Poesie di Michael Santhers


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Gent-aglia
Vanità di gentaglia
dietro muraglia
in arte di cialtronaglia
a cavallo di puledraglia
nutrita di paglia
e sol vigliacca imitando raglia
canto d'anticaglia
per parapiglia si scaglia
vuol anche medaglia
all'irruenta rozzaglia
ma a vista di tenaglia
indice ai denti,si squaglia
vigliacchi in battaglia
paura di quaglia
inutile accozzaglia,
rinsavir squallida...gentaglia
zero valore non vale mitraglia

Da:Vetriolo

Italia
Colossale camera
di baldacchino letto
elevato su zerbino mare
ove in sottofondo ragli
il Re copula

Candelabri e palafrenieri
cervo popolo

Maitresse
di suina stazza
segnano su lifting
parcelle boomerang

Da:Vetriolo

Popolo
Popolo,occhiali al c..o
e fiori alle corna
un occhio bendato
e l’altro incollato alla toppa
mano al calendario
e l’altra in andirivieni
-Palle e palloni
in sostituzione a crani
-Civiltà
in alba ad Atene
s’inchiodò per secoli
a mezzo giorno a Roma
cadde morente ad Arcore
si spense a Bettola
…….AMEN……

Da:Vetriolo

Società
Potremmo paragonare
la società a un orologio falso
-la marca è la Nazione
-le lancette i governanti
-gli ingranaggi i burocrati
-la corda il popolo
-le ore fasulle la somma
dei meccanismi d'imbrogli

Da:Vetriolo

Patria
Povera mucca
color neve e carbone
e occhi a mezza luna
legata con catene
alla staccionata Europa
e tutti a spillar latte
notti e giorni
e pochi pietosi in affanno
a portargli da mangiare

Poi qualcuno ha incominciato
a rubare pastura e acqua
e lentamente le ossa
divenute impalcatura
del muggire agonia

Altri si sono guardati le scarpe
slacciati le cinghie
hanno stimato anche la pelle
e con slogan salvifici
mentalmente sono diventati calzolai

Dal grembo i bimbi
chiedono svezzi
prima del parto
-i vecchi s’abituano
a nuovi cappuccini
di vino e caffè

Dal macello
a mettere d’accordo tutti
uscirà una pergamena
con scritta la parola
…..AMEN…………............

Piangono i morti a Caporetto
si sciolgono lacrime alle Alpi
s'inabissano croci alla memoria
Pasteggia nefasto il tarlo
coi libri di storia

Da:Vetriolo

Consapevolezza
Chi governava rubava,
consapevoli gli elettori
a milioni in fila attendevano
benefici del delinquere
da dividere
a seconda delle gerarchie

L’opposizione faceva il palo
in attesa di passare al potere
e terminare la razzia

Così per anni
fino a quando non è rimasto
niente da rubare

Da:Vetriolo

Ombre d'amanti
Sotto luce fioca,ravvivata dalla luna
interrotta da nuvole migranti
giganti ali di farfalle trasparenti,
dismesse a volo di mestiere
e appese a sipario dei sensi
a far immaginare ansimi
e mosse da respiri senza volto
sfuggiti al rigore del silenzio,
tende alla finestra antica
cullavano ombre armoniose
danzanti, ogni tanto sovrapposte
irrigidite a fotografie
del dubbio consolatorio

Fantasmi di amanti
nel quadro a dirimpettai
con l’inverno del cuore,
col pensiero creavano il sole
proiettato sulla solitudine
per ricopiare dispari ombra
a tenerli compagnia
nella notte insonne
barricata ai sogni
imbrogli sconsacrati

Da:Destini E Presagi

Silenzio
Silenzio
inflitto
a uomini maledetti
figli del tempo
che plagia sventure
di queste vite
appese alla condanna
senza appello
e camminano
di bocca in bocca
sui binari storti dei denti
per morire al capolinea
dell’indifferenza

Questo silenzio
occulta ogni memoria
e come salsicce al soffitto
le illusioni

Il silenzio
non esiste
nel rumore
dei pensieri
che infilzano il cervello
che urla il tonfo della nullità
dell’esistenza
nel pozzo scuro
di sguardi
senza lune riflesse
e l’anima sola
esplode
per mendicare
schegge di parole
nella cancrena
del tempo
senza senso
senza misure
senza pace

Da:Soste Precarie

Nostalgie
Calpestai infinite lune
stremate d’ atmosfere
nelle pozzanghere dei vicoli
e ingoiai tutte le stelle
valigie di speranze intruse
cadute sugli occhiali
mentre il vento traduceva
i rancori degli amori
al davanzale dei sogni
persi a inseguire il cuore vagabondo

Troppi angeli festanti la sera
bruciati alla prima luce del mattino
e a ogni passo a simulare un’ala
implume alla realtà mai volava
e il sole al capo squagliava
una corona d’argento

Saccheggiati archivi d’anni
stagioni in bianco e nero
e litigiosi alla fila
bussano violenti i ricordi
agli occhi a guardia della resa,
fuggono all’orizzonte
trincea dimessa al tramonto
visibile a ogni alba

La vita è un profumo
ignorato dal naso
assalito da nostalgia
insegue fiori che l’hanno generato,
ormai marci gettati

Da:Soste Precarie

Buche stradali
Troppe buche per strada
l’assessore promette rimedi
schiererà a ogni fosso
un cartello d’alluminio
a segnalare il pericolo

L’opposizione fa notare
che la segnaletica costa
più della riparazione
ma arriva Natale,atmosfera perfetta
non manca né acqua né gelo
e ogni pozzanghera,specchio
è riflesso alle luci,alle stelle

Quelli di centro,neutrali
affermano decisi che vere buche
sono negli stomaci vuoti
è meglio donare un panettone ciascuno
che non una pezza collettiva d’asfalto

Persino il prete dice la sua
ed elogia preghiere a rimedi di tutto
e donare qualche risparmio alla chiesa
sempre pronta al candeggio dei mali

Il prefetto ordina dei corsi
per insegnare ai piedi a schivare pericoli
inoltre come farsi risarcire,tramite avvocato
se una ruota schiaccia l’acqua in un fosso
e spruzzi macchiano costosi vestiti

In disaccordo con tutti
un saggio sostiene che
i riflessi a terra di un cielo stellato
altro non sono che diamanti a una corona
a lucifero che lucra alle bestemmie
di ogni inciampo al suolo sconnesso

Da:Poesie Cialtrone

Messe
Passamano a chiese appollaiate
nel ruolo del gallo
inquiete ombre in fila degli avi
tese dalla memoria agli altari
ove preti manutentori al vangelo
rinsaldano colpe,utili lumi all’oblio

Vecchiette sciancate
bilanciano con biascichi
ossa cedevoli e nel mezzo bastoni
oltre guida a percuotere selciati a meloni
un tempo grezzo ora limati peccati

Messa che va, messa che viene
omelie nell’aria suonate alle rughe
ognuna sosta a calvario
sollievo all’espiare infinito

Orologi a campane
a ribadire che il tempo è di Dio
solo umana la conta alle spalle,
al processo invisibile prima o poi
si giunge a sorteggio

Atei o credenti
ogni tempio è una sosta al dilemma
ogni preghiera il tentativo di parlarsi dentro
se non altro per confermarsi sincera la scelta
in un posto tranquillo con testimoni
solo umani o Divini

Da:Destini E Presagi

Paesi d'inverno
Pulci su bianche lenzuola
sopravvissute al candeggio
appese al sole
che saluta di spalle
lancia volantini di nuvole
nel vento giocano
a chiudere mani vuote,
paesi d’inverno
gusci d’ossa
tegole a tetti
cappelli a pensieri
in soste forzate

Lamiere slittanti
su fiati congelati
presepi monocolore
statue senza tematiche

Coriandoli
nel viaggio inverso
a ricomporre giornali
da far leggere al caso

Vagano denti nell’aria
a cerca di giusta fessura
orfana bombardata a bestemmie
nel sorriso già pronto
a barriera di noia e dolore

Da:Destini E Presagi

Rivoluzioni
In caso di una rivoluzione
il primo sangue che scorrerà
sarà quello dei condomini
a spararsi fra di loro

Il potere è in cima a una piramide
e per scalarla bisogna con fatica partire dal basso
e quando coloro che guidano la scalata
ci riescono,una volta in alto
si sentono troppo stanchi per scendere
e vi rimangono fino a che
quelli a terra,indignati non decidano
di andarli a cacciare con la forza
e così via la storia
nei secoli si ripete

Da:Poesie Cialtrone

Poesie visive

Epitaffio 75
QUI GIACE L’IMPRENDITORE PELLICCIA
. . . . . . . .. . . .
……………………… E .
………………………R ………………. . .
……………………….. A ………………… . . . . .
……………………………O ………………….
………………………………R ……………..
…………………………..A ………………..
R……….E……S…..T….I………………….
………T….U……………I………………….
……………………S……..C…….I ………..
………………………..L…….E……………
.. P..E……..L………L….I…….
R…..U….B……..A……..TE………………..
Lapide sigillata,sottoposta
al vaglio delle autorità giudiziarie
Per ripetuti atti vandalici
—————————————–

Epitaffio 57
-Qui giace
con la leggendaria doppietta
l’integerrimo sportivo
grande cacc.atore
di infallibile mira
-Gli amici di cacc.a
posero
.............amen............
----------------------------
-Con inaudito accanimento
un corvo è riuscito a schiodare
e rubare più volte
le due lettere (i)sopra mancanti
-Questo cartello affisso
sotto la lapide è del becchino
per giustificare
l’equivoca scrittura

Da:Avanguardie Irriverenti

Poesia del silenzio

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.....................................
......................................
..........^^^^........................
......................................
......................................
......^^....................... .....
................................^^^^^^
....^^^^^^^^^^^........^^^^^....^^....
......................^............ .
...........^^^^.......................
.......................................
.......................................
.......................................
---------------^---------^--------
---------------------------------
-----------------------------------
linee sul monitor
...........amen ..............
unica flebile voce di un passante
forse un infermiere

Da:Voci Dall'Inferno

Io ricco
Sono un uomo ricco e felice
ho una villa che affaccia sul parco comunale
qualcuno la chiama baracca

Ho una piscina che chiamano vasca
ai piedi di una cascata definita sporca doccia

Un campo da baseball
ma c’è chi si ostina a dire si tratti
di un orto abusivo che zappo

Sono un attore western
e le malelingue dicono
che col pollice alzato
e l’indice puntato allo specchio,scoreggio

Ho una limousine con quaranta posti
con la quale attraverso il paese,
i denigratori chiamano autobus

Ho una collezione di oggetti antichi
che i soliti osano definire rottamaio

Quante male lingue
se la gente pensasse ai fatti propri
e mi lasciasse in pace…
Semplicemente…sognare

Da:Poesie Cialtrone

Hotel Alba
L’albergo segnava il confine
tra periferia dolente e città frenetica,
l’insegna corrosa dal gelo
con lettere scoppiate al sole
appiglio a tele di ragno
rese nere da smog e polvere

Il portiere con sguardo da faina
e movenze da macellaio d’un tempo
scrutava la prateria per individuare
agnellini alla mattanza,
si frugava le mani e poi concave
a simulare peso di carni fresche
alla bilancia stanca del ballo macabro

Un fioraio si ribadì l’indirizzo
trovando l’omaggio sprecato al posto
poi come a dire anche l’inferno
ha la sua etica entrò nella hall
e scomparve come topo in cantina
richiamato dall’odore di formaggio

Poco dopo uscì un angelo ribelle
con un'età tra un fiore e un cipresso
guidava due tacchi senza patente,
il pericolo di cadere era evidente,
aveva una rosa tatuata sulle labbra
e una parrucca double face
mamma a mostrare il grugno
e figlia scapricciata al sorriso finto
visto che i denti allenati
solo ad azzannare la vita

Strinse sotto l'ascella la borsetta
copertina del suo vangelo di paradisi finti

Da:Destini E Presagi

I gatti
I gatti anarchici solitari
non amano nè i padroni
nè i sindacati
e quando s'assoggettano
barattano la loro compagnia col pasto

Pigri,diffidenti ci riportano alle origini
prima di diventare schiavi del progresso
e cani ruffiani leccapiedi dei politici,
sono gli occhi della notte
che fa l'amore con se stessa

Scrivono al tempo con le fusa
vanno a capo con la coda
mettono qualche topo a virgola
affidano al vento le missive
poi vagabondi si nascondono
per sfuggire ogni risposta
stremata sugli alberi e sui tetti
-declamano con artigli il silenzio
...della libertà

Da:Poesie Cialtrone

Sguardi d'oltre
I cani si litigano le ombre
e con la coda giocano
a ping pong le mosche
che col ronzio doppiano pensieri
accatastati da labbra
facchini a despoti desideri

Tonfi di palloni
su selciato mola di scarpe
e catrame sconfinato
rende calura al sole
occhio guercio beffardo
dietro tetti,copertine di libri
narrano morti
in storie col finale da ereditare

Anemie di pazienze
ruscelli lacrime di cielo
lacci di placente
legano sassi cinerei
vedette all’incompiuto

Corvi
secondini al nefasto
gracchiano a inquadrare
rigorose libertà al pascolo

Mirini d’oltre morente
croci su monti di pietà
estorte al perdono
d’adatte cupidigie consapevoli

Carta carbone la notte
fedele ,copia anime
da restituire all’alba
affamata di novità regresse

Da:Destini E Presagi

Popolo
Popolo,occhiali al c..o
e fiori alle corna
un occhio bendato
e l’altro incollato alla toppa
mano al calendario
e l’altra in andirivieni
-Palle e palloni
in sostituzione a crani
-Civiltà
in alba ad Atene
s’inchiodò per secoli
a mezzo giorno a Roma
cadde morente ad Arcore
si spense a Bettola
…….AMEN……

Da:Poesie Cialtrone

Aquiloni
Aquiloni al cielo
pezze di Dio Arlecchino
immolato a clown
per strappare sorrisi
a bimbi che si difendono
nel cruccio
e vecchi senza denti
lasciati ai mercati generali
per non mangiare

Pensieri colorati
in balia del vento
disegnano sogni
che si possono guidare

Cuori di pezze
nel librarsi
diventano senza tempo

Migrazioni
guinzaglio
di arrivi e partenze
in una mano al capolinea
statica speranza

Da:Soste Precarie

Comare
Penso
occhi azzurri
come cieli
raccontati
flebile amore
deriso da comare
e immesso
nel lungo tempo
delle mancate attese
...mi sottopongo
al massacro
incantano le loro voci
seppur maligne
celebrano
il matrimonio dei nomi
giocano a unire
due cuori
che hanno trovato
porte chiuse
in ogni sogno

Da:Silenzi Che Hanno Parlato Al Vento

Due Novembre
Tutte foto fatte prima dell’ultimo fiato
ma preparate severe al dolore
occhi nel vuoto riempito di tutto

Oggi si passeggia a discolpa
parlano i fiori con frasi
che forse non hanno voglia di dire

In questo circo di mimiche
ognuna aggiustata allo sguardo
che più plagia a coscienze il distacco
severo ci sono anch’io
a non dare indulti a severi giudizi

Osservo imponente il mausoleo
del palazzinaro Pelliccia
senza pietà mi sfrattò a dicembre
col gelo che rendeva vetro
implori al salto di bocca

Più avanti a due passi
sotto marmi Indiani
intarsiati di angeli alati
lo strozzino Spennacorvi
lasciò mezzo paese al pianto in mutande

Insomma come tra i vivi
in questa bolgia di silenzi forzati
di sfarzi e stenti mai domi
ci sono anime buone e carogne
e i visitatori dispensano a tutti il rimpianto,
un maquillage all’ipocrisia
a renderla sentita pietà

Dopo lungo giro m’avvio all’uscita
sperando, a chi eterna pace
a chi sicuro l’inferno
e col solito ..amen,sigillo il congedo

Da:Vetriolo

Il mio gioiello
Amore, dici sempre
che siamo due metà
di unica entità
allora perché il conto in banca
e intestato interamente a te ?

Dici che sei il mio gioiello
e io sono d’accordo
allora perché ti arrabbi
quando per paura di perderti
ti lascio sicura a casa
in custodia a tua madre
e ti sostituisco con bigiotteria?

Porto sempre una tua foto
per alleviare la nostalgia
quando mi assento per lavoro,
la guardo così mi convinco
che il posto ove mi trovo
col calore della tua immagine
non è peggio di quello
ove devo tornare

Al nostro idillio
fa da collante,la suocera
ovvero nostra amatissima madre
che a volte esagera
mette troppa colla
al punto che rimane anch'essa
attaccata alla nostra vita

Da:Poesie Cialtrone

Quattro passi di un poeta
Vanno per contro proprio
i piedi del poeta
quello destro suona una foglia
umida non risponde
il sinistro ricalca l’impronta
di un tacco di donna
mentre il pensiero culla
la caducità nell’aria

Folate di vento giustificano il cappotto
che un tiepido sole tenta rendere superfluo
poi l’uomo suda freddo
a dar ragione a entrambi,
alza il bavero e licenzia due bottoni

L’augurio di buon giorno di un passante
lo desta ma il giorno volge al termine,
il tramonto rosso sangue
una ferita tra cielo e terra
e lui riporta quell’augurio
al mattino che non si ricorda
e d’improvviso si riappropria
del tempo che voleva far sembrare
corta la giornata

Lui ama la malinconia
è un limbo dell’anima
estraniata dalla gioia che porta in alto
e gode del suo lascito al tonfo
e dal dolore che recinta la mente
costretta al suo rodeo senza fine

Da:Soste Precarie

Periferie
Nelle periferie drogate a progresso
lembi di pelle sfuggita a percosse
orti confinanti a tumefazioni
quelli dei vecchi resi sterili dalle fabbriche
fanno l’amore con terra sfregiata
diventano padri dei loro ortaggi

Alberi, croci di rosario di copertoni
tra profilattici,bandiere di resa
e lampioni accecati da sassi
che al cadere personalizzano macchine

Uno stereo tossisce musica rock
infiamma cervelli
recinta idee pesanti
cronometra la pace
in gara con filigrana che scappa
da una tasca rovesciata alla polvere
scossa, caduta da ali di angeli finti

Bambini con anni in anticipo
barattati con moccoli e denti
su volti già scudi a giudizi

Cani,messaggeri del tempo che passo
rondini di un cielo a tappeto
spesso mosaico livellato da ruote
nel gioco di noia e impazienza

Chiese,ospedali di anime
e riferimento a misurare ciò che si può
osare al contrario nel male

Da:Destini E Presagi

Dubbi
Con anima trottola a durare
sempre al dubbio
chiude,non chiude
la nostra fabbrica
forse si riprende
grazie a una commessa
e ogni anno col dilemma
che impedisce ogni progetto

Protetti a ogni costo
gli Statali in diverso dubbio
tocca a me nel giro
timbrare i cartellini
dei colleghi assenteisti
serafici tranquilli a pensare
invece di lavorare
..vado al mare
porto a spasso il cane
telefono all’amante

Risentito chi leggerà
adirato dirà
tra noi ci sono gli onesti
ligi al dovere
e voi qualunquisti a generalizzare
nella denigrazione

Bene, rispondo
allora invece di prendertela
con chi i parassiti denuncia
segnala tu di stessa frutta
mele marce al cesto

Da:Poesie Cialtrone

Malinconia
Gli alberi hanno fretta di dormire
e man mano licenziano le foglie
adirate e rosse in viso,s’affidano al vento
che prima le culla e poi le abbandona
nel cimitero della casualità

Una foglia finisce nella valle di un seno
e la fanciulla bella come nessuno la può descrivere,
la prende,la stiracchia,la stipa tra le pagine di un libro
dal titolo…..amori irrisolti

Io alla distanza tra l’orizzonte
e i passi che l’inseguono
per accorciare il senso dell’oltre
ovvero la misura di ciò
che non potrà mai avverarsi
e una speranza segreta coltivata,
penso come sarebbe bello
se quel letto di parole tra quelle mani
sottili e morbide come piuma,
fosse un mio libro di poesie
a custodire quella foglia
magari che sussurra alle pagine
cose che non potrò mai scrivere

Mentre fantastico,mi punge una zanzara
sul piazzale del mio capo
dove un tempo vedette agli amori i capelli
e ora aeroporto dove decollano
stancamente gli anni

Mi pervade la malinconia,
una foglia e una zanzara
il sogno finito male e la realtà pungente
nel gioco del tempo al rimpianto

Da:Destini E Presagi

Fanghi termali
Un maiale riflettendo si chiese
come mai tanto dispregio al suo nome
associato a sporcizia comportamentale
solo per il fatto che osava nel fango
pararsi dagli insetti e dal rovente sole
mentre gli Statali con certificati curativi
spesati dallo Stato a rilassarsi elogiati
anche loro col fango ?
a poca distanza un cinghiale gli rispose
io mi sono fatto crescere la barba
e mi danno la caccia,
con gli umani noi animali
belli e brutti,sporchi e puliti
facciamo tutti una brutta fine
e se proprio ci va bene la galera

Da:Poesie Cialtrone

Prosciutti
Prosciutti ai piedi per camminare sul mare
Prosciutti nei musei,opere di palati fini
Prosciutti sugli occhi,sigilli di sogni
Prosciutti timbri di documenti
Prosciutti passaporti a nuovi mondi
Prosciutti per silenziare cani
Prosciutti in chiesa, alati da miracoli
volano nei labirinti a caccia di tesori
Prosciutti,zavorra ad angeli custodi
che fanno la spia a Dio
Prosciutti,esche,leccornie e cavie in ospedali
Prosciutti sposati a caciocavallo
in luna di miele nella burocrazia
Prosciutti,appesi a bilanciare nord e sud
Prosciutti a Socrate E Platone nelle università
Prosciutti,battenti a porte di Polifemo invalicabili
Prosciutti,dono di maiali eretti
strisciano il culo alle parate
fieri dei loro arti cimeli alla Patria
disegnata su cotiche,specchio alle volpi
geografie alle scuole,mappe politiche

Da:Poesie Cialtrone

Femminicidio
Le piante appassiscono
nell’odio gelido rovente
i quadri se la prendono coi chiodi
che mai piegano la testa
poi trasudano sulla tela
come a voler sputare
su qualsiasi mano
li condannò a guardare

Le stanze s’abbracciano
si negano ai corridoi
viali al dolore

Occhi rovesciati,finestre
chiuse al mondo
aperte all’aria tesa
cuoio affila coltelli
di maschere gelose,
sventrano ricordi

Da sfinita carica
a strazio di veglia
d’orologio a cucù
l’ultima voce
mentre fuori l’ambulanza
fa l’appello a se stessa

