Poesie di Euro Della Sala


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Il passero
Un passero
bagnato dalla pioggia
si posa su di un ramo
a cercar riparo,
si raccoglie in silenzio
tra le mille foglie dei ricordi
scosso da un tremito di freddo,
a scaldare le sue ali giunge
il soffio di una lunga e benevola carezza;
il passero, intenerito, sente fortemente
come fosse assai vicino
il mite respiro di uno sguardo caro,
unito all'amore della sua mano,
tanto distante adesso dal palpito terrestre
da rendere un po' più amaro
il sapore delle albe e dei tramonti;
quel passero sorride al cielo
per non dimenticare e dire grazie
per gli attimi preziosi
di profonda umanità
a lui donati per l'eternità
da quella stessa mano,
da quello stesso sguardo;
poi, con una dolce malinconia nel cuore,
muove nuovamente le sue ali
e, sospinto dal sospiro della vita,
riprende lentamente a volare.

In ricordo di mio padre.


25 Aprile (Ai martiri della guerra di liberazione)
La pioggia di bombe e fragori
cade senza sosta sul suolo della Nazione,
ridotta a un ammasso di pietre e di disperazione;
il cielo plumbeo spegne ogni sprazzo di luce
negli occhi stanchi e impauriti di un popolo inerme,
sopraffatto e ormai allo sbando.
Sui campi e tra i monti, fin dentro ai borghi,
spira il soffio cruento del vento
spezzando affetti e legami profondi;
in mezzo a fiamme, urla e risa
piovono scrosci di piombo roventi,
che non lasciano scampo all'umano respiro.
Dall'ombra affiora l'atrocità del massacro
da belve inferocite per vendetta perpetrato
contro i corpi sfigurati
di acerbi combattenti e di vittime innocenti.
Stento e sgomento mordono dentro,
lasciando segni indelebili negli animi dolenti.
Uomini e donne, dal giovane volto, col fazzoletto al collo,
si ribellano al giogo straniero
combattendo, sino all'ultimo fiato, il crucco oppressore
affiancato da divise nere subalterne e senz'onore;
dalla tenacia e dall'ardore di quelle audaci azioni
forte si leva il grido di libertà,
il cui eco, dovunque, in fretta si propaga,
rompendo la solitudine della clandestinità;
con lacerante sofferenza, quel grido si tramuta
in canto di vittoria, in corale suono di festa.
Sopra i cumuli di rovine e dinanzi ai sorrisi appena liberati
splendente s'affaccia l'atteso sole di primavera,
i cui raggi a poco a poco asciugano le lacrime sgorgate dal dolore,
lasciando nel cuore e nelle braccia la forza del nuovo tricolore.


L'aquilone
Esile vela colorata,
che unisci la terra al cielo,
t'innalzi oltre ogni piccola barriera
guidata da un filo lungo, sottile,
quasi immateriale,
che orienta il tuo volo e lo sostiene,
spingendolo in avanti
con l'aiuto del buon vento.
Ti sposti con agile movenza,
certe volte
eseguendo improvvise giravolte
smarrisci l'orientamento
per un solo momento,
ma in fretta correggi la posizione
ritrovando la giusta direzione.
Non appena muta il vento
o s'approssima la pioggia,
pilotata da quel filo torni indietro
per planare
sopra un punto sicuro e quieto.
Dinanzi a quel cielo infido
ti stringi ancor di più al filo che ti lega;
filo che presto ti slegherà
per sollevarti ancora,
attenderà solo che il tempo volga al bello
prima di aprirsi e lasciarti andar lontano.

