Poesie di Maurizio Spagna


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A proteggerti
L'ebreo è mio amico
Appartiene alla regione al di là di un fiume
Dalle correnti bianche

<Non sarei libero se non fossi ovunque>

Fra i libri e le vele di una vita che voltano pagine
In corsi di studi per non dimenticare
Tribù
Entrate nell'oscurità di un Sole

<Non sarei un uomo se non fossi alla fermata di un treno>

Non mi resta che ascoltare l'improvviso
Esempio di un bel giorno
Nato per il mio fratello:

Nato in Palestina ed inginocchiato con la candela
Per far luce
Su tutto il percorso della Bibbia
Per fare pari e pace con la sorte di malefici uomini
Morti due volte come un Padre
Nel crocevia di una croce afflitta

L'ebreo è mio amico
Appartiene alla regione al di là di un fiume
Dalle correnti bianche....

E <Non sarei libero se non fossi ovunque A PROTEGGERTI.>

"Lo strato sottile delle pagine"

 

Sole
In fuga o fermi come una lampadina rotta?
Siamo animati o rianimati per sopravvivere?
Tutti con macchine volanti
E guerre forse rimaste solo nella storia di una narrazione...
Regaliamoci questa speranza.
Non è poco ma il disegno dell'uomo è la sua incertezza e un grande sogno di integrazione.
Venga una strada dove vedere la luce lungo un tunnel chiamato di nuovo SOLE.

 

Le chiavi della nostra vecchia vita
(Oboe)

Il fiato sulla vita se n'è andato
E' una prima volta anche per me

La stanza delle prime prove è fredda
Lo strumento è in pena
Perché l'oboe è questo
E' un'intonazione che forse domani sarà un buon giorno

Si aprono i cieli stringendo contro il viso
Immagini di sola andata
Penetranti
Come le chiavi della nostra vecchia vita
Portavoce
Di un soffio di luce d'inverno

La stanza delle ultime prove è ora calda
Lo strumento è in agonia
Perché l'oboe è questo
E' un timbro che riposa fra le mani...
Della sorte.

"Accordiamo una pace di piume posate accanto ad un leggìo di silenzi."

 


- E' nella bellezza
E' la bellezza dei nostri alberi per le ramificazioni dal cuore
Ciò che è bello si accende
E l'armonia delle luci che si smorzano mentre apriamo i cancelli
E' nella bellezza, di quelle curve ben fatte di donna
Che tiriamo le facce di costo
Per far tornare al loro posto...
L'avvenenza e la vita che va' senza scarpe all'apparenza -

 



La metamorfosi della Luna
Ora i suoi capelli biondi erano molto lunghi
E quando correva per prati
Volavano dietro di lei
La sua pelle era cattura di un sole per le ore passate all'aria aperta
Gli occhi amorfi
Un tempo pieni di ombre distolte
Nella cantina dove entravano i segreti
Ora riflettevano l'azzurro del cielo cavaliere del mare di nuvole
A mano a mano che il tempo saliva e passava
Però...
I mormorii della nobiltà
La miseria misericordiosa
Verso di lei aumentavano di battiti tesi

Ma non li sentiva
Non li sentiva
Perché erano provvisti di tanto amore nell'aria
E di straordinaria bellezza
Ancora desiderosa a vivere di sorrisi per le scale
A mezz'aria del Mondo

Ma non li sentiva
Non li sentiva
Perché nessuna donna ebbe mai più un'ombra così bella
Di fianco ad un bagliore
Rosso di emozioni
E braci magiche di Luna amata.

 

- Nome :                    Maurizio Spagna
- Anno di nascita :      04/12/1966
- Città:                       Nato a Parma – vivo e respiro a Rolo (RE)
- Occupazione/Studi : Scrittore e Poeta – Attestato informatico.
- Indirizzo mail :          maucri2@alice.it

- Anni di conoscenza di un certo settore:
Appassionato fin dalla gioventù di Letteratura e Poesia.
Collaborazioni:
Vedi L’ERETICO, La Gazzetta del PO, Redazione Vivo di Carpi (MO),
IL Tempo di Carpi (MO), Specchio+, Il Grande Rugby, L’ex quotidiano sportivo “QS” di Xavier Jacobelli, concorsi con libri antologici, il club degli autori, siti internet ufficiali e in più anche correzioni delle bozze.
Mentre è fin dalla fanciullezza che il mistero innovativo e sensibile,
abita nel mio baule della memoria e nella casa dell’invisibilità altrui.
Collaboro per undici anni con diverse tipografie di provincia come “Correttore di Bozze” data la spiccata visione nell’intravedere errori di battitura ed ortografia e
per l’approvazione alla fase conclusiva in stampa di un libro,un pieghevole ecc…
- Possibilità di contribuire con almeno un articolo a settimana :
Poesia e Letteratura moderna e creativa ( probabile ogni quindici giorni )
- Note di carattere personale : amo la musica , lo sport e i sensi colorati della mia donna.
- La frase vitale : “Il miglior successo nella vita è interrogarsi spesso.”

Sito: www.ilrotoversi.com 

 



-Passionario-
Lì dentro alla passione
L'amore è che t'amo anche quando l'uccello deve ubbidire al suo canto...
Passionario.
< Il mio bene è che t'amo così tanto che devo andare per non morire in me.>
Il mio rosso
E' peccato che guarnisce la tua bocca regale di vocazione
A volte
Guardo l'orizzonte e penso al mio magnifico rifugio
Dove
Ho fatto a pezzi il mio passato e più forte che mai ti ho amato
Dall'alba al tramonto.
Cosa c'è se t'amo così come una vergine Maria
La mia cascata è poderosa
Ed è il nostro rifugio
Dove nasce la rosa estrosa che ama.
L'amore è che t'amo anche quando l'uccello deve ubbidire al suo canto...
Passionario.
Per gli esseri che volano in amore è un gemito strozzato
Da un'idea
Da una nuova vita che nasce
Come dal primo giorno che tutto è chiaro...

Quel t'amo nodoso che torna come sempre
Sviene e viene nel nome tuo
Nostro.
Terzo millennio@


1960 - 1994 – 2014 infinitamente Ayrton...
Ayrton Senna è in mezzo a noi,
Uno spirito sottile che vola.
"Non esistono confini per il credo dei vittoriosi."
Il motore è reale;
E' il cuore,
E' come se esistesse un suo Mondo,
Le palpitazioni di un mito.
Una scia del vissuto prima ancora di un arcobaleno al sole di notte.

"Non esistono confini per il credo dei vittoriosi."

... e penso che uno dei miei doveri è di ricordarlo a chi, non ha potuto conoscerlo.
Ayrton è stato veramente unico!
La sua forza era di credere in Dio.
Attraverso la figura di Dio ha trovato quell'equilibrio psicologico per lavorare meglio...

E disse Ayrton,
"...nulla mi può separare dall'amore di Dio...

E dissi anch'io,
AYRTON SENNA dopo vent'anni
Già il 01 maggio 2014 sono vent'anni
Dalla sua scomparsa.
Quindi il 01 maggio vi voglio tutti ad IMOLA
Per ricordarlo insieme,
Nell'amore cristiana e sportiva.
Vi aspetto
Alla curva Tamburello,
(prevedo una marea di gente)
Ed ognuno porti se stesso, un pensiero, un ricordo
Di questo uomo-pilota unico
E dalle gesta irripetibili.

Poesia di:
Maurizio Spagna,
in memoria di Ayrton Senna da Silva...

"Apparteniamo ai titoli di coda ma prima viviamo nel teatro della vita."

 

Prima piangi e poi vivi...
Dall'alto dei cieli
Un fenomeno vede il padre di ogni mare riflettere tutti i colori
Dell'ARCOBALENO
E sulla cima del colle un effetto ottico
Ci vede
A forma di arco a scomparsa su tutti i posti della terra.
Dall'alto della sera
L'amore di una tromba regala angeli ed amori in cuor di madri
E nell'atmosfera la scia della pioggia
Plana su di un sogno
ARCOBALENO
Che sgocciola...
Lungo il primo pianto di un nuovo figlio dell'amore.

"Un regalo ad un grande artista ed amico trombettista..."
NIALL O'SULLIVAN

Terzo millennio@

 



Ad una meravigliosa terra...

che oggi trema come quel film stupendo che ho veduto.
L'UCRAINA-

AD UNA MERAVIGLIOSA TERRA...
Immagina di scappare, tornare e combattere per la tua libertà.
Con tanta convinzione cerchi la tua nuova strada amico mio UCRAINO
Ed io che sono un peccatore
Spero per la tua nuova pace.
Ma forse è inutile
Perché l'umiliazione di aver fallito come uomini
Ci induce
A tenerla stretta la via maestra.
Ogni cosa sarà illuminata dal passato
Che sia giusta o sbagliata
Che sia pensata o azzardata.

Basterà (amico mio UCRAINO)
La forza e la cattiveria per ritrovare la voce-calma di un popolo?
Riuscirete a guardarvi ancora negli occhi, abbracciarvi forte e fare l'amore?
La terra trema
e il nuovo vento...
Scuote il cielo che hai tanto temuto d'inseguire.
Forse,
Più sei vivo e più consideri il tuo passato.

 

Il buio colora la notte…
Ci sei mai stato dentro l'armonia di un violino?
La grazia alta di una musica
Vive di momenti
E poi è un pezzo pregiato.
Ogni mattina è musica ed io mi metto il cappello per darmi figura.
I miei nervi
Sono tesi come corde di un violino
Le mie ore sono scritte da un maestro della vita...
La strada di un artista.
Ci sei mai stato sul freddo di strada per vivere facendo ciò che più ami...?
ARMONIA.
Mentre l'arco di mia schiena inghiotte l'anima di un violino
A trent'anni di distanza...
Rivedo mia madre dalla finestra
Mi salutava come accompagnamento allo studio.
Poi fu musica ed incontri per sipari di ogni splendore
"Cercami un manico di un violino dove ci sia la mia casa e la cassa strillerà per amor di ogni cristiano,
per amor di ogni finestra."

Ci sei mai stato dentro l'armonia di un violino?
Nell'arco di una sedia c'è il tuo lavoro
C'è una chiave di violino
Che comunque
E' una luce.

La luce che impressionavi continuamente come un filo di freddo fra le mani.
La mia musica ha visto e sentito armonia
Ed i miei occhi pensanti e poi con gli anni pesanti
Hanno affollato e coinvolto
Tutte le razze alle feste...
E questo mi è bastato per lasciar fare alla musica il mio destino.

Lì, dentro l'armonia del mio violino non entrerà più nessuno
Perché ogni anima è sua, come il buio, colora la notte.

 

Moments
A tutte le donne...
Femmina devo rientrare sai
Fisicamente fra freddo ma fisicamente sei il mio calore a favore
Adulta sei donna e adulta sei adolescente e adulta tu sei per noi
Della specie umana sei la pioggia sottile dell’emozioni
Femmina devo tornare sai
Il tuo carattere ci abbandona all’amore
Ci abbandona e ci muove per il Mondo
Devo amarti dentro
E lasciarti vivere per come sei…
Una donna troppo donna
Devo amarti in superficie
E lasciarti andare per come sei…
Una donna troppo uomo per essere anche la donna opportuna
“Tu sei i momenti.”

-Le donne, saranno loro il motore del terzo millennio e supereranno l'uomo su tutti i fronti opportuni e come sempre faranno pagine di vita e storia-

 

Musica insieme
Le ultime castagne del castagno
Le raccolgo per farne piume al vento
Le raccolgo per ricordarmi di te
Nonna
Ho al collo la tua medaglietta
Ho in regalo una foto e ancora un cassetto vecchio di noce
Nonna, lì ho riposto i miei frutti
Le mie vacanze sotto l’albero e un angolo di pensieri
Per diplomarmi di musica o neve bianca di sapone
Come il tuo sorriso così gemellare
Come l’acqua e il sale per farina…
Vorrei ma, le lenzuola sbattono sulla prospettiva azzurra dei tramonti
E intanto una tromba si fa penna di tante risaie
Ciao nonna da una finestra ad alto richiamo
Sfoglia il tuo bastone e batti il tempo come fosse ancora musica insieme.

Il vostro e per sempre "poeta"

 

-Origina-
Cosa penso della vita?
Qualcosa può risplendere
Qualcuno può avvicinarsi a noi
La vita origina
E può risplendere per poi fingere di giocare dietro l’angolo e a passo svelto
Ma la vita è spesso storta
Quando
Una lista infinita si piega davanti a te per coprire il suo volto
La vita ci scambia occhiate di nascosto
Come una forma contagiosa di risposte!
E poi
Ci lascia, ci lascia dentro sacchetti di terra senza parole
“Perché siamo usciti per poi morire dentro ad un lungo riposo?”



Il figlio del rock’n’roll

LOU REED,
le punta delle dita sulla chitarra e quella voce rauca per spiegare uno strano colorito nel Mondo.

LOU ed IO,
Il mondo è cotto
Affanculo il sedere degli umani e i fortunati con la camicia!
Pittori ed artisti di che cosa poi?
LOU ed IO,
Ciò che hai detto è ciò che sentivi
E ciò che hai veduto è abbastanza per non credere al nome di una famiglia!
LOU ed IO,
Per noi fare un bagno è nuotare in un mare di pensieri
e dove uriniamo importiamo bellezza.

LOU,
Sei stato la vita inumana di ogni poeta
IO,
sono un poeta animale in una terra bassa di malinconie.
Forse i poeti sono maledetti?
Forse perchè non hanno un cervello ma l'istinto contadino che puzza di verità.

LOU ed IO,
Anni liberati
Anni affogati dentro un caffè al gelato
Anni senza gioie ma urli disperati
Anni di compagni morti nella pioggia e nel freddo razzismo
Anni sepolti,
i peggiori della vita insieme
Anni sbattuti,
contro un maiale dall'occhio violento.
IO,
tu che sei un maiale ( a tutti i maiali umani nel Mondo ) vi condanno dentro una luce fantasma che vi renda invisibile per tutti i giorni al venire del giorno,
cio è il nulla.
LOU,
Su questo lato del Mondo:
Il rock, il tuo rockè superstite edè un valore importante tra i popoli amici e nemici.

LOU,
Sei stato la vita inumana di ogni poeta e sei il grigio che guarda di argento...
La stirpe di ogni figlio del rock 'n' roll.

Un grazie da tutti gli amanti del rock...
LOU REED con noi per sempre.


Continuamente te
Quando si darà fiato al respiro, quell'attimo
Quell’attimo sarà rilasciato e lieve come strumenti che s'incuriosiscono in arie di musica
Lasciami in una composizione di verde
Lasciami dove l'ispirazione crea di concetto la cultura di un uomo

La ricchezza è grande come la portata di un respiro

I figli sono il riposo e la testimonianza di una pausa nel Mondo

Respiro e facilito ogni sollievo
Ma voglio averne ancora di più
Segni di famose speranze
Sogni di pensieri regolari per maledire ogni decisione...
E quando si darà fiato all'effetto di una magica corsa
Poserò i miei polmoni
Sopra un ventenne che lotterà per vivere

IO, donerò il mio respiro al suo destino
E sarò continuamente sfinito in una gioia nuova.

...poesia regalata all'AIDO e al vento della bontà...

Questo non è solo sociale ma è soprattutto tanto e tanto amore per il prossimo nostro...

 

...Pescatori di pace
Pescatrice di gloria
La sveglia del Martin Pescatore
E' rana nella sua estensione di pace

Un mattino
Sa essere pieno di pesci consolidati nel vento cristiano
Prevalentemente
Mi nutro di ogni domanda e appartengo al mare

Il frutto di ogni popolo

L'uso dei pescatori è un ordine preciso all'orizzonte
Perché nel peschereccio
Siamo diritti e i doveri dei caduti in gloria
Poi condannati defunti

Fiori divagati e disperati sopra lo slogan del mare

Pescatrici di scarpe
Privati della loro compagnia
E ancore recuperate al termine di un lungo sogno
Coperte di uomini
Prigionieri delle viste notturne
Discorsi girati e in agguato sul pennone dell'innocenza

L'immagine di San Pietro è colui che parla a chi dorme di tristezza

Al Villaggio dei crimini c'è il viaggio delle occasioni perdute
ma dove peschi la gloria...
Agganci una rana come tua estensione di pace.

dal libro "DORSOSORDO"

Un grazie al professor Vecchioni che mi ha ispirato..
Io non sono nulla ma provo a scrivere
nel contrario dei giorni.

 

Colpi di mare
Non volevo tornar sul mare.
Per nessun motivo leggerò di mani che sanno di affanno.
Perché il mare è questo,è il rientrare dopo tanta verità bevuta sotto nuvole spente.
Sul mare vi è ogni angolo di cielo e sotto il mare c’è la Luna nascosta pronta a vestirsi per la sera.

Dio, Dio mio perché sei così lontano dal nostro orizzonte!
Perché non fai crescere un albero nel mare cosicché le sue foglie mosse ingrossate dal vento chiacchiericcio, portino via il male dalla fronda degli uomini.
Dio, Dio mio accendi tu le luci della sera e rendi coscienza su ritorni all’umanità!

Dietro la tenda c’è il mare e c’è una nebbia di mistero.
E ti puoi anche vedere marciapiedi di vita inginocchiati per chiedere perdono, e puoi anche vedere strade impressionate da tante macchine del tempo.
E ti puoi fare nero oppure restare arcobaleno e viaggiare ad alta quota con le tue radici.
E ti puoi fare fiera e mercato dei tuoi sogni.

Nelle vene esplode il mare e nel tuo sangue c’è un colpo di cannone nobile.
Un soffio per evitare quel scintillio di morte che i pescatori sentono sul mare,
un ruggito, un leone è la forza violenta del mare.
Fissato e attaccato al faro sei sulla via del mare ad un passo dal cielo atteso.

Dio, Dio mio perché non suoni il tuo pianoforte angelico per divenire grande e per stimolare l’ascolto del silenzio in musica di grilli?
Dio, Dio mio inspirami con te,
respirami e prima di annegare…
Fammi tornare in mente quanta esistenza si è concessa all’amore sulle chiese di tutti i mari.
Tornar sul mare, tornare sull’agitato mare di una vita.
Questo è il peso sul dorso mentre la buona sorte è l'avversario sordo.
Ecco perché il mare è lì, a suggerir sorprese interminabili e investir di colori la distanza tra un pensiero e l'infinito.

Dal libro Dorsosordo

 

Dorsosordo
Per tutto il tempo che ci serve
La cosa più bella è il pianto...

Il pianto
E' un gran capitolo della vita
Altezzosi specchi
Divisi da torture e abitudini nel fiore delle tue domande.

Un notturno colto
Ci spreme e pulisce “di gran vite al suo buon sangue."
Come potresti svestirti da te stesso
O inventare un Mondo con una vita migliore?
Se siamo vissuti
Se siamo amori
Se siamo odori
Se siamo qui è perché siamo una possibilità.
La possibilità.

Ci è stato insegnato
Di partire nel chiarore dei giorni
Per poi piangere nell’intimità di uno specchio offuscato.
Un buon inizio?
“La notte.”
O una probabile fine?
"Il pianto dopo il muro."

La pena di un pianto
E’ la cosa più bella che ci serve
Per raccogliere
Dalla matura terra
“Il frutto acerbo di un uomo fresco di peccati.”

Cosa più facile di un pianto
E’ il senso sordo
Di una possibile guarigione e il suo dorso...
Rilegato da pelli umane.
STORIE DI STORIA:
COME DIRE CHE SCRIVERE E’ COME SENTIRE LA MUFFA SOTTO I PIEDI DOPO AVER CAMMINATO E SOPPORTATO PER ANNI LE INGIURIE DEL TEMPO.

 

...Capricci di Amsterdam
Sei mai nato ad Amsterdam?
Cose dimenticate.
Noi chiamiamo la non-esistenza quella fetta di luce svanita alle prime luci del mattino.
Sei mai nato dentro un sogno straordinario?
Il buon motivo suona nell'affermazione.

Ti sei mai svegliato ad Amsterdam?
Uno sbadiglio
Su di un foglio di carta e il peso di un padre olandese.

Sei il viso, sei il suo viso tra le mani.

Raggi di Sole
Sole nei fiori di Amsterdam
Finestre aperte nella moderna Amsterdam
E i miei capelli arricciati e lunghi
Come tempeste di idee e note.

Tranquillo
Mi siedo al centro di un concerto di gente
E piazzo la mia bicicletta rossa nella lampada...
Per invecchiare
Nei capricci di Amsterdam.

 

La rivoluzione dei pensieri nati...
Io vengo accusato di essere nato,
di essere venuto al Mondo,
di essere un bambino appena nato,
e sono sparso tra le foglie e una cornice che mostra
la tristezza dipinta
per le vie
del nulla.

Fatti avanti se hai il coraggio e leggi il mio pensiero!

Io vengo accusato di essere cieco e sordo,
perché non devo vedere,
non devo sentire,
per le vie
della società.

Non c'è uomo e terra che l'uomo non abbia diviso!
Non c'è uomo
che non sia stato perseguito là dentro al potere...
Dove ogni mal-pensiero è possibile
e dove non sanno nulla quelli che sanno tutto.

Prima che sia tardi
assomiglianza fanciulla ed ingenua
portami con te;
Così sarò sparso insieme agli uccelli
e alla rivoluzione
del vento.

"Il mio pensiero fu crepuscolo della nuova vita."
Nome: Qualunque.
Attitudini: Truffaldino e censurato.
Per vincere, puoi andare sputando all'onestà!

 

Biancoumidosmog dal vien viene l'azzurrofrescogel.
Biancoumidosmog...
All'entrata di una città
vi sono tante donne e tanti uomini dai nomi sconosciuti.
E questa è una variabile del nostro umore.

Ed io ti guardo
con infinita tenerezza,
perché avevo per primo creduto
che quando entri in una città il nuovo giorno cede alle ore desolate.

Il cielo ha un color biancoumidosmog;
E passo dritto all'entrata di una città.
Noi siamo anime di stelle e cerchiamo la perfezione,
a lungo
osserviamo orizzonti impossibili perché la cittàè giunta giungla
e tu devi andare
non giocare, né sognare.

Ogni tanto ti prende la nostalgia
per il verde delle tue memorie,
e il cielo ha un color azzurrofrescogel;
Pensi che una città non può legarti a lei,
non può tenerti
dentro i suoi bisogni letali.

Ho sempre creduto di averti scelto
ora che mi lasci a sudare di te,
ora mi parli di te,
ora mi offri la tua verità,
ora che ti darò mio figlio per ascoltarlo...
Ora che screpoli tra le mura e la morte.

All'entrata di una città
vi sono tante donne e tanti uomini dai nomi sconosciuti.
E questa è una variabile del nostro umore.
E' una costante di ciò che puoi tramare dietro tutti gli angoli della vita.

La città,
si chiama "vita"
e la vita con le sue vie
"E' DURA E SCOMODA"
ma il cielo ha un color azzurrofrescogel...
Forse,
se immaginando finisci col credergli.

...Vien viene, l'azzurrofrescogel.

 

Qualcuno è con me...
Il mio ultimo desiderio
è perfetto per morire in me.
E' una sollecitudine,
una cura dove gli uomini possono conversare fra loro.
Amare le persone è un desiderio,
amarne più di tanti punti interrogativi è un fondamento.
Più di ogni speranza
Desidero sparire dentro spiriti sparsi nel fine distante;
un fiume, un mare, una montagna e il suo ossigeno per il Mondo.
Lasciare il desiderio di me bambino,
la più giovane vita, bellissima vita,
fino a quel malinconico momento silenzioso dove manchi di parola
e nasci di sangue annacquato
in Terra.
Il desiderio è degli uomini,
la sua strada è una lettera favorita al vento che tu hai scritto...

