Poesie di Michelangelo Marchingiglio


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Michelangelo Marchingiglio nasce a Trapani il 28.09.1947, fin da giovanissimo coltiva il bisogno dell'anima di dare voce ai suoi pensieri, ai suoi desideri e alla bellezza dei suoi ideali, valori, che gli sono stati impressi dalla madre "anima luminosa". Si è diplomato Capitano di lungo corso presso l'Istituto tecnico "Marino Torre" di Trapani. E'imbarcato, sposato ed ha un figlio. Ha partecipato a pochi concorsi, tutti locali, classificandosi al secondo e al terzo posto per ben due volte.

Indirizzo e-mail: michelangelo.marchin@alice.it
 

Leggi i racconti di Michelangelo

 Sull'amore… dico
(Giugno 2001)

Sentimento sensibile e prezioso
è l'Amore.
"Dono di celestial profumo"
in lotta con l'umana povertà
che l'uomo
decompone in bassezze
e
volgarità
confondendolo
senza discrezione
con quello che è:
via
vita
gioia
e
verità.

Amore
(Maggio 1962)

Guanciale dell'anima!

L'anima
(Maggio 1968)

Delicata come ali di farfalla,
l'anima mia
Tu rivesti, Signore
dei colori dell'arcobaleno.

Amore
(Maggio 2001)

E' come risveglio della primavera, il fiore.

Amore
tra due creature di etnia diversa
(Maggio 2000)

Viaggio di due anime
proiettate nel tempo,
a ritroso…
unite a ritrovare
il seme
prezioso
e
primordiale
"Vero linguaggio universale"

All'Italia
(21 Ottobre 2007)

Mia bella Italia!,
Fanciullo, vidi sulle impressionate carte
i tuoi bianchi monti
toccare liberi il cielo con le dita.

Vidi i tuoi colli verdi mammarie
simili ai seni di una vergine donzella
e una notte… dolce notte…
sognai uno spicchio argentato di luna
che come l'arca di Noé
sicura sopra, esse, s'adagiava.

Udii il fiume sussurrarti parole d'amore
quando, gentile, t'attraversò il petto…
poi,
pazzo suicida in mare,
mentre risaliva, invano, il naturale corso
gridare, lo sentii:
<<chi ha deturpato l'amata mia!?>>
Spossato, mi svegliai…
e in silenzio religioso, t'amai.

Adulto, ti sposai…

e conobbi i resti degli antichi avi
e l'arte di sommi cultori e di poeti.

Patria dolente!,
Io non conobbi guerra né eroi né santi,
ma solo storie di cantori e menestrelli
che impavidi cantarono calzando il tuo stivale
per aiutare a vivere e a morire.

Le tue storie, mia bella Italia
affliggono lo spirito;
il dubbio seminare e rafforzare, fanno
e l'aldilà "silente spettatore" provocano.

La banalità domina sui giovani;
l'indifferenza, l'applauso, il sorriso
acquieta l'anima dello sprovveduto,
ma chi sorride, l'oscurità dell'anima, accetta
e la menzogna, come maestra di vita,
"eloquente alleata" fa entrare;

Sicché, essa…

il tramite,
l'inseparabile,
ripetitiva
nell'esistenza quotidiana, si professa.

Mia bella Italia!
vorrei essere quel fiore…
Guardalo com' è bello.
Accoglilo!
Accoglilo adesso … non esitare!

Figlio!
"Giovane fiore"
dono a questa ingiusta Italia
canta melodie d'amore alla vita.
L'amore è un ospite gradito,
accoglilo con dolcezza… non buttarlo via.
L'amore corre …
corre più del vento impetuoso,
frena il temporale.

Figlio!,
scopri i tuoi doni…
non annegare nell'oceano tempestoso…

Sii tu fiore!

Sia tuo il suo profumo
ché da un vero e sacrale spirito di fratellanza, mosso
possa tu "Primizia"
offrire un senso, al tempo,
del buon Dio fedele,
ma non immutabile compagno.

La mia società
(Dai dialoghi con mio padre)
(Agosto 1972)

Albero che da frutto è la famiglia.
Buona terra è la comunità dove "il frutto"
con altri
le prime esperienze condivide
e le radici inizia a porre e affondare.

Campo di raccolta è la società
non di frutti buttati alla rinfusa
ma
di frutti raccolti e posti in essere
dando un senso al tempo
che al frutto
viene quotidianamente accreditato.

Come le formiche
che l'interesse comune curano
e i più alti grattaceli abitano…

così,

"i frutti"
cerchi di cielo abiteranno
ramoscelli di pace
per conquistare i cuori
in mano recando.

Padre di poca fede
( Giugno 1997 )

Al crepuscolo è un lievitare di luci
di canti
di suoni armoniosi.

Linguaggi copiosi di gesti,
parole gentili
e calore domestico.

Mentre la nebbia
all'orizzonte avanza,
offusca la vista
e si consuma
attimo per attimo
al biancheggiar del sole,

Pulcino sorride gioioso.

Il suo sguardo
m'intreccia nell'anima
radiose radici,
subito sepolte
da mille pensieri
e
profumi di fiori
e
foglie
e
d'erbe
appena bagnate
da gocce di rugiada salmastra.

Cupe tentazioni
e azioni espiate
con lunghe preghiere
a immagini sacre
tarlate,
sbiadite dal tempo.

Vorrei tanto rivestirti di Sole, amore mio!
Insinuarmi nel tempo…
negarlo
distoglierlo
incoraggiare
furtivamente
i tuoi passi…
"Prepararti alla vita".

Noi viviamo il tempo!

Questo suo scorrere continuo,
la sua mutevolezza.

Tutti noi siamo in lui,
noi stessi, siamo lui.

Rifugiarsi nei ricordi
è refrigerio dell'anima
che cerca l'assoluto.

La memory card
dell'anima
riesce a trasportarti
ovunque,
anche… fisicamente.

E' come possedere la chiave del tempo,
sollecitarlo
o bloccarlo
oltre quella barriera,
laddove si rifugia,
entra in simbiosi,
ritrova Dio.

Possedere la percezione del tempo
è essere vigilanti,
"amarsi".
E' penetrare l'anima dell'altro,
"fare ascolto".
E' essere luce,
"fare conoscenza dell'amore di Dio"
di ogni suo gesto
affidato al tempo,
compagno fedele
impenetrabile.

