Poesie di Massystaro


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Piove e il tempo scorre
nessuno s'accorge che piove
e son mie le lacrime

Due ali
Siamo angioletti innamorati noi.

Con una sola ala però!
ed è per questo
che per volare
abbiam bisogno di stare insieme.

Morirei
(2012)

Morirei per te!
Morirei....

Morirei per chiunque !!

Ma poi alla fine solo per te
Riesco a vivere.

Vivo di te
Guardandoti negli occhi
ho visto che ti amavo già, ho pianto di felicità
vivo e mi nutro di te.

I nostri nomi
Quando dico o scrivo su di un muro
i nostri nomi dentro un cuore,
uno accanto all'altro…
ho già scritto una meravigliosa poesia
che tutti possono leggere ,
ma solo noi la possiamo capire.

Strisciare
Ho strisciato come un verme
per poterti avere
Ti ho donato la mia vita
su un vassoio d'argento
ricolmo d'oro e diamanti
e invece tu
hai scopato via tutto
in un attimo.

Il mio mar
Poesia scritta su dun foglio
strappato al cielo bianco di nuvole
le parole appaion come per incanto.
Dal poeta triste nascon lacrime perlaceee
Cadono nu' mare blu e appaion nel buio
la notte stellata,
profili ,
ombre d'amanti innamorati
non aver paura
baci e poesie in riva al mio mar ti dono.

Come un romeo
Come un romeo aspettai il tuo volto
di rosa rossa
Ma una pioggia di maschere cadenti
ne fece cenere ancor prima.
Tre passi in quel triste
Meraviglio avvenire
Furono spenti nella via e m'accontentai
D'esser solitario nella notte.

Deserto di seta
Montagne e dune, un deserto di seta nera
ove il vento ne cambia le forme di continuo,
veleggiano.
Occhi espressivi appaiono improvvisamente uno ad uno,
sino all'orizzonte.
Quel che ride, quel che triste,
o semplicemente quel che guarda,
comunque occhi tra le dune in seta.
Lacrime scorrono come fiumi e si seccano
come inghiottite nel nero.

Più in la cumuli di macerie,

piccoli cumoli di macerie
asimettriche e disciplinate,
ognuno al centro porta conficcato un fiore.
Una cornice di corda argentata
racchiude un quadro dalle forme strane.
Un pittore pazzo dipinse il suo destino
al vento su tela di seta nera

Pensieri
Stasera i pensieri solitari
leggiadri volano
nel cielo più triste che c'è.

Placato e all'indugio
inquietudine per la dipartita sorte
all'amor si ci pensai
desio di emozione.

Le tenere regine nel palazzo
dun'insigne,
emminente coglione.
Nel nulla finii, la sola cosa che so!

È come
E' come se soffrire appartenga da sempre al nostro essere
Nel dna cè già scritto che non potrai farci niente
Tutti giorni la dose di sofferenza e poi vorrei essere
Amato da te mia dolce piccolina
se potessi stringermi adesso,
un pochino di te mi guarirebbe,
ma un mondo crudele ci separa.
Io ci muoio perche tu mi uccidi e non lo sai
tra poco il natale triste arriverà,
chi sa se sarò pronto a quest'altra solitudine in festa?

Eppur
Eppur sarei felice della tua felicità.
Eppur qualcosa sarò stato nella tua vita.
Se oggi mi sorprendessi col tuo grembo,
invaso da chi sa chi,
sarei già morto.
Non ballare sui miei resti,
stò già partendo in quest'autunno.
Non ti rivedrò prima d'un giorno ormai passato.
Il mio lamento è differente,
è solo,
senza lancette, dissoluto
appassionato.

E creder che un giorno tornerà la primavera,
con i suoi dolci in fiore.

Sono crocefisso,
ho dei chiodi infilzati nelle mani.
Sanguinano, è dolore.
Ma non posso farci nulla.
Se ci fossi tu ……..

Io mi porto
Io mi porto tutto il male
di cui non ti rendi nemmeno conto.
Cerco tra mille porte
la porta che
aprirò per te.

E vedo un mondo dentro,

meriti niente
E' quello che dici
E' quello che ami

Tra le cose vecchie s'innalzano
bandiere e armature,
alabarde dritte
e grilli cantano qui
nei fossi.

Un sogno mai spento, io mi porto,
si,
proprio da te vengono queste parole

Che fatica
e per un pugno di mosche
librate al cielo d'autunno.

Charlotte (Amsterdam agosto 98)
Sul tavolo di un bar seduto me ne stavo
allucinato come non mai
sguardo vuoto sulla gente
piccole figure vaganti
La luce intensa del sole accecava
ancora una volta i miei occhi.
Allucinato ricordo d'estate
arriva charlotte
Fuoco tra le gambe
Allucinato ricordo.

Il domani
E Cangiar discorso.
Raccontar dolci bugie ai nostri figli
per vivere nel mondo
cadere nel vuoto e non arrivar mai in fondo
apro la finestra
e vedo un figlio senza madre, una guerra senza lode
un dolce prato rivoltato, un uomo arido, avido.
l'oro nero è finito,
le guerre riinizieranno.
Mi cade l'anima ora di cristallo
A terra si frantuma.
Ora infranta in mille petali diamantini
Cosi fini da esser spazzati via
con un soffio di vento.