Comincia da ora la tua era,
indumenti stesi, tirati e più curiosi di una risposta.
Il segno?
Il mio primo desiderio
è risponderti per sentire che qualcuno è con te,
nel buio assegnato.

 

Di fuoco è il “rock”
Strade
Un terreno destinato a lugubri spoglie e occhiali grigi
Veicoli e animali da palcoscenico
E radici che crescono che si ribellano all’uomo
La via fa vita e si strata al tuo traguardo
Stratosfera di strade che bruciano
Scalda al brivido il “rock”
Nel bacio di Giuda
Nell’urlo di un pazzo in estasi
Nelle esclamazioni di amore e dolore
Strade
E cortei di quel rock fiero che incontra la folla e il dubbio
“Tu vacilli e tremi per tutto il quotidiano ma per l’essere che sei, trovi il valore e la verità quando…”
Il tuo fuoco diventa “rock” e non si spegne,
-MAI-
PER TUTTE LE STRADE DI GRANDE MASSA

 

Dirsi addio
Del tutto impossibile
Quello che dà il giusto ritmo alla vita.

Fin dalla prima riga
Si perde l’amore e vivi di una gran fretta
Di domande
Di dubbi
Lasciati lì sul comodino a far dell’amore...
La sua polvere.

Il vero problema è il senso del tuo lavoro?
Come era possibile?
Ti sei mai accorto di nulla?
Di cosa stiamo parlando?
Che me ne faccio di una stella cadente, Dio mio?
Se vuoi puoi rimanere?
Forse è meglio domani non trovi?
Cosa?
Chi?
L’addio è freddo, l’amore perduto
Attraversa il silenzio di una sala da pranzo
E delle solite cose
Ne ascolti la malinconia della pioggia, fuori all’aperto.

Del tutto impossibile
Quando non ti tocca
Dirsi addio...

L’aria è pesa
E non riesci a capire perché tanta confusione
Perché sei ancora in piedi?
Ma non vieni a letto?
Dirsi addio è finire in quello che si è iniziato a lasciar via.
“Oggi non lo so, domani ne uscirò, altrimenti...
Vuoti a mangiarmi l’anima mia."

 

Un bagliore d'annunziano...
Una donna furiosa s'era appassionata del proprio riflesso nell'acqua,
una luce diurna dal volo toscano e bottoni di conchiglia viva...
AL PELO DELLA NOBILE ARTE INQUIETA.
La nebbia divenne ragione e le ceneri finestre di lacrime.
La donna appassionata del proprio riflesso soffiava su candele di rimpianti che distoglievano la fioca e mirabile luce diurna, la imbarcavano di spine viareggine al di fuori delle correnti, e la furia del vento correva, soffiava,
e si abbatteva sulla luce diurna incolpevole dei piaceri senza tregua e dalle rive ritirate...
SOSPESI AMORI.
Prede di ogni sconforto nelle onde dell'anima.
Angosce di una donna furiosa che non può amare e risalire dagli sbagli.
La notte studia l'ansia dei perfetti e il giorno schiude i fiori tra la moria del mare.
Il cielo aperto,
si violentò di un mulinello di minacce e la fioca luce diurna fu impregnata per sempre come torcia,
alimentata e portata per donna furiosa a ricaricare il suo tempo dell'amore.

Però, l'imminenza all'impuro vivere,
le annebbiò la parola e le tagliò le vene sull'acqua.
Come triste il sorgere di una farfalla che muore al primo tramonto e il tuo cuore...
SE HAI CUORE viene trafitto.

Il cielo venuto per consolare il mare, ormeggia la luce diurna di un luogo toscano
per formare tutto ciò che ricordi...
Una cala accaldata dal Sole e il suo bagliore sull'acqua dell'anima umana.

“Alla mia toscana, seconda terra di viste verdi, orizzonti sul mare e trapassi di letteratura.”

 

Di primo mattino...
...Lasciami al sol pensiero

Libertà
Libera libertà
Liberalità di una lucente libellula
Liberazione dalla schiavitù di una sperata ed attesa liberanza

Lasciami vivere con la gioia al petto
Lasciami in equilibrio
Lasciami al sole
Lasciami

Al sol pensiero
Al sol ed unico inizio della mia vita
Alla sola ed unica fine nella tua vita
Di prima luce...

 

...A Dio quel che è di Dio
A quel ragazzo,
che è già disceso tra l’inchiostro degli uomini.
La campana del paese suona al finimondo.
Vai, vieni e vedi e dicci tutto quello che è pace,
e se puoi rimani ancora un po’
di tempo e per stelle.
è ammutolito il tuo dolore.
Fai qualche segno su di noi, certo, all’indietro per capir il passato di spine.
Vai, vieni e vedi e dicci tutto ciò che è pace,
riordina il silenzio prima di una congiura,
e sui miracoli commisera
un mezzogiorno di banchetti e pane in abbondanza.
Il cuore si avvia ogni giorno ed ogni giorno insegue te.

Poi,
la sera, la notte che salutiamo con uno scambio di vedute,
e con un saldo di preghiera.

“Non sono un buon cristiano, non sono un tuo scolaro della fede,
non sono un mendicante della ricchezza d’animo...
Ma so che anch’io ti mentirò e mi condannerò.”
A me uomo quello che è dell’uomo e il suo macigno di peccati...

 

Come posso agitarmi se...
C’è così poco tempo per amare e vivere di queste sere...

...è una goccia nel mare.
Oggi si è levato un po’ di vento e il mare è di nuovo blu e bianco.

“Il bambino nasce con l’amore, ma non sempre muore con esso...
MARE e STELLE.

...è una goccia nel mare.
L’immagine del mare è la mia fine e il mio inizio.

“Dalle ultime file ombrelloni all’ombra, e adulti che non lasciano trasparire nulla.
Perché non ti ho lasciato nuotare nella pace della tua anima al sole?
Dio,
muove le onde dal cielo
echeggiato dal respiro vuoto del silenzio.”
IN MARE APERTO

...è una goccia nel mare.
Il mare è lungo come gli anni di una vita, non c’è da stupirsi di un ingombro così grande,
così solo e così facile da ricordare.

“Il vecchio lacrima al color acquamarina e in un fazzoletto c’è una verde tempesta di una vita preziosa e un ticchettio lento di correnti d’aria che inventano, spaventano.”
MARE ADESSO NEBBIA

...è una goccia nel mare.
L’umano è rigido con le mani in tasca, le sue rughe parlano a quattr’occhi.
E il mare è sempre in piedi,
è un brivido a pelle,
e tutto ciò che gli chiederai prima o poi se lo riprenderà...
ANCHE UNA GOCCIA DI ATTENZIONE.

C’è così poco tempo per amare e vivere di un domattina incagliato.

 

RIVE addossate...
...il mare torna e lui ti beve.
Torna sempre a riva degli specchi tuoi.
Beve ancora.
Non c'è differenza tra il fondo del mare
e il fondo della tua vita e lo sai.
Peccaminoso il mare salato della tua sessualità.
Il mare è natura e può essere incubo infedele per chi naviga a distanza
e vacilli ma poi tutto si pulisce.
Il mare torna e lui ti beve.
Lancia un urlo disperato e si rovescia
dentro una cristiana carità di pesci...

E poi in una strana confusione ti abbraccia e vomita il suo silenzio nello stesso momento che sei in gioco
con la tua anima.

Il mare torna e lui ti beve
e succhia fino all'orizzonte di un senso di vista.

 

A come...un posto mio.
Arringare
sul mare come quando camminiamo sull’acqua di pura e candide lenzuola
e poi addolcire
come quel ragazzo di me
poco più piccolo di te
sconfitto dalla vita che non scorderò.
Accampare
sulla forza della terra
che stringo tra le mani di un Santo viaggiatore della poesia.

Ma io ho anche un valore?
La mia voce è di nuovo bambina
E il mio entusiasmo è nel sempre giovane e adulto
ma come tu sai c’è anche tanta strada
fissa sul dolore che è una promessa trasferita in vecchiaia.

Aggiungere
un bel pezzo di pane per ricambiare il fiato e una dedica di sorrisi
Accorrere
finché di maglietta si confezioni in regalo le ali del sudore
E poi
Apporre
ognuno di noi dentro orologi che il tuo tempo dovrà capire
per voler dire
che è stata vita.

Ma io sono il verso di qualcosa che attraverso?
Tendenze
di tante parole sparse nel cielo cadente di avanzi del Sole.

Ma io sono anche diretto in qualcosa di nuovo
e la provata timidezza
indica che sei tornata...
Ad amarmi come quando il giorno muore e piovono i pensieri di un’estensione.

Impacciato
laggiù incontro un po’ di dignità e con gusto di ogni epoca
il bambino
cresce adulto e l’adulto si cura del vecchio inseguito dalle ore
e ancora laggiù incontro
la vecchia e piena assicurazione sulla vita di un piccolo cucciolo di cane.

Ma cosa c’è laggiù?
L’impegno di pensare a te stesso per badare a cosa fare mentre dormi senza imporre la calma
Il pegno di una compagnia
che non è una distesa di piume al vento
che non è il calpestare e sgomitare per un posto nel Mondo
che non è uscita...
Ma succede che è molto meglio di un altro miracolo confidato in un posto tuo

OVUNQUE.

 

Apparizioni
E se n’è andato subito
Dall’infimo all’intimo.

Una breve
Visione dell’amore straniera alla sofferenza.

Un fatto
Dall’anima che ha generato la Luce
Un quadro
Che ascolta solo il cuore e parla solo al domani.

Ancora una breve comparsa
Senza il corpo
Senza il messaggio
Ma un piccolo segno del tuo cammino.

Come se avessi veduto
Come se avessi ceduto all’amore
Come se avessi ricevuto in dono la pietà
Come pioggia e lacrime enigmatiche.

Come era pallida
La gioia senza purezza.

Siamo spettri
E siamo fantasmi
Su queste strade senza morale
E nel conforto dei pensieri amari.

E se n’è andata subito
La stella di una cometa in acqua e fuoco.

Un Santo
Vola davanti allo storno degli uomini
E una vergine
è già dedalo ed amante sacrificata al suo aldilà.

Avvenimenti celesti
Che vivono l’oltresogno della bruttezza
e la bellezza attraverso una voce muta.

Visioni soprannaturali dalla terra
Visioni
Di trappole ai nostri passi
E l’astuzia di ogni giorno che veloce trascorre.

 

Amina mia Anima
Finalmente mi lascio innamorare
Amina mia Anima
Ti spingo via così che il mio buio scivoli a terra
Amina ed Anima si guardano dentro
Entrambe si ricorderanno finché avranno vita.
Ho capito che si amano
Qualcosa di irrimediabile è stato vissuto
Qualcosa che non può essere diviso
E neanche morti può disfare
L’anima
Amina mia Anima un’aura di amore sotto le foglie dello spettacolo…
E il caldo al cuore
Che comincia a crescere dai vivi con voce agli occhi.

 

Amerai prima dell’amore...
...capisci quello che voglio dire?
Capisci la riservatezza dell'amore,
capisci di me e in me il dolore,
capisci e sarai dove io sarò sul serio.

In mezzo al secondo foglio della nostra paziente e romantica lettura.

…capisci quello che voglio dire?
Capisci che quello che ti dàè quello che ti toglie per sempre,
capisci che la scelta è decisiva e il momento alle spalle,
capisci che non esiste un luogo di incontro…
Sei tu che sfogli,
sei tu che vivi ed immagini il destino.

...capisci che portando un piccolo fiore
lasci i tuoi giochi
lì dentro,
lì,
dove le parole hanno un peso maturo.

Prima di addormentarti…
Con l’inverno prenderai il raffreddore,
con l’estate desidererai e desidererai e piangerai,
ma in mezzo
all’ultimo foglio della nostra paziente e romantica lettura…

Amerai prima dell’amore.

 

Intelligenze
non intestate


Per la riservatezza nume
L'illuminazione
Continuava a non vedersi...
Che può fare un'idea di vita se non ribellarsi alla morte.
L'inutile stato della memoria
E' grande
Troppo grande per noi piccoli uomini.

Dall'intelletto
Ai capricci della natura calda o fredda
L'illuminazione
Era nel vento sopra il mare
Nella scia di una barca di cartone
In quel faro disperso tra la notte
E poi più nulla
Tranne
L'orizzonte progressivo del calendario solare.

Ardito è il rischio dell'amore
Ardita
E' l'illuminazione
Dentro una capanna invernale
Ridotta ad un triste passo di sesso-bordello.

A che serve l'illuminazione di un'illuminata uscita?

La voce
Di solito arriva da lontano
E l'insieme
Di quella luce fuggita dal sole
E' frenetica
Disordinata
Ed inseguita per scogli bagnati...
Da un'onda ritornata sulla terra.

A che serve l'illuminazione di un'illuminata scoperta?
Credere
Crederci
A quelle fiamme-ideali di riprese a passeggio di una nuova città
Conosciuta molti anni prima...
Quando brillavi di abbracci sordi.

Che può fare un'idea di vita se non ribellarsi alla morte.
L'inutile stato della memoria
E' grande
Troppo grande per noi piccoli uomini...
Illuminati dalle fatiche di ogni giorno.

 


Una donna può fare
Una donna può fare
Una donna
Accarezza un sogno di libertà così alto da essere imprendibile
E' il papavero della malizia
E' il grappolo della seduzione
E l'addio
Azzurro di rimpianti è un altro suo dono
Prezioso
Come il tempo di fiorire di amore in un ammirato letto amato
Ma soprattutto una donna
Non mancherà di stupire e far discutere il cuore di un uomo
Una donna può fare
Una donna
Può pretendere di più.

...E questo è solo l'inizio di una compiacente ed imbandita fetta di femminilità.

 

Di un Dio a se’ ed io
Perché proprio là?
Il volto di guardare verso casa
Il diffondersi
Di tutto il corpo

Volantini che volano
Per chi non capisce

Corriamo come il vento
A fior di labbra
A fior di sbandamento

Perché proprio là?
Desidero non essere solo
Desidero piangere
Con gli occhi verso il sole
E gridare
Lacerando l’aria

Il pensiero
Individuò il cielo
Prima del mio lungo sonno

Perchè
In cammino proprio là?
Sapendo di imparare a sopravvivere
Esausti
Carne di Dio
Sconfitti da Dio
Nella stanza con Dio

Fosse quella la razza eterna
Berrei di ansie
Rimetterei in un'unica parola il silenzio
Fosse quella la guancia?
Il bacio?
La vigna malvatica?

Perché proprio là?
Non feci più ritorno
Un Martedì
Fui miserevole di vita
Livido
Pieno di ossa
Preso dalla voglia di ricominciare
Immobile
Riposato di acqua fredda
Tenuta in braccia
Con braci
Dal caldo respiro infinito.

Proprio noi stessi nel più grande di un Dio a sé ed IO.
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Pashmina sulla pelle
..dentro ogni film esiste una piccola visione della nostra vita..

Respiri di un film
Io e lei di sequenza
Promessi
Lei ed io
Nel giusto alzar del viso vidi di lei
Di pelle regina
E nel giusto sapor dell’amor lei si alleggerì al mio gusto saper pashmina

Nell’amor l’istinto
Ci rende schiavi
E un po’ narcisi

Ci trasforma in pellicole
Edè bello pensare al tinto quadro dei ricordi

è come un frammento di reincarnazione
Un infinito guardaroba
Dell’anima
Colori posati di una serie
E una pashmina di seta leggerissima
Che liberi la nostra moda
Bugiarda
Giovane e cittadina del Mondo

è un gioco di luci
Il film d’amore
E quelle ombre sul collo
Si allargono nell’inguaribile ossessione
Ci Baciano per bruciarci di cervello
Confusi in un magico copione
Poi svanito
Poi nudo
Poi rubacuori
Nell’immoralità dei nostri spasmi in parole premurose

Un grazie all’arte dell’amore
Della bellezza
Alla gloria dei registi
E agli attori comuni della vita
Che con fatica
Contano le ore ristrette
Per restare ancora in piedi in un ritrovo costato l’esilio dell’onore

Rifaccio quella scena
Rivedo quello stesso posto
Dove ammiriamo
L’amore
Più di un marito
Più di un amante
Più di un passe-partout alla volgarità
Più di una pashmina inciampata sul resto di tante sere vertiginose

Un secchio pieno
Riflesso riflusso di un lusso di stelle
E una Luna piena di miele
Uno struccato film
E un fazzoletto al collo come stile
E un’idea di come farne una verità di fede
Che separi la stupidità del lasciarsi
Che avvicini i più forti ai deboli
E che il parlar di amore
Risucchi in un appuntamento
Senza pubblico
Senza una prima ma sempre prima
Che in un tramonto per non dar nell’occhio c’incamminiamo nel rimpianto.

è un film
Un film di garbo tra uomini e donne
Dove
Le immagini conservate per tutta la vita
Vivono
Nella persona più importante della nostra vita.

Tutto il resto è in un minuto di più
è promesso…
Come tutto il resto sta in una pashmina inventata per un caldo interesse di sguardi.
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Ad un senso dalle parole
…angeli violati a voce alta
e parole che toccano il senso proprio dall’infinito.
Leggere a voce alta un libro,
capire il valore
di una relazione tra due corpi
prigionieri della loro stessa
prigione mentale.
Leggere dell'amore,
dell'ossessione e della terribile vergogna per il proprio fastidio nei giorni ascoltati.
Leggere a voce alta il vuoto lasciato,
la vita che hai deluso,
l'amore sconcertato, provocato
e i sensi di colpa indimenticabili con le sue atrocità.
Restano però i piccoli momenti di amore vissuto,
senza mai chiamarsi amore...
MA ANGELI VIOLATI a voce alta.

 

Le vie dei passeggeri
…c’è una ragione,una curiosità per incontrarsi
nelle vie dei passeggeri…
-IL TEMPO ABITA IN NOI-

Passeggero
Vai pure
Vai pure
Vai
E senza perdere ancora più tempo

Passeggero
Di un giorno promesso
Parlato
Una sola volta
Davanti ad un Dio disceso discepolo

Debole
Deboli
Invisibili amanti
Noi
Loro
E le scienze sociali
Del comportamento passeggero
Noi
Loro
Con occhi nuovi e pallide gocce di pioggia
Seduzioni dal mare
A vento leggero
A vento esausto
A vento avvenuto sulla bocca
E compreso di cartolina
Più luminosa e pesante
Di un addio

Rivoluzioni intellettuali
Dell’irresistibile essere uomo
Pervaso
In un lungo scritto
In un lungo disegno
In un lungo piede
Pentito
Da un lungo partito della vita
Incominciato passeggero
Contestato
Conducente

Trappole genetiche
E replicanti senza rancore

Le vie dei significati
Perdono di vista il tutto delle cose
Perdono
Il più bel gesto di aprire la porta del cuore
Infrangibile amore
Le vie dei significati
Dipendono dall’età

Età, a parte l’entusiasmo giovanile
Il più bel gesto
è riprodurre il troppo vecchio per essere in disordine
Etàè la meraviglia della gente
E quelle parole volatili
Ascoltate nel cortile della tua mente ad occhi chiusi

Le vie dei significati
Nessuna
Nessuna via è presa sul serio
Perché si potrebbe morire al limite della gioia
Si potrebbe
Lasciarsi vivere
Lasciarsi andare
Come un passeggero
Che sfoglia appunti di ricordi in pieno giorno

Le vie dei passeggeri
Lunghe appena un secondo
Lunghe appena un attimo
Di gravità
Ma prima che parli la domanda
Sul personale
Discutiamo…

E ADESSO?
Senza perdere ancora più tempo
Ancora più tempo per poter passeggiare
Nelle vie di adesso
Più tempo
Con l’idea di vivere abitando emozioni.

 

MANINE manine
Io credo
Tu credi di imparare ora
Perché sei il mio unico credo
FIGLIO MIO

Riprendiamo
Le mani
E le pulsazioni nel campo di una tenera età

Lasciamo la città
E stanotte surreale ed intima
Mostriamo le manine in faccia ad un giorno nascituro

Quante sono le manine venute per l’amore?
Perché si ama ancora
Si ama si
Senza applausi o apparenze

Due mani per una manina
Ogni abbraccio è un verso di coperte
è un arricciare la vita a sé

Bambino che agguanti il cielo
Segui il tuo interinale interesse
Senti ogni cosa che ti giunga uomo

Per il silenzio c’è solo dormire
Ed esci per cento inverni
E portati canditi caldi amori e perdona
Perdonati e perditi nella curiosità
Di vivere

Agganciati alle ansie di un colpo di sfortuna
E quando
Nei tuoi occhi scorgerà tristezza
Riempi le manine
Di ogni minuto
Di ogni risposta
Che serva

Per i grandi inviti alla maturità

Lasciamo le calde affinità
E stanotte
Mostriamo le manine ad una maniacale umanità

Quante sono le manine con aria saputa?

Io credo
Tu credi di imparare ora
Perché sei il mio unico credo..
FIGLIO MIO.
 

Margherite
a gennaio


…Non chiediamo tanto al futuro se di sfuggita
osserviamo una margherita a gennaio,forse e’un sogno,un segno di stella o forse mille ragioni

Per donare tanto tanto amore...

Sul da farsi dell’amore
il tempo non ottiene risposte
perche’
margherite
dal profumo sottile e freddo di gennaio

D’un tratto e come per immagini
il vento dell’inverno
le soffia naturali sull’infanzia

per guardarci in viso
fino all’ultimo petalo di un giorno
fino all’ultimo bacio
delicatamente
vivo…

…riconoscerci per conoscere
che anche una bianca nuvola di gennaio
si adagia
e suona la sua pioggia
presso
ad un campo miracoloso
e sogna sogna di se’stessa trovatella

cosi’che accanto ad un mare mosso
al largo
possa crescere
un prato di fiori
per poter morire e nascere
margherite a gennaio

Nei caffe’ gongolanti l’attesa trascorre nel mattino
i soffitti adornati di parole
e i veli
coloriti come noi

che amiamo a mani piene
che perdoniamo il lacerare volare di un uccello
che camminiamo nel gregge felice degli uomini
e cerchiamo
dentro i cieli
un po’ di sole che dia respiro ai lampioni

…L’arco ora e’ levato
e tra se’ e se’ in sottovoce
un singhiozzo di donna soffice
dona armonia
all’orecchio,al conforto,agli artisti di strada
e ai bianchi mazzetti di margherite
benedette a gennaio.

Ai miei cari affetti.

 

A due come noi amanti avanti
AMANTI AVANTI,
Ma quanto amore ti devo?
E che ci farai poi dell'amore?
Che ci farai di tanto amore dato o rubato?
Dimmi dimmi ma quanto ci guadagni con l'amore?
Presto amore,
Presto amanti.
AVANTI il Mondo non si è fermato e neanche l'amore!

Odore di amanti intorno,
Ma il cielo è pieno di amanti?

Una stradina anonima di campagna ama,
Maneggiare chi è amante della musica sibillina di una quercia.
Un punto dove cade il fogliame innamorato.

AMANTI avanti,
Amori vecchi e amori nuovi.

L’amante se ne andrà,
E mi toccherà appassionare da capo, l’imbambolato divano,
Me lo sento addosso.

Sono qui,
Cerco l’andatura calda dell’amante,
Bisogna che cerchi fuori di me legami infami e ciechi.
Lo scambio a due come noi non muove passioni,
Ma sprofonda nella noia
E ne usciamo storditi e sordi,
Ai fini dell’amore e al fine della vita.

