|   Poesia religiosa
 
         
                                    
                                                                           
                                                                                                                  Ultimo cantoSignore, affido a Te quest'alma mia,
 abbi pietà se sono peccatore;
 vivere senza Te è vera follia:
 Ti riconosco solo nel dolore.
 
 Su questa Terra sei la retta via,
 la mamma Tua figura il più bel fiore.
 Nel manto della gran Vergine Maria
 troverà pace alfine questo cuore.
 
 Vieni, Signore, vieni e non tardare,
 rendimi forte nella tentazione:
 rivolto al Cielo di vederti anelo.
 
 Quando poi scioglierai l'amato velo
 un canto leverò di commozione,
 senza mai terminare di lodare!
 
 Il mareQuell'onda azzurrina che canta
 l'eterna bellezza del mare
 rivela perfino ai profani
 segreti d'amore.
 Si gonfia, si frange, ritorna,
 soltanto per poco s'acquieta,
 il moto più pura la rende:
 somiglia al mio cuore!
 Nell'onda giuliva s'affonda
 l'audace inesperto del mare;
 nell'anima pure s'asconde
 l'arcano dolore.
 L'immensa sublime distesa
 che i popoli unisce e affratella
 ammiro, saluto e dichiaro:
 mio bene maggiore!
 
         
                                    
                                                                           
                                                                                                                  A Padre Pio
 Padre che del Gargano resti un sole,
 accogli questa supplica sincera,
 non c'è bisogno di molte parole
 perché procacci a me la gioia vera.
 E mi giunge un profumo di viole
 mentre rivolgo l'umile preghiera:
 ancora esorti a seguir chi vuole
 la via del Vangelo veritiera.
 Tu che d'ardor serafico colmasti
 l'intera vita afflitta dal dolore,
 ricordati di me di fronte a Dio.
 L'esempio dato a noi penso che basti
 a meritar le grazie del Signore
 perché Sei tanto grande, Padre Pio!
 
 
         
                                    
                                                                           
                                                                                                                  L'addio dell'emigranteE' giunta l'ora di dover partire
 da te, diletto, semplice paese:
 è tanto lancinante il mio soffrire
 che voglio un poco renderlo palese.
 
 Addio, amata chiesa e San Martino,
 addio Colomba Vergine Maria,
 nel cor per sempre avrete un posticino
 perché facciate luce alla mia via!
 
 Ritornerà l'autunno, il nuovo vino,
 la festa novembrina del Patrono,
 prometterà il ciel d'esser turchino
 e tutti aspetteran qualcosa in dono.
 
 Ma io sarò lontan da questa Terra,
 separerà la patria il vasto mare,
 avrò nel petto una crudele guerra
 e il desiderio di poter tornare.
 
 Stan qui sepolti amici e familiari,
 risiede qui la nostra brava gente,
 i bimbi e i luoghi tutti mi son cari
 perché stanno scolpiti nella mente.
 
 Un dolce pianto righerà il mio viso
 quando mi pungerà la nostalgia
 e non avrò la pace, né il sorriso,
 finché non rivedrò l'Italia mia.
 
 
         
                                    
                                                                           
                                                                                                                  A Natuzza EvoloVolgi su noi lo sguardo, mamma cara,
 che pur vermi di terra ci sentiamo,
 la vita è sempre un'esperienza amara
 se nel Signore non ci confidiamo.
 
 Serva di Dio tu sei e fonte chiara
 di bene, di preghiera, di richiamo:
 Natuzza, ora dal Cielo ci aspettiamo
 la grazia della pace così rara.
 
 Felice con la Vergine Maria
 e con Gesù da te sofferto e amato
 or ti vediamo in sì beato loco.
 
 Mostra a noi tutti la diritta via
 che ci preservi da grave peccato
 e il cor c'infiammi del divino fuoco.
 
