Poesie di Vacca Gianfranco
Capri


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Si ruppe la tazza
(posata male fra le dita)
fu versato il fuoco
e fu lago al suolo.
Ad una ad una
raccogliemmo le gocce
una per me una per te
ognuno la sua parte
per quando saremo soli
ma le nuvole, così gonfie
sbadate
come fioccassero a dirotto
così alte sugli azzurri
goccia o fiocco che cade
sono due o sono milioni
e precipitano gli occhi
e tu dove sei?
quale fiocco e` tuo
tutti, diecimila
su di me.
 

E’ come
un uggiolio dolce e distinto
- goccia dopo goccia,
dal lampione al suolo
scivola luce fioca sulla notte.
E ad una ad una
ogni goccia giungera` ai fiumi,
macchine tarde nello scroscio lento,
un passante fra le mani della notte,
una luce accesa fra i rami dei palazzi.
Piove, lentamente
questa la voce fievole
che investe le maree – il mondo
che sia cucciolo smarrito
culla, amore
richiamo soffio respiro.


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