Biografie di poeti


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Questi sono dei brevi cenni biografici dei poeti.
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M - Z

Autori

Biografie: A - L

 

Alessandro Manzoni

Scrittore e poeta, nato a Milano il 1785, ove morì nel 1873, Manzoni studiò in collegi religiosi, acquisendo un’educazione rigida e conservatrice. In seguito visse con la madre a Parigi dal 1805 al 1810, venendo a contatto con la cultura illuministica. Nel 1808 sposò Enrichetta Blondel, calvinista poi convertitasi al cattolicesimo, che lo fece riaccostare alla religione cattolica. Quando rientrò a Milano, si dedicò all’attività letteraria, componendo gli Inni sacri, le tragedie storiche Il Conte di Carmagnola e Adelchi, le odi Marzo 1821 e Il Cinque Maggio, e iniziò a scrivere il suo romanzo, intitolato Fermo e Lucia. Frequentò gli ambienti romantici milanesi, partecipò alle vicende risorgimentali, rifiutando però ogni forma di impegno pubblico. Dal 1827 al 1842 la sua maggiore attività fu quella di revisionare il romanzo, che intitolò I promessi sposi. Questo fu un periodo molto difficile per lui: gli morirono otto dei dieci figli, la moglie, la madre, e la seconda moglie. Nel 1860 fu nominato senatore del Regno d’Italia. Manzoni ebbe un profondo interesse per la storia che è alla base di tutta la sua produzione letteraria. Egli parte dalla considerazione pessimistica della presenza del male nel mondo, ma poi passa ad una concezione più ampia e serena, secondo cui la sofferenza degli umili si inserisce in un disegno provvidenziale. Anche per quanto riguarda la lingua, diede il suo contributo. Egli riteneva che fosse necessario abolire la secolare frattura tra lingua parlata e lingua scritta attraverso l’adozione del fiorentino parlato dagli uomini colti. Opere: Poesia: Inni sacri, Odi; Tragedie: Il Conte di Carmagnola, Adelchi; Romanzo: I promessi sposi; Saggi: Osservazioni sulla morale cattolica, Lettre à Monsieur Chauvet, Lettera sul Romanticismo, Del romanzo storico, Storia della colonna infame, Dell’invenzione, Dell’unità della lingua, La rivoluzione francese del 1789 e la rivoluzione italiana del 1859.     Indietro

Leggi le poesie:

 | Il Cinque Maggio | Autoritratto | Indulgenza nell'amicizia | Anacreontica | Da gli atrii muscosi..."| Coro dell'atto terzo dell'Adelchi | Marzo 1821 | Il Natale | La Risurrezione |

 

Marco Valerio Marziale

Marco Valerio Marziale (Bilbilis, Spagna 40 ca. - 104 ca. d.C.), poeta latino,è ritenuto uno dei maggiori epigrammisti del mondo antico. Intorno al 64, in cerca di fortuna, si trasferì dalla natia Spagna a Roma, dove, nonostante le amicizie influenti e il favore degli imperatori Tito e Domiziano, condusse una vita precaria e assillata dalle necessità economiche. In seguito alla pubblicazione del Liber de spectaculis, in onore dell’inaugurazione dell’anfiteatro Flavio, si affermò come scrittore. Sotto l’impero di Domiziano divenne tribuno e venne ammesso al rango equestre.   Egli, tuttavia, non riuscì mai a raggiungere un’agiata condizione di vita. Sotto l’imperatore Nerva, lasciò Roma per ritornare in patria (le spese del viaggio gli furono pagate da Plinio il Giovane). In Spagna, nella sua Bilbilis, si godette un podere donatogli da una ricca vedova e devota ammiratrice, Marcella. Il poeta si attendeva di trovare, al suo ritorno, il mondo e gli amici della giovinezza, ma, senza più questi, e dopo anni trascorsi nella caotica e vivace vita romana, Bilbilis e il suo meschino ambiente di provincia finirono ben presto per stancarlo. Pubblicò nel 101 il suo ultimo libro di epigrammi, ma continuò a rimpiangere Roma, fino alla morte. Marziale nei suoi Epigrammi presenta con ironia e crudezza la debolezza della natura umana, rivelando una visione cinica e sostanzialmente disperata del mondo. Opere: Liber de spectaculis, Xenia, Apophoreta (oltre 1500 epigrammi distribuiti in 12 libri pubblicati tra l’86 e il 102).     Indietro

Leggi le poesie:

 | Un tale l’altro giorno... | Epigrammi | Sfoggio di vesti | Gratuitamente alberghi, o insigne avaro | Sono e sempre sono stato povero... |

 

Edgar Lee Masters

Poeta statunitense, nato a Garnett, Kansas, il 23 agosto 1869, morì il 15 marzo 1950 in un ospedale della Pennsylvania, in povertà e abbandonato da tutti. Visse fino ad undici anni a Petersburg, cittadina del Menard che con il suo cimitero, l’Oakland Hills, ispirò il poeta per la sua famosa ‘Anthology’. Si trasferì a Lewistown con la sua famiglia, dove visse per dieci anni. Proprio il fiume Spoon, che bagna la cittadina, e la collina sulla quale essa si distende determineranno l’ambiente geografico della ‘Spoon River Anthology’. Completò gli studi di diritto al Knox College e dopo la laurea entrò nello studio del padre per fare praticantato. Ma la passione per la letteratura lo spinse, nel 1891, a lasciare i genitori e a trasferirsi a Chicago. Qui svolse vari mestieri, dal tipografo all’esattore, finché, insieme ad un noto avvocato penalista, non decise di aprire uno studio legale. Nel 1898 uscì la sua prima raccolta di versi, ‘A book of verses’, che non riscosse molto successo. In seguito alla lettura dell’Antologia Palatina, Masters compose le poesie della ‘Spoon River Anthology’, edita nel 1915.Il successo fu tale da spingere Edgar a lasciare lo studio legale per dedicarsi esclusivamente alla letteratura. Le opere seguenti non raggiunsero la fama dell’Antologia, e il poeta cadde in miseria. Poesia: L’Antologia di Spoon River    Indietro

