Ricciarello I 
  Guidoriccio da Fogliano 
  cavalier de cavalieri 
  della Repubblica Senese 
  fu nomato a più riprese 
  da un tal Federico Zeri, 
  Ricciarello da Panforte, 
  e vorrei in buona sorte 
  di poeta e menestrello 
  il nome di Ricciarello. 
  A tutti do ben scandito 
  il mio saluto riverito!
   
      Ricciarello II 
      Le dure leggi dell'economia 
      costringono i lavoratori 
      a lavorare sempre di più 
      per accrescere il P.i.l., 
      per poi avere sempre 
      meno soldi in tasca, 
      mangiati dall'inflazione 
      e da politiche dissestate 
      per le classi subordinate. 
      Perciò Ricciarello 
      il menestrello canta: 
      Abbasso il Pil  
      e chi comanda 
      che ci porta via 
      pane e mutanda!  
      Noi vogliamo 
      un'economia, 
      che ci lasci vivere 
      con più allegria! 
  
                             
   
    Ricciarello III 
    Al Castello di Monteriggioni 
    oggi è gran festa. Musici, 
    saltimbanchi, funamboli, giocolieri, 
    maghi, indovini , cartomanti, damigelle, 
    cantori, banditori, mercanti, nani, 
    ballerine, falconieri, 
    si sono impossessati 
    del castello e risuona fra le turrite 
    mura la musica delle ocarine, 
    il rullio dei tamburi. 
    Arriva di buon'ora  
    anche Ricciarello 
    con un codazzo di bellimbusti 
    e damigelle vestiti a festa. 
    Subito dopo l'entrata 
    dalla porta di tramontana, 
    Ricciarello intona: 
    O toschi della stirpe etrusca, 
    godetevi il paese dei balocchi, 
    ve lo regala sire Berlusca! 
                            
   
    Ricciarello IV 
                             
   
    In memoria dello scrittore 
    Tullio Alpinolo Bracci, 
    alias Kiribiri) 
    E' Kiribiri uno scrittore, 
    è Kiribiri un grande artista, 
    non fa bim! bum! bam! 
    ma è un futurista. 
    Scrive romanzi 
    su carta a quadretti, 
    gode la stima di Marinetti.  
    Se trovate i suoi libri  
    dal rigattiere, 
    metteteli certi  
    nel vostro paniere! 
    Ricciarello V 
    "Cor magis Sena tibi pandit" 
    Siena ti apre le porte  
    del suo grande cuore! 
    Così sta scritto 
    su Porta Camollia: 
    un saluto che accoglie 
    con grande signoria. 
    Città magica 
    figlia della strada, 
    famosa per il Palio 
    e la contrada, 
    ti saluta e ti canta 
    il tuo menestrello 
    che porta il nome 
    di Ricciarello. 
         
                             
   
                             
   
    Ricciarello VI 
    "La torre del Mangia" 
    Ricciarello oggi 
    è andato dal campanaro 
    Mangiaguadagni, 
    il campanaro della Torre  
    di Piazza del Campo, 
    che poi l'ha portato 
    in visita al Palazzo del Podestà, 
    a vedere gli affreschi del Buongoverno. 
    Al cospetto dell'allegoria, 
    subito s'è messo in ginocchioni: 
    C'era in effigie Berlusconi! 
         
  Ricciarello VII 
    Ricciarello 
    e Folcacchiero da Siena 
    si son dati appuntamento 
    all'Osteria di Spazzavento 
    per la sfida dell'ottava,  
    solo c'era Becio il Fava 
    rimatore di portento 
    dal cantare succulento 
    che bernesco più d'un moro 
    gli ha portato via l'alloro. 
    E così fra tante stecche 
    son rimasti a palle secche. 
    note ottava rima 
                            
   
    Ricciarello VIII 
    "Pettegolezzi medievali" 
 Oggi Ricciarello 
 ha ricevuto in visita 
 di cortesia 
 il famoso letterato 
 Bonagiunta da Lucca 
 che sapeva 
 qualcosa d'una  
 famosa scappatella 
 di Dante in terra lucchese 
 Incuriosito Ricciarello, 
 chiede all'amico: 
 ma è vero che Dante 
 usò dentro le vostre mura 
 il suo arnese?  
 Certo dice all'amico, 
 e a più riprese! 
 Proprio nella mia 
 bella Lucca 
 lasciò il suo segno 
 e nacque Gentucca!
                          
   
             
                        
   
      Ricciarello IX 
      Oggi è festa a Buoncovento 
      è Ricciarello è andato 
      a trovare il suo amico  
      Fra' Poldone,  
      al convento della grangia, 
      dove è certo che si mangia. 
      Sale il fumo dal camino, 
      sale un certo profumino, 
      il paiolo assai borbotta: 
      si prepara l'acqua cotta! 
      Ricciarello e Fra' Poldone, 
      che si slaccia il suo cordone, 
      dietro l'uscio della grata 
      se ne fanno una pappata. 
       