Il tempo conosce Dio!,
l'ha visto aleggiare,
muoversi,
parlare;
conosce il suo respiro,
ha registrati
i battiti del suo cuore,
le sue emozioni,
le esclamazioni di gioia
mentre crea.

Il tempo,
confidente e amico
l'ha visto innamorarsi della donna
"sua creatura"
sublimata dall'intimità del Suo Spirito,
nella quale trova dimora
e si completa Dio.


Avere garbata cura
del tempo è essenziale
perché tu non abbia a soffrirne,
quando giunto sarai alla meta.

E' fatto così il tempo,

Ma…

se l'ami e ne avrai cura
risponder saprai ai suoi richiami.
Saprai riconoscerne i segni,
scoprirai te stesso
e vivrai bene la tua breve esistenza,
mentre
"io"
tra me e me,
tra mari e mari,
nell'intimità del mio cielo
discinto aspetto.

Aspetto…

Aspetto,
che l'anima mia
si vesta di verità miracolose,
l'amara attesa mi fa uomo forte,
e padre di poca fede.

* Si parla di crepuscolo mattutino, cioè l'aurora, ma il poeta sottolinea "Crepuscolo"
come buio dell'anima. Durante la notte, infatti, "Pulcino" vive un brutto momento.
Passato il pericolo, tutto è un lievitare di luci, di serenità interiore e quindi "l'aurora".

Caduta primordiale
( Aprile 1999)

Indifferente,
il tempo
vide creare il mondo,
plasmare l'uomo.

Opera preziosa
paziente
artigianale
unica
immortale
divina impronta del Padre:
geloso,
collezionista d'esclusive gioie
che ad ogni suo sguardo
l'anima, risplende.

Bizzarro,
giocherellone
"il tempo"
mi vide nudo e felice
"custode della Vita"
saltellare
tra i campi in fiore e le gazzelle,
i cerbiatti
e le lepri,
rincorrere lei.

Un mondo
senza storie di ghetti,
ma di creature luminose
e specie sublimate
da colori armoniosi
in movimento:
esclusiva contemplazione
del Re dei Re.

Poi,
fu tempo dell'inganno
e
all'inganno,
seguì il disincanto.

Un flash!
e il tempo,
debole,
indifeso,
mi vide
ma fuggì via.

Libero?
No!,
pauroso e schivo
"adolescente"
dissacratore della gioia
"primizia dell'amore"
ancor
non dichiarato.

L'inganno!,

cos'altro è
l'inganno,
se non il nascosto
che si qualifica,
emerge
con forza?

Può l'amore di Dio
immutabile
nel tempo:
"Tempo di Dio"
nascondere verità
alle sue creature?

Può l'amore del Creatore
proibire,
l'impensabile
nascosto
dell'anima
che sconosce
ogni possibile ripiego?

Figlio della discordia
è l'inganno
che relazionato
all'Amore premuroso,
appagante del Creatore
non trova via.

Riparazione,
pentimento,
catastrofe
erano inesistenti
nel libro dell'anima
innamorata di Dio.

allora
in che misura
la mia ingenuità,
disobbedienza
"arcano fascino" del nuovo
irresistibile,
irresponsabile,
è colpevole?
Dio!,
Padre mio,
dimmi:
se l'estroverso tempo
acquisito avesse
la tua Sapiente maturità,
si sarebbe arrestato
davanti all'imput ingannevole,
che mi fece schiavo suo
e di me stesso?

Così parlavo,
mentre guardavo lassù,
in alto,
verso il mio cerchio di cielo,
quegli occhi lucenti
proiettati a osservare,
indicare la via
che si vede
dove non è.

I miei occhi smarriti nel nulla,
riflessi nell'infinito
"Misterioso manto nero"
del dolore accumulato
"funzione del tempo"
Tempo del dolore
della disarmonia
della fragilità
"Specchio dell'anima"
illuminato da costellazioni
che sembrano muoversi,
aleggiare imponenti:
Betelgeuse, la rossa;
Rigel, suo compagno;
due occhi estremi,
luminosi
di due ali spiegate nella notte.

Non mi rispose,
Dio creatore.

Sconvolto,
io "Adamo"
mi guardai intorno
e vidi una montagna nuda,
spettrale
che a stento
riconobbi essere
"la montagna dalla voce tonante"
dove un tempo felice e breve
la voce del mio Signore
rinvigoriva,
accarezzava
l'anima mia.
In essa una grotta,
sotto, un ruscello
e animali in fuga
dal linguaggio incomprensibile,
mentre
una forza sconosciuta,
invadente
mi devastava l'anima.

Tutto era fuoco
gelo
fiamme
desolazione
paura.

E…
mi vennero in mente
le formiche,
quando per gioco
Io ed Eva
soffiavamo su di esse:
esseri buffi,
minuscoli.

Rimbalzavano le formiche,
smarrite,
confuse
e
impaurite
si disperdevano
per ogni dove.

Così, noi creature
in fuga nel nulla,
travolti dal freddo vento,
dal gelo
lamentavamo l'armonia
e la felicità perduta.

Allora,
recuperai dei rami d'albero
ancora rossi di fulmine
e li deposi
in un braciere,
"cavità naturale"
all'interno della grotta.

Il fuoco riempì di luce e calore
la grande e fredda casa
dalle forti mura luccicanti.
Poi,
m'avvicinai alla mia donna:
smarrita
tremante,

la presi per mano
e la condussi
nella nostra calda casa,
profumata di ramo secco aromatico
e fu felice.

Uscito fuori …
raccolsi altri rami secchi
che accumulai
in fondo alla grotta,
angolo protetto
dalle infiltrazioni
dell'acqua.

Per la prima volta,
curioso
quel fuoco vivo, osservavo
immobile,
stupito,
confuso…

Lo "spirito libero"
schioppettante,
che all'anima mia
apparso era,
come immortale,
vedevo lentamente
consumarsi.

Guardai Eva…
e mentre impotente
l'anima mia ritornava nel buio
lesta,
la vidi
prendere dei rami secchi
che depose nel braciere
e vidi con gioia
la fiamma ravvivarsi.

Il gesto nobile
responsabile
premuroso
attento
nominò Eva
guardiana
del Sacro Fuoco.

Creatrice di armonia,
la fece
e di luce
e calore domestico.

