Poesie di Michael Santhers


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Ad esempio il signor Rossi
Faccia a metà
tra coglione infiammato
e culo appeso dissestato
impiegato Statale,raccomandato
e di tanto in tanto diserta il lavoro
facendo timbrare il cartellino
all’amico parassita collega
per andare a caccia
-Per strada consuma una coca cola
e getta il barattolo dal finestrino
insieme al mozzicone di sigaretta
che innesca incontrollabile incendio
-Giunto a destinazione spara all’impazzata
per sentirsi eroe sportivo
-Ora dico se io io auspicassi
un fatto mentale sconvolgente
a questa umana immondizia sopra citata
al fine s’impiccasse a un albero
o a un palo di luce lungo il ciglio di strada,
sarei poi così cattivo?
Da:Avanguardie Irriverenti

Sport promiscui
Scivolò il piede
sull'erba al pendìo
e nella caduta il grilletto
impattò un ramo
e percosse la cartuccia
che si librò a imbalsamere respiri
nel ventre del cacciatore
-Dall'alto i corvi
planarono croci
disegnarono aureole
e melodie d'altri uccelli
sintonizzarono i canti
a festeggiare rara vittoria
così scarsa in annali
-Il cane abbaiò
a voler dire non è colpa dell'arbitro
-la caccia è uno sport
oltre a mezzi e bravura
deve tener conto del fato
Da:Avanguardie Irriverenti

Matrimoni
Ma che importa agli invitati
dei matrimoni
creduti esclusivi
con un pranzo memorabile
organizzato a gareggiare a più portate,
possibile non vi i rendiate conto
che è solo un evento industriale
infarcito di retorica
-Oh! Voi illusi ed arroganti
banchieri della felicità
a dire questa festa se la ricorderanno a lungo
dimentichi che lo stomaco satollo
promuove solo l'ultimo pasto il migliore
-Poveri teatranti illusi
a prendersi sul serio
circondati da comparse in costume
che fanno il conto se il cibo
è valso il gettone di presenza
-E poi quelle bomboniere
un misto tra giocattoli ed icone
scelte con tanta cura
a imprimere l'evento
indelebile al ricordo
e ignari finiranno somma in ingombro
destinato a immondizia
-Fra qualche anno pregherete
che siano in pochi ad aver in memoria
due solitudini infantili rese adulte da un sermone
spacciate indissolubile connubio
e quella musica d'orchestra ritenuta angelica
mentre faceva il tiro a segno con le note
tornerà all'orecchie
latrare di muta di cani su scie di volpe
-Per favore
toglietemi dagli occhi le pene
di queste scene pacchiane
in un film solito banale
con inizio e fine sempre uguali
Da:Avanguardie Irriverenti

Epitaffio 56

W.C.
-Qui quando nei rari casi
i bisogni corporali si sciolgono
al raggelante dolore
per la perdita del caro estinto
-I suoi operai posero
...amen.........
-----------------------------

ATTENZIONE!
LAPIDE ABUSIVA
-Perimetro tombale delimitato
posto sotto sequestro
dalle autorità giudiziarie
------------------------------
Da:Avanguardie irriverenti

Scadenze
La luna è già grassa
riposa sui monti estasiata da mille profumi
ma la cagna pigra ancora non accende calore
e il contadino ha un sedativo in scadenza pagato
e per non sprecarlo l’inietta alla moglie dubbiosa
-Al piano di sotto al numero ventuno
non dà tregua lo sciacquone del bagno,
diarrea in famiglia costretta senza tregua
a far fuori confezioni di latte in offerta
che a mezzanotte oltrepassano il limite
di tempo massimo al consumo
-Nel cortile un pensionato stimato
da una settimana non spegne la macchina
per bruciare benzina e avere a ogni pieno dei punti,
biglietto omaggio a una mini crociera
-Affacciato alla finestra
con orecchio,arrossato fumante
impegnato da giorni un ragioniere al telefono
ad azzerare una scheda premio in scadenza
-Terribili colpi al terzo piano
una Signora tranquilla, prima che rientri L’avaro marito
sfascia un frigorifero per aver alibi a cambiarlo
sfruttando incentivi statali di rottamazione
-Tra tante scene una mi dà pena
un uomo coi capelli innevati grida piangendo
strattonando una donna glaciale
l’implora a lasciarlo oltre mezzanotte
per giungere all’ambito traguardo
di nozze d’argento così da poter rientrare
senza forzarne le regole nello statuto
ed iscriversi al circolo V.A.D.S.
ovvero venticinque anni di sopportazione
Da:Avanguardie Irriverenti

Caporali
Cani sazi,ingordi scelsero l’umano
a garanzia di malvagità sicura
benedetta da una croce
calvario già d’orgasmi operai
asserviti scimmie involute
in oasi di sabbie desertiche
al cerchio di terra bruciata
-Non ci sono più fruste
e voci dure a minacce
al terzo millennio civile,
lasciano sangue grumo
su carta-pelle di mercato nero
e replay d’incaglio piagnisteo
in disco d’orecchie a terzi,
perciò basta sottile ricatto
tarlo proliferante in anime
lento annulla difese
rende torvi sguardi
marchi servili in gereoglifici
a letture d’aguzzini
-Ciò che più è triste
non è gabbia a inerme cuore domato
ma vedere pari in schiavitù
allo scanno feroce
per trono in fogna
da caporale Giuda
Da:Avanguardie Irriverenti

Zombie
A barriera concava
il labbro inferiore
per sputarci fumo contro
e nell’urto unica fuga
a risalire gli occhi
farli lacrimare in velo
a qualsiasi sogno
-Sono uomini
di tempo clonato
con i ieri e i domani archiviati
in cimitero d’esperienze
-Ferma la lingua
a lisciare saliva,ora calcare
a ripugnanti amori
illusero al premio in rimando
-Passi
in sincronia tarata
di piedi precisi a pareggiarsi
ma c’è sempre una punta in avanzo
verso il non sapere del dove irrequieto
-Figure malleabili
come su increspo d’acqua,
premio a un pasto valore
in ricatto d’avariarsi,
granchi in fuga da ogni meta
che il pensiero veloce
variabile,vano pastura
-Incognite del nulla eterno,
zombie a cui ognuno
costruisce anima e volto
e...quanti ce ne sono
palleggiati da sguardi
senza mai prendere forma
Da:Avanguardie Irriverenti

Epitaffio 55
Qui giace Enrico il genio
per gli amici Enricuccio
in arte Z’Ricuccio
mitico sperimentatore,
dopo che al casello autostradale
ignavi gli negarono l’accesso,
a poca distanza aprì con arguzia un varco
al gard-rail per lanciarsi a galoppo
del suo amato asino Tarcisio
-Finirono stirati sotto un camion
ma previdente ai labili onori d’invidiosi
lasciò su marmo Indiano
questo epitaffio al destriero
....Se tu fossi morto da solo
non avrebbe avuto senso
il mio continuare a vivere incompreso
senza l’unico punto di riferimento
dal quale in incontrastati paragoni
si elevava la mia sconfinata cultura
...........amen............
Da:Avanguardie Irriverenti

Epitaffio 54
Mise una parrucca a una pecora
e tra i presenti festanti
allo spezzo di solitudine antica
la sposò con un bastone
-Il montone,adirato fulmineo
lo incornò a morte
-Le sue ultime parole
qui riportate
...dovevo aspettarmelo
prima o poi i gelosi,ignari cornuti
se la prendono sempre
con chi fa le cose oneste
rituali alla luce del sole
-Gli amici posero
due corna di marmo
a dispetto di chi predilige
l'occulto
..........amen..................
Da:Avanguardie Irriverenti

Epitaffio 53
Qui il capolinea
d'una vita nascosta
sempre di scorta
come ruota eccentrica
di mal fattura,
in oscuro bagagliaio del mondo
e vide spaesata la luce
solo in rari casi d'emergenza
-Da oblìo a oblìo
con qualche flash di sciagura
il tragitto
per l'ultimo eterno limbo
..........amen..........
Da:Avanguardie Irriverenti

Epitaffio 52
-Qui giace
Rosa Stecchetto
mia dolce moglie
talmente amata da tutti
che persino
maiali,galline
conigli e agnelli
non hanno retto
al suo prematuro addio
e sono scomparsi man mano
-Io,il cane,il gatto
il canarino e persino i topi
gonfi di dolore truce
siamo terribilmente
ingrassati
e pieni di colesterolo
-Che sia in gloria ai cieli
...........amen..........
Da:Avanguardie Irriverenti

Troppi inermi
Troppi figli prendono meriti
sull’illecito sdoganato dei padri
e sul podio agli allori
a gridare fratellanze
e poi farsi un segno di croce
omaggiante premio celeste
-Troppi padri
mettono sangue maligno
in banca di prole addestrate
per riprendersi da morti
interessi di sguardi,
di bocche elogiative
al loro nome aguzzino
-Troppi malvagi
danno tozzi d’estorti cospicui
a ruffiani per ognuno a servire
con lettera gigante
più frasi commemorative
scolpite in labili menti plagiate
e su granitica lapide di mausoleo
-Troppi fiori violentati
a vegliare il male di sempre
-Troppi inermi rassegnati
accettano che carogne
imbalsamate all’inferno
con una foto dirigono
orchestra in tremori
di denti e di ossa dei vivi
-Scagliate voi onesti
ognuno un urlo di sdegno
in somma a un tuono che frantumi
l’idolatria ai meschini
Da:Avanguardie Irriverenti

La libertà
Le sbarre,emblema
di privazione estrema di libertà
ma esiste invisibile
una galera per ognuno
e i secondini la paura
con la sua misura
-Libero non lo è il ricco
di girare tranquillo coi suoi averi
in quartieri malfamati
-Non lo è il povero
di mangiare al bussare di stomaco
-Non lo è la rondine
vegliata all’atterraggio dal gatto
-Non lo è l’albero
su tracciato di nuova autostrada
-Non lo è la pietra
in luogo dove qualcuno pensa una villa
-Non lo è l’aquilone
quant’unque fuggisse al filo
dipende dai capricci del vento
-La libertà è percorso concatenato
d’innumerevoli pericoli
e i soldi aiutano solo a volare alto
su tantissimi anelli d’insidie
-La libertà è illusione
e si avvera per ognuno alla morte
Da:Avanguardie Irriverenti

Epitaffio 51
Chissà
se
quando muore
il loro vigilato
gli angeli custodi
vanno in pensione
oppure destinati
ad altri incarichi?
comunque vada
sicuramente consegneranno
un dettagliato referto al capo
-Nel mio caso è semplice
scrivesse in onestà
che salvo la penna
non ho avuto altro mezzo
per evadere da un porcile
in cui mi destinò
...........amen...........
Da:Avanguardie Irriverenti

Il Signor Callaiotta
Ultima coda d’ingegno di vita
in sfortuna stentata
del Signor Callaiotta,
fu un chiodo appuntito
al piede del suo bastone
e in soste studiate riposo
fingendo tastare in ozio
appoggi casuali
infilzava mozziconi di sigarette
e quando lo spiedo ad arte riempito
lo svuotava alla sudicia tasca
festeggiando operazione compiuta
con scollo millimetrico
d’angolo sinistro di violacee labbra
licenza di tesi nervi facciali
libertà d’occhi vitrei all’anima buia reclusi
-Partiva il sogno, addizionava tabacco
d’orizzontale compatto falò
radicato tra denti cariati
e il fumo rintanava a crepe di stomaco
demoni affamati,troppe volte imbrogliati
-Arguzie di povertà
ausilio estremo a dignità
tra sociali indifferenze alla causa
e ilarico spregio additato all’effetto
Da:Avanguardie Irriverenti

Uomini stupidi
Con eterni esempi
d’intransigenti sequestri
all’ultima dogana
ove l’unico lusso
senza rimiro
è vestito di legno
tra addio d’occhi e respiri,
uomini stupidi
li vedi con unghia ed azzanni,
lenti gelano e mollano
accumuli,spesso d’estorto
a fratelli
-La morte è amo d’ignoto
con esca sicura
e vivere è tempo-trascino
di filo invisibile a riva
ove il pescato, diventa
di nuovo imbroglio pastura
a rilancio d’inganno
successivo
Da:Avanguardie Irriverenti

Primavera in Molise
E’ facile vedere sangue letargico ribollire
in vecchi asini claudicanti che appoggiano a terra
la quinta gamba pensionata e con orecchie
che si toccano alle punte consumate da nerbate
per un segnale stradale d’attenzione a nascere in loco
oppure contadini mettere a mollo nei torrenti
anellati di copertoni,berretti unti serviti a forme di formaggio
-Possenti si fanno gli abbai raucedine di spelacchiati cani
con padroni a cottimo e bavosi rasentano vicoli fessurati
bombardati da perditempo imbrillantati da moccoli
argentei alle narici e pepite radicate agli occhi
-Iniziano competizioni alle pulizie di Pasqua,
scope di miglio a caccia di acari e scheletri di mosche
gettoni remunerati da capi-covo osannati,
Politici,faccendieri,dispensieri a frattaglie e raggiri ambiti
poi tanto meglio se nel safari ci casca un San Giuseppe
alibi di dolci che puzzano a un miglio di miserie antiche
che vogliono uscire da stenti intitolati tradizioni
-Forte è nell’aria l’odore nauseabondo di porcili e pollai
in combinazione chimica con smog,incenso blasfemo di miraggi
-Al belar di pecore su sentieri impallinati a rosari
s’odono corvi gracchiare alla conta di piccioni spennati,
delirio di massaie che mimano sciagure con calchi di mani
a zingari copricapo neri di vedovanze appassite
-Si fa rigogliosa l’erba,mira di bestiame sguinzagliato
incredulo sia finito l’inverno,disertore ai rigori d'istruzioni
sconfina e il gesto è grave reato d’avvocati sogghignanti
e cibo di una stampa-vinile, annoiata,maggiordomo,galoppina
d’un potere eletto a baratti sommari di cui
l’inquantificabile è cultura-faro
-Cantano sul precario usignoli sfuggiti a frecce,clave,fucili,
veleni fatati
-Soprammobili a cadenti muraglioni muschiati,i vecchi
scuotono a termometro di cuoia qualche dente zeppola
e con sguardo a fessura dosano raggi di sole
e di tanto in tanto con gomma al piede di bastone
disegnano qualche figura geometrica a forma di vagina
per riaccendere ricordi sbiaditi o leggere
(visto si sentono funghi azzannati e schifati da cinghiali)
una storia coaudiuvata da solchi facciali,
che li sputò sorpresi al mondo
Da:Avanguardie Irriverenti

Cilicio 2
Mano destra d’assoluzioni
succuba operaia a parti intime
e l’altra a round alternati fuori tema,
in dorso ad asciugare sudore grondante
e poi in presa dura
a lancio di frusta a schiena
-Occhi roteanti strabici
frenanti al cielo canonico
a scusare impiccagione d’abito talare
fantasma scheletro attaccapanni
-Notti insonni di pastori neri
assaliti da carni roventi,inquieti spiriti
a separare anima e piacere
-Ormoni s’affacciano rossi a pelle
e dipingono paresi
da guarire con bisturi-crocifissi
-Vince selvaggia natura
su etereo di scritture
Da:Avanguardie Irriverenti

L'allodola
Dall’alto
a filo di piombo
su nido
stridula
osserva
alle radici del grano dorato
rosee bocche pingue
su colli ruotanti
a fruscii
-Avanza una mietitrebbia
fa al dolore sazio,un panino
-S’interrompe al cielo il canto
e una piuma impazzita
evade alla polvere,
si posa
su un papavero rosso,
grumo sangue
che non darà
mai più volo
Da:Avanguardie Irriverenti

Notti sconosciute
Gufi a pettinarsi in occhi dirimpetti
all’ombra di luna smorfiosa
raddoppiata da nuvole in calore
che s’inseguono in semi-oscurita
pericolosa a puttane in tacchi vacillanti,
e inceppo a sguardi sorcini selettivi su sfregiati
e si sa cicatrici sono passaporto,marchio
e mappe su pelle da comprare e vendere
-Al terzo piano diroccato,nell’ora segnata
da lancette sbracate in discesa libera
dopo la mezzanotte,c’è un pazzo in mutande,
suona un organetto Argentino sfiatato
e il phuf potrebbe coprire strozzate urla d’aiuto
-E’ questa una notte sconosciuta ai benpensanti
è scuro sipario maledetto di probabili obitori
dove ognuno al giorno a seguire può essere chiamato
a riconoscere un cane o qualche figura
passata da eretta a orizzontale
-Fa caldo ma qualcuno nel frigo in tasca
ha la sua neve contrasto al camino nel cervello
-Sfrecciano macchine e tossiscono ai falò
scarpe di progresso combuste incenso d’amore
spronano labbra di borsette finto coccodrillo
avide a mungere clienti di pascoli abusivi
-E’una notte come tante fuori da illusioni
fatta di voci promiscue, espulse da lingue
catapulte a superare denti chiodati,
arrugginiti in semicerchio,staccionata-sorriso
a preservare derelitti da stupori agiati
-Ah! dimenticavo le stelle,gelose dei lampioni
mischiano costellazioni,variano riferimenti
per trarre in inganno due fessure vitree sollevate al cielo
da una bottiglia in bocca,col culo a indicar l’inferno
Da:Avanguardie Irriverenti

Pasqua
Ciliegi in fiori
parasole d’angeli
su riccioli di bimbi
con sorrisi accesi
da dita avide a ogni tatto

-Convegni di rondini
al plano in bianco petto
sudario d’ognuno al vento
e crocefissi vuoti al dorso
scagliati redenzioni
Da:Avanguardie Irriverenti

La patata
Solanum tuberosum
fonte di più vitamine
e di gusto molto gradito ai bambini
si presta anche a metafore
"spirito di patate"
a dire d'ironie poco riuscite,
oppure "passare una patata bollente"
ovvero investire altri
d'improvvise responsabilità
difficili da gestire
-Sovente allusiva
a femminile sesso sia per carnosità
che in destino a non vedere
in vita mai sole,per non alterare
frutto e pudore
-Similitudine è anche
che entrambe stimolano
ormoni e cervello
con differenza,una dà sostanze
nutrienti alla mente,
l'altra porta a rincoglionimento
fino a perder lumi in ragioni,
la storia insegna che l'allusiva patata
ha condotto saggi uomini al suicidio,alle guerre
-Or dò saggio consiglio
la patata va consumata in abbondanza a tavola
e in gran parsimonia in camera,
specie gli anziani che a volte
con emotività d'ingordigia,traditi dal cuore
ci lasciano le penne
Da:Avanguardie Irriverenti

Disoccupati
Milioni di carni mercuriate
numerate a timbro
cacciate dal mercato
non possono vendere più
il loro tempo
-Inservibili
alla conta che conta,
arrestano col marchio la vergogna
e secondini in galera propria
segreti la vegliano
-Oltre,circa,forse
recinti quantistici dei loro nomi
piedistalli d’altrui gioie indifferenti
Da:Avanguardie Irriverenti

Segantini
A marzo
il fuoco inizia ad accendersi nel cielo,
sciolgono canti nei ruscelli i ghiacciai

Recalcitranti a progresso
segantini ancora vibranti ad andirivieni di seghe
oliano lame per lungo letargo
e scendono a valle dai boschi feriti,
iniziano manicure
da calli a velluto carezzevole
per sogno d’amore estivo straniero
estasi di lingua e dialetto in alchimia
sarà provvista a ricordi di nuovo inverno
quando confezioneranno altri sacchi di carbone
per barbecue,radici primordiali

-Seghe, note storpie di morte e armonie
avanti indietro a passo zero
vitali illusioni all’anima
Da:Avanguardie Irriverenti

Mister X
Visse da poeta vero
lontano dai salotti
rinnegò il passato
istanti fiamma di candela,
sorteggiò labiali alla gente
e non volle mai leggerli
per paura la realtà li rigettasse,
inventò battiti riserva
a ogni cuore zoppo
conscio non fosse quello giusto
e certo ci avrebbe pensato il dolore
a scavare rigagnoli sul viso
mappe da far leggere a reclusi
fuggiaschi al proprio Io sconosciuto
-Nell’attimo della fine del perdersi
e l’istante d’inizio del ritrovarsi
è questa la felicità pensò
-Mister X, sempre anonimo a se stesso
non riuscì mai a fermare
la sete dello specchio
che dall’anima sorgente divora figure
-Morì in infinite immagini discordanti
in archivi di nebulose menti impolverate
Da:Avanguardie Irriverenti

Colonnello Passandro
Di grande fama nel mondo contadino
per infallibilità di previsioni meteo,
puntuale ogni sera riassumeva andamenti
del giorno concluso,servendosi di soli messaggi
d’amata natura e d’elementi corporei
tipo una prostata eterna infiammata
e d’un ernia pallone all’inguine,
non era raro vederlo con mano destra a basso ventre
mentre tarava ingombrante escrescenza,
tal gesto richiedeva pazienti sforzi
sottolineati da ansimi e sbuffi
spesso innescanti a terrificanti peti,
quest’ultimi tornavano utili studi
a reazioni a tuoni d’alcuni cani e gatti
che gentili eleganti Signore ignare di particolari
ma consce d’efficienza di scuola, gli portavano
affichè s’abituassero sia all’ira del tempo
che a spari estivi di Patronali festività e sagre paesane
-Riguardo a temperature rigide, davano lumi
un artrosi con scricchiolio d’ossa
e indurimento fino a lesioni di scroto sinistro
-Per carpire direzioni anche di più labili venti,
indicatori erano collaudate capre al piscio
le quali si mettevano di spalle a ogni impercettibile soffio
evitando di bagnarsi lunga peluria
-Queste letture seppur precise avevano limiti
non varcavano ambiti Regionali
e un giorno il Colonnello pensò d’attrezzarsi
a ben più ampi raggi premunitori
e primo passo fu quello di dotarsi
di rudimentale igrometro a veder umidità di terra
in funzione di correnti ascensionali
-In genialità pensò sperimentare
d’intingere a più riprese la coda del suo asino
in un catino e constatare allungo di pelo
pronto segnato su numerica scala da fosforescente lancetta
ma la bestia dopo aver pazientato all’inizio
temendo perder sua amata frusta di mosche
fece partire terrificante calcio
e in pieno colpì prostata ed ernia che si frantumò
-Non va oltre la storia,all’ospedale
ripararono danni alla meno peggio
ma ormai gli strumenti insensibili a ogni evento
e gli consegnarono referto medico timbrato
......prostata solo per urinare
e pallone ormai pallina da tennis di mani
a sconfiggere noia vicino a focolare la sera
Da:Avanguardie Irriverenti

Nebbia
Striduli canti
e imprechi silenziosi d’alberi,
coreografia connubio
ciminiere zucchero filato
-Tendaggio a breve trasparenza
di zombie spugnosi
a riprendersi carni
-Echi di passi e fruscii
fendenti lamenti
trasfusioni mortali
-Occhi nel nulla
avanzano trepidanti,
anime in enfisema
a spalle imbalsamate brividi
Da:Avanguardie Irriverenti

L'ingegnier Cagliafumi
Di cognome Cagliafumi
contadino semianalfabeta,
grazie a un’invenzione si guadagnò
al natiò paesello il titolo d’Ingeniere
e ai posteri tra agricoli si consegnò alla storia
-Accenno quì la genialità
-Con tacco di scarpa a ruotare
incavò largo cerchio su infuocata sabbia
poi raccolse dodici pallini defecati da capra,
li associò mentalmente a numeri
e li poggiò distanziati sulla geometrica figura
-Tirò l’asino fino a farlo posizionare
con pancia ponte sopra alla rotondità creata
e stavolta al posto di consueta biada
mise coccio di specchio sotto muso alla bestia
e questa in castità obbligata,
credendo la sua immagine una femmina
si eccitò sfoderando grosso pene pendulo
che al sole proiettò ombra su un pallino
-Ecco da quel giorno nacque l’orologio
e il famoso detto quando il tempo è greve
e sfugge alla conta d’anima
...oggi è un tempo del cazzo
alludendo al diseccito somaro
rovina a misure
Da:Poesie Cialtrone

La scrofa
Binari molli di capezzoli
per trenini di carni
deraglianti
nel viaggio breve
di coltello
-Nomea di vizi e peccati
ma orgasmo è mezzo non fine,
concorrenza a umana in razzia di cibo,
salvata e uccisa da preghiere
ignorata in zona neutro
hai una stella in metamorfosi
nera col mirino d’una croce
oro dietro quarto di luna
-Su monte di pietà in contesa
a un lato,bocca è ultima tana
all’altro, vomito è neve-scivolo
salvifico
Da:Avanguardie Irriverenti

Cicciobello
Era nato ad Alberobello
basso,grassoccio e bello
con malattia detta d’agnello
gran pancia ad occultar pisello
lo chiamavano Cicciobello
portava sempre l’ombrello

Cicciobello aveva pure un somarello
lo abbeverava fischiando al ruscello
poi l’incitava a galloppo con un fuscello
per i vicoli dell’amato paesello

Un giorno in ispezione camuffata passeggiata
a spiar tomo tomo fedeltà sotto casa dell’amata
forse emozionato e gli sfuggì gran scorreggiata
esacerbato pensò d’aver per sempre la storia rovinata
e che non rimaneva coprir vergogna con vino d’annata

Infatti gran clamore suscitò il nefasto evento
dai balconi a gran voci amplificate dal vento
l’incitarono a rifugiar ad espiar in convento
i troppi spari di gran clamore in tal sgomento

Cicciobello conosceva ingenuità d’ogni villaggio
con astuzia inventò una scusa e in gran coraggio
invei e mimò percosse all’asino colpevole d’oltraggio,
tosto e rinfrancato di lavata offesa,riprese il viaggio

Rinfrancata dal chiarimento la piccioncina
esternò in vanto orgoglio ruolo di fidanzatina
apri finestre e in melodia una canzoncina
intervallata da risatina sarcastica birichina

A due passi un menestrello con chitarra a terra
azzittito ad accaduto parso presagio di guerra
ricominciò a pizzicar corde in onor di lieto fine
e in coro il popolo,l’amor non ha confine..confine
Da:Avanguardie Irriverenti

Mimiche
A volte il decoro sospeso a giudizi
chiede radici che abbiamo su aride vergogne
e buttiamo fumo agli occhi
a creare in chi ci ascolta
bugie trasognanti
e nel mentre indossiamo in ausilio
maschera di finzioni,
purtroppo più svelatrice
dello stesso volto esposto a piena luce,
lo stesso specchio ci applaude mimiche
e poi bugiardo le vende all’inconscio
-Giochiamo ombre sugli umori
e vinciamo paresi facciali
convinti correzioni a sbagli vistoci d’impatto
-Eterni aggiusti su scie di manipolazioni
adoperate sommando estorti consensi,
adescando falsità a circostanze
-Per essere noi stessi
dobbiamo prima svenderci al rifiuto
e poi in nostalgia pensarci in rarità assoluta,
tra autodisprezzo e megalomania
bilanciati al centro, forgiamo l’anima
e in mediocrità acquisita,assorbita
possiamo scendere a fossati o salire agli allori
immuni d’altrui attese, elogianti,denigranti
Da:Avanguardie Irriverenti

Vecchia quercia
Aggrappata su ernia di terra tumefatta
maestosa dominava la valle una vecchia quercia,
corteccia a pelle di coccodrillo ferito,
tronco come obeso che ritrae a stretta di cinghia
pancia allo specchio
-I lunghi rami muschiati, dalla cima che sfidava il cielo
s’inarcavano al suolo,obbligando inchini
a chi s’addentrava in abbraccio di frescura
cupa mai doma al sole incarognito di mezzogiorno
-A primavera,diveniva condominio affollato d’animali,
festanti in svariati canti ritmati da salti
e batter d’ali,allerta di gatti e bimbi
che percepivano la fine del rigore d’inverno
e l’apertura a giochi vagabondi,di libertà
mentre per gli anziani era biblioteca e con mano
a taglio di fronte archiviavano nelle gemme un altro anno
-Ne aveva contati di secoli la vecchia quercia
e chissà quanti umori di esseri catapultati al mondo
senza che l’avessero chiesto e delusi
del gioco baro della vita, costretti al dovere
d’andare fino in fondo,sapendo che il traguardo
era severa punizione ma lei sempre pronta a confortare
tutti con la sua ombra,oppure con fruscìo a incoraggiare
timidi amori inceppati a far partire il primo bacio
-Ne Aveva sfidate di tempeste e fulmini
dei quali portava fiera indelebili segni,
era stata rifugio e aeroporto di partenze di migranti
e quanti arrivederci, croci al cielo divenuti addii
-Un giorno sentii una motosega e poco dopo enorme tonfo,
morì l’ultimo testimone d’infinite storie mai dette
Da:Avanguardie Irriverenti

Scuola di corna
Oggi i matrimoni più longevi durano
nel tempo che va da fulmine a tuono
e da questo alla pioggia già in caduta
il divorzio e il risposarsi ravveduti
magari a Los Angeles da un prete ricotta
con accento Francese,smoking e barba Cavour
in un tempio ove al posto del crecefisso
giganteggia litografia d'orologi molli di Dalì
-Donne a carponi,postura teatrale a spiacevole addio
affacciate a balconi e amante volpino nascosto
col viso sotto minigonna firmata, salutano cervi mariti
che s’affrettano a lavoro,attesi da concubina
segretaria impaziente a regalo promesso
-Nascono figli a consumo, somiglianti al futuro
costretti a sorteggiare fratelli, Padri e nonni
d'età invertite e ruoli dubbi da leggere,
chiamano ciò,fieri,mimando con braccia cerchio a restringere
famiglie allargate,forse alludono anche a corna ramificate
-Le chiese al passo coi tempi, visto che nascituri
precedono matrimoni, si stanno attrezzando
nell’affiancare sala parto dietro sacrestie,
le doglie potrebbero non andare oltre metà sermone
o addirittura, poppate in anticipo al dispenso di ostia
-Autorevoli giornali,faro guida a costumi
chiamano amori queste olimpiadi di stoccaggio mercantico
e spendono fiumi d’inchiostro per attenti adepti lettori
-Oggi si festeggiano nozze-saetta e al massimo in ceti medi,
nozze di piombo, però a compenso esistono fidanzamenti
di diamante e d’altri preziosi metalli
Da:Avanguardie Irriverenti

Cumulo di noci
D’inverno,col sole trafugato
i paesi si spogliano di storia
le case, cumuli di noci senza verde scorza
custodiscono rimedi letargie anguste
sbuffanti da camini o ferite laterali
-Sui tetti le antenne,termometri d’umori
forse croci d’allenamento al distacco,
qualcuno le sostuitusce con padelle,paraboliche
per friggere le voci da pasteggiare al risveglio
-Spugnose pietre,arrese al freddo
screpolate mute non riuscite di serpenti
tremule all’abbaio dei cani,esequie di noia ai vicoli
-Di tanto in tanto tambureggia qualche passo
sul selciato mendico di anni,porroso di catrame
moderno cerotto a batoste del tempo
-Sperano in caffè dall’erta, anime mosse da miraggio
per la ragazza creola,ladra di due scaglie di cielo
posate sul viso a nord di una rosa
e fantasma ai labirinti indossati da paura
Da:Avanguardie Irriverenti

Dannati d'inverno
Certe sere d’inverno,seguito d'un sole nero,
il freddo salda l’aria all’orecchie,antenne a presagi
e i respiri piombo fuso nei polmoni,
-I demoni si tuffano nel vino sanguigno
a eludere vigilanza di barlume speranze
e ponte levatoio il braccio artritico
s’alza e scaraventa bicchieri pieni d’intrusi
nello stomaco,lago lavico in tempesta
ove veleggiano piromani pensieri
-Ritornano veloci ricordi destituiti
s’appropriano d’abulie reggenti
e feroci in vendetta sguinzagliano
dannazioni all’indifesa pace,
si compie l’inferno nella carne
s’infiammano deliri,stanano cuori codardi
brucia in sudore linfa vitale
-La notte,coperta a celare a Dio implori
ammanta al mondo dei giusti lo scenario,
ogni figlio deve pagare segreto, dolore integro
per riprendersi conciata al mattino
la propria anima,arlecchino cappotto d’angeli
inermi a vegliare espiate follie, d’esempio
Da:Pensieri Alternativi

Fasulli antidoti
Fumi d'alcol derattizzante
s'espandono in fogne vene,
addormentano depressioni
azzittiscono squittii
intervallati al rosicchiare
del dolore
-Tutto tranquillo in superficie
aeroporto d'armonie
decollo di sogni restaurati
-Poi si fa sera
coperta di pace ai saggi
e risveglio ai dannati
assuefatti agli antitodi,
usurai d'identità,
-L'amore eterna cura
è lungo un viale
ha parole su un vinile
e un timer in scadenza a fremiti
scivolanti al lucido sudore
-In trincea a casa la prole
spera deflusso di violenze raggirate
Da:Avanguardie Irriverenti

Vietnam Campo 8
I corvi
passarono in rassegna
beccando occhi,
telecamere di morte
bloccate sulle scene
da bombe intelligenti
che dilaniarono solo
avvistati d’avversa patria
compreso bambini
che giocavano alla guerra
truccandosi a turno
con divise da nemico
-I bambini,saggi
immedesimandosi
lessero due anime
al conflitto,
gli adulti malvagi,
una sola di ragione assoluta
a bandiera propria
Da:Avanguardie Irriverenti

Telesiero
Cagliano giornalisti
latte di vacche incrociate
munto sotto telecamere,
occhio di bue su mammelle
restaurate al maneggio plastico
-Formaggi ai direttori
ricotte a manipolatori
siero ai cameramen
gossip ricette ad astronomi
condominiali
tastano prostate impepate
studiano fermentazioni
e reazioni alla luna
di nuove posture-copule
-Porta di laboratorio,
ostacolo a grattugia
serratura,coltello
buco, assaggio placebo
a sensi infervorati
gran lavoro ad accudir stalle
donano tenero fieno e oziosi
come topi saturi in gallerie di cacio
-Milioni,ignari ad offrirsi
gratis coda a parar mosche al secchio
Da:Avanguardie Irriverenti

Tela d'anima
Come a dire fatti più in là
a spintonarsi stanche le case
al cerchio limite periferico,
sedute su ginocchio artritico
all’ultimo spiano riposante
e gamba dritta murata al pendio
fino all’appoggio a valle,pareggiante
così anche abulie d’abitanti
in paesi con mezz’occhio a Dio
e il resto di sguardo fatto circolare
tra armonie di povertà maliziose
-Cuori farfalle di fanciulle trasognanti
in sermoni d’avi ereditati
e principi azzurri degradati
all’asino spelacchiato estinto
si consolano a ribasso d’ape piaggio
-Tutto appare poesia al viaggiatore
pittore che fa tela la sua vita triste
e pennella su visi-enigma
radiosa anima sempre sognata
Da:Avanguardie Irriverenti

Lesbiche
Nel mare dei sensi
inesplorato ai più
danzano armoniose onde,
di tanto in tanto
impennate da gelosie di vento
scoprono isole dorate
escrescenze collinari
radicate ad abissali
foreste marine
pettinate da lingue di lava,
sgomento all’occhio
del navigante al primo battezzo,
euforia riaccesa a natura diversa
al pescatore con consumati adatti
che alla scena risorge emozioni
e sogna ostriche diamantante
ai fondali in valli senza orpelli
Da:Avanguardie Irriverenti

L'impiccato
Lo impiccarono all’alba ignorando le stelle
interrompendo il sonno dei poveri
disturbando la serratura del giorno alle civette
-Bisbiglii e tamburi fusi unico coro
predominio di silenzi gendarmi
-Assenti i beneficiari dei suoi reati
filtrarono ipocrisie dietro lo schermo
lo sdoganarono da eroe a bandito
-Ah! come ignavia la folla dopo l’ingrasso
sa di dover pendere a ogni palo di luce
col cappio alla gola per favori abusati corrotti
ma si prende elogi di Cristo alla pena
invece oscuri Giuda nel tratto che va
dall’incasso all’ulivo dove la corda è già piena
-Hanno tutti un salvadanaio di frasi e commenti
da elargire a respiri archiviati tra la parola
"fratello" alla buonanima è passaporto altruismo
-Guardateli i pali che trasportano tecnologie
c’è per ognuno,appesa una foto invisibile
che attende l’originale malvagio
-Dio sprecò tempo col sacrificio in esempio
Da:Avanguardie Irriverenti

Gossip
Ricottari, cagliatori e palafrenieri
Cagliostri erranti alchimisti
mutano porcillaie in vivai maggesi
giarrettiere e pizzi,icone bibbliche
-Mariti e mogli in tempi fulmini
e insermonati,ballerini di natiche ondeggiate
poi rafferme ornamenti a serrature,
chiavi occhi giornalisti
fratelli maggiori di contabombe
sgomenti a pace,cancrena di scoop
-Scrofe binariate capezzoli in colombe
dismessi allatti e placente,cellofan
incarto a mestiere antico,miccia d’ormoni
-Direttori di mazze e buche
convogliano in schermi,guardoni
maggiordomi di pruriti
mano sinistra tergicristallo d’occhi
destra a segare spasimi
Da:Avanguardie Irriverenti

Orgoglio
Indossammo ferree maschere
d’indifferenza
e sotto i visi si storcevano fieri
in mimiche d’adatto
poi i cuori senza più finestre
gelidi in letargo in un cantuccio
e quando cercammo di svegliarli
ciechi andarono per conto proprio
-Fummo due sagome nel cerchio di sguardi
grossolane calcolate in spazi d’inciampo
-Freddi i cervelli memorizzarono
le scintille che all’incontro
ci alteravano i respiri
e l’odio generato in rivalse s’ammutonì
trovando dentro noi la causa del dolore
pasturato fiero dall’orgoglio
-Ci condannammo ad amarci
maledicendo noi stessi
Da:Avanguardie Irriverenti

Epitaffio 46
Quanta strada impervia insieme
io cerchione e tu caldo copertone
fino a quel nefasto dì
quando sfibrato perdesti l'abbraccio
uscendo dal giro e io rimasi spoglio
ferro ruotante sull'asfalto infuocato
ma un lontano giorno ti raggiungerò amore
per questo mi sono procurato
un'altra giovane gommatura
...............amen........................
Da:Avanguardie Irriverenti

Epitaffio 42
-Qui giace Clementina Tenaglia
angelo custode di ogni genero e figlio
-Oh! Signore onnipotente Re dei cieli
Accogli nel Tuo infinito regno
la mia amatissima suocera
-Riservale stesso trattamento
che ebbe per me in interminabili anni
..ti prego,tuo sempre devotissimo
..Calogero Lo Chiodo
..........Amen................
Da:Avanguardie Irriverenti

Esche
Esche
di parti intime
-Di colori
ad impollinare
-Di fronzoli
a offuscare realtà
-Di pizzi,mutande,cere
profumi,fantasie
tutte fatte sembrare premio,
ve l’immaginate il sesso
che ridicolo lavoro
senza palio d’orgasmo
-Quando scopriamo
il raggiro
la morte ci toglie di mezzo
per non far diffondere
l’inganno
ma in banca con furbizie d’anticipo
illusorie
su scie d’esche
abbiamo depositato clonazioni
Da:Avanguardie Irriverenti

Telegiornale
Scorrono immagini,
paesaggi al finestrino
in retorica andirivieni,casa-lavoro
traguardo-tavola
-Bombe e palloni
morti e gossip
su bilancia a indice in asta
pareggiato piombo,lo stesso altrove
a caramelle gratuite a inermi
-Sciagure e relax
mimiche asservite a quest'ultimo
-Colesteroli e scheletri
vagliano antipodi a partenze ma
arbitri satolli vie di mezzo
-Opinionisti, strateghi e astrologi,
pelle concia e lustra passa
per storia, mappe e stelle
-Sigla,sbadiglio è saluto
la morte ha finito
di pranzare nelle case,
Da:Avanguardie Irriverenti

Lucciole
Al chiaro di luna
maitresse di caos infiniti
tra gerarchie d'inquiete ombre
lampeggiano lucciole,
a ogni intermittenza
parodia a battiti di cuori
sogni prenotati al cielo
e zavorrati
sempre ad altezza d'uomo
a vagare di notte nei misteri,
cadono in anfratti al mattino
nascosti a verità del giorno
gradino al baratro
Da:Avanguardie Irriverenti

Kamikaze
E’ delirio
e fanatismo
scala al paradiso
ove pioli sono morti
incolpevoli
sorteggiati
ma a volte
indigenze d’oppressione
micce lontane
a dar tempo
ai tiranni a rinsavire
bruciano lentamente
fino al cuore-bomba,
morire in libertà
vendette di straziate voci
Da:Avanguardie Irriverenti

Multinazionali
Falchi e iene
in divisa da crocerossa
salvano allodole
uccidono serpenti
concorrenti
e s'appropriano di veleno,
su larga scala servirà
al genocidio progettato
di cavie da resuscitare
Da:Avanguardie Irriverenti

Futuro
Si legalizzeranno umani ricambi
sarà facile trovare al banco
un cuore un rene,una prostata
direttamente importati dal terzo mondo
-Vedremo cani al volante
prendere da soli una camera
e dare la mancia al portiere
-Ci saranno macchine
capaci di leggere intenzioni
ci terranno fuori dal male,galanti
strozzeranno sbadigli,starnuti,
segnaleranno combinazioni chimiche
adatte a fare l’amore,
i bambini nasceranno già adulti,istruiti
-Nel mare pieno d’ormoni,in eccesso
i pesci si suicideranno da soli alle reti
-La notte si potranno scegliere i sogni
e al risveglio spegnerli senza ricordi
-Cambieranno le guerre (ecologiche)
saranno fatte da nuvole teleguidate,
siccità e alluvioni i proiettili
-Svaniranno sindrome da prestazioni sessuali,
distributori automatici
rimetteranno negli ani vigori perduti
e così anche la parola Gay non più
a discriminazione ma come a dire,fare benzina
Da:Avanguardie Irriverenti

Vietnam Campo 7
Tra sassi e fango
con fucili di rami secchi
i bambini
giocavano alla guerra,
uno, si finse morto
l’altro esultò e poi lo aiutò a rialzarsi,
entrambi sorrisero,s’abbracciarono
-Dall’alto gli adulti lanciarono bombe
rasero al suolo l’intero villaggio,
lo fecero per istruirli alla pace
e far capire che non si gioca con la guerra,
infatti nessun morto sorrise
o minacciò di vendicarsi
Da:Avanguardie Irriverenti

Guerra=Natura
Un vento forte sradicò un pino
e senz’ombra scura riprese vita
l’anemica rosa baciata dal sole,
a fianco un’ortensia e una felce
esposte a luce diretta a breve perirono
mentre non più soffocati da aghi di muta
in grande splendore le viole
si sostituirono a funghi e licheni
-A poca distanza il rovo
vibrò le foglie,pregustava
fra qualche mese,invasione,strangolamento
-Un cardellino,uno scoiattolo
e una gazza persero per sempre
casa sicura,sotto occhi felici
di falchi,di volpi
-Due confinanti in contese d’abbatto
fecero volare affilati coltelli
e diedero lucro ad avvocati,
zuccheroso sangue a formiche
incitarono figli,nipoti a vendette
-La guerra è nel DNA della natura,
ciba la storia ingorda
che da millenni pasteggia violenze
e mai nessun pacifismo l’affamerà
-Religioni,morali e leggi
umani palliativi placebo
Da:Avanguardie Irriverenti

Il giudice Scudiscia
Aveva fama d'esser severo implacabile
specie coi piccoli criminali,parassiti a pregiate pelli
quasi sempre difesi da avvocati annoiati
stanchi di spolpare parcelle a pidocchi
e lui impietoso come a dir
è l'estirpo di gramigna la soluzione
a riempire buoni granai
a garanzia di satolla pace agli onesti
-Sprezzanti verdetti erano ormai
attesi consuetudine deliziatoria
ma come si sa nessuna gioia
può attecchire radici sul dolore degli altri
seppur essi artefici del male che
non sempre è gratuito ma solo
ignorante rimedio a fuggire tagliole
e sfortune sociali
-Così un giorno a un processo
una fanciulla di rara bellezza
con occhi che racchiudevano selvaggi misteri
liberò dalla cattività collaudata
il cuore indurito del giustizialista convinto
che non solo fu clemente al verdetto finale
ma addirittura volle in seguito corteggiarla
e lei ben seppe fingersi lepre
sfiancata a inseguimento di cane
-Quando il magistrato credeva
d'aver raggiunto felicità perdurante,
la donna per vendicare suo padre
sommariamente incarcerato anni addietro
al malaffare eclatante si diede
per ripresentarsi al processo
e sottoporsi stavolta alla condanna
dell'ormai malleabile Giudice,nonchè fidanzato
costretto visto il clamore di popolo
a condannare severo e in ferreo esempio l'amata
-Il dolore fu così forte
che il Dio in terra un colpo alla tempia si sparò
-Io come sempre passai per caso
ed ebbi modo di dire.........
spesso nella buca scavata e ricoperta
di erba sopra esili ceppi in sostegno
pronti a cedere per lo sprofondo di preda,
vi finisce distratto in rovinosa caduta, il trappoliere
Da:Avanguardie Irriverenti

Epitaffio 38
Qui giace
(non so se malvolentieri)
un'anima tormentata
che nella condanna del silenzio
mai apparve tale
-il filo d'erba calpestato
non leva agli sguardi
il verde della prateria
..........amen.................
Da:Avanguardie Irriverenti

Padroni
Prototipi bastardi del peggio
lungi da animali e umani
eredi di appropri estorti,lievitanti,
falsari delle leggi di Dio
rigattieri di servi dolori,
autosantificati in sfratti abusivi
di calendari
-Al vostro cielo
assemblaggio d’occhi accecati
vi sia l’eco d’un solo nome
...Robespierre...............
magnete di bilancia
ai due estremi del male perpetuato
ordini riposo di lancetta penzola
il cappio allo zero di fossa
ricoperta di sputi tra il rito di due dita
indice e mignolo strofinati
al cavallo di gambe
che riprendono l’ali
al colpo di coda d’ultimo respiro
al violaceo carogna
Da:Avanguardie Irriverenti

Metropoli
Cravatte lamierate
teleguidate
su croci asfaltate
orfane di Cristo
sostituito
da colorati lumini
-Andirivieni
d'omologate formiche
soverchiate
in spot di nuove bibbie,
moltiplicano rigurgiti
-Mausolei condominiali
di vivi rateizzati,
sole di pasturati
ombra a derelitti
-Guinzagli
tra mani e bestie
isolanti a maschere
-Claxon,sottofondo
a minigonne,ladre di natiche
bussole a mani
incorniciate smog,
sferzanti a ripassare
archi e schiocchi,sottocoperte
-Divi è volo
-guardoni consolazione
-esclusi capolinea
Da:Avanguardie Irriverenti

Disoccupato=pecora nera
Non c’è miseria senza difetti
biascicato sulla bocca di tutti,
sfaticato è lapidaria sintesi
-L’ozio è padre dei peggior vizi
e quest’ultimi cancrena alla morale
-Conoscenti,in finzione solidale a sciagura
albergano in cuore disprezzo e desideri punitivi
verso chi credono eluda sociale lavoro
millenario aiuto a sbarcare lunario
-Nessun benpensante bigotto però dice
che spesso la pecora bianca seguace di povero
e ligio pastore con dottrina di fratellanza a ogni vita
perciò cacciata da pascolo verde e limpida acqua
spartiti con squallidi illeciti da umanoidi-lupi
è costretta impaurita a impervi sentieri
e quasi sempre finisce a rotolare in scure pozzanghere
e lo sporco associato a nera lana di cattiva nomea
(ingiusta ,in quanto opera di madre natura a deliziarci
con diversita a rompere noia)
altro non è che sfortuna su scie di depredo
in burla a ferrea rara onestà
Da:Avanguardie Irriverenti

Alleanze politiche
E’ facile vedere dormienti
un topo steso sul ventre d’un gatto
e questi su quello d’un cane
dopo che a turni hanno razziato
un incustodito formaggio
così anche i politici in armonia
a prescindere dallo schieramento
sia esso piccolo o grande
in coalizione o ferrea opposizione
dopo lo spenno al passivo popolo
-All’ultima crosta e a file in mutande
ritornano i ruoli in distribuzioni di colpe
tra scanni e spergiuri a convincere in onestà
chi all’incauto fattore chi ai creduloni elettori
Da:Avanguardie Irriverenti

Viados
Nel limbo in terra
che li esclude al cielo
esche ai fili di due ami
morale e natura
la prima è degli uomini
la seconda,di Dio
Da:Avanguardie Irriverenti

Per una nuova vita
Da ridicole avare campagne
da dove si covavano speranze
d’abbandono eterno
i contadini vestiti a festa
portarono vivi polli grassi e altre mercanzie
in santuario salotto
-Le bestiole terrorizzate persero piume
fecero bisogni corporali
su lucidi pavimenti
-Con dissenso moderato
portaborse galoppini
scivolanti al defecato
raccolsero in difficoltà lo spenno
svolazzante a sbuffi d’affanni,
poi asciugarono unti di formaggi
sudore di prosciutti
su cotiche specchianti
-I maggiordomi incravattati
arbitri di parte delle attese
sorvegliavano orologi
immessi in tempo senza fine
-La cameriera coi tacchi a spillo ,culo a pera,
seni a funghi sotto croste di foglie
controllò movenze collaudate
dove si persero occhi stralunati
degli sbavanti attendenti
-Squillò il telefono
gong di realtà d’avvio e sollievo
per convenevoli reverenze
e ossequi d’istruzioni
dei presenti sbalorditi
-Lasciarono la casa-Paradiso
dell’Onorevole Pastura
coi loro denti serrati fessurati
ormai dislocati sentinelle
nelle stanze di potere
pronti ad azzannare nuova vita
Da: Normalità Incondivisibili Tra Maschere Clonate

Equazioni
In matematica ero asino
ma capii subito l’equazione,
meno teste di cazzo sull’offesa terra
più spettanze il dividerla,
poi m’accorsi mai c’erano addizioni
a minor numero di dividenti
anzi figli di gran troia,ingordi
in pretesa del mio amato onesto poco
-Difesi amici da sottrazioni ingiuste
e ricompensa fu sempre ingratitudine
-In atti eroici ,quanti amori
mi consegnarono allori
e fulminei al dileguarsi
in sconfitta alla conta dei morti
-Rividi cinico l’equazioni e fu
soldi e potere,uguale disporre
di cani,troie, ruffiani,leccapiedi
e frustate, calci in culo in gran forza a dare,
parentesi di rimando allo zero
di non averli mai tra i piedi
...traditori...............................
Da:Avanguardie Irriverenti

Miracoli
Un pino e un noce
s'innamorarono
senza speranza d'abbracciarsi
-Un uragano li schiantò
e l'un sull'altro
seppur nella morte
felici si baciarono
-A noi una brezza d'orgoglio
ci gelò piantati per sempre
nell'indifferenza
-I miracoli sovvertono
l'impossibile
e nel loro rovescio di medaglia
cancellano desideri possibili
Da:Avanguardie Irriverenti

Ruota
Nell’arsura estiva
il sereno è grazia e disgrazia
-Calamita gli occhi al cielo
il contadino allo scarico di ciminiera
e lo crede nuvola ristoratrice
per campi assetati
mentre ai turisti appare nefasta vedetta
a saccheggiare ferie
-Implori e scongiuri di uomini
per un Dio a farsi
in mille pezzi ognuno per un potere
accomodante
-Divinità tirata per la giacchetta
per il proprio egoismo
ma alla fine la ruota della vita
schiaccia e porta in salvo
sorteggi casuali combinati al giro
e le preghiere di ognuno
rumori di tempo a scandire
attese incalcolabili
Da:Avanguardie Irriverenti

Sogno aquilone
Scrissi su tela rossa d'aquilone
una poesia d'amore
per farmi perdonare
e l'affidai al vento
che veniva a sud dalle tue parti
-S' impennò e poi
vorticando a picco
finì schiantato
su una corna di bue
che a tal vista lo fece a pezzi
-Una maga
parlò di malocchio e fatture
e per scioglierle suggerì
di evirare il bue
ignara, finito da tempo al macello
Da:Avanguardie Irriverenti

Tresche
Timbrata
da sorcino portiere
carnale congiunzione
di un cane
e una cagna
clandestini
a un cervo
e una cerva
dai quali promiscui
felici e severi
ritorneranno
in connubio
consolidato
Da:Avanguardie Irriverenti

Piove
Sputi di fumo in faccia
sigarette a minaccia di decisioni
sotto i portici a costringere riparo
all'Io vagabondo
-In due colonne,quadro di cane triste
in smarrimento d'antiche tracce
e a non vedere piscio,
-Berretti d'ombrelli
su tacchi a spillo,funghi evasi
da incendio di cucine mentali
-Lumache fuori guscio
amori irrisolti alle finestre
l'acqua confonde pianti
oleosi sul selciato
a letture di malocchi e rosari in attrito
-Dio ha tirato il lungo sciacquone
dal cielo sulla terra-fogna
Da:Avanguardie Irriverenti

Capponi
Lisciare di mano
a testare grasso
omaggiante
al Natale tuo
-Bambino
puoi contare
unicamente
sul bue e l'asinello
-Umani ignavi
ti cresceranno da pulcino
per stessa sorte
di capponi
-Unico distinguo
di te rimarrà perdurante croce
degli evirati galli
nessuna piuma
Da:Avanguardie Irriverenti

Natale
Asini e buoi,sorteggiati
chi al macello
chi a riscaldare presepi
-Tutti giocano
cani e barboni ai bidoni
bulli alla guerra pacifista
bimbi con le palle
genitori a buche e bastoni
disoccupati ai volantini
ricchi ai tropici a filmarsi
poveri a suonare monetine
-Giovani pini a barattare
regali con aghi
-Pensionati a raccogliere
sigilli di tappi di spumante
li appendono ai nasi
a piattino di moccoli,
risparmiano fazzoletti
incoraggiano ecologie
fanno ridere nipotini
-Idilliache atmosfere
in cornice di candida neve
Da:Avanguardie Irriverenti

Campo Rom
Cenciosi bimbi
dai selvaggi sguardi,
una narice a galleria
di binari, moccoli secchi
e l’altra soffio a violaceo midollo
in bolle
-Masticano strudel di farina e fango
che in distrazioni a giochi
fulmineo furto di lebbrosi cani
e creoli maiali
-Fuoco e freddo
appaltano facce e schiene
tavole e topi
-Parole mitraglia
sposano sembianze umane
Da:Avanguardie Irriverenti

Lunatico
In un secondo
da riso a pianto
irascibile e conciliante,
mente eccelsa
e biblioteca di pensieri stupidi,
caritevole e intransigente,
seminatore in vendette d’odio
e pietà,
sono tutti questi estremi
che s’accoltellano
su anima tormentata
campo di cruente battaglie
e quanti morti
tra fiori e croci
in armistizi sorteggiati
per un puzzle di brandelli di pace
...mai ultimato
Da:Avanguardie Irriverenti

Cellofan
Ogni giorno
un cellofan
copre i nostri volti
e la trasparenza somma
impercettibili distorsioni
fino a uno spessore
che cambia connotati
-Tra le dita un’antica foto
al vaglio d’occhi sgomenti
offrono ai ricordi
una taglia
per fotogramma
di somiglianza
Da:Avanguardie Irriverenti

Domenica mattina
Rombo di sballati
in coda di notte
pepe d’atleti
in lumi di glorie
dimagranti
-Operai a riposo
bucano alba novembrina
con trapani da garage
e mesti normali
irti ai letti
per andirivieni al bagno,
imprecano
sobbalzano testicoli
a scongiuri
di ietture
boomerang
-Chiaro-scuro
di giorno del Signore
meta e avvio
di surplus
a contadini,
alimentano rabbia
di motoseghe
ingorde di campane
-Quanti killer
si contendono spietati
parto domenicale,
pace
in banca
...di Dio.................
Da:Avanguardie Irriverenti

L'arbitro
Fischi.
...urla
oggetti in pioggia
mira a cervo
visto in presagio
a corvo
e cervelli in prostate
in cerchio di stadio
-Divinità laica
con palla
moltiplica
coglioni
Da:Poesie Cialtrone

Cactus
Incubo il sole
a rattrappito cactus
-Passa una nuvola veloce
e non lo vede,
dopo giorni,un’altra rallenta
si fa nera aureola e lo deride
-Il viandante perso
muore a tre metri
con borraccia rovesciata
e speranza d’acqua evapora
da rovente sabbia
ma uno sparo si dilania
nel deserto e una gazzella
sanguinante stramazza ai piedi
e lo disseta
-Inaspettato vino di redenzione
per solitaria Pasqua
senza calendari
Da:Avanguardie Irriverenti

Limbo prototipo
Non riuscì a digerire
una vecchia pecora malata
disotterrata e cucinata
insieme ai suoi amici accattoni
e sognò talmente forte
che alcuni capelli caddero
a mo di trave su ispida barba
e disegnarono croci
una per ogni desiderio
seppellito nel cuore
mentre il vino evaporava
e ridava vene al sangue
-La memoria bruciò gli anni passati
e lei apparve nel suo splendore
e lo invitò a seguirla,
lui disse io sono già morto
e tu sei venuta per ricordarmelo
oh! morte
-Sorrise lei come all'ultima promessa
mascherata addio
sotto al ciliegio reincarnato in bara
-Fu l'ultima cena infetta
il miracolo di rivedere
l'amore che lo uccise la prima volta
e ora per sempre
Da:Sorrisi Pignorati

Abbacchio d'artista
Un velo di cenere ricopriva a macchie i carboni appisolati
che di tanto in tanto si ravvivavano ad alito di vento
-Lente gocce di grasso cadevano punteggiando di nero la brace al risveglio
e rivoli di fumi s'alzavano vorticanti,poi come schiaffeggiati
si diramavano a volersi nascondere e alcuni alle mie narici secche
che al paradisiaco assaggio innescavano aquilini litigiosi
-Poi presi un rametto di rosmarino e intinto in bicchiere d'olio d'oliva
misto ad aceto e piccantino,al pari di prete che benedice soddisfatto
peccatore rinsavito
lo spruzzai sulla carne che man mano cambiava sfumature rosa
-Nei paraggi i cani abbaiavano,pennellavano la lingua sopra al muso
e ripassavano azzanni con la coda alzata e riconfermavano l'intento
con piccoli abbai non dissimili a lamenti umani d'ingordigia
a volte musicati da schioppettii che liberavano faville,piccole stelle
a dissolversi subito a far capire la difficoltà dei sogni a decollare da terra
-Poco lontano un gatto capì le gerarchie e dissidente a regole
s'avvicinò di colpo cercando con la zampa un assaggio,subito fallito
dall'osar mio di un calcio a vuoto seguito da falso applauso
-Con tre dita aggiunsi un pizzico d'origano e parve miccia
a far esplodere profumi rintanati,talmente estasianti,mi diedero
un senso di vertigini e subito con terapia d'urto le fermai con un bicchiere
di vino color fragola e la gola allertata credette preludio d'assaggio,
confermato anche da un lacrimare d'occhi complice una fumata
ribelle ma non fu così,il sesto senso m'avvertì della non cottura
-Anche gli alberi avvertivano delizie che stavo coltivando
vibravano il fogliame,specie i pioppi con rumorio di danaro alla conta
forse a volermi pagare odori che s'attaccavano alla linfa ormai ribelle
-Due spruzzate di limone,diedero un acre a tutte le atmosfere
ormai insostenibili ai sensi in litigio d'accaparramento,infatti poco dopo
tuonò lo stomaco in pretesa di operaio di tutti,richiamò alla realtà
-Il racconto termina,il poeta affamato esausto a controllare i deliri di fame
barcollò a terra svenuto e si ritrovò imboccato sull'erba da delicata mano
di deliziosa fanciulla,finalmente conquistata
Da:Poesie Cialtrone

Brutti tempi per la poesia
Ormai s'è detto tutto in poesia
tranne la verità

-Oltre ogni fantasia,le metafore
lune inerpicate
mari trasversali
cieli ribaltati
ruscelli in retromarcia

-Avverbi,aggettivi,accenti
pronomi,in gran frittate

-Sogni,deliri e bugie
macerati nel cervello
in unico distillato
a sparare più secco dalle bocche

-Ora penso sia giunta
l'ora di fare una poesia
di realtà
ma credo
la gente non abbia coraggio e voglia
di poetare contro se stessa
Da:Pensieri Alternativi

Confronti
C’è chi cammina su praterie scortato alle spalle
e chi funambolo a portare ogni sera a casa la pelle
i primi nel vanto di percorso sicuro sbeffeggiano altri
terrorizzati persino da uno starnuto,un prurito
-E’ molto facile dissetarsi con acqua versata da servi
a confronto di attendere rugiada alla lingua
-Il dolore degli ultimi non è trovarsi in impari sorte
ma vedere altrui immeritata gloria costruita
sul confronto al disagio
-Troppa gente per ammettere a se stessa di valere
scava all’oggetto di paragone fossa profonda
-Tanti padri in dubbia onestà regalarono agi alla prole
e questa dovrebbe avere almeno buon senso
di non fare degli sdoganati appropri gran merito proprio
anche per non togliere ai loro morti un dire "alla buona anima"
che non si nega nemmeno al peggiore dei bastardi
e poi ricordarsi sempre che sbuffi ai lamenti
piccoli fiati e se un giorno in coincidenza sommati
diventano terribile uragano ignaro d’ogni casta
Da:Pensieri Alternativi

Due Novembre
Bisbiglii d’ammorbidimento
non cambiano foto atterrite
e colori di fiori non ravvivano
quelle che ebbero vite stentate
lo sanno bene i cipressi
con irti fogliami puntano il cielo
per fuggire da facce stravolte,
s’offrono scala a qualche angelo disoccupato
che venga a mediare dolori irrisolti
-Oggi è il carnevale dei morti
e le maschere le portano i vivi
-I cimiteri regno degli uguali
ma Santi di marmo a guardia di mausolei
sovrastano minacciosi
adombrati,torchiati sorrisi senza denti
su lapidi screpolate
-L’ennesima umiliazione agli stenti
anche oltre la morte
Da:Sorrisi Pignorati

Riflessioni tra vivi e morti
La differenza tra certi vivi e morti
è che quest'ultimi li puoi pugnalare
anche alla schiena e non sentono dolore
-Certe vite sono così tetre, abuliche, sciatte
hanno affittato l'interiore di carcassa alla morte
e giorno dopo giorno il piattume su binari
li conduce pascolando alla fossa capolinea
-Eppure un tempo furono brillanti
inseguirono utopie, volarono con fantasia
si misero in tasca una stella e la battezzarono
scrissero una poesia d'amore su un foglio
lo fecero barchetta, l'adagiarono sul fiume
incisero un cuore su scorza d'albero e lo baciarono,
trepidanti sfogliarono al responso margherite
pregarono con una rosa in bocca
si regalarono collane di fili d'erba
contarono anelli al lancio di sassi allo stagno
scrissero un nome su aquilone senza filo
aprirono la bocca al vento a farsi strappare timidezze
fecero postino d'una frase una farfalla
poi doppiata la notte da una lucciola
ma una società che brucia meriti
considera l'anima metastasi al profitto
pianifica umori, telecomanda sorrisi, vende a peso
parti intime, incentiva qualunquismo, uccide l'estro
ha ridotto larve, zombie questi umani
Da:Sorrisi Pignorati

Lotterie
Lotterie e azzardi
Religioni
e torti non a candeggio di fede
lievitano nell'anima rancori,
in involucro debole di ragione
esplodono in miglior danno
-Poveri e ricchi, gatti e topi
quest'ultimi mangiano veleni
l'intento è eroica cavia
a istinto d'assaggio d'altrui prole
-Etica e morale colombe
ora falchi vestiti angeli
e spalle non trespoli
ma avvio di morso letale
-Ossigeno è paura,odore di sangue,
calma è percepire direzioni,
fiducia pece d'intenzioni,
passato, sabbie mobili
spighe di grano alla trebbia,futuro
-Pause a un mattatoio preghiere,
nitroglicerina,silenzio
Da:Sorrisi Pignorati

L'avvoltoio
Tra nuvole
presagi,
speranze rovesciate
monologo di vento
aureole nere
controllo mobile
di cuori in affanno
verifica laser,
sorteggio d'avarie,
applauso d'ali
sangue in salita,
fatica e
torna indietro
ribelle
borbottante
-Organi giurati
rompono sodalizi
ognuno
per ultima fuga
o riposo eterno
-Immediato avvento
e carne ammutonita
stuprata d'altra carne,
globuli riciclati
in altre vene
girini in emissari
-Vola l'ultima morte
enigma
in altra vita
è redenzione
non voluta
Da:Sorrisi Pignorati

Traffico
Cuori,persone, macchine
matriosche
in labirinti
sobbalzano
a girar di polsi
per avidi orologi
-Strombazzi e calunnie
spergiuri e nomea d'avi
tirati da piedistalli
-Inviti a sparire
in via senza sole
tra braccia regalate
-Fumi ,semafori
incenso e inchini al diavolo
-Sgommate e rombi
tappeti di pece e rutti
finalmente ai loculi
a vivere
con claustrofobia propria
Da:Sorrisi Pignorati

Tipologia di cani
Cani da salotto
hanno tutto tranne la libertà
-Cani da pagliaio
legati a una catena
pregano la memoria del fattore somaro
affinchè non li dimentichi a digiuno
-Cani da pagliaio a mezzadria
spugne per calci e insulti
del padrone e del mezzadro
al suo propendere per l'uno e per l'altro
-Cani da recinto a guardia di ville
sanno che ferocia e voce da tenore
è premio di zuppone
e stritolare umani
significa essere abbattuti per liberarsi
-Cani da passeggio
ogni giorno si guadagnano l'indulto,
sfidano il sorteggio delle macchine
sperano che uno starnuto
apra le mani al naso del secondino e fuggire
-Cani status symbol
attori d'ogni giorno,prestano
la faccia a un coglione per renderlo visibile,
-Cani randagi
filosofi,meglio un giorno da cani
e non cento da zombie dal nome umani
Da:Poesie Cialtrone

Signor giudice
Signor Giudice, ci scusi l'ignoranza
dica chiaramente da che parte sta la ragione,
a noi pare che ogni giorno Lei dà il colpo di grazia ai morti
e ne brucia la memoria, giocandosela numeri,
a questo punto faccia una lotteria che non ci escluda
oppure un'agenzia di scommesse, tipo...
se un ergastolo supererà un decennio vero
e se in permanenza dietro le sbarre sarà battuto
da un ladro di polli, oppure ci dica per venire da Lei
il tipo di reato che dobbiamo commettere per poi pentirci
magari ci consigli un avvocato amico, quello
che ribalta una violenza carnale con la tesi
che una donna forse sbadata va a scontrarsi
in retromarcia col fallo di onest'uomo che sta pisciando
e poi lo deve risarcire del disagio
-Signor Giudice
Si è mai chiesto se i morti hanno lasciato i vivi
che ogni giorno si consumano tarlati
dal dolore sulle Sue incomprensibili sentenze
-Signor Giudice
mi perdoni un consiglio
lei che ha potere sui presunti (a torto) carnefici,
li liberi subito e che facciano tacere litanie di parenti
così non ci saranno cattivi esempi
di dissenso alle sue saggezze
Da:Sorrisi Pignorati

La gente oggi ruba se stessa
e si gioca a testa e croce la domenica,
brucia lo stipendio al gratta e vinci
al superenalotto e ai calendari,bibbia di mani,
fa leasing per comprare la pagnotta
-Guarda sui tetti se vi nascono tartufi
e se corvi e piccioni firmano armistizi
poi consuma latte per accumulare punti
a vincere una serie di padelle,scudi d'ano
-Le preghiere sono boomerang,azioni fallimentari
e il postino non porta risposte di Dio
ma bollette salate da pagare
-Divino faro guida la TV diverte
filma porci smutandati e oche impalate,
dice quanto si può resitere su un'isola
prima di crepare in diretta senza mangiare
e consacra apostoli di sciagure i sopravvissuti
-I baci d'amore d'una volta sono rimorsi
alimentano morsi in ricordo di antica carne
e nel dolore di contesa, anestetici avvocati
raccolgono pegno il sangue avvelenato
sotto un'etichetta dal nome "divorzio"
mentre i figli neutrali barattano
il video-cellulare già retrò col cane per una scatoletta,
questi sa che che può rifarsi col coniglietto nano
malato e muto ma ancora grasso
Da:Sorrisi Pignorati

