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I sogni
Corrono su fili di seta
i sogni creati dal cuore
cadono su lame affilate
muoiono sul prato
del mare
più azzurro.
Ive Balsamo
-Consigliata da Tinti Baldini-
 
 
1760
È lontano l'Elisio
Come la stanza accanto
Se in quella stanza attende
Felicità un amico o condanna -

Quanta forza ha in sé l'anima,
Da poter sopportare
L'eco vicina d'un passo che viene -
L'aprirsi d'una porta -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

1763
La fama è un'ape.
Ha un canto -
Un pungiglione -
Ah, anche un'ala.
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

1765
Che è amore tutto quel che c'è
Questo è quanto sappiamo dell'amore,
Questo basta, dovrebbe essere il carico
Proporzionato al solco.
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
1760
Elysium is as far as to
The very nearest Room
If in that Room a Friend await
Felicity or Doom -

What fortitude the Soul contains,
That it can so endure
The accent of a coming Foot -
The opening of a Door -
Emily Dickinson

1763
Fame is a bee.
It has a song -
It has a sting -
Ah, too, it has a wing.
Emily Dickinson

1765
That Love is all there is
Is all we know of Love,
It is enough, the freight should be
Proportioned to the groove.
Emily Dickinson
 

1750
Le parole che dice chi è felice
Son melodia meschina
Ma le parole che sente chi tace
Sono meravigliose -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

1755
Serve un trifoglio e un'ape a fare un prato,
Solo un trifoglio, e un'ape,
E sognare.
Basta solo sognare,
Se le api sono poche.
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
1750
The words the happy say
Are paltry melody
But those the silent feel
Are beautiful -
Emily Dickinson

1755
To make a prairie it takes a clover and one bee,
One clover, and a bee,
And revery.
The revery alone will do,
If bees are few.
Emily Dickinson

Grotta
Dalla grotta escono
lunghi singhiozzi

(Il viola
sul rosso)

Il gitano rievoca
paesi remoti.

(torri alte e uomini
misteriosi)

Nella voce rotta
vanno i suoi occhi.

(il nero
sul rosso)

E la grotta imbiancata
trema nell'oro.

(Il bianco
sul rosso)
F.Garcia Lorca
-Consigliata da Tinti Baldini-
 
 
1739
Dicono buonanotte alcuni - a notte -
Io dico buonanotte quando è giorno -
Arrivederci - mi dice chi va -
Buonanotte, rispondo -

Perché separazione, quella è notte,
E presenza, non è nient'altro l'alba -
Sì, la porpora in alto
Che ha nome mattino.
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

1741
Il fatto che non tornerà mai più
Questo rende così dolce la vita.
Dover credere ciò che non crediamo
Certo non rende euforici.

Se mai fosse, sarebbe tutt'al più
Un patrimonio allotrio -
Istiga un appetito
Precisamente opposto.
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
1739
Some say good night - at night -
I say good night by day -
Good bye - the Going utter me -
Good night, I still reply -

For parting, that is night,
And presence, simply dawn -
Itself, the purple on the hight
Denominated morn.
Emily Dickinson

1741
That it will never come again
Is what makes life so sweet.
Believing what we dont believe
Does not exhilarate.

That if it be, it be at best
An ablative estate -
This instigates an appetite
Precisely opposite.
Emily Dickinson

1726
Se tutta quanta la pena futura
Mi venisse oggi stesso,
Felice come sono, son sicura
Che riderebbe e correrebbe via.

Se tutta quanta la gioia futura
Mi venisse oggi stesso,
Non sarebbe mai grande come questa
Che è in me adesso.
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

1728
È un veleno l'immortalità
Che gli uomini ne sono così oppressi?
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

1732
Morta due volte prima della morte,
Resta ancor da vedere
Se l'immortalità
Altro evento mi sveli,

Enorme, disperante a concepirlo
Come questi accaduti già due volte.
Separazione è ciò che conosciamo
Del cielo, e che ci occorre dell'inferno.
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
1726
If all the griefs I am to have
Would only come today,
I am so happy I believe
They'd laugh and run away.

If all the joys I am to have
Would only come today,
They could not be so big as this
That happens to me now.
Emily Dickinson

1728
Is Immortality a bane
That men are so oppressed?
Emily Dickinson

1732
My life closed twice before it's close;
It yet remains to see
If Immortality unveil
A third event to me,

So huge, so hopeless to conceive
As these that twice befell.
Parting is all we know of heaven,
And all we need of hell.
Emily Dickinson

1705
In Sicilia vulcani
E in Sud America
Così m'attesta la mia geografia
Qui ci sono vulcani più vicini
Un gradino di lava dopo l'altro
Sono pronta a salire
Ed un cratere posso contemplare
A casa mia il Vesuvio
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

1711
Un volto privo d'amore o di grazia,
Odioso, duro, vittorioso volto,
Un volto che una pietra
Si sentirebbe del tutto a suo agio
Come fossero vecchie conoscenze -
La prima volta imbattendosi insieme.
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
1705
Volcanoes be in Sicily
And South America
I judge from my Geography
Volcanoes nearer here
A Lava step at any time
Am I inclined to climb
A Crater I may contemplate
Vesuvius at Home
Emily Dickinson

1711
A face devoid of love or grace,
A hateful, hard, successful face,
A face with which a stone
Would feel as thoroughly at ease
As were they old acquaintances -
First time together thrown.
Emily Dickinson

Ingranaggi
Un dipinto
è una rima
non l'ingranaggio
di una catena
di montaggio.
Artisti e poeti
non sono
metalmeccanici
costretti
a produrre profitti
solo per alimentare
la baldanza dei capitalisti.
Ettore Le Donne
-Consigliata da Tinti Baldini-
 
 
1651
Parola fatta carne
Di rado e con tremore è condivisa
Né viene forse allora riferita
Ma se non vado errata
Gustato abbiamo ognuno
Con estasi furtive
Il giusto cibo assegnato alla nostra
Forza individuale -

Parola che respira netta e schietta
Non ha nessun potere di morire
Coesiva così come lo spirito
Può spirare se lui -
"Si fece carne ed abitò fra noi"
Potesse essere condiscendenza
Come questo consenso della lingua
Questa filologia così amata
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

1695
C'è una solitudine di spazio
C'è una solitudine di mare
C'è una solitudine di morte,
Ma saranno una folla
In confronto a quel luogo più profondo
Segretezza polare
Un'anima presente a sé medesima -
Finita infinità.
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
1651
A Word made Flesh is seldom
And tremblingly partook
Nor then perhaps reported
But have I not mistook
Each one of us has tasted
With ecstasies of stealth
The very food debated
To our specific strength -

A Word that breathes distinctly
Has not the power to die
Cohesive as the Spirit
It may expire if He -
"Made Flesh and dwelt among us"
Could condescension be
Like this consent of Language
This loved Philology
Emily Dickinson

1695
There is a solitude of space
A solitude of sea
A solitude of Death, but these
Society shall be
Compared with that profounder site
That polar privacy
A soul admitted to itself -
Finite Infinity.
Emily Dickinson

Frutto del caso
Vide la luce
semplicemente:
sua madre soffriva
e lui viveva.
Fu tutto secondo le regole,
sua madre sorrise
poi seppe
uomo
che era frutto del caso.
Roberto Baracchini
-Consigliata da Tinti Baldini-
 
 
1620
Circonferenza sposa del timore
Tu sarai possedendo
Posseduta da ogni consacrato
Cavaliere che osi - concupirti
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

1622
Scivola via una scialuppa d'ambra
Sopra un etereo mare,
E affonda in pace un marinaio purpureo,
È il figlio dell'estasi -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

1637
È troppo tardi per toccarti, cara?
Conosciuto ora abbiamo -
Sia amore marino che terreno -
Anche amore celeste -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

1639
È una gioia terrena una lettera -
Agli dei è negata -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 

1620
Circumference thou Bride of Awe
Possessing thou shalt be
Possessed by every hallowed Knight
That dares - to Covet thee
Emily Dickinson

1622
A Sloop of Amber slips away
Upon an Ether Sea,
And wrecks in Peace a Purple Tar,
The Son of Ecstasy -
Emily Dickinson

1637
Is it too late to touch you, Dear?
We this moment knew -
Love Marine and Love Terrene -
Love celestial too -
Emily Dickinson

1639
A Letter is a joy of Earth -
It is denied the Gods -
Emily Dickinson

1583
Stregheria: impiccata, nella storia,
Però la storia ed io
Tutta la stregheria che ci necessita
Intorno a noi la troviamo, ogni giorno -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

1619
Non conoscendo quando verrà l'alba,
Apro ogni porta:
Piume avrà, come uccello,
O onde, come spiaggia -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
1583
Witchcraft was hung, in History,
But History and I
Find all the Witchcraft that we need
Around us, Every Day -
Emily Dickinson

1619
Not knowing when the Dawn will come,
I open every Door,
Or has it Feathers, like a Bird,
Or Billows, like a Shore -
Emily Dickinson

1571
Il vento, com'è lento
Il mare, com'è lento -
Come le loro ali sono tarde!
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

1577
Spetta a tutti il mattino -
Ad alcuni - la notte -
Privilegio imperiale -
La luce dell'aurora -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
1571
How slow the Wind
How slow the Sea -
How late their Feathers be!
Emily Dickinson

1577
Morning is due to all -
To some - the Night -
To an imperial few -
The Auroral Light -
Emily Dickinson
 

1563
Per dono semplice e stente parole
Il cuore umano è messo a conoscenza
Del nulla -
"Nulla": la forza che
Rinnova il mondo -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

1568
Vederla è un quadro -
Ascoltarla è una musica -
Conoscerla un eccesso
Come giugno innocente -
Non conoscerla - è affliggersi -
Averla per amica
Un calore vicino, come il sole
Ti sfolgorasse in mano -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
1563
By homely gifts and hindered words
The human heart is told
Of nothing -
"Nothing" is the force
That renovates the World -
Emily Dickinson

1568
To see her is a Picture -
To hear her is a Tune -
To know her an Intemperance
As innocent as June -
To know her not - Affliction -
To own her for a Friend
A warmth as near as if the Sun
Were shining in your Hand -
Emily Dickinson

1541
Non importa dove abitano i santi,
Dove formano il loro cerchio bello
Guarda il gran firmamento
Che accompagna una stella.
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

1551
Chi - moriva una volta,
Sapeva dove andare -
Alla destra di Dio -
È amputata adesso quella mano
E Dio è irreperibile -

Abdicare alla fede
Fa meschino l'agire -
Un fuoco fatuo, meglio
Che niente luce -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
1541
No matter where the Saints abide,
They make their Circuit fair
Behold how great a Firmament
Accompanies a Star.
Emily Dickinson

1551
Those - dying then,
Knew where they went -
They went to God's Right Hand -
That Hand is amputated now
And God cannot be found -

The abdication of Belief
Makes the Behavior small -
Better an ignis fatuus
Than no illume at all -
Emily Dickinson

La tomba del padre
Cimitero dell'est.Un sole insiste
inutilmente sulla nuvolaglia.
Un ragazzo si stacca dalla mamma
e piscia verso il coro dei soldati
su i campi desolati lieto e triste.
Sandro Penna
Consigliata da Tinti Baldini
 
 

‘O vico stuorto
Si ‘o vico è stuorto                         Se il vicolo è storto
‘a carrozzella avòta                               la carrozzella gira
mo tiranno na rétena                      ora tirando una redine
mo n’ata.                                        Ora un’altra.
 
Quann’è deritto                              Quando è dritto
a carrozzella corre                         la carrozzella corre
‘o cavallo vò ‘e rretene                  il cavallo vuole le redini
E ‘o nocchiero                                       e il conducente
ca sape l’arte                                  che conosce l’arte
nun ‘né fa mancà                           non gliele fa mancare.
Sì….vai e sicuro                             Sì…vai e stai tranquillo
curre                                               corri
arriv’ambressa.                              arriva presto.
Ma quann ‘o vico è stuorto            Ma quando il vicolo è storto
C’è cchiù sfizio.                             C’è più gusto.
Eduardo De Filippo
-Consigliata da Stilla-
 

 
1461
"Padre celeste" - prendila su te
L'iniquità suprema
Dalla tua mano candida
Foggiata in momentaneo contrabbando -
Benché fidare in noi - ci sembrerebbe
Più dignitoso - "Polvere noi siamo" -
Chiediamo a te perdono
Per la doppiezza tua -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

1474
Estraneo alla bellezza - non può essere
Nessuno - se bellezza è infinità -
Ed il potere d'essere finiti
Prima cessò che identità ottenessimo -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
1461
"Heavenly Father" - take to thee
The supreme iniquità
Fashioned by thy candid Hand
In a moment contraband -
Though to trust us - seem to us
More respectful - "We are Dust" -
We apologize to thee
For thine own Duplicity -
Emily Dickinson

1474
Estranged from Beauty - none can be -
For Beauty is Infinity -
And power to be finite ceased
Before Identity was leased -
Emily Dickinson

1441
Questi giorni febbrili - portarli alla foresta
Dove acque fresche intorno a muschi scorrono -
E solo l'ombra turba la quiete
Sembra talvolta che questo sia tutto -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

1453
Essere una persona contraffatta -
O placcata - non voglio -
Qualunque limite d'iniquità
Celi la mia natura -
Buona salute è il vero - ed è salvezza, e cielo -
Che miseria, che esilio - una menzogna,
E clamorosa - all'ora della morte -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
1441
These Fevered Days - to take them to the Forest
Where Waters cool around the mosses crawl -
And shade is all that devastates the stillness
Seems it sometimes this would be all -
Emily Dickinson

1453
A Counterfeit - a Plated Person -
I would not be -
Whatever Strata of Iniquità
My Nature underlie -
Truth is good Health - and Safety, and the Sky -
How meagre, what an Exile - is a Lie,
And Vocal - when we die -
Emily Dickinson
 

Le poesie
Un grande poeta
non lascia grandi poesie
poichè anche le poesie muoiono
come l'uomo
che è gioco del tempo.
Roberto Baracchini
-Consigliata da Tinti Baldini-
 
 
1333
Un filo di follia in primavera
Fa bene pure al re,
Ma Dio assista il buffone - che medita
Questa scena tremenda -
Questa integrale esperienza di verde -
Come fosse sua propria!
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

1409
Se mai labbro mortale indovinasse
Il carico segreto
D'una sillaba espressa
In frantumi cadrebbe sotto il peso.
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
1333
A little Madness in the Spring
Is wholesome even for the King,
But God be with the Clown -
Who ponders this tremendous scene -
This whole Experiment of Green -
As if it were his own!
Emily Dickinson

1409
Could mortal Lip divine
The undeveloped Freight
Of a delivered syllable
'Twould crumble with the weight.
Emily Dickinson

Tutto muore al mondo
madre e giovinezza.


Tutto muore al mondo,madre e giovinezza
la donna tradisce e l'amico scompare.
Impara ad assaporare una nuova dolcezza
contemplando il freddo circolo polare.

Prendi la tua barca,salpa verso il polo
tra mura di ghiaccio e in silenzio oblia
come l'uomo ama,lotta e muore solo:
dimentica il paese dell'umana follia.

Ed all'anima stanca insegna,mentre lento
s'impossessa del sangue il brivido del gelo,
che non le serve a nulla questo pianeta spento
perchè i raggi vengono dal cielo.
Aleksandr Blok
-Consigliata da Tinti Baldini-
 
 
1306
La sorpresa è come salsa - piccante -
Sopra insipida carne -
Sola - troppo aspra - ma accompagnata
Delizia commestibile -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

1322
Fil di seta non salva da un abisso
Ma una fune sì -
Nonostante che come souvenir
Non sia bella una fune -

Ma io ti dico che ogni passo è un solco -
Ed ogni sosta un pozzo -
Adesso sceglierai la fune o il filo?
Prezzi trattabili -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
1306
Surprise is like a thrilling - pungent -
Upon a tasteless meat.
Alone - too acrid - but combined
An edible Delight -
Emily Dickinson

1322
Floss wont save you from an Abyss
But a Rope will -
Notwithstanding a Rope for a Souvenir
Is not beautiful -

But I tell you every step is a Trough -
And every stop a well -
Now will you have the Rope or the Floss?
Prices reasonable -
Emily Dickinson

Analfabetizzazione
La mia madre l'ho chiamata sasso,
perché fosse duratura sì,
ma non viva.
I miei amici li ho chiamati piedi,
perché ero felice solo
quando si partiva.
Ed il mio mare l'ho chiamato cielo,
perché le mie onde arrivavano
troppo lontano.
Ed il mio cielo l'ho chiamato cuore,
perché mi piaceva toccarci dentro il sole
con la mano.
Non ho mai avuto un alfabeto tranquillo, servile,
le pagine le giravo sempre con il fuoco.
Nessun maestro è stato mai talmente bravo,
da respirarsi il mio ossigeno ed il mio gioco.
Ed il lavoro l'ho chiamato piacere,
perché la semantica è violenza
oppure è un'opinione.
Ma non è colpa mia, non saltatemi addosso,
se la mia voglia di libertà oggi è anche bisogno
di confusione.
Ed il piacere l'ho chiamato dovere,
perché la primavera mi scoppiava dentro
come una carezza.
Fondere, confondere, rifondere
infine rifondare
L'alfabeto della vita
sulle pietre di miele
della bellezza.
Ed il potere
nella sua immensa intelligenza
nella sua complessità.
Non mi ha mai commosso
con la sua solitudine
non l'ho mai salutato come tale.
Però ho raccolto la sfida,
con molta eleganza e molta sicurezza,
da quando ho chiamato prigione la sua felicità.
Ed il potere da quel giorno m'insegue,
con le sue scarpe chiodate di paura.
M'insegue sulle sue montagne,
quelle montagne che io chiamo pianure.
Claudio Lolli
-Consigliata da gerardo pozzi-
 
 
Sulle città
Sotto di loro ci sono le fogne; in loro
non c'è nulla e sopra di loro il fumo.
Noi eravamo dentro.Non abbiamo goduto niente.
Noi passammo in fretta.E,lentamente passano anche loro.
Bertolt Brecht -Esercizi spirituali-
-Consigliata da Tinti Baldini-
 
 
1247
Come tuono aumentare fino all'ultimo
Grandiosamente poi precipitare
Mentre ogni creatura si nasconde
Ciò - poesia può essere -

O amore - coevi vanno i due -
Ambedue insieme proviamo o ignoriamo -
Sperimentati ambedue ci distruggono -
Perché nessuno vede Dio e vive -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

1251
Silenzio è tutto quanto noi temiamo.
Può una voce redimere -
Silenzio è infinità.
In sé non ha un volto.
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
1247
To pile like Thunder to it's close
Then crumble grand away
While everything created hid
This - would be Poetry -

Or Love - the two coeval come -
We both and neither prove -
Experience either and consume -
For none see God and live -
Emily Dickinson

1251
Silence is all we dread.
There's Ransom in a Voice -
But Silence is Infinity.
Himself have not a face.
Emily Dickinson

1233
Senz'aver visto il sole
Avrei potuto sopportare l'ombra
Ma più deserto ancora
Ha fatto esser la luce il mio deserto -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

1242
Per fuggir la memoria
Avessimo noi ali
Volerebbero tanti
Assuefatti a più lente operazioni
Uccelli con sgomento
Lo stipato furgone scruterebbero
Degli uomini che scappano
Dalla mente dell'uomo
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
1233
Had I not seen the Sun
I could have borne the shade
But Light a newer Wilderness
My Wilderness has made -
Emily Dickinson

1242
To flee from memory
Had we the Wings
Many would fly
Inured to slower things
Birds with dismay
Would scan the mighty Van
Of men escaping
From the mind of man
Emily Dickinson

1214
Ci facciamo conoscere
Da pianeti e da fiori
Ma con noi stessi abbiamo
Etichette
Imbarazzi
E paure
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

1225
Mai con sé la sua ora
Manifesta lo spirito.
Che terrore la via pervaderebbe
Se il contegno svelasse

Il peso sotterraneo
Le cantine dell'anima -
Grazie a Dio il permesso di star zitto
Ha il luogo più chiassoso da lui fatto.
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
1214
We introduce ourselves
To Planets and to Flowers
But with ourselves
Have etiquettes
Embarrassments
And awes
Emily Dickinson

1225
It's Hour with itself
The Spirit never shows.
What Terror would enthrall the Street
Could Countenance disclose

The Subterranean Freight
The Cellars of the Soul -
Thank God the loudest Place he made
Is licensed to be still.
Emily Dickinson

1201
Mi tiro via le calze
Camminando nell'acqua
Per il piacere di disobbedire
Il ragazzo che visse nello zelo

In cielo forse andò quando morì
E forse non ci andò
Mosè non fu trattato con giustizia -
E Anania neppure -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

1212
Parola morta
Appena detta,
Dice qualcuno.
Io dico che
Comincia a vivere
Quel giorno
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
1201
So I pull my Stockings off
Wading in the Water
For the Disobedience' Sake
Boy that lived for "Ought to"

Went to Heaven perhaps at Death
And perhaps he did'nt
Moses was'nt fairly used -
Ananias was'nt -
Emily Dickinson

1212
A word is dead
When it is said,
Some say.
I say it just
Begins to live
That day
Emily Dickinson

Un amore felice
"Un amore felice. È normale?
E' serio? E' utile?
Che se ne fa il mondo di due esseri
che non vedono il mondo?

Innalzati l'uno verso l'altro senza alcun merito,
i primi venuti fra un milione, ma convinti
che doveva andare così - in premio di che? di nulla;
la luce giunge da nessun luogo -
perché proprio su questi, e non su altri?
Ciò offende la giustizia? Sì.
Ciò infrange i principi accumulati con cura?
Butta giù la morale dal piedistallo? Sì, infrange e butta giù.

Guardate i due felici:
se almeno dissimulassero un po',
si fingessero depressi, confortando così gli amici!
Sentite come ridono - è un insulto.
In che lingua parlano - comprensibile all'apparenza.
E tutte quelle loro cerimonie, smancerie,
quei bizzarri doveri reciproci che s'inventano -
sembra un complotto alle spalle dell'umanità!
È difficile immaginare dove si finirebbe
se il loro esempio fosse imitabile:
Su cosa potrebbero contare religioni, poesie,
di che ci si ricorderebbe, a che si rinuncerebbe,
chi vorrebbe restare più nel cerchio?

Un amore felice. Ma è necessario?
Il tatto e la ragione impongono di tacerne
come d'uno scandalo nelle alte sfere della Vita.
Magnifici pargoli nascono senza il suo aiuto.
Mai e poi mai riuscirebbe a popolare la terra,
capita, in fondo, di rado.

Chi non conosce l'amore felice
dica pure che in nessun luogo esiste l'amore felice.
Con tale fede gli sarà più lieve vivere e morire."
Wislawa Szymborska
-consigliata da daria tinagli-
 
 
1138
Un ragno nella notte
Senza luce cuciva
Sopra un arco di bianco -

Fosse trina di dama
O sudario di gnomo
Se lo spieghi lui stesso.

Dell'immortalità
La sua strategia
Era fisionomia.
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

1159
Grandi vie di silenzio conducevano
A sobborghi di pausa -
Non c'era intimazione - né dissenso
Né universo - né leggi -

Mattino agli orologi era, e chiamavano
Per la notte a distanza le campane -
Ma base alcuna non v'aveva il tempo
Spirata era la storia.
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
1138
A Spider sewed at Night
Without a Light
Upon an Arc of White -

If Ruff it was of Dame
Or Shroud of Gnome
Himself himself inform -

Of Immortality
His strategy
Was physiognomy -
Emily Dickinson

1159
Great Streets of silence led away
To Neighborhoods of Pause -
Here was no Notice - no Dissent
No Universe - no Laws -

By Clocks, 'Twas Morning, and for Night
The Bells at Distance called -
But Epoch had no basis here
For Period exhaled.
Emily Dickinson

1129
Di' tutto il vero ma obliquo dillo -
Il successo è nel cerchio
Per l'infermo piacere nostro è troppo
Il superbo miracolo del vero
Come lampo accessibile ai bambini
Con piana spiegazione
Deve il vero abbagliare gradualmente
Se no ognuno è cieco -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

1136
Il gelo della morte era sul vetro -
"Salva il tuo fiore" disse.
Come contro una falla i marinai
Noi resistemmo alla mortalità.

Passivo il nostro fiore offrimmo al mare -
Alla montagna - al sole -
Ma persino sul suo rosso scaffale
S'insinuava il gelo -

Lo respingemmo indietro
Frapponemmo noi stessi
Tra lui e lei in mezzo -
Ma svelto come l'esile serpente
La via s'apriva innanzi

Finché l'inerme bellezza cedette
E allora cominciò la nostra rabbia -
E lo cacciammo fino alla sua forra
E lo braccammo fino alla sua tana -

Morte odiavamo e odiavamo vita
E nessun luogo c'era dove andare -
Qualcosa c'è più che il mare e la terra
Vasto - è il dolore -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
1129
Tell all the truth but tell it slant -
Success in Circuit lies
Too bright for our infirm Delight
The Truth's superb surprise
As Lightning to the Children eased
With explanation kind
The Truth must dazzle gradually
Or every man be blind -
Emily Dickinson

1136
The Frost of Death was on the Pane -
"Secure your Flower" said he.
Like Sailors fighting with a Leak
We fought Mortality.

Our passive Flower we held to Sea -
To mountain - to the Sun -
Yet even on his Scarlet shelf
To crawl the Frost begun -

We pried him back
Ourselves we wedged
Himself and her between -
Yet easy as the narrow Snake
He forked his way along

Till all her helpless beauty bent
And then our wrath begun -
We hunted him to his Ravine
We chased him to his Den -

We hated Death and hated Life
And nowhere was to go -
Than Sea and continent there is
A larger - it is Woe -
Emily Dickinson

Vano anche il futuro
Nulla che possa offrire
in integra sostanza
dei migliori anni miei?

Nè a guardare avanti m'incuora
fede ora
che la curva discende.
David Maria Turoldo
-Consigliata da Tinti Baldini-
 
 
1109
Per loro mi preparo -
Il buio cerco
Finché sarò preparata del tutto.
È sobria la fatica
Ed ha questa dolcezza sufficiente
Che una tale astinenza, se riesco,
Cibo più puro produca per loro,
Se no avrò avuto
Lo slancio della meta -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-


1127
Morbido come il massacro di soli
Trucidati da sciabole serali
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
1109
I fit for them -
I seek the Dark
Till I am thorough fit.
The labor is a sober one
With the sufficient sweet
That abstinence of mine produce
A purer food for them, if I succeed,
If not I had
The transport of the Aim -
Emily Dickinson

1127
Soft as the massacre of Suns
By Evening's sabres slain
Emily Dickinson

1078
È il trambusto domestico
Il mattino seguente ad una morte
La più solenne
Delle incombenze assolte sulla terra -

Spazzolar bene il cuore
E metter via l'amore
Più non avremo bisogno d'usarlo
Fino all'eternità -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

1082
Rivoluzione è il guscio
Donde sistemi erompono
Quando s'alzano i venti del volere
È magnifico il fiore

Ma tranne per la base rugginosa
Diviene ad ogni estate
Di sé medesima seppellitrice,
Così di libertà -

Inattivo lasciato sullo stelo
Fuggitasene via tutta la porpora
Rivoluzione l'agita
Per provare s'è morto -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
1078
The Bustle in a House
The Morning after Death
Is solemnest of industries
Enacted upon Earth -

The Sweeping up the Heart
And putting Love away
We shall not want to use again
Until Eternity -
Emily Dickinson

1082
Revolution is the Pod
Systems rattle from
When the Winds of Will are stirred
Excellent is Bloom

But except it's Russet Base
Every Summer be
The Entomber of itself,
So of Liberty -

Left inactive on the Stalk
All it's Purple fled
Revolution shakes it for
Test if it be dead -
Emily Dickinson

Giardino
Canaloni
aride sierre
dune,
accerchiati da affannose spirali
e lunghe raffiche di bufera e di sabbia
che dal fondo del deserto si avventano.
In un pendio sta il giardino.
Ogni arboscello è una selva di foglie.
Vanamente lo assediano
le sterili colline doloranti
che affrettano la note con le ombre loro
e il triste mareggiare d'inutili verdori.
Tutto il giardino
è una luce soffusa
che rischiara la sera
ed è altresì un accordo
in mezzo al tumulto circostante.
Quel leggiadro orticello è un dì di festa
nella eternità della terra.
Jorge Luis Borges
(per Cristina ed il suo "giardino dei poeti")
-Consigliata da Tinti-

Simile a un dio
Simile a un dio mi sembra quell'uomo
che siede davanti a te, e da vicino
ti ascolta mentre tu parli
con dolcezza
e con incanto sorridi. E questo
fa sobbalzare il mio cuore nel petto.
Se appena ti vedo, sùbito non posso
più parlare:
la lingua si spezza: un fuoco
leggero sotto la pelle mi corre:
nulla vedo con gli occhi e le orecchie
mi rombano:
un sudore freddo mi pervade: un tremore
tutta mi scuote: sono più verde
dell'erba; e poco lontana mi sento
dall'essere morta.
Ma tutto si può sopportare...
Saffo
-Consigliata da Pierluigi Camilli-
 
 
1052
Non ho mai visto nessuna brughiera -
Non ho mai visto il mare -
Ma dell'erica so bene l'aspetto
E un'onda so cos'è -

Non son mai stata con Dio a parlare
Né a far visita in cielo -
Ma del posto son certa
Come avessi il biglietto -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

1069
Il paradiso non è che una scelta -
Chiunque voglia
Ha nell'eden un posto nonostante
Adamo, e la cacciata -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
1052
I never saw a Moor -
I never saw the Sea -
Yet know I how the Heather looks
And what a Billow be -

I never spoke with God
Nor visited in Heaven -
Yet certain am I of the spot
As if the Checks were given -
Emily Dickinson

1069
Paradise is of the Option -
Whosoever will
Own in Eden notwithstanding
Adam, and Repeal -
Emily Dickinson
 

1019
L'ultimo fiore della mia stagione -
Lo raccomando più teneramente
Perché senza congiunti l'ho trovato,
Grazia senza un amico.
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

1028
La mia unica gloria -
Lascia che resti
Nella memoria
Tua sono stata -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
1019
My Season's furthest Flower -
I tenderer commend
Because I found Her Kinsmanless,
A Grace without a Friend.
Emily Dickinson

1028
'Twas my one Glory -
Let it be
Remembered
I was owned of Thee -
Emily Dickinson

Indifferenza
E' sbocciato quest'odio come un vivido amore
dolorando,e contempla se stesso anelante.
Chiede un volto e una carne,come fosse un amore.

Sono morte la carne del mondo e le voci
che suonavano,un tremito ha colto le cose;
tutta quanta la vita è sospesa a una voce.
Sotto un'estasi amara trascorrono i giorni
alla triste carezza della voce che torna
scolorandoci il viso.Non senza dolcezza
questa voce al ricordo risuona spietata
e tremante:ha tremato una volta per noi.

Ma la carne non trema.Soltanto un amore
la potrebbe incendiare, e quest'odio la cerca.
Tutte quante le cose e la carne del mondo
e le voci, non valgono l'accesa carezza
di quel corpo e quegli occhi.Nell'estasi amara
che distrugge se stessa, quest'odio ritrova
ogni giorno uno sguardo, una rotta parola,
e li afferra, insaziabile, come fosse un amore.
Cesare Pavese
-Consigliata da Tinti-

Primavera
Noi giovani ci muoviamo, come il fuoco
da una cosa all’altra
usando ogni cosa a turno
per mantenere vive le nostre fiamme,
anche se il legno è consumato
il fuoco continua a bruciare.
Tutti abbiamo i nostri bisogni.
Abbisogniamo di più di quello che siamo.
È bene conoscere chi ha bisogno di te.
Quando sappiamo quello che occorre fare
siamo liberi di fare o no tutto il resto.
Quando conosciamo ciò che non cambierà
siamo liberi di cambiare, o non cambiare,
tutto il resto.
James Koller
-Consigliata da Pierluigi Camilli-
 
 
1014
Abolissimo il gelo
Non avrebbe mai termine l'estate -
Che le stagioni muoiano o trionfino
È una scelta nostra -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

1016
In sillabe purpuree le colline
Raccontano del giorno le avventure
A continenti che in piccoli gruppi
A casa ora ritornano da scuola.
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
1014
Did We abolish Frost
The Summer would no cease -
If Seasons perish or prevail
Is optional with Us -
Emily Dickinson

1016
The Hills in Purple syllables
The Day's Adventures tell
To little Groups of Continents
Just going Home from School.
Emily Dickinson

Il conciglio dei topi
Il gran Buricchio, il più tremendo gatto,
era de’ topi l’Attila, il flagello;
già fatto n’avea cotal macello,
che quasi il popol lor era disfatto.
Un dì che quel crude! nella vicina
campagna er'ito a caccia di passerotti,
squallidi e tristi i topi infra le botti
adunaron. Capitolo in cantina.
« Qui bisogna trovar qualch’espediente»
il decan cominciò: « l'opinion mia,
venerabili padri, oggi sàrìa
al gatto di segare e l'unghia e il dente ».
O poco o punto applaudir s'intese
questo progetto. Allora avendo alzate
vecchio topo le lunghe venerate basette,
in aria grave a parlar prese; -
« Io che son sempre al ben pubblico intentò,
al collo del canin della signora,
vidi un sonaglio tintinnar, qualora
ei si movesse à passo presto o lento.
Eccovi col sonaglio il suo collare;
questo attaccare al gàtto ora conviene
: e quando verso noi furtivo viene
quest'assassin, tosto udirem sonare ».
« Bravo ! bravo una statua in verità
si merita » s'alzar tutti gridando;
« s'attacchi tosto quel sonaglio » Quando
un domandò : « Ma chi l'attaccherà ? ».
« Io no ». « No ? neppur io » risponde un altro.
Un terzo : « Ed io nemmen ». Confusi e muti,
chi di qua chi di là, come venuti
erano, si partir senza far altro.
Tutti son buoni a fare un buon progetto:
l’imbroglio sta nel metterlo ad effetto.
Lorenzo Pignotti
-Consigliata da Pierluigi Camilli-

Scricchiolio di un ramo spezzato
Ramo spezzato e scheggiato
che ormai pende anno dopo anno
e asciutto scricchiola al vento il suo canto,
senza più fogliame nè scorza
spelato, scialbo, di lunga vita,
di lunga morte stanco.
Secco risuona e tenace il suo canto
caparbio risuona e in segreto angoscioso
ancora per tutta l'estate
per tutto un inverno ancora.
Hermann Hesse
-Consigliata da Tinti-
 
 
1008
Come stan le campane sulle torri
Quete finché di cielo
Gonfie sui loro argentei piedi bàlzano
In melodia frenetica!
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

1009
Sono stata una Febe - niente più -
Niente meno - una Febe -
Il tassello che altri trascuravano
Al suo posto l'ho messo -

Troppo giù stavo per esser cercata -
Troppo in ombra, per esser biasimata -
Una minuscola impronta una Febe
Lascia sui pavimenti della fama -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
1008
How still the Bells in Steeples stand
Till swollen with the Sky
They leap upon their silver Feet
In frantic Melody!
Emily Dickinson

1009
I was a Phebe - nothing more -
A Phebe - nothing less -
The little note that others dropt
I fitted into place -

I dwelt too low that any seek -
Too shy, that any blame -
A Phebe makes a little print
Upon the Floors of Fame -
Emily Dickinson

937
Uno squarcio sentivo nella mente -
Come fosse spaccato il mio cervello -
Pezzo a pezzo - cercavo di congiungere -
Ma non sapevo farli combaciare -

Il pensiero seguente, mi sforzavo
D'unirlo al precedente -
Ma svanì senza suono la sequenza -
Come gomitoli - su un pavimento -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

974
La connessione precisa dell'anima
Con l'immortalità
È rivelata meglio da pericolo
O calamità rapida -

Così il fulmine su un paesaggio
Lembi scopre di spazio -
Non sospettati - se non per il lampo -
E la guizzante - subitaneità.
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
937
I felt a Cleaving in my Mind -
As if my Brain had split -
I tried to match it - Seam by Seam -
But could not make them fit -

The thought behind, I strove to join
Unto the thought before -
But Sequence ravelled out of Sound -
Like Balls - upon a Floor -
Emily Dickinson

974
The Soul's distinct connection
With immortality
Is best disclosed by Danger
Or quick Calamity -

As Lightning on a Landscape
Exhibits Sheets of Place -
Not yet suspected - but for Flash -
And Click - and Suddenness.
Emily Dickinson
 

Carme CVII
Se mai ad alcuno avviene,contro ogni speranza,
ciò che desiderava tanto,molto gradito è al cuore.
Per questo mi è gradito,mi è più caro dell'oro,
che tu ritorni a me,Lesbia,che ti desideravo tanto.
Torni contro ogni speranza e ti desideravo tanto;
tu stessa torni a me.O giorno da segnare
con una piccola pietra più bianca delle altre!
Catullo
-Consigliata da Tinti Baldini-

Sant'Ambrogio
Vostra Eccellenza, che mi sta in cagnesco
per que' pochi scherzucci di dozzina,
e mi gabella per anti-tedesco
perché metto le birbe alla berlina,

o senta il caso avvenuto di fresco
a me che girellando una mattina,
càpito in Sant'Ambrogio di Milano,
in quello vecchio, là, fuori di mano.

M'era compagno il figlio giovinetto

d'un di que' capi un po' pericolosi,
di quel tal Sandro, autor d'un romanzetto
ove si tratta di Promossi Sposi...
Che fa il nesci, Eccellenza?o non l'ha letto?

Ah, intendo; il suo cervel, Dio lo riposi,

in tutt'altre faccende affaccendato,
a questa roba è morto e sotterrato.
Entro, e ti trovo un pieno di soldati,
di que' soldati settentrionali,
come sarebbe Boemi e Croati,

messi qui nella vigna a far da pali:
difatto se ne stavano impalati,
come sogliono in faccia a' generali,
co' baffi di capecchio e con que' musi,
davanti a Dio, diritti come fusi.

Mi tenni indietro, chè, piovuto in mezzo
di quella maramaglia, io non lo nego
d'aver provato un senso di ribrezzo,
che lei non prova in grazia dell'impiego.
Sentiva un'afa, un alito di lezzo;

scusi, Eccellenza, mi parean di sego,
in quella bella casa del Signore,
fin le candele dell'altar maggiore.
Ma, in quella che s'appresta il sacerdote
a consacrar la mistica vivanda,

di sùbita dolcezza mi percuote
su, di verso l'altare, un suon di banda.
Dalle trombe di guerra uscian le note
come di voce che si raccomanda,
d'una gente che gema in duri stenti

e de' perduti beni si rammenti.
Era un coro del Verdi; il coro a Dio
là de' Lombardi miseri, assetati;
quello: "0 Signore, dal tetto natio",
che tanti petti ha scossi e inebriati.

Qui cominciai a non esser più io
e come se que' còsi doventati
fossero gente della nostra gente,
entrai nel branco involontariamente.
Che vuol ella, Eccellenza, il pezzo è bello,

poi nostro, e poi suonato come va;
e coll'arte di mezzo, e col cervello
dato all'arte, l'ubbie si buttan là.
Ma, cessato che fu, dentro, bel bello,
lo ritornava a star come la sa;

quand'eccoti, per farmi un altro tiro,
da quelle bocche che parean di ghiro

un cantico tedesco, lento lento
per l'aer sacro a Dio mosse le penne;
era preghiera, e mi parea lamento,

d'un suono grave, flebile, solenne,
tal, che sempre nell'anima lo sento:
e mi stupisco che in quelle cotenne,
in que' fantocci esotici di legno,
potesse l'armonia fino a quel segno

Sentia, nell'inno, la dolcezza amara
de' canti uditi da fanciullo; il core
che da voce domestica gl'impara,
ce li ripete i giorni del dolore:
un pensier mesto della madre cara,

un desiderio di pace e d'amore,
uno sgomento di lontano esilio,
che mi faceva andare in visibilio.
E, quando tacque, mi lasciò pensoso
di pensieri più forti e più soavi.

- Costor, - dicea tra me, - re pauroso
degi'italici moti e degli slavi,
strappa a' lor tetti, e qua, senza riposo
schiavi li spinge, per tenerci chiavi;
gli spinge di Croazia e di Boemme,

come mandre a svernar nelle maremme.
A dura vita, a dura disciplina,
muti, derisi, solitari stanno,
strumenti ciechi d'occhiuta rapina,
che lor non tocca e che forse non sanno;

e quest'odio, che mai non avvicina
il popolo lombardo all'alemanno,
giova a chi regna dividendo, e teme
popoli avversi affratellati insieme.
Povera gente! lontana da' suoi;

in un paese, qui, che le vuol male,
chi sa, che in fondo all'anima po' poi,
non mandi a quel paese il principale!
Gioco che l'hanno in tasca come noi.
Qui, se non fuggo, abbraccio un caporale,

colla su' brava mazza di nocciòlo,
duro e piantato lì come un piòlo.
Giuseppe Giusti
-Consigliata da Pierluigi Camilli-
 
 
870
Atto primo, trovare
Secondo, perdere,
Terzo, la spedizione
Al "vello d'oro"

Quarto, niente scoperta -
Quinto, niente equipaggio -
In conclusione, niente vello d'oro -
Finto - anche Giasone.
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

919
Se impedissi ad un cuore di spezzarsi
Io non vivrò invano
Se alleviassi il soffrire d'una vita
O lenissi una pena

O aiutassi un esausto pettirosso
A tornar nel suo nido
Io non vivrò invano.
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
870
Finding is the first Act
The second, loss,
Third, Expedition for
The "Golden Fleece"

Fourth, no Discovery -
Fifth, no Crew -
Finally, no Golden Fleece -
Jason - sham - too.
Emily Dickinson

919
If I can stop one Heart from breaking
I shall not live in vain
If I can ease one Life the Aching
Or cool one Pain

Or help one fainting Robin
Unto his Nest again
I shall not live in vain.
Emily Dickinson
 

856
Un senso di finito
Si prova fra le tombe -
Vastità di futuro -
Profusione di forme -

La nuda esibizione della morte
Più preciso ci mostra ciò che siamo
E l'eterna funzione
Ci abilita a dedurre.
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

859
Un dubbio sul nostro essere
La nostra mente assiste che vacilla
In un'angoscia estrema
Finché un punto d'appoggio non trovi -

Dono d'irrealtà,
D'un miraggio pietoso
Fa possibile il vivere
Sospendendo le vite.
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
856
There is a finished feeling
Experienced at Graves -
A leisure of the Future -
A Wilderness of Size.

By Death's bold Exhibition
Preciser what we are
And the Eternal function
Enabled to infer
Emily Dickinson

859
A doubt if it be Us
Assists the staggering Mind
In an extremer Anguish
Until it footing find -

An Unreality is lent,
A merciful Mirage
That makes the living possible
While it suspends the lives.
Emily Dickinson

La Giustizia
Tra le quattro vertù ch’er monno spera
ch’averiano d’avé li cardinali
ce sta dipinta la Giustizia vera
come l’hanno da fa li tribunali.
Tiè in mano uno spadone e ‘na stadera:
carca un agnello sutto li stivali:
e stà bennata có ‘na benna nera,
quann’io pé me je metterìa l’occhiali.
Ma come, cristo!, ha da trovà la strada,
cusì orba la povera Giustizia,
de contà l’oncia e de calà la spada?
Come pò vede mai si la malizia
de li curiali je dà grano o biada,
e s’è zucchero-d’orzo o regolizzia?
G. G. Belli
-Consigliata da Pierluigi Camilli-
 
 
Lo stato de lo Stato
È vero che noi semo derelitti,
ma cosa ha da fa er Papa có ‘sta fregna
de debbiti, de smosse e de delitti
tutto pé via de ‘sta settaccia indegna?
Dico, cos’ha da fa? Prova, s’ingegna,
va tra ‘na goccia e l’antra, attacca editti,
opre e serra bottega, impegna e spegna,
s’ajuta có l’apparti e có l’affitti.
Però, pé quanto dichi e quanto facci,
pé quanto s’arranchelli a dà de leva,
la pietra nun se move, e so affaracci.
Ah! disse bene un omo che diceva
ch’oggi l’editti qua so tutti stracci
che un Papa mette e un stracciarolo leva!
G. G. Belli
-Consigliata da Pierluigi Camilli-

Maturità
Sono partita coi bagagli
la corazza e i coltelli
salvagenti scarponi e ramponi;
oggi sono cent'anni in più
seminuda e in mezzo al mare
ma la forza che volevo
è tutta qua,nella mia mano.
Francesca Laccetti
-Consigliata da Tinti Baldini-

Compagna
L'ala della notte mi tocca
come una Teresina ghiotta
di mangiare le fragole
non smette
e lei ne mangia tante
che vuole un busto in marmo
col tramonto sulla bocca
cotodie dotodie
gracchiando barocca
nella voce grossolana
di chi ha bevuto un po'.

Sembra raffreddata
dicono parenti improvvisati
alle porte,una donna se beve
nulla le si deve.
E' la compagna piu' che ho
la meglio,anche lei scrive
sulla gazzetta delle saturnie.
Vito Riviello
-Consigliata da Tinti-
 
 
842
Bello nascondersi, e sentirli a caccia!
Meglio, essere trovati,
Se si vuole, cioè,
La volpe accoglie il cane -

Bello sapere, e non dire parola,
Meglio, sapere e dire,
Trovare si potesse il raro orecchio
Non troppo ottuso -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

850
Io canto per consumare l'attesa,
Allacciare la cuffia
E della casa chiudere la porta
Altro non ho da fare

Finché vicini al suo passo supremo
Cammineremo insieme verso il giorno
E ci diremo come cantavamo
Per cacciar via la tenebra.
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
842
Good to hide, and hear 'em hunt!
Better, to be found,
If one care to, that is,
The Fox fits the Hound -

Good to know, and not tell,
Best, to know and tell,
Can one find the rare Ear
Not too dull -
Emily Dickinson

850
I sing to use the Waiting,
My Bonnet but to tie
And shut the Door unto my House
No more to do have I

Till His best step approaching
We journey to the Day
And tell each other how We sung
To Keep the Dark away.
Emily Dickinson

826
Da sé stesso misura amore - solo -
"Grande - dichiara il sole - come me"
A chi non l'ha sentito ardere mai -
Con sé stesso soltanto ha somiglianza -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

836
La verità - è vecchia quanto Dio -
Identità gemella
E durerà altrettanto
Una co-eternità -

E perirà quel giorno
Che lui portato via dalla magione
Sarà dell'universo
Deità senza vita.
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
826
Love reckons by itself - alone -
"As large as I" - relate the Sun
To One who never felt it blaze -
Itself is all the like it has -
Emily Dickinson

836
Truth - is as old as God -
His Twin identity
And will endure as long as He
A Co-Eternity -

And perish on the Day
Himself is borne away
From Mansion of the Universe
A lifeless Deity.
Emily Dickinson

770
Vissuto ho di paura -
Per coloro che sanno
Lo stimolo che c'è
Nel pericolo - altro impeto
È fiacco - e senza vita -

Come se fosse uno sprone - nell'anima -
Una paura la spinge là dove
Andar senza l'aiuto d'uno spettro
Sfida sarebbe alla disperazione.
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

771
Non può provare stento
Chi benessere - non ha conosciuto -
La fame - non esiste
Se non esiste il grano -

Bisogno - è una magra arte acquistata
Per inversione -
Povertà che ricchezza non è stata -
Non è indigenza -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
770
I lived on Dread -
To Those who know
The Stimulus there is
In Danger - Other impetus
Is numb - and vitalless -

As 'twere a Spur - upon the Soul -
A Fear will urge it where
To go without the Spectre's aid
Were challenging Despair.
Emily Dickinson

771
None can experience stint
Who Bounty - have not known -
The fact of Famine - could not be
Except for Fact of Corn -

Want - is a meagre Art
Acquired by Reverse -
The Poverty that was not Wealth -
Cannot be Indigence -
Emily Dickinson

Danzo al chiaro di luna
e odo il battere dei tamburi.
I campanelli alle mie gambe
risuonano come stelle ammiccanti.
Le penne stormiscono come i venti
che turbinano sulla Prateria.
Le voci dei cantori,
là vicino al tamburo,
assomigliano al tuono.
Io danzo sulle nuvole.
Americo Martinez, 11 anni
da "Sai che gli alberi parlano?"
K. Recheis e G. Bydlinski
-Consigliata da Maristella Angeli-

Colazione del mattino
Ha messo il caffè
nella tazza
ha messo il latte
nella tazza del caffè
ha messo lo zucchero
nel caffè e latte
con il cucchiaino
l'ha girato
ha bevuto il caffè e latte
e ha posato la tazza.

Senza parlarmi
senza guardarmi
ha acceso una sigaretta
ha fatto degli anelli
di fumo
ha messo la cenere
nel posacenere
senza parlare
senza guardarmi
s'è alzato.

Ha messo
il cappello sulla testa
ha messo l'impermeabile
perchè pioveva
e se n'è andato
sotto la pioggia
senza una parola
senza guardarmi.

Ed io ho preso
la testa tra le mani
e ho pianto.
Jacques Prévert
-Consigliata da Tinti-
 
764
Presentimento - è quell'ombra - sul prato -
Lunga - che annuncia il sole che va via -

Avvertimento all'erba trasalita
Che la tenebra - sta per arrivare -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

769
Uno e uno - fa uno -
Il due - sia messo al bando -
Per le scuole può andare -
Ma per l'intima scelta -

Vita - semplicemente -
O morte - o infinità -
Troppo - sarebbe vasto
Da capire per l'anima -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
764
Presentiment - is that long shadow - on the Lawn -
Indicative that Suns go down -

Monition to the startled Grass
That Darkness - is about to pass -
Emily Dickinson

769
One and One - are One -
Two - be finished using -
Well enough for schools -
But for inner Choosing -

Life - just - Or Death -
Or the Everlasting -
More - would be too vast
For the Soul's Comprising -
Emily Dickinson
 

730
Una farfalla - l'erede legittima -
Defraudata ho - per te -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

754
La vita mia - era un fucile carico -
Nell'angolo - finché il proprietario
Passò un giorno - m'identificò -
E mi portò con sé -

Ed ora in boschi sovrani vaghiamo -
Ed ora andiamo a caccia della cerva -
Ed ogni volta che parlo per lui
Sùbito le montagne mi rispondono -

E a un mio sorriso, splende così intensa
Luce sulla vallata -
È come se una faccia vesuviana
Avesse liberato il suo piacere -

E quando a notte - finito il bel giorno -
Veglio la testa del padrone mio -
È meglio che le piume d'un profondo
Cuscino morbido - aver condivise -

Sono mortal nemica - al suo nemico -
Niente fa mai una seconda mossa -
Su cui abbia io posato un occhio giallo -
O un energico pollice -

Sebbene più di lui - io possa vivere
Deve più lui - di me -
Perché io solo il potere ho d'uccidere,
Non di morire -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
730
Defrauded I a Butterfly -
The lawful Heir - for Thee -
Emily Dickinson

754
My Life had stood - a Loaded Gun -
In Corners - till a Day
The Owner passed - identified -
And carried Me away -

And now We roam in Sovreign Woods -
And now We hunt the Doe -
And every time I speak for Him
The Mountains straight reply -

And do I smile, such cordial light
Upon the Valley glow -
It is as a Vesuvian face
Had let it's pleasure through -

And when at Night - Our good Day done -
I guard My Master's Head -
'Tis better than the Eider-Duck's
Deep Pillow - to have shared -

To foe of His - I'm deadly foe -
None stir the second time -
On whom I lay a Yellow Eye -
Or an emphatic Thumb -

Though I than He - may longer live
He longer must - than I -
For I have but the power to kill,
Without - the power to die -
Emily Dickinson

Orsa maggiore
E' una tristezza
vedere il carro
senza auriga nè cavalli.

Sul cielo
è una tenera
pena vederti sognare
una strada d'oro
e cavalli boreali.

Sul nero cristallino
carro,cosa farai quando avrai,
con la pioggia dei tempi,
i tuoi astri ossidati?
Non hai mai voglia
di metterti al coperto?.

Una notte vorrei attaccarti
a due grandi buoi bianchi.
Garcia Lorca
-Consigliata da Tinti-
 
 
Caldo com'ero
Caldo com'ero nel tuo alvo
mi attacco alle tue reni,
madre mia.Io sono
il tuo frutto e a te ritorno
ogni notte e nell'ora della morte.
Dormiremo come una volta
le mie piante premute
contro il tuo cuore.
Leonardo Sinisgalli
-Consigliata da Tinti-
 
 
712
Non potevo fermarmi per la morte -
Si fermò gentilmente lei per me -
Solo noi due portava la carrozza -
E l'immortalità -

Piano andavamo - non aveva fretta
Ed io avevo smesso
Il mio lavoro e l'ozio,
Per la sua cortesia -

Passammo oltre la scuola, dove bimbi
Nell'intervallo lottavano - in cerchio -
Passammo i campi di grano occhieggiante -
Passammo oltre il tramonto -

Anzi - lui passò noi -
Rugiade scesero tremule e gelide -
Era soltanto garza, il mio vestito -
Solo tulle - il mantello -

Ci fermammo a una casa che sembrava
Una protuberanza del terreno -
Visibile era a malapena il tetto -
Il cornicione - in terra -

Da allora - sono secoli - eppure io
Brevi li avverto più del giorno in cui
Prima intuii le teste dei cavalli
Volte all'eternità -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

721
Dietro di me - l'eternità sprofonda -
A me davanti - l'immortalità -
Io - il confine in mezzo -
Morte solo il fluire ad est del grigio,
In aurora dissolto,
Prima che inizi l'ovest -

Ci son regni - poi - dicono -
In monarchia perfetta - senza fine -
Il cui principe - figlio è di nessuno -
È lui - la sua dinastia senza tempo -
Sé - da sé diversifica -
In divina scissione -

È miracolo a me davanti - allora -
È miracolo dietro a me - in mezzo -
Una falce nel mare -
Con mezzanotte a nord -

E mezzanotte a sud -
E vortice - nel cielo -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
712
Because I could not stop for Death -
He kindly stopped for me -
The Carriage held but just Ourselves -
And Immortality.

We slowly drove - He knew no haste
And I had put away
My labor and my leisure too,
For His Civility -

We passed the School, where Children strove
At Recess - in the Ring -
We passed the Fields of Gazing Grain -
We passed the Setting Sun -

Or rather - He passed Us -
The Dews drew quivering and Chill -
For only Gossamer, my Gown -
My Tippet - only Tulle -

We paused before a House that seemed
A Swelling of the Ground -
The Roof was scarcely visible -
The Cornice - in the Ground -

Since then - 'tis Centuries - and yet
Feels shorter than the Day
I first surmised the Horses' Heads
Were toward Eternity -
Emily Dickinson

721
Behind Me - dips Eternity -
Before Me - Immortality -
Myself - the Term between -
Death but the Drift of Eastern Gray,
Dissolving into Dawn away,
Before the West begin -

'Tis Kingdoms - afterward - they say -
In perfect - pauseless Monarchy -
Whose Prince - is Son of none -
Himself - His Dateless Dynasty -
Himself - Himself diversify -
In Duplicate divine -

'Tis Miracle before Me - then -
'Tis Miracle behind - between -
A Crescent in the Sea -
With Midnight to the North of Her -

And Midnight to the South of Her -
And Maelstrom - in the Sky -
Emily Dickinson

692
Il sole ancora calava - calava -
Del pomeriggio - sul borgo nessuna
Percezione io avevo -
Era di casa in casa mezzogiorno -

Scendeva ancora - scendeva - il crepuscolo
Non sull'erba rugiada -
Solo sulla mia fronte si fermava -
E vagava sul volto -

Pesanti - ancora più pesanti - i piedi -
Le dita erano sveglie -
Ma perché - da me stessa - così fioco
Suono sentivo - fare?

Bene la luce conoscevo prima -
Non la vedo più ora -
È il morire - ed io sto morendo - ma
Non temo di conoscere -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

709
Pubblicazione - è vendita all'incanto
Della mente dell'uomo -
Indigenza - giustifica
Un atto così vile

Forse - ma noi - vorremmo
Dalla nostra soffitta
Al bianco creatore - bianchi andare -
Più che investire - sulla nostra neve -

Il pensiero appartiene a chi l'ha dato -
Poi - a chi ne produce
Corporea illustrazione - Vendi pure
L'aria regale -

Impacchettata - sii pure il mercante
Della grazia celeste -
Ma non ridurre lo spirito umano
All'orrore del prezzo -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
692
The Sun kept setting - setting - still
No Hue of Afternoon -
Upon the Village I perceived -
From House to House 'twas Noon -

The Dusk kept dropping - dropping - still
No Dew upon the Grass -
But only on my Forehead stopped -
And wandered in my Face -

My Feet kept drowsing - drowsing - still
My fingers were awake -
Yet why so little sound - Myself
Unto my seeming - make?

How well I knew the Light before -
I could see it now -
'Tis Dying - I am doing - but
I'm not afraid to know -
Emily Dickinson

709
Publication - is the Auction
Of the Mind of Man -
Poverty - be justifying
For so foul a thing

Possibly - but We - would rather
From Our Garret go
White - Unto the White Creator -
Than invest - Our Snow -

Thought belong to Him who gave it -
Then - to Him Who bear
It's Corporeal illustration - Sell
The Royal Air -

In the Parcel - Be the Merchant
Of the Heavenly Grace -
But reduce no Human Spirit
To Disgrace of Price -
Emily Dickinson

Canto XCIII
Poco m'importa di piacerti,Cesare
o di sapere che tu sia bianco o nero.
Catullo
-Consigliata da Tinti-

Epigramma 28
Non amo la poesia comune e odio
la strada aperta a chiunque.
Odio un amante goduto da tutti
e non bevo a una pubblica fontana.
Odio ogni cosa divisa con altri.
Certo, Lisània è bello! Bello! E ancora
non l'ho detto che un eco già ripete:
<<E' anche di un altro>>.
Callimaco
[trad. di Salvatore Quasimodo]
-Consigliata da lavinia aleph-
 
 
Infinito fu il tempo, uomo, prima
che tu venissi alla luce, e infinito
sarà quello dell'Ade. E quale parte
di vita qui ti aspetta, se non quanto
un punto, o, se c'è, qualcosa più piccola
di un punto? Così breve la tua vita
e chiusa, e poi non solo non è lieta,
ma assai più triste dell'odiosa morte.
Con una simile struttura d'ossa,
tenti di sollevarti fra le nubi
nell'aria! Tu vedi uomo come tutto
è vano: all'estremo del filo, già
c'è un verme sulla trama non tessuta
della spola. Il tuo scheletro è più tetro
di quello di un ragno. Ma tu, che giorno
dopo giorno cerchi in te stesso, vivi
con lievi pensieri, e ricorda solo
di che paglia sei fatto.
Leonida di Taranto(320-260 a.C.)
Antologia Palatina VII 472
[Trad. di Salvatore Quasimodo]
-Consigliata da lavinia aleph-

La mia vita
Tu vai,senza me,mia vita.
Tu scorri,
e io nemmeno ho fatto un passo.
Tu volgi altrove la battaglia
così mi diserti.
Io non t'ho mai seguito.

Non vedo chiaro nelle tue offerte
quel poco che vorrei tu non lo porti mai.
Per questa mancanza io aspiro a tanto
a così tante cose quasi all'infinito...
Per quel poco che manca e tu non porti mai.
Henri Michaux
-Consigliata da Tinti-
 

 
668
"Natura" è tutto quanto noi vediamo -
Collina - pomeriggio -
Scoiattolo - eclisse - il calabrone -
No - natura è il cielo -
"Natura" è tutto quanto noi udiamo -
Il bobolink - il mare -
Il tuono - il grillo -
No - natura è armonia -
"Natura" è tutto quanto noi sappiamo -
Ma non riusciamo a dire -
Tanto è impotente la nostra sapienza
In confronto alla sua semplicità -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

679
Nella mia stanza sono consapevole -
D'un amico incorporeo -
Non gesto lo rivela -
Né l'attesta - parola -

Né serve fargli - posto -
Più propria cortesia
L'ospitale intuizione
Della sua compagnia -

È presenza - la sua libertà massima -
Né lui per me
Né io per lui - tradiamo
Probità - con un suono -

Di lui stancarsi, sarebbe più strano
Che se una particella
Monotonia sentisse - nella vasta
Società dello spazio -

Né se ad altri fa visita -
Né se ci abita - o no - a me è noto -
Ma l'istinto lo nomina
Immortalità -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
668
"Nature" is what We see -
The Hill - the Afternoon -
Squirrel - Eclipse - the Bumble bee -
Nay - Nature is Heaven -
"Nature" is what We hear -
The Bobolink - the Sea -
Thunder - the Cricket -
Nay - Nature is Harmony -
"Nature" is what We know -
But have no Art to say -
So impotent our Wisdom is
To Her Sincerity -
Emily Dickinson

679
Conscious am I in my Chamber -
Of a shapeless friend -
He doth not attest by Posture -
Nor Confirm - by Word -

Neither Place - need I present Him -
Fitter Courtesy
Hospitable intuition
Of His Company -

Presence - is His furthest license -
Neither He to Me
Nor Myself to Him - by Accent -
Forfeit Probity -

Weariness of Him, were quainter
Than Monotony
Knew a Particle - of Space's
Vast Society -

Neither if He visit Other -
Do He dwell - or Nay - know I -
But Instinct esteem Him
Immortality -
Emily Dickinson

Odi et amo. quare id faciam, fortasse requiris.
Nescio, sed fieri sentio et excrucior.

Ti odio e ti amo. Come possa fare ciò, forse ti chiedi.
Non lo so, ma sento che così avviene e me ne tormento
Catullo
-Consigliata da Anileda Xeka-

Non capirsi è terribile-
non capirsi e abbracciarsi,
ma benché sembri strano,
è altrettanto terribile
capirsi totalmente.

In un modo o nell’altro ci feriamo.
Ed io, precocemente illuminato,
la tenera tua anima non voglio
mortificare con l’incomprensione,
né con la comprensione uccidere.
Evgenij A. Evtusenko
-Consigliata da Anileda Xeka-
 
 
662
L'imbarazzo dell'uno verso l'altro
E verso Dio -
Della rivelazione è questo il limite,
Ad alta voce
Nulla che sia importante,
Ma in silenzio,
Sta la divinità sotto sigillo -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

664
Di tutte quante le anime create -
Io ne ho eletta - una -
Quando va via il senso - dallo spirito -
E non c'è - sotterfugio -
Quando ogni cosa presente - e passata -
Sta - in disparte - intrinseca -
E questa breve tragedia di carne -
Come sabbia - è rimossa -
Quando regali le figure appaiono -
E vengono troncate via - le brume,
Mirate l'atomo - che ho preferito -
A tutte quante le liste di creta!
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
662
Embarrassment of one another
And God
Is Revelation's limit,
Aloud
Is nothing that is chief,
But still,
Divinity dwells under Seal -
Emily Dickinson

664
Of all the Souls that stand create -
I have Elected - One -
When Sense from Spirit - files away -
And Subterfuge - is done -
When that which is - and that which was -
Apart - intrinsic - stand -
And this brief Tragedy of Flesh -
Is shifted - like a Sand -
When Figures show their royal Front -
And Mists - are carved away,
Behold the Atom - I preferred -
To all the lists of Clay!
Emily Dickinson

Amanda Barker
Henry mi rese madre
pur sapendo che non potevo creare una vita
senza perdere la mia.
Nella giovinezza perciò varcai le porte del nulla.
Viandante,si crede nel villaggio dove io vissi
che Henry mi amasse di un tenero amore,
ma io proclamo dalla polvere
che egli mi uccise per soddisfare il suo odio.
E.L.Masters (Antologia di Spoon River)
-Consigliata da Tinti-

Ho una nave segreta dentro al corpo
Ho una nave segreta dentro al corpo,
una nave dai mille usi,
ora zattera ora campana
e ora solo filigrana.

E’ la mano di Fatima verde di colli,
la rosa del deserto già dura
e una perla nel cuore:
la mia paura.
Alda Merini
-Consigliata da Anileda Xeka-
 
 
657
Abito nel possibile -
Una casa più bella della prosa -
Più ricca di finestre -
Superiore - per porte -

Le stanze come i cedri -
All'occhio impenetrabili -
E per tetto infinito
Gli spioventi del cielo -

Visitatori - gli esseri più belli -
Occupazione - questa -
Spalancare le mie esili mani
Al paradiso -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

661
Potessi cavalcare all'infinito
Come l'ape sul prato
E visitare solo chi mi piace
E mai nessuno visitasse me

E flirtar tutto il giorno coi ranuncoli
E sposare chi voglio
E soggiornare un poco dappertutto
O meglio, fuggir via

Senza che alcun poliziotto m'insegua
O dare a lui la caccia se lo fa
Fino a fargli penisole saltare
Per fuggir via da me -

Ho detto "Essere solo
Un'ape" sopra una zattera d'aria
E remare nel nulla tutto il giorno
E l'àncora gettare "oltre la sbarra"

Che libertà! Così reclusi pensano
Prigionieri in segrete.
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
657
I dwell in Possibility -
A fairer House than Prose -
More numerous of Windows -
Superior - for Doors -

Of Chambers as the Cedars -
Impregnable of Eye -
And for an Everlasting Roof
The Gambrels of the Sky -

Of Visitors - the fairest -
For Occupation - This -
The spreading wide of narrow Hands
To gather Paradise -
Emily Dickinson

661
Could I but ride indefinite
As doth the Meadow Bee
And visit only where I liked
And No one visit me

And flirt all Day with Buttercups
And marry whom I may
And dwell a little everywhere
Or better, run away

With no Police to follow
Or chase Him if He do
Till He should jump Peninsulas
To get away from me -

I said "But just to be a Bee"
Upon a Raft of Air
And row in Nowhere all Day long
And anchor "off the Bar"

What Liberty! So Captives deem
Who tight in Dungeons are.
Emily Dickinson

Farò della mia anima uno scrigno
per la tua anima,
del mio cuore una dimora
per la tua bellezza,
del mio petto un sepolcro
per le tue pene.
Ti amerò come le praterie amano la primavera,
e vivrò in te la vita di un fiore
sotto i raggi del sole.
Canterò il tuo nome come la valle
canta l’eco delle campane;
ascolterò il linguaggio della tua anima
come la spiaggia ascolta
la storia delle onde.
Kahlil Gibran
-Consigliata da Anileda Xeka-

Non darmi canti d’amore e non dirmi
che io sono fredda
né che porto ceste di oscuro silenzio
sulle mie fragili spalle.
Non dirmi che io mi sto risognando del vento,
non dire parole d’amore a specchio del vero
e di acque sicure.
Non dirmi che io sono maldestra nel programmare la folla
perchè porto intorno dinieghi e vivo dorata di morte,
ma dimmi che ami cercare nel grembo di facili muse
parole che a notte sussurrano ambrosia infinita.
Non dirmi che io ti rinnego quando io continuo a cercarti
assiso sulle grondaie, seduto sopra la neve”
Alda Merini
-Consigliata da Anileda Xeka-
 
 
654
Un lungo - lungo sonno -
Un sonno - rinomato -
Senza un cenno al mattino -
Stiro di membra - o battito di palpebre -
Un sonno indipendente -

Indolenza fu mai simile a questa?
Sopra un banco di pietra
Crogiolarsi sui secoli che passano -
Senza alzar mai lo sguardo - al mezzogiorno?
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

656
"Autunno" - è il nome - suo -
Sangue - è il colore - suo -
Sulla collina - arteria -
Vena - lungo la strada -

Nei viali - grandi globuli -
Oh il diluvio di chiazze -
Quando i venti - sconvolgono il bacino -
E la pioggia rovesciano scarlatta -

Sparge cuffie - laggiù -
Fa stagni paonazzi -
Poi - come rosa s'avvolge - lontano -
Sopra ruote vermiglie -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
654
A long - long Sleep -
A famous - Sleep -
That makes no show for Morn -
By Stretch of Limb - or stir of Lid -
An independent One -

Was ever idleness like This?
Upon a Bank of Stone
To bask the Centuries away -
Nor once look up - for Noon?
Emily Dickinson

656
The name - of it - is "Autumn" -
The hue - of it - is Blood -
An Artery - upon the Hill -
A Vein - along the Road -

Great Globules - in the Alleys -
And Oh, the Shower of Stain -
When Winds - upset the Basin -
And spill the Scarlet Rain -

It sprinkles Bonnets - far below -
It gathers ruddy Pools -
Then - eddies like a Rose - away -
Upon Vermillion Wheels -
Emily Dickinson
 

650
Un elemento di vuoto - ha il dolore -
Non poter rammentare
Quando ha avuto inizio - o se c'è stato
Un tempo in cui non c'era -

Non ha futuro - tranne che in sé stesso -
Racchiuso è il suo passato
Dal suo infinito - illuminato a cogliere
Nuove ere - di dolore.
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

652
Una prigione un'amica diventa -
Affinità tra la grave sua faccia
E la nostra - si vien manifestando -
E negli occhi suoi stretti -

Con gratitudine andiamo a cercare
Il raggio destinato
Che ci assegna - fissato come il cibo -
Ed agognato - con la stessa fame -

Impariamo a conoscere l'assito -
Risponde ai nostri passi -
Suono - dapprima - così miserevole -
Nemmeno adesso - dolce -

Come già lo sguazzare negli stagni -
Quando era la memoria un ragazzino -
Ma più chiuso circuito -
Geometrica gioia -

Ferma la chiave in toppa
Che ai nostri sforzi il giorno
Sottrae - meno reale
Di libertà il volto -

Che il fantasma d'acciaio -
Le cui fattezze - di giorno e di notte -
Come le nostre - ci sono presenti -
Ed ugualmente - senza via di scampo -

Il giro stretto - il limite -
La speranza scambiata piano piano -
Con un che di passivo - troppo ripido
Appagamento per guardare in alto -

La libertà che abbiamo conosciuta
Scansata - come un sogno - troppo vasto
Per una notte che non sia il cielo -
Posto che quello - davvero - redima -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
650
Pain - has an Element of Blank -
It cannot recollect
When it begun - Or if there were
A time when it was not -

It has no Future - but itself -
It's Infinite contain
It's Past - enlightened to perceive
New Periods - Of Pain.
Emily Dickinson

652
A Prison gets to be a friend -
Between it's Ponderous face
And Our's - a Kinsmanship express -
And in it's narrow Eyes -

We come to look with gratitude
For the appointed Beam
It deal us - stated as Our food -
And hungered for - the same -

We learn to know the Planks -
That answer to Our feet -
So miserable a sound - at first -
Nor even now - so sweet -

As plashing in the Pools -
When Memory was a Boy -
But a Demurer Circuit -
A Geometric Joy -

The Posture of the Key
That interrupt the Day
To Our Endeavor - Not so real
The Check of Liberty -

As this Phantasm Steel -
Whose features - Day and Night -
Are present to us - as Our Own -
And as escapeless - quite -

The narrow Round - the Stint -
The slow exchange of Hope -
For something passiver - Content
Too steep for lookinp up -

The Liberty we knew
Avoided - like a Dream -
Too wide for any night but Heaven -
If That - indeed - redeem -
Emily Dickinson

E fossi tu - salvato -
Ed io - dannata ad essere
Là dove tu non sei -
Per me quell'essere - sarebbe inferno -

Così dobbiamo incontrarci a distanza -
Tu là - io - qua -
Lasciando solo la porta socchiusa
Perché oceani vi siano - e preghiera -
E il bianco nutrimento -
Disperazione -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

642
Avessi l'arte - di bandir me stessa -
Da me - inespugnabile
La mia fortezza
Ad ogni cuore -

Ma giacché sono io stessa - ad assaltarmi -
Come posso aver pace
Se non col soggiogare
La coscienza?