Da:Destini E Presagi

Destini
Tra l’inferno certo
e l’enigma della morte
scelgono l’ignoto

Carcasse
isole di pensieri
aeroporti di preghiere
vinili di squali
balli di onde
olimpiadi del vento
traguardo di sabbia

Pesci e tavole
giochi di reti
eliche manuali
superenalotto del mare
tra cielo e fondali
croce e mezza luna
premio a occhi chiusi
targhe sermoni
scritte di petrolio

Da:Destini E Presagi

Epitaffio L'Altruista

VOCI
Prestai la mia voce
a persone senza voce
ma non potevano ascoltarmi
tra rumori ad arte di quelli
che non volevano che mi sentissero
perchè avrebbero capito
chi ci guadagnava
con il silenzio imposto
dalle voci

Alcuni provarono
ad alzare al massimo
il tono dei lamenti
da me megafonati
e quasi emergevano
ma gli imbonitori
unisoni li doppiarono
e nessuno capì il dolore vero

Ora sotto questa lapide
tra elogi altisonanti
mi danno voci mai avute
per darvi voci che non più vi servono
sia perché alcuni m’hanno seguito
in questo paese dei silenzi
sia perché altri,prossimi in identica sorte
sia perché i lamenti vecchi
scalzati da altri lamenti
da frustare a fastidi

Per essere elogiati
bisogna essere innocui
con verità passata
e solo la morte garantisce
tale condizione
e gli elogianti
in allori d'umana pietà
prendono meriti d’altruismo
per aver riesumate voci
immuni a coscienze

Da:Sorrisi Pignorati

Solitudine
Nella stanza
fioca trema la luce
al rumore dei pensieri
svegliano i capelli
arresi a dar decenza
al viso amorfo
e irti a follie
che covano nel cranio

Nel portacenere
tra ricordi
in rifiuto a repliche
e uccisi dalla noia
l’incenso d’ultima sigaretta

Spugne di solitudine
le pareti bevono respiri
e si scusano col crocefisso
dirimpettaio di un vecchio orologio
fermo punito dal tempo
impreca il miracolo
d’avere coltelli le lancette
e tagliare i numeri
ove caddero in errore

A un angolo del soffitto
un ragno tesse la tela
a paracaduta d’illusioni
ma da finestra imprecisa
una spada di luna la squarcia
e cade brandelli
su labiale
tenaglia alla voce

Da:Soste Precarie

Epitaffio Il Meteorologo
Me ne andai con le nuvole
maledette dai turisti
implorate da piante assetate
col vento che pettinava i ricordi
e alzava polvere
che chiamava altra polvere
con le banderuole sui tetti
a schiaffeggiare sogni
rifiutati dal cielo

L’ultima previsione
quella del tempo serio
la sbagliai
mille altre volte
al tavolo delle stagioni
vinsi barando con gli orologi
i suoi umori ribelli

Il tempo è un pirata
ruba ai mercanti l’ossigeno
e poi gli rivende in fiati a termine
la refurtiva

Da:Soste PrecarieEpitaffio Il Meteorologo
Me ne andai con le nuvole
maledette dai turisti
implorate da piante assetate
col vento che pettinava i ricordi
e alzava polvere
che chiamava altra polvere
con le banderuole sui tetti
a schiaffeggiare sogni
rifiutati dal cielo

L’ultima previsione
quella del tempo serio
la sbagliai
mille altre volte
al tavolo delle stagioni
vinsi barando con gli orologi
i suoi umori ribelli

Il tempo è un pirata
ruba ai mercanti l’ossigeno
e poi gli rivende in fiati a termine
la refurtiva

Da:Soste Precarie

Segnalazioni
Con vernice rossa
la forestale segnala ai boscaioli
gli alberi da salvare
a guida della ricrescita

Con vernice trasparente
i politici segnalano alla società
a guida dell’ozio
i raccomandati imboscati
che poi riceveranno
nel bosco una seconda mano
di vernice,stavolta rossa
a renderli intoccabili

Qualcuno astioso ad eletti
spera che i boscaioli
con complicità di buon vino
diventino daltonici

Da:Vetriolo

Transfert
Pasturati da pubblicità
figli obesi computerizzati
indice di buona salute
gareggiano allevatori
a porcelli da ingrasso
alla mostra d’avvocati
col senno di poi
a parcelle anteposte

Palle contese
arbitrate da giudici
che assegnano rigori
a falli del meno peggio

S’iscrivono a palestre
i genitori per dimagrire
con metodi transfert
prole contese
che pagano spese

Cornaio a giro
il primo dietro l’ultimo
variabili inizi e fine
alla legale conta soggettiva
a ruotare Dantesco cerchio
famiglie allargate
termine a
....puttanaio sdoganato

Da:Vetriolo

ASL
Medici e infermieri
giocano a carte
i pazienti litigano
a contare i punti
e i portantini versano da bere
mentre il direttore sanitario
comanda al radiologo
ultimi ritocchi
ai manifesti elettorali
e lo sgrida ,non riesce
a snellire la sua faccia
da maiale ingrassato

In amministrazione litigano
per un’amaca
arrivano alle mani
si lanciano dei faldoni
di prenotazioni
s’alzano nuvole di povere
paiono fumo
e qualcuno chiama i pompieri

Graffitari gli autisti
decorano le ambulanze
e sgommano nel cortile
mentre il portiere
alza una bandiera a scacchi
e alcuni timbratori di cartellini
si danno a gambe verso l’uscita

Richiamato dal trambusto
l’assessore alla sanità
per calmare gli animi
organizza una lotteria,
si vince una vacanza fuori città
tra pregiati marmi e cipressi
in un albergo a infinite stelle

Sottoposti a orari rigidi
nella mensa i cuochi
preparano cure dimagranti
leccornie invisibili
al punto che qualche indigente
crede di avere le traveggole
e viene condotto da uno psichiatra
che lo placa con la foto
di un pollo arrosto su letto di patate

Via vai di preti a benedire
la città di Dante

Via vai di mani al basso ventre
a rinsaldare il tempo
sul proprio calendario

Da:Poesie Cialtrone

Feccia
Troppa feccia,ciofeca
figure inquinanti
falsi patentati
d’umanità

Feccia placata oro
corrosiva esplode
dall’involucro
conteso,elogiato
da rigattieri
e miliardari collezionisti

Feccia normale
esempio comportamentale
ai condomini
di troppi film

Feccia che se bollita
non dà grappa
ma virus deleteri

Feccia osannata
per far sembrare
profumo
il proprio tanfo

Feccia dilagante
remunerativa
a chi in finta
a bonificarla

Feccia premiata
osannata
da agiati
incravattati
per arginarla
alla larga

Feccia, alibi
di povertà parassite
perpetue a confezionarla

Feccia
da trasformare vino
con chimiche preghiere,
enologi i politici

Da:Poesie Cialtrone

Giro di carte
Insegna monca
lettere cadenti
intuizione il senso
bar di paesi
pensionati col senno di poi
avarie mentali
bocche incagliate
spruzzi di salive
intermezzo a raucedini
bicchieri in ascensore
tonfo al piano
papille deste dal letargo
occhi parabolici
assensi verticali
sintonie di pace

Giro di carte aprono
fantasmi nella nebbia
donne di un tempo
immagini sviluppate
nel giallo di più birre
e grilletto le lingue
sparano su vecchi amori
cadono a picco nel volgare
e infilzati
da denti avvelenati

Odore di urina ristagnata
in panni dimessi
dall’anima metallica
e passati a numeri sproloquianti

Ultime note sul governo
minacciato con guerre passate
e barcollando vanno
immuni a ogni conta
a vie senza titolo
al corso serale dei loculi
a imparare ad abitarli
da perfetti inquilini
senza far rumore

Da:Destini E Presagi

Dive
Passano la vita
davanti allo specchio
sempre a pensare
come altri le vedono

Ogni mente un castello
prenotato a loro nome
senza anticipo senza caparra
farsi attendere è alloggiare

Il tempo corrode le mura
marcisce il silenzio inquilino
cade il tetto sui sogni
rudere ogni dimora

Nell’inverno
non più riscaldato
dalle scintille degli occhi
stanca la vanità
nel baro gioco
a tumulare illusioni
trova ogni cuore serrato
a insidie bellezze
e invano cerca disperata
qualsiasi giaciglio a riposo

All’addiaccio i ricordi
si spengono sulla coda
di nuove primavere
sagge ai germogli

Da:Poesie Cialtrone

Se ci fossi stata
Con quel fisico
a indurre moribondi
in supplica
a denti stretti a Dio
per un respiro in più
e convincerlo al dono
d'ultimo sguardo
da posare a occhi torvi,
se ci fossi stata
Io sempre stanco
in balia di ricatto
del tuo fascino malefico
e a soddisfare
in concorrenza
la sete delle carni
sarei invecchiato
come un coglione
senza riflettere
sfuggendomi
le mille osservazioni
che solo il dolore
di perdita innesca
e in età avanzata
mi ha reso saggio
sereno,riflessivo
-Ora tu vecchia carcassa
repulsione di connubi,
miniera dismessa di futilità
e io filosofo felice
conteso da anime
assetate di saggezza

Da:Vetriolo

Brutta gente
Cacciati dalla storia
a mangiare polvere
del progresso
nel limbo della noia
si dichiarano pacifisti
e per esser tali
seminano violenza

Cattolici
si circondano di atei
senza il male
non necessita salvezza
senza il buio
nessuno accende
una lampadina
sotto il sole

Raccomandazioni
sdoganate
segnalazioni
solo che avvengono di nascosto

Parlano di equità
ma solo dei bottini
al popolo quella delle orecchie

Allevano figli somiglianti
secondini ai loro averi

Mogli e amanti
forconi e corna
stessa cosa,
nel prezzo il distinguo

Matrimoni e funerali
innesti e potatura
portano a legna da ardere

Da:Poesie Cialtrone

Epitaffio Il veggente
La vedete questa croce di rame
imponente sovrasta anche i cipressi
e non per ingraziarmi Dio
-non cercai raccomandazioni in vita
figuriamoci da morto,
previdente e arguto come sempre
la feci installare per altro scopo

Conoscendo mia moglie sapevo
che nel dolore diventava vulnerabile
alle insidie degli sciacalli

Con dirotto pianto
col suo mazzo di rose fresche
tutti i giorni a innaffiare questa lapide
ma lentamente trovò labile conforto
nelle parole del becchino

Un giorno qui davanti
ciance consolatorie
sfociarono in effusioni
verso di me a dir poco irriguardose
ma nel cielo di fine agosto
due grosse nuvole litigiose
nere cariche d'energia accumulata
in astio coltivata
si lanciarono una scarica elettrica
nel lampo parve fiume in cascata
e trovò nel rame conduttore della croce
calamita a facile dileguo
e fulminò ai piedi i profanatori

Da:Poesie Cialtrone

Epitaffio Il solitario
Non fu mai solo
sempre in compagnia
che nessuno vide
parlò con la natura
nel silenzio
che gli additarono
invece vociante al cuore
e così in simbiosi
col suo cane
che con la coda
a cerchio di pause a sintonie
non abbaiò mai
e si dissero tutto
con gli sguardi
-Quando s’innamorò
lesse in Lei il rifiuto
pronto in vanità
d’aver scardinato
un’anima impenetrabile
a esplodere in voce
alla miccia di una sillaba
elettrica a sperar consenso
e invece mai accesa
fece marcire alla gola il diniego
e l’amata rabbiosa
prima lo derise
poi impazzì
tra gli amici
impotenti a testimoniare
il silenzio inanellato da parole
sicari a riflessioni
catena alle loro anime
dorso di specchi
appesi al vero muro di solitudini
che solo perché legate
credute in compagnia

E' tra questi marmi
che tutte le solitudini
mediate da cipressi
si parlano veramente

Da:Destini E Presagi

I simpatici
I simpatici sono falsi traditori
ignorano storture del mondo
non sono mai sinceri
altrimenti come potrebbero
essere simpatici

Sono egoisti
e quando sorridono
è perché le cose gli vanno bene
altrimenti non si fanno vedere
per paura gli cada la maschera

Sono come i politici
dicono a tutti parole
che vogliono sentirsi dire
e quando i nodi al pettine
hanno sempre alibi convincenti

Sono falsi buffoni
perché quelli originali
dicono verità di dura realtà
e o non sono mai creduti
o semplicemente ad arte ignorati
perciò si fanno un destino proprio
parodia di se stessi

Persino i preti
e mettiamoci pure il Papa
quando ferrei a dottrina
accolta in anima sincera
diventano antipatici
e scagliano invettive
scacciano pseudo fedeli
che s’aggiustano religione di comodo

Gli antipatici hanno vita dura
sono cani sciolti
e non abboccano a bocconi
che hanno solo intento
di chiudergli la bocca
e non farli abbaiare
mente i finti benefattori
razziano comuni beni del fato

Concludo con rammarico
troppi poeti sono simpatici
mai missione a diffondere messaggio
faticoso germoglio in arida terra
e cantano se stessi per lumi
di propria gloria
mentre abbracciano
a mani in tasca e solo con metafore
sociali problematiche

Da:Poesie Cialtrone

Ultimo volo
L'allodola
veniva da lontano
forse da chissà dove
croce di pace
su correnti ascensionali
e turbolenze avide di piume
ma finalmente atterrò
per riprendersi l’altra metà del cuore

Dopo un lifting
per catturare sguardi di poesia
incominciò a cantare
sia per un amore
che per destare
anime dal torpore
di un inverno dittatore

Mira di nasi
in libertà infinita
a stupori di bimbi
e calcoli di saggi
a cronometrare campagne

Virgola variabile
di speranze fremite
improvvise risvegliate
messaggera d’altri luoghi
da chi in gioventù visitati
o solo immaginati
e magari nel canto da decifrare
parole segrete di un amore
sottaciuto mai dimenticato
interrotto da una guerra
meno dolorosa dell’addio

Uno sparo nella valle
e prima planò poi precipitò
in anfratti,straziante podio
di piume divenute piombo

Ultimo volo d’armonie
plagiate a ingenui sogni

Da:Destini E Presagi

Lucciole
I gufi odiano le stelle
Illuminano le tenebre
riducono sorprese alle sue prede
perciò divorano le lucciole
figlie illegittime cacciate dall’infinito
e a terra tentano di rifarsi
nelle notti di settembre
un cielo su misura
e con luci intermittenti
a segnalare agguati
di vita che nell’oscurità
alla quale destinata
può essere solo saggia
e accontentarsi d’attimi a bagliori
-Le lucciole,metafora
a colpo di fulmine degli amori
e lo spegnersi l’istante del dubbio
che rabbuia l’anima
subito riaccesa alla passione
e così di volta in volta
fino alla bocca dei rapaci

Da:Destini E Presagi

Seduta di fronte
Quasi facesse
vita autonoma
fuori dall'equilibrio
incerto
tra morale e istinto
si affacciò da una camicetta
di seta un capezzolo
vedetta del seno turgido
che aveva trovato sollievo
in coppe di sorelle mani

Notti grondanti di sudore
smanie e spennellate di carezze
avevano smaliziati occhi
lucidi vitrei vogliosi
e le gambe lisce
colonne di un triangolo preciso
in chiaro-scuro
punta di freccia
a un luogo calamita di
morte e rinascita
così dritte
che al confronto
il filo del piombo
non avrebbe retto
spezzandosi
a colpa d'errore
e i capelli neri in danza
impudica al richiamo
in orgia col vento
deridevano e cercavano
con gioco acerbo
di offuscare e segnalare il rossore
sulle guance lucide pulsanti
mentre la lingua
ristabiliva il confine
delle labbra roventi
passando a taglio
a separarle e rinfrescarle

Al tavolo vicino
con anni persi in certezze barattate
claudicanti ai fremiti
spie dei dubbi evasi a letargie
lo straniero col nome puzzle di consonanti
accorse con tremolìo di mano
alla fronte a fare dighe
al sangue in furia
dal rigore di soli inverni

Il rombo assordante
di un motore
sfiancato dal progresso
scacciò i peccati maturi

La notte sognò di mangiarla
per saturare l'anima
affamata

Da:Soste Precarie

Saldi di fine stagione II
Il vecchio cameriere
sovverte la matematica
prestigia spartizioni di mance
avaro come Giuda
magnaccia di sorrisi
ognuno prostituito
a mano filigranata

Alchimista il cuoco
rende leccornie rare
con spezie litigiose
ultime frattaglie
a clienti masochisti

Ai distributori di carburante
ultimi residui pregiati alla calma
ultimo vino sulla feccia
abbevera motori assetati
di lì a poco a tossire e zoppicare
e i cavalli imitano canguri
strappano ai cavalieri assensi
omaggiati alla sorte

Da lontano
tra curiosità e dubbi
a fine esodo
in un carnevale muto
paiono necrologi
affissi a vetrine
scritte… chiuso per ferie

Carta vetrata su asfalto
secche foglie gobbe
immolate a vedette
grattano impronte mentali
polvere a ricordi illusi indelebili
e già divorati da altre mete

Uccelli stanziali
danzano presagi sui rami
ringraziano l’autunno selettivo
frusta con lingue fredde migrazioni
che lasciano meno bocche da sfamare

Si riaffacciano panni alle finestre
bandiere multietniche
salutano autoctoni liberati

Da:Destini E Presagi

Limbo di fine estate
Il sole prepara le valigie
arrotola panni sporchi
e lento s’incammina
verso nuovi calvari da asciugare

Per rendere il distacco morbido
si fascia di vapori
e ogni tanto finge di piangere
ma poi subito sorride
come a dire è solo un arrivederci
e spesso verrò a trovarvi

Qualcuno prova già il cappotto
e il cuore lo vede metà galera
e metà scudo a difendere
poi alle spalle nello specchio
si scalda al sorriso della commessa
contenta d’averglielo venduto

Gran lavoro alle vetrine
per ridare nuova pelle alle anime
in subbuglio all’adatto
corteggiano all’umore
occhi vagabondi in cerca
di nuove mete fissate su cartoline

Termometri vorticanti del destino
le rondini misurano il freddo in agguato
e il caldo che le chiama in nuovi cieli
e dubbiose in ultimo pasto rimandato
vorticano incertezze e perdono
qualche piuma,
cimelio al ritardo

Raccolgono voci disseminate
in timpani trincerati i bambini
per corrompere il silenzio dei libri
polline del rigore al sapere,
luce svelerà bugie all’infanzia
che lenta s’adombrerà nel tentativo vano
di recuperare l’ingenuo incanto

Da:Destini E Presagi

Lo stato
Lo stato protegge allevati statali
sostengono fedeli l’apparato
sono figli integrati in famiglia
mentre altri cani sciolti
e quando vecchi e zoppi
incapaci nello sbando di stanare lepri
accusati di randagismo
li abbatte per risparmiare
su cibo e assistenza
meno file alla pensione
meno cadaveri agli ospedali

Lo stato fa giocare a perdere
incassa il baro e ingrassa
poi vende panacea il fumo
e guadagna il quadruplo
non fa distinguo tra scalda sedie
voti in provetta da coltivare
e un minatore cieco al sole

Spende soldi per salvare
animali da estinzioni
poi avalla libera caccia
in cambio del voto dei fucili

Ingaggia manager a creare disastri
li arricchisce a dismisura affinché
siano devoti al nefasto compito
e nell’indigenza di chi subisce
crea dipendenze al salvifico
programmato ad arte

Lo stato è una gran mignotta
di libera scelta,senza cuore
bugiarda dice di amare tutti
poi prende a calci e borsettate
l’ingenuo innamorato squattrinato

Per lo stato siamo carne da macello
e i suoi figli prediletti il richiamo
che porta i simili ad affilati coltelli

Da:Poesie Cialtrone

Demolizione
Le lamiere s'accartocciavano
stridevano al dolore
sotto fierezza del malvagio cuore
d'una pressa affamata e avara
-A poca distanza come tra un impeto e una resa
una vecchia Lancia in attesa d'oblìo
unico rimedio alla vorace ruggine
si rivolse a un’Alfa che al sole non dava più riflessi
e...lo so hai umiliato vento e sguardi
rotto timpani ad avversari elogiati
vincendo a traguardi perduranti in gloria,
Io invece ho corso meno ma ho portato a spasso
vite nobili cullate in apparenze ferme,
ho spogliato difetti d’ogni genere
e poi vale più d'una vita scialba
aver visto le gambe della Signora
bella come ultimo impreco a buon fine
col sorriso stella polare in ogni umore
con movenze da farfalla che plana al nettare
sotto vestito di pura frusciante seta
quando metteva in libertà il prosperoso seno
e s'aggiustava ad arte il trucco allo specchietto
e in ansie per andare ogni martedì a consumare
in lussuoso albergo il peccato degli altri,invidiato
-Di lì a fianco una Cinquecento intervenne:
tra rumori identici da bocca e sedere
ho sentito sempre numeri
rate, scadenze e parlar di Dio
in modo orrendo e sono stata insultata
perché andavo piano e bevevo troppo
-Un vecchio Ape gonfio di saldature si destò
da lungo sonno e disturbato da vite
ricordate agli allori quasi inveì........
non dimenticherò i guai passati
per salite preso a calci a spronarmi d'andar veloce
e al mio motore diverse volte scoppiò il cuore
inoltre chiedo scusa per il dialetto
ma il padrone era ubriacone analfabeta
-Una Millecento:
adesso mi sfogo anch'io
...dentro di me tanto fumo
mille odori, estasianti profumi
e un banchiere a contare soldi
e quanti capelli sparsi ovunque espulsi da pensieri ,
quasi sempre su stessa strada di periferia
dissestata come anima zoppicante a sguardi
lasciavo figure che per tutto il giorno
ad altre macchine in andirivieni pieni e vuoti
--Intanto famelica la gru arrivò vicino
-Ferma.. disse un Signore elegante
con gli occhi di chi ha visto troppo e niente
questo è un modello raro più dell'onestà
e con l’indice uncinato forzato al raddrizzo
indicò la Lancia subito spinta lontano al sicuro
mentre la pressa sorridente riduceva
altri conversanti in unico grosso cubo di ferro
-Io per caso nei paraggi e pensai
è difficile entrare nella storia
quando si è vissuti in modo modesto

Da: Normalità Incondivisibili Tra Maschere Clonate

Settembre
Aghi del silenzio
iniettano solitudine
sotto cielo terso
vitreo azzurro
la noia rende
accettabile la morte
civetta al rimiro
in occhi indifferenti

Foglie
mani perse negli addii
salutano se stesse
cercano una suola
a fermaglio di riposo

Rantoli pensieri
al calvario in discesa
ove l’erba si ravviva
per morire decente al gelo
mentre l’ultima rondine
lascia in testamento
la libertà agli illusi