Euro - 15 Maggio 2011
Ad Elena


Il sorriso
Il sorriso è la scintilla pura
che accende e cura
la bellezza della natura,
è la luce incantata, velata di mistero,
che lascia assorto lo stupito volto,
è il faro nella notte che guida verso riva
una barca alla deriva,
è il raggio di luna riflesso sul mondo
che brilla negli occhi
e in quello spazio segreto dell'anima
dove convivono sogni e speranze;
il sorriso dà coraggio
ad ogni grande o piccola creatura
che resiste alla vergogna
e non cede alla paura,
dona al cuore un attimo di ebbrezza
ubriacandolo con una affabile carezza,
lascia dentro
una viva e stimolante scia
piena di pace e di allegria,
porta un soffio di calore
laddove non arriva il sole;
il sorriso è una bianca primavera
fatta di aulenti gelsomini
che sbocciano copiosi
sui rami nudi delle piante
e sui muri spogli delle case,
è una pioggia di musica
fatta di note tenere e leggere
che cadono dolcemente sulla pelle
rendendo meno duro, quasi delicato,
il fragore delle ore
quando i minuti s'infrangono come onde
sugli scogli naturali o immaginari
che affiorano nell'incerto mare della vita.


Tenere note
(Nuovo Cinema Paradiso)
Le tenere note di un pianoforte,
accompagnate dall'incantata armonia
di un mare d'archi e dal soave sospiro dei fiati,
risuonano nell'aria vibrando sulla pelle,
quella melodia entra nelle vene
e intenerisce il cuore, che si commuove,
sgorgano lacrime vere
ed oltrepassano, furtivamente,
il muro della ragione;
affiorano i ricordi
ed ai rimpianti si mescolano lievi sorrisi,
un velo di tenerezza avvolge l'atmosfera
ed una gioia struggente si stende sui pensieri
e sulle immagini di ieri,
quella musica più volte rievoca nel cuore
un dolce colore o un antico sapore,
rapisce la mente
e dolcemente s'insinua nel presente,
riecheggiano dentro
voci bambine e quelle intime al cuor vicine;
l'emozionante soffio di quel suono
rimane a lungo sulla pelle
prima di lasciar libera la mente.

Alla forza della musica
che magicamente ci fa volare

Dolce pensiero
Si staglia nel cielo
il libero volo del pensiero,
muove le sue ali
oltre le nuvole e i confini
in direzione del bianco corpo della luna,
il pensiero vola lontano
in questa dolce sera di luna piena
ed accende di luce argentata
il sogno riflesso nell'anima;
sale il vento dell'aurora,
soffia sul pensiero
e rimuove in un momento
quel velo d'argento,
nell'aria rimane
l'amaro sapore di una pura illusione;
seppur tenue il sogno non si spegne,
una flebile fiammella
o una solitaria stella
resta sospesa nell'anima
in attesa che il volto chiaro della luna
s'affacci ancora
ad incantar la mente.

Piccolo cuore
Sei una piccola creatura
che pian piano s'apre alla natura,
adesso lei ti appare chiara e bella
perché non sai veder la sua parte scura;
sei il fiore della Terra
che sboccia a poco a poco,
la tua bellezza lascia senza fiato
e dona al mondo una gioia infinita,
respiri la vita senza fare fatica
come fosse aria profumata e pulita;
sei un uccellino che sprizza tenerezza,
bisognoso di un bacio e una carezza,
il tuo piccolo cuore batte forte
e carica le ore di luce e di colore,
la tua voce acerba riempie gli istanti
di suoni allegri e giochi infanti;
passerà solo qualche stagione
e quell'uccellino spiccherà un salto
e s'alzerà in volo,
sospinto dal soffio dolce del vento,
per andare verso il futuro
seguendo una rotta ignota, quella del suo destino;
adesso che hai cominciato il tuo lungo viaggio
ti muovi, a piccoli passi, con inconsapevole coraggio
perché nulla sai di inganno e di paura
nascosti in quest'avventura,
ogni cosa ti sembra innocente e pura
ora che il cielo è baciato dai raggi del sole
ed i giorni son sgombri di nuvole e lamenti.

