Commenti sulle poesie

Mesi: Novembre - Dicembre 2012

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18/12/2012

a tutti coloro che scrivono poesie, e anche a quelli che le leggono, a Piero che le commenta, a Lorenzo che dirige e sovrintende, porgo i miei migliori auguri Lucio Cornelio

 

 

Auguro a tutti: Poetesse, Poeti , Lettori  e Commentatori del sito "Poetare.it" Buon Natale e Buone Feste. Roberto Soldà.
 

Il mare è mosso, i venti di levante battono il mare, sollevando onde maligne. In mezzo al mare Nettuno governa a modo suo la situazione:

mare mosso

in mezzo al mare c’era Nettuno
che agitava un grosso tridente

che devi fare con quel tridente?
fai attenzione con quel tridente!

lasciatemi stare, lasciatemi stare
voglio mia moglie
voglio mia moglie,
la devo ammazzare
la devo ammazzare

e Nettuno agitava il tridente
fendeva le onde con il tridente

no, noi non l’abbiamo vista,
non l’abbiamo proprio vista,
veramente..!

ma perché la devi ammazzare?
ma perché la devi ammazzare?

perché è uscita, e s’è portata
via le chiavi, la disgraziata,

e m’ha lasciato fuori di casa
e m’ha lasciato fuori di casa

e io debbo andare in bagno
debbo pure andare in bagno,

e sono senza chiavi,
e sono senza chiavi..!

e il vecchio Nettuno agitava il tridente
fendeva le onde con il tridente
trovatemi mia moglie,
trovatemi mia moglie
che se la trovo l’ammazzo,
che se la trovo l’ammazzo…

il vecchio Nettuno un pazzo pareva
il vecchio Nettuno parea proprio pazzo
Lucio Cornelio
 

A Carlo Chionne: la mia idea non era certo quella di proporre una gara tra i classici, gli antichi e i moderni. ma di creare un’occasione di arricchimento per tutti....senza competizioni.

ma vedo che vi divertite di più e trovate più interessanti certi commenti quindi non insisterò! va bene così..a me la cosa invece interessa e continuerò da sola nelle mie ricerche e le mie letture. a questo punto è chiaro che sono su una lunghezza d’onda diversa. mi scuso per aver preso questo spazio. sono qui dal 2010 ma non ero mai intervenuta su niente, penso però sia giusto che ognuno possa esprimere la propria visioni. Colgo l’occasione per augurare a tutti Buon Natale e Buona Poesia! Michela

 

a Carlo Chionne; e perchè no, a Michela Turchi: sottovoce, per non disturbare, perchè non si supponga, perchè non mi si interpreti, perchè non mi si legga tra le righe, voglio suggerire a Carlo Chionne alcuni versi scritti da una poetessa del novecento, Evelina Cattermole Mancini:
(Lucio Cornelio)

Ed eccomi qui sola, a udir ancora
il lieve brontolio de’ tizzi ardenti;
eccomi ad aspettarlo: è uscito or ora
canticchiando, col sigaro tra i denti.

Gravi faccende lo chiamavan fuora;
gli amici al giuoco delle carte intenti,
od un soprano che di vezzi infiora
d’una storpiata melodia gli accenti.

E per questo riman da me diviso
fin che la mezzanotte o il tocco suona
a l’orologio d’una chiesa accanto.

Poi torna allegro, m’accarezza il viso,
e mi domanda se son stata buona,
senza nemmeno sospettar che ho pianto
 

A MICHELA TURCHI . – In un mio precedente commento mi ero riproposto di utilizzare questa preziosa rubrica per i scopi per i quali essa è nata,è stata pensata e gestita, cioè per commentare le poesie, cosa che al più presto farò a partire dalle “ Poesie al Femminile “ , presenti in POETARE appena avrò finito di studiarle e documentarmi . Chiedo, pertanto , SCUSA al prof. Lorenzo se mi permetto ancora una volta(giuro che non lo farò più) di utilizzare la medesima per scopi non del tutto propri, ma solo per richiamare l’attenzione della poetessa Michela Turchi sul fatto che non si sente alcunn bisogno di rinnovare l’ancienne querelle tra Antichi e Moderni e che Catullo, in quanto “ classico “ , non appartiene anessuna delle due suddette categorie. Un classico, al di là dell’uso , a volte strumentale e improprio che se ne possa fare, è sempre una fonte d’ispirazione perenne e, a leggerlo bene , perennemente attuale . Il fatto che non si conosca è un’altra cosa . Ci sono moltissime cose che io non conosco , ma nonper questo ne ho mai fatto un’esaltazione della mia ignoranza. Del resto Lei stessa ha giustamente concluso facendo direttamente ricorso ad uno dei tanti tesori della nostra classicità : “De gustibus non est disputandum “. Con viva cordialità . (Carlo Chionne)

A GIUSEPPE DABALA’ . – Grazie per le tue sempre belle e preziose rime . Peccato che siano così rare. Ma vedo che tu, a differenza di me , punti più´ sulla qualità che sulla quantità.(Carlo Chionne)

A LUCIO CORNELIO – Prendere Catullo a manate? Chi osa tanto!Io preferirei prenderlo a “pacche” sulle spalle (se ci riuscissi) . Sarebbe un gesto più cordiale e amichevole che , sono sicuro, Caio Valerio apprezzerebbe quanto e più di quelle del suo amico Cornelio, parlo naturalmente di quello a cui a dedicato il suo lepidum, novum libellum/ arida modo pumice expolitum. Quanto a me , avrei dovuto chiamare le mie libere e fantasiose interpretazioni CANTO ME STESSO più che CANTO CATULLO o meglio CANTO CHIONNULLO , tanto per ribadire chi dei due sia il vero nullo. (Carlo Chionne)


In occasione del Santo Natale auguro Ogni Bene a tutti i poeti, poetesse, commentatori e al vate della pagina azzurra.
Giorgio Valdes
 

Auguri vivissimi di Buone Feste:
-Al Mecenate dell’Azzurro Sito Prof. Lorenzo
-Alle Poetesse e ai Poeti
-Ai Commentatori
-Ai Lettori

Con stima e cordialità
Giuseppe.G. Casarini


Egr. Poetare.it
colgo l'occasione per mandare alla redazione a tutti i poeti, in particolar modo a Pietro Colonna Romano i miei migliori auguri di buone feste...
grazie.
Giusi Falleroni
 

.Buon anno e buon natale a tutti. silvio canapè
 

A Salvatore Armano Santoro, e non solo…
(sull’aria della canzone di Modugno)

Resta con noi
Per carità
Resta con noi
Ti piacerà
Ora è Natale
Non si va via
Da questo sito
Di poesia
Anche il dispetto
Si può placare
Se più sereno
Saprai guardare
Pensa all’amico
Ce ne son tanti
Non al nemico
Che hai davanti
Sarebbe bello
Se improvvisamente
Vi deste la mano
Serenamente
E questo spero
Possa accadere
Sarebbe per tutti
Un grande piacere
Vorrei vedere
Chi di Voi due
La smette per primo
Di dire le sue
In fondo ci state
Tutti star male
E per due poeti
Il gioco non vale

E tenete conto
Che è pure Natale.
Giuseppe Dabalà
 

Cari sitani leggo con dispiacere quanto sta accadendo, spero che tutto si plachi e torni la serenità.
Ho letto tutte le poesie del giorno, e quella che più mi ha colpito è stata "Il giardino di preghiera" Di Giorgio Valdes. Complimenti a tutti i poeti!
Ringrazio tutti coloro che hanno commentato i miei testi poetici, in particolare Piero Colonna Romano.
Auguri di un sereno Natale e di Buon Anno Nuovo a tutti voi.
Maristella Angeli


Scrivo queste poche righe con la mia opinione, perchè sono frequentatrice del sito dal dicembre 2004 e mi urge di farlo... ma anche perchè amo Poetare e tutti quelli che, si sentono parte integrante della poesia. Ciò che leggo da un po' di tempo sulla pagina dei commenti-critiche, mi lascia perplessa... devo dire; dove sono le critiche costruttive? Se ci fossero, dovrebbero essere le benvenute, per migliorare non solo la poesia ma anche l'anima di qualcuno... ma dico; che fine hanno fatto il rispetto e i valori? Detto ciò non mi resta che augurare a tutti un Natale molto riflessivo dal profondo del cuore con la speranza che la benevolenza umana e il credere nei valori comincino a camminare spediti verso i buoni propositi Cari saluti
Aurelia Tieghi


A tutti i sitani,
sono favorevole alle polemiche ma purché siano costruttive e permettano di miglioraci sulle nostre conoscenze poetiche. In questi scambi di opinioni tra me e Lucio Cornelio mi è venuta l’idea di fare tesoro delle nostre diversità, in che modo? Mi piacerebbe che all’interno del sito venga istituita una rubrica dedicata allo scambio tra i giovani poeti e i più adulti. Dove ognuno può pubblicare una poesia di un poeta famoso in base alle proprie conoscenze, i propri gusti od ispirazioni. In modo da unire passato e presente arricchendoci ancor più. Cosa ne pensate? Ovviamente se al nostro Lorenzo piace l’idea.
Sono affezionata a Poetare e in questo percorso ho conosciuto delle persone stupende come Piero Colonna Romano, Simone Magli e Lorenzo Poggi che ringrazio tutt’oggi.
A Salvatore Armando Santoro non lasciare il sito!
Un caro saluto Michela
 

Per Santoro.
Con "sviolinature" certamente non mi riferisco ai commenti tuoi e di Poetare, ma a quelli di altri siti.
Angelo Alfredo Taraschi
 

Risposta a Taraschi
Ma di cosa stai parlando, caro Angelo? Io non faccio sviolinature a nessuno e commento anche poco per mancanza di tempo e quando lo faccio ritengo che quella poesia sia migliore di altre. Ed allora? Devo chiedere il permesso a qualcuno? Il mio giudizio vale quanto il tuo, mi sembra, o no? Ma dal mio punto di vista potrebbe valere più il mio che il tuo, ma non contesto neppure il tuo punto di vista e mi sembra di non averlo mai contestato. E sinceramente non mi interessa neppure di contestarlo perchè penso che ne tu e neppure io siamo nelle condizioni professionali di giudicare a fondo quello che si scrive sul portale. E quello che scriviamo è il nostro sentimento e non quello degli altri che non può essere banalizzato dal primo imbecille saccente che pensa di stare su un piedistallo al di sopra di tutti. Ma forse su questo siamo d'accordo.

Con qualcuno abbiamo avuto uno scambio vivace di opinioni. Addirittura stavo per andare da un legale per offese online (perché di questo si trattava). Mi ero riappacificato con questa persona ma ieri ha di nuovo tirato fuori il suo argomentario di offese dimostrando tutta l'acredine che ancora covava dentro. Che vada a farsi friggere perchè interagire con le persone ignoranti mi opprime. La cosa si è ripetuta con un altro che si è intromesso senza giustificato motivo nella nostra discussione scrivendo peste e corna contro di me. Ed io non gli avevo fatto nulla. Ma è un personaggio che aveva solo voglia di protagonismo e doveva in qualche modo farsi notare e richiamare l'attenzione su di lui e l'ha fatto e continua a farlo in mille modi anche trasformando il portale in palestra di battute volgari (e non goliardiche che sono tutt'altra cosa) che io non ritengo possano essere considerate cultura e poesia ed ospitate in un portale poetico che vuole essere serio. Ma il portale non è mio: posso starci o andar via. Ma posso almeno esprimere le mie considerazioni come tu esprimi le tue e non condividere che la volgarità possa essere considerata vivacità? E sul portale ci sono anche dei minorenni che ho portato io. Che bell'esempio diamo?

E poi sono io che do fastidio? Io che me ne sto tranquillo a scrivere le mie emozioni (che tali sono e che altri banalizzano dimostrando che per loro la poesia neppure sanno cosa sia?). Ti ho dato mai fastidio? Ho dato fastidio a qualcuno sul portale? Fino a prova contraria (e se vai sui commenti lo puoi verificare da te) sono stato io ad essere stato aggredito ma solo da un paio di persone che a mio avviso hanno qualche rotella fuori posto perchè mi hanno aggredito senza un motivo comprensibile, plausibile e giustificabile e neppure sull'argomento riguardante la poesia, ma per il mio passato di sindacalista. Che bell'affare che ho fatto a non pensare ai cazzi miei e sacrificare la mia vita per gente simile. Si tratta allora di antipatia personale? Forse, ma cordialmente ricambiata. E poi parlano di invidia. Invidia di cosa? Del nulla? Del vuoto? Dell'inconsistenze? Del banale?

Anch'io sono su Poetare dal marzo 2005. Lorenzo è nella Giuria del mio Bando Letterario, segno che il rapporto con lui è stato sempre squisito, ho consigliato il portale a centinaia di sitani ed ho fatto propaganda allo stesso sul mio portale addirittura litigando con i webmaster di altri portali quando hanno cercato di sminuirne l'importanza. Penso di aver lavorato in silenzio per il portale più di alcuni arrivati di recente che mi hanno rotto letteralmente le scatole aggredendomi sia per il numero di poesie che scrivo, sia per la loro qualità e sia per il mio passato professionale. E non aggrediscono solo me, ma tutti coloro che non li osannano o li incensano. E sicuramente io non ho creato tutto lo sconquasso che altri stanno creando. Ma lasciamo perdere e cerchiamo di essere reali che a questo mondo ci sono problemi più seri a cui prestare davvero attenzione e non le fregnacce di alcuni repressi perditempo.

E stai tranquillo che non sono solo a pensare queste cose. Il fatto è che la gente vuole vivere tranquilla e non vuole confondersi con certi personaggi perchè sono su poetare, come me e te, per seminare emozioni e non per attaccar briga. Ti assicuro che ci sono altri autori che non condividono la "svolta trasgressiva" del portale e contestano in silenzio, anche se poi non sono consequenziali a denunciare quello che in privato mi dicono.

Adesso mi sono stufato. Lascio il campo perchè se poetare deve diventare uno strumento di tensione e non più di amicizia e libertà come era prima, io vado via così non vedo e neppure sento. E poi ho tantissimi problemi veri e perdere il mio tempo dietro a personaggi anonimi che non hanno un cavolo da fare dalla mattina alla sera e che si infilano nei portali per rompere le palle al prossimo io proprio non ne ho più voglia.

Poi il portale non è mio. Ho chiesto l'intervento di Lorenzo perchè a mio avviso (ed ad avviso di tanti altri che se ne stanno in silenzio) sta "degradando" e dato che gli sono amico l'ho messo in guardia. Poi ognuno di noi è libero di cercarsi la compagnia più adeguata. Io le bettole non le frequento, non bevo neppure e le canzonacce non le canto e quelli che frequentano questi ambienti non sono sicuramente i miei compagni preferiti. Spero che almeno a scegliere la mia compagnia possa farlo perchè a questo punto sembra che bisogna chiedere il permesso ai saccenti anche per andare a cesso, dove qualcuno ritroverebbe davvero il suo ambiente naturale per viverci.

Ed adesso ti prometto che non risponderò più a nessun altro commento. A te l'ho fatto perché ti ho ritenuto in buona fede. Ma se riceverò altri insulti so come dovrò regolarmi e non guarderò più in faccia neppure agli amici. Poi se la gente è ammalata allora si rechi da un buon psicologo per un consulto urgente ed utile per rimettersi in carreggiata. Un caro saluto.
Salvatore Armando Santoro
 

Commento sulla poesia Sensazioni di Vincenzo Melino: bella l'immagine della vita come una pianura di fronte alla vetta altissima che non si riesce a raggiungere. Forse in questo consiste l'insoddisfazione eterna dell'uomo e la spinta verso qualcosa sempre di nuovo, di irragiungibile.
Laura Cervone


Michela Turchi – I poeti di questo sito forse parlano pure di poeti del passato, ma scrivono poesie nel presente, che è poesia dell’anima, contemporanea, che si può leggere a qualsiasi ora prendendo un whisky, o un tè. E non si autodeclamano, ma soffrono con intensità la loro ispirazione. Lucio Cornelio
 

17/12/2012

A Lucio Cornelius,
preferisco poeti più vicini alla nostra epoca. Preferisco un Montale rispetto ad un Catullo. Preferisco i nostri poeti contemporanei come Franco Arminio o Patrizia Cavalli.
Parlate sempre di poeti del trapassato remoto...che pizza!!
In ogni modo: de gustibus non est disputandum...Babbo Natale mi porterà il carbone per questo?
Un saluto Michela
 

Antonio Scalas – Grazie Antonio, ma dammi del tu, ti prego. Qui dentro , gli unici cui ci si rivolge con il Lei sono Leopardi, Parini, Ungaretti e pochi altri. Catullo poi, è trattato ormai a manate sulla schiena....Vedi, Antonio, quando un vecchio non capisce, tutto considerato, non frega niente a nessuno; ma quando sono i giovani a non capire, allora sì, è una cosa triste, triste assai. Ma questa è una considerazione che faccio parlando da solo, e tu non c’entri affatto....Lucio Cornelio
 

Lucio Cornelio – Natale, bellissima e struggente la sua poesia …la ringrazio perché con i suoi versi ha espresso così bene il senso che ho sempre voluto dare alle cose che un po’ indegnamente ho già pubblicato … se anche un solo frammento delle parole che dedico alle persone che voglio bene rimane nel cielo, questo mi appaga, un saluto a lei e agli altri sitani.
Antonio Scalas



Michela Turchi - il 23 dicembre non potrò essere a San Casciano, perchè impegnato, come skipper, in una regata invernale nel golfo di Napoli, durante la quale si berrà vino e si canteranno canzonacce da osteria. Successivamente dovrò recarmi a piazza de la Greve, a Parigi, dove, su richiesta di Lorenzo de Ninis alla Procura e al Tribunal Revolutionnaire, è stata eretta la ghigliottina, onde procedere alla mia esecuzione, per abuso di endecasillabi ed espressioni da trivio. Vive la France.
Lucio Cornelio
 

Mi sembra che ultimamente Poetare sia diventato un salotto per poeti annosi che si compiacciono nell’autocelebrarsi, discutendo di Catullo e dove al posto dei commenti vengono pubblicate porcherie, offese e bla bla...a me tutto ciò non interessa! mi interessa in particolar modo la poesia contemporanea, mi interessa la poesia dell’anima. la poesia che è gioco linguistico, quella si può leggere a qualsiasi ora. questo non è solo il mio pensiero ma anche quello di altri giovani poeti che scrivono su questo sito. comunque mi auguro che il nostro Lorenzo intervenga al più presto per riportare la situazione alla normalità. intanto vi invito tutti a sentire le mie poesie e quelle di Cristiana Calonaci al Temporary Art Gallery a San Casciano Val di Pesa (FI) domenica 23 dicembre ore 18.
Un caro saluto a tutti
Michela Turchi
 

Cari amici Sitani e non, eccoci di nuovo ad affrontare momenti di tensione. Da quando frequento questo bel sito (Gennaio 2005) almeno una volta all'anno, come un mantra, scoppia una polemica, una diatriba, una lamentela per lievi critiche alle proprie poesie, ma di solito per posizioni ideologiche o sindacalistiche. A me va bene così. Varietà e simpatica ironia non guastano, basta accettarle senza essere eccessivamente permalosi. Questo è il punto: siamo permalosi, nonostante affermiamo di essere disposti (per migliorare, si dice) a ricevere critiche. Se poi arrivano, si scatena il finimondo. Tante volte ci consideriamo superiori agli altri, senza sapere in base a che cosa; la nostra poesia non si discute mai, quella altrui, sì. Santoro dice che il Webmaster non prende posizione. Perché, che posizione deve prendere? La sua o quella degli altri? Il titolare del sito, credo, non abbia bisogno di favorire chicchessia; ha sempre pubblicato tutto di tutti, senza discriminazioni. Se, a volte, si creano scontri, deve fare il pompiere? A me va bene così, ripeto, almeno si muove qualcosa e il sito non è anestetizzato da sviolinature.
Un saluto a tutti e Buone Feste.
Angelo Alfredo Taraschi
 

Commentando
Non ho mai commentato
Perché (forse) sono educato
E so di non potere
Esprimere un parere
Con giusta cognizione.
Perché della questione
So di non possedere
Un’elevata erudizione.
Ma questo non vuol dire
Che non posso capire
Quello che ultimamente,
Sempre più di frequente,
Accade nei “commenti”
Dove si scrivon cose
Che non sono rose
Ma sembrano schizzi
Di solidi escrementi.
E sono i più potenti
A lanciare quel letame
Sulle rime di scriventi
Godendo a farne strame.
Ma se state attenti
Non si tratta di letame
Sono parole strane…
Per l’usanza nei commenti

Sarò sincero…

A me sembrano intelligenti,
Scanzonate e divertenti
Che non vogliono ferire
Ma soltanto far capire
Che ci sono altre maniere
Di parlare e divertire,
E per non soffrire,
Basta solo possedere
Di se stessi, e in generale,
Di un ironico parere.
E per questo io invito
Tutti, a legger quanto scritto
Da quel Gran Professore
Che con garbo e con amore
Nel suo magnifico commento,
In maniera più elegante,
Dice quanto io dico e sento.

Ovvio, sapete di chi parlo
E’ proprio Lui
E’ Chionne Carlo.
Giuseppe Dabalà
 

domanda
continuo a leggere lamentele ripetute e dichiarazioni di Santoro:

1)Lorenzo ha tutti i nomi di quelli che inviano poesie se alcuni di loro preferiscono firmarsi con un sopranome non vedo quale sia il problema, penso sia una scelta personale cosa ti cambia saperne il nome e cognome ,non sò non capisco, hai delle mire nascoste? continui a rimarcarlo
se a te và di firmarti come fai, a me non dà nessun fastidio

2)Mortificare qualcuno?
mi hai dato dell'asino tempo fa e se ben ricordo anche a Lucio non te ne ricordi più?

3)Poi personalmente ti ho anche scritto ma non ho avuto nessuna risposta

detto questo ,a cui tenevo per fare chiarezza, francamente penso che
non ho una buona considerazione di te e se te ne vai dal sito di certo non mi metterò a piangere .
Il Passero


Lucio Cornelio – Natale – Non prendetelo sul serio, questo Lucio Cornelio, e scrivete pure tutte le poesie che volete. Esse voleranno alte e io tirerò invano le mie fucilate, perchè i frammenti che avrò disseminato in cielo diverranno ancora più brillanti e spettacolari. Lucio Cornelio

Giorgio Valdes – Porgimi la tua mano – appena ho letto queste parole: Ho udito la melodia // che genera i numeri, // la sinfonia // degli atomi e delle stelle, mi sono detto: questo è Giorgio. Mi sono versato un whisky, ho sistemato la poltrona dinanzi allo schermo, e me la sono gustata tutta. Grazie. Lucio Cornelio

Simone Magli – Ragione di più, caro Simone, per passarci sopra, con le catene da neve. Un abbraccio. E beviamoci sopra lo spumante.
Lucio Cornelio


a Carlo Chionne – Ho desistito dal tradurre e ricomporre altre poesie di Catullo, perchè mi vedevo già impegnato in uno sfiancante inseguimento, con te che non me ne avresti perdonata nessuna, caro Carlo. Tra parentesi, ho molto apprezzato quel riferimento a Cicerone, che ho sempre considerato eccessivamente pieno di se e alquanto ridicolo nelle sue pretese di entrare a far parte della upper class di Roma (ancora con la paglia dietro le orecchie – dirà di lui Catone in pieno Senato)
Agirò quindi colpendoti di sorpresa, avanzando celermente con le mie forze “acie triplici instituta et celeriter VIII milium itinere confecto prius ad hostium castra pervenit quam quid ageretur Germani sentire possent (come dice Cesare, che io risparmiai quando era ancora ragazzo, cedendo alle preghiere di Antonia e della mia Dalmatica). Ti ringrazio per le tue parole belle, lusinghiere ed indulgenti verso di me che, come sai, non sono un poeta, ma soltanto un ingegnere, e ti accompagnino gli Dei nella tua fatica di far conoscere l’italiano ai barbari. Lucio Cornelio


Sono molto dispiaciuta della notizia di Salvatore Armando Santoro, nel sito azzurro si avvertirà la sua mancanza. Un saluto caro a Piero e a Lorenzo. Antonietta Ursitti.
 

16/12/2012

Ringrazio Lucio Cornelio per il suo lodevole e bel commento alla mia
poesia, grazie
gliene sono riconoscente .
Mio Musico - Giorgio Valdes, bellissima poesia, sfiora davvero l'emozione
La felicità non è una meta da raggiungere: essa si trova già in ogni
momento.
Simone Magli, sembrerebbe strano ma è davvero così , bravo
Vincenzo Melino -Impenetrabili sorrisi ,molto bene
Bello ,quel sorriso leggiadro del mio tempo
che s'è smarrito, che nessuno oramai più ci regala.
Salvatore Armando Santoro Natale d'altri tempi quando
si appendevano le arance e i mandarini su alberelli veri , oggi solo
catene luminose bianco caldo ,dolce poesia
Oltre la siepe mi pongo mi propongo
amazzone agli ostacoli.-Aurelia Tieghi -bella
Questo Natale.Rosa Maria Armentano l'eccitazione delle tradizioni ,io
credo che ce le abbiamo tutti scolpite nel cuore ,
ma , come ben dici, dovremmo anche più credere nella presenza del Signore,
esser convinta del suo immenso amore.
Percezioni
siede sul muro /limite della vita /la dolce sorte
Bruno Amore percepire una sensazione è molto importante .
Al mio mare
Riconquistandoti,
le orme di oggi il sole non illumina.Aurelio Zucchi
Bellissime sono le poesie, andrebbero tutte e sempre valorizzate .
infatti quando mancano Lucio e Piero, manca anche l'essenza del commento
grazie , un saluto a tutti , uno particolare a Lorenzo .
Antonia Scaligine


LUCIO CORNELIO - Trovo gli ultimi commenti di Lucio Cornelio scanzonati, allegri, anarchici, anticonformistici, divertenti, diversi, canzonatori,goliardici, giullareschi, nuovi, ironici, autoironici, simpatici addirittura intelligenti. La stessa cosa l’avrei detta e la direi se tali commenti avessero riguardato o riguardassero le mie “ cosucce “ ovvero le catulliane (si parva licet componere magnis) “nugae “nugae “o petrarchesche “nugellae “. Alcuni mi hanno fatto riflettere , altri pensare, altri ancora sorridere e ridere . Uno di essi mi ha fatto addirittura balenare alla mente un trasgressivo adattamento di un’antica filastrocca per bambini : “La Befana vien di notte / con le scarpe tutte rotte/ porta doni ai piccolini / e ai grandi fa i p …… . Se ci sono persone che hanno o per lo meno dovrebbero avere quel coraggio che pochissimi possiedono, cioè , il raro coraggio di saper ridere di se stessi,queste persone dovrebbero essere proprio i poeti. E poiché credo che l’amico Salvatore Armando Santoro ne sia uno, mi permetterei di chiedergli di non abbandonare queste insostituibili pagine azzurre che vivono anche grazie alla sua stimata e apprezzata presenza e quindi lo inviterei a desistere dal suo proposito. Altri del resto, come è giusto e normale , hanno risposto a Lucio Cornelio , con la stessa vivacità ed ironia. Da quanto mi è parso di capire , Lucio , come l’Asino di Apuleio, di cui porta il nome non solo sorride e ride degli altri , ma anche di se stesso e ciò indubbiamente contribuisce a vivacizzare ed arricchire queste pagine sulle quali mi onoro di apparire in compagnia di tantissimi apprezzati colleghi grazie alla encomiabile opera culturale, sociale ed umana del prof. Lorenzo De Ninis al quale va tutta la nostra riconoscenza e gratitudine. (Carlo Chionne)


Per Lucio Cornelio
Caro Lucio, riflettendo credo proprio di doverti dare ragione.
Però converrai con me che la società di oggi è molto meno unita, per i motivi che ho scritto ne "LA GRANDE DEPRESSIONE".
Simone Magli


Giorgio Valdes – Mio Musico – Non so dir nulla di questa tua poesia. Lascio che a parlare siano le note della Ciaccona di Bach http://www.youtube.com/watch?v=XebdFOCwO6w  che ti dicano della emozione che mi hai donato e che Bach mi ha aiutato a concretizzare. Lucio Cornelio
 

Il Passero – Ahahah Passero, ammetto di essere un po’ suonato. Io vorrei che tutti noi ce le dessimo di santa ragione, ma volendoci un gran bene. Non mi piacciono quelli che storcono la bocca, e non leggono e non commentano apposta le cose belle che talvolta, per grazia di Dio, mi escono dalla penna. Costoro rappresentano la rabbia, l’invidia, e soprattutto la sconfitta. Ed io il mio nome ce l’ho, e Lorenzo de Ninis lo custodisce e lo protegge. Lucio Cornelio
 

Simone Magli – Carissimo Simone, ti prego non rinunziare alla tua realtà, alla tua esistenza di individuo, per compararla con un’entità inesistente come è la “società”. La società altro non è che una convenzione, una finzione secondo cui tanti individui dovrebbero pensarla univocamente e in accordo. Così non è, non è mai stato e mai sarà. Gli individui sono tutti ineguali, come ci ha fatti, uno alla volta, nostro Signore. Come ineguali, abbiamo diritti e doveri ineguali. Non confondere la realtà dei fatti con la legge, che è un’altra convenzione creata da noi, per mere ragioni di coesistenza. Te ne prego. Rifletti. Lucio
 

Commento, commiato ed auguri
Continuo a leggere esternazioni e scurrilità che offendono chi per anni ha pubblicato i propri lavori su questo portale con dedizione e con amicizia cercando di rispettare tutti in pari misura e senza sognarsi mai di mortificare qualcuno con considerazioni fuori luogo, scurrili ed offensive.
Poichè il Webmaster non prende posizione, ebbene io saluto tutti gli autori e smetto di pubblicare sul portale che a questo punto, scusatemi se lo dico con tutta onestà e franchezza, sta sfiorando la dequalificazione e non mi interessa più restarci perchè non gradisco di essere presente insieme a certi personaggi che stimo poco e non voglio più confondermi con essi!
Io un portale ce l'ho ed ho anche una pagina (L'Arengo della Poesia) che ancora non ho attivato pienamente ma che sicuramente comincerò a far funzionare e dove potrò continuare a pubblicare le mie poesie e quelle che riterrò meritevoli di diffusione. Ma sicuramente l'accesso sarà dato alle persone il cui cervello sarà perfettamente funzionante e sarà impedito a quelle che presentano evidenti segni di squilibrio e di farneticazione per le quali il sostegno di un buon psicologo sarebbe quanto mai necessario ed urgente prima che qualcuno chieda un appuntamento ad un buon avvocato per l'avvio di un procedimento giudiziario per offese online.
Ho sempre detto a Lorenzo che a me dei commenti proprio non frega niente perchè in fondo non aggiungono nulla a quello che tutti noi siamo. Per cui leggere certe schifezze non mi entusiasma più di tanto e, perciò, lascio il campo a chi ha stomaco per continuare a sorbirsi certe esternazioni. Amo la poesia ma se questa deve procurarmi tensione invece che gioia preferisco tagliare la corda e "spegnere il telecomando" così faccio felici almeno un paio di persone.
Poesia e trasgressione possono convivere fino a quando la decenza ed il decoro non offendono tutti e due ed anche chi non gradisce certe estemporaneità. E poi sul portale ci sono delle persone giovani che potrebbero cominciare a porsi qualche domanda chiedendosi dove sono capitate ed anche a schifarsi di quello che leggono (che non è ne educativo, ne poetico e neppure istruttivo).E che ci siano autori che si schifino me lo hanno già detto in diversi, solo che a scriverlo ed a prendere posizione apertamente fino ad oggi siamo stati davvero in pochi.
Comunque, ancora una volta suggerisco all'amico Lorenzo di pretendere che chi pubblica sul portale ci infili almeno nome e cognome perchè bisognerebbe capire davvero con chi si ha a che fare e con chi si interagisce prima di dare confidenza e confondersi con certi personaggi.
Chi non ha nulla da nascondere non ha motivo di camuffarsi e celarsi dietro nick o nomignoli estemporanei.
Chi vuole scrivermi in privato, come molti di voi hanno sempre fatto, può continuare a farlo. Il mio indirizzo di posta elettronico (santoro3000@alice.it)    lo conoscono in molti dal momento che è riportato nella biografia del mio portale (www.circoloculturaleluzi.net) insieme ai miei numeri di telefono ed ai miei indirizzi ed è ripetuto anche su Poetare. Ed ho sempre risposto a tutti anche se spesso non l'ho potuto fare con la dovuta sollecitudine.
Colgo l'occasione per porgere a tutti gli amici i miei migliori auguri di buone feste che, comunque, farò in privato.
Salvatore Armando Santoro


Lucio sei più suonato di un campanone,
non smettevo di ridere leggendo i tuoi commenti e pensare che..... sembravi quasi ...normale
la mia poesia non è personale il soggetto è un'altro che senz'altro tu lo conosci bene.
comunque mi sono fatto delle gran risate e devo ammettere che la sai movimentare la pagina azzurra
are come are pare come appare
ciao Il Passero


In risposta al commento di Lucio Cornelio:
Non sono d'accordo, Lucio, sul tuo commento alla mia riflessione "LA GRANDE DEPRESSIONE", in quanto secondo me l'individuo e la società vanno di pari passo, comunque ho apprezzato il tuo punto di vista.
Simone Magli
 

15/12/2012

BUONE FESTE _ Ciò che maggiormente caratterizza e qualifica queste insuperate e insuperabili pagine di POETARE.IT è la presenza in esse di una poesia tutta al femminile i cui variegati, sostanziosi e originali contributi le arricchiscono ogni giorno di profondi motivi di riflessione , ora appassionati e appassionanti,ora poeticamente ingenui e ingenuamente poetici, ora semplici, ora spensierati , ora tristi, ora allegri, ora sognanti, ora speranzosi,ora realisticamente fantastici e fantasiosamente realistici ma sempre poeticamente concreti o , se si preferisce, concretamente poetici. Ciascuno di questi meriterebbe qualche considerazione a parte e io mi sono già riproposto di farlo in avvenire. Per ora mi limiterò a far pervenire a tutte le poetesse del sito , senza per questo escludere i colleghi maschi, tra cui Piero Vittorio Colonna e il prof. Lorenzo De Ninis , i miei personali auguri di Buone Feste con questa bellissima poesia di Wislawa Szymborska

SCORCIO DI SECOLO
Doveva essere migliore degli altri il nostro XX secolo.
Non farà più in tempo a dimostrarlo,
ha gli anni contati,
il passo malfermo,
il fiato corto.

Sono ormai successe troppe cose
che non dovevano succedere,
e quel che doveva arrivare,
non è arrivato.

Ci si doveva avviare verso la primavera

e la felicità, fra l’altro.

La paura doveva abbandonare i monti e le valli,
la Verità doveva raggiungere la meta
prima della menzogna.

Certe sciagure

non dovevano più accadere,
ad esempio la guerra
e la fame, e così via.

Doveva essere rispettata l’inermità degli inermi,
la fiducia e via dicendo.

Chi voleva gioire del mondo
si trova di fronte a un compito irrealizzabile.

La stupidità non è ridicola.
La saggezza non è allegra.

La speranza
non è più quella giovane ragazza
et caetera, purtroppo.

Dio doveva finalmente credere nell’uomo
buono e forte,

ma il buono e il forte
restano due esseri distinti.

Come vivere? - mi ha scritto qualcuno,
a cui io intendevo fare
la stessa domanda.

Da capo e allo stesso modo di sempre,
come si è visto sopra,
non ci sono domande più pressanti
delle domande ingenue.
Wislawa Szimborska

Carlo Chionne


questi sono i pensieri che avete suscitato in me, e ve li rimando come sono venuti:

Salvatore Orefice – Nella notte…la Befana – ma Salvatore, alla tua età, ancora poesie sulla befana? e sognatela mentre ti fa un pompino, almeno, e raccontaci com è andata…altro che sonetto caudato, ma caudato di che?

Giorgio Valdes – Attendendo il tuo passare – un sogno, una speranza, una presenza che si intuisce e che noi non possiamo raggiungere: questo è il richiamo potente, il desiderio sperato, temuto e inattuato di Giorgio. Sentirai bussare Giorgio, e anche tu aprirai.

Stefano Medel – Buio circostante – E’ ora di finirla, Stefano. I sacchetti dell’immondizia scagliali contro la porta di fronte, mettiti due soldi in tasca e vatti ad ubriacare in una bettola. E dopo trovati una puttana.