Leggi le poesie:

 | Johnnie Sayre | Bert Kessler | George Gray | Dorcas Gustine | Elizabeth Childers | Ollie McGee | Mabel Osborne | Amanda Barker |

 

Eugenio Montale

Il poeta, nato a Genova nel 1896, morì a Milano nel 1981. Trascorse l’infanzia e l’adolescenza nella città natale e a Monterosso, nelle Cinque Terre, dove la sua famiglia possedeva una casa. Nel 1917 fu chiamato alle armi e inviato al fronte in qualità di ufficiale. Terminata la guerra, entrò in contatto con gli ambienti letterari genovesi e, nel 1925, pubblicò la prima raccolta di versi: Ossi di seppia. Si trasferì nel 1929 a Firenze, dove diresse il Gabinetto scientifico letterario Vieussex fino al 1938, quando gli fu tolto l’incarico perché non era iscritto al partito fascista. Dopo la seconda guerra mondiale collaborò, a Milano, come redattore con il "Corriere della Sera", e con il "Corriere di informazione" come critico musicale. Fu nominato senatore a vita per meriti letterari, e nel 1975 ottenne il premio Nobel per la letteratura. I temi fondamentali della sua poesia sono: il "male di vivere", l’insensatezza della vita, l’impossibilità dell’uomo di sfuggire ad una esistenza disperata e angosciosa. Poesia: Ossi di seppia, Le occasioni, La bufera e altro, Satura; Prosa: Omaggio a Svevo, Farfalla di Dinard, Auto da fe’, Fuori casa, Sulla poesia.     Indietro

Leggi le poesie:

 | Il rondone | A pianterreno | L'infilascarpe | A mia madre | I limoni | Le parole | Meriggiare pallido e assorto | Spesso il male di vivere ho incontrato | Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale | Cigola la carrucola del pozzo | Forse un mattino andando... | Ripenso il tuo sorriso, ed è per me un'acqua limpida | La casa dei doganieri | Nei miei primi anni | Hai dato il mio nome ad un albero? Non è poco | Nel fumo | <<Pregava?>> | Serenata indiana | Maestrale | Ex voto | Felicità raggiunta, si cammina | Portami il girasole ch'io lo trapianti | Upupa, ilare uccello calunniato | La poesia | Ricordo | Gli uomini che si voltano | Se t'hanno assomigliato | Sul muro grafito | Mia vita a te non chiedo lineamenti | La poesia | Esitammo un istante |

 

Marino Moretti

Poeta e narratore. Nacque a Cesenatico, in provincia di Forlì, nel 1885 dove morì nel 1979. Restò nel paese natale fino agli undici anni; finite le scuole elementari, iniziò gli studi classici a Ravenna e li interruppe a Bologna. A sedici anni frequentò a Firenze la Regia Scuola di Recitazione, dove conobbe Aldo Palazzeschi con cui strinse una profonda amicizia. Ma successivamente visse quasi sempre nella città natale, in modo appartato, lavorando assiduamente. Come giornalista collaborò per circa trent’anni al "Corriere della Sera" e a numerosi altri periodici e riviste; fu scrittore operoso in poesia e in prosa. Molte le sue opere. Poesia: Fraternità, Poesie scritte col lapis, Poesie di tutti i giorni, Diario senza la data, L’ultima estate, Tre anni e un giorno; Racconti: Il paese degli equivoci, I lestofanti; Romanzi: Il sole del sabato, L’Andreana, La vedova Fioravanti, Il fiocco verde, La camera degli sposi.    Indietro

Leggi le poesie:

 | Chi sei, chi sono | Ancora la rima | Le prime tristezze | Elogio di una rosa | Leopardi | Non come gli altri | Valigie | Che è che vaga nell'aria? | Telefono | Il lumino verde | Rondini, o voi dove andate? | Autunno | Mi mandi via?|

 

Arturo Onofri

Poeta, nato a Roma nel 1885, vi morì nel 1928. La sua opera fu influenzata dal simbolismo e dalle dottrine teosofiche. In un primo momento nella sua poesia predominano influssi del Crepuscolarismo, del Pascoli e del D’Annunzio; successivamente si avvicinò alle esperienze dell’Ermetismo. Fu tra i fondatori di «Lirica» (1912) e collaborò a «La Voce» fra il 1914 e il 1917. Poesia: Liriche (1907), Poemi tragici (1908), Canti delle oasi (1909), Disamore (1912), Liriche (1914), Orchestrine (1917), Arioso (1921), Le trombe d’argento (1924), Terrestrità del sole (1927), Vincere il drago! (1928), Simili a melodie rapprese in mondo (1929), Zolla ritorna cosmo (1930), Suoni del Gral (1932), Aprirsi fiore (1935).      Indietro

Leggi le poesie:

 | Nella tua siepe c’era l’universo | Marzo, che mette nuvole a soqquadro | Interludio spasmodico |

 

Quinto Orazio Flacco

Poeta latino, nato nel 65 a. C. a Venosa, morì a Roma l’ 8 a.C. Figlio di un liberto, ch’era riuscito a creare un piccolo patrimonio col mestiere di esattore delle aste pubbliche, Orazio studiò nelle migliori scuole di grammatica e retorica di Roma, andando a perfezionarsi ad Atene verso i vent’anni. Nel 42 a.C. fu tra i repubblicani di Bruto nella battaglia di Filippi, dove si salvò per miracolo. Nel 41, grazie ad un’amnistia, poté tornare in Italia. Perdute le terre paterne a favore dei veterani di Ottaviano, si ridusse a svolgere il mestiere di scrivano presso un questore e iniziò a dedicarsi alle lettere. In seguito, frequentò a Napoli la scuola epicurea di Sirone in compagnia di Virgilio. Iniziata l’attività poetica con gli Epodi e le Satire, nel 39 fu presentato da Virgilio e Vario a Mecenate, che ben presto gli divenne amico e gli donò poi un podere nella Sabina. Entrato nelle grazie di Augusto per mezzo di Mecenate, rifiutò incarichi ufficiali e preferì gli ozi meditativi, dedicati alla lettura e alla poesia. Seguace della dottrina epicurea, fu il cantore dell’aurea mediocritas, delle gioie dell’amore e del vino, della vita serena, della campagna, dell’amicizia, ed esaltò Roma e la pace augustea. Opere: Epodi (17 componimenti), Satire (2 libri), Odi (4 libri), Epistole (2 libri), Carme secolare, Arte poetica.     Indietro

