Racconti di Gianna Spiaggia


Home page  Lettura   Poeti del sito   Racconti   Narratori del sito   Antologia   Autori   Biografie  Guida   Metrica   Figure retoriche


Leggi le poesie di Gianna

Vivere
Sono andati via i bei tempi, quelli in cui ti alzi una mattina e hai già quel buffo sorriso sulle labbra, quelli in cui ogni cosa ti sembra facile.
Sono tempi duri questi. Ti alzi la mattina e vorresti che la giornata finisca presto.
Già i bei tempi....
Essi ritorneranno, ma chissà se saremo pronti a riceverli.
Solo con il cuore li si può accogliere.
Ce ne accorgeremo quando andremo a sbattere contro muro, ci faremo male e allora lì ci saremo realmente svegliati da questa favola. Basta dormire sugli allori!
I bei tempi ce li creiamo noi e allora cosa aspettiamo?
Non ci fidiamo più di noi stessi e per questo tutto ci appare oscuro.
Chissà se una mattina alzandoci vedremo che la vita ci sorride di più!
Chissà se realmente comprendiamo la nostra vita e il suo scopo!
Se pensar di più si vuole, comprenderemo molte più cose e chissà se più facile ci apparirà vivere.    

Introspezione
E' strano e difficile spiegare con le parole quello che si prova, quello che ci si aspetta dagli altri e dalla vita.
Accade a volte che ciò che si voleva smetta di farci piacere.
Non ci sono spiegazioni, non ci sono motivazioni e anche se ce ne fossero non avrebbero valenza alcuna.
Spesso qualcosa dentro di noi muta notevolmente e la cosa grave è che non si ci può dare nessuna spiegazione e quando ce ne accorgiamo è troppo tardi per frenare l'inarrestabile mutazione dei nostri sentimenti e delle nostre emozioni.
Mi vien voglia di mentire, di mettere a tacere la mia anima che mi implora di essere sincera con me e con gli altri.
Adesso mi ritrovo a chiedere scusa al mio cuore che non può più fingere come me, non posso sforzare il mio cuore.
Non provo più nulla e la cosa mi disgusta e mi fa sentire una bestia.
Vorrei trovare una spiegazione perché ciò sia successo, ma non ce n'è.
Tutto è accaduto accidentalmente e non si può tornare indietro.
Ciò che non riesco a dire con le parole lo dico con gli occhi, perché gli occhi non mentono mai, sono lo specchio dell'anima.
Ciò che l'anima serba, è ciò che gli occhi dicono e il cuore confessa. A volte con le parole non siamo in grado di dire ciò che vorremmo, perché esse sono false ed insignificanti e noi, furbescamente, ce ne serviamo come armi.
E' vero sono delle armi che feriscono più di un affilatissimo coltello, più del piombo di una pistola, più di una macchina in corsa.
Non posso continuare a mentire, se non finirò a farmi male complicando l'incombente evidenza.
Userò parole meno pesanti che vadano al sodo senza troppi giri.
Non posso dare nessuna motivazione a quello che è successo e non posso usufruire del tempo aspettando ancora o sperando che tutto ritorni come prima. Non è possibile!
E, se rifletto ancora attentamente, trovando piacevole il fatto di dover mentire, forse non sono così sicura che quello che mi sta accadendo sia reale.
Capita, a volte, di arrivare all'estremo e, quindi, si comincia a perdere la cognizione di ogni cosa.
Poi mi fermo sul momento in cui sto provando certe sensazioni e mi odio, perché non sono capace di accettare quello che mi sta accadendo.
Sono meschina e insensibile.
Perché non riesco a vedere tutto con un ottica diversa?
Che strana la vita, ci lascia liberi di pensare e ci ritrova a complicarci tutto solo per false utopie.
La mente è una cosa contorta e difficile da interpretare in grado di farci smuovere, moltiplicando le sfide che la vita ci offre e nello stesso tempo ci sorprende e ci meraviglia.
E' così grave trovarci di fronte ad una scelta: tacere o parlare?
Fuggo dalla realtà e dai miei pensieri, dai miei sentimenti.
Devo ricominciare daccapo.
Basta con queste vane e idiote supposizioni, smetterò di provare ad iniziare un discorso e non portarlo mai a termine.
Smetterò di ascoltare il mio cuore, così smetterò di sentirmi stronza nello stare in silenzio.
Riflettendo non è tanto sbagliato restare in silenzio lasciandoci trasportare dal tempo che minaccioso ci segna svariati percorsi senza a volte lasciarci la possibilità di scegliere noi quale strada prendere.
L e emozioni pur se così calde e piacevoli, a volte, ti gelano l'anima e l'unica cosa che rimane da fare è non ascoltarle, non seguirle, ma bensì troncarle sul nascere.
Forse un giorno mi sveglierò e sentirò che le mie emozioni son cambiate e che tutto questo era soltanto un sogno, soltanto frutto della mia immaginazione.
Le nostre introspezioni complicano soltanto le nostre comunicazioni, allontanando le persone a noi vicine.  