Vincenzo Mellino – Vanità – Ecco, un altro. Bussa alla porta di Stefano Medel, e vattene fuori con lui a bere qualcosa. E dopo trovatevi due ragazzine che vi stiano a sentire, e riversate su di loro i succhi rimasti

Simone Magli – La grande depressione – Il vero problema, Simone, è il sentirsi un vuoto a perdere. Un individuo, che ha rispetto di se stesso, mai dovrebbe sentirsi così, dovrebbe reagire, e imporsi sulla società, perché un individuo vero prevale sempre sulla società, viene prima di essa, sempre, sempre, sempre.

Il Passero – Pare come appare – Ma cosa dici, passero, vai con una donna, la paghi e le chiedi il resto? Vai prima dal tabaccaio, e cambia moneta, ma ti pare? E toccale pure il culo, che fa bene alla salute….il resto mancia

Giovanni De Simone – Triste Natale – Quanta disperazione, il sacco vuoto, cose al di là delle speranze…. io sto pensando di organizzare un bel suicidio di massa….Tutti assieme, a piangerci sopra, e poi…..la pillola, va giù, e la pillola, va giù…Senza di me, naturalmente. io me ne vado al cinema…

Salvatore Armando Santoro – Giochi maldestri – Ahi ahi, mai giocare con le ragazzine, quando si è avanti con gli anni. Afferrarle piuttosto, con mano ferma, e fottersele senza tanti riguardi. Sarà un sollazzo anche per loro.

Antonietta Ursitti – Alba d’anima – Finalmente un bel sogno leggero, di quelli che vengono prima dell’alba. Brava Antonietta, sogna sempre così

Roberto Soldà – Neon - Capita addirittura che gli stessi studiosi di scienze del linguaggio facciano qualche fatica a capirsi fra loro, ed è questo il tuo caso, Roberto Soldà. Per un’oliva pallida si può delirare. Le biciclette svernano sui balconi, tra i sempreverdi

Elena Spataru . Il Principe Anno – Un calendario da appendere in cucina, questa poesia di Elena Spataru. Per quanto mi riguarda, l’anno comincia e finisce il 1 gennaio, data del mio compleanno. Il resto è rumenta.

Enrico Tartagni – Epochè – Mai entrare in una chiesa, se si ha qualcosa sullo stomaco. Piuttosto un’osteria, è mille volte meglio

Adele Boccabella – Desiderio d’amore – Un amplesso ordinato e corretto, questo di Adele: i visi che si avvicinano, i corpi che si compenetrano, senza attriti, e senza interventi d’emergenza. Tutto scorre liscio, neanche un guanciale scagliato per terra…..Post coitum triste, una sigaretta, per favore……

Antonia Scaligine – I passi indietro si sentono nel cuore – i pensieri della propria vita passata e perduta, il cielo che immobile, e insensibile, che si ripete ogni notte, le saracinesche che fanno, ogni volta, lo stesso rumore. I pensieri che ogni notte compiono lo stesso immutabile itinerario…. Brava Antonia, la tua voce canta….

“Ruoto su me stesso e scompaio in una nuvola di zolfo, non senza aver rivolto un saluto riconoscente a Lorenzo, nostro Signore Ultimo e Maximo”
Lucio Cornelio


Lucio Cornelio – Uff, siete di coccio, dal primo all’ultimo di voi. Nessuno che risponda, nessuno che reagisca, spargete petali di rose, parlate alle farfalle e ai funghi, cantate al cielo alle stelle, e poi? Come poeti, siete un vero disastro. Provate a cantare alle serve, quelle sì che vi daranno soddisfazioni. Tutti, con la testa ben infissa nella sabbia. Masticatela, la sabbia, ed ingoiatela, vi farà bene alle viscere.
Lucio Cornelio
 

14/12/2012

Desidero ringraziare Salvatore Armando Santoro e Simone Magli per il commento alla mia "Sommessamente". Meno sommessamente, invece, noto il poco appropriato accostamento tra la bellissima poesia "Getsemani" di Giorgio Valdes ed il contenuto, quanto mai inopportuno, del sonetto posto da Lucio Cornelio come commento alla stessa. Esprimo invece ammirazione per la proposta fatta riguardo alla medesima poesia.
Sandra Greggio
 

Giorgio Valdes – Getsemani – Non saprei dire se il taglio prosastico prevalga su quello poetico, ma ho provato a farmene un’idea direttamente, con l’aiuto di una dolce amica, così:

versi sciolti
ieri guardavo il taglio, amore mio
il taglio verticale in cui racchiudi
la fessura cui tanto tu m’intrighi
dove spesso roventi i baci poso

sempre se tu, leziosa, me’l consenti;
e mi chiedo, guardandola dappresso
e baciando le labbra porporine
e succhiandone il succo onde struggente

nel turbinio la bocca mia s’immerge
di sensazioni e di sapori amari
mi chiedo: sei tu di poesia fatta

o prosastica sei, e sciolti versi
mi dedichi schiudendoti ai miei baci
e sospiri con gemiti introversi?

Lucio Cornelio
 

Commenti ad alcune poesie del 14 dicembre 2012
Un ateo che commenta una poesia religiosa sembrerebbe una contraddizione ma non lo è. Una cosa è la poesia, un'altra la religione. Ed il poeta guarda alla struttura poetica, alla composizione, ed ai riferimenti metaforici ed allegorici che una poesia racchiude.

Mi riferisco a "Getsemani" di Giorgio Valdes, una lirica che trasuda religiosità in ogni verso, anche se devo evidenziare che il taglio prosastico prevale su quello poetico. Ma queste sono sottigliezze che ai più sfuggono visto che oggi la poesia contemporanea ha sviluppi molto diversi rispetto a quella impiegata dai grandi autori del passato che, pur avendo utilizzato il verso libero, hanno in molte occasioni rispettato il metro e lo sviluppo ritmico delle loro composizioni.

Nella poesia di Giorgio sono gli ulivi i riferimenti di fondo sui quali si sviluppa la sua concettualità religiosa. Ulivi che metaforicamente rappresentano forza e continuità temporale con un avvenimento che la liturgia cattolica ricorda nelle giornate della settimana pasquale, ulivi con i quali l'autore si confonde ed interagisce appunto rievocando la drammaticità di una storia che si è sviluppata sotto i loro rami e che, per un credente, rappresentano la memoria ed anche la compenetrazione con una passione e con un sacrificio annunciato dove l'uomo-dio si immola per la salvezza del genere umano.

Concludo con "Sommessamente" di Sandra Greggio, una poesia in chiave filosofica maturata sull'osservazione degli egoismi e dell'ingordigia umana. Una lezione di vita e di sereno vivere in un mondo in cui il desiderio di tutto avere a volta ci porta ad un passo dell'egoismo e del disprezzo del prossimo. Anche la struttura dei versi è piacevole e scorrevole alla lettura anche se leggermente prosastici.
Salvatore Armando Santoro
 

Grazie, Simone, per il tuo commento che mi ha fatto molto piacere.
Angelo Alfredo
 

Salvatore Armando Santoro – Ravvedimenti – Poesiola non priva di immagini trascendenti, rivelatrici d’uno sforzo meritevole di maggior fortuna, anche in amore: di rilievo i versi : “le sue parole ogni pudore vinse/nella libido ogni emozione spinse/amore e foga s’erano abbracciate.” e spietata è la chiusa “sei stata peggio delle cortigiane/per una che aveva la tua età...” qual fosse stata la richiesta della piccola meretrice, è solo da immaginarsi.....
Lucio Cornelio
 
 

Grazie Lucio per  la stima che mi manifesti e che mi stimola per proseguire nel cammino di ricerca.
Tanti saluti e abbracci a tutti i poeti della pagina azzurra. Faccio tanti auguri a Piero per l'impegno a cui è chiamato.
Giorgio
 

Giorgio Valdes – Getsemani – bella e surreale, piena di immagini evocative ed avvincenti, io avrei composto così i versi:

Ulivi silenziosi,
ora che mi avete svelato
la storia,
tra voi porrò la mia tenda
e attenderò
le lanterne di coloro che ancora cercano
il mio Signore.
Lucio Cornelio
 

"Chi è, Chi non è" di Angelo Alfredo Taraschi: poesia coraggiosa, ironica che induce a riflettere. Ne condivido il pessimismo. Mi ha colpito in particolare la seguente strofa:
 -pare che agli eletti
tocchi una maggiore sofferenza
e ai reprobi vivere nella ricchezza-

  Complimenti, Angelo, perché sai affrontare sempre con leggerezza temi importanti.
"Sommessamente" di Sandra: una vera perla, una lezione di vita che ho avuto il piacere e l'onore di leggere in anticipo.
Simone


Lucio Cornelio – Angeli - Complimenti vivissimi per questo sonetto che non è soltanto perfetto nella forma ma rende alla perfezione il tuo profondo sentire

Sei grande. Applausi. Piero Colonna Romano
 

 

Bèela Piero ,allora ti aspettiamo che sia l'augurio giusto, che sia un tempo breve

perchè e sol passato un giorno e il momento ancor non viene.

Il Passero

 

13/12/2012

Grazie a Salvatore Armando Santoro, che con molta dedizione e cura ha
commentato la pagina di oggi, compensando l'assenza di Piero. Grazie a Lorenzo
e un saluto al nostro Piero sbarcato in Sicilia. Antonietta Ursitti.
 

Grazie Piero per non averci fatto mancare, nonostante la  temporanea assenza, la tua inconfondibile , originale e simpatica voce poetica con il tuo ARRIVEDERCI che è anche un incoraggiamento per tutti noi.
Grazie anche a Salvatore Armando Santoro per la sapiente e colta impostazione dei suoi commenti  non solo nei riguardi del mio Catullo, ma di tutte le altre poesie dai quali traspare non solo un chiaro giudizio culturale e precisa conoscenza storico-letteraria  , ma anche una profonda sensibilità poetica , come puntualmente si conferma da NIDI DISFATTI. (Carlo Chionne)  
 

Piero Colonna Romano – In culo al mondo – Lucio Cornelio  
 

Commenti alla giornata del 12-12-2012 – Trasportato dalle altrui competenze poetiche, voglio anch’io partecipare con un commento ispirato a questa giornata d’azzurro vestita, e lo faccio con alcuni versi dettatimi da profonda angelica investitura spirituale:  

Amore
la stanza è in terra, tutta abbandonata

cosparsa di mutande, e reggiseni,

pregna degli odori animali, e del sudore

degli indumenti dispiegati e sciolti

 

lui ch’è ansimante, nel precario salto

sulle ginocchia,  preme e si cimenta

dentro di lei, che geme e si presenta

meglio che può, al mal portato assalto

 

ecco l’amore, visto dal didietro

ecco l’amore, fatto all’improvviso

ecco l’amore, messo di traverso

ecco l’amore, sporco e condiviso;

 

e lei getta uno strillo, e più si appizza

contro di lui, che finalmente è dentro

e viene, viene, viene, e trema il ventre

mentre che fuor dell’anima egli sprizza

 

ah, che tormento, e che liberazione!

tutta intasata è lei che n’è contenta

e cola fuor semenza e sensazione

e il seno pieno strizza e si tormenta….

 

mentre lui in piedi s’alza e la risguarda

e lascia gocciolar la sua alabarda…

 Lucio Cornelio
 

Grazie per il tuo elegante e raffinato congedo, Piero. Attendiamo il tuo ritorno insieme alla Musa, come tu ci inviti a fare. In bocca al lupo!
Sandra Greggio
 

Piero Colonna Romano :In bocca al lupo.
 Gus
 

Comunichiamo a tutti i Sitani ed ai visitatori che il 15 Dicembre prossimo, dalle ore 17 e 40, verrà trasmesso in diretta sul sito www.abruzzolive.tv  il XLIII Premio di Poesia Dialettale "Città di Vacri".
Poetare.it
 

Grazie Piero per il tuo splendido e simpatico arrivederci, ti aspettiamo presto, nel frattempo continueremo a sognare.
Simone
 

Commenti ad alcune poesie del 12.12.2012
Oggi voglio socializzare alcune mie impressioni su alcune poesie pubblicate sul portale. Sono semplici considerazioni critiche sulle composizioni e non critiche letterarie vere e proprie (anche perché non vorrei "sbruffonare" a sproposito ed anche perchè quella del critico non è la mia professione).

Comincio con la Poesia di Giorgio Valdes "A Francisci Pertarche e Laura de Noves" perché Giorgio parla di un autore a me caro che ritengo il padre indiscusso della lingua italiana, affermazioni che sono poi sostenute, alcuni secoli dopo la sua morte, dal Brembo nella famosa discussione sulla "questione della lingua".

La lirica sviluppata da Giorgio si riferisce ad un periodo tormentoso e tormentato della vita del Petrarca, caratterizzato dalla rivolta di Cola di Renzo nel 1347, dalla morte di Giovanni Colonna, suo protettore, e di Laura per peste.

Anni di crisi interiori che Giorgio esprime con lucidità di analisi nella sua lirica dove chiara a me sembra la metafora acqua-anima e l'amara riflessione petrarchesca meglio sintetizzata nel penultimo verso dove affronta il tema della precarietà umana di fronte alla sofferenza.

Passo poi alla poesia di Carlo Chionne "Iam ver egelidos refert tepores", nella quale traduce un nuovo Carme di Catullo forse più virgiliano e sicuramente meno trasgressivo rispetto ad altri Canti (che io apprezzo poco perché le pruderie di questo autore non mi piacciono per nulla in quanto ormai le ritengo anche antistoriche rispetto al costume ed alla morale corrente).

Le ultime due strofe, infatti, sembra che anticipino una brutta copia di alcuni avvenimenti che poi Virgilio affronterà nelle Bucoliche sui drammi della guerra civile che costringono molte persone ad abbandonare la loro terra ed i loro campi. Ma Catullo certamente non lo poteva sapere anche perchè Virgilio scrisse la sua opera nel 37 A.c. e Catullo era già morto da molti anni, in quanto morì giovanissimo e forse per questo io sostengo che molte poesie di Catullo sono solo "pruderie da liceali", oscurate decisamente ai miei tempi dai programmi scolastici.

Ma oggi guardo a questa specifica opera di Carlo Chionne che apprezzo e valuto, quindi, positivamente sia nei versi che nel contenuto.

Una bella descrizione dell'alba, quasi anticonvenzionale direi, di Antonietta Ursitti con la sua poesia in versi liberi "Il giorno ti saluta": Leggendola sembra di trovarsi di fronte ad un bel quadro, magistralmente dipinto, dove le sfumature del giorno e della notte si intrecciano con la ripresa della vita (e del mistero che racchiude) molto ben espressa nella parafrasi del volo felpato del tordo.

Un accenno alla satirica poesia di Gabriele Renda "Aridateci il puzzone (Il ritorno della mummia) non posso negarlo. Prima per evidenziare la scorrevolezza dei versi e del ritmo e, secondo, perché ha saputo descrivere fingendo di ridere una analisi politica che, invece, è tutta da piangere.

Chiudo con la breve poesia di Michela Turchi "Attraverso la vita", una analisi introspettiva in chiave semi-filosofica dell'esistenza umana e delle sue contraddizioni. Poche parole per dirne tante che ognuno può interpretare con i pensieri che più gli sono congeniali, ma con la convinzione che certe difficoltà esistenziali possono essere superate solo con la forza di volontà e tanto coraggio, visto che altre strade non se ne intravedono.

E ringrazio tutti gli altri poeti per le loro testimonianze e per i loro versi.

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Nei DIBATTITI ho pubblicato un "dialogo" intercorso con una amica su FB a proposito delle proposte letterarie di certe Case Editrici "a pagamento".

Ho commesso alcune imperfezioni ortografiche (che ho poi segnalato a Lorenzo), ma ho quel maledetto vizio di scrivere sempre di getto e dopo rileggo mal volentieri e quasi sempre di corsa per cui molte gaffe non le vedo subito. Me ne scuso con tutti coloro che hanno già letto. Ma Lorenzo ormai è rassegnato. Non riesco a migliorare!

Salvatore Armando Santoro
 

11/12/2012

Ringrazio Simone Magli e Piero Colonna Romano per il commento alla mia poesia e, con l’occasione, saluto cordialmente colui che sempre ci accompagna con i suoi appropriati e colti commenti. Sentiremo senza dubbio la sua mancanza, ma siamo certi di ritrovarlo presto tra noi.
Un sincero augurio.
Sandra Greggio
 

“Non bisticcio mai con i fatti. Il mio unico bisticcio è con le parole. Ecco perché odio il realismo volgare in letteratura. Chi volesse chiamare 'vanga' una vanga dovrebbe essere obbligato ad adoperarne una. E l'unica cosa che gli si addice.” (Oscar Wilde)

Cerco le vostre metaforiche parole e questo trovo:

Alessandro Grispo –Mamma-: Benvenuto nell’azzurro ad Alessandro. E’ una duplice invocazione, è un bisogno di libertà e di protezione, espresso con spontanea semplicità.

Roberto Soldà Arsenico-: E colori e colori, violenti, a dire di rabbia. E’ sintetico Roberto, eppure le sue poesie colpiscono affascinando. Molto piaciuta.

Terry Di Vetta –Donna manager-:Rutilante descrizione della giornata di una donna lavoratrice che , assieme agli obblighi del lavoro, si deve sobbarcare gli obblighi della famiglia. E, con amore, realizza l’uno e l’altro. Piacevole il ritmico poetare di Terry.

Adele Boccabella –Seduzione…-: Sensualmente descritta questa attesa. Ben descritta, colpisce nel segno.

Maria Rosaria Quarta –Andare-: Molto simile alla precedente. Bella la descrizione di un cielo con quel “di porpora e miele/tra scintille di stelle”.

Salvatore Orefice –La nonna-: E li portiamo dentro tutti questi ricordi. E Salvatore li narra con una piacevole vena nostalgica.

Silvio Canapè –Sento il battere sinuoso della pioggia-: Un viaggio nella memoria, come lo svolgersi delle stagioni. Belle e ben descritte le immagini della natura ed altrettanto bene resa la malinconia e la nostalgia per dolci tempi passati.

Giorgio Valdes  -Nel giardino dei limoni-: Bellissima e commovente questa poesia di un superlativo Giorgio che interpreta, alla perfezione, il compito primario della poesia: rendere emozioni. E lui lo sa fare magistralmente, facendole emergere da versi che uniscono spontaneità e bravura. Chiusa bellissima e toccante.

Vincenzo Melino –Una barriera di rose-: Un desiderio di pace e di isolamento. Questo narra Vincenzo, disegnando il suo Eden con la solita bravura. Odori, colori e brusii lontani risaltano da ogni verso. Complimenti.

Simone Magli –Cominciamo ad essere-: Sii te stesso è l’incitamento sottinteso che ci rivolge Simone. E come non concordare?

Antonietta Ursitti –Andare per strada-: Il rispetto per la donna e per i più deboli dovrebbe entrare nel nostro DNA. E’ il solo mezzo per rendere questo mondo semplicemente civile. Ed Antonietta lo racconta con una bellissima poesia. Complimenti, molto apprezzata.

Gabriele Renda –La nave dei folli-: Perfetta descrizione della nostra Italia. Sarebbe anche divertente la poesia di Gabriele, ma rideremmo con lacrime amare. In questa occasione ti sei superato, caro Gabriele. Complimenti.

Armando Bettozzi –Li soloni-: E ci mancava soltanto la celebre frase della buonanima per concludere questa tirata bettozziana: “quando sento parlare di intellettuali la mano mi corre alla fondina”. Frase ripresa anni dopo dal “grande statista” Craxi.

Sandra Greggio –Immagini di speranza-: Nel titolo tutto il senso di questa bella poesia. Lieve e belle le immagini che Sandra ci regala con questo invito all’ottimismo ed alla pace. Delizioso e significativo il richiamo al mitico Jonathan. Brava Sandra, molto piaciuta.

Purtroppo (ovviamente per me) non mi sarà possibile, per circa un paio di settimane, proseguire nella piacevole (sempre per me) attività di commentare, interpretandole, le vostre belle poesie. Impegni, da troppo tempo rinviati, mi porteranno altrove.
A voi tutti un grazie per ciò che sapete dare e date, un caro saluto ed un a presto.
Un grazie di cuore ed un affettuoso saluto al nostro splendido Lorenzo.

Piero Colonna Romano

 

Oggi mi ha colpito la tenera l'immagine della chiusa della poesia "La nonna" di Salvatore Orefice:
premurosa una mano
ora sfiora i capelli


Molto positiva "Immagini di speranza" di Sandra Greggio, ricca appunto di limpide, chiare immagini di speranza.
Simone
 

10/12/2012

Giorgio Valdes "Terra" Si torna finalmente alla Poesia con questi alti versi che parlano ad un paradise lost: la terra. La nostra terra. Quando in questo paese martoriato, dove l'incuria dei greti e degli argini, dei boschi, dei monti e dei mari che lo circondano, creano luttuosi disastri, un poeta georgico nel suo stesso nome, alza un inno alla terra, il suo rimpianto andrebbe cantato ai sette venti, portato nelle scuole per far nascere nei giovani l'amore per ciò che più d'ogni altro bene conta.Bravo Valdes hai onorato la pagina del nostro professore che tutto sopportando, per questi improvvisi picchi con grande amore la tiene in vita. Gus

Terra
Mi chinerò per prenderti tra le mani
terra arsa dal sole.
Ti parlerò della pioggia
che cadeva lenta sui tuoi prati,
delle sementi che il contadino
affidava al tuo grembo,
del sole che accarezzava
la tua chioma di spighe mossa dal vento.
Ti farò riascoltare il nitrire del cavallo
che trascinava l'aratro sulla coltre di erbe
e il canto delle donne che alla sera
raccoglievano le spighe smarrite
sul manto di culmi.

Ti chiederò di ricordare i giorni
in cui ci donavi il pane
che veniva accettato con un sorriso,
benedetto con una preghiera
e subito condiviso.
Ti chiederò di ricordare i giorni
in cui ti colmavamo di premure:
su di te riversavamo il nostro sudore,
da te attendevamo il nostro cibo,
in te era il nostro domani.

Eri allora molto vicina al cielo
e il cibo che ci donavi
aveva la magia delle nuvole
e il senso del divino.
Terra ora arsa,
amata e tradita,
avvelenata e dimenticata,
ci doni ancora il pane
ma nel dolore gemi
perché esso non viene più condiviso.
Giorgio Valdes


Grazie Piero delle tue parole sempre efficacissime, volevo in ogni caso dirti
che l'oggetto è mio padre... Scrissi questa poesia lo scorso anno, poco prima
che morisse. Un saluto a te, a tutti i sitani e a Lorenzo. Antonietta Ursitti.
 

”Riflettere è considerevolmente laborioso, ecco perché molta gente preferisce giudicare”
(Josè Ortega Y Gasset)

E vediamo quanto, oggi, farà riflettere questa bella pagina azzurra.

Manuela De Federicis –Il piccolo gattino-: Benvenuta nell’azzurro, Manuela. Esordio con fresca e piacevole poesia.

Lucio Cornelio –Fiamme-: E’ fantasioso molto l’ottimo Lucio. Attacca con una lezione di chimica per poi aprire l’anima all’amore e narrarlo con bellissimi versi. Fiamme del sodio e fiamme d’amore. Luce abbagliante per reazioni in similitudine. E dantesca, dolcissima conclusione. Si può chiedere di più?

Enrico Tartagni  -La neve sulla luna-: Un sogno bellissimo. Di Saint Exupery alcune immagini, molto ben rese. Credo d’averlo scritto per altra poesia di Enrico ma mi pare obbligo ripetermi: questa è una delle più belle poesie di questo bravissimo poeta. Applausi.

Roberto Soldà –Piombo-: Chiarissimo il riferimento alle recenti stragi balcaniche. Roberto esprime il suo dolore e lo fa con una poesia particolarmente intensa e coinvolgente. Complimenti.

Terry Di Vetta –Il piccolo Calimero-: E’ deliziosa Terry nel descrivere un vecchio spot pubblicitario. Brava!

Adele Boccabella –L’amore sulla spiaggia-: Sensuale outing reso con dolcezza e molto, molto realismo.

Giorgio Valdes –Terra-: Un nostalgico e dolente inno a quella che fu la madre terra. Detto con molta intensità, è anche una forte accusa nei confronti della sconsiderata attività dell’uomo. Molto piaciuta e apprezzata.

Vincenzo Melino –Nuvole scure-: Racconta della pena e della rabbia questa bella poesia di Vincenzo. Se ne sente il malinconico guardarsi dentro, lo sconforto. Bella decisamente.

Simone Magli –Il prezzo della verità-: La sofferenza dell’essere, la solitudine, la malvagità che ci circonda e l’utopica ricerca della verità. Tutto questo in una forte poesia del bravissimo Simone.

Carlo Chionne –Salve, nec minimo puella naso-: Anche in questo caso (XLIII° carme) Carlo coglie l’essenza del canto ed imposta la sua interpretazione sul confronto Ameana/Clodia, mantenendo l’ironia di Catullo. Dire al nostro ottimo prof. che è bravissimo è superfluo, ma merita un grazie per questo suo umanistico operare. E, ovviamente, chapeau.

Antonietta Ursitti –Ogni giorno-: Tristissimo questo guardare al tempo che passa ed ancor più questo osservare un compagno di vita. E’ un lento spegnersi, quello che ci narra Antonietta, con gli accorati versi di una bella poesia. Un caro saluto.

A voi tutti un cordialissimo saluto. Un grazie al nostro magnifico Lorenzo.

Piero Colonna Romano

 

9/12/2012

La pagina azzurra oggi pullula di bei commenti, segno che la comunicazione si
fa sempre più profonda...Grazie a tutti, in particolare a Piero, a Stracuzzi e
a Valdes...In primis al nostro vate. Antonietta Ursitti.
 

Lucio Cornelio-Canta l'anima mia: l'esperimento poetico ha fornito risultati sorprendenti, la nuova tecnica merita approfondimento, dedizione ed energia. Veramente originale
ed efficace la ripetizione del verso che aumenta in modo esponenziale la sua forza di penetrazione nella sfera emotiva del lettore. Direi che la ripetizione del verso non moltiplica per due l'efficacia ma per e^2. Struggente il contenuto che non evoca solo cocente delusione affettiva ma proietta speranze, capacità di effettuare bilanci ed anche volontà di ripartire. Ho letto la poesia 4 volte ed ogni volta la sentivo cantata con la voce calda e coinvolgente di Biagio Antonacci. La quinta volta ho letto cantando con la mia voce stonata ed era ancora bella.
Bravissimo superlativo Lucio.
Armando Santoro-Tormento: la percezione del tempo di Armando coincide con la mia. Come fisico ritengo che il il tempo sia il mistero più grande e lo splendido sonetto di Armando guarda verso tale mistero senza avere la pretesa di svelarlo, ma intrecciandolo con la malinconia, il rimpianto, l'egoismo dilagante, la convinzione diffusa che il tempo a propria disposizione sia infinito, riesce a fara percepire al lettore l'alito del tempo. Complimenti vivissimi.
Antonietta Ursiti-Una speranza colta: carica di significati profondi la sera simbolo dell'istante di riflessione e di bilancio. Partendo dalla sera si coglie l'armonia presente nella sfera e si misura
la volontà e la forza di lottare ed anche il desiderio di vedere oltre per cercare un sogno da amare. Leggo le poesie di Antonietta da diverso tempo e solo ora comincio a capire e ad apprezzare stile e contenuto. Una speranza colta mi è piaciuta davvero molto. Complimenti.
Sandra Greggio- Cuore di neve: forte contrasto tra l'atmosfera festosa disincantata natalizia e la solitudine espressa nei versi splendidi e magistrali In casa, silenzio. Nel cuore un manto di neve che mai si scioglierà. Davvero molto molto bella. Complimenti.

Un grazie a tutti i bravissimi poeti della pagina azzurra per le emozioni che donate a piene mani, un grazie a Piero per i suoi commenti gentili e pertinenti che incoraggiano noi poeti
a scrutare l'anima più a fondo, sperimentare nuove strade, guardare lontano oltre l'orizzonte fisico. Grazie infine al vate che crede in tutti noi offrendoci spazio e calore.

Giorgio Valdes
 

“Ragione e passione sono timone e vela della nostra anima navigante.” (Kahlil Gibran)

E cerco ragione e passione in questa pagina azzurra. Questo trovo:

Giuseppe Stracuzzi –Isola colorata-: Applausi a questa splendida descrizione del mare e dei sentimenti che suscita.. Bravissimo Giuseppe.

Lucio Cornelio –Canta l’anima mia-: Che dire? Versi liberissimi ed intensissimi. Una poesia da mettere in musica. Quando l’anima canta, appunto. Applausi.

Renzo Montagnoli –Le pianure del cielo-: Delicato e fresco sogno, raccontato con levità. Pennellate all’acquerello dalle quali emerge anima sensibile e pensosa. Bellissima.

Roberto Soldà –Molecola-:  “…per la foresta/nudo urlare,…” sono versi che dicono di disillusione per questo mondo così divenuto, per sogni di pulizia smarriti. E anatema finale intenso e urlato: la pioggia acida, metafora di un castigo che rimetterà le cose a posto. Complimenti Roberto.

Adele Boccabella –Sempre insieme-: Un amore fortemente sentito e con passione dichiarato.

Giorgio Valdes –Maghen David-: Un dolente canto dedicato, immagino, ad un amico ebreo. L’uso di parole desuete, ma dall’intenso significato, lo rende ancor più profondo quel dolore.

Nascono da un’anima addolorata queste poesie e coinvolgono. Bellissimi, verso la fine, i versi “cingi le pene/con la corona di spine/inchioda il dolore/sul cedro innalzato”. Complimenti vivissimi Giorgio.

Vincenzo Melino –Verità-: Infatti la verità è qualcosa di, tuttalpiù, probabilistico. E Vincenzo lo racconta col suo bel poetare.

Simone Magli –Turbati, poeta, -: Flash amaramente esistenziale quello del poeta Simone. E bell’aforisma da incorniciare.

Carlo Chionne –Adeste, hendecasyllabi quot estis-: Ed eccoci al XLII°. Il dotto prof. Carlo, oltre ad interpretare (e con quanta aderenza all’originale!) i carmi di Catullo, sta compiendo opera di verità nei confronti di questo poeta.
Ricordato, dai romantici, per i suoi baci iperbolici in effetti è personaggio sanguigno e fortemente maschilista.
L’episodio qui narrato pare sia realmente accaduto. Il poeta, nel corso di uno dei suoi viaggi, smarrì i suoi scritti e ne attribuì la sparizione ad una donna. Contro questa inveisce, chiamando in aiuto la poesia. E’ una furia, insulta e prega gli amici di aiutarlo nell’insultare. Soltanto quando realizza che con la violenza non otterrà lo sperato, passa a blandire lamentosamente: “pudica et proba, redde codicillos”.
Spettacolarmente funambolica l’interpretazione del nostro grande Carlo.
Chapeau ancora ed ancora.

Michael Santhers –Quando-: Bellissima poesia natalizia, tra le più belle lette, che trabocca d’amore. Dopo una serie di constatazioni, che tutti dovremmo vedere, in quei versi finali c’è solidarietà, compassione, generosità e grande amore. Costruita magistralmente. Complimenti vivissimi Michael.

Elisabetta Robert Castagnola –Buon Natale 2012-: “gli occhi dei bimbi” pieni d’amore e di gioia sono lo scopo di quella nascita. Questo pensiero ci regala Elisabetta.

Antonietta Ursitti –Una speranza colta-: Ha un ritmo lento e dolce questa poesia. Antonia ci regala una bella immagine del giorno che svanisce lentamente e ci dice della speranza che, il successivo, porterà sogni d’amore da amare. Bella molto e molto piaciuta.

Armando Bettozzi –Case popolari…pe ricchi-: E’ disperante la situazione nella quale siamo precipitati. Ma che razza di paese è mai questo? Allo schifo non ci sono limiti, ne vedremo delle altre e ben peggiori. Per esempio, a breve, il ritorno di Berlusconi.

Sandra Greggio –Cuore di neve-:  Bellissima descrizione, lievi pennellate, di scenette natalizie dolci e rassicuranti ma la conclusione è di una pena infinita. Piaciuta molto.

Alla sottile Antonietta ed all’esplicito Lucio un grazie per il loro gradito commento alla mia

“Il telecomando” ed un caro saluto.

A tutti l’augurio per una splendida domenica ed un a presto. Un caro saluto al nostro illuminato Lorenzo. Piero Colonna Romano
 

“Canta l’anima mia” Lucio Cornelio. Sembra il testo di una canzone, musicabile, ben cantata potrebbe riscuotere successi. Con le regole e senza regole la poesia ha molte facce, assomiglia ai suoi autori: dolce, furba, profonda, ingenua… Secondo me sono importanti le emozioni che essa desta, quando consente al lettore di scoprirle.

“Le pianure del cielo” Renzo Montagnoli. Una poesia che sembra uscita da un sogno oppure da un pensiero che abbraccia l’infinito.

“Molecola” Roberto Soldà. Dai versi sprigiona insofferenza e rabbia… “L’orizzonte esploso non lo posso più dominare”

“Sempre insieme” Adele Boccabella. Dolce favola dell’amore che cresce negli anni.

“Maghen David” Giorgio Valdes. La stella di David, simbolo del Sionismo, racchiude i martiri e le ingiustizie subite da questo popolo ,Immagini traboccanti di indignazione : “Quante volte ancora il vessillo dell’orrore verrà innalzato sulle ceneri della pietà…” Molto sentita, contagia emozioni e indignazioni.

“Verità” Vincenzo Melino. Verità, spesso manomessa da pensieri abili e maliziosi, un tema veramente grande. “… esiste solo come supposizione.” Bravo!

“ Turbati, poeta,” Simone Magli. La vita e la poesia…possono essere entrambe un peso ma contengono anche molte dolcezze.

“Adeste, hendecasyllabi quot estis” Carlo Chionne. Endecasillabi avevano preso il controllo della poesia… Accattivante nella forma… rende lo scarto di vocaboli.

“Quando” Michael Santhers. Quando, ricorrente anafora… molto bella la chiusa “…gli regalerai una speranza”

“Tormento” Salvatore Armando Santoro. Purtroppo, è sempre troppo tardi “per cercar felicità.”

“Buon Natale 2012” Elisabetta Robert Castagnola. Un quadretto delicato, la realtà del Natale spesso si confonde con l’ipocrisia di questi tempi. “solo gli occhi dei bimbi ci salvano sempre”.

“Una speranza colta” Antonietta Ursitti. Molto bella, la chiusa è splendida: “Una voglia nuova di vivere, un sogno tutto da amare” .

“Un fatto una poesia” Armando Bettozzi. -“fitto 7 euro al mese!!!!!! date a benestanti!-

“Cuore di neve” Sandra Greggio. Rimpianto di ricordi dolci dove l’atmosfera antica non si trova più. Malinconica indescrivibile la chiusa: “Nel cuore un manto di neve che mai si scioglierà.”

Porgo a tutti saluti carissimi e auguri di una buona domenica. Un grande grazie a Lorenzo e Piero Colonna Romano per lodevole costante partecipazione alle poesie.
Giuseppe Stracuzzi


a Piero Colonna Romano – Telecomando
storie. spariamo ad alzo zero
contro l’ipocrisia, contro l’invidia
contro quei farisei, che dicon niente
e voglion tutto figurar, tagliando
l’aria con proditorie pugnalate
e si fingon maestri, amaro masticando
Lucio Cornelio
 

8/12/2012

Grazie tante a Piero che oggi in un perfetto sonetto ci indica come far fronte
al bisogno di poetare, basta accendere il canale del sito azzurro...A tutti i
sitani buona Immacolata. Antonietta Ursitti.


Piero Colonna Romano – Il Telecomando –
Mai poesia fue più dolce
al mio sentire:
Il tuo telecomando
non l’ha mandato a dire
ma l’ha detto rimando:
“guarda che ti ci mando”
Lucio Cornelio
 

7/12/2012

Commento a "L'Angelo custode" di Giorgio Valdes
Oggi commento "l'Angelo Custode" di Giorgio Valdes, e lo faccio non da ateo ma da uomo che rispetta la fede altrui (e potrei aggiungere anche l'ideologia altrui se non è faziosa e dottrinale).

Il sonetto mi è piaciuto moltissimo anche per il rispetto della metrica e del ritmo. Non è tutto, ma io sono sensibile alla metrica perché è anche indice di bel scrivere e quando trovo qualcosa di perfetto sento il dovere di evidenziarlo. La musicalità in una poesia in versi ed in rima vuol dire tanto, anche se ormai la maggioranza dei poeti scrive in versi liberi ed anch'io spesso lo faccio, ma Giorgio oggi eccelle.