Volaron come sogni nel deserto
Si, nel nulla,
mischiati a sabbia per non esser veduti
questo è quello che lasceremo nel domani
se oggi non cambiamo.

Privi d'amore
Privi di amore,
Da ogni angolo opposti s'attraggono
si respingono.
Si che siamo fragili,
tra prati verdi immensi
una margherita sola non si calpesta,
Più n' la
ci sara un altro fiore
e da rispettare.

La città brilla
La città brilla di case allietate,
sulla sommità: le stelle.
Al chiacchiericcio scialbo e strilli fatti,
dire cazzate stanotte mi è congeniale.,
Nel baratro c'è un barometro
e la folla si incalza incessante e urla.
S'accalca e schiamazza

odio e orrore
poi scivola,
come fosse olio nell'acqua che non si mesta.
!
Se dal cielo scende una nube tossica…
Al mio tre:
respiriamo tutti insieme la torba di questa umile vita.
Uno ,due, tre….

Poi la nebbia si dirada è si vede al di la
di un miglio.
La città brilla di finte stelle, insulse,
inasprite dallo smog,
comignoli sui tetti e fumi.

E di luci trattasi
non di stelle.

La follia
C'era il sole.
Ma che bella giornata bruna.
Un orso m'è appena passato di fronte.
E gli ho chiesto se a maggio i fiori ululano
E lui mi a risposto: No, la luna brilla.
E io giaccio per le terre con un filo
d'erba di colore rosso tra le ossa,
ma il mare è calmo.
La poesia di stasera è follia,
che tristezza però.

Indigena
All'improvviso una donna nuda
Indigena,
Dicevo a lei:
rimani,
rimani qui,
Bella irrequieta, danza tra fumi e muschi
Tamburi risuonanti nella foresta e nuda trasuda
Sensualità
S'avvicina e m'ama come non mai
quando ancora la luna testimone non amava le stelle
e il sole a tramonto stendeva un velo di mistero
i suoi capelli lunghi coprivano le nostre fragilità
all'ombra d'un fuoco secolare.

Nel buio
Pensieri esplodono nel buio
un insieme di luci sparse,
l'universo appena creato
tanti singoli formano un tuttuno
il vuoto intorno.

Preghiera
O padre della mia metà
Lo chiedo a te che sei al di la degli anfratti
Ove riposi su letto di croci e risorgi ogni dì
Vorrei redimermi,vorrei il tuo posto
Che tu non meritavi, sicuro.

Vorrei redimermi, pagar dazio.
Per torto fatto a tua figlia e di voi tutti
Genuflesso a chieder perdono
Pretender posto nell'affranto mausoleo
A far cambio
Se potessi!
ti renderei la vita, ti direi:
"Torna da tua figlia "
e dille
che è stato solo un brutto sogno,
un brutto sogno.

Potessi io
concederle cosi un sorriso.
Quella dolce creatura che tu crescesti
da buon padre
e che io sciupai per mano mia.
La giovinetta mia amata
che tu creasti dolce, bellissima
e mi donasti ammonendomi subito
"Pur che non avesse mai a soffrir pene d'amor"
Incosciente fui e non riuscii a'mantener promessa
Ella soffrì tanto e pianse e come se non bastasse
la cronaca ci si mise di contro.
E fu tristezza
E fu pianto
E fu malattia
E fu sofferenza,
per te padre suo
che te ne andasti di malattia, senza colpa.
E Fu la morte
Prima tu
e poi…
io ma non per morte
ma per ameni e inutili motivi.
Non riuscii a rimaner nella grazia di Dio
Tua figlia ebbe a soffrire dell'altro.
No c'èro a sostenerla nel luttuoso giorno,
buio.
E fu odio e silenzio.
Tua figlia ora mi odia.
Il genero tuo a chieder ora, redenzione,
per i peccati gravi, commettuti.
Tolto il sorriso alla tenera figlia tua
che non meritaa il disgraziato
mali n'core mio
ma serena vita a premio per l'umiltà d'animo.
Or prego i Dio che mi porti con se.
Pur di far cambio, darei la vita mia natural durante
pur di rivederla sorridere felice.
Tristezza va via e senza che lei lo sappia
che per una volta a meno
una cosa buona la faccio pur io.

E' la preghiera del perdon voluto
per lei che ingiustamente
a soffrir dovuto.

La morte di un re
È ora,
quello che m'aspettavo si è avverato
non c'è più la luce
non c'è più nessuno in questo regno
non c'è più niente, la morte é arrivata subito!
Il trono è rimasto vuoto
La corona a terra
caduta da poco, ancor dondola
tentenna e poi si ferma.
E, il re ? non tornerà più.

Senza la sua regina
il re è morto

Ancora & ancora
Ancora e ancora
Ferite,
segni indelebili,
impercettibili e dolorosi i ricordi
nell'animo scritti per non dimenticarti chi sei
da dove vieni e dove andrai.

