Poesie di Raffaele Marchesi


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Illusione e rabbia
Al calar sole,
un riverbero di luce
s'infrange sul tuo viso.
La tenerezza del tuo sguardo
illumina la mia mente.
Mentre cammini, seguo
i movimenti del tuo corpo,
l'emozione mi crea
un'esplosione di sublimità!
Solo, nell'intensità e nella
rabbia, fuggo da ogni illusione!

Nelle nuvole
Mi sono sdraiato su una nuvola
a guardare il cielo, ed era di un
azzurro cosi... cosi terso, che gli
occhi si sono spenti all'improvviso.
Non ho più visto un colore cosi
intenso e chiaro, come la verginità.
Se tu guardi nei miei occhi,forse
lo potrai vedere e capirai che per
me sei l'amore vero.
O forse no: me lo devi dire tu,
prova a salire su una nuvola e
mettiti a sognare e vedrai che per te...

Una strada per…
E’ possibile scalare il cielo?
Io non lo so; lo vorrei sapere,
anzi, vorrei provarci.
Qualcuno mi insegni a scalare
il cielo!
Voi lo sapete vero?
Ma perché nessuno me lo spiega?
Deve essere una cosa facilissima.
Voi, che mi state ad ascoltare,
voi che mi leggete anche,
voi dovreste saperlo!
Voi lo fate sempre, è inutile che
vi nascondete.
Li non ci sono scale,
li non ci sono funi,
li, ci sono solo nuvole: queste
maledette nuvole, non stanno
mai ferme.
Vorrei squarciare il cielo dalle
nuvole, cosi lo potrei vedere…
il cielo e scalarlo!

Tramonti cosmici
L’irregolarità dei tramonti,
dietro gli agglomerati urbani,
lasciano dei chiaroscuri
simili a visioni irreali,
che la natura lascia in dono.
L’aspetto quasi singolare
e impareggiabile
di queste visioni,è la
loro essenza cosmica,
un diaframma di riflessi
colorati.
Un gran cielo di sogni,
fatto di realtà inaccessibili,
come le cose più segrete.
E li ho trovato me stesso,
forse; e non soffro più,
dentro quel cielo splendido!

Sognare
Abbracciati al sogno,
non lasciarlo fuggire,
trattienilo forte fin che
puoi; lasciati trascinare,
abbandonati all’estasi.
Nessuna clemenza per
il pregiudizio, vera overdose
del genere umano.
Il sogno è la vita reale,
il vivere giorno per giorno
è il nostro incubo.

Un giorno perfetto
Oggi è un giorno perfetto…
Il sole è alto nel cielo ,
la brezza mattutina
che sale dal mare
porta una strana sensazione.
I colori, la luce, i suoni
si rispondono, cosi come
i profumi freschi,
verdi come i prati:
come abbandonarsi
alle cose infinite.
Tenebrosa e tempestosa
fu la mia giovinezza,
bruna come la notte,
ti amo se mi sfuggi.
Oggi è un giorno perfetto
per vivere o…morire?

Dolore e tormento
Ho ascoltato il rumore
del mare,la fragilità
delle onde che si
infrangono sulla scogliera,
e poi invadono gli anfratti:
sembrano ferite che
sanguinano.
Lontano, le grida dei gabbiani
lacerano l’aria, sperando che
un soffio di vento bastasse,
ad asciugare le lacrime e il
sangue, che viene versato
su questa putrida terra.
Nessuno ascolta il grido
di dolore del mondo, tutta
la sua disperazione.
Vorrei spazzare ogni tristezza,
lasciata marcire nelle crepe
dell’animo umano.
Qual è il limite di sopportazione
di questo tormento?
Qual è la linea immaginaria
che separa la sopportazione
ragionevole del tormento,
e la disperazione?