E' pur vero che anche il Leopardi ha scritto molte delle sue liriche adoperando il verso libero: Ma la differenza con tanti altri poeti contemporanei sta nel fatto che questo poeta anche nei suoi versi liberi, ci ha infilato dentro la metrica ed ha costruito poesie indimenticabili dello spessore de "L'infinito" (versi tutti endecasillabi), de "Il sabato del villaggio" (Canzone Leopardiana in versi endecasillabi e settenari), di "A Silvia" (una delle prime Canzoni Leopardiane in versi endecasillabi e settenari ed un paio di versi ancor più lunghi), di "Imitazioni" (versi settenari ed endecasillabi), ecc...

E le sue poesie sono anche di una delicatezza immensa e sicuramente ne maliziose e neppure volgari.

Un applauso, quindi a Giorgio Valdes ed al suo sonetto ricco di sentimento e fede che segnalo a tutti gli autori del portale.
Salvatore Armando Santoro
 

Come non mettere in primo piano, oggi, la struggente poesia di Filippo Pistore, sentendosi più che mai a lui vicino? Ancora condoglianze ed un abbraccio. Un po' meno tenera sono con Salvatore Armando Santoro, anzi, oserei dirgli che sarebbe il caso che parlasse più chiaramente, senza allusioni o mezzi termini.Un applauso a Lucio Cornelio, che dà voce, con la sua bellissima poesia, a ciò che penso tutti nella vita abbiamo, almeno una volta provato (e anche, almeno nel caso mio, più di una). Una poesia quasi racconto quella di Simone Magli, con uno splendido finale. Incantata dal sonetto di Giorgio Valdes sia per il contenuto, ricco di sentimento, che per la perfezione dello stile.
Sandra Greggio


Cara Antonietta ricambio il tuo augurio e ti ringrazio di cuore per quanto hai esternato. Uguale, sincero ringraziamento devo all'amico Lucio.
Spero di meritarmi questi apprezzamenti che, anche se mi confondono, mi gratificano molto.
Ad entrambi il più caro saluto.
Piero
 

a Piero Colonna Romano – Grazie della menzione a Niente, Piero , e un bravo, bravissimo per tutti i tuoi commenti, nei quali si registra sempre saggezza e misura.
Lucio Cornelio
 

Piero Colonna Romano
non solo ti dico grazie per la tua calibrata sempre solidale parola di armonia per le mie poesie e per  tutti i  poeti , più poeti di me   ,
ma auguro una buona Immacolata a te e a tutti del meraviglioso sito ,credenti e non credenti , gli auguri di pace penso che siano  sempre graditi .
La mia poesia , credo che sia semplice e spero trasparente ,  spesso solo   un richiamo di tristezza  ,voler anche cercare di rafforzare la fede con quei sentimenti  legati. 
come un  fil rouge quotidiano ,alla pace e alla giustizia , come diceva Derek Walcott < una preghiera davanti a forze più grandi della mente
Tempo verrà
in cui, con esultanza,
saluterai te stesso arrivato
alla tua porta, nel tuo proprio specchio,
e ognuno sorriderà al benvenuto dell'altro,>
La tua preparazione ,  l’armonia con cui commenti , il tuo sorriso, che non vedo ma lo trovo nei tuoi commenti  ,
sono come un fascio di luce  che  insieme a quello di Lorenzo De Ninis illuminano  il sito .
auguri a tutti Antonia Scaligine
 

“Chi è asino e cervo si crede, al saltare del fosso se ne avvede.” “È assai comune usanza, il credersi persona d'importanza.” (proverbi italiani)
“Se ti fermi ogni volta che un cane abbaia non finirai mai la tua strada” (antico proverbio cinese)

 Ed anche oggi volo su questa ottima pagina azzurra alla ricerca di quelle emozioni che sapete dare.

Oggi queste:

Armando Bettozzi –L’età più bella-: Sconsolatamente Armando ci rammenta che i tempi passati, soltanto quelli, erano bei tempi !

Bruno Amore –Ricordi di Natale-: Ricordi nostalgici che tornano e luccicano, come lacrime, sotto l’albero. Bella immagine che Bruno ci regala.

Lucio Cornelio –Niente-: Sconforto, amarezza, rimpianti, in una poesia certamente ispirata da un luttuoso fatto che ha colpito un nostro caro amico. Fortemente drammatico quel “niente” finale, detto con un  nodo in gola che si percepisce.

Filippo Pistore –Senza te-: Sfoga la sua amarezza e il suo dolore Filippo, con questa intenso e commovente messaggio. So che non c’è consolazione possibile ma sappi che ti siamo accanto. Un caro saluto.

Salvatore Orefice –Temporale-: L’angoscia che porta la notte, aggravata da un temporale descritto con la solita bravura di Salvatore.

Giuseppe Stracuzzi –Un treno corre-: Ed è metafora questa bella poesia di Giuseppe. Il nostro desiderio di vita, la nostra voglia di correre e rischiare, frenate da “certe particelle all’avanguardia” che sono i condizionamenti cui siamo soggetti e tarpano il cuore. Bella decisamente.

Roberto Soldà –Sodio- Affascinanti le immagini che Roberto ci offre. Sono pennellate dai violenti colori che lasciano senza fiato. Ed il titolo, ed il successivo richiamo, è un chiaro riferimento alle caratteristiche di quell’esplosivo metallo, così come quell’ “Onde” ripetuto, e che si ritrovano nei suoi quadri, dicono di un amalgama tra sentimento e scienza.  Da qui nascono poesiepittura godibilissime per le emozioni che sanno comunicare.

Maristella Angeli –Distillati dell’anima-: Distillati dell’anima sono i sentimenti che, con dolce delicatezza, Maristella ci racconta. Vivissimi complimenti per quell’importante segnalazione.

Terry Di Vetta –Una luce per chi è solo-: Atto di fede e d’amore, bello e commovente. Brava Terry!

Adele Boccabella –La suora e l’ospedale-: Racconta di cose che, credo, tutti abbiamo vissuto Adele, e lo fa con semplice ed apprezzabile spontaneità.

Vincenzo Melino –Calvario-: Descrive così il viaggio nella vita, il nostro Vincenzo. Coinvolge e fa riflettere. “Come granello di polvere/sospinto dal vento della ragione/…” dice e se ne duole. Piaciuta.

Simone Magli –Tutto in una notte-: Un sogno? Un ricordo? Sia quel che sia, Simone narra una storia con realismo, la fa vivere col suo poetare. Se ne percepisce la sorpresa, la disperazione, il bisogno di protezione.

Angelo Alfredo Taraschi –La speranza-: Spes ultima dea. Ed Angelo ribadisce il detto, con bella poesia.

Michael Santhers –Il treno-: Lo dichiara in chiaro Michael, il treno è una metafora. E le sue fantasiose immagini, i suoi accostamenti lessicali che stupiscono, il ritmo che riesce a dare ai suoi versi, rendono apprezzabilissime le sue poesie.

Giorgio Valdes –L’angelo custode-: Ancora una volta Giorgio si dimostra padrone della tecnica del sonetto. E qui la usa per descrivere la sua visione dell’angelo custode. Trovo particolarmente bello il verso “Sei la piuma sull’io di fuoco e pietra”, come bella è l’intera poesia.

Antonietta Ursitti –Soffia soffia-: Ed anche in questo caso Antonietta ”metaforizza”. Ci ha mica descritto l’effetto del vento, no, ci dice che il male s’infila dappertutto. E sempre complimenti, cara Antonietta.

Gabriele Renda –Quirinal minds (episodio 2 “inintercettabile”)-: Privacy o limpido essere? Questo il problema. E Gabriele interpreta l’indignazione, che credo generalizzata, sulla sentenza della Corte Costituzionale e lo racconta col suo solito, bel sarcasmo.

A tutti il più cordiale dei saluti. Un grazie riconoscente al nostro illuminato vate.
Piero Colonna Romano
 

Sante parole, Armando nella tua poesia "L'età più bella":
/Tutti l'aspettan….poi nessun la vuole/
Come ho scritto qualche tempo fa in un mio aforisma: "C'è un tempo in cui, ahimé, si nasce uomini."
Grazie a tutti per la ricca pagina.
Simone
 

6/12/2012

A Piero Colonna Romano – grazie Piero per la tua recensione alla mia poesia Ex Cathedra. Tengo a precisarti che essa è stata ispirata da un dialogo tra Mosè e il Signore, come raccontato da Heller nel suo libro “Lo sa Dio”.....
Poesie meno bislacche seguiranno (speriamo...!)
Lucio Cornelio
 

“I libri che gli uomini chiamano immorali sono semplicemente libri che mostrano al mondo la sua vergogna.” (Oscar Wilde)

Ovviamente concordo.

Ed oggi ricerco le vostre azzurre denunce.  E trovo questo:

Gabriele Renda –Habemus tweet-: Ed ecco la prima. Gabriele segue attentamente la cronaca e così commenta la notizia del giorno. La chiesa sposta l’attenzione sui social network, forse vorrà diventare…virtuale. Ultima ancora di salvezza. E se , invece, tornasse a Francesco?

Armando Bettozzi –Il Super Professore e la sua cura-:  Tempo fa scrissi una lettera al prof. e la concludevo così (e mi scuso per l’autocitazione):

Quell’alta finanza da cui tu dipendi

sì  ti sarà grata con gran dividendi

e poi nelle City più ricche del mondo

di marmo il tuo busto vedremo giocondo.

Ed è ciò che racconta Armando. Luce in fondo al tunnel è il solito inganno che serve a dare illusorie speranze e così poter tirare avanti, per realizzare il progetto di una società sempre più iniqua, sempre più proficua per pochissimi abbienti.  

Bruno Amore –Se ne andrà con un sospiro-: C’è lo smarrimento dell’uomo, al tirar delle somme. C’è la domanda su cosa sia la vita, su che cosa resterà. Quattro cose, dice Bruno, si porterebbe. Ed è amaro bilancio. Coinvolgente e bella, induce alla riflessione.

Lucio Cornelio –Ex Cathedra-: Sonetto ineccepibile per raccontare un surreale tema. La fantasia vola alta e l’humor pure. Ma il dire è  “ex cathedra” e come dubitarne?

Roberto Soldà -Ionico legame-: Ci parla di nefaste attrazioni l’ottimo Roberto. Se non fosse per le date che evidenzia parrebbe parlare di quel che accade, oggi, a Taranto e di ciò che rischia di diventare (cava ormai interrata, sitibondo arso canale, spente pupille). E rilevo, con piacere, come anche da una cultura di chimico possa scaturire una bella poesia, se nell’anima c’è, come c’è, poesia. Molto piaciuta.

Ida Guarracino –Non puoi somigliarmi-: Il discrimine è la poesia. Ida lo evidenzia e prende le distanze: io lo sono poeta, tu no. Pare un solco incolmabile quello di cui narra Ida, con apprezzabile poesia.

Aurelia Tieghi –Inquietudine-: Mi pare che il titolo dica tutto. Ci agitiamo, cerchiamo piaceri, troviamo pene. Tutto questo Aurelia sintetizza in una bella poesia. Bravissima Aurelia!|

Terry Di Vetta –Passa parola-: Sei commovente, cara Terry, con questa poesia che è preghiera, invocazione e speranza.

Adele Boccabella –Storia di un amore-: Come nelle fiabe manca soltanto “e vissero felici e contenti”, per concludere. Auguri.

Vincenzo Melino –Saggezza-: In altri termini si può gioire soltanto se non te l’aspetti. Aforisma filosofico del nostro Vincenzo.

Simone Magli –Gioventù, nostra folle dolce poesia-: Dà la giovinezza una sensazione di potenza e tutto ci è (era…) dovuto. Questo ci racconta Simone con accorata riflessione.

Michael Santhers –Spazzacamino-: Potrebbe essere la surreale descrizione di uno spazzacamino, della sua attività e dei suoi effetti. Potrebbe anche essere la metafora di un dolente vivere, di un doloroso affaticarsi ecc. ecc. Certo è che le parole usate da Michael hanno sempre un particolare fascino.

Carlo Chionne –Ameana, puella defututa-: E siamo così giunti al XVI° carme. Qui il baldo Catullo rivela tutta la sua anima maschilista: ma come, sono io che do, mi sacrifico, rischio di fare pessima figura davanti al mondo intero e questo scorfano vuole pure essere pagata? Mitico Catullo!

Carlo coglie alla perfezione lo spirito che permea il carme e lo interpreta magistralmente. Ancora una volta chapeau !

Giorgio Valdes –Respiro d’Amore-: Dolcissimo racconto di una vita, dal primo incontro alla commovente conclusione di quella “…sola candela accesa/stretta tra le nostre mani tremanti.”, la candela dell’amore. Bellissima e molto, molto piaciuta.

Salvatore Armando Santoro –Sproloquiando-: Ermetico Armando, in questa occasione. Ma non sempre si scrive per gli altri…Ovviamente metrica perfetta.

Marianna Poerio –Gli amici brindano al tuo successo-: Poesia indirizzata ad una persona cara, con qualche filosofica riflessione.

Antonia Scaligine –L’annuncio di cantori e di perdono-: Queste prossime festività ispirano una bella, romantica, sognante poesia alla nostra Antonia e la speranza si esalta con quei bei versi finali. Piaciuta molto.

Ed a voi tutti il più cordiale dei saluti. Un caro saluto al nostro magnifico Lorenzo.

Piero Colonna Romano
 

Anche se non Ti conosco, caro Filippo, partecipo commosso al Tuo dolore.
Roberto Soldà.
 

a Piero Colonna Romano – Visto che hai introdotto Ennio Flaiano, narro un piccolo episodio che mostra il suo carattere sarcastico, perchè non si creda che Flaiano fosse soltanto un angioletto sorridente: Una volta, in via Veneto, nel bar che per lui era un po’ come il suo ufficio, stava con amici che gli parlavano di un nuovo film che stava sbancando nelle sale e nelle critiche entusiastiche di tutti. E lui esclamò:
- ah sì, sì, quel film, fantastico...non vedo l’ora di essermelo perso...
Lucio Cornelio


Un punto di vista un po' passivo ma interessante riguardo la saggezza, quello che ci propone oggi Vincenzo Melino in "Saggezza".
Simone


Ringrazio tutti gli amici del sito per essermi vicino in questo momento.
Purtroppo in pochi giorni ho perso un carissimo amico e mio padre, che è
mancato domenica improvvisamente.
Grazie ancora a tutti.......
Filippo
 

5/12/2012

Io credo soltanto nella parola. La parola ferisce, la parola convince, la parola placa. Questo, per me, è il senso dello scrivere.” (Ennio Flaiano)
E così cercherò, tra le vostre parole, quel che placa, convinca e, perché no? ferisca. Trovo questo:

Antonietta Ursitti –Voce impotente-: Grazie per il bel commento alla mia poesia. In effetti avrei dovuto intitolarla, per maggior chiarezza, “Trois empreintes digitale” a concludere “Paris at night” di Prevert…( un po’ alla Flaiano, insomma).

Bella e densa di significati la tua odierna. Ricerca di ciò che siamo, voci nel deserto dei poeti, voci inascoltate. E amore panteistico. Tutto questo regalando le giuste parole. Bravissima.

Enrico Tartagni –I tetti del cielo…-: Bellissimo questo onirico innalzarsi, detto col bel poetare del bravo Enrico. Molto apprezzata.

Antonio Gagliardo –La Fedelissima ed io-: Sono pennellate di parole quelle che Antonio usa per descrivere un angolo di paradiso. E ne risalta tutto l’amore per quella terra e la fede. Piaciuta molto.

Bruno Amore –Maccheroni ciociari in salsa politica-: Bello e divertente dialogo (alla Zoro) di Bruno. Riflessioni sagge con una filosofica chiusa.

Salvatore Orefice –Passioni-: Neanche travolto dalle passioni Salvatore dimentica la poesia, anzi ne fa lo strumento per descriverle con efficacia. Bravo molto e molto piaciuta.

Roberto Soldà –Alchimia-: Lo confesso, ho usato un dizionario per capire che mai fosse una o la “cucurbita”. Sinonimo di zucca trovo, ma anche la parte dell’alambicco più esposta al calore. E le poesie che Roberto ci offre diventano un distillato di sentimenti, la loro essenza. Questa è un turbillon di colori e suoni, un dipinto da action painting, pieno di fascino. Bellissima.

Il Passero –Femme fatal-: Memento audere semper, caro Il Passero. Hai visto mai? Deliziosa poesia che ben descrive una maliarda e le reazioni che provoca. Decisamente bella.

Livia Fedele –Ardore-: Una calda “notte di gelo” descritta, con forte passione, dalla bravissima Livia.

Terry Di Vetta –Il fascino del Natale-: Sente fortemente la dolcezza di queste festività la brava Terry, e lo racconta col suo limpido e spontaneo narrare. Bella la conclusione finale… e speriamo sia così.

Adele Boccabella –Amore infuocato-: Trabocca sensualità, la rende con efficacia, questa forte poesia della bravissima Adele. Complimenti.

Vincenzo Melino –Riformatore-: Un condensato di scetticismo ed una sottile analisi di quel che ci circonda, con l’invito ad andare alla radice del male. In altri termini curare le cause e non i sintomi, questo di racconta Vincenzo.

Carlo Chionne –Pedicabo ego vos et irrumabo-: Ho letto altre traduzioni di questo XVI° carme, probabilmente il più esplicito tra quelli del canzoniere erotico di Catullo (e non solo) e le ho trovate volgarmente noiose. Carlo non copre, non usa sinonimi, traduce alla lettera i termini più volgari ma, di suo, agli endecasillabi catulliani, aggiunge un rimare (ABAB…) che stempera la rabbia con cui Catullo scrisse quei versi.

Catullo, il poeta dell’amore, viveva con grande dolcezza, quasi sognante, quel sentimento, non tralasciandone la fisicità. Potremmo definirlo un romantico sanguigno.

Ancora una volta chapeau prof. Carlo.

Giorio Valdes –Masada-: Giorgio racconta, e gliene siamo grati, un drammatico episodio della prima guerra giudaica. Lo sintetizza con molta efficacia, riempiendolo di cruenti immagini, ed interpreta lo spirito e l’eroismo degli assediati.

Credo sia bene, per gustare al meglio la poesia, rammentare quell’episodio: Masada era un fortezza ebraica inespugnabile. Dopo un lunghissimo assedio, grazie a dei ponteggi mobili, i romani riescono a penetrarla ma si trovano davanti ad un orrendo spettacolo. Tutti gli assediati si erano dati la morte, tagliandosi le vene dei polsi. Complimenti vivissimi all’ottimo Giorgio.

Maria Rosaria Quarta –Vorrei nuovi fiori-: Dolentissima poesia che narra di una profonda delusione nel guardare indietro nel tempo. Pochi e belli i versi, rendono alla perfezione questo sentire.

Ermes Rizzotto –Vorrei-: Ottimamente usata l’anafora per dire di un amore, di un desiderio, di una passione.

Elena Spataru –Mio Sole è amore-: Inno al sole, quasi preghiera pagana, da un’ispirata Elena.

Salvatore Armando Santoro –Sofferenza-: Già, soffrono i fiori nel loro morire? Simile alla nostra è la loro morte? Ed Armando ci regala una pensosa poesia, col suo bello stile, dal drammatico finale.

A tutti il più cordiale dei saluti. Un grazie al nostro vate illuminato. Piero Colonna Romano


a Luigi Pistore – Non ho il piacere di conoscerti, e ho solo letto alcune tue poesie. Voglio tuttavia dirti che comprendo il tuo dolore e che partecipo ad esso molto sentitamente.
Lucio Cornelio


Mi unisco anch’io al dolore di Filippo anche se non lo conosco, non perdiamo i nostri cari Filippo, ora più che mai ci sono vicino…un abbraccio Terry
 

Caro Filippo ho letto con gran dispiacere del lutto che ti ha colpito. Ti sono accanto con molto affetto e ti abbraccio forte. Piero


Cordoglio per Filippo
Leggo sul portale di questo tuo lutto e voglio unirmi a coloro che hanno espresso il loro cordoglio per l'accaduto. Purtroppo siamo precari e la vita ci è stata data in prestito ed in qualunque momento ci può essere ripresa. Io i miei genitori non li ho più. Per questo so che questi sono momenti tristissimi e la solidarietà degli amici mi è stata di aiuto. Per questo ti sono vicino anche se ci conosciamo poco. Ma ci unisce la poesia ed il sentimento. E questo fa di noi dei grandi amici.
Salvatore Armando Santoro
 

4/12/2012

Bella come sempre la pagina azzurra, ancor più la rosa di Sandra Greggio in
attesa di rosseggiare con nuove pennellate di passione, altrettanto magnifiche
le Tre ditate di Piero Colonna Romano che riconoscono l'animo tapino di colui
che lascia appassire la rosa...
Antonietta Ursitti.
 

Sono particolarmente vicina a Filippo Pistore per l’improvvisa perdita del suo amato papà.
Non sei solo, Filippo, hai nel sito tanti amici che partecipano al tuo dolore.
Sandra Greggio
 

Ringrazio di cuore il poeta Piero Colonna Romano, per i commenti alle mie poesie, ringrazio anche i poeti dell’azzurro che ogni giorno regalano emozioni da condividere col cuore.
Oggi, leggendo tra le belle composizioni, vedo spiccare la poesia di “Salvatore Orefice” –Raggio di sole- un dolce, semplice amico che fa bere speranza. Ciao a tutti.
Aurelia Tieghi
 

“…Il poeta /deve essere casto, ma chi ha detto/che  lo devono essere i suoi versi?/Se non fossero lascivi e spudorati/sarebbero scipiti e senza nerbo,” ( dal XVI° carme di Catullo –Pedicabo ego vos et inrumabo-)

Vado a vedere quanto casti siete stati oggi. E questo trovo:

Salvatore Armando Santoro –Una coperta-: La liberazione da un incubo molto ben descritta da Armando.

Giusi Falleroni –L’Italia s’è spenta-:Un urlo di disgusto questo di Giusi. Metafore traspasrenti raccontano del drammatica situazione che stiamo vivendo. Da lontano arrivano i sanculottes…

Enrico Tartagni –Verso sera-: Guardare fuori per vedersi dentro. Malinconico desiderio, privo di speranza e l’amore che si scioglie… La sera arriva ed Enrico ci regala una poesia sulla quale meditare.

Armando Bettozzi –Chi amministra… ha minestra-: Sconforto, scetticismo, rassegnazione ad un sistema di vita privo di dignità. Ed è questo che Armando racconta con una poesia che dovrebbe darci un sussulto di dignità.

Arturo Guzzardi –Magnifica serata-: Un malinconico arrivederci, presagio del divenire addio.

Silvio Canapè –Un din don dan-: Un paesaggio che si scioglie nella nebbia, un treno che cattura i pensieri, poi un risveglio nel sole. Ma il sogno resta: quello di due pupille accese.

Salvatore Orefice –Raggio di sole-: E Salvatore saluta, con ottimismo, il nuovo sole.

Roberto Soldà –Teso ho un filo-: Un abbandonarsi “al sole e al vento” per bere, della vita, fino all’ultima goccia salata. Pochi bei versi per una poesia dal forte sapore esistenziale.

Aurelia Tieghi –A.V.I.S.-: Piuttosto ermetica Aurelia. Sangue, metafora di vita, e similitudine col vento che carezza le onde, simbolo di vitalità.

Terry Di Vetta –Una voce-: L’amore che tutto vince, che illumina l’anima, raccontato con intensità dalla brava Terry.

Adele Boccabella –L’amore non ha tracce-:Bella serie di similitudini: stelle contro il sole, marea che di notte cancella le orme. Ma quel che resterà immutato è l’amore.

Michael Santhers –Primarie (Favola)-: Più disincantati di così non si può essere. E Michael inventa, con bella fantasia, un apologo che ben si adatta a ciò cui abbiamo assistito in questi giorni.

Simone Magli –E’ la strada a fare la vita-: Ineluttabilità del destino, in questo flash del bravo Simone.

Vincenzo Melino –Pilastri governativi-: Concordo in pieno. Unica differenza col passato: il governo attuale è composto da eleganti, dotti ed educati carnefici.

Sandra Greggio –Tornerà- Dubbi e  speranze si alternano in questa bella poesia di Sandra, detta con molto sentimento. Piaciuta.

Per Angelo Alfredo Taraschi: ti ringrazio per il commento dell’altro ieri. Ma sono io che devo imparare, e molto, da voi tutti. Ogni tanto scorgo  un baratro d’ignoranza dentro. Un caro saluto.

Siete stati castissimi. Oltre c’è solo la santità.

Ed a tutti un saluto cordialissimo ed un a presto rileggervi. Un grazie al nostro inestimabile Lorenzo. Piero Colonna Romano

 

3/12/2012

“Se si scuote la fiaccola, la fiamma agitata divampa più forte; invece se nessuno la scuote, la fiamma muore.” (Ovidio)

E voi la fiaccola della poesia eccome se l’agitate! Ed al suo calore mi scaldo e questo racconto:

Marianna Poerio –la mia finestra non s’apre-: Un ricordo che è sogno. Una speranza il riviverlo. Bella ed onirica, con qualche licenza poetica. Piaciuta.

Gabriele Renda –Una favola…sinistra-: Racconto dell’inciucio nazionale, detto sprezzantemente da Gabriele. Posso salvare Vendola ?

Salvatore Armando Santoro –Sempre ti amo-: Quanto dolore, espresso da un profondo sentire, e col solito bel poetare di Armando!

Ma è tempo di Catullo, che impazza nel sito, ed allora suggerisco l’VIII° carme, quello che inizia con “Miser Catulle, desinas ineptire” (Povero Catullo, smetti di vaneggiare) e termina con “At tu, Catulle, destinatus obdura” (Ma tu, Catullo, risoluto resisti). Un caro saluto.

Antonietta Ursitti –Vedere-: L’irraggiungibile verità, il voler vedere ciò che non è, gli inganni che possono derivare da quella che si definisce “esperienza”. C’è tutto lo smarrimento dell’uomo in questi versi di Antonietta. Piaciuta.

Armando Bettozzi –Er voto…sospetto e le regole “ad personam” di recente memoria-: E dalla cronaca recente nasce questo bel sonetto romanesco, che trasuda scetticismo e, forse, rassegnazione.
Salvatore Orefice –Amo star con te-: Bella e delicata dichiarazione d’amore. Dolcissimo quell’amarsi al tramonto, detto con molto sentimento da Salvatore. Molto piaciuta.

Roberto Soldà –Alla fin fine-: E Roberto ci rivela la sua ricetta per l’eterna giovinezza: “Basta soltanto/smetterla/di pensare tanto/ed essere ancora…/capaci di saltare.” E lo fa con bei versi ritmati.

Aurelia Tieghi –Nuvole bianche-: Belle immagini per descrivere un sogno/bisogno. Bellissima la conclusione. Brava Aurelia!

Terry Di Vetta –Aspettando il Natale-: Commovente descrizione di ciò che tutti abbiamo vissuto e, forse, continueremo a vivere a breve. C’è tutto lo spirito di queste prossime festività, in questa frizzante poesia di Terry e, a concludere, un invito all’amore universale. Molto, molto piaciuta.

Adele Boccabella –Mamma tra le stelle-: Dolcissimo ricordo della madre, detto con commoventi e bei versi.

Giorgio Valdes –L’uomo che cade-: Drammatiche immagini tornano alla mente. Quel drammatico 11 settembre è rimasto nella coscienza di tutti con la sua disumanità. E quell’uomo che cade diviene, per Giorgio, simbolo della ricerca della libertà e lo racconta con un’intensa e bella posia.

Carlo Chionne –Amabo, dulcis mea Ipsitilla-: Ed eccoci nel canzoniere più erotico, più caldo, della classicità (già anticipato, giorni fa, da Lucio, con un sunto esplicito del XVI° carme). Per trovare qualcosa di simile dovranno passare 1500 anni per poi trovare Pietro l’Aretino.

Catullo non era iperbolico soltanto quando annodava baci su baci, no, lo era anche quando prometteva interminabili pomeriggi di fuoco. Mancando la versione di Ipsitilla ne prendiamo atto.

E l’ottimo prof. Carlo interpreta, riassume, smorza (quel “sollevando” –pertundo- da taluni è tradotto “bucando”…) il XXXII° canto catulliano. Sempre essenziale, sempre limpido e didattico il nostro ineguagliabile poeta. Chapeau ancora.

Simone Magli –Come una poesia-: La libertà può trovare realizzazione soltanto nella poesia, questo dice il nostro bravissimo Simone, con intensi versi.

Vincenzo Melino –Ignote verità-:E deriva un senso d’abbandono, di solitudine, di rimpianto da questi bei versi di Vincenzo. Belle sono le immagini che Vincenzo usa e regala e gliene siamo grati.

A tutti l’augurio per una settimana poeticamente azzurra. Un caro saluto al nostro splendido vate.

Piero Colonna Romano

 

2/12/2012

Grazie ancora a Piero Colonna per i suoi commenti da cui si impara molto.
Angelo Alfredo Taraschi
 

a Giorgio Valdes – Grazie Giorgio, se hai apprezzato i miei versi. Sono stato in IBM tanti anni, mi dedico attualmente alla progettazione di ambienti database relazionali, e tuttavia sono ingegnere sistemista e progettista, potrei dire “trasversale”, sia nell’ambiente elettrotecnico sia civile. Sostanzialmente mi nutro di matematica. Non c’è bisogno però che tu mi dedichi una poesia: mi basta la tua stima.
Lucio Cornelio
 

“Il poeta trasmette, il comprendere è superfluo” (Alain Bosquet)

Per inciso, Ungaretti disse una frase analoga sulle poesie di Mallarmè.

Ci provo ugualmente a comprendere e navigo nel vostro poetico azzurro:

Vincenzo Melino –Villa di campagna-: Pulsioni, desiderio di viverle nei sogni o di annullarle nell’inesistente, in una dolente analisi.

Antonio Scalas –Naufrago-: Un surreale desiderio, detto con belle immagini, Ed anche questa è un amara autoanalisi.

Antonietta Ursitti –Un velo-: Nostalgici rimpianti che un metaforico velo vorrebbe nascondere. Non si può sorridere, guardando indietro al nostro essere, ai nostri sogni smarriti, alle nostre pene. Dolentissimo e rassegnato quel “Qui per caso giunta/non chiedi carezze” e bellissima la chiusa. Complimenti Antonia.

Bruno Amore –Taranto_lati-: Violento atto d’accusa per ciò che la disonestà di disonesti imprenditori ha regalato a quella infelice città. Chiusa ampiamente condivisibile, anche se con scarsa speranza.

Gloria D’Alessandro –Poesia-:Bella serie di definizioni della poesia, tutte condivisibili, dette con bel poetare. E Gloria ci dice anche che poesia è libertà d’espressione, è impeto.

Roberto Soldà –E’ inutile che tu mi guardi-:Guardarsi e non riconoscersi. E’ davanti ad uno specchio il poeta, si esamina con stupore, si nega. Violenta, da questa poesia, spunta l’immagine di Dorian Gray. Decisamente bella e molto piaciuta.

Anileda Xeka –viviamo, per lo più, di verità mediocre, di bugie accettabili.-: “le talpe ad insegnar la luce” sembrano la metafora di ciò che accade nella nostra vita. La verità distorta ad arte, capovolta, e ripetuta, per diventare credibile e creduta. Anileda ci propone una poesia che atto d’accusa ed invito a riflettere. Piaciuta. 

Terry Di Vetta –I mesi dell’anno-: Brava Terry! Ci hai offerto una lieta carrellata dei mesi dell’anno, come fosse una fiaba da raccontare ai nipotini. Belle rime, versi lievi, atmosfera sorridente. Piaciuta.

Adele Boccabella –Candido amore-: E che dire? Adele ci regala la descrizione di momenti magici, detta con…candore.

Michael Santhers –Ultimo viaggio-: L’ultimo viaggio di un poeta, poca gente, un cane, ma una rosa, lanciata da una finestra socchiusa…, descritto da un inusuale Michael.

Giorgio Valdes –Fante-: E Giorgio ci riporta indietro a tempi lontani. Disegna scene accadute in quella atroce I° guerra, lo fa con commozione e la comunica. Ed in me nasce, forte, il desiderio di rileggere Ungaretti. Piaciuta.

Simone Magli –La poesia non è un gioco-: Lapidaria affermazione di Simone sulla quale potremmo discutere a lungo. Tranne che sul titolo.

A tutti felice domenica. Un caro saluto al nostro illuminato vate. Piero Colonna Romano
 

Piero..la calabria non mi fà impazzire
insieme a mio marito abbiamo deciso
che in tempi futuri andremo a vivere
nella bellissima Florida....la vera
città del sole......
D'altronde mio marito ritorna nella sua
patria ....lui e newyorchese........
anche new...york... bellissima
metropoli..... troppo caotica per me..
io cerco la quiete....
voglio passare i miei anni maturi
a scrivere ...mentre guardo magari
un bel paesaggio... in una immensa
pianura...e giocare a golf.....
questo è la mia dimensione
surreale...che farò in modo
che diventi reale....
il grande oscar wilde  
" nessun artista vede mai
le cose come realmente sono.
se lo facesse, cesserebbe di
essere un artista......"
Un abbraccio Piero 
 Poerio Marianna
 

Anileda Xeka, davvero complimenti per i messaggi importanti della tua poesia di oggi di cui riporto i due passaggi più significativi secondo me:
viviamo, per lo più, di verità mediocre. di bugie accettabili.
in alternativa di verità scomode, palesi, terribili magari./
e' straziante dolore. inconfessabile. vedere
come viene deriso, manipolato, annientato il vero/
Simone
 

1/12/2012

allora i miei preferiti cantano ancora che piacere sentirli son quelli che più amo cantano col cuore parlano e sussurano e riempiono il mio sentire
Il Passero


Ringrazio Piero per l' attenzione rivoltami e apprezzo molto i suoi riferimenti
a Platone e Protagora, certamente mi ritrovo nelle sue affermazioni...Un caro
saluto a tutti, in prims al nostro vate. Antonietta Ursitti.


Grazie Lucio per la bellissima poesia che mi hai dedicato.
Dimmi che tipo di ingegnere sei: elettrotecnico, sistemista, civile..
così io possa ricambiare con un sonetto strutturalmente flessibile ed inerente
la tua sfera professionale.
Giorgio
 

“L’uomo è la misura di tutte le cose, di quelle che sono, in quanto sono, e di quelle che non sono, in quanto non sono” (frase attribuita a Protagora da Platone -per la voce di Socrate- nel Teeteto)

“La democrazia trapassa in nepotismo. La democrazia è una forma piacevolissima di governo, piena di varietà e di disordine, e dispensa una sorta d’eguaglianza agli eguali come agli ineguali.” (Platone)

Di democrazia si parla nell’azzurro sito. Ecco il perché delle citazioni a margine.

Io tifo Protagora.

C’entra con la poesia? Certamente sì: l’uomo è poesia, ne è la fonte ed il destinatario.

Ed ecco le vostre poesie, belle ed intense come sempre. Questo il mio sentire:

Simone Magli –Fondovalle di nebbia e speranza-: Una drammatica invocazione questa di Simone. Prevalga la speranza su quel nebbioso fondovalle !

Marianna Poerio –Abitudine-: E Marianna ci racconta della “Città del sole” di quel calabrese Campanella… Ma lo fa con convinzione e con una stringente anafora. Magari così fosse !

Vincenzo Melino –Figlio della notte-: Un lungo aforisma per invitarci a maggiore consapevolezza. Bei versi dal bel ritmo.

Gabriele Renda –Ma n’ du bai…-: Ed infatti è esattamente quel che è accaduto giorni fa. Solo che Gabriele, usando il suo caustico spirito, trasforma in cabaret il mercato al quale abbiamo assistito.

Antonietta Ursitti –Di democrazia-: Ed Antonietta vede la causa della mancata rivolta nella “necessità di pace” del popolo italiano. Temo che i tempi che viviamo siano tempi di un fascismo “elegante” che lasciano attoniti. Da qui le mancate reazioni. Ma sempre bello il suo poetare.

Lucio Cornelio  -Spettrometria-: Caro Lucio, Benedetto Croce ti boccerebbe. Lui escludeva che si potesse far poesia trattando di argomenti scientifici. Bocciò persino Lucrezio ! Ma tu, anche oggi, regali il ritmo perfetto dell’endecasillabo ed il fascino di un argomento che più romantico non potrebbe essere. Complimenti.

Bruno Amore –Vernacolo psichedelico-: Spassoso uso di un romanesco… maccheronico. Traducendolo, in sostanza, è un invito, rivolto a chi scrive, alla semplicità. Bravo Bruno!

