Poesie di Tommaso Piemontese


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Sarà il gioco
Sarà il gioco
a propiziare incontri
d'anime,
che accalorano passi
su ghiaia spicciola
di strade antiche.

Non alzerò la testa
da albe,
fiorite nel calore
di bocche odorose,
né raffinatezze di voci
su sentieri casti
di terre immature.

Voglie di vento
risanano torpori,
richiusi orizzontali
in luoghi
dal profilo dolce
come pensieri sbiaditi
d'un pergolato estivo.

Tra le rose
Sempre, tra le rose del tuo giardino
vorrei sostare, per ricucire
in amore
silenzi maturati sull'erba
dei nostri giochi.

Compagni di coscienza
potremmo consumare
semplicità e quiete
in meriggi quotidiani

e involarci tra corteggiamenti
di delizie,
prossime più a nozze che verranno
che a brillio di quarant'anni orsono.

Polvere d'argento
Ho sperato d'incontrarti
sulla linea del sole
per colmare aneliti silenti,
stretti come pietre
                        - tra zolle -
alle radici di alberi,
bagnati di rugiada.

Polvere d'argento
ha soffocato pensieri,
e immagini dense di parole
e foglie di sangue
hanno placato gridi
                         rampicanti
nell'aria tersa del mattino.

Se insetti hanno voce
il riverbero del cuore segnala
infinità di desideri,
e viene ancora l'amore
a contenere drappi
e svolazzi di tende
                        sul tempo
trapunto di suoni colorati.

 

"Voglio vedere"

1. Pensieri
Dall'antro del cuore
     rotolano silenti pensieri
          in gorghi di magiche parole.

2. Se m'ascolti
Se m'ascolti
quando vago nella memoria
di ricordi
chiarissimi arrivano alla mente
pensieri manifesti
partecipati da parole amiche.

3. Vana fantasia
M’abbracciano mani
tra nevi e ghiacci
smosse dal vento
sulle rive dell’isola mia
e lande d’antica memoria
ritrovano un corpo
al suolo, sommerso
di vana fantasia.
Strade assumono voci
e bisbigli - vecchia
nemesi di lische sensuali
pietrificate all’ombra
sottile - nella sera
preda d’avventure
di ragazze immature.

4. Pensiero vagante
Appare ancora velato
il sogno di notti lontane
scavato nel sorriso
di sciami lievi di luce bambina.
Né ritorna con grazia
a narrare di fiori
portati gioiosi
a sguardi in preghiera
di vita insieme.
Ma giorni verranno
che gocce di desideri
narrare potranno
nei gorghi d'orgogli
perdonati sull'altare
del pensiero vagante.

5. Senza b(r)aci
Il cuore
   era uno stallo
      di nevi e tormente
         scavato nei giochi
            d’infanzia
               da baci non dati
                  nel buio dl notti
                     senza braci.

6. Al sole di mezz'agosto
La terra che in sogno
m'appare
risuona di luce d'ambra
velata
e appone agli occhi
svagati di sempre
melodie danzate
in ore silenti.
Cespi ameni di fichidindia
in fiore lanciano allegria
a sguardi avidi
di giovani d'amore folle
assetati
e arcobaleni di sorrisi
inondano braccia
danzanti al sole aspro
di mezz'agosto.

7. Al sole di Gallinara
Il mare rinsacca
onde
briose d'argento
al vento e al sole
di Gallinara
e voli di schiume
irradiano sorrisi
sui volti di bimbi
sulla rena
       che brilla.
Sciabordano voci accorate
e all'unisono pelli ambrate
scaldano di umore caldo
sulla battigia di sassi
        vestita.

 8. Quante ali
Quante ali affilate
     ha il cuore
          quando inforca
               sentieri di luce
                    fulgidissima!

 9. Quante voci
Quante voci danzano
nel fluire di poemi
scavati in sabbie dorate
di generosi deserti.
Melodie fugaci distanziano
parole conosciute
in cuori che meditano
a lungo
nei giardini aperti
ad amori in volo come
bolle di sapone.
L'abbraccio sonoro
volge in armonia passi
di solitudine
a incontrare silenzi
trasfusi in calici rosati
di parole.
La notte scava fughe
in direzione d'occhi velati
e una pioggia nutrita di storie
elogia pensieri
al cospetto di volti
d'immensa armonia.