Angeli o…Demoni
C’è una strada in fondo al paese,
che nessuno sa dove porta.
E’ una strada misteriosa,
che và verso l’infinito.
La gente dice,che se scuoti
gli alberi che la costeggiano,
si sente il bisbiglio degli angeli,
o… gli sghignazzi dei demoni.
C’è una strada in fondo al paese,
che nessuno sa dove porta.
La gente dice,che se raccogli
i fiori che la costeggiano,
sogni di essere in paradiso,
o… ti ritrovi all’inferno.
C’è una strada in fondo al paese,
che nessuno sa dove porta.
La gente dice, che c’è una strega,
che passeggia su quella strada,
non la devi guardare negli occhi,
perché ti porterà nelle viscere
della terra.
Ehi amico, tu la conosci quella strada?
Si…la strada di qui la gente parla!
Ehi amico, raccogli i tuoi stracci
e incamminati con me, vorrei
farla con tè, quella strada misteriosa,
che va verso l’infinito.
Scuoteremo gli alberi e raccoglieremo
i fiori, che costeggiano quella strada.
Abbracceremo forte la strega,
la faremo diventare una fata;
ci troveremo fra gli angeli in paradiso,
o fra i demoni all’inferno!

Ti ho vista, finalmente ti rivedo…
seduta al tavolino mentre
sorseggi dolcemente un caffè.
Mi avvicino lentamente…
in quel momento è come avere un tuono
nel petto.
Tu non parli non mi dici nulla,
aspetto con ansia un tuo sguardo
un po’ del tuo sorriso.
Mi chiedo…
che senso ha guardare nei tuoi occhi,
che emanano luce come cristalli
e non sentirti
piangere…piangere d’amore,
almeno per un attimo.
Come sei lontana dolce paradiso.
Sei l'idea più cara che ho nella mente,
il più dolce alimento del
mio cuore.
Se guardo nei tuoi occhi,
mi sembra di perdermi in volo
e non tornare mai più.

Lettera aperta ad…(…)
Ciao..perchè mi guardi
in un modo cosi strano..?
non mi conosci?
Io ti conosco bene!
Dovresti conoscermi anche tu..
vivi dentro di mè!
Oh.. non fare quella faccia..
voglio asserti “amico”
anzi voglio imparare a vivere..
con tè.. certo non è facile,
almeno per mè.. ma oramai
siamo indissolubili.
E soprattutto tu.. non puoi
fare a meno di mè!
Io potrei fare a meno di tè..
ma oramai ci sei!
Possiamo tollerarci…ma
ho bisogno della tua
collaborazione.. devi essere
meno invasivo e.. ridimensionarti.
E poi ..vedrai cose che neanche
immagini ..e imparerai ha sognare!
Sai cos’è un sogno…?
È l’essenza della vita!
E un giorno ( spero lontano)
ce ne andremo, cosi come
siamo arrivati!
Ci conto..
Asta la vista..

Pensiero scritto
Scrivere è una necessità,
la necessità di esprimere
le proprie opinioni,
in modo libero e
incondizionato.
Esprimere i propri concetti
e idee, senza il riflesso del
confronto..
La solitudine di scrivere la
propria opinione,è la vera
essenza del proprio pensiero!

Acque oscure
Ogni uomo cerca il suo sentiero
dall’altra parte delle acque oscure,
dove l’alba si colora di rosa.
Chi sei tu per vivere
sotto tutte queste forme.
Da quale seme, da quale radice,
da quale embrione provieni,
tu che aiuti il sole splendere, l’erba a crescere,
tu che sei come…una roccia,
cosa sei tu per me, una luce nel buio?
Aiutami a vedere solo una scintilla di quella luce,
vieni, vieni qui dove sono io,
ora insegnami a vedere le cose come le vedi tu.
Noi, noi insieme un solo essere,
scorrere insieme come l’acqua,
finche non riesco a distinguere fra te e me.
Perché dovrei avere paura di morire,
io appartengo a te.
Se dovessi andarmene prima di te,
io ti aspetterò la, dall’altra parte delle acque oscure.

Il tempo pietrificato
Torno sempre in questo luogo
pietrificato dal tempo,
l'immensità dell'aria sfuliggina i nostri sentimenti,
è qualcosa che sfugge,
faccio fatica ad esprimere le mie emozioni.
Ti ho amato nel tempo pietrificato,
intensamente, come una folgore nel cielo,
e tu sai come.
Quanto ore ho passato sognandoti,
spesso il tuo spirito è padrone di questi luoghi.
Il vento dormiente lambisce gli strapiombi,
scendendo lento tra le rocce levigate
fino a gettarsi nel mare tempestoso,
una luce brillante penetra negli occhi e nel cuore.
Come sei triste nuvola,
ti guardo mentre piangi,
sento l’acqua sulla mia faccia,
credo che stanotte non dormirò sereno,
la tua tristezza mi contagia e mi angoscia.
Vorrei sparire nelle rimembranze del tempo ,
cullarmi nell’oceano di luce e silenzio,
ai confini del mondo,
perdersi nelle strade che portano all’infinito,
alla ricerca del tempo pietrificato.

