Poesie di Silvia Boscolo


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Voce e parole
(A Dany Marceca)

La sua voce mi dona
momenti di felicità intensa,
e solo con le parole è entrato
nel mio cuore.
Come un petalo di seta
volteggia nella mia testa.
Non ho altro che lui
nei miei pensieri;
lo vorrei per me ogni istante
per donargli quel che a nessuno
ho mai trasmesso!
E con pazienza aspetto il giorno
che mi stringerà a se,
così finalmente potrò dirgli
quanto importante è per me!

Senza titolo 17
Eccoli i canti di sirene

Eccoli i canti di sirene:
oltrepassano mille mari,
placano mille tormente,
silenziano mille temporali,
non si danno mai per vinti fino ad arrivare alle mie orecchie.
Mi quietano,
mi zittiscono,
sono cori rurali che penetrano nel mio cervello
fino a formare una nebbia imperforabile.
Cori tenori che mi distaccano dal banale ambiente.
Lievito assaporando ogni nota.
Corro in mezzo alla bufera,
corro attraverso la neve,
salto dalle scogliere,
mi inoltro nei boschi,
fino ad arrivare da loro.
Dalle sirene.
Mi getto nell'oceano ed esse divorano ogni parte di me.
Non soddisferanno la loro fame artistica
finché ogni mia parte
non verrà divorata,
così ogni pezzo di me
sarà parte di loro,
fino a quando la mia arte non diventerà la loro arte.
Questa si chiama invidia:
trafigge ogni organo,
avvelena tutto del corpo,
per la gelosia di possedere quello che
ad altri è stato donato dalla nascita.
È malattia,
è follia,
è schizzofrenia,
é paranoia.
Invidia.

Senza titolo 16
Intravedo nel tunnel

Intravedo nel tunnel una bambina
da lunghi capelli neri,
mi sta aspettando per condurmi in un luogo dove
altre anime si sono già ricongiunte
all'umanità senza più valore.
Mi prende la mano;
le immagini rallentano,tutto è distorto.
Ogni senso raddoppiato,
ogni lacrima perfora le guance fino ad intravedere le ossa,
le mie gambe diventano a poco a poco scheletriche,
i miei denti cadono inesorabili l'uno dopo l'altro,
la mia coscienza inondata di sangue amaro,
il mio cervello non conosce più memoria,
i miei lineamenti si perdono nell'ombra.
Le radici delle querce si prendono i miei sentimenti,
la terra si impossessa del mio nome,
l'acqua intrappola la mia ragione.
Il mio odore sta cambiando,
puzzo.
Puzzo di morte e solitudine.
Più avanzo più mi sfiguro.
Più cammino più stento a riconoscermi.
La foresta mi ha chiuso in uno stadio della mia vita al quale
non volevo dare conto.
Adesso sono costretta ad assecondare il suo volere
fino al momento in cui
le mie invecchiate ossa diventeranno cenere.
Così mi disperderò,
così lascerò il mortale per unirmi all'astratto,
così libererò i pensieri che voleranno alti nell'immenso,
così dimenticherò il sole per accogliere
la tranquillità del paesaggio fatato,
contornato da alberi e ruscelli d'acqua.
In questo scenario inventato mi rintanerò.
Lì riposerò fino alla mia rinascita.

Senza titolo 15
Mi manca il tuo sguardo

Mi manca il tuo sguardo,
mi manca quando mi guardi con quegli occhi pieni di amore;
Mi manca la tua bocca quando mi bacia con quella voglia,
mi mancano i tuoi abbracci,
le tue mani,
mi manchi quando non sei con me e,
mi manchi quando sei con me.
Ogni giorno assaporo la tua mancanza che mi
agguanta in una scossa elettrica riportando
la mia mente nella realtà.
Torneranno i nostri corpi a rincorrersi
in una nuvola rosa,
torneranno le nostre mani ad accarezzarsi
tornerò ad amarti per un'intera notte.
Ti amerò con tutta la passione che hai sempre desiderato,
ti amerò perdendomi nelle tue parole,
mi perderò nei tuoi sensi,
saremo uniti. Sempre.

