Poesie di Maria Rosa Cugudda


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Maria Rosa Cugudda è nata a Neoneli, in provincia di Oristano e vive in Piemonte a Biella, da 30 anni.
Ha studiato a Napoli , originaria da parte materna, conseguendo la Maturità Magistrale e poi la Laurea in Pedagogia, con una tesi in Sociologia " Le malattie mentali degli emigrati".
E' stata allieva del sociologo bolognese Achille Ardigò. Insegnante e operatrice culturale.
Ama la natura, la musica , il mare (in particolare quello della Sardegna, di cui sente tanto la nostalgia), la fotografia, la pittura e la letteratura, ma soprattutto la sincerità!
Scrive poesie dall'età dell'adolescenza, solo da pochi anni, però, ha scelto di divulgare.
Ha pubblicato " IL DOLCE CALORE DELLA VITA " nel 2007 (PREMIO POESIA 2007),
"INESPLORATO LAGO" nel 2008 (CORRELATO ALLA PITTURA DELL'ARTISTA GIUSEPPE JOPPOLO,
con il quale collabora da anni);
la Silloge "EMOZIONI" e un Quaderno di poesie dal titolo "IL SOGNO" nel 2009
E' in stampa il suo nuovo libro, che uscirà a maggio 2011, " SPIRITO LIBERO" poesie abbinate sempre alle Opere del pittore GIUSEPPE IOPPOLO. Alcune sue poesie sono state tradotte in diverse lingue straniere.
Ha lavorato per circa 15 anni col Ser.t nella Scuola, per prevenire il disagio e le tossicodipendenze nei giovani, da cui è nato anche un libro " LA MAGIA DEL CRESCERE", con la collaborazione di due colleghe.
Scrive per alcune Riviste letterarie ed è socia del Circolo Culturale, Storico, Artistico "VERNATO ARTE" di Biella.
Ha partecipato a numerosi Concorsi letterari e poetici in Italia e all'estero , ottenendo ragguardevoli risultati. E' stata inserita in circa trenta Antologie e Riviste poetico- letterarie.
Fa parte della giuria di alcuni Concorsi di pittura e di poesia.
Una delle sue poesie "Perennemente sarò" è stata selezionata dalla scrittrice e poetessa sarda Giovanna Mulas , per l'inserimento nella Rivista " ISOLA NERA" , patrocinata dall' UNESCO.

Il suo BLOG www.ildesertofiorisce.splinder.com  

 

 

                              

Prefazione
Se poesia è canto dell'anima, distillato di sentimenti, essenza di valori, allora scorrendo questo saggio il lettore si può abbeverare di 'vera' poesia. Perché qui Maria Rosa Cugudda dimostra di saper cogliere dalla vita attimi universali e ce li rende in versi liberi, ma incatenati all'esperienza non sempre lieta del vivere.

Nelle pagine si alternano visioni d'incanto, una natura trionfante e apportatrice di gioia, a spazi grigi, disperati, solitari. Mari azzurri, bagliori di luce, estati infuocate, germogli di spighe, profumi di paglia, mattine di fiori profumate, lasciano spazio a istanti permeati da profumo di tristezza, da pianto, da solitudine. Geme l'animo dell'autrice, ma "in voi parole inutili vane - fredde vuote - ritrovo conforto - alla mia disperazione - e vi chiamo a lenimento - del mio dolore".
Eppure c'è fame di vita quando, nella sua missione di educatrice, sospinge un ragazzo lontano dalla droga mortale; quando guarda alla morte dei cari, rievocati non in spoglie mortali ma come creature sempre vive; anche quando arriva l'autunno del cuore, e si è travolti dall'uragano che sconvolge la quotidianità mai abbastanza valutata, ma evocata con profondità dall'anima straziata.
Su tutto brilla l'Amore per lo sposo che non c'è più. Era 'il Medico degli umili', e aveva intrecciato la sua vita all'esistenza della poetessa. Per sempre. In un sentimento che travalica le soglie incerte della vita. E si trasforma in sentire universale, in canto soave: "Con te amor mio sempre - anche se non ti vedo - dall'alba rosata - al cobalto tramonto. - Nel tuo essere invisibile - nella tua mente nella tua anima - vita mi regali ed io - in te continuare ad esistere vorrei".
Per Maria Rosa "La morte sì - annulla ma la carne - esalta invece lo spirito - che inonda e travolge - luoghi e cuori - che ti conobbero". La poesia nata nell'incontro con Luciano diventa "mio canto di te si nutre - che mi ami - e immensamente - anch'io ti amo".
Altre figure si affacciano nei versi: indimenticabile la figura ieratica della madre, un affetto infinito come quello che lega Maria Rosa alla terra natìa: "Calde le mani tendevi - a chi con filo di dolore il cuore aveva cucito". Altrettanto densa di affetto fraterno l'immagine di Grazia: "Cerca la pace abito nella luce - dove tutto è gioia e Grazia senza fine".
Poesia dopo poesia, tante sono ancora le gioie e altrettanti i dolori, le sofferenze che incidono graffiando le pagine di un'anima che porta il colore del corallo: "Nel ripostiglio - ormai in disuso chiudo il mio spirito".
Infine 'il cuore tace' e lascia spazio a parole scritte nelle emozioni: "Libertà sento - anche di mostrarmi piccola debole e fragile - da quando Lui - con lo sguardo più non mi abbaglia - e nel suo vezzo più non mi perdo".
Mariella Debernardi
 