Leggi le poesie:

 | Lo scocciatore | Parcius iunctas quatiunt fenestras | O fons Bandusiae splendidior vitro | Eheu fugaces, Postume, Postume | Quid dedicatum poscit Apollinem |

 

Nino Oxilia

Commediografo e poeta, nato a Torino nel 1889, morì in combattimento sul Monte Tomba, durante la prima guerra mondiale, nel 1917. Fu famoso soprattutto per la commedia Addio giovinezza! scritta nel 1911 insieme con Sandro Camasio, con cui aveva composto anche La zingara nel 1909. Poesia: Canti brevi, Gli orti; Commedie: La zingara, Addio giovinezza!     Indietro

Leggi le poesie:

 | Il cuore è pieno... | E tu cantavi la provincia |

 

Aldo Palazzeschi

Lo scrittore, pseudonimo di Aldo Giurlani, nato a Firenze nel 1885, morì a Roma nel 1974. Dopo aver conseguito il diploma di ragioniere e dopo una breve esperienza teatrale a Firenze presso la Regia Scuola di Recitazione, dove conobbe Marino Moretti con cui strinse una solida amicizia, si dedicò all’attività letteraria. Compì frequenti viaggi a Parigi, dove entrò in contatto con i più grandi esponenti della cultura francese. Si affermò per la sua originalità di poeta e di narratore. Nella sua opera sono presenti il senso del grottesco, una delicata vena ironica, comprensione e pietà per l’uomo. Poesia: Poesie, Viaggio sentimentale, Cuor mio; Romanzi: Le sorelle Materassi, I fratelli Cuccoli, Roma; Novelle: Il codice di Perelà, Il palio dei buffi.     Indietro

Leggi le poesie:

 | Chi sono? | E lasciatemi divertire | Visita di protocollo | Il pappagallo | La porta |L'indifferente | Ara Mara Amara | A palazzo Oro RorCobò | La vecchia del sonno | La fonte del bene | La passeggiata | La fontana malata | Comare Coletta |

 

Giuseppe Parini

Poeta, nato nel 1729 a Bosisio, in provincia di Como, morì a Milano nel 1799. Studiò a Milano, dove fu ordinato sacerdote e lavorò come insegnante per il duca Serbelloni. Stando a contatto dei nobili, conobbe i vizi e i privilegi di quella classe sociale, che criticò nel suo capolavoro Il Giorno, un poema satirico. Dopo la pubblicazione di quest’opera, divenne direttore della “Gazzetta di Milano” e poi insegnò eloquenza e belle lettere nelle Scuole Palatine, trasformate successivamente nel Ginnasio di Brera. Partecipò al governo repubblicano, quando nel 1796 Napoleone tolse la Lombardia all’Austria; però, poco dopo, gli fu tolto l’incarico, perché rivendicava la libertà di Milano da ogni dominio straniero. Opere: Poesia: Alcune poesie di Ripano Eupilino, Il Giorno, Odi; Prosa: Dialogo sopra la nobiltà, Discorso sopra la poesia, De’ principi generali delle belle lettere applicati alle belle arti.      Indietro

Leggi le poesie:

 | Voi che sparsi...  | Ciò che, non visto, vidi | La vita rustica | Il piacere e la virtù | Molti somari ho scritto in una lista | La caduta | L'innesto del vaiuolo |
 

 

Giovanni Pascoli

Poeta e critico letterario, nato a San Mauro di Romagna nel 1855, morì a Bologna nel 1912. Il padre, amministratore di una tenuta agricola dei Torlonia, fu ucciso a tradimento, lasciando orfani i suoi otto figli. Pascoli aveva allora dodici anni e stava seguendo gli studi in un collegio di Urbino. Negli anni seguenti fu sconvolto da altri gravi lutti: morirono la madre e tre fratelli. Egli riuscì ad ottenere una borsa di studio all’università di Bologna dove diventò allievo di Carducci e, nel 1882, si laureò in lettere. In quel tempo aderì al movimento socialista e fu anche condannato ad alcuni mesi di carcere. Dopo aver insegnato latino e greco in diverse città italiane, nel 1906 subentrò al Carducci come professore di letteratura italiana all’università di Bologna. Nel frattempo visse nella casa di Castelvecchio di Barga in provincia di Lucca insieme con la sorella Maria. Per il Pascoli l’uomo e il mondo sono avvolti nel mistero, sono minacciati dal male, dall’ingiustizia e dalla morte; né la ragione, né la scienza sono in grado di conoscere e spiegare la realtà. Solo i poeti possono intuire il significato della vita e scorgere nel mistero del destino umano la verità che sfugge alla maggioranza degli uomini. La poesia di Pascoli è una poesia nuova che si allontana da quella romantica per aderire alla cultura del Decadentismo. Poesia: Myricae, Canti di Castelvecchio, Odi e inni, Nuovi poemetti, Poemi italici, Poemi del Risorgimento; Critica: Prose; Epistolario     Indietro

Leggi le poesie:

 | Orfano | Fides | Sera d’ottobre | Mare | Scalpitio | Nebbia | Con gli angioli | Sorella | Anniversario | X Agosto | Il fiume | Sogno | I gattici | L'agrifoglio | Lavandare | La felicità | Romagna | Novembre | Allora | L' immortalità | L'aquilone | La baia tranquilla | La quercia caduta | Il tuono | La voce | La poesia | L'ora di Barga | Purificazione | La tessitrice | Il lampo | L'immortalità | Leggendo il "Mago"di Severino Ferrari | A Severino Ferrari | La mia sera | Il sonnellino |

 