Con la fiamma
ardente nel cuore

come di un guerriero vittorioso
abbracciai la mia donna,
la baciai,
la feci mia.

Il suo corpo
dapprima candido,
soffice,
vellutato,
la cui anima
bagnata di rugiada
profumava di Dio
adesso sapeva di lussuria,
di morte,
primizia della storia umana
crudele
e tristemente
iniqua.

Amata Italia
(4 Ottobre 2003)

Stivale al macero in mano a calzolai
senza spago né lesina e trincetto
sono i figli tuoi

Per amore della vita
(Agosto 1983)

Per amore io mi dono a te,

decisamente!

L'amore che ti porto non è metafora
o metafisica inspiegabile,
ma reale trasfigurazione dell'anima
in un corpo
fatto ad immagine
e somiglianza di Dio,
il cui spirito dà luce al corpo e impronta.

La bellezza del corpo non è volgarità,
ma
incanto,
sbalordimento,
compiacimento.

Amarti,
è migliorare
in un innesto di nuove sensazioni
sicuramente vettoriali,

la specie,
la nostra specie:

unica!,

Per amore della vita
non tenere lontana questa unione.

Esibirsi in un assolo…
conquistare una platea vuota…
l'indifferenza di molti…
o … un ricordo…
che senso ha?,

e se, anche,
il tempo
o le malattie,
cancellare dovessero
la memoria del dono in sé,

giuro!,

non riusciranno
a cancellare dall'anima
la dolcezza,
l'amore,
l'armonia,

la forza !,
con cui ti sei regalata
una Vita per la vita.

la mia Vita !,
che vive, in un crescendo,
l'amore
per te.


Nota: La Vita racchiude in sé un grande dono, una forza, il cui punto di applicazione "l'amore" ha direzione, verso e intensità che porta a Dio.
L'economia divina, infatti non è valutabile dall'intelligenza umana. Forse, con l'occhio della fede e di una speciale compagna: "La Sapienza" si riuscirebbe col dialogo dell'abbandono totale a Dio, a comprenderne quello che noi chiamiamo il giusto senso di questa nostra vita.

Poesia
Beato colui che le muse amano.
Dalla sua bocca melodie
le muse fan sgorgare
e dall'anima sua "luce"
che del mite mortale è dono
"divina estasi" regalerà il suo canto.

In ascolto silente la natura pone;
corsi d'acqua risalire fa alla fonte;
degli uccelli chiacchieroni il cinguettio ritrae;
dei fiori i petali delicati apre
e di profumi, che gentile brezza nell'aria diffonde,
le melodie allietano.

In un mondo rosa fa
il mio spirito aleggiare
e tra cieli e mari il canto mio
soavemente casto ascende
dove specchi cantano di eroi
e d'incontri e passioni mai assopite
e venditori ambulanti di metamorfosi
una cometa mi fanno cavalcare.

Il mio cuore abbagliato
"in estasi" va per la sua strada
e tu "amata" mi guardi
e a parole non dici ciò che pensi,
ma l'incantesimo rompi,
un sobbalzo t'anticipa il mio ritorno
e mentre ancora tra le nuvole ti guardo,
sorridendo, dolcemente mi sussurri: dove sei stato?

E', allora, che vera poesia in me rinasce:
"visione di un mondo fantastico"
dove tra melodie e canti
lontano dal mio mondo alieno
che mi dà tanta pena
lo spirito mio trova rifugio.
Beato colui che le muse amano. 

Dolci chimere
(Dicembre 1994)

Dolci chimere
nel cuore della notte sparse,
di caldi brusii
di verità fantastiche,
nascoste e antiche
ad occuparmi la mente:
gareggiate.

Sonnolente
l'anima mia s'inebria,
silenziosa
e
avvolta
dal nero mantello
di gemme tempestato,
il venente giorno fa sognare.

Nostalgia, ricordo dell'anima
(Aprile 1988)

Forte e possente m'appari oggi, o mare!,
mentre ti gonfi
e ti lasci andare
armonico
m'affaccio dall'alta ala della nave
e mi specchio tra i tuoi "colli"
trascinanti la mia immagine:
Mossa
Deturpata,
Spezzata,
Contorta,
Falsa .

Quando finirai di sballottarla?

Se mai dovessi rigettarla integra e vera
tra le dolci spiagge di Manila,
Davao,
Cagayan de oro,
Legaspi
falle rivivere quelle albe silenziose
profumate di mango e di papaya.

Se mai dovessi rivivere i cieli infuocati dei tropici,
schiarisci con la tua bianca schiuma
quel colore azzurro intenso, del cielo afro
schizzato del sangue degli innocenti
che non conobbero lealtà e amore,
ma l'infamia e la schiavitù.

Se mai più dovessi essere straniero in terra,
di tanto in tanto, fammi rivivere
quei crepuscoli mattutini,
quando...
i miei occhi nudi
videro rondini del mare clandestini
suicidarsi in coperta al mio passaggio,
che il nostromo mattiniero
fischiettando da prua a poppa,
felicemente raccoglieva,
assaporando di già, il prelibato piatto.

Se mai dovessi rivivere i miei sogni
e i miei amori falliti,
quelli vissuti pienamente hanno più calore,
perché per loro ho accumulato gioie mai provate
e visto cose sconosciute,
che mai avrei sognato di vedere essere vere...
Il cuore non reggerebbe l'emozione
del senso della percezione di quell'infinito….
che non è dell'uomo.…finito.

"Occhi grandi" finita di scrivere nel mese di maggio 2002, è la prima donna Kamikaze Palestinese.
Questa ragazza diciannovenne, Shainaz, dal viso dolcissimo, mi ha profondamente turbato, non solo, per la strage d'innocenti creature provocata, ma, anche, perché è una fanciulla flashiatasi orribilmente le cui motivazioni e i travagli spirituali sono, certamente, d'immensa stazza.
Questa poesia non parla di politica, anche se alla politica, in senso globale, ne attribuisce le colpe, in quanto, figli, diversamente, racchiusi nello stesso grembo materno e… quindi, maglie dello stesso cordone ombelicale, ma esprime sentimenti veri e paure per un mondo che va alla deriva. Questa poesia osserva, che i sentimenti, oggi. come l'altro ieri, non nascono dalla gioia che ognuno di noi si porta nell'anima per…. in un grazioso e variopinto gareggiare stimolarne la creatività soggettiva, alla quale , l'anima ben volentieri si offre; sono, invece, questi, sentimenti che nascono dalla sofferenza, dall'abbandono, dall'isolamento, dall'indifferenza, dalla violenza… che l'animo umano subisce ogni giorno per 360°. In questo caso, appare chiaro, che la creatività dalla quale, ripeto, dovrebbero scaturire amore e gioia, si è trasformata in un gareggiare in creatività della sofferenza, tale, da divenire "desiderio di gioia, grido e sete di giustizia". M.M.