Maria Rosa  con Eliano, Alberto e sindaco


Maria Rosa con Fausto, Dora e Tonia

Anima di corallo
A mio marito Luciano

Dai tuoi occhi
il mare intravedo
non per l'azzurro delle pupille
ma per il profondo orizzonte
che mi offre.
Dalle tue labbra sorseggio
l'acqua cristallina che vita mi dona.
Nel tepore del tuo cuore
teneramente distendo i pensieri
che la mente invadono.
Ma la dimora più sognata
nella tua anima incontro
dove in unica entità eternamente
ci avvolgiamo e l'amore confine
non intravede
perché l'anima è in noi
e noi siamo anima che brucia d'amore
al par del rosso corallo.

Biella, maggio 2011


Il medico degli umili
Più il mio Sposo non trovo
il suo cuore all'improvviso (ed anche il mio) si è fermato
col sorriso sollievo ha donato a quanti
da sofferenza e malattia invasi
ora lui in Cielo è stato condotto
spazia adornato da candidi Angeli.
Quaggiù, io son rimasta
sola e desolata trafitto ho l'animo
mentre il volto inondano amare gelide lacrime
lo sento mi abbraccia
tendo la mano percepisco l'Amore
ma non lo vedo.
Non più respiro senso non riscontro
vegetare o morire nello struggente
dolore che attanaglia?
Mio Gesù, a Te mi unisco
disperazione solamente posso offrirti
trasformala in dono, Dono vero.
Anche per me hai versato il sangue innocente
debole e fragile ai tuoi piedi mi abbandono.

(Al mio adorato, Luciano,
non più con me, dal 6 febbraio 2014
)
 

Luna rossa amica mia
Dal sonno
questa notte
mi distogli
la riflessione
prigioniera fai
e lo spirito
più non si assenta
per contemplare
Colui che dall'alto
osserva.
E intanto
privo di loquela
il corpo resta
innanzi
al tuo
tacito richiamo.
 

Ho incontrato … un sorriso
L'ho cercato
per solitari sentieri
l'ho intravisto
spazio non ha concesso.
L'ho invocato
uno sguardo freddo
mi ha donato.
Gli ho regalato
nel buio più pesto
il mio desiderio.
Ed ecco senza
farsi scorgere
l'uomo più indurito
immerso
nella perenne sofferenza
il suo profondo sorriso
nella mia vita
ha dolcemente seminato!
 

Pennellate di filosofia
Della vita i colori raffiguri
il mare scorgo spumeggiante
e come il mio spirito
i flutti si incontrano con l'aria che respiro.

La terra intravedo fra le nascoste colline
alla gioia e al dolore
presente sarà l'impulso.

Ma oltre colore rosso
che gaiezza mi dà,
l'orizzonte incontro
e sconosciute terre immagino.

Lo spirito a indietreggiare mi sollecita,
poiché la vita
inizia dal mare e se l'azzurro non distinguo
è perché oltre i colli
nell'intimo del cuore
silenziosamente si è nascosto.
 