Ballata misogina
Quattro amici a fine messa in un paesino
complice anche un non collaudato vino
in coro si danno a un canto dispregiativo
in intento alle donne far giusto atto punitivo
-Le donne son tutte strane,son tutte strane
giocano con fianchi e svolazzar di sottane
malefiche si fingon remissive disgraziate
e nascoste in peccato fumano inginocchiate
-Ci vuol la cinghia........ci vuol la cinghia
affichè sempre buon senso l'avvinghia,
son perfida tentazione,son dannazione
perciò necessita carota e nodoso bastone,
-Persino il prete con lustro abito talare
consiglia rimedio pria del cieco amare
.ave...ci vuol la cinghia...ci vuol la cinghia
e servir l'uomo a ogni scrocco di unghia
ave..ave ..a tal rimedio l'uomo è soave
l'ha detto anche il vescovo al gran conclave
-Intervenne il sacrestano sudato e inferocito
oh! porco d'un cane non spetta me metter dito
non è questo modo di porre tra i sessi livella
la chiesa considera figlie e sorella ogni pulzella
-Sora Rosa nascosta al confessionale a sentire
..che la Madonna i peccati possa presto lenire
e mi perdoni per tanto infervorato ardire
ma per laici, preti,monaci e certi peggior cani
ci vogliono frustate anche con preghierose mani
-Dietro uno scanno nascosto un arguto bambino
ad infilar caramelle alla bocca sfuggì un ruttino
e bianchi cadaverici lo lessero segno d'ira del Divino
e tutt'insieme sciolsero le cinghie a frustarsi
e in coro che il Signore ci perdoni..può darsi
mentre il sangue dalla pelle zebrata grondava
Sora Rosa pregava e al miracolo forte gridava,
-Ancora una volta la donna vittoriosa sui demoni
e come sempre nei secoli uomini gran coglioni
Da:Poesie Cialtrone

Inconsapevoli poeti
Due ragazzi
all'uscita di scuola
mi vengono incontro
dicono....maestro
insegnaci poesia
...ba...sorpreso..
vogliono prendermi per i fondelli
mastico due sarcasmi
da confezionare al vetriolo
questi percepiscono il grugno
e in volto gli si posa un biancore
rincorrono il fiato a singhiozzi
capisco che fanno sul serio
e imbarazzato
recupero il contegno
e con la mano aggiusto al mento
la mimica di recupero
entro nella parte
e...ragazzi..se per poeta
s'intende una vecchia marmitta
che attenua ai tuoni di tempesta
all'anima il boato
per graduale rumore
al quale vizioso l'orecchio
persino s'adatta
allora son io
...ogni poesia è già scritta
sono fiori presenti in natura
e soffocati d'erbacce non li vediamo
al cercatore di versi il compito
di strapparli alla gramigna

Grazie maestro
e si allontanarono
nei loro occhi vidi gemme
ansiose di volgersi al frutto
da cogliere
forse non si resero conto
ma avevano scritto per me
una bella poesia
...il loro candido stupore
e il seme di un mondo migliore
Da:Vetriolo

Supermarket
Tre al prezzo di due
ma la Signora può pagare uno
e la memoria è nella casa dei sogni
-Il marito faccia da cervo
e occhi da volpe,aggiunge il resto,
pollo e insalata plasma le due anime
-Sorride la cassiera
con tagliola di piombo ai denti
e occhi a torlo d'uova
batte un tasto,si materializza
il passaporto allo stomaco
-Fuori il cane,legato a un palo
si getta su una pelliccia adagiata
su un carrello e tenta di riprodursi
e sorpreso un bimbo
infarcito di promozioni
scambia due per uno
i testicoli palline di cioccolato
-Poi tutti in macchina rombante a casa
al tavolo,podio dello scarto
Da: Sorrisi Pignorati

Il salice
Può mai lo scenziato
sprecare il suo tempo
a trovar farmaco alle foglie del salice
a primavera ingiallite anzitempo
quando ai piedi di questo
nel torrente scorrono torbidi velenosi liquami
che l'umano in stoltura arrogante riversa?
-Può mai il saggio prestare attenzioni
comprensione ai vostri singoli mali d'amore
quando voi in sintonia o ignari che la società
avalla, promuove mercenarie copulazioni
in porcillaie spacciate miglior sentimenti
e impera che al più girar svelto dono di culo
abbonda potere, denaro, carriera e prestigio?
-Fate che l'acqua scorra limpida
ai piedi del salice
solo allora potrete specchiarvici
e nello sguardo leggere
esigenze dell'anima
e verde speranza il fogliame
Da:Sorrisi Pignorati

Simon Wiesenthal
L'umanità digerisce in fretta gli orrori di guerre,
li scrive su carta e se ne dimentica
quasi mostra fastidio se qualcuno rinvigorisce
memorie dormienti,a volte arriva anche a negare
mentre aguzzini ancora in vita,nascosti,protetti
senza rimorsi,s'aggirano irridendo dolore
-Poi ci sono quelli che parlano di torti e ragioni
di cifre contese in diatribe da salotto
-Qualcuno rievoca politica e strategie di comando
schiera colorati soldatini e una bacchetta
fa aureole su amici ,nemici e neutrali
-Tutto sembra romanzo,i morti pascolati da parole
messi a cuccia per sempre nei fogli
o riesumati mignon plasitificati su tavoli
ma ci sono grandi uomini che sfidano il tempo
a ridare anima a ossa e cimeli assetati di giustizia,
-Dedicano la propria vita a riscattare seppelliti lamenti
e pazienti cacciatori di criminali in menzogne
liberano verità per la storia affinchè l'oblìo
non inneschi il malvagio ripetersi
Da:Sorrisi Pignorati

Paesi in letargo
Solletico di spauriti passeri
su selciati in carcinoma,muschio
mendicano passi
e i vicoli le voci a vibrare raucedine
da scrostare,muffe
-Feritoie di mura,custodie
di grimaldelli a ricordi
tra affilate sporgenze di pietre,
rasoi di morti indecorosi
-Cani a tre zampe
e la quarta becco d'annaffiatoio
doccia di ratti
-Ombre aggrediscono
strettoie canne di fucili esplosi
e luce a croci di miracoli sepolti
s'appendono a finestre irregolari
schiacciate da porri calcinosi
-Qua e là sui tetti fili d'erba,
denti assottigliati di avi immaginati
a masticare amarezze,
affiorano scossi da rintocchi di campane
che nell'eco resuscitano i vivi a cottimo
-Una coltre di neve,lenzuolo
di fantasmi in letargo
Da:Sorrisi Pignorati

Sera di novembre
Bronci appesi ai muri
di una stanza
tomba di carcassa
che ospita leggi fisiche
raffreddate da sbadigli
e il silenzio un guardone
disonesto spia promiscui pensieri
che si stuprano al cervello
-Una ferita o uno squarcio
o persino una dimenticanza
chiamata finestra
fa passare un taglio di luna
raggio d'ombra di penna
su un foglio ove la mano
tenta solchi per seppellire
prematuri figli dell'anima
-Gronda sudore alla fronte
piscio d'idee ubriache al calvario
tentano il sonno ma frustate
dal sangue sovraccarico
di lunghe deleghe
di genetica dei morti
senza riscatto
-Aspetto il ring del mattino
quando il sole metterà ko
lo specchio di strega
e i vampiri inversi si sveglieranno
per succhiare la pace
Da:Sorrisi Pignorati

Il sorriso
Il sorriso
un tappeto
elegante
fiorito
steso
dal cuore
tra gard-rail di denti
con invito
a entrare
nell'anima
-Purtroppo
quasi sempre
copre una botola
aperta
sul baratro
Da:Sorrisi Pignorati

Esperimento X
Al dubbio sempre più corrosivo
se l'amore
è al primo posto d'importanza
in ogni forma di vita
decisi d'attingere esempio
da primordiali scelte incontaminate,
geniale feci un'esperimeto,
a un cane di solitaria esistenza
e affamato
posi al bivio la scelta
tra fumicante bistecca
e una cagna di gran cura in calore,
constatai che si lanciò
fulmineo al pasto
anzi dirò di più,la femmina
smise l'attesa e balzò alla contesa
di cibo e quasi ne venne uno scanno
-Da quel giorno capii
perchè i poeti dediti alla causa
della fame nel mondo
scrivono poesie d'amore
Da:Poesie Cialtrone

Porto Cervo
-Olimpo dei sogni-
Indossare
improbabile
monumentale berretto
il sogno dei Vip,
farsi una capra ( per il latte?)
quello dei poveri,
aprire un supermarket
di ricotte,i giornalisti
-Cogliere ciliegie
ai rami di corna
sull'acqua,il poeta
-Benedire
potature d'eccedenza,
il prete
Da: Poesie Cialtrone

Gregge
Pascolavano soavi e sonnecchianti greggi
e ogni tanto qualche pecora vanitosa
ruminante dismetteva il guercio
si specchiava in altri occhi allerti
per rimirare la sua lana dorata al sole
e ultimava il suo maquillage strofinando
il collo su albero unto da imitazioni
-Tal gesto sintomo di addatto
rasserenava pastorelli con volti brecciati
da brufoli essiccati,sindone d'ormoni
in altro impiego sostegno a irti capelli
intenti al responso per un amore
nello sfoglio di margherite e al si innescavano
sorrisi fenestrati da carie,indizio a dolci rubati
a una nonna cavia consapevole
-Folli artisti dissidenti i cani con code a martello
inchiodavano mosche,farfalle e grilli
per un mosaico ingraziante al tempo
che nel rumore di tosse e raucedine
di ruscelli sembrava avere la sua voce
impreziosita da raganelle
-Quando il tramonto vittorioso
al tiro alla fune col giorno si rovesciava
sulla collina,fremito di piedi al ritorno
al raccoglimento di animali e bimbi
a plasmare il proprio IO alla fantasia,
spedire una lettera segreta di biascichìo
alle lucciole
-Sigillava i sogni una preghiera
Da:Sorrisi Pignorati

Sull'aia
Pseudo-monaci Francescani
incappuccati gettavano al cielo
sulle teste con la pala
la paglia tritata mista a grano
e al vento il compito dividerli
e quando la calura divorava ogni alito di Dio
strani sbuffi con indirizzi forfettari
in alto per implori e orizzontali
a sostituirsi all'aria in letargo
-Parassite le galline in recita
al recupero di qualche chicco sparato
da bestemmia evasa a sogghigni
arbitri di sorriso propiziatorio e broncio
a farsi trespolo di fatiche vane
-Un giro di fiasco di vino
sudore in miracolo trasformato dalla terra
annebbiava ,vibrava sguardi sconfortati
e nel tremolio pareva divorziare
i chicchi dal guscio e come miracolo
la somma di speranze d'intero anno
sottraeva ostacolo al dono
che cadeva al cumulo armonioso
ai battiti di cuori felici per la benzina
e raggiungere un amore
-A sera una luce fioca faceva medaglie
le facce e le sposava coi sogni
da decifrare tra scricchiolio di ossa
in aggiusto al riposo ambito
Da:Sorrisi Pignorati

Tempi andati
Affiorano ricordi lontanissimi
quando batacchi
sotto al ventre d'asini
misuravano con ombra
nei pomeriggi di calura
l'ora su orologi disegnati
con tacco di scarpa
a terra da contadini
con unti cappelli che a settembre
alle prime nebbie sputavano funghi
e maldestre capre correvano
a riempire gli incavi con urina
e aggiungevano il salto dei secondi
con pallini
-Donne creole dalla pelle di creta
col cesto del pranzo in equilibrio sul capo
lungo viottoli serpenti,in lontananza
erano mire d'occhi che pascolavano
aquolino in stomaci fasciati da nervi
mai cedevoli al duro lavoro di campi
-La speranza del domani
tirava il tramonto sulle palpebre
ribelli al sonno e in attesa di danza sull'aia
per accerchiare complice un taglio di luce
nella sera che spugnosa rinvigoriva le ossa
un amore troppo raccontato a se stessi
-Chiudevano le tenebre i cani
che al mattino maggiordomi raschiavano
le porte a svegliare cuori saltanti
ancora nell'inconscio assetato di futuro
-E si ricominciava sotto il peso della vita
sulle ali di fantasie mai dome a durezze
Da:Soste Precarie

Vendemmia
Sotto grondaie di vimini
carezzano grappoli
occhi maliziosi in preludio
a quando vedranno doppio
o annebbiati in licenza dal cervello
-I sogni non vanno a comando
e l'elisir li innescherà nei tetri giorni
che accapponano i passeri
e fanno stoccafisso gli amori
-Qualche mano guida
già si allena catapulta
al lancio di bicchieri alla gola
-Ottobre sorride
è lui l'artefice a temprare
cuori tirati tra letargo e evasioni
Da:Soste Precarie

Ciccio Formaggio-Caravaggio
Al crimine fece astuto assaggio
con grande studiato aggiotaggio
e come asino che ruba foraggio
andò incontro a severo linciaggio
era lunedì tredici di pomeriggio
giorno che fa paura a miglior saggio
si dileguò e finì contro un faggio,
insanguinato fu portato al lavaggio
lo nutrirono con dolce formaggio
e alla legge lo diedero omaggio
e lui mostrò grande coraggio
in quel piovoso mese di maggio
-Da quel giorno Ciccio formaggio
in libertà limitò drastico raggio
rimpianse la sua mitica vespa piaggio
con la quale fare un ultimo viaggio
-Finisce la storia d'un mancato paggio
dal lucignolo carro prese cattivo passaggio
sognava lustra rima al cognome formaggio
e spesso diceva d'essere Caravaggio
Da:Poesie Cialtrone

Il popolo
"Patriota,moralista il popolo
roboante applaude onestà giurate,
spergiurate dai politici sul palco
poi al dileguo furbecamente si dirama
e ognuno tramite il giro dei tramiti,
in privato a trovarli di nascosto e
in suppliche, piagnistei e zerbinaggio dedito
a pregarli d'eludere fraterne cristiane regole
per privilegi,spacciati allevio di greve sorte
-Un segno di croce,companatico d'un sermone
in chiesa si fa satollo pasto alle coscienze
-Tra un folle Erode e un Pilato despota
a ping pong a cedersi in pietà condanna a Gesù,
feroce il popolo ottenne in minaccia
di riferire a Roma al supremo Cesare
d'incapacità dei due,libertà d'ucciderlo
Da:Sorrisi Pignorati

Visita in ospedale
Visto da lontano
mi parve un'officina
dove si fa l'ultima scelta
del salvabile
-Privo di giardino
con qualche albero qua e là
come una follia provvisoria
-Mi colpì una gazza
che passeggiava
sul tetto delle macchine
e come a voler narrare l'anima
del posto
distante dall'uccidere
dal salvare, dal creare
il tutto confermato dai veloci passi
e dall'abulìa dei volti
come fuori da un tempo
che non li voleva
-Entrammo nella hall
vidi due portieri
che nel dormiveglia
si omaggiavano la noia
-Accompagnai mia madre
e nell'attesa la invogliai
a sedere su una panca
che sembrava una metafora
orientale del precario
ovvero della vita intesa
come sosta scomoda
per andare incontro al dolore
-Finalmente
uscì un'infermiera
truccata
con la faccia promossa
dal suo gioco d'anche
...ci allungò un foglio
e riqualificò le sagome
con un numero d'attesa
per spronare la memoria
della conta fuori della noia
e alleggerire qualche destino
-Alla fine mi dissi
oh! morte
quando mi chiamerai
fallo direttamente
non farmi passare
per l'inferno di quella
sala d'attesa
dal volume: Voci dall'inferno

Molise
Denti cariati incollati
a scheletri di lupi estinti
le montagne
-Schiene d'asini
le colline,
-Pagine d'un libro mai aperto
da analfabeta
la sua gente
in terra di partenza e capolinea
di vite astratte,
-Fischi di treni
il vento
liscia sangue bianco di torrenti
vene di patria
mendicano rosso di conformità
-Coriandolo d'ultima farsa
perso nel sonno indotto del cuore
posizione geografica
-Un cane stanco che morde una pulce
effige di riscatto
-Mamma porta le doglie al nord
sogno d'embrioni
-Oh mia penna! sposa la mano
il disperato canto
Da:Pietre e Utopie

Scapoli d'inverno
Transumanza d' occasioni perse
dal cuore secco alla memoria
di vecchi scapoli senza amici
coetanei innescano ricordi,
ammogliati a cuccia da despote
giovani ridicoli,pesci all'amo d'amori,
zitelle in vendetta di virtù ai bei dì ingnorate
e baldanzose fanciulle sono lepri a cani zoppi
-Il freddo spazza via persone dalle strade
e quelle che sfuggono tentano di piazzare
al primo orecchio una dannazione
-Litigano alla mente il vino dittatore
e un sogno che vuole partire da solo
lontano da fumi d'alcol ma poi
finisce sempre con mediazione di qualche Nigeriana
affiancata da copertone incendiato ,
calore d'Africa esportato
oppure di un calendario,letto d'occhi
e viale- passeggiata andirivieni d'una mano
-Alla fine il telefono trasporta scorie di sproloqui
all'udito di qualche conoscente
mentre la notte condisce vomiti ai gatti,
frusta e manda a cuccia deliri ribelli
Da:Sorrisi Pignorati

La luna
Sollevo gli occhi al cielo
e su una tovaglia nera vedo
una forma di parmigiano
giallo in eccesso di stagionatura
contornata da scaglie
-Ogni tanto
uno straccio di nuvola
a coprire il grosso formaggio
forse qualcuno tenta
di azzannarlo
-Strane ombre a terra
aspettano cada un granello
-Gli innamorati la chiamano luna
ispiratrice d'effusioni
a me fa venire l'acquilino in bocca
-Come è diverso lo sguardo
a esigenza di ognuno
su identica scena,
all'avaro le stelle sembreranno
marenghi d'oro
Da:Sorrisi Pignorati

Epitaffio 33
Quì forzatamente angusto
giace (si fa per dire)
il contrario di tutto
il "Somma" poeta (tutta una vita a contare spiccioli)
universalmente "Ignorato"
dagli ignoranti
-Amici e parenti
posero ( con speranza di testamento)
in lapide pignorato elogio
.............amen........................
Da:Poesie Cialtrone

Precari d'autunno
Truccato il cronometro in cielo
con una pallina di rosario
negli ingranaggi del tramonto
i vecchi ai supplementari
si giocano le foglie sugli alberi
e a ognuna che cade
vibrano ingialliti denti molli
e contano a quante folate
possono resitere
-Un germoglio di torrente in secca
ora galleggia in acque ubriache
nel letto d'addio e nuovi parti
-Una campana conta le offese
del baro,ininfluenti
alla sconfitta terminale
Da:Soste Precarie

Zanzara comunista
In periferia, tra fetori antichi
in lifting all'occasione
l'onorevole Isonzo Ciarpaglia
col codazzo di galoppini
tra bandiere rosse e creduloni consolidati
recitava ennesimo sermone di riscatto
spergiurando promesse d'uguaglianza
-Credere o morire
il motto d'ognuno sulle facce
mosaico di guai saturi di speranze
-Una zanzara si posò su una siringa
appena dietro a un cespuglio
raccolse l'infezione e volò sul palco
punse l'attore di bugie e disse...
uguaglianza è anche scendere
dai gradini alti e porsi pari a terra
per capire il dolore bisogna provarlo
e io l'ho iniettatto su chi lo deride,
compagni si è in gloria e sventura
e poi mi pare giusto che ognuno
doni alla bandiera una goccia di sangue
Da:Sorrisi Pignorati

L'asino e il pavone
Dopo mille rimiri e ciance in un laghetto
un pavone invaso di vanità
sbeffeggiò un vecchio precario asino
..oh! turpe visione,spelacchiato
perchè t'aggiri nei paraggi
di cotanta bellezza a render netto
gli antipodi,grazia e disgrazia,
faresti bene ad adattare il tuo avanzato inverno
al macello unico premio di tua pseudo-vita greve
-Al che sconfortato l'equino rispose
....nel bene e nel male
io le mie stagioni l'ho attraversate,
a proposito hai mai visto uno del mio calibro
su qualche soprammobile?
a me spesso è capitato osservare
primavere esplosive della tua specie
imbalsamate in bella mostra in lussuose dimore
-All'udir tali parole il pavone
si tuffò fulmineo in una pozzanchera
e quando assunse aspetto di lercio cinghiale
proferì...a volte la bellezza divora riflessioni
e si fa bandiera di futilità assoluta
-Da quel giorno fece sempre bagni di fango
per acquisire qualche saggezza e nominò
suo maestro l'asino
Da:Soste Precarie

Quesito
Chissà se gli alberi piangono
si straziano quando perdono le foglie
oppure sono contenti d'intraprendere
il lungo sonno e togliersele dalle palle?
.di fatto sta che nel mio mondo vegetale
ho provato un gran dolore amore
quando in una sera di gran galà
mi hai detto non muoverti e ti sei specchiata
a ripassare il rossetto sulla mia pelata
-Mi sono consolato pensando
di non aver visto mai in tanti anni
un asino calvo,poi subito di nuovo triste
...quante sono le donne belle
che s'innamorano d'un uomo intelligente
se squattrinato?
Io ho trovato la risposta in tani cani
affamati non guardano in faccia nessuno
ignorano la mano affettuosa col tozzo di pane
e vanno verso quella sconosciuta
che porge fumante bistecca
Da:Poesie Cialtrone

Indulto
Il governo assolda
i suoi scagnozzi
-Ladri
per ridistribuire ricchezze
-Omicidi
per controllo demografico
-Stupratori
a garantire una società multietnica
e quando in esubero
li smista fra i vari alberghi
-In improvviso bisogno
di manodopera
con decreto
dal nome indulto
li richiama all'attività
li sguinzaglia in società
-Destra e Sinistra
sleali
se li contendono
-Tremano del surplus i cittadini
con intenzioni di delinquere
Da:Vetriolo

Olimpiadi di velocita'
Tutti gli atleti in finale avevano un passato podistico glorioso
-Una donna capace di rincorre sui tacchi a spillo un diamante
sparato a bossolo di proiettile dal fucile dell'amante
-Un Tedesco assetato nel deserto in grado di resistere
per kilometri sulle scie di un aereo che trasportava birra
-Un sacrestano scalzo che acciuffò sull'autostrada
un suo concorrente ladro di offerte su potente moto
-Un avaro che recuperò una banconota nel vento di uragano
-Un politico inseguito da una promessa spergiurata
-Bene al riscontro dei tempi delle suddette scene
ripetute in analoghe condizioni, saltò fuori documentata
la velocità record di tutti i tempi,opera di un poeta
dileguatosi fulmineo per aver sentito pronunciare da sua moglie
dopo missiva d'ennesimo diniego dell'editore a non pubblicarlo
.... la parola...... Lavoro...................................................
Da:Poesie Cialtrone

Quando al mattino
Quando al mattino lo specchio
è solo dogana d'etica sociale
non maquillage d'anima
a presentare lustro il viso a un amore
e lavarsi i denti non a brillare un sorriso
ma solo a non farli arrugginire
per presentarsi forte iena sogghignante
in difesa a intenzioni d'agguato d'aguzzini
e ci si sente nè giovani nè vecchi
ma semplicemente inadatti alla vita
col destino d'una moneta fuori corso
al macero o tra le pagine d'un libro
già letto col dorso allineato in uno scaffale
-Persino i ricordi paiono essere prestati
da una foto diffidente che rinnega il declino
e Dio un alibi a rate smascherato
rende vana l'onestà preservata al prezzo
d'esistenza greve sempre inseguita
da umiliazioni
-E'un mattino evaso al tempo
con nuvole a confondere e sole svelatore
si lava la faccia col sangue di scanno
tra traffico e silenzio,mira alla sera
a rotolarsi oltre il tramonto
risorgere col male espiato
Da: Sorrisi Pignorati

L'asino e il poeta
Dopo il declamo d'elogi in versi di un poeta
al fine di promuovere tecnologie
e sottrarre un asino a duro lavoro
vista l'indifferenza di quest'ultimo verso tale sforzo,
scoppio pesante diverbio...
oh! Re d'ignoranza disse il cantore
vano ho sprecato genio per irriverenza,
viene da gran filosofia ed esperienza
la nomea che a rinsavirti è solo duro lavoro
e inutile ogni intento a donarti progresso
-Rispose l'animale..
oh! stupido scribacchino lontano da lumi di scienza
e anche se ne avessi senza saggezza mai capiresti
che ogni trattore manda settanta cavalli
e il doppio di noi al macello
Da: Sorrisi Pignorati

Settembre
Il tremolio di calura
cede il posto
all'aria tersa e vitrea
e sui volti si materializza
il destino da leggere
in un tempo di zona franca
ove sosta la morte emigrante
-In fila gli alberi
per il pegno dei frutti
e l'addio senza saluto delle foglie
-Comatosi torrenti
ricominciano a tossire
richiamano al capezzale dei risorti
gli uccelli a bere ultima acquasanta
per partire o restare
-S'appresta a rinverdire
l'erba ingiallita per donarsi
con decoro alla seconda morte,d'inverno
-Riso amaro di bimbi
tirati dal rigore di scuola
e ricordi d'aquiloni stracarichi di sogni
caduti in mare ma superstite qualcuno
gioca ancora a nascondino
tra i dentini mentre grosse nuvole
sembrano vortice di fumo
uscite dalla pipa di Dio
-Saluta l'ultima rondine testarda
innamorata e rifiutata da una capinera
Da: Sorrisi Pignorati

W L'Italia
Double-face
Piromani e pompieri
becchini e volontari al riesumo
cattolici e strozzini
raccomandati e moralisti
è l'Italia del calcio
con le palle nel cervello
e gli occhi adagiati al culo,
tifosi alla vittoria
cecchini in sconfitta
-Francescani e teppisti
ruffiani e avvocati
-Ernia di terra nelle doglie
sbracata nel mare
Circe e Penelope
stuprata dal cemento
prostituta ad allevare figli
di pappagalli e cuculi
-Popolo che ama l'anarchia
minaccia rigore di dittatura
fascisti,comunisti
poi muore l'ideologia sulla pagnotta
-Declama giustizia severa
gareggia in allevio di pene,
Giudicie e delinquenti
ferro e fabbro a forgiare
al clamore d'impostori
modelli mediatici
-W l'Italia multietnica
razza dominante accoglie
lavoro nero mentre pesci all'amo
i nostrani lamentano acque torbide
e gustano pasture nel tempo che va
dal disimpiglio a tavola
-Terra di fedeli
crocefisso alla sinistra
e destra al borseggio
Da: Sorrisi Pignorati

Notti d'eroi
Notti insonne d’eroi sconosciuti
ad asciugare ferite
a ripulirsi di sputi ingrati
a distillare insulti
sperando di trovare stille
di bontà equivocata
-E’ la notte dei bastardi
cecchini di sogni
consci della seconda vita liberata
dai reclusi che sorvola tetti
si libra tra mille sensazioni
s’amalgama all’etereo
e rientra al mattino
in finestre d’occhi
-E’ la notte di spiriti d’amori
tradiscono convenzioni sociali
s’abbracciano in silenzio
materializzano cuscini
cambiano nomi sposati
le cui lettere sono anelli di catene
-E’ la notte dei prestigi
cimiteriale prova del corpo
e volo d’anime mai dome
insidiate dai tagliatori d’ali
-La mente è madre dei pensieri
e le mimiche linguaggio
diventano marmoree al risveglio
a coprire l’ingenuo svelarsi dei figli
Da: Sorrisi Pignorati

La maestra
Nella ripetizione dei gesti
mai distanti dall'anima
traccia sulla lavagna
il futuro degli increduli
bimbi sbigottiti
dal nuovo sapere
Tra essi c'è n'è uno più triste
silenzioso parla solo col pollice
che gira tra i nuovi dentini
angusti alla luce
e non sa riconoscere che invece
il dolore gli giunge dal suo
piccolo cuore
La maestra è sgomenta
per quel pargolo intruso alla mente
aggirando ogni ragione
e le barriere nel ripetersi dentro
...imparzialità...imparzialità..
ormai quei monelli hanno un nido
nella sua anima e tra essi
c'è n'è uno al ritardo del volo
che ha bisogno di un amore più caldo
La maestra tornerà a casa
è anch'essa una figlia
con un padre partito e una madre
che veglia l'infelicità della sua eterna fanciulla
per un amore arrangiato che stenta il decollo
nella vita che spesso insegna
senza avere abbastanza
imparato con le esperienze la propria
Questa mamma di tutti
che morirà in modo banale
con mille infanzie nel cuore
forse lontano da ogni riconoscenza
Da: Soste Precarie

Polacchi
Aeroporti di sogni zavorrati
bancarelle di cianfrusaglie
-Vendono di tutto
oltre all’anima
medaglie di cartone
divise da Generale
fruste sadomaso
galli banderuole ai tetti
indice d’umori indefiniti,
clave di vecchi orologi al sole
percussori di minuti a cacciarli
dal tempo despota d’acquirenti
-Cacciaviti e pinze a basso costo
spezzati a rimuovere disastri
di socialismo puro
-Sono mercanti improvvisati
senz’anima collaudata al baro
e con lungimiranze stremate
a fare soste nel vuoto d’ideali
-Vagando per l’Europa
vendono cimeli di catene
all’oblìo di storia
Da: Sorrisi Pignorati

E' lo stesso mare
E’ lo stesso mare
di crociere e gioielli
acqua battesimale benedetta
e d’estrema unzione collettiva,
dondolo di sacrestani-camerieri
rodeo di delfini e cozze
e uomini fish da gioco del destino
-Lo stesso azzurro
limpido a chi vuole apparire,
increspato e grigio a clandestini
-Abisso di lacrime di risate e urla
nei fondali cimiteri ambulanti
sulla pelle sfarzi e vizi
-Specchio di cielo truccato
raddoppia onnipotenze
inghiotte urla d’addio,
si fa sbarbare lucido da panfili
s’apre ferita cratere a carrette
-Rigurgita ossa precotte al sole
bacchette percuoteranno
tamburo d’acqua,
musicherà indifferenza
Da: Sorrisi Pignorati

Fuori ruolo
Figli e padri
fuori tempo
nella girandola
di parole "amici"
-Da schiene d'asini ad aerei
e decolli che ignorano
da dove son partiti
-Rughe e spinelli
patetico e silenzio
brufoli e rumori d'ossa
differenze,
donne intercambiabili
comunione,
orlo del baratro
rinfaccio
-Una croce
fiaccola di staffetta
Da: Sorrisi Pignorati

Impostori
Impostori
elencano ingiustizie
e per farlo ingrossano conti in banca
-I poveri spendono ultimi quattrini
per seguirli illusi d' avere autorevoli voci
compagnia al duolo,
in realtà,politici,attori,comici,cantanti,giornalisti
preti,poeti e imbonitori vari,in finta pietà
alimentano vittimismi a distogliere cavie
da riflessioni ciniche,vitalità a soluzioni
perse in piagnistei d'autocommiserazione
-Il male di tanti è fortuna di altri
-Ci allevano in lamenti ad arte condivisi,
sfuma la rabbia reattiva
la perdiamo drogati di lucranti litanie
prestate a tassi altissimi
-Alla fine ci spennano,divorano
e ci deridono volpi vestite
a guardiani di pollaio
quanto sarebbe stato meglio
offrire sorteggiati il collo da torcerci
ai padroni dei quali almeno l'intento
seppur malefico ma dichiarato,
dava tempo a strategia-miracolo in difesa
Da: Sorrisi Pignorati

Presagi d'amore
Tutta la siepe di bosso ha letto
il mio incontenibile straripante sentimento
per te
e le piante rigogliose in gara
a litigare per aderire lettere
intarsio di forbice
a scrivere il tuo nome
come a dire sei il mio mondo
-Le rose pietrificate
a farsi diamanti da incastonare,
purtroppo a opera compiuta
mentre ero su ali d'estasi,
come uragano hai scagliato
una zappa sulla mia schiena
e i rami sacrificali agli occhi
solo perchè ho scritto Maria
invece di Elisa
-Non hai capito il cuore
a guidare l'arte
t'immaginava Madonna
ma come al solito,prevenuta
a presagire tradimenti,
hai distrutto l'incanto
-A ogni lettore che crederà
l'errore buona fede in eccesso
d'amore cosmico
regalerò un fiore
Da: Sorrisi Pignorati

Un io estraneo
Stamattina davanti allo specchio
mentre cercavo di farmi la barba
il mio Io s’è rifiutato di radere un estraneo
e quando la fredda ragione glie l’ha imposto
ha preteso la parcella e ha detto agli occhi dell’immagine
d’esser più discreti e questi si sono dati al vuoto

A lavoro a malapena terminato
ho lasciato dieci euro sulla specchiera
e ho capito che avevo nella carcassa
Un abusivo inquilino che non conoscevo

Quando stavo per uscire un piede s’è bloccato
e una voce rauca m’ha detto di spegnere la luce
chiudere le persiane onde evitare l’ombra maleducata
mi precedesse senza cedere il passo di rispetto alla carcassa

Mi sono riversato per strada
camminando a marcia indietro
per illudermi che la nera figura che mi precedeva
pilotata dal sole arroventato mi venisse al seguito

Poi ho risposto adirato a un buon giorno
m’è sembrato un augurio nefasto
visto lo scenario tetro in cui mi dimenavo

Giunto al bar appena in tempo
ad avvedermi che la piovra dannata
evasa all'anima era rimasta a secco
e cercava di giungere al cervello lucido
per sostituire alle vene di comando,
i tentacoli assetati

Due cognac l'hanno fatta scivolare
tra un rutto smorzato da una mano
nell'abisso che mi porto dentro
Da: Sorrisi Pignorati

Notti estive di delebili esistenze
Anche i cani hanno capito la farsa,
ringhianti,non riportano più indietro il bastone
d'addestro lanciato dai padroni
sanno bene che è medaglia in facce percosse-premio
e equazione non è scodinzolo uguale amicizia
-Nelle notti estive le urla a squarciagola
dei deficienti,rompono i timpani alle cicale
-Le lucciole bruciano alle scintelle di marmitte,
fucili a intimidire nasi a non scegliere
tra ossigeno e veleni
-Esprimersi nel peggio è strada breve
di qualunquisti per confermarsi l'esistenza
-Tirano all'amo il sonno delle mogli le puttane,
pensano darsi in perdurante affitto o a cottimo
a rate è stessa cosa
-Uno spot invita al suicidio collettivo gli obesi
e Santifica anoressiche turchine
-Troppa gente egoista parla di se stessa
e non sa che l'eco rimbalza dal muro d'orecchie
di chi applaude a render sbrigativo ascolto,
non capisce d'esser confuso chicco di grano
al cumulo in attesa alla macina
-L'amore ritenuto così esclusivo
altro non è che trappola millenaria
a sguinzagliare figli a mettere in banca di memoria
sotto tiro del bandito tempo,figure scomposte
di condannati avi che mai brillarono in bontà
e illusi a immaginarsi in nomea gloriosa continuati
non sanno che accorata preghiera è
.....non somigliarli mai............................
Da: Sorrisi Pignorati

Capelli
Capelli neri
fuliggine filata
di stelle
bruciate dai sogni
furono
nido di due gocce blu,
evaporarono al cielo
invisibili
alla cova
del mio cuore
-Ancora
le cerco
tra le nuvole,
secerno vano
la pioggia
per recuperare
il pianto,
forse rubato
dai cipressi
Da: Sorrisi Pignorati

Inglesismi
Una volta quelle macchine-obrobrio
si chiamavano familiari
e nessuno le voleva
emblema di Romanaccio burino
gitante sulla spiaggia di Ostia
con alibi d'ingozzo il mare da scorreggiare,
dava fuoco al bombolone
per una spaghettata con rutto
soccorso con l'impagliata fiaschetta,
ora le chiamano "station wagon"
nobiltà del tuttofare d'elite,
brutte come prima sempre a mo
di carro funebre
ma vanno a ruba e le rimirano
compiaciuti
-Una volta fare spesa
era necessità scocciante
poi bastò un Inglesismo
e si trasformò in "shopping"
diventando perditempo deliziatorio
di gran moda
-Una volta "non disturbare"
invito a farsi i cazzi propri
ora si invoca la "privacy"
termine calderone a confondere
intimità e corna con illegalità
insidiosi guardoni con onesti a verità sociali
e come a dire non rompete i coglioni
a svelare malfatte in lucro
altrimenti vostro è il reato
-Insomma è facile far passare
al pecorume popolo due palle nere
defecate da un somaro
per pregiate fragole Nigeriane
o un cappone gallina incinta
Da: Pensieri Alternativi

Amori dannati
Siamo scaduti in oblìo di cristallo,
ogni primo passo è ferita aperta
al male che ci siamo iinflitti
-Perderci è rancore
fotogrammi bruciati
e incontrarci è scambiarci torti subiti
-In questa guerra di lontananza
su campo di nostalgie
con corazze d'indifferenza
trappola degli anni
-Siamo scaduti all'inferno
e il cielo è miraggio a vederci solitari
mentre l'altro implora
-La parola amore, medaglia
da assegnare a chi prima dimentica
-Ci siamo clonati i cuori in brutta copia
quella bella è stata energia
all'anima gelida,frigorifero ai volti
-Forse è troppo tardi per dimenticare
quasi impossibile farci ponte gli occhi
per scambiarci sotto bandiera bianca
le nostre vite ostaggio
-La poesia la fa solo per gli altri, il dolore
per noi è stata solo trincea
da dove ci siamo sparati
tutta la cattiveria possibile della terra
Da: Sorrisi Pignorati

Debosciati
Foto ritoccate di vecchi cantanti,
calvizie riempite su manifesti
per mordere pane indurito,
traghettano ancora
con voce ingrossata
code di sogni a debosciati
che amarono tanto
ingordi non scelsero mai
corsero più veloci dei giorni
finirono in riserva di tempo,
ora li vedi bavosi
gustarsi labiali di donne
e con sguardi aggrapparsi stremati
a collina di seni e viscidi gli occhi
rotolano indietro al dirupo nell'anima
-Debosciati
fuori sintonia a ogni emozione
doppiano sobbalzi a capricci di cuore
quando l'anima è chiusa
e diventano pause ambulanti
sconfinanti all'oblìo,
nei che rubano identità al viso,
figure trasparenti
difficili immanginarle un tempo
col sangue in pressione
Da: Sorrisi Pignorati

Modernità
Modernità
è ballare di notte con auricolari e occhiali da sole
ruotando promiscui stremati fino all'alba
al ritmo tambureggiante di due note sole
che mettono in fuga parole al dialogo superfuo
-Moderni significa esclusivi,geniali
spettatori in partita tra droga e cervello,
viaggiare a folle velocità contromano
e falciare mediocri marcianti in retorica al lavoro
-Moderni è scordarsi del giorno prima
tanto lo segneranno al calendario
i qualunquisti fessi dei cari menomati,decimati
-Moderni è farsi amare scrocconi
di schiavi genitori illusi in rivalse
di loro vita sgobbona andata
tramite vizi di figli ignari all'intento
-Moderni è sparare dalla bocca
nomi d'organi genitali e corporei bisogni,
disfarsi in un attimo del vecchiume d'etica e morale
due bigotti in predica a rispetto e altruismo
frenanti al consumo vuoto a perdere
-Scusate mi rassegno a essere
obsoleto antiquato e non sforzarmi vano
a imitare la vostra ineguagliabile avanguardia
Inoltre concludo, sarebbe meglio
spezzaste preistorico filo al retorico nutrirsi
minante a evoluzione e buona nomea
e trovaste alternativa futurista al comune pane,
viene da rude,riluttante millenaria zappa
Da: Sorrisi Pignorati

Promiscue alleanze
All'ululato del lupo
una volta le pecore scappavano
e questo sperimentò contromossa,
si travestiva da cane pastore
a trarle in inganno e divorarle
e non sempre ci riusciva

Al minimo fruscìo galline e oche
in schiamazzi ad allertare il fattore
e le iene aspettavano il sazio dei leoni
e ladre spazzine a pulire ossa

In mille artifici di parole
i poeti saltavano mura di censure
per sconfinare dissensi
a innescare rivolte ai tiranni

Ora i suddetti deboli elencati
in scorciatoia salvifica con miraggi
di rientrare in privilegi d'alta casta,
perso ogni etica solidale d'appartenenza
offrono pasto sicuro i propri simili
traditi raggirati
ai vari aguzzini di turno

Non ci resta che aspettare
che la fame divori le cavie
e passi a razziare
promiscue Giudaiche alleanze
Da: Sorrisi Pignorati

La fontanella
Ansima e tossisce
nella vecchia piazzetta
la fontanella
a monte una strada
le ha schiacciato un’arteria

Zoppicano al vecchio i ricordi
di giovane musa col secchiello
timida applaudiva con mani bagnate
rosee mascelle

Un emigrante donò vano le lacrime
a compenso di flusso mancante
-Clap clap,tof tof l’affanno
destino segnato

Ultimo seno nudo di balia
che svezzò gli avi
si sta seccando
Da: Sorrisi Pignorati

Rosari inceppati
Preti inceppati
rosari stritolati
volano detriti
su mutande concubine
pezza rossa al toro
-Cani, gatti e pappagalli
in nuovo rock
oscurano liscio di trattori
-Ex dirimpettai
muro e cielo
privacy raggiunta
dietro muro d’afa e smog
-Bordelli clessidra
contano ormoni inflazionati,
luci fioche timer
a riassetto decente di carcasse
-Macchine,formiche a contrario
svuotano provviste all’anima
di madri in disuso
-Ciclamini ai balconi
verginità clonate
clitordi riciclati
-Distillati di sermoni a macero
antitodi a pentimenti
-Che scenario!
Cristo, siluro trasversale
a retromarcia
ripassa gli orrori
Da: Pensieri Alternativi

Agricole metafore
Estasi e sollievo di maiale
ruzzolante allo spalmar di fango
su rosea pelle a tonificarla
così le tue mani pezze d’arlecchino
alle mille sfumature di sangue
quando mi accarezzano

-Mi sento in libertà di pecora tosata
da maestria in forbice,
toglie in calda estate pesante cappotto
infiniti anfratti di parassiti
e in nuovo candore al sole
quando mi spogli amore

-Dopo abbondante pasto
preludio al pisolino
mette in banca d’orecchio al padrone
conscio del gioco
il cane gli abbai a raffica
così le mie metafore prima di salutarti

-Ospita cuculo al nido l’allodola
sacrifica uova propria,
il sogno d’ognuno elevarsi in metamorfosi
dell’altro, grandezza e canto
e noi lo stesso all'anima,
tu ad assorbire la mia poesia
anestetica a insulti di strada
e io la tua fredda mercantica scaltrezza
scudo al mondo
Da: Sorrisi Pignorati

Troppe macchine
Ormai camminiamo
sul tetto delle macchine
che battono due a uno
il proliferare umano
egositico sconsiderato,
figli anelli di coda
a distrarre mannaia di sorte
-Da miliardi di anni
stipa anime il Padre al cielo,
biblioteca zeppa,satura
prima o poi sarà costretto
a selezionare testi da bruciare
e l’inferno il solo termovalorizzatore
erutta dai vulcani carogne feroci
non esiliate in raccolta differenziata
-Sono scorie radioattive
reazioni chimiche a preghiere
senza regno
inquinano vivi e morti
-Troppe macchine
per fuggire da noi stessi
e il rombo dei motori
gioca a ping pong
col la poesia confusa che ci evade
Da: Sorrisi Pignorati

Lucifero
Effige del lato B di medaglia,Lucifero
ex angelo,il male che vince il bene,
un poeta che guadagnò l’alto regno
e alla noia celestiale preferì contestare
-Non è detto che costui all’inferno
tra tramonti ed albe incandescenti
non scriva deliziose poesie
a carpire mimiche dolorose ai gironi,
nostalgie struggenti e pentimenti
tra mille sfumature in cornice d’infuocata lava
-Nessun scritto può eludere la tragedia del finale
perciò lasciatemi il dualismo d’anima
tra tetro e luminoso,l’illusione di riscatto
tra ingiustizia e spietata vendetta
e il sogno di poter un giorno pisciare
sulle foto al loculo di carogne che ebbero
una sola faccia,falsa ammirata a coprire nefandezze
-Qualcuno dirà che ho scritto solo violenza
ma una cinepresa a catturare sogni raccontati
di buon intenti non è stata ancora inventata
e il giorno che lo faranno v’accorgerete
che ognuno ambirà delirante uccidere veloce
per occultare al giudizio metà coscienza
imprigionata nella galera coperta di fiori
nel proprio inconscio e Dio punisce i gesti
come pure le intenzioni nefaste
-La vita è una scrittura di passi
e rari sono quelli che la fanno
solo in bella copia senza errori,orrori
Da: Pensieri Alternativi

Incomunicabilità d'amori
Occhi,muro di cristallo
rimbalza ai mittenti
spari di sguardi
-Indifferenza è veleno
sostituito a nettare,
fiori puttane all’esca
pensieri pirati
-Amore
esperimento atomico
d’anima ad azzerare
sorrisi propaganda
-Orgoglio è poesia del male
incinta di rancore
-Smorfia è dolore
letto bandiera bianca
muscoli spezzati
al carico di mimiche
perciò c’è da lavorare
allargare vene al cuore turbo,
irrigare l’anemia
dar giusto colore
d’amorfi volti
-Carcinoma il tempo
a scadere
misurato candele
e ultimo fumo di fiamma
vittoria disintegrata
Da: Sorrisi Pignorati

Motel 4
Cocktail
violenti profumi
arresi a Flit e DDT
annidati in narici
di crocefissi sudati
stoccafisso di remore

-Dita superstite a mani monche
tacchi a spillo
suonano tasti di mattonelle
echi di deliri in canne-corridoi,
ansimi e lamenti del vizio tenore

-Rose sfogliate
lingue di cane,lenzuola
sindone di parrucche e denti

-Burocrate sommario
piromane di carni
il portiere
arrotola banconote
soffietto di brace

-Lavagna di seme
la notte assorbe amplessi
cancellati dal giorno

-Puttane
discariche peccato
di figli virtuali

-Motel
oasi d’inferno bigotto
disseta nell’anima
......istinti
Da:Sorrisi Pignorati

Elezioni
Dal coiffeur galline e oche
-Restyling a porci e lupi
-Maquillage ai cani
-Trapianti di proboscite
da nani a elefanti
-Clonazioni di camaleonti
-Attende pascoli al deserto
il popolo, cavie in postura di pecore
-Scarafaggi e topi ubriachi,
troppa feccia nelle fogne
-Il planare di rondini
croci nere,silenzio vergine
all’occultarsi degli onesti
-Dai balconi mutande a bandiera
su aste di femori,
la scelta è tra vita e culo
-Miracolo è padella
scudo alle spalle
e alluccinazioni metamorfosi
di chiacchiere in farfalle
Da:Sorrisi Pignorati

Estate di sciacquapalle
Sciacquapalle canaglie
in delizie immeritate
su scie d’usurpaggi, raccomandazioni
lasciate stare d’elogiare il sole
satellite di lucifero
in spia a clienti claudicanti
da segnalare al falco pastore
che l’indirizza cucinati agli inferi
-Per voi poesia, assemblaggio d’aggettivi
roboanti che piace sentirvi dire
per condire l’ozio genetico,
invece diventa retorica da falciare
quando insidia coscienze marce
custodite in gloriose farse
-Chiedete al catramista
icona Dantesca
tifoso senza partita
forzato rosso-nero-giallo
che asfalta vostre vie,crocevie di deliri
cosa pensa di quest’estate
anticamera per lo spiedo
-Mi chiedo come mai figure tramutate larve,
casellanti, benzinai,netturbini e camerieri
addirittura compiaciuti a zerbini
non abbiano scatto d’orgoglio
e bruciare con bestemmie alla vita
in certi punti il mare o a spararsi
eroici porre fine a stolture
un colpo alla tempia
sottraendosi dal servire a catena
prolifici parassiti fin sotto ombrelloni
ove serafici disquisiscono in compagnia
di troie in postura da principesse
con giornali magnaccia
bibbia evoluta, alla mano
di porcillaie gossip, poste esempi
...elogiate amori da pregare
Da: Sorrisi Pignorati

Religiosa banca
Banca di preghiere
chiesa
dai soffitti alti a farle vorticare
ripulire come grano
paglia al vento e frutto al cumulo
del Re
-Il direttore
bacchetta interessi reclamati
tassa intenzioni di riscontro,
da pagare in punizione
inginocchiati in biascichio di perdono,
il corvo funzionario messaggero
esacerbato punta occhi,a chiuderli
in sogni di realtà,promesse d'oltre frontiere,
regno eterno idilliaco orfano d'indagini
esige totale cecità in fiducia
-Echi di sintonie e canti
diretti dal banchiere in succursale
sono atto notarile di terza casa,
a ognuno al cielo
dopo le due mortali di città e mare
-Chi in baracca o tra cartoni,
trova quantomeno strano possa trovarsi
in decollo da zero assoluto,al pianerottolo
così alto senza aver mai fatto in privilegi
sulla terra nessun gradino
Da: Sorrisi Pignorati

Scugnizzi
Cartina in scala di nullità
facce geografia
tinta nera a miseria
giallo a deserto
petrolio su neve i denti
antenna di paura i capelli
bandiere all'evenienza i vestiti,
cani a difendersi
gatti a rubare,perdersi e ritrovarsi
-Incavi di dadi del destino
driblano insulti e calci
-Sbagli di voglie d'un momento
peccati ambulanti al rinfaccio
mix d'istinti e colpe
invisibili al benessere
zavorre di copertine,
api senz'ali
bruciate dalle fiamme
nettare è DDT
-Pseudonimi copiati da strade
confluiscono in unico nome
detto da mulinelli di bocche
figli di..puttana....
eppure sono umani
questi prototipi cavie
a correggerci errori
e in premio li rottamiamo
nella coscienza coperta
da fiori del male
Da: Sorrisi Pignorati

Dialogo tra un bambino e un venditore di palloni
Prego Sig. cliente
Lei viene da lontano
a incontrare,riverire venditori
di denti di cadaveri
anche se nelle miniere
di oro ce n'è abbastanza
-Quest'inferno lo chiamano
il terzo mondo
che poi è il quarto,
voi omettete per scontato
sempre il primo del vostro Dio
osannato e pregato per depredarci
-Sig. cliente sia gentile a dare voce
a me povero cameriere
col respiro da topo
vegliato da falchi in attesa
di vedere tra fame e paura
un muso affacciarsi
all'imbocco di tana
-Sig. cliente
Lei domani andrà sazio allo stadio
orgoglioso dei suoi palloni magici
figli e arte di noi bambini,
li vedrà volare tra gioie e libertà
sarà fiero delle sue magliette
con nomi di glorie da imitare
in sogni di giuste infanzie
da noi rubate da massacrante lavoro
e al massimo possiamo sognare deliranti
una palla di riso ammassata con le mani,
masticata senza denti,
persi nel fango,negano un probabile sorriso
di un domani già scritto
che mai verrà,già passato
-Sig. Cliente ci pensi bene
lei senza sporcarsi le mani
può dissotterrare dei sorrisi
e ridar luce a piccoli occhi torvi
lontani da ogni cielo
di infanzie rubate alla nascita
Da: Vite Contromano

La paura
Globuli neutri,la paura
promossa fobia al perpetuarsi in solitudine,
ricettacolo d'esperienze negative
sosta abusiva agli anfratti delle vene
camaleonte agli eventi sulla faccia
zavorra ai respiri
sequestra parole
ostaggi nella giungla dell'anima
-E' uno squalo tra correnti d' abissi
divora certezze
sotto pelle calma del mare
che in alibi di vento increspa
tremolìo d'ansia
-Non è il dolore già fatto compiuto
che la nutre ma i ricordi ,l'enigma,
il negro sa già che il fucile in guerra
produce lo sparo,
terrore è lo schiocco di frusta
con radici antiche e antipasto incerto
a ciò che la vita possa tragico servire in seguito
-La paura è sicario di dignità
annulla differenze tra vita e morte
-E' un pignoratore della felicità
un calderone di inizio e fine
alle mercè di un mago chiamato destino
-Da: Sorrisi Pignorati-

Deliri di posteri
Alla fine quando gli anni,al capolinea
chiederanno ai mediocri spacciatosi eletti
l'anima in pegno,passaporto a memorie
a nulla servirà esibire un surrogato
che solo la mente egoista ha accettato,
un cuore di capra avvolto nella pelle,
vorranno dal petto l'originale da pesare,
lasciapassare a superare l'oblìo
-Nessuna traccia d'invitati,ponte di nomea al futuro,
selezionati, al pranzo di nozze sfarzoso
con aggiunta d'altre portate a stupire,
lo stomaco non lascia ai posteri impronte di
di formaggi pregiati, ostriche, vino
e tu donna che pensionasti appena adulta
da riflessioni e modestia il cervello
per parlarti ogni giorno con gli occhi allo specchio,
vedrai ciocche di fieno marcio, i capelli,
carni straripate i glutei usati comandi, raggiri
e un ingombrante silenzio nei crani tarlati
mai concimati da un tuo caldo sorriso
e nessuno seme al ricordo attecchirà
-C'è troppa gente che in vita,arrogante
delega l'umanità,agli oggetti,al danaro
e s'illude d'esser ricordata a gran voce dal popolo
che con onnipotenza,in vita,cancellò dal pensiero
-Da: Sorrisi Pignorati-

Quadro invisibile
Tappeto Persiano
spugna a sfiato di cane
che osserva da finestra
rondini saette
croci squagliate
in finto plano
su mini-tettoia,
berretto di figura all'angolo
sopra piscio d'occhi torvi
abbevero a mosche
inseguite da mano
mosse da nervi sfilacciati,
tergicristallo
errato in finecorsa
-Quadro invisibile
d'animale sorteggiato
in paradisiaca posa
scodinzola
spettatore unico
d'umanoide clown
in allerta vana a tintinnio
di bottoni coniati
-Da: Sorrisi Pignorati-

Raccomandati
Siamo tutti fratelli
si ma l'antica madre fu libertina,
solo pochi figli tirano onesti il carro sociale di vita,
altri alle salite, a risparmiarsi fatica
parassiti vi salgono sopra o s'appendono
e al traguardo con bronzea faccia
tra applausi in pretesa a premio d'eroi
-Sono anche cattolici,moralizzatori
con slogan di uguglianza,altruismo,bontà
-Oh! perciò Padre a tal beffa divenuta cancrena
dai prova di severa imparzialità a noi scettici,
lancia a queste zecche arrivate all'ossa spolpate
con bugie di sostituirsi alla carne,
un fulmine a imbalsamarli in fila a un muro di vergogna
a far si che amici, ammiratori, parenti
come Pietro rinneghino ai bari conoscenza,
appartenenza di sangue a tal feccia
al tuo calore scagliato,grumata
-Da: Sorrisi Pignorati-

Africa
Rigagnoli si sangue e petrolio
inghiottiti nel deserto di ossa spugnose
confezioni a diamanti, non arrivano più
a laghi di occhi essiccati a miserie di mosche
-Pulegge di preghiere fumanti
a surriscaldare cinghie di rosari
si spezzano e cade macigni plumbeo dolore
porte a caverne, bocche imploranti
-Grasse nuvole, vapori di anime
volano veloci su fame di pargoli
estetista ai falchi pazienti vanno ad annaffiare
giardini tiranni concimati dal pastore di tutti
col letame di sogni dalla stelle ormai stallla
-Da: Sorrisi Pignorati-

Giustizia
Ladri di polli per sopravvivere
esempi di condanne esemplari
a coprire delinquenti incravattati
che rubano per lusso
-Certi Giudici spietati,superpagati
zerbini di colletti bianchi
usano cavie poveri disgraziati
-Al chiaro torrente condannano
al macello l’agnello a valle
intorbida a monte l’acqua al lupo
-Lo stupro non è violenza
solo reazione di vittima a provocazione
-Avvocati con metafore chiariscono
tra vite e bullone congiunti
non si sa chi immobile ha subito l’avvito
-Tra calcio e culo ,dubbio l’impatto
può essere quest’ultimo
in ostacolo a piede teso al passo
e colui che scioglie fune stretta al palo
ad alleviare dolore all’albero
non s’avvede in foga che al seguito
v’è legato un cavallo,non è furto
anzi subita denigrazione calunniosa
ad ambientalista
-Promesse non mantenute sono reato
disonore,salvo quelle dei politici
favole terapeutiche utili al popolo
-E’ sempre la farfalla che invade
la lingua affacciata a raffreddarsi del camaleonte
Da: Sorrisi Pignorati

Dio non esiste
Dio non esiste
e se mai fosse il contrario,
si nutre di sofferenze atroci
-Fa risparmio di queste
a chi ruffiano lucido in raggiri lo prega
-Miliardi dal nome scaduto,affamati
ruminano deliri a digerire sproloqui,
e con mente annebbiata
da crampi di stomaco
perdono totale memoria,
non ricordano parole d'imploro
invece recitate addolcite in farsa
da satolli a ingraziarselo
-Dio forse è falco altruista umanoide,
dall'alto scruta animali debilitati
li posa in piatti di aureole in dono
li serve leccornie all'inferno
Da: Sorrisi Pignorati

La religione
La religione è come il vino
non fondamentale ove l'acqua
abbondante disseta
ma al deserto può essere vitale
a sperduto viandante
-Ben diverso il discorso
se posto alluccinogeno e verità incontrovertibili
le idee confuse che fa partorire
-Se tale fede aggiustata a misura
per imporre all'uomo timori e ricompense
mai dimostrate in eleargizioni
si distaccasse da promesse di premi celesti
e professasse solo filosofie sociali di vita,
libertà,uguaglianza,fraternità,umanità
a smuovere coscienze ingorde egoiste
che tutti facciamo parte d'unico caos del cosmo
e comune condivisione debbano essere gioie e dolori
ben più allacci d'idee porterebbe ai popoli
-Inoltre è irritante constatare
che fautori di giustizia, per quella terrena esigono
in assoluzioni e condanne visibili accertate prove
tra infinite dispute d'avvocati dispendiose fino allo spenno
e poi pretendono d'esser creduti sulla parola
diffondendo esercitando aleatoria quella Divina
-Così facendo creano enigmi,portando dubbi
alle anime deboli,irritazione agli atei discriminati,
certezze inamovibili a fanatici che pur di difenderle
sono disposti a osare estrema violenza
e campo libero ai malfattori che dietro Vangelo
speculano,lucrano sulle labili coscienze
-Ultimo pensiero ai lasciti di arcigne zitelle
che in vita mai hanno fatto del bene e al tirare di cuoia
devolvono in mira di ricompensa interi risparmi spesso frutto d'usure
all'istituzione Santa Madre Chiesa quando basterebbe
seppur piccolo quotidiano gesto d'altruismo,ossigeno ai poveri
e infine all'addio donare di persona al fratello vicino sfrattato
eludendo intrighi oscuri incontrollabili d'intermediari
-Dignità di vita e morte sono i soli obiettivi per i quali
una società civile deve lottare e non promettere
che questi quanto più grevi tanto più alta sarà ricompensa celeste
Da: Sorrisi Pignorati

Tra i pioppi
Le foglie dei pioppi
a forma di palpitanti cuori
appesi al saluto dei rami,
per il vento
sollievo
alle pene
che scemano
roteanti
come rumorosi denari
caduti
dalla conta svelta
del furto

Ripartono le folate
brividi
tra gli scheletri
del destino
che le anime
pensarono diverso

Nel cappotto
di spalle
con passo svelto
tra il fruscìo
degli addìi
e la distanza
inseguita dagli occhi
scompare
la magìa
per i tormenti
di un amore
mentre io
sul tappeto
dell’invito a uscire
ricostruisco
il volto
tra le mura
per la notte
....lunga........
dei ricordi
-dal volume:silenzi che hanno parlato al vento-

Le stelle
Loculi sospesi
di sogni,
illuminati
nel cimitero cielo
-Notte e giorno
sono finestre
alternate
in apertura
su due regni
di vampiri
e vittime,
in eclissi rari
s’innamorano
nel chiaro-scuro
Da: Sorrisi Pignorati

Certi luoghi
Sferragliano preghiere
in urto ai cuori
promisqui evasero
nell’ora d’aria dei respiri
in attrito ai muri
e cotti da candelabri
in certi luoghi
ove i morti-vivi
s’affannano a giustificarsi
l’anemia funerea
-Amori sono solo terra
a schiudere semi
e affetti letame,
parole mercato nero
-Vecchi,corde tese
tra nostalgia e domani
si spezzano ai loro cani bavosi,
-Necrologi alle bacheche
festival di tracce
inchiostro nero e viola
a fermare due giorni
del mai vissuto ai posteri
-Campane elettriche martellano
sordità alle orecchie
spugne di mercenari
a suoni di tintinniò e fruscio
resi equazione inutile,
figura uguale sipario
cela custodia di moneta utile
e oblio non può essere rendita
-Interruttore i cervelli
azzerano sottrazioni di sorte
-Fuori mappa,
luoghi di viaggio inverso
vedovi d’ogni regno
ove solo scopo è dignità
al cammino di morte
-Fiori prima e dopo,
tempo utile d’ambita corona
la missione a termine
Da: Sorrisi Pignorati

Distanze d'amori
Amore....
viviamo distanti
100 Kilometri
-Tu dici che siamo
fusi in anima sola
e la lontananza non conta,
amandoci l’un l’altro
con forza mentale
è come amare anche se stessi
-Ho riflettuto tanto
su questa equazione spirituale
e in due righe voglio esplicarla,
-Intensifichiamo al massimo
il nostro narcisimo congenito
così risparmiamo
benzina e altri sacrifici
d’incontrarci
-Certo mi dirai
e per fare l’amore?
-Ho già risposta pronta
con l’autoerotismo
adoperato prima di
regalarci gli occhi
-Poi ci sposeremo
quando pervasi di solitudine
guardandoci allo specchio
incominciamo a farci schifo
Da: Sorrisi Pignorati

La riparazione delle reti
Nel posto
in cui avevano desciso di restare
i politici ordinarono
la riparazione delle reti
e il lustro degli ormeggi
ai galoppini
con divise da generale

I finti marinai
per un attimo dubitarono
di se stessi

Videro nei riflessi delle cromature
delle catene, i loro volti
tagliati da una linea di dubbi
mentre alcuni pesci
si lanciarono nelle reti
ancora da stendere
tra le urla di un gabbiano
che aveva vegliato immobile
nel cielo illudendo la sua fame

Una farfalla anarchica
smise di succhiare il nettare
di un tarassaco all’ombra di un’ancora
che faceva da monumento
per le vittime del mare
e disse
oh! finti marinai, quei pesci suicidati
serviranno da esca per altri pesci
più grandi e più furbi

Voi state lavorando per gli squali
che hanno di che mangiare
vi siete mai chiesto quando gli stupidi
andranno a suicidarsi su altre navi
chi sarà il prossimo pasto?