Shainaz, "Occhi grandi"
(Maggio 2002)

E'
Gennaio
taccuino del promemoria.
Promesse da realizzare
Cambiamenti
Speranze
Attese
e
gioie
da
strappare alla vita.

La vita…
" Dolce gazzella "
impenetrabile,
scivolosa,
fluttuante;

" rugiada "
che
bagna
e
disseta
…il nuovo giorno.

Nell'aria
è
ancora
il profumo del Natale
appena
vissuto
e
del pane
che
Benedetto
"il fornaio"
ha
già
sfornato.

Tutto
è
silenzio.

Una
calma piatta
regna
la grande piazza;

una coppietta festeggia
dietro l'albero,
l'amore;

lontane icone di carta,
sono
su una panca
quasi
distrutta;

forse,
lasciate
in tutta fretta
da un equivoco amante,
chissà!

M'avvicino…

L'odore del pane
mi solletica motivetti allegri
sotto lo sguardo
di un passante
indifferente
e
cupo
che
sembra
aver dimenticato
il calore del Natale
reso fragile
dal ritmo frenetico
e
dalle circostanze della vita.

"Amara flagellazione del corpo"
il cui spirito
inquinato,
deformato,
malato,
irriconoscibile
come componente divina
nell'umano operare
dichiara
"condizione miserevole"
l'esistenza.

Così,


il petto s'infiamma
e
riaffiorano eterni rancori
che suscitano malessere,
accomunano disperati,
fanno insorgere
gli uomini.

L'Amore,
Signore
del tempo,
della mitezza,
dell'attesa fiduciosa,
sembra essere… sospettoso,
riluttante.

Nessuno insorge
esplicitamente
chiedendo
Amore.

Tanti,
insorgono
per quanto di materiale
abbisogna all'uomo,
signore del bene
o
del male
per sua scelta.

La materia confonde
e
domina
lo spirito
così…
…come
la credibilità di un genitore
nell'educare all'amore
è
opacizzata
dalla effettiva realtà
che
si vive
e
ci circonda.

Educare…

…educare alla verità
che
vigliaccamente
si nasconde
nel profondo dell'anima
e
riempie di sogni
il cuore
e
si scioglie infelice
come burro al sole
quando
gli si grida:
che mi hai insegnato!,
fuori,
" tutto "
è
così… diverso.

Dispiaciuta l'anima:
ma… io…
…figlio,
non posso educarti alla violenza.

Sai,
ci vuol poco a perder la vita
ed… << io >>
ti amo troppo per…

Ecco l'aurora!
"L'Amore"
è
presente
è
verità
è
realtà
è
vita,
ma
rimane
egoisticamente
in noi,
non và oltre… Perché?...

Perché
all'Amore
applichiamo il marchio "doc":
termine
di
pauroso possesso
che
ci rende incapaci
d'essere
dono.

<< Il mio, è migliore del tuo >>

Perché dare il mio?

Se dono il meglio,
l'altro,
vive
gode
e
prospera
in funzione
del mio meglio e… allora perché…..?

Così pensavo,
mentre…
…chino
tra
le maltrattate
icone
mi rapiscon due stelle
trapuntate
sul dolce
tuo
bel viso, Shainaz.

Forte
il tuo richiamo
pian piano
l'anima mia, si prende
e
m'inebria
mi sconvolge
mi dà arsura.

Io
il tuo fresco viso
vado cercando
e
leggo
e
guardo
e
vivo!
"l'orrendo scenario"
delle impressionate carte
"altra immagine"
della morte
già
appagata.

Sventurate genti
con le lacrime
annaffiano
l'arido muro del pianto
e
litanie,
invocazioni,
preghiere,
rivolgono al Signore
"Dio nostro"
perché germogli
seppur esile
un fiore.

Oggi
il tuo gesto
apre
ad una nuova danza:
"sottintesi incontri"
fatti
di promesse mai mantenute,
Occhi grandi!
e
chiude
con disprezzo la tua vita.
Perché!?

Perché
l'amore
non ha prevalso
sulla legge del taglione?

Turbata
l'anima mia
invoca
spontanea
l'eterno riposo
e
inneggia
all'amore del Dio invisibile
che
espressione
ti fece
della sua bellezza.

Bella!
Bella per davvero.

In altri tempi
t'avrei pensato
vicina di casa dell'Assunta.
Allora
destino naturale
della donna ebrea
era
donare la vita;

la verginità
era
dono d'amore
destinato allo sposo;

la famiglia era tepore,
protezione,
sicurezza,
amore.

La bellezza dello sposo
era
la sua mitezza,
la saggezza
legata all'innesto
che
consolida
e
rende luminosa
l'esistenza.

Le giovani
non sostavano
dove
echi profani
e
larve
maledettamente inquinanti
scalfiscono
e
insinuano
l'anima.

Allora
la verità
era ospite gradita,
alle famiglie
giungeva
come
il lento lievitare del sole,
il graduale risveglio dei sensi,
i colori tenui della vita.

Come un'anima mite
si poneva,
quasi
confessava se stessa
e
supplicava;

apriva
al confronto
la creazione tutta
e
invitava
alla preghiera,
la dolce Signora.
Un ricordo… quei tempi,
quando
la beltà nell'anima splendeva
e
illuminava il viso
e
gli occhi
si lasciavano guardare
e
Verità
diffondeva nell'aria
il suo profumo
e
giungeva a Dio,
casta.

L'amore!,
luce della vecchiaia,
figlio dell'innocenza
e
dell'incoscienza,
non correva
su scorciatoie turbolente.

L'economia divina
sta
nel rispetto delle regole,
che
reggono tutto l'Universo.

Verità è Amore!,
è
armonia,
equilibrio,
rotondità,
è …
…triangolo!

