Poesie di Gabriele Renda


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D'ora in poi basta parlare di rigurgiti fascisti, di poveracci che manganellano altri poveracci,
di Mafiastatoaffari, di patti nazareni e piduisti, insomma di squallorItalia...


Bocciol di rosa
Dolce Christine
dagli occhi diamante
raggio di sole
più inebriante.

Gocce di luna
cielo stellato
di te meraviglia
tutto il creato.

Tu la preziosa
del mare la brezza
bocciol di rosa
che il vento accarezza.


Piccoli massoni (da Rignano) crescono. Indossano camicie bianche per far piacer al grande capo li sul colle più alto.
Mi sono permesso di attualizzare "Bandiera bianca" di Franco Battiato.


Sul colle sventola camicia bianca
Mister Piduino
non ho voglia di scherzare
sento che la Nave Italia
è in procinto di affondare

siamo figli di CIELLE
pronipoti di sua maestà il denaro

per fortuna il mio razzismo
non mi fa guardare
quei talk-show demenziali
per caproni e per sodali

se avete voglia di leggervi
pattumi politicanti
siete come sabbie mobili
tirati giù, uh uh
c'è chi si legge le bestiali cazzòle...

com'è misera la vita
negli abusi di potere

sul colle sventola camicia bianca
sul colle sventola camicia bianca

all'italico idolatra
io consiglio un buon psichiatra
ai codardi una matassa...
giù dai ponti in ferrrovie

uh com'è difficile
restare calmi e indifferenti
mentre tutti intorno fanno rumore
in quest'epoca di pazzi
ci mancavano gli idioti del terrore

ho sentito dei Cacciàri
in una via del centro
quante stupide galline
che s'azzuffano per niente

minima immoralia
minima immoralia

e sommersi soprattutto
da immondizie di giornali

sul colle sventola camicia bianca
sul colle sventola camicia bianca

minima immoralia
minima immoralia

the end
my only friend
is the end

sul colle sventola camicia bianca
sul colle sventola camicia bianca.


Personaggi (poco) eccellenti vengono chiamati a testimoniare nel processo sulla presunta TRATTATIVA-STATO-MAFIA.

Stato Libero di Bananas
Dimmelo dimmelo
Signor Presidente
io che già conto
fra nulla e niente
se siano storie
oppur leggende
che Stato e Mafia
fan le merende.

Dimmelo dimmelo
Signor Presidente
se sono desto
oppur dormiente
se tutti i nastri
e quelle bobine
qualcuno buttò
nelle latrine.

Dimmelo dimmelo
Signor presidente
se con i Boss
c'è l'ascendente
e in Parlamento
un certo appeal
e poi va sempre
più giù il P.I.L.

Diglielo diglielo
Signor Presidente
che il Magistrato
è un pò demente
vorrebbe scoprir
intreccio e legame
nella Repubblica
delle Banane?


Un uomo, semplicemente un uomo, di cui essere orgogliosi di appartenere al genere umano...

Hola Fran
Evviva evviva
il Papa Francesco
che il Cardinal
lo mette al fresco
lo mette al fresco
e in gattabuia
e poi gli canta
un alleluja.

Evviva evviva
il Papa Francesco
ambasciator
lui dell'Unesco
in questo mondo
di depravati
lui ti scomunica
stronzi e prelati.

Evviva evviva
il Papa Francesco
lui è un grande
lui è pazzesco
lui che per Dio
fors'è già Santo
ma pel Vatican
non certo un vanto...

Evviva evviva
il Papa Francesco
che non è certo
lui un burlesco
e quando s'arrabbia
lo fa per davvero
somiglia un poco
al grande Lutero.

Evviva evviva
il Papa Francesco
un'altro migliore
dove lo pesco
c'è chi pensava
fosse il Baràk
poi s'è scoperto
figli'e...Kosàk.

Evviva evviva
il Papa Francesco
c'è chi lo guarda
pure in cagnesco
forse per via
di quello IOR
specie di mafia
mortacci LOR.

Evviva evviva
Papa Bergoglio
di gente onesta
tu sei l'orgoglio
per altri invece
c'è il RENZUSCON
un'altra mafia...
stile masson.

Dopo circa cento anni di vita...è morta la Pigna.
Simbolo del mio paesino natale in Calabria ed io ho immaginato il motivo della sua dipartita...


La Pigna
C'era una volta la grande Pigna
ci si parlava d'olive e di vigna
della linguaccia...della matrigna
dei danni fatti...dalla gramigna.

La gente al fresco tuonava sanguigna
c'è chi diceva " che gente maligna"
la lingua infatti er'asciutta ed asprigna
e sotto il cappello vedean la tigna.

Passava Daniella e Felice sogghigna
passava il tamarro e l'Umberto s'indigna
rubavan palloni ed il l'Alduzzo ci frigna
pei vuoti discorsi ora è morta la Pigna.


Il Gran Maestro Silvio da Hardcore ha iniettato il virus...

Malattie rare: l'annuncite
L'annuncite è malattia
oh Maremma la maiala!
ed il "Bomba" ha la mania
fa più botto d'un bengala.

Non c'è cura ne rimedio
quand'un popol'è caprone
l'italiano...dito medio
qui c'è nato Pappagone...

Luminari di tutto il mondo
sono giunti al capezzal
"il malato è si giocondo
ma la gente...è da curar".

Lui promette la cuccagna
ma soltanto in mille giorni
è refrain è magna magna
ma la Grecia è nei dintorni...

Israelterrorfilastrocca
Israel ti spar'a vista
è uno Stato terrorista
e si vergogna pur l'Hamas
manca sol che usi il gas.

Bombe esperte sopra Gaza
c'è un sol nome che gli calza
non ebreo e non semita
m'assassini "trita trita".

Ha l'appoggio americano
che lo fa sol per il "grano"
e che dir di vecchia Europa?
un ramino, bridge e scopa.

L'hanno fatto pure Stato
che non fosse lui mai nato
mentre ancor la Palestina...
cresci cresci tu bambina.

Non bastava neanche il muro
Israel paese oscuro
fors'avea ragion l'Adolfo
questi puzzan come zolfo.

Povero George
(ogni riferimento a persone reali, è puramente casuale)

Povero George
lievemente indisposto
forse per colpa del poll'arrosto
sdraiato all'ombra
dei corazzieri
ma sempre i G.U.F.*
nei tuoi pensieri.

Allergico ai grilli
allergico ai froci
ma reggimoccolo
ai mille proci
orsù concedi
la grazia al "Papi"
il buon verginello
Re dei satrapi.

Tu che sguazzavi
in Oscure Botteghe
compagni, merende
le cento beghe
povero George
che vecchio bambino
non più ricordi
dell'Aventino?

* Gruppi universitari fascisti (fonte Wikipedia)

Filastrocca dell'orco tedesco
Ma che orco 'sto tedesco
mangia i bimbi dell'UNESCO
e li mangia a colazione
ogni bimbo una porzione.

Capatina fino in Grecia
a curarsi l'alopecia
e abbuffatosi con feta
si sdraiò, che pentatleta!

Se son pig oppur maiali
li son chiusi gli ospedali
sempre colpa di quell'orco
ma non ditelo a quel porco.

Poi un giorno venne a Roma
un paese ch'era in coma
vi trovò sol servi e lupi
da buttare nei dirupi.

Ma che orco 'sto tedesco
giur l'ammazzo se lo pesco
c'ho trent'anni e son boiardo
mai provato con il lardo?


Sono venuto in possesso del manoscritto originale del famoso quanto segreto "Patto del Nazareno", ossia l'accordo tra Renzi e Berlusconi su come rifor-sfasciare quello che ancora rimane di questa Repubblica, che a chiamarla tale, ci vuole fantasia.
Quando la realtà supera la satira!


The covenant of the Nazarene
Questo è il "patto del Nazareno"
sol per uomin senza freno
tra un attore stile Fonzy
evasore, orge e gonzi.

TESTO

Regola regola numero uno
popolin non è nessuno
regola regola numero due
qui comanda la PIDUE.

Regola regola numero tre
la Repubblica è un bidè
regola regola numero quattro
io son io e nessun'altro.

Regola regola numero cinque
è beato chi delinque
regola regola numero sei
un'inchino all'Opus Dei.

Regola regola numero sette
legalizzate le mazzette
ma sol quelle parlamentari
che più onesti...non v'è pari.

Regola regola numero otto
su cantiamo il nostro motto
" siam i più fighi del reame
debelliamo 'sto ciarpame"

Regola regola numero nove
planeremo fin su Giove
regola regola numero dieci
porterem fin li le feci.


Dopo anni di riflessione sulle molteplici possibilità che ha uno Stato di organizzarsi, sono arrivati alla conclusione
che la "DEMOCRATURA" è il sistema più efficace
per propria natura.


La Democratura
E li a Villa Wanda, nel sessantanove
la Storia di chi, un pò pio, un pò bove
aspetta da sempre un sol uomo al comando
ma non si può viver, di solo sperando.

Ci tentò Silvio, ma senza successo
lui troppo ubriaco di coca e di sesso
poi venne Matteo, il campion della "Ruota" *
mise tutti d'accordo, dal Piddino al beota.

Per far le riforme, non è cosa dura
basta sol un pò unger, dov'è la cultura?
ed il Popolin, con sol eurottanta
lo compri fasìl, come fosse una Fanta.

E così che il Piano** andò in dirittura
si può ben chiamar la Democratura
un misto un pò rozzo fra i due precedenti
per 'si governar le mandrie ed armenti.

Saran poi ricordati, della Patria i Padrini
speciale Repubblica, di mafiosi ed affini
sui libri un pò colti sotto Italia, la voce
sarà scritto soltanto...un aborto precoce!

* La "Ruota della fortuna", mitico programma del Mike nazionale, ecco per cosa verrà ricordato il Matteo da Rignano;
** Piano di Rinascita Democratica scritto da Licio Gelli alla fine degli anni "60, per info Wikipedia.

P.S.: saluti dalla rigogliosa Baviera. Ma voi state tranquilli
pensano a tutto loro...

Servi dei servi (che applaudono...)
Giuliani Carlo, Cucchi Stefano, Aldrovandi Federico
le mani assassine di uno Stato (?) nemico
il pianto di madri che chiedon giustizia
oddio che gran pena, oddio che mestizia

i servi dei servi di "Banche" e Massoni
un casco, la spocchia, manganello, scarponi
del "fascio" il ricordo gran musi da bulli
gli spruzzi di sangue, applausi da grulli!


Ma chi l'ha detto che un dittatorello da Repubblica delle Banane e gran
corruttore, non può essere...


Affidabile
Nelle latrine d'un palazzone
fra mille cessi un grande massone
mandato li dai giudici "Rossi"
e tutti gli astanti si sono commossi.

Aveva con se scopino e straccetto
il posto era lercio finanche un sorcetto
ma lui indefesso fra tante pupù
pensava alla Loggia, la Ruby e Dudù.

Era affidabile e questo è sicuro
lui ch'era stato un grand'epicuro
perfino Emilio, Angelino ed il Mora
l'hanno mandato...li nella prora.

Ma nella Repubblica delle Banane
popolin nostalgia di belle panzane
s'aspettava il ritorno del buon Cavaliere
un secchio per elmo e tante chimere.


Da oggi e fino al 2018, offerta promozionale alla "FIERA ITALIA": due orinali
al prezzo di uno!
Dalla premiata ditta RENZUSCONI & Co. (società a massomafiosità illimitata).


L'orinale
Venghino signori venghino
alla macchina promozionale
vi parla il buon Matteo
il KING dell'orinale.

L'avrai senz'altro visto
da Fazio alla tivvù
oppure Vespa Bruno
suonando il putipù.

Lui è molto capiente
per i sessanta e più milioni
di gente ligia e fessa
ch'è dietro a li palloni.

L'oggetto poi nel tempo
acquisterà valore
noi ci mettiam la firma
"Matteo con amore".

E tu or falla bene
spingendo con vigore
m'attento a fare centro
...è un calcio di rigore.

Per buon bel risultato
tu falla in compagnia
la gente un pò maligna
dice siamo in agonia.

E non prestare orecchio
ai furbi detrattori
ma compra l'orinale
noi siamo gran signori! (sic!)

L'abbiam or or prodotto
su cima delle Ande
perchè del made in Italy
nemmeno le mutande.

E quando sei li li
che c'hai il tuo momento
tu pensa sempre a noi
con grande...sentimento!


Impara l'arte e mettila da parte, dice il proverbio.
Ho composto questa mia pensando che a qualcuno, un giorno non lontano,
potrebbe venir utile rileggerla, visto come vanno le cose in Italia...


La tedesca (1° puntata)
E' la tedesca e lei ama l'amore
non conta razza, altezza, colore
non sempre bionda non sempre mora
sulle FARRAD(1) più SNELL(2) della bora.

E' la tedesca col cibo precotto
das MIKROWELLE(3), BRATWURST(4) ed il cotto
e la più bassa è un metro e ottanta
a MARIENPLATZ(5) lei TANZ(6) e lei canta.

E' la tedesca, al massimo un KIND(7)
ma lei non cucina ne SCHWEIN(8) e ne RIND(9)
ed ogni SAMSTAG(10) sta li in ristorante
col suo EHEMANN(11) e dietro l'amante.

E' la tedesca che presto già OMA(12)
a coda di PFERD(13) lei tiene la chioma
ma lei come MUTTER(14) non ital-isterica
dice SCHON(15) a noialtri ed anche all'America.

1 bicicletta 2 veloce 3 forno microonde 4 tipo di salsiccia 5 la
più grande piazza di Monaco 6 ballare 7 bambino 8 maiale
9 manzo 10 sabato 11 marito 12 nonna 13
cavallo 14 mamma 15 bella/o

La tedesca (2° puntata)
E' la tedesca e nell' U-BAHN(1) l'e-book
poi gioca al KENO(2) perchè lei è VIEL GLUCK(3)
e indossa SCHUHE(4) ma sempre alla moda
beve AUGUSTINER/(5) ma non whisky & soda.

Lei mangia i GURKEN(6) ma industrialmente
ma anche le APFEL(7) se pausa consente
il VOLKENBROT(8) non manca di certo
con i SONNENBLUMEN(9) in casa e aperto.

WECKEN(10) alle SECHS(11) che parte S-BAHN(12)
ma sempre APFELSCHORLE(13) a portata di man
ne parton ACHTZIG(14) per ogni STUND(15)
con il FAHRKARTE(16) perchè lei è una KUND(17).

Usa DAS AUTO(18) ma eccezzionalmente
qui VERKERSMITTEL(19) è proprio efficiente
e per le URLAUB(20) lei va col FLUGZEUG(21)
non è mica DUMM(22) lei è certo una KLUG(23).

L'odiosa MULL(24) qui vien differenziata
ed anche AUSLANDER(25) qui ha HANDE(26) di fata
se non ZAHLEN(27) STEUER(28) qui vai in galera
ma non come Silvio il ZWERG(29) della fiera.

1 metropolitana 2 gioco come il dieci e lotto 3 molto fortunata
4 scarpe 5 marca di birra
6 cetrioli 7 mele 8 pane nero 9 semi di girasole 10 sveglia 11
sei 12 treni locali
13 bevanda frizzante a base di acqua e succo di mela 14 ottanta 15
ora 16 abbonamento
17 cliente 18 automobile 19 traporti pubblici 20 vacanze 21
aereo 22 stupido 23 intelligente
24 spazzatura 25 straniero 26 mani 27 pagare 28 tasse 29 nano

La tedesca (3° puntata)
E' la tedesca, lei molto SINNLICH(1)
e quando la vedi...capisci a MICH(2)
saranno gli AUGEN(3) oppure la MUND(4)
il suo posterior...ch'è tanto RUND(5).

Brinda con SEKT(6) al nuovo JAHR(7)
un pò di nudismo lungo l'ISAR(8)
nei FEIERTAGS(9) SPAZIEREN(10) nei PARK(11)
è la tedesca la RIESE(12), la STARK(13).

E' la tedesca la FRAU(14) che lavora
dentro i BURO(15) per qundici all'ora
e poi tu la vedi con l'aria mai MUDE(16)
e a dire WAHRHEIT(17) a volte un pò rude.

E' la tedesca dal grande bel BRUST(18)
con la passione per crauti ed il wurst
di tutt'Europa lei si merita KRONE(19)
ma GOTT SEI DANK(20) quanto son bone!

1 sensuale 2 a me 3occhi 4 bocca 5 rotondo 6 spumante
7 anno 8 fiume 9 giorno festivo 10 passeggiare 11 parco
12 gigante 13 forte 14 signora, donna 15 ufficio 16 stanca
17 verità 18 petto, seno 19 corona 20 grazie a Dio

Donne
Donne coi tacchi, pelliccia e leopardo
donne felino, finanche lo sguardo
donne derise, sfruttate, depresse
donne gaudenti che vanno per messe.

Donne al lavoro, con sangue e sudore
donne su scranni con tant disonore
donne serene, che in grembo la vita
donne vendute, che chiaman Lolita.

Donne bellissime che portano il velo
donne che celano sempre un mistero
donne che in Africa schiave dell'uomo
donne d'occidente che ci scrivono tomo.

Donne ammazzate, per la gelosia
donne con estro e gran fantasia
donne che meritan fiori ogni giorno
donne aspettate...ma dopo ritorno.

Donne spassose, a volte anche amiche
donne che in casa, le "Sette Fatiche"
donne somare, dal Silvio con sella
DONNE POETESSE CON L'ANIMA BELLA!


Dedicata a tutti i sitani questa parodia de "Il Riccardo" di Giorgio Gaber

Il Roberto
Uuh, che gioia 'sto sito
che gioia, che gioia che è!

Appena entro ci trovo il Pier
il Pier ch'è la nostra Colonna
lui non crede ne a santi e madonna
ma sciorina, un grande saper.

C'è la Sandra G.
Sandra G. e lei fa la maestra
lei non vota ne manca ne destra
ma in fondo, è giusta così.

Poi c'è il Caetan
Caetano che sembra spagnolo
fa corrida ma non è Manolo
legge Bibbia, e pure il Coràn.

Ma per fortuna che c'è il Roberto
grand'erudito e questo è certo
lui della metric'ha la mania
ma il nostro Guru della poesia.

Poi c'è Zenon
oh mio Dio che gran mattacchione
lui di versi ne ha scritti un milione
e agli alunni, gelato al limon.

Carlo, Antonia ed il Dabalà
sono tipi da mille sorprese
non c'è uno che sia milanese
ma di dove, nessuno lo sa.

Ma per fortuna che c'è il Roberto
grand'erudito e questo è certo
lui della metric'ha la mania
ma il nostro Guru della poesia.

Il Colmo poeta
C'era una volta un Colmo Poeta
suonava la lira, suonava la cetra
e se nascesse di nuovo anche Dante
al suo confronto...un buon dilettante.

Parlava spesso di goffi animali
ch'eran di casa ai suoi baccanali
e forse un giorno scriverà un bel romanzo
sull'erba fresca che mangia il buon manzo.

C'era una volta un Colmo Poeta
si dice antenato d'un certo Eta Beta
veniva dal Sole, veniva dagli astri
ma qui da noi, solo Re dei disastri.

 

E' da 5 mesi che mi sono trasferito in Germania, con tutta la mia famiglia.
Mi trovo a Monaco di Baviera e lavoro in una scuola elementare, e vedo
ogni giorno il gap che ci divide dallo Stato tedesco, uno Stato sempre
presente
che ti vede come un figlio da proteggere, mentre in Italia, un nemico a cui
rubare lavoro, case e averi.
Sono qui per dare un futuro ai miei figli (dopo un mese già inseriti nel
mondo del lavoro assieme a mia moglie).
Arrivederci Italia ma senza alcun rimpianto. Parodia di "Io non mi sento
italiano" di Giorgio Gaber.


Io non mi pento, italiano!
Mi scusi Presidente, non è per colpa mia
se ho fatto le valigie e son fuggito via
mi scusi Presidente m'avevo fatto un sogno
di una democrazia avevo un gran bisogno.

Mi scusi Presidente, se arrivo all'impudenza
di dir che qui da voi governa la demenza
e tranne Garibaldi e altri eroi gloriosi
oggi caduti in mano ad esseri...mafiosi!

Io non mi pento, italiano
e per fortuna in Germania ora sono!

Mi scusi Presidente, ma in questo vostro Stato
il Popolo Sovrano ormai ha abdicato
ed è fin troppo chiaro agli occhi della gente
che a 'sti politicanti non gliene frega niente.

Mi scusi Presidente, se anche zio Riccardo
diceva"muore Giulio", ma non il "Gattopardo"
lo sanno gli stranieri che mafia è li a Roma
e voi questa nazione, derisa e messa in coma.

Io non mi pento, italiano
e per fortuna in Germania ora sono!

Wanna & Matteo
(se li conosci, li eviti!)

L'uno a Firenze, l'altra a Bologna
pei creduloni, della cicogna
Matteo promette di farti Creso
Wanna un modello, anche l'obeso.

La donna ti urla un tremila"d'accordo"
il maschio "rottamo", se ben ricordo
Wanna col mago, do Nascimiento
Matteo il banchiere, da far contento.

Due personaggi, un grande faccione
la televendita...oh che passione!|
l'uno al governo, l'altra in galera
ma in fin dei conti...stessa carriera!

Indovinello
Entrambe bandiere di tre colori
l'una "Foresta", l'altro coi "Fori"
c'è ch'inventò la croce ad uncino
l'altro pelato feroce assassino.

Ci si dimette per niente, per poco
quell'altro mai ma un bel doppiogioco
lassù funziona e poi tutto è puntuale
giù proprio niente...toccato il fondale.

C'è chi confina con la "Sirenetta"
e chi ha inventato la buffa macchietta
di poi Carnevale da dicembre a gennaio
in altri posti venerato il birraio.

Un certo Martino sfidò Papi con "Tesi"
in altri posti servili e cortesi
certe bevande non son pietre ma "Massi
altrove invece corruttela è la prassi.

Ora vi chiedo valorosi poeti
avete capito voi arguti esegeti?
nell'uno ci siete da pied fino a collo
di marcio ce n'è...e mai è satollo!

Attualizzando "Sono solo canzonette" di Edoardo Bennato.
Dedicata a quanti ancora pensano che in Italia ci sia la Democrazia!
Il governo (cosiddetto) che sta nascendo (il Renzusconi 1)
è il classico esempio di come siete sempre più nelle mani
dei mafiosi in doppiopetto (banchieri)
e i politicanti, solo marionette nelle loro mani.


Sono solo marionette
Mi ricordo che anni fa
ai tempi del mafioso CAF
quando c'era Arnaldo con la bava
e più in la c'era Bettino
e zio Giulio mafi'osava
e chi non ci credeva era un Brigata....

E la voglia di non votare
e la voglia di vomitare
forse mi è venuta proprio allora
fors'è sta una pazzia
però è l'unica maniera
di mandarli tutti a morì ammazzà.

Non potrò mai diventare
dirigente sindacale
dei padroni servi e anche spie
non potrò mai far carriera
non c'è modo ne maniera
qui son tutti avanzi della galera.

Guarda invece che scenziati
che dottori, che avvocati
che folla di ministri e deputati
pensa che in questo momento
proprio mentre sto poetando
stanno allegramente rubacchiando.

E così è se vi pare
ma lasciatemi sfogare
non mettetemi alle strette
e con quanto fiato in gola
vi urlerò, non c'è paura
ma che politica, che cultura
son solo marionette!

Dopo l'ennesimo regalo alle banche (7,5 miliardi di euro) da parte di quel
letamaio chiamato parlamento, non ci resta che andare a...ballar la samba
sulle note della paradia de "Cacao meravigliao" di Renzo Arbore.


Bancao meravigliao
Sao como si fao la bischerada
con castigna indemoniata
e un pò di lobbystao
e sao como si fa la canagliada
con una sgualdrinada
amicao do bancao.

Bancao bancao
bancao, tantigno esagerao
bancao, bancao
però bancao meravigliao.

Bancao meravigliao
che meraviglia
sto bancao meravigliao
bancao con tre gustao
pregiudicao, spregiudicao e mafiosao
lo sao o non lo sao
ci fa impazzao
sto bancao meravigliao
bancao, bancao, bancao
lo sponsorao de mafigno e letamaio.

Onestao? No!
Limpidao? No!
Coerenzao? No!
E allora bancao? Si!!
Bancao, bancao
lo sponsorao de mafigno e letamaio.


Ingredienti (da conato) per una buona, paternalista, dittatura.
Parodia de "Le tagliatelle di nonna Pina".


Le minchiatelle di nonno Licio
C'è una notizia sensazionale
da Bruno Vespa e telegiornale
fra mille plastici, una ricetta
m'ora ascoltate, vado di fretta.

Le minchiatelle di nonno Licio
e se le vuoi gustare ti serve un sacrificio
e poi con sempre viva e vibran' soddisfazion
vi dongo le brioches, ma vi tolgo li calzon.

C'è una notizia un pò impertinente
cento baldracche ed un Presidente
e gli altri Partiti? qui mica si scherza
per il curriculum...dopo la terza.

Le minchiatelle di nonno Licio
con 'ndranghet'e camorra ma solo in par condicio
un sei all'enalotto e poi vai alle Seychelle
politici in mutande ma con tante bustarel.

C'è una notizia dal sessant'uno
boia il Savoia non dirlo a nessuno
forzier dei Borboni or l'hanno squagliato
Milano due ed un conto cifrato.

Le minchiatelle di nonno Licio
un salto a Villa Wanda con fuochi d'artificio
ed or che siamo giunti a la fin de la canzion
evviva il Belpaese, evviva anche il cafon!

Ancora lettere dal fronte
Peppino, Peppino "eroe dei due mondi"
e la menzogna in bocca al "Biancamano"
or mi vergogno di essere italiano
lo stemma azzurro, dimmi, ti ricordi?

Peppino, Peppino mille camicie rosse
come quel sangue del Sud, a tradimento
si ode ancora, di mamme, il lamento
e dei suoi figli, gettati nelle fosse.

Peppino, Peppino non era il Savoiardo
liberatore di quel ricco Regno
ma solo un boia, e ancor si paga pegno
e oggi infin, potremmo dir boiardo.

Peppino, Peppino s'è persa la memoria
i libri a scuola, un mucchio di cartaccia
parole vuote, profumo di donnaccia
sol negli stadi, si canta la "vittoria".

Peppino, Peppino pover'Italia nostra
noi che aspettiamo sempre un salvatore
per questo sudditi, e nero il tricolore
una bandiera, al vento in una giostra.


E' un omaggio, a modo mio, alle vittime delle stragi di Stato.
Parodia di "Te la ricordi Lella" di Edoardo De Angelis


Te la ricordi...
Te la ricordi 'a prima bombarella
il dodici dicembre su a Milàn
per rendere l'Italia così bella (sic!)
svenduta per tre soldi a dei caimàn.

Te le ricordi le altre bombarelle
i treni, le stazioni e i magistrati
che poi ce l'incolparon le Bierre
'sti figli di mignotta, detti "Frati".

Te la ricordi che anche giù a Portella
spararon sopra inermi contadini
ma in fondo la morale, sempre quella
mafiosi sopra scranni ...i baldacchini.

Te la ricordi la TV di Stato
la caccia aI "rossi" e lì mai ai "neri"
distorcere le menti è no reato
e servi così oggi come ieri.

E te lo voglio dì
che sò stato io
e settant'anni che
me tengo 'sto segreto
e te lo voglio dì
ma nun lo fà sapè
nun lo dì a nessuno
tiettelo pè tè.


E' tempo che certi vecchietti tornino a fare il loro mestiere: accudire i
nipotini....
Parodia di "Tu vò fà l'americano" di Renato Carosone.


Torn'a fà 'u napulitano.
Tu c'a firmato mille e nù decreto
pè fà cuntient'i guappi i st'ammucchiata
senza nù dubbio tu nun si l'Amleto
fatti da parte e chiu nun ci scassà.

Torn'a fà 'u napulitano
pulitano, pulitano
sient'a me chi tò fà fa
su in collina c'è la coda
delinquente che t'inchioda
nun lu devi disturbà.

Qui nun ci stà Gogòl
si tromba in baby doll
ma i sordi sient'a me
chi te li dà
Populin'o Maraja?

Torn'a fà 'u napulitano
pulitano, pulitano
lascia stare l'Italì
sient'a me
te n'a di proprio annà
ok, napulità?

T'intercettò financo 'a polizia
ma la cassetta subito 'ntu ciesso
stare sopra stu colle è 'na follia
e pì li camurristi,è n'amplesso.

Torn'a fà 'u napulitano
pulitano, pulitano
lascia stare l'Italì
sient'a me
'nun ci sta nient'a fà
ok, napulità?

Il PD, partito democristiano, amico di lobby, banche, Silvio il pregiudicato e
via dicendo.
Parodia di "Carisssimo Pinocchio" di Johnny Dorelli e Gigliola Cinquetti.


Carissimo PDocchio
Carissimo PDocchio
amico di Silvio e faceti
ci voglion gli esegeti
per confidar con te.

Carissimo PDocchio
ricordi quand'eri in latrina
più stronzi di Caino
bufalai, pallonai, che banzai.

Dove sei, ti vorrei veder
delle tue banche vorrei saper
forse babbo Baffetto è con te
tu sei gatto e fricandò
il buon grillo kappaò
abboffata divina, perepepè.

Carissimo PDocchio
amico di Silvio e teoreti
più falso dello Yeti
o i fondi del caffè.

E' un pò la storia del partito Lega Nord e di un Presidente di Regione che
mette nella nota spese, un paio di mutande verdi, sfumatura kiwi. naturalmente
a carico dei contribuenti.
Parodia de "Montagne verdi" di Marcella Bella.


Mutande verdi
Mi ricordo mutande verdi
e le gnocche s'una panchina
con l'amico mio più ciarliero
un "coniglio" da cimitero
poi un giorno l'in mezzo al fieno
"erba", il "Trota", ma che saggio, oddio!
scomparivano piano piano
e piangendo Burlesque da Zio.

Quante volte sparai cazzòle
balle, balle, la più spaziale
la città avea i più boiardi
m'io sognavo mutande verdi.

Il mio destino
è scappare ad Hammamet
con te vicino
più paura non avrò
rabbrividire...
anche i Kapò.

Mi ricordo mutande verdi
sul carroccio dai cento buoi
quando hai detto son proprio tardi
li accompagno giù ai mattatoi
nella nebbia le mie cazzòle
la mia storia è la vanagloria
poi nel buio senza ciarlare
ho sguazzato nel tricolore
la la la la la la la la la la la. la la la...

Ma quale onore i servi di Mafia S.p.A. e relative Banche, Massoneria deviata e
Troika (i famosissimi figli di troika)?
Altro che "onorevoli"....esseri spregevoli,piuttosto.
Parodia di "Perdere l'amore" di Massimo Ranieri.


Perdere l'onore
E adesso andate via
voglio restare solo
sapeste che allegria
un cappio su di un melo
è troppo bello credi
lo dice anche Gegè
che odia i leccapiedi
e i bagni col bidè.

Perdut'avete onore
fatevi 'na pera
dieci e più spinelli
e poi andate alla malora
voglio anch'io gioire
maraton d'amore
perdut'avete onore
porci e scrofe d'arrostire.

Ve possin'ammazzare
sempre sott'al melo
ritornar a volare
sott'azzurro e terso cielo
ridar così speranza
a tanta, tanta gente
pesci da mattanza
che però, serviti a niente.

Perdere l'onore (e quando mai ce l'hanno avuto)

Parodia de "Ci vuole un fiore" di Sergio Endrigo

Ci vuol l'aeroplano
Per poter vivere devi magnà
ma per mangiare ci vuole il bancomat
e per il bancomat serve un lavoro
e per un posto ci vuole il culo
per far carriera ci vuole un calcio
oppure un Santo in paradiso
che come minimo sia senatore.

Per stare bene ci vuol salute
per la salute ci vuole un medico
m'allora in clinica ci vuole un posto
che in ospedale ci sono i sorci
e se c'hai bua devi star per terra
e li per terra ci sta il colera
e per curarti c'è un pò d'aspettare.

Per stare al caldo ci vuol la casa
ma per un tetto ci vuol la grana
se non hai grana ci vuole un ente
ma li c'è sempre la graduatoria
se vuoi saltarla ti ci vuol la spinta
che senza spinta vai sotto i ponti
e guarda caso trovi sempre i sorci.

Per far carriera ci vuol la laurea
poi con la laurea ci fai il precario
se fai il precario perdi la speranza
per la speranza c'è l'aeroplano
con l'aeroplano vai in altri posti
che altri posti son molto meglio
cos'in sostanza serve l'aeroplano.

Parodia de "L'estate sta finendo" dei Righeira (storico duo degli anni '80)

L'Italia sta fallendo
L'Italia sta fallendo
ma il popolin non sa
che resterà in mutande
grazi è ai quaquaraquà.

In spiaggia 'sti papponi
fors'anche a Malibù
è il solito rituale
grazie anche alle TV.

La, languidi bri
brividi come
il ghiaccio bruciano
se c'è qui sol la BCE
ba, ba, baciami siamo
appetitoso satellite
di Goldman Sachs.

E' tempo che gli anziani
vadìno all'aldilà
l'Italia sta fallendo
grazi è ai quaquaraquà.

C'è gente lì sul molo
non è una novità
stan per spiccar il volo
grazi è ai quaquaraquà.

E' una fotografia
di questo assurdo show
ma stanne pur sicuro
un'altra bomba...ohibò!

L'Italia sta fallendo
ma il popolin non sa
che resterà in mutande
grazi è alla...credulità
ah, ah, ah,...


I tempi cambiano ed allora bisogna riadattare anche storiche canzoni del
panorama italiano ai nuovi scenari e personaggi (luridi), allora mi sono
permesso di scrivere 'sta roba qua, vale a dire una parodia de "L'italiano" di
Toto Cutugno.


L'itagliano
Lasciatemi cantare
con la chitarra in mano
lasciatemi cantare
sono un itagliano.

Buongiorno Italia gli spaghetti al dente
e un ciarlatano come Presidente
e la sinistra fusa ora con la destra
un piduista sempre che ammaestra.

Buongiorno Italia con i suoi alcolisti
politicanti scaltri furbi e onesti (sic!)
con le canzoni senza amore
e senza cuore
con più donne in fila su ad (H)Ar(d)còre.

Buongiorno Italia buongiorno Maria
con gli occhi pieni di civetteria
buongiorno Dio
è morto pure lo Zio.

Lasciatemi cantare
con la chitarra in mano
lasciatemi cantare
una canzone con il Nano
lasciatemi cantare
perchè ne sono fiero
sono un itagliano
un itaglian col cero.

Buongiorno Italia che non si spaventa
non c'è più nulla, solo la polenta
con un vestito gessato sul blu
lo mette Silvio anche su Dudù.

Buongiorno Italia col caffè ristretto
ed il marciume fuor dal cassonetto
con la bandiera in tintoria
che assomiglia molto all'Albania.

Lasciatemi cantare
con la chitarra in mano
lasciatemi cantare
una canzone con l'afgano
lasciatemi cantare
perchè ne sono fiero
sono un itagliano
un itaglian cianci èro.

Abolita l'IMU!(?) Ovvero, come ti tolgo una tassa e ne metto altre dieci. Grazie anche alla propaganda di regime.

Min.Cul.Pop.
Min.Cul.Pop., Min.Cul.Pop.
muovi i fianchi, l' hula hoop
guarda in cielo, il ciuco vola
l'Angelino ha la pistola.

Tutti a reti unificate
per cantar gesta-stronzate:
"cancellata odiosa tassa"
con la tromba e la grancassa.

Bello spot per il "Caimano"
con il cuor vicino all'ano
grande spalla i PDocchiosi
proni, fessi e capziosi.

Ma verrà pur nuovo anno
svelerà arcan'inganno
sbraiteran: "ma io non c'ero
con la nonna al cimitero"!

Min.Cul.Pop., Min.Cul.Pop.
il regime sempre al top
grazie al popol'Italiota
più bastone o più carota?

La crisi è finita, andate in pace!
La crisi è finita, ma voi andate in pace
l'ha detto il governo, il più contumace
ci sarà la ripresa, ma solo del culo
giàè stato avvisato, uccello padulo.

Con tono solenne, l'esterna il Consiglio
banchiere pappone, con naso d'un miglio
ed il portafogli, scoppierà poverino
e poi che ti credi, l'è mica un burino (sic).

Le larghe intese, allungan la bega
m'al popolino gl'importa una sega
a lui solo basta, panin con Cavani
un Silvio cerone, escòrt, sette nani.

La crisi è finita, ma voi andate in pace
un Lucio, l' Armando, ben cotti alla brace
ridotta è l'Italia, a buon Lettamaio
tragedia e poi farsa, diciotto brumaio.

Degradato
C'era una volta un bel "Cavaliere"
ma degradato al par di fantino
cursus honorum: barzellettiere
ma più illegale d'un bagarino.

Grande statista da rider un pollo
con la sua claque prona e supina
ma più venerato del Dio Apollo
e grande la razza...penso bovina.

Chi lo credeva un Dio onnipotente
con l'elmo in mano, azzurro cavallo
ad ogni grado mazzetta e fendente
cadut'in basso al par d'un camallo.

Gli hanno levato il suo passaporto
ma lui non morrà come il Bettino
già hanno allertato il centodiciotto
e mille amazzoni li col frustino.

C'era una volta un bel "Cavaliere"
e cento milioni di nera parrucca
or degradato al par di stalliere
pen'accessoria? munger la mucca...


Non si era mai visto un politico condannato...perchè Ruby...

Femme fatale
Povero Cristo l'han condannato
l'hanno interdetto, oh che dolore!
in fondo avea sol fornicato
nessun rispetto, per nostro "Signore".

Giudice "rossa" l'addita a magnaccio
m'anche a final utilizzatore
per le paghette tenea un brogliaccio
è tutto in regola...delitti d'amore.

In quella villa non c'era bordello
ma solo e soltanto cene eleganti
poi s'aspettava il buon Carosello
e tutti a nanna con poppe e contanti.

Donna d'estate
Lo leggi negli occhi, lo leggi nel viso
la pelle di pesca, nel suo sorriso
la donna d'estate è luce e dolcezza
un lampo di vita, la fresca brezza.

La donna d'estate, t'invita a sognare
amante ed amica, t'insegn'a volare
volare nel cielo, aldilà delle stelle
l'amore ti dona, a cento giumelle

Traccia di "maturità"
Stato, Mercato, democrazia
tre motori in avaria
e ci lasci pur la pelle
se li scalci, sei ribelle.

Democrazia, Stato, Mercato
tutto il volgo un alienato
senza sbocco ne futuro
ma con dosi di cianuro.

Mercato, democrazia, Stato
se ci penso...che conato!
starci dentro che fatica
più che pane...una mollica!

Stato, Mercato, democrazia
già ripenso al Beccaria...
qui l'abuso è fatto Legge
l'ha capito pure il gregge.

Emozioni
Bella signora, mia, fammi sognare
notti di luna, sulle onde del mare
dorati tramonti con te al mio fianco
del dolce sorriso giammai or mi stanco.

Gli occhi tuoi splendon di luce e di vita
rendon discesa anche l'ardua salita
e il nuovo giorno m'appare una festa
se stringi le mani, si placa tempesta..

Nell'aria le note d'estiva mia canzone
le stelle ruffiane, stupenda emozione
il volo sicuro d'un bianco gabbiano
le spighe nel vento d'un campo di grano.

Il v(u)oto
Chiamalo Giuda, oppure beota
ma per favor, non italiota
lui finalmente, s'è rinsavito
e butt'al cesso, ogni partito.

Lu'in quel giorno chiamato elezioni
ode al sofà, provando erezioni
spiagge assolate, cremin'e canotto
colonn'e sistema, all'enalotto.

Lo scrutatore intanto s'annoia
port'al suo seggio, cuscino e la stuoia
nessun ha più fede in democrazia
smunt'emaciata, in anoressia.

La ser'alla tele, compare l'Enrico
dopo un piatto alla "beccafico"
un non so che di nauseabondo
c'è che abbiam...raschiato il fondo!

Ancora s'ostinan a chiamarlo voto
ognuno sceglie, il nulla ed il vuoto
m'è solo anticamera dell'anarchia
un grande bisogno di pulizia.

Smagliature
Quando ti vidi, come mamma t'ha fatto
per poco, per poco, mi venne un'infarto
forse per via, d'occhioni belli
sguardo sensuale, corvini capelli.

Eri sdraiata, e io già pregustavo
notte di fuoco, notte da schiavo
schiavo di sesso, e tu la padrona
corpo stupendo, che stringe, m'arpiona.

M'avvicino al giaciglio, col cuore a mille
la luce fioca, faremo scintille
ti sfioro la pelle, un brivido caldo
avvolge i miei sensi, mi sento baldo.

D'un tratto per sbaglio, s'accende un lampione
rimango basito, mi prende il magone
dapprima pensai, saran cicatrici
d'altronde fan cool, ce l'hanno le attrici...

Ma dopo quell'attimo, ritorn'io in senno
smagliature per me, son come l'inferno
non mi spaventa, il fuoco e Caronte...
così me n'andai,(ahimè!), con sol bacio in fronte.

Visita fiscale
Il medico personale m’assegnò
esagerando dieci giorni di malattia
-Oggi dopo un mese
è arrivato il controllo fiscale
e ho mostrate le foto
di quando stavo male,
il controllore le ha osservate
e non solo m’ha ciecamente creduto
ha steso anche un certificato
ove mi ha prescritto con rigore
altre quindici giorni
di assoluto riposo
al che io,dottore ma sono guarito
e poi non sono uno Statale
e lui,non corriamo rischi
dai ritratti non si direbbe proprio,
mi raccomando non esca
altrimenti sarà denunciato per truffa
-Fuori una splendida giornata di maggio
e io condannato dallo Stato
a quindici giorni di galera

Da:Poesie Cialtrone

La bella con cagnetta
Bella signora, graziosa cagnetta
passeggiano gaie, un quarto d'oretta
il pelo marrone, le turgide tette
per mille e più spari di due mitragliette.

I glutei enormi, la bestia "carlino"
un rosa guinzaglio, un figlio biondino
vetusto balcone, novanta i suoi gradi
per tutti gl'imbuti, di cento tornadi.

Daniela sorride, felice e sorniona
tamarro gridacchia,"ma quanto sei bona"
in tutto il paese, subbuglio e fermento
per quella signora, animal turbamento.

Cento latrine
Ma che miseria, che girotondo
intorno al letto d'un moribondo
quanti "salotti", quante galline
che lì s'azzuffan...cento latrine.

Opinion leader un pò da strapazzo
dimena la coda, diventa paonazzo
e poi discetta dall'IMU al Caimano
e il cuore batte...vicino all'ano

Ma che sciagura, ma che tristezza
povera patria, con la cavezza
tante le idee, un pò stravaganti
pensiero unico...con le badanti!

Al Tappone
Non è Chicago, non è New York
solo la vita d'un vecchio pork
ma un giorno venne giudice rossa
volle scavare, tosto la fossa.

La minorenne labbra carnose
per allietar serate uggiose
coca, burlesque, cene galanti
bei servitori, proni e belanti.

Ma quante frodi, quante mazzette
reati veniali, come puzzette
l'ha detto la tele, l'ha detto il giornale
un vecchio in collina ed un cardinale.

Il governo bunga-bunga
Bunga-bunga del governo
primavera-estate-inverno
nonno Silvio e le mignotte
larghe intese giorno e notte.

Tutti stesi sul...Lettino
per Giunone...che casino!
qui si fa l'amore in gruppo
s'alza il PIL...e che sviluppo!

E tra un gonzo grullo e nano
tonellate sterco e guano
va l'industria a gonfie vele...
come Torri di Babele.

Il programma è lesto scritto
la mazzetta per diritto
e per la giovin disoccupata
un biglietto.. solo andata.

Ma la nipote di quell'egiziano
non frequent'ambiente insano
ma figlio di zio c'è li comunque
evviva il Cetto Laqualunque!

Chanson democratique
Viva la France
la Carmagnole
Champs Elysee
le Charles De Gaulle
la Tour Eiffel
les sansculottes
nous sommes nus
et sans plus le boulot!

Viva la France
Prevert et la Senne
nous Repubblìc
de la banan
les feuilles tombent
sur vos rues
noi governanti
testa di bue.

Viva la France
le Napoleon
nous le pays
le plus cochonne
Maria Antonietta
et les brioches
nous ne savons
où est la gauche!

Viva la France
la guillotine
nous haricots
avec la couenne
bientot nous
aurons le trident
ancien regime
des malvivent!

Viva la France
il 18 Brumaio
c'hanno svotato
tutto il granaio
nous sommes maintenant
confrontès à la terre
vous ferez la fin
de Robespierre!

Lumere*
C'era una volta un Re novantenne
che tricolor c'avea le penne
alla sua corte gran prostitute
dalle trentenni alle canute.

Vivean in tana, Citorio Monte
la coca a fiumi, pasticche** di Bronte
altre venean da Via Olgettina
in testa un Nano, perdindirindina.

Poco più indietro, tremila i saggi
gustose marchette, viale dei faggi
più in la Gargamella., Conte Baffino
col culo a palla, simìl amorino.

Oggi si celebra italìc funerale
ricordando Freud, erotismo anale
non resta altro, d'affilar asce
triste destino, de 'ste bagasce...

*Prostituta, dialetto napoletano
**refuso, pistacchi


E ritorna il "compromesso storico",PD-PDL. D'altronde sono vent'anni che inciuciano insieme. La novità sta nel fatto che se ne fa garante il peggior Presidente della Repubblica dell'universo.

Quirinal minds: "E' con viva e vibrante soddisfazione..."
Qui su al Colle l'aria è assai fresca
ti fa venir dei strani pensieri
Gobbo ed Enrico, ricordo di tresca
stanno in agguato tordi e sparvieri.

A cert'età s'accorcia la vista
ma song'e Napule amo l'espresso
voglio un governo col Nan camorrista
col Conte Max...un gran compromesso!

A confessarlo ci vuole coraggio
dopo vent'anni d'amor di nascosto
tra l'erba alta na sera de maggio
per sta commedia non basta l'Ariosto.

Strage che vince non si cambia (Profezia)
S'avvicina con passo felpato
l'ora ichs dell'attentato
chi dice piazza chi autostrada
beve un corvo pina colada.

Amici romani han dato l'assenso
la prima corona e dire melenso
che sia Palermo o Caltannissetta
su auto blindata sirena ed alfetta.

Forse di maggio la luna e le stelle
lacrime e brividi solcan la pelle
qui non si cambia la strage che vince
fra patti segreti, l'ingegno è di lince.

Napo orso capo (la gang degli orsi)

C'era una volta un vecchio orso
che credeva d'esser saggio
novant'anni avea sul dorso
e oleava l'ingranaggio.

Abitava su in Coll...ina
stava li da un settennato
d'inciuciar un'acquolina
forse l'han sodomizzato.

Idillio amor con l'orso Nano
come pur con Gargamella
l'orso Mario Leviatano
tutti in ballo...tarantella.

Un giorno poi chiamò dei saggi
per sboscar quel ginepraio
dalle Logge dei messaggi
"qui ci svuotan il granaio".

E così che l'orso Napo
mise tutti quanti in riga
sol un grillo stil Gestapo
non salì su quella biga.

C'era una volta un vecchio orso
che credeva d'esser saggio
tre mignotte avea sul corso
gli hanno detto: "muori a maggio".


Franco Battiato, 26 marzo 2013: "In Parlamento troie che farebbero tutto".

Un uomo...Franco
Sul ponte sventola BANDIERA BIANCA
e il grande Franco propone LA CURA
via le mignotte le senza cultura
chiuse a studiar li a Salamanca.

TRA SESSO E CASTITA' un SENTIMENTO NUEVO
l'uomo è anche spirito non vive di sol pane
LE AQUILE NON VOLANO A STORMI ma oggi son bottane
in questi tempi bui d'oscuro Medioevo.

E TI VENGO A CERCARE ma non per prestazioni
se proprio vuoi far soldi non vai in Parlamento
ma cercati un lavoro con forza e con talento
ad ALEXANDER PLATZ troverai tante occasioni.

Sui TRENI DI TOZEUR i datteri squisiti
CUCCURUCUCU' PALOMA amore bello
ti canterò le note d'un dolce ritornello
la PROSPETTIVA NEWSKY e i rami son fioriti.

Pirati nel Mediterraneo
Assaltano il greco ed il cipriota
"sciabola corta" e all'arrembaggio
per poi virar sull'isola ignota
pò barbareschi e tanto coraggio.

Sono i pirati del vecchio mondo
foulard chiffon col doppiopetto
letto di morte e un bel girotondo
lascian di notte il loro verdetto.

Prossima tappa dritto al "Stellone"
ed alla vicina nobil'Esperia
sparano bombe contro l'alcione
lasciano il vuoto, una Siberia.

E Peter Panè stato ammazzato
da quei capitani col lucido uncino
ringhiosi "lupi", fa eco il latrato
portando a casa "borsa" e bottino.

Un pò bucanieri un poco corsari
"lettera di corsa" il lor documento
teschi sul tronco e cento rosari
croci ed anelli d'oro e d'argento.

Cercan forzieri di umile gente
trovando complici sporchi governi
modo suadente fare ingrullente
e vissero tutti felici e paterni.

Gargamella: il terzo comico
C'era una volta un di-partito
e Gargamella il suo segretario
non era un mago m'inebetito
saliva al Colle...ma che Calvario!

Voleva flirtare con certo grillo
m'a far l'amore non era disposto
gli disse sposati quel gran mandrillo
di nome Silvio, ch'è un tipo tosto.

Un professore ch'è stato trombato
s'offriva a lui di giorno e di notte
per quell'incesto s'è già sbottonato
ed un Pierferdi che fa da mascotte.

Mostrava a tutti i suoi otto punti
e c'è chi pensava che di sutura
di lui più scaltri perfino i defunti
ma di metafore grande cultura.

Nemico acerrimo il "rottamatore"
agli ordini sempre del Conte Max
la nostalgia d'un "biancofiore"
ed un gran botto col guttalax.

C'era una volta un di-partito
e Gargamella il suo segretario
agl'idi di giugno un benservito
il terzo comico...alla Macario!


Siamo alla frutta: presi in castagna anche dall'India...

Marò glacès
Su quella porta dell'Accademia
c'è sempre scritto che Patria è onore
quest'italietta non è Pandèmia
ma una bandiera senza colore.

E c'è un ministro di Palazzolo
che sta "in disordine e senza speranza"
gli vedrei ben mestier barcarolo
far due remate e grattarsi la panza.

Metafora tipica tutta italiana
da sempre in crisi corrotta ed imbelle
su quel vessillo Republic Banana
ridon nell'India così a crepapelle.

In questo teatrino del buffo mistero
da sempre assenti parola e memoria
coerenza e rispetto vicino allo zero
d'antichi fasti rimasta è la scoria.

Hammamet (vacanze da sogno per satrapi in calore...)
Vieni vieni ad Hammamet
col barcone o con il jet
qui tra vergini e mulatte
ti guariscon cataratte.

C'è una tomba socialista
cn garofan ben in vista
vieni e porta anche il bottino
scili-lupi e lo zerbino.

Son da sogno le vacanze
fidanzate e cento ganze
qui non serve azzeccagarbugli
sesso libre nei cespugli.

Noci di cocco e grande palma
ti purific'anche l'alma
rhum con lime, ecco il mojito
che lenisce il tuo prurito...

Vieni vieni ad Hammamet
c'è la sosia di Colette
eviterai così manette
boccassini e le sbarrette.

Hasta la victoria siempre Comandante!
(Omaggio ad Hugo Chavez)

Onore a te, luminoso Comandante
grandioso eroe de la revolucion
tua gente piange e batt'el corazon
ma el sendero haora en adelante.

Il Bolivar sarà di certo fiero
e la giustizia è sua stella polare
e com'è dura la lotta in questo mare
l'ignoranza non è figlia del vero.

Sporco yankee or ride sul divano
cubano sigaro, ipocrita perbacco
rispett' onore si sa ch'è sott'il tacco
un Cuba Libre sta poi nell'altra mano.

Adiòs Hugo Chavez eroe dei sognatori
adiòs grande uomo, adiòs compagnero
in tutto il Venezuela gridano "te quiero"
un grande vuoto lasci, or nei loro cuori.

Sfera di cristallo
E rovistando su nella mia soffitta
fra i ricordi e qualche vecchio tarlo
tra i miei sogni lo scooter la marmitta
vi ho trovato una sfera di cristallo.

E m'adoprai con spugna e Lindo Mastro
che li di polver ce n'era forse un chilo
ma d'improvviso li scorsi un gran disastro
in quella palla dei tempi dell'asilo.

E mi son detto quest'è la volta giusta
per scoprir presagi sul futuro
se il Poter usa carota o frusta
e se di gomma era ancor quel muro.

Una carezza feci su quella sfera
e vidi un demon vestito da Cainano
e che urlava "mi piace grossa pera"
e del Senato President lillipuziano.

Nel mentre vidi smacchiatore di giaguaro
che non riuscì nella sua grande impresa
ma in compenso pescò bel calamaro
e Presidente di Camera...che resa!

E dopo scorsi mortadella di Bologna
che ci mandò nell'euro di gran fretta
il tanfo italico come una gran fogna
della Repubblica Presidente...oh che disdetta!

Altri cinque anni d'inciuci ed intrallazzi
col benestar di Troika illuminata
ed escon fuori le matte dai tre mazzi
povera patria ( pensai) girando la frittata!

Paese senza
Quant'è buio il mio Paese
fitta giungla da malese
dove prospera demenza
sempre più Paese senza.

Se ne andò pastor tedesco
per quel clima boccaccesco
per sentor di sporchi affari
non più Santi sugli altari.

Se ne andò anche il banchiere
del governo il biscazziere
ne vedo un'altro all'orizzonte
mi ricorda un pò Caronte.

Se ne andò lo Stato e Storia
di quei Padri la memoria
la misura e anche la Legge
forse anche il grosso gregge.

Resta in sella il Cavaliere
con la prostata e clistere
e al suo popol d'asinelli
gli comprò pur Balotelli.

S'è svegliata la coscienza
ma restiam Paese senza
sol nacente Osiride airone?
la speranza è nel Teutone.

MPS: mangia,prendi, scappa (dal 1472)
(Canzone d'osteria)

Guarda che monte, guarda che paschi
un D.Partito dai cento fiaschi
venti contrade, il mitico Aceto
loschi figuri, degni d'un peto.

Qualcuno disse, "abbiamo una banca"
faccia di bronzo, certo non manca
nei tempi andati, la rossa bandiera
or preferiscono...la manonera!

Madonna d'Assunta, di Provenzano
ma quest'Italia è tutt'un Caimano
di quell'egizio, non dicon nipote
a loro bastano...le banconote!

Chiedono solo un cinquepercento
e d'audere semper memento
scordato il Marx, scordato l'Enrico
strisciano e leccano come un lombrico!

Babbè che qui, la Torre del Mangia
ma questi razzian, decime e grangia
per non parlar dei grossi cinghiali
gran bella lotta...co' sti maiali!

Guarda che monte, guarda che paschi
un D.Partito coi verdi baschi
e perderan pur le elezioni...
la triste fine...de' sti papponi!


Elezioni politiche 2013: i grandi partiti fanno l'appello al voto utile. Ma sarebbe più giusto dire all'utile idiota.

L'appello
Non sono barbaro
neppur Ostrogoto
faccio l'appello
all'utile voto
cento nipoti
che tengon famiglia
la mess'in piega
soltanto a Siviglia.

Specchio specchio
delle mie brame
sono il più figo
in mezzo al ciarpame
di sera la spola
tra Vespa e Santoro
che bel paese!
gridiamolo in coro.

Finiti son tempi
baston con carota
ma sempre in auge
quell'utile idiota
lui che s'informa
guardando la tele
seimila Pinocchi
la nuova Babele.

La mia rivoluzione
E' questa è questa, la mia rivoluzione
sognar che forse, c'è ancor educazione
che non si scambi, diritto col favore
che arda dentro, per la nazion l'amore.

La vita intera vissuta con coraggio
senza paura, perfino d'allunaggio
ed indignarsi ancor per l'ingiustizia
al bando l'armi, come pur nequizia.

Finanche gli ultimi, si gustin pranzo e cena
un fisco equo, certezza della pena
nobil valori, l'onore ed il rispetto
ma non in fiction, son un pò stran l'ammetto.

Al rogo al rogo, le leggi su misura
i cavalieri, campioni d'impostura
professoroni che s'ha montato testa
goccia cinese, che l'ira è funesta.

Il non piegarsi di fronte ad i potenti
la schiena dritta, abbasso mucch' e armenti
la fratellanza, perchè non c'è colore
la solidarietà, condividend' il dolore.

Volantino partigiano
E' giunta l'ora, l'ora di agire
contro il regime che fa aborrire
è tanto soft, m'adora cetrioli
non usa ormai neppur bombaroli.

Far scomparire dal vocabolario
quella parola ch'è come un calvario
si chiama mafia, m'adora lo Stato
fa comunella con conto salato.

E poi ques'altra, ormai in disuso
è operaio, ma sembra un refuso
ridotto a schiavo per colpa di crisi
che ciclicamente con i tele-avvisi...

Un'altra ancora che chiamano Europa
non è befana e non usa la scopa
ma si traveste da grasso banchiere
usa un sol verbo, il verbo avere.

E' giunta l'ora, l'ora di agire
non conta se alba oppur imbrunire
lassù in montagna già fischia il vento
e brillan le stelle del cambiamento.

2013: "In nome di Dio, andatevene!" *
Miserabile banda, gruppi faziosi
sporchi di dentro, fuori bavosi
lurida peste, stile pacchiano
per quattro soldi, la madre a un nano.

Com'Esaù sfrontati scambisti
piatto lenticchie e poi sanfedisti
Giuda Iscariota, fattis'in mille
senz'altro degni di Bidonville.

Senza virtù, perduti nei vizi
invadono reti, sembran novizi
cercando un voto, lor Dio è l'oro
ma benedetti dal Concistoro.

Han barattato coscienza coi soldi
spietati e crudeli, dei manigoldi
credon Repubblica un fatto privato
più temerari...d'un Ponzio Pilato.

Ma or'andatevene, nel nome di Dio
portatevi appresso, "Pulcino Pio"
e tutta la pletora di ciuchi e mignotte
fatelo presto...in pigiama e culotte.

* dal discorso di Oliver Cromwell al Parlamento inglese del 1653.


Il Vaticano benedice un'eventuale ri-governo del Prof. bocconiano.

"Bocconi" di prete
"Bocconi" di prete, hotel Italia
grandi gourmet, la baccanalia
e tanti polli, balena bianca
cuor di Marcinkus, la narcobanca.

Veste cilicio, non va di moda
in certi pranzi, serve la coda
che sia un Prof, oppur chierichetto
si balla in coppia, mosso allegretto.

E si parlava d'ingenti tasse
ma si descise, in testa alle masse
di dare a Cesar, nemmeno per sogno
se proprio avanza, un melocotogno.

Esclusi al banchetto, Dio e coscienza
oggi è gran festa di connivenza
qui solo gli ultimi, portan la croce
fra Stato e Chiesa, chi è più atroce?

"Bocconi" di prete, hotel Italia
ossi di seppia, epic'ordàlia
non c'è Vangelo, non c'è vergogna
affar su affar, sbranando carogna.

Silvio in tour
L'hanno visto nel presepe
il buon Silvio tutto pepe
raccontava al bambinello
degli amici e del papello.

L'hanno visto sull'altare
dire al prete "ho un affare
ogni messa avrai pienone
Don Camillo ed io Peppone".

L'hanno visto su in montagna
far discorsi in pompa magna
prometteva un mondo giusto
"Olgettine"...mucho gusto.

L'hanno visto nel deserto
che tenea caffè-concerto
e alla vista anche il demonio
s'ammazzò con l'antimonio.

L'hanno visto far portenti
che gli possa...un'accidenti
l'altro giorno andando al plesso
stava li... seduto al cesso.

L'agenda di Mario
Il buon Mario aveva agenda
pelle umana poco orrenda
e tenea grandiosi appunti...
far pagar anche i defunti.

Astrusi termini, anche in turco
m'esentasse partito lurco
fantasiosi in spese pazze
letto in raso a cento piazze.

E così par abbia scritto
ai padroni in stile critto
presto datemi carta bianca
bei cadeau in paschi e banca.

Due "addì" golfino e ciuffo
prest'armaron lo stantuffo
porporati e benedetto
damigella con paggetto.

Il buon Mario aveva agenda
tassa ad hoc per la nubenda
per le altre invece un premio
basta sol che sian pandèmio.

Auguri di un sereno Natale a tutti i sitani.
 

La più bella del mondo?
Bella di giorno, meretrice di notte
più delirante, d’un Don Chisciotte
e vale meno, che carta straccia
ci si puliscon…la poveraccia!

Diritti e doveri, a quattro sezione
coccole e baci, un’anfitrione
se poi ti volti, lei alza il dito
ch’è quello medio…e resti basito.

Ed anche suo padre, certo “Albertino”
l’ha concepita, dopo un grappino
per quest’adesso, s’è m’briacata
fra unti bisunti e qualche patata.

Di sani prìncipi, e fondamentali
la tiene in scacco…mille maiali
barbara orda che “chiagne e fotte”
come magnacci…quattro caciotte.

La chiamano laica, m’ha un suo pastore
che fa la predica,è il confessore
è poi pacifista e professa uguaglianza
così malridotta…chiamate ambulanza!

La leggenda del Santo twittatore
Questa è la storia, ma un po’ leggenda
d’un Santo padre, che copre pudenda
non è Salafita, non è musulmano…
più pregiudizi che tutto il Corano.

Simil pensiero lo trovi in Uganda
od un Marchionne che fa solo Panda
dimenticando che Amor non ha sesso
che sia in casa, o sotto un cipresso.

Chi vive insieme, c’ha anche il diritto
ma lui lo scorda nel panno d’amitto
poi con lo Stato fa consorteria
infatti entrambi…in lent’agonia.

Tu ora fausto, finanche al progresso
fa che si amin, prescindendo dal sesso
e poi che t’importa, la Chiesa trabocca
di sacerdoti, che fan tocca-tocca…

Questa è la storia, ma anche un mito
contro le “unioni”, sempre agguerrito
lui riconosce sol donna con uomo
ed alla tv, già pensano al “promo”…

Aridatece er puzzone (Il ritorno della mummia)
E dalla “Loggia”, ch’è ormai senza bomba
prest’è arrivato uno squillo di tromba
il volgo ascoltava con fibrillazione
“presto aridatece er mejo puzzone”

E dal sarcofago uscì un Cavaliere
ch’è ben curato da cento infermiere
un calcio in culo al fosco Angelino
che vale meno d’un goffo abitino.

Servi e lacchè lo chiaman Re Sole
prest’arruolate semila figliole
addette al viagra, addette alle rughe
ma più poppanti delle sanguisughe…

Attor sempriterno lui calca la scena
ma più letal d’odiosa cangrena
ha già sguinzagliato i suoi cani alle reti
che son più fedeli d’anacoreti.

Presto aridatece er mejo puzzone
ma forse è certo una maledizione
figlio di Satana e della mammona
su Roma in fiamme la cetra ci suona.

La nave dei folli
La nave dei folli, va incontro al destino
fra squali affamati, e qualche festino
non serve il lamento, e forse anche pianto
se poi capitano, non è Radamanto.

Vogliamo sol pane, ne basta anche tozzo
gridava a babordo, quel lurido mozzo
ma voce di fuoco, gli disse stai zitto
se voglio ti concio, po’ peggio d’un guitto.

E da su quel ponte, la nebbia è a banchi
ma subito pronti, son li saltimbanchi
e poi si ballava, bevendo il Barbera
nessuno vedea, la nuvola nera.

M’ancora quel mozzo, non si dava pace
qui andiam tutti arrosto, già vedo la brace
ma ordin severo, filiam sempre dritto
c’aspettan le mummie, c’aspetta l’Egitto.

Intanto la nave, va incontro al destino
chi gonfia le tette, chi fa il botulino
ed alla vista di ghiaccio e di scoglio
qualcun ora pensa,è tutto un imbroglio.

Sarà troppo tardi, si cola già a picco
popolin distillato, su rame alambicco
non serve imprecare, neppur pentimento
la nave dei folli…è quello che sento!

Quirinal minds (episodio n.2 “inintercettabile”)
E l’alta corte, c’ha messo il suo bollo
“il grande vecchio non è mica un pollo
lui stava al telefono, ma cazzeggiava
e mentre rideva, gli usciva la bava”.

Guappo Nicola, parlava di botto
lui ascoltava, mangiando stracotto
e la pietanza, chiedeva il Barolo
buon Barbaresco, ma non cetriolo.

Or dallo stomaco, s’è tolto un peso
“vi dongo l’ortaggio”, se son vilipeso
questo si sa,è un poco indigesto
se tocchi Giorgio…diventa funesto.

Attendiamo frementi, un’altra puntata
di questo triste, romanzo d’annata
fandonie di Stato, dolore e pianto
quel che ci resta, un sogno infranto.

Habemus tweet
E la Chiesa si rinnova
Benedetto n’è la prova
fra un sermone tosto twitta
lui che tien la barra dritta.

L’ha sol fatto per progresso
mentre ch’era genuflesso
e dall’”alto” un gran vocione
fai un salto all’Ucciardone.

Fanne un altro alle baracche
lascia star Marion e pacche
vai all’ILVA e senzatetto
del tuo oro bel chiletto.

Paramenti da un miliardo
un bel botto col petardo
non parlar d’omofobia
non è proprio malattia.

E la Banca e tuo giornale
butta in Tevere o canale
se pedofil dice messa
dallo in sposo alla Vanessa.

Armi belle anche a Saddam
fatte sol per gnam-gnam
e la gente s’allontana
in quel luogo c’è Satàna.

E la Chiesa lent’avanza
senza l’Arca e l’Alleanza
cinguettando al suo declino
ctonio demon Arlecchino.

Una favola…sinistra
Quest’è la favola, ma un po’ sinistra
di democristiani, con lingua salmistra
la torta e l’inciucio, piatto e forchetta
non rossa ma nera,è ormai camicetta.

Erano tempi, di gonzi e ciarlieri
d’alti papaveri e filibustieri
ed il Matteo era il prediletto
masse che urlavano “ecco l’eletto”!

Erano tempi di sigle e padroni
non si sapeva chi erano i cloni
e Pierluigi sbranava piadine
quasi vent’anni e moccolo fine.

Erano tempi, d’industria e tragedia
l’erudito Nichi, cosa intermedia
col pugno chiuso, la falce e martello
si dice sia nato, dentr’un…baccello.

Erano tempi, finanza e mercato
il Conte Max, s’è un poco imbiancato
leccava la mitra su logge e finestre
ma più celato d’un quadro rupestre.

Quest’è la favola, a non lieto fine
di gatto di volpe, e tante galline
e sventolavan la rossa bandiera
il disco suonava, faccetta nera.


Dopo aver ceduto la sovranità, prima alla mafia e poi alla finanza europea,…ora pare siano interessati gli emiri. Alloro ho immaginato un dialogo tra un emiro ed un banchiere, in arte “tecnico” sobrio e di equità virtù (sic!), di nome Mario.

Ma n’du bai…
Emiro e banchiere, fiutaron l’affare
per quattro barili, gli diam anche il mare
ma il mare è profondo, ci stan pescecani
l’emiro ridendo: “io denti l’ho sani”.

La mafia e l’Europa, vi han soggiogato
comprar quest’Italia,è come un gelato
Mario il banchiere, con scatto d’orgoglio
se vuoi Colosseo, non basta il petrolio.

Tremila bardotti, con seicent’odalische
noi del mond’intero, campioni di bische
in cambio “Olgettine”, le più verginelle
usate ha sol “Nano”, avanzo di…celle.

M’emiro buon scaltro, gli disse sei matto
per chi tu m’hai preso, per un mentecatto
se vuoi io ti compro, il Duomo e Milano
ma tieniti pure, “sinistri” e “Caimano”.

