Poesie di Puntilloso


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Sii
Essere con parsimonia,
male più comune non esiste,
eppure il continuo fluire non scalfisce
la tua soffocata voglia.
Sei, perché sei.
Sii come sei,
e non come vorresti essere,
tanto meno come ti vorrebbero.
Sei, non con parsimonia, Sei.   

Momento di assenza
Scendo, sprofondo in un dubbio,
rimango seduto, appaio sicuro,
convinto di una certezza
acquisita in un giorno di pioggia.
Assorto, corroso dall'arduo pensare
Mi accingo ad errare ed erro
In una foresta di idee prive di senso,
prive di un nesso con il mio passato,
prive di un possibile futuro,
prive di me.
Giaccio stremato, giaccio nel pozzo.
Non vedo neanche la luce del buio,
non sento neanche il dolce canto del silenzio;
e taccio, e giaccio.
E' una farsesca opera di pace questa vita,
è una vecchia prostituta che si scalda
davanti ad un focolare.
E' una libellula che libra nell'aria
I suoi pensieri, i suoi doveri,
e che rimane, nonostante il gelo,
devota ad un caldo lontano.
E' l'odore di salsedine che ho,
quando esco dal mare d'ipocrisia
mentre voi rimanete a guardarmi,
mentre io vi osservo.
Cresco lentamente e torno bambino
In un attimo; arranco per la vecchiaia
E corro felice in un campo di grano.
Tutto è niente.
Niente è niente.
Rischio costante è l'essere vivi,
specie quando non lo sei,
quando non lo sai,
ma lo fai.
E non dai nulla a te stesso,
a parte un orgoglio inutile.   

Lo specchio
Se chiamo una donna
Risponde una madre.
Suo figlio mi osserva,
mi chiede una mano,
la osserva e di corsa
va via, fugge lontano.
Poi torna e, affannato
Mi legge una strofa,
la sua grandiosa strofa.
E piango di gioia,
e sorrido di dolore.
Occhi stanchi, occhi lontani,
occhi sognanti, occhi timorosi.
Uno sguardo e capisco,
uno sguardo e torno in me.
Alzo il volto e vedo me,
getto lo specchio e scappo.   

Lo scoglio
Non sono le onde del mare
A frangersi contro lo scoglio.
È lo scoglio che,
essendo lì da sempre lo permette.
Non si lamenta,
chi ha mai udito uno scoglio lamentarsi?
Eppure non è ciò che avrebbe voluto,
vedersi negare il merito,
a favore di quel burrascoso mare che
così poeticamente si appresta a celebrare
la sua straordinaria bellezza.
In fondo uno scoglio, è e rimarrà
Sempre solo uno scoglio,
sinonimo di difficoltà da superare mentre
il mare, con il suo fascino, si permette
di torturarlo e sottometterlo.
Mi sorge spontanea una domanda:
perché volete essere mare e non scoglio?
Ma soprattutto: perché avete deciso che
Io devo esserlo?
Forse, dopotutto è meglio essere scoglio
E farlo con orgoglio che confondersi
In un mare d'ipocrisia.   

Non voglio sapere
Io non voglio sapere,
sarebbe inutile.
Sono passati i momenti in cui
Speranza e realtà erano troppo lontane.
Io non voglio sapere,
anche perché non ti crederei.
Come potrei?
La vita mi aveva trascinato dentro
Ed io, non mi sono opposto.
Ora che sei lontana,
ora che non sei più perfetta
non voglio sapere,
voglio tacere piuttosto.
Un unico, interminabile, indimenticabile
momento di silenzio per te e per me.  

Una voce
Voce nel buio,
orma in un prato.
Chiara come una nuvola,
dolce come il sapore di un sorriso,
pudica come gli occhi della timidezza,
leggera come il volo di un'aquila
si espande nell'aria e la fa sua
per un prezioso, indimenticabile e
indimenticato istante di vita.
Cresce ma non lo sai,
a tal punto da morire
per poi rinascere, per poi farsi riconoscere,
per farsi amare, per farsi ammirare,
consapevole del fatto che sei lì per lei,
solo per lei.
Sei forte, è forte il tuo orgoglio.
E vai via, per sempre e, per sempre, amerai e piangerai
Quella magica voce nel buio di una notte d'estate.  