Turbamento fra le montagne
Immensità granitiche
davanti agli occhi

il bianco dipinge
i vostri cuori
si posa il grigio
sulle smerigliate creste

Mentre mi perdo
tra i profili
vagando
nella fugace esistenza
e nell'infinito inesplorabile.
 

Dal cielo
Di nulla manco
se il cuor m'accendi,
Signore Gesù.

Salvezza incontro
nel distorto mondo
se Amor concedo
a chi con amarezza
ricambia genuina bontà.

Il passo arrestare non posso
breve è la strada
e se il buio mi coglie
più Speranza non ritrovo.
 

Inno alla vita
Dell'esistenza
ogni attimo godi
poiché mai più
tuo potrà essere.
Al domani non rimandare
ma grazia rendi
al presente che assapori,
perché passato sarà
e rivivere più
non lo potrai.
Il tepore che ti scalda
allo sguardo profondo
t'invita e l'esistenza
intanto irripetibile
diviene e tu,
che al Cosmo
unicamente il tributo
dovrai rendere,
consapevole sarai.
 

Oltre il deserto
Fermati

assetato spirito
la fonte
oltre il deserto
non troverai,

ma se lo sguardo
incateni
tra insignificanti realtà

nella tua mente
rinverdir
tosto può
l'ingiallito sentiero!
 

Respiro
Si scioglie
la nebbia
e come la piuma
divien leggera.

Il volto traspare
e gli occhi mi regali.

All'angolo una lacrima
si asciuga
Il gabbian ferito
e fra le increspate onde
Il cibo trafuga.
 

Bimbo al freddo
Carpita da frenesia
del giusto e ricercato dono
apparenza nelle vie cullate
da mascherati volti
o distratti, no!
Visitata dall'apatia
nell'indifferenza calibrata, sì!

Poco mi scalda
ancor meno l'evento
sollecito m'appare.

Leggero intervento
per sminuire l'esistenza
del povero sul ciglio
che di lacrime tacitamente s'inebria.

Forse anche il mio
un cuore di ghiaccio
che sventola le ali su prati di parole.
 

Quanto male
Quanto dolore
mi hai regalato,
con una spada
fulgida e affilata
Amor mio
lentamente
hai trapassato
l'animo e
il cuor mio.

Indenne e lucido
hai lasciato
il mio povero corpo.

Perché tanto male
perché tanta indifferenza
perché tanto silenzio
forse perché nulla
nulla più son ormai per te.
 

Eppur tutti
Sento vicina lei genitrice
per abbracciare il Cielo
mi ha lasciata in un freddo giorno d'inverno
Per unirsi alla schiera degli angeli
lui genitore una mattina d'estate
mi ha sussurrato
"tu aspetta"
La sorella tanto amata
per dialogare col suo Gesù
in terra il suo posto mi ha affidato.
E intanto ancora con gelide lacrime
presenti li sento
la mano mi tendono per cogliere l'amore
e donarlo a chi in solitudine prosegue nel buio
 

L'incontro
Talvolta il mio amore tradisco
per ritrovato amante
il primo mi bacia mi ama
il secondo mi cinge
nel'universo con trasparenti ali
mi trascina.
Senza il primo vivere non posso
a lui mi dono
lieta l'esistenza rende.
Al secondo mestizie confido
con chiare increspature
l'onda mi tende.
All'amore mi aggrappo
un'essenza diveniamo.
All'amante grazie
per la vita quasi rubata rendo
ma al disperato grido rilasciata.
All'Amore e al Mare appartengo
l'uno dall'altro
separare giammai potrò.
 

Briciole di filosofia
Tutto va
per meglio fermarsi
Tutto scorre
per meglio filtrarsi
Tutto passa
per meglio restare
Tutto muore
per meglio rinascere
 

Occhi di mare
A quali ali dimmi
ti sei adagiata
in questo insostenibile buio.

Nel sentiero del silenzio
Luce avrai incontrato.

Orsù amica mia cara
lascia gli angeli
tosto da noi torna.

Ché più nulla ci sentiamo
privi dei tuoi occhi di mare
e del tuo cuore
generoso
quanto l'Universo.


Grattacieli
Sconfinati grattacieli
si issano
con ali screziate
tra cieli
che le umane lacrime
nascondono.