10. Desidèri allo specchio
Rondelle di luce svagata
  filtrano sentieri di gocce
    volate sulla pelle
       di notti silenziose;
le parole
  che ci diciamo
    sono foglie colorate
      che seguono tracce di ramarri
        confusi con cespi di foglie in volo.
Aleggiano euforie nel buio
  di desideri allo specchio
    e occhi indiscreti cliccano
      volti celati a sguardi
        sorpresi all'ombra
          di querce in riposo.

11. Voglio vedere
Voglio vedere il monte
  che s'inarca paziente  
    sui ripidi tornanti
      del borgo silente.
       Tante cose voglio vedere
         al tramonto dei giorni
           che scemano sereni
             tra mani di bimbi
               in ascolto di versi miei.
                 E tante ancora
                   voglio vedere adesso
                     che il cuore sento di placare
                       ai refoli di pensieri puri
                         d'incanto sulla breccia.
Ma - più - volti voglio vedere  
 scavati dal sole
  e dal vento di tramontana
   che s'ingolfa nei vichi
    stretti e degradanti
     lungo i tratturi
      che portano a terrazze
       d'assolate macére
        bianche d'antico calcare.

12. Petali di profumo
Petali di vento
profumano angoli di cielo
asciugano vicoli di selci
fanno dei chicchi di polvere
tappeti colorati nel segno
incantato di parole gioiose.

13. Vita di carta
… martirio diluito sino
all’uscita definitiva
dal gioco
è la vita di carta di donne
che peccato non hanno
abbastanza ...

14. Nei misteri d'alvei antichi
I giorni ritornano alla fonte
e confondono in sguardi appannati
essenze di fiori nei misteri
correnti d'alvei antichi.

15. Cime d'ombra
La notte insegue sentieri di sabbia
in progressione dilatati da respiri
divampati da viali scuri
e senza cigli.
Memore di sillabe contorte
tra raggi di gesti caldi
di luce vespertina ritorna la voce
a implorare presenze di cuori giovani
e traspare allora il suono di canti
amici e occhi di sale baciano
mani stese ad asciugare versi
colati da vènti impetuosi.
Chissà dove il rintocco di note
fluenti ridarà pace a battiti
di poesie in sguardi protesi
a suggere gocce di vita e baci.
Cime d'ombra invadono così
epoche immemori vissute serene
su precipizi di casti inverni.
Parole beffano risvegli celebrati
da pensieri in caduta che con umiltà
s'interrogano sui penduli misteri
della vita e notizie danno di sogni
e finzioni aleggianti tenui
nel cuore mio di senile-fanciullo.

16. Lento pede
… a passi lenti
col cuore stretto
da pensieri e dolori
ho voluto a / scendere
il velo di nembi
bagnati di sole
al tramonto
miriadi di rondini
nell'aria leggeri
sfidano pericoli
e incontrano
svolazzi
di mosche disperse
nel cuore
del cielo mattutino ...

( Monte Sant'Angelo - Besozzo, 2005-2011 )


 

" Non omnis moriar ! "
a mio nipote Tommaso Piemontese Jr

1. Mute labbra
Mute labbra dicono di baci
su cigli d'ipocrite libertà
e rinfrancano solitudini indomite
in spazi d'echi lontani.

Sonni scomposti chiedono occhi
velati di menzogne, ospiti di cuori
negati al sorriso d'anime serene
nei boschi d'aurore rosate.

Appaiono vertigini all'orizzonte
e rive inebriano d'essenze, volate
tra sguardi fitti di magia e beltà.

Gioie mormorano tra ronzii d'api
e sobillano speranze, ancorché
adombrate da veli esangui.

2. Si dorme pallidi
Si dorme pallidi tra guanciali
d'erbe aromatiche, sorpresi
a sognare di fiori celestiali.

Il delirio accompagna pensieri,
saltati incolori in pozze di misteri,
e magnifica canti di dolori indifesi;

ma viaggiano versi in pampini
ad esaltare profumi di campi
lustri di vetri azzurrini, e solenni

in pozze d'ombre vergini rifulgono,
che fresche di immagini si arcano
al vento caldo dell'idea giˆ stese.

