluti Salvatore Armando Santoro
Risposta a Lucio: prima di tutto non mi piace il gioco al massacro poi cerco sempre di essere obiettivo anche se a volte non ci riesco nel merito della questione come evidenziato precedentemente ti sei scusato per le tue affermazioni verso Michela quindi per me la cosa si chiude qua.
Mi chiedi perchè molti ti detestano? Beh quando nel merito si esprimono pareri negativi sulle opere di altri la reazione è sempre forte e questo la sai meglio di me,io personalmente evito di commentare in negativo poesie che non mi piacciono ma non siamo tutti uguali e anch'io tempo fa mi sono scontrato con te su punti di vista diversi poi la storia è finita, anche se mi manca un po' quella sana scaramuccia, ma non per questo considero tutto negativo quello che dici, non sarei obiettivo e riconosco la tua conoscenza nella poesia e altro quindi confermo quello che ho detto prima
Vuoi essere più amato? sii più amabile è diversi giorni che Piero lo rimarca nell'aforisma che riporta A buon intenditore poche parole ma un po' di sale sulla coda non ha mai ucciso nessuno un caro saluto a te e a tutti
Il Passero
Commento
Non dimentico mai che questo è stato il primo
sito letterario che mi ha
Ben più tempestosa della burrasca vera
la burrasca abbattutasi sul sito
Carissimo Piero , vera e propria
Colonna di questo Tempio della Poesia di cui Lorenzo è
l'indiscutibile Sommo Sacerdote, tu conosci la mia ritrosia a
commentare e soprattutto ad autocommentarmi, ma questa volta la "
dottezza " e la dottrina , genuina e spontanea , per niente scontata
e OSTENTATA, connaturata del tuo commento a PAUCA NUNTIATE MEAE
PUELLAE, mi levano addirittura le parole di bocca, a stento
trattenute dalla commozione che mi pervade ogni volta che ti leggo
sia in prosa che in versi (Carlo Chionne).
piero è vero....se posso usare un
Caro Passero, grazie per il tuo apporto e il
tuo slancio generoso verso di me. Mi sei accanto in un
momento in cui è in voga il darmi addosso. Questa è una forte prova
di stima e d’amicizia. A quanto pare molti invece mi detestano. Hai
idea del perchè? “Sii amabile, se vuoi essere amato.” “Anche da un nemico è possibile imparare qualcosa.” (Ovidio) Repetita iuvant (?) Altro giro, altra bellissima corsa nell’azzurro. Questo oggi il vostro sentire e questo il mio: Gabriele Renda –Tre milioni di imbecilli-: Caro Gabriele e se togliamo pure le illusioni, oltre che la speranza, che resterà? Per una volta tanto non concordo, anche se queste primarie mi hanno lasciato indifferente. Salvatore Armando Santoro –Un seme-: Accosta la casualità di una vita che nasce ad un amore che muore, il bravo Armando e ci regala una bella, riflessiva, triste poesia. Giorgio Valdes –Confine-: Giorgio pare descrivere un esperienza extracorporea, con questa sua bella ed efficace poesia. Simone Magli –Il silenzio è-: Bellissimo aforisma, condivisibilissimo. Se, ogni tanto, lo praticassimo tutti ? Armando Bettozzi –Parco della rimembranza-: Bella dedica ad un luogo sacro di quel bellissimo paese medioevale. Vincenzo Melino –Individualità-: Vagamente antoniana questa poesia di Vincenzo. Incomunicabilità e noia ne risaltano, prepotentemente, nel silenzio. Ida Guarracino –Selvaggio amore-: E descrive , con molta efficacia, una delusione, la sempre più brava Ida. Antonietta Ursitti –L’ironia-: Forte ed intensa descrizione di un sentire. L’ironia, l’autoironia, può essere panacea e consolazione (autoconsolazione). Ma resta forte amarezza ed Antonia lo dichiara, con molta forza, nella bella conclusione. Piaciuta molto. Filippo Pistore –Ma che film è la vita-: Rivedersi in flash back, e vedere le amarezze e le sconfitte. E’ dolente questa bella poesia dell’amico Filippo, forse potrebbero essere di noi tutti queste analisi. Resta, in positivo, la volontà di capire e correggersi, per sperare. Bruno Amore –Aspettando l’inverno-: Bellissima descrizione dell’avanzare dell’inverno. Belle immagini regalate dal bravo Bruno. Immagini, sensazioni e speranze da una bella poesia. Stefano Medel –Strada-: Il correre melanconico del tempo, in questo mutare di stagione, descritto con efficacia da Stefano. Roberto Soldà –In onde concentriche-: Ipnotiche onde concentriche per descrivere il passare del tempo. Bella poesia dove riflessioni si alternano a colori e suoni, e tutto molto ben reso. Piaciuta molto. (noto che le tue poesie risalgono a parecchi anni fa. Mi piacerebbe leggere, se ne hai, qualcosa di più recente. Bello sarebbe il confronto. Un caro saluto.) Terry Di Vetta –Il grido di una bimba-: Molto ben reso il desiderio di restare bambina dentro ed il timore di non riuscirci.. Ed anche questa è una limpida poesia, in linea col resto della produzione di Terry. Adele Boccabella –Le gioie della vita-: Splendida affermazione finale “Quando c’è l’amore/c’è tutto è questa la magia” Aurelio Zucchi –Un angolo inquinato-: La nostalgia per dolcissimi ricordi che prevalgono sulla realtà. Questo descrive Aurelio col suo pulito poetare. Mi spiace citarmi, ma dopo le ultime esternazioni del dott. prof. sen. Monti mi pare molto opportuno: Sapendo che vuoi la salute normale di certo pagar ci farai l’ospedale. Se dopo lo scopo è quadrare il bilancio da casa, per legge, che arrivi il buon rancio. Quadrar quel bilancio è di certo il tuo fine e ci pagheremo anche le medicine. Incrociando le dita, a tutti il più cordiale dei saluti. Un caro saluto al nostro magnifico Lorenzo.
Piero Colonna Romano
Si sono surriscaldati gl'animi a quanto sento
credo che ognuno giustamente esprima il proprio pensare nel
rispetto delle parti, del resto fa parte del gioco e rende più
interessante il tutto .
Commento a Michela Turchi 27/11/2012 “Sii amabile, se vuoi essere amato.” “Anche da un nemico è possibile imparare qualcosa.” (Ovidio) Ed anche oggi volo nell’azzurro ricolmo della vostra poesia. Questo donate e questo sento: Adele Boccabella –Stupendo amore-: Naviga persa nel divino sentimento dell’amore la nostra Adele e ci regala questa bellissima dichiarazione. Carlo Chionne –Pauca nuntiate meae puellae non bona dicta-: Giù il cappello davanti al prof. C.C. che titola, usando il 12.mo verso dell’11.mo carme (l’ultimo dedicato a Clodia), la sua dotta e limpida interpretazione dello stesso. Perché? Ma semplicemente perché è il verso che chiarisce tutta la storia iniziale di ipotetici e disperati viaggi, e perché è il messaggio che il poeta affida agli amici Furio ed Aurelio (traduco beceramente: “annunciate alla mia fanciulla poche parole non gentili”). Si scatena l’ira di Catullo, per nulla signorile nei confronti del suo illusorio amore (erano di là dal venire i trobadores, Shakespeare impiegherà circa 1700 anni per scrivere l’As you like it e, quindi ammonire “as hornes are odious, they are necessary”…) e Carlo la evidenzia, quest’ira, con realistici, pregnanti insulti. In altri termini Carlo Chionne ci dà una lezione su come si possano (e si debbano, secondo me) interpretare e rendere comprensibili, versi aulici che divengono oscuri se tradotti da paludati e noiosissimi letterati. Non ultimo l’uso di endecasillabi rimati ABBA (ma Carlo pensa in rima…) che ben altra cosa sono rispetto alle originali strofe saffiche (3 endecasillabi + 1 adonio). E mi continuo a chiedere se Catullo sapesse d’usarle… Un grazie per avere aderito alla mia richiesta, con questa defatigante traduzione e chapeau!!! Gabriele Renda –La preghiera dello scommettitore-: Spassosa satira di ciò che pensano, e magari promettono, gli scommettitori dei vari giochini più o meno legali. Antonio Gagliardo –Non sol pace del boschetto-: E ne emerge un desiderio di pace, da questo sonetto frustrato dalla realtà. (la virgola…a piacere). “manto brucoso” e “chiumose querce” sono deliziose invenzioni di Antonio. Salvatore Armando Santoro –Quando sarò morto-: Io comincio adesso a lodarti, augurandoti lunga e felice vita. Piaciuto questo “coccodrilsonetto”. Giorgio Valdes –Armonie-: E’ un romantico addio questo di Giorgio. Bellissime immagini, ricche di musicalità e colori. Ed anche a te lunghissima e felice vita. Anche per il piacere di leggerti. Simone Magli –Nella domenica che passi in casa per lo più solo-: Un aforisma regalatoci dal bravissimo Simone. Diletta Giaquinto –Un’ultima volta-: Il desiderio bruciante di tornare indietro nel tempo, espresso con pochi, dolenti e bei versi. Il Passero –Cammino leggero-: Bella rilettura di una bella canzone di De Andrè (appunto Il bombarolo). Bravo Il Passero! Vincenzo Melino –Ricerca dell’impossibile-: Drammatica visione di se stessi, detta con versi dal sapore amaro. Tremenda quella conclusione “…alla ricerca dell’impossibile/mediante l’inutile.”. Molto piaciuta. Antonietta Ursitti –Il sole-: Riflette su gioia e dolore Antonietta, con le metafore del sole e delle ombre e ci regala poesia sulla quale riflettere. Giornata turbolenta la mia oggi, Ma eccomi con un caro saluto. Enrico Tartagni –Residenza alternativa-: Sembra ermetico Enrico. Ed invece, accidenti, lo è proprio. Ricordi e sogni che si sovrappongono in fantasiose e belle immagini e totale smarrimento finale con quel “mentre scelgo di quale altro colore è/nel buio/la luna alla finestra…” Bruno Amore –Arrossire di tramonto-: Un romanticissimo e triste ricordare, raccontato con bellissimi versi. Bellissimo il titolo, come bellissimo il verso finale. Piaciuta decisamente molto. Salvatore Orefice –Voglia di poesia-: E’ la poesia salvifica, quella che riscatta una vita della quale non si è compreso né vissuto il senso. Intensa e molto bella questa poesia di Salvatore. Roberto Soldà –Balugina la lama-: Ed in effetti è una salita verso l’alto, verso la purificazione, questa bella poesia di Roberto. Bellissimi le immagini che la compongono e molto, molto piaciuta. Terry Di Vetta –L’albero e la fogliolina-: Quasi una fiaba, raccontata con allegria e molta dolcezza. Brava Terry! Antonia Scaligine –L’età del mondo del mio presepe-: Un atto di fede e di speranza in una poesia che racconta la nostra storia. In perfetto tema con il periodo che viviamo, detta con molto amore e bravura.
A voi tutti il più cordiale dei saluti. Un grazie riconoscente al
nostro magnifico vate.
a Michela Turchi - La polemica,
fintanto che c’è chi intende avere l’ultima parola, è destinata a
continuare. E quindi, schematizzando (perchè sono stravolto dalla
noia) preciso quanto segue:
Per Lucio Cornelio
Dove sei Piero? Si sente la mancanza
dei tuoi illuminati commenti...Un saluto
A Lucio Cornelio,
a Simone – Ho fatto poco fa un commento
sull’irrilevanza. Ecco, tu costituisci un rilevante esempio di
irrilevanza. Auguri
Come neofita (non oserei definirmi poeta ma
"socio" appassionato di Poetare) ringrazio tutti, ma in particolare
Salvatore Armando Santoro, per gli insegnamenti finora ricevuti. 26/11/2012 Caro Lucio, ho passato un pomeriggio in compagnia di molte delle tue godute, godibili e godibilissime poesie ho scoperto che mentre io mi limito , per quello che so e che posso, a riscrivere, trascrivere Catullo, Fedro ecc., a vestirli o travestirli con i panni di oggi, piuttosto a ruota libera , come giustamente osserva l’ottimo Piero Colonna , tu non ne hai assolutamente bisogno perché il Catullo o Marziale di oggi , senza ombra di dubbio , a mio parere , sei tu. Per quanto riguarda il tuo spirito poetico, anche Leonardo Sinisgalli era un ingegnere,per non parlare di Vittorio Sereni, Quasimodo addirittura un geometra, Sandro Penna , un ragioniere, quindi , come vedi sei in ottima compagnia. Infine, farmi dare del maestro da un Maestro non può , sinceramente , che farmi arrossire.(Carlo Chionne)Amo la pagina azzurra: le vostre poesie sono
consolazione, stimolo, linfa.