Il pensiero
sosta non accarezza.

S'accende
e si spegne
di luce trasparente
lo sguardo dell'animo
alla solitudine
condannato.
 

A chi è in disparte
Generoso e semplice
animo,
non ti affanni
per i progetti desiati
avanti portar.

Tu isolato
vivi
e sereno
ti mostri
nel compimento

dell'opra
del tuo silente
quotidiano.

Da"Inesplorato lago" 2008
 

A te Madre
L' orizzonte è lungi dal tuo
il cuore come il vento
pieno d'amore dolente
cerca di raggiungerti
nell'umile dimora.

Alle ginocchia mi porgo
per donarti un bacio e carezzare
il segnato volto
teneramente la mano sul mio capo tendi
anche tu colma di gioia.

E' solo illusione
l'azione non è realtà
sei lontana dai miei occhi.

D'improvviso ti sento accanto
mi insegni ancora ad andare avanti.

Solo tu oh madre
puoi spaziare tra le vie sublimi del Creato!
 

Forse perché
Dimorare
ove i miei Padri
furono
certamente non bramo.

Forse perché
vagando in terre lontane
la mente s'illude
che a fianco
ancora vivano …

Anche se il cuore
ad ogni istante
il suo strazio ostenta
e il passo allunga
per dilatare
il sospiro
che ferma l'istante.


Foglia
Come
un'adusta foglia
smarrita
al vento
nel mare
del tormento
anch'io
mi affanno
e nel profondo
con una briciola
di iniquità
mi scontro …
Come un'adusta foglia
 

Felicità altrui
Sovente la felicità
tua non è
il valore non sai assaporare
E'al contrario
sentimento di chi ti osserva
ma non gli appartiene!
 

Questo grande amore
L'infanzia era l' iniziazione
guardavate con gioia
alla vostra unione
Dio ha benedetto l'amore
del frutto l'avete ringraziato.

Insieme avete camminato
siete caduti e vi siete rialzati
sicuri della missione
pronti al Padre vi siete mostrati.

Il più stanco Egli ha scelto
al momento del commiato
l'unione ha rinsaldato.

L'infanzia è ritornata
nell'attesa del grande incontro
nella casa del Signore.

(dedica ai miei genitori)
 

Per non perire
Tra l' inevitabile
arsura
e il sogno
del mondo
Quale sarà
il destino dell'uomo?
 

Quando
Ricorda quando l'appello si farà
chiesti non ti saranno
i denari accumulati
le auto acquistate
i viaggi che hai fatto
la cultura appresa
i figli generati.

Ma neanche quanto felice sei stato
quanti libri hai divorato
il coraggio dimostrato
quanto tempo hai sprecato
la malinconia ricercata.

Semplicemente
verrai interrogato
sull' Amore donato.
 

Lulù, amata cagnolina!
Fai parte
della vita che scorre
compagna senza pretese
sono distante
e mi richiami all'essere.
Mi guardi
vorresti parlarmi
colgo
il messaggio
ci sei
ma non osi parola.
Ti avvicini
sei ben ferma
ai richiami eterni.
Tutto doni
sei paziente e mai
sapresti farmi del male
oh tenera Lulù!
 

L'arcobaleno
Arcobaleno
incontro di fiori,
colori,mondi
e pittori
baci
e amori.
Così
si rincorrono
i colori
del mondo …
 

Inno alla vita
Dell'esistenza
ogni attimo godi
poiché mai più
tuo potrà essere.
Al domani non rimandare
ma grazia rendi
al presente che assapori,
perché passato sarà
e rivivere più
non lo potrai.
Il tepore che ti scalda
allo sguardo profondo
t'invita e l'esistenza
intanto irripetibile
diviene e tu,
che al Cosmo
unicamente il tributo
dovrai rendere,
consapevole sarai.
 

A te madre
Il mio orizzonte è ben lungi dal tuo
ma il cuore come il vento
pieno di dolore e d'amore
cerca di raggiungerti
nell'umile dolce dimora.
Mi porgo davanti alle tue ginocchia
per darti un bacio e carezzare
il diletto segnato volto,
teneramente tendi la mano sul mio capo
anche tu colma di gioia.
Tutto ciò è solo fantasia
l'azione non è realtà
giacché sei lontana dai miei occhi.
D'improvviso ti sento accanto
mi parli e mi insegni ancora ad andare avanti,
per superare ogni ostacolo.
Solo a te è concesso
di spaziare tra le sublimi vie del Creato.
 