Da:Destini E Presagi

Epitaffio-Il muto
Parlò solo con gli occhi
e condannò tutti
e ognuno osservato
vide le proprie colpe
e le rigettò con sdegno
al mittente,
solo le prostitute
che non avevano niente da nascondere
gioirono al sentirsi pari
a donne con virtù costruite
e quello sguardo profondo
portò alla luce la loro anima
dal peggio evidente
in cui ognuno in segreto
voleva perdersi
e che nel vanto morale
con ribrezzo condannava
-Al suo funerale
quattro misantropi e due misogini
e il suo cane raccolto abbandonato
che aveva sperimentato sulla pelle
l’altra faccia del sorriso
-Un esiguo corteo
sopravvissuto all’ipocrisia
per l’ultimo omaggio
a chi smascherò i Santi

Da:Destini E Presagi

Epitaffio-La zitella
Scartai scartai ogni nettare
come ape sazia di fiore in fiore
per leccornia inesistente
e il tempo impercettibile passava
fin quando una mattina con sorpresa
vidi sui capelli fiocchi di neve
allora decisi di scioglierli
riscaldando l’anima
ma i ricordi reclamarono
freddi splendori,
ormai la realtà muschio
all’ombra dei sogni

Cambiai città e rimasi per sempre
primavera in tanti inverni
e il mio cuore un bucaneve
che non forò mai il dolore

Oh! voi visitatori
non fidatevi di questa foto sorridente
è solo un raggio di sole
ghiacciato nell'addio

Da:Destini E Presagi

epitaffio - L'avaro
Con metà prezzo di quest’abito
indossato contro la mia volontà
mi vestii per tutta la vita
-Ad essere sincero
i soli risparmi consistenti in questa sorte
sono le lamette da barba
l’elastico delle mutande
la legna per il riscaldamento
i regali di compleanni alla consorte

Altro dispiacere
non essere potuto tornare indietro
gratis con il taxi che mi ha portato qui

Me ne sono andato proprio quando
stavo ultimando il mio capolavoro
far diventare vegetariano il cane
di mia moglie che ora già vedo
scialare a bistecche e leccornie varie

Unica consolazione è
aver fatto testamento a me stesso
e poi a favore di mia moglie
quando mi sarà pari in questa condizione

Da:Poesie Cialtrone

Epitaffio a uno statale
Qui giace
Ghiro Laerte
passato
dall'ozio occulto
invidiato
a quello eterno
evidente
da cui ognuno fugge
dirigendo
con indice e mignolo
il traffico
del destino
soppesando il tempo
sotto la cintura

Da:Poesie Cialtrone

Los ferraglios
Formarono un complesso musicale
i Los Ferraglios, i componenti erano
Titino Pisolo,Tito Aceto,Pardo Masalà
Artemio Scapece, Rizieri Pece

Al primo concerto in uno sperduto paese
su strada che sfidava fisica
forze gravitazionali, bussola,stella polare,
giunsero su sfumacchiante furgone
cotto da salite, con due ore di ritardo,
il pubblico inveì contro la pro loco
per aver assoldato dei ladri di pace,
le note zoppe cacciarono piccioni dalle piccionaie
e il latrare dei cani,così forte che tutti credettero
a un’invasione di volpi e accorsero ai pollai,
galline e papere visitate in piena notte
si misero a starnazzare e alcune fuggirono
e si rifugiarono nella vuota chiesa
addirittura un’oca nell’acquasantiera
e un'altra terrorizzata si poggiò sul piano
che sfiatò e la vedova Cicoria in delirio
gridò al miracolo

Il contadino Pagliaveccia,noto moderato e saggio
pestò il cappello e urlò a sostegno della sua tesi
ovvero nulla la differenza tra quei rumori sul palco
e lo zoppicante motore della sua motozappa

Remigio Macera rincarò la dose
e paragonò il concerto a rumori di macerie rimosse
durante l’ultimo terremoto

Calogero Poltiglia se la prese con i vigili
al rifiuto di questi a multare i pseudo artisti
per rumori molesti e oltraggio al Santo Patrono
che forse gioì d’esser uscito da noia eterna

Temocle Scummara lanciò l’accusa
di maltrattamenti di animali

Pomodori e scorze di meloni
piovvero sul palco e invettive e fischi
diventarono il concerto

I musicisti,fecero appena in tempo
a darsela a gambe per i dirupi
ove furono sorpassati da strumenti rotolanti

Fu l’unica volta che un giornale
parlò di quel paese sfuggito a Dio

Fu l’unica volta che i suddetti amici
oltraggiarono la musica

Da:Poesie Cialtrone

Condomini
Lepri alla luna
in allerta a ogni fruscio
così i condomini
a carpire ogni mira

L’ascensore
orologio,martella al piano
suole,gomme e tacchi
numeri da leggere con l’udito

Da spioncini osservano stradari
su buste di plastiche
e dal percorso
facile leggere tarocchi

Ringhiano cani
dietro porte blindate
e cadono ai pianerottoli
sigarette sognate dinamite
da bocche scucite da invettive

Ogni tanto
artritico assenso
e stridulo buon giorno
scintille di saluto

Piange un bambino
indifferenza è cattività
e la chiave sorriso perso

Da:Destini E Presagi

Flash di giornata
Sotto un sole malato
e intestardito a nutrire calura
sento al telegiornale
venti avvisi di garanzia ai politici,
garanzia che saranno assolti
poi dieci arresti domiciliari
e subito capisco che si riposeranno
in ville per qualche giorno
e arresti si trasformerà in arrosti

Il comune ha messo dei vigili estivi
e quelli giunti da altri luoghi
li sguinzaglia a multare
anche l’inverosimile,
quelli effettivi non possono agire
altrimenti si inimicherebbero
con amici,compari e famiglie di potere
insomma con quelli che li hanno
raccomandati all'ozio

Al centro della piazza in piena estate
ruspe,escavatori,per far vedere ai turisti
che il paese,s’evolve,s’ammoderna
in realtà sostituiscono un tubo di cinquant' anni
e due operai lavorano e una decina
con strumenti d’ultima generazione
controllano con precisione

Una signora di una certa età
che ne ha combinato più di Messalina
si finge ingenua trasognante
con un turista ammiratore
e quando questi gli porge una rosa
il fiore irritato perde tutti i petali
e uno finisce nella mia birra
innesca una reazione chimica
e si trasforma in schiuma

Ogni tanto si sente lo stridulo ciabattare
di vecchi playboy ormai ridotti
a ruderi ambulanti
ma non hanno perso il vizio d'osservare
formose ragazze più giovani delle nipoti

Qualche impiegato Statale
disertore al lavoro,con occhiali scuri
e paglietta calcata al naso
rasenta i muri e va a nascondersi
in qualche circolo dove la parola lavoro
è severamente vietata

Da:Destini E Presagi

Raccomandazioni
Palafrenieri a stimolare copule
galoppini a rastrellare latte
e alchemici cagliatori
mastini veglianti al coaugulare

Ruffiani prestigiano
lieviti a tinozzi
e fruscelle giuncaglie
a scolare siero

Siero per prenotare
ricotte per bussare
caciotte per parlare
formaggio stagionato
per raccomandare

Caciotte,pasticcio
conio pecoreccio
a ogni impiccio

Da:Poesie Cialtrone

Attese
Foglie croccanti
riflessi di brina
al sole impaurito,
monete oro-argento
fuori valuta sotto passi confusi
portano all'appello dei morti
in questo due novembre
a vedere quanta gramigna
ha infestato i ricordi
e quanti fiori superstiti

Sostano anime
su curvi cipressi
appollaiate aspettano premi
scalzare da calendari
Santi in pensione
stanchi impazienti
sordi agli implori

Processioni di fiori
invitano a soste
a lasciare una scia
ai labirinti di Dio,
sono filo forzato
a lungo intrigo mediato
tra respiri e silenzi,
addii e raggiri

I morti,padroni del tempo
e noi col terrore
possano sottrarcelo
e il due novembre
tutti a stipulare
altro anno di proroga

Da:Vetriolo

1918
Mio nonno combattè sulle alpi
in battaglie nella gelida neve
perse due fratelli più giovani
ma parlava di sangue donato alla Patria

Morì prima di vedere le offese
di sanguisughe disertori al lavoro
bastoni a ruota sociale
e premiati validi eroi elogiati
protetti da ignavia politica
a perpetuare storture

Mi raccontava di fame e freddo
avvoltoi ingordi d’ogni sogno
e la vita valeva un tiro di schioppo
gli diedero una medaglia e una croce
con elogi su pezzo di carta
ma lui non sapeva leggere
ed era contento dell’ampiezza del foglio
diceva vuol dire stima abbondante

Cantava fiero una canzone
con voce a volte separata
dall’unico dente superstite
ad amari bocconi rubati
a preghiere da mia nonna prestate
lui ateo invocava alzando il cappello
il sole, la luna la pioggia
benedetta alla siccità,pausa a fatiche
e il fiato come in trincea
si rifugiava dietro labbra
seccate da fumo e tabacco

Morì con in mano una zappa
con cui scorticava arida terra
era quella la sua penna
con cui invano tentò
di comunicare eterna fede
…………alla Patria…..
amore ai suoi figli

Da:Destini E Presagi

Contrade
Capre con barbe di seta
su rocce assolate
controllano randagi pulciosi cani
spelacchiati da rovi e bastoni
abbaiano a minimi fruscii
e azzannano il vuoto
atterriscono cuori sempre in allerta
nel selvaggio aleggia la morte
ridente a campi arlecchini
cuciti dagli ultimi vecchi
con berretti da miserie rovesciate
sbaragliate da canti
fischianti a fessure dentali

Sentieri orfani di passi di un tempo
soffocati da piovre vegetali
cancellano geografie d'avvocati

Scheletri di ferro
del progresso immobile
antenne su tetti muschiati
cercano di mediare dialetti
con linguaggi difficili
vibrazioni riprese da figli
scudi a ricordi

Fuggì la miseria
con treni di spago
lasciò il suo bottino d'aria masticata
alla solitudine sazia

Da:Destini E Presagi

Iceberg
Da tempo
avevo chiuso il cuore
a ogni intrusione d’amore
e gelida la piatta vita
digeriva giorni tetri
quando in un momento
fuori dal rigore del torpore amico
una donna con fede al dito
mi sedette a fianco
a uno spettacolo che mi serviva
più a ricordare e non a vivere
-Sentii il cuore come un cane
chiuso e punito al buio
che avverte l’annuso dei suoi simili
e un’estasi elettrizzò il cervello
mentre angeli che azzerai
ritornati mi porgevano le ali per il cielo
che da tempo a capo chino non vedevo più
..gli occhi si vellutarono sul collo
di quell’esca che avvertì un solletico
e con la testa frustò i capelli
sul pallido viso selvaggio
complice anche un seno evaso
alla scarsa custodia
e mi apparve in malizie di splendore
...Oh! Dio pensai
quest’incanto sta sciogliendo
il ghiaccio intorno all’anima,
questa primavera mi riporterà
al delirio
-Chiesi aiuto alle parole
senza lingua impegnata a spegnere
l’incendio alla gola
a corto di saliva consumata a oliare
desideri liberati dalla ruggine degli anni
-Un’applauso del pubblico
suonò sparo ai miei organi
a ricomporsi nella tana di legnose carni
fredde immuni a ogni gioia e dolore
...un iceberg nel suo amato inverno

Da:Voci Scomode

Ristorante statale 16
Ristorante statale 16
i camionisti
inchiodati alle sedie
hanno incroci sulle facce
e semafori negli occhi
guidano nel piatto
coi denti contano chilometri
curvano tra pesci e insalata
smarmittano fritture
fanno tagliandi con olio e aceto
e additivi al vino

Stanchi guardano
la televisione che sempre
bara e li sorpassa
e cameriere e cuochi
dirigono solo traffico seduto

Poi telefonano lontano
gareggiano a far sentire voci
calde d’atmosfere,
sorridono,hanno case in pugno

Caffè e liquori
battezzano il ciarlare
atteso fuori ad accendere
ceri di tabacco in omaggio
ai nervi fili del domani
arrotolato nel rombo dei motori

Da:Soste Precarie

Pietre
Povero cane
bersaglio di noia
tante volte ha fiutato,
scansato il bastone
conserva negli occhi
indelebili minacce di vicoli
labirinti d’ignavia
traiettorie a bersagli

Chiede agli insetti
di sparecchiare
sul dorso la tavola
ormai il pasto alle ossa
e deve ancora abbaiare
e una zampa a uncino
bussa il selciato
poi con smorfie
apre risate

Villani nel gioco di pietre
ridono al passo veloce
al sangue perduto
in buffi disegni
al ringhiare
per estrema difesa
al rasento dei muri
impaurito
sbalordito
per non aver fatto
a nessuno
...del male

Da:Soste Precarie

Dispute nobiliari
Il Barone Artemio Dei Salassi
e la Contessa Pericle Degli Azzardi
si videro tagliare la strada
da un gatto nero

Il Barone si grattò al basso ventre
e la moglie gli ricordò
che aveva un’ernia che vanificava il gesto
allora questi toccò il corno d’argento
appeso a una collana e lei fece la stessa cosa

Poi nacque una discussione
l’escrescenza non era dovuta a sforzi
ma bensì a martellanti litanie della donna
al che lui promise di operarsi
e lei fece notare che al massimo
poteva contare su un miglioramento estetico
mentre vano in altri intenti la chirurgia,
togliere una duna dal deserto
non fa piovere

Adirato lui controbattè in metafora
quel deserto prima era un’oasi
e in mille rivoli detti acqua a tutti
compreso te,ora sabbia e vento
l’hanno sepolta,

Non credere replicò la Contessa
mentre l’oasi spariva ho cercato anch’io
altre fonti d’acqua fresca

Poi entrambi,è proprio vero
i gatti neri portano iella
visto ciò che ci siamo svelati

Da:Poesie Cialtrone

Dieta matrimoniale
Se vostra moglie è grassa e infelice
mentre voi magro in gran forma
se l’amate veramente
siate partecipe al suo dramma
mettetevi a mangiare,mangiare
fino a esser a lei pari in stazza
e poi entrambi a iniziare ferrea dieta
e per sentirvi bene con l’anima
donate ai poveri i cibi risparmiati
-
CONTRO INDICAZIONI:
se i coniugi su scie di simbiosi solidali
in enfasi all’improvviso
partono entrambi con la dieta
senza prima aver raggiunto
la suddetta parità fisica,
il marito longilineo diventa smunto
a tal punto che ci lascia le penne
mentre la moglie arrivata
a smagliante forma si risposa

C’è una terza condizione
solo la moglie a dieta
con grande sofferenza
dopo mesi arriverà al peso forma,
ammirata riceverà tanti complimenti
e si ricorderà del coniuge
che non ha condiviso il percorso
e allora alla prima occasione
gran palco di corna
In testa gli pianterà

Da:Poesie Cialtrone

Ci sono anch'io
Tra miliardi di persone
sputate chiodi rovesciati dalla terra
verso il cielo per infilzare
la stella del loro destino
ci sono anch'io ad inseguire la mia ombra
parodia sui muri
tra l'eco degli applausi dei piedi
mentre esco dal vortice
d'implori eterni a inseguire
una farfalla e trasportare
i suoi colori nel sogno buio
di un amore dipinto
mentre fumo l'oppio del suo nome
nell'alcova degli illusi
e corteggio specchi
per la giusta figura
da restituire all'anima

Nelle discordie di nevrosi
in cerca di una voce
a catalogare un osso
con un numero a una data
e perchè no magari un nome
inventato come suona meglio
solo per convincermi
che vengo da lontano
e utile faccio parte di un filo
tra ieri infiniti bruciati
e domani rimandati

Ci sono anch'io
nel qualunquismo feroce della storia
immaginata muta
che si scrive con un reperto
forse con un figlio ...
oppure con una poesia
da leggere in segreto
per dare volo ai sensi di colpa

Ci sono anch'io nel nulla
in lotta a prendere forma
e riesco nell'unica sintesi
col sangue ormai esausto ..
a solcare questo foglio ...

Da:Voci Dall'Inferno

Grandine
Occhi vitrei al cielo
e il vecchio avaro disse pioverà
tastando la sua ernia
palla di bigliardo fuori uso
-Il sole sogghignante salutò
tra un vuoto veloce dei vapori
di anime nere scudi a ravvedi
mentre un lampo tracciò la rotta
per un riparo sotto una gonna
a un cane impaurito
-I gabbiani sommarono le loro croci
in abbozzo di processione
e corsero a un rudere
lieto nella parte d'approdo
-Il tempo, stanco
di tante scorpacciate di orologi
saturo d'insulti
sposò nuvole e offese
e sulle macchine suonarono confetti
di ghiaccio quanto un pugno
-Tra le fruste dei rami
che licenziarono le foglie
e il boomerang delle tegole
si levò una preghiera
e un'ammissione di colpa
-Io al riparo sicuro pensai
al superlavoro dei carrozzieri
e alle bozze arabesche
sulle lamiere delle auto
e alla mente m'apparvero
i ditini dei bimbi sorridenti
in libera matematica di conta
tra un incavo e l'altro

Da:Pensieri Alternativi

Vecchio mulino
Il pane si fa col computer
e la crosta caduta
non si raccoglie e si bacia,
l’asino che trasportava
il dono candido di Dio è allo zoo
fra poco al museo
dice il vecchio mugnaio
osservando il mulino ormai rudere
ma nella sua mente
macina macina ricordi
e umidi gli occhi brillano
e scorrono immagini
del rosario di some
ansiose di saltare la conta

A fianco di un rigagnolo muto
in lotta con l'erba
giace la ruota
ogni tarlo una ruga sudata
di chi riempì con cura la farina

La grossa pietra di macina
affamata dorme
incinta di bocche sfamate
sotto velo di ragnatele
e ogni tanto qualche topo la solletica

L’acqua scura ,specchio
rifiuta il cielo e si riflette il dorso
e l’ultima rana galleggia rovesciata

Andiamo ,dice scettico il mugnaio
forse un giorno qualcuno
ricco tornerà dall’America
e tra pietre sorridenti
e il canto del ruscello limpido
si colorerà di bianco antico
e come un cigno,regale si poserà
sulla ruota emersa alta nell’acqua

Da:Destini E Presagi

Pioggia di Giugno
I vecchi,al riparo
mani in tasca
e ombrello al braccio
scrutano nuvole
in geografie di sereno
e azzardano previsioni
poi elencano dolori d'ossa
qualcuno alza le spalle
a rodarle all’aria fresca
e a voler dire indenne
di nuovo alla croce
-ridono sornioni gli ortolani
sbuffano i raccoglitori di fieno
paventano muffe e sapori persi

L’erba bagnata si ravviva
scalata dalle lumache
avvistate da cornacchie
pronte al banchetto
e i grilli inzaccherati di terra
tentano una doccia
in foglie concave
che appesantite rovesciano le gocce

Deliziosi canti,felici
si spandono nell’aria
vibrano incauti affacci
estasiati di profumi
in euforia mischiano sorti
di prede e predatori,
pece al sangue ed elisir
gioia e dolore in eterno giro
lacrime e brindisi del cielo
la pioggia

Da:Destini E Presagi

Odore di fieno
Odore di fieno
letto di spezie
leccornie d’inverno
attirano insetti
banchetto d’uccelli

Veglia dall’alto l’allodola
il suo nido falciato
malinconica canta
festa degli altri,
mancavano pochi giorni
ai suoi implumi
e un tempo il lavoro manuale
lento avrebbe concesso
ultimare le ali

Appollaiato su un ramo
lo strillozzo felice
sfuggito al progresso
tra spine d’incolto campo
salva la prole
benedice emigranti
del lascito suolo
ignaro a notai

Due nuvole a raggiro
dal vento bullo
derise dal sole
ignare a ogni rotta a fuggire
confuse si scontrano
sfociano in pianto
che ravviva profumi
illude assetati germogli
frusta calura tremante
gira pagina a dolori di perdite

Da:Destini E Presagi

Giugno
Il vento pettina la campagna
ballano il valzer i rami
di alberi che s’inchinano
alla stagione degli amori

Gli animali si lasciano giocare
nei vortici,ricarico di fiati
melodiosi ad anime
esplose al torpore

I ruscelli massaggiano
pietre tarlate dal gelo
e nel piacevole attrito
salutano cespugli
vanitosi specchiano germogli
in gara a coprire nidi

Superstiti a stermini
scriccioli e cardellini
si spartiscono la valle
e nei concerti incitano
corteggiamenti timidi

Impugna scettro il sole
a comandare giri a scadenza
ognuno a finire in fretta
prosegui di specie
ormai a rischio
non solo in avverso fato
ma da storture umane

Da:Destini E Presagi

Visita fiscale
Il medico personale m’assegnò
esagerando dieci giorni di malattia
-Oggi dopo un mese
è arrivato il controllo fiscale
e ho mostrate le foto
di quando stavo male,
il controllore le ha osservate
e non solo m’ha ciecamente creduto
ha steso anche un certificato
ove mi ha prescritto con rigore
altre quindici giorni
di assoluto riposo
al che io,dottore ma sono guarito
e poi non sono uno Statale
e lui,non corriamo rischi
dai ritratti non si direbbe proprio,
mi raccomando non esca
altrimenti sarà denunciato per truffa
-Fuori una splendida giornata di maggio
e io condannato dallo Stato
a quindici giorni di galera

Da:Poesie Cialtrone

Compagni
Compagni
dicevano i politici,
ll socialismo la meta,
eden d’uguaglianza
e avevano ville con piscine
e sapevano che in Russia
pativano la fame

Questo mondo che non va
utopie,podio sociale
individualità fusa armonia collettiva
coppa di libertà per ognuno
e attorcigliavano vocaboli
i cantautori e vendevano dischi
e mattone su mattone
si costruivano regali dimore

Gli intellettuali
guidavano le piazze
con bandiere rosse
slogan di sangue e lotta
alchimia di mondo migliore
poi tutti con fare faina
marmorei sistemati
nelle stanze del potere

Compagni
urlavamo noi
ingenui manipolati
e non ci rendevano conto
che il mondo ci sorpassava

Ora, compagno
termine in disuso
e quando piove
io e i fessi come me
sotto un ombrello
aperto in casa

Compagni
Vaffa...lo……

Da:Destini E Presagi

Temporale estivo
Laghetti al selciato
riflettono mosaico di cielo
alleggerito,
nuvole in dirado
opera di vento artista,
anime incorniciate
nel sereno
-nasi a virgole di quiete
all'orizzonte,
mani a tegola
su cuori di falchi
a spiare vite al ristoro
-canto di fanciulle
ragnatele d'amore
-emozioni in nuove trame
s'alzano al sole rovente i vapori
sfuma ennesima speranza
-Dio ha solo oliato dolori,
grugni e smorfie si compiacciono
alle pozzanghere
mentre un usignolo in frac
maestro d'orchestra
dirige litanie sul calvario
rinfrescato