Pier Paolo Pasolini

Scrittore e regista cinematografico. Nato a Bologna nel 1922, da padre ravennate e madre friulana, visse la sua infanzia e adolescenza in varie città dell'Italia settentrionale, finché non si fermò a Casarsa, il paese della madre, restandovi fino al '49. Studiò e si laureò a Bologna, poi intraprese la carriera dell'insegnante. Trasferitosi a Roma, trascorse sulle prime una vita difficile, dedicandosi a molti lavori letterari e poi cinematografici, come sceneggiatore e regista. I suoi film sono conosciuti in tutto il mondo. Morì tragicamente ucciso nei pressi di Ostia nel 1975, in circostanze non ancora chiarite.
Della vasta opera letteraria si segnalano: Poesia: Poesie a Casarsa (1942), La meglio gioventù (1954), Le ceneri Di Gramsci (1957), L'usignolo della Chiesa Cattolica (1958), Sonetto primaverile (1960), La religione del mio tempo (1961), Poesia in forma di rosa (1964), Trasumanar e organizzar (1971) Narrativa: Ragazzi di vita (1955), Una vita violenta (1959), Amado mio - Atti impuri (1982), Petrolio (1992) Saggistica: Passione e ideologia (1960), Scritti corsari (post., 1975) Film: Accattone (1961), Mamma Roma (1962) Il Vangelo secondo Matteo (1964), Uccellacci e uccellini (1966), Edipo re (1967), Teorema (1968) Porcile (1969), Medea (1970), Il Decameron (1971), I racconti di Canterbury (1972), Il fiore delle Mille e una notte (1974), Salò o le centoventi giornate di Sodoma (1975)      Indietro

Leggi le poesie:

 | Supplica a mia madre | Senza di te tornavo, come ebbro | O me giovinetto | Ciant da li ciampanis | A na fruta |


 

Sandro Penna

Il poeta, nato a Perugia il 12 giugno 1906, da una famiglia di commercianti, morì nel 1977. Si diplomò in ragioneria. Nella città natale visse fino a ventitré anni, quando venne a stabilirsi a Roma, meta di sue frequenti fughe dall’età di sedici anni. Le prime poesie che scrisse furono lette da Umberto Saba, al quale il giovane Penna le aveva inviate in visione, senza conoscerlo personalmente. Fu per l’interesse del grande poeta triestino che riuscì a pubblicare i suoi primi versi. La sua raccolta d’esordio apparve però soltanto nel 1939, con il titolo di Poesie. Successivamente la sua vita continuò a svolgersi in modo piuttosto disordinato, ma anonimo, senza trovare un lavoro stabile, tranne forse quando a Milano fu commesso di libreria. Collaborò, ma saltuariamente, a quotidiani e riviste, su cui apparvero negli anni ’40 alcune delle prose più tardi raccolte nel volume Un po’ di febbre. Il suo secondo libro di versi uscì nel 1950 con il titolo di Appunti e, nel 1957, la raccolta completa delle sue Poesie edita da Garzanti, che gli valse il Premio Viareggio.      Indietro

Leggi le poesie:

 | Notte: sogno di sparse... | Io vivere vorrei addormentato | Le porte del mondo non sanno | Scuola | Il mare è tutto azzurro | E poi non solo. Resta | Era l'alba sugli umidi colli | La tomba del padre | Nuotatore | Poesia | Sedere a una tavola ignota | Piove nel sonno mio, piove sul fiume |

 

Francesco Petrarca

Poeta e scrittore, nato nel 1304 ad Arezzo, morì nel 1374 ad Arquà, in Veneto. Trascorse la giovinezza ad Avignone, dove il padre lavorava presso la corte pontificia, e a Bologna, dove approfondì gli studi giuridici. Dopo la morte del padre, per trovare una sistemazione economica, prese gli ordini minori. Nel 1330 si pose al seguito del cardinale Giovanni Colonna e iniziò la sua vita al servizio dei potenti: i Colonna, i Correggio, i Visconti, i Carrara, la Repubblica di Venezia. Nel 1370 si ritirò ad Arquà, dove si dedicò alla revisione delle sue opere fino alla morte. Vasta la sua produzione letteraria che comprende opere in latino ed in volgare. Opere in latino: Africa (poema), De vita solitaria (2 libri), Secretum, Epistulae; in volgare: Canzoniere (366 componimenti), Trionfi (poema).     Indietro  

Leggi le poesie:

 | Voi ch’ascoltate in rime sparse...  | Chiare, fresche e dolci acque | Sennuccio, i' vo' che sappi in qual manera | Nova angeletta sovra l'ale accorta | Solo et pensoso i più deserti campi | Erano i capei d'oro a l'aura sparsi | Pace non trovo e non ò da far guerra | Piangete, donne, et con voi pianga Amore |

 

Antonia Pozzi

Poetessa. Nacque nel 1912 a Milano, dove morì suicida nel 1938. Seguì l'insegnamento di A. Banfi all'Università di Milano, dove studiò filologia moderna e accrebbe la sua passione per la filosofia, la letteratura ed il linguaggio. Fu collaboratrice di "Corrente" e di altre riviste del tempo. Poesia: Parole, La vita sognata e altre poesie inedite; Saggistica: Flaubert. La formazione letteraria.

Leggi le poesie:

| Amore di lontananza | Il cielo in me | Per un cane | Il volto nuovo | Sentiero | Minacce | Venezia | La fornace | Cimitero di paese | Notturno | La vita | Altura | Pace | Quadro | Sfiducia | Pianura | Afa | Se io capissi | Flora alpina | Preghiera alla poesia | Funerale senza tristezza | I musaici di Messina | Meriggio | Un destino |

 

Salvatore Quasimodo

Il poeta nacque a Modica in Sicilia nel 1901 e morì a Napoli nel 1968. Visse l’infanzia e l’adolescenza in varie città della Sicilia in seguito ai trasferimenti del padre, capostazione delle ferrovie di Stato. Si iscrisse alla facoltà di ingegneria a Roma, ma interruppe gli studi ed esercitò diversi mestieri in molte città italiane. A Firenze fu introdotto negli ambienti letterari dal cognato Elio Vittorini, e  pubblicò la sua prima raccolta di versi Acque e terre. Si trasferì poi a Milano dove insegnò letteratura italiana al Conservatorio. Dopo la fine della seconda guerra mondiale pubblicò Con il piede straniero sopra il cuore, raccolta ispirata alla Resistenza cui seguirono altre promosse da un forte impegno civile. Nel 1959 fu insignito del premio Nobel per la letteratura. La poesia di Quasimodo rispecchia molta parte delle inquietudini, dei drammi, delle contraddizioni dell’uomo moderno. Poesia: Oboe sommerso, Erato e Apollion, Ed è subito sera, Giorno dopo giorno, La vita non è sogno, Il falso e vero verde, La terra impareggiabile; Traduzioni: Lirici greci, Omero, Carmi di Catullo, Antologia Palatina.  Indietro