Espressione
di
eguaglianza
fatta
di
tante grazie
che
escono
e
altrettante
grazie
che
assolutamente
entrano.

Guardo il mio mondo …

Il mio Signore
mosso a pietà
guarisce.

L'uomo
mosso a pietà
uccide.

Che tristezza!

Appartiene
forse, all'uomo,
l'uomo?

Sprofondano le coscienze
in un baratro
senza fondo…
…precipitano.

Chiesi, allora:
l'uomo
chi è?

Perché Dio
se ne cura
e
negli angoli più remoti
e
bui,
lo cerca,
lo chiama?,

m'insegnarono:
l'uomo
è
creatura,
è
figlio
del Dio vivente,
è
Umanità in cammino,
chiamato
col suo umano operare
a scrivere
la storia
del Dio trino.

Scrivere la storia
è…
facile,
la qualità della storia
non è
altrettanto
facile
scriverla.

Tu, Misera!,
hai flashiato dei corpi
perseguendo
un piano sovversivo
che
ti ha filtrato nell'anima
squarci di luce
abbagliante,
ingannatrice.

Tu sei terra
che genera vita, donna!

Può la terra
alla quale
legati siamo
da un vincolo d'Amore,
da un moto armonico
dare la morte
se
tutto proviene da lei?
S'apre pian piano in me
lo scrigno dorato dei ricordi
e
tosto s'illumina
l'eco
di
mamma
al mio pauroso
pianto:
<< c'è un'erba nel bosco che fa risuscitare il morto… >>
Ama la natura,
parole d'amore sussurrale,
perché essa ti sia fedele amica.

Gli uomini,
l'un l'altro si danno la morte
fino al giorno in cui la terra,
a cui tutto ritorna,
non distinguerà
più
né il bene né il male,
né vincitori…
né vinti,
né le creature tutte.

Allora,
colui che è fuoco vivo
non avrà più storia…
e
nessuno,
potrà più raccontare
le meraviglie del creato
neanche,
…per sentito dire.

E'…dunque

nutrimento dell'orrore,
la tua fragile anima
rubata,
Occhi grandi.

Anima soggiogata,
inserita
in un piano oscuro
con la complicità
ammaliante
del cambiamento.

Povera vita!,

vita stropicciata,
poco vissuta,
in fretta cestinata.

hai attribuito al gesto:
orrore
e
spettacolarità.

Noi,
del mio mondo,
siamo silenziosi,
sottili,
raffinati…

nostro scudo,
forgiato da mille sorrisi
è
…l'ipocrisia.


Penetriamo l'anima
…con legalità, noi!

L'etica,
le moralità sociali,
istituzionali
sono
i nostri baluardi.

La Costituzione
poi,
è
il vero Credo.

Crediamo
d'essere anime nobili, noi!

Menti raffinate!,
favoriscono,
vendono
emozioni d.o.c.
sempre più forti,
che
danno il senso
della vacuità della vita
e
allontanano dal vero,
spingono all'indifferenza,
annullano l'Essere,
lo isolano…
o
lo esaltano
…in maniera impropria.

Essi studiano,
cambiano
il modus vivendi
dell'essere umano
dando lustro
alla loro esistenza.

Crediamo d'esser popoli civili, noi!,

entriamo con prepotenza
nel pensiero di Dio

e…intanto…

le giovani
si rincorrono
in immagini
sempre più inedite
o
striscianti
in passerelle,
calendari,
…slogan pubblicitari.


Vedo i giovani
dibattersi
In una realtà fuggevole.

Quali speranze
oggi
per tanti figli non realizzati?

Quanta mortificazione!

Quante anime
perse
nel circuito infernale
del sabato sera!

Quanta amarezza
per ogni sogno accantonato!

Quanta violenza comprata!

Quanta creatività tenuta in un cassetto
sigillato da interminabili silenzi
per amore della vita!

Noi!,
detentori di ambiguità.
d'ingiustizie sociali,
non più famiglia,
auspichiamo
destabilizzare
il verbo,
gentile brezza
che,
aleggia
nei cuori
del mite
dell'umile,
del saggio.

in piccolo…

è
una grande piazza
nata
per il prodigioso calcio;

al centro della piazza:
contenitori di spazzatura,
alberi non curati sparsi intorno,
viavai di cani
accompagnati
al bisogno
dai genitori:
uno,
due volte al dì,
…anche tre.

Adottare con fierezza bambini bisognosi d'amore è un prodotto a scatola chiusa, non sai mai… esattamente, quello che c'è dentro. I cani danno meno problemi e poi … sono pur sempre degli animali.

Nessun monumento all'uomo.

Nessun nome dato alla piazza.

Nessuna fontana d'acqua
che zampilla virtuosa,

Solamente…
…il fetore dei cassonetti.

Una signora si ferma a dialogare con una ragazza che conosce bene e, curiosa le chiede:
<<E' simpatico il tuo ragazzo, dove vi siete conosciuti?>>.
La ragazza risponde imbarazzata:
Ci siamo conosciuti davanti quel cassonetto…
…Quello verde speranza… laggiù…
…Venga… le faccio vedere i nostri nomi incisi con inchiostro indelebile.
Il cassonetto di spazzatura è divenuto punto di riferimento,
punto d'incontro…
E' una fortuna averli sotto casa.
Una volta, punto di riferimento, erano i valori riconducibili all'essere umano virtuoso.
Oggi, tutto è riconducibile ad un cassonetto di spazzatura:
<< Vieni, dopo cena, verso le nove, vicino quel cassonetto verde, ci ameremo… e vivremo un amore eterno o … …facilmente sbarazzino >>.
Sembra tutto un paradosso, ma non per il misero che verso mezzogiorno va a frugare nei cassonetti.
Oh, se riuscissimo ad alleggerire l'anima dalle nefandezze che ci portiamo dentro, come sappiano alleggerire il peso corporeo dal grasso in eccesso o le tasche della povera gente in cerca di emozioni: Esigenza della vita ricca di vapore, che da il senso della pienezza, ma che facilmente si dissolve nell'aria e rende l'anima schiava del consumismo e si prostituisce al migliore offerente, saremmo tutti salvi.
E invece…
nessuno s'interroga.