Da:Pensieri Alternativi

Flash dalla finestra
Mano che sorregge il mento,
osservo dalla finestra
vedo sfrecciare una pattuglia della finanza
sicuramente a caccia di imboscati Statali

In cielo la luna pare una torcia di Polifemo
che si sta esaurendo e penso ai poeti stanchi
impegnati a scrivere solite cose struggenti
di amori ciechi su ogni realtà

Più in là il figlio del dottore,plurilaureato
ha messo le catene alla macchina
ma non alle ruote motrici
e ora gira a vuoto sul ghiaccio
penso gli ci vorranno altre due lauree
per avere in mano la situazione

Si ferma la macchina di un cliente
e patteggia il prezzo con una prostituta
dal labiale capisco che non vuole pagare l’iva
e inoltre insiste nel detrarre alla prestazione
il tempo del viaggio all’albergo

Un vecchio va raccogliendo cicche di sigarette
le mette nel cappello ma passano due drogati
di ritorno da qualche chiesa sconsacrata
e glie le rubano,lui inveisce,poi si calma
e piscia sulla macchina del tabaccaio
forse perché non gli fa credito
e se la passa bene vendendo vizi

La signora Apollonia,al terzo piano
collezionista di specchi addomesticati,
ladra dei suoi anni nascosti sotto il letto,
dietro una tenda mossa da respiri,
si spoglia con arte e s’abbevera
d’occhi di topi smunti interpreti d’ombre Cinesi

Non sento le voci ma vedo marionette
di casa Masalà ,mosse da fili di mani sbagliate
minacciose schivano dischi volanti,forse piatti o padelle

Due cani maschi,orfani di padrone
tentano di arrangiarsi a copulare sotto occhi di bambini
che sbigottiti l’additano credendo stiano
giocando a cavalluccio,poi interviene un padre
e li prende a cinghiate e si dileguano abbaiando

Depresso mi dico,che cialtronaggio in giro
accendo il sigaro e in due nuvole di fumo
vedo il diavolo che sorride al mio falò di tabacco
credendo sia in suo onore ma l’angelo
m’appare sulla spalla,tossisce e dice
meriti di stare lassù e mira col dito il cielo

Da:Poesie Cialtrone

Aguzzini del Sud
Panacea a soprusi
messe domenicali
raccontate a un panino
benedetto ad un pozzo
ciotola di rudere
artigianato del diavolo

Suoni di campane immobili
radono valli infuocate,
frustano sangue a silenzi
di pelle senz’occhi
venduta a un ritorno
al calendario di luna
in cielo,su un tetto

Aguzzini del sud
mascherati agnelli
con le loro land rover
abbeverate a sudore
su campi di pomodoro
sfrecciano ai turisti
imbambolati sul pullman
con assensi sui denti
fotografi ciechi a schiavi
tatuati di mosche

Sud,cane addestrato
riporta tra i denti
al padrone il bastone
allungo d’indice
a indicare bestie
ammansite al destino

Da:Vetriolo

Domenica al condominio
Ore sette, quello scroto gonfio ,il Pelliccia
con motosega pota il giardino
-Più in là quella faccia da tasse
detto Carciofone , con motozappa
lavora una specie di orto dietro al palazzo
ove tutti gareggiano a gettare immondizie
-Nel garage di fronte,un prototipo mal riuscito
in arte Cerchione,alle prese con un flex e trapano
-Al terzo piano il figlio del Trippa
detto Ramaglia ,scoreggia con un flauto
e si crede un musicista incantatore
-Dal balcone,abbaia a dismisura
un pulciaio del Cotica gonfio di scatolame
-La moglie di Pagliaveccia con aspirapolvere
smuove le ire del professor Tanaglione
detto kademartore estimatore di formaggi Svizzeri
-Di rientro da battaglie notturne
col volto di cera,su tacchi a spillo
la figlia del Geometra Cicerchia
detto il Roncola a causa di un braccio
incidentato piegato verso il corpo
naturalmente tutti a guardare da dietro le tende
e spesso qualche marito becca un colpo di scopa
specie il ragioniere Culatta per tutti il Pertica
per la smisurata altezza e il modo di camminare,
la moglie,Margiassona in quanto grassa
è gelosissima e veglia sul suo legnoso consorte
-Il falegname Lumacone,rinomato per
i ritardi di consegna dei lavori,con sega
e martello per giustificare i ritardi
finge di lavorare anche di domenica
-Per le scale già dalle sei del mattino
in cerca dei suoi numerosi gatti
la vedova Ciabescone,per tutti Messalina
in nomea a costumi facili in gioventù
ora in dicerie amante del geometra Piombino
in arte Livellone,divorziato da una tale
così invadente chiamata Gramigna

Da:Poesie Cialtrone

Oronzo Serse Pigliccio
Mi chiamo Oronzo Serse Pigliccio
a ogni donna combino pasticcio
né bello né brutto ma troppo banale
in amore ogni storia sempre va male
rimedio col vino perciò sempre alticcio

Sento spesso tragedie ai telegiornali
e ogni volta perplesso su storie anormali
in certi ambienti odiano omosessuali
fratelli trattati come feroci animali

Di bell’aspetto a confronto dei “normali”
a conquiste potrebbero riempire annali
ma madre natura gli ha dato gusti diversi
perciò dal popolo di forti insulti sommersi

Io sono nato e vivo in un paesino sperduto
ove modernità e cultura versati in imbuto
imbottigliate da ferrei pensieri agresti
insomma in tal posto o emigri o ci resti

Ora mi chiedo come mai i fratelli suddetti
da ambienti evoluti considerati maledetti
e da me retrograde addirittura alleati perfetti
nel senso che a conquiste meno concorrenza
più corteggiamenti in abbocco alla mia lenza

L’odio cieco e ignorante maldestro allevato
scagliato anche verso chi fedele alleato

Da:Destini E Presagi

Ti vedo passare
Ti vedo passare
Armata d’ignoro
dico all'anima
d’aggiustarmi la faccia
ma un biancore sul viso
mette a nudo il dolore
e il cuore chiede un bastone
per stare dietro al respiro
mentre sento le fitte
del pugnale dei passi

Ti dilegui e insulto
la tetra mente e dico
ma è giusto albergare
una figura nell'anima
che non mi paga
uno sguardo di affitto?
...risponde la noia..
è nel sogno che ognuno
trova ali a statici pensieri

Da: Soste Precarie

Mariti Botero
Tutti si saranno chiesti
come mai donne bellissime
sposano uomini grassi e ricchi
-la risposta mia in assoluta certezza
è per amore ovviamente,
esse sanno che è solo questione di tempo
e i loro mariti saranno costretti
a fin di bene davanti a notai e avvocati
a ferree costose cure dimagranti
e diventeranno dei figurini
-Peccato,per quel senso materno
le suddette mogli cercheranno altre
figure Botero da snellire

Da:Poesie Cialtrone

Mister X
Scusi signor becchino
mi sa dire ove giace
il signor Rossi Amilcare?
e l’uomo incominciò a contare,
poi consultò un elenco
tracciò i punti cardinali
socchiuse un occhio
ricavò dei confini con le mani
fece alcuni passi a misura
disegnò cerchi su una mappa
in affanno consultò la cabala
comparò dei numeri col calendario
infine fece dei tarocchi
poi stanco e dispiaciuto proferì
… inutile non risulta
ho consultato tutte le dimensioni
sarà emigrato clandestino
-Ma com’è possibile
disse arcigno il visitatore
al che il becchino chiese
ma che lavoro faceva?
era impiegato Statale,la risposta
-ah! adesso tutto chiaro
solo Dio e forse qualche veggente
sa dov’è,lascia pure i fiori
con biglietto a suo nome
non si sa mai di notte
qualche fantasma
li depositerà sul suo loculo

Da:Poesie Cialtrone

Ospizio
S’alzano presto con bocche amare
a rimirare cio che hanno
lasciato alle spalle

Sul baratro non guardano avanti
e quando lo fanno è per finta
sanno di non poter volare nel vuoto

Fermi coi piedi su due trespoli
uno poggiato sui ricordi
e l’altro sull’ignoto
riflettono sulla decenza
al capolinea

Si parlano addosso,
una scorta di parole
per riempire il vuoto del domani

Sorridono per accumulare punti
da sottrarre al disturbo
di sguardi che pesano i loro anni
da valicare al tramonto

Unico limbo di memoria
ove possono abitare ancora un pò
oltre il tempo
e poi li porterà all’ignoto
sono gli occhi dei bambini
mentre quelli degli adulti
sono cantine buie
ove fermentano bugie
di distacchi

Da:Soste Precarie

Caccia
I mariti vanno a caccia,
le mogli lasciate sole
ad annoiarsi allo specchio
decidono non essere di meno,
lasciano porte aperte
e imitano suadenti cinguettii.
catturano uccelli affamati
stanchi di volare duro in alto
messi in fuga dai fucili
ma le donne,di buon cuore
dopo aver giocato a lungo
coi volatili estasiati
li liberano per paura di spari
in casa a ritorno dei mariti
-poi più uccelli ci sono
e più case deliziate
da bel canto

Da:Poesie Cialtrone

Sciopereranno i cani
Un giorno i cani
sciopereranno
per l'ateismo imposto
sotto un soffitto
non possono abbaiare
alle stelle le loro preghiere
fatte di cose semplici
come seguire tracce di una volpe
l'urina di un amore
e poi sono stanchi d'inverno
a trenta gradi nel salotto, sudati
a percepire l'odio dei barboni
che bestemmiano col cuore
la sconfitta umana
per non parlare di matrimoni
combinati, razzisti,
copulare a comando
masturbarsi su una gamba
della padrona
... Ah!... rimpiangono l'anarchia
le corse folli
i corteggiamenti
giocare con la coda all'ombra di luna
la speranza a un fruscìo
il refrigerio di un temporale estivo
l'eterna lotta senza scommesse clandestine
col rivale gatto
-Poi la cosa triste
complici di morte d'altre specie
per le bizzarrie di prepotenti umani
-hanno venduto la libertà allo stomaco
-Slogan canino...
vogliamo cacciare con il fiuto
e non con il fucile... siamo cani leali
e non criminali...

Da:Vite Tremule

La zappa
Allungo di braccia
a carezze di terra
infiniti inchini a volere di Dio
supplicato a benedire
pane al podio
premi di bocche
fotografate
da scintille di occhi
assensi celesti

Da:Destini E Presagi

Rumori
Gli imbecilli proliferano e
si deliziano a generare rumori,
non avvertono alcun disturbo
anzi se ne compiacciono
perché il fracasso va a riempire
il totale vuoto nel cervello
che interrompe irrequiete noia
in attesa ad allearsi al malvagio
mentre nelle menti di gran lumi
i rumori spezzano pensieri
che continui si generano
dediti a beltà sociali
ecco perché tre quarti di umanità
trova piacere a offendere la quiete

Da:Poesie Cialtrone

Corna
La Contessa pervasa da rimorsi
provò a contare con precisione
sulle dita tutti gli amanti
ma le mani non bastarono
e allora passò ai piedi
e anche quando questi insufficienti
si fece prestare gli arti dagli amanti
e ricavò un numero,lo moltiplicò per due,
stabilì quante corna aveva il marito
ma feroce dubbio l’assalì
il suo pi greco costante di matematica
era ricavato in riferimento a corna di bue
e lei aveva ignorato rinoceronte e cervo,
quest’ultimo con palchi variabili agli anni
rendeva inaffidabile la ricavata cifra
che serviva a stabilire quante preghiere
e donazioni in riparo a pentimento
allora convenne che i tradimenti
non si possono proprio contare
e meglio lasciarsi in sollazzi andare
-Il Conte s’accorse dell’inganno
quando diventò vegetariano
e incominciò a divorare frasche
rendendo spoglio l’amato giardino
-Qualcuno si chiederà.. possibile
non avesse amici a informarlo?
no erano proprio loro a tradirlo
-Le corna invisibili allo specchio
le vedono tutti tranne il cornuto

Da:Poesie Cialtrone

Principe azzurro
Rimasi imbalsamato
con un mazzo di fiori in mano
al tuo rispondermi secco
con schifato grugno ammorbidito di pietà
che non ero affatto il principe azzurro
-Ora vedo sorpreso
ti sei dovuta accontentate
d'un carciofo salamato
in sella a spelacchiato asino
che a ogni passo sgancia flautolenze
al punto che una società energetica
voleva stipulargli contratto a vita
per fornitura di gas

Cara principessa penso
che la famosa prova del pisello
nascosto sotto lenzuola
per testar sensibilità di pelle nobile
sia meglio farla con un sasso

E' inutile che guardi sulla collina
non vedrai mai cavallo bianco
al massimo scorgerai a sgraziato trotto
musicato dal latrare di cani
il suddetto scalciante ragliante somaro
al tentativo di disfarsi del tuo legnoso cavaliere

Comunque per il bene che ti voglio
ti dipingerò lo stesso principessa
tra aureole di fumi di ciminiere
con una pelliccia di pecora
e una corona di rovi

-In sogno forse qualche notte
senza che tu lo sappia ti sposerò
ho già assoldato un clown all'altare
e monelli al lancio di sassi a confetti

Da:Poesie Cialtrone

++++++SS+++++++++

++++++SS+++++++++
Non erano belve
esse sventrano solo ad impulsi di fame
-non erano ladri, depredare e fuggire
è loro unico intento
-non erano diavoli
interessati ad arruolare all'inferno,
ove non c’è distinguo di razze

Erano uomini ben vestiti
tetri nell'anima invasa
sempre della peggior notte
e trovarono surrogati di luce
gioiendo a strazi di morte
……….SS……Senza Salvezza
.........SS....Senza Sorriso
.........SS... Senza Speranza
.........SS....Straziare Silenzi
……….SS…..Sporchi Soldati
……….SS…..Sporchi Sepolcri
SSSSSSSSSSSSSSSSSSSS
Soffio di gas
Che mai muoia il ricordo
…di.++++SS+++Storia Sepolta

Da:Vetriolo

Pro Loco
Nei paesi di poche anime
ove anche galline e cani
s'ammalano di letargia sfociante a letargo
la pro loco prenota a buon prezzo
a qualche impresario patacca
cantanti famosi d’un tempo
e quando questi si presentano
imparruccati scricchiolanti
distanti dalle foto di locandine
sono costretti a esibire documenti

Nemmeno le voci sono le stesse
spezzate da enfisema e raucedini
e sotto al palco i vecchi coetanei
a canticchiare parole dimenticate
sostituite da soffi sputacchianti
spesso maleodoranti

Ma quali cantanti
questi sono reperti archeologici,
striduli a impastare secoli fa
farina e miele alle feste
lamentano i giovani
e suggeriscono inascoltati
nomi di moderni artisti

-Ogni anno stesso copione
modernità contro anticaglia
con promesse di cambiare
fino a quando raggirati dal tempo
i giovani diventati vecchi
inviteranno i loro idoli ormai al tramonto
a cantare canzoni che ai figli
non piaceranno

Da:Destini E Presagi

Parenti
Dello stesso albero
i rami
e alcuni
per benefici
di luce
in allungo
prevaricano
i più deboli
che in silenzio
con anemiche foglie
pregano
il tempo
della potatura
e il sorteggio del fuoco

Da:Vite Tremule

Film porno
Gemiti squarciavano
il silenzio tombale
nella sala di proiezione
di un film porno,
quattro guardoni dislocati
a guardia del porcile
ove rosei untuosi maiali
ne combinavano di cotte e di crude
ho cercato di seguire una trama
ma le scene erano fine a se stesse
ambientate nel tecnologico porcile
ove porcelle e porcelloni
accaldati si refrigeravano
con ansimi
-Dopo un quarto d’ora
è apparso un paesaggio
giusto per un riferimento al mondo reale
e poi il regista di gran fantasia
con fini politici di gran psicologia
ha fatto un primo piano sui particolari
-Ulteriori sforzi a inquadrare la stanza
moderna stalla di autopsie
e poi di nuovo subito al concreto
-interruzione,fine primo tempo
fioche luci si sono accese
seri gli spettatori a seguire il triller
immersi a capire chi fosse
vittima e carnefice
subito da me identificati,
due mercenari di anime
si assassinavano la dignità
venduta a macellai dell’inconscio
e il secondo tempo serviva
a rendere complici i guardoni
dottori all’obitorio dei sensi
per autopsie d’armonie
-Sconsolato sono andato via
conoscendo già il finale
vecchio quanto il mondo
reso da uno schermo condiviso
da cervelli bruciati
……..innovazione

Da:Poesie Cialtrone

Notte d’alveari
Le undici di sera
nel piccolo centro storico
vegliato da lampioni appisolati,
nel tremolio masticavano il buio
disegnavano ombre di compagnia
-Su una vecchia antenna TV
croce del sapere regresso
e punto cardinale di nessuna rotta,
stanca di non aver cambiato
le coscienze,
sostava appallottato di presagi
un gufo,lanciava sinistro canto
di sciagure
sulle ali di un vento
tiepido d’implori
infuriato a voler giungere
in anticipo al recapito funereo
mentre pigre nuvole
nell’orgasmo di dissolversi
su preghiere rifiutate
scoprivano oasi di stelle
tremanti come se tra esse
ci fosse una designata
a lugubre maleficio acclamato
...D’un tratto
delle urla sbarbarono
l’intonaco cadente
delle case
ma io non volli indagare
in una notte come tante
con qualche vita che se ne andava
anonima senza tempo per salutare
in uno dei tanti alveari di respiri
del mondo col finto sollievo
avrebbe estorto
in rimembranze affievolite
quattro chiacchiere soffiate
convertite in mani congiunte
dita saltanti a palline
effigi di biascichii
sotto teste chinate
- Imperterrito
il gufo lanciò spilli ai cervelli
fino alle prime luci del mattino

Da:Soste Precarie

Bar di paesi
Gomiti a supporto
di teste pesanti
su tavoli scheggiati
ribelle schiuma di birra
tra amari catrame
e portacenere ossario d’illusioni

Monologhi da sposare
da barista lettori
di bibbia di scontrini
su vassoi leggii cullati

Sbadigli cronometri
del tempo morente
in sproloqui sussurrati
a orecchie fischianti

Passa qualche fanciulla
subito trafitta da intenzioni
fa smorfie di dolore
e sul capo aureola d’alcool
allontanata con colpi di tosse

Riparte sulle sedie la vita
e ognuno mostra
cimelio uno sguardo femminile
catturato nel bicchiere

Rintocchi di campana
chi per un richiamo di pace
chi per frustare
cuori legati da abitudini

Una spugna cancella
il sangue della noia
tracimato da labbra
valvole stanche
a ritegni senza senso

Da:Destini E Presagi

Vettovaglie
Uova,liste appuntamento
caciotte per rientrare nel giro
mozzarelle per la sala d’attesa
polli, colloqui al rimando
agnelli scuoiati, vidimate promesse
voti di parenti segugi, certezze
prosciutti già timbri al travaglio

Monete alternative per galoppini
guinzagli d’onorevole
su colli di rancide provole,
conio alternativo in Molise
balaustra di denti schierati a sorrisi
ove speranze d’allacci
s’appoggiano affacci

Cuori,bussole a comizi
indicazioni d’indizi
ideologie in fattorie
convegni di galline ,maiali e pecore,
a carponi in fila agli allori
chiese stalle,preti fattori
rosari versi a sacrifici
litanie scacciano malefici
processioni da campagna ad uffici

Da:Destini E Presagi

Il tempo
Il tempo
assassino perfetto
in ogni attimo commette reati
e i suoi testimoni fasulli, ricordi
di giorno in giorno
a seguire il presente
e controllare il distacco
poi s'allontana da prove concrete
fino a chiedere alla mente
lumi per l'inverso tragitto
che porta alle origini dell'incarico
da essa stessa ordinato,
l'amore sola prova a fermarlo,
orologio il cuore a seguirlo
ma il dolore occulta
l'indagine, blocca le lancette
e nell'ultimo strascico in salti
orme invisibili,sola misura
in rughe profonde sui volti,
-monumenti non accettano piazze
-L'anima, fatta asciugare su foglio
ogni lettera sosta all'indagine
traccia del reato non sanzionabile
al quale complici abbiamo
aderito per dare senso alla vita,
ormai coda di cane annegato
e noi pidocchi aggrappati
all'ultimo cerchio di pelo arricciato
che emerge al galleggio
nel fiume verso il mare infinito
cimitero del tempo
nebbia del plagio di mente

Da:Pietre e Utopie

Epitaffio- L'arrabbiato
Tutti i tipi di batteri
tentarono di assalirmi
ma furono ogni volta
divorati dalla mia rabbia
costante contro il mondo

L’unica volta che m’innamorai
sereno allentai le mie difese
e dei microbi in agguato
al primo bacio mi pervasero

Presi degli antibiotici
ma questi si vendicarono
per anni d’esser stati snobbati
e s’allearono coi batteri
uccisero il mio fisico
e l’anima senza più custodia
triste volò via

Fu l’amore che redente tutti
a uccidermi e per questo
qui giaccio stracolmo di rabbia

Da:Destini E Presagi

Una scarpa
La scarpa abbandonò il piede
e nel boato volò lontanissima
poi atterrò con la bocca aperta
e vide e con stupore
cadere piume vorticanti
dell’infanzia nuda
che come missile
si dileguò al cielo

Un cane pisciò sul fiore accanto
per ravvivarlo nella siccità,
poi raccolse la scarpa
e andò da un avvoltoio
a barattarla per una croce
da piantare in quel punto
ove il vento posava
la coperta di sabbia
vegliata da calura
che nel tremore
arrostiva un lamento
senza voce

Da:Destini E Presagi

Paesi al Sud
Le case,pagnotte in fila
appena uscite dal forno
e il sole rovente le tiene al caldo

Anime che cercano
ombra tra mura
ma si perdono dietro profumi
di mandorli aggrappati a pendii
emulati da bimbi avvinghiati
a seni invogliati al turgido
da melodiose litanie,
nel dialetto fanno poesia

Voci sguinzagliate nel silenzio
istruite ad arrangiarsi
si scontrano a consultarsi
e riportano appesantite
il parere del destino

C’è sempre un cane
che abbaia al forestiero
come a dire vattene e rimani
nel dubbio l’intrusione
sottrae o regala l’osso
mentre i vecchi
poliziotti dei ricordi
s’inventano un figlio di qualcuno
che videro partire

Usci,ingressi di tane
con affacci a scatti
tra curiosità e sospetti
ogni intruso nuovo postino
con geroglifici sul viso
e ognuno a interpretarli

Unici a rallegrarsi senza pensare
qualche statua o monumento
percepiscono occhi nuovi
copulano in una foto
o nel racconto in altro luogo

