
Poesie rosse
L'ossigeno manca,
la fiamma si alza
ciecamente e incalza
finché non si sfianca.
Lentamente, lentamente si affievolisce
E chi vi sta attorno, della stessa perisce.
Perdo il controllo
La mente barcolla
Ma il cuore va a vento e la pancia si riempie
E l'occhio si annebbia del fumo che fu.
Nuvoloni grigi albergano in cielo
e si preparano alla tempesta
che plachi questa gran festa
Per far crescere ciò che tanto anelo.
Il rosseggiar così sfiammeggia
E Il corpo ancor duole
Ma Alzo gli occhi: Albeggia!
Se il Blu così vuole,
Son pronto a bere l'amore
Di questo fiore, Rosso in colore.
Papaveri
batuffoli verdi ti ricoprono Da punta a pie'
e la sinuosa linea che ti segna il dolce profilo
Spicca degli arricciati sbuffi
D'un colore Che però, a parer mio, non ti appartiene e
Sotto cui mite ti camuffi
Cosicché quando nessuno se lo aspetta
Eromperai del tuo incandescente rossore
Lavando via il manto sotto cui ti nascondi
Lasciandone solo Un docile ricordo
E così ti rivelerai nelle tue nude vesti
Di metamorfiche rocce e basalto
Da cui per fortuna son nato.
Eruzione di un vulcano
Poesie blu
È presto al mattino,
Con occhi ancor trasognanti
Ricevo Del dolce diamante dorato
La carezza brillante
Che s'infrange sulle leggere
Increspature di questo mare
In Piccoli scintillii squillanti
La cui acuta melodia m'invade E
persuade a coglierne i canti
Da quest'umano udito così parziale.
Mentre l'onda si fa spuma
E lassù si prepara la luna,
Quel che prima elargiva
E brillava un po' ogni dove,
Ora si delinea a definir
Una luminosa, gialla scia
E ben mi rischiara la via
Dell'acqua che ho da seguir.
Non sono un nocchiero
E neppur un guerriero,
Mi distacco pertanto
Dai remi sferrati con sicuro vigore
in queste acque che diedero quiete
Eterna al mitico eroe
Che vive in parole ancor liete.
Improvviso e Imparo così a remigare
Tra lucide nuvole e sospese gocce
Con queste piccole e trepide braccia e
Prende lentamente forma dinanzi a me
La bianca bandiera che sventola libera
Sulla grotta a cui son destinato,
Così imperterrito vado.
Destinazione
Nuoti e t'immergi nello spumeggiante fragore
Di applausi e sorrisi con cui tingi il tuo umore
Ch'è ricolmo dell'amore e per esso trabocca
Così ti fermi, ti guardi intorno e noti tutto
Completo e soddisfatto.
Allora sei felice,
senti d'aver colto di questo gioco il fine
Frutto che tanto inarrivabile fu
E ora altrettanto riempie il tuo palmo
Però pare
Ci sia qualcosa che non va
Mentre lo guardi e quasi lo disprezzi
Sputando sull'idea di quanto grande pensavi che fosse
Mentre ora si definisce come perfetto complemento
A questa tua piccola e rugosa mano.
"Com'è possibile che tanta ricerca
Sia finita per entrare in questo piccolo quadrato?!"
T'affanni a domandarti in Inquietudine animata
E illuminata da questi raggi bianchi e ciechi.
È tanta la luce che fa
Sarà per questo che m'è difficile vedere
O sarà questo quel che ho da avere
Ma quale sarà la mancanza Da contemplare
nel cui buio poter vedere
Girovaghi mondi con turbe e risposte?
Insomma, mi rimbomba una domanda
Semmai raggiungessi il fine
Di quest'umile vita, lo coglierei volentieri ma
Quand'é che il mio occhio di su esso cadrà e
Ne definirà limiti e ombre
Tale che quel che prima aleggiava ideale
Ora piomba nella materia del reale,
così come al Viceversa
Avrei una gran forza di ricerca
Seppur mai appieno soddisfatta
E girerei fino al Fondo su questo tondo
Mondo precipitandovi in esso come
Il vortice di un ciclone in un baratro d'insoddisfazione.
È come
Se tentassi di cerchiar con matita una linea
Che percorre e prosegue in una curva continua
Nell'attesa di tornare al punto da cui è partita
Ma ogni volta il tentativo si rivela vano
Perché quand'é lì per compiersi, lo lambisce e gli sfugge
Girando d'un atomico tratto più in là
in un giro via via ampliantesi e definente
Il labirintico vortice in cui riecheggia
Del mio cerchio, la memoria appena.
Tutto ciò ne possa esser l'espressa dimostrazione
Di come basti un battito d'ali
Affinché sfuggano via
Questi enti fragili e fugaci.
Perciò, l'ho perso
Ancora e ora m'impenna il sorriso
In volto e in mente il motivo
Di questa mia perpetua ricerca
Senza fine apparente se non in sé stessa
Il cerchio (o spirale)
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