AMANTI AVANTI,
Ma dov’è la storia di un’annata amante?
Il vino insieme fa di noi una piccola sorgente di sorrisi,
dove ci porta all’estraneo amore.
Cos’è successo in quel mare sabbioso di amanti?
E tu mare calmo perché mi hai restituito una marea di domande
Paralizzate negli anni?

Là dentro al sintomo e sinonimo amore,
Sta succedendo qualcosa che non capisco.

L’amore se ne andrà davvero?
Non è possibile,
Non crederò mai a questo,
Non berrò solo acqua, frutta e verdura
Ma voglio che sia tu carne umana alla bocca...
Il mio prossimo ingordo ingorgo traffico di amore!

Presto amore,
Presto amanti.
AVANTI il mondo non si è fermato e neanche l'amore!
A questo credo,
Che l’amore non tradisce noi amanti avanti.


Le donne di ora
... forse la donna è tutta lì, candida, pura, figlia, umana, immortale come uno sguardo sul tempo innevato...

Abbellimenti,
della loro anima e del loro corpo che ci fascia.

Luce su neve e veggenza di candele nel piacere,
le donne…

Congiunzioni triade dei corpi,
i pensieri partoriti sotto una Luna esausta,
un pezzo di musica
che nasce dall’ultimo grido vittorioso.

Luce su neve e veggenza di candele nella passione,
le donne di ora…

Letteratura e scrittura,
più belle della fantasia e più reali dell’inquietudine,
dal vetro assieme
rosseggiano il saluto fresco del riposo,
e pietre di rose
oltre il seno immortale dell’inganno.

Luce su neve e veggenza di candele su mie fameliche spoglie,
le donne profumano di fresche labbra…

Legami sul molo immischiato dal mare,
ombelichi in cerca del loro Padre
La donna che piange
chi di statua protegge?
La vita è impaziente e cambia il suo futuro
e i fiori pure,
nella piena dell’amore
le donne e la morte discernono in un Mondo di occhi,
le nuove stagioni espiano l’inizio e la visita di un angelo.

Luce su neve e veggenza di candele accarezzate da un velo di vento,
le donne gettano a terra un volo di vanto…

Accostano, dilatano le acque,
e vivono di attimi nel più desto destino,
sgelano il cuore al ritorno del più piccolo riccio,
figlia, figlio,
attraversami gli anni!
C’è un modo di specchiarsi dentro questa cieca volontà di purezza.
La donna sa’ capire…

Luce su neve e veggenza di candele consumate dagli uomini,
Le donne di ora…
Parlano di amore,
di una donna per un uomo,
di un uomo e del suo istinto
e in uno spruzzo di spora,
luce si gonfia al tatto di una vita intera da innevare.


Il triste stil novo
Senza curarsi della pioggia al passo con i tempi
e del vento a spasso nel dolore
la vita, l’inseguita vita può essere un complice di drammi in versi,
un canto di fanghiglia al fine,
una presenza di dipinti in maschera
ma una sola testimonianza appare luminosa come in un cielo senza Sole:
è l’obbligo della nostra storia sul triste stil novo,
quel triste stil novo
in cui noi meravigliamo appieno e consciamente
di essere
il proponimento del prossimo Nostro domani.
Esso destina a noi un lento e traumatico viaggio,
e l’imbocco naturale di quella magnifica grazia e indolenza al stil novo
farà riflettere sul Mondo una profondità di prodighi prodigi maledetti.
L’uomo nuovo e l’ora d’aria piena pura
sono coste e costati di terra al mare.
Il sordo sentimento e il complicato amarsi
sono tratti trattenuti dall’acqua arsa al caldo suolo.

Le foglie e il castigo sono il bambino,
sono il continuo della nostra unica gioia…

Davvero, il triste stil novo è piegarsi ai segni dell’inconfondibile perdono,
umanizzato.

 

Aerte Sublice dice al Mondo
-Tutto ebbe inizio da sè-
Rimasi
In giro per il Mondo
Melodioso
Gesticolavo e mi invitavo ad attraversare la strada
In giro per il Mondo
Quel suono
Era pulito
Era potente più di quello che abbia mai bevuto
In una serata

Rimasi
In giro per l’Arte
Definito
E finito per camminare dentro un quadro
Scomparso
E poi comparso in una bettola di periferia

In giro per il Mondo
C’è un’aria nervosa
Un’aria famosa
Un’aria muscolosa
E tanti occhi che non mentono…

Un fascio di menù la vita che improvvisa verso di noi.


Così come sono

Al seguir dei testi è l’imprudenza...

L’imprudenza traspariva dai miei occhi
occhi rimasti gli stessi
stessi e con la necessità di viverlo un bacio
bacio di una madre
madre di ogni figlio speciale
speciale è anche il sorriso che sovrasta le parole
parole di come vorrei l’amore
l’amore e l’inquietudine del nostro amore
amore lavato dalle sue mani
mani di quando ero piccolo
piccolo adolescente ed insetto bianco
bianco come la sorpresa dentro l’uovo
uovo aperto alle emozioni
emozioni marinate in un pomeriggio a seguire
seguire ciò che ho vissuto oggi
oggi dovrebbe esserci un posto per l’amore
l’amore mi ha permesso di provare amore
amore di ogni luogo
luogo di sfoghi per dirle quanto è bella
bella essa sia lÌ solo per me
me e il suo potere su di me
me e l’amore che è dentro di me
me e il breve viaggio degli anni
anni senza fare nulla per meritarlo amore
amore critico o a bocca aperta
aperta come la poesia di un cinema all’aperto
aperto come il gelataio dal miglior gusto
gusto ed eleganza è un compito da pagar caro
caro io leggo e scrivo di amore
amore di te
te e la foglia dell’amor verde in me
me così come sono…
sono.

 

Qualche bocciolo fleur de dame

...la fleur de l'amour dans une femme meurt

Quando apriamo all'amore un altro giorno è compiuto
Canzoni con il cuore scoperto
Scoperto e baciato
Illuminato e nato al mercato dei fiori

...Il mercato dei fiori
Scompigliato dal vento
E allacciato sui gradini di una città

Fiammelle di noi in una chiesa
Per grazie del Mondo
Elemosine senza volto e legno ammuffito per amor tradito

L’amore è sciupato dall’aria che lo nutre
Il giorno è pieno di malinconiche rughe
Che si espandono negli anni
Respirano
E si chiudono in fretta

…anche nel corteo di piaceri e bocche di averi
Sorridiamo ad un alito di amore
E sotto il portone della personalità
Siamo amori indimenticabili e poi appassiti
Siamo amori respirati e poi intossicati
Siamo briciole premute
Come qualche bocciolo di fiore tenuto per sempre straniero…
Sconosciuto bocciolo di donna
Amato tutte le volte
E guardato per una seconda nascita.

Quando apriamo all'amore un altro giorno è un campo di Sole.

 

"Le pagine della nostra vita"
…chi ha tempo, chi crede nell’amore guardi spesso questo incantevole film…

PAGINE AZZURRE
Pagine della nostra vita insieme

E sulla soglia del dolore

Una volta entrati
La porta si chiuderà sempre alle nostre spalle
E l’idea
Sta nella perfezione mentale di una scelta paziente
Non ci convince!?
Immaginiamo luce e speranza
Usciamo dalla perfezione
La vita è un assaggio della nostra pazienza
D’inverno siamo creature amare
D’estate creature dolci
Ma poi si diventa vecchi e saggi
E prosperiamo di un grano all’orizzonte
Ripetiamo il caro nome percorso ed amato
Nel segno di un grande lago preso dal cielo...
PAGINE AZZURRE E LIEVI VOLATE NEL NOSTRO PASSATO.

 

E ti lascio
L’amore gira a guardarci insolenti
E lo sento
Ma ora non lo ricordo più
E rispondevo
Ai miei nervi tesi e spesi per te

Penso a come tutti siamo ciechi
Ubriacati da amori incolore
E spezzati
Nel contorno di un fiore
E scocciati
Perché scacciati per pronta carità di una storiella

Tradimenti
Piccoli , fuori mano, truffaldini e caldi
L’amore guardava
L’amore scieglieva
Quante ossessioni vedevo sui volti
Delle passioni insuperabili e impastate

Il passo di un tempo andato
Fa il giro del mondo
Ed io che pensavo di essere il primo degli ultimi
“Mi sbagliavo anche questa volta!”

Ora l’amore è ferito
Mi sento nudo della mia anima
A prendere ogni pezzo di pena
Allo scoperto
Mi sento una piccola palma
Sventagliata e struccata dal sale
Mi sento un bambino
Perduto e strappato dalle mani di una madre
E lascio
A te, quel che ho patito di me che tanto sai

Credo in un amico che viene da fuori
E non da dentro
La soglia dei consigli nella quale doveva apparire
La persona fedele che si steccava una sigaretta in compagnia
Senza indirizzo
Ad accorgersi del cuore accanto
Senza indirizzo
Senza una strada a sfera
Presa più velocemente di quel che era…
UN DESOLATO “FANCULO” DI CERA

Mi lascio incompleto
In un scialbo soffitto e una credenza disordinata
E lascio
A te, quel che ho patito di me che tanto sai

L’amore è ferito
Forse un lieve accenno di rimprovero
Chissà se ritroverò ancora l’emisfero?
Di quel qualcosa cerebrale e in più del rivoluzionario battito in picchiata

Forse quel giorno
Ricomincerò a capire tutto questo e quello che l’ultimo dei primi insegna
“Resisti, esisti, tu sei ogni passione e nulla potrà reprimerti!”

La vera essenza di una persona è vivere,
un grazie per l’esempio riportato
da Nick Vujicic-



Come amiamo la vita
è in qualche cassetto
Che ho riposto i miei occhi
Per vedere meglio
Quel giorno scomodo a tutti

Quel giorno
Che parleremo e parleremo
Così a lungo
Da rimanere in vita anche disperati

Stasera esco con te
Non ho voglia di aprire quel cassetto
come sei carina
come sei meravigliosa
come sei la più grande di ogni impossibilità
e come sei la mia continuazione…

Amiamo tutti e due la buona sorte
come l’inizio di un nuovo inizio
mia costola
in un battito di cuore
fugace a venir di geme in vita.


Bambini scemi
…occorre una rieducazione per non romperci del tutto…
-PER RICEVERE VITA OGGI OCCORRE MOLTA FURBIZIA-

-COME CI INFLUENZANO?
è una commedia
Quella davanti agli occhi dei bambini seri
Che improvvisamente
Si mostrano adulti vicaci e creduloni
Non afferrano
Che la vita è una formalità
Un inganno
Da tirare a sorte
Una falsa dignità alla bocca
Ma divertente
Un sipario gigantesco
Dove aperto o chiuso si rincorre la commemorazione al farmaco risparmio.
-NON SONO SCHELETRI A FARMI PAURA MA L’UOMO CON LA PANCIA PIENA-

Impoverimento con il mento alto o basso?
La sagra dei trofei
E l’assegnazione di una città ed il suo eroe
Fiuto deluso
Come un cane
Allo spettacolo patetico della vita e il suo osso da ciucciare.
-NON SONO SCHELETRI A FARMI PAURA MA LA TRAMA NUDA DELLA TENTAZIONE-

Immobilismo
E fascino di corte a palazzo
Servitù
Nelle incapacità del tempo
Forme ed ombre di persecuzione
Rivolte e distratte
In un battito di mani per bambini scemi
All’inizio del ballo in maschera.
-NON SONO SCHELETRI A FARMI PAURA MA L’ULTIMA SELEZIONE PRIMA DELLA TORTURA-

Virtuosismi inutili
Imbarazzante imbarazzo
Vedendosi senza vedere
Da un punto cieco di ogni lunedì
Senza linguaggio e fossili crani.
-NON SONO SCHELETRI A FARMI PAURA MA IL SANGUE TRUCCATO DEL FUTURO-
Bambini scemi e ammutoliti nell’incastro.


Di come è il cielo
…e ora non c’è più nulla che si muove, solo sintomi di amore…

L’unica cosa che sta bene
è in te
E ogni giorno il tuo piccolo Sole
Arricchisce luminosamente la vita

è in te
Che ho veduto
Labbra rosse così ben marcate
Che le avrei scortate in giro

Eccoti
Figlia del tuo seno amante
Sconfessata, contestata
Non importa
Senza te non posso più vivere

Eccoti
Strabiliante,accattivante,elegante
Ma sicura di spiegare
Meglio la paura folle a un vecchio in amore

L’unica cosa che sta con me
è in te
E voglio sentire il tuo cuore sul mio
E voglio accorgermi del tuo lato oscuro
E voglio toccare la tua spina dorsale
E voglio sbattere le finestre del tuo paradiso
E voglio sfogliare
Le pagine ammorbidite dai nostri discorsi
E voglio voglio aspettarti aspettarti sempre con giocondo piacere…

Eccoti e penso così sento

Mezz’ora senza tempo
E passerò il sonno a sognare di te
Più in alto
Di come è il cielo.


Una mano di calore
cogli l'occasione di dare amore,
credi in te, non lasciarti andare,
il cuore di ognuno sente per chi battere eterno e con chi curarsi l'amore...

Come allora nato
Come allora sorto
Quello stesso seme
Nello stesso seme
Proprio per quello che tu non sai di me

UNA MANO DI CALORE
In luoghi dove si dorme
Piuttosto accentrati

Combinazioni
E bestie dentro il cuore
Sbocchi di amore che non posso dare

Non posso amare
In gioco c'è una mano di ansie
Un giorno che vidi confusione

La mia mano
Plagia in tutti i calori dell'amore
Ma non ho occhi
Non ho orecchi
Non ho una schiena forte
Non ho un cuore per te
Non ho una corsa agile e lieve
Per arrivare e lasciarmi cadere fra le tue braccia

E siamo nati di nuovo
E non siamo mai nati
La tua voce è il mio vestito
Il tuo calore trascina amore fino alla notte più lunga
Ma io non ho vero amore
Non ho luce fra le mani

Ho imposto il sole come tuo invito
UNA MANO DI CALORE
In luoghi dove si riposa
Piuttosto ammassati
E mai nati

Ho posto il sale sulla pelle come tuo piacere
E coniugo all'infinito interiore dell'amore
Quell'unico spasimo
Lesto
Autentico
Spontaneo
Che forse domattina passerà al sorgere di una nuova vita

Quello stesso seme
Nello stesso seme
Proprio per quello che tu non sai di me
AMORE, AMORE tinto e dipinto in una goccia di calore.

 



Non pensare che a te e il mare
..il primo uomo
è del mare,
il secondo è nel mare..
-UN SEGNO DIVINO-

Piano, piano,
Schiarite di gabbiani su pietre verdi
Rifugi di nuvole
Al largo e nella rete del mare
Un pegno di amore
In un pugno di mare.

Mare
Ha inizio il mare
Il mare universale
Marea di delfini ai fianchi di barche
Mare
Di rara bellezza
Ha inizio il mare
E il suo giudizio.

Orizzonti a picco
Da quale parte ti porto
Mio mare
Dove andrai a finire
Mare
Chiesto in prestito per giorni africani.

Vecchio mare
Nel corpo di un bambino
Mare mio
Solo al calar della stella cometa
C’è una fiaba
C’è il desiderio
Di un attimo di acque calme.

La luce è per mare
I riflessi incalcolabili e labili
Incontaminate provvidenze nate celesti
Ora posso sfiorare a sorte
La morte sul mare a morire.

Ha inizio il mare
è finito l’errante volare.

Non pensare a scioglierti
Il nodo è stretto forte al cuore
Per altri schiaffi
Del mare
NON PENSARE CHE A TE E IL MARE.


"AGLI UOMINI
CHE SI FUMARONO..
DI MARE"

 


 

L’accendino acceso

Il mio nome è poesia

Nelle strade

Le parole

E le genti per guardarle.

Il mio nome è scrivere

Con le unghie e coi denti

Quel che è vero

Tant’è vero.

Il mio nome è autore

In quella casa

Per qualche caso

E per amor proprio.

Il mio nome è nazione

E la vita che scorre in un lampo

Sotto quel tetto

Sotto quel cielo.

Il mio nome è della natura

Che ci rammenta i demeriti

E in segno di rispetto

Ci presenta il conto.

Il mio nome è nel mare

Vivo in un bicchier d’acqua

In uno spirito fraterno

Un porto,

In qualunque ora del giorno e della notte.

Il mio nome è animo

Ribelle in qualsiasi piazza

Consapevole e colpevole di tutte le verità

E acchiappacitrullo di ciò che urlo!

 

A l’ora del tramonto

L’accendino acceso è qualcosa di speciale

Visiona la realtà

Massaggia al cuore migliaia di persone

Pronuncia il perdono

Presenta qualcuno da ospitare

Creando un occhio perfetto.

 

L’accendino rende l’anima a Dio

E compone

La nostra vita stupenda

Illuminata da un colore nero

NERA

E “antichissima” nel tempo.

 

Il mio nome è poesia

Nelle strade

Le parole

E le genti per guardarle.

 

Ancora non sapevo niente
ANCORA
NON SAPEVO
NIENTE
della gioventù...

Ma non era come prima
La gioventù?
Un punto bianco e un solo tempo
La migliore giovinezza
L'ho sentita
L'ho vestita
Come una forza della natura
Come i sopravvissuti al suicidio
E poi
I pensieri bollenti
L'esplosioni di orgoglio
E la porta che sbatte
Portando con se
Tutti i ricordi di quando eravamo...
Scimmie della strada
Prati in fiore
E gocce di rugiada.
Ma non era come prima
La gioventù?
La migliore si terrà alle spalle?

PROBABILMENTE
NON SO
ANCORA
NIENTE
della gioventù.




Professato
Prima di tutto
La professata creazione perché io possa capire il futuro
Religiosa
Promessa di non tardare in amore
E la fede
La fede di tante notti che non apro a nessuno
Solo a me

Le mie confessioni
Per avere l’assoluzione
Fatta di peccati
Accuse
Scappate sotto le gonne delle donne
O nei mercanti di parole
Dietro un angolo

Professo
Prima di tutto
I miei delitti mentali
Contro chi è stanco di lottare
E si è perduto nel vento

Confesso ed aiuto
Chi si è fatto pieno
Nel secchio vuoto della vita
E chi con le proprie colpe
Ha camminato sulle dita
E con una moneta di scambio nel freddo dei giorni
Si è agguerrito

Infastidito e fuori di me
Fra le mie labbra carnose
Qualche fiocco di alito
Per l’ammissione
O la missione guidata negli occhi della prima volta
Di ogni scoperta
Di ogni gesto di scuse
E prima di tutto
Il darsi TUTTO di noi

Crollato e sfogliato nel gioco del tempo
Professo l’amore
Le frasi intense e le pieghe nell’aria.
Qualcosa non va negli uomini ma continuo
A dipendere dall’uomo vero
E il suo credo.

 

Ovunque è capirmi
Al sfogliar pensando…
è qui che il dotto si detta il “donde venivo”

Già adesso
Straparlo
e sparlerei della gente

Ovunque è capirmi

Già adesso amerei due donne
Con tutte le forze
E coi denti

Ovunque è capirmi

Già adesso
Poter ascoltare è una vittoria
Ma allontanrsi
Da chi cercava amore è una sconfitta

Forse l’oro del mio orto
è la mia meditazione
è il mio interesse
Lì su quella terra baciata dal dilemma
Non sono finto
Sono a piedi nudi e in supplica

Davanti a me
Le grida del vento
L’ampio sorriso di un bambino
Il sibilar dei sogni a sonagli
La legna che odora di intimità
Le labbra amare e i vigliacchi aggiunti
Le campane senza preavviso

E come tutti gli anni
Il prepararsi al capirsi
Consumando…
Il domani.
OVUNQUe è CAPIRMI
Per non disseccarmi in speranze.





VETRO AL FINE su di un piano0
…vuoi la tua vita dentro una tazza di vetro?
Tanto queste pareti di vetro hanno orecchi…
Perle di poesia colata-

Sequestrate
Sequestratevi
Al fine
Di essere trasparenti come il vetro
E nelle case
Non siate investigatori ciechi
Infranti in una bolla di vetro e della timidezza

Al fine
Gli usci sono remoti
E tutto ciò che oggi è vivo
È vetro
Contenitore di cellule e pensieri

Feci al fine
Facce in croce controluce
Inchiodate nell’incapacità di chiedere scusa
E i sospetti dove li lasciamo?
I sospetti dell’uomo già

Non fuggire da te stesso se sogni di volare come Icaro
Ed esci dal tuo corpo se una donna sovrasta l’uomo che non è più uomo
Ma ora è piuma
Che si corica sul fondo di un vetro
Così fuori tema e sfigurato

Gli infetti mentali
Cambiano nome e cognome spesso
Ma quel ciao di mamma
È l’aura di cristallo della tua giovinezza
Affini al raduno
Di anime non del tutto perdute
Ma escluse dagli orrori
Di chi conduce quel gioco di inganno tagliente

Lo scopo?
Lo scopo dell’uomo è al fissar del lago
Al fine del tempo concesso
Al fine di trovare la sua foglia morta che aspira al cielo
Quella immagine senza peso e complessi
E il suo colore…
Di ghiaccio caldo
Come parole che impegnino un Mondo pieno di orecchi di vetro.





MI AGGIUNGO...
spinto dal male.

...le paure più insistenti
sono quelle modellate dalla nostra insicurezza...
-OMOLOGATI alla eccitazione
OMOLOGATI ad una morsa di delusione-


A voi che bussate,
a voi che cercate,
a voi che sgomitate,
e a voi che vi chiamate
vendendo l’anima al diavolo.

Lo specchio ci guarda
e tu guardi lui,
lo specchio è in appanno
e tu sei in affanno,
sei confuso
non hai un punto di riferimento…

Il tuo Mondo è invisibile e così ti annulli.
 

 

Totò snodabile
Totò
Totò comico
A fiori e pantaloni rossi
Totò in scena
Ladro di nostre risate e serate gonfie di eterno
Totò vero
In casa di famiglie sorprese e nonne con in braccio l'odore dei bimbi sonnacchiosi
Totò sentimento
Il burattino snodabile della malinconia
Totò ipocritamente estinto
Perché signori si nasce non di diventa
Totò inconfondibile
Perfetto nell’improvvisazione di un copione imperfetto
Totò in fregata
E maschera sul balcone-barcone della chiacchiera

Totò io parlo così
Perché ti voglio un bene
Ammirato
Del resto con inflessioni personali
Ti conosco molto bene

Totò
Totò carattere
Volevi scritturare i poveri per adottare da loro, ricchezza d’animo
Totò personaggio da commedia
Ispirato da nessuno ma trovatello principesco e necessario alla vita
Totò e il canto
L’altra faccia sua, in cui vive la poesia e l’ombra del dolore
Totò italiano
Il bisticcio tra lingua e dialetto e le coordinate della bella linfa del Golfo
Totò sorriso
Aveva finito col non vedere più niente altro perché non vedeva niente altro che il rimedio altrui

Totò teatro e l’arte
Il sole di Napoli era ancora alto quando il sipario ha colto la sua grandezza
Totò complicato
Mai rilevare l’orgoglio comprimario di ogni artista, appartiene a loro
Totò per amicizia
Con Pasolini un colpo di qualità sparato ai compratori di odio e silenzio
Totò in fionda
Agli occhi di un passante che non poteva vedere regalò una fionda per esser uguale a tutti, per esser un mago nella notte che lanci il passato dietro sé

Totò intreccio
Nei panni di una donna, nei panni di un uomo bonario e nei panni delle previsioni dell’umore
Totò a lieto fine
Maestro di entusiasmo e dei sentimenti che hanno animato i degni momenti dello stare in compagnia

Totò io parlo così
Perché ti voglio un bene
Ammirato
Del resto con inflessioni personali
Ti conosco molto bene
Totò
Fossi stata donna
Ti avrei spogliata come si spoglia Napoli
Sul corpo di una donna
Ammiccata dal Sole.