Al piccolo Giovanni e al magico mondo dell'infanzia

Livido tempo
Come una bottiglia di vino
appena svuotata,
vuoto è lo sguardo dell'uomo
che, intontito da quell'amabile vino,
assiste inerte
al degrado degli etici valori
e al declino delle assolute convinzioni,
mettendo a nudo le sue precarie condizioni.
I sogni e i mondi dorati
si sgretolano come castelli di sabbia
sotto il peso di un amaro disincanto,
offuscano il cielo
i grigi granelli sparsi dal vento
mescolati alla pioggia di questo livido tempo.
Nella notte che non ha stelle
l'anima è ancora desta
nell'attesa che un raggio di sole affiori
ed illumini il presente,
tracciando bianchi sentieri
per le nuvole e gli erranti pensieri.

Se un giorno
Se un giorno mi accorgessi
di non saperti amare
ti pregherei di perdonarmi
chiedendoti di consolarmi
nel silenzioso pianto
con una tenera carezza,
come fossi un bambino;
ti prenderei la mano
per aiutarti a liberarti dei lacci
che ti stringono alle mie paure,
ti supplicherei poi
di andar lontano
per ingannar il mio sguardo,
non il cuore però,
ché di sospiri dolenti si nutrirebbe
e non più dei tuoi sorrisi.
Ma prima di lasciarti andare,
per un solo istante
vorrei essere un angelo celeste
per salire fino alle stelle,
passare in mezzo a quelle
coi corpi più radiosi
e rubar dal loro seno
la bellezza di sogni luminosi
da regalare, senza riserve,
per sempre alla tua vita.



La primavera dorata

Nella cornice di sole
di un giovane magico maggio
avete dato inizio al vostro lungo viaggio,
legando, per sempre, alle dita
i fili intrecciati della vostra vita;
quel giorno di maggio è come
se il cielo avesse abbracciato il mare
e l'anima avesse cominciato a volare,
i vostri cuori hanno preso a palpitare insieme,
all'unisono, come una coppia affiatata
che balla un giro di danza continuo,
al suono senza fine di una fisarmonica;
la carezza di un bacio scambiato
o di un fiore donato ha cosparso di tepore
anche la pioggia ed il dolore.
Lungo il cammino da voi seguito
cinquanta volte le stagioni sono andate
e poi tornate; finalmente ora è arrivata,
come una persona amata, questa primavera dorata
che scalda come allora il vostro amore,
ogni cosa riprende colore
e un invisibile mantello di candore
si stende sui vostri sguardi,
dolci come quelli di due amanti;
l'uno accanto all'altro, mano nella mano,
i vostri cuori risplendono come
due gemme d'oro lucente;
un alito di vento scende dolcemente
ad asciugare gli occhi lucidi
di quei due visi ancora innamorati,
intrisi di tanta fanciulla tenerezza.

Ad Emma e Peppe
4 maggio 1958 - 4 maggio 2008 

24 Marzo '44
Fuori il sole splende
ma l'animo sgomento non si accende,
nella grotta di tufo
scende freddo il buio;
vibra nel silenzio sferzando il cuore
l'eco lontano dei colpi sparati
sui tanti corpi inermi e straziati,
ammassati come un mucchio
di ceppi incarnati.
Il cieco furore di una folle reazione
dell'oppressore
ha spento per sempre
gli occhi e le voci imploranti
di più di trecento innocenti,
colpendo senza ragione
in ogni direzione,
soffocando persino i respiri e i colori
di due teneri fiori.
Rimangono scolpiti
nella roccia e nella memoria
l'orrore e il dolore di una Nazione
accanto all'onore prima offeso
e poi reso a quelle vite spezzate.
Per un momento
par di sentire sulla pelle
il dolce soffio della brezza
mentre un raggio di luce
chiara e trasparente
affiora dalle tenebre,
par di vedere quelle anime,
tornate dal passato
candide e indulgenti
come angeli del cielo,
tenersi per mano e sorridere al mattino
e al loro avverso destino,
contente di aver dato a questa terra
il nutrimento della libertà.