Non ci fu risposta
solo qualcuno capì
che bisognava finire in fretta
e tornare coi piedi sulla terra ferma
Da: Un temporale acclamato con nuvole dirottate

Affari
Quanta gente stupida
s’affanna come se la vita
fosse eterna e si firma col danaro,
coltiva cellule malefiche,
affari che banchettano cervelli
furbi a discapito in miraggi
d’onnipotenza
-Quante ossa di tiranni ingordi
agli ossari municipali
gallerie ai topi
relitti a vele di ragnatele
e nessun spolverino
di penne di pavone carezze d’eredi
-La storia è esempi documentati
ma non insegna a stolti
-Non è lontano il giorno
che la terra non basterà ai loculi
smantellati a ceder posto a pannelli solari
e sfarzose cappelle saranno alcove
di carni da macello rito di fede laica
dal nome Inglese sdoganato..business....
convincerà anche i Salesiani
a barattare giardini di convento
per campi di pallone
fabbrica di ingiurie
-Da: Sorrisi Pignorati-

Profilo d'Italia
Guardatela di profilo
l’Italia,un cane arrabbiato,sgraziato
che sbatte violento contro il muro d’Europa,
testa fracassata di Piemonte-Lombardia
naso a becco Liguria con orecchie alzate
ma sorde Veneto-Trentino
in corsa con Zampe rachitiche di Calabria
e bilancio di spelacchiata coda di Puglia,
stomaco ulceroso Lazio-Campania
petto Umbria-Toscana
schiena infiammata Emilia-Marche-Molise
e testicoli persi all’urto,Sicilia-Sardegna
-Emorragie alterne Etna-Vesuvio
porro inoperabile-gargano
-Sperma di masturbazione estiva
il popolo eiaculato in mare
-Batteri di cancrena i politici,
antibiotico placebo il Vaticano
-Ah! dimenticavo un bay pass San Marino
-Il tutto in cura all’ospedale Miracoli
-Io sono il poeta radiologo al capezzale
tra incensi di ciminiere e corone di copertoni
mi gratto .......al basso ventre
Da: Sorrisi Pignorati

La scopa
Amore...
io il manico
tu la spazzola
diamoci una mano
a scopare
su questo letto di foglie
altrimenti marciranno
sul nostro viale del tramonto
e striduli i passi sporchi
le solcheranno,
rughe al suolo
ove l’anima inciamperà
e segnerà alla fronte
cadute che in età
non possiamo più
permetterci
Da: Sorrisi Pignorati

Morti o poeti
Quanti vivi già morti,respirano solo,
col cimitero di sogni nell’anima,
al presente si scrivono lapidi di carta
per dubbi posteri variabili ipotizzati
sono poeti,osservono scene diverse
fotografate con occhi, senza testimoni
perciò ad evitare nomea di "deliranti bugiardi"
si portano segreti tombali nel cuore
-Raro qualcuno va oltre
stanco dell’olocausto di pensieri
libera verbali i superstiti oltre recinzioni sociali
preferisce pazzo additato al sentirsi
salma ambulante e becchino
-Saggia verità odierna è pianeta che ruota
sull’asse di lucro e la poesia vera tentativo
di perdurante eclisse alla mente a occultare
mercificazioni di felicità, a far evadere
armonie millenarie in estinzione
leccornie al famelico progresso
Da: Sorrisi Pignorati

Giorni di giugno
Sotto al portico di campagna,
tutt’intorno gare silenziose di verde
e prove d’orchestra senza spartiti d’animali
-Serafico, Io ricucio il tempo alle spalle
con istanti di respiri e teorizzo il futuro
baratro sicuro ma saggio è in miglior modo
arrivarci con anima allargata, in armonia
-Spietato assassino, il sole affama, cuoce
rende scheletri amori e intenzioni
-Questo mese è un calcio alle ossa reumatiche
è un forno ad arrostire germogli d’idee,
metà traguardo di anno, sosta a riflettere
tra vita persa e esca di dubbio recupero
ma unica speranza è... tentare l’abbocco
non tutti gli ami tirati sono assassini
a volte perdono lucro infilzato e tornano
lucidi bagnati al malefico manovratore,
lumi in mappa al proseguo,al perseverare
di cavie al destino
Da: Sorrisi Pignorati

Corna
Dall’antico origliare e a voci al rimando di paese
fino ai supertecnologici odierni messaggi,
l’uomo sempre vigile a carpire arguto, indizi
a smascherare eventuale infedeltà di consorte
ma questa volpe sa che il maschio orgoglioso
supervisore ferreo a sottile pagliuzza
ignora del tutto trave minacciosa alla fronte
e spesso l’amante cercato è amico fidato
consolidato al connubio anzi perspicace il marito
chiede a questo saggi consigli di come tenere
controllo armonioso di coppia
-Di solito a smascherare squallida tresca
evidente a occhi di tutti tranne all’offeso
sono lettere anonime ripetute nel tempo
visto che il cornificato mai crede a missive
ritenute oggetto d’invida pertanto gratuite ingiurie
salvo poi verificare in estremo più per scocciatura
e non per diffidenza e rendersi conto sgomento
che ormai ha la testa pesante di ramificazioni,
di non poter andare salubre esploratore in nessun bosco,
il rischio è confondersi animale sessualmente appetibile
alla specie a cui nuovo improvviso triste appartiene
-Avvocati a sciogliere legame si frugano mani
ma anche muratori e falegnami occulti lucrano
a innalzare imponente portone di casa a far si che
la ramificazione del malcapitato possa almeno
in decoro rientrare a smaltire truce dolore alla tana
Da: Sorrisi Pignorati 

Meretrici
Lune ostetriche
le tolgono dalle case
le cullano nei Night
-L’alba le allatta
il giorno le addormenta
-Pensieri concubini
le allevano
-Sermoni le crocifiggono
per ammirarle
...senza colpe
Da: Sorrisi Pignorati

Partigiani
Preti su scie di eccidi
spago di bici a notte
partigiani e mitra, ombra a V
geografie liberate
-Camion assorbiti
saluti di foglie a mani
organetti a bocca,
canterine monosillabe
gambe a indirizzi,
patria a chiudere
vana voragine,
odio seme in terra
inchiostro ora,sempre
affresco a malvagità
-Proiettili squagliati monete
fiori in ferro ripetuti
su marmo
Da: Sorrisi Pignorati

Avvocato Matacena
Mano sinistra aperta a ombrello
a ruotare come a dire
gira e rigira tutto qua sotto deve passare
poi con entrambe si lisciò la pancia
ed allargò ad ali le tozze braccia
simbolo di decollo da situazione stagnante
-Un sermone evaso alla storia da difendere
a render sonnolenti le coscienze
poco dopo sbadiglianti e quando allo specifico,
queste in sincronie di assensi molli con teste afflitte
recuperate a pochi centimetri dall'urtar di banco
-Svolazzar di fogli allertavano dormiveglia,
tesi, presunta vittima e carnefice non capivano
da che parte stava l'aleggiante corvo
quando come onda anomala partì l'arringa
e la tensione tagliò l'aria rarefatta
-Farfuglianti sproloqui misti a numeri
furono drammi a testimoni sudati e senza filo d'eventi
alchè il Giudice implorò sintesi e minacciò sospensioni
-Inveì l'agricoltore Tululupa contro il confinante Cacciafieno
costui millantatore sta coprendo uno stupro
la mia maiala vittima d'indecenza del suo montone
-Matacena sferzante afferrò una bibbia unta
e sproloquiò esempi di parabole e terminale inchiodò
l'asserzione finale,sparò due parole in latino
....Signori della corte... tu velimtibi ita persuadeas..amen,
è la scrofa di nomea antica a provocar sfrenato sesso
mentre il pecorume, in storia è risaputo a seguir stupido plagio
ovvero errati incanti di manipolatori immorali
-Il Giudice si ritirò a stilar giudizio
e al ritornò dopo un'ora sentenziò severo
..scrofa da mutar in salsicce
e l'ovino da castrare e porre a compagnia di gregge
mentre entrambi i contendenti a risarcirsi l'un con l'altro
un agnello in colpa di pecoreccio ad istigar scrofa
e un porcellino a sdebitar all'abbocco di montone
a specie non di stessa razza,inoltre a pagare a metà
i sovrumani sforzi dell'avvocato Matacena
con compenso ,parola mia di pari valore a un intero gregge
e di un porcile
Da: Sorrisi Pignorati

Se ci fossi stata
Con quel fisico
a indurre moribondi
in supplica
a denti stretti a Dio
per un respiro in più
e convincerlo al dono
d’ultimo sguardo
da posare a occhi torvi,
se ci fossi stata
Io sempre stanco
in balia di ricatto
del tuo fascino malefico
e a soddisfare
in concorrenza
la sete delle carni
sarei invecchiato
come un coglione
senza riflettere
sfuggendomi
le mille osservazioni
che solo il dolore
di perdita innesca
e in età avanzata
mi ha reso saggio
sereno,riflessivo
-Ora tu vecchia carcassa
repulsione di connubi,
miniera dismessa di futilità
e io filosofo felice
conteso da anime
assetate di saggezza
Da: Senza sconti

Tifosi
Aria nelle palle al vento
prese a calci,volano al cielo
ruzzolano sull’erba,
milioni in delirio,
eroi chi più ne manda
nella rete di pesca grossa
-Giornalisti ingegnieri
al calcolo di segrete traettorie,
irrisorio a confronto
il codice Da Vinci
eppure domani sul giornale
luminari decifreranno
-Quanto amor di Patria
in fiati pressati
dentro a un cuoio
-Tifosi,indice in alto a Dio,
li senti urlare abbiamo vinto
e con occhiali al culo
e pochi soldi, in dubbio
a spenderli alla scelta
pezza o filo
-Ferrari e megaville d’atleti
sogni in palle al pubblico pagante
a cui non interessa vero goal
d’anonimo ricercatore,
elemosinando ha messo dopo decennio
virus decimatore al sacco
-Elogi osannanti di futilità
amplificate da manipolatori lucranti,
alle pecore basta la foto ingrandita
di prato verde artificiale,
perdurante miraggio d’oasi
nel deserto sconfinato
di coscienze
Da: Sorrisi Pignorati

Partivano
Salsicce per cravatte
formaggi in tasca,sapone
colli di cappotto,polli
scatole di scarpe, valigie
partivano emigranti dal Molise
-Un bacio all’asino
sussurro alle pecore
rimprovero alle capre
sbatter di suole alla piazza
ultimo sorso alla fontana,
due diamanti liquidi sotto gli occhi,
raccomandazioni mute in chiesa,
rondini al primo viaggio
senza istinti senza bussola
unica mappa un Italiano
scroscìo d’acqua al salto di scoglio
-In nuova terra
a conquistare una cuccia a retromarcia
in abbaio sorteggio di consonanti
e una Y finale regalata al nome,
ever weal friend
la combinazione a memoria
a cercare d’aprire nuovi cuori
oltre l’oceano
Da: Sorrisi Pignorati

Cip cip-Diamantin
Il più grande della covata
da qualche giorno s’affacciava dal nido
guardava incerto il trespolo
ruotava il collo, poi tremolante
sul ciglio di ciò che sembrava un baratro,
indecisione,arruffo di piume,cinguettio
come a dire non è cosa e si ritraeva
-Stamattina,cuore a mille,fiato corto
slancio, atterraggio rovinoso
i teneri artigli non hanno retto la presa
e pallina di piuma s’è rotolato sul fondo
della gabbia,pochi centimetri
saranno sembrati da luna a terra
-Altro cinguettio,due colpi di coda
intimorito e spaesato s’è fatto longineo
ha guardato in alto i genitori che l’incitavano
a risalire e lui incredulo alla richiesta assurda
-Ha tentato di beccare qualche seme
giusto per darsi coraggio e improvviso
il decollo riuscito e conquista del piano alto
-Cip cip a mo di applauso autoelogio,
un eccentrico batuffolo su asse
spinto da molla e birichino in curiosità di vita
Da: Sorrisi Pignorati

Epitaffio 33
In vita tutti mi evitarono
Matto.. fu il responso popolare
solo per aver trasformato
la mia casa in una voliera
-Un nefasto di per burlarsi
mi rubarono la zappa
con manico intarsiato d’uccellini
sapete ci coltivavo i semi
ai miei amici
-Per protestare
scrissi adirato al giudice inveiendo
..voglio il manicomio..voglio il manicomio
omettendo di staccare la parola
e porla a leggere manico-mio
fatto sta che il giorno seguente
mi misero la camicia di forza
per l’interno al nefasto luogo
-Lontano dalle mie creature
la follia mi pervase e con lenzuolo
al collo soffocai il dolore
-Mi uccideste ma dai cipressi
il cinguettio è la mia voce
alla quale non sopravviverete
Da: Sorrisi Pignorati

Aria di maggio
Agita il vento i rami,
mani al saluto d’esilio
e nell’aria i profumi
ristorano anime
ammuffite dal letargo
-Melodiosi canti lodano
l’artista supremo,
Qua..qua la quaglia
richiama i piccoli
a sottrarli da bocche di falciatrici
-Viole,ginestre,rose
interpretano a occhi infantili
prime ingenue balbuzie d’amori
tra compiacenze di vecchi
con pollice alzato,
....su scie di sudore
abboccano eredi
Da: Sorrisi Pignorati

L'invidia-L'odio sociale-L'amore
L’invidia quasi sempre
l’allevano altri
dentro di noi
con la strafottenza
a farci punto fisso negativo
di partenza e riferimento
di misura del loro distacco
in glorie truffaldine
-In genere questo sentimento
negativo mai si genera
a confronto di leali meriti
riconosciuti anche da stolti
-----------------------------------
L’odio sociale
Capillare
si diffonde ogni giorno
feroce e senza sfogo
al vedere ostentare
illeciti di merito
tollerati dalla legge
-L’odio è carburante
di rivoluzione
solo, pochissime volte
a intervalli di tempi lunghi
è sufficiente a sforzi
fino al traguardo
ove ambita coppa
emblema di un Caravaggio
..Davide che solleva
per i capelli
la testa di Golia
-----------------------------------
L’amore
Due figure che cercano affannose
di plasmare il proprio IO indefinito, variabile
tramite l’amalgama perfetta con l’altro
-A farla breve come pretendere
dall’incontro tra due cicloni
una bella giornata senza vento
Da:Sorrisi PignoratiVite piatte
Occhi roteanti
a circoscrivere il silenzio
culla di pensieri
uccelli ancora implumi all’orlo di nido
dubbiosi tra il salto all’ignoto
e rimanere nell’ormai galera del ventre artificiale
è così che a volte passiamo la nostra vita
appollaiati sul filo di incertezze
tra mediocrità sicura ed enigma liberatorio
-Fuori tempo massimo,
spesso il volo meditato
e in fretta improvvisa
atterra nello sbadiglio del gatto
Da: Sorrisi Pignorati

Ci sono vecchi e vecchi
Ci sono vecchi e vecchi
molti, angeli che fanno spago la pelle
a lasciare un filo ai figli per il Paradiso sognato,
noi spesso in rispetto e pietà per l’età
li mettiamo genericamente sotto unica
benevole categoria ma purtroppo esistono
anche quelli bastardi,resistenti a tirare le cuoia
sono padri padroni ottantenni e ancora lucidi hanno
alla frusta primogeniti pulli di sessanta
servi schiavi intimoriti, incapaci d’ogni proprio pensiero
e attenzioni amorevoli a famiglia propria in disagi
essendo essi assuefatti, intimoriti,costretti
a sola ubbidienza del despota padre
-Sono carogne avare negli anni che hanno vinto
persino la putrefazione e considerano
la prole spugna da strizzare alla sete
del dittatore malsano pensiero
con continuo ricatto a non lasciare
loro possedimenti vitali all'atterrita dipendente cavia
-Nascosti sono implori e sensi di colpa affinchè
i suddetti aguzzini siano a corto di respiri fino all'estinguo
e finiamola con questi buonismi ipocriti
a parlare sempre di coloro che in autunno
vedono la foglia gialla cadere come saggia metafora
di vita e si danno facile al pianto
perchè tra questi, tanti cialtroni sbeffeggiano
persino la morte e ferreo è il pensiero avido
di farla franca per secoli ancora,
or dico io carogne indegne c’è troppa gente
a cui avete fatto del male e aspetta
il vostro cuore al tonfo finale del baratro
-Certe propaggini malnutrite arrancanti
prendono vita solo dopo che il fusto padre
finisce calore al camino d'inverno
Da: Sorrisi Pignorati

Maggio
Amore,non so cantare
ma ti dedico queste atmosfere
di profumo di fieno,
scoppiettanti falciatrici,
balbuzienti motozappe
e melodiosi ragli d’asini
accompagnati dal tambureggiare
degli stessi e ben in amalgama
al grugnire di rosei maiali
a cui nelle pause s’inserisce
celestiale coro di pecore
redarguite da avvinazzati pastori
-Colgo per te fiori di colza,cardi e lupinella
per un bouquet pettinato dal vento
affinchè ti giunga selvaggio il suo profumo
a rinverdire almeno un ricordo per me solo
-Ah! questo mio povero cuore
batte come zappa al rimbalzo su sassi
e le parole sono sputi al manico
ad ammorbidire dolorosi calli
-Come il rastrello a raccogliere
pagliuzze perse più per dar buon lavoro
all’occhi e non cumulo al lucro
così questo mie metafore a racimolare
fuggite speranze, illusioni all’anima
Da: Sorrisi Pignorati

Salute e fronde
Salute e fronde per sempre disse la capra
egoista pensando solo a se stessa
ruttando prelibatezze di gemme
nella promettente stagione,
col cazzo rispose la pecora
d’inverno gli alberi perdono le foglie
e le conifere non sono commestibili,
è meglio salute e fieno conservato
con duro lavoro per la brutta stagione
e che il contadino abbia salute e buon raccolto
altrimenti sragionando, affamato
ci sposa con il fuoco,su griglia
-E’ vero rispose la capra
quando un ingranaggio sociale difetta
tutto il meccanismo va a farsi fottere,
mi correggo salute e buon raccolto a tutti
solo così c’è speranza per ognuno
di sommare ridenti primavere
Da: Sorrisi Pignorati

Latitanti - Giornalacci
Ci sono troppi delinquenti incalliti
in bella postura con giacca e cravatta al parlamento
latitanti a giustizia, terrestre, Divina,
non vedo perché accanirsi con razzismo spietato
verso coloro che hanno la sfortuna a pari grado
ma con meriti di gavetta sul campo
doversi nascondere... e fare vita greve da talpa
mentre i primi in gloria mostrata, osannati Santi
riveriti ogni giorno
-Gli stessi molti poeti, ciambellani egoisti
dischi incagliati in litanie d’amore
meriterebbero galera severa
per falsa testimonianza a occultare la storia
visto la reticenza osata per salvare colletti bianchi
in difesa di loro agi in cialtronerie coltivate, sviluppate,
diserzione al lavoro di braccia
-Altro vomito mi procurano alcune donne
larve esca a squallide tresche, salvo poi lamentare
indecenza e noiosa politica prettamente maschile
mentre loro intellettuali fanno cose ben più serie al paese
mostrare il culo ai reality, posture alla monta di pecora
.. ditemi tra queste odierne muse un fac-simile di Leonardo
con fessura all’incrocio di gambe
al posto di pretuberante ciondolo orpello
che abbia sacrificato cagnesco orgasmo all’umanità
-Mi sparerò di nascosto il giorno che ingordo d’elogi
scriverò per piacere alla gente
-----------------

GIORNALACCI
Direttori di porcillaie illustrate
con lucri e meriti al pari se non più
di colleghi inviati di guerra
forniscono a donne
alla nostra portata di mano
visioni di mondi fiabeschi
e queste paragonandoci
al nababbo di turno e al confronto
in disprezzo sposano il dito
al clitoride e benservito ci danno
e noi poveri Cristi con stracci al groppone
a varcare la soglia e mendicare
l’oggetto di screzio, il giornale
futuro compagno d’insonnie
a farsi icona d’istinti
per manipolazioni a escrescenza d’orpello
inferocito come asino orfano di stalla
-Oh! porco di un cane oltre al danno la beffa
champagne al copulare di eletti
e efferata masturbazioni a noi derelitti
Da: Sorrisi Pignorati

Cadaveri d'amori
Mimiche sprezzanti
mi si posano a volte sul viso
al ricordo di certi amori passati
mai giunti per orgoglio,capricci,a un approdo,
son figure cacciate dal cimitero dell’anima
scaraventate da tempo all’ossario dismesso
e quando casuali m’appaiono su scie di passi,
gli occhi d’istinto le sputano ai piedi
subito a mezza luna a ruotare allo schiaccio
-E’ capitato a volte sentire nell’aria
una pietà di riannovero agli umani
ma il cuore ha arso le voci,s’è messo a dormire
ormai la soddisfazione d’ignoro
è diventata più grande d’ogni armonia implorata
e anche dovessimo rincontrarci
in regni prospettati oltre il confine di vita
mai voci s’uniranno in unico fiato,
la vendetta s’è fatta da tempo respiro
Da: Sorrisi Pignorati

Gli oggetti raccontano la nostra vita
Se passate davanti
a quei motel mordi e fuggi
basta sbirciare al parcheggio
per rendersi conto di scene di vita

Allo scorgere un ape ai suoi piedi
state sicuri si tratta di un commerciante
o un contadino che s'è portato a letto una pecora,
una capra

Nel caso vi sia una centoventisette
qualche squattrinato cialtrone
accompagnato in camera da una guardiana di copertoni
rimorchiata lungo un viale d'impiego

Se una fiammante ferrari
sicuramente il tizio è a copulare
con una bella giovane onesta donna innamorata
con miglior referenze di piazza
ovvero le gloriose virtù del gentil sesso

Può capitare di vedere nel piazzale ben altro
ad esempio un carro funebre
non è un autista al trasporto di feretro,fermo per riposare
ma qualche vecchio bacucco
che con giovane pulzella ci ha lasciato le penne

Rimane ancora un'ipotesi
una bici a fianco all'ingresso
non è atleta fuori corsa al riposo
semplicemente un disgraziato in camera,solo
alle prese con l'antica arte di masturbazione

Il lettore più ardito,lungimirante
potrebbe ipotizzare di un pullman,
allora in questo caso
basta cambiare semplicemente il nome
di motel a bordello
Da: Sorrisi Pignorati

Trillo di ghiaccio
Vapori di cena speziata, fumante
resi ghiaccio a fermare il cuore
da una telefonata d’insolito trillo
come campanella di chiesa
in pomeriggio che propaga
un funerale scomposto
tre amici spauriti,un cane aggregato
e un gatto nero che taglia la strada
sotto spruzzi dell’unica nuvola grigia
-Pronto Signora...mi dispiace,purtroppo...
-Era uscito al mattino a sorteggiare in riscatto
ennesimi viveri da mischiare all’affetto la sera
ma un braccio di gru,piedistallo
di un Santo fantasma da canonizzare a memoria
non ha retto al peso degli anni
ed è caduto su morbido uomo
improvviso pergamena ove solo i più cari
leggeranno anni rubati agli stenti
vedranno laghi mappati in sudore salato
e fiumi sgorgati da occhi di roccia,
orecchie caverne riempite d’insulti
naso antenna a percepire umori aguzzini
-Era uno dei tanti,formica alle lingue
o a districarsi nelle scanaluture alla suola di scarpa
e ora un sermone condito con fiori di serra
resi cera da spray, sarà ultima coreografia
a violentare attore e misero pubblico
nel destino degli umili, sempre baro
a interrompere mani che spezzano,ripartono pane
ogni giorno racimolato alle usure del tempo
degli uomini disertori all’umano
--Lo spettacolo è...morti bianche,
uniche scene visibili,un telo bianco lo schermo
un lenzuolo bianco a coprire un fantasma
Da: Sorrisi Pignorati

Flash di primavera
Il dolce belar di pecore
in intervalli al pasteggiar primizie
richiama pastori disertori,
ormai burocrati obesi, ozianti negli uffici
tra spostamento d'aria di giornali sportivi
e aroma di caffè scroccati
-Spruzzi di starnuti,pause a ragli singhiozzanti d'asini
in sintonia di tambureggianti sfiati
che sventolano a bandiera la coda
a ricordare umani pari in merito al sapere
e dileguatosi nei meandri di burocrazia
-Nelle stalle i buoi si omaggiano
grattandosi le corna per tacitare ormoni
incendiati dal polline di puttanai
emersi dall'occulto
-Si vedono le prime locandine truccate
di cantanti al tramonto annuncianti al concerto
in qualche sperduto paese
ove per farsi riconoscere dalla proloco
esibiranno carte d'identità
-In infiniti colori esplode la natura
a coprire scempi di discariche
e sembra persino arte scorgere fiori rigogliosi
in vasi di copertoni,carcasse di lavatrici
-Nella gara dei veleni,chimici contadini
con tute e berretti sponsorizzati
a sterminare le prime erbacce e tutto ciò
non allineato con la parola lucro,
tronfi sui loro turbo-trattori come carrarmati
a combattere forme di vita resistenti
al progresso
-Arrugginite croci di antiche via crucis
monche o rese obligue dal tempo
mendicano ombre espiatorie
Da: Sorrisi Pignorati

Vladimir Cialtronescu
Nacqui non so quando,
la mia casa sotto l’asfalto
la porta di ferro un tombino,
sniffai colla per farmi illusioni a misura
rubai fino a una reputazione da delinquente,
poi un giorno a un aguzzino cadde un giornale
lo afferrai per pulirmici il culo ma un inquilino lesse
che in un paese chiamato Italia
i reati erano tollerati e ci si poteva andare facilmente
senza stracciarsi la pelle al filo spinato di frontiere
e venni da voi a costruirmi una casa
dove sopra al tetto passano ancora veloci automobili,
-Per sopravvivere, al primo furto rubai un televisore
che bello.. grande fratello il programma
il paradiso dietro a un vetro
donne bellissime, biancheria intima di seta,
a mostrarsi come frutto maturo da cogliere
invece esche malefiche ai miei ormoni
-La vita non migliorava mai, anzi
Signori con giacca e cravatta mi diedero un lavoro
al patto che rimanessi sempre come topo
al che dissi non serve andare oltre confine
per rimanere eterno ratto, allora decisi
una soddisfazione me la devo levare
prima di morire, in terra straniera,
scoparmi una di quelle donne umane
-Ora sono in galera, una specie d’albergo
acqua, luce, gas, riscaldamento
e se lavoro mi pagano pure con rispetto
non devo più nascondermi, posso fumare roba pesante
e di tanto in tanto in aula c’è pure uno in gran postura
vestito da corvo che mi difende con ardore
-Dio esiste davvero e lo ringrazio
per questo premio celeste
Da: Sorrisi Pignorati

Quanti cani
Quanti cani per strada
veloci a monopolizzare salotti,
hanno trasferito la guardia
da pagliai ai centri culturali,
non azzannano più
lasciano recinti di piscio
e ordinato al varco ogni sparo,
bastardi in doppio petto
lingue da vipere
attraversano un cavo
e mordono ovunque
-Quante oche col canestro al sedere
accettano prenotazioni di uova
starnazzano mentre una mano
dal collo a scendere le spiuma,
e loro placide al lifting d’incanto
in riferimento a una foto,maschio pavone
- Quante pecore a retromarcia
a impalarsi e chiedere scusa
per aver avvolto pretuberanze non segnalate
-Quanti scrittori al ricamo d’un pelo
anestizzati e impalati dal regnime
-Quanto delirio per stravolgere cose normali
farle passare tendenze asservite a manipolatori
-Quanta feccia venduta champagne
senza mai passare per distillerie
-Quante parole surgelate nell’anima
per cucinarle preghiere
Da: Sorrisi Pignorati

Biblioteca
La morte
nostra biblioteca,
i giorni le pagine
i mesi i capitoli
i volumi gli anni,
copertine le facce
i loculi gli scaffali
--la noia
somma di apatie
di quelli che hanno finto
di leggerci
--l'elogio "buonanima"
non si nega a nessuno
clik d’ultima mandata
di chiave all’archivio
di milioni d’occhiali d’ossa,
abbandonati
orfani d’occhi
secchi su bozze
mai corrette
--carta straccia
muffa di lacrime
Da: Sorrisi Pignorati

------------------------ Molise Oggi-------------------------
- CRONACA
Caprone di Zi Pasquale rompe collare,scavalca recinto di 3 metri
e violenta pecora del vicino,all’accorrere del padrone anziano
a separare copulazione in corso l’animale con ormoni a mille
incorna il malcapitato,salvato da una siepe di rovi,cuscinod’atterraggio
------------------------------------------------------------------------------------
-Motozappa Lombardini con carburatore dell’orto, in retromarcia evira contadino,
fortunatamente con conseguenze non gravi in quanto l’uomo da
tempo vedovo, su indagini dei carabinieri,è trapelato che l’agricoltore
aveva già lavorato il campo e per protestare contro i mancanti
contributi integrativi della Regione Molise stava cercando di rimettere
le zolle ognuna al proprio posto,così si spiega la manovra da granchio
- POLITICA
L’assessore Coppiglia noto imprenditore,lascia la destra di ferro
per passare all’estrema sinistra progressista alleata di lotta continua,affermando
...purtroppo una scelta ideologica da tempo meditata con dolore,
forte è stato il ricordo d’infanzia di falce, martello e rastrello
arnesi abbandonati per servire con dedita coerenza il paese
- SPORT
La Sancascianese porta a casa meritato pareggio
dopo che all’ultimo minuto a portiere battuto
una folata di vento scaglia una tegola incontro al pallone bloccandolo
tra applausi degli avversari rimasti imbalsamati
quando già vedevano gonfia la rete
- CULTURA
Convegno alla nuova biblioteca Munchausen
-influenza nella società dei promessi sposi del Pascoli
un vasto studio del Prof. Losiero sulla figura pacifista di Don Rodrigo,
sull’eroismo e il coraggio mai domo di Don Abbondio
e la rivalutazione sociale dei bravi e di Azzecca-Garbugli non più figure gaglioffe
ma uomini dediti e fedeli alle istituzioni del tempo,(esempi da prendere)
interverrà al dibattito anche l’avvocato Sceppachuiovo
già famoso per il saggio..-Annibale figura rilevante del medioevo-
-inquisizione e Buddismo-
- PUBBLICITA’
Falciatrici Losarchio
invidia dei barbieri
--------------------------------
Concimi Lotanfo
quando la terra non porcellona si veste
- ANNUNCI
Vendo sella di asino imbottita
con lana di pecore vergini
Da: Sorrisi Pignorati

Capro espiatorio
Grave dilemma a darmi notti insonni
la parola "capro" che vocabolari accreditati
spiegano come maschio di capra,
segue spesso a tal nome in gergo comune
la parola "espiatorio" a dir di gravi pene per altrui pagate ,
or dico io ma il suddetto animale
spesso in libertà e anarchia assoluta passa la vita
al sol copulare godendo glorie di sacrificalità,
penso sia giunto il momento ridistribuire giusti meriti
anche tra animali come accade tra umani in politica
-A dar man forte a questo mio intento
penso sia l’idilliaco momento di questo paese
lontano da sociali problematiche grevi, grazie
al’impegno d’efficiente governo e quindi è giunta l’ora
in tale prosperità dedicar tempo utile
a ristabilir verità storiche abusate ad uso e consumo
in letterari salotti e tra luminari distratti
-Lunghi anni sui libri e riflessioni argute
sfociate in grondante sudore e danni all’occhi
m’hanno portato e dar responso sicuro,incontrovertibile
...che all’asino in secoli di duro lavoro mai elogiato
spesso senza poter sfogare impeti amorosi
essendo impegnato allo stenuo di soma
vada il merito in metafora di animale sacrificale
e mio intento sarebbe lasciare ai posteri
questi studi e deliziar ora mio animo in tale scoperta
anche per compensare fallimenti poetici
-Sarebbe auspicabile nei secoli aver paternità
in ricorrenti esempi seppur in spirito cupo, del detto
........asino espiatorio
..............EPITAFFIO 27................
Quì giace il più grande onesto avvocato
sempre dedito a giuste cause
che considerò delizia di privilegio e non danno
il copulare e gloria in fatiche il lavoro,
tolse in legge i perpetuati indebiti appropri al caprone
e li restituì al degno onesto somaro
..............amen..........................
-Da: Sorrisi Pignorati-

Scrivere
Scrivere è sollecitare l’anima
anche quando questa vuol riposare
stanca, violentata d’esser spugna d’ogni male
ma il tempo sulla pelle stende i veli,
gira fotogrammi del nostro film
e bisogna selezionare riprese migliori
quasi sempre non sono le più belle
e registi di noi stessi a correggerci
fino all’ultimo per decoro di memoria
radici a quelli che verranno
-Scrivere è evidenza in gereoglifici,
offuscare e dar scie di mali
che ci hanno perseguitati tra l’indifferenza
-Scrivere è anche mistero
a farci leggere dalla storia al contrario,
questi solchi a zig zag costano poco
una penna e un foglio bianco,
asta e bandiera di dolore
-Scrivere è parlare con noi stessi
ricucire il dialogo tra l’io maledetto e la figura
con la mediazione dell’inchiostro,
insomma l’enigma unica speranza
della nostra sola traccia a segugi pasturati
e col dubbio d’esser poco edificanti
Da: Sorrisi Pignorati

Calamita
Con raggiri cercai di darti un bacio
e mi ritrovai con le tue unghia alla faccia,
siamo come due calamite
forzate all’incollo di pari polo dicesti
-Alchè sforzai l’arguzia e proposi:
stendiamoci su un tappeto
e abbracciamoci stretti capovolti
così accontentiamo la fisica
-Un gran ceffone e un calcio al basso ventre
fu la tua risposta
-Aveva forse ragione il professore
a giudicarmi con l’usuale voto, due
e definirmi irrecuperabile somaro
in materie scenti-fiche
-C’è qualche luminare dei mie stivali
in grado di disquisire la repulsione
anche all’applicar d’esatta formula?

Epitaffio 26
Da ateo incallito tentai diversi credi
e in ognuno vidi verità illuminanti
e distorsioni abnormi,sconcerntanti
-Cercai tra partiti politici ideologie giuste
ma con amarezza constatai solo utopie
e verità ad uso e consumo
-La filosofia spesso mi appagò
però rendendomi equilibrista tra il bene e il male
una specie di Pilato con l’alibi d’esser costretto
a non scontentare contese d’ogni storia
-Cercai vanamente Donne perfette
e capii che inconsciamente le volevo pezza
ai miei difetti spacciati pregi
-Una futilità vecchia e retorica che deridevo
all’ultimo respiro mi tornò unica certezza saggia
..il detto di mia nonna Caterina analfabeta
curva sui suoi anni,col grosso rosario marrone
al quale rubavo da bimbo le palline per giocarci
...non fare agli altri quello che per te non vuoi
e rifletti, sconfortato la sera se hai osato del male
anche senza avvedertene,
-Spera la notte d’avere nel mattino lumi forza e coraggio
per l’inizio a porvi onesto rimedio
Da: Sorrisi Pignorati

Elogio all'atleta
Appesi ciondoli alla cintura
a testa in giù stecchiti
piume arruffate,becco semiaperto
occhi di silicone
e tu sparviero,andatura western
accolto al circolo come eroe
scendi dal land rover
fucile in spalle e canne al cielo
biscichìo al segugio scodinzolante
con bocca insanguinata,lingua a pulirlo,
respiro fumante,nervoso
ai pochi elogi dei riporti
-Guarda coglione atleta
quella non è divisa sportiva
al gilet manca un bottone
scagliato dal curvo di pancia
di grassa e tozza figura
e sul campo non c’era avversario
ma inermi affamati,infreddoliti,
grandi quanto mezza cartuccia
e non sei esclusivo come credi
chiunque è capace d’atti ignobili
solo in coscienza li rifiuta
-Un giorno a primavera
tuo figlio cercherà aerei con le piume
e rombo sarà cinguettio al cielo
gli unici che voleranno
grazie a un padre deficiente come te
-Ora saggio consiglio offre il poeta
mettiti le canna al sedere,
lega il grilletto alla coda del cane
e lancia con cenno a riprenderlo
un bastone nel vento
..vedi se allo sparo ce la fai a volare
Da: Sorrisi Pignorati

Io in paradiso
Lungo il viale del Signore
con i mandorli in fiore
tra lo sbatter d’ali
di angeli che gareggiavano
con gli uccelli
tra suoni celestiali
e parole di poeti
ai quali in vita riuscì
di non peccare
io con la faccia che le donne
mi avevano strappato
per prendersi la parte migliore
e ora ricomposta
per un’espressione giusta
da fare a Dio
per eludere la noia della pace
e di amori celestiali senza amplessi
me ne andai all’osservatorio
dove dal mio mondo sospeso
potevo vedere le anime
che in vita s’erano servite
d’ogni male

Mi affacciai
e vidi il mio padrone
che mi legò senza corda
ora tra mille fuochi
e con la lingua arsa
col pollice capovolto
come quando abbassava
le mie gioie
ma stavolta voleva dire altro
manda giù dell’acqua

Attorno mi girai
per cercare un litro di benzina
ma in paradiso le ali
sostituiscono i motori

Pensai..sarebbe stato bello
usare il mio indice come contagocce
per quel liquido che avrebbe funzionato
per il bastardo come elisir di illusioni
da lui adoperate in vita al mio gran dolore

Intervenne Dio e mi disse..
io ho capito le tue intenzioni
e se oggi sei quì lo devi a lui
per questa volta ti perdono

Capii la lezione
e col rancore ancora
attanagliato nello stomaco
me ne andai dal mio amore
dal quale anche nel cielo
ero fuggito
..mi rassegnai al suo eterno abbraccio
che mai al sesso
avrebbe portato
Da: Normalità incondivisibili tra maschere clonate

Viottoli
Polvere e ciottoli sparsi levigati
rosario di piedi stanchi
della donna d'antico lutto,
stridula in pause a cambio di preghiere
in ritorno dal fazzoletto variopinto di campagna
alla cascina ove ceppi e fieno
sono lettere Etrusche su papiro
che solo lei nel dolore sa leggere
--Il fischio stonato d’un passero
stuprato dai rintocchi d’una campana al tramonto
sbanda il passo d'abitudine
che azzanna l’erba rigogliosa spettinata
fuori dal calpestìo
e il cuore scioglie battiti ai dubbi
--Croce a memoria di mano destra
cesto all’altra che pensiona il dondolo
carezzante ai fianchi
e si fa ala tesa a sorreggere
--Appollaiato,ridente
sulla linea del tramonto,il sole
rende mappa di un amore,le rughe al volto,
diamante al forestiero gli occhi
Da: Sorrisi Pignorati

Spartizioni
Un giudice celeste
e un infermiere
nell’assegnazione del creato
diedero agli uomini la terra
agli uccelli il cielo
ai pesci il mare

Gli uomini si lamentarono
perchè gli uccelli sconfinarono
e rubarono il raccolto
e questi si giustificarono
che era il prezzo da pagare
se volevan liberarsi degli insetti
artefici del vero danno

Poi gli uomini invasero il mare
catturarono i pesci e
siccome questi erano muti
non poterono lamentarsi

A distanza di tanto tempo
dico la mia...
per Dio...capisco la contesa
tra cielo e terra ma c’è
qualcuno tranne politici e avvocati
che può testimoniare
sotto giuramento
d’aver visto una cernia, una triglia
saccheggiare un campo di patate?
Da: Quando gli alberi si rifiutano di ospitare le foglie

Wanted
Stamattina, con sorpresa,
lucenti al primo sole di primavera
come in un cimitero di ciclopi
ho visto gigantesche foto allineate
affisse su pannelli di lamiere
-Facce smascherate di criminali incalliti
alcune tese in mimiche faine
altre così losche, con aria rapace
mi hanno fanno scattare molla la mano
a controllo di portofogli seppur vuoto
ma dopo lo sgomento, elaborando
scenari da film eroici di madre Tv
in onor a ideali di Patria giusta,
una gioia m’ha pervaso,esaltato
finalmente un’opportunità in giustizia e ricompensa
a cambiare il mio povero piatto destino,
partecipare all’intasco di qualcuna di quelle taglie
e ho cercato leggere cifre cospicue di premio
ma in evidenza solo alcune croci ad angoli ridotti
a sbarrare il reato in simbolo sotto la figura,
forse a conferma di riscossione avvenuta
-Mentre fantasticavo ho scorto gli unici numeri
assoldati da due date, 13/14 aprile, giorni elettorali,
-Per non farla lunga anche per abbrevio di delusione
è svanito il sogno di giustiziere cacciatore,
quelle facce sinistre di ladri ingordi
in metamorfosi mal riuscite angeli
ma purtroppo in gloria a Santità popolare
cercavano consensi in raggiri a prede oneste in sacrifici
per l’ennesima ruberia da spartire legale sotto il nome
... Democrazia...
-Uno sputo per terra è stato il mio voto per tutti, anticipato
Da: Sorrisi Pignorati

Primavera
Il sole scopa l’ultima neve,
orgasmi di torrenti
parto di colori
-Levatrici
il canto degli uccelli
-Pendoli d’asini
segnano con l’ombra
le ore nuove ai contadini
e batacchi le scandiscono
-Il vento
prende a calci in culo
le ultime nuvole maldestre
-Terso il cielo
si riprende lo specchio
sui denti dei bimbi
-Il poeta
scrive versi trappole
per fanciulle trasognanti
-Ultimi schiamazzi al tramonto
mettono a cuccia
i morti risorti
-Primavera
ripartenza e traguardo
che fu addio
Da: Sorrisi Pignorati

Egoismi
Salute e fronde disse la capra,
salute si confermò la pecora
ma erba e soprattutto fieno,
è questo garanzia d’inverno
quando gli alberi perdono le foglie
e le conifere non sono commestibili
-Intervenne il contadino
la vostra gioia è anche mia
-Il maiale a due passì sussurrò
di questi tempi a quelli come me
converrebbe ammalarsi
visto che non ci è dato vedere
due primavere
-Per me va bene la neve,
non potendo ruzzolare
il padrone è costretto a sborsar frumento
si lasciò sfuggire la gallina
-Io come sempre passai per caso
e asserii..
Sia tra uomini che animali
con o senza politica
ognuno tira l’acqua al suo mulino
e pensa ai c...i propri
-Da quel giorno diventai anarchico
egoista,cinico solitario
e non andai mai più a votare
Da: Sorrisi Pignorati

Il caimano
L’inverno aprì le porte
tra i bianchi coriandoli
e l’aria di cristallo,
qualcuno serrò i denti
per masticare
una preghiera di riserva
contro le sciagure

Tra fame e freddo
il povero scelse
di comprare
l’ultimo cappotto
vecchio di vent’anni

Il caimano
dopo averglielo venduto
disse.....
anche nelle ossa
più spolpate
si nasconde sempre
l’ultima goccia di sangue
l’ultimo brandello di carne
e l’inverno è lungo,
-Pazienza e presagio
esche di sicuro bottino
Da: poesie cialtrone

Pilato
Il leone Cesare, Re di Roma
a chetar con suo scettro voci in subbugli
giunte ruffiane a lui lontano da Galilea
come insidie a minare fetta di proficuo Regno,
disse al lupo Pilato,gran fattore
porre pria di clamore, silenzio al ribelle agnello
portatore di armonie salvifiche pericolose
ma questi vide inerme creatura
già provato da ripudio in frustate e sputi
e in pietà rinviò il giudizio alla tigre Erode
che sazia,pigra e prudente trovò vano
fastidioso infierire su indifeso
e rimise la terminale decisione
di nuovo al mittente titubante
mentre sia il gregge che i pastori del Sinedrio
in gran ferocia,assetati di sangue
con ricatto a dar notizia d'indecisione
di Pilato al supremo, incitavano a gran voce
la morte in croce che tuttora
in catena portiamo al collo
-Come allora,ancora oggi è il collettivo,
pecore e cani ovvero il popolo che incita
i suoi governanti alti a delinquere
salvo poi accusarli ...criminali...........
-da: Sorrisi Pignorati-

Una scatola vuota
Aveva gli occhi di colore
come quei laghi tersi di Finlandia
a inizio autunno

Un viso così bello
che ancora oggi cerco
in ripiego una somiglianza

Uscì dal ristorante
in procinto di chiusura
io,ormai ultimo ospite
rimasi a guardare il tavolo
che parve per un attimo
distante tra una mano tesa
e l'acquilino in bocca

-Nel desiderio di trattenerla
la sognai talmente forte
che la rividi seduta

Mi svegliò un cameriere
che con fare da faina
cercò di appropiarsi
di un pacchetto di sigarette
lasciato da quella figura angelica
che io avevo trattenuto
e quando s' accorse che era vuoto
lo sentii biascicare
..puttana......
clienti razza bastarda

Sussurrai sgomento...
basta una scatola vuota
a svelare umane miserie
e spezzare un raro incanto
....irripetibile
-dal volume "quando gli alberi si rifiutano di ospitare le foglie" -

Slogan elettorale
Giunta è l’ora a voltar spalle al male,
basta Santità a occultar ferocia animale
in illusorie preghiere e implori al miele
poi solite batoste, raggiri carezze al fiele
in questo antico sputtanato bel paese
che non bada su altrui pelle a gran spese,
perciò, compagni, amici, a me sempre votate
mai più schiavi e coglioni, orsù partecipate
votate aspirante Onorevole Don Luigi Pezza
mal che vada ci mette sempre una pezza
e se questa in rifiuto d’amalgama non regge
ve ne restate pecore al solito gregge
-A chi ascolta o legge e con voto non avalla
sarà dal partito considerato un asino in stalla
-Da: Poesie Cialtrone-

Senza speranza
Pascoli, Carducci e Leopardi
copiarono filosofi, poeti,illuminati saggi
tipo Socrate, Platone,Catullo,Saffo e Dante,
fedeli a riprodurli con varianti,vorticanti
poi solo patetici emulatori fino ad oggi
-I sentimenti sono rimasti uguali millenari
piagnistei d’amori,egoismi,tradimenti
tutti sotto al nome di emozioni,anima
e nei secoli a fotocopiarle in retorica ossessiva
spesso malamente,per contratto,gloria,noia,
sono questi esercizi a scrivere, benzina al cervello
in pretesa di dottrina e originalità vana
-Una volta erano pochi in privilegi estorti
a indottrinarsi perciò fiori rari al deserto
sembravano gli eletti tra analfabeti in povertà
-Qualcuno potrebbe dire...
le anime su carta ci servono per relazionarci
ma visto il Giudaico affetto,non regge alibi
-Ho speranza che qualche mio scritto rimarrà
perchè non lo chiamerò più "Poesia",cornice di retorica
ma solo imput fedeli di concentrati storici del mio tempo,
un occhio illuso che crede d’aver visto
oltre le apparenze ma so già
saranno pietre immobili al servizio di mura,all’intemperie,
ossa farcite di terra,smarrite senza nome
in speranza di causale inciampo di archeologia
ai posteri e io ateo non potrò gridare
da nessun regno... quel cadavere ero io..amen
-Da: Sorrisi Pignorati-

Santi mediatici
Da indifferenze a bontà elargite in farse
a mietere consensi sociali, celesti
a difesa di caste vedove di regno

Smorfie sorrette da muscoli facciali
allenati impalcature ma non bastano, allora
impreco in ausilio a denti schierati,
congelati bianchi dietro la nuca
pronti a sovrapporsi
sostituti sotto al naso saturo d'olfatti

Santi mediatici, serafici
e miracolo d'ali in vermi,
-Lo sputo al rinnego di acclamate posture
a luci spente, dopo il lucro
già sicuro in banca, fuori orizzonte
spinto da applausi scroscianti
-Pianti d'arena, al clamore estorto
saranno doccia purificatrice
e sciagure zuccherate, curriculum
-Da: Sorrisi Pignorati-

Grande fratello
Occhio luminoso di bue
sul copulare al canile statale
-Nel recinto adiacente
pecore e montoni
li imitano e si masturbano
-Ostetriche della carta stampata
coaudiano parti prenotati
-Occhi roteanti,consumati
al pallottoliere audience
-Sguardo al cielo
di spauriti anarchici,
amara constatazione
stelle spente,evase a sogni
di raggrinziti scroti
-Gesù arrabbiato
i padrini di mangiatoia,
uno è già icona di corna
l’altro in pretesa di leggere sermoni
e in ogni casa un porcile
che ha spodestato il presepe
-Da: Sorrisi Pignorati-

Il popolo
Formicaio di figli,firma d’egoismo
e sperma disertore a progetti,ingombro
che vince sul cervello svuotato,
incidenti rimediati,rinnegati,accettati,
riempitivi inquinanti,
cacciatori ed elettori,scorie da riciclare in altro danno
pseudoetica di congregazione chiamata "popolo"
-Poesia non è bugia,nemmeno pensieri in nuvole
e questo suddetto è assemblaggio di falsi amici,
brutta copia d’animali , moralisti attori tra vizi e istinti,
alla sera sproloquiano sul malgoverno
e al mattino si diramamo segreti in falsità per fottersi l’un l’altro
poi a denigrarsi con supremazie di agi in raccomandazioni
espressione intelligente,premio di religione
-Mille tele di ragnatele nel silenzio del tempo
nei meandri del potere per felici inganni
a quelli appena giudaicamente abbracciati,
sono gli stessi che insultano feroci i politici
e in subdola propaganda a eleggerli giusti in Paradiso
-Sono loro,biblici fratelli , milioni di Caino e Abele,
figli di Dio mai visto e danno del demone
a chi in anticipo sale alto al trono con malizie
incitate e condannate
- Bastardi pronti ad osannare e linciare
per un osso o uno scettro di sambuco
-I grandi della storia avevano capito questo pecorume-iene
e postosi a pastori col bastone a legnarli,confinarli in pascoli
con erba misurata,razionata
-Da: Sorrisi Pignorati-

Iene del Gargano
Sciacalli,mercanti ladroni
in comunione di iene e parassiti
dietro icona di farfalla esotica
da coscienza in coscienza
a spargere nettare curioso
-Profanatori col berretto rosso
come picchio alle larve su marcio tronco
cercano sottoscorza denti d’oro
e grumo sangue da cadavere
imbalsamato a quiete
-Giornalisti di Divinità,accumulano carni
da misurare precise a scheletro
come scarpetta di cenerentola
-Gran galà di morte a mezzanotte
per le tenebre dei credenti al lucro
-Cani bastardi in aria festosa
aspettano avanzi di ostie e miracoli
-Che dal cielo cada piombo
la rabbia continua di Dio
e pace agli eretici,lungi da salme in luce
non gli serve il riesumo per non credere
-Da: Sorrisi Pignorati-

Senza pace
Sgorbie ombre di cani neri
alla luna, erano misteri
poi lo specchio al cielo fu violato
e streghe e Santi persero il rimiro,
passaparola non fu più oro colato
-Il gossip entrò dirompente
nella fede a rattizzarla
riesumando morti eletti
che in abbraccio di terra
sognavano almeno pareggiare
tormenti di vita
-Allibratori, ora scommettono
per gioie di cadaveri a radiosa luce
o saette in vendette all’acceco
-Morti senza pace
figuriamoci i vivi
-Da: Sorrisi Pignorati-

Emigranti 2
Si tolsero la cinghia
unta di tramando
e a legare cartoni
sospinti in grazia di vento
e si ritrovarono
orsi all’equatore
e canarini al polo nord,
il marchio fu "emigranti"
sempre acrobati,funamboli
a far saltare dialetti
su trampoli di ruvide lingue
sopra muri precari di denti
-Impararono altri gerghi
my love... voilà...
ma si sentirono cani
fuori concorso alle razze
-Cambiarono anche gli occhi
in nuovo colore
per mimetizzare al posto, figli
-Qualcuno è tornato
in pacchi eleganti ma di legno
altri come rondini
al rimando di volo,
molti riposano sotto lettere
scosse dagli accenti
-E’ vero che Dio è in ogni posto
ma ognuno sogna riceverlo
ospite all'ultimo saluto
in terra natìa
-Da: Sorrisi Pignorati-

Inno d'Italia
Fratelli bastardi d’Italia
deposita feccia s’ammalia
lunghe corna sui colli
consacrati cervi e folli
-Patria farsa a gran festa
di gente calunniosa nefasta
milioni prototipi tutti uguali
occulti sporchi lerci maiali
figli di dubbi sondaggi
e d’oscuri aggiotaggi
pane nero e monnezza
consumato in scaltrezza,
popolo di finta libertà
in consumata omertà
oh! antica Italia ti amo
ci allocchi forzata all’amo,
madre di asceti e poeti
letale silenziosa a facili feti
-Cari pavoni gendarmi
deponete sconfitti le armi
la sudata difesa non vale
sono amici farsa del male
-Oh! mia bella terra
inutile ti fu la guerra
umiliata in mortale offesa
ogni giorno vità ti pesa
gaglioffi e cialtroni
sono i nuovi baroni
governanti e politici
imbrogliano eroi tisici
ingrassano,gonfiano obesi
affossano cerebrolesi
-Ti saluto sereno devoto
ai tuoi Giuda non voto,
Garibaldi in pace riposa
e mai gloria gli sia ritrosa
-Ogni giorno ti fanno violenza
e a tal male non oso clemenza
-Finisce questa mia strana lode
tra ignavi che al dolor osano ode
-Lascio pesante perdurante invettiva
che mai ci sia canaglia giuliva
e ogni danno voluto in ferita
sia dolore truce a sorda vita
a mimica di voltar sguardo
s’allontani pace in traguardo,
eterna sia pesante maledizione
allevio a mia soddisfazione
-A chi a cuor muto solo legge
senza opinione, sia pecora al gregge
-Da: Sorrisi Pignorati-

Porcillaie Vip
clamore mediatico
in avalli di preti,
matrimoni,
firme, sermoni,pranzi
farciti di liturgie
e durano un lampo,
-Amore è
depliant di motosega
che azzera corna
-Storie elisir
a somaraglia
e plebaglia
conciati ignari
in artifici politici
-Ricottari con inchiostro
cagliano rancido siero
per provole in alveari
ove pecoreccio tanfo
illusorio tartufo
imbroglia noie
Da: Poesie Cialtrone

Metamorfosi
Con immane sacrificio
che ancor oggi mi è greve
comprai per la mia dolce metà
che partiva per la montagna
una pelliccia di pecora

Al ritorno
quasi non la riconobbi
ne aveva una di tigre
e mi regalò
tra baci e abbracci
un cappotto di cervo

Ancora oggi
non mi è chiaro
nè la metamorfosi
nè il costoso regalo
bha!...mistero di donne
-Da: Vite tremule-

Poesia
Puzzle di sproloqui
accartocciati nel vento avvilito
disertore in lame affilate ,a trasportarli
--Pseudo-farfuglio,scoperchiate colpe di prelato
boomerang al razzolo d’esempio,
voci suadenti a corrompere di cani all’osso,
--File di lingue lisce,tegole rovesciate
condotte di bave e aria plagiata
in gara di podio ai culi,di potere
--Sfiati disonesti di mantice a insetticide
ristoro a pidocchi in code di pavoni,
vapori di vomito acido ai nasi,ignari
--Morfina a incanti e spergiuri d’egoismi
ricetta verbale di politici sputtanati
in metamorfosi a imbonitori eroi,
parole ladre,labiali in distrazioni
incollate su papiri carcinoma alla storia
--Lava di vulcano,oro alla nascita
magma sepolcrale ad anime candide credulone,
--Virus di progresso che solo all’annullo
di fonte generante troverà antitodo sicuro
....a onestà.........e nell’aria,
dissolta finalmente vana l’ipocrita
cancrena in mute voci
falso rosario in allevio d’altrui dolori
che in buona fede aprono orecchi
e cuori zoppi a ogni ciarlar nefasto
-Da: Sorrisi Pignorati-

Festival (Sanremo)
Commissari arguti
a guardia di scenari capovolti
nella futilità danno il massimo
tra elogi di vescovi e imbonitori
mix di pace e imbrogli
croci in fiamme e acqua Santa
a spegnere

Festival di voci
pseudo-pastorali
in imitazioni a offendere
canti Gregoriani
sulle scie di schiamazzi
di lotterie di parole
estrapolate dal congelo naturale
dell’inverno fuori e dentro di anime
spremute da
faccendieri del magnetico
tecnologici con elettricità
circuiscono ragli e sferragli
oltraggianti alle note
che avi ci diedero in custodia
a farmaco per umori neri

Laureati
all’università dell’occhio magico
dopo i raggi X scriveranno
di culi in cornice di geografia
al centro tra tacchi a spillo
e sfiati di lamenti

Fiori magnetici
imbevuti di tensione
disposti da severe Maitresse
per il benvenuto a pataccari
e predoni del deserto di coscienze
che in gocce di canto
bilanciano il veleno della notte
per il giusto assaggio
dei morsi degli zombie del giorno

Festival..
conosco il finale
finirà con una taglia
del presenzialismo
per ...la musica.......
-Da: Vetriolo-

Vecchio albero
Lontano dal bosco
solitario tra pietre di storia
offri ristoro
a stremati cacciatori di taglie
che inseguono la loro stessa anima
che rapinò amori irrequieti
-Ombra scura orgogliosa e desolata
tra arrosti di sole,zona franca
senza guardare vittime e carnefici
sei diario discreto di ognuno,
folti rami le tue pagine
gereogrifici di cuore
che solo il vento sa leggere
e le archivia nelle intemperie
oh! mio amico
dammi almeno un lamento antico
per capire che non siamo soli
e questo dolore ci giunge
solidale monito consolatorio
da antichi avi
Da: Sorrisi Pignorati

Aglio e fagioli
Due doni preziosi di terra
alla salute
con destini uguali e contrari
-L’aglio che cresce sottoterra
si fa arma sociale verso l’alto
-I fagioli che maturano
sotto al sole esplodono
verso il basso
-Entrambi due cecchini
di incontri galanti
-Imparentati con ceci e lamponi
quando s’incontrano
diventano sterminio di nasi
e tingono volti sgomenti di rosso
Da: Poesie Cialtrone

Fotomodelle
Movenze spettrali
di baldanzose
mazze di carni
spolpate da sguardi
di tenebrose anime
illuminate,
su binario morto
in andirivieni fugaci
con vanità portano
mire di nasi
a seconde pelli
in muta continua
per avvolgere sogni
sbocciati al danaro
Da: Sorrisi Pignorati

Bucaneve
Impercettibili
da crosta gelida di morte
spuntano bucaneve,
preludio a esplosioni di colori

Cuori feriti d’amore
al tetro adattati,
sorpresi d’improvviso
si vedono contrasto sconfitto,

-Abulici
aspettano di rientrare
in nuovo quadro di stagione
a tinte fosche
Da: Sorrisi Pignorati

Lezione di poesia
Se non avessi messo su carta
tutti gli enormi sproloqui
che ho sparato
avrei fatto il giro dei manicomi
e la società nell’intervallo
tra un interno e l’altro m’avrebbe linciato
così invece ho preso la patente
da "Poeta" praticamente ogni delirio
mi viene sdoganato arte,
ora però un dubbio serio mi viene,
il giorno che dirò qualche cosa di sensato
tutti mi prenderanno per matto

-Qualcuno dirà ma questa non è poesia
ma le pare caro Signore che se lo fosse
lei così cretino e tirchio avrebbe
per primo il privilegio di leggere
in modo così abordabile e gratis
un mio geniale scritto?
ha visto mai lei una gallina e una volpe
cenare in simbiosi allo stesso banchetto?
Da: Sorrisi Pignorati

Il silenzio è sempre rumore
Il silenzio è pieno di rumori
di mercato continuo alla mente
che ogni giorno lucifero propone

Il silenzio è la voce dei ricordi
che scorrono veloci in sottofondo
al fruscìo di pellicola del tempo

E’ una prostitita di buon nome
assoldata a guardia di prigioniere parole
ma venduta alla coscienza e in ricatto
minaccia di raccontare tutto a un amore
sogno in progetto di un’intera vita

E’ condanna e assoluzione
a seconda se a giudicarlo è l’ignavia
o l’onestà

E’ un abbraccio su una foto
e vale un ritrovarsi o un addio,

Questo vuoto pronto ad accogliere tutto
complice e nemico,attesa o fuga
sollievo o angoscia,

Calendario trasparente
a segnare ferie di preghiere
in attesa a innalzarsi
o in ritorno a piombo sulle teste,
un discorso millenario del creato
tutto da leggere e i cuori sono analfabeta
Da: Sorrisi Pignorati

Pedofilo
E’ facile magia in credo
far lanciare a uno a uno
dentini della muta ai tetti
aeroporti ai sogni
e la mente in raggiri vola
ignaro il corpo acerbo
è preda a sevizie

Vanto è spezzare infanzie
in una foto ove la posa è esca
giochi, fame,sorpresa e pianto
omessi da obiettivo

Collezionista d’ingenui stupori
spietato cacciatore ai nidi
di piccoli a occhi chiusi
che al frusciò
a bocche spalancate
seguono il dito
a inizio tonfo,delizia tua

Sei sicuro,vestiti eleganti
in studiati perbenismi falsi,
collaudato occulto in società
ma ricordati feccia bastardo
che tanta ignavia
farà vendicatori
emulatori d’impalatore Drakula
e un palo tra deretano e bocca
ti sarà binario morto
a parcheggiarti eterno il silenzio
-Da: Sorrisi Pignorati-

Raccomandazioni
Mai nessun Cristo
mosse un dito
al valico dell’eden
a fermare l’esodo
di promozioni d’ozio
In nuova terra,gli eletti
in due fazioni
Caino e Abele,
e uno slogan violentò l’orecchie
...siamo tutti fratelli....
e il cielo si riempì
di corna
-Da: Sorrisi Pignorati-

Terrore il sole
Illumina l'imbarazzo
di domande indiscrete
su pseudonimo
garzone di carcassa
che aspetta di riprendersi
la vita da volti indagatori
impostori di pietà
investigatori di difetti
giudici a cottimo

Tra numeri stesi all'ingordigia
di massificazione
famelica del consumo
sei inciampo di virgola
a rompere le cifre

Per i benpensanti
anima è solo miccia d'ozio
cellula impazzita da estirpare
e tu granchio a marcia avanti
in passo normale al contrario
t'allontani,
sfaticato è il marchio
e flebili preghiere
servono solo ad annullare
lo scudo in difesa
a frecce velenose
schioccate da bocche al miele

Porcello in esubero
a capezzoli di scrofa
aspetti un biberon del destino
-Da: Sorrisi Pignorati-

Mobbing
Guinzagli invisibili
di angeli aguzzini
trascinano psiche
nei menadri delle paure
tra respiri anestitizzati
dall’indifferenza
-Zombie imbalsamati
si consegnano alla notte
negli incubi del divenire
-Vite X senza identità
occhi persi dalla figura
vetri colorati al gioco di corvi
per il corteggiamento
-Giocano da solo le preghiere
palline di piombo a ping pong
tra bocche seccate
e cemento di cielo basso
-La parola amore
è un ago infilato
in un cuore di pezza
appeso alla cappa
di un camino stanco
-Da: Sorrisi Pignorati-

Mondo eccentrico
Ruotano eccentrici e veloci i cuscinetti
dell'asse terrestre,
son consumati in millenni d'attriti
e al calore ai due poli il ghiaccio si scioglie
e Dio, vecchio,stanco e deluso
mal ripagato del suo ingegno perfetto
omette la manutenzione,
gravi agli antipodi gli appoggi dell'asse
per la mancanza di lubrificazione
e gli irregolari giri fischianti
si ripercuotono in sballottamenti sull'umanità,
danno sciallacquio al già confuso cervello
e sempre più gente che impazza,
ignari i politici privi di materia pensante
trovano il tutto come divertenti
giri di giostra e consultano maghi,Santi
ed economisti affinchè duri il circo in eterno,
poi elargiscono cospicui finanziamenti
a fare perdurare l'anomalia e diventi
assorbita normalità
-Nervosi sui trespoli-spalle
gli angeli custodi,seppur con le ali
a regger l'equilibrio di giorno
ma precari al sonno di notte,nervosi
al mattino disertano l'accompagnamento
assegnato e in stolture l'affidato si pregna
-Oh Padre dei cieli te lo dico in imploro
trasferisci quei pochi ancora che in lumi
hanno conservato ragione, su altra galassia
e rottama questo mondo coi suoi conducenti
fino a farne uno squaglio concime di terra
per un regno di solo piante e animali
-Da: Sorrisi Pignorati-

Figure segnate
In un rigido inverno due vecchi miseri
a tal punto che la povertà ipotecava ogni sogno
vicino a un barlume di fiamma allo stanco camino
ricordavano tempi migliori quando con la stessa disgrazia
nel lampo degli occhi brillava il desiderio d’aversi,
ora imbaccucati con stracci per rendere più benevole il freddo
e spaventapasseri gli spifferi che portavano odori di morte
si contemplavano sgomenti con la danza perversa dei denti
quando ad un tratto un lumino fioco al coperchio di cenere
si accese con colore d’azzurro di cielo più terso
e non con l’usuale rosso di fiamma che tanto somiglia
avamposto d’inferno dei poveri,
d’incanto una specie di angelo apparve
con soavi musiche accompagnò le parole
..vengo apposta per voi a donarvi veritiero
l’appago di tre vostri desideri stazionanti da anni alle gole
..oh! dite e sarò lieto di vedervi sorridere
..Ah! disse il vecchio..vorrei un asino e alleviare
il dolore di schiema per trasportare
le zucche unici frutti che nascono nell’arida terra
e fino a oggi fedele hanno incantato lo stomaco
e mentre ancora con le parole impigliate alla lingua
con stupore apparve un asino disorientato
girare nello squallore di stanza
-Sgomenta la moglie inveì..maledetto cialtrone
ti cascasse il nasone hai sprecato per niente uno
dei tre doni Divini
-Immediatamente quando ancor vorticava eco d’invettiva nell’aria
che una caverna al posto della sonda prorompente dei respiri
comparve sul volto del vecchio e si sentì secco il tonfo del naso
e con esso si esaudì il secondo desiderio
tra l’inorridire della moglie a tale bruttura d’aspetto
-Dopo violento litigio con invettive che non posso quì raccontare,
si accordarono di consumare l’ultimo favore
a disposizione del fato paziente come a foglia caduca arrivata
fino al tardi dicembre plagiato,ovvero
far ritornare in impreco il re dell’olfatto al suo posto
in modo da garantire dignità visibile allo stender
in vecchiaia già avanzata di lì a poco le cuoia e così accadde
l’utile orpello restituì l’iniziale sembianza di marito
-Il fuoco si spense e miseri entrambi come prima
per fermare dal freddo il ballo sfrenato rumoroso dei denti
portarono una crosta di pane a fare da ammortizzatore alla bocca
-Io seppi la storia e mi venne solo da dire
siamo tutti dei libri già scritti e il destino è il lettore
che ci conosce a memoria e non serve il tentativo
affannoso di voler cambiare il finale
Da: Soste Precarie

I soldi
Sono piume alle ali
per decollare dalla galera vita
e non averli è come tentare di volare
con due rami spogli
piantati sulle spalle
-Tutti in finzione li disprezzano
i ricchi per sminuirne il valore,
i poveri per non svelare il segreto
del sogno di averli
-Impostori, tutti offrono l'anima cassaforte
a custodirli e nascondono la chiave
in una banca chiamata cuore
e ogni loro fruscìo è osso ai cani e scodinzoli
ai sorrisi schiusi dal torpore
-Gli avari li chiamano litografie
di coloro che hanno fatto la storia
e s'immedesimano collezionisti
per salvarle dai barbari
mentre il diavolo pieno di doppioni
da barattare, tre per un'anima ,
due all'angelo custode e uno all'ospitante
-Sognano le donne il principe azzurro
ma al risveglio basta un gaglioffo
e un asino con bisaccia piena d'oro
e per amore s'offrono a quattro zampe
alla soma di merce e cavaliere
col vento in faccia che fa da frustino
in corsa per praterie fino al riposo di lenzuola
-Forse solo Dio li disprezza
ma sa anche sono solo mezzo a succursale in terra
per pasturare adepti all'amo
-Da: Sorrisi Pignorati- 

Cicino
C’era una volta un paesino tranquillo
dove mai s’udiva un urlo uno squillo
unico canto quello d’ un grillo
e le risate di un birbante pupillo
era un bambino assai bello ma birichino
aveva come unico amico un cagnolino
un barboncino vispo dal nome cicino
scodinzolava ai piedi del suo padroncino
-Festosi correvano nei campi
veloci agli occhi si ponevano lampi
e spesso tra l’erba alta facevano inciampi
un giorno s’allontanarono troppo
correndo dietro a un coniglio zoppo
tutto il paese ebbe preoccupazione
ma la madre ancor più disperazione
e si lanciò per incurie una maledizione
del vigilare mai aveva avuto severa intenzione
mai più fecero a casa ritorno
mille pensieri a presagi girarono intorno
ma un giorno tre conigli si videro in piazza
ma non erano della stessa razza
uno cantava uno giocoso abbaiava
e l’altro muto portava in bocca una fava
-Una donna apparve alta nel cielo
e fece sparire i tre in un candido velo

Onorevole Rastella
Onorevole rottame Rastella
Nefasto gaglioffume Italico
Ormai tuo nome fa girar budella.
Rigore di gran giustizia millanti
Erba fresca ai ceppalonish ciuchi
Vile ma Santo agli abitanti.
Onorevole pezza tappabuchi
Lestofante Re di soli briganti
Elargisci imbrogli di plebaglia.
Roma gran ladrona ambito regno
Assoluto impero di cialtronaglia
Spera giustizia popolo indegno.
Troppo furbo tu per zulù allocchi
Esclamano fregati grande ingegno
Lustrandosi sbalorditi gli occhi.
Livore servirà ravvedimenti
Al tardi di loro provvedimenti
-Da: Sorrisi Pignorati-

Metafore d'amore
Mi dicesti...amore
atteniamoci agli esempi della natura,
guarda quelle tortorelle
con quanta delizia si coccolano su quel ramo
si lisciano col becco,s'annodano il collo
fanno le ali a capannelle per proteggersi
e quelle rondini leggiadre
che si corteggiano in volo
disegnano nel cielo fiorellini
-Poi mi invitasti a scegliere due animali poetici
di riferimento alla nostra storia d'amore
e io in furbizia scelsi il riccio e il mandrillo
e tu sorridendo maliziosa replicasti
..toccano anche a me due scelte
da alternare alle tue un pò ardite,
acconsentii frugandomi le mani
ma due nomi dalla tua bocca mi furono
piombo nello stomaco e saette al cuore
quando li immaginai al femminile
...il cane e il topo
-Da: Sorrisi Pignorati-

Presagio
Ormai c'è assoluta certezza
che abbondanti beni materiali conquistati
sono figli di illeciti perpetuati
e Dio a vegliare giustizie se ne frega
e degli infiniti premiati
che in silenzio sopportarono torti e vita greve
mai nessuno è tornato in esempio
a testimoniare del premio in gloria ricevuto
-C'è grande violenza nelle anime deufradate
tenuta a bada a non farla esplodere
solo per il fatto che è mina ancora piccola
sprecata alla fortezza dei predoni
ma la rabbia è nell'aria affettata da parole
e negli occhi l'odio scava fossi
a ogni passo
-Nel gozzo saracinesca di gola
la saliva non è più unguente a rassegnazioni
ma solo refrigerio al rancore che s'incendia
-E' inutile celarsi dietro bandiere in gioco al vento,
buonismi e parole zuccherate,
il gregge,in rivalsa è diventato feroce branco
e nello scanno interno mirante al Re
perde per ora compattezza
e rinuncia a sbranare guardiani aguzzini
ma vicino è il suo assesto in gerarchie
come vicino il perdere amati illeciti
-L'arraffo adoperato con raggiri
ora è già paura e presto sarà sangue
e il cielo si colorerà di rosso
-La parola pace sproloquiata in falsità
vuol essere una foto e pietra tombale
a fermare negli agi l'accaduto
invece è già fotogrammi
veloci girati dal mondo
e nelle scene scorre
violenta assetata la vendetta
-Da: Sorrisi Pignorati-

Cuore
Ma lasciatelo stare
questo povero muscolo
condannato a pulsare
settanta battiti al minuto,
a trasportare in salita
sangue appesantito da veleni
grassi d'ingordigie
fumo di vizi
aria di scorregge
e voi lo incorniciate Re
dei vostri capricci
intitolati amori
e lo rendete prezzemolo
sulle vostre pagine
vittima in alibi d'orrori
e povero diavolo
quando scappa veloce in affanni
non è altro che schiavo impaurito
frustato dal vostro cervello
-Povero cuore muto
fatto prostituire
in mielose poesie
reso zimbello d'ogni sorte,
sfruttato falsamente
elogiato Francescano dai tiranni
-Lasciatelo in pace
questo devoto operaio di fabbrica
in solo umile mira di pensione
invece eletto con violenza
in metamorfosi
di infinite farse
-Da: Sorrisi Pignorati-

Cirillo l'orologio
Lo chiamavano l'orologio
come lancetta,regolare ruotava
intorno all'asse del suo amore
un'abitazione al secondo piano
del quartiere Ceppo,oasi d'ozio e marachelle,
finestre e balconi erano ore attese
e quando lei s'affacciava
i bontemponi che conoscevano la storia
sghignazzando facevano cuccù
-Un giorno,col cuore elettrico e anima tra nuvole
mentre lei stendeva canticchiando i panni
Cirillo saltò lo scandire collaudato
e girò a mille impazzito intorno al palazzo
fin quando lei contenta nel deriderlo
allentò la presa,
cadde una mutanda fiorita che l'incappucciò
-Estasiato da quell'intimo preso come dono
e avallo di cielo,tentò di decollare
e finì steso sotto a un tram
-Il prete nell'omelia accennò all'errore
..le mutande vanno messe dal basso
e con la lunga mano disegnò nell'aria
appesantita dal silenzio
verticale e orizzontale due pertiche
inchiodate subito dalle voci del collettivo...amen
-da: Pensieri Alternativi-

