Non sempre. 
      A volte mi manchi, non sempre, 
      quando mi fermo negli spazi del tempo 
      o tra gli anfratti dell'anima, 
      quando ascolto una buona musica 
      o al contrario nel silenzio totale, 
      lontana dal mondo,  
      è allora che cerco il tuo sorriso, 
      i passi insieme, le parole senza fine 
      e i caffè alla buon ora  
      nel nostro bar preferito. 
      A volte mi manchi, non sempre, 
      quando ho qualcosa di speciale  
      da raccontare  
      o un semplice pensiero, 
      una frase incompiuta 
      che vorrei compiere con te 
      proprio in quel momento. 
      A volte mi manchi, non sempre, 
      è allora che prendono forma 
      una carezza o un abbraccio 
      nella limpidezza 
      del sentimento più dolce.
       
       
       
      Ultimo atto 
      Non ti vedrò più sfrecciare 
      sulla tua moto, 
      non passeggerò più con te 
      per le strade della città, 
      le prime ore del mattino, 
      chiacchierando in intimità 
      nonostante il caos del mondo. 
      Insieme alla ricerca 
      di un caffè o di un parco. 
      Dove sei? 
      Dove le parole,  
      le emozioni, 
      i sorrisi, 
      le speranze, 
      i sogni, 
      i fiori dell'esistenza? 
      Dove in mezzo a  
      tutta questa sofferenza 
      che ti dilania 
      come una fiera mitologica? 
      Che posso fare, 
      che posso dire 
      se non raccontare il dolore 
      che ho dentro sempre, 
      come una nebbia 
      che non se ne va mai 
      anche quando sorrido. 
      Sta per arrivare 
      L'ultimo atto della tua pièce. 
      Angeli miei 
      Soffiate il vostro amore 
      su noi, 
      qui, ora smarriti. 
      
       
       
       
      Pace. 
      Vorrei che la Pace scendesse 
      sul mondo come neve bianca, 
      pura e silenziosa, 
      neve di angeli, 
      ricoprendolo tutto. 
      Vorrei che la Pace ninnasse 
      questo mondo come un bimbo 
      con nenie d'amore  
      e tolleranza 
      e comprensione.  
      Vorrei che a partire da oggi 
      la Pace si instaurasse 
      forte e sicura, 
      in ogni cuore 
      di ogni persona 
      in ogni angolo della terra, 
      per allontanare per sempre 
      odio, crudeltà, abominio  
      e follia, 
      per non sentire più spari  
      o vedere occhi smarriti 
      e pieni di paura. 
      Vorrei salutare chi amo la mattina 
      e pensare che non verrà ucciso. 
      Siamo nati per altro. 
      
       
       
       
      Amicizia amore. 
      Cent'anni di lontananza, 
      andare dall'altra parte del mondo 
      per sempre, 
      tutte le avversità possibili, 
      mille ostacoli sul cammino, 
      ogni male immaginabile 
      e inimmaginabile, 
      nessun essere esistente,  
      spezzerà o diminuirà mai 
      il bene immenso  
      che ho per te. 
      Sei entrato nella casa 
      della mia anima e  
      lì stai forte, 
      e ben radicato, come 
      un magnifico albero secolare, 
      che pur essendo passato  
      tra mille tempeste, sicuro, 
      da riparo con le sue fronde generose 
      e svetta immoto 
      
       
       
       
      Sch!  
      Sch! Silenzio! 
      Ascoltiamo gli echi del mondo, 
      il grido di dolore fortissimo 
      dai luoghi della guerra 
      con le genti disperate in fuga, 
      dove chi uccide non sa 
      davvero perché  
      e chi è assassinato 
      muore incredulo. 
      Il grido di libertà  
      dei paesi oppressi  
      dai regimi di ogni tipo, 
      dove il nome di Dio 
      viene pronunciato invano. 
      Il grido infinito dell'infanzia 
      vilipesa, oltraggiata, ferita 
      che si alza da più parti, 
      con i bambini soldato, 
      i bambini bomba, 
      i bambini denutriti 
      con pance grandi e  
      e occhi immensi 
      che aspettano la morte, 
      i bambini di casa nostra, 
      della terra dei fuochi, 
      che nascono malati di cancro, 
      grazie alla camorra 
      e agli interessi economici più biechi. 
      E ancora, ancora, ancora. 
      Sch! Silenzio! 
      Ascoltiamo l'impercettibile battito 
      dei loro cuori, quello dei nostri 
      e sentiamo che sono all'unisono, 
      che siamo uguali, 
      che per caso siamo stati fortunati, 
      esonerati. 
      Sch! Silenzio! 
      Forse riusciamo anche 
      a percepire il soffio 
      degli angeli misericordiosi 
      che aprono 
      le nostre anime 
      finalmente. 
      