3. Quale incanto
Quale incanto di lamenti
sÕincurva solenne in cuori
inquieti di giovani inesperti
a battaglie dÕamore, se ombre
infittiscono occhi inondati
di bellezze mature in giorni
di candida compagnia.
Affanni ubriacano piaceri
giovani sullÕorlo di notti
appena pensate.

4. Quante frenesie
Quante frenesie
rinfrancano attese
a lungo eluse.

Respiro suadente
incontra amicizie
mai accennate,
già messaggeri
d'orgogli senili,
in canti protesi
e non compresi.

Lontani
siamo sospinti
tra inezie di giorni perduti,
e tutto è quiete
nel volo di pensieri
al vento sparsi.

5. Voci gagliarde
Voci gagliarde declinano
da silenzi tenui
di primavere giovani
sfuggite agli amanti
grondanti canti
di sommosse infinite.

Come cantare si pu˜
il riserbo
di cuori senza tracce
di luce
scoperta fissa
nellÕincontro dÕelezione.

Altri
seguiranno allÕoccorrenza
spazi in cerchi troppo grandi
per abbaglio dare
a sguardi in trionfo
di battiti amici.

6. A nulla risorge
A nulla risorge il mio
occhio perso in rivoli
di nebbie imperiose,
e le palpebre bagliore
intricato
danno eccitazione,
quando turbamenti
di cigni
saggiano resistenze
di piume
perse nello splendore
di soli all'orizzonte.

7. Ho scambiato pensieri
Ho scambiato per anni ed anni
pensieri immaginari di luce vespertina
in fosse scavate di bianca polvere
nel crepuscolo di vite bambine.

8. Nuova luce
Nuova luce ha invaso gli occhi tuoi
e smania gioiosa al respiro breve
della bocca tua ancora senza parole
incomprese, ancorchŽ mute per noi.

9. Ho visto
... ho visto segmenti di luce
bucare terre all'ombra di querce
in fila su prati con arcobaleni
di fiori nani ...

10. Uomo
Il buon Dio - assiduo fotografo -
dall'alto con luce splendente
fa di noi immagini scorciate
che incolla nell'album suo di vita:
uomo nel lampo al magnesio
uomo fra istantanee
uomo nella macchina automatica
uomo ...
Si cerca un punto
fiduciosi e ostinati
un punto d'appoggio
un punto di partenza
un punto di riferimento,
se non di gravità.

11. Si può volare
Si può volare - io so -
quando nebbie nascondono
pensieri
venuti come brezza tra fronde
di boschi slargati da luce
in reflusso a mezzogiorno.

Avviene che al risveglio
occhi, ancora nel golfo
tenue del sonno,
stupiscano nel vedere
un nuovo giorno e
anelino ad imparare
a conoscere amori,
svagati
nel vento dei ricordi.

Appaiono allora canzoni
venute a gioire solitudini
e dare carezze
cercate anonime
nei sentieri del cuore.

12. Vorrei che ombre
Vorrei che ombre di pensieri
velassero monti distanti
nei boschi di luce al tramonto,

ma il gelo del tuo cuore
inonda l'anima di chi
s'erpica a saltelli
sulle cime del volto mio
d'infante all'amore.

Vincoli di pace hanno spezzato
umiliazioni passate
e baci di speranza stendono
certezze nella carne sfiorata
da mani tremule di desiderio.

Sar˜ ancora con te
nel volere imperioso
di domani
partecipi di pensieri comuni,
e sollever˜ giorni di rancore
dal profondo d'acque stagnanti.
Siamo cos“ padroni d'incantesimi
risaliti lieti alla fonte
del grande mistero.

13. Bambino dagli occhi blu
Ho cominciato a pensare a te
quando il calore del sole
raggiava potente nel viale
del cuore mio, assetato di te.
Il desiderio d'averti ha guidato
pensieri dalla radice del bene.
Tante persone
oggi sono più ricche
negli occhi e nel cuore
perché ci sei tu
bambino dagli occhi blu.