Noi siam generosi, vi diam la bandana
il simbolo italico, Republic Banana
toglieteci tutto, ma non Cupolone
ma se proprio insisti, aggiungi un bidone.

E’ così che va il mondo, emiro e banchiere
due gran tipi tosti, l’ha detto il droghiere
attenti al mercato, attenti alle vacche
un calcio al sedere, e poi tante pacche.


Ancora sulle “Primarie”: sono una bufala in partenza, perché in Italia il “premierato” non esiste. La carica di primo ministro viene assegnata dal Capo dello Stato. Se poi aggiungiamo il fatto che servono due euro per poter votare, ne vengon fuori…

Tre milioni d’imbecilli
Tre milioni d’imbecilli
senza testa e forse brilli
con un obol nella mano
ma gli sembra un’aeroplano.

M’anche oggi non si vola
gli angioletti han la pistola
la pistola è sulla nuca
mentre balla il tuca-tuca.

Con due euro o forse meno
compri un etto di veleno
e puoi far cosa gradita
se un po’ stufo della vita.

A Milano un panettone
a Torino un nocciolone
e giù in Puglia la focaccia
in Toscana la Vernaccia.

Su moneta c’era scritto
“democrazia è un diritto”
di nobil arte anche un colpo…
e con patate come un polpo.

Tre milioni d’imbecilli
con in testa solo grilli
con un obol nella mano
tra un gazebo ed un banano…

La preghiera dello scommettitore
Oh mio Dio, mio Dio delle scommesse
dammi oggi la Ferrari, che butto quel calesse
ho fatto il mio dovere, schedina quotidiana
fai vincer Pro Vercelli, fai vincer la Ternana.

E scaccia ogni male, Pairetto e pure il Moggi
se vinco lo prometto, vado a baciar la Goggi
è proprio grazie a me, che l’Italia non fallisce
l’ammetto masochista, ma c’è chi mi capisce.

Fai tu’n miracolino, ti compro tante rose
tu sai che son malato, mi serve urgente dose
ma questa non è droga, m’un fatto naturale
se vince anche il Sassuolo, non mangio più maiale.

Rimetti anche i miei debiti, per colpa del Palermo
glielo dicevo a Franco, che in squadra c’era infermo
e son duemila gli euri, che son andati arrosto
ma oggi gioca il Trani, che segna ad ogni costo.

Oh mio Dio, mio Dio delle scommesse
io sono un peccator, votato ho Pidiesse
ma ora son pentito, e credo non sia il solo
se vince il Gavorrano, fò festa col tritolo.

Lui voleva il bavaglio
Lui voleva voleva il bavaglio
e teneva le oche al guinzaglio
quell’attrezzo delle meraviglie…
forse è meglio la lavastoviglie.

E’ alle otto in giacca e cravatta
sotto sotto toccavan la patta
c’informavan dell’ultime a Cogne
di Belen d’uccelloni e cicogne.

Su cultura “il velo di Maya”
e poi tanti castelli su playa
che tragedia sul Peloponneso…
le cicorie le vendon a peso.

M’ogni tanto una bella notizia
è già pronta “riforma giustizia”
e non serve per “unti” e corrotti…
e perciò lor ci rendon edotti.

E gli orrori di guerra ed Ebrei
le ha decise il Belize e Brunei
e la mafia ed i conti cifrati…
è sol roba per grandi avvocati.

Lui voleva voleva il bavaglio
sulle bocche cucite un fermaglio
e chi tesse le trame e la tela
piace tant popolino che bela…

Le primarie…di Brighella
E non è farsa, non è commedia
lo dice anche la Wikipedia
le fanno a destra e pure a manca
vecchi scarponi, qualche pollanca.

Ed alla radio, i giornali, la tele
roba stantìa…cento “novele”
ci sta il cattivo, il buono e la bella
ci manca sol Arlecchino e Brighella.

In quanto a maschera, loro perfetti
sorrisi a iosa…che angioletti
dell’aureola però han vergogna
ma a Natale il manto e zampogna.

Son le primarie per popolo bue
da far ribrezzo perfino a Pidue
almeno loro c’avevan la Gladio
numeri atomici piombo e palladio.

Del democratico son l’esercizio
ma l’anticamera del vitalizio
e poi vuoi metter popol che conta
talmente tanto…toro da monta.

Son le primarie per volpi in livrea
di questa triste italìc-odissea
e stiamo qui rimpiangendo Andreotti
evviva l’Italia, evviva i cosciotti.


Dopo Il "Porcellum" (legge truffa, che impedisce di eleggere i propri rappresentanti in Parlamento), ora si apprestano a vararne un'altra, di truffa, per impedire al Movimento 5 stelle
di governare (dopo le leggi ad personam quelle ad movimentum) ribattezzata "Porcellinum"E allora mi sono permesso di parodiare la celebre canzone per bambini...


I tre porcellini (PDL -UDC- API )
Siam tre piccoli porcellin
siamo tre fratellin
mai nessun ci dividerà
tralalalalà!!!

In un tiepido mattin
se ne vanno i porcellin
dimenando lor codin
spensierati e birichin.

Il più piccolo dei tre
ad un tratto grida "Haimè"
sta arrivando un Movimento
Cinque Stelle di tormento.

Marcia indietro fanno allor
correndo a gran velocità
mentre un Grillo corre ancor
lor a casa sono già
Ah ah ah che bell'affar
i grillin non ceneran!!

Prima chiudono il porton
poi s'affacciano al balcon
stiam sicuri noi quassù
tutti e tre gli fan "cucù"!!!

Siam tre piccoli porcellin
siamo tre fratellin
mai nessun ci dividerà
tralalalalà!!!

Il frutteto di Tonino
Tonin moralista, Molise ed orgoglio
mirava frutteto, cogliendo trifoglio
cicala frinisce, la mela col baco
fra kiwi e banano, gaudente macaco.

Erbacce infestanti, insetti cornuti
spolpano il cedro, son belli panciuti
Tonino "c'azzecca", ma mica poi tanto
in questo giardino, or serve l'espianto.

Il siculo Scili..., sul pruno col Nano
vendeva quei frutti, da buon gran gitano
Tonino furioso, "vien giù che sei baro
le prugne son mie, non fare il somaro".

Tonino il frutteto, con centosei case
error congiuntivi, un cesto cerase
perfino il cognato ne gode sornione
d'Italia i valori, ma sembra un bidone.

Ed ora anche Grillo, lo vuol Presidente
del grande frutteto, esposto a ponente
ma dietro le fronde, sai quante mignotte
con cesto di pere,...le vendon di notte.

Flagelli d'Italia
Flagelli d'Italia
l'Italia l'è mesta
dell'elmo di Scipio
frattaglia ci resta
dov'è la vittoria
le porga la soma
ch'è schiava di Roma
Iddio la lasciò.
Stringiamoci a coorte
siam pronti alle torte
l'Italia abusò.

Noi siamo da secoli
calpesti, derisi
perchè non siam popolo
perchè...parolisi
raccolgaci un'unica
bandiera boheme
cassata con creme
già l'ora suonò.
Stringiamoci a coorte
siam pronti alle torte
l'Italia abusò.

Uniamoci amiamoci
l'Unione e l'untore
rivelano ai popoli
le vie del dolore
giuriamo far libero
il suolo schifìo
uniti per Dio
chi vincer ci può?
Stringiamoci a coorte
siam pronti alle torte
l'Italia abusò.

Dall'Alpi a Sicilia
dovunque è Caimano
ogn'uom col cappuccio
ha il core, ha il grano
i bimbi d'Italia
coi flauti barilla
il suon camarilla
i vespri, un falò.
Stringiamoci a coorte
sima pronti alle torte
l'Italia abusò.

Il sangue d'Italia
il sangue polacco
il gatto nel sacco
ma il cor nel paltò.
Stringiamoci a coorte
siam pronti alle torte
l'Italia abusò.

Sicily boom boom
Maronna chi botto, in sicula terra
il vecchio Giorgino, sognava ad Acerra
un mondo di caste, il Regno d'Italia
e cento e più cosche, a fare da balia.

N'coppa o' vulcano, ci stava o' grillaccio
Giorgino diceva,è solo un pagliaccio
votate per tutti, finanche o' Cerone
ma c'hanno sbattuto, in faccia o' purtone.

Na' coppola n'testa, treciento cannoli
al vecchio scappava, mannaggia i fagioli
duecento i babà, poi prendi la sbronza
in testa dei grilli,... evviva' patonza.

Qua o' sole è o' mio, magnate o' Pachino
m'bracciate a lupara, qua nato è o' Padrino
firmato' cuntratto, pi' da' protezione
mo' giudice barba, nun sent'a canzone.

Mo' prossima tappa, boom boom Parlamento
m'io scappo ad aprile, so' ommo e' talento
o' prossimo Re, Mariuolo de' tasse
nu' dite a nisciuno,... scassati o' i casse.

Vecchio bambino
Un vecchio bambino, il crine d'argento
sfogliava la vita, con dolce tormento

negli occhi una luce, due fari abbaglianti
le gocce di sale, sui teneri istanti

lo specchio non dice, dai forza campione
al due svanisce, già mezza pensione

le corse gli affanni, sul prato più verde
è dura la legge, si vince e si perde

e sulla radura, da li all'orizzonte
con passo felpato, lasciavi le impronte

un gancio sul ring, boxeur lottatore
palestra la vita, valigia d'attore

che strano passaggio, sul gioco più duro
la coltre di spine, ricopre il tratturo

i colpi un pò bassi, lo stoico ardore
nel fiore degli anni, non senti il dolore

poi passa quel treno, ma di sol'andata
il controllore, ha barba imbiancata

ti guarda ti dice, ne hai fatti d'errori
col volto ricurvo, ripensi e li sfiori

lo spazio più immenso, l'eterna partita
lo stadio è già pieno,è la nuova vita.


Un grande patriota abbandona (forse) il "teatrino".

Silvio Pelvico (le sue pigioni)
Non è "federato" non è carbonaro
semplicemente grande cazzaro
paura matta d'andar gattabuia
ed il negraccio che canta alleluia.

Regolarmente pagò le pigioni
alle donzelle con certi boccioni
e dalle pelvi s'udì gran frastuono
quando lui vide la Rubi in chimono.

Nel "teatrino" fu buon patriota
con il suo grugno da Giuda Iscariota
e la dentiera l'invidia il cavallo
ha l'igienista suo feldmaresciallo.

Sparagli Silvio sparagli ancora
a quella toga che nuda ti sfiora
per te la Legge è solo un'opzione
venduta all'asta come un barcone.

C'è chi s'adopra per farlo beato
per il ventennio di suo Sultanato
e tutti in fila i suoi cani pastore
cappelli rossi e patenti d'attore.

Le brioches di Elsa
Elsa Effe è un pò "choosy"*
beve whisky e il Genepì
gli altri giorni piange piange
sento cuor che mi s'affrange(sic).

Ha la figlia doppio impiego
con quell'aria "me ne frego"
c'è chi dice sia una loca**
stanza ovatta e tapioca.

D'asslichkeit***è campionessa
quando parla c'è la ressa
giovincelli han pronto schiaffo
c'è chi pari e c'è chi caffo.

Gran mesonge****per gli esodati
e non parliam degli attempati
non s'è vista mai ministra
lingua bue alla salmistra.

Dice : "al volgo date brioches"
suonerà per lei la cloche
ed alat pemenggal kepàla*****
poi achtung!è una cicala!

* schizzinosa, in inglese
** pazza, in spagnolo
***bruttezza, in tedesco
****menzognera, in francese
*****ghigliottina, in indonesiano

Bonjour Robert
E buongiorno al buon Roberto
che per noi è un libro aperto
se non ci fosse pensa che noia
chi non misura certo lo scuoia.

E buongiorno al buon Roberto
per ognun lui ha un referto
chi al noso ch'in quarantena
cento fruste un fondoschiena.

E buongiorno al buon Roberto
per noi'altri un grand'esperto
lui s'arrende un Saba un Dante
non c'è dubbio più affascinante.

E buongiorno al buon Roberto
dietro se lascia un deserto
piano pian le canta e suona
nonno Ubaldo e zia Carlona.

Quirinal minds (Ep.1: "Bisogna cedere quote di sovranità")
Povero George che vita d'inferno
capa pelata poi i russi il governo
ed oggi siede sui colli e sui monti
a salvaguardia di banche e di conti.

Vorrei conoscer se nella sua psiche
fra tanta erba ci son delle ortiche
lo dicon tutti che il fumo fa male
specie abbinato col lungo cordiale.

Vorrei saper se nel suo cervello
ci sta un diavolo oppur un capello
se quella "Carta" ingegno dei Padri...
ma poco importa or regnano i ladri.

Povero George che vita malsana
e non s'accorge di fango e di frana
non ci son Santi e neppur corazzieri
che fermeran Popolin gabellieri...
(The End)

Nietzsche ha scritto: "La speranza è il peggiore dei mali perchè prolunga il tormento dell'uomo".

Erasmo ha scritto: " Che altro è la vita se non una commedia nella quale gli attori si travestono con vari costumi e maschere, entrano in scena e recitano la loro parte, finchè il regista li fa scendere dal palcoscenico".


L'Uomo di N'dranghental
(Homo?electus)

Quel che si sa non vive in grotta
mai ha sudato la sua pagnotta
per ogni voto ha un suo tariffario
studiò per simbiosi tomo bestiario.

Quel che si sa non vive accampato
manca al curriculum l'abigeato
è come Gesù e sta tra i ladroni
ma più cangiante di mille aquiloni.

Quel che si sa lui vive di caccia
bombarda beduino che lo minaccia
non bada a spese e stanzia miliardi
poi veste solo di marca...TruFFardi.

Quel che si sa è vicina estinzione
per colpa d'un Grillo grosso forcone
l'italico "Sapiens" sarà forse erede
estrema ferocia saccheggio schede?*

*brogli elettorali alla moda afro-sudamericana

Il "celeste Forminchioni"
Il celeste Forminchioni
ha smarrito anche i neuroni
li nel centro di tempesta
domanda poi:"é qui la festa"?

Non ha pietre ne peccato
un Gesù...ma moderato
camicie a fiori collezione
cento boss nel Pirellone.

Ha bloccato pur borsino
e Nicole fa...l'occhiolino
e fra porci e spazzatura
non più serve la cultura.

Per il G20 vola in Brasile
e li si porta mezzo porcile
ed ama solo Regione e Chiesa
per sfancularlo serve un'impresa.

Niente di meglio del buon Celeste
la giacca arancio, mille le inchieste
ma ora Bobo ne chiede lo sfratto
Matisse artista l'Aristogatto.

E' protetto da Cielle
che lo tien dalle bretelle
pagato ha yacht dal tesoriere
"l'è Milan"...tutta da bere...

Profumo di carote
Un bel gruppo di studenti
il coltello in mezzo ai denti
vuole far la rivoluzione
senza fuochi ne cannone.

Gruppo armato di buonsenso
non ancor iscritto in censo
e mirando aranci'ortaggio
si prepara all'ammaraggio.

Obiettivo è gran ministro
che però sa di sinistro
vuol ridur la scuola un cesso
sento già goduri'amplesso.

Non profuma m'è latrina
avvelena l'Amuchina
l'ordin vien dal "venerabile"
Licio il ner ch'è pur papabile.

La carota ha tanti scopi
come pioggia su quei topi
che oggi stanno al ministero
poi ti giri...entra il galero.

A nord della Mafia
(la scoperta dell'acqua calda)

Han scoperto l'acqua calda
l'hanno vista ch'era in falda
come dir che mafia è celia
sol pensier...è contumelia.

L'hanno vista pur lombarda
maneggiar bell'alabarda
ma il ministro dei marroni
dal buon Fazio mille tuoni.

Nel casotto Cavaliere
lei giocava allo stalliere
le puledre tante tante
da pulire con l'idrante.

Lodigiano e varesotto
col brodino e l'agnolotto
capoposto padre Umberto
che di trote vero esperto.

E che dir di rossa Emilia
pure qui lei domicilia
Marxè morto e li riposa
galaverna e calabrosa.

L'hanno vista in gondoletta
a San Marco con l'alfetta
il potere non gli manca
come pur di farla franca.

"La Lanterna" ed il Piemonte
lei di certo è un "Bifronte"
per Orazio un mattutino
oh perdinci, che casino...

Il conformistalismo
Abbasso il Borbone evviva il Savoia
urla il gendarme con grande gioia
licenza premio su a Fenestrelle
fumant'arrost... col sud ribelle.

Capa pelata Rachele il gerarca
folla plaudente zombie monarca
l'otto settembre spariva ache G.U.F
di napoletano Re Sola , che buff!

Gobba immortal bianca balena
case abusive fin su la golena
legalizzando l'ufficio mazzette
nullatenente ma rossa Corvette.

Altri vent'anni di grasso Bettino
in ospedale sei posti un lecchino
garofano rosso non era più'n fiore
ma'al suo passaggio cedevan le bore.

Ed altri venti cerone satrapo
querce ed ulivi m'un solo Capo
mancava poco per fare anche il Ponte
in passerella la cosca e Caronte.

Pierferdi centrista suocero ras
un mare e monti cotto sul gas
rinvigorendo il gran magna-magna
non s'avvicina manco un piragna.

Casco azzurro
Casco azzurro che vergogna
beve il vino di Borgogna
sfoderando il sfollagente
per due soldi e un pò di niente.

Lo studente ha quindic'anni
ma lui venera gli scranni
dove side l'orco e il lupo
latte in polvere al suo pupo.

E sui sogni un manganello
trotta trotta il somarello
una medaglia e tant'onore
dal mandante un biancofiore.

Nel Paese ch'è allo sbando
se ne va di poi errando
celermente con lo scudo
ch'è una fede...lui un drudo.

Al servizio del gradasso
nei Palazzi dello scasso
serve urgente buon psichiatra
mentre ascolta il gran Sinatra.

Casco azzurro che tristezza
m'anche un pò di tenerezza
l'ignoranza un male oscuro
consigliato è buon bromuro.

Il tecnocchio Supermario
L'hanno messo su quel scranno
in una notte a Capodanno
per salvar banche in ginocchio
con quel naso da Pinocchio.

Ma non è fiaba del Collodi
nel paese del bengodi
non è pietra o elitropia
ma del saggio, brutta copia.

Muso Cav versione sobrio
per taluni grande obbrobrio
meno tasse ha lui per tutti...
dalla Chiesa ai farabutti.

Ma la Troika ha un progetto
far d'Italia un bel ghetto
se la mafia ha il suo regno
firma in bianco un buon'assegno.

Il tecnocchio Supermario
al sociale è refrattario
manco fosse la grafite
sol pensier vien la colite.

L'hanno messo su quel scranno
per portar volgo in capanno
tornerà ancor Benito
"mi consenta"è già impettito.

Spaghettifresser
S'innamora dell'aguzzino
quella specie di buon "Padrino"
s'innamora fin'a tal punto
ch'egli crede che sia un "Unto".

Dal quarant'otto segno di croce
e non alza giammai la voce
in "coma etico" l'han ridotto
ne borghese ne sanculotto.

Comportamento ch'è primordiale
ma non lotta, non è un cinghiale
ma se proprio vuol' accostarlo...
dica pure ch'è un pappagallo.

Sempre in ansia, e che sospiri
sull'orlo quasi dell'harakiri
oppur delega il macellaro
il buon Mario che c'ha il curaro.

Spaghettifresser lassù in Baviera
per altri invece,è tappagroviera
quel ch'è certo,è un ipersonne
piangon più...di mille Madonne.

Lo stomaco dell'anaconda
(Il nuovo Giobbe)

C'è un posto in questo mondo
dove vive un tipo strano
all'occorrenza inverecondo
pò bigotto e pò baggiano.

E' scopofilo e sta in poltrona
birra fresca e patatina
se c'ha guai dalla santona
se sta giù...la carnitina.

Sui registri è un cittadino
lo certifica l'impiegato
mille Santi in altarino
insulta Totti e sei spacciato.

Va in soccorso al vincitore
e non perde mai una guerra
ha il brevetto d'aviatore
ma non vola, rest'a terra.

Non ha colpe è un vittimista
anche dopo settembre otto
gonfia il conto all'analista
spera in "sei" all'Enalotto.

Lui comparsa in magico cerchio
di sol briciole di poi banchetta
centocinquanta e un sol coperchio
ma che pranzo mamma Rosetta.

Ha lo stomaco d'anaconda
digerisce fasci e gobbe
non ha fari o trebisonda
è già scritto,è il nuovo Giobbe.

Governa-tori
Tutti li chiaman Governa-tori
banda del buco con gli accessori
dalla Trinacria fin su al Piemonte
prepara l'obolo...lor sono Caronte.

Tutti li chiaman Governa-tori
la nuova specie d'imbonitori
e come Circe trasmuta in suino
più arrivisti del Pietro Aretino.

Tutti li chiaman Governa-tori
figli dei guappi, che gran signori
non c'è camorra ne n'dranghetisti
che tengano passo, lor sono artisti.

Tutti li chiaman Governa-tori
padre "Caimano" m'alligatori
tutti a sguazzar nel grande pantano
più puzzolenti di gas e metano.

Tutti li chiaman Governa-tori
un tempo "gigioni" or mattatori
grande la scena grande platea
più democratici...di rossa Corea.

Tutti li chiaman Governa-tori
la Storia dirà s'eran eversori
intanto al pascolo nel Belpaese
champagne ostriche, la bavarese.

La sfilata parah-cula
(Consigliera a tempo perso)

Il "Nano" la volle li a "Colorado"
in mezzo a tutto questo degrado
e giusto premio star li in Regione
schizzava a mille il testosterone.

Quel "culo flaccido" di poi s'offese
qui ride e sparla tutto il Paese
or serve presto un nuovo lavoro
lo chiede in force buon Concistoro.

E venne il guru del reggiseno
e in passerella fu in un baleno
sesta di seno gran posteriore
ci si prenota ma non a ore.

Cosa non si fa per l'economia
che s'alza in fretta con allegria
e se i tedeschi c'han Re del porno
noi la Regina ros'unicorno.

E non si dica ch'è parah-cula
lei c'ha la schiena come una mula
chi parla male è sol per invidia
s'è già in contatto col grande Fidia.

Tutti gli astanti a quella sfilata
urlavan "mostraci la patata"
che mondo zozzo mondo crudele
...evviva l'Italia evviva Babele.

Polveracci e polverini ( Gli Arsenio Lazien)
Un tempo fu delle banane
meretrici e le bandane
e come diceva il buon Pasolini...
polveracci e polverini.

Ma non è film e ne romanzo
ma sol porci e grasso manzo
ancelle vodka e pur mojito
casta mentore il menadito.

Tutt'in fila all'Apple Store
capre e ciuchi ma l'allor
cene galanti con la Weruska
la da a tutti ma non etrusca.

E che dir della Samantha
non è Spagna e non infanta
ma sapessi che lupanare
mille piotte edè un'affare.

Smart gioielli e del buon vino
costa un occhio il "balconcino"
la madama agenda piena
vive ancor "bianca balena"*.

Questo è il pozzo di San Patrizio
nessun prega ma tanto vizio
perfino il "corvo"** or non disdegna
e con Renata...paffuto regna.

* il partito della Democrazia Cristiana
**intellettuale di sinistra nel film di Pier Paolo Pasolini "Uccellacci e uccellini".

Quest'inverno passerà
Passerà, quest'inverno passerà
come neve, neve al sole
prima o poi si scioglierà.

Odo augelli già far festa
e nell'aria gran fermento
non è oro non è argento
fin del guado, di tempesta.

E la Nemesi col suo taglio
sarà com buon latte e caglio
sceglieran esilio o morte
finito è tempo delle "torte".

Leon Pericle sul Partenon
chiamerà tutti a raccolta
scenderà perfin Giunon
Dei in fila, uno alla volta.

W la Squola!
Vecchia sporca ed ingessata
già da tempo assai malata
per la carta al gabinetto...
prega i Santi ed il Maometto.

Sei decreti e le riforme
l'hanno resa un pò deforme
e se scolaro non matura?
metti un ciuco e la pastura.

Una miriade di "baroni"
sempr'appresso ai capoccioni
la ministra del "neutrino"
bunga bunga ed un sondino.

Sembra un prof anche il bidello
la cravatta...e che bighello!
sulle scale or sulla rampa
c'è una capra che pur campa.

E' settembre cogli il chicco
ma "somaro"è con Baricco
Dante i classici la cultura?
...sent'odor di dittatura.


Obbligatorio chiedere la maggiore età nelle tabaccherie e sale giochi e da oggi lontane 500 metri da scuole e chiese.
Ingresso libero nelle sacrestie...


Decretini e decretoni
Il decreto è già in cantiere
e i ministri in gran fermento
serve un freno al biscazziere
e al tabacco in sol momento.

Cattiva strada i pargoletti
buon governo paternalista
in sacrestia lor ben accetti
e il prelato è un altruista...

E Joseph da sulla loggia
benedice a piene mani
non lo ferma neve o pioggia
bombe corvi o partigiani.

Tutto sol pel nostro bene
e Re George li firma tutti
sarà colpa d'endovene
e alla fine...sai che rutti!

Una recente sentenza della Cassazione dichiara che d'ora in poi sarà consentito dare del leccaculo ad un politicante
o anti politica che dir si voglia.


Filastrocca del leccaculo
Vola vola il leccaculo
sopra il nido del cucùlo
ma il pennuto ha lo sperone
e punzecchia il bagolone.

Vola vola quel balordo
vira a destra ed a babordo
venerato come un Santo
più letale dell'amianto.

Forte tanfo in lontananza
guardaspalle e grossa panza
sempre accolto sul velluto
clerical ma posseduto.

Sessant'anni fece il porco
sempre fuori d'ogni solco
l'orma lascia sulla Storia
...come un campo di cicoria.

I Malthusiani
Ma che c'avranno in testa i bocconiani
lor che dell'equità facean bandiera
che grossi scherzi fan Salesiani
e rinverdiscon gai la "manonera".

Le nascite controllan con saggezza
tozzo di pan non tocca al volgo infame
m'a cricche lobby e Papi una carezza
a lor cospetto è terso anche il catrame.

Nessun rispetto ai padri costituenti
col "trentadue" attenti alla salute
in quei palazzi c'è...muli e fendenti
urgente serve estratto di cicute.

Novità da Lobby & Work
State pur con pancia al sole
tette finte al silicone
a mirar belle spagnole
e di notte anfitrione.

Passatempi e tanto svago
piscina bocce e poi la sdraio
Leopardi Foscolo e l'immago
e scordarti il ginepraio.

Ma se noia poi t'assale
ecco il gioco del futuro
una raccolta sensazionale
è Lobby & Work...e vai sicuro!

Facce di bronzo facce di gomma
da imbrattare col letame
non c'è Legge non c'è comma
roba insulsa sol ciarpame.

Costa sol quattro monete
divertimento assicurato
correte presto e diffondete
il più lest... Capo di Stato.

Per un nemico in più
C'era il nazi e il mussulmano
frocio ebreo comunista
eretico strega darwiniano
è ancor lunga quella lista.

Rumeno zingar'albanese
Ceaucescu zar ed i boiardi
slavi Tito il bengalese
spinello fumo sessantottardi.

Quarto poter or'asservito
si sa un mostro tira l'altro
e popolin resta basito
il regista è molto scaltro...

In quest'Europa ch'è mai nata
nemico in più panzer tedesco
perchè i Pigs dell'abboffata
or la guardano in cagnesco.

Odiano Angela "la culona"
la chiaman "nein" o la pitocca
ci manca sol capra e beona
...per finir la filastrocca.

Come può mai Stato corrotto
regim dei lupi democristiani
dei servi "rossi" e del bigotto
...aver pulite le sue mani?

I "tratta e vinci"
Alla corte del Re Sola
v'è marchè di cellulari
saltinban' con capriola
seppie cozze calamari.

Giusto giusto nell'angolino
ecco il gioco delle tre carte
un vecchiet con bavaglino
che si sente il Bonaparte.

Dritto dritto da Partinico
ecco game nuovo di zecca
sarde tante a beccafico
fanteria lanzichenecca.

Non è Lot e non si gratta
ricchi premi oh perdinci!
si sa sol che qui si tratta
tanta pax e sicur vinci.

E poi altri centocinquanta
d'affinità certo elettive
ed all'alba il gallo canta
"viva l'union abbasso l'ogive".

Prosopopea
Mi riconosce anche la Legge
sono un lor concessionario
c'è sui Col chi mi protegge
la scaltrezza di Belisario.

Sulle stragi ho privativa
sempre in mano un mozzicone
la manin che m'imbottiva
si deterse al Fontanone.

Ne ho visti tanti di governi
forse anche un centinaio
coi suoi far belli paterni
tutti appresso al pifferaio.

Ustica Milano Brescia Bologna...
Paolo Giovanni ed anche il Pinelli
poi chi sia Stato...è una vergogna
e ci riscalda bei pannicelli.

Il treno la banca aereo stazione
e come Ercole dodici fatiche
nel rito di maggio sono l'Adone
posseggo un corpo non certo la psiche.

(Onore alle vittime delle stragi di Stato)

A te
A te la mia passione
acqua di ruscello
dolce mia Giunone
a te amore bello.

A te che scaldi il cuore
scrigno di sentimenti
ancora e tepore
fior dei più aulenti.

A te cielo stellato
essenza di viole
sospiro del creato
a te raggio di sole.

Il vero "Spread"è al supermarket

Ginger&Spread
Balla il tonno con la sardina
il buon latte con il biscotto
succo di pesca con l'aspirina
oggi un lusso finanche il cotto.

Ma che sbalzo per quel maglione
il bermuda con canottiera
"Fiorentina" sol illusione
serve tutta l'acquasantiera.

Tutta colpa del "Bunga-Nano"
o Marione il gran Banchiere
manca solo Buddha e Corano
troppe cozze sulle scogliere.

L'insalata ha il peso d'oro
non parliam poi del "gialletto"
a Natale non più pandoro
puoi scordarti anche il filetto.

Tutti i media lo chiaman "Spread"
m'a me sembra un grande imbroglio
c'è chi pensa a Ginger&Fred
è più grosso d'un capodoglio.

Dalle bocche dei gran capoccia
più non esce il nome Lavoro
or c'è solo Borsa e saccoccia
e per pranzo?...la vergadoro.

Guatemala (diario di un giudice)
Quant'è bello fare un salto a Città del Guatemala
vedo ombre degli Aztechi trasformatesi in cicala
il fantasma di Don Pedro proprio lui, si, l'Alvarado
sempre meglio che in Procura, questa si è Eldorado.

Sto sdraiato sull'amaca in foresta tropicale
ogni tanto mangio miele sulla testa ho alveale
mentre li, in quel di Palermo c'eran solo roditori
s'allenavano in palestra per il gancio buttafuori.

Un bel salto sul Taimulco sulla vetta del vulcano
c'è quell'aria salutare e mi godo un bel Lucano
la missione per quell'Onuè davvero un toccasana
altro che Isole Eolie o costiera amalfitana.

Qui è grande la cultura e qui nacquer anche i maya
e coltivo per passione orticello di papaya
poi sul fiume Acomè faccio un giro in canoa
Bel Paese ormai coperto sol da gran serpenti boa.

A Belize ho la dimora senza manco guardaspalle
in compenso qui la notte sembra d'esser a Pigalle
e non è qui quarto mondo ma bellissima nazione
non c'è silvio non c'è Giulio e nemmeno Cupolone...!

Taranto: pan e veleno
Tanta cara ella fu a Poseidone
e gli Arii costruiron palafitte
poi venne capital e mascalzone
e tante pene tante ora inflitte.

Il pane più non sparge la fragranza
armenti brucan erba alla diossina
il "cupo mietitor" fa la mattanza
dilemma su coscienza d'Agrippina.

Le cozze non delizian più palati
son buone sol per scoppio di motore
sianessi pur continui o alternati
per venti lustri irrise imbonitore.

Materno latte al gusto di benzene
e versan sangue rosso d'innocente
per mille Moby Dick e le balene
è questa brutta Storia...è decadente.

La soluzion si chiama riconversione
m'ai posti di comando è la Suburra
in questa società alienazione
che un giorno si diceva "ma che scurra"!

Se questo...
Se questo è un Uomo
dentr'un sogno evanescente
senza sguardo sul futuro
segue ciglio di torrente.

Se questo è Stato
che ha smarrito la ragione
senza occhi sul sociale
un pagliaccio un bagolone.

Se questo è un Uomo
che tortura un suo fratello
stanze buie d'una scuola
esaudendo il machiavello.

Se questo è Stato
che ha perduto il suo Sovrano
dove ancora Nord e Sud
guida incerta contromano.

Se questo è un Uomo
che riconta i tre denari
nella gola ancora il pomo
e sapessi che corsari...

I moderati
Categoria antropologica non meglio definita
ma da intercettar per vincer le elezioni
ed hanno un polo simil a calamita
una gran banda di teneri bricconi.

Dopo sposati...divorzio e "family day"
festin di notte con belle signorine
giochini erotici comprati sull'"Ebay"
e tanti affari da nord, sud e confine.

Lor privatizzan ogni ben comune
perfino l'acqua prezioso ben di Dio
non passan certo diritto dalle crune
ma un prelato han però per zio.

Sono bugiardi ma anche tesorieri
e certi eroi han fatto la gavetta
lussuose ville fungevan da stallieri
e fino a ieri...la rossa camicetta.

Poi ridon sempre dopo i terremoti
le loro case han stile eroe fumetti
nei municipi han centosei nipoti
e sol per celia adottano cadetti.

Il crocefisso appongon su ogni muro
ma il migrante in pasto ai pescecani
e come armenti van sempre sul tratturo
e sono nomadi...per meglio dir gitani.


Strage di Via d'Amelio: vent'anni per coprire quelli che osano chiamarsi politici...

Altolà pudore
Coperta di lana per l'uomo del colle
sul tele fono qualche bavaglio
manca il pudore mamma che folle
e di quei ciuchi non sento il raglio.

Per l'antipasto son stati...Capaci
l'han digerito che stomaco duro
tanti gli abbracci tanti anche i baci
e nel caffè...c'è tanto cianuro.

Barbuto giudice vuol far paladino
centoventisei ancor tante in giro
e attento al tiro...al tiro mancino
tanto il potere...sembra un emiro.

Tante badanti e mille servizi
e dalle logge sentire il boato
sembrano mummie che manco gli egizi
forse anticristo forse antistato.

La canzone di Nicole
Povera povera l'igienista
l'han sedotta e abbandonata
nemmeno fosse una camorrista
lap dance non è bastata.

Non è bastato quel crocefisso
vestita da suora con giarrettiera
far giochini col stoccafisso
sempre prona all'alzabandiera.

Del bunga bunga lei la regina
consigliera del Pirellone
espiatoria pecorina
indaffarata con l'abluzione.

Amor saffico con la Ruby
vestita da giudice boccassini
consumati seimila cubi
e gaudenti tremil'alpini.

La delizia di ogni membro
del partito del cavaliere
camporella fa sotto il cembro
con pompetta e barzellettiere.

Questa della Nicole è storia vera
che inciampò s'un nano a primavera
lei che ne vide tanti d'ogni sorta
con il vespon sarà...a porta a porta.


Come predissi sei mesi fa (vedi poesia "il segugio dei monti") puntualmente si è verificato.
D'altronde si sa gli "assassini di democrazia" ritornano sempre sul luogo del delitto...


Zu Silviu
E zu Silviu venne in groppa
sul cavallo "Forza I-Taglia"
con il vento dritto in poppa
e si smuove già la faglia.

Ha già indetto gran concorso
"le più oche del Reame"
sembra un secolo trascorso
c'è da tesser ancora trame.

Gli invitati alla sua festa
escon da torte vulcano
esaltando le sue gesta
ma il Piddì...un baciamano.

Se al peggio non v'è fine
qui all'ennesima potenza
triccheballacche e ballerine
già in crisi d'astinenza.

Pronti? via...le barzellette
milion di posti di lavoro
sugli altar mezze calzette
fin su in cima al sicomoro.

E zu Silviu cetra in mano
mentre affonda lo Stivale
ci sta un mar di "buridano"
non è Patria...ma carnevale!


Spending review, tradotto....

Alta macelleria
Cominciam dalla "Superba"
e battiam col mattarello
con le borchie acciderba
s'affettava il culatello.

Al bancone un gesuita
tale Mario il delegato
con quell'aria sodomita
il garretto s'è avocato.

Denti aguzzi l'Angelino
Pierluigi con candela
il Pierferdi col cerino
tra l'abbacchio e zarzuela.

Su quel letto d'ospedale
tritacarne che splendor
quasi canto celestiale
un requi èm in fa maggior.

Primo taglio di "bosone"
un ragù di pensionato


Spending review ovvero...

Premiata macelleria Mario&Elsa
Cominciam dalla "Superba"
e battiam col mattarello
con le borchie acciderba
s'affettava il culatello.

Al bancone un gesuita
tale Mario il delegato
con quell'aria sodomita
il garretto s'è avocato.

Denti aguzzi l'Angelino
Pierluigi con candela
il Pierferdi col cerino
Elsa abbacchio e zarzuela.

Su quel letto d'ospedale
tritacarne che splendor
che bel canto celestiale
un requi èm in fa maggior.

Primo taglio di "Bosone"
un ragù di pensionato
coratella al bambinone
spinacino d'esodato.

Quest'è alta macelleria
e son guai chi la disprezza
meglio usar l'allegoria
cò sti "Papi" non si scherza...

Troika: criminal intent (i presunti successi di Supermario...
quello white)


Bilderberg ballava il tango
Goldman Sachs anche bolero
li nei pressi stava orango
della jungla il più sincero.

Intenti criminali e pur palesi
le borse coccodrillo in bella mostra
li possin'accecà e pur paresi
o sotto la rotaia d'una giostra.

Telegiornal ci dice ch'è un successo
e nei salotti i galli han fatto l'uovo
che goduria mentir e che amplesso
gli tiro il collo giuro... se li trovo.

Del ventinove arriva un venticello
accompagnato lui da tre bovari
sapessi quanta carne da macello
e benedetti sian sopra gli altari.

Del bel paese resta sol la pizza
il suono di chitarra più non sento
mandolinè posterior cavallerizza
sovranitàè utopia ed il tormento.

Democrazia un sogno ormai interrotto
di lei non restan solo che brandelli
non nascon Michelangelo ed i Giotto
ma nuovo Medioevo e manganelli.

Il ritorno di Silvio: la bunga-lira
Quel schifoso "Mortadella"
fece un patto con l'Europa
tutto un popolo in barella
a pregar in quel d'Oropa.

Ma ne santi ne madonne
stetter li ad ascoltare
e con l'euro notte insonne
ci trovammo ad imprecare.

Con la banconota rossa
non ci compri manco un pane
con la blu una briossa
con la verde tre bandane.

Chi a Natal sembrava morto
or ritorna redivivo
riverginato il beccamorto
ci propon il palliativo.

Ritorniam a vecchia lira
ho già pronto appellativo
con l'aggiunta che m'ispira
cio è bunga e sottoscrivo.

Bunga-lira sarà moneta
tutto il mondo che c'invidia
dal Burundi fino a Creta
capolavor al par di Fidia.

L'ermo colle
Tanto caro mi fu quest'ermo colle
lo circondava stuol di corazzieri
mangiavano spiedini e mazzancolle
e fior di loto per cattiv pensieri.

Trecento e passa poi eran pompieri
per spegnere falò di quel togato
del buon Benito gli sembrava ieri
la nostalgia si sa ti toglie il fiato.

Attesi con fiducia un settennato
d'un botto che sparisse gente immonda
quell'ermo colle or era diventato
una palude adatta all'anaconda.

Ma anche dei caimani oh per Nettuno
sguazzarono felici e assai gaudenti
faceva capolino anche un tribuno
e tutto il volgo infin batteva i denti.

Nel giorno che predetter anche i Maya
quell'ermo colle forse avrà sussulto
e tanta l'allegria da mont a playa
ma subito contr'ordin era l'indulto.

D'un tratto non so come venne un grillo
non era sol crì crì ma gran boato
c'era un vecchietto che però arzillo
correva per schiacciarlo in mezzo al prato.

Quel che successe poi nell'erba alta
un mix tra sogno erotico ed un porno
si dice che spuntò croce di Malta
ma forse solo l'alba un nuovo giorno.

Tesoriere di partito lascia il Senato e va in galera, dichiarando:"finalmente, non ne potevo più di star in mezzo ai delinquenti"!

Un tesoriere piccolo piccolo
Gran papponi col bollino
o gentaglia con patente
scappo e lascio anche il bottino
non son mica un delinquente.

Tutt'iscritti nella Loggia
sistemando i figli gonzi
prima di buttarli in roggia
o che girin come bonzi.

Mangiator di ner caviale
champagne ostriche e risotto
ognidì un baccanale
borseggiar verso le otto.

Non bastava più l'amaro
a frenar quel logorio
il più probo un gran boiaro
...chiese asilo in quel di Rio.

E lo chiaman della Madama
ma somigli'alla suburra
ci sta il boss che gioca a dama
e donnine con gamurra.

Che bellezza e che delizia
a 'sto fresco di galera
secondino che mi vizia
co' "zio Giulio" e la pantera.
 

Supermario, dicembre 2011: "i poteri forti? un'invenzione"
Supermario, giugno 2012: "i poteri forti mi hanno abbandonato".


I poteri morti
E son morti anche i poteri
eran forti ed eran belli
pien di forfor i capelli
niente fiori solo i ceri.

Nostalgia di quei cappucci
bianco terso anche il compasso
con la squadra il satanasso
non più mangiano i cantucci.

Nostalgia di quella mitra
secolar com'è una quercia
anche s'era un pò più lercia
d'un bidone in quel di Citra.

Nostalgia dei gran cifrati
mariuoli in doppiopetto
che non perdon il vizietto
comunion e battezzati.

Nostalgia del buon bauscia
ingegner Perego Ivo
i bei tempi del corrivo
ch'è depresso e non si struscia.

Tutt'in fila al capezzale
lacrimon sul gran bel viso
crisantemi e fiordaliso
...i reverse del lupercale.

Il tassicomane
Più ci tassa e meno incassa
sembra proprio...una bagassa
ma non sta sul marciapiede
...è principio d'Archimede.

E lo spread poi schizza ancora
non ci salva Candelora
non ci salvan tutt'i Santi
forse forse li briganti.

E regala un pò d'argenti
alle banche dei pezzenti
poverini han l'acqua in gola
prenotiamo per l'Angola...

Sciacalli d'Italia
Dall'alba al tramonto col pelo nero
divoran carogne con gran piacer
succhiano sangue succhiano siero
sono le bestie...con più poter.

Da sempre devoti al Dio Anubi
pregan che venga un terremoto
per il sollazzo milion di Ruby
scappa impaurito il Visigoto...

E poi li chiaman Damien l'Anticristo
qualcuno l'ha letto ne "il presagio"
ma nei fumetti di Marvel...Mefisto
se li disturbi t'accusan di plagio.

Sciacallo dorato della Gualdrappa
che vive in coppia oppur in branco
braccia rubate...martello e zappa
e dopo buttar dal Rosa o Monbianco.

Denti robusti con lunghi canini
i suoi cugini li chiaman coyote
la loro indol...Bassotti e affini
e la passion....per ogni nipote!

La zecca
"Noi credevamo" diceva il gran regista
d'averla tolta per sempre dalla testa
m'è un satrapo e pur il primo in lista
e si prepara per far di nuovo festa.

E dopo mille battone d'ogni dove
or preannuncia di battere sul conio
per centomila fulmini di Giove
non ci protegge neppure San Petronio.

E' una zecca e se s'attacca inietta
come un veleno lui entra nel tuo plasma
e porta jella che manco una civetta
fetore olezzo tanfo puzza e miasma.

Ripon speranze nel sicul Angelino
ch'è buon pelato e sempre sugli attenti
pel Quirinale gli serve un aiutino
allocchi capre...volevo dire armenti.

Al suo curriculum cio è la sua fedina
gli mancan solo le banconote false
poi "Forza Zecca" fin su la bandierina
e barzellette condite in tante salse.

Banana Republic: la fiera
V'è una fiera e tanta merce esposta
in bella mostra Madame Democrazia
venduta per...pasticcio con la crosta
chi dette il sangue giungendo alla follia.

Una bandiera d'un verde bianco e rosso
e chi ci fece finanche i bisognini
il primo in lista certo Centone Bosso
e più in la...milioni di cretini.

Le signorine vendute per tre soldi
in un call-center di multinazionali
alla mercè di quattro manigoldi
prestigiatori i più fenomenali.

Tanti giochini finanche Supermario
a far d'aggancio su quella Banca...rella
ma verrà giorno sarà nel casellario
e mai più loden e manco la mantella.

Bambol di pezza e tanto silicone
ed una pompa che gonfia un Caimano
un braccio teso appare sul balcone
non è del fascio m'ombrello d'artigiano.

Uno sparviero con grandi e bei baffetti
non ha cultura ma Conte in Vaticano
bandiere rosse lui mangiò.in effetti
e quest'è Storia e non è mica strano...

Un manichino con un giornale in mano
che sta leggendo con cura un elzeviro
si dice"questa è Patria dell'arcano"
o se volete terra del piro-piro.

Urbi et... corvi
Su quella pietra tutt'un mistero
banche affari e tipi torvi
grande mente quel Lutero...
ci mancavan solo i corvi.

E spariva anche Manuela
e restava sol lo IOR
nessun pensava alla favela
do not disturb the manovrator.

Nelle cripte ch'eran dei Santi
ora alloggian delinquenti
dalla Magliana tanti aiutanti
non son rose... m'aulenti.

Anche qui terror del nuovo
d'altronde è luogo di potere
gran disastro gran Kossòvo
servirebbe un canzoniere.

E l'Italia... (canzone)
E l'Italia giocava alle carte
e parlava di calcio nei bar
i tecnocrati vivevan su Marte
s'allenavano a meglio tosar.

Poi nell'aria un'odore di zolfo
e l'appello alla calma in tivvù
tentativo senz'altro un pò goffo
di dipinger il cielo di blu.

La schedina un segno di croce
la badante un'ora d'amor
il trenino correva veloce
e sbiadiva quel bel tricolor.

Cicciolina non più in Parlamento
prostituta ora è intellettual
sei giornali col suo supplemento
un futuro...in stazione central.

Maestroni a inseguire un programma
non insegnan di vita a gioir
ben squadrati com'è un pentagramma
quel che resta soltanto è oblir.

E l'Italia giocava alle carte
sei negroni un goccino di gin
guazzabuglio ne arte ne parte
dancing night chantant tabarin.

Villa Adriana e la futura discarica: il decreto...

Olezzitalia
Scappa il cinese scappa il tedesco
qui non è posto per limonare
e sa di plastica perfino il mare
ma puoi scordarti i fiori di pesco.

Fuggono yankees con tutt'i dollàri
tremila tecnici un solo decreto
ma nel giardino odore di peto
al primo posto mafios'affari.

Duemila son gli anni di Villa Adriana
un solo istante la radono al suolo
questi son peggio di gas e tritolo
arco con frecce la cerbottana.

Tequila boom boom
Sopra un colle addormentato
sale l'eco del boom boom
sarà la sorte sarà il fato
ma lascia star tequila e rhum.

Guarda un pò questo Gabibbo
in version canù-barbuta
schiena dritta senza gibbo
vuol salvar la "prostituta".

Niente gin nel buon "Negroni"
niente soda nel Campari
non è roba per beoni
lo diceva Walter Chiari.

E così nel gran consiglio
ora studian contromosse
lo si vede dal cipiglio
sento già le dune mosse...

Mesagne 19 maggio 2012, ultimo colpo di coda del regime?

No pasaran
Nere le bombe bianchi i colletti
lunga la scia di sangue innocente
romba il potere assurdo e gaudente
e negli armadi trucchi perfetti.

Finito è ciquattro ora gipielle
certo non manca l'aguzzo ingegno
pronti coi cash massimo assegno
cosa non cambia? del volgo la pelle!

E dalla banca nei treni e stazioni
un salto a scuola li nel Salento
di strategie un certo talento
dietro uno stuolo di gran bacchettoni.

No pasaran perchè ormai è palese
è solo terrore del nuovo che avanza
sarà poi l'ultima oscura mattanza
di questo masso-mafioso Paese (?).

Eurocanzonatura
Prima d'esser ancora nata
quest'Europa s'è ammorbata
la sognavan trenta stelle
ma è sinonimo d'imbelle.

Nelle notti luna piena
è spuntata la gancrena
e tremila gli inservienti
dotti medici e sapienti.

E' un aborto prematuro
lo conferma nonno Arturo
e pensar che già le banche
pregustavan le pollanche.

L'adoravan quasi dea
una bella buona idea
m'è rimasta in gropp'al toro
a rilegger l'ossimoro.

Era già sul conio greco
e belava come un peco
mamma mia che brutt'affare
temo che finisca male...

Han bevuto insieme a lei
turcomanni e cicisbei
tunisini volsci e galli
e ballavan l'alligalli.

Triste fine d'una storia
dopo tanta vanagloria
c'è rimasto solo il vello...
c'è chi dice ch'è un orpello.

Rosa di maggio
Daniela la dolce camicia di seta
occhi sognanti un nido d'amore
dritta cammina verso la meta
si ferma a mirare anche un pittore.

E dal balcone la rosa di maggio
regala al borgo un sorso di vita
non è illusione nemmeno miraggio
solo un buon Dio può averla scolpita.

Qualcuno vorrebbe dare al Silvio nazionale un premio per la lotta alla mafia...

Bene, bravo, (41) bis!
Un'altro premio un'altro un'altro ancora
pel nostro unto il Silvio nazionale
un bacio in fronte aperitivo Cora
che della patria il più sensazionale.

Lui che ci tolse battone dalla strada
si sa senz'altro ch'è buono e generoso
alle giumente quintali poi di biada
c'è chi lo vide guarire un lebbroso.

Con la giustizia un grande bel rapporto
che siano essi legulei o magistrati
e bei cadeau vascelli da diporto
e forse anche ventiquattro carati...

E nella villa portò dei grandi eroi
che poi assunse col grado di stallieri
per generali trecento e passa buoi
per la sua chioma un'orda di barbieri.

In certi ambienti si sa che ha convissuto
è un magnate però tiene famiglia
come Nicole un grande pettoruto
un liscia liscia dal naso alla caviglia.

L'attenderebbe la patria poi galera
se qui ci fosse un poco di ragione
ma chi c'ha soldi da noi è un Carnera
è fatto apposta per clown ed istrione.

Filastrocca (C'era...Stato) n.1
C'era...Stato ora è lontano
il violino d'un gitano
fisarmonica a tracolla
il futuro in un'ampolla.

C'era...Stato e bivaccava
sempre accanto una clava
milleddue forse al mese
un biscotto e sangiovese.

C'era...Stato sopra i Colli
non udiva "boom" bemolli
ma i fuochi ad ogni festa
e cantava "quant'è desta"!

C'era...Stato giù in stazione
tanta tanta ab-negazione
per gli orari in Ministero
benediva sempre il clero...

C'era...Stato anche a Scampìa
a portar democrazia
ogni voto un buono spesa
"viva viva la marchesa"!

C'era...Stato in ospedale
a pregar sul capezzale
ma il malato poi è morto
ma lui dice ch'è risorto.

C'era...Stato nella scuola
a portar la museruola
la cultura non si mangia
ma puoi star seduto in grangia...

Il sangue dei vinti
Il sangue dei vinti grida vendetta
nel bel paese di bombe assai nere
storia violenta un pò maledetta
suono di falce su sporco potere.


Dopo il recente exploit di Grillo la cosiddetta politica ora trema!

La comicofobia
Sopra il Colle ci sta un vecchio*
che del nuovo ha un pò paura
la ramazza e forse un secchio
a certe età non c'è la cura...

Un pò giù c'è un letamaio
e ci sguazzan dei buffoni
si nascondon dentro un saio
han paura anche dei tuoni...

Loro dotti bombe in piazza
ora temon quel genovese
loro esperti di biscazza
ladri e ladri in mille imprese.

*gentilissimo Piero, cos' erano i GUF?
a proposito del Colle...


Alfano Bersani Casini ovvero...

Il Trio Trescano
Credevamo d'aver visto tutto
di questa triste storia italiana
bandiera è stata... messa a lutto
ed al suo posto brilla la bandana.

La barca affonda e c'è Trio Lescano
o Abbiccì se voi lo preferite
ed il garante è quel napoletano
ch'è grande vecchio si... ma dinamite.

Lor fan l'amore ricordando Zero
che di triangol scrisse una canzone
sono trent'anni e non mi sembra vero
caduta così in basso è la nazione?

Li accoglie quel vespone tuttofare
a loro agio sembran tre tenori
e parlan di sirene e malaffare
al soldo i tesorieri e monsignori.

Orsù venite che oggi c'è gran festa
il Trio Lescano or prenderà i voti
un'accozzaglia si... ma mano lesta
ci manca sol che venga Scilipoti.

Un rombo poi si sente in lontananza
dalle valigie cadon dei centoni
i frutti di vent'anni d'arroganza
Paese ignudo or mangia bovoloni.

La trota laureata alla Tirana University
Per vantarsi d'esser colta
una trota andò a Tirana
di mazzette una gran sporta
chi l'ha detto ch'è una frana?

E comprò l'abecedario
lo trovò un pò complicato
si fermò solo al sommario
deve averci anche sudato.

Lunghe notti su quei tomi
a scoprir cos'è l'ellissi
ma il suo forte sono i gnomi
e la principessa Sissi.

Alla fine del percorso
pezzo di carta poi si paga
e gli dan pacca sul dorso
fino a terra andò la braga.

Ed il babbo ch'è in gran forma
tanti "cash" poi di sicuro
rosso o verde ormai la norma
pensa un pò che bel futuro.

Due paesi un sol destino
vi si nasce già segnato
l'albanese un clandestino
l'italiano un rassegnato.


Il "governo tecnico" chiede suggerimenti ad altri tecnici
ed alla gente comune su come diminuire gli sprechi nella
Pubblica Amministrazione...


Gli incompetecnici
Si dice vengano dalla "Bocconi"
m'a me sembran compari del "Trota"
sul carro in festa la banda i tromboni
forse parenti di Giuda Iscariota.

Spazzarono via quell'unto burlesque
faceva rider nemmeno più i poll
donnine allegre "fiutavano" l'esc
le giarrettiere e pur baby doll.

Poi venne il tempo di tagli e ritagli
chiesero aiuto a lor pecorelle
perfino il parroco perfin gli ammiragli
basta non tocchin Pidue e Cielle.

Basta non tocchin ch'insabbia i rifiuti
chi timbra al lavoro ma poi fa la spesa
gli alti "papaveri" che son ben pasciuti
di Sua Santità la manina protesa.

Basta non tocchin quel gran Quirinale
e le due Camere sempre al lavoro (sic!)
politi-manager e sporco ospedale
quei parassiti con corna di toro.

Inventa poi l'IMU inventane ancora
che di tosar non v'è mai la fine
se dopo tutto andremo in malora...
niente paura c'è sempre il confine.

Re Giorgio
E Re Giorgio crisi di nervi
rese omaggio a quei protervi
"Grillo Grillo è un demagogo
ed andrà diritto al rogo".

Se ne infischia della "Carta"
parte all'alba con la quarta
"Cinquestelle e movimenti
qui son proprio aborrimenti".

Poi nel venticinque aprile
mette "palle" al suo fucile
fu di fianco al buon Enrico
ma ricorda un pò il lombrico...

Il partito è vacca sacra
chi l'attacca lui massacra
poi son nati per prebende
ma se razzian son leggende...

Novant'anni non dimostra
nel recinto nella chiostra
la Regina d'Inghilterra
al confronto è zappaterra...

E' Re Giorgio il gran sultano
tiene il "fascio" in una mano
ha il sigillo ha il suo scettro
cetre viole...anche il plettro!

Salvador (un falso al quadrato)
Salvador non è un pittore
solo odio in fondo al cuore
Salvador non è un’artista
sempre nera è la sua lista.

Salvador parla di Legge
e chi fiata lo corregge
non più falce ne martello
più buffone o menestrello?

Oggi organico al Sistema
e ne porta anche diadema
dice “tutto va in rovina”
superlusso via Cortina…

Per lui tutti son mafiosi
contadini madri e sposi
co.co.co. nel gran comune
di difetti si crede immune.

Sotto sotto fa comunella
per piacer alla sua bella
e sornione fa un sorriso
più inferno che paradiso…

Salvador da consulenza
ma non è pozzo di scienza
Salvador sol incoerente
con in testa…proprio niente!

Equidi
Disse l’asino al cavallo
la mia groppa è di metallo
le mie orecchie un padiglione
son più scaltro d’un leone.

Lui rispose un po’ adirato
dimmi che ti sei fumato
già sapevo paglia e fieno
lascia star che son veleno…

E montava la querelle
per chi sia il più imbelle
si d’accordo è un equino
per Asclepio serpentino…!

Ma un mulo vecchio e zoppo
disse quando è troppo è troppo
io lavoro e mai non fiato
voi la feccia del creato.

Anche zebra in bianco e nero
confermò ciò ch’era vero
chi si da quell’aria tronfia
vale men di palla sgonfia!

Sempre la stessa morale
gente insulsa senza sale
po’ maligna po’ invidiosa
e ignoranza? tanta…a iosa!

L’Italia vista dalla Patagonia
Un Paese un po’ arroccato
sembra star nel medioevo
mille boss ed un papato
il tiranno più longevo…

Ha sul tronco tanti teschi
e scompiscia mezzo mondo
qui da noi e pur tedeschi
è l’idillio del giocondo.

E si fa il segno di croce
ma si ruba…una bellezza
e dal Po fin giù alla foce
striscia lega di “nettezza”.

Qui la lobby spende e spande
noi saliamo sulle Ande
navighiam sul Rio Negro
voi un ex popolo allegro.

Noi vacanze a Comodoro
voi prelati e concistoro
sempre allergici alla tassa
oh mio Dio che satanassa…!

Su venite in Patagonia
e portate anche la Sonia
Rubacuor e la sua zia
benedetti…e così sia!


Mani pulite vent’anni dopo: Prima Repubblica evergreen…

Come prima più di prima
Le chiamavano mani pulite
ma qui son lerce a mò di maiale
non dico cotte non dico bollite
almeno smettano di fare del male.

“U zu Tanu” ora sta in Parlamento
e da li controlla lo sporco stivale
assieme ad altri ben novecento
di questo assurdo gran carnevale.

Da Rho a Cinisi a tutta mazzetta
che pagherà popolino dormiente
tozzo di pane cappello a bombetta
e scorderà il passato e il presente.

Il mariuolo fondato ha un partito
destra sinistra passando dal centro
non ha colore ma solo un prurito
che rode l’anima che rode di dentro.

Viva l’Italia di pizza e spaghetti
un tricolore sbiadito dai tempi
di gente buona m’anche d’inetti
che adora il Pio m’anche gli empi.

San Scemo 2012
Ma che dolce farfallina
la Belen bell’argentina
e l’Elisa un po’ assonnata
di piacer una nottata.

Papillon per il Morandi
suadente come un Ghandi
poi arriva il “molleggiato”
ed insorge il vescovato.

Ma che solfa ‘sti cantanti
coi vestiti scintillanti
a me sembra un ululare
roba da…blu cellulare.

Son sparite rose a mazzi
mille e più i paparazzi
ed i fans più sfegatati
meno dieci e rintronati.

Alla satira Paolo e Luca
meglio di…fave di fuca
Papaleo ch’è lucano
alza share piano piano.

Mancato è solo SuperMario
impegnato sul Calvario
e se ci penso anche il Silvio
coi lucchetti a Ponte Milvio.

La disper-azione
Quando sei senza speranza
come un pesce in paranza
come un pugile al tappeto
come un cespo con l’aceto
come un giovane in Italia
come un bimbo senza balia
come navi con schettini
governicchi con cretini
come un popolo in Calabria
come un uomo con la rabbia
come chi vota i Bersani
i Dalema Proci e cani
a chi crede a certa scuola
come i piedi senza suola
come “maiali” in Europa
la befana senza scopa
della mutua i pazienti
carità di Re e potenti
tarallucci con il vino
come negro sul batino…

metti in moto aguzzo ingegno
se t’avanza un po’ d’impegno
passa dall’idea all’azione
stritolando anche il pitone
e certi mostri a mò di Stato
…a giudizio da Pilato.

Bianca neve
Bianca neve al Colosseo
ma che sciocco e che babbeo
con la fascia tricolore
senza gloria ne pudore.

Bianca neve al gran raccordo
per fortuna c’era un tordo
che col becco spargi sale…
su quel tardo orchestrale…

Bianca neve al Vittoriano
c’è chi spala e chi l’alano
e t’azzanna tibia e tarso
paperin che fa il gradasso.

Bianca neve al Quirinale
sugli zombi e sul crinale
grama Roma città eterna
quasi nano qui squinterna.

Bianca neve anche ai Fori
con ‘sto ciuco son dolori
d’insolenza spande quota
un po’ utile un po’ idiota.

Bianca neve ai sette colli
di balordi siam satolli
è satolla anche la Lupa
di star dentro selva cupa…

Tagli
Non son grida non son ragli
per fortuna solo tagli
da affondare con piacere
su col-Lusi a grandi schiere.

Primavera via le erbacce
sottobosco mele marce
e con sterpi grande fuoco
che consuma poco a poco.

Margherite e nomi assurdi
a giudizio li dai Curdi
loro odian la Turchia
e chi intasca…e così sia!

Il Dio Apollo con faretra
su chi scaglia prima pietra
tutti colpevoli nessun colpevole
un pò nausea un po’ stucchevole.

Ed Enoch già si prepara
con aguzza scimitarra
non partiti m’anticristo
più funesti di Papa Sisto.

Poi lassù sui quattro monti
liberiamo sei bisonti
non c’è pace senza guerra
ritornerà il Cristo in terra.

Nonno Mario e la monotonia
Che noia che barba che barba che noia
cambio il mestiere e lo faccio con gioia
lascio il travaglio il travaglio usato
per un impiego da cassaintegrato.

Metto alle spalle Goldman e Bocconi
e vado in Puglia per i lampacioni
la vanga la falce ed anche il rastrello
sarò il gurù di fagiolo e pisello.

Poi la miniera di zolfo m’aspetta
con dieci capoccia di Calascibetta
e già che ci sono un salto a Pachino
spruzzando Rogor sul buon ciliegino.

E sulla chiatta macchinista di draga
o scendiletto in bordelli di Praga
sol importante è batter la noia
e per coperta soltanto una stuoia.

Ma verso il confine incontro masnada
che in sordidi lidi veloce m’instrada
lei mi consiglia quel Grande Oriente
“puoi dalla Loggia scrutar continente”.

Che noia che barba che barba che noia
io più prezioso di un quadro di Goya
sol che mi manca di lui la morale
ma poco importa in bordello*è normale…

*Ahi serva Italia…

Chi fuma campa cent’anni…sarà il prossimo slogan del governo.
Le pensioni saranno garantite da un’ulteriore tassa sulle sigarette (decreto legge).


Il “turco” pensionato
Oggi pipa col tabacco
ma non poco qualche sacco
qui la band del Professore
suona suona a tutte l’ore.

Lunedì mi do al “toscano”
che il polmone fa più sano
martedì quattro cartine
qui al meglio non c’è fine (sic!)

Per pagarmi la pensione
devo farlo con passione
altrimenti qui son guai
e non son mica un Dalài.

Mercoledì quattro Marlboro
mi ricordan tempi d’oro
quando bionde al mio cospetto
si levavan reggipetto.

Un pacchetto “Nazionale”
mentre leggo il mio giornale
mi si dice che il governo
l’ha mandato il padreterno.

Nove sigari da Cuba
e poi scanno chi disturba
farò crescer Pil e Borsa
vecchio si…ma una risorsa…

Padova nel cuore
C’era la nebbia per me nuova cosa
ma nel mio cuore serbavo una rosa
un’alba d’amore biondi capelli
tanti ricordi forse i più belli.

Era settembre avana divisa
sempre odiata mai condivisa
un treno diretto basilica e Santo
se ben ricordo avevo anche pianto.

Vetusta caserma riviera del Follo
ventiquattr’ore e già satollo
ed al Pedrocchi caffettino seimila
bel sacrificio m’è lei che mi fila.

Prato della valle ricordo un concerto
un bacio dolcissimo un libro aperto
e sul più tardi pizza e birretta
ritorno felice pensando a Lisetta.

Giorno seguente un’ora cornetta
e la mia bella li che mi aspetta
gli dico che l’amo mi da il coraggio
ti penso mi manchi tu fiore di maggio.

Già cinque lustri e Padova sogno
come sentissi di lei il bisogno
certi ricordi non vanno mai via
nel corpo e la mente lasciano scia.

L’infiltrato
Osvaldo Buonuomo impavido cuore
con mille lance di gioia e d’amore
decise un giorno di cambiar vita
e non fu certo gran bella gita.

Ricordo che eran le idi di marzo
ci fu una festa un grande sfarzo
ma verso Arona un branco feroce
gli disse:“scegli o noi o la croce”.

E così lui s’infiltrò nei Palazzi
per controllar tutti quegli intrallazzi
chi voleva mazzette chi laute pensioni
un’orgia infinita di grandi papponi.

Si rese conto che non v’erano probi
ma mille grulli colpiti da morbi
senza più un briciolo d’umana coscienza
d’onesto e legale solo parvenza.

Ed intraprese la sua grande battaglia
ma su di lui poi misero taglia
“pover’Osvaldo” disse il capo cordata
non sa che fin farà la sua tata.

Osvaldo Buonuomo impavido cuore
con il vestito d’un altro colore
che sa d’etereo divino e celeste
corruzion dei costumi ormai è la peste.

La Consulta boccia il referendum per abrogare il “Porcellum”

Il porcellum? un diamante!
Mai si è letto su un giornale
del suicidio d’un maiale
l’han votato tutti quanti
ben felici e accomodanti.

E’ sempre lui che garantisce
novecento e passa bisce
che se gli chiedi del Corano
pronti dicon…son di Milano.

Per amico un Presidente
una Corte e uno studente
menzionato dal capoccia
per un posto…a mò di roccia.

Il buon Mario non può nulla
e in E.U. lui si trastulla
“fatelo fatelo all’ungherese”
per cent’anni più le spese.

E quel milion di cittadini?
Alla mercè degli spazzini
Ma che popolo sovrano…
Forse viene da Urano.

Un porcellum un diamante
sol per gente transumante
è per sempre edè eterno
garantisce il malgoverno…

Fuga da Alcatraz Italia (le aziende)
Sembra uno Stato m’è una galera
tasse balzelli…perbacco che fiera!
e scappano via dal latte al divano
non te n’accorgi lo fan piano piano.

E gli operai stan qui poveretti
pregano i Santi li sui quadretti
non bastano cento non bastano mille
ma lei non ritorna è già nelle Antille.

Le calze spumante e perfin sediolone
Paesi dell’est…noi sol Cupolone
a farci la predica ed io ora tremo
di quella si…faremmo anche a meno.

E corre la Panda li dall’Obama
qui la matrona più non la sfama
per cinquant’anni munto e rimunto
a noi che ci resta?...sempre quell’unto!

E gli aeroplani omaggio per Galli
e a noi ci restan colorì pappagalli
quelli che godon di gran vitalizio
butto la chiave mi tolgo lo sfizio.

Sembra uno Stato m’è una prigione
chi fugge a Marsiglia e chi a Lione
e fra dieci anni resterà manco il nome
venduto ai cinesi per sol quattro tome.

Il Montato
Cravatta celeste omaggio Savoia
un giorno paterno un altro anche boia
e non c’è “culona” o nanetto che tenga
sembra un robot…professore del menga.

Agenda bollente dal Papa alla City
busto di marmo…alla Nefertiti
garante di banche ed assicurazioni
nel bel paese di logge e massoni.