Luna
Guardando la luna….
Fu cosi,
che persi la strada.

Voglio te
Ti voglio tutta,
voglio entrarti nell'anima,
rubarti i segreti piu dolci
e farne luce
per quando sarò solo, al buio
e ascolterò la tua voce nel ricordo
come la più bella delle lezioni d'amore.

L'eroina
L'eroina è un emozione, unica, come l'amore.

Quando l'ago buca la pelle e la inietti
la senti passare dalla siringa alla vena
e scorre lungo tutto il braccio,
Si infiltra in tutte le parti del corpo, dai capillari alle grandi vene
poi arriva al cuore , ed è amore, amore, amore.
L'incertezza della vita s'attenua e tutto cambia.
La noia svanisce, vorresti fare tante cose, tanti buon propositi,
tante chiacchere, stato di benessere, tutto è calmo, è amore
Stai in pace col mondo e con te stesso, non hai bisogno d'altro, proprio di niente.
Poi quando passa, son cazzi, arriva la ruota (l'astinenza)
è dolore, molto dolore.
Tutto risulta più difficile,
le cose normali, sono paurose e la vita diventa più dura e
più triste, non riesci più a fare niente, le forze svaniscono poi e
muori dal dolore, sudi, brividi di freddo, poi di caldo, pelle d'oca
gli odori diventano insopportabili,voglia di vomitare,
mal di pancia, ti cachi a dosso, pisci in continuazione, sentimenti a tremila
tremore, depressione e voglia di morire, non sai dove sbattere la testa,
non ti importa più di niente di niente e di nessuno, hai bisogno solo del tuo amore
che adesso è l'eroina .
Per lei, anche se non hai le forze, faresti qualsiasi cosa,
tra poco sarà ancora peggio .
Devi assolutamente bucarti l'eroina.
Per forza.
Se ai soldi, devi solo cercare chi te la vende e sei salvo (per il momento) tutti i giorni e la solita storia.
Altrimenti per bucare devi rubare e sicuramente prima o poi ti arresteranno.
L'eroina è solo un falso amore, una soluzione stupida,
che distrugge te e chi ti vuole bene
che porta inevitabilmente in carcere o alla morte
L'unica soluzione è affrontare la vita.
La vita è meno dura .
La vita da drogato è durissima, fa schifo e non serve a niente.
Anzi la vita senza droga è bella. C'è un mondo la fuori e le donne poi…

Quindi non iniziare mai. Dopo col cazzo che smetti, è difficile.
Se ti droghi smetti subito, fatti aiutare.
Se vuoi morire, invece continua.

Quello che manca
Sono certo che le mie membra sopiranno.
Son stanco di li a poco.
E che dir d'altro
Mi fa fatica la vita

a volte m'accorgo
d'aver bisogno
di tutto,
e non basta neanche.
E pure non ho bisogno d'altro
ho tutto ciò che serve,
proprio qua.
Nell'incertezza del vivere
s'assapora l'amaro.
La dolcezza
di una donna
è quello che manca.

Nell'atrio
Essi, son li,
nell'atrio.
Prima dei ripidi sassi.
Messi a guardia
come dei cani.
A giudicare
mentre cangiano
maschere d'ogni sorta.

La neve
Oggi le ore non passavano mai
Dal di dentro ogni battito scandiva
i secondi
Dal di fuori già dalle primere mattutine
fioccavano batuffoli di neve, fredde ma
la fotografia appariva nitida e biancaneve.
Gli alberi accoglievano tutto il peso e i campi
imbiancati rifinivano l'immagine.
Scocciati gli umani parevano
nell'attendere in fila il proseguir delle auto,
ma si placavano subito per lo spettacolo
vedutosi cosi poche volte.
Ma i giovani con l'innocenza e
la spensieratezza, incoscienti si prendeano a pallate
le risate e la confusione, strilli di dolci fanciulle
tutto si mischiava ed era bello.
Chi sa cosa farà la mia piccola Elena?
Guarderà la neve con occhi dolci e anche se un
po' fastidiosa, la neve è sempre uno spettacolo.
Sarebbe stato bello guardarla insieme
da una finestra e dietro di noi un bel camino
con la legna che arde
come l'amore, come la nostra passione
che però è finita
ed oggi ne è rimasta solo la cenere.

Alle mattine
Alle mattine fredde si lega
il sudore diaccio
Poi il torpore, una caldana.
Di nuovo il freddo e il brivido
Una vita difficile si prospetta.
Anch'oggi le foglie son cadute
l' ultime eran già morenti per stagione
i rami spogli
or sono come il mio cuore
come in letargo senza ritorno

in attesa d'un risveglio o primavera
che finiron d'esistere
al cominciar
del tempo che fu.

Venuta dal nulla
Cenere sulle mani,venuta dal nulla
Al vento lasciai volare parole vuote
Voler morire , l'anima rinchiusa e incatenata
Al un muro che ci divise
e tu dietro poggiasti l'orecchio
per sentir sel cuor ancor battea.
Quando cade l'utima delle foglie morte
E' segno che è la fine.
Ma la prima delle primavere è inattesa
Quando tutto sembra nero all'improvviso poi si colora
cadendo nel vuoto il cuore poi si ristora.