         
 Ricciarello X 
 Ricciarello e Cappellaccio 
 sono andati da Messer Boccaccio 
 nel castello di Certaldo 
 tenutario d'un ribaldo 
 quanto sciocco Fra' Cipolla, 
 che mai sazio tutto ingolla. 
 Alla faccia di Boccaccio 
 libertin d'un toscanaccio 
 che s'è mosso assai di fretta 
 a trovar la sua Fiammetta: 
 non la trova più intatta, 
 rimanendo pari e patta 
  
         
 Ricciarello XI 
 Non c'è posto che s'aberra 
 più del Bosco di Berignone, 
 là ne' pressi di Volterra. 
 In quel posto assai remoto 
 non segnato da contrada 
 vive solo quasi ignoto 
 uno strolago: Barnaba. 
 Per capire la sua sorte 
 anche il fresco Ricciarello 
 da lui corre a briglie sciolte. 
 Caro mio bel giovincello, 
 dice bieco al menestrello 
 farfullando qualche strofa: 
 ogni verro cerca la scrofa, 
 e ti dico guardandoti in viso: 
 non pensare alla Lecciso! 
 Che avrà voluto dir ? Mah!!!!! 
         
  Ricciarellofolgorato XII  
 Il celebre poeta 
 Folgore da San Gimignano,  
 accoglie Ricciarello 
 in Piazza della Cisterna 
 all'ombra della Torre del Podestà. 
 Anche Folgore giullaresco 
 dal cantare assai grottesco, 
 che dall'oste del Turchetto 
 a cantargli un bel sonetto, 
 vanno insieme per spancià. 
 Ricciarello che ti fa: 
 chiede un coscio di piccione 
 se lo mangia in un boccone, 
 un bicchiere di Vernaccia, 
 un pettino di beccaccia. 
 Ma il coco Scaccolone 
 che s'ammosca del sermone 
 per non perdere il malloppo 
 va da loro con lo schioppo: 
 dice: qui non si gabella! 
 fate il pieno alle budella, 
 e non volete nemmen pagà? 
 Ricciarello e Folgoretto 
 se ne vanno quatti quatti 
 in cucina a lavà piatti. 
                             
   
    Ricciarello XIII 
 Rincasando verso Monteriggioni 
 incontra per la strada Chichibio 
 e gli fa una proposta: 
 Ti andrebbe Chichi, 
 d'anda' da Cecco 
 a mangiar du fichi? 
 M'andrebbe, m'andrebbe si… 
 dise i' Chichi in venesian  
 e giran in direzion del deretan. 
 Lascian la strada 
 piglian il sentiero 
 dando le mosse 
 al loro destriero. 
 Si trovan ben presto 
 in un campo d'ortiche, 
 vedon fanciulle 
 a fare le fiche. 
 Dise i' Chichi 
 non credo a mi' occhi  
 dicono a noi, 
 o ci fanno baiocchi? 
 Risponde Riccio 
 con voce mielosa: 
 se fanno così, 
 prurito alla rosa! 
         
                             
   
    Ricciarello XIV 
 Ricciarello e Calandrino 
 sono andati all'osteria 
 di Giulio in Pelleria 
 dentro le mura di Lucca 
 dove si mangia bene 
 e ben si cucca. 
 Subito l'oste 
 Biroldino 
 li fa sedere 
 a tavolino, 
 e fra un gotto 
 e una frittella 
 Riccio racconta 
 una novella:  
 Lo sapete, 
 Re Biscione 
 che governa 
 il nostro regno 
 con giustizia 
 e gran contegno 
 e si fa l'affari sui, 
 e si fa tante risate, 
 dice tante bischerate 
 che ci crede 
 pure lui! 
                            
   
    Ricciarello XV 
 Uguccion della Faggiola 
 in mutande e camiciola 
 nel cantar le serenate 
 a tre rane innamorate, 
 così forte a squarciagola, 
 da i' monte del Cornocchio 
 arrabbià fece un ranocchio, 
 che la povera bestiola 
 corse su verso l'altura, 
 uno sputò dentro l'occhio 
 assestò al Testadura. 
 Uguccion con premura, 
 se la prese col ranocchio: 
 disse: pezzo di finocchio! 
 io non son della Faggiola 
 la mia arma è più gioconda: 
 Uguccion son Bellatromba! 
 do il mio canto e le suonate 
 alle rane innamorate! 
                              
   
 Ricciarello XVI 
 Castruccio Castracani 
 condottiero di ventura 
 dell'esercito lucchese,  
 amicon di Buffalmacco 
 tenne in scacco  
 e assai contese 
 que' pendenti dei Pisani. 
 Con bombarde e barbacani 
 s'arroccò sulle montagne 
 della Pania di Corfino  
 senza pane e senza vino, 
 quel fottuto manigoldo 
 si pappava assai biroldo 
 rastrellava le campagne, 
 per le belle paesane, 
 alla cerca di bresciane, 
 le portava nello stazzo 
 per goduria e per sollazzo.  
 poi le dava a su' bagatti: 
 castragrilli e un pò buratti. 
 che cantavano compatti 
 Viva, Viva Castragatti!! 
                              