Lo chiamano sobrio ma or s’è montato
non fa bunga bunga ma l’eurodotato
nel suo repertorio neppur barzellette
ma fredde battute dall’alba alle sette.

Chi incrocia le braccia chi alza i forconi
ma lui dice sempre che ha…dieci cloni
le caste che contan gli fan baciamano
…è più influente di Silvio Caimano.

Sogna un paese che paga le tasse
“finiti son tempi di vacche grasse”
ma grande cricca dei conti cifrati
lo tiene in ostaggio…son invasati.

A capodanno passato lenticchia
m’essendo montato si scava la nicchia
tu pensa che un dì sarà fin sugli altari
con Benedetto Bottino e compari.

Il contratto strappato (poesia illuminista)
Chi mi sa dir chi ha strappato il contratto
questo è sicuro dev’essere un matto
era un “negozio” fra due gran signori
ma uno ad un tratto è andato di “fuori”.

Non riconosce più doveri e diritti
ma sotto sotto sta sempre coi dritti
ha la nomèa che neppur Al Capone
l’anima nera che sembra carbone.

Edè pur vero che con “carte” e bandiere
ci si pulisce poi tutte le sere
con tele e giornali arrivando allo scopo
servi in livrea ha oggi lui all’uopo.

Scadenza d’un lustro verso la primavera
chiama a raccolta la sua folta schiera
di pecoroni senza guida e timone
chi cerca il suo David e chi Salomone.

Ama una cosa che chiama poi Legge
forse perché…fa rima con gregge
e ad una ad una nel suo bel recinto
“oggi di Scipio la testa m’ho cinto”.

Chi mi sa dir chi ha strappato il contratto
quel strano tipo ch’è sempre distratto
c’erano norme d’onore e rispetto
ma lui sempre pronto col trucco e belletto.

Clandestino
Non son leghista dimoro a Varese
in fredde mura seicento al mese
lavoro sul tornio concio le pelli
per ore dodici se non son sfracelli.

Sulla “carretta” invocai Maometto
sempre agognato un paese perfetto
ma qui mi sfruttano e sono scontento
non è l’eldorado ma solo sgomento.

Mi sono imbarcato su navi crociera
ma qui gli armatori avanzo galera
e tanti fratelli ora son lauto cibo
per pescecani un film ed un libro.

Secoli e secoli ed ancora frontiera
un visto scaduto società menzoniera.
si riempion la bocca di democrazia
ma qui nessuno sa ancor cosa sia.

La pelle più nera ma razza umana
vengo dal Congo vengo dal Ghana
quest’occidente ormai al tramonto
sputa veleno chiedendoci il conto.

Nessuno ha mai visto il colore di Dio
se viso pallido o nero con brio
per mezzo mondo sarà una sorpresa
scoprir ciò ch’è vero e forse la resa.

Viva il forcone!
Viva il forcone che smuove il letame
qui dove regna beato l’infame
evviva il forcone che smuove coscienza
qui dove regna beata la “lenza”.

Nella Trinacria di Vespri e tonnare
è nato un simbolo da ben coccolare
sarà la riscossa sarà il movimento
di masse sfruttate in cave tormento.

Viva la lotta viva i forconi
viva quel regno viva i Borboni
la prima scuola di bella poesia
poi esportata con grande allegria.

Nella Trinacria di lutti e lupare
sempre al servizio del gran lupanare
che da Portella* a treni e stazioni
sempre al servizio dei gran forchettoni.

Viva il contadino ed il pescatore
vita assai grama e tanto dolore
e viva quel giovane mai asservito
al bianco colletto al suo partito.

Nella Trinacria di sole e di mare
di case bianche di fichi e lupare
all’orizzonte luce rosea d’aurora
e viva il forcone oggi come allora…

* della Ginestra, prima strage di Stato

Il cretino e la moldàva
Il comandante coi gradi e cretino
coppe champagne bicchier di vino
e stava a poppa con bella moldàva
che come Berta di certo filava…

Ricorda un po’ Silvio ceron Caimano
ma è solo un rozzo beon capitano
e di Mubarak manca sol la nipote
e le Olgettine…le più idiote.

E come lui…prima scappa e poi nega
e dei quattromila…e chi se ne frega
e sulla scialuppa del buio paura
il “ghe pensi mi” di naufragio e sciagura.

E forse la moglie chiederà gli alimenti
per quelle corna…non può far altrimenti
ma per la moldàva è stato solo un eroe
lui sdolcinato…dal sei bella ad un love.

Paese natìo un grande brav’uomo
come l’Adamo…quello del pomo
tutta la colpa addossata al serpente
a furor di popolo decorato tenente.

Il comandante coi gradi e cretino
razza bastarda forse carlino
e stava a poppa con bella moldàva
ma posto migliore in grotta con clava.

L’era legale
Questa è la storia d’Ubaldo Scafroglio
che come un sovrano è salito sul soglio
col chiodo fisso di batter camorra
legalizzando perfino la morra.

Politicanti ignoranti e caproni
senza prebende ma solo gettoni
ogni presenza bel tozzo di pane
un goccio di vino coscette di rane.

Ai “Borsaioli” dal blu doppiopetto
la tassa del Tobin riscritta di getto
e un bel decoder sui conti cifrati
poi senza pietà…ai lavori forzati.

Il Colle Porcellum ed anche i Partiti
una “botta” legale e basta più liti
per il bunga bunga ed il “marciapiede”
ogni paesino avrà la sua sede.

Di buona lena a riscriver la Storia
quella rimossa da libri e memoria
a certi cattivi cattivi maestri
scelgan manette o esser più destri.

Elucubrava l’Ubaldo Scafroglio
seduto a svernare sopra uno scoglio
sognava l’avvento dell’era legale
ma l’onda maligna di poi fu fatale.

Etica italiana
Scura notte scoglio e codardo
nel Bel Paese del “Gattopardo”
nave Concordia fatale destino
e lo Stellone verso il declino.

Anime perse capro espiatorio
orche assassine corazza d’avorio
la prima classe champagne e bordelli
la terza classe rosari ed orpelli.

Popol venduto per Borsa e mercato
non più sovrano ma bue muschiato
è proprio vero che Dio era morto
forse sul Giglio forse sul porto.

Il capitano del bacio e l’inchino
come i peones del parla mentino
ventanni e ventanni cervello bruciato
povera patria…che sorte che fato!

Dal maggiordomo correndo giulivo
un plastico un libro aspetto da divo
trecento avvocati in fila sciacallo
coccole e baci fungendo da mallo.

Sarà tutta colpa di gite a gennaio
del troppo peso del salvadanaio
un’altra corsa e poi un altro giro
nessun colpevole…forse il fachiro!

Il giocatore
Sveglia ore sette sognando Berlusca
lattino di corsa panino di crusca
e dopo mezz’ora nel Sali e Tabacchi
un’orgia una rissa dei tipi bislacchi.

Novanta cerchietti nericcio l’inchiostro
qualcuno stamane mi sembra anche prostro
tre anni ed un giorno non esce il quaranta
non basta allo scopo neppur l’acqua santa.

Come un simulacro la tele al soffitto
la brava massaia nel retro che fritto!
Sbuca ogni tanto con lisca di pesce
“mannaggia quell’otto che oggi non esce”.

L’edicolante coi gratta e…mai vinci
sornione sorride di tutti quei pinchi
copie perfette sebben contrabbando
comprate giù al porto pianino rollando.

Ma il giocatore è un pozzo di fede
dai ludici istinti giammai retrocede
all’ora di pranzo col nodo alla gola
e va fischiettando col vento di fola.

Disturbo ossessivo le pezze al sedere
anni duemila ma guarda che schiere!
di disperati…all’ultimo appiglio
in fossa leoni…ruggito coniglio.

Frank’s Bar
Proprio nel centro del bel paesetto
c’è il Frank Bar…preciso alla Giotto
lui l’ha comprato con stelle e le striscie
ma ora è stracolmo di volpi e di bisce.

C’è il tipo scaltro ma anche beone
sguardo serpino canuto baffone
venti le Beks diciotto i grappini…
or vede doppio le scale e gradini.

Vi son giocatori che a mezzanotte
restano sempre con braghe più corte
l’amante si gira da sola nel letto
venduto s’è anche il suo bel reggipetto.

Briscola scopa ramino tressette
entra la bionda ballan le tette
brillo vecchietto tre anni astinenza…
butta uno sguardo e forse…la lenza.

Entra il gendarme ma senza pennacchi
parla convinto del gioco dei pacchi
c’è chi lo ascolta con gran reverenza
si vede proprio ch’è un pozzo di scienza…

E dalla Posta la Banca il Comune
grande lo stuolo…mancan le piume
pagarono un tot per il pan di vecchiaia
un’ora al lavoro e un’altra alla playa.

La segretaria il premi èr cittadino
cornetto e cappuccio di buon mattino
è il Frank Bar brulicante di vita
è proprio li che conobbi Concita.

Il parassita
Il parassita sta caldo in poltrona
succhia i capezzoli della matrona
grugno suino ma con la ventosa
sterco bovino gli sembra una rosa.

Essere immondo che abita scranni
non porta mai utili ma solo danni
nel bel paese sta fin sugli altari
è benedetto da ciuchi e somari.

E come tenia per tutta la vita
lo porti appresso…una calamita
sbarcò sui Mille in spalla massone
e c’è chi l’alleva fin sul Cupolone.

Pelle di pollo di lui è l’alcova
ma giorno e notte su gatta ci cova
scorrazza infin gaio d’Aosta a Cortina
in cene eleganti su zozza manina.

Non ha la coda ma certo le corna
faccia di bronzo che presto ritorna
succhiando succhiando diventò poi gigante
e non basta il piretro…occorre l’idrante.

Il parassita una piaga sociale
in prima pagina su ogni giornale
è più nocivo di bombe e tritolo
mai isolato…ha dietro uno stuolo.

La fase due (cresc’Italia)
Nella piazzola pendagli da forca
quelli che avevan coscienza più sporca
e in un baleno vedrai che nettezza
boia in pigiama:”è giustizia bellezza”!

La goccia cinese che mai qui non guasta
solo su brutto topon pederasta
e dopo un colpo deciso d’accetta
ma non ricordo di chi la ricetta.

Su altri invece deciso uno schiocco
per la ricrescita serve lo schioppo
la vanga di giorno di notte il rastrello
all’alba coi fuochi schidione in tinello.

Salame felino veleno di topo
veloce giungendo a splendido scopo
gradito di certo è un bel punteruolo
quello che stende le palme anche al suolo.

Prendi un gorilla affamato di sesso
lascialo andare che sembra un ossesso
forse farà anche un po’ confusione
ma vuoi vedere che bella effusione?

Ma se ti ritrovi a mirar puteale
per fase due esso è proprio ideale
con l’acqua alla gola chiedendo perdono…
ma tu rispondi:” riprendom’il trono”.

L’assessore
Lo chiamano Franco re di panzana
cappotto ciniglia maglietta di lana
ventitré anni studiò medicina
ma rinunciò per la zia Bettina.

Macina il tempo fumando tabacco
trenta caffè ed un sorso di Bacco
lui le donne lo miran di bieco
tanta cultura ma sembra un azteco.

Ramo monnezza in quel municipio
gran condottiero ma sembra uno Scipio
e il maresciallo gli tese l’agguato
lasciandolo nudo sopr’a quel prato.

Carte bollate trecento giornali
ma son nemici persino i sodali
democristiano ma finì comunista
non si direbbe ma anche altruista.

Scribano Paolo s’alza di botto
teme che il Franco gli faccia un rimbrotto
quell’altro ligio che sembra un sorcetto
del suo limare ne ha certo sofferto.

Non guarda la tele ma grand’assessore
s’alza di notte ne conta le ore
scampò non so come alla strage bresciana
e va imprecando col suo “per Diana”.

I micatutti
Nel bel paese dei gran fessacchiotti
tutti son saggi tutti son dotti
a lor piace minestra bigùtta
credonsi forse la suor di Calcutta.

Cultura bigotta nel loro orticello
e poco importa se vige l’orpello
sottoprodotti di lana caprina
son accecati e non vedon la china.

E se in Parlamento le cosche mafiose?
“ma micatutti…anche bocche di rose”
e se l’idraulico non fa ricevute?
“ma micatutti…non vedi che tute”.

Se il confessore alletta i ragazzi?
“ma micatutti…lor pagano dazi”
e se il banchiere ti ruba i danari
“ma micatutti…son pur proletari”.

E se Quirinal firma leggi vergogna?
“ma micatutte…le porta cicogna”
e se tutto il volgo sarebbe scugnizzo
chi pagherebbe poi oggi quel pizzo?

Se quell’impianto ti provoca il cancro
“ma micatutti…lo dice anche Franco”
prevedo un futuro di gran farabutti
“sessanta milioni…ma micatutti”….

Pluto
Io sono Pluto voi siete zerbino
seggo papale mi gusto il Crodino
e della jungla poi sono il gorilla
intenso profumo di fleur camarilla.

Suono le corde affilo il mio plettro
del Dio Plutone posseggo lo scettro
spargo nel mondo sospiri ed il pathos
ma c’è chi dice che siamo nel caos.

Sono alchimista e adoro le mene
grasso che cola da mille balene
nella bambagia conservo il mio scrigno
chi osa squittire lo freddo col ghigno.

Sono cristiano ma anche muezzìn
ma dei Vangeli ricordo pochìn
ceto non brillo per munificenza
ma Santo Padre mi da l’indulgenza.

All’occorrenza so far parricida
a me che m’importa io sono Re Mida
e se il mio corpo l’assale micosi
io non dispero ho pronta l’osmosi.

Ma or dev’andare m’è presa scalmana
chiederò consulto a Sibilla Cumana
per quanti secoli sarò ancor fecondo
sgozzando agli altari…non sono giocondo.

Il medico della mutua
Occhiali scuri la borsa e la giacca
e sul decubito è pronta la pacca
sull’Ippocrate giurò di gran fretta
per concerto degli Almamegretta.

Praticamente vale più d’uno zero
dolce al bar che beve un Pampero
raccomandato da gran capoccione
che in partito poi fece pressione.

Di ricette ne scrive a milioni
per verruche ed i grossi duroni
se gli chiedi di gotta e placebo
tosto sviene e ci vuole la flebo.

Il suo hobbyè zappare nell’orto
mangia zucche e le pizze d’asporto
casa sua sembra un porto di mare
entra il prete e la bella comare.

Le punture in quell’ASL fatiscente
“mamma mia” urla poi quella gente
le pasticche supposte endovena…
è imbranato e si gustan la scena.

E’ di guardia nei giorni di festa
il mangione di poi lo tempesta
mille chiamate in ventiquattr’ore
e se son gravi?...chiamate un dottore!

Premi igNobel 2011
Si son scomodati i reali di Svezia
ma voi non pensate che sia una facezia
questi son peggio di bombe e di nitro
virus letali che crescono in vitro.

Italian popolin l’igNobel idiozia
perché ubriachi da troppa sangrìa
s’ostina a cercare sempre il suo salvatore
salvo dopo vent’anni…”vigliacco impostore”.

Alle borse e le banche Arsenio Lupin
una band un’orchestra consueto refrain
gran Robin Hood ma ora son capovolti
si tengono il giusto ma anche i maltolti.

A certi sciacalli sul Monte Citorio
il premio speciale locale obitorio
ma anche alle jene notturne carogne
la coppa trofeo franzoni da Cogne.

Ai media regime Lukashenko d’oro
così temerari…hanno corna da toro
ed in pompa magna alla Sora Germini
lei sola sa come…gorgoglian neutrini.

Eran vestiti babbucce e vestaglia
ma giusto premio sarebbe una taglia
col ricavato fondare un partito
d’immense menzogne slegare l’ordito.

I regali della casta
Ed arrivò gongolando la strenna
c’è n’è un mare che serve una benna
e gli astanti un gran salto di gioia
al popolino un cavallo di Troia.

Un bel libro a quel colto del Trota
m’è arancio e credette…carota
corna celtiche al secessionista
pi è di porco le orecchie ed arista.

Il Pierferdi la bussola e l’ago
c’è chi dice una lingua di drago
ed il Gianfry ch’è sempre di fretta
il suo sogno un cappello a bombetta.

Pierluigi ha studiato da Marx
un gran corno la tromba ed un sax
“che c’azzecca” Tonin molisano
una scopa ed un chicco di grano.

Masson Silvio di viagra una giara
guanti in pelle e le chiavi di Mara
assegno in bianco al siculo “Scili”
cayen pepe e manciate di chili.

Ed insieme abbracciati al veglione
paga sempre quel gran cupolone
non è quello che sta qui a Roma…
muove i fili tosando la chioma.

Cortina…di fumo
E sogghignava il gran “forchettone”
“questi son meglio del cin panettone…
e non c’è Boldi e manco fregnacce
nemmeno De Sica nemmeno donnacce”.

Fumo biancastro in quel di Cortina
per apparir sulla…copertina
e qui lo Stato s’indigna s’impegna
ed il furbastro caparbio s’ingegna.

Fanno più rider di Stanlio ed Onlio
o buon bicchier di gustoso rosolio
se “capa pelata” aveva il suo Ciano
quesi l’olezzo d’un vespasiano.

Attenti al bambino con il lecca lecca
senza scontrino e gelato in stecca
presto correte col grosso verbale
…dieci tenenti ed un caporale.

Questa è l’Italia a misura d’uomo
per meglio dir…da “galantuomo”
quella che scappa via col bottino
la borsa la giacca Cayman cravattino.

Paterno Mario segnali di fumo
vestito da bonzo vestito da sumo
eterno gioco…distrazione di massa
e avanti oh popolo….a testa bassa.

Ladri di scatolette (un fatto vero)
Sirene spiegate volante e pantera
pronto quel giudice ha pena severa
lui forse memore di nazi e di fascio
non può nascondere ‘sto catafascio.

Le scatolette di trippa e di tonno
e qui la legge non prende mai sonno
“voleva far il pasticcio alle feste…
Roba da matti la nonna d’Oreste”

Solerte sul posto arrivò centotredici
ma li ci vollero due o tre medici
valori pressori arrivati alle stelle
vecchietta arzilla da Centocelle.

Qui non si tratta di guappi e del gancio
m’onesta donna che vuole il suo rancio
lorda pension basta solo all’affitto…
“ma che volete che mangi l’amitto”.

Non s’era poi detto che i Corpi di Stato
non hanno gasolio e bivaccan sul prato?
Mentre quei laidi che stanno al potere
i falsi in bilancio i “cannoni” e le “pere”.

Triste la vita di nonna Gesualda
vittima oggi di servi con cialda
hanno la spocchia con gattabuia
per addolcirti…quintali di “n’duja”.

Befana in default
Rifatta s’è il trucco la vecchia befana
e va rincorrendo…un tal con bandana
non porta più dolci e neppur caramelle
…se t’apre il sacco si vedon le stelle.

Non vola in alto ed ha perso la scopa
perché i banchieri inventarono l’Opa
e se anche a lei salito è lo spread
non fa vacanze nemmeno al Club Med.

Ora nel sacco c’è tanto carbone
e per un prestito va al Cupolone
li c’è una banca ch’è sempre al riparo
e chi l’inquieta…si sente uno sparo.

E tutti quei bimbi di fianco al camino
aspettan che arrivi poi di buon mattino
chi sogna un fucile chi sogna una colt
ma lei triste scende dicendo:”default!”.

Ma il popolin che ora sta nel capanno
dice che qui ci dev’esser inganno
“t’han finanziato quei loschi figuri
non può certo esser che tu ora abiuri”.

Aveva lei ancora la torta fra i denti
e andò correndo e gridando:”pezzenti”
qualcun or l’ha rivista a Santa Lucia
paradiso fiscale…e addio polizia.

Cinque angioletti
Cinque angioletti cercavan la vita
in quella notte speranza infinita
nasceva il Cristo e gelata era notte
sulla Statale aspettava la morte.

Qual’è il senso morire a vent’anni
nella pienezza nel fiore degli anni
lasciar questo mondo in un battibaleno
come la corsa d’un vecchio treno.

Forte lo schianto lamiere contorte
l’asfalto più nero la malasorte
la festa gli amici la musica in vena
spiava assassina la luna piena.

Nemmeno il tempo per una preghiera
ed ora è a lutto quella bandiera
immenso lo strazio grande il tormento
ma ora son angeli nel firmamento.

Cinque angioletti cercavan la vita
ma tanto presto di colpo è fuggita
di lor sarà una lapide un fiore
ed un ricordo racchiuso nel cuore.

(In ricordo dei 5 giovani che hanno perso la vita sulla S.S.107, la notte di Natale).

Don Calogero
Il Don Calogero roba in capoccia
rumina odio e sovente ti scoccia
dieci pastiglie per il mal d’amore
la logorrea per ventiquattr’ore.

All’alba grigio lo vedi alla Posta
all’impiegato poi mette supposta
del borgo vecchio lui è certo il Creso
cento i miliardi ma cerebroleso.

Figlio ciccione che mangia salsiccia
se tu lo sfiori s’accende la miccia
nuora si ciba di toto e di lotto
dieci del mese edè già quarantotto.

Parla sovente d’ulivo e di vigna
ma la natura gli è stata matrigna
figlia sposò un gran poco di buono
di certi milioni udito ha bel suono.

Un giorno inciampò e si ruppe la giara
e disse ai nipoti:”sbagliando s’impara
comprate un bel mastice che ve l’aggiusto”
ma c’è chi sente…ancora un trambusto.

Il Don Calogero rimasto è nel vaso
s’agita e urla che sembra un invaso
così che la giara andò in mille pezzi
chi è taccagno non perde i suoi vezzi.

Il segugio dei monti (pecunia olet?)
Dodici i cani che stanno in pertugio
ed il più grosso è un certo segugio
libera via per volpi e cinghiali
su pecorelle poi lancia i suoi strali.

Della pecunia lui sente il profumo
scappa l’arrosto…ne resta il fumo
inferociti son grossi bestioni
così si lancia sui sporchi barboni.

Ne succhia il sangue lo pompa in vena
i miserabili a lui non fan pena
se qualcheduno vuol fare il furbetto
l’insegue tosto…fin sotto il letto.

Gran brutta razza il segugio dei monti
mangia un boccone…fa quattro conti
pensa ch’è stanco quel pensionato
ed altro sangue può esser succhiato.

Qualcuno gli disse che ai quattro cantoni
ci sono i lupi… e che grandi bocconi
ma lui preferisce spolpar all’addiaccio
quel grosso gregge che sembra bonaccio.

E’ a lui che tocca il lavoro più sporco
lo spediranno nel Santo Sepolcro
ritornerà Cavalier con i fanti
con bastimento di gran lestofanti.

Lasciate ogni speranza oh voi che entrate
Non c’è ancora scritto sul grande frontone
ma l’ha or capito finanche il procione
lo sportellista col fare paterno
garbati i suoi modi ti manda all’inferno.

Chi ti propose quei bond argentini
lavò poi le mani ed i neri polsini
e quei Parmalat con i Cirio e pelati
con ventiquattrore son presto scappati.

E con l’editto si può far la tresca
sui conti in un lampo…ma che carne fresca
e già che ci sono faranno faville
al par della Chiesa con l’otto per mille.

Voi non ci credete… ma tenetevi forte
sta tornando la lira… ammazza che botte
e se porterai poi con te la bisaccia
al cambio sarà più o men carta straccia.

Ma poi ti daranno dei Bot decennali
roba da suicidarti proprio li nei fondali
ed essendo poi pasto per i pescecani
pagheran commissioni gli eredi ortolani.

Sulla porta degli inferi c’è sempre il cartello
che sembra ti dica ch’è qui gran macello
ed altre cosette non ancor precisate
…lasciate ogni speranza oh voi ch’entrate.

Il bancario Gustavo
Nel paesino tal Monte Fumario
dalla sua spocchia mirava un bancario
era il suo nome Taglione Gustavo
e un antenato che forse era slavo.

Gran casermotto l’in periferia
ch’ereditò da sua nonna Sofia
c’era la stalla la mucca il trattore
domenica a messa comè gran signore.

Dietro la moglie la figlia un codazzo
memori forse di quell’intrallazzo
si gira di scattto fa un cenno d’intesa
e a mani giunte entrò poi nella chiesa.

Don Massimino conosce un po’ tutti
e nella sua predica gridò:”farabutti”
le pie madonne rimaser di stucco
alcune pensaron:”capito ha il trucco”.

Temevano per quell’insano adulterio
invece il Gustavo era li sempre serio
d’un tratto una voce:”all’inferno i bancari”
…i soliti idioti venuti da Bari.

Dolc’è la vita bancario Gustavo
che nei romanzi saresti anche il “bravo”
ricordo d’un tizio che per euri cinquanta
ballò per sei giorni la rumba e taranta.

Atelier in Via del campo
Mi piace pensar che l’avevan previsto
le menti più acute…fino a Gesù Cristo
duemila son gli anni…ora luogo deviato
sembrà un atelier…c’è velluto e rasato…

Pellicia visone al centro dei saldi
guanti Missoni son sempre i più caldi
la prossima estate modà minigonna
le gambe tornite ma che…bella donna.

Il chierichetto è un tipo imbranato
e sulle candele di colpo è inciampato
e su quel vestito…Dior pura seta…
un gran grosso buco a forma di beta.

La bionda due metri scarpette vitello
la gonna lo spacco diamante gioiello
il ganzo s’apposta dietrò la colonna
gli dice sei bella comè una madonna.

Il bimbo precoce è un cocco di mamma
che mostra agli amici la sua vasta gamma
la maglia firmata da Totti e Del Piero
cotanta fortuna…non gli sembra vero.

Parure decolté con l’oro e le perle
m’attenta che il prete ti tira due sberle
ma forse anche a lui…piace ogni tanto
sbirciar le tettine…fra un’ostia e un vin santo.

Buongiorno Anno (2012)
Portaci stille d’ambrosia e mimose
d’amore e d’immenso… un’overdose
un inno alla vita che sia solidale
e che rifugga dal cuore ogni male.

E nei mercati che san di raggiro
falli tornare indietro al papiro
purchè s’arrivi ad un mondo migliore
di giovin passioni ci torni l’ardore.

Di mercenari che siedon su scranni
faremo a meno… lor son barbagianni
e dei responsabili… ma solo a parole
in olio bollente… comè le braciole.

E sui giocatori che fan pokerino
bruci l’incenso gasolio e cumino
e tutti gli amanti del totoscommesse?
si salvi il cavallo ma non il calesse.

Su stragi di Stato sia fatta la luce
non vengano a dire ch’è stato Polluce
su altri misteri di mafia e potere
già pronta la scusa: “è stato il portiere”.

Buongiorno anno… ti stavo aspettando
prova a non essere ancora nefando
a Nostradamus Atzechi ed i Maya
tu mandagli a dire…evviva la Gaia.

Il paradiso
Il paradiso sta qui sulla terra
basta bandire le armi la guerra
e se c’è neve tu resta al calduccio
un fuoco un bicchiere grigliata di luccio.

Se poi ti senti con l’anima in spalle
cogli due funghi in fondo alla valle
per addolcirti dei fiori di pesco
stille di rosa…il pane fresco.

E se ti scende di colpo l’umore
della tua bella poi senti il calore
ti passerà la tristezza e la noia
ti scorderai del tiranno e del boia.

Un tozzo di pane a chi è sfortunato
cibar la tua anima… non è ancora reato
al vecchio ch’è solo la ser’a Natale
tu porta un sorriso nel fredd’ospedale.

Leggi quei libri che danno saggezza
d’un figlio che nasce poi senti l’ebbrezza
un raggio di sole che entra a scaldarti
speranza di vita saprà ancor donarti.

Il paradiso è un luogo assai strano
sta proprio qui… a portata è di mano
ti entra di dentro direi ch’è immanente
basta solo cercarlo…sta li nella mente.

Un sorriso
Un bel sorriso si nega a nessuno
sia esso biondo rossiccio oppur bruno
a gente un po’ laida da fare ribrezzo
a certi signori col crine un po’ grezzo.

Al tuo nemico ch’è ora in rovina
era assai rio giocar sulla china
m’anche all’amico che scorda i favori
e forse ingannò la regina di cuori.

Al panettiere dal pane un po’ scotto
non se lo merita certo un rimbrotto
al tuo droghiere nutella scaduta
non disperare c’è un sacco di juta.

A certi alterati pomposi parenti
altro non pensan che ad oro ed argenti
al concorrente con te sulla griglia
fagli un saluto…da mille miglia.

Se il tuo maestro non sa tabellina
paga un biglietto destino Argentina
voglio vedere se li sulla pampa…
sa bene curare… al toro la zampa.

E un bel sorriso anche a te mio lettore
volevo sol dir di pensare all’amore
e lascia pur star quell’odio ed asprezza
senti che gioia…una dolce carezza.

Braccia
Braccia rubate all’agricoltura
ma che ci vendon insana cultura
chi se ne ciba rimane ammorbato
cotanta protervia non v’è nel creato.

Braccia protese nellè conferenze
che sian di storia di guerra di scienze
segno d’atavico e di cavernicolo
son così alte… che manco il Gianicolo.

Braccia stringenti per un’ che ritorna
ma sotto sotto…ti fanno le corna
altre un po’ tenere per un addio
certe salutan madonne ed un pio.

Braccia nel pozzo di gran desideri
che sian di oggi domani o di ieri
con uno elargiscono il pane e la vita
con l’altro ti ruban perfin la “colita”.

Braccia con muscoli da buon lottatore
braccia in procinto di fare all’amore
e d’ambedue ricevi un ceffone
ma pensa soltanto se c’era “Baffone”…

Braccia sul palco d’un grande oratore
figli di Ipno invisi al Signore
aizzan le masse… ma conservatori
nell’animo greve son spenti i colori.

Io uccido (il vecchio anno)
Mi sveglio con pelle dell’assassino
sull’orrido anno con un carlino
portò miseria dolore e tormento
ma ora venuto…è suo momento.

C’era la neve arrivava gennaio
e già s’intuiva…un letamaio
e venne febbraio…le mascherine
madonne del regno eran veline.

Marzo si sa ch’è un gran pazzerello
e tutto il mondo un grande bordello
aprile poi vide sbocciare bei fiori
mercati governi banchieri ed orrori.

Era di maggio tepore e rosai
ma tolleranza…quella giammai
giugno le prime giornate di sole
ma qui c’è sempre cuore che duole.

Luglio le pinne fucili ed occhiali
crescon pasciuti… qui gli amorali
feste cantanti il palco…è agosto
ma popolino…sempre in quel posto.

Settembre i pargoli dritti a scuola
ma la ministra è un po’ mariuola
vigna d’ottobre attende vendemmia
nel bel paese…è tutto bestemmia.

Undecimo mese portò la tristezza
ladri di Stato stan li con ebbrezza
ed il dodicesimo Gesù nella stalla
l’Elsa e Marione son li con la pialla.

Ed io l’uccido quest’anno tremendo
correndo celiando d’immenso m’accendo
ne verrà un altro portando speranza
con un bel fritto di pesci in paranza.

L’albero spoglio
Albero spoglio quanta tristezza
sopra i tuoi rami soffia la brezza
la nostalgia d’un fiore di maggio
torna la bruma sembra un miraggio.

Caduche foglie spazzate dal vento
scrolla tuo fusto come un portento
ma tornerà primavera e tepore
sarà rinascere ancora all’amore.

L’albero spoglio dorme e pur sogna
in lontananza risuona zampogna
venuto è al mondo Gesù Bambino
ma suo pensiero è ancora corvino.

E dopo l’inverno frutti succosi
renderà giorni ancor più gioiosi
letizia di bimbo sarà una gran festa
per dipartita di pluvio e tempesta.

E passan stagioni come una giostra
il nudo viandante prega si prostra
che nuovo inverno sia più clemente
uomini e alberi…un’unica mente.

Il presenzialista
Ma cos’avrà mai da farci vedere
non ha lo charme e neanche le pere
se prima piangeva ora fa l’occhiolino
si sa che ai padroni gradito è l’inchino.

Ed i maggiordomi vestiti col frac
stan li con la lingua parlando di crack
ma anche la coca qui non si disdegna
in torte vulcano li proprio in Sardegna.

C’è chi ogni anno col cin-panettone
non l’hanno capito m’han rotto il marone
la solita solfa… corna a Cortina
ma qui le orecchiette le fa nonna Pina.

Il grande scrittore d’un libro per notte
per esser da Fazio può far anche a botte
e la Littizzetto decanta “Jolanda”
e chi ci rimembra la vecchia filanda?

Niki Santoro Travaglio Gelmini
van rincorrendo ancora i neutrini
Landini Marchione gran sindacati
che a piedi scalzi son tutti scappati.

Mando in quel posto il presenzialista
ma verso le cinque è già dal barista
lui parla di soldi d’affari di banche
ti lasci adulare…le grinfie le branche.

Buon Natale!!!
Grande ‘sto sito del Vate Lorenzo
sboccia sovente l’amore immenso
come buon padre ci ama e ci cura
rendendo noi tutti la vita men dura.

Rendono tanto Colonna e gli ap…Poggi
col dotto poetare di ieri e di oggi
e c’è l’Antonietta la Sandra e Cristina
d’amore ci cantan da sera a mattina.

Il dolce Gabbiano il Passero e Bruno
quando son desti ce n’è per nessuno
ma anche Giuseppe Filippo e Gustavo
che del palazzo ne son l’architravo.

E c’è qualcuno con l’anima a pezzi
ma san poetare e mica son scherzi
Stefano Lucio Enrico ed Armando
allietano il giorno correndo e sognando.

La grande Michela Antonia e Diletta
che non vi so dir chi sia la perfetta
e se qualche giorno sei agro limone
niente paura ci pensa il Simone.

Il caro Michel “destini e presagi”…
ma ora scusate attendo i Re Magi
non portano mirra ne incenso ne oro
ma spero la Musa ben cinta d’alloro.

E un Buon Natale a voi tutti di cuore
vi porti soltanto la gioia e l’Amore
anche sperando bel po’ di soldini
cantori e poeti perlopiù sopraffini.

Ceppi
Ceppi sul fuoco Santo il natale
caldo nel cuore ricordo che vale
m’assale letizia di pargolo in festa
m’è solo tristezza quello che resta.

Giù dal camino scendeva la strenna
dalla Lapponia tornava la renna
con il suo carro di dolce speranza
goccia di luna riempiva la stanza.

In piazza la gioia d’un grande falò
salsicce vinello risate e paltò
e rosso brillante tornare all’ovile
caro lambrusco aspettava in cortile.

Sfidando la notte il freddo la neve
un’inno di gioia s’alzava ‘si lieve
era l’amore e sui ceppi una fiamma
e su quel bambino sorriso di mamma.

Meteoropatia
Vedo vecchietto alto sei spanne
se c’è la bruma rimane in panne
e se c’è Giove con il suo pluvio
s’alza zompetta sembra diluvio.

Luna tre quarti cielo stellato
verso le sette già rintronato
e se Dio Sole spande i suoi raggi
perso è l’Adelmo li nei paraggi.

Cento le rughe vetusto il suo viso
ma c’è per tutti un grande sorriso
sedici i lustri dolore e tormento
amore materno se s’alza il vento.

Rosso di sera sul fianco silano
asma nel petto prude la mano
mi giro l’osservo lo tengo d’occhio
e tosto s’incanta il suo ginocchio.

Grande la Terry moglie severa
s’alza scirocco nebbia foriera
e quel signore ripensa ai suoi fasti
sotto cintura stanno assai guasti.

Calan le ombre paesetto in collina
neve a nord est vita in bolina
e quel vecchietto ripens’a Bernacca
su sexy pensieri…la ceralacca.

San Raffa è
Lo chiamavano San Raffa è
la bella creatura di Don Verzè
che truffò le Madonne ed i Santi
i pazienti e prefino gli astanti.

Altolocate le sue amicizie
dal Brasile gustose primizie
che non erano il mango e la vite
ma donzelle piuttosto fornite.

Grand’amico di lupi e caimani
nella torta coi piedi e le mani
e la fama di gran servitore
ma non certo di nostro Signore.

La voliera trentun pappagalli
i celesti coi rossi ed i gialli
l’ordinò il suo Cristo in persona
o forse no…era cara mammona.

In quel sito sul monte Tabòr
sei piscine per fare l’amor
filantropico per sua stessa natura
nonsochè che conduce all’abiura.

Dittatori lui aveva al soldo
i Servizi ed un manigoldo
chi gli porge i chiodini e la croce
e il coraggio di alzare la voce.

Lo chiamavano San Raffa è
luogo che lercio di più non ce n’è
ma non parlo di sterco e letame…
ma del morbo che infetta il reame.

Bambinello 2011
E rinasce il bambinello
tutto pregno di stupore
anche il bue e l’asinello
oggi colmi di livore.

E va in giro per la terra
per scoprir tutt’i segreti
vide solo odio e guerra
Dio denaro alle pareti…

Turpe mondo farisaico
vagheggini e cicisbei
rude uomo anche prosaico
sotto il giogo degli ebrei.

Indicò terra promessa
ma lo presero per pazzo
e perfino la badessa
poi tramò col paparazzo.

Moltiplicò i pesci e i pani
e nuovo Mida era geloso
nei deserti e gli altipiani
morte certa col lebbroso.

E scacciò nuovi mercanti
che del tempio i Signori
ma incontrò dei lestofanti
ben decisi a farlo fuori.

Condannato e messo in croce
perché qui la legge è legge
e chi rinasce ha fine atroce
anche i giusti stanno in gregge…

Frutti dell’odio
Giù dall’albero dell’odio
caduche sono marce mele
fasci-nazi mangia fiele
come galli li sul podio.

Tinta unita verde padano
alla stregua mucche in stalla
giù al porto una gran stralla
che sostiene il Caimano.

E gli Umberti da Giussano
di quei frutti scorpacciate
e poi Magnum e randellate
mefistofili in salsa d’alano.

Qundic’anni e impenitenti
frutti e semi inverecondi
esseri sozzi esseri immondi
goccia a goccia implodenti.

E su zingaro negro e terrone
tonnellate d’intolleranza
squali e peoci dalla Brianza
in Pianura il drago Pitone.

Si scrive lobby si legge mafie

L’hobby di Mario
Il Marione aveva l’hobby
di pescar col farmacista
ch’era anche sandinista
la balena Dick Moby.

E scherzava col tassista
giallo oro il suo pulmino
il capello era corvino
il pensiero sanfedista.

Giù al porto sul barcone
lupi di mare a dire basta
poveri cristi mani in pasta
per vessillo un’arpione.

Al bar Gladio col notaio
per un caffè alla Sindona
la barista sempre prona
di Napalm solo un paio.

Pensa pensa a Tobin tax
un taglietto al banchiere
qualche altro al crupiere
m’a barili il guttalax.

Nell’andron con avvocati
giornalisti e giornalai
fruttaroli e calzolai
gang band e carr’armati.

Il Marione aveva l’hobby
di giocar coi Scilipoti
certi Razzi ed Iscarioti
m’a pasquetta…addio lobi.

Il trenino di Cotrone
La valigia è di cartone
la fotò in bianco e nero
ma nel lido di Cotrone
s’è ancor all’anno zero.

Ciuf ciuf fa il trenino
lo studente col fiatone
inseguir quel gioiellino
più veloce del bosone.

Impallidì la Rossa Freccia
e anche l’Italo del Cordero
trenta all’ora poi far breccia
quasi un’anno fino a Pero.

Più veloce del neutrino
sentenziò la Mariastella
sei i giorni fino a Torino
sacro il canto a cappella.

Ma d’un tratto l’imprevisto
vecchio mulo sui binari
si pregava il San Mefisto
m’arrivarono i Templari.

Fummo liberi di sfrecciar
in vista crùstuli e torrone
noi un baffo anche quasar
superjet oppur il drone.

La truffa dei falsi prodotti biologici

Oh mio bio!
Tutto un furto il Capitale
disse un giorno il comunista
tutto è falso tutto è male
nel santuario capitalista.

Non nature e manco bio
ma veleno ben dosato
“dopo Gesù a morte Dio”
è lo slogan del griffato.

Il polletto amò il becchime
e tosto andò in catalessi
delle rape mangiò le cime
bosco amianto li nei pressi.

Carolina la mucca in stalla
biada al cloro ad ogni di
il foraggio da Guastalla
un ormone…grande così.

Il coniglio e la capretta
con l’erbetta nel cianuro
con il sugo fai scarpetta
cesio tossico da Palinuro.

Oh mio bio oh mio bio!
vergin olio su bruschetta
ma nel còlon un fruscio
niente paura…sol ceretta.

Manovra? Si,è proprio una bella manovra, il pacchetto natalizio di Supermario, specialmente per…

La leva pensionistica classe 1952
Otto bei lustri alla catena
ma ciò che conta è la meta
Nino il buono di gran lena
schiena curva notte inquieta.

Cinque bocche da sfamare
pane intriso nel sudore
poco il tempo per pregare
per uscire o far l’amore.

Progettava il suo futuro
cibar l’anima e il suo “Io”
sessant’anni e ben maturo
per parlar anche con Dio.

Ma dal Monte il Leviatano
lo osservava in cagnesco
prese braccio e anche la mano
non era certo dell’UNESCO.

Si scagliò sul derelitto
con la lancia del potere
lo conciò a pesce fritto
lo lasciò così giacere.

E’ il destino dei perdenti
sotto il giogo dei predoni
vita grama pochi argenti
…a Natale tutti più buoni?

Trenta miliardi di euro attendono a braccia aperte l’Italia, basta fare una capatina in Svizzera, ma nessuno lo fa (Report Rai 3).

Mister Trenta Miliardi (Tesoretto)
Caldo caldo nel caveau
origliava il Tesoretto
l’occhiolino dall’oblò
col suo fare circospetto.

E pensava al suo cantone
con i monti e le caprette
e li Heidi col bastone
intagliava con le accette.

E’ l’orgoglio di evasori
e gentaglia d’ogni dove
politicanti ed estorsori
solo che mancan le prove.

E’ lui Mister Miliardi Trenta
altro che… la finanziaria
scalcia che… sembra giumenta
se lo tocchi salti in aria.

Cinquantanni e bamboccione
ed il CAFè suo papà
ma poi dietro uno squadrone
Silvio Lega Piddì e chissà…

E il Paese degli Elvezi
lo ringrazia e riverisce
senza odio senza screzi
con piacer ci si nutrisce.

Stretto e Naviglio
C’è li Stretto e c’è Naviglio
che ti miran con cipiglio
mani sporche di catrame
gran’ammasso di ciarpame.

Non son fiori non son gigli
ma prolissi di consigli
ed a messa ed in parrocchia
esibiscon la gran spocchia.

Lancia Thema e gigolette
ma per celia un pamphlet
lunghe toghe ma mafiosi
d’uno Stato la necrosi.

Ludici maghi della cresta
i leon della foresta
che sia calabro o padano
che sia nave o aeroplano.

Dal traghetto a Martesana
la lettura un pò malsana
dal Guiscardo al Visconte
una storia camaleonte.

Stretto e Naviglio i compari
servi e gonzi ai lupanari
e l’olezzo fin in Kenia
pensan che sia solo venia.

Achtung!
Bund Spread Mib and BOT
antistato con la slot
Moody Moody option stock
sul binario zer o’clock.

Politik’ills King Bokassa
nella banda la grancassa
tritacarne democratik
dittatura is so scic.

Supermario and his Bros
il poter al masson boss
Credit crunch vola colomba
e marina è la tromba.

Eurobond e tripla A
tutti al monte di pietà
e se Rating ti s’abbassa
achtung alla man bassa.

E achtung al cetriolo
che si sa ha basso volo
va cercando l’ortolano
lento lento piano piano.

Eurothief in BCE
se li conti trentatré
sono wolf e son finanza
i gurù della paranza.

Il pianetino
Era notte ciel turchino
ho sognato un pianetino
bianco terso immacolato
senza l’ombra d’un soldato.

Niente armi alla frontiera
rosso vivo la bandiera
dell’amore universale
che ripudia ogni male.

Cittadini del nuovo mondo
hanno fatto un girotondo
bianchi rossi gialli e neri
fratellanza e non scudieri.

Energia a costo zero
le risorse del pensiero
democrazia partecipata
gioventù non sfruttata.

Le foreste senza i tagli
in pensione gli ammiragli
pesce fresco senza cromo
aria pura senza bromo.

Si lattuga no Monsanto
no al piombo in amaranto
verdi pascoli polli e manzi
combustibile con gli avanzi.

Auto elettriche o a celle
evirar “Sette sorelle”
e il sistema delle mazzette
che ambiente taglia a fette.

Ho sognato un pianetino
bianco terso ciel turchino
l’ho sognato forte forte
era l’aura d’una notte.

Daltonismo al potere: pagano i grigi (di capello) ed il “nero” (evasore) esulta.

Il pensionato tartassato
Si ringrazia il buon Benito
che inventò la previdenza
lui del tutto fece un trito
m’a noi grigi reverenza.

Bocconiani cinese goccia
marchio d.o.c. forti poteri
son vampiri con la boccia
e mi spillan tutti gli averi.

E se l’Elsa si commuove
saran lacrime coccodrillo
non è “bona” per le alcove
la pellaccia è d’armadillo.

E c’è Spok “Guerre stellari”
con le orecchie paraboliche
vuol da noi tesori templari
e a me vengon le coliche.

Il ministro nome d’uccello
che rovina tutto il raccolto
intese banche gran macello
e non torna mai il maltolto.

Sognai d’esser pensionato
giorni al parco e nipotini
ma mi ritrovo tartassato
rimasti son solo i calzini.

L’Onorevole (sic!) Razzi dichiara: “Sono tutti malviventi qui in Parlamento” (La7 –Intoccabili 7 dic.2011), nel frattempo, tra un decreto salva evasori ed un altro, comprano 131 cacciabombardieri
dalla celeberrima “Lockeed” degli scandali anni 70/80 al costo di… solo 25 miliardi di euro.


O tempora o mores
Tutti al par di Catilina
gli usurpatori di potere
ed il popolo in cantina
ben spillato con piacere.

Che sia Silvio o Marione
qui la musica è stonata
cosche mangiano storione
volgo bucce di patata.

La prosàpia e la schiatta
ma non certo sangueblù
armerebber la culatta
ma per ora è un tabù.

Alla Prima del Dongiovanni
papillon vestito Armani
principini degli inganni
massoncini a quattro mani.

Nella zucca solo i caccia
su cui alzano la cresta
sulla groppa una bisaccia
sempre pronti a far la festa.

Tutti a corte da Pilato
eseguir le direttive
personaggi da conato
e non solo da invettive….

Verrà tempo non lontano
e quei caccia imploderanno
sul cerone o deretano
volgo festa tutto l’anno.

Fortezza Fenestrelle
Non è nave m’ammiraglia
Fenestrelle la muraglia
non cinese ma Savoia
poco importa…sempre boia!

Lager Nazi-Biancamano
la fortezza e l’altipiano
lambrecchini Val Chisone
e lo scudo ed il blasone.

Sai abàti e Pinerolo
la tortura e capriolo
i Briganti e baluardi
calce viva e Savoiardi.

Fenestrelle la fortezza
nella corte la bassezza
e giù “belle terre cotte”
per l’umano è la notte.

Auschwitz a pi è dell’Alpi
mille fanti con gli scalpi
e un ricordo già rimosso
veritàè un paradosso?

Accertato che le radiofrequenze inducono modificazioni del DNA e quindi il cancro ma
O.M.S. (organizzazione mondiale della sanità)è al soldo delle multinazionali dei telefonini
(Report RAI3).


L’onda lunga
L’antennone sul palazzo
che di se fa bella mostra
picchia in testa satanasso
notte giorno senza sosta.

Sul cervello l’onda lunga
poi atterrisce i neuroni
corre salta”bunga bunga”
scende giù ai…faraglioni.

Sull’orecchio il cellulare
che fa figo che fa trendy
in saccoccia bel palmare
tutta l’aria d’un effendi.

I dottori sempre al soldo
“che volete teniam famiglia”
belli scaltri alla Bertoldo
di diamanti una pariglia.

Giovincelli e padri ignari
che affollate le vetrine
non comprate i cellulari
solo classici a decine.

E’ Lucifero e ti tenta
fatti forte metti l’ali
navigando li sul Brenta
lascia stare i Saturnali.

ES-SUPER IO-IO- e i governi italiani
Disse l’ES al fratellastro
“tengo tutti a libro mastro
personcine anche perbene
che rubaron le amarene”.

Rispose fiero il SUPER IO
“faccio patti sol con Dio
tengo a freno i bassi istinti
anche un debole per i vinti”.

E il buon IO ben celato
fece un party organizzato
invitando i due conversi
arrivando ai compromessi.

C’è chi alza il dito medio
allegrotto e senza tedio
barzellette gestacci sberleffi
nani mostri brutti ceffi.

Altri canuti e ben suadenti
donne poco appariscenti
carnevale e poi quaresima
ed offrir la tredicesima.

E si sa ch’è tutto un ciclo
gran somari in emiciclo
per poi tornar alla follia
di quell’ES…e così sia!

Vietato parlare di profilattico: poco importa se lo dice la RAI o il Ministero.
E allora parliamo de…


Il Bungarello* (spot)
Gusto mora e fragolina
per il nuovo Bungarello
Benedetto che manfrina!
e ci canta il ritornello:

“Procreate senza freno
tanto poi paga mammà
e dal Jonio al Tirreno
un aiutino ti arriverà”.

Ma un pupetto è seria cosa
non piacere d’un momento
lui non mangia bocciol di rosa
ma la pappa di frumento.

Sei sicuro sei protetto
e quel virusè gigante
che sia fuor o dentr’al letto
non è amico del Bramante.

E’ di casa nel convento
e l’indossa il Cardinale
con lo sconto tre per cento
ne accaparra un arsenale.

Prova prova il Bungarello
va dal mini all’extra large
e t’omaggiano d’ombrello
se vuoi esser “a la page”.

*marchio registrato: prende il nome dal mitico “Bunga bunga”.

Parenti serpenti
Son parenti son serpenti
e moine abbracci e baci
il coltello in mezzo ai denti
al contatto son mordaci.

E se d’oro è ipocrisia
poi di platino è l’invidia
ma ti bollan d’eresia
e ricopron di perfidia.

A Natale tutti più buoni
il ventisette l’han scordato
e saran fulmini e tuoni
e violini con l’afflato.

Ed a Pasqua in camporella
con l’agnello e la colomba
col cerone di Brighella
m’alla sera già la bomba.

Ferragosto in riva al lago
per la festa del diploma
per quell’etto d’Asiago
t’han mandato pure in coma.

Son serpenti e son parenti
e tu stacci sempre al largo
hanno all’arco bei fendenti
non son mica il cane Argo.

Nonostante la dipartita del nano malefico c’è ancora chi lo osanna…

Berluschini medi
Lavoravano alla Standa
con la figlia e la nipote
a Natale la mutanda
ed un bacio sulle gote.

Il buffet con le tartine
con un fiume di spumante
i condoni a decine
e poi far il sacripante.

I soldini nel cantone
Cayman e Lussemburgo
conoscenze al Cupolone
tette grosse dal chirurgo.

La corsia preferenziale
in Provincia o Regione
con il grugno da maiale
o esentarsi da prigione.

Dagli amici di Maria
certe cene nel villone
crocerossa in corsia
cameriera da Peppone.

Ballerine sopra i cubi
i servizi nel lettone
e per chi avesse dubbi
coca a fiumi e libagione.

Berluschini sono medi
ben colpiti dall’ipnosi
e l’orgoglio sotto i piedi
la colonna con lordosi.

Il pensiero bambino
Pensiero bambino
pensiero d’amore
pensiero divino
pensiero del cuore.

Sguardo innocente
sorriso di pace
alba splendente
carezza ferace.

Motore del mondo
rispetto di vita
un gran girotondo
dolcezza infinita.

Abbatte frontiere
pensier laterale
speranze foriere
pensiero morale.

Maserati blindate da 200 mila euro, colf arcimilionarie e tanto altro per le…

Stellette d’oro
Blitzkrieg o guerra d’usura
or non più una sciagura
noi c’abbaglian le stellette
che son d’oro con lucette.

Le badanti milionarie
hanno cura della carie
Maserati blindo e blu
della Patria gran gurù.

Colonnelli e Generali
con le firme agli stivali
e la dropè di Versace
nella guerra nella pace.

Dependance e grossa villa
per gli attor di camarilla
ai Parioli all’insaputa
ma levrieri una muta.

Se son d’oro le stellette
poi non mancan le starlette
e i monili a tonnellate
per le amiche del magnate.

C’è l’Ignazio sempre prono
che gli lucida anche il trono
per terrore d’un colpetto
a uno Stato…scendiletto.

Pare che certi studi televisivi erano un luogo di spaccio di droga.

Rete coca
Era bianca ed era pura
un bigiù della natura
negli studi del caimano
a portata d’una mano.

La sniffavano gli amici
bei tamarri belle attrici
conduttori logorroici
prossimo tiro ore dodici.

E ti chiedi perché Belen
poi ti suona anche Chopin
Barbarella e De Filippi
poi ti sembrano degli hippy.

Per narici più esigenti
costa solo quattro argenti
e col pusher parlamentare
sconto consorzio alimentare.

Negli studi di Cologno
si viveva quasi un sogno
tiggiquattro mattino cinque
e benvenuto a chi delinque.

Studio Aperto coi suoi nudi
che sul vero mette scudi
e se Banfi ha la versione
sorci verdi in promozione.

Era bianca ed era pura
per seguaci d’incultura
e s’esponi il decolté
giusto premio da Silvio Re.

Tragedie mediterranee
Era Grecia ed era Magna
era culla e la cuccagna
colonne doriche capitelli
Partenone e Colonnelli.

C’era Ulisse c’era Omero
Garibaldi ed il Cafiero
c’era Socrate e Platone
Leonardo ed il Bordone.

Mare blu e faraglioni
e le scorie nei fustoni
e c’è Malta e c’è Creta
c’è ricotta e c’è la feta.

Rei tiranni ed oligarchi
e lo Ionio ed i monarchi
conti in rosso con lo spread
c’era Onassis e Club Med.

Una penisola Peloponneso
bei corrotti qualche Creso
case bianche coste e dirupi
vecchi muli e grassi lupi.

Socialisti solo a digiuno
Polifemi coi Nessuno
vecchi fasti niente onore
semidei gran disonore.

Palcoscenico miseri attori
e mestizia dentro i cuori
tuoni fulmini anche Zeus
molto machina poco deus.

E’ tragedia fine funesta
e chi esalta certe gesta
Mediterraneo storia del mondo
giorni infausti allo sprofondo.

“Non c’è crisi, i ristoranti sono pieni, gli aerei sono pieni…” parola del Nano di Arcore.
E allora stasera tutti al ristorante*…


Dal Nano
E stasera tutti dal Nano
c’è la festa del fagiano
alla brace o in casseruola
in salmì o pizzaiola.

C’è il cuoco ch’è di Foggia
e impartisce dalla loggia
cameriere in perizoma
per dettagli in via Poma.

Lap dance li nel retro
il salame solo a metro
ballerine dal Marocco
che sollazzano quel brocco.

La minestra a pranzo e cena
trippa al sugo con maizena
ubriacate di barolo
salsa dolce al cetriolo.

Polli sol d’allevamento
convitati dal convento
vacche grasse ed agnellini
per gli amici del Ghedini.

Su venite qui dal Nano
cavaliere tanto umano
lui v’aspetta sulla porta
che di celie…una sporta!

*Sta per aprire una catena di ristoranti su “consiglio” di zio Totò e zio Bernardo…

Sappiamo da trent’anni che il simbolo è il biscione…ma c’è voluto il “Financial Times”
a ricordarcelo: “In nome di Dio e dell’Italia, lascia questo paese”, mi ricorda…

L’ultimo esorcismo
In nome di Dio in nome di Dio
vai un po’ dove so io
c’è una bolgia solo per te
con l’Amanda e zio Michè.

In nome di Dio in nome di Dio
vai su e giù per il pendio
c’è l’amico tal kossiga
oh per Bacco quanta sfiga!

In nome di Dio in nome di Dio
ma non senti che fruscio?
tanta gente che t’aspetta
sfilatin salam Beretta.

In nome di Dio in nome di Dio
fallo pur anche con brio
porta i servi e le donnine
i Neroni e le agrippine.

In nome di Dio in nome di Dio
dalle stanche ceneri oh tu rio
venditor di miasma e fumo
ma che lotti come un sumo.

In nome di Dio in nome di Dio
di Don Bosco e di San Pio
torna agli inferi e nell’Averno
per mille anni nel fuoco eterno.

Arriverà un litro di benzina a costare quanto un grammo di…

Oro
Oh per Diana e per gli schiavi
che indolenti e che ignavi
questa è roba da magnate
e alla pompa son legnate.

Il benzinaio è li solerte
e ogni pieno son saette
bilancin da gioielliere
ma t’omaggia di tagliere.

C’è la tassa e c’è l’accisa
per la Torre che sta a Pisa
per il Belice e i terremoti
per il ras che porta i voti.

Per la prima guerra punica
per il prete con la tunica
per friulani e per irpini
per le mamme dei gattini.

Il gasolio ha preso il volo
e t’affoghi con il bolo
la benzina ha fatto il balzo
e cammini anche scalzo.

Dan la colpa allo sceicco
ed ai libri di Baricco
al dittator che non s’arrende
al “barbun” che vilipende.

Per un litro d’oro nero
or ti cedo anche il maniero
e se mi fai anche lo sconto
t’elargisco il Metaponto.

Mentre l’Italia è in procinto di affondare il ministro dell’economia che fa? Va…

Alla sagra del tortello
Alla sagra del tortello
c’è un ministro picchiatello
il tortello è con la zucca
ed i conti lui li trucca

e li trucca prima e poscia
poi si sa che ha l’erre moscia
in Europa è uno zimbello
trotta trotta il somarello

c’è li festa e c’è li sagra
c’è li forse tanto viagra
e il sultan dell’olgettina
fece li una capatina

c’è l’Umberto con il Trota
sul carroccio zucca vuota
sei “barbun” di bassa lega
che si sa poi fanno bega

son leghisti e son “lumbard”
ma a me sembrano boiard
dall’aspetto un po’ vichingo
la parlata come un gringo

e l’Italia cola a picco
ma c’è li piatto ricco
e viva viva il gran tortello
m’anche anche il Masaniello.

Foschi orizzonti (Profezia)
Venne Monti il Professore
grassi ventri che terrore!
e le lobbies e i potentati
si nascoseser li dai frati!

E battevano anche i denti
parassiti e i lor parenti
e i ministri conviviali
affilavano gli strali.

Carrozzoni spargi fango
non rientravano nel rango
e i Sallusti Feltri e Porro?
“l’impostura non aborro”!

E partì il toto-ministro
per la casta fu un sinistro
il Gabibbo all’istruzione
non pareva la soluzione.

Fabio e Mingo alla cultura
gli sembrava una sciagura
Luca Abete all’ambiente
personaggio sconcludente.

Il Siffredi Re del porno
alza il PIL notte e giorno
ma qualcuno pose il veto
e i leghisti anche un peto.

E così Professor Monti
vide foschi gli orizzonti
il Titanic lasciò nei ghiacci
alla mercè di sei pagliacci.

Il giornale tedesco “Welt” afferma che la chiesa cattolica tedesca pubblica riviste pornografiche.
Secca smentita di “Weltbild”, giornale dei vescovi tedeschi: “sono solo erotici”!..
.

Playchurch
Questo porno è sol passione
disse un giorno il cardinale
e il “tedesco” un gran magone
se una copia su non sale.

Concorrenza a Playboy
poi tuonò il vescovato
chi si fa gli affari suoi
non l’han mai tollerato.

Concorrenza anche a “Le Ore”
perché lor sono perfetti
mille copie anche al priore
che istruisce i pargoletti.

E le strade del Signore
poi si sa sono infinite
se persin nel Sacro Cuore
hanno immagini ‘si ardite.

E domenica andando a messa
anche il prete tardi arriva
ha da far con un’ossessa
di “Playchurch” lui non si priva.

Manca sol che poi diventi
una casa un poco chiusa
e Lucifero ha li gli armenti
con l’oboe e la cornamusa.

Missiva
Non c’è pace né giustizia
non c’è orgoglio e dignità
qui c’ abbonda la nequizia
e trionfante immoralità.

Siamo soli nell’universo
rotolando all’infinito
siamo coccio ben sommerso
siamo un punto indefinito.

Paladini d’un mondo oppresso
ed i bindoli imperversano
una logica senza il nesso
e peones che malversano.

Rare tracce di coerenza
barche vuote alla deriva
rare tracce di coscienza
con nel sacco solo piva.

Anche i sogni si son spenti
luce fioca all’orizzonte
urla rotte contro i venti
e burrasca giù dal monte.

Violenza gratuita
Il vespon a notte fonda
dell’horrorè la maitresse
forza bruta d’anaconda
ci ricarica…di stress!

Fra i plastik e i min-zoo-lin
Stige di sangue quotidiano
e nei bar e nei mercatin
l’ira scorre piano piano.

Gente torva sorrisi rari
topi in gabbie sovraffollate
tempi bui tempi amari
se li sfiori…che bordate!

La violenza è come droga
in società certo malata
ogni anima qui v’affoga
e non serve una virata.

E al semaforo è catarsi
con quel vaffa liberatorio
bei pensieri qui son arsi
aria mesta da obitorio.

E si gode del dittatore
con il buco dritto in testa
e la lacrima ed il dolore
qui ci sembra sia una festa.

E le stragi democratiche
specie quelle sui civili
son carine son simpatiche
e sghignazzi giù a barili.

L’elettrodomestico sempre li
col suo bel telecomando
così immondo da rabbrividir
cattivo maestro cattivo educando.

Pare che sarà sancita, dopo anni di timidezza, la “Santa Alleanza” tra PD e PDL.
Come potrà salvare l’Italia chi l’ha distrutta?
Chiedo ufficialmente alla Germania di invaderci!


Orsù venite
Orsù venite oh voi Teutoni
con i carri e con i droni
e occupate il Parlamento
selva oscura da spavento!

Orsù venite con la bandiera
val bene anche di Baviera
portate qui la birra in massi
lanciate alfin su quei smargiassi!

Orsù venite da Brandeburgo
c’è qui bisogno d’uno spurgo
anche i prussiani ed un Lutero
stanziate qui le truppe e impero!

Orsù venite oh voi Cavalieri
Portaspada e sempre fieri
spargete pace all’Augusta
e sui serpenti la mangusta.

Orsù venite da Magonza
qui c’è casta sempre sbronza
e se occorre per sette anni
ardete cosca dei tiranni.

Orsù venite con Valchiria
e fate un salto anche in Siria
accompagnateli nel Walhalla
poche stelle e molta stalla.

Orsù venite Sassoni e Duchi
schiacciate forte i mammaluchi
più che un Paese ormai una bolgia
un bastimento abbiam di Gorgia.

Filastrocca del Papello
Che sarà questo Papello
vince un premio chi lo sa
forse zio di uno zimbello
che strimpella qua e la.

Sarà padre di due bombe
perché Giulio in pensione
minacciava un’ecatombe
non sol lui era il padrone.

Forse figlio d’un pastrocchio
e in Trinacria fece un patto
ben accolto sopra un cocchio
e diffidente come un gatto.

Nonno saggio e premuroso
dall’America lui sbarcò
con due saggi del Lombroso
quatto quatto s’insinuò.

Fece un balzo nel Palazzo
e vi piazzò anche le tende
dei tromboni fece un mazzo
…via con laute prebende.

Oggi è Re della Nazione
col contorno dell’orpello
scolaretto è del Critone
e lunga vita al gran Papello.

Devo ammettere che il più grande statista degli ultimi 150 anni (sic!) ha mantenuto le promesse.
Nel 1993 disse che avrebbe reso ricco il Paese come le sue aziende, peccato che stavano per fallire.
2011, l’Italia sull’orlo del fallimento: missione compiuta!


Bidonsilvio
Era mago forse il Messia
ma Cavalier dell’idiozia
belin garofano scarlatto
sopra i tetti come il gatto.

Moda buffa molto trash
sui peones solo il cash
prossima tappa Bidonville
con bagasce e le pupille.

Paladino della macchia
odia Bindi perch’è racchia
la suburra è il suo regno
e ci mise tanto impegno…

Diabolìk dello stivale
Principìn del carnevale
vuoto a perder della nazione
sette nani in processione.

C’è palazzo che l’aspetta
rendiconto con manetta
e negracci in fila indiana
col bavaglio e la bandana.

Cesarin gran protettore
con l’unguento dell’untore
per taluni solo un Nerone
con la cetra ed…il bidone.

Società egoista ed ingorda: Alessandro Del Piero “scaricato” dalla Juventus dopo vent’anni di professionalità al servizio della famiglia Agnelli!

Pinturicchio (la ballata del campione)
Pinturicchio corre e va
su quel grande prato verde
l’Avvocato è sempre la
e la Zebra più non perde.

E’ la storia d’un campione
col pennello agli scarpini
quanti calci ad un pallone
una stella per sopraffini.

Quattro lustri di splendore
dalle Alpi in cima al mondo
per una maglia e per l’onore
e per l’amore dal profondo.

Sempre il dieci sul groppone
e via veloce come il vento
e centomila col bandierone
che s’incantan al suo talento.

E da Padova fin su la Mole
tutto un popol che lo ama
e non servon più parole
per descriver la sua fama.

Pinturicchio corre e va
per un goal ed un boato
e mai nessun lo scorderà
o…forse l’hanno già scordato…

P.S.: io non sono tifoso di nessuna squadra ma… certe cose fanno male!

Signorina al disco-bar
Signorina al disco-bar
e i suoi occhi son faville
la sua bocca fa sognar
ed il cuor che corre a mille.

Vestitino rosso amore
le treccine da bambina
e nell’aria buon sapore
sei sublime sei divina.

Chi s’incanta al tuo sorriso
chi al corpo da modella
c’è chi mira il tuo bel viso
chi ti sogna s’una stella.

Accarezzo le tue mani
son corolle di bel fiore
tu mi dici che mi ami
dolce suono nel mio cuore.

Signorina al disco-bar
nel convito di Cupìdo
il suo charme che fa vibrar
m’appetisce di libido.

La pollitica
E’ un’arte assai genuina
s’interessa di noi tutti
dal polletto alla gallina
passando poi per certi rutti.

Nel pollaio c’è la ressa
tanti galli che s’azzuffano
ogni tanto vanno a messa
per passione dopo sbruffano.

Il viandante sullo stradone
si ferma lieto poi a sbirciare
mestier avicolo che passione
sempre immobile a guardare.

La pollitica è arte antica
in quel di Grecia nata nobile
taluni affetti da morbo pica
ma se ti giri diventa ignobile.

Non si mangia non si beve
ma t’entra dentro con vigore
sembra soffice come neve
ma distrugge anche l’amore.

C’è chi poi di lei ha paura
e preferisce delegare
ma quando passa la sventura
saran pronti ad imprecare?

Il pollitico è un tipo furbo
ha studiato da demagogo
sotto i piedi ha messo il turbo
su chi scalcia è pronto il giogo.

(Il problema è, gentilissima Sandra Greggio, che se non ti interessi di politica, la politica si interessa di te. Ad esempio sapevi che per ricongiungere i contributi previdenziali devi versare centinaia di euro all’INPS? Legge del 2010)

Cannes il G20 Sarkozy Merkel Obama e…

Vieni avanti cretino!
Vieni avanti gran cretino
che ti diamo un aiutino
quattro o cinque gli ispettori
da Bruxelles e viciniori.

Li mandiamo sol maschiacci
e speriam che non li cacci
niente donne di sicuro
ti sappiam losco figuro.

Non vogliam più barzellette
Scilipoti e le trombette
niente Razzi e Pisacane
conti in rosso e le panzane.

D’ora in poi lo scolaretto
che fa il compito perfetto
e per niente far capricci
tu che in casa hai feticci.

D’ora in poi a letto presto
tu che pensi anche all’incesto
e poi dormi in riunione
ma non sei un pigmalione.