Sale e scende
Sale e scende la botta di cristalli magici
sfumano ad ogni tiro fumato
Un pacco di soldi se ne va per passare
qualche ora, qualche serata tra disonesti
e gente senza scrupoli, amici a volte.
Ad ogni tiro, ad ogni flash
un nuovo mondo
appare e poi scompare e se ne va come il fumo.
O come il tempo che gettiamo.
Ci piace volare ci uccidiamo, lo sappiamo
Questo è il prezzo che poi pagheremo.

Spiare un sogno
Un passo, poi fermo
sposto un candida tenda bianca
Già da ore sventolava come piuma
Odo grida e sorrisi di piccole creature
Giochi fanciulleschi, tavolo e donna rividi
Dal viso d'angelo con segni di sofferenza
Madre di figli, nascosto come ladro a spiare la gioia
Si a spiare quel sogno che vidi e non seppi trattenere e mi svegliai.

Coltivare
Non son bravo a coltivare,
quando piantai quel cuoricino,
lo curai dolcemente e lo vidi crescere
diventò un meraviglioso amore, forte e rigoglioso
un giorno di freddo però una brinata lo seccò
e ne rimase solo il ricordo con rami spogli,
infondo però qualche fogliolina ancora continua a vivere.

De la morte
Raccontar voglio
i sapore de la morte.

Gli ha sapore.

L' assaggio spesso,
ad ogni sogno della notte,
amaro e marcio.

Odorato,

pare d'edera trita,
mesta a menta,
macerate in acque fetide,
ove topi morti galleggiano
e si sfanno.
M'accorgo d'averla sognata,
bevuta e assaporata.

De la morte voglio cangiar pensiero.
Appena finito i sogno,
mi viene il vomito d'incollo.

Lacrime
Sono troppo stanco
Un'altra giornata a parlare con i miei amici invisibili
Ora rido ma c'è ben poco da ridere
Ho fatto piangere oggi.
La fonte dove nasce la mia vita oggi a pianto.
E si va ad aggiungere
alle lacrime già versate da altre dolci fonti
Ho fatto piangere anche ieri,
però era la mia amata quella volta.
Insieme alle tue di lacrime
le mia sembrano non vedersi
e diventano un fiume in piena
raggiungono un mare di tristezza
nelle onde del tempo
poi si scordano.

Siamo ricchi
Siamo tutti ricchi,
Credimi!
Guardiamoci dentro.
È li che possiamo
troviamo la ricchezza.

Nelle tasche però,
non abbiamo un soldo.

Ma credimi
Siamo ricchi!
Tutti!
Ognuno a suo modo.

Parole che non dirò mai
Con le mani spargo polvere di stelle
e mentre cade nel buio si trasformano
in desideri
che dolcemente si posano
ad aspettare un soffio di vento.
Mentre albe si susseguono
senza tristi tramonti
Strazziati d'amore e sussuri nel cuore
in cerca di parole
che non dirò mai.

Love, love, love
Si sgretolano
i ghiacci sotto i nostri piedi
e par che tutto si colori, dove deserti
fioriscono di nuove speranze e ogni petalo cade
su corpi inermi che si uniscono
e m'ama non m'ama…
Promesse d'amarsi per tutta la vita e anche oltre
Finchè i castelli di sabbia non saranno
spazzati via da quell'onda adirata di acqua salata.
Love, love, love .

Persi
Persi l'amore in un incubo.
Allo specchio gettai tutti gli sbagli
ma amo ancora e più di prima
Ad ogni sospiro,
ogni petalo di te
si bagna di rugiada
caduta ancora una volta
dai miei occhi sognanti.

Un frate
Frate scalzo in do tu vai?
Di qual ordine tu sei?

-L'hai detto tu appena or!
-Appunto frati scalzi appartengo.

Cammina vai

e comprati
le scarpe.

Ascolto Massy Staro
Non riesco a sentire le flebili parole
che mi dici.
Ascolto nel silenzio parole che solo io
percepisco e gli altri no,
sono lontane ma
riconosco la tua voce.
M'offende per scuotermi
le membra,
mentre segnali chimici
si smuovono elettrici
tra grigio materiale che Dio
volle inventare.
Come onde radio percepisco
che tu sei,
ed a ogni opera nuova,
sento forti voci e tante
che vogliono aiutare me
lo so,
ma poi svaniscono all'abbassare
dun volume immaginario che
non posso controllare.
Non saprò mai le verità, io.
Tutti sanno quello che io so,
ma non mi verrà mai svelato
ma ogni volta mi accontento
di sentir la tua voce,
o speciale donna amata,
non ridere di me,
non piangere di me,
poi tutto si chiude come un sipario
nu'n palco dun teatro immaginato
e nel silente solo la mia mente,
parla.
Ti chiama come al solito
del chieder l'aiuto tuo
e vostro anche.
Flebili e finiscono
le udite mia della notte
A volte al mattin appena si levano
in prima i mei occhi e poi me,
vi risento :
"s'è svegliato, si sta alzando" e poi
quasi più nell'andar della giornata.
Ma penso sempre a te,
sempre, sempre….sempre.
Per capir queste mie parol in codesta poesia
abbisogna conoscer la storia,
chi ognuno far a se e addattasi
come una canzone che ognuno
ne capisce quel che vuol e la fa sua.