Campionato di poesia orale a Bologna a Michela Turchi – La mia osservazione
completa (che è effettivamente intempestiva) suona così: “le faccio
i miei più ammirati complimenti, come donna, e come donna di
pensiero. Ma dissento sulla poesia. i suoi versi non mi dicono
molto, in verità. “. Il complimento è quindi anche alla donna di
pensiero. Per quanto riguarda quelli alla donna, cosa ci sta a fare
quella foto nel sito, allora? “La bellezza non è che il disvelamento di una tenebra caduta e della luce che ne è venuta fuori.” (Alda Merini) La Bellezza, già, la bellezza, quella che salverà il mondo. Quella che ogni giorno donate a questa bellissima pagina azzurra, e che così mi illumina. Purtroppo, oggi, il tempo tiranno non mi consente che poche brevi note: Michael Santhers ci delizia con una fiaba con morale finale. Adele Boccabella ci narra di un amore eterno donato con dedizione e certezze. Giuseppe Dabalà col suo bel poetare ci narra di un diseredato nato tale e che tale resterà. E parla di ingiustizie sociali, con illusoria speranza finale. Carlo Chionne continua a deliziarci con le sue limpide traduzioni di Catullo. E noi gliene siamo grati. Questa volta tocca al 3° carme (prosecuzione del precedente 2°) che è epigramma funebre e canta del dolore di Clodia per la morte del suo passerotto. Il carme è in endecasillabi faleci, ma Catullo lo sapeva? Carlo va a ruota (versi) libera e ce ne rende alla perfezione sentimento…e malizia. Roberto Bottiroli ci regala una bellissima canzone d’amore, perfetta nei novenari rimati AABB e piacevolissima a leggersi. Renzo Giordani vola alto con romanticissimi versi che dicono di un’anima dolcissima, che tale sentire sa esprimere alla perfezione. Ida Guarracino osserva l’attività di vecchi pescatori, gliene deriva un brivido d’amore e lo racconta con degli iniziali ottimi quaternari. Gabriele Renda prosegue nelle sue taglienti “pasquinate” con amara ironia. Giorgio Valdes ci regala una bellissima descrizione agreste. E riesce a rendere, con gran realismo, e le scene ed i sentimenti che a lui ne derivano. Armando Bettozzi fa fare esercizi ginnici a passato, presente e futuro, col suo solito bel romanesco. Simone Magli ci propone una riflessione dolente sulla vita ma ci dice anche che siamo capaci di reagire alle avversità. Molto bello quel “Gli eroi di oggi sono semplici cuori/smarriti”. Marianna Poerio con la sua poesia mi fa venire in mente quello “Specchio delle mie brame…” ma parla, in effetti, di un amore che non è rivolto soltanto a se stessa. Mi è molto piaciuta. Diletta Giaquinto ritorna (bentornata!) con una bella riflessione filosofica sulla poesia. Vincenzo Melino ci regala altro acquerello bellissimo, fatto di romantiche immagini e riflessioni profonde. Molto, molto piaciuta. Antonietta Ursitti riprende il tema della nebbia, la rende metafora di un sentire dolce e riflessivo e mi incanta sempre. Un caro saluto. Enrico Tartagni con filosofiche sbandate si interroga ed interroga. Ed affascina sempre. Salvatore Orefice con iperbole dichiara amore e ci regala una gran bella poesia. Roberto Soldà usa l’alambicco e distilla una pozione velenosa che un infallibile pontefice destinerà a chi sa lui. Bella l’atmosfera dell’intera poesia. Terry Di Vetta ci regala una graziosa, divertente e frizzante filastrocca che mi è molto piaciuta. Aurelio Zucchi estrae ricordi da mari in burrasca e li racconta col suo solito pulito poetare. Michela Turchi dall’osservazione di un tenero riccio in letargo (stridente il contrasto con la lavatrice) ci racconta che, dopo i lunghi sonni, arriverà comunque l’amore. Incrociamo le dita sperando Sandra Greggio in questa occasione vuole sorprendere. Anafora, rime baciate, fantasia ed, appunto, voli magici di fata. Bella e molto piaciuta.
A tutti il più cordiale dei saluti, in primis al nostro
splendido vate. Piero Colonna Romano
Commento a Diletta Giaquinto 25/11/2012 oggi viviamo generazioni insensibili...inermia qualunque stimolo........ molti giovani pensano che scrivere è solo utopia....noi "Poeti" siamo degli incompresi...... spesso derisi da una forte ignoranza---- conosco poche persone che si accostano al nostro modo di essere..... il nostro è un mondo magico che esula qualsiasi generazione..... ciao Lucio..... Poerio Marianna “Ipsa olera olla legit.” (La pentola sceglie da sé le sue verdure.) (Gaio Valerio Catullo)
Scelta perfetta e cibi sopraffini quelli di questa splendida
giornata azzurra. Vado a gustarli e questo sento: Michael Santhers –Ruffi-ani-: E punta il dito su altro vizio dell’uomo Michael. E lo fa col suo stile sarcastico e taglienti parole. Adele Boccabella –L’amore della mia vita-: Ed Adele accoglie l’invito di Terry. Lo ha trovato l’amore e lo vive con dedizione nei confronti di un perfetto lui. Antonio Scalas –Nei tuoi splendidi occhi-: E con questa fa tre. Amore fonte di vita, raccontato con passione travolgente e belli e romanticissimi versi. Renzo Montagnoli –L’orda selvaggia-: Un invasione barbarica narrata con crudo realismo. La leggo quale metafora di una disonestà dilagante che spazza ogni onesto sentire. E Renzo conclude, sconsolatamente, questa visione del mondo, con quegli ultimi tragici quattro versi.. Bella come belle tutte le sue poesie, qualunque sia il tema trattato. Giuseppe Dabalà –Omaggio a Lorenzo e a tutti i sitani-: E noi delle tue, caro, impagabile Pino. Carlo Chionne –Miser Catulle…-: Sono andato a leggere una paludata versione di questo VIII carme e, tanto per iniziare, vengo informato che si tratta di “trimetri giambici scazonti (e, tanto per chiarezza, per chi non l’avesse ancora capito, coliambi) dopo di che ho lasciato perdere. E così è una boccata d’aria fresca quella che Carlo ci regala con questa traduzione colta, fatta di musicali endecasillabi, raffinata, comprensibile e gustabile dall’inizio alla fine. Un grazie riconoscente a questo vero professore. Giorgio Valdes –L’angolo di cielo-: E’ una danza questa. Fatta di immagini bellissime e fantasiose. Una danza dello spirito, che porta a guardare in alto, verso il cielo aperto dell’amore. Complimenti vivissimi Giorgio. Armando Bettozzi –La capoccia di chi so io-: Potrei ripetere, pari pari, ciò che ieri ho scritto sulla precedente poesia di Armando. Questo governo ha passato, e di gran lunga, il segno della decenza. Sembrava impossibile, eppure i bocconiani, quanto ad arroganza, falsità e faziosità, hanno superato di gran lunga il loro predecessore. E re Giorgio assiste impassibile…Abbiamo l’arma della poesia, usiamola come sanno fare Armando, Gabriele, Carlo, l’odierno Bruno e voi tutti. Simone Magli –Il pensiero mi porta via tante emozioni-: Riflessione esistenziale sul pensiero che tormenta, macera l’anima, smarrisce. Terribile quell’ “amare tanto la vita da averne paura.” E se ci accettassimo così come siamo ? Giuseppe Stracuzzi –Il fiore dell’amore-: Ed è l’amore che riempie tempo e vuoti notti. Giuseppe chiude questa serie di riflessioni con un bellissimo “e sfoglia al sole/vivo di ricordi/senza imbarazzi/il fiore dell’amore.” Bella decisamente. Vincenzo Melino –Azzurro sfumato-: Poesia dal sapore e dai colori tristi. Sono lente e melanconiche pennellate quelle di Vincenzo, per una bella poesia. Antonietta Ursitti –Voci mi dicono-: Il gioco dei contrasti, dove al negativo si contrappone il desiderio di salvezza, attraverso l’amore, la generosità, la dolcezza. E dove l’anafora è il perno di tutto. Bella e tenera la conclusione che è ricetta per la felicità. Bruno Amore –Quelli del potere-: Fremente atto d’accusa contro l’attuale società, detto con passione civile. Piaciuta molto. Salvatore Orefice –Gioco d’amore-: Direi che questa è la bella (e logica) conclusione della precedente “A un passo dall’amore”. Ben raccontato quel sentimento, con bella poesia. Roberto Soldà –Anche se un giorno ti diranno-: “Ricordi maturi come spighe di grano che è tempo di mietere” è bellissima immagine che Roberto ci regala. L’intera poesia è metafora di ciò che l’uomo dovrebbe fare per dare fuoco alle passioni. Piaciuta molto. Lucio Cornelio –Catullo-Carme XI-: L’ultima poesia che Catullo dedicò a Clodia (strofe saffiche minori -3 endecasillabi saffici + 1 adonio-, tanto per chiarezza…) dà a Lucio l’opportunità di fare un’analisi del personaggio e del contesto sociale nel quale si mosse. Ed anche lui, come Carlo, ce ne propone un’interpretazione colta e piena di fascino. E ci aggiunge il suo pesante sarcasmo, dicendo pane al pane e vino al vino. Credo che lo stesso Catullo, al di là di ciò che scriveva, pensasse esattamente ciò che Lucio ci propone. Andrò ad accertarmene in quel di Sirmione, dove aleggia il suo spirito e, se del caso per placarlo, gli sacrificherò un agnello appena battezzato Silla… Un sincero grazie anche a Lucio, per ciò che ci ha regalato. Oggi si celebra la giornata mondiale contro la violenza sulle donne, mi pare giusto rammentarlo e concordare con lo spirito che questa giornata ha determinata. Non intendo, ovviamente, lo spirito del dolce stilnovo (anche perché subiremmo gli sberleffi infastiditi delle donne) ma quello che vuole pari dignità umana, ed un vero e democratico atteggiamento paritario.
A tutti l’augurio per una felice domenica ed una settimana densa di
poesia. Un caro saluto al nostro grande Lorenzo.
Piero Colonna Romano A tutti gli amici di Poetare,
purtroppo per motivi personali non ho potuto partecipare alla
semifinale del CAMPIONATO DI POESIA ORALE tenutasi a Bologna.
Ringrazio comunque Piero Colonna Romano per il suo messaggio di
incoraggiamento e tutti gli altri amici poeti che mi apprezzano
e mi seguono. Sicuramente non mancheranno altre occasioni come
quella di Bologna a cui potrò partecipare con tutto l’entusiasmo
e la passione per la poesia.
Ringrazio anche Lucio Cornelio per gli apprezzamenti sul mio
aspetto fisico ma che ho trovato fuori luogo...il suo giudizio
mi è sembrato infatti frettoloso (BELLA DONNA = BRUTTA POESIA?).
E’ normale che la mia poesia non posso piacere a tutti ed
accetto ogni tipo di critica costruttiva, ma credo che per
potere entrare in sintonia con il sentire di un altro poeta
spesso ci vuole il suo tempo...e forse il vero spirito poetico
va oltre certi commenti e giudizi.