Ed essendo reciproci monarchi
Come può essere
Se non con l'abdicare -
Me - da me?
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
And were You - saved -
And I - condemned to be
Where You were not -
That self - were Hell to me -

So We must meet apart -
You there - I - here -
With just the Door ajar
That Oceans are - and Prayer -
And that White Sustenance -
Despair -
Emily Dickinson

642
Me from Myself - to banish -
Had I Art -
Invincible My Fortress
Unto All Heart -

But since Myself - assault Me -
How have I peace
Except by subjugating
Consciousness?

And since We're Mutual Monarch
How this be
Except by Abdication -
Me - of Me?
Emily Dickinson

Città incantata
Lasciami sognare
nel cielo astrale
dove le farfalle
volano spensierate
cercando la felicità.
lasciami riposare
tra le dolci pieghe
dello spazio infinito
dove si muovono
vorticosi in danza
gli astri dell'universo.
Lasciami addormentare
nel silenzio siderale
abbracciata a quei
fiori di luci violette
dove sorge incantata
nel buio la città
della mia vocazione.
Ive Balsamo
-Consigliata da Tinti-
 
 
Berlino, 1961
Ciò che ho scritto di noi è tutta una bugia
è la mia nostalgia
cresciuta sul ramo inaccessibile
è la mia sete
tirata su dal pozzo dei miei sogni
è il disegno
tracciato su un raggio di sole

ciò che ho scritto di noi è tutta verità
è la tua grazia
cesta colma di frutti rovesciata sull'erba
è la tua assenza
quando divento l'ultima luce all'ultimo angolo della via
è la mia gelosia
quando corro di notte fra i treni con gli occhi bendati
è la mia felicità
fiume soleggiato che irrompe sulle dighe

ciò che ho scritto di noi è tutta una bugia
ciò che ho scritto di noi è tutta verità.
Nazim Hikmet
-Consigliata da Carmen-

Sonetto
Ehi,della vita! Nessuno risponde?
Voglio qui tutti gli anni che ho vissuto!
La fortuna il mio tempo ha già compiuto,
la mia pazzia le ore mi nasconde.

Ch'io non possa saper come nè dove
la salute e l'età sono fuggite!
Manca la vita, c'è l'aver vissuto.
Non v'è calamità che non mi provi.

Ieri sparì, Domani non è giunto
l'Oggi se ne va via senza fermarsi
sono un Fu, un sarà, un E' già smunto.

Nell'oggi,ieri,domani congiungo
pannolini e sudario ;son rimasto
eredità presente di un defunto.
Francisco De Quevedo
-Consigliata da Tinti-
 

 
636
È questo - il modo in cui leggo una lettera -
Prima - serro la porta -
E l'accompagno con le dita - intanto -
Perché sia al sicuro il rapimento -

E poi vado lontano più che posso -
Antidoto al bussare -
Poi tiro fuori la mia letterina
E lentamente tiro via il sigillo -

Poi - uno sguardo attento, alla parete -
E attento al pavimento
Fermamente convinta
D'un topo non ancora esorcizzato -

E quanto sono infinita contemplo
Per nessuno a voi - noto -
E il cielo assente sospiro - ma non
Il cielo da Dio dato -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

640
Con te non posso vivere -
Sarebbe vita -
E la vita è di là -
Dietro la mensola

Ne ha la chiave il becchino -
Per metter via
La nostra vita - la sua porcellana -
Come una tazza -

Che scarta la massaia
Perché antiquata - o rotta -
Piace un Sèvres più nuovo -
Quelli vecchi si crepano -

Con te - non posso neppure morire -
L'uno deve aspettare
Per chiudere la palpebra dell'altro -
Tu - non potresti -

Ed io - potrei star lì
E vederti - ghiacciare -
Rinunciando al mio gelo -
Privilegio di morte?

Con te non posso neppure risorgere -
Perché il tuo volto
Rimuoverebbe quello di Gesù -
Scialba la nuova grazia

Brillerebbe - ed estranea
Nel mio occhio nostalgico -
Tranne che più vicino
Di lui splendessi tu -

Giudicarci vorrebbero - ma come? -
Tu - hai servito il cielo - ben lo sai,
O ci hai provato -
Io potuto non ho -

Perché tu saturavi la mia vista -
E occhi io non avevo
Per una perfezione così squallida -
Il paradiso

E fossi tu perduto, io lo sarei -
Quand'anche il nome mio
Risuonasse il più alto
Nella gloria celeste -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
636
The Way I read a Letter's - this -
'Tis first - I lock the Door -
And push it with my fingers - next -
For transport it be sure -

And then I go the furthest off
To counteract a knock -
Then draw my little Letter forth
And slowly pick the lock -

Then - glancing narrow, at the Wall -
And narrow at the floor
For firm Conviction of a Mouse
Not exorcised before -

Peruse how infinite I am
To no one that You - know -
And sigh for lack of Heaven - but not
The Heaven God bestow -
Emily Dickinson

640
I cannot live with You -
It would be Life -
And Life is over there -
Behind the Shelf

The Sexton keeps the key to -
Putting up
Our Life - His Porcelain -
Like a Cup -

Discarded of the Housewife -
Quaint - or Broke -
A newer Sevres pleases -
Old Ones crack -

I could not die - with You -
For One must wait
To shut the Other's Gaze down -
You - could not -

And I - Could I stand by
And see You - freeze -
Without my Right of Frost -
Death's privilege?

Nor could I rise - with You -
Because Your Face
Would put out Jesus' -
That New Grace

Glow plain - and foreign
On my homesick eye -
Except that You than He
Shone closer by -

They'd judge Us - How -
For You - served Heaven - You know,
Or sought to -
I could not -

Because You saturated sight -
And I had no more eyes
For sordid excellence
As Paradise

And were You lost, I would be -
Though my name
Rang loudest
On the Heavenly fame -
Emily Dickinson

Memento
Quando moriremo
ci porteremo via
una serie di immagini del cielo.

Cieli d'alba e cieli notturni.

Anche se m'hanno detto
che da morti
non si ha
altro ricordo
che quello di un cielo d'estate
un cielo nero
battuto dal vento.
Garcia Lorca
-Consigliata da Tinti-

L'eclisse
Sì,'st'ecrisse che fanno li scenziati,
nu'lo nego sarà una cosa bella,
ma però tutti lanni è 'na storiella,
ciarimanemo sempre cojonati.

L'antr'anno mi'fratello pe' vedella,
ce venne espressamente da Frascati
stette un 'ora coll'occhi spalancati,
senza pote' scoprì manco 'na stella.

Se er celo è sempre nuvolo,succede
che un'antra vorta,quanno la faranno,
nun ce sarà gnisuno che ce crede.

E io ciavrebbe gusto:perchè quanno
er celo è annuvolato,chi la vede?
che lo dicheno a fa'?perchè la fanno?
Trilussa
-Consigliata da Tinti-
 
 
632
È più spazioso del cielo - il cervello -
Mettili fianco a fianco -
L'uno conterrà l'altro
Facilmente - e te - pure -

È più profondo del mare il cervello -
Stringili - blu con blu -
L'uno assorbirà l'altro -
Come la spugna - il secchio -

Ha proprio il peso di Dio il cervello -
Reggili - a libbra a libbra -
Differiranno - se differiranno -
Come da suono sillaba -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

633
Se le campane tacciono - comincia - la funzione -
Delle campane - il fine -
Se si fermano - i raggi - è la circonferenza -
Delle ruote - l'essenza -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
632
The Brain - is wider than the Sky -
For - put them side by side -
The one the other will contain
With ease - and You - beside -

The Brain is deeper than the sea -
For - hold them - Blue to Blue -
The one the other will absorb -
As Sponges - Buckets - do -

The Brain is just the weight of God -
For - Heft them - Pound for Pound -
And they will differ - if they do -
As Syllable from Sound -
Emily Dickinson

633
When Bells stop ringing - Church - begins -
The Positive - of Bells -
When Cogs - stop - that's Circumference -
The Ultimate - of Wheels -
Emily Dickinson

624
Tanti ora fanno - un sempre -
Tempo non è diverso -
Se non per latitudine di casa -
E per infinità -

Togli dal tempo - qui sperimentato -
A questi ora - le date -
In mesi lascia dissolvere i mesi -
Gli anni - svanire in anni -

Senza disputa - o pausa -
O giorni consacrati -
Non sarebbero i nostri anni diversi
Dagli anni Domini -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-


627
La migliore - è la tinta inaccessibile -
Il colore troppo arduo
Per essere mostrato in un bazar -
Una ghinea a occhiata -

Il superbo - impalpabile sfilare -
Che trionfa sull'occhio
Simile ad un corteo di Cleopatra -
Ripetuto - nel cielo -

Gli attimi di dominio
Che càpitano all'anima
E la lasciano in una scontentezza
Troppo squisita - per essere detta -

Nei paesaggi - l'aspetto ansioso -
Come se reprimessero
Qualche segreto - che simile a cocchi -
Dalla veste - erompesse -

La foga dell'estate -
La burla - della neve - che di tulle
Imbottisce il mistero,
Per non farlo sapere - agli scoiattoli.

Ci beffano - quei modi inafferrabili -
Finché l'occhio truffato
Serra con arroganza - nella tomba -
Un'altra - vista -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
624
Forever - it composed of Nows -
'Tis not a different time -
Except for Infiniteness -
And Latitude of Home -

From this - experienced Here -
Remove the Dates - to These -
Let Months dissolve in further Months -
And Years - exhale in Years -

Without Debate - or Pause -
Or Celebrated Days -
No different Our Years would be
From Anno Dominies -
Emily Dickinson

627
The Tint I cannot take - is best -
The Color too remote
That I could show it in Bazaar -
A Guinea at a sight -

The fine - impalpable Array -
That swaggers on the eye
Like Cleopatra's Company -
Repeated - in the sky -

The Moments of Dominion
That happen on the Soul
And leave it with a Discontent
Too exquisite - to tell -

The eager look - on Landscapes -
As if they just repressed
Some Secret - that was pushing
Like Chariots - in the Vest -

The Pleading of the Summer -
That other Prank - of Snow -
That Cushions Mystery with Tulle,
For fear the Squirrels - know.

Their Graspless manners - mock us -
Until the Cheated Eye
Shuts arrogantly - in the Grave -
Another way - to see -
Emily Dickinson

Giochi ogni giorno
Giochi ogni giorno con la luce dell'universo.
Sottile visitatrice, giungi nel fiore e nell'acqua.
Sei più di questa bianca testina che stringo
come un grappolo tra le mie mani ogni giorno.

A nessuno rassomigli da che ti amo.
Lasciami stenderti tra le ghirlande gialle.
Chi scrive il tuo nome a lettere di fumo tra le stelle del sud?
Ah, lascia che ricordi come eri allora, quando ancora non esistevi.

Improvvisamente il vento ulula e sbatte la mia finestra chiusa.
Il cielo è una rete colma di pesci cupi.
Qui vengono a finire i venti, tutti.
La pioggia si denuda.

Passano fuggendo gli uccelli.
Il vento. Il vento.
Io posso lottare solamente contro la forza degli uomini.
Il temporale solleva in turbine foglie oscure
e scioglie tutte le barche che iersera s'ancorarono al cielo.

Tu sei qui. Ah, tu non fuggi.
Tu mi risponderai fino all'ultimo grido.
Raggomitolati al mio fianco come se avessi paura.
Tuttavia qualche volta corse un'ombra strana nei tuoi occhi.

Ora, anche ora, piccola mi rechi caprifogli,
ed hai persino i seni profumati.
Mentre il vento triste galoppa uccidendo farfalle
io ti amo, e la mia gioia morde la tua bocca di susina.

Quanto ti sarà costato abituarti a me,
alla mia anima sola e selvaggia, al mio nome che tutti allontanano.
Abbiamo visto ardere tante volte l'astro baciandoci gli occhi
e sulle nostre teste ergersi i crepuscoli in ventagli giranti.

Le mie parole piovvero su di te accarezzandoti.
Ho amato da tempo il tuo corpo di madreperla soleggiata.
Ti credo persino padrona dell'universo.
Ti porterò dalle montagne fiori allegri, copihues,
nocciole oscure, e ceste silvestri di baci.
Voglio fare con te
ciò che la primavera fa con i ciliegi.
Pablo Neruda
-Consigliata da Carmen-
 
 
617
Non riporre ago e filo -
Tornerò a seminare
Al tornare del fischio degli uccelli -
Così - punti migliori -

Storti questi erano - fosca la vista -
Quando serena sarà - la mia mente
Darò punti - che non arrossirebbe
Abilità regale ad appropriarsene -

Orli - sottili perché una dama
Scorga il nodo invisibile -
Pieghe - di delicata venatura -
Come punto trapunto -

Lascia l'ago nel solco -
Dove l'ho messo io -
Potrò rifare lo zigzag dei punti
Diritto - non appena sarò forte -

Fino ad allora - sognando che semino
Porta il trapunto smesso -
Più vicino - sicché - nel mio dormire -
Supporre di cucire io possa ancora -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

623
Era tardi per l'uomo -
Presto, invece, per Dio -
Il creato - impotente ad aiutare -
Ma accanto a noi - restava - la preghiera -

Com'è eccelso il cielo -
Quando la terra - non si può avere -
Com'è ospitale - la faccia del nostro
Vecchio vicino - Dio -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
617
Dont put up my Thread & Needle -
I'll begin to Sow
When the Birds begin to whistle -
Better stitches - so -

These were bent - my sight got crooked -
When my mind - is plain
I'll do seams - a Queen's endeavor
Would not blush to own -

Hems - too fine for Lady's tracing
To the sightless Knot -
Tucks - of dainty interspersion -
Like a dotted Dot -

Leave my Needle in the furrow -
Where I put it down -
I can make the zigzag stitches
Straight - when I am strong -

Till then - dreaming I am sowing
Fetch the seam I missed -
Closer - so I - at my sleeping -
Still surmise I stitch -
Emily Dickinson

623
It was too late for Man -
But early, yet, for God -
Creation - impotent to help -
But Prayer - remained - Our side -

How excellent the Heaven -
When Earth - cannot be had -
How hospitable - then - the face
Of Our Old Neighbor - God -
Emily Dickinson

593
Fui incantata, credo,
Non appena io, una tetra ragazza -
Lessi quella signora forestiera -
Meraviglioso mi sembrò - l'oscuro -

E se di notte mezzogiorno fosse -
O solo paradiso - a mezzogiorno -
Solo per pura frenesia di luce
Non lo sapevo dire -

Le api - come farfalle diventavano -
E queste - come cigni -
Venivano - sdegnando l'erba stenta -
E persino le più leggère ariette

Che fra sé mormorava la natura
Per mantenersi allegra -
Io per giganti le prendevo - intenti
A un'opera titanica -

I giorni - in ritmi possenti - incedevano -
Il più umile - adorno
Come se a giubileo
Fosse a un tratto promosso -

Indefinibile era il cambiamento -
La mente convertita
Come dell'anima il santificarsi -
Può essere attestata - non spiegata -

Era divina insania -
Se il rischio d'esser sana
Sperimentare dovessi di nuovo -
Un antidoto c'è a cui rivolgersi -

Tomi di solida stregoneria -
Dormano pure i maghi -
Ma la magia - un elemento ha simile
Alla divinità - la permanenza -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

611
Meglio ti vedo - al buio -
Non mi serve una luce -
L'amor di te - è un prisma -
Che oltrepassa il violetto -

Meglio ancora ti vedo per questi anni
Che s'inarcano in mezzo -
Con la lampada può - il minatore -
La miniera annullare -

E nella tomba - ancor meglio ti vedo -
Le sue corte pareti
Ardono - tutte rosse - della luce
Da me tenuta, per te, così alta -

A che mai serve il giorno -
Per chi nel buio - un sole ha - così eccelso -
Che sembra restar su - perpetuamente -
Sul meridiano?
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
593
I think I was enchanted
When first a sombre Girl -
I read that Foreign Lady -
The Dark - felt beautiful -

And whether it was noon at night -
Or only Heaven - at noon -
For very Lunacy of Light
I had not power to tell -

The Bees - became as Butterflies -
The Butterflies - as Swans -
Approached - and spurned the narrow Grass -
And just the meanest Tunes

That Nature murmured to herself
To keep herself in Cheer -
I took for Giants - practising
Titanic Opera -

The Days - to Mighty Metres stept -
The Homeliest - adorned
As if unto a Jubilee
'Twere suddenly confirmed -

I could not have defined the change -
Conversion of the Mind
Like Sanctifying in the Soul -
Is witnessed - not explained -

'Twas a Divine Insanity -
The Danger to be sane
Should I again experience -
'Tis Antidote to turn -

To Tomes of Solid Witchcraft -
Magicians be asleep -
But Magic - hath an Element
Like Deity - to keep -
Emily Dickinson

611
I see thee better - in the Dark -
I do not need a Light -
The Love of Thee - a Prism be -
Excelling Violet -

I see thee better for the Years
That hunch themselves between -
The Miner's Lamp - sufficient be -
To nullify the Mine -

And in the Grave - I see Thee best -
It's little Panels be
Aglow - All ruddy - with the Light
I held so high, for Thee -

What need of Day -
To Those whose Dark - hath so - surpassing Sun -
It deem it be - Continually -
At the Meridian?
Emily Dickinson

Gli appunti
Non so a quale periodo
appartiene questa realtà
questo scialbo modo
di vivere e di pensare.
Un anatema-
tutto è piatto nella
piana degli stolti
che non ricordano
la via dei tigli
nè rammentano
la Colchide degli Argonauti.

Mi addosso le loro colpe
mi sdraio accanto a me
e non scorgo nella disperazione
alcuna differenza tra noi.

Tutti sanno che possono
ricevere consigli
solo da quelli a cui
non hanno dato ordini.
Stevka Smitran
-Consigliata da Tinti-

Denti falsi
Di giorno la lingua si muove
lavora,produce
tutto è come naturale.

E quando un dente si ammala
quello falso sembra più bello.

Forse anche con le parole
per noi due non ci sono problemi
quando le traduciamo con i dizionari.

Ma la notte mi si confondono le lettere
e non riconosco il suono della tua voce.
Eva Taylor
-Consigliata da Tinti-
 
 

Serenità
Dorme
leggero il tuo corpo
disteso sulle foglie della notte
bagnate dai chicchi di rugiada.
Diletta di Paola( 18 anni)
per Marbe
-Consigliata da Tinti-

Non mi abbandonare                                         Mos me braktis
più di una vita                                                    me shume se nje jete
 
Non t’avvicinare                                                Mos m’u afro
più di una morte                                                 me shume se nje vdekje
 
Altrimenti cadrò morto                                       Ndryshe do te bie i vdekur
Ove potrò rinascere                                           ku te mund te ringjallem
-Tradotta e consigliata da Anileda Xeka-           Halit Shamata
 

 
581
Le parole ho trovate a ogni pensiero
Sempre - tranne che ad uno -
E quest'uno - mi sfida -
Come una mano ritraesse il sole

Per razze - nella tenebra cresciute -
Da dove - cominciare?
Si può la vampa esprimere in carminio -
O il mezzogiorno - in indaco?
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

585
M'attrae vederlo leccare le miglia -
E inghiottire le valli -
E a cisterne fermarsi per ristoro -
E prodigioso - poi -

Aggirare un massiccio di montagne -
E altezzoso spiare
Nelle baracche - ai lati delle strade -
E poi scavare un buco

Per metterci le costole
E scivolarci dentro
Senza posa lagnandosi
In orrida - stridente cantilena -
Poi buttarsi giù giù dalla collina -

E come Boanerges annitrire
Poi - puntualissimo come una stella
Fermarsi - docile ed onnipotente
Proprio innanzi alla porta della stalla -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
581
I found the words to every thought
I ever had - but One -
And that - defies me -
As a Hand did try to chalk the Sun

To Races - nurtured in the Dark -
How would your own - begin?
Can Blaze be shown in Cochineal -
Or Noon - in Mazarin?
Emily Dickinson

585
I like to see it lap the Miles -
And lick the Valleys up -
And stop to feed itself at Tanks -
And then - prodigious step

Around a Pile of Mountains -
And supercilious peer
In Shanties - by the sides of Roads -
And then a Quarry pare

To fit it's sides
And crawl between
Complaining all the while
In horrid - hooting stanza -
Then chase itself down Hill -

And neigh like Boanerges -
Then - punctual as a Star
Stop - docile and omnipotent
At it's own stable door -
Emily Dickinson

572
Pittorica diventa - la delizia -
Quando è guardata attraverso la pena -
Più bella - per l'impossibilità
Che qualcuno l'ottenga -

La montagna - a distanza -
Nell'ambra - giace -
L'ambra - un po' - si dilegua - da vicino -
Ed ecco - i cieli -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

576
All'inizio, pregavo, da bambina,
Perché detto m'avevano di farlo -
Ma smisi, quando in grado fui d'intendere
Come sentito avrei - io - la preghiera -

Credendo a un Dio che si guardava intorno,
Ogni volta che il mio occhio infantile
Diritto, e fermo, sul suo si fissava
Con onestà infantile -

Per dirgli ciò che avrei voluto, oggi,
E le parti del suo remoto piano
Che sconcerto mi davano -
Il lato torbido
Della divinità -

E spesso, nel pericolo, da allora
Considero che forza ci sarebbe
Ad avere un così potente Dio
Da sostenere per me la mia vita

Fino a farmi afferrare l'equilibrio
Che così spesso mi vacilla, ora,
Tenendomi sospesa tutto il tempo -
E poi - non regge -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
572
Delight - becomes pictorial -
When viewed through Pain -
More fair - because impossible
That any gain -

The Mountain - at a given distance -
In Amber - lies -
Approached - the Amber flits - a little -
And That's - the Skies -
Emily Dickinson

576
I prayed, at first, a little Girl,
Because they told me to -
But stopped, when qualified to guess
How prayer would feel - to me -

If I believed God looked around,
Each time my Childish eye
Fixed full, and steady, on his own
In Childish honesty -

And told him what I'd like, today,
And parts of his far plan
That baffled me -
The mingled side
Of his Divinity -

And often since, in Danger,
I count the force 'twould be
To have a God so strong as that
To hold my life for me

Till I could Catch my Balance
That tips so frequent, now,
It takes me all the while to poise -
And then - it does'nt stay -
Emily Dickinson

Vento
Mi scrolla l'amore
come vento nell'alpe su roveri piomba.
Saffo
-Consigliata da Tinti-
 
 
566
Gemeva dalla sete - una tigre morente -
Tutta frugai la sabbia -
Il gocciolare colsi d'una roccia
E in mano lo portai -

Le possenti pupille - erano fosche in morte -
Ma cercando - un'immagine
Dell'acqua sulla rétina
Intravidi - e di me -

Non colpa mia - che corsi troppo lenta -
Non colpa sua - che mentre
Arrivavo morì -
Ma - il fatto ch'era morta -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

569
Metto - se faccio il conto - al primo posto -
I poeti - poi il sole - poi l'estate -
Poi il cielo di Dio -
E poi - la lista è fatta -

Ma, ripensando - i primi
Sembrano proprio comprendere il resto -
Gli altri appaiono inutile spettacolo -
Poeti - scrivo - e basta -

La loro estate - dura un anno intero -
Si permettono un sole
Che all'oriente - parrebbe esagerato -
E se il cielo finale -

Fosse pur bello come
Quello che a chi li venera dischiudono -
Grazia è troppo difficile -
Per risarcire il sogno -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
566
A Dying Tiger - moaned for Drink -
I hunted all the Sand -
I caught the Dripping of a Rock
And bore it in my Hand -

His Mighty Balls - in death were thick -
But searching - I could see
A Vision on the Retina
Of Water - and of me -

'Twas not my blame - who sped too slow -
'Twas not his blame - who died
While I was reaching him -
But 'twas - the fact that He was dead -
Emily Dickinson

569
I reckon - When I count it all -
First - Poets - Then the Sun -
Then Summer - Then the Heaven of God -
And then - the List is done -

But, looking back - the First so seems
To Comprehend the Whole -
The Others look a needless Show -
So I write - Poets - All -

Their Summer - lasts a Solid Year -
They can afford a Sun
The East - would deem extravagant -
And if the final Heaven -

Be Beautiful as they Disclose
To Those who worship Them -
It is too difficult a Grace -
For justify the Dream -
Emily Dickinson

Se pensier fosse la mia carne stanca
l'empia distanza non m'arresterebbe,
saprei arrivare,gli spazi annientando
dai limiti del mondo,fino a te.

Invano allor calpesterei le lande
più remote dal luogo che ti serra:
mari e terre il pensier rapido varca
e,dov'esser vorrebbe,e pensa ed è

Pensar m'uccide che pensier non sono
per balzarti in un lampo,se mi manchi
ma d'acqua e terra son fatto,e con doglia
devo aspettare quel che al tempo piace

e si tardi elementi non mi danno
che il pegno loro,lacrime pesanti
W. Shakespeare
-Consigliata da Anileda Xeka-

La crisi
Smania quest'uomo per la dittatura ,e presto
sovvertirà lo stato:
uno stato sull'orlo della crisi.
Alceo
-Consigliata da Tinti-
 
 
549
Che ho sempre amato
Te ne porto la prova
Prima d'amare infatti
Abbastanza - non ho vissuto mai -

Che amerò sempre -
Te l'argomento
L'amore è vita infatti -
Ed immortalità ha in sé la vita -

Se tu di questo - dubitassi - caro -
Allora non ho io
Nient'altro da mostrare
Tranne il Calvario -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

553
È registrata - solo - una crocifissione -
Quante siano
Non è da matematica attestato -
O da storia -

All'estraneo un calvario - è esibito -
Sono altrettanti
Quante son le persone - o le penisole -
È Getsemani - solo

Una provincia - nel centro dell'essere -
La Giudea -
È per un viaggio - o per una crociata -
Troppo vicina -

Rese testimonianza piena - nostro Signore -
Eppure -
Una crocifissione c'è più nuova -
Più vicina di quella -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
549
That I did always love
I bring thee Proof
That till I loved
I never lived - Enough -

That I shall love alway -
I argue thee
That love is life -
And life hath Immortality -

This - dost thou doubt - Sweet -
Then have I
Nothing to show
But Calvary -
Emily Dickinson

553
One Crucifixion is recorded - only -
How many be
Is not affirmed of Mathematics -
Or History -

One Calvary - exhibited to Stranger -
As many be
As Persons - or Peninsulas -
Gethsemane -

Is but a Province - in the Being's Centre -
Judea -
For Journey - or Crusade's Achieving -
Too near -

Our Lord - indeed - made Compound Witness -
And yet -
There's newer - nearer Crucifixion
Than That -
Emily Dickinson

545
Conta uno ad uno - il padre -
Poi uno spazio in mezzo
Sistema il senza cifra - ad insegnare
Il valore del dieci suo all'occhio -

Fintanto che lo scontroso scolaro
Acquisisca prontezza d'esperienza -
Restituiti sono allora i numeri -
Ad ornamento dell'intera regola -

Per lo più la lavagna e la matita -
E il buio sulla scuola
Distraggono le dita dei fanciulli -
Però l'eterna regola

Riguarda sia il più piccolo che conta
Che il capo della banda -
E ogni singola somma di marmocchio -
È modellata sulla mano sua -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

546
Per chiudere una falla
Devi inserire ciò che l'ha causata -
Bloccala
Con altro - e s'aprirà ancor di più -
Non puoi saldare
Un abisso con aria.
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
545
'Tis One by One - the Father counts -
And then a Tract between
Set Cypherless - to teach the Eye
The Value of it's Ten -

Until the peevish Student
Acquire the Quick of Skill -
Then Numerals are dowered back -
Adorning all the Rule -

'Tis mostly Slate and Pencil -
And Darkness on the School
Distracts the Children's fingers -
Still the Eternal Rule

Regards least Cypherer alike
With Leader of the Band -
And every separate Urchin's Sum -
Is fashioned for his hand -
Emily Dickinson

546
To fill a Gap
Insert the Thing that caused it -
Block it up
With Other - and 'twill yawn the more -
You cannot solder an Abyss
With Air.
Emily Dickinson
 

Il mite
Voglio fare all'amore
con te.
Hai così vaga l'anima.
Anacreonte
-Consigliata da Tinti-
 
 
536
Il cuore chiede piacere - anzitutto -
E poi - essere esente da dolore -
E poi - quei palliativi piccolini
Che spengono il soffrire -

E poi - addormentarsi -
E poi - se questa fosse
La volontà del suo inquisitore
Il privilegio di poter morire -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

543
Un uomo temo dal frugale eloquio -
Temo un uomo che tace -
L'arringatore - posso sovrastarlo -
Il chiacchierone - posso intrattenerlo -

Ma chi pondera ancora - mentre gli altri -
Spendono fino all'ultima sterlina -
Di quest'uomo - diffido -
Temo ch'egli sia grande -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
536
The Heart asks Pleasure - first -
And then - Excuse from Pain -
And then - those little Anodyness
That deaden suffering -

And then - to go to sleep -
And then - if it should be
The will of it's Inquisitor
The privilege to die -
Emily Dickinson

543
I fear a Man of frugal Speech -
I fear a Silent Man -
Haranguer - I can overtake -
Or Babbler - entertain -

But He who weigheth - While the Rest -
Expend their furthest pound -
Of this Man - I am wary -
I fear that He is Grand -
Emily Dickinson

Forse da una leonessa dei monti della Libia
o da Scilla che latra dall'infima parte dell'inguine
sei nata con un cuore così duro e nero,
per disprezzare la voce di chi ti supplicava
nell'estrema sventura,tu dal cuore così feroce?
Catullo
-Consigliata da Tinti-
 
 
Fiume rosso
Con le piogge non potrò
bagnarmi nel fiume,amante
perchè va il corpo dell'acqua
ferito ed avvolto in sangue
Rafael Alberti
-Consigliata da Tinti-
 
 
529
Per chi è morto mi dispiace - oggi -
Così piacevoli ore
Presso le siepi hanno i vecchi vicini -
È stagione di fieno,

E le rudi - abbronzate compagnie
Nelle pause discorrono -
E ridono, così semplicemente
Che sorridere fanno anche le siepi -

Appare duro giacere lontano
Da tutto quanto il rumore dei campi -
Gli alacri carri - i fragranti covoni -
Suscita - il cantico del falciatore -

Un'ansia che abbiano - quei campagnoli
E con loro le mogli - nostalgia -
Dal lavoro campestre separati -
E da tutte le vite dei vicini -

Un dubbio che il sepolcro
Paia una via deserta -
Quando uomini - e ragazzi - e carri - e giugno,
Vanno giù per i campi a fare "fieno" -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

531
Noi sogniamo - ed è bene che sogniamo -
Fossimo svegli - ci farebbe male -
Ma visto ch'è una recita - uccidiamoci,
Ed urliamo - che stiamo recitando -

Che male c'è? - Di fuori - muoiono uomini -
È verità - di sangue -
Ma in teatro noi - stiamo morendo -
Ed il teatro - morto non è mai -

Attenti - a non urtarci l'un con l'altro -
E aprire gli occhi - entrambi -
Che non riveli l'errore - il fantasma -
Né la sorpresa livida

In stele di granito ci congeli -
Con solo età - e nome
Ed una frase forse in egiziano -
Più prudente è - sognare -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
529
I'm sorry for the Dead - Today -
It's such congenial times
Old neighbors have at fences -
It's time o'year for Hay,

And Broad - Sunburned Acquaintance
Discourse between the Toil -
And laugh, a homely species
That makes the Fences smile -

It seems so straight to lie away
From all of the noise of Fields -
The Busy Carts - the fragrant Cocks -
The Mower's metre - Steals -

A Trouble lest they're homesick -
Those Farmers - and their Wives -
Set separate from the Farming -
And all the Neighbor's lives -

A Wonder if the Sepulchre
Dont feel a lonesome way -
When Men - and Boys - and Carts - and June,
Go down the Fields to "Hay" -
Emily Dickinson

531
We dream - it is good we are dreaming -
It would hurt us - were we awake -
But since it is playing - kill us,
And we are playing - shriek -

What harm? Men die - externally -
It is a truth - of Blood -
But we - are dying in Drama -
And Drama - is never dead -

Cautious - We jar each other -
And either - open the eyes -
Lest the Phantasm - prove the Mistake -
And the livid Surprise

Cool us to Shafts of Granite -
With just an age - and name -
And perhaps a phrase in Egyptian -
It's prudenter - to dream -
Emily Dickinson

525
Penso che piaccia all'abete di stare
Su un margine di neve -
Corrisponde alla sua austerità -
E soddisfa un terrore che gli umani

Spegnere debbono in desolazione -
Nel deserto - saziare -
Istinto al grigio, spoglio -
Di Lapponia - bisogno -

Prospera - al freddo - natura d'abete -
Stridio di venti nordici
È - per lui - il più dolce nutrimento -
I suoi migliori vini norvegesi -

Per le razze di raso - lui è niente -
Ma sul Don i bambini,
Di sotto ai suoi tabernacoli, giocano,
E i lottatori del Dnieper, gareggiano.
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

528
Mio - per diritto di bianca elezione!
Mio - per regio sigillo!
Mio - per il segno nella rossa cella -
Da sbarre - non celabile!

Mio - qui - nella visione - e nel divieto!
Mio - per l'abrogazione della tomba -
Intestato - firmato -
Delirante contratto!
Mio - mentre le stagioni si dileguano!
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
525
I think the Hemlock likes to stand
Upon a Marge of Snow -
It suits his own Austerity -
And satisfies an awe

That men, must slake in Wilderness -
And in the Desert - cloy -
An instinct for the Hoar, the Bald -
Lapland's - nescessity -

The Hemlock's nature thrives - on cold -
The Gnash of Northern winds
Is sweetest nutriment - to him -
His best Norwegian Wines -

To satin Races - he is nought -
But Children on the Don,
Beneath his Tabernacles, play,
And Dnieper Wrestlers, run.
Emily Dickinson

528
Mine - by the Right of the White Election!
Mine - by the Royal Seal!
Mine - by the Sign in the Scarlet prison -
Bars - cannot conceal!

Mine - here - in Vision - and in Veto!
Mine - by the Grave's Repeal -
Titled - Confirmed -
Delirious Charter!
Mine - while Ages steal!
Emily Dickinson

511
Venissi tu in autunno,
Scaccerei via l'estate
Un po' con un sorriso e un po' con stizza,
Come scaccia una mosca la massaia.

Se ti potessi vedere entro un anno,
Avvolgerei in gomitoli i mesi -
E ognuno metterei nel suo cassetto,
Per paura che i numeri si mischino -

Fosse solo di secoli, il ritardo,
Conterei sulla mano, sottraendo,
Finché non mi cadessero le dita
In terra di Van Dieman.

Fossi certa che dopo questa vita -
La tua e la mia vita, ci saranno -
Questa la butterei, come una buccia,
E mi riserverei l'eternità -

Ma, adesso, ignorando la lunghezza
Del ciò che sta in mezzo,
Questo m'assilla, come ape folletto -
Che non vuole mostrare - il pungiglione.
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

520
Presto uscii - presi il cane -
E visitai il mare -
Le sirene di sotto
Uscirono a guardarmi -

E protesero mani canapine
Le fregate - di sopra -
Supponendomi un topo -
Sulle sabbie - incagliato -

Ma non fui smossa - finché la marea
Oltrepassò la mia piccola scarpa -
E grembiule - e cintura
Ed il corsetto - anche -

E fece come volesse mangiarmi -
Tutta come rugiada
Sul lembo d'un soffione -
E allora - anch'io - mi mossi -

E lui seguiva - lui - appresso appresso -
Ne sentivo l'argenteo tallone
Sulla caviglia - Allora traboccarono
Di perle le mie scarpe -

Finché la città solida incontrammo -
Sembrava non conoscervi nessuno -
E a me - con uno sguardo vigoroso -
Inchinandosi - il mare si ritrasse -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
511
If you were coming in the Fall,
I'd brush the Summer by
With half a smile, and half a spurn,
As Housewives do, a Fly.

If I could see you in a year,
I'd wind the months in balls -
And put them each in separate Drawers,
For fear the numbers fuse -

If only Centuries, delayed,
I'd count them on my Hand,
Subtracting, till my fingers dropped
Into Van Dieman's Land.

If certain, when this life was out -
That your's and mine, should be -
I'd toss it yonder, like a Rind,
And take Eternity -

But, now, uncertain of the length
Of this, that is between,
It goads me, like the Goblin Bee -
That will not state - it's sting.
Emily Dickinson

520
I started Early - Took my Dog -
And visited the Sea -
The Mermaids in the Basement
Came out to look at me -

And Frigates - in the Upper Floor
Extended Hempen Hands -
Presuming Me to be a Mouse -
Aground - upon the Sands -

But no Man moved Me - till the Tide
Went past my simple Shoe -
And past my Apron - and my Belt
And past my Boddice - too -

And made as He would eat me up -
As wholly as a Dew
Upon a Dandelion's Sleeve -
And then - I started - too -

And He - He followed - close behind -
I felt his Silver Heel
Upon my Ancle - Then My Shoes
Would overflow with Pearl -

Until We met the Solid Town -
No One He seemed to know -
And bowing - with a Mighty look -
At me - The Sea withdrew -
Emily Dickinson

C'è una parte volatile
di noi
ma più dura della pietra
dove il vuoto è quinta
e perfino l'aria
diventa densa sostanza
e dove il buio affronta la luce.

Fragorose le cascate del reale
così irreali nel silenzio.

Si trova un seme d'oro
d'un nascosto mondo
che ha porte d'essenza
non catturabile
eppure presente.
Maria Grazia Turchetti
-Consigliata da Tinti-
 
 
505
Non un quadro - dipingere vorrei -
Piuttosto vorrei essere chi indugia
Sulla delizia della sua splendente
Impossibilità -
E si chiede che sentano le dita
Il cui raro - agitarsi - celestiale -
Così dolce tormento sa evocare -
Disperazione - così sontuosa -

Come cornette, non vorrei parlare -
Piuttosto vorrei essere chi piano
S'innalza verso i tetti -
E via, e in su tranquillo -
Per eterei villaggi -
Pallone io stessa spinto
Solamente da un labbro di metallo -
Molo del mio pontile -

Neppure vorrei essere un poeta -
Più bello - aver l'orecchio -
Innamorato - impotente - appagato -
Aver licenza di venerazione,
Un privilegio così spaventoso
Quale sarebbe il dono,
D'avere l'arte di stordir me stessa
Con saette - di musica!
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

510
Non era morte, perché stavo in piedi,
E giacciono distesi, tutti i morti -
Non era notte, perché sbatacchiavano
Per mezzogiorno, tutte le campane.

Non era gelo, perché sulla carne
Io sentivo scirocchi - scivolare -
Neppure fuoco - un presbiterio avrebbero
Tenuto fresco i miei piedi di marmo -

E tuttavia, di tutto ciò sapeva,
Le figure vedute
Composte in ordine, per il sepolcro,
Il mio mi ricordavano -

Come piallata fosse la mia vita,
E messa in una cassa,
Senza una chiave per poter fiatare,
Ed era come mezzanotte, quasi -

Quando - è fermo - ogni battito
E s'appunta lo spazio tutt'intorno -
O tetri geli - i mattini d'autunno,
Aboliscono il palpito del suolo -

Anzi come incessante - freddo - caos -
Senza un appiglio, o un'asse -
O almeno un qualche segnale di terra -
A risarcire - la disperazione.
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
505
I would not paint - a picture -
I'd rather be the One
It's bright impossibility
To dwell - delicious - on -
And wonder how the fingers feel
Whose rare - celestial - stir -
Evokes so sweet a torment -
Such sumptuous - Despair -

I would not talk, like Cornets -
I'd rather be the One
Raised softly to the Ceilings -
And out, and easy on -
Through Villages of Ether -
Myself upborne Balloon
By but a lip of Metal -
The pier to my Pontoon -

Nor would I be a Poet -
It's finer - own the Ear -
Enamored - impotent - content -
The License to revere,
A privilege so awful
What would the Dower be,
Had I the Art to stun myself
With Bolts - of Melody!
Emily Dickinson

510
It was not Death, for I stood up,
And all the Dead, lie down -
It was not Night, for all the Bells
Put out their Tongues, for Noon.

It was not Frost, for on my Flesh
I felt Siroccos - crawl -
Nor Fire - for just my marble feet
Could keep a Chancel, cool -

And yet, it tasted, like them all,
The Figures I have seen
Set orderly, for Burial,
Reminded me, of mine -

As if my life were shaven,
And fitted to a frame,
And could not breathe without a key,
And 'twas like Midnight, some -

When everything that ticked - has stopped -
And Space stares all around -
Or Grisly frosts - first Autumn morns,
Repeal the Beating Ground -

But, most, like Chaos - Stopless - cool -
Without a Chance, or Spar -
Or even a Report of Land -
To justify - Despair.
Emily Dickinson

501
Questo mondo non è la conclusione.
Di là esiste un séguito -
Invisibile, come musica - e
Concreto, come suono -
Ammiccante, e sfuggente -
Filosofia, l'ignora -
Ed un indovinello attraversare -
Deve sagacia, infine -
I dotti fa scervellare, risolverlo -
Per adempierlo, gli uomini han patito
Secoli di disprezzo
E la crocifissione, hanno esibita -
La fede scivola - e ride, e riprende -
Se qualcuno la guarda, si fa rossa -
Ad un filo s'aggrappa d'evidenza -
E la via chiede, ad una banderuola -
Gran gestire, dal pulpito -
Rullano alti alleluia -
Non c'è narcotico che calmi il dente
Che rode l'anima -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

502
Pregare - almeno - è rimasto - è rimasto -
Oh, nell'aria - Gesù -
Io non so la tua stanza quale sia -
Sto bussando - dovunque -

Tu che scateni nel sud terremoti -
E vortici, nel mare -
Di', Gesù nazareno -
Non hai braccia per me?
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
501
This World is not Conclusion.
A sequel stands beyond -
Invisible, as Music -
But positive, as Sound -
It beckons, and it baffles -
Philosophy, dont know -
And through a Riddle, at the last -
Sagacity, must go -
To guess it, puzzles scholars -
To gain it, Men have borne
Contempt of Generations
And Crucifixion, shown -
Faith slips - and laughs, and rallies -
Blushes, if any see -
Plucks at a twig of Evidence -
And asks a Vane, the way -
Much Gesture, from the Pulpit -
Strong Hallelujahs roll -
Narcotics cannot still the Tooth
That nibbles at the soul -
Emily Dickinson

502
At least - to pray - is left - is left -
Oh Jesus - in the Air -
I know not which thy chamber is -
I'm knocking - everywhere -

Thou settest Earthquake in the South -
And Maelstrom, in the Sea -
Say, Jesus Christ of Nazareth -
Hast thou no Arm for Me?
Emily Dickinson

498
I mari invidio, che lui attraversa -
I raggi invidio
Delle ruote dei carri, che lo portano -
Invidio le colline

Ondulate che scrutano il suo viaggio -
Com'è per tutti facile vedere
Tutto ciò ch'è vietato totalmente
Come il cielo - per me!

Dei passeri laggiù invidio i nidi -
Che punteggiano quelle sue grondaie -
Opulenta la mosca, sul suo vetro -
Le liete - liete foglie -

Cui permette l'estate di giocare
Appena fuori della sua finestra -
Per me non lo potrebbero ottenere
Neppure gli orecchini di Pizarro -

La luce invidio - che lo fa svegliare -
E le campane - che squillano forte
Per dirgli ch'è mezzogiorno, là fuori -
Io stessa fossi - per lui mezzogiorno -

Eppure vieto - al mio fiore d'aprirsi -
E annullo - la mia ape -
Perché in notte eterna il mezzogiorno -
Gabriele non faccia - e me - cadere.
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

500
Nel mio giardino, cavalca un uccello
Sopra una sola ruota -
Fanno una musica vertiginosa
Come un mulino viaggiante i suoi raggi -

Mai si ferma, rallenta
Sulla rosa più turgida -
Senza posarsi assaggia
Ed apprezza passando,

Finché assaporata è ogni spezia -
E la fatata sua trottola allora
Si libra in atmosfere più remote -
Ed io torno al mio cane,

E dubitiamo, entrambi,
Se apparizione concreta sia stata -
O creato il giardino del cervello
Abbia questa stranezza -

Ma lui, il miglior logico,
Fa rivolgere l'occhio mio maldestro -
Verso i fiori che lì stanno vibrando!
Che risposta squisita!
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
498
I envy Seas, whereon He rides -
I envy Spokes of Wheels
Of Chariots, that Him convey -
I envy Crooked Hills

That gaze upon His journey -
How easy all can see
What is forbidden utterly
As Heaven - unto me!

I envy Nests of Sparrows -
That dot His distant Eaves -
The wealthy Fly, upon His Pane -
The happy - happy Leaves -

That just abroad His Window
Have Summer's leave to play -
The Ear Rings of Pizarro
Could not obtain for me -

I envy Light - that wakes Him -
And Bells - that boldly ring
To tell Him it is Noon, abroad -
Myself - be Noon to Him -

Yet interdict - my Blossom -
And abrogate - my Bee -
Lest Noon in everlasting night -
Drop Gabriel - and me -
Emily Dickinson

500
Within my Garden, rides a Bird
Upon a single Wheel -
Whose spokes a dizzy music make
As 'twere a travelling Mill -

He never stops, but slackens
Above the Ripest Rose -
Partakes without alighting
And praises as he goes,

Till every spice is tasted -
And then his Fairy Gig
Reels in remoter atmospheres -
And I rejoin my Dog,

And He and I, perplex us
If positive, 'twere we -
Or bore the Garden in the Brain
This Curiosity -

But He, the best Logician,
Refers my clumsy eye -
To just vibrating Blossoms!
An Exquisite Reply!
Emily Dickinson

Mia vita a te non chiedo lineamenti
fissi,volti plausibili o possessi.
Nel tuo giro inquieto ormai lo stesso
sapor han miele e assenzio.

Il cuore che ogni moto tiene a vile
raro è squassato da trasalimenti.
Così suona talvolta nel silenzio
della campagna un colpo di fucile.
E. Montale da "Ossi di seppia"
-Consigliata da Tinti-
 
 
Il calmante
Più che annoiata
triste
più che triste
infelice
più che infelice
sofferente
più che sofferente
abbandonata
più che abbandonata
sola al mondo
più che sola al mondo esiliata
più che esiliata
morta
più che morta
dimenticata.
Maurie Laurencin
-Consigliata da Tinti-
 
 
494
Va' da lui! lettera beata!
Digli -
Digli la pagina che non ho scritta -
Digli - che solo la sintassi ho messa -
E tralasciato il verbo ed il pronome -
Digli come le dita s'affrettavano -
Poi - come a guado - lente - procedevano -
Occhi avresti voluto nelle pagine -
Per veder cosa le turbasse tanto -

Digli - non era un esperto scrittore -
Le frasi faticose - l'indicavano -
Nascosto udivi battere il corsetto -
Come avesse la forza d'un bambino -
Quasi avevi pietà - di tanto sforzo -
Digli - no - qui puoi anche traccheggiare -
Si spezzerebbe il suo cuore, a saperlo -
E tu ed io, saremmo ancor più mute.

Digli - prima di noi - finì la notte -
E nitrì "Giorno!" l'orologio vecchio
E tu - eri assonnata -
Ed imploravi d'essere conclusa -
Che cosa tanto ostacolava - il dire?
Digli - con che cautela lei ti chiuse!
Ma - se lui chiede dove stai nascosta
Fino a domani - lettera beata!
Fa' un gesto civettuolo - e scuoti il capo!
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

496
Come rimpianto, da pietà lontana -
Alla parola, fredda - come pietra -
Come se d'ossa io trattassi, insensibile
Alla rivelazione -

Come la storia - dal tempo lontana -
Vicina a te - quest'oggi -
Come bambini, alla sciarpa dell'iride -
O del tramonto il giallo

Gioco alle palpebre dentro il sepolcro -
Muta la ballerina giace - mentre
Rivelazioni di colore irrompono -
E le farfalle - ardono!
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
494
Going to Him! Happy letter!
Tell Him -
Tell Him the page I did'nt write -
Tell Him - I only said the Syntax -
And left the Verb and the pronoun - out -
Tell Him just how the fingers hurried -
Then - how they waded - slow - slow -
And then you wished you had eyes in your pages -
So you could see what moved them so -

Tell Him - it was'nt a Practised Writer -
You guessed - from the way the sentence toiled -
You could hear the Boddice tug, behind you -
As if it held but the might of a child -
You almost pitied it - you - it worked so -
Tell Him - No - you may quibble there -
For it would split His Heart, to know it -
And then you and I, were silenter.

Tell Him - Night finished - before we finished -
And the Old Clock kept neighing "Day"!
And you - got sleepy -
And begged to be ended -
What could it hinder so - to say?
Tell Him - just how she sealed you - Cautious!
But - if He ask where you are hid
Until tomorrow - Happy letter!
Gesture Coquette - and shake your Head!
Emily Dickinson

496
As far from pity, as complaint -
As cool to speech - as stone -
As numb to Revelation
As if my Trade were Bone -

As far from Time - as History -
As near yourself - Today -
As Children, to the Rainbow's scarf -
Or Sunset's Yellow play

To eyelids in the Sepulchre -
How dumb the Dancer lies -
While Color's Revelations break -
And blaze - the Butterflies!
Emily Dickinson

489
Preghiamo - il cielo -
Vaneggiamo - del cielo -
Raccontiamo - allorché i vicini muoiono -
A che ora - volati sono - in cielo -
Chi li ha visti - perché volare via?

È un luogo il cielo - un firmamento - un albero?
A noi l'angusto ufficio d'ubicarlo -
Per i morti
Non c'è geografia -

Ma rango - investitura - centro - Dove -
Vola - l'onnipresenza?
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

492
La civiltà - il leopardo - disprezza!
È stato forse sfrontato - il leopardo?
Mai - deserti - il suo raso hanno sgridato -
Etiope - l'oro suo -
Fulvi - i costumi suoi -
Consapevole n'era -
Maculata - la bruna gonna sua -
Questa era la natura sua - signore -
Occorre proprio - un guardiano - accigliato?

Pietà - dell'esule - dalla sua Asia!
Sopita non può essere memoria -
Di palma - con narcotico -
Né soppressa con balsamo -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
489
We pray - to Heaven -
We prate - of Heaven -
Relate - when Neighbors die -
At what o'clock to Heaven - they fled -
Who saw them - Wherefore fly?

Is Heaven a Place - a Sky - a Tree?
Location's narrow way is for Ourselves -
Unto the Dead
There's no Geography -

But State - Endowal - Focus -
Where - Omnipresence - fly?
Emily Dickinson

492
Civilization - spurns - the Leopard!
Was the Leopard - bold?
Deserts - never rebuked her Satin -
Ethiop - her Gold -
Tawny - her Customs -
She was Conscious -
Spotted - her Dun Gown -
This was the Leopard's nature - Signor -
Need - a keeper - frown?

Pity - the Pard - that left her Asia -
Memories - of Palm -
Cannot be stifled - with Narcotic -
Nor suppressed - with Balm -
Emily Dickinson

La morte è la curva della strada
La morte è la curva della strada,
morire è solo non essere visto.
Se ascolto, sento i tuoi passi
esistere come io esisto.

La terra è fatta di cielo.
Non ha nido la menzogna.
Mai nessuno s'è smarrito.
Tutto è verità e passaggio.
Fernando Pessoa
-Consigliata da Maria Cristina Latronico-

I miei tristi capitani
Uno per uno appaiono nel buio
alcuni amici e alcuni
con nomi storici.Oh quanto
tardi cominciano a splendere!
Ma prima di svanire se ne stanno
perfettamente corporei mentre tutto

il passato li avvolge come fosse
un mantello di caos.Erano uomini,
pensavo,che vissero soltanto
per irnnovare la forza desolante
che con tutte le ardenti convulsioni
dilapidarono .E mi ricordo ore distanti.

E' vero,non sono in pace ancora
ma ora che davvero se ne stanno
in disparte ,da ogni fallimento
liberi ormai, si ritirano in un'orbita e
con una dura energia disinteressata
ruotano come ruotano le stelle.
Tom Gunn
-Consigliata da Tinti-
 
 
486
Ero la più minuta nella casa -
Per me avevo la stanza più piccola -
Di notte, il mio lumetto, ed un quaderno -
Ed un solo geranio -

Così appostata coglievo la menta
Che di cadere non cessava mai -
E appena il mio cestino -
Lasciatemi pensare - son sicura
Questo era proprio tutto -

Mai parlavo - se non interrogata -
Ed anche allora, in breve e a voce bassa -
Vivere non potevo - ad alta voce -
Tanto mi dava il baccano vergogna -

E se non era talmente lontano -
E che ci stava andando qualcheduno
A me noto - io pensato avevo spesso
Come poter morire - inavvertita -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

488
Da me m'ero formata - falegname -
A tempo perso
La pialla, ed io, lavoravamo insieme
Fino a quando arrivò un costruttore -

A misurare i nostri risultati -
L'arte delle assi avessimo abbastanza
Sviluppata - ci avrebbe assunti a mezza
Paga -

Facce presero - umane - i miei arnesi -
Il banco, dove avevamo sgobbato -
Perorò, contro quello -
Io dissi - templi costruiamo - noi -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
486
I was the slightest in the House -
I took the smallest Room -
At night, my little Lamp, and Book -
And one Geranium -

So stationed I could catch the Mint
That never ceased to fall -
And just my Basket -
Let me think - I'm sure
That this was all -

I never spoke - unless addressed -
And then, 'twas brief and low -
I could not bear to live - aloud -
The Racket shamed me so -

And if it had not been so far -
And any one I knew
Were going - I had often thought
How noteless - I could die -
Emily Dickinson

488
Myself was formed - a Carpenter -
An unpretending time
My Plane, and I, together wrought
Before a Builder came -

To measure our attainments -
Had we the Art of Boards
Sufficiently developed - He'd hire us
At Halves -

My Tools took Human - Faces -
The Bench, where we had toiled -
Against the Man, persuaded -
We - Temples build - I said -
Emily Dickinson

479
Parole spargeva come lame -
Luccicanti brillavano -
E ciascuna metteva un nervo a nudo
O stuzzicava un osso -

Mai avrebbe pensato - di ferire -
Non è problema - questo - dell'acciaio -
Una smorfia volgare nella carne -
Male le creature la sopportano -

Soffrire è umano - non certo elegante -
Il velo sopra l'occhio
Della mortalità antica usanza -
Chiudere - per morire -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

483
Sensazione solenne dentro l'anima
Sentirsi maturare -
E pendere dorata - mentre in alto -
Del creatore le scale si fermano -
E laggiù nel frutteto -
Odi cadere - un essere -

Meraviglioso - sentire alla guancia
Che pensavi finita
Ancora intento il sole -
Occhio gelido, e critico dell'opera -
Sposta il picciòlo - un poco - per rivolgere
Un'occhiata - al tuo nòcciolo -

Ma più solenne ancora -
Sapere il tuo probabile raccolto
Un poco più vicino - È ogni sole
L'unico - a certe vite.
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
479
She dealt her pretty words like Blades -
How glittering they shone -
And every One unbared a Nerve
Or wantoned with a Bone -

She never deemed - she hurt -
That - is not Steel's Affair -
A vulgar grimace in the Flesh -
How ill the Creatures bear -

To Ache is human - not polite -
The Film upon the eye
Mortality's old Custom -
Just locking up - to Die -
Emily Dickinson

483
A Solemn thing within the Soul
To feel itself get ripe -
And golden hang - while farther up -
The Maker's Ladders stop -
And in the Orchard far below -
You hear a Being - drop -

A wonderful - to feel the Sun
Still toiling at the cheek
You thought was finished -
Cool of eye, and critical of Work -
He shifts the stem - a little -
To give your Core - a look -

But solemnest - to know
Your chance in Harvest moves
A little nearer - Every Sun
The Single - to some lives.
Emily Dickinson

469
Rossa - fiamma - è il mattino -
Viola - il mezzogiorno -
Gialla - il giorno - che cala -
E poi - il nulla -

Ma di sera - migliaia di scintille -
La vastità che bruciava rivelano -
L'argenteo territorio -
Non consumato - ancora -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

470
Sono viva - suppongo -
Sulla mia mano i rami
Son pieni di convolvolo -
Sulla punta del dito -

Caldo punge - il carminio -
E se un vetro avvicino
Alla bocca - s'appanna -
Prova - sperimentale - del respiro -

Sono viva - perché
Non sono in una stanza -
Il soggiorno - di solito -
Dove il visitatore possa entrare -

E chinarsi - e scrutare di traverso -
E soggiungere: "Com'è fredda - adesso -"
E "Aveva coscienza - quando entrava
Nell'immortalità?"

Sono viva - perché
Non ho una casa propria -
Intestata a me sola - espressamente -
E adatta a nessun altro -

Con sopra scritto il nome da ragazza -
Sì che i visitatori riconoscano
Qual è la porta mia - senza sbagliare -
E usare un'altra chiave -

Com'è bello - esser viva!
Com'è infinito - essere
Viva - due volte - La nascita allora -
E questa - ancora, in - te!
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
469
The Red - Blaze - is the Morning -
The Violet - is Noon -
The Yellow - Day - is falling -
And after that - is None -

But Miles of Sparks - at Evening -
Reveal the Width that burned -
The Territory Argent - that
Never yet - consumed -
Emily Dickinson

470
I am alive - I guess -
The Branches on my Hand
Are full of Morning Glory -
And at my finger's end -

The Carmine - tingles warm -
And if I hold a Glass
Across my Mouth - it blurs it -
Physician's - proof of Breath -

I am alive - because
I am not in a Room -
The Parlor - commonly - it is -
So Visitors may come -

And lean - and view it sidewise -
And add "How cold - it grew" -
And "Was it conscious - when it stepped
In Immortality"?

I am alive - because
I do not own a House -
Entitled to myself - precise -
And fitting no one else -

And marked my Girlhood's name -
So Visitors may know
Which Door is mine - and not mistake -
And try another Key -

How good - to be alive!
How infinite - to be
Alive - two-fold - The Birth I had -
And this - besides, in - Thee!
Emily Dickinson
 

461
Moglie - sarò - allo spuntar del giorno -
Aurora - porti un vessillo per me?
Mezzanotte - son solo una fanciulla -
Ci vuol pochissimo a farne una sposa -
Poi - mezzanotte - da te son partita -
Verso l'oriente - e verso la vittoria.

Mezzanotte - li sento - buonanotte -
Gli angeli rumoreggiano nell'atrio -
Sale piano - le scale il mio futuro -
Biascico la preghiera mia infantile -
Così presto non esser più - bambina -
Eternità - ora arrivo - Signore -
Salvatore - quel volto ho visto - prima -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

465
Ronzare udivo una mosca - morendo -
Nella stanza il silenzio
Assomigliava al silenzio nell'aria -
Fra un turbine e l'altro -

Erano gli occhi intorno - prosciugati -
E i respiri tenuti fermi per
L'ultimo assalto - quando la regina -
Nella stanza - apparisse -

Cedetti i miei ricordi - via assegnai
Quanto fosse di me
Ereditabile - ed allora appunto
S'interpose una mosca -

Con azzurro ronzio - incerto - zoppo -
In mezzo tra la luce - e me - e allora
Niente finestre - e allora
Più non potei vedere di vedere -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
461
A Wife - at Daybreak - I shall be -
Sunrise - Hast Thou a Flag for me?
At Midnight - I am but a Maid -
How short it takes to make it Bride -
Then - Midnight - I have passed from Thee -
Unto the East - and Victory.

Midnight - Good Night - I hear them Call -
The Angels bustle in the Hall -
Softly - my Future climbs the Stair -
I fumble at my Childhood's Prayer -
So soon to be a Child - no more -
Eternity - I'm coming - Sir -
Savior - I've seen the Face - before -
Emily Dickinson

465
I heard a Fly buzz - when I died -
The Stillness in the Room
Was like the Stillness in the Air -
Between the Heaves of Storm -

The Eyes around - had wrung them dry -
And Breaths were gathering firm
For that last Onset - when the King
Be witnessed - in the Room -

I willed my Keepsakes - Signed away
What portion of me be
Assignable - and then it was
There interposed a Fly -

With Blue - uncertain - stumbling Buzz -
Between the light - and me -
And then the Windows failed - and then
I could not see to see -
Emily Dickinson

457
Dolci - sicure - case -
Felici - allegre - case -
Così solennemente sigillate -
Lastre d'acciaio - su lastre di marmo -
Che piedi scalzi escludono -

Rivi di felpa - tra sponde di raso
Così lievi non scendono
Come il riso - e il bisbiglio -
Dal popolo di perla -

Non ne oltraggia i salotti - calva morte -
Non viene audace morbo
A deturparne i solenni tesori -
Angoscia - e tomba -

Frusciano via - in carrozze imbottite -
Perché - non si stupiscano che - alcuni -
Per l'ansia di sorridere -
Smettano - di morire -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

458
Come occhi fissi su devastazioni -
Increduli di tutto
Se non del vuoto - e d'immoto deserto -
Dalla notte variato -

Infinità di nulla -
Fin là dov'è possibile vedere -
Tale appariva il volto che guardavo -
Tale guardava - me - quel volto stesso -

Aiuto non le offrii -
In me era la causa -
Disperato - e divino -
Patto la sofferenza -

Assolta non voleva essere - l'una -
Né essere regina
Senza l'altra - perciò -
Periamo - pur regnando -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
457
Sweet - safe - Houses -
Glad - gay - Houses -
Sealed so stately tight -
Lids of Steel - on Lids of Marble -
Locking Bare feet out -

Brooks of Plush - in Banks of Satin
Not so softly fall
As the laughter - and the whisper -
From their People Pearl -

No Bald Death - affront their Parlors -
No Bold Sickness come
To deface their stately Treasures -
Anguish - and the Tomb -

Hum by - in muffled Coaches -
Lest they - wonder Why -
Any - for the Press of Smiling -
Interrupt - to die -
Emily Dickinson

458
Like Eyes that looked on Wastes -
Incredulous of Ought
But Blank - and steady Wilderness -
Diversified by Night -

Just Infinites of Nought -
As far as it could see -
So looked the face I looked upon -
So looked itself - on Me -

I offered it no Help -
Because the Cause was Mine -
The Misery a Compact
As hopeless - as divine -

Neither - would be absolved -
Neither would be a Queen
Without the Other - Therefore -
We perish - tho' We reign -
Emily Dickinson

453
Alto tu sei - amore -
Io non ti so scalare -
Ma, se fossimo in due -
Chissà che noi -
Alternandoci - infine - al Chimborazo -
Ducali - non ci ergiamo accanto a te -

Profondo sei - amore -
Non so attraversarti -
Ma, se fossero due
Invece d'uno - rematore, e barca -
Una sovrana estate -
Chissà - che non giungiamo fino al sole?

Velato sei - amore -
Ti contemplano - pochi -
Ridono - e mutano - e balbano - e muoiono -
Sarebbe assurda - senza te - la gioia -
Nominata da Dio -
Eternità -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

455
È di diversi generi - il trionfo -
Trionfo nella stanza
Quando la vecchia imperatrice - morte -
Da fede - è sopraffatta -

Trionfo della mente più sottile
Quando la verità - a lungo offesa -
Verso il suo sommo - impassibile avanza -
Verso il suo Dio - sua sola moltitudine -

Trionfo - quando pian piano è respinta
L'esca di tentazione -
Un occhio volto al cielo ripudiato -
E l'altro - alla graticola -

Maggior trionfo - quello
Sperimentato - da colui che passa
Assolto - innanzi a quella nuda sbarra -
Al cospetto di Geova -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
453
Love - thou art high -
I cannot climb thee -
But, were it Two -
Who know but we -
Taking turns - at the Chimborazo -
Ducal - at last - stand up by thee -

Love - thou art deep -
I cannot cross thee -
But, were there Two
Instead of One -
Rower, and Yacht - some sovreign Summer -
Who knows - but we'd reach the Sun?

Love - thou are Vailed -
A few - behold thee -
Smile - and alter - and prattle - and die -
Bliss - were an Oddity - without thee -
Nicknamed by God -
Eternity -
Emily Dickinson

455
Triumph - may be of several kinds -
There's Triumph in the Room
When that Old Imperator - Death -
By Faith - be overcome -

There's Triumph of the finer mind
When Truth - affronted long -
Advance unmoved - to Her Supreme -
Her God - Her only Throng -

A Triumph - when Temptation's Bribe
Be slowly handed back -
One eye upon the Heaven renounced -
And One - upon the Rack -

Severer Triumph - by Himself
Experienced - who pass
Acquitted - from that Naked Bar -
Jehovah's Countenance -
Emily Dickinson

449
Morta per la beltà - ma adagiata
Appena nella tomba,
Ecco uno morto per la verità,
Accanto fu deposto -

Domandò piano "Perché sei mancata?"
"Per la beltà", risposi -
"Io - per la verità - Sono una cosa -
Fratelli, siamo", disse -

Come congiunti, una notte incontratisi -
Chiacchieravamo da una stanza all'altra -
Finché alle nostre labbra giunge il muschio -
E copre - i nostri nomi -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

452
Fu il Malese - a prendere la perla -
Non - io - il conte -
Temevo il mare - io - troppo
Profano - per toccarlo -

Mentre pregavo di potere degno
Essere - del destino -
Nuotava il bruno atleta -
E portava la gemma mia - a casa -

A casa in una capanna! Che sorte
Preso - avessi io - la gemma -
La porta un petto scuro -
Non una veste - d'ambra -
Avrei stimato adatta -

Non seppe mai il negro
Che la bramavo - anch'io -
Averla, o esser vinto -
Per lui simile - uguale -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
449
I died for Beauty - but was scarce
Adjusted in the Tomb
When One who died for Truth, was lain
In an adjoining Room -

He questioned softly "Why I failed"?
"For Beauty", I replied -
"And I - for Truth - Themself are One -
We Bretheren, are", He said -

And so, as Kinsmen, met a Night -
We talked between the Rooms -
Until the Moss had reached our lips -
And covered up - our names -
Emily Dickinson

452
The Malay - took the Pearl -
Not - I - the Earl -
I - feared the Sea - too much
Unsanctified - to touch -

Praying that I might be
Worthy - the Destiny -
The Swarthy fellow swam -
And bore my Jewel - Home -

Home to the Hut! What lot
Had I - the Jewel - got -
Borne on a Dusky Breast -
I had not deemed a Vest
Of Amber - fit -

The Negro never knew
I - wooed it - too -
To gain, or be undone -
Alike to Him - One -
Emily Dickinson

445
A quest'ora morivo, l'anno scorso.
So che udivo il granturco,
Quando ero trasportata tra i poderi -
Aveva già i pennacchi -

Pensai come sarebbe parso giallo -
Nell'andare di Richard al mulino -
E allora, volli scendere,
Ma qualcosa bloccò il mio volere.

Pensai rosse - le mele incuneate
Nei solchi fra le stoppie -
Curvi i carri nei campi
Per raccoglier le zucche -

Mi chiesi a chi sarei mancata meno,
E se nel giorno del Ringraziamento,
Aumentato mio padre avrebbe i piatti -
Per pareggiar la somma -

E se avrebbe il Natale rattristato
La calza mia in su appesa troppo
Per lasciare arrivare Santa Claus
All'altezza di me -

Ma tutto questo, mi dava dolore,
Così, pensai altrove,
Come a quest'ora, in un anno perfetto -
Loro stessi, venuti a me sarebbero -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

448
Era questi un poeta - cioè chi
Senso stupendo stilla da un qualsiasi
Significato - e nettare
Così immenso

Dai tipi familiari
Oltre la porta estinti -
Stupiamo di non esser stati noi
A fissarlo - per primi -

Svelatore, d'immagini -
È il poeta - lui -
Ci assegna - per contrasto -
Ad una povertà illimitata -

Di ciò ch'è suo - così inconsapevole -
Che il furto - non può nuocergli -
Lui stesso - per sé stesso - un patrimonio -
Al di fuori - del tempo -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
445
'Twas just this time, last year, I died.
I know I heard the Corn,
When I was carried by the Farms -
It had the Tassels on -

I thought how yellow it would look -
When Richard went to mill -
And then, I wanted to get out,
But something held my will.

I thought just how Red - Apples wedged
The Stubble's joints between -
And Carts went stooping round the fields
To take the Pumpkins in -

I wondered which would miss me, least,
And when Thanksgiving, came,
If Father'd multiply the plates -
To make an even Sum -

And would it blur the Christmas glee
My Stocking hang too high
For any Santa Claus to reach
The altitude of me -

But this sort, grieved myself,
And so, I thought the other way,
How just this time, some perfect year -
Themself, should come to me -
Emily Dickinson

448
This was a Poet - It is That
Distills amazing sense
From Ordinary Meanings -
And Attar so immense

From the familiar species
That perished by the Door -
We wonder it was not Ourselves
Arrested it - before -

Of Pictures, the Discloser -
The Poet - it is He -
Entitles Us - by Contrast -
To ceaseless Poverty -

Of portion - so unconscious -
The Robbing - could not harm -
Himself - to Him - a Fortune -
Exterior - to Time -
Emily Dickinson

436
Bussò il vento - come un uomo stanco -
E "Avanti" - come padrona di casa -
Risposi con baldanza - entrò allora
Dentro la mia dimora

Un ospite veloce - senza piedi -
Cui offrire una sedia
Era impossibile come un sofà
Porgere all'aria -

Ossa per sostenerlo non aveva -
Il suo linguaggio era come il trillare
Di numerosi colibrì insieme
Da un eccelso cespuglio -

Il suo aspetto - un'onda -
Le sue dita, al passare
Davano musica - come motivi
Tremolanti soffiati sopra un vetro -

Mi fece - sempre svolazzando - visita -
Poi come un uomo timido
Bussò un'altra volta - era nervoso -
Ed io rimasi sola -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

443
Lego il cappello - ripiego lo scialle -
Compio i doveri piccoli del vivere -
Con precisione - quasi il più minuto
Per me - fosse infinito -

Metto i freschi nel vaso -
E butto - i fiori vecchi -
Via dalla gonna un petalo
Che là s'era ancorato - calcolo
Quanto manca alle sei -
Tante cose ho da fare -
Eppure - l'esistenza - già da tempo -
S'è fermata - ha troncato - il mio pulsare -
Non possiamo riporre il nostro io
Come compiuto un uomo
O donna - quando sia finito il compito
Per cui abbiamo incontrato - la carne -
Miglia e miglia di nulla - possono esserci -
Ben più dure - che agire -
È fatica bruciante - simulare -
Celare ciò che siamo
A scienza - e chirurgia -
Occhi su noi telescopici troppo
Da reggere senz'ombra -
Per il loro - interesse - non il nostro -

Perciò - compiamo il lavoro del vivere -
Anche se il premio al vivere - è finito -
Con esattezza e scrupolo -
Per mantenere i nostri sensi - desti -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
436
The Wind - tapped like a tired Man -
And like a Host - "Come in"
I boldly answered - entered then
My Residence within

A Rapid - footless Guest -
To offer whom a Chair
Were as impossible as hand
A Sofa to the Air -

No Bone had He to bind Him -
His Speech was like the Push
Of numerous Humming Birds at once
From a superior Bush -

His Countenance - a Billow -
His Fingers, as He passed
Let go a music - as of tunes
Blown tremulous in Glass -

He visited - still flitting -
Then like a timid Man
Again, He tapped - 'twas flurriedly -
And I became alone -
Emily Dickinson

443
I tie my Hat - I crease my Shawl -
Life's little duties do - precisely -
As the very least
Were infinite - to me -

I put new Blossoms in the Glass -
And throw the Old - away -
I push a petal from my Gown
That anchored there - I weigh
The time 'twill be till six o'clock -
So much I have to do -
And yet - existence - some way back -
Stopped - struck - my ticking - through -
We cannot put Ourself away
As a completed Man
Or Woman - When the errand's done
We came to Flesh - upon -
There may be - Miles on Miles of Nought -
Of Action - sicker far -
To simulate - is stinging work -
To cover what we are
From Science - and from Surgery -
Too Telescopic eyes
To bear on us unshaded -
For their - sake - Not for Our's -

Therefore - we do life's labor -
Though life's Reward - be done -
With scrupulous exactness -
To hold our Senses - on -
Emily Dickinson

Amore pesto
Pioggia che dura
poco ancora.Al transito
di nuvole spicce
resterà nuovo liquido
sulle strade buie.Il mio
amore è acqua
al rinnovato calpestio
incerto dei tuoi passi.
Il tempo si è spezzato.
Marco Bisanti
-Consigliata da Tinti-

Una stella
E' una stella quieta,
una stella senza palpebre
-Dove?
-Una stella...
Nell'acqua addormentata
dello stagno.
Garcia Lorca
-Consigliata da Tinti-
 
 
Desdemona
Io sono donna, non figura in velo
di trasparenze sovrapposte ai quadri
di chi segue disegni di rancore.