La vita
Col tempo si imparano tante cose della vita e del destino che essa ci riserva.
Odio ammettere che non sono più in grado di gestire questa vita come voglio, mi spiego : ho cercato di dominarla, di deviarla a mio piacimento ma i risultati sono stati pessimi, è stata lei a dominare me.
E' lei che decide quando devo ridere, quando devo piangere, come devo soffrire, come devo ridere, se posso rialzarmi senza ricadere per terra sconfitta ancora una volta.
E' lei che mi circonda di sorprese e di dubbi, ma è anche lei a dirmi quando troncare i rapporti con il mondo, quando spezzare il filo che mi lega a lei.
Col tempo ho imparato ad accettare ogni giorno ma anche a cercare di renderlo migliore di quello che già doveva essere, di programmarlo in modo da soffrire il meno possibile e in modo di ridere più di quanto la vita mi aveva riservato.
Tra i tanti giorni che la vita mi aveva regalato ce n'è stato uno soltanto che ho potuto rendere mio.
L'ho vissuto in solitudine tra le quattro mura della mia stanza, ne ho assaporato i delicati contorni ove vi era scritto : " SONO LIBERO", è stato il giorno più bello della mia vita, perché ho potuto scegliere l'apatia, l'assenza assoluta di tutto.
Col tempo ho scoperto che la vita ha voluto regalarmi quel giorno per farmi apprezzare la monarchia che lei esercita su me stessa.
Col tempo ho capito di essere un nulla nel mondo, un burattino da teatro mosso con cura e dedizione da una grande mano che si chiama : VITA.
Ho compreso di potermi realizzare collocando le mie volontà ne silenzio della notte tra i sogni che mi cullano.
Se accarezzo dolcemente l'aria dell'irreale posso comprendere al meglio come sia bella la LIBERTA', (VOGLIO ESSERE LIBERA!).
Ho provato ad essere libera, veramente libera di poter fare "miei" i giorni miei.
Ho contato tutte quelle volte che ero vicina al raggiungimento della tranquillità, quelle volte che ero veramente capace di gestire io la Vita, il risultato : mai!
Subivo sempre le sue imposizioni.
Cerco con le mie forze di assaporare la LIBERTA', ma passo dopo passo ho scoperto che ero nata per seguire questo destino riducendo ad un nulla le mie volontà.
Vita ho smesso di venirti contro con qualsiasi arma.
Ho perso per sempre il mio libero arbitro, ma inconsciamente continuo a sperare che un giorno forse non troppo lontano potrò essere realmente LIBERA.
Sto subendo l'umiliazione della rassegnazione e mi rendo conto d'essere una codarda.
Chissà se qualcun altro come me ha scoperto di subire il peso di questa vita, chissà se nel mondo c'è qualcuno che è riuscito a dominarla fino in fondo rendendola unica ed incredibile.
Adesso mi sento come se la mia vita fosse un video gioco dove ogni livello è difficile da raggiungere.
Adesso sto puntando al raggiungimento dell'ultimo livello di questo video gioco.   

07/10/2004
Sono giorni che mi porto dentro questo male.
Non e' un male visibile, non all'apparenza.
Indagando un po' di piu' lo si vede, lì in agguato pronto a prendersi il mio cuore e la mia anima, pronto a stritolarli e farli diventare cenere che col vento vengono spazzati via.
Non e' visibile eppure fa piu' male.
Sono giorni che mi porto questo male dentro e che non riesco a sconfiggerlo, forse anche perché ho smesso di lottare.
Ho cercato uno sfogo, un diversivo per non pensare ma non e' servito a nulla.
queste sono solo parole al vento……
Ma cosa mi rimane oltre a questo?
Nulla!
I giorni passano in fretta e ogni volta che mi passano davanti sembrano solo tristi presagi di affanni e disperazione.
Sto male!
Ogni giorno una parola in piu' rispetto al precedente.
Ogni volta un'emozione in meno e un silenzio in più.
Sono giorni ormai che sto cosi'.
Non mi va di parlare con nessuno e non mi va di fare niente.
Se per puro caso chiudo gli occhi immagino tutto cio' che ho passato e vorrei tanto avere una bacchetta magica per cancellare ogni cosa, ma non si puo' e allora che fare?
Scrivo e mi sfogo.
Questi giorni trascorrono malgrado tutto quello che mi rattrista e per tanto devo viverli.
Ma ho tanto male dentro al cuore e la mia anima sembra svanita, annientata.
Oggi e' il 07/10/2004 un giorno lavorativo come tanti altri eppure e il giorno della mia rinascita.
Voglio chiudere il mondo al di fuori delle mie emozioni, voglio allontanarmi da tutti e da tutto.
Voglio sparire, diventare un fantasma, un semplice ricordo.
Non so se questo male svanirà ma per lo meno avrò provato ad evitarne altri.
Che parole senza senso!
Sono una pazza? o soltanto un'insoddisfatta?
Vivrò senza il mondo che mi circonda, oggi si chiude!


Home page  Lettura   Poeti del sito   Racconti   Narratori del sito   Antologia   Autori   Biografie  Guida   Metrica   Figure retoriche