Pane nero
Terra nera d'amara sorte
riluce arroventata ai sassi
il bagliore accecante di fuoco al cielo
e cuoce e brucia ancora pane nero
impastato al pianto
-Doglie e budella
smorfie di riso e ruscelli
sacrificati a saziare iene
-Polvere
in gioco di vento
a coprire estirpato orgoglio
svenduto a mercanti ignavi
osannati Santi
-Terra maledetta,
asini e randagi inferociti cani
a tendere il lungo filo
ove impiccata pende bassa la storia
invisibile a quelli che furono
d'umani
...gli occhi
ora culi piatti
di frantumati specchi
-Ancora unghia tozze
a pregar lingue
di spalare nera farina
tra fessurati denti
-da: Pensieri Alternativi-

Mobbing
Sotto occhi che non vedono,
imbalsamato icona
del tempo che non serve
col cuore sottovuoto
ti assegnano lavori inutili
per confermarti lo zero che non vale
anche se fingono di credere
che gonfi le cifre
ma non hai nessun numero
d'appoggio,
persino l'orologio
ti è disertore
non conta per quelli che non contano
-Come ogni sera a casa
indosserai l'anima stipata
e accenderai un sorriso
faro alla tua barchetta
in mezzo al mare buio di solitudine
e porterai al largo
il sangue del tuo sangue
e forse Dio
un giorno ti ridarà sereno candore
e depennerà per sempre
dalla lista nera sul tuo viso
...gli aguzzini
-Da: Pensieri Alternativi-

Il contadino Puleggia
Burbero,tozzo e ispida barba
ma improvviso mostrava beffardo sorriso
che agli ingenui poteva sembrare
da roccia lo spunto d'un fiore
e agli arguti come sole sospetto che in marzo
breve s'affaccia alle nuvole a dar illusioni di primavera
e subito si ritrare mentre dal cielo
sassi di ghiaccio martellano passanti al dileguo
e tra questi bimbi al pianto aggrappati
alle gonne di madri con animo tra lepre e lumaca
-Al suddetto, quando gli affari
andavano bene anche per aver osato raggiri
in esaltazioni era solito chiudere il pugno
e ruotare il braccio veloce e dire
oggi la vita gira precisa come puleggia
..da quì il nome
-Un giorno in cui la sua avarizia
con riflessioni ancor più maligne
si innalzò agli eccessi totali,
partorì geniale invenzione
un metodo per estorcere uova
alle pigre galline che specie in inverno
avevano forti ritegni nel cederle
-Bene vengo a illustrarvi l'idea,
confezionò delle supposte potenti al peperoncino
e ne fece per ognuna forzata postura
-L'agricolo farmaco si rivelò
agli occhi dello spilorcio a dir poco miracoloso
e subito le bestiole seppure in atroci dolori
sganciarono come nella peggior guerra le bombe,
a raffica i frutti
-Ma un giorno mentre estasiato all'accumulo
e nel vedere già soldi il parto a venire
rincorreva una sfinita pennuta
a causa anche della paura
questa sfornò improvviso un molle guscio
ponendosi al calpestio del torturatore
che scivolò secco e con la testa finì
su un sasso appuntito,
ne seguì un urlo e poi un tombale silenzio
il tutto firmato da una macchia di sangue
-Inutili furono i soccorsi allertati
dalla povera moglie che in quei gesti
del marito vedeva solo strazio animale e non reddito
-Io come sempre passai per caso
portai la mano destra al basso ventre
e poggiai dell'altra indice e mignolo
a un vecchio arrugginito cancello di ferro
e stavolta non confezionai come al solito
nessuna morale, lascio a voi lettori
decifrare i miei gesti
-Da: Pensieri Alternativi-

Povero me
Povero me
bocciato dal tempo
non ho di compagnia
nemmeno gli anni,
hanno ucciso i pochi ricordi buoni
e se ne sono andati senza salutare
-Gli amici mi elevano riferimento
dell'ultimo esempio basso
da cui ripartire
-Il presente è un mulo che scalcia
mi catapulta agli impervi sentieri
e si dilegua veloce
-Gli occhi ammutoniti ai pensieri
si sono dati al vuoto assoluto
-Povero cuore
stanco d'illudersi
s'è messo gli auricolari
e si consola coi suoi stessi battiti
-Povero me
il futuro è un granchio
tra petrolio spiaggiato
e un cane che lo scruta affamato
e con zampe l'assaggia
-Povero me
anche il cappio stasera
cerca un collo d'elite
e io non sono nessuno
-Povero me
lo stesso silenzio
cerca un lamento
appiglio a una storia
che nel nulla non ho
-Povero me
è questa l'unica esclamazione
per ricordarmi che esisto
e questo scritto è un arco di passo
a cavallo tra vita e ultimo tramonto
In ricordo di Cesare Pavese
-da: Pensieri Alternativi-

Principe azzurro
Due grilletti al contrario
le zampe posteriori
e l'asino scalciò a violenta molla
l'aria degli idilli,
fece piramide la schiena
e caddi impanato al fango,
avevo dieci anni e capii
che quello non era un cavallo bianco
e io neanche principe azzurro
-Mani in tasca roteanti
abbocco e disimpiglio
pesca intima simulata,
cerca impropabile di moneta
-Adulto corteggiai ugualmente
principesse con regno spoglio
tra due colonne lisce al gratto,
autogrill d'equini
a scaricare some
e io timido paziente in attesa
a osservare lerci magazzini
mai pieni
-Ah! mio padre
mi abbinò a ciuchi
e smemorato si divertì a vedermi
giocare a purosangue
e le regine coi binocoli
consumate troie che non trovarono
mai punti cardinali
-da: Pensieri Alternativi-

Thyssenkrupp
D'acciaio le carogne
squagliano vite a cottimo,
fabbricano morti punzonati
col nome profitto

In concorrenza di mercato
sono leghe speciali
di ossa e sangue
arricchite d'indifferenza
e temprate nell'urla d'agonia

Sono cavie sorteggiate
aspiranti prototipi
pregano l'esperimento per durare,
l'ambizione è metamorfosi
da una lamiera a pane

Thyssenkrupp
è un regno di zombie
governato da sciagure
ha nella lava il sole
e olio bollente a refrigerio,
esche sono le stelle dipinte
su funereo mantello

Stampa e Tv
falchi a un clamore di
atomi ribelli alla chimica
e sfociati in pianto,
domani scriveranno di umani archiviati
e nei dettagli, di pacchi in legno
dal laboratorio a scaffali di cemento

Un'omelia sarà corda di sipario
sollievo all'indifferenza di iene
e occulterà il pane secco, alle lacrime

Vino
Vino,
è questo
lo pseudonimo poetico
dei miei eteronimi
-Io non ho scritto mai poesie
sono una persona seria,
ho solo visto senza far niente
i miei alter ego
dilaniarsi in tante follie e bugie
e metterle su carta,
questa è la mia unica colpa
-da: Pensieri Alternativi-

Vento dell'est
Lancia gelide lame invisibili
a taglio orizzontale,
con starnuti torchiati di rancori dell'est
-Pirata di salive,atterrisce pensieri
alla fronte e li rintana,
non sono idee di libertà ma avvoltoi
di punta a germogli di pace
e bastonati dal cuore a ogni sussulto
-Non ha canto il mostro trasparente
alle fitte ruba le voci
mulinello ai denti cariati
-Toglie alle stelle la luce
incrediente a una zuppa
di nuvole e incubi
a darla pasto agli ululati
-E' concerto maligno di violino stonato
violenta corde tese di alberi
e percuote finestre
in paura,sipari d'affaccio
-Increspa il mare collezionista di lacrime
che ubriaco rovescia
urla in ampolle di respiri clandestini
che chiesero in ultimo fiato
ai pesci posare
sull'acqua una candida croce
-La mia speranza è una fetta
di carta bianca,sottile spugna d'orgoglio
sulla pelle reca scritto..ti amo..
traditore un dito liberò il foglio
ora impazzito aquilone
..ti giunga cavia
d'ogni tuo verdetto
al sonno di questi milioni
di fiati violenti,sommati
nel nome di...vento....
-da: Pensieri Alternativi-

Chiesero
Chiesero in preghiera...
-Salute e fronde,la capra
-Neve e fieno,l'asino
-Ghiande e colesterolo al padrone,il maiale
-Libertà e grano,la gallina
-Voti e creduloni,il politico
-Formaggio e disordine,il topo
-Fedeli e colombe,il prete
-Soldi,riposo e versi,il poeta
-Uccelli e gioielli,la Marchesa
-Oh! porco di un cane che assortimento
in fattoria,cialtroni e zoccole,
disse il Marchese
-La volpe prese nota e in sussurro
..che scenario,
i peggiori sfaticati parassiti della terra
solo la gallina potrebbe portare
acqua al mio mulino
-da: Pensieri Alternativi-

Usignolo
Pollice di piume
e cuore quanto l'unghia
libero nel cielo senza confini,
calendario di stagioni
musicista senza spartito
di gemma in gemma
il tuo teatro
-Sotto,appostato
ottanta kili di tetra carne
solo inquinante
a letame di storia,
nascosto dietro parola errata
"sport",sparo di fucile
e corruzione di cane
-Sorriso e vanto
scodinzolo e punto in bocca
-Una vita in meno
zoppica l'orchestra di primavera
tra l'indifferenza,
solo un bimbo piange
alla stonatura
-Dietro ombra di nuvola
tossisce la valle
con l'incenso di morte
e un torrente fa gargarismi
a prender voce e gridare
...assassino.....
-da: Pensieri Alternativi-

Natale
Senza tregua
le fabbriche di esche
e aguzzini torchiano nei turni
facce da panettoni
mentre in Tv guerre occulte
sparano proiettili di sogni
-Mutande rosse
in negozi a micro-onde
disinfettate alla purezza
chiedono elemosine ai culi
per sfuggire a sindone da night
-Le chiese provano campane
elettroniche frustanti
hanno licenziato sacrestani
e a qualcuno che la moglie
se l'è fatta il prete
trova sollievo in bue,al presepe
-E' Natale lo si sente nell'aria
cercano vapori ai forni i pidocchi umani
-Botti,rutti e stappi
alleati sembrano tuttuno
magari qualcuno ne approfitta
per far fuori la moglie e tenersi
l'inserviente Ucraina
-Abbondano in addobbi,svariate palle
e complice allusioni ed equivoci
sorridenti e maliziose le donne ci giocano
-Su alberi veri si vede qualche cometa
più che a indicar la grotta
a ritornare in senno
-da: Pensieri Alternativi-

Uffici
A Campobasso
città in nomea che evoca
nefasti intenti,
corruttori e corrotti
figli di secolari tramandi
in ritorno da delizie di latitanze
sostano in uffici-alberghi
tra fumo di sigarette
caffè e giornali
e parlano di strategie
ad intitolare nel tacito di clamore
l'ozio,statale lavoro
-L'edera e il cuculo
simboli d'esempio da seguire
la prima parassita in loco
l'altro a svernare
-Lacchè e ruffiani
con annaffiatoi e valige
litigano sui ruoli
-La burocrazia puttana
stilista mette veli
di verginità
su concimi e passaporti
-A onorar dileguo e succhio di linfa
Molise,collaudato nome
mai illuminò l'occulto
e fu sempre stalla
di cornuti elogiati Santi
-Si scannano i ciechi adepti
in onore a offrir primo
allo scuoio la curva schiena
-da: Pensieri Alternativi-

Deliri
Per vivere,questa notte
ho bisogno di due morti
il tradimento e la gelosia
e una puttana in esempio convertita Santa
ma le stelle non mi aiutano
intente a giocare con antiche promesse
e la luna incinta di mostri si contorce
dietro il fumo di budella delle nuvole
squarciate dal vento,
il vino mi tradisce,accenna illusioni
e va a letto ruttando,coi deliri,
la mente è un rovente aeroporto di fortuna
decollano gesti di minacce e atterrano dolori
-In ritiro,spaurita,nascosta dietro al muro dei denti
una preghiera,corteggiava il cuore
ma cadavere la voce soffocata da rancori
-Trema un fungo di lampada
il buio è nell'anima e come insetti
sul vetro i silenzi stecchiti
-In fuga,lucide in olio di sudore
sulla fronte le certezze superstiti
-Domattina una spada di luce
da una vecchia persiana sventrata
mi salverà ancora col baratto
della parola...amore...
nascosta sotto al letto
-da: Pensieri Alternativi-

Dispensa poetica
Secernano pussa via i pensieri
e gli occhi spazzini di quadri al trasloco
foto e mani a cottimo di pennelli
non fissano all'anima i desideri
di tramonti a planare al mare
e invece secco tonfo a uccidere
giorni ai calendari e tolgono in tormenti
il carro celeste ai nasi le stelle a sbaragliarsi
in ammanco agli amori riferimenti giurati
-Poesia,televisore senza antenna
ladra di onde ragnatele a catturare
immagini ricordi alle nostalgie
fuori dal vino che non vide vigne
-Cimitero e luna a litigare frasi fatte
di bocche in pensione,la brina
fa da spugna alle voci e da specchio
frammento alla disputa
ma è il solo cielo che coglie il mosaico
cocci ai mortali
-Di gemma in gemma come dispettose capre
i lamenti pascolati dal vento
-Inchiostro affumicato, i poeti
seccano castronerie per la dispensa
invernale del cuore
-da: Pensieri Alternativi-

Matrimonio
-Sotto gracchi di corvo
in stuolo d'abbuffini
sigillo d'ipoteca
sul presente
e lapide sul futuro
-In gioie arcigne
suoceri avallano
amplessi provati
-Gufi e avvocati
nel frugar di mani
..scommettono su
poeti o cani
allo sbaraglio,
pareggio se entrambi
-da: Pensieri Alternativi-

Reality 5
Dallo schermo
parodie da fame Etiope
e guerre d'Eritrea
su scenario porcillaia
-Compenso a interpreti
riesumati da falliti artisti
che il lavoro videro orrore
e nello scanno a evitarlo
mirano al podio lavativo
-Sociologi,opinionisti
giornalisti e guardoni
al lancio di dadi
per gli elogi di ritorno
-Si parla di sacrifici
degli eroi fasulli
interpreti maldestri
di povertà
-Contenti i veri poveri
in Tv vanno di moda
il paradiso è in terra
e i doni sono in vetrine
antiproiettili
-Una maitresse dice...
da lercie puttane a Sante
ci passa solo un gioco
in imbroglio,
chi non vince
ritorna su un campo
di lenzuola a battagliare
-da: Pensieri Alternativi-

Maschere
E' strana la nostra smania
di volerci lasciare i giorni alle spalle
sia per dolore,noia,ambizioni
-Il nostro viaggio senza ritorno
in infiniti percorsi e tappe
eppure conosciamo il traguardo
che somma tutto e cancella
compreso le moine di circostanze finali
-La certezza del podio che non vedremo
e senza alzare nessuna coppa,
non ci sarà nemmeno premio di consolazione
forse solo una magra pioggia nascosta
negli occhi di quei pochi che capiranno
la nostra anima sempre letta in frasi estrapolate
e messa in contesti errati che danno
vite che non sono mai nostre
e pur di esistere in qualche memoria
rientrare in un sorriso, a un consenso
le accettiamo come ci appartenessero,
sono maschere alle quali ci adattiamo
e con dolore di volta in volta a studiarle
per nuove mimiche convincenti mentre il cuore
si prostituisce a sfornare false emozioni a misura
-Quante interpretazioni senza applausi
per recite così vere da farci sembrare
semplicemente noi stessi
e mai pare arte la finzione collaudata ma solo normalità
-Forse per questo ci arrampichiamo veloci
sui pendii impervi dei giorni che hanno in meta
solo il baratro,vogliamo per sempre
mostrare il vero volto nella speranza non spaventi
e terminare l'infinito calvario del vivere
-da: Pensieri Alternativi-

Autunno
Soste,
precarie
in sala d'attesa
al congedo eterno
-Nella rugiada
il pianto
-Frigorifero
al dolore
il primo freddo
-In una croce
il ricordo
-Dei fiori
di volta in volta
medieranno
il distacco
ultimo
-da: Pensieri Alternativi-

Concistoro
Lupi in pellicce di lana
anonimi nel gregge,
pecore in preghiere
pastori in odor di transumanza
-Cani-coiffeur preparano e plagiano
agnelli per l'altare
-Corvi cosparsi di borotalco
in metamorfosi a colombe
-Picchi rossi omaggiano
a tutti per l'evento...larve
-Un bianco cigno reale,approva
e una campana spinge con rintocchi
in salita al cielo gli...amen
-da: Pensieri Alternativi-

Mangimi
Calci in culo di chimici concimi
alla terra
che sconta pigrizie antiche
ora in produzione intensiva
a pagare i ricordi di bocche
imitanti al mastico

Poveri quasi sfamati
e ricchi ingrassati
cure dimagranti e vitamine
colesterolo e anemie
in paesi industrializzati

Paesi invece
dove disgrazia di vomito
è menù sottratto,
plebaglia senza ritegno
cervello al basso ventre
strofinii di pruriti
sfuggiti a ogni conta
nascono figli conigli
salutati da corvi neri
roteanti disegnano
a schiavi anelli di catene

Cavie di padroni
in laboratori sociali
sperimentate nel futuro,
alla media borghesia
l'onere dei mangimi
ai ragionieri celeste
l'elargizione rastrellata
in rimasugli premio di tozzo in festa
e sogno di casa senza lucchetti
oltre le nuvole

Voti,preghiere,orgasmi
collante ad impastare polpette
alle fauci di iene e avvoltoi

Piume e ossa divorziate
quadro naif
lumi ai posteri
-da: Pensieri Alternativi-

Enigma d'identità
Era così bella
che al suo passare
le stelle per non sfigurare al paragone
e a nascondersi
si accoltellavano per una coperta di nuvole
-I fiori,depressi,indegni all'omaggio
chinavano la testa
-I volatili di miglior volo
si ammazzavano
ad aver l'onore di fare al cielo un'aureola
-Un cane alla vista di quell'angelo
morse con rabbia la padrona
e si pentì d'aver servito una strega
-A un monaco al vederla si inceppò il rosario
e in punizione divorò la corona
-Un giorno lei si lanciò nel vuoto,
tutti avevano letto sempre la figura
e mai l'anima che sentì
come un vecchio libro tarlato
e ne elogiavano soltanto
la copertina di pregiata pelle dorata
-Nell'ultimo gesto
quando a terra esangue
ognuno sfogliò finalmente a leggere
una pagina
-da: Pensieri Alternativi-

Ilarità sepolta
Parlava con tutti,
solo con me chiuse ogni voce
e in delirio di vanità di donna
con seduzione tipo mano che
tiene leccornia
e s'alza di volta in volta
al salto vano di cane

All'animale dopo il gioco va sempre
premio d'impegno
a me restò l'ilarità sul suo viso
e il tutto durò nel tempo

A un alba che mi sembrò una voragine
il cielo un coperchio a chiudermi
e il sole una fiamma di gas a cucinarmi
presi dal comò il mio taccuino
scrissi il suo nome e poi lo resi illeggibile
con una marcata croce
confinante sopra con altri tumuli

Da quel giorno non la vidi più
anche se tutti mi segnalavano
fosse spesso davanti ai miei occhi
ormai refrattari alla sua figura

Qualcuno asserì in spergiuri
mi cercasse con dolore,pentimento,
per me era assurdo i morti
hanno il vantaggio di liberarsi
di anima e ricordi

Conservai la mappa
ma in realtà non seppi mai
il luogo delle spoglie
e ogni volta che sentii casuale
voci che l'intitolavano
ovvero il nome
posi sigillo all'udito
col mio lapidario.....amen
-da: Pensieri Alternativi-

La canna e la rosa
Ultima,separata
ai bordi di un fitto canneto
alto e vigoroso,
penalizzata dalle radici
d'una pietra
una ancor esile canna
s'innamorò
d'una splendida rosa
che in ricambio l'inondò
d'estasiante profumo

Tirò il vento e la piegò
infinite volte ma non arrivò
ad abbracciar il fiore rosso fuoco
e avvizzita nel dolore si rassegnò

mentre le altre canne la deridevano,
passò un contadino
a far pali sostegno di vigna
e con roncola tagliò quelle
in vanità di maestosità d'altezza

Forse accarezzata da più sole
la superstite creatura
in scarto d'ogni evento
dopo alcuni giorni
a uno schiaffo di bora
si curvò improvvisa e con stupore
si trovò sopra la rosa e la baciò
-
Complice anche il fato
vinse l'amore
-da: Pensieri Alternativi-

Ycons
Cuori di metallo
e nervi fili d'acciao
iene coperte con pelle umana,
recitano da leoni
e in corsa s'allenano
a cavalli di razza
sono i nuovi yuppies
col linguaggio imbottito
di sigle,anagrammi dell'ultim'ora
per termini iniezioni
a drogare agonie di coscienze
-La fretta è il segreto
l'amorfo a scoraggiare i coltelli
puntuali alle schiene allenate
-Nè atei nè credenti
hanno scelto la terza via in nuova bibbia
.............IL PROFITTO....................
-Giocano coi numeri
parlano di sondaggi,
il valore di cavie
è solo carne che rende accumuli
-Si innamorano
di un inceneritore d'oro, camuffato
da creme e parrucche
a bruciar a norma di legge ormoni
-Sbandierano in slogan il progresso
in realtà sono automa su treno fulmine
nel perpetuarsi di andata-ritorno
dall'ufficio a un loculo della loro anima
sepolta in anticipo
-Sono cani incravattati,ben curati
venduti alla cuccia e al pasto
e fanno avanti e indietro
al lancio nevrotico di bastone
dei poteri occulti squallidi feroci
-da: Pensieri Alternativi-

Don Benzi
Furfante con te stesso
a credere all'utopia
che in miracolo ti riuscì
e noi leggemmo la gioia
nei tuoi occhi
incorniciati dal paffuto volto
bambino

Nero fantasma antiquato
ti aggiravi per le coscienze buie
con grimaldelli di rosario
a scardinare catenacci
di prigionia vegliata

Ramo ribelle a pelo d'acqua
a riva di impetuoso fiume
affamato di disastri
ti ponesti a naufraghi
e molti afferrarono increduli
l'unico appiglio

L'agir tuo non fu in mira
di premio celeste
nè gara al festival d'applausi
ma umiltà di cuore
in notti tetre,
cometa al dolore
di chi ha solo scelta
in oceano inquieto
del tentacolo di piovra

Col calore del tuo sorriso ingenuo
hai sciolto il piombo
alle ali per un sogno degli ultimi

I Santi che non sanno d'esser tali
lasciano sempre
nel deserto delle anime
un giardino fiorito
da innaffiare
anche se
a goccia a goccia
con lacrime dolci
-da: Pensieri Alternativi-

Ignavo d'Arcore
Sondaggi
respir di cuori in agonia
a stabilir il durar di cuoia,
maitresse dismessa
in avanzar d'età puttana
ora a giudicar laceri imeni
or giochi a primizi pruriti
di sorpresi clitoridi
oh! vecchia baldracca
in rifiuto dello stesso trucco
che al degrado oppone
l'orgasmo
e nel millantar trovi
il rimembrar delizie
ma virtù
mai t'appartennero
il sesso vanto bullo a vigor ai ricordi
di verità dubbia e al rotolar d'anni
megalomania
dismise cervello
e nacquero lugubri razionalità
che nel vil denaro
trovarono funesti avalli,
a nulla valsero
trapianti al pelo
all'asino in ritiro
a luoghi Sardi
non lievitaron virtù
all'eterno raglio
seppur in mangiatoia d'oro
ma giusto destino
pose nulla
meno male il nefasto impegno
d'aver lumi a sottrazioni
di cecità plebea
-da: Pensieri Alternativi-

Banchieri
Sottrazione
di una piuma al giorno
a ogni pollo in sogno
di volare aquila
fin quando nudo,
in vergogna
pregherà
volpe o graticola
come pure
se a milioni in disgrazia
si sequestra a ognuno
di volta in volta
anche solo
un pelo,un dente,un respiro,
in somma
saranno
colossale pennello
a verniciare oro
miserie palese,
emblema sorriso al cielo
e vento in poppa
alla pirata Arca
benedetta Papale
salvifica all'onestà d'eletti
-da: Pensieri Alternativi-

Banditi
-I banditi con armi e maschere
-I politici si servono di esche in carne
e facce da culo elogiate a Santi
rubano con l'ebete sorriso,in raggiri
sparano bugie immonde
poi non si nascondono anzi vanno in TV
attesi da zerbini ciambellani in turno,
con la scorta a mostrar meritato scettro
-Due modi di rubare di pirati e maghi
uno,saltuario e fugace in quadro
di dispregio su tela in pelle propria
l'altro di gran lunga più ingente
eterno ed elegante in amen
e geroglifici di Chiesa
tra sazi applausi allo spellar di mani
-I segugi gendarmi,talpe o falchi
opposti in agir di causa,
con bocche in odor di sangue
a inseguire l'una ,rivale sorte
e nello scodinzolo servile
fedeli a protegger in bottino l'altra
pur se lo stesso il decantato Divino
comandamento....NON RUBARE....
il tutto sotto curvo tetto di Patria
che costò un morto e un ferito a tegola,
spine dorsali in fila le travi
ora Regina e gran puttana a seconda
di grazie o rifiuti a sollazzi
-Guai a chi il respiro sbaglia
tra coloro a cui il viver, fatal destino parve ,
per essi severo,distante dal perdono
il potere "giustizia"
questa sempre riverente ad imitar di pecora
a eletti di democrazia illusoria
-Non c'è nulla da fare
il popolo è una somma di cani al recinto
ringhiano e mordono a chi sventola
in povertà brandelli
e fanno gerarchie a salire
riferite allo spolpo lancio
in rimasugli d'ossa
-da: Pensieri Alternativi-

Scrivono di notte
Scrivono i poeti
a notte fonda
sulla tastiera
mani a zampe di cani
claudicanti incerti
a trovar posto di piscio,
idee in vortici
ribelli all'aggiusto di lettere
a recidere un amore,
l'inchiostro non ha lame
e vino all'anima
cantano i ricordi
-Sul video si fermano solo frasi
che non consolano
trasportano poesia
merce ambulante da affibiare
alle prime luci del mattino
-Nel silenzio il rumore
della pellicola degli occhi
hanno fatto schermo
la nebbia di memoria
telo su cui scorre
l'ennesimo tormento
-La notte serviva d'imbroglio
a voltar pagine e non
da sfondo al teatro
per il ritorno dei fantasmi in riso
-da: Pensieri Alternativi-

Molise atto 3
Ricordo quando in Molise
vestivano d'arlecchino con le pezze al culo
le scarpe con chiodi e mezzelune di ferro
sotto a proteggere il consumo delle suole
considerate reliquie,
i prosciutti occultati cadevano dagli alberi
e la gente girava con caciocavalli nelle tasche,
ricotte acide in buste di cellofan mai dismesse
e sotto al tavolo negli uffici farfalle in piume
di polli legati ai piedi sotto le scrivanie
adornate d'insalate e uova in fermacarte
-Era facile in angusti corridoi veder driblare
massaie col capo bendato una specie di burka agricolo
indice di illibatezze andate ma spese bene,
con borse semiaperte per far respirare
un coniglio,una papera,un piccione
il tutto nel tanfo di sudati e duri formaggi
-Erano i doni a ungere l'arrugginita macchina
della burocrazia nelle mille succursali
dei collocamenti di potere
-In questa terra di olio ce n'è poco
e serviva unguente alle cartavetrate gole
per far partorire la parola giusta..lavoro...
che cambiava i destini mentre il vino
di scarsi zuccheri e acre a intorbidire
i compromessi col potere
-Facevano eco i ragli degli asini
in protesta a non prestarsi in metafore
di negligenze visto che in paragone
agli uomini,ingiustamente ci perdevano
-Più arrabbiati i montoni che portavano
sottopancia una tavola chiamata "pettine"
a fermare il copulare con pecore
impegnate nell'allatto
-Ci si azzuffava per un posto alto al cimitero
a voler dire più casta di rispetto eterno
-Erano i tempi in cui i matrimoni
corteggiavano le terre e il bestiame
faceva da testimone
-La politica la facevano gli avvocati
con promesse a risolver dispute
negli infiniti scanni di confini
e ruberie di ghiande di porci
-I cani,deboli abbaiavano più per far vedere
che per convinzione solo in presenza
di accigliati padroni a volte benevoli
ad estrarre una cotica di ricompensa dalle tasche
-Fumavano i comignoli e dall'odore
al cielo si capiva se sotto al coperchio di tegole
c'era bontà,fame,avarizia o arroganza
insomma erano come gli Indiani
sul tetto i messaggi di quella specie di cellulari
-Tutto è cambiato,stravolti i paesaggi
campi un tempo curati in geometrie ora incolti,
musicali torrenti essiccati,
i rovi ai bordi delle strade ladri mai domi di tragitti,
gli asfalti fanno da scommesse nel durare,
sotto le grondaie cementate non nidificano più passeri
nei fiumi galleggiano bottiglie di plastica
ha vinto la metamorfosi di uomini in somari
col raglio in rombo
-da: Pensieri Alternativi-

Zattera
Prematura cade da un albero
plana in mezzo al fiume
una foglia di ciliegio
prima aereo
e poi improvvisa zattera
di una formica sfuggita a un pesticida
che gira rigira
s'affaccia incredula
ai bordi
-L'acqua è stagnante
in quel punto ma
al salto d'una grossa rana
cerchi d'acqua la spingono
di carezza in carezza a riva
e quando in gioia d'affanno
sta per imboccare la via d'un giunco,
in aria calma sotto cielo terso
unica folata di vento
la scaraventa
verso una scrosciante cascata
che la risucchia
e la travolge
-E' questa la metafora vera
della nostra vita
-da: Pensieri Alternativi-

Amore
Amore...
al sol dire questa parola
il cuore impazza
oh! stella polare
del mio navigar sempre
inquieto
per avversi tempestosi mari
mai resa sfiorò l'anima,
come bussola
sempre calamitata
dal richiamo del tuo abbraccio
che mi fu
profumata rosa ch'avvolge l'ape,
proprio non capisco
il tuo cambiar di serratura alla porta,
Tua madre mi diceva...
mia figlia è un gioiello raro
trattala come tale
e io l'ho presa alla lettera,
quand' eri splendente al sicuro
nella nostra casa- cofanetto
certo del buon ringhiare in guardia
di suocera
sono andato con altre donne
che ti somigliano tanto
ma false come copie di preziosi
d'altronde coi tempi malavitosi
che correvano.................
-da: Pensieri Alternativi-

La zappa
Con inchini violenti
occhi al cielo
e testata nella terra
taglia l'aria,
beve sudore,
di tanto in tanto
masturbata da calli
poi bastone d'appoggio immobile
è questo il suo breve riposo
-Riparte,affetta sassi
rivolta l'erba e ne fa
per brevi attimi una barba finta
-Zolle al sole
si sente pennello
su tela monocolore
nel surrealismo
fa intuire pagnotte fumicanti
-Diventa triste la sera
il nemico è piccolo
vomita bugie nere a denigrare
su fettine d'alberi,
in miniatura fa parodie la fatica
ma ha milioni di giovani estimatori
......................la penna................
-da: Pensieri Alternativi-

Cara
Cara
ho scritto per te una poesia
per dare almeno voce
al mio cuore senza speranza
-Nel trovare le parole migliori
ho fatto tanta fatica
sono passato su dolori già scritti
-Poi ho pensato....
se qualcuno non mi lascia morire
come un cane bastardo
che ha abbaiato per niente
e scriverà il mio nome
nell'albo dei lamenti,
parlerà delle mie strade sbagliate
e tra gli ostacoli scriverà il tuo nome,
mondo schifoso...fra cent'anni
si parlerà anche di te
in questi versi sprecati
senza che tu abbia fatto il minimo sforzo
-No..non lo posso accettare,
leccornia di fuoco sarà questo foglio
morirai in silenzio,anonima eterna
mentre io macero nei sogni
-da: Pensieri Alternativi-

Due umori
Spesso la mente
pone i figli pensieri
in zona franca
tra ricordi e futuro
ma forze invisibili
uguali e contrarie
tirano l'ali,una al passato
e l'latra al domani
in mezzo immobile il corpo
sente lo strappo di carni
e gli occhi a imitare assenso forzato
molle al cielo in imploro
e ai piedi in reclamo d'appiglio
-L'anima satura al male
sconfitta a ogni approdo tentato
mentre il sangue è vino
su isola circondata da un mare d'aceto
rinnegato dal cuore
-Il giorno e la notte
due turni di iene e fantasmi,
la carcassa una mela marcia
da togliere al cesto sociale
-Due umori potenti al cervello
in guerra di supremazia
per ognuno un idea
portare una pistola alla tempia
o farsi vulcano a eruttare speranze
-Fumo di battaglia,l'amore
che alla fine svelerà
o un fiore sbocciato o una croce
-da: Pensieri Alternativi-

Tempi moderni
Selezionati cani da compagnia
o da status symbol
isolati e in sola simbiosi
di profughe mosche
subiscono eruzioni d'ormoni
e cercano per il tacito
al primo cigolio di porte il copulare
sugli usci la prima gamba d'impiegati
alieni in ritorno da uffici
lagher e paradisi
avallati alcove
ove spregiudicate gerarchie
miranti alle schiene
passano per il mostrar di carni
percorso Attila delle anime mendicanti
di affetti letti su cagliate pagine
che in surrogati chimici
procacciano illusioni
di folli pensieri veloci
con ali mosse
dalla meccanica perfetta di motori
spenti sui muri
-Ultimi sguazzi di cervelli
omaggiati da fiori in plastica
-Indifferenza e retorica di compianti
rete a maglie strette
per impigliare voti,
è la benedizione..finale
-da: Pensieri Alternativi-

Prototipi
Esche ambulanti
a suscitare
pietà lucro di chi li espone
-Sono piccoli prototipi mal riusciti
scartati da altri mondi,
una specie di cani senza zampe
con le ali monche
il volto quasi umano,
inadatti al cielo e alla terra
-Visti dall'alto
sembrano striscianti
croci di carni orizzontali
a fare la parodia
a un Cristo sofferente
e con occhi fosforescenti
passano ai raggi X
sporche coscienze
..li chiamano moncherini
innocui,lenti bavosi
e precari come lumache
sfuggite a veleni dell'orto
ma basta portare
due lenti scure
e ignorarne la sorte
senza subire letture
d'anima in brutta copia
-da: Pensieri Alternativi-

Forse
Forse non riusciamo
a leggere oltre
...un dubbio mi viene
e se gli animali avessero
un loro Divino
-La tesi non sembra impossibile
visto che ai vitali organi
molto simili ai nostri
giunge sangue dello stesso colore
come lo stesso è lo strazio di madre
a sottrazione di figlio
e chissà se in branchi o schiere
parlano degli allevamenti intensivi
come di un olocausto alla specie
con la differenza che nell'immane
tragedia degli uomini al sol fine dell'odio
i guardiani mostravano ferocia
e intenzioni di annullamento
mentre le bestie rilevano un
tradimento di benevoli occhi e carezze
per elogiare l'ingrasso
anestetico a fermare i crampi di fame
e in tal scopo accettano forse
impotenti e rassegnati
la pesca di sorte
-Anche se di minoranza
altre religioni oltre a riconoscere
a varie specie un mondo interiore
addirittura li elevano a mediare
tra la terra e i segreti del cielo
-Si potrebbe opinare o dissentire
al mostrar di nostre scritture
ma pronti questi sono anch'essi
a esibire antichi ben custoditi papiri
-Non potendo io dar lumi
all'enigma mi limito a dire
se proprio dobbiamo ammazzare
cerchiamo di farlo per l'indispensabile
del nutrimento e non per eccessi
e divertimenti come spesso
succede in esibizioni di caccia
o ingozzarsi a tal punto in banchetti
da smaltire poi con l'aiuto
di medicinali che chiedono
in affitto..danni collaterali

Vento di novembre
-Rade gli ultimi capelli agli alberi
e si fa pagare in inchini
-Fa tremare i lampioni
che donano ogni calore
promesso agli insetti
-Scaraventa pioggia
nelle fessure dei muri
ad ammuffire nostalgie nascoste
d'emigranti testardi,smarriti nel tempo
-Strappa odori ai comignoli
e li scaglia nelle narici dei poveri
-Fa vorticare i cartoni
che hanno custodito benesseri
con etichette,micce ai rancori
dei discriminati
-Porta boomerang agli amori
lamenti,addi speranze
-Pascola ai cuori i dolori affamati
affinchè sazi possano pulsare
vagabondi a un dolce ricordo
e se desto chiederà in compenso
rimpianti,tormenti
-Alza alle donne le gonne
e accende qualche gola
subito spenta da saliva nascosta
-Impenna improvviso
-Diventa prete a una scarpa
battezzata con spruzzi d'un piscio di cane
-E' uno sfoglio di pagine invisibili
e su ognuna si scrive
col pensiero un imploro
da far leggere con calma al destino
-Per alcuni questa forza di vetro
è postino degli uomini in fede
e porterà a Dio una missiva
per prenotare una stanza
tranquilla,migliore e con vista
...............sull'infinito.................
-da: Pensieri Alternativi-

Uva
Ogni chicco
sarà una piuma
di milioni di ali
per far volare
milioni di sogni
-da: Pensieri Alternativi-

Il permaloso
-A confronto di lui
in età e bellezza,lui il cactus
e lei il miglior fiore,
vittima di invidia e maldicenze
nel vortice della gelosia più truce piombò,
ogni parola in discorso anche la più leale
sembrava con ilarità portasse ad allusioni
d'infedeltà dell'amata
-Un giorno
il suo vicino
con cui in astio da tempo
per la questione suddetta,
chiamava il suo gatto per nome
ma il felino sordo a ogni imploro
fin quando decise di imitarne la voce
con l'usuale classico...miaoo...miaoo
-A tal verso il geloso
corse fulmineo in casa e abbracciò il fucile
e appena sull'uscio due colpi fece partire
e centrarono al petto lo sfortunato imitatore
che esangue fulminato cadde secco in giardino
-Quando al processo il Giudice chiese il movente,
lapidario rispose d'aver in giustizia
lavata l'offesa,sfacciata gravosa
esser stato ad alta voce chiamato "cornuto"
-Oh! Signori della corte...
maioo è il verso del gatto che come san tutti
mangia i topi e questi vanno in delizia al formaggio
fatto col latte munto alle mucche
ma queste hanno lunghe corna,era chiara
l'allusione,il paragonarmi alle bestie,
poi essendo il richiamo avvenuto più volte
potete voi immaginare che ramificazione
m'ha addossato a gran voce alla testa
-Al manicomio fu destinato.
-Io come sempre passai per caso ed ebbi
modo di dire...la paura in certe anime
di perdere l'illusoria felicità
crea molta più tristezza che in quelle
che mai l'hanno conosciuta
e ne hanno sentito soltanto parlare
-da: Pensieri Alternativi-

Epitaffio 23
Feci sposare con raggiri
i respiri alle ansie
tra testimoni di amore e dolore
vissi sempre col fiato
dei padroni sul collo
in metamorfosi
da cane e farfalla
seppellii nel cuore
cimitero d'ogni illusione
parole che contano,
spezzai il ponte
dagli occhi alla bocca
e scrissi soltanto
per ricordarmi d'esistere,
ebbi sempre un sogno
da rondine
voglia di partire
e nostalgia di tornare
ma la realtà fu forbice
a tagliarmi le ali
-Nell'unico volo
portai quì all'atterro
la rabbia
d'esser nato tra sagome
già con l'anima morta
-Prima ero un fantasma
adesso una foto ben cotta
................amen.....................
-da: Pensieri Alternativi-

Foglie
Note abortite
da pianoforti muti
danzano nell'aria
cercano voci
per l'ultima litania

Rumore di monete al sacco
svuotate da ladroni,
è vano tentativo di pioppi
a pagare il vento Giuda

Coperta di morbida cotica marrone
sulla terra tremante,nuda
che fatica a prender sonno
sotto il sibilìo della frusta
per scheletri scricchiolanti
in rifiuto agli inchini

Resiste su un faggio antico
una foglia
ultima speranza semiverde
cadrà sotto il peso
d'una lacrima celeste
-da: Pensieri Alternativi-

Transfert
A letto,triste e malata
la mia amata consorte
con l'inverno bloccato sul volto
così bianco da metter in soggezione la neve,
bene un bel giorno
con la speranza potesse riprender vita
e per farla sentire al miglior caldo
soprattutto d'affetto
le regalai una raffinata pregiata
pelliccia di volpe argentata
al che appena la vide
come risorta e con occhi felini
me la strappò dalle ami
e degna del miglior mago
in un lampo la fece sua pelle
-Io sorpreso per rincarare la gioia
estrassi un assegno di vincita al lotto
di cospicua cifra difficile prima
da far assorbire anche al sogno
più coltivato in segreto
e questa come falco affamato
in afferro di topo lo fece suo,
fin quì capisco la gioia
inspiegabile ancor oggi
fu il suo dileguarsi fulminea
e mai più l'ho rivista
-Lo psicologo dopo avermi confuso
e poi rinsavito con un sacco di pillole
mi ha parlato di "transfert"
praticamente aveva acquisito
dalla suddetta pelliccia
le caratteristiche dell'animale
furbizia,velocità,scaltrezza e coscienza
a non fare mai più umane alleanze
-Ancor oggi tormento m'affligge in notti insonni
a capire il mistero
d'immediata sua guarigione
-da: Pensieri Alternativi-

Novembre
Invisibile la stilista
ci passa accanto
per rifarci il look
e cambia anche i nostri giardini,
ci lascia su tappeti di foglie
castagne e ghiande
siamo i suoi porci allevati
e in attesa del marchio
ci crogioliamo bevendo zuppe
di crisantemi e vino
-Dalla terra spuntano funghi
buoni e velenosi
come i morti depositati
che ci restituisce in metamorfosi,
di frutti,petrolio
e vulcani eruttanti
-I morti sono tra noi
nell'interminabile catena
e i vivi all'ultimo anello
da forgiare
da aggiungere
di volta in volta
-Questo è il loro mese
per lamentarsi
e noi li festeggiamo
per paura possano
chiamarci
al loro regno
-da: Pensieri Alternativi-

1+6 cerchi = Amore ( Poesia Algebrica)
Quando
con mano tremante
e sudore grondante
alla lucida fronte
tuo padre
fece sei cerchi affiancati
al numero uno
con la penna
su quell'assegnino
a noi dono,
capii che dovevo amarti
con più ardore
-Poi mi tornò in mente
mia madre anziana
con gli occhiali spessi sul naso
che mirava con ago e filo
e faceva disegni
di rappezza
dietro ai miei pantaloni
-Tesoro: 1+6 cerchi - 1 ago e 1 filo
= amore all'infinito
questa è la nostra equazione
-da: Pensieri Alternativi-

Cipressi
Tra marmi
cariati
ondeggiano
verdi di bile
lingue
spugnose
dei morti,
assaggiano vite
al palato
-da: Pensieri Alternativi-

Epitaffio 21
Cullando il sogno
di un mondo migliore
sulle scie di meditazioni
profonde,dolorose
che passarono per l'anima
feci accorati discorsi
ma mai ebbi ascolto,seguaci,
disertarono anche
amici,amori e parenti,
le mie parole furono
sermoni da matto al vento
-Peccato,proprio quando la sorte
mi consegnò al silenzio eterno
misi insieme
per la prima volta
seppur esiguo un abbozzo
di pubblico
-Non ci crederete
mi riconobbero loro leader
ci sono testimoni,
io avanti e loro a seguirmi
rispettosi in sommesso silenzio
-Purtroppo solo il tempo
mi impedì di godere
della considerazione
e promozione
con tanti sacrifici ottenute
e ne avevo ancora di cose
da dire
...................amen..............
-da: Pensieri Alternativi-

Sommelier
La prima volta che sentii
questo nome,pensai
a un allevatore d'asini Francese,
trovavao qualche attinenza
con la parola "soma"
poi vidi un figuro funereo
vestito da pinguino
con una grossa catena d'argento al collo
legata a un piattino lucido
e credetti fosse un aiutante del prete
pronto a intervenire con adeguato misurato liquido
se qualche ostia di partita andata a male
fosse scesa di traverso ai confessanti
ma ancora sbagliavo
era un assaggiatore di pregiati vini
e con misticismo innlazava vorticando
l'elisir alla bocca,simile
a una tagliola al collaudo e in pause
biascicando ad occhi alzati roteanti
in postura a imprecar perdono al vizio
dei messaggi a forze Divine,
comunque trovai un pò irritante
che quell'imbonitore era lui che suggeriva
il gusto a gente talmente snob ed apatica
immersa in tal piattume di pensiero
da non avere una percezione di palato proprio
poi il rincaro per tal suggerimento
era un vero salasso al che io
passato per gli aceti più orribili
a bottiglie con etichette
invitanti più che al relax o idillio
a una vera guerra col proprio inconscio
di già per se turbato
allora dissi...ma vaffanculo
dò piena libertà ai miei sensori
inoltre ogni succo di frutto per averlo
in sintonia d'anima va curato
a partire dalla pianta
e non esitai ad elargire al suddetto
l'invito di andare a zappare
che avrebbe impreziosito
e reso più credibile il suo ciarlare
bugiardo,solo a lieto fine di lucro
omettendo di raccontare
il tempo, le rotture di schiene
le imprecazioni al fato
e il sudore versato alla coltivazione
-da: Pensieri Alternativi-

Contratti animali
Secca frustata di coda
e il fringuello cadde
dalla schiena dell'asino
-Amicizia tradita
per nuova alleanza col gatto
a parar lui le mosche con più dedizioni
e impeto al re dei testardi
ma dopo il pasto,il felino in rifiuto
asserì che troppo poco compenso
per l'arduo lavoro a combatter lo sciame insidioso
e in ritocco di convenzione
il ciuco promise di traghettarlo in sicurezza
all'altra sponda del fiume in piena
ove nidiate di uccellini da lui mappate
in precedente pascolo abbondavano vispi tra l'erba
-A metà tragitto,entusiasta sul groppone
il furbo pregustava leccornie
poi fulminea immersione dell'improvvisato Caronte
e le correnti strapparono l'anomala soma
e fecero un sasso di pelo da omaggiare al mare
mentre una nuvola d'insetti festosi
in attesa di fine traversata del traditore somaro
già in nefasta nomea tra gli altri animali
lungi dallo stipular con lui ogni patto d'allevio
-da: Pensieri Alternativi-

Il cardellino e il cardo
Lo sai che io t'ho dato il nome
e tu arrogante mi mangi i semi senza ringraziare
disse un cardo al cardellino
e questi...
se oggi conti e sei menzionato
grazie a me maldestro spino
fuori da ogni mondano evento
il tuo unico lustro è tra erbacce
e frattaglie mentre io principe
del miglior piumaggio e di graziato volo
per non parlar della sinfonia del canto,
al che il cardo
..ciò che dici è vero
ma l'umana ricompensa a te
è uno spazio angusto
e l'unico volo è un perpetuarsi applauso d'ali
dietro le sbarre
e grazie alle mie spine
che ti preservo i semi
e al mio intrigato aspetto che ti mimetizzo,
ho capito rispose il cardellino
il vanto elargito dagli umani
non è mai fine a se stesso e ha radici
nella malvagità mirante a nefasti intenti
e arruffò le piume sul vellutato fiore
come segno di profondo affetto
-Io come sempre passai per caso
e sussurrai...
l'alleanza armoniosa d'altri esseri
è per essi il solo mezzo per difendersi
dalla criminalità umana
-Da: Pietre e Utopie-
note: la favola poetica non attinge da nessun detto popolare
inventa di sana pianta

Campomarino
Gareggiano
raffiche di vento
a spennare alberi,
foglie imbalsamate
a pugno di vendetta
cadono sull'asfalto
pelle di cinghiale,
saltellano con rumore
di cartavetra
cercano una terra da cimitero
in questo paese desolato
con denti di gioia
appesi alle bacheche
coi vicoli canne d'organi
suonate da corvi
e gatti impulciati,pettinati
nel marcio delle fessure
d'antiche porte serrate
dalla morte
-Tossisce l'unica fontana
con licenza di lacrimare
un vino d'ossa
da offrire ai fantasmi
vanamente attesi
-Fiaccole dell'inferno
i lampioni sorridono
ai cani nel gratto di rogna
ai loro pali unti d'urina
-Al suono di campane
come frecce schioccate
le preghiere senza bersaglio
sibilano sui tetti
tra lo stupore dei piccioni
-Qualche computer
offre l'unico segnale
ricambiato dall'aldilà
in questo olocausto di noia
i cervelli abortiscono ogni sogno,
il limbo unica via di fuga
l'amen unico saluto
-da: Pensieri Alternativi-

Figli di sbagli
Figli di sbagli
ingombro e poi sbadigli
di amori che vi evitano
per le cose che non vi lasciano
mai dire
per il silenzio che
vi ha succhiato le idee migliori
negli affetti sterili
da condividere con randagi amici
nelle discariche dell'orgoglio
-Come fungo velenoso apparve
la vostra carne
in ritardo l'aborto
vi vomitò il pensiero
-Figli che vi odiano
brufoli di questa terra
che non vi ha voluti
e voi avete cercato d'amare
con ogni mezzo
nel vuoto a perdere
invece di difendervi
-Figli suonati
come campane
cuori metallici
in rintocchi d'emozioni
non per la vita ma per la morte,
echi di campanili antichi
in festa solo per le vene
mosse da sangue avvelenato in grumi
al giro delle galere
d'anima muta
-da: Pensieri Alternativi-

La signora Coppiglia
Davanti a una lussuosa villetta
d'armoniosa campagna
su un prato rigoglioso
rinvigorito alla prima abbondante
pioggia d'autunno
dopo l'arsura d'estate,
un bimbo monello grazioso
giocava con una palla da rugby
sotto gli occhi vispi attenti brillanti
della madre,prosperosa donna
con mimica arguta
-A delimitare il campo,una fitta giuncaglia
felice sposa di un argenteo torrente
confine inoltre a circondare un pascolo
ove un piccolo gregge in paradisiaco scenario pascolava
-Atmosfera idilliaca
verrebbe da dire ai pazienti lettori
che fin quì hanno seguito la storia
ma come sempre l'imprevisto
in agguato come il demonio
mai domo e sempre a insidiare la pace,
ad un tratto la palla,con calcio
più impetuoso e inaspettato del solito
via volò e quello che sembrava
un normale recupero rivelò subito difficoltà
resa dal contorno erbaceo della delimitazione casuale
e il bimbo sgomento nel pianto
allertò la madre in serrata ricerca
fin quando l'oggetto del gioco
vide piantato in un ciuffo di giunchi
e mentre si affannava entusiasta alla presa
fulminea si ritrovò col ventre sanguinante
incornata da un vecchio montone
a difesa d'arnesi ovali congiunti serrati
per l'imperante vitalità di riproduzione
che purtroppo
hanno la stessa forma
della palla suddetta
-A nulla valsero i pronti soccorsi
in cielo la donna volò
tra lo strazio del marito fedele
il quale esclamò tra rabbia e truce dolore
...porco di un cane è mai possibile
morire con la stessa sfera
artefice di creazioni e delizie,
il fato è come i denti
in duplice compito
dal sorriso radioso
a coltelli affilati feroci allo strappo di carni
-Io come sempre passai per caso
ed ebbi modo di dire
..palle
entrambe fatte di pelle
ma una sola era morta ed innocua
e l'altra viva
s'è difesa in vendetta
per sfuggir ad egual sorte di specie
-da: Pensieri Alternativi-

Nervi
Ciglia in vedetta
su nervi di sguardi
sensori in percezioni
a occhi disertori
servi del cuore
di amori lasciati
e in guerra d'orgoglio
ignorarsi è il traguardo
-Filtri di sigarette a terra
di passo in passo
mire e gradini
di distrazioni a figura
elettrica ai palpiti
-Distanza in sicurezza
premio di ossigeno
rigagnoli in ripresa
sulla faccia,
sgomitano i denti
agli angoli di bocca
salutano la luce
-Due sconfitte
cantano vittoria
dell'ignoro
-da: Pensieri Alternativi-

Mezzogiorno
Barche in selciato
le scarpe vanno,
timone il naso
affetta suoni,
la deriva è casa,
scogli da evitare il letto
-anime di mezzogiorno
barcollanti con
pertica d'equilibrista,
il tramonto
-alla mangiatoia
il pranzo a governare
i demoni
-Pulsano ormoni
reclamano affitto
agli occhi
-copulano le lancette,
uno e due a nord
incinti del tempo
mai partoriranno
pensieri già vecchi
-da: Pensieri Alternativi-

Limbo
Soli marosi,zampe in specchi
al cielo
in nebulosi canti
dispersi in alleluia di limbo,
rimanere acqua incolore
il traguardo a uscirne
premi e punizioni
dissensi dispari
da accertare
in risonanze a disturbare
promessa pace
del ieri e del divenire
-Incandescenti tagli a sbiego
e torcer bocche a parole
venti elicoidali d'avi
a smuove frasche
del melo in causa
con radici all'aria
-erudite angustie
peccato dopo l'oltre ignoto
-Preghiere promesse a terra
a trainar le salme in luce
fosforescenti croci
il segnale in mano
-da: Pensieri Alternativi-

Incanti perduti
Il suo cavallo di battaglia
oltre all'angelico viso,
le gambe
colonne dritte
da svergognare filo di piombo
di chi in malvagia vendetta in esse
cercava affannoso difetto
-Tanti occhi a tal perfezione
s'erano incatenati
molti seccati in attesa
nel tempio di entrare
-Ora
i passanti ancora
ruotano il collo
per un insoddisfazione che cade
-Sul volto,la pelle
una collina franata
con dei binari in deraglio
dal naso alle labbra
e lo sguardo un pantano
in vane illusioni di cieli sereni
migliori
-Qualcuno si pente
come ho fatto a investire
tutti i miei sogni
in un paesaggio banale
ove il miglior posto
sembra un dirupo
mentre c'è chi è contento,
è finito il tormento
troppo zoppo io per piantare
una bandiera alla vetta
-Altri maledicono la vita
ti cambia sembianze
senza avvertire,
uno solo,un prete
dice
le rughe sono nel cervello
che le mostra in inganno sul viso
per rubare all'anima la copertina
-Io rispondo senza pietà,
la bellezza è un miraggio d'incanto
e bisogna farne buon uso
non esca fasulla
per gioire allo sgomento
di chi languido pregustava l'afferro.
-La bocca un tempo serva di elogi,
in rancore diffonde dispregio
al mancato bacio di carne
poi si fa ripugnante
su un seno che ha smesso di guardare
le stelle e ora mira soltanto
alla terra
-da: Pensieri Alternativi-

Termoli
Fonderia,dei demoni
squaglia anime
le tempra a dentiere
mosse da molle a tagliole
per sogni affamati
-E' il paese del vento
ulula in anteprima
poi suona i tetti a pianoforte
per un requiem ai morti
che nel saluto strinsero
solo zampe di cani
e le preghiere che ebbero
a palpebre chiuse
furono fiati
piombo arrotondato al salto di bocca
a sollecitare in fastidio lo sbrigo
d'abbozzo d'esequie
-E' un posto di mare
piatto come una vita
rimbalzata all'uscio d'ogni memoria,
ha divorato ingordo gli scogli
e i gabbiani in appiglio
su croci di vetro
fatte da vecchi con gesti
di mano a taglio,
orizzontali a spezzare il destino,
verticali a ricordare
al padre celeste
ai piedi il dolore
sciabordato dall'acqua
non entra nella spugna di sabbia,
ai piedi raucedine e catrame
-da: Pensieri Alternativi-

Notti d'inverno 2
Notti d'inverno
botole sui giorni
in scatola i pensieri
d'angosce affumicate,
anche i gufi risparmiano il canto
fiato caldo espulso
e qualche grado in meno
punto regalato alla morte in agguato
-In questa stagione
baratro alle intenzioni
persino i preti vedono il cielo sbarrato agli implori
allora imbrogliano con salto di palline il rosario
e si riscaldano con preghiere farfugliate
fino ad arroventarsi di pensieri proibiti repressi
e arrapati si percuotono col cilicio a sangue
-Matrimoni, figli di sermoni,orfani di voglie
a caccia di antiche intimità
forse solo raccontate
si scambiano scorregge nauseabonde
sotto le lenzuola pelle condivisa
e si abbracciano sproloquiando
fingendo di sgranchirsi le ossa
in realtà una sola solitudine
gela il cuore e frusta l'anima
dal petto muro di trincea
-Fuori è tutto calmo
come salsicce bestemmie e invettive
di chi non ne può più
e appese ai fiochi lampioni sogghignanti
in guerra fredda per accaparrarsi una puttana
se non proprio lei almeno un copertone
-Si spera nel mattino un disgelo
con rigagnoli in una nuova mappa
per diramare superstiti illusioni
scampate sotto la cupola di un'ascella
o dietro il tizzone finto spento a un camino
campo di battaglie e cimitero d'armonie
-da: Pensieri Alternativi-

La mia moto
Volano i pistoni
della mia moto

Come un aquilone
il mio cuore al vento

Rincorro le mie gioie
sui sentieri
dei passi normali

Salutano le foglie
e avvinghiano i ricordi

C'è rabbia nel motore
per i cavalli ammutoliti
dal traffico indecente

Ora la strada è dritta
e c'è il traguardo
di lasciarsi la stupidità
alle spalle

Rallento
e poi mi fermo
mi vince la pietà
dei pistoni
che si sono sostituiti
all'anima
-da: Pensieri Alternativi-

Epitaffio 9
Nacqui
in uno sperduto paese di montagna
tra galline,conigli,asini,pecore,capre
e altre code e corna varie
-Vissi
tra fiat seicento,centoventisette,regata
insomma tra tutti gli obrobri
della fiat
e alla vecchiaia spaesato
tra laser,fotocellule,compact,paraboliche
per farla breve da squattrinato una vita piatta
come il seno dell'unica donna
con occhiali a fondo di bottiglia
che rinunciò all'eredità ingente per sposarmi
-Morii col sogno di riscattare Icaro
-Su lapide,parenti,conoscenti,amici
posero...no...non posero
un cazzo fui io l'ultimo a rimanere,
poi coi risparmi questo sberleffo
su marmo me lo pagai da solo
....................amen..........................
-da: Pensieri Alternativi-

Kamasutra agricolo
Inventato da un Olandese
un certo Van Pecoreccensen
nei secoli bui
quando le donne in vergogna
consideravano l'atto sessuale un peccato
e passive si coprivano il volto
per non incrociare gli occhi inquisitori del coniuge
-Il suddetto era un mite pastore di anime
trovò genizle la soluzione
col suggerimento parafrasato di far chinare le donne
in modo invogliante
in lettura su libri di fede
e in pregheire a scusarsi per
l'allavio e consenso gradito alla copulazione
che avveniva come in natura
spontaneo come fanno tutti gli animali
-E' mio intento,in questa società
dove imperanti sono bugie e sberleffi
e maligne allusioni,
ristabilire in utile ai posteri verità storiche
in tortuosi manipolati percorsi,
quindi smentire il luogo comune
che questa nobile posizione amorosa
venga un pò volgarizzata
con affermazioni sbrigative
e il lungo tramando
a sminuire
come quella di esser
prerogativa soltanto
delle sbeffeggiate passive pecore
già di nomea cattiva
per il piattume comportamentale
e intelligenza precaria
rendendo così riduttivo e solo di materiale
consumo l'atto amoroso
che prende il loro nome con l'ilarico diminutivo
pronunciato a labbra serrate
trascurando sacrifici,inventiva,costumi
per lungo tempo penalizzanti all'equo sollievo
di liberare naturale al femminile gli impulsi
e mascherare ogni godimento
di diritto a esse spettante
-da: Pensieri Alternativi-

La luna
La luna
una badante
senza compenso
degli alcolizzati
che li accompagna
dal bar a casa
per il solo gusto di rendere
argentei i loro vomiti
-Una mamma celeste
che veglia timorosa
figli clandestini
oppure uno specchio notturno
di strega
al servizio dei demoni
che spia le ombre Cinesi
dei fidanzatini
in cambio del loro futuro
-Marengo giallo
appeso al cielo
vorrei spenderti
per sfuggire questa vita greve
-Scusa
se non ti vedo
con occhi millenari
romantici
-da: Pensieri Alternativi-

La minigonna
Faccendieri,millantatori
ancor oggi si vantano d'aver in ingegno
inventato la minigonna
ma ben diversa è la storia,
da me ricostruita
in lustri di studi severi,
essa è frutto di punizione Divina
inflitta da Gesù a una capra disubbidiente
al suo intimar di silenzio in un campo di ceci
adiacente all'uliveto ove nascosto
ma la bestia in dispetto saltellando fece suonare
i secchi legumi nel guscio allertando i feroci Giudei
ormai rassegnati alla mancata cattura e invece scorsero
in flagranza il Divino col dito tremante
croce alle labbra tremolanti seccate
-Il capriccio costò caro alla bestia,scatenò ire celeste
alle quali fece seguito durissima esemplare punizione
con variazione del DNA
e conseguente drastico taglio di coda
da quel giorno per sempre alla specie
fino a lasciare per innescare vergogne
il sesso a malapena coperto
-Man mano nei secoli ciò che sembrava sciagura
diede lumi a scaltrezze e manipolatori dal nome"Stilisti"
a proporre sempre più in eccesso l'accorcio di abiti
alle ben disponibili donne
cervellotiche e pari in capricci
alla suddetta maledetta bestiola,
inoltre esse fingendosi esacerbate e cavie
di mal costume maschilista imperante
in nascosta finzione provarono lietezza per l'ispirato progetto
volto a scuotere senza rimedi in eterno
la pace e filosofie degli uomini che in gelosie
scoprirono pene...inaspettate,inguaribili
-da: Pensieri Alternativi-

Grandine
Occhi vitrei al cielo
e il vecchio disse
pioverà
indicando la sua ernia
palla di bigliardo
-Il sole salutò
tra uno scollo veloce
dei vapori delle anime nere
mentre un lampo
tracciò la rotta a un cane impaurito
per un riparo sotto a una gonna
-I gabbiani sommarono
le loro croci in aleatoria processione
e corsero a un rudere
lieto nella parte d'approdo al calvario
-Gesù
sposò l'infamia e l'ingordigia
e sulle macchine suonarono
confetti di ghiaccio quanto un pugno
-Tra le fruste dei rami
che licenziarono le foglie
e il boomerang delle tegole
si levò una preghiera
e un'ammissione di colpa
..era meglio pagare le tasse
-Io al riparo sicuro
pensai al superlavoro
dei carrozzieri
e alle bozze arabesche al sole
sulle lamiere delle auto
e alla mente m'apparvero
i dentini dei bimbi sorridenti
in libera matematica di conta
tra un incavo e l'altro
-Che ci volete fare
o miei lettori
la poesia a volte
trova concime nelle sciagure
-da: Pensieri Alternativi-

L'alba
La luna all'alba
stanca di dirigere il traffico dei sogni
e arroventata dai dolori
finiti esausti appollaiati sulle stelle
si cala in mare a raffreddarsi,
lascia una lama rossa,tremula
sull'acqua increspata
fumosa ai vapori della tempra
sulla quale il sole sovrappone la sua spada
per il rito delle consegne,
-la luce caccia il buio
e vampiri ritornano ai cervelli
i sogni più forti per ritentare domani
oltre al cuore hanno rabbia poesia e ideali
-Quelli più deboli sono rimasti
appesi stoccafisso al cielo
ormai visto coperchio della pentola terra
per uno stufato di anime a nutrire
carcasse nel viaggio a zonzo
-l'alba questo gong muto fatto di contrasti
per avviare al giorno
i derelitti a vivere
-da: Pensieri Alternativi-

Velocità
Il ghepardo
è l'essere in eleganza
più veloce del mondo
secondo solo alla donna
quando questa si dilegua fulminea
abbandonando ogni grazia
di sensuali movenze
dopo aver creduto ricco
e poi scoperto in povertà
senza rimedio
il suo amore
-Mentre il primo
riesce a correre saetta
per pochi secondi
e chiudere l'agguato
l'altra invece a fuggire
di gran resistenza
fino a porsi a distanza
ragguardevole di sicurezza
e togliere il desolante
scenario dagli occhi
-Sono due fughe da record
una per uccidere e arrestare la fame
l'altra per liberarsi
dal contagio di vita greve,
la morale è che
solo le grandi motivazioni
mettono le ali ai piedi
mentre freddezza e scaltrezza
danno giusta rotta di volo
-da: Pensieri Alternativi-

Fantasmi
Su quadro senza cornice
un fantasma
coi respiri all'amo
finito
nella tagliola della morte,
il titolo è morte bianca
forse per il lenzuolo
che copre la stampa
di un volto anonimo
venduta per due soldi
allo zoo per abituare
a vincere lo spavento
gli animali
-da: Pensieri Alternativi-

Verso
-Verso
perverso
introverso
trovato e perso
-Verso
diverso
terso
controverso
attraverso
animo diverso
e nel cuore immerso
-Verso
compagno di viaggio inverso
dal dolore a un amore perso
per l'universo
ma solo canto perso
per la pace non c'è verso
-da: Pensieri Alternativi-

Agritaglia-tour
Cani incravattati guidano,
vacche e cagne sul carro
vestite da suore e infermiere,
pecore,galline e capre a seguito
all'oscuro come sempre d'ogni progetto,
alle curve,volpi a segnalare
l'angolo di sterzata,
asini e muli
addetti alla scorta viveri,
i falchi indicatori
della forza del vento,
ragionieri i corvi,
informatori di decessi
e giudici severi a punire
nel promiscuo il copulare
-Puttane a deliziare
politici a variare rotte
giornalisti ad occultare verità
che possono minare pace,sorteggiati
tra variegate specie d'animali,
attendono sul palco in acclamo al traguardo
il giro prova dell'arca
-Sudati,si asciugano con sottane i porci
coadiuvati da topi
al comando di ristoro
loggistica e svaghi
-Via satellite la TV Car-Bordel-Stivale
trasmette agli alieni
il viaggio prova salvifico
-da: Pensieri Alternativi-

Sport caccia
La caccia è uno sport
a detta degli umani praticanti
di grande lealtà,
non ho notizie
dell'animale pensiero
ma visto gli impari mezzi
deduco partita obbligata
-Siccome avallata da civile governo
non rimane che nel tifo schierarsi
nel mio caso per i sicuri sconfitti
senza rivincita condannati alla decimazione
e sperare la nefasta canna di fucile
d'improvviso in rifiuto al malvagio
e con anima verso innocue creature
nello scoppio rinnega il padrone
applaude l'animale al dileguo
-Molto spesso l'atleta incidentato non muore
paga solo con qualche arto
la menomazione
poi compensata con cospicua pensione
che grava sul popolo
ma la storia ci insegna
che una civile società
deve avere nel suo culto lo sport
e farsi carico anche con sacrifici
di questa grande metafora
d'aiuto ad accettare
avversione di sorte e sconfitte
..............w la caccia.................
-da: Pensieri Alternativi-

Luna
Spada d'oro
tremula su pelle di mare
punta agli occhi
di due innamorati,
riflesso di luna
trafigge due cuori
da consegnare
all'alba,salati
con le bocche
nidi di lingue
-Il sereno accoglie
vampiro
i denti del sole
e anemica si fa
la palla nel cielo,
i due corpi estasiati
hanno fame
e la vedono
bianco formaggio
anche se trasuda
promesse
-da: Pensieri Alternativi-

Fuoriluogo
Io, una barca nel bosco
tu,la mia vela
zavorrata ai fondali del mare
-L'amore,nascosto
tra sbuffi in pena dei morti
è nel vento
conosce la rotta
per evitare i lamenti
di due solitudini in odio
mai partite,
fuori a ogni sogno
d'approdo
a una riva di pace
-da: Pensieri Alternativi-

Un giorno la vita
Un giorno la vita
volta le spalle,
diventa impronta su neve
e il sole griglia
fa spiedini i pensieri al domani
e li lancia alle iene
-Chiodi roventi le stelle
sfregiano ogni sogno,
l'amore un cane da condominio
seleziona l'annuso
delle buste da spesa
tra le facce serene
e rimane,ruota
dove vede più ingombro
-Un lungo film i ricordi,
proiettore che s'inceppa
il cervello spezza
i fotogrammi migliori
di quando avevamo
e ora sembra impossibile
l'anima viva
-Non rimane
che arrotolare i dolori
come cartine da tabacco
e per ognuna fumarsi veloce
una bestemmia in minaccia
di prendere voce
-da: Pensieri Alternativi-

Religioni
Le Religioni
sono le più antiche e grandi
agenzie edilizie
che siano riuscite a vendere
sulla carta in modo legale
soddisfacente
e senza mai consegnare i lavori,
addirittura interi regni
in posti da sogno,lontanissimi
ma la cosa più ingegnosa
è stata quella di insegnare
persino i comportamenti
condominiali
e far pagare le tasse
e manutenzioni
delle suddette strutture
senza che venissero
mai viste assegnate
agli interessati
che mai hanno osato
protestare,anzi
mostrato soddisfazioni
al rinvio
-Cazzo io scrivo
da dietro queste sbarre
per aver messo
con l'intento di comprare una pelliccia
a mia moglie
qualche quintale di cemento in meno
a un palazzo dove
vi hanno abitato,proliferato
per trent'anni
prima del crollo
-è proprio vero
gli imbrogli a metà
sono fonte di guai seri
se non fatti totali a regola d'arte
con tanto di divisa
dietro uno stemma
-da: Pensieri Alternativi-

Requiem
Il mio perdono
s'è incollato
sull'ultimo sbaglio
e l'orgoglio ha sete
di umiliazioni
-Il tempo pasteggia
due cuori aridi
e quando gli occhi
si incontreranno
si spareranno
il rancore
-La parola amore
il requiem conteso
-da: Pensieri Alternativi-

Questo paese
Questo paese
senza più coscienza,
ha seppellito ogni indignazione
alle stolture
assorbite in normalità,
l'unica protesta seria
nel tentativo di rendere brandelli i culi
è quella delle cagne
per il popolare paragone
dei loro figli
a quelli dei padroni
-Nei sognatoi i poeti
si scambiano le bende agli occhi
e copulano con la fantasia
-Spetterà alla storia
estrapolare dai decenni di decadenza
qualcuno che si sia accorto
del piattume tra gli scempi
e la poesia vera
la si dovrà cercare
in qualche fotogramma inceppato
negli occhi dei morti
in qualche parola abortita
da quelli a cui il potere
affettò la lingua
-Nei sogni quando srotolati
si troverà solo il futuro
del passato
un buco nell'acqua
del fiume della vita
-da: Pensieri Alternativi-

Estate
Pesci di scarso valore
boccheggiano
tra crepe di fango
e sotto,l'aureola di corvi
col canto sottofondo al calvario
spronano l'agonie

Pesci pregiati
soccorsi con
aria condizionata
danzano al paradiso artificiale

Un mistico
che didede pegno la pelle
nel mezzo d'un cerchio dorato
infila gli ami alle bocche
ha per canna da pesca una croce
il filo è il destino
l'esca l'ossigeno
la terra una pentola
al fuoco di sole,
al banchetto mancano
i commensali,gli apostoli corrotti
impegnati a emulare
il pentimento di Giuda

Entusiasti i soldati
da sempre venduti
a gloriose caste,
nel regno senza premio Divino
si giocano le vergini consenzienti

Un poeta guida,cieco a ogni male
per evitare l'inferno sicuro
chiama questa somma
di respiri terminali
e il chiasso di quelli
in lucro sui morti
che tentano di vivere
...estate.........