Una umanità in cammino…

Tanti modi di porsi…

Ed è giusto che sia così, perché fa parte della natura umana impregnata del soffio divino gareggiare, essere tra i primi. L'anima avverte, suggerisce, consiglia su ciò che è bene, su ciò che è male per lei, non tanto per il rivestimento datole, che costituisce l'esteriorità della creatura umana, ma per quelle che sono le sue esigenze profondamente spirituali, che provengono da Dio, in stretta correlazione con le altre anime, nell'interesse della
vita, in senso ampio e generalizzato.

L'anima, in questo caso, diventa un accumulatore di energia, di messaggi spirituali e li trasforma in operosità. Un po' … come l'accumulatore della macchina, che quando opera e opera bene, trasforma l'energia chimica in energia elettrica, e… mentre opera … cioè, cammina … si ricarica. Così … come l'anima di ogni creatura umana si ricarica di spiritualità, amore, di gioia, perché ha lavorato bene; ha permesso cioè, una felice trasformazione . Quindi sì … ai tanti modi di porsi, che convergono tutti in un solo punto e ci rende fratelli in Cristo e figli dello stesso Dio.

La Religione, qualunque sia la nazionalità di chi la custodisce nel cuore, è rivelatrice di una sola verità che non è esasperazione, fanatismo offuscante, ma mitezza e gioia dell'anima, che accomuna gli uomini e costruisce nel nome di un Dio che è Padre, madre, fratello, sorella e amico. Purtroppo, non è così. Da ogni angolo del globo c'è il sangue di Abele che grida a Dio giustizia per le tante scelleratezze dell'umanità.
Una umanità
in equilibrio
nello spazio infinito,
inebriata
dal culto del passato,
ci rivela
la sua diversità
complessa
antica
che
sovverte,
incendia
l'anima
e
Dio
Che,
a stento,
riconosce i suoi figli.

Come vorrei
rintracciare l'idea
di un nuovo inizio!,

un modo nuovo
di
vivere,
che
non sia
universalmente
fondato sulla ipocrisia,
sulla falsità,
sull'oppressione,
ma
sulla gioia!,

fratelli in cammino
con bagaglio
ricco di buone sementi;

esperienze da condividere,
Arricchimento dell'anima!.

Utopia?

Si, utopia!
se persiste, in noi
la presenza agonizzante
del male.

Adesso,
giaci sapiente, Occhi grandi;
vedi l'orrore
divenire tragedia;

la tragedia
tramutarsi in farsa;
il dolore…
…in niente.
Povera anima!,

non sei martire
perché il tuo gesto
nasce dall'odio
crea esattori di morte
e
offende
il Dio della vita.

Tuttavia,

sei
ugualmente
luce
perché
motivo di ponderazione
per i signori potenti della terra:

falsi costruttori di pace,
figli del consumismo sfrenato
di
libertà manifeste,
di
pensieri distorti sono…

i Forti
che
imponenti
si ergono a dirigere
i destini del mondo.

Si credono i giusti del nuovo millennio!,

Promettono
miscele di libertà
e
pace
con l'amaro sapore
del compromesso,
dell'imbroglio,
dello sfruttamento
correlato
da aiuti umanitari.

Questo è l'uomo:
Forte,
Potente,
Misero,
Camaleonte,
Operaio,
Letterato,
Docente,
Scienziato,
Politico.

Egli,
pur lievitando
la sua posizione sociale,
rimane
saldamente ancorato
alla terra.

Come animale in gabbia
confida
su chi ha voglia
di farsi un abito nuovo,
perché stretta
gli sta la sua origine.

La libertà,
elemento primario,
ravvivante
della creazione
e
gratificante
per la creatura umana
è
dono
del mio Signore
che ha fatto cieli
mari,
e
terra.

Egli,
di creature viventi
ha
popolato il mondo
donando
a
ciascuno
una identità dignitosa
che
impreziosisce la specie.

Nostro Dio
non spinge i giovani
ad abiurare le proprie origini
e
non si pone il problema
dell'apparire
perché
Egli
E'.

Possa
il Signore
illuminare i potenti
ad operare per il bene comune.

Possa il Signore
avere pietà
di te,
Occhi grandi.

Amore
(Maggio 1970)

E' l'alba gentile
leggiadra
silenziosa
che accoglie
il nuovo giorno
e ne bacia
il volto alieno
smarrito
provato
rosso
ascendente
appena…
…appena bagnato
e
felice
l'asciuga
e
lo veste
di luce

Mamma, ... Madre mia celeste
in te il Verbo si fa carne
(Maggio 2005)

Avvolto da una candida nube
nel tepore del grembo di mia madre
per ogni dove volsi lo sguardo.

Vidi acque limpide
nate da sorgenti,
pronti a discendere lungo i pendii,
fino a valle, e sfociare verso il mare.
Poi, …
…guardai a destra e a manca
e vidi cose da sempre conosciute:
Creature luminose
e miti fiere gareggiare.
Volatili maestosi
svolazzarmi attorno
e nell'aria festosi volteggiare
In picchiata,…
m'incutevano nell'anima
una paura quasi intrigante,
mai provata.

Su colline erbose,
vidi animali leggiadri e gentili,
udii il fruscio degli alberi
lo scorrere dei fiumi
e l'eco tonante delle montagne
simili a giganti dormienti
coperti d'alti alberi
dalle possenti braccia
rivolte verso il cielo.

Libero alimento dello spirito!,
sublimato dal profumo intenso di rose
e altri fiori appena sbocciati,
perlati di candida rugiada:

Fiori di mille colori e forme diverse:
Gli uni, non meno delicati degli altri,
m'ammaliavano…
…Allora,
m'accorsi di guardare innanzi curioso
e più guardavo,
più m' allontanavo.


Suoni,
dapprima armoniosi,
udii divenire lamenti
alternati da paurosi silenzi.
Fu allora,
il mio primo pianto.

Venuto al mondo…
Ti riconobbi sposa gioiosa,
ricca di grazie
e
m'allietai.

Come l'invitato a nozze
indossai
l'abito più bello,
dono del Padre Altissimo
e nel seno Tuo
Egli pose l'anima mia
debole e indifesa.

Poi,

Ti vidi vedova
e madre che conta i suoi morti.

Nel tuo seno, o Madre!,
dilaniato da guerre immonde
e fratricide
rividi le salde radici
di un amore immenso,
incompreso
e frainteso
intrecciarsi nella dura terra,
mentre trafitta,
incessante
ne raccoglievi i frammenti,
perché nulla andasse perduto
del Padre nostro:
<<Sorgente d'Amore>>.