Senza titolo 14
Sta zitto e ascolta

Sta zitto e ascolta.
Questa è la mia competenza e la mia completezza
quando cerco di dirti che
l'intorno è condizionato da quello che siamo.
Cerco le parole per dirti che la mia pelle nasconde bugie,
che le mie dita hanno toccato
parassiti colmi di liquido infetto,
io stessa sono malata da quella che si chiama
falsità.
I miei piedi hanno calpestato milioni di pavimenti,
innumerevoli terreni,
ognuno dei miei passi ha conosciuto
l'indifferenza e l'intolleranza.
No,mai mi sono arresa nel cercare la mia immagine
nelle pozze d'acqua,nei torrenti o,negli specchi,
ma il mio volto era nascosto da una nebulosa oscura
che intrappolava i miei sorrisi.
Con il tempo catturando la luce delle stelle
ho capito che mi amo.
Ho capito che ogni mio senso dona al mio corpo vita.
Io sono vita.

Senza titolo 13
C'e' un rumore

C'è un rumore che attanaglia la mia anima.
Immagini distorte,
visioni candide,
sogni lucidi.
Quel suono è la coda di un serpente assonagli,
esso è lì che mi ricorda di esistere.
Mi ricorda di darmi una mossa per vivere.
Mi sono addormentata da quando quella donna
mi ha sputata fuori dal suo ventre
mi ha donata all'universo dimenticandosi il mio nome,
ed ora quel viscido animaletto
sta cercando l'interruttore per accendermi.
Ma è inutile,sono in attesa di trovare la
giusta causa della mia vita.
Il vento si sta portando via anche i miei capelli,
non ho stimoli né voglie.
Muta,sola e angosciata.

Senza titolo 12
Sentivo ogni atomo

Sentivo ogni atomo del mio intorno
rivolgersi a me con un tormento languido.
Ogni sensazione partiva dai piedi e arrivava al cervello
dove si disperdeva in un vortice lussurioso,
Si intravedeva solo luce nera che sprigionava un profumo
di morte che,
oltrepassava ogni stadio di quella mente illusa.
Ogni immagine rappresentava figure di uomini nudi supplicanti
caduti da chissà quale cielo.
Essi si contorcevano formando figure giometriche,
si riducevano in nuvole di puro cloro
per volare lontano da quello che è il mio destino.
Destino.
Una macchiolina inceppata in una pistola
che non riesce a sparare la mia vita più veloce della luce,
allora così mi ritrovo,
imbambolata difronte alle onde di un mare che non mi sorride,
pensando a quei pensieri trasformati in uomini.

Senza titolo 11
Sei sempre li

Sei sempre lì,
dentro ogni attimo del mio incontentabile corpo,

a guardare impercettibile ogni mio respiro,
scrutare ogni mio sospiro.
Ti sento dentro il mio vivere,
dentro ciò che sono,
dentro quello che vorrei essere.
Inutile cercare di dimenticare e cercare di cacciar via la tua immagine
da dentro la mia mente.
Vuoi rimanere dentro di me.
Ti piace soffocare la mia vita con quello che sei.
Ami uccidermi anche soltanto con lo sguardo che fugge dal mio.
Possibile che con milioni di persone io mi sia innamorata proprio di te?
Tu,cattiveria in persona,
egoismo fatto persona,
indifferenza viva,
hai fatto si che intrappolassi il tuo odore,
il tuo sorriso,
la morbidezza della tua pelle,
dentro l'essenza del mio corpo.
Perché?....

Senza titolo 10
Impietrita

Impietrita dinnanzi a te,
chiedo la tua pietà,
affinché il mio stato d'animo si alzi e continui per il
suo sentiero.
Ma me lo neghi.
Io voglio tornare libera,
voglio vivere serena,
non voglio camminare e girarmi accorgendomi che,
ogni singola persona scruta la mia direzione.
Sono nata libera,
ma sento le catene stringere sempre più il mio collo,
i miei polsi,le mie gambe.
Tu,angelo decaduto,
ti sei preso la mia innocenza,
la mia ingenuità,
mi hai fatta diventare psicolabile alle tue parole,
ed ora?
Non hai più bisogno di guardare il mio viso
mentre si digrigna per la tua cattiveria,
ora con me ti sei divertito abbastanza,
dopo avermi illusa,
ingannata,
usata e torturata,
adesso mi getti come un rifiuto schifoso.
"Grazie" per ciò che sei,
per quello che mi hai fatto,ma io,
non posso fare a meno di amarti.