Guarda
Guarda,
ogni volta …
Il cielo, si empie di speranze
e
stelle cadono come sogni infranti
e se ti cerco tra loro voglio dirti
solo che t'amo.
Nel mio cielo tu illumini

Inferno
Castello dei giganti,
all'uscio un carro funereo
tirato da cavalli alati e disperati
con testa di cuoio,
i cherubini dannati sono imbrigliati
di santità.
Mio Dio che cosa posso fare?
Il monte dei teschi attende me,
Il ritorno tra la vita e la morte
dove c'è una falce oscura, misteriosa
e una fila di zombi aspetta a turno
l'eterno inferno.

Nessuno lo sa
Allo specchio dei tuoi occhi rividi il nostro sogno
Come quel fulmine che cadde e si spense nel mio
Cuore.
Aspetto Quel dolce soffrire ancora un po' finchè
avro luce, finchè avro vita.
t'amo e nessuno lo sa
quanto.

Quanto
Quanto tempo gettato nell'oblio
Mi ricordo d'avvenimenti già scaduti
niente può toglierli dalle menti
ed
ora son qui tra mille
a sfogliar il tempo
come fossero pagine di libri .

L'albero
Libero con radici profonde
O frutto acerbo in continuo evolversi

Anima d'albero
Come lui in cerca di luce
Più su, si
più su, aspiri ad elevarti.
Niente invidia sotto i piedi, laggiù tra le radici.
Guardate il suo crescere maestoso
Eppur non si vanta, non parla,
niente invidia nell'innalzarsi verso il sole.
Aspiri l'elevarti vero?
Giusto!!
Se avessi radici profonde
Cerchi libertà tra spine di rovi
e braccia d'albero ormai secchi

Chi piange
Chi piange la solitudine?
Un piccolo lord dal sangue rosso
perduto nel profondo gelo
d'un sogno infranto.
Chi piange se non tu poeta?
Di tristezze tu ti nutri e regredisci
Pezzo di pane.
Lune, monti, stelle, visioni tu dipingi
Nelle città disperdi essenze di fragorose
vergogne,
Ti salutano i folletti che solo tu riesci a vedere
e ci parli, sproloqui.
E Quei tuoi amici immaginari
che ti compagnano per ore?
Sono davvero reali e tu li senti parlare, rispondi
e hai paura che un di questi giorni
anch'essi t'abbandoneranno.
Chi piange la solitudine se non tu poeta?
Rassegnati or dunque e ascoltali:
"Io con te".diceva una vocina.

Il bivio
C'erano due strade durante il cammino
Un cartello indicava inferno e
l'altro il paradiso
scelsi la strada per il paradiso
pensando ai sogni e alla poesia
pensavo che fosse la scelta giusta.
Ma mi portò dritto all'inferno.
Ora se potessi tornare indietro
non saprei più cosa scegliere.

L'amour
Che cosè l'amore
se non un' opportuno senso di dolore?
è il crepitio di una fiamma di un camino che arde,
l'amore, un 'immagine che diventa cenere quando finisce.

Je t'aime beaucoup mon amour. Tu es ma vie.
Amore mio Ti amo tanto, tu sei la mia vita

I sogni più belli
I sogni più belli son quelli che non si avverano mai
Ma a volte mentre dormiamo si avverano
Peccato però, poi ci svegliamo nell' incubo

Film
Vivo di ricordi
Tutti in un momento.

Come lo scorrere
della pellicola di un film,
come se da un momento
all'altro dovesse finire.

Un ramo
Un ramo di sconosciuto albero
Senza figli,
su letto di sabbia,
è provenuto da chissà qual tempo
tra sassi d'un' alpe rocciosa,
un fiume
d'inverno lo portò.

Tanti piccioli dritti
senza vita, ne foglie.
Paion tralci di vite, vive,
infilzate sull'aridume di un greto di mare.
L'ombre che fanno quando i sole li punta
sembran raddoppiare,
poi c'è l'onda di mare che arriva
adirata e catastrofica, li travolge
e di spuma di sciampagna li copre
salato rimane e si riprepara
la risacca.
Rimangono impalati
d'intorno arcobaleno di sudiciume
ma compongono l'opera.
Diurno,
racconto un ramo sulla spiaggia,
d'inverno vento e di mare che il rumore tace.

Silenzio
Se tutto intorno rimane in silenzio
Cosi vicini siamo noi
Lontano irraggiungibili.

Cresce in silenzio nella notte dei tempi.

Quel momento rimane in silenzio.

Se tutto intorno cambierebbe
Piccola mia;
Nel silenzio
tante dolci parole sentiresti.