Da:Vetriolo

Epitaffio 057
Pelato,adottai con cura
il riporto dei capelli
fermati con lacca sulla pelata
ma sempre il vento li scompigliò
e lunghi e inzaccherati
sembrarono tra ilarità
orecchie d’asino,pezze al vento
code di gatti,ali di rondini
ancor peggio corna
-Mia moglie diceva sempre
che per lei ero comunque bello
ma guardava incantata telenovele
e tutti gli attori avevano folta chioma
-Voi non ci crederete
ora qui,senza vento ho trovato pace
anche se giorni fa ebbi paura
possenti vibrazioni di un escavatore
che scavava un loculo a fianco
fecero tremare l’acconciatura

Da:Destini e Presagi

Il perdono
Se vi calpesto un piede
posso anche sorridere
il dolore lo sente chi lo subisce
e spesso lo perdona
chi osserva mimica d’urlo
o solo l’ascolta
ignorando la vittima

Io sono ateo
e pretendo tribunali terreni
senza speranze in rivalse celesti

Spesso il perdonato
ilarico trova debolezze in clemenze
e tronfio perpetua l’errore

La vita,commedia in replica eterna
ove cambiano attori e costumi
e inalterata tragica trama
mai in esempio a rinsavire lo sbaglio
col potere si crede non pagarlo
oppure in preghiere ignorarlo,alleviarlo
o semplicemente col fato evitarlo
ma io credo con uomini saggi
vada fatto in terra severo processo
casomai aspettando in cielo l’appello

Se proprio si vuol regalare
sul male subito l'anima al bene
sia la vittima a farlo
e non serafico il pubblico

Da:Destini E Presagi

Arroganze
Tutt’intorno
a una cucina da campo
sotto soffitto di nuvole
la terra s’è sbarbata
e tagliata una vena
ha tremato
fatto cadere i suoi parassiti
sorpresi nel lusso alle tane

Signora
dalle mille pellicce
con occhi a dorso di specchio
ora sei piccola e fragile
foglia d’autunno
pallina al rosario
conta a paure
e il cameriere è lo stesso
che insultasti
quando i denti
erano chiodi a comandi

Si sono persi
divise,alamari, stellette
e nude figure
senza più gerarchie
suppliche a decenze
in trincee di preghiere

Da:Destini E Presagi

Strombazzi
Sabato pomeriggio
svago di Statali
e ricarico d’energie
per lavoranti notturni

Strombazzi d’auto
scettro pacchiano
in effige schiuma bianca
galleggio ricotte

Provolone e provola
cagliati matrimonio
estorcono vidimazioni d’orecchie

Velociferi a ristorante
abbuffi condivisi
sbraiti omologati
retorica al pantano
ove corna spacciate ninfee

Carezze d'ernie
pubblico

Da:Destini E Presagi

Epitaffio-Il filantropo
Lessi su autorevole giornale
che una statua capolavoro del Canova
per proteggerla dai vandali
e inquinamento atmosferico
fu trasferita in un museo
e al suo posto in piazza
fu messa fedele copia
-Tal notizia smosse l’ingegno
e il mio animo filantropo
pensai di preservare la mia amata
(pari in bellezza alla scultura)
da insidie volgari e l’affidai
alle amorevoli cure
in severa vigilanza
alla mia amatissima suocera
e la sostituii con un amante
-Purtroppo mi sbagliai
irriverenti le due donne
specie mia moglie
ignara al mio volerla sublimare
mi cacciò in brutal modo da casa
-Senza un soldo vagai
tra vicoli e ponti
parlando con bottiglie
vuote non sostennero deliri
e al baratro m’abbandonarono
-Ora qui giaccio solitario
solo un fiore di cardo
e una corona di rovo
in compagnia del mio dolore
-Ah!anime grette gelose del genio
che voleva consegnarvi ai posteri

Da:Destini E Presagi

Amore cosmico
Compleanno di mia moglie
-sorridente m’ha detto
perché non mi regali un gioiello
al che io…impossibile mia cara
sei tu unico prezioso raro gioiello
e tutto sembrerebbe ferraglia
a confronto del tuo splendore
e lei,almeno un mazzo di fiori,
pronta la mia risposta
nessun fiore se la sentirebbe d’omaggiarti
i loro petali all’istante indegni, umiliati
appassirebbero alla tua Divina bellezza
-Allora dammi un bacio…
e io..o bussola delle mie nebbie
stella polare dei mie sogni
ali del mio povero cuore
nettare del mio sguardo
giaciglio della mia anima,
con le mie labbra potrei sciupare
la tua vellutata pelle
-Ha fatto una smorfia e poi ……
ho capito hai perso di nuovo al gioco
non hai nemmeno i soldi per le sigarette
-Ha aperto la borsetta
e con aria infastidita
biascicando….mascalzone
ha messo 50 euro sul tavolo
mentre io spergiuravo amore cosmico
e baciavo a più non posso
....la banconota

Da:Poesie Cialtrone

Il sacrestano Pagliaveccia
Dal fruscio e dal tonfo
carpisce l’offerta
poi bussa alla cassetta
e biascica al cumulo
Da buon pescatore
svuota le reti
con arte disperde per se frattaglie
offre al padrone il pescato
Il Prete che ala la merce
dal mare di anime al cielo
perdona smarrimenti di briciole
Qualche ave Maria
soffiata alle labbra
dà pace in dispensa
spinge a nuovi abbocchi
tranquilla la barca
Gesù gradisce
omaggi spediti dal cuore
ma sa che va data
per vie invisibili
qualche mancia
allo spedizioniere
e al corriere

Da:Destini E Presagi

Epitaffio 333
Qui giace l'Ispettore La fratta,
nelle mie vesti in lumi
e allori conclamati
segugio d'infinite tracce
tra infinite insidie
risolsi tutti i casi tranne uno
-scovare un imboscato Statale
o meglio dopo anni lo trovai
e m’accorsi con tristezza
che nessuno avrebbe creduto
l’immane sforzo in un tempo
esageratamente lungo
e poi tutti avrebbero detto
se per un caso così semplice
ha fatto giganteschi sforzi
figuriamoci a trovare un assassino
e mi avrebbero dato del vecchio
offuscando,cancellando la mia fama
costruita in anni di duro lavoro
allora decisi d’imboscarmi anch’io
pensionato tra i pensionati
anonimo ai giardini pubblici
e spesso feci colazione
con l’ormai inseparabile
compagno Statale
l’unico imboscato tra i morti
che porta su questa lapide
imboscata tra rovi e marmi
....qui qualche fiore
invisibile ai passanti

Da:Poesie Cialtrone

La straniera
Pupille
ali di farfalle
vento al sorriso
petali guardinghi
a follie di marzo

Danza di fumo
su tacchi a spillo
svanisce alle folate
riappare capriole
in lontananza
ove lo sguardo
si confonde
tra nuvole e calura

Si ferma l’orologio
sorpassato dal cuore
cane sfiancato
al ritorno senza preda

Un broncio tempra l’anima
ha ingoiato
rovente la foto
mentre la figura
soggiogava trappole di sogni

S’arrotola il domani
su pece di salive
a incollare
….il rivederla

Da:Soste Precarie

Verso l'indifferenza
La luna ritirò le ombre
il fantasma aprì lo stomaco
verso il nulla da confondere
e il buio lo separò dal ritegno
-vomitò rancori
con zuppa di vino
e cibi scagliati dentro
a distrarre
il circolo del dolore
e mettere sotto traino
delle dimenticanze
il cuore ballerino

Le nuvole
andavano di fretta
scoperchiarono la luce
della grossa palla d’oro
posta premio
di mondi lontani
...S'illuminò la violenza
arresa a farmaci scaduti
spruzzati a terra
dalla ribellione d’anima
esplosa da forzature
d’adatti rodati

Si svuotò della figura amata
s'accinse a ritornare a casa
(tomba vuota)
a distruggere medaglie
ormai cimeli orfani di storia
inutili a vegliare
il fantasma d’un amore
nel sentimento del disprezzo
di lì a poco fievole
verso l’indifferenza
regalo finale
alla sua vita,
lungo buco nero
nel passato
e coda di candela
ultimo ricordo
....nel divenire...

Da:Soste Precarie

L'ostrica
Nei fangosi fondali
un’ostrica triste
di non poter vedere
il mondo sopra il mare
recise una grande alga
e vi s’adagiò sopra
e questa approdò in superficie
trasportata dalla corrente
per giorni galleggiò
fino a un approdo dove
potè ascoltare uomini
ammirare fiori,sentire musica
-Un giorno un vecchio la prese
e credendo fosse morta
la lancio rabbioso a terra,lontano
ove la poveretta senza cibo
lenta aspettava la morte
ma ebbe un lampo di gioia
figlio di riflessione
aveva avuto modo di viaggiare
e conoscere due mondi
sfuggendo umane fauci
e mentre serrava il guscio
sussurrò…vale più una vita
intensa e breve e non una
lunga,noiosa, triste nell’oblio
-Come sempre io passai per caso
e a tal sentire cupo pensai…
per essermi aggrappato a misere certezze
di un sicuro stipendio da fame
senza voler rischiare cambiamenti
ho avuto esistenza piatta e grigia
al contrario di un’ostrica

Da:Destini E Presagi

Preconclave
-Disse il Cardinale Rullo
la chiesa va livellata,pressata
si rispose il Vescovo Puleggia
le idee ruotano troppo veloci
intorno a un cerchio ristretto,
d’accordo annuì il Vicario Mazza
bisogna percuotere gli assopiti
al che fece una smorfia
il Cardinale Spagnolo Siesta
-Ponderiamo bene proferì
il Parroco Lettiga,a volte
bisogna lasciarsi trasportare dalla sorte
-Calma esortò il Vescovo Arraffa
a volte si deve arrivare prima
su un’idea e strapparla ai malefici
-Io sono per la filosofia delle attese
è il Signore che sceglie i tempi giusti
disse il Cardinale Poltrito
-Se posso dire la mia,con voce flebile
esordì il Curato Volpe,dobbiamo
andare noi a caccia dei fedeli
-Il protodiacono Stecchetto
chiese la parole e…si deve mantenere
la linea del rigore,le preghiere
devono essere pane quotidiano
-Voglio chiudere sentenziò
il Cappellano Pisolos,
dormiamo tranquilli solo
se incondizionatamente facciamo del bene,
d’accordo ma l’albero denutrito
non dà buoni frutti seguitò
il Cardinale Cenone Pace
al che replicò il Cardinale Cinghia
quando il lupo è sazio e persino
incapace di difendersi perciò
Indica ai suoi cuccioli di stringere la fame
-Neque imbellem feroces progenerant aquilae columbam.
Le focose aquile non generano mai una pacifica colomba.
Con questa citazione chiuse il convegno
il Cardinale Piccione
…………………………………AMEN…………………………..

Da:Destini E Presagi

La diva
Ancheggiava su tacchi a spillo
rubò cinque anni a una vetrina
s’aggiusto' i capelli e sorrise

Riprese baldanzosa il passo
poi fulminea s’arrestò su una cromatura
che gli restituì l’età vera
più cinque anni,dazio di vanità

Frustati dall’anima gli occhi
si rinfrescarono con lacrime
e scavarono rigagnoli truccati

Sotto casa incontrò il vecchio portiere
con volto a scaglie di coccodrillo
a separare e raffreddare dolori
intuì la mimica dell’inquilina
e…Signora le sue pagine usurate
hanno avuto tanti lettori
hanno dato gioie a tante noie,
a che serve un libro immacolato
con copertina in dorata pelle
ma di contenuti scialbi
in bella mostra allo scaffale
e mai letto?

Una luce nello sguardo
arabeschi incanti disegnati
parvero le rughe in cornice
di fascino mai domo agli anni

Baciò il vecchio sulla fronte
e gli regalò le lamette da barba
comprate per fermare il tempo

Da:Destini E Presagi

Conclave
Analogico
digitale
laser
computer
fibre ottiche
radar
satelliti
-Viaggi
su Marte
su Giove
-Atei
credenti
mistici
razionalisti
materialisti
a carpire
miracoli
geopolitica
ma alla fine
nella prateria della vita
come topi
scrutano al cielo
rapaci invisibili
e Indiani
corda del proprio arco
teso tra anima e ragione,
superstiziosi
incerti
timorosi
speranzosi
a segnali di fumi
… volere di DIO……

Da: Destini E Presagi

Gemme
Fremono fremono
le prime gemme
ll sole le invita
il freddo le pugnala

Si rintanano
ascoltano gli uccelli
cronisti di presagi
ma il merlo già cova
tra rami spogli
aspetta che il verde
sia ombrello al nido

Passano le nuvole
pecore tirate dal pastore
azzannate dal lupo
fanno da interruttore veloce
a luce e ombre

lacrima alle ferite la vigna
freme la linfa
e c’è già chi la vede vino

La primavera
gioca la sua carta
di vento garbino
si scontra col maestrale
urla il calendario
e dal cielo scendono
lacrime di vetro
piombo sulle gemme
ingannate

Getta il berretto a terra
e lo pesta coi piedi
il contadino
poi con mano a coltello
fa un taglio verticale
e uno orizzontale nell’aria
sussurra…amen

Da: Destini E Presagi

Cialtroni
A settembre, spesso il mare
piatto non dava segni di vita
pareva terra coperta di verde rame
e spruzzi di zolfo i raggi del sole,
si ravvivava sol quando statuaria
la bionda in età che ognuno aggiusta al sogno
con raffinati calcoli atletica si tuffava
delizia per gli ultimi bagnanti,
qualche pensionato,bontemponi,
ciucaglia di sQuola,cialtroni vari

Il Candela chiamato cosi per magrezza
tra silenziosi incitamenti
di consumati gesti e ilarità generale
era solito all’ora della scena
bucare il giornale al ragionier Pertica
vecchio scapolo perso nei numeri
fingeva mal celatamente d’arrabbiarsi ma
contento gonfiava il collo come vecchio tacchino,
simulava dedito di continuare a leggere
e guercio attraverso il foro godeva delle delizie
di quell’angelo tormentatore

Inutile dire che tal mirabile visione
causava notti insonni e tra le lenzuola
era tutto un arrangiarsi in fantasie
tra sudori e tremori liberatori
visibili al mattino in facce smunte
ove occhi sembravano paurose caverne
preoccupazioni d’ingenue madri
pronte a preparare amorevoli zabaioni
e bicchieri di alcolica ferro china
mannaia allo stordimento
e non era raro sentire,questo figlio mio
studia troppo senza divagarsi

Da:Poesie Cialtrone

Attracco
Insetti in gusci di noci
gettati a mare da corvi
e scrollati da schiene d’onde
arrivano all’attracco

Pelle rubata dalle ossa
e barba a volersi scusare
per l’aggravio al nutrirsi
mentre gli occhi ruotano
a fatica, striduli infuocati
dall’assenza di lacrime evaporate

Denti gialli di nicotina
oro a buon prezzo
a sorrisi boomerang
che pinzano labbra
già palizzate da smorfie

Ad attenderli uomini stellati
con berretti fregiati
e guanti scudo al sudicio
non sono angeli emissari
al decollo di libertà

Sollevano occhi al cielo
guardano una croce al campanile
e l’anima vola e ritorna
a posarsi sopra una mezza luna
sul minareto oppure semplicemente
su un fantoccio vigile al rito
sopra una capanna di paglia
che salutarono

Da:Destini E Presagi

Nonna Caterina
Avevo circa sei anni,pochi e tanti
per quel mondo bello e selvaggio
con grilli e farfalle nella testa
e le scarpe a bocca aperta senza denti
per i calci a ogni oggetto rotondo

Avevo occhi furbi in sguardi a scatti
e viso emblema di monello perso
e tutti mi davano pizzicotti sulle guance

Quando a mano si mieteva il grano
nei campi lontani dal casolare
sotto un sole che bastonava divaghi
raccoglievo rare spighe disperse
nelle stoppie,spade alle ginocchia
intarsiate da ferite secche ravvivate con saliva
ma coltivavo secondo fine
scorgere qualche nido di quaglia

Consumavo energie non tanto per movenze
ma a combattere risse furibonde di tanti sogni
e all’ora di pranzo come volpe in attesa
a resa d'allerta a calura di galline
assopite inermi all'ombra,guardavo da lontano
materializzarsi il fantasma di nonna Caterina
col cesto di viveri in testa e mani ai fianchi,
sembrava equilibrista del circo su filo contorto
lungo un viottolo,lenta s’avvicinava graziosa
ma il tempo ad un certo punto si faceva granchio
e partivo veloce per andarle incontro e aiutarla
a liberarsi dal peso e dividerlo tra l’afferro
di due maniche,certezze al sodo

Gran smania nell’ultimo tragitto
domandavo quali leccornie custodite
e lei sorridente diceva..indovina…

Da:Ricordi Agresti

Villaggio
Dalla collina
porro del tempo
s'incantò lo sguardo sul villaggio
seduto in assopito eterno
e dai suoi piedi partiva serpente in muta
una stradina polverosa e bianca
macchiata di neri asini
in fatica di soma,
granelli d'ultima rimanenza di clessidra
in abbandono di conta
tanto il ritmo delle ore smosse
non serviva alle anime fuse al creato

Passamano di tal percorso
fili di telefono
trespoli d'assonnati uccelli
che di tanto in tanto s'allertavano
a un fruscio di creature deste al
cambio d'ombre su riposo
e con breve canto che carezzava la valle
segnalavano il falso evento
addolcivano il proseguo di pace
ignari che all'appiglio di zampe
scorreva ogni tanto con andirivieni
la voce metallica silenziosa di qualche sogno

Dall'alto si vedevano anche
fazzoletti variopinti di mille colori
espressioni di variegate colture
frutti al sole caldo
insaporiti da oleoso sudore

All'improvviso, litanie d'omelie
si scusavano al silenzio mistico
accompagnavano un'anima
in un confetto verde a fianco
per porla nel luogo degli inamovibili
di rispetto eterno

L'emozione fu così forte,
il cuore bussò alla gola
seppur volevo andare alla fonte
da dove schiusi gli occhi
mi sentii un animale di sfortuna
che ritorna dopo aver tradito il branco

Mi voltai ma a pochi passi
il grano giallo e maturo
solleticato da tremolio di calura
mi riportò al cuore due riccioli d'oro
sulla fronte arancione di un amore

Capii che i ricordi sono gli unici
che possono metterti sulla schiena
il fardello degli anni....e io ero già stanco
per la lunga strada e avevo
le forze appena per il ritorno

Da:E!...Le Rose Piangono Al Tramonto!...

*Foto*
Al cimitero
foto
sorridente
va bene per i cari
ma non rende grugno
alle carogne

Alla fine
cotta a mille gradi
quella fuori posa
sorpresa
senza identità
occhi nel vuoto
e mimica senz’anima
nel volto color ghiaccio
riflessi di stagioni
specchio d’ogni gesto
neutrali riflessi della morte
non s’imprimono
in elogi e compianti
-Alla fine il tempo
gira il dorso
a ogni sguardo
dietro l'amo delle tenebre

Da:Soste Precarie

Poesia agricola
Amore,azzardo a chiamarti tale
così questi miei pensieri per te,euforici
rincorrono agnellini scapricciati,baldanzosi
che fanno capitomboli nel prato
pieno di margherite bianche come fagioli
di buon raccolto stesi su un verde telo
mentre il mio cuore quando ti vede passare
diventa una motozappa scarburata,ingolfata
e pagliuzze di fieno grattate dai rovi
alla soma di un asino testardo le mie vene
-Ti scrivo da questa campagna desolata
mi dicono piena di suoni,di colori ma io vedo
solo i neri solchi d'aratro del destino
binari morti che non portano a niente,
il solo viaggio di se stessi è aspettare lo sgretolar di zappa
nell'eterno posto per l'eterno sfruttamento intensivo
-Povero me sono un vecchio trattore sgommato
abbandonato sotto a un pagliaio fradicio
sloggiato anche dai topi e ormai arreso alle intemperie
che dalle fessure sorridono all'avida ruggine
mentre un tempo in meccanica sfumacchiante
rombante con orgoglio in bella mostra
sulle aie teatri di brindisi e canti
-Anche papere e galline si divertono
a sciogliermi col becco i lacci delle scarpe
nei rari momenti di pace,seduto,assopito sotto al pergolato
e le pecore mi annusano il cappello
per farlo poi cadere sugli occhi a voler dire
..dormi rassegnati e non pensare a niente
-Spero leggerai questa poesia agricola
purtroppo l'ispirazione con tutti gli sforzi non va oltre
anche se sopra ho avuto un guizzo di genio
come un certo Leo-Pardo,famoso poeta continentale
eppur lui sapeva scrivere e a nulla valse
con struggenti versi non incantò l'amata
ma ognuno si arrangia e spera a modo proprio
me lo fa intendere anche il cane che non
sa leggere ma ha capito che ci ho messo l'anima
nell'inchiostro e per questa sua solidarietà
invece di dargli due uova l'ho premiato
con un intera frittata con salsicce,
deludenti sono stati alcuni animali della stalla
solo in pretesa di cibo e ozio dai quali mi aspettavo
solidarietà,almeno sull'asino contavo
mentre in ragli non usuali sembra gioir
al mio tormento per te,capisco il maiale
-Illustrissima mia amata Teresina
come faccio a scordare i tuoi occhi gialli
come lo zolfo della vigna,i tuoi capelli
color grano a carciofo sulla fronte,le labbra
rosso pomodoro e al sorriso si fanno arancio carota
dando luce a denti bianchi come farina,
la pelle più liscia d'una anguria,
-Aspetterò con ansia il postino,ogni giorno
per eventuale tua miracolosa risposta
al punto che ogni cosa viva all'orizzonte
la scambierò per il suo tre ruote in arrivo scoppiettante
-Con stima e amore sconfinato,
sconfinato non mi riferisco al varco di terreni
e a tutte le liti contadini con avvocati
ma al mio sentire senza limiti
..sincero come il vino
..tuo devoto..Rizieri Sceppalupini fu Arcibaldo
detto Baldo,per i bambini zi Baldo,per le persone
importanti Don Baldo

Da:Pensieri Alternativi

Scrutini
Colli,rami d'umana foresta
al vento
agitati a fermarsi addosso
sguardi di Re al trono

Stesso pensiero a milioni
ultimo sgarbo occulto
dal lunario al lusso
e divento onesto

Scroscianti applausi
al distorto interpretato
già di per se irreale
e pronto a invettiva
in collettivo allevio
all’inappagato

Poi basta una cabina
a deposito di scettro
e quando fuori
ignoro muro ai visi
saluti radiosi
coriandoli a suole

Calcoli e percentuali
trono ai pastori
bilancia di macellai
al gregge sposato
ai dileguati lupi