Io sono donna ,non figura storta
da ritagliare in forma dei tuoi vetri
delle cornici che non vuoi vedere.

Io sono donna e di Donna ho il coraggio
del peso di una vita appesa in grembo
e non d'Uomo che vile uccide in guerra
i figli suoi vestendosi da santo.

Io vidi Iago rubare il fazzoletto
e scelsi di scommetter con la morte
chè se inganno vince sull'affetto
non so volare al vento della sorte.

Io sono donna ed offro al te il mio fianco
non mi difendo da una mano cara
e chiudo gli occhi insonne nell'attesa
che tu scelga d'amare o di colpire.
Patricia Panebianco
-Consigliata da Tinti-
 
 
425
Buongiorno - mezzanotte -
Sto ritornando a casa -
È stato il giorno - a stancarsi di me -
Come io potrei - di lui?

Dolce luogo era la luce del sole -
Mi piaceva star lì -
Ma il mattino - ormai - non mi voleva -
E - buonanotte - giorno!

Posso guardare - vero? -
Quando è rosso l'oriente?
Allora - le colline - hanno un aspetto -
Che il cuore - ne trabocca -

Tu - non sei così bella - mezzanotte -
Ho preferito - il giorno -
Ma - accogli, ti prego, una bambina -
Da lui cacciata via!
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

430
Normale - dissi - non sarà mai più -
La differenza - era già cominciata -
Tante ce n'erano state - amarezze -
Ma era quella stagione - passata -

O - se a volte - appariva - come accade -
Nel più tranquillo - mattino - una tale
Felicità - tutti quegli anni - io ebbi -
Da rendermi più facile - una pena -

Avevo tanta gioia - espressa - in rosso -
Sulla semplice guancia -
Nell'occhio mio - la sentivo palese -
Da rendere superfluo - ogni parlare -

Come se ali - spingessero il mio corpo -
Camminavo - Ora a me - non necessari -
Utili prima - i piedi -
Come stivali - sarebbero - a uccelli -

Spargevo il mio diletto tutt'intorno -
Una parola d'oro
Per ogni creatura - che incontravo -
E doni - al mondo intero -

Quando - a un tratto - i miei beni - prosciugati -
La mia rugiada - la bevve un folletto -
Crollarono svuotati - i miei palazzi -
Ed io stessa - ridotta a mendicare -

A suoni m'aggrappavo -
Brancolavo tra sagome -
I margini toccavo delle nebbie -
Il deserto sentivo ritornare
Sulle mie auree strade -

Pende dal chiodo - il saio -
La veste ch'ero solita indossare -
Ma dov'è quel momento di broccato -
Quella mia - goccia - d'India?
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
425
Good Morning - Midnight -
I'm coming Home -
Day - got tired of Me -
How could I - of Him?

Sunshine was a sweet place -
I liked to stay -
But Morn - did'nt want me - now -
So - Goodnight - Day!

I can look - cant I -
When the East is Red?
The Hills - have a way - then -
That puts the Heart - abroad -

You - are not so fair - Midnight -
I chose - Day -
But - please take a little Girl -
He turned away!
Emily Dickinson

430
It would never be Common - more - I said -
Difference - had begun -
Many a bitterness - had been -
But that old sort - was done -

Or - if it sometime - showed - as 'twill -
Upon the Downiest - morn -
Such bliss - had I - for all the years -
'Twould give an easier - pain -

I'd so much joy - I told it - Red -
Upon my simple Cheek -
I felt it publish - in my eye -
'Twas needless - any speak -

I walked - as wings - my body bore -
The feet - I former used -
Unnescessary - now to me -
As boots - would be - to Birds -

I put my pleasure all abroad -
I dealt a word of Gold
To every Creature - that I met -
And Dowered - all the World -

When - suddenly - my Riches shrank -
A Goblin - drank my Dew -
My Palaces - dropped tenantless -
Myself - was beggared - too -

I clutched at sounds -
I groped at shapes -
I touched the tops of Films -
I felt the Wilderness roll back
Along my Golden lines -

The Sackcloth - hangs upon the nail -
The Frock I used to wear -
But where my moment of Brocade -
My - drop - of India?
Emily Dickinson

You'll never walk alone
When you walk through a storm
hold your head up high
And don't be afraid of the dark.
At the end of a storm is a golden sky
And the sweet silver song of a lark.
Walk on through the wind,
Walk on through the rain,
Tho' your dreams be tossed and blown.
Walk on, walk on with hope in your heart
And you'll never walk alone,
You'll never, ever walk alone.
Walk on, walk on with hope in your heart
And you'll never walk alone,
You'll never, ever walk alone.
Oscar Hammerstein-Richard Rogers
 
Non camminerai mai da sola
Quando cammini nella bufera
tieni la testa ben alta
e non aver paura dell'oscurità.
Alla fine del temporale c'è un cielo dorato
e dell'allodola il canto dolce e argentino.
Vai avanti incontro al vento,
vai avanti incontro alla pioggia,
anche se i tuoi sogni venissero buttati e dispersi.
Vai avanti, vai avanti con la speranza nel cuore
e allora non camminerai mai da sola.
Non camminerai mai da sola.
Vai avanti, vai avanti con la speranza nel cuore
e allora non camminerai mai da sola.
Non camminerai mai da sola.
Oscar Hammerstein-Richard Rogers (Trad.Massimo Reggiani)
419
Ci abituiamo a poco a poco al buio -
Quando è spenta la luce -
Così regge la lampada il vicino
Per testimone al suo arrivederci -

Per un momento - camminiamo incerti
Perché nuova è la notte -
Poi - adattiamo al buio il nostro sguardo -
E ci avviamo - eretti -

E così per più vaste - oscurità -
Le sere del cervello -
Quando luna non c'è che sveli un segno -
Né stella - appare - dentro -

I più spavaldi - brancolano un poco -
E urtano talvolta contro un albero
Diritti in piena fronte -
Ma in tal modo imparano a vedere -

O è l'oscurità ad alterarsi -
O si va adeguando
Nella vista alcunché alla mezzanotte -
E quasi dritta procede la vita.
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

422
Con lui insieme - è andata via - più vita
D'un normale respiro -
Accesa con un fosforo più puro -
Che voleva per spegnersi -

Vigore di fenomenale freddo,
Il clima della tomba
Temperatura adeguata
A un vivere 'antracite' -

Per alcuni - è più ampio
Zero - gelo che più d'un ago punga
Necessario, a domare
L'Etiope che sta dentro.

Altri - s'estinguono più facilmente -
D'un moscerino il minuscolo soffio
Basta ad obliterare
Di borghesi una tratta -

Vivace assai - la loro vita 'torba' -
La solenne notizia non conosce
Ch'esiste Popocatapel -
O gli scarlatti dell'Etna, scegliete -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
419
We grow accustomed to the Dark -
When Light is put away -
As when the Neighbor holds the Lamp
To witness her Good bye -

A Moment - We uncertain step
For newness of the night -
Then - fit our Vision to the Dark -
And meet the Road - erect -

And so of larger - Darknesses -
Those Evenings of the Brain -
When not a Moon disclose a sign -
Or Star - come out - within -

The Bravest - grope a little -
And sometimes hit a Tree
Directly in the Forehead -
But as they learn to see -

Either the Darkness alters -
Or something in the sight
Adjusts itself to Midnight -
And Life steps almost straight.
Emily Dickinson

422
More Life - went out - when He went
Than Ordinary Breath -
Lit with a finer Phosphor -
Requiring in the Quench -

A Power of Renowned Cold,
The Climate of the Grave
A Temperature just adequate
So Anthracite, to live -

For some - an Ampler Zero -
A Frost more needle keen
Is nescessary, to reduce
The Ethiop within.

Others - extinguish easier -
A Gnat's minutest Fan
Sufficient to obliterate
A Tract of Citizen -

Whose Peat life - amply vivid -
Ignores the solemn News
That Popocatapel exists -
Or Etna's Scarlets, Choose -
Emily Dickinson

Le mani della madre.
Tu non sei più vicina a Dio
di noi;siamo lontani tutti. Ma tu hai stupende
benedette le mani.
Nascono chiare in te dal manto
luminoso contorno.
Io sono la rugiada,il giorno
ma tu,tu sei la pianta.
Rainer Maria Rilke
-Consigliata da tinti-
 
 
410
Del primo giorno era giunta la notte -
E grata che una cosa
Così terribile - era superata -
Io dissi di cantare alla mia anima -

Rispose che le corde eran saltate -
L'arco - in atomi esploso -
E così a ripararla - mi ci volle
Fino a un nuovo mattino -

E allora - un giorno immenso
Come un paio di ieri,
L'orrore suo srotolò sul mio volto -
Fino a tapparmi gli occhi -

Il mio cervello - cominciò a ridere -
Io balbettavo - come fa un idiota -
E sebbene fosse anni fa - quel giorno -
Va sghignazzando il mio cervello - ancora.

E cosa strana - dentro -
La persona che ero -
E questa qui - non sembrano la stessa -
Può follia - esser questa?
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

412
Risoluta - la mia sentenza ho letta -
Rivista coi miei occhi,
Per veder che fraintesa non l'avessi
Nell'estrema sua clausola -
Data, e modo, dell'onta -
E infine la pia formula
Che dell'anima "Dio abbia mercé"
Dalla giuria votata -
Abituato ho l'anima - al suo fato -
Che non ci sia nuova agonia, infine -
Ma, conosciutesi, lei e la morte -
Possano, amiche, incontrarsi tranquille -
Salutarsi, e passare, senza un cenno -
Ed allora, finita la faccenda -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
410
The first Day's Night had come -
And grateful that a thing
So terrible - had been endured -
I told my Soul to sing -

She said her strings were snapt -
Her Bow - to atoms blown -
And so to mend her - gave me work
Until another Morn -

And then - a Day as huge
As Yesterdays in pairs,
Unrolled it's horror in my face -
Until it blocked my eyes -

My Brain - begun to laugh -
I mumbled - like a fool -
And tho' 'tis Years ago - that Day -
My Brain keeps giggling - still.

And Something's odd - within -
That person that I was -
And this One - do not feel the same -
Could it be Madness - this?
Emily Dickinson

412
I read my sentence - steadily -
Reviewed it with my eyes,
To see that I made no mistake
In it's extremest clause -
The Date, and manner, of the shame -
And then the Pious Form
That "God have mercy" on the Soul
The Jury voted Him -
I made my soul familiar - with her extremity -
That at the last, it should not be a novel Agony -
But she, and Death, acquainted -
Meet tranquilly, as friends -
Salute, and pass, without a Hint -
And there, the Matter ends -
Emily Dickinson

393
Durasse il nostro momento migliore -
Supererebbe il cielo -
Pochi - e non senza rischio - ci riescono -
Di questa specie - non ne sono dati -

Se non come eccitanti - in caso di
Disperazione -
O di stupefazione - La riserva -
Sono questi momenti celestiali -

Concessione divina -
Che certa come viene -
Si ritrae - e abbagliata lascia l'anima
Nelle sue stanze spoglie -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

405
Si può esser più soli
Senza la solitudine -
Sono così adusa al mio destino -
Forse l'altro - la pace -

Romperebbe la tenebra -
E affollerebbe la piccola stanza -
Scarsa - di cubiti - per contenere
Di lui - il sacramento -

Non sono abituata alla speranza -
Sarebbe un'intrusione -
Il suo dolce corteo - profanerebbe
Il luogo del soffrire -

Può essere più facile
In vista della terra - naufragare -
Che giungere - all'azzurra mia penisola -
A perire - di gioia -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
393
Did Our Best Moment last -
'Twould supersede the Heaven -
A few - and they by Risk - procure -
So this Sort - are not given -

Except as stimulants - in
Cases of Despair -
Or Stupor - The Reserve -
These Heavenly Moments are -

A Grant of the Divine -
That Certain as it Comes -
Withdraws - and leaves the dazzled Soul
In her unfurnished Rooms
Emily Dickinson

405
It might be lonelier
Without the Loneliness -
I'm so accustomed to my Fate -
Perhaps the Other - Peace -

Would interrupt the Dark -
And crowd the little Room -
Too scant - by Cubits - to contain
The Sacrament - of Him -

I am not used to Hope -
It might intrude upon -
It's sweet parade - blaspheme the place -
Ordained to Suffering -

It might be easier
To fail - with Land in Sight -
Than gain - My Blue Peninsula -
To perish - of Delight -
Emily Dickinson
 

gratuitamente alberghi ,o insigne avaro,
amici doviziosi e senza prole.
Mai nessuno pagò fitto più caro.

Tito non cena mai senza cinghiale
Non fo per dire ,ha un degno commensale.

Tu bellimbusto fine ed azzimato
il mio vestito lògoro schrnisci:
esso è logoro sì ma l'ho pagato
Marziale
-Consigliata da Tinti-
 
 
384
Non c'è ruota che possa torturarmi -
La mia anima - libera -
Dietro questa mortale
Una più fiera ossatura è saldata -

Scalfire non la puoi con una sega -
Né forare con una scimitarra -
Vi son dunque - due corpi -
Leghi uno - l'altro vola -

Del suo nido non può
Più facilmente liberarsi l'aquila -
E guadagnare il cielo
Che non possa tu stesso -

A meno d'essere
Tu stesso il tuo nemico -
Coscienza è prigionia -
È anche libertà.
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

387
Delle eresie correnti la più dolce
Ad uomo nota e a donna -
Il convertirsi dell'uno nell'altro -
Benché la fede solo due ne ammetta -

Sono così frequentate le chiese -
Così semplice - il rito -
La grazia inevitabile -
Mancare - è infedeltà -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
384
No Rack can torture me -
My Soul - at Liberty -
Behind this mortal Bone
There knits a bolder One -

You cannot prick with Saw -
Nor pierce with Cimitar -
Two Bodies - therefore be -
Bind One - The Other fly -

The Eagle of his Nest
No easier divest -
And gain the Sky
Than mayest Thou -

Except Thyself may be
Thine Enemy -
Captivity is Consciousness -
So's Liberty.
Emily Dickinson

387
The Sweetest Heresy received
That Man and Woman know -
Each Other's Convert -
Though the Faith accommodate but Two -

The Churches are so frequent -
The Ritual - so small -
The Grace so unavoidable -
To fail - is Infidel -
Emily Dickinson

375
Di paesaggio l'angolo -
Che ad ogni mio risveglio -
Fra la mia tenda e il muro
Di su un'ampia fessura -

Come una veneziana - lì in attesa -
All'occhio aperto appare -
È un ramo di melo -
Obliquamente sospeso, nel cielo -

D'un camino il disegno -
E la fronte d'un colle -
E a volte - un indice di banderuola -
Questo - occasionalmente -

Le stagioni - trasformano - il mio quadro -
Sul ramo smeraldino,
Mi risveglio - e non più smeraldi - trovo -
Diamanti - che la neve

A me da scrigni polari - ha portati -
Il camino - ed il colle -
Ed anche il dito sopra il campanile -
Questi - mai non si spostano -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

383
È dentro - l'entusiasmo -
Non c'è vino esteriore
Che inebri regalmente
Così come quel più divino marchio

Che l'anima conquista - da sé stessa -
Da bere - o da riporre
Per un visitatore - o un sacramento -
Non sarà una festa

Ad eccitare un uomo
Che ha tutto l'ampio Reno
Nella credenza - il meglio che tu possa
Estrarre per offrirlo -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
375
The Angle of a Landscape -
That every time I wake -
Between my Curtain and the Wall
Upon an ample Crack -

Like a Venetian - waiting -
Accosts my open eye -
Is just a Bough of Apples -
Held slanting, in the Sky -

The Pattern of a Chimney -
The Forehead of a Hill -
Sometimes - a Vane's Forefinger -
But that's - Occasional -

The Seasons - shift - my Picture -
Upon my Emerald Bough,
I wake - to find no - Emeralds -
Then - Diamonds - which the Snow

From Polar Caskets - fetched me -
The Chimney - and the Hill -
And just the Steeple's finger -
These - never stir at all -
Emily Dickinson

383
Exhilaration - is within -
There can no Outer Wine
So royally intoxicate
As that diviner Brand

The Soul achieves - Herself -
To drink - or set away
For Visiter - Or Sacrament -
'Tis not of Holiday

To stimulate a Man
Who hath the Ample Rhine
Within his Closet - Best you can
Exhale in offering -
Emily Dickinson

364
La mattina che viene dopo il lutto -
Spesso accade così -
Tutte le precedenti sopravanza -
Per giubilo totale -

Quasi incurante fosse la natura -
E la sua fioritura accumulasse -
E per mostrar più gioia
Fissasse la sua vittima -

Declamano gli uccelli i loro versi -
Scandendo ogni parola
Come martelli - Qualora sapessero
Che come litanie di piombo cadono -

Di qua, di là - sopra una creatura -
Adatterebbero il loro tripudio
Ad una chiave da crocifissione -
A un tono da Calvario -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

365
Anima osi vedere al calor bianco?
Allora accùcciati dietro la porta -
Rossa - è la tinta normale del fuoco -
Ma se il metallo vivo
Sazia le condizioni della fiamma -
Freme dalla fucina
Senza un colore, solo con la luce
D'una vampa non unta -
Il villaggio più piccolo, ha il suo fabbro -
Lo strepito continuo dell'incudine
Simboleggia fucina più sottile
Che muta batte - dentro -
Questi affinando impazienti metalli
Con martello, e con vampa, fino a quando
La luce designata
Ripudi la fucina -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
364
The Morning after Wo -
'Tis frequently the Way -
Surpasses all that rose before -
For utter Jubilee -

As Nature did not Care -
And piled her Blossoms on -
And further to parade a Joy
Her Victim stared upon -

The Birds declaim their Tunes -
Pronouncing every word
Like Hammers - Did they know they fell
Like Litanies of Lead -

On here and there - a creature -
They'd modify the Glee
To fit some Crucifixal Clef -
Some Key of Calvary -
Emily Dickinson

365
Dare you see a Soul at the White Heat?
Then crouch within the door -
Red - is the Fire's common tint -
But when the vivid Ore
Has sated Flame's conditions -
It quivers from the Forge
Without a color, but the Light
Of unannointed Blaze -
Least Village, has it's Blacksmith -
Whose Anvil's even ring
Stands symbol for the finer Forge
That soundless tugs - within -
Refining these impatient Ores
With Hammer, and with Blaze
Until the Designated Light
Repudiate the Forge -
Emily Dickinson

Ho avuto il coraggio di guardare indietro
I cadaveri dei miei giorni
Segnano la mia strada e li piango
Alcuni si putrefanno nelle chiese italiane
O in boschetti di limoni
Che fioriscono e insieme fruttificano
In ogni stagione
Altri giorni hanno pianto prima di morire in taverne
Dove fiori di fuoco rotavano
Negli occhi d'una mulatta inventrice della poesia
E le rose dell'elettricità s'aprono ancora
Nel giardino della mia memoria
Guillaume Apollinaire (Trad: Giorgio Caproni)
-Consigliata da Nino Silenzi-

Dolore di bambino
Mia madre gemette,mio padre pianse
nel periglioso mondo balzai
impotente,nudo,lamentandomi forte
come un fantasma nascosto in una nube.

Lottando nelle mani di mio padre
agitandomi contro le bende che dovevano avvolgermi
legato e stanco,ritenni la cosa migliore
il ripiegarmi sul petto di mia madre.
William Blake
-Consigliata da Tinti-
 

 
342
Arriverà estate - finalmente.
Dame - con parasoli -
Indolenti signori - con bastoni -
E bambine - con bambole -

Coloreranno il paesaggio pallido -
Come se fosse un radioso bouquet -
Benché nel pario immerso -
Oggi - giaccia il villaggio -

Curvi - i lillà - per gli anni -
Sotto il peso purpureo oscilleranno -
La melodia non sdegneranno - le api -
Sussurrata - dagli avi -

Arrossirà nello stagno la rosa -
L'aster - sulla collina
Rassetterà - l'aspetto suo perenne -
E le "genziane del patto" - le frange -

Finché ripieghi estate il suo miracolo -
Come fanno le donne - con le gonne -
O come i preti - ripongono i simboli -
Terminato che sia - il sacramento -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

347
Quando la notte è quasi terminata -
E l'alba a sorgere è così vicina
Che toccare gli spazi ci è possibile -
Di lisciare i capelli allora è tempo -

E preparar le fossette alle guance -
E stupirci d'aver tanto badato
A quella vecchia - stinta mezzanotte -
Che - solo per un'ora - ci ha atterriti -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
342
It will be Summer - eventually.
Ladies - with parasols -
Sauntering Gentlemen - with Canes -
And little Girls - with Dolls -

Will tint the pallid landscape -
As 'twere a bright Boquet -
Tho' drifted deep, in Parian -
The Village lies - today -

The Lilacs - bending many a year -
Will sway with purple load -
The Bees - will not despise the tune -
Their Forefathers - have hummed -

The Wild Rose - redden in the Bog -
The Aster - on the Hill
Her everlasting fashion - set -
And Covenant Gentians - frill -

Till Summer folds her miracle -
As Women - do - their Gown -
Of Priests - adjust the Symbols -
When Sacrament - is done -
Emily Dickinson

347
When Night is almost done -
And Sunrise grows so near
That We can touch the Spaces -
It's time to smooth the Hair -

And get the Dimples ready -
And wonder We could care
For that old - faded Midnight -
That frightened - but an Hour -
Emily Dickinson

Presenza
Sei in me
presenza d'acciaio;
rapido segno d'intesa
scrutami e vincimi
più che se tu fossi me stessa;
quando mi raggiungi con un nonnulla
mi emozioni
come un giocattolo riparato.
Rossana D'angelo
-Consigliata da Tinti-
 
 
335
Non è tanto morire a farci male -
Più ci fa male - vivere -
Ma una via differente è - morire -
Quasi dietro la porta -

Meridionale istinto - dell'uccello -
Che prima che arrivato sia il gelo -
Trova una latitudine migliore -
Siamo gli uccelli - che restano - noi.

Tremebondi alle porte del colono -
Con cui per una riluttante briciola -
Contrattiamo - finché nevi pietose
Invitino le nostre piume a casa.
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

341
Dopo gran pena, viene compostezza -
Cerimoniosi i nervi, come tombe -
Si chiede il cuore irrigidito: "È stato
Lui a patire?", e "Ieri, o sono secoli?"

Van meccanicamente intorno i piedi -
In maniera legnosa
Di terra, o aria, o altro -
Incuranti oramai,
Contentezza di quarzo, come pietra -

Questa è l'ora di piombo -
Ricordata, da chi le sopravvive,
Come la neve dagli assiderati -
Gelo - stupore - poi lasciarsi andare -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
335
'Tis not that Dying hurts us so -
'Tis Living - hurts us more -
But Dying - is a different way -
A Kind behind the Door -

The Southern Custom - of the Bird -
That ere the Frosts are due -
Accepts a better Latitude -
We - are the Birds - that stay.

The Shiverers round Farmer's doors -
For whose reluctant Crumb -
We stipulate - till pitying Snows
Persuade our Feathers Home.
Emily Dickinson

341
After great pain, a formal feeling comes -
The Nerves sit ceremonious, like Tombs -
The stiff Heart questions "was it He, that bore,"
And "Yesterday, or Centuries before"?

The Feet, mechanical, go round -
A Wooden way
Of Ground, or Air, or Ought -
Regardless grown,
A Quartz contentment, like a stone -

This is the Hour of Lead -
Remembered, if outlived,
As Freezing persons, recollect the Snow -
First - Chill - then Stupor - then the letting go -
Emily Dickinson

332
Di due maturazioni - una - è visibile -
S'avvolgono le sue forze a spirale
Fino a quando il prodotto vellutato
Cade fragrante al suolo -
Una maturazione più segreta -
Un processo nel riccio -
Solo i denti del gelo la dischiudono
Nella lontana atmosfera ottobrina.
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

333
Poco ha da fare l'erba -
Sfera di puro verde -
Con soltanto farfalle da covare
E api da spassare -

E agitarsi di giorno ai dolci ritmi
Portati dalle brezze passeggere -
E in grembo avere la luce del sole
E inchinarsi a ogni cosa -

E di rugiade imperlarsi, di notte -
E farsi così fine
Che degna non sarebbe una duchessa
Neppure d'un suo cenno -

E anche quando muore - trapassare
In odori divini -
Come spezie umili, stese a dormire -
O nardi, che appassiscono -

E poi, in sovrani fienili abitare -
E sognare il trascorrere dei giorni,
Così poco ha da fare -
Che vorrei esser fieno -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
332
There are two Ripenings - one - of sight -
Whose forces Spheric wind
Until the Velvet product
Drop spicy to the ground -
A homelier maturing -
A process in the Bur -
That teeth of Frosts alone disclose
In far October Air.
Emily Dickinson

333
The Grass so little has to do -
A Sphere of simple Green -
With only Butterflies to brood
And Bees to entertain -

And stir all day to pretty Tunes
The Breezes fetch along -
And hold the Sunshine in it's lap
And bow to everything -

And thread the Dews, all night, like Pearls -
And make itself so fine
A Duchess were too common
For such a noticing -

And even when it dies - to pass
In Odors so divine -
Like Lowly spices, lain to sleep -
Or Spikenards, perishing -

And then, in Sovreign Barns to dwell -
And dream the Days away,
The Grass so little has to do
I wish I were a Hay -
Emily Dickinson

La Giustizia
Tra le quattro vertù ch’er monno spera
ch’averiano d’avé li cardinali
ce sta dipinta la Giustizia vera
come l’hanno da fa li tribunali.

Tiè in mano uno spadone e ‘na stadera:
carca un agnello sutto li stivali:
e stà bennata có ‘na benna nera,
quann’io pé me je metterìa l’occhiali.

Ma come, cristo!, ha da trovà la strada,
cusì orba la povera Giustizia,
de contà l’oncia e de calà la spada?

Come pò vede mai si la malizia
de li curiali je dà grano o biada,
e s’è zucchero-d’orzo o regolizzia?
G. G. Belli
(Dal 23 gennaio 1833 cos’è cambiato?)
-Consigliata da Pierluigi Camilli-
 
 
Li Vicarj
6 Aprile 1834

Qua c’è un Vicario de Dio nipotente
c’è un Vicario, vicario der vicario:
e pé urtimo c’è un Vicereggente
vicario der vicario der vicario.

Ste distinzione qui, tiettel’a mente
pé nun sbajà vicario có vicario:
ché ‘na cosa è vicario solamente,
antra cosa è vicario de vicario.

Cusì er primo commanna sur ziconno,
er ziconno sur terzo, e tutti poi
commanneno su tutto er mappamonno.

Tira adesso le somme vòi,
gira er pancotto e troverai ner fonno
che chi ubbidisce semo solo noi!
G. G. Belli
-Consigliata da Pierluigi Camilli-

Popoli della terra.
Popoli della terra
voi che vi avvolgete come gomitoli di refe
con la forza di astri sconosciuti
che cucite e disfate nuovamente
che entrate nella confusione dei linguaggi
come in alveari
per pungere nel miele
e venir punti.

Popoli della terra
non distruggete l'universo delle parole
non tagliate con lame d'odio
la voce nata con il respiro.

Popoli della terra
che nessuno pensi morte quando dice vita
e non sangue quando dice culla.

Popoli della terra
lasciate alla fonte le parole
chè loro sole fanno avanzare gli orizzonti
nei veri cieli
e con l'altro lato,
mascherata dietro cui sbadiglia la notte
aiutano le stelle a partorire.
Nelly Sachs (poetessa scampata agli orrori del nazismo)
-Consigliata da Tinti- a Bruno

Sei fuggito perchè la vita è breve
è una e va vissuta senza lacci o reti
nomade e mendicante dell'amore
che non ha mai da dare a nessuno.
Invece hai appena cambiato letto.
L'allodola sola spazia nel cielo.
Gabriella Sica
-Consigliata da Tinti-
 
 
327
Prima che spenti avessi gli occhi miei -
Vedere mi piaceva come a ogni altra
Creatura, che ha occhi -
Né conosce altro modo -

Ma se, oggi, mi dicessero
Che potrei aver mio
Il cielo, per la mia insufficienza,
Vi dico che scoppierebbe il mio cuore -

I prati - miei -
I monti - miei -
Le foreste - le stelle senza fine -
Quanto meriggio accogliere potessi -
Tra i finiti occhi miei -

Gli uccelli che giù volano -
Il mattino col suo percorso d'ambra -
Tutto ciò guardar mio - quando mi pare,
Mi colpirebbe a morte la notizia -

Più sicuro con l'anima - intuire -
Al vetro alla finestra
Dove ogni creatura posa gli occhi -
Senza temere - il sole -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

328
Scese un uccello giù per il sentiero -
Senza sapere che l'avevo visto -
Beccò un lombrico in mezzo
E se lo mangiò, crudo,

E poi bevve rugiada
Da un'apposita erbetta -
E poi di fianco saltò verso il muro
Per dare ad uno scarafaggio il passo -

Sbirciò con occhi rapidi
In fretta tutt'intorno -
Come perline, pensai, spaventate -
Agitò il capino vellutato

Come fa uno in pericolo, cauto,
Io gli offrii una briciola
E lui stese le piume
E verso casa remigò più lieve -

Di remi che dividano l'oceano,
Troppo argenteo perché restasse un segno -
O di farfalle, che in volo si librino
Senza suono da rive meridiane.
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
327
Before I got my eye put out -
I liked as well to see
As other creatures, that have eyes -
And know no other way -

But were it told to me, Today,
That I might have the Sky
For mine, I tell you that my Heart
Would split, for size of me -

The Meadows - mine -
The Mountains - mine -
All Forests - Stintless Stars -
As much of noon, as I could take -
Between my finite eyes -

The Motions of the Dipping Birds -
The Morning's Amber Road -
For mine - to look at when I liked,
The news would strike me dead -

So safer - guess - with just my soul
Upon the window pane
Where other creatures put their eyes -
Incautious - of the Sun -
Emily Dickinson

328
A Bird came down the Walk -
He did not know I saw -
He bit an Angleworm in halves
And ate the fellow, raw,

And then he drank a Dew
From a convenient Grass -
And then hopped sidewise to the Wall
To let a Beetle pass -

He glanced with rapid eyes
That hurried all around -
They looked like frightened Beads, I thought -
He stirred his Velvet Head

Like one in danger, Cautious,
I offered him a Crumb
And he unrolled his feathers
And rowed him softer home -

Than Oars divide the Ocean,
Too silver for a seam -
Or Butterflies, off Banks of Noon
Leap, plashless as they swim.
Emily Dickinson

320
Giochiamo con il vetro -
Fino ad essere, in perle, competenti -
Buttiamo, allora, il vetro -
E ci crediamo sciocchi -

Le forme - tuttavia - erano simili -
E tattiche di gemma
Hanno appreso le nostre nuove mani -
Usando sabbia -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

322
Al colmo dell'estate venne un giorno,
Tutto intero per me -
Pensavo solo per i santi fossero,
Dove ci fossero - resurrezioni -

Il sole, come al solito, uscì fuori,
Sbocciarono, secondo l'uso, i fiori,
Quasi anima non fosse oltre il solstizio
Che fa nuova ogni cosa -

Tempo poco turbato, da discorsi -
Simbolo di parola
Così superfluo, come al sacramento,
Il guardaroba, di nostro Signore -

L'uno era all'altro Chiesa suggellata,
Ammessi in comunione questa - volta -
Perché non ci vedesse troppo goffi
La cena dell'agnello.

Veloci le ore - come sono le ore,
Tenute strette, da mani bramose -
Su due tolde, così, facce si voltano,
Dirette a opposti lidi -

E quando fu trascorso tutto il tempo,
Senza suono esteriore
Ciascuno strinse l'altrui crocifisso -
Non offrimmo altro pegno -

Bastò la fede, che risorgeremo -
Tolta - infine, la tomba -
A quelle nuove nozze,
Da calvari - d'amore - meritate -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
320
We play at Paste -
Till qualified, for Pearl -
Then, drop the Paste -
And deem ourself a fool -

The Shapes - though - were similar -
And our new Hands
Learned Gem-Tactics -
Practicing Sands -
Emily Dickinson

322
There came a Day at Summer's full,
Entirely for me -
I thought that such were for the Saints,
Where Resurrections - be -

The Sun, as common, went abroad,
The flowers, accustomed, blew,
As if no soul the solstice passed
That maketh all things new -

The time was scarce profaned, by speech -
The symbol of a word
Was needless, as at Sacrament,
The Wardrobe, of our Lord -

Each was to each The Sealed Church,
Permitted to commune this - time -
Lest we too awkward show
At Supper of the Lamb.

The Hours slid fast - as Hours will,
Clutched tight, by greedy hands -
So faces on two Decks, look back,
Bound to opposing lands -

And so when all the time had leaked,
Without external sound
Each bound the Other's Crucifix -
We gave no other Bond -

Sufficient Troth, that we shall rise -
Deposed - at length, the Grave -
To that new Marriage,
Justified - through Calvaries - of Love -
Emily Dickinson
 

Questo silenzio
Scopri la meraviglia del silenzio
ascolta i battiti del mondo
sussurri del vento
stentati passi delle foglie
il richiamo
lontano dove le ombre
si nascondono
infinite distese di verde ovattato
e lieve balugginio di sguardi
Silenzio maestoso
che incarna desideri mai detti
nascosti pensieri
che premono la tua carne provata
Ritrova nel tuo essere uomo
con sguardo incantato
accetta
la carezza di questo silenzio
Giuliana Donati in arte Giuliana Angeli
Tratto da “E poi il giorno”
Lo Faro editore - Roma
-Consigliata da Maristella Angeli-
 
 
315
Maneggia la tua anima
Come fanno coi tasti i suonatori
Prima di spandere musica a pieno -
Ti stordisce per gradi -
Prepara la tua fragile natura
Al colpo etereo
Con martelli più tenui - più lontani -
Poi più vicini uditi - poi lentissimi
Sì che il tuo fiato ha tempo di riprendersi -
Di sbollire - il cervello -
Un fulmine - unico - imperiale - scatta -
Che scotenna la tua anima nuda -

Quando artigliano i venti le foreste -
Immoto è - l'universo -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

318
Ora vi dico com'è sorto il sole -
Una striscia alla volta -
A galla i campanili d'ametista -
Lesto, come scoiattolo, l'annunzio -
Si son sciolte le cuffie le colline -
Han cominciato - i bobolinks -
Fra me sommessamente allora ho detto -
"Dev'esser stato il sole!".
Ma com'è tramontato - non lo so -
Sembrava una purpurea staccionata
Da gialli ragazzini e ragazzine
Senza posa scalata -
E quando all'altra parte sono giunti -
Un precettore in grigio -
Gentile ha messo alla sera le sbarre -
E via portato il gregge -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
315
He fumbles at your Soul
As Players at the Keys
Before they drop full Music on -
He stuns you by degrees -
Prepares your brittle Nature
For the Etherial Blow
By fainter Hammers - further heard -
Then nearer - Then so slow
Your Breath has time to straighten -
Your Brain - to bubble Cool -
Deals - One - imperial - Thunderbolt -
That scalps your naked Soul -

When Winds take Forests in the Paws -
The Universe - is still -
Emily Dickinson

318
I'll tell you how the Sun rose -
A Ribbon at a time -
The Steeples swam in Amethyst -
The news, like Squirrels, ran -
The Hills untied their Bonnets -
The Bobolinks - begun -
Then I said softly to myself -
"That must have been the Sun"!
But how he set - I know not -
There seemed a purple stile
That little Yellow boys and girls
Were climbing all the while -
Till when they reached the other side -
A Dominie in Gray -
Put gently up the evening Bars -
And led the flock away -
Emily Dickinson

Ho paura ,la sera.
Ho paura ,la sera
solo,all'imbrunire
quando s'aggrava
sulla mia anima il peso
della tristezza,ho paura
d'attraversar la strada
che non s'allenti in quell'attimo
la mia ultima presa
alla vita; e una volontà
di sonno,più forte
di tutto ,mi stenda
sul letto dell'asfalto.
Giorgio Virgolo
-Consigliata da Tinti-

Di amore
Di amore
ti volevo
e zucchero
sciolto in
sere d'estate.

Eri sesso.
Mi hai chiuso
dentro il ghiaccio
dell'inverno.
Gian Luigi Monari
-Consigliata da Tinti-
 

 
308
Due tramonti ti mando -
Il giorno ed io - a gara abbiamo fatto -
Io ne ho finiti due - e tante stelle -
Mentre lui - uno solo ne faceva -
Era più ampio il suo - ma come stavo
Dicendo ad un amico -
È più comodo - il mio
Da portarselo in mano -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

314
Secca a volte un arbusto - la natura -
Scotenna - a volte - un albero -
Se ne rammenta il suo popolo verde
Quando non muore -
Foglie più languide - in silenzio attestano -
Altre stagioni -
Di noi - che abbiamo l'anima - il morire
È più frequente - non così vitale -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
308
I send Two Sunsets -
Day and I - in competition ran -
I finished Two - and several Stars -
While He - was making One -
His own was ampler - but as I
Was saying to a friend -
Mine - is the more convenient
To Carry in the Hand -
Emily Dickinson

314
Nature - sometimes sears a Sapling -
Sometimes - scalps a Tree -
Her Green People recollect it
When they do not die -
Fainter Leaves - to Further Seasons -
Dumbly testify -
We - who have the Souls -
Die oftener - Not so vitally -
Emily Dickinson

292
Se ti rinnega, il fegato -
Va al di là del fegato -
Alla tomba può reggersi,
Se teme di sviarsi -

È posizione stabile -
Mai nessuno si piega
Sostenuto da quelle bronzee braccia -
Le migliori che mai gigante ha fatte -

Se vacilla lo spirito -
La porta alza di carne -
Vuole ossigeno il pigro -
Nient'altro -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

303
L'anima sceglie la sua compagnia -
Poi - tien chiusa la porta -
Alla divina sua maggiore età -
Altri non presentarne -

Nota impassibile - fermarsi i cocchi -
Al cancelletto suo -
Nota impassibile - un imperatore
Sulla stuoia in ginocchio -

So che - tra un'ampia folla -
Uno ne sceglie - poi -
Chiude le valve della sua attenzione -
Come pietra -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
292
If your Nerve, deny you -
Go above your Nerve -
He can lean against the Grave,
If he fear to swerve -

That's a steady posture -
Never any bend
Held of those Brass arms -
Best Giant made -

If your Soul seesaw -
Lift the Flesh door -
The Poltroon wants Oxygen -
Nothing more -
Emily Dickinson

303
The Soul selects her own Society -
Then - shuts the Door -
To her divine Majority -
Present no more -

Unmoved - she notes the Chariots - pausing -
At her low Gate -
Unmoved - an Emperor be kneeling
Upon her Mat -

I've known her - from an ample nation -
Choose One -
Then - close the Valves of her attention -
Like Stone -
Emily Dickinson

281
Così terribile è - da entusiasmare -
Oltre l'orrore, da sedurre quasi -
Al di là l'anima guarda, sicura -
Sapere il peggio, elimina l'angoscia -

Misera cosa, scrutare un fantasma -
Solo afferrandolo, lo si conquista -
Lieve, il tormento, adesso -
A tal punto straziava l'incertezza -

È calvo, e freddo, il vero -
Ma sarà lui a reggere -
A chi è insicuro
La preghiera - mostriamo -
Ma noi, noi che sappiamo,
Più non speriamo, adesso -

Guardar la morte, è morte -
Tu lascia andare il fiato -
E nemmeno il cuscino alla tua guancia
È così addormentato -

Possono, altri, lottare -
La parte tua, è fatta -
E così viene, tetra orrenda - doglia,
Scatena la paura -
E libero è il terrore -
Gaia, agghiacciante, festa!
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

285
Mio criterio tonale è il pettirosso -
Perché vivo - laddove i pettirossi -
Fossi nata cucù -
Su di lui giurerei -
Segna il meriggio - il noto ritornello -
Mio capriccio è il ranuncolo, tra i fiori -
Perché, sbocciati siamo dal frutteto -
Fossi nata britannica,
Le margherite le disprezzerei -
S'addice a ottobre - soltanto la noce -
Perché, al suo cadere,
Le stagioni van via - m'hanno insegnato -
Senza nivea cornice
Bugia sarebbe, l'inverno - per me -
Perché vedo - con occhi del New England -
Discerne, la regina, come me -
Provincialmente -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
281
'Tis so appalling - it exhilarates -
So over Horror, it half captivates -
The Soul stares after it, secure -
To know the worst, leaves no dread more -

To scan a Ghost, is faint -
But grappling, conquers it -
How easy, Torment, now -
Suspense kept sawing so -

The Truth, is Bald, and Cold -
But that will hold -
If any are not sure -
We show them - prayer -
But we, who know,
Stop hoping, now -

Looking at Death, is Dying -
Just let go the Breath -
And not the pillow at your cheek
So slumbereth -

Others, can wrestle -
Your's, is done -
And so of Wo, bleak dreaded - come,
It sets the Fright at liberty -
And Terror's free -
Gay, Ghastly, Holiday!
Emily Dickinson

285
The Robin's my Criterion for Tune -
Because I grow - where Robins do -
But, were I Cuckoo born -
I'd swear by him -
The ode familiar - rules the Noon -
The Buttercup's, my Whim for Bloom -
Because, we're Orchard sprung -
But, were I Britain born,
I'd Daisies spurn -
None but the Nut - October fit -
Because, through dropping it,
The Seasons flit - I'm taught -
Without the Snow's Tableau
Winter, were lie - to me -
Because I see - New Englandly -
The Queen, discerns like me -
Provincially -
Emily Dickinson

Nello stesso posto
Casa ritrovo,mio quartiere:ambiente
ch'io vedo e dove giro;anni dopo anni.

Io t'ho creato nella gioia e nei dolori
come tanti eventi e tante tante cose.

E tutto sentimento ti sei fatto,per me.
Costantino Kavafis
-Consigliata da Tinti-
 
 
Sorge da lontano
tra oleandri arabeschi
battuti dal vento
la sagoma del sentimento
perduto ma poi
ritrovato
tra le intarsiate rocce
dove si librano
a dismisura
le birichine ombre di
un mare in tempesta.
Domenico Mariani
-Consigliata da Tinti-
 
 
277
E se dicessi "non aspetterò"!
E forzassi il cancello della carne -
E scappassi al di là - verso di te!

E questa spoglia mortale - smettessi -
Per veder dove duole - basterebbe -
E volar via fino alla libertà!

Non potrebbero prendermi - mai più!
Invocassero carceri - o fucili
Cose insignificanti - ora - per me -

Come risata - fatta - un'ora fa -
O pizzi - o uno spettacolo ambulante -
O chi è morto - ieri!
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

280
Sentivo un funerale, nel cervello,
E in lutto avanti e indietro
Andare - andare - fino a quando parve
Che il senso si spezzasse -

E quando furono tutti seduti,
Una funzione, simile a un tamburo -
Battere - battere - finché pensai
Che la mia mente fosse intorpidita -

E poi li udii sollevare una cassa
E stridermi nell'anima con quegli
Stessi stivali di piombo, di nuovo,
Poi lo spazio - si mise a rintoccare,

Come se tutti i cieli una campana
fossero, e tutto l'essere un orecchio,
Ed io, ed il silenzio, una straniera
Razza qui naufragata, solitaria -

E si spezzò nella ragione un'asse,
E caddi giù, e giù -
E urtavo contro un mondo, ad ogni tuffo,
E di conoscere finii - allora -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
277
What if I say I shall not wait!
What if I burst the fleshly Gate -
And pass escaped - to thee!

What if I file this mortal - off -
See where it hurt me - That's enough -
And step in Liberty!

They cannot take me - any more!
Dungeons can call - and Guns implore
Unmeaning - now - to me -

As laughter - was - an hour ago -
Or Laces - or a Travelling Show -
Or who died - yesterday!
Emily Dickinson

280
I felt a Funeral, in my Brain,
And Mourners to and fro
Kept treading - treading - till it seemed
That Sense was breaking through -

And when they all were seated,
A Service, like a Drum -
Kept beating - beating - till I thought
My Mind was going numb -

And then I heard them lift a Box
And creak across my Soul
With those same Boots of Lead, again,
Then Space - began to toll,

As all the Heavens were a Bell,
And Being, but an Ear,
And I, and Silence, some strange Race
Wrecked, solitary, here -

And then a Plank in Reason, broke,
And I dropped down, and down -
And hit a World, at every plunge,
And Finished knowing - then -
Emily Dickinson

274
Solo un fantasma ho visto -
Vestito a Mechlin - sì -
Senza sandali ai piedi -
E come fiocchi di neve incedeva -

L'andatura - era muta, come uccello -
Come capriolo - rapida -
Le sue maniere, antiquate, a mosaico -
O magari, di vischio -

Il conversare - scarso -
Il riso, come brezza
Che va spegnendosi in increspature
Fra gli alberi pensosi -

Fu un incontro - fugace -
Di me, timore aveva -
E Dio mi guardi dal volgermi indietro -
A quel giorno terribile!
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

276
Molte frasi ha l'inglese -
Ne ho udita una sola -
Leggera come il ridere del grillo,
Sonora, come tuono -

Morbida, come antichi cori caspi,
Se la marea s'acqueta -
Con inflessioni nuove ripetuta -
Come canta una nottola -

In luminosa ortografia irrompe
Nel mio semplice sonno -
Tonando il suo presagio -
Finché mi scuoto, e piango -

Non per la sofferenza -
Ma per l'impeto datomi di gioia -
Dilla di nuovo, Sassone!
Sottovoce - A me sola!
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
274
The only Ghost I ever saw
Was dressed in Mechlin - so -
He had no sandal on his foot -
And stepped like flakes of snow -

His Gait - was soundless, like a Bird -
But rapid - like the Roe -
His fashions, quaint, Mosaic -
Or haply, Mistletoe -

His conversation - seldom -
His laughter, like the Breeze
That dies away in Dimples
Among the pensive Trees -

Our interview - was transient -
Of me, himself was shy -
And God forbid I look behind -
Since that appalling Day!
Emily Dickinson

276
Many a phrase has the English language -
I have heard but one -
Low as the laughter of the Cricket,
Loud, as the Thunder's Tongue -

Murmuring, like old Caspian Choirs,
When the Tide's a'lull -
Saying itself in new inflection -
Like a Whippowil -

Breaking in bright Orthography
On my simple sleep -
Thundering it's Prospective -
Till I stir, and weep -

Not for the Sorrow, done me -
But the push of Joy -
Say it again, Saxon!
Hush - Only to me!
Emily Dickinson

U Terremòte
... è menùte pe z'ècchièppà i guègliùne
che stévene nè scóle cà mèéstre:
i libbr'èpiérte, ù sóle n' ì fenèstre,
pe crésce bbenedìtte dà fèrtùne.

Mó, mbéce, c'è remàste ù hióre e ù chiànde
ngòpp'è llù sànghe de pìnge e mètùne;
vìndinóve so' muórte ndùtte, ognùne
cà vóce sìje: tèvùte gghiànghe, e ande

de ràne sótt'ù mùre sdèrrepàte,
tègliàte cùrte, sènze cchiù fetùre
nguìstu brèsciàte córe dù Molise.

Nùj séme ggènde sèmbe cù sèrrìse
pùre se nguólle càsche ù pepetùre:
mè pùre cuìlle mó z'è cuènzemàte!
Giose Rimanelli
-Consigliata da Massimo Reggiani-

Lo stato de lo Stato
È vero che noi semo derelitti,
ma cosa ha da fa er Papa có ‘sta fregna
de debbiti, de smosse e de delitti
tutto pé via de ‘sta settaccia indegna?

Dico, cos’ha da fa? Prova, s’ingegna,
va tra ‘na goccia e l’antra, attacca editti,
opre e serra bottega, impegna e spegna,
s’ajuta có l’apparti e có l’affitti.

Però, pé quanto dichi e quanto facci,
pé quanto s’arranchelli a dà de leva,
la pietra nun se move, e so affaracci.

Ah! disse bene un omo che diceva
ch’oggi l’editti qua so tutti stracci
che un Papa mette e un stracciarolo leva!
G. G. Belli
-Consigliata da Pierluigi Camilli-

Stavo dormendo, mia luna,
mia vita,dormendo e solo
...e non vedevo.

Vennero ,amore,vennero
i neri avvoltoi
e mi strapparon gli occhi.
...e non vedevo
Rafael Alberti (da "poesie d'amore")
-Consigliata da Tinti-
 
Il terremoto
...è venuto per prendersi i bambini
che stavano nella scuola con la maestra:
i libri aperti, il sole alle finestre,
per crescere benedetti dalla fortuna.

Ora, invece, c'è rimasto il fiore e il pianto
sopra quel sangue di tegole e mattoni;
ventinove sono morti in tutto, ognuno
con la propria voce: bare bianche, un mucchio

di grano sotto i muri dirupati,
tagliato corto, senza più futuro
in questo bruciato cuore del Molise.

Noi siamo gente sempre col sorriso,
anche se addosso ci cade la ronca,
ma quello anche si è ora consumato.
Giose Rimanelli - Trad. dell'autore
271
Solenne cosa - dissi -
Essere - donna - in bianco -
Ed indossare - se me ne degnasse -
L' immacolato mistero di Dio -

Sacra cosa - una vita far cadere
Dentro il pozzo purpureo -
Troppo insondabile - perché ritorni -
Fino - all'eternità -

Meditai sull'aspetto della gioia -
E se sarebbe parsa così grande -
Quando avessi potuto averla in mano -
Come sospesa - vista - tra la nebbia -

E la misura di questa che chiamano
"Piccola" vita i saggi -
Crebbe - come orizzonti - nel mio abito -
Ed io irrisi - sommessa - quel "piccola"!
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

273
Al mio vivere mise la cintura -
Sentii scattar la fibbia -
Ed altrove si volse, imperiale,
La vita mia piegando -
Con cura, come piegherebbe un duca
L'atto d'investitura d'un reame -
Da quel tempo - una sorte consacrata -
Un membro della nube -

Ma non tanto da eludere i richiami
Alle fatiche piccole
Da cui l'altrui itinerario è fatto -
E occasionali sorrisi rivolgere
A quelle vite che alla mia si chinano -
E gentili le chiedono d'entrare -
Declinare l'invito
Debbo, a causa di chi non lo sapete?
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
271
A solemn thing - it was - I said -
A woman - white - to be -
And wear - if God should count me fit -
Her blameless mystery -

A hallowed thing - to drop a life
Into the purple well -
Too plummetless - that it return -
Eternity - until -

I pondered how the bliss would look -
And would it feel as big -
When I could take it in my hand -
As hovering - seen - through fog -

And then - the size of this "small" life -
The Sages - call it small -
Swelled - like Horizons - in my vest -
And I sneered - softly - "small"!
Emily Dickinson

273
He put the Belt around my life -
I heard the Buckle snap -
And turned away, imperial,
My Lifetime folding up -
Deliberate, as a Duke would do
A Kingdom's Title Deed -
Henceforth - a Dedicated sort -
A Member of the Cloud -

Yet not too far to come at call -
And do the little Toils
That make the Circuit of the Rest -
And deal occasional smiles
To lives that stoop to notice mine -
And kindly ask it in -
Whose invitation, know you not
For Whom I must decline?
Emily Dickinson

269
(1861)
Delimita - una pena -
E riescono i vivi a sopportarla!
Confinala - fin dove stilla il sangue!
Tante - gocce - di vivido scarlatto -
Tratta l'anima
Come algebra!
Contale il tempo - in cifre -
E soffrirà - contenta -
Canterà - in pena - come ogni operaio -
Che ogni sera il calar del sole annota -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

(1863)
Delimita - una pena - e i vivi la sopportano -
Circoscritto - può essere un dolore
Ancora atteso - Fosse senza limiti -
Chi reggerebbe all'infelicità?
Fissagli il tempo - in cifre -
E soffrirà - contento -
Canterà, in pena, come l'operaio -
Che ogni sera il calar del sole annota -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
269
(1861)
Bound - a trouble -
And lives can bear it!
Limit - how deep a bleeding go!
So - many - drops - of vital scarlet -
Deal with the soul
As with Algebra!
Tell it the Ages - to a cypher -
And it will ache - contented - on -
Sing - at it's pain - as any Workman -
Notching the fall of the Even Sun!
Emily Dickinson

(1863)
Bound - a Trouble - and Lives will bear it -
Circumscription - enables Wo -
Still to anticipate - Were no limit -
Who were sufficient to Misery?
State it the Ages - to a cipher -
And it will ache - contented on -
Sing, at it's pain, as any Workman -
Notching the fall of the Even Sun -
Emily Dickinson

Felicità raggiunta, si cammina
per te sul fil di lama.
Agli occhi sei barlume che vacilla
al piede,teso ghiaccio che s'incrina,
e dunque non ti tocchi chi più t'ama.

Se giungi sulle anime invase
di tristezza e le schiari ,il tuo mattino
è dolce e turbatore come i nidi delle cimase.
Ma nulla paga il pianto del bambino
a cui fugge il pallone tra le case.
E. Montale (Da "Ossi di seppia")
-Consigliata da Tinti-

Le Ofelie
Se siamo immoti
riflettiamo cieli
ma nel fondo del lago
vediamo anche
le Ofelie
disperate d'amore
racchiuse nell'oscurità dell'acqua.
Una stella filosofica
ti guida ormai nel viaggio
ma l'anima un giorno
fu folle d'amore
per morirne.
Maria Grazia Turchetti
-Consigliata da Tinti-
 

 
252
So guadare il dolore -
Stagni interi guadare -
Ci sono abituata -
Ma anche il minimo impulso di gioia
Fa bloccare il mio piede -
E barcollo - ubriaca -
Non mi derida - il ciottolo -
Era il liquore nuovo -
Tutto qui!

La forza altro non è che patimento -
Stretta, da disciplina,
Finché sospesi - saranno i fardelli -
Date ai giganti - balsami -
E avvizziranno, come fossero uomini -
Dategli l'Himalaya -
Lo reggeranno - su!
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

258
C'è una certa obliquità di luce,
D'inverno, i pomeriggi -
Opprimente, come una
Nota di cattedrale -

Una ferita c'infligge, celeste -
Non cicatrice, solo
Interna differenza ne troviamo,
Dove risiedono, i significati -

Non l'insegna - nessuno -
È la disperazione suo suggello -
Afflizione imperiale
Mandataci dall'aria -

Quando lei viene, il paesaggio ascolta -
Le ombre - tengono il fiato -
Quando va via, è come la distanza
Sul volto della morte -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
252
I can wade Grief -
Whole Pools of it -
I'm used to that -
But the least push of Joy
Breaks up my feet -
And I tip - drunken -
Let no Pebble - smile -
'Twas the New Liquor -
That was all!

Power is only Pain -
Stranded, thro' Discipline,
Till Weights - will hang -
Give Balm - to Giants -
And they'll wilt, like Men -
Give Himmaleh -
They'll carry - Him!
Emily Dickinson

258
There's a certain Slant of light,
Winter Afternoons -
That oppresses, like the Heft
Of Cathedral Tunes -

Heavenly Hurt, it gives us -
We can find no scar,
But internal difference,
Where the Meanings, are -

None may teach it - Any -
'Tis the Seal Despair -
An imperial affliction
Sent us of the Air -

When it comes, the Landscape listens -
Shadows - hold their breath -
When it goes, 'tis like the Distance
On the look of Death -
Emily Dickinson

244
Se gioca l'anima è facile vivere -
Ma se l'anima è in pena -
Il sentirla riporre i suoi giocattoli -
Rende difficile la vita - allora -

Dolore d'ossa, o sulla pelle, è semplice -
Ma succhielli - tra i nervi -
Straziano più sottili - più terribili -
Come avere nel guanto una pantera -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

246
Al suo fianco per sempre camminare -
Io dei due la più piccola!
Cervello del cervello -
Sangue del sangue suo -
Due vite - un essere - ora -

La sua sorte per sempre assaporare -
Nel dolore - io il più -
Nella gioia - riporre la mia fetta
Per quell'amato cuore -

Tutta la vita - l'un l'altro conoscerci -
Senza che sia possibile imparare -
E a poco a poco infine - un cambiamento -
Chiamato cielo -
Umane unioni in estasi -
A risolvere - ciò che c'invischiava -
Senza il vocabolario!
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
244
It is easy to work when the soul is at play -
But when the soul is in pain -
The hearing him put his playthings up
Makes work difficult - then -

It is simple, to ache in the Bone, or the Rind -
But Gimblets - among the nerve -
Mangle daintier - terribler -
Like a Panther in the Glove -
Emily Dickinson

246
Forever at His side to walk -
The smaller of the two!
Brain of His Brain -
Blood of His Blood -
Two lives - One Being - now -

Forever of His fate to taste -
If grief - the largest part -
If joy - to put my piece away
For that beloved Heart -

All life - to know each other -
Whom we can never learn -
And bye and bye - a Change -
Called Heaven -
Rapt neighborhoods of men -
Just finding out - what puzzled us -
Without the lexicon!
Emily Dickinson

219
Lei spazza con multicolori scope -
Ed indietro si lascia la laniccia -
Massaia del serotino occidente -
Torna - a pulir lo stagno!

Ti ci è caduto un frammento purpureo -
Ti ci è caduto dentro un filo ambrato -
E tutto hai ora cosparso l'oriente
Di stracci di smeraldo!

E ancora usa le scope variopinte -
Ed ancora svolazzano i grembiuli,
Piano le scope in stelle si dissolvono -
E allora vado via -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

228
Sfavilla in oro - e
Si spegne - in porpora!
Balza - come i leopardi - verso il cielo -
Poi posa - ai piedi del vecchio orizzonte -
Il volto maculato - per morire!

Si china giù in cucina alla finestra -
Sfiora il soffitto -
E tinteggia il fienile -
Un bacio manda col berretto al prato -
E il giocoliere del giorno - è sparito!
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
219
She sweeps with many-colored Brooms -
And leaves the shreds behind -
Oh Housewife in the Evening West -
Come back - and dust the Pond!

You dropped a Purple Ravelling in -
You dropped an Amber Thread -
And now you've littered all the East
With Duds of Emerald!

And still, she plies her spotted Brooms -
And still the Aprons fly,
Till Brooms fade softly into stars -
And then I come away -
Emily Dickinson

228
Blazing in Gold - and
Quenching - in Purple!
Leaping - like Leopards - to the sky -
Then - at the feet of the old Horizon -
Laying it's spotted face - to die!

Stooping as low as the kitchen window -
Touching the Roof -
And tinting the Barn -
Kissing it's Bonnet to the Meadow -
And the Juggler of Day - is gone!
Emily Dickinson

198
Squassava l'aria un'orrenda tempesta -
Erano livide le nubi, e scarse -
Un buio - come di manto spettrale
Alla vista nascose cielo e terra -

Le creature ghignavan sui tetti -
E fischiavan nell'aria -
E scuotevano i pugni -
E i denti digrignavano -
E la chioma agitavano frenetica -

Schiarì il mattino - sorsero gli uccelli -
Gli occhi spenti del mostro
Lenti alla costa natia si rivolsero -
Ed ecco pace - ecco fu paradiso!
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

214
Mai distillato liquore assaporo -
Da boccali scavati nella perla -
Bacche di Francoforte non daranno
Un alcol come questo!

Ebbra d'aria - son io -
E di rugiada fradicia -
Lungo estive giornate senza fine -
Da locande di blu fuso - barcollo -

Se gli "osti" cacceranno l'ape brilla
Via dalla porta della digitale -
Se le farfalle - lasceranno il "goccio" -
Ancor più io berrò!

Finché i nivei cappelli diano al vento
I serafini - e s'affaccino i santi -
A vedere la piccola beona
Venir da Manzanilla!
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
198
An awful Tempest mashed the air -
The clouds were gaunt, and few -
A Black - as of a spectre's cloak
Hid Heaven and Earth from view -

The creatures chuckled on the Roofs -
And whistled in the air -
And shook their fists -
And gnashed their teeth -
And swung their frenzied hair -

The morning lit - the Birds arose -
The Monster's faded eyes
Turned slowly to his native coast -
And peace - was Paradise!
Emily Dickinson

214
I taste a liquor never brewed -
From Tankards scooped in Pearl -
Not all the Frankfort Berries
Yield such an Alcohol!

Inebriate of air - am I -
And Debauchee of Dew -
Reeling - thro' endless summer days -
From inns of Molten Blue -

When "Landlords" turn the drunken Bee
Out of the Foxglove's door -
When Butterflies - renounce their "drams" -
I shall but drink the more!

Till Seraphs swing their snowy Hats -
And Saints - to windows run -
To see the little Tippler
From Manzanilla come!
Emily Dickinson

177
Ah, soavissima negromanzia!
Ah, erudito mago!
Insegnatemi l'arte,

Da instillar nella pena
Che alleviano i chirurghi vanamente,
Ch'erba non può di nessuna pianura
Sanare!
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

187
Quanto i piedi umili hanno vacillato -
Può dire solo la bocca saldata -
Prova - a staccare tu l'orrendo chiodo -
Prova - ad alzar le cerniere d'acciaio!

Sfiora la fronte ghiaccia - che spesso arse -
Alza - se vuoi - l'insensibile chioma -
Tocca le adamantine
Dita che mai - metteran più - ditale -

Ronzan mosche tediose - alla finestra -
Spavaldo - brilla il sole al vetro opaco -
Pende la ragna dal soffitto - impavida -
Fra margherite - indolente massaia!
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
177
Ah, Necromancy Sweet!
Ah, Wizard erudite!
Teach me the skill,

That I instil the pain
Surgeons assuage in vain,
Nor Herb of all the plain
Can heal!
Emily Dickinson

187
How many times these low feet staggered -
Only the soldered mouth can tell -
Try - can you stir the awful rivet -
Try - can you lift the hasps of steel!

Stroke the cool forehead - hot so often -
Lift - if you care - the listless hair -
Handle the adamantine fingers
Never a thimble - more - shall wear -

Buzz the dull flies - on the chamber window -
Brave - shines the sun through the freckled pane -
Fearless - the cobweb swings from the ceiling -
Indolent Housewife - in Daisies - lain!
Emily Dickinson

165
Cervo ferito - più in alto salta -
Al cacciatore l'ho sentito dire -
Non è altro che l'estasi di morte -
E poi tace la selva!

Sprizza roccia percossa!
Scatta acciaio pestato!
Sempre più rossa diventa una guancia
Proprio laddove la febbre la brucia!

La gioia è la corazza dell'angoscia
Che se n'arma guardinga,
Perché nessuno s'accorga del sangue
E "sei ferito" esclami!
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

172
È tanta gioia! È tanta, tanta gioia!
Quale miseria, dovessi fallire!
Eppure, miseri altri come me,
Tutto han rischiato in un tiro di dadi!
Han vinto! Sì! Tanto da questa parte -
La vittoria ha esitato!

Vita non è che vita! E morte, morte!
E respiro il respiro, estasi l'estasi!
E dovessi fallire,
Sapere il peggio, almeno, sarà dolce!
Sconfitta non vale altro che sconfitta,
Di più triste, non può nulla accadere!

E se vincessi! Oh cannoni sul mare!
Oh campane, là sopra i campanili!
Ripetetelo piano, da principio!
Cosa diversa è il cielo,
Immaginarlo, e svegliarcisi a un tratto -
E potrebbe annientarmi!
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
165
A wounded Deer - leaps highest -
I've heard the Hunter tell -
'Tis but the extasy of death -
And then the Brake is still!

The smitten Rock that gushes!
The trampled Steel that springs!
A Cheek is always redder
Just where the Hectic stings!

Mirth is the mail of Anguish
In which it cautious Arm,
Lest anybody spy the blood
And "you're hurt" exclaim!
Emily Dickinson

172
'Tis so much joy! 'Tis so much joy!
If I should fail, what poverty!
And yet, as poor as I,
Have ventured all upon a throw!
Have gained! Yes! Hesitated so -
This side the Victory!

Life is but Life! And Death, but Death!
Bliss is but Bliss, and Breath but Breath!
And if indeed I fail,
At least, to know the worst, is sweet!
Defeat means nothing but Defeat,
No drearier, can befall!

And if I gain! Oh Gun at sea!
Oh Bells, that in the steeples be!
At first, repeat it slow!
For Heaven is a different thing,
Conjectured, and waked sudden in -
And might extinguish me!
Emily Dickinson

140
Tra le colline un aspetto mutato -
Tirio colore illumina il villaggio -
Una luce più ampia al far del giorno -
Sopra il prato un crepuscolo più fondo -
Un'orma impressa da un piede vermiglio -
Un dito porporino sul pendio -
Sopra il vetro una mosca impertinente -
Al suo lavoro un ragno si rimette -
Incede il gallo con maggiore boria -
Dovunque atteso è un fiore -
Nei boschi canta stridula una scure -
Odor di felce su vie non battute -
Queste e altre cose che dire non so -
Uno sguardo furtivo a voi ben noto -
E replica annuale al suo mistero
Riceve Nicodemo!
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

160
Perduta, proprio quando ero già in salvo!
Sentivo appunto andare via il mondo!
M'accingevo allo scontro con l'eterno,
Quando indietro il respiro era respinto,
E dalla parte opposta
La delusa marea ritrarsi udivo!

Perciò, come uno che torna, mi sento,
A dir strani segreti equatoriali!
Lungo rive straniere marinaio -
Dalle terribili porte cronista
pallida, prima ancora del suggello!

Restare, un'altra volta!
Vedere, un'altra volta,
Le cose mai udite,
Mai da occhio scrutate -

Fermarmi, un'altra volta,
Mentre l'epoche scorrono -
Lenti incedono i secoli,
E i cicli ruotano!
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
140
An altered look about the hills -
A Tyrian light the village fills -
A wider sunrise in the morn -
A deeper twilight on the lawn -
A print of a vermillion foot -
A purple finger on the slope -
A flippant fly upon the pane -
A spider at his trade again -
An added strut in Chanticleer -
A flower expected everywhere -
An axe shrill singing in the woods -
Fern odors on untravelled roads -
All this and more I cannot tell -
A furtive look you know as well -
And Nicodemus' Mystery
Receives it's annual reply!
Emily Dickinson

160
Just lost, when I was saved!
Just felt the world go by!
Just girt me for the onset with Eternity,
When breath blew back,
And on the other side
I heard recede the disappointed tide!

Therefore, as One returned, I feel,
Odd secrets of the line to tell!
Some Sailor, skirting foreign shores -
Some pale Reporter, from the awful doors
Before the Seal!

Next time, to stay!
Next time, the things to see
By ear unheard,
Unscrutinized by eye -

Next time, to tarry,
While the Ages steal -
Slow tramp the Centuries,
And the Cycles wheel!
Emily Dickinson

130
Son questi i giorni in cui gli uccelli tornano -
Pochissimi - uno o due -
Per uno sguardo indietro.

Son questi i giorni in cui i cieli riprendono
I vecchi - vecchi sofismi di giugno -
Azzurro ed aureo errore.

Oh frode che non può ingannare l'ape.
La plausibilità
Quasi m'induce a credere,

Finché smentiscono file di semi -
E leggera attraversa
L'aria alterata una timida foglia.

Oh sacramento dei giorni d'estate,
Ultima comunione nella nebbia -
D'unirsi a te permetti a una bambina -
Di condividere i tuoi sacri emblemi -
Di prendere il tuo pane consacrato
E il tuo vino immortale!
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

137
Fiori - sì - se qualcuno
Sa definire l'estasi -
Ebbrezza per metà - metà tormento -
Con cui i fiori umiliano gli umani:
Se qualcheduno trova la sorgente
Da cui così contrari flutti sgorgano -
Tutte le margherite io gli darò
Che sul pendio fioriscono.

Troppo intensi quei volti
Per un semplice petto come il mio -
Le farfalle che girano da Santo
Domingo intorno alla linea purpurea -
Hanno un sistema estetico -
Ben superiore al mio.
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

Poesia elettrodomestica
Di questo cammino lento
e senza termine (tanto il tempo è breve)
conosco lo stento che il respiro
affanna,la fanghiglia che il passo
fa greve.
Muovo come il reo alla condanna:
via o parola giusta non trovo.
Non ho dei cui donare mirra,
scovo ,nel buio,un fiammifero.
Ho un'unica certezza:la birra in frigorifero.
Donato Angiolillo
-Consigliata da Tinti-
 

130
These are the days when Birds come back -
A very few - a Bird or two -
To take a backward look.

These are the days when skies resume
The old - old sophistries of June -
A blue and gold mistake.

Oh fraud that cannot cheat the Bee.
Almost thy plausibility
Induces my belief,

Till ranks of seeds their witness bear -
And softly thro' the altered air
Hurries a timid leaf.

Oh sacrament of summer days,
Oh Last Communion in the Haze -
Permit a child to join -
Thy sacred emblems to partake -
Thy consecrated bread to take
And thine immortal wine!
Emily Dickinson

137
Flowers - Well - if anybody
Can the extasy define -
Half a transport - half a trouble -
With which flowers humble men:
Anybody find the fountain
From which floods so contra flow -
I will give him all the Daisies
Which upon the hillside blow.

Too much pathos in their faces
For a simple breast like mine -
Butterflies from St Domingo
Cruising round the purple line -
Have a system of aesthetics -
Far superior to mine.
Emily Dickinson

Dobbiamo andare piano
Perché io e te siamo immersi nel silenzio:
qui dove la campagna tutt’intorno
è quieta; addormentata nella morbidezza
di questa stella della sera, scintillante
al polso della notte. Le luci del villaggio,
come antichi bardi in preghiera, vengono
dolcemente a noi attraverso campi di granturco che cresce
e docili pecore. Vorremmo far parte
di questo luogo, dove il sonno non è quello cittadino,
dove il sonno è pieno e lieve e vicino
come il profilo di una foglia in un bicchiere di tè; ma
la sapienza ha dipinto nel cuore di ognuno di noi
occhi marci nella testa: non abbiamo scelta: vediamo
tutte le cose che piangono e i giorni sgargianti
su quest’umile terra, mischiando
clacson di taxi e una gigantesca disperazione
con ogni paesaggio, qui, o altrove.
Kenneth Patchen
(Traduzione di Luca Viglialoro)
-Consigliata da Carmen-

109
Con un fiore - una lettera -
Con un agile amore -
Se fisso meglio il chiodo -
Definitivo puntello - lassù -

Non importa l'affanno dell'incudine!
Non importa il riposo!
Non importano i volti di fuliggine
Madidi alla fucina!
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

128
Portatemi il tramonto in una tazza -
Contate le caraffe del mattino
E dite quante versano rugiada -
Ditemi dove il mattino si slancia -
Ditemi quando dorme il tessitore
Delle vaste distese dell'azzurro!

Enumeratemi tutte le note
Dell'estasi del nuovo pettirosso
Fra gli attoniti rami -
Tutti i viaggi che fa la tartaruga -
Tutte le tazze che consuma l'ape,
Fradicia di rugiade!

Poi, chi dell'iride ha messo i piloni,
Poi, chi conduce le docili sfere
Con vimini d'azzurro così tenero?
La stalattite quali dita intrecciano -
Chi conta le perline della notte
Per vedere che non manchi nessuna?

Chi costruì questa casetta albana
E chiuse così bene le finestre
Da non far nulla vedere al mio spirito?
Chi mi fa uscire in un giorno di gala
Con ciò che serve per volare via,
Sulla pomposità?
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

109
By a flower - By a letter -
By a nimble love -
If I weld the Rivet faster -
Final fast - above -

Never mind my breathless Anvil!
Never mind Repose!
Never mind the sooty faces
Tugging at the Forge!
Emily Dickinson

128
Bring me the sunset in a cup -
Reckon the morning's flagons up
And say how many Dew -
Tell me how far the morning leaps -
Tell me what time the weaver sleeps
Who spun the breadths of blue!

