Poesie di Dario Menicucci


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Con tre fili di luce (dedicata a mia figlia Rachele)

Con tre fili di luce
e un tuo sorriso
creerò l'amore

con un tuo sospiro
e un soffio di vento
plasmerò la gioia

con le note che hai in cuore
e il canto del mare
sconfiggerò il silenzio

con le tue carezze
e una goccia di pioggia
cancellerò il dolore.

Sei un barlume di vita
sei la sola armonia
nel delirio del tempo.

Vicino a mio padre (ospedale di Livorno)

I genitori sono persone che non hanno
età, che svincoliamo dal concetto di tempo
quasi fossero immortali. Fino a che non
accade qualcosa che ci fa capire...)
...
...
Vicino a mio padre (ospedale di Livorno)

Il tempo questa sera
sembra essersi fermato.

L'interminabile corridoio
striscia adesso
immerso nella notte.

Brusii di voci ovattate
rendono irreale
il silenzio.

Avvolto nel tuo dolore
continuo a guardarti
e per la prima volta
ti scopro vecchio.

All' improvviso capisco
di non aver compreso
il passare degli anni
e una pena mi prende
fino a stringermi il cuore.

Mai ho desiderato
così tanto
l'aurora.

Veramente amore
E' notte ancora.

Nel dormiveglia
i miei occhi
frugano il buio.
inutilmente.

E' soltanto
il tuo respiro profondo
a raccontare il tuo sonno.

E allora
pian piano
ti vengo a cercare.

Con la mano
ripasso il profilo,
soffermandomi
su quelle imperfezioni
che con gli anni
ho imparato a conoscere.

E nasce un sorriso;
sono certo che questo
sia veramente amore.

Giovane amico (dedicata a Gigi)
...
Ho lasciato la nota che ho scritto cinque anni fa
...
Mi piace molto stare con i ragazzi. La loro spensieratezza
e il loro ottimismo mi contagiano e mi regalano momenti
di allegria. Gigi è un amico di mia figlia e ha la sua stessa
età, 18 anni. E' un ottimo scrittore con cui scambio idee e
scritti. Alcune mie poesie sono nate da suoi spunti.
Questa poesia è nata da un'amara riflessione, dal mio forte
conflitto interiore fra la voglia di consigliare questi ragazzi
e la consapevolezza di non essere nello stato d'animo per
poterlo fare. Mi limito allora a esortarli affinché inseguano
fino in fondo i loro sogni senza permettere a nessuno di
portarli via. Altrimenti, alla fine, se ne potrebbero pentire.

...
...
Giovane amico (dedicata a Gigi)

Ti guardo giovane amico
per narrarti favolose storie
ma ho finito le parole;
hanno rubato i progetti
che avrei voluto donarti
e il coraggio di vivere.

Mi ricordi un ragazzo
che scrutando il mare
si circondava di luce
senza vedere il buio,
che non aveva paura
di dover combattere.

Di fronte allo specchio
c' è un uomo stanco
che non sa più soffrire
ne' ridere o piangere,
che non ha più illusioni,
alla fine, domato e sconfitto.

Avrei bisogno di nuova vita,
di emozionarmi ancora
e mi ritrovo a nutrirmi
del candore dei tuoi sorrisi
della gioia delle tue fantasie
della forza della tua ingenuità.

Non lasciarti sconfiggere
dall'arroganza degli uomini,
insegui i tuoi desideri
senza stancarti di custodirli,
non lasciarli svanire
tra stupidità e indifferenza.

Perché quando in fondo
ti volterai a guardare
i tuoi sogni saranno li';
qui ho i miei senza vita,
schiere di ombre senza volto
dimenticate nell'oscurità

Il profumo della vita
La luce
ha steso le mani sulla terra
e indugia sul viso di un bimbo
aggrappato
al seno di sua madre.

Dalla piccola piazza
nascosta tra gli alberi
giovani grida
riempiono le vie
colme d'estate.

All'ombra di un platano
un vecchio
assorto
fissa vicina
la fine del viale;

poi
chiude gli occhi
e alza la testa
per cercare nell'aria
il profumo del sole

L'inizio di un giorno
Ritrovo quel vento
di ultima notte
mi saluta portando
i bagliori iniziali.

Un giorno qualunque
di non so quale anno
taciturno e distratto
mi scivola accanto.

Dallo specchio dell'auto
solo incerti chiarori
e le scie sull'asfalto
che la pioggia cancella.