Da:Destini E Presagi

Disincanto
Nella pausa
di una nuvola
una stella
affettò la notte
tracciò un sentiero
interruppe i tentacoli
del dolore
coperto dal miagolio
dei gatti
che nell'amore
si salutavano
per gli agi
della solitudine

Puntai una luce
e un camino
che nello sparo dei fumi
alleggeriva le abitudini
di apatiche convivenze
lo capii dai vortici
sospinti dai respiri di noia
distanti dall'anima
di lì a poco pronta
a congelarsi per l'inverno

Quando entrai
vidi la donna
che un tempo tra smancerie
chiamai...amore....
non rendersi conto
che tornavo dal buio
a cui avevo ceduto
qualche follia

Con la testa
fece un assenso
nel silenzio
e tra i piedi rotolò
l'abbraccio di due vite
col futuro
nel ricordo di ieri

Da: Soste Precarie

Manifesti 2
C’è sempre qualcuno
che finge di tossire
all’odore di fresca colla
a più strati d’affissioni abusate
e sputa sui manifesti elettorali
-chi colto d’improvviso prurito
e come a voler negare
soste a un malefico insetto,
stiracchia le spalle,torce il collo
a scongiuri si gratta al basso ventre
-chi chiude il pugno
a sgranchire mani callose
e solleva il dito medio a bandiera
oppure l’indice e il mignolo
a volerli pari in misura
-chi vomita o veloce piscia
al riparo di slogan,marmi di busti
-Alcuni scandalizzati
per quei sederi in cravatta
liberati dalle mutande
invocano Santi in rimedio al volgare
-Di solito saggi gli anziani
al vederli foto di briganti,
tremanti affrettano il passo
tremanti fanno accenni a una croce
stringono il misero portafoglio
-Solo i bambini,piccini sognanti
chiedono alle mamme,scocciate
quanto quei maghi
faranno diventare rondini in cielo
….pecore e asini al circo

Da:Vetriolo

Risvegli
Lucertole al sole
geometrie di gazze
suspance di merli
nuvole diradate
gargarismi di torrenti
foglie macere sospinte
da ciclamini in vedetta
ispide barbe licenziano tremori
cuociono orme al sole
regalo d’erba al tempo
-Confetti di margherite
al matrimonio di tutti
suonato dal vento
con l’attrito dei colori
-La morte attende
nuove redenzioni

Da:Destini E Presagi

Modernità
Oggi le donne evitano allattare figli
per non sciuparsi il gioiello seno
e mille ne fanno in dubbie alchimie
a conservarlo sodo e prosperoso

Di gran moda i biberon interrompono
naturale corso d’umano svezzo
e in raggiri i pargoli poco soddisfatti
spesso danno voci in protesta
al dirotto pianto o a nevrosi fremiti

Va bene che i tempi sono cambiati
e l’estetica faro d’ogni sguardo
ma non capisco tanto ingegno a preservare
se poi si dona sciupo a bocche d’adulti
che ai capezzoli giocano all’infanzia

Se proprio a tal gioco vogliono far ritorno
credo sia il caso seguire loro l’artificio
restituendo naturale istinto ai bambini
anche per evitare spregevoli scene
di calvi,grassi,porcelloni d’ogni sorte
sottrarre vitale nutrimento a chi gracile
alla vita inerme ,spaurito s’affaccia

Da:Destini E Presagi

A Piero Colonna Romano
Maestro di mille arti
sprechi contento il tempo
a trovare bontà sconosciute
che non sappiamo
d’avere nel nostro peggio

Non chiedi nulla in cambio
lo fai per insegnarci
che la luce senza il buio
non avrebbe neanche il nome

Vai oltre le parole
bene o male da noi stese su un foglio
e quando l’anima s’arrotola
nel dubbioso buio
di pensieri disarmonici
ecco arrivi a illuminarci la poesia
che si stava perdendo

Noi siamo poeti
megalomani trasognanti

in un puzzle di frasi perse
e tu dai senso compiuto
a ciò che volevamo di dire

Siamo tante pagine
belle e brutte
sotto fermagli di respiri
lanciate al destino
e tu libro d'ogni storia
ci accogli tutte

Da:Destini E Presagi

L'arrotino
In date d’albe germogliate
in lunatici pensieri
adescati da duro pane
e tramonti caduti addosso
in calendario casuale
gira a serpenti paesi
staziona in piazze
oasi di novità
dopo aver urlato
al rosario dei vicoli
-Gronda sudore
gobbo pedalando
concentrato
orfano d’orecchie
disertrici a carpire
elogi e reclami
fruscii e tintinnii
termometri a compenso,
ruota la mola
accarezza ruvida
eccentriche lame
fabbrica scintille
stelle per bimbi
oro consumato
agli adulti
con occhi ingordi
a cerchio tutt’intorno
fila forfetaria,
salotto di strada
per ozio e riposo
specchiarsi sull’acciaio
fendente al tempo
e bisturi in cucina

Da:Soste Precarie

Stalle
Nella mano destra
un po’ di fieno,
manca la mucca
e il toro per copulare
e le stalle infestate
eppure con la sinistra
accarezzano l’invisibile vitello
da arrostire agli elettori
-Il centro,area per il parto
e per cucinare futuri sviluppi
-Finisce come sempre
a scannarsi nel contendersi
il randagio porcello di Sant’antonio
purtroppo già digerito
dai maghi del parto
…..i politici………..
ormai ratti a caccia
di placente

Da:Poesie Cialtrone

Votazioni
Quattro galoppini
faro di ruffiani
sdentati e mangiamosche
a occulte tresche
chiamate convegni,
cremeria
lamenta fossa
a sfogo di caduta al peggio

Piano d’azione, riordino
in simboli necrologi
amalgama al deturpo assorbito
soliti ruffiani
a baratto di bandiere

Quote rosa,gialle rosse
mutande VIP ai tropici
e mani a toccarselo
ai guardoni attivisti
incalliti a occhi guerci
in cera lacca al buco

Destra,sinistra,centro
pecore al tratturo
cani ai binari morti
capolinea promesse

Un mondo migliore
a maghi e imbonitori
morbido ai passi
su piume d’oche e polli

Non vanno oltre un anno
i veri porci fieri a dire
meglio ai coltelli
che stuprati a raggiri

Da:Destini E Presagi

Casalinghe
Tra scrosci di rubinetti
cigolii di lavatrici
tremori di frigoriferi
tic-tac di lancette
stridii di piatti
pentole sbuffanti
rumori di caldaie
guardano telenovelas
scommettono intrighi
sviluppano trame
tra inserviente e padrone
maggiordomo e signora,
filtrano il romantico
fanno proprio una storia
entrano nella parte
attrici trasognanti
nel reale accantonato
e si chiedono se
il bello e dannato
finalmente se la scopa
-Passi per le scale
serratura al lavoro
odori di fritto misto
-Si rassodano seni
lingue al rintano
al riparo da disastri
del telegiornale

Da:Destini E Presagi

Manovali d'inverno
Temperatura sotto zero
in un mondo di vetro e farina
ove i fiati cocci di vetro rotto
taglienti sulle scarpe

Orsi di pezza gli operai
s’aggirano per i cantieri
e i ferri del mestiere
gelidi scottano le mani

L’orologio,un granchio
trascina indietro le ore
per impiccarle al freddo
accusate d’aver ucciso
ricordi d’ogni tepore di casa

Il disco ruotante d’un flex
smussa una trave
fabbrica stelle in miniatura
nel cielo di un uovo d’aria
espulso dal nido del mondo

Traguardo la sera
sembra sfuggire al podio d’ossa
e variabile si sposta più in là
alla luce stanca ai lamenti

Sporchi,col cuore vitreo
masticando il domani
già ombra al risveglio
s’avviano all’ormai tana
sperando s’umanizzi
a pargolo sorriso in attesa
al loro varcar di soglia

Da:Destini E Presagi

MMXIII
Si spera che ogni giorno
sia quello della befana
e tutti nei centri commerciali
a svelar doni impacchettati
dalla lingua di notte
e va bene a punizione
anche solo carbone
a dar tepore a speranze
ma c’è sempre qualcuno
che di notte ruba all’attesa
la calza

Ci vuole coraggio
sia per vivere che morire
on egual dolore la scelta
e nella primavera indotta nel cuore
s’impollinano con pensieri a farfalla
rami di retorica secca
ove folle la mente ci vede fiori
preludio a leccornie di frutti

Macigni del tempo
sigilli a sepolcri
mai domi alla croce
scheletro d’ali librate

Da:Destini E Presagi

Giorni d'inverno
Cielo e terra tutt'uno
incollati dalla nebbia
bagnata da pioggia sottile
benedizione volatizzata
da sbuffi impazienti

Nell'invisibile i cani scambiano
per nemico alle spalle la coda
e si girano per azzannarla

Alberi,tentano recinti
a indizi e possesso
con rami vene di mostri
in surplus di sangue
nero avvelenato da rancori
peso di lumi a vendette

Lamenti arresi a misteri
voci filtrate all'invisibile
miste a versi d'animali
ingegneri di traiettorie
verso fughe,agguati,pace

Tra addii e incontri
di stomaci vuoti
fiocchi a farfalle
a cancellare tracce di passi
di sangue e voli implumi

Lucciole nel limbo
automobili claudicanti
verso pensieri immobili
all'aeroporto della mente
per andare oltre
anime inquiete

Da:Destini E Presagi

Figure
Le gambe,operai bonaccioni
basta dargli i loro diritti sindacali
e fanno il loro dovere

Le braccia,artigli per il cibo,
e per ferire ma anche accarezzare
persino l’aquila li usa per prede
o quando amorevole a proteggere
i suoi piccoli al nido

Lo stomaco,pentola di cucina
del Natale d'ogni giorno
con la quale la mamma cerca con sapori
di mettere in armonia la famiglia

Le orecchie,porte ai suoni
aprono festose a musica e poesia
ma spesso sfondate da urla e minacce

Il naso,un cacciatore di profumi
e nella caccia s’imbatte
in odori nauseabondi,
fa anche altro lavoro
per guadagnare qualche complimento
si pone a mira di occhi
quest’ultimi attori schiavi delle follie
dell’anima invisibile che tutti cercano
e mai nessuno la trova

Messaggera di cibo,di dolori,emozioni
la bocca,a volte in vacanza
si comporta come acida zitella al mare
in finta meraviglia trova difetti a tutti

Poi,il cuore,mitico cane pazzo
maggiordomo erudito d'ogni scenario
gioca a fare il duro padrone
poi fa buon viso e cattivo gioco alla mente,
senz’ali,segreto pretende di volare
o appende la divisa al volto
ruba il fiato al sangue affannato,
capriccioso,corre a dismisura,
certe volte ruffiano,invadente,presuntuoso
si sostituisce allo sguardo in allerta,
imbronciato si ferma,s’impunta
minaccia la gola e bisogna assecondarlo

Da:Destini E Presagi

Epitaffio all'amante
Se non ci fossero stati
tuo marito e mia moglie
a renderci proibito
questo nostro amore
non ci saremmo mai amati
così intensamente a lungo
-Mai avrei immaginato
che per rendere felici
due volpi come noi
(fucili permettendo)
ci sarebbero voluti due cervi
-Ogni sera a letto con mia moglie
faccio sempre il tuo nome
mentre lei per sostituirti
fa quello di tuo marito
-Oh! per Bacco!
i conti non tornano
vuoi vedere che a turno
siamo stati quattro volpi
e quattro cervi?
- A confermare questo dubbio
il fatto che al mio passare
nel cortile le galline ridono
e nell’orto l’insalata trema

Da:Poesie Cialtrone

La coda
Paramosche
e bandiera di bizzarrie
stendardo di fughe
e segnaletica
divieto d’accesso
perizoma d’animali

Ultimo grado di gerarchia
agli umani
e traino di speranze

Falò di bugie
trofeo di vanità
e sconfitte
mappa al dileguarsi
timone al vento
afferro d’illusi

Penna di poeti
su pagine d’aria

Da:Poesie Cialtrone

Facebook
Due innamorati s’incontrarono
nonostante avessero del tempo
in fretta con un bacio si salutarono
e verso casa d’ognuno si dileguarono
a facebook per parlarsi si collegarono
e il loro eterno amore scritto si giurarono
poi , il computer stretto abbracciarono
trasognanti,felici s’addormentarono
-Tanti mesi in tal modo seguirono
fin quando decisero sposarsi un giorno
e gli schermi accesi del pc impattarono
mentre loro per vie diverse si dileguarono
-Poi a batterie scariche ignari divorziarono

Da:Poesie Cialtrone

Ricordi agresti
Le vacche, ruminanti ruotavano sull’aia
la pesante pietra per trebbiare il grano,
roventi al sole i chicchi sembravano
voler resistere nelle dorate spighe

Infiniti giri sminuzzavano la paglia
lettiera e pasto d’inverno
quando neve e fame si sposavano

Poi a proteggersi dalla polvere
uomini incappucciati,
con forconi lanciavano in aria il tutto
sperando il vento ammucchiasse lontano il triturato
mentre pesante il grano s’accumulasse ai piedi
ma spesso nessun alito di vento
e tutto ricadeva piombo a terra
tra lo sconforto di sforzi inutili
allora si ruotavano al cielo gli occhi
torvi tra sfida imploro e speranza

Immobili gli alberi col fogliame imbalsamato
dormivano nella calura sorridente ai miraggi
e quando scossi da un uccello al posarsi sui rami
che al vibrare davano illusione di qualche brezza

Verso il tramonto come per magia
c’era sempre qualche soffio in premio
forse generato dal saluto tra giorno e notte
e allora si sentiva la pioggia dei chicchi
separati da svolazzanti pagliuzze
bandiere di resa alle fatiche

Da:Destini E Presagi

Somari
Hanno lavorato
a unico filo
a cucire aridi campi
con sentieri brecciati
denti
caduti alla fame
questi puntini neri
visti dall’alto
con coda a virgola
per dar sosta al dolore,
sono stati inchiostro
d’ unica frase su pietra
fare la patria e morire
e a fine corsa
trovarono sempre
sepolture irrequiete
su fette di pane
mai vi fu premio
all’orgoglio
alla testardaggine
alle fatiche
spezzate da ragli
in maggio
nel richiamo risveglio
.........all’amore ....
miraggio e bastone

Da:Voci Scomode

Misure
Compassi di dita
ruotano armonie
su filigrana

Tempo trafitto
da buchi di serrature

Mutande e reggiseni
lancette mosse
da meccanismi
al caglio

Calendari segnano
pelli da scoprire

Clessidre di corna
vidimate da toghe
misurano ombre
ruotanti ad amplessi

Figli sbocciati da eclissi
diatribe risolte
in equinozi
tra corvi del foro

Da:Destini E Presagi

Montagne
-Rigagnoli essiccati
in facce color creta
spaccata da intemperie,
anziani,calendari
segnano il precario
nel vortice di nuvole
bambagia nel letto
del cielo insonne

-Umori domati su fulcro
di millenni e incertezze
plagiano anime incorruttibili
pronte ad assorbire
atmosfere d'orizzonti
vicini e lontanissimi
a cime di monti
svettanti all'infinito azzurro
e stretti a cappio
da vortici di nebbie
in anelli di sereno
che appaiono e scompaiono
in angusti sogni
oliati da sudore
asciugati da sete rovente

-Neve,pioggia,luce,buio
s'alternano in attimi
sorteggiati da paure e sorrisi
incorniciati nel volubile

-Alto un dito
prova a scrivere
sulla lavagna di Dio
desideri riempiti
da silenzi ove ruota
la giostra dei pensieri
che illusoria insegue
l'anima assorbita
dal mistero

Da:Destini E Presagi

Rifiuto
Affamato sognò talmente forte
che riempì il frigorifero
e nel leccarsi le labbra
lo vide ingrassato

Lo aprì e col tepore dello sguardo
schiusero le uova tra insalate
e i pulcini lo chiamarono per nome

Col rumore di una trappola
elusa da un topo voltò pagina
allargò le braccia al vecchio amore
che lo aveva respinto mille volte
ma l’angelo custode sorridente
s’interpose all’abbraccio

Al terzo tempo della mente
si ritrovò a sciare sulle nuvole
sotto le stelle che poteva toccare
e ognuna parve moneta d’oro
per comprare il mondo
che lo aveva rifiutato

Al traguardo incontro Dio
gli disse prendi tutto
tranne la donna rapita dall’angelo
allora lui rispose senza di lei
nulla ha senso,fammi solo volare
nell’infinito in eterna beatitudine

Un colpo di tosse e aprì gli occhi
vide il medico oscuro in volto
capì che il sogno rifiutava il corpo

Da:Destini E Presagi

Farse
Sul viale del passeggio
obbligato da ansie corrotte
moltitudine di piedi alati e zavorrati
danzano in fremiti alle anime
sotto turno d’ occhi bassi
a levarsi breve a carpire
memorie perse tra ricordi rincorsi

Le ombre, cani da sagome
barattano in silenzio
riconoscenze a valori
immaginari impressi

Mano nella mano per sentirsi sicuri
gli amori sognano parole nuove
e si sentono un'addizione sottratta
dalla semplice storia
alito su vetro d’inverno

Nel gioco dei cuori
affidati al pensiero muto
si trastullano vite
fatte di convenienze
e paure di rimanere sole

Tante recite stanche di repliche
senza gioie d'evasioni
riprendono forma al quotidiano
nel rigore di specchi velati

Ognuno andrà a dormire
Insieme in letti diversi
con un abbraccio vuoto
che non si può guardare
per scongiurare mortale noia al normale

L'aguzzino di turno del condominio
a sera rompe ogni pace con pietre di parole
che nel ferire trovano giovamento

Sul viale delle farse muore ogni recita
vegliata fra quattro mura
da attori nella parte sbagliata,
dischi incagliati a ripetere
...insoddisfatti.....insoddisfatti

Da:Voci Dall'Inferno

Quando
Quando non riesci a rovesciare
un lunedì dietro le spalle
-Quando fai quel biglietto solo andata
verso sogni tristi e poi ritorni sempre
-Quando metti quell'amore maledetto nelle vene
-Quando la gente si riprende anche il disprezzo
perchè ti considera il nulla generato dai vizi
-Quando la notte copre i tuoi rancori
e poi ti vende al giorno
-Quando la luna ti regala la tua ombra da seguire
come fosse un altra vita e tu ci speri
-Quando le nuvole sono così basse
da sembrare un soffitto giusto per un cappio
-Quando un fiore sembra il giusto testimone
dell'ultimo istante
-Quando quel fiume ti pare l'attore giusto
per mascherare il tuo pianto
-Quando non hai più soldi per un altro silenzio finto
e tua madre va al mercato dell'usato
per comprare un cuore che non sanguini più
un cuore d'acciaio ma non lo trova mai
sono tutti bucati di ricordi
-in te non c'è più luce e non potrai trovarti
allora cerca nel dolore degli altri
e quando esso ti apparterrà
non penserai a te stesso
e gli altri ti cercheranno e ti troveranno
ti regaleranno,gli regalerai..una speranza

Da:Vite Contromano

P£ayboy
Tutti $i chi€d€vano
com€ fac€$$€ ad €$$€r€
un uomo co$i affascinant€
nono$tant€ £a $ua €tà
di $€$$anta$€i anni,
tutt€ £€ donn€ ai $uoi pi€di
qua£cuno di$$€
ch€ i£ fa$cino €ra
n€££a $ua data di na$cita
$€i,$€i,$€$$anta$€i
-Un grafo£ogo scio£s€ l'€nigma
(Ch€ $o£o io conosco)
€ mai riv€lò i£ $€gr€to

Da:Poesie Cialtrone

Il treno
Spiedo di paesaggi
lungo dagli occhi alla nostalgia
passando per dolore e libertà
fino alla meta di un amore
su trespoli d’abbracci e ricordi

Lancia di ferro del progresso
infilza civiltà e identità
si pianta al capolinea
col rumore sveglia e addormenta
irradia,deride,vola
gioca al bersaglio o uccide

E’ corazza alla gioia
o prigione dei pensieri
trasportati dall’anima
a seconda se fugge
o festosa ritorna

Il treno è una metafora
la prima o l’ultima
che assoldiamo
alla realtà della vita

Un fazzoletto bianco
due mani e un fiore
un sorriso che precede la motrice
o uno sputo al destino
emblemi del viaggio

Da:Destini E Presagi

Spazzacamino
Raucedini
seccate
in gole di carapaci
e raschiate
da occhi vitrei
con notti
cucite addosso

Denti vagano
tra ombre digitali
in letti abbandonati
da fumi
inchiostro del tempo
refurtiva di venti

Clown neri
incitano
decolli
a capriole di tepori

Da:Destini E Presagi

Primarie (Favola)
Per questioni logistiche
il prete disse che un sol animale
poteva partecipare al presepe
al che il bue, l’asino,la pecora,la capra,il maiale
Indissero una gara, consistente in una corsa,
al foto finish grazie alle lunghe corna
per un millesimo vinse il bue sull’asino
che indignato sostenne con impeto
che quella era solo una gara primaria
e visto l’esiguo distacco si doveva
fra loro due procedere al ballottaggio
ma il bovino doveva tagliarsi le corna
-Per l’unificazione d’Italia rispose il bue
non si cambiano le regole in corsa
-Immersi in un litigio che durò oltre il Natale
nessuno dei due partecipò al presepe,
allora con vantaggio di minor stazza
furono sostituiti entrambi
l’asino dall’assessore alla cultura
e il bue dal prete che spesso cedette la parte
al sacrestano
-L’evento ebbe gran successo
nessuno s’accorse della sostituzione

Da:Poesie Cialtrone

Ultimo viaggio
Tre passi veloci
una sosta zoppicata
un’accelerata
un forzato cambio
di traiettoria,
danza il feretro
su spalle irregolari
di quattro amici
con occhi socchiusi
da raggio tizzone
del sole evaso
da sinistra nuvola
-Biascica il prete
preghiere consumate
assorbite dal selciato
-Poca gente per un poeta
che scrisse dolori
omise sorrisi
regalò i denti al destino
riflesso sulla schiena del mondo
-Sovverte la matematica un cane,
per sommarlo indifferenziato al corteo,
la cronaca, costretta a calcolare
in sua specie gli umani
-Da una finestra socchiusa
una donna lancia una rosa,
forse sa che il suo volto
rubato in qualche poesia
s’è spento e vivrà sconosciuto
nella fantasia d’ignari lettori