Leggi le poesie:

 | Lettera alla madre | Rifugio d’uccelli notturni | Già la pioggia è con noi | Al padre | Ride la gazza, nera sugli aranci | Vento a Tindari | Vicino a una torre saracena, per il fratello morto | Alle fronde dei salici | Poesia di primavera | Nel giusto tempo umano | L'angelo | Ora che sale il giorno | Specchio | Vicolo | Fresca marina | Canto mattutino | Impercettibile il tempo | Oggi ventuno Marzo | Natale |

 

Giovanni Raboni

Poeta, nato a Milano nel 1932, laureato in giurisprudenza, collabora con case editrici, come consulente e traduttore, e con giornali e riviste in qualità di critico letterario e teatrale. Ha scritto su "Paragone" e "Quaderni piacentini", ha diretto "L’illustrazione italiana". La sua poesia, di registro linguistico vario, tendente alla colloquialità, trae spunto da figure e scorci della sua città natale e da richiami di carattere familiare. Punti di riferimento sono per lui i poeti lombardi (da Parini e Manzoni a Tessa, Sereni, Erba), Baudelaire (di cui ha tradotto le poesie), Eliot e Pound. E’ stato traduttore anche di Flaubert, Apollinaire e Proust. Poesia: Il catalogo è questo, L’insalubrità dell’aria, Le case della Vetra, Gesta Romanorum, Economia della paura, Cadenza d’inganno, Il più freddo anno di grazia, Nel grave sogno, A tanto caro sangue, Poesie 1953-1987, Canzonette mortali, Versi guerrieri e amorosi, Ogni terzo pensiero, Quare tristis; Saggistica: Poesia degli anni Sessanta, Poesia italiana contemporanea; Narrativa: La fossa di Cherubino.     Indietro

Leggi le poesie:

 | Ci sono sere che vorrei guardare | Supina | Come cieco, con ansia | Nel pollaio di stracci | Di quello che ho nel cuore |

 

Clemente Rebora

Poeta, nato a Milano nel 1885 e morto a Stresa nel 1957 dopo una dolorosa malattia, ricevette dalla famiglia  un’educazione ispirata ad una concezione della vita laica e ai valori del risorgimento. Avviati gli studi di medicina a Pavìa, li interruppe e si iscrisse all’Università di Milano, laureandosi in Lettere nel 1910  e cominciò ad insegnare negli Istituti tecnici. Partecipò alla grande guerra subendo un trauma cranico in seguito allo scoppio di una granata, e per questo fu congedato. Nel dopoguerra riprese a insegnare presso istituti privati. Intanto viveva una crisi spirituale ed esistenziale che si risolse con la conversione alla religione cattolica. Entrò a Domodossola nel convento dell’ordine rosminiano e nel 1936, presi i voti, fu ordinato sacerdote. Da allora visse tra Domodossola e Stresa in vari istituti dell’ordine. Poesia: Frammenti lirici (1913); Canti anonimi (1922), Canti dell’infermità (1956).     Indietro

Leggi le poesie:

 | Leggiadro vien nell’onda della sera | Campana di Lombardia | Certezza del vero | La mia vita, il mio canto | Dall'immagine tesa | L'infinito riposa |

 

Rainer Maria Rilke

Poeta austriaco. Nacque a Praga nel 1875 e morì di leucemia in Svizzera, in un sanatorio presso Montreux nel 1926. Il padre era un funzionario ferroviario e la madre un’esponente dell’ambiente borghese benestante di Praga. Fu avviato alla carriera militare, ma l’abbandonò presto. Si dedicò alla carriera letteraria, sorretta dagli incoraggiamenti materni; studiò a Linz, Monaco e infine Berlino, per compiere studi di letteratura e storia dell’arte; nel frattempo scriveva racconti, novelle, ballate, drammi, saggi e recensioni. Fondamentale fu la relazione con Lou Andreas-Salomé, di una quindicina d’anni più anziana, che con il suo prestigio culturale ed intellettuale lo ispirò e guidò nella sua attività di scrittore. Spirito irrequieto, compì viaggi e soggiorni in Russia (con Lou Andreas-Salomé che gli fece conoscere Tolstoj), Francia (dove lavorò come segretario dell’artista Rodin), Italia e Svizzera, ma anche in Svezia e Danimarca. Nel 1901 si sposò con la scultrice Klara Westhoff, una delle pupille di Auguste Rodin, ma l’unione durò soltanto un anno. Spesso visse del sostegno e dell’ospitalità di amici, incontrando talora difficoltà economiche estreme. Infatti fu presso il castello di un’amica, la contessa Thurn und Taxis, a Duino, che iniziò a comporre le Elegie Duinesi. È considerato uno dei maggiori poeti del Novecento. Poesia: Il libro d’ore, Il libro delle immagini, Romanza d’amore e di morte dell’alfiere Cristoforo Rilke, Nuove poesie, Cinque canti, Elegie duinesi, Sonetti a Orfeo; Prosa: Quaderni di Malte Laurids Brigge, La felicità bianca, Le storie del buon Dio.   Indietro

Leggi le poesie:

 | Risveglio del vento | Baudelaire | Requiem | Canto d'amore | Se la vostra giornata vi sembra povera | La pantera | Canto del mare | La giostra | Tardo autunno a Venezia | Viene adagio la sera | Le mani della Madre | Fontana di Roma | Non avere paura. Non senti | In grembo alla notte nevosa, d'argento | Sii paziente... | Attaccati ad una foglia di faggio | Prima duinese | Decima duinese | Sonetti a Orfeo | Infanzia |