A Totò,
celebre come
ANTONIO DE CURTIS

 


 

nati_CONTRO

…immagini di uno strano caso di status contro
e uno specchio sorgente di una svolta in mente…
TRASFORMAZIONI-

Vediamo un po’
Io non sono più io
O tu non sei più tu?
Siamo nati nello stesso giorno
Siamo gemelli in grossomodo
Con la fame da noi stessi mangiamo
Siamo occhi a vetri di una vetrina
E complici di ogni delitto all’anima

( Correva l’anno sospettoso )

Così come invade il vento
Una voragine di pensiero si deprime aliante
Al nati-contro

è inutile cercare la nostra immagine
Dislivelli del proprio carattere
Per sparecchiate occasioni
In quella foto sono io
In quel corpo sei tu

Apro e chiudo le nostre strade in un baule
Da lontano o da vicino
L’antipatia può interagire nel troppo che stroppia
Elasticità
In un senso o nell’altro lo specchio si raddoppia
Manda luce
Oscura
Anche se questa è una scusa
Per causa nausea dello stesso difetto

Siamo non chiari
Su qualche battuta cade l’accento
Nel momento in cui si parli
Della presenza di un terzo incomodo
Piccole note di colore dell’alter ego
Grandi rotte e spacchi di insulti nella sera
Pallide gote di madre asociale
Siamo nati nello stesso giorno
Siamo gemelli in grossomodo
In cerca…

Di sputate sentenze
E un’intesa perduta assieme
-Correva l’anno che verrà a tempo di un debito corretto-
_Strizzacervelloticoamorale.

 



Dimmi senza negarti

chi sei?

…fatti sentire nel verso roco
dell'amore e di una pioggia in arrivo...

Amore si
Improvvisamente intimi
Amore no
Ognuno di noi conduce la propria sfortuna perfetta fortuna
Amore mio
è pur sempre il mare la scoperta inconscia di ogni artista
Amore di più
Prendi una via ansiosa e vieni verso me così bella come sei
Amore di me
Il sognarè di più che il tuo sogno inoltrato
Amore lo sai
Io amo saperti acquerello e magia nei capricci dell'umanità
Amore dove sei?
In capo al mondo presentami al tuo Mondo come un sospiro in coro
Amore c’è e ci sarà
Perché non si è mai stanchi di una certa golosa sciocchezza
Amore parli con gli occhi
Ed io ti assiduo
Dimmi senza negarti chi sei?

“Senza più rimedio
Fermiamo queste stupidaggini
Senza drammi e senza recite baciami sul collo
Posami sul tuo letto in disordine
E lì tra le lenzuola coltivami rosai di dolore
Incollami ai tuoi propositi
E fammi situare il tuo nome per mia memoria”

Amore una storia
Modificabile?
No,è luce speciale di un incontro fra nubi e bufera
Amore
DIMMI SENZA NEGARTI
chi sei?
Amore altro e in corso
Per tutto l’affondo di un profumo
E carnagioni di energia indifendibile…
Fra nubi e bufera.





Mai veduto

OPERA fragile e attrattiva,
mai veduto giostre sull’acqua e lascio sentire alla natura l'essenza di un sogno in viaggio...

-Oggi qui, domani là, cosa farò e dove sarò nel mio sogno in viaggio?-

Fuorché in sogno
Non avrei mai creduto
E veduto ciò appassionatamente già sognato

E lo ripenseremo al sogno
Perché l’indomabile essere offre interesse
Solo nelle notti ammalate di desiderio
Solo in cui la polvere della verità
Viene a mischiarsi ad una sabbia di caldo fieno
In cui qualche cocciuta sciagura della vita
Diventa una molla di folla fantastica

Fuorché in sogno
Nel capolavoro
La personalitàè nel Mondo
Inalterabile
Sorto e risorto nell’ora dell’illuminazione del dubbio
Ed entra nella nostra metafora della vita
Nella nostra vita perquisita in cui
Come la doppiezza di un indovino risveglio
Vediamo con lui e in lui
Le persone di cui avevamo amato…
Ma veramente amato

Indolore e indorato
è il momento che possiamo riemergere noi stessi
Concederci a loro che ci hanno aspettato fanciulli
Sullo sfondo di un mare delicato
E salato
Come il silenzio più commovente dei venti stormi

Fuorché in sogno
Non ho mai avuto il tempo
Non ho mai veduto
La fragilità del più candido dei pensieri
E i prestabiliti accenni della partenza…
Più lunga.
Maurizio Spagna
e il giro del mondo poetico-





Settimocielo

…sul leggìo e sulla scala di un trombettista…
HAVANA club-

Il lungo traffico fico di uno sfoggio
Fin dal principio eri inconscio
Magnifico blu cielo

L’imbarazzo della scelta
Per chi ama la tromba ventriloqua
Magnifica era frontiera

Per entrare nella creatività
Senza acquistarla ma suggerirla
Magnifica in cerca di sfogarla

Settembre non manca
è il fresco respiro il socio del tempo
Magnifico custode degli sputi

Il pubblico è insegnante di ogni prova
Una casa madre in madre campana
Magnifico tunnel a prima venuta e veduta

In modo del tutto personale
Soprattutto poesia in una piazza pazza
Magnifici voli di piccioni

I pensieri si focalizzano
A prescindere e per tutte le sere
In una fonte inesauribile di magnifico

Lo stile è inedito:
con Sette terzine
con Sette note
e un Sigaro al settimocielo caro e raggiunto…
Con un taglio da brivido a pelle-

…le dite umide mi tastano sulla pelle
E scrivo con valido motivo di amicizia…
-mia stimata tromba-





A chi ci tace

...la notte è una candela inghiottita
Poi digerita come anima, corpo e chiare spoglie…
ALONI DI risveglio-
Disposizione dei luoghi,
…la notte illuminata da tutti è nata
Da un uomo unico e solo di sé…

Cosìè la notte
Passata
Avuta
E sottilissima
Aguzzata
Dalla mia lama
dal mio osso
dal mio fisico scivoloso
dalla lunghezza di un piede
Bianca di scura pelle
Notte nera
e una mezzaluna per tutti
Scavati inverni
Testamenti per vecchie offerte del cuore
E uno splendore
Per vedere
Gli occhi a pieni polmoni…

Cosìè la notte
Depressa
Mordicchiata
E tragicamente creduta per ceduta
Urlata
alla mia sveglia
al mio fastidio
Al mio fuori amore di un fuori orario

Della mia vita ho riempito il ieri
Una storia che già scorro
Anni per crederci
Che sia bella
Che sia vera

Cosìè la notte
E notte a chi ci tace.

 

DNA
(Deoxiribo Nucleic Acid)
…giusto in vena per inscenare un’idea,
FANTASTICA…

Con la fantasia
Procedo a passo di ali
Protetto dal monte in un riposo di mente ed ego
“d’un tratto la scogliera dell’infanzia comincia a sciogliermi dentro”

E penso di inventare una scusa già invecchiata

Mi siedo a parlare con lei
Per far posto alla casa con le ali
Cerco di ignorare i battiti accelerati del mio cuore
E catturo la sua attenzione
E il mio orgoglio

E penso che la vita sia troppo bella per avere incertezze

Con il resto di un tramonto
Sai com'è il trovarmi ignoto
Sai dov'è il portato mio destino
Sai perchè
Con un paio di ali la tua espressione sembra più dolce ed intensa
Come quando fuori piove
Come quando erediti nei tuoi occhi nostro figlio
Il vento addestratore della buonanotte

"mostra di me ogni carro pieno di rinforzi per Mondi"

E penso che una bugia vera e propria oggi sia purtroppo verità

Fanta e fanta e fanta
Tanta è tanta è tanta
FANTA, TANTA, FANTASIA

Cerco un modo per spiarmi mentre spigolo sulle mie ali
L’immaginario racconto che prenda il largo
Per ingannare il tempo in spianto
Per un infinito
Dove manchi per terra la terra sotto i piedi
Dove guardare giùè il linguaggio per guardare sù

Con la fantasia
Procedo a passo di ali
E penso che ogni giorno siamo i custodi del nostro sangue
“la soglia del DNa è il nostro punto
è il nostro a capo…
e c’è una fuga curiosa per la libertà caratteriale”

Con la fantasia
Procedo a passo di ali
Protetto dal monte in un riposo di mente ed ego
“d’un tratto la scogliera dell’infanzia comincia a sciogliermi dentro,
perché tutto questo significa…
VIVENTI-
 



Primo piano

…le mie domande combattono in un mare lontano
ma in PRIMO PIANO-

Tutto questo finirà
Dove il silenzio pianse

Finirà la politica
Le funzioni di un onesto prete
L’importanza della povertà

A modo mio e in altre parole
Discuteremo di nuovi progetti
Progetti per la gente

Ognuno di noi salirà sul comizio
E cambierà la voce dei cannoni
L’unicità
Con cui si possa parlare davvero
Del futuro

Chissà quanto amore ci stanno portando via?
Quanta gente
Ha smesso di guardare oltre al suo orticello?
Di porsi domande
E di eleggersi spontanei?

Solo quando riconosceremo i nostri fratelli
E con loro
Le nostre destinazioni
In un attimo
Tutto questo passerà di mano in mano
Di radio in radio
Di cavalleria in cavallo

Intorno e prima di esplodere sulle rocce
Le onde si accavallano
“Lasciatemi pensare
Lasciatemi sentire così bene
Lasciatemi il mare calmo affollato dai gabbiani”

In quanti bauli sei passato mio passato?
Da quante porte di vetro sei uscito?
Quanti bottoni rimasti nelle tasche di un soldato?
Presto è imbarazzo
Dov’era nascosto il nostro primo piano?
Giovane o vecchio non importa
Ma ambito, curato e fidato
Come chi riscatta con lena il suo ritratto
Su ciò che è perduto in vita.

“Lasciatemi così in pace e senza capire…
Dove tutto può finire.”





Un amore antiorario

…ricordi e stimoli nervosi continuano a sorprenderci
in presenza di quel tempo innamorati…

Te ne andrai
Lo so
Sotto la pioggia
E per uno scrupolo che eccedeva
Oltre la mia comprensione

Te ne andrai
Lo so
Sino al tramonto infinito
Fra tue abitate parole abituate al caldo
Ai passi per ogni miglioria
E una pelle adolescente nel sorriso

Te ne andrai
Lo so
A scoprire chi era quell’uomo
Che ti ha lasciato quell’attimo nel tempo
Per pensare spesso
All’amore

Fra poco
Sarò una tua leggera ferita
Impossibile da scorgere
Come lancette dell’orologio
Che ripetano di tua convinzione,
La distanza da noi

Io, il tuo contrario

Te ne andrai
Lo so
E quando mi sveglierò
Avrò in testa giorni che non li capivo
Occhi spersi e lucidi di arrabbiature
Ma che poi, indossavano di arredo

Io e noi, il nostro contrario
Di un amore antiorario

L’amore termina
Quando la sua vocina a cantilena
Ci accompagna nel buio incapaci
E si muove a ritroso
Nel riposo del peccato

Ciòè avvenuto,è amato,è perdonato
e il brusio di uno sfondo saprà proteggerci dal nuovo amore.




Il canto degli uccelli

...nella mia natura vago in cerca di un sentiero
e nelle parole considero la mia distinzione…

Durante il mio viaggio poetico
Spesso ho respirato
Il canto degli uccelli
La saggezza dell’eremita
E l’alto
Fitto e arrampicante
Ancora vivo, sdraiato o ricresciuto
Così, che mi sembrava di spiccarlo
Il volo del discorso
Così, vicino al battito di un Dio-

Nel volare di un uccello
Vi è grazia, amore e poesia-

Dall'alto quelle ali gonfie
Di un sangue caldo e in canto
Sono piume sul crepuscolo della vita
Sono penne del nostro racconto
Irripetibile-

Insieme agli uccelli ero felice
E non so dove sia, ora
Il sereno in me...
Ma il meglio di noi vagabondi
Verrà senza più cime
E tu Sole per eccellenza
Sarai equilibrio e fine
In quel brivido a pelle
Senza gambe
Così, come nuvole indossate,
Così…come pianto di cascate-


Seta signora
…percorri il mondo e gli siedi accanto…
In vena affinità-

Pare una seta molto seducente
Ed un assaggio
Che macchi ciò che resti di te

La pelle del suo trucco ricordo

Capelli di una seta sotto forma di un sogno

Vellutata come l’acqua
Morbida come una lacrima
E sottile come domanda che parli al petto

Nei muschi
Vengo a prenderti mia seta
Le spore
Attraversano ciascun paese e vita
Sorreggendo
La mano sulla guancia
Filamento
Di un romanzo rosa

Vestirsi
Con i tuoi occhi fra le gambe
E una camicia
Che non preghi nel tè
Ma emani il contenuto del tuo cuore

Nascondigli senza cielo
Senza fiato e senza lune nuove

Seta signora
Tessuta di una cena

Allevata a capo chino
Ed illuminata da un forte abbraccio
Selvatico
Odore di una casa orientale

Da un oblò di un blu marino
Mari di cellulosa
Vetrine artificiali di un tempo mercante
Innaturale eclissi di una sera per seta
E voli di uccelli in cala aggrottata

Seta signora
Tessuta
da palma in bacio
Intrecciata su fior di labbra
saponate
Ai miei pensieri.

Seta signora
Seduta e in attesa nel coprirsi di amore.



Face e-book
Accendo
E accedo su questo assetato tempo
Registrazione?
Prego,
sono ancora vivo e vegeto-

Buongiorno a voi
È l’inizio di una nuova epoca
A testa alta, ferma e decisa
Rovescio la firma
“Maurizio Spagna in the world”

Confermo i miei occhi azzurri
E la barba incolta
Spandendo nell’aria il profumo di mare
Venato sulla cartina epidermide-

Il piacere?
L’ingresso in un negozio
La gente che si guarda intorno
La prima nota per-lustrata da un musicista
Lo spettacolo dello sport americano
Un letto confuso ed agitato
Il dopodomani perché ancora non è scritto
Il diritto di amare una strana creatura mandata solo per te
La solitudine fra me e un libro
Nulla di più di un menù con Barack Obama
La fanghiglia impervia di una poesia
Spiluccare il cibo
L’orientamento verso un caffè anormale
Rinchiudermi in una stanza buia con l’uomo nero
La mia bellezza d’animo abbracciata dalla civiltà nera
E i viaggi per credere che siamo davvero vivi-

Tutti possiamo consultare la nostra pagina
E se cercavi un’altra convinzione…

Ogni traccia
Ogni frase
Ogni dinastia
Ogni bandiera
Ogni immagine
È connessa con la linea rivolta alla Luna-

Esco,
Probabilmente il mio membro
Si è già addormentato-




Sola andata

…vorrei un biglietto di sola andata per alleggerirmi al mio passato…

è una raccolta di memorie
La mia pietra

Quando ero giovane
L’umore e l’appetito erano la mia ironia
Ogni storia
Aveva in sé la sua storia
La storia di tutte le storie più ridicole ed avvincenti

Il primo bacio
Insignificante ma indimenticabile
L’ingresso al cinema
Simbolo di una maturità intellettuale
Le prime corse al mare
Sfacchinate e guerriere
Il mal di testa
E quello scoppio potente
Di un dolore senza avvertimento

Io
Ambasciatore della bontà
Credevo fosse un grande successo
Invece era la meno peggio di una consonanza
Ogni giorno
Era un cielo aperto del mio cuore
Soprattutto
Quando gli schiaffi, i pugni e gli spintoni
Non gelavano il sangue di casa mia

La prima sirena al lavoro
E lavora, lavora, suda senza pensare
Non portare idee buone
Non fare più di tre passi
è il settimo giorno che sarai superstite di questa società

E l’amore
L’amore che è solo mio
E di cui non oso replicare ed offrire alla verde scrittura

Esito un po’
Ed ammiro la mia pietra
La memoria
Il mio nome
Il mio stile e la mia eleganza
La mia luce che è eterna

Ed un vento che improvvisamente s’alza
Mi accarezza e dorme su di me
Consegnandomi
Quegli anni da bambino
Che non ho distrutto

è una raccolta di memorie
Il mio treno
Chilometri di gente frettolosa e materiale
Annichilita dal mio finestrino
Che toglie fiato ai ricordi.
 


Quando l’amore si anima-
…le scelte importanti dell’umanità,
sono decise dall’amore…
ESPONIAMOCI-

Quando l’amore si anima
Sono di nuovo un uomo
Un uomo
Sicuro di essere sveglio-

Sono un uomo
In un mondo nuovo
Forse uno dei peggiori?
Forse uno dei migliori?

Sono il tuo sorriso-

Le violenze sui tuoi sentimenti
Sono vive in me
Sono sicuro di vederle
Sciolte fra i tuoi occhi-

Sono la tua voce-

Quando l’amore si anima
So come iniziare il mio giorno
Poco a poco
Sono ripulite lenti
Sono momenti
La colazione in un letto caldo
Il pranzo in un altro tempo
La cena in un altro luogo
E la notte
Per spiegarci cos’era successo
E il sogno
Che dorme impeccabile
In mille anni già vissuti e incoscienti-

Sono il tuo bambino-

Malato dal tuo amore
E senza forze
Perché quando l’amore si anima
Si muore un po’…
Non sfuggirmi un’altra volta
Lasciami il tempo per pensare
Se giocare
O se imparare a volare-

Sono a mezz’aria e quasi perdo il senso
Di questo complicato
Amore in cielo
Amore cercato in terra
Amore animalesco
Amore in viaggio
Amore tenuto dentro il tuo corpo di donna-

Sono la tua bugia
E quando l’amore si anima
Non c’è perfidia che possa toccarlo-





La maiuscola illusione

…così minuscoli da essere illusi per tutto il tempo
di una vita…

Cos’altro?
OLTRE…
…La presenza delle cose più ovvie
…Le impronte di rughe e feste scalze in ogni forma di vita
…La storia per mostrarci ossa e fazzoletti bianchi
…La pioggia che ci sfiori asciutti
…Il sole che ci scaldi bagnati dal male di vivere
…E così spaesati e così paesani
…Meno chiese e più superfluo in caduta libera
…Una tromba che suoni alle praterie di muri in cemento
…All’amore quando è al punto di partenza
…Alla morte quando saremo suoi ospiti-

-EBBENE SI
MANGIO LA CULTURA E CADO NEL BUIO
PIÙ OSCURO DELLA MAGREZZA-

Cos’altro?
OLTRE…
…Morsi
…Morsi per nutrirsi di quel tenero sguardo di un cane
…Le cose che cambiano solo nelle tue soluzioni
…Ai miei occhi-
Nessuno ci insegue?
Allora inseguiamo il nostro sogno-
Cos’altro?
L’intuito e il caso sono più vicini di quanto tu creda
Non c’è più niente da dire o fare?
Allora perché rinasci al mattino e consumi lo specchio della tua età-

-EBBENE SI
MANGIO LA CULTURA E CADO NEL BUIO
PIÙ OSCURO DELLA MAGREZZA-

Non importa
Non tutto è perduto
Così come cambiano i minuti
Cambiano i pensieri
C’è un luogo che ci aspetta
Un rifugio dove studiare la maiuscola illusione
E morire…
D’inedito confronto-

OLTRE
…al poco
vi è un ALTRO di noi nuovo,
comunque-


L’assomiglianza
…è ovvio che il tempo parlerà al genio,
parlerà alla vernice
al profumo di un incanto
al risorgere di un mito e del suo schianto

Coloranti degli anni e il piacere tintinnante,
in un intrigo illuminato
da un genio illimitato
poi in libertà, fumo, orgoglio, anima e morte
impugnata
nella rilettura della sua arte

…è ovvio che lo specchio attraverserà il dolore del genio,
attraverso il prodotto
e una galleria che si nega al concetto
perchéè merce complessa da vendere, copiare e capire

attraverso quell’attimo
che ti ubriaca
in un carisma che per un paio di volte nella vita
ha ammutolito l’invidia
così che il male si è impiastricciato e vergognato

Il genio protesta senza pretese
con la sua arte…

Perchéè insopportabile la sua presa

Accadde una sera insistente
consci di tavole calde
e dentro un plico di carta
l’assomiglianza…

L’assomiglianza vertiginosa
è olio e lampada
ricomposta in una luna piena
tutelata e contata con il genio degli anni ineguagliabili-

…è ovvio che il tempo parlerà al genio,
parlerà sulla via maestosa della perfezione
senza aspettare
ma lasciarsi andare a grandi passi

…è ovvio possiamo ancora vederlo,
credendo di essere vivi e duplicati nel mondo-





Gusta-cuore

…Aria calda dei sensi
In un’immensa
Danza di capezzoli bagnati

Aria aria aria
Calda calda calda
Immensa immensa immensa
Danza danza danza
La luce che pulsa
Nella gioia
Di un urlo strinto l’uno all’altra

Il fallo
Il fatto
è un passaggio che godi
Ti scorre nelle vene
Quel lungo centimetro di rabbia e dolore
è una cicatrice che percorre l’attaccatura del seno
E si ritrae

Sforzo sforzo forzo
Sforzo sforzo forza
Forzo
Il pensiero
Lo imparo a memoria
Rischio la vita
Incrocio e mi scrocio dentro te
Forzo
Il suo respiro
Sul mio respiro

Guardami guardami guardami
Palpeggiami palpeggia e albeggia con me
Sono uomo e non santo
Dietro la tua schiena
Il trucco
Le mani
Il sudore
Le ore
Lo specchio che si appanna
Siamo belve
In punta di piedi
Perfetti nelle pulsazioni del sesso

Sarebbe stupido non capirsi
Fra una sorsata in coppia
E un’ammucchiata di amaro bisogno

Nient’altro si muove
Aria calda dei sensi
In un’immensa
Danza di addominali bagnati…
Fra muscoli di comprensione e compressione…

Ribollo e so di non poterle resistere
Sforzo sforzo forzo
Sforzo sforzo forza
Forzo
Sto per scoppiare
Faccio il duro ma più non duro
Muoio
Strillo
E le mie endorfine si posano sulla sua bocca
Di lava slabrata

Sforzo sforzo forzo
Sforzo sforzo forza
Forzo
Zorro
Forza
Zorro
E orzo bimbo che bontà!



Il mostro delle cose

…ogni notte può definirsi l’ultima
e ogni mattino può durare il tempo dello scoppio delle menti…

All’interno
Orecchi in cerca di commenti
Che costituiscono
Le nostre e il mostro delle cose
I maglioni che ci vanno stretti
Le idee sparite, sepolte
E il Giuda in noi-
Canali digitali
Con tranci di carne vinta
Piccoli uomini
Al limite
Al contrario
E impazienti del sistema-
Supposizioni
Concettuali contenute in uno zaino imposto
E viuzze
Isteriche di rivoltosi:
Crisi, crisi è il mostro delle cose
Che da alte siepi
Scaglia il bambino del futuro per terra
E gli sfila la coscienza!