Write me how many notes there be
In the new Robin's extasy
Among astonished boughs -
How many trips the Tortoise makes -
How many cups the Bee partakes,
The Debauchee of Dews!

Also, who laid the Rainbow's piers,
Also, who leads the docile spheres
By withes of supple blue?
Whose fingers string the stalactite -
Who counts the wampum of the night
To see that none is due?

Who built this little Alban House
And shut the windows down so close
My spirit cannot see?
Who'll let me out some gala day
With implements to fly away,
Passing Pomposity?
Emily Dickinson

107
Un piccolo battello - così piccolo
Che barcollava laggiù nella baia!
Un galante - così galante mare
Che l'invitava fuori!

Un'onda ingorda, ma così ingorda
Che via lo risucchiava dalla costa -
Mai supposto le vele eccelse avrebbero
Che il mio piccolo scafo era perduto!
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

108
Star molto attenti devono i chirurghi
Nel prendere il coltello!
Di sotto a quelle sottili incisioni
S'agita il reo - la Vita!
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

La mia musa sta sull'angolo della via
dà a ciascuno quasi per niente
ciò che io non voglio
quando è allegra
mi regala ciò che vorrei
rare volte l'ho vista allegra.
H.Boll
-Consigliata da Tinti-

Il mio corpo ,la mia figura invecchiano:
è una ferita d'orrido coltello.
Io non so sopportare .E a te mi rivolgo
Arte della Poesia,che un poco sai di farmachi,
e del dolore una narcosi tenti
nella parola e nella fantasia.

E' una ferita d'orrido coltello.
Oh,recami i tuoi farmachi,Arte della poesia,
che inavvertita rendono ,per poco,la ferita.
Costantino Kavafis
-Consigliata da Tinti-

Fantasma
Stamani l'aria è di vetro:
stupito cammino attraverso un muro di cristallo
e un altro muro
perchè tu veda-anche se
di sera il mio cuore s'incrina-
com'è semplice
vivere un miracolo
vivere ancora.
Gyula Illyès
-Consigliata da Tinti-
 

107
'Twas such a little - little boat
That toddled down the bay!
'Twas such a gallant - gallant sea
That beckoned it away!

'Twas such a greedy, greedy wave
That licked it from the Coast -
Nor ever guessed the stately sails
My little craft was lost!
Emily Dickinson

108
Surgeons must be very careful
When they take the knife!
Underneath their fine incisions
Stirs the Culprit - Life!
Emily Dickinson

80
Svizzero è il nostro vivere -
Così quieto - freddo -
Finché in qualche strambo pomeriggio
Le Alpi si scordano aperte le tende
E guardiamo al di là!

Al di là c'è l'Italia!
Mentre a guardia nel mezzo -
Le Alpi solenni -
Le Alpi sirene
Per sempre si frappongono!
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

79
Andare in cielo!
Quando non so -
Vi prego non mi domandate come!
Troppo sono stordita
Per pensare a rispondervi!
Andare in cielo!
Come suona confuso!
Eppure sarà fatto
Sicuro come le greggi di notte
A casa tornano in braccio al pastore!

Forse anche voi ci andrete!
Chissà?
Se ci arrivaste prima
Per me serbate solo un posticino
Presso i due che ho perduti -
La "veste" più modesta mi andrà bene
Ed una "coroncina" -
Lo sapete che non badiamo agli abiti
Quando torniamo a casa -

Son lieta di non crederci
Mi mozzerebbe il fiato -
E vorrei una terra così strana
Ancora un po' guardarla!
Lieta che ci credevano
Coloro che non ho mai ritrovati
Dal pomeriggio possente d'autunno
Nel quale li ho lasciati sottoterra.
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
80
Our lives are Swiss -
So still - so Cool -
Till some odd afternoon
The Alps neglect their Curtains
And we look farther on!

Italy stands the other side!
While like a guard between -
The solemn Alps -
The siren Alps
Forever intervene!
Emily Dickinson

79
Going to Heaven!
I dont know when -
Pray do not ask me how!
Indeed I'm too astonished
To think of answering you!
Going to Heaven!
How dim it sounds!
And yet it will be done
As sure as flocks go home at night
Unto the Shepherd's arm!

Perhaps you're going too!
Who knows?
If you sh'd get there first
Save just a little space for me
Close to the two I lost -
The smallest "Robe" will fit me
And just a bit of "Crown" -
For you know we do not mind our dress
When we are going home -

I'm glad I dont believe it
For it w'd stop my breath -
And I'd like to look a little more
At such a curious Earth!
I am glad they did believe it
Whom I have never found
Since the mighty autumn afternoon
I left them in the ground.
Emily Dickinson

Emozioni
Seguir con gli occhi un airone sopra il fiume e poi
ritrovarsi a volare
e sdraiarsi felice sopra l'erba ad ascoltare
un sottile dispiacere
E di notte passare con lo sguardo la collina per scoprire
dove il sole va a dormire
Domandarsi perche' quando cade la tristezza
in fondo al cuore
come la neve non fa rumore
e guidare come un pazzo a fari spenti nella notte
per vedere
se poi e' tanto difficile morire
E stringere le mani per fermare
qualcosa che
e' dentro me
ma nella mente tua non c'e'
Capire tu non puoi
tu chiamale se vuoi
emozioni
tu chiamale se vuoi
emozioni
Uscir dalla brughiera di mattina
dove non si vede ad un passo
per ritrovar se stesso
Parlar del piu' e del meno con un pescatore
per ore ed ore
per non sentir che dentro qualcosa muore
E ricoprir di terra una piantina verde
sperando possa
nascere un giorno una rosa rossa
E prendere a pugni un uomo solo
perche' e' stato un po' scortese
sapendo che quel che brucia non son le offese
e chiudere gli occhi per fermare
qualcosa che
e' dentro me
ma nella mente tua non c'e'
Capire tu non puoi
tu chiamale se vuoi
emozioni
tu chiamale se vuoi
emozioni
Battisti-Mogol
-Consigliata da Pina d'Ulisse-

Sfoggio di vesti
Dieci volte da tavola t'alzasti
e dieci volte veste ti cambiasti
perchè il sudor non aderisse ai panni,
recando alla tua pelle gravi danni.
Perchè non sudo anch'io stando al tuo desco?
Perchè una sola veste mi tien fresco.
Marziale
-Consigliata da Tinti-

Sul muro grafito
che adombra i sedili rari
l'arco del cielo appare
finito.

Chi si ricorda più del fuoco ch'arse
impetuoso
nelle vene del mondo; - in un riposo
freddo le forme, opache, sono sparse.

Rivedrò domani le banchine
e la muraglia e l'usata strada.
Nel futuro che s'apre le mattine
sono ancorate come barche in rada.
Eugenio Montale
-Consigliata da Cristiano Menaldo-

Dedica del libro al figlio
Dalla madre al figlio
la strada è breve
c'ero in tutte le tue date
e compaio anche in quelle
dove la famiglia non c'entra
una madre si colloca
in qualsiasi tempo e luogo
" amio figlio che attraverso
l'amore e la stima
tutto questo ha imparato
a me lo testimonia ogni giorno."
L'ho scritto nella dedica del libro
lo dico al desco a mo' di preghiera.
Stevka Smitran
-Consigliata da Tinti-

7
Con più allegri sandali
Vanno i piedi di chi ritorna a casa -
Della neve è il vassallo
Finché non spunta - il croco -

Le labbra all'alleluia
Han sostenuto lunghi anni di pratica
Fino a che dài e dài quei barcaioli
Cantando sulla riva hanno marciato.

Perle sono gli spiccioli
Che ha estorti il tuffatore al mare -
Del serafino son le piume - il carro
Appiedato una volta - come noi -

È la notte la tenda del mattino
È latrocinio - è lascito -
La morte, solo rapita attenzione
All'immortalità.

Non sanno dirmi le figure mie
Quanto dista il villaggio -
I cui coltivatori sono gli angeli -
Le cui contrade punteggiano i cieli -

S'inchinano i miei classici -
Adora la mia fede quella tenebra -
Dalle cui abbazie solenni piove
Tale risurrezione.
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

49
Solo due volte ho perduto altrettanto -
E nella zolla è stato.
Due volte son rimasta a mendicare
Alla porta di Dio!

Due volte sono scesi
Angeli - a rimborsarmi il mio deposito -
Ladro! Banchiere - Padre!
Eccomi povera ancora una volta!
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

Belorado
All'entrata ,mio amore
all'entrata del borgo,
mi dicesti ,mio amore
Buona notte,mio re!
col tuo fazzoletto.
Col tuo fazzoletto di spuma
no,di luna
no,di vento.
Rafael Alberti
-Consigliata da Tinti-

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


7
The feet of people walking home
With gayer sandals go -
The Crocus - till she rises
The Vassal of the snow -

The lips at Hallelujah
Long years of practise bore
Till bye and bye these Bargemen
Walked singing on the shore.

Pearls are the Diver's farthings
Extorted from the sea -
Pinions - the Seraph's wagon
Pedestrian once - as we -

Night is the morning's Canvas
Larceny - legacy -
Death, but our rapt attention
To Immortality.

My figures fail to tell me
How far the village lies -
Whose peasants are the angels -
Whose Cantons dot the skies -

My Classics vail their faces -
My faith that Dark adores -
Which from it's solemn abbeys
Such resurrection pours.
Emily Dickinson

49
I never lost as much but twice -
And that was in the sod.
Twice have I stood a beggar
Before the door of God!

Angels - twice descending
Reimbursed my store -
Burglar! Banker - Father!
I am poor once more!
Emily Dickinson

 
Mabel Osborne
I tuoi rossi fiori tra le foglie verdi
van cadendo, o geranio!
ma tu non chiedi acqua.
Tu non puoi parlare! Non hai bisogno di parlare -
tutti sanno che tu stai morendo di sete,
eppure non ti danno dell’acqua!
Passan oltre, dicendo:
“Il geranio ha bisogno d’acqua”.
E io, che avevo felicità da condividere
e volevo condividere la tua;
io che ti amavo, Spoon River,
e anelavo al tuo amore,
ti appassii sotto gli occhi, Spoon River -
assetata, assetata,
resa muta dal pudore dell’anima nel chiedere amore
a te, che sapevi e mi vedevi morire a te innanzi,
come questo geranio che qualcuno piantò su di me,
e lo lascia morire.
Edgar Lee Masters (dall’Antologia di Spoon River)
-Consigliata da Carmen-

Con Usura
Con Usura nessuno ha una solida casa
di pietra squadrata e liscia
per istoriarne la facciata,
con usura
non v'è chiesa con affreschi di paradiso
harpes et luz
e l'Annunciazione dell'Angelo
con le aureole sbalzate,
con usura
nessuno vede dei Gonzaga eredi e concubine
non si dipinge per tenersi arte
in casa, ma per vendere e vendere
presto e con profitto, peccato contro natura,
il tuo pane sarà straccio vieto
arido come carta,
senza segala né farina di grano duro,
usura appesantisce il tratto,
falsa i confini, con usura
nessuno trova residenza amena.
Si priva lo scalpellino della pietra,
il tessitore del telaio

CON USURA
la lana non giunge al mercato
e le pecore non rendono
peggio della peste è l'usura, spunta
l'ago in mano alle fanciulle
e confonde chi fila. Pietro Lombardo
non si fé con usura
Duccio non si fé con usura
né Pier della Francesca o Zuan Bellini
né fu la "Calunnia" dipinta con usura.
L'Angelico non si fé con usura, né Ambrogio de Praedis,
Nessuna chiesa di pietra viva firmata: Adamo me fecit.
Con usura non sorsero
Saint Trophime e Saint Hilaire,
Usura arrugginisce il cesello
arrugginisce arte e artigiano
tarla la tela nel telaio, non lascia tempo
per apprendere l'arte d'intessere oro nell'ordito;
l'azzurro s'incancrena con usura; non si ricama
in cremisi, smeraldo non trova il suo Memling
Usura soffoca il figlio nel ventre
arresta il giovane drudo,
cede il letto a vecchi decrepiti,
si frappone tra i giovani sposi

CONTRO NATURA
Ad Eleusi han portato puttane
Carogne crapulano
ospiti d'usura.
Ezra Pound - Trad.Mary de Rachewiltz
-Consigliata da Massimo Reggiani-

La tessitrice
Mi son seduto su la panchetta
come una volta... quanti anni fa?
Ella, come una volta, s'è stretta
su la panchetta.
E non il suono d'una parola;
solo un sorriso tutto pietà.
La bianca mano lascia la spola.
Piango, e le dico: Come ho potuto,
dolce mio bene, partir da te?
Piange, e mi dice d'un cenno muto:
Come hai potuto?
Con un sospiro quindi la cassa
tira del muto pettine a sè.
Muta la spola passa e ripassa.
Piango, e le chiedo: Perchè non suona
dunque l'arguto pettine più?
Ella mi fissa timida e buona:
Perchè non suona?
E piange, e piange - Mio dolce amore,
non t'hanno detto? non lo sai tu?
Io non son viva che nel tuo cuore.
Morta! Sì, morta! Se tesso, tesso
per te soltanto; come non so:
in questa tela, sotto il cipresso,
accanto alfine ti dormirò.
Giovanni Pascoli
-Consigliata da Massimo Reggiani-

Se t'hanno assomigliato
Se t'hanno assomigliato
alla volpe sarà per la falcata
prodigiosa, pel volo del tuo passo
che unisce e che divide, che sconvolge
e rinfranca il selciato (il tuo terrazzo,
le strade presso il cottolengo,il prato,
l'albero che ha il mio nome ne vibrano
felici,umidi e vinti) -o forse solo
per l'onda luminosa che diffondi
dalle mandorle tenere degli occhi,
per l'astuzia dei tuoi pronti stupori,
per lo strazio
di piume lacerateche può dare
la tua mano d'infante in una stretta;
se t'hanno assomigliato
a un carnivoro biondo, al genio perfido
delle fratte (e perchè non all'immondo
pesce che da la scossa, alla torpedine?)
è forse perchè i ciechi non ti videro
sulle scapole gracili le ali,
perchè i ciechi non videro il presagio
della tua fronte incandescente, il solco
che vi ho graffiato a sangue, croce, cresima
incantesimo, jattura voto vale
perdizione e salvezza; se non seppero
crederti più che donnola o che donna,
con chi dividerò la mia scoperta,
dove seppellirò l'oro che porto,
dove la brace che in me stride se,
lasciandomi, ti volgi dalle scale?
Eugenio Montale

Per Aurelio Zecchi e Salvatore Armando Santoro
-Consigliata da Maria Cristina Latronico-

Alla porta
Alla porta
qualcuno ha bussato.
Più di un secolo di volte
ha bussato.
Ma io
silenzio
non posso aprire.
Antonello Morea
-Consigliata da Tinti-

FAVOLA III
I due Susini
Se nella verde etade alcun trascura
Di lodato sapere ornar la mente,
Quando è giunta per lui l’età matura
D’aver perduto un sì gran ben si pente.
Cercalo allor, ma trovasi a man vuote:
Potea, non volle; or che vorria, non puote.

E voi, per cui d’un Méntore la mano
Suda a formarvi e l’intelletto e il core,
E che rendete infruttùoso e vano,
Negligenti e ritrosi, il suo sudore,
Facile orecchio almeno ora porgete
Alla mia favoletta, e risolvete.

Due selvaggi Susini a un tempo nati
Nello stesso giardin facean dimora;
E sul ruvido tronco eransi alzati
Grandetti sì, ma non adulti ancora;
Onde il cultor cangiar risolse in parte
La lor natura, e ingentilir con l’arte.

Perciò, tolti i rampolli e a quello e a questo
Arbor, che in pregio di bontà fioria,
Volle mutar con fortunato innesto
In dolce frutto il frutto aspro di pria;
E poichè l’opra a incominciar si mise
Gl’ispidi rami ad un di lor recise.

Quindi adeguato e fesso il tronco, intruse
Di bietta in guisa alla ferita in seno
I giovani germogli, e poi gli chiuse
Intorno intorno, e gli serrò con fieno;
Perchè fosser così nascosti al gielo,
Ed alle pioggie di nemico Cielo.

E già su l’altro a fare opra simìle
La sua provida mano erasi volta.
Ma che non puote in mente giovanile
D’una vana beltà vaghezza stolta!
L’altro Susin veduto avea con duolo
Cadere i rami del compagno al suolo.

E or vedendo che a lui pur s’appressa
Il temuto cotanto agricoltore,
Che gli prepari la sventura istessa
Teme; piange, e gli parla in tal tenore:
Ah! perchè vuoi così tormi, spietato,
L’unico ben, che rendemi beato?

Questi rami ch’io porto, e queste foglie
Rendono sol la pianta mia gradita.
Or se barbara mano a me le toglie,
Si tolga ancor quest’infelice vita.
Meglio è morir, se conservar non lice
L’unico ben, che rendemi felice.

Ma se alcuna pietà senti di questa,
Che mi lacera il cor, crudele ambascia,
Deh! quel tuo ferro minaccioso arresta,
E vivo ancor nel tuo giardin mi lascia:
Lascia ch’io spieghi ancor la chioma al vento,
Unico ben, che rendemi contento.

L’accorto agricoltore a questi accenti
Espressi dal dolor sorride, e poi
A lui risponde: or sì fatti ornamenti
Conserva pur, se conservar gli vuoi.
Tor la mia crudeltà no non pretende
L’unico ben, che rustico ti rende.

Resta tranquillo pur; ma se capace
Me tu non credi di menzogna o frode,
Sappi che l’opra mia, che or non ti piace,
T’avria recato e gentilezza e lode:
Sappi che un dì, quando vedrai ’l tuo danno,
Tardo fia il pentimento, e il disinganno.

Sì dice, ed oltre passa. I rami intanto
L’innestato Susin spunta e risorge:
E in ben poc’anni al tristo amico accanto
Braccia vaste, e più vaghe all’aria sporge.
Ciascun, che passa, in lui la nuova chioma
Ammira e loda, e le straniere poma.

L’altro Susin, che del compagno vede
La non creduta in pria bella ventura,
Se ne invaghisce anch’egli, e ansioso chiede
La sua vecchia mutar rozza figura.
Grida al cultore: appaga il mio desio;
Voglio innestarmi e migliorarmi anch’io.

Ma tosto a lui l’agricoltor risponde:
Non è più tempo: or te innestar non lice.
Solo i frutti cangiar, cangiar le fronde
Nella prima si puote età felice:
Or questa etade è trapassata omai:
Tu sempre rozzo, e sempre vil sarai.
Luigi Fiacchi detto Clàsio
-Consigliata da Paolo Santangelo-

Preghiera notturna
Stasera m'inginocchio e prego gli insetti
che mi svelino il segreto dell'universo
che dividiamo.Che per una volta mi aiutino
a piegare le sbarre di un 'età di ferro
e mi mostrino il cammino che conduce alle spiagge
dorate.Non capitò nulla finchè continuo
a confondere le formiche con le parole.
Matteo Lefèvre
-Consigliata da Tinti-

E' un bene soffrire
E' un bene soffrire per la mancanza di chi si ama
in confronto a vivere con chi si odia.
Jean de la Bruyère
-Consigliata da Marbe-

Solo se ombra
Solo se ombra potrai sopravvivere
Per rianimare il deserto
Dopo il fragore, gli schianti...

Così , lieve, potrai rassomigliare
Ai nuovi simulacri, ombre di uomini,
tornati da lontane prigionie .
Gaetano Arcangeli
-Consigliata da Gianfranco Stivaletti-

Una punta di rancore
" Gli uomini, se qualcuno gli gioca un brutto tiro,
lo scrivono sul marmo,
ma se qualcuno gli fa un favore,
lo scrivono sulla sabbia "
Tommaso Moro
-Consigliata da Marbe-

L'animo mio
L'animo mio, per te, è chiuso dentro una morsa.
non so nè amare nè odiare.
Conosco bene quanto sia difficile odiare
chi ci fu caro un tempo,
e quanto sia arduo amarlo suo malgrado.
Teognide
-consigliata da Marbe-

Nascondiglio
Nessun colore si stringe o si muove
fiori della luce.
Non vuole essere scorto ad osservarsi.
Antonello Morea
-Consigliata da Tinti-

Anche tu sei l'amore.
Sei di sangue e di terra
come gli altri.Cammini
come chi non si stacca
dalla porta di casa.
Guardi come chi attende
e non vede.Sei terra
che dolora e che tace.
Hai sussulti e stanchezze
hai parole-cammini
in attesa l'amore
è il tuo sangue-non altro.
Cesare Pavese (Poesie inedite)
-Consigliata da Tinti-

Amo in te
Amo in te
l’avventura della nave che va verso il polo
amo in te
l’audacia dei giocatori delle grandi scoperte
amo in te le cose lontane
amo in te l’impossibile
entro nei tuoi occhi come in un bosco
pieno di sole
e sudato affamato infuriato
ho la passione del cacciatore
per mordere nella tua carne.

amo in te l’impossibile
ma non la disperazione.
Nazim Hickmet
-Consigliata da Carmen-

Poesia
Ho nascosto il mio cuore
in un cespuglio di capperi
lo ritroverò fiorito
di bianco e dolce viola
quando sarà passato
il tempo dell'addio
scandito dagli spruzzi
del mare in questo nuovo
lungo inverno che viene
quando saran finite le parole.
Antonietta Rosa Raso
-Consigliata da Tinti-

E pure il tuo figlio
il divino tuo figlio, il figlio
che ti incarna, l'amato
unico figlio uguale
a nessuno, anche lui
ha gridato,
alto, sul mondo:
Perchè?

Era l'urlo degli oceani
l'urlo dell'animale ferito
l'urlo del ventre squarciato
della partoriente
urlo della stessa morte: Perchè?

E tu non puoi rispondere
non puoi...
Condizionata onnipotenza sei!
Pretendere altro è vano.
David Maria Turoldo.
-Consigliata da Rosaria d'Amico-

"Spazio spazio io voglio, tanto spazio
per dolcissimo muovermi ferita;
voglio spazio per cantare,
crescere errare e saltare il fosso
della divina sapienza.
Spazio datemi spazio
ch'io lanci un urlo inumano,
quell'urlo di silenzio negli anni
che ho toccato con mano"
Alda Merini
-Consigliata da Carmen-

Diario
Nero su bianco
le paure
sembrano
meno scure
Maria Cristina Flumini
-Consigliata da Tinti-

Per sempre
Senza niuna impazienza sognerò,
mi piegherò al lavoro
che non può mai finire,
e a poco a poco in cima
alle braccia rinate
si riapriranno mani soccorrevoli,
nelle cavità loro
riapparsi gli occhi,ridaranno luce,
e, d'improvviso intatta
sarai risorta,mi farà da guida
di nuovo la tua voce,
per sempre ti rivedo.
G. Ungaretti
-Consigliata da Marbe-

Inno alla vita
La vita è un'opportunità, coglila.
La vita è bellezza, ammirala.
La vita è beatitudine, assaporala.
La vita è un sogno, fanne realtà.

La vita è una sfida, affrontala.
La vita è un dovere, compilo.
La vita è un gioco, giocalo.
La vita è preziosa, abbine cura.

La vita è ricchezza, valorizzala.
La vita è amore, vivilo.
La vita è un mistero, scoprilo.
La vita è promessa, adempila.

La vita è tristezza, superala.
La via è un inno, cantalo.
La vita è una lotta, accettala.
La vita è un'avventura, rischiala.

La vita è la vita, difendila.
Madre Teresa di Calcutta
-Consigliata da Rosaria d'Amico-

Lai
Morte,mi appello contro il tuo rigore
tu che la donna mia ti sei rapita
sazia non sei ancor,non hai finito?
non tenermi così sempre in languore.
Da allora non ebbi più forza e vigore;
che male ti faceva essendo in vita,
Morte?
Eravam due, non avevam che un cuore;
se è morto, è d'uopo ch'esca dalla vita,
oppure che io viva senza vita,
come di immagini vano errore,
Morte!
F.Villon
-Consigliata da Tinti-

Era l'alba sugli umidi colli
e la luna danzava ancora assorta
colle lepri del sogno.La lattaia
discendeva il suo colle.Ognuno amava
la propria casa come una scoperta.
Sandro Penna
-Consigliata da Tinti-

Se le mie mani potessero sfogliare
Pronuncio il tuo nome
nelle notti buie,
quando gli astri vanno
a bere alla luna
e dormono gli alberi
delle foreste cupe.
Ed io mi sento vuoto
di passione e di musica.
Orologio impazzito che canta
morte ore antiche.

Pronuncio il tuo nome
in questa notte buia,
e il tuo nome suona
più lontano che mai.
Più lontano delle stelle,
più dolente della pioggia quieta.

Ti amerò ancora
come allora? Quale colpa
ha il mio cuore?
Se si alza nebbia
quale nuova passione m'attende?
Sarà tranquilla e pura?
Potessero le mie mani
sfogliare la luna!
F. Gracia Lorca
-Consigliata da Carmen-

Disperazione d'amore
Come può esser ch'io non sia più mio?
O Dio, o Dio, o Dio,
chi m'ha tolto a me stesso,
c'a me fusse più presso
o più di me potessi che poss'io?
O Dio, o Dio, o Dio,
come mi passa el core
chi non par che mi tocchi?
Che cos'è questo, Amore,
c'al core entra per gli occhi,
per poco spazio dentro par che cresca?
E s'avvien che trabocchi?
Michelangelo Buonarroti
-Consigliata da M. Cristina Latronico-

   
Chi fece il gran rifiuto
Arriva per taluni un giorno,un'ora
in cui devono dire il grande Sì
o il grande No. Subito appare chi
ha pronto il Sì:lo dice e sale ancora
nella propria certezza e nella stima .
Chi negò non si pente. Eppure il No
il giusto No, per sempre lo rovina.
Costantino Kavafis
-Consigliata da Tinti-

Ode a Venezia
E' fosco l'aere, il cielo e' muto,
ed io sul tacito veron seduto,
in solitaria malinconia
ti guardo e lagrimo,
Venezia mia!

Fra i rotti nugoli dell'occidente
il raggio perdesi del sol morente,
e mesto sibila per l'aria bruna
l'ultimo gemito della laguna.

Passa una gondola della città.
"Ehi, dalla gondola, qual novità ?"
"Il morbo infuria, il pan ci manca,
sul ponte sventola bandiera bianca!"

No, no, non splendere su tanti guai,
sole d'Italia, non splender mai;
e sulla veneta spenta fortuna
si eterni il gemito della laguna.
Venezia! l'ultima ora e' venuta;
illustre martire, tu sei perduta...
Il morbo infuria, il pan ti manca,
sul ponte sventola bandiera bianca!

Ma non le ignivome palle roventi,
ne' i mille fulmini su te stridenti,
troncaro ai liberi tuoi di' lo stame...
Viva Venezia!
Muore di fame!

Sulle tue pagine scolpisci, o Storia,
l'altrui nequizie e la sua gloria,
e grida ai posteri tre volte infame
chi vuol Venezia morta di fame!
Viva Venezia!
L'ira nemica la sua risuscita
virtude antica;

ma il morbo infuria, ma il pan le manca...
Sul ponte sventola bandiera bianca!

Ed ora infrangasi qui sulla pietra,
finché e' ancor libera,
questa mia cetra.
A te, Venezia,
l'ultimo canto,
l'ultimo bacio,
l'ultimo pianto!

Ramingo ed esule in suol straniero,
vivrai, Venezia, nel mio pensiero;
vivrai nel tempio qui del mio core,
come l'imagine del primo amore.

Ma il vento sibila,
ma l'onda e' scura,
ma tutta in tenebre
e' la natura:
le corde stridono,
la voce manca...

Sul ponte sventola
bandiera bianca!
Arnaldo Fusinato
-Consigliata da Gianna Faraon-
 

 
Si sbagliò la colomba.
Si sbagliava.

Per andare al Nord andò al Sud
pensò che il grano era acqua.
Si sbagliava.

Pensò che il mare era il cielo
e la notte la mattina.
Si sbagliava.

Che le stelle eran rugiada
e il caldo una nevicata.
Si sbagliava.

Che la tua gonna era la tua blusa;
e il tuo cuore la tua casa.
Si sbagliava.

(Lei si addormentò sulla riva,
tu,sulla cima di un ramo)
Rafael Alberti
-Consigliata da Tinti-

Gesto
Non è vero che non successe nulla
quando tirasti fuori la mano dalla tasca
e a braccio teso tagliasti l'aria
da sinistra a destra
dall'alto verso il basso
successe che a braccio teso
tagliasti l'aria
e ciò ebbe il suo peso
l'aria non è più come prima
è tagliata.
Bartolo Cottafi
-Consigliata da Tinti-

In sogno

Nero e duro distacco
che io sopporto al pari di te.
Perché piangi? Dammi meglio la mano,
prometti di ritornare in sogno.
Noi siamo come due monti...
non ci incontreremo più a questo mondo.
Se solo, quando giunge mezzanotte,
mi mandassi un saluto conle stelle...
Anna Achmatova
-Consigliata da Carmen-

La posizione
Noi ci troviamo in questo momento in corsa
in una lunghissima curva della pista: che è la pianura
di nebbia fetida,chioschi,conigli sbranati,fari.
Precipita la notte e incanta la regione.
Le auto multicolori emettono appelli.
Bruciano filamenti d'oro.Oh ,esser vivi ci è caro.

E se altre notizie volete possiam darvi
che su nel cielo il freddo animale immaginario piange.
E se troverà taluno nel portabagagli una testa recisa
che apre e chiude sempre più lente le labbra
talaltro avrà i giornali e i mirtilli di una volta.
Noi porteremo a termine comunque il compito vegliando
questo nel piccolo sonno ormai riunito popolo.
Franco Fortini
-Consigliata da Tinti-
 

 
La fonte del bene
Nel grembo di un prato è la fonte perenne.
L'adombran cipressi ben alti e ben folti.
Quell'acqua guarisce le piaghe.
La fonte ne getta tre stille ogni giorno.
N'occorre una brocca a guarir una piaga.
Sta intorno alla fonte la gente aspettando una stilla.
Aldo Palazzeschi
-Consigliata da Tinti-
 
 
Questa felicità
Questa felicità promessa o data
m'è dolore, dolore senza causa
o la causa se esiste è questo brivido
che sommuove il molteplice nell'unico
come il liquido scosso nella sfera
di vetro che interpreta il fachiro.
Eppure dico: salva anche per oggi.
Torno torno le fanno guerra cose
e immagini su cui cala o si leva
o la notte o la neve
uniforme del ricordo.
Mario Luzi
-Consigliata da Faraon Gianna-
 

 

 

 

 

 

 

 

Fulgore
Col tuo corpo silente
mi giaci accosto nella rena,
tu, coperta di stelle.
...........................
Si spiccò un raggio,
per calare sino a me?
O era il messaggio
della nostra sorte decisa,
che fulgeva così?
Paul Celan
-Consigliata da Carmen-

Le mani della madre
Tu non sei più vicina a Dio
di noi:siamo lontani tutti.Ma tu hai stupende mani
benedette le mani.
Nascono chiare in te dal manto,
luminoso contorno:
io sono la rugiada,il giorno
ma tu sei la pianta.
Rainer Maria Rilke.
-Consigliata da Tinti-

547
Visto ho un occhio morente
Correre intorno intorno ad una stanza -
Sembrava - alla ricerca di qualcosa -
Poi diventar più torbido -
Poi - di nebbia oscurarsi -
E poi - esser saldato
Senza svelar quale cosa beato
L'avrebbe reso se l'avesse vista -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


547
I've seen a Dying Eye
Run round and round a Room -
In search of Something - as it seemed -
Then Cloudier become -
And then - obscure with Fog -
And then - be soldered down
Without disclosing what it be
'Twere blessed to have seen -
Emily Dickinson
 

540
In mano presi tutta la mia forza -
E contro il mondo andai -
Non era uguale alla forza - di Davide -
Ma doppio il mio - coraggio -

Lo tirai il mio sasso - ma io stessa
Fui la sola a cadere -
Era forse Golia - troppo grande -
O troppo piccola - io?
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

Quando ti porto balocchi variopinti,
bambino mio, comprendo perchè
ci son tanti colori
nelle nubi e nell'acqua,
e perchè i fiori
sono colorati tanto vagamente-
quando ti porto balocchi variopinti.

Quando canto per farti danzare,
bambino mio, comprendo perchè
nelle foglie c'è musica, e le onde
mandano il coro delle loro voci
fino al cuore della terra che ascolta-
quando canto per farti danzare.

Quando verso dolci nelle tue mani,
bambino mio, comprendo perchè
c'è il miele nei calici dei fiori,
perchè i frutti si riempiono in segreto
di tanti gradevoli succhi-
quando verso dolci nelle tue mani.

Quando ti bacio per farti sorridere,
amore mio, comprendo il perchè
della gioia che si spande dal cielo
nella luce del primo mattino,
della carezza del vento dell'estate
che mi scorta per tutte le membra-
quando ti bacio per farti sorridere.
Camillo Sbarbaro
-Consigliata da Rosaria d'Amico-

Parabola
Se tu vorrai sapere
chi nei miei giorni sono stato,questo
di me ti potrò dire
a una sorte mi posso assomigliare
che ho veduta nei campi:
l'uva che ai ricchi giorni di vendemmia
fu trovata immatura
ed i vendemmiatori non la colsero
e che poi nella vigna
smagrita dalle pene dell'inverno
non giunta alla dolcezza
non compiuta la macerano i venti
Franco Fortini
-Consigliata da Tinti-
 
540
I took my Power in my Hand -
And went against the World -
'Twas not so much as David - had -
But I - was twice as bold -

I aimed by Pebble - but Myself
Was all the one that fell -
Was it Goliath - was too large -
Or was myself - too small?
Emily Dickinson
Anni dopo
La splendida la delirante pioggia s'è quietata,
con le rade ci bacia ultime stille.
Ritornati all'aperto
amore mi è accanto e amicizia.
E quello, che fino a poco fa quasi implorava,
dall'abbuiato portico brusio
rompe alle spalle ora, rompe dal mio passato:
volti non mutati saranno, risaputi,
di vecchia aria in essi oggi rappresa.
Anche i nostri, fra quelli, di una volta?
dunque ti prego non voltarti amore
e tu resta e difendici amicizia.
Vittorio Sereni
-Consigliata da Rosaria d'Amico-

516
Non è causata la bellezza - è -
Inseguila, e dilegua -
Non seguirla, e rimane -

Cogli le increspature

Nel prato - quando il vento
Vi avvolge le sue dita -
Iddio farà in modo -
Che tu non ci riesca -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
 

 

 

 

 

 

 

 

516
Beauty - be not caused - It Is -
Chase it, and it ceases -
Chase it not, and it abides -

Overtake the Creases

In the Meadow - when the Wind
Runs his fingers thro' it -
Deity will see to it
That You never do it -
Emily Dickinson

441
Eccola qui, la mia lettera al mondo
Che mai ha scritto a me -
Ecco le semplici notizie date -
Con maestà tenera - da natura

Affidato è il messaggio
A mani che non vedo -
Per amor suo - dolci - compatrioti -
Giudicate di me - con tenerezza -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

Per dire cos'hai fatto
di me ,non ho parole.

Cerco solo la notte
fuggo davanti al sole.

La notte mi par d'oro
piu' d'ogni sole al mondo
sogno allora una bella
donna dal capo tondo.

Sogno le dolci cose
che il tuo sguardo annunciava
remoto paradiso
di canti risuonava.

Guarda a lungo la notte
e una nube veloce
per dire cos'hai fatto
di me,non ho la voce.
Hermann Hesse
-Consigliata da Tinti-
 
441
This my letter to the World
That never wrote to Me -
The simple News that Nature told -
With tender Majesty

Her Message is committed
To Hands I cannot see -
For love of Her - Sweet - countrymen -
Judge tenderly - of Me
Emily Dickinson
Io di più non posso darti
Non sono che quello che sono.
Ah, come vorrei essere
sabbia, sole, in estate!
Che tu ti distendessi
riposata a riposare.
Che andando via tu mi lasciassi
il tuo corpo, impronta tenera,
tiepida, indimenticabile.
E che con te se ne andasse
sopra di te, il mio bacio lento:
colore,
dalla nuca al tallone,
bruno.
Ah, come vorrei essere
vetro, tessuto, legno,
che conserva il suo colore
qui, il suo profumo qui,
ed è nato tremila chilometri lontano!
Essere
la materia che ti piace,
che tocchi tutti i giorni,
che vedi ormai senza guardare
intorno a te, le cose
- collana, profumi, seta antica -
di cui se senti la mancanza
domandi: “Ah, ma dov’è?”
Ah, e come vorrei essere
un’allegria fra tutte,
una sola,
l’allegria della tua allegria!
Un amore, un solo amore:
l’amore di cui tu ti innamorassi.
Ma
non sono che quello che sono.
Pedro Salinas
-Consigliata da Ida Guarracino-

E sto abbracciato a te
senza chiederti nulla,per timore
che non sia vero
che tu vivi e mi ami.
E sto abbracciato a te
senza guardare e senza toccarti.
Non debba mai scoprire
con domande ,con carezze
quella solitudine immensa
d'esser solo ad amarti.
Pedro Salinas (Dal poema "La voce a te dovuta")
-Consigliata da Tinti-

435
Grande follia è saggezza suprema -
Per occhio perspicace -
Grande saggezza - la follia più pura -
Ma in ciò la maggioranza,
Come in tutto, prevale -
Approva - e sei sano -
Obietta - sùbito pericoloso -
E tenuto in catene -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

Natura
La terra e a lei concorde il mare
e sopra ovunque un mare più giocondo
per la veloce fiamma dei passeri
e la via
della riposante luna e del sonno
dei dolci corpi socchiusi alla vita
e alla morte su un campo;
e per quelle voci che scendono
sfuggendo a misteriose porte e balzano
sopra noi come uccelli folli di tornare
sopra le isole originali cantando:
qui si prepara
un giaciglio di porpora e un canto che culla
per chi non ha potuto dormire
sì dura era la pietra,
sì acuminato l'amore.
Mario Luzi
-Consigliata da Faraon Gianna-
 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


435
Much Madness is divinest Sense -
To a discerning Eye -
Much Sense - the starkest Madness -
'Tis the Majority
In this, as All, prevail -
Assent - and you are sane -
Demur - you're straightway dangerous -
And handled with a Chain -
Emily Dickinson

413
Quaggiù - non mi son mai sentita a casa -
E nei cieli leggiadri
Lo so - che a casa - non mi sentirò -
Non m'attrae il paradiso -

Perché domenica - è tutto il tempo -
E non arriva mai - un intervallo -
E così solitario sarà l'eden
Mercoledì nei pomeriggi chiari -

Se Dio facesse visite -
O qualche sonnellino -
Non ci vedrebbe - ma si dice che
Sia proprio - un telescopio

Che perenne ci osserva -
Quanto a me scapperei
Da lui - dal Santo Spirito - e da tutto -
Se non ci fosse il "giorno del giudizio"!
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

Sacrilegio
Piangere nella casa d'un poeta
è vietato.non è
da noi questo cordoglio.
Saffo
-Consigliata da Tinti-
 
413
I never felt at Home - Below -
And in the Handsome Skies
I shall not feel at Home - I know -
I dont like Paradise -

Because it's Sunday - all the time -
And Recess - never comes -
And Eden'll be so lonesome
Bright Wednesday Afternoons -

If God could make a visit -
Or ever took a Nap -
So not to see us - but they say
Himself - a Telescope

Perennial beholds us -
Myself would run away
From Him - and Holy Ghost - and All -
But there's the "Judgement Day"!
Emily Dickinson
Paura
Stavamo chiotti:uccelli
quando balena l'aquila
Alceo
-Consigliata da Tinti-

407
Se quello che possiamo - fosse quel che vogliamo -
Che criterio - meschino -
L'ultimo limite della parola -
L'impotenza di dire -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
 

 

 

407
If What we Could - were what we would -
Criterion - be small -
It is the Ultimate of Talk -
The Impotence to Tell -
Emily Dickinson

404
Quanti fiori languiscono nel bosco -
O rovinano giù dalla collina -
Senz'aver la ventura di sapere
D'esser meravigliosi -

Quanti gettano un seme senza nome
Alla brezza vicina -
Senza sapere del dono scarlatto -
Che darà ad altri occhi -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

Fuga
M'ha visto sul mento Amore
non so che grigio,e viola
in un vento di piume chiare d'oro.
Anacreonte
-Consigliata da Tinti-
 
404
How many Flowers fail in Wood -
Or perish from the Hill -
Without the privilege to know
That they are Beautiful -

How many cast a nameless Pod
Upon the nearest Breeze -
Unconscious of the Scarlet Freight -
It bear to other eyes -
Emily Dickinson
Il giorno
Il sole s'alza all'Est
vestito d'abiti di sangue e d'oro
e spade e lance e collera crescente
tutto all'ingiro avvolgono il suo seno
da bellicosi fuochi incoronato e da voglie furenti.
William Blake
-Consigliata da Tinti-

401
Che creature soffici - cherubiche -
Codeste gentildonne -
Preferiresti assalire un peluche -
O violare una stella -

Convincimenti così ovattati -
Così squisito orrore
Verso l'umanità lentigginosa -
E schifiltose - di ciò ch'è divino -

Gloria - così banale -
Rango - di pescatore -
La redenzione - o fragile signora -
Sia altrettanto - con te - schifiltosa -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
 

 

 

 


401
What Soft - Cherubic Creatures -
These Gentlewomen are -
One would as soon assault a Plush -
Or violate a Star -

Such Dimity Convictions -
A Horror so refined
Of freckled Human Nature -
Of Deity - ashamed -

It's such a common - Glory -
A Fisherman's - Degree -
Redemption - Brittle Lady -
Be so - ashamed of Thee -
Emily Dickinson

La china
Tu vivi presso di me, uguale a me:
come un sasso
nella guancia scavata della notte.

Oh questa china, amore,
dove senza posa, pei rigagnoli,
come sassi,
rotoliamo.
Più e più rotondi.
Più simili. Più estranei.

Oh quest'occhio ebbro,
che in questi stessi luoghi va errando
e su di noi insieme posa
talvolta lo sguardo
e si stupisce.
Paul Celan
-Consigliata da Carmen-

377
Perder la fede - è più
Che perdere un possesso -
Un possesso si può
Ricuperare - ma la fede no -

Un credo - ereditato con la vita -
Più d'una sola volta - non può essere -
Una singola clausola abolisci -
Ed è mendico - l'essere -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

377
To lose One's faith - surpass
The loss of an Estate -
Because Estates can be
Replenished - faith cannot -

Inherited with Life -
Belief - but once - can be -
Annihilate a single clause -
And Being's - Beggary -
Emily Dickinson

Per il mio cuore...
Per il mio cuore basta il tuo petto,
per la tua libertà bastano le mie ali.
Dalla mia bocca arriverà fino in cielo
ciò che stava sopito sulla tua anima.

E' in te l'illusione di ogni giorno.
Giungi come la rugiada sulle corolle.
Scavi l'orizzonte con la tua assenza.
Eternamente in fuga come l'onda.

Ho detto che cantavi nel vento
come i pini e come gli alberi maestri delle navi.
Come quelli sei alta e taciturna.
E di colpo ti rattristi, come un viaggio.

Accogliente come una vecchia strada.
Ti popolano echi e voci nostalgiche.
Io mi sono svegliato e a volte migrano e fuggono
gli uccelli che dormivano nella tua anima.
Pablo Neruda
-Consigliata da Ida Guarracino-

376
Certo - ho pregato -
E Dio se n'è curato?
Se n'è curato come se nell'aria
Un uccello - battuto avesse il piede -
E avesse urlato "Dammi" -
La ragione - la vita -
Avuta non l'avrei - se non per te -
Sarebbe stata carità migliore
Nella tomba dell'atomo lasciarmi -
Allegra, e inane, e gaia, ed insensibile -
Che questa così lucida miseria.
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


376
Of Course - I prayed -
And did God Care?
He cared as much as on the Air
A Bird - had stamped her foot -
And cried "Give Me" -
My Reason - Life -
I had not had - but for Yourself -
'Twere better Charity
To leave me in the Atom's Tomb -
Merry, and nought, and gay, and numb -
Than this smart Misery.
Emily Dickinson

 

374
In cielo sono andata -
Era un paesino -
Con luce - di rubino -
E piastrelle - di piuma -

Più silente - dei campi
Con la rugiada al colmo -
Splendido - come immagini -
Non da uomo dipinte -
Gente - come falene -
Strutture - di merletto -
Mansioni - di bambagia -
Ed ovattati - nomi -
Quasi - contenta -
Io - potrei essere -
In così unica
Compagnia -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

Primavera
Dalla strada io vengo,o primavera ,dov'è sospeso il pioppo
la lontananza paventa,la casa teme di crollare,
ove l'aria è azzurra come il fagotto della biancheria
di chi,guarito,esce dall'ospedale.

Ove la sera è vuota come un racconto interrotto
l'ha lasciato una stella senza terminarlo
per rendere confusi mille occhi chiassosi,
senza fondo e privi di espressione.
Boris Pasternak (1918)
-Consigliata da Tinti-
 
374
I went to Heaven -
'Twas a small Town -
Lit - with a Ruby -
Lathed - with Down -

Stiller - than the fields
At the full Dew -
Beautiful - as Pictures -
No Man drew -
People - like the Moth -
Of Mechlin - frames -
Duties - of Gossamer -
And Eider - names -
Almost - contented -
I - could be -
'Mong such unique
Society -
Emily Dickinson
Il sorriso
C'è un sorriso d'amore,
e c'è un sorriso della seduzione,
un sorriso c'è dei sorrisi
dove s'incontrano quei due sorrisi.

C'è un aggrottamento dell'odio
e c'è un aggrottamento di disdegno
ed un aggrottamento c'è degli aggrottamenti
di cui invano tentate di scordarvi,

Perchè a fondo nel profondo del cuore penetra
e affonda nelle midolla delle ossa
e mai nessun sorriso fu sorriso,
ma solo quel sorriso solo,

Sorriso che dalla culla alla fossa
sorridere si puo' una volta sola
quando è sorriso ha fine ogni miseria.
William Blake
-Consigliata da Tinti-

In grembo alla notte nevosa, d'argento,
immensa si stende, dormendo,ogni cosa.
Solo un'eterna sofferenza è desta
dentro l'anima mia.
E mi domandi perchè mai si tace
l'anima mia senza versarsi in grembo
alla notte che sogna?
Colma di me traboccherebbe tutta
a spegnere le stelle.
Rainer Maria Rilke
-Consigliata da Rosaria d'Amico-

370
Fino a tal punto è della mente il cielo
Che se mai fosse la mente dissolta -
La sede sua - da nessun architetto
Sarebbe dimostrabile -

È vasto - come la nostra capienza -
Bello così - come la nostra idea -
Per chi ha adeguato desiderio
Non è altrove, che qui -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

370
Heaven is so far of the Mind
That were the Mind dissolved -
The Site - of it - by Architect
Could not again be proved -

'Tis vast - as our Capacity -
As fair - as our idea -
To Him of adequate desire
No further 'tis, than Here -
Emily Dickinson

357
Dio è un lontano - maestoso amante -
Fa la corte, ci spiega - attraverso suo figlio -
Una corte vicaria, veramente -
Tal quale: "Miles", e "Priscilla" bella -

Ma, perché l'anima - come "Priscilla"
Non scelga il messo - e disdegni lo sposo -
Decreta, con iperbolica astuzia -
"Miles", "John Alden": erano sinonimi -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
357
God is a distant - stately Lover -
Woos, as He states us - by His Son -
Verily, a Vicarious Courtship -
"Miles", and "Priscilla", were such an One -

But, lest the Soul - like fair "Priscilla"
Choose the Envoy - and spurn the 'Groom -
Vouches, with hyperbolic archness -
"Miles", and "John Alden" were Synonyme -
Emily Dickinson
338
Lo so che esiste.
Nascosto in qualche luogo -
In silenzio - ai nostri occhi grossolani
Ha la sua vita rara.

È il gioco d'un istante -
Amorosa imboscata -
Perché appunto la felicità
La sua sorpresa meriti!

Ma - se dovesse il gioco rivelarsi
Tremendamente serio -
La gioia - raggelarsi -
Nello sguardo - severo - della Morte -

Non potrebbe lo spasso
Sembrar troppo costoso?
Non sarebbe lo scherzo -
Scivolato troppo oltre?
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
338
I know that He exists.
Somewhere - in silence -
He has hid his rare life
From our gross eyes.

'Tis an instant's play -
'Tis a fond Ambush -
Just to make Bliss
Earn her own surprise!

But - should the play
Prove piercing earnest -
Should the glee - glaze -
In Death's - stiff - stare -

Would not the fun
Look too expensive!
Would not the jest -
Have crawled too far!
Emily Dickinson
Rimorso
Ti porto in me come il mare
un tesoro affondato.
Sei il lievito, il segreto
d'ogni mio male, o amore a cui non credo.
Amore che mi segui
oltre ogni limite, ovunque,
come un cane fedele
segue un padrone ingrato.
Ti fuggo invano.
Poi che meno ti penso più mi opprimi,
rimorso, celato affanno.
Tu certo un giorno mi raggiungerai
nella morte.
Là, riposato e cheto, il tuo buon genio
mi assisterà.
Voglio dormire all'ombra
del suo tremendo sorriso.
Vincenzo Cardarelli
-Consigliata da Rosaria d'Amico-

334
Tutte le lettere che potrei scrivere
Non saranno mai belle come questa -
Sillabe di velluto -
Frasi di seta,
Abissi di rubino, mai scavati,
Nascosti, labbro, a te -
Immaginala come un Colibrì -
E che or ora abbia libato - me -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


334
All the letters I can write
Are not fair as this -
Syllables of Velvet -
Sentences of Plush,
Depths of Ruby, undrained,
Hid, Lip, for Thee -
Play it were a Humming Bird -
And just sipped - me -
Emily Dickinson

326
Non riesco a danzare sulle punte -
Nessuno m'ha istruita -
Ma spesso, nella mente,
Mi possiede una gioia,

Che se avessi nozioni di balletto -
Esplodere potrebbe in piroette
Tali da render pallida una troupe -
Matta una prima donna,

E anche se non ho gonna di tulle -
Né riccioli ai capelli,
Né per il pubblico - come gli uccelli,
Saltello a zampa in aria,

Né mi slancio in batuffoli di piuma,
Né mi rotolo su ruote di neve
Fino a uscire di scena, nel clamore,
Col teatro che il bis da me reclama -

Né sa nessuno che conosco l'arte
Che qui descrivo - con semplicità -
Né mi decanta nessun cartellone -
C'è il pieno come all'Opera -
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

1948
I tuoi occhi i tuoi occhi i tuoi occhi
che tu venga all'ospedale o in prigione
nei tuoi occhi porti sempre il sole.

I tuoi occhi i tuoi occhi i tuoi occhi
questa fine di maggio dalla parte d' Antalya,
son così, le spighe, di primo mattino;

I tuoi occhi i tuoi occhi i tuoi occhi
quante volte hanno pianto davanti a me
son rimasti tutti nudi, i tuoi occhi,
nudi e immensi come gli occhi di un bimbo
ma non un giorno han perso il loro sole;

i tuoi occhi i tuoi occhi i tuoi occhi
che s'illanguidiscano un poco, i tuoi occhi
gioiosi, immensamente intelligenti, perfetti:
allora saprò far echeggiare il mondo
del mio amore.

i tuoi occhi i tuoi occhi i tuoi occhi
così son d'autunno i castagneti di Bursa
le foglie dopo la pioggia
e in ogni stagione e ad ogni ora, Instanbul.

I tuoi occhi i tuoi occhi i tuoi occhi
verrà giorno, mia rosa, verrà giorno
che gli uomini si guarderanno l'un l'altro
fraternamente
con i tuoi occhi, amor mio,
si guarderanno con i tuoi occhi.
Nazim Hikmet
-Consigliata da Rosaria d'Amico-
 
326
I cannot dance upon my Toes -
No Man instructed me -
But oftentimes, among my mind,
A Glee possesseth me,

That had I Ballet knowledge -
Would put itself abroad
In Pirouette to blanch a Troupe -
Or lay a Prima, mad,

And though I had no Gown of Gauze -
No Ringlet, to my Hair,
Nor hopped for Audiences - like Birds,
One Claw upon the air,

Nor tossed my shape in Eider Balls,
Nor rolled on wheels of snow
Till I was out of sight, in sound,
The House encore me so -

Nor any know I know the Art
I mention - easy - Here -
Nor any Placard boast me -
It's full as Opera -
Emily Dickinson
Gli uomini che si voltano
Probabilmente
non sei piú chi sei stata
ed é giusto che così sia.
Hai raschiato a dovere la carta a vetro
e su noi ogni linea si assottiglia.
Pure qualcosa fu scritto
sui fogli della nostra vita.
Metterli controluce é ingigantire quel segno,
formare un geroglifico piú grande del diadema
che ti abbagliava.
Non apparirai piú dal portello
dell'aliscafo o da fondali d'alghe,
sommozzatrice di fangose rapide
per dare un senso al nulla. Scenderai
sulle scale automatiche dei templi di Mercurio
tra cadaveri in maschera,
tu la sola vivente,
e non ti chiederai
se fu inganno, fu scelta, fu comunicazione
e chi di noi fosse il centro
a cui si tira con l'arco dal baraccone.
Non me lo chiedo neanch'io. Sono colui
che ha veduto un istante e tanto basta
a chi cammina incolonnato come ora
avviene a noi se siamo ancora in vita
o era un inganno crederlo. Si slitta.
Eugenio Montale, Satura; Satura II
-Consigliata da Carmen-

324
C'è chi santifica la festa in chiesa -
Io la santifico, restando a casa -
Ho per corista un bobolink -
E un frutteto per cupola -

C'è chi santifica con paramenti -
Solo le ali io mi metto -
E invece di suonar campane, in chiesa,
Canta - il piccolo nostro sacrestano.

Fa la predica Dio, noto ecclesiastico -
Né mai lungo è il sermone,
Così invece di andarci alla fine -
Io, in cielo, ci vado tutto il tempo.
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

324
Some keep the Sabbath going to Church -
I keep it, staying at Home -
With a Bobolink for a Chorister -
And an Orchard, for a Dome -

Some keep the Sabbath in Surplice -
I, just wear my Wings -
And instead of tolling the Bell, for Church,
Our little Sexton - sings.

God preaches, a noted Clergyman -
And the sermon is never long,
So instead of getting to Heaven, at least -
I'm going, all along.
Emily Dickinson

Camarades mineurs je vous le dis ici
Mon chant n'a pas de sens si vous n'avez raison
Si l'homme doit mourir avant d'avoir son heure
Il faut que les poètes meurent le premiers.
Paul Éluard
 
Compagni minatori io ve lo dico qui
Non ha senso il mio canto se non siete nel giusto
Se l'uomo ha da morire senz'aver la sua ora
Bisogna che i poeti siano i primi a morire.
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
Signore, ho tempo.
Ho tutto il tempo mio,
tutto il tempo che tu mi dai,
gli anni della mia vita,
le giornate dei miei anni,
le ore delle mie giornate,
son tutti miei.
A me spetta riempirli,
serenamente, con calma,
ma riempirli tutti,
fino all'orlo,
per offrirteli, in modo che della loro acqua insipida,
Tu faccia un vino generoso,
come facesti un tempo a Cana per le nozze umane.
Non Ti chiedo questa sera, Signore,
il tempo di fare questo e poi ancora quello,
Ti chiedo la grazia di fare coscienziosamente,
nel tempo che Tu mi dai,
quello che tu vuoi che io faccia.
Michel Quoist
-Poesia consigliata da Rosaria d'Amico-

Nous n'irons pas au but un par un mais par deux
Nous connaissant par deux nous nous connaîtrons tous
Nous nous aimerons tous et nos enfants riront
De la légende noire où pleure un solitaire.
Paul Éluard
 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

A due a due e non ad uno ad uno
Noi andremo alla meta conoscendoci
Ed amandoci tutti a due a due
E i figli rideranno della nera
Leggenda in cui un solitario piange.
-Tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-


301
Penso, la terra è breve -
E l'angoscia - assoluta -
E molti soffrono,
Ma, e con ciò?

Penso, siamo mortali -
Non c'è vitalità
Che possa vincere il decadimento,
Ma, e con ciò?

Penso, che in Cielo -
Compenso ci sarà, in qualche modo -
Qualche nuova equazione sarà data -
Ma, e con ciò?
-Poesia tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

Contro corrente
Contro corrente come bionde trote
fendevano la calca cittadina
due fanciulle insolenti di bellezza.
Curiosando strusciarono i musini
di maliziosa cipria qua a un acquario
di lusso di dormenti onde ravvolte
di stoffe per murene ed aragoste,
più in là a un brillante altar di calzature,
spume di cardi rossi per pianelle
di Cenerentola, lustrini e argenti
per taccuini da ballo. Scantonarono
a un trat to e una si chinò nascosta
dall'inquieta compagna ad allacciarsi
la giarrettiera a mezza coscia ignuda.
Le succhiò la corrente cittadina.
Vedo sempre la strada illuminata
da quel fulgore di carne di donna
nel marmo della pioggia settembrina.
Corrado Govoni
-Poesia consigliata da Rosaria d'Amico-
 


301
I reason, Earth is short -
And Anguish - absolute -
And many hurt,
But, what of that?

I reason, we could die -
The best Vitality
Cannot excel Decay,
But, what of that?

I reason, that in Heaven -
Somehow, it will be even -
Some new Equation, given -
But, what of that?
Emily Dickinson
Quando un giorno ti lascia
pensi all'altro che spunta.
E' sempre pieno di promesse il nascere
sebbene sia straziante.
E l'esperienza di ogni giorno insegni
che nel legarsi, sciogliere o durare,
non sono i giorni se non vago fumo.
Giuseppe Ungaretti
-Poesia consigliata da Rosaria d'Amico-

298
Sola, non posso stare -
Mi visitano - gli ospiti
Compagnia senza traccia -
Fanno a meno di chiavi -

Non hanno abiti, o nomi -
Né almanacchi - o climi -
Ma dimore comuni
Come gnomi -

Da corrieri interiori il loro arrivo
Può essere annunciato -
Ma la partenza - no -
Non se ne vanno mai -
-Poesia tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
 

 

 

 

 

298
Alone, I cannot be -
The Hosts - do visit me -
Recordless Company -
Who baffle Key -

They have no Robes, nor Names -
No Almanacs - nor Climes -
But general Homes
Like Gnomes -

Their Coming, may be known
By Couriers within -
Their going - is not -
For they're never gone -
Emily Dickinson

297
Come la luce -
Delizia senza forma -
E come l'ape -
Melodia - senza tempo -

Come i boschi - segreta -
Come la brezza -
Senza parole - scuote
Gli alberi più orgogliosi -

Come il mattino -
All'acme - quando cessa -
E gli orologi eterni -
Battono - mezzogiorno!
-Poesia tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
297
It's like the Light -
A fashionless Delight -
It's like the Bee -
A dateless - Melody -

It's like the Woods -
Private - Like the Breeze -
Phraseless - yet it stirs
The proudest Trees -

It's like the Morning -
Best - when it's done -
And the Everlasting Clocks -
Chime - Noon!
Emily Dickinson
288
Sono nessuno! E tu?
Sei - nessuno - anche tu?
Allora siamo due!
Taci! sai che pubblicità - farebbero!

Quale tristezza - essere - qualcuno!
Quale volgarità - come una rana -
Dire il tuo nome - quanto è lungo giugno -
A un pantano ammirante!
-Poesia tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
288
I'm Nobody! Who are you?
Are you - Nobody - too?
Then there's a pair of us!
Don't tell! They'd advertise - you know!

How dreary - to be - Somebody!
How public - like a Frog -
To tell one's name - the livelong June -
To an admiring Bog!
Emily Dickinson
265
Navi di porpora - oscillano lievi -
Su mari di narcisi -
Lì marinai fantastici - affluiscono -
E poi - quieto è il molo.
-Poesia tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

Pascoli inedito dopo 95 anni (Una poesia ispirata al Vangelo)

Purificazione (1901)
Odi. Compiuti i giorni erano, e, monda
era secondo il rito di Mosè.
Ella ascendea con umiltà profonda,
vergine e madre, alla città dei re.
Avea negli occhi un dolce ardor di madre,
mentre passava tra le siepi in fiore;
ma le due bianche tortori leggiadre
piangean vicino al suo virgineo cuore.
Quand'ella entrò nel tempio, un bianco vecchio
dimenticato dalla morte, udì . . .
Venne stridor di cardini all'orecchio
suo . . . Mosse, Elì, dicendo, Elì.
Anche una vecchia era nel tempio, nata
da Fanuel, della tribù d'Aser;
Ed ella udì sotto la grande arcata
venir quei passi ed un fruscio legger,
e mosse, Elì, dicendo, Elì, pur ella:
or la mia vita prendere puoi tu!
E videro ambedue la verginella
che aveva in collo il pargolo Gesù;
che avea negli occhi il dolce ardor di madre,
mentre movea nel tempio del signore,
e le due bianche tortori leggiadre
piangean vicino al suo virgineo cuore.
Giovanni Pascoli
(dal quotidiano "LA STAMPA" del 4 Settembre 1996)
-Poesia consigliata da Paolo Santangelo-
 
265
Where Ships of Purple - gently toss -
On Seas of Daffodil -
Fantastic Sailors - mingle -
And then - the Wharf is still!
Emily Dickinson
Dormire
Vorrei imitare
questo paese
adagiato
nel suo camice
di neve.
G. Ungaretti
-Poesia consigliata da Tinti-

249
Selvagge notti - Selvagge notti!
Fossi io con te, sarebbero
Selvagge notti
La nostra voluttà!

Futili - i venti -
A un cuore in porto -
Niente più bussola -
Niente più mappa!

Ah, remare nell'eden -
Ah, il mare!
Potessi gettar l'àncora - stanotte -
In te!
-Poesia tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
 

 

 

 


249
Wild nights - Wild nights!
Were I with thee
Wild nights should be
Our luxury!

Futile - the winds -
To a Heart in port -
Done with the Compass -
Done with the Chart!

Rowing in Eden -
Ah, the Sea!
Might I but moor - tonight -
In thee!
Emily Dickinson

Le golose
Io sono innamorato di tutte le Signore
che mangiano le paste nelle confetterie

Signore e signorine
le dita senza guanto
scelgon la pasta; Quanto
ritornan bambine!

Perchè niun le veda,
volgon le spalle, in fretta,
sollevan la veletta,
divoran la preda.

C’è quella che s’informa pensosa della scelta;
quella che toglie svelta,
né cura tinta e forma.

L’una pur mentre inghiotte,
già pensa al dopo, al poi;
e domina i vassoi
con le pupille ghiotte.

Un’altra - il dolce crebbe -
muove le disperate
bianchissime al giulebbe
dita confetturate!

Un’altra con bell’arte,
sugge la punta estrema
invano! ché la crema
esce dall’altra parte!

L’una senz’abbadare
a giovine che adocchi
divora in pace. Gli occhi
altra solleva, e pare
sugga, un supremo annunzio,
non crema e cioccolate,
ma superliquefatte
parole del D’Annunzio

fra quegli aromi acuti,
strani, commisti troppo
di cedro e di sciroppo,
di creme, di velluti,

di essenze parigine,
di mammole, di chiome
oh le signore come
ritornano bambine!

Perchè non m’è concesso
o legge inopportuna!
il farmivi da presso,
baciarvi ad una ad una,

o belle bocche intatte
di giovani signore,
baciarvi nel sapore
di creme e cioccolatte?

Io sono innamorato di tutte le signore
che mangiano le paste nelle confetterie.
Guido Gozzano inedito da "La Gazzetta del Popolo"
- Domenica 28 Luglio 1997-
-Poesia consigliata da Paolo Santangelo-

Lasciami scorrere fra i sentieri del tuo corpo
fino a toccarne l'infinito
attraverso i confini della tua anima
per morire tra le distese della tua bocca.
Lasciami percorrere gli orizzonti del tuo cuore
fino a confondere il mio il tuo respiro
perdendomi così tra il buio dei tuoi occhi
e fra la marea della nostra voglia.
Semplicemente così ,nella nostra immensità
potrò vivere solo di te.
Gloria Campi
-Poesia consigliata da Tinti-

Il tuo sorriso
Toglimi il pane, se vuoi,
toglimi l'aria ma
non togliermi il tuo sorriso.

Non togliermi la rosa,
la lancia che sgrani
l'acqua che d'improvviso
scoppia nella tua gioia,
la repentina onda
d'argento che ti nasce.

Dura è la mia lotta e torno
con gli occhi stanchi,
a volte, d'aver visto
la terra che non cambia,
ma entrando il tuo sorriso
sale al cielo cercandomi
ed apre per me tutte
le porte della vita.

Amore mio, nell'ora
più oscura sgrana
il tuo sorriso e se d'improvviso
vedi che il mi sangue macchia
le pietre della strada
ridi perchè il tuo riso
sarà per le mie mani
come una spada fresca.

Vicino al mare, d'autunno,
il tuo riso deve innalzare
la sua cascata di spuma,
e in primavera amore
voglio il tuo riso come
il fiore che attendevo,
il fiore azzurro, la rosa
della mia patria sonora.

Riditela della notte,
del giorno, della luna,
riditela delle strade
contorte dell'isola,
riditela di questo rozzo
ragazzo che ti ama,
ma quando apro gli occhi
e quando li richiudo,
quando i miei passi vanno,
quando tornano i miei passi,
negami il pane, l'aria,
la luce, la primavera,
ma il tuo sorriso mai,
perchè io ne morrei.
Pablo Neruda
-Poesia consigliata da Rosaria d'Amico-

245
Nelle mie dita tenevo un gioiello -
E mi misi a dormire -
Caldo era il giorno, ed il vento noioso -
Io dissi: "Durerà" -

Mi svegliai - e sgridai le buone dita,
La gemma era svanita -
E adesso, un ricordo d'ametista
È tutto quel che ho -
-Poesia tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


245
I held a Jewel in my fingers -
And went to sleep -
The day was warm, and winds were prosy -
I said "'Twill keep" -

I woke - and chid my honest fingers,
The Gem was gone -
And now, an Amethyst remembrance
Is all I own -
Emily Dickinson

Non avere paura, sono io. Non senti
che su te m'infrango con tutti i sensi?
Ha messo le ali il mio cuore
e ora vola candido attorno al tuo viso.

Non vedi la mia anima innanzi a te
adorna di silenzio?
E la mia preghiera di maggio
non matura al tuo sguardo come su un albero?

Se sogni sono il tuo sogno
ma se sei desto sono il tuo volere;
padrone d'ogni splendore
m'inarco, silenzio stellato,
sulla bizzarra città del tempo.
Rainer Maria Rilke - da Il Libro d'ore
-Poesia consigliata da Rosaria d'Amico-

(1861)
Sicuri nelle stanze d'alabastro -
Intatti dal mattino
E intatti dal meriggio -
Giacciono i miti membri della resurrezione -
Trave di raso - e tetto di pietra!

Grandi - sotto la falce - vanno gli anni su loro -
Mondi scavano archi -
E firmamenti - remano -
Diademi - cadono - e Dogi - s'arrendono -
Muti come granelli - sopra un disco di neve -
-Poesia tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

(1861)
Safe in their Alabaster Chambers -
Untouched by Morning
And untouched by Noon -
Lie the meek members of the Resurrection -
Rafter of Satin - and Roof of Stone!

Grand go the Years - in the Crescent - above them -
Worlds scoop their Arcs -
And Firmaments - row -
Diadems - drop - and Doges - surrender -
Soundless as dots - on a Disc of Snow -
Emily Dickinson

216
(1859)
Sicuri nelle stanze d'alabastro -
Intatti dal mattino
E intatti dal meriggio -
Dormono i miti membri della resurrezione -
Trave di raso,
Tetto di pietra.

Lieve ride la brezza
Nel castello su loro -
Bisbiglia l'ape in un orecchio stolido,
Trillano gli uccellini in cadenza ignorante -
Ah, che sfacelo di sagacia qui!
-Poesia tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
216
(1859)
Safe in their Alabaster Chambers -
Untouched by Morning
And untouched by Noon -
Sleep the meek members of the Resurrection -
Rafter of satin,
And Roof of stone.

Light laughs the breeze
In her Castle above them -
Babbles the Bee in a stolid Ear,
Pipe the Sweet Birds in ignorant cadence -
Ah, what sagacity perished here!
Emily Dickinson
 
TRE INEDITI DI LORENZO DE' MEDICI
*
Fuggo a be' raggi del mio ardente sole,
Silvestra fera all' ombra delle fronde,
Et vo cerchando ruscelletti e fonti
Per piagg' e valle e pe' più alti poggi,
Dove le caste nymphe di Dìana
Vanno seguendo gl' animal' pe' boschi.
Benché all' ombra de' faggi spesso inboschi,
Cerchando di diffendermi dal sole,
Non può far ciò che al mondo è di Dìana
Ch' io mi ricuopra tra lle verde fronde
Dal focho che non cura gl' alti poggi
Né si spegne per l' aqua de' chiar' fonti.
Ma le lacryme mie fan nuovi fonti,
Che anaquando spesso e verdi boschi
Rigon per gl' altri e più elati poggi;
Né però il focho del lucente sole
Scema, e più verde l' amorose fronde
Rinaschono ne' be' luoghi di Dìana.
Io mi credea con l' arte di Dìana
Passasse el mio dolor, e ' vivi fonti
Spegnessi el focho, e l' ombra delle fronde,
La qual cerchando vo per tanti boschi,
Fosse obstaculo a' raggi del chiar sole,
E che potesse meno in valle e poggi.
Focho è l' ombra che scende de' be' poggi,
E si rallegra alquanto la trista alma,
Ch' è poi cagion d' assai più dura morte.
Così più el viver piace quando morte
Talor minaccia; pure speranza regge
Ne' duri casi sempre intera l' alma.
Questa tenuto m' à servo d' Amore;
Né mai benché stil cangi rea Fortuna,
Cangai per pene o cangierò disio.
Pria che si muti el mie fermo disio,
Frigide lascerà mie membra morte,
Né potrà far tanto crudel Fortuna,
Che sempre non mi regga chi mi regge;
Ma chi può mai da quel che piace a Amore
Levar il suo pensiero o mutar l' alma?

Dunche merto non ha la meschina alma,
Forzata far cel suo altrui disio;
Benché disciolto mi lasciassi Amore
E' l fragil corpo manchassi di morte,
Quella che ' mondo honora et che me regge
Seguirò sempre, o in buona o in ria fortuna.
Né mai potrasi glorìar Fortuna
Che possi far vogla cangiar all' alma,
Ché quel che 'l mondo e 'l ciel e Pluto regge
Son più pensieri per l' arte di Dìana,
Et quanto è più lontan più arde il sole,
Et focho è l' aqua de' più preschi fonti
Et focho è l' ombra degli oscuri boschi,
Et focho è l' onda, l' ombre, arbori e fronde.
Che benché sia in mezo delle fronde
Questa carcha mortale, e su pe' poggi,
Et seguendo le fier' per campi e boschi
Vada ne' be' paesi di Dìana
E cerchi el suo rimedio all' ombra e fonti,
Pur non è mai lontan el cor dal sole,
Mentre che 'l sole allumerà le fronde
Et ' fonti righeran per gl' alti poggi
La mia Dìana seguirò pe' boschi.

I I
Da mille parte mi saetta Amore,
Accompagnato da crudel Fortuna,
Onde in un' ora sento mille morte
Et mille volte surge l' afflicta alma;
La qual, tirata da un van disio,
Vive e mor come piace a chi la regge.
Et se gli havien talor che chi la regge
Non si disdegni a ubidire Amore
E governar si lascia dal disio,
Allor con prosper vento vien Fortuna;
Libero diemmi e sciolto el mio disio,
Tu mi puo' ben qualche anno affrectar morte,
Ma non disciormi onde mi legò Amore.
Non mi sciorrà d' Amor giammai Fortuna,
Né mai per morte cangerassi l' alma,
Se dopo le' el disio per sé si regge.