Campane elettroniche
gettano riflessi di palla rovente
appesa al centro del cielo
e impazziscono a mezzogiorno,
s'incagliano e non smettono
rintocchi funerei

Una mano orfana della coscienza
si ricorda da sola
e traccia saette
i quattro punti cardinali
al Messia smarrito
nel dare l'amo alle labbra
alibi di morti
-da: Pensieri Alternativi-

Karaoke
Pappagalli-somari
ragliano convinti d'essere canarini
-Inquinamento acustico
in eccessi di libertà
sfociate dittatura
per intelligenze rare
-Gas nel pozzo
del basso ventre
sbagliano galleria
e in trecce di voci
si dileguano
dalla bocca di stalla
-Melodie degli stolti
suonate dal macero
applaudite arte
-Dio!...
se questa è l'America inseguita
il giorno che mi spareranno
seduto su una palla di cannone
mirata all'olimpo del progresso,
fammi cadere a picco piombo di carne
pasto di squali
a metà percorso
in mezzo all'oceano
-Ho capito il tragitto delle farse
chiamate continenti evoluti,
una linea piatta degli idioti
tracciata da mercanti che va
dal rumore..agli imbecilli
-Intanto quì in Italia scorregge e parole
s'incrociano contromano
hanno sbagliato tunnel
l'errore è nell'esterofilo termine
kamikaze e non karaoke
-da: Pensieri Alternativi-

Piromani
E quando in affanno
il respiro vi scemerà
possa il fuoco
bruciarvi l'ultimo ossigeno
carburante per
sussurrare a voi stessi
pentiti l'addio atroce
..nulla in vita
ho solo inquinato,distrutto
-Lo strappo alla regola
sia un colpo di tosse
vi giunga regalo da quella valle
culo di pipa che sfumacchia
carni acre e alberi ancora negli occhi
-Che non vi sia più legno di croci
ma solo carboni
per scrivere
sul nero deserto
che avete dipinto
con malvagi pennelli
impropabile il vostro nome
fatto solo di X,
Un nome che fu fumo da vivi
cenere da morti
per il ricordo di ognuno
-Vi siano cielo
gli escrementi di fiamme
stelle i tizzoni
regno il calore
piscio a bagnarvi le ossa
i soccorsi
-da: Pensieri Alternativi-

Estate d'inferno
Il sole come ogni anno
crede di aver vinto
sul mio cervello che a giugno
minaccia lo squaglio
e le poche ombre ridono
per il benservito a indicarmi
l'arruolamento verso l'inferno dei vivi
ma come sempre è sul filo del baratro
che mi esplode il vulcano di rabbia
addormentato nello stomaco
allora prendo a calci in culo
le emozioni fasulle che tergiversano
sulle incertezze e i carboni ardenti
disseminati selciato per il rituale
a metà tra infanzia e pasto del tempo,
saltellare in equilibrio
su una sola gamba mentre l'altra
piegata a grilletto
pronta a sparare le idiozie,
sfregiare le maschere di certi amori
di vergini che nell'ipocrisia offendono
le troie in lamento di metterci la faccia
e a muso duro respingono giudizi
-E' la stagione dei dolori per bruciare le ferite,
fermare i ricordi nel gioco coi bisturi
sulla carne viva
-Anche i demoni perversi all'insaputa regalano
qualche vantaggio come arrostire
il tarlo dei tormenti e nel beneficio
la dannazione sulla tavola del mare
senza vento veleggia con lo sbuffo
dei respiri di sollievo
-All'inferno il paradiso è una sosta
tra un male che muore e uno che rinasce
-da: Pensieri Alternativi-

Veline 4
Con troppe curve a salire
scelgono accorciatoie,
culi a ponti tra valli,
arrivano fulminee alla vetta.
attese e acclamate da nani
sul calvario truccato
-Dopo gli allori
scattano ricatti in minaccia
di invalidare il tragitto facile,
cedere la carne che non ha toccato croce
in una recita muta a un teatro senza pubblico
dove valgono solo le movenze
i gemiti sono la terza via
a plagiare l'imbroglio
-Deluse lasciano l'albergo
reclamano il cervello
in cassaforte al portiere
-Veline lo dice il nome
troppo trasparente la tela
per camuffare l'antico mestiere
col talento d'arte
che non vi fu mai dono sulle curve
che è meglio imparare
anche in sacrificio di salite
-da: Pensieri Alternativi-

Gossip 4
Sguardi allupati
di occhi a borsa,posati
su schiene lucide,abbronzate
preparate esche,
per frustare mani forzate
al parkinson
dietro canneti
che sperano vento,
lingue infuocate attendono
ristoro tra ghigliottine di denti,
colgono foto pasto sociale
da digerire ricotta
a insetti,topi,formiche
-Sogno di labbra incollate
a montagne di silicone
a tacitare ormoni aizzati
-A sera il ripasso
delle istruzioni carpite,
l'arto sinistro
solleva il manuale
il destro scioperante
ma plagiato si presta
alla semina
di fantasia
-Gossip
magia per dimenticare
occhiali di carne
che reclamano lenti di pezze
ai cerchi sul culo
e non vedono realtà
in fissa condanna di sbavo
-Lucrano i manipolatori
l'ultima coda di vero lavoro
lo salutano da lontano
di spalle con una sottana
alla nuca ingrassata
-da: Pensieri Alternativi-

Bistecche
Troppi papaveri,
gente volata ai piani alti
appende ai balconi bistecche
da far vedere riflesse
nelle pozzanghere torbide
a quelli con la schiena curvata
che hanno smesso di guardare
il cielo infinito come la fame,
troppi sogni per terra
al posto sbagliato nel puzzle
dei falliti non prendono forma
nemmeno a disegnare mosaico
un'icona ai dolori da porre
indirizzo agli sputi,
riferimento
ai vivi scoppiati di rabbia
-Questa vita è un carro bestiame
gira a zonzo per acquirenti
in attesa scemi la fila ai macelli,
tanta carne venduta già sulla carta,
troppi orgasmi attesi in galera,
ogni bacio un anello di catena
per schiavi in programma a venire
e si crederanno liberi
e per ognuno il paradiso cantato
se meritato sarà una croce
da porre barriera a una ruspa
assetata di rimozioni e progresso
-da: Pensieri Alternativi-

Epitaffio 8
Qui,in nefasta casuale dimora
giace colui
che fallì tutte le arti
ma una cosa la feci bene
seppur per un attimo
mi consegnò alla gloria cosmica,
il tiro a segno,
dieci su dieci
i colpi a bersaglio
fecero secco al cuore
IL LAVORO
anche se poi per avverso fato
dovetti lavorare tutta una vita
solo per pagarmi i proiettili
e il fucile
-da: Pensieri alternativi-

Formaggio
Topi lucidi, grassi in privilegi,nel formaggio Paese
mangiano e scavano gallerie,
al centro c'è la piazza degli incroci
dove zoccole dell'est
padroneggiano su quelle
del terzo mondo
mentre arrancano le nostrane
scalzate dalle intruse arroganti
-Il pelo bianco vuol dire declino e abbandono
a nulla valgono le cromatine
a riaccendere interesse intitolato..amore,
è ormai tutto uno squittìo
e morsi di code a fruste,
si defilano anche i vermi
-Ratti divorzisti incravattati
ai semafori offrono metamorfosi
in pollame con evoluzioni al volo
solo che al compier di magia
c'è in ricatto lo spenno
da offrie per il nido morbido a chi rimane
nell'identità caparbia primitiva
-Ogni ambiente da al topame
sfumature diverse e da noi
i fari azzurri alti sul biondo del glaciale
sbancano sul meticcio Greco storico
-Questo miscuglio
complice anche la genetica
e la psicosomatica
unifica le razze ma spesso prende in pegno
eccentriche varianti
e crea alibi di gerarchie e sembianze
a dir poco lunatiche per i benpensanti
per cui non vi meravigliate
se vedete milioni di topi servili
con aguzze corna,questi
con olio di vasellina lustrano la crosta
dell'immenso formaggio timbrato Italy
sia per propaganda che autoconvincersi
del tutto normale,il cuore della grande pezza
ancora tutt'intero per sfamar la plebe
ma poi comunque vada
si riempiranno i buchi di ricotta
estratta dal mare di siero Mediterraneo
cagliato con arguzia e mestiere
da scafisti assoldati da mungitori patentati
-da: Pensieri alternativi-

Discoteche
Rumori di mannaie
percosse su schiene d'asini
danno i due tempi
del battere e levare
-Pigiatori d'uva sintetica
si parlano nel tempo
dello spostamento d'aria
tra partenze e arrivi
dello sferrar di colpi
-Imitatori di orsi,
roteanti
perdono riferimenti
scambiano volti
con le nuche
-Tracannaggi di intrugli colorati
alcool benzinato
alle carni da sterzare
-Cervelli nell'incenso
provano funerali
in note
ma la sola vera musica
la partorirà
un organo di chiesa
-Fiori sulle strade
a indicare che le macchie
sono perdite d'olio
di motori umani
-da: Pensieri alternativi-

Contadini
Un tempo amavano la terra,
alla semina e al raccolto
si chinavano a baciarla
e lanciavano al vento
voce dei morti
un pugno di polvere
a simboleggiare rispetto a
chi diede linfe alle radici umane
e ad altre forme di vita che martiri
facevano da spalla al progetto d'armonia,
ora fuorilegge
sradicano alberi
per lo sfruttamento intensivo,
incendiano anzitempo le stoppie
arrostiscono animali con prole in ritardo
al fulmine progresso e i sopravvissuti
li scovano in ogni luogo
con le loro Land Rover
e li accoppano nel vanto
travestiti da atleti cacciatori
-Scaricano veleni
contenuti in plastici aquiloni sulle ali del male
poi riempiono canali d'acqua
tomba di pesci,
sono diventati magnaccia della terra madre
che non amano i poeti aleatori,
si sono fatti spietati killer
delle nostre metafore che alimentano dubbi
alle coscienze
-Una volta il raccolto Divino era amore
adesso sono numeri e marchette,
non hanno più il porcello
di terracotta sotto al letto
dove il suono di una moneta
introdotta con emozione sulla schiena
lo si pareggiava con soave voce di preghiera,
ora il silenzio del dare e avere
una volta affidato con implori e riverenze al destino
lo hanno imparato bene
in regole matematiche speculate
nella sacrestia di una banca
ma io che fui della vostra stirpe
semplicemente vi rinnego
e urlo a squarciagola
............................venduti.......................
-da: Pensieri alternativi-

L'odio
L'odio è una iena nel dirupo di un bosco
piscia intorno al cuore
e recinta il suo territorio
e ogni cosa che tenta di entrare
fosse un usignolo,una farfalla
un ciclamino magari ai bordi
non ha scampo,
questo male odia il sole
ama il sangue e le ombre scure
di nera foresta
è nel tetro che si è generato
ha scavato il suo pozzo nell'anima
vuole ai suoi piedi il dolore degli altri
è torba che infittisce vegetali a difesa
che nascondono,proteggono,
l'unico modo per render mansueto
questo feroce animale
non è incendiare il suo habitat
perchè veloce altrimenti si sposta
in spergiuri e vendette in altri posti
più oscuri,più impervi
ma il potare soave senza danneggiare
gli alberi eletti
lentamente sia per il bene di pianta
che per donare spiragli di luce
qualche ramo di troppo,
riprende così vigore la specie a protezione
donando sollievo ad altri intrighi di vite
e la bestia si fa tra diffidenze,mansueta
all'intrusione
e seppur con ruoli distanti
la tolleranza iniziale prende fiducia
allenta man mano la rabbia dei denti assetati
e fa cogliere un fiore
nella mezz'ombra conciliata
tra chi ha capito l'altrui male e difesa
e chi s'è piano lento fidato
-Da: Pensieri Alternativi-

Polvere
Dio
inventò il sorteggio
e da millenni ogni tanto
ognuno da carne diventa
polvere

L'uomo
inventò il superenalotto
e ogni tanto
qualcuno diventa Dio

I coniugi
inventarono le corna
e ogni tanto
uno dei due se non entrambi
diventano cervi

L'unica invenzione
che non ha mire di metamorfosi
è la polvere da sparo,
polvere chiama soltanto
......polvere........
-Da: Pensieri Alternativi-

Litografie
Era così bella
che al suo passare,le stelle
abbagliate cadevano all'orizzonte,
mi amava così tanto
anche se venivo dopo
la sua passione smisurata per l'arte,
le piacevano
ritratti di personaggi illustri
e di monumenti
storici
incisi su carta filigrana
non più grande di una banconota,
per questo mi lasciò
per un collezionista,
a nulla valsero
le mie poesie d'amore
per trattenerla
e le litografie che mi procurai
in giro,
lei voleva
parole concrete
e stampe originali
-Da: Pensieri Alternativi-

Agrilook
Nei prati
le margherite si baciano di nascosto
e diventano rosse a occhi indiscreti
apparsi all'improvviso,
vecchi asini si grattano vicino
ai pali dei telefoni per rifarsi la permanente
e salutare il nuovo pelo lucido
poi ragliano e si danno a sgraziati galoppi
per far colpo su giovani puledre baldanzose
a caccia qua e là di prelibatezze d'erba da studiare
e ogni tanto abbozzano un impropabile valzer
disturbo alle mosche in decollo
prede di spericolate rondini
-Pastose donzelle si stirano il collo
e portano le mani ai seni
a proteggersi al sentore di sorpresa possano scoppiare
e al palparli mandano un messaggio
di sangue a tacitare gli ormoni
ma la notizia si disperde e va
a due ciliegie rosse alle mascelle
-Ruttano,sbuffano e sfumacchiano
le motozappe nelle vigne
si reclamizzano la marca
su berretti a tegole inclinate,muschiose dei piloti
-Passeri si rincorrono
e al planare tentano di incollarsi
croce su croce tra lo stupore dei bambini
che li credono al lavoro
per fabbricare uova
-Nell'aria i profumi fanno a gara
a spostare le mire dei nasi duri
quelli che ruotano
solo a mezzo giro di compasso
per alba e tramonto ma il richiamo è forte
e vince la distrazione,alle viole
spetta il primato degli occhi orientati
-Scheggiano il formaggio
i pastori con coltelli uncinati
e ormai pietra al sole
lo portano alla bocca compiaciuti
a vedere pecore liberate che
trascinano placente e hanno lasciato
funghi bianchi barcollanti
in mezzo al verde
-Da: Pensieri Alternativi-

Invettiva
Spero ti caschino
i denti come fagioli
da un barattolo rovesciato
e che ti fumino i testicoli
come i copertoni
in frenata
per evitare il cane moribondo
tagliato in due che hai abbandonato
sull'autostrada
-Che le vacanze
ti siano così nefaste
da voler tornare subito a casa
a quattro zampe abbaiando
-Che il rumore del motore
si trasformi
in un latrare
-Che il gatto appena ti vede
sulla soglia di casa
si scagli agli occhi
creduti due topi
-Che i vicini ti accolgano
con un guinzaglio
per portarti a sbranare
al canile municipale
..........amen......................
-da: Poesie Turbo-

Padrocani
I padroni
imparano
così bene dai loro seguci
l'arte di ringhiare
e azzannare la servitù
quando ruba un osso alla ciotola,
a volte negli allenamenti
ad elevare la ferocia
camuffati da cani
sono loro a mordere
le bestie
scambiandoli per servi
anch'essi fatti travestire
-Spesso si verificano
nei giorni a seguire
vere e proprie morie,
la rabbia dei padroni
non vaccinati
infetta e condanna
alla decimazione
servi e cani inferociti
-da: Pensieri alternativi-

Ricami
In genere il dolore
è ricamato da chi non l'ha provato,
mente lucida ad immaginarlo
e renderlo letterario
perchè questo male si prende il cervello
lo rende pelle di tamburro
lo suona in litania all'anima,
regalo di funerale,
il dolore all'inizio è un bambino
con tante mimiche di prove a smaltire
poi adulto ti spara le rughe in faccia
imbalsama le sopracciglia
e tenaglia i denti a stringere il decoro,
rende gli occhi torvi,dorso al sereno
e stampa la carta d'identità per l'inferno,
spasmi d'obiezioni le parole
solo vocaboli incisi nei ricordi
virus che divorano pensieri,
il cuore è una vecchia pompa
scorreggiante in uno stagno
manda l'acqua all'orto di collina
agli ortaggi già venduti,
-porta di respiri in fuga la bocca
mantice d'organetto
percosso da vagabondo
per nutrirsi d'elemosine-
se siamo fortunati, il vomito d'allevio
al male oscuro insopportabile
adescato da un orecchio mezzo sordo
sarà steso sopra un foglio ad asciugare
mentre altruista, l'artista tracanna un vino
per smaltire l'immedesimazione
..............dolorosa............................

Pornostar
Non sarà gloria
quella di porti
fuoco e ciminiera dei vizi
a seccare ceppi vivi
arrostire carni
gonfie d'attesa,
annodare lingue volgari,
rimarrà nel ventre
solo grasso e fuliggine di fiati
e l'unico sogno in azzardo
uno spazzacamino per
un lifting di restauro,
l'inverno in raggiro di calendario
arriverà nel cuore all'improvviso
per rimanerci
e le fiamme tossiche al risparmio
di qualità putrida agli anni
non veglieranno favole
ma sproloqui deliranti
refrattari con fatica
ai mattoni-anima,
vecchi si spaccheranno
-di te frammenti in discarica
di periferia estrema
che servirono macelli umani
e col colesterolo
in minaccia di saracinesca alle vene blu
nessuno vorrà accendere
un ricordo antico
di quando mangiò
agli eccessi per il gusto
di sfregiare il tempo
e ora in astio anche al tentativo
che fu vano,portare a casa
il tuo cuore di legno
cimelio delle fiamme alte
-da: Pensieri alternativi-

Capitalismo
Il capitalismo si serve di mistificazioni
per occultare al popolo
l'intento malvagio blasfemo,
è l'anti-vangelo più spietato
ogni sua teoria è anti-cristiana,
l'umiltà,fraternità e uguaglianza sociale
sono il suo tallone d'Achille,nascosto,protetto,
arroganza cinismo e sopraffazione
il suo ferreo credo
-il capitalismo è una macelleria-polleria
fa sembrare ricchezza l'ingrasso
poi mano mano prende a una a una le piume
e porta fino al bivio assoluto la scelta
...spennato al glaciale inverno di frigo
o l'eccesso di caldo d'una rosticceria
con i clienti già in fila in pregusto
-quest'arte avallata da governanti nefasti
non bandisce preghiere anzi l'alleva con cura
affinchè siano plagio,allevio di sopportazioni
alle cavie e da tramite per oliare
i rappresentanti accreditati di fede,
attori al diniego d'ogni ricchezza estorta
mal distribuita
i quali in pratica non disdegnano
confort e privilegi nascosti
di ausilio allo scettro,
inoltre più poveri ai paraggi vuol dire
sfortunati in fame con lumi variabili
e inclini a miraggi
da gestire per l'illusione al riscatto del regno celeste
-il capitalismo è un feroce allevatore
di cani da combattimenti in scommesse,
butta pregiata carne al recinto
tanto sa che va alle fauci dei forti
e la selezione sarà con azzanni o deperimenti
lasciando intatta al padrone
la coscienza alla decimazione
e salvo i sermoni nel punto ferreo fermo
..siamo tutti fratelli,si dico io
ma tanti sono figli di troia
nel rinnego totale di madre
nell'ignavia a riconoscenza di padri
-il capitalismo è
la più grande bestemmia collettiva
pronunciata da ignari raggirati e da
malefici consapevoli
-da: Pensieri alternativi-

Poesia ermetica moderna
Ali di tungsteno
volano su pecore
di alabastri,
d'acciaio capelli
irti a spazzole,colpe di ginestre
incandescenti sentieri,
rigurgito in sensazioni,
nullità evanescenti,
sublimazioni in metamorfosi
sguardi a riflessi,
lumi pragmatici,io a scorrere
padreterni sconvolti,
mummificazioni d'inconscio
lucubri indietro i passi
a volte dubbi in
archi sudorati
enigma in percezioni
stellari sensazioni,
cade in cerchio a capo,
vento fumo trasporta
virgole deliranti
-Omero il tallone
freccia in osso a pagina pose,
sangue nero di seppie
addobbi di solstizi
Saffo sentì caviglie al canto
dolore d'Achille,
eroi celestiali in
pascoli Persiani,oriente
di lune eccentriche
mari pergamenici di grate
fette di rosari roventi
scivolano su lingue a parentesi
-Cerchiamo di non ridurre
così la poesia!...
-da: Pensieri alternativi-

Temporale estivo
Laghetti al selciato
riflettono mosaico
di cielo alleggerito,
nuvole in dirado
sereno pulito
opera di vento artista,
sguardo e anima da incorniciare
-nasi a virgole all'orizzonte,
mani a tegola su
cuori di falchi a caccia
di vite al ristoro
-canti di fanciulle
ragnatele d'amore
-Pagina bianca
pausa al racconto
nuovo capitolo
gara d'ingoio all'inchiostro,
emozioni
in nuove trame
ma i vapori s'alzano
al sole rovente
incendio dell'ennesima
speranza
-Dio ha solo oliato
le macchine dei dolori,
grugni e smorfie
si ricontrollano
alle ultime pozzanghere
mentre un usignolo in frac
si pone maestro d'orchestra
dirige le litanie
sul calvario rinfrescato
-da: Pensieri alternativi-

Scrivere
Scrivere,
per non morire d'ingiustizie
in questa vita
che dà alluvioni agli affamati
siccità agli assetati
e le spese per dimagrire
sono il triplo di quelle per sfamare,
-scrivere
per confermarsi l'esistenza
e rileggere quando il tempo
cucina a fuoco lento le illusioni
e poter dire sono mie
le ho allevate io
magari pensate come amaggio agli astri
che in scorpacciate di gratitudine
possano con sorpresa regalare
una speranza,che s'avvera,
-scrivere
per un amore e domani testimoniare
questa pietra al petto
è un trapianto del destino
su questo documento ci sono le prove
i geroglifici sono di sangue
passato in quel muscolo
chiamato cuore,
-scrivere
casomai esistesse Dio
fornire se ci coglie di sorpresa
delle prove di bontà in esame
all'ammissione al regno buono
-scrivere
per lasciare ai posteri
un progetto fallito,
separare l'anima dall'ossa
e farla volare,
scrivere,
per far quattro passi nell'inconscio
trovare una luce a un labirinto
coltivare un giardino
e circondati da fiori da regalare
parlare con noi stessi
-scrivere,
per lasciare voci stese su un foglio
tra i vestiti che ci bruceranno
e forse presi da un senso di colpa
salveranno al ricordo una camicia
un cappello, un bottone,
insomma qualcosa che parlò con la pelle,
più vera di una foto ingiallita
-da: Pensieri alternativi-

L'asino e la vecchia
Disse..sento l'inverno col fiato sul collo
quest'asino va troppo a rilento
nessun progetto va verso vero decollo
urge immediato severo provvedimento

Andò scettica dal veterinario
con fama di rinvigorire ogni animale
visto che a nulla era valso il sommesso rosario
troppo lunghi i tempi della religione a sconfiggere il male

Il luminare con intrugli ma severi alla scienza
una grossa supposta al peperoncino confezionò,
raccomandò di superare il certo diniego dell'asino con insistenza
e dopo prove su prove tra sudore e starnuti la postura perfezionò

I risultati come previsto giunsero lo stesso giorno
pimpante e veloce con la soma per le colline volò contento
tanto è vero che la donna sfiancata giunse al ritorno,
troppe energie a stargli dietro pensò urge altro provvedimento

Ritornò dall'artefice della trasformazione
ed espose l'imprevisto problema prima d'ora mai sorto
e questi un'altra magia confezionò alla situaziona
gli stessi incredienti ma stavolta alla padrona in supporto

Non era il caso di diminuire gli eccessi ottenuti a fatica
ma bensì pareggiare con arguzia le mancanti forze dei nervi
e da quel giorno si chiuse della storia la complicata pratica,
la vecchia e l'asino pimpanti e giocosi a pari passo ai sentieri più impervi
-da: Vite Tremule-

Autostrade
Fughe dei dannati
sulle autostrade,
i cani leccano le frenate
e danzano macabri presagi,
le donne tossiscono
al brusco rallento
mentre fumano inginocchiate
sui sedili di potenti jaguar,
incenso nero tra i numeri
delle tavole di Mosè appese ai culi,
esodo Biblico verso il mare
a sposare i peccati,
-ambulanze contromano
riportano indietro i doppioni,
il sole arrostisce
le formiche in fila
leccornie per tacitare la fame degli inferi,
un gatto maciullato
è scossa alle anime
e vero autovelox
che multa i respiri prestati a sbadigli,
un cartello dipinto di onde
esca per affaccio di denti
-si sente in lontananza
il rumore di seghe
in rottura d'ormeggi
e la nave rutta la digestione
dei salvati diretti all'abisso
per dimenticare
.....l'umanità.............
-da: Voci Dall'inferno-

Figli usati
Figli
semi sospesi in ferree idee
o germogli all'ombra
a non superare la razza maestra,
arbusti bonsai tra minaccia di motosega
e futuro,
pagine bianche per copiare
una storia già scritta,
treni di riserva
ad allungo di binari,
nuovo capolinea,
figli a uso e consumo d'egoismo
funi annodate al proseguo
d'ingordigie
ereditieri di morte
quando la linea del tramonto
è sotto il cavallo stanco
delle loro gambe,
-genitori despoti
li avete allevati concimati
fiori da esibire e tavole in progetti
per un pontile che
v'innalza e in vanità
allarga avari possessi
più in là in esubero a confini
tra vita e loculo
..figli usati,
orfani d'ogni carattere
occultato,premediato
............abusato...............
-da: Pietre e Utopie-

Occhi di fanciulle
Zaffiri dell'est
per ladri del tempo
occhi di fanciulle
ignare
malizie ingenue
per anime consumate,
accese
nel rimirar di facce
a specchi per sputarsi
falsità,
rughe sui vetri
pelle liscia nella mente
e il cuore è un fiore
che non svela l'età del tronco,
peccato la velocità
del sogno con piumaggio
allascato mai lascia terra,
inciampa
su un pizzo ribelle
di mattonella
e un filo di bava
riflessa al sole
è la collana d'oro
in regalo
alla propria ombra
-da: Pietre e Utopie-

Meno male
Meno male che c'è l'amore
questo cane rabbioso che sventra
ricchi e poveri e insegue il dilaniarsi
di un pensiero dietro un rifiuto
e con la ferrari non lo puoi prendere
e si nutre di dolore in ogni carne,
meno male che c'è quest'atomica del destino
e squarcia ogni cuore,sotto a un doppio petto
sotto una maglietta,un frac, una corazza
-non ci sono difese anche quando col danaro
lo corrompi c'è sempre un altro ostacolo a minarlo
e ti fa vivere nel dubbio,nell'ansia
ti fa sputare il sudore alla fronte fredda
e nella nebbia di disfatta mostra il suo cartello
fosforescente per pubblicizzare
le ferite dell'atroce sconfitta nell'anima
che solo così brucia egoismi,
cerca alleanze di conforto,ignara di caste,
meno male esiste questo morso feroce
ai cuori di legno e non riesce a spezzare
i denti alla belva che lascia la pelle
brandelli a tutti,insegna il dolore truce
..concia d'ogni mente
anche onnipotente
-da: Pietre e Utopie-

Calura
Nebbia trasparente di calura
è il riso beffardo dell'asfalto
mentre divora le ombre di sagome
torchiate dal sole che lecca
il vino bianco alla fronte,
è l'estate rovente del limbo d'anime
cacciate dalla matematica
transennate dall'inferno,
sognano la montagna per parlare a Dio
e il mare in istinto di placenta,
con uno spicciolo tra i denti
è il prezzo che pagano a loro stessi
per conciarsi nella calura di una valle,
sventolano una bandiera bianca al respiro
-sono fantasmi che aspettano l'autunno
per nascondersi tra i vivi al ritorno
quando la città da osso spolpato
si riempirà di carne colorata
e l'addito all'anemico zebrato spingerà
a scongiuri di somiglianza
le mani a dorso di cucchiaio rovesciato
al basso ventre
-da: Pietre e Utopie-

L'avvoltoio
Ho sempre perso ogni battaglia,
ognuna era nel sogno di gloria
e ogni volta son ripartito
ardimentoso in riscossa
con impeto maggiore,
mi son distratto un momento
nell'unica inattesa vittoria,
mentre incredulo,per il sapore scialbo,
un avvoltoio,dicono sia
in migrazione forzata
la rondine dei dannati,
mi ha mangiato l'anima,
poi ha messo delle spine intorno al cuore
e le sta imbottendo di lana di pecora,
è il suo nido,
il suo nome è...depressione.....
-da: Pietre e Utopie-

Stupido ruffiano
Stupido ruffiano operaio
cialtronescamente ti trascini,
credi il penoso strascico graziate movenze
e ti concedi al premio di spia
tra il rimirarti tra bottigle
in spazi di specchi unti di periferie,
compiaciuto
un transgenico cornetto
al bar
-Con l'ingordigia negli occhi
meni la coda
smuovi la lingua che parla
sola ad altrui frusta di cenno,
proprio come un cane bavoso
che in una giornata intensa
ha parato tante mosche
al Dio padrone
ignaro del dissanguo proprio di pidocchi
tamponato al fango nel ruzzolar
assorbito di mestiere
-Stupido operaio
con l'affosso
di fratelli che rinneghi
hai la pretesa di elevarti a capo
solo per aver acciaccato nel vanto
con la bocca
anche api e calabroni
che disturbavano il sonno
di chi cottimo ti pose il pensiero
-Oh! vita inutile
che in meschinità cerchi conferme
d'esistenza
partono proprio dai tuoi esempi
le ingiustizie che chiesero sanguinose lotte
e finchè ci sarà gente come te
che trasforma il colpir di pugnale
al girar di spalle in meriti
in attesa a mieter prestigio,
il mondo mai si salverà
mentre il tuo premio finale
sarà quello di passare da cane
a topo che perde l'ultima galleria
al rotolar calcolato di masso che spremerà
l'ultimo affanno di respiro
-da: Pietre e Utopie-

Fotogramma
D'improvviso la rividi
angelica ma demoniaca al ricordo,
leggiadra in movenze
lenta ruotò il raggio
delle geometrie di mira
dei miei occhi,fuori abitudine
all'allerto intenso,
tonfo al cuore fu il respiro
raggelò all'anima l'incanto
e quando svoltò all'angolo
il cerchio di sguardo dritto
circondò l'andirivieni di passanti,
impropabile recupero
di figura passata,
si bloccò la pellicola,
formicolìo di mente,nebbia
la luce come a un cinema
mi cacciò dal mondo,
la cercai al buio
di palpebre chiuse
ma era il regno dei morti
-da: Pietre e Utopie-

Il conte Arraffa
In possesso d'un eredità cospicua
in somma a proprietà già difficili alla conta
d'abbondanza,il Conte Arraffa Degli Occulti
per dar ancora risalto al suo splendore
e allargare il vanto alla nomea,
in verità gli allori più per sudditanze
e risaputa vendetta che per rispetto,
decise di ricostruire un vecchio casolare
ove di tramando una famiglia di corvi
osava fare indisturbati il nido
-Nel prestabilito giorno d'avvio all'opera
quando ancora i piccoli con occhi
socchiusi a metà sulla curiosità del mondo
e l'altra guidata da istinti a sveltir
per insidie il volo,
il padre,attempato pennuto riuscì a fermare
con aureole e inferociti canti la ruspa
implorando al blasonato dar tempo
almeno alla nidiata sfrecciare al cielo
ma questi arrogante ordinò sogghignando l'abbatto,
bene disse il corvo cinico al dolor di perdita
temo non ci rivedremo casomai sentirci
quando non porterai gli occhiali da sole...
-Signori miei il Conte porta ancora
occhiali scuri,fissi incollati al volto
solamente tentennando va tra incespicar e bestemmie
con un bastone e ogni tanto si sofferma
a tender l'orecchi pria sorde ai particolari
ora d'affinato udito al muover di foglia
....secondo voi o miei arguti lettori
perchè tal sodalizio d'oggettistica
cosiderata orpelli di sciccheria
ora son necessità d'indosso e in sintonia d'ascolto
asserviti alla figura che di umano ebbe ben poco?

-Vengo a chiarir dilemma...
un dì il Conte mentre dormiente soleggiava
in delizia d'abbronzo alla figura
due corvi gli chiusero al mondo con strappo
per sempre le finestre d'occhi
-da: Pietre e Utopie-

Vecchio albero
Vecchio albero,unico amico mio,
siamo quì circondati da mille colori
in questa primavera,
solo tre gemme sul tuo scheletro,
i ricordi,l'amore,la vita andata,
io seduto all'ombra fatta a fette,
raggi filtrati ai ceppi
disegnano la dentiera della morte,
-è il luogo del primo bacio,
a cui donasti un fiore,
ora complici anche nel dolore
io ho perso il cuore e tu la linfa
a entrambi questo sole
ci sta bruciando
-da: Pietre e Utopie-

Mediocri
Miliardi di mediocri
allevano figli come cani da tartufo
e in prove di vanto
li vedono con sgomento tornare
con un bulbo di ciclamino,
quelli peggio,una patata,
una vecchia scarpa dissotterrata,
addirittura un sasso
un escremento d'asino
-hanno imparato solo l'abbaio
che va nel tempo dalla cucina
al posto fisso dello zuppone
e al cambio di ciotola,in disagio,
bisogna di nuovo istruirli
-Qualcuno pensa
sarebbe stato meglio randagio
con la pelle a brandelli
segni di vita vera
che mediocre in cattività,
la volpe s'eleva di gran lunga
dalla media di furbizia
senza istruzione
-da: Pietre e Utopie-

Litanie poetiche
La verità è che ci si lamenta
del fiore come fosse sospeso
a un filo per aria e che in sfortuna
appena in abbozzo
secco diventa orfano in cattiva magia
a intenzione di polline
e mai si pensa a incuria o malattia
in specie di pianta,
come i poeti,morti viventi
per loro egoismi in estenuanti lamenti
magari sopra al sazio di pancia
e solo in amore esternare disagio
ignari che il male ha radici al sociale,
le loro litanie da terra mirano il cielo
e in imprechi da anime sole sperano
il saldo di affinità dei sensi e nel canto
anche il prestigio remunerato
ma il contadino,attento in natura,mostra
saggio interesse all'estinguo di causa
del male imperante
e non a una sola pianta in vigore sopravvissuta
in miracolo tra gli scheletri di specie
anzi se lo scenario,preoccupazione ai molti
non desta,arrabbiato cambia coltura
e per non avere ricordi in dolore
abbatte l'esempio sfuggito alla razzia
di causa ignorata....
-Questa mia esternazione è
destinata all'incomprensione o all'ignoro
perciò avremo sempre scribacchini
a coltivare lamenti,in pretesa assurda
di estimatori e acquirenti
e soli al bene proprio riporre speranza
dimentichi,ciechi sul circostante in sciagura e
.....................su di esso elevarsi.................
-Da: Pietre e Utopie-

Il tempo assassino
Il tempo è un assassino perfetto
ogni attimo commette reati
e i suoi testimoni,i ricordi
di giorno in giorno per seguire il presente
e controllare il distacco,s'allontanano dalle prove
concrete fino a chiedere alla mente
lumi per l'inverso tragitto che porta alle origini
dell'incanto da essa stessa ordinato,
l'amore il solo che prova a fermarlo
orologio il cuore a segnarlo
ma poi il dolore occulta l'indagine,
blocca le lancette e nell'ultimo strascico in salti
le loro orme,la sola misura in rughe profonde sui volti,
-monumento che non accetta le piazze
l'anima fatta asciugare su un foglio
ogni lettera una sosta all'indagine
traccia del reato al quale complici
abbiamo aderito per dare un senso alla vita
ormai coda di un cane annegato
e noi pidocchi aggrappati all'ultimo
cerchio di un pelo che emerge al galleggio
nel fiume verso il mare,cimitero del tempo
-da: Pietre e Utopie-

Matrimonio di provincia 2
All'aperto,in un giorno di giugno
che aveva licenziato ogni nuvola,
il prete con un osso bucato,in artificio
spruzzò e oliò la cerimonia del matrimonio
allungata da sermoni
miccia d'irrequietudine e sbadigli a raffica
tagliole per insetti subito sputati
ma proprio nel mentre la mistificazione
prendeva liscio e discesa,un corvo
fulmineo strappò la parrucca allo sposo
tra lo sgomento degli invitati
e l'ilarità di bimbi che subito ripresero
l'efferata guerra dei confetti,
un burlone fece una battuta....
un corvo che ruba alle cavie del suo capo,
sembrò sorridere anche il sole
per un cranio da arrostire,liscio
e sudato rifletteva le venature
sovraccariche di sangue arrabbiato
-I nasi erano ormai matite appuntite
rivolte all'azzurro cielo a disegnare le bizzarre
traiettorie di dispetto dell'uccellaccio che
a un certo punto esausto approdò su un cipresso
intanto un berretto venne posizionato
dalla suocera sulla testa d'uovo lesso
ormai monumento allo sconforto
-Il servo di Dio richiamò al contegno i presenti
e mitragliò frasi per lo sbuffo finale al concedo,
in sintonia di mano a indicar via di fuga
subito intesa al ristorante
ove fuori all'ingresso un cameriere
s'era tolta la cinghia a la ruotava
a parare sciami di mosche
avventate,annegate nel dolce di aperitivi
-Con balli,canti,rutti,urla e sproloqui
la festa proseguì fino al mattino
tra vetrate frantumate,costole rotte sullo scivolar
sopra ossa giocae a calci da monelli
-Il batterista servo del vino si lasciò sfuggire
il percussore che finì a rompere un dente
alla sposa,miglior sorte al fisarmonicista,esagitato
colse un pizzo di gonna nel mantice dello strumento
e una ragazza si trovò nuda tra applausi
e occhi sbarrati
-Nonostante tanto trambusto alcuni invitati
giochicchiavano a frustarsi con le cravatte
licenziate da cappio
e lamentavano rigidità comportamentali,
uno spergiurò mai più a un matrimonio d'elite
a morire di noia
-da: Pietre e Utopie-

Tra equini
Sono il re degli equini
disse smorfioso un giovane cavallo
trotterellando altezzoso ed elegante
e in dispregio di sorpasso
a un vecchio asino da soma
e seguitando rincarò la dose
...che vita la tua
metafora d'ilarità di testardaggine
e ultimo al pensiero intelligente

Si rincontrarono qualche mese dopo
nella sala d'attesa di un macello
al che rassegnato ma ancor curioso
l'asino gli chiese come mai
anch'esso in nefasta atesa
in quel terminale luogo
e questi rispose....
non lo so ma a una gara
un uomo mi diede del bastardo
urlando che non fossi un purosangue
-ho capito aggiunse l'asino
è molto più facile esser longevo
se in nascita mediocre
già di scontata specie
che esser ultimo di pregiata razza
in delusione di vanto al blasone
d'arroganza umana che non perdona
-da: Pietre e Utopie-

Un'ape bianca
L'ape, pressata dal ronzìo feroce
del suo capo sciame
incapace di ponderare pericoli,
miracolosa è sfuggita
a un DDT
a un colpo di vanga
a un'elica
a un incendio
ma è morta in sfortuna
nella fretta d'essere fedele operaia
incauta ha confuso un fiore
con la lingua rossa
delle fauci di un cane
al chiuder d'ozioso sbadiglio
-La sua regina non sa contare
a lei basta sentirsi circondata
a vedere il suo nucleo
al lavoro di miele
-Così tra gli umani i padroni
non notano sottrazione
d'operaio stressato e in sbaglio
di calcolo con caduta mortale,
sono morti invisibili
non lasciano vuoto
al cerchio di sguardo globale
e incidenza sul cumulo,
sono morti bianche
-da: Pietre e Utopie-

Metamorfosi 2
Nella hall
arrivano faine,
cagne nelle camere,
vanno via da volpi,
per strada fino a casa
Santità
-da: Pietre e Utopie-

Valle del Sud
Tra ondeggianti cipressi
aghi di bilancia
tra noia e inganno sperato
plana un corvo
paracadutato
da una placenta di cagna,
atterra sui suoi cimeli
ossa ribelli spinte alla luce
da scavo di talpe

Nell'imbuto di valle
raglia un mulo
frusta una litania di vecchia
in cerca di un cranio
magazzino ai lamenti

I fantasmi
scrutano sul liscio selciato
la firma dei passi
di lontani parenti,
gli ultimi fiori posati
piansero le mani al distacco
e fuggirono dalla lapidi
troppo sole a vegliare le salme
in questo paese ove il silenzio
è abbandono e i morti
vanno a caccia di un umano rumore
che li continui al ricordo
-da: Pietre e Utopie-

Anoressia
Davanti allo specchio
a plasmarti come sogno
ma la psiche non partecipa
all'inganno,
carne flaccida
per le fauci del tempo,
non capisci la congiura
tra l'IO e gli occhi
per il mercato della mente
-le ossa reclamano copertura
e tu vedi eccessi additati,
stella incinta
col grembo vuoto,
meteora di te stessa
sparita dal cielo finto
senza aver mai brillato,
forse solo nuvola posata
su una mazza di carne
fuori dalla pellicola
che giravano gli gnomi,
addio principessa
del regno a cottimo
-da: Pietre e Utopie-

Idealizzare un amore
Entra come fulmine l'amore
ci eleva dal piattume d'esistenza
e si pone stella irraggiungibile,
che ci calamita gli occhi,
per altri invece è solo un cero
in odore di scadenza
nella cantina che aspetta
d'esser acceso fioco
in atmosfera a bottiglie
d'annata in mostra di vanto
-L'idealizzare
è una luce artificiale
della nostra mente
che illumina solo chi l'ignora
mentre noi rotoliamo col rimpianto
rovinosamente nel buoi tetro
della nostra anima
anch'essa ora cantina ma del cuore
e del dolore truce che nessuno
vuol vedere
-Diventiamo zombie in cielo
con le ali perse sulla terra
e nella realtà avendo dimenticato
i passi semplici e sicuri
nel grigiore
della razionalità
-da: Pietre e Utopie-

Festa di Santa Cristina
Tornano gli emigranti
con l'anima in due posti
guardano case nuove
senza storia
con occhi che non coprono
l'infanzia

Osservano la piazza
dove giocarono
a testa e croce
il sogno di partire
ma ormai il ricordo dei passi d'incertezze
lische di pesce sotto al cemento

La donna che volle rimanere
finalmente esce per strada
ha ancora il volto liscio
tranne una profonda ruga
di dolore

Nell'andirivieni
si cercano le mani
dell'antico distacco
ma qualcuna è sul muro
sciolta in un inchiostro nero
sotto al testa china e pesante
di un Dio sofferente

Tira lo stesso vento
che indicò il cammino
e poi si oppose al petto

Recalcitranti
al segno della croce
mentre passa l'icona
i figli si spiegano col rumore
di una lingua diversa
quasi fuori posto

I fuochi d'artificio
nella nuova area
a fianco al cimitero
e qualcuno con nostalgia
e disgusto
..bisognava farli nella città vecchia
è lì che vegliano i fantasmi
quì dormono solo i morti

Nel cielo vicino
i lampi di colori
ognuno per un rancore
alimentato dal fiato delle anime
che trovarono sepolture forzate
............irrequiete....................
-da: Voci Dall'Inferno-

Le rose
Sono l'unico fiore
che ha visto al mondo
le più grandi metamorfosi,
angeli in porci d'albergo,
corna in coltelli,
sussurri in sproloqui,
coppie in pecore,missionari,
padroni in servi,
donne in uomini,
poesie in bestemmie
e poi oh! rose di tanta bellezza
quasi sempre abbruttita
a fare da tramite di linguaggi
sbagliati
-Parola mia non c'è essere nel cosmo
che dal regalo di una rosa
non si aspetti qualcosa,
un rispetto,una raccomandazione
un'eredità,un amplesso,un perdono
a nulla valgono le spine
a salvarsi da ambasciatore
di secondi fini,rari di nobiltà
-da: Pietre e Utopie-

Pasqua 2
Un racconto sacro millenario
variato nelle letture di comodo
ma unisono e inamovibile
alibi di gara
per l'annuaria mattanza
in onor di fede
degli agnelli che coincide
col parto abbondante
di primavera delle pecore,
fermata dal gong di campane
e gesta di mano a indicare
forfettario sul corpo
i quattro punti cardinali
che poi danno anche l'avvio
alle bocche ingorde spazzine
a smaltire la carne giocata,
il tutto in una coreografia
di rami d'ulivi spruzzati
di acqua corvacea sermonata
e uova nere molto più grandi
dell'uscio di provenienza
sotto la grondaia di coda
delle colombe
che senza cova schiudono sfarzi
di clonazioni offensive al racconto
-da: Pietre e Utopie-

Antipatico
Il tempo mi ha talmente cambiato
che ormai in certe ore del giorno
cammino trasversale
per non dare soddisfazione
di cedere il passo all'ombra
e diventato così antipatico
che al sentirmi dire solo buongiorno
rispondo accigliato
..sono fatti miei,
così avvelenato
verso il mondo che
dopo aver accusato
lo specchio del bagno
per falsa testimonianza
ho deciso di querelarlo
per violazione della privacy
-da: Pietre e Utopie-

Furono topi
I miei sogni,furono topi
all'ombra della luna
vegliati dal falco
che nel picco fulmineo di lancio
li inghiottì

Nel dolore l'anima
allevò con cura e liberò
la colomba della pace
ma questa in euforia
frastornata
sbagliò decollo,
morì schiacciata
dal battaglio di campana
intento all'annuncio
d'evento

Vagarono le piume
tritate a coriandoli
nel mio carnevale
muto
-da: Pietre e Utopie-

Cilicio
Pubblicità,
in attesa
del telegiornale,
unico allaccio di civiltà
a verificare con speranza
l'arginare con fede alle stolture
del mondo sfuggite al rigore
del gran Dio paziente
-Aspettano tutti seduti
mummificati in sguardi d'imploro
intorno al priore
in postura di pastore al riposo
contento del gregge
-Lo spot è sui costumi da bagno
indossati da fotomodelle
-Appena cinque minuti dopo
la TV parla alle mura sudate,
echeggiano nei corridoi
arrugginiti dal silenzio
i sibilii non trattenuti dalle stanze
dei cilici bagnati
per autoflagellarsi
sulle schiene sanguinanti
in disegni di croci
...alleluia nell'aria
intermezzo di litanie
in sottofondo all'espiare del peccato
escono dalle bocche
di coloro che mai divagano
dall'informazione mai sufficiente
afferrata da testi sacri
-Da un crocefisso Gesù compiaciuto
sussurra...non bisognava andare
oltre la voce di radio...amen
-da: Pietre e Utopie-

Intorno a Pasqua
Siamo intorno a Pasqua
margherite e agnellini
si confondono nei prati
sembrano fiocchi e capricci
di neve fuori stagione
caduti sul verde speranza
che ha sommerso il tetro grigiore
della morte che ha fatto le valige

I bimbi anch'essi coi dentini
bianchi giocano accarezzando
i batuffoli dell'aspirante gregge
mentre una mano adulta misura
compiaciuta il largo di schiena
delle piccole bestiole

Passerà come ogni anno
questo giorno di resurrezione occulta
che ha benedetto con spruzzi rami d'ulivi
per addolcirli alle facce
e piccolo stilisti dell'istinto
sgomenti guarderanno
alle macellerie la carne che non si può
indossare che evocherà confuso ricordo
delle candide morbide pelli accarezzate

Bela nel vento il dolore acuto incompreso
di agnelli ormai commutati
con sermoni in colombe
che giocano a diventare falchi
-è già tempo di rodare i fucili
-da: Pietre e Utopie-

A tre quarti di vita
A tre quarti di vita
tutti i fiori hanno odore di crisantemi
e la sera affetta i nasi a distoglierli

L'ombra della morte vaga sui muri
tossisce i silenzi
e il cuore è una vecchia volpe scovata
con tutte le uscite di tana vegliate
da canne di ferro che vogliono fare
bella figura,offrirsi gradito sigaro
da far fumare al destino

Tra ieri e domani
il tempo intermedio è solo respiro
che la mente notaio ha separato
dai capricci d'amore

Il pane è svelata esca del tempo
e si deve abboccare per forza
per rotolarsi decenti oltre a un numero
di calendario

Ormai il sole
è un fuoco di griglia che arrostisce
la bava dei pensieri chiamati in forza
a ostacolare il tramonto
uno strapiombo e a seconda
di plagio,esperienza
ognuno ci vede,un deposito,un aeroporto
scheletri o ali in decollo
-da: Pietre e Utopie-

Pianti licenziati
Approfittai del sole
rotolato stanco dietro la collina
e licenziai in tronco le lacrime
e da quel momento gli occhi
evitarono il tramonto
per non contare i giorni scialbi
da appendere alle spalle
curve dal dolore che come lievito
voleva ingrossare i pensieri al cranio
fino a scoppiarli e sostituirsi a loro

Pensionata dagli amori l'anima ormai muta
s'affidò ai ricordi e capì che le storie
che contano sono come un pallone
fuggito col filo dalla manina d'un bimbo
col sorriso stampato sul pianto
a riassumere felicità di libertà di volo
e l'improvvisa perdita

Le storie d'amore non vissute ma solo immaginate
sono un impasto di creta alla follia d'artista
nel continuo malleabile alle mani nervose
per una figura armoniosa che mai prende forma
alimenta la smania d' incompiuta arte
così alla mente nel rimpianto d'errore o fato
nell'eterna diatriba tra sogno e ragione
per un finale variabile all'inconscio di volta in volta
alla trama e a seconda dell'umore
gioia o rimorso,sorriso o pianto
e quest'ultimo spezzato con rughe del dorso di mano
come spugna satura d'imbroglio argina
il rigagnolo che va dal cuore agli occhi,
perciò i vecchi saggi nascondono le lacrime
e piangono in silenzio con gli occhi lucidi
e le spalle volte al tramonto che li chiama
-da: Pietre e Utopie-

Zephà Zeruppha
Si chiamava Zephà Zeruppha
veniva dall'oriente
aveva gli occhi neri lucidi
all'ombra di un turbante
color oro antico

Aveva strane erbe
per combattere il dolore
sempre acceso
degli amori ormai dissolti

Disse alla donna
sei ancora giovane
e il tuo seno è una fonte
d'inesauribile affetto,
io qualche cosa posso fare
ma non è più la stessa strada
quella del ritorno
per chi da troppo tempo
se n'è andato,
gli alberi hanno perso molte foglie,
i fiori del viale
sono stata calpestati
e il fiume sotto il ponte
non fa più rumore di vita

La ragazza accennò a un sorriso
e chiese l'erba giusta
almeno per far dormire il cuore

Tieni è un decotto d'illusioni
per un tempo lungo
ad attenuare i tuoi pensieri
per aprire lentamente
la tua porta a un altro amore

Guarda il mio turbante
è il regalo di una stella
che mi fece visitare il cielo
e poi non l'ho mai più rivista
e non per questo mi son perso
nelle tenebre

Un'altra stella ce l'ho quì di fronte
sei tu ragazza mia
e la luce che emani
felice nell'incanto mi porterà lontano
per una strada senza tempo

Nessuna stella mai si spegne
solo si allontana
per andare a illuminare
altri mondi
amore caduto nel mio cielo
sono io la meta del tuo viaggio
-da: Normalità incondivisibili tra maschere clonate-

Multinazionali
Multinazionali
benefattori
di assuefazioni di raggiri,
allevano pecore
ma vendono cani da ozio
a finta guardia
di fioriti prati sintetici
fabbricati e firmati
del designer raffinato
da pastori,
-Son sicuro
un giorno
il lupo vero,
riesumato dalle fiabe,
tornerà per allertare
gli animali,
sbranare gli allevatori
poi rimpiazzati
dai cani incravattati,
pecore allo sbando
pastori stilisti
in protesta
vestiranno in premio
gratis i politici
gli unici che hanno visto
normali i ruoli
oltre ai greggi
-Da: Pietre e Utopie-

L'esattore Zirchiquè
Nonostante la testardaggine
di una stella a spremersi
nel bagliore inghiottito,
tra il nero dell'anima
e quello della notte
non ci fu differenza
e l'amore,mosaico di petali,perpetuo
sbagliato mai prese forma
al sogno e alla ragione,
anche nell'alcool
rimase sempre a galla nel dolore

Si alzò nell'alba scura
chiara solo all'orologio,ancora sbronzo
e come incanto apparve
il mondo nel bianco di una favola
e si mise a correre di gioia,
finì la sua corsa sprofondando
per sempre in un pozzo
coperto da fragili,candide ceppaglie

Non fu vernice di Dio
a cancellare le tenebre ai suoi occhi
ma semplice neve che vide
nella bizzarra stagione
per la prima e ultima volta
-Io come sempre passai per caso
e sussurrai solamente...
è l'anima che imbroglia i colori
alla mente per distrarla
dalle follie e non può
prevedere il fato
-Da: Pietre e Utopie-

Le morti bianche 4
Per terra
transennato
monumento monco
di stracci e ossa
nè di ieri nè di domani

Disturbi,sfociano in implori
a una nuvola
a cancellare una storia
mai scritta e firmata in rosso
inchiostro per gli errori

A coprirti
un lenzuolo dal colore
come le piume degli angeli
oh! Icaro clandestino
nel viaggio inverso
dal suolo al cielo
mai decollerai
anche se il padrone
sa che la burocrazia
di un autopsia,se unta
sdoganerà per sempre
il volo dall'imbarazzo

Sono morti bianche
proprio come la neve
che allo sciogliersi
cancellerà l'arabesco incanto
dei rami zuccherati ai bimbi
e darà sollievo
a un passo facile sveltito
agli adulti in affari
che hanno uscciso
con bugie e ingordigie
i sogni d'un numero
che pretendeva un'anima
-Da: Pietre e Utopie-

Raccomandazioni
A Campobasso,già il nome
in depressione
frena ogni decollo ai sogni,
le parole..fabbrica,produzione
creare,sono severamente
bandite dal vocabolario
di tal nefasto luogo
e a nominarle solo in sussurro
la pena di forzata emigrazione,
una città di burocrati raccomandati
con intento di tramando eterno
del ferreo costume al vanto
...bene,ci si fa raccomandare
per un lavoro che consiste
con sottili trame raccomandare
ed arruolare in istruzioni altri adepti
di questa redditizia dottrina,
-A quelli che non si assoggettano
alla suddetta mistica e nobile arte
non rimane che un paliativo,
un rosario per pregare
di aver forza a finire
lo stesso rosario e quando finito,
un altro a pregare affinchè
sia l'ultimo e quando ultimo
ancora a pregare per ringraziare
e nel mentre ancora a pregare
per ultimarlo,perciò
se incontrate un Molisano
nel mondo,sappiatelo è allergico
a tutte le palle e palline
legate ad una corda o meglio
se esso è giunto da poco
in nuovo luogo,avrà nella sua
borsa o come cinta,magari cravatta
una corona,l'ultima
fatta di salsicce in ricordo
della terra natia lasciata
dopo aver sputato al suolo
e con l'indice sinistro
una croce su una pietra in
impreco di muschio
a coprir vergogne
-Da: Pietre e Utopie-

Un copertone
Pensieri grevi
e come fiore
che piega lo stelo
all'appoggio
di un colibrì
così la testa
in tristezza il collo
e lo sguardo cadde
su una pozzanchera
che marrone
fulminea
diventò blu
colorata da due gemme
e lei un angelo
che in quello specchio
vidi affianco
e il cuore s'arrestò
cadde l'anima
dal letargo antico
al trafiggersi dei miei occhi
-Un copertone
coprì di spruzzi il viso
e quando la mano
finì da tergicristalli,
avviato da spintoni
confuso girai come trottola
-il cielo mi cadde addosso
e una nuvola si nascose
come sempre nella mente
ad oscurarmi il sole
-Da: Pietre e Utopie-

Piovra
Dio pensò al mondo
come a un grande animale
una specie di piovra
con ossa e mantello
accartocciata a un asso di giostra
e che ruotando
si plasmasse da sola
-ora nell'evoluzione
..gli Stati Uniti la testa
piena di follie,chiamate progresso,
l'intestino gonfio ruttante
e scorreggiante l'Europa,
il cuore zoppo l'America Latina,
il basso ventre in pretesa
di ragionare l'Africa,
le costole rotte l'Asia,
il Vaticano invece un neo
dorso di specchio per fare vedere
raddoppiata la pastura,
il culo il Molise,invariato
già designato alla creazione
-Forme cancerogene
sparse ovunque,sono l'abbellimento,
-La pelle invasa da pidocchi in guerra
censiti d'altri insetti d'elite
politici,poeti,grassi e opulenti
in metamorfosi di pelo cadente
da fame per sfuggire al DDT...celeste
-da: Pietre e Utopie-

Il disoccupato
Cinquant'anni, disoccupato
le rughe sono vie sbagliate,
gli occhi specchi a metà
nel girare il dorso al mondo,
le parole fiati di rimbalzo,
le intenzioni un cottimo mai pagato,
il passo ora copre il ponte
che va dall'addio sordo
alla discarica oltre
il tramonto,
è triste andarci da vivi
ma ormai il sole,un orologio
con le lancette fuse
appeso al cielo coperchio a scendere,
affumicato
e il tempo di caduta
sulla pentola terra
è la misura del giorno
e nell'attesa di bruciare l'anima
si pulisce le mani
dagli ultimi peli
staccatti aggrappandosi alla coda di vita

Brucia il fuoco delle calunnie
a una carne senza proteine
mentre al galleggio
dell'acqua bollente
si disegna in mille incroci
lo stradario a zonzo
che gli hanno fatto fare

Condirlo spetterebbe a Dio
ma il sale lo mettono i fratelli
amati a vuoto
dei figli che sua madre
non ebbe mai,
le lacrime sono vapore
-da: Pietre e Utopie-

La miseria
E' una lebbra con rose nero sul volto
e hanno radici profonde nell'anima
concimate da confronti,umiliazioni
e speranze cadavere

Anche se un giorno,in fortuna
perle al sole i tuoi denti
e avrai tutto l'oro del mondo
sentirai sempre il tarlo
rosicchiare nel dormiveglia il passato
al cervello e il disco incagliato
sull'abbaiare di stomaco
pure se sazio

La miseria è languore
a un pero selvatico
mendicante di linfa,
avvinghiato a un dirupo
e nessuno vi coglie mai frutti
ci scommette un innesto
e lo vede fuoco al camino
per generare una fiaba
e nella fame una mano di bimbo
in azzardo in strapiombo
a servire la bocca,
ci lascia nel tonfo l'esile collo
spezzato tra lo sgomento di madre
che vede ancora una sottrazione
allo zero che si fa specchio
all'ultima lacrima d'occhi seccati
-da: Pietre e Utopie-

Il figlio del padrone
Il figlio del padrone
era un falco con le ali spuntate
nato in cattività
si nutriva al lancio di topi
moribondi,
era feroce solo con i più deboli
-Quando un alleluia cancellò
il padre dalla terra,
fuori gabbia,si liberò del rigore
del despota e volò senza bussola
-Morì col collo spezzato
dal morso di un lupo
a fianco di una carcassa di bue
invocando nel disprezzo la servitù
-Lo piansero i ferri della gabbia
consegnati alla ruggine
e le nuvole che trovarono l'alibi
per vomitare una pioggia inquinata
-Oltre la solita scritta
da poesti da tipografia,
sui necrologi gli affiancarono
un Santo senza mimica di sconforto
che non guardava da nessuna parte
solo chiedeva esser coperto in fretta
da un manifesto più serio
-da: Pietre e Utopie-

Era lì
Era lì,all'angolo
col freddo che faceva
palle di piombo le rare voci,
con la barba in cerca di rifugio
nel mosaico di cotica
ma le ossa la respingevano,
si passava le mani agli occhi
per paura che qualcuno
al lacrimare solido
potesse cavarglieli
pensandoli diamanti
e la bocca chiusa
rinunciando al tozzo
che gelato avrebbe rotto
i denti sopravvissuti
alle saette scagliate al mondo
e sarebbe in tonfo finito sasso
nella discarica di carne
allentata al ritegno
-Era lì e alle scarpe bucate
il sangue pagava il dazio in grumi
per ripartire leggero al cervello
ormai freddo piattino appannato
che restituiva solo il suono del ruzzolo
di una moneta prezzo pagato
da qualcuno per non sentirlo
mai parodia di sfortuna
-Ora all'angolo è rimasto il disegno
di un pupazzo di vetro dove inciampano
quelli che lo scansarono
-Io lì vedo ancora lembi di pelle
affissi a un rudere scheletrico
circondato da migliaia di croci
nere e monche,lasciate da striduli passi
per driblarlo
-da: Pietre e Utopie-

La capra 3
Col dito,posto croce alle labbra
dal figlio di Dio a intimar
silenzio assoluto alla capra
in un campo di ceci nell'orto d'ulivi,
questa in dispetto saltellando si mosse
e i soldati voltaron truce sguardo
e scorsero Gesù in sgomento
e lo catturarono

In convegno celeste unanime fu il verdetto
in punizione togliere tre quarti e oltre
di coda alla bestia così da lasciare
il sesso scoperto e suscitare in essa vergogna,
inoltre impedire la frusta di carne
a parare gli insetti tanto insidiosi in quel luogo

Ciò che di notte si fa tormento al mio sonno
è come mai i Cattolici sempre attenti
a ogni esempio che degrada morale
non sian ricorsi alle tecnologie avanzate
che in agi propri mostran gradire
per un rimedio di artificio a coprire il misfatto?
insidia pericolosa al già minato pudore
e cattivo esempio ai gay,alle donne

Cari amici lettori in voi confido
a sciorinar versi d'arguzia
per risolvere quesito di tal greve problema
da me con sdegno quì posto,anche per ingraziarsi
e tranquillizzare coloro che del buon costume
hanno fatto scopo assoluto di vita

Io, piccola soluzione imminente ho trovato
in attesa di parer vostro a confronto
..bene al momento sperando in altrui progetti
a maggior efficacia e garanzia alla causa
propongo dei corti pantaloni in velluto alla capra
sostenuti con cinghia o lucchetto al groppone
e a turno i benpensanti più offesi,abbattuti
porsi in aiuto a levarglieli
per i personali bisogni
-da: Pietre e Utopie-

Le morti bianche 3
Muoiono in disturbo
della quiete pubblica
ma non possono essere multati
-Sono l'addio senza saluto
di un'ombra sgorbio
su un muro abbattuto
in rimozione
-Sono una spiga di grano ancora verde
mozzata per gioco dalla verga
di un villano e non muterà
il gonfio del sacco al padrone
-Sono un capello strappato
da un ombrello nella sala
d'attesa di un barbiere
-Sono consonanti e vocali
mai sposate a una voce di potere
e finite sotto a un binario
d'inchiostro ...all'anagrafe
-Sono un'omelia che guarda
l'orologio
-Sono morti bianche
giunte al podio del silenzio
tra sguardi stracolmi di vuoto
-da: Pietre e Utopie-

I matti
Se i matti,tutti
fossero un pizzico
meno sinceri,
con un minimo di malizia
e anteponessero
seppur per tempi brevi
in scritto,le follie
al linguaggio verbale,
le sdoganerebbero
a vita con la patente
...da POETI
e nessuno mai
sognerebbe
di reclamare per loro
i manicomi
--parola mia
che non sono stato
mai internato
in quei luoghi orrendi
-da: Pietre e Utopie-

Il filo
Amore...
tu l'ago
io il filo
a seguirti
è giunta l'ora
di finire
in qualche pezza
e so che dopo
mi lascerai solo
a consumarmi
con dolore
nel cimitero
delle stoffe
-da: Pietre e Utopie-

Bottiglie
Amore,
sono scheletri
quelle bottiglie vuote,
a una a una hanno fatto
l'olocausto dei miei sogni
e la morte
pianterà altre vigne
sul mio cuore
per farti scegliere
due grappoli
come orecchini
-da: Pietre e Utopie-

Amori che non si incontrano mai
Ci sono amori
custoditi nell'odio
dose d'abitudini logore
di ogni giorno
e non si incontrano mai
negli anni che diventano
fumo tra fumi confusi nel vento

Poi un giorno
la speranza si scioglie
in certezza di aversi
ma non c'è voglia
di scambiarsi due corpi
che fanno pena a se stessi
e sono esami quotidiani di specchi,
lontani dall'incanto d'un tempo
quando gli occhi velati sul mondo
in unico sguardo
e pieni di due sole armonie
avvolte dall'identica anima