Ai martiri di tutte le guerre

Africa
Chi v'è stato
se ne è subito innamorato,
ti avvolge il suo selvatico odore
e per giorni ne respiri il calore,
è un intensa esplosione
di emozioni e colori
che si espande
dalle albe sino ai tramonti,
è una sconfinata distesa
dove spazia lo sguardo incantato,
è un'antica danza tribale
che segue il limpido ritmo del mare,
è la notte di stelle
che hai sempre sognato
accanto al giorno assolato
dove l'acqua è puro miraggio,
è un colpo di fulmine
che ti accende
un'improvvisa passione
o una fuga d'amore
che ti infiamma l'anima,
si chiama Africa
e quando la lasci
addosso ti resta
l'aromatica essenza
e ancora ne gusti
il naturale sapore.

Celeste
Natale


Come un sogno notturno
ammantato di candide stelle,
scende il Natale a consolare
l'anima del mondo,
stende un manto celeste sulle ore
donando attimi di pace e di calore,
la sua luce rarefatta velata di mistero
dall'animo sgombra ogni fredda ombra.
Brillano di infinita dolcezza
gli occhi della notte
ed un'invisibile carezza, mossa dal vento,
soffia sul volto della Terra.
S'invola nel cielo
l'angelica melodia di un canto
nell'aria riecheggiano
le amabili note di un violino
e i teneri baci di un bambino.
La serena e mistica atmosfera
stordisce ad una ad una ogni paura
e di stupore riempie i pensieri e le parole;
quell'aura di candore mista a speranza
avvolge il cielo fino al mattino
per poi perdersi a poco a poco
nei bagliori e negli effimeri sapori
della festa.

Caro Enrico
eri l'umana stella che nella notte illuminava
il difficile cammino di un Paese quasi alla deriva,
più l'oscuro si addensava più la tua luce risaltava.
Mi manca quella tenera espressione del tuo sguardo,
la tua purezza d'animo.
La passione ed il rigore animava la tua azione,
la forza e l'onestà del tuo pensiero era un sole
che giungeva dritto al cuore e si stagliava
sulle ombre di quegli anni
colmi di polvere e di fango.
Il tuo corpo gracile sprigionava un'energia inattesa
in difesa di chi vedeva la propria dignità offesa
e mostrava una fiera ostinazione nel promuovere
la pace per cercar di tacitare i fragori del terrore.
La tua voce era affabile ma ferma nel denunciar
le iniquità dell'opulenta società,
le tue parole vibravano come fendenti contro il volto
arrogante ed inquietante del malaffare;
il tuo timido sorriso era una carezza sul dolore,
era un raggio di sereno in mezzo ai tuoni.
Un vento nuovo, carico di speranza,
ha soffiato nelle piazze e nei palazzi;
il soffio di quel vento solitario si è subito disperso
ed una pioggia silenziosa di petali rossi e lacrime dolci
è scesa dal cielo quando quell'anima candida
è volata come un angelo celeste
fra le stelle più lucenti del firmamento
lasciando questo mondo, ancora adesso,
un po' più spoglio, un po' più buio.

Spalle forti
Spalle forti vorrei avere
per portare le tue pene
nel deserto di parole
e vedere nella sabbia
una voce germogliare
e spuntare sulle labbra
frasi dolci e luminose
che stordiscono il dolore
ed infiorano il tuo viso
di amorevole sorriso.

A Federica
Con affetto Euro.

Caos
Le notizie corrono
senza tregua
in ogni direzione,
s'inseguono e s'intrecciano
dentro una rete di legami
che avvolge i meridiani;
una fiumana
di orrori e disvalori
scende incessante
dai monti sino al mare,
cupe immagini che fanno
da cornice a brutali storie,
di odio e di miseria,
esplodono come ordigni
nelle case;
una pioggia di parole
insulse ed invadenti,
velate dall'ipocrisia dei gesti,
cade fitta e greve sul presente
corrodendo l'anima e la mente.
Le luci passeggere
del facile successo
abbagliano gli occhi
e l'intelletto,
il dolce, a mano a mano,
ha il sapore dell'amaro;
vero appare
quel che reale vuol sembrare,
sorrisi bianchi e innaturali
truccano gli sguardi.
Grida ed ingiurie
affollano le strade,
calpestando
con disprezzo la quiete,
e sull'asfalto
restano impressi i segni
grossolani e incandescenti
di questa magmatica stagione. 