 

Tiziano Rossi

Poeta,è nato a Milano nel 1935. Laureato in lettere, ha lavorato sempre nell’editoria. La critica lo considera un esponente della "linea lombarda" della poesia di secondo Novecento, caratterizzata da linguaggio colloquiale, tendente alla discorsività, e dalla capacità di cogliere i particolari delle cose con una rappresentazione puntuale degli oggetti. E’ risultato vincitore del Premio Viareggio 2000 - sezione poesia - con "Gente di corsa", tradotto e pubblicato in molti paesi stranieri. Poesie: Il cominciamondo (1964), La talpa imperfetta (1968), Dallo sdrucciolare al rialzarsi (1976), Quasi costellazione (1982), Miele e no (1988), Il movimento dell’adagio (1993), Pare che il Paradiso (1998), Gente di corsa (2000).    Indietro

Leggi le poesie:

 | Zio | Stanza | Scoiattolo | Difesa | Gatto | Bambino O. B.|

 

Umberto Saba

Il poeta, nato a Trieste nel 1883 e morto a Gorizia nel 1957, ebbe un’infanzia difficile. Il padre, ariano, abbandonò la madre, ebrea, poco prima che nascesse. Cambiò poi il suo cognome Poli in Saba, che in ebraico significa "pane". Presto dovette cercarsi un lavoro, per questo non terminò gli studi. Nel 1911 si sposò con Lina, figura dominante del Canzoniere. Dopo la prima guerra mondiale, cui partecipò, acquistò una vecchia libreria che gli diede da vivere. Con la promulgazione delle leggi razziali fu costretto a nascondersi presso amici, a Firenze e a Roma. Alla fine della seconda guerra mondiale, rientrò a Trieste, dove trascorse gli ultimi anni della sua vita. Saba canta tutti gli aspetti della vita, anche i più umili e quotidiani. Poesia: Canzoniere, Mediterranee, Uccelli-Quasi un racconto; Prosa: Scorciatoie e raccontini; Storia e cronistoria del Canzoniere; Romanzo: Ernesto (postumo).     Indietro

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 | Il poeta | Commiato | Paolina | Guarda là quella vezzosa | Donna | Ritratto della mia bambina | Favoletta | Goal | Skotsch-terrier | La capra | L’ornitologo pietoso | Favoletta alla mia bambina | Così passo i miei giorni | Poesia | Sera di febbraio | La fanciulla | La mia fanciulla | Trieste | La Malinconia | Una strana bottega d'antiquario | Notte d'estate | Fontanella | C'era | L'arboscello | Ed amai nuovamente | Fior di neve | Il fanciullo  e l'averla | Fanciulli allo stadio | L'appassionata | La gatta | All'anima mia | Ulisse |

 

Saffo

Poetessa greca, vissuta tra il VII –VI sec. A. C., nacque nella città di Ereso intorno al 630 sulla costa occidentale dell’isola di Lesbo, ma trascorse la sua esistenza, per lungo tempo, a Mitilene, centro più importante, educando alla musica e alla danza le giovani figlie degli aristocratici. Ebbe tre fratelli e fu sposata ad un facoltoso mercante da cui ebbe una figlia, Cleis, di cui parla nella sua opera. Fu costretta all’esilio in Sicilia in seguito ai rivolgimenti politici che portarono al dominio dei tiranni. E’ stato detto che Saffo fosse giunta ad un’età avanzata; che si fosse innamorata del bellissimo Faone e, respinta dal giovane, si fosse uccisa gettandosi dalla rupe di Leucade. Ma si tratta di una leggenda: a crearla furono i comici stravolgendo il significato di accenni di Saffo a Faone (in origine un essere mitologico della cerchia di Afrodite) e alla rupe di Leucade (un luogo mitico da cui ci si gettava metaforicamente per dimenticare una pena). Saffo scrisse in dialetto eolico poesie liriche (canti d’amore, inni, poemetti mitologici, epitalami) raccolte in nove libri. Della sua opera restano un’ode intera e circa duecento frammenti. La poesia di Saffo è semplice, naturale e immediata.     Indietro

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 | L’amore mi sconvolse... | A me pare uguale agli Dei | Afrodite, tronoadorno, immortale | Un esercito di cavalieri, dicono alcuni | Notturni | Intimi contrasti | A Gongila | Gli astri alla luna bella intorno intorno | Voglio dirti una cosa... | Dileguata è la luna | Sacrilegio | Vento |

 

Carl Sandburg

Poeta statunitense (1878-1967). Figlio di emigranti svedesi dovette lavorare duramente, svolgendo mestieri quali lo sguattero, il contadino, il soldato mercenario. Poi fece il propagandista politico e il giornalista. Ottenuto il successo con il primo libro di versi, Poesie di Chicago, si dedicò alla poesia ed ai suoi passatempi preferiti: raccogliere canti popolari della sua terra e scrivere la biografia di Lincoln. Sandburg è il poeta della città nell’era industriale. Poesia: Chicago Poems.     Indietro

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 | Nebbia | 

 

Edoardo Sanguineti

Critico e scrittore, vivente,è nato a Genova nel 1930. Ha insegnato a Torino e per molto tempo ha vissuto a Salerno dove ha insegnato letteratura italiana contemporanea in quella università. E' ritenuto uno dei maggiori esponenti dell'avanguardia (presente nell'antologia dei Novissimi) ed esponente di punta del Gruppo '63. "Sanguineti ritrae con parole lo sconnesso paesaggio della vita" (A.Giuliani). Narrativa: Capriccio italiano, Il gioco dell'oca; Saggistica: Interpretazione di Malebolge, Tra Liberty e Crepuscolarismo, Ideologia e linguaggio, Il realismo in Dante, G. Gozzano, indagini e letture, La missione del critico; Poesia: Laborintus, Opus metricum, Triperuno, Wirrwarr, Catamerone, Segnalibro, Bisbidis, Senzatitolo, Postkarten, Stracciafoglio. Poesie 1977-1979.     Indietro