Cresce il rimpianto
tra solchi di rughe
per essersi lasciati stupidamente
sfiorire
tra parole confuse
e carezze bruciate d'orgoglio

Non rimane traccia del tempo perduto
tranne in qualche foto ingiallita,nascosta
che ha imbalsamato un sorriso
e poi a che servirebbe ritrovare l'amore
per servirsene alla stessa maniera

Sono vite
col destino già scritto
dalle stesse figure
fatte per incontrarsi
e nel programma di stelle
da guardare ogni sera
si amano
si odiano
per il gran traguardo
della pace cercata
raggiunta con agonia alla fine
da due estranei
che non si conoscono
non son più gli stessi
ma solo due somiglianze
nel tentativo fasullo
di riaccendere gli splendori
e le carezze sognate d'un tempo
..............bruciato....
-Da Vite contromano-

San Valentino 2
Cena solitaria
a lume di candela,
mi hanno staccato la luce,
-cento rose rosse sul tavolo
comprate con i soldi
della bolletta,
-zoccola
quando te l'ho detto
sei fuggita,
-è rimasto
un coglione,un cero,
nascosti dietro
una siepe color sangue
e questo quadro
voi lo chiamate....amore?
-da: Pietre e Utopie-

Notte di poeti
I ricordi
giocano in questa stanza
come cani con l'eco dell'ululato
nella valle in questa notte
senza senso quando anche i ladri
nauseati dalla refurtiva da piazzare
si scambiano le ombre
alla luce di un lampione
mentre gelosa la luna
cerca di raddoppiarle
e l'avanzo sovrapposto
fa da balcone all'inconscio
estratto con la siringa di una penna
da poeti che poi stanchi si fanno
il puzzle di un nome da tumulare
su un foglio per una freccia
di carta da affidare messaggio
al vento per un amore che non esiste,
-è una notte nella quale i rumori
cercano un padrone per scriversi
alla vita che sta perdendo
col regno dei morti,lo confermano
anche le puttane stanche di clienti
che rifiutano di venire e considerano
l'orgasmo un punto perso
-Sui volti, l'artista tempo
stende un'altra mano di vernice trasparente
per il progetto lento a uno spessore
per non farli riconoscere e in clemenza
solo....qualche somiglianza
-da: Pietre e Utopie-

Volti e memorie
Sembrava non sapesse niente
del suo cuore disertore
alle sue idee concimate
dal rigore di insegnamenti
patriarcali
è così che la vidi,rustica,selvaggia
antiquata e moderna nei sogni
vestita da massaia su un corpo
scolpito dal Canova,
sentii i sui capelli corvini
vene adagiate sull'affanno del mio petto
mentre usavo la mia bocca assetata
in fantasie allenate a fare
da ventosa sul suo naso
a punta di misteri e poi sulle palpebre
coperchi d'ogni pace che cercavo,
allentate ai nervi ubbidienti
mentre lei dentro aveva un vulcano
e infinito amore sotto le ceneri,
per la prima volta vidi le imperfezioni
sommate e diventare perfezione.
oh! Dio esclamai,
quanto la amai in un secondo
e fu la prima volta che feci un cenno d'implorazione
a una Divinità sempre dissacrata,
il mio cervello mise insieme fiaba e progresso
e impazzì e per questo che scelsi la scrittura
per riappropriarmi del dolore e
come benzina per le ultime salite della vita
-da: Pietre e Utopie-

Vicoli di memoria
Sorpassati da imponenti palazzi
e con la storia nelle crepe
i campanili vegliano vecchie case
funeree ai ricordi
ove le ossa degli stenti
affiorano tra l'erba di fessure
che si abbevera ancora di sudore antico
e le finestre bendate,immobili pirati delle anime
hanno davanti l'aureola delle serenate d'amore
ma non s'aprono più all'affaccio
nei crocevia di cuori sbalorditi
e ballerini a ogni occhio birichino
alla morale vangelica,quando
le grazie di una caviglia sottile di donzella
era l'oblò ai selezionati sogni proibiti
che sul lucido del selciato
sperando in un riflesso congelato
al disturbo dei passi,gli spasimanti
si sceglievano in segreto che appariva alle guance
la pietra numerata con memoria
sperando in un fotogramma al sottoveste,
quanta nostalgia proprio mentre sto scrivendo
sento l'impreco di un sedere coltivato
a far scendere per il riposo due dita di stoffa
invece la volontà della padrona
che ha ucciso l'ultima poesia dei vicoli
è..cinquanta euri confermati con voce roca,
una password popolare per accedere alla carne
data in abuso tra l'indifferenza dei passanti
-da: Pietre e Utopie-

Bella signora
Bella Signora
il cielo ti regalò due zolle di celeste
e in gioia ti ammalasti di vanità
ora sfiduciata agli specchi di casa
ti mendichi riflessa
in tutte le vetrine
e affamata di consensi
a rubarli in sguardi smarriti
che assorbono freddi la figura
senza darti emozioni e allora
ti diverti a infilzare
coi tuoi tacchi a spillo,cuori zoppi
palline di un rosario folle
in recita a te sola
e le gambe perfette
che la mente sente
da ballerina infortunata
non reggono l'equilibrio
soggiocato
-è inutile cercarti in specchi
variabili al tuo umore
fragile e impetuoso,
nessuno troverà chi si perde
nelle infinite anime finte
-da: Pietre e Utopie-

Centomila
Centomila
granelli di sabbia
riuniti per offrirsi impronta
di un piede

Centomila
fiati senza identità
insieme per l'aborto
di una voce autorevole

Centomila
per significare
nell'insignificante

Centomila
a essere inchiostro glorioso
di una gloria da scrivere
che altri prenderanno

Centomila
chicchi di grano
per il pane della storia
digerito in un applauso

Centomila
carni nella salsiccia di Polifemo
...tifosi,la marca
-da: Pietre e Utopie-

Ristorante
Pianoforti di carne in cucina
e tamburi di bistecche
tra la polvere di farina giallo oro
per una musica di schiavi incatenati a una frase
su questa nave senza mare
che sputa bruciori e raucedine
creduti petrolio da viaggio
e metà galera e metà fuga
pilotata dal rosso cuoco ingrassato
con diploma di macellaio
e sotto coperta,affetta vite clandestine
con l'anima nascosta lontano,sottoterra
come osso di volpe da disseppellire al ritorno

Nella sala da pranzo ovattata
color rosso bordello schiarito da riflessi di denti
mostre,lustrini,brillanti e vapori di calde Signore
che si aumentano il prezzo nelle galanterie
che poi sono aste e la sola parola affettuosa
il martello del battitore

Quanto oscuro lavoro la ciurma
si minaccia coltelli poi provati ripiego
a ghigliottinare un pollo
tra l'olio bavoso di un sorriso canino
per l'unto di una mano patacca
sul culo a schiena piegata
di una sguattera che vede,insegue nei fumi d'arrosto
nuvolette da sogni con ali di un volto d'amore
viscido agli occhi nel prendere forma

Sono tristi le scene di quest'industria
che con manovalanza insacca raffinati stomaci vuoti
a donar pace in satollo a ignari,eleganti Signori
clienti che pagano un prezzo che non hanno sudato
-da: Pietre e Utopie-

Piccole scene
All'incrocio
zona centro
di Campomarino
un incidente
una capra taglia la strada
a un tre ruote
e secca sull'asfalto e a tre palmi
una corna fa in chiusura
da tonda parentesi alla giornata
-Il conducente del mezzo e il proprietario
dell'incauta bestia
afferrano l'occasione
per una recita oltre sciagura
a un pubblico
assetato di novità
-Le persone sembrano formiche
affamate e sbaragliate
in un inverno
attratte da una briciola di pane
-Due vigili
assoldati dall'ozio
ammalati di pigrizia
e in cura errata di letargia acuta
finalmente
possono confermare
di essere utili
-C'è gloria anche
per un giornale locale
che scrive
di una palla di cuoio al rimbalzo
su un campo di patate,
di dispute di cani
e di colombi
che rubano aperitivi
dopo che gli hanno tolto
l'unica fontana
-Un vecchio
con un solo dente
ride di gusto
e la bocca diventa caverna calda
a una mosca
poi preoccupato dice...
ai miei tempi queste cose
non succedevano
-Un bambino col triciclo
simula uno scontro
con la scarpa del padre
assorto nella curiosità
-da: Poesie Cialtrone-

In questo paese
In questo paese
dove gli ultimi vecchi
sputano sui marciapiedi
tutto il male delle calunnie e
del freddo accumulato
nelle fradici ossa,
dove i bimbi piangono a rate
per un giocattolo che arriva
sempre in ritardo sulla vita
veloce
-dove le ragazze promettono
inutili sguardi investimento
forfettario al futuro per paura
del tempo che sorpassa l'amore
-Nei bar dipinti di fumo
i discorsi affannosi di sempre
e si fanno piccoli viaggi
con bottiglie di poco costo
-Qualcuno ignaro di un mondo globale
che ci conta e ci isola da noi stessi
getta una provinciale preghiera
per migliorare le piccole spese
-In questo paese ci sono anch'io
e guardo soltanto le finestre
finte che apro sulla mia abulica vita
piatta come un mare che dorme
a fine tsunami
-Ogni tanto qualcuno ritorna
per il gusto perverso di poter ripartire
ma stavolta per dove c'è qualcuno che aspetta
-Poco lontano un cimitero con tanti cipressi
e nel guardarlo mi consolo pensando
là, forse non verrà nessuna ruspa
a disturbare la pace che in vita
in eccesso,lenta l'anima uccise
per overdose di sogni che mai
nessuno varcò la ferrea dogana
della verità
-da: Vite Contromano-

Tutto falso
L'aria che respiro è corrotta
come la pioggia che si accanisce
e filtra alle finestre
come il pianto dei bambini
indotti al sonno con raggiri
come il rumore assordante
delle macchine
che incoraggiano un finto progresso
come le nuvole che accarezzano
una luna spoglia d'ogni fiaba
come le parole che la gente
si scambia per riempire il carcinoma
dei silenzi
-Anch'io ho corrotto la mia rosa
migliore,solo per portarti
a letto senz'amore
-Tutto è falso intorno a me
proprio ora che ti amo e non ci sei più
e come domatore incerto addomestico
i ricordi che non mi sfuggano
che non mi siano feroci
nel rimpianto
-Da: Pietre e utopie-

Febbraio
E' una signora elegante
vedova del tempo dei vivi
ora plagiata da un carnevale
licenzioso all'affaccio
di anime vere nel quotidiano
truccato serioso,
ancor bella e presente
nei sogni sconfitti
dismette timida il nero
senza toglierlo ma solo aggiungendo
e lento a coprirlo
un candido giglio
fra una settimana una rosa
fino a confondere gli occhi
in un giardino che fa da vestito,
poi lento e improvviso come raggio
che filtra uno scollo di nuvole tetre
un sorriso,miccia a una speranza
che arrivò appena seconda
-Febbraio è il guscio
marcio di un seme che s'apre
felice a un germoglio,
è una camicetta che perde
man mano un bottone fino
allo sboccio d'un turgido seno
tra l'applauso di lingue
infuocate
-Da: Pietre e utopie-

Gossip 2
Cervellotiche porcillaie
di colore rosa
sdoganate dalla TV
in pseudo matrimoni
dal titolo originale
amore
durano il tempo di
asciugare la firma
e milioni di intellettuali
sui giornali-ricotta
leggono il giorno seguente
le psicologie di luminari
sottili serafici a spiegar
naufragar di sintonie
apparenti inamovibili
-Si svenano massaie
e tiran fuori dall'armadio
le teste dei mariti
per l'idillio frantumato
-Masturbatori sperano
di dar ferie alle mani
al lavoro gratis
di inarrestabile tremolìo
e in diserzione
allo stop inferto
dal cervello fumato
-Da: Pietre e utopie-

Maiali
Maiali
vanno al fango
a ruzzolar
per sporcarsi
e tenere lontano
dalla pelle
gli insetti

Umani
puliti
sull'aereo
e fango nel cervello
per la Thailandia
a sporcare
bimbi
costretti
insetti
-Da: Pietre e utopie-

Dolore
Il dolore è una notte improvvisa
che brucia gli astri e fumante
piomba nel giorno sereno di ognuno
e al tramonto legale,rafforza
infittisce nei ricordi le radici
che bevono anima amara
fino a essiccare increduli occhi
palude dove per spugna
si tuffa il cuore atterrito
ripudiato dal sangue

Ha le sue fitte,sono rughe sottili
a fare da tacche per segnare i punti
alla vittoria del male,
poi fa entrare riflessioni salate
a conservare più a lungo
un'eventuale memoria
quest'ultima è squadra-becchini
che raccoglie sofferenze stecchite sul campo
per imbalsamarle al cervello,

Solo chi ha cadaveri del dolore
potrà capire quello degli altri
e spezzare dono un sorriso
moneta e applauso a pagare
e indurre esaltato in concedo
l'attore feroce dal nome " Tetro"
in scena al palcoscenico privato
d'ogni spettatore forzato del macabro
sperando doni sollievo pregiato a chi
seppur incredulo e cieco
afferri ultimo appiglio la condivisione

Necessario è il dolore
questo lungo filo al mercurio a legarci
carne per un rosario nel tempo
a fare lettura per la media d'uguaglianza
del calvario di tutte le vite
altrimenti la gioia inciterebbe
i fortunati e gli eletti
a bocche sguaiate a dar misura sbagliata
della sofferenza atroce dei tanti
-Da: Pietre e utopie-

Poesia agricola
Amore..questa parola sulla lingua
è un Chianti d'annata sposato a un Formaggio Sardo,
sei per me sollievo come la stalla alla vacca
quando rientra claudicante la sera
dopo lo scrivere dei neri solchi che leggerà il tempo
sulle pagine di un quaderno di terra
che l'aratro sembra non finire mai,
quando parli la tua bocca è la botola che s'apre
per far cadere nella mangiatoia l'ambito fieno,
sei una frasca che passa sulla schiena
a parare le affamate mosche che burlano la coda delle bestie,
-Scusami amore se questa poesia non è all'altezza
considerala un bucaneve che nella tetra stagione
s'offre leccornia a ricordar sapori di primavera alla capra,
-Per trovare questi pochi versi ho bevuto
un fiasco di vino ma gira e rigira le metafore
non vanno oltre l'agricolo,pensando alla città
non mè venuto niente,al massimo posso dirti
sei bella come quelle Madonne di sera,tutte truccate
e ben vestite accendono ceri di copertoni in periferia
e salutano sorridenti per dare il benvenuto o l'addio
a noi della campagna...sai ci riconoscono e ci stimano,
finisco quì..baci...abbracci e domani
ti regalerò quel campo di papaveri rossi
più tanti fiori di lupinella al podere Zacarupa
e incendierò tutte le stoppie e ci aggiungerò
pure quei ceppi spolpati dalle pecore per una fiamma
enorme come questa mia passione per te,ormai
il cuore è una motozappa in moto con frizione spezzata
e marcia innestata,fuori controllo nel garage
..tuo per sempre Girolamo Sceppalupini..fu Rizieri
-Da: Pietre e utopie-

Poeti al lavoro
Giunse sparo assordante
la parola "lavoro"
pronunciata incauta
al salotto dei poeti
da un Saggio finitovi per caso
in quel mondo di bugie
ave anche la fantasia
batteva sconsolata in ritirata
alle menzogne roboanti,
parve come tuono di proiettile
che in falsa mira sorvola
lepri intente a ingurgitar
tenera insalata di stagione
all'orto in complicità di luna,
infatti non è per questi,offesa
il denigrar di loro ingegno
al quale possibile è risponder
con sicuri rimedi
d'altri aleatori versi ma
l'invito a testar la schiena
in ausilio a menar le curate mani
per il faticoso pane
-Signori sono essi geniali artisti
capaci al pozzo
con raggir di frasi suadenti
riempir bucata paglietta
d'acqua e porla come collaudato secchio
avaro del non perder alcuna goccia
-Da: Pietre e utopie-

Partenza
Tra vocìo di prede braccate
da fauci del tempo affamato
sventolìo di mani
alla stazione
bandiere bianche di gesso
arrese al distacco
e fungo velenoso,maligno
sembrò il berretto rosso fuoco
del capo treno
che fischiò tutto il male
nelle orecchie tese

Claudicante il cuore
sputò una lacrima,
fece da interruttore
tra i binari e le corna del mostro d'acciaio
e fruste i corvini capelli di lei
al vento di velocità in aumento
sul pallido viso-Modigliani

Mi legai le budella all'ultimo vagone
per non perdere il filo di quell'amore
ma morì l'anima prima del capolinea

Sapevo che ci saremmo rincontrati
quando di noi avevamo perso ormai
le somiglianze..e così fu,
persino il saluto un lontano giorno ci fu sorpresa
-Da: Pietre e utopie-

Talee
Siamo talee
recise al ramo
piantate con cura in terra
a continuare l'albero
che comincia a piegarsi
alla sua fine
poi
qualcuna perisce
o scippata dal capriccio
di una capra
o al posto sbagliato
a soccombere all'ombra di
piante più veloci
oppure soffocata da
un fico strangolatore
mentre l'amore è il polline,
inizia coi fiori
dei primi arbusti
ma spesso muore la farfalla
e il vento va in direzione
opposta
-Da: Pietre e utopie-

Lavagne e bandiere
Arena la bocca
e denti col pollice abbassato
per affondo di coltelli
tra schiumosi versi
in recita a bugie
antagoniste a bestemmie
imprecanti a verità tritate
sotto icone lavagna
-poeti con figura in banca
e anima-esca provata
per selvaggi occhi e orecchie
in alleno a pelle di tamburo
quando parole al rimbalzo
andranno a caccia di consensi
ma l'intento è scalzare
il primo maggio da regalare
sagra d'ozio e al patibolo
il lavoro
-cibo,canti e balli
scrosci d'applausi
e rutti in pausa a ringraziare
tra l'isso di bandiera bianca
e un cesto di colori a dipingervi
al passare il primo scettro,
poi a pecora a seguire
e mano a giro di pancia
metafora al satollo rubato
-poeti,furon canto di giustizia
venduti a voce di raggiri
mentre,vomito e inchiostro
ai muri sono i versi sciolti restituiti
dal popolo desto con occhiali al culo
-Da: Pietre e utopie-

Padroni 2
Incutono paura
anche quando non ci sono
lasciano l'ombra bianca
a vegliar le facce scure,
sono i padroni del tempo
dei respiri,degli affanni
col grugno fanno da acceleratore
al cuore degli agnelli
per punirli da lupi

Passo felpato a sorprendere
chi a centellinare
un aborto di sogno,
a raggelare l'accenno d'un sorriso
e immortalarlo tetro al viso,
si voltano di scatto a
pararsi l'odio alle spalle,
sono dittatori con facce da preti
assegnano l'inferno per
poi librarti con gesto di mano
ad arrivare al paradiso
loro misero compenso

Sono belve feroci
pisciano alle tante tane
firmano con ghigno il terrore
su vite sempre in trappola
e l'habitat lo consente
hanno già ghigliottine ai varchi
conoscono ben le forze
delle prede per il giro corto
che in spasimi posson fare

La stessa morte li alleva in salute
pastori delle vittime fiaccate
sempre in preda facile
-Da: Pietre e utopie-

Primavera in Molise
Come le rondini
tornano stanche
alle grondaie
così i cialtroni
a poltrire
alle panchine

e nulla più

Spiccioli eventi
tra sbadigli
a raffica
scarcerati
da mani pigre
in odor di ferie
si possono guardare
in dormiveglia
sui calendari
degli anni a venire
-Da: Pietre e utopie-

L'agnello
Presente nel presepe a vegliar
la nascita di un piccino come lui,l'agnello
con la mamma mai col padre
forse perchè ha le corna arrotolate
e troppo sfacciate in mostra
pendule appaion le grosse palle
come quelle però generiche ad appesantir
mazze di rami all'alberi,
amico di San Francesco
colui che tolse barriere
tra animali e uomini e in povertà
donò esempi ma a nulla valsero
le carezze del frate al candido
batuffolo,amico di bambini
in raccomandazioni al cielo
a sottrarlo dall'altare
a togliere non so come in sacrificio
peccati del mondo
ma quel che più è strano
come alcune storie, accusate pagane insegnano,
il sacrificio è pasto invisibile degli Dei
e mai d'umani che l'accompagnano bevendo
ruttando un buon vino,allusivo
al sangue di Cristo
-Allor dico io, può una creatura
che tenerezza ispira
così piccola indifesa che ancor prende
conoscenza d'adulto aver compito
lavare la ferocia del mondo
che umani a partoriri continuo s'impegnano?
-Da: Pietre e utopie-

L'uccello
Al buio l'uccello
in risparmio a sprecar forze
in gabbia solitario posi
nel duro pensiero
di regalarlo solo a te amore
in delizioso canto
ma nello strazio
di solitudine a nulla valsero
imitazioni al volo che la sola
mano in tremolìo operò
per ricordargli allenamenti d'ali,
rara fu la quiete in artifici
sempre al nido tuo mirò il riposo
anche quando su calendari
di rigogliosa natura
a ridonar fantasie di spicchi,
chinò cieco la testa in ansimi
a morir di repressa rabbia
-Da: Pietre e utopie-

Il sig. Rossi
Lungi da lui piantar
un albero,un fiore,tenere in mano
una foglia,orpelli allo sguardo
offrono intralcio al suo fuoristrada,
rifugio alla cacciagione
suo vanto da esibire tra applausi,
mai la penna ha posato su un foglio
per una voce d'amore
tranne per assicurarsi
il cospicuo compenso mensile
allevato su ferrea, furba raccomandazione,
certo non per scrivere aleatorie poesie
tanto congeniali a sfaticati poeti,giullari
spesso sconfinate nei sogni
così pericolosi a distrarre
indirizzo al danaro,al lavoro
pilastro d'ogni prestigio,rispetto,
-Il Sig. Rossi è un treno senza finestrini
l'intento è arrivare alla meta non a rincorrere
paesaggi in fuga che infilzano sguardi
volti a inquinare convinzioni d'affari,
allentare seriose mimiche da porre in fiducia,
è un uomo piatto e mediocre
come ce ne sono milioni
il suo sol intento sguinzagliar orgoglioso
al mondo la prole istruita, erede
al suo credo,per l'arrembaggio
appena al limite della legalità
con ogni mezzo,fuori dall'anima
a sicuri inattaccabili possedimenti
-Ancor più stupore suscita
in me che costui è ritenuto dal popolo
che m'ostino a definir plebaglia
un brav'uomo in esempio,ligio a doveri
di chiesa-lavatoio al candeggio di macchia
a sorpresa in buia coscienza
che ad occhi di artisti,luce sottrae
-oh! amici lettori è questi un criminale
della fantasia,dell'arte,del bello,
al mondo è solo una carnosa
macchina d'inquinamento,
ruba ossigeno al nostro cervello
intento a creare arduo sublime
e altri cuori allietare e restituisce
feci,smog e scorregge,incurante a ogni
dolce creatura che accende ispirazioni,
si presta sottile metafora a spiegar gioia
non racchiusa in materia...
a cosa serve all'umanità la suddetta figura
se mai lascia un alone di traccia
è cancro di un danno al pianeta?
-Da: Pietre e utopie-

Addobbi
Ogni luce un dente
di mercante
a firmare autenticità
di merce collegata al cuore

Salsicce di stelle
al carnevale di paradiso
esposto a terra
è il Natale che vende
in sfarzi e oltraggi
e in ingordigia specula
sulla storia di un bimbo buono
nato in povertà d'esempio,
allevato per assassinarlo
adulto in un venerdì
e trovar alibi al dolore
in gara

Per televisione
qualcuno intervisterà
capponi in sciopero
per una par condicio,
accettano si la stessa fine
degli agnelli ma prima
ci hanno rimesso le palle
ora colorate ed appese
ad alberi muti che
nel caldo creperanno
allo sventaglio
con movenze di mestruate donne
vergini arrapate
nel sogno di un cavallo alato
-Da: Pietre e utopie-

Il seno
Poi la vita come duna al vento
m'ha cambiato
ma da bambino ero bellissimo
occhietti furbi e un nasino
alla Francese che puntava
dritto alle stelle,
ricordo deliziose signore
in esubero a donare affetto,
in impeto d'abbracci
come un pupazzo a stropicciarmi
e mi allacciavano al seno e
seppur piccolo io vedevo
quelle grazie come primo delirio,
aprivo le labbra per
succhiare il nettare tanto normale
e raro poi capii proibito,
venivo dal latte artificiale,
ancor' oggi m'è rimasto
quel bruciante desiderio complesso
un talismano al petto a guidar
sonno con sogni tranquilli
ora,sostituito spesso da un cuscino
che al tatto non reagisce
ferma solo al morbido ai pugni la corsa
poi ho capito era una trappola
a camuffar figlie del diavolo
ad iniziarmi in dolce affetto
senza difese e dopo questa a scattare
di sorpresa per il prezzo alla dipendenza
variabile lunatica di vanità esibita,
ora come silenzioso pazzo
a negar necessità d'abbocco
che in umiliazioni sfocia strazio,
cerco in segreto carnose colline
purtroppo ben difese da
pizzi,merletti e smorfie,
maledette donne vi ringrazio in odio
per lo svezzo trasformato in esca
e al succhio chiede oltre a
compensi lauti,l'oro più pregiato
......la libertà
-Da: Pietre e utopie-

La metrica
Mille sensazioni
traboccavano dall'inquieta anima
che minacciava cupidigia,
pensai di farle defluire
in incanto di poesia e come volpe che
fugge a tiro di fucile dopo uno
sparo a vuoto,lasciai sul foglio
le impronte di fuga dei pensieri
ed estasiati s'adagiarono
in attesa d'allori a sfidare il tempo

Orgoglioso chiesi anche per
far dell'ingegno gran vanto,parere
a un luminare del campo
il Professor Zarraccumma,
gran fu lo sconcerto
non solo al naso storto,di per se
già brutto e sinistro che mostrò e
in un lampo con grugno a indicar
gravità d'offesa,sentenza lapidaria pose:
..privo d'ogni metrica,
in effetti l'andare a capo
era gran disordine e mai mi
balenò alcuna misura,almeno
per dar conforto all'occhi
ma la genialità innata che neanche
allo scoramento più feroce
m'abbandona,mi suggerì fulminea di
recuperare un vecchio metro
in ubbidienza a tante precisioni
di mio padre
..perbacco ma il Professore
aveva parlato di uno strumento
al femminile,pensai a un compasso
ma perdinci ancor più maschio,
mi balenò..la riga ma sembrò
una minaccia che spesso avevo
udito quando volevano sopprimere
i miei eccessi e obbligar l'allineo
a lor dottrina rigorosa...allor dissi
vaffanculo la poesia e da quel
giorno andai a capo quando
s'intoppava l'idea nel verso
o finiva il foglio e chiamai
i miei scritti complice un accento
pòèsia,una specie di parente
della più nobile arte sopra citata
..un'anima espressa
un pò più rozzamente,diciamo
una scrittura agricola
-Da: Pietre e utopie-

Chicchi di grano
Nel tempo
senza più lancette
siamo chicchi di grano
in un sacco che
si svuota
e l'ultima speranza
d'amore è
l'attimo caduco
alla macina,
d'altronde
fallì anche il vento
che vorticò
un mulinello a unire
i nostri fiati dolorosi
per una parola
ad accendere
due nodi di legno,
...i nostri cuori
-Da: Pietre e utopie-

Periferia d'inverno
Schiaffi di gelido vento
sotto nere nuvole basse,compatte
immobili,
solo una palpebre di sereno
con occhio di fuoco
dilania un rasoio di luce
a voler sbarbare la terra
da alberi ispidi e spogli,come spennati
in questa degradata periferia
con velo d'incensi
di ciminiere a stordire
anime che nel lavoro estorto
trovano appena l'alibi
di firmare a stento la vita
-Mangiatoie da ingrasso
i centri commerciali
ricchi di pasture compresse
celano cattività
alle bestie cariche,
gonfie faticheranno
a rientrare alle tane,attesi da prole
nervosa,affamata
-Più in là un bava argentea
porta a galla,intrecciate salsicce di pesci,
il mare
condito con verde raucedine
ove si specchia da lontano
in alto a una croce
un Cristo sofferente
costretto a fare da arbitro
a teppisti che giocano a calcio
e a ogni fallo non dato
col galateo sbagliato
lo chiamano ad alta voce con
davanti al nome,porco e mai Signore
-Da: Pietre e utopie-

Oroscopo (Scorpione)
Amore:

Quando anche
l'ultimo pensiero ottimista
superstite
ai drammi della vita,vola
a cavalcioni di un superstite
capello sulla giacca fradicia
che rifiuta la figura
nella più tetra tempestosa notte
..l'aver fede nell'astrologia
ingrazierà le stelle guida
d'oroSCOPO nello SCOPO
d'amore e man mano
una magica mano solitaria
dal cuor disconosciuta
una donna splendida farà apparire
e volerai leggero tra le nuvole
sopra al letto scricchiolante
-Soddisfatto della lettura
oroSCOPO Divino
-Da: Pietre e utopie-

Imbonitori
Quanti falsi pacati imbonitori
consumano specchi in odor di streghe
a provar mimiche d'altruismo
e nel fischio d'ultimi pensieri
nascosti all'imperante insulso
plagiato d'ammalianti suoni
rimproverano al piatto cervello
il Don Abbondio assenso al trucco,allora
si affidano invano al labiale
perso nella luce inghiottita
dall'ormai rabbuiata coscienza
cimitero di verità occultate

E' triste lo squallore incorniciato
da labbra al miele
spalmato col rasoio
di professionisti imbonitori
che omaggiano fiori strani
funghi inumiditi in cupidigia d'anima
dallo scarto di saliva a
oliar voce ai denti
coltelli trancianti ad affilar parole
da servire dolce cicuta a un festival
d'abbracci ai tanti party
di cuori sinceri dissidenti,adescati
alla decapitazione

Losche figure osannate
a furor di popolo,lo stesso
cavia in meritevole castrazione oscura,
danno allarmi d'esca
a impegnar lo sguardo fisso
e a un sol grugno di fronte
fanno partir l'assenso a
tagliar di dietro
con lamette indolore...le palle
-Da: Pietre e utopie-

Due frutti neri
Affamata al punto d'aver quasi cecità
una volpe,scorse
in un fitto cespuglio
due grossi frutti neri,maturi
e senza pensare,al cervello
parvero sconosciute leccornie
omaggiati dalla genialità transgenica
la quale tra gli animali ha acquisito
discreta conoscenza e accoglienza,
ordinò irruento con lampo l'azzanno
ma un colpo terribile
spiantò dalla bocca e cadde sasso
ogni dente alla regina delle furbizie,
il calcio di un asino a difesa
dei suoi vecchi testicoli
-Io come sempre passai per caso
ed ebbi modo di dire....
a nulla è valso l'esempio
della famosa mela che all'umanità
costò il paradiso,mai
bisogna cogliere frutti
in altrui proprietà
incuranti di chi vi è a custodia
e poi senza aver versato
con amor di fatiche
alla coltivazione,sudore
-Da: Pietre e utopie-

Rivoluzione
Funghi velenosi e maturi
i cappelli
presi a calci
sulla nuda terra

Sbocciano i fiori
ai pali dei telefoni,
non dagli alberi requisiti e
insufficienti
ai cappi

Squadrati semenzai
le fosse dei morti
calpestati dai poveri
mentre rubano la cultura
mina al gioco di bimbi

Giunge l'ora
del ricambio dei tiranni
da svezzare

E' la rivoluzione
croce di anno zero
sulla pietà dell'odio

Una talea d'ulivo
piantata da due amanti
vestiti da nemici
il gong
della nuova storia
-Da: Pietre e utopie-

Il sole
Riscalda,
dà luce
a un intero pianeta
ma a nulla può
illuminare
un' anima tetra,
diventa anch'esso
un fiammifero
nell'uragano
della notte
infinita
di questa
-Da: Pietre e utopie-

Mille euri
Mille euri
Bastardi
elemosina
del nostro prostituirci
nel doppio lavoro,
il primo,vendere l'anima
l'altro da ragionieri
non diplomati e
distribuirla
come farcela bastare
tra le varie voci inventate
cancrena di pensieri
mina all'anima
e noi a inumidire la miccia
per ritardo d'esplosione
ma giuro che un giorno
il vostro sole sarà un trucco
e diventerà nero
ci faremo saltare
vicino al vostro camino
dove ci fate animali
per le fiabe

Cani da scatolame
per perenne presepe
da esibire
ma anche se finto
forse perchè più tenero
azzanneremo stavolta il bambino
e Dio ci perdonerà
tanto la sua fine
già scontata
un sacrificio inutile

Mille euri
una bottiglia
in una serata,il prezzo
di una troia che ci ha traditi
per un osso di plastica
intorno al quale la tecnologia
delle bugie ricostruirà
per l'abbaglio...un prosciutto
a tentare di fermare
la rabbia dei denti
-Da: Pietre e utopie-

La notte
La notte
pausa pranzo del sole
che va ad allevare,
mangiare carne altrove
e noi schiavi
all'assenza di padrone
allo slaccio di nostri
abusi
poi
in ricomposta al mattino
come amanti squallidi
in annuso di verifica
la scomparsa d'odore
di topaie

La notte
trappola in sicurezza
della morte con
formaggio esca di prova
a tenerci sempre
presenti e abituati
al silenzioso
ultimo
sorprendente appello

La notte
è il giorno della nostra coscienza
un riccio timido che si schiude
per nutrirsi di sogni
da digerire poi angustiati
con occhi inzaccherati
alla prima luce dell'alba
porta del tiranno
-Da: Pietre e utopie-

Capelli
Un tempo ruota di pavone
degli amori,ora
aspettano il treno delle foglie
i capelli dei vecchi senza età
con gli anni delle sconfitte
riparati dietro uno scoglio
chiamato cuore
e si sentono becchini di ricordi
in pensione

S'offre ribelle una peluria straziata
al sorteggio di quest'autunno
e cade un sottile capello d'argento
che alla rugiada del primo sole
sarà filo d'oro da tessere
in un tappeto a rendere morbido
e ingraziarsi per il rilento
il passo dell'ombra della morte
che al tramonto precede
tutti i ladri che vanno verso est
per rubare invano un pugno di giorni
-Da: Pietre e utopie-

Epitaffio 5
Cambiai orgoglioso il nome
per lasciare quello falso
ai vivi
e il vero ai morti
e per mollare un identità
patacca
all'ingrata terra
di Molise
che in quanto a umanità
d'accoglienza
allo schiuder dei miei occhi
mi pose già
ai posteri
-Note soavi
che mi rendono dolce
il ritratto
il rotolare
in sottobraccio
di tre consonanti straniere
dall'affaccio di lingua
da ogni porta
dei covi di serpi
-Da: Pietre e utopie-

Parabolica
Amore
sei come un'antenna
parabolica
sotto le stelle
vicino a un copertone
acceso,
focolare di solitudini
e con una padella
hai fatto vedere
cose Turche
a tanta gente
compreso me
...oh! Santità....
-Da: Pietre e utopie-

Il mulo (Par Condicio)
Il mulo
metafora
ancor più possente
di quella dell'asino
a indicar testardaggini
mai a ritornar rinsavite
in stolture d'idee

Ibrido voluto da ingegno
per aggravio
di sopportazione a fatiche
ma la natura
pose punizione d'impiccio
alla manipolazione
e mai frutto fece sbocciare
all'amore tra la povera specie

Or dico io
come mai l'umano con scettro
in riflessi di paragoni all'animale e
in stolture mai soggette a varianti
è spesso acclamato e riverito
dallo stesso popolo che
il maldestro esempio
in spregio solo ai comuni ha diffuso?

Ne fa chiari esempi la storia
dei suoi dittatori
con spietate regole a uso
ove mai s'infiltra parola di Santi
come dei potenti di turno agli allori
estorti
e ben disposte nel vanto, le pulselle
a donare a essi le grazie
con auguri e speranze di prole
a garantire negli agi il proseguo
di un pensiero supporto
di tragici danni che
mai sarà scardinato
da luminosi consigli

Allor faccio una tesi
o miei saggi lettori
sarebbe giusto per far
equa la suddetta metafora
rendere ogni dittatore o altri
che ne imitano posture,
almeno in fatiche
identica sorte
dell'incolpevole infelice mulo
-Da: Pietre e utopie-

Passera passerà
Boccheggiante
in entusiasmo
d'apertura
d'ali
ai primi caldi dei dì
di primavera,oh! tu
vanitosa illibata passera
dal lustro gentil piumaggio
che al sol dona riflessi
irresistibili d'adescaggio vano
che a più cor stende il sogno e
dona indomabile tristezza,
aspetti il tuo principe azzurro
ma questi come ogni anno
ubriaco ai mille dolci canti
di richiami sparsi
passerà veloce
e la maldestra nuvola
mai a lieta sintonia
farà da testimone
sarà solo rigorosa tenda
al tuo sguardo sulla scia
che rapisce l'illusione
oh! mia amata passera
quest'ultimo dolore
sugli anni del tuo sogno
passerà
e sarai passera
all'uccelli di specie,normali
che mai s'avvicinarono
timorosi a considerarti
d'altra pregiata specie
inarrivabile,fanatica
canarina
-da: Pietre e utopie-

Dittatori
Collezionisti di respiri
per farli grossi e diversi
usate schiacciare
uomini tra morte e paura
e l'ultimo loro fremito
sputa in una bolla di sapone
l'ansimo grosso e sofferto
da appendere in salotto

I teschi
gusci di semi
per fiori già dati
non germoglieranno più
ma la storia bella e curiosa
sulle pagine
ha bisogno di nutrirsi
di carogne occultate
che affiorano sempre
riesumate casuali da una ruspa
assoldata dal progresso
e affiorano inopportune
sulla sabbia e flauto del vento
in soffio di cavità di cranio
suonano a Dio la vendetta
cappio al collo a renderlo
saracinesca per il male
senza passaporto
che non farà più
l'andirivieni all'anima
maledetta
di lì a poco ad affogare
mentre occhi rivolti
e schifati dal cielo
al massimo riceveranno
il piscio di una nuvola
e piedi tremanti alzati da terra
l'unico regno che vi aspetta
e la sola preghiera soggettiva
che mai potrà tradire il titolo
a tema sarà
...............BASTARDI.......
-da: Pietre e utopie-

Notti di novembre
In queste notti
cerca un seno
che si vuole conservare
il bimbo e pensa
al gelido dentino
lanciato sulle tegole

L'aria è un miliardo di spilli
e fa lacrimare gli occhi
sbarra il viso al sangue
fiume a rilento
ove si impigliano le canoe
che portano zuccherini
per l'amore al cervello

Foglie morte sull'asfalto
ad avvolgere
i sogni asfissiati
allo stretto di gola
ed espulsi da un un catarro
feccia delle ossa

Defunti in sciopero
non ancora rientrati
dalla festa,reclamano
l'intero novembre
per insegnare il galateo
ai vivi barcollanti,
segnati,che di lì a poco
li raggiungeranno

La nebbia che in questo mese
non manca mai è il prestigio
del mago per confondere
i due regni e trasforma
le voci in corda a legarli
e il pianto sarà acqua
per non farla sfilacciare
-da Vite tremule-

Freddo
Gomme Americane
ostie ai poveri
ammortizzatori di denti
nel freddo di queste notti
dove i sogni non vanno
oltre i comignoli
e ai ladri gela le mani
il grimaldello
mentre per chi è solo
con una bottiglia vuota
a letto si fa un amore,
trave a cupola di lenzuola
il braccio sinistro
e in nebbia di fiatone
andirivieni di quello destro
e rincorrer visi che
mai prendono forma
-Cade come traliccio
sulle anime
il verso di un gufo
ad annunciar la fine del succhio
delle piume alla carne
-Ridono i cappotti
perdono polvere
e sono loro l'unica tana
dei cuori..dimenticati
-da Vite tremule-

Cimitero **
Tutti quei volti
al cimitero
con la stessa malattia
letargia eterna
con foto di
quando erano contenti
o in fierezza che
mai avrebbe ceduta
al dimesso
ma su una lapide
mi sono soffermato a leggere
...non dimenticheremo
mai il tuo sorriso
e sopra, un volto
luminoso
e appena due denti
-ho subito compreso
che i mancanti
erano serviti
e rotti ad azzannare
una feroce miseria,resa
anche dal modesto loculo
-Sono andato via
e gli ho detto
ti metterò per l'unico riscatto
che posso offrirti
...in poesia
-Dall'alto del suo mausoleo
il Cavalier Pelliccia
con sopracciglia
come frecce d'archi in postazioni
mi ha trafitto
con uno sguardo truce
-da Vite tremule-

Lei
Accento bizzarro al cielo
il nasino
scioperante agli occhi
perle rare d'oriente
di un mercante
che al loro brillar
nel paragone,spavaldo
insultò le stelle
e quella polare
indicò il sud
smarrì l'incanto
e i due preziosi
nella tetra notte
vaganti fino a
posarsi su quel visino
d'uovo dove il buio
derise il tempo
lasciò cadere
fili di seta
danzanti al vento
tremanti
nell'accarezzare
due petali che
si baciavano lievi
e nello stacco
uno spiraglio
a una fetta di candida neve
e in quel gioco
seducente
la musica di una voce
che mi rapì il cuore
dietro le note
-Mi accorsi che gli anni
s'erano trasformati in piume
sulla rotta
di comete d'altre ali
salivo all'etereo
-La persi tra la folla
e una pioggia di chiodi
mi attaccò alla terra
-Un passante
mi offrì una tisana
per guarir l'amore
e poi un sorriso,
capii voleva dirmi
finalmente
ci sei anche tu
...cascato
diventando umano
-da Vite tremule-

Lacca
Questa nebbia
uno spray celeste
di lacca
a imbalsamare
il limbo d'adatto
all'inverno
alle anime

Resina bianca
che incolla foglie
al saluto
e gomma le voci
elastico tirato
tra bocche e cuori
assetati d'amore

Solo l'abbaio di un cane
a metà tra rabbia e sconforto
fende l'incenso
e va a spalmarsi
oltre la collina
a riscaldare
i reumatismi dei morti

Sembrano stelle
punite dal cielo
i fari delle macchine
a caccia di un gemellaggio
coi vivi ormai tutti
stipati nelle case
in vanto ai loculi
solo lieve,l'ampiezza

Claudicante un vecchio
con l'ombrello
a mo di paracaduta
è un alieno contento
vede tutt'intorno
solo bianca bambagia
dove sempre
rovinoso è caduto
-da Vite tremule-

Sabato sera
Un boato nella notte
che gioca con la coda
col giorno che
vuol fare colazione
con deliri succulenti
e si sfrega le mani
lucifero
alle fiamme
-San pietro
sussurra
hanno visto per l'ultima volta
le stelle e non ci hanno capito
niente,accecati
dalla stessa polvere bianca
che si perde,vola
al battito delle ali degli angeli
in ritiro
-Dio fa un cenno
a significare
non facciamo capire
che li abbiamo accolti
-Un gard-rail
con fiori di plastica
il punto di partenza
a seconda dei passanti
per un vulcano,o
oltre le nuvole
-Per terra lacrime
d'argento
non evaporeranno
.........mai...............
-da: Vite contromano-

Parenti

Dello stesso albero
posto a mezz'ombra
i rami sono
stretti parenti
e alcuni di essi
per il beneficio
di luce
nell'allungo
prevaricano
i più deboli
che in silenzio
con anemiche foglie
pregano
il tempo
della potatura
-Da: Vite tremule-

Certe sere
Ci sono certe sere
dove il freddo
va a caccia di denti
per una collana da
omaggiare per tenersi buona
la rabbia
e labile sollievo
il fumo di una sigaretta
fuggito dai polmoni
alla vista del diavolo
che arrostisce le illusioni
e poi si diverte
con capriole rocambolesche
nei riccioli vorticanti
di nuvolette frustate
dalla lingua secca

Certe sere
l'amore è un puntino
di grasso,brufolo
sparato dal cuore
per aprire una finestrella
nella pelle di cuoio
a fare entrare
qualche randagio
spiraglio di vita

Certe sere
una bestemmia
l'unica che si offre
vedetta oltre
la trincea scavata
dal silenzio
a cercare
un pasto all'anima
affamata
-Da: Vite tremule-

Comizio
Sul palco
incravattati
lestofanti millantatori
tra applausi scroscianti
con verbi,aggettivi,pronomi
e una barra trafugata
di torrone al miele
sperimentano
la fase dell'atomica due
sulle anime
degli eroi
che saranno contaminati
dal silenzio
e il labiale che
nessuno vorrà leggere
le scorie
da smaltire
-Da: Vite tremule-

Copertone
Povero me
vecchio copertone
col battistrada consumato
stanco di baciare
asfalti per direzioni
che mai al cuore
diedero sollievo
e quando anche la pioggia
derideva il volto di melone
accantonato
tra mille sporcizie
ma all'improvviso
arrivasti tu
mio cerchione arrugginito
ora in unica ruota
abbracciati
per le campagne
in ruzzoli d'amore

Oh! anime sole
burlate dal tempo
non disperate
alla fine anche un copertone
dismesso può trovare
un cerchione con cui
felice invecchiare
-Da: Vite tremule-

Manifesti
Trappole mimetizzate
di facce senza mutande
sui manifesti elettorali
sfidano la vergogna
e storpiano l'ennesima
favola agli illusi
irriducibili

Una giovane coppia
baldanzosa e
a tal vista
appende i musi allo sguardo
col naso mira una finestra
pertugio del nido sognato
ostaggio di barbari ricatti
non luce del cuore
ma occhio di polifemo

Un vecchio analfabeta
si sofferma alle mimiche
calca la mano sulla sinistra
al petto e carezza
il portafoglio
custode di spiccioli per
un anticipo a una croce
verniciata
impermeabile al fradicio
di memoria

Passa un poeta
avvolge il fiato e sussurra
i cani esposti non si fermeranno
alla carne,vorranno
anche le ossa alla dispensa
...votate la morte
non fa distinzioni ai respiri
puzzassero di aglio
o di caviale
-Da: Vite tremule-

Così
Illusoria gioia
l'andirivieni
fumante alla pietra
di corda a un cesto di vimini
con cui lo sperduto viandante
nel deserto cerca attingere
all'unico pozzo
acqua da portare
alle labbra
screpolate
così il mio povero cuore
colabrodo di tante frecce
al gioco d'amore
tenta invano
raccogliere
nello stagno
di ritrovata coscienza
fuori dalla memoria
qualche lacrima morta
a rinverdire
almeno un ricordo
smarrito per sempre
nel tempo
a cui forse
mai appartenni
-Da: Vite tremule-

Riflessioni
Come si può chiedere all'albero
di anno in anno frutti migliori
disinteressandosi al nutrimento d'arida terra
-come si può chiedere all'uomo
poesia nel cuore e grazia nell'anima se
questi custodito precario da malnutrita carcassa

Mille imbrogli di plagio l'umano pose
e pone tuttora a fatica nel dire
...a più sofferenza premio migliore in eterno
ma come mago in avanzo d'età
al tremolìo di mano perde sveltezza di trucco
così il progresso man mano svela segreti
fino a ieri misteri sicuri e la mente impazzisce

Più forte s'è fatto il dubbio di Dio
e sempre distanti a molti gli agi che
l'occhio languido in lacrima vede,
la rabbia ha divorato la ragione
cane allo sbando lontano da cibo e carezze
allora propenso in drastica scelta
..chi solo ruba con parole o violenza
chi con bombe pretende dilaniarsi
punire i fratelli blasfemi
e nella ricompensa arrivare
al Divino veloce più in fretta
-Da: Vite tremule-

Nuove icone
Onori e meriti
alle gentil donzelle che con
immenso sforzo mentale
sono diventate così belle
e danno all'occhi languori
addomesticanti al cuore
vagabondo di utopiche
costose sintonie

Sono finiti i tempi
che gli umani valori
vilmente si annidavano
nell'anima omertosa
ora il sopraffino progresso
legge istrionico sulla pelle
nobiltà di grandi intenti
da mostrare icone
di credo
inamovibili riferimenti
già a creature in fasce

Due tette e un culo
e l'andirivieni al basso ventre
di una mano faccendiera
la cerimonia storica
alla Santificazione

Un calendario
da distribuire in processione
porterà il numero rosso
da non superare
con le masturbazioni
-Da: Vite tremule-

All'inizio (amore)
All'inizio giocai
a resistere lacrime e tosse
poi piano amai le tue nuvole
che mi entrarono dentro
e annebbiarono i demoni
trovai pace apparente
a ogni bacio scacciai
i rimorsi
fosti
un pesticida nell'anima
a far fuori amori parassiti
aggrappati al tormento
del cuore

Sentii i miei nervi
molle di gomma
in abbandono al tiro
dell'odio

Poi lenti
abitudine e sputi
di ombre già avvezze
allevarono draghi nel vino
allo stomaco
scomparve l'idillio
diventammo la solita coppia
per un unico tetto si sopporta
nell'odio
ma ti perdono
sei solo tabacco che brucia
e io ti ho sostituito
a un amore di carne...
...oh! mia sigaretta
-Da: Vite tremule-

Mezzadri
Ispide barbe albine
cornice d'occhi viscidi
a ogni incanto scivolato
sulle schiene curve
cupole di striduli passi
depennanti
per non lasciare tracce
a una miseria segucio

Mezzadri di una volta
in una terra avara
si mangiava il seme
e sputava gramigna,
vite nate per recitare
il tramonto e partorivano
ombre da allevare di notte
figli senza domani
con radici nel fosso
una pietra il traguardo
per riposare

Era giorno di festa
lo spenno di gallina
vecchia per le uova
e burlava nel canto
con alibi di volpi
ma i denti pali storti affilati
non perdonavano la carne
nel sugo di rosario
cotto sui tetti con ceppi
di pensieri

Due rami e un chiodo
bloccavano agli occhi
una croce su una cavia
ambulante a lungo trascinata
nella gloria di semina sterile
tra la polvere omaggiante
agli angeli...il lamento
-Da: Vite tremule-

Ti amavo
Quanto ti dovevo amare
se davanti al giudice
feci come Pietro
rinnegai per te tre volte
mia moglie
solo che all'ultima
nell'impeto
di chiamarla zoccola
mi scappò il tuo nome
dietro l'invettiva
e ancora oggi non
mi do pace per l'errore
dolce amore mio
la pietra tombale
cadde sull'idillio
..ah se potessi
rimangiarmi solo il nome
che smascherò
la verità
-Da: Vite tremule-

Vicoli 3
Fili di panni
corde di chitarra
storpiate dal vento
per serenate abortite

Lingue biforcute
le antenne
sui tetti spargono
voglie represse
di comare
stanche di rozzi mariti
evirati dal lavoro

Vecchie persiane
costole del tempo
fischiano il requiem
ai gatti morti
nella spartizione
dei vicoli

Ballano i topi
e si rifanno il trucco
con la fuliggine
dei ricordi
bruciati

Da un fungo di chiesa
l'eco di un ave Maria
per ricordare
la fratellanza
anche con figli di puttana
-Da: Vite tremule-

Le morti bianche 2
Come rondine
spaventata
agli spari di mezzanotte
va a flagellarsi
contro un filo
per gli addobbi
di festa patronale
così
impaurito dallo sprono
schioccato
da un aguzzino caporale
di tanto in tanto
cade dal tetto un operaio
-le chiamano morti bianche
forse perchè lasciano
senza inchiostro
con nessuna firma
il foglio della storia
-solo solo fantasmi
coperti da un lenzuolo
a spaventare il progresso
-sono un uovo nel paniere
che si sognava gallo
e si rompe
a metà strada
tra il culo della gallina
e una frittata
-Da: Vite tremule-

Sfratto
La casa a ogni uomo
è il secondo nido
dopo la carcassa
all'anima
e a volte è in affitto
come la stessa vita
dataci in scadenza
fuori da ogni firma
ma solo con l'assenso
di un notaio di spalle
chiamato destino

Può capitare
che la matrioska
che custodisce pelle e anima
per avversità è un dubbio
trespolo di sosta
per ripartire senza meta
e da pagare ai nostri simili
ma il danaro dato all'ingordo tempo
non è abbastanza
o mai s'affaccia più
alle nostre tasche
mentre come iena
la sentenza in agguato
si fa feroce in un solo ghigno
..............SFRATTO...............
intima ai ricordi di
preparare le valige
scorticare l'infanzia
aggrappata come muschio ai muri
e donarla alle stelle
col permesso delle nuvole
...ora chiedo Signor Giudice
una seconda proroga
per cercare tra le mille buche
una tana al sorriso
per far giocare a nascondino
i miei figli
che già sul volto
hanno il dolore folle
della fuga ereditata
-Da: Vite tremule-

Metrica
Come in un mosaico
si spostano i vocaboli
una desinenza si rifiuta
e la si posticipa
sul taccuino protestano
i numeri in supporto
rivendicano la metrica
siamo divulgatori
a far da ponte al sapere
al nozionismo congelato
da sciogliere per dar suoni all'orecchio
ma come diceva Michelangelo
l'opera è già nel rozzo masso
basta togliere il superfluo
e non importa qual sia l'attrezzo
il metodo
è l'arte fuori da regole che sposa
l'occhi per il comune senso del bello
da sublimare all'anima
ma questa chiede al cervello
di non imprigionarla ma vegliar
solo con rigore lo sbando al dirupo
dove sfogo e retorica
tendono mortale agguato
a voci disarmoniche
sconfinate nel lamento
d'egoismo

Miss Italia
Con fare cardinalizio
sprofondati in poltrone
serafici giudici
laureati in agraria
votano l'intelligenza
delle bistecche

Il capo caglio
l'addetto ai sieri
e il supervisore alla mungitura
discutono su mammelle stressate

Il marchiatore
mette numeri ai prosciutti
e chiama ad alta voce
per l'ingresso alla staccionata
dei promossi

Domani si venderà formaggio
per i palati fini
e le ricotte faranno il giro
delle case dei poveri

Ridono le vacche che fecero
buoni parti
sbavano quelle che sognavano
per la prole erba d'oro

Loschi commercianti
con cravatte a mo di cappio
aspettano impazienti l'appalto
per le frattaglie e urlano
è la vittoria dei culi sodi
ci sarà scarto abbondante
per la plebe
-Da: Vite tremule-

L'avaro
Ogni giorno
rinnova al cielo preghiere
all'accumulo
promette gli interessi alla morte
se al sorteggio lo pesca
e l'ignora
poi scende a patti col diavolo
e lo invoca socio in affari

Nessun amore
strappa una goccia dal ghiaccio
nel cuore
e considera la famiglia
cani al tozzo in catena
fanno buona guardia del piatto
col languore dell'osso
mentre lui finge di allenare
i denti alla carne

Non ha dolori
se non quello di veder l'anime
mendicare nel petto un raggio
di luce pensato tesoro

Trova sollievo
nell'ultimo gesto
una protesi d'oro occultata
tra labbra già secche
che alla chiusura di sguardo
s'aprono lente
mostrano un ricco sogghigno
alle tenaglie del tempo
-Da: Vite tremule-

Lode alla cinghia del marchese De Sade
Oh! fortunata pelle
in altra vita per mia amata cinghia
ad abbracciar mia opulenza
a rinvigorir fantasie spente
di amori che la letale noia avvinghia

Al tuo sibilìo fremono i corpi
e il sangue spento ritrova le fiamme
smuove l'aria le passioni appese ai muri
e tra bianche lenzuola fredde
come bucaneve a rifiorir l'incanto

Nero serpente alla pancia
a sostener per l'apparir il mio blasone
e subito pronto a fustigar
i peccati della carne
che alla punizione trovan l'espio
per scioglier senza più colpa l'avidità
dei sensi

Oh! mia amata mediatrice cinghia
tra servo e padrone in alcove
ad annullar la casta
al tuo schioccar al paradiso mira l'amplesso
si allacciano nel dolore e nel piacere
le carni e poi cedono alla tua gloriosa
firma che nel sangue ai solchi si disseta
e a riposar va in attesa d'altri
galanti martoriati sospirati eventi

Lode a te mia amata che al pensiero
raccogli agli amanti assopite le anime sciolte
ad elevarle al cielo in unisono delirio
-Da: Vite tremule-

Sentiero
Rintocchi di campana
da chiese di montagna
elettrizzano la coda
ultimo orpello d'ostacolo
alla porta socchiusa
dell'estate

Litanie di sermoni
si propagano a voler riscaldare
l'aria che con spine di freddo
pungola i viandanti
claudicanti lungo il sentiero
dal mistico al precario
biascicando preghiere
appena al labbro
arpionate dai ricordi

Lisci i ciottoli
si abbeverano agli sputi
e ridono allo scivolare
di una scarpa subito derubata
di un osso rotto dal selciato

Una bestemmia
la parola d'ordine per rialzarsi
e ne approfitta un dente a dileguarsi
corrompe con una finestra nera
il sorveglio all'anima
del sogghigno
-Da: Vite tremule-

Gocce di fine estate
Su locandine
anemici volti
capelli lunghi
spelacchaiti dalla fronte
di cantanti ridotti alle piazze
e una nuvola lascia due gocce
come a voler rinverdire
gli applausi di un tempo
ma subito imitata da un cane
che tenta anche di mandare in ferie
la lingua stanca di fare
da termometro al corpo

Questa benedizione furtiva
è un invito alla ruggine
sugli amori di sempre
a tre quarti di strada
e hanno più dolore
nel voltare lo sguardo
alla strada già fatta
e non al baratro condiviso
traguardo

Sono due gocce
che qualcuno vede già inchiostro
per una cartolina
che inutile tenterà di alloggiare
due cuori distanti in un
paese virtuale

La grappa
distillata di un sogno
si posa leggera
su foglie che d'un tratto
diventano gialle
si piegano a imbuto
altoparlante del vento
-Da: Vite tremule-

Che l'inferno vi inghiotta
Un sole che scaglia a terra
i suoi raggi a sfidare la bocca
del diavolo che replica con l'alito pestifero
sorseggiando un vino bianco
che è passato per le ossa bastonate
dal destino

Forse 40 gradi
qualche termostato di Caronte
scatta a collegare i lucidi coltelli
ai cervelli e quelli con
l'aria condizionata avvertono
il vento dei fendenti affilati di rabbia
distillata
si barricano dentro casa

In giro c'è aria di festa
solo che non si sa se a ordinarla
per un icona che dietro l'ossido
nasconde la vergogna del suo
utilizzo imposto
siano stati gli inferi o il cielo
o solo gnomi a caccia di avalli
alle malfatte

Vedo bimbi sporchi di sei anni
sguinzagliati come cani impulciati
a vendere cianfrusaglie roventi
e le piccole mai diventano
mini-bistecche da donare al Santo
che non le vuole

Ci fosse un bastardo
che esce serafico dal lavatoio Chiesa
e cede alle suppliche di misere vendite
di quei figli nati da uno sfizio ignorante

Vi odio tutti genere umano
se per tale si intende il trasformare
le vostre carni facciali in bronzo
spacciato oro

Che l'inferno vi inghiotta
e utilizzi i vostri stessi respiri
per alimentare
il fuoco eterno che vi sarà
donato letto senza mai riposo
-Da: Vite tremule-

La contessa Arcipiglia
Despota e brutta
e sulla bocca di tutti ormai alla frutta
chi se la piglia chi se la piglia
la Contessa Arcipiglia di Castiglia

Negli anni verdi fece furore
ma il tempo silenzioso inclemente
accontentandosi di qualche dente
passò sul viso senza far rumore

A nobiltà zotica cavalier volta lo sguardo
non è più pulsella di ambito traguardo
a nulla valgono i possidimenti
se al mattino triste visione a occhi sgomenti

Il Marchese Candela
che mai colse la mela
sempre costante al corteggiamento
spense l'ultima flebile fiamma
quasi felice del dramma
al consumo di cera nel vento

La Contessa Arcipiglia
triste per non poter aver più famiglia
per ridurre al cuore le pene
con una lametta interruppe le vene

Un poeta su lapide pose
il destino ai due cuori si oppose
Candela che mai diede all'anima luce
solo inutile cera al dolore truce
vanitosa Arcipiglia
mai si vide rifiorir in una figlia
-Da: Vite tremule-

Quando l'odio
L'odio si fa scintille
al batter secco di labbra
come le piccole stelle del fabbro
che martella per plasmare
un ferro che non vuole piegarsi
all'intento di storie inventate

Nasce il rancore degli incompresi
che hanno amato per il sodalizio
segreto di cuore e occhi
posati su vite rifatte a consumo
ignorando condivisioni

Nero petrolio è l'orgoglio
galleggia sul sangue
irriga fa seccare ogni fiore
sul balcone dei denti
e il sorriso diventa rabbia di cani
morsi dallo stesso padrone
che lancia sputi e li scambia confetti
in un matrimonio tra follie e ricordi
nel tempio del tempo sprecato
-Da: Vite tremule-

Vicoli 2
Lo spergiurare dei mercanti
odore di pesce fritto
vocìo di turisti
che nei vicoli rubano
atmosfere di comodo
fotografate da lampioni
fiori di metallo che
al pisciare dei cani sembrano
ravvivarsi

Ogni tanto il vento
baratta i respiri
con le muffe di storia

Artigiani stanchi di inventare
impreziosiscono souvenir
con bugie fuori da riscontri
e le coppiette vogliono crederci
per far partire il sogno

I vicoli sono vene
l'andirivieni i globuli
e lavorano per il cuore
che ha sguinzagliato gli occhi
per pescare un emozione
che duri oltre il dubbio
in agguato sulla via del ritorno
-Da: Vite tremule-

Piccoli fiorai
Vengono dall'inferno
forse dalla Bosnia
piccoli fiorai
con la faccia di terracotta
non si capisce mai se
per imitare un portavaso
o fare da metafora
alla loro vita breve
quanto lo sbocciar che tentano
di vendere ai turisti ingrugniti
che subito passano all'indifferenza
per non macchiare il galateo

I fiori sono parole segrete
per cuori timidi a svelarsi
ma scaltre coppiette
signore imbrillantate
preferiscono quelle esplicite
del fruscìo di moneta
e condividono il risparmio
anche se pochi centesimi
faranno da collante agli
egoismi da sommare

Un chicco tolto
non lascia floscio il sacco pieno
e se sono in tanti a donarlo
forse una formica umana
ce la farà all'inverno
e molti si saranno detti
per la prima volta con
l'anima e non con parole
a gettoni di consumo....ti amo...
e poi ricordarsi sempre
la sorte cambia
e se la chiusa cede all'acqua
che volevamo solo al mulino nostro
porterà via l'intero granaio
-Da: Vite tremule-

Odio santo
Strani angeli
grossi lisci e spennati
ruttano nel cielo
lanciano scuri confetti
a sposare cadaveri

Le donne
col nero anticipato
costrette
adepte di morte
in fuga
al traguardo steso
ad attendere
preparate
i fendenti
dello strazio

I bimbi
lettere di sangue
essiccato
con fili di diamanti
sotto gli occhi
per un cartello esposto
agli orbi
......innocenti.......