I I I
Una Nympha gentile, leggiadra e bella
Più che mai Phebo amasse o alt<r>o o dio,
Cresciuto ha co' suoi pianti el frescho rio
Ove lasciata fu, la meschinella.
Li duolsi e incusa spesso or questa or quella
Cagione del vivere suo tanto aspro e rio,
Poi che lasciò Dìanna e 'l suo disio
S' è volto a ubidir la terza stella.
Et nulla altro conforta el suo dolore,
Se non che quello, che ogni suo bene gl' à tolto,
Gli renda el disìato e caro tesoro.
Sol nasce un dubbio: che quel tristo core,
Ch' al piangere tanto d'è diritto e vòlto,
Non si converta in fonte e in qualche alloro.
vel Pria non diventi un fonte o qualche alloro.
Lorenzo de' Medici
*
"TRA L'ANIMA E L'AMORE"
A Praga, all' interno del Toskansky Archiv, cioè all' interno dell' Archivio di Toscana, sono raccolte le carte familiari degli Asburgo che governarono, sino al 1859, il granducato. Tali carte lasciarono Firenze nell'estate del 1860, allorché fu terminato il lavoro della Commissione istituita con lo scopo di individuare i beni e i documenti privati della famiglia granducale, e quindi ciò che era di sua proprietà rispetto ai beni e ai documenti spettanti allo Stato toscano. La prima destinazione non fu certo Praga. Le carte seguirono gli spostamenti dei Lorena: dopo Lindau, ci fu la Boemia, a Brandeis. Durante la prima guerra mondiale l'archivio era a Salisburgo, negli anni della seconda a Schackenwert, vicino a Karlsbad. Con la riorganizzazione della Repubblica cecoslovacca, esso venne portato a Praga e, pur facendo parte dell'Archivio di Stato, venne depositato presso il Ministero dell' Agricoltura (come per le carte della famiglia Metternich). Ed è quì che sono stati scoperti i tre autografi di Lorenzo de' Medici (...).
-Poesie consigliate da Paolo Santangelo-

Il sogno
Un sogno m'inqueta,l'ho appena fatto nel dormiveglia, ne parlo per dimenticarlo perchè è uno di quei sogni insistenti che si confondono con la relatà.Ho sognato che ero morto, tutta la famiglia è accorsa....dopo la preghiera ero ancora da seppellire..e nel frattempo mi ero risvegliato e nessuno s'è stupito.Ho partecipato alle discussioni concernernenti il mio funerale ed ho espresso il desiderio di essere seppellito a Fès..ed ho discusso con testardaggine...Non c'è granchè di angoscioso in tutto ciò....forse non mi vedevano o non mi ascoltavano ma io andavo dall'uno all'altro e nessuno si spaventava...Credo che anche da morto continuerò a dare il mio parere su ogni cosa, che resisterò , non mi lascerò mettere sotto! é questa l'impressione decisiva che traggo dal mio sogno.
Tahar Bel Jelloun (Brano tratto da" Giorno di silenzio a Tangeri")
-Poesia consigliata da Tinti-
 
211
Vieni pian piano - eden!
Labbra a te non avvezze -
Timide - libano i tuoi gelsomini -
Come l'ape in deliquio -

Tardi giunta al suo fiore,
Ronza intorno al suo talamo -
I suoi nettari conta -
Entra - ed è nei balsami perduta.
-Poesia tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

Di qua,di là
Un piede di qua
e l'altro di là
tutto è lieve e smussato
pane vino
con un mezzo sapore di eternità.
Bartolo Cattafi (1922-1979)
-Poesia consigliata da Tinti-
 
211
Come slowly - Eden!
Lips unused to Thee -
Bashful - sip thy Jessamines -
As the fainting Bee -

Reaching late his flower,
Round her chamber hums -
Counts his nectars -
Enters - and is lost in Balms.
Emily Dickinson
Nostra condizione
Il chicco deve morire
bisogna perdere,
rinuncia è ricchezza più vera.
D.M.Turoldo Da "Lotta con l'angelo"
-Poesia consigliata da Tinti-

200
Rubati a un'ape -
Per causa - tua -
Soave scusa -
M'ha perdonata!
-Poesia tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
 

 

 


200
I stole them from a Bee -
Because - Thee -
Sweet plea -
He pardoned me!
Emily Dickinson

190
Lui era debole, e io forte - allora -
Così lui lasciò me guidarlo dentro -
Io ero debole, e lui forte allora -
Così io lasciai lui guidarmi - a casa.

Non lontano - la porta era vicina -
Non buio - infatti venne - pure lui -
Non c'era chiasso, nulla infatti disse -
Questo e non altro m'importò sapere.

Bussò il giorno - e dovemmo dividerci -
Né io ero più forte né lui - ora -
Lui tentò - e io pure -
Niente accadde - però!
-Poesia tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
190
He was weak, and I was strong - then -
So He let me lead him in -
I was weak, and He was strong then -
So I let him lead me - Home.

'Twas'nt far - the door was near -
'Twas'nt dark - for He went - too -
'Twas'nt loud, for He said nought -
That was all I cared to know.

Day knocked - and we must part -
Neither - was strongest - now -
He strove - and I strove - too -
We did'nt do it - tho'!
Emily Dickinson
189
Piccola cosa piangere -
Minima sospirare -
Eppure - d'accidenti - come questi
Moriamo uomini e donne!
-Poesia tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

Quando sento il primo fischio
il mio cuore comincia a tremar
e se sbaglio una sola volta
e se sbaglio una sola volta
quando sento il primo fischio
il mio sangue comincia a tremar
e se sbaglio una sola volta
la multa bisogna pagar
e la multa che noi paghiamo
l'è la mancia del direttor
loro 'n fuman le sigarette
sempre a spal del lavorator.
Canto di filanda del 1880
-Poesia consigliata da Tinti-
 

189
It's such a little thing to weep -
So short a thing to sigh -
And yet - by Trades - the size of these
We men and women die!
Emily Dickinson
Emozioni
Tu non sei travagliato dall’amore che sempre t’inonda.
Ecco una chiazza d’entusiasmo, invitante e superficiale.
Quando si asciuga – senti forse il vuoto?
Tra cuore e cuore resta un intervallo
E vi si penetra adagio –
La vista si abitua al colore, l’orecchio al ritmo.
Ama dunque cercando il profondo, raggiungi la volontà
perché del cuore tu non senta la fuga
e del pensiero il controllo stancante!
Karol Wojtyla
-Poesia consigliata da Carmen-

Scherzo XXXVI
Quando fanciullo io venni
a pormi con le Muse in disciplina,
l'una di quelle mi pigliò per mano
e poi tutto quel giorno
la mi condusse intorno
a veder l'officina.
Mostrommi a parte a parte
gli strumenti dell'arte,
e i servigi diversi.
Io mirava e chiedea:
Musa,la lima dov'è' Disse la Dea.
la lima è consumata ;or facciam senza.
Ed io,ma di rifarla
non vi cal,soggiungea,quand'ella è stanca?
Rispose:hassi a rifar ma il tempo manca.
Giacomo Leopardi
-Poesia consigliata da Tinti-

188
Fammi un quadro del sole -
Ch'io possa appenderlo nella mia stanza -
E finga di scaldarmi
Quando gli altri lo chiameranno "giorno"!

Ritraimi un pettirosso - sopra un ramo -
Ch'io in sogno l'ascolti,
E quando il canto fermerà il frutteto -
Deporrò la finzione -

Di' se davvero - è caldo a mezzogiorno -
Sono forse i ranuncoli - che "volano" -
O sono le farfalle - che "fioriscono"?
Evita - poi - il gelo - sopra il campo -
Ed evita la ruggine - sull'albero -
Illudiamoci che - non vengan mai!
-Poesia tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

Lettera di Capodanno (1996 n.d.r.)
Dicono che repetita iuvant;
che il primo bacio è insipido, ma è il secondo che conta;
che il bis d'un minuto radioso
s'insaporisce d'un miele che ci sfuggì quella sera ...
Ma l'anno che ritorna col suo rauco olifante
a soffiarci dentro le orecchie
l'ennesima Roncisvalle,
e ingrossa i fiumi, impoverisce gli alberi;
l'anno che nello specchio del bagno consegna
a uno svogliato rasoio la barba sempre più bianca;
l'anno che cresce su sé con l'ingordigia dei numeri,
sgranando sul calendario
il recidivo blues del Mai più ...
chi oserebbe dire che meriti la festa del Benvenuto?
chi potrebbe giurare che non sia peggio degli altri?
Il male si moltiplica e repetita non iuvant.
Eppure ... Eppure nella tombola arcana del Possibile
fra i dadi e il caso la partita è aperta;
gonfiano fiori insoliti il grembo d'una zolla;
lune mai viste inonderanno il cielo,
due ragazzi in un giardino
si scambieranno i telefoni, i nomi,
stupiti di chiamarsi Adamo ed Eva;
verrà sotto i balconi
un cieco venditore d'almanacchi
a persuaderci di vivere ...
Crediamogli un'ultima volta.
Gesualdo Bufalino
-Poesia consigliata da Paolo Santangelo-
 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

188
Make me a picture of the sun -
So I can hang it in my room -
And make believe I'm getting warm
When others call it "Day"!

Draw me a Robin - on a stem -
So I am hearing him, I'll dream,
And when the Orchards stop their tune -
Put my pretense - away -

Say if it's really - warm at noon -
Whether it's Buttercups - that "skim" -
Or Butterflies - that "bloom"?
Then - skip - the frost - upon the lea -
And skip the Russet - on the tree -
Let's play those - never come!
Emily Dickinson

I tuoi figli non sono figli tuoi:
tu li metti al mondo ma non li crei.
Sono vicini a te ma non sono cosa tua.
Puoi dar loro tutto il tuo amore ma non le tue idee,
perchè essi hanno le loro proprie idee
Tu puoi dare dimora al loro corpo ma non alla loro anima,
perchè la loro anima abita nella casa dell'avvenire,
dove a te non è dato di entrare neppure in sogno.
Puoi cercare di somigliare a loro ma non aspirare che somiglino a te,
perchè la vita non ritorna indietro e non si ferma a ieri.
Tu sei l'arco che lancia i tuoi figli verso il domani.
Kahlil Gibran.
-Poesia consigliata da Rosaria d'Amico-

185
"Fede": bella invenzione
Se i gentiluomini sanno vedere -
Però sono prudenti i Microscopi
In caso d'emergenza.
-Poesia tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
 

 

 

 

 

 

 

185
"Faith" is a fine invention
When Gentlemen can see -
But Microscopes are prudent
In an Emergency.
Emily Dickinson

182
Non fossi viva quando
Verranno i pettirossi,
Date a quello in cravatta,
In memoria una briciola!

Non potessi dir grazie,
Perché immersa nel sonno,
Sappiate che mi sforzo
Col labbro di granito!
-Poesia tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

La luna e la morte
La luna ha denti d'avorio.
Come è vecchia e triste!
I fiumi sono secchi,
la campagna senza verde
e gli alberi appassiti
senza nidi e senza foglie.
Donna morte, piena di rughe,
passa tra i salici
col suo assurdo corteo
di remote illusioni.
vende colori
di cera e di burrasca
come una fata leggendaria
cattiva ed ingannatrice.

La luna ha comprato
quadri alla morte.
In questa notte buia
la luna è pazza!.

Nel mio cuore cupo
apro
una fiera senza musica
con le baracche d'ombra.
F. G. Lorca da "poema del cante Jondo"
-Poesia consigliata da Tinti-
 
182
If I should'nt be alive
When the Robins come,
Give the one in Red Cravat,
A Memorial crumb!

If I could'nt thank you,
Being fast asleep,
You will know I'm trying
With my Granite lip!
Emily Dickinson
Fratelli miei
O poeti,fratelli miei
sempre più solitari ed esclusi:
fanciulli di dio
a questa generazione
ancor più inutili,
di una colpa, voi siete liberi:
di voler tutto spiegare.
David Maria Turoldo (da "Il sesto angelo")
-Poesia consigliata da Tinti-

162
Il fiume mio scorre verso di te -
Azzurro mare! mi riceverai?
Il fiume mio aspetta la risposta -
O mare - sii benevolo!
Ti porterò ruscelli
Da angoli sublimi -
Deh - mare - prendimi!
-Poesia tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
 

 

 

 

 


162
My River runs to Thee -
Blue Sea - Wilt welcome me?
My River waits reply -
Oh Sea - look graciously!
I'll fetch thee Brooks
From spotted nooks -
Say - Sea - take me!
Emily Dickinson

150
She died - this was the way she died.

And when her breath was done
Took up her simple wardrobe
And started for the sun.
Her little figure at the gate
The Angels must have spied,
Since I could never find her
Upon the mortal side.
Emily Dickinson

The long and winding road
The long and winding road
That leads to your door
Will never disappear
I've seen that road before
It always leads me here
Lead me to your door

The wild and windy night
That the rain washed away
Has left a pool of tears
Crying for the day
Why leave me standing here
Let me know the way

Many times I've been alone
And many times I've cried
Any way you'll never know
The many ways I've tried

But still they lead me back
To the long winding road
You left me standing here
A long long time ago
Don't leave me waiting here
Lead me to your door

But still they lead me back
To the long winding road
You left me standing here
A long long time ago
Don't leave me waiting here
Lead me to your door
Paul Mc Cartney-John Lennon
 

150
Morì - fu questo il modo in cui morì.
E quando il suo respiro fu cessato
Raccolse il suo modesto guardaroba
E partì verso il sole.
La sua figura piccola al cancello
L'avranno scorta gli angeli,
Se io non non l'ho potuta mai trovare
Qui nel regno mortale.
-Poesia tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

La lunga e tortuosa strada
La lunga e tortuosa strada
che conduce alla tua porta
non sparirà mai.
L'ho già vista un tempo quella strada,
mi guida sempre qui.
Guidami alla tua porta.

La notte desolata e ventosa
che la pioggia ha lavato via
ha lasciato uno stagno di lacrime
piangendo per tutto il giorno.
Perchè mi fai restare qui?
Fammi conoscere la strada.

Molte volte sono stato solo,
molte volte ho pianto.
Non saprai comunque mai
le molte vie che ho provato.

Ma loro mi portano ancora indietro
alla lunga, tortuosa strada.
Tu mi hai lasciato qui
tanto, tanto tempo fa.
Non lasciarmi qui ad aspettare.
Guidami alla tua porta

Ma loro mi portano ancora indietro
alla lunga, tortuosa strada.
Tu mi hai lasciato qui
tanto, tanto tempo fa.
Non lasciarmi qui ad aspettare.
Guidami alla tua porta.
-Poesia tradotta e consigliata da Massimo Reggiani-

L'ora di Barga
Al mio cantuccio, donde non sento
se non le reste brusir del grano,
il suon dell'ore viene col vento
dal non veduto borgo montano:
suono che uguale, che blando cade,
come una voce che persuade.
Tu dici, E` l'ora; tu dici, E` tardi,
voce che cadi blanda dal cielo.
Ma un poco ancora lascia che guardi
l'albero, il ragno, l'ape, lo stelo,
cose ch'han molti secoli o un anno
o un'ora, e quelle nubi che vanno.
Lasciami immoto qui rimanere
fra tanto moto d'ale e di fronde;
e udire il gallo che da un podere
chiama, e da un altro l'altro risponde,
e, quando altrove l'anima è fissa,
gli strilli d'una cincia che rissa.
E suona ancora l'ora, e mi manda
prima un suo grido di meraviglia
tinnulo, e quindi con la sua blanda
voce di prima parla e consiglia,
e grave grave grave m'incuora:
mi dice, E` tardi; mi dice, E` l'ora.
Tu vuoi che pensi dunque al ritorno,
voce che cadi blanda dal cielo!
Ma bello è questo poco di giorno
che mi traluce come da un velo!
Lo so ch'è l'ora, lo so ch'è tardi;
ma un poco ancora lascia che guardi.
Lascia che guardi dentro il mio cuore,
lascia ch'io viva del mio passato;
se c'è sul bronco sempre quel fiore,
s'io trovi un bacio che non ho dato!
Nel mio cantuccio d'ombra romita
lascia ch'io pianga su la mia vita!
E suona ancora l'ora, e mi squilla
due volte un grido quasi di cruccio,
e poi, tornata blanda e tranquilla,
mi persuade nel mio cantuccio:
è tardi! è l'ora! Sì, ritorniamo
dove son quelli ch'amano ed amo.
Giovanni Pascoli
-Poesia consigliata da Massimo Reggiani-

Fico d'India
Laocoonte selvaggio
come sei bello sotto la mezzaluna!

Multiplo giocator di pelota.

Come sei bello
quando minacci il vento!

Dafne e Attis
conoscono il tuo dolore
inesplicabile.
G.Lorca (da seis caprichos)
-Poesia consigliata da Tinti-

135
L'acqua, viene insegnata dalla sete.
La terra - dagli oceani attraversati.
Lo slancio - dallo spasimo -
La pace - dai racconti di battaglia -
L'amore, da un'impronta di memoria -
Gli uccelli, dalla neve.
-Poesia tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


135
Water, is taught by thirst.
Land - by the oceans passed.
Transport - by throe -
Peace - by it's battles told -
Love, by memorial mold -
Birds, by the snow.
Emily Dickinson

125
Per ogni istante d'estasi
Un'angoscia paghiamo
In forte e palpitante proporzione
All'estasi -

Per ogni ora diletta
Compensi acerbi d'anni -
Soldini amaramente contrastati -
E cofanetti di lacrime colmi!
-Poesia tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

Privandomi del mare, dello spazio per la corsa e il volo,
dando alla mia orma il supporto di una terra forzata,
cosa avete ottenuto? Calcolo brillante:
non siete riusciti ad estirpare le labbra che si muovono.
Mandel'stam -!935

(Nadzeda,la vedova di Osip Mandel'stam, fece pubblicare in Occidente
due libri di memorie del marito morto in un campo presso Vladivostock:
oggi è considerato unanimemente dalla critica uno dei più grandi poeti
russi e delle più grandi vittime di Stalin)

-Poesia consigliata da Tinti-
 
125
For each extatic instant
We must an anguish pay
In keen and quivering ratio
To the extasy -

For each beloved hour
Sharp pittances of Years -
Bitter contested farthings -
And Coffers heaped with tears!
Emily Dickinson
124
In terre che non ho mai viste - dicono
Alpi immortali guardano all'ingiù -
Le loro cuffie il firmamento toccano -
Toccano la città i loro sandali -

Umili al loro sempiterno piede
Miriadi giocano di margherite -
Chi siete voi, Signore, e chi son io
In un giorno d'agosto?
-Poesia tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-

Verde ti amo Te quiero verde (G.Lorca)
Se verde è la tua sciarpa, verde ti amo
cambia l'amore, muta il tuo destino
corri tra le mie braccia se ti chiamo.
Mia amata vieni, anche un solo minuto
al nostro primo appuntamento.
Vieni verde, color del mutamento.

Vieni velata, che nessun sussurri
e per invidia affatturi l'amore
vieni notturna, su fiacre spento
e baci dammi mille dieci dammi cento.

I primi baci son come cascate
fresche golose di labbra assetate
come le note magiche del piano-
forte sfiorato da fragile mano.
Fabio Dainotti.1948 Cava dei Tirreni (Salerno)
-Poesia consigliata da Rosaria d'Amico-
 
124
In lands I never saw - they say
Immortal Alps look down -
Whose Bonnets touch the firmament -
Whose Sandals touch the town -

Meek at whose everlasting feet
A Myriad Daisy play -
Which, Sir, are you and which am I
Upon an August day?
Emily Dickinson
Bella sei
tu: come il linguaggio.
E' nei segni
che posso tradurre la tua bellezza.
Come le nostre anime scrivendo,
così dialoga il nostro corpo nella pelle.
Quando pelle e scritture saranno unite,
saranno chiare le figure dello specchio:
chissa se è un'altra forma di essere belli!
Carmelo Vera Sauna (1961 - Spagna)
-Poesia consigliata da Rosaria d'Amico-

Sono io
Sono io che rinascerò
dalla morte più scarnita
dal dolore più dolente
dalla più nera disperazione.

Io.

E poi nessuno mi accusi
d'aver fatto il misterioso..
Mi son tenuto soltanto
la calma verde del mondo
e il ripetersi sicuro
delle albe sena padrone..
Gabriel Mariano (poesia africana di rivolta)
-Poesia consigliata da Tinti-

113
La nostra parte di notte portare -
La nostra di mattino -
Il nostro vuoto riempire di gioia,
Il nostro vuoto riempir di disprezzo -

Qua una stella, e là un'altra stella,
Alcune si smarriscono!
Qua una nebbia - e là un'altra nebbia -
Infine - giorno!
-Poesia consigliata e tradotta da Letterìo Cassata-
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


113
Our share of night to bear -
Our share of morning -
Our blank in bliss to fill,
Our blank in scorning -

Here a star, and there a star,
Some lose their way!
Here a mist - and there a mist -
Afterwards - Day!
Emily Dickinson
 

Ah vastità di pini, rumore franto di onde,
gioco quieto di luci, campana solitaria,
crepuscolo cadente degli occhi, piccina,
conchiglia terrestre, in te canta la terra.

Cantano in te i fiumi e la mia anima li insegue,
secondo che il tuo cuore desidera e reclama.
Mostrami il cammino sul tuo arco di speranza
e scioglierò in delirio il mio stormo di frecce.

Scorgo la cinta intorno a me della tua nebbia
e insegue in fuga le mie ore il tuo silenzio
e sei tu con le tue braccia di pietra trasparente
ad ancorare i miei baci e la mia ansia.

Ah la tua voce misteriosa, vivida e temprata dall'amore
nell'imbrunire morente e risonante!
Così vidi nelle ore profonde sopra i campi
piegarsi nella bocca di un turbine le spighe.
Pablo Neruda
-Poesia consigliata da Rosaria d'Amico-

111
L'ape paura di me non si mette.
Conosco la farfalla -
Il grazioso popolo dei boschi
M'accoglie cordialmente -

Ridon più forte i ruscelli al mio arrivo -
Più pazzerelle scherzano le brezze;
Perché l'argento tuo m'annebbia gli occhi,
Perché, o giorno estivo?
-Poesia consigliata e tradotta da Letterìo Cassata-
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

111
The Bee is not afraid of me.
I know the Butterfly -
The pretty people in the Woods
Receive me cordially -

The Brooks laugh louder when I come -
The Breezes madder play;
Wherefore mine eye thy silver mists,
Wherefore, Oh Summer's Day?
Emily Dickinson
 

99
Nuovi piedi nel mio giardino vanno -
Nuove dita rimuovono le zolle -
Tradisce sopra l'olmo un trovatore
La solitudine.

Nuovi bambini giocano sul prato -
Nuovi stremati dormono là sotto -
E ancora la pensosa primavera -
Ed ancora la neve puntuale!
-Poesia consigliata e tradotta da Letterìo Cassata-

Ollie McGee
Avete visto aggirarsi per il villaggio
un uomo con gli occhi bassi e il viso scarno?
E' mio marito che per una segreta crudeltà
inconfessabile,mi tolse giovinezza e bellezza;
talchè, alla fine, rugosa e coi denti ingialliti
senza più orgoglio, in umiltà vergognosa,
sprofondai nella tomba.
Ma sapete cos'è che rode il cuore a mio marito?
L'aspetto di ciò che ero,l'aspetto di ciò che mi ha reso!
Ciò lo sta trascinando al luogo dove io giaccio.
Nella morte perciò,son vendicata.
Edgar Lee Masters da "Antologia di Spoon River"
-Poesia consigliata da Tinti-
 
99
New feet within my garden go -
New fingers stir the sod -
A Troubadour upon the Elm
Betrays the solitude.

New Children play upon the green -
New Weary sleep below -
And still the pensive Spring returns -
And still the punctual snow!
Emily Dickinson
Elena
Cieli son io: ritorno dagli spechi
della morte.Qui ascolto l'onda rompersi
ai gradini sonori,qui rivedo
le galee nell'aurora,che resuscitano
ombra sul filo dei dorati remi.

Colle mani solinghe chiamo i re
la cui barba di sale , m 'allietava
le pure dita.E io piangevo e quelli
cantavano i trionfi oscuri e i golfi
perduti a poppa delle loro barche.

Ascolto le profonde conche e i litui
militari che il volo ai remi scandono;
il chiaro canto della ciurma scioglie
il tumulto e gli dei sopra l'eroica
prora esaltati,coi sorrisi antichi
cui insulta la schiuma,verso me
tendono abbracci indulgenti e scolpiti
Paul Valéry
-Poesia consigliata da Tinti-

92
L'amico mio dev'essere un uccello -
Infatti vola!
Dev'essere, l'amico mio, mortale,
Infatti muore!
Pungiglioni possiede, come un'ape!
Ah, strano amico!
Tu mi scombussoli!
-Poesia consigliata e tradotta da Letterìo Cassata-

Forse un mattino andando
Forse un mattino andando in un'aria di vetro,
arida, rivolgendomi vedrò compirsi il miracolo:
il nulla alle mie spalle, il vuoto dietro
di me, con un terrore di ubriaco.
Poi come s'uno schermo, s'accamperanno di gitto
alberi case colli per l'inganno consueto.
Ma sarà troppo tardi; ed io me n'andrò zitto
tra gli uomini che non si voltano, col mio segreto.
Eugenio Montale
-Poesia consigliata da Carmen-
 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


92
My friend must be a Bird -
Because it flies!
Mortal, my friend must be,
Because it dies!
Barbs has it, like a Bee!
Ah, curious friend!
Thou puzzlest me!
Emily Dickinson

89
Ci son cose che volano -
Uccelli - ore - il bombo -
Niente elegie su queste.

Ci son cose che restano -
Patimento - colline - eternità -
Nemmeno queste riguardano me.

Ce ne sono che stando ferme, sorgono.
Posso spiegare i cieli?
Com'è immobile l'indovinello!
-Poesia consigliata e tradotta da Letterìo Cassata-

Spazzolini da denti.
Contrapposti come sfidanti
in un dramma di astratte marionette
i nostri spazzolini da denti
si sfiorano solleticandosi
le setole della stessa tinta
fanno indistinti il mio dal tuo..
Ne impugnerei uno a caso
ma ben altro imperativo che non
la prevenzione igienica
mi interdice dal farlo.
.Intendo prolungare l'attesa
a un 'ulteriore scadenza.
Strofinandomi i denti
mi tornano alla memoria
i tuoi baci iniziali
che sapevano di dentifricio;
altrove, bacia la tua bocca pura
addentando altre labbra.
Valentino Zeichen
-Poesia consigliata da Tinti-
 
89
Some things that fly there be -
Birds - Hours - the Bumblebee -
Of these no Elegy.

Some things that stay there be -
Grief - Hills - Eternity -
Nor this behooveth me.

There are that resting, rise.
Can I expound the skies?
How still the Riddle lies!
Emily Dickinson
 
In dormiveglia
Assisto la notte violentata

L'aria è crivellata
come una trina
dalle schioppettate
degli uomini
ritratti
nelle trincee
come le lumache nel loro guscio

Mi pare
che un affannato
nugolo di scalpellini
batta il lastricato
di pietra di lava
delle mie strade
ed il l'ascolti
non vedendo
in dormiveglia.
Giuseppe Ungaretti
-Poesia consigliata da Tinti-

Ricordi azzurro - chiari
Oh esiliati dell’anonima montagna,
Oh gioielli dai nomi soffocati nella palude del silenzio,
Oh voi, di cui il ricordo pallido si è smarrito
nell’acqua torbida del mare della dimenticanza,
dov’è finita la limpida origine dei vostri pensieri?
Quale mano devastante si è portata via i vostri volti aurei?

In questo vortice, artefice del buio,
dov’è finita la vostra calma lunare?
Se, dopo questo tormento, portatore di morte,
il mare si calmasse,
se le nuvole si svuotassero di sofferenza,
se la luna portasse affetto,
giungerebbe il sorriso?

Se il cuore della montagna si intenerisse,
crescerebbe l’erba e ci sarebbe l’abbondanza?
Sulle sue alte vette, uno dei vostri nomi diverrebbe il faro?
La comparsa dei vostri ricordi azzurro – chiari,
darebbe speranza agli occhi stanchi dei pesci spaventati
dal tumulto del torrente?
Nadia Anjuman
Massacrata di botte dal marito per aver osato declamare i suoi versi in pubblico. Così, il 4 novembre 2005 ad Herat, nel centro occidentale dell’Afghanistan, è finita la vita di Nadia Anjuman, 25 anni, madre di una bimba di 6 mesi, ed una tra le più affermate poetesse del paese.
-Poesia consigliata da Cristina Bove-

Taci, sorella
Taci, sorella, ché il passato brucia.
Taci il suo nome, ché il suo nome è lui.
Ostinarsi sui beni perduti
è come andar con l’onda che ripiega.
Quel nome che mi è ardore e mi è dolcezza,
quel nome, quando appena ora mi tocca,
come un fuoco mi avvampa nella bocca.
Sorella, non parlare.
Marceline Desbordes Valmore
-Poesia consigliata da Carmen-

85
"Non son loro che m'hanno scelto" - disse -
"Ma io ho scelto loro!"
Forte - asserzione d'un cuore spezzato -
Pronunciata in Betlemme!

Io non avrei potuto,
Ma se Gesù osò,
Signore! sappi che una margherita
Il disonore tuo ha condiviso!
-Poesia consigliata e tradotta da Letterìo Cassata-
 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


85
"They have not chosen me" - he said -
"But I have chosen them"!
Brave - Broken hearted statement -
Uttered in Bethleem!

I could not have told it,
But since Jesus dared,
Sovreign! Know a Daisy
Thy dishonor shared!
Emily Dickinson

84
Al suo petto s'addicono le perle,
Ma io proprio non ero un "tuffatore" -
Alla sua fronte i troni
Ma corona io non ho.
Al suo cuore la §casa -
Io - un passero - qui ho costruito
Dolce di ramicelli e cordicelle
Il mio nido perenne.
-Poesia consigliata e tradotta da Letterìo Cassata-

Gabbiani
Non so dove i gabbiani abbiano il nido,
ove trovino pace.
Io sono come loro,
in perpetuo volo.
La vita la sfioro
com'essi l'acqua ad acciuffare il cibo.
E come forse anch'essi amo la quiete,
la grande quiete marina,
ma il mio destino è vivere
balenando in burrasca.
V. Cardarelli
-Poesia consigliata da Aurelia Tieghi-
 
84
Her breast is fit for pearls,
But I was not a "Diver".-
Her brow is fit for thrones
But I had not a crest.
Her heart is fit for §home -
I - a sparrow - build there
Sweet of twigs and twine
My perennial nest.
Emily Dickinson
Alba
Una cosa scipita,
col suo sapore di prati
bagnati, questa mattina
nella mia bocca ancora
assopita.

Negli occhi nascono come
nell'acqua degli acquitrini
le case, il ponte, gli ulivi:
senza calore.

E' assente il sale
del mondo: il sole.
Giorgio Caproni da: Come un'allegoria (1932-1935)
-Poesia consigliata da Aurelia Tieghi-

Nel mio cielo al crepuscolo
Nel mio cielo al crepuscolo sei come una nube
e il tuo colore e la tua forma sono come li voglio.
Sei mia, sei mia, donna dalle dolci labbra,
e nella tua vita vivono i miei sogni infiniti.
La lampada della mia anima ti fa arrossare i piedi,
il mio aspro vino è più dolce sulle tue labbra:
oh mietitrice del mio canto serale,
quanto ti sentono mia i miei sogni solitari!
Sei mia, sei mia, vado gridando nella brezza
della sera, e il vento travolge la mia voce vedova.
Cacciatrice del fondo dei miei occhi, il tuo bottino
ristagna come l'acqua il tuo sguardo notturno.

Nella rete della mia musica dei prigioniera, amore mio,
e le mie reti di musica sono grandi come il cielo.
La mia anima nasce sulla sponda dei tuoi occhi di lutto.
Nei tuoi occhi di lutto inizia il paese del sogno.
Pablo Neruda
-Poesia consigliata da Ida Guarracino-

77
Mai io non odo la parola "fuga"
Senza un più forte pulsare del sangue,
Una sùbita attesa,
Un impulso a volare!

Mai io non odo di prigioni vaste
Da soldati abbattute,
Senza urtare bambina le mie sbarre
Per fallire di nuovo!
-Poesia consigliata e tradotta da Letterìo Cassata-

Tristezze della luna
Nei suoi sogni la luna è più pigra, stasera:
come una bella donna su guanciali profondi,
che carezzi con mano disattenta e leggera
prima d'addormentarsi i suoi seni rotondi,

lei su un serico dorso di molli aeree nevi
moribonda s'estenua in perduti languori,
con gli occhi seguitando la apparizioni lievi
che sbocciano nel cielo come candidi fiori.

Quando a volte dai torpidi suoi ozi una segreta
lacrima sfugge e cade sulla terra, un poeta
nottambulo raccatta con mistico fervore

nel cavo della mano quella pallida lacrima
iridescente come scheggia d'opale,
e, per sottrarla al sole, se la nasconde in cuore.
Charles Baudelaire
-Poesia consigliata da Carmen-
 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

77
I never hear the word "escape"
Without a quicker blood,
A sudden expectation,
A flying attitude!

I never hear of prisons broad
By soldiers battered down,
But I tug, childish, at my bars
Only to fail again!
Emily Dickinson

Parole
"Ti perderò come si perde un giorno
chiaro di festa :-io lo dicevo all'ombra
ch'eri nel vano della stanza - attesa,
la mia memoria ti cercò negli anni
floridi un nome ,una sembianza:pure,
dileguerai,e sarà sempre oblio
di noi nel mondo"
Tu guardavi il giorno
svanito nel crepuscolo,parlavo
della pace infinita che sui fiumi
stende la sera alla campagna.
Alfonso Gatto
-Poesia consigliata da Tinti-

76
Esultanza è l'andare
D'un'anima terragna verso il mare,
Oltre le case - oltre i promontori,
Nell'eterno profondo -

Cresciuti come siamo in mezzo ai monti,
Può comprendere forse il marinaio
La divina ubriachezza
Del primo miglio lontano da terra?
-Poesia consigliata e tradotta da Letterìo Cassata-
 
 

 

 

 

 

 

 


76
Exultation is the going
Of an inland soul to sea,
Past the houses - past the headlands,
Into deep Eternity -

Bred as we, among the mountains,
Can the sailor understand
The divine intoxication
Of the first league out from land?
Emily Dickinson

Amo i tuoi occhi, amica mia,
e il loro gioco d'incanto e di fuoco,
quando, d'un tratto, tu li sollevi
e come un lampo nel cielo
rapida intorno ti guardi...

Ma vi è un incanto ancora più intenso;
quando nei tuoi occhi chini,
nel momento del bacio appassionato,
attraverso le tue ciglia abbassate
arde il cupo fuoco del desiderio.
Fjodor I. Tjutcev (poeta russo, 1803-1873)
-Poesia consigliata da Rosaria d'Amico-

67
Dolcissimo il successo
Pare a chi mai l'ha avuto.
Gustare un nettare
Fa soltanto durissima indigenza.

Della schiera purpurea
Che conquistato ha oggi la bandiera
Chi con tanta chiarezza
Saprebbe definire la vittoria

Come il vinto - morente -
Sul cui orecchio dannato trionfali
Scoppiano le lontane
Note strazianti e chiare?
-Poesia consigliata e tradotta da Letterìo Cassata-
 
 

 

 

 

 

 

 

67
Success is counted sweetest
By those who ne'er succeed.
To comprehend a nectar
Requires sorest need.

Not one of all the purple Host
Who took the Flag today
Can tell the definition
So clear of Victory

As he defeated - dying -
On whose forbidden ear
The distant strains of triumph
Burst agonized and clear!
Emily Dickinson

Amore non è amore
se muta quando scopre un mutamento
o tende a svanire quando
l'altro si allontana.
Oh, no!
Amore è un faro sempre fisso
che sovrasta la tempesta
e non vacilla mai;
amore non muta in poche ore o settimane,
ma impavido resiste
al giorno estremo del giudizio;
se questo è errore e mi sarà provato,
io non ho mai scritto,
e nessuno ha mai amato.
William Shakespeare
-Poesia consigliata da Daniela-

Flora alpina
Ti vorrei dare questa stella alpina.
Guardala: è grande e morbida. Sul foglio,
pare un'esangue mano abbandonata.
Sbucata dalle crepe di una roccia,
o sui ghiaioni, o al ciglio di una gola,
là si sbiancava alla più pura luce.
Prendila: è morbida e intatta. Questo dono
non può farti del male, perché il cuore
oggi ha il colore delle genzianelle.
Antonia Pozzi (18 luglio 1929)
-Poesia consigliata da Carmen-

61
Papà lassù!
Guarda un topino
Sopraffatto dal gatto!
Riserva nel tuo regno
Una "magione" al ratto!

A suo agio in serafiche dispense
A mordicchiare tutto il santo giorno,
Mentre senza sospetto
Gira il tempo la sua ruota solenne!
-Poesia consigliata e tradotta da Letterìo Cassata-

Primavera italiana
Profumata o luminosa
già in febbraio è scesa nei giardini
la primavera, e in un momento è fiorito
il mandorlo, avvolgendo di bianco tutto il verde.
Fjodor I. Tjutcev (poeta russo, 1803-1873)
-Poesia consigliata da Rosaria d'Amico-
 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

61
Papa above!
Regard a Mouse
O'erpowered by the Cat!
Reserve within thy kingdom
A "Mansion" for the Rat!

Snug in seraphic Cupboards
To nibble all the day,
While unsuspecting Cycles
Wheel solemnly away!
Emily Dickinson

56
Se smetterò di portare una rosa
In un giorno di festa,
Sarà perché al di là della rosa
Sarò stata chiamata -

Se smetterò di dare alle mie gemme
Per evocarle i nomi -
Sarà perché le dita della Morte
Chiuso avranno il mio labbro mormorante!
-Poesia consigliata e tradotta da Letterìo Cassata-

Paris di notte
Tre fiammiferi uno per uno nella notte
il primo per vedere tutto il tuo viso
il secondo per vederti gli occhi
il terzo per vedere la tua bocca
e tutto il buio per ricordare queste cose
mentre ti stringo tra le braccia
Jacques Prèvert
-Poesia consigliata da Daniela-
56
If I should cease to bring a Rose
Upon a festal day,
Twill be because beyond the Rose
I have been called away -

If I should cease to take the names
My buds commemorate -
Twill be because Death's finger
Clasps my murmuring lip!
Emily Dickinson
   
Liverpool.
Sono ancora una città ma non per molto.
Cinquanta generazioni mi hanno abitata
se gli uccelli di morte ora io accolgo:
costruita in mille anni ,in un mese devastata.
Bertolt Brecht, Da l'abcì della guerra
-Poesia consigliata da Tinti-

E poi son solo. Resta
la dolce compagnia
di luminose ingenue bugie.
Sandro Penna
-Poesia consigliata da Tinti-

 
   
55
Da cortesie minuscole,
Un boccio, oppure un libro,
Sono piantati i semi dei sorrisi -
Che sbocciano nel buio.
-Poesia tradotta e consigliata da Letterìo Cassata-
55
By Chivalries as tiny,
A Blossom, or a Book,
The seeds of smiles are planted -
Which blossom in the dark.
Emily Dickinson
 
52
Se la mia barca è sprofondata in mare -
O incontrato ha tempeste -
O se ha volto ad isole incantate
Le sue docili vele -

Da qual mistico ormeggio
È oggi trattenuta -
È questo il compito affidato all'occhio
Là fuori nella baia.
-Poesia consigliata e tradotta da Letterìo Cassata-
52
Whether my bark went down at sea -
Whether she met with gales -
Whether to isles enchanted
She bent her docile sails -

By what mystic mooring
She is held today -
This is the errand of the eye
Out upon the Bay.
Emily Dickinson

Senza titolo
Ho udito una cornacchia
che ha gracchiato nella notte
sono salita su una cometa
ed ho disegnato nuovi cieli.
Ho raggiunto la luna
e dondolo nei secoli.
Patrizia Boi Scrittrice e poetessa cagliaritana.
-Poesia consigliata da Tinti-

Se io capissi
Se io capissi
quel che vuole dire
- non vederti più -
credo che la mia vita
qui - finirebbe.
Ma per me la terra
è soltanto la zolla che calpesto
e l'altra
che calpesti tu:
il resto
è aria
in cui - zattere sciolte - navighiamo
a incontrarci.

Nel cielo limpido infatti
sorgono a volte piccole nubi,
fili di lana
o piume - distanti -
e chi guarda di lì a pochi istanti
vede una nuvola sola
che si allontana.
Antonia Pozzi
-Poesia consigliata da Carmen-

La freccia e il canto
Lanciai una freccia alta nell'aria,
cadde a terra e dove non vidi;
volò sì veloce che l'occhio
non potè seguirne il volo.
Liberai un canto alto nell'aria,
cadde a terra e dove non vidi;
quale occhio è sì forte e acuto
che il volo di un canto esso segua?
Gran tempo di poi in una quercia
trovai ancora intatta la freccia
e il canto, in gni sua nota,
nel cuore trovai di un amico.
Henry Longfellow Stati Uniti d'America-1807-1882
-Poesia consigliata da Rosaria d'Amico-

Canzone di cavaliere
Cordova.
Lontana e sola.
Cavallina nera, grande luna
e olive nella mia bisaccia.
Pur conoscendo la strada
mai più arriverò a Cordova.
Nel piano, nel vento
cavallina nera, luna rossa.
La morte mi sta guardando
dalle torri di Cordova.
Ahi che strada lunga!
Ahi la mia brava cavalla!
Ahi che la morte mi attende
prima di giungere a Cordova. Cordova.
Lontana e sola.
Federico Garcia Lorca
-Poesia consigliata da Rosaria d'Amico-

A Rina
L'erba dove tu posi
i fianchi,le reni
giovani data ai terreni
riposi,come si spossa
languida nella serata
piena d'aria e volubili
voci,sotto le braci
fresche del cielo e i lumi
minuti,mentre all'amata
persona intorno e ai grezzi
fieni si fa spaziosa
l'ora che signoreggi.
Giorgio Caproni
-Poesia consigliata da Tinti-

Energia mutabile
L'amore vero, tu lo sai, è volere
la gioia di chi non ci appartiene
è questo uscire, traboccare

da se stessi, come il sangue dalle vene
per un taglio, è l'irrinunciabile,
amore energia mutabile eterno bene.
Giuseppe Conte
-Poesia consigliata da Carmen-

Sventura al calunniatore acerbo
che ha accumulato una fortuna
e l'ha contata e ricontata
e pensa che la sua fortuna
l'abbia reso immortale.
Versetti dalla Sura sui calunniatori
-Poesia consigliata da Tinti-

   
47
Cuore! Lo scorderemo!
Tu ed io - questa notte!
Tu scorderai il calore che ha donato -
Io scorderò la luce!

Quando hai finito, dimmelo, ti prego -
Ch'io subito cominci!
Presto! mentre tu indugi
Io potrei ricordarlo!
Trad. di Letterio Cassata
47
Heart! We will forget him!
You and I - tonight!
You may forget the warmth he gave -
I will forget the light!

When you have done, pray tell me
That I may straight begin!
Haste! lest while you're lagging
I remember him!
Emily Dickinson
   
35
Nota a nessuno è questa rosellina -
Pellegrina sarebbe
Se non l'avessi io tolta dalle strade
E raccolta per te.
Ne sentirà l'assenza solo un'ape -
Soltanto una farfalla,
Che da viaggio lontano s'affretta -
Per giacerle sul seno -
Solo un uccello se ne stupirà -
Solo una brezza ne sospirerà -
Ah rosellina - per chi è come te
È facile morire!
Trad. di Letterio Cassata
35
Nobody knows this little Rose -
It might a pilgrim be
Did I not take it from the ways
And lift it up to thee.
Only a Bee will miss it -
Only a Butterfly,
Hastening from far journey -
On it's breast to lie -
Only a Bird will wonder -
Only a Breeze will sigh -
Ah Little Rose - how easy
For such as thee to die!
Emily Dickinson
 
26
È tutto ciò che da portare ho oggi -
Questo, e il mio cuore insieme -
Questo, e il mio cuore, e tutti quanti i campi -
E tutti i prati vasti -
Bada tu a contare - se io scordassi -
Qualcheduno la somma potrà dire -
Questo, e il mio cuore, e tutte le api che
Vivono nel trifoglio.
Trad. di Letterio Cassata
26
It's all I have to bring today -
This, and my heart beside -
This, and my heart, and all the fields -
And all the meadows wide -
Be sure you count - sh'd I forget
Some one the sum could tell -
This, and my heart, and all the Bees
Which in the Clover dwell.
Emily Dickinson
 
Ricordi ricorrenti
Esausto di pensare sempre a te
mi rifugiai tra pieghe di ricordi
e questi, piu' cattivi di monelli
ti vollero compagno tra i presenti.
Sapevano che l'Assenza avrebbe dato
un altro senso a quanto ricordato.
Biagio Arixi (da Grandine)
-Poesia consigliata da Tinti-
 
 
19
Un sepalo - o un petalo - e una spina
In un comune mattino d'estate -
Un fiasco di rugiada - Un'Ape o due -
Una brezza - un frullare in mezzo agli alberi -
E io sono una rosa!
Trad. di Letterio Cassata
19
A sepal, petal, and a thorn
Upon a common summer's morn -
A flask of Dew - A Bee or two -
A Breeze - a caper in the trees -
And I'm a Rose!
Emily Dickinson
 
16
Distillare una coppa,
Darla a tutti i miei amici,
Bevendo per colei che più non s'agita,
Presso ruscello, o fontana, o brughiera!
Trad. di Letterio Cassata
16
I would distil a cup -
And bear to all my friends,
Drinking to her no more astir,
By beck, or burn, or moor!
Emily Dickinson
 
12
Le mattine diventano più miti -
Le noci si colorano di bruno -
La guancia della bacca è più paffuta -
La rosa è emigrata.

L'acero indossa una sciarpa più gaia -
E la campagna una gonna scarlatta -
Io per paura d'essere antiquata
Mi metterò un gingillo.
Trad. di Letterio Cassata
12
The morns are meeker than they were -
The nuts are getting brown -
The berry's cheek is plumper -
The Rose is out of town.

The Maple wears a gayer scarf -
The field a scarlet gown -
Lest I should be old fashioned
I'll put a trinket on.
Emily Dickinson
 
11
Non ho svelato mai l'oro sepolto
Sulla collina - giace -
Ho visto il sole - dopo la rapina
Giù accucciarsi a guardia della preda.

Stava così vicino -
Come stessi tu qui -
Un passo era tra noi -
Avesse un serpente solcato la macchia
La vita avrei perduta.

Un bottino mirabile -
Onestamente guadagnato, spero.
I lingotti più belli
Che abbia mai una vanga baciati!

Mantenere il segreto -
O piuttosto svelarlo -
Forse Kidd mentre io penso
Farà subito vela -

Mi consigliasse un furbo
Potremmo anche dividere -
Se un furbo mi tradisse -
Sia Atropo a decidere!
Trad. di Letterio Cassata
11
I never told the buried gold

Upon the hill - that lies -
I saw the sun - his plunder done
Crouch low to guard his prize.

He stood as near
As stood you here -
A pace had been between -
Did but a snake bisect the brake
My life had forfeit been.

That was a wondrous booty -
I hope 'twas honest gained.
Those were the fairest ingots
That ever kissed the spade!

Whether to keep the secret -
Whether to reveal -
Whether as I ponder
Kidd will sudden sail -

Could a shrewd advise me
We might e'en divide -
Should a shrewd betray me -
Atropos decide!
Emily Dickinson
 
L'infinito riposa
Non è più su di un palmo
oggi il ciel dalla terra:
tumido,opaco,calmo
l'anima in ombra di poca aria serra.

In un volgere lieve
l'infinito riposa:
la quotidiana e breve
vicenda è il suon concorde d'ogni cosa.

Allor,sorto da ignote
nicchie vapora piano
Un senso sopra note
forma:e gioisce del suo ritmo umano
Clemente Rebora
-Poesia consigliata da Tinti-
   
10
La mia ruota è nel buio!
Non vedo nessun raggio
Eppure so che i suoi piedi stillanti
Van sempre attorno attorno.

Il mio piede è sull'onda!
Strada non frequentata -
Eppure ha ogni strada
In fondo una radura -

Restituito hanno alcuni il telaio -
Nella tomba operosa
Trovano altri bizzarre attività -

Altri con nuovo - maestoso piede -
Passano regalmente oltre il cancello -
Rigettando il problema
A te e me!
Trad. di Letterio Cassata
10
My Wheel is in the dark!
I cannot see a spoke
Yet know it's dripping feet
Go round and round.

My foot is on the Tide!
An unfrequented road -
Yet have all roads
A clearing at the end -

Some have resigned the Loom -
Some in the busy tomb
Find quaint employ -

Some with new - stately feet -
Pass royal thro' the gate -
Flinging the problem back
At you and I!
Emily Dickinson
   
2
C'è un altro cielo,
Sempre sereno e bello,
E c'è un altro sole,
Sebbene ci sia buio;
Non pensare a foreste fradice, Austin,
Non pensare a campagne silenziose -
Qui c'è una minuscola foresta,
Con foglie sempre verdi;
Qui un giardino c'è più luminoso,
Non toccato dal gelo;
Tra i suoi fiori perenni
Odo la luminosa ape ronzare;
Fratello mio, ti prego,
Vieni nel mio giardino!
Trad. di Letterio Cassata
2
There is another sky,
Ever serene and fair,
And there is another sunshine,
Tho' it be darkness there;
Never mind faded forests, Austin,
Never mind silent fields -
Here is a little forest,
Whose leaf is ever green;
Here is a brighter garden,
Where not a frost has been;
In it's unfading flowers
I hear the bright bee hum;
Prithee, my Brother,
Into my garden come!
Emily Dickinson

Ti ho sognata
Ti ho sognata
mi sei apparsa sopra i rami
passando vicino alla luna
tra una nuvola e l'altra
andavi, e io ti seguivo
ti fermavi e io mi fermavo,
mi fermavo, e tu ti fermavi,
mi guardavi e io ti guardavo
ti guardavo e tu mi guardavi
poi tutto è finito.
Nazim Hikmet
-Poesia consigliata da Carmen-
 

Da Varna a Sofia
Da Varna a Sofia, amor mio
lungo la strada tanti noci.
Odor d'alcanna, odor di verde.
Non è la strada ch'è fatta di noci
o mio tesoro, noi siamo nei noci.
Sulla strada abbiam visto il cimitero
di pietre nere
ci siamo avvicinati.
Un cimitero immenso.
Le lastre, cadaveri sparsi, lunghi distesi.
Le pietre, erte nella loro altezza, marciscono in piedi.
Il vento rode loro il cuore e poi se ne va.
Così, mia bella dagli occhi di falco, è la mia tristezza.
Che destino è mai questo!
Diventar polvere, terra immobile.
Una nostalgia amara
un fumo nero, o mia bella,
che destino è mai questo!
Una tristezza così grande
a questo punto, mia stella,
non la conosco che io...
Nazim Hikmet (trad. Joyce Lussu)
-Poesia consigliata da Nino Silenzi-

Sedimento
Provo paziente il sedimento del tempo
il suo residuo sale sulle cose
come patina opaca in nomi
a memoria,incerto
dono oltre lo sfarsi di neve.
Così lo scatto,a volte
precede una fuga
altre ,uno stacco.
Emanuele Tibaldo
-Poesia consigliata da Tinti-

Ricordo
Fra il tonfo dei marroni
e il gemito del torrente
che uniscono i lor suoni
esita il cuore.
Precoce inverno che borea
abbrividisce. M'affaccio
sul ciglio che scioglie l'albore
del giorno nel ghiaccio.
E ad uno scrollo giù,
foglie a èlice, a freccia,
nel fossato.
Passa l'ultima greggia nella nebbia
del suo fiato.
Eugenio Montale
-Poesia consigliata da Rosaria D'Amico-

Fontana di Roma
Due coppe; e l'una che sovrasta l'altra
erette entrambe sulla rotonda vasca
di pietra antica. Defluisce l'acqua
pacatamente, dal superbo labbro,
sull'acqua che di sotto attende e posa.
E questa tace, mentre l'altra parla
un chioccolio sommesso e guarda il cielo
che con dischiusa mano in gran mistero
quella le svela di tra il verde e il buio,
come un'occulta sconosciuta cosa.
Entro la coppa, placida si espande,
cerchio da cerchio senza nostalgia.
Solo a volte trasogna; e s'abbandona
lungo i penduli muschi, a goccia a goccia
sino all'infimo specchio che tranquillo
svaria d'ombre e di luci e risorride
Rainer Maria Rilke
-Poesia consigliata da Rosaria D'Amico-

Tre giovani fiorentine camminano
Ondulava sul passo verginale
ondulava la chioma musicale
nello splendor del tiepido sole
eran tre vergini e una grazia sola
ondulava sul passo virginale
crespa e nera la chioma musicale
eran tre vergini e una grazia sola
e sei piedini in marcia militare.
Dino Campana, da"Inediti"
-Poesia consigliata da Tinti-

Bellezze
Il campo di frumento è così bello
solo perchè ci sono dentro
i fiori di papavero e di veccia;
ed il tuo volto pallido
perchè è tirato un poco indietro
dal peso della lunga treccia.
Corrado Govoni
-Poesia consigliata da Rosaria D'Amico-

Paesi
Piccoli paesi ignoti
che si vedono, passando in treno,
alla fine di un giorno sereno:
invasi da una pace stanca
e vuoti.
Sembrano come su una scena, posati cubi dipinti
intorno alla chiesetta bianca,
piccoli paesi ignoti
e finti.
Francesco Pastonchi 1877-1953
-Poesia consigliata da Rosaria D'Amico-

Vorrei stringere nudo,una sera
il mio cavaliere tra le mie braccia
e che lui si sentisse felice
solo ch'io gli facessi da cuscino
perch'è lui che mi piace più di quanto
non sia piaciuto Florio a Biancofiore
io gli concedo il mio cuore e il mio amore
il mio senno, i miei occhi, la mia vita.

Bell'amico gentile e valoroso
quando vi avrò in mio potere?
Solo una sera insieme a voi giacere
per farvi dono d'un bacio d'amore!
Sappiate che avrei grande desiderio
dI possedervi in luogo di marito,
a condizione che mi promettiate
di far solamente ciò che dico.
Contessa di Dia (Trovatrice provenzale del secoloXII)
-Poesia consigliata da Tinti Baldini-

Autunno
Dove vanno le foglie arrossate
che il vento stacca dagli alberi?
Volano e passano: il brusio del vento
è tutto quello che rimane dell'autunno.
Basho Matsuo 1644-1694. Giappone
-Poesia consigliata da Rosaria D'Amico-

Gli anni perduti
Dimmi l'infanzia,
dov'è l'infanzia che vivesti?
Io l'amo...
L'acque che tu bevesti, i fiori, i prati
dove tu camminasti,
ove le trecce che annodasti
e quelle tinnule risa che più non sai?
Dimmi,
perchè non hai donato a me quegli anni?
Dimmelo. Io sono triste.
Quindici anni tuoi che non avrò mai.
Non celarmi l'infanzia che vivesti.
Domanda a DIo che torni il tempo che perdemmo
e riavremo quegli anni
che senza me vivesti e giocheremo.
Diego Gerardo (1896-1987)
-Poesia consigliata da Rosaria D'Amico-

La tigre
Sono la tigre.
Ti spio tra le foglie
ampie come lingotti
di minerale bagnato.

Il fiume bianco cresce
sotto la nebbia. Giungi.

T'immergi nuda.
Attendo.

Allora in un salto
di fuoco, sangue, denti,
con un colpo d'artiglio abbatto
il tuo petto, i tuoi fianchi.

Bevo il tuo sangue, spezzo
le tue membra una a una.

E resto vegliando
per anni nella selva
le tue ossa, la cenere,
immobile, lontano
dall'odio e dalla collera,
disarmato nella tua morte,
attraversato dalle liane,
immobile nella pioggia,
sentinella implacabile
del mio amore assassino.
Pablo Neruda, da "I versi del capitano"
-Poesia consigliata da Aurelia Tieghi-

Scrivere una poesia
Scrivere una poesia
è come aprirsi una vecchia ferita
mettersi nudi davanti alla vita
vestirsi di sogni, di canti, di voli
andar nel mondo ed..essere soli.
Carlo Chionne
-Poesia consigliata da Tinti Baldini-

La foglia di betulla
La foglia di betulla lascia le rame gracili,
i chiari giorni son finiti.
Il bosco è senza canti, il cielo senza rondini,
l'albero senza nidi.

Non odi richiamare- una voce d'angoscia-
l'anatra in mezzo agli acquitrini?
Entriamo; umida è l'aria
e fa i nostri pensieri del colore del tempo.
Pierre de Nolhac (1859-1936)
-Poesia consigliata da Rosaria D'Amico-

448.
Fu questo un poeta - colui che distilla

un senso sorprendente da ordinari
significati, essenze così immense
da specie familiari

morte alla nostra porta
che stupore ci assale
perché non fummo noi
a fermarle per primi.

Rivelatore d’immagini,
è lui, il poeta,
a condannarci per contrasto
ad una illimitata povertà.

Della sua parte ignaro,
tanto che il furto non lo turberebbe
è per se stesso un tesoro
inviolabile al tempo.
Emily Dickinson
-Poesia consigliata da Carmen-

Dileguata è la luna
e le Pleiadi. Mezza
notte. Via fugge il tempo.
Io m'addormento sola.
Saffo
-Poesia consigliata da Letterio Cassata-

Vana riscoperta d'un vecchio
Che turbamento crudele alla mia età
ritrovare le parole della poesia
sono là umide di tenerissima vita
come cuccioli nell'universo cestino.

Che fare?Di tanta novità un vecchio
può solo ormai inutilmente arrossire.
Antonio Debenedetti
-Poesia consigliata da Tinti-

- Voglio dirti una cosa, ma mi frena il pudore …
- Se in cuore avessi cose oneste o belle
né agitasse sconcezze la lingua,
gli occhi il pudore non ti velerebbe,
ma parleresti di quello ch'è giusto.
Saffo
-Poesia consigliata da Letterio Cassata-

Ottobre
Un tempo, era d'estate,
era a quel fuoco, a quegli ardori,
che si destava la mia fantasia.
Inclino adesso all'autunno
dal colore che inebria,
amo la stanca stagione
che ha già vendemmiato.
Niente più mi somiglia,
nulla più mi consola,
di quest'aria che odora
di mosto e di vino,
di questo vecchio sole ottobrino
che splende sulle vigne saccheggiate.

Sole d'autunno inatteso,
che splendi come in un di là,
con tenera perdizione
e vagabonda felicità,
tu ci trovi fiaccati,
volti al peggio e la morte nell'anima.
Ecco perché ci piaci,
vago sole superstite
che non sai dirci addio,
tornando ogni mattina
come un nuovo miracolo,
tanto più bello quanto più ti inoltri
e sei lì per spirare.
E di queste incredibili giornate
vai componendo la tua stagione
ch'è tutta una dolcissima agonia.
Vincenzo Cardarelli
-Poesia consigliata da Rosaria d'Amico-

La morte degli amanti
Avremo letti pieni di profumi leggeri,
divani profondi come tombe,
e sulle mensole fiori strani,
dischiusi per noi sotto cieli più belli.

A gara bruciando gli estremi ardori,
saranno i nostri cuori due grandi fiaccole,
specchianti le loro doppie luci
nei nostri spiriti, specchi gemelli.

Una sera fatta di rosa e di mistico azzurro,
ci scambieremo un unico bagliore,
come un lungo singhiozzo, grave d'addii;

e un Angelo più tardi, schiudendo le porte,
lieto e fedele verrà a ravvivare
gli specchi offuscati e le fiamme morte.
Charles Baudelaire
-Poesia consigliata da Carmen-

All'anima mia
Dell'inesausta tua miseria godi.
Tanto ti valga, anima mia, sapere;
sì che il tuo male, null'altro ti giovi.

O forse avventurato è chi s'inganna?
né a se stesso scoprirsi ha in suo potere,
né mai la sua sentenza lo condanna?

Magnanima sei pure, anima nostra;
ma per quali non tuoi casi t'esalti,
sì che un bacio mentito indi ti prostra.

A me la mia miseria è un chiaro giorno
d'estate, quand'ogni aspetto dagli alti
luoghi discopro in ogni suo contorno.

Nulla m'è occulto; tutto è sì vicino
dove l'occhio o il pensiero mi conduce.
Triste ma soleggiato è il mio cammino;

e tutto in esso, fino l'ombra, è in luce.
Umberto Saba
-Poesia consigliata da Aurelia Tieghi-

Certezza ed oblio
L'unica certezza che invochiamo
quella di sentirci ancora vivi
l'unico timore che abbiamo
morire e nulla di noi sia ricordato.
Alessandro Cecchinato
-Poesia consigliata da Tinti Baldini-

Il posto di una donna
Devi stare attenta alla bocca, soprattutto
se sei una donna. Un sorriso
va soffocato con l’orlo del sari.
Nessuno deve vedere la tua serenità incrinata,
neppure dalla gioia.

Se ogni tanto hai bisogno di urlare, fallo
da sola, ma di fronte a uno specchio
dove puoi vedere la forma strana che prende la bocca
prima che la strofini via.
Imtiaz Dharker
-Poesia consigliata da Cristina Bove-

Gli astri alla luna bella intorno intorno
celano ancora il lor fulgido viso
mentre è colma e più limpida rischiara
tutta la terra.
Saffo
-Poesia consigliata da Letterio Cassata-

Sembra a me ch'egli sia pari agli dèi,
quell'uomo il quale sta a te di fronte
seduto, e da vicino le soavi
parole ascolta
e il riso innamorato; ciò davvero
nel petto il cuore a me fa sussultare:
come infatti t'ho vista appena, nulla
posso più dire,
ma spezzata è la lingua, sotto pelle
tutt'a un tratto sottil fiamma trascorre,
nulla vedo con gli occhi miei, da dentro
ronzan le orecchie,
si spande un sudor gelido, un tremore
tutta mi prende, verde più dell'erba
sono, di poco da morte lontana
sembro a me stessa.
Ma tutto è tollerabile …
Saffo
-Poesia consigliata da Letterio Cassata-

Notte d'estate
Dalla stanza vicina ascolto care
voci nel letto dove il sonno accolgo.
Per l'aperta finestra un lume brilla,
lontano, in cima al colle, chissà dove.

Qui ti stringo al mio cuore, amore mio,
morto a me da infiniti anni ormai.
Umberto Saba
-Poesia consigliata da Tinti Baldini-

Ma poco dura, breve come un sogno,
la gioventù preziosa: a un tratto incombe
sul capo la vecchiezza uggiosa e brutta,
che odioso e indegno e ignobile fa l'uomo
gli occhi avvolgendo e offuscando la mente.
Mimnermo
-Poesia consigliata da Letterio Cassata-

Misero nella brama
io giaccio esanime, e in cielo voluti
crudi dolori l'ossa mi trafiggono.
Archiloco
-Poesia consigliata da Letterio Cassata-

Dormono cime, abissi, balze e forre,
ed ogni creatura
dell'alma negra terra:
le selvatiche fiere,
il popolo delle api
e i mostri in fondo al mare.
Dormono anche gli uccelli.
Alcmane
-Poesia consigliata da Letterio Cassata-

La rosa di Turi
Sai, da un anno in qua, a cicli eterni
le stagioni sono in me.
Aspetto che compagni ed angeli
si uniscano con me.
Sollevo gli occhi all'improvviso,
vedendo boschi intorno a me,
andare in volo nel soffitto,
senza dimenticare che...

Sai, la rosa si è completamente ravvivata
anche se, da un anno in qua,
racconti e favole li ascolto dentro me.
Chiudere gli occhi all'improvviso,
sentendo boschi intorno a me,
e se lo spazio non esiste,
il tempo è carne e credo che
atomi e vuoto sono in me.
La mente è debole per chi,
distintamente come noi,
nuota in un mare che non c'è.

Se fingendo, immobile, affronto istanti,
pochi secoli in silenzio,
ho contato cento sputi e sono qui,
ora che il caldo annuncia il gelo,
fragile brezza su di me.
La rosa è viva certamente.
Dopo la neve fiorirà.
Antonio Gramsci
-Poesia consigliata da Alessandro Cancian-

Sereno
Arso tutto ha l'estate.

Ma torni un dito d'ombra,
Ritrova il rosolaccio sangue,
E di luna,la voce che si sgrana
I canneti propaga.

Muore il timore e la pietà.
Giuseppe Ungaretti (Da Sogni e accordi)
-Poesia consigliata da Tinti Baldini-


Pont Mirabeau
Sotto Pont Mirabeau scorre la Senna
E i nostri amori
A che pro ricordare
Sempre dopo la pena era la gioia

Venga notte suoni l'ora
Vanno i giorni io resto ancora

Restiamocene stretti a faccia a faccia
Mentre là sotto
Il ponte delle braccia
Va degli eterni sguardi l'onda stanca

Venga notte suoni l'ora
Vanno i giorni io resto ancora

L'amore va come quest'acqua corre
L'amore va
Come la vita è lenta
E come la Speranza è violenta

Venga notte suoni l'ora
Vanno i giorni io resto ancora

Passano giorni passan settimane
Non torna il tempo
E non tornan gli amori
Sotto Pont Mirabeau scorre la Senna

Venga notte suoni l'ora
Vanno i giorni io resto ancora
Guillaume Apollinaire
-Poesia consigliata da Letterio Cassata-

Le Pont Mirabeau
Sous le pont Mirabeau coule la Seine
Et nos amours
Faut-il qu'il m'en souvienne
La joie venait toujours après la peine

Vienne la nuit sonne l'heure
Les jours s'en vont je demeure

Les mains dans les mains restons face à face
Tandis que sous
Le pont de nos bras passe
Des éternels regards l'onde si lasse

Vienne la nuit sonne l'heure
Les jours s'en vont je demeure

L'amour s'en va comme cette eau courante
L'amour s'en va
Comme la vie est lente
Et comme l'Espérance est violente

Vienne la nuit sonne l'heure
Les jours s'en vont je demeure

Passent les jours et passent les semaines
Ni temps passé
Ni les amours reviennent
Sous le pont Mirabeau coule la Seine

Vienne la nuit sonne l'heure
Les jours s'en vont je demeure
Guillaume Apollinaire
-Poesia consigliata da Letterio Cassata-

 
Impercettibile il tempo
Nel giardino si fa rossa
l'arancia, impercettibile
il tempo danza
sulla sua scorza,
la ruota del mulino si stacca
alla piena dell'acqua
ma continua il suo giro
e avvolge un minuto
al minuto passato
o futuro. Diverso il tempo
sul vortice del frutto;
indeclinabile sul corpo
che riflette la morte,
scivola contorto
chiude la presa
alla mente, scrive
una prova di vita.
Salvatore Quasimodo [da Dare e avere]
-Poesia consigliata da Carmen-

Todo hombre tiene dos
batallas que pelear:
en sueños lucha con Dios;
y despierto, con el mar.
Antonio Machado
-Poesia consigliata da Letterio Cassata-

Erster Verlust

Ach, wer bringt die schönen Tage,
Jene Tage der ersten Liebe,
Ach, wer bringt nur eine Stunde
Jener holden Zeit zurück!
Einsam nähr ich meine Wunde
Und mit stets erneuter Klage
Traur' ich ums verlorne Glück.
Ach, wer bringt die schönen Tage,
Jene holde Zeit zurück!
Johann Wolfgang Goethe
-Poesia consigliata da Letterio Cassata-

Römische Elegien VIII
Wenn du mir sagst, du habest als Kind, Geliebte, den Menschen
Nicht gefallen, und dich habe die Mutter verschmäht,
Bis du grösser geworden und still dich entwickelt, ich glaub es:
Gerne denk ich mir dich als ein besonderes Kind.
Fehlet Bildung und Farbe doch auch der Blüte des Weinstocks,
Wenn die Beere, gereift, Menschen und Götter entzückt.
Johann Wolfgang Goethe
-Poesia consigliata da Letterio Cassata-

 

Da combattere ogni uomo ha due battaglie:
con Dio nei sogni, e da sveglio col mare.
Antonio Machado
-Poesia consigliata da Letterio Cassata-

 

Prima perdita
Ah, quei bei giorni chi mi renderà,
giorni del primo amore?
Ah, solo un'ora chi mi renderà
di quel tempo beato?
La mia ferita nutro abbandonato,
e sempre rinverdisco il mio dolore
per la perduta mia felicità.
Ah, quei bei giorni chi mi renderà
e quel tempo beato?
Johann Wolfgang Goethe
-Poesia consigliata da Letterio Cassata-

Elegie romane VIII
Quando mi dici, o amata, che da bimba
tu non eri piaciuta
agli uomini, e tua madre
t'aveva disprezzata,
finché più grande ti sei fatta e adagio
sviluppata, io ti credo:
volentieri ti penso
come una bimba strana.
Forma e colore, appunto,
fan difetto anche al fiore della vite,
ma il grappolo maturo
uomini inebria e dèi.
Johann Wolfgang Goethe
-Poesia consigliata da Letterio Cassata-


Aforismi
E'difficile non essere ingiusti verso chi si ama.
I dolori superficiali e gli amori superficiali durano.Gli amori ed i dolori profondi sono uccisi dalla loro stessa intensità.
L'amore ci migliora.
Rileviamo sempre qualcosa di ridicolo nelle persone che abbiamo cessato di amare.
Il piu' grande peccato è la superficialità.
La gioia suprema di essere padre è intesa veramente da pochi uomini,la maternità invece da tutte le donne, anche quelle depravate.
Oscar Wilde
-Proposti da Tinti-
 
Canto d'autunno - II
Dei tuoi lunghi occhi la verdescura luce amo,
dolce beltà, ma tutto oggi mi è amaro, e niente
né il tuo amore, né l'alcova o il focolare
per me vale il sole dardeggiante sul mare.

E intanto amami, tenero cuore! sii tu
madre a quest'uomo perfido e ingrato;
sorella o amante, sii tu la dolcezza effimera
d'un glorioso autunno o d'un sole morente.

Non sarà lunga impresa! Avida, la tomba è lì in attesa!
Ah, posata la fronte sulle tue ginocchia, lascia
che assapori, nel rimpianto della torrida bianca estate,
il giallo e dolce raggio della fine di stagione!
Charles Baudelaire
-Poesia consigliata da Carmen-
 
Wandrers Nachtlied
Über allen Gipfeln
Ist Ruh;
In allen Wipfeln
Spürest du
Kaum einen Hauch;
Die Vögelein schweigen im Walde.
Warte nur, balde
Ruhest du auch.
Johann Wolfgang Goethe
-Poesia consigliata da Letterio Cassata-

Wandrers Nachtlied

Der du von dem Himmel bist,
Alles Leid und Schmerzen stillest,
Den, der doppelt elend ist,
Doppelt mit Erquickung füllest,
Ach, ich bin des Treibens müde!
Was soll all der Schmerz und Lust?
Süsser Friede,
Komm, ach, komm in meine Brust!
Johann Wolfgang Goethe
-Poesia consigliata da Letterio Cassata-
 
Canto notturno del viandante II
Su ogni cima
è pace;
in ogni chioma
senti appena
un alito.
Nel bosco anche gli uccelli, tutto tace.
Aspetta: presto
anche tu avrai pace.
Johann Wolfgang Goethe
-Poesia consigliata da Letterio Cassata-

Canto notturno del viandante I
Tu che del cielo sei,
acquieti ogni pena, ogni dolore,
chi misero è due volte
due volte lo ristori:
ahi, son stanco d'errare!
A che tutto il dolore, a che la gioia?
Vieni qui, dolce pace,
vieni qui nel mio cuore!
Johann Wolfgang Goethe
-Poesia consigliata da Letterio Cassata-
Non sono né un artista né un poeta.
Ho trascorso i miei giorni scrivendo e dipingendo,
ma non sono in sintonia
con i miei giorni e le mie notti.
Sono una nube,
una nube che si confonde con gli oggetti,
ma ad essi mai si unisce.
Sono una nube,
e nella nube è la mia solitudine,
la mia fame e la mia sete.
La calamità è che la nube, la mia realtà,
anela di udire qualcun altro che dica:
<<Non sei solo in questo mondo
ma siamo due, insieme,
e io so chi sei tu>>.
Kahlil Gibran
-Poesia consigliata da Liliana Lorenzi-
 
Meeres Stille
Tiefe Stille herrscht im Wasser,
Ohne Regung ruht das Meer,
Und bekümmert sieht der Schiffer
Glatte Fläche ringsumher.
Keine Luft von keiner Seite!
Todesstille fürchterlich!
In der ungeheuren Weite
Reget keine Welle sich.
Johann Wolfgang Goethe
-Poesia consigliata da Letterio Cassata-
Quiete in mare
Regna quiete cupa:
immoto giace il mare,
e il navigante scruta
ansioso l'acqua uguale.
Nessun alito da nessuna parte.
Cieca quiete atroce.
Nell'immenso deserto
nessun'onda si muove.
Johann Wolfgang Goethe
 


Prendimi adesso.
Prendimi adesso che fa ancora mattina
e che ti reco dalie nuove in mano.