Amore in ogni caso
Amore in ogni caso,
forse il destino, forse l'orgoglio,
la brama di essere unici.
Chi crede questo, trascura il resto.
Trascura il vero che c'è e che
Recondito si fa beffa di noi.
Amore in ogni caso,
è cosa rara, cosa troppo preziosa,
luce eterna nella notte della vita.
Chi crede in questo, ama l'amore,
ama senza riserve e senza pudore,
trascina il respiro nell'aere ribelle.  

Silenzio
Bellissimo è stare in silenzio
Quando tutto intorno a te urla.
Bellissimo è farlo quando solo tu urli
E tutto intorno sembra tacere.
Sensazione stupenda, al di là di noi,
più in alto del cielo ma
più in basso delle stelle.
Silenzio è grido di gioia più forte.
Silenzio è, può essere semplicemente
Un malinconico silenzio,
un amico, un nemico.
Lo si può amare e odiare,
lo si può far vivere e morire
ma lui è sempre pronto
a tenerci compagnia.
Le parole, anche mille,
non spiegheranno mai un silenzio
perché il silenzio si spiega da solo
e solo ascoltandolo in silenzio
lo potrai amare o odiare.  

Per sempre, mai.
Sempre così tra i rami di uomo,
tra le fronde verdeggianti della sua coscienza,
sempre un'ombra che copre una luce e
mai viceversa, la legge lo impone
senza riserva alcuna.
Piccola stanza, dalle piccole pareti bianche e vuote,
prive di un senso eppure
presenti, eppure ricorrenti nella visione
che abbiamo del sogno frequente,
dell'essere vivi.
Non credo, non credi e allora lo senti,
non puoi fare a meno,
e allora ti menti, per dare una prova
a quello che pensi; per te.
Parlando al domani rigetti una chiave,
mi prendi le mani gridando:<<è già tardi!>>,
poi smetti la maglia del gran sotterfugi che c'è.
E allora sei tu, e allora sono io,
Per sempre, per sempre;
Mai.

Mimesi
Verto una tendenza spiacevole,
cambio vita, Mondo, volto.
Scompaio per un po',
mi mimetizzo in un'aria che
con la sua semplice bontà,
mi abbraccia, abbraccia il mio senno.

Via
Vieni via con me,
nel freddo di una sera,
quando il buio illumina l'anima,
e ci riscalda.
Vieni via con me,
non è tardi, se lo vuoi.
Sono qui accanto ai tuoi dubbi,
ti accarezzo il viso e ti imploro.
Vieni via con me adesso,
adesso che ancora tardi non è.
Una lacrima scende lentamente
Sulle guance della tua leggerezza,
e la seguo e ti seguo mentre
pensi ad un amore.
Vieni via con me,
non aspettare domani.

Schiarita
Ho schiarito il mio cielo,
l'ho liberato da un'aurea d'incoscienza.
So chi sono, so dove sono,
ma non conosco il resto.
Penso ad una vita che scorre veloce
E che si ciba dei miei desideri,
e li divora, avida di vittoria,
avida di me.
Fatta luce sul tortuoso sentiero
Che mi porta a me, ora so
Cosa farò, ora so che lo farò,
io verrò lì e, respirandoti, ti bacerò.

Fine
Attender la fine non vuol dire sperarla,
semmai esser coscienti del suo imminente arrivo.
E vivi, e dopo un istante vivi.
Il segno di un'ultima certezza,
della prima verità che m'appare
e mi sconvolge, e mi rende tranquillo.
Serenamente comprendo il fatale sentiero
Che mi accompagna nel volo pindarico
Senza motivo d'essere, senza richiesta alcuna.
Distante come il mare vorrei essere,
elevato come un alto monte,
solo e pensoso come un passero,
esteso e sfumato come un nembo.
L'attendo, t'attendo,
so che verrai e non ho timore alcuno
della tua venuta, e piango,
e fingo di star bene, e fingo di star male.
E piango.
A lungo singhiozzo nel buio.
Fine di un sogno, fine di me.