Senza titolo 9
Vaffanculo,voglio stare in silenzio e ammiccare al vuoto che mi penetra nell'animo come un coltello affilato,non vivo più di mistero e insolenza.
Sento il rumore della felicità che si impossessa dei miei sentimenti,esplode dentro la mia aura come una vena piena di sangue,svuota l'inutile possessione di risentimento,sviscera calendola amara,che riscuote nella mia passione una spazientita rumorosa attrazione,violenta di insanabile freddo.
Povera coscienza che cade nella perseveranza e impercettibile cadaverico onore.
Vedo gli occhi della malinconia che credono di leggere la mia infantilità,ma essi neri di omicidio non mi attribuiscono pensiero.
Inutile pensare alle numerose persone che incontro per strada,che non riconoscono minimamente le movenze della persuasione.
Satana come brivido infido,tremulo d' origine,mi pervade lo spirito e cattura la mia essenza,esso è il padrone di me stessa quando piango e mi rattristo per l'ignoranza che cade sulle mie parole.
Ma il benessere che facilita la mia vita,crede nella mia innocenza.

Senza titolo 8
Portami via

Portami via,
lontano da sogni e realtà.
Portami in un universo che non sia parallelo..
Annienta la mia bontà in terra.
Distruggi la mia sofferenza.
Pretendi da me l'indifferenza.
Contagiami di menefreghismo.
Prenditi la mia vita.
Portala lontana,
lontana.
Difendimi dalla cattiveria umana.
Per favore...

Senza titolo 7
Sono inutile all'utile

Sono inutile all'utile.
Non so vivere né sopravvivere.
Piango,ma rido nel mio ridicolizzarmi.
Cado e mi rialzo,
mi rialzo ma cado.
Sono stupida o la stupida la faccio?
Sono nata nell'ignoto o,l'ignoto mi è nato dentro?
Futile e incomprensibile.
Promiscuo e labile.
Alquanto spaventato è il futuro,
alquanto incerta è la mia vita.
Muoio o vivo?
Assurdo destino.

Senza titolo 6
Vorrei scomparire

Vorrei scomparire in una nuvola invisibile,
inodore e insapore.
Vorrei essere inondata da acqua contaminata,
così affogando scomparirei nel vuoto.
Vorrei vomitare sangue
fino a strozzarmi per non respirare più.
Vorrei dormire profondamente
con la testa su un cuscino così schiacciato al mio viso
da morire soffocata.
Vorrei che la mia carne
venisse violentata da un grosso coltello affilato,
affinché le mie vene sprigionassero,
stanche di tenerlo per loro,
quel sangue inutile,
così che dissanguata perdessi i sensi.
Vorrei camminare su binari in tensione,
così sicura della mia sorte:
schiacciata da un treno a massima velocità.
Vorrei precipitare da altezze immense
per sfracellarmi al suolo e smettere di parlare,
pensare agire..
Vivere.
Vorrei che il mio cammino finisse qui.

Parole di prostituta
Nessuno può amarmi.
Non sono di nessuno.
Sono nata sola,
vivrò sola e morirò sola.
Vengo usata non amata.
L'amore non è un lusso che posso permettermi,
troppo sola la mia anima,troppo macabra.
Cammino da sola dove il buio copre il mio viso,
dove l'oscurità asseconda le mie mosse,
dove l'ombra mi segue.
Non c'è sole nella mia strada,
non c'è vento che trasporta sussurri d'armonia.
Non ci sono parole,
ma lunghe visioni che trasmettono la mia morte.
L'amore..sangue che scivola via dal mio cuore.
Amore..parola alla quale non so dare significato.

Senza titolo 3
Vuoto il mio pensiero

Vuoto il mio pensiero.
Atroce il mio desiderio.
Vuoto il mio cammino.
..Anime chiuse,
anime punite.
Perché mai sento il loro tormento?
Perché mai ascolto il loro lamento?
Perché mai fanno sfoggio di avere la mia attenzione?
..Anime cadute,
cadute in un mondo dove si respira zolfo,
dove non c'è sole,
dove si rutta e si scoreggia e si scopa ininterrottamente.
Dove non esiste altro che il rosso e il nero.
Dove non c'è amore
ma odio perenne,
che assaggia ogni essere.