Fiamme che distruggono,
vite che se ne vanno,
colori che svaniscono.
Succede tutto in un battito d’ali,
un fruscio improvviso,
un mondo oleoso e rovente invade il tuo corpo,
il respiro della vita che se ne và.
“L’orrore”
corpi senza vita avvolti dalla fanghiglia,
fotografie di esistenze spezzate,
un silenzio impercettibile e lamentoso,
passato e presente senza più significato.
L’urlare muto e disperato,
il pianto negli occhi dei sopravvissuti,
l’immane tragedia è compiuta!

Palpebre viola
Una signora dalle palpebre viola sparge cenere per la strada,
brutalmente, come rintocchi funebri;
tutti la guardano e dicono:
“ Sta spargendo cenere di guerra.”
Nella foschia della sera,
la strana signora sta scrivendo sui muri di una chiesa:
vorrei presentarmi, sono una signora di buon gusto
“Piacere di conoscervi”
C’è della nebbia sulla collina,
dei bagliori rosso fuoco s’alzano nel cielo;
dal sentiero c’è gente che va e viene.
Una signora dalle palpebre viola sta aspettando sul quel sentiero,
guarda in faccia e sorride beffardamente a tutti.
Strani pensieri mi passano per la mente:
aspetterò seduto la luce del mattino.
Ho… meravigliose stelle la notte è tutta per noi,
qual è il sentiero che mi porterà via?
Magica notte dammi la tua fiducia,
non mi è rimasto più nessun posto per nascondermi,
accoglimi sotto le tue lenzuola,
ti amerò come una folgore che solca nel cielo.
Lentamente in una veste rosa e verde, spunterà l’aurora.
La signora dalle palpebre viola sta aspettando!

Viaggio…amaro
Il viaggio t’allontana da me
improvvisamente,
il sogno si infrange
schiacciato sopra frammenti di vetro.
Il viaggio mi brucia l’anima
improvvisamente,
la nostalgia mi aggredisce
lasciandomi in balia dei miei tormenti.
Forse il ritorno
improvvisamente,
sarà meno amaro,
forse…
forse il ritorno…
forse.

Per voi
La gente accorre quando suona il pifferaio.
Molti lo ascoltano;
alcuni si entusiasmano… altri lo temono.
Io lo detesto.

Non c’è felicità nella sua musica,
non c’è anima…non c’è mai stata
è soffocata dentro
annega nel buio.

Accorrete gente il pifferaio ve la suona
al tepore di candele antiche,
fracassante come la tristezza
delirante come un incubo.

Un silenzio gelido mi cresce attorno…
aggravando la mia inquietudine,
lui a un cuore di pietra
non da amore.

Voi non sapete resistere?
Venite tutti… l’inferno è aperto,
perdetevi in questo labirinto
io non posso continuare a sopportarlo
senza cedere al pianto;
non c’è felicità…non c’è mai stata.

Oscure trame nei suoi messaggi,
suoni irruenti e malsani nel suo agire…
e io…
annego nel mantello oscuro
della notte.

Dov’è finita
la nostra capacità di pensare…
lunghe ombre oscurano
il nostro futuro

Ditelo a tutti domani con le vostre voci
alzatevi e con lo sguardo fisso sui muri
scriveteci..come abbiamo potuto
abbandonare le nostre esperienze..

Uno non può guardare a lungo
il sole senza vacillare
dov’è finita
la nostra capacità di sognare

Forse non abbiamo mai sognato?

rincorriamo i nostri pensieri e
lasciamo che il vento spinga
impareremo a dare voce
alle nostre parole

Tutte le promesse gridano
nella nostra solitudine ci sentiamo malinconici
e tutto quello che ami tutto quello che odi
non a più alcun senso

Rilassiamoci... con calma
prendiamoci il tempo che occorre
cosi vediamo cosa succede
e andiamo avanti!

Prima della fine
Venite amici e compagni ,
è l’ultima speranza prima della fine.
Venite prima che il mondo ci crolli addosso,
prima che sia tutto finito.
Abbandoniamoci alla speranza,
l’ultima, prima che la fine abbia il sopravvento.
Venite incamminiamoci sulla strada,
prima che il vuoto si spalanchi sotto di noi,
e ci inghiottisca.
Venite facciamolo assieme questo pezzo di strada,
la speranza è l’unica salvezza
è l’ultima occasione
non ce ne sarà un’altra.
Venite prima del grande salto,
prima che tutto finisca,
prima del buio!