Un caro saluto a tutti,
Michela Turchi
Mi associo a Simone nei ringraziamenti a
Giuseppe Dabalà per la splendida
L'amore "lucida incapacità visiva",
ironico ma più che vero questo significato dell'amore, specialmente
nell'infatuazione, dove siamo proprio ciechi. Complimenti Terry. 24/11/2012 “Amore mio ho sognato di te come si sogna della rosa e del vento.” (Alda Merini) Tenera e dolcissima Alda… Ed oggi nell’azzurro navigo alla ricerca dei vostri sentimenti. Questi trovo e di questi godo: Roberto Soldà –Tanti anni sono necessari-: La verità è difficile da vedere. Anni di ricerche e di smarrimenti. Un caleidoscopio di impressioni che si sovrappongono, si comporranno, forse, in un tempo lontano. Terry De Vetta –Ricordo-: Sarà perché siamo in tema ma risuona Catullo in questi appassionati e romantici versi della brava Terry. Bella decisamente. Michael Santhers –Raccomandati-:Tutta l’indignazione ed il sarcasmo di Michael, a colpire la triste ed ingiusta usanza della raccomandazione. Concordo. Adele Boccabella –Storia d’amore-: Altra splendida dichiarazione d’amore. Tenerezza, passione, desiderio, proiettati nell’infinito. Bella davvero. Salvatore Armando Santoro –Il porto del silenzio-: Ci vizia Armando e ci regala altro bel sonetto fatto di immagini musicali e di sentimento detto con grande nostalgia. Complimenti. Carlo Festa –Olé !-: Lezione di vita con bella similitudine. La vita da vivere come fosse arena per corride. E mai tirarsi indietro, ci ammonisce Carlo. Lucio Cornelio –Voluttà-: Più che Catullo qui risuona l’Aretino. Lucio ne fa un cocktail e ne viene fuori la realizzazione di un umanissimo desiderio, raccontato con un controllato e bel sonetto. Bravissimo Lucio! Carlo Chionne –Passer, delicia meae puellae-: Maliziosamente Carlo coinvolge Clodia in questo ambiguo carme. E ne viene fuori una delizia. Da applausi. Giorgio Valdes –San Gemiliano-: Magistrale descrizione di un angolo incantato della Sardegna. Lento nel ritmo, risaltano immagini e canti sacri e par d’esservi presenti. Complimenti, davvero bella. Armando Bettozzi –Ciavete proprio rotto!-: E’ tempo di sanculottes, caro Armando e non è detto che non tornino. Non si può tirare la corda oltre la sua resistenza e… mala tempora currunt. Ma noi abbiamo la poesia e la Merini ammonì: “La poesia è come una pistola puntata alla tempia”, Continuiamo ad usarla, come tu sai fare. Gabriele Renda –Le primarie …di Brighella- Già, caro Gabriele, questo è il paese d’Arlecchino e Pulcinella. Solo che quelli facevano ridere e questi fanno e faranno piangere. Come sempre apprezzabili le tue invettive. Bravo Gabriele. Simone Magli –In ogni bottega c’è la poesia-: E in ogni cuore ed in ogni luogo. Bella riflessione di Simone. Giuseppe Stracuzzi –Innamorato di una stella-: Ed usa proprio la “magia delle parole” il bravissimo Giuseppe e ci porta in un mondo incantato fatto di tenerezza, timori, sogni, amore. Bellissima la conclusione con quel “i lineamenti dell’anima…/carezzata da un alito di vento/veste il pianto di foglie coi colori.” Vincenzo Melino –Profumo di glicine-: Poesia che descrive un atmosfera di sogno. Un guardarsi dentro melanconico, che coinvolge. Molto piaciuta. Enrico Tartagni –Grande spirito-: La sfrenata fantasia di Enrico mescola fantascienza e spiritualità pellerossa. E ci porta su verdi praterie, alla ricerca di noi stessi, alieni. Antonietta Ursitti –Ho visto un dio-: Un dio/uomo, inserito nella selvaggia natura, vincente e superbo. Molto bella la descrizione del suo orgoglioso camminare, nel suggestivo paesaggio africano. Brava Antonietta ed un grazie per il tuo avermi citato ieri. Bruno Amore –Ancora vorrei-:Fermare il tempo, vorrebbe Bruno e pure allontanare “acerbi desideri”. C’è molta malinconia in questo lasciarsi cullare dalla risacca, un abbandonarsi al tempo che passa. Ed è un bel descrivere queste sensazioni, con bella poesia. Salvatore Orefice –A un passo dall’amore-: E’ una certezza (subdola?) quel “vedrai, ci riscalderemo/in un crescendo d’effusioni,/anche senza il sole.” Certamente è un’offerta, fatta con convincente poesia. In bocca al lupo Salvatore!
Un saluto cordialissimo a voi tutti, un grazie al nostro illuminato
vate.
Piero Colonna Romano
Cosa dire dell'azzurro di oggi: che più
azzurro non si può, per le emozioni
In primis vorrei ringraziare tutti i poeti ,
commentatori , grazie Piero ,
su Michela Turchi – Ho letto l’invito
di Piero, e sono andato a leggere Michela Turchi. E’ una
bellissima ragazza, e le faccio i miei più ammirati complimenti,
come donna, e come donna di pensiero. Ma dissento sulla poesia. i
suoi versi non mi dicono molto, in verità. Ma questo è l’anno
dell’Emilia Romagna, e quindi Emilia Romagna sia. Apro con un grazie a tutti e a Lorenzo, per le piacevoli letture che mi avete offerto. “Tanti anni sono necessari” Roberto Soldà. Una riflessione saggia che si avvale di metafore e trova nella chiusa la soluzione. “Ricordo” Terry Di Vetta. Molto dolce, sia nella forma che nel contenuto. “svanisce il mio sogno proibito…” “Raccomandati “Michael Santhers. Molto forti ler poesie di Santhers, questa particolarmente “Parassiti al bene sociale”. “Storia d’amore” Adele Boccabella. Poesia molto appassionata, più delle parole valgono le sensazioni che lascia ogni gesto. “Il porto del silenzio” Salvatore Armando Santoro. Dico solo una parola: Bellissima! “Olè” Carlo Festa. La vita è una corrida “Olé” anafora che conduce ad esplorare le difficoltà della vita e suggerisce “non scoraggiarsi mai” “Voluttà” Lucio Cornelio. Poesia direi divertente, espressa, senza imbarazzi, in forma piacevole e accattivante. “Passer, deliciae meae puellae” Carlo Chionne. Molto dolce, suona di armonia e delizia. “San Gemiliano” Giorgio Waldes. Descritta mirabilmente. Le immagini sono autentica bellezza. Complimenti! “Ciavete proprio rotto!” Armando Bettozzi. Non capisco bene il dialetto, ma ho capito “che stann’a ad oltraggià l’intelligenza / e ciánno rosicato la pazienza” è sufficiente per una lode all’autore. “Le primarie di… Brighella” Renda Gabriele. Divertente e triste insieme. Complimenti a Gabriele anche per questa poesia. “In ogni bottega c’è la poesia” Simone Magli. È vero. Specialmente di questi tempi. “Pane e sogni!” “Profumo di Glicine” Vincenzo Melino. Un quadro di chiaro e scuro. “Luce di tenebre e folla in festa”. “Grande Spirito” Enrico Tartagni. Vita nuova! Il filo del pensiero per percorrere un prato nuovo. “Ho visto un dio” Antonietta Ursitti. Bella descrizione fatta di immagini notevoli. “Ancora vorrei” Bruno Amore. Un abbandono ai ricordi, poesia dolce e amara di rimpianti. “A un passo dell’amore” Salvatore Orefice. Si avvicina all’amore con tutta la forza della passione e dei sentimenti. Chiudo con calorosi saluti e gli auguri a tutti di un bel fine settimana,
Giuseppe Stracuzzi
Carlo Chionne - Passer, deliciae meae puellae
– e deliziosi anche per noi questi tuoi versi. Catullo
andrebbe riscritto (non tradotto) per il nostro piacere, e così tu
hai fatto, cogliendo la sostanza delle cose. Ricambio i tuoi, con i
miei cordialissimi saluti. 23/11/2012
Caro Piero
Carissimo Piero, come potrei mai
sdebitarmi per tutti i tuoi preziosi incoraggiamenti . Non ce la
farei mai , neanche se ti scrivessi tutti i giorni. Ora poi mi hai
lanciato una sfida che mi fa davvero tremar le vene e i polsi. Spero
solo di esserne all'altezza. Un azzurrissimo abbraccio . (Carlo
Chionne)
Rispondo immediatamente ala sollecitazione di
Lucio Cornelio e ringrazio con A tutti i sitani, in particolare agli Emiliani-Romagnoli
La nostra Michela Turchi parteciperà alle semifinali e, certamente,
alle finali del
Vi invito a non farle mancare il più caloroso sostegno. Lo merita.
In bocca al lupo Michela, siamo tutti con te !
E' solo un piacere dissetarsi dal calice della
Carlo Chionne – Vivamus mea Lesbia –
Che fantastico flash m’hai dato, proponendo in italiano una delle
poesie che amo di più.:! E non ti nascondo un po’ d’invidia, per non
averci pensato io stesso
“Te l'ho già detto: i poeti non si redimono, vanno lasciati volare tra gli alberi come usignoli pronti a morire.” (Alda Merini all’amico don Chiodo –un sacerdote che le fu vicino fino alla fine-) Lieve e sognante frase, ma quanto profondamente vera! Volo con voi nell’azzurro, e questo oggi regalate: Salvatore Orefice –Crisi-: Descrive alla perfezione il clima che respiriamo ed il nostro rintanarci, privi di speranza. Bella ed intensa poesia del bravissimo Salvatore. Roberto Soldà –Dentro un sottobosco s’è nascosta-: Splendida descrizione dei nostri smarrimenti. Luci, suoni e colori si rincorrono con maestria. Bellissima e complimenti vivissimi. Michael Santhers –Nebbia-: Un susseguirsi di immagini che dicono dell’autunno nebbioso, della caccia che causa più vittime tra i cacciatori che tra le prede, col sarcasmo delizioso di Michael. Adele Boccabella –Il risveglio della primavera-: Risveglio della natura e dei sensi, descritti con gioiosa passione. Roberto Bottiroli –A Susanna-: E che altro dire se non applausi? Magistrale è Roberto in queste sue descrizioni, romantiche, lievi e dolci. “A Susanna” fa parte di una galleria di personaggi, deliziosamente e con spirito, già tempo fa raccontati. Posso complimentarmi, maestro? Carlo Festa –Povero cuore-: Il bisogno d’amore in una struggente e bella poesia. Molto piaciuta. Giuseppe Dabalà –Le rose di Sarajevo-: Caro Giuseppe quanta pena, quanto dolore al ricordo di quella tragedia ! Credo che questa poesia piacerebbe moltissimo a Guccini, penso la vorrebbe mettere in musica. Prova a mandargliela, merita anche altra risonanza. Complimenti vivissimi e grazie per averci riportato, con tanto sentimento doloroso, in quei tempi ancora a noi vicinissimi. Un caro saluto. Carlo Chionne –Vivamus, mea Lesbia, atque amemus-: Purtroppo le mie frequentazioni del latino risalgono ad ere geologiche antiche, ma di Catullo ho letto molto e, confrontando le traduzioni con l’originale, ho sempre avuto l’impressione che, tra le due, vi sia un baratro. Non trovo, in quelle traduzioni, né la musicalità né l’anima del poeta. Carlo, con la sua splendida proposta, mi riappacifica con le versioni in lingua italiana, dimostrando come si può rendere e musicalità e profondo sentire, se di musicalità e profondo e colto sentire si è dotati. Un grazie riconoscente è doveroso. (a proposito e a scanso di equivoci: non servono ringraziamenti, ma se proprio vorrai sdebitarti, farò regolare ricevuta. Iva compresa) PS: per favore dacci la tua versione della 11ma poesia. Quella che termina con “Cum suis vivat valeatque moechis./Quos simul complexa tenet trecentos,/nullus amans vere, sed identidem omnium/ilia rumpens;” Credo l’attendano tutti. Un caro saluto. Giorgio Valdes –Sei Tu-: Romanticissime e forti immagini dedicate ad un amore. Forte ed intenso quell’invito e bellissima la conclusione. Graziella Parisi –Quando verrai-: Una magia, insomma, è quello che chiede Graziella, per incantare. Ma chi, come lei, possiede anima poetica certamente non ne ha bisogno. Piaciuta molto. Vincenzo Melino –Madreperla-: Rapide e belle pennellate di poesia, da leggere e rileggere. Bella decisamente. Antonietta Ursitti –Semplici riflessioni-: Sembrano sempre “semplici” le riflessioni di Antonia. Sembrano, ma sono un profondo guardarsi, detto con l’alto poetare di sempre. Splendidamente descritto, in quel finale, lo stupore nello scoprirsi. Bella, decisamente, molto. Antonia Scaligine –Musica e politica andante –s/moderato-: Si affida alla musica, Antonia, per descrivere lo sfacelo della politica attuale. Ma lo fa con ottimismo (quella dolce scala in sol maggiore iniziale) e con un forse rassegnato senso dell’umorismo. Bella poesia di questa brava poetessa. Io, per la verità, sento risuonare il dies irae, pensando a questi giorni. Devo un imbarazzatissimo grazie al caro Lucio per l’evidenza data ad un mio passeggero malessere. E grazie anche per la spiegazione sul “bidone” di Gratzel (appena mia moglie si distrarrà farò una prova…). Pensa un po’, se le streghe del Machbeth avessero saputo che di quello si trattava, e non di loro stregoneria, come sarebbe andata a finire? Lady Machbeth e marito, angeli con le ali? Ed un grazie, ed un caro saluto, a Marianna Poerio per quanto ieri ha voluto scrivere nei commenti. Bellissima pagina oggi. Sempre più bravi i sitani, sempre più vera la poesia che riempie questo azzurro. A tutti un grazie di cuore ed è al nostro vate che va il merito di questa bellezza. Gliene siamo riconoscenti. Piero Colonna Romano
22/11/2012
Piero Colonna Romano – La cella di
Gratzel altro non è che un volgarissimo recipiente di vetro, nel
quale, se mamma e papà non se ne accorgono, puoi mescolare schifezze
varie, che puntualmente si trasformano in ioni separati, per via
della costante di Coulomb che è un 80esimo di quella nell’aria, e
non riesce a tenere uniti i legami elettrochimici. Poi tu, non
contento, ci metti due elettrodi (fili collegati ad una batteria) e
completi l’opera, rovinando per sempre il recipiente di vetro che
prima serviva per mille cose in cucina. E tua madre si incazza.
