Poesie di Anna Cervone


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Una poesia per un libro
Vissuta appariva una storia
tra pagine di carta ingiallita,
così la sua essenza sì grave,
dal tempo strappata.

Tra le righe s'aprivano spazi
dilatati da sogni ed emozioni,
immensi quei mondi illusori,
libertà d'onirici luoghi.

Una sola vita aveva vissuto
all'età di cent'anni quel vecchio,
ma mille, credeva, ne avesse trascorse,
a dir poco, grazie ai libri già letti.

Oziato tra gli spazi più angusti,
tra fragranze di carta stampata,
gli pareva di aver navigato
tra le onde dei mari più vasti.

Al limitare giunto del suo tempo,
recava ai sogni visioni d'infinito,
nutriva i libri di quelle visioni
che d'infinito avean nostalgia.

E fu così che all'avanzar degli anni
parlò ai giovani l'idioma dei mortali,
il linguaggio delle cose e quello degli dei:
nasceva in loro amore di lettura.


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