Vieni avanti gran cretino
che t’aspetta bel frustino
e le orecchie da mercante
ma non far il sacripante.

Internaucondria
Notti insonni a elucubrar
se sia fegato o intestino
quello che ti fa tremar
se ti scoli fiascon di vino.

E le ossa sembran cotte
se poi superi i quaranta
ma tu cerchi nozion dotte
su quei siti all’acqua santa.

C’è una sfilza di luminari
che attendon proprio te
cos’in alto come quasari
se gli chiedi si fanno in tre.

Se tuo cuor fa il ballerino
per quell’ansia da prestazione
c’è l’elisir all’olio di pino
ed in quel posto…un’unzione.

Per i guai un po’ più seri
c’è il veleno dei serpenti
ma non bastano i tuoi averi
neanche quelli dei parenti.

Quel che serve è una tisana
goccin di ricino e di finocchio
ma già…sei sordo come campana
tu che credi anche al malocchio…

Autunno
Natura si spoglia e cede i colori
nell’aria vivace tristezza nei cuori
un sole pigro laggiù all’orizzonte
nebbie foriere che calan dal monte.

Stormi d’uccelli burrasca nell’aria
volteggia la gazza nera e solitaria
nel borgo si spande fragranza di mosto
e qualcun già rimpiange i bagni d’agosto.

Il ciel si riempie di bianco cotone
sui volti si legge la noia e il magone
ed Eolo scompiglia alle donne i capelli
mamme premurose sui pargoli i cappelli.

Castagne e buon vino allietan serate
che fanno scordar le uggiose giornate
la mente ritorna sul mare e la schiuma
ma dietro la porta in agguato è la bruma.

Sic semper tirannis
Così sempre i tiranni
disse un giorno il Re buffone
e chissà se mesi o anni…
toccherà ugual taglione.

Così passa gloria del mondo
e pensava a quell’amico
ch’è venuto allo sprofondo
ammazzato* in quel vico.

E pensava al Giunio Marco
che infilzò il Giulio Gaio
proprio li in fondo al varco
ammantato dentro un saio.

Pensierino anche a Benito
che giaceva a testa in giù
come lui grand’impunito
con la claque e i suoi zulù.

Rimembrava anche il rumeno
con la casa tutta d’oro
che spariva in un baleno…
come lui sembrava un toro.

Così sempre i tiranni
che si credono immortali
Dio Priapo o Dongiovanni
degna fin dei…criminali.

*da vivo avrebbe potuto smascherare certi stati canaglia come Stati Uniti, Inghilterra, Italia
che hanno sempre fatto affari con lui.

Solidarietà agli alluvionati delle Cinque Terre e della Lunigiana. Cordoglio per le vittime.

Il tour del ministronzo
C’era tanto tanto fango
donne e vecchi col badile
un ministro simil orango
e una squadra baciapile.

Eran li in pompa magna
con gorilla ed auto blu
c’era anche grossa cagna
sei tromboni e il putipù.

Ma alla vista dei papponi
gente esclama “che vergogna”
e gli schizzi sui pantaloni
…eran sudici a mò di fogna.

E poi i fondi per il dissesto
li han giocati in qualche bisca
m’era buio buio pesto
…è rimasta sol la lisca!

E sui media un po’ di regime
solo un piccolo trafiletto
lo sfrontato non si redime
poi gli serve da siparietto…

Cinque Terre e Lunigiana
infangate dal ministronzo
adoratore d’una bandana
e una faccia…tosta bronzo.

Roma 27 ottobre 2011: ressa per entrare in un negozio di elettronica.

Shopology
Spingi spingi giovanotto
sennò scappa il casalingo
facci pure un sessantotto
e se entri… ecco il bingo!

Micro onde e tostapane
han lo sconto trentatrè
son leggeri son diafane
un cadeau per zia Fefè.

L’hi-techè ricercato
dall’infante ch’è evoluto
e il nonnino emancipato
beve i giga con l’imbuto.

La follia è una virtù
e Steve Jobs l’aveva detto
ma per questa gioventù
sembra un gioco maledetto.

E l’acquisto è quasi morbo
t’entra dentro è compulsivo
ma sei sordo e pure orbo
e la pozion è palliativo.

Omologata e senza valori
civiltà appesa a un filo
microcip ormai nei cuori
da buttare in mezzo al Nilo.

(“Il vero fascismo è il potere della civiltà dei consumi che sta distruggendo l’Italia” P.P. Pasolini)

Da un licenzioso cosa ci si poteva aspettare, se non norme per i licenziamenti facili?

La letterina
Come goffi scolaretti
stan scrivendo letterina
son vetusti son provetti
e la mamma…è ballerina!

C’è chi lecca il francobollo
chi è un mago delle lingue
chi cervello messo ammollo
chi un corpo pingue pingue.

Hanno un’anima repellente
e somigliano a dei clown
nella testa un bel niente
e il Q.I. di James Brown.

C’era scritto che chi lavora
puoi mandar al creator
con due euri per ora
puoi pagar il monsignor.

Hanno messo tanto impegno
quasi un’ora o forse meno
predator senza ritegno
del teatrino più osceno.

L’industrialotto fu contento
un po’ meno i sindacati
e da Palermo fino a Cento
una massa d’indignati.

Vecchia Europa che sghignazza
di quei ciuchi o asinelli
poco umani …brutta razza
da cucinare sui fornelli.

Se c’è uno da licenziar
è ‘sta cosca d’incapaci
col sangue altrui san che far
bestie carnivore or rapaci.

Ridi buffone ridi pagliaccio
Ridi buffone in questo teatrino
vesti la giubba da vecchio istrione
ami le coccole come un bambino
di te più sudicio è solo il moscone.

Ridi pagliaccio in questo deserto
anime perse in cerca d’aiuti
libera caccia in mare aperto
echi stonati d’antichi liuti.

Ridi buffone ebete ciocco
con la tua pletora di ciuchi e lacchè
nel palazzone esalti lo gnocco
e la banana cotta e flambé.

Ridi pagliaccio maschera immonda
in questo circo di bestie domate
scioglie il cerone sangue che gronda
da mezzo mondo importi patate.

Un’idea meravigliosa: per acquistare credibilità in Europa…mandiamo i “Teletubbies”…
faranno meno ridere di altri…


Pupazzi
Nell’Europa dei banchieri
dell’Anghèla e dei Sarkò
sono mesti anche i pensieri
ma per svago…c’è il Totò.

E gli attori dell’Unione
non gradiscon il pupazzo
perché porta sol buglione
e ogni tanto spara un razzo.

Teletubbies o anche Baz
li sarebber ben accetti
Fichi d’India oppur le Bratz
hanno in testa bei progetti.

E da Zelig il cabaret
quattro comici surreali
e bottiglie di Cabernet
e vedrai che bei regali!

Si può mandar anche Belen
coi suoi video proprio hard
che con pepe de la Cayen
ci rimpingua Master card.

Nell’Europa dei banchieri
c’è pupazzo che scorrazza
e non c’è da esser fieri
se sul popolo… biscazza!

Mani
Mani callose mani di fata
mani che sbucciano una patata
mani vogliose ma d’onanismo
mani e frustino un po’ di sadismo.

Mani odorose ma di cipolle
mani vetuste mani con bolle
mani carine un po’ delicate
mani d’odori nelle insalate.

Mani d’argento mani dorate
mani che girano certe frittate
mani impazienti di mille carezze
ma che cuciono toppe e le pezze.

Mani di ladri agli irti Colli
mani di furbi e mai satolli
mani che toccano solo per noia
mani pulite a mò di gran boia.

Mani sporcate da sangue innocente
mani che opprimono povera gente
mani che ammassano certe mazzette
mani che sfruttano certe negrette.

Mani che alzano un tricolore
mani che credono ancora all’amore
mani che sventolano bandiera bianca
mani che il cuore certo gli manca.

Mani assassine che affollan talk-show
mani che in pasta di più non si può
mani ch’è ora di farla finita
mani che scrutano all’alba la vita.

Vorrei essere
Vorrei essere farfalla
per volar su ogni fiore
rosa rossa rosa gialla
riposarmi sul tuo cuore.

Vorrei esser usignolo
addolcirti di melodia
e librarmi col mio volo
per amarti alla follia.

Vorrei esser aquilotto
volteggiar nel cielo blu
tracciar linee di Giotto
e pensar che ci sei tu.

Vorrei esser angelo alato
tuo amante tuo custode
per cambiar la sorte il fato
tu mia musa dieci e lode.

Scende la pioggia (annunciata) su…

Roma caput mundi
Non è donna l’alemanno
ma si dice faccia danno
nelle buche e le cunette
ci si schiantan biciclette.

Nelle strade degli antichi
li ci crescon pure i fichi
e se sei uno sbadato
rischi d’esser impalato.

E’ contento il carrozziere
che ringrazia le fioriere
il meccanico ch’è a spasso
genuflette su quel masso.

E se piove poi a dirotto
rischi d’esser pure cotto
e i tombin son così sporchi
che si schifan pure gli orchi.

E i san Rutelli e Veltroni
han “mangiato” li lampioni
nelle feste e notti bianche
…poi sapessi che palanche!

Non è scemo l’alemanno
non c’è trucco non c’è inganno
quei parenti un po’ fascisti
sò affamati…poveri cristi!

E se Roma è caput mundi
or si canta il de profundi
un coacervo di gran matti
e nun c’è trippa pe li gatti.

Angiolina
Grandi labbra ben carnose
con quell’aria scanzonata
signorina mille pose
e beato chi l’ha amata.

Dieci le mise fino a sera
lo stivale bianco assai
la vocin di capinera
se l’incontri capirai…

Gran golosa di brioche
alla crema di limon
abbronzate son le cosc
certe sere che chiffon!

E su e giù per la collina
con la “Corsa” nero moda
quasi quaranta e ragazzina
quant’è sexy quant’è soda.

Ma al sabato è pantera
e gli occhiali son fumè
e le zinne proprio a pera
ti vien voglia di dansèr.

Corri corri bell’Angiolina
c’è qualcuno che t’aspetta
e or starà con l’acquolina
tu alter ego di Bernadetta.

Pazienti (anche troppo!)
Se ci fosse ancora Omero
qui da noi avrebbe pace
a raccontar a dire il vero
d’una penisola predace.

I malati al par d’Ulisse
stan vivendo un’odissea
e certun un giorno disse
che trapassarè panacea.

E da Bolzano a Siracusa
tutt’un popolo in attesa
chi ha potere certo abusa
e vacanze in quel di Stresa.

Per le zinne e pure i reni
ci vuol annetto o anche più
nosocomi son così pieni
ch’entri bianco ed esci blu.

Per il gesso ed il polpaccio
forse un mese ti basterà
m’a me sembra un canovaccio
che ti porta all’aldilà.

Se uno svizzero o svedese
qui osasse metter piede
fuggirebbe al primo mese
pur avendo tanta fede.

Noi italiani siam pazienti
m’anche un poco fessacchiotti
sempre ligi e deferenti
a quella banda dei bassotti.

Gente di malavit(ola)
Con la giacca e la cravatta
quattro o cinque guardaspalle
lo spinello nella patta
e terror di “Fiamme Gialle”.

Non han coppole e lupare
ma preziose ventiquattrore
nelle banche san che fare
per scambiar qualche favore.

Auto blu e pur blindate
e via veloci come un razzo
affabulator di spacconate
dell’appalto giusto un mazzo.

In un bunker star rinchiusi
con i Walter e i tarantini
e raccontar ch’è sol refuso
se in tasca ha dei pizzini…

Una vita assai ansiosa
fra le toghe rosse e ingiuste
al malaffar esser in sposa
insaziabili come locuste.

Esser pronti a prender volo
per Hammamet o Panamà
con le amanti oppur da solo
sol importante è latitar.

Tipologia
C’è chi nasce grande uomo
qualche altro uomo grande
c’è chi nasce un galantuomo
chi v’appresso alle mutande.

C’è chi ha codice morale
altri onore e dignità
chi rifugge ogni male
ch’in recinto se ne sta.

C’è chi ha nulla da temere
e la Legge assai rispetta
chi va sulle ciminiere
non per fare la civetta….

C’è chi è allergico al Diritto
garantista a fasi alterne
chi dal giudice sta zitto
ma poi arma le giberne.

C’è chi sogna un’utopia
chi un mondo un po’ diverso
chi a quintali l’apatia
e chi è uomo a tempo perso…

Carmine Crocco: Generale dei briganti
Lo chiamavan Generale
Generale dei briganti
e lottava per l’ideale
con i suoi tremila fanti.

Il Savoia è un criminale
stuprator senza ritegno
nero angelo del male
e degl’inferi è lui degno.

E sui monti e sui dirupi
spirito libero come l’aria
per compagno solo i lupi
anima eterea e temeraria.

Vento forte e impetuoso
è il viver di ciò che s’ama
un sentier ch’è luminoso
da seguir quando si brama.

Libertà non è cambiar padrone
non è parola astratta e vuota
non è una sporca rivoluzione
non è librarsi ad alta quota.

Libertàè il possesso forte
fin dal profondo del tuo Io
sfidando alfin anche la morte
la malasorte e anche Dio.

Lo chiamavan Generale
e abbasso il Savoiardo
una vita assai speciale
con la grinta di leopardo.

I numeri del millantatore
Ieri otto domani nove
su Nicole il crocefisso
son reuccio delle alcove
ma non certo stoccafisso.

Venti anche se son stanco
venticinque appena sveglio
son tremendo non arranco
posso far sicuro meglio.

Trentatré dal mio dottore
quarantuno se son sbronzo
qualcun’anche di colore
e poi prego Sant’Oronzo.

Cinquantanove nel macello
sessantadue e dopo basta
di soprannome faccio orpello
perlomeno nella casta.

Settantasei tutte col tanga
ottantacinque sul Pirellone
per eccitarmi guardo i manga
tengo a freno il…pisellone.

Da alcune intercettazioni telefoniche emerge che Walter Lavitola e Mister B. parlassero di rivoluzioni, occupazioni del palazzo di giustizia di Milano, che il Parlamento non conta nulla, che il popolo non conta un c…, che “Repubblica” va chiuso… Dopo i black block…

Il black tap (l’eversivo)
La patonza che passione
disse un giorno Mister B.
ma or si sa ch’è eversione
è il suo sogno da esaudir.

La sua indole è cosacca
m’anche molto coreano
ma si dice che a Sciacca
abbia un sosia pure nano.

Ladri di Stato faccendieri
belle cocotte d’ogni dove
sempre li nei suoi pensieri
ma soprattutto nelle alcove.

Su giornali non di regime
vuole mettere il bavaglio
ha un debole per il crime
chi disturba? ecco il maglio.

Black tap grand’eversivo
col terrore delle manette
la carriera come un Divo
e i Piemme? taglia a fette.

Un po’ black un pò block
di sicuro è certo un tap
paga cash con timbro doc
i suoi servi? la road map.

Roma, 15 ottobre 2011, ore 15, entrano in azione…

I distrattori di massa ovvero…(s)fascisti
Pronta sveglia ore otto
per ricever le consegne
residuati del sessantotto
con le figlie sempre pregne.

Lauto pranzo al ministero
rosso sangue le bistecche
per sottofondo c’è Bolero
e per frutta prugne secche.

Ed avuti cappucci e caschi
n’incamminaron nel corteo
su certuni c’eran baschi
su altri i lacci da rodeo.

E su Roma fuoco e fiamme
ed il gendarme era impietrito
sembrava proprio bailamme
ed i Servizi…sempre un mito!

Fascistello entra in azione
per coprire le magagne
d’una sciocca e ria nazione
d’ominicchi lupi e cagne.

E li chiaman blocchi neri
m’al servizio dei corrotti
di cui certo vanno fieri…
sempre ligi a certi motti.*

*Fascisti

Le scuole italiane cadono a pezzi, letteralmente.
Metà degli edifici non ha neanche il certificato di agibilità
.

Fascio e sfascio
Ci son topi e pantegane
ciuchi capre e bestioni
pulci e menti poco sane
nella Scuola dei baroni.

La mattina ti alzi felice
pensi sia buona giornata
ma t’arriva una cornice
e pronto testa suturata.

Il solaio con la pignatta
poi t’impolvera i capelli
e le schegge sulla patta
sò affilate come coltelli.

E si vive poi nel terrore
che la terra tremi ancora
oh per vinci che squallore
qui va tutto alla malora.

E lo sfascio è evidente
tutt’i fondi al privato
e al pubblico poi niente
quanti amici nel Papato…!

Deca-dance
Da Pachino a Malpens
qui si balla deca-dance
dal Trentino a Siracusa
la matassa assai astrusa.

Quattro salti in discoteca
a ballar con bella ceca
lo spinello e l’ orecchino
frizz life col gingerino.

Grande suv grande rata
a pranzo porro in frittata
se ti compri lo spidèr
strusci muso proprio a ter.

Allo stadio con accendino
c’è rock star…ma poverino
il biglietto dai bagarini
al discount contar bollini.

A pregar solo domenica
e ti becchi pur la predica
ma sotto quell’ abito talare
c’è un fringuello lascia stare…

Deca-dance lo balla il Maya
sulla cima sulla playa
poi il ganzo crapulone
e l’italico credulone.

Lo balla il dandy e il gagà
caval vanesio sua maestà
chirurgo estetico silicone
grandi labbra da gommone.

In palestra fai tartaruga
magri a mò di gross’acciuga
per poi spiar la bella mora
che però fa cento all’ora….

Mega schermo centouno
in attesa del tiggiuno
e programmini da sgomento
cosce lunghe zero talento.

Deca-dance ballo epocale
lo balla pure il Generale
il Colonnello e il Capitano
tutt’in fila dal grande Nano.

Un sindacato di polizia dichiara di voler testare i nuovi lacrimogeni in dotazione direttamente da dove li mandano cio è il Parlamento.
Finalmente una “manovra” azzeccata.


Principio attivo: attivo
C’è un prodotto innovativo
che qualcuno vuol testare
è un principio molto attivo
che non fa sol lacrimare.

Lui t’intossica e stordisce
ti manda forse al creatore
o a vegetal ti regredisce
ma con zelo e con amore.

E ci sta poi un posticino
ch’è adatto a quello scopo
primo in lista il Pomicino
a far da cavia come un topo.

Se finanche il poliziotto
ha un’idea meravigliosa
li porteremo un manicotto
crisantemo e una mimosa.

Ma temo che i grossi ciuchi
stian proprio per scappare
lor si credon conti e duchi
di quest’osceno lupanare.

E sulle mogli e sulle amanti
che sguazzavan nel porcile
lacrimogeni con gli idranti
…non siam mica baciapile.

Un ex comunista (ma in effetti non lo è mai stato) alla corte del Papa.

Il Vice-Conte Max
Gran collana e medaglione
per il Vice-Conte Max
lui in testa ha buglione
e col clero ha fatto pax.

Nobil uomo ma in livrea
con la banca ed il barcone
e se c’è l’alta marea
con Re Silvio pomicione.

E lassù nelle alte sfere
è salito a far gradasso
non più cacio con le pere
ma un vitellone grasso.

Era stanco degli Ulivi
delle Quercie e Margherite
falce martello e palliativi
e ora ammassa le pepite.

Viva viva il Vice-Conte
ben vestito con il frac
da Bolzano fino a Bronte
che sviolina come Bach.

La Padania e la Terronia
Ed il Trota con gran cura
in Padania fece un Giro
lui ch’è mostro di cultura
edè sveglio come un ghiro.

Li ai blocchi di partenza
alzò gaio la banderuola
lui che…la Resistenza
è diplomarsi poi a scuola.

E bei verbi e congiuntivi
sparò forte sui ciclisti
e tagliati infin gli arrivi
li ci voller gli analisti.

Le bandiere ch’eran rosse
le agitavano frementi
sui padani…che percosse!
ci mancavano i fendenti.

La Padania è un’invenzione
per contentar Popolo bue
si dice anche che il Giulione
la decretò insieme a…Due (P).

Come se la grande Terronia
partecipasse ad un mondiale
e con trafficanti di Macedonia
giocasse poi la semi-finale.

Vabbè che regna demagogia
ma non guasta un po’ di tatto
quant’è sporca l’alchimia
in questo mondo super matto.

Turismo sessuale a spese della scuola pubblica. Due dirigenti (un uomo e una donna) arrestati.

School…of sex in the world
Com’è bello far l’amore
dal Brasile all’Ungheria
con capatina a Singapore
e perché no…a Samaria.

Oggi tanto va di moda
far il turismo sessuale
alla frontiera c’è la coda
è un istinto animale.

Tante offerte in brochure
la minorenne ed il transex
e dalla finta pedicure
chiude un’occhio pur la Lex.

E così che finanche a scuola
che ha toccato ormai il fondo
c’è una banda un po’ mariuola
che si sollazza in tutto il mondo.

Meta preferita la Transilvania
con il fondo per handicappati
perché il preside e la Stefania
sono proprio due arrapati.

Ora l’hanno incarcerati
ma ben presto usciranno
ci son tanti diseredati…
per far festa a Capodanno.

C’è chi racconta barzellette sulle donne, chi sulle suore ecc…d’altronde siamo il Paese
dei più grandi barzellettieri degli ultimi 150 anni. Oggi vi racconterò una storiella.


La triste fine di un saccone
Sotto l’ombra d’un pollone
stava steso un gran saccone
e la gente che di li passava
su quel coso bivaccava.

C’era un ganzo incontinente
che giocava a far l’agente
qualcun altro di buon’ora
ci portava una signora.

Ma un bel giorno di cerone
s’è sporcato quel saccone
era un attore di consenso
ricattato e anche melenso.

L’altro di un (ir)responsabile
portò li un mezzo stabile
per contar belle sommette
che un Sultano gli porgette.

Poi ancor degli occhialini
e venti o trenta maglioncini
li nei pressi due mortai
per sparar sugli operai.

Ma poi dal bosco li vicino
cento donne col cerino
incendiarono il saccone
perché lercio e fetentone.

Favoletto: la casta e la meretrice
C’era una volta in un paesotto
una casta indisponente
lei alloggiava in un casotto
e sotto il vestito aveva niente.

In un bel giorno pieno di sole
passò di li una meretrice
aveva in mano rose e viole
era bella come un’attrice.

Ed entrambe andavano fiere
di quella loro condizione
l’una allietava le alte sfere
l’altra infliggeva frustrazione.

“Io la do a destra ed a manca
culi flaccidi ed ex compagni
si che il lavoro poi mi sfianca
ma…sapessi che guadagni!”.

“Invece io amo il sadismo
e mi sollazzo con lo scudiscio
poi ho studiato il nepotismo
e…di risate mi scompiscio”.

Ed andarono a braccetto
verso fulgido traguardo
nella mente un sol progetto
esser ligie a quel boiardo.

Guai a chiamarli delinquenti i nostri cosiddetti rappresentanti, forse è meglio…

Gli Al Capone
Or che siamo una Chicago
in mano a tanti Al Capone
non ci vuole mica un mago
per sgrovigliar la situazione.

Si potrebbe poi far pagare
chi finor non l’ha mai fatto
fino a farlo poi schiattare
li nel sacco come un gatto.

Primi in lista i questuanti
che s’ammassan sui sagrati
di quattrin ne fanno tanti
al par dei poveri deputati.

Poi appostarsi ai cassonetti
per quei ladri di alimenti
ringhiar duro a denti stretti
e poi sai che emolumenti.

E col cappuccio alla Posta
per i mariuoli di pensione
picchiar forte senza sosta
fino a…l’estrema unzione.

Grandi geni sono al lavoro
anche su sporco lavavetro
che al semaforo fa il toro
per annientarlo col piretro.

Ed infin lo scommettitore
sul default del Bel paese
è così saggio è un dottore
che vince facile senza spese.

Settembre, feste e sagre di partito con l’aggiunta di…

Profumo di…Profumo
Quando sente odor di soldi
di banchieri e manigoldi
quel partito d’inciucioni
non vuol più sentir ragioni
e si butta dritto dritto
in quell’orgia a capofitto.

E alla festa d’Unità
più un “rosso” non ci sta
ma esperti d’abbuffate
di risotti e di grigliate
se permette anche un goccino
di Lambrusco e Vermentino.

Nel bel mezzo del convito
ecco poi spuntar un dito
era coso li…il Lett(ino)
che voleva un aiutino
e così che il Pierluigi
pensò subito a quei “grigi”…

Ma lui disse “c’è Profumo
e se vuole io l’assumo
or ci serve un’altra Banca
che potere lei c’affianca
e di lavoro e pur precari…
abbiam pieni…i calamari”.

Ma quel “rosso” dalemano
di nascosto aveva un Piano
trasformare quel partito
in barcon di primo acchito
arruolando i gran Boiari
sol però nei giorni pari.

Poi a letto calda notte
col pensiero di Consorte
d’Unipol e le scalate
e gli agganci di Segrate
e goodnight e sogni d’oro
che diman…un buon ristoro.

La Legge ai tempi del “Partito dell’amore”
Fatti poi dare la fattura
lo scontrino e ricevuta
perché qui è Legge dura
e dall’alto lei ti scruta.

Se il bimbo sangue gronda
perché vuol la caramella
dietro l’angolo la ronda
ti scudiscia dritto in cella.

E s’è fetta di salame
con le misere ciabatte
dieci tagli con le lame
e tortura con le blatte.

Ma la pena più severa
è se mangi mezzo pollo
alle cinque della sera
senz’averci messo il bollo.

Ma se sei un corruttore
un corrotto o un banchiere
c’è il Partito dell’amore
con le sue pene severe.

Se ti beccan con mazzette
o con buste e bustarelle
è reato alle ore sette
e se fondi le padelle.

Se ti pagan la casetta
e hai conti pur cifrati
preghierina a Bernadetta
che rimette i tuoi peccati.

Se col fondo terremotati
poi ci fai la statuetta
son veniali ‘sti peccati
non è mica una puzzetta…

Stai attento se sei ligio
un buonista anche probo
qui t’incastran al meriggio
e ti sfondan pure un lobo.

Stai tranquillo tu “scudato”
in paradisi… hai bei Santi
poi c’è un codice onorato
per negrieri e lestofanti.

Uno, dieci, centomila…Don Andrea Gallo
Indignato e speciale
forza dirompente
goccia in questo mare
servi Dio e la gente.

Patrimonio d’Umanità
dritto sulla tua strada
di Vangelo e Libertà
in ogni vicolo e contrada.

Fiore pungente
moderno Savonarola
cuore rosso e fervente
grande arma la parola.

Angelo anarchico contro gli “Ismi”
Davide contro Golia
affarismi egoismi fascismi
costruttori di follia.

“Indifferenza” grida il Potere
ma tu dici “Lottare”
agitarsi e non tacere
contro gli angeli del male.

Sei venuto per servire
camminare domandando
come luce all’imbrunire
l’amore ricreando.

E Fabrizio* da una stella
t’illumina il sentiero
Anarchia è la fiammella
tu apostolo del vero.

*DeAndrè, suo grande amico.

Profezie 2012 (n.3)
Ad un paese chiamato Italia
saranno messe le transenne
il Sallusti dice ch’è malia
il Minzolini…son le renne.

Il Ratzinger… Sua Santità
con sobrietà sarà vestito
per uno che predica umiltà…
solo Swaroski sarà consentito.

Saran svelati parecchi misteri
lo zio Michele era in Via Poma
Amanda Knox era ad Algeri
Ferraro ed altri in giro in Croma.

Cambierà il sistema elettorale
si chiamerà “il Picchiarellum”
decreterà un collegio arbitrale
con l’ausilio poi d’un medium.

Da oriente un mar di meduse
ma c’era Borghezio sulla riva
che non parole tanto astruse…
si suicidano in comitiva.

Tutti i ministri senza portafogli
al massimo… un portamonete
staran lontano da certi brogli
in confessione… dall’arciprete.

“Lotta all’evasione fiscale”, detto da uno accusato di frode fiscale (diritti Mediaset)…

Paradossi
Ci vuol poco di coerenza
ed un tot di decenza
per sparare certi botti
altrimenti…che rimbrotti!

Come se il lupo silanello
fosse amico dell’agnello
o se un grosso grosso squalo
facesse poi all’altro il palo.

O sacerdote in litania
esecrasse la pedofilia
o se la Banca Vaticana
fosse un poco puritana.

E se i neo-colonialisti
fosser anche pacifisti
ed in Libia e in Irak
poi pulissero con Smac.

O se ministre e anche veline
in quel di Arcore… santarelline
e poi la Ruby e la Nicole
che li grattano cipol.

Questo pazzo pazzo mondo
sembra piatto ma l’è tondo
e questa nostra bella Italia
ieri un fiore…oggi è dalia.

“C’è qualcuno che pensa di affrontare qualsiasi male
con la forza innovatrice di uno stato liberale
che il mercato risolva da solo tutte le miserie
e che le multinazionali siano necessarie…
il tutto è falso il falso è tutto”. (Giorgio Gaber)


La marziana
Venne in terra la marziana
perché stanca di quel rosso
e vide bari con bandana
sopra il ciglio d’un gran fosso.

Il mercato è un automa
disse il guru della cricca
fa di tutto e senza soma
e di Gaia fa una chicca…

Ha dentro forza che innova
con le sue multinazionali
è una stella è supernova
che c’illumina i fondali.

Ma la bella d’altri mondi
fece un giro nel pianeta
vide miseria e bassifondi
al par di un’anacoreta.

Pensò che tutto è apparenza
e che si vive di menzogna
lo fan con tanta irriverenza…
si crede ancora alla cicogna.

Scappò poi via su Marte
stanca di quei depravati
perché qui unica arte
è quella d’esser’ insensati.

Un poeta catalettico
La porchetta e il bucatino
con tre quarti di buon vino
e l’Armando s’addormenta
nella stalla con giumenta.

Squilla squilla il tele fono
e lui sogna corona e trono
del buon Silvio il fascistello
che de borgata è il più bello.

Suona suona bel trombone
che nel cielo c’è Procione
stella a dieci anni luce
che gl’illumina il buon Duce.

Romba romba in quel di Monza
il motore e la patonza
cinquemila e più giri
ma sonnecchia come i ghiri.

Ma a Salò o li nei pressi
è entrato in catalessi
ch’è uno stato assai morboso
che colpisce il Berluscoso.

Da “celoduro” a pappamolle
Poverino il “celoduro”
ch’è caduto dal lettino
e se ieri era un canguro
oggi sembra un abbacchino.

Faceva il gesto dell’ombrello
e con bandiera lui si puliva
poi pernacchie da porcello
e quanta bava che gli usciva.

“Mai con piduista e mafioso”
disse un giorno dopo cena
ma lui si sa è un accidioso
e finì in pasto alla “balena”.

Da Gardini bel mazzetto…
per favori o non so che
di certunè il paggetto
perchè Trota è suo bebè.

Il padano lo vuol linciare
perché loda il ciarlatano
ed un progetto fallimentare
di nazione nel pantano.

Solo il gomito lui si ruppe
il Dito medio restò intatto
per incitare le sue truppe
in fin dei conti…un artefatto.

Baci…di gusto
Sento un vuoto dentro me
manca tanto il tuo sorriso
la tua gioia il tuo bel viso
i tuoi baci al caffè.

Arrivava il solleone
noi sdraiati sulla riva
come treno già partiva
il tuo bacio al melone.

Ed all’ombra di un bel pino
poi le corse li nei prati
c’eravamo tanto amati
coi tuoi baci al gelsomino.

La tua mano che mi sfiora
era dolce tua carezza
già saliva fresca brezza
il tuo bacio alla mora.

Ciel di stelle sul balcone
e qualcuno che ci spia
quant’è buono mamma mia
il tuo bacio al mascarpone.

Il gattino che miagola
noi distesi a far l’amore
mi riempiva di stupore
il tuo bacio alla fragola.

Vorrei portarti su una stella
noi due soli nell’immenso
poi d’un tratto un gusto denso
era un bacio alla nutella.

Ti sarò sempre fedele
e scoppiava la scintilla
e nell’anima una stilla
era bacio era miele.

Il Cardinale contro “l’unto del Signore”

La Crociata
“Liberiamo quel sepolcro
da dannati e licenziosi
giusto solo qualche porco
e i lacchè tendenziosi”.

“Poi puliamo il letamaio
è un tanfo che c’appesta
perché un cavallo baio
è andato fuor di testa”.

“Resuscitiamo la balena
quella bianca con la croce
rimettiamola sulla scena
enfatizzando ad alta voce”.

“E se c’è lo scandalone
basta andar dal confessore
che gli canta un sermone
cinque sei a tutte l’ore”.

Ma il “galante giocoliere”*
di mercante ha fatto orecchi
or ch’è “Santo puttaniere”**
gli buttan acqua con i secchi.

E come arabe fenici
dalle ceneri risorgeranno
per far ancora più felici
quanti gai li voteranno.

* dichiarazione di Giuliano Ferrara **dichiarazione del ministro Rotondi

Non è che i “Neutrini” sono velocissimi,è che certi personaggi sono tardivi…

Una ministra…a sua insaputa
In questa dolce decadenza
che ne sarà di colti e saggi?
di certo non benemerenza
per quello ci sono già i paggi.

E di statisti e grandi eroi
scienziati dottori e letterati?
alleveranno ciuchi e buoi
nelle cascine in mezzo ai prati.

E di De Gasperi e Togliatti
Garibaldi e anche Mazzini?
a far campagne contro i ratti
e della Standa…i volantini.

Ma la ministra a sua insaputa
che di tunnelè grande esperta
sarebbe il capo della muta
sempre li…a mente aperta.

Il suo mentore e precettore
che ha tastato sua cul…tura
la proporrà al monsignore
per programmino in natura.

Dalla Svizzera al Gran Sasso
quei neutrini superveloci
ma certe Stelle vanno a spasso
col Cavaliere…dei peoci.

Storia contemporanea: da Forza Italia a Fossa Italia
Erano giorni di “Mani Pulite”
ed un pool con la ramazza
fece esploder dinamite
s’una brutta brutta razza…

Ma gli affari sono affari
e l’antistato s’arrabbiò
arrivaron fuochi e spari
cento mille…a gogò.

Nella terra delle cassate
poi si fece un bel patto
e del fuoco un cessate…
uno Stato sotto ricatto.

Nacque così un movimento
e lo chiamaron Forza Italia
alcuni capiron in un momento
che si trattava d’asciutta balia.

E fu decennio di decadenza
soprattutto per la morale
della Legge notavi assenza
gestita in modo magistrale…

Ma un bel di ch’era d’inverno
qualcun salì sul predellino
e come un Duce quasi eterno
col suo popolo libertino…

Altri due lustri di regressione
fra cosce tette e tanti canali
alla mercè d’un gran biscione
e dei suoi mille e mille sodali.

Oggi abbiam toccato il fondo
cosa pubblica è cosa privata
e l’ha capito mezzo mondo
che son pronti alla virata…

Poi macerie su macerie
da “stupratori di democrazia”
d’ogni sorta le miserie
tanti grulli poca allegria.

Anche il Papa s’è svegliato: “uno stato senza diritto è una banda di briganti”.

Briganti
Se Nerone incendia Roma
gaio suona il mandolino
poi si lucida la chioma
e t’ammalia col violino.

Alla sera servi e cani
lo decantan come un re
Ape Regina e sette nani
stanno in fila poi per tre.

Tuona forte quel tedesco
e per paura quasi tremo
ma non oso far cagnesco
perché sono un blasfemo.

Punta l’indice sui briganti
ora ai posti di comando
fuorilegge ed arroganti
con un fare pò nefando.

E lo fa dalla sua terra
m’anche quella di Lutero
è come star in una guerra
ma poi c’illumina di vero.

Del diritto non più parvenza
se n’è accorto anche il Papa
ora si scaglia con veemenza
sui cornuti a mò di capra.

Verrà giorno non lontano
ritornerà il vendicatore
scimitarra nella mano
altro “unto del signore”.

Altro che “M’arazzo, questa è roba da…

Silviomat
Stavo pensando a quel Linneo
che forse aveva preso abbaglio
certi umani han qualche neo
per non parlare poi del raglio.

Ed il Charles dell’evoluzione
lui si che c’aveva azzeccato
ogni specie in trasformazione
e lo dimostra ‘sto sultanato.

C’era una volta un palazzinaro
che pagava per l’appalt
ma incantesimo o forse un baro
lo trasformò in Silviomat.

Ad ogni squillo lui sganciava
senza metter manco il pin
di danè un fium di lava
presto usciva…e che tapin!

Ma Silviomat gran generoso
con Mills Gianpi e pure Lele
con “papi girls” l’è smanioso
“ma che volete…è una Babele”.

Altro che liposuzione
sanguisughe oppur salasso
qui c’è idrovora in azione
per non piantarlo in asso.

Ma sul “Pompiere Della Sera”
un sol grido “così fan tutti”
ed il ciccione mercante in fiera
“ ma su via non fate i putti”.

In confessionale il Monsignore
e qualche altro prete…a porter
tosto lo assolvon poi di cuore
“pappone si…ma col moncler”.

Ogni specie si sa si evolve
e dalla scimmia nacque l’uomo
ma poi uno Stato si dissolve
…sarà il tempo il galantuomo.

Il furbo e lo sciocco
Un bel giorno gran furbastro
tosto salì sul predellino
del paesaccio era il mastro
bassotto si…ma che volpino.

“Io non pago per i servizi
e chi mi disturba faccio a fette
soddisfo allegro tutt’i vizi
e taglio tasse con le accette”.

E lo sciocco che stava zitto
presto ebbe gran sussulto
“io baciai anche l’amitto
è perciò che pago tutto
e poi son ligio e deferente
contro morale sono i condoni
io che sempre presente
forse un dì avrò bei doni”.

Ma lo sciocco non sapeva
quel che stavan orchestrando
e che su di lui faceva leva
quel plotone ‘si nefando.

Ed arrivò il provvedimento
e lo chiamaron “pronto cassa”
non è questo buon momento
ed intricata è la matassa.

Ed il furbastro se la rideva
lui non aspettava altro
e lo sciocco poi piangeva
per non esser stato scaltro.

Aielli (Aq), intitolata una piazza ad un prefetto fascista,
zio di un noto politicante ( al chiaro di luna…).


Busti di marmo facce di bronzo
In piazzetta c’erano tutti
dal ministro al cappellano
vin spumante sei prosciutti
faccetta nera bandiera in mano.

E come i ladri arrivan di notte
per quel busto marmorizzato
era prefetto…”Dio che botte”
e ora ce l’han santificato.

Col gruzzoletto del terremoto
non sapeva proprio che fare
voleva comprare fior di loto
che nefandezze fa scordare.

Era lo zio assai premuroso
che col Duce andava a braccetto
leggi razziali fare lezioso
sempre nel bosco col cappuccetto.

Il nipotino andava a lezione
perché un giorno sarebbe tornato
grazioso ducetto con il cerone
che braccio destro l’ha nominato.

Facce di bronzo busto di marmo
di questo ventennio ora ci resta
coro stonato che canta il salmo
e popolin che ancor non si desta.

Radio 2 RAI, il conduttore Max Laudadio definisce “delinquenti” i politici attuali.
Pronta la reazione da…


Editto bulgaro
C’è chi lauda il buon Dio
chi il Giulio chi la gobba
c’è chi va dal Padre Pio
e chi un popolo poi snobba.

Specialisti negli editti
questa classe d’incapaci
sono zombie son relitti
ma per poco…anche rapaci.

Hanno in mano un bavaglio
alla moda bulgaresca
Santoro Biagi e Travaglio…
sembra cosca m’è una tresca.

E come cantò la Caterina
“la verità fa male lo so”
ma non era una berlina
solo sfogo dall’oblò.

O fors’è stato malinteso
alla moda di Silvio Re
dallo scranno s’è offeso
chi con cosche bevve the.

Grande Max guarda avanti
e difendi il tuo pensiero
non curarti d’arroganti
allergizzati al giusto e vero.

Come evitare di pagare 560 milioni di euro di risarcimento?
Facile! Basta coniare moneta personalizzandola, tipo…


Angelini di bronzo
Se un giudice comunista
vuole far pesce d’aprile
basta che gli spari a vista
col cannone o col fucile.

Fortificare il tuo orticello
olio bollente dal balcone
e come se fosse bordello…
escort nude col trombone.

Fabbricar nuova moneta
e con l’euro far un falò
Silvio d’oro oppur di creta
basta un tot di fricandò.

Angelini coniati in bronzo
il bondò col buco intorno
il brunetto faccia di bonzo
un gasparrino ticket porno.

Fare un salto da quel Lula
per poi scriver le memorie
e come il prete tal Padula
raccontar le croni-storie.

Farsi riconoscere incapace
un po’ d’intender e volere
per poi far l’uccel rapace
beccando cacio con le pere.

E se si credon de(i)…benedetti
non avranno l’angelino
qui non siamo mica inetti
abbiam pronto già il “lodino”.

Capotreno delle FF.SS. multata per aver…detto la verità!
Sui manuali della stessa c’è scritto di non usare mai la parola “guasto”.
Nel caso specifico doveva dire “controllo tecnico sulla linea”.
“In tempi di menzogna universale, dire la verità diventa un atto rivoluzionario”. (George Orwell)


Cara parresia…
“Nelle parole c’è d’impudico”
cara parresia parola perduta
qui tutto ormai ci sa di ludico
dal’alto poi qualcun ti scruta.

Dir verità non è più valore
e tracce di te solo in filosofia
a tanta gente or brucia il cuore
si mistifica con tanta allegria…

Più facile adulare che criticare
zuccheroso prezzo la servitù
ad ogni angolo li vedi ammiccare
e dicon “il cielo è sempre più blu”.

Chi vuol fondare lo Stato Padano
approfittando d’un popolo bue
fa le pernacchie s’erge a sultano
pranza da Silvio dall’alba alle due.

Certi festini con rosse lucette
li fan passare per cene e convivi
chiamano escort donnine e starlette
e non prostitute…non siamo cattivi!

L’opportunismo di certa sinistra
la chiamano poi social coesione
e chi si “chinò”…or fa la ministra
e il casin centro?... amara pozione.

E’ propaganda ma chiaman tiggì
grandi mafiosi belli ed assolti
ma sono prescritti e stan sempre li
i processi brevi?...nati già morti!

Cara parresia maestra del vero
sei chimera m’anche mio sogno
ti bramo sempre e pur “te quiero”
ma…ci fa l’ipnosi quel di Cologno…

Manuela Arcuri, una donna (e che donna!), un mito. Ha detto di no al satrapo di Ar(d)core.

C’è chi dice no
E’ storiella d’un satrapo
che comprava tutti e tutto
catramato aveva il capo
ma non era certo un putto.

Con lui giaceva “ape regina”
e la matura di Bari bene
la rossa la mora la sbarbina
dopo i convivi…certe scene!

Ma un bel giorno settembrino
essendo lui gran cicala
decise di farsi un regalino
ed all’uopo certa fiala.

Ma brutte notizie dal bordello
ed il suo sogno s’interrompe
c’è la Manuela col randello
che non gradisce chi corrompe…

“T’avrei mandata a Sanremo
per una nottata di sol sesso
e se ci penso ancora fremo
non far la sciocca vieni adesso”

“Non son santa non son casta
Giovanna d’Arco Maria Goretti
odio chi poi fa l’orgiasta
oppur moine e siparietti”.

Chi ha soldi può far tanto
ma proprio tutto lui non può
certi servi han compianto
ma c’è chi dice anche “No”.

In questi giorni su vari blog si danno ricette per risanare il debito pubblico.
La mia è: basta col proibizionismo*…facciamogli pagare le tasse,
tanto di libertà ne hanno fin troppa lo stesso.


Osteria Italia (la ricetta)
La ricetta è assai sfiziosa
ha un effetto curativo
è sopraffina edè gustosa
e qualcun sarà giulivo.

Il menù a costo basso
a portata d’una mano
ma non fare il gradasso
col calabrese e il siciliano.

Servon solo quattro guappi
pezzi grossi delle ‘ndrine
sette coppole coi nappi
e pur sacre coroncine.

Armi in barca e polverine
appalti a iosa ma truccati
protettori allegre donnine
pezzi d’organo congelati.

Per pagare un contentino
un per cento a porzione
il coperto col grappino
e dritti a casa con l’alcione.

All’uscita d’Osteria Italia
tanta gente ad applaudire
come fosse grossa balia
che Popolino potrà nutrire.

*Dei profitti delle organizzazioni criminali,è giusto ne goda lo Stato e non solo i potentati…

Inferno corneliano
Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai in un sito di cultura
poi cominciai a giocar una partita
ma c’era certo Lucio…e che paura!

E sempre laudato ad ogni verso
pel suo poetar dolcissimo ed amaro
lui Vate superior dell’universo
che certe volte mi…. parea corsaro!

Di sopra un certo web cercava amore
lui anima sensibil ma incompresa
cercando di lenir il suo dolore
ma casta di poeti era in attesa.

Guardando poi di la quell’ermo colle
nel suo mar naufragava dolcemente
e senza sbucciar manco le cipolle
piangeva per le genti poco attente.

Illùminati d’immenso e d’allegria
amico caro che s’avvicina inverno
poi recita cantando rapsodia
questa vita non è solo un inferno

Profezie 2012 (2)
Saran puniti tutti i colpevoli
di chi paga case a tua insaputa
niente più sconti cure amorevoli
ma solo un po’ d’acido e di cicuta.

Certi negracci che son nel foggiano
avranno una paga e anche rispetto
un pranzo una cena un vespasiano
e qualcuno forse sarà pur eletto.

Il governo saudita sarà più buono
ed alle donne darà dei diritti
potranno guidare ma con il chimono
e solo quelle che stan nei convitti.

Certi politici andranno in Africa
a cercar pace e anche i Watussi
sarà stato il caldo oppur la paprica
dopo pochissimo avremo i riflussi.

Il popolo italico si sveglierà
scendendo in piazza con il forcone
ma presto contr’ordine arriverà
“stasera grigliata sopra il balcone”.

Il Papa tedesco svelerà il segreto
quello di Fatima ch’è il più atteso
c’è scritto che anche nel minareto
ci sono dogmatici in soprappeso…

To be continued…

Test d’ammissione per aspiranti infermieri un po’ bizzarro.

La grattachecca di Sora Maria
Quel Magnifico Rettore
che dev’esser buongustaio
grattachecca a tutte l’ore
con bavetta ed il cucchiaio.

Lui ch’è mostro di Sapienza
volle testar quegl’aspiranti
con un quiz di grande scienza
da smidollar tutti gli astanti.

“Ogni paziente ha poi diritto
a pinza in pancia e la garzetta
grattachecca e un pesce fritto
e lo prescrivo pur su ricetta”.

E stava fuori la Sora Maria
inorgoglita come un’eroina
pensando alla sua leccornia
e al professor che fa moina.

Tantissimi gusti nel suo menù
arancia ciliegia e cioccolata
ma quei scolari poi son Zulù:
non l’hanno manco assaporata.

Ma diman faran ricorsi
contro il test da minorati
al Magnifico anche i morsi
entrambi i lobi grattugiati.

Ma che fine ha fatto Gheddafi? Pare stia scappando in Niger. Come l’hanno capito?

Delirio nel deserto
Dopo tutto quel baccano
anglo franco americano
han scrollato il Colonnello
che si fumava lo spinello
e le amazzoni in divisa
son rimaste senza…VISA.

Ad un tratto un forte squillo
e sobbalzo ebbe il mandrillo
“prendi subito il cammello
che qui ti concian a zimbello
e non proferir manco parola
altrimenti ti fan la ola”.

Edè così che poi lui fece
Camel-Trophy con la prece
ma nel mezzo del percorso
forse il caldo forse un morso
dietro le fronde dei virgulti…
un grido “meno tasse per tutti”.

Ed il capo dei “Servizi”
ch’era li per certi sfizi
capì subito l’inghippo
del Muamar con il Calippo
perché quello sciame d’api
lo chiamò finanche “Papi”

Chi lo vuol anche in Ita(g)lia
visto quel… bel taglia taglia
a sniffar col grande amico
che chi sia non ve lo dico
dirò ch’è… un grande “sola”
che si vanta d’una “pistola”…

E’ settembre, tutti a scuola! Io la vorrei così…

Il luogo del pensiero
Caro amico professore
oggi ho voglia di pensare
rifuggir questo squallore
del programma ministeriale.

E se vuol…con gran rispetto
le darò qualche consiglio
si lo so che lei è provetto
ma qualche volta io sbadiglio…

Che ne pensa di Talete
d’Aristotele e Platone
e giacchè ora ci siete
anche sana elucubrazione?

Non è proprio mica vero
che scolari son cialtroni
qui non s’educa al pensiero
ma freddure su libroni.

Caro amico professore
dove son gli intellettuali
sotto cappa di grigiore
o reggimoccolo nei baccanali?

Educarè arte nobile
ch’ogni mente sa forgiare
è come guidar un’automobile
ma ti devi prima patentare…

Sempre operar in sinergia
e poi l’alunno parte attiva
partecipar per scacciar via
quest’inesorabile deriva.

“Vaticano, pagaci tu la manovra finanziaria” (da Facebook).
Pagano tutti tranne la Chiesa, che possiede il 30% del patrimonio immobiliare italiano.
Ma dai pulpiti e dai giornali dicono: “i ricchi devono pagare”, ok…allora cominciate!


Miracolo oltretevere!(?)
Paga il vecchio paga il bambino
l’operaio col suo datore
l’architetto e il ciabattino
grondano sangue e pur sudore.

Il Cardinale poi credette
che pecorelle eran munte
e se la rideva con le fossette
pregando poi a mani giunte.

“Beati i poveri” disse un Tale
perché nei cieli è il suo Regno
poi vennero i geni del capitale
e misero proprio tutto l’ingegno….

E fecero accordi e fecero Patti
diventando anch’essi intoccabili
e insieme a quella gabbia di matti
s’accaparrarono mobili e stabili.

Non pagano tasse e manco imposte
e poi dal pulpito…che anatemi!
ma nel convivio…che aragoste!
in fin dei conti…un po’ blasfemi!

Or servirebbe un bel miracolo
per farli almeno rinsavire
edè già pronto anche l’oracolo
che li esorta anche ad agire.

La cagnetta della Brambilla
La cagnetta della Brambilla
se ne stava li tranquilla
ma vedendo un gran cagnone
le si rizzò il suo pelone
lei che di nome fa Cartier
pensava fosse un chansonnier.

Si vestì tutta a puntino
per far colpo sul mastino
reggicalze e calze a rete
e via all’ombra d’un abete
cominciando a far l’amore
col suo bell’imperatore.

Ma fu che proprio sul bello
venne giù quell’alberello
e la cagnetta così impaurita
che sembrava imbizzarrita
e la padrona or disperata
affigge tutto all’impazzata.

Ma un gendarme col cappello
disse:”ma che modo è quello
or ti faccio una gran multa
che ci vorrà giureconsulta
e tanti euri dovrai sborsare
che manco Silvio potrà pagare”.

Ma la rossa pigliatutto
s’avventò sul farabutto
“qui la Legge sono Io
che ho studiato anche da Dio (sic!)”
ma la cagnetta più non si trova
sarà mica in qualche alcova?*

*Avrà preso tutto dalla padrona

Scongiurato lo sciopero dei calciatori. Qualche “santo” ha tolto il “contributo di solidarietà” dalla manovra lacrime e sangue. Poverini, c’è mancato poco che….

Un calcio alle tasse
Corri corri centravanti
tu di goal ne fai tanti
fai barriera tu difensore
con la forza d’un trattore.

Alle tasse intolleranti
come furbi politicanti
poi carriera assicurata
li nel club della “patata”.

Vita grama assai la vostra
di vanità poi fate mostra
col tatuaggio e l’orecchino
ed al mese un milioncino.

Grande grande corporazione
di questa ludica nazione
che non vuol pagare dazio
poverini… ma che strazio!

Allo stadio poi una guerra
roba da far tremar la terra
mille tifosi imbufaliti
che si scannan come arditi.

E poi voi bravi ragazzi
v’alterate come pazzi
per quel misero contributo
che sarebbe anche dovuto.

Ma quei santi in paradiso
vi carezzan pure il viso
perché popolo infervorato
or di “palle”è affamato!

Una certa Maria Antonietta voleva dar da mangiare brioches
al popolo al posto del pane! Sappiamo tutti come andò a finire!


Le brioches
E lo scrisse anche Qoelet
che la Storia è sempre una
lui non era una starlette
ma entrò in quella cruna.

E quell’altro di “scienza nuova”
che disse “Storia ideal eterna”
non era certo un Casanova
e mai indossò una giberna.

Ma gran Principi e Sovrani
a quei “ricorsi” non dan peso
ma fanno riti come sciamani
e poi adoran solo il Creso.

Ad esempio quell’Antonietta
cui piacevano le brioches
al patibolo andò poi schietta
e presto presto suonò la cloche.

E che dire di quel rumeno
che al suo popolo dava a bere
ma poi plotone senza freno
non volle udir il miserere.

Poi l’Adolfo e il “baffo” russo
Capa pelata col suo elisir*
ma poi subirono l’influsso…
e nel suo mal a scomparir.

Oggi invece bestie feroci
succhian sangue da vampiri
e come fece Ulisse coi Proci…
oppur da soli col harakiri…

*il Ratafià, che lui credeva desse lunga vita

Lo Stato “più pazzo del mondo” regala 1500 milioni di euro,
solo nel 2010, alla casta dei giornali.


Bufale rosa
Sono allegri e in compagnia
e s’intascan quei milioni
viva viva la democrazia
e i grossi grassi maialoni!

Puoi sfogliarli ogni giorno
tante pagine tanti articoli
se li leggi senza contorno
poi ti vengono i diverticoli.

E poi nel grande panorama
ce n’è proprio per tutt’i gusti
chi l’Adolfo certo brama
e per l’horror c’è il Sallusti.

Tante idee sparse a iosa
chi elogia il gran Cerone
chi ha scovato bufale rosa
e poi le gira nel calderone.

Ed il ciccio mangia il foglio
quell’altro libero poi si crede
son più scaltri di Badoglio
leccan tutto pure il piede.

C’è chi inneggia all’unità
ma di sinistra ha sol la mano
ma che bella ‘sta società
quella che…inciucia col Nano.

Altri invece son molto chic
gli adoratori di foca monaca
c’è chi esalta tanto i Sikh
ch’il taglia e cuci della tonaca.

Son tempi duri e un po’ fallaci
e c’è chi ha greggi sul tratturo
tempi bui e un po’ mendaci
e tante manciate di bromuro.

Liberamente tratto da “ Io non mi sento italiano” di Giorgio Gaber

Mi scusi Presidente…
Non è per colpa mia
ne del nonno ne di zia
se questo nostro Stato
è un po’contrabbandato.

Se col grande tricolore
pulitina a tutte l’ore
e poi certi eroi nostrani
son “stallieri” siciliani.

Se le escort e veline
son ministre sopraffine
le letterine e le cocotte
degli scranni le più dotte.

Se ceroni nella feccia
ancora all’arco qualche freccia
e con lo sterco e col letame
hanno un…qualche legame*.

Se certi falsi oppositori
una specie d’ossimori
un po’ morti un po’ viventi
saran mica suoi parenti?

Se l’articol’ottantotto**
dice che può fare il botto…
su non fare più il Morfeo
che mezzo mondo…marameo!

E se in questa democrazia
così candida e così pia (sic!)
molti fanno le marchette
altri fulmini e saette.

Io mi sento un po’ italiano
altre volte un talebano
per fortuna non fascista…
spero non mi spari a vista.

*Questo è un paese di m…, testuali parole del più grande statista degli ultimi 150 anni, e vero intenditore di m…!
**della Costituzione della Repubblica Italiana. “Il Presidente della Repubblica può sciogliere il Parlamento, sentiti i Presidenti delle due Camere”, ad es. per indegnità del Capo del governo!

L’isola di Favignana “occupata” dalla solita cricca.
Su di un sito archeologico hanno costruito una mega discoteca.
Le autorizzazioni le hanno avute in pochissimi giorni.


Disco Favignana
Su quei tufi ed i calcari
ora spunta il grande Lele
con in groppa due somari
che triturano le stele.

Nelle grotte e negli anfratti
hanno fatto un gran bordello
e ridevan come matti
con la coca e lo spinello.

Sul Falcone il monticello
ora spicca un grande faro
tremila watt e un carosello
se viene Silvio…uno sparo.

Le guerre puniche il paleolitico
una storia millenaria
questo scempio è così mitico
che ti viene l’orticaria.

Per le finestre ci vuole un secolo
la discoteca in sol due giorni
questa cricca è un trasecolo
e te l’annunciano coi corni.

Sono barbari e tosto invadono
ieri Sardegna oggi Sicilia
stan squillando col megafono
…prossima tappa è la Versilia.

Sono rozzi e prepotenti
perché lassù han protettori
m’anche banda d’insolenti
ed in Africa piangono i Mori.

Liberamente tratto da: “Cominciarono con gli zingari” di Bertolt Brecht

Prima di tutto…
Vennero a prendere i precari
perché anche bamboccioni
e poi con quei miseri salari
“ce li togliamo dai…maroni”.

Vennero a prendere i pensionati
perché vecchi e indifesi
e poi son anche rintronati
e forse un po’ cerebrolesi.

Vennero a prendere gli omosessuali
perché l’ordinò Sua Santità
e poi non son mica normali…
se vanno in giro col cincillà.

Vennero a prendere i risparmiatori
dopo una vita di sacrifici
e li bollaron come untori
rubandogl’i soldi con artifici.

Vennero a prendere i lavoratori
poi i sindacati e i loro diritti
ed alla stregua dei malfattori
presi all’amo e presto fritti.

Vennero a prendere i poeti
assertori del libero pensiero
e come si fa con certi feti…
un abortivo di colore nero.

Il ministro vuole introdurre nel C.P. il reato di “omicidio stradale”: sacrosanto!
Ma presto qualcun’altro introdurrà quello di…


Omicidio statale
Ma che genio ‘sto ministro
vuol far guerra all’ubriaco
lui ch’è torvo e anche sinistro
forse un giorno al simulacro.

E di ferro è il suo pugno
stop a chi guida alterato
sarà punito anche mugugno
e con violenza incarcerato.

Poi si sa che questo Stato
coi più deboli è un portento
di tanto in tanto mascherato
fece il ganzo…con talento.

E a quel popolo ch’era cheto
e che han sempre schernito
venne in mente quel Pareto…
ma su penal codice mise il dito.

“Avete affamato gente onesta
e gioventù anche bruciato
e come barca ch’è in tempesta
or pagherete ben salato”.

Prima ci sarà un gran processo
ma sommario e senza difesa
molti avranno anche l’amplesso
guardando quella corda tesa…

Calabria: terra d’amare
Terra d’amare
baciata dal sole
lacrime amare
gente di cuore.

Pittoreschi paesaggi
tra Jonio e Tirreno
percorso dai raggi
desiderio d’ameno.

Sila e Pollino
natura selvaggia
il lago ed il pino
la gioia t’irraggia.

Tropea e Diamante
come perle sul mare
abbracci d’amante
ti fanno sognare.

Pendici innevate
di bianca purezza
la brezza di monte
ti sembra carezza.

Corallo scogliere
su quel mare blù
a picco e severe
nessun scorda più.

Laggiù nella Piana
la zagara spande
profumo a chi ama
un’anima grande.

Secolari ulivi
colline e vallate
cresciuti giulivi
doc olio e derrate.

Superba la vite
d’Enotria regione
un’aria ‘si mite
soav’ libagione.

Terra d’amare
benigna natura
che fa sognare
tra storia e cultura.

Vogliono abolire alcune festività, questi…

Hijos de puta
Ch’è del fare ‘sto governo
te n’accorgi ogni momento
non la trovi manco all’inferno
simil bolgia e nocumento.

Tante fisime hanno in testa
ma Benito è la principale
materia grigia in cartapesta
e d’idiozie…un’arsenale.

Dopo i tagli a spese e conti
ora passano alle feste
nemmeno grossi rinoceronti
hanno corna ‘si funeste.

Prima in lista venticinque aprile
perch’è contro i loro ideali
e poi son certi baciapile
se t’avvicini…son virali.

E poi che dire del primo maggio
festa di conquista dei lavoratori
ma lor aman l’aggiotaggio
che garantisce sicur favori…

E per finire il due di giugno
data di nascita di Republic Banana
ma loro lanciano uno sgrugno
nuova bandiera…è la bandana.

E così coronano i loro sogni
di monarchia quasi assoluta
al volgo tirano i rampogni
sono proprio hijos de puta…

Profezie 2012
I colombiani faranno un’ OPA
vorran comprare la Camorra
Mafia ‘Ndrangheta e l’Europa
e tutti i libri di “Gomorra”.

Camorra S.p.A. si fonderà
in quel partito d’eccellenti
e poi la Borsa volerà…
non aveva concorrenti…

Mentre le “Mafia Privilegiate”
subiranno un grande crollo
perché Totò s’è fatto frate
e non è più scavezzacollo.

Anche Gesù arriverà in ritardo
non nascerà più il venticinque
ma salirà sul San Bernardo
dicendo a Silvio…”batticinque”.

Il Piddì “morirà” all’improvviso
poco importa non era mai nato
troveranno frange solo a Treviso
e di Fin(ozzi) anche il cognato.

La Giustizia subirà un taglia taglia
e tutti i Piemme dovran perire
si salverà una certa Ammiraglia
che al nono mese dovrà abortire.

Il nostro “unto” entrerà nei cartoni
e s’iscriverà alla Paperdue
cambierà nome in Papersconi
la Banda Bassotti farà la fondue.

To be continued…

Creatura o fregatura? ( poesia d’attualità)
Vieni qui mio maritino
che facciamo un bel pupone
si chiami Balda o Agatino
basta dia soddisfazione.

Nove mesi di dolce attesa
ogni tanto un gran calcione
è stata come grande impresa
avere in grembo quel piscione.

Ma già il nome era presagio
di grandiosa bell’avventura
veniva su adagio adagio
sembrava avesse una fattura.

Ma poi la scuola i primi amori
due lauree e un dottorato
nel grande club dei pensatori
era già ben affermato.

Ma un lavoro decoroso
lui stentava sempre a trovare
finchè poi non è imploso
bruciando i titoli nel focolare.

Or vende the nel grande centro
per cento euro o poco più
e lui si rode dal di dentro
ma suona bene il putipù.

Si attende con gioia infinita
che arrivi presto la creatura
dolcezza e amor nella tua vita
ma poi…che grande fregatura…

Frutti d’estate (dichiarazione d’amore)
Ogni albero ha il suo seme
che darà i suoi buoni frutti
saranno dolci saranno speme
perenne gioia per noi tutti.

Come il fuoco rosso frutto
che disseta e pur mi sazia
lo degusto col prosciutto
e buon vino dell’Alsazia.

Frutto d’estate il più succoso
rende felici le calde giornate
ed io che sono un po’ goloso
ne faccio grandi scorpacciate.

La pesca gialla è gaudio per me
un cesto o due potranno bastare
e le gusto al marasca flambé
dopo mi vien la voglia d’amare.

Sento nell’aria eterea fragranza
è giallo melone dolcezza infinita
di gioia riempie l’umile stanza
e all’ultima fetta ancora m’invita.

Frutti d’estate vi prego restate
a far compagnia col vostro potere
inebriate la mente e le mie serate
e come l’amore portate piacere.

6 settembre, la CGIL organizza uno sciopero generale contro la manovra del governo.
Ma il ministro dice che non è giustificabile. E allora cosa si potrebbe fare quel giorno?


Rais party
La Susanna muso duro
ora veste alla cubana
la sua tempra acciaio duro
ma non alza la sottana.

Scioperare era un diritto
ma nel paese dei balocchi
ora “recita” quel guitto
ch’è sultano dei pastrocchi.

Giochi danze e bunga bunga
questo vuole oggi il Rais
e un sol canto a tutti giunga
“viva la Ruby viva le Miss”.

Si può far beneficenza
per quel lodo Mondadori
cento eur’in credenza
e doc pollo d’Amadori.

Gran concerto raccolta fondi
per deputati senza parcella
le poesie di James Bondi
ma la guest starè l’Apicella.

Un viaggetto a Megiugori
che il defaul tenga lontano
quattro baci dalla Mori
che fa il verso a Celentano.

Tante cose si posson fare
in quel di del nono mese
basta sol non disturbare
il Rais del Bel Paese.

Mezzo gatto mezzo pardo mezzo…
Mezzo gatto
mezzo pardo
un po’ matto
infingardo.

Odia il politico
ma poi lo vota
sempre mitico
un po’ idiota.

Siamo nazione
ma incompiuta
lunga canzone
corta veduta.

Gran trasformista
è risaputo
anche alchimista
se ben pasciuto.

Andammo in Europa
ma col campanile
il secchio la scopa
sull’arenile.

Gran socialista
se è a digiuno
poi arrivista…
ce n’è per nessuno.

Sempre nel mezzo
come ombellico
se hai un vezzo
chiedi all’amico.

Mezzo gatto
mezzo pardo
quatto quatto
senza dardo.

Menù a prezzi stracciati in Parlamento

Filastrocca dei crapuloni
Quanto costa una grigliata
con contorno di patata?
con un soldo mangi a sbafo
e t’avanzan per lo scafo.

Quanto costa pollo arrosto?
certamente a basso costo
il coperto e un po’ di pane
t’avanza pure per il cane.

Le pendette e il risottino
poco più di un eurino
e se ci metti anche formaggio
puoi far pure l’ammaraggio.

Lo spaghetto ch’è piccante
al lunedì perch’è pesante
e… i garganelli con la zucca?
su chiedetelo alla mucca.

Col risparmio sui caffè
fai la gita a Saint Tropez
con l’amaro e doce torta
un giretto in Franciacorta.

E mentre il popolo si gratta
e a sette e mezzo c’ha la matta
lor si spolpano il tacchino
pesce fresco e bianco vino.

E mentre il popolo boccheggia
con acqua pane e santoreggia
lor leggeri anche a pranzo
arraffan gai quasi un manzo.

Manovre lacrime e sangue: preghiamo per il nostro Re, perché lui…

Gronda sangue
Gronda sangue il nostro “unto”
pensando ai nostri sacrifici
n’esce tanto ch’è bisunto
gli hanno fatto i malefici.

E poi si sa ch’è coccodrillo
e gronda lacrime…sincere
l’amico suo,,, il camarillo
lo conforta in certe sere.

Voleva tassare i capitali
pignorando anche i ricchi
per poi passare negli annali
come il riso chicchiricchi.

Ma sul ciglio dello stradone
tosto arrivò “finanza creativa”
con in mano un bel faldone
e ben nascosta aveva ogiva.

E si avventò sui poveracci
sui servizi e le regioni
li fermò con dei legacci
fino a prossime elezioni.

Con la forbice dette un taglio
su quei parassiti provinciali
ma da lontano un forte raglio
gli disse attento ai baccanali.

E sempre allegri bisogna stare
perché il Re or gronda sangue
il nostro pianger a lui fa male
vorrete mica che resti esangue?

La brunetta gran chassis
Gran chassis ha la brunetta
che col Gino si diletta
tutto un corpo mozzafiato
che anche un gay s’è voltato
a mirar la ninfa in fiore
nata sol per far l’amore.

S’è voltata anche una donna
per il corpo simil Madonna
la vigilessa e il suo collega
che di bone è uno stratega
sei o sette or per ogni notte
che per lui son sempre corte.

Sulla spiaggia un ronzinante
voleva esser suo amante
perché lui montagne d’oro
tien nascoste in acrocoro
e così la vuol coprir
pregiata seta del Pamir.

Nel bel mezzo di conferenza
l’ha notata anche Fiorenza
sinistroide e progressista
s’innamorò a prima vista
e le propose di far carriera
perché lei è la primavera.

La brunetta ha gran chassis
ma non dice sempre si
e non dice sempre no
e sta gaia sul rondò
aspettando il suo bel fusto
ch’è il sol che gli da gusto.

E non dimentichiamo che il Parlamento è un covo di drogati, depressi e depravati
oltre che di loschi figuri. Potranno mai salvar l’Italia dal tracollo?