 
         
                                    
                                                                           
                                                                                                                  Il lamento dell'onesto(Satira del nostro tempo)
 
 Mio nonno una volta diceva:
 - Sulla forca finisce ogni giusto! -
 La feroce condanna e il trambusto
 son il premio di chi fa il dover.
 
 - Va a zappare! - si dice sovente.
 Chi lavora nessuno difende,
 una spada di Damocle pende
 sulle spalle del vulgo italian.
 
 Siamo stanchi di tanti balzelli
 che il Governo dall'alto c'impone:
 non c'è pace né alcuna ragione
 per l'onesto che soffre di più.
 
 C'è qualcuno che s'è comportato
 come Dracula al nostro paese,
 questo suolo felice egli rese
 una landa bruciata dal sol.
 
 I Comuni son altri vampiri
 nel colpire con tasse su tasse,
 per avere le quote più basse
 chi può farlo va in terre stranier.
 
 Imu e Tari, servizi locali,
 Pantalone è pur sempre che paga:
 con la norma impostata sì vaga
 per il furbo la legge non c'è.
 
 - Cervellone di questo Governo,
 perché l'IVA non segni immediata? -
 Con la spesa che abbiam dichiarata
 metti in luce la nostra onestà.
 
 A che serve l'Europa sovrana
 dove vige la burocrazia?
 Non sarebbe una mera follia
 se cambiassimo mentalità.
 
 Su, venite con carri e con ruspe,
 demolite le mura vetuste,
 se le leggi vi sembrano giuste
 il deserto potete crear.
 
 Oh, Calabria sì bella e perduta!
 Se fiorisce tuttora il limone
 il mercato a buttarlo t'impone,
 pur l'ulivo si stenta a tener.
 
 Maledetto chi l'ha rovinata,
 chi le tolse i suoi figli amorosi,
 che ritornano sempre festosi
 per l'abbraccio dei lor paesan.
 
 E la storia prosegue il cammino
 in attesa del nostro riscatto,
 non m'importa se passo da matto
 perché questa è la gran verità.
 
 Buon Anno 2019
 Passa il tempo e non s'arresta
 per i giovani e gli anziani,
 per i ricchi e i poverelli,
 pei malati e per i sani.
 
 Il futuro è molto incerto
 per i popoli e il creato:
 il rispetto si richiede,
 trascurato nel passato.
 
 La famiglia sempre assente,
 la mancanza di valori
 son dei giovani la crisi,
 la paura d'esser fuori.
 
 Una scuola per i tempi,
 una casa con più amore
 auspichiam ai nostri figli,
 come vuole il nostro cuore.
 
 Un lavoro dignitoso
 per il giusto e per l'onesto,
 è l'augurio più sincero:
 conta poco tutto il resto.
 
 Non più armi né razzismo
 nel millennio ora globale
 la violenza va repressa,
 è patologia cruciale.
 
 Con la pace tutto ottiene
 l'uom di buona volontà,
 la fiducia si conquista
 per aver felicità.
 
 La politica è disastro,
 è rovina della gente:
 chi comanda troppo spesso
 è un ben misero saccente.
 
 L'utilizzo se alienante
 della "rete" ognuno fa
 reca il vuoto delle mente,
 il distacco in società.
 
 E vogliamoci più bene
 senza beghe né rimpianti:
 sarà l'anno più gradito,
 più propizio a tutti quanti!
 
 Buon Natale 2018!
 La natura si risveglia
 per la notte eccezionale:
 nella grotta c’è il Bambino
 fra il tripudio generale.
 È Natale!
 
 - Gloria a Dio e pace all’uomo
 se di buona volontà! -
 cantan gli Angeli dal Cielo
 in un coro senza eguale.
 È Natale!
 
 Tramontato è il Sole invitto
 celebrato ai Saturnali,
 la capanna pei credenti
 ha Gesù Sole reale.
 È Natale!
 