Fabio Sangiorgio –La foglia-: Applausi merita questa bellissima poesia di un bravissimo Fabio. Dolce e sognante metafora, quella foglia, dell’uomo, del suo destino, dello svolgersi della sua vita. Una triste e bella canzone, da leggere e rileggere. Complimenti vivissimi !

Gloria D’Alessandro –A metà tra…-: Un bentornato a Gloria. Che ci regala una poesia esistenziale, ricca di indagini, domande ed incertezze. Bella per intero ma, in particolare, nell’attacco e nella conclusione. Molto piaciuta.

Aurelia Tieghi –Notte-: Ed anche alla bravissima Aurelia un bentornata nell’azzurro. La dolcezza e l’inquietudine che può portare la notte, dette con bel poetare.

Angelo Alfredo Taraschi –Mannequin-: Apparire e non essere è il comandamento al quale ci assoggettiamo. Ed Angelo, su questo, punta il dito e lancia il suo grido. Bella decisamente.

Salvatore Orefice –Umore-: Le certezze che incertezze divengono, dette con una bella poesia che è malinconica introspezione. Bella certamente e piaciuta.

Roberto Soldà –S’apre l’aurora sopra la rosa-: Ci si mimetizza per affrontare il mondo e si acquista sicurezza. Questo mi pare dica l’ottimo Roberto.

Terry Di Vetta –Fragile e tenace-: E che dire alla brava Terry se non auguri, affinché il messaggio arrivi ? Bella la metafora e poesia ben costruita e…convincente.

Adele Boccabella –Innamorati con la pioggia-: Un delizioso e romantico quadretto, quasi la scenografia di un film, è quel che, oggi, ci regala Adele.

Michael Santhers –La scrofa-: E va bene Michael, abbiamo imparato qualcosa anche oggi. La differenza tra legumi e cereali. Piacevole storiella, da diffondere tra gli allevatori.

Carlo Chionne –Paene insularum, Sirmio,-: Ed eccoci al 31.mo carme. Carlo ne distilla il senso e ci narra, con la sua solita maestria, della gioia sincera di Catullo nel tornare alla sua amata Sirmione. Ed in effetti quel carme è un ode a quella splendida penisola. Ringraziandoti, imbarazzato, per il tuo commento al mio, continuo a complimentarmi. Ed ancora chapeau.

Giorgio Valdes –Rapaci-: Un bel sonetto/invettiva, foscoliano nell’impeto, auspica la rivolta di “eroi senza volto e senza alloro” contro chi opprime. Molto, molto piaciuto. Complimenti Giorgio !

Sandra Greggio –Sospiro di foglie-: Una romanticissima Sandra dipinge, quasi acquerello, un sogno fatto di colori autunnali. Bella molto e molto piaciuta.

Aurelio Zucchi –Il profumo della notte-: Il profumo della notte, e quello dei sogni ad occhi aperti, è quello che ci regala Aurelio con i bellissimi versi di questa apprezzabile poesia.

A tutti l’augurio per un sereno weekend. Sempre un riconoscente grazie al grande Lorenzo.

Piero Colonna  Romano

 

Oggi mi ha colpito "La foglia", una bella poesia di Fabio Sangiorgio, memorabile la seguente splendida similitudine:
quel cencio secco
che ancora si affida
al fiato del mondo
.
Simone
 

30/11/2012

La pagina azzurra del 30 novembre è vibrante non solo per l'alta qualità
delle poesie ma anche e soprattutto per le emozioni profonde che esse trasmettono
anche ad un lettore frettoloso come me.
Le poesie sono barche:
 alcune hanno il vento sulla vela, altre sono ormeggiate nel porto
ed attendono di levare l'àncora, altre ancore si perdono in mare aperto ed altre navigano vicino alla costa.
Vi sono infine barche, come la mia, che galleggiano a stento.
Tutte le barche però hanno bisogno di un porto sicuro. Grazie quindi al vate
che ci ha offerto un porto splendido e accogliente. Ed ogni porto che si
rispetti deve avere un faro che proietta luce per pochi istanti su ogni barca.
Quella luce consente alla barca di rendersi conto della sua esatta posizione e talvolta
evita che essa possa andare ad infrangersi sugli scogli. Grazie quindi a Piero che con garbo, perizia e rispetto legge con attenzione
e regolarità tutte le nostre opere e ci regala preziosissimi commenti.
Grazie a tutti i poeti della pagina azzurra: sono onorato di far parte di questa famiglia.
Giorgio Valdes
 

Pagina azzurra del 30 novembre – Quando lavoravo in IBM, c’era una paginetta attaccata alla parete d’un corridoio, che diceva: “before speaking, switch the brain on” (prima di aprir bocca, assicurati che il cervello sia acceso).

Parafrasando questa sentenza, vorrei dire che nella pagina d’oggi i poeti del sito, prima di comporre versi, si sono assicurati d’aver qualcosa da dire, e n’è venuta fuori una raccolta memorabile di bei versi e bellissimi pensieri. Tra tutti, vorrei celebrare con sincera ammirazione i dolci evocativi versi di Fabio Sangiorgio, che vola davvero alto; poi mi sono incantato su Montecassino, peana all’eroismo di umili e coraggiosi eroi. Piena d’impeto e acerbi sentimenti amari e dolci, è Estorsioni di Salvatore Armando Santoro, che rivela cosa si prova ancora quando si è colpiti da una fucilata al cuore; e ancora la surreale alta rappresentazione scenica di Marianna, che ci introduce nel mondo dell’epico e del surreale.
Di Enrico Tartagni e Carlo Chionne che dire? Altius volant
Anche tutti gli altri, bravi, veramente.
Lucio Cornelio


Caro Piero, a parte il mio ruolo di traduttore/interprete , credo che quello tuo non meno importante di puntuale ed informatissimo ruolo di critico/commentatore contribuisca a far uscire fuori Catullo dalle paludate e polverose aule accademiche per restituirlo al godimento oltre che alla comprensione di tutti . Lo stesso Catullo , non meno di me , te ne sarebbe oltremodo grato e riconoscente, trovandosi molto male nei panni un po’ troppo togati in cui è stato per troppo tempo avvolto. Ma non è anche questo il ruolo della poesia. E , per quanto questo sia un luogo piuttosto “ serio “, per i temi e gli argomenti che tratta e i modi in cui li tratta , mi consentirai pur sempre, con la dovuta licenza del Sommo Sacerdote che ne è l’architrave, un catulliano abbraccio a te che di questo Tempio della Poesia sei la Colonna portante . (Carlo Chionne)


Piero la nonchalance è un modo
elegante per uscire a testa alta
da situazioni e polemiche
incresciose........
Poerio Marianna


grazie Piero che apprezzi ciò che scrivo...
io mi racconto.... e basta....la competizione
qui non mi interessa....
io sò quello che valgo... posso essere presuntuosa
a scriverlo però è la realtà-......
Io mi confronto ogni giorno nella vita reale...
combatto la mia posizione contro la cattiveria
della gente.... solo per aver sposato un uomo
importante e dignitoso...che mi ha insegnato tanto...
e viceversa .... ( dietro un grande uomo cela sempre
una grande donna)... adoro in primis il mio ruolo di madre
poi tutto il resto....
adoro tutto ciò che racchiude il senso della cultura...
appartenente a poche persone....
Arricchisco il mio bagaglio culturale.... a (parte leggere)
visitanto molte parti del mondo....
anche se ancora me ne restano....
sono felice di trovare qualcuno che mi apprezzi
senza conoscermi....
perchè quelli che mi conoscono finiscono di non poter fare
a meno di me..
il grande oscar wilde.."C'è al mondo una cosa peggiore di
far parlare di sè...il non far parlare di sè"......
un abbraccio PIERO:::::::::
Poerio Marianna
 

“La calunnia è un vocabolo sdentato che, quando arriva a destinazione, mette mandibole di ferro. Ringrazio sempre chi mi dà ragione.” (Alda Merini)

E termina un bellissimo mese di poesia azzurra. Vi siete superati tutti. Oggi l’azzurro ci riserva questo:

Giorgio Valdes –Montecassino-: Splendida rievocazione, commovente, di un “errore” drammatico. Giorgio usa toni accorati ed esprime il suo, ed il nostro dolore, con alti ed intensissimi versi. Complimenti vivissimi.

Simone Magli –Le case del paese lamentano gli anni-: L’analisi di una pena, di uno smarrimento, di un non ritrovarsi. L’indifferenza a ciò che ci circonda ed il bisogno di ritrovare concretezza. Tutto questo in pochi dolenti versi. Molto piaciuta.

Salvatore Armando Santoro –Estorsioni-: Catulliana nel senso, questa dura accusa. E Armando usa versi liberi, per dire di una delusione bruciante.

Marianna Poerio –Un guerriero della luce ha sempre una seconda opportunità nella vita-: Bello questo invito ad esaminarsi, bello questo proporre analisi dei propri comportamenti e porre rimedio. Aggiungerei un pizzico di tolleranza e di autoironia…

Armando Bettozzi –Ma chi li frega, a lloro-: Altro grido indignato contro la dilagante immoralità. Promesse alle quali crediamo come allocchi, per dopo accorgerci, ma tardi ormai, che di bufale si trattava. Ma c’è un ma: lo abbiamo già avuto un uomo solo al comando (anzi due, ma la prima volta fu tragedia, la seconda farsa).

Vincenzo Melino –La mia vita-: Con bel ritmo ondeggiante, Vincenzo narra dello scorrere della vita, ponendosi la domanda di sempre: a che ed a chi serve?

Antonietta Ursitti –Il sole è tornato-: Respira, e fa respirare, aria fresca, Antonia, con questa lieve e bella poesia. Piaciuta molto.

Bruno Amore –Lavacro-: Una pioggia che purifichi è la speranza di Bruno. Detta con bei versi, è quasi una preghiera rivolta ad un lontano cielo. Bella e piaciuta.

Fausto Beretta –Gelate dentro-: Il dramma che può esserci in parole non dette, in silenzi che escludono ed amareggiano, molto ben espresso con questi bei versi.

Fabio Sangiorgio –Le pagine del libro-: Dolcissima e coinvolgente poesia di Fabio. Bello quel “Avrei voluto donarti/parole d’oro e d’argento” e bella molto la conclusione con quel “che aiuta quelle bianche dita/a girare le pagine della tua vita”.

Enrico Tartagni –Cerco-: Una delle più belle poesie dell’ottimo Enrico. Pathos intenso, amore che trabocca da ogni verso, e desiderio di donarlo. Molto, molto  piaciuta.

Giuseppe Colotti –Colombe triste-: Chiedo scusa ma babylon ha smesso di funzionare.

Roberto Soldà –A mezza strada-: Del tentativo di ricucire la nostra vita, narra Roberto. E lo fa con belle metafore in bei versi. Bellissima la conclusione e bella tutta. Complimenti Roberto.

Adele Boccabella –Il nostro sogno-: Bellissima e romanticissima descrizione di un incontro fulminante amore. Bella davvero e brava Adele.

Arturo Guzzardi –Auschwitz-: Terribile rievocazione di uno dei crimini più atroci che la bestialità nazifascista ha compiuto contro l’umanità. La razza “eletta”, “pura” ed ariana  volle quella pulizia etnica. Un incubo che non deve essere dimenticato. Mai. E bene ha fatto Arturo a rammentarcelo.

Marinella Addis –Opprimente-: Angoscioso vivere, smarrimento. In filigrana domande senza risposte. Durissima e bella poesia di Marinella, sulla quale riflettere. Piaciuta molto.

Carlo Chionne –Cenabis bene, Fabulle, apud me-: Ed oggi Carlo ci regala la sua interpretazione/traduzione del 13.mo carme.

Catullo aveva alta  ed affettuosa considerazione per gli amici. Per lui l’amicizia era sacra, quasi quanto l’amore. Purtroppo, nel periodo in cui invita Fabullo alla sua mensa, le sue condizioni economiche erano disastrose, ecco perché dice all’amico che più del suo affetto null’altro poteva offrirgli e, quindi, provvedesse lui a portare la cena e chi questa poteva allietare (bunga bunga ante litteram).

Carlo aggiunge al menù, con sfrenata fantasia culinaria, fave già sgranate, tordi, fagiani ed un bel daino ripieno (e con che bel ritmo!) e Catullo, da Sirmione, certamente applaude, battendo anche i piedi.  

Superlativa la parte finale (sia nell’originale che nella dotta traduzione), dove aleggia ancora Lesbia ed il suo profumo. Per quel profumo Fabullo pregherà gli dei di farlo diventare tutto naso. Semplicemente deliziosa.

Che dire? Ancora una volta chapeau  prof. Carlo. E grazie ancora. Credo che anche Catullo ti sarà grato.

Aurelio Zucchi –In gabbia o fuori-: Limpido e lineare come sempre, oggi Aurelio filosofeggia sul nostro posizionarci e scegliere nella vita, con bei versi.

Un cordiale saluto a voi tutti ed  un “arrileggervi”  presto. Un caro saluto al nostro illuminato vate.

Piero Colonna Romano

 

29/11/2012

Concordo con Piero nel riconoscere la grandezza di questo sito che consente a
tante anime sensibili, con inclinazioni variegate, chi alla poesia d'amore, chi
alla rielaborazione dei classici, chi all'invettiva, chi alla satira, chi
all'idillio arcadico, chi al gotico, chi al popolar-grottesco, insomma di
esprimersi a proprio modo in questo impareggiabile azzurro. Quella dell'azzurro
è una famiglia completa, qualche pecora nera non manca, ma che grande famiglia
sarebbe se non ci fosse il ribelle, che sentendosi incompreso scalcia come un
puledro restìo alla cavezza? Il nostro vate, con la magnanimità del buon padre
dà spazio a tutti e noi gli siamo riconoscenti, nonostante le nostre
birichinate. Io ormai non potrei fare a meno di aprire questa pagina e
immergermi nel suo azzurro, è come toccare cielo o navigare mare aperto...Non
mancano sorprese e da lì l'imput per scrivere ogni giorno e leggere i commenti
di Piero e imparare la via dei sentimenti più profondi che soltanto la poesia
sa svelare...Grazie a tutti. Antonietta Ursitti.
 

“Niente è meno faticoso che stare zitti” (Ovidio)

E nessuno lo chiede, oltre tutto. Ma…

Altra grande giornata nell’azzurro del vostro sentire. Così vi leggo e così vi intendo:

Francesco Gallo –Eden-: Un caloroso benvenuto nell’azzurro a Francesco che esordisce con bella e ritmata poesia dal tema biblico.

Carlo Chionne –Quaeris, quot mihi basationes…?-: Splendida parafrasi del 7.mo carme catulliano. Carlo ne coglie lo spirito e lo rende con limpida interpretazione. In particolare mi pare che questa traduzione/interpretazione renda alla perfezione l’ingenuità e la spontaneità del grande poeta. L’iperbole (tanti baci quanti sono i granelli di sabbia, le stelle, le lacrime ecc.) mi pare dimostri proprio quell’ingenuità e quella spontaneità.

Ad altri il sottolineare come, al contrario, Catullo sia molto controllato, ed usi gli endecasillabi faleci quale strumento per meglio esprimere il suo sentimento.

Decisamente fantasiosa, ma coerentissima, la bellissima chiusa. Al prof. Carlo Chionne un grazie ed, ancora una volta, chapeau.

Giorgio Valdes –Patria-: Un vago ricordo di Ungaretti, in questa bella poesia che rimembra la I° guerra mondiale con i suoi scenari e le sue pene.

Simone Magli –Estate di neve, brulicante sogno d’innocenza.-: Fiammeggiante nel dire amore, contradditoria, come forse è l’amore, in quell’estate innevata, e testamento finale a memento. Piaciuta molto.

Renzo Montagnoli –Novembre-: Un allegorico novembre (termine della vita) descritto con l’attenzione di un amante della natura, con bei versi liberi.

Marianna Poerio –Specchio-: A commento riprendo una frase di Marianna: “ con una differenza, in amore ho sempre scelto l’intelligenza…il bello scompare…”. Bell’esempio di coerenza tra la precedente e l’attuale poesia. Bella la poesia, ben costruita. Bravissima Marianna.

 Vincenzo Melino –Lampione di periferia-: La definirei la poesia dello sconforto perché è questo che emerge da questo guardarsi dentro. Ed, a conclusione, la simbolica immagine di quel lampione che, con fioca luce, illumina una solitudine. Bella molto.

Antonietta Ursitti –Tristezza-: Quel “s’arruffa piume/per celare brume…” è la conclusione di questa bella poesia che dice di paure e di bisogno di protezione. E quel “s’inceppa il becco/parole inutili” dice dell’incapacità di reagire, di un ripiegarsi su se stessi. Muove a tenerezza, questa bella poesia di un’Antonia bravissima.

Filippo Pistore –Amore eterno-: Stella che illumina un doloroso cammino è l’amore. E Filippo lo dice con intensa e bella poesia.

Bruno Amore –Le ultime stelle del sogno-: Belle e nostalgiche immagini. Riflessioni pacate sui sogni di ieri, sulla realtà d’oggi e sull’attesa. Bellissimi gli ultimi tre versi.

Fausto Beretta –Ancora autunno-: Quell’autunno è metafora di momenti di tristezza, superati dalla certezza di una prossima primavera.

Fabio Sangiorgio –Io ti sono dentro-: Romanticissima certezza dunque. Belli i versi “E quando il soffio degli anni/si poserà sul tuo deserto piano”.

Silvio Canapè –Mi nego corro d’innanzi-: Non volersi riconoscere, un rifiuto totale di ciò che si è può indurre a sfuggire noi stessi. Solo desiderio, il silenzio. Questo ci racconta Silvio con bella poesia.

Il Temporeggiatore –Il debito-: Decisamente interessante questo richiamo a Engels, Marx, con una spruzzata di Bakunin. E decisamente condivisibile questo grido, questo bisogno di giustizia. Complimenti a Il Temporeggiatore.

Salvatore Orefice –Reminiscenza-: Dolci ricordi e dolente confronto con l’oggi, dove si sono perse le illusioni ed i sogni sono svaniti. E Salvatore ci regala un’altra bella poesia.

Bisengambi Bibalu Leon Perry –Mare di notte-: Un bentornato a Leon Perry. Ricordi, rivolta e quel mare/madre, detti con bellissimi versi.

Roberto Soldà –Tuffarsi nel morbido voluttuoso-: Una poesia che, col gioco prezioso dei colori, ci porta verso immaginari e geometrici paesi. Vagamente ermetica e bella.

Adele Boccabella –Amarti immensamente-: Immagino il destinatario di questa fremente dichiarazione svenuto, per l’intensità con cui la poetessa dice il suo amore.

Aurelio Zucchi –La superbia coccodè-: Quando si dice maschilismo… Divertente nugae di Aurelio.

…ma ho letto con attenzione lo scambio di opinioni che, in questi giorni, sta vivacizzando questo bel sito. Mi pare che il clima del sito, tutto sommato, sia piacevole, e questi dialoghi a distanza, civili.

Leggo i commenti di Antonia, de Il Passero, di Angelo e con loro concordo.

Neppure a me è sembrato di legger frasi offensive, ed anche io invito all’uso di ombrelli e, magari, ad usare un maggior senso dell’umorismo e della tolleranza.

In questo bellissimo sito tutti avete portato la vostra anima poetica, il sale della vostra cultura e, talvolta, il pepe della vostra esuberanza. Si è creato un bellissimo clima e rapporti di solidarietà ed amicizia. Dubito che in altri siti ciò si possa realizzare.

Ma, ovviamente tutto questo è detto con un sommesso sussurro…

A tutti un cordale saluto. Al nostro vate un grazie riconoscente. Piero Colonna Romano
 

Commento per Lucio Cornelio e Michela Turchi
La diatriba in atto fra alcuni sitani non mi pungola più di tanto però.....
vorrei porre all'attenzione dei lettori quanto segue:
- Lucio, l'ho già detto e lo ribadisco è geniale anche quando attacca con
enfasi alcuni poeti del sito e, al limite, si ribatte senza provare offesa; il
contraddittorio esisteva già nel paleolitico!
- per quanto riguarda Michela Turchi posso affermare che le sue poesie mi
piacciono ma ancor di più, vedendo la foto, lei e non venite a dirmi che sono un
maschilista o quant'altro; se una donna è bella bisogna pur riconoscerlo.
Cordialmente
Roberto


Amore eterno - Appena ho finito di scriverla l'altro ieri, sono stato avvisato
da un collega che un carissimo amico e collega aveva messo fine ai suoi giorni
per pene d'amore.
Ha lasciato un grande vuoto tra noi, anche per la decisione
presa, nessuno lo avrebbe mai immaginato. Ciao UBI...... questa è per te,
leggila da lassù e trasformala in una canzone.
Pistore Filippo
 

28/11/2012

Sono un imbecille
Mi dispiace proprio che la prima volta che commento qualcosa di Renda debba farlo in negativo. E mi riferisco alla sua poesia, “Tre milioni di imbecilli”.
Tra quei tre milioni (e mezzo) di imbecilli ci sarei stato anch'io, caro Renda, se mi avessero permesso di votare. Non l'ho potuto fare perché non ero residente in Toscana e, quindi, il mio voto non l'ho potuto esprimere. Ma se mi avessero permesso di farlo avrei votato, avrei dato volentieri il mio obolo e la mia preferenza sarebbe andata a Vendola, un poeta che almeno è una persona seria e sta dimostrando di sapere ben governare nella sua Regione, dove ha conquistato una marea di consensi.
Non c'entra il premierato, caro Renda. Lo sappiamo tutti bene che il nostro sistema costituzionale non prevede questa figura, ma esistono delle procedure per la formazione del Governo che il Capo dello Stato poi dovrà seguire, ed in genere segue, nel momento in cui dovrà conferire ad un premier l'incarico per formare il nuovo governo. Di fronte ad una consultazione che esprima una certa volontà popolare, il Capo dello Stato non può far finta di non aver visto o sentito nulla. Quindi questa consultazione, in caso di esisto positivo nelle prossime elezioni per la coalizione di centro-sinistra, servirà per fornire una indicazione molto chiara al capo della Repubblica del personaggio politico a cui affidare l'incarico per la formazione del nuovo governo. E questa scelta chiaramente può essere influenzata dalla volontà che quei tre milioni e mezzo di imbecilli che hanno espresso in una consultazione sicuramente democratica una indicazione ben precisa della personalità che riscuote la loro fiducia.

Perciò, scusami, non si può banalizzare, come hai fatto tu, il significato di questa consultazione popolare perché in questo modo stai offendendo una larga parte di elettorato che io non mi sento di considerare imbecille per il semplice fatto di essersi messo in coda con pazienza per votare ed alla fine anche per pagare. E meno male che questa volta nessuno ha pagato per loro e la mafia è rimasta fuori dai giochi. E questo è un fatto positivo o no?
Caso mai dovremmo essere contenti, tutti, che si stia verificando un recupero di credibilità del popolo verso un gruppo di partiti e valutare positivamente l'affluenza al voto come una forma di risveglio collettivo che sta maturando sulla scia di una serie di proteste e di proposte, più o meno condivisibili, di come dovrebbe essere gestita la cosa pubblica e di come dovrebbero funzionare gli apparati politici italiani.
Io la leggo così. Per me è una forma di democrazia di base che fornisce una indicazione ad un gruppo dirigente per la scelta di un candidato a capo di una lista di coalizione di partiti, a volte anche con idee e programmi diversi ma non opposti, che si coalizzano, rinunciando ad un pezzo di identità propria, per cercare di dare un governo diverso e nuovo al paese alle prossime consultazioni elettorali.

Mi dispiace per il tuo commento impietoso. Un poeta ha anche la funzione di pungolare ma non di sminuire e svalorizzare certe iniziative popolari. Caso mai ha un ruolo di grillo parlante criticando le cose che non vanno bene ma proponendo qualcosa di nuovo per farle funzionare meglio. Tu ti sei limitato a criticare senza nulla proporre ma in questo modo rischi di cadere nel qualunquismo.

Credo nei partiti e nel loro ruolo, che è insostituibile in una società complessa come la nostra. La democrazia di piazza non regge e non reggerà mai e spesso sfocia nello scontro e lascia ai soliti quattro noti il compito di risolvere i problemi. E spesso la democrazia di piazza genera confusione e inevitabilmente porta anche alla guerra civile costringendo ed invitando poi qualcuno a ristabilire l'ordine e l'esperienza del passato dovrebbe insegnarci tante cose in quanto dalla confusione si esce sempre con un governo forte che, guarda caso, non ha mai fatto gli interessi dei ceti popolari ed in parte questa situazione è già oggi sotto gli occhi di tutti.

Che vogliamo fare? Sollecitarla?

Ben vengano, dunque, forme di partecipazione popolari che diano indicazioni per tentare di uscire dalla confusione in cui stiamo piombando ed evitare danni maggiori al paese ed ai lavoratori che sono la maggioranza dei suoi abitanti e che dalle involuzioni dei sistemi democratici hanno sempre pagato il prezzo più alto.

E visto che nel portale parliamo anche di poesia ti segnalo la 5.a quartina della tua poesia va un po' risistemata perché il ritmo non quadra.

E questo penso che sia un punto che ci troverà tutti e due d'accordo e sarà già qualcosa.

Cari saluti

Salvatore Armando Santoro


Tre milioni d’imbecilli
Tre milioni d’imbecilli
senza testa e forse brilli
con un obol nella mano
ma gli sembra un’aeroplano.

M’anche oggi non si vola
gli angioletti han la pistola
la pistola è sulla nuca
mentre balla il tuca-tuca.

Con due euro o forse meno
compri un etto di veleno
e puoi far cosa gradita
se un po’ stufo della vita.

A Milano un panettone
a Torino un nocciolone
e giù in Puglia la focaccia
in Toscana la Vernaccia.

Su moneta c’era scritto
“democrazia è un diritto”
di nobil arte anche un colpo…
e con patate come un polpo.


Tre milioni d’imbecilli
con in testa solo grilli
con un obol nella mano
tra un gazebo ed un banano…
Renda Gabriele

 

 

Risposta a Lucio:

prima di tutto non mi piace il gioco al massacro poi cerco sempre di essere obiettivo anche se a volte non ci riesco nel merito della questione come evidenziato precedentemente  ti sei scusato per le tue affermazioni verso Michela quindi per me la cosa si chiude qua.

 

Mi chiedi perchè molti ti detestano?

Beh quando nel merito si esprimono pareri negativi sulle opere di altri la reazione è sempre forte e questo la sai meglio di me,io personalmente evito di commentare in negativo poesie che non mi piacciono ma  non siamo tutti uguali e anch'io tempo fa mi sono scontrato con te su punti di vista diversi poi la storia è finita, anche se mi manca un po' quella sana scaramuccia, ma non per questo considero tutto negativo quello che dici, non sarei obiettivo e riconosco la tua conoscenza nella poesia e altro quindi confermo quello che ho detto prima

 

Vuoi essere più amato? sii più amabile

è diversi giorni che Piero lo rimarca nell'aforisma che riporta 

A buon intenditore poche parole ma un po' di sale sulla coda non ha mai ucciso nessuno

un caro saluto a te e a tutti

Il Passero
 

Commento
Ogni tanto uno scontro
sul gran ring dei poeti.
Stavolta chi t'incontro?
Quelli che ci fan lieti

con pianti e poi rimpianti
per esser commentati
da chi non crede ai santi
anche se paludati.

"Dell'Arte sono Eletto
e non puoi criticarmi,
son io sempre perfetto
e non stare a scocciarmi."

Così pensa e ti dice
chi vorrebbe la lode
che certo gli s'addice
perché somma è la sua ode.

"Sia bravo chi commenta,
scriva sol cose buone;
a capir se poi stenta,
venga pure a lezione."

Offese ci son state?
A me proprio non pare,
solo aceto a spruzzate
che smuove le fanfare

di chi non è contento
del "cattivo" commento.

Saluto tutti quanti:
amici, andiamo avanti!
Angelo Alfredo Taraschi
 

Non dimentico mai che questo è stato il primo sito letterario che mi ha
ospitato tanti anni fa.
Allo stesso modo non dimentico mai di quanta
gratitudine e di quante scuse sono debitore nei riguardi di tutti
coloro che ne usufruiscono sotto le ali protettrici di Lorenzo. Non
riesco, pur nella mancanza di tempo, a non leggere ogni giorno quanto
viene qui pubblicato e quanto viene qui commentato. Colgo l'occasione
per ringraziare gli utenti che quotidianamente mettono a disposizione
del mio arricchimento le loro riflessioni e i loro commenti,
principalmente Piero.
Buona vita a tutti!
Aurelio Zucchi
 

Ben più tempestosa della burrasca vera la burrasca abbattutasi sul sito
azzurro, che da qualche giorno imperversa esacerbando animi e impedendo
all'azzurro di tornare sereno...Suvvia, facciamoci bastare ombrelli normali per
ripararci da una consueta autunnale pioggia...Evitiamo di dover ricorrere a
ombrelloni, che getterebbero veramente troppa pioggia (acida) su un sito che
non lo merita...Un caro saluto, in particolare a Piero e a Lorenzo.
Antonietta Ursitti.
 

Carissimo Piero , vera e propria Colonna di questo Tempio della Poesia di cui Lorenzo è l'indiscutibile Sommo Sacerdote, tu conosci la mia ritrosia a commentare e soprattutto ad autocommentarmi, ma questa volta la " dottezza " e la dottrina , genuina e spontanea , per niente scontata e OSTENTATA, connaturata del tuo commento a PAUCA NUNTIATE MEAE PUELLAE, mi levano addirittura le parole di bocca, a stento trattenute dalla commozione che mi pervade ogni volta che ti leggo sia in prosa che in versi (Carlo Chionne).


Carlo Chionne – Carme XI – Caro Carlo, tu hai infierito con questa bella traduzione, e questo tuo infierire mi è piaciuto assai .
Ho messo la tua poesia a fianco alla mia di pari oggetto, ed è per me un godimento rileggerle assieme. Grazie
Lucio Cornelio
 

piero è vero....se posso usare un
sostantivo.... VANITOSA.......
lo sono tantissimo....amo
ciò che è bello......
con una differenza in amore...
ho sempre scelto l'intelligenza...
il bello scompare......
la concretezza rimane assoluta....
 Poerio Marianna
 

Caro Passero, grazie per il tuo apporto e il tuo slancio generoso verso di me. Mi sei accanto in un momento in cui è in voga il darmi addosso. Questa è una forte prova di stima e d’amicizia. A quanto pare molti invece mi detestano. Hai idea del perchè?
Lucio Cornelio
 

“Sii amabile, se vuoi essere amato.”  “Anche da un nemico è possibile imparare qualcosa.” (Ovidio)

Repetita iuvant (?)

Altro giro, altra bellissima corsa nell’azzurro. Questo oggi il vostro sentire e questo il mio:

Gabriele Renda –Tre milioni di imbecilli-: Caro Gabriele e se togliamo pure le illusioni, oltre che la speranza, che resterà? Per una volta tanto non concordo, anche se queste primarie mi hanno lasciato indifferente.

Salvatore Armando Santoro –Un seme-: Accosta la casualità di una vita che nasce ad un amore che muore, il bravo Armando e ci regala una bella, riflessiva, triste poesia.

Giorgio Valdes –Confine-: Giorgio pare descrivere un esperienza extracorporea, con questa sua bella ed efficace poesia.

Simone Magli –Il silenzio è-: Bellissimo aforisma, condivisibilissimo. Se, ogni tanto, lo praticassimo tutti ?

Armando Bettozzi –Parco della rimembranza-: Bella dedica ad un luogo sacro di quel bellissimo paese medioevale.

Vincenzo Melino –Individualità-: Vagamente antoniana questa poesia di Vincenzo. Incomunicabilità e noia ne risaltano, prepotentemente, nel silenzio.

Ida Guarracino –Selvaggio amore-: E descrive , con molta efficacia, una delusione,  la sempre più brava Ida.

Antonietta Ursitti –L’ironia-: Forte ed intensa descrizione di un sentire. L’ironia, l’autoironia, può essere panacea e consolazione (autoconsolazione). Ma resta forte amarezza ed Antonia lo dichiara, con molta forza, nella bella conclusione. Piaciuta molto.

Filippo Pistore –Ma che film è la vita-: Rivedersi in flash back, e vedere le amarezze e le sconfitte. E’ dolente questa bella poesia dell’amico Filippo, forse potrebbero essere di noi tutti queste analisi. Resta, in positivo, la volontà di capire e correggersi, per sperare.

Bruno Amore –Aspettando l’inverno-: Bellissima descrizione dell’avanzare dell’inverno. Belle immagini regalate dal bravo Bruno. Immagini, sensazioni e speranze da una bella poesia.

Stefano Medel –Strada-: Il correre melanconico del tempo, in questo mutare di stagione, descritto con efficacia da Stefano.

Roberto Soldà –In onde concentriche-: Ipnotiche onde concentriche per descrivere il passare del tempo. Bella poesia dove riflessioni si alternano a colori e suoni, e tutto molto ben reso. Piaciuta molto. (noto che le tue poesie risalgono a parecchi anni fa. Mi piacerebbe leggere, se ne hai, qualcosa di più recente. Bello sarebbe il confronto. Un caro saluto.)

Terry Di Vetta –Il grido di una bimba-: Molto ben reso il desiderio di restare bambina dentro ed il timore di non riuscirci.. Ed anche questa è una limpida poesia, in linea col resto della produzione di Terry.

Adele Boccabella –Le gioie della vita-: Splendida affermazione finale “Quando c’è l’amore/c’è tutto è questa la magia”

Aurelio Zucchi –Un angolo inquinato-:  La nostalgia per dolcissimi ricordi che prevalgono sulla realtà. Questo descrive Aurelio col suo pulito poetare.

Mi spiace citarmi, ma dopo le ultime esternazioni del dott. prof. sen. Monti mi pare molto opportuno:

Sapendo che vuoi la salute normale

di certo  pagar ci farai  l’ospedale.

Se dopo lo scopo è quadrare il bilancio

 da casa, per legge, che arrivi il buon rancio.

Quadrar quel bilancio è di certo il tuo fine

e ci  pagheremo  anche le medicine.

Incrociando le dita, a tutti il più cordiale dei saluti. Un caro saluto al nostro magnifico Lorenzo.

Piero Colonna Romano
 

Si sono surriscaldati gl'animi a quanto sento credo che ognuno giustamente esprima il proprio pensare nel rispetto delle parti, del resto fa parte del gioco e rende più interessante il tutto .

Io spezzo una lancia per Michela ma spezzo anche una lancia per Lucio ha espresso il suo parere e poi ha chiesto scusa per avere esagerato ma sono sicuro che non cambierà opinione del resto lui è così e allora cosa vogliamo fare lo vogliamo torturareeee

penso proprio di no e credo inoltre che sia un valore aggiunto a questo sito per la sua capacità e abilità nell'infilare versi e la sua profonda cultura

A proposito Lucio anch'io non conoscevo la Poetry slam e così sabato e domenica sera sono andato al Guernelli a vedere, anche per rincontrare Michela che avevo conosciuto a Bologna tempo fa ma lei non c'era, comunque nel merito la manifestazione è stata molto carina e quello che mi ha colpito non è stato quanto la bellezza delle poesie che vengono recitate ma ti colpisce molto la recitazione stessa come fosse un'interpretazione teatrale ,ed è questo che risalta di più e ho visto molti giovani interpretare le proprie poesie con passione e questo fa solamente bene alla Poesia poi se non son bravi cresceranno.che ne pensi?