Manicomio Italia
Chi di notte cerca il crack
perché mente ha bruciato
e sogna d’esser un Mandrake
nel suo harem ben dotato.

Qualche altro notti insonni
che Prozac li ha imbottiti
e spaventan pure i nonni
sembran zombie ben vestiti.

Chi ha perduto pur gli affetti
per donnacce d’alto bordo
e vanno in giro da reietti
tra un festino ed un bagordo.

Chi delira e sogna il Fascio
e fonda gruppi responsabili
per da forza al catafascio
…son mollicci e un po’ friabili.

Chi i travestiti ama tanto
e si nasconde nel paltò
nell’ambiente ne fa vanto…
son la feccia e fricandò.

Nel cervello han pancotto
chiamati a scelte epocali
mandan tutto a quarantotto
per insipienza…negli annali.

Sono gli uomin più anormali
che oggi governano noi tutti
degni di manicomi criminali
buttando chiavi…li nei flutti.

Fiamma inglese
E si sa che ogni governo
poi li chiama terroristi
lor che… demon d’inferno
e profondi alchimisti.

Nessun cannone potrà nulla
contro l’anelito di libertà
ed il poter che oggi trastulla
sarà bollato d’infamità.

Han distrutto ogni sostegno
ogni progetto per il futuro
sarà Stato…ma indegno
forse anche uno spergiuro.

Grande mente aveva scritto
che veritàè rivoluzione
niente schiavi più d’Egitto
ma orizzon’ trasformazione.

Mai più salsa* servirà
con cui ci hanno divorato
ma nuova coscienza e integrità
e la dolcezza di un afflato.

Mascherata democrazia
con il volto del disonore
sarà la fiaccola d’Anarchia
nuovo slancio del motore.

Ardi eterna dolce fiamma
rosso vivo il tuo colore
come sorriso d’una mamma
infondi sempre il tuo amore.

*elezioni

Regina di cuori
Miravi leggiadra
cocenti dolori
irta la strada
Regina di cuori.

Su petali rosa
soffiava la brezza
Regina briosa
infinita dolcezza.

Nefasto fu il vento
e portava lontano
ma or più non sento
la tua esile mano.

Lasciavi gli amori
un paese straniero
le gioie i colori
splendente sentiero.

Balcone fiorito
profumo d’agreste
un volto scolpito
registro celeste.

Wikileaks: gli italiani pagarono i Talebani per non subire attentati, cablogrammi inviati dall’ambasciata americana e firmati G.W.Bush.

Pace in terra (afgana)
Quel gran genio italiano
combinò una marachella
si fece amico il talebano
regalandogli un’asinella.

Noi che siamo buoni cristiani
gli porgemmo anche danaro
quattro pecore due fagiani
una mandria ed il bovaro.

E il Presidente guerrafondaio
mise il Silvio sugli attenti
“mi sembri proprio un cravattaio
non basta pan per i tuoi denti?”.

Siamo in guerra ma i più furbi
noi non vogliamo mica grane
ci basta che non ci disturbi
siamo i Re delle panzane.

E se usciremo da quel Paese
ci troveran sicuro a frotte
per un risotto alla milanese
e già che ci sono…due mignotte.

Misure anti-crisi: 90-60-90
E pensar ch’è così facile
presto uscire dalla crisi
basta esser un po’ abile
e somigliar alla Parisi.

Noi italiani siam fortunati
ad aver ‘sto Cavaliere
con quell’orda di depravati
piega tutti al suo volere.

Ora prendon le misure
che annotan su libro mastro
in ogni caso han la scure
che taglia pure l’alabastro.

Novanta sessanta novanta
essi richiedon per l’Europa
il burocrate poi s’incanta
giocando al bingo ed a scopa.

Se poi limitano sovranità
con Olgettine faranno scudo
lor che son figlie di …papà
anche l’anima metton a nudo.

Ah, che paese fortunato
è questa nostra bell’Italia
con a capo ricco sfondato
che manovra ed ammalia.

L’uomo che pettinava le bambole
Erano tempi di servilismo
e si pettinavan bambole
chi giocava al fascismo
e chi subiva le carambole.

Erano tempi di plutocrazia
e tutti gli erano deferenti
grossi “lupi” facevan razzìa
con modi gentili e suadenti.

Pierluigi teneva il sacco
con l’amico suo “baffino”
e il suo fare un po’ bislacco
col sorriso da bambino.

Alla fiera di Ballarò
lui tuonava con vigore
e sfogliando il menabò
esibiva il suo candore.

E giocando e pettinando
il suo tempo passava lento
c’è chi ancor lo va cercando
perch’è stato un paravento.

Il Paese e le sue menti
per decenni in stand-by
poi sbottarono inclementi
porgendogli un goodbye.

Fino a qualche mese fa, il Cavaliere diceva:”la crisi è ormai dietro di noi”.
Oggi sembra sia passata davanti.


Viva viva il Cavaliere
Viva viva il Cavaliere
che la crisi ha scacciato
con la forza d’un arciere
l’ha rimessa sul sostrato.

Il suo popolo è contento
onorato dal gran fusto
lui ch’è unto e un portento
e così ci prende gusto.

Quest’estate dur lavoro
non ha tempo di bungare
scaverà miniere d’oro
tanti corpi ha d’amare.

E la borsa è ignorante
non capisce l’economia
siamo un caso a se stante
il più florido che ci sia.

Se qualcun ci chiama “pig”
è perché son invidiosi
armeremo quattro Mig
…all’occorrenza bellicosi.

Non è Mago do Nascimento
e nemmeno Vanna Marchi
ma lenisce ogni tormento
e ti suona pure gli archi.

Viva viva il nostro Cavaliere
che la crisi ha messo avanti
col coraggio d’un pompiere
or ci rinfresca tutti quanti.

Le Forze Armate “bacchettano” certi ministri rei di abbigliarsi casual (letteralmente “da bocciofila”) alle manifestazioni.

Il bocciofilo
Non bastava l’insolenza
non bastava la livrea
ignoranza ed incoerenza
il pasticcio e fricassea.

Il quoziente meno uno
cavallino un po’ bizzarro
è seccante ed importuno
ha colpito il paracarro.

Nel deserto afgano
ha portato il disonore
non è certo puritano
manco unto del Signore.

Ha stizzito il Generale
e con lui tutto il Corpo
senza rispetto è normale
ma sguaiato anche troppo.

La camicia è azzurrina
collo a punta il maglione
con quell’aria sbarazzina
gli è sembrato Pappagone.

Cos’ha fatto mai l’Italia
per meritare questa gente…
a qualcuno certo ammalia
ma per altri…vale niente.

I nostri “nominati-rappresentanti” andranno in Terrasanta.

I pellegrini
Il Titanic sta affondando
e lor rifan le pulizie
son dotati di scafandro
per pescar le idiozie.

Nella testa niente idee
solo fissa per la poltrona
con il fango fan maree
han spolpato pur l’annona.

Pellegrini in Terrasanta
a pregar per la salvezza
c’è chi suona c’è chi canta
e chi profuma di mondezza.

Ma i rabbini che son dottori
temettero anche per il Tempio
sembrava un’orda di predatori
giunti li per fare scempio.

E forse memori delle Crociate
s’imbestialiron pure i turchi
e li cacciaron a forti pedate
gridando in coro”mamma li lurchi”.

Al ritorno nel Bel Paese
c’era una folla inferocita
che presentò la nota spese
con monetine…storia ritrita.

Sud, agosto, tempo di ferie: tornano…

I Vichinghi
Scendon a frotte
fate passare
han l’ossa rotte
e forse lupare…

Cavalli trecento
affittati o a rate
dolore e tormento
quante “sparate”.

Mobil tettuccio
cerchi sportivi
stereo caruccio
sognan Maldive.

Spiagge e lettino
remi e canotto
ner’occhialino
pinne e casotto.

Creme e cremine
il doposole
fumo e cartine
un mar di parole.

Ombrello e olive
cocktail negroni
bionde esplosive
ma gran bagoloni.

Tornano “indrè”
mangiando polenta
poi sveglia alle tre
che vita opulenta…!

Un età
Tracce del tempo
solco nel viso
sogni sopiti
tenue sorriso.

Un mondo distratto
assurdo e ostile
ingrato t’ignora
mondo puerile.

La mente ritorna
su verdi paesaggi
le corse gli amori
speranze e miraggi.

Fiore appassito
fuga in salita
giorni di tedio
sfogliando la vita.

2 agosto 2011: anniversario della strage neofascista di Bologna, 85 morti.
Nessuna personalità istituzionale è presente alla commemorazione.
“Gli assenti hanno sempre torto”.


La camarilla
Troppi scheletri nell’armadio
unica firma e tanti colori
qualcun la chiama Gladio
altri pidue e i suoi cantori.

Ore dieci scoppia la bomba
stupida e nera con coperture
Stato fallito suona la tromba…
è foriero di grandi sciagure.

Ma or camarilla s’è impaurita
perché un popolo s’è risvegliato
e temon di perdere questa partita
perché internet un sasso ha scagliato.

Senza i linidor non vanno sul palco
loro che l’onore han sotto il tacco
e comodi comodi sopra le amàche
mentre i tiggì intervistan lumache.

Non ha rispetto la camarilla
ne per i vivi e ne per i morti
avrà destin di vergin Camilla
pagando alfin per i suoi torti.

Diversamente giovani
C’è il quasi centenario
che ci romba su Lambretta
la badante è a salario
che di certo poi diletta.

C’è il gran intellettuale
che decanta la sua Storia
ha la quinta elementare
ma pur sogna ancora gloria.

C’è il rozzo contadino
con il viso rosso fuoco
che se piove ha l’ombrellino
ma sorseggia come un “loco”.

C’è poi l’orco naso grosso
col vocione da tenore
e si pappa pure l’osso
e la figlia ch’è dottore.

C’è il tozzo un po’ canuto
che si da arie da Siffredi
occhialino e ben pasciuto
s’adira poi se non gli credi.

C’è poi Peppe il borioso
quasi trent’anni da tedesco
alla larga…ch’e ombroso
e sta solo sotto il pesco.

Ci son due balbuzienti
son cugini e son taccagni
gracchian tanto e insipienti
e cucinan pure i ragni.

C’è Totò il ciccio bomba
il sovrano del melone
non disdegna manco lomba
e due chil di provolone.

E tutti in fila alla Posta
per riscuoter la pensione
non conoscon l’aragosta
ma tutti votan il “Cerone”.

Ragazza triste
Fiore di maggio
madre e sposa
amante fervente
profumo di rosa.

Risveglio d’un sogno
fantastico e vero
orgoglio ferito
su irto sentiero.

Ragazza triste
sguardo d’incanto
anima buona
occhi di pianto.

Goccia che scende
su dolce tuo viso
tristezza latente
copre il sorriso.

Vorrei portarti
su vette di cielo
scoprire la gioia
d’un mondo ch’ anelo.

Amico Joe
Vola alto
l’amico vero
occhi basalto
orgoglio pampero.

Come i gatti
va sui tetti
con due salti
e denti stretti.

Sei paltò
un pokerino
del bistrot
il paladino.

Cuor bianconero
gran bevitore
“no tengo dinero
ma faccio l’ammore”.

Mangia cosciotto
pizza e panino
sveglia alle otto
…di buon mattino.

Nato stanco
e l’erre moscia
viso franco
e la caloscia.

Amico Joe
l’americano
sei gateau
e longa mano.

Spiagge d’amore
Notte d’estate
brezza nel cuore
spiagge celate
nido d’amore.

La luna colora
riflessi d’argento
la mente m’indora
gioia che sento.

Stella guardiana
su esile onda
mitica dama
amante gioconda.

L’alba ci sveglia
si spengon lampare
risacca risuona
il verso del mare.

Vento dell’est
Dalla finestra
occhi di cielo
sesso maestra
fulgido pelo.

Bionda dorata
boccuccia di rosa
mangia l’orata
è dama pomposa.

Trenta per ora
sconto abbonati
triste signora
modi sguaiati.

Madre polacca
padre col “ni”
amante bislacca
ma tres jolì.

Pareti rosate
nero il tassì
s’accettano rate
ma sol giovedì.

Mestiere gaudente
forse il più antico
entra il tenente
col Don Enrico.

Ci va il ganzo
e l’uomo più chic
il trippa di manzo
ed il romantìc.

Vento dell’est
porta piacere
forse l’incest
belle pantere.

Trasferiti i ministeri al nord (Brianza). Ma gli arredi arrivano dal profondo sud (Catania)
chissà perché…


La spedizione
Dritti dritti da Giussano
sò arrivati col carroccio
col vessillo in una mano
ed a ruota un bel catorcio.

“Su al nord sol zucche vuote”
disse il capo spedizione
“i più desti son le trote
e le tope del biscione”.

“Vogliamo armadi e bei sofà
quattro tazze e sei bidè
e poi beato chi so fa
grande Umberto il nostro Re”.

“Siam venuti non per furare
ma il nostro legno s’è tarlato
or buono è solo per le bare
e poi il prezzo è un po’ salato”.

E il catanese ch’è furbetto
e forse anche un po’ scugnizzo
accettò quel bel progetto
con bei lavori fatti a p i z z o.

Ed allegri su in Brianza
essi tornarono a far festa
mostrando tanta tracotanza
ma contenti per la t r e s c a.

A Carlo Giuliani, vittima del regime fascista a Genova il 20 luglio 2001.

Il coraggio del pettirosso
Eroe spezzato
asfalto di fuoco
supplizio annunciato
…non era un gioco.

Rosso il colore
nero il Potere
speranza nel cuore
ombre foriere.

Carlo vent’anni
regimi spettrali
sordidi scranni
di gran criminali.

Gracchio di corvi
bieche sibille
anime d’orbi
stridule squille.

Resta il ricordo
una lapide, un fiore
un potere sordo
senza pregio ed onore.

Sogno infranto
d’un mondo migliore
pieno soltanto
di stille d’amore.

Attentato con strage ad Oslo (Norvegia). All’inizio si grida all’arabo…
ma ben presto si scopre che il vero nemico è dentro casa propria (xenofobia ecc.ecc.).


Come polli d’allevamento
E si grida all’islamista
ed allo sporco talebano
ma si vede a prima vista
ch’è un biondo hitleriano.

La paura del diverso
della destra è certo tipica
ma se lo dici è tempo perso
e te ne accorgi dalla mimica.

Questo nostro strano mondo
fatto è sol d’uomini stanchi
ma basterebbe un girotondo
gialli, neri, rossi e bianchi.

M’anche un po’ far l’amore
e tanti fiori nei cannoni
della natura il buon sapore
libri musica e canzoni.

E vuoi veder che questi Maya
forse c’hanno pur azzeccato…
saremo nudi sulla playa
rimembrando ogni peccato.

Il mio angelo
Dolce angelo viva fonte
di bellezza e di bontà
guida certa nella notte
scettro mio di libertà.

Dolce angelo che vegli
l’anima mia ed il pensiero
che il cuore mio svegli
sei il principio sincero.

Dolce angelo mio nume
di potenza e volontà
del mio spirito sei lume
mia sostanza e sazietà.

Incontro ravvicinato d’un certo tipo
Per lo stinco di Giunone
guarda un pò che modella!
non è certo rosso muflone
ne tanto meno una sorella.

M’avvicino quatto quatto
e le chiedo il proprio nome
voglio fare un bel baratto…
ma non so ancora come.

Lei risponde “sono Chiara
segretaria e son tedesca
per far vita meno amara
mi sollazzo con la tresca”*

Poi rimango un pò turbato
da cotanta spontaneità
or le offro un bel gelato
e se ne ha voglia un babà.

Passammo gai buona oretta
fra sorrisi e ammiccamenti
poi mi dice che c’ha fretta
per sol due appuntamenti.

Sono incontri tariffa oraria
disse l’amico passando di la
altro che modella e segretaria
questa è tipa che a tutti la da…

Vatti a fidare di belle donnine
miser nel sacco pur Belzebù…
son tanto belle son tanto carine
ma t’avvelenano anche il sartù.

Condannato prete per omicidio (ergastolo), ma la Chiesa non lo “spoglia”.

I Talibàn (d’occidente)
Son tremendi
un po’ Satàn
musi orrendi
…i Talibàn.

Loschi affari
ammazzamenti
gran bovari
grossi armenti.

Nei deserti
di coscienze
ben solerti
che insolenze!

Ieri talari
per vocazion
or secolari
e fornicazion.

Riti pagani
lunghi cortei
ma Talebani
invisi agli Dei.

Britanni e tycoon
Perfida Albione
celtica terra
qualche pappone
viscido aberra.

Piccolo sun
giornate uggiose
mendace tycoon
spie fangose.

Vecchio magnate
giornali e tivvù
spara…sassate
poi riti zulù.

Tutti invischiati
perfino la “Yard”
e ben compensati
caccia al leopard.

James stile
mitico Bond
oro e monile
gola profond.

Gran Cavalieri
Tavola Rotonda
or poco fieri
giostra immonda.

La forza dell’Amore
Forza possente
entri nel cuore
plasmi la mente
scacci il dolore.

Spargi fragranza
in terra ed in cielo
colpisci arroganza
ricopri col velo.

Fai belle le donne
i gerani e le viole
innalzi colonne
su anime sole.

Abbatti castello
d’assurdo potere
con duro cesello
erigi barriere.

Forza stupenda
speranza di vita
lauta prebenda
su dura salita.

Brezza soave
tu entri nei sensi
possiedi la chiave
di attimi immensi.

Squarcio di notte
sparisce il grigiore
niente è più forte
di forza d’Amore.

Dopo l’ennesimo pateracchio della “casta” (cosca) e qualcuno che grida al miracolo
rimembrando i “bei tempi” del consociativismo DC-PCI, or non ci resta che…


Democrack
Or son tempi di mestizia
in questo nostro bel paese
tempi bui e di nequizia
e l’inganno è si palese.

C’è chi grida al miracolo
come sangue di San Gennaro
ci mancava sol l’oracolo
in questa giostra del puparo.

E s’attaccano ai malati
poveri cristi e indigenti
ed una “casta” d’insensati
si nasconde nei paraventi.

Quale sarà la prossima mossa?
Patrimoniale e conti correnti!
fino poi all’ultima scossa
…il panino in mezzo ai denti.

Anche questo non basterà
per salvare sta baracca
roderanno anche il sofà
questi figli di baldracca.

E poi valigie su valigie
ed uno Stato che sia degno
addio alle “eminenze grigie”
e al loro sordido disegno.

In questa nostra amata terra
poi solo sporchi ladri e bari
belli caldi come in serra
che si scannan…son compari!

Per salvare la Grecia dal fallimento, la Finlandia chiede il Partenone come garanzia
per il pagamento del debito. E noi cosa daremo nel caso dovremmo fallire?


Lo scambio
Siamo in E.U.
ma non sovrani
facciam cucù
baciamolemani.

Cosa daremo
per questo pareggio?
Festival di Sanremo
Carneval di Viareggio.

Lampedusa e Varallo
Reggio e Crotone
pugliese tarallo
sicùlo torrone.

Il sardo vulcano
trecento ar(d)corine
parrucche di nano
seicento veline.

Vaticani palazzi
vetusta la gobba
Scilipoti e Razzi
Quirinal boba.

Carfagna e Brunetta
la colta Gelmini
Bersani con Letta
e pure il Casini.

Palazzo Madama
leghisti e lacchè
baffino D’Alema
plastik Santanchè.

Fidanzata e D’Addario
la Noemi rifatta
il lago di Lario
La Russa pignatta.

Sgarbi e Ferrara
carin Minzolini
Borghezio caciara
Calderoni con Fini.

Ponte e padrino
i Vossignoria
il grande Bocchino
m’anche sua zia.

I falsi Black-block
le zone rosse
le leggi ad hoc
talpe e percosse.

Siamo in E.U.
in ultima ruota
sempre più giù
dimenticavo…la Trota.

 

Luoghi di memoria
Sull’olmo gigante
notturna civetta
fedifraga amante
allegra zampetta.

Fanciulli sull’aia
agresti cantori
bellin lavandaia
rimembra gli amori.

Il crine d’argento
le esili mani
dolore e tormento
di vecchi gitani.

Il vento di sera
accarezza le fronde
gentil capinera
il canto c’infonde.

Giornate solari
su verdi colline
fra pietre e rosai
le mute rovine.

Vola Bobbo vola
Sono Bobbo e son poeta
volo spesso senza meta
ho nell’anima un veleno
che mi rode senza freno.

Intingo penne nel mio fiele
e non conosco dolce miele
un pò testardo e certosino
tiro l’acqua al mio mulino.

Ho l’istinto assai bestiale
e certa rabbia m’assale
perché io sono il migliore
son quasi unto dal Signore.

Sono il guru del mio sito
e per tutti sono un mito
ma non son mica saccente…
sangue freddo da serpente.

Mangio miche e salamella
canto e suono a cappella
sopra il liuto ed il piano
gratto tanto parmigiano.

Sono Bobbo e son poeta
un mio antenato anacoreta
e amo tanto il tecnicismo
e ogni tanto l’onanismo.

Dalla finestra (poesia scherzosa, ma non troppo)
Dalla finestra
vedo una stella
fior di ginestra
dolce nutella.

Vedo cometa
che lascia la scia
capelli di seta
vinello e sangria.

Sole e pianeti
gioia e sorriso
amori e segreti
tortine di riso.

Bella di sera
bella di giorno
asta e bandiera
luna ed un corno.

Fanciulla leggiadra
che ama l’amore
ma anche la strada
con tanto sapore.

Un’anima grande
un cuore così…
le rosse mutande
ognì lunedì…

Motti scherzosi
nati per celia
un po’ vaporosi
figli…d’Ofelia.

Che pavone!
Mamma mia che squallor
questo grande professor
che ha l’aria d’esser dotto
si, di facezie e di strambotto.

Dopo bei mesi di mutismo
or si fa…il suo gargarismo
e lancia strali a profusione
oh per vinci, che pavone!

La sua ruota è molto azzurra
ma sembra il Re della suburra
ricordate la sua boria?
sempre la…solita storia.

Pavoncello non sei Santo
sei lumin di camposanto
e certun i tuoi errori
l’ha scovati e che dolori!

La passion che hai per l’arte
sembra un gioco di tre carte
e a talun la dai a bere
ma ti serve un buon clistere!

Or ti lascio gran vatino
ma tu prega il San Crispino
ch’è patron dei calzolai
e poi attento ai gineprai!

Si, lo devo ammettere: sono preoccupato! Sono più di dieci giorni che “el Presidente”
del “partito degli onesti” non si fa sentire, nemmeno per una barzelletta!


Torna a casa Silvio!
C’è tristezza nel Paese
perché Silvio più non c’è
sarà forse nel maggese
o a raccoglier carcadè?

C’è chi dice che ha paura
di colpo finir nella galera
e si nasconde giù in Gallura
con l’amica nera nera.

Altri l’han visto ad Hardcore
che inseguiva una leonessa
certi altri a far l’amore
con la suora e la Badessa.

I più maligni il parrucchino
in quella clinica in Provenza
o a far visita a zio Bettino
scovando tope con crescenza.

E taluni nel mar sull’onda
moltiplicando pesci e pani
si dice pur che la Gioconda
invidiasse i suoi denti sani.

Tu sei mitico tu sei grande
torna a casa amico caro
perché qui si spende e spande
e quel Giulio sembra un baro.

I comunisti son quasi spariti
le toghe rosse ormai son cotte
son cornuti tutti i mariti
al porton bussan le cocotte.

Il denaro in nome di Dio
(lo sterco di Lucifero)

La bandiera bianca e gialla
fiumi e fiumi di denaro
la coscienza nella stalla
e nell’anima il curaro.

Allevano anche bei cammelli
ch’entreranno nelle crune
il loro è raglio d’asinelli
sembran serpi di lagune.

E poi Banca e proprietà
niente tasse e acqua omaggio
grassi ventri e omertà
tanti Divi in ammaraggio.

Son monarchi un po’ assoluti
sulle spalle han l’amitto
un po’ viziosi e dissoluti
ma più sudici d’un guitto.

Per riconoscenza otto per mille
per sfamare gli orfanelli
loro invece fan faville
elogiando…i manganelli.

Ma giunti all’ultima casella*
del loro potere temporale
arriverà presto caravella
che li porta in fondo al mare.

*San Malachia, profezie.

Ogni volta
Ogni volta che vai via
porti dietro un po’ di me
tu che sei la mia follia
la mia isola che… c’è.

Ogni volta un tuffo al cuore
un brivido caldo e sensuale
puoi chiamarlo pure amore
passione vera che m’assale.

Ogni volta che ti miro
dentro me entra il sole
tu mia Venere di Milo
fragranza di rose e di viole.

Cuore di pietra
Cantavi speranza
radiante letizia
ritmica danza
viva delizia.

Cantavi l’amore
con tanta dolcezza
mandorlo in fiore
sottile carezza.

Cantavi la vita
con l’arpa e la cetra
gemma fiorita
cuore di pietra.

Titanic chiama Italia
E la Nave intanto va
in un mare di menzogne
ed un suono di zampogne
chissà dove approderà.

E la Nave speronata
da balene e pescecani
speculatori a sette mani
e una flotta ben armata.

E la Nave alla deriva
c’è burrasca forza otto
per riparo sol casotto
di rinforzi essa è priva.

E la Nave cola a picco
in un mare in tempesta
ch’è perfetta e funesta
logorata come un bricco.

E la Nave abbandonata
senza rotta e Capitano
alla guida solo un Nano
e mille mozzi in picchiata.

Summer days
E’ arrivato il solleone
è arrivato di gran fretta
di melone qualche fetta
una gita sul gommone.

La cicala ti fa cri cri
la zanzara ti puntura
e quest’afa ti tortura
cento gradi o giù di li.

Ma che caldo tutti al mare
con le pinne e coi fucili
di panozzi quattro chili
e milion di chiappe chiare.

E’ domenica tutti al lago
sarà dolce dirsi t’amo
pesciolino preso all’amo
e salsiccia con lo spago.

Capatina a Formentera
c’è la Belen in topless
molta coca e molto sess
una gatta e una pantera.

Con un salto li in Sardegna
nella villa di quel Divo
e poi all’ombra dell’ulivo
con l’amica salvadoregna.

E’arrivato il solleone
e mi sento un gran bollore
voglio andare a Singapore
scialacquando quel bilione.

Dama
Dama struggente
di bianco vestita
un lampo di vita
nel cuore e la mente.

Dama sinuosa
stupendo sorriso
la gioia sul viso
bocciolo di rosa.

Dama regale
cinta d’alloro
midale tesoro
passione vitale.

Dama d’oriente
labbra carnose
serate spassose
amore sapiente.

Dama d’incanto
Musa solare
tutta d’amare
mamma che schianto!
 

Attenti a quei due
Attenti a quei due
che han la bacchetta
cappello a bombetta
cornetti di bue.

Lor montano in sella
lanciando sermoni
bruciando carboni
suonando a cappella.

Han l’anima in spalle
il cuore in cantina
cervello in fucina
ai piedi le ralle.

Musicando canzoni
ti picchiano in testa
su strada maestra
finestre e balconi.

Oscurano il cielo
l’azzurro scompare
si spengon lampare
madonna che gelo!

Tempesta si placa
a lor dipartita
e pur senorita
udendo si baca.

Dall’Alpe al Tirreno
dal mare in collina
lor son la rovina
l’amaro veleno.

Attenti a quei due
satrapi reucci
vestiti da Gucci
t’infettan di lue.
 

Bob e Kap
Bob e Kap i due balordi
vanno sempre a braccetto
due bombette quattro accordi
petto in fuori e corsaletto.

Bob e Kap i buongustai
polenta fave e pecorino
ma dove corri dove vai
con due salti nel tombino.

Bob e Kap gli infiltrati
elmetti borchie e scarponi
nelle piazze o nei prati
e poi lacrime e limoni.

Bob e Kap i due corsari
in un mare di menzogne
botte pari botte impari
sempre a caccia di carogne.

Bob e Kap gli occhialuti
nelle valli e nelle piazze
fra sghignazzi compiaciuti
e con nere galline pazze.

Bob e Kap gli ammaestrati
a tecnicismo di regime
alla corte dei neri frati
e nessun che si redime.
 

E pensare che De Andrè ci aveva avvisato…
Esempio di squallido personaggio “dell’Italia peggiore”.


Renato Renato Renato
Renato Renato Renato
quel ministero che ti hanno dato
chissà perché l’hanno dato a te
c’era bisogno di un tuo decreto
che lo sviluppo tu sai cos’è.

Scommetto che nessuno lo sa più di te
quanto bisogno c’è per noi di crescere
per questo t’hanno dato sto progetto qui
…non si può andar più in basso di così.

Scommetto che nessuno ti può battere
tu sei peggio della Santanchè
tu chiami fannulloni quelli come me
non sai quel che pensiamo noi di te…

Renato Renato Renato
perfino Ignazio hai superato
lui per fare schifo ha studiato
invece tu sei nato così.

Renato Renato Renato
se alla tua altezza mi son calato
io credo che sia già bastato
mezza risata ti seppellirà!


Ci vorrebbe un partito (parodia di “ci vorrebbe un amico” di A. Venditti)

Stare insieme a te si sa che porta sfiga
sei sempre li in tivvù a parlar solo di…
hai ridotto quest’Italia a uno zimbello in tutto il mondo
con le tue barzellette abbiam toccato il fondo.

Ci vorrebbe un partito per poterti dimenticare
ci vorrebbe un partito per poter cambiar canale
ci vorrebbe un partito che non sia li al tuo fianco
fingendosi nemico mentre inciucia sottobanco.

Un Premier capocomico dal cranio catramato
che vive nel terrore di esser arrestato
son vent’anni che imperversa con le sue televisioni
e mai nessuno che gli dica che ci ha rotto i maroni…

Ci vorrebbe un partito per poterlo dimenticare
per ridare alla gente un’occasione per partecipare
ci vorrebbe un partito fatta di gente onesta
che si metta al servizio con il cuore e con la testa.

Se perfino a Lampedusa gli fan fare lo sbruffone
e come alternativa c’è questa “opposizione”…
ci vorrebbe un partito per potere ricominciare
e guardare al futuro con coraggio per cambiare…
 

2 giugno 2011 festa della Repubblica: uno scafo carico di profughi libici
affonda al largo della costa tunisina, oltre 150 morti e 200 dispersi.
Succede troppo spesso, e noi non ci facciamo più caso!


Ricordando Faber
Dormi sepolto sul suolo italiano
non è un Paese ma un luogo assai strano
qui ti fan veglia e a pietà son mossi
son brava gente e non son tutti rossi.

Lungo le sponde del mio Paese
sempre più spesso tra i flutti argentati
scopriam cadaveri d’immigrati
scafi che sbarcano a più riprese.

Tu sei partito d’estate e d’inverno
tu sei sfuggito ad un incubo eterno
e tra i due incubi qualè il peggiore
se la tua terra o un paese che muore.

Dormi sepolto sul suolo italiano
non è un Paese ma un luogo assai strano
noi per stavolta non ti espelliamo
…rimani qui a ricordarci CHI SIAMO…!

Bionde made in Calabria
Quant’è bella la Dorina
la sciantosa ballerina
piace tanto allo stalliere
al Pierferdi e al Cavaliere
ogni tanto anche a Baffino
e giù cene a Portofino.

Con lo spacco nella gonna
fa infuriare la Madonna
ma lei ch’è buona cristiana
fa veder pur la sottana
dolce e bionda la Dorina
mani sporche di farina.

Piace a destra piace a manca
di mestier la saltimbanca
e nei Palazzi del potere
è Regin delle pantere
donna snella bella e astuta
in ogni sito è benvenuta.

Voleva far la sindachessa
lei che lavora si indefessa
ma il suo Popol l’ha trombata
temendo un poco l’abbuffata
e l’ha spedita in quel di Roma
ma state certi…non è doma!

Ritornerà sul suo Cavallo
bianco grosso e un pappagallo
e la gente infin contenta
l’accoglierà sulla giumenta…
quant’è bella la Dorina
ma non è certo benedettina…

Opere faraoniche per compiacere la solita cricca (tri-partisan)

No TAV no Cav. No cric…
Nella valle arriva il mostro
sembra quasi un Leviatano
non sarà di certo un chiostro
…son gli amici del Caimano!

Con le ruspe e coi martelli
faranno grande polverone
mangiando cervi e fegatelli
botte da orbi a chi s’oppone.

Sembrerà d’esser a Kabul
bombe in testa e così sia
pastor tedesco e pittbull
son campioni di democrazia…!

E la cricca farà un bel party
con mignotte internazionali
coca a fiumi e biancosarti
premio Nobel di baccanali.

E poi tumori e malattie
contan solo sporchi affari
non è tempo di litanie
or l’aspetta nuova Ferrari.

Ma nella Valle popolo arcigno
non starà certo a guardare
farà calare un bel macigno
sui lor signori del malaffare.

E si udrà una forte eco
no tav no cav no cric
e lo sguardo un pò bieco
rispediti al creatore (sic).

Maestri
Dolce e serena
mi davi bei voti
l’Arma l’amore
superbe le doti.

Un grande neo
amor sconosciuto
affetto di madre
aspetto pasciuto.

L’anima a pezzi
i nervi stellari
un figlio dandy
e mille rosari.

Bacchetta e vocione
sorriso beffardo
dottore analista
grinfie da pardo.

Sarcasmo pungente
passion contadina
scarpini da tennis
tabacco e cartina.

Zero in cultura
laurea al marchè
mamma vecchiotta
seriosa e lacchè.

Maestro erudito
baffetto curato
mite e severo
anarchico nato.

Fango e scarponi
soldoni a palate
eccentrico e solo
le ossa spezzate.

Occhioni verdi
psiche superiore
serafica madre
diritto nel cuore.

Labbra carnose
rossa bandiera
amava Asor Rosa
tenace e fiera.
Socialista a digiuno
grandiose basette
leggeva il giornale
dall’uno al ventisette.

Altero e fascista
nerbo e frustate
calvizie nativa
a scuola dal frate.

Protestano i napoletani davanti a Montecitorio per “a munnezza”

E’ arrivato un bastimento
E’ arrivato un bastimento
è arrivato sul carroccio
ha sversato in un momento
pannoloni e vasi in coccio.

Due tonnellate di liquame
rimasuglie democristiane
zucche vuote e del salame
pesce guasto e del catrame.

Ogni sacco aveva un nome
uno Silviuzzo e uno trota
certi altri anche il cognome
ad ognuno la sua quota…

Ma sulla porta un celerino
ha impedito di far festa
era pronto un bel sondino
da appoggiare sulla testa…

Orsù venite gran signori
a ben sentire che odorini
sembran quasi rose e fiori
al confronto coi “Padrini”.

E’ arrivato un bastimento
pieno di belle speranze
che con odio e nocumento
svuoterà le zozze stanze.

Pescatore
Pesca pesca pescatore
a luce viva di lampare
solo rabbia nel tuo cuore
poco pesce in fondo al mare.

Mare nero avvelenato
dall’egoismo beceresco
poi sfruttato e assassinato
da un uomo vile e barbaresco.

Cielo di stelle per compagno
e poi attento alla burrasca
ma non si vede più guadagno
è sempre vuota la tua tasca.

I tuoi affetti stanno in pena
la tua mente ora è stanca
ingenti danni alla carena
il focolare tanto ti manca.

Pesca pesca pescatore
tu lo fai solo per passione
ma lacrime sangue e sudore
tempra d’acciaio e disperazione.

Ricordando Giorgio Gaber
Fa un certo effetto non capire bene
da dove nasce ogni tua reazione
e tu stai vivendo senza sapere mai
nel tuo profondo quello che sei.

I mostri che abbiamo dentro
che vivono in ogni uomo
nascosti nell’inconscio
sono un atavico richiamo.

I mostri che abbiamo dentro
che vagano in ogni mente
sono i nostri oscuri istinti
e inevitabilmente
dobbiamo farci i conti.

I mostri che abbiamo dentro
silenziosi e insinuanti
sono il gene egoista
che senza complimenti
ci domina e conquista.

I mostri che abbiamo dentro
ci spingono alla violenza
che quasi per simbiosi
s’è incollata alla nostra esistenza.

La nostra vita civile
la nostra idea di giustizia
e uguaglianza
la convivenza sociale
è minacciata dai mostri
che sono la nostra sostanza.

I mostri che abbiamo dentro
sono insaziabili e funesti
sono il potere a tutti i costi
ma anche chi lo odia
soltanto per invidia.

I mostri che abbiamo dentro
ci ispirano il grande sogno
di un Dio severo e giusto
col mitico bisogno
di Allah e di Gesù Cristo.

I mostri che abbiamo dentro
c’inculcano idee contorte
e il gusto sadico e morboso
di fronte a immagini di morte.

I mostri che abbiamo dentro
ci fanno illanguidire
di fronte a quella cosa
che spudoratamente
noi chiamiamo amore.

I mostri che abbiamo dentro
crescono in tutto il mondo
ci stanno devastando
vivono in ogni mente
nascono in ogni terra
e inevitabilmente
ci portano alla guerra.

Ricordando Rino Gaetano
Abbasso e alè con le canzoni
senza fatti e soluzioni
l’immunità
la clandestinità
la sposa in bianco, il maschio forte
i ministri puliti, i buffoni di corte
ladri di polli
super pensioni
ladri di Stato e stupratori
il grasso ventre dei commendatori
diete politicizzate
evasori legalizzati
auto blù
sangue blù
mozzarelle blù
pillole blù
rock and blues

NUNTEREGGAEPIU’

I cpp
FLI UDC
PDL PD LEGA e PCI
UDC UDC UDC
Scilipoti
Avvocato Ghedini, Masi e Minzolini
Il bunga bunga la Bossi Fini
dribbla Totti che passa a Chiellini
Cassano Zambrotta e poi Pazzini
La Gelmini
Briatore
Vespa Belpietro Fede Santoro
Tanzi Marchionne Lele Mora Simona Ventura
Morgan Sgarbi Corona
Onorevole eccellenza Cavaliere Senatore
Nobildonna eminenza monsignore
Vossia cherie mon amour

NUNTEREGGAEPIU’

Uè paisà
il vernissage
il superenalotto
il quarantotto
il sessantotto
il pitrentotto
ed il G8…
sulla spiaggia di Lampedusa
indovina ma che illusioni
lotteria per cento milioni
mentre il Popolo si gratta
a dama c’è chi fa la patta
a settemmezzo c’ho la matta
mentre vedo tanta gente
che non c’ha l’acqua corrente
nun c’ha niente
ma chi me sente
ma chi me sente
e allora amore mio ti amo
che bella sei
vali per sei
ci giurerei
ma è meglio lei
che bella sei
che bella sei
vale per sei
ci giurerei
sei meglio tu
che bella sei
sei meglio tu

NUNTEREGGAE PIU’.

Il valoroso Tonino da Montenero (epitaffio)
Con l’arco e le frecce
tu indomito arciere
tuonavi sull’Unto
con crude maniere.

Buttasti sdegnato
la tua toga nera
anche tu nel Bordello
passasti la cera.

La tua arma potente
era il congiuntivo
e tutti burlavano
aplombe da Divo.

Poi il vento cambiò
e tu avesti paura
il Nano ascoltasti
e facesti l’abiura.

Adoravi il Ventennio
un po’ di nascosto
guerriero Furioso
al (pro)fumo d’arrosto.

Valoroso Tonino
di te or ci resta
sussurri e grida
logorroiche gesta.
Amen.

E le chiamano morti bianche
Cos’avrà di tanto terso
uno che cade dal tetto
per certunè tempo perso
o al massimo un inetto.

O uno che respira amianto
o che poi cade dal trattore
non è lindo nessun pianto
solo disperazione e dolore.

E dai bei tiggì dei ciarlatani
perduto s’è il gusto del vero
nella nera pece piedi e mani
e l’umanitàè uguale a zero.

Ma la soluzione forse c’è
buttare i falsi dalla torre
per veder color fumè
o se qualcuno li soccorre.

E le chiamano morti bianche
ma la morte non è candore
contan solo le palanche
senza vergogna e senz’amore.

Il defaultè vicino, ma anche il…

Boia a mezzogiorno
Tanto paga Pantalone…
sono peggio dei tiranni
auto blu all’occasione
bravi solo a fare danni.

Giardinieri una cinquantina
per solo cento metri quadri
di parrucchieri una ventina
una mamma e…dieci padri.

Estetista sauna e massaggio
cornetti gratis la mattina
regalato anche il pedaggio
ma la figlia è…cocottina.

Si sistema anche il parente
analfabeta o poco più
il figlio un poco deficiente
perché loro son…cocù.

E si taglia la cultura
e si taglia l’assistenza
e giù tasse da paura
senza ombra di coscienza.

Ma verrà il grande giorno
ed il Popolo darà un taglio
come boia a mezzogiorno
e finalmente…nessun raglio.

L’automobile per ieri, oggi e domani.

Un giro in Piquattro (da intenditori…)
Ma com’è bello andare in giro
con Piquattro nuova fiammante
c’è anche zio Giulio con l’emiro
e il nonno Licio con l’amante.

Una capatina in quel Bordello
mirando statue di San Toro
marce svastiche e grimaldello
alti prelati e teste di moro.

Un altro giro con donne procaci
da spedire dritte in parlamento
con squali e vongole veraci
e viscidi baffoni del Salento.

Scalare i Monti col bavaglio
buttando i storpi dalla torre
portando i servi al guinzaglio
scacchi alfieri regine e morre.

Con un bel salto giù in stazione
un altro ancora in aeroporto
poi in banca per l’operazione
e quattro bombe da diporto.

Una fermata in Viale Mazzini
per stilare la minzo classifica
carta intestata e pur pizzini
ed un viaggetto ch’energifica.

E’ un’auto a trazione integrale
ed entra ed esce occulto potere
pupi e pupari ma senza sale
e grandi elmetti con visiere.

Chi si loda…poi s’imbroda!
Chi si loda poi s’imbroda
e pur dimena la sua coda
e come un cane col padrone
il suo abbaiare poi c’impone.

Chi si loda poi s’imbroda
e come pianoforte a coda
quasi istantaneo lui ci suona
e in certi lidi canta e stona.

Chi si loda poi s’imbroda
…il vatone ch’è alla moda
e poi si veste col suo metro
un po’ squallido un po’ tetro.

Chi si loda poi s’imbroda
e beve whisky con la soda
e alla sera è quasi ubriaco
e da parvenza di simulacro.

Chi si loda poi s’imbroda
e preghiamo che imploda
e che lanci le sue “bombe”
su burocrati e catacombe.

Chi si loda poi s’imbroda
e dalla scranna non si schioda
ma lui… nostro eroe in cartapesta
semina vento e raccoglie tempesta.
 

Un’altra perla governativa! Togliere i giubbotti antiproiettile alle forze dell’ordine
e darli alle scorte dei nostri beneamati politici!

Il giubbotto della salute
Il giubbotto è ingombrante
lo daremo a quella cosca
di bestioni con l’amante
che più sudici d’una mosca.

Loro son senza pudore
sono un’orda di ribaldi
maestri antichi di dolore
e pur di pannicelli caldi.

Ed il gendarme avrà paura
d’ingabbiare i malviventi
se ne staranno in clausura
per salvare pelle e denti.

Ma pensate che vantaggi…
potremo rubare indisturbati
non pagheremo più pedaggi
ammazzamenti in lidi e prati.

Per non parlare degli (auto)eletti
che lavorano solo per noi
sempre affannati poveretti
ma con le corna a mò di buoi.

Viva viva la bella Repubblica
di grandi affari ormai privati
con un’anima sporca e impudica
eldorado di senatori deputati.

Raggio di sole
Raggio di sole
vieni a scaldarmi
ti aspetto da sempre
amore sai darmi.

Arde il mio cuore
se penso al tuo viso
d’immenso mi accendo
tu mio paradiso.

Un mondo di gioia
saprò ancor donarti
e gerle d’amore
fino a saziarti.

Un anno è passato
d’infinita tristezza
pensando all’invito
la tua dolce carezza.

Ti vedo sull’uscio
mio fresco miraggio
sornione sorriso
mia rosa di maggio.

L’estate ci attende
su spiagge assolate
l’audace vento
su onde increspate.

Bella signora
Sognavi l’America
una vita regina
i nuovi amori
la verde collina.

Tramonti sul mare
in braccio alla vita
le carezze rubate
dolcezza infinita.

Giochi di schiuma
sdraiata sull’onda
sapor di salsedine
tu amica gioconda.

Quieti orizzonti
sorrisi ammiccanti
pensieri amorosi
su visi sognanti.

Le corse gioiose
la sabbia cocente
un tuffo deciso
nel sole d’oriente.

Bella signora
grand’occhi neri
sguardo di lince
amica di ieri.

Bologna 18 giugno 2011: i 110 anni della F.I.O.M.

Tutti in piedi, entra il lavoro!
Tutti in piedi, entra il lavoro!
entra l’orgoglio e la dignità
non dico l’isola del tesoro
ma nuova coscienza e libertà.

Tutti in piedi, entra il precario!
senza un briciolo di speranza
sfruttato per un misero salario
dai nuovi maestri d’arroganza.

Tutti in piedi, entra l’operaio!
oggi ai margini della società
come schiavo indossa il saio
di lui non v’è nessuna pietà.

Tutti in piedi, entra il magistrato!
in prima linea a combattere
contro il regime più depravato
in mare scuro e fallose zattere.

Tutti in piedi, entra la badante!
ucraina, rumena o filippina
nuovi schiavi del benestante
per quattro soldi e minestrina.

Tutti in piedi, entra il pastore!
che in Sardegna vita grama
ama la sua terra di vero cuore
ma il suo lavoro più non s’ama.

Tutti in piedi, entra il lavoro!
uomini e donne col loro sudore
del loro impegno io mi onoro
ci portano pace e certo amore.

Ricordando Pierangelo Bertoli
Ho sempre odiato i porci ed i ruffiani
e quelli che rubavano un salario
i falsi che si fanno una carriera
con certe prestazioni fuori orario.

Uccelli che volano a stento malati di morte
il freddo interesse alla vita ha sbarrato le porte
vorranno inquinare le stelle la guerra tra i soli
i crimini contro la vita li chiamano errori.

Romba il potere che detta le regole
cade la voce della libertà
mentre sui conti dei lupi economici
non resta il sangue di chi pagherà.

Spero soltanto di stare tra gli uomini
che l’ignoranza non la spunterà
che smetteremo di essere complici
che cambieremo chi deciderà.

E mi viene da pensare che la lotta col padrone
è una lotta tra l’amore e l’egoismo
è una lotta con il ricco che non vuole che i suoi soldi
ed il popolo che vuole l’altruismo.

Sull’altare c’è una Madonna nera
ma è la mano del minatore bianco
che ha firmato cambiali alla fede di un mondo
sulla pelle di un popolo già stanco
stanco marcio di chiese e di profeti
perché a stare in trincea son gli uomini normali
non i capi di stato e i generali
non i vescovi e neanche i cardinali.

Mille cannoni perduti da un bacio
noi credevamo alla pace nel mondo
bastava un dolce sorriso uno sguardo
tutti abbracciati in un bel girotondo
anche al diluvio davamo il suo freno
quando avevamo cent’anni di meno.


Il governo battuto sul decreto anti-corruzione.
E’ sulla corruzione che non lo batte nessuno!


Un frullatore…a sua insaputa
Nella lista c’è di tutto…
dal trenino al compressore
dal caviale al prosciutto
e un condòm per far l’amore.

Attico vista Colosseo
il borson di coccodrillo
il materasso di Cadeo
e un tesoro di gingillo.

A un certo punto la sorpresa
un frullatore a sua insaputa
“t’avevo chiesto buono spesa
ed il vinello di Salaparuta”.

“Che ci faccio con st’attrezzo
sono allergico alla banana
mela e latte non l’apprezzo
preferisco una tisana”.

“Oh ministro delle mie brame
questo passa sto convento
tu sei il guru del reame
se fai il bravo t’accontento”.

“Voglio costruir sul sabbione
e fare il ponte senza ferro
un obelisco in Via Sempione
e bei veleni ci sotterro”.

“Se è così…si può fare
ma voglio corna di bisonte
un potente acchiappazanzare
e pistacchi giù da Bronte”.

Buon compleanno bell’Italia
superbo regno di corruzione
con i mafiosi a far da balia
“terra dei cachi” e dannazione.

Disservizi alle poste (giugno 2011)
C’è il vecchietto bell’arzillo
che vorrebbe la pensione
e stasera farà il mandrillo
con l’amica di Lione.

Ma arrivato giù in posta
presto nota gial cartello
“qui si lavora senza sosta
ma prego torni all’ostello”.

Il buon uomo già ingrifato
non gradisce quella scritta
e col bastone ha sfondato
la vetrata con la dritta.

E impauriti dal nocumento
qualcuno chiama i vigilanti
“sto vecchiaccio è un portento
ma i suoi modi poco galanti”.

Poi celermente in caserma
come fosse un malvivente
“qui ci vuole mano ferma
e la Legge è intransigente”.

Interrogato a spron battuto
il vecchietto presto crolla
“non c’è rispetto è risaputo
e tutto evapora in una bolla”.

“Questa è Patria di doveri
ma non certo dei diritti
se tu sbagli son severi
ma loro… sempre i dritti”

Festa di paese
Aria di festa al borgo vecchio
c’è la gran banda di Tiriolo
lei suona bene…ad orecchio
si beve coca e pur barolo.

Bancarelle a iosa e tiro a segno
profumo di fritto e di salsiccia
c’è chi passeggia con contegno
e chi sbaciucchia donna riccia.

Donne anziane ancor col velo
ma le donzelle in minigonna
fiori odorosi con lungo stelo
tutto in onor della Madonna.

E verso sera la procession
per esibir il vestito buono
camicia di raso e pantalon
Re e Regine ma senza trono.

Qualcuno bolla ragazze facili
chi le squadra da capo a piedi
“quella l’ho vista sui ribaltabili”
e chi nel bosco con lo Yedi.

Ma di pregar manco per sogno
c’è tant’altro di cui (s)parlar
… di Avetrana e pur di Cogne
ferie in montagna oppur al mar.

Tutti aspettano il concerto
di bei cantanti di gran lena
ma il suono è un pò incerto
“era meglio una bella cena”!.

Ma poi il diman del dì di festa
ciascun al suo travaglio usato
e di quel giorno più non resta
che orrendo ciondolo cromato.

Invidia, la passione triste
E Lucifero invidia l’Uomo
e Grimilde… Biancaneve
ed il mozzo il nostromo
chi ha sete…di chi beve.

Il Caino odiava Abele
i Romani un po’ Gesù
ed il Giuda…Ezechiele
i blucerchiati…i rossoblu.

Questo vizio non da piacere
ma è un tarlo d’ogni anima
t’instilla odio e dispiacere
è sol degno di biasima.

Ti da tormento e sofferenza
è un veleno assai potente
e ti logora con veemenza
è presente in ogni mente…

Anche Dante la condanna
occhi cuciti col fil di ferro
ma servirebbe grossa zanna
o la lancia di uno sgherro.

Grande mal dei nostri giorni
e di questa falsa democrazia
con gli altri sei come contorni
impronta precisa di plutocrazia.

L’amico del cuor…
Un bel giorno un grande amico
s’è sdraiato sotto un fico
rimembrando i tempi andati
ma i danè se l’è scordati.

“Com’è bello questo mondo
quando spolpi qualche biondo
puoi giocarci al dieci e lotto
e se va bene fare il botto”.

Edè così che andò la storia
del fedigrafo in vanagloria
lui s’atteggia come un dandy
occhial da sole e giacca trendy.

Ma la sera ore ventuno…
di quei numeri manco uno
e mille euro son bruciati
“tutta colpa dei ritardati”.

L’ho rivisto il giorno dopo
che scappava come un topo
rosso rosso di vergogna
sguardo cupo da carogna.

Nel teatrino dei manigoldi
perdi l’amico e pure i soldi
e lo dice anche il Vangelo
metti pietra e bianco velo…

Amori che durano… un’estate

Era d’estate
Era d’estate
meriggio arrivava
scendevi sinuosa
la radio suonava.

Note d’amore
un’aria di festa
caldo e sudore
finiva tempesta.

I seni danzanti
la chioma fluente
la scala reale
sorriso gaudente.

Il sole dormiva
gelato al limon
profumo e carezze
paillette e chiffon.

Galeotta panchina
sorniona ascoltava
le frasi più dolci
a passo di giava.

Era d’estate
il treno, il cuore
portava lontano
la perla d’amore.

Referendumè democrazia!

Quattro si
Quattro si per un regim
quattro si per gente infim
per ammorbati deliranti
…sulla forca penzolanti.

Si per l’acqua e l’energia
e per i maestri di bugia
per un mondo più pulito
il “Cerone” più impunito.

Per plutocrati assatanati
mai attenti ai lor peccati
in prima fila in processione
ma in udienza dal massone.

E per i “chicchi” e i “veronesi”
gran lobbisti e pure Cresi
per capizzoni e quagliarelli
maggiordomi nei bordelli.

Per il Monarca e i suoi servi
con le corna a mò di cervi
per vesponi e minzolieri
sempre proni e candelieri.

Per chi ha paura di democrazia
e la confonde con “cosa mia”
ma poi fa affari con “cosa nostra”
godendo assai di questa giostra.

Lo scandalo scommesse, l’ennesimo, di questa Grand’Italia. Giugno 2011

Signori…si nasce
Su dai gioca la schedina
che puoi vincer bei soldoni
tutti onesti la mattina
ma la sera… siam cafoni.

E se l’arbitro è cornuto
il calciatorè addormentato
siam volpini è risaputo
e nella testa…percolato.

Venderemmo pur la mamma
per scroccar un po’ di grano
di nefandezze un’alta gamma
e tanti “pesci” presi all’amo.

Se la Juve ha bei campioni
tu darai sicur vittoria
ma poi vince il Ceppaloni
ed imprechi…è la storia.

Se quattro goal fa l’Orzinuovi
e i milanisti sembran brocchi
non ci fai caso e ci riprovi
e dai la colpa a quei finocchi.

Ma poi all’estero ridon tutti
“pizza pasta e gran mafiosi
ma che squadra di farabutti
Porche Ferrari e vanitosi”.

Geniale trovata del Danny De Vito dei noantri: affittare i beni artistici
del nostro Paese ai privati!


Bestialità
Affittiamo il Colosseo
e mettiamoci la piscina
tutt’intorno un gran rodeo
e una giunta un po’ burina.

Nel bel Duomo de Milan
trasferiam le “olgettine”
sulle guglie un deltaplan
e per svago…due cosine.

Da Riace i due Bronzi
li portiam a Villa Certosa
con due quadri poi del Bonzi
e il clavicembalo di Cimarosa.

E nel Palazzo vecchio
una dozzina d’odalische
calzature da Fucecchio
se c’è spazio quattro bische.

Sulla Mole Antonelliana
per attrazione un elefante
un Tarzàn e una liana
donna cannone e Sacripante.

Sul maestoso Canal Grande
un bordello a cielo aperto
certe erbette delle lande
e la corona dell’Umberto.

Sul vulcano siciliano
portiamo cento politicanti
primo in lista il Cainano
i “responsabili” e le amanti.

Sembra Danny ma non lo è
ma fa tanto ridere come lui
di più scialbo non ce n’è
ambasciator dei tempi bui.

Cetrioli killer
Questo mondo è fatto a palla
e tutto sembra un cetriolo
su di noi poi ci rimpalla
sapor di fango e vetriolo.

Il veleno sta giù in terra
poi nell’acqua e nel letame
ogni boccon poi ti sotterra
sembra cibo ma è liquame.

Il contadino più non zappa
dosa stabbio e bei ormoni
e si puntura pur la chiappa
per curar le disfunzioni.

Il cocomero sa di pera
la zucchina di peperone
il melone di scorzonera
e l’arancia di salmone.

L’Homo sapiens più non è
non è in simbiosi con la natura
sembra un grosso scimpanzé
o forse no…è cavalcatura.

Il Vate…del Foro
Il buon Vate con la…coda
ci ricanta la sua predica
ma nel monte poi s’incroda
e scoprirà forse l’America…

Lui è Principe del Foro
e burocrate un tempo fù
ma scapperà sull’acrocoro
a dar lezioni di kungfù.

Il suo poetarè…tragico riso
ma fa piangere anche i morti
è forse peggio d’un Narciso
e grand’esperto di… panforti.

Ha una briciola di buon senso
ch’esibisce a destra e manca
ma poverino è un po’ melenso
e di sonetti ne ha…una tanca.

Sta sull’uscio di Valbona
per allietar i visitatori
e sulla torre di Caprona
esporrà i suoi capolavori.

Pensavamo che il Roberto
non avesse egual rivali
ma lui ha l’aria d’un liberto
e connotazion prepuberali.

Coppole e colletti (sporchi)
C’è chi pizzi chi merletti
c’è chi coppole chi colletti
c’è chi porta la lupara
chi le ferie all’Asinara
c’è chi ruba le galline
e chi ha mire papaline
c’è chi sgozza chi martella
chi fa affari in comunella
c’è chi sfregia col coltello
chi firma gladio col cesello
c’è chi “espropria” capra e bue
chi bombarda in Pi Due
c’è chi chiede la “mazzetta”
chi in Procura fa maretta
c’è chi porta mille voti
e chi osanna Scilipoti
chi a certuni asciutta balia
chi è assunto in Equitalia
c’è chi scrocca e poi palanche
e chi “colletto” in certe banche
chi ha amiche sulla Salaria
chi spolpa Azienda Sanitaria
chi l’altra cosca neutralizza
chi mezzo Stato privatizza
chi seppellisce nel cemento
chi auto blu in Parlamento
chi nell’acido fa il brodo
chi combatte per un lodo
chi è coperto di nequizia
chi “riforma” la giustizia…

La crisi? Non esiste! Parola di ministro…

Vu cumprà?
Vu cumprà mio bel pupone
con i soldi di mammà?
Questa crisi è un’invenzione
di rosse toghe sul sofà.

Lo dice uno che dei tagli
ha certo fatto la sua fede
se boccheggi son dettagli
mal che vada…marciapiede.

Ma non vedi quante offerte
nel mega centro commerciale
con la commessa ch’è solerte
ti struscia tette e lo stivale.

E poi Tatiana nel suo store
t’invoglia a comprar telefonino
ti stringe forte sul suo cuor
e uscendo fa pure l’inchino.

E costruita intorno a te
c’è la banca di Epulone
per suv e pollici ottantatrè
e se vuoi pure il Cupolone.

L’ottimismo è il profumo della vita
disse il poeta fumando una “canna”
se poi vuoi fare l’eremita
ti finanziamo una capanna.

Nel mitico Paese dei balocchi
stan volando alto gli asinelli
e puoi addestrar pure pidocchi
che ti cantan gli stornelli.

“A che serve avere le mani pulite se si tengono in tasca?” (Don Lorenzo Milani)

Ministro di Dio
Sacerdote di Cristo
ridondante di zelo
tu servo instancabile
tua arma il Vangelo.

Giustizia sociale
il bene comune
tue stelle polari
il fervido lume.

Speranza degl’ “ultimi”
la lotta di classe
sognavi un futuro
che amore portasse.

Ai “sovrani di domani”
tu donavi saggezza
insegnavi che Legge
è onore e franchezza.

Ai motti fascisti
portavi la “cura”
radioso il tuo cuore
nella notte scura.

“L’acqua è di tutti”
con forza gridavi
lanciando anatemi
su nobili ignavi.

Breve la tua vita
ma ferace ed intensa
lasciasti vestigia
una speme immensa.

Vogliono spostare i Ministeri…

La filastrocca degli…spostati
Il cervello s’è inceppato
nei meandri d’uno Stato
lo zimbello ormai di Gaia
e qualcuno or che abbaia.

Se Ministro e Presidente
tu lo sposti sul Ponente
i leghisti razza a parte
li spedisco poi su Marte
le Pidielline belle belle
dritte dritte sulle stelle
il satrapo e i suoi lacchè
sulle Alpi oppur Malè
il tiggì che sta sull’uno
propaganda su Nettuno
la Letizia e il suo Duomo
defilato in quel di Como
la Piramide e Colosseo
a Gallarate e marameo
quel vecchietto lì sul Colle
a fare il babbo a Porto Tolle.

Ma quante idee fulminanti
hanno in testa sti birbanti
le venderanno certo a chilo
per poi andarsene…sul Nilo.

Vittime dello stress
Ma che vita è mai questa
ora di corsa ora in fila
più d’umano che ci resta
se più scarichi d’una pila?

C’è un cafone che strombazza
tutti Fantozzi nell’ufficio
come animali…brutta razza
ma tanti gusti di dentifricio.

Il postino non suona più
lui ti lascia il bigliettino
via di corsa a testa in giù…
pausa pranzo col panino.

Se il computer va in blocco
per te poi son gran dolori
resti immobile come allocco
sali in auto e vai di “fuori”.

E poi messaggi a tutto spiano
ma l’amica è dietro il muro
sembri proprio un indiano
o peggio ancora testa di mulo.

Questo assalto di tecnologia
ci ha certo sconvolto la vita
affetti da grave schizofrenia
oggi viviamo da troglodita.

Quanto invidio i miei nonni
e la tranquilla vita del borgo
vita serena monotoni giorni
ma non tristi in quest’ingorgo.

Figli
Tenera speme
radiante sorriso
gioia e stupore
su candido viso.

Stelle brillanti
sguardi lontani
pensieri sognanti
d’azzurro domani.

Corse danzanti
su prati e cortili
ignorano il male
son oro e monili.

Colorano l’aria
dipingono il cielo
son angeli alati
incanto di melo.

Frammenti di cuore
che pulsano dentro
son fiamme d’amore
son frecce sul centro.

Fiori sbocciati
inebrianti profumi
son baci e abbracci
fiammelle di lumi.

ISTAT: un italiano su 4è povero

Un Paese in via d’estinzione
C’era una volta un Bel Paese
un po’ Arlecchino e Pulcinella
qui non si badava mai a spese
ma tanta tanta….comunella.

Chi lavorava chi produceva
c’era chi faceva il parassita
chi ai miracoli poi credeva
e chi si votava a Malavita.

Schiavi di lobby e corporazioni
ma tanta forza e sopportazione
oggi Cenerentola delle Nazioni
in dolce attesa…di Liberazione.

C’è chi scappa e va lontano
chi poi resta pancia al sole
qualcuno lecca il deretano
chi è mai stanco di parole.

“Ahi serva Italia” in estinzione
di lei resterà solo un ricordo
luogo di misfatti e perdizione
di un regime cieco e sordo.

Se cerchi il futuro è in altri lidi
più democratici e valorizzanti
addio mia Patria dei sol gridi
mai più succube d’ignoranti.

Bat-Letizia
Piange pur la Madonnina
quando passa la Letizia
lei si sente la Regina
campionessa di mestizia.

La famiglia scava in mar
per trovare l’oro nero
quante vittime ad omaggiar
lesti poi a coprir di velo.

Il figliolo ha una casetta
metri quadri diecimila
mamma mia che disdetta
solo un ettolitro di tequila!

La metropoli è tutta da bere
lei principessa de Milan
quanti affar in certe sere
dal profondo…cento clan…

Amica del Re dei bagoloni
e anche del mitico Senatur
non mangerà più panettoni
e pur trombata…di sicur.

Bat-Letizia super eroina
dura battaglia col comunista
lei che suona la manfrina…
niente più camera con vista.

L’urlo di Gaia
Sento un grido
che sale forte
uccelli neri
presagio di morte.

Maree nere
nucleari idiozie
veleni e morbi
umane pazzie.

Lobby e potere
consumi e mercato
governi e paura
un’uomo sfocato.

L’urlo di Gaia
nessuno più sente
improvvido umano
oscuro e latente.

Fuoco e cenere
luce spettrale
lamento straziante
stonato orchestrale.

Vittime o carnefici
sul nostro cammino
noi soli gli artefici
del nostro destino.

Protestano i giovani spagnoli: chiedono un po’ di democrazia!

Il vento
Vecchia Europa
fischia il vento
suono dolce
di cambiamento.

Depravati banchieri
corrotti regimi
tolgono l’aria
balordi infimi.

Giovani schiavi
valori distrutti
potere da scalzare
buttare nei flutti.

Dura la lotta
ma vittoria sarà
la bestia umana
agli inferi andrà.

Ispanica terra
sarai l’aurora
vento impetuoso
luce che indora.

L’alieno
Sono l’alieno
scavo nell’io
amo pensare
ch’esiste un Dio.

Volo su’n mondo
senza valori
osservo deserti
mestizia nei cuori.

Terre violente
falso progresso
smanie vuote
effimero successo.

Anime perse
squallide stanze
albergano menti
e perdute speranze.

Gelido amore
colori sfuocati
fiori appassiti
sentimenti malati.

Un uomo informe
solingo e confuso
che vive randagio
frugace e illuso.

Veleni e rancori
spiriti in gabbia
demoni feraci
granelli di sabbia.

Una buia caverna
in fondo un lume
qualcuno attraversa
ancora lerciume.

Pedofili…seppie e…pesciolini (Genova 2011)
Già dal nome s’intuiva
ch’era certo un bel marpione
alter ego Lady Godiva
grande figlio di…crapulone.

Lui pescava i pesciolini
nel suo mare un po’ corrotto
e coltivava pisellini
curando ben il suo orto.

Ostie sacre polvere bianca
per le smarrite pecorelle
del suo male mai si sfianca
e comincia la querelle.

Serve recisa castrazione
chimica oppur marrancio
forse anche estrema unzione
oppure un grosso gancio.

Silenzi complici e impunità
l’han fatta sempre da padroni
ma è giunta l’ora di verità
per imperdonabili pelandroni.

E se un giorno all’inferno
anche Dio proverà ribrezzo
arderai nel fuoco eterno
e sulla terra si sentirà l’olezzo.

Osama Bin Laden, sono sicuro presto ritornerà sulla scena di questa grande…

Soap opera (un nemico è per sempre!)
Osama è vivo Osama è morto
questa fiction non finirà
l’hanno visto zappare l’orto
e un bel giorno si saprà.

Chi lo vuole in fondo al mare
chi a guardare i film porno
ma quanti matti da legare
se ti giri cento intorno.

Ieri stava con la tivvù
e il suo bel telecomando
sembrava proprio un bigiù
con l’odalisca festeggiando.

Col suo amico texano
stan trattando qualche pozzo
ma l’hanno visto ad Orbassano
a curarsi poi quel gozzo.

Coi fucili e i talebani
nel deserto ad addestrar
ed a tagliare poi banani
fumando oppio al Roxy Bar.

Nella cantina dello Zio Tom
a sniffar coca e ber tequila
ma l’hanno visto al Velodrom
e forse forse anche in Sila.

Ed il Principe saudita
segregato nella cella
ma è prova troppo ardita
si rischia tanta salmonella.

In questo mondo da…paura
un nemico va sempre bene
puoi sfruttarlo finchè dura
o puoi spararlo se conviene.

P.S.: se dovesse andar male con Osama c’è sempre Gheddafi a disposizione come nemico pubblico

Dopo i vari bunga bunga ora altri (vecchi) potenti vengono presi con le mani nel…sacco!
Sarà colpa del troppo viagra? E’ tutto possibile.


Il contagio
E il Bel Paese poi fece scuola
nell’insegnar cattivi costumi
già grande Penisola mariuola
or s’accendon nuovi lumi.

Dopo Macchiavelli e Leonardo
venne il Re Silvio da Milano
che lanciò aguzzo dardo
e vecchi porci prese per mano.

E i transalpini contagiati
nostri cugini e invidiosi
presto presto inviagrati…
giochini in hotel lussuosi.

Cameriera oppur matura
minorenne o infermiera
ecco pronta poi la cura
per mandriani nella fiera…

E poi stupro legalizzato
altrimenti che libertàè
ancora furto e abigeato
e violenza…in trentatré.

Natio borgo
Sublime castello
supremo Signore
sorvegli la valle
pennelli e colore.

Rintocchi di chiese
melodie di suoni
dipingono l’aria
graditi doni.