Tempo
Interminata scia delle stagioni
sfumi i giorni
nelle albe e nei tramonti,
scorri in ogni gesto, in ogni cosa,
in tutto ciò che al mondo esiste,
il tuo passaggio lascia
visibili e impalpabili frammenti
che segnano le dita
e solcano i palmi della vita,
scorri senza tregua
sfuggendo alla presa
di mani fragili e impotenti
e quasi di soppiatto
scivoli lontano
in angoli remoti
fino a confonderti
alla polvere dei ricordi
o a perderti
nel fitto silenzio dell'oblio.

Domenica di Pasqua
Nel silenzio che avvolge il mattino,
ancora nudo e assopito,
s'odono a migliaia
le campane risuonare,
quasi s'affannano
ad annunciar la santa ricorrenza;
rintocchi di pace intensi e sublimi
rintronano nei cieli infiniti,
ne vibrano gli echi anche lì
dove i tramonti non hanno colore,
dove i ruggiti di venti furenti
spaventano il sole,
dove copiose cadono piogge
di sabbia e di terrore.
Un'aura di chiara quiete
aleggia sul giorno
brulicante di facce e di parole
terse all'apparenza
pregne di muta indifferenza.
Domenica lieta ed austera
ti raccogli in umile preghiera
dal mare alla campagna effondi
il sapore della festa
e il tepore della primavera,
il tuo magico soffio corre ed accarezza
le bianche colombe del mondo
che s'alzano in volo
portando in grembo un fiore,
pure e ardite vanno a sfidar le insidie
e volteggiano candide e gioiose
su abissi profondi e prati fioriti
ad irradiar sorrisi.

Soffio
di primavera


Il soffio della primavera
è un soffio fragrante di vento
che accarezza dolcemente i sensi,
scorre sulla pelle
e solletica le membra,
entra nella mente
e scompagina i pensieri;
è un premuroso gesto d'affetto,
è un petalo di rosa sognato
donato da una mano gentile,
è un bacio intenso,
a lungo atteso,
vissuto come eterno,
è un volo delicato e fugace
che spazia nell'immenso,
è una prospera stagione
colma di sole e di frumento.
Il soffio della primavera
si leva maestoso
a ravvivare i cieli
scende giocoso
a spettinare i campi
veleggia leggero
ad azzurrare i mari
si stende sereno
a rischiarare i tetti.
Soffio indomito e beato
porta nel tuo ventre
da oriente ad occidente
tante gemme
fino a vedere i fiori
sbocciare sui balconi,
fino a veder le stelle
brillare in ogni angolo celeste.

                All'amico Oliviero

Dolcissima sera
Dolcissima sera
scendi leggera
come un velo di seta
a ricoprire l'umana miseria,
roride gocce di quiete
lasci cadere
su un mucchio di aridi pensieri,
nel madido silenzio
riecheggia il magico suono
di un lungo sospiro d'amore
che porta via
gli echi di dolore
di mille e più orrori.
Bellissima sera,
ti lasci mirare
come un corpo
dalle forme voluttuose e aggraziate,
dal mare sconfinato
dei tuoi imperscrutabili occhi
giunge un vento profumato
che accarezza le nude sponde
dell'anima.
Cala sulle ore
un limpido chiarore,
è pioggia di luce
sottile e tagliente
che recide i rami spogli
di un'esistenza inquieta,
è bianco lucore
che ammanta di immacolato candore
le voci arroganti e solenni,
le parole tenebrose e pungenti.
Nell'incanto della sera
l'anima si consola
sognando ancora.