Grazie infinite all'erudito ingegnere della
“Ogni poeta vende i suoi guai migliori” (Alda Merini) Nell’azzurro, alla ricerca di quelli odierni, questi trovo: Bruno Amore –Intimità-: Ed intima è la poesia. Bellissimi quegli “stracci di nuvole/correre nel niente”. Bella molto. Salvatore Orefice –Fuochi fatui-: Mi pare di cogliere la nostalgia per una natura meno perfetta, più “umana” e non violentata dall’uomo. Quei fuochi fatui ne sono il ricordo svanito. Terry De Vetta –Il coraggio-: E Terry continua con i suoi incitamenti: siate coraggiosi, affrontate le difficoltà non abbattendovi. Vincerete. Antonio Scalas –La sughera-: Bella similitudine tra quei sughereti che grondano sangue e le ferite dell’anima. Antonio ci regala una bella poesia, dove un paesaggio sardo poco noto è descritto magistralmente ed è allegoria del vivere e della sofferenza. Piaciuta molto. Salvatore Armando Santoro –Epitaffio leonideo-: Decisamente bello questo epitaffio in onore di un poco noto poeta tarantino. Ed un grazie ad Armando per le informazioni storiche. Roberto Soldà –Pur simili e indistinguibili sembrando-: Chimica, fisica ed arte mescolati in questa bella riflessione poetica di Roberto. (andrò a vedere che cosa mai sia la “cella di Gratzel”) Marianna Poerio –silenzio-: I silenzi, quasi una condanna. Ed il poeta ne soffre e narra la sua pena. Bellissima la conclusione “…l’illusione di un cielo notturno/che rattrista questo mio viaggio/ed io come uccello migratore/vorrei volare sulla tua anima…”. Adele Boccabella –Passione ardente-: E nel titolo c’è tutto il sentire di Adele, nella poesia la dichiarazione più ardente. Ida Guarracino –Abitarti-: La Merini disse “non si può abitare un poeta”, Ida capovolge i termini della cosa ed abita nella persona amata. E lo fa donandoci un intensa ed appassionata poesia. Bravissima Ida. Roberto Bottiroli –Notte di plenilunio-: Esercizio di metrica dell’ottimo Roberto, in questa bella poesia dall’inquietante atmosfera gotica ma che ha romantica conclusione. Lucio Cornelio –Ragion di Stato-: Del Grande Fratello ci racconta Lucio. Quello che tutto consente purché si sia consenzienti e non si disturbi il “manovratore”. La rabbia per “il principe” che guarda ai sudditi con disprezzo, espressa con un sonetto privo di sbavature. E poteva essere diversamente? Mi associo. Carlo Festa –Crescerai-: L’incertezza del domani e la speranza. La disperazione per le delusioni e l’amore salvifico. Tutto questo in una intensa poesia di Carlo. Vincenzo Melino –Infinita distanza-: Probabilmente è infinita la distanza dalla realtà. Soltanto i sogni consolano (“vestito di fiori/e di erbe”) e questa bella poesia questo mi racconta. Mariaelena Rapisardi (Milly) –Essere e non vivere-: Durissimo racconto di un esistenza. Nata con una valigia piena di sogni illusori, man mano, lungo la via, questi si sperdono nel nulla. Terribile la conclusione. Molto piaciuta. Antonietta Ursitti –Correggo negro-: Già, nero e non il dispregiativo negro. Bella poesia sull’eguaglianza, detta con amore universale dalla sensibile Antonietta. Bellissimo quel “ma il sorriso è bianco/una punta di diamante/sulle labbra folgorante…”. Piaciuta molto. Aurelio Zucchi –Hai visto troppo-: Le amare esperienze della vita, le illusioni e le delusioni, in questa poesia che dice di scettico pessimismo. Abbiamo visto troppo, forse sbagliando, questo racconta Aurelio.
A tutti un grazie per ciò che sapete
dare e per ciò che fate sentire. Al nostro vate un riconoscente
ringraziamento. Piero Colonna Romano
ragazzi che si amano si baciano in piedi
oggi il nostro maestro ....
lucio grazie per la dea.......
Marianna Poerio : Silenzio – Adele Boccabella
: Passione ardente – Ida Guarracino : Abitarti – Com’è bello
leggere la passione detta, sentita da una donna. Siete il motore di
tutti i sentimenti e di tutte le emozioni. Grazie, Dee dell’amore. 21/11/2012
Caro Silvio Canapè, non volermene
ma da sc non posso capire chi tu sia, tanto più che nelle poesie
ti firmi per esteso. Poi sono d’accordo con te circa la
dialettica, ma non per la democrazia, che nel sito di poesia non
c’entra niente, non essendovi alcun suffragio universale da noi
utilizzato nel sito. Complimenti per la poesia
Intensa pagina oggi e variegata come
sempre come le sfumature dei grigi del
La classe non è acqua mi diceva sempre il mio buon Arcibald e non posso che dargli ragione dopo averli elogiati mi confermano con piacere eruttando lapilli e lava con due bellissime Poesie sia Lucio che Sandra mi tolgo il cappello, all'italiana Il Passero
20/11/2012 Chi è questo ignoto sc, che discetta di democrazia, dialettica e pollai? Lucio Cornelio
Mi sono preso una pausa di riflessione.Ma
ho letto "Le Poesie" pubblicate dall'azzurro sito e i commenti.Vi ho
trovato sempre una raffinata dialettica,fondamento di assoluta
Democrazia.E' fondamentale non pensarla tutti in egual maniera, si
danneggerebbe la qualità della democrazia stessa.Ma è anche giusto,
secondo me, non far scadere la diallettica in guerra da pollaio.Un
sincero saluto a tutti e in particolare al nostro Lorenzo.Ps :La
Cina è più vicina di quanto si può ritenere.sc
“Beati coloro che si baceranno sempre al di là delle labbra, varcando il confine del piacere, per cibarsi dei sogni.” (Alda Merini) Già, cibarsi dei sogni, nutrimento per l’anima. E sono quelli che trovo in questa bella pagina azzurra. Sogni, appunto. Enrico Tartagni –Le parole dentro la conchiglia-: Fruscii di parole e di risacca in questa bella poesia dalla bellissima conclusione “…/o sono ali per gli angeli/o sono tesori di conchiglie/in fondo al mare.” Antonietta Ursitti –La perplessità-: Ed è quella di noi tutti nel guardare alla vita, nel non saperne cogliere la bellezza, nel non vedere… Antonia ci ammonisce con “Ingannevole è sottrarsi/sarebbe come illudersi/” e conclude ,con rassegnazione, con i bei versi “liberi di vagare in arie/più alte e più lontane/contenti di respirare…”. Bella e filosofica questa poesia. Bruno Amore –Negritudine-: La pesantezza del vivere descritta efficacemente da Bruno. Bella la chiusa con quel “Destatemi da questi sogni tetri/demoni bianchi rattristare negri.” Salvatore Orefice –E’ quasi l’alba-: E Salvatore ci dice del suo ottimismo, del suo risveglio denso di speranza. Bella e piaciuta. Salvatore Armando Santoro –Betulla-: Pascoliana nel tono, questa bella descrizione di un paesaggio che placa l’anima e porta a pacate riflessioni. Di una bella immersione nella natura ci racconta Armando, col suo bel poetare. E non disdegna neppure l’utilitarismo, con quel richiamo quasi da Centro Benessere. Bellissimi gli ultimi quattro versi. Piaciuta molto. Michael Santhers -Borgata-: Quadretti piacevoli, come Michael, col suo acuto osservare, sa comporre. Roberto Soldà –Fra la gioia e il pianto-: Chiaroscuri di un anima tormentata, descritti con ottima poesia. Piaciuta molto. Marianna Poerio –l’amore e rifugiarsi-: Il sogno di Icaro è l’amore. Andare verso il sole, bruciarsi le ali. Resta quel bisogno… Bella molto. Carlo Chionne –Striscia di…sangue-: Ed anche questa è poesia condivisibile: certamente “Meglio una terra atea e sconsacrata,/dove la vita, almeno, è rispettata !”. E mi chiedo fino a che punto c’entri la religione e fino a che punto c’entrino gli egoismi di parte in questi sporchi massacri. Lungo discorso si potrebbe fare su queste aberrazioni. A partire dalla risoluzione dell’Onu del 1948, ignorata da Israele. Adele Boccabella –Il bacio della passione-: Travolgente descrizione di un amore, di una passione. Intensi versi, nati da un profondo sentire. Lucio Cornelio –Novembre-: Perfetto sonetto. Bellissima descrizione di un attesa, in uno struggente paesaggio autunnale. Rende alla perfezione uno stato d’animo, con amari versi e con una dolente anafora. Complimenti. Filippo Pistore –Sotto la maschera-: Bentornato Filippo! E’ un tirare di somme con bei versi che lasciano dentro un sapore amaro. Bella decisamente e molto apprezzata. Giorgio Valdes –Il fluire del dono-: Poesia di elevata spiritualità. La salvezza e la redenzione da vite dolorose, che viene dal dono di se stesso sulla croce. Versi intensi e commoventi (e ovviamente perfetti nel ritmo) che meritano un applauso. Vincenzo Melino –Letargo-: Dichiarazione d’atarassia nella prima parte e forte desiderio di letargo, per non vedere né sentire, a concludere. Sandra Greggio –La lettera-: Di poesia in poesia Sandra si supera. Difficile trovare parole adatte a commentare questa bellissima poesia. Da leggere e rileggere e copiare per intero: vola sulle ali della più pura poesia, esprime una romantica anima, un esigenza, con versi bellissimi. Applausi convinti e complimenti vivissimi, spettacolosa Sandra! Un grazie a voi tutti ed il più cordiale dei saluti. Un caro saluto al nostro illuminato vate.