Imbalsamatori storici
ruotano i volti
nella sabbia rovente
non distinguono più
agnelli e iene

Su scogli di carne
i piccioni cercano
il grano sprofondato
-Da: Vite tremule-

Memorie al vento
Facce con la mappa
dei mille pensieri nei vicoli
con selciato di croci
furono uomini sguinzagliati all'ignoto
fedele copia nel claudicante dei padri
che allo specchio girarono le curve schiene
per non raddoppiarsi le miserie
ora da morti guardano
se stessi in un nuovo calvario
dove si sentono giudei
..è il destino di quelli
che offrirono le spalle martoriate
per far saltare il muro
alle carni fresche
in una storai ripulita
intitolata....FIGLI...........
ma questi non ce l'hanno fatta
e maledicono a denti stretti l'arida terra
avara al seme,azzannano il precipizio
dei giorni e si trascinano
per una decenza da imbalsamare
in una memoria satura che li sputa
-la morte colleziona
le loro voci che poi sono lamenti strozzati
e li suonerà nel vento con l'arpa del sogghigno
per frustare la pace
dei figli.....dei figli....dei figli.......
-Da: Vite tremule-

Seduta di fronte
Quasi facesse
vita autonoma
fuori dall'equilibrio
incerto
tra morale e istinto
si affacciò da una camicetta
di seta un capezzolo
vedetta del seno turgido
che aveva trovato sollievo
in coppe di sorelle mani

Notti grondanti di sudore
smanie e spennellate di carezze
avevano smaliziati gli occhi
lucidi vitrei vogliosi
e le gambe lisce
colonne di un triangolo preciso
in chiaro-scuro
punta di freccia
a un luogo calamita di
morte e rinascita
così dritte
che al confronto
il filo del piombo
non avrebbe retto
spezzandosi
a colpa d'errore
e i capelli neri in danza
impudica al richiamo
in orgia col vento
deridevano e cercavano
con gioco acerbo
di offuscare e segnalare il rossore
sulle guance lucide pulsanti
mentre la lingua
ristabiliva il confine
delle labbra roventi
passando a taglio
a separarle e rinfrescarle

Al tavolo vicino
claudicante ai fremiti
accorsi con tremolìo di mano
alla fronte a fare dighe
al sangue in furia

Il rombo assordante
di un motore
scacciò i peccati maturi

La notte sognai di mangiarla
per saturare l'anima
affamata
-Da: Vite tremule-

Puzzle notturno
Amore che non esisti
ti sto inventando questa notte
nella cantina degli occhi
che qualcuno chiama anima
è un puzzle difficile
lo scarto si ribella
per un collettivo incubo

Lo so è solo un sogno
ma viene da sconfitte
e sono tutte cicatrici
che non reggono emozioni

Domani
il sole indosserà la toga
mi darà il responso
...il volto di un amore
che si donerà soltanto
senza nulla chiedere
o mi condannerà
nucleo vagante
tra nebbie degli avanzi
dei pezzi

Macellaio o pittore
l'enigma è
trespolo nel buio
di questo cuore senz'ali
col capriccio indomito
del volo
-Da: Vite tremule-

Metamorfosi
Con immane sacrificio
che ancor oggi mi è greve
comprai per la mia dolce metà
che partiva per la montagna
una pelliccia di pecora

Al ritorno
quasi non la riconobbi
ne aveva una di tigre
e mi regalò
tra baci e abbracci
un cappotto di cervo

Ancora oggi non mi è chiaro
nè la metamorfosi
nè il costoso regalo
ba....mistero di donne
-Da: Vite tremule-

Galline dell'est
Galline fuggitive dall'est
a imparare a volare
in un cielo diverso per aver
cibo nel tempo che va tra
bocca e intenzioni
eludendo faticosa ricerca
ma anche quì
dove Leonardo rese l'ingegno
per il sogno di elevarsi dalla terra
il corpo sproporzionato e pesante
alle ali impedisce il decollo
tranne piccoli salti
dal fosso al di là del recinto
dove però la sorpresa
a volte è peggio del lascito

Galli arrapati
promettono grano
in cambio di giornaliere sveltine
tra l'irritazione del pollame nostrano
arrecando schiamazzi
spesso puniti dall'imperante fattore
con lo spennare l'emigrante gallina
o lo sgozzo del re del pollaio

Oh! porco di un cane
dice un agricolo poeta
per ogni intento ci vuole
prima un onesto lavoro
a sostenere un progetto
ad evolversi
non è col culo che si impara
a volare
oltretutto le pollastrelle
abusando del lustro giovan piumaggio
innescano concorrenza sleale
in offesa a bestie che ne han fatte di uova
e sacrificati figli alla tavola
per il buon umore agli umani
ma come si sa anche le regole
hanno eccezioni e ogni tanto
a salutare le nuvole tra rabbia e stupore
di chi non è riuscito all'intento
si vede tra uno stormo di rondini
......una gallina volare
-Da: Vite tremule-

La lepre
Un orecchio moscio a bandiera avvolta
a far riposar mezzo cervello
e uno dritto a captar le insidie

Ha le zampe anteriori corte
salta in salita e si rotola
in discesa
è un pò come il cuore degli amori
pulsa forte ad arrivar
dall'incerto intuito alla conquista
e precipita sleale assuefatto
dalla vetta

La lepre è una metafora
dell'incertezza e paura
e anche un pò di dignità
vigliacca ma
è solo un animale timido
esce la sera alla luna
per nutrirsi di silenzio
alla cecità notturna
sperando che l'umano
diserti stolture che il giorno
alleva

Ognuno di noi nel buio
dell'anima ha una lepre
impaurita che la luce
levi la coperta nera
a scorgere il vampiro sazio
che ha dissanguato le speranze

La lepre siamo noi
nella prateria della vita
davanti al fucile dei pensieri
e i segugi assassini appostati e
travestiti da fratelli
-Da: Vite tremule-

Centro storico
Nei vicoli
un tempo canne di voci,
anelli al muro
dove si impiccarono
i sogni degli asini

La muffa
restituisce a dosi
tosse e raucedine dei morti
che in vita non ebbero legna
tra le mille croci di rondini
sfreccianti
sulle antenne di speranze

Sulle tegole
coperti di muschio
denti che scioperarono
ai sorrisi

Affacciati
gli ultimi vecchi
smistano fiabe
a misura
ai recalcitranti bimbi
lepri alla storia

Nidificano i piccioni
nelle buche esplose di miseria
e al volo perdono pagliuzze
ondeggiando al vento
fanno da paracaduta
a preghiere lanciate
da fiati piombati dagli anni

Nel gobbo selciato
il lucido di qualche chiodo
perso nel trasloco
frettoloso di Dio

Ogni tanto un urlo
per segnalare
la perdita di due piedi
ceduti ad ali
e più uno all'oblìo
-Da: Vite tremule-

TV ricotta
Trappole
scrofe e maiali
in porcillaie giocano
a gatto e topo
poi si accordano
per toro e vacca
dietro al sipario
gli amplessi

Giulietta e Romeo
in un bordello
lo spettacolo
al pubblico ricotta

L'audience
cronometra marchette
al gong per vincere
un vaso Cinese
o un reality show
al gioco di fame
in Somalia

Culi tondi
schermo piatto
come le coscienze

Artisti del male
celato
virus
via cavo
-Da: Vite tremule-

Sguardo di donne
Sguardo
specchio al cielo terso
per ali e incanto
su pelle d'acqua che
al dorso cela
l'abisso
ove angeli
possono risorgere
e piovre rubano
l'ossigeno

Anelli d'acqua
è l'attesa
per una catena
agli inferi
oppure mappa d'orizzonti
a indicar l'infinito
etereo

Il cuore attende
palpitante
il verdetto
-Da: Vite tremule-

Terra
Ambisco al riposo eterno
nel fresco ventre di madre terra
che mi mancò fissa ai piedi
e lenta inghiottirà
la croce fradicia dimenticata
per far spazio a un aratro
che forse mi sorteggerà
alla storia da interpretare
ignara del qualunquismo in vita
che mai mi appartenne
mi fu dato condanna
e mi crederà un Santo
un poeta,un guerriero

Non lasciatemi sospeso
al vostro dubbio di cielo e inferi
nel pollaio di loculi infetti
d'ipocrisia
al rovente sole
lo stesso che mi pigiò come uva tra
compiacenze di padroni
per un sudore falso argento
costatomi l'addito
e la galera dello sguardo
mai dell'anima che sempre vagò
lontana dai vostri pregiudizi

Sarò concime per
gran vigore a una coperta d'erba
dove si anniderà paziente la vipera
uscita dalla bile
e vi restituirà il veleno
....................bastardi............
non vi basterà un mausoleo
a eludere il disprezzo
a riaprire gli occhi
il due novembre
-Da: Vite tremule-

Pane giallo
Cumulo di granturco
da rendere oro
-intorno donzelle con sogni genuini
e cavalieri in suppliche a ossa stanche
per recita convincente da principe azzurro

Prestigio il mescere a giro
del vino per stirare fatiche
mettere del buonumore
e a tal compito in genere
ragazze fragili col volto
a ciliegie primizie,fragili
e leggiadre in movenze
per addolcire il grugno
di anime custodite in rude figure
come spine al tiro di sangue
ma che danno fiori migliori

Un vocìo di copertura di aneddoti
linfa ai ricordi del duro pane giallo
mentre un grammofono
suona litanie di antico dolore
e speranze che accompagnano
danze sull'aia
estasiate dal tocco di mani
morbide ad allacciare le vite
pregate tra lucciole figlie di stelle
messaggere di timidi bisbiglii d'amore
-Da: Vite tremule-

Motel 3
Tanfo di più sudori
coperto da DDT
per l'amore
di troie
vestite da faine
al succhio di
sangue bianco
in lerci motel

Si suicidano i fiori
baciando i piedi
allo stelo

Discariche ambulanti
intitolate Signore
come ladre
per le scale
dopo aver ripulito
i corpi

Guercio di mestiere
il portiere punta i soldi
contati al tatto
e vede la carne
che rende

A casa
Madonne consumate
pronte per qualsiasi
errante o in ciabatte
San Giuseppe
-Da: Vite tremule-

Falciatura
Mezza luna di ferro
affilata,lucida al sole
falciava l'erba
e parentesi
la chiudeva a mucchietti

Gli uccelli
con stridulo canto
a voler distrarre la morte
che si avvicinava al nido
ove ignare creature
all'affaccio di vita
nel sogno del volo
conoscevano
la paura,il dolore
ma mio padre era diverso
aveva la fronte d'argento
che a gocce dissetava
quietava il falcione
lasciava isole di protezione
allo svezzo

Al tramonto
l'appello alle ossa
richiamate sotto un berretto
di tegole che perdeva calura
alle stelle tra
inebriante profumo
di fieno
-Da: Vite tremule-

Il popolo 1 e 2
Sempre pronto
al linciaggio degli inermi
il popolo per chetare
la coscienza
reclama giustizia e moralità
salvo poi cercare nei politici
che non si eleggono da soli
il terminale collettivo
al loro innato delinquere

Potremmo paragonare
la società a un orologio falso
-la marca è la Nazione
-le lancette i governanti
-gli ingranaggi i burocrati
-la corda il popolo
-le ore fasulle la somma
del meccanismo d'imbrogli

Il popolo 2
Al funerale
proclama il suo eroe
che non elemosinerà più
spiragli di luce
alle coscienze infastidite
e affranto estrae dalle tasche
la zolla di terra
e la restituisce
alla madre fossa
poi
pipistrelli di mani
squagliano
croci sciancate

Occhi pigiati
da parole
lavano il rimorso
finto
-Da: Vite tremule-  

Sciopereranno i cani
Un giorno i cani
sciopereranno
per l'ateismo imposto
sotto un soffitto
non possono abbaiare
alle stelle le loro preghiere
fatte di cose semplici
come seguire tracce di una volpe
l'urina di un amore
e poi sono stanchi d'inverno
a trenta gradi nel salotto,sudati
a percepire l'odio dei barboni
che bestemmiano col cuore
la sconfitta umana
per non parlare di matrimoni
combinati,razzisti
scopare a comando
masturbarsi su una gamba
della padrona
...Ah!...rimpiangono l'anarchia
le corse folli
i corteggiamenti
giocare con la coda all'ombra di luna
la speranza a un fruscìo
il refrigerio di un temporale estivo
l'eterna lotta senza scommesse clandestine
col rivale gatto
-Poi la cosa triste
complici di morte d'altre specie
per le bizzarrie di prepotenti umani
-hanno venduto la libertà allo stomaco
-Slogan canino....
vogliamo cacciare con il fiuto
e non con il fucile...siamo cani leali
e non criminali
-Da: Vite tremule-  

Clandestine
Movenze felpate
sguardo da faina
entrano dal garage
fino alla hall
sradicano un documento
e autorizza con gesti cardinalizi
la marchetta il portiere
doganiere dei vizi

Sono Signore
della porta accanto
quelle che fanno sonoro casino
e maledicono i contadini
ignari del vento
fasulli dosatori nel vanto
di veleni che dalle campagne
salgono alle finestre

Scopano clandestine
per fermare il flusso
straripante dei sogni
accesi in televisione
dal cornaio di telenovelle
e resi incubi da scialbi mariti
nel pensiero ossessivo di salvare
la schiena il domani e
stanchi barcollanti
ciabattando vanno
dal letto al bagno

Finalmente
ansimi a defluire
di voglie represse
dalla parsimonia di euri
stuprati dalla matematica
complice di conta fasulla
tra galera domestica

Clandestina è la vita
come le stesse mutande
lasciano occhi orfani di fantasia
per accendere desideri più nobili
con pizzi e merletti
in posti diversi
-Da: Vite tremule-  

Poeti
Magnaccia
di parole
sfruttano le stelle
per obsolete metafore

Stanchi di retorica
sole e mare
si offrono disgrazie
per riposare
in cattivi esempi
che hanno tempi brevi

Poeti
lo scalpo è nei titoli
per impressionare
destare dal poltrire
vite col pane assicurato
in cerca di leccornie
per nobiltà elogianti

Impastatori di utopie
ciechi a verità ad un passo
cercano gli allori
sull'altrui pelle
conciata con parole

Non c'è differenza
tra preti e poeti
sicuri tra agi di terra
cantano il cielo ai disperati

Nei loro amorucoli inceppati
danno il meglio ispirato
sicura e aleatoria la condivisione
non implica sforzi a giocarsi la figura
e come diceva Dante
aver compagno al duolo
scema...la pena
-Da: Vite tremule-  

Vendetta
Una ghirlanda di denti
Uno per ogni bocca
Che mi derise
E la metto ai piedi
Della croce che ho portato
Ora sul colle
Dove rifugiai con
Stremo agli sputi

Rotolano
A ritrovar le mani di lancio
Le pietre del dolore
Nella valle degli ignavi
Superbi al linciaggio
Vigliacchi in fuga
Saltano sui morti

La colpa fu la verità
Mai il cuore s'adagiò
Alla menzogna

Amori dileguati
Sul carro della gloria
Ora curvi a frenare
Con la schiena
La ruota della storia

Vendetta
Crisantemi agli occhi
Miele alle labbra
Serrate a voce
Di perdono

E' solo un sogno
Ma libra al cielo
L'anima
Anche se il sorriso
Non mi torna
Nella catasta di dentiere
Cadute al destino
C'era anche la mia
-Da: Vite tremule-  

Costumi odierni
Non più luogo d'idillio
il ventre è una banca
denaro e carne
da lievitare
oppure
fabbrica di eredi
da allevare aguzzini

Donne assoldate
con fiori impollinati
al veleno
angeli neri dell'oro
a vegliare

Amore
nome magico
ad agirar onestà
di vita greve

Puttane pregano
stelle a intercedere
a Santi a trasformare
lacrime finte in diamanti

La nobiltà ambita
è forbice
taglia ali alle anime
innalza corpi a volare
sopra colpe e rimorsi

La poesia
è uno straccio da passare
alle impronte
sui delitti del cuore

La fede
un fiume
a fermare il fiuto
ai cani della morte

La televisione
un cocktail di
dolori e finzioni
per addomesticare
ad uso e consumo
stordite coscienze
-Da: Vite tremule-  

Confessione
Feci un regalo
al mio cuore
in confessione
alleggerii i peccati

Dopo un sermone
che lasciava intuire un perdono
il prete alzò gli occhi al cielo
e proferì..ti assolvo
in nome del Padre
al che lo interruppi
gradirei vedere una delega
firmata dal suo capo
onde evitare illusioni
di assoluzione

Bruscamente mi cacciò
dalla chiesa

Solo
su una panca
pensai
la certezza non esiste
nè a questo mondo
nè all'altro
-Da: Vite tremule-  

Somalia
Cadde dal cielo tanto sangue
e diventò sabbia rossa
poi polvere per tentare
l'inutile viaggio inverso

L'acqua
solidale e rispettosa
alla morte dei liquidi
non passò mai
tranne qualche
nuvola disertore
per nascondersi
si dissolse

Il sole fece un arrosto
di preghiere
e gli avvoltoi decisero
di restare

Ogni tanto qualcuno
pianta un legno
a forma di croce
alibi di fede
per godere dell'ombra
tenere lontani
i ladroni

Terra dove non si può
piangere senò
circondati ti succhiano
per dissetarsi le lacrime
e nell'impeto arrivano
a scipparti gli occhi

Dio
forse un giorno
per par condicio
lascerà la carne
per le ossa
emigrerà da quelle parti
........amen................
-Da: Vite tremule-  

Sermoni
Due terzi del mondo
hanno altro Dio
non originale
secondo i nostri sermoni
eppure il loro credo
è più antico del nostro
ma col sangue li abbiamo
obbligati a salvarsi
da blasfeme scritture
sono diventati fratelli
ai quali abbiamo dato
il cielo sicuro
e negato il pane
più a portata di mano
dicendo che la povertà
lasciapassare pregiato
per il cambio dalle pene
a più gioie
ma questi ora
chiedono esempi concreti
e a giri di sguardi
hanno visto e vedono ancora
fatti disubbidienti
a parole
appropri fino allo schiatto
di chi professa dottrina

Molti hanno capito i ciarlatani
di ostruzione al sapere
alla scienza
salvo di essa servirsi
per annullare lavoro
portare comodità
e spiegano atomi
al volere di Dio
solo che questi alla miseria
non si combinano mai

Anche il seme è mistero
prodigio Divino
nulla a che fare con la lotta
alla tana dell'utero
ma premio di fede
che da il frutto dei figli
salvo poi decimarli con carestie
ma i sopravvissuti saranno
carne tenera cucinata dal credo
nei piatti del clero
-Da: Vite tremule-  

Politici
Dal palco
con falsità
prestigiate
a verità
Sante
preparano
con fiati a brezza
di sollievo
spighe mature
erette sul selciato
nel sogno di rinverdire
e ignare che
abbracci
di ammaliatori
alle spalle
sono falci di trebbia
per il pane
della storia
di ingrassi
-Da: Vite tremule-  

La pecora
Sono la madre
dell'agnello di Dio
il vostro sacrificio
indolore
al facile rito
sulla pelle degli altri

Mai ricompensa accetterò
per dimenticare
il solletico della lana nel ventre
pretendo solo l'oblìo
e invece no con rincaro allo strazio
mi ponete ad esempio
di chi segue
negligenze di masse
consigliate a portare
al fosso labili idee
ma io non gioco al pallone
non vedo la televisione
un cuoio gonfiato
e una scatola finta a magia
esche a pilotare soavi
mediocri ignoranti
per noi il gregge è
armonia solidarietà
a difenderci
dal lupo che prega
-Da: Vite tremule-  

L'asino*
Lento fra i ciottoli
squame di serpenti
ai dirupi
fino ad ambita sosta
di frescura
con eco d'insulti
ad incitar fatica
in orecchie stanche
a gigli morti

Lontano
il rombo dei motori
singhiozzi a beffa
e ripartenze
a misurar lingue di fuoco
espressione di potenze
a cavalli alati

Qualche starnuto
unge il raglio al lamento
della specie
che l'ultimo vecchio
sottrae all'estinto

Calunnia perdurerà
in eterno
a indicar difetti
dell'umano errore
e lavoro scollegato
a intelletto
dimentichi
irriverenti
sei stato tu
il baco del pane
-Da: Vite tremule-  

Ditemi
Mi sento una lepre
che scappa
-il tempo è il cane
che mi rincorre
-Dio è il cacciatore
che aspetta
di raccogliermi
e
l'amore
dovrebbe essere
..la lepre che dorme
tranquilla
sul cane
ai piedi del cacciatore

Ditemi voi
se è possibile!
-Da: Vite tremule-  

Professor Vonfrusten
Scienziato Tedesco
io cavia all'operazione
asportare al cervello
la molecola dell'amore
stanco di farmi abitare
da una figura che nemmeno
saluta mi parla

Il luminare mi diede garanzia
esser felice facendo a meno
forzare i denti al sorriso
sarai un orologio
senza sobbalzo alle ore
e le stagioni ininfluenti sul cuore
forniranno solo più a lungo
misura del tempo
e d'esso solo una futile gerarchia

Mi sottoposi all'operazione
e al mattino seguente
come rinato,leggero
col cranio fasciato
sentii il riposo degli occhi
insensibili al circostante
quando ad un tratto al canto
di un merlo associai
al suo nero piumaggio
i neri capelli di seta dell'oggetto
prefisso alla dimenticanza
fonte del mio tormento
e la rividi nella sua selvaggia
malvagia bellezza al che sgomento
un urlo diede una spallata alla bocca
e il respiro chiese aiuto alla saliva

Il professore intervenne
e con voce rauca asserì
....è troppo tardi
ho cacciato la donna dal sangue
dimentico che si era già
impossessata dell'anima

Si allontanò
e dopo qualche minuto sentii
uno sparo...accorsi
e vidi l'uomo riverso
in una pozza di sangue
e alla morsa di mano una foto
capii era un suo ricordo
e che io ero solo un ultimo
tentativo di sperimentare
ad estirpare il suo male  

Cambio
Acqua putrida
la memoria
stavolta rimarrà
nel vaso

Il vaso è il mio cranio
i fiori le illusioni

Ho dedicato a te
per anni
tanti cambi di fiori
inutili
...amore mio....
-Da: Vite tremule-  

Cosmetici di povertà
Creme a coprire brufoli
sfogo di fegato diesel
misture al risparmio
non combuste
allora
farmaci a bruciare grassi
e conservanti sicari
stendono muffe
avvelenano per agonia lenta
enzimi

Apre pori la pelle
a raucedine e tosse di veleni
oppio all'ansia
ma sgorga lava d'intrusi
si ferma colline
cellulite

Amori
vogliono il meglio
figure a modello
su buste da spesa
donzelle in punta di piedi
nella danza del cigno

Imitazioni evase
dagli occhi
mettono il cappio al dolore
illusioni nel rantolo
mai volo riuscì
a cuori senz'ali
con monete di piombo
-Da: Vite tremule-

Sortilegio
Pesi ottanta kilogrammi
chiedi l'ausilio di un cane
e hai già un fucile
per uccidere un essere di piume
quanto un tuo pollice
..poi oltre a non vergognarti
ti vanterai al bar dell'impresa
ma io conto
sul capriccio di una canna
la rabbia del segugio
e forse l'anno prossimo
a maggio ci sarà
uno sparo in meno di disturbo
una melodia in più
nell'orchestra che
allieta il cuore
appena desto
dal torpore dell'inverno
a mi ricorda
....primavera...............
-Da: Vite tremule-  

Toonf!............
Labbra serrate
a fermare il taglio
di lingua
smaniosa a volare
sui tuoi boccioli al petto
e mastico veloce
un andirivieni
su velluto d'autostrada
fino al sipario di gonna
in estasi varco
il giardino delle terme
dove il cuore raddoppia
i salti dietro al fiato
e si scrolla il gelo
del lungo inverno
...toonf!...maledetta
è solo un sogno
spezzato al pavimento
cadendo dal letto
e al rumore le parole
in cucina di mia madre
...finalmente ti sei deciso
ad aggiustare
quell'armadio
...amen...è la mia risposta
limbo di voce
neutra
tra assenso e dissenso
mentre la mano
corre in aiuto alla schiena
e assegna un punto al dolore
che prende possesso
di premio una stanza
dell'anima
-Da: Vite tremule-  

Raccomandati
Nei premi
alle tappe della vita
in anticipo
a confondersi
con chi per fatiche
annebbia lo sguardo
a riconoscer l'avversario
sbucano dagli anfratti
vicini al traguardo
e senza aver mai corso
di volta in volta
salgono sul podio
...i raccomandati...
tra fragorosi applausi
degli onesti
che invece di sputarli
addosso,
ponendoli idoli
sognano di imitarli
in immeritata gloria
infatti
a raggir concluso
anche loro
di diritto alla
vittoria finale
...il baratro
solo che
ci arriveranno
a stenti
col dolore
assuefatto
alle inutili illusioni
spese nel disgustoso
disonesto assenso
-Da: Vite tremule-

Fiato di tosse
Guardiamo l'orizzonte
in attesa al tonfo
di un altro giorno
scagliato
e la coda di un sogno
guizza impazzita
per morire
lontana al ricordo

Punta contro punta
le spade degli occhi
a simulare solo l'odio
e lontane a rispetto
di lacere carni
incapaci di accogliere
ferite d'offesa
conta di punti a
l'un l'altro un tempo
assegnati

Amore.....
parola che dicono tutti
se almeno per noi
fosse fiato di tosse
a generare un rumore
uno strappo alla regola
a riportarci alla mente
due sagome
in un lampo di grazia
quando il cuore in corsa
impazzito disertava
il flusso di sangue
e sui visi in sintonia
il biancore
muta voce
di due anime timide
fuse per una sola
a trattenere
uno svelato segreto
-Da: Vite tremule-

Egoisti
Vestiti da poeti
decantano anime
trattate con finzioni
condite da parole

Si fanno carico del mondo
al balzo di notizia
eclatante del momento
seguono il clamore
e vorticando il disagio
preparano gli occhi
a scongelare una lacrima
firma bianca alla credibilità
di un dolore esigente
in una mimica
ma in fondo è solo carta
e non può aver pretese
perciò come scia d'acqua
di barca sfuggita a ormeggi
nei capricci del vento
va l'inchiostro nero
-Si accampano i lamenti
nella bianca pianura
del foglio
pronti per la fiera di parole
per qualche voce inespressa
un amore con le ali
che s'alza dai mortali
ignaro della farsa
oppure nel baratto
si scambieranno
cadaveri di sogni
da interpretare
-Da: Vite tremule-

Solitudine
La lacrima esce da occhi
sola...chiede al dolore
con altre di farla compagnia
in rigagnoli

Il bimbo mira all'adulto
e allo stacco di madre
con alibi di delizia
a mascherare paure
d'esser invisibile
cerca altro ventre
a sentir sicuro contatto

Nel sogno
a lungo giro avverato
al mare la goccia
nel grembo di terra
ogni cuore che pulsa

Vero terrore
la solitudine
prigioniera del tempo
attende smaniosa
il saggio pastore
la morte che
riunisce al gregge
in eterno recinto
magari promiscuo
ogni forma di vita
che al freddo non invoca
più calore
per questo
in compagnia di uno sparo
alcuni salutano
l'isolamento
nell'umano razzismo
-Da: Vite tremule-  

Matrimonio
Due libertà
prestigiate
da un corvo
imprigionate
in un castello
di sogni
e attese
in un fossato
vero
da un coccodrillo
nero
...affamato.....
-Da: Vite tremule-  

Lunedì in Albis
Ai draghi
biscotti non commestibili
luna nera
dei folli a leggere
linee di deliri
di mani

Sfrecciano
al rutto di trombe
si lanciano stomaci d'alluminio
di riserva svuotati
e farfalle di plastica

Piatte vite
a inseguire qualunquismo
acciuffato su sbarbo di prato
felice di mostrare
cotica di terra

Allarmi allo scempio
striduli canti di uccelli
il ringhiare dei cani
incastrati in amori violenti

Sputi su cespugli
non ancora folti
inefficaci a celare
amori di vene

Qualche preghiera
al cappio di bocca
cade sasso sui morti
....sbalorditi.............
-Da: Vite tremule-  

Padroni
Figli
di lontani appropri
lisci a scivolare in agi
su scie di sudore
di schiavi
si tramandano
lo scettro
...padroni
domatori alla figura
passano ai respiri
giocati nella paura
in grugni e ilarità
e come le faine
di scarto in scarto
a reumatismi in carne
mirano al sangue

Non passa amore al cuore
sfruttato
bolle d'aria in vene
a giocarsi il vuoto
e il sentimento
ha bisogno della piena
per portare l'incanto agli occhi
-Padroni
della nostra barca
che su lava..và
dal sogno alle catene
-Da: Vite tremule-  

San Francesco
Osservò
una carcassa nel deserto
disputa di gerarchie di
leoni
iene
volpi
avvoltoi

Osservò
lo scanno
degli umani
per la ripartizione di bottino
tra
dittatori
arroganti
politici
ruffiani

Parlò a entrambi
-gli animali lo ascoltarono
con la promessa di uccidere
solo al vuoto di stomaco
-gli uomini
lo fecero Santo
per toglierselo dalle palle
così poterono
continuare a rubare
sgozzare
e pregare
per farsi perdonare

La fede è opinabile
non chiede riscontri
la morale ha bisogno
di esempi concreti
-Da: Vite tremule-  

Fino a quando
Ecco..
ti regalo l'ultimo capello
reduce ai deliri
programmati
che ti sono riusciti
poi...
darò fiamma all'anima
che hai saputo
nello strazio...allevarmi

Dovevi pur dare un nome
al tuo guinzaglio
scegliesti il più comune
per confondere anche questo
......amore...............
un cappio a rivoltarmi gli occhi
da esibire a suppliche
di vanto

Mi dicesti...
ho avuto tanti cani
e ricordo solo i muti
e quelli che abbaiavano troppo
tu bastardo sei stato poeta
tra i versi hai sussurrato
il mio nome
ti farò pagare
la combinazione
che mi ha aperto il cuore

Io...
stasera ti sostituirò a pezzi
..di ogni donna ti incollerò
uno suo pregio d'incanto
per amarti fino a quando
ti specchierai nei miei occhi
senza riconoscerti
-Da: Vite tremule-  

Polvere
Rari sguardi
e ci inchiodammo
all'esistenza

Una fitta al cuore
un illusione per domani
poi l'assenza
fu il quadro
strappato
appeso
al muro del silenzio

Gli anni
di queste rapine
tutti
nel negozio chiuso
di anticaglie

La polvere
non fece in tempo
a trasportarci il bacio
morì avvelenata
sui ritratti

La parola amore
nel cigolìio
di una spallata
alla porta
che invano attese
una mano
e una galanteria
per farti entrare
-Da: Vite tremule-  

Consegna
Il calar del sole
apre la malinconia
offre la ruota un altro raggio
tra i tanti che non possiamo
contare
e mai sapremo quello che
si fermerà ultimo mirino
agli occhi

Ingoia l'ultimo profilo deforme
il cane e lui non sa che
è scesa un altra tacca
del sipario
..perderà solo un ombra
di compagnia
e abbaia per oliare
il buio al sonno

Questa consegna
tra giorno e notte
sembra due fette di un panino
e io in mezzo
.....il companatico.....

Amore
vorrei fossi tu
a darci
il primo morso
-Da: Vetriolo-  

Magnaccia
Cappio al collo
tirato dagli inferi
nodo veloce
per andare incontro alla carne
cucinata alle fiamme
di un copertone

Per chi vende e chi compra
senza cuore e ha perso lo sguardo al cielo
le uniche stelle sono dei falò di gomma
che riscaldano parole
al buio e hanno smarrito l'anima
tra il rombo dei motori

Gli occhi sono fulmini
accessi in assaggio a un sogno
che poi è sempre quello
portare alle mura
indenne la carcassa

La bestia feroce
con una pacca timbra il culo
a simulare un offerta ai saldi
tastare la durezza
quando può ancora rendere
...non vuol vedere pianti
corrosivi al trucco per le rughe
e scoraggiare l'acquirente
screditare il mercante
magari complice anche un
sbirciar di luna a levare
un ombra su quel taglio di lametta

Eppure hanno il coraggio
di pregare anche loro
la donna per durare
il magnaccia per l'incasso
lo dimostra la coreografia
il bastardo con un crocefisso d'oro
la donna un Santino
incauto che si attacca
allo specchietto per riconoscersi
dopo la sicura sconfitta di battaglia

Mi viene solo un pensiero
quel doganiere di carne
avrà per un momento
mai notato che le sue vacche
al pascolo dei fari
hanno umane sembianze
somiglianti alla madre
o forse nella ferocia innata
di uscire libero per i danni
dopo il parto
mai la riconobbe?........
-Da: Vetriolo-  

Depressione 2
E' un falco
cova l'anima la notte
e di giorno con gli artigli
la ciba di carogne di pensieri
macinati su strada
dal nostro sciagurato andare
mentre gli occhi
subiscono in cecità la scia
di trasporto delle mosche

Il cuore...
un pipistrello
appeso a testa in giù
alla luce
aspettando
nel buio
il rantolo di un sogno

Speranza e morte
si risvegliano
sempre puntuali
a interdire la vita
sulla soglia
del tramonto
atteso
-Da: Vetriolo-  

Vita di paese
Virgola di sottile filo
in avanzo a dita di mano
al tremolìo d'età
che insegue cruna d'ago
di tanto in tanto
una macchina sale le curve
fino a un selciato liscio
che la porge sorpresa alla piazza
custodita da due bar
ove fuori ai tavolini
bontemponi ammalati di sbadigli
si giocano la noia
intervallata da qualche pausa
annunciata da rumorìo di tacchi
di baldanzosa donzella
subito trafitta da sguardi
e tesa a ricomporre scioltezze
esser refrattaria a sussurri
carichi arroventati
d'abitudini sofferenti

Il lamento di una campana
volta a scrollarsi l'ossido del tempo
fa da gong a fermare gli aperitivi
tra lo sfumacchiare in vortice
dei comignoli che corteggiano in delizie
narici secche
a sorreggere la punta dei nasi
a un sogno

Nel ripasso delle idee
cullate da un pisolino
si fa ponte il pomeriggio
allo spettacolo serale
fuori conto di repliche

I giorni..felici
di lavorare per gli anni
portano silenzioso il conto
con dei solchi...sulla pelle
-Da: Vetriolo-  

Gard-rail
Croci di petali
ai gard-rail
-occhi di madri
semafori
all'indifferenza

Addii dilaniati
in luoghi
dove ciechi dadi
stesero agguati

Sfrecciano
le macchine
qualcuno
mette
indice e mignolo
in allerta
o un gesto d'ali
con la testa
dove i colli
di clessidra consumata
persero inutile
granello
al vento
-Da: Vetriolo-  

Il bacio
Fronzolo affettivo
si evolve
-a giudaico
tra gli amici
-di ipocrisia
tra parenti
-di rincoglionimento
tra gli amori
fino
a diventare
per quest'ultimi
scambio
di batteri
per far fuori
ormai
....l'avversario...
-Da: Vetriolo-  

Molise nella storia
I Vichinghi
rozzi e crudeli ma non certo
stupidi dissero..
abbiamo fatto tanta strada
non certo per esser
più poveri di prima
e non lasciarono tracce

Garibaldi..
va bene riunire la Patria
ma questa terra è
davvero strana e maligna
anche per riposare
si sentono le colpe
di un lavoro sprecato
e proseguì veloce
per non pentirsi

Napoleone...
pardon ma
non va bene nemmeno ai cavalli
si sentono pigri e nervosi
e sulla costa l'erba
è affilata dal vento
che raccoglie i lamenti
taglia la pelle e la lingua

Annibale...
sssss..raccomandò ai soldati
...silenzio assoluto
più che agli ostacoli qui
c'è gente che dorme
e proseguì in punta di piedi

Mussolini..
asserì..
mancano le scuole
li istruiremo facendoli emigrare
impareranno più in fretta
a miglior prezzo

Io..
che sono nato
in questo lembo di terra
ignorata dalle spartizioni
che contano
dico..è dovere di ogni madre
dominare con forza le doglie
e andare a partorire
nel futuro e non nel passato
recalcitrante persino ai ricordi
-Da: Vetriolo-  

Volti di cera
Due maschere di cera
sotto un cronometro
hanno in bocca due vinili
che cantano di destini
come foglie secche al vento

Di tanto in tanto
il disco si interrompe
e uno fa il moltiplicatore
dei pesci e l'altro dei suini
visto che l'Italia è
terra e mare
scialuppe e naufraghi

Severe sono le regole
per bugie di qualità
e molti sanno che un
seme di felicità può
attecchire solo all'anarchia

I sogni sono fiori
e la realtà per essi
un buon letame
di omertosi cialtroni

La poesia ci aiuterà a sognare
ma non potrà aver mai pretesa
di svelar verità
che i due figuri
col giocattolo riescono
a occultare

E' un semaforo di destini
destra, sinistra
due strade che convergono
a un punto fisso
l'inferno per chi si è smarrito

Al morbido di bambagia
il culo dei parassiti
che attraversarono
prima delle regole
...porte di ferro
al depredar compiuto
-Da: Vetriolo-  

Combustione
Vino
combusto
nello stomaco
motore al cervello
per raggiungere
un amore da inventare

Il cuore
pilota
sbaglia
e
sul ciglio di strada
la carcassa immobile
mentre sfrecciano le vite
che sanno dove andare

Qualcuno
per pietà o per disgusto
telefonerà

Senza corteccia
un albero
croce camaleontica
farà anch'esso
la corsa delle stagioni
per il traguardo
a un ignaro camino
...fumo....al fumo...
-Da: Vetriolo-  

Tutto cambia
Si fa corteggiare
come ogni anno ma arriverà
magari in ritardo
burlerà il ghiro al risveglio
e poi con frusta di freddo
lo spedirà tremante
di nuovo col moccolo al rintano
..capricciosa donna la primavera

Il giorno
sta girando già la partita di rivincita
a suo favore e richiama
il sole stanco dell'esilio
mentre lasciano il torbido
del flusso di abbondanza i ruscelli
rischiariti al trucco per un matrimonio
che smaschera gli equivoci
e accarezzano i ciottoli levigati
innalzati vanitosi al caldo
per un bacio a lingua di birichini
zampilli disertori inutili
alle braccia della tomba del mare

Lo vedi come cambia la vita
amore mio
un cerchio in più alla betulla
e una ruga sul tetto di fronte
che liscia suda agli anni pirati
e noi
chini con la testa sulla croce
arrugginita dell'orgoglio
..una rosa canina
nell'impeto di splendore
coprirà anche stavolta
le vergogne di due caratteri suicidi
in odio alla vita
-Da: Vetriolo-  

Maledetta
A flagellarsi senza rimbalzo
se il muro fosse stato di cemento
e non di gomma
a non ritornare nel vortice
del tuo accanimento

Non mi desti mai la morte
è solo allora che cade il seme
della pianta alla rinascita

A te piacevo belva
allo schiocco di frusta al circo
e tra gli applausi la clemenza
a premio del numero

Sai anche che gli animali
non hanno amici che vengono
dal gioco di mano
tra zucchero e schiocco di cinghia
e per questo infieriranno
a spararmi la pallottola del tuo nome
suoni in metamordosi
tra granchio che ritorna e tigre

Odio amore
acqua al fuoco in legna secca
e vento di ripresa
....brucio...alla tua vanità
...maledetta.....
-Da: Vetriolo-  

Pornografia
Carne in discarica
che accoglie altra carne
mentre
occhi collegati
su sfogo di repressioni segrete
viste in solitudini
violate da debolezze
in gusci dove il verme
al passaggio a farfalla
subisce la ghigliottina

Donne
si fanno trivellare l'anima
venduta a guardoni

Chiamano arte
l'estasi millenaria
intima dei sensi
massacrati ai sogni
in un mercato
dove le mani
contano bistecche
su...e..
ai porci vivi
-Da: Vetriolo-  

Saper osservare
E' tempo di muta
e su esile ramo
un passero arruffato
di tanto in tanto
col becco si pettina

Sotto
un gatto aspetta un errore
allerta i baffi e li premia
con pennellate di lingua
li ammorbidisce con saliva

All'improvviso alla coda
cade una piuma
verso terra s'avvita
fino a piantarsi nei riccioli
di un bimbo che l'afferra
alle dita e sorride
si fa fa solletico alle
rosee guance

L'uccello vola lontano
sgomento il felino
s'avvia in altra caccia

Poco distante
al riparo di un vetro ci sono io
e mi viene a pensare
...è una scena che sfugge
agli indifferenti con occhi inquinati
di modernità ma ciò che ho visto
è una viva parabola dove c'è....
l'innocenza
il pregio di vivere nel sogno di un volo
l'attesa non sempre premiata
la sconfitta assorbita
il ricominciare
e che siamo tutti nel ciclo
di un pasto per ritornare
alla terra
- Da: E! le rose piangono al tramonto -  

Il mio paese
Neve ai denti
colore a impregnarli
per un sorriso
che sempre si defila

Paese
dove le statue lacrimano
vogliono andare via
e le fontane zampillano
per farsi compagnia
nello scroscio

Il tempo si firma
con la ruggine
su chiodi infilati ai muri

la morte già c'è
e di tanto in tanto
per allenarsi fa solo l'appello
e cancella un nome
che non risponde

Papaveri al vento
vibrano i petali
per confondere
inascoltati lamenti

L'amen per qualche viandante
è d'obbligo a scongiuro
di non uscire più
perso alla vita
- Da: Vetriolo -

Radio vaticano
Voce dall'etereo
e condanni la voglia di un minuto
che punisce il ventre da tre mesi
un ingombro da sbarazzo
nelle discariche del mondo
ma....
a te bastano sermoni
scopano le antenne
vanno nelle case
accolti da
quattro geroglifici di mano
circo alla fronte
mano sulle labbra
e Dio va in silenzio

Nella rada pianura
di alberi di ferro
la morte è una faina
corre al sangue caldo
liscia i tetti e
muta il miele della voce
in pece
si incollano le vite
alla tecnologia

Tu che ti professi padre
lontano dalle cosce trappole
che hai distribuito
spegni quella radio
che fa eco col rimbalzo
delle onde del male
su quel bambino calvo
che manco nato già hai chiesto
in sacrificio i germogli
sul pensiero chiuso

Ma forse per te la voce
fa perdere una pecora
e manda un intero gregge
nella staccionata
dove facile è il controllo
...........amen.....................
- Da: Vetriolo -  

Olimpiadi
Vidi un corteo
rigoroso di persone
spezzai la mia solitudine
circondata da noia e sogni
e mi accodai
ad un certo punto
uno mi offrì gentile una fiaccola
subito pensai...
mi avranno riconosciuto
come sommo poeta e mi onorano
come pedofolo delle olimpiadi
della cultura
tale conferma mi venne da
una telecamera..che..inquadrò
di sfuggita anche il resto..inoltre sentii
un biascicare di frasi
che avevo letto qua e là
in fogli volanti di libri vecchi
destinati al macero
ed erano parole sagge
condannavano ricchezze
offrivano sollievo ai poveri
e ciò esaltò i miei ideali
ma la gioia durò poco
perchè all'improvviso
un ceffo con la scusa di
alleviarmi la stanchezza del braccio teso
tentò di strapparmi la fiamma
al che gli mollai un potente calcio
e lo indussi a zoppicare
..decisi di passare davanti
con fatica arrivai alla testa
ma con sorpresa notai
un uomo in croce sofferente
a capo chino
e vidi qualche occhio umido
comunque decisi di arrivare
a ogni costo al traguardo e
la delusione fu davvero tanta
...non si vinceva niente
nemmeno un becco di un quattrino
utile al saldo dell'affitto scaduto
non ci furono applausi
e c'era da pregare in silenzio
-con rabbia mi dileguai fulmineo
che se mi avessero cronometrato
all'arrivo per la velocità raggiunta
l'oro sarebbe stato inadeguato
-Finì così il mio sogno di gloria
e quella fu l'ultima unica olimpiade
- Da: Vetriolo -  

FIAT 127
Fumo nero
di copertoni
sulle scie di qualche sogno
con ancora il cordone ombelicale
al cervello avariato del committente

Le fiamme in danza alle gambe
lisce per l'eccesso di adopero
delle madonne per bimbi adulti
in cerca della porta del rientro
nel grembo che li sguinzagliò

Mi avvicinai a chiedere il prezzo
e la bionda guardò l'orologio
esitante con voce metallica rispose
...modica è la finzione ma
ho due colonne ad un cancello
che posso aprirti sul giardino
del tempio dove non ci sono fiori
nè tempo per far riaffiorare le atmosfere
del tuo viaggio indietro nel tempo
alla Gerusalemme dei perdenti

La centoventisette si avviò
come un canguro sparato
mentre un gatto morto, nero
scagliato in sacrificio
ai vizi del diavolo
sfiorò il parabrezza e si incollò
all'asfalto

Due corpi impegnati in una trasfusione
di calore fuori armonie
diedero solo gioco alle ossa
e qualche sussulto indicò il decollo
di illusioni atterrite
dalle ombre deformi riprodotte
dalla luna guardona

Finisce questo film
con due ciak.....
l'apertura di un portafoglio
e la chiusura di una borsetta
- Da: Vetriolo -  

Silenzio
Il silenzio
ha un rumore
che pochi percepiscono
è un tonfo d'ali sul velluto
di anime vaganti
bruciate dal pensiero
di turno
mentre il cuore
conta alla rovescio
cumuli di cenere
come prova
dell'ormai nulla
alla mente
e librarsi vagabondo
per un amore
sul quale ha messo
vivo o morto
ingente taglia
la cinica ragione
- Da: Vetriolo -  

Il carnevale degli angeli
E' il carnevale degli angeli
bianchi coriandoli
danzano ai nasi
che orientano variabili mire
in attese a sorprese

Non c'è scherzo in quest'inverno
che ci frusta al silenzio a contare
le fitte pagate alle pene

Un merlo
si offre inchiostro di penna
ricama traiettorie
su questo lenzuolo
dove amori sperano luce
o girano il culo
alle abitudini

Un camino tossisce
schioppetta
piccole stelle
desideri
starnuti
dal vulcano dell'anima

Battito d'ali di angeli
mimetizzati
si dileguano al cielo
in ferie finalmente
dalla scaltre e umane miserie
- Da: Vetriolo -  

Tristezza
Ruga di grugno
livellata al miele
non è poi così negativa
è una penombra dell'anima
rassegnata alla luce
sul ciglio del buio
e si serve di lontani bagliori
di nebbiose nostalgie
...è il pedaggio
pagato ai ricordi
e l'affitto al futuro

E' un libeccio al tramonto
che scuote, accarezza un bocciolo
in ritardo e graziato
dal solco della ruota di un carro
mentre il mattino
la speranza
di un fiore salvo
al nuovo passaggio

Tristezza
due guance con ragnatele di nervi
appese alla rassegnazione
a seccare
- Da: Vetriolo -  

...........................SS........................
Non erano belve
perchè sventrano solo
ad impulsi di fame
-non erano ladri
depredare è l'intento
-non erano diavoli
interessati ad arruolare
all'inferno,essi incuranti
del distinguo di pelle
-non erano calamità
non fanno differenze di razza
-non erano eroi anche se con violenza
cercano il bene

Erano uomini
ben vestiti
tetri nell'anima invasa
per sempre della peggior notte
e trovarono surrogati di luce
gioiendo allo strazio di morte
.....................SS........................
senza sorriso
.....................SS.........................
senza speranza
.....................SS........................
straziare il silenzio
- Da: Vetriolo -  

Surrealismo
Sulle ridenti coste
oasi di pace e lusso
della Sardegna
in TV trentasei denti
appesi a una bandana da pirata
e tutti misero in tasca la mano
a difendere un volatizzato gruzzolo

Un eccentrico utente
guardò alle pareti una litografia
del maestro Dalì
gli orologi molli che testimoniavano
il tempo scoglionato
poi spense il televisore
aprì il frigorifero vuoto
e vide il suo film
...la grande abbuffata...
in una serata fredda
con la sciarpa al collo
-forza Italia-
poi si ricordò della sua
pezza al culo che aveva consumato
il filo del rattoppo e
si stese sul divano per
barricare il suo incidente
agli spifferi

L'audience contò i morti
condannati a vivere
il melodramma chiuso
nella scatola magica

Milioni di crocifissi
parcheggiati alle pareti
ispirarono il più grande
.....amen collettivo.....
- Da: Vetriolo -  

Attimi
E finalmente
dopo aver pagato il dolore
e sistemato i morti
accatastati dietro la memoria
si potrà parlare
lontano dai tentacoli
che ricordano i nostri fallimenti

Vi sembrerà strano
ma fiori saranno rigogliosi
dopo la scomparsa dell'ombra
protettiva alla quale s'erano
adattati

Così anche l'amore
un cane legato vicino
allo zuppone garantito
al prezzo della libertà
alla fine si scioglierà nel vento
in corse folli distanti dal satollo

E' l'eterna sosta fugace del riso
nettare del pianto e si rabbuia
alle certezze
che per la fantasia
sono i sicari
...è in questo breve flash
di illusioni che si scrive al cuore
la felicità

Cambiano solo le mire del sogno
ma la speranza è la stessa
nel giro dell'anima
e apparirà utile o superfua
a secondo del passo zoppo o veloce
nell'attimo prima della meta
che è solo la ripartenza
per la futilità successiva

La felicità..orgasmo del
nostro io sconosciuto
dura il tempo che va
dal fulmine al tuono
e il rumore di quest'ultimo
il gong del tempo scaduto
- Da: Vetriolo -  

Umana pietà
A un poeta
andò l'anima in pena
nel constatare che
seppur di simile aspetto al cinghiale
il maiale per disgrazia di sorte
non aveva protezione di pelle
offrendo indifesa rosea carne
e commosso
costruì per lui in sollievo
al riparo di gelo e altre insidie
......una stalla

Da quel giorno
nacque
.....la pietà......
concreta

Qualcuno non capì
il perchè degli umani
a non porre mai
questo nobile gesto
ad esempio

In un panino
trovò sconcertante risposta

-Sulla tomba del poeta
un epitaffio...
Tanto più grande è la pietà
quanto più è la controparte
in stolture al compenso
-alla mia...posi fine
e un colpo soltanto alla tempia
mi sparai
...........amen.....................
- Da: Vetriolo -   

Ricci
I ricci
timidi
amano l'oblìo
hanno il cuore aquilone
impigliato nelle spine
aspettano il vento della notte
all'ombra di luna
per liberarsi
lontano da occhi indiscreti

Sono una metafora
degli amori puri
quando il desiderio
si fa fragole alle guance
e ghigliottina lo sguardo

Sono animali strani
inadatti al progresso
vincono la fame di un leone
e muoiono banalmente
sulla pelle di un catrame

Sono un capriccio di Dio
nè nel salutarsi
nè in amore
non possono mai abbracciarsi
ma forse la loro estasi
è...la solitudine
vittoria sulla chiassosa
arroganza
dei perfetti umani
- Da: Vetriolo -

Notte
Occhio che chiude ciglia
il sole
e guercio di cataratta
la luna, ferma
impressa di
spina dorsale del tempo

Notte
palo di spia dei demoni
e copertura di puttane
traffico di sogni
divori il tuo zuppone
di luci artificiali
latte del giorno
e secche miserie

Buio
sei mecenate per creature
che si nutrono in pace
mentre altre
col sonno si abituano
man mano all'oblìo

Scura tappa per
il riposo eterno
il tuo thè è...atmosfera
per scopare
allevare nuove vite
da divorare

Sipario nero
le verità le ho bruciate
non ho più nè amori ne segreti
perciò non so se ringraziarti
e pisciarti in tasca
sotto il dispiacere delle stelle
- Da: Vetriolo -  

Night Louvre
Nude puttane
allenano bocche
a sorrisi
per accendere carne
e nell'intermezzo
fiato in parole
al gelo dell'anima

Sale il prezzo
a un inciampo di R
straniera
gradito da
umani prototipi
eleganti in giacca e cravatta

E' strano
come nel gioco
di evaporare umori
vestiti severi
servano a spogliare
ultimi lembi di corpi
...il contrasto
mi sguinzaglia la mente
..è questo posto un'imitazione
del Louvre
pieno di porci
o una stalla in pretesa
di appendere alle pareti
dei Monet
a coprire lo sterco ?.....
- Da: Vetriolo -

Sig. conte *
Chino
sotto il soffitto
abbassato dagli anni
penna e bastone
lente a ingrandire
su tumulo di fogli
giallo blasone
sig. Conte
nel registro
può scriverci la vita
ormai pronta ad
anello sicuro di catena
steso merito agli avi
...sorrideranno
all'ancor figura in onore
anche se ruggine e ferro
intatto è il gentil garbo
ma la nera signora
a volte non sposa
al sol gesto di prete
l'anima in pena
separata da
inamovibili averi
vuol dar strazi di
graduale abbandono
fino a porre al pubblico
declino penoso
-Sig. Conte
io che scrivo
non ho prestigio
perciò esente dallo scadere
capisco
la morte
nel gioco a gioire
della lunga e lenta
caduta di stile
-Lei si vede costretto
a sfidare il suo orgoglio
per la prima volta
a supplicare
il galateo
....a un'estranea.....
- Da: Vetriolo -   

Stile
Senza soldi
perderti
è normale
amore
ma reclamo
per lo stile
hai firmato
sulle mie
pezze al culo
il foglio di via
...io mi giustificherò
dicendo...
ho affittato una donna
che ha dimenticato
per mesi di azzerare
il tassametro
e regalerò un fiore
a ognuno che
....ci crederà.....
- Da: Vetriolo -   

Se anche
Se anche ci forzassero
le ossa
a stare insieme
troverebbero un varco
tra la terra
magari implorando una radice
a insinuarsi per la separazione
e noi
lavorammo col fiato dei raggiri
a unire due chimiche
solo perchè ci chiesero
di divorarci le carni
all'insaputa degli occhi
abbeverati
sotto cieli distanti
eppure insieme
eravamo un temporale
tu le nuvole io i lampi
per la comune pioggia
di amaro pianto
segnato rosso al calendario
tra il nero di lutto e odio
....amore....questo termine
coniato al sublime
sancì l'incontro
di un disastro
nel quale i cuori
lucrarono soddisfatti
......sciacalli..................
- Da: Vetriolo -     

Neanche il vento
Se almeno il vento
smuovesse un cartone
per un rumore a spezzare
il silenzio in questa
tomba-famiglia
che noi due una volta
chiamavamo casa-amore

Stasera non è rientrato
neanche il gatto
che ci pennellava la coda
alle gambe ,poi teneri graffi
e quel gesto
era una miccia per
incendiare il dialogo
...un puss.....e la bocca
diventava una fabbrica
seppur di circostanze
noi due operai solo al lunario
con quelle voci sparse nel vuoto
almeno ci arruolavamo
agli umani

Amore...questa fu la parola
del lasciapassare alle stelle
ora solo silenzio
che atterrisce
il parto alle voci
e termine di confine...invalicabile
tra due pietre nel petto
dove abbiamo sparso
la muffa degli occhi
e sogniamo un sorriso
a mutarla in muschio
stemma della coda del tempo
scivolatoci dalle mani..chiuse

Matti
I matti
sono dei poeti
hanno già scritto
ogni poesia
negli occhi
e la sanno leggere
solo loro
tranne una farfalla
colorata
che gli strappa
a volte
l'incanto dei versi
che appare in sorrisi

Per loro
il paradiso è
un pezzo di cioccolato
-l'inferno una stanza
chiusa a chiave
-il nulla eterno
un sonnifero
-una carezza
è il ricordo
che...esistono
- Da: Vetriolo -    

L'ambulante
Il freddo trovava
cattivo alloggio nei polmoni
e scontento si dileguava
in rumore di tosse
dalla bocca di rosa della
venditrice di palloncini
con le rosse mascelle
ove il sangue pagava
il conto al gelo di pelle
liscia sui vent'anni
assemblati nelle battaglie di vita

Era bella la ragazza
come se ogni pittore in stato di grazia
avesse dato a un particolare
una pennellata del talento migliore
e uno nell'emozione tardò il ritiro di mano
e vi lasciò un fossetto sul mento

L'uomo gentile e radioso
con gli anni che avevano firmato la faccia
e non scalfito per niente la nobiltà
di nessun gesto al rilento,fece per comprare
al doppio del prezzo tutta la plastica
gonfia accarezzata dal vento
che faceva promesse vagabonde di cielo
ma lei rifiutò sorridendo e disse...
anche se immenso per me
è un sol gesto di troppo buon uomo
e non sentirò più di volta in volta
l'adagio di spiccioli nella conca di mano
e con esso un contatto umano
carbone e non fuoco di paglia
che si aggiunge a riscaldar l'anima
perchè è dentro che ho freddo
in qualunque stagione

La storia finisce
io ho traccia solo di un anziano signore
a un tavolino che abbandona claudicante
con gli occhi lucidi e il cappello in mano
premuto al petto
un aperitivo a metà e un giornale
dove mancava un esiguo ritaglio
..poi mi informai...c'era scritto
..giovane ragazza Rumena...ambulante
trovata morta assiderata
-lasciai tra la saliva che oliava la gola
il mio solito....amen...........................
- Da: Vetriolo -    

Basta
Basta una pelliccia di pecora
a trasformare l'indifferenza
in un amore e allora
vanno i confetti ai porci
e le ghiande agli illusi

Poi ci saranno
anche i soliti fiori
a fare da interpreti
al cuore muto dietro le sbarre
rassegnato nella carcassa
che si diverte a imbellettarsi
alle mire di invidie
sfoggia vanità
e come allora
il gallo, orologio
del rinnego di Pietro al terzo canto
oggi fa da gong
al sigillo dello sgarbo
per la morte dell'anima
canta l'avvio degli ansimi
infiniti
per consolidare il regalo
a volerne altri cento
...amori fatti di pelle
da indossare...
come capita

Il diavolo festeggia
il raggiro per
una moneta di zolfo
spacciata per oro zecchino
- Da: Vetriolo -

31 Dicembre X
Miliardi di attori
si autoapplaudono
sul palco del qualunquismo

Assente il pubblico
sostituito dagli spari

Capponi decapitati
per essere insaporiti
vengono battezzati
con nomi di Nazioni
diverse dalla propria
e serviti da pinguini

Qualcuno
prende sul serio la parte
e diventa per sempre
un pirata
con occhio bendato
o capitano Uncino
- Da: Vetriolo -

Natale X
Esche penzolano
per i morti ambulanti
a ravvivarsi con benzina
attinta dal disprezzo in mano
a chiudersi in presa vuota
unghia a pelle

Passi storpi a oliare
occhi a veglia di corvi
e spediti sciolti
da fiati forgiati
con calore finto
a imbalsamarsi in baracche
onde evitare rovine di coreografie

Doni in dolci
a scoparsi la fame
e nell'amplesso d'ingordigie
la riluttanza trascina
oltre l'ingombro..a eludere
il nuovo riverso di disturbo
in strade addobbate a mutande
a impreziosire teste di medaglie
guadagnate da parassiti
lustrate da concubine

E' il Natale dei poveri
compleanno degli esclusi
festa delle nebbie a celare
in risalto ai diamanti
e credo sia meglio frustare
figure d'ingombro
sul gelo delle pezze indurite
per evitare il selvaggio in adatto
a cattività e un abbasso di guardia
che l'ipocrisia coltiva
in questi giorni per il bucato
a un teatro di sporche coscienze
..e l'inverno è ancora
al primo piatto fumante
- Da: Vetriolo -      

Mc Donald's AMERICA
Due dollari
per mettere in fila
a ballare i denti
con la cugina del bisonte
vecchia vacca battuta
a tumefazione intenerita

Coca cola
squaglia nervi
e salsa rossa
va a intrufolarsi al sangue

Bianco nitrato
dilata la patata
erige il pisello
succo d'orzo e malto
fanno da compari
ad allevamento d'uomini

Pena di morte
chirurgia di escrescenze
e la guerra il gioco
per riversare l'ingozzo
di bitume nel deserto
dell'oro nero

America da esportare
col Natale dei capponi  

Epitaffio 3
Vi concedo di mettere
sopra le spoglie
la mia foto per aiutare
il rintraccio a
qualche superstite
timido amore segreto

Voi altri
cazzo avete da guardare
se in vita oltre a ignorarmi
non avete fatto altro
che diffondere il vostro
stupore e ilarità
ai miei pensieri

Signora
poteva vestirsi almeno di nero
non son tipo di morto
che si vende per
due crisantemi e
un gesto di braccio
che taglia incrociate
quattro fette di lapide
come una spartizione

Filate...
lasciate che questa
pioggia sottile
mi lavi la faccia
....in vita le mani
tremanti saltarono
spesso le rughe
.......amen.........
- Da: Vetriolo -    

31 Dicembre
Facendo uso della mia genialità
che mai mi abbandona
dò quì lumi a rinsavirvi
su un'antico costume
del 31 Dicembre
- Gli spari frantumano
l'involucro di illusioni
e randage si dilaniano
..i botti innocui ma con lo stesso
rumore di quelli di morte
la polvere ha una sola voce
e lo sanno i piccioni e altri uccelli
si dileguano dagli alberi
dalle grondaie e atterriti
con orientamento sommario
qualcuno va a flagellarsi
a un campanile o lascia il collo
ad un filo di addobbi di luci

A mezzanotte..auguri....è l'unico fiato
rivolto al fornaio,al carrozziere
al fioraio,al marmista,al farmacista
all'impresario di pompe funebre
ma per un buon anno questi
hanno bisogno di...incidenti
di malanni,di morti,di tumulazioni
insomma facciamo gli auguri a noi stessi
per donarci contenti a buone cavie
esser pedine al sacrificio
inconsapevoli della loro catena

Ancora una volta dò saggio consiglio
anche se dai benpensanti bigotti giudicato
eccentrico e del tutto anomalo..
-diffidando anche da mogli e parenti ed amici
per eventuale ingordigia di eredità,
di amanti in agguato,di invidia
non rimane che davanti allo specchio
augurar nuovo anno a venire a noi stessi
oliandolo con un buon bicchiere di vino
e un gran rutto a scongiuro
...............amen...............................
- Da: Vetriolo -

P.....A
Più volte per raffreddare la lingua
che ha vorticato nell'ira di bocca
si scuote il fiato in esubero
e da voce alla parola...puttana
e l'emblema è raffigurato
nelle signore che contornate
nelle notti che fanno da ponte al mattino
da un copertone posto a stella di terra
a porre luce all'adescaggio
per mettere in pace a dormire
gli istinti o surrogarsi a un affetto
-Si esplica la volgare parola associandola
al tradimento malvagio
di sprezzanti figure sopra citate
ma esse in quanto a fedeltà
mai si sognarono di sigillarla
in promesse ma ben diversa cosa
offre la scena di consorti
con sacramento di firma
in feste a cornice della sintonia raggiunta
si impegnarono sotto occhio di prete
a far coppia eterna nel bene e nel male
e poi in squallidi motel
cedono le grazie ignare
di figli e mariti a amanti
che spesso nel vanto
ne elogiano le arti amatorie
offuscando o denigrando
ogni atmosfera del focolare che le attende
-Or dico se proprio si vuole etichettare
figura con la suddetta parola
a quest'ultime mi sembra vi calzi
l'approprio migliore
anche se saggio sarebbe non giudicare
in quanto non si conoscono le motivazioni
di sbaglio
e certe apparenze sono un autentico
inferno in appartamenti
blasonati tranquilli....invidiati
- Da: Vetriolo -   

Forse
Forse non riusciamo
a leggere oltre
...un dubbio mi viene
e se gli animali avessero
un loro Divino

La tesi non sembra impossibile
visto che ai vitali organi
molto simili ai nostri
giunge sangue dello stesso colore
come lo stesso è lo strazio di madre
a sottrazione di figlio
e chissà se in branchi o schiere
parlano degli allevamenti intensivi
come di un olocausto alla specie
con la differenza che nell'immane
tragesdia degli uomini al sol fine dell'odio
i guardiani mostravano ferocia
e intenzioni di annullamento
mentre le bestie rilevano un
tradimento di benevoli occhi e carezze
per elogiare l'ingrasso
anestetico a fermare i crampi di fame
e in tal scopo accettano forse
impotenti e rassegnati
la pesca di sorte

Anche se di minoranza
altre religioni oltre a riconoscere
a varie specie un mondo interiore
addirittura li elevano a mediare
tra la terra e i segreti del cielo

Si potrebbe opinare o dissentire
al mostrar di nostre scritture
ma pronti questi sono anch'essi
a esibire antichi ben custoditi papiri

Non potendo io dar lumi
all'enigma mi limito a dire
se proprio dobbiamo ammazzare
cerchiamo di farlo per l'indispensabile
del nutrimento e non per eccessi
e divertimenti come spesso
succede in esibizioni di caccia
o ingozzarsi a tal punto in banchetti
da smaltire poi con l'aiuto
di medicinali che chiedono
in affitto..danni collaterali
- Da: Vetriolo -  

Due fratelli
Con occhi diversi
scelsero entrambi di parlare di morte
chi con la pistola chi con la penna
..disse il primo fratello
io con l'arma tu con l'inchiostro
ne abbiamo stesa di gente
e a distanza di tempo ci sono
cadaveri che parlano ancora
chi nel cuore di mogli e parenti
chi nell'anima di ogni lettore
la differenza è che io sento il peso
di un grande dolore tu semplicemente
avverti le nebbie di fantasie

Siamo entrambi due cani segugi
solo che uno ha azzannato per finta
mentre l'altro ha morso davvero
ubbidendo all'inferno, sottraendo
ogni imputato al tribunale di Dio
raramente ma accade che dalla stessa
pianta magari di un peperone
ne nasca uno dolce e uno forte
forse per una contaminazione
dell'impollinazione e a volte
ne fa la spesa la pianta che dal
contadino riceve il taglio le ingiurie
così dalla stessa madre incolpevole
e additata ingiusta dal furore del popolo
perciò non vi è razza del bene e del male
ma semplici anomalie che in natura
si avverano...come noi due
io scrittore...tu spietato bandito
- Da: Vetriolo - 

Capitano
Capitano
tre stelle sulla giacca
ma nessuna brilla
le hai catturate per la veglia
di guidare la morte

Urli ai comandi
per scacciare i conigli
nel petto dei soldati
e fare in ognuno una caverna
per le iene

Atterrisci
per bruciare ogni etica
e nel saluto che pretendi
braccio obliquo
mano al cielo e gomito all'orizzonte
ti senti padrone del mondo

Inciti al coraggio
di sposar la patria
ma le pallottole non
sono confetti

Non ti importa niente
vivi nel miraggio
di trasformar la carne
in una tua medaglia

A casa con tua moglie
parlerai di battaglie
sulla matematica dei morti
e poi dirai arrivammo
e citerai una piazza
e siccome troppi
............nessun nome.....
- Da: Vetriolo -

Ti saluto
La nostra è una storia
tra miele e rasoio
incartata al silenzio
che ci siamo regalati
e io sono dannato
per scriverla bene
e dò solo un accenno
del dolore che ha scavato
le rughe poi limate dall'odio
che nei cuori si è acceso
in vendette

Seppur poeta
non posso ricordarti
nella parola...amore..
è dura bestemmia per l'anima
sudata nel cacciare dal fondo
la tua pietra del nome
con la stessa corda
che tentò di annodare i ricordi

Chiamarti puttana
non dà più il dispregio
di giovamento di un tempo
or ora potrebbe elogiare
la tua arte amatoria
davvero troppo sarebbe dar reattività
di carne a una gelida tavola
di un cantiere dismesso
perciò ti saluto
considerandoti un breve blak out
tra la morte e la vita ripresa
anzi un filo arrugginito di ferro
gettato che non dà più
...........nessuna corrente.........
- Da: Vetriolo -

Concerto X
Nel silenzio
che brucia i respiri
in prima fila
ristagnano luci
sui volti di cera

Il tenore
ha un piede su un trespolo
e caccia un dito di bocca
per misurare il calore del pubblico
poi parte col canto
...là...là...
....vulcano è l'anima
all'improvviso si desta
può uccidere e dare spettacolo

Il maestro
elettrizza l'orchestra
s'arresta
vibra la bacchetta
trafitta dalle mire di nasi
tremano poche mascelle sui visi
non il tuo signora
con la faccia di pietra
con l'anima muta
che nel sogno di avere
la tua calda pelliccia
di visone ignorò del tutto
anche quel tremolio e urlo di morte
di carne viva scuoiata
e mai scalfì e perturbò
il tuo muscolo a pugno
che porti nel petto
figuriamoci se solo può
percepire semplici suoni
all'aria vaganti
casomai imbalsamerai alla vanità
la tua faccia di troia
e alle ricorrenze
sciolto alla catena dei nervi
donerai una sfilata di denti
chiamata dai popolani
......sorriso.....................
- Da: Vetriolo -

Feste a dicembre
Tra mercanti di suoni
e preghiere aggiustate agli alibi
per profanare il credo serio dei pochi
schiavi dell'altrui pensiero
dispongono esche
su infanzie interrotte di vegetali
che hanno il torto d'aver sangue bianco
linfa che non impressiona
e che non lascia vergogna di tracce

Appendono ai loro rami
pastori che mai sognarono di volare
nè di impiccarsi
mentre angeli che caddero nel frastuono
l'anno prima tra brindisi
a parare i coltelli alla schiena
vegliano a terra
con ali rotte e volti sgomenti

Vetrine con infinite luci
atmosfere di inutili prestigi
di far affiorare da una tasca bucata
almeno un dente per sorridere
e fanno da collante a occhi maligni
per rinsaldare con doni
avidità e affetti che mai si trovarono
ora utili al copione di recite

Gossip di vanità
inzuppato di sacralità
per mercificare una nascita
risultata poi breve per la ferocia
degli stessi ai quali fu dedicata

Ogni anno in maschere si festeggia
un agnello per ucciderlo
molto ma molto prima..di Pasqua
- Da: Vetriolo -

Iene
Iene
certe donne
...in esse
innato è
il desiderio
di partorire
agnelli
e nell'affetto
mostrare
di diventare pecore
salvo poi tradirsi
e perdere la maschera
nell'indossare
una pelliccia
di tigre
proprio a Pasqua
nell'ultimo colpo
di coda
dell'inverno
- Da: Vetriolo -

Freddo
Solo in questa notte
come una tagliola fuori luogo
pronta a chiudersi pur
di abbracciare un'ombra
o un fruscìo di respiro

A gobba di cammello
lo zaino di ricordi
in bilancio all'acrobazia
di falcianti passi
striduli e recalcitranti
all'idraulica del vino

Fa freddo a Dicembre
l'aria vedova di luce
cerca rifugio alle narici
e scappa al ringhiare
in tane già occupate

Alla morsa del gelo
la carne non basta
ha come podio le ossa
e vuole parole cucinate a vapore

Pungoli i pensieri
riuniti hanno la forza
possono scioperare all'anima
attentare a Dio
accelerati al domani
si inseguiranno forse
fino alla pazzia
che mi darà occhi diversi
a vedere la brina
in mio omaggio
tappeto d'argento

Voglio vedere i gradi
guardo come termometro vivente
le puttane
raggrinziscono la pelle al trucco
guardando i riflessi dei fari
marcarsi sullo smalto delle unghia
e poi l'orologio che in salita
perde i secondi
slittando sul culo ghiacciato
della luna
che conta le marchette
alla gelosia delle stelle
- Da: Vetriolo -

Eroi
Il sazio di pancia
in eccessi sconfina in follie
e s'inventano lauti compensi
per imitare vuoti di stomaco
perenni addolciti per forza da fiabe
che all'orecchie
paiono storpi rumori

Sono eroi del terzo millennio
confezionano occhi
in telecamere e hanno la schiena
che mai s'è piegata al serio lavoro

In ferie o forse vecchio incapace
dall'alto il supremo dal nome
che impera...Dio
insensibile a ogni imitazione
concede sberleffi
a chi ignora note stridule
incontrollabili di storpio dolore
dando risalto alla cantilena
fasulla di fame
volta a collezionare consensi
germogliati da tonfi di
salvaguardate poltrone

Ma si sa ogni sovrano
ha diritto al suo meritato riposo
alleggerendo gli impegni ai suoi sostituti
in questo caso...gli ecclesiastici
ma questi come il gatto
che per eccesso di ingordigie non veglia
sui topi, preferiscono in lussuose dimore
appisolarsi allo scintillio dolce
di accesi carboni che risaltano nel contrasto
alle fredde farfalle di neve
e trovan sollievo di digestione
vedendo uno schermo
propaganda di imperialisti pentiti
e mostra le ossa su un viso
sconfitte indegne alla pelle
...sono eroi del terzo millennio
Robin Hood al contrario
giustiziano la rogna dei poveri
per un gustoso tranquillo elogiato conforto
che satollo porta alla riflessione
per dispensare eguaglio di pene
...in sofferenze e imitazioni
- Da: Vetriolo -

Silenzio
Tra sguardi
imbalsamati al vuoto
per l'equilibrio
dell'indifferenza
su volti di cera
il gas nervino
del silenzio
stende i respiri
a baccalà
pasto di pietà

Il silenzio
l'atomica bianca
sulle voci
e fuori dalla giurisdizione
degli uomini
e del vangelo

Senza rumore
lo scoppio dei pensieri
nelle anime
e il vento gioca
coi lamenti superstiti
per condurli
al gregge dei morti
- Da: Vetriolo -

Turisti
Coi piedi
sulle ali della vita
ciechi alle realtà
che incontrano
corrotti a ciò
che vogliono vedere