Volto di luna
I miei occhi
celati nell'ombra
svelano lo sguardo,
smarrito e stupito,
alla luna
che splende,
la sua luce candida
si staglia sulla notte insonne
e schiara l'oscuro orizzonte.
Chiudo gli occhi,
a poco a poco
sento fluire
come un soffio leggero
la carezza del tuo
dolce pensiero,
par di sentire vicino
il calore del tuo anelante respiro.
Copre la notte
di bianco ricordo
il tuo placido volto
che languido sfuma
in compagnia della luna
al primo lume del giorno.

Terra
Astro sperduto
dell'immenso oceano stellato
giri imperturbato
per giorni infiniti
intorno all'asse del tempo
mentre sbiadisce il tuo vivido manto.
Calde fai diventar le ore
ed incurante del calore
sciogli le rigide stagioni
spogli le prospere distese,
t'ammali come una piccola creatura
e scopri la tua fragile natura,
ti crogioli nello smog
ed esali ripugnanti odori
e tossici vapori,
corri contro il vento
ad inseguire i vizi del progresso
senza una plausibile ragione,
ti colmi di rancore
ed armi di lame e fucili
le mani di ignari bambini
che vanno per strade minate
fieri di giocar con la vita.

Ti penso
Ti penso
nel chiuso di
un vuoto immenso
che imprigiona
ogni forza
ogni tenero gesto,
ti sento
nel chiuso di
un silenzio intenso
che tacita
ogni sospiro
ogni dolce verso.
Guardo intorno a me....
e ti penso,
ma ormai non ha più senso
adesso che le tue carezze
non sono più care certezze
adesso che il tuo respiro
non vibra più sul mio destino.
All'amico Claudio

Se…
Se il chiaro della luna
fosse il tuo sorriso bianco
aspetterei la sera
per veder splendere l'amore.
Se il fiore che si apre
fosse la tua indulgente mano
coltiverei la terra
per veder sbocciar la pace.
Se l'onda di cristallo
fosse il tuo limpido sguardo
m'immergerei nello specchio marino
per veder la natura sorridere.
A Federica, Monica e Cristiana

Notte
di Natale
Candida notte
che brilli di luna
e brulichi di stelle
forse sei solo
fuggevole sogno,
d'argento e di scuro lamento
riempi il firmamento.
Vivida notte
che ridondi di musica
e grondi di lucore
forse sei solo
vivace illusione,
di meraviglie e di miserie
ricopri gli emisferi.

Notte celeste,
che accendi ardite speranze
in tanto mistero,
dona al mondo incupito
un semplice sorriso
culla i vagiti
e i teneri respiri della vita.
Notte fatata,
vergine incanto
di cieli limpidi senza confini,
scendi
dolce e festosa
fino a carezzare
il volto sereno del mattino.

Tramonto di luna
Luna d'argento,
bianca e lucente,
malinconicamente
lasci questa Terra,
cara ed ingrata.
I tuoi languidi raggi
a poco a poco si perdono
ed annegano nell'immenso
oceano del firmamento.
Tu vai,
chissà dove vai.
Forse neanche tu lo sai.
Un orrore è la notte,
si rabbuiano le stelle
in un cielo di flebili fiammelle.
Il mondo adombrato
s'addormenta nell'oscurità
e si sveglia domani
nell'attesa serena del sorriso,
chiaro ed indulgente,
di un'altra luna piena.

Agli affetti indimenticati e alle speranze di domani.
 