Ciao a te e a tutti
Il Passero
 

Commento a Michela Turchi
Il mio non vuole essere un commento ma una considerazione a voce alta a Michela ed a tutti quelli che sono in sintonia con il mio pensiero su certi comportamenti che stanno turbando la serena convivenza tra le persone che da anni pubblicano su questo portale.
Fino a qualche tempo indietro i comportamenti degli autori sul portale si sono susseguiti con il massimo rispetto reciproco e qualche esternazione di qualcuno è sempre rimasta nei limiti di una tolleranza accettabile.
Fra l'altro, chi l'ha fatto ha avuto il decoro ed il coraggio delle sue azioni e si è firmato con nome e cognome.
Adesso vi è qualcuno sul portale che viaggiando in perfetto anonimato si permette di insultare tutti gli autori (perchè di insulti si tratta) con considerazioni fuori luogo e spesso in perfetta contraddizione con le note della propria biografia, e questo lo ripeto al webmaster dovrebbe essere impedito perchè a chi pubblica libelli contro gli altri non dovrebbe essere permesso di farlo in anonimato.
Cara Michela, io ti ho già parlato di questa storia, senti me lascia perdere. Ma se tu avessi una professionalità tale da poter conseguire un certo profitto staresti tutto il santo giorno sui portali di poesia a scombussolare la vita altrui con commenti demenziali? Penso proprio di no! Ti dedicheresti innanzitutto alla tua professione che ti permetterebbe di vivere decentemente e poi anche alla tua passione, anche perché siamo tutti dilettanti e nessuno degli autori che pubblica su poetare aspira a salire sull'olimpo dei poeti e neppure pensa che da un commento più o meno positivo di un altro autore possa acquisire chissà quali meriti per potersi coronare la fronte di allori.
Ed allora? Lascia perdere Michela. L'ultima parola ce l'hanno di solito gli asini. Non interrompere la tradizione. Altrimenti non abbiamo altra scelta che quella da te e da tanti altri suggerita. Usciamo da poetare e lasciamoci solo i quadrupedi raglianti! Non siamo mica obbligati a convivere con certi personaggi per forza. O no?
Salvatore Armando Santoro


Commento a me stesso
n mio pensiero a quello che ha scritto Michela ed anche a chi si chiedeva ieri del perchè in un portale di poesia ogni tanto ci si infila qualcuno che riesce a increspare lo specchio di un tranquillo lago con il getto di sassi fastidioso e costante. Poi, poco fa (alle ore 0,29 del 29.11.2012) ho letto questo breve pensiero di Simone Magli:

Il silenzio è la parola dei saggi.

e mi sono detto: "Impara e stai zitto"!
Salvatore Armando Santoro
 

27/11/2012

“Sii amabile, se vuoi essere amato.”  “Anche da un nemico è possibile imparare qualcosa.” (Ovidio)

Ed anche oggi volo nell’azzurro ricolmo della vostra poesia. Questo donate e questo sento:

Adele Boccabella –Stupendo amore-: Naviga persa nel divino sentimento dell’amore la nostra Adele e ci regala questa bellissima dichiarazione.

Carlo Chionne –Pauca nuntiate meae puellae non bona dicta-: Giù il cappello davanti al prof. C.C. che titola, usando il 12.mo verso dell’11.mo carme (l’ultimo dedicato a Clodia), la sua dotta e limpida interpretazione dello stesso.

Perché? Ma semplicemente perché è il verso che chiarisce tutta la storia iniziale di ipotetici e disperati viaggi, e perché è il messaggio che il poeta affida agli amici Furio ed Aurelio (traduco beceramente: “annunciate alla mia fanciulla poche parole non gentili”).

Si scatena l’ira di Catullo, per nulla signorile nei confronti del suo illusorio amore (erano di là dal venire i trobadores, Shakespeare impiegherà circa 1700 anni per scrivere l’As you like it e, quindi ammonire “as hornes are odious, they are necessary”…) e Carlo la evidenzia, quest’ira, con realistici, pregnanti insulti.

In altri termini Carlo Chionne ci dà una lezione su come si possano (e si debbano, secondo me) interpretare e rendere comprensibili, versi aulici che divengono oscuri se tradotti da paludati e noiosissimi letterati.

Non ultimo l’uso di endecasillabi rimati ABBA (ma Carlo pensa in rima…) che ben altra cosa sono rispetto alle originali strofe saffiche (3 endecasillabi + 1 adonio). E mi continuo a chiedere se Catullo sapesse d’usarle…

Un grazie per avere aderito alla mia richiesta, con questa defatigante traduzione e chapeau!!!

Gabriele Renda –La preghiera dello scommettitore-: Spassosa satira di ciò che pensano, e magari promettono, gli scommettitori dei vari giochini più o meno legali.

Antonio Gagliardo –Non sol pace del boschetto-: E ne emerge un desiderio di pace, da questo sonetto frustrato dalla realtà. (la virgola…a piacere). “manto brucoso” e  “chiumose querce” sono deliziose invenzioni di Antonio.

Salvatore Armando Santoro –Quando sarò morto-: Io comincio adesso a lodarti, augurandoti lunga e felice vita. Piaciuto questo “coccodrilsonetto”.

Giorgio Valdes –Armonie-: E’ un romantico addio questo di Giorgio. Bellissime immagini, ricche di musicalità e colori. Ed anche a te lunghissima e felice vita. Anche per il piacere di leggerti.

Simone Magli –Nella domenica che passi in casa per lo più solo-: Un aforisma regalatoci dal bravissimo Simone.

Diletta Giaquinto –Un’ultima volta-: Il desiderio bruciante di tornare indietro nel tempo, espresso con pochi, dolenti e bei versi.

Il Passero –Cammino leggero-: Bella rilettura di una bella canzone di De Andrè (appunto Il bombarolo). Bravo Il Passero!

Vincenzo Melino –Ricerca dell’impossibile-: Drammatica visione di se stessi, detta con versi dal sapore amaro. Tremenda quella conclusione “…alla ricerca dell’impossibile/mediante l’inutile.”. Molto piaciuta.

Antonietta Ursitti –Il sole-: Riflette su gioia e dolore Antonietta, con le metafore del sole e delle ombre e ci regala poesia sulla quale riflettere. Giornata turbolenta la mia oggi, Ma eccomi con un caro saluto.

Enrico Tartagni –Residenza alternativa-: Sembra ermetico Enrico. Ed invece, accidenti, lo è proprio. Ricordi e sogni che si sovrappongono in fantasiose e belle immagini e totale smarrimento finale con quel “mentre scelgo di quale altro colore è/nel buio/la luna alla finestra…”

Bruno Amore –Arrossire di tramonto-: Un romanticissimo e triste ricordare, raccontato con bellissimi versi. Bellissimo il titolo, come bellissimo il verso finale. Piaciuta decisamente molto.

Salvatore Orefice –Voglia di poesia-: E’ la poesia salvifica, quella che riscatta una vita della quale non si è compreso né vissuto il senso. Intensa e molto bella questa poesia di Salvatore.

Roberto Soldà –Balugina la lama-: Ed in effetti è una salita verso l’alto, verso la purificazione, questa bella poesia di Roberto.  Bellissimi le immagini che la compongono e molto, molto piaciuta.

Terry Di Vetta –L’albero e la fogliolina-: Quasi una fiaba, raccontata con allegria e molta dolcezza. Brava Terry!

Antonia Scaligine –L’età del mondo del mio presepe-: Un atto di fede e di speranza in una poesia che racconta la nostra storia. In perfetto tema con il periodo che viviamo, detta con molto amore e bravura.

A voi tutti il più cordiale dei saluti. Un grazie riconoscente al nostro magnifico vate.
Piero Colonna Romano
 

a Michela Turchi - La polemica, fintanto che c’è chi intende avere l’ultima parola, è destinata a continuare. E quindi, schematizzando (perchè sono stravolto dalla noia) preciso quanto segue:

Concordo che medaglie e attestati non significano niente. Se qualcuno mi dice che si è guadagnato mille euro con le poesie, o con i suoi racconti, io gli tributo la mia ammirazione e la mia stima; altrimenti mi vien solo da ridere (come ho scritto nel mio commento immediatamente precedente a questo);

Continuo a non capire che cosa voglia dire: concorso di “poesia orale”. Forse uno si alza e dice: “autobus”, e il poeta gli scodella all’impronta una poesia sull’autobus? E’ forse una baggianata simile? Come quello che si fa coi cani da riporto? Spiegatemelo, perchè voglio ridere anche io. Essendo l’unico non-poeta qui dentro, non sono avvezzo a questi cotillon.

Saluti a tutti, e basta, per carità
Lucio Cornelio
 

Per Lucio Cornelio
Se io sono irrilevante, tu caro Cornelio sei mediocre.
Se vuoi rispondermi fallo alla mia mail, simointrepido@yahoo.it, perché non mi va che tu vada avanti ad imbrattare poetare.
Simone Magli
 

Dove sei Piero? Si sente la mancanza dei tuoi illuminati commenti...Un saluto
al vate Lorenzo, davvero tanto paziente...Antonietta Ursitti.
 

A Lucio Cornelio,
per prima cosa vorrei sottolineare cosa intendo per spirito poetico. Non intendevo certo la distilleria, ovvero la quantità delle opere scritte, tra l’altro si dice che ai poeti le poesie crescono come la barba ai morti. Spirito poetico è sinonimo di spirito pacifico, di integrità, di umanità nel senso più profondo.
Le polemiche su chi prende medaglie e attestati di merito non servono a niente, come non serve a niente denigrare pubblicamente la poesia altrui, soprattutto quando non si è chiesto nessun parere in merito. Per quanto mi riguarda se c’è qualcosa che non mi piace semplicemente non dico niente e se qualcuno è bravo e viene incoraggiato di certo non mi metto a scriverne il contrario tanto per mettere zizzania . Comunque chiudo qui la polemica e non ho intenzione di andare avanti con altri commenti, come ha detto anche Simone questo spazio è dedicato solo alla poesia, ricordiamoci di portare anche il massimo rispetto per chi ci ospita.
Non aggiungo altro nemmeno al commento sulla mia foto, è stata già molto chiara Cristiana, non come amazzone ma bensì come donna sensibile la quale si è sentita in dovere di entrare in causa.
Infine la questione sull’irrilevanza... spero che farai commenti più rilevanti in futuro e che da tutto questa vicenda tu capisca qualcosa di più sulla gentilezza dell’animo e sullo spirito poetico. Accetto le tue scuse e concludo con l’ultimo consiglio: fatti un giro su wikipedia e cerca come è nata la poesia..perché mi sa tanto che la poesia nasce proprio come arte orale nell’antica Grecia, per poi assumere il connotato contemporaneo di poetry slam.
Saluti Michela
 

a Simone – Ho fatto poco fa un commento sull’irrilevanza. Ecco, tu costituisci un rilevante esempio di irrilevanza. Auguri
Lucio Cornelio
 

Come neofita (non oserei definirmi poeta ma "socio" appassionato di Poetare) ringrazio tutti, ma in particolare Salvatore Armando Santoro, per gli insegnamenti finora ricevuti.
Devo esprimere il mio più vivo compiacimento a Giorgio Valdes per i versi davvero belli, coloriti ed armoniosi usati nella poesia "Armonie". Oh, quanto vorrei trovarmi su quella barca alla fine del mio ultimo viaggio! (amo la vela). Complimenti, Giorgio!
Antonio Gagliardo


a Michela Turchi, e a Cristiana, che ne ha assunto il patrocinio:
Questa mia risposta serve a completare e chiudere uno scambio sgradevole e sgradìto, cominciato purtroppo a causa mia.

Sovente mi capita di leggere, in calce a poesie pubblicate, o nei commenti, che la tal poesia é stata letta alle Nazioni Unite, con i Delegati in piedi, o che il tal Poeta è stato insignito dell'Ordine di Fracazzo da Velletri, a cagione della sua Ode al Cielo Azzurro, o altre amenitá del genere. Ebbene, confesso che nulla mi infastidisce piú della irrilevanza. Scatena le mie reazioni più primordiali. Inoltre mi irrita oltre misura la ostentazione di un linguaggio incomprensibile: nel caso attuale, che significa "poesia orale"? Esiste la poesia manuale, o la poesia anale, e io dovrei saperlo e, me miserum, lo ignoro?

Non mi piace il suono delle grancasse, o delle auto grancasse, e nemmeno i putipù e gli "scetavajasse"; non amo l'incedere dei "pazzarielli" che declamano e agitano il turibolo dell'incenso.

Tutto ciò spiegato, cara Michela, sotto la scure della mia irritazione - a causa di quella poesia "orale" - ci sei capitata tu, per mia colpa, e a mio torto e confusione. Me ne scuso.

Ed ora però, in cauda venenum, veniamo a Cristiana:

Cara Cristiana, io tratto uomini e donne con la stessa civiltà, gli stessi modi, la stessa cortesia, e la stessa scortesia, se mi sembra il momento. Nel caso in esame, ti assicuro che non nutro nei confronti di Michela Turchi nessun istinto maschilista, e non ho mai sofferto di auto commiserazione. Placa quindi il tuo animo di amazzone. E l'auto commiserazione non fa parte del mio bagaglio emotivo.

Forse, se ti conoscessi, potrebbe insorgermi, chi lo sa....
Lucio Cornelio


Per Lucio Cornelio
La poesia è testimonianza, racconto e molto di più, tu non sei su questo sito per condividere le verità della poesia, ma solo per ostentare sapere letterario e sollevare polemiche che portano via spazio alla nostra sana condivisione.
Mi stupisco che Lorenzo ti ospiti ancora e che ci sia qualcuno che ti dia pure corda.
Simone
 

26/11/2012

Caro Lucio, ho passato un pomeriggio in compagnia di molte delle tue godute, godibili e godibilissime poesie ho scoperto che mentre io mi limito , per quello che so e che posso, a riscrivere, trascrivere Catullo, Fedro ecc., a vestirli o travestirli con i panni di oggi, piuttosto a ruota libera , come giustamente osserva l’ottimo Piero Colonna , tu non ne hai assolutamente bisogno perché il Catullo o Marziale di oggi , senza ombra di dubbio , a mio parere , sei tu. Per quanto riguarda il tuo spirito poetico, anche Leonardo Sinisgalli era un ingegnere,per non parlare di Vittorio Sereni, Quasimodo addirittura un geometra, Sandro Penna , un ragioniere, quindi , come vedi sei in ottima compagnia. Infine, farmi dare del maestro da un Maestro non può , sinceramente , che farmi arrossire.(Carlo Chionne)
 

Amo la pagina azzurra: le vostre poesie sono consolazione, stimolo, linfa.
Un grazie a tutti i commentatori, soprattutto Piero Colonna Romano che dimostra grande sensibilità e profondo rispetto
per tutti i poeti. Mi scuso se non fornisco un apporto ai commenti, ma ho poco tempo e le mie letture non sono sufficientemente
attente ed approfondite. Inoltre sono un fisico insegnante a tempo pieno che ritaglia qualche spazio per la poesia.
Perciò preferisco astenermi dai commenti ma i poeti e le poetesse della pagina azzurra sono bravissimi e da considerare speciali.
Siete tutti nei miei pensieri e nel mio cuore.
Giorgio Valdes


A Salvatore Armando Santoro e Piero Colonna Romano.
Vorrei ringraziarvi entrambi per i vostri gentili commenti. Come sempre è un vero piacere poter entrare in questa pagina e leggere i vostri pensieri.
Grazie ancora per tali doni.
Diletta Giaquinto.


Commento al poeta Lucio Cornelio.
Salve Lucio,
ho letto il Suo commento alla poesia di Michela Turchi e come amica di Michela, ma soprattutto come donna mi sono risentita molto a leggere i suoi commenti.
Va da sé che non a tutti possa piacere la poesia altrui anche quando trattasi di poesia positivamente sostenuta dall'affetto e dal piacere di altri poeti del sito poetare.
Detto questo ho trovato molto subdolo il modo in cui Lei fa apprezzamenti sulla bellezza di una donna, che, conoscendo Michela non mette certo una foto di se stessa per essere apprezzata sul lato fisico, ma piu' semplicemente per dare un volto alle sue poesie.
Continuo ad avere conferme dal mondo maschile su quanto sia facile per voi, talvolta poter denigrare con argute sottigliezze il lavoro delle donne, per poi pure cadere nell'autocommiserazione di voi stessi.
Cordiali saluti, Cristiana
 

Campionato di poesia orale a Bologna
Dato che Piero ne aveva dato notizia qualche settimana indietro nella pagina dei commenti e qualcuno poi mi ha scritto per chiedermi come mi ero piazzato, ebbene anch'io comunico ai "curiosi" che non mi sono sentito tanto bene e non ho voluto rischiare a fare un viaggio fino a Bologna dal quale potevo uscirne anche più malconcio di quello che sono stato in questi giorni (visto che ho avuto una forma influenzale con febbre per un paio di giorni e dolori sparsi che mi fanno ancora compagnia).
Mi dispiace che Michela non abbia potuto partecipare. A Castelnuovo Val di Cecina ci siamo "scontrati" per ultimi e, nonostante l'avessi anche votata, il pubblico poi aveva scelto la mia poesia. Peccato proprio perché almeno un componente della famiglia di Poetare si sarebbe potuto classificare tra i finalisti nazionali, tra i quali sarebbero stati poi selezionati i concorrenti che avrebbero partecipato alla finalissima del Campionato in Belgio.
Questa simpatica gara, nei fatti, si struttura in uno scontro poetico tra i gruppi di due concorrenti per volta che presentano una loro poesia ad un pubblico composto dai poeti stessi e da spettatori che svolgono anche il ruolo di giurati. Per esclusione il poeta che rimane in gara, si scontrerà con gli altri concorrenti ed, alla fine, risulterà un vincitore della serata che poi parteciperà ad una analoga gara nazionale, che l'Associazione di Via dei Poeti ha concluso il 25 Novembre a Bologna.
In pratica i finalisti sono stati il risultato di gare svoltesi in oltre 60 località italiane (dal Nord al Sud) alle quali hanno partecipato oltre 400 poeti e ne sono stati selezionati poi 160 che hanno partecipato alla finalissima di Bologna, della quale però ancora non conosco il risultato. E può darsi che anche i numeri che ho fornito nel frattempo siano variati.
Sarà per la prossima volta. Ed intanto saluto caramente Manuela ed il suo ragazzo che ho conosciuto di persona a Castelnuovo Val di Cecina e con i quali ho trascorso una simpatica serata all'insegna della poesia be del bel poetare.
Salvatore Armando Santoro
 

a Michela Turchi – La mia osservazione completa (che è effettivamente intempestiva) suona così: “le faccio i miei più ammirati complimenti, come donna, e come donna di pensiero. Ma dissento sulla poesia. i suoi versi non mi dicono molto, in verità. “. Il complimento è quindi anche alla donna di pensiero. Per quanto riguarda quelli alla donna, cosa ci sta a fare quella foto nel sito, allora?
Infine, per quanto riguarda il mio “spirito poetico”, è risaputo che non ne ho. Sono un ingegnere, non un poeta come altri, che dispongono di intere distillerie poetiche.
Lucio Cornelio


Carlo Chionne – Miser Catulle – Magnifica rivisitazione dell’VIII Carme. Tutte le poesie di quel tempo, Marziale e Orazio compresi, andrebbero riscritte così. Sei un maestro.
Lucio Cornelio


a Marianna Poerio – Cara Marianna, alle poesie oggi si sono sostituiti i cantautori, purtroppo non sempre con le stesse dimensioni poetiche, culturali, e di ispirazione. E’ il nuovo linguaggio per le masse, che lo celebrano e se ne nutrono con adunanze pagane e autocelebrative. Ciao
Lucio Cornelio
 

“La bellezza non è che il disvelamento di una tenebra caduta e della luce che ne è venuta fuori.” (Alda Merini) 

 La Bellezza, già, la bellezza, quella che salverà il mondo.

Quella che ogni giorno donate a questa bellissima pagina azzurra, e che così mi illumina. Purtroppo, oggi, il tempo tiranno non mi consente che poche brevi note:

Michael Santhers ci delizia con una fiaba con morale finale. Adele Boccabella ci narra di un amore eterno donato con dedizione e certezze. Giuseppe Dabalà col suo bel poetare ci narra di un diseredato nato tale e che tale resterà. E parla di ingiustizie sociali, con illusoria speranza finale.

Carlo Chionne continua a deliziarci con le sue limpide traduzioni di Catullo. E noi gliene siamo grati. Questa volta tocca al 3° carme (prosecuzione del precedente 2°) che è epigramma funebre e canta del dolore di Clodia per la morte del suo passerotto. Il carme è in endecasillabi faleci, ma Catullo lo sapeva? Carlo va a ruota (versi) libera e ce ne rende alla perfezione sentimento…e malizia. Roberto Bottiroli ci regala una bellissima canzone d’amore, perfetta nei novenari rimati AABB e piacevolissima a leggersi. Renzo Giordani vola alto con romanticissimi versi che dicono di un’anima dolcissima, che tale sentire sa esprimere alla perfezione. Ida Guarracino osserva  l’attività di vecchi pescatori, gliene deriva un brivido d’amore e lo racconta con degli iniziali ottimi quaternari. Gabriele Renda prosegue nelle sue taglienti “pasquinate” con amara ironia.

Giorgio Valdes  ci regala una bellissima descrizione agreste. E riesce a rendere, con gran realismo, e le scene ed i sentimenti che a lui ne derivano. Armando Bettozzi  fa fare esercizi ginnici a passato, presente e futuro, col suo solito bel romanesco. Simone Magli ci propone una riflessione dolente sulla vita ma ci dice anche che siamo capaci di reagire alle avversità. Molto bello quel “Gli eroi di oggi sono semplici cuori/smarriti”. Marianna Poerio con la sua poesia mi fa venire in mente quello “Specchio delle mie brame…”  ma parla, in effetti, di un amore che non è rivolto soltanto a se stessa. Mi è molto piaciuta. Diletta Giaquinto ritorna (bentornata!) con una bella riflessione filosofica sulla poesia. Vincenzo Melino ci regala altro acquerello bellissimo, fatto di romantiche immagini e riflessioni profonde. Molto, molto piaciuta. Antonietta Ursitti riprende il tema della nebbia, la rende metafora di un sentire dolce e riflessivo e mi incanta sempre. Un caro saluto. Enrico Tartagni con filosofiche sbandate si interroga ed interroga. Ed affascina sempre.

Salvatore Orefice con iperbole dichiara amore e ci regala una gran bella poesia.  Roberto Soldà   usa l’alambicco e distilla una pozione velenosa che un infallibile pontefice destinerà a chi sa lui. Bella l’atmosfera dell’intera poesia. Terry Di Vetta ci regala una graziosa,  divertente e frizzante filastrocca che mi è molto piaciuta. Aurelio Zucchi estrae ricordi da mari in burrasca e li racconta col suo solito pulito poetare. Michela Turchi dall’osservazione di un tenero riccio in letargo (stridente il contrasto con la lavatrice) ci racconta che, dopo i lunghi sonni, arriverà comunque l’amore. Incrociamo le dita sperando Sandra Greggio in questa occasione vuole sorprendere. Anafora, rime baciate, fantasia ed, appunto, voli magici di fata. Bella e molto piaciuta.

A tutti il più cordiale dei saluti, in primis al nostro splendido vate. Piero Colonna Romano
 

Commento a Diletta Giaquinto
Ti pensavo proprio ieri e mi chiedevo che fine tu avessi fatto. Ed ecco la risposta: Pensavi!
Questo commento non voglio perdermelo (anche se è tardi ed ho sonno) ma voglio essere il primo a farlo. Ben tornata Diletta. Hai tardato ma concordo con chi dice che meglio poco e buono che tanto e poco buono.
Chiaramente il mio è sempre un incoraggiamento a mettercela tutta e vedo che sai ascoltare.
E quella di oggi è una poesia breve ma molto simpatica ed anche significativa.
Un abbraccio a te ed ai tuoi.
Armando

Per sempre nel tempo

Nulla sul mio foglio si posa
Nulla con ardore lo riempie
Nulla per lui è come la rosa
Nulla dura per sempre.
La poesia non parole al vento
Ma parole del tempo.
Diletta Giaquinto


ringrazio anch'io per la poesia che Dabalà ha dedicato all'azzurro di questo sito e ai poeti e sparo invece con un bazooka a Lucio per le irriguardose parole dette a Michela
Il Passero
 

25/11/2012

oggi viviamo generazioni insensibili...inermi
a qualunque stimolo........
molti giovani pensano che scrivere è solo
utopia....noi "Poeti" siamo degli incompresi......
spesso derisi da una forte ignoranza----
conosco poche persone che si
accostano al nostro modo di essere.....
il nostro è un mondo magico che esula
qualsiasi generazione.....
 ciao Lucio.....                                                 
 Poerio Marianna
 

“Ipsa olera olla legit.” (La pentola sceglie da sé le sue verdure.) (Gaio Valerio Catullo) 

Scelta perfetta e cibi sopraffini quelli di questa splendida giornata azzurra. Vado a gustarli e questo sento:

Terry De Vetta –L’amore-: Schiavi dell’amore ci vuole Terry. E lo racconta con convincenti argomenti.

Michael Santhers –Ruffi-ani-: E punta il dito su altro vizio dell’uomo Michael. E lo fa col suo stile sarcastico e taglienti parole.

Adele Boccabella –L’amore della mia vita-: Ed Adele accoglie l’invito di Terry. Lo ha trovato l’amore e lo vive con dedizione nei confronti di un perfetto lui.

Antonio Scalas –Nei tuoi splendidi occhi-: E con questa fa tre. Amore fonte di vita, raccontato con passione travolgente e belli e romanticissimi versi.

Renzo Montagnoli –L’orda selvaggia-: Un  invasione barbarica narrata con crudo realismo. La leggo quale metafora di una disonestà dilagante che spazza ogni onesto sentire. E Renzo conclude, sconsolatamente, questa visione del mondo, con quegli ultimi tragici quattro versi.. Bella come belle tutte le sue poesie, qualunque sia il tema trattato.

Giuseppe Dabalà –Omaggio a Lorenzo e a tutti i sitani-: E noi delle tue, caro, impagabile Pino.

Carlo Chionne –Miser Catulle…-: Sono andato a leggere una paludata versione di questo VIII carme e, tanto per iniziare, vengo informato che si tratta di “trimetri giambici scazonti (e, tanto per chiarezza, per chi non l’avesse ancora capito, coliambi) dopo di che ho lasciato perdere.

E così è una boccata d’aria fresca quella che Carlo ci regala con questa traduzione colta, fatta di musicali endecasillabi, raffinata, comprensibile e gustabile dall’inizio alla fine. Un grazie riconoscente a questo vero professore.

Giorgio Valdes –L’angolo di cielo-: E’ una danza questa. Fatta di immagini bellissime e fantasiose. Una danza dello spirito, che porta a guardare in alto, verso il cielo aperto dell’amore. Complimenti vivissimi Giorgio.

Armando Bettozzi –La capoccia di chi so io-: Potrei ripetere, pari pari, ciò che ieri ho scritto sulla precedente poesia di Armando. Questo governo ha passato, e di gran lunga, il segno della decenza. Sembrava impossibile, eppure i bocconiani, quanto ad arroganza, falsità e faziosità, hanno superato di gran lunga il loro predecessore. E re Giorgio assiste impassibile…Abbiamo l’arma della poesia, usiamola come sanno fare Armando, Gabriele, Carlo, l’odierno Bruno e voi tutti.

Simone Magli –Il pensiero mi porta via tante emozioni-: Riflessione esistenziale sul pensiero che tormenta, macera l’anima, smarrisce. Terribile quell’ “amare tanto la vita da averne paura.” E se ci accettassimo così come siamo ?

Giuseppe Stracuzzi –Il fiore dell’amore-: Ed è l’amore che riempie tempo e vuoti notti. Giuseppe chiude questa serie di riflessioni con un bellissimo “e sfoglia al sole/vivo di ricordi/senza imbarazzi/il fiore dell’amore.” Bella decisamente.

Vincenzo Melino –Azzurro sfumato-: Poesia dal sapore e dai colori tristi. Sono lente e melanconiche pennellate quelle di Vincenzo, per una bella poesia.

Antonietta Ursitti –Voci mi dicono-: Il gioco dei contrasti, dove al negativo si contrappone il desiderio di salvezza, attraverso l’amore, la generosità, la dolcezza. E dove l’anafora è il perno di tutto. Bella e tenera la conclusione che è ricetta per la felicità.

Bruno Amore –Quelli del potere-: Fremente atto d’accusa contro l’attuale società, detto con passione civile. Piaciuta molto.

Salvatore Orefice –Gioco d’amore-: Direi che questa è la bella (e logica) conclusione della precedente “A un passo dall’amore”. Ben raccontato quel sentimento, con bella poesia.

Roberto Soldà –Anche se un giorno ti diranno-: “Ricordi maturi come spighe di grano che è tempo di mietere” è bellissima immagine che Roberto ci regala. L’intera poesia è metafora di ciò che l’uomo dovrebbe fare per dare fuoco alle passioni. Piaciuta molto.

Lucio Cornelio –Catullo-Carme XI-: L’ultima poesia che Catullo dedicò a Clodia (strofe saffiche minori -3 endecasillabi saffici + 1 adonio-, tanto per chiarezza…) dà a Lucio l’opportunità di fare un’analisi  del personaggio e del contesto sociale nel quale si mosse. Ed anche lui, come Carlo, ce ne propone un’interpretazione colta e piena di fascino. E ci aggiunge il suo pesante sarcasmo, dicendo pane al pane e vino al vino. Credo che lo stesso Catullo, al di là di ciò che scriveva, pensasse esattamente ciò che Lucio ci propone.

Andrò ad accertarmene in quel di Sirmione, dove aleggia il suo spirito e, se del caso per placarlo, gli sacrificherò un agnello appena battezzato Silla…

Un sincero grazie anche a Lucio, per ciò che ci ha regalato.

Oggi si celebra la giornata mondiale contro la violenza sulle donne, mi pare giusto rammentarlo e concordare con lo spirito  che questa giornata ha determinata.

Non intendo, ovviamente, lo spirito del dolce stilnovo (anche perché subiremmo gli sberleffi infastiditi delle donne) ma quello che vuole pari dignità umana, ed un vero e democratico atteggiamento paritario.  

A tutti l’augurio per una felice domenica ed una settimana densa di poesia. Un caro saluto al nostro grande Lorenzo. Piero Colonna Romano
 

A tutti gli amici di Poetare,

purtroppo per motivi personali non ho potuto partecipare alla semifinale del CAMPIONATO DI POESIA ORALE tenutasi a Bologna.
Ringrazio comunque Piero Colonna Romano per il suo messaggio di incoraggiamento e tutti gli altri amici poeti che mi apprezzano e mi seguono. Sicuramente non mancheranno altre occasioni come quella di Bologna a cui potrò partecipare con tutto l’entusiasmo e la passione per la poesia.
Ringrazio anche Lucio Cornelio per gli apprezzamenti sul mio aspetto fisico ma che ho trovato fuori luogo...il suo giudizio mi è sembrato infatti frettoloso (BELLA DONNA = BRUTTA POESIA?). E’ normale che la mia poesia non posso piacere a tutti ed accetto ogni tipo di critica costruttiva, ma credo che per potere entrare in sintonia con il sentire di un altro poeta spesso ci vuole il suo tempo...e forse il vero spirito poetico va oltre certi commenti e giudizi.
Un caro saluto a tutti,
Michela Turchi
 

Mi associo a Simone nei ringraziamenti a Giuseppe Dabalà per la splendida
poesia inviata ai sitani azzurri. Antonietta Ursitti.
 

L'amore "lucida incapacità visiva", ironico ma più che vero questo significato dell'amore, specialmente nell'infatuazione, dove siamo proprio ciechi. Complimenti Terry.
Grazie a Giuseppe Dabalà per il suo splendido omaggio rivolto a tutti noi del sito, Lorenzo in primis.
Simone
 

24/11/2012

“Amore mio ho sognato di te come si sogna della rosa e del vento.” (Alda Merini)

 Tenera e dolcissima Alda…

Ed oggi nell’azzurro navigo alla ricerca dei vostri sentimenti. Questi trovo e di questi godo:

Roberto Soldà –Tanti anni sono necessari-: La verità è difficile da vedere. Anni di ricerche e di smarrimenti. Un caleidoscopio di impressioni che si sovrappongono, si comporranno, forse, in un tempo lontano.

Terry De Vetta –Ricordo-: Sarà perché siamo in tema ma risuona Catullo in questi appassionati e romantici versi della brava Terry. Bella decisamente.

Michael Santhers –Raccomandati-:Tutta l’indignazione ed il sarcasmo di Michael, a colpire la triste ed ingiusta usanza della raccomandazione. Concordo.

Adele Boccabella –Storia d’amore-: Altra splendida dichiarazione d’amore. Tenerezza, passione, desiderio, proiettati nell’infinito. Bella davvero.

Salvatore Armando Santoro –Il porto del silenzio-: Ci vizia Armando e ci regala altro bel sonetto fatto di immagini musicali e di sentimento detto con grande nostalgia. Complimenti.

Carlo Festa –Olé !-: Lezione di vita con bella similitudine. La vita da vivere come fosse arena per corride. E mai tirarsi indietro, ci ammonisce Carlo.

Lucio Cornelio –Voluttà-: Più che Catullo qui risuona l’Aretino. Lucio ne fa un cocktail e ne viene fuori la realizzazione di un umanissimo desiderio, raccontato con un controllato e bel sonetto. Bravissimo Lucio!

Carlo Chionne –Passer, delicia meae puellae-: Maliziosamente Carlo coinvolge Clodia in questo ambiguo carme. E ne viene fuori una delizia. Da applausi.

Giorgio Valdes –San Gemiliano-: Magistrale descrizione di un angolo incantato della Sardegna. Lento nel ritmo, risaltano immagini e canti sacri e par d’esservi presenti. Complimenti, davvero bella.

Armando Bettozzi –Ciavete proprio rotto!-: E’ tempo di sanculottes, caro Armando e non è detto che non tornino. Non si può tirare la corda oltre la sua resistenza e… mala tempora currunt. Ma noi abbiamo la poesia e la Merini ammonì: “La poesia è come una pistola puntata alla tempia”, Continuiamo ad usarla, come tu sai fare.

Gabriele Renda –Le primarie …di Brighella- Già, caro Gabriele, questo è il paese d’Arlecchino e Pulcinella. Solo che quelli facevano ridere e questi fanno e faranno piangere. Come sempre apprezzabili le tue invettive. Bravo Gabriele.

Simone Magli –In ogni bottega c’è la poesia-: E in ogni cuore ed in ogni luogo. Bella riflessione di Simone.

Giuseppe Stracuzzi –Innamorato di una stella-: Ed usa proprio la “magia delle parole” il bravissimo Giuseppe e ci porta in un mondo incantato fatto di tenerezza, timori, sogni, amore. Bellissima la conclusione con quel “i lineamenti dell’anima…/carezzata da un alito di vento/veste il pianto di foglie coi colori.”

Vincenzo Melino –Profumo di glicine-: Poesia che descrive un atmosfera di sogno. Un guardarsi dentro melanconico, che coinvolge. Molto piaciuta.

Enrico Tartagni –Grande spirito-: La sfrenata fantasia di Enrico mescola fantascienza e spiritualità pellerossa. E ci porta su verdi praterie, alla ricerca di noi stessi, alieni.

Antonietta Ursitti –Ho visto un dio-: Un dio/uomo, inserito nella selvaggia natura, vincente e superbo. Molto bella la descrizione del suo orgoglioso camminare, nel suggestivo paesaggio africano. Brava Antonietta ed un grazie per il tuo avermi citato ieri.

Bruno Amore –Ancora vorrei-:Fermare il tempo, vorrebbe Bruno e pure allontanare “acerbi desideri”. C’è molta malinconia in questo lasciarsi cullare dalla risacca, un abbandonarsi al tempo che passa. Ed è un bel descrivere queste sensazioni, con bella poesia.

Salvatore Orefice –A un passo dall’amore-:  E’ una certezza (subdola?) quel “vedrai, ci riscalderemo/in un crescendo d’effusioni,/anche senza il sole.” Certamente è un’offerta, fatta con convincente poesia. In bocca al lupo Salvatore!

Un saluto cordialissimo a voi tutti, un grazie al nostro illuminato vate. Piero Colonna Romano
 

Cosa dire dell'azzurro di oggi: che più azzurro non si può, per le emozioni
sprigionate da tutti i sitani. Grazie a chi ha mi ha commentata, Antonia
Scaligine e Giuseppr Stracuzzi...Un saluto azzurro a tutti, in primis a Piero e
al vate Lorenzo. Antonietta Ursitti.