Piero Colonna Romano
bella la poesia Novembre...
"Le parole dentro la conchiglia" di Enrico
Tartagni: poesia interessante. 19/11/2012
La massima di Piero oggi si presta a una
riflessione in versi:
Commento alla poesia "Foglia ribelle" di
Sandra Greggio
Un sentito ringraziamento a chi ha espresso
apprezzamenti in merito alla mia "Foglia ribelle", spendendo
lusinghiere parole: Il Passero, Piero Colonna Romano, Lucio Cornelio
(al quale ultimo devo anche la bella proposta di continuazione),
Carlo Chionne, con le sue consuete incisive parole. Un grazie a
Simone Magli e a Piero Colonna Romano per la poesia odierna. “Anche gli alberi a primavera scrivono poesie. E gli stupidi pensano che siano fiori.” (Alberto Casiraghy) E ripartiamo con questa nuova settimana novembrina, cercando fiori nell’azzurro. Questi i vostri: Vincenzo Melino –Dolore-: La sofferenza del vivere, la solitudine che deriva dalla mancanza d’amore e dal non essere compresi, descritti con la grande intensità di dolenti versi. Antonietta Ursitti –E sia-: L’inesorabilità del passare del tempo, il nostro sentirci impotenti per l’incapacità di interferire sui suoi ritmi. E l’invidia per l’indifferenza di quel piccione che salta e tuba inconsapevole. Bella poesia della brava Antonietta. Bruno Amore –Mi bastavano gli sguardi-: Desiderare sguardi come baci e passare tra l’indifferenza degli altri in questa melanconica poesia di Bruno. Terry De Vetta –Foglie in viaggio-: Allegoria di un esodo doloroso, questa di Terry. Belle similitudini e rabbia espressa con forza, nei confronti dell’ignobile “casta” di sfruttatori. Piaciuta. Armando Bettozzi –Le légge…che nun règge-: Scegliere: o si tagliano le mani ai ladri o si tagliano le libertà che consentono ai ladri d’esserlo. La rabbia di Armando, per una legge che nasce già ambigua e permissiva (ma si può chiedere al tacchino di festeggiare il Natale?) espressa col suo solito bel sonetto. Salvatore Armando Santoro –Orgoglio-: Riflette e si osserva, si giudica, con bel poetare, il nostro Armando. Michael Santhers –Verità-: Ritmo e senso di quell’Antologia di Spoon River risuonano in questa bella poesia dell’ottimo Michael. Roberto Soldà –Nel trapezio del viso-: Resa, con immagini surreali, la solitudine, il dolore e l’incapacità di trovare parole adatte a dirle. Bella e piaciuta. Carlo Chionne –Soluzione-: Sintesi, che più sintetica non potrebbe essere, di un bisogno e dell’unico rimedio alle diseguaglianze. Ed io concordo. Stefano Medel –Strada notturna-: Dipinge la notte Stefano, ne coglie gli aspetti più inquietanti e ci regala questa sua visione. Graziella Parisi –L’isola che c’è-: Bellissimo invito a non rinunciare ai sogni, detto con gran bel poetare. Bello quel richiamo al grande Bennato. Piaciuta molto. Adele Boccabella –Il destino-: Il destino, per una volta tanto, non infido. Ed Adele gliene è grata e ci regala una romanticissima poesia. Sandra Greggio –La meta-: Dal tono pensoso questa significativa e filosofica poesia della bravissima Sandra. Bellissime immagini per dirci che sappiamo essere, lo impariamo. Come realizzarci, dove gettare l’ancora, è nostra scelta. Complimenti vivissimi. A tutti l’augurio per una settimana ricca di poesia. Al nostro vate un caro saluto.
Piero
Colonna Romano
Il mio più cordiale benvenuto ad Adele
Boccabella che confeziona una poesia molto carina e profonda,
"Il destino". 18/11/2012 “La poesia è sangue diventato fiore” (Alain Bosquet) Dolore e annullamento, dunque, bisogno irrefrenabile di dirsi e darsi. E vado a vedere come oggi riempite questa bellissima pagina: Adele Boccabella –Sognare te-: Un benvenuto nell’azzurro ad Adele. Un gran bel sogno romanticissimo, detto con intensa passione. Giorgio Valdes –Teti-: E’ come se ci portassero nell’antica Grecia questi versi del bravissimo Giorgio, per il ritmo che ha saputo dare. Ritmo che si fa via via più intenso e tema dipinto con bello e forte realismo. Semplicemente bellissima. Complimenti Giorgio ! Antonio Scalas –Dolce fiordaliso-: Immagini sognanti e belle. Questo osservare l’oggetto di un amore, così descritto, incanta. Antonio ricrea una dolcissima atmosfera, la rende con bellissima poesia. Bravissimo ! Ida Guarracino –Incontrarsi-: Un emozione, un ricordo, un desiderio. Descrizione bellissima e coinvolgente della bravissima Ida. Vincenzo Melino -Chiaro di luna-: Una surreale descrizione del chiaro di luna e delle immagini e dei sogni che può generare. Bellissima e suggestiva per intero. Complimenti Vincenzo. Salvatore Orefice –Notte-: Una notte che porta nostalgia e desideri, molto ben descritta. Ed anche a Salvatore complimenti. Antonietta Ursitti –La pioggia scende-: E’ un tema ricorrente, nelle poesie di Antonia, la pioggia. Ed ogni volta è nuovo piacere leggerla. A volte simbolo di purificazione, a volte di ineluttabile dolore. Sempre capace di suscitare emozioni. Bravissima ! Bruno Amore –Un grido una speranza-: Un grido di rivolta, un auspicio di salvezza da questo regime. Piaciuta molto. Lucio Cornelio –Sole di pomeriggio-: Semplicemente applausi a questo capolavoro da antologia. Rende tutto il sentimento di chi, con alto poetare, si osserva ed osserva. Ritmo, pause di sospensione che creano pathos ? Anche, ma soprattutto un comunicare che coinvolge, commuove ed intenerisce. Vivissimi complimenti Lucio! E richiesta di bis. Michael Santhers –La parrucca-: Deliziosa per come espressa, straziante per il sentimento reso, amaramente umoristica. Certamente una delle più belle poesie dell’ottimo Michael. Applausi. Roberto Soldà –Come corvi-: Altra bellissima poesia di un ottimo Roberto. Una ricerca detta con illuminanti metafore ed immagini che sfumano nella mente, lievemente. Anche a questo ottimo poeta complimenti vivissimi. Sandra Greggio –Foglia ribelle-: E conclude questa superlativa giornata una Sandra che vola sempre più in alto nel cielo della poesia. Affascina la sua capacità di rendere intensamente, con pochi illuminati versi, i bisogni di un’anima. Non posso che ripetermi: applausi vivissimi e convinti. Raramente una pagina azzurra più bella di questa. A tutti un grazie di cuore ed a tutti il più cordiale dei saluti. Ed a chi tutto ciò consente, la nostra riconoscenza: grazie Lorenzo.
Piero Colonna Romano
Giorgio Valdes – Teti – quel mio
verso, forse deve suonare così, sistemando meglio gli spondei:
Sandra Greggio – Foglia ribelle – e
dall’alto / vedere disteso / il bosco / tutto vestito di rosso e
d’oro. Lucio Cornelio Ogni tanto commento e questa volta lo faccio con piacere premetto che la pagina di oggi è piena di belle poesie ma la mia attenzione e il mio sentire ricade su 2 poesie per la loro intensa comunicazione e per quello che mi hanno trasmesso. Tutti e due gl'autori seppur diversi hanno il dono di comunicare in modo intenso ma parlando di cose reali nella loro semplicità e nella loro intensità . uno è Lucio con la sua bellissima "sole di pomeriggio" e l'altra Sandra con la sua bellissima"foglia ribelle" E' per me un piacere leggere Poesie così Il Passero
17/11/2012 Roberto Soldà – Ricercare negli infiniti spazi – Fantasie sulle funzioni d’onda. Confesso di preferire l’interminato spazio e i sovrumani silenzi, nonostante l’interpretazione di Copenhagen, e i gatti di Schroedinger.Lucio Cornelio Torno a navigare nell’azzurro che ogni giorno allieta e consola. Sentimenti si susseguono, espressi con ritmi ora lenti, ora sincopati, sempre danzanti. Così oggi: Roberto Soldà –Ricercare negli infiniti spazi-: Benvenuto nell’azzurro Roberto. Filosofico esordio con riflessioni sulla verità, concluso con un romantico invito a cercarla tra gli astri. Michael Santhers –Precauzioni-: Michael sfoga la sua rabbia contro ingiustizie e disonestà col suo solito acuminato sarcasmo. Concordo su tutto, mica per sbaglio ho scritto “La carmagnola”, altro che calci nel sedere! Giorgio Valdes –S. Francesco-: Tema affascinante quello odierno di Giorgio. Distribuì amore a piene mani, visse donandosi ed in povertà. Peccato se ne siano perse le tracce. Renzo Montagnoli –Il respiro dell’universo-: Con la pacata bellezza dei suoi versi, Renzo filosofeggia sull’anima, la dice fonte di vita per la materia corporea che la ospita e per quelle che, all’infinito, la ospiteranno. Maristella Angeli –Spirali-: Sono un innalzarsi verso il cielo, queste spirali, per sfuggire alla pesantezza della terra. Poesia delicata ed elegante, come tutto il poetare della bravissima Maristella. Terry De Vetta –Piove-: Con ritmo lento e tristi considerazioni Terry si interroga sulla vita e ci regala un’apprezzabile poesia. Piaciuta molto. Patrizia Prestano –Il mio nido-: Romanticissima Patrizia! Belle immagini per dire di un sentire profondo, di un amore. Brava. Vincenzo Melino –Virgulti di felicità-: Belle similitudini, liricamente espresse, per una poesia che è il dipinto di un’anima con le sue domande esistenziali, i suoi dubbi. Complimenti Vincenzo, molto, molto piaciuta. Salvatore Orefice –Primula veris-: Mai ci libereremo del dolce stilnovo e Salvatore, con sonetto dall’aulico linguaggio, rende così omaggio alla sua donna. Carlo Chionne –Question time-: Abbi fede, caro Carlo, torneremo, a breve, ad aggrapparci alla speranza… Antonietta Ursitti –Se la pioggia non scende-: Antonietta dipinge, quasi acquerello, un cielo autunnale dai cangianti colori, nella prima parte di questa bella poesia. E la conclusione è la fremente attesa di qualcosa che si spera accada. Qualcosa che addolcisca le ansie. Bella decisamente. Un grazie di cuore, con molto imbarazzo, a Sandra Greggio e ad Antonietta Ursitti per i bellissimi commenti alla mia La carmagnola. A tutti il più caloroso augurio per un fine settimana ricco di poesia. Un caro saluto al nostro splendido vate. Piero Colonna Romano
16/11/2012 Con Le carmagnole Piero
disegna un poeticissimo spaccato del potere politico Ho sempre ammirato
chi sa trattare in poesia argomenti svariati, dando ad essa un
preciso scopo, ora satirico, ora
politico, a seconda delle situazioni e di specifici contesti.
Ancor più, chi, non solo si limita a questo, ma attinge al proprio
bagaglio culturale per effettuare riferimenti appropriati al
contesto in cui viviamo. Ammirazione, quindi, per ciò che io non
sono in grado di fare, in quanto la mia poesia non è mai sociale.
Tutto questo per esprimere la mia ammirazione a Piero Colonna
Romano, che ha realizzato in modo perfetto tutto quello che ho detto
all’inizio.