 Perché
Perché sono nata
forse per sbaglio
sono cresciuta forse per natura.

Perché sono triste
per volontà di qualcuno forse.

Dovrei continuare a vivere
sicuramente
per uno scopo ben preciso.

Perché morirò
forse perché
avrò iniziato ad amare la vita.
 

Retrocedere nel tempo
Passeggero distratto
retrocedi nel tempo
e il tuo sguardo posa
su queste magiche
e secolari mura.

Spazio concedi
sulle pietre dolenti
ai tuoi piedi leggeri.

Inoltra la tua vista
ai ricoveri che furono
e ,se poi, allieta
l'animo tuo stanco
con le tenui pennellate.

Ai versi che sparsi scorrono,
per postulare ausilio
a chi tanta grandezza
ci tramanda,
dai possente voce!
 

Il volto
Se un tenue sorriso
donerò,
quando amarezza
la vita mi regala,

Se uno sguardo
leverò,
quando il dolore
mi condanna,

Se il fratello
amerò,
quando più d'amore
non si parla

Allora sì,
una coscienza
ascoltata
sarò!
 

Amore mi trascini
Senza trasparenti veli
nel sole ardente
mi conduci.

All'alba dal pittore accomunata
nel sangue s'accende
l'armonia rubata.

Stilla di rugiada gli occhi bagna
dell'amore i semi
al vento affido.
 

La vita è
Un bagliore di luce
che accarezza il volto,

Gli sguardi che incontri
quando tutto sembra inutile,

I dubbi che trasmetti
a chi cerca di aiutarti,

I pensieri che la notte
prendono la mente,

La certezza di sapere
che anche tu fai parte
di un grande Universo
che per esistere
ha bisogno del tuo … AMORE !
 

Se dovessi
Se dovessi tacitamente
chiedere alla vita
dov'è la sua dimora
mi risponderebbe
una briciola
in terra
e l'eternità ben lungi


Petizione alla vita
Vita futura
rendi la vita
che il dolore
si è presa,

Vita adorata
rendi la gioia
che rubato
ha la noia,

Vita amica
rendi lo spazio
che qualcuno
ha invaso.
 

Perennemente sarò
Chi ha detto che la fine
della terrena esistenza
è Morte?
Essa, Padre mio, partorisce
un gigante a cui mi aggrappo
per continuare
la mia terrena esistenza.

Vita mia
chissà se tu nel momento della tua "Morte"
saprai partorire un gigante.

Vita mia, silenziosa, quotidiana,
saprai tu nel momento della "Morte"
partorire un simile gigante?

Solo allora vivrò
solo allora la mia esistenza
al di fuori del tempo
perennemente sarà!
 

Esistenza
Sei…ma dove sei.
Sento ma non traspari.
Mi accarezzi,
per poter
reggere il peso.
Vorrei tanto
prenderti per mano,
per vivere
la tua esistenza.
 

Fonte
Scorri perenne
dalle alture percorri le valli,
flusso ricco e brillante
disseti le aride terre.
Il clima è mutato:
puoi solamente tu
con le acque trasparenti
rinverdire colei
che è immenso deserto.

Atomo
Sono un piccolo atomo
che corre
tra gli immensi raggi solari
mi fermo
ascolto me stessa
percepisco
di non esistere
 

Tavolozza
colore azzurro
gli occhi che avrei voluto,
colore giallo
il tempo che se ne va,

colore verde
la natura che proteggo,
colore bianco
il candore che non ho,

colore marrone
il richiamo all'immenso,
colore nero
le persone svanite,

colori miscelati
la vita che continua.
 

Felicità altrui
Sovente la felicità
tua non è
il valore non sai assaporare
E'al contrario
sentimento di chi ti osserva
ma non gli appartiene!
 