Senza titolo 2
Sento arrivare

Sento arrivare
turbamenti da oltre male.
Sento camminarmi addosso milioni di insetti,
che vogliono sradicare
il mio stupore per trasformarlo in delirio.
Misuro la mia maturità
come fosse un covo di lucertole,
dove ogni mio pensiero diventa pelle morta.
Comprensivi pensieri che mutano in parole
le quali non arrivano ad orecchia.
Ecco che poi,
mute e sanguinanti
balbettano acìdia,
per scoppiare nell'aria come immutabili sospiri.

Senza titolo 1
Riesco a sentire la voce
Riesco a sentire la voce insolente che cattura le mie sensazioni,
riesco a violentare il terreno con lo sguardo,
riesco a carpire l'angoscia che esplode dalle catene,
che imprigionano quello strano essere,
fatto di strani rigonfiamenti
che sanguinolenti non gli lasciano pace.
Catturo la sua paranoia,
catturo il suo silenzio che vorrebbe trasformarsi in grida ma,
esso non riesce a reagire al demone che blocca il suo collo,
che blocca il suo respiro,
che blocca il suo fiato.
Vorrebbe trovarsi fuori da tutto ciò che lo rinchiude
dentro quel buio che tormenta la sua anima.
Sento la sua infelicità prendersi le mie mani,
è elettricità emostatica,
che blocca il mio sangue che cammina lungo le miei braccia,
essa sale,
non si ferma,
arriva alla mia gola per stringere,
per farmi tossire,
affinché sputi saliva contaminata,
affinché possa liberarsi quel male che esso porta al suo interno
e che vuole passare a me,
che vuole donarmi per farmi partecipe del suo dolore,
per farmi sentire quel male che lo intrappola in quella cavità,
dove non c'è spazio per il tempo,
l'unico odore che si sente è il viscido sangue che cola da ogni dove.
Sangue di mortali che sono passati di lì per allietare
le eterne giornate di demoni.
Ora è il suo turno.
Ecco che adesso sono assalita dalla confusione,
il suo brivido mi sta lasciando,
ma sento il dolore lacerante nel ventre...
Mi ha donato la sua morte,
è stato sventrato,ed essi uomini caduti senza pietà,
hanno divorato il suo interno.

Sentirsi rinchiusi
Sentirsi rinchiusi
In una botola
dove il respiro
è soffocato dall’ingenuità!
Un mondo al di fuori,
che non è migliore
dell’inferno.
Una vena che si rimpicciolisce
all’ignoranza della gente;
superficialità,
potere,
sono quello di cui
non faranno mai a meno!!!
E’ questo il mondo che si presenta,
ditemi,
è bello?!

La morte
Silenziosa si avvicinava al mio letto.
Io ero distesa,
la sfocata luce entrava dalla mia
finestra all’angolo della stanza.
non riuscivo a vedere chi fosse quella
grande figura vestita di nero.
Nei miei pensieri s’intrufola
una lieve paura.
Si sentivano i sospiri farsi sempre più vicini,
i brividi mi percorrevano la schiena.
Lei si siede ai margini del mio letto
E mi accarezza la mano
E con voce soave mi dice: “non aver paura!”
Si alza in piedi,
e da come era entrata
adesso è sparita!
Lei mi fece sentire sicura,
lei mi portò via!!

Un selvaggio istinto
Un selvaggio istinto
che non è addomesticato dal tuo “ego”,
è troppo incompatibile
con l’intesa della santificazione
e teme l’istinto.
La ragione previene noi
dalla possibilità di peccare.
Se tu credi nella luce
è perché c’è l’oscurità,
se tu credi nella felicità
è perché c’è l’infelicità,
se tu credi in Dio
allora ti senti di credere nel diavolo!

Musica stonata
Sento una stonata musica
provenire dal mio cuore...
essa è la mia anima
che gemente scalpita,
non ha pudore nel mostrarsi vera
agli occhi di gente “maledetta”,
non ha scrupoli
nel dire ciò che pensa,
non ha rimorso per ciò che essa era...
vuole volare libera
nel fiero paradiso grigio,
essere nuda da problemi
e spoglia da radici lontane,
essa vuol correre
nonostante ancora zoppichi,
essa vuol essere “donna”
nonostante sia ancora fanciulla,
essa vuol essere se stessa
ed essere solo ciò che le riesce meglio:
un’anima, la mia anima!