 

In primis vorrei ringraziare tutti i poeti , commentatori , grazie Piero ,
al  leader del sito , Lorenzo, un grazie speciale .
Oggi è una pagina davvero colma di bei versi non saprei cosa scegliere , all'appello
dei bravissimi poeti manca solo qualcuno, Piero ed altri a cui saluto e
ringrazio di cuore
Per la chiarezza ,  per l'oggetto e per il discorso poetico
sottolineo queste poesie davvero molto belle :
il porto del silenzio
incantevole è il mare e la tua poesia
 Salvatore Armando Santoro
voluttà- Lucio Cornelio-  liricamente ben  versatile
 Passer, deliciae meae puellae
 Da " Canto Catullo " Carlo Chionne,  ut tum gravis acquiescat ardor: bravo
San Gemiliano-Giorgio Valdes-  rappresentazione quasi reale , poesia
percettibile .
Ciavete proprio rôtto! -Armando Bettozzi - Le primarie.di Brighella- Renda
Gabriele   - le vostre   poesie  mi sono sempre piaciute ,sono davvero
gradite
Innamorato di una stella , carezzata da un alito di vento
veste il pianto di foglie -Giuseppe Stracuzzi
Grande Spirito -Enrico Tartagni
Ho visto un dio - Antonietta Ursitti -molto  bella
Ancora vorrei- Bruno Amore-
buona domenica a tutti Antonia Scaligine
 

 

su Michela Turchi – Ho letto l’invito di Piero, e sono andato a leggere Michela Turchi. E’ una bellissima ragazza, e le faccio i miei più ammirati complimenti, come donna, e come donna di pensiero. Ma dissento sulla poesia. i suoi versi non mi dicono molto, in verità. Ma questo è l’anno dell’Emilia Romagna, e quindi Emilia Romagna sia.
Lucio Cornelio

 

Apro con un grazie a tutti  e a Lorenzo, per le piacevoli letture che mi avete offerto.

“Tanti anni sono necessari” Roberto Soldà. Una riflessione saggia che si avvale di metafore e trova nella chiusa la soluzione.

“Ricordo” Terry Di Vetta. Molto dolce, sia nella forma che nel contenuto. “svanisce il mio sogno proibito…”

“Raccomandati “Michael Santhers. Molto forti ler poesie di Santhers, questa particolarmente “Parassiti al bene sociale”.

“Storia d’amore” Adele Boccabella. Poesia molto appassionata, più delle parole valgono le sensazioni che lascia ogni gesto.

“Il porto del silenzio” Salvatore Armando Santoro. Dico solo una parola: Bellissima!

“Olè” Carlo Festa. La vita è una corrida “Olé” anafora che conduce ad esplorare le difficoltà della vita e suggerisce “non scoraggiarsi mai”

“Voluttà” Lucio Cornelio.  Poesia direi divertente, espressa, senza imbarazzi, in forma piacevole e accattivante.  

“Passer, deliciae meae puellae” Carlo Chionne. Molto dolce, suona di armonia e delizia.

“San Gemiliano” Giorgio Waldes. Descritta mirabilmente. Le immagini sono autentica bellezza. Complimenti!

“Ciavete proprio rotto!” Armando Bettozzi. Non capisco bene il dialetto, ma ho capito  “che stann’a ad oltraggià l’intelligenza / e ciánno rosicato la pazienza” è sufficiente per una lode all’autore.

“Le primarie di… Brighella” Renda Gabriele. Divertente e triste insieme. Complimenti a Gabriele anche per questa poesia.

“In ogni bottega c’è la poesia” Simone Magli. È vero. Specialmente di questi tempi. “Pane e sogni!”

“Profumo di Glicine” Vincenzo Melino. Un quadro di chiaro e scuro. “Luce di tenebre e folla in festa”.

“Grande Spirito” Enrico Tartagni. Vita nuova! Il filo del pensiero per percorrere un prato nuovo.

“Ho visto un dio” Antonietta Ursitti. Bella descrizione fatta di immagini notevoli.

“Ancora vorrei” Bruno Amore. Un abbandono ai ricordi, poesia dolce e amara di rimpianti.

“A un passo dell’amore” Salvatore Orefice. Si avvicina all’amore con tutta la forza della passione e dei sentimenti.

Chiudo con calorosi saluti e gli auguri a tutti di  un bel fine settimana,

Giuseppe Stracuzzi
 

Carlo Chionne - Passer, deliciae meae puellae – e deliziosi anche per noi questi tuoi versi. Catullo andrebbe riscritto (non tradotto) per il nostro piacere, e così tu hai fatto, cogliendo la sostanza delle cose. Ricambio i tuoi, con i miei cordialissimi saluti.
Lucio Cornelio
 

23/11/2012

Caro Piero
Mi basta solo sapere che tu abbia ritenuto, questa mia poesia, degna di essere musicata
da Guccini, per essere felice. Ti ringrazio anche del suggerimento, ma non credo di averne il coraggio Ricordare certi avvenimenti della storia, deve servire all’uomo per innaffiare, con l’acqua del dolore, i fiori d’umanità nel giardino della mente.; Per risentire quella pena, per non dimenticare.
Ricambio, con calore, il tuo saluto.
Giuseppe (Pino) Dabalà


Ringrazio il Signor Piero Colonna Romano per il suo apprezzamento alla mia composizione, dolce fiordaliso;
perché mi ha molto emozionato e perché riesce sempre a cogliere alla perfezione il significato delle mie sensazioni.
Grazie Antonio Scalas


Grazie di cuore a tutti i poeti e a chi scrive i commenti: è un angolo di mondo dove ancora si respira aria pulita. La poesia non è un rifugio
ma l'ultimo baluardo contro l'abbrutimento e il poeta non scappa ma resta immobile difronte alla mandria impazzita
cercando di scorgere il cielo attraverso le nuvole di polvere.
Giorgio Valdes
 

Carissimo Piero, come potrei mai sdebitarmi per tutti i tuoi preziosi incoraggiamenti . Non ce la farei mai , neanche se ti scrivessi tutti i giorni. Ora poi mi hai lanciato una sfida che mi fa davvero tremar le vene e i polsi. Spero solo di esserne all'altezza. Un azzurrissimo abbraccio . (Carlo Chionne)


Caro Lucio Cornelio, sono molto ammirato per il tuo commento a VIVAMUS MEA LESBIA, anche perché so che viene da persona esperta e colta della materia, il tuo quindi è un grande incoraggiamento per me che spero di continuare a meritarmi. Un saluto (Carlo Chionne).
 

Rispondo immediatamente ala sollecitazione di Lucio Cornelio e ringrazio con
tutto il cuore e ancor di più il nostro caro Piero, commentatore
impareggiabile, per aver risposto puntualmente alle nostre esigenze di sitani,
nonostante la sua indisposizione...Antonietta Ursitti.
 

A tutti i sitani, in particolare agli Emiliani-Romagnoli

La nostra Michela Turchi parteciperà alle semifinali e, certamente, alle finali del
CAMPIONATO NAZIONALE DI POESIA ORALE ( POETRY SLAM)
Che si svolgeranno :
 a Bologna presso il CIRCOLO GUERNELLI di Via Gandusio 6 
Semifinali Dal 21 al 24 novembre (18,30/24,00) e Finalissima domenica 25 novembre. (15,00/22,00)

Vi invito a non farle mancare il più caloroso sostegno. Lo merita. In bocca al lupo Michela, siamo tutti con te !
Piero Colonna Romano
 

E' solo un piacere dissetarsi dal calice della
poesia Lucio .
Versa "Coppiere " c'è tanto bisogno
d'amore in questo mondo versa la tua sapienza,
affinchè le energie dell'amore prendano il sopravvento sull'egoismo umano .
Grazie Piero di esserci sempre e comunque tu e i tuoi amorevoli commenti.
Ida Guarracino
 

Carlo Chionne – Vivamus mea Lesbia – Che fantastico flash m’hai dato, proponendo in italiano una delle poesie che amo di più.:! E non ti nascondo un po’ d’invidia, per non averci pensato io stesso
E’ venuta veramente molto bene...
Lucio Cornelio
 

“Te l'ho già detto: i poeti non si redimono, vanno lasciati volare tra gli alberi come usignoli pronti a morire.” (Alda Merini all’amico don Chiodo –un sacerdote che le fu vicino fino alla fine-)

Lieve e sognante frase, ma quanto profondamente vera! Volo con voi nell’azzurro, e questo oggi regalate:

Salvatore Orefice –Crisi-:  Descrive alla perfezione il clima che respiriamo ed il nostro rintanarci, privi di speranza. Bella ed intensa poesia del bravissimo Salvatore.

Roberto Soldà –Dentro un sottobosco s’è nascosta-: Splendida descrizione dei nostri smarrimenti. Luci, suoni e colori si rincorrono con maestria. Bellissima e complimenti vivissimi.

Michael Santhers –Nebbia-: Un susseguirsi di immagini che dicono dell’autunno nebbioso, della caccia che causa più vittime tra i cacciatori che tra le prede, col sarcasmo delizioso di Michael.

Adele Boccabella –Il risveglio della primavera-: Risveglio della natura e dei sensi, descritti con gioiosa passione.

Roberto Bottiroli –A Susanna-: E che altro dire se non applausi? Magistrale è Roberto in queste sue descrizioni, romantiche, lievi e dolci. “A Susanna” fa parte di una galleria di personaggi, deliziosamente e con spirito, già tempo fa raccontati.  Posso complimentarmi, maestro?

Carlo Festa –Povero cuore-: Il bisogno d’amore in una struggente e bella poesia. Molto piaciuta.

Giuseppe Dabalà –Le rose di Sarajevo-: Caro Giuseppe quanta pena, quanto dolore al ricordo di quella tragedia ! Credo che questa poesia piacerebbe moltissimo a Guccini, penso la vorrebbe mettere in musica. Prova a mandargliela, merita anche altra risonanza. Complimenti vivissimi e grazie per averci riportato, con tanto sentimento doloroso, in quei tempi ancora a noi vicinissimi. Un caro saluto.

Carlo Chionne –Vivamus, mea Lesbia, atque amemus-: Purtroppo le mie frequentazioni del latino risalgono ad ere geologiche antiche, ma di Catullo ho letto molto e, confrontando le traduzioni con l’originale, ho sempre avuto l’impressione che, tra le due, vi sia un baratro. Non trovo, in quelle traduzioni, né la musicalità né l’anima del poeta. Carlo, con la sua splendida proposta, mi riappacifica con le versioni in lingua italiana, dimostrando come si può rendere e musicalità e profondo sentire,  se di musicalità e profondo e colto sentire si è dotati.

Un grazie riconoscente è doveroso.

(a proposito e a scanso di equivoci: non servono ringraziamenti, ma se proprio vorrai sdebitarti, farò regolare ricevuta. Iva compresa)

PS: per favore dacci la tua versione della 11ma poesia. Quella che termina con “Cum suis vivat valeatque moechis./Quos simul complexa tenet trecentos,/nullus amans vere, sed identidem omnium/ilia rumpens;” Credo l’attendano tutti. Un caro saluto.

Giorgio Valdes –Sei Tu-: Romanticissime e forti immagini dedicate ad un amore. Forte ed intenso quell’invito e bellissima la conclusione.

Graziella Parisi –Quando verrai-: Una magia, insomma, è quello che chiede Graziella, per incantare. Ma chi, come lei, possiede anima poetica certamente non ne ha bisogno. Piaciuta molto.

Vincenzo Melino –Madreperla-: Rapide e belle pennellate di poesia, da leggere e rileggere. Bella decisamente.

Antonietta Ursitti –Semplici riflessioni-:  Sembrano sempre “semplici” le riflessioni di Antonia. Sembrano, ma sono un profondo guardarsi, detto con l’alto poetare di sempre. Splendidamente descritto, in quel finale, lo stupore nello scoprirsi. Bella, decisamente, molto.

Antonia Scaligine –Musica e politica andante –s/moderato-: Si affida alla musica, Antonia, per descrivere lo sfacelo della politica attuale. Ma lo fa con ottimismo (quella dolce scala in sol maggiore iniziale) e con un forse rassegnato senso dell’umorismo. Bella poesia di questa brava poetessa. Io, per la verità, sento risuonare il dies irae, pensando a questi giorni.

Devo un imbarazzatissimo grazie al caro Lucio per l’evidenza data ad un mio passeggero malessere. E grazie anche per la spiegazione sul “bidone” di Gratzel (appena mia moglie si distrarrà farò una prova…). Pensa un po’, se le streghe del Machbeth avessero saputo che di quello si trattava, e non di loro stregoneria, come sarebbe andata a finire? Lady Machbeth e marito, angeli con le ali?

Ed un grazie, ed un caro saluto, a Marianna Poerio per quanto ieri  ha voluto scrivere nei commenti.

Bellissima pagina oggi. Sempre più bravi i sitani, sempre più vera la poesia che riempie questo azzurro. A tutti un grazie di cuore ed  è al nostro vate che va il merito di questa bellezza. Gliene siamo riconoscenti.

Piero Colonna Romano

 

22/11/2012

Piero Colonna Romano – La cella di Gratzel altro non è che un volgarissimo recipiente di vetro, nel quale, se mamma e papà non se ne accorgono, puoi mescolare schifezze varie, che puntualmente si trasformano in ioni separati, per via della costante di Coulomb che è un 80esimo di quella nell’aria, e non riesce a tenere uniti i legami elettrochimici. Poi tu, non contento, ci metti due elettrodi (fili collegati ad una batteria) e completi l’opera, rovinando per sempre il recipiente di vetro che prima serviva per mille cose in cucina. E tua madre si incazza.
Ing. Lucio Cornelio


Ida Guarracino – Che dire? Grazie Ida per le tue parole. Non sono Zeus, ma solo il tuo umile, innamorato coppiere...
Lucio Cornelio


Piero Colonna Romano – Non sta bene, è indisposto, ogni parola letta gli pesa, ogni parola scritta gli pesa. Eppure non è mancato all’appuntamento. Ditegli grazie, minchioni....
Lucio Cornelio


Marianna Poerio – Ragazzi che si amano - Hai scritto una cosa molto bella e molto vera, e hai gettato una zolla di terra sulle generazioni inutili, quelle che devono essere seppellite al più presto, perchè già troppo hanno contaminato. Purtroppo, troppi son nati già vecchi, e troppi son nati già morti, e questi prodotti ripugnanti tentano di tirarci a fondo. Ribelliamoci dunque.
Lucio Cornelio
 

Grazie infinite all'erudito ingegnere della
poesia  Lucio Cornelio
per aver letto e sentito
la passione descritta in queste tre poesie che
caso ha voluto sfilassero una dietro l'altra, ma
devo sottolineare che anche nelle sue poesie si
evince tanta passionalità oltre alla magnifica
bravura nella forma e nella metrica, " Momento
perfetto " scritta da Lucio è una conferma che
anche un uomo può esprimere la passione così bene
come la prova una donna e questo accade quando si
dona e si lascia andare lasciando la corazza
dell'uomo distaccato, in fondo se riusciamo a
manifestare la carnalità nelle parole e nei gesti
è perchè c'è un uomo che sa scoprire la nostra femminilità.
Complimenti ad Adele e Marianna che insieme a me
hanno suscitato codesto commento gentile di "Zeus "
E bravi a tutti i sitani
Un saluto dall'Olimpo una delle dee dell'amore.
Ida Guarracino
 

“Ogni poeta vende i suoi guai migliori” (Alda Merini)

Nell’azzurro, alla ricerca di quelli odierni, questi trovo:

Bruno Amore –Intimità-: Ed intima è la poesia. Bellissimi quegli “stracci di nuvole/correre nel niente”. Bella molto.

Salvatore Orefice –Fuochi fatui-: Mi pare di cogliere la nostalgia per una natura meno perfetta, più “umana” e non violentata dall’uomo. Quei fuochi fatui ne sono il ricordo svanito.

Terry De Vetta –Il coraggio-: E Terry continua con i suoi incitamenti: siate coraggiosi, affrontate le difficoltà non abbattendovi. Vincerete.

Antonio Scalas –La sughera-: Bella similitudine tra quei sughereti che grondano sangue e le ferite dell’anima. Antonio ci regala una bella poesia, dove un paesaggio sardo poco noto è descritto magistralmente ed è allegoria del vivere e della sofferenza. Piaciuta molto.

Salvatore Armando Santoro –Epitaffio leonideo-: Decisamente bello questo epitaffio in onore di un poco noto poeta tarantino. Ed un grazie ad Armando per le informazioni storiche.

Roberto Soldà –Pur simili e indistinguibili sembrando-: Chimica, fisica ed arte mescolati in questa bella riflessione poetica di Roberto. (andrò a vedere che cosa mai sia la “cella di Gratzel”)

Marianna Poerio –silenzio-: I silenzi, quasi una condanna. Ed il poeta ne soffre e narra la sua pena. Bellissima la conclusione “…l’illusione di un cielo notturno/che rattrista questo mio viaggio/ed io come uccello migratore/vorrei volare sulla tua anima…”.

Adele Boccabella –Passione ardente-: E nel titolo c’è tutto il sentire di Adele, nella poesia la dichiarazione più ardente.

Ida Guarracino –Abitarti-: La Merini disse “non si può abitare un poeta”, Ida capovolge i termini della cosa ed abita nella persona amata. E lo fa donandoci un intensa ed appassionata poesia. Bravissima Ida.

Roberto Bottiroli –Notte di plenilunio-: Esercizio di metrica dell’ottimo Roberto, in questa bella poesia dall’inquietante  atmosfera gotica ma che ha romantica conclusione.

Lucio Cornelio –Ragion di Stato-: Del Grande Fratello ci racconta Lucio. Quello che tutto consente purché si sia consenzienti e non si disturbi il “manovratore”.  La rabbia per “il principe” che guarda ai sudditi con disprezzo, espressa con un sonetto privo di sbavature. E poteva essere diversamente? Mi associo.

Carlo Festa –Crescerai-: L’incertezza del domani e la speranza. La disperazione per le delusioni e l’amore salvifico. Tutto questo in una intensa poesia di Carlo.

Vincenzo Melino –Infinita distanza-: Probabilmente è infinita la distanza dalla realtà. Soltanto i sogni consolano (“vestito di fiori/e di erbe”) e questa bella poesia questo mi racconta.

Mariaelena Rapisardi (Milly) –Essere e non vivere-: Durissimo racconto di un esistenza. Nata con una valigia piena di sogni illusori, man mano, lungo la via, questi si sperdono nel nulla. Terribile la conclusione. Molto piaciuta.

Antonietta Ursitti –Correggo negro-: Già, nero e non il dispregiativo negro. Bella poesia sull’eguaglianza, detta con amore universale dalla sensibile Antonietta. Bellissimo quel “ma il sorriso è bianco/una punta di diamante/sulle labbra folgorante…”. Piaciuta molto.

Aurelio Zucchi –Hai visto troppo-: Le amare esperienze della vita, le illusioni e le delusioni, in questa poesia che dice di scettico pessimismo. Abbiamo visto troppo, forse sbagliando, questo racconta Aurelio.

A tutti un grazie per ciò che sapete dare e per ciò che fate sentire. Al nostro vate un riconoscente ringraziamento. Piero Colonna Romano
 

ragazzi che si amano si baciano in piedi
Contro le porte della notte
E i passanti che passano li segnano a dito
Ma i ragazzi che si amano
Non ci sono per nessuno
Ed è la loro ombra soltanto
Che trema nella notte
Stimolando la rabbia dei passanti
La loro rabbia il loro disprezzo le risa la loro invidia
I ragazzi che si amano non ci sono per nessuno
Essi sono altrove molto più lontano della notte
Molto più in alto del giorno
Nell'abbagliante splendore del loro primo amore

In estate come in inverno
 prevert il mio poeta preferito.....
volevo dedicare questa poesia......a tutto lo staff
di poetare......  Poerio Marianna
 

oggi il nostro maestro ....
Piero Colonna Romano ci ha privato...
della favola pagina azzurra....
un abbraccio.....
Poerio Marianna
 

lucio grazie per la dea.......
io scrivo con il cuore......
l'amore non ha margini di tempo...
è uno spazio infinito....
non basterebbe un intero universo.....
di parole...per gridare al mondo
quanto sono innamorata
dell'amore......
 Poerio Marianna
 

Marianna Poerio : Silenzio – Adele Boccabella : Passione ardente – Ida Guarracino : Abitarti – Com’è bello leggere la passione detta, sentita da una donna. Siete il motore di tutti i sentimenti e di tutte le emozioni. Grazie, Dee dell’amore.
Lucio Cornelio


Risposta:" Eh la Madonna"!! Cordialità e salute per tutti.sc
 

21/11/2012

Caro Silvio Canapè, non volermene ma da sc non posso capire chi tu sia, tanto più che nelle poesie ti firmi per esteso. Poi sono d’accordo con te circa la dialettica, ma non per la democrazia, che nel sito di poesia non c’entra niente, non essendovi alcun suffragio universale da noi utilizzato nel sito. Complimenti per la poesia
Lucio Cornelio


Ringrazio di cuore chi oggi ha speso belle parole nei confronti della mia poesia: Antonietta Ursitti (bellissima la tua poesia!), Il Passero e Lucio Cornelio, al quale ultimo unisco anche i miei complimenti per la sua poesia, che mi vede parte in causa, visto che si parla di scuola.
Cordiali saluti a tutti
Sandra Greggio


Umanità mancata. Orride scene. Storia orribilmente ripetuta. Quanto fa male scoprire ogni giorno che l'intelligenza dell'uomo non sta facendo passi di crescita, ma di assoluta regressione!!! Brava Antonietta Ursitti. mai stare in silenzio davanti alle ingiustizie. MAI!
Stefano Medel: il "piccolo poeta" nelle "grandi notti" insonni. Quanta verità, si, si scopre di se stessi...
Delicatamente [mi] stringono i versi di Giorgio Valdes.
"Il mondo sconosciuto /ci spia /dall'ombra." [di Vincenzo Melino]... arrogantemente aggiungo la "nostra" ombra che di impercepibile sa tradurci freddamente e nobilmente di fronte ad uno specchio in cui non ci riconosciamo. So, è una mia idea, ma m'è venuta lampante così ?.
Concludo con i versi non da poco di Sandra Greggio: il [mio] diapason accordato col suo gomitolo... non si sta soli in compagnia di se stessi.
Grazie poeti tutti. Grazie Prof!
Un abbraccio, Gloria
 

 

Intensa pagina oggi e variegata come sempre come le sfumature dei grigi del
cielo che vedo...
Molto colpita dal sarcasmo di Lucio Cornelio che invita il mondo della scuola
a stare con i piedi per terra ed essere realisti, la conclusione forte non si
può che condividere...
Bella molto la prima strofa di A lenti passi di Salvatore Orefice che
trasmette tutta la fatica e il coraggio che occorrono per vivere, scostando
sassi...Romantico l'albero reciso di Antonio Gagliardo, speranza di rinascere
dai virgulti che spunteranno...Sconsolata e armoniosa Melograni appassiti di
Salvatore Armando Santoro che immagina spenta la vita del suo poetico amore nel
nostalgico giardino maremmano...Quando il rosa di Roberto Soldà trasporta in
lidi lontani oltre la terra vista con gli occhi di un occidentale...
Rasserenante il canto nuovo di Ida Guarracino...Silvio Canapè si ritrova tra
rovi e fiori come ognuno di noi...Bello il fiore ritrovato di Lucio Paolo
Alfonso, benchè il poeta abbia difficoltà a coltivarlo dove non v'è tempo nè
spazio per la poesia...Viene voglia di tuffarsi nel grano maturo di Giorgio
Valdes...Il Mondo sconosciuto di Vincenzo Melino spia dall'ombra e non possiamo
sottrarci al suo agguato...
Sognanti i disegni di enrico tartagni che sono capaci di sottrarre per il
tempo dei versi alla crudele realtà...
Per finire il ricamo di Sandra Greggio che col suo filo di lana ci trasporta
molto oltre i suoi pensieri, volano alti i suoi versi...

Un saluto caro a Piero Colonna Romano che quando manca lascia vuota la pagina
azzurra e a Lorenzo che quando va in vacanza ci fa sentire fortissima
nostalgia...Antonietta Ursitti.


Il mio nome non è Ignoto o Nessuno Sono Silvio Canapè;questo sito pubblica mie poesie a volte commentate positivamente dall'Ing.Lucio Cornelio.Ho democraticamente e in libertà espresso una opinione.Il risentimento così lo leggo,espresso dall'Ing è per me fuori luogo.Tolleranza si vi è permette lo sviluppo della dialettica diversamente si diventa intolleranti e quindi sempre secondo me autoritari e antidemocratici.Cordialità a tutti.sc


"Leggendo Giobbe" di Antonio Gagliardo: considerazione efficace sul dolore e la brevità dell'esistenza dell'uomo, paragonato a un fiore reciso appena nato; meglio un albero che anche se tagliato di netto può ricrescere e rimettere germogli.
"Collage" di Ida Guarraccino, malinconica e piacevole, piena di speranza nella chiusa.
Simone


Sandra Greggio – Mai sola . No, mai sola, gentile Sandra, ma accompagnata dagli applausi che i tuoi versi fanno scaturire, convinti ed entusiasti. Standing Ovation!!!^^
Lucio Cornelio


questo ignoto..... se si esprime un parere
bisognerebbe prendersi la responsabilità
del proprio pensiero....per questo siamo
in democrazia......paragonare la nostra dialettica...
come commercio cinese.....
la viltà per alcuni uomini è come il sapone
scivola tra la mani.. senza lasciar traccia...
Poerio Marianna


Lucio mi fa piacere che tu abbia ricevuto
quella telefonata.....è sempre bello
quando l'amore trionfa.....un abbraccio....
Poerio Marianna
 

 

La classe non è acqua mi diceva sempre il mio buon Arcibald e non posso che dargli ragione dopo averli elogiati mi confermano con piacere eruttando lapilli e lava con due bellissime Poesie sia Lucio che Sandra

mi tolgo il cappello, all'italiana

Il Passero

 

20/11/2012

Chi è questo ignoto sc, che discetta di democrazia, dialettica e pollai? Lucio Cornelio
 

Mi sono preso una pausa di riflessione.Ma ho letto "Le Poesie" pubblicate dall'azzurro sito e i commenti.Vi ho trovato sempre una raffinata dialettica,fondamento di assoluta Democrazia.E' fondamentale non pensarla tutti in egual maniera, si danneggerebbe la qualità della democrazia stessa.Ma è anche giusto, secondo me, non far scadere la diallettica in guerra da pollaio.Un sincero saluto a tutti e in particolare al nostro Lorenzo.Ps :La Cina è più vicina di quanto si può ritenere.sc


a Marianna Poerio – Grazie Marianna, per le generose parole. Ti farà piacere sapere che Novembre è stata scritta alle 7 del mattino, e poi, dopo poco, quella telefonata è arrivata ^^. E Sabato prossimo, dal lontano Piemonte, Lei scende da me...
Lucio Cornelio
 

“Beati coloro che si baceranno sempre al di là delle labbra, varcando il confine del piacere, per cibarsi dei sogni.” (Alda Merini)

Già, cibarsi dei sogni, nutrimento per l’anima. E sono quelli che trovo in questa bella pagina azzurra. Sogni, appunto.

Enrico Tartagni –Le parole dentro la conchiglia-: Fruscii di parole e di risacca in questa bella poesia dalla bellissima conclusione “…/o sono ali per gli angeli/o sono tesori di conchiglie/in fondo al mare.”

Antonietta Ursitti –La perplessità-: Ed è quella di noi tutti nel guardare alla vita, nel non saperne cogliere la bellezza, nel non vedere… Antonia ci ammonisce  con “Ingannevole è sottrarsi/sarebbe come illudersi/” e conclude ,con rassegnazione, con i bei versi “liberi di vagare in arie/più alte e più lontane/contenti di respirare…”.  Bella e filosofica questa poesia.

Bruno Amore –Negritudine-: La pesantezza del vivere descritta efficacemente da Bruno. Bella la chiusa con quel “Destatemi da questi sogni tetri/demoni bianchi rattristare negri.”

Salvatore Orefice –E’ quasi l’alba-: E Salvatore ci dice del suo ottimismo, del suo risveglio denso di speranza. Bella e piaciuta.

Salvatore Armando Santoro –Betulla-: Pascoliana nel tono, questa bella descrizione di un paesaggio che placa l’anima e porta a pacate riflessioni. Di una bella immersione nella natura ci racconta Armando, col suo bel poetare. E non disdegna neppure l’utilitarismo, con quel richiamo quasi da Centro Benessere. Bellissimi gli ultimi quattro versi. Piaciuta molto.

Michael Santhers -Borgata-: Quadretti piacevoli, come Michael, col suo acuto osservare, sa comporre.

Roberto Soldà –Fra la gioia e il pianto-: Chiaroscuri di un anima tormentata, descritti con ottima poesia. Piaciuta molto.

Marianna Poerio –l’amore e rifugiarsi-: Il sogno di Icaro è l’amore. Andare verso il sole, bruciarsi le ali. Resta quel bisogno… Bella molto.

Carlo Chionne –Striscia di…sangue-: Ed anche questa è poesia condivisibile: certamente “Meglio una terra atea e sconsacrata,/dove la vita, almeno, è rispettata !”. E mi chiedo fino  a che punto c’entri la religione e fino a che punto c’entrino gli egoismi di parte in questi sporchi massacri. Lungo discorso si potrebbe fare su queste aberrazioni. A partire dalla risoluzione dell’Onu del 1948, ignorata da Israele.

Adele Boccabella –Il bacio della passione-: Travolgente descrizione di un amore, di una passione. Intensi versi, nati da un profondo sentire.

Lucio Cornelio –Novembre-: Perfetto sonetto. Bellissima descrizione di un attesa, in uno struggente paesaggio autunnale. Rende alla perfezione uno stato d’animo, con amari versi e con una dolente anafora. Complimenti.

Filippo Pistore –Sotto la maschera-: Bentornato Filippo! E’ un tirare di somme con bei versi che lasciano dentro un sapore amaro. Bella decisamente e molto apprezzata.

Giorgio Valdes –Il fluire del dono-: Poesia di elevata spiritualità. La salvezza e la redenzione da vite dolorose, che viene dal dono di se stesso sulla croce. Versi intensi e commoventi (e ovviamente perfetti nel ritmo) che meritano un applauso.

Vincenzo Melino –Letargo-: Dichiarazione d’atarassia nella prima parte e forte desiderio di letargo, per non vedere né sentire, a concludere.

Sandra Greggio –La lettera-: Di poesia in poesia Sandra si supera. Difficile trovare parole adatte a commentare questa bellissima poesia. Da leggere e rileggere e copiare per intero: vola sulle ali della più pura poesia, esprime una romantica anima, un esigenza, con versi bellissimi. Applausi convinti e complimenti vivissimi, spettacolosa Sandra!

Un grazie a voi tutti ed il più cordiale dei saluti. Un caro saluto al nostro illuminato vate.

Piero Colonna Romano
 

bella la poesia Novembre...
di Lucio Cornelio....
bella la descrizione della
risonanza della acqua.. che bagna il prato..
quasi scuotendo delle vibrazioni....
come una sorte di accoglienza.....
il cielo più basso più vicino....
l'attesa di un dolce pensiero...quasi invano....
piaciuta molto .....complimenti Lucio
Poerio Marianna
 

"Le parole dentro la conchiglia" di Enrico Tartagni: poesia interessante.
Di "Fra la gioia e il pianto" di Roberto Soldà voglio riportare la seguente strofa piena di verità e spiazzante:
Per brama di vivere
ogni momento
è capace di spegnere
la vita
con un soffio.

Simone
 

19/11/2012

La massima di Piero oggi si presta a una riflessione in versi:

Anche gli alberi in primavera
scrivono poesie e gli stupidi
pensano che siano fiori
stupida son io che fiori
colgo su alberi vivi ancora
se pur non sia primavera...
Accenti giungono languidi
da espressioni di fulgori
improvvisi petali o chiari
profumi giungono a nari
invisibili nel mondo svelato
precise emozioni han rivelato...

Un saluto ai sitani e in special modo a Piero, cultore di specialissime
massime, e al nostro vate...
Antonietta Ursitti.
 

Commento alla poesia "Foglia ribelle" di Sandra Greggio
Voglia di riscatto? Desiderio di rinascere o semplice messaggio aulico legato alla umanizzazione della natura? Ci si potrebbero leggere tante metafore in questa dolce lirica di Sandra che leggo con ritardo, ma che ho tanto apprezzato.
Salvatore Armando Santoro

Foglia ribelle
E fu in quella gialla
giornata autunnale
che
foglia tra le foglie
decisi di sfidare il vento
andando verso l'alto
ad abbracciare
il cielo.
 

Un sentito ringraziamento a chi ha espresso apprezzamenti in merito alla mia "Foglia ribelle", spendendo lusinghiere parole: Il Passero, Piero Colonna Romano, Lucio Cornelio (al quale ultimo devo anche la bella proposta di continuazione), Carlo Chionne, con le sue consuete incisive parole. Un grazie a Simone Magli e a Piero Colonna Romano per la poesia odierna.
Sandra Greggio
 

“Anche gli alberi a primavera scrivono poesie. E gli stupidi pensano che siano fiori.” (Alberto Casiraghy)

E ripartiamo con questa nuova settimana novembrina, cercando fiori nell’azzurro. Questi i vostri:

Vincenzo Melino –Dolore-: La sofferenza del vivere, la solitudine che deriva dalla mancanza d’amore e dal non essere compresi, descritti con la grande intensità di dolenti versi.

Antonietta Ursitti –E sia-: L’inesorabilità del passare del tempo, il nostro sentirci impotenti per l’incapacità di interferire sui suoi ritmi. E l’invidia per l’indifferenza di quel piccione che salta e tuba inconsapevole. Bella poesia della brava Antonietta.

Bruno Amore –Mi bastavano gli sguardi-: Desiderare sguardi come baci e passare tra l’indifferenza degli altri in questa melanconica poesia di Bruno.

Terry De Vetta –Foglie in viaggio-: Allegoria di un esodo doloroso, questa di Terry. Belle similitudini e rabbia espressa con forza, nei confronti dell’ignobile “casta” di sfruttatori. Piaciuta.

Armando Bettozzi –Le légge…che nun règge-: Scegliere: o si tagliano le mani ai ladri o si tagliano le libertà che consentono ai ladri d’esserlo. La rabbia di Armando, per una legge che nasce già ambigua e permissiva (ma si può chiedere al tacchino di festeggiare il Natale?) espressa col suo solito bel sonetto.

Salvatore Armando Santoro –Orgoglio-: Riflette e si osserva, si giudica, con bel poetare, il nostro Armando.

Michael Santhers –Verità-: Ritmo e senso di quell’Antologia di Spoon River risuonano in questa bella poesia dell’ottimo Michael.

Roberto Soldà –Nel trapezio del viso-: Resa, con immagini surreali, la solitudine, il dolore e l’incapacità di trovare parole adatte a dirle. Bella e piaciuta.

Carlo Chionne –Soluzione-: Sintesi, che più sintetica non potrebbe essere, di un bisogno e dell’unico rimedio alle diseguaglianze. Ed io concordo.

Stefano Medel –Strada notturna-: Dipinge la notte Stefano, ne coglie gli aspetti più inquietanti e ci regala questa sua visione.

Graziella Parisi –L’isola che c’è-: Bellissimo invito a non rinunciare ai sogni, detto con gran bel poetare. Bello quel richiamo al grande Bennato. Piaciuta molto.

Adele Boccabella –Il destino-: Il destino, per una volta tanto, non infido. Ed Adele gliene è grata e  ci regala una romanticissima poesia.

Sandra Greggio –La meta-: Dal tono pensoso questa significativa e filosofica poesia della bravissima Sandra. Bellissime immagini per dirci che sappiamo essere, lo impariamo. Come realizzarci, dove gettare l’ancora, è nostra scelta. Complimenti vivissimi.

A tutti l’augurio per una settimana ricca di poesia. Al nostro vate un caro saluto.

Piero Colonna Romano
 

Il mio più cordiale benvenuto ad Adele Boccabella che confeziona una poesia molto carina e profonda, "Il destino".
Complimenti a Sandra per "La meta", poesia filosofica molto significativa con azzeccate metafore.
Simone


Tutta la ribellione di Sandra Greggio nella fragilità di una foglia, ma è proprio la forza della Poesia che riesce a portarla sempre più in alto , come in questo caso , e a farci salire con lei. Carlo Chionne


Veramente grazie a Passero per le sue gentili parole (ti preannuncio che sei citato nella mia prossima poesia ), e a Piero Colonna Romano che m’ha collocato sulla fronte un serto di foglie di lauro che faticherò a meritarmi (Petrarca si aggira furibondo con una mazza da baseball...).
Lucio Cornelio
 

18/11/2012

“La poesia è sangue diventato fiore”  (Alain Bosquet)

Dolore e annullamento, dunque, bisogno irrefrenabile di dirsi e darsi. E vado a vedere come oggi riempite questa bellissima pagina:

Adele Boccabella –Sognare te-: Un benvenuto nell’azzurro ad Adele. Un gran bel sogno romanticissimo, detto con intensa passione.

Giorgio Valdes –Teti-:  E’ come se ci portassero nell’antica Grecia questi versi del bravissimo Giorgio, per il ritmo che ha saputo dare. Ritmo che si fa via via più intenso e tema dipinto con bello e forte realismo. Semplicemente bellissima. Complimenti Giorgio !