Prendimi adesso mentre ancora è buia
questa mia chioma taciturna,

adesso ch'è profumo la mia carne
e sono gli occhi chiari e rosea la mia pelle,

adesso che il mio piede lieve
calza il sandalo vivo della primavera

adesso che sulle mie labbra echeggia il riso
come campana a perdifiato.

Dopo..so bene ,ah,so che dopo
piu' nulla avrò di tutto questo,

che allora il desiderio tuo sarà più inutile
d'un'offerta deposta sopra il mausoleo.

Prendimi adesso che fa ancora sì mattina
e che d'aromi è piena la mia mano!

Oggi ma non più tardi!Prima che sia notte
che la fresca corolla sia avvizzita...

Oggi,ma non domani! Amante mio non vedi
che diviene ,il convolvo,cipresso?
Ibarbourou (Uruguay)
-Poesia consigliata da Tinti-

Componimento 38
Io qui vagando al limitare intorno,
invan la pioggia invoco e la tempesta
acciò che la ritenga al mio soggiorno.

Pure il vento muggia nella foresta
e muggia tra le nubi il tuono errante
pria che l'aurora in ciel fosse ridesta.

O care nubi,o cielo,o terra ,o piante
parte la donna mia: pietà, se trova
pietà nel mondo un infelice amante.

O turbine,or ti sveglia,or fate prova
di sommergermi,o nembi,insino a tanto
che il sole ad altre terre il dì rinnova.

S'apre il ciel,cade il soffio,in ogni canto
posan l'erbe e le frondi,e m'abbarbaglia
le luci il crudo Sol pregne di pianto.
Giacomo Leopardi
-Poesia consigliata da Tinti-

Ero nuda tra le sue mani
sotto la gonna alzata
nuda come non mai
Il mio giovane corpo
era tutto una festa
dalla punta dei miei piedi
ai capelli sulla testa
Ero come una sorgente
che guidava la bacchetta
del rabdomante
Noi facevamo il male
il male era fatto bene.
Jacques Prévert
-Poesia consigliata da Annamaria De Fabro-

A notte fonda
Si scolora il nostro viso
nell’ora che anche l’acqua
Dorme nei canali,
si cancella al sorriso
dei gatti nella notte
ogni disegno.
Felice chi ancora
dei nostri passi scorge
il segno,
chi distingue al poco lume
della luna
I cipressi di San Michele
Alti e muti
Sulla laguna
Francesco Sassetto
-Poesia consigliata da Gianna Faraon-     

Il
           mare creato

          lodarono il sole
        e Adamo ritto in piedi
         c a n t ò d e l l e o r i g i n i
         o h  a l i  d e i   f a n c i u l l i
         volo verso la piaga degli antichi
         giovani    dai    burroni    dell'oblio
         lungo  passo celeste del  sempre
         ucciso in battaglia!fortuito incontro
        di  santi con  la loro  visione
        mondo rotante alla sua meta
       e  t u t t o  i l d o l or e
       liberamente  scorre
       ed io
       muoio
    Dylan Thomas
     -Poesia consigliata da Tinti-

Oh il sonno! il sonno è una soave cosa/
da un capo all'altro amabile nel mondo/
Sia lodata la Vergine Maria!
ella mandò dal cielo il dolce sonno
che scese nell'anima mia.
Da "La ballata del vecchio marinaio" di Coleridge
-Poesia consigliata da Tinti-

I tuoi occhi brillavano ancora per me
I tuoi occhi brillavano ancora per me,
anche se vagavo solitario per terra e mare;
come quella lontana stella che vedo,
ma che non vede me.

Stamattina sono salito sulla collina nebbiosa,
ed ho percorso tutti i pascoli,
come brillava la tua forma lungo la mia strada
fra la rugiada dagli occhi profondi!

Quando l'uccello rosso spiegò le scure ali,
e mostrò il suo fianco acceso:
quando il bocciolo maturò in una rosa,
in entrambi io lessi il tuo nome.
Ralph Waldo Emerson
-Poesia consigliata da Ida Guarracino-

La gatta
La tua gattina è diventata magra.
Altro male non è il suo che d'amore:
male che alle tue cure la consacra.

Non provi un'accorata tenerezza?
Non la senti vibrare come un cuore
sotto alla tua carezza?
Ai miei occhi è perfetta
come te questa tua selvaggia gatta,
ma come te ragazza
e innamorata, che sempre cercavi,
che senza pace qua e là t'aggiravi,
che tutti dicevano:- E' pazza -

E' come te ragazza.
Umberto Saba
-Poesia consigliata da Aurelia Tieghi-

E la luna e le stelle e il mondo.
Lunghe passeggiate
notturne
ecco che cosa
rasserena
l'anima:
sbirciare nelle finestre
guardare stanche
donne di casa
che cercano
di tenere a bada
i mariti
imbestiati dalla birra.
Charles Bukowski
-Poesia consigliata da Tinti-

Nuda è la terra, e l'anima
ulula contro il pallido orizzonte
come lupa famelica. Che cerchi,
poeta, nel tramonto?

Amaro camminare, perchè pesa
il cammino sul cuore. Il vento freddo,

e la notte che giunge, e l'amarezza
della distanza...Sul cammino bianco,
alberi che nereggiano stecchiti;

sopra i monti lontani sangue ed oro...
Morto è il sole...Che cerchi,
poeta, nel tramonto?
A.Machado
-Poesia consigliata da Carmen-

Il gioco del silenzio
Non so se veramente fu vissuto
quel giorno della prima primavera.
Ricordo - o sogno? - un prato di velluto,
ricordo - o sogno? - un cielo che s'annera,
e il tuo sgomento e i lampi e la bufera
livida sul paese sconosciuto...

Poi la cascina rustica del colle
e la corsa e le grida e la massaia
e il rifugio notturno e l'ora folle
e te giuliva come una crestaia,
e l'aurora ed i canti in mezzo all'aia
e il ritorno in un velo di corolle...

- Parla! - Salivi per la bella strada
primaverile, tra pescheti rosa,
mandorli bianchi, molli di rugiada...
- Parla! - Tacevi, rigida pensosa
della cosa carpita, della cosa
che accade e non si sa mai come accada...

- Parla! - seguivo l'odorosa traccia
della tua gonna... Tuttavia rivedo
quel tuo sottile corpo di cinedo,
quella tua muta corrugata faccia
che par sogni l'inganno od il congedo
e che piacere a me par che le spiaccia...

E ancora mi negasti la tua voce
in treno. Supplicai, chino rimasi
su te, nel rombo ritmico e veloce...
Ti scossi, ti parlai con rudi frasi,
ti feci male, ti percossi quasi,
e ancora mi negasti la tua voce.

Giocosa amica, il Tempo vola, invola
ogni promessa. Dissipò coi baci
le tue parole tenere fugaci...
Non quel silenzio. Nel ricordo, sola
restò la bocca che non diè parola,
la bocca che tacendo disse: Taci!...
Guido Gozzano
-Poesia consigliata da Aurelia Tieghi-

La morta
Se d'improvviso non esisti,
se d'improvviso non vivi,
io continuerò a vivere.

Non oso,
non oso scriverlo,
se muori.

Io continuerò a vivere.

Perchè dove un uomo non ha voce,
lì la mia voce.

Dove i negri saranno bastonati,
io non posso essere morto.
Quando i miei fratelli entreranno in prigione
io entrerò con loro.

Quando la vittoria,
non la mia vittoria,
ma la gran vittoria,
giungerà,
anche se muto dovrò parlare:
la vedrò giungere anche se cieco.
No, perdonami.
Se tu non vivi,
se
tu, amata, amore mio,
se tu
sei morta,
tutte le foglie cadranno sul mio petto,
pioverà sulla mia anima notte e giorno,
la neve brucerà il mio cuore,
camminerò con freddo e fuoco e morte e neve,
i miei piedi vorranno andare dove tu dormi,
ma
continuerò a vivere,
perchè tu m'hai voluto sopra tutte le cose
indomito,
e, amore, perchè tu sai che sono non solo un uomo
ma tutti gli uomini.
Pablo Neruda
-Poesia consigliata da Aurelia Tieghi-

In luogo di nota
Ma lì,dove s'inventano i sogni
diversi per entrambi non bastavano,
uno noi ne vedemmo
ma di forza
come quando irrompe primavera.
Anna Achmatova
-Poesia consigliata da Tinti-

Giardini
Ombra verde ombra,verde umida e viva
per dove negli anni delira
di vividi anni mai avuti un tulipano o una rosa.
Vittorio Sereni
-Poesia consigliata da Tinti-

Alla vita
La vita non è uno scherzo.
Prendila sul serio
come fa lo scoiattolo,ad esempio,
senza aspettarti nulla
dal di fuori o nell’aldilà
Non avrai altro da fare che vivere.

La vita non è uno scherzo
prendila sul serio
ma sul serio a tal punto
che messo contro un muro,ad esempio,le mani legate,
o dentro un laboratorio
col camice bianco e grandi occhiali,
tu muoia affinché vivano gli uomini
gli uomini di cui non conoscerai la faccia,
e morrai sapendo
che nulla è più bello,più vero della vita

Prendila sul serio
ma sul serio a tal punto
che a settant’ anni, ad esempio,pianterai degli ulivi
non perché restino ai tuoi figli
ma perché non crederai alla morte
pur temendola,
e la vita peserà di più sulla bilancia
Nazim Hikmet
-Poesia consigliata da Xeka Anileda-

L'onda
Sciacqua, sciaborda,
scroscia, schiocca, schianta,
romba, ride, canta,
accorda, discorda,
Gabriele D'Annunzio, (L'onda, vv 63-66)
-Poesia consigliata da Aurelia Tieghi-

Non t’amo se non perché t’amo
e dall’amarti a non amarti giungo
e dall’attenderti quando non t’attendo
passa dal freddo al fuoco il mio cuore

Ti amo solo perché ti amo,
senza fine io t’odio,e odiandoti ti prego,
e la misura del mio amor viandante
è non vederti e amarti come un cieco.

Forse consumerà la luce di Gennaio
Il raggio crudo,il mio cuore intero,
rubandomi la chiave della calma

In questa storia solo io muoio
e morirò d’amore perché t’amo,
perché t’amo amore,a ferro e fuoco.
Pablo Neruda
-Poesia consigliata da Xeka Anileda-

Il ritorno
Io torno
con le mie ali.
Lasciatemi tornare indietro!
Voglio morire essendo
alba.
Voglio morire essendo
ieri.

Io torno
con le mie ali.
Lasciatemi tornare indietro!
Voglio morire essendo
sorgente.
Voglio morire fuori
del mare.
Garcia Lorca
-Poesia consigliata da Tinti-

Ti sei stancata di portare il mio peso
ti sei stancata dalle mie mani
dei miei occhi della mia ombra

le mie parole erano incendi
le mie parole erano pozzi profondi

verrà un giorno un giorno improvvisamente
sentirai dentro di te
le orme dei miei passi
che si allontanano

e quel peso sarà il più grave
Nazim Hikmet
-Poesia consigliata da Xeka Anileda-

Eternità
Chi lega a sé una Gioia
distrugge la vita alata;
ma chi bacia la gioia in volo
vive nell'alba dell'Eternità
William Blake
-Poesia consigliata da Carmen-

Pipistrello
Il pipistrello
elisir dell'ombra
vero amante delle stelle,
morde il tallone del giorno.
Garcia Lorca
-Poesia consigliata da Tinti-

L'appassionata
Tu hai come il dono della santità.
Nacque con te, ti segue ove ti porta
la passione,
fa dei peccati tuoi opere buone,
d'ogni giudizio ti rimanda assolta.

Questa grazia che a te fors'anco è ignota
è il nostro amore, è la tua verità.
Quanto riguardi tosto a te si vota,
offre a te la sua vita.
Dell'inferta ferita
poi sanguini così dentro il tuo cuore,
che si chiede perdono a te, o devota,
o appassionata, o pura
sempre quanto la più giusta creatura;
che perderti volessi non lo puoi
di cui s'amano i falli perchè tuoi.

La tua voce che a me giunge più amara
e più impregnata dell'intima ambascia,
si ascolta come una musica bassa,
come una lenta musica di chiesa.
Nell'anima che tu, innocente, hai lesa
strana dolcezza lascia,
pure al ricordo, la tua voce amara.
Umberto Saba
-Poesia consigliata da Aurelia Tieghi-

Canzone del carceriere
Dove vai bel carceriere
con quella chiave macchiata di sangue
vado a liberare la mia amata
se sono ancora in tempo
l'avevo chiusa dentro
teneramente crudelmente
nella cella del mio desiderio
nel più profondo del mio tormento
nelle menzogne dell'avvenire
nelle sciocchezze del giuramento
voglio liberarla
e anche di dimenticarmi
e anche di lasciarmi
e anche di tornare
e di amarmi ancora
o di amare un altro
se un giorno le va a genio
e se resto solo
e lei sarà andata via
io serberò soltanto
serberò tuttavia
nel cavo delle mani
fino alle ultime mie ore
la dolcezza dei suoi seni plasmati dall'amore.
Jacques Prévert
-Poesia consigliata da Aurelia Tieghi-

Il discorso sulla pace
Verso la fine di un discorso estremamente importante
il grande statista incespicando
davanti al vuoto di una bella frase
ci casca dentro
e smarrito con la bocca spalancata
ansimante
mostra i denti
e la carie dentaria dei suoi pacifici ragionamenti
mette a nudo il nervo della guerra
la delicata questione di denaro.
Jacques Prévert
-Poesia consigliata da Aurelia Tieghi per il giorno della pace 21 settembre-

Ci sono cose da fare di giorno
lavarsi ,studiare,giocare
preparare la tavola
a mezzogiono.

Ci sono cose da fare di notte
chiudere gli occhi per dormire
aver sogni da sognare
orecchie per sentire.

Ci sono cose da non fare mai
nè di giorno nè di notte
nè per mare nè per terra
per esempio la guerra.
Gianni Rodari
-Poesia consigliata da Tinti per il 21 settembre e per tutti i giorni a venire-

Le rondini
in deliziose cappe di raso nero
dattilografavano
il risveglio
dettato dall'aurora.
Farfa (ovvero Vittorio Tommasini,futurista)
-Poesia consigliata da Tinti-

Sulla morte, senza esagerare
Non c'è vita
che almeno per un attimo
non sia stata immortale.

La morte
è sempre in ritardo di quell'attimo.

Invano scuote la maniglia
d'una porta invisibile.
A nessuno può sottrarre il tempo raggiunto.
W. SZymborska
-Poesia consigliata da Carmen-

Fanciulli allo stadio
Galletto
è alla voce il fanciullo:estrosi amori
con quella,e crucci,acutamente incide.

Ai confini del campo una bandiera
sventola solitaria su un muretto.
Su quello alzati nei riposi,a gara
cari nomi lanciavano i fanciulli,
ad uno ad uno come frecce. Vive
in me l'immagine lieta;a un ricordo
si sposa,a sera,dei miei giorni imberbi.
Odiosi di tanto eran superbi
passavano la' sotto i calciatori
Tutto vedevano e non quegli acerbi.
Umberto Saba
-Poesia consigliata da Tinti-

Salmo
Oh, come sono permeabili le frontiere umane!
Quante nuvole vi scorrono sopra impunemente,
quanta sabbia del deserto passa da un paese all'altro,
quanti ciottoli di montagna rotolano su terre altrui
con provocanti saltelli!

Devo menzionare qui a uno a uno gli uccelli che trasvolano,
o che si posano sulla sbarra abbassata?
Foss'anche un passero - la sua coda è già all'estero,
benché il becco sia ancora in patria. E per giunta, quanto si agita!

Tra gli innumerevoli insetti mi limiterò alla formica,
che tra la scarpa sinistra e la destra del doganiere
non si sente tenuta a rispondere alla domande "Da dove?" e "Dove?".

Oh, afferrare con un solo sguardo tutta questa confusione,
su tutti i continenti!
Non è forse il ligustro che dalla sponda opposta
contrabbanda attraverso il fiume la sua centomillesima foglia?

E chi se non la piovra, con le lunghe braccia sfrontate,
viola i sacri limiti delle acque territoriali?
Come si può parlare d'un qualche ordine,
se non è nemmeno possibile scostare le stelle
e sapere per chi brilla ciascuna?

E poi questo riprovevole diffondersi della nebbia!
E la polvere che si posa su tutta la steppa,
come se non fosse affatto divisa a metà!
E il risuonare delle voci sulle servizievoli onde dell'aria:
quei pigolii seducenti e gorgoglii allusivi!

Solo ciò che è umano può essere davvero straniero.
Il resto è bosco misto, lavorìo di talpa e vento.
Wislawa Szymborska
-Poesia consigliata da Carmen-

1767.
Dolci momenti qui ebbero fine -
questo è un luogo possente;
nei suoi confini risero speranze:
ombre già nella tomba.

1768.
Giovinetto d'Atene, sii fedele
a te stesso,
e al mistero -
tutto il resto è menzogna.
Emily Dickinson
-Poesia consigliata da Carmen-

Però la calma
Sono calmo
però la calma
mi spaventa perchè
non la distinguo
dalla noia.
Roberto Baracchini (1951-2005)
-Poesia consigliata da Tinti-

A Gongila
O mia Gongila, ti prego
metti la tunica bianchissima
e vieni a me davanti:intorno a te
vola desiderio d'amore

Così adorna, fai tremare chi guarda
e io ne godo, perchè la tua bellezza
rimprovera Afrodite.
Saffo, traduzione di Salvatore Quasimodo
-Poesia consigliata da Tinti-

Quando si ama non vi è nulla di meglio che dare sempre, tutto, la propria
vita, il proprio pensiero, il proprio corpo, tutto quel che si possiede;
sentire quel che si dà; mettere tutto in gioco e poter dare sempre di più"'
G. de Maupassant
-Poesia consigliata da Ida Guarracino-

Di quello che ho nel cuore
parlo poco ,mi frena la paura
e voglio e soffro e mi fara' morire
la cosa che la lingua non sa dire.
Giovanni Raboni, da "Canzonette mortali"
-Poesia consigliata da Tinti-

Tutto è da rifare.
Non c’è più
nulla da fare.
I due pensieri
entrano
l’uno nell’altro
e si annullano
a vicenda.

Resta
la calma superficie
del Nulla.
J.P. Sartre (La morte nell’anima)
-Poesia consigliata da Carmen-

La luna
C'è tanta solitudine in quell'oro.
La luna delle notti non è la luna
che vide il primo Adamo. I lunghi secoli
della veglia umana l'hanno colmata
di antico pianto. Guardala. E' il tuo specchio.
Jorge Luis Borges
-Poesia consigliata da Carmen-

12. Haiku
Portare le mani alla bocca
e ritrovare il sapore del sangue -
ingenuo desiderio per l'amante,
commosso ricordo per l'amico
Giuseppe Panella
-Poesia consigliata da Ant Leonima-

Abituati ad ascoltare con attenzione
ciò che gli altri dicono e sforzati di penetrare nel loro spirito.
Mia città e mia patria:in quanto Antonino ,Roma in quanto uomo ,il mondo.Quindi soltanto le cose che giovano a queste due patrie sono beni per me.
Marco Aurelio (da "I ricordi")
-Poesia consigliata da Tinti-

14. Trittico
a) nessun dorma
Non si tratta di ritornare
con la mente agli errori trascorsi,
meditando e soffrendo
per quanto non si è fatto
né si poteva fare
(forse - ho seri dubbi, ma mi taccio)
né si poteva cambiare.
Non si tratta neppure di trafiggere
il destino con lo spillo
da entomologo dell'analista
e ribadire che si è trattato
di in errore di valutazione
o della malvagità di questo o quello
(forse - sono sicuro del contrario, ma mi taccio).
Né è il caso di soffrire e
macerarsi nell'incauto tentativo
di svoltare verso il futuro
che è impossibile raggiungere e investire -
automobile lanciata via all'eccesso -
o rimbalzare da un amore all'altro,
da un corpo all'altro corpo
(non tutti i corpi sono uguali, ma si assomigliano molto
se li si considera in astratto come forme semoventi).
Non è il caso di cadere nel deliquio
delle attese d'ospedale o dell'affanno
di chi, seduto davanti al telefono silente,
sbriciola biscotti, morde plumcake e ingurgita
(novello Polifemo)
tazze e tazze di caffè pregiato.
(L'importante è volersi).
Giuseppe Panella, dalla raccolta "Serial killer" - Morgana Edizioni.
-Poesia consigliata da Ant Leonima-

Sfiducia
Tristezza di queste mie mani
troppo pesanti
per non aprire piaghe,
troppo leggere
per lasciare un’impronta -
tristezza di questa mia bocca
che dice le stesse
parole tue
altre cose intendendo -
e questo è il modo
della più disperata
lontananza.
Antonia Pozzi, 16 ottobre 1933
-Poesia consigliata da Carmen-

Quella vita che fu tenuta a freno
troppo stretta e si libera,
poi correrà per sempre, con un cauto
sguardo indietro, e paura delle briglie.
Il cavallo che fiuta l'erba viva,
e a cui sorride il pascolo,
sarà ripreso solo a fucilate,
se si potrà riprenderlo.
Emily Dickinson
-Poesia consigliata da Ant Leonima-

   
Storm
The narrow lanes are vacant and wet ;
The rough wind bullies and blusters about
The township.
And spins the vane on the tower
And chases the scurrying leaves,
And the straw in the damp innyard.
Seee-a girl passes
Tripping gingerly over the pools,
And under her lifted dress
I catch the gleam of a comely, stockinged leg.
Pah! The room stifles me,
Reeking of stale tabacco-
With the four black mealy horrible prints
After Landseer's pictures.
I will go out.

Here the free wind comes with a fuller circle,
Sings, like an angry wasp, in the straining grass
Sings and whistles;
And the hurried flow of rain
Scourges my face and passes.
Behind me, clustered together, the rain-wet roofs
of the town
Shine, and the light vane shines as it veers
In the long pale finger of sun that hurries across
them to me.
The Fresh salt air is keen in my nostrils,
And far down the shining sand
Foam and thunder
And take the shape of the bay in eager mirth
The white-head hungry billows.
The hearth shakes
As the semicircle of waters
Stoops and casts itself sunshine
Show us the ordered horde that hurries to follow.

Ei! Merry companions,
Your madness infects me.
My whole soul rises and falls and leaps and
tumbles with you!
I shout aloud and incite you. O white-headed
merry companions.
The sight of you alone is better than drinking.
My breast and my brain are moistened and cool;
And still I yell in answer
To your Hoarse inarticulate voices,
O big, strong, bullying, boisterous waves,
That are of all thing in nature the nearest
thoughts to human,
Because you are wicked and foolish,
Mad and and destructive.
Robert Louis Stevenson
-Poesia suggerita da Isabel Gide-

 

Mater Triumphans
Son of my woman's body, you go, to the drum
                                                          and fife,
To taste the colour of love and the other side of
                                                                 life-
From out of the dainty the rude,the strong from
                                                  out of the frail,
Eternally through the ages from the female
                                               comes the male

The ten fingers and toes, and the shell-like nail
                                                        on each;
The eyes blind as gems and tongue attempting
                                                          speech;
Impotent hands in my bosom, and yet they shall
                                              wield the sword!
Drugged with slumber and milk, you wait the
                                               day of the Lord.
Infant bridegroom, uncrowned king, unanointed
                                                              priest,
Soldier, lover, explorer, I see you nuzzle the
                                                            breast.

You, that grope in my bosom shall load the
                                                ladies with rings,
You, that came forth trough the doors, shall burst
                                              the dooors of kings.
Robert Louis Stevenson
-Poesia suggerita da Isabel Gide-

Temporale
I vicoli stretti sono vuoti e fradici,
infuria il vento rabbioso e tiranneggia sulla città,
e muove la banderuola sulla torre
e mette in fuga la folata di foglie,
e i fili di paglia nell'umido cortile.
Guarda, una ragazza passa
saltando cauta sopra le pozze
e sotto il vestito sollevato
colgo il riflesso di una gamba bella nella sua
calza.
Mi soffoca la stanza
Che odora di tabacco stantio
Con le quattro stampe nere melense
Orribili alla maniera di Landseer.
Voglio uscire.

Qui il vento libero compie un giro più ampio,
canta, come una vespa infuriata tra l'erba tesa
canta e fischia
e il flusso precipitoso della pioggia
mi sferza la faccia e passa.
Dietro di me, tutti ammassati
i tetti della città bagnati di pioggia
scintillano, e la banderuola girando scintilla
nel lungo dito pallido di sole
che lungo i tetti s'affretta verso me.
L'aria fresca di sale mi punge le narici
E lontano, lungo la sabbia scintillante,
i cavalloni infuriati dai capelli bianchi
schiumano e rimbombano e assumono la forma
della baita nel mirto ardente.
La terra trema ,
il semicerchio delle acque s'incurva e si abbatte
e fuori all'aperto, lontano,
sprazzi di sole senza meta
ci mostrano l'orda ordinata che incalza.

Allegre compagne,
la vostra follia mi contagia.
Tutta l'anima mia sorge e cade e salta e precipita
con voi!
Grido forte e vi incito, allegre compagne con la
testa bianca.
E la vostra sola vista è più che bere.
La benda di bronzo si è sciolta dalla mia fronte,
ho il petto e il cervello umidi e freschi
e ancora urlo nel rispondere
alle vostre voci inarticolate rauche,
onde grandi forti tiranne rumorose
che siete di tutte le cose della natura
i pensieri più prossimi all'umano,
perché malvagie e folli
pazze e distruttrici.
Robert Louis Stevenson
-Poesia suggerita da Isabel Gide-

Mater Triumphans
Figlio del mio corpo di donna, tu vai coi tamburi
                                                        e le trombe
a gustare il colore dell'amore e l'altro lato della
                                                                   vita;
dal tenero rude, dal fragile forte,
di secolo in secolo, eternamente dalla femmina
                                                  viene il maschio

Le dieci dita delle mani e dei piedi e su ogni dito
le unghie come piccole conchiglie,
gli occhi ciechi come gemme e la lingua che
                                                   cerca di parlare;
e queste mani impotenti sul mio seno
                                        impugneranno la spada,
drogato di sonni d'oro e latte attendi il giorno
                                                      del Signore.
Sposo bambino, re senza corona, sacerdote
                                                   senza unzione,
soldato, amante, esploratore, io ti vedo
                                    strofinare il viso sul seno.

Tu che brancoli nel mio petto colmerai di anelli
                                                          le signore,
tu che sei uscito per queste porte, squarcerai le
                                                     porte dei re.
Robert Louis Stevenson
-Poesia suggerita da Isabel Gide-

 
La sua mente di uomo
lavora a un segreto
lo incrocio con un balzo
sta percorrendo una circonferenza
da cui io sono esclusa -

se pur presuma di parteciparvi
egli ha comunque un'altra conoscenza
e respinge ogni inchiesta
per amica che sia -
Emily Dickinson
-Poesia consigliata da Carmen-

Candele
Stanno i giorni futuri innanzi a noi
Come una fila di candele accese-
Dorate, calde, e vivide.

Restano indietro i giorni del passato,
penosa riga di candele spente:
le più vicine dànno fumo ancora,
fredde, disfatte, e storte.

Non le voglio vedere: m'accora il loro aspetto,
la memoria m'accora del loro antico lume.
E guardo avanti le candele accese.

Non mi voglio voltare, ch'io non scorga, in un brivido,
come s'allunga presto la tenebrosa riga,
come crescono presto le mie candele spente.
Costantino Kavafis
-Poesia consigliata da Ant Leonima-

 
How could I be so blind?
Cold sands of time
(Winds that blow as cold as ice,
Sounds that come in the night)
Shall hide what is left of me?
(Come from Paradise.)
I've been through times when no one cared.
(Words that were mine,)
I've seen clouds in empty skies
When one kind word meant more to me.
(Shall last as a memory.)
Than all the love in Paradise.
I believed in my dreams.
Nothing could change my mind.
Till I found what they mean
Nothing can save me now.
"And all my days are trances,
And all my nightly dreams
Are where thy dark eye glances,
And where thy footstep gleams
In what ethereal dances
By what eternal streams".
E.A.Poe
-Poesia consigliata da Tiziana Cocolo-
Come ho potuto essere così cieco?
Fredde sabbie del tempo
(Venti che soffiano tanto freddi quanto il ghiaccio,
suoni che provengono dalla notte)
devono nascondere ciò che è rimasto di me?
(vengono dal Paradiso).
Ho varcato le porte del tempo quando nessuno osava.
(Parole che erano mie)
Ho visto nuvole a ciel sereno,
quando una sola parola significava molto di più per me
(devono durare come la memoria.)
di tutto l'amore nel Paradiso.
Ho creduto ai miei sogni.
Nulla poteva mutare la mia opinione,
finchè ho scoperto che cosa significano.
Nulla può salvarmi adesso.
"E tutti i miei giorni sono estasi,
e tutti i miei sogni notturni
sono dove i tuoi occhi scuri brillano
e dove il rumore dei tuoi passi luccica
in quali eteree danze,
con quali eterne correnti".
E.A.Poe
-Poesia consigliata da Tiziana Cocolo-
 

Il mio Signore non è un uomo che sta sulle sue:
il mio Signore non è superbo, Lui.
Quando va a passeggio
mi dà la mano.
"Tu sei un amico" ha detto.
Il mio Signore non è un uomo che sta sulle sue.
Spiritual Negro.
-Poesia consigliata da Rosaria d'Amico-

Cuore! Lo dimenticheremo!
tu e io - stanotte!
Tu dimentica il calore che ci ha dato -
io dimenticherò la luce!

Quando hai finito, prego, dimmelo,
ch'io possa cominciare subito!
Presto! Che, mentre indugi,
io non mi ricordi di lui!
Emily Dickinson
-Poesia consigliata da Carmen-

A una ragazza dai capelli d'oro in una città della Louisiana
Sei un levar di sole,
se una stella si levasse invece del sole.
Sei un levar di luna,
se una stella apparisse al posto della luna.
Sei la primavera,
se un volto fiorisse invece di un ramo di melo.
Sei il mio amore,
se il tuo cuore è buono
come ora i tuoi giovani occhi.
Vachel Lindsay
(1878-1931) Stati Uniti d'America
-Poesia consigliata da Rosaria d'Amico-

Grano novello
Veloci gli anni-in fuga senza ritorno;
solenne la calma di questa bella mattina.
Mi voglio vestire con vesti primaverili
e visitare i declivi del monte a Levante.
Sul rivolo alpestre aleggia un fiocco di nebbia,
aleggia un momento ancora, poi si disperde.
Giunge un vento che soffia da mezzogiorno
e spazza i campi verdi di grano novello.
T'ao Ch'ien
Poeta cinese dell' Età di transizione (220-618 d.C.)
-Poesia consigliata da Rosaria d'Amico-

Il vento della valle.
Vivendo ritirato di là dal mondo,
godendomi in silenzio l'isolamento,
stringo di più la corda della mia porta,
tappo la mia finestra con bulbi e felci.
L'animo mio si intona alla primavera,
al finire dell'anno ho l'autunno in cuore.
Così, copiando i mutamenti cosmici,
la mia casa diventa un Universo.
Lu Yun
Poeta cinese dell'età di transizione (220-618 d.C.)
-Poesia consigliata da Rosaria d'Amico-

Canto del lago
Lucide acque profonde; luna d'autunno.
Sul lago del Sud si colgono bianche ninfee.
I fiori a festuca flessibili pare che vogliano dirci
qualcosa:
ahimè, che li uccide la nostra barchetta oscillante.
Li Po
-Poesia consigliata da Rosaria d'Amico-

Poichè l'alba si accende...
Poiché l'alba si accende, ed ecco l'aurora,
poiché, dopo avermi a lungo fuggito, la speranza consente
a ritornare a me che la chiamo e l'imploro,
poiché questa felicità consente ad esser mia,

facciamola finita coi pensieri funesti,
basta con i cattivi sogni, ah! soprattutto
basta con l'ironia e le labbra strette
e parole in cui uno spirito senz'anima trionfava.

E basta con quei pugni serrati e la collera
per i malvagi e gli sciocchi che s'incontrano;
basta con l'abominevole rancore! basta
con l'oblìo ricercato in esecrate bevande!

Perché io voglio, ora che un Essere di luce
nella mia notte fonda ha portato il chiarore
di un amore immortale che è anche il primo
per la grazia, il sorriso e la bontà,

io voglio, da voi guidato, begli occhi dalle dolci fiamme,
da voi condotto, o mano nella quale tremerà la mia,
camminare diritto, sia per sentieri di muschio
sia che ciottoli e pietre ingombrino il cammino;

sì, voglio incedere dritto e calmo nella Vita
verso la meta a cui mi spingerà il destino,
senza violenza, né rimorsi, né invidia:
sarà questo il felice dovere in gaie lotte.

E poiché, per cullare le lentezze della via,
canterò arie ingenue, io mi dico
che lei certo mi ascolterà senza fastidio;
e non chiedo, davvero, altro Paradiso.
Paul Verlaine
-Poesia consigliata da Ida Guarracino-

Vorrei anche io stare nella mia pelle,
sedere nel mio corpo,
                                   avere un circoscritto senso,
                                                                                  effondere
un´anima soltanto
                                   e che quella fosse mia -
gli sta dicendo
lui, l´istrione -
                        perché?
non può l´altro capirlo,
                                   un tipo
                                   quello,
calcato in sé
tutto quanto,
                        presente
in ogni sua parte,
attento, vivo muscolarmente,
 
ma debole - lo scopre adesso -
d´una debolezza cieca
senza riscatto…
                        lo scopre con disappunto.
                        Oh mare umano, oh continuo tormento…
Mario Luzi
-Poesia consigliata da Carmen-

In montagna un giorno d'estate.
Agito lievemente un bianco ventaglio di piuma,
seduto con la camicia aperta in un verde bosco.
Mi tolgo il berretto e l'appendo ad una pietra sporgente;
il vento dei pini piove aghi sulla mia testa nuda.
Li Po
Poeta cinese della dinastia dei T'Ang (618-905 d.C.)
-Poesia consigliata da Rosaria d'Amico-

Il giorno che la morte busserà
alla tua porta ,cosa le offrirai?
Porgerò alla mia ospite la coppa
colma della mia vita,non lascerò
che se ne vada a mani vuote.

Tutta la dolce vendemmia
di tutti i miei giorni d'autunno
di tutte le notti d'estate
tutto quello che ho guadagnato
tutto quello che ho spigolato
nella mia vita operosa
lo porgerò a lei
quando alla fine dei miei giorni
lei busserà alla mia porta.
R. Tagore, da Gitanjali
poeta indiano,premio Nobel per la letteratura
-Poesia consigliata da Tinti-

I limoni
Ascoltami, i poeti laureati
si muovono soltanto fra le piante
dai nomi poco usati: bossi ligustri o acanti.
Io, per me, amo le strade che riescono agli erbosi
fossi dove in pozzanghere
mezzo seccate agguantano i ragazzi
qualche sparuta anguilla:
le viuzze che seguono i ciglioni,
discendono tra i ciuffi delle canne
e mettono negli orti, tra gli alberi dei limoni.

Meglio se le gazzarre degli uccelli
si spengono inghiottite dall' azzurro:
più chiaro si ascolta il susurro
dei rami amici nell' aria che quasi non si muove,
e i sensi di quest' odore
che non sa staccarsi da terra
e piove in petto una dolcezza inquieta.
Qui delle divertite passioni
per miracolo tace la guerra,
qui tocca anche a noi poveri la nostra parte di ricchezza
ed è l' odore dei limoni.

Vedi, in questi silenzi in cui le cose
s' abbandonano e sembrano vicine
a tradire il loro ultimo segreto,
talora ci si aspetta
di scoprire uno sbaglio di Natura,
il punto morto del mondo, l' anello che non tiene,
il filo da disbrogliare che finalmente ci metta
nel mezzo di una verità
Lo sguardo fruga d' intorno,
la mente indaga accorda disunisce
nel profumo che dilaga
quando il giorno più languisce.
Sono i silenzi in cui si vede
in ogni ombra umana che si allontana
qualche disturbata Divinità

Ma l' illusione manca e ci riporta il tempo
nelle città rumorose dove l' azzurro si mostra
soltanto a pezzi, in alto, tra le cimase.
La pioggia stanca la terra, di poi; s' affolta
il tedio dell' inverno sulle case,
la luce si fa avara - amara l' anima.
Quando un giorno da un malchiuso portone
tra gli alberi di una corte
ci si mostrano i gialli dei limoni;
e il gelo del cuore si sfa,
e in petto ci scrosciano
le loro canzoni
le trombe d' oro della solarità.
Eugenio Montale
-Poesia consigliata da Carmen-

Accordo con Dio ( da “Quando non ci sarò più”)
Seduto, col dolore
Nel petto,
Con pensieri sparsi,
Mi strugge l’angoscia
Profonda come l’universo,
Cerco di scoprire
Come accordarmi
Con Dio.
Per farcela ancora qualche giorno,
Per vivere anche questo sogno
Che come virus
Nell’interstizio vitale
Ha cacciato l’Io,
Franto e marcio,
Accettato e poi rinnegato
Da lei e da tutti.
Stanco e muto,
Aspetta
Di vedere l’effetto
Prima di muovere
Verso
La fine.
E poi sappiano
Che più non hanno
Né me né noi:
Trovano la salvazione
Nel domani,
Quando si spengono le stelle,
Solo che il cielo deserto e freddo
Non può nutrire il corpo affamato
Perché l’anima non ha prezzo.
Prima o poi devi scegliere.
O la luce o le tenebre.
Drazan Gunjaca

L'autore nato il 7 ottobre 1958 a Sinj (Croazia) dove termina la scuola d'obbligo. Conclusa l’istruzione militare a Spalato, serve per una decina di anni nell’ex marina militare jugoslava. Nel frattempo si laurea in Giurisprudenza a Fiume, dopo di che abbandona l'ex armata Jugoslava. Da più di dieci anni è un avvocato di successo a Pola.
-Poesia consigliata da Cristina Bove-

Nulla due volte
Nulla due volte accade
né accadrà. Per tal ragione
si nasce senza esperienza,
si muore senza assuefazione.

(............)

Non c'è giorno che ritorni,
non due notti uguali uguali,
né due baci somiglianti,
né due sguardi tali e quali.

(............)

Cercheremo un'armonia,
sorridenti, fra le braccia,
anche se siamo diversi,
come due gocce d'acqua.
Wislawa Szymborska
-Poesia consigliata da Carmen-

Quadro
I miei pensieri somigliano stasera
a quest'acqua bambina
che corre a passettini d'argento
dietro tutte le barche.
L'ombra del promontorio,
sul bianco mare,
- bassa nota rauca
in questa sviolinata crepuscolare -
ha il colore abbrunato di un rimorso;
ma, sulla punta,
- nitido come uno squillo battagliero -
l'ansito del faro palpita,
anelando al largo.
Antonia Pozzi
-Poesia consigliata da Wilma M. Certhan-

Coglioni
Si dice bene i coglioni, ma loro,

io ne conosco più d'uno,

si credono d'essere,

non lo sanno che sono dei coglioni, e si sposano, hanno figli, e i figli sono figli di coglioni,

che io non dico mica,

il babbo è il babbo,

tu non abbia da voler bene al tuo babbo, portargli rispetto,

però questi figli, non lo so, io, non se n'accorgono?

quando parlano con il loro babbo, non lo vedono, non lo sentono?

o sono coglioni anche loro?

che lì allora è fatica, fra coglioni -

ecco, sì, no, c'è delle volte che gli scappa detto: il mio babbo è un coglione

ma in un altro senso, nel senso che è buono, che è un galantuomo…

Che questo però è un discorso,

come sarebbe allora?

i galantuomini sono dei poveri coglioni?

Intendiamoci, può essere che un coglione sia un galantuomo, può essere che sia buono,

ma può essere anche cattivo,

ci sono i buoni e i cattivi anche tra i coglioni,

coglione vuol mica dire,

uno è un coglione, ma può andare vestito bene, portare gli occhiali,

può essere, guarda io quello che ti dico,

può essere anche intelligente, e nello stesso tempo coglione, che è un caso eccezionale, ma succede,

essere coglione è una cosa,

può essere tutto un coglione, può essere anche istruito, può essere perfino laureato…

certo che se è ignorante, i coglioni ignoranti, quelli sono una disgrazia, non si ragiona, è come parlare al muro,

e prepotenti -

che uno, io capisco,

quando dico che un coglione può essere tutto,

uno può rimanere disorientato,

gli viene da dire: allora, se uno è un coglione, in cosa si distingue?

insomma, cosa vuol dire essere un coglione? cos'è la coglionaggine?

Eh, questa è una domanda, è fatica,

come si può dire? fammi pensare, non c'è un esempio?

Ecco, i coglioni fanno le cose alla rovescia, e tu li vedi che sbagliano, tu lo sai come andrebbero fatte,

provi a dirglielo, anche con le buone maniere, ma loro niente, tirano dritto,

tu cerchi di dargli una mano, di metterli sulla buona strada, loro ti guardano con un'aria:

t'arrabbi:

"Sono dei coglioni!" ti sfoghi in piazza, e in piazza c'è anche qualcuno che ti ascolta:

"Hai ragione, sono coglioni, però…"

"Però?…"

"Cosa si può fare? Sono tanti, comandano loro".
Raffaello Baldini
-Poesia consigliata da Gerardo Pozzi-

Io ti imploro, nel silenzio più silenzioso,
ti imploro quando la pioggia batte sul tuo tetto,
o la neve scintilla sui vetri delle tue finestre,
mentre tu giaci tra il sonno e la veglia,
pensami nelle notti di primavera
e pensami nelle notti d'estate,
pensami nelle notti d'autunno e
pensami nelle notti d'inverno.
Evgenij Evtusenko
-Poesia consigliata da Rosaria d'Amico-

Quando la guerra comincia
forse i vostri fratelli si trasformeranno
e i loro volti saranni irriconoscibili.
Ma voi dovete rimanere eguali.

Andranno in guerra ,non
come ad un massacro ma
ad un serio lavoro.Tutto
avranno dimenticato.
ma voi dovete dimenticare.

Vi verseranno grappa nella gola
come a tutti gli altri.
Ma voi dovete rimanere lucidi.
Bertolt Brecht
-Poesia consigliata da Tinti-

Settembre
Chiaro cielo di settembre
illuminato e paziente
sugli alberi frondosi
sulle tegole rosse

Fresca erba
su cui volano le farfalle
come i pensieri d'amore
nei tuoi occhi

Giorno che scorri
senza nostalgie
canoro giorno di settembre
che ti specchi nel mio calmo cuore.
Attilio Bertolucci
-Poesia consigliata da Rosaria d'Amico-

Tutti i giorni?
Come, muori tutti i giorni, va' a cagare,
va' là, morirai tu tutti i giorni, io,
che sono più vecchio di te, ma non ci penso mai,
non ci pensa nessuno, dài, su, se fosse
come dici tu, ci sarebbe da diventare matti,
poi io, tu di' quello che vuoi, mi sento giovane dentro,
son giovane di spirito, io, il mondo, ma anche tu, guarda il mondo, altro
che morire,
svegliarsi tutte le mattine, che pare niente,
ma pensaci, non è una festa?
tutte le mattine avanti fino a sera,
e vuoi morire, tu? lascia che muoiano gli altri,
che poi muoiono sempre gli altri, ci hai fatto caso?
e Molari, poveretto, è morto davvero,
lui sabato ha tirato giù la serranda,
con tutti i suoi soldi, che se li è goduti
porca puttana, se n'è cavate di voglie,
e beh, i soldi, ragazzi, però adesso lui
è morto e io sono qui al Caffè Roma
che mi bevo un bel vinello al selz.
Raffaello Baldini
-Poesia consigliata da Gerardo Pozzi-

Napule, tu e io
Io voglio bene a Napule
pecchè 'o paese mio
è cchiù bello 'e na femmena,
carnale e simpatia.
E voglio bene a te
ca si napulitana
pecchè si comm'a me
cu tante 'core in mano.
Saje scrivere, saje leggere
parole 'e passione;
saje ridere, saje chiagnere
sentenno 'na canzona.
Napule, tu e io...
simme tre 'nnammurate:
simmo ' na cosa sola,
gentile e appassiunata.
Nuie simmo 'e figlie e Napule,
Vommero e Margellina:
quanno se dice - Napule -
s'annomena 'a riggina!
Antonio De Curtis (in arte Totò)
-Poesia consigliata da Aurelia Tieghi-

Saggezza.
C'era una donna che sola ho amata
come nei sogni si ama se stessi
e di bene e di male l'ho colmata
come gli uomini fanno con se stessi.

Essa era quella che avevo voluta
per esser chiamato col mio nome:
e lo diceva quando l'ho perduta
ma forse quello non era il mio nome.

E vo per altre stagioni e pensieri
altro cercando al di là del suo viso
ma piu' mi stanco per nuovi sentieri
sempre piu' chiaro conosco il suo viso.

Forse è vero e i più savi l'hanno scritto:
oltre l'amore c'è ancora l'amore.
Si perde il fiore e poi si vede il frutto:
noi ci perdiamo e si vede l'amore.
Franco Fortini (da "Una volta per sempre")
-Poesia consigliata da Tinti- (in risposta alla poesia di Gus)

Capace di amare
Il mio animo
è ancora
innocente e puro
capace di amare.
Forse potrò scriver poesie
e mettere a nudo me stessa
perchè a volte nella vita
è inutile negarlo
non si può.
Ma quando davanti
hai un foglio
puoi scriver solo
verità
Federica Proietti (da "poeti in erba " di Pagine)
-Poesia consigliata da Tinti-

Denti falsi
Il giorno la lingua si muove
lavora ,produce
tutto è naturale.

E quando un dente si ammala quello falso sembra piu' bello.

Forse anche per le parole
per noi due non ci sono problemi
quando le traduciamo con i dizionari.

Ma la notte mi si confondono le lettere
e non riconosco il suono della tua voce.
Eva Taylor
-Poesia consigliata da Tinti-

Tra i pioppi
Che cosa importa
Anche se sono triste volo
Sfiorando l'erba e tocco
L'acqua con la mano

Che cosa importa
A chi può importare
Delle voci tra i pioppi
Che mi sussurrano "tristezza"

Io batto le mie mani
E dopo una capriola indietro
Loro tacciono

Che cosa importa
Cosa importa a te
Che mi guardi attraverso l'acqua
E accenni un sorriso

Io non sono niente
Non sono niente
Niente
Andrea Chimenti (cantautore)
-Poesia consigliata da Gerardo Pozzi-

Scrivo a te donna
Ogni mattina, dopo il segno della croce,

scriverti
è come recitare una preghiera.
Non si può far di peggio,
ma io so fare di meglio.
Ora che non ti vedo,
di buon mattino,
mentre tutti dormono,
prendo la penna, come un ladro prenderebbe
la chiave di un forziere,
e con la penna
rubo la vita che non mi appartiene
e scavo un camminamento
per raggiungere te che, contro ogni legge,
considero mia.
Salvatore Fiume
-Poesia consigliata da Ida Guarracino-

L'uomo
Le piante, da quelle di seta fino alle più arruffate
gli animali, da quelli a pelo fino a quelli a scaglie
le case, dalle tende di crine fino al cemento armato
le macchine, dagli aeroplani al rasoio elettrico

e poi gli oceani e poi l'acqua nel bicchiere
e poi le stelle
e poi il sonno delle montagne
e poi dappertutto mescolato a tutto l'uomo

ossia il sudore della fronte
ossia la luce nei libri
ossia la verità e la menzogna
ossia l'amico e il nemico
ossia la nostalgia la gioia il dolore

sono passato attraverso la folla
insieme alla folla che passa.
Nazim Hikmet
-Poesia consigliata da Glò-

L'anima
io no avevo mai capito
da dove l'anima viene tra gli spini
ma l'anima è piccola, fatta d'aria,
passa tra gli spini
e non si graffia
Umberto Piersanti
-Poesia consigliata da Glò-

Domanda
Mi hanno chiesto
quanti anni ho

si aspettavano
chissà quale risposta

d'accordo siamo
tra l'estate e l'autunno
pensavo fiorissero
solo i miei fiori

è una domanda storica
è una domanda che chiarisce
è una domanda tautologica

forse di grande significato
magari di nessuno
intanto prendo tempo
preparo la risposta
e spero
di meritare gli anni che ho.
Stevka Smitran
-Poesia consigliata da Tinti-

Il più bello dei mari
Il più bello dei mari
è quello che non navigammo.
Il più bello dei nostri figli
non è ancora cresciuto.
i più belli dei nostri giorni
non li abbiamo ancora vissuti.
E quello
che vorrei dirti di più bello
non te l'ho ancora detto.
Nazim Hikmet
-Poesia consigliata da Carmen-

Al mare dell'isola di Pago
Se questo blu mare croato
intuisse ciò che noi innamorati pensiamo
fiorirebbero primule d'inverno
scenderebbero onde dai raggi del sole
a baciare le labbra del mare
amerebbe la dolce radice
dell'anima nostra.
E noi? Se sapessimo tutto ciò
che sa il mare di Pago
entreremmo sicuri a camminare
sui petali tersi delle acque
e i gabbiani dalle bianche-viola ali,
volerebbero sul nostro capo
senza paura, per carezzarci.
Sarebbe come una rinascita
alla luce delle albe
alla soave innocenza dell'aurora.
Ogni alba una riscoperta
del nostro amore, e dentro il mare
nelle grandi profondità
tutto l'immenso cielo e ascolteremmo
in estasi nel silenzio e la luce
il passo degli angeli
sulla pianura delle acque.
Ketty Daneo
-Poesia consigliata da Glò-

Dai il meglio di te...
L'uomo è irragionevole, illogico, egocentrico
NON IMPORTA, AMALO
Se fai il bene, ti attribuiranno secondi fini egoistici
NON IMPORTA, FA' IL BENE
Se realizzi I tuoi obiettivi, troverai falsi amici e veri nemici
NON IMPORTA, REALIZZALI
Il bene che fai verrà domani dimenticato
NON IMPORTA, FA' IL BENE
L'onestà e la sincerità ti rendono vulnerabile
NON IMPORTA, SII FRANCO E ONESTO
Quello che per anni hai costruito può essere distrutto in un attimo
NON IMPORTA, COSTRUISCI
Se aiuti la gente, se ne risentirà
NON IMPORTA, AIUTALA
Da' al mondo il meglio di te, e ti prenderanno a calci
NON IMPORTA, DA' IL MEGLIO DI TE
Madre Teresa di Calcutta
-Poesia consigliata da G. L. Pia-

Anima mia, canta e cammina
e anche tu, o fedele, chissà di quale fede:
oppure tu, uomo di nessuna fede:
cammineremo insieme
e l'arida valle si metterà a fiorire.
Qualcuno, colui che tutti cerchiamo,
ci camminerà accanto.
Davide Maria Turoldo
-Poesia consigliata da Rosaria d'Amico-

Oh scetticismo tenero del cuore -
che sa e non sa -
E come flotta d’aromi sussulta
in una tempesta di neve -
Affretta e poi rimanda lo scontro con il vero
affinché non sia la certezza deludente
paragonata all’ansia deliziosa,
desiderio vibrante di paura -
Emily Dickinson
-Poesia consigliata da Carmen-

Anima mia
Anima mia
chiudi gli occhi
pian piano
e come s'affonda nell'acqua
immergiti nel sonno
nuda e vestita di bianco
il più bello dei sogni
ti accoglierà
anima mia
chiudi gli occhi
piano piano
abbandonati come nell'arco
delle mie braccia
nel tuo sonno non dimenticarmi
chiudi gli occhi pian piano
i tuoi occhi marroni
dove brucia una fiamma verde
anima mia.
Nazim Hikmet
-Poesia consigliata da Tinti-

Signore, donami una buona digestione
e anche qualcosa da digerire.
Dammi la salute del corpo
e il buon umore necessario per mantenerla.
Donami, Signore, un'anima semplice
che sappia far tesoro
di tutto ciò che è buono
e non si spaventi alla vista del male
ma, piuttosto, trovi sempre il modo
di rimettere le cose a posto.
Dammi un'anima che non conosca la noia,
i brontolamenti, i sospiri, i lamenti,
e non permettere che mi crucci eccessivamente
per quella cosa troppo ingombrante
che si chiama IO.
Dammi, Signore, il senso del buonumore.
Concedimi la grazia
di comprendere uno scherzo
per scoprire nella vita un pò di gioia
e farne parte anche agli altri.
Tommaso Moro
-Poesia consigliata da Rosaria d'Amico-

Vorrei poter suonare
vorrei poter suonare quei violini
che solo a notte adeguano le stelle
e dirti e dirti che così vicini
possiamo amare tante cose belle;
ma tu ti rifugi nel silenzio
delle tue stanze e non odi oscuro
questa divina musica lontana
che sì mi batte in cor tanto sovrana
che mi fa meraviglia delle stelle
( a te o dato le cose mie più belle).
Alda Merini
-Poesia consigliata da Fausto Beretta-

Basta che tu
Basta che tu li sfiori nella nuca
un momento con gli occhi quando brillano
i bambini si voltano a guardarti
avvertono la tua presenza.
Da "Inventario privato" di Elio Pagliarani
-Poesia consigliata da Tinti-

Se fra le braccia agili del vento
potessi rannicchiarmi
avrei una faccenda urgente da sbrigare
in paraggi vicini -

Non occorre fermarmi,
non è cosa lunga,
il vento può aspettarmi fuori dal cancello
o a passeggio in città.

Devo solo accertare la dimora,
se l'anima sia in casa,
accostare lo stoppino della mia anima alla sua,
accendere, e poi tornare via -
Emily Dickinson
-Poesia consigliata da Carmen-

Il mistero dell'amore
Come se avessi scelto di non desiderarti
per tenerti all'interno stesso
del desiderio
da "Col dito in terra" di Piero Bigongiari
-Poesia consigliata da Tinti-

Notte d'inverno
Il mio letto è così vuoto
che continuo a svegliarmi.
Mentre il freddo aumenta,
cominciano a soffiare i venti notturni,
scuotono le tende,
facendo un rumore come il mare.
Oh fossero onde
che potessero riportarti da me!
Chien Wen-ti
-Poesia consigliata da Rosaria d'Amico-

Spighe mature
Le spighe a ciuffi si sono affollate
sull'argine della strada maestra:
stanno affacciate a una lunga finestra
di filo spinato, mature, dorate.
Stanno a guardare le coccinelle
così amanti del sole, stanno in attesa
che la sera riporti la grande distesa
di lucciole innamorate di stelle.
G.Porto
-Poesia consigliata da Tiziana Cocolo-

Vivendo qui, tanto lontano,
sono tuo.
Vivendo lì, tanto lontana, sei mia.
L'amore non è fatto
di solo corpo.
La profondità dei nostri cuori
è dove noi siamo uno.
Poesia d'amore sanscrita
-Poesia consigliata da Rosaria d'Amico-

Ci ha svegliati alle cinque
la campana dell'alba
dopo la nostra notte d'amore
il suo eco rimane nella stanza,
in noi,nell'aria fredda,nebbiosa.

Sento il tuo respiro regolare
sento il tuo corpo senza segreti:
di tutto questo,del latrato del cane
quando ci saremo alzati
più niente, ormai.
Da "Metameri" di Alberto Di Raco
-Poesia consigliata da Tinti-

Tardi Ti ho amato, Bellezza tanto antica e tanto nuova;
tardi Ti ho amato!
Tu eri dentro di me e io stavo fuori e lì Ti cercavo,
gettandomi, deforme, sulle belle forme delle Tue creature.
Tu eri con me, ma io non ero con Te.
Mi tenevano lontano da Te le creature che,
se non esistessero in Te, sarebbero inesistenti.
Mi hai chiamato e la Tua voce ha vinto la mia sordità;
mi sei apparso e il Tuo splendore ha dissipato la mia cecità;
hai diffuso il Tuo profumo, io l'ho respirato e ora anelo a Te;
Ti ho gustato e ora ho fame e sete di Te;
mi hai toccato e ora ardo dal desiderio della Tua pace.
Agostino d'Ippona.- Le Confessioni-
-Poesia consigliata da Rosaria d'Amico-

La barriera
Quello che tu, mio vecchio
scorgi oltre frontiera
è quanto è qua.
La barriera
- non te ne accorgi? - è uno specchio.
Giorgio Caproni
-Poesia consigliata da Gerardo Pozzi-

Fatalità della rima
La terra.
            La guerra.
La sorte.
            La morte.
Giorgio Caproni
-Poesia consigliata da Gerardo Pozzi-

Sprecati sono questi giorni che non trascorro
con te
sprecate le mie notti vuote
sprecate sono queste mattine e questo panorama
da cartolina
sprecate tutte le meraviglie della primavera.

Sprecate sono le lettere che non spedisco mai
sprecate sono le poesie che scrivo
sprecate le mie creazioni e i miei sogni folli
finchè tu non tornerai tra le mie braccia.
Fran Landesman
-Poesia consigliata da Rosaria d'Amico-

I ragazzi che si amano si baciano in piedi
contro le porte della notte
e i passanti che passano li segnano a dito
ma i ragazzi che si amano
non ci sono per nessuno
ed è soltanto la loro ombra
che trema nel buio
suscitando la rabbia dei passanti
la loro rabbia il loro disprezzo i loro risolini
la loro invidia
i ragazzi che si amano non ci sono per nessuno
loro sono altrove ben più lontano della notte
ben più in alto del sole
nell'abbagliante splendore del loro primo amore.
Jacques Prévert
-Poesia consigliata da Rosaria d'Amico-

Una parte da "i sorbetti del cuore"
Sei perfida, ti hanno detto in molti.
Non ci ho voluto credere.Mettiamola cosi'.Sei perfida.
Posso almeno spubblicare
che sono innamorato
di una bella perfida .
Renzo Paris
-Poesia consigliata da Tinti-

Nell'aula
La Legge è uguale per tutti.
(Farabutti!)
Giorgio Caproni
-Poesia consigliata da Gerardo Pozzi-

Upupa, ilare uccello calunniato
dai poeti, che roti la tua cresta
sopra l'aereo stallo del pollaio
e come un finto gallo giri al vento;
nunzio primaverile, upupa, come
per te il tempo s'arresta,
non muore più il febbraio,
come tutto di fuori si protende
al muover del tuo capo,
aligero folletto e tu lo ignori.
Eugenio Montale
-Poesia consigliata da Rosaria d'Amico-

Portami il girasole ch'io lo trapianti
nel mio terreno bruciato dal salino,
e mostri tutto il giorno agli azzurri specchianti
del cielo l'ansietà del suo volto giallino.
Tendono alla chiarità le cose oscure,
si esauriscono i corpi in un fluire
di tinte: queste in musiche. Svanire
è dunque la ventura delle venture.
Portami tu la pianta che conduce
dove sorgono bionde trasparenze
e vapora la vita quale essenza;
portami il girasole impazzito di luce.
Eugenio Montale
-Poesia consigliata da Rosaria d'Amico-

Rondò
Sai la malinconia,quella che viene
improvvisa a sfiorarti ed è la luce
colma che ti discioglie ed è il segreto
svolgersi delle foglie..
Sai la malinconia che t'avviluppa ..
Elio Pecora
-Poesia consigliata da Tinti-

Telemessa
Gridava come un ossesso.
"Cristo è qui! E' qui!
LUI! Qui fra noi! Adesso!
Anche se non si vede!
Anche se non si sente!"

La voce era repellente.
Spensi.
Feci per andare al cesso.
Ci s'era rinchiuso LUI,
a piangere.
Una statua di gesso.
Giorgio Caproni
-Poesia consigliata da Gerardo Pozzi-

Talamo
Cercavamo un talamo
al nostro bisogno.
Ci svegliammo.
L'amore rimase
nel sogno.
Giorgio Caproni
-Poesia consigliata da Tinti-

Raffica
Passava la mia bambina.
Come era bella
col suo vestitino
di mussolina !
E una farfalla presa.

Seguila ragazzo
lassù lungo il sentiero
e se vedi che piange
o medita,
dipingile il cuore
di porporina
e dille di non piangere
se rimane sola sola.
F. Garcia Lorca
-Poesia consigliata da Tinti-

Io non ho bisogno di denaro.
Ho bisogno di sentimenti,
di parole, di parole scelte sapientemente,
di fiori detti pensieri,
di rose dette presenze,
di sogni che abitino gli alberi,
di canzoni che facciano danzare le statue,
di stelle che mormorino all'orecchio degli amanti...
Ho bisogno di poesia,
questa magia che brucia la pesantezza delle parole,
che risveglia le emozioni e dà colori nuovi.
Alda Merini
-Poesia consigliata da Glò-

La tagliola
La parola.
          La tagliola.
Occhio!
       Sono una cosa sola.
Giorgio Caproni
-Poesia consigliata da Gerardo Pozzi-

Amore
Quando ogni luce è spenta
e non vedo che i miei pensieri
un'Eva mi mette sugli occhi
la tela dei paradisi perduti.
Giuseppe Ungaretti
-Poesia consigliata da Tinti-

È tanta gioia! È tanta gioia!
Se dovessi fallire, che miseria!
Eppure, poveri come me
hanno puntato tutto in un'unica giocata!
Hanno vinto! Sì! Hanno esitato così -
prima della vittoria!

La vita è solo vita! La morte solo morte!
L'estasi è solo estasi, e il respiro solo respiro!
Se davvero fallisco,
è dolce almeno, conoscere il peggio.
La sconfitta non significa altro che sconfitta,
niente di più tremendo può accadere!

E se vinco! Oh salve di cannone in mare!
Oh campane di tutti i campanili!
Dillo piano, dapprima!
perché altra cosa è il cielo immaginato
da quello in cui all'improvviso ci si risveglia -
e ne potrei morire!
Emily Dickinson
-Poesia consigliata da Carmen-

L'orologio
Orologio, impassibile iddio, torvo tiranno
che ci dice: "Ricordati!" puntando tetro il dito;
"Vibranti sul bersaglio del cuore tuo smarrito
i dardi del dolore presto si pianteranno.

Simile ad una silfide fra le quinte, leggera,
vaporosa nel cielo, la Voluttà svanisce;
ogni attimo una parte di gioia ti rapisce
concessa a ciascun uomo per la sua vita intera.

Per tremilaseicento volte l'ora il Secondo
-Ricordati!- bisbiglia. Come un insetto alato
dice il Presente, rapido: - Io sono già il passato
e t'ho succhiato vita col pungiglione immondo.-

Remember! Esto memor! Souvens-toi! Al lavoro!
(Parlo ogni lingua con la mia gola di metallo).
I minuti che passano sono un impasto giallo,
stolto, non farlo perdere senza cavarne l'oro.

Il Tempo è un giocatore, sappi, talmente abile
che vince ad ogni colpo, senza inganno, è così!
Declina il giorno, guarda! e la notte è già qui,
la clessidra si vuota, il baratro è insaziabile.

Presto il Divino Caso darà l'attimo fuori
in cui l'Alta virtù, la sposa tua ancor casta
e il Pentimento l'ultima speranza a te rimasta!)
diranno:? E' troppo tardi; vecchio poltrone, muori!-"
Charles Baudelaire
-Poesia consigliata da Glò-

Ritratto
Esiste una bocca scolpita,
un volto d'angiolo chiaro e ambiguo,
un'opulenta creatura pallida
dai denti di perla,
dal passo spedito,
esiste il suo sorriso,
aereo, dubbio, lampante,
come un indicibile evento di luce.
Vincenzo Cardarelli
-Poesia consigliata da Rosaria d'Amico-

Un'altra notte
In quest'oscuro
colle mani
gelate
distinguo
il mio viso

Mi vedo
abbandonato nell'infinito.
Giuseppe Ungaretti
-Poesia consigliata da Tinti-

Ode al giorno felice
Questa volta lasciate che sia felice,
non è successo nulla a nessuno,
non sono da nessuna parte,
succede solo che sono felice
fino all’ultimo profondo angolino del cuore.
Pablo Neruda
-Poesia consigliata da Carmen-

Il viaggio definitivo
E me ne andrò. E resteranno gli uccelli
a cantare:
e resterà l'orto, col suo albero verde
e col suo pozzo bianco.
Ogni sera il cielo sarà azzurro e placido:
e suoneranno, come questa sera,
le campane del campanile.
Moriranno quelli che m'amarono,
e la gente si rinnoverà ogni anno:
e in quell'angolo del mio orto fiorito e incalcinato
il mio spirito errerà, nostalgico...
E me ne andrò: e sarò solo, senza focolare, senza albero
verde, senza pozzo bianco,
senza cielo azzurro e placido...
E resteranno gli uccelli a cantare
Juan Ramon Jimenez
-Poesia consigliata da Rosaria d'Amico-

Tre pioppi immensi
e una stella.
Il silenzio morso
dalle rane somiglia
a un velo dipinto
con macchioline verdi....
Federico Garcia Lorca
-Poesia consigliata da Rosaria d'Amico-

Ieri sera a letto mi ero messo
dalla parte destra quella che occupa
lei quando è qui
e stamani svegliandomi mi son trovato
a sinistra di dove nel buio ascolto insonne
talora il battito potente del suo
esserci.
Cosa mi ha indotto durante la notte
ad abbandonare lo spazio del suo
grande corpo assente
se non l'ansia d'esser
anch'io niente?
G.Bassani
-Poesia consigliata da Tinti-

Quasi elegia
Tanto vivere.
Perchè?
Il sentiero è noioso
e non c'è amore sufficiente.

Tanta fretta .
Perchè?
per prendere la barca
che non va da nessuna parte .
Amici miei tornate!
Tornate alla vostra sorgente!
Non abbandonate l'anima
nel bicchiere
della Morte.
F. Garcìa Lorca
-Poesia consigliata da Tinti Baldini-

La Musa
Quando la notte attendo il suo arrivo,
la vita sembra sia appesa a un filo.
Che cosa sono ormai, libertà, giovinezza,
di fronte all’ospite dolce
col flauto nella mano? Ed ecco è entrata.
Levato il velo, mi guarda attentamente.
Le chiedo: «Dettasti a Dante tu
Le pagine dell’Inferno?». Risponde: «Io».
Anna Achmatova
-Poesia consigliata da Carmen-

Io ti chiesi
Io ti chiesi perche'
i tuoi occhi
si soffermano nei miei
come una casta stella del cielo
in un oscuro flutto.
Mi hai guardato a lungo
come si saggia un bimbo
con lo sguardo
mi hai detto poi
con gentilezza :
ti voglio bene perche'
sei tanto triste.
Hermann Hesse
-Poesia consigliata da Tinti Baldini-

Rivelazione
    Mi sono risolto.
Mi sono voltato indietro.
                         Ho scorto
uno per uno negli occhi
i miei assassini.
                 Hanno
- tutti quanti - il mio volto.
Giorgio Caproni
-Poesia consigliata da Gerardo Pozzi-

La voce
C'è una voce nella mia vita,
che avverto nel punto che muore;
voce stanca, voce smarrita,
col tremito del batticuore:

voce d'una accorsa anelante,
che al povero petto s'afferra
per dir tante cose e poi tante,
ma piena ha la bocca di terra:

tante tante cose che vuole
ch'io sappia, ricordi, sì...si...
ma di tante tante parole
non sento che un soffio...Zvanì...

Quando avevo tanto bisogno
di pane e di compassione,
che mangiavo solo nel sogno,
svegliandomi al primo boccone

una notte, su la spalletta
del Reno, coperta di neve,
dritto e solo (passava in fretta
l'acqua brontolando. Si beve?);

dritto e solo, con un gran pianto
d'avere a finire così,
mi sentii d'un tratto daccanto
quel soffio di voce...Zvanì...

Oh! la terra, com'è cattiva!
la terra che amari bocconi!
Ma voleva dirmi, io capiva:
-No...no...Dì le devozioni!

le dicevi con me piano piano,
con sempre la voce più bassa:
la tua mano nella mia mano:
ridille! vedrai che ti passa.

Non far piangere piangere piangere
(ancora!) chi tanto soffrì!
il tuo pane prega il tuo angelo
che te lo porti...Zvanì...-

Una notte dalle lunghe ore
(nel carcere!) che all'improvviso
dissi-Avresti molto dolore,
tu, se non l'avessero ucciso,

ora, o babbo!-che il mio pensiero,
dal carcere, con un lamento,
vide il babbo nel cimitero,
le pie sorelline in convento:

e che agli uomini la mia vita,
volevo lasciargliela lì...
risentii la voce smarrita
che disse in un soffio...Zvanì...

Oh la terra come è cattiva!
non lascia discorrere, poi !
Ma voleva dirmi, io capiva:
-Piuttosto dì una requie per noi!

Non possiamo nel camposanto
più prendere sonno un minuto,
che sentiamo struggersi in pianto
le bimbe che l'hanno saputo!-

Oh la vita mia che ti diedi
per loro, lasciarla vuoi qui?
qui mio figlio? dove non vedi
chi uccise tuo padre...Zvanì?...

Quante volte sei rivenuta
nei cupi abbandonii del cuore,
voce stanca, voce perduta,
col tremito del batticuore:

voce d'una accorsa anelante,
che ai poveri labbri si tocca
per dir tante cose e poi tante;
ma piena di terra ha la bocca:

la tua bocca!con i tuoi baci,
già tanto accorati a quei dì!
a quei dì beati e fugaci
che aveva i tuoi baci....Zvanì!...

che m'addormentavano gravi
campane col placido canto,
e sul capo biondo che amavi,
sentivo un tepore di pianto!

che ti lessi negli occhi, ch'erano
pieni di pianto, che sono
pieni di terra, la preghiera
di vivere e d'essere buono!

Ed allora, quasi un comando,
no, quasi un compianto, t'uscì
la parola che a quando a quando
mi dici anche adesso...Zvanì...
Giovanni Pascoli
-Poesia consigliata da Rosaria d'Amico-

La rosa bianca
Coglierò per te
l'ultima rosa del giardino,
la rosa bianca che fiorisce
nelle prime nebbie.
Le avide api l'hanno visitata
sino a ieri,
ma è ancora così dolce
che fa tremare.
E' un ritratto di te a trent'anni
un po' smemorata, come tu sarai allora.
Attilio Bertolucci
-Poesia consigliata da Rosaria d'Amico-

La pioggia è il tuo vestito,
il fango è le tue scarpe,
la tua pezzuola è il vento.
Ma il sole è il tuo sorriso e la tua bocca
e la notte dei fieni i tuoi capelli.
Ma il tuo sorriso e la tua calda pelle
è il fuoco della terra e delle stelle.
Corrado Govoni
-Poesia consigliata da Rosaria d'Amico-

Canto mattutino
Dorati uccelli dall'acuta voce,
liberi per il bosco solitario
in cima ai rami di pino
confusamente si lamentano;
e chi comincia, chi indugia
chi lancia il richiamo verso i monti:
e l'eco che non tace, amica dei deserti,
lo ripete dal fondo della valle.
Salvatore Quasimodo
-Poesia consigliata da Rosaria d'Amico-

Fresca marina
A te assomiglio la mia vita d'uomo,
fresca marina che trai ciottoli e luce
e scordi a nuova onda
quella cui diede suono
già il muover dell'aria.
Se mi desti, t'ascolto,
e ogni pausa è cielo in cui mi perdo
serenità d'alberi a chiaro della notte.
Salvatore Quasimodo
-Poesia consigliata da Rosaria d'Amico-

Felicità raggiunta, si cammina
per te su fil di lama.
Agli occhi sei barlume che vacilla,
al piede, teso ghiaccio che s'incrina;
e dunque non ti tocchi chi più t'ama.