Semplice soffio
Uno sguardo candido che racchiude
un segreto imminente agli occhi del sole...
Splendida stella che ascolta
il canto di ansiose sirene che sguazzano
nelle oscure acque di una grigia nuvola.
Io, che cammino con i piedi nudi
in una foresta che nasconde irreversibili realtà,
cado nel vortice di bugia
che l’umanità tira fuori nel segno del demonio,
un assurdo odore di odio
che trapassa la loro mente.
Sciocchi!
Credete solo a ciò che i vostri occhi vedono
e non credete a ciò che la vostra anima crede!
Immutati caratteri slinguazzano
malignità in una terra
che un tempo era pura!

Fuggo dalla realtà
Cala l’inimmaginabile...
Un male inconcepibile,
uno squilibrio di stati d’animo
che il mio essere non sopporta.
Fuggo dalla realtà
riparandomi nei miei sogni,
e con suadente sguardo catturo la morte:
la malinconica tristezza che svolazza
tra le mura della mia stanza racimola in me
una determinazione di affrontare il peggio.
Con sangue e lacrime arriva al punto di partenza.
Cado ma mi rialzo;
sento urlare il mio nome,
ma corro e non mi giro, essa è la sventura!
Sola m’aggrappo, seguo un ripido cammino,
ma arrivo al traguardo,
il demone che aspettava la mia anima
è morto,
e come lui,
fuggiasco straniero,
divento un guerriero!

Non ho intenzione
Non ho intenzione
di distruggermi per qualcuno
che desidera solo rovinare
ciò che io ho creato con sacrifici.
Il mio umore dipende
solo da me stessa,
gli altri farebbero di me poltiglia.
Ma di me resterà
il segno della mia anima
che parla
e si ricorderà di citare
cosa ero,
come ero e come sono adesso.
Non sono il male,
ma questo nessuno sembra capirlo!
Sono come tutte le altre persone:
Ho sentimenti,
so pensare,
sono reale!!!

Bambina
Bambina...
crescerai, ma tu rimarrai essa?
Non è la tua capacità di agire
o i tuoi discorsi sviluppati
che ti renderanno “grande” agli occhi della gente:
per essi sarai sempre piccola.
Non rintanarti in te stessa,
essi vorrebbero essere come te...
Il tuo animo sincero,
la tua mente vera...
Non pensarti ridicola,
chi è bambino vede una realtà
e vive una vita che tutti invidiano...
Dunque non offenderti!
Ohé, bambina, sii libera,
ti auguro di rimanere tale.
Sii felice e fiera di essere ancora bambina,
augurati di non diventare grande...
I problemi,
allora essi ti renderanno indifesa,
adesso lo sei
perché è la tua natura...
Oh, piccola bambina!

Sirene
Cupa, fredda
e irriverente
è l’acqua che nasconde agli occhi
il suo facile orgoglio.
Il suo sguardo
oltrepassa l’oceano
che esso è la sua casa.
Rotola, corre, gira e balla
tra le bolle, le alette
e le onde
che si accavallano,
spruzzando schiuma
fra i taglienti scogli.
Oro, argento e diamanti
non sono più valorosi di quanto è la sua vita,
stelle e perle
ornano il suo capo
rendendola principessa
tra le piccole vite che abitano
con essa!

Fragola
Una fragola sul tavolo,
un pallido silenzio,
due corpi.
Diversi,
Con un fato legato
tra di loro ad un filo parallelo.
Una ventata di aria calda
infinita paura
che transita nel cuore della “morte”.
Una pazienza che non si placa
al rumore delle onde dell’oceano;
un cinguettio di pettirossi
che prepara alla tempesta.
Una deserta collina di sabbia
che si trova ad di là di un immenso prato,
dove margheritine annunciano la primavera.
Una calma interiore che prepara
una ribollita penetrazione nel parto
di un gelido sguardo.
Nulla è perduto,
se quel che pensi è la ragione della tua vita,
guarda avanti e controlla quel che hai di più caro.
Non illuderti e non illudere,
quella fragola
sarà mangiata!