L’agonia umana
Amo tutto ciò che è poesia,
forse più di me stesso,
ah… se il mondo fosse solo
poesia.
Amo e odio…odio tutto ciò
che è orrore, l’orrore è
nella nostra mente, è ovunque
intorno a noi, ogni giorno
inesorabilmente.
Siamo seduti sulla riva
di un fiume, dove scorrono
le nostre certezze quotidiane,
di invidia e spregiudicatezza;
assistiamo al decadimento
dei sentimenti,della bellezza
e dell’armonia.
Stiamo affondando dentro
miasmi malsani e non sentirne
l’odore.
L’orrore è dentro i nostri occhi,
accecati dal protagonismo, ahimè
dal degrado della reciproca
tolleranza.
E’ l’agonia della nostra vita!

Incubi notturni
Impossibile dormire
impossibile sognare stanotte!
Ecco i miei incubi,
stanno tornando
invadono la stanza
non riesco a liberarmene.
Impossibile dormire
impossibile sognare stanotte!
Nel buio fitto,
lampi di luce
mi colpiscono il viso,
la testa mi scoppia
il cuore impazzisce.
Impossibile dormire
impossibile sognare stanotte!
La tristezza mi invade all’improvviso:
come la pioggia che lava
la pietra bianca,
spazzando ogni residuo di polvere.
Impossibile dormire,
impossibile sognare stanotte!

Pensieri in libertà .
Vorrei scriver qualcosa,
ma ahimè le parole stasera non vengono,
rimangono spente.
E cosi oggi il mio mondo non sorride,
è come se il sole smettesse di luccicare,
le montagne si sbriciolassero.
A questo punto non mi resta che chiudere gli occhi
e godermi questa sinfonia di pallottole.
Non si può scegliere come morire,
ma si può scegliere come vivere.
Posso dire di essere un sognatore e
vivere una perenne fuga dalla realtà?
C’è un ombra che sta sopra di me,
giorno e notte, senza lasciarmi un solo istante,
vorrei afferrarla e gettarla lontano.
Ogni giorno l’acqua sgorga dalla roccia
e arriva fino al mare.
Questo è il percorso che vorrei fare,
se esistesse un sentiero che porta all’infinito,
rannicchiato in un guscio di conchiglia.
Cosa si prova a pensare il silenzio,
addomesticare le tue facoltà sensitive
e ricordarsi il nulla.
Qual'è la vera libertà?
La libertà di vivere nella dissolutezza?
Avere vent'anni e vivere in mezzo allo strazio,
o vivere cent’anni nella solitudine.
La risposta è inafferrabile è qualcosa che sfugge.

Noi…
Noi gente gentile e un po’ succube,
rivolgiamo i nostri sguardi verso orizzonti perduti.

Noi gente colpevole in questo mare di avidità,
spegniamo le nostre menti guardando la ruvida terra,
assaporando il gusto dell’arroganza.

Noi amanti un po’ frustrati,
accarezziamo l’incolpevole carne con sudice mani,
pregustando il sospetto di un inganno.

Noi uomini angosciati,
odiamo i miserabili portatori di speranza,
perché…sono diversi.

Noi uomini insensibili,
incrociamo i nostri sguardi senza dolcezza
perché viviamo nel panico dall’essere travolti.

Il sussurro del vento
In questa vasta pianura,
dove lo spazio incontra lo splendore dell’erba bagnata,
il rumore inconsistente,
scandisce il ritmo del tempo che passa.

I neonati germogli sorridono alle carezze del vento,
che sussurrando attraversa l’intreccio dei rami,
se ascolti attentamente prima o poi ti sembrerà di sentire una melodia,
sono i miei pensieri che giungono fino a tè.

Guarda verso ovest ogni tanto,
ti sembrerà di vedere una luce e del fumo,
sono io che ti sto aspettando e ti ruberò il cuore piangendo di dolore,
quello che ti sembrerà strano è l’impossibilità di vedermi.

Se vuoi cercarmi segui il sussurro del vento,
chiudi gli occhi e annusa il profumo del rosmarino,
forse non sai ma, se intoni la musica giusta,
la melodia ti porterà fino a me.