Ricerca d'identità
Stella alpina
e alpina non sono
stella marina
e la marina mi rifiuta
stella desertica
forse nel deserto
potrò sostare
per continuare
a trascinare
questa umile
essenza …
 

Soave conchiglia
Il mio cuore
non vola
perché libero
il cuore non è.
L'anima
non splende
perché gioia
nella mia anima non c'è.
Il mio corpo
non ha slancio
perché le ali
gli son state tarpate.
Che resta
di una soave conchiglia
sulla frantumata sabbia?
 

Per non perire
Tra l' inevitabile
arsura
e il sogno
del mondo
Quale sarà
il destino dell'uomo?
 

Il sole illumina
S'alza all'alba
per le vie solinghe
il chiaror rosato
e il pensiero stanco
ricopre.
 

Angelo azzurro
Il mondo e già giù
tendi la mano a chi respiro non ha
posa le ali sul cuore straziato
di chi inerme dal giaciglio
il corpo osserva
dona luce alla bruma
che inesorabile l'esistenza offusca.
 

Vecchiaia
Dolce e tenero tempo passato
le pereti della
silenziosa stanza si stringono
sempre di più,
ma in profondità c'è tanto spazio
per ospitare colui che
alla vita vera si abbandona.
 

L'indifferenza e l'amore
Ho incontrato Il vento
mi ha chiesto
dove correvo

Ho incontrato la tristezza
mi ha chiesto
perché tanto dolore

Ho incontrato l'uomo
non mi ha chiesto nulla
ma gli ho donato il cuore!
 

Cultura va' oltre
Non indugiare
sospesa tra le alture
distendi le ali
e raggiungi spazi ignoti
seguirti
forse potrò
giacché la pace in te riscopro.
 

Il profeta
Nel percorso ieri
ho intravisto il profeta
ad ogni cuore
le sue parole rivolgeva.
Erano sincere e ognuna
alla nascosta interiorità rispondente.
"Cambiare vita si deve
liberi dalla gravezza delle lucide catene.
Lindo l'uomo deve proporsi
per l'incontro con Lui che vita ha donato".
Ma ciascuno il passo lesto prosegue
e dopo un tuffo
la placida esistenza riconquista!
 

Col sogno
Ho sostato
dove il tempo si è arrestato.
Ho rivissuto
con candore i gioiosi volti
illuminati dall'amore.
Simili erano
al tempo in cui furono.
La bontà dai loro occhi
sprizzava.
I bimbi erano
ancora bimbi
con la favella indicavano l'età.
Semplici e sempre
adorabili i luoghi
che l'animo scaldarono.
Quanta mestizia
al risveglio
nel riprendere la vita
che più Sogno non è!
 

L'aurora senza di te
Ancor dipinta
a man leggera si palesa l'alba,
scorre lo sguardo
tra le figure rosate
alla ricerca
forse di te
che la vita mi hai donato.

Impossibile scorgerti
tra le avvolgenti sfumature,
le stelle gli occhi
rincorrono,
mostrando
Te in chiara veste oh mia dolce e tenera Madre !
 

Il cavaliere
All'alba
un cavaliere leggiadro
il tempo mi ruba
e fra le dita
avverto
la polvere di quel che fu
e più
non m'appartiene.
Alla melodia del Cosmo
il mio spirito trasale
e tosto
la vita il pensiero invade …
 

In che mondo
In che mondo vivo
fatto di trasparenza di muri
si entra si esce
confondo passato presente
persone situazioni.

Incomprensibile
irreale mondo
rimembro gli anni che furono
rivivo le gioie non valutate.

La bella stagione
mi offre un passaggio.
Vorrei accettare
senza pensare, dietreggio.

In che mondo rotondo
potrò riabitare?
 

Presto verrà
L'ultima guerra
verrà presto
sarà quella
che ogni cuore rifiuta.

Necessita
Il disarmo delle menti
affinché
l'infinito spazio d'Amore
per cui è nato l'Uomo ritrovi.
 

Passato, presente e
C'era la grazia che regnava
C'è il fiore che irradia il suo profumo

C'è la pietra dura che taglia e costruisce
C'è il fiume che travolge e unisce

C'è il fausto desiderio di vita
C'è l'agnello che purifica

C'è il giaciglio che rende sereni
C'era la giustizia e l'amore che inondava

quale futuro?