Da:Destini E Presagi

La scrofa
Da tempo ormai la scrofa non dava cenni d’impulsi in amore
paziente il padrone passato da rassegnazione a tenuo clamore
pensava in vendetta felice donarla ad affilati coltelli
rimettendo al lucrare d’azienda sofferente mancanti tasselli
ma con stupore un gelido mattino vide la bestia infuocata
strofinarsi ansimante,sudata, arrossata a una palizzata
-Subito con ausilio di moglie la caricò sopra un ape piaggio
e veloce corse al maschio d’accomodo al vicino villaggio
-A copulazione avvenuta chiese al gestore di monta
come a breve poter constatare con avvisaglie se incinta
e questi diede due collaudati indizi comportamentali
mettere la scrofa alla scelta tra buoni legumi e cereali,
se divorava i primi era incinta altrimenti ripetere l’accoppiamento
e magari a più prove fino ad ambito premio di concepimento
-Dopo una settimana mise in atto ansioso con scrupolo le direttive
triste l’epilogo portò a sgomento e ad allucinanti invettive,
intatti i fagioli,nessuna traccia d’orzo,di grano
-Seguirono altri viaggi e la speranza moriva man mano,
in ultimo disperato tentativo,lasciò la porcella in cortile
entrò in casa a bere del vino per calmare irritata bile
poi pregò la consorte di andare ad apprendere ultimo verdetto
e quando la donna tornò,rossa in viso col discorso interdetto
poi riprese fiato,asservì parole e tremanti le mani indice a dita,
aveva mangiato entrambe le portate e smaniosa sul tre ruote salita
-Oh! porco d’un cane,porla simbolo d’eccessi libidinosi non è fasullo
disse l’uomo e solo io a non tenerne conto,come gran citrullo

Da:Poesie Cialtrone (Racconti D'osteria)

Il pettine e la forbice
Da una bancarella in fiera
sollevato dalla mano d'un calvo
il pettine salutò per sempre la forbice
e questa ironica disse
avrai vita breve sul liscio d’un cocomero
invece andò diversamente
l'acquirente con cento capelli
lo tenne con cura e l’usò
delicatamente a ogni alito di vento
-In brutta sorte la forbice
e inadeguata al pelo di cane
fu sostituta da elettrico tosatore
e accantonata tra ferraglie
condannate alla fonderia
-Io come sempre passai per caso
e tra me sussurrai…......
spesso come gli umani costretti
a inadatto lavoro così gli oggetti,
mai burlarsi d’altrui sorte
essendo noi stessi ignari della nostra

Da:Soste Precarie

Ruffi-ani
Mercenari bigotti
a volte dotti
effigi al vento
d’ogni convento

Orecchie a lepre
occhio guercio a spiare
lingue al miele
parole al fiele

Canarini corvidi
canti presagi
erbivori carnivori
sinistri messaggeri
tra prede e predatori
d’ogni male felici cantori

Dimessi lecchini
in servili inchini
a ogni tendenza
a scucir confidenza
il loro nome è.. ruffiani

Re d’ignavia
tra Danteschi cerchi
vadano al peggio
linciati al dileggio
ogni carbone agli inferi
gli sia parcella
d’ardente cella

Da:Destini E Presagi

Raccomandati
In fosco amor di Patria
esclusi a ogni diaria
disertori alla guerra
hanno Santi in terra
pregati di nascosto
in qualche losco posto

Sono cani nella notte
scaltri attori a botte
abbaiano a retromarcia
fin dietro una quercia
poi avanzano al boccone
lasciato dal ladro sornione
e in derisione d'ogni moda
si feriscono coi denti la coda
a giustificare immobilità d’urto
spianata strada al furto

Ruffiani traditori,mentitori
travestiti da benefattori
premiati a dottori in allori
in finta a scacciare nefasti untori

Parassiti al bene sociale
ignari a etica e dignità
indottrinati al galateo maiale
lucrano in povertà d’onestà

Da:Destini E Presagi

Nebbia
Muro di pece grigia
tra cielo e terra,
sassi in assestamento
vite in agonia
Spugne
a piedi senza padroni
foglie senz’ali
Latrare e cinguettii
deridono fucili
Custodie di lamiere
bucano il silenzio
s’accartocciano sui nomi
rapiti all’anagrafe
Roulette a stranieri
in patria natia verniciata
monocolore,
punti cardinali

Da:Soste Precarie

Borgata
Pazzo un passero a costruire il nido
sotto tegola bersagliata
da pallonate e pietre

S'azzarda una lucertola
scorticata da bestemmie
tra erba stropicciata
e fossi scavati da ruotati tacchi

Ancor più incauta una farfalla
su un cardo confinante
con la schiena d'un pulcioso cane,
a scatti divora mosche

Spelacchiato da bastoni
un albero tenta di medicarsi
sputando nuove gemme
tremanti alla guerra

Zoppica un vecchio
con piedi affettati da un motorino
stanco del tiro alla fune
tra barbaro cuore e pace ammuffita
e stridulo orientando va
gallerie nei vestiti

Dai palazzi di fronte
appese salsicce di stoffa
sventolano a bandiere occhialute
di nessuna patria

Passa una ragazza
subito bombardata di fischi,
irrigidisce il volto,stradario
di mille fughe girate al ritorno

Da:Destini E Presagi

Verità
Cercai la verità
ricevetti applausi dai falsi
maldicenze dai dubbiosi
raramente la trovai
e quando accadde
tutti mi diedero
del... bugiardo
-La verità per vincere
ha bisogno di mettere
in minoranza le bugie
e nessuno si candida
per sconfiggere se stesso
-Tutti dicono
la verità non appartiene ai vivi
ma solo ai morti
ma tanti asseriscono
che essi continuano a vivere
...in altri regni
-Ora immobile, muto
sotto questa lapide
conscio dei due mondi
non posso dirvi verità appurata,
questo epitaffio l'ho scritto
prima di lasciarvi

Da:Destini E Presagi

La parrucca
Cadono le foglie
come i miei capelli,
io e gli alberi
stiamo diventando calvi
ma a loro a primavera
ricrescerà folta chioma
invece la mia testa
lucida e pensante al sole
farà …
da specchio
ai sogghigni di un amore
agli occhi di bimbi in braccia
da tela alla lingua del mio cane
da aeroporto alle mosche
da tamburo alle mani di un amico
ma ciò che mi addolora
...il tempo, col filo degli anni
mi sta confezionando
una parrucca di crisantemi

Da:Soste Precarie

Precauzioni
Obbligo per i poveri
Indossare a mensa
guanti rifrangenti,
accecati dalla fame
confondono nel piatto
mani di commensali
per bistecche

-Attenzione politici
slacciate cravatte e abiti firmati
e indossate tute rifrangenti
per evitare d’esser scambiati
a Natale per grassi maiali

Ricchi,strafottenti
se volete raddoppiare i vostri soldi
contateli davanti allo specchio,
poi tenetevi quelli dell’immagine
e restituite quelli sottratti

Voi che non sopportate ingiustizie
date un forte calcio
al sedere ai potenti
poi dite a un anarchico
di sostenervi in tribunale la tesi
che mentre a piede teso
a sgranchirvi finalmente l’ossa
siete stati impattati
da distratti a retromarcia

Da:Vetriolo

Italiani
I politici sono delinquenti
per quelli che non ottengono
da essi illegalità lucranti
e Santi osannati per coloro
che l’ottengono

Ruffiani,raccomandati,galoppini
parassiti,accattoni,vili,faccendieri
interpreti d’infiniti imbrogli
parlano sconsolati,d’ingiustizie
e spergiurano sulle loro madri
d’essere onesti incorruttibili

Lamentano,governanti sempre i soliti
eletti democraticamente
da trent’anni a perpetuare furti
e tutti negano d’averli votati

A chiusura di due guerre gli Italiani
traditori senza onore e dignità
hanno finito per combattere
contro increduli iniziali alleati
ed essere poi dal nemico
per pietà salvati

Popolo d’ambientalisti,
tutti contro le eoliche
sulle quali distratti si flagellano uccelli
necessari allo sport di caccia

Ferventi cattolici
in chiese, uffici condoni
a inosservanza di bibbia
da far rispettare ai rivali
in contesa d’ingordi appropri
sottratti al sociale

Figli abboccati a questi agi
quando lenta la ruota scende al fosso
non lamentatevi d’avverso fato
di sogni infranti
ma ripudiate,maledite
i suddetti ….padri

Da:Poesie Cialtrone

Lampione
Ai piedi di un lampione
bruciava un copertone
nero incenso d’andirivieni
vegliava gambe dritte
colonne di visi tristi
vendevano carcasse
svuotate d’ogni anima

Nell’attesa
infilzata alle ore
cucinavano speranze
arrotolate in filigrana

Guardinghi e spavaldi
i mercanti tastavano la merce
alavano motori
col contagiri a parrucche
verso la dispensa

L’alba spegneva fuoco e luce
arrotolava sorrisi finti,al dolore
in custodie di cemento
nel giorno che svegliava i vivi
e addormentava i morti

Tra cenere d’ultimi sfumacchi
un bastone rovistava lasciti,
cuori di ghiaccio frantumati
spacciati diamanti

Da:Destini E Presagi

FIAT
Felicità
Interrotta
Ammaccature
Torchiature

Ferraglia
Iattura
Amen
Tamponato

Ferite
Insanabili
Attraverso
Test

Furti
Incentivi
Asociali
Taccheggi

Fusione
Iniettori
Avantreno
Testata

Fortuna
Investito
Andando
Tomo-tomo

Fine
Insopportabile
Avventura
Traballante

Frustrato
Ininterrottamente
Appiedato
Tammarro

Fan….lo
Italiani
Anni
Terribili

Finalmente
Iniziano
Altri
Tempi

Da:Poesie Cialtrone

Traguardi
Ci poniamo dei traguardi
ai quali vogliamo arrivare in fretta
e con la mente acceleriamo il tempo
che frena ambizioni e fa apparire
infinito il percorso alla meta
anzi a volte questa pare allontanarsi
sfuggente persino alla memoria
e va a rifugiarsi nel sogno
vagabondo che non possiamo trattenere
e dobbiamo sperare venga a trovarci
quando la realtà allenta la veglia
all’incoscio in subbuglio,
biblioteca di passato e futuro
archivia e rimuove speranze e ricordi
esperienze e paure,smanie e dubbi
-Poi un giorno un pensiero fisso
armato di concretezza
sulle ali della fortuna
nel vento del destino
adagia gli occhi all’ambito arrivo
-Fulminea la gioia ci pervade
ma come tela di ragno la noia
tesse le sue trame a catturarla,
unico modo per sfuggire
viaggiare verso altro traguardo
-Di traguardo in traguardo al baratro
lo stesso che incontriamo rimanendo
a un punto fisso
-La vita è fiore che accudiamo
con la certezza che prima o poi
....appassirà

Da:Destini E Presagi

Buzzurri
A volte vestono anche bene
giacca e cravatta sopra scarpe
che vanno per conto proprio
sorridono in anticipo o in ritardo
sempre fuori tempo, dipende
dal tempo impiegato dal cervello
a imitare un senso compiuto

Con parole arraffate
in tamarri anfratti
col fallo radicato nel cervello
alludono a pecorecce imprese,
cultura è tappo all’ano

Egoisti ignari del dolore
che ha bisogno di riflettere
e loro sterili a pensieri
al vanto di nullità assoluta

Hanno mimiche disarmoniche a parole
come se i nervi facciali litigassero
a contendersi il volgare

Sono figure che si possono evitare
ma la disgrazia è quando in politica
vengono anche eletti a governare

Da:Destini E Presagi

Il macellaio
In un paesino ove la vita sempre tranquilla
faceva notizia anche un telefono che squilla
c’era unica macelleria priva di insegna
e solo indizio un osso appeso in alto alla porta
nessun cane in salti riusciva mai al boccone
e ogni giorno in ritirata a plagiare il magone
tranne uno un pomeriggio dopo tentativi riuscì
e veloce per intrigati vicoli festoso partì

Il macellaio dopo accurate indagini risalì al padrone
il re del foro,scaltro spietato,severo avvocato Marone
e quando timido e dimesso andò a esporre questione
questi ritenne giusto farsi carico della situazione
per Belzebù proferì hai diritto al risarcimento
ti devo seimila lire spero la cifra ti renda contento

Già gustava la somma doppia al valore dell’osso
ma l’avvocato fulmineo lo fece sentire in un fosso
pretese parcella per aver risolto mire al riscosso
diecimila lire meno il danno stabilito di seimila
quindi il macellaio doveva a lui quattromila

Pagò la cifra farfugliando,avvocati e cani
a onest’uomo hanno reso scuro il domani

Da:Racconti D'osteria

Noia
Stasera non è rientrato neanche il gatto
e il canarino dorme sul trespolo

Nella stanza il silenzio
arrotola pensieri
sulla pergamena della noia

Andirivieni della mano
valvola di sbadigli sul tempo

Trema la luce riflessa in occhi
saturi di sogni flagellati sul futuro
mentre l’orologio gioca
a ping pong col cuore impigrito

Veglia il sonno l’apatia
tra abbandono all’ignoto
e paura di redenzione
di qualche dolorosa riflessione

Una mosca sul lampadario
riflette sul tavolo
l’ombra di un puntino nero
sudario d’ultimo entusiasmo

Da:Destini E Presagi

Calcio
Palle rincorse
palle lanciate
in avanti,indietro,in alto
palle perse
fallo,laterale
fallo da dietro
fallo da rigore
fallo fischiato
fallo di mani
fallo tattico
fallo volontario
spinta laterale
spinta in attacco
penetrazione in area
di difesa
copertura,a uomo a zona
palle respinte,parate
rinviate,a segno
sul palo
fuori campo
fuorigioco
-Tanti giornalisti
esperti opinionisti
a disquisire
formule,moduli
magie,strategie
-Tecnici, matematici
milioni di tifosi
palle oculari
concentrate su palle
-Mentre tutti
alle prese con palle
politici e imbroglioni giocano
segreti s’appallotano
soldi a milioni
tra biascicati slogan
..il mondo è una palla
sempre a galla
ruota e si sballa
dietro palle
quante lotte
quante botte
a noi gli euro in spalla
a voi mazze e pallotte

Da:Poesie Cialtrone

Caffè
Carrucola a sopracciglia
olio a nervi e farfugli
al mattino murato
rosolio a buon giorno
truccatore di latte
a svezzi mai domi
miccia d’arrivederci
frusta al rintano fantasmi
scioglie ossa alla giungla
-A protezione d’umori finti
macchia denti a sorrisi
dà appuntamenti satolli
slaccia amanti da furti
e con l’aroma li guida a bugie
-Per questo elisir
d’ogni tasca civile,
benefattori
a neri uomini
tostano schiene

Da:Destini E Presagi

Due Novembre
Vano innesto
di talee fiorite
su lapidi e croci,
non daranno mai frutti
ma solo fiamma
di un giorno,
luce a loculi
sfrattati da calendari,
nuovi morti
bussano ai ricordi
nuovi visitatori
provano vestiti di legno
per lo spettacolo
dell’oblìo
-Una falce
a caccia di denti spogliati
cimeli al silenzio
…..la trama….

Da:Soste Precarie

Cipressi
Nei cimiteri
cipressi
verdi scale
illusorio salire
d’anime
divorziate
da ossa

Rifugio sicuro
a uccelli
difesi dai morti
da spari di vivi

Ombre longilinee
lancette del tempo
girate dal sole
segnano futuro
dimesso

Coreografie
a redenzioni
applaudite
da speranze

Da:Destini E Presagi

Ove
Ove tutti abbeveravano
occhi nel cielo terso
-ove tutti confrontavano
oro del sole con gruzzolo
di felicità nel cuore
-ove tutti a naso in su
paragonavano croci redenti
ad ali di festose rondini in amore
spalancate nel blu celestiale,
io solo vedevo nuvola minacciosa
-Portai sempre un nero ombrello
in realtà scudo alla mia anima
paurosa di perdere malinconia,
collaudata difesa
dormiente mastino
a guardia d'ogni spiraglio gioioso
cavallo di Troia del dolore

Da:Destini E Presagi

Depressione
Illusioni,speranze
spezie al destino
bruciano
al sole nero
funereo braciere
di riti consolatori
-terra e cielo
abbrustolite fette di pane
compatte
su anima companatico,
spalanca bocca
il tempo
-Scintille
occhi e coda
dorsi e specchi
traguardo e lascito
stritolati
nel buio pesto
di gelide fauci
roventi al mastico
-Grembo befana
a calvari,la mente
partorisce ogni notte
croci di carboni
a pensieri regressi

Da:Soste Precarie

Al manicomio
Al manicomio teneva in mano il giornale capovolto
e quando il medico gli chiese come va oggi,
rispose..una tragedia,il mondo s’è rovesciato
macchine,alberi persone sotto sopra
-bene replicò possiamo raddrizzarlo
e quando gli infermieri eseguirono la procedura
di legarlo al soffitto a testa in giù
il matto distratto nel trambusto girò il giornale
e le figure di nuovo rovesciate,al che il dottore
ordinò di slegarlo e riportarlo a postura normale
e così finalmente il paziente potè fingere
essendo analfabeta di leggere al verso giusto
-Estasiato il dottore per aver risolto il gravoso caso
che gli fruttò promozione a primario
-Essendo anch' io ospite non feci in tempo
a suggerire la mia genialità,ovvero
fotocopiare le pagine del giornale e rilegarle
con le figure in posizione corretta

Da:Poesie Cialtrone

Senza voce
Gente rintanata dentro casa
dialoga con sbadigli e grugni
col pensiero verso il non so dove
…si consumano le scarpe
gli abiti Cinesi sono sfibrati
in macchina la marmitta fa comizi,
il frigorifero,cassa forte scassinata,
i fornelli ceri al lunario
la televisione,calcolatrice
paghi un pollo ne prendi tre
e fa zero al portafoglio,
i cani ormai l’osso lo vedono
su rosicchiati libri d’asilo,
le preghiere andassero anche a buon fine
devono fare interminabile fila
e l’amore sa, senza radici nutrite
nessun albero darà frutti
-Qualcuno pensa di rubare
ma viene preceduto su ogni mira
-In molte famiglie non c’è poesia
dormono imbavagliati
per paura nel sonno di svelarsi sogni
e al mattino la colazione
terno all’otto
-I partiti politici ormai bande
e i briganti intimano silenzi ai testimoni
-la morte non fa più paura
anzi uno in meno al forzato dividere
-Speranza..amo senza filo

Da:Destini E Presagi

Coppe
Regali di piombo
all’ultimo volo
all’ultimo salto
all’ultimo canto
-Piscia ignoranza
nei cervelli,
vasi da notte smaltati
nei circoli di caccia
-Targhe elogiative
necrologi di giochi
trofei d’assassini
sterminio d’inermi
-Ebeti sorrisi
fierezze eroiche
in lepri impagliate
e ali senza cielo
-Sangue rappreso,
cera lacca
a vanto criminale
-Preghiere
del poeta
al fucile
affinché curvi
semicerchio
a terra
.....la canna,
inchino al Padre
d'ogni creatura

Da:Destini E Presagi

Passera passerà
Boccheggiante
in entusiasmo
d'apertura
d'ali
ai primi caldi dei dì
di primavera,oh! tu
vanitosa illibata passera
dal lustro gentil piumaggio
che al sol dona riflessi
irresistibili d'adescaggio vano
che a più cor stende il sogno e
dona indomabile tristezza,
aspetti il tuo principe azzurro
ma questi come ogni anno
ubriaco ai mille dolci canti
di richiami sparsi
passerà veloce
e la maldestra nuvola
mai a lieta sintonia
farà da testimone
sarà solo rigorosa tenda
al tuo sguardo sulla scia
che rapisce l'illusione
oh! mia amata passera
quest'ultimo dolore
sugli anni del tuo sogno
passerà
e sarai passera
all'uccelli di specie,normali
che mai s'avvicinarono
timorosi a considerarti
d'altra pregiata specie
inarrivabile,fanatica
canarina

Da:Pietre e Utopie

Metronotte
Pastore di lupi
pedala tra lucciole spente
tira corde all’ammaino
di nera vela bucata
da spilli di luce,
attracca al fungo dell’est
vampiro si dilegua
alla croce del giorno

Da:Destini E Presagi

Traveggole
Nel bosco in alta quota
una coppia di cervi,
s’avvicina la cerbiatta,mi bacia
e scalcia con impeto mia moglie
poi giunge il maschio adulto
tenta d’incornarmi
ma solleva gli occhi al cielo,
sottomesso,impaurito s’allontana
-Viene incontro il boscaiolo
e mi regala una manciata d’aghi di pino
mentre in alto a due metri sopra di noi
appollaiato un corvo,gracchia
si lustra le piume
su trespolo invisibile
-A casa m’informai dal veterinario,
traveggole d'aria di montagna
o delirium tremens
…..il responso
per guarire vai da un buon avvocato
-mah!ancor oggi non vedo nesso
tra allucinazioni e codice penale

Da: Poesie Cialtrone

L'onorevole
Gentile pubblico
ancestrale depauperamento
e antropologie etnografiche
del nichilismo imperante
in metafisiche del relativismo
fisiologico
-FIAT iustitia et pereat mundus
-sufficit diei malatia sua
-pecunia non olet

Postulanti pulsioni
di miasmi e impudicizia
e vessazioni soverchie
in voli pindarici
Apologie rapsodate

Per bacco come parla bene
disse uno del pubblico
ma ho capito solo la parola fiat
-rispose l’amico
se amministra come parla
ci spenna sulla graticola
mentre noi crediamo
d’esser su un trono,
quello con le parole è capace
di trasportare acqua con la scola pasta

Seguì fragoroso applauso
tutti finsero d’aver capito
e alcuni come topi
che scompaiono nel granaio
si dileguarono col terrore
che qualcuno tra loro
in vanitoso azzardo
su scie d'entusiasmi d'onestà
potesse chieder lumi
o intavolare un discorso

عبارة عن تهديلنا واستلال الفقر ف
Da:Destini E Presagi

Certe sere
La bottiglia è vuota
non ha fatto il suo dovere
e non c’è nessuno a cui dire
tienimi isolato un pensiero
sfuggito alle tenebre
me lo restituirai al mattino
quando l’anima ritorna
lo posso liberare al sole
e se in volo un amore gli sparerà
cadrà sulla rugiada
creduta pianto
alla sua sorte

Certe sere il buio una spugna
riempita di silenzi
e la luce nelle case
il tentativo di strizzarli

Certe sere la televisione
un serbatoio di nebbia
e il frigorifero si spegne
al freddo del cuore
mentre una mosca si scalda
su una lampada

Certe sere
Unica compagnia
…..il respiro…
o un capello
solletico al naso

Da:Destini E Presagi

Orgoglio
Esche di noia in tagliole al tempo
intrappolato,scagliato nei rimorsi
condanna attesa da cuori solitari
vincere è veder soffrire
davanti a uno specchio
su dorso di sorrisi a tenaglia
solitudini scavate da menzogne

Orologi in giri a vuoto,
lancette affettano amore intuito
subito negato da occhi
appesi all’orizzonte
confine a minacce in libertà d’oltre
e resa in ritorno al peggio,
guerra psicologica
trasparenti anime da umiliare