Leggi le poesie:

 | Imitazione da Catullo | Anima mundi | Quartina | Cadeau (per Carol) | Questo è il cuore dei monti | siamo tutti politici (e animali): |

 

Camillo Sbarbaro

Fu poeta e narratore. Nacque a Santa Margherita ligure nel 1888 e morì a Savona nel 1967. Visse nella sua terra natale, la Liguria, a Savona e a Genova, dove lavorò come impiegato presso industrie siderurgiche fino alla fine della prima guerra mondiale. Dopo la guerra insegnò privatamente greco, si dedicò allo studio dei licheni , di cui fu specialista di fama internazionale, e svolse l’attività di traduttore. Nel 1951 si trasferì a Spotorno, dove concluse la sua vita. La prima raccolta di poesie, Resine (1911), fu pubblicata grazie all’aiuto dei suoi compagni di liceo. Poesia: Resine, Pianissimo; Prosa: Trucioli, Liquidazione, Fuochi fatui, Scampoli; Traduzioni: classici greci ed autori francesi.     Indietro

Leggi le poesie:

 | Io che come un sonnambulo cammino | Padre, se anche tu non fossi il mio... | A volte sulla sponda della vita | Al tempo | Quando ti porto balocchi variopinti |

 

Vittorio Sereni

Poeta, nato a Luino (Varese) nel 1913 e morto a Milano nel 1983, fece i primi studi nella città natale e in seguito a Brescia. Poi passò a Milano dove si laureò in lettere e collaborò con varie riviste letterarie. Durante la seconda guerra mondiale, cui partecipò, cadde prigioniero degli Alleati e fu internato in un campo di prigionia in Algeria. Finita la guerra, riprese l’attività, lavorando a Milano in qualità di direttore letterario della casa editrice Arnoldo Mondadori. Poesia: Frontiera (1941), Diario d’Algeria (1947), Gli strumenti umani (1965)    Indietro

Leggi le poesie:

 | In me il tuo ricordo | I versi | Quei bambini che giocano | Terrazza | Giardini | Anni dopo | Settembre |

 

Leonardo Sinisgalli

Poeta e scrittore, Sinisgalli nacque a Montemurro, in provincia di Potenza, nel 1908 e morì a Roma d’ infarto nel 1981. Terzo di una numerosa prole, visse nel paese un’ infanzia  felice e spensierata . Nel 1918 partì per studiare alla volta del Collegio Salesiano di Caserta, poi a quello di Benevento. Visti gli eccellenti voti conseguiti in matematica e in disegno (10), e in altre materie, si iscrisse a Roma presso la facoltà di Matematica, ma , ultimato il biennio, passò ad Ingegneria. Dopo la laurea in Ingegneria elettronica ed industriale, e l’esame di stato sostenuto, per l’abilitazione alla professione, a Padova nel ’32, si trasferì a Milano. Determinante fu l’incontro con Ungaretti, poeta già famoso, che all’inizio del ’34, parlò entusiasticamente di lui. Continuò a lavorare a Milano intensificando la sua attività di pubblicista su riviste d’architettura e d’arredamento, interessandosi d’arte, d’allestimenti, di grafica. Partecipò alla seconda guerra mondiale con il grado d’ufficiale. Nel 1948 fu assunto dalla Pirelli come Art director, dieci anni dopo dall’Agip. Poesia: 18 poesie, Poesie, Campi elisi, Nuovi Campi elisi, L’età della luna, Il passero e il lebbroso   Indietro

Leggi le poesie:

 | A mio padre | Eri dritta e felice | Poesia per una cicala | Lapide | Mi ricorderò di questo autunno | Tu andavi e venivi | Uno spicchio di pera | Post scriptum | La vigna vecchia | La voce del cacciatore | Canto di una fanciulla in attesa delle nozze | Caldo com'ero |

Gaspara Stampa

Poetessa, di nobile famiglia milanese, nacque a Padova nel 1523 e morì a Venezia nel 1554, dopo quindici giorni di febbre. Dopo la morte del padre nel 1531, si trasferì a Venezia con la madre, il fratello Baldassarre e la sorella Cassandra. Nella città lagunare partecipò alla vita colta e mondana come ricercata cantante e insieme come cortigiana d'alto rango. Dal 1548 al 1551 ebbe una relazione d'amore non facile e tormentata con il giovane conte Collaltino di Collalto, per il quale compose i versi del Canzoniere, una specie di diario lirico in cui si alternano gioie ed angosce. Poco dopo la sua morte, la sorella fece pubblicare le sue poesie con il titolo di Rime.     Indietro

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 | Piangete, donne... | Voi che novellamente, donne, entrate | Se d'arder e d'amar io non mi stanco | A Mirtilla |

 

Rabindranath Tagore

Poeta, drammaturgo, musicista, naturalista e filosofo indiano nacque nel 1861 e morì nel 1941. Di nobile famiglia studiò per tre anni in Inghilterra. Dopo aver sofferto dolorose esperienze familiari, quali la perdita della moglie e di due figli, nel 1901 creò presso Bolpur una scuola in cui gli alunni vivevano liberamente a contatto della natura, e le lezioni consistevano in conversazioni all’aperto. Intanto pubblicava  volumi con saggi di natura  filosofico-religiosa e le sue poesie, tradotte da lui in inglese, gli diedero fama anche in Europa. Nel 1913 gli fu conferito il premio Nobel per la letteratura. La sua produzione in bengali e in inglese è vastissima. Qui si citano: Poesia: Canti del mattino e canti della sera, Offerta di canti: Gitanjali, Il giardiniere, La luna crescente; Scritti filosofici: Sadhana, La realizzazione del fine supremo; Romanzi: La casa e il mondo; Autobiografia: Ricordi di vita; Drammi: Citra, L’ufficio postale, Il re della camera oscura, Oleandri rossi.       Indietro

Leggi le poesie:

 | Non abbandonarti | Donna, non sei soltanto l'opera di Dio | Dono | Il sonno che aleggia | Mi hai fatto senza fine | Ma è il mio cuore amore mio | Hai colorato i miei pensieri | Non celare il segreto del tuo cuore | Il giorno in cui | Se tu non parli | Il dono dell'amante | Il principio | Nubi su nubi si addensano | La Nube mi disse... | Attraversando il fiume | Coloro che mi amano a questo mondo | Dove la mente non conosce paura | Il giorno che la morte busserà | A lungo durerà il mio viaggio |