La rocca
La banderuola,
tre lune ritagliate ne ferro.
Son all'incontro e a rovescio
girella al soffio di tramontana.
E nelle lune all'intro si vede gialla quella vera.
Il tutto, su un fastigio di rocca antica
di torno tremula una stella vicinante
e freddo sente.
Terracotta consuma
di tempo e di battaglie
Matton che di rocca fu'
alla speme delle genti

Campi Bisenzio.
Narrata pur da Dante sommo,
nelle cronache,
niuno dei versi della divina

Tra rampicante novembrina e lo ponte
foglie rossastre come vite
saliscendono per la cupside

D'accanto il fiume scorre testimone

La bandera di tre lune a rovescio
sul torrione della cima,
in ferro rugginolento,
quando piove
goccia su coppi e
la finestruola quando vento
sbatte e s'apre.

Un filo d'erba d'angnoletto
tra le mura crepate,.
vola in mille pezzi.

Nella rocca merlata un
portal di pietra serena
in scaglie si consuma

Rocca Strozzi a Campi.
Na croce Spoglia;
di lato, l'edicola santa e piccina
I paese mio.
Levriero rampante
tra bianco e rosso
di rocca e
gente dei Campi,
case,chiese
e fiume dello Bisenzio .

Un figlio mai nato
Nel tuo grembo
mi posi col capo
l'udir di due battiti voleo ascoltar
mani tra le vesti se son il padre

Un giorno nel mondo
un mondo in un giorno
figlio mai nato

Tu madre porti in te
il mio respiro
di un natale con geni e viso da regina
Le cortigiane ti
danzano intorno
vestali tra musici e veli divini
ti invitano tra i petali della vita
ascolta mia regina
tuo figlio vorrei che nascesse ora
il richiamo materno non lo senti?
vorrei seminarti.
Sono il padre di un figlio mai nato
uomo di sempre
nel tuo segno signore
s'appaga d'un figlio

Sogno i sogni
Ho bisogno di sogni.
A volte riesco pure a sognare me
che sto sognando

A volte sono sveglio mentre dormo
e riesco a pensare e a parlare.

Mentre dormo e sogno, rispondo.

Il bello
è che
se mi sveglio dal sonno
mi rendo conto
che son già sveglio.

In realtà
riesco a capire pure mentre dormo.

Sono consapevole pure in sogno.
Come se fossi perennemente sveglio.

Un sonno lungo un sogno.

A volte da sveglio, però dormo
e ho bisogno di sognare.

Perso
Perso,
come una barchetta di carta
alla deriva sull'oceano.
Lasciandosi in balia degli eventi unici
Delle tempeste e delle quieti
Della dolcezza ora di un fiore
Ora di donna che ti ama
Del donar d'amore ora che decide di lasciarsi amar
Mi abbandono su di lei
Su le sue braccia a far da guida
Sulle sue labbra appeso per sempre sarò suo
La paura, non mi lasciare mai, strappami tutto
persino il cuore e calpestami, fammi patire come sai fare tu
ma non lasciarmi mai.

Luna la sù
Guardavo alto nel buio una sera d'inverno
Con le mani i sogni sfioravo
Una luna grande brillava negli occhi
Ma che strano la luna lassù e io qua giù

Guardavo alto nel buio una sera d'inverno
Quel colore mi brillava negli occhi,
quell' amore si porta via la vita mia,
Lontano.
Ma che strano io lassù e il mondo laggiù

Guardavo alto nel buio una sera d'inverno
e dalla luna mille mondi vedevo tranne che
la terra

Principessa nera
Dedicata al gatto nero
Massystaro 1999

Piccola principessa nera
Il tuo colore cosi scuro
Porta alcuni individui
A pensare che..
Che porti male.
Ma quale male potrai mai
Portare,quando il tuo ruolo
nel mondo
È di rendere la vita più serena
Giochi semplicemente con quello che trovi;
regali sorrisi alle persone sole,
piccola principessa nera
sei bellissima e se
non esistessi tu
tanti sorrisi sarebbero
del tuo stesso colore.

La felicità
Nel giardino la felicità.
Ove i frutti son rubini ,diamanti.
Con foglie di giada e rami di cristallo,
L'orizzonte tra topazi e smeraldi che sorridono
una Cascata d'oro di gocce infilate tra
queste note amare,
silenzi e colpe represse
è gioia, sorriso, baci,
è ricerca di quello che c'è,
per sua natura la felicità
non esiste,
sono solo momenti
è luce che splende
è sole,
è tutto il creato,
forse frammenti.

Poesia
Semplice turbamento,
creazioni divine a chi me parso.
Regalo un sogno dalle menti mia.
Venuto per illuderti
in questo meraviglio a parlar di cose o
d'altro che non sia normale,
la poesia che t'ho da dir
è questa
mia adorata.