Dolce madre
La tua vecchiezza
fragile e nobile
allo sguardo m'appare,
la strige il tempo
e si respira nell'aria
d'amore l'assenza …
 

Fiumi di lacrime
Frammento
di cielo
sulle onde
del vento
varchi
le sponde
di sconosciuti mondi.

Cuori felici
innanzi
ostentano l'amore
e dagli occhi
fiumi di lacrime
sgorgano
per donar vita alla natura
che lentamente muore.

Da"Emozioni" 2009
 

Poesia
Arte,
se distendi i tuoi orizzonti
coinvolgendo animi eccelsi
in ambienti di
di luce trasparenti,
Poesia divieni,
e se i tuoi versi
nelle desolate discoste terre spargi
ancor più
magnanima sarai.
E le due entità Poesia e Arte
mai l'una dall'altra
disgiunta sarà!
 

Inesplorato lago
Argenteo bacino
nelle screziate acque,
dalle tenui sfumature scorgo
nell'armonioso abisso
l'uman pensier celato.

Ormai smanioso e svigorito
nel cosmo emette
un'impalpabile grazia
che in ciel persiste,

al fin di render il cuor
bramoso coerede
dell'AMOR donato.
 

Presto verrà
L'ultima guerra
verrà presto,
sarà quella
che ogni cuore rifiuta.

Necessita
Il disarmo delle menti,
affinché
l'infinito spazio d'Amore
per cui è nato l'Uomo ritrovi!
 

Bimbi di Haiti
Bimbo smarrito
fra le gelide acque di una lacrima
di una madre,
in una calda notte d'estate.

I tuoi occhi son due stelle
spazia il pensiero intorno,
la vita elemosini
da chi nell'opulenza sguazza.

Senza compenso
lezioni impartisci
sull'esistenza velata
e incatenata
nello scrigno dorato
cosparso di nulla.
 

Adorabile maestra
Hai creduto nella piccola
insignificante creatura.
Hai osato e lottato
per poterti seguire
conscia che un giorno lontano
qualcosa avrebbe realizzato.
Agli affilati denti
delle bestie feroci
l'hai strappata,
nel silenzio l'hai ascoltata,
indirizzata e sostenuta.
Grazia,dolce unica
maestra,possa tu ora
da nobili mani
ottenere ciò che
hai elargito e mai ricevuto!
 

Anniversario
Come si sta
senza di te non c'è gioia
svanito è l'amore e vana l'azione
tetri sono i colori.
Si è spento anche lo sguardo
arrestata la vita
e tanto silenzio c'è intorno.
Quasi assente il conforto
tutto scorre
non esiste passato
insensata e piatta si pone l'esistenza.
In ignoranza trasformata la cultura
non si parla , nessuno più ascolta!
Ormai esiliata la preghiera perisce
non scalda il sole la pioggia non bagna
anche il dissidio ha sostituito l'armonia.
Primavera è tornata
di luce inonda i cuori
col suo fascio di fiori
nel giardino sbocciati
dove il tuo regno si stende!
 

Classe multietnica
Sarah perla d'oriente
Michael diamante nello stagno
Anna uragano travolgente
Costanzo disco incantato
Alison stella che illumina
Valerio sentiero scosceso
Fairouz fiore del deserto
Bruno fiume ostacolato
Elisa sole che splende
Arsenio spina dolente
Zhou porcellana dipinta
Lisa rondine di primavera
Celeste luna che rasserena
tutti diversi ma ognuno
per sempre presente nel mio cuore!


Nella mia casa
Mi sentivo piccola
ma sommersa dalla vita
nella mia prima casa
non pensavo
che a quando sarei stata grande
per essere da sola
nella spiaggia.
Tutto era immenso
e normale
nella mia prima barca
forse perché
dal mio grande padre guidata!
 

Preghiera
Ti cerco in ogni immensità
Ti trovo serenità provo
Ti trascuro per par partecipe chi amo

Ti invoco con tono ardente riprendo
Ti perdo più smarrita che mai
Ti difendo sconfiggendo il nulla

Ti chiedo consola chi soffre
Perdona chi ti ama
e aspetta la sua luce
 

Nel sorriso dei bambini
Dolore ce n'è per tutti
gioia per ben pochi
impariamo a scoprirla

nel sorriso dei bambini
nel cuore degli umili
nel fiore che sboccia

e incateniamola
al nostro pensiero
per gioiosamente

mostrarla alla quotidianità
che potrebbe passare
senza lasciare traccia.