"Viviamo in un mondo sporco di troppa
scrittura di scadente livello qualitativo, artistico, strutturale,
di forma e di pensiero; il lettore viene massacrato dalla scrittura
spazzatura. Il problema è che la poesia viene sepolta e nessuno la
legge." (Bramante)
Ringraziamenti 15/11/2012
Ringrazio tanto Giorgio Valdes per il
generoso commento al mio Rifugio; e rassicuro Passero per la sua
premurosa preoccupazione: tranquillizzati Passero, i cinesi non
sanno che farsene di me...
Commenti su alcune poesie del giorno 15
Novembre 2012
Lucio spero che cinesi non ti portino via
ormai mi sono abituato a te e sinceramente mi dispiacerebbe perderti
e mi sono abituato ad apprezzarti nel bene e nel male del resto
credo che tu sia piacevolmente interessante sia nelle tue belle
poesie e sia per quello che dici 14/11/2012
Sempre sulla Piazza dei Miracoli –
Fecero bene a licenziare l’architetto (o ingegnere o direttore dei
lavori...allora le cose spesso coincidevano..). Costruire una torre
che cede sulle fondamenta mentre la tiri su, è il colmo.
L'annuncio del vate crea un certo ribrezzo,
nel senso che fa accapponare la “La poesia è poesia quando porta in sé un segreto” (Ungaretti) Ed oggi questi i vostri che tento di decifrare: Carlo Chionne -…Si vis transfer calicem istum a me…-: Invocazione dolorosa alla quale segue “ma non sia fatta la mia volontà bensì la tua.” E come commentare questa rassegnata accettazione del dolore, se non esprimendo forte solidarietà? Enrico Tartagni –L’amaro di un amore-: Amare amore amaro. Questo il sentire e questo l’invito che Enrico esprime, con questa bellissima poesia, ricca di alti spunti di lirismo. Giusi Falleroni –Guerriera dei miei sogni fanciulli-: Intenso il desiderio di dare per salvare. Dare amore, per amore ricevere. Decisamente bella ed intensa questa poesia della bravissima Giusi. Antonietta Ursitti –Cascata di foglie-: Le foglie che, di ricordi non ancora appassiti sono la bella similitudine, costituiscono il tema di questa melanconica poesia, detta col bello stile della brava Antonietta. Giorgio Valdes –Pisa-: Piazza dei miracoli, così la definì d’Annunzio, descritta nei suoi dettagli artistici e nella sua spiritualità. Chiusa che è di ampio e placido respiro. Così Giorgio continua a deliziarci con i suoi bei sonetti e noi gliene siamo grati. (mi permetto un inciso umoristico: l’architetto che ideò la torre, al termine dei lavori, fu licenziato in tronco) Aurelia Tieghi –Scampagnata novembrina-: Sprazzi di luce, verso dopo verso, per descrivere, romanticamente, un tenero e colorato autunno. Angelo Alfredo Taraschi –Dormiva la notte-: Il dissolversi delle illusioni che portano ad amari risvegli, molto ben narrati dal bravissimo Angelo. Terry De Vetta –Emigrazione-: E questo appassionato invito può essere soltanto condiviso. Armando Bettozzi –Il naufrago e la Fede-: Fosse così, caro Armando ! Giuseppe Stracuzzi –Parole affacciate-: La poesia ci salverà dal caos. La fede nella poesia è l’unica fede possibile, l’unica che possa portare un po’ di luce. Questo ci racconta l’ottimo Giuseppe, col suo bel poetare. Vincenzo Melino –Orgoglio-: Una spietata analisi di un certo modo d’essere ed una condanna. L’orgoglio è quel peccato che precipitò Lucifero… Salvatore Orefice –Eco d’amore-: Non c’è pace, insomma, per parole dolcissime che si sperdono tra rumori e fragori, eppure, mentre la notte si avvicina, resta, di quelle parole, forte nostalgia. E questo narra Salvatore, con intensa poesia.
Un grazie a voi tutti per i vostri
doni giornalieri ed un caro saluto. Un particolare grazie al nostro
illuminato vate. Piero Colonna Romano
Lorenzo De Ninis, da informazioni
certe, sta cedendo sottobanco il sito www.poetare.it ad una Società
Cinese, che fabbrica mocassini Prada e li rivende ad un
settantacinquesimo del prezzo ufficiale. La decisione del Vate pare
sia dovuta alla scarsa utilizzazione della rubrica, che finora è
stata adoperata tutt’al più per sputare in faccia ad un altro poeta,
dopo averlo sommerso di accuse di nefandezze, nonchè di nascita
illegittima, di incapacità morale e di dislessia. 13/11/2012 Immerso nell’azzurro godo del vostro poetare. Oggi questo raccontate e questo sento: Salvatore Orefice –Vecchia sovrana-: Al termine di una strada fatta di sogni, speranze e delusioni, quella vecchia sovrana, sorniona, ci attende. E Salvatore lo narra con bel poetare. Carlo Chionne –Popul(ism)orum regressio-: La storia ci riserva tragedie e farse, in un alternarsi inevitabile. Oggi siamo alla farsa ed incrociamo le dita per il futuro. Mette il dito nella piaga l’ottimo Carlo e lo fa col suo piacevole, ritmico e rimato poetare. Michael Santhers –Lampione-: C’è una gran tristezza, in questa forte poesia di Michael, per quegli infami destini, per quegli stupri che, giornalmente, colpiscono donne derelitte e sfruttate. Lucio Cornelio –La vita e il tempo-: Bellissima riflessione sul tempo, detta con ritmo cadenzato e belle, sognanti , immagini. Complimenti veri, Lucialighier. (a proposito: un tempo fui decadente, oggi decaduto. D’Annunzio lo fu per lungo tempo, ma tu questo lo sai alla perfezione). Un caro saluto.
Enrico Tartagni –herta muller
le mie vie sottili-: Decisamente
ermetica, a meno che…Enrico non abbia fatto suoi, rielaborandoli,
versi della Muller. Piaciuta l’anafora che dice dell’impossibilità
di mutare una buia realtà (e potrebbero essere il libri della Muller
contro Ceausescu). Simone Magli –Ho vissuto eternità di giorni-: Indimenticabile quel “ma io son rimasto fiore/tra due foglie di tempo.” Complimenti Simone. Giorgio Valdes –La roccia-: Omaggio ad un grande uomo che è riuscito a mutare la storia, con la sua umanità e forza morale. Le lodi per i sonetti di Giorgio ormai si sprecano. Ed, ovviamente, concordo. Gabriele Renda –I tre porcellini (PDL-UDC-API)-: Sempre caustico il nostro Gabriele. Carino l’abbinamento e le similitudini estremamente realistiche. Ma, vedrai, non finirà così. Perché i tre porcellini, in effetti, sono tre sciacallini. E voteremo con l’attuale legge elettorale che, oltretutto, sta bene ai tre porcellin/sciacallini.. Salvatore Armando Santoro –Lu tata (A mio nonno Salvatore)-: Tenero e dolce il ricordo di questo mitico nonno. Armando è maestro nel descrivere sentimenti, paesaggi e persone. Prende e coinvolge. Terry Di Vetta –Un sogno-: Uno splendido sogno realizzato e molto ben narrato. Un dejà vu romantico ed appassionato. Fosse così per tutti! Brava Terry. Armando Bettozzi –Quistione de… distrofia-: Resto in attesa del prossimo sonetto (pregevole d’altra parte, sia in lingua che in vernacolo) col quale Armando ci dirà della sua indignazione per l’avvenuta liberazione (con scuse) dei responsabili della “grandi rischi”. Giuseppe Stracuzzi –Novembre-: Bellissima e poetica descrizione di questa fine d’autunno. Densa di immagini, quasi impressionistiche, coglie attimi e li porge con delicatezza. Piaciuta decisamente molto. Vincenzo Melino –Strade vuote-: Altro bell’acquerello dove risalta un splendido finale. Complimenti Vincenzo. Aurelio Zucchi –Vorrei vedere il vento-: Non può che essere metafora di difficoltà che turbano e ricerca delle cause, per abbatterle o contrastarle. A tutti un grazie ed il più cordiale dei saluti. Al nostro vate riconoscenza per la sua meritoria attività. Piero Colonna Romano
Non è propriamente un commento ai testi
azzurri di oggi questo mio, quanto
Giorgio Valdes – La Roccia – Ad alto
argomento si addice elevato linguaggio. A tal codice, che in passato
ha costituito un elemento non secondario nella questione della
lingua in Italia, Valdes si conforma, brillantemente. Nelle sue
poesie, almeno quelle finora pubblicate, non è la poesia ad andare
incontro al fruitore, ma questi deve compiere la sua parte del
cammino, perchè l’incontro si verifichi e la comunicazione si
stabilisca. E’ vero e giusto a parer mio, che ho sempre sostenuto
che l’arte non è per gli incolti. Per quest’ultimi è sufficiente il
talk show.
Oggi ho trovato questo sulla nostra pagina
azzurra tanto amata: 12/11/2012
a Roberto e a Piero – su La Nutrice di
D’Annunzio – Cari amici, riprendo il tema da me lanciato cui
Roberto ha già offerto un’interessante risposta, e vi rimando alla
rubrica Dibattiti e Critiche, perchè improprio sarebbe rubar questo
spazio con una analisi che forse appassiona meno gli altri presenti.
Ringrazio tutti i lettori che hanno
espresso parole di apprezzamento per i miei sonetti. “Voglio amarti e attraversarti/vicino alla pelle l’anima/scomporti la trama dei respiri/e ricomporti come bruma/gli orli dei sorrisi delle labbra” (Bramante) Così dichiara il suo amore Donato Donnino di Pascuccio (Bramante). L’intera poesia è tra quelle suggerite alla lettura. E vediamo oggi come, nell’azzurro, dichiarate sentimenti. Così oggi, e questo sento: Vincenzo Melino –Felicità-: Riflessione sull’effimero della felicità, quasi aforisma che dice della sua irraggiungibilità. Renzo Giordani –Spettri-: Dopo un attacco gotico, si sviluppano pensieri permeati di alta poesia. Grondante di romantiche immagini, molto ben rese, la ritengo tra le migliori poesie di Renzo. Complimenti. Michael Santhers –FIAT-: Bella serie di acrostici dal fantasioso e divertente (amaramente divertente) Michael. Enrico Tartagni –Metafisica della foglia-:Surreale dialogo tra foglia che cade ed uomo cadente. Enrico non finirà mai di sorprendere, per queste sue riflessioni amare, così suggestivamente esposte. Antonietta Ursitti –Estenuante sentire-: Intensa la nostalgia per la luminosa estate, in questa metaforica poesia della brava Antonia. Nostalgia che riguarda tutti, raccontata con un lento ritmo che l’accentua. L’estate passata ed il preludio all’ “inverno del nostro scontento”. Molto, molto piaciuta. Simone Magli –Il tempo avanza come un soldatino di piombo-: Il tempo che pesantemente passa (quei passi del soldatino di piombo…) il non avere un supporto sul quale scrivere pensieri, che così si sperdono, e la ricerca di un salvifico amore. Tutto questo in 5 versi dolenti e belli. Giorgio Valdes –Porto Venere-: E che dire di questo splendido sonetto di Giorgio? Nulla sull’ineccepibile tecnica, molto sulle immagini che riporta alla mente. Descritto con intensa emozione quell’angolo di paradiso, se ne avvertono suoni, odori, colori. Vivissimi complimenti ed un grazie. Pasquale Di Meo –Vederti…-: Intensissima dichiarazione d’amore. Particolarmente bello quel “Spuntano le ali alle sue parole” ed interamente piaciuta. Salvatore Armando Santoro –Negri-: “complici silenziosi dei misfatti” è la forte accusa che dovrebbe farci riflettere. Armando elenca le ingiustizie di questo mondo, dove si accentua sempre più il gap tra ricchi e poveri, tra gaudenti e derelitti e lo fa con una poesia che è un invito a riflettere. Armando Bettozzi –Un fatto una poesia-: Non è ben chiaro dove andremo a finire: alla disonestà non ci sono limiti, e neppure al grottesco. Perché grottesco è quanto accaduto: un’agenzia delle entrate trattiene per se, e per i suoi dirigenti, le imposte versate dai cittadini. E non è finita qui: quei cittadini truffati saranno tenuti a rimborsare, personalmente, i comuni che quelle imposte non hanno ricevuto. Non ci resta che piangere, rotolandoci dalle risate.