L’Io
Ascoltami: non illuderti,
tutto si trasforma,
anche tu sei in continua
trasformazione, solo il
tormento e la disperazione
sono immutabili.
Il vuoto è nella tua mente,
io sono il tuo “Io”
con me devi rapportarti,
tutto ciò che chiedi,
tutto ciò che fai,
è per amore o per dolore.
Noi siamo come foglie
che il vento disperde,
ed il sole rinsecchisce,
per poi svanire nel nulla .
Il tuo amore o il tuo dolore,
lasciano sempre delle tracce
che corrodono l’anima,
lasciandoti dei segni
indelebili di sofferenza!

Senza titolo
Certe volte vorrei
essere aria,
certe volte vorrei
essere il mare.
Certe volte vorrei
essere un sogno;
per poi svanire
alle prime luci dell’alba!
Vorrei liberarmi
di questo corpo,
essere polvere e
vagare nell’aria.
A volte vorrei
sfidare la morte,
disprezzare le leggi:
certo di dover rapportare tutto,
solamente con me stesso.
Certe volte mi rifletto
nello specchio e mi chiedo
chi io sia!
A volte mi sembra
che il mondo
mi passi oltre,
che ormai non mi
appartenga più.
Certe volte vorrei
non esistere più!

Madri
Madri…madri di dolore
dalle braccia dispiegate,
fontane di disperazione
urlanti e strazianti,
per figli sepolti sotto montagne di odio!
Madri di figli maledetti,
cresciuti per diventare vecchi,
vecchi come padri.
Madri con occhi imploranti,
vestite di tragiche memorie.
Madri alla deriva
che vagano su oceani d’acqua,
alla ricerca di sponde gentili
o affondando in fredde tenebre.
Madri…madri che avanzano contro vento
senza disperdere la loro dolcezza,
senza perdere il loro amore…

Voler andare via
Alzarsi e non esistere
Voler andare via
Oggi è un giorno da dimenticare
Bussi a tutte le porte
Ma non hai voglia di entrare

Vorresti stracciare i ricordi
Stracciare l’amore
Sentire dentro nel tuo profondo
L’anima ribellarsi
Ti guardi attorno ti sembra
Di vedere solo l’orrore

Il sole è offuscato
Una cappa grigia fa da barriera
Avere voglia di piangere
Vorresti gridare…
Trattenendo il respiro
Decidere di non decidere…

Queste parole che non riesci
A dire
Ahimè…perché perché
Quanti perché nella
Nostra esistenza

Alzarsi e non voler esistere
Voler andare via
Portando queste ombre

Nella mia solitudine
voglio espandermi come un’ombra..
camminare fianco a fianco
con la notte e
attraversare l’aria invisibile..
Ho un cuore leggero,
dammi la mano e accostati
c’è un angolo
dove ho dipinto il vuoto invisibile..
Nella mia solitudine
voglio pensare in modo sublime,
cercare di scappare sognando forte
per distrarre la mente..
trasformare il calore in frescura
e l’oscurità in luce..
i miei occhi non vedono
sono fatti di sogni:
non posso vegliare i boschi
e ..in cielo le stelle..
Nella mia solitudine
non voglio più parlar piano,
sembra che tutto sia lontano..
al sorgere della luna
mi sono svegliato..
non mi rendo conto
se inseguo il giorno o la notte
non c’è più orizzonte
nel mio pensare..
vado inconsciamente
all’incontro con il futuro
a cercare l’impossibile..
molte cose mi vengono incontro
e mi toccano..nell’impossibile

Dimmelo..dimmelo amore
dimmi che hai voglia delle mie
mani su di tè
oh amore voglio sentirtelo dire
Dimmelo..dimmelo amore
dimmi che vuoi essere invasa
dal mio desiderio
oh amore voglio sentirtelo dire
Dimmelo..dimmelo amore
dimmi che i miei baci ti infiammano
fino a sentire i brividi
oh amore voglio sentirtelo dire
Dimmelo.. dimmelo amore

Brucia
brucia amore
..brucia..nel tuo
desiderio di mè
io sono cenere già
..ma.. basterebbe
un lieve soffio
di vento..per
riardere..!