Tra profili di nuvole
e penombre di foglie
una via sconosciuta
che mi porta lontano

Amore prigioniero
Seguimi
ti porterò oltre il dolore
oltre il silenzio
dove dimorano i sogni.

Fai un'urna
delle tue mani
per accoglierli
per proteggerli.

Aiutami a rendere libero
quest'immenso amore
che vive prigioniero
dentro il mio cuore

e finalmente insieme
riusciremo a sconfiggere
l'orrore dell'indifferenza

Qualche goccia d'amore
Vorrei volare
sopra l'indifferenza
sopra il silenzio
e guardare dall'alto
il mondo e le persone

fuggire lontano
per non sentire più
quest'immenso dolore...

... e pensare
basterebbe
qualche goccia d'amore

Amore per sempre
Un giorno
conobbi una ragazza
che con giovane entusiasmo
mi spiegò l'amore

oggi
conosco una donna
con qualche pena in più
ma che ancora
mi parla di lui.

Ricordo d'inverno
Aurore scarlatte
sfumate di nebbia
crepitii di pioggia
sui viali di foglie.

L'inverno mi assale
svuotandomi dentro
e ruba a quest'anima
ogni suono e colore.

Ritorno ai tuoi occhi
così tristi e lontani
e nel pallido sole
solitudini immense

Sono l'istante che resta
Forse un angelo, chissà, giunto per
testimoniare il trapasso. Può solo
guardare e non può modificare il
corso degli eventi. Può fare però un
ultimo gesto d'amore.
...
...
Sono l'istante che resta

Era lì davanti a me
con l'aria di uno
che volesse interrogarmi

ma non diceva parole
soltanto una smorfia
triste e malinconica.

Sopra un viso perfetto
due occhi profondi
grandi e nerissimi

stava ai piedi del tavolo
nella stanza in penombra
e mi fissava in silenzio.

Increspando le labbra
con un lieve sussurro
finalmente mi disse:

"Sono l'istante che resta
quel momento sospeso
tra la vita e la morte.

Ho sentito il dolore,
la sconfitta di un uomo
che ha perso i suoi sogni

che non sa più lottare
e ha lasciato alle ombre
il ricordo degli anni.

Non c'è traccia di gioia
nel tuo cuore indurito
ne' più luce o speranza

ma non posso aiutarti,
sono un soffio fugace
nell'abisso del tempo.

E ora lasciati andare
per fluttuare nell'aria
con quel nodo sul collo

ti condurrò nell'oblio
tra queste mie braccia
in una culla di pace"

L'albero dalle foglie lucenti
Piegato dagli anni
un vecchio albero
lascia alle fronde
lambire la strada.

Senza notarlo
le auto ai suoi piedi
veloci si affrettano
sull'asfalto bagnato.

La chioma maestosa
puntata d'arancio
armonica oscilla
lenta e sinuosa.

Muovendo i suoi rami
sembra chiamarmi
con i gesti aggraziati
di un vecchio saggio.

Sottovoce mi parla
col sussurro del vento
che fruscia sui nodi
e le crepe del legno:

"E' triste il tuo cuore
lo sento distante
come avesse smarrito
la passione e l'ardore.

Guarda il mio corpo
condannato alla terra
a restare immobile
a contare i decenni.

Ci sono qui intorno
solamente una via
le colline sfumate
poche case lontane.

Tra le mani ho la sorte
di questi piccoli uccelli
do riparo e una casa
ai minuscoli insetti;

ma non conosco il mare
il gorgheggio del fiume
gli abbaglianti ghiacciai
sopra immensi deserti

non conosco l'amore
le carezze di un bimbo
l'emozione di un bacio
di una madre raggiante.

Se tu hai tutto questo
non ti puoi lamentare
prendi in mano la vita
non esiste la sorte".

Quindi torna il silenzio
le parole svaniscono
nello spazio già colmo
di grigiore d'autunno.

Quelle foglie lucenti
di sgargianti colori
ora sembrano lacrime
mille gocce di pianto

Nella stanza vuota
Il silenzio è già qui
oggi
prima di sera

è soltanto la pioggia
a scandire il tempo.

Nella stanza vuota
percepisco distinto
il mio respiro.

Avvolto nei ricordi
sfido le ombre
intorno a me

e disperatamente
cerco le tue mani

Dietro una siepe
(giornata contro la violenza sulle donne)

Ho sepolto l'anima
dietro una siepe
dove i miei sogni
sono stati recisi.