 

Iginio Ugo Tarchetti

Lo scrittore nacque a San Salvatore Monferrato(Alessandria) nel 1841. Compì gli studi a Casale e a Valenza ed intraprese la carriera militare, che abbandonò nel 1865 per motivi di salute e si stabilì a Milano. Divenne ben presto uno degli esponenti più tipici della Scapigliatura milanese, collaborando con numerosi giornali e scrivendo racconti, romanzi e versi. Morì di tisi nel 1869.
Poesia: Disiecta (postumo), Racconti: Racconti fantastici, Amore nell'arte; Romanzi: Paolina, Una nobile follia, Fosca (postumo)    Indietro
 

Leggi le poesie:

 | Memento | Non cantar le canzoni del passato | Angeli e farfalle |
 

 

Torquato Tasso

Poeta, nacque nel 1544 a Sorrento, dove il padre Bernardo, letterato d'origine bergamasca, era al servizio di Ferrante Sanseverino, principe di Salerno. Abbandonò presto gli studi di diritto dedicandosi a quelli letterari e nel 1562 compose un poema cavalleresco intitolato "Rinaldo". Dal 1565 al 1575 fu a Ferrara, al servizio del cardinale Luigi d'Este e poi del duca Alfonso II. Qui scrisse le sue opere maggiori. Ma cadde in una profonda crisi, perché molti dubbi sugli aspetti morali e religiosi della "Gerusalemme liberata" lo resero irrequieto, diffidente di tutto e di tutti. Scappò da Ferrara, girovagando per varie città italiane, finché, tornato dagli Estensi, fu rinchiuso, quando cominciò a dare segni di squilibrio mentale, per sette anni nell'ospedale psichiatrico di S. Anna. Liberato nel 1586 visse anni infelici, peregrinando per tutta l'Italia. Morì nel 1595 a Roma, dove si era recato per essere incoronato poeta. Poesia: Rinaldo, Aminta, Gerusalemme liberata, Gerusalemme conquistata (rifacimento della "Liberata"), Re Torrismondo (Tragedia), Monte Oliveto (poemetto sacro, in ottave, incompiuto), Le sette giornate del mondo creato (poemetto in versi sciolti), Le rime. Prosa: Epistolario, Apologia, I discorsi dell'arte poetica, I discorsi del poema eroico, Dialoghi (26).     Indietro

Leggi le poesie:

 | Donna gentil, mentr'io vi miro e canto... | La morte di Clorinda |

 

Trilussa

Poeta in dialetto romanesco, pseudonimo di Carlo Alberto Salustri, nacque  nel 1871 a Roma, dove morì nel 1950. Nei suoi volumi commentò con arguzia e bonaria ironia vicende e costumi della vita romana e italiana. La raccolta delle sue Poesie (postumo, 1951) comprende i libri precedenti: Ommini e bestie, Le storie, Lupi e agnelli, La gente, Libro n. 9, Le cento favole, Giove e le bestie.    Indietro

Leggi le poesie:

 | La politica | L'agnello infurbito | Questione di razza | La maschera | All'ombra | Felicità | La poesia | La corte del Leone | L'ingiustizzie der monno | L'eclisse | Er grillo zoppo | La mosca 'nvidiosa | Romolo e Remo | Carità cristiana | L'incontro de li sovrani | Le bestie e er crumiro| Nummeri | La statistica | Ave Maria |L'onestà de mi' nonna | La ninna nanna della guerra | Tutto sfuma | La stretta de mano | Natale de guerra | La guida |

 

Giuseppe Ungaretti

Il poeta, nato ad Alessandria d’Egitto nel 1888 e morto a Milano nel 1970, trascorse l’infanzia e l’adolescenza in Egitto. Nel 1912 si trasferì a Parigi, dove frequentò personaggi notevoli della cultura francese ed anche scrittori italiani come Aldo Palazzeschi e Ardengo Soffici. Tornato in Italia, partecipò come volontario alla prima guerra mondiale e combatté come soldato semplice di fanteria sul Carso. Successivamente si stabilì a Roma, e nel 1936 accettò di insegnare letteratura italiana all’università di San Paolo in Brasile. Qui la sua vita fu sconvolta dalla morte del figlioletto Antonello, di soli nove anni. Ritornato in Italia, insegnò letteratura italiana moderna e contemporanea all’università di Roma. Poesia: Vita d’un uomo (edizione definitiva che raccoglie tutte le sue poesie e traduzioni di poeti francesi, inglesi e spagnoli).     Indietro

Leggi le poesie:

 | Italia | Giorno per giorno | Se tu mio fratello | La madre | Natale | C’era una volta | Silenzio | Universo | Canto beduino | Mattina | Sonnolenza | Sono una creatura | I fiumi | San Martino del Carso | Eterno | Canto primo | Allegria di naufragi | Variazioni sul tema della rosa | Prato | Sereno | Astro incarnato nelle umane tenebre | Stelle | Un'altra notte | Amore | Sereno (da Sogni e accordi) | In dormiveglia | Dormire | Quando un giorno ti lascia | Per sempre | Gridasti: soffoco | Fratelli | Primo amore | Rosso e azzurro | Balaustrata di brezza |

 

Giacomo Zanella

Poeta, nato a Chiampo (Vicenza) nel 1820, morì a Cavazzale (Vicenza) nel 1888. Compì gli studi nel seminario arcivescovile e fu ordinato sacerdote nel 1843. Di idee liberali e patriota per alcuni anni gli fu impedito dal governo austriaco di insegnare. Dopo la terza guerra di indipendenza, divenne professore di letteratura italiana presso l’università di Padova. Poesia: Versi.     Indietro

Leggi le poesie:

 | Sopra una conchiglia fossile, vv 1-7 | Egoismo e carità | A un ruscello | Passero | Le ore della notte | Fresco ruscel, che dal muscoso sasso | L'alcione |

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