       
       
       
      Grazie. 
      Scalando l'altissimo monte 
      della vita, nei passaggi 
      più difficili, sotto il vuoto, 
      giro gli occhi e ti vedo. 
      Tu sei in posizioni 
      certamente più impervie, 
      eppure mi sorridi  
      e mi tendi la mano, 
      dimenticandoti del tuo pericolo. 
      E' allora che mi inonda 
      Il tuo bene 
      e mi sembra quasi 
      di sentire il battito 
      di un'ala celeste 
      arrivare dall'immenso. 
      
       
       
       
      
       
	  Pianto 
      Vedo venire 
      alla luce 
      il tuo pianto 
      puro e bambino, 
      inusuale  
      in un uomo. 
      Sono  
      in mezzo a te 
      e 
      all'emozione 
      più forte, 
      come  
      nella pioggia  
      improvvisa, 
      persino scoperta. 
      E' così 
      che muovi 
      la mia anima 
      e 
      la prendi 
      tra le tue mani 
      come 
      fosse leggera. 
      Non importa più 
      chi siamo 
      o 
      perché, 
      ma 
      che siamo qui 
      e 
      così. 
      Un attimo 
      prolungato 
      nell'universo 
      tra aria 
      e cuore. 
      Un attimo 
      Contratto 
      nel dolore 
      superato 
      a favore 
      del meglio. 
      E 
      io che penso 
      che 
      ho visto 
      tutta intera 
      la tua anima 
      e  
      che ti voglio bene. 
      Sorridi finalmente 
      Come  
      fai tu. 
      Tutto è ok. 
      Tutto è ok, 
      il tuo cuore 
      batte di nuovo 
      al suo ritmo. 
      Senti 
      che bello 
      il suo suono 
      come 
      un pensiero buono 
      che 
      arriva 
      dritto dentro. 
      
       
       
       
      