Se giungi sulle anime invase
di tristezza e le schiari, il tuo mattino
è dolce e turbatore come i nidi delle cimase.
Ma nulla paga il pianto del bambino
a cui fugge il pallone fra le case.
Eugenio Montale
-Poesia consigliata da Rosaria d'Amico-

Stelle
Tornano in alto ad ardere le favole
cadranno con le foglie al primo vento.
Ma venga un altro soffio
ritornerà scintillamento nuovo.
Giuseppe Ungaretti
-Poesia consigliata da Rosaria d'Amico-

Dove la mente non conosce paura e la testa si tiene alta,
dove il sapere è libero,
dove il mondo non è frazionato dalle anguste pareti domestiche.
dove le parole sgorgano dalle profondità del vero,
dove lo sforzo instancabile tende le braccia verso la perfezione,
dove il limpido ruscello della ragione non ha deviato
nel monotono deserto sabbioso delle viete abitudini,
dove la mente è da Te indotta
verso pensiero ed azioni sempre più vasti:
sotto questo cielo di libertà, Padre mio,
fà che il mio popolo si desti.
Rabindranath Tagore
-Poesia consigliata da Rosaria d'Amico-

Ex voto
Accade
che le affinitá d'anima non giungano
ai gesti e alle parole ma rimangano
effuse come un magnetismo. É raro
ma accade.

Puó darsi
che sia vera soltanto la lontananza,
vero l'oblio, vera la foglia secca
piú del fresco germoglio. Tanto e altro
puó darsi o dirsi.

Comprendo
la tua caparbia volontá di essere sempre assente
perchè solo così si manifesta
la tua magia. Innumeri le astuzie
che intendo.

Insisto
nel ricercarti nel fuscello e mai
nell'albero spiegato, mai nel pieno, sempre
nel vuoto: in quello che anche al trapano
resiste.

Era o non era
la volontá dei numi che presidiano
il tuo lontano focolare, strani
multiformi multanimi animali domestici;
fors'era così come mi pareva
o non era.

Ignoro
se la mia inesistenza appaga il tuo destino,
se la tua colma il mio che ne trabocca,
se l'innocenza é una colpa oppure
si coglie sulla soglia dei tuoi lari. Di me,
di te tutto conosco, tutto
ignoro.
Eugenio Montale (Satura; Satura II)
-Poesia consigliata da Maria Giunta-


Felicità
C'è un'ape che se posa
su un bottone de rosa:
lo succhia e se ne va...
Tutto sommato, la felicità
è una piccola cosa.
Trilussa
-Poesia consigliata da Rosaria d'Amico-

Vicolo
Mi richiama talvolta la tua voce,
e non so che cieli e acque
mi si svegliano dentro:
una rete di sole che si smaglia
sui tuoi muri che erano a sera
un dondolio di lampade
dalle botteghe tarde
piene di vento e di tristezza.
Altro tempo: un telaio batteva nel cortile
e s'udiva la notte un pianto
di cuccioli e bambini.
Vicolo: una croce di case
che si chiamano piano
e non sanno ch'è paura
di restare soli nel buio.
Salvatore Quasimodo
-Poesia consigliata da Rosaria d'Amico-

Astro incarnato nelle umane tenebre,
fratello che ti immoli perennemente
per riedificare umanamente l'uomo,
Santo, Santo che soffri,
maestro e fratello e Dio
che ci sai deboli;
Santo, Santo che soffri
per liberare dalla morte i morti
e per sorreggere noi, infelici vivi,
d'un pianto solo mio non piango più:
ecco Ti chiamo,
Santo, Santo, Santo che soffri.
Giuseppe Ungaretti
-Poesia consigliata da Rosaria d'Amico-

Mi hanno portato una conchiglia.
Dentro
le canta il mare.
Il cuore mi si riempie d'acqua
con pesciolini d'ombra e d'argento.
M'hanno portato una conchiglia.
Federico Garcia Lorca
-Poesia consigliata da Rosaria d'Amico-

Il fanciullo e l'averla
S'innamorò un fanciullo d'un'averla.
Vago del nuovo -interessate udiva
di lei, dal cacciatore, meraviglie-
quante promesse fece per averla!

L'ebbe; e all'istante l'obliò. La trista
nella sua gabbia alla finestra appesa,
piangeva sola e in silenzio, del cielo
lontano e irraggiungibile alla vista.

Si ricordò di lei solo quel giorno
che, per noia o malvagio animo, volle
stringerla in pugno. La quasi rapace
gli fece male e s'involò. Quel giorno,

per quel male l'amò senza ritorno.
Umberto Saba
-Consigliata da Paola Chemasi-


Tanto gentile e tanto onesta pare
Tanto gentile e tanto onesta pare
la donna mia quand’ella altrui saluta,
ch’ogne lingua deven tremando muta,
e li occhi no l’ardiscon di guardare.
 
Ella si va, sentendosi laudare,
benignamente d’umiltà vestuta;
e par che sia una cosa venuta
da cielo in terra a miracol mostrare.
 
Mostrasi sì piacente a chi la mira,
che dà per li occhi una dolcezza al core,
che ‘ntender no la può chi no la prova;
 
e par che de la sua labbia si mova
un spirito soave pien d’amore, 
che va dicendo a l’anima: Sospira.
Dante Alighieri
-Poesia consigliata da Mikela Lorrai-
Tanto gentile e tanto onesta pare
Tanto gentile e tanto onesta appare
la donna mia quando ella saluta gli altri,
che ogni lingua diviene, tremando, muta,
e gli occhi non osano guardarla.
 
Ella, pur sentendo che è lodata, cammina
piena di umiltà e con atteggiamento benevolo;
e sembra che sia un angelo venuto
dal cielo in terra a mostrare miracoli.
 
Si mostra così bella a chi la mira,
che attraverso gli occhi dà al cuore una dolcezza,
che non può essere compresa da chi non la prova;
 
e sembra che dalle sue labbra si muova
uno spirito soave pieno d’amore,
che va dicendo all’anima: Sospira.
(Traduzione: Lorenzo De Ninis)

Ottobre
Nei mattini d'ottobre
quando i sogni
di me fanciullo
cominciavano a empirsi di brezza e di voci
(qualcuno aveva aperto una finestra
e se n'era andato lieve)
il treno che passava a quell'ora
non lontano, con la sua criniera di fumo
e i fischi, mi dava un dolce e muto terrore.
Io gli giacevo sotto senza pensieri
con il fragore nelle orecchie,
finchè era passato tutto
e la mamma correva verso di me
dall'orizzonte, sudata e fresca
in una vestaglia rosa.
Ero sveglio
e un'ape volava
per l'aria radiosa.
Avrei voluto chiamare e stavo zitto.
Attilio Bertolucci
-Poesia consigliata da Rosaria d'Amico-

Il tuono
E nella notte nera come il nulla
a un tratto, col fragor d'arduo dirupo
che frana, il tuono rimbombò di schianto;
rimbombò, rimbalzò, rotolò cupo
e tacque, e poi rimareggiò rinfranto,
e poi vanì. Soave allora un canto
s'udì di madre, e il moto d'una culla.
Giovanni Pascoli
-Poesia consigliata da Rosaria d'Amico-

Specchio
Ed ecco sul tronco
si rompono gemme:
un verde più nuovo dell'erba
che il cuore riposa:
il tronco pareva già morto,
piegato sul botro.
E tutto mi sa di miracolo;
e sono quell'acqua di nube
che oggi rispecchia nei fossi
più azzurro il suo pezzo di cielo,
quel verde che spacca la scorza
che pure stanotte non c'era.
Salvatore Quasimodo
-Poesia consigliata da Rosaria d'Amico-

Il cielo è basso
Il cielo è basso, le nuvole a mezz'aria,
un fiocco di neve vagabondo
fra scavalcare una tettoia o una viottola
non sa decidersi.
Un vento meschino tutto il giorno si lagna
di come qualcuno l'ha trattato;
la natura, come noi, si lascia talvolta sorprendere
senza il suo diadema.
Emily Dickinson
-Poesia consigliata da Tiziana Cocolo-

Oh scetticismo tenero del cuore -
Che sa e non sa -
E come flotta d’aromi sussulta
In una tempesta di neve -
Affretta e poi rimanda lo scontro con il vero
affinché non sia la certezza deludente
paragonata all’ansia deliziosa,
desiderio vibrante di paura -
Emily Dickinson
-Poesia consigliata da Carmen-

Fior di neve
Dal cielo tutti gli Angeli
videro i campi brulli
senza fronde né fiori
e lessero nel cuore dei fanciulli
che amano le cose bianche.
Scossero le ali stanche di volare
e allora discese lieve lieve
la fiorita neve.
Umberto Saba
-Poesia consigliata da Tiziana Cocolo-

Godiamoci la vita, mia Lesbia, e l’amore,
e dei vecchi che brontolan sempre
non teniamo conto più di un soldo.
Giorno e notte si alternano nel tempo:
ma per l’uomo giunge presto il tramonto
e la notte che viene è per sempre.
Dammi mille e poi cento baci,
di continuo altri mille e poi cento.
Quando poi ne avremo
fatto un gran mucchio
mescoliamoli tutti in gran fretta
perché non si possa contarli
e non sorga a tal conto l’invidia.
Catullo
-Poesia consigliata da Rosaria d'Amico-

Vergine Madre, figlia del tuo Figlio,
umile e alta più che creatura,
termine fisso d'eterno consiglio,
tu se' colei che l'umana natura
nobilitasti sì, che il suo fattore
non disdegnò di farsi sua fattura.
Nel ventre tuo si raccese l'amore,
per lo cui caldo ne l'etterna pace
così è germinato questo fiore.
Qui se' a noi meridiana face
di caritate e giuso, intra mortali,
se' di speranza fontana vivace.
Donna, se' tanto grande e tanto vali,
che qual vuol grazia e a te non ricorre
sua disianza vuol volar sanz'ali.
Dante Alighieri
-Poesia consigliata da Rosaria d'Amico-

Le mani della Madre
Tu non sei più vicina a Dio
di noi; siamo lontani tutti. Ma tu hai stupende
benedette le mani.
Nascono chiare in te dal manto,
luminoso contorno:
io sono la rugiada, il giorno,
ma tu, tu sei la pianta.
Rainer Maria Rilke
-Poesia consigliata da Rosaria d'Amico-

Attesa
Oggi che ti aspettavo
non sei venuta.
E la tua assenza so quel che mi dice,
la tua assenza che tumultuava
nel vuoto che hai lasciato,
come una stella.
Dice che non vuoi amarmi.
Quale un estivo temporale
s'annuncia e poi s'allontana,
così ti sei negata alla mia sete.
L'amore, sul nascere,
ha di quest'improvvisi pentimenti.
Silenziosamente
ci siamo intesi.

Amore, amore, come sempre,
vorrei coprirti di fiori e d'insulti.
Vincenzo Cardarelli
-Poesia consigliata da Rosaria d'Amico-

Ed amai nuovamente
Ed amai nuovamente;e fu di Lina
dal rosso scialle il più della mia vita.
Quella che cresce accanto a noi, bambina
dagli occhi azzurri, è dal suo grembo uscita.

Trieste è la città, la donna è Lina,
per cui scrissi il mio libro di più ardita
sincerità; nè dalla sua fu fin
ad oggi mai l'anima mia partita.

Ogni altro conobbi umano amore;
ma per Lina torrei di nuovo un'altra
vita, di nuovo vorrei cominciare.

Per le altezze l'amai del suo dolore;
perchè tutto fu al mondo, e non mai scaltra,
e tutto seppe, e non se stessa, amare.
Umberto Saba
-Poesia consigliata da Rosaria d'Amico-

Coloro che mi amano a questo mondo
cercano con ogni mezzo di incatenarmi.
Ma altro è il Tuo amore
che è più grande del loro
e mi lascia libero.
Per paura che io li abbia a dimenticare
non osano mai lasciarmi solo.
Ma i giorni passano e Tu rimani invisibile.
Se non Ti invoco nelle mie preghiere,
se non Ti tengo nel cuore,
il Tuo amore per me
attende ancora il mio amore
Rabindranath Tagore
-Poesia consigliata da Rosaria D'Amico-

Agosto
Controluce a tramonti
di pesca e zucchero.
E il sole dentro la sera
come il nocciolo nel frutto.
Agosto.
I bambini mangiano
pane nero e luna piena.
Federico Garcia Lorca
-Poesia consigliata da Rosaria D'Amico-

Maestrale
S'è rifatta la calma
nell'aria: tra gli scogli parlotta la maretta.
Sulla costa quietata,nei broli, qualche palma
a pena svetta.

Una carezza disfiora
la linea del mare e la scompiglia
un attimo, soffio lieve che vi s'infrange e ancora
il cammino ripiglia.

Lameggia nella chiaria
la vasta distesa, s'increspa, indi si spiana beata
e specchia nel suo cuore vasto codesta povera mia
vita turbata.

O mio tronco che additi
in questa ebrietudine tarda,
ogni rinato aspetto coi germogli fioriti
sulle tue mani, guarda:

sotto l'azzurro fitto
del cielo qualche uccello di mare se ne va;
nè sosta mai: perchè tutte le immagini portano scritto
"più in là!"
Eugenio Montale
-Poesia consigliata da Rosaria D'Amico-

Ora che sale il giorno
Finita è la notte e la luna
si scioglie lenta nel sereno
tramonta nei canali.
E' così vivo settembre in questa terra
di pianura, i prati sono verdi
come nelle valli del Sud a primavera.
Ho lasciato i miei compagni
ho nascosto il cuore entro vecchie mura
per restare solo a ricordarti.
Come sei più lontana della luna
ora che sale il giorno
e sulle pietre batte il piede dei cavalli!
Salvatore Quasimodo
-Poesia consigliata da Rosaria D'Amico-

L'angelo
Dorme l'angelo
su rose d'aria, candido,
sul fianco;
a bacio del grembo
le belle mani in croce.
La mia voce
lo desta; e mi sorride
sparsa di polline
la guancia, che posava.
Canta: m'assale il cuore.
Salvatore Quasimodo
-Poesia consigliata da Rosaria D'Amico-

Cupido, monello testardo!
Cupido, monello testardo!
M'hai chiesto un riparo per poche ore,
e quanti giorni e notti sei rimasto!
Adesso il padrone in casa mia sei tu!

Sono scacciato dal mio ampio letto;
sto per terra, e di notte mi tormento;
il tuo capriccio attizza fiamma su fiamma nel fuoco,
brucia le scorte d'inverno
e arde me misero.

Hai spostato e scompigliato gli oggetti miei,
io cerco, e sono come cieco e smarrito.
Strepiti senza ritegno, e io temo che l'animula
fugga via per sfuggire te, e abbandoni questa capanna.
Johann Wolfgang Goethe
-Poesia consigliata da Ida Guarracino-

o voce occulta
Oh voce occulta dell'amore oscuro!
oh belato senza lana, oh ferita,
camelia sfiorita, ago di fiele,
flusso senz'acqua, città senza mura!
Oh notte immensa di linea sicura,
monte celeste di protesa angoscia!
Cane nel cuore, oh voce inseguita!
Silenzio senza fine, iris maturo!
Voce ardente di gelo, via da me!
Non farmi perdere nella sterpaglia
dove gemono carne e cielo sterili.
Libera il duro avorio della testa,
pietà di me, spezza il mio dolore!
Perché sono natura, sono amore!
Federico Garcia Lorca
-Poesia consigliata da Ida Guarracino-

La confraternita dei trapassati
Per un istante d'estasi
noi paghiamo una misura esatta
e trepidante
proporzionata all'estasi

Per un momento di gioia
compensi amari d'anni
centesimi strappati con dolore
scrigni pieni di lacrime
Emily Dickinson
-Poesia consigliata da Giuseppe Terracciano-

Notturno teppista
Firenze nel fondo era gorgo di luci di fremiti sordi:
Con ali di fuoco i lunghi rumori fuggenti
Del tram spaziavano: il fiume mostruoso
Torpido riluceva come un serpente a squame.
Su un circolo incerto le inquiete facce beffarde
Dei ladri, ed io tra i doppi lunghi cipressi uguali a fiaccole spente
Più aspro ai cipressi le siepi
Più aspro del fremer dei bussi,
Che dal mio cuore il mio amore,
Che dal mio cuore, l'amore un ruffiano che intonò e cantò:
Amo le vecchie troie
Gonfie lievitate di sperma
Che cadono come rospi a quattro zampe sovra la coltrice rossa
E aspettano e sbuffano ed ansimano
Flaccide come mantici
Dino Campana
-Poesia consigliata da Peter Pepato-

Ha una sua solitudine lo spazio,
solitudine il mare
e solitudine la morte
Eppure tutte queste sono folla
in confronto a quel punto più profondo -
segretezza polare -
che è un'anima al cospetto di se stessa:
infinità finita.
Emily Dickinson
-Poesia consigliata da Carmen-

Alla Morte
Morire sì,
non essere aggrediti dalla morte.
Morire persuasi
che un siffatto viaggio sia il migliore.
E in quell'ultimo istante essere allegri
come quando si contano i minuti
dell'orologio della stazione
e ognuno vale un secolo.
Poi che la morte è la sposa fedele
che subentra all'amante traditrice,
non vogliamo riceverla da intrusa,
né fuggire con lei.
Troppe volte partimmo
senza commiato!
Sul punto di varcare
in un attimo il tempo,
quando pur la memoria
di noi s'involerà,
lasciaci,o Morte, dire al mondo addio,
concedici ancora un indugio.
L'immane passo non sia
precipitoso.
Al pensier della morte repentina
il sangue mi si gela.
Morte, non mi ghermire
ma da lontano annunciati
e da amica mi prendi
come l'estrema delle mie abitudini.
Vincenzo Cardarelli
-Poesia consigliata da Peter Pepato-

La notte de Pasqua Befania
"Mamma! mamma! - Dormite. - Io nun ho sonno.
Fate dormì chi l’ha, sor demonietto.
Mamma, me voj’arzò. - Giù, stamo a letto.
Nun ce posso stà più; qui me sprofonno.

Io nun ve vesto. - E io mò chiamo nonno.
Ma nun è giorno. - E che m’avevio detto
che ciamancava poco? Ebbè? v’aspetto?
Auffa li meloni e nu’ li vonno!

Mamma, guardat’ un po’ si ce se vede?
Ma te dico ch’è notte. Ajo! - Ch’è stato?
Oh dio mio!, m’ha pijato un granchio a un piede.

Via, statte zitto, mò attizzo er lumino.
Sì, eppoi vedete un po’ che m’ha portato
la befana a la cappa der cammino."
Gioacchino Belli
-Poesia consigliata da Lucius F. Schlinger-


Baccha
Ah, chi mi chiama? Ah,chi m'afferra? Un tirso
io sono un tirso crinito di fronda,
squassato da una forza furibonda.
Mi scapiglio, mi scalzo, mi discingo.

Trascinami alla nube o nell'abisso!
Sii tu dio, sii tu mostro, eccomi pronta.
Centauro son la tua cavalla bionda.
Fammi pregna di te. Sciuma, nitrisco.

Tritone sono la tua femmina azzurra:
salsa com'alga e` la mia lingua;entrambe
le gambe squamma sonora mi serra.

Chi mi chiama? La buccina notturna
il nitrito del Tessalo? il tonante
Pan? Son nuda. Ardo, gelo. Ah. chi m'afferra?
Gabriele D'Annunzio
-Poesia consigliata da Callarà-

Attraversando il fiume

XXIII
Venni più vicino a Te
sebbene io non lo sapessi
quando giunsi a ferirti.
Già ti possedevo come mio Signore
quando lottavo contro di Te
per esserne sconfitto.
Quando Ti derubavo
Non facevo che rendere più gravoso il mio
debito verso di te.
Nel mio orgoglio lottavo contro la Tua corrente
solo per sentire,
tutta la Tua forza nel mio petto.
Ribellandomi spensi la luce,
nella mia casa, e il Tuo cielo
mi sorprese con le sue stelle.
Rebindranath Thakur (Tagore)
-Poesia consigliata da Amore-

Io piansi un tempo, come volle Amore
la tardità delle promesse sue,
e quel che interveniva ambo noi due,
a me del danno, a lui del suo onore.

Or piango come vuole il mio errore,
ché il tempo fugge per non tornare piue,
e veggio esser non può quel che già fue;
or questo è quel ch'ancide e strugge il core.

Tant'è il nuovo dolor maggior che 'l primo,
quanto quello avea pur qualche speranza:
questo non ha se non pentersi invano.

Così il mio error fra me misuro e stimo,
e piango, e questo pianto ogni altro avanza,
la condizion del viver nostro umano.
Lorenzo de' Medici, il Magnifico -Sonetto LXI-
-Poesia consigliata da Tiziana Cocolo-

Poeta
Se faccio una classifica -
Prima metto il poeta -
Poi il sole, poi l'estate -
Poi il cielo di Dio -
E la lista è completa.

Ma ripensando, il primo
Comprende tutto, tanto
Che il resto sembra solo
Un'inutile mostra -
Scrivo "poeta" e basta.

Per lui è sempre estate -
Può permettersi un sole
Che all'Oriente parrebbe
Veramente eccessivo.
E se il cielo ulteriore

È altrettanto bello
Di quello che prepara
Ai suoi adoratori -
È grazia troppo ardua
Per meritare il sogno.
Emily Dickinson
-Poesia consigliata da Fata Morgana-

Viene adagio la sera
Viene adagio la sera, camminando
tra gli alberi lontani nella neve
e silenziosa preme le sue guance
fredde alle finestre, per spiare.

E nelle case cresce il buio.
I vecchi sulle sedie pensano,
le madri sono come regine,
i bambini lasciano da parte i giochi
e le ragazze non filano più.

La sera fuori tende l'orecchio
nella casa, e dentro ascoltano
il silenzio della sera.
Rainer Maria Rilke
-Poesia consigliata da Tiziana Cocolo-

Più miti sono ora le mattine,
le noci si colorano di scuro;
più rotonda è la guancia delle bacche,
la rosa ha lasciato la città.

L’acero sfoggia sciarpe più festose,
ed il prato si veste di scarlatto -
Per paura di essere fuori moda,
voglio mettermi un ciondolo.
Emily Dickinson
-Poesia consigliata da Nino Silenzi-

Pace
       ad A.M.C.

Ascolta:
come sono vicine le campane!
Vedi: i pioppi, nel viale, si protendono
per abbracciarne il suono. Ogni rintocco
è una carezza fonda, un vellutato
manto di pace, sceso dalla notte
ad avvolger la casa e la mia vita.
Ogni cosa, d'intorno, è grande e ombrosa
come tutti i ricordi dell'infanzia.
Dammi la mano: so quanto ha doluto,
sotto i miei baci, la tua mano. Dammela.
Questa sera non m'ardono le labbra.
Camminiamo così: la strada è lunga.
Leggo per un gran tratto nel futuro
come sul foglio che mi sta dinnanzi:
poi, la visione cade bruscamente
nel buio dell'ignoto, come questa
pagina bianca, che si rompe, netta,
sul panno scuro della scrivania.
Ma vieni: camminiamo: anche l'ignoto
non mi spaventa, se ti son vicina.
Tu mi fai buona e bianca come un bimbo
che dice le preghiere e s'addormenta.
Antonia Pozzi
-Poesia consigliata da Ida Guarracino-

Altura
La glicine sfiorì
lentamente
su noi.
E l'ultimo battello
attraversava il lago in fondo ai monti
Petali viola
mi raccoglievi in grembo
a sera:
quando batté il cancello
e fu oscura
la via del ritorno.
Antonia Pozzi
-Poesia consigliata da Tiziana Cocolo-

La vita
Alle soglie d'autunno
in un tramonto
muto
scopri l'onda del tempo
e la tua resa
segreta
come di ramo in ramo
leggero
un cadere d'uccelli
cui le ali non reggono più.
Antonia Pozzi
-Poesia consigliata da Tiziana Cocolo-

Notturno
Curva tu suoni
ed il tuo canto è un albero d'argento
nel silenzio oscuro
Limpido nasce dal tuo labbro - il profilo
delle vette - nel buio -
Muoiono le tue note
come gocce assorbite dalla terra
Le nebbie sopra gli abissi
percorse dal vento
sollevano il suono spento
nel cielo.
Antonia Pozzi
-Poesia consigliata da Tiziana Cocolo-

Canto di una fanciulla in attesa delle nozze
lo sono già molle
e mi voglio sposare.
Ho la casa lavata,
una treccia d'agli,
una, cesta di cipolle.
E una zucca piena di sale pestato
Leonardo Sinisgalli
-Poesia consigliata da Tiziana Cocolo-

La voce del cacciatore
Io aspetto che tu passi
all'incrocio dei vecchi sentieri.
Dormi dietro i sassi
e all'alba vieni a bere.
L'acqua è pura come il cielo
che raccoglie. Sopra le foglie
tu lasci un segno:
su quella striscia devi cadere.
Leonardo Sinisgalli
-Poesia consigliata da Tiziana Cocolo-

La vigna vecchia
Mi sono seduto per terra
accanto al pagliaio della vigna vecchia.
I fanciulli strappano le noci
dai rami, le schiacciano tra due pietre.
lo mi concio le mani di acido verde,
mi godo l'aria dal fondo degli alberi.
Leonardo Sinisgalli
-Poesia consigliata da Tiziana Cocolo-

Post scriptum
Qualcuno gode nell'orto
la sua ora di delizia,
qualcuno forsennato
scrive versi tra le ceste di noci,
qualcuno raschia il tartaro dalle botti
nei sottani. A mezza età
il poeta sopravvive. La sua fortuna
durò un soffio, un lampo
la sua grazia.
Leonardo Sinisgalli
-Poesia consigliata da Tiziana Cocolo-

L'arboscello
Oggi il tempo è di pioggia.
Sembra il giorno una sera,
sembra la primavera
un autunno, ed un gran vento devasta
l'arboscello, che sia, e non pare, saldo;
par tra le piante un giovanotto, alto
troppo per la sua troppo verde età.
Tu lo guardi: hai pietà
Forse di tutti quei candidi fiori
che la bora gli toglie e sono frutta,
sono dolci conserve
per l'inverno i suoi fiori, che tra l'erbe
cadono; e se ne duole la tua vasta
maternità.
Umberto Saba
-Poesia consigliata da Tiziana Cocolo-

La quercia caduta
Dov'era l'ombra, or sé la quercia spande
morta, né più coi turbini tenzona.
La gente dice: Or vedo:era pur grande!

Pendono qua e là dalla corona
i nidietti della primavera.
Dice la gente: Or vedo:era pur buona!

Ognuno loda, ognuno taglia. A sera
ognuno col suo grave fascio va.
Nell'aria, un pianto… d'una capinera

che cerca il nido che non troverà.
Giovanni Pascoli
-Poesia consigliata da Tiziana Cocolo-

Autunno
Il cielo ride un suo riso turchino
benché senta l' inverno ormai vicino.
Il bosco scherza con le foglie gialle
benché l'inverno senta ormai alle spalle.
Ciancia il ruscel col rispecchiato cielo,
benché senta nell' onda il primo gelo.
È sorto a piè di un pioppo ossuto e lungo
un fiore strano, un fiore ad ombrello, un fungo.
Marino Moretti
-Poesia consigliata da Tiziana Cocolo-

Dante sogna Lia e Rachele
Poco parer potea lì del di fori;
ma, per quel poco, vedea io le stelle
di lor solere e più chiare e maggiori.

Sì ruminando e sì mirando in quelle,
mi prese il sonno; il sonno che sovente,
anzi che 'l fatto sia, sa le novelle.

Nell'ora, credo, che dell'oriente
prima raggiò nel monte Citerea,
che di foco d'amor par sempre ardente,

giovane e bella in sogno mi parea
donna vedere andar per una landa
cogliendo fiori; e cantando dicea:

<<Sappia qualunque il mio nome dimanda
ch'i' mi son Lia, e vo movendo intorno
le belle mani a farmi una ghirlanda.

Per piacermi allo specchio, qui m'adorno;
ma mia suora Rachel mai non si smaga
dal suo miraglio, e siede tutto giorno.

Ell'è de' suoi belli occhi veder vaga
com'io dell'adornarmi con le mani;
lei lo vedere, e me l'ovrare appaga>>.
Dante Alighieri, Divina Commedia, Purgatorio, Canto XXVII
-Poesia consigliata da Yasuke-

Dante dubita
Ora era onde 'l salir non volea storpio;
ché 'l sole avea il cerchio di meriggi
lasciato al Tauro e la notte allo Scorpio:

per che, come fa l'uom che non s'affigge
ma vassi alla via sua, che che li appaia,
se di bisogno stimolo il trafigge,

così intrammo noi per la callaia,
uno innanzi altro prendendo la scala
che per artezza i salitor dispaia.

E quale il cicognin che leva l'ala
per voglia di volare, e non s'attenta
d'abbandonar lo nido, e giù la cala;

tal era io con voglia accesa e spenta
di dimandar, venendo infino all'atto
che fa colui ch'a dicer s'argomenta.

Non lasciò, per l'andar che fosse ratto,
lo dolce padre mio, ma disse: <<Scocca
l'arco del dir, che 'fino al ferro hai tratto>>.

Allor sicuramente apri' la bocca
e cominciai:<<Come si può far magro
là dove l'uopo di nodrir non tocca?>>
Dante Alighieri, Divina Commedia, Purgatorio, Canto XXV
-Poesia consigliata da Yasuke-

Bambino O.B.
Rovista lo zainetto, interne masserizie,
detriti di tram, foglietti in sofferenza
ed un fiammifero: tesoro scarso
centrifugo come il suo cuore; e di già arso.
Tiziano Rossi, da Gente di corsa
-Poesia consigliata da Tiziana Cocolo-

Gatto
Il tempo cruciale, il più arduo svanire;
e il gatto malato per dissenteria
(roba maligna) scenderà per dove
dormono i morti senza suffragio.
Perciò ha azzerato qualunque movimento
-risorsa elementare, tecnica pertinente-
il caro, saggio mucchietto di ossa. Tuttavia
cosa vuoi che gli dica, e anche lui del resto…
I suoi baffi non sono più gran che,
il pelo gramo rabbrividisce;
e poi sta ognuno dentro sé recluso:
nocciolo inarrivabile.
Ci si sbalestra da tutti i focolari,
però questa volta niente insegnamenti,
se non la tua felina
signorilità, la poca lagna.
Tiziano Rossi, da Miele e no
-Poesia consigliata da Tiziana Cocolo-

S'io t'amo? oh donna!
S'io t'amo? oh donna! io nol diria volendo.
Voce esprimer può mai quanta m'inspiri
dolcezza al cor, quando pietosa giri
ver me tue luci, ove altri sensi apprendo?

S'io t'amo? E il chiedi? e nol dich'io tacendo?
e non tel dicon miei lunghi sospiri,
e l'alma afflitta mia, che par che spiri,
mentre dal tuo bel ciglio immobil pendo?

E non tel dice ad ogni istante il pianto,
cui di speranza e di temenza misto,
versare un tempo, e raffrenare io bramo?

Tutto tel dice in me: mia lingua intanto
sola tel tace, perché il cor s'è avvisto,
ch'a quel ch'ei sente, è un nulla il dirti: Io t'amo.
Vittorio Alfieri
-Poesia consigliata da Tiziana Cocolo-

E tu cantavi la provincia,
le tragedie dei burattini,
il suono dell'Ave Maria;
cantavi le domeniche
piene di sole e di malinconia
e aspettavi di Morire,
Sergio Corazzini!
Io sognavo di cantare
la corsa in un mondo
più vasto; in un ciel più profondo,
dentro a un più profondo mare
la corsa vertiginosa:
volgevo la testa e senza posa
vedevo i tuoi burattini
ballare, gestire, manine, piedini,
al ritmo del tuo cuore stanco...
Poi sei morto. Ed io ti canto,
sepolto tra le rose
del camposanto,
poeta delle piccole cose,
mentre rulla il tamburo...
Domani le piccole cose
saranno per sempre sepolte
e la provincia domenicale
non avrà che il tuo tumulo a guanciale..."
Nino Oxilia, da "Il saluto ai poeti crepuscolari", Gli Orti
-Poesia consigliata da Tiziana Cocolo-

Conversione di Stazio
Ed elli a lui:<<Tu prima m'inviasti
verso Parnaso a ber nelle sue grotte,
e prima appresso Dio m'alluminasti.

Facesti come quei che va di notte,
che porta il lume dietro e sé non giova,
ma dopo sé fa le persone dotte,

quando dicesti: "Secol si rinova;
torna giustizia e primo tempo umano,
e progenie scende da ciel nova".>>

Per te poeta fui, per te cristiano:
ma perché veggi mei ciò ch'io disdegno,
a colorar distenderò la mano.

Già era 'l mondo tutto quanto pregno
della vera credenza, seminata
per li messaggi dell'etterno regno;

e la parola tua sopra toccata
si consonava a' nuovi predicanti;
ond'io visitarli presi usata.

Vennero poi parendo tanti santi,
che quando Domizian li perseguette,
sanza mio lagrimar non fur lor pianti;

e mentre che di là per me si stette,
io li sovvenni, e i lor dritti costumi
fer dispregiar a me tutte altre sette.

E pria ch'io conducessi i Greci a 'fiumi
di Tebe poetando, ebb'io battesmo;
ma per paura chiuso cristian fu mi,

lungamente mostrando paganesimo;
e questa tiepidezza il quarto cerchio
cerchiar mi fe' più che 'l quarto centesimo.

Tu dunque che levato hai il coperchio
che m'ascondeva quanto bene io dico,
mentre che del salir avem soverchio,

dimmi dov'è Terenzio nostro antico,
Cecilio e Plauto e Vario, se lo sai:
dimmi se son dannati, ed in qual vico>>.
Dante Alighieri, Divina Commedia, Purgatorio, XXII, vv 64-99
-Poesia consigliata da Yasuke-

Bocca degli Abati
E mentre ch'andavamo inver lo mezzo
al quale ogni gravezza si rauna,
e io tremava nell'etterno rezzo;

se voler fu o destino o fortuna,
non so; ma, passeggiando tra le teste,
forte percossi il piè nel viso ad una.

Piangendo mi sgridò : <<Perché mi peste?
se tu non vieni a crescer la vendetta
di Montaperti, perché mi moleste?>>

E io: <<Maestro mio, or qui m'aspetta,
sì ch'io esca d'un dubbio per costui;
poi mi farai, quantunque vorrai, fretta>>.

Lo duca stette, e io dissi a colui
che bestemmiava duramente ancora:
<<Qual se' tu che così rampogni altrui?>>

<<Or tu chi se' vai per l'Antenora,
percotendo>> rispose <<altrui le gote,
sì che, se fossi vivo, troppo fora?>>

<<Vivo son io, e caro esser ti pote>>
fu mia risposta, <<se dimandi fama,
ch'io metta il nome tuo tra l'altre note>>.

Ed elli a me :<<Del contrario ho io brama;
lévati quinci e non mi dar più lagna,
ché mal sai lusingar per questa lama!>>

Allor lo presi per la cuticagna,
e dissi: <<El converrà che tu ti nomi
o che capel qui su non ti rimagna>>.

Ond'elli a me: <<Perché tu mi dischiomi,
né ti dirò ch'io sia, né mosterrolti,
se mille fiate in sul capo mi tomi>>.

Io avea già i capelli in mano avvolti,
e tratti li n'avea più d'una ciocca,
latrando lui con gli occhi in giù raccolti,

quando un altro gridò: <<Che hai tu, Bocca?
non ti basta sonar con le mascelle,
se tu non latri? Qual diavol ti tocca?>>
Dante Alighieri, Divina Commedia, Inferno, XXXII, vv 73-108
-Poesia consigliata da Yasuke-

Dall'immagine tesa
Dall'immagine tesa
vigilo l'istante
con imminenza di attesa -
e non aspetto nessuno:
nell'ombra accesa
spio il campanello
che impercettibile spande
un polline di suono -
e non aspetto nessuno:
fra quattro mura
stupefatte di spazio
più che un deserto
non aspetto nessuno:
ma deve venire,
verrà, se resisto
a sbocciare non visto,
verrà d'improvviso,
quando meno l'avverto:
verrà quasi perdono
di quanto fa morire,
verrà a farmi certo
del suo e mio tesoro,
verrà come ristoro
delle mie e sue pene,
verrà, forse già viene
il suo bisbiglio.
Clemente Rebora
-Poesia consigliata da Tiziana Cocolo-

La mia vita, il mio canto
L'egual vita diversa urge intorno;
cerco e non trovo e m'avvio
nell'incessante suo moto:
a secondarlo par uso o ventura,
ma dentro fa paura.
Perde, chi scruta,
l'irrevocabil presente;
né i melliflui abbandoni
né l'oblioso incanto
dell'ora il ferreo battito concede.
E quando per cingerti lo balzo
-sirena del tempo -
un morso appéna e una ciocca ho di te:
o non ghermita fuggì, e senza grido
nei pensiero ti uccido
è nell'atto mi annego.
Se a me fusto è l'eterno,
fronda la storia e patria il fiore,
pur vorrei maturar da radice
la mia linfa nel vivido tutto
e con alterno vigore felice
suggere il sole e prodigar il frutto;
vorrei palesasse il mio cuore
nei suo ritmo l'umano destino,
e che voi diveniste - veggente
passione del mondo,
bella gagliarda bontà -
l'aria di chi respira
mentre rinchiuso in sua fatica va.
Qui nasce, qui muore i! mio canto:
e parrà forse vano
accordo solitario;
ma tu che ascolti, recalo
al tuo bene e al tuo male;
e non ti sarà oscuro.
Clemente Rebora
-Poesia consigliata da Tiziana Cocolo-

Certezza del vero
Sciorinati giorni dispersi,
cenci all'aria insaziabile:
prementi ore senza uscita,
fanghiglia d'acqua sorgiva:
torpor d'attimi lascivi
fra lo spirito e il senso;
forsennato voler che a libertà
si lancia e ricade,
inseguita locusta tra sterpi;
e superbo disprezzo
e fatica e rimorso e vano intendere:
e rigirìo sul luogo come carte,
per invilire poi, fuggendoli lezzo,
la verità lontano in pigro scorno;
e ritorno, uguale ritorno
dell'indifferente vita,
mentr'echeggia la via
consueti fragori e nelle corti
s'amplian faccende in conosciute voci,
e bello intorno il mondo, par dileggio
all'inarrivabile gloria
al piacer che non so,
e immemore di me epico armeggio
verso conquiste ch'io non griderò.
- Oh- per l'umano divenir possente
certezza ineluttabile del vero,
ordisci, ordisci de' tuoi fili il panno
che saldamente nel tessuto è storia
e nel disegno eternamente è Dio:
ma così, cieco e ignavo,
tra morte e morte vii ritmo fuggente, anch'io
t'avrò fatto; anch'io.
Clemente Rebora
-Poesia consigliata da Tiziana Cocolo-

Guido da Montefeltro
<<S'i' credesse che mia risposta fosse
a persona che mai tornasse al mondo,
questa fiamma starìa sanza più scosse;

ma però che già mai di questo fondo
non tornò vivo alcun, s'i' odo il vero,
sanza tema d'infamia ti rispondo.

Io fui uom d'arme, e poi fui cordigliero,
credendomi, sì cinto, fare ammenda;
e certo il creder mio venìa intero,

se non fosse il gran prete, a cui mal prenda!,
che mi rimise nelle prime colpe;
e come e quare, voglio che m'intenda.

Mentre ch'io forma fui d'ossa e di polpe
che la madre mi dié, l'opere mie
non furon leonine, ma di volpe.

Li accorgimenti e le coperte vie
io seppi tutte, e sì menai lor arte,
ch'al fine della terra il suono uscìe.

Quando mi vidi giunto in quella parte
di mia etade ove ciascun dovrebbe
calar le vele e raccoglier sarte,

ciò che pria mi piacea, allor m'increbbe,
e pentuto e confesso mi rendei;
ahi miser lasso!, e giovato sarebbe.>>
Dante Alighieri (Divina Commedia, Inferno, Canto XXVII, vv 61-84)
-Poesia consigliata da Yasuke-

III Epilogo
Sentivo lo scricchiolio,
nel buio, delle mie scarpe:
sentivo quasi di talpe
seppellite un rodio
sul volto, ma sentivo
già prossimo ventilare
anche il respiro del mare.
Era una sera di tenebra,
mi pare a Pegli, o a Sestri.
Avevo lasciato Genova
a piedi, e freschi
nel sangue i miei rancori
bruciavano, come amori.
M' approssimavo al mare sentendomi annientare
dal pigolio delle scarpe:
sentendo già di barche
al largo un odore
di catrame e di notte
sciacquante, ma anche
sentendo già al sol, rotte,
le mie costole, bianche.
Avevo raggiunto la rena,
ma senza avere più lena.
Forse era il peso nei panni,
dell' acqua dei miei anni.
Giorgio Caproni
- Poesia consigliata da Tiziana Cocolo -

Serenata indiana
Fosse tua vita quella che mi tiene
sulle soglie - e potrei prestarti un volto,
vaneggiarti figura. Ma non è
non è così. Il polipo che insinua
tentacoli d'inchiostro tra gli scogli
può servirsi di te. Tu gli appartieni
e non lo sai. Sei lui, ti credi te.
Eugenio Montale
-Poesia consigliata da Maria Betta-

Dalla superba
chioma dell'acacia
ravviata dal pettine del vento
graziosamente sfuggivano
riccioli di passeri cantori.
Farfa (Vittorio Tommasini)
- Poesia consigliata da Tiziana Cocolo -

La Nube mi disse : Io svanisco;
la Notte disse : Io sprofondo dentro l’aurora infuocata.
Disse il Dolore: Io rimango ai tuoi piedi in profondo silenzio.
Io muoio nella pienezza, mi disse la Vita.
La terra disse: Le mie luci baciano i tuoi pensieri ogni momento.
I giorni passano, disse l’Amore, ma io ti attendo.

La Morte disse: Io spingo la barca della tua vita
attraverso il mare.
Rabindranath Tagore
- Poesia consigliata da Elywithoutface -

Sereno
Dopo tanta
nebbia
a una
a una
si svelano
le stelle.
Respiro
il fresco
che mi lascia
il colore del cielo.

Mi riconosco
immagine
passeggera

presa in un giro
immortale
Giuseppe Ungaretti
- Poesia consigliata da Tiziana Cocolo -

Profezia di Carlo Martello e incontro con Cunizza da Romano
Da poi che Carlo tuo, bella Clemenza,
m'ebbe chiarito, mi narrò li 'nganni
che ricever dovea la sua semenza;

ma disse:<<Taci, e lascia volger li anni>>;
sì ch'io non posso dir se non che pianto
giusto verrà di retro ai vostri danni.

E già la vita di quel lume santo
rivolta s'era al Sol che la riempe
come quel ben ch'a ogni cosa è tanto.

Ahi anime ingannate e fatture empie,
cha da sì fatto ben torcete i cori,
drizzando in vanità le vostre tempie!

Ed ecco un altro di quelli splendori
per me si fece, e 'l suo voler piacermi
significava nel chiarir di fori.

Li occhi di Beatrice, ch'eran fermi
sovra me, come pria, di caro assenso
al mio disio certificato fermi.

<<Deh, metti al mio voler tosto compenso,
beato spirto>>, dissi, <<e fammi prova
ch'i possa in te rifletter quel ch'io penso!>>

Onde la luce che m'era ancor nova,
del suo profondo, ond'ella pria cantava,
seguette come a cui di ben far giova:

<<In quella parte della terra prava
italica che siede tra Rialto
e le fontane di Brenta e di Piava,

si leva un colle, e non surge molt'alto,
là onde scese già una facella
che fece alla contrada un grande assalto.

D'una radice nacqui e io ed ella:
Cunizza fui chiamata, e qui rifulgo
perché mi vinse il lume d'esta stella;

ma lietamente a me medesma indulgo
la cagion di mia sorte, e non mi noia;
che parrìa forse forte al vostro vulgo.
Dante Alighieri (Dal Canto IX, Paradiso, Divina Commedia)
- Poesia consigliata da Yasuke -

Salita alla prima cornice
Poi fummo dentro al soglio della porta
che 'l malo amor dell'anime disusa,
perché fa parer dritta la via torta,

sonando la sentì esser rinchiusa;
e s'io avesse li occhi volti ad essa,
qual fora stata al fallo degna scusa?

Noi salivam per una pietra fessa,
che si moveva d'una e d'altra parte,
sì come l'onda che fugge e s'appressa.

<<Qui si convene usare un poco d'arte>>
cominciò 'l duca mio <<in accostarsi
or quinci, or quindi al lato che si parte>>.

E questo fece i nostri passi scarsi,
tanto che pria lo scemo della luna,
rigiunse al letto suo per ricorarsi,

che noi fossimo fuor di quella cruna:
ma quando fummo liberi e aperti
su dove il monte in dietro si rauna,

io stancato ed ambedue incerti
di nostra via, restammo in su un piano
solingo più che strade per diserti.

Dalla sua sponda ove confina il vano,
al piè dell'alta ripa che pur sale,
misurrebbe in tre volte un corpo umano;

e quanto l'occhio mio potea trar d'ale,
or dal sinistro e or dal destro fianco,
questa cornice mi parea cotale.

Là su non eran mossi i piè nostri anco,
quand'io conobbi quella ripa intorno
che dritto di salita aveva manco,

esser di marmo candido e adorno
d'intagli sì, che non pur Policleto,
ma la natura lì avrebbe scorno.

L'angel che venne in terra col decreto
della molt'anni lacrimata pace,
ch'aperse il ciel del suo lungo divieto,

dinanzi a noi pareva sì verace
quivi intagliato in un atto soave,
che non sembrava immagine che tace.
Dante Alighieri  (Dal Canto X, Purgatorio, Divina Commedia)
- Poesia consigliata da Yasuke -

La selva dei suicidi
Non era ancor di là Nesso arrivato,
quando noi ci mettemmo per un bosco
che da nessun sentiero era segnato.

Non fronda verde, ma di color fosco;
non rami schietti, ma nodosi e 'nvolti;
non pormi v'eran, ma stecchi con tosco:

non ha sì aspri sterpi né sì folti
quelle fiere selvagge che in odio hanno
tra Cecina e Corneto i luoghi colti.

Quivi le brutte Arpìe lor nidi fanno,
che cacciar delle Strofade i Troiani
con tristo annunzio di futuro danno.

Ali hanno late, e colli e visi umani,
piè con artigli, e pennuto il gran ventre;
fanno lamenti in su li alberi strani.

E 'l buon maestro <<Prima che più entre,
sappi che se' nel secondo girone>>
mi cominciò a dire, <<e sarai mentre

che tu verrai nell'orribil sabbione:
però riguarda ben; sì vederai
cose che torrìen fede al mio sermone>>.

Io sentìa d'ogni parte trarre guai,
e non vedea persona che 'l facesse;
per ch'io tutto smarrito m'arrestai.

Cred'io ch'ei credette ch'io credesse
che tante voci uscisser tra quei bronchi
da gente che per noi si nascondesse.

Però disse 'l maestro: << Se tu tronchi
qualche fraschetta d'una este piante,
li pensier c'hai si faran tutti monchi>>.

Allor porsi la mano un poco avante,
e colsi un ramicel da un gran pruno;
e 'l tronco suo gridò: <<Perché mi schiante?>>

Da che fatto fu poi di sangue bruno,
ricominciò a dir. <Perché mi scerpi?
Non hai tu spirto di pietà alcuno?

Uomini fummo, e or siam fatti sterpi:
ben dovrebb'esser la tua man più pia,
se state fossimo anime di serpi>>.
Dante Alighieri (Dal Canto XIII, Inferno, Divina Commedia)
- Poesia consigliata da Yasuke -

Nel giusto tempo umano
Giace nel vento di profonda luce,
l'amata del tempo delle colombe.
Di me di acque di foglie,
sola fra i vivi, o diletta,
ragioni; e la nuda notte
la tua voce consola
di lucenti ardori e letizie.

Ci deluse bellezza, e il dileguare
d'ogni forma e memoria,
il labile moto svelato agli affetti
a specchio degli interni fulgori.

Ma dal profondo tuo sangue,
nel giusto tempo umano,
rinasceremo senza dolore.
Salvatore Quasimodo
- Poesia consigliata da Yasuke -

Secondo ricordo
Anche prima,
molto prima della rivolta delle ombre,
e che nel mondo cadessero piume incendiate
e un uccello da un giglio potesse essere ucciso.
Prima, prima che tu mi domandassi
il numero ed il sito del corpo.
Assai prima del corpo.
Quando tu apristi nella fronte non coronata, del cielo,
la prima dinastia del sogno.
Allorché, contemplandomi nel nulla,
inventasti la prima parola.

Allora, il nostro incontro.
Rafael Alberti
- Poesia consigliata da Tiziana Cocolo -

I tesori di Gige non m'importano,
io non so emulazione, non invidio
divine imprese, non voglio tirannidi:
tutte cose remote alla mia vista.
Archiloco
-Poesia consigliata da Yasuke-

Apologia….
….
Io voglio parlare
di quella intima e spontanea,
modestissima, anzi,
RITROSA,
pura, dolcissima, sublimissima,
soprumana e fanciullesca,
madre di gran diletti
e di grandi affanni,
cara e dolorosa come l'amore,
ineffabile, inesplicabile,
donata dalla natura a pochi,
nei quali -
dove non sia viziata e corrotta,
dove non sia malmenata e soppressata e pesta,
TENERISSIMA COM'ELLA E',
dove non sia soffocata e sterminata,
dove, insomma, vinca pienamente
i fierissimi e gagliardissimi nemici
che la contrariano
(al che riesce, oh, quanto di rado!)
e oltracciò
non sia scompagnata da altre nobili
e insigni qualità -
produce cose che durano,
certo son degne di durare nella memoria degli uomini.
Questa SENSIBILITA',
non confesso, ma predico e grido,
ch'è fonte copiosissima
di materia, non solo conveniente,
ma propria della POESIA.
Giacomo Leopardi
-Poesia consigliata da Fata Morgana-

Paesetto di Riviera
La sera amorosa
ha raccolto le logge
per farle salpare
le case tranquille
sognanti la rosa
vaghezza dei poggi
discendono al mare
in isole, in ville
accanto alle chiese.
Alfonso Gatto
- Poesia consigliata da Tiziana Cocolo -

Canto alle rondini
Questa verde serata ancora nuova
e la luna che sfiora calma il giorno
oltre la luce aperto con le rondini
daranno pace e fiume alla campagna
ed agli esuli morti un altro amore;
ci rimpiange monotono quel grido
brullo che spinge già l' inverno, è solo
l' uomo che porta la città lontano.

e nei treni che spuntano, e nell' ora
fonda che annotta, sperano le donne
ai freddi affissi d' un teatro, cuore
logoro nome che patimmo un giorno.
Alfonso Gatto
- Poesia consigliata da Tiziana Cocolo -

CCXCVI [A Mirtilla]
Non aspettò giammai focoso amante
la disiata e la bramata vista
di quel, per cui versò lagrime tante;

non aspettò giammai anima trista,
e destinata nel profondo abisso,
la faccia del Signor di gloria mista;

non aspettò giammai servo, ch'affisso
fosse a dura ed acerba servitude,
a la sua libertà 'l termin prefisso;

non disiò giamai la giovintude
cara e gioiosa un uom già carco d'anno,
in cui tutte le forze son perdute;

non disiò giamai d'uscir d'affanni
un, cui la fortuna aversa affligge e preme,
carco e gravato d'infiniti danni;

non aspettò giamai un uom, che teme
vicino a morte, la sua sanitate,
di cui era già giunto a l'ore estreme;

non aspettò giamai le luci amate
di dilettoso caro e dolce figlio
benigna madre e carca di pietade;

non aspettò giamai di gran periglio
sì disiosa uscir nave, a cui l'onde
e nemica tempesta dier di piglio;

quant'io le carte tue care e gioconde,
Mirtilla mia, Mirtilla, a le cui voglie
ogni mia voglia, ogni desir risponde;

Mirtilla mia, con la qual mi si toglie
ogni mia gioia ed ogni mio diletto,
restando preda di perpetue doglie;

col cui leggiadro e grazioso aspetto
mi si rende ogni bene, ogni piacere
dolce, amoroso, caro, alto ed eletto.

Chè, non potendo te propria vedere,
vedere i frutti del tuo vago ingegno
è quanto di conforto posso avere.

Però, tosto ch'io vidi il caro pegno
de l'amor tuo ver'me, l'amiche carte,
de la memoria tua perpetuo segno,

quel piacer, che può dar a parte a parte
cosa dolce e gradita, ho sentit'io,
sì ch'a gran pena io lo potrei contarte.

Quel c'ha turbato alquanto il gioir mio,
è stato entr'esse il legger e 'l vedere
cosa tutta contraria al mio disio,

che la Mirtilla mia, degna d'avere
prospero corso e vera e dolce pace,
sia stata astretta da febre a giacere.

Questo però fra l'mezzo mal mi piace,
che la mercè di Dio vi sète presto
convaluta del mal aspro e tenace.

Or attendete a conservar il resto
del tempo, che da me sarete lunge,
sì ch'anco a me non sia l'viver molesto.

Perch'un sol duol due corpi insieme punge,
sì come un solo amor ed una fede
ed una voluntà due cor congiunge.

E, se talor di voi cerca far prede
qualche cura noiosa, adoperate
quell'estrema virtù, che 'l ciel vi diede,

e fra tanto di me vi ricordate.
Gaspara Stampa
- Poesia consigliata da Tiziana Cocolo -

Gli incontri di una lumaca avventurosa
Che infantile dolcezza
nel mattino quieto!
Gli alberi protendono
le loro braccia a terra.
Un soffio tremulo
ricopre le sementi,
e i ragni distendono
le loro strade di seta
-raggi sul cristallo
limpido dell'aria-

Nel viale una fonte recita
il suo canto tra le erbe.
E la lumaca, pacifico
borghese della strada,
ignorata nella sua umiltà,
ammira il paesaggio.
La divina quiete
della natura
le ha dato forza e fede,
e dimenticando le pene
della sua casa, volle
vedere dove porta il sentiero.

Cammina cammina, giunse così
in un bosco di edere
e di ortiche. In mezzo
c'erano due vecchie rane
che prendevano il sole,
annoiate e malate.

"Questi canti moderni",
bofonchiava una di quelle,
"sono inutili". "Tutti,
amica", le ribatte
l'altra rana che era
ferita e quasi cieca.
"Quand'ero giovane credevo
che se mai Dio sentisse
il nostro canto, avrebbe
pietà. La mia scienza,
dal momento che sto al mondo da tanto
mi vieta di crederlo.
E ormai non canto più ..."

Le due rane si lamentano,
chiedendo un'elemosina
a una ranocchietta
che presuntuosa passa
scostando l'erba.

La lumaca si ferma
davanti al cupo bosco.
Vuol gridare: Non può.
Le rane si avvicinano.
"E' una farfalla?"
dice quella quasi cieca.
"Ha due cornette"
ribatte l'altra rana.
"E' la lumaca. Lumaca
vieni da altre terre?",

"Vengo da casa mia e voglio
tornarci quanto prima."
"E' un verme assai codardo",
esclama la rana cieca.
"Non canti più?" "Non canto",
dice la lumaca. "E non preghi?"
"Neanche: non ho mai imparato."
"E non credi nella vita eterna?"
"E che cos'é?"
"Vivere sempre
nell'acqua più limpida,
vicino ad una terra ricca di fiori
che offrano pascoli magnifici."

"Quand'ero piccola un giorno
la mia povera nonna mi disse
che dopo la morte sarei finita
sulle foglie più tenere
degli alberi più alti."

"Era un'eretica tua nonna.
La verità é la nostra.
Dovrai credere a questa",
dicono furiose le rane.

"Perché ho voluto vedere il sentiero?"
geme la lumaca. "Si, credo
per sempre a quella vita eterna che
mi predicate ..."
Le rane,
tutte pensierose, se ne vanno,
e la lumaca, spaventata,
s'inoltra nella selva.

Le due rane mendicanti
restano come sfingi.
Una domanda:
"Ci credi alla vita eterna?"
"Io no", dice triste triste
la rana ferita e cieca.
"E perché, allora, abbiamo detto
alla lumaca che deve credere?"
"Perché ... Non so perché",
dice la rana cieca.
"Ho un groppo alla gola
quando sento con quanta fede
i miei figli invocano
Dio là nel canale ..."

La povera lumaca
torna indietro. Si diffonde
dal viale sul sentiero
un silenzio ondulato.
S'incontra con un gruppo
di formiche rosse.
Sono tutte eccitate
hanno un gran da fare
per trascinare una compagna
che ha le antenne rotte.
La lumaca esclama:
"Pazienza, formichette.
Perché maltrattate così
una vostra compagna?
Ditemi cos'ha fatto.
Giudicherò io in coscienza.
Raccontalo, tu, formichetta."

La formica mezza morta
dice triste triste:
"Ho visto le stelle"
"Cosa son le stelle?"
dicono le formiche inquiete.
E la lumaca domanda
pensierosa: "Stelle?"
"Si", ripete la formica,
"Ho visto le stelle,
son salita sull'albero
più alto del viale
e ho visto mille occhi
nelle tenebre."
La lumaca domanda :
"Ma cosa son le stelle?"
"Sono luci che portiamo
sulla nostra testa".
"Ma noi non le vediamo",
commentan le formiche.
E la lumaca: " La mia vista
non va più in là dell'erba."

Agitando le antenne
le formiche esclamano:
"Ti ammazzeremo; sei
perversa e pigra.
La tua legge é il lavoro".
"Ma io ho visto le stelle";
dice la formica ferita.
Sentenzia la lumaca:
"Lasciate che se ne vada,
seguitate le vostre faccende.
D'altronde forse tra poco morirà":

Nell'aria dolce
é volata un'ape.
La formica in agonia
avverte l'immensa sera
e dice: "Ecco chi viene
a portarmi su una stella".

Le altre formichette
se ne vanno nel vederla morta.

La lumaca sospira
e stordita s'allontana
tutta confusa
circa l'eternità. "Il sentiero
non ha fine", esclama.
"Forse di qui
si arriva alle stelle.
Ma questa gran pigrizia
mi impedirà di giungerci.
E' bene non pensarci più".

Ogni cosa appariva soffusa
di nebbia e sole pallido.
Campane in lontananza
invitano la gente in chiesa
e la lumaca, pacifico
borghese della strada,
stordita ed irrequieta
ammira il paesaggio.
Federico Garcia Lorca
- Poesia consigliata da Maria Grazia Armone -

La tua calligrafia
Aspetto come ogni anno
la tua calligrafia, la primavera
la risata fresca fra noi il letto
nuovo, fra noi quella parola
di carne e di ardore
quieta liquida spontanea,
regalo potersi arrendere:
prendersi, appartarsi
accettare l'appartenenza degli adulti, rovistare
cancellare ogni dolore
cadere nella piscina, nel tuffo
nel sagrato, partecipare alla vita degnamente, chiamare,
andare fieri, con la mano
tesa, tersi, gentili
nel vertice di quelle cose che
si fanno senso, fortuna, salute.
Mario Luzi
- Poesia consigliata da Tiziana Cocolo -

Non sono né carne né volo
Solo una scia d'amore vorrei cantare
quando non sono né donna
né carne, né volo, né acqua
quando non sono quella
e il nulla pietrifica in una condizione
d'inferno: sconforto di giorni
dove tutto e niente sono
la cosa cieca della cosa viva.
Se almeno piovesse e tu dicessi
- fa' questo per me con la mano
premuta, vedi questo seno
di donna non è sessuale, è una
cosa di bambini -.
Mario Luzi
- Poesia consigliata da Tiziana Cocolo -

Al tempo
Son di granito o di diamante sono
i mille denti logori e ferrigni
con che rodi il cemento ed i macigni
sgretoli, sfinge spaventosa, o Chrono?

L'uomo di ieri miri co' i maligni
occhi innalzare a dei di creta un trono:
o bestemmiarli e ricader giù prono:
e al vano affaticarsi tu sogghigni.

Il fior che allegra gli orridi dirupi
co 'l fiato anneri, ed, invido, d'immondi
solchi il velluto de le guance sciupi.

L'uom che ti sminuzza in oggi ed in domani
e la clessidra in ore ed in secondi:
tu lasci fare e eterno ancor rimani.
Camillo Sbarbaro
- Poesia consigliata da Tiziana Cocolo -

A volte sulla sponda della vita
A volte sulla sponda della via
preso da un infinito scoramento
mi seggo; e dove vado mi domando,
perché cammino. E penso la mia morte
e mi vedo già steso nella bara
troppo stretta fantoccio inanimato...

Quant'albe nasceranno ancora al mondo
dopo di noi!
Di ciò che abbiam sofferto
di tutto ciò che in vita ebbimo a cuore
non rimarrà il più piccolo ricordo.

Le generazioni passan come
onde di fiume...

Una mortale pesantezza il cuore
m'opprime.
Inerte vorrei esser fatto
come qualche antichissima rovina
e guardare succedersi le ore,
e gli uomini mutare i passi, i cieli
all'alba colorirsi, scolorirsi
a sera.
Camillo Sbarbaro
- Poesia consigliata da Tiziana Cocolo -

Acquazzone
Di nubi grigie a un tratto il cielo fu sporco;
e il tuono brontolò con la voce d'orco.
Si cacciò avanti, lungo lo stradone,
carta, foglie ed uccelli il polverone.
Si udirono richiami disperati,
tonfi d'imposte e d'usci sbatacchiati.
Si vider donne lottare in un prato
con gli angeli impauriti del bucato.
Poi seminò la pioggia a piene mani
tetti e vie di danzanti tulipani;
tagliò il paesaggio, illividì ogni cosa
in un polverìo d'acqua luminosa.
Quando si stava inebetiti e fissi
come sull'orlo di infuocati abissi
dove il mondo pareva andar sommerso,
il cielo sulle case era già terso,
e nei vetri appannati del tinello
risorrise il paese ad acquarello:
sulla campagna dolcemente crespa
ronzò la chiesa d'oro come vespa.
Non rimaneva dell'orrendo schianto
che il gocciare di musicale pianto
della gronda, già buono già tranquillo;
lo raccolse morente il bruno grillo.
Coi tamburini gracili di pelle
le rane lo portarono alle stelle.
Corrado Govoni
- Poesia consigliata da Elisa Sada -

Quella vecchietta ceca, che incontrai
<Quella vecchietta ceca, che incontrai
la sera che mi spersi in mezzo ar bosco ,
me disse :- se la strada nun la sai
te ciaccompagno io, che la conosco .
se ciai la forza de venimmo appresso
de tanto in tanto te darò na voce ,
fino là in fonno , dove c'è un cipresso,
fino là in cima , dove c'è una croce.
Io risposi : sarà ..ma trovo strano
che me possa guidà chi nun ce vede .
La ceca , allora , me pijò la mano
e sospirò.- Cammina -.
Era la fede
Trilussa
- Poesia consigliata da Antonia Scaligine -

Poesia di primavera
Ed ecco sul tronco si rompono le gemme,
un verde più nuovo dell'erba che il cuore riposa:
il tronco pareva già morto,
piegato sul declivio.
E tutto mi sa di miracolo,
e sono quell'acqua di nube
che oggi rispecchia nei fossi
più azzurro il suo pezzo di cielo,
quel verde che spacca la scorza
che pure stanotte non c'era.
Salvatore Quasimodo
- Poesia consigliata da Tiziana Cocolo -

Er caffettiere filosofo
L'ommini de sto monno sò l'istesso
Che vaghi de caffè ner macinino:
C'uno prima, uno doppo, e un'antro appresso,
Tutti quanti però vanno a un distino.

Spesso muteno sito, e caccia spesso
Er vago grosso er vago piccinino,
E ss'incarzeno tutti in zu l'ingresso
Der ferro che li sfraggne in porverino.

E l'ommini accusì viveno ar monno
Misticati pe mano de la sorte
Che sse li gira tutti in tonno in tonno;

E movennose oggnuno, o ppiano, o fforte,
Senza capillo mai caleno a fonno
Pe cascà ne la gola de la morte.
Gioacchino Belli
- Poesia consigliata da Tiziana Cocolo -

Terrazza
Improvvisa ci coglie la sera.
Più non sai
dove il lago finisca;
un murmure soltanto
sfiora la nostra vita
sotto una pensile terrazza.

Siamo tutti sospesi
a un tacito evento questa sera
entro quel raggio di torpediniera
che ci scruta poi gira se ne va.
Vittorio Sereni
- Poesia consigliata da Tiziana Cocolo -

Quei bambini che giocano
Un giorno perdoneranno
se presto ci togliamo di mezzo.
Perdoneranno. Un giorno.
Ma la distorsione del tempo
il corso della vita deviato su false piste
l'emorragia dei giorni
dal varco del corrotto intendimento:
questo no, non lo perdoneranno.
Non si perdona a una donna un amore bugiardo,
l'ameno paesaggio d'acque e foglie
che si squarcia svelando
radici putrefatte, melma nera.
"D'amore non esistono peccati,
s'infuriava un poeta ai tardi anni,
esistono soltanto peccati contro l'amore".
E questi no, non li perdoneranno.
Vittorio Sereni
- Poesia consigliata da Tiziana Cocolo -

I' ho sì gran paura di fallare
I' ho sì gran paura di fallare
verso la dolce gentil donna mia
ch'i' non l'ardisco la gioi' domandare,
che 'l mi' coraggio cotanto disia;
ma 'l cor mi dice pur d'assicurare
perché 'n lei sento tanta cortesia
ch'eo non potrei quel dicer né fare
ch'i' adirasse la sua segnoria.
Ma se la mia ventura mi consente
ch'ella mi degni di farmi quel dono,
sovr'ogn'amante viverò gaudente.
Or va', sonetto, e chielle perdono
s'io dico cosa che le sia spiacente:
ché s'io non l'ho, già mai lieto non sono.
Cecco Angiolieri
- Poesia consigliata da Tiziana Cocolo -

Soltanto nella perdita
capiamo l'importanza di chi stava
poco prima tra noi -
un sole estinto

ci è caro al suo svanire
assai di più di prima
quand'era a noi presente
l'oro del suo splendore.
Emily Dickinson
- Poesia consigliata da Giorgina -

Solo, fra i mesti miei pensieri, in riva
Solo, fra i mesti miei pensieri, in riva
al mar là dove il tosco fiume ha foce,
con Fido il mio destrier pian pian men giva;
e muggìan l'onde irate in suon feroce.

Quell'ermo lido, e il gran fragor mi empiva
il cuor (cui fiamma inestinguibil cuoce)
d'alta malinconia; ma grata, e priva
di quel suo pianger, che pur tanto nuoce.

Dolce oblio di mie pene e di me stesso
nella pacata fantasia piovea;
e senza affanno sospirava io spesso:

quella, ch'io sempre bramo, anco parea
cavalcando venirne a me dappresso...
Nullo error mai felice al par mi fea.
Vittorio Alfieri
- Poesia consigliata da Tiziana Cocolo -

Angeli e farfalle
Una vaga fanciulla in un giardino
un bruco avea trovato:
quant'era bello! avea 'l capo azzurrino,
gli occhi di perle e un mantel di broccato;
dentro un calice assiso,
vivea di fior, di rose e di narciso.

Da crudel morbo la fanciulla oppressa,
del suo gioir beato
il dolce filo, e di sua vita istessa
sapea che presto esser dovea troncato.
Poveretta! il sapea;
e spesso al bruco il mesto suon dicea:

Gentil amico a porgermi un saluto,
allor che avrai mutato
in ali di smeraldo e di velluto
quel tuo verde mantello di broccato,
verrai sulla mia croce
forse udrò dalla tomba la tua voce.

Quanto diversa vece e più pietosa
a te natura ha dato!
Tu tornerai su quel cespo di rosa
in farfalla bellissima mutato;
Io di costì partita
riviver potrò d'un'altra vita?

Morì la mesta e se ne afflisse il verme;
tre giorni ha lagrimato,
poi si pose per via solo ed inerme
e un'estate e un autunno ha camminato;
finché dal tempo affranto,
giunse vecchio e canuto al campo santo.

Ma lo spirto di lei più non vi trova,
che, in un angelo mutato,
era salito a un'esistenza nuova
il bruco ritornò farfalla al prato,
e là si giacque estinto,
...Rinacque dopo un anno in un giacinto.
Iginio Ugo Tarchetti
- Poesia consigliata da Tiziana Cocolo -

Non cantar le canzoni del passato
In queste non cantar splendide stanze
le canzoni dei nostri anni primieri;
ogni già udita nota
dei giovanili affanni, e dei piaceri
risveglieria le dolci ricordanze:
Sui dì non soffermarmi
che a lungo ancora rimembrar mi è dato:
sul festoso liuto
non cantar le canzoni del passato.

Quando la luna in mezzo al cielo splende,
e inargenta le valli e le pianore,
vieni, e alla bianca luce
cantami le canzoni dell'amore.
Ogni nota che all'anima discende
un nuovo affanno attuta:
ma quando irride a noi lo spensierato
degli apati sogghigno,
non cantar le canzoni del passato.
Iginio Ugo Tarchetti ("Il Presagio", 1868)
- Poesia consigliata da Tiziana Cocolo -

Nel pollaio di stracci
Nel pollaio di stracci
chi è stupido è feroce
come il gallo Starace
e il dindo Farinacci
sui cui colli protervi
s'avventano da stacci
rotti e paioli diacci
le forbici dei servi
perché fin nella pace
dove promessa fervi
s'imbandisca un'atroce
cena di sanguinacci.
Giovanni Raboni
- Poesia consigliata da Tiziana Cocolo -

Come cieco, con ansia
Come cieco, con ansia, contro
il temporale e la grandine, una
dopo l'altra chiudevo
sette finestre.
Importava che non sapessi quali.
Solo all'alba, tremando,
con l'orrenda minuzia di chi si sveglia o muore,
capisco che ho strisciato
dentro il solito buio,
via san Gregorio primo piano.
Al di qua dei miei figli,
di poter dare o prendere parola.
Giovanni Raboni
- Poesia consigliata da Tiziana Cocolo -

Che è che vaga nell'aria?
Ma che è che vaga nell'aria?
Ed ecco vien di laggiù
l'eco di un canto, di più
canti, cento arie in un'aria.

Non parlare, anima mia;
prima che venga una stella
giriamo la manovella
d'un organo di Barberia.

Fai che questo tuo poeta
che vive così distante
dal mondo chieda a un passante
una piccola moneta.

Taci dunque, anima mia;
mentre che scende la sera
andiamo dove ci conduce
questo suono, andiamo via.
Marino Moretti
- Poesia consigliata da Tiziana Cocolo -

La maschera
Vent'anni fa m'ammascherai pur'io!
E ancora tengo er grugno de cartone
che servì p'annisconne quello mio.
Sta da vent'anni sopra un credenzone
quela maschera buffa, ch'è restata
sempre co' la medesima espressione,
sempre co' la medesima risata.
Una vorta je chiesi: - E come fai
a conservà lo stesso bonumore
puro ne li momenti der dolore,
puro quanno me trovo fra li guai?
Felice te, che nun te cambi mai!
Felice te, che vivi senza core!-
La Maschera rispose: E tu che piagni
che ce guadagni? Gnente! Ce guadagni
che la gente dirà: Povero diavolo,
te compatisco...me dispiace assai...
Ma, in fonno, credi, nun j'importa un cavolo!
Fa' invece come me, ch'ho sempre riso:
e se te pija la malinconia
coprete er viso co' la faccia mia
così la gente nun se scoccerà...-
D'allora in poi nasconno li dolori
de dietro a un'allegria de cartapista
e passo per un celebre egoista
che se ne frega de l'umanità.
Trilussa
- Poesia consigliata da Tiziana Cocolo -

La sabbia del tempo
Come scorrea la calda sabbia lieve
Per entro il cavo della mano in ozio,
Il cor sentì che il giorno era più breve.