A tutti un cordiale saluto e l’augurio per una
settimana ricca di poesia. Un grazie riconoscente al nostro
splendido vate. Piero Colonna Romano
Giorgio Valdes – Portovenere – Aulico e
di linguaggio alto, questo sonetto, dai versi spinti e composti ad
arte nel conflitto delle cadenze. Evocativo e sonante nell’incipit,
tanto da ricordare lo squillante “àrma virùmque canò”. Un esercizio
di maestria nella forma. 11/11/2012
Commento sulla poesia "Nutrice" del grande
Gabriele. “Il poeta è bigamo: presto o tardi sposa anche il suo sogno” (Alain Bosquet) E’ questa pagina azzurra che rende sopportabile quel che ci circonda. Ed oggi, per di più, piove. Armando Bettozzi –La ri-obbamazione-: E prendiamo atto dello sdegno di Armando, raccontato col solito bel sonetto. Salvatore Orefice –Ritorno in paese-: Il disegno di un paese fantasma dunque, vivo nella memoria, svanito nella realtà. Antonio Gagliardo –Le luci della vita-: Suggestive luci che affascinano e portano il pensiero, in mancanza di soddisfacenti spiegazioni, al divino. Vincenzo Melino –Vicoli dell’anima-: Surreale l’immagine d’apertura. Ma quando ci si guarda dentro può accadere di tutto. Giusi Falleroni –Eco silenziosa-: Suoni e colori riversati su di una pagina, come action painting. E ne risulta un bell’effetto. Renzo Giordani –Carezzar conchiglie-: Una serie di romantiche e belle immagini, disegnano un percorso fatto di inquietudine e desideri, per sfociare nella speranza. Piaciuta. Carlo Chionne -Desideri-: Già, caro Carlo, l’unico modo per sopravvivere è non smettere di sognare. Bella poesia che, in ogni quartina, dice di una disillusione, di una speranza svanita, rese col bel garbo di un gran poeta. Marianna Poerio –Clochard…-: Commovente e bella descrizione di un emarginato. Brava Marianna. Renzo Montagnoli –L’infinito tempo-: Forse è l’unica forma d’equità questo passar del tempo e Renzo lo racconta col suo pulito e bel poetare. Bellissima la chiusa. Michael Santhers –Traguardi-: Filosofica riflessione sul continuo rincorrere traguardi, sulla sua inutilità. Bella la conclusione sulla quale dovremmo fermarci riflettere. Terry Di Vetta –C’era una volta-: Gioiosa visione della vita. Nonostante i cambiamenti resta ferma la fede in “colui da cui tutto è nato”. Piaciuta. Enrico Tartagni –L’Angelo-: Si rifà ad un antico adagio Enrico. Lo personalizza e narra del suo guardare al passare del tempo. Belle immagini quelle briciole (di ricordi) che rattoppano brandelli di dolore. Piaciuta molto. Antonietta Ursitti –Canto tra gli alberi-: Melanconica visione del morire dell’estate, detta con dolce rassegnazione dalla bravissima Antonietta. Piaciuta molto. Il Passero –Notte mia-: La notte salvifica porta dolcissimi ricordi e di loro, al risveglio, “rimane un momento che resta soffuso”. Bravo Il Passero! Piaciuta. Simone Magli –Sangue liberatutti-: La pesantezza del vivere, detta con intensi versi dal bravo Simone. E risuona, vagamente, Pavese. Salvatore Armando Santoro –Sonetto impertinente- Eh sì, è proprio impertinente questo sonetto. Impertinente come una sberla in pieno viso, data nonostante la nostalgia irreprimibile. Antonia Scaligine –L’ultimo uomo di qualità-: L’immagine ideale di un uomo di fede al quale più nessuno bada. Ben descritta la sua disillusione e la perdita della speranza, nella chiusa. Molto piaciuta.
A tutti l’augurio per una serena
domenica. Un caro saluto al nostro vate.
"Le luci della vita" di Antonio Gagliardo:
davvero molto significativa, metafora di vita, gratitudine e
speranza, gran bella poesia, complimenti!
Ringrazio Simone per i suoi commenti a
Ciechi. Buona domenica a tutti i 10/11/2012 carissimi amici della pagina azzurravi porgo il mio grazie sincero per il vostro "cantare poetico" in questa epoca di degrado morale la limpidezza delle vostre composizioni profuma di sole il buio delle ore cadenti siamo depositari di un destino di luce che veste di colori i greti secchi della quotidianeità umana siamo i "sacerdoti" della parola che al sussurro della nostra voce diventa vela che ci porta nel cielo aperto dell'infinito palpitare... grazie, grazie di cuore Renzo Giordani
Commento alla Poesia "Tempo" di Giorgio Valdes
"La poesia vive nella profondità e nella
sensibilità, nel silenzio e nel sentire, nei sussurri dell'anima e
nei respiri affannati per le angosce del mondo." (Bramante)
La pagina azzurra di oggi contiene riflessioni sul tempo, che ci fanno apprezzare l'attimo e rimpiangere gli uomini antichi, eroi semplici del loro tempo...Come spera Bruno Amore, che oggi vede solo nani...Io non posso non concordare con lui... Belli i 16 anni di Salvatore Armando Santoro che inducono orazianamente a godere dell'oggi poichè del domani non v'è certezza, e ricorda anche il Leopardi del Sabato del villaggio, quando invita il garzoncello a non pensare al futuro negativo della vecchiezza ma all'attesa emozionata della giovinezza... Un saluto a tutti i sitani ispirati come sempre e in particolare a Piero, commentatore infaticabile e poeta grande, e a Lorenzo nostro vate di sempre...Antonietta Ursitti.
Aggiungo complimenti vivissimi al perfetto sonetto di Giorgio Valdes dedicato al Tempo...Antonietta Ursitti.
9/11/2012
carissimi amici dell'azzurro orizzonte
Grazie per il benvenuto e per tutti i commenti
positivi sul sonetto Cagliari “Non servono gli occhi per scrivere poesie, è il cuore che indica alla penna cosa comporre” (Bramante) Breve ed intensa l’azzurra pagina di oggi. Purtroppo il tempo mi è tiranno, in questa giornata e mi dovrò limitare a pochi e veloci commenti, chiedendo scusa a chi avrò tralasciato: Antonio Scalas –Cammino renitente-: La ricerca del vero, impossibile impresa che può lasciare smarriti. Ben descritta questa sensazione e, forse, nella bella chiusa, la verità: la poesia ci potrà salvare. Renzo Giordani –una lama di luce-: Un grido di dolore espresso con forte intensità. Piaciuta. (Per il titolo che hai richiesto ti propongo “Carezzar conchiglie”) Vincenzo Melino –Speranza-: Ed anche in questa un’invocazione forte detta col lieve e bel poetare di Vincenzo. Molto bello quel tramonto viola che galleggia sulla collina. Livia Fedele –Torno-: Bella molto. Coinvolge questo guardarsi, costringe a rileggerla ed appare ancora più bella. Brava Lidia. Michael Santhers –Il macellaio-: Il sempre sarcastico Michael ci racconta una deliziosa storia di paese con morale finale. E col suo ineguagliabile e bello stile. Terry Di Vetta –Oasi-: Una ricerca di pace nel trambusto della vita. Detta con piacevoli versi e con un bel finale sognante. Piaciuta. Antonietta Ursitti –Ciechi-: Terribilmente pessimistica questa visione della vita e terribile quel “di niente opposto/ad un vero vissuto”, Tutta l’amarezza di duri momenti, riversata in pochi e duri versi. Molto piaciuta. A voi tutti un grazie ed un cordiale saluto. Al nostro vate riconoscenza. Piero Colonna Romano
Antonietta Ursitti, “Ciechi”: 8/11/2012
carissimi amici, vorrei che mi aiutaste a dare
un titolo
su Giorgio Valdes: è vero, erano quattro i
“Benvenuto”. Mi sono sbagliato, perchè non avevo preso in
considerazione i commenti di pagina, quelli cioè complessivi,
rivolti a tutti. Chiedo venia a Piero e a Giuseppe Stracuzzi. “Dire troppo e dire bene: i miei due spaventapasseri” “Solo una parola può ferire l’azzurro” (Alain Bosquet) E chi vuol intendere intenda. E vado a leggere l’odierno l’azzurro che questo mi racconta: Giuseppe Stracuzzi –Riciclaggio-: La speranza nell’ “infinito Senno…del Pittore” e la certezza che “vermi, spore, muffa/in riciclaggio” facciano parte di un imperscrutabile e superiore progetto, espresse col delicato poetare dall’ottimo Giuseppe. Salvatore Armando Santoro –Senza amore (a Patry)-: Sincerità dichiarata che consente di aprire la propria pena, senza ulteriori rischi. Ben raccontata, con buon sonetto, dal bravo Armando. Maria Elena Camilli –“Equilibri di emozioni,-: Ed in questa occasione Maria Elena si affida a sinteticissimi versi, per dirci delle sue emozioni. Piaciuta molto. Lucio Cornelio –Paesaggio notturno-: E’ maestro nel comporre queste poesie dense d’atmosfera, Lucio. Paesaggio cupo ed inquietante, descritto, con precisione appropriata, da parole che, con logica, si susseguono e che lo fanno vivere e sentire vivo e pulsante. Terzine ad endecasillabi privi di sbavature e l’intera poesia potrebbe essere intesa come metafora di un doloroso vivere che, al termine, rinasce alla speranza. Complimenti vivissimi. Renzo Montagnoli –Mare di notte-: Con altra sensibilità (nulla di inquietante qui) ma con altrettanta precisione stilistica, Renzo descrive il mare notturno. Dolce quello sciacquio che si sente, nostalgica la conclusione. E bella interamente. Salvatore Orefice –Campania felix-: Un grido di dolore, un lamento, per ciò che quella terra è stata, per la sua storia, per le sue bellezze deturpate dalla criminalità. Piaciuta. Gabriele Renda –Flagelli d’Italia-: Sarcastica parafrasi dell’inno nazionale dall’attento Gabriele. Già, questa è la realtà che ci circonda e bene hai fatto a sottolinearlo. Armando Bettozzi –La Legge e er Giudice-: E quanto siamo lontani dall’equità nella giustizia (e non soltanto) Armando lo sottolinea con sdegno condivisibile. Vincenzo Melino –Arrossato tramonto-: Il poetare di Vincenzo è fatto di delicate pennellate. Sono acquerelli le sue poesie, godibilissime perché lievi anche quando dicono di forti sentimenti, qui nostalgici e dolorosi. Piaciuta molto. Enrico Tartagni –La discussione-: Un romanticissimo Enrico, in questa occasione, ci racconta di una lite seguita dal bisogno di riappacificarci. Conseguente, quasi commovente, ed intensissimo quel “t’amo” finale. Bella decisamente. Michael Santhers –Noia-: Di tedio parla e lo descrive con maestria il bravissimo Michael. Bella l’immagine del silenzio che arrotola pensieri sulla pergamena della noia. Piaciuta molto. Marco Cabassi –E così muore-: Disperante e disperata visione del mondo. Così, purtroppo, muore persino la speranza. Bravissimo Marco! Antonietta Ursitti –Rosa luna-: Dolce, tenera e rassegnata visione dell’impotente astro, dalla bravissima Antonietta. Molto apprezzata. Simone Magli –Pensieri come carri di fuoco attraversano la mia galassia di panico-: Sentirsi spersi, smarriti, nell’immensità dell’universo è sensazione che prende chi ha l’animo sensibile del nostro Simone. Terribile quel “stelle, lacrime immobili” che dice di un pianto sconsolato su questo mondo. Piaciuta molto. Cristiana Calonaci –Se tutti gli innamorati del mondo-: E Cristina ci regala la ricetta perché l’amore resti tale e, caso mai, ritorni ad esserlo. Mi associo al benvenuto a Giorgio Valdes, già dato da Lucio Cornelio, Roberto Bottiroli e dal sensibile e bravissimo Giuseppe Stracuzzi. Purtroppo, per un problema tecnico, non mi ero accorto che di new entry si trattava (errore nel copiaincolla). Mi è comunque difficile concordare con improponibili e sgradevoli confronti, e spero che il bravissimo Giorgio voglia continuare a deliziarci col suo ottimo poetare, contribuendo ad elevare la già alta qualità di questa pagina azzurra. Colgo l’occasione per rammentare che la pagina “Dibattiti” è stata proposta, recentemente, quale pagina nella quale suggerire, per chi ritenesse di averne la competenza, diverse e migliori ipotesi di poesia, rispetto a quelle che appaiono nel sito. Un grazie di cuore per il commento alla mia “Lettera al dott. Prof. sen. Monti” alla cara Antonietta Ursitti.