Mai potro'
scordare
Mai potrò scordare
il tuo sguardo di luna
il tuo sorriso di stella,
mai potrò scordare
la tua anima pura
la tua dolce natura,
mai potrò scordare
il gioioso scroscio
il chiarore cristallino
della tua limpida esistenza.
                       A Cristiana

L'altra umanità
Sul crinale della fertile collina si erge alta la cortina,
che oscura la speranza di una luce mattutina.
Contro i flutti delle acque increspate s'infrange
il sogno di vite consumate, già invecchiate,
che vendono anche l'anima a chi profitta del dolore
in cambio di una facile illusione.
E' una fuga disperata che lega, con lo spago,
corpi indifesi ad un labile futuro.
E' un giro avventuroso che diventa un'odissea di
anime alla deriva, che niente più hanno da chiedere al tempo.
E' una infinita peregrinazione
per una meta che è solo lontano miraggio.
La sordità, l'indifferenza e l'ipocrita indulgenza offende
la dignità di questa derelitta umanità.
All'orizzonte appare una colomba,
vola libera sulla sponda,
squarcia il cielo annuvolato.
Il buio cede e, a poco a poco, sbianca.
Il sole, appena risvegliato, riscalda gli animi,
muove i passi e le passioni dei tanti che
tendono la mano e gettano il cuore per quanti di là,
silenti e sofferenti, lottano e attendono per la propria libertà.

Per sempre
Ai miei genitori Ernesto e Lina

Vorrei starti accanto,
darti ancora tanto,
apprezzare di più le tue premure
e tornare un po' bambino.
Vorrei stringerti a me
e proteggerti dalle insidie del tempo,
vorrei accarezzarti
e guarirti dai malesseri degli anni.
Ci ha separati la distanza,
ma mai ho lasciato la tua stanza.
Di te ho un tenero bisogno,
con te mi sento qualcuno,
mi sento al sicuro.
Sei il faro che illumina i pensieri bui,
la colonna che sostiene i momenti cupi.
Sei la rosa più preziosa
di cui si amano anche le spine.
Il tuo respiro è il mio sospiro,
la tua lacrima è la mia emozione,
il tuo riso è il mio sorriso.
Vorrei tenerti tra le braccia
e dondolarti dolcemente,
come una madre che culla la sua piccola creatura.
Vorrei prenderti per mano e baciarti,
come un fanciullo che aspetta il dì di festa.
Adesso, ti diverti a giocare col mio cuore,
sapendo del mio eterno amore per te.

Stella stellina
Stella stellina
portami via,
stretto al tuo tremulo corpo
risuona forte
il battito di un'emozione dolce,
volo agile e nudo
dentro l'attimo profondo di un sogno,
il chiarore del tuo affabile volto
allontana le ombre del mondo,
i tuoi occhi son lucide perle
che seducon la pelle
e brillano briose e terse
nelle sgombre sere d'estate
mentre la luna si posa stupita
sul velluto dei pini
a mirare la vivida scia.
Stella stellina
fammi sognare ora
fammi sognare ancora,
portami sul docile mare
a carezzare le sue bianche criniere
portami nel cielo azzurrato
a cavalcare le sue morbide creste.
Stella stellina
prendimi il cuore
e portalo lontano
oltre l'orizzonte
a solcare i mille sentieri
del tuo tenero e sconfinato amore.

Pace
Le spighe di grano maturano al sole,
le piante di girasole ondeggiano nei campi,
gli alberi spogli germogliano i fiori,
i corsi d'acqua bagnano le sponde,
i grumi di terra rivestono le distese,
le mani nude impugnano gli arnesi,
le menti sane rifiutano le armi,
le braccia forti proteggono gli indifesi,
i bei sorrisi si stagliano sui visi,
i passi liberi s'incamminano oltre i confini,
i cuori generosi corrono nel vento,
le ali tenere volano nel blu.
E' tempo di pace, la guerra è nulla più.

Vedo
Con occhi offuscati
vedo la polvere alzarsi
sui torridi giorni dell'estate
o sui freddi mattini dell'inverno,
vedo la nebbia spandersi
nel cielo d'oriente
ruggente e dolente.
Con occhi turbati
vedo i destini di giovani vite
soffocare in terre vicine
assetate di pioggia e di pace,
vedo i sogni di uomini e donne
bruciare nel fuoco che avvampa
intorno a stretti e roventi confini,
vedo le storie di tanti innocenti
sgretolarsi sotto il peso
di orrori incessanti.
Con occhi smarriti
tra cupi silenzi e intensi fragori
vedo miseria e terrore
prosciugare l'amore
che resiste e non muore,
vedo sfumare
e di nuovo spuntare
il tenue biancore
di un sottile raggio di sole.

