Poesie di Marianna Fici


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Mi chiamo Fici Maria ma firmo tutti i miei scritti Marianna. Sono nata a Palermo il 23-11- 1960, sono autodidatta. Scrivo dagli anni ottanta tra il soleggiare dei mandarini della mia terra a cui sono molto legata. Il mio sogno nel cassetto era far leggere ciò che scrivevo ed emozionare per come mi emozionavo io. Nell'ottobre del 2014 la mia prima antologia poetica " Percorrendo L'Anima" (autori vari ) con otto poesie. Nel gennaio 2015 la mia prima silloge " Portami In Paradiso" dedicata a mia fratello. Da quella prima antologia del 2014 non mi sono più fermata, continua il mio sogno, ho ricevuto primi molto importanti Menzioni D'onore, Menzioni Di Merito, Segnalazioni Speciali, Diplomi e attestati vari. Sono in diverse antologie poetiche tra cui, " Il Parnasio " 2016/17," Il Canto Delle Muse" " Emozioni Dal Fronte" " Io E Mio Padre " Donna E Poesia ". Sono arrivata 3° al Concorso Internazionale e Nazionale " Escluso Mortimer " con una poesia in vernacolo. E ricevuto il Premio della critica AmoRoma al concorso" Insieme A Voi " Concorso di poesia dell'anno


Desiderando l'anima
Con un velo di pudore
mi avvinghio a te,
come tralci di vigneti soleggianti.
Sento il cuore palpitare,
ambisco carezze non mie.
Nell'aria antiche melodie d'amore,
profumano di gelsomino di un candido altare,
confondono l'essenza della vita,
desiderando l'anima,
e la pelle tua.
Nella tormenta di neve,
il mio cuore ardente
cerca riparo nel tuo abbraccio.
L'amore non basta a destare cuore e mente,
il mio si spegnerà come ceppi nel camino,
nessuno se ne accorgerà.

Non andare via
(Dedicata a Giannina)

Stanotte ho temuto di perderti,
il tuo respiro ansante mi angosciava.
Cereo il viso tuo
sembrava arrendersi a Dio.
Un'unica lacrima scese dai tuoi occhi,
io l'ho fermata
sulla guancia calda e rugosa,
accarezzandoti piano.
Non andare via, ti ho sussurrato per non farmi sentire,
per non svegliarti da quel sonno
 che non può essere l'ultimo.
NO!
Non farò rumore,
tu domattina vedrai spuntare il sole.

Riposa amore
Mi perdo nelle  gote tue,                                                                                                                           
d’un tramonto vermiglio,                                                                                                                                    
sinuoso il tuo corpo umido d’afose onde,                                                                                                         
che muoiono su scogli solitari,                                                                                                  
 dentro un mare coperto da piccoli diamanti.

Umidi i tuoi capelli come labbra salate,                                                                                                
aspettano la brezza del vento,                                                                                                                    
che soffia dal mare verso la terra,                                                                                                                                    
dove dolcemente riposi.

Dormi amore,                                                                                                                                   
 la luna stanotte vestirà i tuoi sogni                                                                                                        
di delicate melodie,                                                                                                                                          
e guardandoti ti lascerò assopire.



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