Avrò paura di amare,
di guardare il futuro,
avrò il timore di baci
e carezze innocenti.

Quando i segni sul viso
saranno scomparsi
questa pelle provata
troverà un po' di pace

ma nel cuore umiliato
rimarranno le ombre
delle tracce indelebili
di una vita violata

2 novembre
Tengo per mano i miei morti
per portarli
dalla mente al mio cuore.

Come reliquie
raccolgo i ricordi
per dar senso a una vita
che ha smarrito i colori.

La memoria li chiama
a uno a uno
di fronte a me;

e ora son certo
che non sarò solo
quando fra poco
scenderà la notte

In memoria... (4 novembre)
Ho contato le croci
ornate di bianco
sui prati verdissimi

interminabili file
nelle vesti eleganti
colme di ipocrisia.

Le gocce rapprese
tra i veli di nebbia
e le lapidi anonime

sembravano lacrime
sul volto scolpito
di un Cristo riverso.

Nel buio di piazze
le statue imbrattate
mi guardano mute

polverose memorie
di eroi sconosciuti
che nessuno ricorda.

Degli uomini illustri
hanno messo dei fiori
sui marmi umiliati

tra piccioni arruffati
bottiglie di birra
e siringhe gettate

Gabbiani
Voli radenti
poi le ali
aperte a corolla.

E' il libeccio
a portarci
l'odore del mare.

E tra spruzzi
altissimi
e la schiuma delle onde

macchie
grigie e bianche
danzano nel vento

Piano piano
Finalmente intorno c'è luce
il giorno è colmo d'azzurro
di cielo di mare dei tuoi occhi.

Mi scuote un intimo fremito
ma lascio vibrare il silenzio
e alla pelle sussurrare parole.

Seguo il profilo delle tue dita
e sul palmo appena dischiuso
le linee plasmate dagli anni.

Quanta vita è svanita nel tempo;
tra i ricordi di ingenue emozioni
trovo ancora la stessa dolcezza

nel rubare qualche timido bacio
e venire pian piano al tuo fianco
per tenerti in penombra la mano

Carrara. Novembre 2014 (dopo l'alluvione).
Le nubi alle colline
orlano i crinali
di rosa e di bianco

avvolgono gli alberi
le loro foglie gialle
dipinte d'autunno.

L'odore di pioggia
è rimasto sospeso
intridendo le strade

e il sole nascosto
non riesce a scaldare
questa terra ferita.

La città sotto i monti
sembra ancora più fragile
quando irrompe la luce

e il candore del marmo
dalle cime ora sgombre
si rovescia sui tetti.

Lascerò qui il mio cuore
sui brandelli e i ricordi
degli oggetti violati

ammucchiati nel fango
tra il fragore del porto
e l'indifferenza del mare

Cimitero di campagna (Vicarello Li)

Nota
Aldo era una persona semplice e
meravigliosa. Un uomo d'altri
tempi. Un contadino forgiato dalla
stessa terra che aveva sempre
lavorato.
Non ero suo parente diretto, così,
al suo funerale, rimasi in disparte.
Al cimitero la sua famiglia stava
in silenzio in un dolore profondo
e composto. Solo quando la bara
fu interrata, sua moglie, Maria, si
lasciò andare a un breve gemito
che per un momento riempì
quel piccolo e polveroso cimitero
di campagna.
Questa poesia non poteva che essere
semplice; una semplice descrizione
di quelle persone straordinarie e di
quel luogo malinconico.
...
...

Cimitero di campagna (Vicarello, Li)
Una piccola folla
è composta
davanti al defunto.

Un pianto più alto
si leva sulle lapidi
tra rondini e foglie cadute.

Ai margini dei viali
la polvere copre
le croci e le pietre.

Tutt'intorno
è un dondolio
di fiori appassiti

Prima dell'alba
Canta il vento
carico di stelle
e di malinconia

si muove strisciando
tra comignoli e fumo
poi danza sui tetti.

Sconosciute nenie
arcane e struggenti
sussurrate alla luna

cantilene lontane
come voce di morti
che ci chiedono un fiore.

Furtive e radenti
nella nebbia si celano
misteriose figure

silenziosi fantasmi
di un passato sepolto
che mi cercano ancora.

Ricompare indelebile
un antico dolore
che credevo lenito

e un lamento di ombre
sopra un'eco di pianto
mi riempie di smania.

Ma la notte è finita
e bagliori scarlatti
danno vita alle nubi

inquietudini e ansie
finalmente svaniscono
mentre nasce la luce
 



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