14. Non omnis moriar !
I miei sogni commuovono
al risveglio cuori socchiusi
ai refoli dell'amore,
sanno di poesia percepita dolce
nell'aria e nel silenzio,
ballano e poi cantano e poi
ballano ancora ansanti al ritmo
di voci portate con grazia
nell'eden ritrovato.

Sospiri di bimbi
sono farfalle lievi
che portano acqua
all'arsura
del tempo in declino.

Verranno in volo poi
pensieri giovani
e serenità daranno
e rifugio eterno
nelle brume
assetate di eremi santi.

Si vivranno istanti
come pasque eterni,
ancorché a vista
sappiano di futile
e provvisorio.


Nel tempo inquieto
Ho veduto in alto sfiorare pensieri
nel tempo inquieto della ragione.
Dolcemente assediata da parole,
bandiera svetta di candore sui pendii
dell'erta avìta del mio andare.
Dopo versi sbocciati limpidi
da palpiti virginei, carezzevole ancora
non sale l'anima mia a solcare
onde di mare, dimora silenziosa
di forme colorate di vita ancestrale.

Mai potrò rotolare al suolo, sereno,
tra eserciti di formiche che sollecite
invadono corpi senz'anima, non più forti
di foglie volate da alberi ancorché vicini.
Né ho ritrovato fioriture di memoria
di desideri, velati appena - in celle
di beatitudine - nel cuore d'amori infiniti.
Ho piuttosto visionato sussurri, celati
in intrecci di sgomenta avidità,
scendere - cauti - gradini di marmo
nel solco intricato di ricordi, allertati
già nel caos di giorni inquieti.

Ancora ho memoria d'intrecci felici,
trascorsi sognanti tra profumi densi
di fiori a primavera, e fraterna appare
la sera - e amorosa - nei vichi del paese
che mi vide bambino. Veloce poi s'affretta
a tendere benigna messaggi di tempi
smagliati; eppure mi sa di progredire
sempre, e più che se allontanato io
mi fossi con piede di Mercurio.

Tutto - il cuore mio - ravvede
di svaghi d'infanzia, passati felice
a intrecciare trame d'incontri amicali
in luoghi di tenera accoglienza.
Arnie tediate consolano ancora tracce
d'abbracci di vita, miracolo scandito
con dolce passaggio d'ali di farfalle.
Eppure, corpi assonnati sono in attesa
del risveglio d'amori e allegria
e tendono gioiosi mani tremanti
all'incontro col sole caldo del mattino.