Il giardino è formato
Il labirinto
È uno sgabello della nostra anima
Corridoi
Di chilometri dove tutto è perduto
Stanze
Per scomparire con il tuo pensiero
E canali digitali
Intricati nella loro ricerca indigesta
Di un sintomo corrotto-

Fiancheggio
Una stella bassa
Le mie parole sono brucianti come braci
E all’interno
In lontananza…
Sono un cielo color cenere-



con.CITAzioni

 -ma siamo sicuri che siamo solo fatti di tanti pensieri
che sembrano non finire mai…o forse
danziamo spensierati verso l’imbecillità?-

CON Disistima
La grande città
                   APParve
Foga e marmo
Impeto nel vetro circondato
Dal RESPIRo incAUTO….

 CACCIATO
         …e COCCIUTO…
POI pArlare parlare
  POI
sgobBARE SgobbARE
      POI Valore-VOlERE-vOLAre-
Come fossimo ACCiaIO grezzo
Gratta
CAPO e grattato
Tutto è estremo
            Tutto di noi …

 è volto in VOLTe
uno stato
                                      …..il nostro
pieNO di cupoLE di DIO

 …L’ESSERE è il suo spledORE
E l’animo
è agitato
Da inon plus ultra
      Dorati.

 Nell’intenso beviamo
Sangue
Per dissetarci
             Snelli  ….di bellEZZA inFAME-




Io, tu e donna-

…siamo nati da una donna precipitando poi sulla carne mitologica
ma donne, siete anche vergini e vertigini del privilegio uomo-
TU donna
imbattuta dormi con me e non disordinare l’uomo-
Tutto è in ordine ora,
tu e donna a piedi nudi nell’alba ragazzina da sempre-

Io
Indico l’attesa e aspetto l’attimo
La persona in me
Sta avanzando in una donna
Parlo
Di che parlo?
Indifferenza dell’uomo attuale che cede e cade insanguinato
Sul baratro della pace-
Io
Fortunato ma infelice
Il mio essere
Errante
è squilibrato da uno strano sorriso
Peccaminoso
Al letto e nudo della mia anima
Silenzioso
Con l’eremita dei sensi,del succo e delle stelle-

Io e dell’io mio
Non disperdo l’universo
Ma cammino
Con te…
Donna del mio gusto
Donna nel giusto.

Torna vicino al mio umore
Al resto donna di tante donne
Penseremo poi.


Io e il perdifiato:
“Se la donna si chiude,un fiore e il suo mondo
CI OSCURA”




Che fragilitÀ…

...orientamenti con ciò che appartiene all’amore lottato e fragile…
Lettera poetica:

Ci si osserva
Ci si ascolta
Che fragilitÀ
Al ritmo del cuore
Che gracilità
Quando lei gli versa il suo pianto
Che delicatezza-

I suoi sogni rivoluzionari e umani
Fortificano
In una debolezza-

Memorie
E quanti letti di pietre morte
Tormenti degli anni ingannati
Vetri su foglie
La sua bocca che mi fa a pezzi le idee
è fragile
Come il mordace lezzo di una carneficina-

Amore mio
Condizioni all’ombra e a mezz’aria dal rigurgito
Ci si osserva
Ci si ascolta
Da anni non riesco a controllarmi
L’amore
Incide accuratamente
sul terreno praticabile
che ho concesso al tuo cuore-

Amore mio
La mia complicitÀ
Impone il silenzio
Sui blocchi di partenza di una lacrima
Che cade perfettamente
Come un’arma
Inchina-

Non ho più ansie
E credo in te piccola creatura del cielO…
Futuro per ringraziarti
A pochi centimetri
Dai grappoli densi di un presagio-

Bussola e zaino (l’ispirazione)
Dal Film:
Complici del silenzio (2009)
“Sulle tracce della donna amata-
Per la vergogna della violazione dei diritti umani-
E gli scomparsi abbandonati dai loro governi e sgraditi dalla patria ospitante-
Un grandissimo film pieno di percezioni e colpe umane-“




Piacere in piena…”spy”

…andiamo giù al mare ad amare per sconvolgersi in piedi di fronte al piacere…
GIROVAGANDO in quell’immesso sapore femminile-

Poco prima,
la donna era venuta a moda, in modo
che ci si addossò con il dorso rimanendo in piedi a presa,
allargò le prodighe gambe
e gli fece cenno all’uomo di approssimarsi.

Avvalersi da naufrago
di una corsa sulla sabbia
e un contatto con il ventre della terra
che senza buche
lasci cadere solo l’infinito inaspettato.

Gli fece cenno delle donne notturne
che avvertono uomini rudi
con il serpeggiare dei centimetri duri.

E,
appena l’uomo le fu diffuso odore,
si fece prolificare,
uscì proprio qualche goccia di liquido salato
dal mare sporcato e imboscato
di perle mosse.
Affondata dal desiderio la donna spronava l’onda
e si faceva sbattere contro le sciupate rocce.

Avvalersi da naufrago
di una corsa sulla sabbia
e un contatto con il ventre della terra
che senza buche
lasci cadere solo l’infinito inaspettato.

Lei gli disse di fare di sé il brivido:
di sé il brivido…
il brivido,
lo diceva a guizzi strozzata dal leccarsi le labbra
stirate dal mosso vento enorme
senza riunire e coordinare la rotta lingua,
ora a riportare,
ora ad insinuare,
l’avvalersi da naufrago
di una corsa sulla sabbia
e un contatto con il ventre della terra
che senza buche
lasci cadere solo l’infinito inaspettato.

Io, sono infrangibile
e cominciò a cicatrizzare la notte
fino al putrido ritorno
stavolta in modo che si indusse,
il frastuono del piacere,
lo strepito dei detriti a riva,
il disorientamento…
E quel finimondo in piena di un venuto amare.


Io,
posso immaginare anche un mio commento:
Perché ho scritto questa gelosissima e golosissima poesia?
Donna,
te ne approfitti perché sei molto più forte di me.
Ho i miei cedimenti,
le mie debolezze perché ti amo troppo,
più di me e delle certezze.
Donna infinita, donna memoria,
donna inghiottita dal mio mare…
Spyè qui.




Non c’è altro modo di vedersi

Io,
muovo i passi e i minuti nel mondo.
Quanti? metri sono?
Duemila, mille, tre, due, uno
chi lo sa?
L'importante è studiare ogni sua piccola reazione,
e allora
risuonerà lontano e per sempre la mia ora.
Ho divorato la mia storia in ogni? sua forma,
incauta, sonnambula e in tutti modi corredata dallo stile.
Non c’è altro modo di vedersi…
Chiudo gli occhi ed ogni giorno è più grande ed estraneo.




L’ultimo volo

…il mondo della notte è molto intelligente,
ma il compenso bianco è fatto…è fatta di un’ostinazione senza fine..
INCHIESTA poetica di mia confessione,
veramente spuntata nelle notti sbavate e calde di un’estate contorta.

Mon Dieu,
Ma perché?
“Perché sei qui e cosa vuoi da me?”

“Lo dici tu, io non ti racconto nulla, non scrivo, non indago
e qua fuori vivo un sacco di vite per serata,
di più non posso!”

Puoi, perché lo vedo, ti ho seguito e associato,
acchiappi una droga che ti fa mangiare tutto l’incendio dentro te.
Rimedi solo un mucchio di ossa
e ti si arricciano anche le sopracciglia.

La pazzia ti intervista
e il diavolo è il tuo sorriso vegetale.

“Che ne so e poi… che ne sai tu
dei miei nervi tesi,
impauriti e violati da uomini e roba consunta.”

Lo so perché ti osservo incredulo,
ridi, ridi al maledetto fuoco alto e imponente
e al pelo su pelo chiami il pazzo, cazzo!
Ho sentito dire che molti di loro sono ricchissimi,
ecco perché
tra di loro si annullano e scopano scoppiando di sentenze.

Quella droga (qualsiasi)è tremenda,è merda risucchiata:
Uno sull’altro, uno per volta
svendi il tuo compito,
Smonti la tua controfigura
e adori così tanto il fuoco del troppo,
Il fuoco nel mucchio,
Il fuoco opportunista che ti guarda bruciare.

è come dire e fare danno lo svanire…
Lasciarsi volare sopra il fuoco,
è come fosse il miglior volo dei tuoi anni o forse l’ultimo volo possibile!

è come ripulire il tuo sangue,
come provare a sostenere Dio,
mon Dieu!

Gli occhi di Dio siamo noi, fin dove è possibile vedere.




Bancarellista

…noi venditori di anime e ambulanti di un tempo dissipato…
Sopravvivenza personale-


è vero
Ero
Sui prati alati a partecipare ad una partita di annunci con vecchi amici.
è vero
Ero
In un abito da cerimonia aggraziato dalla gioventù.
Ero tra le feste
Allodola
Separato e spassionato dallo splendore di essere unico.

Restavo senza un briciolo di fiato
Vagheggiando
Con il consiglio cantato di un effetto temporale
E il suo reverendo inverno.

è vero
Lo straccio della mia vita già passata
Era…
Ora attingo bancarelle di anime
Situate in vasi di vetro.

E ciò mercifica il mio tempo in un peso mortificato.


A Stanislas, famiglia e Charles in 2010

Che cos’è dunque l’amicizia?
Vorrei misurare il tempo dell’amicizia,
per me,
incommensurabile e permanente.
Vorrei fare dell’amicizia un ruscello
per poi accomodarvi sulle sue rive a vederlo sedurre.

Tuttavia l’eterno che è in noi sa che l’amicizia
spesso ha il tempo di una lontananza,
e sa che ieri
non è altro che un ricordo condiviso
e che domani
non è altro che un sogno di oggi seguito.

Stanislas, famiglia e Charles,
diamo tutto di noi senza motivo
è il tempo di una lontananza che forse come grandi amori,
resta indivisibile, inamovibile e salato.

Ma se pensiamo di misurare il tempo di un’amicizia
in stagioni,
allora lasciamo
che ogni stagione recapiti tutte le altre.
E lasciamo che l’oggi tenga in sé il passato con il ricordo
ed il futuro con il desiderio.

Comunque sia e comunque vada,
al di là del prestigio
che le disquisizioni filosofiche possono esercitare sulle nostre menti,
il nostro interesse per il tempo di un’amicizia
ha finalità ben più pratiche.
Tutti i giorni abbiamo a che fare con il tempo di una vita
e per riuscire a mantenere la concretezza e le responsabilità intatte
ci depuriamo sempre più di contenuti autentici come…
L’amicizia, l’amore e l’origine di ogni senso stesso.

Per concludere,
acquistiamo luminosità ed aspettative nel tempo di una vita
dentro un prezzo di umiltà e sacrifici…
Il miracolo dipende solo da noi
con il coraggio di amarci in amore, in amicizia o in fede
e con qualche colpa in più
trasformeremo il nostro tempo in un serio lavoro,
e in un splendido mondo scintillante
di opportunità.

Maurizio e Cristina,
fino a che l’umano sforzo e l’umana energia lo concederanno.
 



Tu sai dell’amore?

…è il peccato originale,l’amore…

Che cosa?
Che cos’è l’amore?

L’equilibrio perfetto dei sensi.
L’abbraccio alla vita per sostenerci dai forti pianti.
Il caldo appassire di un bianco sperma.
L’ultimo sforzo per spezzarci dal cordone ombelicale.
Sotto il cuscino per respirare.
Sotto il cuscino in caduta libera nei sogni.

La parola amore è pesante
e scava fra le rughe tortuose
appiccicate addosso.

Tu sai dell’amore?
Sai quante cose dell’amore?

Quello vero torna sempre a casa.
Quello fragile è abile e disperato.
Tu padre, tu madre e noi figli dell’amore nutrito.
Il primo amore è sempre il più carico di zucchero.
Il secondo,è un introdotto necessario.
Il terzo, fuoco costante sul comodino accanto al letto.
E poi il disordine,
Lo scivolo dei tuoi ricordi,
Il carbone della scelta
Che faceva di te un grande incontro,
Un grande amore.

La parola amore è una scoperta
E fin dal primo schiocco di sguardo
Capisci che il suo viso è il tuo viso.
La stessa immagine accoccolata
In cioccolata.

Cosa vuoi imparare?
Io voglio imparare tutto dall’amore!

L’amore è un passo dolce e musicale.
La paura di perdersi spalancando gli occhi della morte.
Sotto gli alberi sgocciolanti, l’amore è venuto a cercarti.
L’amore interiore è tutto.
Quello esteriore non ha nessun valore.
Ognuno sta inseguendo la strada giusta,
Il confine pieno di amore,
Un cancello verso l’alto.

Alla fine dei giorni,
Come petali discesi nel vuoto,
Come carne viva salita nel dolore
E nel ramo di chiodi bestiali
Noi, vediamo amore?

Io credo di si.
Credo sia così intenso,
Così intrepido nei cuori e nei palpiti
Da rendere l’aria tremula.

Tu sai dell’amore?
Qualcosa di troppo sentitamente intimo.
Come se fosse la storia della propria vita,
Luci altre luci,
Sere dopo sere…
Pazienti ed impazienti ma in saliva.
 



Infero

Gravi cose accadono all'inferno.
Ognuno è dannato,caduto,cieco
e dissolto.
Un impostore blasfemo,io sono.
Non avrei voluto ingerirmi
nei giochi crudeli dell'amore
ma ora, devo capire.
La vita è cessata,la discrezione è infinita,la scappatoia è finita.
Un impostore blasfemo,io sono.
Il diavolo è ammissibile
e cambia il suo sguardo col tuo sorriso.
Il coro dell'uomo urla malattie e uccide confuso.
Un impostore blasfemo,io sono.
Ti piaccio adesso..
Vi piaccio così..
Infero.
Part.1
Maurizio Spagna
..in viaggio..




Quale sarà il tuo verso..?

…il fiato torna in gola e riconosce le strade dell’Africa…

Piccolo pensiero rosso,
ferito, ucciso o suicidato.
Nella tua pelle di stoffa
hai l'aiuto,
la voglia e il piacere.
Guida i tuoi occhi nel mondo
e vedi il verso inviato,
allocroico
che danza tra i popoli.
Crescente,seguimi nel viaggio,
senza parlare ma osservare.
Seguimi e cammina nel profondo
perchè l'uomo è umano,
dà voce, ogni tanto,
a versi maestosi, umidi e gelidi come fonti di luce
ad un metro dal suolo..
Muto e poi scritto.
Taglio il vento e vedo versi,
quale sarà il tuo verso?

Un mio piccolo contributo
All’Africa e i veri volti dipinti.
L’acqua si ritrae tra neri e bianchi,
strade e sentieri,
brecce di uomini, donne, bambini
e gomitoli di uno strano sorriso
per un verso compiuto…
Così lontano e così vicino.

Da "Afferrandomi immortale"

 



“Mio caro amico dalla volta celeste, una preghiera che mi ha aiutato nel dolore”

Aquilotti d’angelo
…Il tuo deltaplano tracciato dagli uccelli sostiene un’impresa…d’innata libertà…

Le traversate,
Attraversate
E migrate
Con gli aquilotti alati…
Schiusi e ascoltati,
Nel tuo volo di poeta e padre dell’aria.

Una croce bianca…nel soffio planato;
Libero in segno di preghiera
Sollevi stormi di paura libera,
Caldi nel cielo…freddi nei vuoti virati
E in un passo a spasso di vento proprio,
Il tuo trillo spiegava l’esteso orizzonte
Agli aquilotti rifugiati nel limite
Del primo sorvolo di un monte.

La compagnia,
Più in là della tua cordiale follia
Raggiunse il futuro estinto
In lacrime ghiacciate…
Nel freddo delle nostre facciate,
Portati nel coraggio poetico
A sibilare i venti con i tuoi eventi.

Osservatore paziente della libertà
Nel tuo volo di poeta e padre dell’aria,
Schiudi !!!
La tua croce bianca…lassù !!!
Leggero in segno di preghiera
Nella conquista dei cieli smessi
E allevati nei messi aquilotti.

Un ricordo prezioso ad un caro amico, Angelo D’Arrigo:

Il primo uomo a raggiungere con il suo deltaplano quota 9000.
Sospeso libero nell’aria a vivere le sue fantasie,
A liberare vita negli aquilotti accuditi in volo,
A vivere la libertà in sopravvivenza,
A vivere oltre il giorno…
A vivere.
Memorie smarrite in uliveti di verità..
26/03/2006

Da "Il cuore degli Angeli"
 



Al parco della gioia

…come me e come tutti noi,
apparteniamo instancabilmente all’amore…

Un fatto memorabile
è la luce della sera
Il cielo che sovrasta il chiaro
E un piccolo pesce rosso
Contenuto
In un bicchiere mezzo salato o mezzo dolce
Mezzo pieno o mezzo vuoto.

Questioni di palpebre abbassate
Di persiane chiuse
E punti di vista sul mondo.

Ricordi andati e andati
Dove c’erano i colori di una storia
Ricordi degni di essere fili d’erba
Strappati al sole
E poi cacciati sulle spalle del vento trasandato.

Chiudo gli occhi e vedo amore
Lo stesso è anche con te.

Mio uomo ti tocca il piacere
Mia donna ti tocca il dispiacere
Mia città ti tocca la conoscenza
E i pesci rossi indifferenti
Che riempiono gli anni e le mani
Di zucchero filato
Rapidi respiri
Al parco della gioia.

Un fatto memorabile
è l’equilibrio sveglio e finto
Che mi rovescia in avanti
Per baciarti le labbra
Scivolarti sulle tempie
Caderti sugli sforzi del viso
E fino all’orecchio…
Sussurrarti il primo ti amo del mattino.

E non ho ancora finito;
Posso prenderti tra i rami
Farmi male
Farti male
E intrappolarci in quelle due parole
Concepite fra pallide comete
Sul prato stellato del “tuo ventre”.

Un fatto memorabile
è la luce della sera
Il cielo che sovrasta il chiaro
E un piccolo pesce rosso
Convenuto senza più quel silenzio
Di un amore mezzo salato o mezzo dolce
Mezzo pieno o mezzo vuoto.

Perché chiedo così tanto amore e ragioni
Di tante ultime o prime occasioni?

Da "Il cuore degli Angeli"
 


 

In due
…ogni volta, sorvegliamo la libertà mentale
e la rivediamo al sicuro tra le pareti di una strada,
indebolita da varie confessioni…

Succede
Che per la strada
Sbandiamo un po’
Con l’obliqua libertà
Una libertà
Che vuole prendersi
La parte di noi sbarazzina
La furia di noi e il ragazzino innocente.

E sono solo sul suolo
Come un uomo imbavagliato
Che lascia dei suoi occhi
Il contorno dell’età.

La libertà a volte
è così pesante
Che resistiamo in quella incoscienza
Amica libertà
E libertà di essere nemici.

Tutti riempiamo bagagli di noi
E impiliamo una sull’altra esperienze.

Testardaggini
Come la prima volta
Che gravitiamo liberi
Perché di tempo ce n’è
Per fermarsi al perdono
Asceso.

E poi
La gente fuggiasca e via
Così all’improvviso
Andata di segnaposto
A ricominciare i vent’anni
E poi
Succede
Che abbiamo saputo mendicare di noi
Uno schianto al cuore
Nel bivio più imbrigliato.

E sono solo un uomo
Rapito dalla libertà
E dall’interrogatorio…
Come se fossimo in due.

Da "Il cuore degli Angeli"



 

acCULTOrito
…ma si può analizzare la vita colta di una persona
detronizzandone l’aspetto del culto ?...

L’eleganza
Non appena mi colpisce in faccia
L’ha giudico
E quello che mi stordisce è la noia
La paranoia e l’eleganza l’ho conosciuta nei miei occhi
Sono entrambi azzurri
Ma uno rassomiglia a pioggia di sorgente
E l’altro al cielo di mare.
L’esagerata cura
Adesso ha informato la mia età
L’eccellenza
è dieci anni più vecchia di me.
Sarà vero che viviamo nel culto ?

Un alto ideale
è che per un istante
Tutto andrà per il verso giusto del gusto
Seduti e lontani l’uno dall’altra
Ognuno nella sua personale eleganza.
Il tono della voce ha il sapore francese
Dell’uomo fine ed istruito
Ricorda la luna seduta
Che possiede il fascino dell’illuminabile.
Per tutto il tempo mi rendo autore del culto
Salito in alto, verso le pubbliche stelle
Saltato giù, da carrette dopo un lungo tragitto
E in un concentrato di sensibilità.
Per luoghi diversi, con riflettori estranei
Sono legato alla commestibile
Invidia…
Appropriata da una lesione
China su di me
Che non posso sopportare.

Con un filo di voce
Ed un articolato uso della parola
Assomiglio al culto…
E per questo, sono un approccio diverso
Nei colloqui di ogni appartenenza.

Da “Diversi, versi ed ersi
 



Una poesia ideale per la vita:
Tu potrai avere sempre la tua storia
così, ti manderò di passaggio in passato.

Il cuore degli angeli
provaci e vedrai, batti il tuo cuore e conversa,
applaudi alla vita e insegnati il grandioso…


Dormirò, dormirai
Dormirei,
Accarezzandomi dolcemente
E donando baci al bacio.
Dormirò, dormirai
Dormirei,
Ricoprendomi i piccoli piedi
E tirando baci alla notte.
Dormirò, dormirai
Dormirei,
Rifacendomi con l’altra metà del cielo
E coprendo di baci un respiro di flanella.

Solo il cuore sa a che distanza è il coraggio.

Dormirò, dormirai
Dormirei,
Rovesciandomi sul latte maturo di una Madre
E su le rapide lacrime
Donate da un sorso bambino.

Ali dove c’erano gli Angeli.

Dormirò, dormirai
Dormirei,
Dopo aver preso il sonnifero del disperato.
Forse, dovrei trovare la pace
In sorte, dovrei provare
Nel dubbio, pregare
Per caso, potrei…
Afferrandomi
Immortale.

Fu tutto un frullio di silenzio
E spensi la luce che scendeva sulla schiena.

Domani, sarà come credi.

Da “Il cuore degli Angeli

 


 

Chiedo solo un sogno
…improvvisamente un sogno,
il mio sogno in un pigiama influenzato e stretto…

Il fantastico sogno di una vita
Il fantastico sogno
Di addormentarmi nei sogni del mio amore.

Il fantastico sogno
Di strappare al Mondo i sorrisi di tutto il Mondo
Il fantastico
Sogno di essere ancora vivo
Vivo
Nel bello di tante sere così serene.

Perché non vieni a dare un’occhiata?
Il fantastico sogno
è qui…
Quando esco dal sogno.

Chiedo solo un sogno
Il fantastico fiore
Che regga un vecchio saggio come me
Il fantastico sogno
Di un vestito nero con il meglio di me, vero!
Il fantastico sogno di plastica
Per i bambini immersi
Nel loro piccolo acquario in acqua di Santuario
Il fantastico sogno
Dopo averlo visto all’entrata del mio cortile.

Chiedo solo un sogno
Perché non vieni a dare un’occhiata?
Anche tu…
Quando esci dal tuo sogno.

Tu, senza peso al cuore.

Da “Il cuore degli Angeli
 



Temposcaduto

…la voglia di stare in una mia domanda
è più forte di una risposta attesa per troppo tempo…

Guardami adesso!
Pensi che gli occhi siano veramente lo specchio dell’anima
e che niente come i nostri occhi interpretino la morte?

Ha detto il persuasivo:
Si, penso che gli occhi siano la nostra dimensione,
il momento del dialogo, l’approccio con gli altri e nella solitudine…
Sarà l’ultima immagine che ricorderemo di un nostro caro affetto.