Albero indifeso
Betulla, era il tuo nome,
notte e giorno
a stendere le fronde
t'adoperavi.
L' usignolo sul flebile ramo
la reggia aveva costruito
per non turbare la quiete tua.
Nella calura estiva
al ritmo del danzante vento
l'ombra spargevi.
La maestosità palesavi
e il bimbo gaudente
al sorriso esortavi.
Ora che resta
delle intarsiate fronde e avviluppati rami?
Poco! L'uomo t'ha preso
una mattina di marzo
e con ardore storpio t' ha reso.
Povera mia voce, combattuto ha la guerra!
Dopo essersi annoiato
t' ha lasciato.
E ora … la tua forza ammiro,
pur nello strazio, novella esistenza offri
a ciuffi di foglie dei mutilati ceppi!
 

Nessuno sa
Che amo il sole
nascosto fra le nuvole,
che grido di gioia
se un bimbo non piange,
che divento una roccia
se lo sguardo attorno è spento,
che corro con la luna
per illuminare le tenebre,
che dipingo un fiore
per non rubargli la vita.
 

A sorella mia
Libero come l'acqua del mare
il sorriso,
Immenso come l'universo
il cuore,
Espanso come il sole
l' intelletto,
Eccelso come la vita di un eremita
l' animo,
Radiosa come la luce
la parola,
Lontana come il cielo
ma presente nell'intimo di chi
ti ha amata
GRAZIA, mia dolce sorella,
solamente un rosa oggi posso offrirti!
 

Lo splendore e il profumo
Negli anni teneri
la grazia coltivò la rosa,
sostenendola , avviandola allo splendore.
Sempre nascosta nell'umiltà e nella luce
concordò con la rosa di lottare,
gioire,sacrificare , amare,
visitando terre straniere,
donando l'appreso ai piccoli
e a chi nelle più contrade buie incontrava.
La rosa poco capì
dell'altruismo gratuito della grazia,
accecata dalla luce
dalla corolla qualche petalo lasciò cadere.
Ora lei giace nell'oscurità,
dall'alto l'essenza splende
e il fiore, prima profumato ora quasi appassito,
si chiede come svoltare
per non essere bruciato.
 

Isola del cuore
Terra mia,
solitaria e ardente
sei nel cuore di chi ti brama
e non ti vede.
Celare non si può
dei lontani tuoi figli
l'antico amore.
Nello sfarzo crescente
facile non è
annegare la mente.
Lunga è l'attesa
più potente
il compenso sarà
per chi presto o tardi
la tua cinta varcherà,
oh amata mia Sardegna!
 

Anima vagante
Di te la nobile parte
nello sconosciuto cosmo
hai celato.
Umiltà ostenti
ad ogni alba
chi nel viaggio incontri.
All'etere affidi
il galleggiante
animo fra le stelle oscure
che ausilio cercano
per donare lucentezza
a chi sovente
il leggero trascura.
Posa l'orma
sulla dolce terra
orba di quiete ormai.
 

Donna
Triste e malinconica
da un minuscolo universo
hai rubato
un barlume di luce.
Donna
tu che non abbassi mai lo sguardo
estendi
il tuo orizzonte
verso più lontani cieli
e asciuga qualche lacrima
che in spazi
inadeguati scorre.
 

A che giova
Se un raggio di sole
imbiondisce il grano
e il mio corpo
impallidisce in carcere?
Se la pioggia
l'aria purifica
e il mio respiro
luce non scorge?
Se il fiore
inonda col suo profumo
e divieto mi è fatto
di cogliere l'essenza?
Vita ristretta
e normalmente valutata!
 

Figlia del mare
Sono stata e sono tua figlia
inquieta potente distesa
d'azzurra acqua.
Ti ho amato nelle tue onde
sempre mi sono lasciata cullare.
Non stanotte oh mio Mare
sei duro violento
troppo sicuro di te
per questa fragile notte per me!
Lo spirito
sopraffatto dal tuo fragore
invoca sai tu chi
per calmarti e lasciare che
le ossa stanche
tra le tue ormai rilassate braccia
s'assopiscano, finalmente!


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