A tutti il più cordiale dei saluti e…buona poesia. Un
caro saluto al nostro splendido Lorenzo.
Tutte le poesie , sia belle che brutte sono
scritte con la penna dell'emozione
Il silenzio è d'oro
Trovo molto interessanti le poesie politiche
oggi... 7/11/2012
Commento per Giorgio Valdes "Cagliari"
Giorgio Valdes – Cagliari – Questa
composizione, purissima e intessuta di nobili accenti, è la lettura
migliore, di gran lunga, che ci è offerta oggi, nella pagina
azzurra. Di voci come la tua, Giorgio, si ha bisogno, per
risollevare l’animo e combattere la muffa che talvolta invade
l’azzurro del sito. Bellissimo sonetto, perfetto nella metrica e nel
ritmo, classico nella collocazione dei concetti, fiero esempio di
poesia civile. “La poesia scrive il suo poeta” “Il poeta vive di incantesimi astuti” (Alain Bosquet) E come non concordare? Vi cerco nella pagina azzurra e trovo, nelle vostre magie, queste emozioni: Giorgio Valdes –Cagliari-: Ispirato e bel sonetto dedicato alla splendida Cagliari. Complimenti Giorgio. Simone Magli –La fucina dell’abisso-: Rendere partecipi altri delle proprie angosce, per difendersi dagli incubi che emergono dall’abisso delle nostre coscienze. Questa l’esortazione di Simone. Giuseppe Stracuzzi –Volare-: Come ieri ha fatto Rosa, oggi Giuseppe rende omaggio a questo splendido sito. E lo fa con una poesia densa di belle e significative metafore. Piaciuta molto. Fausto Beretta –Mille volti mille storie-:Le storie di noi tutti, nel meditabondo osservare di Fausto. Le domande prive di risposte, le differenze che ci caratterizzano, la vita che in un soffio passa. Ed una bella chiusa a sigillo di una bella poesia. Arturo Guzzardi –Castelli d’argilla-: Già, le illusioni son castelli d’argilla. Arturo, questo, bene racconta con contenuto dolore. Salvatore Armando Santoro –Il giorno dei morti-: Insomma Armando rispolvera l’antico adagio “chi è morto giace e chi vive si dà pace” e lo fa con filosofica poesia, densa di ricordi. Maria Elena Camilli –imprigionata-: E Maria Elena ci racconta di una sensazione comune a molti di noi: sentirsi prigionieri di incrostazioni del passato, e ci invita a reagire con quel “ma al di là oltre la porta semino speranze coltivo sogni” Armando Bettozzi –Tonino “Er puro”-: Ed anche il Tonino è caduto nel tritacarne della (spero) maldicenza. Cadono teste e, nel liquame che ci circonda, si sciolgono dignità vere o presunte. Con Cicerone: o tempora o mores! Stefano Medel –Sole novembrino-: La mancanza e la lontananza di lei narrata in uno scenario a luce variabile. Speranza e delusione si fondono, in questa ormai classica poesia di Stefano. Vincenzo Melino –Sogno incompleto-: E’ un bel dipingere sensazioni questa poesia di Vincenzo. E, come sempre, ben resi paesaggio ed emozioni. Terry Di Vetta –Il tempo-: E Terry esordisce citando il primo principio della termodinamica (ed il grande Lavoisier) e filosofeggia, con bel poetare, sul tempo. Bellissima l’immagine del raggio che si scompone nei suoi colori, resa metafora del nostro essere. Piaciuta molto. Ermes Rizzotto –Finestra-: Osserva la vita Ermes. Ne vede gioie e dolori, ne gode e ne soffre. E l’inquietudine che lo assale avrà pace soltanto nell’amore. Lunga e piacevole poesia questa. Antonietta Ursitti –Roccia-: Un bel paesaggio marino dunque? Neanche per idea: metafore sempre, nelle poesie di Antonia, ed anche questa è un guardare alla vita. Certezze cadute in un mare di sofferenza e noi che le guardiamo attoniti. Brava molto. Antonia Scaligine –Se capisci non è Dio-: Inno alla fede salvifica ed illuminante, in una forte poesia detta con profonda convinzione.
Ed a tutti il più cordiale dei
saluti. Un grazie al nostro grande vate.
Piero Colonna Romano
Davvero un dono di Dio 6/11/2012
E' un sospiro di sollievo navigare dopo una
pausa, breve ma di lunga attesa, nel poetico azzurro di
questo sito e ringrazio tutti per le belle poesie e in particolare
con chi ha commentato le mie poesie, Giuseppe Stracuzzi e Piero
Colonna Romano che ha fatto sì bel dono alla dolce Habi. Bentornato
al nostro insostituibile vate. “Io credo soltanto nella parola. La parola ferisce, la parola convince, la parola placa. Questo, per me, è il senso dello scrivere.” (Ennio Flaiano) E vado a vedere come oggi ferite, convincete, placate. Così oggi: Antonietta Ursitti –La coltre-: Corta la coperta dunque. Ma con questa bella poesia Antonietta parla di un normale incidente domestico ma lo rende metafora di ciò che vorremmo avere e non possiamo avere: manca sempre, all’appagamento dei nostri desideri, un qualcosa che ci sfugge. Talvolta è un male oscuro l’insoddisfazione. Bella come sempre e come sempre complimenti. Simone Magli –E’ solo da un individualismo maturo-: Ottimo aforisma condivisibile del bravo Simone. Giuseppe Stracuzzi –La nota di confine-: Dal tramonto all’alba, un percorso descritto con dolcezza. Carlo Chionne –Oggi-: Quanto belli quei pensieri lasciati ad asciugare sugli scogli! e quanta malinconia, in questa bella poesia. Fausto Beretta –Amori, amore-: Amore che, come luce, pian piano si spegne e lascia un affilato dolore. Piaciuta. Arturo Guzzardi –Inerte-: Amarissimo questo sentirsi impotente e molto ben descritto. Marianna Poerio –Tu sei il mio amico-: Di complicità, d’ amore e d’appagamento, racconta Marianna con intenso poetare. Salvatore Armando Santoro –Quando mi assale la malinconia-: Teneri, dolci e nostalgici ricordi, detti col bello stile di Armando. Maria Elena Camilli –Tremanti come la prima volta-: Un dolce salutarsi, raccontato con prosa non priva di ritmo. Giusi Falleroni –Anima Stanca-: Un guardarsi nel trascorrere del tempo ed un analizzarsi ed analizzare, con un senso d’insoddisfazione profonda. Bella decisamente. Renzo Giordani –Carezze-: Festival romantico della lettera “C”. Deliziosa. Antonio Scalas –Mai così-: Già, mai così. Ed Antonio affida la pena ad un sonetto, per farla risaltare con forza. Rosa Giusti De Ruggiero –Alla fine-: E Rosa coglie l’essenza della pagina azzurra e lo racconta con bel poetare. Credo sia, per il nostro vate, una meritata soddisfazione. Brava Rosa! Gianni Langman –Tramonto-: La serenità che può dare il tramontare del giorno, qui descritta con molta dolcezza. Poesia che quella serenità comunica. Piaciuta molto. Maristella Angeli –Ti ritrovo-: Dolce ed amorevole ricordo, detto col bello stile della bravissima Maristella. Michael Santhers –Calcio-: E la concludo con un “ma che gran truffa”, quasi metafora di questa società che di palle e truffe vive. Che poi è ciò che racconta Michael. Salvatore Orefice –Ricordi…ricordi-: Disillusi dal vivere, ci aggrappiamo ai ricordi. Le nostre certezze le abbiamo alle spalle, così interpreto il poetare di Salvatore. Lucio Cornelio –ho sognato di te-: E’ un doloroso ricordare questo. E quel dolore risalta, con forza, da quei nonari che stoppano, quasi singhiozzo, i cantilenanti decasillabi precedenti. A dimostrare che la tecnica costruttiva nulla toglie all’emozione, anzi. Piaciuta decisamente molto. Pasquale Di Meo –Ti scrivo ancora-: Forte dichiarazione d’amore, detta con emozione. Cristiano Menaldo –Parfois la nuit-: Romantico cocktail linguistico. Vincenzo Melino –Una pietra nell’erba-: Rumori ovattati, così come si possono sentire in sogno. Lieve e piacevole poesia del bravo Vincenzo. Terry De Vetta –Per te donna-: Ottimamente detto questo incitamento. In pratica Terry invita le donne a lasciare da parte quel “tremate, tremate, le streghe son tornate!” e sorridere, finalmente, alla vita J Tiziana Cocolo –Come se-: Delicato, dolce, amorevole ricordo di un padre indimenticabile. Bella e coinvolgente molto. Aurelio Zucchi –Il futuro di ieri-: E’ un dolente guardare allo scorrere del tempo, è un rimpianto per quei progetti che si facevano e non si è stati capaci di realizzare, ed è un originale modo di definire il presente (futuro di ieri) ed il rifiutarlo. Bella decisamente. Michela Turchi –Oggi giorno dei morti la vita batte ancora più forte-: Vivere l’oggi per l’oggi, essere appagati di ciò che si è, sentirsi vivi nonostante ciò che ci circonda. Questo ci fa sentire Michela, che conclude questa poesia con bellissimi versi che danno il senso del tempo che scorre e della gioia. Antonia Scaligine –Dolce è…-: La dolcezza della sera, il ripensare a progetti irrealizzati ed il continuare a farne, senza “mai perdere le tracce/dei confini della realtà”. Bellissimi i versi “che sfuma in uno scampolo/di velluto blu/ricamato di lucciole di desideri”. Piaciuta molto. Sandra Greggio –Poesia pazza-: Pazza? E perché mai? Gioiosa, fantasiosa ed allegra. Bellissima l’immagine delle farfalle da usare quali cavalli e straripante desiderio di libertà nella conclusione. Piaciuta molto. Antonio Gagliardo –Libertà vo cercando-: Io narrante: la libertà. Quella costretta da “geriatrici sostegni”, da doveri, passioni ecc. E per questo alla ricerca… della libertà. Triste, e bella, la conclusione. Devo un grazie ad Angelo Alfredo Taraschi per il gradito apprezzamento della mia “Metamorfosi”.
A tutti il più cordiale dei saluti. Al nostro vate un bentornato ed
un caro saluto.
Questa sera tardi che si potrebbe dire notte ,ma per me i tempi sono diversi, ho aperto la pagina di Poetare e sono rimasto colpito dalla quantità di Poesie che ho trovato . che bello sentirvi cantare Tutti insieme nello spirito che vi appartiene è un piacere per me constatare che ci sono tante persone come Voi che comunicano attraverso la Poesia Certo alcune sono più belle ma tutte insieme sbocciano in questo bellissimo azzurro cantando nella loro intensità un riconoscimento particolare a Lorenzo che l'ha creato e continua a mantenerlo
Il Passero
“La vita che va” Terry Di Vetta. Bella,
Non solo il contenuto, lo stile e la forma dei versi danno
l’impressione della vita che passa, lasciando dietro ricordi e
illusioni. |
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