   
    Ricciarello XVII 
    Farinata degli Uberti 
    che sognava ad occhi aperti 
    Federico il grande Svevo 
    antipapa al medioevo  
    non fu certo un buon allievo: 
    fu costretto dai papotti 
    a far tanti bei fagotti 
    al riparo nel senese, 
    come fosse un brutto arnese. 
    E' pur vero che i papalini 
    sanno sempre come fare 
    per restare sull'altare 
    sconfinando dai confini!! 
         
                             
   
    Ricciarello XVIII 
    Riccio e Biondello 
    da bon amiconi 
    dicono a Ciacco 
    vo' mangià boni storioni? 
    Allora domani  
    non fare il cicisbeo 
    vai all'osteria del Cibreo! 
    Difatti Ciacco 
    vestito come un sacco 
    in giubba e calzettoni 
    corre dall'oste 
    sognando que' bocconi! 
    Appena entra, 
    dice all'oste: 
    portatemi subito 
    da mangià perbacco!! 
    allo stomaco ciò un buco! 
    Portatemi subito 
    un piatto di storioni! 
    Sì risponde i' Teglia 
    m'è rimasto du' coglioni… 
    o se volete du' palle di ciuco! 
    
   
   
    Ricciarello XIX 
    Re Biscione 
    ha venti castelli 
    Re Biscione 
    ha una bella dentiera 
    che gli ride 
    da mane a sera 
    Alla corte 
    ha un menestrello 
    che gli canta  
    e gli stornella  
    come fosse 
    un' Apicella,  
    come fosse 
    un bel Gianduia: 
    tien lontan 
    la gattabuia. 
    E' felice 
    come un matto: 
    in galera 
    vada il gatto! 
    Ottimismo 
    sparge e spaccia, 
    da il pane per focaccia. 
    Alla faccia delle trame,  
    ben condisce il suo reame 
    Un bel riso, 
    sempre sfoggia 
    alla faccia della loggia 
    del Toson 
    e della Giarrettiera, 
    marameo alla galera! 
    
    Ricciarello XX 
    Onore al Vernacoliere 
    (Giornale satirico di Livorno) 
    Giornale 
    spassoso  
    rossosangue bollente, 
    trafiggi  
    di strali 
    il borioso Potente.  
    Labronica  
    arma 
    all'uranio verbale, 
    per i Poteri Forti 
    sei micidiale! 
    Ti saluta Ricciarello 
    e i suoi commensali: 
    viva il Vernacoliere, 
    via il Cardinali! 
     
    Ricciarello XXI 
    Un brodino di cappone 
    ve lo dona Re Biscione, 
    alla faccia del panzone: 
    panpepato e buon torrone. 
    Un brodino di gallina 
    ve lo dona Re Porrina 
    alla faccia de' pidocchi: 
    du' coscette di ranocchi! 
    Che al bando sia la fame: 
    sia contento il mio reame! 
    dal vassallo allo straccione 
    fanno viva al Re Biscione! 
  
   
    Ricciarello XXII 
    Auguri di Buon Natale. 
    Auguri al Bambinello 
    al bue e l' asinello, 
    ai pastori, agli angeli 
    cantori,  
    a Giuseppe e Maria, 
    che ogni anno puntuali, 
    vestiti sempre uguali 
    ritornano in posa, 
    sen'aria noiosa 
    nella capannuccia. 
    Auguri a tutta la rosa 
    di Poeti, di Scrittori 
    Romanzieri, Recensori 
    del sito Poetare. 
    Auguri e un saluto cordiale 
    vada a Lorenzo, 
    il Babbo Natale 
    dei poeti!! 
    
            Ricciarello XXIII 
            Pranzo di Natale alla Tavernaccia 
            Ricciarello con Biondello e Ciacco 
            accompagnati dalle loro dame 
            vanno a festeggià il Santo Natale 
            alla Tavernaccia di Casalchino 
            dove i' coco Becio dì Norcino 
            glià preparato questo desinare: 
            Antipasto di: 
            Crostini di fegato di papero 
            alla salvia  
            Prosciutto di cinta senese 
            Salsicce di cinghiale 
            Fegatelli di scrofa lardellati 
            Tortelli in brodo di cappone 
            Tranci di polpettone all'agresto 
            Rostinciana di maiale in crosta 
            Tagliata di chianina 
            Patate arrosto dorate al pesto  
            Insalata di campo del contadino 
            Fiasco di vino chiantigiano 
            Vernaccia di San Gimignano 
            Dolciumi: 
            Cavallucci, panforte, panpepato 
            e ricciarelli del senese, 
            Vin Santo della vigna dì Priore  |