 Quel Messia dei profeti
 finalmente s’è incarnato,
 con Giuseppe e con Maria
 la famiglia ora è sacrale.
 È Natale!
 
 Oh gran giorno emozionante!
 È la gioia d’ogni cuore,
 dello spirito il trionfo,
 la sconfitta d’ogni male.
 È Natale!
 
 Ridestato dalla luce,
 non c’è chi si senta solo
 se partecipa nel mondo
 anche in senso trasversale.
 È Natale!
 
 - Non c’è Dio - or senti dire
 dallo stolto inviperito,
 dal diffuso nichilismo,
 da chi all’altro vuole male.
 È Natale!
 
 Il Presepe che “vivente”
 San Francesco a Greccio fece
 è cultura, identità:
 rappresenta ciò che vale.
 È Natale!
 
 Tutto il mondo pien di luci
 fa l’invidia delle stelle
 e la neve rende magico
 ogni prato, ogni viale.
 È Natale!
 
 Betlemme è la speranza,
 la salvezza della Terra:
 non c’è bene, né futuro
 senza pace universale.
 Buon Natale!
 
         
                                    
                                                                           
                                                                                                                  S. Martino di Taurianova (RC)
 Dov’è Francesco?Si dice: - A Santa Marta c’è Francesco. -
 Si dice: - Andate in cerca fra i barboni! -
 Ai derelitti ha preparato il desco,
 per tutti ha pronte nuove riflessioni.
 
 Dire la sua virtù io non riesco
 ed umilmente chiedo: - Mi perdoni! -
 L’operato del Papa ha del fiabesco
 perché rende i fedeli tanto buoni.
 
 Francesco è dentro il cuore della gente,
 che lo Spirto di Dio ama e consola
 quando si segue la diritta via.
 
 Colui che d’ogni male già si pente
 Bergoglio invita alla materna scuola
 della Beata Vergine Maria.
 
 S. Martino di Taurianova (R.C.)
 
    Come FrancescoE’ giunto da lontano immantinente
 l’altro Francesco, nuovo servitore:
 Papa Bergoglio, l’astro rifulgente
 nel nostro tempo iniquo e corruttore.
 
 Accanto sempre all’egro e all’indigente
 accesa ha la speranza in ogni cuore
 poiché nell’uomo è Cristo sofferente,
 Onnipotente e nostro Redentore.
 
 - Francesco, il mondo intero v’è vicino
 e prega che possiate rinverdire
 la dolorosa ascesa della Croce. -
 
 E’ segno certo del voler divino:
 - Senza malizia si può ben capire
 che solo il Papa è veritiera voce! -
 
 S. Martino di Taurianova (R.C.)
 Vieni, Francesco, in 
    Calabria!Papa Francesco, la Calabria aspetta
 che tu la venga presto a visitare:
 è gente coraggiosa, gente retta,
 depositaria di memorie care.
 
 Se da lontano a vivereè costretta
 per l'opportunità di lavorare,
 poi senza protestare e senza fretta
 s'impegna l'onor nostro a riscattare.
 
 Vieni Francesco, ti faremo festa,
 a Paola c'è l'altro fraticello
 che si distingue per l'amor fecondo.
 
 Nonè la forza, né la lancia in resta,
 a fare trionfare ciò ch'è bello:
 può solo la bontà cambiare il mondo!
 A Papa 
    FrancescoPapa Francesco, vero difensore
 delle virtù che il Poverello addita,
 voi siete stato scelto dal Signore
 perché la Chiesa sorga a nuova vita.
 
 Dei giovani rubato avete il cuore
 a risvegliarlo da pietà sopita:
 eletto v'hanno già con gran fervore,
 felici di seguir l'aspra salita.
 
 O Santo Padre, dentro il vostro petto
 il dramma degli oppressi voi serbate
 in cerca di giustizia e della pace.
 
