Poesie di Vittorio  Cavina


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Vittorio Cavina
Nacque a Bologna il 26 Dicembre 1920 da Desolina Fanti & dal Padre della Chirurgia Maxillofacciale Cesare Cavina, del quale restò orfano all'inizio dell'Adolescenza - trauma decisivo per il suo percorso poetico-.
L'Autore è stato giornalista free lance nel Dopoguerra, di professione Avvocato Difensore Civile e Penale; in Politica Liberale attivo in molte Campagne Elettorali del Partito Liberale Italiano.
Le Sue opere poetiche sono caratterizzate dalla necessità di coniugare Essere & Non essere testimoniandone la compresenza in ogni singola Identità.

 

L'ombra muta di me
                        và per il Mondo
                   girovagando
    e  io  rimordo   il   pane   del   ricordo
come    le   labbra    di   un    piacere   nuovo

Il   cuculo   scandiva   il   suo  bisillabo
           squittivano   le   rondini

       Ero   felice   come   un   imbecille
          con   la  tua  mano  in  mano

 

Tuo figlio           mio figlio
                          che custodisci nel grembo
                    ti   illumina   gli   occhi   di   pace
                        E sei con me dolcissima
                        amante più tenera e cara

Lo so
quel tuo pianto
improvviso
       nostalgica
       malinconia

Lo so che il profumo del vento
        è fatto di mille sapori
Lo so, come un'eco lontana, la Vita

        Sei tu che mi guidi tenendomi stretta
              la mano    E tutto è bellissimo
        veduto attraverso la pace
              che agli occhi ti dona il figlio
                che custodisci in grembo

 

Sotto i portici
                andiamo leggeri

Il tuo braccio la mia mano stringe

        Zampillano le parole
                Le colonne
                sono faggi e cipressi
   abeti pini e castagni giganteschi

        Non è vero
     la strada non è di tutti

   Per te       per me soltanto
        risplendono le vetrine

 

Ho riveduta e corretta
la mia vita
E così
riveduta e corretta
non è male
Potrò raccontarla a mio figlio
con orgoglio
 

Fino alla coscia il velario
del tuo pudore cedeva

( quale miraggio
alla strada di polvere…..)

E il vento smarrì la sua via
per fornicare con te

Il piccolo prete pregava
Tu gli mozzasti nel fiato
l'Ave Maria

Quel giorno apparì luminoso
innanzi alla casa di Dio
Satana in bicicletta

Quando
il silenzio è tra noi
come un amico

Quando
le parole e i pensieri
ci accarezzano il viso

PRESENTE DOLCISSIMO

Io ti battezzo
nel mio cuore
f e l i c i t à

(Non so giocare a tennis)
Non so giocare a tennis
Non so giocare a bridge
Non so prendere il sole
Non so come ti chiami
Non so socializzare
Non so fumare bere
andare in bicicletta
giocare una schedina
vedere un fuorigioco
guidare l'automobile
viaggiare per diporto
parlare di politica
portare l'orologio

Non so perché mi piace
il sole dietro un albero
lo sdraio alla rovescia
tenermi i piedi in mano
mangiare senza fretta
vestirmi come càpita
camminare con Nino
su per la strada accosto
alle Pieve del Pino

POI

mi piacciano tanto gli amici
mi piacciono le parole
Mi piace vederti giocare
con lo stile di una farfalla
Mi piace la verità
Mi piacciono gli occhi
le mani
Mi piacciono lette da te
le mie poesie

A qualcuno le uova, come le donne
piacciono in camicia
A qualcuno le donne
piacciono strappazzate come uova
Ad altri sode
Ad altri poco cotte in molto burro
Ad altri ancora piaccion le frittate
con verdure, prosciutto, marmellate
A noi piaccion le uova, come le donne
assaporate da un piccolo foro
senza ingredienti, fresche, saporose
Ad ogni ora, ad ogni stagione

E'  questa  la  vita  che  vale
    passare  Natale
                                 insieme
Le  strade son  piene  di  luci
      le  bocche  di  baci
                                  d'amore
 I  sogni  le  notti  un  ritorno
    di  quello  che  il  giorno
                            ci  ha  dato
Di  tutto  ringrazio  Gesù
    Se  non  c'eri  Tu
                               Natale
nessuno  l'avrebbe  inventato
     vissuto  sognato
                                   così

La mia ombra non m'ama più
Si è stancata di me

A lei piaceva rincorrere i miei sogni
                           Ora, il mio passo non segue

             Un giorno  o  l'altro  la  perderò
         distrattamente                    all'angolo

          Peggio
          per
          lei
                                                       Saprà
                                                       cosa
                                                 vuol      dire
                                                         essere
                                                               soli


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