Tramonti d’arancio
orizzonte di mare
verdi paesaggi
borgo solare.

Giornate di quiete
parco maestoso
uccelli far festa
bosco odoroso.

Ruscelli e sorgenti
serre scoscese
passi felpati
grato maggese.

Viale alberato
piazze gioiose
ricordi e futuro
profumo di rose.

Umane ricchezze
fuggite lontano
cercare fortuna
un piatto di grano.

Allarme FAO: sprecato un terzo del cibo prodotto.

Affluent society
Mangia mangia bel bambino
pane burro e marmellata
quattro chili di stracchino
e peperoni in frittata.

Poi un gran secchio di gelato
prosciutto coppa e mortadella
ma guarda come sei sciupato
sembri proprio una sardella!

Poca frutta e poca verdura
ma tanta birra e coca cola
per far vita meno dura
ingozza un chilo di braciola.

La buona nutella a metro cubo
dieci cornetti a mezzanotte
patatine poi in quel tubo
e fiorentine poco cotte.

Se ti senti un tantino sazio
sfameremo bimbi africani
per poi pagare certo dazio
noi siam tipi molto strani.

Se metterai su qualche chilo
farai palestra oppure nuoto
stiam perdendo proprio il filo
un’Occidente…dentro vuoto.

La margherita
M’ama o non m’ama
c’è nessuno che lo sa?
lo chiederò alla Sibilla
ed un responso mi darà.

Lo chiederò allo sciamano
che fa il rito nella tenda
vuole solo un po’ di grano
e forse lauta prebenda.

Poi al mago in copertina
palla di vetro lucidissima
di centoni una decina
ma che mente fulgidissima.

Lo chiederò poi al santone
in contatto con chi sa lui
di sicuro un bel doblone
mai finiti i tempi bui.

Alla zingarella clandestina
che mi legge piedi e mani
nella bettola poverina
poi mi chiede soldi e pani.

Andrò poi dall’esorcista
che mi squadra a prima vista
e poi dal “Mago do Nascimiento”
che lenisce il mio “tormiento”.

Ma…io che tengo alla mia vita
sfoglierò la margherita
fresco fiore che mi da
di certo un po’ di verità.

Miss Altèra
Miss Altèra corre e va
forse un bacio scoccherà
al sapor di mango e mela
con lo sguardo poi ti gela.

Sembra quasi principessa
quando passa c’è la ressa
pigia forte sul motore
mille battiti nel cuore.

Se commenti lei s’adira
allo specchio si rimira
è superba e vanitosa
un narciso una rosa.

Segretaria tutto fare
è sirena nel suo mare
soave canto per l’amico
conosciuto li nel brico.

Timbra e ritimbra la ricetta
e di meloni fa incetta
golosona di panna e cocco
forse anche del buon Rocco.

Miss Altèra bel posteriore
la gran dama dell’amore
s’affaccia tanto al suo balcone
vuol squagliare il provolone.

Elezioni 2011. La sinistra ha seguito i consigli del Premier!
Si sono lavati e son tornati alla riscossa!
Ma il “grande comunicatore” prende metà dei voti rispetto al 2006…


Il Cavaliere dimezzato
Povero Cristo il Cavaliere
che se la rideva sul bidè
sarà colpa del consigliere
o delle ragazze coccodè?

Faceva il Divo nel palazzetto
nel bel teatro e nel cinemà
ma gli hanno fatto lo scherzetto
chissà cosa s’ inventerà.

Un’escort gratis ogni voto
un viaggetto a Santa Lucia
un mazzetto di fior di loto
per scordar democrazia.

Gettoni d’oro agli abusivi
coppa champions agli evasori
centrali a iosa ai retrivi
acqua privata ai lor signori.

Cavalli di razza ai più fedeli
cure dentali e films hard
un bel fisico senza peli
ed al volgo social card.

Lui l’aveva ben curato
quel suo popolo in libertà
ora l’hanno ben trombato
ma dalle ceneri risorgerà.

Sette vite come i gatti
ed elisir di lunga vita
ma attento ai grossi ratti*
ed al “ladro” troglodita.**

*Napoli
**Milano

Un turista paga 27 euro per un gelato!
Non bastavano Francia ed ONU ad adottar la…


Politica dei respingimenti
C’è Sarkò che li respinge
c’è poi l’ONU che li affonda
tutt’un globo di nero si tinge
siamo pronti per la fionda.

Che tu sia tedesco o americano
olandese oppur cinese
qui ti spolpan tutto il grano
e non arrivi al due del mese.

Per te l’acqua è quasi un lusso
la pagherai a peso d’oro
e non importa se sei russo
per noi sei l’isola del tesoro.

Spaghetti pizza e maccheroni
han valore inestimabile
ci voglion quasi due milioni
od un mutuo tasso variabile.

Per visitare il Colosseo
ti servirà pagare a rate
e se ce l’hai anche un pareo
ogni lamento son martellate.

Da noi il gelato è si sciccoso
per ogni gusto son dolori
su non esser più ombroso
ti regaliam due pomodori.

E se un domani saremo soli
noi italiani con pezze al culo
saliremo spediti sui Parioli
facendo i gradassi sopra un mulo.

Lo scienziato Bendandi fece una previsione:
un terremoto catastrofico a Roma l’11 maggio 2011.
E poi arriverà la…


Giustizia divina (terremoto mirato)
La natura si ribella
la natura è nostr’amica
affonderà la “caravella”
in men che non si dica.

I Palazzi del potere
finalmente crolleranno
brinderemo con piacere
sarà festa tutto l’anno.

Balli orge e baccanali
poi faremo un girotondo
ritorneranno i Saturnali
com’è giusto questo mondo!

E da sotto le macerie
si chiederà senz’altro aiuto
ma noi che siam persone serie
fuggiremo a San Maputo.

Vedremo volare le colombe
ma anche falchi predatori
niente fiori sulle tombe
poi carcasse e roditori.

E la Dea distributrice
su quei corpi aleggerà
è la Nemesi compensatrice
che Giustizia riporterà…

Amori
Amor sbocciato
all’ombra del tiglio
candidi sospiri
tracce vermiglio.

Amor in cinquecento
veloce ed intenso
che lascia la scia
d’un battito denso.

Amor sul balcone
segreto e fugace
risveglio dei sensi
parea mordace.

Amor stravagante
un po’ capriccioso
bisbigli e clamori
un pruno succoso.

Amor sulla sabbia
le chiome nel vento
sapor di salsedine
poi quasi…ci tento.

Amor sul lago
delicata brezza
aghi di pino
dolce carezza.

Amor struggente
un invito a ballare
un petalo rosa
tornare a volare.

Amor lontano
sul prato fiorito
suoni e colori
ricordo infinito. 

Occhi
Occhi di mare
mi tuffo sognando
mi sveglio sull’onda
ti stavo pensando.

Occhi di luce
che chiedono gioia
amore e carezze
rifuggon la noia.

Occhi esploranti
un pensiero lontano
che ritornano dolci
mi prendon per mano.

Occhi incantevoli
perle d’amare
diamanti preziosi
che fan sospirare.

Occhi sognanti
li sento sul cuore
fuochi radianti
che danno tepore.

Occhi socchiusi
scende una lacrima
un amore profondo
sboccia nell’anima.

Occhi di Dea
d’amata Ninfa
attimi immensi
vitale linfa.

 

Crotone, tremila votanti, mille candidati e…preghiere

Il voto…alla Madonna*
Madonna mia Madonna nera
fammi eleggere in Consiglio
ti porto fiori mattina e sera
ho sacrificato pure un coniglio.

Fa che mi voti anche mia moglie
la mia suocera e anche l’amante
ho tanta paura…ho le doglie
che m’uccidano all’istante.

M’appoggia pure quella famiglia
che tu sai…è perseguitata
perché ha rubato mezza triglia
e nella piazzetta l’ha mangiata.

Mio cugino con le stampelle
m’ha promesso che verrà
e mia nonna in sedia a rotelle
mi vuol bene e ci sarà.

All’ospedale mi votan tutti
perché conosco dieci primari
gli ho regalato cento prosciutti
cozze vongole e calamari.

Ho due generi galoppini
che van su e giù per i rioni
con pezzi di provola e santini
pitte crustoli** e bomboloni.

Madonna mia Madonna bella
verrò scalzo a Capocolonna
con la capretta in carrozzella
mi dovessi rompere le corna.

*Madonna Greca (nera), il Santuario è situato sul promontorio di Capocolonna
** dolci tipici del crotonese

Una pioggia di pensieri
Natura bizzarra
cielo brumale
pioggia gentile
tristezza m’assale.

L’acqua gorgoglia
ferace pensiero
seguire la scia
d’audace nocchiero.

Luce sospesa
dolore sopito
ricordo perenne
di guerriero ferito.

Tetto che gronda
guardo il mio tempo
che passa severo
e gioia in un lampo.

La zagara spande
profumo suadente
instilla dolcezza
m’inebria la mente.

Solingo rimango
con voce del cuore
che canta speranza
poi l’alba ed il sole.

Incurante delle polemiche, il governo guarda avanti. Allo studio il reato di onestà…

Filastrocca del governo matto
Questo è il ballo del governo
il più buono che ci sia
lo puoi mandar anche all’inferno
o far l’elogio della follia.

Hanno assunto scienziati pazzi
che lavorano solo per noi
chi lancia bufale chi paparazzi
corna di cervo e pure buoi.

E come matti essi studiano
tante leggi nel canterino
son tremendi e ripudiano
l’onestà del popolino.

Vietato pagar tasse e contributi
catturar pericolosi latitanti
tributar onori ai partigiani caduti
dar latte materno ai poppanti.

Pene severe per i moralisti
chi sogna un Paese anticlericale
certi professori anticonformisti
e chi disprezza la Bicamerale.

Ma che mente fulgidissima
questi signori da internare
“cumparielli” di mammasantissima
degni d’una colonia criminale.

Dopo i governi del fare i Comuni del fare.
Gli sgomberi dei campi rom della Capitale nella Settimana Santa.


L’altra Via Crucis
E’ gladiatorio e fa capolino
è il reuccio capitolino
che con l’imperio ed i forconi
demolisce i baracconi.

Mentre il Papa in mondovisione
sta celebrando la passione
il gigante in miniatura
pulisce il campo con grande cura.

E mentre il Sultano suo sodale
adulava gioioso il Cardinale
predicando amor ed accoglienza
lui…ruspava con grande scienza.

Si comincia dagli zingarelli
e poi avanti coi caroselli
omosessuali ebrei comunisti
fino al ritorno dei giorni tristi.

E il sacrificio della Croce
venti secoli ma sempre atroce
nessun limite ad umana stupidità
ma era un messaggio d’umanità.

Gli adoratori del Sacro Pal (V.M. 14 anni)
Orsù venite brava gente
ad adorar il Dio pagano
lui è Priapo onnipotente
nell’andron del Grande Nano.

Le donzelle in giarrettiera
son leggiadre e generose
giocose fan l’alzabandiera
baciando il fallo tra le rose.

Questo è l’ombellico del mondo
e qui si gode la vita vera
che sia Emilio oppur Giocondo
comunque il vanto della bandiera.

E poi lo strip sul Sacro Pal
more e bionde in concorrenza
suonando il piffero ed il regal
mostrano i miracoli della scienza.

Riti sacri formule magiche
per far alzar le quotazioni
voyeurismo usanze saffiche
con le dovute precauzioni.

Accanto al Pal c’è Silvio Magno
con le sue dissacranti barzellette
tesse la tela come un ragno
con le sue mille starlette.

Adoriamo il Sacro Pal
simbolo fallico d’onnipotennza
che sa di mistico ed oriental
posto all’apice di decadenza.


Libertà non è uno spazio libero, libertàè partecipazione diceva il poeta e infatti
il governo del “fare” (i fatti loro) fa marcia indietro sul nucleare e l’acqua pubblica
(un espediente o truffa che dir si voglia).
Le dieci cose che fanno pensare che l’Italia sia una nazione democratica…


La top ten*
1 libertà di cercar dignitoso lavoro
a Lugano Berlino e anche Sapporo.

2 libertà di chiedere al Ras cittadino
un posto in Comune facendo l’inchino.

3 libertà di passeggiata sul lungomare
e pensa un po’… un gelato gustare.

4 libertà di bere l’acqua dalla fonte
andando in Sila ed Altomonte.

5 libertà di votare i cento partiti
e le loro cento facce da impuniti.

6 libertà di sottopagare la badante ucraina
e farsi tranquillo un tiro di cocaina.

7 libertà di guardare mille canali
e comprare l’auto a cambiali.

8 libertà di farsi un mutuo trentennale
per godersi il magnifico monolocale.

9 libertà di proporre referendum popolari
anche se marciscono in armadi e similari.

10 libertà di furbizia facendo l’evasore
o farsi assolvere dal confessore.

*Classifica stilata in collaborazione con i miei concittadini che incontro giornalmente per lavoro.
 

 Il “governo del fare” privatizza, di fatto, le spiagge per…

Novant’anni
Quest’estate andremo al mare
ma poi dovremo trasvolare
con l’aliante o l’aeroplano
tutta colpa del “Caimano”.

Per novant’anni da esperto
faremo il bagno in mare aperto
scendendo col paracadute
ma con le bolle sulla cute.

Sulla spiaggia quei bagnini
ci scambieran per clandestini
e con gli uncini e gli arpioni
ci faran dei gran bubboni.

Dovrem pagare poi il biglietto
raddoppiato per lo scherzetto
fare i furbi non conviene
altrimenti grosse pene.

Qui la Legge è intransigente
ed il ricco è prepotente
e fra un po’ dovrai pagare
anche l’aria per respirare.

Ci monteranno un contatore
su bocca e naso tariffa ore
chi più consuma sarà omaggiato
del Dio Priapo marmorizzato.

Son tutte belle le mamme del mondo
Mamma che stringi
tuo figlio sul cuore
che doni fortezza
una gerla d’amore.

Mamma mia fonte
acqua cristallina
un sorso di vita
tu soave Regina.

Mamma che instilli
sorrisi e carezze
tu sola sai dare
fiducia e certezze.

Mamma coraggio
tenace e severa
sostegno ed amica
fidata e sincera.

Mamma solare
aurora al mattino
dai luce e calore
firmamento divino.

Mamma dolcezza
che ama e protegge
tu un angelo in terra
che un mondo sorregge.

Son tutte belle
le mamme del mondo
che sanno donare
un bene profondo.


Deo sol invictus
Alba sul mondo
rinasce il creato
fiorisce la luce
amor ritrovato.

Scaldami il cuore
tu ardente stella
certezza di vita
che tutto cesella.

Tramonti sul mare
riflessi dorati
che danno la gioia
momenti incantati.

Ti cattura il pittore
l’artista il poeta
sprigiona il calore
e l’animo cheta.

Paesaggi ridenti
dai raggi spalmati
su volti splendenti
amor sospirati.
 

Il Cardinale dice: qualcuno che sta in alto si sottrae alla giustizia!
Risposta: Cribbio, dopo le toghe rosse ora anche le…


Tonache rosse
E poi l’unto del signore
si scagliò sul monsignore
“sembri proprio un bolscevico
e senza remore te lo dico
sei in combutta coi comunisti
forcaioli e giustizialisti.

La tua casa è Botteghe Oscure
sempre pronto con la scure
t’avevo tolto pure l’Ici
e tu così mi benedici?

Somigli tanto al brigatista
si nota subito a prima vista
ma io son solo un…Gesù Cristo
messo in croce e m’intristo.

Tolgo fanciulle dalla strada
da me alloggian e veston Prada
con qualche mega-depilatore
senza malizia…con candore
perché io credo nell’Amore
oh mio caro monsignore.

I miei apostoli in parlamento
t’hanno udito con sgomento
pensan solo al vitalizio
e tu gl’infliggi stò supplizio?

Pure Sandro il mio poeta
pensava ch’eri uno dell’Eta
e uno scilipoti ch’era di turno
voleva scappare su Saturno.

Orsù torna all’usato ovile
tante pecorelle nel cortile…”
 

Ninfa
Pelle di pesca
voglia d’amare
occhi che brillan
di luce solare.

Il borgo s’incanta
lanciando un sorriso
tu corri veloce
oh dolce bel viso.

Finestra socchiusa
uno sguardo sul mondo
che lascia sognare
scrutando in profondo.

Viaggio spaziale
di verde speranza
bagliore improvviso
soave fragranza.

Nel castello fatato
giocavi briosa
tu ninfa templare
sublime e maestosa.

Essenza d’amore
roseto sbocciato
cometa splendente
nel cielo dorato.

Il cuore che batte
fremente d’amore
serbare indelebile
di te il sapore.
 

I…”Poeti”… romaneschi e le verità assolute…

La risposta der…”Poeta”…
Er sor Armanno è tipo duro
vole punì sti regazzetti
cò na chilata de bromuro
e de valiùm quattro etti.

Se m’briaca en trattoria
cò l’amici de borgata
quanto beve mamma mia
ce vorrebbe na purgata.

La società dei magnaccioni
la società de Roma bella
ma fanno male i lampacioni
cò trippa coda e na frittella!

Co la porchetta e la ricotta
magni fave e pecorino
ma fatte un giro a Capracotta
e lascia stare poi quer vino.

Te piace Sirvio lo devi ammètte
cò le porcate che combina
ma che te manna na starlette
na bella figliola o na sbarbina?

Er pesce puzza de la testa
se dice un po’ de parti mie
ce voi proprio annà a stà festa
facenno un po’ de peripezie?

Loro, e ragazzetti so frustrati
in questa sporca società
e poi venimmo circondati
da guappi Neroni…in libertà.

Nei palazzi se da er mal’esempio
fanno crède d’essè Dio in terra
nun meravigliarti de stò scempio
ce po’ sarvà solo na guerra…
 

Giardino di primavera
Sboccia un fior nel mio giardino
ne sento il profumo sopraffino
è la linfa di nuova vita
e suadente lei t’invita.

Rosa bianca rosa blu
danza la vita se ci sei tu
fiore di pesco fiore di pero
freschezza d’amor ancor sincero.

Dolce ciliegio vite generosa
stilla d’assenzio e di mimosa
colgo un giglio ne faccio dono
scocca un bacio come un suono.

Sdraiato all’ombra del grande olmo
vedo passar un grande stormo
ed io assopito nei miei pensieri
volo alto sui vital sentieri.

Scendon le ombre sulla sera
profumo di terra mente che spera
che il nuovo giorno sparga la luce
sul mio giardino che gioia produce.
 

Uno Stato a sovranità limitata…chi se lo compra e chi se lo vende…

Truffolo, l’ottavo nano (Viva la France!)
Viva la France
viva Carlà
viva Sarkò
che sghej ci dà.

Prenditi il latte
dacci il gasolio
gas e metano
del puro rosolio.

Un po’ di centrali
un po’ di veleno
quattro reattori
scorie sul treno.

Bombardo l’amico
e me ne dispiace
ma serve comunque
a trovare la pace.

Io sono Truffolo
l’ottavo nano
rigiro un Popolo
sono il Sovrano.

Sono la favola
del mio Paese
e pur Biancaneve
mi paga le spese.

Specchio specchio
delle mie brame
sono la volpe…
tesso le trame.

Filastrocca del 1° Maggio
Nel Belpaese è primo maggio
ma ci vuole un bel coraggio…
qui il lavoro è sol precario
e preghiamo il San Macario.

Il bidello è un po’ depresso
non riconosce più se stesso
l’insegnante è sottopagata
e mangia solo l’insalata
il commerciante chiude bottega
c’è uno Stato ch’è una “strega”
il capitalista fugge in America
perché qui gli fan la predica
l’operaio è cassintegrato
e ora vive trasandato.

Ma se sei…
mariuolo oppur banchiere
parlamentare o stalliere
ministro oppur falsario
o un off-shore leggendario
piduista o prostituto
giornalista un po’ venduto…
festeggerai gridando forte:
“viva l’Italia abbasso la morte!”.

Pronti a bombardare la Libia,
ma il ministro dice “non ci sono fondi,
e allora la soluzione sarà…


Il cavallo di Troia
Costruiremo un bel cavallo
con la coda ed il piedistallo
con le orecchie e la criniera
con le borchie e la bandiera.

Lo metteremo sopra un pozzo
con dieci babà e un maritozzo
chili di cous cous e datterini
e due amazzoni in bikini.

E il dittatore magrebino
chiamerà il suo cugino
ringraziando per le delizie
e aspettando le…primizie.

Ma nel ventre la sorpresa
il buon Ignazio a mano tesa
che dice vaffa…e poi lo scalcia
prima ti liscia e poi ti falcia.
.
E la guerra in un lampo sarà vinta
dal gruppetto che gusta l’elminta
perché noi dobbiamo pur mangiar
e tanti saluti all’amico Muammar.

Alcuni leghisti vorrebbero sparare sugli immigrati…

I pistoleri del vecchio…Nord-Est
Quanta nebbia in Val Padana
ma loro veston alla romana
sono gringo e pistoleri
poco italiani ma bracconieri.

Hanno armi assai potenti
da sparar su quei fetenti
sterco di mucca a tonellate
sono i lumbard di stupidate.

Cominceranno dai barconi
sparando sopra due m a r o n i
e dall’alto dei c a s t e l l i
polenta bramata coi cannelli
passeranno poi ai gommoni
mirando ben con gli s p e r o n i
lanciando musulmani dal minareto
e la famiglia t r o t a al gran completo
e poi quel figlio di r e g u z z o n e
e mucche pazze di Bovolone.

E un sol grido si alzerà
“fora dai ball, per carità”!

Io Amo
Amo sognare un mondo diverso
librarmi sospeso nell’Universo.

Amo il fascino discreto dell’ignoto
il senso di riempire uno spazio vuoto.

Amo la vita e i suoi colori
i suoi mille e mille sapori.

Amo colmare i vuoti dell’anima
e dei lati oscuri far la disamina.

Amo il mistero di una vita che appare
e la tristezza che in un lampo scompare.

Amo le frasi dette col cuore
che ardono dentro e leniscon dolore.

Il canto del gallo in un solare mattino
il profumo di terra sul mio cammino.

Il calore stupendo di un raggio di sole
la potenza magnetica delle parole.

Un bacio rubato in una notte stellata
un fiore che sboccia da terra bruciata.

Sognare ad occhi aperti un’utopia
ma con leggerezza e tanta allegria.

Raccogliere frutti succosi d’estate
notti focose e gioviali serate.

L’amore dei figli e le loro carezze
pensare ad un mondo pieno di certezze.

Pensare al giorno che tarda a venire
ma questa notte dovrà pur finire.

Della serie come nasce una dittatura:
qualcuno vorrebbe cambiar l’articolo 1 della Costituzione per aver…

Carta bianca
C’è chi casta c’è chi cosca
ma puoi chiamarla anche banda
di sicurè cosa losca
e puoi ballar la sarabanda.

Dieci piani di morbidezza
diceva la pubblicità
altri dieci di nefandezza
ma che bella società!

Questa carta è un assegno
puoi lasciarlo pure in bianco
puoi sfruttarlo con ingegno
guidando un popolo muto e stanco.

Con i libri e la cultura
si può far un gran falò
son gli dei della postura
i quattrogerarchi di Salò.

Prendi poi un grande vecchio
un po’ Morfeo ed indifferente
metti la testa dentr’al secchio
e sarà ligio e deferente.

Fai la marcetta poi su Roma
affidati a boss e capi bastone
gli oppositori mandali in coma
sarai il Duce e marpione.

Metti poi un grosso bavaglio
in bocca a giudici e giornalisti
porta al rogo pure Travaglio
e dai carta bianca ai sanfedisti.

E ti assicuri un ventennio glorioso
ma anche un cappio un po’ discreto
destati oh Popolo comatoso
la Storia t’aspetta a Piazzale Loreto.

Sotto la quercia secolare
Valle ridente
quercia maestosa
giardino fiorito
colgo una rosa.

Tendo la mano
una dolce carezza
che soffia sul cuor
levantina brezza.

Rocce arenarie
pineta incantata
passione indicibile
una sera stellata.

Ispira il poeta
che muto contempla
le foglie cedue
e l’animo tempra.

Il pittore naif
rimane estasiato
da cotanta bellezza
ch’Iddio ha creato.

Rimira il Santuario
di Mariana fede
sacrale natura
sovrana intercede.

Azzurro del mare
su orientale orizzonte
t’invita a sognare
pura acqua di fonte.

Impronte vetuste
germogli di vita
effusioni amorose
nella mente scolpita.

( Invito i sitani a visitare il sito www.santuariomadonnadellascala.it)

La nuova Resistenza (poesia per il 25 Aprile)
Ci hanno rubato
memoria ed orgoglio
spettatori paganti
su un albero spoglio.

Macerie e odio
sulla mia terra
uccelli di morte
annuncian la guerra.

Taccia per sempre
l’utile idiota
ingranaggio malevolo
di una stupida ruota.

Cultura e futuro
la stella polare
di Nuova Resistenza
della massa popolare.

Scendiamo dai monti
con l’arma del cuore
battiamo il nemico
con forza d’amore.

Il fascista resiste
ma presto perirà
il Popolo è stanco
ma vittoria sarà…  

Vola colomba vola
Vola colomba
porta la pace
librati fiera
nume ferace.

Apri le tue ali
sui popoli stanchi
falli rinsavire
nell’aria tu manchi.

Veglia sul mondo
ormai senza colore
fermati a spander
la gioia e l’amor.

Sfata i falsi miti
potere e danaro
fior nei cannoni
mondo meno avaro.

Stendi il tuo velo
sull’assurda arroganza
dei signori del male
maestri d’ignoranza.

Rinasca l’agnello
salvezza del mondo
scompaia l’ingiustizia
nel buio profondo.

 

Nascerà presto un nuovo reality, nel carcere di San Vittore.
I concorrenti avranno tutti un codice alfanumerico stampigliato sulle divise a striscie bianche e nere, ad esempio P2. P3. P4 ecc.ecc.


Benvenuti in Paradiso
Benvenuti a San Vittore
con letizia e con amore
qui vi attendono trent’anni
di iatture e di malanni.

Sarà festa ogni dì
e coi negroni che plaisir!
Bei giochi e un grande ballo
bunga bunga se non sbaglio.

I tatuati stupratori
da dieci anni senz’amori
vi vorranno senz’altro bene
e vi mostreranno le murene.

Gli usurai e gli assassini
hanno in cella bei mastini
e son sicuro farete il botto
giocando a fare il poliziotto.

Gli immigrati clandestini
fanno giochi da bambini
al dottore e l’infermiera
dal mattino fino a sera.

E per premio un bel soggiorno
all’inferno senza ritorno
e alla stazione il Concistoro
per benedirvi…tutti in coro.

Oggi vi racconterò una barzelletta! Questa frase mi sembra di averla già sentita.
E comunque abbiamo la libertà di barzelletta!


I maiali
C’è nell’aia un vecchio porco
che godeva come un orco
e gli amici suoi maiali
grufolavano solidali.

Ma un bel giorno alcuni di essi
che non erano mica fessi
notarono che lui era più grosso
e saltarono decisi il fosso.

Quel porcello è un ingordo
pensa solo al suo bagordo
disse il capo dei ribelli
frugando gaio nei fardelli.

Gli tenderemo un’imboscata
con un bel cespo d’insalata
e quando lui l’avrà presa
gli faremo la sorpresa.

Un bunga bunga è l’ideale
e lo vedremo sicuro urlare
e quando saremo sul più bello
gli canteremo un ritornello.

“Quant’è bello pomiciare
con passione col maiale
e se sei un incensurato
ti toccherà il superdotato.
Olè!

A proposito di razzismo…

Europa, la figlia di Fenice
E la figlia di Fenice
vuole far la meretrice
amoreggia coi banchieri
le menaidi e i bucanieri.

Usuraia e vessatrice
sanguinaria e usurpatrice
monetaria e mostruosa
vanagloria ignominiosa.

Razzista in salsa francese
ambigua in zuppa inglese
fascista in contorno italiano
tedesca con dessert vegetariano.

Serva di lobby e corporazioni
vecchia signora di aberrazioni
vuota parola di un inetto
salvaci tu oh San Benedetto!

Vorrei che a Creta tu ritornassi
e insieme a Minosse…affondassi.

Un ministro promette sgravi fiscali a chi investe a Milano.
“Baciamolemani Signor Ministro”, risponde qualcuno…


Obbligatissimo! (la missiva)
Baciamolemani a Vossignoria
siete la gioia dà casa mia
voi che pensate alla mia “famiglia”
con carne arrosto e qualche triglia
voi che mi fate tosto abbuffare
grazie grazie… dell’affare!

Nel mio paese ci stà ò sole
cò pasta pizza e pommarole
e so tanto tanto obbligato
per il sorbetto ed il gelato…
e quanno volete so a disposizione
mò cà ci stà pure l’elezione.

Tengo nù figlio disoccupato
e n’altro nù poco poco malato
vulesse nù posto al ministero
e nà pensione…so sincero
e si v’avanza nù vitalizio
e un posticino pure all’ospizio.

Se capitate dalle mie parti
vi voglio mostrare quelle carti…
e portate pure vostra sorella
ch’è nù bigiù pì quant’è bella
e se portate la vostra mugliera
io porto pure la consigliera.

Mò vi saluto amico mio
e bona fortuna si vò Dio.

La Consulta boccia i sindaci sceriffi: illegittima la norma sui poteri speciali,
ma il ministro non deflette dalle sue fisime.


La camicia nero-verde
E il Bobo camicia verde
la sua verve non disperde
indossa anche quella nera
e lancia “bombe” da fusoliera.

Con la fascia tricolore
puoi lottare con furore
e per godere di quel vezzo
potrai usare ogni mezzo.

Con l’editto e l’ordinanza
ed una soma d’arroganza
puoi punire i pargoletti
che fanno cerchi coi legnetti
puoi multare la badante
che apre presto le sue ante
il vecchietto in panchina
che legge presto la mattina
chi al mare fa castelli
chi tiene criceti nei fardelli
chi passeggia a tre a tre
chi lecca in strada il suo bignè
chi porta gialli i suoi stivali
chi i suoi cani nei viali
chi va in montagna col rampino
chi alleva mici nel giardino.

Ma sarà consentito sul migrante
spruzzare acqua con l’idrante
rubare in banca alle vecchiette
e se resistono… farle a fette
sgommare veloci coi latitanti
i loro compari e le amanti
telefonare in questura per le nipoti
e comprarsi quaglie e scilipoti
far rinascere il Kukus Clan
avendo la sindrome di Peter Pan
riorganizzare il partito fascista
con fondi pubblici da apripista.

Magic Italy : con il cosiddetto processo breve, sono assicurate le…

Vacanze criminali
Criminali di tutto il mondo
fate gai un girotondo
piantate qui le vostre tende
…coi compagni di merende.

Nel Paese del Bengodi
rubi ammazzi e non ti rodi
quant’è bella la Cuccagna
chi è più furbo ci guadagna!

Se nel cantier ci scappa il morto
e meriggi pallido ed assorto
non far più la faccia triste
perché qui il reo non esiste.

Se corrompi l’avvocato
su non esser adirato
si prescrive in un istante
come l’attak… il collante.

Se sei pedofilo o puttaniere
qui le pene non son severe
in premio pure una minorenne
e la goduria sarà perenne.

Se fai l’arrosto in ferrovia*
con la moglie o la tua zia
niente carcere solo un avviso
eletto angioletto del Paradiso.

Se dai fuoco al traghetto**
con un fare da provetto
tempo di fare una nuotata
e l’indagine è silurata.

Se vuoi nascondere il malloppo
come un cavallo al galoppo
abbiam la drastica soluzione
scudo fiscal…che invenzione!

Amico bello amico caro
vieni qui che sei al riparo
perché la Dea della Giustizia
è premio Nobel di pigrizia.

Strage di Viareggio ad esempio
Moby Prince ad esempio

La vera storia del tiranno Cesarino
C’era una volta Cesarino
il tiranno meneghino
che corruppe anche i costumi
ed una Carta mandò in frantumi.

Commediante e grand’attore
“professionista nell’ammore”
mille schiavi e concubini
mercimonio e latrocini.

Ideò il partito unico
perché lui era punico
e certi falsi oppositori
li nominò suoi valvassori.

Dissoluto e affabulatore
grande grande imbonitore
fece guerra a toghe rosse
comunisti e Minosse.

Pose termine ad una congiura
non facendo mai abiura
e quel padre putativo*
gli consegnò il distintivo.

Sedette a tavola coi Cardinali
e gli perdonavano i baccanali
pontefici massimi e monsignori
che lenivano i suoi dolori.

Ma poi Bruto il condottiero
eroe del libero pensiero
con le sue tredici pugnalate
s’erse a giudice e anche vate.

Edè così che andò la Storia
miseria sangue e poi la gloria
e questo fu il destino del tiranno
onnipotenza e poi l’inganno.

P.S.: se ritorna il fascismo, torneranno Partigiani e processi sommari… ed anche questa è Storia.
*Licius Ugellius

13 aprile 2011, otto deputati dell’opposizione votano con la maggioranza

Franco il tiratore
Sono Franco il tiratore
magno bevo e faccio ammore
son testardo come un mulo
e amo le facce di…Gargiulo.

Mi nascondo dietro un bottone
ma navigato e pomicione
esperto di sterco e di letame
sono il più figo del reame.

Mi piace l’uomo qualsiasi
sono affetto da satiriasi
sopporto tutto pure la lagna
l’importante è che si magna.

Che sia lasagna o polpettone
per digestivo un bel doblone
che sia bistecca oppur groviera
medaglia d’oro alla carriera.

Studiai Marx e il Capitale
lottai con forza per un ideale
poi venne Silvio e il suo potere
e supino mi piegai al suo volere.

Mi piaceva destra e legalità
verità giustizia e onestà
sognai una vita serenissima
e mi sposai…Mammasantissima.

Il miracolo delle C.A.S.E. dell’Aquila
Quant’è figa sta casetta
con il frigo e la crepetta
ma guarda quante schiere
“ce l’ha date il Cavaliere”.*

Se nel tetto ci sta il foro
è benedetto dal Concistoro
e ci alleviamo pure i corvi
e lo diciamo urbi et orbi.

Se il legno fa la muffa
il funzionario dopo sbruffa
e ti dice ch’è un decoro
forse un nuovo tipo d’oro.

Se quel tubo perde acqua
e sembra di star nella risacca
tu non perder la speranza
potrai coprirlo con l’organza.

Se il pavimento ha la buca
non guardare la festuca
pensa solo ch’è firmata
è tanto fine,è delicata..

E su nel centro le macerie
sono li per far le ferie
e se usi pala e cariola
rischi pure la braciola.

E beati sono i Santi
i Cavalieri ed anche i fanti
e poi allodole e specchietti
e grifoni sopra i tetti.

*( ad onor del vero, donate dalla provincia autonoma di Trento: chi buon cuore, altri il merito!)

Il Partito Democratico parteciperà alla manifestazione…

La notte della democrazia
Su scendiamo tutti in piazza
con la scopa e la ramazza
c’è del sporco e sudiciume
e del diritto…un barlume.

Se il Palazzo è decadente
il piduista è prepotente
la societàè un po’ malata
c’è chi ruba la marmellata
chi ti ruba anche il futuro
e di gomma ha fatto un muro
noi abbiam la soluzione
per sollevar la situazione.

Noi che Gramsci abbiam rimosso
e ci spartiamo pure l’osso
e in questa notte buia e fonda
cavalchiamo fieri l’onda
emulando i demagoghi
spegnendo tutti i roghi
ma restii a veder l’alba
entità vuota e scialba
gaudenti di questo marcio
desti a ricucir lo squarcio
ma dormienti all’occorrenza
e Silvio ringrazia…
con benemerenza.

Il mondo è bello perchéè vario
Il mondo è bello perchéè vario
perciò non cala stò sipario
e qualcuno su questa scena
te le canta di buona lena

c’è chi sente la primavera
chi lavora mattina e sera
c’è chi coglie le margherite
chi si cura le ferite
c’è chi ama i pargoletti
chi ha perduto i suoi affetti
c’è chi viaggia nel tempo e spazio
e chi ha vissuto qualche strazio
c’è chi condanna l’ipocrisia
e chi ha amato la sua zia
c’è chi brama la libertà
chi è in odor di santità
c’è chi odia il nuovo fascismo
chi elogia il suo cinismo
chi beatifica i Cavalieri
e certe volte i suoi stallieri
chi guarda cento telegiornali
chi ti fa discorsi paternali
chi da sfoggio di pateticume
chi tiene alto il suo volume
chi è nostalgico dei patarini
chi di feudi e baldacchini
chi di Savoia e Borboni
chi rimembra le legioni
chi si crede un luminare
chi ama il vento maestrale
chi da lezioni da musicista
chi da tenore o grand’artista
chi dipinge col pennello
chi fa rinascere Francischiello
chi vuol fare l’esegeta
chi l’haiku chi va a Creta
chi ha fatto il Partigiano
chi difende il grande Nano
chi da pillole di saggezza
c’è chi scrive con ebbrezza
chi sussurra piano piano
chi fa l’amore ad Arzignano…

Un’estate al mare…radioattivo…

Sushi e frusci
Con le pinne occhiali e fucili
e di plutonio quattro chili
un giro al largo col canotto
di uranio chili otto
e poi sdraiarsi al solleone
e di elio forse un milione
mangiar biscotti sul bagnasciuga
ed il torio nella lattuga
poi pescar le aringhe nel golfo
al profumo squisito di zolfo
e del mar udire i frusci
e gustar golosi sushi
con lo stronzio radioattivo
che non è mica cattivo.

E verso sera respirar lo iodio
da far paura pure al demonio
e ritornar gioiosi in paese
gustando il cadmio nella caprese
poi dormir felici e contenti
col pezzo di piombo…
in mezzo ai denti.

Smascherata una falsa aquilana nella trasmissione “Forum”: elogiava il Premier per l’immediata ricostruzione della città…

Il forum delle libertà
Nel postribolo televisivo
c’è un clima assai giulivo
e la Rita la maitresse
ti lenisce un po’ di stress
il Cavaliere suo datore
la gradisce con favore
perchè quel nome ch’è latino
gli sa di parte femminino
e gli riconosce dovuta autorità
pensando al partito delle libertà.

La figurante “fatta” di grana
si spacciò per aquilana
elogiando il Gran Sultano
per quel miracolo italiano
…è un ministro potenziale
…in un Paese demenziale.

Ed in questa grande giostra
un altro giro un’altra corsa…

Due falsi lampedusani
entusiasti degli sciamani
che fanno festa ai gommoni
ben supini e a pecoroni.

Due falsi disoccupati
esultanti ed edulcorati
che rivolgon un fervorino
ed alla casta fan l’inchino.

Due false top model
in odor di premio Nobel
innamorate di un “coniglio”
e desideran dargli un figlio.

E in questa molesta sequela
di un’infinita telenovela
forse esiste una realtà parallela.

E poi il Dio Conquibus
e mistificatori in surplus.

La metamorfosi
Da tollerante a razzista
da democristiano a populista
eravamo ricchi e ora poveri
ma vestiamo ancora Coveri
una volta geniali ora banali
con pastasciutta e baccanali
nazione giovane oggi decrepita
senza morale e senza etica
da democratico a partitocratico
ma governati da più d’un fanatico
da industriale ai call center
viagra valium e alza selzer
da agricola alle pensioni
colpiti ormai dai solleoni.

Insetto con impermeabile corazza
e qualche gallo che starnazza
indifferente ai soprusi del potere
ma con pay-tv che belvedere!
non più cinico e rassegnato
ma inconsapevole e rintronato
che un tempo progettava il futuro
oggi subisce il presente spalle al muro
una volta accoglienti e solidali
oggi albergo per basi militari
gli altri ci deridono e ci disprezzano
temono il contagio e si ribrezzano
ieri eravamo il “Giardino del mondo”
oggi immondezzaio a tutto tondo.

Terra di nessuno perciò di tutti
buttiamo i migranti dentro ai flutti
gli altri ci usano all’occorrenza
lasciandoci nudi con sapienza
mentre loro lottano per il futuro
noi rimaniamo immobili in chiaroscuro
borderline ormai sull’abisso
unica speranza il crocefisso.

Finalmente un ministro che azzecca una frase! Peccato che abbia sbagliato indirizzo!
L’indegno show dei Parlamentari!


“Fora da i ball”
C’è chi vuole la caciotta
qualche altro la pagnotta
chi un incarico ministeriale
di questo triste lupanare
c’è chi vuole un vitalizio
chi è mai domo di stravizio
e nelle buie Camere dei lurchi
qualcuno grida “mamma li turchi”!

Sono Barbari invasori
sempre ligi ai confessori
non son li per gli ideali
ma solo sporchi commensali
e se la mamma batteva chiodo…
loro voglion pure il lodo!

Chi lancia tessere chi giornali
chi s’attarda ai baccanali
chi corre veloce a bracaloni
chi s’abbottona i pantaloni
chi guarda un porno e chi chatta
chi a sette e mezzo ha la matta
chi va a raccoglier monetine
chi dai vaffa…non si esime
chi vuol far il mattaccino
chi nega i flirt con Bocchino
chi grida zoccola chi vaiassa
chi sta li con la grancassa
chi dice ch’è una dolce dittatura
chi li asseconda con grande cura
nemmeno l’ombra d’un matador
ma commedianti senza onor
c’è chi dice “fora da i ball”
ma fonde pure il Sacro Gral.

Dopo la Gerusalemme liberata…
la Lampedusa liberata (promesse da marinaio)


Il redivivo Goffredo di Buglione
organizzò l’isolana missione
ma stavolta nelle isole Pelagie
con spavalderia e parole saggie:
“voi lampedusani sarete liberati
da sporchi pidocchiosi e diseredati
e alle elezioni voterete compatti
sostenendo il governo dei fatti”.

E la Belen sarà sindachessa
perché lei lavora indefessa
e a voi tutti ve la darà
la sua…dose di generosità
e la signora delle pari opportunità
qui mezza Roma vi porterà
la bella Aida ballerina
canterà una canzoncina
con le inquiline di Via Olgettina
ballerete tutti nella cantina.

E poi un milione di posti di lavoro
e l’isola diventerà quella del tesoro
un’impegno preciso niente tasse
ma solo belle vite gradasse
questo è il programma che ho per voi
insieme ad altri mille nodi scorsoi.

Parte il processo “Ruby” ma sembra la notte dei telegatti…

I testimoni
Per un processo epocale
quante gnocche, meno male!

La Belen ch’è argentina
ti svegliava ogni mattina
la Barbarella napoletana
ti serviva anche in sottana
l’Elisabetta ex velina
un caffè con briochina
l’Aida ch’è soubrette
un rinfresco in buvette
l’Apicella con chitarra
t’affilava la scimitarra.

E il George del tombino
t’imboccava lo sfilatino
e ti parlava del Darfur
ma tu pensavi alla Doufur
di caramelle sei un esperto
e di specchietti…lo ammetto.

Se il magistrato è tutto matto
tu gli darai il Telegatto
ma se saranno tutti sciatti
gli dirai “No Ruby no party”.

Nasce un nuovo “reality show”: la penisola dei cretini. Si svolgerà davanti ai tribunali e trasmessa dal TG1 e dal TG4!

La claque
C’era un tifo un po’ da stadio
esagitati con il gladio
celerini con lo scudo
e michette con il crudo.

Signorine, vecchie signore
con il bacio dell’amore
alla cassa per venti euro
e un po’ giù forse la neuro.

Una ciambella un panino
una coca ed un quartino
un caffè con un croissant
succo di pera, un glen grant.

Un biscottino un savoiardo
del formaggio con il lardo
belle insalate di cetrioli
una nottata a Palazzo Grazioli.

Una carota ed una Camilla
una passata dalla Brambilla
e poi un popolo in libertà
che un applauso mai negherà.

D’un tratto arrivò il nuovo “Divo”
che di marachelle è sempre schivo
e la sua gente andò in delirio
pensando ai pomodori Cirio.

Dalla enciclopedia Treccani: Clandestino, agg.- Fatto di nascosto o contro gli ordini di un’autorità.*

Clandestino a chi?
Nella Penisola dei Pinocchi
mezzi uomini dentro i cocchi
di convenienza fan virtù
e ai loro sudditi fan cucù.

Son convinti che Popolino
sia il pupazzo di Coccolino
da pulire e da strizzare
ogni tanto sodomizzare.

E quei poveri emigrati tunisini
che loro chiamano clandestini
son venuti solo per lavorare
ma loro getterebbero anche a mare.

Dimentichi del nostro passato da migranti
milioni di uomini donne e infanti
in cerca di fortuna e dignità
cacciati da un mostro di infamità.

Ma i clandestini sono loro
che non hanno più decoro
del Popolo Sovrano non han rispetto
e nel loro covo…un bel quadretto.

*(Non dimentichiamo che i Parlamentari non sono eletti ma “nominati” dalle segreterie di partito.
Sono quindi loro i “clandestini” della società italiana, perché l’autorità in questo caso è il Popolo Sovrano
).

Nella vecchia fattoria (2)
Nella vecchia fattoria
quante bestie mamma mia!

C’è un lurido porcello
il suo nome è Marcello
se la spassa coi compari
come se facesse affari.

Dalla Padania un caprone
e lo chiamano Umbertone
che insegue le pecore nere
per incornarsele a dovere.

Il torello Pierferdinando
nel bel prato sta pascolando
con la mucca caltagirone
se ne stanno nel corbellone.

L’asinello di nome Finozzi
ci fa ridere come Fantozzi
il gallo cedrone lui scalcia
e l’ha messo nella bisaccia.

Il mansueto Pierluigio
un agnellino bigio bigio
sta belando nel cortile
lui è tanto tanto gentile.

La capretta vendolina
se ne sta nella fucina
ha un carattere solitario
ma un bell’armamentario.

Ecco il cervo a venti punte
importato da Selinunte
è guerriero ma codardo
e si mangiò il gattopardo.

Nella vecchia fattoria
quante bestie…così sia!

Nella vecchia fattoria
Nella vecchia fattoria
quante bestie mamma mia!

C’è la volpe dalemana
che sa usar la cerbottana
fulgido pelo splendida coda
dal suo scranno mai si schioda.

Il leone dipietrino
che nell’aia fa casino
ora insegue quel coniglio
con fervore e con cipiglio.

Il bassotto un po’ brunetto
caccia il pollo sotto il letto
è il cucciolo di Biancaneve
e smargiasso mangia e beve.

Nella vasca c’è una trota
la sua tana è zucca vuota
quant’è strana quant’è sciocca
ma diman…nella bicocca.

La cagnetta di nome Mara
nella stalla fa caciara
giocherellando con un bocchino
di tanto in tanto uno stuzzichino.

La gattina Mariastella
sta leccando la frittella
ed il fattore da lassù
vuol vederla in tutù.

Ecco spuntar il gallo cedrone
che pavoneggia sulle poltrone
sembra un boss con le donnine
e dall’alto… guarda le rovine.

Nella vecchia fattoria
quante bestie…e così sia!

Scatta l’ora legale…ma solo quella, purtroppo!

Ma che fatica ora svegliarsi
mi ci vorrebbe una catarsi
se penso ai mali della terra
odo solo venti di guerra
nel mio Paese disastrato
solo rovine e percolato
e nei Palazzi del Potere
si parla sol del Puttaniere
e delle sue mille madonne
sultanato e notte insonne.

E di legale or c’è rimasto
poco, niente qualche basto
per tener unito il gregge
disonorati e fuorilegge
il “porcellum” per le elezioni
e poi mafiosi e pecoroni
processo breve falso in bilancio
basta avere qualche aggancio
voti comprati per euro trenta
e un demonio che ti tenta
perché Gomorra al potere
piega tutti al suo volere.

Se vuoi esprimere democrazia
dopo un attimo diventa follia
e i lager nel sud profondo
fanno pena a tutto il mondo
insieme ai giovani abbandonati
che dal regim son silurati…

portiamo avanti le lancette
ma senza più far le marchette…!

Ricotta export
Nell’inferno tripolino
dei “Signori della Pace”
si da caccia al birichino
con una lotta pervicace.

Dove sarà quel terrorista
che bunga bunga insegnava
al suo amico populista
e nella tenda pomiciava?

Con le capre in fattoria
a produrre la ricotta
con amazzoni in sintonia
e sognar la Franciacorta.

E da la mandar pizzini
ai suoi compari in città
assoldar dei ragazzini
ma che bella l’omertà!

E quatto quatto in Provenza
a curar i suoi problemini
della Legge notar l’assenza
“bella l’Italia coi suoi casini”!

Il paragone è ben lampante
con certi nostri personaggi
esportiam cultura al latitante
ma vincenti nei sondaggi*.

(Perché i favori si ricambiano…)

Mentre il mondo intero si preoccupa per la nube radioattiva, noi pensiamo a la….

Magic Italy
Quella nube ch’è nipponica
qui da noi non ha futuro
sarà respinta con l’armonica
costruendo un grande muro.

Alle frontiere “El Presidente”
ch’è esperto di buon “fumo”
escorts scudo col fendente
e stallieri eroi col profumo.

Dell’ambiente la ministra
ch’è avvenente col suo charme
non sarà mai più sinistra
facendo cessar infin l’allarm

Della salute il buon Ferruccio
che ci osserva e ci protegge
anche se un po’ satrapuccio
la stroncherà così per legge.

Della difesa il guerriero Ignazio
lancerà missili in surplus
supplicando il San Pancrazio
cucinandola come un findùs.

La “Magic Italy”è questa quà
bellezze artistiche e paesaggi
ominicchi e quaquaraquà
capi bastone negli ingranaggi.

La Chiesa cattolica organizza dei corsi per guarire dall’omosessualità…

La terapia
L’arciprete scese in campo
per guarir l’omosessuale
come fosse quasi un crampo
od un’ernia inguinale.

“E’ malattia brutt’assai”
disse eloquente il confessore
sarà estirpata come bonsai
risalendo al biblico amore.

A sostegno il prete esorcista
per scacciare il demonio
un luminare ed un analista
dei versetti di nuovo conio.

Anche il Papa alemanno
sostien che sia una malattia
perché reca qualche danno
quasi fosse batracomiomachia.

Ma quel demone casalingo
non lo scorgon quasi mai
se ne sta sol solingo
romito e tenero sotto i sai.

La belva umana
Ma che prodigio la belva umana
che dei suoi mal non è mai doma
da sempre devota alla Cumana
gli manca sol la dolce soma.

Ma anche mammona lei adora
col manto nero avvolge di morte
rompendo il vaso di Pandora
apparirà al mondo la triste sorte.

Combatterà con pietra e fionda
per la sua ultima battaglia
sommersa infin dalla gran onda
covi di serpi e mucchi di paglia

Nella nobile terra dei Samurai
in nome dei consumi
infestò le genti ed i granai
all’orizzonte solo fumi.

Varato il rimpasto di governo…

Filastrocca dei forchettoni
Siamo il “gruppo responsabile”
che del globo è il più abile
a chi ci chiede salviam sedere
ma della “torta” vogliam godere
del tacchino mangiam il petto
e le interiora del galletto
il nostro motto è “viva l’Ita(g)lia”
viva l’Ita(g)lia e la frattaglia.

Alle feste balliam la rumba
il nostro culto è la macumba
e comodi comodi sulla poltrona
con un bel pezzo di faraona
in Parlamento su alti scranni
laviam comodi sporchi panni
in Commissione facciam le bizze
per scroccar le cento pizze.

Delle Camere un buon ricordo
siam donnine d’alto bordo
gira la giostra gira e va
la nostra mente è un bazar
un bazar di roba sconcia
l’ anima nostra pesa un’oncia
pesa un’oncia o poco più
e nostra sorella è un bigiù.

Annunciata la “riforma epocale”*

I tesserati
Nostalgia desiderio morboso
di fasci e corporazioni
di uno Stato nuovo e favoloso
fondato su prevaricazioni.

E nonno Licio la strada indicò
e il nipotino Silvio la seguì
spargendo incenso sul falò
ma “sta nuttata a da finì”.

Se hai la tessera puoi godere
di questo sfascio con piacere
sul magistrato puoi infierire
ma senza colpo ferire
e sul popolino ipnotizzato
sotto il giogo tiranneggiato.

Il “piano”del gran maestro
per la “rinascita democratica”
sarà attuata con grande estro
e ben studiato dalla semantica.

*Che, state pur certi, sarà approvata da tutti i partiti dell’arco costituzionale…chi vivrà vedrà!

Osama Bin…e i videomessaggi
Tra un bunga bunga e una sveltina
un videomessaggio ogni mattina
dopo una farsa a Kalispera
ne manda un altro e buonasera.

La simpatica canaglia
inveisce sprona e raglia
al suo popolo amorale
piace tanto brontolare
sproloquiando a briglia sciolta
la realtà s’è capovolta
promettendo grandi riforme
“ricalcando” nobili orme

Di De Gasperi e Togliatti…
si crede all’altezza
150 anni di Storia…
per aver simil bassezza.

Tra concubine e fidanzate
le sue “azion” son ribassate
vorrebbe farle risalire
massaggiando all’imbrunire.

Ha sfasciato la famiglia
ha sfasciato anche l’Italia
e certa gente…a far da bàlia
e Osama dal suo rifugio
insegue le prede…
come un segugio
ma è ormai un cavallo bolso
e dei suoi mali nessun rimorso.

Il processo del lunedì
Martedì va dal chirurgo
per curare il suo sorriso
lui è il nostro Demiurgo
anche se un po’ intriso.

Mercoledì dall’estetista
per impiantare il silicone
il Sultano più edonista
ma venale come Bacone.

Giovedì cura il capello
dall’amico tricologista
il suo ciuffo è un vello
un bell’uomo a prima vista.

Venerdì va dall’andrologo
per la dose di pillola blu
una passata dall’urologo
esplosivo come il grisou.

Sabato a gozzovigliare
lui è Principe della festa
con amazzoni a scandagliare
delle imprese raccontar le gesta.

Domenica pausa di riflessione
con “gran maestri” e “stallieri eroi”
ma anche la supina opposizione
tutti ai tuoi piedi prima…e poi.

Lunedì con le “tre donne”
e provarci con gran piacer
supplicarle come madonne…
sei il nostro maitre a penser.

Scenari rivoluzionari
Vladimir sarebbe pronto
con bomba e carro armato
salvo poi porgere il conto
al suo “amico” tanto amato.

I cecchini sui palazzoni
hanno l’occhio sul mirino
per salvar quei pelandroni
mercenari a far l’inchino.

I celerini incappucciati
si confondon tra la folla
regalan proiettili infuocati
e per premio una grolla.

Dall’Europa loschi banchieri
manderan le lor brigate
faranno cariche da bersaglieri
incarcerando daran vergate.

Da Bokassa un aiutino
giusto un colpo di machete
ospite d’onore a Portofino
è un moderato*…lo sapete?

Risusciterà anche la Gladio
per dar la stoccata finale
con gli scheletri dell’armadio
insieme per l’ennesimo funerale.

(*al pari di Mubarak, Ben Alì e Gheddafi…)

L’eutanasia proibita dallo Stato confessionale ma “consentita” clandestinamente…

In Stato…vegetativo

Com’era bella Avignone
con la sua “cattività”
se ci torni ti do un milione
e mille anni d’impunità.

Nella Roma Imperiale
ora c’è un gran bordello
uno Stato confessionale
e porporati…col manganello.

Quella “carta” ormai da cesso
te lo dichiara laicamente
“se tu vuoi ti confesso
ma puoi far l’indifferente”.

E il corpo terminale
vuol morir con dignità
un’unzione cubitale
e buon viaggio nell’aldilà.

Il Palazzo che non vuol l’eutanasia
ma ai Papi bacia gli anelli
da sempre covo d’ipocrisia
clandestina la pratica…coi tornelli.

La svista
Su quel colle un po’ corroso
ci sta un vecchio col trombone
certe volte è spiritoso
certe altre è bighellone.

Lui è il nonno molto buono
tiene tanto ai nipotini
del gran ordine piace il suono
dei privilegi e dei quattrini.

E quel testo ormai in disuso
non ha tempo di studiare
crede sia sol refuso
di scribacchino col cannocchiale.

Comandò nave e battaglione
alpino genio e bersagliere
piacque tanto il gran buglione
ed il formaggio con le pere.

La sua pensione è succulenta
perché alla Patria rese servigi
ora mangia pizza con polenta
e sulla Storia lascerà i vestigi.

Dedicata al nonno combattente d’Africa

Parte la campagna d’Africa….

Neo-colonialismo
L’oro nero che passione
per la gran coalizione
ogni testa un barile
e un colpo di fucile
per scovare il dittatore
portiamo bombe con amore
torturando anche i ribelli
con i chiodi e i manganelli.

Ed il missile da parata
ci piomberà in camerata
del regime le sue bande
proprio li nelle mutande
i rifugiati a Lampedusa
stivati anche nella cambusa
per poi chiamarli terroristi
ma son solo poveri cristi!

Se Benito poveraccio li ha fallito
noi conquisteremo con un dito
col nostro spirito coloniale
ma che errore madornale!
E l’anello a lui baciato
in un lampo dimenticato
è una storia patetica e ritrita
agli ipocriti… lunga vita.

Maschere
Nel Paese a forma di stivale
sfilano i carri lucidati a festa
perché qui è sempre Carnevale
una pletora ch’è sempre desta.

C’è la maschera da Presidente
con sulle spalle la donna oggetto
un “brav’uomo” ma incontinente
in testa un “piano” quasi perfetto.

C’è il confratello sulla barca
che ha le lampade bicamerali
e un’insegna della banca
con su scheletri ancestrali.

Quella con l’occhialino da maestra
vestita da cameriera…servizievole
espone la merce su in vetrina
ma reputazione poco onorevole.

Un altro Presidente ma sibillino
con quell’aria rivoluzionaria
fuma spinello col suo bocchino
e guarda gli amici sulla Salaria.

E poi pagliacci e saltimbanchi
funamboli giocolieri e nanerottoli
che di giocar non son mai stanchi
e hanno l’onore sotto gli zoccoli.

Punito un pasticciere, “reo” di aver regalato tre dolcetti ad un barbone…

Canestrelli amari
Gran terrore oggi in paese
sta arrivando il battaglione
con fanfara e bandiere appese
ed in testa un gonfalone.

Con giubotto e ginocchiere
con l’elmetto e con lo scudo
dan l’assalto al pasticciere
con scudiscio sarà ignudo.

Era verde il suo berretto
lucidato il suo stivale
una croce li sul petto
che sembrava carnevale.

Il barbone li sull’uscio
sgranocchiava il biscottino
ma udendo un grande fruscio
fece pure un bel ruttino.

Si avventaron sul “fuorilegge”
mostrando tronfi il tesserino
“qui la barca non si regge
servirebbe un aiutino”.

Trecento euro in bigliettoni
qui la legge è intransigente
non siam mica bighelloni
ma un corpo combattente.

E’ così che va il mondo
grandi eletti ma ladroni
leggi “scudo” con lo sconto
al popolino…i bubboni.

Il precetto cristiano
di fiorita carità
qui da noi è sì strano….
sembra quasi indegnità.

Quale festa
Ma che c’è da festeggiare
in quest’angolo di mondo
ormai venuto allo sprofondo
e diventato un lupanare?

945 asini “nominati”
mafiosi e camorristi
confessionali e piduisti
al grande boia affidati.

I nostri “cervelli in fuga”
da questo mostro divoratore
sado-masochista e distruttore
ossi di seppia sul bagnasciuga.

Il “made in Italy” che non c’è più
emigrato in altri lidi
perché qui ci son infidi
e un popolino a testa in giù.

Le figuracce nel mondo
di baciamano ai dittatori
a porporati e monsignori
uno zimbello a tutto tondo.

Ma onore agli eroi risorgimentali
che lottarono per la libertà
sani prìncipi e dignità
e caduti per alti ideali.

Morta o mai nata?
Qui giace serena
l’amata democrazia
a certuni fece pena
per altri fu melodia.

Presa a tradimento
uccisa dentr’un fosso
senza manco un lamento
spolpata fino all’osso.

Di lei abusarono in molti
sciacalli e belve feroci
intellettuali e industrialotti
mettendoci sopra le croci.

Portatele solo un fiore
un garofano scarlatto
un pugnale con amore
e uno stile sciatto.

Posate le bandiere
rosse verdi bianche
pesatele su stadere
in palio ci son palanche.

Riposa riposa in pace
equazione imperfetta
dolce speranza fallace
scritta e mai corretta.

Parallelismi 3
Soldi donne e potere
pretoriani sempre armati
feticismo e giarrettiere
cammelle bandane drogati.

Bombe mafia affarismo
un regime lungo e soffice
mettendo in scena vittimismo
tagli di scure tagli di forbice.

Dannati stanno al sole
invisi anche a Dio
i maestri del dolore
fomentatori d’odio.

Colonnelli e cavalieri
nella tenda beduina
se ne stanno fieri
aspettando la berlina.

Decreto milleproroghe (milleporcate): tagliati 100 milioni alla Calabria e destinati al Veneto.
Alla faccia dell’unità d’Italia!


Rotolando verso nord
Il governo dei miracoli
in odor di santità
allungò i suoi tentacoli
all’insegna di unità.

La Calabria è un’appendice
una propaggine “idiota”
pungente come un’istrice
“utile” solo quando si vota.

Le “n’duje”* brucian dentro
fanno rossi i deretani
le sue cosche fanno centro
e al politico…”baciamolemani”.

Con il ponte sullo stretto
la Trinacria è più vicina
rottamiamo il traghetto
“cosa nostra” sarà padrina.

Non più odor di bergamotto
mare splendido secolari ulivi
ma lupara per fare il botto
alle elezioni…ecco i redivivi!

Ma ora che Roma ladrona
giù al nordè rotolata
e la n’drangheta fa la padrona
qui si mangia la peperonata…

(* salame piccantissimo spalmabile)

Porpora e cilicio
Il cardinale porporato
incontrò il vil lenone
lui è un Capo di Stato
anche un po’ bertone*.

Fra i due gran sintonia
non si parla di morale
ma di semplice litania
un ritratto caricaturale.

La morale del cristiano
ben nascosta sotto il tacco
come oggetto da pacchiano
ridicolo e un po’ bislacco.

Due menti machiavelliche
che si scambiano favori
senza farsi manco prediche
ma sol reciproci onori.

Il demone si rifugia
solo dove c’è potere
spargendo odio e uggia
ma con gentil maniere.

(*Uomo corrotto moralmente)

Annunci (2)

AAA
vendesi chiesa millenaria
che racchiude grandi misteri
nei passati secoli sanguinaria
oggi distaccata dai suoi doveri.

AAA
vendesi vecchio quadro “futurista”
che lo dipinse un feroce gattopardo
e un tempo fu anche un fascista
e in certe stanze…servil boiardo.

AAA
cedesi attività di finta opposizione
che non da al Paese la vera “scossa”
e che tolga di mezzo il fidel baffone
non dico riscossa ma almeno “na mossa”.

AAA
cedesi attività con la palla
coi loro ingaggi super milionari
mentre la gente non sta a galla
ma in compenso gran pallonari.

AAA
igienista dentale offresi
sono anche una linguista
pulisco bocche e protesi
i miei clienti…lunga lista.

AAA
vendesi attività di “papi girls”
minorenni su cubi e pali
che ti cantano “Jingle bells”
a San Valentino i madrigali.

AAA
cedesi attività di beni culturali
per noi son solo cocci antichi
vecchie cianfrusaglie infinitesimali
roba soltanto da Professor Zichichi.

AAA
vendesi scuola pubblica
molto meglio quella privata
abbiamo coscienza impudica
e un’anima da depravata.

AAA
affittasi vecchia loggia
da cui si guarda tutto il Paese
chi butta bombe chi fa un’orgia
il tutto soltanto a nostre spese.

Neverending story
E’ una Milano tutta da bere
ma se vuoi la puoi mangiare
in certe stanze puoi godere
in altre invece smargiassare.

Gran maestro fu Bettino
a seguir amici e parenti
giusto solo un contentino
e certi santi influenti.

Per favori e clientele
gli affitti sono bassi
i signori di corruttele
non son pii ma satanassi.

Quest’è l’affittopoli meneghina
erede della tangentopoli mariuola
mittel-europea e birichina
colletti bianchi dietro...una stuola.

Per far posto al Cordero
togli via un poveraccio
per spedirlo sopra un pero
con bastone e uno straccio.

Per la Carla ballerina
metti in strada
una vecchia signora
sotto un ponte
o in cantina
viva la giustizia
e chi l’onora.

E’ questa la morale cristiana?
da ai ricchi e toglie ai poveri
e la sindachessa fa l’indiana
cresciuta all’ombra di alti papaveri.

Proposto da un parlamentare l’acquisto di cyclette per alleviare lo stress e contro l’obesità…

Lui voleva la cyclette
Vita dura e tanto stress
per senatori e deputati
son ridotti quasi un cess
stanchi depressi e oberati.

Ma ecco che da fulgida mente
venne fuori una grande idea
una cyclette parere stridente
e poco vitello in fricassea.

C’è chi propone un’alternativa
in campagna a zappar patata
aria buona vita attiva
e puoi gustar anche frittata.

Altri invece lassù sui monti
con l’ascia a tagliar la legna
nelle pause far due conti
contando card di Boninsegna.

O nelle cave a spaccare il masso
con la mazza e col piccone
vantarsi forzuto e un po’ gradasso
mangiando zucca e provolone.

E noi che vogliam loro un gran ben
organizzeremo un bel festino
a base di pane azzimo e… Voltaren*
e qualche goccia di chinino.

(*In supposte)

La terza gamba (Fini&Co. Ltd)
Nell’arena scese un mostro
che aveva la terza gamba
è uscito da quel chiostro
ora vuol ballar la samba.

Appena sceso dalla mosciara
sembrava ammiccante a sinistra
ma anche li c’era caciara
e una base che s’intrista.

Dopo un po’ andò nel mezzo
perché c’era un gran casino
ma c’era anche un forte olezzo
e delle idee al lumicino.

La destra invece era occupata
da un “papi” e i suoi gerarchi
fece così una gran virata
scappò via alzando i tacchi.

La terza gamba ora è in emorragia
forse la dovranno anche amputare
nata storpia e con mialgia
degna soltanto di un lupanare.

L’avvocato del diavolo
Il leguleio “Mavalà”
è pedante e cavilloso
la sua arringa salverà
il cliente più focoso.

Lui voleva un processo brevissimo
ma ne ha avuto uno immediato
ora ne studierà uno intimissimo
“Dio ci salvi dal magistrato”.

Principe del Foro e servente
che si adopra alacremente
per l’orgiasta incontinente
il suo datore più demente.

Forse andrà pure a Cogne
per difendere l’Annamaria
accuserà oche e cicogne
e certi soldati di Samaria.

E nell’Apulia ad Avetrana
a difendere lo zio Michele
accuserà la rozza pacchiana
e la nipote di Ezechiele.

Anche in un film avrà una parte
Azzeccagarbugli questo è certo
Re del gioco delle tre carte
di guazzabugli è un esperto.

La contro-manifestazione (sfilano le escorts)….
che hanno sicuramente più dignità del…”utilizzatore finale”


Diamo sollievo morale
facciamo alzare l’umore
teniam lezione magistrale
ma senza fare rumore…!

Svolgiamo un mestiere antico
chiediamo piccole offerte
mettiamo la foglia di fico
senza ricever marchette!

Non è peccato amare
non è peccato godere
non è peccato visitare
le stanze del potere!

C’è chi ci chiama mignotta
altri invece prostituta
portiamo a casa pagnotta
e piatto di pastasciutta!

Perfino Gesù ci amava
e con lui gli Apostoli
e nemmeno disdegnava
di fornirci gli oboli!

Lo diceva pure De Andrè
che siam donne di rispetto
lavoro pesante e corvèe
per porconi in doppiopetto!

Saremo Sante venerate
abbiam fatto del bene
sugli altari implorate
abbiam scontato…pene!