 Da buon samaritano con affetto
 il misero a sanare vi chinate,
 mentre c'è gente perfida e mendace.
 Grazie, Papa 
    Francesco!Dall'Argentinaè giunto il nuovo sole
 al posto dell'emerito tedesco,
 il cambiamento nonè di parole:
 v'è la figura di Frate Francesco.
 
 La gente dice: - E' quello che ci vuole
 a render degni del divino desco
 e risvegliare chi dormire suole:
 Grazie di tutto, a lei Papa Francesco! -
 
 Il successor di Pietro in questa Terra
 vuol ricordare che il divino amore
 è apportatore di giustizia e pace.
 
 Venga bandita ormai l'odiata guerra
 e si coltivi la speranza in cuore:
 poca favilla e poi la grande face!
 
 Vergine Santa
 Vergine Santa, di sole vestita,
 dell'universo Sei la gran regina,
 ora T'affido la modesta vita
 perché senza di Te si va in rovina.
 
 A Te ricorre l'anima smarrita
 per superare la scoscesa china:
 se qui la prova ben sarà finita,
 meriterà di stare a Te vicina.
 
 Vergine bella, non m'abbandonare,
 dispensa pace, dammi pur conforto
 nell'affrontare la cattiva sorte.
 
 Tu, Madre cara, aiutami a pregare
 anche l'amato Figlio già Risorto,
 stammi dappresso se giunge la morte.
 Lode a MariaAve Maria, ancella del Signore
 e madre di noi miseri mortali,
 nel grande immacolato Vostro cuore
 si pone fine a tutti i nostri mali.
 
 Del Paradiso Voi scala d'amore
 siete per noi che sempre solidali
 Vi tributiamo un doveroso onore:
 per Vostra grazia volerem senz'ali.
 
 Vergine bella, che di sol vestita
 talvolta sulla Terra Vi mostrate,
 anche se ingrati Vostri figli siamo.
 
 Il giorno in cui passiamo a nuova vita
 per la salvezza nostra Voi pregate
 e lodi eterne quindi Vi leviamo
 Ave MariaAve Maria, stella mattutina,
 sicura guida nella lunga sera,
 del Cielo e fra le donne Sei regina,
 rifugio di ch'implora e di chi spera.
 
 Rimani, Madre Santa, a noi vicina,
 sei Tu la nostra fulgida bandiera:
 vegli su tutti la grazia divina,
 così nei cuori regna primavera.
 
 Per la Bontà del Tuo amato seno,
 volgi lo sguardo sul nostro Paese
 che fiducioso le mani protende.
 
 Ritorni a casa d'allegrezza pieno
 chi vuole porre fine alle contese
 ch' han deviato le umane vicende.
 Alla Madre 
    CelesteVergine bella in Te bontà s'ammira:
 ricordati di me nell'ora estrema
 e del maligno placa pure l'ira
 perché la tentazione io non tema.
 
 Madre Celeste, al nostro bene mira,
 fa' che d'amore il nostro cuore frema
 e se la grazia Tua ancor m'ispira
 è sempre poco, ci vuol un poema!
 
 Nostra Signora di virtù preclare,
 le anime nostre sempre Ti son grate
 per i messaggi delle apparizioni.
 
 Non ci rimane quindi che pregare,
 così col caro Figlio ci accogliate
 un dì senza mai più trepidazioni.
 Padre CelestePadre Celeste che dovunque regni,
 glorificato il Dolce Nome sia;
 l'amore per il prossimo c'insegni,
 Luce di verità, sicura via.
 
 A compimento porta i nostri impegni
 se del Vangelo seguono la scia:
 così potremo un dì essere degni
 di tanto sospirata compagnia.
 
 Padre, perdona se le debolezza
 lontani dalla meta ci conduce
 che schiudere dovrà le sante porte.
 
 La Tua presenza diverrà certezza
 ed in letizia sempre si traduce
 fino alla corporal sorella Morte.
 
 |