Fragilità
Tu sei fragile, molto fragile,
ogni cosa che tu sfiori rimane
un segno di tè.
A poco a poco, celando la tua
sofferenza mortifichi la tua
bellezza, una bellezza angosciante
quasi metafisica probabilmente
devastante.
Tu sei fragile,molto fragile,
la tua essenza misteriosa non so
da dove viene, forse sei caduta da
da una stella.
Se tu sapessi che pena mi da,
pensarti, e non averti qui
con me per una sera.

Flash
Guardando il tuo sguardo,
sento in me la tristezza dell’addio,
Le parole non servono,
la luce spenta dei tuoi occhi è la risposta.

L’emozione
Nel meriggio soffocante,
il rumore dei tuoi passi
mi distoglie dai miei pensieri.
Perché affondi sempre il tuo sguardo nei miei occhi?
Accetto ogni tuo desiderio…o capriccio,
insolente come sempre,
ma meravigliosa nella tua ingenuità.
Ho bisogno di sentire il profumo dei tuoi capelli,
di ascoltare il suono della tua voce,
della leggerezza del tuo passo..
Ti ho immaginata distesa su di un onda,
le tue bianche cosce divaricate,
pronte ad accogliere una emozione!

Non riesco ha vedere
(Ehi…ragazza)

Ho della foschia negli occhi
non riesco a vedere, eppure c’è il sole.
Ehi…ragazza, avvicinati dammi la tua mano
ho dei bagliori neri agli occhi.
“Ehi...ehi…non mi senti?
Fammi sentire il profumo della tua pelle
Ehi…ragazza, io non riesco ad alzarmi,
avvicinati dammi la tua mano,
fammi sentire il sapore delle tue dolci labbra
Oggi non riesco a vedere il sole, non so se è giorno o notte
“Aiutami”
Ehi…ragazza, ho bisogno della tua presenza,
fammi cingere i tuoi fianchi, ondeggianti e caldi.
Ho bisogno del tuo odore, ho bisogno di sentirmi vivo
“Aiutami”
Ho della foschia negli occhi
non riesco a vedere, eppure c’è il sole
Ehi….ragazza, avvicinati fammi sognare,
voglio baciare il cielo..
Ho dei bagliori neri agli occhi ,
credo che non riuscirò ad alzarmi.
Forse...è gia domani?

Come sarai
Il tuo ritorno,
sarà come attendere un treno
che non arriva mai,
sarà come l’acqua che invade
le nostre cantine,
sarà come respirare l’aria
in un mare in tempesta!
Il tuo ritorno,
sarà come accendere il fuoco
una fredda sera d’inverno
e ascoltare la musica
dei Led Zeppelin,
sarà come fare l’amore in
un bagno di rose e salire in cielo
su una scala di nuvole!
Come sarai, quando
spunterai all’orizzonte,
assorta nei tuoi pensieri e
fasciata nel tuo aderente
vestito rosso porpora:
lasciando la mia mente libera,
di immaginare lo splendore
del tuo corpo!
Come sarai, quando
guarderò nei tuoi occhi e tu
mi dirai:
eccomi sono qui

Dolore e tormento
Ho ascoltato il rumore
del mare,la fragilità
delle onde che si
infrangono sulla scogliera,
e poi invadono gli anfratti:
sembrano ferite che
sanguinano.
Lontano, le grida dei gabbiani
lacerano l’aria, sperando che
un soffio di vento bastasse,
ad asciugare le lacrime e il
sangue, che viene versato
su questa putrida terra.
Nessuno ascolta il grido
di dolore del mondo, tutta
la sua disperazione.
Vorrei spazzare ogni tristezza,
lasciata marcire nelle crepe
dell’animo umano.
Qual è il limite di sopportazione
di questo tormento?
Qual è la linea immaginaria
che separa la sopportazione
ragionevole del tormento,
e la disperazione?

Jasmine
Jasmine era la più dolce,
forse la piu bella, non so;
ma era cosi giovane!
La dolcezza dello sguardo,
su qull'immagine, è stato
come un'esplosione nel
cuore.
Le tue paure,ti assillavano
continuamente in quella
fabbrica maledetta, tu
precaria in questa vita
globalizzata, cercavi le tue
certezze; che nessuno ti
dava.
Il mostro ti angosciava e il
mostro ti ha ucciso.
Jasmine era la più dolce,
forse la piu bella non so,
ma era cosi giovane!
-dedicata a Jasmine Marchese,
lavoratrice precaria, morta ieri, uccisa da una pressa
-


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