E un'ansia repentina il cor m'assalse
Per l'appressar dell'umido equinozio
Che offusca l'oro delle piagge salse.

Alla sabbia del Tempo urna la mano
Era, clessidra il cor mio palpitante,
L'ombra crescente d'ogni stelo vano
Quasi ombra d'ago in tacito quadrante.
Gabriele D'annunzio
- Poesia consigliata da Tiziana Cocolo -

Il giorno che fiorì il loto, ahimé, la mia
mente vagheggiava senza che lo sapessi.
Vuoto era il mio canestro e il fiore rimase negletto.
Solo di tanto in tanto mi prendeva la tristezza e mi risvegliavo dal sogno
e sentivo nel vento del sud l' alito soave di strane fragranze.
E quella vaga dolcezza mi riempiva il cuore di un penoso desiderio
E mi sembrava che fosse l' alito bramoso dell' estate che cerca il suo adempimento.
Ma non sapevo allora che fosse così vicina, che fosse mia,
che codesta dolcezza fiorisse nel profondo del mio cuore.
Rabindranath Tagore
- Poesia consigliata da Maurizio Fabris -

Il giardino
Presto tutto il giardino formicolerà di lucciole
piccoli lampi di magnesio per fare la fotografia
ai volti ipnotici e medianici dei fiori.
È notte: fa fresco: cadono le prime gocce di stelle:
si rientra.
Corrado Govoni
- Poesia consigliata da Tiziana Cocolo -

I tetti
Alla sera, sui tegoli rossi,
a due a due come suore,
fanno la loro scalza passeggiata
le colombe, soffuse di pallore;
mentre sopra i leggii degli abbaini
i gatti scorticano l'acrobatica
musica delle stelle
con i loro epilettici violini.
Corrado Govoni
- Poesia consigliata da Tiziana Cocolo -

Notte che scendi povera e sicura
Notte che scendi povera e sicura
dalle mie mani in cerca di un compagno
e che tremi di un nuovo sacrificio,
ascolta, è rimarcato nel destino
che un poeta rimanga sempre solo
a numerare le sue molte sconfitte.
Ma non è detto che non abbia gioia
pur nel considerare il suo abbandono
che si tramuta in molli poesie.
Alda Merini
- Poesia consigliata da Ida Guarracino -

All'Italia
O patria mia, vedo le mura e gli archi
Torri degli avi nostri,
Ma la gloria non vedo,
Non vedo il lauro e il ferro ond'eran carchi
I nostri padri antichi. Or fatta inerme,
Nuda la fronte e nudo il petto mostri.
Oimè quante ferite,
Che lividor, che sangue! oh qual ti veggio,
Formosissima donna! Io chiedo al cielo
E al mondo: dite dite;
Chi la ridusse a tale? E questo è peggio,
Che di catene ha carche ambe le braccia;
Sì che sparte le chiome e senza velo
Siede in terra negletta e sconsolata,
Nascondendo la faccia
Tra le ginocchia, e piange.
Piangi, che ben hai donde, Italia mia,
Le genti a vincer nata
E nella fausta sorte e nella ria.
Se fosser gli occhi tuoi due fonti vive,
Mai non potrebbe il pianto
Adeguarsi al tuo danno ed allo scorno;
Che fosti donna, or sei povera ancella.
Chi di te parla o scrive,
Che, rimembrando il tuo passato vanto,
Non dica: già fu grande, or non è quella?
Perchè, perchè? dov'è la forza antica,
Dove l'armi e il valore e la costanza?
Chi ti discinse il brando?
Chi ti tradì? qual arte o qual fatica
O qual tanta possanza
Valse a spogliarti il manto e l'auree bende?
Come cadesti o quando
Da tanta altezza in così basso loco?
Nessun pugna per te? non ti difende
Nessun de' tuoi? L'armi, qua l'armi: io solo
Combatterò, procomberò sol io.
Dammi, o ciel, che sia foco
Agl'italici petti il sangue mio.
Dove sono i tuoi figli? Odo suon d'armi
E di carri e di voci e di timballi:
In estranie contrade
Pugnano i tuoi figliuoli.
Attendi, Italia, attendi. Io veggio, o parmi,
Un fluttuar di fanti e di cavalli,
E fumo e polve, e luccicar di spade
Come tra nebbia lampi.
Nè ti conforti? e i tremebondi lumi
Piegar non soffri al dubitoso evento?
A che pugna in quei campi
L'itala gioventude? O numi, o numi:
Pugnan per altra terra itali acciari.
Oh misero colui che in guerra è spento,
Non per li patrii lidi e per la pia
Consorte e i figli cari,
Ma da nemici altrui
Per altra gente, e non può dir morendo:
Alma terra natia,
La vita che mi desti ecco ti rendo.
Oh venturose e care e benedette
L'antiche età, che a morte
Per la patria correan le genti a squadre;
E voi sempre onorate e gloriose,
O tessaliche strette,
Dove la Persia e il fato assai men forte
Fu di poch'alme franche e generose!
Io credo che le piante e i sassi e l'onda
E le montagne vostre al passeggere
Con indistinta voce
Narrin siccome tutta quella sponda
Coprìr le invitte schiere
De' corpi ch'alla Grecia eran devoti.
Allor, vile e feroce,
Serse per l'Ellesponto si fuggia,
Fatto ludibrio agli ultimi nepoti;
E sul colle d'Antela, ove morendo
Si sottrasse da morte il santo stuolo,
Simonide salia,
Guardando l'etra e la marina e il suolo.
E di lacrime sparso ambe le guance,
E il petto ansante, e vacillante il piede,
Toglieasi in man la lira:
Beatissimi voi,
Ch'offriste il petto alle nemiche lance
Per amor di costei ch'al Sol vi diede;
Voi che la Grecia cole, e il mondo ammira.
Nell'armi e ne' perigli
Qual tanto amor le giovanette menti,
Qual nell'acerbo fato amor vi trasse?
Come sì lieta, o figli,
L'ora estrema vi parve, onde ridenti
Correste al passo lacrimoso e duro?
Parea ch'a danza e non a morte andasse
Ciascun de' vostri, o a splendido convito:
Ma v'attendea lo scuro
Tartaro, e l'onda morta;
Nè le spose vi foro o i figli accanto
Quando su l'aspro lito
Senza baci moriste e senza pianto.
Ma non senza de' Persi orrida pena
Ed immortale angoscia.
Come lion di tori entro una mandra
Or salta a quello in tergo e sì gli scava
Con le zanne la schiena,
Or questo fianco addenta or quella coscia;
Tal fra le Perse torme infuriava
L'ira de' greci petti e la virtute.
Ve' cavalli supini e cavalieri;
Vedi intralciare ai vinti
La fuga i carri e le tende cadute,
E correr fra' primieri
Pallido e scapigliato esso tiranno;
Ve' come infusi e tinti
Del barbarico sangue i greci eroi,
Cagione ai Persi d'infinito affanno,
A poco a poco vinti dalle piaghe,
L'un sopra l'altro cade. Oh viva, oh viva:
Beatissimi voi
Mentre nel mondo si favelli o scriva.
Prima divelte, in mar precipitando,
Spente nell'imo strideran le stelle,
Che la memoria e il vostro
Amor trascorra o scemi.
La vostra tomba è un'ara; e qua mostrando
Verran le madri ai parvoli le belle
Orme del vostro sangue. Ecco io mi prostro,
O benedetti, al suolo,
E bacio questi sassi e queste zolle,
Che fien lodate e chiare eternamente
Dall'uno all'altro polo.
Deh foss'io pur con voi qui sotto, e molle
Fosse del sangue mio quest'alma terra.
Che se il fato è diverso, e non consente
Ch'io per la Grecia i moribondi lumi
Chiuda prostrato in guerra,
Così la vereconda
Fama del vostro vate appo i futuri
Possa, volendo i numi,
Tanto durar quanto la vostra duri.
Giacomo Leopardi
- Poesia consigliata da AmoreProfano -
“Buona poesia e meditazione a tutti”

O poesia poesia poesia
O poesia poesia poesia
Sorgi, sorgi, sorgi
Su dalla febbre elettrica del selciato notturno.
Sfrenati dalle elastiche silhouttes equivoche
Guizza nello scatto e nell'urlo improvviso
Sopra l'anonima fucileria monotona
Delle voci instancabili come i flutti
Stride la troia perversa al quadrivio
Poiché l'elegantone le rubò il cagnolino
Saltella una cocotte cavalletta
Da un marciapiede a un altro tutta verde
E scortica le mie midolla il raschio ferrigno del tram
Silenzio - un gesto fulmineo
Ha generato una pioggia di stelle
Da un fianco che piega e rovina sotto il colpo prestigioso
In un mantello di sangue vellutato occhieggiante
Silenzio ancora. Commenta secco
E sordo un revolver che annuncia
E chiude un altro destino
Dino Campana
- Poesia consigliata da Tiziana Cocolo -

Il piacere e la virtù
Vada in bando ogni tormento:
Ecco riede il secol d'oro.
A scherzar tornan fra loro
Innocenza e libertà.
Sol fra noi regni il contento;
Coroniamo il crin di rose:
Su si colgan rugiadose
Da la man dell'onestà.

La virtù non move guerra
A i diletti onesti e belli.
Colà in ciel nacquer gemelli
Il piacere e la virtù.
E gli dei portàro in terra
Un tesor cosi giocondo;
E cosi beàr del mondo
La primiera gioventù.

Folle stirpe de' mortali,
Che sè stessa ognor delude!
Il piacer da la virtude
Insolente diparti.
L'atra allor di tutti i mali
Si destò nova procella:
E la coppia amica e bella
Solo in ciel si riunì.

Ma tornàro i dì beati.
Or veggiam congiunti ancora
Con un nodo, che innamora
La virtude ed il piacer.
Sposi eccelsi a voi siam grati,
Che il bel dono a noi rendete:
Siete voi che l'uomo ergete
A lo stato suo primier.

Ah perchè velar l'aspetto
Sotto strane e varie forme?
Al fulgor de le vostr'orme
Si conosce il divin piè.
La Virtude et il Diletto,
Ferdinando e Beatrice!
Oh spettacolo felice,
Che rapisci ogn'alma a te!

Sol fra noi regni il contento:
Coroniamo il crin di rose:
Su si colgan rugiadose
Da la man dell'onestà.
Vada in bando ogni tormento.
Ecco riede il secol d'oro:
A scherzar tornan fra loro
Innocenza e libertà.
Giuseppe Parini
- Poesia consigliata da Tiziana Cocolo -

La vita rustica
Perchè turbarmi l'anima,
O d'oro e d'onor brame,
Se del mio viver Atropo
Presso è a troncar lo stame?
E già per me si piega
Sul remo il nocchier brun
Colà donde si niega
Che più ritorni alcun?

Queste che ancor ne avanzano
Ore fugaci e meste,
Belle ci renda e amabili
La libertade agreste.
Qui Cerere ne manda
Le biade, e Bacco il vin:
Qui di fior s'inghirlanda
Bella innocenza il crin.

So che felice stimasi
Il possessor d'un'arca,
Che Pluto abbia propizio
Di gran tesoro carca:
Ma so ancor che al potente
Palpita oppresso il cor
Sotto la man sovente
Del gelato timor.

Me non nato a percotere
Le dure illustri porte
Nudo accorrà, ma libero
Il regno de la morte.
No, ricchezza nè onore
Con frode o con viltà
Il secol venditore
Mercar non mi vedrà.

Colli beati e placidi,
Che il vago Eupili mio
Cingete con dolcissimo
Insensibil pendio,
Dal bel rapirmi sento,
Che natura vi diè;
Ed esule contento
A voi rivolgo il piè.

Già la quiete, a gli uomini
Si sconosciuta, in seno
De le vostr'ombre apprestami
Caro albergo sereno:
E le cure e gli affanni
Quindi lunge volar
Scorgo, e gire i tiranni
Superbi ad agitar.

In van con cerchio orribile,
Quasi campo di biade,
I lor palagi attorniano
Temute lance e spade;
Però ch'entro al lor petto
Penetra nondimen
Il trepido sospetto
Armato di velen.

Qual porteranno invidia
A me, che di fior cinto
Tra la famiglia rustica
A nessun giogo avvinto,
Come solea in Anfriso
Febo pastor, vivrò;
E sempre con un viso
La cetra sonerò!

Non fila d'oro nobili
D'illustre fabbro cura
Io scoterò, ma semplici
E care a la natura.
Quelle abbia il vate esperto
Nell'adulazion;
Chè la virtude e il merto
Daran legge al mio suon.

Inni dal petto supplice
Alzerò spesso a i cieli,
Si che lontan si volgano
I turbini crudeli;
E da noi lunge avvampi
L'aspro sdegno guerrier;

Nè ci calpesti i campi
L'inimico destrier.

E, perchè a i numi il fulmine
Di man più facil cada,
Pingerò lor la misera
Sassonica contrada,
Che vide arse sue spiche
In un momento sol;
E gir mille fatiche
Col tetro fumo a vol.

Te co' miei carmi a i posteri
Farò passar felice:
Di te parlar più secoli
S'udirà la pendice.
E sotto l'alte piante
Vedransi a riverir
Le quete ossa compiante
I posteri venir.

E te villan sollecito,
Che per nov'orme il tralcio
Saprai guidar frenandolo
Col pieghevole salcio:
E te, che steril parte
Del tuo terren, di più
Render farai, con arte
Che ignota al padre fu:

Tale a me pur concedasi
Chiuder, campi beati,
Nel vostro almo ricovero
I giorni fortunati.
Ah quella è vera fama
D'uom che lasciar può qui
Lunga ancor di sè brama
Dopo l'ultimo dì!
Giuseppe Parini
- Poesia consigliata da Tiziana Cocolo -

Indulgenza nell'amicizia
Comune vizio de' cantori è questo,
Che di cantar pregati, infra gli amici,
Non vi s'inducon mai; non dimandati
Non fan più fine. Quel Tigellio Sardo
Fu tale. Augusto, che potea forzarlo,
Se il chiedea per l'amor del padre e il suo,
Nulla ottenea; se gli venia talento,
Da l'uova ai frutti ripetuto avria
"Evoè Bacco", ora sul tono acuto,
Or sul più basso delle quattro corde.
Non mai tenne quest'uomo un egual modo.
Or correa per le vie siccome quello
Che fugge dal nemico, or come quello
Che di Giunone i sacri arredi porta.
Ora avea dieci servi, ora dugento:
Talor regi e tetrarchi, alte parole,
Risonava; talor: Non più che un desco
A tre piedi e di sal puro una conca
Ed una toga che m'escluda il freddo,
Sia pur succida, io vo'. Se dieci cento
Mila sesterzi avessi dati a questo
Frugal di poche voglie, in cinque giorni
Il borsello era vuoto; infino a l'alba
Vegliar soleva, e tutto il dì russava.
Nessun fu mai più da se stesso impari.
Ma qui dirammi alcuno: E tu? Non hai
Vizio nessuno? Ho i miei, più gravi forse.
Mentre un dì Menio cardeggiando stava
L'assente Novio: Ehi, l'interruppe un tale,
Non conosci te stesso? O a nova gente
Pensi dar ciance? A me fo grazia, ei disse.
Matta iniqua indulgenza e da biasmarsi:
Ne le magagne tue lippo e con gli occhi
Impiastricciati, perché mai sì acuto
Hai ne' difetti de gli amici il guardo,
Come l'aquila o il serpe d'Epidauro?
Indi è che i vizj tuoi spiano anch'essi.
È un po' stizzoso, e il naso fino offende
Di questi amici; rider fa quel tonso
Capo e la toga in fogge un po' villane
Cascante e il pie' che nel calzar tentenna.
Ma è buono a segno che un miglior non trovi,
Ma amico ei t'è, ma una divina mente
Sta sotto il vel di quella spoglia irsuta.
Infine a te rivedi il pel, se forse
T'abbia innestato alcun vizio Natura,
O pur l'abito rio; ché ne gli incolti
Campi la felce sciagurata alligna.
Or vengo a ciò, che de l'amante al guardo
Sfugge il difetto de l'amata, o piace,
Siccome d'Agna il polipo a Balbino.
Così vorrei che in amistà si errasse,
E a tal error nome onorevol dato
Virtute avesse. Qual del figlio al padre,
Tal de l'amico il vizio, ov'ei pur n'abbia,
Non fastidir dobbiam. Strabone il padre
Chiama il guercio, e piccin chi il figlio ha nano,
Come già fu quel Sisifo abortivo.
Varo appella quest'altro che a sghimbescio
Volge le gambe, e quel balbetta Scauro,
Che mal s'appoggia sul tallon viziato.
È un po' gretto costui, frugal si dica:
È inetto e alquanto vantator, leggiadro
Vuol parere a gli amici: oh ma feroce,
Libero egli è più del dover, per dritto
E per forte si tenga. È un po' focoso,
S'ascriva ai forti. Questo modo, estimo,
Gli amici unisce, e li conserva uniti.
Ma le stesse virtù noi stravolgiamo,
E diamo la vernice a schietto vaso.
Alessandro Manzoni (traduzione da Orazio, "Sermoni", I, 3, vv. 1-56)
- Poesia consigliata da Tiziana Cocolo -

A un cuore d'oro che portava al collo
Tu, memoria di gioia dissolta
ch'io ancora porto al collo,
più a lungo ci leghi del vincolo dell'anima?
Prolunghi tu i giorni brevi dell'amore?
Fuggo da te, Lili! E, stretto al tuo laccio,
vado per terre straniere,
per valli e per selve remote!
Ah, il cuore di Lili non poteva
così presto staccarsi dal mio!
Come un uccello che spezza la corda
e fa ritorno al bosco,
lui porta con sé il marchio della prigione,
un pezzetto della sua corda:
non è l'antico uccello selvatico,
è già appartenuto a qualcuno.
Johann Wolfgang Goethe
- Poesia consigliata da Tiziana Cocolo -

Un paesino di sogno
Ripenso e vedo- o sogno?-
Un piccolo villaggio, una gran pace.
Dentro, un cantar di galli.
E il piccolo villaggio smarrisce
in un fioccar di petali.
Entro il villaggio, in abiti da festa,
una casetta bianca.

Furtiva, accenna una testina bionda
tra le cortine smosse.
Schiudo la porta: e i cardini, stridendo,
chiedono fiochi aiuto.

Poi, nella stanza, un timido e sommesso
profumo di lavanda.
Federico Garcia Lorca
- Poesia consigliata da Ida Guarracino -

Che sia l'amore tutto ciò che esiste
Che sia l'amore tutto ciò che esiste
È ciò che noi sappiamo dell'amore;
E può bastare che il suo peso sia
Uguale al solco che lascia nel cuore.
Emily Dickinson
- Poesia consigliata da Ida Guarracino -

Ah, come rimani in me
Ah, come rimani in me
e io rimango in te!
No, nella verità
più non dispero.
Quando mi sei vicina
sento che amarti non devo;
ma quando sei lontana
sento che t'amo davvero.
Johann Wolfgang Goethe
- Poesia consigliata da Tiziana Cocolo -

Non v'è cosa
Non v'è cosa che l'uomo non possa aspettarsi, o negare giurando,
o che desti stupore, da che Zeus, il padre degli dèi nell'Olimpo,
fece notte nel mezzo del giorno, occultando la luce
al sole splendente. E una triste paura sugli uomini venne.
Tutto da allora è degno di fede, tutto dall'uomo può essere atteso:
nessuno di voi si stupisca, nemmeno se vede
le fiere scambiar coi delfini il pascolo marino,
e che ad esse le onde echeggianti del mare siano più gradite
della terra, così come ai delfini il monte boscoso.
Archiloco
- Poesia consigliata da Tiziana Cocolo -

Cuore, mio cuore
Cuore, mio cuore, turbato da affanni senza rimedio,
sorgi, difenditi, opponendo agli avversari
il petto; e negli scontri coi nemici poniti, saldo,
di fronte a loro; e non ti vantare davanti a tutti, se vinci;
vinto, non gemere, prostrato nella tua casa.
Ma gioisci delle gioie e soffri dei dolori
non troppo: apprendi la regola che gli uomini governa.
Archiloco
- Poesia consigliata da Tiziana Cocolo -

Io son sì altamente innamorato
Io son sì altamente innamorato,
a la merzé d'una donna e d'Amore,
che non è al mondo re né imperadore
a cui volesse io già cambiar mio stato:
ch'io amo quella a cui Dio ha donato
tutto ciò che convene a gentil core;
donqua, chi di tal donna è servidore
ben se pò dir che 'n buon pianeto è nato.
Ed ella ha 'l cor tanto cortese e piano
inver' di me, la mia gentile manza,
che, sua mercé, basciata li ho la mano.
E sì me diè ancor ferma speranza
che di qui a poco, se Dio me fa sano,
che compierò di lie' mia disianza.
Cecco Angiolieri
- Poesia consigliata da Tiziana Cocolo -

L'onesto rifiuto
Un mio gioco di sillabe t'illuse.
Tu verrai nella mia casa deserta
lo stuolo accrescerai delle deluse.
Ma tu sei bella e folle nell'offerta
di te, te stessa bella preda certa
già quasi m'offri nelle palme schiuse

Ma prima di conoscerti con gesto
franco t'arresto sulle soglie, amica
e ti rifiuto come una mendica:
non sono lui, non sono lui, sì questo
voglio gridarti nel rifiuto onesto
perché più tardi tu non maledica

Non sono lui, non quello che t'appaio
quello che sogni spirito fraterno,
ma sotto il verso che sai tenero e gaio
arido è il cuore, stridulo di scherno
come siliqua stridula d'inverno
vota di semi, pendula al rovaio

Per te serbare immune da pensieri
bassi, la mia coscienza ti congeda
onestamente in versi più sinceri
ma tu sei bella, fà che non ti veda
il desiderio della bella preda
mentirebbe l'amore che tu speri

non posso amare, illusa, non amato
mai, questa è la sciagura che nascondo
triste cercai l'amore per il mondo
triste pellegrinai pel mio passato
vizioso fanciullo viziato
sull'orme del piacere vagabondo

Ah! non volgere i tuoi piccoli piedi
verso l'anima buia di chi tace
non mi tentare pallida seguace
pel tuo sogno, il sogno che ti diedi
non son colui, non son colui che credi
curiosa di me lasciami in pace
Guido Gozzano
- Poesia consigliata da Guido da Genova -

 
O me donzel
O me donzel! Jo i nas
ta l'odòur che la ploja
a suspira tai pras
di erba viva... I nas
tal spieli da la roja.

In chel spieli Ciasarsa
- coma i pras di rosada -
di timp antic a trima.
Là sot, jo i vif di dòul,
lontàn frut peciadòur,

ta un ridi scunfuartàt.
O me donzel, serena
la sera a tens la ombrena
tai vecius murs: tal sèil
la lus a imbarlumís.
Pier Paolo Pasolini
- Poesia consigliata da Ida Guarracino -
O me giovinetto
O me giovinetto! Nasco
nell'odore che la pioggia
sospira dai prati
di erba viva… Nasco
nello specchio della roggia.

In quello specchio Casarsa
-come i prati di rugiada-
trema di tempo antico.
Là sotto io vivo di pietà,
lontano fanciullo peccatore,

in un riso sconsolato.
O me giovinetto, serena
la sera tinge l'ombra
sui vecchi muri: in cielo
la luce acceca.
Pier Paolo Pasolini
 
Dualismo
Son luce ed ombra; angelica
farfalla o verme immondo
sono un caduto cherubo
dannato a errar sul mondo,
o un demone che sale,
affaticando l'ale,
verso un lontano ciel.

Ecco perché nell'intime
cogitazioni io sento
la bestemmia dell'angelo
che irride al suo tormento,
o l'umile orazione
dell'esule dimone
che riede a Dio, fedel.

Ecco perché m'affascina
l'ebbrezza di due canti,
ecco perché mi lacera
l'angoscia di due pianti,
ecco perché il sorriso
che mi contorce il viso
o che m'allarga il cuor.

Ecco perché la torbida
ridda de' miei pensieri,
or mansueti e rosei,
or violenti e neri;
ecco perché con tetro
tedio, avvincendo il metro
de' carmi animator.

O creature fragili
dal genio onnipossente!
Forse noi siamo l'homunculus
d' un chimico demente,
forse di fango e foco
per ozioso gioco
un buio Iddio ci fé.

E ci scagliò sull'umida
gleba che c'incatena,
poi dal suo ciel guatandoci
rise alla pazza scena
e un dì a distrar la noia
della sua lunga gioia
ci schiaccerà col piè.

E noi viviam, famelici
di fede o d'altri inganni,
rigirando il rosario
monotono degli anni,
dove ogni gemma brilla
di pianto, acerba stilla
fatta d'acerbo duol.

Talor, se sono il demone
redento che s'india,
sento dall'alma effondersi
una speranza pia
e sul mio buio viso
del gaio paradiso
mi fulgureggia il sol.

L'illusion-libellula
che bacia i fiorellini,
-l'illusion-scoiattolo
che danza in cima i pini,
-l'illusion-fanciulla
che trama e si trastulla
colle fibre del cor,

viene ancora a
sorridermi
nei dì più mesti e soli
e mi sospinge l'anima
ai canti, ai carmi, ai voli;
e a turbinar m'attira
nella profonda spira
dell'estro ideator.

E sogno un'Arte eterea
che forse in cielo ha norma,
franca dai rudi vincoli
del metro e della forma,
piena dell'Ideale
che mi fa batter l'ale
e che seguir non so.

Ma poi, se avvien che l'angelo
fiaccato si ridesti,
i santi sogni fuggono
impauriti e mesti;
allor, davanti al raggio
del mutato miraggio,
quasi rapito, sto:

e sogno allor la magica
Circe col suo corteo
d'alci e di pardi, attoniti
nel loro incanto reo.
E il cielo, altezza impervia,
derido e di protervia
mi pasco e di velen.

E sogno un'Arte reproba
che smaga il mio pensiero
dietro le basse immagini
d'un ver che mente al Vero
e in aspro carme immerso
sulle mie labbra il verso
bestemmiando vien.

Questa è la vita! L'ebete
vita che c'innamora,
lenta che pare un secolo,
breve che pare un'ora;
un agitarsi alterno
fra paradiso e inferno
che non s'accheta più!

Come istrion, su cupida
plebe di rischio ingorda,
fa pompa d'equilibrio
sovra una tesa corda,
tal è l'uman, librato
fra un sogno di peccato
e un sogno di virtù.
Arrigo Boito
- Poesia consigliata da Tiziana Cocolo -

Ciò che, non visto, vidi
Che spettacol gentil, che vago oggetto,
fu il vedere la mia Nice all'improvviso,
quando sorpresa in abito negletto
m'apparve innanzi ed arrossì nel viso!

Come il candido velo al sen ristretto
i bei membri avvolgea! Come indeciso
celava e non celava i fianchi e il petto
che sorger si vedea in due diviso!

Quali forme apparìan sotto a la veste!
Paga era l'alma, e vivo era il desìo;
e il piacer del mirarla era celeste.

Deh mi concedi, Amor, che quella cruda
tal mi si mostri anco un momento; ed io
più non invidio chi vedralla ignuda.
Giuseppe Parini
- Poesia consigliata da Ida Guarracino -

Vorrei potere anch'io
Vorrei potere anch'io
passero amore dell'amore mio
divertirmi con te come fa lei
e sviare le tristezze del mio cuore!

Il desiderio mio di luce
con te gioca, ti tiene in seno
ti vuole sulla punta del ditino
ti eccita a dargli forti beccate

e così attratta è da questo suo gioco
da trovarci sollievo al suo dolore
al suo terribile fuoco una strana frescura!
Gaio Valerio Catullo, Carme II
- Poesia consigliata da Tiziana Cocolo -

La ginestra
Qui su l'arida schiena
Del formidabil monte
Sterminator Vesevo,
La qual null'altro allegra arbor né fiore,
Tuoi cespi solitari intorno spargi,
Odorata ginestra,
Contenta dei deserti. Anco ti vidi
De' tuoi steli abbellir l'erme contrade
Che cingon la cittade
La qual fu donna de' mortali un tempo,
E del perduto impero
Par che col grave e taciturno aspetto
Faccian fede e ricordo al passeggero.
Or ti riveggo in questo suol, di tristi
Lochi e dal mondo abbandonati amante,
E d'afflitte fortune ognor compagna.
Questi campi cosparsi
Di ceneri infeconde, e ricoperti
Dell'impietrata lava,
Che sotto i passi al peregrin risona;
Dove s'annida e si contorce al sole
La serpe, e dove al noto
Cavernoso covil torna il coniglio;
Fur liete ville e colti,
E biondeggiàr di spiche, e risonaro
Di muggito d'armenti;
Fur giardini e palagi,
Agli ozi de' potenti
Gradito ospizio; e fur città famose
Che coi torrenti suoi l'altero monte
Dall'ignea bocca fulminando oppresse
Con gli abitanti insieme. Or tutto intorno
Una ruina involve,
Dove tu siedi, o fior gentile, e quasi
I danni altrui commiserando, al cielo
Di dolcissimo odor mandi un profumo,
Che il deserto consola. A queste piagge
Venga colui che d'esaltar con lode
Il nostro stato ha in uso, e vegga quanto
È il gener nostro in cura
All'amante natura. E la possanza
Qui con giusta misura
Anco estimar potrà dell'uman seme,
Cui la dura nutrice, ov'ei men teme,
Con lieve moto in un momento annulla
In parte, e può con moti
Poco men lievi ancor subitamente
Annichilare in tutto.
Dipinte in queste rive
Son dell'umana gente
Le magnifiche sorti e progressive .
Qui mira e qui ti specchia,
Secol superbo e sciocco,
Che il calle insino allora
Dal risorto pensier segnato innanti
Abbandonasti, e volti addietro i passi,
Del ritornar ti vanti,
E procedere il chiami.
Al tuo pargoleggiar gl'ingegni tutti,
Di cui lor sorte rea padre ti fece,
Vanno adulando, ancora
Ch'a ludibrio talora
T'abbian fra sé. Non io
Con tal vergogna scenderò sotterra;
Ma il disprezzo piuttosto che si serra
Di te nel petto mio,
Mostrato avrò quanto si possa aperto:
Ben ch'io sappia che obblio
Preme chi troppo all'età propria increbbe.
Di questo mal, che teco
Mi fia comune, assai finor mi rido.
Libertà vai sognando, e servo a un tempo
Vuoi di novo il pensiero,
Sol per cui risorgemmo
Della barbarie in parte, e per cui solo
Si cresce in civiltà, che sola in meglio
Guida i pubblici fati.
Così ti spiacque il vero
Dell'aspra sorte e del depresso loco
Che natura ci diè. Per questo il tergo
Vigliaccamente rivolgesti al lume
Che il fe' palese: e, fuggitivo, appelli
Vil chi lui segue, e solo
Magnanimo colui
Che sé schernendo o gli altri, astuto o folle,
Fin sopra gli astri il mortal grado estolle.
Uom di povero stato e membra inferme
Che sia dell'alma generoso ed alto,
Non chiama sé né stima
Ricco d'or né gagliardo,
E di splendida vita o di valente
Persona infra la gente
Non fa risibil mostra;
Ma sé di forza e di tesor mendico
Lascia parer senza vergogna, e noma
Parlando, apertamente, e di sue cose
Fa stima al vero uguale.
Magnanimo animale
Non credo io già, ma stolto,
Quel che nato a perir, nutrito in pene,
Dice, a goder son fatto,
E di fetido orgoglio
Empie le carte, eccelsi fati e nove
Felicità, quali il ciel tutto ignora,
Non pur quest'orbe, promettendo in terra
A popoli che un'onda
Di mar commosso, un fiato
D'aura maligna, un sotterraneo crollo
Distrugge sì, che avanza
A gran pena di lor la rimembranza.
Nobil natura è quella
Che a sollevar s'ardisce
Gli occhi mortali incontra
Al comun fato, e che con franca lingua,
Nulla al ver detraendo,
Confessa il mal che ci fu dato in sorte,
E il basso stato e frale;
Quella che grande e forte
Mostra sé nel soffrir, né gli odii e l'ire
Fraterne, ancor più gravi
D'ogni altro danno, accresce
Alle miserie sue, l'uomo incolpando
Del suo dolor, ma dà la colpa a quella
Che veramente è rea, che de' mortali
Madre è di parto e di voler matrigna.
Costei chiama inimica; e incontro a questa
Congiunta esser pensando,
Siccome è il vero, ed ordinata in pria
L'umana compagnia,
Tutti fra sé confederati estima
Gli uomini, e tutti abbraccia
Con vero amor, porgendo
Valida e pronta ed aspettando aita
Negli alterni perigli e nelle angosce
Della guerra comune. Ed alle offese
Dell'uomo armar la destra, e laccio porre
Al vicino ed inciampo,
Stolto crede così qual fora in campo
Cinto d'oste contraria, in sul più vivo
Incalzar degli assalti,
Gl'inimici obbliando, acerbe gare
Imprender con gli amici,
E sparger fuga e fulminar col brando
Infra i propri guerrieri.
Così fatti pensieri
Quando fien, come fur, palesi al volgo,
E quell'orror che primo
Contra l'empia natura
Strinse i mortali in social catena,
Fia ricondotto in parte
Da verace saper, l'onesto e il retto
Conversar cittadino,
E giustizia e pietade, altra radice
Avranno allor che non superbe fole,
Ove fondata probità del volgo
Così star suole in piede
Quale star può quel ch'ha in error la sede.
Sovente in queste rive,
Che, desolate, a bruno
Veste il flutto indurato, e par che ondeggi,
Seggo la notte; e su la mesta landa
In purissimo azzurro
Veggo dall'alto fiammeggiar le stelle,
Cui di lontan fa specchio
Il mare, e tutto di scintille in giro
Per lo vòto seren brillare il mondo.
E poi che gli occhi a quelle luci appunto,
Ch'a lor sembrano un punto,
E sono immense, in guisa
Che un punto a petto a lor son terra e mare
Veracemente; a cui
L'uomo non pur, ma questo
Globo ove l'uomo è nulla,
Sconosciuto è del tutto; e quando miro
Quegli ancor più senz'alcun fin remoti
Nodi quasi di stelle,
Ch'a noi paion qual nebbia, a cui non l'uomo
E non la terra sol, ma tutte in uno,
Del numero infinite e della mole,
Con l'aureo sole insiem, le nostre stelle
O sono ignote, o così paion come
Essi alla terra, un punto
Di luce nebulosa; al pensier mio
Che sembri allora, o prole
Dell'uomo? E rimembrando
Il tuo stato quaggiù, di cui fa segno
Il suol ch'io premo; e poi dall'altra parte,
Che te signora e fine
Credi tu data al Tutto, e quante volte
Favoleggiar ti piacque, in questo oscuro
Granel di sabbia, il qual di terra ha nome,
Per tua cagion, dell'universe cose
Scender gli autori, e conversar sovente
Co' tuoi piacevolmente, e che i derisi
Sogni rinnovellando, ai saggi insulta
Fin la presente età, che in conoscenza
Ed in civil costume
Sembra tutte avanzar; qual moto allora,
Mortal prole infelice, o qual pensiero
Verso te finalmente il cor m'assale?
Non so se il riso o la pietà prevale.
Come d'arbor cadendo un picciol pomo,
Cui là nel tardo autunno
Maturità senz'altra forza atterra,
D'un popol di formiche i dolci alberghi,
Cavati in molle gleba
Con gran lavoro, e l'opre
E le ricchezze che adunate a prova
Con lungo affaticar l'assidua gente
Avea provvidamente al tempo estivo,
Schiaccia, diserta e copre
In un punto; così d'alto piombando,
Dall'utero tonante
Scagliata al ciel profondo,
Di ceneri e di pomici e di sassi
Notte e ruina, infusa
Di bollenti ruscelli
O pel montano fianco
Furiosa tra l'erba
Di liquefatti massi
E di metalli e d'infocata arena
Scendendo immensa piena,
Le cittadi che il mar là su l'estremo
Lido aspergea, confuse
E infranse e ricoperse
In pochi istanti: onde su quelle or pasce
La capra, e città nove
Sorgon dall'altra banda, a cui sgabello
Son le sepolte, e le prostrate mura
L'arduo monte al suo piè quasi calpesta.
Non ha natura al seme
Dell'uom più stima o cura
Che alla formica: e se più rara in quello
Che nell'altra è la strage,
Non avvien ciò d'altronde
Fuor che l'uom sue prosapie ha men feconde.
Ben mille ed ottocento
Anni varcàr poi che spariro, oppressi
Dall'ignea forza, i popolati seggi,
E il villanello intento
Ai vigneti, che a stento in questi campi
Nutre la morta zolla e incenerita,
Ancor leva lo sguardo
Sospettoso alla vetta
Fatal, che nulla mai fatta più mite
Ancor siede tremenda, ancor minaccia
A lui strage ed ai figli ed agli averi
Lor poverelli. E spesso
Il meschino in sul tetto
Dell'ostel villereccio, alla vagante
Aura giacendo tutta notte insonne,
E balzando più volte, esplora il corso
Del temuto bollor, che si riversa
Dall'inesausto grembo
Su l'arenoso dorso, a cui riluce
Di Capri la marina
E di Napoli il porto e Mergellina.
E se appressar lo vede, o se nel cupo
Del domestico pozzo ode mai l'acqua
Fervendo gorgogliar, desta i figliuoli,
Desta la moglie in fretta, e via, con quanto
Di lor cose rapir posson, fuggendo,
Vede lontan l'usato
Suo nido, e il picciol campo,
Che gli fu dalla fame unico schermo,
Preda al flutto rovente,
Che crepitando giunge, e inesorato
Durabilmente sovra quei si spiega.
Torna al celeste raggio
Dopo l'antica obblivion l'estinta
Pompei, come sepolto
Scheletro, cui di terra
Avarizia o pietà rende all'aperto;
E dal deserto foro
Diritto infra le file
Dei mozzi colonnati il peregrino
Lunge contempla il bipartito giogo
E la cresta fumante,
Che alla sparsa ruina ancor minaccia.
E nell'orror della secreta notte
Per li vacui teatri,
Per li templi deformi e per le rotte
Case, ove i parti il pipistrello asconde,
Come sinistra face
Che per vòti palagi atra s'aggiri,
Corre il baglior della funerea lava,
Che di lontan per l'ombre
Rosseggia e i lochi intorno intorno tinge.
Così, dell'uomo ignara e dell'etadi
Ch'ei chiama antiche, e del seguir che fanno
Dopo gli avi i nepoti,
Sta natura ognor verde, anzi procede
Per sì lungo cammino
Che sembra star. Caggiono i regni intanto,
Passan genti e linguaggi: ella nol vede:
E l'uom d'eternità s'arroga il vanto.
E tu, lenta ginestra,
Che di selve odorate
Queste campagne dispogliate adorni,
Anche tu presto alla crudel possanza
Soccomberai del sotterraneo foco,
Che ritornando al loco
Già noto, stenderà l'avaro lembo
Su tue molli foreste. E piegherai
Sotto il fascio mortal non renitente
Il tuo capo innocente:
Ma non piegato insino allora indarno
Codardamente supplicando innanzi
Al futuro oppressor; ma non eretto
Con forsennato orgoglio inver le stelle,
Né sul deserto, dove
E la sede e i natali
Non per voler ma per fortuna avesti;
Ma più saggia, ma tanto
Meno inferma dell'uom, quanto le frali
Tue stirpi non credesti
O dal fato o da te fatte immortali.
Giacomo Leopardi
- Poesia consigliata da AmoreProfano -

Supina
Se ti metti supina
diventa,calmandosi,solo dolcezza
il peso del tuo seno.Di colpo non c'è
bisogno di nasconderlo,non si può più giocare perchè
è tenero e spento
e innocente e basta.
Giovanni Raboni
- Poesia consigliata da Ida Guarracino -

Un sepalo, un petalo e una spina
Un sepalo, un petalo e una spina
In un comune mattino d'estate,
Un fiasco di rugiada, un'ape o due,
Una brezza,
Un frullo in mezzo agli alberi -
Ed io sono una rosa!
Emily Dickinson
- Poesia consigliata da Ida Guarracino -

Il primo amore
Tornami a mente il dì che la battaglia
D'amor sentii la prima volta, e dissi:
Oimè, se quest'è amor, com'ei travaglia!
Che gli occhi al suol tuttora intenti e fissi
Io mirava colei ch'a questo core
Primiera il varco ed innocente aprissi.
Ahi come mal mi governasti, amore!
Perchè seco dovea sì dolce affetto
Recar tanto desio, tanto dolore?
E non sereno, e non intero e schietto,
Anzi pien di travaglio e di lamento
Al cor mi discendea tanto diletto?
Dimmi, tenero core, or che spavento,
Che angoscia era la tua fra quel pensiero
Presso al qual t'era noia ogni contento?
Quel pensier che nel dì, che lusinghiero
Ti si offeriva nella notte, quando
Tutto queto parea nell'emisfero:
Tu inquieto, e felice e miserando,
M'affaticavi in su le piume il fianco
Ad ogni or fortemente palpitando.
E dove io tristo ed affannato e stanco
Gli occhi al sonno chiudea, come per febre
Rotto e deliro il sonno venia manco.
Oh come viva in mezzo alle tenebre
Sorgea la dolce imago, e gli occhi chiusi
La contemplavan sotto alle palpebre!
Oh come soavissimi diffusi
Moti per l'ossa mi serpeano, oh come
Mille nell'alma instabili, confusi
Pensieri si volgean! qual tra le chiome
D'antica selva zefiro scorrendo,
Un lungo, incerto mormorar ne prome.
E mentre io taccio, e mentre io non contendo,
Che dicevi, o mio cor, che si partia
Quella per che penando ivi e battendo?
Il cuocer non più tosto io mi sentia
Della vampa d'amor, che il venticello
Che l'aleggiava, volossene via.
Senza sonno io giacea sul dì novello,
E i destrier che dovean farmi deserto,
Battean la zampa sotto al patrio ostello.
Ed io timido e cheto ed inesperto,
Ver lo balcone al buio protendea
L'orecchio avido e l'occhio indarno aperto,
La voce ad ascoltar, se ne dovea
Di quelle labbra uscir, ch'ultima fosse;
La voce, ch'altro il cielo, ahi, mi togliea.
Quante volte plebea voce percosse
Il dubitoso orecchio, e un gel mi prese,
il core in forse a palpitar si mosse'
E poi che finalmente mi discese
a cara voce al core, e de' cavai
delle rote il romorio s'intese;
Orbo rimaso allor, mi rannicchiai
Palpitando nel letto e, chiusi gli occhi,
Strinsi il cor con la mano, e sospirai.
Poscia traendo i tremuli ginocchi
Stupidamente per la muta stanza,
Ch'altro sarà, dicea, che il cor mi tocchi?
Amarissima allor la ricordanza
Locommisi nel petto, e mi serrava
Ad ogni voce il core, a ogni sembianza.
E lunga doglia il sen mi ricercava,
Com'è quando a distesa Olimpo piove
Malinconicamente e i campi lava.
Ned io ti conoscea, garzon di nove
E nove Soli, in questo a pianger nato
Quando facevi, amor, le prime prove.
Quando in ispregio ogni piacer, nè grato
M'era degli astri il riso, o dell'aurora
Queta il silenzio, o il verdeggiar del prato.
Anche di gloria amor taceami allora
Nel petto, cui scaldar tanto solea,
Che di beltade amor vi fea dimora.
Nè gli occhi ai noti studi io rivolgea,
E quelli m'apparian vani per cui
Vano ogni altro desir creduto avea.
Deh come mai da me sì vario fui,
E tanto amor mi tolse un altro amore?
Deh quanto, in verità, vani siam nui!
Solo il mio cor piaceami, e col mio core
In un perenne ragionar sepolto,
Alla guardia seder del mio dolore.
E l'occhio a terra chino o in se raccolto,
Di riscontrarsi fuggitivo e vago
Nè in leggiadro soffria nè in turpe volto:
Che la illibata, la candida imago
Turbare egli temea pinta nel seno,
Come all'aure si turba onda di lago.
E quel di non aver goduto appieno
Pentimento, che l'anima ci grava,
E il piacer che passò cangia in veleno,
Per li fuggiti dì mi stimolava
Tuttora il sen: che la vergogna il duro
Suo morso in questo cor già non oprava.
Al cielo, a voi, gentili anime, io giuro
Che voglia non m'entrò bassa nel petto,
Ch'arsi di foco intaminato e puro.
Vive quel foco ancor, vive l'affetto,
Spira nel pensier mio la bella imago,
Da cui, se non celeste, altro diletto
Giammai non ebbi, e sol di lei m'appago.
Giacomo Leopardi
- Poesia consigliata da AmoreProfano -

Intimi contrasti
Non mi pare di sfiorare il cielo.

Non so che stabilire:
due in me sono i pensieri.


... coloro che ricevono
il mio bene, sono quelli che
più di tutti mi danneggiano.

io ne sono consapevole

Ma non sono una che porta risentimento,
poiché possiedo un attimo tranquillo...

Nel mio dolore che stilla
goccia a goccia
Chi mi rimprovera i venti e gli affanni
possano trascinarselo.

per me né miele né ape
Saffo
- Poesia consigliata da Tiziana Cocolo -

Notturni
Le stelle ai lati della bella luna
nascondono il brillante aspetto
quando piena risplende
sopra la terra intera
argentea

S'immergon la luna
e le Pleiadi.
Mezzanotte, accanto
scorre il tempo,
io dormo sola.

Sogno nell'oscurità...
giungi quando il sonno...
dolce divinità...

Ho parlato in sogno con la Ciprigna.
Saffo
- Poesia consigliata da Tiziana Cocolo -

Corrispondenze
Natura è un tempio in cui colonne vive
Talvolta lasciano uscire parole
Confuse; l'uomo vi passa attraverso
Foreste di simboli, che l'osservano
Con sguardi familiari. Come lunghi
Echi che in lontananza si confondono
In tenebrosa e profonda unità
Spaziosa come la notte e la luce,
Colori odori suoni si rispondono.
Ci sono odori freschi come carni
Di bimbi, dolci come gli oboi, verdi
Come i prati, - altri corrotti, ricchi
E trionfanti, hanno l'effusione
Delle cose infinite: l'ambra, il muschio,
Il benzoino e l'incenso, che cantano
Gli ardori dello spirito e dei sensi.
Charles Baudelaire
- Poesia consigliata da Tiziana Cocolo -

Hai dato il mio nome ad un albero? Non è poco
pure non mi rassegno a restar ombra, o tronco
di un abbandono nel suburbio. Io il tuo
l'ho dato a un fiume, a un lungo incendio, al crudo
gioco della mia sorte, alla fiducia
sovrumana con cui parlasti al rospo
uscito dalla fogna, senza orrore o pietà
o tripudio, al respiro di quel forte
e morbido tuo labbro che riesce,
nominando, a creare; rospo fiore erba scoglio -
quercia pronta a spiegarsi su di noi
quando la pioggia spollina i carnosi
petali del trifoglio e il fuoco cresce."
Eugenio Montale
- Poesia consigliata da Irma -

L' immortalità
Poeta Omar, pupilla solitaria
che vede e splende, che contempla e crea,
diceva avanti il mausoleo di Caria:

«Non mescerai la polvere all'idea!
Misero te, cui nella rupe piace
scoprir la bianca faretrata dea!

e te che il fosco eroe dalla fornace
susciti vivo sopra il suo cavallo
che ringhia! Il tempo che cammina e tace,

rode il tuo marmo, lima il tuo metallo.


Tra mille, tra duemila anni, tra poco,
l'eroe sarà nella volante arena,
sarà la dea ne' grappoli di fuoco!

Misero! Ma quest'opera serena,
fatta d'anima pura e di parole,
beltà dal tempo e dalla morte ha lena:

vive la vita lucida del sole».


«Dunque morrà!» rispose Abdul, quïeta
pupilla, su cui getta ombre il fulgore
del cielo immenso: «Il sol morrà, poeta!

Quando? Tu conta i bàttiti al tuo cuore:
secoli sono i palpiti del sole;
ma sono, istanti e secoli, a chi muore,

o poeta, una cosa e due parole!»


Disse. E al poeta il breve inno non piacque
mai più. Godé del cielo egli e del suolo,
di brevi rose e brevi trilli; e tacque.

Moriva; e disse, mentre un usignolo
cantava ancora ne' verzieri suoi:
«Giova ciò solo che non muore, e solo

per noi non muore, ciò che muor con noi».
Giovanni Pascoli
- Poesia consigliata da Tiziana Cocolo -

Il peplo rupestre
Mutila dea, tronca le braccia e il collo,
la cima dell'Altissimo t'è ligia.
E' tua la rupe onde alla notte stigia
discese il bianco aruspice d'Apollo.

La cruda rupe che non dà mai crollo,
o Nike, il tuo ventoso peplo effigia!
La violenza delle tue vestigia
eternalmente anima il sasso brollo.

Quando sul mar di Luni arde la pompa
del vespro e la Ceràgiola è cruenta
sotto il monte maggior che la soggióga,

sembra che dispetrata a volo irrompa
tu negli ardori e sul mio capo io senta
crosciar la gioia dell'immensa foga.
Gabriele D'Annunzio, Alcyone
- Poesia consigliata da Cleopatra -

 
Per un istante d'estasi
Per un istante d'estasi
Noi paghiamo in angoscia
Una misura esatta e trepidante,
Proporzionata all'estasi.

Per un'ora diletta
Compensi amari d'anni,
Centesimi strappati con dolore,
Scrigni pieni di lacrime.
Emily Dickinson
- Poesia consigliata da Ida Guarracino -

I Re Magi
Una luce vermiglia
risplende nella pia
notte e si spande via
per miglia e miglia e miglia.
-O nova meraviglia!
O fiore di Maria!
Passa la melodia
e la terra s'ingiglia.
Cantano tra il fischiare
del vento per le forre,
i biondi angeli in coro;
ed ecco Baldassarre
Gaspare e Melchiorre,
con mirra, incenso ed oro.
Gabriele D'Annunzio
- Poesia consigliata da Tiziana Cocolo -


Questione di razza
-Che cane buffo! E dove l' hai trovato? -
Er vecchio me rispose: -è brutto assai,
ma nun me lascia mai: s' è affezzionato.
L' unica compagnia che m' è rimasta,
fra tanti amichi, è ' sto lupetto nero:
nun è de razza, è vero,
ma m'è fedele e basta.
Io nun faccio questioni de colore:
l'azzioni bone e belle
vengheno su dar core
sotto qualunque pelle.
Trilussa
- Poesia consigliata da Tiziana Cocolo -

L'agnello infurbito
Un lupo che beveva in un ruscello
vidde, dall' antra parte de la riva,
l' immancabbile Agnello.
-Perché nun venghi qui? - je chiese er Lupo -
L'acqua, in quer punto, é torbida e cattiva
e un porco ce fa spesso er semicupio.
Da me, che nun ce bazzica er bestiame,
er ruscelletto è limpido e pulito... -
L' Agnello disse: - Accetterò l' invito
quanno avrò sete e tu nun avrai fame.
Trilussa
- Poesia consigliata da Ida Guarracino -

Gazzella dell'Amore imprevisto
Nessuno capiva il profumo
dell'oscura magnolia del tuo ventre.
Nessuno sapeva che martirizzavi
un colibrí d'amore fra i tuoi denti.

Mille cavallini persiani dormivano
sulla piazza con la luna della tua fronte,
mentre per quattro notti io stringevo
la tua vita, nemica della neve.

Fra gesso e gelsomini, il tuo sguardo
era un pallido ramo di sementi.
Cercai, per darti, nel mio cuore
le lettere d'avorio che dicono sempre,

sempre, sempre: giardino della mia agonia,
il tuo corpo fuggitivo per sempre,
il sangue delle tue vene nella mia bocca,
la tua bocca senza luce per la mia morte.
Federico Garcia Lorca
- Poesia consigliata da Ida Guarracino -

Il serpente che danza
O quant’amo vedere, cara indolente,
delle tue membra belle,
come tremula stella rilucente,
luccicare la pelle!
Sulla capigliatura tua profonda
dall’acri essenze asprine,
odorosa marea vagabonda
di onde turchine,
come un bastimento che si desta
al vento antelucano
l’anima mia al salpare s’appresta
per un cielo lontano.
I tuoi occhi in cui nulla si rivela
di dolce né d’amaro
son due freddi gioielli, una miscela
d’oro e di duro acciaro.
Quando cammini cadenzatamente
bella nell’espansione,
si direbbe, al vederti, che un serpente
danzi in cima a un bastone.
Charles Baudelaire
- Poesia consigliata da Ida Guarracino -

Nubi su nubi si addensano
Nubi su nubi si addensano
e si fa buio.
Amore mio, perché mi lasci tutto solo
sulla porta ad aspettarti?

Nei momenti più intensi del lavoro
durante il giorno
sto tra la gente
ma in questo momento
così buio e desolato
solo in te posso sperare.
Se non mi mostri il tuo volto
se mi lasci qui in disparte
non so come riuscirò a sopportare
queste lunghe ore di pioggia.

Osservo in lontananza
l'oscurità del cielo
e il mio cuore gemendo
vaga col vento inquieto.
Rabindranath Tagore
- Poesia consigliata da Ida Guarracino -

La Malinconia
Malinconia
la vita mia
struggi terribilmente;
e non v'è al mondo, non c'è al mondo niente
che mi divaghi.

Niente, o una sola
casa. Figliola,
quella per me saresti.
S'apre una porta; in tue succinte vesti
entri, e mi smaghi.

Piccola tanto,
fugace incanto
di primavera. I biondi
riccioli molti nel berretto ascondi,
altri ne ostenti.

Ma giovinezza,
torbida ebbrezza,
passa, passa l'amore.
Restan sì tristi nel dolente cuore,
presentimenti.

Malinconia,
la vita mia
amò lieta una cosa,
sempre: la Morte. Or quasi è dolorosa,
ch'altro non spero.

Quando non s'ama
più, non si chiama
lei la liberatrice;
e nel dolore non fa più felice
il suo pensiero.

Io non sapevo
questo; ora bevo
l'ultimo sorso amaro
dell'esperienza. Oh quanto è mai più caro
il pensier della morte,

al giovanetto,
che a un primo affetto
cangia colore e trema.
Non ama il vecchio la tomba: suprema
crudeltà della sorte.
Umberto Saba
- Poesia consigliata da Tiziana Cocolo -

Anima assente
Non ti conosce il toro né il fico,
né i cavalli né le formiche di casa tua.
Non ti conosce il bambino né la sera
perché sei morto per sempre.
Non ti conosce il dorso della pietra,
né il raso nero dove ti distruggi.
Non ti conosce il tuo ricordo muto
perché sei morto per sempre.

Verrà l'autunno con conchiglie,
uva di nebbia e monti aggruppati,
ma nessuno vorrà guardare i tuoi occhi
perché sei morto per sempre.

Perché sei morto per sempre,
come tutti i morti della Terra,
come tutti i morti che si scordano
in un mucchio di cani spenti.

Nessuno ti conosce. No. Ma io ti canto.
Canto per dopo il tuo profilo e la tua grazia.
L'insigne maturità della tua conoscenza.
Il tuo appetito di morte e il gusto della sua bocca.
La tristezza che ebbe la tua coraggiosa allegria.

Tarderà molto a nascere, se nasce,
un andaluso così chiaro, così ricco d'avventura.
Io canto la sua eleganza con parole che gemono
e ricordo una brezza triste negli ulivi.
Federico Garcia Lorca
- Poesia consigliata da Tiziana Cocolo -

Corpo presente
La pietra è una fronte dove i sogni gemono
senz'aver acqua curva né cipressi ghiacciati.
La pietra è una spalla per portare il tempo
Con alberi di lagrime e nastri e pianeti.
Ho visto piogge grigie correre verso le onde
alzando le tenere braccia crivellate
per non esser prese dalla pietra stesa
che scioglie le loro membra senza bere il sangue.

Perché la pietra coglie semenze e nuvole,
scheletri d'allodole e lupi di penombre,
ma non dà suoni, né cristalli, né fuoco,
ma arene e arene e un'altra arena senza muri.

Ormai sta sulla pietra Ignazio il ben nato.
Ormai è finita. Che c'è? Contemplate la sua figura:
la morte l'ha coperto di pallidi zolfi
e gli ha messo una testa di scuro minotauro.

Ormai è finita. La pioggia entra nella sua bocca.
Il vento come pazzo il suo petto ha scavato,
e l'Amore, imbevuto di lacrime di neve,
si riscalda in cima agli allevamenti.

Cosa dicono? Un silenzio putrido riposa.
Siamo con un corpo presente che sfuma,
con una forma chiara che ebbe usignoli
e la vediamo riempirsi di buchi senza fondo.

Chi increspa il sudario? Non è vero quel che dice!
Qui nessuno canta, né piange nell'angolo,
né pianta gli speroni né spaventa il serpente:
qui non voglio altro che gli occhi rotondi
per veder questo corpo senza possibile riposo.

Voglio veder qui gli uomini di voce dura.
Quelli che domano cavalli e dominano i fiumi:
gli uomini cui risuona lo scheletro e cantano
con una bocca piena di sole e di rocce.

Qui li voglio vedere. Davanti alla pietra.
Davanti a questo corpo con le redini spezzate.
Voglio che mi mostrino l'uscita
per questo capitano legato dalla morte.

Voglio che mi insegnino un pianto come un fiume
ch'abbia dolci nebbie e profonde rive
per portar via il corpo di Ignazio e che si perda
senza ascoltare il doppio fiato dei tori.

Si perda nell'arena rotonda della luna
che finge, quando è bimba dolente, bestia immobile;
si perda nella notte senza canto dei pesci
e nel bianco spineto del fumo congelato.

Non voglio che gli copran la faccia con fazzoletti
perché s'abitui alla morte che porta.
Vattene, Ignazio. Non sentire il caldo bramito.
Dormi, vola, riposa. Muore anche il mare!
Federico Garcia Lorca
- Poesia consigliata da Tiziana Cocolo -  

Se in me
potesse entrare di straforo
la chioma sua
di certo si trasmuterebbe
la tinta del mio sangue in quella
d'oro.
Farfa
- Poesia consigliata da Ida Guarracino -

Le rondini
in deliziose cappe di raso nere
dattilografavano il risveglio
dettato dall'aurora.
Farfa
- Poesia consigliata da Ida Guarracino -

Desiderio
Solo il tuo cuore appassionato
e niente più.
Il mio paradiso un campo
senza usignolo
né lire,
con un lento corso d'acqua
e una piccola sorgente.
Senza il fruscio del vento
tra i rami,
né la stella che desidera
esser foglia.
Una immensa luce
che fosse
lucciola
di un'altra,
in un campo
di sguardi evanescenti.
Una limpida quiete
e i nostri baci là
- sonori vezzi
dell'eco -
si schiuderebbero assai lontano.
Il tuo cuore appassionato
e niente più.
Federico Garcia Lorca
- Poesia consigliata da Ida Guarracino -

Pace non trovo e non ò da far guerra
Pace non trovo e non ò da far guerra
e temo, e spero; e ardo e sono un ghiaccio;
e volo sopra 'l cielo, e giaccio in terra;
e nulla stringo, e tutto il mondo abbraccio.
Tal m'ha in pregion, che non m'apre nè sera,
nè per suo mi riten nè scioglie il laccio;
e non m'ancide Amore, e non mi sferra,
nè mi vuol vivo, nè mi trae d'impaccio.
Veggio senz'occhi, e non ho lingua, e grido;
e bramo di perire, e chieggio aita;
e ho in odio me stesso, e amo altrui.
Pascomi di dolor, piangendo rido;
egualmente mi spiace morte e vita:
in questo stato son, donna, per voi.
Francesco Petrarca
- Poesia consigliata da Tiziana Cocolo -

Il principio
Di dove sono venuto? Di dove mi hai preso?
Domandava il bambino alla mamma…
…tu eri nascosto nel mio cuore
Come un desiderio, amore mio
Tu eri nelle bambole dei miei
giochi infantili, e quando io,
tutte le mattine, facevo con l'argilla
l'immagine del mio dio,
plasmavo e riplasmavo anche la tua…
…in tutte le mie speranze, in tutto il mio amore,
nella mia vita…eri tu che vivevi…
…quando osservo il tuo visino
Il mistero mi vince e mi sommerge:
tu che appartieni a tutto sei diventato mio.
Per timore di perderti ti prendo
E ti stringo forte al petto.
Che magia ha catturato il tesoro del mondo
In queste mie deboli braccia?
Rabindranath Tagore
- Poesia consigliata da Lucia De Cicco -         

Non c'è nessun vascello che, come un libro
possa portarci in paesi lontani,
né corsiere che superi al galoppo
le pagine di una poesia.
E' questo un viaggio anche per il più povero,
che non paga nulla,
tanto semplice è la carrozza
che trasporta l'anima umana.
Emily Dickinson
- Poesia consigliata da Liliana Lorenzi -

Il dono dell'amante
Percorrevo ogni giorno la vecchia strada,
portavo i miei frutti al mercato,
il mio gregge al pascolo,
attraversavo il fiume con la barca
e tutte le vie mi erano ben note.

Un mattino il mio cesto era pieno
di merce. Gli uomini erano al lavoro
Nei campi, i pascoli pieni di greggi;
il seno della terra era gonfio
dell'allegria del riso che maturava.

D'un tratto ci fu un tremore nell'aria,
e il cielo parve baciarmi sulla fronte.
Il mio pensiero balzò fuori come il mattino dalla nebbia.

Dimenticai di seguire il sentiero.
Deviai di pochi passi, e il mio mondo
familiare mi parve estraneo,
come un fiore che avessi conosciuto soltanto in boccio.

La mia saggezza d'ogni giorno
Ebbe vergogna. Mi sviai
Nel mondo fatato delle cose.
Fu la migliore fortuna della mia vita
Ch'io perdessi la mia strada quel mattino,
e trovai la mia eterna fanciullezza.
Rabindranath Tagore
- Poesia consigliata da Lucia De Cicco -

Se tu non parli
Se tu non parli
riempirò il mio cuore del tuo silenzio
e lo sopporterò.
Resterò qui fermo ad aspettare come la notte
nella sua veglia stellata
con il capo chino a terra
paziente.

Ma arriverà il mattino
le ombre della notte svaniranno
e la tua voce
in rivoli dorati inonderà il cielo.
Allora le tue parole
nel canto
prenderanno ali
da tutti i miei nidi di uccelli
e le tue melodie
spunteranno come fiori
su tutti gli alberi della mia foresta.
Rabindranath Tagore
- Poesia consigliata da Ida Guarracino -

Poesia d'amore
Le grandi notti d' estate
che nulla muove oltre il chiaro
filtro dei baci, il tuo volto
un sogno nelle mie mani.

Lontana come i tuoi occhi
tu sei venuta dal mare
dal vento che pare l' anima.

E baci perdutamente
sino a che l' arida bocca
come la notte è dischiusa
portata via dal suo soffio.

Tu vivi allora, tu vivi
il sogno ch' esisti è vero.
Da quanto t' ho cercata.

Ti stringo per dirti che i sogni
son belli come il tuo volto,
lontani come i tuoi occhi.

E il bacio che cerco è l' anima.
(Alfonso Gatto)
- Poesia consigliata da Renzo Montagnoli -

Se la vostra giornata vi sembra povera
non accusatela.
Accusate voi stessi
di non essere abbastanza poeti
per chiamare a voi le sue ricchezze.
(Rainer Maria Rilke)
- Poesia consigliata da Ida Guarracino -

Se d'arder e d'amar io non mi stanco,
anzi crescermi ognor questo e quel sento,
e di questo e di quello io non mi pento,
come Amor sa, che mi sta sempre al fianco,
onde avien che la speme ognor vien manco,
da me sparendo come nebbia al vento,
la speme che 'l mio cor può far contento,
senza cui non si vive, e non vissi anco?
Nel mezzo del mio cor spesso mi dice
un'incognita téma: - O miserella,
non fia 'l tuo stato gran tempo felice;
ché fra non molto poria sparir quella
luce degli occhi tuoi vera beatrice,
ed ogni gioia tua sparir con ella.
(Gaspara Stampa, Rime, LIII)
- Poesia consigliata da Ida Guarracino -

Voi che novellamente, donne, entrate
in questo pien di tèma e pien d'errore
largo e profondo pelago d'Amore,
ove già tante navi son spezzate,
siate accorte, e tant'oltra non passate,
che non possiate infine uscirne fore,
né fidare in bonacce o 'n second'ore;
ché come a me vi fian tosto cangiate.
Sia dal mio essempio il vostro legno scorto,
cui ria fortuna allor diede di piglio,
che più sperai esser vicina al porto.
Sovra tutto vi do questo consiglio:
prendete amanti nobili; e conforto
questo vi fia in ogni aspro periglio.
(Gaspara Stampa, Rime, LXIV)
- Poesia consigliata da Ida Guarracino -

Vento a Tindari
Tindari, mite ti so
fra larghi colli pensile sull'acque
dell'isole dolci del dio,
oggi m'assali
e ti chini in cuore.
Salgo vertici aerei precipizi,
assorto al vento dei pini,
e la brigata che lieve m'accompagna
s'allontana nell'aria,
onda di suoni a amore,
e tu mi prendi
da cui male mi trassi
e paure d'ombre e di silenzi,
rifugi di dolcezze un tempo assidue
e morte d'anima.
A te ignota è la terra
ove ogni giorno affondo
e segrete sillabe nutro:
altra luce ti sfoglia sopra i vetri
nella veste notturna,
e gioia non mia riposa
sul tuo grembo.
Aspro è l'esilio,
e la ricerca che chiudevo in te
d'armonia oggi si muta
in ansia precoce di morire;
e ogni amore è schermo alla tristezza,
tacito passo nel buio
dove mi hai posto
amaro pane a rompere.
Tindari serena torna;
soave amico mi desta
che mi sporga nel cielo da una rupe
e io fingo timore a chi non sa
che vento profondo m'ha cercato.
(Salvatore Quasimodo)
- Poesia consigliata da Yasuke -

Amor, che movi tua vertù
Amor, che movi' tua vertù da cielo
come 'l sol lo splendore,
che là s'apprende più lo suo valore
dove più nobiltà suo raggio trova;
e come el fuga oscuritate e gelo,
così, alto segnore,
tu cacci la viltate altrui del core,
né ira contra te fa lunga prova:
da te conven che ciascun ben si mova
per lo qual si travaglia il mondo tutto;
sanza te è distrutto
quanto avemo in potenzia di ben fare,
come pintura in tenebrosa parte,
che non si può mostrare
né dar diletto di color né d'arte.
Feremi ne lo cor sempre tua luce,
come raggio in la stella,
poi che l'anima mia fu fatta ancella
de la tua podestà primeramente;
onde ha vita un disio che mi conduce
con sua dolce favella
in rimirar ciascuna cosa bella
con più diletto quanto è più piacente.
Per questo mio guardar m'è ne la mente
una giovane entrata, che m'ha preso,
e hagli un foco acceso,
com'acqua per chiarezza fiamma accende;
perché nel suo venir li raggi tuoi,
con li quai mi risplende,
saliron tutti su ne gli occhi suoi.
Quanto è ne l'esser suo bella, e gentile
ne gli atti ed amorosa,
tanto lo imaginar, che non si posa,
l'adorna ne la mente ov'io la porto;
non che da sé medesmo sia sottile
a così alta cosa,
ma da la tua vertute ha quel ch'elli osa
oltre al poder che natura ci ha porto.
È sua beltà del tuo valor conforto,
in quanto giudicar si puote effetto
sovra degno suggetto,
in guisa ched è 'l sol segno di foco;
lo qual a lui non dà né to' virtute,
ma fallo in altro loco
ne l'effetto parer di più salute. '
Dunque, segnor di sì gentil natura
che questa nobiltate
che avven qua giuso e tutt'altra bontate
lieva principio de la tua altezza,
guarda la vita mia quanto ella è dura,
e prendine pietate,
ché lo tuo ardor per la costei bieltate
mi fa nel core aver troppa gravezza.
Falle sentire, Amor, per tua dolcezza,
il gran disio ch'i' ho di veder lei;
non soffrir che costei
per giovanezza mi conduca a morte;
ché non s'accorge ancor com'ella piace,
né quant'io l'amo forte,
né che ne li occhi porta la mia pace.
Onor ti sarà grande se m'aiuti,
e a me ricco dono,
tanto quanto conosco ben ch'io sono
là 'v'io non posso difender mia vita:
che gli spiriti miei son combattuti
da tal ch'io non ragiono,
se per tua volontà non han perdono,
che possan guari star sanza finita.
Ed ancor tua potenzia fia sentita
da questa bella donna, che n'è degna;
ché par che si convegna
di darle d'ogni ben gran compagnia,
com'a colei che fu nel mondo nata
per aver segnoria
sovra la mente d'ogni uom che la guata.
(Dante Alighieri)
- Poesia consigliata da Tiziana Cocolo -

Com più vi fere amor
Com più vi fere Amor co' suoi vincastri,
più li vi fate in ubidirlo presto,
ch'altro consiglio, ben lo vi protesto,
non vi si può già dar: chi vuol, l'incastri.
Poi, quando fie stagion, coi dolci impiastri
farà stornarvi ogni tormento agresto,
ché 'l mal d'Amor non è pesante il sesto
ver ch'è dolce lo ben. Dunque ormai lastri
vostro cor lo cammin per seguitare
lo suo sommo poder, se v'ha sì punto
come dimostra 'l vostro buon trovare;
e non vi disviate da lui punto,
ch'ellil sol può tutt'allegrezza dare
è suoi serventi meritare a punto.
(Dante Alighieri)
- Poesia consigliata da Tiziana Cocolo -

Amaranta
Biondi, lucidi seni di Amaranta,
limati da una lingua di levriero.
Portico di limoni, dal sentiero
disviati che alla tua gola monta.

Rosso, un ponte di riccioli sormonta
il volto e incendia i tuoi ondulati avorii.
Morde e ferisce dei denti il biancore,
curvo, per aria, ti innalza nel vento.

Solitudine dorme in ombratura,
calza il suo piede di zeffiro e scende
dall'alto olmo al mar della pianura.

E il corpo in ombra, oscuro, le si accende,
e gladiatrice, come brace impura,
tra Amaranta e il suo amante si distende.
(Rafael Alberti)
- Poesia consigliata da Ida Guarracino -


Fra le mie dita tenevo un gioiello
Fra le mie dita tenevo un gioiello
Quando mi addormentai.
La giornata era calda, era tedioso il vento
E dissi "Durerà".

Sgridai al risveglio le dita inconsapevoli
La gemma era sparita.
Ora solo un ricordo di ametista
A me rimane
(Emily Dickinson)
- Poesia consigliata da Liliana Lorenzi -

Il giorno in cui
Il giorno in cui fiorì il loto,
ahimè, la mia mente era persa
e io non me ne accorsi.
Il mio cestino rimase vuoto
e il fiore inosservato.

Ogni tanto però
una tristezza mi prendeva
mi svegliavo dal mio sogno
e sentivo nel vento del sud
la presenza dolce di una strana fragranza.

Quella vaga dolcezza
come desiderio tormentava il mio cuore
sembrava l'alito ardente dell'estate
in cerca di soddisfazione.

Non sapevo allora
che era così vicina
che era già mia
che questa dolcezza perfetta
era fiorita
nel profondo del mio cuore.
(Rabindranath Tagore)
- Poesia consigliata da Ida Guarracino -




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