Tu, Madre divina!,
sei il canto armonioso che trascina…
Tu sei lo Spirito,
l'Amore
l'Accoglienza
la rivelazione del mistero Trino…
Non più progetto
ma Cammino…


Amore
che zampilla di Universalità:
<<Madre del Dio tra gli uomini>>

Allietami, o Madre soave!

Rendimi testimone del Vero!,
come anime
a te gradite, in ogni tempo,
vidi guerrieri di luce
chiamati a ricomporre
la Gerusalemme celeste.

Parlami, dolce Signora
del Verbo incarnato!
Inebria
l'anima mia del tuo candore,
perché, luminosa,
ascenda
umile e mite al Padre nostro:
Creatore
Bontà infinita.

* E' un parto speciale e, … non solo. Preghiera e lode tutta da gustare
 

Riflessioni
(Giugno1982)

Quando il giorno termina di recitare
la sua amara parte
e
cala il sipario della sera
ci si accorge,
allora,
della nostra avarizia …
Siamo coscienti della nostra viltà
e
ci pentiamo
di non esser riusciti,
con la nostra bravura
ad alleviare le umane sofferenze.

Giovinezza
(Maggio 1986)

Come stormo di Rondini in volo
dal profumo dei fiori inebriati,
gli anni belli, appena sbocciati
emigrarono … verso l'Amore!

Sogno
(Feb. 1997)

Buongiorno!,
dolce
meraviglioso
sogno antico,
goffamente interpretato,
mai iniziato,
mai finito.

Buongiorno…
sogno!

Svanito
senza un perché…

Disturbato
dal continuo russare
la più sgradevole
categorica
distruttrice
irreparabile
definitiva
tua parola: << No! >>
nelle mie orecchie
rincitrullite dalla timidezza.

Buongiorno…
sogno!

Fortemente soggiogato
dalla bellezza della vita
che, in fin dei conti,
non ci appartiene
perché scorre lesta
in tutt'altra direzione
aiutata dalla gentile brezza
dell'innocenza
o
sospinta dal vento gelido
della paurosa incertezza,
dall'imprevedibile,
dall'irrazionale,
dall'aberrazione
che stravolge la mente
scavando solchi profondi
nell'anima.

Buon giorno…
sogno!

Domani ...
candidi cherubini
ti gireranno attorno
e un'aureola di luce,
la più luminosa
ti proteggerà.

<< E' bellissimo! >> - Esclamerai.

Nel saperti felice
l'anima mia
rivive di già,
l'oblio di quel sogno
e
s'allieta.

In ricordo
(Marzo 1990)

Sirena del mare
sirena del mare
melanconica melodia
dell'anima in attesa;

ultimo canto d'Amore
d'una specie quasi estinta;

seppur lontano,
il tuo canto
infiamma l'universo
e
al Sommo Creatore
innalzano preghiere di lode
le creature tutte
e
dei pianeti,
degli astri del cielo
nell'infinito dispersi:

" Echeggia l'amore "

Ma io devo andare…
non posso fermarmi;

non posso obliarmi di te,
sirena del mare!,

non ancora.

Nei miei sogni
una vecchietta
svelta di mano
e
all'uncinetto intenta
conta i suoi intrecci:
1,2,3…. completa…
…e poi,
riprende: 1,2,3…

con lo sguardo nel vuoto
pietosa,
mi sussurra…
e
come un vento impetuoso
mi scuote il suo richiamo:
Michè!,
Michè!

Non mi fai mancare niente, Michele!,
ma
mi fai mancare tanto…

Sono dentro la sua storia,
sirena del mare!,
dentro la sua storia

Era di Marzo…

Gio,' dai suoi
col difficile cesareo;

il malessere stagionale
che mi prese;

la decisione di curarmi da Lei,
a protezione di Pulcino;

il suo amore nell'accudirmi.

Amore straripava,
come fiume in piena.

Parlava,
parlava
e
raccontava se stessa:
<< La sua solitudine >>

Un rito era, la sera
e poi…
…la mattina
ripetitiva,
poneva
sotto le ginocchia sue,
il tappetino
e
il turbante in testa.

Iniziava,
con un dolce canto
che avvolgeva,
inteneriva il cuore,
la preghiera.

Si trasformava…

Si scioglieva
il suo linguaggio
e
concludeva,
al buon Dio, affidando
i figli dei suoi figli,
i figli,
se stessa
e
il mondo intero.

Sirena del mare!,

sentiero nascosto
dall'erba selvaggia,
insidioso,
ricco di spine,
è
la vita.

Le chiedevo:
Mamma!,
quale finalità ha l'uomo?

Sospirava…
e
dolcemente…

Siamo frammenti di Luce…
deboli frammenti
di un Corpo Splendente
da assemblare
per essere Vera Luce.

Prendi la tua bisaccia,
le tue vettovaglie
e
cammina con discernimento…

Cerca la luce, vai…
prendi fiato…
…ma, senza fermarti
pensa gioioso
d'essere prossima chiamata.

Adesso ha un senso
la domanda che mi pose
quando, guarito andavo…
e
dal sottoscala,
al suo richiamo
alzai lo sguardo.

Era rientrata.
chiusa aveva la porta,
ma… di corsa,
ansimando
la riapriva gridando:
Michele!
Michele!
Aspetta!

Mi chiese,
con pietosa dolcezza
Michè,
dimmi, sei felice?

Si, risposi
divertito dall'ingenuità
con cui si poneva.

In quell'attimo tutto si compiva.

Quel giorno,
Io,
vagabondo
ero
già
Partito.

Da riflessioni sull'uomo
27.09.07

Non tutte uguali
le dita della mano,
sono.

Eppure,
dignitosa,
autorevole
compostezza,
hanno.

Sanno esser mano!,

mano che lavora
e
ringrazia;

promette
e
dona;

accoglie
e
prega;

accarezza
e
dà gioia;

all'occorrenza…

sanno esser
pugno
e
indicar fortezza.

Dell'umano intelletto,
spesso
son l'invidia
ché,
seppur
dal cuor deliziato
o
dal pensier visivo
o
di concetto
sa, l'intelletto
che
il piacere più grande,
o
sentimento
o
lume
o
appagamento vero
è
sublimato al tatto.