       
	  Vorrei che fossi qui. 
      Vorrei che fossi qui. 
      Qui, a condividere 
      questa notte 
      infinita e ventosa, 
      con le rade nuvole 
      che viaggiano nell'oscurità 
      tra le stelle cadenti. 
      Qui, a chiacchierare 
      fino a tardi, 
      in questa campagna 
      piena di grilli e di ulivi, 
      finchè il sonno 
      non ci vince, 
      perché come parlo 
      con te, con nessuno. 
      Qui, ad ascoltare 
      le fronde degli alberi 
      mosse dalla tramontana, 
      in questo silenzio 
      rotto solo 
      dalle nostre parole 
      sottovoce 
      e dal nostro respiro. 
      Qui, in questo attimo eterno 
      pieno di speranze 
      e di promesse, 
      dove non esistono 
      più confini 
      tra le nostre anime e 
      l'universo. 
      Lo schermo. 
      Di qua dallo schermo, 
      da questa parte 
      del mondo, 
      noi. 
      Seduti 
      sulle nostre 
      comode poltrone, 
      nelle nostre 
      case linde, 
      nei nostri universi 
      quasi perfetti 
      e 
      tendenzialmente 
      non mancanti  
      di nulla, 
      guardiamo. 
      Guardiamo? 
      Di là dallo schermo, 
      nell'altra parte 
      del mondo, 
      gli altri. 
      Occhi enormi 
      e  
      vuoti, 
      nei visi impauriti, 
      impietriti, 
      feriti 
      e 
      travolti 
      dalla polvere, 
      dalla perdita, 
      dalla mancanza, 
      dall'assenza. 
      Maggiormente 
      I bambini, 
      territorio  
      di innocenza 
      mai esistita. 
      Tutti, 
      caravelle 
      dentro la tempesta 
      Tra noi 
      l'abisso. 
      Un comodo  
      abisso 
      che ci tiene 
      provvedutamente 
      lontani 
      e ci protegge 
      da ogni 
      vero abbraccio. 
      Amaramente. 
      E solo parole, 
      inutili parole, 
      ripetizioni infinite 
      di egoismi. 
      A Leo. 
      Guardo come cresci bene 
      e inarrestabile, 
      come nella favola, 
      una pianticella che arriverà 
      alla luna. 
      Sento I tuoi discorsi, 
      anche assennati, 
      ormai da ragazzo grande. 
      Sei il futuro. 
      Un futuro raggiante e pieno. 
      Che tu sia 
      un uomo giusto e generoso, 
      che tu sappia  
      amare davvero, 
      che tu non smetta mai  
      di cercare il meglio 
      sempre, 
      per te,  
      per gli altri, 
      per il mondo. 
      Che tu abbia coraggio, 
      comunque  
      e in ogni occasione. 
      Non importa 
      che tu sia il migliore, 
      ma che tu sappia migliorarti. 
      Ti amo di un amore immenso, 
      per questo ti auguro 
      sopra ogni cosa 
      e più di ogni altra, 
      la libertà interiore 
      da chiunque, 
      anche da me 
      e alla fine 
      da te stesso. 
      Siamo noi 
      i peggiori carcerieri 
      di noi stessi. 
      Quando sarai libero, 
      libero nel profondo 
      della tua anima luminosa, 
      finalmente volerai. 
      Ti guarderò  
      da lontano, in silenzio 
      e felice. 
      Non farmi male. 
      Non farmi male 
      con le tue mani 
      che dovrebbero  
      amarmi. 
      Ogni colpo 
      è come una bomba 
      che distrugge tutto. 
      Chi sei? 
      Mi sembra 
      di non esistere più. 
      Posso solo 
      cercare di salvarmi. 
      Ma le tue mani 
      adesso si chiudono 
      sul mio respiro 
      e stringono furiose. 
      Chi sei 
      Non m'importa più, 
      perché penso 
      che forse 
      sto morendo, 
      perché non ho visto 
      prima 
      in te 
      tutto questo buio. 
      Eppure c'era già. 
      Sono in bilico 
      sul tuo folle abisso, 
      ora lo so, 
      le tue mani 
      non possono  
      amarmi, 
      possono solo 
      farmi male. 
      E ancora male. 
      Ti guardo 
      cosi doloroso 
      come sei 
      e non ho più paura. 
      Me ne vado 
      dal tuo abisso nero 
      per sempre. 
      Io voglio la luce. 
      Stelle cadenti. 
      Come le stelle cadenti, 
      la notte di San Lorenzo, 
      rifulgono luminose  
      e belle 
      nello spazio sconfinato, 
      per un attimo infinito, 
      pieno di occhi 
      e di desideri sperati 
      e poi si spengono 
      nella notte calda. 
      Così noi. 
      Le nostre esistenze 
      passano nel tempo breve 
      della vita 
      intrecciando 
      traiettorie incredibili 
      per istanti 
      che ci sembrano eterni 
      e poi non sono più. 
      A volte restano le tracce, 
      scie quasi impercettibili 
      della luce emanata, 
      riflessi luminosi 
      dentro gli occhi 
      e l'anima. 
      Padre 
      Improvvisamente, tu, qui. 
      Col tuo cappello grigio, 
      la sigaretta in bocca  
      e 
      quel sorriso a mezzo 
      di bene e rimprovero. 
      Sono felice e tranquilla, 
      ti aspettavo da tanto. 
      Ti sorrido silenziosa 
      sommersa  
      da un fiume 
      d'amore. 
      Padre dolce, 
      tornato a me 
      dalla porta del ricordo 
      spalancata 
      dal leggero 
      colpo d'ala 
      di un angelo. 
      Emozione estiva. 
      Notte tiepida 
      Si perde nel vento 
      di ponente, 
      racconta le storie 
      del mare e  
      dei pescatori. 
      Lontane le lampare, 
      come stelle 
      precipitate in acqua 
      indicano 
      lo scuro orizzonte. 
      Cadono 
      i pensieri 
      e 
      gli affanni 
      in questo remoto spazio, 
      angolo di pace 
      che scivola  
      dentro l'anima. 
      Incipit 
      Con cura prendo la primavera e la apro 
      Liberandola dallo scrigno dell'inverno 
      e in un'esplosione colorata 
      rinasco bambina. 
      Parole. 
      Le parole, le parole, tante. 
      Sgorgano, rotolano, 
      indicano la strada, 
      tracciano  
      una linea impercettibile 
      tra noi, 
      aprono le finestre 
      sui cuori. 
      Spiegano, 
      fanno imparare, 
      stabiliscono margini, 
      illuminano. 
      Le parole, tante, 
      magiche, 
      fanno fiorire le emozioni 
      e 
      toccano le anime. 
      Un mondo di parole, 
      non basta, 
      non basta più,  
      non basta mai. 
      A volte 
      ci vuole altro, 
      di più, 
      ci vuole  
      una carezza lieve, 
      silenziosa 
      e 
      un sorriso. 
      Senza parole. 
      La tua finestra 
      Vorrei affacciarmi 
      alla finestra 
      della tua anima, 
      per vedere tutto 
      dal tuo punto 
      di vista, 
      per capire 
      dove va  
      davvero 
      il tuo sguardo 
      e 
      intuire 
      o  
      anche solo 
      immaginare 
      che diverrai. 
      Vorrei spalancare 
      la tua finestra 
      nascosta 
      e 
      chiusa, 
      come vento 
      tiepido 
      entrare, 
      nelle giornate 
      di primavera 
      inoltrata 
       