Piove
Piove
Ho paura che non ti rivedrò mai
È più facile aspettare il nulla
Che vivere senza perdono
Il cieco vede
Il sordo sente
Io invece ti amo
Due alberi di sfondo
fan da porta

Dietro
l'edificio del dolore è grande

Piove e il tempo scorre
Nessuno s'accorge
che piove e son mie le lacrime

Luci e voci
Quella splendente luce chiamata sole
E tutte quelle stelle
A cui l'uomo ha dato nome

E poi tutti quei rumori

Tutte le persone che son tante

Proprio come quando
Ti fermi un attimo a guardare il cielo
e tutto il suo splendore

E intorno a tutta quella luce
C'è un buio molto scuro

Siamo tante piccole voci
Siamo tante piccole luci

Fantasimi
Fantasimi e fantasmagori
nell'onta lavata col sangue
in quei tristi giorni di un santo mese.
Giorno a festa di morto si fà.
E ci si accinge nel viottolo prima
che la notte cada al fronte d'un cancello
Nel castello dei salici
ove una fanciulla attende il suo ritorno
e nessun dorma all'udir di quei passi
un fantasimo che gira
tra le stanze di sto regno maledetto
senza mai cader nell'oscuro
i candelabro si stuta al soffiar di vento che non c'e
all'ora nona genti, portate sementi nove
e vaccine sterili.
Giovanotte verginie
Como obolo al signor ella notte.

Giornata grigia
Vorrei essere
in una triste giornata grigia
Umida e nebbiosa
e girare per le strade
in cerca di un raggio di sole
che mi racconti
l'inizio di una fine.

Mi caccerai
Non sai quante volte
avrei voluto passare
da casa tua.
Suonare il campanello
e in lacrime dirti
che amo solo te,
non ne posso più
di stare solitario.

Come un diamante
perso dal suo anello.

Il suo posto è insieme.

In ginocchio e in lacrime
sono a chiederti perdono,
ti amo,
e tu invece,
lo so,
mi caccerai,
ancora una volta.

Notte di paura
A gocciar nelle pozzanghere della notte
Tra arnesi le nubi oscure e minacciose
si riducono.
Un gran rumore si levaa dalle terre emerse
Recinte e reciso fu il limite invalicabile
Tra le nebbie e li fumi, la paura.
Corsa a perdifiato per fuggir la notte
il nessun posto stasera.
Disgraziati nell'anima e ne core
come poi tante altre.
Nonche fu la notte spaurina
dun guardiano sbadato
perduto nella bufera
Tra le nebbie e i rami
furono scossi gli animi di noi altri
Al colmo della notte di paura
nessun amaro doblone arrivò mai.

Se non
Se non esistessi tu amore
i giardini sarebbero spogli
e i fiori seccherebbero
Il cielo sarebbe buio senza stelle
E la luna non più cosi romantica
Il poeta senza musa e senza vita.
Il sole si spengerebbe
Ma invece tu esisti per fortuna
Anche se non per me,
allora tutto è cosi bello
che vale la pena vivere solo
per vederti sorridere
anche se da lontano.

Un attimo
Mi cade il blusotto
è l'or di desinare
M'interrompe da un pezzo..
ma l'amo.
Come faccio se oltre ogni tempo ci sei tu?
Mi par ieri e d'innanzi ai miei specchi ti rifletti ancora,
anni ormai,
passati di d'avanti come il vento.
Sto Fermo
non muovo un passo tutto d'un fiato
Il vento mi svolazza i capelli lunghi
Il tempo ora par immobile fermato di grigio
Lei li

T'amo , Oh …si t'amo ancora e non lo vedi
Un lampo di brividi
In men che non si dica
Piango e rido pazzo

Il magone.
Vorrei toccarla ma non vè
Vorrei scusarmi delle parole non dette
o di quelle dette troppo
Vorrei farlo comunque,vorrei,vorrei ,vorrei….
Ma quello che volevi tu?...
Il silenzio e il niente lasciasti
E come lei in silenzio rimasi
Come faccio se oltre ogni tempo ci sei tu?
Anni ormai
D'amor per giunta che sogno un tuo ritorno

Incerta ora
All'incerta ora mi son sveglio
nel pensar di cose non affatto
belle.
Sognai un omo
gettar dal ponte vecchio
la sua vita e sparir
nell'Arno lo si vedea.
Ma poi mi son sveglio
E volli dimenticare.
I sole ancora un c'èra
ma le scritte di poeta
apparvero tiepide
ancor prima.

Cemetery
Dio ci ha sputato sulla terra
Poi gli sputi ogni tanto evaporano
e noi sepolti
ce ne andiamo al cimitero.
Quante croci nel giardino dei fiori.
Io porto una fusciacca mentre vago nel solenne.
Un contado di anime sciolte, eremo dei solitari,
un guerriero semidio,
soldati e giovini
o veterani tuttavia dipartiti,
neo intraterreni.
Lacrime annaffiano aiuole e pianori di
boccioli ancora d'aprire e fogliame diramato.
Altri e petali caduti
nei salmi dettati.

Non so degno di proferire di codeste verità.

Numeri e prole, marmi diacci coi nomi argentei
nella città di cui nà volta furon vivi
Dei popoli della vita
un si partecipa più al chiasso,
i pianto….rimasto
Santo cielo, perché?
Ci domandiamo!

Dio non so degno d'argomentare.
E parliamo colle anime dei nostri cari defunti

Ci ascoltano di la dal fosco
a noi ci basta questo.