Ha detto il presunto contraddittorio:
Lo specchio dell’anima ?
L’anima non esiste
è soltanto una sciocca menzogna di avvicinamento a Dio.
Una fastidiosa invenzione dell’uomo per non aver paura di morire,
per convivere con il lavoro, con l’amore e come bambini comportarci nel bene.
Proviamo ad improvvisare un mondo senza questa falsa fede,
come sarebbe la vita?
Un vero e proprio caos, tutti a spasso per il mondo vivendo di negligenza totale.
Gli occhi ci servono per guardare di fronte a noi una vita, una sola vita e
l’unica morte.
La nostra nullitàè di fronte ad una natura più forte dell’uomo.

Ha detto il riflessivo:
Gli occhi sono viaggiatori di curiosità e fanno uscire i nostri pensieri mentre la morte non voglio interpretarla…ma vederla un po’ assonnata o svogliata.

E adesso…
Nessuno è convincente, nessuno sa più niente, nessuno è sentore.
Tutto è mentitore nel buio.

Da un’idea
in musica e parole
di Maurizio Spagna

 


 

Il sommo odore
L’amore e la droga scivolano sul pelo della vita…

è fatta così
Melissa
è fatta così bella
Che è meglio di ogni calmante.

è così piena di vita
Che è possedimento
Di un giorno di sole
E a volte
Solletica l’essenza del tuo corpo
Mentendo
Alla sciocca paura di planare
Da vecchie cascate incorniciate.

“Sei uscita
Da specchi del passato
Poggiati, piaggiati in assuefatti piagosi dispiaceri”.

è ansimante
Per un solo bacio sulla guancia
Melissa
è fatta così, così sottile
Che gli riconosci
I tre specchi del tuo futuro:
La foglia dell’imbarazzo,
Il profumo di starsene in pace
Ed il bianco di un viaggio già sconosciuto.

Melissa
Sono estremo e non tremo
Ma il volto del tuo fiore…
Oggi, si è contratto verso me
Intuendone il sommo odore.

“Sei uscita
Da specchi del mio futuro
Infelici e felici di convalescenti piaceri”.

Da “Diversi, versi ed ersi
 


 

Annuvolamenti
…l’amore?
L’amore è vita e la vita è fragile come una nuvola.
Finiamo sempre per aprire gli occhi al cielo
per aspettare la nostra nuvola…

Colpi percettivi e vivi
Infantili
Per l’accesso
Alla porta del cielo
E al sesso dei sensi-
Interrogazioni
Perchè
Io amo e amerò
Al di sopra di ogni condizione-
Fra questi annuvolamenti
Il colore dell’ignoto sonno
Noi creature
Che amiamo trasparire
Sullo schermo dell’assoluto-
Colpi del vento aperto
E infantili
Turbamenti del volto
Le nubi inventano memoria
Di folla
E virgole di sogni-
Io amo e amerò
Al di sopra di ogni condizione
Con addensamenti
Dove tutto si perde
Nella stessa immagine
Nella stessa voce
Nello stesso orgasmo sconfinato-

Da “Il cuore degli Angeli
---------------------------

"Per tornare un grande popolo, l'italiano ha bisogno di un bagno di sudore e umiltà"
-Per questo trovo il minatore un uomo "ricco"-



Così aperti, così chiusi-
…il mio passo è testo dedicato
a tutti i minatori in spinta…


Giace l’utile canto/
Del lavoro in miniera/
E sul cielo rosso in letargo/
Le colline/
Screpolavano in rapide/
E il tramonto/
Con tutti i suoi fantasmi/
Si attrezzava/
In fretta/
Immerso negli occhi lucidi/
E scosso da una fetta di Mondo/
Addentato/
Dal peso della fatica./
Il ricco minatore/
Ama il carbone nella sua faccia/
Ama il bianco del suo lenzuolo/
Cala il caldo sudario/
E le sue scarpe/
Allacciano di stelle./
Giace l’utile canto/
Del lavoro in miniera/
E sul cielo rosso in letargo/
Le colline/
Balbettano sale di sole nero…/
è alta la spinta è sceso il gruppo./

Da “Il cuore degli Angeli
 



Il nuotatore fermo sulla neve

…che strano è lì immobile,
esposto all’intemperie
ma è come se risvegliasse la nostra sete di vita…

SPORCO!/
Sporco di qualcosa che sembrava
MIO!/
Il pupazzo prigioniero/
È arrivato fino a me/
Disposto, incatenato e rivolto/
Verso il desiderio di fuggire/
Come se fosse abbattuto dal freddo
Che provavo…/
Fede di una fedina anche MIA!/
L’occasione mi rammenda il tempo/
Conquistando quel momento/
Che riuscivo
A dare amore riunito amore./
SPORCO per farlo in strano modo/
Insieme con lei/
Distratto in me/
Per non cadere in una noia impaurita noia/
E lui che mi sembrava casuale/
Ed io l’infedele fedele ragazzo/
Col mal d’inverno in pancia/
Indisposto e ghiacciato amore./
SPORCO perché sei il nuotatore fermo sulla neve/
Uomo di mare in terre soprannaturali/
Ed uccelli scuri interessati al catrame/
Del meritato cinguettìo nuziale./
Infilo con la mano il fiocco sciocco/
Infilo quel silenzio ripreso silenzio/
Infilo un intuito senza scrupoli e in panne/
E mi affido/
Ad una grossa e grassa/
Indigestione di neve/
Costata…/
Una sbracciata d’aria ferma./

Il pupazzo prigioniero/
È arrivato fino a me/
E qui nel mio mare bianco resterà-

Da “Il cuore degli Angeli




Granelli di pianto

…I preparativi scoperti
e gli affetti che se ne vanno
spolverando ricordi e briciole sparecchiate
in raccolti scoppiati in fondo al cuore…

Per un minuto o due
La cortesia
è diventata mia testimone
è pervenuta risposta
Ad ogni dubbio
Della già adottata malinconia.
Per un minuto
Sempre gentile
Ho ascoltato certe voci
Che mi fanno orecchio
Alla voglia di vivere
Alle questioni per mentire
Di amori prestati
Ed arrestati.
Per un solo istante
Ho perduto
La strada della paura
Ho combattuto
Nel mio sostegno di paglia.

Sparate e sparate!
Sperate e sperate!
A voce troppo alta
Il confronto con la verità
è di essere uomini
Giusti o sbagliati
Ma provati e sbriciolati.
Granate e granate!
Sgranate e sgranate!
Stacchiamo
L’ultima occhiata al rimasto
Perchè
Sarà resa supplica vita…
La nostra neve è sciolta
In un campo
Di granelli di pianto.

Da “Il cuore degli Angeli
 



Versus

…la giungla è nell’uomo
ed ogni giorno necessita di trappole
e sfoghi…


(VERSUS)
La disordinata crescita
Si posa
Sulla bocca e sull’orecchio
Ed il vertebrato
Itinerario sbuccia un urlo lontano.

Queste situazioni
Sono suoni
Voci individualiste
Facchini o fachiri
Che oltrepassano
L’intima giornata
O l’ultima liana afferrata?
Amico intricato ed instancabile
Ti resta da percorrere
Un luogo poco ospitale
O malsicuro?
Una fitta al cuore
Si trasporterà in sera
E il frutto della tua originalità
Raggiungerà casa Oceano?
La foga per una quiete
Si sconta al centro stesso
Del tuo contro stesso
Intrappolato in una rete
Come quando tutto di noi nasce o muore?
Mangeremo terra di terreni
Coperta dai poderi del potere
E il significato libero
Sarà il polmone di Mondi
Sfatti o sfitti?
Arriveremo incamminati
E tutti aspetteremo
Il da farsi?
Ciò che occorre è lottato?

(VERSUS)
La disordinata crescita
Si posa
Sulla bocca ingorda
Di un urlo lontano e distribuito
In un’ insidia
In un ostacolo
In una metropoli…
Il Monopoli/o di ogni giocatore
ad ore.

da “Ammissioni
 



Matemmatico

…non vi è certezza del futuro
e quindi applichiamo l’unico progetto
di essere,
UOMINI ERRANTI…

Uno
(Io, essere umanoide)
+
Ottanta
(Ho tanta esigenza)
_

Sei
(Tu sei odissea degli anni)
:
Quindici
(E quindi ci rivisiti)
=
Quattro o Cinque?
(C’è altro o attro?)
Cio è,
Io
Essere umanoide
Ho tanta esigenza
E tu sei
La mia odissea degli anni
E quindi
Mi rivisiti la sapienza.

La scienza e l’innocenza
X moltiplicazioni
Assenti o viventi.

Da “Il cuore degli Angeli



Strippasso

…la mia forma poetica
è meno rigida e libera di esprimersi
nel corpo-mente-creato…

Spogliamoci
Di una moda
Edè subito musica non trovi?
Il varietà
Nello spettacolo
È andare a ruffiane/i, vero?
Bricconi e boccacce
Con il strippasso
Investiti linguaggi
Di un’ingrossata finzione
Della bellavista autonomia
E di questo Mondo
Sempre più attento all’ipnotismo
E poco al realismo.
Consistenti
Nel calare l’offerta
Sul tavolo d’arte
Di una spogliata
Spigliata faccia d’angelo.
Strappiamoci i vestiti
Del solito tempo
Del solito mestiere
E lentamente…
Mettiamo la foglia alleanza
Dèi o déi figli della speranza.
Spogliamoci
Di una moda
Edè subito musica al passo
Non trovi, non ti porti su?

-Sempre più illimitate
nude Feste a tutti-

Da “Il cuore degli Angeli

 


 

Italia mia e unita
…un mito che parli al popolo come uno di noi,
ha impagabili visioni e revisioni da vero numero uno…

Cos’è la mia unità?
Il mio essere unico, imperfetto e indivisibile?
Forse un riferimento casuale
O un brano di un romanzo eseguito al pianoforte.

Cos’è la mia unicità?
Non certamente l’alta borghesia di Cinecittà
La recita a carte nelle ore di chiusura
E l’unicità di quella volta che…
Forse gli esperimenti per governare
Questo confuso e difficile Paese
O forse l’Italia nazional popolare stretta
Intorno al rapimento di Aldo Moro
E i saggi libri di scuola che temevano il suo peggio
Verso
L’unicità di quella volta che…
Cos’è il mio unico tempo?
Forse l’anima popolare
Che pressa gli operai
Mai stanchi, mai domi e mai ringraziati.

Cos’è l’unione politica?
Forse il dialogo
A carico di grandi uomini
Perché gli anni passano
Elaborano vecchiaia
E il tutto si ferma nel culto della melma.

Italia mia, Italia unita
Sei complice
Cambiati la giacca vecchia a strisce
È la realtà di adesso l’esclusiva schiva.

Cos’è il luogo unito?
I segni sulle mani
La busta divisa da metalmeccanico
le quattro giornate di ferie
E l’unicità di quella volta che…
Guardavi al futuro
Come il primo cittadino
Di un movimento al lavoro.

Cos’è la mia unità?
Il mio essere unico, imperfetto e indivisibile?
Forse un riferimento banale
o un brano di un romanzo eseguito al pianoforte.
Cos’è l’unicità?
Forse la chiamata o l’ordine alla morte!

Da “Il cuore degli Angeli

 



Il Mondo bambù
…spunto il Mondo,
quel Mondo pieno di scatole
e scatoline per piccoli uomini…

Mi spulcio istanti
Come il bimbo
Che ci guarda dal vetro
Della curiosità.

È in un Mondo lontano
Nel sublime
Che l’adulto figlio
In sofferenza
Acclama unione dagli amori.

Mi controllo l’ora del Mondo
È l’ora del mio nascondiglio
Nel gratta e vinci giocondo.

È in un Mondo lontano
Nel sublime
Che l’adulto figlio
In sofferenza
Acclama unione.

Mi sciocca
Lo specchio di ogni giorno.

È in un Mondo lontano
Nel sublime
Che l’adulto figlio
Soffre.

Mi presto alla strada
Come il fantoccio
Guardiano del vento.

È in un Mondo lontano
Nel sublime
L’adulto figlio.


Mi confondo in una stella
Di mezzanotte
È forse la mia ultima pecorella?

È in un Mondo lontano
Nel sublime
Il sublime.

Mi scollino le origini
È in un Mondo lontano
Il Mondo bambù
Il resto del Mondo
“Io resto nel Mondo?”

Mi tremano i piedi
Allevo occhi per il Mondo
Giro su me stesso
Accendo le prime luci
Dei pensieri
E vivo nel prodigio
In punta di mani...
Discendendo.

Da “Il cuore degli Angeli
 



Il posto più…
...la radio trasmette un brano geniale
di Peter Gabriel e Phil Collins
ed io mi abbandono
in un sconcerto incontrollato…

Dopo aver a lungo incalzato riesco a parlottare
Con Peter e Phil
E a dormire con loro nel giardino del Paradiso musicale :
Il posto più del panorama fiorito
La distanza fra il coraggio di scrivere
E la conoscenza incisa dal paranormale.

Credo ne sia valsa la pena di vivere?
Per volare dentro una bolla di aria pura
Per trovarmi
Nascondermi e moltiplicarmi
Impolverarmi
Raccogliermi
E non aver fretta di cercare la verità.

Prima di dormire
Phil stringe la mia mano in ebollizione
Mentre Peter osserva la scena fra i cespugli…
E gli angeli trasmettono la sera.

Arriva la testimonianza dell’evento
Per tutti coloro che annaspano
Nello spirito irato del nostro tempo
Come in un rullante sorriso
Screpolato
Che non è più con noi
Perché di noi assilla il boato.

“È stato bello trattenermi un po’.”
Saluto a braccio alzato Peter e Phil
E volo via
Nel posto più :
Per respirare dentro una bolla di folla
Per ritrovarvi
Avvicinarvi troppo e incantarmi
Commentarvi
Illuminarvi
E appoggiarmi sulla ressa di quella mossa.

Torna e ricurva poter di Luna
La mangiatoia si trasforma
In una scolata invitante
Le mani appaiono per miglia e miglia
Il sudore inizia a sgolarsi
e il respiro si arrende alla fusione di Peter e Phil…
In volo, in una soffiata di musica pregiata.
“Da qui
Vedo la bolla del suono.”

Abbiamo discorsi, una strada,
Forse una casa, una chiesa
Ma il sole scoppierà un giorno
E la tenda sarà tesa.
Thanks to Peter and Phil.

Da “Il cuore degli Angeli
 




Ho sempre voluto...

Annuisci Alda,
ho sempre voluto poesia attorno a me
tratti di sentiero
che aggiungessero corpi di scrivanie
e lampade accese di protesta
sull’infinito appoggio di un pensiero.

La tua camera ne era impicciata.

Ho sempre voluto foto
copie di poesia attorno a me
sedie foderate da calici piangenti
schizzi di un vissuto amore
strane facce di cassetti ammaccati
e muri
figurati dall’ombra del mio seno.

La tua camera ne era impicciata.

Ho sempre voluto poesia dal vivo attorno a me
musica sperduta nelle parole
volti e braccia cascanti
sopra un leggìo che pieghi
si ripieghi e il certo che si spieghi!

La tua camera ne era impicciata.

Ho sempre voluto una camera vuota
nuda e dalle quattro orecchie
bianca e chiusa in una nuvola nera
fumata
e corteggiata dalla tua poesia
che ho sempre voluto
un po’ mia.

 



Frollino

…i veri veri artisti sono invisibili
e introvabili,
le strade e il tempo ce li consegneranno,
come FROLLINO…


Nel buio manuale
Frollino l’artista
Era accanto al suo sgabello…

Finì a testa in giù
L’abilissimo

E poi
Salì sul gradino campale
Da cui inciampò
Dietro una spinta tridimensionale

Belle arti
Predestinate
Alla buona miseria
E una presa all’anima
Con uno sputo
Fu una delle sue ultime dediche
Al mondo
Moribondo di stranezze.

Frollino l’artista
Era accanto al suo sgabello
Che ammorbidiva
Il nostro freddo scanno…
Scarno di gusto.

Frollino l’artista
Era l’assomiglianza ai sogni

Da "Il cuore degli Angeli"
 



Il tempo passa

…sentivo di sentire, meditavo per meditare
scrivevo per scrivere nel tempo andato…


Padre io
Padre e spirito
Il tempo è peccato
E penetra nella carne viva…
Come silenzio
Senza via di campo libero.

Madre io
Madre e spirito
Il tempo è umiliato
E penetra nella carne viva…
Come il buio
Senza battiti al cuore libero.

Come un soffio
Come un brivido
Il tempo passa
Più luminoso di un cero
E più tremante del proprio
Inverno libero.

Padre io
Padre in aiuto
Il tempo è una razza
E penetra nella carne viva…
Come l’incoscienza
Senza paesi e un racconto libero.

Madre io
Madre in aiuto
Il tempo è ritratto
E penetra nella carne viva…
Come anima burattinata
Senza abbraccio e braccio libero.

Come una strada
Come una fitta
Il tempo passa
Più nuvola della gioventù
E più svestiti del proprio
Estivo libero…

E così sia.

Da "Il cuore degli Angeli"




Canto di sirena

…una voce arenata
separa Luna e Sole
ma non gli anni attraversati...


Al di là del cielo
Sei sparita
E mi hai lasciato
Con un biglietto traghettato
In mano.
Ed io
Sognante ed ignaro
Raggiungevo
La bussola del mondo
Per risvegliarti
In un canto di sirena.
Se avessi ancora
L’innocente vita con te
Il discorso cambierebbe
Al di là di tutti i costi
L’innamoramento
Il matrimonio
L’impegno insieme
I nostri riposini
E l’amante piaciuta
Allora come ora.
Lo strano modo di scuotermi
Fa shopping di pensieri
Nel gusto di un amore speso
Mentre l’eccentrico modo
Di vedermi felice
è orientato fuori in barca
Per sollevare il tuo canto di sirena.

Al di là del mare
Sei sparita
E mi hai lasciato
Con un biglietto traghettato
In mano
E rivelava:
“Non asciugarti di amore
Lo scopo della vita
è in un genio cuore.”

Da “Ammissioni




Per via Radioalma…

Mi avete cercato
E il mio cuore ha tremato
Ieri
Radioalma mia e spensierata
Sono qui
Ma non so nulla di poesia
è lei
Come una bella donna
Che è venuta a cercarmi.

Solo perché
Non mi sono scordato
Della radio
La poesia ha cominciato
A cantare
è un suono languido
e molto signorile…
La poesia
Occhi grandi le parole
E il nuovo che non è novità
Ma ribellione
E scrivi ciò senti descritto
Per accigliare al mondo
Che tu c’eri
E non c’eri per chi
Si è seduto
Sul…
E poi vedremo.

Io sono Maurizio Spagna
Il missionario in volta
Poeta in povertà
Che si veste di tanti figli
Della vita imperfetta
E che arriva
Sul luogo affamato e disutile
E grida…
C’è una poesia là
Portiamo la cultura all’ingresso
Dei costumi
Dimenticati dal senso.

“Quando volete per frequenze
Raccontiamoci
Che negli anni ci siamo smarriti
Nel mostrarci perfetti”

Osserviamo il destino
Serviamo il futuro
E voltiamo
Le pagine camuffate
Drammatiche
Rispettando la vita innaturale
A vita
E la poesia libera
Appoggiata
Sulla via assistita
Da una sconfinata svolta…

L’amore in coscienza.

Da “Ammissioni

 

Risveglio
...tempo, tempo, tempo,
per tempo
apparirà il sogno più nero
perché nel mondo inquieto
esiste un solo colore vero,
il nero...

Nel nero più temuto
Si finisce
E finisce il dispiacere
Provato.
Nel nero più malinconico
Si ascolta il silenzio
In silenzio
E l’uomo annuvolato
Sghignazza.
Nel nero più privo
La presunzione dei giovani
E l’irritazione
Nei più vecchi incontrati
Contro l’attimo rubato.
Nel nero più al di fuori
I supponenti
Gli intelligenti
E chi ha
Il feto della guerra
In corso e tecnologica.
Nel nero più ingiusto
Il niente
L’aria fannullona
Degli immortali
E l’aria annoiata
Sui mortali
Per una vita modesta
Osteggiata.
Nel nero più al colletto
Migliaia di aristocratici
Replicanti e intellettuali
Svoltati presso
Le opportunità.
Nel nero più avverso
Il puro volto a rendere
A prendere
Il tratto contratto
Da un immischiato nemico
La scomodità onesta.
Nel nero più radunato
La capanna a buon mercato
Denudata o smagrita
Ma entrati per poco tempo
Perché
Nel tunnel del gorgoglìo
Il nero…
È un eterno sano
Risveglio.

Da “Il cuore degli Angeli




Piano…forte

I movimenti del poeta/
..nell’intensità dei versi
eseguiamo un tempo
sul pianoterra scenico..


I nobili gemiti
Della mia vena
Cadono sul piano..forte
Del tempo
è uno stile pieno
Di abbandono
Che spinge sui tasti
Della mia vena ?

Leggero il viso
Scende sul rigo
E sotto
Il neutro dei piedi
Arreda la sala
Di un passaggio
La mia vena
Per uno spettacolo
Poi
La musica
Dalle cinque dita
Per due colori !

I nobili gemiti
Della mia vena
Cadono sul piano..forte
Del tempo
è il cuore
Che motiva accordi
Che batte sui tasti
Della mia vena ?
è il vestito
Nero di bianco
Che improvvisa
Il fine della stima ?

Piano..forte
Raccontami
La tua bellezza
Forte,
L’odore
Del pezzo pregiato
Piano,
Si prova
Amore senza prove
Piano
Forte
I nobili gemiti
Della mia vena
Sono
Un Piano..forte
Di scricchiolii.

Da “Il cuore degli Angeli

 

L’accaduta vita
..tutto ciò che vive resterà
intenso nei poemi,
inciso da una società
ed incenso
al sopravvenire..

Vita
La propria storia
Come se fosse per lei…
Una vita.

Vite
Le più immutabili
Di notti espugnabili
E di mille storie…
Lancinanti
Entusiaste
Fantasmagoriche
Ma per esse girevoli.

Sera dopo sera
L’accaduta vita caduta
E tante storie restituite
Giornate
Relazioni
Che facevano per noi…
Quel che serve
Di una vita.

Da “Il cuore degli Angeli



Magia è Maria

…può udirsi anche agli inferi
la regnante della lirica,

MARIA CALLAS
1923-1977…

Ci ha promesso la sua voce
E cosìè stato!

Magia è Maria.

Non ce la faccio
diavolo
Non ho il coraggio
Sbotto
Mi sbottono d ‘insulto esizio
Nel dire e ridir sgomento
Dopo che ceneri verso l ‘oblio
In visitar fanno croce.

Può sollevar l’eccelsa voce
Così in equilibrio sulle corde
Della magia
Così affondata sui fianchi
Di Maria
Vestir là
Dove giace l’affondo
Per il bel canto del Mondo.

Felicissima magia
Fierissima Maria
Incoraggiasti…
Un giro di note
A passeggio con eleganza
Un viario in Grecia
Per trovar di tanta usanza
Amor tua riluttanza
Ma per Magia
Sii Maria fia romanza.

Ci ha promesso la sua voce
E cosìè stato,
per Maria è nato l ‘usignol sordo.

Da "Sotto le sembianze di.."



Stiamo

..quanti segni illusi dal mondo
e i soliti segni stravaganti di un poeta..


Stiamo figli della demenza
Ancora per poco
Residui
del nostro cuore.

Figli della follia
Senza via avventata
Per me solo chiusa
Dentro ogni giostra stroncata.

Liberi in Dio o stranieri di noi?

Stiamo avvoltoi e malfattori
Nelle mani della pazzia
E il nostro stato malato
è terribile
Ci guarda, si guarda
Nelle ore impossibili e stremate.