      e 
      farti sentire 
      chi sono, 
      profondamente 
      e 
      l'amore immenso 
      che ho. 
      Vorrei appoggiarmi 
      con te 
      al davanzale 
      della tua finestra 
      per guardare 
      insieme 
      il futuro 
      e sciogliere 
      sorridendo 
      ogni paura, 
      mentre 
      ti sfioro 
      la mano. 
      I passanti. 
      Seduta lungo la strada 
      Osservo i passanti. 
      Passi sicuri e coraggiosi, 
      passi incerti e umili. 
      Chi va di corsa, 
      come se fosse 
      in ritardo perenne, 
      chi lentamente, 
      come per ingannare il tempo, 
      che ci inganna sempre. 
      Passi importanti 
      O insignificanti. 
      Passettini, 
      quelli dei bambini, 
      che corrono sulla strada 
      inseguiti da chi 
      li porta con sé. 
      Passi che presagiscono 
      l'inizio o la fine  
      del cammino. 
      Passi su passi, decine, 
      migliaia, milioni di passi, 
      fino a raggiungere 
      l'infinito matematico. 
      Osservo i passanti 
      e vedo me stessa. 
      Seguo i miei passi 
      Spedita e convinta, 
      impossibile non farlo. 
      Inevitabile. 
      E capisco. 
      Guardando i miei passi,  
      capisco. 
      Siamo tutti passanti, 
      da sempre e solo 
      passanti. 
      Andiamo. 
      Non possiamo fermarci. 
      Seduta lungo la strada 
      Osservo i passanti. 
      Abbraccio. 
      Così la dolcezza mi riempie  
      anima, cuore, corpo, 
      fino alla più piccola cellula. 
      Non esiste  
      più nulla intorno, 
      solo il nostro abbraccio. 
      E noi, sospesi nell'aria, 
      sorretti dall'emozione, 
      tra gli angeli  
      pieni d'amore. 
      Solo ti sussurro 
      Il mio bene, 
      a te che ti abbandoni 
      in un attimo infinito. 
      E mi parli teneramente. 
      La tua delicatezza 
      e la tua luce 
      mi attraversano 
      per un momento, 
      per sempre. 
      E in quel momento 
      siamo divini.  |