Qualcuno ti può giudicar…la Nemesi
Passasti le notti col cuore caldo
pensando “nessuno mi può giudicar”
sei Re crapulone e Braccobaldo
tutto il gineceo volevi cuccar.

Al mondo soltanto Iddio ti somiglia
tutte ai tuoi piedi a chiedere “darti”
ma non son mica cocci di bottiglia
c’è tutto un mondo nei tuoi party.

Belle puledre in fila per te
ti chiedon aiuto tengon bisogno
facendo finta pur di farti goder
da Caserta a Rio fino a Cologno.

La “figlia della notte” intanto vegliava
pensava già alla sua vendetta
vedeva un’uomo con la sua bava
e fiera avanzava in quella corvetta.

“Quell’onnipotente avrà ciò che spetta
son distributrice del bene e del male”
pensando già “chi la fa l’aspetta”
e da un sole splendente nascerà temporale.

Sarai processato dalle “tre donne”
che ora saranno supplizio per te
del tempio vedrai crollar le colonne
e dietro le sbarre ti chiederai “perché”?

Perché non possiamo essere un Paese democratico?

Pronto in tavola?
Era una notte scura
colma di squadristi
botte da orbi e paura
giorni bui e tristi.

E venne la guerra
poi whisky e cioccolato
si rischiarò la terra
e tanto odio accumulato.

Libertà d’inchino patti mafiosi
in Sicilia già allo sbarco
un parlamento in mano ai collusi
un a nazione sotto scacco.

Ci resero liberi e “non liberi”
la libertà non nasce dal nulla
va conquistata fino agli inferi
per renderla effettiva e non fasulla.

Poi venne il sessant’otto
si lottava per alti ideali
e giù bomba e complotto
finì un sogno sotto strali.

La democrazia non si esporta
non si serve su piatto d’argento
per Lei bisogna dura lotta
sangue lacrime e tormento.

Oggi di Lei abusano subdolamente
saccenti intellettuali e politicanti
ma occorre un risveglio fervente
e non più dei semplici astanti.

Germania: si dimette ministro reo di aver plagiato la sua tesi di laurea…

Roba dell’altro mondo!
Il ministro prussiano
poverino si vergogna
“non son mica italiano
io non evoco la gogna”.

La sua tesi ha plagiato
con estrema ingenuità
rimanendoci incastrato
ma con profonda dignità.

Qui da noi i plutocrati
sono al par dei dittatori
su poltrone incollati
ci vorrebbero due trattori.

Se li scopri con l’accetta
pronti a mozzar la testa
“volevo sol tagliar la fetta
di fresco pane nella cesta”.

Se poi hanno un coltellaccio
in procinto di infilzarlo
“stavo per tagliare il laccio
che legava su quel tarlo”.

Con le mani dentro il sacco
a rubare la farina
“me la metto sotto il tacco
per sembrare più altina”.

In uno Stato decadente
l’onestàè un disvalore
una quisquilia da niente
una romanza incolore.

Il più grande statista degli ultimi 150 anni elogia la famiglia tradizionale…proprio lui che…

Il record man
Lo statista del miracolo
il fedelissimo Presidente
emise baldo il suo oracolo
con un tono assai suadente.

La famiglia è una sola
padre madre e i suoi figli
conta sol la mia parola
gli altri son solo sbadigli.

Anche Papa forse sarei
ma per ora solo “papi”
sono il Re dei filistei
il Principe dei satrapi.

Quel filosofo comunista
orgoglioso d’esser “gayo”
scomunicato primo in lista
torturato dal formicaio.

Prendetemi ad esempio
son virile e rispettoso
forse un poco scempio
per il resto languoroso.

A me tutti voglion bene
anche vescovi e cardinali
mi confesso se mi sovviene
mi perdonan i baccanali.

Mutande pazze
Il “giornalaio” gran ciccione
seguito a ruota dal ciambellano
organizzò la “mutanda riunione”
con lecca lecca e cappello in mano.

Dietro di loro mutande appese
davanti stormi di adulatori
sorrisi tronfi e mani tese
facce da inetti e servitori.

Duecento chili di ipocrisia
dimenticando il tuo passato
altri cento di idiozia
e anche Togliatti hai scordato.

Tu ti ritieni un libertario
ma fai campagna antiabortista
tu che sei stato un proletario…
sei diventato un populista.

Parli di filosofi e di legge
a Radio Londra facevi cultura
ora fai parte di quel gregge
a novanta gradi…per sua natura.

Infoltisci la schiera di avvocati
di quel Dio fatto “uomo”
mandando baci sospirati
all’impunito mai domo.

Certi politici (o politicanti?) fanno eleggere in Parlamento personaggi in odor di mafia
giurando che ove fosse riconosciuta, con sentenza passata in giudicato, la loro colpevolezza,
si sarebbero dimessi da parlamentari della Repubblica, non prima di aver chiesto scusa
al popolo elettore. Mala realtàè molto diversa!


Il casinpensiero
Il “centrista” sciupafemmine
di coerenza fece bandiera
lui che prega le madonnine
ed a Santoro disse una sera:

“il vasavasa”è un uomo probo
e me ne assumo responsabilità
non sono mica un ciuco orbo
devo difendere la mia dignità”.

Ma il brav’uomo con la coppola
in tre gradi venne stracotto
come un topo preso in trappola
e tante grazie casin casotto…

E il canuto andò dal Fazio
ad esporre il casinpensiero
il senatore pagherà dazio
ha un animo da condottiero.

Ora aspettiam fiduciosi che si scusi
per quello che un giorno dichiarò
ma giura che furon solo refusi
facendo il moralista a Ballarò.

E domani sarà nei tribunali
per promuovere facce nuove
in lista solo peccati veniali
ed ergastoli…senza prove.

Tre colori
Tre colori una bandiera
notti insonni e pensieri
terra natìa ma straniera
gente abulica e condottieri.

Primo in onore dei “Biancamano”
e al…loggiati Benso e Mazzini
dolore atroce e disumano
non purezza ma infimi.

Secondo verde speranza
pace amore unità
solidarietà fierezza tolleranza
padania libera e viltà.

Terzo rosso sangue
popolo preso a tradimento
avvilito e reso esangue
con disonore e nocumento.

E il vescovo ordinò: “uccidete Ipazia”
E Cirillo volle infierire
sulla “Filosofa” sulla “Musa”
“la ragione deve perire
costei di lei abusa”.

Con i monaci combattenti
sparse il terrore sulla città
braccio armato dei potenti
esiliò gli ebrei con infamità.

Bruciarono i libri pagani
e ne distrussero i templi
bellicosi come Moicani
fanatici ed empi.

Ma è una macchia indelebile
sul cristianesimo e la sua storia
fondamentalismo indicibile
ormai rimossa dalla memoria.

Ipazia matematica e inventrice
Ipazia “sposa della verità”
invisa al vescovo che benedice
fomentatore d’odio e crudeltà.

Perfino Sinesio la tradì
lui che la definì “madre e maestra”
diventando vescovo la irretì
passando al nemico e dando in testa.

E Ipazia si staglia luminosa
contro il buio della notte
insieme alla verità sua sposa
le verità nascoste e la sua sorte.

Uno “statista” farà causa allo Stato...poveri noi!

Il senso dello Stato
Ma cos’è questo Stato?

Un oggetto un affare
un vecchietto trasandato
un balocco per giocare?

Un burattino forse sarà
o una giostra per bambini
un cornetto o un babà
un bel piatto di tortellini?

Un gingillo o un bigiù
da indossare a piacimento
nelle feste tutte blu
con bagordi e godimento?

E’ pubblico e anche privato
dei “statisti” all’acqua di rosa
che sotto i tacchi l’han piazzato
o di bagoloni cresciuti a iosa?

E’ un senso un non so che
ha qualcosa dell’intimità
uno zerbino o un parquet
o sensazione d’impunità?

A volte c’è a volte no
certe altre gli fai causa
per godere ancora un po’
tra un “Bunga” e una pausa.

Al poeta strabico
Il poeta più gus…toso
sta bruciando la bandiera
il suo vento è tempestoso
sul viale della sera.

Ama il nero e la notte
lo squadrismo e il cavaliere
e come un orbo da le botte
con le sue camicie nere.

Nostalgia di “capa pelata”
nella mente sua angusta
e rigira la frittata
con un bel colpo di frusta.

Intellettuale cresciuto all’odio
che ormai l’ha accecato
e di ricino un po’ di olio
purificherà il suo ululato.

Il suo urlo è partigiano
m’ha scordato quelli veri
atteggiamento da spartano
i suoi giudizi un po’ severi.

Con l’Armando stan brindando
faran sparire tutti i rossi
farneticando e sproloquiando
sorriderà pure il Bossi.

Odio assurdo per un colore
ma siamo uomini o caporali?
rosso è il colore dell’amore
ma tu adori gli amor…ali.

Con il “nuovo stalinismo”*
una velatissima dittatura
qualcuno è affetto da strabismo
ch’è veramente una iattura.

*Il partito dell’amore e il suo rais.

Il partito A.R.M.A’.(N.D.O.)…
è settario e sofista
si sta già organizzando
farà i botti… la sua lista

è poetico non ha eguali
e starà già arraffando
anche i voti monacali

è l’orgoglio italiano
se ne va farneticando
e sarà anche mondano

ha quel certo non so che
pure a destra sta svoltando
ma fa piangere anche il re

odia bande e tribù
ma non sa dire quando
farà festa al bel…zebù

odia tanto pure il placido
ma non s’arrende è nefando
caratterino forte e acido

ha un “fascio” di proposte
e impaziente sta cercando
le sue armi…le supposte

ma ti consiglio di scrutare
dolcemente zigzagando
nella porpora del cardinale…

Istituzioni rassegnate alla decadenza

Il garante…di Ruby
E’ intrigante è il nonnetto
rappresenta l’Italia intera
garantista e non provetto
il mercante della fiera.

C’è chi lo chiama anche Morfeo
ma si desta con veemenza
come un puledro nel rodeo
dando sfoggio di grande scienza.

Del suo Colle è il venerabile
dal pulpito scandisce i dettami
il suo è politichese assai abile
a certuni lancia decisi proclami.

Sembra quasi un protettore
della Ruby e sorelline
e del partito dell’amore
il patriarca molto incline.

E affonda sul buon Santoro
e su certi giornali radicali
“al nostro Paese portate decoro
siam parassiti mica immorali”.

Siam bassifondi di civiltà
e non (pen)isola felice
complice anche la viltà
e di chi la benedice.

“Il vecchietto dove lo metto”
diceva un tempo una canzone
ma ora ha messo anche l’elmetto
portando a spasso rassegnazione.

Parallelismi 2
Ben Alì e Kuloflaccido
quieto viver da Pascià
facce bronzee da impavido
ma che bella società!

Manovrando quel timone
il tesoro s’impinguava
componendo bel sermone
loro gente l’implorava.

Giorni sereni notti stellate
aria quiete sole splendente
vennero tuoni e cannonate
per poco anche un fendente.

Ben Alì il tunisino
ammassava ori e gioielli
ma scoppiò gran casino
s’imbizzarriron pure i cammelli.

Kuloflaccido “ghe pensi mi”
collezionava gnocche e farfalle
spensierato se ne stava lì
il Sultano di “pali” e ralle.

Ben Alì scappò di notte
Kuloflaccido sta pensando già
inseguito dalle su mignotte
ad Antigua alloggerà.

L’Italia è una Repubblica mignottocratica fondata sulla prostituzione

La mignottocrazia
Nella polis c’è un bordello
allegre donnine e tipi corrotti
hanno in groppa un bel fardello
loschi affari e gran complotti.

Facili costumi nelle alcove
uomini bruti prostitute morali
oggi li trovi in ogni dove
venduti in fiera come animali.

Puoi trovarli al comando
alla tele o nei giornali
bell’aspetto e far nefando
prigionieri e interinali.

E’ la peste dei nostri giorni
male oscuro male morale
da basso Impero e dintorni
mente vuota senza sale.

Ora che abbiam toccato il fondo
potremo solo risalire
faremo festa e un girotondo
così gioiosi da rinsavire.

Dimenticando i giorni infausti
ritornerà la meritocrazia
saremo in forze e non esausti
esautorando la mignottocrazia.

Il saltimbanco
E’ barbaresco è Barbariccia
è il demone nella bolgia
la coscienza un po’ posticcia
a suo agio è in quest’orgia.

E’ un attore saltimbanco
ruffiano in quel suo cerchio
è ipocrita e mai stanco
di fraudolenza un po’ soverchio.

Fai ridere anche i polli
dice il compare “futurista”
delle tue burle siam satolli
di farci piangere sei artista.

Salta il fosso con piacere
vuol forse fare baccanali
di questo marcio vuol godere
e così passare negli annali.

Recitando “il trasformista”
hai capito come va il mondo
sei diventato un edonista
godereccio a tutto tondo.

Nel teatrino dei buffoni
di quest’opera da quattro soldi
fai paura anche ai tuoni
sovrano indiscusso dei manigoldi.

Annunci
AAA
vendesi alti e vetusti palazzi
dove si svolgono tristi sedute
qui si urla e si fan schiamazzi
con tipi scaltri di corte vedute.

AAA
massaggiatrice procace offresi
svolgo attività in camera oscura
li faccio a vecchi cerebrolesi
chiama e richiama ma non si cura.

AAA
cedesi attività di misero dossieraggio
di certi giornali sodali al regime
denigrano “rosse” mandando messaggio
spruzzi di fango mangiando becchime.

AAA
vendesi vecchio pupo napoletano
parla e canta abbassando i toni
caduto è anche lui nel pantano
speriamo almeno che non si cloni.

AAA
cedesi attività di bassa lega
in umida sporca e rozza pianura
con tipo duro che non si piega
finchè non ti porta alla sciagura.

AAA
vendesi gioco del “bunga bunga”
lo hanno usato allegre donnine
chi ce l’ha corta chi ce l’ha lunga
in tutti gli anfratti e anche rovine.

AAA
cedesi attività di primo ministro
stanco malato e in giudicabile
che non vuole mutar registro
i giudici lo credono ricattabile.

AAA
cercasi sinistra coerente
che dia spazio al confronto
senza retaggi e vincente
e non pensi al tornaconto.

AAA
vendesi un bel giardino
caduto tristemente in basso
vi prego fateci un pensierino
invadeteci e togliete il satanasso.

Dalla testimonianza di una escort…

Il Re nudo (priapeo)
E dopo cena il bunga bunga
disse il Re allentando la cintura
voglio veder se mi si allunga
mi sento un toro e ho l’arsura.

Entrammo in piscina riscaldata
e dopo un po’ avemmo visione
di un uomo nudo che vuole patata
restammo smarrite e col magone.

Ci disse mettetevi in fila indiana
che io mi vado sereno a sdraiare
indosserò una bianca bandana
ad una ad una vi voglio limonare.

E così facemmo un po’ sbigottite
eravamo sette e tutte procaci
in tanga e reggiseno ma sbalordite
di farlo godere saremo capaci?

Entrai per prima in quella stanza
mi avvicinai con gran timore
mi disse voglio veder la patonza
e se ci riesco faremo l’amore.

Mi baciò le zinne palpandole bene
ma alla vista di quella cosa nera
vuoi vedere che ora mi sviene?
e solo quello fece li quella sera.

Altre raccontano di insano feticismo
di poliziotta e infermiera le fece vestire
ma giurano ch’è affetto da priapismo
essendo prostatico non riuscì a venire.

Ed io pensai che il ricco è infelice
duemila euro per fare il guardone
nell’Olimpo e nell’Ade come Polluce
misera vita di uno sporcaccione.

Una sera dell’Annozero
Una sera serafica dell’Annozero
venne fuori una violenta diatriba
tra un leghista un poco fiero
e un valoroso che di morale si ciba.

Torna a fare l’ingegnere
disse il moralista infervorato
solo il moccolo sai tenere
a quel Nerone indemoniato.

E quel rispose giusto a tono
sei stato giudice ma ignorante
manco scilipoti t’è stato prono
della sinistra sei il più intrigante.

Le travagliate sulla costituzione
accesero l’animo dei pidiellini
non sei giudice e fai il Gedeone
parla solo e soltanto dei fiorellini.

Infine il vauro con le sue vignette
ce n’ha per tutti destra e manca
son fini sporche e pure provette
ma la sua satira mai ci stanca.

L’arbitro lo fa il buon Santoro
e lo chiamano il partigiano
per la sinistra è un tesoro
e il direttore chiama il caimano.

La carta “Augusto”
Il tiggiuno fedelmente si rinnova
nuovi sevizi nuove occasioni
potrai metterli anche alla prova
ti regaleranno nuove illusioni.

Ad esempio la carta “Augusto”
molto in voga nei tiggì della sera
se la usi ci proverai gusto
la potrai portare anche a Madera.

Il suo sponsorè un masi…chista
che la declama con gran fervore
questa è una carta da grande artista
piace tanto ai pelati in calore.

Chi la usa adora un sol Dio
Dio denaro nel taschino
spese pazze nell’oblio
robba grossa da meschino.

Se la porti in hotel lussuosi
magari anche con tipi machi
notti calde cibi gustosi
con meretrici diventan feraci.

Questa è una carta da Signori
e il popolino ne paga canone
per far felice i lacchè redattori
in ogni dove e ogni stagione.

“Se non ora quando” (13 febbraio 2011)
Dedicata alle donne e alla loro dignità

C’era una volta un vecchio bavoso
con soldi sporchi e molto potere
prometteva futuro splendente e gioioso
comprava le donne voleva godere.

Tutto è merce tutto si vende
pensava il “flaccido” nelle sue ville
basta fornire laute prebende
diventano calde facendo faville.

Allegre donnette mamme gaudenti
stavano al “gioco” inclini e contente
in comode stanze di porci e potenti
“meglio mignotta che una perdente”.

Il mondo intero intanto ci rideva su
pensavan che’eran tutte corrotte
un popolo stanco “abbronzato” e “cucù”
“neppur dei cannoni udite le botte?”.

Ma siamo storia di “corsi e ricorsi”
a tutto c’è un prezzo non alla dignità
vennero in mente imperiali trascorsi
e che ogni regime un giorno perirà.

Sarà come un’onda libera e gigante
che presto l’onore in patria porterà
spazzerà via gli amorali all’istante
tornerà a splendere perduta libertà.

Donna e mamma cervello pensante
corpo e anima che reclama rispetto
non solo sesso non solo amante
ma semplice persona con intelletto.

Federal(cr)ism
Era il giovedì di Santa Lega
il federalismo bicamerale bocciò
ma il Consiglio non fece bega
e un decreto veloce approvò.

Il buon Tonino gridò al golpe
questo governo è una dittatura
le opposizioni non hanno colpe
questi lor modi son da iattura.

L’ultima parola la dirà il Giorgio
per derimere la faziosa questione
lui ch’è preciso come un orologio
abbasserà tono e firmerà decretone.

Perché il federalismo sarà municipale
con le tasse coltiverai l’orticello
pagheran sempre i soliti è normale
per il resto sarà un gran bordello.

Così i leghisti saran gaudenti
che tanti favori fecero al Re
e poco importa se batton denti
li metteranno in fila per tre.

E’ così che si alimenta la storia
un popolo stanco lo puoi torturare
dei tempi bui tornerà la memoria
e il potere si potrà perpetuare.

Rubyè in dolce attesa, parte il Toto-Ruby: bisogna indovinare il padre del nascituro!

Arcore’s nights
E la Rubyè in dolce attesa
ci sarà il toto-scommesse
forse Emilio in discesa
oppure Lele sul calesse?

Nelle notti arcorine
c’era un gran via vai
coca light e veline
e soprattutto cavalli bai.

Si fermarono pure modelli
per sondar la situazione
erano alti giovani e belli
alto grado di prestazione.

Di Mubarak dieci nipoti
messi tutti in fila egiziana
ma c’era pure uno “scilipoti”
che stava giusto nella sottana.

La comitiva pidiellina
e “brunetto” stava in testa
giusto solo qualche sveltina
e il nanetto alzò la cresta.

E per l’orgoglio italiano
si, Rocco in pompa magna
ci si punta molto “grano”
e un week.end in Spagna.

Ma per Nerone alta posta
si punta anche un milioncino
lui che lavora senza sosta
sdraiato comodo sul lettino.

Il nucleare in testa
Il fecondo intellettuale
spara razzi dal suo forum
elogiando il nucleare
dell’energia è certo l’optimum (?).

Dimenticando il vento e il sole
che l’Italia ha in abbondanza
e se lo incalzi lui si duole
e lancia strali con tracotanza.

Poco importa volontà popolare
che referendum ha sancito
qui si tratta di un grosso affare
e te lo dichiarano pure in sanscrito.

Per non parlare dell’oncologo
che dovrebbe far prevenzione
ma lui decanta il suo decalogo
“il nucleare che bella invenzione”!

Poi c’è quello un po’ sgarb…ato
che sa far bene il suo mestiere
dal grande capo è stato pagato
cento “capre” e ossequio al potere.

Ma loro lodano “Santa Ipocrisia”
le miserie umane posson aspettare
non importa naturale armonia
il loro motto è “solo guadagnare”.

Ignazio…che strazio!
Sul suo carro ben armato
sfilando stà il rauco Ignazio
i bombardieri ha già piazzato
ma se l’ascolto è uno strazio.

Dichiarando mission di pace
anche le più sporche guerre
la sua coscienza per ora tace
inviso è ormai in quelle terre.

Ripetendo grosse bugie
finisce col crederci pure lui
son come liturgiche litanie
che ricordano i tempi bui.

Ha quel certo non so che
di opposto all’umiltà
è sempre affezionato al Re
campione estremo di viltà.

Medaglia d’oro di scortesia
lo vedo e penso all’orticaria
e tosto corro in farmacia…
fate presto mi manca l’aria!

E Ignazio è…
un fascista un lacchè
che si vanta di chissà che
ma soltanto “assoldato”è…

La Rubacuori e i suoi cachè
La procace magrebina
in Italia vi trovò l’America
sopra i cubi fa la regina
e i moralisti fan la predica.

In discoteca chiede cachè
fa divertire baldi giovanotti
prego eurini mille e trè
altri servizi nei palazzotti.

A certe feste mostra le tette
lei è bambola generosa
lo strip costa tremila e sette
a letto si sa è molto focosa.

Ma non è donna da marciapiede
è roba chic da gran porconi
settemila… a certi ne chiede
per far la scema anche milioni.

Nella lussuosa Villa San Martino
lei si apparta col nostro Nerone
sniffando coca bevendo nocino
ma col “culo flaccido”…
gli viene il magone.

Ma che volpina la Rubacuori
voleva passar per “la nipotina”
lei che ne ha visti di tutti i colori
di porci bavosi una cinquantina.

Il turbo process
La giustizia è macchina lenta
c’è chi vuole mettere il turbo
per le indagini minuti trenta
e ai processi togli il disturbo.

I magistrati dovranno capire
e anche l’Europa ce lo ripete
queste lungaggini devon finire
di giustizia il popolo ha sete.

Se alla polizia manca benzina
non vi dovrete certo allarmare
daremo mezzi che van ad urina
e così contenti potrete sgommare.

Per l’anarchia il passo è breve
la parte offesa dovrà sopportare
e se qualcuno non se la beve
li martirizziamo tosto all’altare.

Non parliam di regime per favore
anche se c’è un sol uomo al comando
chi lo decanta lo fa per livore
o è qualcuno un poco nefando.

La nuova macchina sarà veloce
che toccherà i trecento all’ora
i potenti toglierà dalla croce
e i poveracci manderà alla malora.

Primarie o secondarie?
Ecco un’altra lor prodezza
di quei catto-comunisti
vincer primarie con scaltrezza
facendo votar anche i turisti.

Si sa che ci son dei furbacchioni
a Napoli e in altri distretti
parteciparon anche i barboni
ma con i distinguo e certi paletti.

In fila indiana anche i cinesi
per richiamarsi al comunismo
ma giuran che è stata una parentesi
da doman democrazia e ottimismo.

Lo disse anche il “grillo” parlante
ch’era un partito un po’ egocentrico
comportamenti un po’ da infante
che ipocritamente san di “eretico”.

E pensar che sembrava palingenesi
ma presto divenne una palinodia
perfino Orfeo ne cantò la genesi
e a seguir tedio e noia.

Di sicuro vincerebbero i “vendoliani”
se ci fosse democrazia
e forse anche i “finiani”
non certo la loro idiocrazia.

Il vittimista
Lo puoi chiamar caimano
o se ti piace coccodrillo
di certo l’orco nel pantano
del suo harem il mandrillo.

S’erge a vittima sacrificale
protettore del gineceo
caduto è nel girone infernale
la Suburra il suo cammeo.

Per il globo è il Re Buffone
orgiasta e narcisista
stanco malato e arruffone
pedofilo e piduista.

Le su ascese sempre infauste
Torri Gemelle terremoti crisi globali
le nostre menti svuotate ed esauste
guerre intestine guerre tribali.

Per spodestarlo dal su trono
ci vorrebbe il Guillotin
ma il suo popolo è sempre prono
aspettiam che decidui infin.

Lezione di economia (del P.I.L…U)
Il pesciolino è titubante
se l’economia è stagnante
e se il P.I.L.(U)è a meno uno
per rialzarlo serve il Nettuno
in certi Paesi la crescita è bassa
tutta colpa della satanassa
in altri invece la (ri)crescita c’è
specie quella del sommo Re.

Per rilanciar l’economia
compriamo un B.O.T…e via
e se da noia l’inf(i)lazione
il viagra entra in azione
per i buchi di bilancio
dieci ministre…
con grande slancio.

Col federalismo
diminuirà il fa-bisogno
e le fabbriche di gnocche
le trasferiamo a Cologno
.
Se scoppia la bolla immobiliare
l’artigianato di veline…nel lupanare
se poi la Borsa andrà giù
l’igienista dentale
la tirerà su.

E se le Banche falliranno
portiamo le meretrici
sullo scranno
se invece faremo
la fine dell’Argentina
ci barricheremo
in Via Orgettina…

(Lezione a cura del Prof. Fava di Chiavari)

La signora Dito Medio
La signora Dito Medio
la sciccosa in livrea
ci procura grande tedio
soldatessa in trincea.

Il regista bunga bunga
la spedisce nell’arena
le mani su lei allunga
e generosa si scatena.

La sua bocca ch’è da sorba
lancia strali a destra e manca
ma è più sporca della torba
non alza mai bandiera bianca.

Fascistella fuoco e fiamma
combattiva come un leone
“buona donna” d’alta gamma
s’erge a giudice Gedeone.

Con le gambe accavallate
in cento programmi fa la regina
ma poi scappa a gambe levate
risparmiandoci un’altra manfrina.

E la biondona che santa ch’è
potrebbe far la porn’attrice
di più procace non ce n’è
volendo anche la meretrice.

Una nuova coscienza
In questo pazzo pazzo mondo
costellato da antiche rovine
vedo un uomo che tocca il fondo
ma forse al peggio non c’è mai fine.

La decadenza che viviamo
è uno scivolo che va giù pian piano
siamo vivi malgrado la nostra apparenza
come uomini al minimo storico di coscienza.

E’ come se la vecchia morale non ci bastasse più
invece sta diventando morale tutto ciò che ci conviene:
praticamente un affare.

Eppure basterebbe pochissimo:
smascherare ogni falsa partecipazione
perché anche i cattivi governi
sono la conseguenza naturale
della stupidità degli uomini;

opporsi all’idea di calpestare gli altri
e anche la finta uguaglianza;

rendersi conto che la crescita del mercato
ci rende sempre più egoisti e volgari
e che l’uomo mediocre diventa geniale
se guarda il mondo con i suoi occhi
abbandonare tutto il conformismo
di cui è permeata la nostra esistenza.

Vedo un uomo sempre più solo e smarrito
come accecato da false paure
ma la mancanza di una vera coscienza
è la sola ragione per la fine di qualsiasi civiltà.

(da “Un’idiozia conquistata a fatica” di Giorgio Gaber)

Gli smemorati
Demagoghi elargiscono oboli e prebende
rimandando i problemi alle greche calende
con gli oppositori compagni di merende
e un voto che è quasi un plebiscito
credendosi Duce Furher o impunito
diventando dittature striscianti
con doti uniche da lestofanti.

Figli di Ipno e immemori
sagome umane incolori
guadando in un mare oscuro
e senza spazio al futuro
coscienze ormai assopite
autoritariamente ben inibite.

Basterebbe accendere
della ragione
quei lumi
e ricordarsi
che la Storia si ripete
e i dittatori
son sempre pronti
a lanciare la loro rete
fatta di menzogne
e illusioni
grandi piccole
e a profusioni.

(27 gennaio giorno della memoria: perché le dittature sono dietro l’angolo)

I feticisti
Adoriamo il dollarone
e lo preghiamo
in processione
ma che bel biglietto verace
se lo investi diventa ferace.

Adoriamo gli eurini
e ci compriamo i casini
funzionari e clandestini
minorenni e sbarbini.

Adoriamo gli evasivi paradisi
dove portiam capitali “intrisi”
ingannando Dio e i Santi
ne godiamo gongolanti.

Adoriamo anche l’elvetico
dove alloggia ogni eretico
si ammazza la democrazia
ma tanto non entra la polizia.

Adoriamo Banche e Borse
che son piene di risorse
elargendo gli interessi
ingannando i genuflessi.

Adoriamo anche il mattone
ch’è d’italica passione
mille euro al metro quadro
ma non si chiama mica ladro.

Meteo-rismi
Lo diceva mio nonno poverello
se esce il sole prendi l’ombrello

ci son certi “giuliacci”
che fan ridere
come pagliacci

dal crestoso Emilio le meteorine
brave brave e …sveltine

colonnelli briosi e impettiti
ben pagati da noi falliti

bei tempi col buon Bernacca
con previsioni a cera lacca.

Dalle Alpi agli Appennini
evasori super fini

sulle coste temporali
nelle “camere” scudi fiscali

nevica in autostrada e son dolor
niente rischi per gli off-shore

in pianura nebbia in banchi
lodi e lodi sotto…banchi

se ci son le basse pressioni
condoniam le concussioni

ma se fa caldo pure ad Asti
giorni radiosi per gli orgiasti.

Diceva mio zio mangiando prosciutto:
“il tutto è falso il falso è tutto”.

Orgoglio e dignità
Dall’Egitto all’Algeria
facendo pulizia
dall’Albania alla Tunisia
spodestando l’ignominia
un solo grido
una sola verità
pane e lavoro
orgoglio e dignità
desiderio di libertà.
 
Uniti si vince
sul turpe dittatore
miserabile oppressore
dura è la lotta
irto il cammino
un popolo unito
è il solo artefice
del proprio destino.
 
Nella vecchia Europa
montando sta già
l’ira funesta
sperando che un giorno
assai assai vicino
il popolo si desta.
 
(Onore ai Martiri tunisini, algerini, albanesi ed egiziani)

Squilla il telefono:è il cugino di Mubarak
Sono il Presidente
dalle ottime intenzioni
esercito instancabile
le “pubiche” funzioni.

Nel mio “casino”
delle libertà
sfoggio orgoglioso
la mia virilità.

Il mio chiodo fisso
son le “e(r)ezioni
le minorenni
personale passione.

Son perseguitato
da Santa Inquisizione
per fortuna il mio popolo
è molto c…redulone.

“L’infedele”è un postribolo
a dire il vero
anche se il clima
è da basso Impero.

Io “Ruby” tu “Ruby”
egli “Ruby”… e allora?
non tollero disturbi!

Curo il mio aspetto
curo la bocca
vai Nicole…
sotto a chi tocca…

(“Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior”. F. De Andrè)

La Dea Vergogna
S’è perduta la Dea Vergogna
s’è cacciata nella fogna
il suo tempio abbandonato
impunemente han bruciato.

Sarà andata dagli Asburgo
a cercare il Demiurgo
impelagata in un pantano
o nelle fauci di un caimano
nelle alcove imperiali
o negli harem coi sodali
nelle absidi coi chierichetti
in banche o borse con gli abietti
nella pece impegolata
poverina s’è invischiata
nei meandri nei fastigi
degli eminenti grigi.

E alla fine della Storia
ritornerà forse la gloria
la vergogna la dignità
e anche il Dio Onestà.

La casa
Descrizione:
è una casa con chiavistello
quasi quasi un gran bordello
ha un giardino da reame
con un metro di letame
ci son camere con vetri scuri
piene zeppe di loschi figuri
e un armadio con mille segreti
ci son scheletri dietro le pareti
sul tetto un pennone con bandiera
ereditata dal ventennio e molto nera
e molto occulta c’è una loggia
e abiti con cappuccio di antica foggia
c’è la “stanza dei misteri”
con nani, gobbi e giocolieri.

Occupanti:
Mariastella che scopiazza (dalla P2)
Mara la bonazza
Alessandra la vaiazza
Ignazio il pederasta.
Maurizio lo stronzo e basta
Umberto il maninpasta
Cesare il mignottista
Celerino il manganellista
Pierluigi l’inciucione
Gianfranco il co…micone
Pierferdi il maialone
Popolino il dormiglione.

La Chiesa si rinnova…
E la Chiesa si rinnova
per salvar l’Umanità
si rifugia nell’alcova
di beata impunità.

Col suo fare un po’ bigotto
pascolando pecorelle
ma la societàè un casotto
colma di subdole “consorelle”.

Ostenta un dolce e bello stile
bacchettone e baciapile
ma contraria al preservativo
lo decanta anche in corsivo
per dettar la propria legge
agli amorali che sorregge.

E la Chiesa si rinnova
ipocritamente ben supina
cerca il filo e non lo trova
incurante della sua rovina.

Il Signor…aggio
Sono il Signore
pretendo l’aggio
ed al mio popolo
chiedo coraggio

sono venuto
ad assoggettare
col mio potere
profondo e “centrale”

affondo gli Stati
sorreggo i governi
succhio i capezzoli
solidali e materni

sono un demonio
e lo confesso
perché l’ignoranza
è un bene complesso

la democrazia…però
mi fa un po’ paura
e temo che un giorno
ci sarà l’abiura

ma oggi comando
ministro e pupazzo
e chi non mi segue
diman sarà cagnazzo*.

*(Dante Alighieri, Inferno canti XXI, XXII e XXIII)

Per ulteriori informazioni si rimanda al sito: signoraggio.com

Il bondì si vede dal mattino
Quando arriva il poetastro
negli antichi siti
è un disastro
le vetuste civiltà
si frantumano come babà
ascoltando odi e versi
la cultura cade a pezzi.

Ha un cognome da brioche
ma sprofonda in calosce
ha un animo sensibile
un amore indicibile
per il cavaliere invincibile.

Vecchio leone del Piccì
oggi un lacchè del gran Visir
per il cinema e il teatro
servirà forse l’aratro
e se lo vuoi sfiduciare
sul suo cadavere
devi passare.

Il bondì si vede dal mattino…
ma la sera è un barbino.

Baffo d’oro
Guarda guarda che bel baffino
quasi a coda di volpino
degli inciuci il Professore
e senza titolo fa il dottore
con la sua bicamerale
….opportunismo viscerale

ma che intrepido “barcarolo”
nella banca ch’è un tesoro
il furbetto salentino
fa i “servizi” al barbino
prostituta d’alto bordo
sornione come un corvo
di ballarò il primo in lista
ma non chiamatelo comunista
compra scarpe da decatlon
ma regala pregiati chiffon
alla moglie un ermellino
e cappelli da borsalino

e così…al “massimo” lui andava
quando ancora Berta filava….

Vattenetù
(Canto nazionalpopolare)

Vattenetù vattenetù
con il Sergio e Belzebù
le veline col tutù
grande fratello e cucù
il fido Emilio e l’orso Bubù

portati pure il gioioso Lele
le tue escort e le grosse “pere”
le cubiste marocchine
e le grosse “patatine”
il Totò e il Bernardo
che ti fulmini…
Giove col dardo
il gaio Minzo
e il bel Pietro
e un “negrone”
un po’…dietro
l’”infeltrito” tuo giornale
e la cricca gioviale
il vespone cuore e spada
e la trota nella piada
le tue banche e i supermercati
e i riciclaggi…assicurati
i tuoi decoder con il “premium”
che del degrado è certo l’optimum

vattenetù vattenetù
con falsa opposizione…
in fru fru
con l’occhialuta Mariastella
che inginocchiata…com’è bella

se sparirai a testa in giù
ne sarà lieto anche Visnù. 

Cento topazze
(Parodia di “Dieci ragazze” di Lucio Battisti)

Cento topazze per me
posson bastare
cento topazze per me
voglio sco-pazzare
capelli mori
da accarezzare
e labbra rosse
sulle quali morire
cento topazze per me
solo per me
una la voglio perché
sa bene scopare
una la voglio perché
è minorenne ancora
cento topazze così
che dicon sempre di si
posso averne una per il giorno
una per Kalispera
che col viagra
me la meno
una notte intera.

Cento topazze per me
posson bastare
cento topazze per me
posso sco-pazzare
con Lele e Emilio
a sollazzare
poi dietro le sbarre
fermarmi a cantare
e strusciar con la Nicole
e le saffiche figliole
o con l’infermierina
in giarrettiera
che mi cura tutta la sera
cento ragazze per me
cento ragazze per me
che mi preparan caffè
e me lo prepara quella bona
e me lo porge alla sindona
cento topazze per me
mi manca solo Belen
mi manca solo Belen.
 

Una vita da ruffiano (parodia di “Una vita da mediano” di Ligabue)
Una vita da ruffiano
a recuperar battone
nato senza i maroni
lavorare sui milioni

una vita da ruffiano
con dei compiti precisi
a coprire certe zone
a pappare generosi

lì sempre lì
lì nel mezzo
finchè ce n’hai stai lì

una vita da ruffiano
da chi scopa sempre poco
e le battone devi darle
a chi finalizza il gioco

una vita da ruffiano
da chi si buca sempre tosto
perché quando hai dato troppo
devi andare sempre dal losco

lì sempre lì
lì nel mezzo
finchè ce n’hai stai lì.

(Dedicata a Emilio, Lele e Nicole: i magnaccia generosi)

Il 150° compleanno
Buon compleanno al tricolore…
incoffessabili segreti e disonore.

Buon compleanno inno nazionale…
che manco i padri(ni) san cantare.

Buon compleanno ai Savoia…
alla stregua nazista giudeo e boia.

Buon compleanno Presidente…
che firmi e rifirmi diligentemente.

Buon compleanno agli italiani…
“bombardati” a piene mani.

Buon compleanno ceneri fasciste…
derive autoritarie e populiste.

Buon compleanno democrazia…
lieve come l’aria…e così sia!

Buon compleanno unità (dei massoni)…
che tiene le redini di…certe nazioni.

Buon compleanno risorgimentali eroi gloriosi…
oggi “infangati” da politicanti ingloriosi.

Buon compleanno Patria incompiuta…
nazione mai nata nazione involuta.

Le cavie
Nell’italico giardino
un dottore certosino
alleva cavie nel catino
indefesso vuol testare
capacità di sopportare
e le punge e le puntura
con solerte arcaica cura
iniettando un bel calmante
nel deretano ancora fumante
martellando picchia in testa
e le sonda e le molesta
nella camera chiaroscura
legalmente le tortura
alla stregua di decretini
infierisce e che casini!

E le cavie li immobili
aspettando stanno gli oboli
scorticando cincillà
bye bye libertà…

I tre monti
Sui tre monti alti del potere
lussureggiava un bel podere
il montanaro con l’erre moscia
s’infilava federal caloscia
perché c’era una palude
con tanta tanta gente rude
adunati in parlamento
senza ombra di sgomento.

Taglia e ritaglia montanaro
e rintocca il campanaro
la tua scure ben affilata
dividerà misera frittata.

Ma sui tre monti a bocc’asciutta
rumoreggiava tutta la truppa
e beccheggiava anche l’arca
perché l’acqua era parca
ma per le grosse…bancarelle
milioncini a giumelle.

E mangiava…l’osso-buco
e spariva come un bruco…

Canzone Popolare
Viva viva viva il Re
viva Vittorio Emanuè
Emanuele di Savoia
che la nonna era una…gioia.

Viva viva viva il Re
viva Vittorio Emanuè
che pranzava a Mezzogiorno
ed in testa aveva un corno.

Viva viva viva il Re
viva Vittorio Emanuè
che il biscotto savoiardo
lo infilava sempre col dardo.

Viva viva viva il Re
viva Vittorio Emanuè
che giocava coi briganti
e li fucilava tutti quanti.

Viva viva viva il Re
viva Vittorio Emanuè
precursore dei nazisti
e dei stronzi piduisti.

Viva viva viva il Re
viva Vittorio Emanuè
che il sedere aveva annerito
e Benito l’ha pulito.

Viva viva viva il Re
viva Vittorio Emanuè
con l’eroe dei due mondi
s’intascava tutt’i fondi.

Viva viva viva il Re
viva Vittorio Emanuè
che di vecchi donne e bambin
fece unà carneficin.

Viva viva viva il Re
Viva Vittorio Emanuè
e il suo Beato Pio
ch’era inviso pure a Dio.

Viva viva viva il Re
viva Vittorio Emanuè
e i poeti Conte&Armenio
oggi saliti sul proscenio.

(Scusate, dimenticavo: viva viva la “cultura” scolastica!)

Vite parallele
Al Capone o’ Nirone
legittima suspicione
evasione prostituzione
esclusiva lor passione
alcol droga paradiso fiscale
gangsterismo diametrale
ventitré capi d’accusa
e una porta socchiusa
settantaquattro primavere
e si spalancano patrie galere.

Gli elicotteri
Sotto un cielo
di plumbei pensieri
stormi di uccelli neri
annunciavano severi…
nell’aria greve
si spandea lieve
il rombo del rotore
che già presagiva
il sentore
di fulminea dipartita
della cricca sodomita.

Crimen del viver civile
dai tetti e dal cortile
si vedean in lontananza
i rei della mattanza
e gente ignuda inveire
ed elicotteri sparire.

(Ho sognato elicotteri e gente che inveiva. Presagio?)

Angelino, ci mette la faccia
Angelino Angelino
con la faccia
da becchino
ha imbrattato il tribunale
con lo sterco di maiale
che si sa è bestia sacra
in ambienti a mò di cloaca.

I togati indiscreti piemme
li cuocerai lemme lemme
e le sporche toghe rosse
a giudizio da Minosse
tu che sei il gran tribuno
con la tua cerchia nero fumo.

Il programma piduino
sarà attuato carin carino
in nome di giustizia e libertà
e di certa impunità
per corrotti e corruttori
miserabili lor signori.

I tempi cambiano (ma non troppo)
Il padrone s’è alleato
col corrotto sindacato
e il regime “consociato”
che l’operaio ha debellato.

L’occhialuto “cento pullover”
l’ha mandato game over…
non è tempo di trattare
con lo spietato mercato globale
e i diritti e la democrazia…
sono solo fantasia.

Ma oggi i tempi son cambiati
e le lotte dei sindacati
son ricordi ormai tramontati
all’orizzonte vita grama
e chi lavora non si sfama.

E’ una vittima del “Bravo”
e ridotto a sporco schiavo
e di quel fidato “Nibbio”
già compare del…”Cribbio”
e poi un muro e Lulù che “abbaia”
e dietro il “paradiso della classe operaia”.

Figli di Pitagora
Siamo i figli di Pitagora e Milone
che hanno dato lustro a “Cotrone”
e dal promontorio della Lacinia Hera
ci protegge la “Madonna Nera”
e Capo Colonna è come un guardiano
un soldato fedele, un cristiano
e Carlo V° col suo Bastione
sorveglia il porto e le lampare
e uno splendido mare
che ci fa sognare
e sulla collinetta un grande gladio
e un po’ sotto il “catino” stadio
e poi sotto i portici a passeggiar
mente e corpo a ritemprar.

E poi…l’olezzo che si spande
sui corpi inermi in Piazza Grande
e i veleni sotto la scuola
…miserabili mariuoli
e nel mare altri veleni
nei canali e nei terreni
e nell’ex fabbrica dell’ENI
che fa appunto rima con veleni.

E’ un fùnere annunciato
ma ben presto dimenticato
antica colonia Magno Greca
avvelenata e resa cieca
da politicanti senza dignità
avvoltoi sulla città.

Sinceritù (parodia di “Sincerità” di Arisa)
Sinceritù…
io stavo a pettinà le bambole
ora mi chiamano onorevole
lavoro per la libertà…

Sinceritù…
restavo lì a buona domenica
esempio di omissione tragica
di pari opportunità…

un fisico da ballerina
una laurea su carta velina

io tutta estetista e chirurgo
son pronta per Roma e Strasburgo
c’è chi… perde tempo a studiare
pensando poi di lavorare…
invece di fare l’amore
tre ore, tre ore, tre ore…

e io sono sempre più magra
e tu…uomo senza viagra
toccarsi per un mio calendario
non voglio un rapporto precario
non sono mica Veronica Lario

sinceritù…
io stavo a pettinà le bambole
ora mi chiamano onorevole
combatto per la libertà…

Silvio special (parodia di “50 special” di C. Cremonini)
Tutto truccato, scarpe col tacco
a porta a porta rifilo il mio pacco
sotto il sedere ci metto un cuscino
per essere alto almeno quanto bocchino
da Bruno Vespa le ore ventuno
vendo all’Italia un pò del mio fumo…

ma quanto è bello andare in giro
a raccontare puttanate
sono Silvio…il nano magnate
ma quanto è bello andare insieme
a minorenni e puttane…
nella mia Repubblica… delle banane

ho venduto pure Kakà
m’ha lasciato Veronicà
e adesso chi me la dà…
chi me la dà…
…Mara Carfà…Mara Carfà…

la scuola ancora non va
la Carfagna che c…osa ci fa
alle pari opportunità…opportunità…
se a te solo te la darà
te la darà…l’opportunità
Mara Carfà…Mara Carfà…

Nostalgia canaglia
Certi stronzi camerati
oggi subdoli deputati
dal nero fascio infatuati
servi del Re e infervorati
provocano gli animi
più esasperati
sempre più esacerbati
con l’arresto preventivo
desueto metodo coercitivo.

Abusivi del potere
nutriti a odio e fiele
e allora i maestri di corruttele
tutti a marcire nelle patrie galere
i corrotti e i corruttori
invece ai forzati lavori
assieme a fascistoni provocatori
di mussoliniana memoria i riesumatori.

Garantisti per convenienza
Giustizialisti all’evenienza.

La neve
Scende la neve
scende lieve
bianco candore
negli animi tepore
come corpi in amore
pargoli in festa nella via
camini fumanti tracciano scia
di spiedo odori e profumi
caldarroste e freschi salumi.

E…corpi all’addiaccio
in uno Stato pagliaccio
vite abbandonate
autostrade gelate
rimpallo di responsabilità
burocrati ipocriti in libertà…
si nasce e si muore
senza amore
in questo grandioso…
Circo del disonore.

(Dicembre 2010 cade la neve! Meno male, pensavo fosse Agosto…)

Ma che bella civiltà!
Sotto un cielo stelle e striscie
del taglion qualcun perisce
se lo fa il feroce boia
al tirapiedi mette gioia
se lo cuoci elettricamente
te ne laverai velocemente
se lo sevizi a Guantanamo
il piacere non è gramo
se gli dai il veleno “duty”
i moralisti son sparuti
e da essere misantropi
loro berran velen di topi.

E’ per seguir tradizione
che si propina letal pozione
nel Paese della bronzea libertà
ogni mortale sceglierà
come alienarsi dalla realtà
una civiltà inconsistente
occhio per occhio
dente per dente.

Viva viva i diritti umani
che maestri son gli americani
i cinesi e i talebani
e certe volte…gli italiani.

Il Papa Nero
E venne il Papa Nero
ad indicar il sentiero
della gloria e del riscatto
dell’uomo giusto
e del mentecatto.

E si fece una gran festa
per mai più guerra funesta
per il volgo squillò la tromba
e i falsi profeti… nella tomba.

Per qualcuno è abbronzato
ma per gli “ultimi”è soldato
scosceso e irto il suo cammino
reo di cercar col lumicino.

Borghesia mafiosa multinazionali
sempre più ladri sempre più bari
con i loro sporchi affari…
son sempre loro i vincitori
il Papa Nero assecondò i lorsignori
e il mondo in veste nera
capì che era solo una chimera.

Il consigliere malconsigliato
Ha l’altezza di una spanna
il colorito a tutta panna
l’occhialino da signora
educato come una suora
un dottorino delicato
un criceto addomesticato
circondato di loschi figuri
con anelli e occhiali scuri
del Consiglio ultimo bottone
eloquente come un cicerone
all’ultima fila l’han relegato
e per questo è imbronciato
voleva fare l’assessore
ma non ne aveva lo spessore
anche i suoi amici ha tradito
il signor corte bandito
non è certo un forbito
il suo amico fidato tanto
l’ha mandato al camposanto
invece l’azzurro verderame
se lo tiene a mò di salame
ora ti prego cambia mestiere
che t’aspetta l’infermiere.

dedicata ad un politico della Nuova Colombia che ho avuto il dispiacere di conoscere (mio malgrado)

Antiguamente (esilio moderno)
Sobrietà sobrietà
edonismo e ilarità
“me ne frego”
son Nerone
su di me
bufalone
con la mafia
si convive
senza gnocca
non si vive
vado al massimo
ho il gladio
son cavaliere
temerario
di Presidente
ce n’è uno
tutti gli altri
son nessuno
la casetta
dell’Antigua
ha “camerieri”
in lettiga
maggiordomi
“plasticati”
scendiletto
pasticcati
serve procaci
in baldacchino
sempre pronte
a far…l’inchino…
marcioman e correità
stallieri eroi
…in libertà
Marcellino pane e vino
il mafioso è certosino
ugole d’oro
con “l’arpicella”
sobrie gite…
in caravella…

Default* (ammonimenti)
Entra in Banca
entra pure
che c’è pronta
la turpe scure.

Con i Bot e i Ciccittì
interessi a non finir (si…)
con i Bond argentini
ti roderai i fegatini
con le Azioni di grandi marche
prospettive molto parche
obbligazioni e Derivati
fortunato chi l’ha evitati
coi Depositi al portatore
un calmante…per favore
di sicuro ci sono i Fondi
ma stai attento…che sprofondi.

Ma che Banca, ma che Banca
con giudizio lei ti sbanca
con la Banca ”Differente”
sarai felice e…perdente
poi c’è quella con la Zucca
ch’è profeta e t’imbacucca
e per i tipi un po’ sconvolt
niente panico c’è il Default.

*(Il default si ha quando un emittente non è materialmente in grado di corrispondere le rate di interessi o di rimborso del capitale alla scadenza naturale.
Il grande botto si avvicina (ma non sono quelli di Capodanno) meditate gente, meditate!).

I machisti
Due machisti coi colbacchi
agguerriti come cosacchi
cavalieri Ataman
e di scrupoli
non ne han.

Col petrolio e con il gas
fanno affari i satanas
e nei giorni che son fasti
loro son due orgiasti
ucraine belle biondine
che stupende ballerine
stan sui cubi e nei lettoni
con i vecchi pomicioni
che han fuso gli intelletti
poverini son provetti!
Presidenti dell’amore
Presidenti hardcore.

Son gli Zar e son fascisti
e pure etici nichilisti
più futuro non avrà
chi dirà la verità
è d’acciaio la loro tempra
e nessuno che gli assembra.

Lettera al Monsignore
Monsignore
Monsignore
tu che predichi l’Amore
e ami i popolani
frugoletti
e parrocchiani
sodalizi in convento
con dovizia di sentimento
e confessi indulgente
gente buona e losca gente
nel tuo animo
non c’è rancore
ma solo puro
e cieco Amore
per tutte le anime
e anche i Giuda
tu sei l’ancora
sei la cura
c’è la gioia nel tuo viso
e per tutti hai un sorriso.

Hai un solo piccolo difetto
come ogni cristiano imperfetto
capitali e proprietà
sono la tua specialità
tu non porgi l’altra guancia
ma abboffi impenitente
il tuo enorme grasso ventre
ed io che sono
un po’ blasfemo
se non mi assolvi
…tosto tremo.

I Padri(ni) della Patria
Benito il sanguinario
dell’Italia
fece un calvario
coi gerarchi
e coi Savoia
ma che bella mangiatoia!

Giulio il “scatola nera”
coi boss
e la loro schiera
povera Patria
che galera!

Bettino dell’Italia
fece un… bottino
come un pirata
ma nel fortino!

Romano il mortadella
ci vendette…le budella!

Silvio il porcello
con la pidue
e Marcello
mamma mia
che bordello!

Siamo Nazione
di grandi valori
ladri, assassini
e protettori!

Pastori sardi picchiati “preventivamente”: dopo le guerre preventive…
le botte preventive! Non si finisce mai di imparare, d’altronde si sa
al peggio non c’è mai fine. Una cosa è certa: materiale su cui scrivere
te ne forniscono quotidianamente!


Il pastore e il montone
Il pastore sardegnolo
cuoce il latte al crogiolo
ma un montone capriccioso
di quel latte era goloso
e del sardo pecorino
lui ne mangia un “vagoncino”.

Al laborioso sardo pastore
tira calci e…che dolore!
è una fera questo si sa
al servizio di sua Maestà
sua Maestà il “Sistema”
e se lo frustri si scatena.

Ma che sciocco quel montone
che incorna giù in stazione
da spocchiosi è infatuato
e di certo un esaltato
obbedisce è risaputo
ad un padrone scapestrato.

Gli altristi
Ma che furbo
ma che scaltro
qui ognuno
è anche l’altro.

Vai in posta
e trovi la banca
di rubar
nessun si stanca
il politico
fa l’attore teatrale
assunto in RAI
a blaterare
l’industriale
di maglioni e tendaggi
oogi il Re dei pedaggi
escort che fan le ministre
e giù leggi
alquanto sinistre
il giudice è deputato
di lavoro
non è certo sfiancato
il deputato
vuol fare il giudice
così lo stipendio
sarà duplice
il Governo
emana le leggi
il Parlamento
scalda i seggi
e si intrista…
se l’opposizione
non è collaborazionista
oncologi
da sublimare
assunti come difensori
del nucleare
Babbo Natale
farà la Befana
e ogni tanto
la fata Morgana.

Questo è un Paese
in schizofrenia sociale
e con immane impavidità
ognuno è esente
da responsabilità.

(Dis)appunti di viaggio
Il Paese è così civile
che anche il treno
è signorile (si…).

C’è il treno “Frecciarossa”
e ognuno qui lo sogna
come un comunista alla riscossa
rossa si, ma di vergogna.

Dicono che l’”Intercity”è come la luce
ma è da lumaca il suo viaggiare
molti utili esso produce
si, nelle tasche di certi “compari”.

L’”Eurostar” vola spedito
ma il bagno è da zozzoni
e se fai l’indispettito
niente da far, son bubboni…

L’”Espresso”è un poco lento
ma è pulito ed elegante
è un vanto,è un portento
guarda…escrementi di elefante!

Quello col nome da bambino
proprio quello, il “Pendolino”
ha un nome così carino
ma sembrava di stare in un tombino.

Il “Direttissimo”è un po’ speciale
zecche pidocchi e un grosso ratto
all’arrivo all’ospedale
comodo comodo come un anfratto.

Dulcis in fundo c’è il “Regionale”
il pendolare è a mò di sardina
ma è solo un minimo particolare
il cesso una specie di latrina.

Dall’Alpe all’Appennino
arrivo in Calabria…col sorriso
e mi accorgo ch’è truce il nostro destino
al confronto l’Africa è un paradiso.

Preghiera a San Precario per il 2011
San Precario Proletario
facci uscire dal calvario
studenti disoccupati ricercatori
fa che diventino bravi dottori
e che in Italia
trovin lavoro
il loro cervello
è il più grande tesoro
che la cultura
ci porti salvezza
e della Nazione
diventi ricchezza
e “il piano di rinascita democratica”
non venga mai più messo in pratica
non pensare ai giovani
porta al suicidio
e come in altri paesi
dagli il sussidio
ai nostri governanti
dai giudizio ed equilibrio
che non siano più esposti
a pubblico ludibrio
insomma fai diventare
democratica la nostra Nazione
facci finalmente essere
fieri del lucumone.

Bombe alle ambasciate: il ministro dichiara:<si segue la pista anarchica>;
Ah, questi ministri, se non ci fossero bisognerebbe inventarli!


L’anarchico biondo fa impazzire tutte le feste del mondo!
E il Bobbo scende in pista
vin brulè e spari in vista
con la bomba all’ambasciata
la “strategia”è rinnovata
la “tensione”è un po’ da stadio
prima il fioretto, poi il gladio
e il Duce segue a ruota
prima il bastone…
poi la carota.

Tutti a lezione di depistaggio
dal Gran Maestro, molto saggio
che dall’alto della Loggia
lancia strali…a pioggia.

Campionato mondiale
di menzogna madornale
infinito romanzo criminale
burattinai marionette
e burattini…
una farsa senza confini.

Grande il rischio
alta la posta
lo squadrismo…
non ha sosta
e l’anarchico
sta in soffitta
la nostra storia
è ritrita
su nero marmo
è scolpita.

Il bambinello anarchico
E Dio…
il Messia
in terra mandò
e il Verbo
si incarnò
e dal fulgore
di un lampo
il bambinello
scese in campo.

E il suo Popolo
…in Libertà
generoso
è sempre là
d’altronde si sa
che Anarchia
è libertà…

E così Lui predicava
che la giustizia…
è una trave
il Sommo Giudice
è solo Lui…
son finiti
i tempi bui
e chi si erge
a giudice in terra
sarà spedito
a Gibilterra.

Cari scompagni
Cari scompagni
oggi…compari
dai comportamenti
alquanto singolari
conflitto d’interessi
leggi ad personam
rendite da capitali
slogan bellissimi
si…ma solo
da campagne elettorali.

Cari scompagni
nati perdenti
perché in combutta
coi loschi fetenti
melensi capaci
di perder primarie
avete gli strali
con punte precarie
flaccide menti
da fare curare
voi che il biscione
non osate toccare
perfino Clemente
in barca portaste
siete i falsari
adorate le caste.

Cari scompagni
ottusi ambivalenti
sempre più complici
sempre più indolenti.

L’aurora del nuovo anno
Il volgo si assembrò
al tepore del falò
si invocava
il giusto Armodio
e già nell’animo
intriso d’odio
per i barbari invasori
c’è nequizia
nei loro cuori.

Ma ecco apparir l’aurora
e la luce che tutto indora
roseo lume d’oriente
speranza e fuoco ardente
sarai gemma sarai fulgore
a ritemprare e donar calore.

E venne il nuovo anno
che il vieto era tiranno.

I perdenti (masochismo popolare)
Siam dibattuti
tra dittatura e democrazia
siam deviati
ci piace l’Idiocrazia
diam benestare
ai soliti idioti
e come ai Santi
facciamo…i voti
li manteniamo
per tutta la vita
per ricompensa
una mano incallita
siam tremolanti
siamo ammalati
dai miserabili
veniamo linciati
siamo i perdenti
di questo Sistema
siam derelitti
scontiamo…la pena
siam masochisti
proviamo piacere
a esser stuprati
da assurdo potere.

L’ (in) cultura
Benito e il sogno
del grande Impero
popolo agguerrito
cultura sottozero
Silvio e il concetto
del Superuomo
popolo imbarbarito
cultura senza tomo
stati europei
terrorizzati dalla cultura
ai logorati poteri
fa sempre paura
riforme reazionarie
progetti velleitari
è sempre questione
di cultura
e trascina i popoli
verso la sciagura.

La storia si ripete
Nella Roma Imperiale
come fosse carnevale
“fiammettini” incappucciati
e di “nero” colorati
fan buriana nel piazzone
per controllar la situazione
bombe carta e sampietrini
criminalizzan ragazzini
il potere arroccato
non dev’esser toccato
per mantenere il loro sfascio
ne servirebbe un gran…”fascio”
che valore ha una divisa
se per molti è troppo invisa?

Con le borchie colorate
le dignità son calpestate
e i falsi “neri blocchi”
infiltrati fan rintocchi
nella caput c’è bailamme
messa a fuoco e “fiamme”.

E’ una storia che si ripete
tutti sudditi in loro rete…

(Roma 14 dicembre 2010, ci risiamo, vero Piero?)

E il terzo giorno…
l’unto resuscitò
e qualcuno lo cantò
come Araba Fenice
e…Armando fu felice
e con lui tutti i massoni
i banchieri e i fedentoni
i minzolieri e i vesponi.

Nella turpe camerata
c’era aria d’imboscata
ma….l’amore l’ha spuntata
è un amore interessato…
dal profumo delicato
ma dove c’è politico
c’è ambiente mefitico…

Caro amico Armando
su non essere più blando
e cantiamo tutti in coro
viva la Patria, viva il decoro…

Salvate il soldato Assange
Medioevo di parole
senza luce
senza sole
potere costituito
potere asservito
a logiche irrazionali
anche l’anima al peccato.

Dittature globali
menzogne madornali
democrazie in cartapesta
che se li tocchi…
alzan la cresta.

In questo mondo di bestialità
è criminogena la verità
persino la Cina sarà democratica
in questo coacervo ipocrita.

Un soldato coraggioso
e non certo vanitoso
ma soltanto un valoroso
forse sarà goccia cinese
in questa “palla” nera pece.

Barbarello compratore, similmonopoli
Messaggio pubblicitario a pagamento…


Un’idea originale
per le feste di Natale?
Barbarello compratore!
che ha l’aspetto di un Signore…
se gli premi il sederone
esce fuori un bel milione
se gli tocchi il pisellino
doppi servizi in palazzino
se gli scuoti la testolina
una casetta con piscina.

Barbarello compratore
è l’amico del tuo cuore
e per ogni occasione
lui ha pronto…
un bel soldone.

Un regalo fenomenale
molto scic e solidale
pignorati e ricattati
saran subito accontentati.

E’ un prodotto tipico italiano
profonda…mente umano
ma è controindicato
per il giudice
e il magistrato.

Con Barbarello compratore
si può comprare di tutto
anche l’onore…
(di qualche dis…onorevole).

(Il prodotto è in vendita nei supermercati Monte&Citorio nel reparto Balocchi e Soldatini).

Il senso morale, uno “sport” poco praticato
Il presepe e l’alberello
con il bue e l’asinello
ed il tenero bambinello
con coccarde e palline
le lucette e le stelline
panettoni e torroni
e bacin bacioni
con l’abbacchio e le lasagne
poi si brinda a champagne
si regalan capi firmati
per i gusti raffinati
bambole e trenini
per i più piccini
e gioielli e diamanti
per reconditi amanti
si sfoggian montoni
le pellicce ed i visoni
per scacciar depressione
c’è il “cine-panettone”
ed al centro commerciale
c’è lo sconto niente male…

Ridicola farsa
ipocrita e falsa
ma la festa è nel cuore
doniamo agli “ultimi”
un po’ d’amore.

(<Il senso morale di una società si misura su ciò che fa per i suoi bambini> Dietrich Bonhoeffer
Pensiamo ai bambini di alcune borgate romane o del quartiere Scampìa a Napoli o ai bambini africani)

L’escort Bipartisan
Italiani popolo di sognatori
escort veline e calciatori
la tangente ormai
non basta più
mettici pure una escort
a mò di tiramisù
nel bel paese
a forma di bustarella
una escort molto bella
e vai con la tarantella
l’escortè bipartisan
non ha colore
nel lettone di Putin
o con milizia palatina
ella si unisce sempre
con buona dose
di alcol viagra e cocaina.

(Un indagine denominata “Trani gate” accertò che sinistra, destra, centro quando si tratta di
bustarelle, notti a luci rosse e coktail di droghe varie vanno d’accordissimo…).

Mentre l’Europa e l’America sono in altre faccende affaccendate
presto saranno travolte dai problemi che mai si sono voluti risolvere.


Terra del fuoco
Fuoco che arde veemente
laggiù nel Medioriente
c’è un afrore mordace
terra di Palestina
senza pace
odo fragor attutito
odio Ebreo
mai sopito
gemiti
di un popolo oppresso
terra natia del Cristo
Sionismo e Massoneria
imperanti
complici
silenzi assordanti
una pioggia di fuoco
piomberà
corpi assopiti
sveglierà
mondo distratto
e frivolo
di sangue
presto
un rivolo.

A.T.A.C.atialtram
Nepotismo capitolino

Paperino lupomanno
è salito sullo scranno
per trovar sistemazione
alla “nera” delegazione
la cognata e il nipotino
che ha sposato suo cugino
l’assessore e il consigliere
sempre ligi al lor dovere
cento bruti della teppa
e la nuora della Peppa
il fascistello picchiatore
e lo zio dell’impostore
assassino e stupratore
il nipote del Monsignore.

Il puffetto nepotista
degli “scambi”…
è grande artista
autisti e fattorini
coi labbri leporini
impiegati e direttori
mai avuti
giorni migliori
anche il Papa alemanno
è amico del tiranno
e ogni mal della città
solleverà sua Santità.

Roma Patria di Cicerone
oggi retta da un becerone
con lo sguardo da beone.

Studio Aperto, un tiggì col vento in...poppa…
La delizia dei guardoni
saltimbanchi e pecoroni
con le tette dell’Arcuri
guardi, prego, si figuri
ed i glutei della Marini
prego, prego si strofini
la spiaggia dei nudisti
e le bande di sanfedisti
ad agosto caldo boia
a natale la neve annoia
premio Nobel di stronzate
botulino e panzanate
e poi mostri sul terrazzo
e lo spocchioso paparazzo
tutti i rumeni sporchi ladroni
tutti a casa i pelandroni
spacciatori marocchini criminali
e Re Silvio agli onori degli altari
animalisti mangia cicogne
inviati dritti a Cogne.

Questo studio è sempre aperto
e si studia per diletto
reggicalze e reggipetto.

Il mercato delle vacche (e dei caproni) ovvero la compravendita parlamentare
C’è gran festa
oggi in Paese
folle corsa
e pazze spese.

Vacche polli capre e tor
per un voto di Senator
villa barca e cardinalato
per un voto di Deputato.

Per un voto dipietrino
cure termali a San Pellegrino
per un voto casinaro
…quel concorso da notaro
per un voto pannellino
un week-end a Portofino
per un voto del piddì
statua d’oro di Dea Kalì
per un voto futurista
la nipote sarà tronista
e per uno del Sudtirolo
grappa vite e capriolo.

Ma che porci
stì lorsignori
magna magna
e traditori…
per scaldar
la lor poltrona
vendon pure
la matrona…

Bogotà, spot per capitale della Nuova Colombia
I giovani vanno a sballarsi a Cuba
tra una sniffata, tequila e rumba
ma perché cercare lontano?
Il vero divertimento è qui vicino
A voi giovani piace la mondanità
e allora venite a Bogotà!

Bogotàè una graziosa città
che offre mille opportunità…
coca e sciantose a volontà
una città in mano…
ai Ras e ai Pascià.

Ora anche la comicità
ci parla di bogotà
Fichi d’India e Albanese
l’han fatta conoscere
finanche
nell’Oltrepo Pavese.

Ma sì venite a Bogotà
tra scorie
e diffusa mafiosità
una città
che vi sorprenderà.

Qui c’è l’ospedale
più bello del mondo
l’unico neo è…
che ti manda
in coma profondo
qui i massoni
la fanno da padroni
e i famosi portici
un covo di papponi.

(Offro una cena a chi indovina di quale città si tratta!)