Perché?
Perché non ti volti anche tu?
Perché non vai via?
Non voglio la tua pietà,
anche se so che non è pietà ciò che mi offri.
Scappa, corri lontano dai miei pensieri,
fuggi i miei sentimenti, nascondi la tua anima
altrove, fammi esplodere in pace.
Posso andare in ogni luogo senza di te
E accorgermi che ci sei, e morire per questo.
Voglio liberarmi da questa catena,
voglio lasciare alle spalle il tuo canto
di gioia di vivere, e finire in un inferno.
Morire, se necessario, pur di non vederti,
pur di non capire che non potrò mai averti.
Mai mia, mai con me, perché?
Perché ci sono? Perché sono ancora qui?
Troppo vicino a te, troppo vicino
Ad un amore così grande da togliere il respiro.
Lasciami morire, lasciami spirare ancora.

Il mio eroe
Chi vuol essere il mio eroe?
Non v'è, forse, uomo in grado d'esserlo.
Per cui ho deciso e finché sarà così
Smetterò di cercarlo.
Io sarò il mio eroe.
Chi meglio di me conosce la mia,
gloriosa concezione di eroe?
La risposta arriva semplice e diretta:
solo io.
Per cui ho scelto d'esserlo,
non per gioco, non per follia, ma
esclusivamente per necessità.
Mi chiameranno pazzo,
mi chiameranno stupido e io,
farò finta di niente perché,
credo di far la cosa giusta e farò
come ogni uomo che ne è convinto:
correrò per il viale della ragione
cercando di scrutare la sua fine
e non trovandola mi rassegnerò.

Pane e cioccolata
Pane e cioccolata,
piccola anima ribelle, affannata,
fammi una foto e scappa.
Una nube di ricordi che il vento porta via
Attraverso il tuo viso rosso rosso
Di gelosia, non chiedere perché, non risponderò.
Pane e cioccolata,
dolce e salato, il tuo respiro, il tuo
pensiero è come un supermarket affollato,
un parcheggio a pagamento di idee, fantasie,
speranze morte e rinate.
Pane e cioccolata,
al centro di un Mondo verde, bianco e rosso
un uccello grosso, mosso dalla luce
che dalla finestra mi sveglia la mattina.
Vita scialba, controllata.
Pane e cioccolata,
spegni la tv dei desideri con il telecomando,
ripensa a ieri, pezzo di vita ormai andato,
Impossibile tempo di frenata,
fammi una foto e scappa via, non lasciare traccia,
nemmeno una scia.
Pane e cioccolata,
morbido o duro, è facile accomodarsi
da vincente sulla poltrona del futuro;
prendi una pausa nella tua giornata, solo
ogni tanto una grassa risata.
Pane e cioccolata,
un film, un attore che poi
inconsapevole diventa spettatore
e anche se crede di essere mitico
si cala nei panni del critico
ma poi finisce sempre col lodare
e mai con il grido:"Vai a lavorare".
Pane e cioccolata,
pensi sia giusta e invece
poi è sbagliata.
Mossa d'astuzia,
sì, non c'è dubbio, piccolo inganno,
a chi può far danno?
Ma chi ha inventato l'acqua gassata?
Pane e cioccolata,
segui sempre e comunque la loro morale,
vedrai che t'insegna come va spalmata e
forse, dopo che l'avrai fatto, ti diranno
che è esagerata, t'imporranno sul pane della libertà
la loro putrefatta,
immangiabile marmellata.
 

Essere Poeta
Cosa vuol dire sentirsi poeta,
Forse gridare i miei pregi dalla a alla zeta?
No, semmai nasconderli a tutti,
Far vedere solo i più brutti,
Per sembrare una persona come tante
Anche se la mia vena è scalpitante,
Pronta ad emergere, a venire in superficie.
Ci vorrebbe un secchio di vernice
Per ricoprire la mia voglia di essere diverso
E non sembrar perverso.
Esser diverso poi da chi impone la sua morale.
Obbedisco signor Generale,
Mi rendo conforme ma,
Non pretenda mi metta in uniforme,
Non ne sarei capace
Come non mangia erba un rapace.
D'accordo, forse la mia smania eccede,
Però tutto ciò che la precede non ha senso,
E io non voglio dire qualcosa che non penso,
E' giunto quel momento, in cui dire <<basta,
Voglio uscire dalla vostra subdola casta,
Non ne voglio far più parte,
Voglio proporre al Mondo la mia arte.>>


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