Whiskey dark
Alcoolico whiskey dark
sei di colore caldo e nella
tua casa traspari,
tra vasti risiedi ovunque.
Ogni locale ti possiede messo tra gli altri
al grido whiskey dark ti fai bere
nei più svariati
mondi o nella casa.
Illudi,
uccidi,
disarmi,
provochi.
Assassino delle magie già abortite, tieni su
e in nessun posto sarà un padre disperato
che picchia e distrugge la sua famiglia
mentre un piccino guarda, assiste impotente.
Oppure un giovane, credendo di far bene,
a fatto male,
etichetta nera senza più stelle
morì nel sabato di triste notte.
Stragi del sabato sera.
Tragedie umane.
Ovunque sei tu
Whiskey dark
muiono sogni,
d'alcool o droga.
E chi resta piangè domandandosi.

Per te
Coglierò un fiore per te
Il più bello ti tutti e scriverò la poesia
con i suoi petali, strappati all'anima.
La poesia più grande .
Quella mai scritta
e mai detta, e
guardandoti negli occhi ti parlerò in silenzio
e tu mi capirai piccola

Sopra ogni cosa poserò per te la mia vita,
ma in verità la perderò
La poesia è già scritta.
Sei lo strumento di tortura più dolce che ho.
sei tu la poesia,
sei tu la più bella.

to Elena

Sognavo
e mi hanno illuso


Che fatica
Respirare in questa folla
È già notte e la luna riaffiora
Mi colpisci a me… bugiarda !
Io lo so che ci sei.
Vieni qui.
Non ti permettere ….
Non ti permettere di farmi felice!
Ora ridi ,
andiamo ridiamo ancora
E ci risiamo: i tristolini scorrono
nella mia mente,
c'è ancora il sole e tra poco farà buio…
…i tristolini arriveranno…
non mi vuoi più?
Che cosa c'è?
Vieni e rubami
Non faccio altro che chiamare il tuo nome!
E da domani come faccio io,
Come faccio senza te?
Mi sono spogliato di orgoglio e dignità
davanti al mondo ma davanti a te
muoio, sono piccolo, piccolo .
Un bambino innamorato
che gioca e si sente stupido
mi vergogno.
Ho paura di te.
Ora in un giorno che avevo deciso
di guardare il sole
dritto negli occhi,
dove non è stato facile decidersi.
Rigenero…
mi sono accecato da solo
drin….,drin..
un telefono squilla ,
la morte mi avvicina:
"il conto signore!!!"

_ è già si deve sempre pagare!

"Siamo spiacenti e non facciamo sconti..
Tantomeno a lei signore!
Anzi per lei
abbiamo riservato un conto
del tutto speciale…
la sua vita, prego!!"

_ Ma come, perché, che cosa ho fatto?

Non doveva permettersi di sognare!
Voleva la fama, voleva tutto, voleva l'amore lui…

_ Si volevo tutto
ma mi bastava una vita con lei, dei figli,
una famiglia, una vita serena.

Credevi davvero che sarebbe tornata con te?
Vergognati davanti a lei e davanti al mondo
No c'è più vita , non c'è più amore
Ti Rimane solamente
Il conto da pagare
La Morte.

Ti ho perso
Siamo soli qui,
io e te sotto le stelle.
Quel tuo essere
mi strugge di felicità
Indescrivibile, è come il più bel pianto.
T'abbraccio forte forte
per paura di perderti
mio piccolo fiore.

Ma ti ho stretto troppo ,
cosi forte da toglierti il respiro
E alla fine ti ho perso da vero,
Per sempre.

Non sarò mai più sereno senza di te.
Tra i pensieri miei ti ritroverò.
Ma morirò sognando petali rossi
che caddero d'amore
nell'autunno senza fine.

Racconto di un folle
A chi racconterò le storie dei castelli
di carta o di un fiore dai petali brulli?
Di dolci note suonate al vento per
il ritorno del folle.
Nella
psiche l'impronta di una mano che vuole aiuto
e che nessun c'èra,
un nuovo patto scellerato
per i tempi migliori.
Apro le porte e ti vedo andare via,
Gesù
e risorto mentre un salice è piangente.
Rendimi conto delle
tristi menzogne dell'essere umano.

S'impegna a morte.

Alla festa c'erano tanti mostri ognuno
mostruosamente pazzo e perverso.
E le facce divelte,
cadeano a terra,
le mani marce con buchi
dove uscia il pus allo stringere.
Sul tavolo, fogli,
e un ignoto scrivano senza senso.

Un foglio bianco
Un foglio bianco
aspetta d'essere empito
di frasi oscene
di bugie e false speranze
dette da sempre,
invoco Dio.
Purtroppo avete a che fare
con uno stolto che
crede all'impossibile
che empie fogli di intima
costrizione
di debolezza e linfe vitali
Un foglio bianco ora empiuto
Coi sogni d'ogni uno
O due o tre.

Stupido
Stupido
mangiatore di sensi,
alla luna ti rivolgi.

Quando il signor dei fuochi
l'anima ti prese,
finisti pagliaccio.

Che stupido.

Nemmeno venduta….
L'anima l'hai regalata

e ora Poeta
ti volgi alla luna.


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