Dio fraterno
La nostra vita è con te!
Stiamo con te
E nella tua meditazione
C’è dolore e tristezza
C’è pace e gioia
Ed un sorriso spinato.

Dio attratto e fuori di sé
Nelle città e nei fiori
Di quei giardini
Che ancora abitano in noi
In ogni affollamento
Posseduto ed avvelenato..
Nelle ore impossibili e prostrate.

Liberi in Dio e stranezze per te!

Da “Il cuore degli Angeli
 

TRA Miti e Patti
…le conve/inzioni del poeta,
le origini del patteggiamento irrazionale
con l’utopia della pace universale…



ANNI SCRITTI E PUBBLICATI:
La collettivitàè stata assassinata!!

All’incolto orgoglio rigoglioso
Sborseremo contratti di pace
Per tornare caverne
D’inciviltà.

Al popolo realizzabile
L’illogicità
è la logica
Per sopravvivere
A questi patti di sangue…
INFLITTI dai potenti
LIBERI nei rapporti scontenti
PRONTI al tonfo del mito uomo.

GEROGLIFICI e RITRATTI
In una stretta di mano utopistica:
La collettivitàè stata assassinata!!
In sé capanne
Del mondo e contraddizioni
In sé resti di frasi in radio
Video ed effetti impalati
Per suggerirsi una storia
La storia
La scomparsa…

Del mito “uomo”----

da “Le mie convinzioni


Tutto per te, mia poesia.
…il giorno speciale della mia vita è stato quando
ho baciato la poesia e a lei ho consegnato la mia felicità…


Varcare le differenze
Dove
Poter pensare tutto di te
tutto per te
Dove
Ti confronterò
In ogni quando
E per tutto il tempo
Di una nascita improvvisata
Ma pepata di sincerità.

Nata artista umiliata
Onorata dalla povertà
Ignorata dalla ricchezza
E un’idea per sé stessa…
Appartenere al dolore
Di parti
Arti chinate e abbandonate.

Elevarsi ai doppi sensi
Della antica scrittura
E ripartire alla ricerca
Della coraggiosa incomodità.
Non v’è nulla di più
Non v’è che premiar lo stacco
Non v’è che la storia
di una poesia…
E i suoi ciceroni dell’anima.

Da "Il cuore degli Angeli"


Luce su di me
...la mia luce è ritornata
a salarmi di gocce.
Pianti, pensieri profondi
ed ogni volta
è un altro giorno stupito
all’orizzonte...

Luce su di me
luce
è il pregio
il difetto
una fascina in sogno
luce su di me.

Niente con niente
zero e stroncato
perduto
completamente solo
io
servo del mare
con il cuore sull’orma
e il morso degli anni.

Luce su di me
luce
è la rotta di un sogno
luce su di me.

Anche solo
per un fantastico giorno...
E domani partoriamo il sole.

Da “Il cuore degli Angeli”


E mi parve
..la malinconica coscienza è dei poeti mentre il coraggio di vivere
è degli uomini..
il coraggio di descrivere un suicidio è nei poeti stessi o immaginari
mentre la voglia di sorridere, la voglia di continuare, la voglia di nascere per morire
è parte degli uomini
di buona volontà e di buona incoscienza..

Maurizio Spagna

E mi parve
il bianco lastricato
quel poco esitato
fu fatto schiaffo
di un gesto in confusione

e se fosse in me
di maggior rilevanza
la compagnia

mi fermerei ancora sul molo

a voltare il verso del mare
a vomitare
quei pallidi cenni d’incendio
e a venir fanciullezza
in un ciuffo di sole…
Spericolato in confidenza.

Ma il nero lastricato
quel tanto è tramontato
smorto
e in disordine
tacque dell’usuale
vestito distinto e socchiuso.

E mi parve
l’ondata indifferente
e tacqui per sempre
balbettando…
Un tuffo calato nella sera
 



Volami via E ama

…incontriAMO del poeta,
l’amore e il ricordo dell’anima che pietrifica l’essenza dell’assenza…

Volami via
volami via e ama
nel palmo di un altro
e porta parole plasmate
poi accompagnate.

Un filo d’aria unisce
un batter d’ali al cuore
quel filo d’aria che cosparge
il cuore caldo
di un cuore svuotato
quel filo d’aria
che è contorsionista
e si perde nell’azzurra
aderenza di una vista…
Conscio di un amore inconscio
ed involato via.

Incrocia il nostro destino…
E spezzati lo strato amato!

Volami via
volami via e ama
porta chi sei
nel cuore di un altro
e accompagnati
di parole amate
nel soffio di un battito
di mani accaldate.

Incrocia il tuo destino
ama, amati e saziati!
E se nel risveglio
mi risenti liscio al cuore
magari voltati
ma volami via e ama.

Incrocia il tuo destino
e raggiungi spianate…
Di nuovi amori.
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Il valore di un viaggio

…la via intellettuale più coerente all’uomo
è il merito del ritorno ai propri passi amati
riscoperti nel silenzio…

Ritorno da un viaggio
E nel durante chiesi
Ad una chiesa
Di incontrarmi con molti
Di questi partecipanti
Alla vita in movimento.
( confronti )

Prima
E durante il viaggio
Ero di buon umore
Ora non più
Tornando ai giorni del venir spento.
( Quesiti )

Signore e signori
Vecchie e vecchi
In balìa dei lasciati
Giungano un po’a noi
Restando sulla via di tutti i viaggi.
( Perdono )

Ritroviamo
I comprensivi servitori
Dal vestito troppo pulito
Che trascinano e strofinano
La nostra casa forzata
Le nostre menti pigre.
( Convenienze )

Nel viaggio
Ho annaspato in povertà
Ho rovesciato l’incredulità
Ho incrociato il ricordo di mia nonna
Non fece di sé una finta vita
Ma visse di nulla nel meschino altrui
Con parole di seta
E un brodo per tutti
Inzuppato di pane e una fede.
( Valori )
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Lacrime spioventi

…La biologia del poeta
Una donna affretta lo sfarzo di un pianto,
un grido è gioia
con la sua verità feconda…

L’embrione sale nell’infanzia
Il celeste divide le acque celesti
La rosa s’annida in boccioli rosei
Sono lacrime
Lacrime spioventi
Coppe spumose
Soffici e mordenti-

La camera s’indossa e si fascia
Di briose promesse in calze
La camera s’allatta di succhi scrosci
Coperta fra un groviglio goduto
Innocente
Nascente
E rinascente
Sono lacrime
Lacrime spioventi
Coppe spumose
Soffici e mordenti-

Acquosità per la natura
Creature in bellezza e gioventù-

La camera si prepara allo sciame
Affollato da una larga cupola prolifica
E vellutata in uno stretto rifugio di donna
La breccia scura di una forza immacolata
Scende nella notte e afferra il miele…
Fatidico
Sono lacrime
Lacrime spioventi
Coppe spumose
Soffici e mordenti-

L’embrione esce dall’infanzia
Cade
Si muove del suo gambo
E sgamba tra i cespugli soffici e mordenti
Con gambi di piccioli scompigliati
Cresciuti…
Da un dono di donna-

Acquosità tra le nuvole
Per creature d’organismi viventi-

-Alle magnifiche donne in attesa di un figlio della speranza-
Da “Il cuore degli Angeli
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Nutrirsi di noce

… La trovata poetica intagliata per gli artisti della tarsia lignea a Rolo…

Nell’incastro ispirato
accadde nel riquadro
di Rolo
per Rolo e nella fine Rolo
che fra le classi della società
il legno in mani divenne
e s’inventò l’intarsio-

In una fonte di pristino
accadde nella cornice smussata
dai confini
che un pesce si scagliò
fuori dalla fiuma annebbiata
per nutrirsi di noce
offrirsi di capovolte riflesse
eleganti
e alle fiere dei mercanti
affermarsi di ribalte e filetti…
di primissimo taglio-

La vita rolese
oggidì
conosce i versi di un legno
nobiltà votiva d’arte
con trucioli di fasce contadine
e un decoro
di liriche rivestite
in botteghe scolpite e riempite-

Nel giorno inserito
accade
che sul tavolino in commercio
la cultura dei “rolini”
si leghi all’ingegno
e nel passato di un futuro giacente
fluisce capiente di gente-

Sono radici
coesioni di vite paesane
Madri e perline piaciute
frammenti dei Padri in vita
pezzetti di storia sortita
e specchi sul corso d’acqua
a spina di pesce dolce…
Sgusciati
gusci d’ombra su noce-

Nella piazza rurale
di Rolo
l’origine arreda il profumo…
Quel profumo è l’origine del legno-




Ombre di porci

…L’angolo di una strada ci vede, l’angolo di una casa ci sente,
non restiamo indifferenti alle violenze…
Proteggiamoci!

Cala il silenzio,
ed io me ne stavo poggiato in una strada
sbattuta da ombre di porci:
Quattro presenze sfaccettavano davanti a me
e con la stessa facilità
della mia fumata intellettuale,
da lì a poche ore
avrebbero egoisticamente
messo a nudo le loro gelide vergogne,
su di un corpo di donna
espansiva solo di un fior di dolcezza-

“Il mio pene,è una gran cosa grunisce il maiale”-
Ma non era,
Il mio bene è una gran cosa?”-

Cala l’irrealtà sulla notte,
esce il giornale fumante che sfuma su l’orrenda violenza-
In me entra rabbia e tanta confusione
porto a sollazzo la mia sigaretta,
la finisco, la getto
e la calpesto
indaffarato dal mio acceso nervosismo
di pover’uomo baciato dal bene…

Ma sfiorato dalla realtà
di quattro cavernicoli col pene scantonato
e imprigionati nel peggio
della loro pena-


Lo sterminio
…Ossa d ‘occhi nella tormenta…Fosse e luoghi dove le ali tormentano l’uomo…

All’angelo piaceva
Commemorare
Le sfortune
Dei deportati
E lì,
Lì su quei campi
In sé
L’incarnava
Così come si sdegna
La fortuna
Su l’umida vergogna
Di masse istintive ,
Inumane , recidive
E stragi di schiene missive
Nella ricchezza di razza-

All’angelo del progresso
L’inserimento
E le cicatrici
Sono frustate di gas
Lungo il cunicolo
Del respiro,
Lungo il bruciore
Dello stomaco
In conflitto…
Con l’angelo del calore
Cuore e colore-

All’angelo del regresso
Libri di carne
Il servizio per distribuirne
Le grida nei campi
Con esequie informazioni
Di un binario in crampi
E l’orario infornato deiezioni-

All’angelo impopolare
L’altare per rileggersi
La vita… e il suo vangelo-
Alle vittime
Dell’OLOCAUSTO,
Adorno il mio Angelo-

Da “Il cuore degli Angeli”
di Maurizio Spagna-


Un mare teneramente nostro
…dedicato a chiunque ami SENNA come il mare…

Questa poesia in dedica è al presente perché il mare e le corse
da sempre sono quel Brasile povero, ricco ed immenso come AYRTON SENNA
sempre presente nel cuore degli angeli -
PrimoMaggio1994,
Con il cuore degli angeli
Lo sguardo malinconico
E dentro gli occhi teneramente nostri
Velocissimo hai navigato sulla cresta dell’HONDA-

In quel mare balordo di PROVE
Hai superato l’orizzonte
Sfrecciando in un batter di ciglio
Lungo il giro maestro della Pole-position.

In quel mare agitato in GRIGLIA di PARTENZA
Immerso negli occhi teneramente nostri
Leggevamo la tua preoccupante solerzia al destino
Che a 34 anni appoggia le ali
Solo ai propri angeli immortali-

In quel mare impetuoso teneramente nostro
Hai spinto verso la curva “ VILLENEUVE “
Un tratto sintesi della generosità di GILLES
Dove il mare è crudele perché ricorda
Il “MAGGIO” cupo e luttuoso dei piloti-

In quel mare in tempesta
Hai scalato verso la “TOSA”
Dimostrando che la tua sensibilità alla pioggia
Percepiva la più alta delle sensazioni
E le vibrazioni della potenza erano nascoste nel tuo cuore-

Però, di tanti avvistamenti
La magia del mare teneramente nostro
Trascina a riva i frammenti degli ultimi giri
E in quel mare risaliamo indietro la pista corrente:
Alziamo le vele per rincorrere i ricordi,
Sentiamo AYRTON che saluta l’amico-nemico
Di tante incomprensioni lasciando una lacrima nel mare
Che stava per ingrossarsi al corso mistico,
Sapevamo del tuo arrivo alla VARIANTE BASSA
Col motore del mare al massimo ed il ritmo alla gola,
Giungevi alla RIVAZZA saltando sui cordoli del sorpasso
Per osservare per primo uno specchietto di sole ,
Approdavi alla VARIANTE ALTA gelida e calcolabile
Di cui eri artista nel prevedere il momento di gonfiarci il petto,
Entravi alle ACQUE MINERALI per salire in fretta
Lassù sul tetto dei mondiali dove c’è DIO e il BRASILE ,
E nel dopo alto di un sole alto all’estremo della fatica
Esaminavi la PIRATELLA per andare fino in fondo
Alla scoperta dei tuoi limiti oltre i confini della guida-

Ma poi, di tanti tuoi incanti
Abituati a quel millimetro di luce
Che lasciavi nel mar di MONTECARLO
Stavolta hai accostato la tua vita contro il TAMBURELLO
Ed in quel mare silenzioso noi bagnanti di pianto
Abbiamo vestito la tua eleganza sull’elicottero
Che ti ha portato verso l’azzurro del cielo
Aperto dal mare-

In quel mare di quiete
Sei scomparso nella gloria dedicata alla memoria
Di ENZO e DINO FERRARI…..
Per la FERRARI sei stato il sogno,
Per noi sei quel mare teneramente nostro-
Ad AYRTON….il cuore degli angeli-





Affilati ascolti
…uno scordato poetico,
pesante è il deserto quando ti incoroni
e leggera è l’aria quando ti incontri…


Su di un granello d’amnesia
ritrovai l’apparizione del sole scaldato
ed ansimato dall’oboe ricorrente-
Adagiai
le cotte sembianze
di un movimento d’addio-
Imbucai
preavvisi anonimi
con oasi del non ritorno-
Sdoppiai
le sette meraviglie
in dune dimenticate-
Scheggiai
opere estinte su concerti
di gracili sconcerti-
Impugnai
cinque sensi profusi per te…
infusi nel tè-
Salii
sul soffio dell’aria infuocata
e dissetata dai quattro venti-
Tremai
per le tre “grazie” ritrovate
in una “gioconda” meditazione-
Suonai
in un’ancia
per due anime occupanti-
Terminai benedetto
e abbracciato da carovane
di affilati ascolti…
incolonnati e appiedati-
Su di un granello d’amnesia
in un granello
privo del suo cammello
ritrovai l’apparizione del sole scordato
da un vuoto calpestato
e abitato…
Per antico dispèro-

Cantastorie
…c’è l’occasione di scandire una poetica di significante verismo…

Marciapiedi marini
gli arbusti tropicali sono bastonati
i ladri seguitano a sovrabbondare
ma la città aperta…
Perché dorme?
I colori sono presenze per chi ama vivere
il piacere non deve essere stretto
troppo forte
la capigliatura suona di entusiasmo
le foglie sono sfoglie precarie del destino
narrare riempie il tuo digiuno
ma i pomposi col fiasco di vino…
Perché dormono?
Paesani e cantastorie
miscugli di similitudini
donna uomo al mattino
uomo donna alla sera
e tanto traffico di illusioni-
Fiere e fieri cantastorie
lentezze di parole incaricate
dal profumo
dal gironzolare
e dalle spine indossate
nel mistero di essere venuto…
Ed avvenuto in fatto-

Velature
< Issiamo tutti i ricordi svelati nel vento teso…dei poeti >



La vela mi ha infilato la voce
La furia del vento mi ha sbavato di sale
La vela mi ha allevato il respiro…
Fra collo e torace-
Pure nell’animo e più addentro
I tronchi randagi arresi alla riva
Le foglie indebolite dalla Luna
L’accozzaglia dei pesci in marea
I fiori tristi
Rasenti e lenti sul mare
Escono con me…
Come le mani al largo si allargano con vento in festa-

Sei tu la vela
Tu la linfa
Tu la mia difesa sfilacciata dal preannuncio-
Sei il velo dell’infanzia
Per tutti uno strato isolato…
Da un proprio tacito spogliato dai pensieri-

Tu vela flessa
Oggigiorno sei affondata con me…
E le mani al largo si ingrossano di una perduta calma-
di Maurizio Spagna

17.39 04/12/2008
Il poema era lì davanti…
Ho letto in dismisura la fluida poesia
e quelle righe sul vostro spirito-

Ho inchiostrato qualche spruzzo di spirito
sulla mia diversa e smisurata poesia-

L’introduzione alla cultura
scrisse di noi:
“ Il poema era lì davanti a noi nel bosco
e brillava anche se fosco”-
 

Il poema era lì davanti…
Ho letto in dismisura la fluida poesia
e quelle righe sul vostro spirito-

Ho inchiostrato qualche spruzzo di spirito
sulla mia diversa e smisurata poesia-

L’introduzione alla cultura
scrisse di noi:
“ Il poema era lì davanti a noi nel bosco
e brillava anche se fosco”-
 

Il quadro promesso
<Nei passi e nelle voci a palazzo…
Il mio dipinto su tela di poesia
>

è un quadro appesantito
pronto al sollievo sulla croce-

Malgrado il silenzio
un restauro placato
ci ha parlato
e come un padre della chiesa
ha sorriso ai suoi figli-
Apri gli occhi del ricordo
e ricorda
della madre di tutte le chiese
e tutto il domani
che saprai
resterà di respiro…
Per tutti i valori illeggibili-

è un corpo esausto che ci attende
che perdona
e ci dona il suo viso promesso-

UN MIMO privo del suo merlo
<Il teatro del poeta:
L’interpretazione armoniosa dell’arte mimica…nostalgica e simile all’inseparabile anima
>



Stimoli intensi e scene miserabili
verrete con noi tre soli
nella nostalgia di un bivio prescelto-
La fiamma custodisce quel breve
che ci brucia e brucerà
tra le dita gelide , nell’orlo della follia
e negli occhi brillanti di comparse-

Verrete con noi tre soli e sciagurati
nella sera di strane ombre latine-
Lo spirito troverà noi tre soli , festosi
ed investiti dal vecchio che va via vivo-
Piovaschi di vita continua nel segreto
di un mimo privo del suo merlo-

Il più abile canto suscita prodigio
verrete divisi in due dall’impulso bollente
ad aprire e chiudere…la storia imitata-

La scena accoglierà noi tre soli e cultori
disposti e rialzati da virtù antiche
catturati dal fischio tipico
che poco a poco
freme sulle spalle-

Verrete con noi tre soli ad una sola recita
nella valle di specchi interpretati
lo spirito seguirà le voci strette e figurate
piovaschi di vita continua nella cornice…
Di un mimo privo del suo merlo
nell’aspetto del silenzio-
 


La piega di tenersi
<Una chiosa del poeta:
Portarsi al collo la piega di lettura , spiega la ritenuta bellezza della letteratura>

Si spiega che certi autori sono un libro aperto”.
Sono io che intendo?
Bella e comoda
la collana letteraria-
In un comune
caratteri in svendita
e scrostati di libertà-
La serie letteraria
scortata
da scortesi cani affermati…
Denti già sfamati
eccitati e citati
sui troni e i patrimoni-

Si spiega che un luogo cèli luoghi alla storia”.
Bella e comoda
la locanda letteraria-
è una collana di santi
nati stanchi,
un proibito di testi miracolosi
nati puzzosi-
Voglie e sentimenti intimi
fino al sapiente vitto
di lettere con assegni in affitto
e locandine senza memoria-

Si spiega che l’universo è morto sulle mani sgraziate del torto”.
Bella e comoda
è l’arte drammatica-
Confezionata e incolonnata
da una collana
di versi rombanti,
inquinati per sempre
dalla macchina… uomo!!!

Si spiega che certi autori sono un libro aperto”.
Sei tu che intendi?
Incontrami
dentro un libro chiuso,
ricco di ragioni
per cui spiego la piega di tenersi…
Listato nell’aria
e in un destino ad occhi chiusi-

Tra gli scritti…
<La gioia usando una granata al posto di una palla da rugby…poi l’innocente tragedia>



Piazza stia, pazza mia piazza
troppo oltre alla libertà, mia strada-
Se il viso non è tornasole dirada
e sarò una granata usata
fresca d’energia e di spensieratezza
ma al posto estremo della vita… trasformata-
Città giovane, esplosa di lancio mia chiosa
l’istinto cade in frantumi, mia amata gente-
Nel maligno è finito spoglio… l’ordigno vincente
e sarò una palla ovale giocata
presa con amici e decisa tra la sorte
inutile per il conto del dolore
utile per la mia patria già ritrovata-
Madre mia…
mi chiudo nelle tue mani-
Padre mio…
mi nutro delle tue virtù-
Piazza stia, pazza mia piazza
se il viso non è tornasole dirada
e sarò una granata usata di strada-
L’arpeggio sensibile del sole si termica
e tornerò
esploso solo del tuo amore
tra gli scritti…
Di una dedica-

L’assurdo episodio si è verificato in una piazza molto popolata
dai giovani della città di NOVI GRAD, in Bosnia-
Alcuni ragazzi con la gioia negli occhi di un giorno vivo di gioventù,
seguivano il gioco e il dinamismo
lanciandosi una granata raccolta ma scambiata per una Palla da Rugby-
Il giorno è esploso nelle mani di un giorno vivo di gioventù
ma l’amore per la propria terra, le vie calde della gente
e i profumi in ricordi non svaniranno…
L’amore poetico scolpirà e scriverà l’essenza e l’assenza-
Cronaca 09/11/2005

Invito al duemila
< Le intenzioni, l’avvicinamento in ogni paese…del poeta prossimo >



Nel duemila
di povertà
mi incendio
per via lattea
mi restauro
in strofe
mi ferisco
e nella psiche
saluto
quello svogliato
stormo del silenzio -

Duemila
pazienti o impazienti ?
Il taciuto si capsula
la mancanza
la cena del riposo
raggiungersi
per pisciare un filo
d’acqua santa
ed arrampicarsi
per defecare un chilo
d’impasto alato -

Duemila
per grazia
mi pio di poesia
“stanotte”
il cielo
si è accoppiato
smuovo tutti i presenti
risveglio i santi
come altre notti
altre fiaccole….
Coccole e motti.

“Cammino fra i paesi e t’invito a convivere la poesia con i miei passi”

La vista dei poeti
< L’ultimo sbocco del sogno poetico >



Tutti autori
Nell’ampio coraggio
Di una girata
Venata
Alla conclusione
Della sua l’arte.
Interpreti dell’arte
Composta,
Scomposta
e versata senza sosta.
Vorresti una vita?
Vorresti il divino?
L’età dei versi
L’età in versi
l’andarsene a capo chino
con un saggio di china
in un’epoca
D’autori.
Vorrei restare…
Mio mare
Per imparare a memoria
Il mio cammino.

“L’acqua riversa nelle vene e vive in noi fino alla foce dei versi”.

Rintocchi
< I tocchi poveri, in aumento e turbati…del poeta >



Avvicinati, lacrimiamo coloro che prendono più di ogni scopo.
Discendi, mio cielo, e rammenta
che gli ingordi prezzano il cibo ai poveri.
E noi contiamo la vita rimangiata agli ingiusti
e non l’appagata svendita ai detti “giusti”.