Giù dalla torre…
Il mandrillo mandrillone
il sedicente italian stallone
il liberticida e il libertino
e il lucroso partitino
casin…casotto
un generoso cristianotto
il baffetto salentino
leccapiedi vagheggino
il furbetto del quartierino
la ministra in calendario
la ministra in giarrettiera
la cubista rubacuori
il giornale della sera
trota lega e celoduro
tendenziosi programmi al bromuro
mastellino pomicione e pomicino
e i casalesi…vicino vicino
la signora sant’anchè
e certi signor lacchè
un critico col ciuffo pazzo
capra capra il paonazzo
“giornalai” che sembran brilli
e le lacrime da coccodrilli
Mariastella e la scuola privata
figli di papà e leggi porcata
il conduttore ereditario
il ciccione milionario
il Savoiardo sconfinario
il commercio del Natale
lo Stato confessionale
i banchieri e gli usurai
l’origine dei nostri guai
la vecchia camera con cameretta
e la coppola con mitraglietta…

E’ Natale
Gesù Bambino
Gesù Bambino
fai dissolvere in un secondo
ingiustizia e fame nel mondo
fai sparire tutte le guerre
da quelle martoriate terre
gli avvelenatori del pianeta
ripagali con la stessa moneta
i saccenti e gli arroganti
falli rinsavire tutti quanti
e quanti vivono nell’ignoranza
dalle ancora una speranza
i governanti sporchi e assassini
falli diventare tutti agnellini
accendi la luce in ogni cuore
e spegnila al disonore
non lasciarci nell’oblio
ma rendici amici di Dio
facci amare il prossimo
come noi stessi
e risvegliaci
da questa catalessi.

Legge non è giustizia
C’è gente che pensa
che legge è giustizia
povera Italia…
tronfia d’ignoranza!

La legge è “fatta”…
da uomini corrotti
che non rispettano
gli altrui diritti
la giustizia è fatta
di buon senso
mentre i politicanti
pensano solo
al loro consenso
e giocano spesso
con l’ignoranza
della povera gente
perennemente
in istanza.

Legge è demonio
Giustizia è Dio.

Ambasciator non porta pena
(WikiLeaks e i cablogrammi)

Assurdo mondo di somari
vacuo mondo di comari
che davanti san adulare
ma dietro…denigrare
e ce n’è per tutti i gusti
governanti non più fusti
autoritari e permalosi
Re nudi ma pomposi
leaders mastini o poco più
quelli a cui fecero cucù
e gli eroi del cartone
Batman e Robin
per la precisione
dittatori flaccidi e invecchiati
che ben presto saran spodestati
vecchi pazzi e iracondi
che se li vedi ti nascondi
ipocondriaci colonnelli voluttuosi
bionde infermiere per i sciccosi
inetti vanitosi e incapaci
e di Zar portavoci procaci
squadristi e mafiosi
che fanno affari
coi lussuriosi
da feste selvagge indeboliti
obbrobriosi pedofili incalliti
misero Mondo di sodomiti.

C’era una volta un comunista…
Grande sognatore e idealista
seguace di Mao e pacifista
tifoso del “Che” e ottimista
amante di Fidel e altruista
perché qualcuno era…
un mafioso e piduista
perché la Russia non era
ancora fascista
perché Berlinguer non era
un attendista
ora è solo un arrivista.

Il burocrate(idiota)
Il burocrate fariseo
è un cow-boy
nel rodeo
un gran freddo calcolatore
sempre amico del corruttore.

Se le tasse vuoi pagare
lui è duro,è fiscale
ma se sei un gran volpone
lui ti salta sul groppone…

Di buon senso fa astinenza
non nutre mai la sua coscienza
illustre maestro di meschinità
sempre attento alle formalità
nel suo animo c’è grettezza
e buona dose di nefandezza
in prima fila alle processioni
ma è schiavo delle sue passioni.

Tiggìquattro, un dolce lecca lecca
Un tiggì fedelissimo…
Santi, unti e miracoli
e quattro o cinque oracoli
meteorine e disturbatori
e un esercito di adulatori
comunisti mangia bambini
e nella camera bei giochini
orsetti, cavalline e barboni
e gli imbattibili eroi dei cartoni
un “giovanotto” di belle speranze
che si “fa” in quattro in cento stanze
troniste, sventole e nudisti
e cento milioni di turisti
predellini, reggimoccolo e pidiellini
con lupi, pecore ed agnellini
deputati, giarrettiere e Senatori
con Lele, Fabrizio e i protettori
di editoriali siam satolli
e lui che fà ridere perfino i polli
lode a te amorevole padrone
sempre sia lodato il biscione.

Ricetta padana, con la cultura non si mangia!
(con i terroni si mangia…e come se si mangia!)

E allora:
prendere una t r o t a di 60 chili circa
un m a r o n glacè comprato in Calabria
farli bollire in un c a l d e r o l o rosso da grappa
aggiungere un pizzico di u m b e r t i d e*
col bocciolo duro duro
frullare un quintale di m i g l i o verde e
della c o t e n n a piemontese per insaporire.

Preparare la ricetta esclusivamente al t r e m o n t o
altrimenti al mattino si rischia il fallimento…
farlo assaggiare a tutta la b o r g h e z i a
compreso il gobbo giulivo
apparecchiare su una bella tovaglia t r i c o l o r e
che può anche servire per altri scopi…al bisogno…
accompagnare con q u o t a l a t t e
acquistata coi fondi per le aree depresse
e un buon vino rosso sangue
della vigna sulla t a n g e n…z i a l e.

*(pianta carnivora delle valli bergamasche detta anche bunga bunga.

Le due Torri (Nuova Babele)
Due torri, una bugia
tutto il resto fantasia
due torri, una setta
un demente in corvetta
due torri e la paura
un cristiano rinato*
e gran sciagura.

Un Impero decadente
un Impero opprimente
falsi profeti, massoneria
uniti in sfrontata consorteria
guerre ingiuste
grande orgoglio
ma di Amor
nessun germoglio
medioevo formidabile
cieco egoismo irresponsabile
sotto il giogo della tirannide.

*(G.W.Bush appartiene alla setta dei cristiani rinati)

Occidente (nel nome il destino)
Volgo lo sguardo a Occidente
nubi si addensano
tramonto di civiltà
fango e pantano.

Velo nero
chiude il sipario
triste sudario.

A nulla valse
odio e rancore
popoli oppressi
sordo livore.

Sussiego e vanagloria
mistificazioni della Storia
falso progresso
formalità e ipocrisia
collettiva follia.

Il delfino gattopardo
Gianfranco il pasticcione
un tempo era fascistone
oggi sembra un comunista
ed un sagace moralista
ieri di Giorgio era delfino
oggi con Granata e Bocchino
quasi vent’anni col Biscione
oggi vuol far rivoluzione
tiene acceso quel cerino
ma zio Silvio è volpino.

Ha ripudiato la sua storia
ora ingrato cerca gloria
lui complice dello sfascio
e ora va tutto a catafascio
il suo maestro nella tomba
si dimena
povero Gianfranco
gli fai pena!
Delfino curioso e infingardo
sembri un misero gattopardo.

(Il trasformismo, uno dei mali dell’Italia)

L’italiano (il barbaro)
(La fine di una civiltà non è quasi mai avvertita da coloro che la vivono direttamente. G. Gaber)

Italiano medio, italiano anarcoide
un po’ abulico, un po’ schizoide
di tendenza è conservatore
ma che cerca un “salvatore”
come un Giano Bifronte
praticamente un camaleonte
suddito e non cittadino
un balocco, un soldatino
che si ingegna, che se la cava
e i panni sporchi in casa lava
privo di senso civico
di senso dello Stato
rassegnato e spregiudicato
esentato dal vincolo d’obbedienza
“tutti a casa”* ma con pazienza
il menefreghismo è la sua passione
chiesa, pallone e una bella pensione.

*(8 settembre 1943, gli italiani finiscono sotto il fuoco degli ex alleati nazisti: qui è inteso come “italiani che credono a tutto”).

Madre dolcissima
Madre dolcissima
Regina del mondo
ascolta il mio canto
sincero e profondo
tu che sei luce
e rischiari la terra
illumina le menti
sconfiggi la guerra
proteggi i tuoi figli
nudi e abbandonati
non lasciarli in balìa
di “lupi affamati”
e fa che il futuro
sia pieno di speranza
che scompaia per sempre
egoismo ed ignoranza.

Madre dolcissima
infondi nei cuori
la gioia e l’amore
che arda nel fuoco
l’ingiustizia
e il disonore
il mondo è assetato
di giustizia e verità
che trionfi per sempre
virtù di carità.

Madre dolcissima
ho fatto un sogno
questo mondo
senza ideali
di te ha bisogno
trasmetti nell’animo
triste e desolato
sentimenti puri
che il Padre Celeste
ci ha donato.

Riso amaro
Nella zolla
non più lolla
con il bario ticinese
e lo zolfo nel pavese
ha il sapor sì cortese
con il riso al manganese
e la nera maionese
il metallo nel tarallo
ha un gusto…
ch’è uno sballo
il veleno e la cicuta…
è beato chi l’ha avuta
coi solfati e il berillio
per i guappi è l’idillio
col potassio sottoprodotto
come spezia nel riso “scotto”
e giù fette di lantanio
e lo stronzio “milionario”
il nitrato fa la bega
coi terroni ben si… “lega”
a sporchi affari lei si piega.

Il fatto: una nota azienda che lavora e commercializza il riso, del Nord Italia,è coinvolta in questi giorni in un traffico di rifiuti tossici che passavano dai loro impianti di produzione energetica. Naturalmente i Media non ne hanno parlato!
(Dedicata a quanti pensano che i "trafficanti" siano solo al Sud)

I due eroi
Due vite
uno Stato
caro prezzo
han pagato.

Anelito di libertà
da un regime oppressivo
che il “terzo livello”* sopprimerà
del suo potere è lesivo.

Mafia, Stato e trattative
Prima Repubblica
restaurazioni esplosive
manovra impudica.

Qui è morta la speranza
dei palermitani onesti…
e degli italiani.

*(Termine che Giovanni Falcone usava per definire il “patto scellerato” tra mafia e politica)
(Alla memoria di Falcone e Borsellino)

11° Comandamento: non uccidere la speranza
(parodia di “hanno ucciso l’uomo ragno” degli 883)

Hanno ucciso la speranza
hanno ucciso anche il futuro
in compenso molta ignoranza
e un uomo triste e insicuro
hanno ucciso la speranza
e si sa anche il perché
avrà fatto qualche sgarro
alla pidue di Licio Gel
loschi individui
al bancone del bar
pieni di boria
ed esplosivo
zero zero set
e l’amico “giulivo”.

Riprendiamoci il nostro tempo
riprendiamoci i vecchi valori
facciamoli nostri in un lampo
sono loro i nostri tesori
combattiamo la nostra guerra
contro i bruti oppressori
riprendiamoci anche la terra
caduta in mano ai valvassori.

L’Uomo nuovo

L’uomo nuovo di sé
avrà una coscienza
sarà savio
e affamato
di conoscenza
sarà buono
e solidale
avrà interesse
per il sociale
odierà il consumismo
e le banche
che son iattura
sarà il paladino
della natura
biasimerà il clero
e la sua gerarchia
che sotto la tonaca
ammantano ipocrisia
respirerà aria pulita
senza istituzioni e partiti
avrà compassione
per le tragedie
dell’umanità
e nel suo animo
non albergherà più
la meschinità
amerà il prossimo
come sé stesso
e sarà
un cristiano indefesso
mai più nell’oscurantismo
ma seguace
di un nuovo umanesimo
cercherà un Dio
dentro di sé
senza chiedersi perché
avrà nel cuore
gioia infinita
e metterà l’Uomo
al centro della vita.

Boccamafiosa
(parodia di “Bocca di rosa” di Fabrizio De Andrè)

Lo chiamavano Boccamafiosa
portava l’amore, portava l’amore
lo chiamavano Boccamafiosa
portava le gnocche a villa Lordosa
appena giunto alla stazione
del paesino Scialacquario
tutti s’accorsero con uno sguardo
che non si trattava d’un missionario
c’è chi l’amore lo fa per noia
chi se lo sceglie per professione
Boccamafiosa né l’uno né l’altro
lui lo faceva per collezione
ma la collezione spesso conduce
a soddisfare le proprie voglie
senza indagare se la concubina
ha il cuore libero o ha le doglie…
e fù così che da un giorno all’altro
Boccamafiosa si tirò addosso
l’ira funesta di Gianfranchetto
a cui aveva sottratto l’osso…
e allora andò dal commissario
e disse senza parafrasare
<quello schifoso ha già troppe serve
più di un consorzio alimentare>
ed arrivarono quattro gendarmi
con i pennacchi, con i pennacchi
ed arrivarono quattro gendarmi
con i pennacchi e con le armi
il cuore tenero non è una dote
gli dissero contenti i carabinieri
ma quella volta a Regina Coeli
l’accompagnarono ben volentieri
alla stazione c’erano tutti
dal commissario al sacrestano
alla stazione c’erano tutti
con gli occhi rossi
e il bastone in mano
a salutare chi per molto tempo
e molte pretese
portò il disonore nel paese
c’era un cartello giallo
con una scritta nera
diceva <addio Boccamafiosa
ora tornerà la primavera>. (almeno speriamo!)

La bomba intelligente
<<Ti prego non farmi atterrare
ho paura, non voglio andare
mi dà noia quello schianto
che dopo diventa un camposanto
che colpa hanno quei poveretti
che dai governanti son reietti?

Fammi restare nella carlinga
come una vecchia casalinga
che quando sento rantolare
non riesco proprio ad ascoltare.

Io amo donne, vecchi e bambini
sù non mettermi nei casini
che dopo la colpa è sempre mia
ti ricordi quella mia zia
che atterrò ad Hiroshima
e fece una gran carneficina?

Tu pensi che di ferro io sia
ma dopo ne faccio una malattia
perché non voglio far del male
nemmeno a mosche e zanzare
figuriamoci a quelle anime innocenti
che dai giochi di potere sono assenti
ma se proprio mi vuoi sganciare
ti indico il sito dove andare
vai in quel posto di comando
che di tutti è il più nefando.

Mi chiamano bomba intelligente
ma mi guida un deficiente>>.

Destra, Sinistra, disvalori
I (dis)valori della Destra:
cantare in osteria “Giovinezza”
primavera di…tristezza
gridare allo stadio <sporco nero>
e aver bisogno di una badante (nera), spero
chiamare un figlio Benito
e sognare un ventennio da impunito
nei cortei poter gridare <viva il Duce>
tu sei la speranza, tu sei la luce
parlare di legalità, ronde e polizia
poi allearsi con i “rei”
ma con tanta allegria
amor di Patria, senso dello Stato, tricolore
e legiferare con chi con la bandiera
si pulì il cu…ore.

I (dis)valori della Sinistra:
cantare “Bella Ciao” in osteria
oh Partigiano portami…via
chiamare un figlio Enrico
e farlo entrare in Banca
tramite un amico…
parlare di giustizia e uguaglianza
e fare loschi affari con tracotanza
gridare <mafia e politica alleanza sfacciata>
poi alle Banche fare la “scalata”
sventolar la bandiera della pace
ma appoggiar le guerre
molto gli piace
adorare Marx e il “Che”
e votare alcune leggi
del “Presidente osè”…

Scirocco
L’Euro dei loschi banchieri
oh, che bella invenzione!
il popolino tiene in soggezione
gente ingannata
e indebitata
fino al collo e…
ad’un passo
dal tracollo.

Questo è il vento
di faccendieri
e speculatori
e noi creduloni
a far da spettatori.

Stati Sovrani
che una volta
andavano fieri
oggi nelle mani
di mafiosi finanzieri.

Il Tiggìuno, praticamente un’arma di distrazione di massa
Un tiggì servizievole…
scimpanzé mangia calzini
il frappè di cardellini
la brioche con il branzino
un caffè col cetriolino
quattro trote nel canale
il formaggio è di maiale
cioccolato nel brodino
un grosso fungo sullo zerbino
la capretta nel tinello
il coniglio è un po’ porcello
l’oca si chiama Rosetta
col cappello a bombetta
poi frattini e bersani
capezzini e casini
e quei quattro porcellini
c’è la lite della comare
e il minzo-editoriale.

Tiggìuno Tiggìuno
se proprio devi guardarlo…
fallo almeno a digiuno.*

*(A pancia piena si rischia di….)

Il brigante
Sono Nicola
e sono un brigante
il piemontese
sarà cacciato
all’istante
sto sui monti
sulle impervie rupi
sulle colline
e per l’invasore
sarà la fine
il Principe Savoia
è una carogna
tosto alla gogna
bruciano case
depredano
i nostri averi
feriscono
il nostro onore
guerra ai bruti
morte all’oppressore.

Timpa del Salto*
è la mia tana
sono al sicuro
nell’anfratto
ma la vittoria
è ancora lontana
garibaldini
setta di assassini
il tesoro è al sicuro
e il Savoiardo
non avrà
il mio oro.

Feci un gran salto
e il destino tuonò
la Madonna chiamai
e lei non mi abbandonò
ma la parabola
non è a lieto fine
venni incarcerato
e giustiziato
dal regime infame.

Molti briganti
scamparono
alla distruzione
un’altra forma
di resistenza
adottarono
si chiama
emigrazione
l’Italia
non nacque
legittimamente
il brigante
era solo un patriota
un resistente
ma spesso la Storia
errori su errori
ella fece
non distinguendo
la vittima
dal carnefice.

*(Località in provincia di Crotone,è una rupe alta decine di metri, detta anche Timpa del Brigante. Si narra, tra mito e leggenda, che un brigante, mentre veniva inseguito da un gruppo di soldati, arrivò sul ciglio di questa rupe e si buttò, ma gli apparve la Madonna della Candelora che lo salvò).

Celerino
Celerino il nerboruto
per quattro soldi
s’è venduto
come il Giuda
all’ultima cena
povero Cristo
ma che pena!

Con lo scudo
e il manganello
si accanisce
sullo studentello
e se non gli date retta
picchia pure la vecchietta
se poi gridi si scatena
come un toro nell’arena
protegge sempre i governanti
venerati come i Santi.

Picchia, picchia Celerino
tieni alta la bandiera
e proteggi indefesso
quell’avanzo di galera
<il bunga bunga non lo paghiamo>
grida la folla inferocita
pecore nere più non siamo
è pur ora di farla finita.

(9 novembre 2010: scontri a l’Aquila e Padova, guarda su youtube)

Il materialista
Vedo arrivare il materialista
e di pietanze una lunga lista
birra vino e salsicciotti
con patate ed agnolotti
di salami lui va ghiotto
e col guanciale fa il risotto
con prosciutto e mortadella
e past’asciutta una gran scodella
carne arrosto col piccantino
e uno zampone col cotechino
di alici in marinata
ne fa sempre scorpacciata
cozze, vongole e naselli
e per contorno due piselli
di verdure in carpione
è fuoriclasse, un campione
di frattaglie una tonnellata
con pane, burro e marmellata
la pancetta nel sughetto
melanzane al funghetto
gamberoni a colazione
cinque bignè ad occasione
sei caffè col bombolone
e ammazza caffè in conclusione.

Ma la sua anima non vuol cibare
preferisce andare al mare
o in montagna
col buon vino a sorseggiare
ed un bell’arrosto di maiale.

Rosso come un peperone
sempre fiero
del suo “pancione”.

(Dedicata ad un amico che pensa solo alla…panza)

Rime gus…tose
Caro amico commentatore
grande fine dicitore
io non sono un comunista
ne anarchico, ne socialista
ne radicale, ne democristiano
sono solo un buon cristiano.

Voglio far rivoluzione
senza pietra ne bastone
io non canto i fiorellini
e nemmeno gli uccellini
ma amo tanto satireggiare
solitario in questo mare
in questo mondo ch’è una “massa”
io son fatto d’un’altra “pasta”
e dico sempre la verità
in questo oceano di omertà
Giorgio Gaber il mio maestro
e scusa se sono un po’ maldestro
Giovenale, Hobbes e Platone
l’altra grande mia passione.

Tu sei il poeta più gus..toso
in questo sito meraviglioso
e molto molto fatalista
e certamente un ottimista
il potere adora gli ignoranti
e anche le “pecore” sottostanti
e non farti trascinare
da questo “mostro” tentacolare.

Per le idee e i loro risvolti
tanti uomini sono morti
e tanto rispetto dobbiam portare
per non farli obliare.

Caro amico devo andare
ho tirannie da smascherare
che loro chiamano democrazia
grande banchetto d’idiozia.

Il più bel fior
Tu sei la luce
tu sei la stella
di tutto il creato
sei la più bella
entri nei sogni
gioiosa mi appari
un inno d’amore
ti vorrei cantare.

Sei brezza marina
sole mattutino
stella polare
che indichi
il cammino.

Nel cuore infondi
gioia infinita
sei maestra d’amore
sorgente di vita
sei un mito
sei la Venere
dea d’Amore
luce che splende
e nel mio cuore
radiosa s’accende.

Orchidea nelle mie mani
sei profumo soave
che inebria il mio domani.

Angelo mio
il più bel fior
sei tu
e ogni giorno
mi dai sempre
di più.

Decadenza
Il gladiatore imperiale
ossequioso del Generale
impomatato lui sta gaio
come un gallo nel pollaio.

La donzella generosa
è leggiadra,è pomposa
intrattiene il galletto
il puffo, il nano e il folletto.

Nell’ordito Augusteo
è di casa il filisteo
le sciantose cortigiane
son delizia nel reame.

Le vestigia di antica gloria
le rovine della storia
potere vuoto e amorale
basso istinto corporale
decadente clima da fine Impero
Ausonia coperta da oscuro velo.

(Il crollo di Pompei: coincidenza o presagio?)

Il Signor B. sul lettino (un uomo malato)
Il dottore:
<< Signor B. salga sul lettino
e la prego non faccia il birichino
mi racconti un po’ di lei
e di quel club dei trentasei
sia senza remore, mi dica tutto
la vedo alquanto distrutto>>.
Il Signor B.:
<< Ma quale distrutto, caro dottore
non dica così all’unto del Signore
l’Aquila ho ricostruito
puntando solo il dito
sono il Presidente spazzino
ho pulito Napoli in un minutino
il pentito mente, il giudice è matto
li metterò in un anfratto
stasera trentasei ragazze posson bastare
stanotte nel mio lettone le voglio amare
specchio, specchio delle mie brame
sono io il più bello del reame
sono il Superman e senza affanni
di sicuro vivrò duecento anni
il popolo non posso mica abbandonare
ho tanti miracoli ancora da fare
quel gay indomito
non resterà impunito
e i comunisti mangia-bambini e bruttaccioni
li darò in pasto ai miei leoni
la crisi non c’è
è un balla del tg3
e quel dissidente, a me ostile
tornerà presto all’ovile
la sua bella assistente
sarà la mia luogotenente
io sono un uomo di cuore
gnocche, sventole ed amore
e ad’ognuna darò lavoro*
basta che mi diano…il loro tesoro>>.

(*Ecco spiegata la famosa dichiarazione: <<vi darò un milione di posti di lavoro>>)

Diagnosi:
Trattasi di soggetto nevrotico con personalità isterica caratterizzato da:
- istrionismo (atteggiamento da commediante e buffone);
- mitomania (tendenza alla deformazione sistematica della realtà, alla menzogna e alla simulazione)
- suggestionabilità (morbosità eccessiva)
- paranoia ed angoscia (apatia morale)
- paura e negazione della morte
- disturbo della sfera affettiva e traumatica
- nevrosi d’abbandono (l’eccitazione sessuale accumulata si trasforma in sintomo d’angoscia)
- delirio d’onnipotenza
- narcisismo spiccato.
Se ne consiglia l’internamento, onde evitare ulteriori danni!

L’amore è…
Il sorriso di un bambino
l’abbraccio del mattino
le gioie di un figlio
un tenero consiglio
la carezza di una mamma
un cristiano che osanna
la fedeltà di un’amico
perdonare il nemico
le effusioni di un’amante
una passione intrigante
un bacio sospirato
le meraviglie del creato
la fede sincera in un Dio
rifuggire il tedio e l’odio
sollevare l’altrui dolore
amare l’amore
rifuggire l’ignominia
credere in un’Utopia.

E ora…pubblicità
La bandiera del popolo italiano? Più bianca non si può!
Le banche: dormi tranquillo e asciutto…il consulente assorbe tutto!
Cosa nostra: fa le cose per bene!
Camorra: vuol dire fiducia!
Ville nei paradisi fiscali: il gusto pieno della vita!
Che mondo sarebbe senza Mastella?
Cosa vuoi di più dalla vita? Un lodo Alfano!
Lo IOR: pulisce bene e in fretta!
Totò a Giulio: un bacio…è per sempre!
Le escort a Silvio: già fatto?!
Noemi a Silvio: la natura di prima mano.
Il dubbio di Silvio: liscia, gasata o minorenne?
Lodo Alfano: smacchia a fondo senza danno!
Depenalizzazione del falso in bilancio: la banana 10 e frode!
Il regime nepotistico: Win for life (vinci per la vita).
Riforma universitaria: o così o Gelmì!
La sinistra italiana: 10 piani di morbidezza!
Il Quirinale: l’uomo del Monte ha detto si!
Spot del PDL: vivere senza casini!
Le stelle sono tante, milioni di milioni,
la stella dei papponi vuol dire impunità.
Così tenero che si taglia con un Fassino!
Debito pubblico: il buco con la menta intorno!
Le tette delle ministre: il posto più morbido dove mettere il naso!
Off shore: c’est plus facile!
Fra poco: potere alla frutta!
Capitali emigrati all’estero: ti mette le ali!
Il ministro dei fannulloni: dove c’è un bambino! Come natura crea!
Giornalisti arrivisti: belli fuori, sporchi dentro!
La democrazia: c’è nessuno?
Giulio: long life!
Certe parlamentari: quelle della patatina!
Tivvù spazzatura: e sai cosa bevi, meditate gente, meditate!
Scudo fiscale: il piacere senza il peccato!
Il parlamentare corrotto: più lo mandi giù, più si tira su!
Clientelismo: a scatola chiusa, compro solo gli elettori!
Prescrizione giudiziaria: la gomma del ponte!
Reality e talk show: camomilla sogni d’oro!
Profughi e clandestini: passione mediterranea! Dove c’è piovra c’è casa!
Il ceto medio basso: toglietemi tutto ma non il TG1!
Manifestanti: la carica del celerino, il gusto del suo manganello!
Ospiti a Villa Certosa: fatti il Capo!
Il teledipendente: la velina bionda fa impazzire il mondo!

Un giorno
Prima giovinezza ritrovata
sotto gli ulivi rinfrancata
sereno a zonzo vado
ramingo nel mio guado.
C’è un silenzio ridondante
rotto solo
dalla cornacchia cantante.
Con l’ascia poto il fico
e taglio l’arbusto malefico.
Nella vigna paterno sudore
e il profumo d’un selvatico fiore
che inebria il mio cuore.
Il noce sul ciglio mi adombra
un guardiano fedele mi sembra.
Giovinetti ulivi
come bimbi giulivi.
Alberi maestosi osservo estasiato
che superba madre natura ha creato.
La quercia secolare
la valle a dominare.
Prati verdi ho di fronte
nubi minacciose all’orizzonte.
Soavemente
apro cuore
e mente
al senso
del divin mistero
e prego solitario
sotto il pero.

Lo stivale nel fango
Scende il fango
scende nefasto
dai colli
fino a valle
corpi inermi
avuti in pasto.

Natura buona
ma ribelle
incuria umana
paese che frana
nel fango sprofonda
una civiltà feconda.

Italica gente
apatica e assente
senza legge
nè ragione
misero danaro
il suo padrone
stivale che giace
come in eterna pace.

(4 nov.2010: dedicata ai “caduti” nel fango delle alluvioni di questi giorni)

Miraggi
Gratta la vecchia
gratta il bambino
gratta il maestro
con l’aguzzino
l’operaio
col celerino
il pappone
col clandestino.

Segna segna
i bei puntini
e sogna sogna
i milioncini
uno Stato buono
e solidale
ti permette pure…
di sognare!

Giochi nuovi
giochi a iosa
che il popolino
sempre “sposa”
con il gioco delle “stelle”
vedrai debiti
a giumelle
invece con quello
molto antico
ti metterai
la foglia di fico
per le dame
c’è il pokerino
che l’ha ridotte
uno zerbino
infin ci son
le “macchinette”
che ti conciano
per le feste.

Gioca gioca
bel volpino
prega prega
il tuo santino
gioca gioca
cocco bello
giocati pure
il tuo cervello…
uno Stato fallimentare
è l’unica speranza
che ti può dare.

Sull’uscio
La vecchietta dal balcone
lancia grida,è arrabbiata
mostra impavida il suo bastone
la pensione sua è stata “sgonfiata”.

La signora è alquanto altèra
crede di essere la più bella
ma per molti è un’adultèra
bella si, ma ruffianella.

Di buon mattino al caffè
le signore come modelle
sempre briose e sicure di sé
mamme gioconde e pazzerelle.

Un matto rozzo e pasticcione
legge il giornale capovolto
stizzito butta un mozzicone
<<Kakà ha venduto…quello stolto>>.

Al bar sport quattro beoni
fan baldoria sullo spiazzo
discuton spesso di caproni
e come galline fan schiamazzo.

Pensionati attempati e criticoni
osservan signore con la cesta
<<guarda quella che bei meloni
stasera a mia moglie farò la festa>>.

La maestranza del Comune
spensierata va a spasso
anche se in strada c’è sudiciume
<<a me che importa, son gradasso>>.

Giorgio il “gran lavoratore”
ha un’aria triste e imbronciata
delle tivvùè il professore
ed a Ciccio ha fatto la “frittata”.

Accanto al forno c’è un dottore
tanti malati in fila indiana
anche se non han alcun dolore
voglion pasticche e anche tisana.

Poi c’è Peppe col gran sedere
la moglie stanca, l’ha lasciato
pensa solo a mangiare e bere
ed un gendarme ha morsicato.
Lo speranzoso giocator
sogna Ferrari, ville e milion
prega i Santi con tutto il cuor
il giorno dopo…piagnucolon.

Auto comprate a rate
giovani con lo spinello
giocosi fan “sgommate”
e di notte fan bordello.

Animali (asociali)

Egoismo
violenza
indifferenza
omertà
i simboli della nostra
“grande civiltà”.
“Homo homini lupus”
“bellum omnium contra omnes”*

* (L’uomo è un lupo per l’uomo; guerra di tutti contro tutti. Il filosofo Hobbes aveva capito tutto!
Visti gli ultimi fatti di cronaca…L’episodio del tassista aggredito, reo di aver investito un cane
mi ricorda “la vergine cuccia” del Parini e questo Stato indifferente ai valori morali della
falsità totale dei suoi comportamenti e dell’incapacità totale di compiere scelte mi ricorda
tanto “gli indifferenti” di Moravia).

Imperium
Missioni di pace…
venti di guerre
vite comprate
vite vendute
vite spezzate
terrore preventivo
sporco danaro
affari di Stato…
ma dolore privato.

Tutto è merce
nel mondo marcio
c’è bisogno d’amore…
ma è mercinomio d’onore.

“E adesso godetevi lo spettacolo”*

*(frase pronunciata da un commilitone ai funerali dei caduti in Afganistan…in “missione di pace”:
quando finirà tutta questa ipocrisia?)

Abu Graib e dintorni
Il sodato americano:
<<ma che bella la democrazia
tutta libertà e… fantasia
agli iracheni piacerà tanto
e se ne faranno di certo un vanto
avran quello
 che han sempre sognato
whisky, droga e cioccolato
e se ogni tanto ci scappa il morto
non potranno darci torto
la libertà è condizionata
alla loro resa incondizionata
ed a Saddam il dittatore
noi opponiamo sempre l’amore.
Noi non vogliamo “l’oro nero”
ma un popolo libero e sincero
e per dimostrare che siamo buoni
gli imporremo anche le elezioni
e se tra loro c’è qualche ribelle
gli venderemo cara la pelle
perché la democrazia è una cosa seria
e va “imposta” con grande protervia>> .
 
L’iracheno:
<<Noi stavamo tanto bene
con Saddam e le sue catene
torturati in quelle celle
da balordi con le “stelle”
ora con le “stelle”
ci son le “striscie”
che son peggio
delle biscie.
Ad Abu Graib seviziati
da abusoni bruti e tatuati
e da soldatesse indemoniate
che ieri anche loro
venivan stuprate!
Ai ceck-point ci fanno la festa
e di spari una gran tempesta
contiamo cinquanta, cento morti
ma dicono he un giorno…
 saremo risorti>>
P.S.: anche qui,
        libertà e democrazia
        sono solo una grande bugia!
 
(Guerra in Iraq: democrazia o bugia?)

Bunga bunga
Questo è il ballo del potere
che ogni cortigiano fa godere.

Bunga bunga nel casermotto
ostriche, champagne e risotto.

Bunga bunga nel palasso
vodka, caviale e materasso
con marocchina o svedesina
baccanali oggi in piscina
qui c’è sempre “carne” fresca
ed a Veronica “brucia” la tresca.

Bunga bunga col colonnello
e il gigolò che fa bordello
con il Fido e il gayo moro
e la consigliera ch’è un tesoro
a Copacabana in fila indiana
con la bella brasiliana
nella tundra con Vladimir
ch’è sempre un gran plaisir
e alla grande collezione
manca solo la Dea Giunone.

Ma non guarnitela col pisello
altrimenti ci fa un macello.

(Come una vignetta…senza parole)

Il populista
Nel Bel Paese del frate massone
c'è un ometto che si crede Napoleone
e chiama il popolo a tutte le ore
per dirgli che lo ama con tutto il cuore
il popolo a lui serve per avere il consenso
e fare le leggi giuste…che lenza!
E se qualcuno gli dice che non ce la fa più
Lui risponde "sposa mio figlio che ti tira su".

Questa è la più bella stagione
è una ricca ed eterna primavera
di ogni cosa lui è il padrone
e nella sua vita non c'è frontiera
cambia spesso le regole del gioco
l'importante son gli affari suoi
e degli altri si interessa poco
basta che non procurino dei guai.

Res Pubblica, Res Privata
Nello Stato a forma di stivale
ogni giorno sembra Carnevale.

Chiamano pubblica
la cosa privata
per finanziare
certi carrozzoni
che fanno acqua
da tutte le parti
così da far
abbuffar
certi
ingordi
cafoni
che col potere
sono invischiati.

In quest'Italia
egoista e malata
ogni cosa dev'esser
privatizzata
per far contenti
certi loschi fetenti
a cui non importa niente
della povera gente.

Stato di diritto
Repubblica
Democrazia…
unica grande bugia.

Due giugno
festa della Res Pubblica
gli altri 364 giorni…
festa della Res Privata

Sono neri….
Sono neri
sporchi e cattivi…
ma non son fascisti.

Sono neri
ladri e assassini…
ma non son fascisti.

Sono neri
operai e contadini…
ma non son fascisti.

Sono neri
spacciatori e papponi…
ma non son fascisti.

Sono neri
figli di un Dio minore…
ma non son fascisti.

Sono neri
uomini donne e bambini…
ma non son fascisti.

Sono neri
clandestini nel mercato globale…
ma non son fascisti.

Sono neri…
ma non son fascisti…
la paura
quella si
è fascista…

La mafiocrazia
C'è un Paese
in mezzo al mare
regno indiscusso
del malaffare
questo è il Paese
dei balocchi…
puoi ridere
e scherzar…
ma guai se li tocchi.

C'era una volta…
la democrazia
oggi puoi chiamarla
mafiocrazia
perché i mafiosi
oggi stanno
in Parlamento
e fanno le "leggi giuste"
così i compari…
son contenti.

E in questa jungla
piena di bestie feroci
vincono sempre
i miserabili Proci.

Un uomo buono (Albino Lucani)
Mentre salivi
al trono di Pietro
non ti chiedevi
chi ti stava dietro.

Troppo ficcanaso
per i gusti del porporato
e così…ti hanno avvelenato.

Banca Vaticana
e mafia italo-americana
un matrimonio…
che non perdona.

Per la gente onesta
tu sei stato
un uomo giusto
ma al posto sbagliato.

I Komeinisti
Bella razza i Komeinisti
una nuova specie di terroristi.

Vogliono imporre
il regime teocratico
in uno Stato laico.

Sempre a caccia
di consensi
dei cattolici
e dei rei confessi.

Vogliono limitare
la libertà
in nome
di un falso
concetto di cristianità.

Il loro ideale
è il regime iraniano
ma dichiarano
di essere cristiani.

Le monarchie assolute
sono tramontate
ma vivono ancora
in certe menti malate.

Articolo 32
(La Repubblica tutela la salute come fondamentale
diritto dell’individuo e interesse della collettività
).

Ma c’avite a prutistà
sgummrate ò campu
facitecce passà!
Pì nà n’ticchia e percolato
vulite fa nù corp’e Statu.
A’ munnezza mali nù fa
guagliù facitela cumpattà!

E sbirre nuastri
sù bravi guagliuni
e nù lì fati arrabbià
c’a lu spitali
ve fannu annà.

Ma quali canncaru
quali malatìe
nui à prufumammu
cù magnolìe.

E cammurristi
hann’a guadagnà
e nui nù putimmo
chiù suppurtà
e pui vui l’aviti vutati
e mò diciti cà su disgraziati?
l’aviti vuluti?
e mò vè tenite!
picchì…
e pulitici
e a camurrìa
a Napule
fannu
nà cunsurtaria…

(Dedicata a Napoli: regno dei diritti negati! )

Il mostro
Sono nato
in uno Stato orribile
che non mi fornisce
i mezzi per campare
e così son dovuto
emigrare
la mia terra
ho dovuto lasciare
per colpa
di un mostro divoratore
questo mostro
chiamato Stato
in cui chi ci nasce
rimane schiacciato.

Non so se un giorno ritornerò
nello Stato che divora i suoi figli
ma se mai lo farò
non seguirò i suoi consigli…
i consigli di uno Stato
paternalistico e arrogante
che non sa trattenere
la sua gente.

L'unica mia colpa
è quella di essere nato
nel Paese dei Signorotti
che è un leone coi deboli
e una pecora coi forti.

Non c'è niente da fare
siamo il Paese del malaffare
che costringe
i figli migliori
ad emigrare.

Aldo Moro
I tuoi "amici"
ti hanno ammazzato
gente falsa
gente di Stato.

Salvare l'Italia
tu volevi
ma sei caduto
nei tentacoli
di certi bastardi
"molto longevi"…

Come Gesù Cristo
messo in croce
da certi massoni
finti cattolici…

Le Brigate Rosse
come capri espiatori
per coprire
i soliti
sciacalli e avvoltoi…

"Stelle e strisce"
i mandanti morali
gente senza scrupoli
come voraci animali.

Nove maggio
settantotto:
l'alba
dei funerali
di uno Stato.

La terza via
L'uomo col cervello "speculare"
ha creato due sistemi fallimentari.

Il comunismo è stato vera utopia
il capitalismo falsa democrazia.

Popoli oppressi
da due forme
di potere
l'uno crudele
l'altro "tentacolare".

L'unico"potere"
che anela
l'onesto
e il giusto
è il Vangelo di Cristo.

Ma l'uomo
è perverso
e non segue
la strada giusta
preferisce…
"la frusta".

La "frusta" del potere
sembra un gioco
ma ti uccide
a poco a poco.

Gli Italioti
Brava gente gli Italioti
oggi trattati come idioti.

Popolo di antichi fasti
oggi succube
di politicanti nefasti.

Gente impavida e agguerrita
oggi da un criminale potere
viene schernita.

Magna Grecia
crocevia di cultura
oggi regno
in decadenza sicura.

Italioti svegliatevi dal torpore!
Prima che ci sveglino loro
ma con…dolore.

Sono tempi bui
e di "dolce tirannia"
è ora di smascherare
questa falsa democrazia.

L'animale
Un uomo di stato
pensa alla
sua Nazione
un "animale politico"
alla prossima elezione.

Dell'animale politico
poco ti puoi fidare
parla promette
ma in verità
vuole solo potere.

E' sempre circondato
a scimmiette divertenti
che son capaci di tradire
anche i loro denti.

L'animale si nutre
di gente ignorante
che pensa di comprare
con moneta sonante
ma egli non sa
che esiste
una coscienza
che non si venderà mai
alla sua…insipienza.

E speriamo
che un giorno
ci sarà l'estinzione
che è l'unica maniera
per far bene
alla sua Nazione.

La festa
E' la festa
dei più buoni
e la chiamano…
elezioni.

E' la festa
dell'idiozia
in casa…
della democrazia.

E' la festa
dei papponi
che fanno affari…
per milioni.

E' la festa
dei poveracci
legati al potere…
con gli stracci.

E' la festa
del popolino
che va a votare
e riesce sempre…
a farsi gabbare.

I mostri
Sarahè lassù: immenso dolore!
ma quaggiù mai sazi sciacalli
sporchi indegni e senza cuore
scaricano “merce” come camalli.

Come avvoltoi nel sudiciume
scavano nell’anima dei disperati
sono loro i mostri in questo marciume
ladri di dignità, abominevoli pirati.

Mercanti di dolore
miserabile gentaglia
dell’Italia il disonore
brucerete come sterpaglia!

(Contro il disgusto mediatico di questi giorni)

Ma chi comanda?
Italia, Italia mia
regno…
della falsa democrazia,
un Paese…
in ordinaria follia.

Siamo l'orgoglio
dei ladri autorizzati
oh mio Dio!
Ma da chi
siamo governati?

Qui vige l'equazione
quasi…antica
mafia uguale politica.

C'è un Papa
venuto
dalla Germania
affetto
da grave smania…
predica l'amor
ma protegge lo I.O.R.

Qui c'è Licio
il "maestro venerabile"…
un pilota…molto abile.

Il sogno
Giovane stanco
e senza futuro
senza sogni
e sempre immaturo.

Giovane
nel mondo del precariato
vittima di se stesso
e del mercato.

Giovane che spera
in un concorso
sempre in cerca
del successo.

Per lui il successo
è la visibilità
anche se…
ha poca abilità.

Fare la velina
è una priorità
in questa
buffa società
e in quest'Italia
diventata
un bordello
l'unico
suo sogno
è il "grande fratello".

Bugie (di Stato)
La strage è di Stato
bugiardo e spregiudicato.

Massoneria deviata
e colletti bianchi
l'han preparata.

Hanno usato
ogni mezzo
a disposizione
la bomba in piazza
sul treno
alla stazione.

E poi…
corpi inermi
brandelli umani
terrore
morte
disperazione
da condire
con salsa …
al potere.

Un sardo(nico) con la Kappa
e un "deforme" in groppa
i mandanti morali…
feroci animali.

Viva l'Italia
del 12 dicembre
cantava il poeta
e poi avanti..
fino alla meta.

La paura
Aiuto,aiuto!
C'è Osama il terrorista!
A chi lo disturba
spara a vista!
I terroristi son
sotto il letto
me l'ha detto
"Studio Aperto".

In questo mondo
così bello
ci mancava
lo zingarello.
ma lui non ruba
soldi in banca
altri invece…
la fanno franca.

Poi ci son
donne col velo
che per strada
fan sfracelo
in tivvù
c'è un macello
che non è un
bel modello…

Il terrorismo
che bella invenzione:
il popolo pecorone…
orma tiene in soggezione.

I terroristi son tornati
al " tigiuno" li ho trovati
ad ogni festa comandata
ci rivoltano la frittata.

Viviamo in una immensa
Torre di Babele
dove la gente dorme
ma è colma di fiele.

Tivvu' spazzatura
Tante cose interessanti nella nostra tivvù
froci, puttane e molto di più…

Giornalisti pagati dai politicanti
che riescono a dire tutto senza dire niente…
sparando grosse balle
colpiscono sempre il bersaglio…
tanto il popolo è ormai alla frutta
e se la devono proprio tutta.

Alla sera tutti davanti ai televisori
è l'ora di certi bastardi imbonitori
che ti raccontano che l'Italia è molto bella
ma la morale è sempre quella:
politicanti, puttane e ruffiani
sono la rovina del genere umano.

I nostri poliziotti sono un mito
arrivano per arrestarlo ma era appena uscito
ma nei telefilm in televisione
portano sempre a termine la loro missione.

E che dire dei reality show:
roba da dementi che di più non si può.

Insomma questo schifo di televisione
è fatto apposta per il popolo dei pecoroni.

E' la tivvù che ti culla dolcemente
e presa a piccole dosi direi che è quasi un tranquillante.

Brunetto cuccarino
Questa è la storia del grande Brunetto
un gran pezzo d'uomo alto quanto la mia calzetta.

Lui ha in testa idee meravigliose
circondato sempre da belle sciantose…

Che colpa ne ha se è bello e carino
quasi quanto la Cuccarini?

Almeno così la pensa il buon Brunetto
un ministro che agli statali promette solo la paghetta…

Una carriera sbagliata


Gran pezzo di femmina la Mara Scarfregna
vuole punire ogni femmina che la cagna.

Lei che a un tale ciucciò l'uccello
non mi sembra proprio un buon modello…

Lei che da giovane voleva fare la velina
oggi invece è la ministra più carina.

Nel nostro Parlamento di ladri e papponi
lei fila con quel gran pezzo d'uomo chiamato Berlusconi.

In questo strano mondo assurdo e immorale
il massimo che si possa avere è la bella Mara…

povera Patria che una volta era un gioiello
ora è in mano ai tacchi a spillo…

La demagogia
In questi giorni di collettiva follia
l'unica certezza è la demagogia.

E' l'arte dei politicanti
luridi, loschi e fetenti
che si arricchiscono gai e contenti
scordandosi che sono nostri dipendenti.

E' l'arte di ingannare un popolo ma con tanta allegria
raccontando quella grossa balla chiamata democrazia.

Da arte nobile quale era
oggi è diventata una pattumiera.

E' una storia di decadenza
che si nutre di arroganza e ignoranza.

Popolo succube e indifeso
dal potere deriso e vilipeso.

E' arrivato il Circo Italia

Grande novità
nella vostra città
è arrivato il circo delle celebrità:
domatori e pagliacci a volontà.

Venghino Signori venghino ad ammirar:
giocolieri ed equilibristi ad allietar.

Siamo il Circo Italia con numeri di animali feroci
saltimbanchi e scimmiette molto capaci.

Il Circo Italia ha una particolarità:
nel mondo suscita molta ilarità…

Il Circo Italia è molto fine
ci sono veline, nani e anche ballerine.

C'è anche un fachiro mangiafuoco
ma niente paura è solo un'illusione, che dura poco.

E dulcis in fundo ci sono le cagnette
che si atteggiano come starlette.

Nel Circo Italia puoi esprimere liberamente il tuo gradimento
puoi tirare monetine, fette di mortadella e ogni tipo di escremento.

Il Circo Italia si riconosce molto bene
sul tendone
alloggia uno stellone
e sul pennone
sventola un tricolore
per far felice il Ministro ed il Senatore.

Italiani: aspettando Godot
Italiani con la testa fracassata
soggiogati da testa pelata.

Italiani trascinati in guerra
ritrovatisi poi col culo per terra.

Italiani che tentano di risalire
fra odi contrapposti e guerra civile.

Italiani che scoprono la cinquecento
fra mito, progresso e un'idea di cambiamento.

Italiani che riscoprono la decadenza
in mezzo uno Stato che usa loro violenza.

Italiani che sognano di volare alto
soggiogati ancora ma da testa d'asfalto.

Italiani rincretiniti tra reality e veline:
è proprio vero che al peggio non c'è mai fine.

Italiani e la fine del sogno radioso:
ormai sotto l'egita di un potere economico-mafioso.

E per il futuro? Non so…
Gli italiani stanno ancora aspettando Godot!

Il Colonnello e il Bel Paese
Oh, che bel vivere
che bel piacere
andare in giro
con il Cavaliere
ma che bello spasso
andar per siti
come un gradasso
riverito e rispettato
proprio come un gran prelato
io non sono un dittatore
chi lo pensa è un detrattore
e non sono un assassino
sono solo un bel volpino
si, ogni tanto vado per mare
a sparare alle lampare
e chiedo scusa a lor Signori
se impallìno i pescatori
io adoro i cavalli bardotti
con cui sollazzo i Signorotti.
Sono il Colonnello
amico di quel monello
il Cavaliere
quel gran femminiere.
Mi porto appresso belle figliole
lui invece a Palazzo Grazioli
e a Villa Certosa mostra la cresta
io nella tenda faccio la…festa.
Siamo statisti
e gran compari
con lui grandi affari
ma se vedo
una bella gnocca…
sotto a chi tocca.

Gli inciucioni
Orde di predatori
e lazzaroni
cafoni
gentaglia da forca
e inciucioni
da destra
a sinistra
passando dal centro
tutti arruffoni
vendono
per un chilo di fagiano
la madre a un nano…
il nano di Arcore è una potenza
tesse la tela con pazienza
lui che è il mercante impenitente
compra e vende
al migliore offerente
la loro anima
immonda e impudica
che ammantano sotto una tunica…
dai colori cangianti
che sfoggiano
in salotti…ammiccanti.

Genova 2001
(Prove tecniche di fascismo)

Storia di poliziotti infiltrati
piccoli delinquenti e fascisti autorizzati.

Storia di torture e sevizie
da parte di uno Stato malato che non perde mai il …vizio.

Storia di un G8 con gente immorale
capace solo di fare del male.

Storia di zone rosse e confusione
da parte di uno Stato che sa usare solo repressione.

Storia di carabinieri mandati allo sbando
da uno Stato fascista e nefando.

Storia di una città sotto assedio
da due fazioni pervase dall'odio.

Storia di un giovane combattivo e ribelle
ucciso da un suo …fratello
che in quel momento pensava solo alla propria pelle.

Storia di giovani in fase ormonale
contrapposti ad un potere criminale.

La casetta (s)canzonata.
Che bella la casetta molto fin a Montecà
con vasche pesciolini
e cento scheletri nell'armà
le belle signorine
che passavano di là
dicevano"che bella la casetta a Montecà"!

Avevo una casetta molto fin a Montecà
ma non sapevo niente
ora chiedetelo a mio cognà.

E' una casetta molto carina
con il soffitto
e quattro cucine
ci si poteva entrare dentro
perché c'era un bel pavimento
ci si poteva andare in piscin
e la casetta era sempre li
ci si poteva andare a letto
perché c'era un bel movimento…

Ma era bella, bella davvero
in via dei Ladri al numero zero.

Con te, con te
che sei la mia Nazione
io ballo
il ballo del mattone.

I nostri bravi governanti hanno un solo piccolo difetto: non dicono mai la verità,
sulle case sono il massimo…
Platone diceva che: nei regimi post-democratici i governanti si appropriano di tutto (case
e terreni)…lo storico De Felice definisce questo sistema "fascismo-democratico".
Riflettiamo!

Cosa significa essere indegni?
Avere una doppia morale!
Cattolico per convenienza (elettorale)
licenziosi nella vita privata e non solo.

IL Nerone ovvero l'uomo cerone.
(colloquio tra un popolano e il Nerone)

P.: Sua Maestà Roma è in fiamme
edè pure una bailamme!

N.: Niente paura "ghe pensi mi"
lo dico subito al Gran Visir!

P.: Ma il popolo è affamato
e dev'esser rifocillato!

N.: Presto il popolo mio avrà
vino e coca a volontà
gente sempre in ebrietà
baccanali in quantità.

P.: Ma più non vuole libagione
piuttosto pane e cacciagione!

N.:Ora mi hai fatto arrabbiar!
Mica tutto gli posso dar
sono stanco e devo andar.
Non bastano giochi, ozi e vizi
voglion anche beni e servizi?

P.: Lo dico senza colpo ferir
ma se un popolo vuoi agguerrir
lo devi affamar!

N.: Il mio popolo capirà
io che ho grande abilità
io che sono il "Salvatore"
grandi feste in mio onore.
Mille cose ho ancor da far
barzellette a raccontar
bestemmie a pronunciar
il Sommo Pontefice ad adular!

W la squola!
Viva la squola viva la cultura
sono la ministra da paura.

Per la pidue la cultura è un problema
hanno scelto una che…la sistema.

Con gli studenti non voglio dialogare
ma questo è un piccolo particolare.

Sono una maestria molto lacchè
che in pagella aveva tre.

Classi di cento alunni ho formato
per star stretti stretti
come in una scatola di tomato.

E se ti cade il tetto addosso
di sicuro sarai promosso…

I nostri giovani sono poco seri?
E allora compriamo i bombardieri…

Mariastella Mariastella
la ministra con …la sella.

La terza Camera
C’è un posto dove passa la cultura della Nazione
lo dirige un ciambellano col pungiglione.

Nella sua corte nani, ballerine
ladri, assassini e giocolieri
di cui non possiamo certo andare fieri.

Il pezzo forte sono i politicanti
che portano il buonumore a tutti quanti…
per fortuna c’è un vetro a fargli da scudo
altrimenti gli arriverebbe perfino l’uovo crudo.

Poi ci sono mestoli, plastici ed accette
per far contente certe menti
non proprio perfette.

E ci sono belle donne col balconcino
a cui da sempre una sbirciatina
lo sanno tutti che è un birichino.

Ma quando arriva sua Maestà
a novanta gradi lui stà…

Sorelle d’Italia
Sorelle d’Italia “papi è con te”
fate le brave che per tutte ce n’è
a Palazzo Grazioli o Villa Certosa
a voi tutte regalerò una rosa
nel lettone di Putin, sapete, si sveglia ogni cosa…

Sorelle d’Italia a letto sono un portento
quando va male, arrivo fino a cento…

Sorelle d’Italia il mio Harem lo invidiano persino i Maragià
e voi lo sapete che dico sempre la verità
d’altronde del Palazzo sono il gigolò
mi cercano tutte, escort, veline e ragazze pon pon.

Sorelle d’Italia a me piacciono le belle
siano esse mature o sbarbatelle
fra collezioni di farfalle e torte vulcano
con me abboccano tutte, mi chiamano “il caimano”
con polvere bianca e pillole blù
galoppo come un cavallo e poi chi mi ferma più…

Sorelle d’Italia, l’Italia sta a destra
e dell’elmo di Silvio s’è cinta ormai la testa…

Il vatino (da notte)
Il vatino scrive di notte
in pantofole e culotte
mostra a tutti la sua bòria
ed invano cerca gloria.

Ha una lingua a doppio taglio
ma la sua voce è come un raglio
l’ho sentito anche cantare
ma sembrava un ululare.

Lui si sente quasi un Re
come Silvio e i suoi lacchè
e non sopporta se la canti
a ruffiani e governanti
e di sicuro l’unto… prega
è normale,è una ciofega.

Molto bravo a spettegolare
proprio come una comare
lui che ha un’anima repellente
col suo dire indisponente.

E’ permaloso e dispettoso
come un bambino capriccioso
e a lui piace la frittata
e la minestra riscaldata.

E’ sempre fresco e delicato
come uno stoccafisso congelato
come un baccalà in salamoia
perennemente in paranoia.

In teatro ha recitato
e solo il circo gli è mancato
del nostro sito è il saputello
e per molti è uno zimbello…
poverino non gli fan manco un elogio
stai tranquillo ti faremo un necrologio.

E’ saccente e arrogante
presto, dategli un tranquillante!
che con versi metrica e rime
oggi a tutti ci deprime
perché affetto da logorrea
e da buona dose di prosopopea…
presto, il vatino più fermo non stà
è affetto da disturbo narcisistico di personalità.

Preghiera di un pagano
O’ mio Dio del Danaro
tu sei la luce
tu sei il mio faro.

Tu che sei la mia medicina
fammi vincere la schedina
e se non ti stanca
fammi avere un posto in banca.

Proteggi sempre i petrolieri
e tienigli lontani i guerriglieri.

Dona salute ai capitalisti
e fai rinsavire i comunisti
e dai banchieri e dagli usurai
scaccia i demoni e anche i guai.

Ascolta la preghiera dei politicanti
e i grillini …a 90 gradi tutti quanti.

Dai la forza di andare avanti
a spacciatori e trafficanti
e i ladri e gli assassini
tienili fuori dai casini.

A mafiosi e parlamentari
fagli fare tanti danari
e al nostro gran gurù
tante minorenni in tutù
lui che è il nostro gran sovrano:
ti prego fai approvare il lodo Alfano!

La Marsigliese
Nazione di colonie sparse nel mondo
oggi caduta nel buio più profondo…

Cominciarono con gli zingari …
cantava il poeta
e poi avanti fino alla meta…

Dalle banlieu cacciare ogni sporco nero
Napoleone ne sarebbe andato fiero…

Punire ogni donna che porta il velo
il vostro fanatismo è uno sfracelo…

Ripetutamente la storia si ripete
basta solo dargli il nome che gli compete…

La paura è frutto dell’ignoranza
spero che voi francesi abbiate ancora speranza
di schiacciare certe menti malate
prima che comincino loro a darvi le martellate…

E al Watusso Nicolas un consiglio voglio da’
manda a casa la Carlà che quando canta fa cagà…

La Frega Nord
Rozzi affaristi e senza cultura
avete soggiogato un Popolo
per portarlo alla sciagura.

Il più acculturato tra voi ha letto Mago Merlino
il più ignorante Topolino.

Parlate sempre di vacche, clandestini e Stato federale
poi reggete il moccolo a quel demente
da manicomio criminale.

C’è “Trota”, un ragazzo promettente,
che riuscirà a laurearsi pensate un po’
in scienza del Niente
che un domani nomineranno Ministro della Pubblica Istruzione
e all’estero sarà il simbolo dell’italica nazione.

E poi c’è quel Ministro che da vero polentone
ad un gendarme rosicchiò un cinturone…

Il capo assoluto è il Senatur
che ora anche col viagra
non ce l’ha più dur…

Sotto mentite spoglie di gente alla buona
siete ora diventati Lega ladrona…

Fanatismo
(colloquio tra un arabo e un cristiano)

Cristiano: “Il mio Dio è il più giusto
ama l’amore e suo figlio è Gesù Cristo”
Arabo : “Ma cosa dici il mio Dio è perfetto
ama tutti e il suo profeta è Maometto”
Cristiano : “Voi arabi siete estremisti
odiate gli occidentali, poveri cristi”
Arabo : “E voi, allora, che volete esportare la democrazia
siete gente in preda alla follia”
Cristiano : “Si ma noi lo facciamo per il vostro bene
per alleviare le vostre pene”
Arabo : “Con le vostre bombe intelligenti
massacrate donne e bambini
sembrate piuttosto dei miserabili assassini”
Cristiano : “Non siamo assassini, sono errori,
e poi i nostri governanti sono i migliori
e se facciamo peccati
di sicuro veniamo perdonati…”
Arabo : “ Noi invece facciamo la guerra santa, ma col sorriso,
i nostri Kamikaze andranno di sicuro in Paradiso”
Cristiano : “ Si, ma voi arabi avete il chiodo fisso
siete intolleranti, volete bruciare il crocefisso”
Arabo : “E allora voi che odiate le donne col velo?
Pensate proprio di avere zelo?
Siete la vergogna del genere umano
volete anche bruciare il Corano!

Dalla!
Nel nostro Parlamento
c’è il vero divertimento…

Ogni eletta te la dà
se la ministra gli fai fa…

Se la dai in Parlamento
sarai Ministra in un momento…

Se la dai a chi vuoi tu
sarai Ministra della gioventù…

Se la dai a Sua Maestà
sarai Ministra delle pari opportunità…

Se la dai a Pappagone
sarai Ministra dell’istruzione…

Se la dai al suo stalliere…
sarai Ministra e anche tesoriere…

Se la dai all’uomo del miracolo
sarai Ministra dello spettacolo…

Se la dai al Maragià
sarai Ministra della sanità…

E se la dai in riunione…
sarai Ministra della pubblica funzione…

Primavera
Ti sento arrivare silenziosa e lieve
ci porterai la gioia di un futuro soave
la freschezza che solo tu sai dare
la nuova giovinezza che solo tu sai infondere
riprendiamoci la vita
che ci hanno rubata
come biscie striscianti
certi politicanti…
Dopo la tempesta arriva il sereno
che porterà via il caos ed il veleno.

L’asino che vola
Io sono il Ras del partito dell’Amore
ho le visioni, sono l’unto del Signore.

Sono il padrone del Biscione
ed inoculo il veleno tramite televisione.

Sono il più grande Statista
ma ho qualche nostalgia per il ventennio fascista.

Agli altri Statisti faccio cucù
sono un grande amico di Belzebù.

Di tutti i politici sono il Napoleone
faccio guerra alle toghe rosse, ma per ora senza cannone.

A me tutti leccano i calzini
oggi anche i comunisti che mangiano i bambini.

Di posti di lavoro ve ne darò un milione
per niente sono alla testa del Popolo coglione?
che crede anche all’asino che vola
e un domani sarò il Presidente della Repubblica Mariuola…

La Repubblica delle banane
Nella Repubblica delle banane
sole, mare e corruzione.

Lo diceva anche l’amico Giorgino
che l’Italia è un bel…casino.

Nel Belpaese di poeti, santi e navigatori
qualcuno si fa dei lifting milionari
alla faccia del popolo sovrano
che ormai ha passato la mano.

Qui si mangiano spaghetti e si suonano mandolini
mentre due ministri polentoni sono alla caccia di clandestini
e alzano il dito medio a noi Calafricani…

C’è un giornalista con tanti nei e gran ruffiano
nella sua reggia corrotta è il gran ciambellano;
e ce n’è uno molto “virile” e originale
che la sera ci delizia col suo editoriale
“leccare” i potenti è il suo ideale.

C’è un partito con tante anime chiamato Piddi’,
no…niente, sono vecchi scarponi firmati Dicci’;
e c’è un partito di belle sciantose
furbi, faccendieri e anche ma…liziose.

Questa è la Repubblica della strage impunita
e male che vada farai il Senatore a vita.

Questa Repubblica è come un bordello
basta pagare e avrai questo e quello
e se anche non vuoi pagare
con un posto in Parlamento ti potrai consolare.

E sotto lo stellone
c’è un ometto che si crede Napoleone.

E come non parlare di quel Presidente napoletano
che ora gioca a fare l’indiano
e promulga leggi immorali e fasciste
e noi che pensavamo fosse un…comunista.

Povero stivale tricolore
Patria di Mazzini e Garibaldi
ormai senza timoniere
sei caduto nelle sporche mani di quattro manigoldi.

Insomma in questa “Repubblica democratica” a dire il vero
ognuno conta si, ma meno di uno zero.

La libertà
(Lettera ad un amico)

Voglio una vita che sia tutta mia
ladri di Stato e senza ipocrisia.

Non voglio essere in balìa
di una parola vuota e stantìa
non voglio essere “recintato” di democrazia.

Voglio una vita colma di sapienza
non voglio delegare la mia coscienza.

Voglio pensare col mio cervello
voglio essere libero e senza alcun modello.

Non voglio essere schiavo del potere
e anche delle piccole gioie voglio godere.

E’ l’amore che muove il mondo
amico caro scava nel tuo Io più profondo.

La croce
Il giorno fatidico è arrivato:
oggi mi sento anch’io un cittadino dello Stato.

Devo esercitare il mio diritto-dovere:
sono una parte attiva del potere.

La scheda che mi danno è molto bella e colorata
tanti simboli, tanti candidati
tante mani nella marmellata…

Esco dalla cabina tutto contento e soddisfatto
convinto come sono che da me dipende tutto.

La sera ascolto gli oracoli televisivi
ma mi accorgo ben presto che sono tutti redivivi.

E allora un dubbio mi assale:
ma la mia croce quanto vale?

Io voglio bene alla mia nazione:
ma la democrazia non è partecipazione?

Per ogni comune mortale il destino è atroce
legati come siamo ogni volta al segno della croce.

La rivoluzione
Oggi ti faccio la rivoluzione
disse lo schiavo al suo padrone.

Non sopporto più di vivere in questo stato
con dignità voglio essere trattato.

Ma quale dignità disse il padrone
ma non vedi che sei un buffone.

Sono armato fino ai denti rispose lo schiavo con licenziosità
faccio una carneficina e me ne torno in libertà.

Rispose il padrone: ma quale libertà, quale carneficina
oggi tu pranzerai come un Re e per dessert una sniffata di cocaina.

Se è così rispose lo schiavo, cambia tutta la prospettiva
allora voglio anche una escort bella e giuliva.

Adesso si che ti riconosco, mio schiavo fedele:
non intingere mai più l’anima tua nel fiele!

Hai ragione tu oh mio padrone!
Vabbè, per oggi non si fa più la rivoluzione!

Il delta del Niger
(Revisionismo storico)

Terra di sogni ed emarginazione
terra di conquista e disperazione.

Le genti occupanti vi han trovato ricchezza
ma lasciandoci nudi e con tanta amarezza.

Come schiavi ci hanno sempre trattati
il delta del Niger veniamo chiamati.

I Savoia ci hanno sempre sfruttato
anche se la storia lo ha sempre negato.

Per lo Stato siamo buoni solo quando andiamo a votare
e mettendoci bene in fila ci facciamo “ammaestrare”.

C’è tutta una storia ancora da scrivere
il vero Garibaldi deve ancora arrivare
perché sui libri c’è una storia a metà
molto lontana dalla Santa Verità.

I poco Onorevoli
Ma che brava gente!
…I nostri dipendenti.

Quando hanno tempo vanno a lavorare
devono approvare le leggi ordinate dal “compare”.

Sono maestri nello sniffare
hanno il vizietto, che ci volete fare…

Sbadigliano, si mettono le dita nel naso
sono dei giocherelloni, non ci fate caso.

Leggono il giornale, fanno il gesto dell’ombrello
è gente di cultura e per noi sono un modello…

Si fanno accompagnare da zoccole ed amanti
che poi pagano coi nostri soldi…in contanti.

In maggioranza sono avvocati, medici e consulenti
poverini sono lì solo per mettere qualcosa sotto i denti.

Scendono sempre in campo a fianco del lavoratore
a cui poi chiedono il voto ma perdono l’onore.

Vogliono tantissimo bene al loro Paese
ma poi dimenticano all’estero capitali e imprese.

Credono nei valori cristiani di amore e carità
ma poi abbandonano famiglia per dimostrare la loro virilità.

Ma che brava gente!
Con dentro un’anima repellente
e con in testa…niente.

Faccetta nera
Siamo lo Stato con la faccetta nera
dove qualcuno se la ride
e il popolo che spera.

Siamo lo Stato Sabaudo e fascista
(mal)governato da un piduista-decisionista.

Siamo lo Stato dei pupi e degli aranci
vittime dei poteri forti e dei loro agganci.

Siamo lo Stato di Totò ed Eduardo
siamo il paese del “Gattopardo”.

Siamo lo Stato delle Banche e degli acquisti rateizzati
complici leggi ad hoc per i ladri legalizzati
che vanno in giro con il colletto bianco
approfittando del popolo ormai stanco.

Siamo lo Stato che fu del Duce Benito Mussolini
che al confronto con i populisti odierni venderebbe i santini.

Siamo lo Stato che fu di Enrico, il compagno
mentre i suoi eredi pensano solo al proprio guadagno
che una volta gridavano “avanti popolo alla riscossa”
oggi invece han messo gli operai in una …fossa.

Insomma siamo un Paese in balìa dei boiardi di Stato
mentre il Popolo Sovrano ormai ha abdicato.

Di cagionevole…costituzione
L’Italia è una Repubblica democratica
sotto il controllo della mafia politica
fondata sul lavoro
quello precario e senza decoro.

La sovranità appartiene al Popolo
che ora regge il moccolo
a quei due innamorati
avanzi di galera e politici comprati.

Tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge
tranne ministri deputati e piduisti fuorilegge.

Tutti hanno il diritto di manifestare il proprio pensiero
ma state attenti il grande fratello è severo
la vera libertà appartiene alle prostitute intellettuali
che per trenta denari vendono la madre a certi politici amorali
la stampa non può essere sottoposta a censure
ma solo ai piduisti al potere.

La Repubblica agevola la formazione della famiglia
ma solo quella criminale che a certi partiti assomiglia.

Promuove lo sviluppo della cultura
la fuga di cervelli ci porterà alla sciagura.

Lo Stato e la chiesa sono indipendenti e sovrani
ma certe leggi devono essere approvate dal Vaticano.

Lo straniero ha diritto all’asilo
ma noi gli facciamo fare il bagno come se fosse nel Nilo.

L’Italia ripudia la guerra, siamo veraci
pensiamo che Emergency sia un covo di meretrici
i crimini nostri li chiamiamo errori, portiamo la pace.

I cittadini con funzioni pubbliche devono adempierle con onore
a meno che non si tratti di qualche unto del Signore.

Siamo una grande Nazione
di cagionevole…costituzione.


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