Il quadro
Brivido…
Un soffio di umiltà
che trapassa l’essere ingrato
dietro ad un quadro.
Le ombre che si contorcono
al gioco di luce
che sta da una parete all’altra,
le nuvole o la luna eclissata
che oscura la parte
penetrante del riflesso
nell’acqua.
Il chiaro brillantinaggio
delle stelle che ornano il cielo,
le figure malinconiche
che circondano l’ambiente.
L’orizzonte del mare crea un tutt’uno col cielo
in lontananza,
fondono un appiglio ad una barca a vela
che segue la notte spensierata
lasciandosi accarezzare dall’ebbrezza della sera.
Il castello fra le colline,
rivela un intrigo misterioso
fra le rocciose rive
dove si vede trasparire un focolare
di fuoco azzurro,
forse popolato da figure magiche.
Sabbia cristallina
che quasi assomiglia
a polvere di rugiada!
Fiori giocosi,
qua e là,
ai cigli dei sentieri
che conducono oltre ciò che vediamo
e che proseguono
dove nulla è proibito.
- inventata pensando ad un ipotetico stupendo quadro -

Retro del cortile
Sola nella stanza,
dove la finestra
dà sul retro del cortile,
dove ormai riposa un antico
salice piangente,
rifletto.
Ascoltando la musica
pacata del carillon,
che va invecchiando
pur esso,
accovacciata nel mio letto,
poso la mente sui ricordi
che in me resteranno
sempre vivi.
Un’infanzia trascorsa piangendo,
un’adolescenza trascorsa scappando,
l’invecchiamento che a poco a poco
si sta avvicinando;
momenti trascorsi con gioia,
altri vissuti nella tristezza,
solo attimi, che si sono trasformati
in emozioni.
Resteranno solo quelli,
ricordi nella mia testa
da rivivere in flash back
accovacciata sul mio letto,
nella stanza dove la finestra dà
sul retro del cortile,
dove riposa un antico
salice piangente.

Qualcosa che non c’è
Basta guardare avanti
per pensare al passato.
Una nuvola di fuga
che vola e va via…
Una marea di incredulità
che avvicina il fanciullesco mondo
a ciò che sta dietro
le colline della mente;
come formiche
si costruiscono la loro vita
in spazi chiusi,
limitati.
Marciano come arlecchini
in una vallata di falsità
e oscena liberazione
pensando che qualcun altro
sventoli per loro la bandiera
della giustizia,
ignari che chi sta sotto quel simbolo,
di cui loro sono schiavi,
non si fa portavoce di nessun altro
ma fa il comodo di se stesso.
Solo qualcosa che non c’è,
e che ad essi torna vantaggioso,
li fa vivere in un mondo
dove la verità sarà sempre
ostacolata!

D e n t r o  m e
(Dedicata a Dany Marceca)

Mi basta il tuo sguardo
per far arrossire il mio cuore,
sei la stella che brilla
nel mio cielo,
il mio angelo dalle ali turchine,
la mia conchiglia argentata!
Uno sguardo che trapassa l’anima,
ed io mi sento nuda di emozioni.
La mia voglia di trapassare il buio
avanza,
anima libera dove la pioggia è vera.
Un “mito” che mi penetra il cuore
e un segreto: l’amore di un uccello
che sventra il cielo vagando nell’universo.

T u
(A Dany Marceca)

Nei tuoi occhi
é rinchiusa la mia anima
che brama di emozioni
emanate dal tuo corpo.
Un solo gesto per sfiorare le tue labbra,
ed un solo soffio di fiato
per ricordarti quanto di me è in te!

Il buio
Lui era lì che mi aspettava:
Silenzioso sotto lo stipe della porta,
tendeva a me la sua rugosa mano,
il suo viso era coperto da un’ombra,
si potevano intravedere
i rossi occhi dell’odio!
Il silenzio tra noi pareva un grido
sfuggente che le mie fragili
orecchie non potevano sopportare!
Lui, innocuo ma potente, tirava a se
la mia infrenabile paura.
Vicino a lui mi sentivo sola,
ma protetta,
avevo sempre avuto diffidenza,
ma in quell’istante fuori di lì
mi sembrava tutto falso, era lui:
il buio che mi accudiva!!!

L’ultimo pensiero
L’ultimo pensiero
che trapassava la sua mente
fu il desiderio di avere una donna.
Candida, pallida
ma splendente come la luna.
Con la sua gelida mano trapassava
il suo cuore.
Non era solo sesso,
ma amore.
Un amore che confidava
nel caldo respiro,
nel brivido più impensato,
era così che quella
magica, misteriosa
e tremante figura
giunse nel suo sentiero.