Antonio Scalas –Dolce fiordaliso-: Immagini sognanti e belle. Questo osservare l’oggetto di un amore, così descritto, incanta. Antonio ricrea una dolcissima atmosfera, la rende con bellissima poesia. Bravissimo !

Ida Guarracino –Incontrarsi-: Un emozione, un ricordo, un desiderio. Descrizione bellissima e coinvolgente della bravissima Ida.

Vincenzo Melino -Chiaro di luna-: Una surreale descrizione del chiaro di luna e delle immagini e dei sogni che può generare. Bellissima e suggestiva per intero. Complimenti Vincenzo.

Salvatore Orefice –Notte-: Una notte che porta nostalgia e desideri, molto ben descritta. Ed anche a Salvatore complimenti.

Antonietta Ursitti –La pioggia scende-: E’ un tema ricorrente, nelle poesie di Antonia, la pioggia. Ed ogni volta è nuovo piacere leggerla. A volte simbolo di purificazione, a volte di ineluttabile dolore. Sempre capace di suscitare emozioni. Bravissima !

Bruno Amore –Un grido una speranza-: Un grido di rivolta, un auspicio di salvezza da questo regime. Piaciuta molto.

Lucio Cornelio –Sole di pomeriggio-: Semplicemente applausi a questo capolavoro da antologia. Rende tutto il sentimento di chi, con alto poetare, si osserva ed osserva. Ritmo, pause di sospensione che creano pathos ? Anche, ma soprattutto un comunicare che coinvolge, commuove  ed intenerisce. Vivissimi complimenti Lucio! E richiesta di bis.

Michael Santhers –La parrucca-: Deliziosa per come espressa, straziante per il sentimento reso, amaramente umoristica. Certamente una delle più belle poesie dell’ottimo Michael. Applausi.

Roberto Soldà –Come corvi-: Altra bellissima poesia di un ottimo Roberto. Una ricerca detta con illuminanti metafore ed immagini che sfumano nella mente, lievemente. Anche a questo ottimo poeta complimenti vivissimi.

Sandra Greggio –Foglia ribelle-: E conclude questa superlativa giornata una Sandra che vola sempre più in alto nel cielo della poesia. Affascina la sua capacità di rendere intensamente, con pochi illuminati versi, i bisogni di un’anima. Non posso che ripetermi: applausi vivissimi e convinti.

Raramente una pagina azzurra più bella di questa. A tutti un grazie di cuore ed a tutti il più cordiale dei saluti. Ed a chi tutto ciò consente, la nostra riconoscenza: grazie Lorenzo.

Piero Colonna Romano
 

Giorgio Valdes – Teti – quel mio verso, forse deve suonare così, sistemando meglio gli spondei:
alis libratis stridèt rupèm captàntis accìpiter
da leggersi seguendo i suggerimenti degli accenti.
Lucio Cornelio
 

Sandra Greggio – Foglia ribelle – e dall’alto / vedere disteso / il bosco / tutto vestito di rosso e d’oro. Lucio Cornelio


Giorgio Valdes – Teti – Esametri lenti, gonfi di pensieri e sensazioni in questi versi cadenzati, che prendon forza mentre il canto si svolge. Se Virgilio m’assistesse, lo tradurrei in esametri latini, ch’è la sua dimensione d’origine (alis libratis stridet accipiter rupem captantis). Lucio Cornelio
 

Ogni tanto commento e questa volta lo faccio con piacere premetto che la pagina di oggi è piena di belle  poesie ma la mia attenzione e il mio sentire ricade su 2 poesie per la loro intensa comunicazione e per quello che mi hanno trasmesso.

Tutti e due gl'autori seppur diversi  hanno il dono di comunicare in modo intenso ma parlando di cose  reali nella loro semplicità e nella loro intensità .

uno è Lucio con la sua bellissima "sole di pomeriggio" e l'altra Sandra con la sua bellissima"foglia ribelle"

E' per me  un piacere leggere Poesie così

Il Passero   

 

17/11/2012

Roberto Soldà – Ricercare negli infiniti spazi – Fantasie sulle funzioni d’onda. Confesso di preferire l’interminato spazio e i sovrumani silenzi, nonostante l’interpretazione di Copenhagen, e i gatti di Schroedinger.
Lucio Cornelio
 

Torno a navigare nell’azzurro che ogni giorno allieta e consola. Sentimenti si susseguono, espressi con ritmi ora lenti, ora sincopati, sempre danzanti. Così oggi:

Roberto Soldà –Ricercare negli infiniti spazi-: Benvenuto nell’azzurro Roberto. Filosofico esordio con riflessioni sulla verità, concluso con un romantico invito a cercarla tra gli astri.

Michael Santhers –Precauzioni-: Michael sfoga la sua rabbia contro ingiustizie e disonestà col suo solito acuminato sarcasmo. Concordo su tutto, mica per sbaglio ho scritto “La carmagnola”, altro che calci nel sedere!

Giorgio Valdes –S. Francesco-: Tema affascinante quello odierno di Giorgio. Distribuì amore a piene mani, visse donandosi ed in povertà. Peccato se ne siano perse le tracce.

Renzo Montagnoli –Il respiro dell’universo-: Con la pacata bellezza dei suoi versi, Renzo filosofeggia sull’anima, la dice fonte di vita per la materia corporea che la ospita e per quelle che, all’infinito, la ospiteranno.

Maristella Angeli –Spirali-: Sono un innalzarsi verso il cielo, queste spirali, per sfuggire alla pesantezza della terra. Poesia delicata ed elegante, come tutto il poetare della bravissima Maristella.

Terry De Vetta –Piove-: Con ritmo lento e tristi considerazioni Terry si interroga sulla vita e ci regala un’apprezzabile poesia. Piaciuta molto.

Patrizia Prestano –Il mio nido-: Romanticissima Patrizia! Belle immagini per dire di un sentire profondo, di un amore. Brava.

Vincenzo Melino –Virgulti di felicità-: Belle similitudini, liricamente espresse, per una poesia che è il dipinto di un’anima con le sue domande esistenziali, i suoi dubbi. Complimenti Vincenzo, molto, molto piaciuta.

Salvatore Orefice –Primula veris-: Mai ci libereremo del dolce stilnovo e Salvatore, con sonetto dall’aulico linguaggio, rende così omaggio alla sua donna.

Carlo Chionne –Question time-: Abbi fede, caro Carlo, torneremo, a breve, ad aggrapparci alla speranza…

Antonietta Ursitti –Se la pioggia non scende-: Antonietta dipinge, quasi acquerello, un cielo autunnale dai cangianti colori, nella prima parte di questa bella poesia. E la conclusione è la fremente attesa di qualcosa che si spera accada. Qualcosa che addolcisca le ansie. Bella decisamente.

Un grazie di cuore, con molto imbarazzo, a Sandra Greggio e ad Antonietta Ursitti per i bellissimi commenti alla mia La carmagnola.

A tutti il più caloroso augurio per un fine settimana ricco di poesia. Un caro saluto al nostro splendido vate. Piero Colonna Romano

 

16/11/2012

Con Le carmagnole  Piero disegna un poeticissimo  spaccato del potere politico
di oggi e l'augurio che nuove carmagnole vengano a spazzare i tiranni
(appellativo fin troppo onorevole) come fossero nuvole nere, affinchè possa
tornare una nuova era...Lo stesso augurio faccio io all'Italia e agli
italiani...Grazie Piero. Antonietta Ursitti.
 

Ho sempre ammirato chi sa trattare in poesia argomenti svariati, dando ad essa un preciso scopo, ora satirico, ora politico, a seconda delle situazioni e di specifici contesti. Ancor più, chi, non solo si limita a questo, ma attinge al proprio bagaglio culturale per effettuare riferimenti appropriati al contesto in cui viviamo. Ammirazione, quindi, per ciò che io non sono in grado di fare, in quanto la mia poesia non è mai sociale. Tutto questo per esprimere la mia ammirazione a Piero Colonna Romano, che ha realizzato in modo perfetto tutto quello che ho detto all’inizio.
Grazie.
Sandra Greggio
 

"Viviamo in un mondo sporco di troppa scrittura di scadente livello qualitativo, artistico, strutturale, di forma e di pensiero; il lettore viene massacrato dalla scrittura spazzatura. Il problema è che la poesia viene sepolta e nessuno la legge." (Bramante)

Non la conosceva l'azzurra pagina, il Bramante. Vado a leggerla:
Antonietta Ursitti -Una distesa erbosa-: Un sogno di libertà espresso con poesia musicale. Ritmo di danza ci offre Antonia ed immagini da perso Eden. Piaciuta molto.
Enrico Tartagni -Inseguimi-: Il timore del risveglio, il timore di perdere le illusioni, il bisogno di proseguire, nell'amore, la strada del sogno. Bella decisamente.
Michael Santhers -Italiani-: Invettiva violenta contro l'italico popolo. Beceri e opportunisti, trasformisti per convenienza, tremebondi e pavidi, questo, e di più, ci racconta uno sdegnato Michael.
Giorgio Valdes -Il Veliero-: E continuiamo a godere dei bei sonetti dell'ottimo Giorgio. Questo uno splendido dipinto, illuminato da versi musicali dal perfetto ritmo. Metafora di una vita che è lotta, vittorie e appagamento, con un finale che è morte ma non sconfitta. Complimenti vivissimi.
Giuseppe Dabalà -Risveglio-: L'anima romantica di Giuseppe qui interamente espressa con dolcissimi versi. Miele che cola da un amore profondo, narrato nella cornice di una natura rasserenante.
Terry De Vetta -Oggi sposi-: Scene da un matrimonio narrate con flashes da fotografo. Ritmata e bella, riporta alla mente antichi ricordi.
Salvatore Armando Santoro -I consigli della nonna-: Lezione di vita dal nostro Armando che si affida ai suoi ricordi, li rimugina, ne trae conclusioni. Ma al cuore, si sa, non si comanda. Ahimè o per fortuna, è scelta (?) personale.
Giuseppe Stracuzzi -Perduto amore-: Dolente accusa e dolente ricordo detti con gran malinconia, in una bella poesia. Un caro saluto, Giuseppe, ed un grazie per la tua citazione di ieri.
Armando Bettozzi -I ricordi-: Decisamente bellissima. Leggendola entri in quell'atmosfera da sogno, da incubo alla Poe e ti smarrisci. Un incubo che coinvolge, narrato con rara maestria. Complimenti.
Vincenzo Melino -La porta del pensiero-: Rincorrere, con la mente, ciò che non si può avere e realizzarlo nel sogno. E' un rifiuto della realtà sgradita questo nascondersi alla propria coscienza, detto con molta bravura da Vincenzo.
Carmelo Luparello -A Marianna-: Se non ricordo male già altra poesia di Carmelo fu sviluppata sullo stesso tema. E come in quella anche questa è pervasa da una violenta nostalgia per un passato amore. Entrambe belle, entrambe apprezzate.
Salvatore Orefice-Voglio vedere il mare-: Questo mare che affascina, che entra dentro, ti pervade, diviene parte di te, descritto con molto sentimento in questa intensa poesia. Piaciuta molto.
Carlo Chionne -Attesa-: Non l'avevo ancora letta quando, in apertura, riportai la frase del Bramante. Niente di più azzeccato dunque. Unica differenza: Carlo attende. E noi con lui. Un caro saluto.
Lucio Cornelio -uomini e bestie-: Commovente il tema, sviluppato con sapiente sonetto da un Lucio in piena forma. E, nonostante la commozione, neppure un accento, che è uno, fuori posto. Complimenti maestro.

Sottile un pericolo ha sorvolato l'azzurra pagina, nei giorni scorsi. Un virar di colore, temuto persino dal Duce: il giallo avanza…
Salvate il soldato Lucio, altrimenti ce lo clonano e lo mettono in produzione! E rischiamo di trovarcelo in vendita nei grandi magazzini Hao Mai, abbigliato da antico romano. E parlante pure! L'invasione degli ultra corpi sarebbe roba da ridere…

Sul Rapagnetta: ammiro il poeta ed il romanziere (esteta, epicureo, verista, assieme ad Huysman, Wilde e Verga che fu affossato dalle Novelle del Pescara) lo giuro incrociando le dita e baciandole. Meno ammiro l'uomo di fegato, istrionico e stracolmo di se stesso. Giustamente Lucio Cornelio invita a contestualizzare e lo dice figlio di un epoca. Ne abbiamo forse nostalgia?
Penso che un Rapagnetta, oggi, farebbe la felicità di Paolo Rossi, Marcorè, Luttazzi ecc. per non parlar dei vignettisti tipo Vauro. O tempora o mores!
Da Caio Mario (mio avo) un saluto romano all'ingrato Silla. Vale.

A Tutti il più cordiale dei saluti. Un grazie al nostro splendido vate. Piero Colonna Romano
 

Ringraziamenti
Mi scuso per la mia scarsa presenza, ma vivo solo e non è facile seguire tutti i problemi giornalieri della gestione di una casa (ed è per questo che capisco ed apprezzo le donne e la loro opera giornaliera nelle famiglie!). Ed in questi giorni sono particolarmente preso perché devo spostarmi dal grossetano alla Valle d'Aosta per trascorrere l'inverno e dovrò fare anche una sosta nel Pistoiese per problemi di condominio.
E, poi, quando mi viene l'ispirazione mollo tutto e scrivo le mie povere note che non so a cosa potranno servire visto che di poeti migliori e più importanti di me ce ne sono tanti e quello che ho scritto o che scrivo penso l'abbiano già scritto molti poeti lirici o classici tanti millenni prima che io nascessi.
Ma la poesia è emozione e, al di là dei contenuti e della qualità dei versi, tutti cerchiamo di socializzare queste emozioni con chi riteniamo che frequentando i portali di poesia possa condividere ed "emozionarsi" anche dei sentimenti altrui.
In questo spirito non c'é alta o bassa poesia, ma c'é solo desiderio di nuotare in un mare dove la maggioranza di chi scrive non guarda alle regole di composizione, ma cerca solo e soltanto i sentimenti insiti in ogni poesia che, anche se spesso scontati, racchiudono sempre una novità perchè cambiano i soggetti all'interno dei quali questi sentimenti maturano.Poi possono anche esserci coloro che, per loro natura o cultura, si sforzano (ma non sempre ci riescono) a produrre qualcosa di più pregevole, ma questo serve a risvegliare in chi partecipa ai portali di poesia il desiderio di capire più a fondo le regole pure della poesia contribuendo con propri testi alla crescita delle qualità individuali che indirettamente si trasferiscono nel collettivo suscitando quella sana emulazione che alla fine permette a tanti di capire di più e di apprezzare meglio certe composizioni poetiche.
Fatta questa premessa vorrei ringraziare tutti coloro che giornalmente si dedicano alla lettura ed ai commenti di tutti i testi, nessuno escluso, proposti su poetare.
Per quel che mi riguarda ringrazio l'amico Piero Colonna (in modo particolare per l'impegno giornalmente profuso), Stracuzzi, Scaligine, Ursitti, ecc... (e mi scuso se non li elenco tutti)... che anche recentemente hanno commentato alcune mie poesie ed in particolare ringrazio anche Valdes per il suo ultimo commento alla mia poesia "A Greta" che ho molto apprezzato e con il quale intrattengo una cordiale corrispondenza privata che spesso preferisco ai dibattiti pubblici che a volte richiedono costanza e continuità di impegno che spesso non riesco a garantire.
A tutti un cordiale saluto e buona poesia.
Salvatore Armando Santoro


Grazie ancora all'ottimo e magnanimo Piero Colonna Romano per il suo commento alla mia "Dormiva la notte".
Angelo Alfredo Taraschi
 

15/11/2012

Ringrazio tanto Giorgio Valdes per il generoso commento al mio Rifugio; e rassicuro Passero per la sua premurosa preoccupazione: tranquillizzati Passero, i cinesi non sanno che farsene di me...
Lucio Cornelio


Le poesie di oggi le ho lette e mi piacciono tutte, poiché le poesie, quando sono genuine, sono sempre belle, anche se qualche volta potrebbero presentarsi un po’ ingenue per mancanza di esperienza.
Mi astengo dal commentare, ma desidero dedicare una nota a Piero Colonna Romano, ringraziando per i commenti, che devo dire veramente efficaci, non solo alle mie, ma a tutta la pagina azzurra , commenti che danno luce alle poesie e immediatezza al messaggio che esse contengono.
Un grande grazie anche a Lorenzo
Giuseppe Stracuzzi
 

Commenti su alcune poesie del giorno 15 Novembre 2012
Rifugio di Lucio Cornelio: Le due tessere della realtà e del sogno, entrambe diafane, si muovono sui binari delle quartine sovrapponendosi e allontanandosi nel sapiente gioco di rime e accenti. Incalza pungente ed accorata la domanda nella prima terzina e giunge, come soffice manto che rincuora e riscalda, la risposta nella seconda terzina. Sonetto splendido dal ritmo avvolgente.
Giorgio Valdes

A Greta di Salvatore Armando Santoro: La distanza geografica è misura ed immagine della distanza tra gli uomini impegnati ad affilare spade, ma è l'amore, cercato ed accolto, che restituisce le esatte proporzioni e mostra veri profili ed ombre della vita. Emerge forte dalle rime armonia e calore di chi crede profondamente che amicizia e amore siano fulcri di vita. Emerge, inoltre, il desiderio di sfuggire e di rigettare ogni contesto di sterile conflittualità. Sonetto ritmato secondo il battito del cuore che veicola, tra le eleganti acrobazie di accenti, una filosofia di vita equidistante da pragmatismo e ascetismo.
Giorgio Valdes
 

Lucio spero che cinesi non ti portino via ormai mi sono abituato a te e sinceramente mi dispiacerebbe perderti e mi sono abituato ad apprezzarti nel bene e nel male del resto credo che tu sia piacevolmente interessante sia nelle tue belle poesie e sia per quello che dici
ma ci sono anche gl'altri e ognuno dirà la sua
ciao Il Passero
 

14/11/2012

Sempre sulla Piazza dei Miracoli – Fecero bene a licenziare l’architetto (o ingegnere o direttore dei lavori...allora le cose spesso coincidevano..). Costruire una torre che cede sulle fondamenta mentre la tiri su, è il colmo.
Lucio Cornelio (ingegnere)
 

L'annuncio del vate crea un certo ribrezzo, nel senso che fa accapponare la
pelle pensare che i cinesi oltre ad aver invaso il mercato delle grandi firme
ed ogni altro genere di produzione, ora abbiano invaso il nostro sito. Si
tratterebbe di un virus veramente difficile da debellare data la capacità di
questo diffusissimo popolo di attecchire dovunque e comunque...Procuriamoci
l'antivirus più potente prima che sia troppo tardi...Speriamo si tratti
solamente di un gioco! Buona fortuna a tutti i sitani, in primis Piero e
Lorenzo, che sarebbero i più danneggiati, data la vocazione
inconfutabile provata da sempre. Antonietta Ursitti.
 

“La poesia è poesia quando porta in sé un segreto” (Ungaretti)

Ed oggi questi i vostri che tento di decifrare:

Carlo Chionne -…Si vis transfer calicem istum a me…-: Invocazione dolorosa alla quale segue “ma non sia fatta la mia volontà bensì la tua.” E come commentare questa rassegnata accettazione del dolore, se non esprimendo forte solidarietà?

Enrico Tartagni –L’amaro di un amore-: Amare amore amaro. Questo il sentire e questo l’invito che Enrico esprime, con questa bellissima poesia, ricca di alti spunti di lirismo.

Giusi Falleroni –Guerriera dei miei sogni fanciulli-: Intenso il desiderio di dare per salvare. Dare amore, per amore ricevere. Decisamente bella ed intensa questa poesia della bravissima Giusi.

Antonietta Ursitti –Cascata di foglie-: Le foglie che, di ricordi non ancora appassiti sono la bella similitudine, costituiscono il tema di questa melanconica poesia, detta col bello stile della brava Antonietta.

Giorgio Valdes –Pisa-: Piazza dei miracoli, così la definì d’Annunzio, descritta nei suoi dettagli artistici e nella sua spiritualità. Chiusa che è di ampio e placido respiro. Così Giorgio continua a deliziarci con i suoi bei sonetti e noi gliene siamo grati. (mi permetto un inciso umoristico:  l’architetto che ideò la torre, al termine dei lavori, fu licenziato in tronco)

Aurelia Tieghi –Scampagnata novembrina-: Sprazzi di luce, verso dopo verso, per descrivere, romanticamente, un tenero e colorato autunno.

Angelo Alfredo Taraschi –Dormiva la notte-: Il dissolversi delle illusioni che portano ad amari risvegli, molto ben narrati dal bravissimo Angelo.

Terry De Vetta –Emigrazione-: E questo appassionato invito può essere soltanto condiviso.

Armando Bettozzi –Il naufrago e la Fede-: Fosse così, caro Armando !

Giuseppe Stracuzzi –Parole affacciate-: La poesia ci salverà dal caos. La fede nella poesia è l’unica fede possibile, l’unica che possa portare un po’ di luce. Questo ci racconta l’ottimo Giuseppe, col suo bel poetare.

Vincenzo Melino –Orgoglio-: Una spietata analisi di un certo modo d’essere ed una condanna. L’orgoglio è quel peccato che precipitò Lucifero…

Salvatore Orefice –Eco d’amore-: Non c’è pace, insomma, per parole dolcissime che si sperdono tra rumori e fragori, eppure, mentre la notte si avvicina, resta, di quelle parole, forte nostalgia. E questo narra Salvatore, con intensa poesia.

Un grazie a voi tutti per i vostri doni giornalieri ed un caro saluto. Un particolare grazie al nostro illuminato vate. Piero Colonna Romano
 

Lorenzo De Ninis, da informazioni certe, sta cedendo sottobanco il sito www.poetare.it ad una Società Cinese, che fabbrica mocassini Prada e li rivende ad un settantacinquesimo del prezzo ufficiale. La decisione del Vate pare sia dovuta alla scarsa utilizzazione della rubrica, che finora è stata adoperata tutt’al più per sputare in faccia ad un altro poeta, dopo averlo sommerso di accuse di nefandezze, nonchè di nascita illegittima, di incapacità morale e di dislessia.

Sollecito l’apertura di una raccolta di firme per evitare il consumarsi del disastro, o dovremo d’ora in poi rassegnarci – circondati da illustrazioni di mocassini e di caratteri Katakana – alle divagazioni allucinate di tal Romano Petrus, dell’esecrata stirpe dei Colonna.
Lucio Cornelio
 

13/11/2012

Immerso nell’azzurro godo del vostro poetare. Oggi questo raccontate e questo sento:

Salvatore Orefice –Vecchia sovrana-: Al termine di una strada fatta di sogni, speranze e delusioni, quella vecchia sovrana, sorniona, ci attende. E Salvatore lo narra con bel poetare.

Carlo Chionne –Popul(ism)orum regressio-: La storia ci riserva tragedie e farse, in un alternarsi inevitabile. Oggi siamo alla farsa ed incrociamo le dita per il futuro. Mette il dito nella piaga l’ottimo Carlo e lo fa col suo piacevole, ritmico e rimato poetare.

Michael Santhers –Lampione-: C’è una gran tristezza, in questa forte poesia di Michael, per quegli infami destini, per quegli stupri che, giornalmente, colpiscono donne derelitte e sfruttate.

Lucio Cornelio –La vita e il tempo-: Bellissima riflessione sul tempo, detta con ritmo cadenzato e belle, sognanti , immagini. Complimenti veri, Lucialighier. (a proposito: un tempo fui decadente, oggi decaduto. D’Annunzio lo fu per lungo tempo, ma tu questo lo sai alla perfezione). Un caro saluto.

Enrico Tartagni –herta muller le mie vie sottili-: Decisamente ermetica, a meno che…Enrico non abbia fatto suoi, rielaborandoli, versi della Muller. Piaciuta l’anafora che dice dell’impossibilità di mutare una buia realtà (e potrebbero essere il libri della Muller contro Ceausescu).
Antonietta Ursitti –M’illudo-: Bellissimi quei primi quattro versi ed altrettanto quel “…pensieri/lucidi epigrafi di leggere/follie…”. Degna conclusione di una pensosa e bella poesia quel “fiore colto/seppure reciso/…/di un momento /di un fugace piacere…”. Brava molto la nostra Antonia.

Simone Magli –Ho vissuto eternità di giorni-: Indimenticabile quel “ma io son rimasto fiore/tra due foglie di tempo.” Complimenti Simone.

Giorgio Valdes –La roccia-: Omaggio ad un grande uomo che è riuscito a mutare la storia, con la sua umanità e forza morale. Le lodi per i sonetti di Giorgio ormai si sprecano. Ed, ovviamente, concordo.

Gabriele Renda –I tre porcellini (PDL-UDC-API)-: Sempre caustico il nostro Gabriele. Carino l’abbinamento e le similitudini estremamente realistiche. Ma, vedrai, non finirà così. Perché i tre porcellini, in effetti, sono tre sciacallini. E voteremo con l’attuale legge elettorale che, oltretutto, sta bene ai tre porcellin/sciacallini..

Salvatore Armando Santoro –Lu tata (A mio nonno Salvatore)-: Tenero e dolce il ricordo di questo mitico nonno. Armando è maestro nel descrivere sentimenti, paesaggi e persone. Prende e coinvolge.

Terry Di Vetta –Un sogno-: Uno splendido sogno realizzato e molto ben narrato. Un dejà vu romantico ed appassionato. Fosse così per tutti! Brava Terry.

Armando Bettozzi –Quistione de… distrofia-: Resto in attesa del prossimo sonetto (pregevole d’altra parte, sia in lingua che in vernacolo) col quale Armando ci dirà della sua indignazione per l’avvenuta liberazione (con scuse) dei responsabili della “grandi rischi”.

Giuseppe Stracuzzi –Novembre-: Bellissima e poetica descrizione di questa fine d’autunno. Densa di immagini, quasi impressionistiche, coglie attimi e li porge con delicatezza. Piaciuta decisamente molto.

Vincenzo Melino –Strade vuote-: Altro bell’acquerello dove risalta un splendido finale. Complimenti Vincenzo.

Aurelio Zucchi –Vorrei vedere il vento-: Non può che essere metafora di difficoltà che turbano e ricerca delle cause, per abbatterle o contrastarle.

A tutti un grazie ed il più cordiale dei saluti. Al nostro vate riconoscenza per la sua meritoria attività. Piero Colonna Romano

 

Non è propriamente un commento ai testi azzurri di oggi questo mio, quanto
piuttosto un'impressione suscitata da alcuni commenti...Ho la sensazione che
qualche sitano voglia lanciare provocazioni che si distanzino dalle finalità
poetiche che sono in particolare di questo sito, azzurro, e per ciò stesso
chiaro a mostrare scopi alti della poesia, non di Alta Poesia, che mi sembra
nel caso specifico al quale mi riferisco voglia intendere unica e possibile
solamente se congiunta a regole fisse di metrica...escludendo dai confini della
poesia ogni lirica espressione non contenuta in schemi fissi...Io credo che sia
giusto rispettare le libere espressioni di tutti coloro che navigano e lasciano
scie su questo bel sito, il cui vate dà prova ogni giorno di spirito di
servizio che fa onore a chi si dedica alla poesia quotidianamente dentro e
fuori dagli schemi classici o sarebbe meglio definire neo-classici...Ringrazio
dunque tutti i sitani che con umile dedizione alla poesia la creano, la
diffondono e la condividono commentandola con serenità di giudizio...
Antonietta Ursitti.
 

Giorgio Valdes – La Roccia – Ad alto argomento si addice elevato linguaggio. A tal codice, che in passato ha costituito un elemento non secondario nella questione della lingua in Italia, Valdes si conforma, brillantemente. Nelle sue poesie, almeno quelle finora pubblicate, non è la poesia ad andare incontro al fruitore, ma questi deve compiere la sua parte del cammino, perchè l’incontro si verifichi e la comunicazione si stabilisca. E’ vero e giusto a parer mio, che ho sempre sostenuto che l’arte non è per gli incolti. Per quest’ultimi è sufficiente il talk show.
Lucio Cornelio.
 

Oggi ho trovato questo sulla nostra pagina azzurra tanto amata:
"Vecchia sovrana" di Salvatore Orefice, poesia riflessiva di ottima lucidità e buona composizione.
"Vorrei vedere il vento", Aurelio ci regala un'altra perla, quel "maltratta il mare" è magnifico, complimenti!
Grazie a tutti per i vostri commenti e le vostre poesie, un grazie particolare al caro Lorenzo e a Piero.
Simone
 

12/11/2012

a Roberto e a Piero – su La Nutrice di D’Annunzio – Cari amici, riprendo il tema da me lanciato cui Roberto ha già offerto un’interessante risposta, e vi rimando alla rubrica Dibattiti e Critiche, perchè improprio sarebbe rubar questo spazio con una analisi che forse appassiona meno gli altri presenti.
A Roberto dico: Caro Roberto, con quel tuo “Un caro saluto a Lucio che non è da meno” mi hai piantato una banderilla nei reni che non immagini...”
Lucio Cornelio
 

Ringrazio tutti i lettori che hanno espresso parole di apprezzamento per i miei sonetti.
Giorgio Valdes
 

“Voglio amarti e attraversarti/vicino alla pelle l’anima/scomporti la trama dei respiri/e ricomporti come bruma/gli orli dei sorrisi delle labbra” (Bramante)

Così dichiara il suo amore Donato Donnino di Pascuccio (Bramante). L’intera poesia è tra quelle suggerite alla lettura.

E vediamo oggi come, nell’azzurro, dichiarate sentimenti. Così oggi, e questo sento:

Vincenzo Melino –Felicità-: Riflessione sull’effimero della felicità, quasi aforisma che dice della sua irraggiungibilità.

Renzo Giordani –Spettri-: Dopo un attacco gotico, si sviluppano pensieri permeati di alta poesia. Grondante di romantiche immagini, molto ben rese, la ritengo tra le migliori poesie di Renzo. Complimenti.

Michael Santhers –FIAT-: Bella serie di acrostici dal fantasioso e divertente (amaramente divertente) Michael.

Enrico Tartagni –Metafisica della foglia-:Surreale dialogo tra foglia che cade ed uomo cadente. Enrico non finirà mai di sorprendere, per queste sue riflessioni amare, così suggestivamente esposte.

Antonietta Ursitti –Estenuante sentire-: Intensa la nostalgia per la luminosa estate, in questa metaforica poesia della brava Antonia. Nostalgia che riguarda tutti, raccontata con un lento ritmo che l’accentua.  L’estate passata ed il preludio all’ “inverno del nostro scontento”. Molto, molto piaciuta.

Simone Magli –Il tempo avanza come un soldatino di piombo-:  Il tempo che pesantemente passa (quei passi del soldatino di piombo…) il non avere un supporto sul quale scrivere pensieri, che così si sperdono, e la ricerca di un salvifico amore. Tutto questo in 5 versi dolenti e belli.

Giorgio Valdes –Porto Venere-: E che dire di questo splendido sonetto di Giorgio? Nulla sull’ineccepibile tecnica, molto sulle immagini che riporta alla mente. Descritto con intensa emozione quell’angolo di paradiso, se ne avvertono suoni, odori, colori. Vivissimi complimenti ed un grazie.

Pasquale Di Meo –Vederti…-: Intensissima dichiarazione d’amore. Particolarmente bello quel “Spuntano le ali alle sue parole” ed interamente piaciuta.

Salvatore Armando Santoro –Negri-: “complici silenziosi dei misfatti” è la  forte accusa che dovrebbe farci riflettere. Armando elenca le ingiustizie di questo mondo, dove si accentua sempre più il gap tra ricchi e poveri, tra gaudenti e derelitti e lo fa con una poesia che è un invito a riflettere.

Armando Bettozzi –Un fatto una poesia-: Non è ben chiaro dove andremo a finire: alla disonestà non ci sono limiti, e neppure al grottesco. Perché grottesco è quanto accaduto: un’agenzia delle entrate trattiene per se, e per i suoi dirigenti, le imposte versate dai cittadini.

E non è finita qui: quei cittadini truffati saranno tenuti a rimborsare, personalmente, i comuni che quelle imposte non hanno ricevuto. Non ci resta che piangere, rotolandoci dalle risate.

A tutti  un cordiale saluto e l’augurio per una settimana ricca di poesia. Un grazie riconoscente al nostro splendido vate. Piero Colonna Romano
 

Giorgio Valdes – Portovenere – Aulico e di linguaggio alto, questo sonetto, dai versi spinti e composti ad arte nel conflitto delle cadenze. Evocativo e sonante nell’incipit, tanto da ricordare lo squillante “àrma virùmque canò”. Un esercizio di maestria nella forma.
Lucio Cornelio
 

11/11/2012

Commento sulla poesia "Nutrice" del grande Gabriele.
Tanto per cominciare e non in linea con le classiche poesie del D'Annunzio, i
versi con rima ABAABC di cui la C ripetuta,  potrebbero richiamare le sestine
auliche ma, in ogni caso, non avendo sdrucciole, non sono paragonabili a quelle
manzoniane.
Che fosse un genio lo sapevamo quasi tutti ( non a tutti piace ), a me molto
anche se spesso vengo definito un "arcadico" per il genere di poesie che leggo
e compongo.
Per quanto invece riguarda il significato recondito della composizione, posso
solo affermare che potremmo dialogare all'infinito poichè quando uno come
D'Annunzio compone si nota, in qualsiasi caso, la genialità.
Lieto di aver dato un seppur minimo contributo.
Un caro saluto a Lucio che non è da meno.
Roberto
 

“Il poeta è bigamo: presto o tardi sposa anche il suo sogno”  (Alain Bosquet)

E’ questa pagina azzurra che rende sopportabile quel che ci circonda. Ed oggi, per di più, piove.

Armando Bettozzi –La ri-obbamazione-: E prendiamo atto dello sdegno di Armando, raccontato col solito bel sonetto.

Salvatore Orefice –Ritorno in paese-: Il disegno di un paese fantasma dunque, vivo nella memoria, svanito nella realtà.

Antonio Gagliardo –Le luci della vita-: Suggestive luci che affascinano e portano il pensiero, in mancanza di soddisfacenti spiegazioni, al divino.

Vincenzo Melino –Vicoli dell’anima-: Surreale l’immagine d’apertura. Ma quando ci si guarda dentro può accadere di tutto.

Giusi Falleroni –Eco silenziosa-: Suoni e colori riversati su di una pagina, come action painting. E ne risulta un bell’effetto.

Renzo Giordani –Carezzar conchiglie-: Una serie di romantiche e belle immagini, disegnano un percorso fatto di inquietudine e desideri, per sfociare nella speranza. Piaciuta.

Carlo Chionne -Desideri-: Già, caro Carlo, l’unico modo per sopravvivere è non smettere di sognare. Bella poesia che, in ogni quartina, dice di una disillusione, di una speranza svanita, rese col bel garbo di un gran poeta.

Marianna Poerio –Clochard…-: Commovente e bella descrizione di un emarginato. Brava Marianna.

Renzo Montagnoli –L’infinito tempo-: Forse è l’unica forma d’equità questo passar del tempo e Renzo lo racconta col suo pulito e bel poetare. Bellissima la chiusa.

Michael Santhers –Traguardi-: Filosofica riflessione sul continuo rincorrere traguardi, sulla sua inutilità. Bella la conclusione sulla quale dovremmo fermarci riflettere.

Terry Di Vetta –C’era una volta-: Gioiosa visione della vita. Nonostante i cambiamenti resta ferma la fede in “colui da cui tutto è nato”. Piaciuta.

Enrico Tartagni –L’Angelo-: Si rifà ad un antico adagio Enrico. Lo personalizza e narra del suo guardare al passare del tempo. Belle immagini quelle briciole (di ricordi) che rattoppano brandelli di dolore. Piaciuta molto.

Antonietta Ursitti –Canto tra gli alberi-: Melanconica visione del morire dell’estate, detta con dolce rassegnazione dalla bravissima Antonietta. Piaciuta molto.

Il Passero –Notte mia-: La notte salvifica porta dolcissimi ricordi e di loro, al risveglio, “rimane un momento che resta soffuso”. Bravo Il Passero! Piaciuta.

Simone Magli –Sangue liberatutti-: La pesantezza del vivere, detta con intensi versi dal bravo Simone. E risuona, vagamente, Pavese.

Salvatore Armando Santoro –Sonetto impertinente- Eh sì, è proprio impertinente questo sonetto. Impertinente come una sberla in pieno viso, data nonostante la nostalgia irreprimibile.

Antonia Scaligine –L’ultimo uomo di qualità-: L’immagine ideale di un uomo di fede al quale più nessuno bada. Ben descritta la sua disillusione e la perdita della speranza, nella chiusa. Molto piaciuta.

