Poesie di Giovanni Vannini


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lo scappellotto gli giunse
 lo scappellotto gli giunse    non sulla nuca ma tra il capo e il collo
 
non pensare      osserva
 
osserva come un pensiero non è quello che credi
rimani con i piedi per terra
 
eppure            Lei era bella di quella fattezza naturale       e lui non sa niente della natura
era anche armoniosa       e lui non sa niente di musica
lui non sa niente                 un buco nero senza effetti
 
vedi Testone     l'immagine ha contorni     rispondenze precise
 
Lei (sino a quel momento sembrava assente) non aveva parlato    ma uno sguardo solo glielo
aveva concesso
 
lui volova sciverlo che       ma no     ma no        non è vero non è vero
Lei è senza limiti        Lei non è materia             e per dimostrarlo le corse dentro
e maraviglia delle maraviglie era vero non era materia     e
scomparve

(
parla del fare                     e del non fare

o parla del                         non deve essere così
 
dice che tutti soffrono        o la maggior parte
così come chi fa poesia in questo modo
 
dice non c'è complotto       se tu fossi differente         ma se fossi così sarei
già                differente
dice              se tu fossi come io voglio                      come noi    vogliamo che tu sia
soffriresti meglio                                                        io ascolto
 
se sapessi fare    sarei     sarei     magari un poeta
 
povero me che perdo sempre     povero me che vigliacco mi ritiro in ciò che mi hai imposto    in
ciò che    voi    mi volete consigliare
povero me che non soffro
a stare da solo                 condizione di chi scrive in poesia
)

la cometa
nella silenziosità                 prima della nascita
poi                      si imprime una accelerazione
 
il primo elemento dell'imposizione (al bambino o bambina appena nati si danno schiaffi)
il primo elemento del potere sul minoritario            (quello della prole)
il controllo rigido della                    dignità
 
e la cometa sta terminando la sua funzione
                       e la coda si è già impigliata
il reticolato ondeggia ripetutamente
                       e all'animale gli resta da osservare
                                  i suoi peli diventare capelli

il rammarico
di giovanni deluso ma neanche tanto, che poi sono sempre io

da serto o che altro da me musicato
ho osservato la chéta marina
se ha il sapore di un mirto
cima o fondo lo spettacolo o vuoto
dal villaggio lièto
derelitto salii la duna

E' lunga la sera
di giovanni liberato o che si vorrebbe liberare, che poi sono sempre io
 
prese l'abitudine di porsi sullo scoglio
ma quando l'ultimo riferimento scompare           è lunga la sera
dove sorgi fascia della luna
e notte dopo notte         solo la schiuma
andò al cuore del problema
respirò profondamente e                                   s'immerse

le tribù perdute
di giovanni smarrito, che poi sono sempre io
 
un migliaio di anni fa    o magari soltanto un pò di più
una comunità immaginaria si perse
 
nei vari luoghi dicevano                    sì ho sentito dire
il massimo dell'accettazione globale di identità
 
dicevano    non li conosciamo                e dopo un pò          c'è stata la guerra civile
tra di loro avevamo qualche parente        si ma alla lontana
è da tanto che non si sa più niente
in alcuni casi un popolo si difende sa      ma in quel caso
 
sembrava sapessero di più                     e lo volessero dire
ma erano le undici della sera
mi dissero              scusi sa                  lo sente
dobbiamo andare    dobbiamo andare      a pregare
 
ci dispiace

un verso di cinque righe
di giovanni libero, che poi sono sempre io

la necessità di respirare porta all'inversione del movimento e se il segno della vocale emessa è l'essenza della cosa rappresentata dal suono o con il suono non riporta il movimento necessario per produrre quell'essenza la combinazione del movimento necessario per esempio chiudere le labbra per riaprirle nell'inspirazione produce ancora un suono essenziale ma raffigurato con due segni per esempio om quindi la parola perduta è la riproduzione di un'essenza - vorrei trovare quelle parole o almeno qualcuna di quelle


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