Sbucare dal nulla
Sbucare dal nulla una mano
che rattrista il tuo cuore...
Una nuvola di nebbia
che con audacia malignità
scavalca la tua anima
in un vortice di cristallo
che racchiude le emozioni...
un fulmine che brucia ed ostacola
tutto ciò che è bene,
una triste angoscia che si porta via
la voglia di vivere...
un respiro di miseria che innacqua la testa,
svanisce in un turbolento odio
e languidità...
un sapore di aspro che esamino
rotola nel buio,
uno spiccato volo di un uccello nero...
la solitudine!

Un punto fisso
Guardo un punto fisso
senza fissare le sue estremità.
Le idee che nessuno ha,
una mente confusa,
disturbata
o solamente illimitata.
Pensieri che solo persone
tranquillizzate dall’odore del cielo,
dalla polvere delle stelle, hanno!
Un tutt’uno con la natura,
con ciò che gli alberi,
gli animali e l’acqua
promettono telepaticamente.
Un numero sospeso in aria
che allarga l’orizzonte
di ogni vita ispirata
dalla nebbia di un gelido
tornado, che entra dalla finestra
ed esce dalla porta
del tuo cervello.

Incubi
Vedere soffrire
la speranza,
una vita che non ricorda inizio,
ma che presto avrà fine.
Riempire il vuoto incolmabile
da lacrime e sudore,
specchiare l’angoscia
nel ridicolo.
Andare avanti sperando
che tutto questo finisca,
sapendo che mai nessuno
può salvare
ciò che i tuoi occhi vedono:
sangue, odore, tormento
e tristezza.
La tua memoria resterà sempre
viva in te,
e non potrai dimenticare mai
quel che hai vissuto
nell’incubo più totale.

Un pezzo di carta
Un pezzo di carta
dove scrivere le mie emozioni,
le mie sensazioni...
Troppo sola la mia esistenza per spiegare
momenti di gloria!
Un sogno che può realizzarsi solo lì,
nelle colline della mia mente...
Posso cambiare e ridere quando ne ho voglia,
ma sul mio volto
c’è solo tristezza
e i miei occhi piangono solamente.
Cosa posso ricordare?
Un telefonata fatta di pioggia che mi fa compagnia
nella solitudine delle mura del mio cuore.
Pensare alla commiserazione,
alla morte, che nella pace dell’essere sola trovo.
Il fantasma che mi accompagna mi ricorda
quell’amore che non ho mai vissuto,
supina nel mio letto, dove l’indirizzo è sempre lo stesso,
ascolto il vento che soffia via le incertezze
che ho sempre trovato.
Indietro non tornerò, non vedrò mai più le foglie
cadere di fronte a me,
non ostacolerà nessuno più
l’angelo che non ha mai sorriso...
Il tempo si ferma.

Combattente
Guardando il suo viso
e vedendo la luce che lo illumina
penso a ciò che lo attende.
Ignaro del suo futuro,
conscio del suo passato
affronta la paura che inganna
il suo cammino.
Con prontezza e determinazione
sfugge allo sguardo maligno
che le anime osservano e criticano
con facile abilità.
Lui debole e stufo, non si arrende,
per un solo istante,
scaccia la tristezza e s’accinge
ad accogliere la bellezza,
che per nulla al suo destino
intralcerà più il suo cammino.

Dentro
Tutto quello che non esiste,
esiste!
Nei pensieri più nascosti di ognuno di noi,
follie, pazzie, fantasie…
tutto quello che si desidera
non è altro ciò che non potremmo mai avere!
Dopo aver passato
l’intera vita a rincorrere
il desiderio,
se esso non è più tale,
siam delusi,
non resta altro che la felicità per pochi istanti
la ricerca interiore
riscopre il silenzio di avere
un’anima!

Freddo
La vera mano del freddo
è fatta da un soffio di vento,
una gelata lastra di ghiaccio
e un brivido…
Esso trapassa la pelle,
la mente
e arriva al cuore.
Strano ma delicato
avvicina il tuo viso al pallore
della luna
che con voce soave
ti dà la buona notte
e in un soffio svanisce
l’inferno.

La notte
Fiera e gemente arriva
come in un lungo corridoio,
la piccola luce in penombra
infastidita da possibili rivali
mette in risalto
il suo benevolo orgoglio.
Come in un piccolo gioco
resta vincitrice.
In uno splendore mai visto
ospita le piccole luci
che rendono felici le anime dolenti,
in un caldo pallore
senza presenza d’angoscia.
In un brivido rianima la malinconia,
splende come le stelle,
è lei che si fa largo
tra le buie viottole
della città.