Dammi la mano
dammi la mano
per
vedere la luce

dammi la luce
per vedere il tuo cuore

dammi il tuo
cuore
per vedere il sole

dammi il sole
per vedere i tuoi occhi

dammi i
tuoi occhi
per vedere il cielo

dammi il cielo
per vedere gli uccelli


dammi gli uccelli
per vedere i fiori

dammi i fiori
per vedere i bimbi


dammi i bimbi
per vedere le mamme

dammi le mamme
per vedere i padri


dammi i padri
per vedere i nonni

dammi i nonni
per vedere il mondo


dammi il mondo
per vedere i popoli

dammi i popoli
per vedere la pace


dammi la pace
per vedere le tue mani

dammi le tue mani
per vedere le mie
mani

Monte Sant'Angelo, 11 agosto 2008


Nei giorni di luce diffusa
È un lampo
che vaga nelle vene,
il tuo sorriso
- ed affolla l'anima -
come, nel porto, vele spiegate
in giorni di luce diffusa.
Sento profumi aprire occhi
nel letto di capelli,
fioriti
a sorpresa sulla sabbia
indorata del mare
a primavera.
Di notte, s'alzano unguenti
dolci, spalmati su braccia,
ritrose alle veglie d'amore.
L'alba bacia sogni,
desti
alla fonte lustra
di mani
in ascolto di voci,
espanse in nicchie
spaurite
di labbra
- salse -
di madreperla.
.....
Nessun vuoto ovatta
fossati
di spine di rose,
sagome intrecciate
a gorghi insidiosi
su battigie
di menzogne.
Così ritorna
- col disincanto -
a spalancare,
ribelle,
bocche balbettanti
sul ciglio della memoria,
e a imbersi
di pioggia
di parole nostre,
con mani sorprese
su prati fioriti.
.....
Il sole richiama alla mente
arcobaleni di baci,
aperti a battesimo
tra conche
commosse, invase
di rose
a pettine distese.
Abissi risuonano
d'echi improvvisi,
compagni opulenti
di soffici giacigli.
Non so come calici
d'argento trasognino
eterei nell'aria
leggera,
macchia inattesa
di cielo
infusa in occhi
felici.
.....
Sorgenti slavate
raccontano
di misteri piovuti
da sentieri
di nubi ancestrali.
Riecheggiano lontano
soffi di silenzi,
visitati aurei in grotte
di patita allegrezza.
Ancora è tempo
di slargare sorrisi
consueti a pensieri
che a cerchio
vorticano in cuori
allertati ad armonia
d'intenti.
.....
Invernando,
si scala a ritroso
il viaggio d'andata
alla casa d'origine,
e
lento
il passo appare
ad occhi amici
che
pressano
silenti nei varchi
del cuore...
.....
Al limite si ridesta
silenziosa la sera
e con intrecci
di refoli sonanti
accoglie
destini
di coppie in gloria.
Verrà poi il bisbiglio
del mare
a coprire di nuvole
rosate
in mostra sui banchi
del sole
nell'aria tersa
con voli improvvisi.
.....
L'imminenza d'incontri
aggomitola
corone di speranze
al grido ansimato
di cuori
già spenti.
M'avvedo
- tra brividi -
di spente finestre
evase
agli occhi fluttuanti
su cieli turchini.
.....
La forza del vivere
viene dai germogli
del cuore,
quando l'anima inciampa
in tremiti infiniti
all'alzarsi del giorno.
.....
Si spegne pacata la voce
del canto tuo,
miraggio inseguito
nell'alveo d'acque
azzurrine,
e riappare alta
la poesia
in emozioni scavate
- ardendo -
nei veli della notte.
.....
Traspare ancora
tra i meandri del vento
l'angoscia improvvisa di ferite
a lungo incrociate a strepiti languidi d'uccelli,
e a volte mi porta
lontano a sospirare presenze
il vapore di sguardi accorati,
nella luce di cristallo di giorni estivi.
Nebbia brillante
ingoia paesaggi e dà voce
a silenzi d'elezione
quando l'anima si torce
al gracidio caldo
del camino.
.....
- ho perduto passaggi
tra pietre affilate
al vivere sensato
di là dal mistero del tormento
- è la poesia il balsamo del canto
sazio di parole e perdoni
- non parla al poeta
con lingua di cetra
il soffio lieve del cuore giovane
- e speranze lucidano prigioni
di vita assente
pavida di pensieri
e fasciata di parole
- è da tempo che voci languide
crosciano vaghe nel fondo
di laghi in bonaccia
e il ritmo di respiri in affanno
sale a tempo sul muro caldo
del riposo notturno
.....
- m'accarezza il sussurro di parole private
e il gelo del groppo
si dissecca rapido al bacio
animoso di labbra d'avorio
- desidero cercare con le tue mani
l'amore abbandonato
nella veglia di gabbiani
tenuti dal vento in sospensione
a pro del viaggio nostro
- è ormai andato l'orgoglio del mare
a fermare passaggi
distesi nell'ombra
di grotte ancestrali
- calici di sole svuotano pensieri
nel mistero dell'alba
che s'imbeve a volte
di voci colorate di bimbi
cresciuti in strade
senza dolori
Besozzo, 3 novembre 07 - 10 gennaio 08

Gocce di tempo
L'anima versa gocce di tempo
su fronti che mordono
spazi diafani di cielo,
padrone della notte di maggio.

E il cuore versa pagine di vita,

tese tra gridi di compagni,
incontrati ancòra
sotto portici misericordiosi
di città aride di voci nostre.

Incenso
Sento vagare
sospiri nel vento
tremebondi, voci colorate
su onde invase d'armonie.

Memori salpano,
su occhi di topazio,
giorni sillabati
in cerchi
d'attese vespertine.