Il sognatore
Guardo la luna assorto,
rapito dalla sua perfetta armonia
mi abbandono in un viaggio profondo
accarezzando un sogno,
ti cerco
e mi illudo di incontrarti,
ti osservo
e mi sembra di vederti,
ti accarezzo
e mi avvolge il calore del tuo sguardo,
ti abbraccio
e m'immergo nel tuo fragile corpo.
Un sordo ed improvviso lamento
mi desta dal sogno brevemente sognato,
allora mi accorgo che mi manchi.
Mi manca il tuo respiro, il tuo stare vicino.
Mi pesa la tua assenza
quando mi perdo nel mare tempestoso
dell'irrequieta solitudine.
Smarrisco la rotta
e navigo senza una meta,
finché scorgo la tua parvenza
nel sorriso luminoso di una stella,
appena sorta,
che benevola mi scorta.
La sua fulgida scia mi illumina la via,
finalmente ritrovo la pace
e la forza in seno all'anima mia.

Il mare
Il mare è
goccia che diventa onda
distesa che diventa oceano
tempesta che diventa pace
riparo che diventa porto
macchia che diventa colore
fetore che diventa odore
rumore che diventa suono
lamento che diventa canzone
ombra che diventa luce
forma che diventa bellezza
corpo che diventa calore
tramonto che diventa aurora
orizzonte che diventa meta
confino che diventa libertà.

Il mare è forza naturale in perenne movimento
che sprigiona energia vitale,
è pulsione che anima l'esistente.

Il mare è rappresentazione ideale di forti passioni,
è palpitazione che libera nell'aria
le più intense e profonde emozioni.

Il mare è fenomeno intrigante ed avvincente
che mette in scena lo spettacolo vivente
che incanta i naviganti e i sognatori.

Il mio tempo
Mi guardo intorno e mi sperdo.
Rumori, frastuoni e bagliori mi penetrano
e stordiscono la mente.
Mi imbatto in parole inutili,
cose futili e immagini aberranti
che segnano il cammino.
Avanza l'inverno,
si alza forte il vento,
si adagia tenue e affaticato il sole.
Incalza la pioggia,
l'acqua mi bagna la faccia
e travolge i miei pensieri
che scivolano nel fondo
di un mondo che, ormai, sento distante.
Il reale non si distingue dal virtuale,
l'essenza si confonde con l'apparenza,
la vita si riduce a una rappresentazione,
l'anima è soppiantata dal motore,
la normalità diventa l'eccezione.
Solo e insicuro,
mi rifugio in quel che ho dentro di me,
distaccandomi dall'effimero che è fuori di me.
Avverto la precarietà di questo vivere,
dove l'esistenza è solo una folle e affannosa corsa
verso un traguardo insensato ed ignoto
in cui ci si sfida per non restare indietro.
Avverto il disagio del tempo presente ,
cinico e spietato,
che ogni cosa divora e prosciuga.
Torna bel tempo
e illumina questo momento buio ed inquieto.
Risorgi cuore
e rimuovi i danni e le macerie del tempo che viviamo.   

Bella
Bella di mare,
dolce creatura che grondi di sole,
goccia perlata che odori di sale,
conchiglia lucente che ammanti la duna
porta il mio destino
sulla prua di una stella
a solcare le acque limpide
del tuo emisfero.

Brezza di mare,
spruzzo vivace che spumi d'azzurro,
soffio vellutato che accarezzi le onde,
aria profumata che ubriachi l'esistente
solleva la mia speranza
sulla cresta di un aquilone
per volare nei cieli tersi
della tua costellazione.

La tua natura mi affascina e mi turba,
sei l'incanto ed il mistero
di un sogno, di una favola
o di una storia vera.


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