La terra ingerisce le piaghe ai piedi
come un pane caldo sfornato al suo conforto.
Ed io distinguo confini al mio appetito.
Il vitigno, vivere ed un vetro vivande
sono banchetti di sanità e rintocchi…
di campane.

La nostra dispensa d’aria insieme ai poveri
e i rintocchi diffusi a cielo espiato.

IO in mente
< La mente…
Un dipinto scolorito dal tempo ma acqua di ricordi freschi ed affreschi >



Tu agiti il tuo fior di linguaggio
nel modo che la coperta sul prato
aspetti tempacci di verità.
Presti la tua vena ad una foglia in vita?
Presti la fiammella in mente tua
all’oscuro
della mente mia…
Mia memoria dimenticata?
Reputi che un insolito arrivederci sia l’addio all’idee?

Adori la tua mente nel pulviscolo
che copre i giorni inventati,
adora la mente mia
che riposa nel tuo fior di gergo,
perché il tuo addio d’arte
è l’arrivederci alla scoperta mia…

Dipinto dal mio “IO” in mente.

Mura ed inferno
Il poeta in pietà:
< Le pene, i tormenti indicibili fisici e morali…della pena di morte>



La belva si alza,
il tuono è in burrasca
e un impeto udiva di brutale-
La violenza
è guerriera assistita
il braccio della morte
si pena al tremore cardiaco
e la mano sul bracciolo
si allunga
su questo corrimano
impaziente di soffi d’aria fresca -
L’accusa
è già di letti informatori
la domanda
è adibita al pubblico
e la voce
incoraggia lo spettacolo…
Spennato e senza formicolìo-
Anch’io sono lì
e mi alzo, mi affronto
per far scivolare quell’istante
dalla mia ottica scarica-
Un mio urlo
esce dalla sala
malata
e disperata dai miei resti commossi

con rialzi per domande
che traggono sotto una porta
un respiro inumidito
di chiavi e dottori
mura ed inferno
l’odore infermo
e incomprensioni chiuse in me…

Incoscienti e sgraziate
sulle trame dei morenti-

Gli occhi tristi di una donna
< Ad E.B., una donna, pochi istanti…poi più nulla di lei >



Dov’è quella donna
che ho distratto?
Dov’è sono i suoi occhi tristi
a cui ho parlato?

Nell’aiuto
dei suoi occhi chiari
ho visto un cielo estivo
scurirsi
nell’inverno
di un pigro amore.

Nel grido
d’occhi in disamore
sentii l’attimo per mano
afferrare
i suoi figli dell’innocenza,
e vestirli
per sempre al cuore.

Una donna bella e gentile,
con occhi spiacenti
e una tensione
che gli indeboliva lo stomaco,
l’appetito
a stento su tacchi tatuati.

Dov’è quella donna
che ho calmato?
Dov’è sono i suoi occhi tristi
a cui ho parlato?
Con crine andrei a spiarla, di delizia,
e notarla
furibonda di gelosia,
sorpresa negli occhi di un lui…

Redini sicure del suo corpo.

Scriversi dentro
< Qui steso, qui per iscritto l’inedito mio scritto per uso culturale >


  
Scriversi dentro
i versi
incontrati
da ciò che l’ira imprigionerà,
cosicché sfoglieremo…
L’amicizia, l’amore,
la biografia,
la comicità, la cronaca,
i dialetti, le donne,
l’erotismo e l’esperienze,
la famiglia, le festività, le fiabe,
l’immaginazione, l’impressione, l’introspezione,
il mistero e la morte,
la natura,
il ragazzo curioso,
la ribellione, le riflessioni,
la satira, il sociale, la spiritualità
e la ricerca del viaggio.
Scriversi dentro
la libertà
al confronto
da ciò che la volontà…
 
È convinzione
       di parole slegate e straniere,
               simili e compagne di verità.

Nottata
-La notte ci toglie e si prende chi va a far luce…al suo decorso-



La notte rimane
sveglia
insieme all’imprudenza
e individua vagante
orizzonti di speranza-
La nottata è montagna
che cavalca bianca
una mezzanotte scianca
e si rifugia
di sonnambula reggia-
La notte
non consiglia cappello
ma è tirata
su teste di stelle
e abituata
sul dosso a ridosso
di una preda a pelle
con nudi di donzelle
accorse
all’imbrunir insorse
sul far rossastro-
La notte
è tesa
così scende
sui rivoli di pioggia
e precisa
che è impossibile fermarla
ma è risorsa colma
quando la quiete stretta
porta all’alba…
Ore investite
ed allungate nella luce di vedetta-

Si…Uno scacco d’amore.
( Un riquadro poetico dedicato agli amori intrappolati dal fascino intrigante ).



Nelle mani…
Si attrae il nero,
lucido sotto le coperte
spesse e bagnate di labbra ,
lato alterno dopo la buia partenza
che apre i nostri solchi a due corpi
dove scivola giù lo sguardo trascurato.

Nel petto
l’improvviso
modo di amarsi
nei luoghi lontani da noi.

Nelle mani…
si attrae il bianco
della mattina nascente
e si leva l’amore a scacchi
che travolge il sole chiaro poi cieco,
nel riquadro di una scena passionale
attesa dal sospiro che taglia in due la presenza .

Nel petto
l’improvviso
modo di amarsi
nei luoghi lontani da noi .

Si attrae il nero,
si attrae il bianco,
si regge la mano sul vetro,
si trama uno scacco d’amore
silente nel fascino “reale”,
sia …per strategie coinvolte
sia…Quando nel petto
l’improvviso
modo di amarsi
attraversa luoghi….
Mossi da noi .

Al riparo
( Il prezioso nascondersi per scoprirsi in solitudine inoltrata ).



Nel museo appariscente
la luna calante sulle pareti
si diffonde in discorsi truccati:
Il lupo colpisce il disagio,
con l’affronto dei passati persi
ma l’anima
è vasta di ripari introversi.

Un mosaico brilla nell’irrequieto
di uno schietto inganno,
proprio degli uomini
che ignorano l’ombrello
visibile ma chiuso,
da una scoperta apparenza.

La sabbia premuta in distanze
schiava di parole e danze
se lucente,
addobba d’argento la luna;
è sottile
ma entra nelle tasche della memoria,
che di qua immagina
e segna il passo trascorso.

Il prezzo della polvere viva
grigia degli anni del lupo,
è ingannevole di vecchiaia non gradita
ma pronunciata dal biasimo.

La luna è testimone dell’oscuro
mentre l’uomo si scopre isolato
ed il lupo avanza estroverso…
Con il fiuto
sulle crepe dei più fragili.

La luna è testimone
di un futuro,
riparato.

L’uomo controuomo
( Patemi dell’anima in salita e i vari significati…indicati nel bel mezzo della vita ).



Le poche parole di un uomo
e il suo ritorno
nel girone dell’età contro,
che affatica…
Fatica nel Mondo.

L’uomo dell’età
visse non più del pianto natio,
l’età dell’infanzia…
Prezzo e sprezzante del controsole.
L’uomo dell’età
visse la sua ragione,
l’età della giovinezza…
Prezzo e sprezzante del controvento.
L’uomo dell’età
visse gli interessi maturi,
l’età interpretata…
Prezzo e sprezzante del controverso.
L’uomo dell’età
visse il diritto alla vecchiaia,
l’età alluvionata ed incurvata…
Prezzo e sprezzante del controvoglia.
L’uomo dell’età
visse più del visibile
scrisse più del verosimile,
l’età di uno sfondo inverosimile finale…
Prezzo e sprezzante del controluce.

Le poche parole di un uomo
e la sua memoria,
la diletta mano è sul Mondo
che dispone,
attese dell’età
a spasso nelle viuzze elevate
di un linguaggio mite in caritate.
Le poche parole contro,
di un uomo e la sua memoria,
di un età controscritta
e spenta…
In una spinta errata ed eretta. 

Il FUOCO vivo
( Scritta per Smith e Carlos…due uomini contro l’APARTHEID. )
MEXICO 1968



In piedi sopra cieli scalzi, la storia indigna
ma il loro vestito nero stringe ragioni;
Uguali nel fine legame,il fuoco ,vi sostiene,
e l’inno in posa!! Osa! Osa! Armonia degli eroi.

Quel gesto eccelso scappa sul mondo teso;
Agita la meraviglia dell’identità
ed il pubblico con le statue sono la civiltà,
alto il fuoco solenne è diffuso
e non guarda giù, non guarda più…. giù.

Al mattino,alzati al cielo fiero di nero,
nel giorno d’ogni sera respira il tuo fuoco
che dentro libera il diritto dell’essenza…

E la crepa aperta con avvolta l’ideologia
si può chiudere sul filo di lana dell’atleta,
“Fibra” sul podio guarda su… fuoco vivo nei piedi
“Fila” la strada e guarda su… fuoco vivo nel mondo.

Per sempre una statua nel ricordo dei diritti civili.
“Un podio a piedi nudi che profuma di protesta, scalzi per vendicare una stirpe, per ricordare una razza. Le mie grida verso l’identità autentica sono veramente “fuoco vivo” che bruciano nella rabbia della segregazione e si dirigono a piedi nudi verso l’Olimpica vittoria dell’uguaglianza”.

Amantica
( Una parola svestita che offende l’impurità…dell’irresistibile infedeltà ).


 
Amabile, Amante dolcemente AMANTICA;
                     La spavalderia mia specifica
             di una macchia spinata e chimica.
Il giardino del mio corpo
sfiorito e fiorito nel centro
di una amalgamante amante.
 
                                                                 Stabilisci l’amantiglio che t’incontra;
In strascichi amorosi,
appoggi di piogge sedotte,
ostruzioni per bocche attratte,
                portabiti spianati nello sfilato privato
e organismi paralleli protetti…d’animo cordato.
 
Due spacciatori d’amarcord:
Uno di una… per amare l’umido,
    l’altra nell’altro…amara e in all’erta
     per tutti appartenenti d’ogni coperta.
 
   Disposta sullo scrivano impuro,
             la diva appassionata della passione
             rievoca la voglia all’amarena
               in Vena unica…ma non amica
                                       di una gioia Amabile, Amante dolcemente AMANTICA.

Il verbo e il suo appello:
Sai…
Qualcuno bussa alla porta,
non è sempre questione dell’assoluto timore in Dio
ma può essere il tuo prestigio,
il tuo relazionarsi che ammalia la conoscenza
e il bisogno d’aiuto che concedi alla vita degli altri.
Quindi un semplice dono.



Un letto di vita
Di tanta pienezza
l’età di un bambino
e il suo compito vivace,
il fradicio timore
per una lisciata adolescenziale,
la capacità
di maturare sotto una Luna
a piena delta
o svelta scelta del PO.

La nascita del sorriso,
l’età…
l’età pulita nel fiume
l’età in croci montane
e gli anni sul mare
ad amare,
osservare
il compreso matrimonio
e il raggiungersi
ogni giorno,
nella grata provvista
di una cura interessata
alla piena vita
degli altri…
In età
abbronzata di bronzi sul PO,
in età
e un letto di vita sul PO.
 



Mia stirpe

( Dolce,duro,lento,morbido,violento,veloce e lo sguardo che forma la discendenza ).

L’altra metà
della mia terra
è morbida
di lusinghe,
è dura
e in rivolta,
è veloce
di gocciole,
è dolce
nel nutrirsi,
è lenta
da impegni.
Nel suo brontolio
mi dirà
quale fontanile
accoglierà
le cento rughe
violente,
e gli renderò
la nascita , il linguaggio , l’amore
trafitto
nel solco…
di mia stirpe.
 

Lo scrittore nel poeta
( Si pone al buio la luce del sole di uno scrittore…introvabile e poetaro ).

Lo scrittore
nel poeta
è tra le dita
di una fessura al lucere,
la luce…
Di prima vastità
regista della realtà
e un animo
d’urlo continuo
a ciò che è idealismo.

Lo scrittore
è il mio dolor
la stessa luce insciente
di pelle al brivido…
e luoghi
al viscido poetaro amor,
amor languido amor.

Lo scrittore
è il mio color
di luce
concezioni e virtuosa musa…
Lo scrittore
è l’assoluto mio scrittoio
dal triste umor.
 

Esteso al cuore
( A Pier Carpi , una pulsazione continua d’illustrazione d’arte ).

La viva città di Pier Carpi
era
la casa dell’anima
il cuore di un fratello
baciato sul gradito anello.
I confini
di una voglia fumettistica
rendevano mistica
la sua sofferenza artistica.
Pier Carpi
si è esteso al cuore
del significato scandalo
dotato…
di donna amata donna
amico prediletto amico
mano coscienza in mano
notti create notti venute
e la gioia
di sentirsi pedinato dal romanzo
del mistero apparso mistero.

Pier Carpi
si è esteso al cuore
al cuore dei cuori smarriti
al cuor di lingue insensibili
al cuor di umoristici inviati
peccabili in uno slavato senso animato.

Il suo mosso motto libero
era di uomo scrittore
noi…
la risposta estesa al dolore
delle sue ingiallite domande.
 



Miniature

( Sul campo delle controversie internazionali siamo tutti Cittadini del Mondo...in emergenza ).

Gli uomini sono riflessi
nell’acqua e il suo rito,
l’ingegno è affaticato
e per questo
il suicidio fa gli straordinari.

Per l’uomo più del menomo…
Elisir di risorse commerciali.

Oggi,
davanti ad una scena d’esecuzione
l’uomo ciascuno
è occupato al suo necessario,
piano vita.
Da milioni di malattie
operiamo di malanni
su persone in miniatura,
abbracciamo trafficanti di sciagure
e neonati più inesatti della misura,
otteniamo
un prodotto assente
ma conveniente perchè l’impossibile…
è domarlo nel frustrarlo.

Gli uomini sono riflessi
nell’acqua e il suo rito.
La possibilità
di rifluire nel canto mammario
è svenduto alle missioni,
senza una compressa
compresa,
senza una porzione allattata
perché già assolta
e superata.
Aiuti?
Nei costi dal compito indigesto,
su trapianti costali di uno spirito,
in costernate capanne a quarantena
e nei martiri di una vittima indigena.
è l’uomo ciascuno
affidato al diluvio e il suo rito.

Per l’uomo più del menomo…
Elisir di risorse da poveruomo.
 

Firmava parole
( Al di sopra della coscienza,un linguaggio speciale prescritto nel moderno. )

Come con te.
Firmava e filmava
L’effetto sgradevole
Delle spiattellate parole
Animate e riviste nel moderno:

Nel disagio abituale delle abitudini,
le scelte eretiche stanno conversando...
Come con te!
Nel disagio abituale delle ricchezze,
Le scelte sciupate odorano di ribellione...
Come con te!
Nel disagio abituale dei profeti squadrati,
Le scelte pronunciate sfregano il pregio...
Come con te!

NOSTALGICO

Il tuo dolce disagio
Firmava e filmava,
Firmava e fermava
Le primitive parole amanti;
Come con te
Concetti con te,
Contrasti di spontaneità,
Contesti poetici di parole,
Incorporate nel firmamento filmato
E impennate di fastidio nell’impensato...
Come l’ultima scelta con te.

A mia morale, a mia risonanza…per te PIER PAOLO PASOLINI.



La Venere venuta
( Nella terra attorniata dalla guerra , lo sfogo venereo in un letto a due piazze….e mezza ideologia in gravità ).

Nel suo letto
i soldati nell’orlo anelito di Saturno;
Mendicanti in cerchia
del mucchio e a turno.
In tutta la notte
nel dorso di serve spine,
tutto il suo impeto
e l’abbondanza dei suoi fianchi
oscillavano sul pendolo di Marte.

Un lampo grido di guerra,
il sangue dei fiaschi,
la marcia d’astenia
e la Venere venuta memore di nostalgia
gioiva su di un Corpo senza cortesia…
di pioli duri e accumuli in aritmia.

La Venere venuta come la febbre:
Nel tuo letto straLunato
il suo letto prosperoso
di Pianeti e lucciole di Stelle.
è la Venere venuta a ricoprirti
con pregi nel sistema infedele,
congedati nella Terra tornata candele
e figli di sfoghi a milioni
con paRaggi di sogni.

Un Mondo a parte
la spalliera spinata della Guerra;
Gira intorno ai favori del Sole
e alla Venere venuta a scaldarti l’anima...
Nel suo letto di Pianeti assolati,
nel tuo prato disarmato e al fronte del fato.
 



Pasqua fiorita

Cari amici autori di poesie e nel tutto di uno staff redazionale
vi esprimo d’abito veritiero l’augurio.

Con eleganza
e in una tarda età,
una buona Pasqua fiorita
rincorre le ali di una colomba,
una confessione di Pasquetta
porge l'altra guancia ai secoli,
e il rispetto per il male
e il dolore per il bene,
ci prepara al giorno raro...
del silenzio eterno.

Cordialmente,
Lo scrittore e Poeta  

Aulico attizzatoio
( l’impazienza è paziente nelle condizioni incandescenti )



Di male in peggio
e nel peggiore dei mali,
da tempo,
da
…Impazienti…
Riguarderemo le sapienti braci tese.

Aulico
usciremo dal tuo soffio brutale,
dell’attizzatoio
rivestiremo la sua pelle impoltronita,
con l’aulico attizzatoio
spargeremo la nostra rabbia.

Di mani e occhi rossi accesi
“resteremo”
Per eccitare l’era di uno scoppio
preteso da un illuso amore…focolaio di un camino.

Espanderemo la vostra anima animale
nella terra del fuoco,
di un fuoco fuliggine.
Io…aulico attizzatoio
Tu,egli,noi,voi
ed essi,
consapevoli e cedevoli all’incenso più intenso…
Afferrato e ferrato
dai poeti ardenti.

 



La sedia insicura

“La sedia è insicura quando sei disposto a sederti…ed isolarti dalla tua identità”.

Nei giorni scontati
la diplomazia
alza la propria bandiera ,
prima di pranzo
sfoglia una crema di titoli
e dopo cena
la sua anima geografica
fa capolino con la mèlica,
fa l’amore con il paese sposato
e ai giovani
dona l’incapacità della ricchezza,
nella finta sera di sera
giocata sul visto per sempre in fiera.

Nel giorno contato ed imbucato
la sedia è insociale ,
tra le porte del boia carnale
la sedia
è insicura,
ti archivia sulla piena in pena
e nel natante di sfacciata
galleggia gonfiandosi di corpi.

L’inoppugnabile
diplomazia
non discute l’inutilità
della sua lealtà al dubbio:
I processi
e gli argomenti tradotti
sono tradizioni di un luogo ristretto ,
poi amato,
onorato,
manipolato,
abbandonato
ma pugnalato dal gozzo di cori…
Allagato da variabili vergogne
interiori.

Lettera poetica a Barack Obama… Italy - lì 03/03/2008



Cresci e senti…

“ Le divisioni paralizzano i veri problemi di un paese e il suo futuro ”.

Cresci
con le città
e dialoga in un’ora
nella città
di tutti,
nella casa
dove ti senti….
a casa.

Cambio nel cambio ?
Credo nel tuo credo .
Ma il mondo
è fuori di testa;
è uscito
sulla strada di freddo
senza giubbotti,
e ha indossato nel caldo
pesanti cappotti.

è in quei giorni
che dovrai
crescere, sentire
e scrivere con misura
il romanzo
di una politica
presa , appresa
e scarrozzata
sulla scrivania….
Ospite di“Tua facciata”.


Cresci
e risenti la tua nascita
dell’ora di allora ;
Una genetica,
scesa dallo scuolabus
per madri di un’era,
nonni commossi in poetria
e padri caduti
sulla retta via dell’ideologia.

è l’ora!!!
è l’ora del “mai più”!!!
Mai più
i compagni di viaggio
nella cecità ad orologeria
strisciata e minata .

Mai più!!!
Ma più che mai ,
orologi a sveglia civilizzati
con al posto dei numeri
stelle di benessere ,
su mondi lunari ed oasi
affacciati e abbracciati
sulle fasi e frasi….
del cambiamento.

……a Barack Obama…..
- Il segno palmario del cambiamento -

 



Discostata

( La città senza tempo si vede… e si vive in una perenne schizofrenia).
 
La tua malattia
è mia malattia:
La realtà irreale,
le situazioni
affondano la tua mente
e la capacità
di sottovalutarsi
è nei caratteri
dei morenti,
viventi…
infiniti sentimenti.
 
Cellule e rapporti:
Loro ti proteggono
dalle gettate angosce,
avvertite
penetranti
nel caro prezzo associato,
di un dissociato caro
che costituisce
la carità di esistere…
in vari criteri della psiche.
 
Che individuo sei
se non rompi il tuo silenzio?
Perché
la felicità,
la facilità
di fuggire via
dalle influenze di città
è preservativo
nel vivere,
è insopportabile
nel vedere…
“Singolo mio automa”.
 
L’inevitabile
è cadere
finito
nella diagnosi
di una vita inaspettata…
su sostanza discostata
                  e disturbata.

La ventiquattrore
(Ogni decisione di ventiquattr’ore….è in una ventiquattrore preparata per il rientro).



Nel disfattismo dei giorni
conversi con il previsto;
Apri la valigetta
e ti mostri il viaggio,
stretto nel personale,
inviato al proprio controllo,
derubato da un’andata commessa
e in sosta sul ritorno scommesso.

Chiudi l’ultimo interesse
e ti mostri il viaggio
assegnato in un plico d’identità,
protetto in pelle
da un giro di codice,
un giro di maniglie decisionali,
un giro di dadi con parole in faccia.

Ma nel pieno d’impegni,
apprezzi il giorno di ventiquattr’ore
nella ventiquattrore di piaceri e affari battenti
e impugni…. ciò che rappresenti.

Non trattengo
(I miei sguardi sono forme di arte attenta ed informante).

Sguardi…
I miei sguardi
non trattengo,
e la bellezza è arte
la donna
e altre…
Il bordello è viso
di donna,
luci impedite
dentro vanità in penombra.
La confusione è sola,
ogni parola
è darsi sull’orlo
degli attributi,
astuti di sguardi.
Nell’oblio
sbirciato
di una soglia,
la convenuta
è in disamore,
la forma è perdersi
disforme,
in una disillusione…
spoglia ed insonne.

 

Monte Oliveto
( Tu cresci di olio vergine, tu estrai il male dalle proprietà ma ti ungi nel consacrato ).

Di male si muore
e nel male
un destinato
confessato
in un egoistico
lucignolo,
a istanze,
istanti
magri,
magrissimi
di olivo nero.

Di dolcezza si muore:
Nel sorriso
Il malefico
cinismo,
ghigna
ai vulnerabili,
ai gracili,
agli inabili,
ma di palme sublimi
la benedetta
concepirà
impiastro
di olivo
verdastro.

Di fronte a noi
Il monte,
Il seme,
l’unzione
e lo specchio
conico,
vero ed unico
dissolto nel volto,
somigliante
d’incarico…
decomposto
autocritico.

Rimando
( La risposta in una rima è come la scelta…di una risentita stima ).

L’odore mi portava
apprensione
e l’ultima brezza
era viva su di me,
ma l’ultima rima
rimaneva agganciata;
per sé redoliva dimorata
e per mia saliva innamorata.
Identificata
suonata
appartata e accompagnata.
Finalizzata
affermata
cantata e spensierata.
Pronunciata
assecondata
prefissata e telefonata…
per traverso di tanto amata.
Alternata
volata
passeggiata e poi baciata.
Delicata
accerchiata
e un poeta che t’ha salvata…
folata profumata
e vinta innamorata.

Per questo rimando
l’ultimo soffiando,
e ad ogni sbando
remando sullo scabro transitando,
sbuffando…
accresco a vento stando.


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