Racconti di Giancarlo Paravani


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Una perdita non essenziale
Esistono coccinelle dai sette punti neri sul dorso rosso. Queste cosiddette "gallinelle del Signore" sono molto utili ai contadini perché distruggono i parassiti delle piante.
La coccinella dai sette punti era molto triste. Non arrabbiata (nel mondo animale non ci si arrabbia, le cose sono prese con molta serietà): le mancava un puntino.
Non sapeva dove cercare il puntino smarrito. Aveva domandato a tanto suoi amici insetti. Ma nes-suno aveva visto il puntino mancante.
Nel tramonto rosa-azzurro-blu, in un cielo ubriaco di frivole nuvolette, che parevano un enorme gregge di pecore non tosate, la gallinella del Signore volava un poco sconsolata.
Ancora non aveva trovato il suo puntino.
Incontrò uno sciame di mosche.
Si fermò un poco con loro, a fare conversazione, così per distrarsi.
Ma poi il pensiero le tornava sempre al puntino.
Mentre stava per posarsi su un fiore, un'ape le disse:
"Ciao, Coccy, com'è che hai sei punti neri e uno marrone?"
"Forse non me ne sono accorta, ma una mosca m'avrà fatto la popò addosso!" disse la coccinella, colpita dall'improvviso pensiero.
"Certo che le mosche sono proprio maleducate e antipatiche per questo vizio di lasciarla in ogni po-sto dove si posano." incalzò l'ape.
"Eppure, anche loro sono creature di Dio" replicò la coccinella, tentando di scusare le mosche, anche perché non aveva la prova che fosse stata una di loro.
Rimasero fino a sera a parlare cordialmente.
Poi la coccinella si congedò dall'ape, perché voleva cercarsi un posto per la notte.
Al puntino perso e a quello marrone acquisito,non pensò più.
Si addormentò su una foglia, sognando coccinelle dai cinque punti, sue cugine.
Le quali non s'erano mai poste il problema d'aver perso due puntini.

La strada azzurra
Avete mai visto una strada dipinta d'azzurro?
Ebbene, a Cappellicchio di Sopra c'è una strada dipinta di azzurro.
Ed è la via principale del paese.
Un piccolo paese, con un pugno di case abbarbicate sul punto più alto di una collina verde.
Io a Cappellicchio di Sopra non ci sono mai stato ma immagino che camminare su una strada tutta azzurra, è come sentirsi in cielo o in paradiso.
Immagino che la domenica i compaesani, che passeggiano salutandosi l'uno con l'altro, incedano, nel vestito bello, pavoneggiandosi sulla strada tutta azzurra.
A Cappellicchio di Sotto, due chilometri da Cappellicchio di Sopra, la strada è tutta in discesa per-ché questo paese dorme sprofondato nel fondo della valle, c'è una strada tutta rossa.
Sì, è tutta rossa, di un rosso acceso, come lo sono i papaveri nei campi lì intorno.
Ebbene, nessuno ci cammina sopra perché forse chi vorrebbe percorrerla pensa di calpestare l'inferno. Eppure Cappellicchio di Sotto è un grazioso paese, con un gran mucchio di case tutte co-lorate, con le tendine di pizzo alle finestre e vasi di fiori sui davanzali.
E si mangia bene all'unica trattoria "da Checco".
Io a Cappellicchio di Sotto ci sono stato, mi sono fermato qualche ora perché ero stanco del viaggio. Avevo guidato per sei ore.
E ho camminato sulla strada rossa. Ed è stata una sensazione corroborante, di energia, di sprone. Non certo di negatività né di maleficio. Ma valli a capire questi paesani.
Però vorrei in futuro fare un salto anche a Cappellicchio di Sopra e provare la strada tutta azzurra.

 


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