Come le dita della mano
son gli uomini,
" figli "
diversamente
racchiusi
nello stesso grembo;

si credon sapienti
e
si fingon eloquenti
ma,
di fatto
valgon meno delle dita della mano
perché
non sanno esser
<< Pianeta Terra >>
e
neppure
<< mano >>.

Riflessioni e paure di un giovane disoccupato rimasto inebriato dal profumo di un fiore primaverile
(Aprile 2000)

Si riempie di lei
e
d'altro…
la mia stanza.

Cosciente, …
il pensiero
prende corpo.

Nell'inquietudine
che deforma la realtà,
tutto è... così…

Stai calmo!,
calmo,
calmo.

Vedi?,
sono solo pensieri
usciti fuori dall'orbita,
schiariti da una debole luce.

Si, ma …
come fare a ritrovare me stesso?

Sento accanto a me il tempo,
tristemente ammutolire.

Esso, deve correre,
non può parlarmi.

Tuttavia,
prima d'essere
la goccia giunta alla gola,
ammonisce:

Stai attento!,
ogni cosa ha il suo tempo,
il tempo è vita
il tempo è amore
il tempo è denaro
il tempo è malattia
il tempo è gioco
il tempo è solitudine
il tempo è gioia
il tempo è preghiera
… il tempo è la migliore medicina.


Il tempo non è la morte:
la morte non ha tempo.

La morte è
conquista dell'eternità,
il seme che rinasce
e ritrova
la sua origine misteriosa.

Oggi,
il tempo s'è fermato,
ha unito due corpi,
soffuso due sospiri …

Un attimo

poi
il silenzio
congelò entrambi,
e
il tempo disse:
<< Sarò io custode di quest'amore,
sino a domani! >>

Ma
domani,
quest'attimo
saprà più d'eternità?

Vorrei
in sicurezza operare
informazione
formazione,
mai marinare.

Anelo al tempo,
saper cercare
crescere
migliorare.

Vorrei volare
e
mai
lo sguardo abbassare.

Vorrei
donarti amore,
incatenare un sogno
realizzare il mondo.


Vorrei
donarti un figlio
ma non tengo appiglio …

santo protettore.

Come sarà domani?

Ancora non sono
e
mi sovrastano ombre,
forse sono pazzi
sostenitori dell'occulto,
di certo,
camaleonti dai colori incerti
che giocano
con la mia giovane vita.

Litigano
s'ingiuriano
con parole di fogna,
… si piacciono.

Oh, Dio!,
come sono,
chi è?,
Dio?,
si,
Egli è,
il Creatore
l'Assoluto,
Signore,
di questa Italia:
"Patrimonio dell'Umanità",
non più terra d'eroi
ma, … di balordi con faretre vuote
e famiglie senza identità;

Anime vaganti,
ruderi di vite consumate
e di storie ricucite
… a convenienza.

Italia ingiusta,
pederasta
assassina,
Italia bugiarda,
Italia truffaldina
Italia, non più Italia …
ma Marocchina.

come sarà il domani, …
il mio domani?

L’immenso valore di chi e’ solo
( Giugno 2007)

Avere qualcuno a cui dare amore
e
guardare,
con occhi nuovi,
l’orizzonte escluso
e
sognare.

Svegliarsi!,

ritornare a vivere
a sorprendere
e
scoprire
la complicità
nell’essere tutti,
in Uno
e
sorridere gioiosi
col domani nel cuore.

* l’orizzonte escluso non è l’orizzonte apparente dell’osservatore episodico, ma è
l’orizzonte vero, oltre il quale, l’osservatore, posto in contemplazione, vede,
estasiato con l’occhio dell’anima, l’armonia del cosmo e gli s’illumina il volto
di gioiosa certezza e, … sorride, non più solo, al suo domani.

All'umanità
(Febbraio 2007)

Vorrei che il mondo sapesse, capisse, vivesse.

Vorrei che il mondo
sapesse…

della vita
il perché
e
dell'amore,
le sensazioni:
gioia,
dolore,
spontaneità,
sfocianti in preghiere,
mutazioni,
colori,
suoni,
profumi
e
libertà.

Delicate esaltazioni del bello.

Estasiante purezza dell'anima
riconoscente,
chiamata
per render grazie
a quanto è vita
e
amore
che regge e santifica
dell'universo
la creazione tutta
e
ogni cellula,
molecola,
atomo
che
si offre glorioso
a
"Testata d'angolo",
il cui spirito,
amore che rinasce
a nuova vita,
rafforza
il filo sottile
che tiene sospeso
col fiato alla gola,

l'uomo.

Realtà smarrita
ritrovata
del cosmo
che
nella sofferenza dell'esilio
ottiene consolazione
e
certezza
dell'essere creatura
e
figlio
prediletto del Signore,
nostro Dio
invisibile
ma
divisibile,

Vero
Origine del cosmo.

Signore del tempo
e
dell'uomo.

Padre che attende
il compiersi
della beata speranza.


Vorrei che il mondo
capisse…

Il linguaggio dell'amore
e
il suo misterioso
non mistero.

"Luce" palese
che riscalda
e
dà gioia.

"Scrigno" della sapienza
e
delle virtù.

Amore
che
genera amore.


Vorrei che il mondo
vivesse …

con gioiosa armonia
l'inevitabile
umana condizione,
il cui valore
legato
è
all'amore
che
dell'eterna misericordia
è
parte VIVA!.

Quando si è naufraghi,
per salire
sull'integra zattera rimasta,
ancor
martellata
dal rumoroso mare,
ci si aiuta vicendevolmente.

Aiutarsi
è
l'indispensabile
per la salvezza.

Non si mercanteggia…

Non si guarda la pagliuzza
ne
la razza.

Non ci si affossa,
non ancora,
grazie a Dio.

Allora,
salviamoci da noi stessi,
perché aspettare
che
l'imprevedibile,
mostruoso
naufragio
ci colga impreparati?

Organizziamoci!
e
attendiamo vigilanti.

Non chiediamoci: << Mi salverò? >>

Chiediamoci,
invece,
senza imbrogliare,
se
quel giorno,
accarezzando
mille desideri modesti
nel cuore,
saremo pronti
e
con la certezza, nell'anima
della vita
che ricomincia
gaia,
fresca,
amorosa,
palpitante nell'aria
e
vibrante sull'acqua cheta.


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