Scambiano mani tese
per souvenir
vedono solo fiori
rigogliosi profumati
ignorano che coprono
abbondante letame

Tra i vicoli
litanie di lamenti
è per loro
melodiosa canzone
che li accompagna
al ristorante..etnico
pesce fritto al sudore
..odore di sale e mare

Fuori
un gatto torna dallo sconfino
si dilegua ai ratti...ammaestrati?
..la fame fantasia di scrittori
per alimentare favole

Turisti
capaci di elogiare le altrui miserie
in privilegi...folclore
delizie d'anima
per i ricordi al ritorno
- Da: Vetriolo -

Giornate tetre
In questo novembre
ossequioso ai morti
l'unico rumore di vita
nel progresso imposto
che usa carburante le anime
è il gesto di rovescio
di un bicchiere di vino
a disinfettare cicatrici
di graffi ostacolanti
di rospi ingoiati
nello stomaco
lago nero di occhi
due pietre di frantoio
che danno nettare di nervi
logori a ingiustizie
eterne e accresciute
all'oggi d'ogni cuor impavido
che muto freddo...s'adatta
- Da: Vetriolo -

Aghi
Aghi su binari
sventrano madre terra
fitte da testa a piedi
è il cuore che viaggia
dentro un siluro

Il sangue a capolinea
il ricordo trascina
fune d'ombelico alla terra natia
e il dolore l'accompagna
su onde magnetiche

Flebile nel tempo
il lamento
scompare tra una lettera
di lacrime nere
e un'ombra che prenota
un cadavere oltre oceano
dal nome nei due punti
su cartina geografica
mai scritto e sempre menzionato
.....emigrante
rondine spesso di solo andata
- Da: Vetriolo -

Terra maledetta
Oh! Molise
terra maledetta
cenerentola
tu sai che il principe
non troverà mai
la tua scarpetta
e ti sveni per una bomboniera
al gatto sazio
e una trappola d'oro al topo

Terra di lingue biforcute
raffreddate nei ruscelli
un tempo gonfi al medicante
piscio d'asini
or di veleni d'uomini
convertiti a serpenti
striscianti all'ambito trono
degli allocchi
sazi alla miseria
prestano al male gli occhi

Molise
dado smusato
dai lanci del potere occulto
di nefasti governanti
nel ruzzolare mostrerai
ogni faccia con lo stesso numero
per il baro dello zero in condotta
dei figli-pecora che ti leggeranno
sotto il rimprovero di carcerieri padri
per l'osar alla fortuna
dimentichi dell'orgasmo
di un voto che per l'attimo
vi considerò alla luce
anche se scarsamente..umani
- Da: Vetriolo -

Ciprie
A quattro zampe
lungo il fiume della vita
due nell'acqua a cancellare
e due sul ciglio
per disorientanti umane tracce

Cagne nei motel
ringhiano alla carne
compenso al vizio
sotterrato
poi recuperano identità
su riflesso di culo
di uno zero di vetro
per il trucco

Domani solchi incipriati
di sbarra al sorriso di mestiere
saranno a una figura nera
con traiettoria di braccio
da un orizzonte all'altro
e impennata al plagio
da terra a cielo
biascichìo di risciacquo d'anima
a occhi chiusi

Amen...gracchio di sigillo
sarà al nuovo sole
carezza di stiratura
falsa seconda mano
...di rivincita

Nuova cipria..sulla redenzione
fiorita nel becco dei corvi
- Da: Vetriolo -

Nulla
Fermo il vento
in queste sere
d'autunno
nel silenzio
dei morti
per cogliere
improbabili respiri
che forzano le anime

Congelate ai rami
le foglie
non offrono all'umano
riferimenti
del tempo misurato
ai movimenti

Piatta linea di confine
all'infinito
il nulla eterno della noia
tra morte
e vita
senza volto

Eternità
d'aria
colorata di pensieri
d'umanità
.....inesistente.....
- Da: Vetriolo -

Il lupo
Tra riso e sogghigno
c'è un abisso
eppure è la stessa mostra
di denti
e gli occhi di paura
distinguono l'espressione
senza il filo dell'anima
che nel DNA hai reciso
perchè il riso è prigione
anche se pasto sicuro
...vedi i cani ti dici
è a due passi il trapianto
del cervello dell'uomo
nella loro scatola cranica
per farne maggiordomi
coi figli da vendere
....continua il sogghigno
la libertà non ha prezzo
meglio estinti
che procreare in galera
la leggenda è già tua
sei da millenni nella storia
di Roma
anche se dall'impero
hai ereditato
roventi pallottole
per un buco alla fronte
forse perchè il male
che ti abbiamo additato
.....è dentro di noi....
- Da: Vetriolo -

Elogio ai corvi
Tra tante malfatte di preti
or qui do labile accenno
..circuire baldanzose donzelle
porsi avvoltoi tra litigi di coppie
e consolatori di vedove aiutate
troppo in fretta a dimenticare il defunto
..ebbene tra tanta indisciplina
una cosa importante l'hanno fatta
sino a gloriosi meriti,un innato amore
per l'arte a partire dai secoli bui
quando la fame impediva ogni sguardo
all'effimero e a ogni semina si
attendeva un raccolto in compenso
..essi anteposero il bello di statue
affreschi a desideri di fauci e ogni impulso
seppur gratificante di carne
-Ancor oggi chiese cattedrali e conventi
tendono il filo con le bellezze alla storia
dell'incanto che grazie ad
artisti Divini che ebbero mecenate
i corvi del cielo che aprirono le porte
agli sguardi dell'anima e poco importa
se chiesero un prezzo trattato
a volte con mani sinistre
- Da: Vetriolo -

Quand'eravamo
Per l'un l'altro eravamo
il fiore all'occhiello
nelle passeggiate di primavera
con l'anima che sventolava
coperte che non erano bastate
al vento sul viale delle comparse
dove noi ci credevamo fissi
col cuore nelle radici dell'amore
eterno che si consolidava con racconti
e sorrisi dispensati
mentre ci chiedevano talee delle vene
per innestare la felicità
che per paure di invidie auspicavamo
a certe vite anche viste da lontano
dove era evidente la rottura di dentiera
di riserva,graffiata dai tanti ipocriti
in un...come stai di attrito
che seccava le parole cariche di falsità
...E' stato solo un destino
calcolato più a lungo
per cadere nel veleno servito
in feste con avallo di preti
anch'essi stanchi di sermoni ipocriti
che trovavano sbocco
nelle notti insonni di gennaio
e incendiavano masturbazioni
...Amore quand'eravamo...è la solita frase
vendibile al ricordo che non può bastare
a due sconosciuti sposati su una foto
divisa con cinismo da un avvocato
per una parcella che sommato cambia
le regole matematiche
variabili agli insulti
fino alla solita litania
partorita dai coltelli
..restiamo amici.....
- Da: Voci scomode -

Anita
Aveva cinquant'anni
e tanto amore sprecato
nelle vene e la gioia
vinceva con effige sul viso
luminoso e tanta voglia
d'amare sincera in
cambio
del nulla

Le rughe erano tutte
scolpite in rigagnoli
sull'anarchico cuore
e l'anima libera,ingenua
non le leggeva
come non
si legge
l'età di una rondine
giocosa in volo
che fino all'ultimo
si
spegne sul tetto
dei sogni di ognuno
e nel vento la voce
musica
combinata
tra gioia e muto dolore
rifiutata da analfabeta
d'amore

Morì
scialba ai bigotti
ma contenta perchè
in ognuno aveva colto
un sogno e
un sorriso
che nessuno ricordava
...si riconosceva

Io l'amo ancora
per
avermi messo
al primo posto
e geloso perchè
voleva essere circondata
dall'affetto di ognuno
..ciao Anita
tu credente mi vedrai
io morirò
soltanto
con la pretesa di
una tua foto sul petto
.........
amen............
- Da: Voci scomode -

Mille dollari
Mille dollari per uno a Caronte
per lo sbarco in piena
notte
e dopo un lungo giro senza la spia
della luna mandata a cuccia
dal destino
nel tempo calcolato approdarono

Immobili aspettarono il
mattino
che si aprì come una bocca affamata
addomesticata da promesse

Dopo aver mosso
incerti i primi passi
si imbatterono in un pastore
al
quale dissero buon giorno sorridenti
in Italiano approssimato e questi
rispose
...buon giorno un cazzo siamo
in Albania e vi hanno preso
per
il culo girando nello stesso inferno

Intervenne un saggio
..la vita è
un autodromo
si va a velocità folle
noi siamo stati doppiati
e quando
stavamo finalmente per giungere
a più giri di ritardo..abbiamo
forato
le gomme
..l'ennesimo ritiro dalla vita
e mille prelievi di sangue
perso
da recuperare per le vene
- Da: Voci scomode -

Alba
Divorano i pensieri
le ombre nella luce fioca
tirata per la coda dall'alba
che sguinzaglia
rombi minacciosi di motori
che riportano a dimora
adepti luciferini

Appaiono sul viso
le prime vergogne
partorite da sogni angusti
usciti fuori guida

Quando i primi raggi
dell'occhio di fuoco
temuto e implorato
si propagano
con violenza alle pupille
che si aprono come
caldarroste
nell'angusto guscio
si liberano gli espedienti
per un sorriso convincente
da fare...da estorcere

Qualche frustata di vento
richiama alla partita
senza pubblico
globuli arresi
nel sangue amaro
di veleno

Lo chiamano giorno
questo prendersi a
calci in culo delle ore
questo pescaggio
per le tenebre
di pseudo-vivi...a cottimo
- Da: Vetriolo -

Africa
Il sole
antico rutto del diavolo
impigliato
al soffitto celeste di Dio
cucina fritto
su tetti roventi
i pensieri stagionati dei poveri
poi si disseta con vapori di sale
e vino nero di sangue
...si attizza con affanni di bocche
infiammate
traccia le crepe per finte vene
di nuovi vigori
al cuoio di terra
per intrappolare ossa fuggenti
da rompere a anime
dipinte da mosche
seccate da smog
e da appendere
souvenir dell'inferno
al ricordo di pesanti invettive
sotto forma di alcool
a insaporire alle larghe narici
l'arrosto
.....di Africa....
servito al maceda
su paglia e diamanti
che brillano
come gli occhi falsi
degli occidentali
- Da: Voci scomode -

Iceberg
Da tempo
avevo chiuso il cuore
a ogni intrusione d'amore
e gelida la piatta vita
digeriva i giorni tetri
quando in un momento
fuori dalla conta del torpore amico
una donna con fede al dito
mi sedette a fianco
a uno spettacolo che mi serviva
più a ricordare e non a vivere
-Sentii il cuore come un cane
chiuso e punito al buio
che avverte l'annuso dei suoi simili
e un'estasi elettrizzò il cervello
mentre angeli che azzerai
ritornati mi porgevano le ali per il cielo
che da tempo a capo chino non vedevo più
...gli occhi si vellutarono sul collo
di quell'esca che avvertì un solletico
e con la testa frustò i capelli
sul pallido viso che diventò selvaggio
complice anche un seno evaso
alla scarsa custodia
mi apparve in malizie di splendore
....Oh! Dio pensai
quest'incanto sta sciogliendo
l'iceberg intorno all'anima
questa primavera mi riporterà
alle lacrime del delirio
-Chiesi aiuto alle parole
senza lingua impegnata
a spegnere l'incendio alla gola
a corto di saliva consumata a oliare
il desiderio liberato dalla ruggine degli anni
-Un applauso del pubblico
suonò come uno sparo ai miei organi
a ricomporsi nella tana delle mie carni
fredde immuni a ogni gioia e dolore
..un iceberg nel suo amato inverno
- Da: Voci scomode -

Voci nel vento
Si spensero le voci
nel cimitero del cielo
che saturo sbottò
e via man mano i fiati
vaganti della coda dei respiri
a suggerire alle anime evaporate
i silenzi strozzati
e...nel tempo
evaso alle misure forfettarie
e pretenziose di arroganti
nel controllo di dominio delle vite
nacque il vento
segreto di lamenti
sussurri,urla
che a volte riposano
poi s'infervorano
si placano,accarezzano
baciano di fiore in fiore
giocano con le ali
sputano alle vele
lanciano le tegole
che coprono il cinismo allevato
insomma sono le voci riunite
dei morti irrequieti che cercano
ancora un cuore di un amore
che non ebbero
..sono preghiere vuote a perdere
distillate nel silenzio
e che pascolano le nuvole
lustrano il sereno
fanno graffiti di incertezze
e stanche della fila
per arrivare a Dio
- Da: Voci scomode -

L'asino
Dietro la corda tesa
l'asino starnutì alle stelle
scalciò un sasso
che partì come un proiettile
e stese una meretrice
poi trasformò il raglio in parole
..oh! mio padrone mi scuso a tal
sciagura..non è il galoppo
il mio pregio ma il lento andare
con la soma senza mai fiatare
all'impervio cammino
-San Giuseppe...è un'emergenza
e il tuo è un egoismo
non faresti così inseguito
da un coltello che ti vuole carne
al macello
è in gioco il destino del futuro Re
..lo so o mio Signore e farò tutto
per l'intento di salvezza del bambino
ma son sicuro che il mio eroismo
mai giungerà nell'albo della storia
e sarò sempre ricordato nel peggiore
esempio degli umani ovvero il mio
scarso sapere e l'incorruttibile
testardaggine ..comunque seguirò
la stella che ci chiama
e adulto nostro Signore non avrà
mai tempo di rifarmi un prestigio
nella razza e a differenza d'altri credo
dove gli animali avranno statue
io allo spegnersi del lume che dal ciel
ci guida..avrò il vento di sciagura
alle spalle e una nuvola che mi trascina
verso una mortadella
-San Giuseppe...anche il cuore è
così vitale fa un lavoro oscuro e solo gli occhi
il volto hanno sfoggio di vanità per bella vista
eppur non si lamenta anzi è contento
di soffrire agli artifici di questi
che adescano nel gioco spesso tumultuoso
......dell'amore...
-La bestia capì che la gloria per utile causa
serve a se stessi per nobiltà d'animo
e decoro prima dell'altrui fortunato vanto
- Da: Voci scomode -

La capra 2
Nascosto tra i ceci maturi
con i giudei alle costole
fermi a carpire fruscio di fuga
Gesù scorse una capra curiosa
e nella paura col dito alle labbra
a questa il silenzio intimò
mentre i soldati miravano il naso
e lenti voltavano i passi
alla direzione sbagliata
ma col dispetto di tutte le femmine,l'animale
in un salto diede luogo a una danza di fuga
accompagnata dal suono nel guscio
dei frutti di ceci secchi maturi e lesti i gendarmi
piombarono al campo e il povero figlio
si trovò come asso al centro
di un cerchio con tante lance
a ruotare per l'unica mira
e al cielo volse gli occhi in imploro
al padre che nel sacrificio l'aveva
obbligato e disse
....prima che il nefasto gesto si compia
concedimi l'ultimo desiderio promesso
taglia a tal bestia la coda
finora a coperchio di sesso
e che sia posta a mira di occhi
per curiosità agli umani
e a vergogna di specie animale
..il padre rispose
..non posso negarti richiesta
e del pezzo tagliato ne farò vita
strisciante con sputo di mortale veleno
a simbolo e punizioni delle tentazioni dagli
inferi del rivale di sempre
ma la creatura curiosa ha solo interrotto
la paura di un destino segnato che speravi
al rimando..con dolore ti ho offerto pagina
bianca da scrivere in rosso col sangue dei
peccati del mondo per leture al tribunale
celeste...................AMEN....................
-Quel foglio non è bastato
scorre il sangue nelle paizze e sui muri
e i fiumi rossi rivendicano l'azzurro
di un tempo promesso
- Da: Voci scomode -

Partono
Partono
si sentono espulsi come peli
sulla crosta di ferita
che non argina carne viva
con cravatte come salsicce
portate nelle borse
per un sapore a lungo
da conservare e far vorticare
tra denti irregolari
arnesi esclusi dal gravoso
compito di ridere
casomai sorridere per un inchino
che dovranno fare in nuova terra
lontani da questo porro maligno
..........IL MOLISE.........
terra di amari pianti che al bagliore
rifiutato dalle stelle
spolpano radici avvinghiate
a pendii dove mai gloria sognò
di scalare in debolezze e fame
applaudite da ali di cornacchie su
schiene d'asini come guglie
su cattedrali sconsacrate
- Da: Voci scomode -

Sindacati
Lontano nel tempo
che non contava
umani dolori
fecero qualche cosa
tolsero i confetti ai porci
per dare fine allo
smoderato ingrasso
e sui calendari
con virgola a gonfiarsi
segnarono la luna
con rispetto come
a una donna incinta
con scadenza ad aprir
porta a nuova vita
-Compiacenti gli animali
si tolsero i pidocchi
e assaltarono le carni
indebolite e tra bestie
si riequilibrarono le sorti
-Tali arbitri a veglia
del rischio di bare partite
coi fratelli trascurati
dall'occhi celeste
li chiamarono SINDACATI
ma ogni gioco che sfocia
in battaglia ha bisogno
di un bottino
a sorreggere il clamore
degli allori
perciò gli angeli
dei lavoratori rimpiansero
gli avanzi dei satolli
e lasciarono la misera ciotola
dei cani liberati
...corrotti sotterrarono
gli ideali e accettarono
l'invito all'angolo di tavola
dove il salto è breve
alle leccornie
-I padroni ringraziarono
per gli scalpi al sacrificio
tolti alla silenziosa muta
di...operai.........
- Da: Voci scomode -

Contadini
Facce di creta
con scarpe a bocca
ingrassavano avvocati
per un confine che vinto
donava gloria agli avi
e una medaglia pezza al culo
......contadini.....
convinzioni affidate a muli
rese labili da un'ombra di strega
dissolta in un piatto d'acqua
con gocce dispari d'olio d'oliva
antidoti di invidie e malocchi
totalmente estirpati
nella domenica al tempio
al levar di un cappello
e un gesto di mano
al cielo alla terra
e una carezza ai due angeli
in spalle
..........ora.................
con potenti veleni
lucidano frutti a ingordigia di occhi
e offrono stecchiti al diavolo
oltre agli insetti
anche altre sprovvedute
creature di Dio che di essi
si nutrono e per la natura
hanno perso ....ogni rispetto
- Da: Voci scomode -

Orgoglio d'amore
Sguardi nel vuoto
si incontrano
per rendere periferiche
le figure indifferenti
in una finzione
che spezza sintonie
represse da troppo tempo
per il primo passo
col cuore in mano
e una rosa tra i denti
di traverso a non cadere
sel sofferto sussurro
......amore........
abbiamo espresso
entrambi il desiderio
alla stessa stella
di abbracciarci
e poi ci siamo divertiti
a donarci nuvole
ai nostri occhi
a misurarci lo stupore
nei varchi del grigiore
che il vento
complice donava
ma come tutti i giochi
che innalzano la posta
sconfinano in battaglie
e ora nell'odio
pesiamo i morti alle spalle
sulla bilancia per il
minor peso di perdita
alla conta di vittoria
.....amore....
forse non faremo in tempo
a darci l'unico e l'ultimo
bacio nel dolce stremato
perdono
prima che si chiudono
quattro ciglia di marmo
che un'erba selvaggia
nasconderà per far tacere
eroi inutili
avevano le anime
nella stessa stella
ma scelsero la lava
della bocca di un vulcano
a seguire....gli inferi...
- Da: Voci scomode -

Il tavolo
Dallo stesso tronco di noce
dopo la morte in piena salute
vidi nascere un'altro fratello
ma ci separammo per destini diversi
...una giovane donna con movenze
armoniche e voce soave
lo scelse e nel discorso
la sentii parlare di fiori
che sempre avrebbero fatto
compagnia al legno pregiato
-Sorte diversa è la mia
scelto da due sposi novelli
che a distanza di giorni
nella contesa di un vaso
da rompersi addosso
mi raschiarono le venature
del profilo migliore
e alla separazione mi videro
testimone di ricordi che non
volevano avere
e la mediazione di una sanguisuga
avvocato mi cedette
all'attuale padrone che in anni
non ho sentito mai parlare
la sua muta voce è l'inchiostro
con cui disegna armonico
i dolori del mondo e io silenzioso
mi offro sostegno e da quattro mura
di povera casa ascolto incantato
le mille voci di anime strane
-Di mio fratello proprio
l'altro giorno
mi è giunta notizia
la soave fanciulla detta all'inizio
fu trovata con la testa fredda
china sul tavolo e nel pugno
socchiuso, tranquillanti che
nella somma sbagliata diedero
sonno infinito e sul resto
del mobile, macchie di
uno scarso liquore
che ancor si sente l'odore
addosso alla mosca
che mi sta raccontando
- Da: Voci scomode -

Bottiglia nera
La nera bottiglia
insospettisce i ricordi
animali accerchiati
da brace che prende
vigore al presagio
di arrosto

L'amore stasera
è un rigagnolo rosso
imita il sangue
e in cascata
accarezza la gola
per annegare i rimorsi

Una vecchia TV
fuori programma
tremante annebbiata
aiuta gli occhi
a polverizzare
qualche sogno superstite

Miagola un gatto
offre gobba la schiena
per un affetto in discesa
alla mano pesante
dal tatto sprecato
ai fantasmi
poi da un colpo di coda
e in alto dritta la stende
per un'antenna alla vita
dello sprecato padrone

Erutta un respiro
a soffiare la tremula luce
sotto il fardello di notte
e l'anima vaga
a mosca sul muro

Domani
il sole sarà
un bicarbonato
allo stomaco
- Da: Voci scomode -

Anime nuove
Con urto violento
su asfalto bollente
stanotte è morto
e qualcuno dice
che dalla caverna del petto
un pipistrello è volato
era un uomo malvagio
si divertiva a comandare
degli altri i respiri in affanno
ma come ogni morte
di uomo ricco e bugiardo
lascia sempre un lutto
che prima si nutriva
grasso negli agi e ora
oltre al dolore da smaltire
in lasciti da verificare
c'è anche l'obbligo
di ricostruire una buona memoria
se non altro per godere
lontano da ingiurie
le letture di un compunto notaio
-A tal notizia di morte
in un paese tranquillo
dove la notizia si espande
come gas nervino
aggiungo soltanto
..da un solo cadavere
molte anime ritornano in vita
rinascono ancora
per una seconda avventura
..e a voi scandalizzati
per il mio onesto pensiero
se proprio volete pregare
lontano dall'esser falsi e bigotti
fatelo pure....affinchè
al mondo non ci siano repliche
di tali nefaste figure
ma so anche che alcuni
verseranno pianto sincero
per simile mancanza
perchè su ogni male
ci sono sempre cospicue
presenze che di esso in pace
si nutrono
...............AMEN..................
- Da: Voci scomode -

Ingegno
Si sottopongono
in palestre a duri lavori
con infiniti esercizi di gesti
diversi accompagnati
da macchine che invece
di alleviare raddoppiano
gli sforzi

Pensai di porre rimedio
a simile spreco di forze
con una mia invenzione
e fare delle fatiche
oltre allo scopo prefisso
di grazia di corpo
anche altra pregevole
utilità, portare qualche
denaro alla tasca
e nella genialità che mai
mi manca progettai
l'oggetto delle suddette
questioni
e vengo breve a darvi
sintetica fattura di esso
..a un massiccio bastone
lungo quanto un salto
di fuga,all'estremità
ben fissai come due corna
di cervo al rovescio
e di puro metallo
da picchiare violento alla terra
da rivoltare di zolla in zolla
fino a colorare di nero
un grosso campo
pronto alla semina

Come sempre
ogni sorte mi è avversa
all'inizio l'ingegno
diede luogo a entusiasmi
ma alla fine uno sciocco
invidioso rovinò il mio massimo
impegno creativo
osò chiamare la creatura
partorita dal mio brillante cervello
con un nome volgare che tanta
paura ha fatto sempre all'umanità
anche per il ricordo di inutili sforzi
del passato legati a tragica fame
.........ZAPPA...........
-Continua umanità
a denigrare i tuoi figli prodigio
..io riderò nel vedervi
lavorare pagando compensi
e parsimoniosi
rifiutare di offrire
l'ultimo caffè ad un fratello
del mondo....che muore
- Da: Voci scomode -

Umanità
Escrescenze
di stomaci
da bruciare
in gare podistiche

Brufoli
nutriti da scatolame
sostituiscono
rosee mascelle
di bimbi di un tempo

Fiori
che facevano riflettere
ora vegliano incerati
consumati amplessi
in cerca di un alibi
d'amore

Si mette in fila
la carne
per interminabile
rosario dei denti
e domani
un lungo sermone
la condirà
...umanità
digerita
da
UN AMEN
e da un gesto
accreditato
di mano
che indica
forse
i quattro punti
cardinali
- Da: Voci scomode -

Pomeriggio d'estate
Giocano spensierati
i bambini all'ombra
nei parchi
e il loro vocio
fa impennare
i vecchi
seduti sulle panchine
sfiancati
dagli anni
e recuperano il capo
pesante
che il collo sfibrato
tenta di vendere
alla terra assetata

Il flash degli occhi
recupera la luce
all'anima
che s'irradia nel ricordo
osservando
ingenue effusioni
di giovani amori
che con le bocche
si spartiscono l'eccesso
di caldo
tra le gelosie pigre
di un cane
che in un abbaiare
coglie anche l'utile
di atterrire le mosche

Le mani fanno da spugna
al sudore
che cerca rigagnoli nuovi
sulla geografia mutata
della pelle

Si avverte nella calura
dell'aria che oggi
non è soltanto
l'infuocato tramonto
di un giorno
...due ciglia vicine
pesanti stanno
chiudendo
al roseo orizzonte
l'ultimo sguardo
atteso in un letto
nuovo
.....di zolle.....
- Da: Voci scomode -

Il serpente e l'imprenditore
Un imprenditore
ispezionando un prato
dove sognava costruirvi
lussuosi imponenti palazzi
per suo lucro di già abbondante
e elevare l'affermato prestigio
ma si imbattè in un grosso
serpente che mirava ai suoi occhi
la lingua pronta e allenata
al veleno

Finalmente
ti aspettavo disse la bestia
e in un solo secondo imbalsamerò
la tua vita che tanti danni
agli animali e alle piante procura
e l'erba che si offre al calpestio
rigogliosa al suo posto rimarrà
per il nascondermi e i giochi d'amore

Per la paura il sangue dell'uomo
si nascose dietro la pallida faccia
ma trovò lo stesso il coraggio
di chiedere con flebile voce pietà

Va bene disse il serpente
non è commozione di povera sorte
il mio ascoltarti ma solo
un lungimirante pensiero
per sottrarre ogni scempio sicuro
per la natura agli umani
e tirò fuori da una vecchia ferita
dei fogli di carta e invitò
l'uomo alla rinuncia di ogni
cattiva intenzione
poi affermò...non ci sarà
nè notaio nè maldestro avvocato
da te più pagato per sovvertire
questo scritto riflessivo accurato

Dopo la firma con mano tremante
il faccendiere sussurrò
non hai tenuto conto di un particolare
che ti costerà caro

In quel posto ora ci sono alberghi
di lusso e imponenti palazzi
per un gran giro d'affari
...il serpente aveva calcolato
e superato ogni procedura della
più impervia burocrazia
per essere nell'assoluta legalità
senza minimamente immaginare
che i padri di tutte le leggi
sono coloro che nel linguaggio comune
vengono indicati con metafore
a lui somiglianti
per sottolineare il loro strisciare
che mai offre presa e riferimento
preciso...ovvero...I POLITICI....

Io come sempre passai per caso
e vidi soltanto un cane randagio
con in bocca penzolone che ancor
si dimenava...una coda......
- Dal volume: Soste precarie -

La rosa e il girasole
Sono figlio del sole
disse il girasole
lui è il padre di tutte le vite
e per questo che io mi volto
dalla mattina alla sera
per seguire il suo cammino

Ai bordi del campo una rosa
color rosso sangue
infastidita da tanta presunzione
esclamò
oh! fiore ruffiano e ingombrante
sono io al centro delle passioni
del mondo mentre tu solo
a servire col tuo olio da tavola

Intervenne un fiordaliso
...ho sentito dire
che ci sono posti lontani
dove i girasoli ispirano
messaggi assoluti d'amore
e le rose al macero
per liquori di festa

Giunse il fattore
colse la rosa
da donare la sera
alla sposa inattesa
poi contento per il grasso
del raccolto imminente
alla spremitura
accarezzò il girasole
col collo piegato
a scusarsi alla notte
in agguato

Io che passavo per caso
aggiunsi soltanto
che spesso i destini
sono anche in funzione
dei luoghi
- Da: Poesie cialtrone -

Conte Mattone Ruperti
Strappò una tegola
a uno dei suoi tanti palazzi più alti
per un souvenir all'altro mondo

Gli sfrattati girarono il culo
alla luna e pisciarono
ai fondamenti dei suoi averi
per smaltire tutto il vino
che bevvero per difendersi
dal freddo di sfratto impietoso
nel cuore d'inverno

A ricordare la nobiltà
nella piazzetta una lapide
...Qui giace nei cuori
per indissolvibile memoria
il Conte Ruperti
che tramutò mattoni di creta
in torri di lingotti d'oro
a lode di questo paese

Ogni cinque persone
che passano dinanzi a tale
memoria, solo uno fa un inchino
e un abbozzo di croce
e quattro sputano a terra
per espellere grumi di pioggia
accumulati nelle fredde ossa
cacciate senza pietà
nella più brutta delle stagioni
fuori dal tepore dei suddetti
luccicanti lingotti

Io nel passare
a tal vedere mi dissi
..se un giorno sarò eletto
Sindaco, ordinerò un fossato
in quel posto per camuffare
i dissensi..
in un putrico stagno
e se è in cielo, l'interessato
vedrà la sua brutta figura
se dagli inferi..si disseterà
col succo d'insulti
che tanto giovano
al bruciore di lingua
- Da: Voci scomode -

Non basta
Ormai
non ci salutiamo più
e la parola amore
è una tosse del cuore
abbassiamo lo sguardo
e ci beviamo il tempo
come amaro veleno
ma appaiono i ricordi
sulle lavagne bianche
della faccia
e non basta una saliva
di rancori a renderli
fradici e cadenti
come non basta un sorriso
torchiato dalla rabbia
a dipingere l'indifferenza
alla mostra d'orgoglio
che ci facciamo
per flagellare gli occhi
sul muro delle figure

A casa la sera
nel diario impolverato
può bastare una forbice
assassina a dividere due volti
sorridenti su una foto con dedica
purtroppo stampata
per superare l'infinito
sulla pellicola dolce dell'anima

Come ogni foto
si conserva meglio all'ombra
perciò esporrò la mia anima
alla verità della luce
con dolore

Un giorno troverai per terra
attorcigliato al tuo tacco
con sgomento,il tuo negativo
senza memoria,appena visibile
due ossa di un amore
..era questo che volevi?..no..
- Dal volume: Soste precarie -

Minareti
Voci di Muezzin
dai minareti si espandono
vibrano il silenzio
ad invogliare il ristoro
dell'anima indurita
vagabonda nei miraggi

All'ombra di spade
che infilzano mezze lune
e puntano l'infinito
i cammelli aspettano
il quotidiano rinsavirsi
di uomini erranti in pensieri
tra il muro dell'umano
che nel dubbio argina le colpe
e l'etereo che si avvolge
in tremule nebbie di calure
ipnosi agli occhi
che lenti volgono asciutti
al ritrovato cielo
oscurato dal richiamo
di terrene ombre
sudice d'alibi di fatiche

Inchini e gesti che chiedono
perdono, trovano il consenso
nel silenzio assoluto
di Dio per il proseguo
dell'impervio cammino
sulla macina di duri cuori
del passato,resa sabbia ai piedi
per testimoniare il sacrificio
d'uguaglianza
nel ricordo indispensabile
di umiltà
pronte col vento a svanire
e dissolversi nel nulla
......eterno...........
- Dal volume: Soste precarie -

Calendario
Invisibili calci
del tempo
sul calendario
srotolano giorni confusi
come serpenti al risveglio

La notte
un frigorifero spento
dove si sciolgono
dolori stecchiti
per il pasto dell'anima

Domani
qualche barlume
di gioia superstite
si offre sale
squagliato
sulla lingua delle ore

Gli avanzi del cuore
in un foglio strappato
unto
di calendario
avvolto a forma di cono
da gettare
dietro il muro
del tramonto
- Da: Voci scomode -

Madre
Osservo mia madre
tra la pace degli imbrogli
degli anni

Ha i capelli bianco stanco
con le rughe
solchi calcolati
di filo spinato
al vano tentativo
di fermare
il fuoco invisibile
in un campo che brucia

Gli occhi
due piccoli laghi
dove affoga il tramonto
sotto un cielo pesante

E la bocca...una porta tarlata
legata ad un fradicio filo
a custodia di dolori incantati
dal tempo

Il tempo..il tempo...
mago pirata
che non fa sconti
di pene, di suppliche

Povero fiore
nato, sbiadito su questo tronco
dove formiche e animali fuggiaschi
scavano lenti un provvisorio riparo

E le foglie...
tinte di giallo
aspettano il vento migliore
per volare il più lontano
possibile
per non udire
il dolore lasciato
impossibile da trasportare

Madre
ti prego...
lascia un filo sottile
per venirti
un giorno...lontano
con ininterrotta memoria
....a trovare......
- Da: ...e.!.le rose piangono al tramonto -

Monologo
La verità è non ci importa
più niente di nessuno
la morte ci passa accanto ogni giorno
a terra ci conta ci accarezza
forse con un segno che non leggiamo
ci marchia proprio quando stiamo
per rialzarci dalla caduta dei sogni

Ogni giorno ci aggiustiamo un'espressione
per non farci scegliere
e nelle mostre di mimiche dobbiamo per forza
barare e nel farlo ci rendiamo ipocriti
per una competizione sleale

Poi siamo sempre alle prese col rimpianto
..se abbiamo avuto fortuna ci dispiace lasciarla
se mai felicità non ci è entrata nel cuore
vorremmo provare questo volo dolce dell'anima
ma ad occhi aperti e non chiusi
come qualcuno al cielo promette

Troppi dubbi ci sono apparsi
in questo progresso dove il male
è il confronto...perdere i paragoni
una volta un'ombra era già strega
e per questo...mistero,paura,forse aldilà
e un passante che ci donava al buio la voce
era luce,speranza,salvezza
ora...mandiamo all'altra parte del mondo
la nostra faccia in un filo
ne ascoltiamo la voce e pretendiamo
anche quella di Dio

Vogliamo ogni mistero spiegato
e nella precarietà dovuta alle lotte
alle guerre,vogliamo certezze
e se queste non arrivano,
abbattuti osserviamo la vita
dal finestrino del nostro treno in disuso
e ci grattiamo sotto la cintura
per le sciagure degli altri
con la speranza di eludere la cattiva
pesca di sorte

Siamo seppur belli dei fiori di campo
di fiordalisi sovrastati dal grano
in sconfinate pianure e dall'autostrada
dove passa veloce qualcuno che conta
non ci vede nessuno
forse si pone allo sguardo
nel tempo breve d'attesa alla trebbia
qualche papavero per il suo rosso fuoco
come quello del tramonto che ci coglie
a sorpresa..come quello dell'inferno
che abbiamo portati esausti nel cuore
assetato di parole d'amore
......................amen...........................
- Da: Vetriolo -

Caramelle
Forse dieci anni
forse dieci dentini
dieci sottili steli
reggevano il sorriso intero
limpido innocente
poi reciso dal pianto
e la nuda bimba
scappava allo sputo
delle lingue di drago
che mangiavano sogni
e spogliata
piccolo verme eretto
con due rubini neri
guardava la pioggia
di carboni accesi
di una befana inferocita
sotto il balcone di Dio
..credeva fossero caramelle

Scomparve
la sua limpida anima
come foglia da seccare
stesa in un libro
dove alcuni misero le pagine
altri offrirono ubbidienti le vene
per un inchiostro rosso da risalto
-lui il bastardo
collezionista degli orrori
affondò solo il pennino
e poi donò beffardo il riso
per la storia..sua ...distorta
gloriosa nell'albo del bene
dove i morti superano
sempre gli applausi
- Da: Vetriolo -

Cagne
Nel tempo ritagliato
sorretto da
collaudati inganni
al riparo da sole
e luna
in stanze d'alberghi
dopo l'ansimante abbaio
limano il fiato in gola
per voce suadente
che cullerà
l'ira dei Santi

Pellicce nuove
daranno solletico
a mani perplesse

Veloce la fuga
a sguardo basso
verso un collare d'oro
scodinzoleranno ai bimbi
abbaieranno ai cervi
in frac col cilindro
- Da: Vetriolo -

Fiume
Balla un copertone
avvinghiato a una radica
l'altro giorno salutò
un cadavere

L'acqua non è più memoria
ma piscio e profilattici
che non rumoreggiano
agli amori dileguati
e a te spazzino guardone
al posto di un buon giorno
ti lanciano uno sputo

Lo vedi quel frigo
con ruggine e veleno
ti sta togliendo l'ultimo
canto di rana

Quando ti soccorrerà la pioggia
frustali e mandali sui tetti
stavolta le brache sono tue
e a loro servono
per filtrarti l'urina
da celare in pubblico
ai tanti occhi
che separati
non vollero vedere

Poi calmo
darai uno specchio
a ognuno per rimirar le vergogne
- Da: Vetriolo -

Occhi malati
Chirurghi soggiogati
da artisti
estirpano ogni difetto
sono gli occhi malati
di fidanzati
che si dipingono
primavere sui visi
si scambiano fulmini
per una corda di luce
che altalena due cuori
dalla fredda ragione di terra
all'etereo
e con slanci sempre più forti
fino alle stelle
ad appendere il sogno
di un'anima unica
al millennio bagliore

Il cielo è un prato
di lucciole
che accendono le note
del sussurro degli angeli
a suggerire armonie

Poi il vento sottile
raduna i respiri
li fa macerare in un vortice
per una grappa di lacrime
che diventano nuvole nere
al bivio di millenari imprechi smarriti
e l'illusione riporta
all'umano l'amore
che si allea ai meschini difetti
alle gelosie alle ingiurie

Stavolta le loro braccia
non sono tese a San Pietro
ma piegate a vincere una sgomitata
per l'allungo in anticipo
per una chiave a un pinguino
dal nome usato a vendette...avvocato

Io che scrivo
non cedetti né al cielo
né alla terra
solo alla fredda poesia
- Da: Vetriolo -

Plastica
Donne di plastica
come lucertole ladre
del sorriso rubato ai raggi
in affaccio a vendette di nuvole
insidiate al trono variabile
dell'imploro di occhi
riscaldano e provano l'estraneo tatto
a percezioni calanti di giovani amanti
ormai in cerca dello svezzo
da mamme e curiosità d'esperienza
nei meandri del pareggio degli anni

E' la stagione mimetica
intermezzo tra funerale di fiori
non colti agli amori
e marcio promiscuo di foglie
che vegliarono addii sprezzanti
e le donne sentono d'essere
plastica sperimentale
tra acciaio di ieri e spugna al futuro
sotto l'ultima frusta di coda
di tempeste elettrizzate di futilità
e ignare del tetto di anima
tegole d'anni in fila al dolore
che a ogni declino necessita
per abituare,accudire le ossa ai ricordi
troppo avvezzi al superfluo di vanità
riflesse a vetrine
ormai in appanno agli aghi di freddo
del purgatorio incombente
baro in assoluzioni di pene
dal nome....autunno...
vuota tagliola di denti
a intrappolare il nostro tramonto
- Da: Vetriolo -

Il grumo
Placenta stesa sull'erba
per mediare con inganno
agli occhi un colore ai soprusi
il fiume muove le vene
arcobaleni di chimica
e culla pesci grossi
fuori ordinanza alla razza
divenuti a forma di uova
come teste lisce di bimbi
che nell'acqua cercando un sorriso
hanno lasciato pegno al male
i birbanti capelli

La morte ha affidato
in affitto presagi agli insetti
che al planare smaniosi
offrono cerchi sulla turchina
pelle alle pene in ostaggio

Una ninfea rosa ora nera
non più appiglio del bere
ma porro di riluttanza
tetra lampara del giorno
a una farfalla stremata
che all'ultimo sforzo alla riva
impicca un'ala a un'acacia
croce di animali al calvario

Un colibrì sorvola basso
per ossigenare col vento dei
battiti a mille l'enorme scolo di sangue
che s'aggruma avvelenato
al pescatore senz'esca
che vede all'amo suicidare
creature per alleviare lo strazio
di una chimica pece di vite
ai fondali

Da lontano ciminiere
incenso al villaggio
cimitero al progresso
...era il mio fiume.....
- Da: Vetriolo -

Bracconieri 2
Colori sgargianti
di piume impazzite
che lasciano carcasse
senza salutare
prendono il posto
del grigio della noia
sconfitta nello sport
di caccia

Arbitro di parte
il fucile
che qualche volta
per non render
troppo sporca
la partita
assegna l'unico rigore contro
...esplode la canna

Finisce la gara
un'atleta in barella
e invasione di campo
vittoria a tavolino
degli uccelli
- Da: Vetriolo -    

Zaacc...
Zaacc...il rumore di una lama
che taglia una testa
non è il
rumore di una forbice
che recide una rosa
da donare al tuo Dio.
............BASTARDO.....
è una zappa adoperata
da mani guidate dal
cervello maligno
in avaria...il tuo
che recide le radici di una pianta
nata per donare allegria
che scompare nella tua follia
......
TERRORISTA........
la tua divinità...predica armonie
per ogni
riferimento
e tu coglione
sprechi la tua vita
per un dissenso
che...non
avrà mai futuro
..è proprio per questo mio dire
che il mondo vince
anche se
ai rigori sulla tua squadra del male
..bastardo basta non far
niente
per guadagnarsi una sepoltura
................
seria...............
buffone non si scherza con la morte
- Da: Vetriolo -    

Giustizia aleatoria
Tre cavalli sul carro
e uno solo
al traino da quattro
con la lingua
arresa a pulire la bava
è questa l'icona dei furbi

Ai fessi basta una frase
sbagliata
come quella del povero
che rivendica un legno
a una pala e finisce ingannato
recluso
nel dire a squarciagola
..voglio il manicomio
invece del manico mio
..è questa la giustizia
aleatoria d'Italia
come l'estrazione dei cani
a pelo lungo al focolare
e raso legato a una ruota
col gelo di notte

Irrequieti i poeti
maledicono una bistecca nel piatto
le vitamine carcinoma all'ispirazione
di una poesia
ormai festival di aggettivi
al concorso dal tema
-la fame nel mondo-
....ockrruppgulp.....
scusate il rutto
chissà...di sazio
...o di riluttanza......
- Da: Voci Scomode -    

Il galateo delle foglie
Ride il giorno
alle donzelle
scambiano le fruste
del vento sulle foglie
per batter d'ali del cavallo
che le rapirà all'amore
e rosso l'acero
riflette ai raggi
l'alibi di prime vergogne
per l'innocente abbaglio

Finisce al seno
evaso dall'età
una preghiera vagabonda
e il vecchio chiede conto
a Dio per il rimbalzo
su una nuvola
poi sorride e ringrazia
per aver incidentato
gli occhi al paradiso
così vicino e lui
deve cercarlo
...oltre le nuvole..

E' la stagione dei saluti
nel galateo degli alberi
che a ogni partenza
a ogni illusione
...offrono le foglie...
- Da: Voci scomode -       

Un fuscello (a mio padre)
Stanchi
della tua bontà
i globuli
smisero di giocare
elusero le regole
per una guerra cruenta
sul tuo corpo
ti lasciarono polvere
alle parole
dei cari
mentre i tuoi occhi
vedevano ancora
nelle bugie
che barattammo
nell'unica proroga
di sollevare al cielo
per un attimo
un fuscello
mentre l'attendeva
impaziente
incorruttibile
la trebbia
nella polvere
che
chiamava...polvere
- Da: Voci scomode -       

Uragano
Si costruisce
plasma
con violenze
un nuovo specchio
il cielo
ma granelli
d'uomini
tornano in superficie
spezzano il riflesso
..
storpio il volto
dell'azzurro
in quel posto
ci rimette la faccia

Mani
senza corpo
strizzano spugne
alla gola
per rimangiarsi
...le preghiere
- Da: Voci scomode -        

Un confetto (Hiroshima)
Dal cielo terso
cadde un confetto
e sposò
per sempre
senza prete
in una città
la vita con la morte
-Nacquero
magri
figli senza volto
sul lascito
dell'orrore dolce
e già secchi
la
storia li torchiò
per una goccia
d'inchiostro
giusto per una pagina
da
fotocopiare
per i Santi
- Da: Voci scomode -       

Giostra
Poi alle volte le stelle
non le vediamo più
si rovescia
come un portacenere
il cielo e inciampiamo
in questi coriandoli di
fuoco
e l'unico desiderio che
possiamo chiedere
è quello di non
scivolare
sui vomiti causati
da questa giostra capovolta
che continua a
girare
senza averci fatto
mai divertire veramente
...la coda di volpe
che premia
un'altro giro non è altro
che una dentiera da indossare
per
un sorriso freddo d'iscrizione
all'albo della vita
un elenco di
epitaffi
in gara per un refolo di tempo
nel ricordo....transitorio..
- Da: Vetriolo -     

Il catramista
Truccato da
apprendista diavolo
sulla terra
in agosto
dipinge
con vomito nero
bollente
le saette
per inseguire
il progresso
a cinquanta gradi d'asfalto
perde la coda
passaporto
per le gerarchie
degli inferi
-Torna a casa la sera
e sulla spalla
si è bruciato il trespolo
dell'angelo custode
ma la moglie accetta
il dono del pane
e sazia la speranza
...del volo...
nè in cielo
nè in terra
per certi uomini
il sogno nel limbo
- Da: Voci scomode -        

Frutti proibiti
A primavera una pianta di fico
in procinto dell'impollinazione
lamentò di non poter legittimare
tra gli umani un civile rapporto
col gentil sesso e poter menzionare
con nome al femminile l'amata
perchè tal nome offensivo tra i benpensanti
perciò il matrimonio se posto in scrittura
risulta essere un'unione di identico sesso
cosa alquanto aberrante e vietata alla gente
-A poca distanza una patata intervenne
..forse a me è andata un po' meglio
ma nonostante mi offro leccornia di bimbi
subito si presta a ironia e malintesi
il mio nome..se una donna piacente si lascia sfuggire
..oggi ho una grossa patata bollente,immediati
a carpire un'incontro galante a spegnere
le turbolenze del fuoco d'amore
-Sbottò un melo..da millenni servo la tavola
e rosea mi offro ai passanti in ristoro
eppure mi chiamano il frutto proibito e
mi paragonano a donzelle circuite che
cedono in errore le loro virtù
-Cotto dal sole con flebile voce
disse la sua un pisello..il buon Dio come sorte
ci ha dato l'onero di prestarci
al sazio di corpo agli umani
e donar loro energie agli sforzi
ma come sempre dopo l'appago di pancia
non trovan di meglio di dar noi colpa
e usarci come metafore a coprire i loro
cupi pensieri e a loro comodo ci pongono a
filtro di parolacce e sproloqui
che non hanno il coraggio di dire
così salvano il loro decoro su inerme creature
come nel mio caso..non è solo ridere
ma esporsi al fucile di occhi se
una dolce donzella allunga la mano
mi porta al bocciolo di bocca
e si lascia sfuggire...oggi nell'orto
ho gustato un succoso...pisello..
- Da: Voci scomode -            

Treni d'agosto
I treni stirano la schiena
offerta dal diavolo
a emigranti forzati
che contano le costole di ferro

Stipate le anime
in fila per la collocazione
mentre gli occhi bevono
pianure

Alle fermate
pagano con sgomento
il dazio di Caronte
al cerchio giusto

Piedi a terra
respiro profondo
che non smuove la pallina
di roulette del destino
già compreso nel viaggio

L'enigma è statico
si srotola la vita
come pelle trasportata
per la concia
- Da: Voci scomode -    

Scontri di civiltà
Scontri feroci
di estremismi
in una partita
tra burka e
culi mostrati
che sfilano sotto
l'occhio impietoso
di una telecamera
evocando
l'arbitraggio severo
e di parte
di un Dio invisibile
designato da menti
nebulose
e negli estremismi
perversi
e indomiti
il lume della vittoria
passa per le decimazioni
in una conta finale
di morti da esporre
per una coppa
......di petrolio.....
- Da: Voci scomode -   

Superstizioni
Gatti neri
comandano mani
al basso ventre
per seccare smancerie
di ruffiani che oliano destini
per le gole dei falchi

Sornioni i felini
tagliano la strada
incuranti dello stridio dei freni
di macchine che si cedono
il passo in galanterie per presagi
di sciagure

Una nuvola nera
copre l'aureola di spine
sui pensieri incendiati
e l'indice e il mignolo baciano
un ferro di cavallo
alternativo
all'abbraccio dubbio e invisibile
di Dio
e il giorno chiude nella cassaforte
il fiato impiccato alle paure
- Da: Voci scomode -    

10.30
Sono le dieci e trenta del mattino
inciampo nel broncio della gente
claudicante driblo le code dei volti
che annuiscono alle vetrine
sperando che l'orpello cada
e restituisca alle labbra le molle
ancora in grado nello srotolo
di grattare ruggine ai denti
per un sorriso,cane cacciatore
pronto a scovare dietro saluto
di foglia al vento un'anima tentata
dalla fiducia rinata di cuore castigato
da bugie e vagabondo a parole
rumori all'aria che a essi pose rimedio
l'orecchio nell'accartocciarsi
e involontario tirò le smorfie
a barriera della vita
enigma pericoloso da difendere
ogni giorno anche quando malsani gesti
sollevano un pollice al cielo a incolpare
indifferenze appese al tempo
e un indice bussa al segreto
delle tempie interrotto poi
puntuale da una campana
che accende i bruciori dello stomaco
...è il dominio della fame
sui corteggiamenti incalzanti della morte
- Da: Voci scomode -    

Sicilia
Il mare azzurro
con i tormenti nel ventre
amorevole l'accarezza
come volesse riprendersela
mentre dorme tranquilla
stesa come un cavallo dedito
che si è guadagnato meritevole
la biada dopo aver scritto
con passione i suoi solchi
al riconoscente padrone

Fanciulle creole
nel pudore antico di tramando
coltivano segrete sensualità
espresse in sorrisi come lampi
che affiorano nel broncio
tra labbra carnose
incantano smarriti viaggiatori
che non afferrano l'anima mistica
e contraddittoria
di questa terra avara e generosa
umana che conserva l'orgoglio nelle vene
che pulsano sui volti dove ogni mimica
tentata s'arrende in smorfia ai principi
inamovibili dei padri dei padri
in echi che tornano come rasoi
che sbarbano le valli esigenti

Tra inebrianti profumi di zagare
che stordiscono e stendono
il filo del richiamo al visitatore incredulo
i treni infilzano le campagne
tra vigneti e tappeti di paglia
ove casolari vegliano atmosfere
di nostalgie che ancora bruciano
al sole curve schiene che vi
omaggiano nel lavoro fieri la pelle
- Da: Voci scomode -   

Corro
Nacqui povero
tanto
che anche l'ossigeno
tentò di rifiutarsi
a farmi partire
poi supplicato
fu felice di
allearsi al cervello
quando si accorse
che questi,lungi
dal piattume osare
che imperava
nelle masse
ma base di lancio
dei migliori sogni
-Poi arrivasti tu
...amore lo chiamano
quel disertare alla ragione
dei due organi
gli occhi e il cuore
alleati dirompenti all'anima
e la mente bloccò il respiro
che sputò sulla fronte
un sudore freddo
Ora
sono povero sfrattato
dalle stelle dove volavo
e corro sulla terra
come un tennista folle
e zoppicante
che insegue la palla
in un solitario senza rimbalzo
così..io dietro alle mie bestemmie
tra l'eco degli implori
che pregarono
..l'ossigeno..
- Da: Voci scomode -    

Spezie
I pensieri
sono le spezie per insaporire
agli occhi e al tatto le
carcasse
un tempo al languore
di vanità
difetto
congeniale solo ai fiori
per il loro breve tempo
di vita
e tu amore hai tirato
il filo dell'apparenza
senza radici
fino alla putrefazione
della carne aiutata
da cera e rossetto
ora arresi all'arduo
restauro
..se tu avessi coltivato
le spezie alla mente
avrebbe ancora senso
riunire questi due inverni
di vita a ricordare i profumi
di un tempo
adesso ti vedo
come un prosciutto
salato che mi ricorda
.....la morte......
preferisco in solitudine
sorseggiare il mio the
l'unico aroma
che non mi ha mai
....tradito......
- Da: Voci scomode -    

Pecore
Belano
ubbidienti ai comandi
offrono schiene
ai bastoni
agnelli alla guerra
ad allargare il letto
di pascolo
e danno sangue
al sacrificio di altare
a ingraziarsi gli Dei
poi inchinate voltano
spalle al montone
vegliate dal
compiacente pastore
che con una mano porta
un ciclamino alla bocca
e con l'altra una pacca
alla tasca che lievita
mentre il cane si sente
un caporale che assiste
agli accomodi
-Canta la colomba
si lustra le ali
ha un omaggio di lana
potrà scegliersi il nido
col maschio che incanta
e sa che dopo ogni scanno
spetta a lei suggellare
.......la pace........
- Da: Voci scomode -   

Portaborse
Cervelli non pensanti
fanno da ponte
al becerume guida
di politicanti
e dormono tranquilli
nella meta
prefissata
fungersi mano destra
di una borsa
che al passaggio
apre porte
e nel riflesso
dona lustro
alla sciatta figura

Ignari del bagliore
variabile
di una stella
che il cuore ballerino
vi si affida
vegliata da
quattro occhi di un amore
a cui non basta
la terra sola
perchè ogni sogno
ha bisogno di volare
dietro
le incertezze

Prevedibili nell'animo
fermo all'usurpare
i portaborse
vagano per malvagità
.......da eseguire....
- Da: Voci scomode -   

Tecnologia
Le mietitrebbie divorano
il grano maturo e lasciano
alla coda cadere fumanti pagnotte
di pane ben cotto che povere
manovalanze raccolgono
e con passamano caricano sui camion
diretti a congelare l'oro di Dio
vendibile man mano nei grandi
magazzini da osservare con languori
d'inverno alle vetrine di proclami
e si ricordano che nel caldo torrido
della raccolta in abbondanza
col premio della ditta senza il veto
di mangiare all'istante e a crepapelle
privilegiarono dimentichi dell'esempio
di cicale,la sete..ora d'inverno
plagiata dall'acqua Santa
che spontanea nella fame
dal cielo scende
e dicono tutto è fuori tempo a costo
zero quando non ci serve
...la vita è una mano allo specchio
che s'illude di pagare se stessa
e si ritira a rovistare il niente
alla tasca sfondata dall'inutile
provare
-Tecnologia...per far sembrare
le distanze così brevi
tra fame...e miraggi di un pranzo
completo sulla tavola
- Da: Voci scomode -  

Osservazioni blasfeme
Anche se una volta all'anno
i preti benedicono gli animali
non li ho mai visti portare
salvo eccezioni
a spasso un cane di compagnia
pur non avendo essi prole
a indirizzi d'affetto
e spesso dopo aver sentito
da loro sermoni che al mondo
ogni creatura è figlia di un solo Dio
li ho visti inoltrare serie proteste
alle autorità di potere con le quali
hanno salda amicizia...lamentarsi
di randagie bestie che gironzolano
sporchi a spaventare i fedeli
alla messa con l'intento di purificare
i peccati innescati da tentazioni
e tra essi eleganti signore
che della carità al prossimo
hanno fatto loro inamovibile motto
di vita ma il rischio maggiore non è
tanto l'immagine che perde prestigio
nella casuale coreografia
ma la paura che qualcuno adirato
nell'ira di non poter fare riflessioni
tranquille nel tempio si lasci sfuggire
una frase a bestemmia
e con la lingua inceppata dalla
fretta di scansare il disturbo vien fuori...
un por....co Dio...invece del classico simile
giustificabile ....porco di un cane
si sa a tal udire non ci vuol niente
a rovinare anni di faticoso decoro
acquisito
..io mi consolo con una vecchia battuta
sentita da un solitario blasfemo
...in egual modo all'incontro
di un cane senza padrone
-di una donna che fa del suo essere
solo esca di occhi...ed un prete
che ama più le figure addobbate che l'anima
è sempre meglio avere a portata di mano
...una frusta o un bastone
a difesa di insidie in agguato
- Da: Voci scomode -    

Umida pagina
Dietro al vetro
di macchina in sosta
osservo la pioggia
sottile come fili d'argento
nel tentativo di ammorbidire
la mia solitudine stanca

Felici
piante e animali
per la nostra immobilità
provvisoria che ferma storture
e ringraziano questa colletta
di lacrime
che rallenta il passo
deciso e arrogante agli inganni

Inquieti e reclusi
s'affacciano i bimbi
sulle soglie di case
a volersi battezzare da soli
con spruzzi celesti
e gettano biberon
per sollecitare dentini
e labbra a ventosa su seni
conservati al dono d'estetica
spinto a malizie
di adulti

Un lampo visto come
un serpente infuocato
sventra la terra
e appare messaggio
per mediare tra inferi e cielo

Servirà a poco
questo vino conciliante
a raffreddare
i pensieri incendiati
di uomini stolti
su questa pagina umida
che incarta il mio povero
cuore
presto si sfoglierà
al vento di lamenti
spremuti dall'odio
- Da: Voci scomode -   

Intelligenza
Dio
mai lasciò mappe
di ripartizioni di terra
ma solo codice
per uguaglianza di anime
ma gli intelligenti
seppero rubare
al riparo di leggi

Per alleviare
tale mia incapacità
bevo l'ultimo goccio
del sangue di terra
per sostituire
le nebbie di mente
e dimenticare le donne
che in finta scossero
le corde del risveglio
di cuore
e scelsero uomini
intelligenti
a garanzia di prole
da immettere in sicure
posizioni sociali
più solide del
non quantificabile
amore che sempre scema
al disagio di impervio
cammino fino al
disprezzo di volti
e poco importa
del linguaggio dei fiori
seguito sempre
da una vuota bottiglia
in sostituzione
dell'intelligente
....RUBARE.....
- Da: Voci scomode -   

Anime salde
Bisognose
di volare
le anime
incorruttibili
non se la sentono
di lasciare a terra
ossa malridotte
da fatiche
e umidi riposi
e non resisterebbero
all'atterraggio
impreciso del ritorno
ecco perchè i poveri
hanno smesso
di sognare
mentre i ricchi
l'anima
l'hanno venduta
per privilegi
e prendono
quando vogliono
....l'aeroplano....
molto più sicuro
di un cuore
che impazza
d'improvvisa
libertà....
- Da: Voci scomode -   

Miseria
Ingombro
sagoma sbagliata
nauseabonda
cane nella rabbia
di parole sconce
intralcio di progresso
CARNE SEGNALETICA
con scritta
divieto di sosta
pericolo per delizie
di turisti
questo è quando
sei povero e abusivo
precario sulla terra
mal ripartita di Dio
ma la sfortuna
a volte cambia
come vento d'uragano
e come serpente fuori
dalla secca muta
ti ritrovi in nuova pelle
e quel giallo di zafferano
nel piatto che vedevi
dietro vetro di ristorante
che t'inebriava nel languore
da bambino
..ora al sazio di pancia
puoi averlo colmo d'oro
rimirarlo in vendette
esporlo in blasone
ma la miseria
che hai scansato nel disprezzo
è nel sangue ereditato
come malattia incurabile
ti spaventa
e accumuli accumuli
per riempire gli occhi
distrarli dal ricordo
fino a morire
senza accorgertene
con mille possessi
che non puoi abbracciare
e vedi i più ricchi da imitare
i poveri da evitare
nel rischio del contagio
...la tua miseria
mai ha lasciato l'anima
che l'allevò
per segnare un uomo
nato e morto
maledicendo
un'eterna
miserabile
solitudine
- Da: Voci scomode -   

America
Ritornano le voci
degli spiriti delle praterie
passano per l'orecchio
di superstiti bisonti
che giocavano col cuoio
a respingere le frecce
in una partita pari
e spesso c'era compiacenza
nel morire per togliere un'altra vita
dalla fame
poi arrivarono i fucili
e tra uomo e bestia
non distinsero le carni
su un foglio misero
legale la mattanza
la consegnarono alla storia
e i superstiti al rodeo
ma il vento delle anime
soppresse e umiliate con bugie
sta tornando nei respiri
dei figli degli assassini
pionieri
ora intenti a costruire
farse di libertà
-America...
non vedi quanto sangue
nei motori di cilindrata
potenti nella gradasseria
di impressionare
e addestri i tuoi figli
a considerare iene
chi raccoglie diverse voci
nello stesso cielo
e poi li vedi tornare
in valigie di legno
portate dalla tua stessa mano
le nascondi in silenzio
nella terra dove sono
ancora sparse piume e ossa
reclamate
dagli spiriti che solo
l'ultimo bisonte
....sa ascoltare......
- Da: Voci scomode -   

Oppio di farse
Acri incensi
drogano coscienze
accorse per il riparo
in riti distorti
nel pagano luccichio
d'oro adoperato su Santi
scolpiti per l'imploro
e che nella violenza
subita sembrano
additare

Frettolosi corvi
nel ruolo della veglia
srotolano sermoni
per finti cappotti
al gelo di cieli guasti
sulle corone di spine
di mendiche figure
e poi neri si dileguano
con ultimi gesti di mano
a imitare galeoni cullati
da tempeste
e corrono col sacco
di preghiere
a macchine potenti
per lanciarle a velocità
fulminea nel rettilineo
di Boiano e porgere
il malloppo agli artigli
invisibili del celeste inquisitore
simile a un passaggio
di refurtiva a complici
di rapina per depistaggio

I poveri soddisfatti
scambiano il sogghigno
delle iene per sorriso
al capriolo claudicante

Solo io dico
spogliate i Santi torturati
dal lucido metallo
e fatene una pezza
per ogni tasca di poveri
bucata dal perpetuo rovistare
in cerca di un lasciapassare
per il domani
alla dogana dello stomaco
..........VUOTO..................
- Da: Poesie cialtrone -    

L'amministratore Sapone
Culla di tutte le nevrosi
un vecchio condominio
di cinque piani
con un ascensore più incerto di una roulette
e alternativo a una scalinata a disagio
macchiata di sigarette scagliate e non spente
considerate anestetico vano ma indispensabile
a tutte le ansie

Scritte di odio e minacce sui pianerottoli
soste di piccole pause tra bestemmie
e sorrisi ironici, ipocriti

Regista di queste vite avariate
l'amministratore Sapone che diplomatico
e sfuggente lavava e ripuliva i lamenti
da qui il nome del comune prodotto
tanto prezioso all'igiene di pelle

Un giorno,di certo non un bel giorno
dei bimbi scioglievano in un secchio
scaglie di sapone rubato
e si divertivano a lanciare le bolle
che trasportavano l'ingenuo sognare

A un certo punto una scaglia sfuggì
e cadde nel cortile bagnato
da una pioggia che non smentiva le
eccentricità del mese di marzo

Poco più in là l'amministratore
a piccoli passi spiegava
al sig. Pallafrase le incombenze
del tetto curvato

D'un tratto su quel sapone scivolò
e con la testa battè sul taglio
di un mattone ribelle

Sembrava cosa di niente ma morì
in ambulanza a metà strada
del più vicino ospedale

Come sempre cronista involontario
di destini bizzarri
io mi trovai a passare per caso e pensai
la cattiva sorte è una grande colletta
per costruire la storia di lì a poco a venire
di un cattivo presagio
incollato su vite predestinate

Poi in ogni dramma siamo tutti operai
a erigere un palco con un coreografia
dove il destino è il capo coreografo
- Da: Un temporale acclamato con nuvole dirottate -     

Anomali atleti
Attempati atleti
del dopolavoro
corrono tra scie
di velenose ciminiere
in cerca del podio
che consegna
l'elisir di lunga vita
poi si guarderanno
in uno specchio baro
come pavoni in un fossato
mosso dal soffio di vento
del loro batter d'ali vanitoso
e che non da nitido
splendore
in rughe d'acqua

Insoddisfatti
perchè il tempo
incolla le sue rughe
anche quando corri
anzi si somma alle fatiche
allora dico io
a questi strani atleti
che corrono per niente
ma passeggiate solamente
in una campagna silenziosa
andando incontro all'infinito
che troverete nel pensiero
osservando le bellezze del creato
che vi siete persi nelle galere
degli uffici
è quello l'elisir per il cuore
e non tre quarti d'ora
come vecchi cavalli sfiancati inseguiti
da una frusta
con lo sguardo in mezzo
a paraocchi
sol sudore ormai
raro olio di cuoio
che unge le ilarità di finti
......applausi.................
- Da: Voci scomode -    

Gli insetti
Gli insetti
assaltano le piante
e queste mostrano
gratitudine
per i postini
del loro polline

Più in là
i fiori spariranno
...affamati
gli insetti
mangeranno le foglie
lasciando nel pianto
imploranti al cielo
scheletriti alberi

Gli insetti
sono come i politici
quando ci scuoiano
senza anestesia
per riprendersi
ad una ad una
nell'ilarità
le promesse
che ci attaccarono
con dolci persuadenti
parole
....alla pelle.....
- Da: Voci scomode -   

Laty il poeta
Figlio di contadini
ai quali la sorte concesse
il solo sollievo
passare dalle unghia
alla zappa per scrostare
l'arida terra del Molise

Sveglio, precoce all'intuito
deviò l'impervio cammino
e tra ostiche dune
e oasi di pochi eletti
trovò il suo vitale rigagnolo
e divenne solenne poeta
di corte e il suo unico sforzo
trasformare in poesia
bugie politiche a elogi
di ingrassi per nobili
che declamarono la sua genialità

Ma come tutte le ripetizioni
distanti dall'anima
portarono all'apatia e sbadigli
di noia efferata fino all'annullo
d'ogni vitale difesa
e la letargia che si nutre
del sol ozio mentale
sostò nel suo corpo all'ingrasso

Un giorno dopo l'ennesimo
elogio a trasformare un gaglioffo
in un benefattore,decise
di dar voce propria al cervello
ma tracciò strani impulsi sul foglio
..ronf...ronf...bzz..bzz..bzzbzz..
gnam...gnam...gulp...gulp....
ronf...ronf....pr..prr..prprr.....
e come fiamma all'ultima frusta
del vento si spense
e questa rimase unica opera
ai posteri scritta con l'anima
- Da: Voci scomode -   

Manicomio
Ho detto cose eccentriche
ma sempre più o meno
riscontrabili
e tutti mi hanno deriso
preso per pazzo

Un uomo vestito di nero
al mio paese, tutti i giorni
parla del regno dei cieli
che nessuno ha mai visto
e tutti in silenzio
riverenti gli credono

Ho imparato a mie spese
che è meglio dire bugie
talmente grosse
non riscontrabili
e non verità che vanno
un pò fuori dagli schemi

Mi hanno messo in manicomio
solo per aver chiesto con insistenza
per appagare una curiosità
...quanto costava un monolocale
sospeso nel regno dei cieli

Sapete mi è venuto spontaneo
avendo io vissuto
in un buio seminterrato
dove oltre a non vedere il mare
che ci può stare
ma caspita....il cielo
ba...mi è costata cara
solo domandare di esso
- Da: Voci scomode -  

Ritorno al sud
Con un pistone nel cuore
lasciano la fabbrica
per l'ambito premio
di sosta di pensione
e ritornare al cieco addio
che lasciarono

Cercano la pietra di panchina
ora tagliata dall'ombra
di un bazar

Imbacuccati in primavera
per le ossa rotte
dalla penetrante nebbia del nord
scrutano volti amici
sotto maschere di pelle
che rendono la burla
che li sta preparando
all'ultimo spettacolo
indecente
e allora ricordano voci
ma tornano rumori arresi
al restauro
e dietro il filo d'esca
che tira l'amo verso la bacheca
dell'aldilà
che qualche figlio luciderà
ogni tanto con preghiere

Ah!..la morte...pensano
è un guinzaglio senza padroni
che ci fa fare giri strani
e poi ci libera per sempre
sfiancati in un punto fisso
da dove non possiamo
mai più....fuggire....
- Dal volume: Soste precarie -    

 

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