Carlo Giuliani
Panico…
Un sorriso spento,
da cosa?
Una mano sicura,
che non esaudirà un futuro,
per quanto combattuto,
ad un ragazzo unico…
Accasciato in terra,
un ultimo sguardo sofferto
e l’ultimo esaurito battito di cuore,
un respiro pacato dal rimbombo
di uno sparo…
Silenzio…
In quell’attimo pensare
o non pensare affatto.
Ormai esso ha cessato di vivere.
Odiato, disprezzato, allontanato
dalla società come ribelle;
capito, assecondato e amato
da familiari e “gente come lui”…
Tra il menefreghismo
di nemici del suo cammino e del suo pensiero,
e tra le lacrime di amici
la sua anima si leva in volo;
guardare ormai con occhi pietosi
ciò che si lascia alle spalle.
Abbandonare la sua vita,
stringere tra le dita della mano
la speranza,
la speranza di qualcosa
che tornerà indietro…
Ma per adesso esso ormai
è solo un sogno.
Polvere fra i capelli
e luccichio nei suoi occhi…
Tornerai!

- Dedicata a Carlo Giuliani
ad un anno dalla sua scomparsa -

La pozza del pensiero
Una pozza d’acqua al centro della stanza,
dove un olio divoratore
spinge le voglie
di esseri umani a sedersi
sulla riva e pensare..
Ben pochi si fermeranno
a sedersi,
a riflettere,
rispecchiandosi nell’acqua
dove fumi di sali contrapposti
danno vita ad odori e profumi diversi.
Elfi e folletti, che s’aggirano
fra le rocce e le querce,
tengono d’occhio il male ed il bene.
Essi, convinti del contrario
tra sole e luna,
vivono non rinnegando mai la loro natura,
che a noi poveri sciocchi
non è visibile

Fine
Corteggiare l’adrenalina
per avere un’emozione
che il cervello ricerca da tempo.
Sentire il fiato
all’ultimo sentiero di acidità,
ricercare lo stato di voglia
per trovare ciò che il mondo non dà più.
Un segreto che con pioggia acida
diventa un pianto che non si fermerà
alla parola di un angelo.
Adorare le onde del mare che sbattono
all’unisono con le nuvole grigie
di una violenta bufera
che spazzerà via ciò che il sole
non ha il coraggio di illuminare.
Lo specchio che riflette le figure
contorte di un' eco che non ha era,
ed un' eco che si espande
nel torbidire l’umore
dell’odio.
Il rosso sangue che scende dalla ferita
provocata da un appuntito ago
prevede l’amarezza di un domani,
dove l’intelligenza
è la fine di un soffio.

D a n y
(A Dany Marceca)
Se i tuoi occhi vedessero,
se la tua anima vivesse per me,
io vivrei per il tuo sorriso,
morirei per il tuo amore.
Se fossimo vicini,
le tue mani bacerei;
vivere sperando in un tuo capriccio
per darti ciò che il tuo cuore chiede!
Anche soltanto un’ora accarezzare il tuo viso,
odorare il tuo profumo…
Le mie emozioni non svaniranno
in una schiuma salata che le onde portano al largo…
La mia vita e la mia anima
Non abbandoneranno mai la tua voglia di essere!

A Dany Marceca
Urlare al vento il tuo nome,
nella speranza
di vedere ancora una volta
il tuo dolce sorriso;
spiare le stelle
nel tentativo di illuminarmi
più del tuo viso,
il tuo profumo inebetisce
il mio senso di realtà.
Per me sei più di una nuvola rosa
che appare e lascia in me la felicità,
tu sei la mia voglia di crescere
vicino a te,
vorrei morire d’amore insieme a te!
Sei la mia isola di salvezza
in questo mondo di oppressione,
pensare ai tuoi occhi fissare il vuoto,
anch’io fisso il vuoto insieme a te!
Un bacio nella nebbia,
dove il calore del tuo corpo
riscalda il mio cuore,
e le nostre mani s’intrecciano
con la fusione di ciò che siamo,
nell’inconsapevolezza di ciò che c’è davanti
al mio destino,
sogno di poter stare con te
e trovare la forza per non staccarmi mai
dalla voglia di essere tua,
che dentro me
si alimenta della tua sensibilità!


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