Abbisogna
il cuore mio
di tempi lievi,
appesi all'ombra,
dove
sfilano senza fine
pensieri incancellati.

Pende
l'incenso nel vento,
e ricama
parole a cerchio,
sulle ali dei ricordi infanti...

Sento voci planare
I desideri trapassano fedeli
nei baleni di occhi armoniosi,
e brucano benevoli in prati
riaccesi di luce vespertina.

Sento voci planare candide
tra eclissi di palpiti,
e oscure dolorano d'amore
su erbe, sbocciate
al chiarore di piccoli messaggi
di canti d'uccelli.

Si dissociano in me
colloqui al clamore
appena accennato
nel cuore della notte,

eppure assisto impunito
ai sorrisi di sguardi
languidi e vigorosi,
all'alba di umori
consumati alla face del tempo.

Non so
Io non so vedere luoghi,
dove vibrano solenni
i pensieri, dipinti
di luce soffusa.

Non so vedere luoghi,
slabbrati in menti
lontane eppure assonnate.

E come potrei pensare
di vergare parole desuete,
in cuori non avvezzi
a tenui vibrazioni,

se i giorni vagano
sordi ai suoni
di ugole, perse nel lindore
di canti celestiali!

Inverno!
...Hai amato forme mai più
incontrate nei boschi ingialliti
di foglie,
scheletri sicuri
di felicità appena spente.

     Stridii di becchi,
armati di paziente
allegria,
allungano scie
     di suoni
ai cuori di alberi
     in pena...

Sentieri di pace e libertà
- Si stende,
lontana dagli occhi,
la voce che
invidia e gelosia
al vento persuase
di spandere
invisibili
a cuori che nell'aria
biondeggiano
gaia
di liberi pensieri.

- Verrò
a divorare fasci
d'erbe, stanate pallide
da corpi secchi
di prati, allungati
ad occidente
per figurare
sentieri
di pace e libertà.

- Tutto
sarà visto
da occhi vividi,
tra candele rimaste
a lungo a sbirciare parole,
raccolte in un canto, chine ad ascolti
bianchi di speranze.

- Ma invano
darà la notte
al cuore fili
di silenzi,
che il vento
ancora accende
ad orecchi, aperti
ai soffi policromi
di bandiere nostre.

Nidi di parole
La nostra casa nasconde
raggi di solitudine,
segnati da sguardi
aperti all'attesa
d'isole felici.

Orizzonti permangono
al fondo,
all'angolo
di luce perversa,
e immensi s'adagiano
nell'azzurrità
di cuori, fusi
in onde bianche
di sale estivo.

Alberi
fanno nidi di parole
liquide
e danno sostegno
profondo a rami
svettanti, in cima
all'ombra
di luoghi ancestrali.

Chissà come verranno
gli amori
a invadere spiagge,
conosciute nel tempo,
all'alba di canti
fugaci, ma sempre fissi
nell'angolo del pensiero
mio.

L'anima…
- Non è l'anima dei monti
a indorare cuori, vaganti
in piane assolate e senza alberi.

- Non è l'anima dei monti
a dare respiro a pensieri,
celati in silenzi di pena e amore.

- Non è l'anima dei monti
a esaltare parole, tenute
leggére in versi ammalianti.

- Non è l'anima dei monti
a sancire ricordi, tra viottoli
scoscesi di filari di rose.

- Non è l'anima dei monti
a sondare passaggi silenti
di piedi pellegrini.

- E' l'anima del cielo
  a indorare cuori vaganti,  
    a dare respiro a pensieri,
      a esaltare parole leggére,
        a sancire ricordi,
          a sondare passaggi silenti.

- Non è l'anima dei monti.

- E' l'anima del cielo.

 

Emozioni & musica
- In ginocchio,
attraverso cieli
di nuvole e venti,
hai scalato
gradini di sassi,
apposti da lucertole
in faccia ad albe
di parole.

- Il bordo
scattava allegro
a scorgere passaggi
di carri tra pozze
di storia equina.

- E cani
scartavano ruote,
balzanti leggere
nei cingoli
di cuoio.

- E more
succhiavano,
rosse e nere,
da cespi pungenti,
a lato della via.