A tutti l’augurio per una serena domenica. Un caro saluto al nostro vate.
Piero Colonna Romano
 

"Le luci della vita" di Antonio Gagliardo: davvero molto significativa, metafora di vita, gratitudine e speranza, gran bella poesia, complimenti!
Simone
 

Ringrazio Simone per i suoi commenti  a Ciechi. Buona domenica a tutti i
sitani, in particolare a Piero e a Lorenzo. Antonietta Ursitti.

10/11/2012

carissimi amici della pagina azzurra
vi porgo il mio grazie sincero per il
vostro "cantare poetico"
in questa epoca di degrado morale
la limpidezza delle vostre composizioni
profuma di sole il buio delle ore cadenti
siamo depositari di un destino di luce
che veste di colori i greti secchi della
quotidianeità umana
siamo i "sacerdoti" della parola che
al sussurro della nostra voce diventa
vela che ci porta nel cielo aperto
dell'infinito palpitare...
grazie, grazie di cuore
Renzo Giordani
 

Commento alla Poesia "Tempo" di Giorgio Valdes
Splendida e innovativa  la doppia quartina "ABBA".
Roberto

 

"La poesia vive nella profondità e nella sensibilità, nel silenzio e nel sentire, nei sussurri dell'anima e nei respiri affannati per le angosce del mondo." (Bramante)
E guai se non fosse così.
E vado a leggere la pagina azzurra alla ricerca di sensibilità, anime e respiri affannati. Questo trovo e questo racconto:

Bruno Amore -La speranza-: E mi associo a questa speranza: tornino gli onesti in questo paese asfissiato da nani e ballerine. Piaciuto questo sintetico auspicio.
Giovanni De Simone -Storia d'amore-: Romantici flashes che dicono di ricordi e rimpianti con sconsolata conclusione. Piaciuta molto anche per l'originalità della scrittura.
Armando Bettozzi -Il mio 2 novembre-: Dolente e bella questa auto commemorazione. Lunga vita Armando!
Vincenzo Melino -Ponte vecchio-: Melanconico guardare alla propria vita. Bella l'immagine del cuore, paragonato ad un ponte vecchio e dimenticato.
Livia Fedele -Il tuo silenzio-: E' un disperato appello questo di Livia. Le parole che mancano, quelle che si vorrebbero sentire, i silenzi angoscianti. Tutto questo in una bella poesia che dice di profonda tristezza.
Michael Santhers -Buzzurri-: Vanesi, vuoti, ma pieni di sé. Bel ritratto di un tipo umano molto diffuso. Il parlamento ne è pieno dice Michael col suo originale e bel poetare.
Terry Di Vetta -Senza Dio-: E la ricetta per risalire, secondo Terry, è guardare in alto per ritrovare la morale perduta.. Questo il suo pressante invito, detto con bella poesia.
Antonietta Ursitti -Mi guardi-: Deliziosa descrizione, ricca di colori e luci. Riflessione sull'effimero, sulle sensazioni che ne derivano e sul suo dissolversi. Complimenti Antonia.
Giorgio Valdes -Il Tempo-: Lo scorrere del tempo, la sua cifra nell'infinito, gli effetti che ha sull'umanità ed il suo passare sul Calvario di dolore. Il tutto in un pregevole e ben ritmato sonetto che Giorgio ci regala.
Salvatore Armando Santoro -16 anni-: Amorevoli auguri detti con un lieve poetare dal bel ritmo.
Cristiana Calonaci -L'estate è un diamante grezzo-: Ama l'autunno Cristiana, lo sente più brillante dell'estate e lo racconta con 5 versi 5.
Antonia Scaligine -Paradosso della compiutezza-: Azzardata ma intrigante ipotesi quella di Antonia. Restiamo in attesa di ulteriori sviluppi della scienza e chissà che, un giorno nel bagno, frutto di esplosivi sentimenti, non troveremo un paio di lawaterini. Ma, scherzi a parte, l'intera poesia è ricca di interrogativi filosofici e scientifici (che sono la stessa cosa in definitiva) ed offre spunti a riflettere. Piaciuta.

A voi tutti l'augurio per un poetico weekend. Un caro saluto al nostro splendido vate.
Piero Colonna Romano
 

 

La pagina azzurra di oggi contiene riflessioni sul tempo, che ci fanno apprezzare l'attimo e rimpiangere gli uomini antichi, eroi semplici del loro tempo...Come spera Bruno Amore, che oggi vede solo nani...Io non posso non concordare con lui...

Belli i 16 anni di Salvatore Armando Santoro  che inducono orazianamente a godere dell'oggi poichè del domani non v'è certezza, e ricorda anche il Leopardi del Sabato del villaggio, quando invita il garzoncello a non pensare al futuro negativo della vecchiezza ma all'attesa emozionata della giovinezza...

Un saluto a tutti i sitani ispirati come sempre e in particolare  a Piero, commentatore infaticabile e  poeta grande, e a Lorenzo nostro vate di sempre...Antonietta Ursitti.

 

Aggiungo complimenti vivissimi al perfetto sonetto di Giorgio Valdes dedicato al Tempo...Antonietta Ursitti.

 

9/11/2012

carissimi amici dell'azzurro orizzonte
scriverò una poesia con i titoli da voi suggeriti
vi ringrazio della vostra collaborazione
un caro saluto
Renzo Giordani
 

Grazie per il benvenuto e per tutti i commenti positivi sul sonetto Cagliari
Giorgio Valdes
 

“Non servono gli occhi per scrivere poesie, è il cuore che indica alla penna cosa comporre” (Bramante)

Breve ed intensa l’azzurra pagina di oggi. Purtroppo il tempo mi è tiranno, in questa giornata e mi dovrò limitare a pochi e veloci commenti, chiedendo scusa a chi avrò tralasciato:

Antonio Scalas –Cammino renitente-: La ricerca del vero, impossibile impresa che può lasciare smarriti. Ben descritta questa sensazione e, forse, nella bella chiusa, la verità: la poesia ci potrà salvare.

Renzo Giordani –una lama di luce-: Un grido di dolore espresso con forte intensità. Piaciuta. (Per il titolo che hai richiesto ti propongo “Carezzar conchiglie”)

Vincenzo Melino –Speranza-: Ed anche in questa un’invocazione forte detta col lieve e bel poetare di Vincenzo. Molto bello quel tramonto viola che galleggia sulla collina.

Livia Fedele –Torno-: Bella molto. Coinvolge questo guardarsi, costringe a rileggerla ed appare ancora più bella. Brava Lidia.

Michael Santhers –Il macellaio-: Il sempre sarcastico Michael ci racconta una deliziosa storia di paese con morale finale. E col suo ineguagliabile e bello stile.

Terry Di Vetta –Oasi-: Una ricerca di pace nel trambusto della vita. Detta con piacevoli versi e con un bel finale sognante. Piaciuta.

Antonietta Ursitti –Ciechi-: Terribilmente pessimistica questa visione della vita e terribile quel “di niente opposto/ad un vero vissuto”, Tutta l’amarezza di duri momenti, riversata in pochi e duri versi. Molto piaciuta.

A voi tutti un grazie ed un cordiale saluto. Al nostro vate riconoscenza. Piero Colonna Romano

Antonietta Ursitti, “Ciechi”:
Non ne avvertiamo
più il senso trascinati
dall'inabissante flusso
di odierna esistenza…
Quanta verità in questi versi, corriamo sempre, non ci fermiamo mai, non c’è nemmeno tempo per assaporare i ricordi; il tempo secondo me non riusciamo a concedercelo, presi dall’ansia anticipatoria, dall’ansia per il futuro, dall’ansia di non perderci nulla: questo mondo va troppo di fretta e alla fine la paura, il “consumismo” e l’avidità nostro malgrado ci prendono anche il pensiero.
E va a finire, come ben dici, che il passato tendiamo ad archiviarlo, a “rimuoverlo”.
Grazie Antonietta per averci dato un importante spunto di riflessione.
Simone


a Renzo Giordani – Drammatico nella sua sintesi: ti proporrei “radiazioni”; oppure “spettri”. Ciao. Lucio Cornelio
 

8/11/2012

carissimi amici, vorrei che mi aiutaste a dare un titolo
alla breve composizione del 07 novembre '12
ve ne sarei molto grato
un caro saluto
Renzo Giordani
 

su Giorgio Valdes: è vero, erano quattro i “Benvenuto”. Mi sono sbagliato, perchè non avevo preso in considerazione i commenti di pagina, quelli cioè complessivi, rivolti a tutti. Chiedo venia a Piero e a Giuseppe Stracuzzi.
 Lucio Cornelio


QuiCampania – Mi sia consentito di mandare, da questa rubrica, un saluto cordiale alla Redazione del Sito QuiCampania URL: ( http://www.quicampania.it/)  cui ho offerto, sotto il mio nome ufficiale (riservato), di pubblicare la mia poesia “Monte Nuovo”, e cui rinnovo l’offerta, questa volta firmandomi Lucio Cornelio.
 

“Dire troppo e dire bene: i miei due spaventapasseri”  “Solo una parola può ferire l’azzurro” (Alain Bosquet)

E chi vuol intendere intenda.

E vado a leggere l’odierno l’azzurro che questo mi racconta:

Giuseppe Stracuzzi –Riciclaggio-: La speranza nell’ “infinito Senno…del Pittore” e  la certezza che “vermi, spore, muffa/in riciclaggio” facciano parte di un imperscrutabile e superiore progetto, espresse col delicato poetare dall’ottimo Giuseppe.

Salvatore Armando Santoro –Senza amore (a Patry)-: Sincerità dichiarata che consente di aprire la propria pena, senza ulteriori rischi. Ben raccontata, con buon sonetto, dal bravo Armando.

Maria Elena Camilli –“Equilibri di emozioni,-: Ed in questa occasione Maria Elena si affida a sinteticissimi versi, per dirci delle sue emozioni. Piaciuta molto.

Lucio Cornelio –Paesaggio notturno-: E’ maestro nel comporre queste poesie dense d’atmosfera, Lucio. Paesaggio cupo ed inquietante, descritto, con precisione appropriata, da parole che, con logica, si susseguono e che lo fanno vivere e sentire vivo e pulsante. Terzine ad endecasillabi privi di sbavature e l’intera poesia potrebbe essere intesa come  metafora di un doloroso vivere che, al termine, rinasce alla speranza. Complimenti vivissimi.

Renzo Montagnoli –Mare di notte-: Con altra sensibilità (nulla di inquietante qui) ma con altrettanta precisione stilistica, Renzo descrive il mare notturno. Dolce quello sciacquio che si sente, nostalgica la conclusione. E bella interamente.

Salvatore Orefice –Campania felix-: Un grido di dolore, un lamento, per ciò che quella terra è stata, per la sua storia, per le sue bellezze deturpate dalla criminalità. Piaciuta.

Gabriele Renda –Flagelli d’Italia-: Sarcastica parafrasi dell’inno nazionale dall’attento Gabriele. Già, questa è la realtà che ci circonda e bene hai fatto a sottolinearlo.

Armando Bettozzi –La Legge e er Giudice-: E quanto siamo lontani dall’equità nella giustizia (e non soltanto) Armando lo sottolinea con sdegno condivisibile.

Vincenzo Melino –Arrossato tramonto-: Il poetare di Vincenzo è fatto di delicate pennellate. Sono acquerelli le sue poesie, godibilissime perché lievi anche quando dicono di forti sentimenti, qui nostalgici e dolorosi. Piaciuta molto.

Enrico Tartagni –La discussione-: Un romanticissimo Enrico, in questa occasione, ci racconta di una lite seguita dal bisogno di riappacificarci. Conseguente, quasi commovente, ed intensissimo quel “t’amo” finale. Bella decisamente.

Michael Santhers –Noia-: Di tedio parla e lo descrive con maestria il bravissimo Michael. Bella l’immagine del silenzio che arrotola pensieri sulla pergamena della noia. Piaciuta molto.

Marco Cabassi –E così muore-: Disperante e disperata visione del mondo. Così, purtroppo, muore persino la speranza. Bravissimo Marco!

Antonietta Ursitti –Rosa luna-: Dolce, tenera e rassegnata visione dell’impotente astro, dalla bravissima Antonietta. Molto apprezzata.

Simone Magli –Pensieri come carri di fuoco attraversano la mia galassia di panico-: Sentirsi spersi, smarriti, nell’immensità dell’universo è sensazione che prende chi ha l’animo sensibile del nostro Simone. Terribile quel “stelle, lacrime immobili” che dice di un pianto sconsolato su questo mondo. Piaciuta molto.

Cristiana Calonaci –Se tutti gli innamorati del mondo-: E Cristina ci regala la ricetta perché l’amore resti tale e, caso mai, ritorni ad esserlo.

Mi associo al benvenuto a Giorgio Valdes, già dato da  Lucio Cornelio,  Roberto Bottiroli e dal sensibile e bravissimo Giuseppe Stracuzzi.

Purtroppo, per un problema tecnico, non mi ero accorto che di new entry si trattava (errore nel copiaincolla).

Mi è comunque difficile concordare con improponibili e sgradevoli confronti, e spero che il bravissimo Giorgio voglia continuare a deliziarci col suo ottimo poetare, contribuendo ad elevare la già alta qualità di questa pagina azzurra.

Colgo l’occasione per rammentare che la pagina “Dibattiti” è stata proposta, recentemente, quale pagina nella quale suggerire, per chi ritenesse di averne la competenza, diverse e migliori ipotesi di poesia, rispetto a quelle che appaiono nel sito.

Un grazie di cuore per il commento alla mia “Lettera al dott. Prof. sen. Monti” alla cara Antonietta Ursitti.

A tutti il più cordiale dei saluti e…buona poesia. Un caro saluto al nostro splendido Lorenzo.
Piero Colonna Romano
 

Tutte le poesie , sia belle che brutte sono scritte con la penna dell'emozione

Chi più chi meno possiede in sé un rigoglioso respiro formativo ed
emozionale , chi è dotato di un fermento socio-culturale ,classico e
letterario renderà la sua poesia assolutamente più intensa di chi si limita
solamente ad esporre i propri sentimenti. La poesia ti porta a gustare, a
capire ,ad indugiare , a pensare e qualche volta a commentare .Montale
disse che la poesia ha bisogno di conciliare il particolare con l'universale
, non solo il poeta, ma anche chi scopre dentro di sé la sua umanità .
Io , sono tra quelli che non ha dato il benvenuto a Giorgio Valdes , ciò non
è detto che la sua poesia "Cagliari non mi sia piaciuta, anzi mi è piaciuta
molto , pulsa ancora l'amore col dolore
e s'ode forte il grido della storia.
come del resto mi è molto piaciuta la tua , Lucio Cornelio , Passaggio
notturno, note e canto in un passaggio dove s'innalza;sovrasta un mare
denso d'ombre
e freddo il vento a filo d'acqua scende;molto bella
che dolce dondolio di luna nella "Rosa luna " di Antonietta Ursitti
Pensieri come carri di fuoco attraversano la mia galassia di panico;Simone
Magli
La discussione ,mi sussurri come una foglia che scivola sull'aria al vento
;enrico tartagni
Arrossato tramonto- Il fumo di vivere toglie i contorni alle cose -Vincenzo
Melino
bravi tutti
Se tutti gli innamorati del mondo . Ogni piccola cosa ci parla, ci insegna ,
verissimo , brava; Cristiana Calonaci
Lettera al dott. prof. sen. Monti
Piero Colonna Romano.chissà se Monti legge le nostre poesie .. bene
speriamo almeno che legga la tua;bravo
Antonia Scaligine
 

Il silenzio è d'oro
C'è un vecchio detto che dice:"il silenzio è d'oro". Peccato che ci sia sempre qualcuno che potrebbe stare zitto ed, invece, non lo fa.
A Giorgio Valdes hanno dato il benvenuto 4 persone (e non due): Colonna (con il suo commento), Stracuzzi, Bottiroli e Cornelio. Se l'ho dato anch'io in privato sono affari miei e non mi servono i suggeritori altrui per capire cosa devo fare e neppure se devo scriverlo sui murales per renderlo noto a tutti, anche perchè ho altro da fare e non sempre sto a leggere i commenti che, sinceramente servono solo a gratificare le persone ed a me anche se non vengono fatti fa lo stesso e non mi strappo i capelli per questo, anche perchè a volte è meglio evitare di leggere certe esternazioni per non strapparseli davvero.
Certamente Valdes ha scritto un ottimo sonetto e sarebbe bene che tutti cercassero di imitarlo, anche quelli che danno lezioni agli altri.
Ma un'ottima poesia l'ha scritta anche un certo Cornelio, che farebbe bene a firmarsi con nome e cognome, e che, questa, volta finalmente ha scritto qualcosa di veramente gradevole e poetico.
E mi riferisco a "Passaggio Notturno" che ritengo una poesia di spessore ed anche molto delicata e che ho molto apprezzato (e Lorenzo lo sa).
E ringrazio tutti per i commenti alle mie poesie anche se spesso non riesco a ricambiare perché evidentemente non sempre me ne sto attaccato ai portali ma ho anche qualche altra cosa da fare, come penso tutti gli altri autori che pubblicano su poetare.
Un caro saluto a tutti.
Salvatore Armando Santoro
 

Trovo molto interessanti le poesie politiche oggi...

Flagelli d'Italia somma bene i mali d'Italia, in primis l'accaparrarsi la miglior fetta di torta e in torta sembra essersi trasformata una Nazione dai natali un tantino più dignitosi...Divertente e amara...l'analisi di Renda Gabriele.

La Legge e er Giudice, già l'uso delle maiuscole sono una chiara premessa a questa realistica visione del potere e i giudici che dovrebbero tutelare la Giustizia con la g maiuscola tutelano la giustizia della propria casta e il popolo paga...per una legge ingiusta...Mi torna in mente l'Azzecca- garbugli manzoniano fin troppo chiaro già a quei tempi su come la giustizia umana sappia manipolare la legge al servizio dei potenti...Molto molto interessante questo satirico quadro di
Armando Bettozzi.

Conclude in bellezza la pagina la Letterera al dott. prof. sen. (e chi più ne ha più ne metta) di Piero
in perfetto stile romaniano, che potrebbe anzi dovrebbe essere pubblicata come lettera aperta su tutte le testate giornalistiche non solo italiane, quale summa dei mali odierni dell'Italia, affetta dal morbo della Finanza mondiale...E magnifica la conclusione sul bel busto futuro di Monti, giacchè alla fine chi rovina chi è già in rovina viene anche premiato...Perfetta satira...

Un saluto a tutti i bravi sitani, un grazie a chi ha notato le mie poesie e un saluto caro al vate. Antonietta Ursitti.


Roberto B. ed io abbiamo dato il benvenuto a Giorgio Valdes. Siamo stati i soli a farlo. Eppure, con quattordici versi, è balzato tra i migliori, e la giornata è stata tutta sua.
Lucio Cornelio
 

7/11/2012

Commento per Giorgio Valdes "Cagliari"
Benvenuto...un Poeta con la P maiuscola.
Roberto


Bella pagina azzurra dove si può sognare leggendo…
Benvenuto a Giorgio Waldes che ci propone “Cagliari” egregiamente vestita di poesia, con l’amore e l’orgoglio di un figlio devoto.
“La fucina dell’abisso” Simone Magli. Bello il messaggio di questa poesia: Non bisogna sfuggire l’abisso ma affrontarlo e imparare da esso, trovando compagnia nel silenzio.
“Mille volti mille storie” Fausto Beretta. In un lampo di poesia passa in rassegna l’umanità.
“Castelli d’argilla” Arturo Guzzardi. Descrive la caducità dell’amore.
“Il giorno dei morti” Salvatore Armando Santoro. L’ego aggrappato ai privilegi, pur consapevole della vanità di essi, supera il cancello dell’aldilà… la seconda parte è una riflessione della prima.
°Imprigionata” Maria Elena Camilli. Passato e futuro si stagliano sul sentiero della vita stando come scarti sorpassati oppure come speranze e sogni.
“Un fatto una poesia” Armando Bettozzi. Stento a crederci.
“Sole novembrino” Stefano Medel. Bello questo sole novembrino che porta dolci immagini di ricordi e rimpianti.
“Sogno incompleto” Vincenzo Melino. Molto belle immagini ci regala questa poesia dagli echi teocritei.
“Il tempo” Terry Di Vetta. Mi piace molto questa descrizione del tempo. Le immagini sono moto belle.
“Finestra” Ermes Rizzotto. Anche una poesia di immagini, dove l’essenza della vita è catturata dalle scene che passano davanti alla finestra.
“Roccia” Antonietta Ursitti. Pone davanti agli occhi una roccia scavata dall’onda. Molto bella è la ricerca di particolari che rendono vivo il disegno.
“Se capisci, non è Dio” Antonia Scaligine. Un filosofare attento sulla Fede che trova nella parte conclusiva l’unica verità a cui credere “l’unica certezza é l’amore” perché l’amore è motore della vita e dell’universo intero. La chiusura è realtà lampante.
Concludo questa bella pagina augurando a tutti e a Lorenzo cui aggiungo un grande grazie, una bella serata.
Giuseppe Stracuzzi
 

Giorgio Valdes – Cagliari – Questa composizione, purissima e intessuta di nobili accenti, è la lettura migliore, di gran lunga, che ci è offerta oggi, nella pagina azzurra. Di voci come la tua, Giorgio, si ha bisogno, per risollevare l’animo e combattere la muffa che talvolta invade l’azzurro del sito. Bellissimo sonetto, perfetto nella metrica e nel ritmo, classico nella collocazione dei concetti, fiero esempio di poesia civile.
Lucio Cornelio


Commento alla poesia "Se Capisci, Non è Dio"
Sono rimasta molto sorpresa dalla poesia di Antonia Scaligine.
Complimenti, con questa tua poesia mi hai ricordato molte domande che mi son posta e mi pongo ancora riguardo alla fede.
Saluti, Cristiana
 

“La poesia scrive il suo poeta” “Il poeta vive di incantesimi astuti” (Alain Bosquet)

E come non concordare?

Vi cerco nella pagina azzurra e trovo, nelle vostre magie, queste emozioni:

Giorgio Valdes –Cagliari-: Ispirato e bel sonetto dedicato alla splendida Cagliari. Complimenti Giorgio.

Simone Magli –La fucina dell’abisso-: Rendere partecipi altri delle proprie angosce, per difendersi dagli incubi che emergono dall’abisso delle nostre coscienze.  Questa l’esortazione di Simone.

Giuseppe Stracuzzi –Volare-: Come ieri ha fatto Rosa, oggi Giuseppe rende omaggio a questo splendido sito. E lo fa con una poesia densa di belle e significative metafore. Piaciuta molto.

Fausto Beretta –Mille volti mille storie-:Le storie di noi tutti, nel meditabondo osservare di Fausto. Le domande prive di risposte, le differenze che ci caratterizzano, la vita che in un soffio passa. Ed una bella chiusa a sigillo di una bella poesia.

Arturo Guzzardi –Castelli d’argilla-: Già, le illusioni son castelli d’argilla. Arturo, questo, bene racconta con contenuto dolore.

Salvatore Armando Santoro –Il giorno dei morti-: Insomma Armando rispolvera l’antico adagio “chi è morto giace e chi vive si dà pace” e lo fa con filosofica poesia, densa di ricordi.

Maria Elena Camilli –imprigionata-: E Maria Elena ci racconta di una sensazione comune a molti di noi: sentirsi prigionieri di incrostazioni del passato, e ci invita a reagire con quel “ma al di là oltre la porta semino speranze coltivo sogni”

Armando Bettozzi –Tonino “Er puro”-: Ed anche il Tonino è caduto nel tritacarne della (spero) maldicenza. Cadono teste e, nel liquame che ci circonda, si sciolgono dignità vere o presunte. Con Cicerone: o tempora o mores!

Stefano Medel –Sole novembrino-: La mancanza e la lontananza di lei narrata in uno scenario a luce variabile. Speranza e delusione si fondono, in questa ormai classica poesia di Stefano.

Vincenzo Melino –Sogno incompleto-: E’ un bel dipingere sensazioni questa poesia di Vincenzo. E, come sempre, ben resi paesaggio ed emozioni.

Terry Di Vetta –Il tempo-: E Terry esordisce citando il primo principio della termodinamica (ed il grande Lavoisier) e filosofeggia, con bel poetare, sul tempo. Bellissima l’immagine del raggio che si scompone nei suoi colori, resa metafora del nostro essere. Piaciuta molto.

Ermes Rizzotto –Finestra-: Osserva la vita Ermes. Ne vede gioie e dolori, ne gode e ne soffre. E l’inquietudine che lo assale avrà pace soltanto nell’amore. Lunga e piacevole poesia questa.

Antonietta Ursitti –Roccia-: Un bel paesaggio marino dunque? Neanche per idea: metafore sempre, nelle poesie di Antonia, ed anche questa è un guardare alla vita. Certezze cadute in un mare di sofferenza e noi che le guardiamo attoniti. Brava molto.

Antonia Scaligine –Se capisci non è Dio-: Inno alla fede salvifica ed illuminante, in una forte poesia detta con profonda convinzione.

Ed a tutti il più cordiale dei saluti. Un grazie al nostro grande vate. Piero Colonna Romano
 

Davvero un dono di Dio
bellissima e rimata poesia , H i b a , ma anche Metamorfosi, Ermione e il
Vate, quelle che in questo momento ricordo ,
non è un commento, ma solo un complimento di cuore non potevo non
esprimere il mio parere e i miei sempre ringraziamenti a Piero Romano
Colonna
La fucina dell'abisso, Simone Magli, A volte è il vuoto a dominarci
ma bisogna scriverlo, raccontarlo,trovare compagnia nel silenzio,
perché non tace mai l'abisso.pensiero molto bello , ci sono sempre due cose
che vengono a contatto :il tempo che scorre nel vuoto-spazio e il
silenzio
Volare- Nello spazio di occhi che si perde la fantasia ,le riposte domande a
più lontano, bella poesia , siamo sempre legati con il filo del cuore anche
a questo sito Giuseppe Stracuzzi
Salvatore Armando Santoro- Il giorno dei morti .c'è chi lo chiama festa
dei morti , giorno delle anime , ma anche dei fiori e dei lumini?
Non avvertono l'odore e né il calore, vero, chissà forse Foscolo si sofferma
a scrivere sulle tombe dei morti per farci capire i valori della vita umana
, affermando prima l'inutilità delle tombe per i morti,e poi l'utilità per
i vivi .Una ricorrenza ,una commemorazione , una festività sono i grandi
momenti per ricordare chi non c'è più , e questo lo faccio sempre anche io ,
è quel tempo triste o bello che abbiamo respirato insieme ai nostri cari
che si chiama amore, bellissima poesia , bravo
Tonino "Er puro"il bravissimo nostro secondo Trilussa ,Armando Bettozzi
sempre deliziose le tue satire .
Sogno incompleto
Il futuro è una nebbia
che cinge il mio cuore.Vincenzo Melino bella poesia
Terry Di Vetta Il tempo: "adagio in gioventù,
veloce quando ne vorresti di più!Quando, ancora , sempre , ora , oggi ,
domani si annodano come fili o nodi del gomitolo del tempo ,bella poesia
Roccia Antonietta Ursitti ,brava
un grazie a tutti , in special modo a Lorenzo De Ninis ,
Questo nostro legame con Lorenzo De Ninis è anche fede , fidarsi di
qualcuno senza neppure conoscere nulla di lui , la stima nasce da sola e il
suo sito ci dà la possibilità di capire la brava persona .
Antonia Scaligine


Molto suggestiva l'immagine della chiusa di "Mille volti, mille storie" di Fausto Beretta:
come uccelli sorpresi
da mille croci
si alzano al passaggio

Complimenti.
Mi ha colpito "Finestra" di Ermes Rizzotto, molto forte.
Grazie a tutti sempre.
Simone


Sandra Greggio – Poesia pazza – Cara Sandra, scrivendo poesie così, esse non finiranno mai su cenotafi di marmo, ma guarniranno festose le stanze dei giochi, per la felicità dei bimbi. Brava..! Lucio Cornelio


Un grazie riconoscente a Giuseppe Stracuzzi, per aver notato i miei versi.
Lucio Cornelio
 

6/11/2012

E' un sospiro di sollievo navigare dopo una pausa, breve ma di lunga attesa, nel poetico azzurro di questo sito e ringrazio tutti per le belle poesie e in particolare con chi ha commentato le mie poesie, Giuseppe Stracuzzi e Piero Colonna Romano che ha fatto sì bel dono alla dolce Habi. Bentornato al nostro insostituibile vate.
Antonietta Ursitti
 

Io credo soltanto nella parola. La parola ferisce, la parola convince, la parola placa. Questo, per me, è il senso dello scrivere.” (Ennio Flaiano)

E vado a vedere come oggi ferite, convincete, placate. Così oggi:

Antonietta Ursitti –La coltre-: Corta la coperta dunque. Ma con questa bella poesia Antonietta parla di un normale incidente domestico ma lo rende metafora di ciò che vorremmo avere e non possiamo avere: manca sempre, all’appagamento dei nostri desideri, un qualcosa che ci sfugge. Talvolta è un male oscuro l’insoddisfazione. Bella come sempre e come sempre complimenti.

Simone Magli –E’ solo da un individualismo maturo-: Ottimo aforisma condivisibile del bravo Simone.

Giuseppe Stracuzzi –La nota di confine-: Dal tramonto all’alba, un percorso descritto con dolcezza.

Carlo Chionne –Oggi-: Quanto belli quei pensieri lasciati ad asciugare sugli scogli! e quanta malinconia, in questa bella poesia.

Fausto Beretta –Amori, amore-: Amore che, come luce, pian piano si spegne e lascia un affilato dolore. Piaciuta.

Arturo Guzzardi –Inerte-: Amarissimo questo sentirsi impotente e molto ben descritto.

Marianna Poerio –Tu sei il mio amico-: Di complicità, d’ amore e d’appagamento, racconta Marianna con intenso poetare.

Salvatore Armando Santoro –Quando mi assale la malinconia-: Teneri, dolci e nostalgici ricordi, detti col bello stile di Armando.

Maria Elena Camilli –Tremanti come la prima volta-: Un dolce salutarsi, raccontato con prosa non priva di ritmo.

Giusi Falleroni –Anima Stanca-: Un guardarsi nel trascorrere del tempo ed un analizzarsi ed analizzare, con un senso d’insoddisfazione profonda. Bella decisamente.

Renzo Giordani –Carezze-: Festival romantico della lettera “C”. Deliziosa.

Antonio Scalas –Mai così-: Già, mai così. Ed Antonio affida la pena ad un sonetto, per farla risaltare con forza.

Rosa Giusti De Ruggiero –Alla fine-: E Rosa coglie l’essenza della pagina azzurra e lo racconta con bel poetare. Credo sia, per il nostro vate, una meritata soddisfazione. Brava Rosa!

Gianni Langman –Tramonto-: La serenità che può dare il tramontare del giorno, qui descritta con molta dolcezza. Poesia che quella serenità comunica. Piaciuta molto.

Maristella Angeli –Ti ritrovo-: Dolce ed amorevole ricordo, detto col bello stile della bravissima Maristella.

Michael Santhers –Calcio-: E la concludo con un “ma che gran truffa”, quasi metafora di questa società che di palle e truffe vive. Che poi è ciò che racconta Michael.

Salvatore Orefice –Ricordi…ricordi-: Disillusi dal vivere, ci aggrappiamo ai ricordi. Le nostre certezze le abbiamo alle spalle, così interpreto il poetare di Salvatore.

Lucio Cornelio –ho sognato di te-: E’ un doloroso ricordare questo. E quel dolore risalta, con forza, da quei nonari che stoppano, quasi singhiozzo, i  cantilenanti decasillabi precedenti. A dimostrare che la tecnica costruttiva nulla toglie all’emozione, anzi. Piaciuta decisamente molto.

Pasquale Di Meo –Ti scrivo ancora-: Forte dichiarazione d’amore, detta con emozione.

Cristiano Menaldo –Parfois la nuit-: Romantico cocktail linguistico.

Vincenzo Melino –Una pietra nell’erba-: Rumori ovattati, così come si possono sentire in sogno. Lieve e piacevole poesia del bravo Vincenzo.

Terry De Vetta –Per te donna-: Ottimamente detto questo incitamento. In pratica Terry invita le donne a lasciare da parte quel “tremate, tremate, le streghe son tornate!”  e sorridere, finalmente, alla vita J

Tiziana Cocolo –Come se-: Delicato, dolce, amorevole ricordo di un padre indimenticabile. Bella e coinvolgente molto.

Aurelio Zucchi –Il futuro di ieri-: E’ un dolente guardare allo scorrere del tempo, è un rimpianto per quei progetti che si facevano e non si è stati capaci di realizzare, ed è un originale modo di definire il presente (futuro di ieri) ed il rifiutarlo. Bella decisamente.

Michela Turchi –Oggi giorno dei morti la vita batte ancora più forte-: Vivere l’oggi per l’oggi, essere appagati di ciò che si è, sentirsi vivi nonostante ciò che ci circonda. Questo ci fa sentire Michela, che conclude questa poesia con  bellissimi versi che danno il senso del tempo che scorre e della gioia.

Antonia Scaligine –Dolce è…-: La dolcezza della sera, il ripensare a progetti irrealizzati ed il continuare a farne, senza “mai perdere le tracce/dei confini della realtà”. Bellissimi i versi “che sfuma in uno scampolo/di velluto blu/ricamato di lucciole di desideri”. Piaciuta molto.

Sandra Greggio –Poesia pazza-: Pazza? E perché mai? Gioiosa, fantasiosa  ed allegra. Bellissima l’immagine delle farfalle da usare quali cavalli e straripante desiderio di libertà nella conclusione. Piaciuta molto.

Antonio Gagliardo –Libertà vo cercando-: Io narrante: la libertà. Quella costretta da “geriatrici sostegni”, da doveri, passioni ecc. E per questo alla ricerca… della libertà. Triste, e bella, la conclusione.

Devo un grazie ad Angelo Alfredo Taraschi per il gradito apprezzamento della mia “Metamorfosi”.

A tutti il più cordiale dei saluti. Al nostro vate un bentornato ed un caro saluto.
Piero Colonna Romano

 

Questa sera tardi che si potrebbe dire notte ,ma per me i tempi sono diversi, ho aperto la pagina di Poetare e sono rimasto colpito dalla quantità di Poesie che ho trovato .

che bello sentirvi cantare Tutti insieme nello spirito che vi appartiene

è un piacere per me constatare che ci sono tante persone come Voi che comunicano attraverso la Poesia

Certo alcune sono più belle ma tutte insieme sbocciano in questo bellissimo azzurro cantando nella loro intensità

un riconoscimento particolare a Lorenzo che l'ha creato e continua a mantenerlo

Il Passero
 

“La vita che va” Terry Di Vetta. Bella, Non solo il contenuto, lo stile e la forma dei versi danno l’impressione della vita che passa, lasciando dietro ricordi e illusioni.
“Piedi freddi” Antonietta Ursitti. Sembra un cammino a passi brevi e veloci lungo le difficoltà della vita.
“Andare” Bruno Amore. Il peso della vecchiezza che sempre più insiste andando avanti. “obliar la vetta, precipitare a valle”.
“Fumare” Simone Magli. Un bel pensiero!
“Ora che so che esisti” Poerio Marianna…. Ci sono troppe cose nascoste dietro i puntini.
“Sicily boom boom” Renda Gabriele… Sei forte! Piaciutissima.
“Le cinque terre Manarola” Aurelia Tieghi. La descrizione del paesaggio diventa nostalgia.
“Novembrina” Giuseppe Dabalà. Bella l’assonanza dei versi. Incantevole!
“Mondo d’ombra” Enrico Tartagni. Il titolo parla da solo. Un canto amaro della desolazione che ci circonda.
“Notturno a Boccheggiano” Salvatore Armando Santoro. Un omaggio incantevole a “Boccheggiano” Bellissime immagini.
“Tremanti come la prima volta” Maria Elena Camilli. Molto sentita, intensa d’amore.
“Novembre” Salvatore Orefice.”Conviene dedicarsi all’amore” molto saggio.
“Monte Nuovo” Lucio Cornelio. Descritta molto bene, e con intenso amore al proprio paese.
“Sera” Vincenzo Merlino. Le inquietudini del giorno sfociano nella sera “che muore placida tra imperiture passioni.”
“Preghiera” Antonio Gagliardo. Non manca di fervore religioso, specialmente la chiusa. Molto bella.
Giuseppe Stracuzzi





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