- Ho ascoltato
ritto,
al fuoco dell'idea,
lamenti sordi
di versi sublimi.

E ho meditato,
in attesa,
pensieri miei

- emozioni e musica -

assunte come vele,
trapunte di gioiosa
compostezza.

Vibrazioni
Vibrazioni pensose
attraversano sogni
chiusi nel cielo
di canzoni luminose.

Avrei voluto
che il mio canto,
come furia ardente,
solcasse il mare
del tuo cuore,
e andasse - onda
pacata -
dritta al punto
di non ritorno.

Libero
sarei poi tornato
ai raggi di sole
al tramonto,
ala imponente
incontro al vento
di colline in fiore.

Quieta mente,
avrei sostato
alla finestra,
per incontrare
il tuo sguardo
fuso col mio,
nel tremore
di stelle
d'autunno.

Ora
ristagno languido,
a guardare innocenze
di bimbi, salvate
in cerchi di porpora
sublime,
leggende ardite
in campi
di gioiosa bellezza.

"Vorrei stringermi in una parola ."
. seggiole all'aria fine di monte
rimandano ogni sera stralci di vita
a ritroso (al Belvedere di Puglia).
prima d'andare in là
"vorrei stringermi in una parola":
pace .
-Da "Occhi disegnati di luce" (L'Autore Libri Firenze, 2005)-

Presepe
. e uno sciame di neve a stracci
illumina prati e colline
e inonda di silenzio
borghi e paesi
presepi inattesi
ad occhi di bimbi
. si passeggia calmi
tra muri di porcellana .
-Da "Occhi disegnati di luce" (L'Autore Libri Firenze, 2005)-

Extra moenia
. ho incontrato su sentieri di pietre assolate
tracce di ramarri scivolati silenziosi
ai gridi di grilli impazziti e al canto monotono
de l'estate montanara in vista del tempietto
de gli angeli voluto da Francesco
- extra moenia -
a l'ombra de la croce
sul picco, montata là a proteggere
voli temerari
di folaghe tra rupi scoscese
d'origano odorose e menta
sbocciati spontanei al sole del sud .
-Da "Occhi disegnati di luce" (L'Autore Libri Firenze, 2005)-

Ho incontrato
ho incontrato
nei gradini delle rampe
della scalinata angioina
passi di penitenti pellegrini
nei secoli dei secoli discesi

e graffiti ho incontrato
incisi alle pareti
di altri prima di me
nei giorni passati di preghiere
nell'alcova dell'arcangelo

e voci e silenzi
ho incontrato
di gocce trasudate
e mani crociate
nella cella celeste
ho incontrato

e pietre sante
messaggi salvifici
da secoli di risvegli
da notti di cenere
ho incontrato
-Da "Occhi disegnati di luce" (L'Autore Libri Firenze, 2005)-

È un lampo
È un lampo
che vaga nelle vene,
il tuo sorriso
- ed affolla l'anima -
come, nel porto, vele spiegate
in giorni di luce diffusa.

Sento profumi aprire occhi
nel letto di capelli,
fioriti
a sorpresa sulla sabbia
indorata del mare
a primavera.

Di notte, s'alzano unguenti
dolci, spalmati su braccia,
ritrose alle veglie d'amore.

L'alba bacia sogni,
desti
alla fonte lustra
di mani
in ascolto di voci,

espanse in nicchie
spaurite
di labbra
- salse -
di madreperla.
3 nov 07
-Da Nei giorni di luce diffusa-

Ancora un giro
Avviene a volte a tutti, nella vita,
d'incontrare un momento
senza tempo e di cavalcare l'onda

e il proprio spazio intimo di pace
e perdersi e ritrovarsi, puntando
sempre verso il centro, vuoto

come il cielo senza nuvole,
o raccogliere su spiagge assolate
un sassolino con l'occhio antico,

fare un cerchio attorno alla vita,
e rivedere il gabbiano l'anima
il ricordo di sé, alla luce del cuore.

La morte non conta, ancora,
voglio saziare la sete che divora
e vederla che invade l'anima mia.

Ancora un giro, un altro, un altro,
un altro, un . altro, . e . poi .
l'altra vita riporta antiche presenze.


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