Dirupo,cielo a voli zavorrati
misure rese a tonfi
menomare connubi

Due ladri senza bottino
abbiamo cullato volti ,nostri
rubati in sogno,
non resta che odio
barricato dietro solchi di pelle
e i morti nei fotogrammi
sbiaditi in negazioni a riconoscerci

Orgoglio,agnello capriccioso
ora peggior iena incinta
tra caverne tetre ove mai luce v’entra
ha partorito disprezzo
s’istruirà all'ignoro

Addio,scontro d'indifferenze
sparate per l’ultima volta
da due tristi sguardi

Da:Destini E Presagi

Simbiosi
Lo dice anche la scienza
gli animali finiscono
con l’assomigliare al loro padrone,
allora perché il mio cane raglia?
sono andato dal veterinario
e dopo aver esposto il problema
m’aspettavo qualche soluzione
correttiva al verso dell’animale
invece m’ha dettato una lettera
e io ho scritto…..
… diceva più o meno così…*
Io sotoscrito impegnantomi con ogni mezo
….chieti che venca
guarrito ilmio cane…firma
-alla fine mi ha dato un libro da leccere
sulla copertina c’era scrito
a carateri gupidali..CRAMATICA
-Nel concetarmi ha susurato..proviamo
ma forze era meglio tare il libbro
al cane

Note: la calicrafia narante fino all’asderisco
è del cane

Da:Poesie Cialtrone

Miraggi
Spesi una fortuna
a regalare fiori a mia moglie
che mi lasciò per il fioraio arricchito
-Nel dolore persi tutti i capelli
e quando comprai una parrucca
alla Michael Jackson
il mio cane spaventato
m’azzannò mortalmente
mentre il gatto s’avventò alla testa
scambiata nido di cornacchia
-Il due novembre, carnevale
davanti a questa lapide
tutto un parar di mani
sipario a bocche ridenti
a nulla vale il dolore
impresso sulla foto
-L’amore rende ridicolo
il più serio degli uomini,
è rosario di miraggi
e all’ultima pallina, l’oasi
ove muore sfiduciato
assetato il disperso
credendo sia inizio conta
d'altro infernale giro

Da:Destini E Presagi

Rudere
Coperti da velo di polvere
una vecchia giacca
su una sedia,
un giornale sul tavolo
sotto soffitto cadente
cimeli di una vita
che nessuno ricorda
-Il rumore della ruspa
coprì l’urlo del fantasma
tumulato da macerie
-Il fumo del gasolio
incensò l’anima
della storia sconosciuta
-le pietre si salutarono
con l’addio sul camion
-gli occhi dei passanti
bevvero il vuoto
e lo riempirono col progresso

Da:Destini E Presagi

Dal rottamaio
Nel cimitero della ruggine
ci sono anime che parlano,ridono,piangono
salutano per chi le sa ascoltare,vedere

Un telaio di bicicletta
racconta di una gonna al vento
di torcicolli e salive bollenti in gola

Una moto col suo rombo potente
a spronare un affaccio alla finestra
oppure solo a segnalare un cuore in pena

Un vecchio camion traghettò
lo sbarco di lunario alla gloria
e da questa all'arroganza

Una caffettiera compagna di mille veglie
per un ritorno mai avvenuto

Un aratro,unica unghia,s’aggrappò alla terra
scorticò stenti,spronò pane secco alle bocche

Una macchina da scrivere
scrisse lettere che non ebbero mai risposte
e lo scrittore la regalò a un analfabeta

Un torchiò,cacciò vino dall’uva,
calmò e annegò deliri al padrone
che finì schiacciato da bugie dell'alcol

Un ferro da stiro,nobilitò la padrona
schiavizzò al dolore il suo ammiratore

Una macchina per cucire
diede nuova pelle a vanità
poggiò occhi in tanti specchi
e alcuni vi rimasero

Un lume a petrolio,si fece fioco
coprì la timidezza di due fidanzati
e nel primo bacio un bagliore
Li consegnò alle stelle

Un piatto di ferro smaltato
sempre vuoto a tavola
si riempì una sola volta di pianto

Da:Destini E Presagi

Ultimo semaforo
Nel paese dei morti
a questo podio che nessuno vuole
mi sarebbe piaciuto arrivarci
con la pace nel cuore
e non come involucro
di dolore mai domo
-Se il paradiso esiste
vedrò questo cipresso accanto
a novembre carico di ciliegie
e una mano coglierà per te
due grappoli come orecchini
per abbinarli alle tue guancie
semaforo rosso dei miei sogni
-amore mio caddi nel giallo
che non cambiò mai
e ora quest'ortica ai piedi
dà verde al mio immobilismo

Da:Destini E Presagi

L’erba morente al sole
alle prime piogge si ravviva
-il venticello fresco spazza la calura
terso il cielo riprende il suo zaffiro,
l’orizzonta recinta sicuro i confini,
i cormorani in volo a punta di freccia
mirano l’infinito

La malinconia s’avverte al vibrar di foglie
tutto pare chiaro in attese e fermenti
di addii e arrivederci

Nei cimiteri,il marmo dissetato
perde il suo pallore
rassicura i morti
fa meno paura ai vivi
-Il canto di una gallina mi ricorda
il tempo perso in abbagli
dietro la vanità di una donna amata,
gli artigli di un falco sul ramo
le sue posate al pasteggio della mia anima,
l’unica nuvola sul campanile
la spugna che pulì la tavola,
gli spari di un cacciatore
i fuochi pirotecnici al banchetto

Da:Destini E Presagi

Aforismi- Se tra ma e se
Se ai maiali crescesse la barba
migliorerebbero la loro reputazione
-Se gli asini avessero un po’di ironia dei cani
li si confonderebbe coi loro padroni
-Se le pecore imparassero a sparpagliarsi
avrebbero più prestigio del popolo
ed esalterebbero l’individualismo intellettuale
-Se le galline imparassero a star zitte
andrebbero loro a miss italia e non le oche
-Se non ci fossero ruffiani,galoppini
regnerebbe la monarchia e mai partiti politici
-Se i preti potessero sposarsi,si svuoterebbero chiese
e stracolmi di fedeli i seminari religiosi
-Se il lavoro nobilitasse l’uomo
tutti i poveri avrebbero titoli nobiliari
--Se gli uomini avessero unico colore di pelle
i razzisti se la prenderebbero con gli animali
e di conseguenza con chi in varietà li detiene
-Senza gli statali oggi non ci sarebbero viadotti
i week end si perderebbero nell’aggirare ostacoli
-Se non ci fossero i poeti,l’ozio sarebbe
considerato pericolosa malattia da debellare
-Se qualche prestigioso stilista firmasse una zappa
abbonderebbe per tutti occupazione e pane
e sparirebbero costose palestre e istruttori
-I camerieri sono veri attori, passano la loro vita
allenandosi a come in sogno da signori essere serviti
-Se i lettori fossero intelligenti saggi
non aspirerebbero a essere scrittori
-Gli amanti,quasi sempre
hanno sposato un coniuge ingenuo fedele,
in realtà la loro furbizia orgogliosa al vanto
sta nel non aver avuto coraggio di scegliere
una persona,non dico superiore ma almeno pari
in leale partita per le corna

Da:Destini E Presagi

Vegliando il tempo
I vecchi non dormono la notte
per rubare un po’ di vita alla morte
e passeggiano tra le stanze
illuminate da pensieri antichi
a rendere pratico il furto
ma poi vengono assaliti dai ricordi
e vanno a urinare sperando un sollievo
lieviti pace all'anima

S’affacciano alla finestra
gufi e lune comete all’ignoto
e abbaio di cani a volerli cacciare
prima del giudizio impietoso dell’alba

Ancorati al tempo da un nipote
sempre più grande,sfuggente all’afferro
ma c’è il nome saldo al cognome
ma il dolore è non poter travasare
in essi occhi stracolmi d’esperienze

Nella vecchia stalla
-l’asino è fantasma
-nel garage l’ape, ingombro e mugugni
-il lavoro, antiruggine scaduto
-gli amici,scacchi divorati man mano
in lunga partita di sconfitta
-la pensione morbido tappeto
accorciatoio al baratro

Ora l’urina è piombo
picchia sulle scarpe
una volta,arcobaleno poggiato
tra illusioni e speranze
e nel dorso dei colori gli anni
persi in un lampo.

Da:Destini E Presagi

Filosofando
La vita o la si vive o la si lascia
sopravvivere non ha senso
barlumi tra agonie, è tortura

Il potere è dei colpevoli,consapevoli,
fuori dall’anima reclusa da indigenze
il sole lampada da commissario
punta facce innocenti da confessare

La felicità,raro fiore di cactus
premiato veloce da una nuvola esiliata
s’affaccia tra spine nel deserto
saluta e muore inchinato alla sabbia

Il dolore ,polenta
più la giri e più si compatta
e parole sincere ad alleviarlo
diamante tra montagne di terra
da setacciare per un luccichio

Pane agli assetati,acqua agli affamati
ad esprimere intenti ad aiutare
in sicuri risparmi radiosi a dinieghi
a inadeguata burla in offerta

Implacabile il popolo condanna la rabbia
e occulta ingiustizie che l’hanno generata
sono quest’ultime che permettono
agiatezze e filosofie a discapito
d’additati…necessari…….

Da:Destini E Presagi

Giorni di fine estate
Signore fuori stagione
in riva al mare
si donano al sole
per qualche miracolo
di sguardo da catturare

Sulle pagine infinite
il mare scrive con la schiuma
il tempo che fu di tutti

Come fermagli gli ombrelloni
sulla pace sfuggita dalle mura di casa
e ritrovata tra gli imbrogli
di un mercato che vende
pensieri su misura

Picchia il sole
per tenere a bada le anime
cosparse sugli involucri
con un calore che servirà
per il ritorno

Con le tavole fatte
con i giorni già alle spalle
si ricostruisce il baule dei ricordi

Settembre è già alle porte
e nel camerino dei dolori
davanti a uno specchio repulsivo
l’autunno prova i costumi

I bimbi già ci pensano
il sorriso diventa più pesante
tra i dentini
tra poco dovranno essere istruiti
come perdere man mano
i giochi dell’infanzia

Dietro una nuvola
dal colore sinistro
la morte mette strane croci
sui nomi del taccuino

L’autunno si è tolto il cappello
e si guarda i piedi
nella sala d’attesa

(Da: Parole Fredde)

Water
Orecchio di tuoni senza lampi
parlatoio di facce senza occhi
interprete di sollievi e malumori
immobile garzone di specchi
lavagna di scritture da dimenticare
deposito d’arte dissolta
visibile solo all’artista
che nello sbarazzarsene
aleggia angustie,
ispirazioni a futura opera
nel cerchio mai chiuso
al diametro del destino

Fiore di ceramica all’occhiello
profumo insensibile al fioraio
rifiuto d’altrui nasi
propensi all’aria vergine

Termine d’appuntamenti
spesso ignari al luogo e al momento
forfettari a viaggiatori
costretti a forzato rimando

Umile serve taciturno
il lato B del parlare di bronzee facce
poi va in pensione senza targa
nell’ospizio d’ombrate schiene
e se va bene in un torrente
in nuova vita megafono d’acqua
gorgoglio a nuove bocche
sciacquo d’insulti retroattivi

Da:Poesie Cialtrone

Domenica italiana
Oggi è domenica mi dico finalmente
posso dormire in pace fino a tardi
ma all’improvviso uno scroto rinsecchito del garage di fronte
con aria da bricolage tendente a pappagallo addestrato
inizia,con trapano, smeriglia e idropulitrice
e si compiace del suo hobby da pensionato

Rassegnato m'alzo per andare al parco a passeggiare
ma la strada è sbarrata per una corsa ciclistica
di attempati atleti(reclamati dalla zappa)
che se lanciati da un aereo
da diecimila metri,in caduta libera manco fanno
degna velocità da rientrare nella parola…sport

Prendo una via alternativa e me li ritrovo davanti
paiono una squadra rianimata e in lotta contro l’asfissia,
dopo varie peripezie giungo all'agognato verde
e cosa vedo..una miriade di cani,alcuni col gilet
a rincorrersi abbaiando,digrignando e a defecare sull’erba

Cambio di nuovo idea,vado al bosco per funghi
quando all’improvviso sento degli spari
e dei pallini che bombardano i rami sopra la mia testa,
cacciatori ecologisti ovunque a proteggere
la foresta da dannose invasioni animali

Armato di pazienza opto per rasserenarmi a messa,
giunto in chiese m’assale pesante dubbio
d’esser finito in uno zoo,o a una kermesse di moda
pellicce d’ogni genere e profumi da vomito
e da reazione chimica

Faccio per tornare a casa sconcertato,
a un kilometro dal portone
odo dei rumori da movimento terra,
per bacco! ci sarà qualche rottura all’acquedotto o al gas,
niente di tutto ciò, al piano di sopra
una festa di compleanno e i rumori meccanici
dovrebbero essere armoniosa musica moderna

M’affaccio al balcone e urlo a squarciagola
….Vafaaaaaaaaaafan…..o italiani

Da:Vetriolo

Il cavolo
-Ombrello vegetale
sotto cui nascono bambini
-Parafulmine d’allusioni sconce
testa di ca…volo
-Esempio di promiscuità inconciliabili
miracolo il vederle armoniose
in esempio, capra e cavolo
-Effige di carestia
ultima risorsa nella neve
-Metafora di situazioni fuori luogo
cavoli a merenda
-In padella dopo lesso
con aglio tritato,peperoncino
olio sale,pomodorini
dopo mezz’ora servito a tavola
gustoso e ottimo afrodisiaco
e …cavolo..
quanti luoghi comuni
di teste di rape

Da:Destini E Presagi

Senza tracce
Possibile che in questo paese
non ci sia traccia di un reperto storico?
è come se nei secoli tutti avessero
in punta di piedi evitato
questo posto senza senso
ove unici tramandi etnici sono sbadigli
e ciarlerie di vecchi alate da vino

Gli unici amori raccontati
quelli di case terreni sommati
da parentele sposate da notai

Hanno tutte le stesse facce di creta
cotte dal sole,solcate da stenti
lucidate dalla neve,affrescate dal gelo
rabbuiate dall’avarizia
illuminate dall’ingordigia

Anche i cani sono diversi,abbaiano sempre
per proteggere dai sogni cervelli plasmati
altrimenti corrotti a cedere averi sudati
a bizzarrie di cuori su scie d’incanti
che abbeverano a occhi vuoti
carni proibite, immaginate svelate

E’ un posto dove i fiori
hanno stesso prezzo del fieno
si vendono a chilo
e dopo aver servito futilità
d’usanze maldestre acquisite
fanno almeno pasto a capre e cavalli

Da:Destini E Presagi

Il chiodo
La sua croce il martello
lo spinse a legare
legno alle carni
per crocifiggere
il figlio di Dio
Il chiodo è un pensiero
tra ruggine e intenti
che non può rifiutare

E’ uno sguardo,
trafigge amori
li appende per sempre
alla fronte

E’ perno al cuore
ove ruotano ricordi
al futuro

E’ ferro pungente
sfuggito alle percosse
si perde tra le crepe
dell’anima

E’ prete pilotato
che sposa ingegnoso
funerali d’alberi

E’ ramo finto al muro
regge il cappio
ad aglio e peperoncini

Da:Destini E Presagi

Il vecchio e il mare
Il vecchio vide per la prima volta il mare
e lo scambiò per un grosso pozzo
poi un gabbiano per un piccione
e quando osservò tirare a vuoto delle canne da pesca
pensò che avessero perso il secchio
guardò l’orizzonte e si stupì
del cielo poggiato sull’acqua in procinto a sprofondare
lui che per la prima volta aveva lasciato
a novanta anni la sua montagna
quella si che poteva reggere il grande tetto di Dio
-Urlò al nipote di riportarlo al sicuro
nella sua casetta in mezzo agli alberi
e mentre s’allontanava proferì…
sono gli Americani che hanno tolto i margini all’acqua
per farci crollare il mondo addosso,
si fece il segno della croce
triste di dover lasciare di lì a poco
per sempre i propri cari
sotto il peso di quella sciagura in corso

Da:Destini E Presagi

La mancia
Meretrice di classe,il vecchio cameriere
in lotta con una postura sciancata
riequilibrata in movenze veloci
imbroglio d’occhi a sagoma fissa
adocchiò un pollo con la sua gallina
e partirono infinite attenzioni a tal punto
che a confronto un monaco Buddista
in alti assensi d’umiltà con inchini
nel ricevere prestigioso ospite gradito
sembrava rigido ufficiale Tedesco della Wehrmacht

I complimenti alla Signora,così irreali,roboanti
da far inorridire il Barone di Munchausen
ma la donna in anni noiosi a conta
elemosinanti al tempo clemente
a non infierire che commosso osserva
dietro orologi e calendari arresi
la preda allo stesso modo del gatto
che gioca con un topo stordito,
sorrideva esponendo la dentiera
e si godeva quella farsa legame all'infanzia

L’altro cameriere dalla faccia burbera
che correggeva a serafica mimica
appena una mano casuale sfiorava una tasca,
s’ingelosì e viscido incominciò a strisciare
e poi a puntare come serpe affamata,
allertata dal pigolio d'implumi al nido

Le suddette scene durarono una settimana
fino al giorno di partenza in cui i due clienti
ospiti di due teatri di realtà tragica
salutarono porgendo a prestigio i pugni
che s’aprirono trasferendo nelle elettriche mani tese
dei due servitori di pasti un frusciò di filigrana

Si chiuse la scena con altisonanti saluti
e un rosario a raffica d’arrivederci e auguri
…..di buon viaggio mentre le schiene
impazzite,veloci piegate,erette
parevano barre di passaggio a livello
in balia di vecchio annoiato casellante di contrada
divenuto folle a imitare pause e passaggi
improbabili di mille treni di viva metropoli

Da:Destini E Presagi

Epitaffio- Il pessimista
Il progresso è arma atomica
In mano agli imbecilli
e solo i misantropi lo sanno,
-I sognatori di oggi
saranno i cinici del domani,
-I pessimisti sono dei realisti
acuti osservatori condannati alla solitudine
dispensano realtà da cui gli stolti fuggono
e questi abbondano sui saggi
-L'indifferenza innesca l'odio
sconfitto dai soli farmaci,onestà e altruismo
-Le stelle sono piattaforme
ove bruciano sogni respinti dal mistero
e la luna una biblioteca illuminata
consultata a turno dalle speranze
-La notte,nera lavagna
ove le anime scrivono e cancellano
la brutta copia della vita
-La televisione,esaltazione del peggio
reso normale, confessato collettivo
-Con queste frasi,coda d’ennesimo farfuglio
mi concedai stanco dal mondo
e l’unico che parve apprezzarle,un gufo
promise a ogni sciagura
frutto d’ignoro ai miei anatemi
un canto su questa lapide
-Voi spauriti che leggete,
come me siete in vetta al dolore
ma potete ancora scendere
i pioli della scala
sono nascosti tra le suddette follie

Da:Destini E Presagi

Anomalo settembre
Si riaprono le scuole,
bidelli,maestri,professori
inoperosi da giugno
stressati da forzate ferie
si preparano ai primi scioperi
per scuole inagibili
a causa d’omissioni di norme antisismiche
I politici li accontentano e promettono
in due mesi ci saranno adeguamenti,
per Natale tutti in aula al sicuro
Qualche cuoco,cameriere,benzinaio
che ha sgobbato tutta l’estate,
in difesa dei loro pargoli reclama
ma non si poteva intervenire
durante la chiusura,
bastava osservare le rondini
tornate da lontano ai loro nidi
martellati da intemperie invernali,
con cura durante la stagione calda
vuoti,li hanno resi sicuri ai futuri nascituri
A settembre si fa il bilancio degli incendi
foreste distrutte lamentano gli statali
sfrattati dall’imboscamento
costretti a occultarsi sotto roventi ombrelloni
Tornano a collaudati inganni gli amanti
forzati da coniugi in luoghi diversi
finalmente possono rincontrarsi
tra i labirinti delle corna

Da:Destini E Presagi

Standbay
Quanti amici persi
nell’arco di una vita
qualche volta li vedo in un bicchiere
testimoni di qualche amore
e li annego nello stomaco
non ho voglia di guardarmi indietro
e il futuro mi sembra esca del destino

Del passato ricordo con piacere
alcuni oggetti e i miei cani
e la campagna prima d’essere stuprata

Il tempo migliore lo persi dietro i sogni
e tra essi amori che sollevai all’idillio
e caddero oggetto monouso tra ladri mercanti

Oggi contano solo persone viste per ultime
sono il primo incontro nella mia rinascita
di ogni giorno e l’ultimo del ieri
legato al passato archiviato

Un tempo fui poeta,oggi uomo senza età
che guarda il traffico da un cavalcavia d’autostrada
e lancia sulle macchine nei due sensi di marcia
l’anima boomerang in cerca di pace

Da:Destini E Presagi

Incongruenze
Paradosso riluttante dei cattolici
dare del TU a Dio
e pretesa del lei in rispetto
al primo somaro incravattato
che poi sarebbe loro fratello
essendo di tutti padre il Divino

L’agnello innocuo, condannato da una bibbia
sulla brace toglie i peccati del mondo
vegliati dal più furbo cane
abbaiando a difesa d’illeciti appropri
del religioso padrone che contraccambia
con vitto e alloggio e un nome umano
invece un altro libro in paesi islamici
seppur denigrandolo grazia il maiale,

Peggior beffa e ingratitudine
verso bue e asino,col fiato riscaldarono
Gesù in fuga dal folle Erode
ma al festoso compleanno mai invitati a pranzo
anzi condannati a fatiche dure
e a fine carriera, premio il macello

Molti preti vanno a caccia
forse per allenarsi ai funerali
e convincere i fedeli che la morte è un gioco
diretto e interrotto da oscuro arbitro
che manda perdenti tra smaniose fauci

Non parliamo poi dei capponi
privati in gioventù d’ogni amplesso
destinati al ringraziamento di chi li evira
trovano podio,nudi,farciti,rosolati su una tavola

Ben diverso il credo Buddista
non fa distinguo tra essere viventi
anzi nell’infinito ciclo morte rinascita
ognuno passa da una specie all’altra
armonizzandosi al creato

Da:Destini E Presagi

Recessione
C’è crisi,parola d’ordine
solo che tanti la dicono a freno vergogne
e giustificare pezze al sedere
altri a proteggersi dall’invidia

In realtà è come sempre
solo l’indigenza altrui ora fa paura,
la povertà sabbie mobili all'indifferenza
non più passaporto vidimato premio
al varco di paradiso raccontato

Il sole in mezzo al cielo
padre d'imparzialità dubbia
i suoi raggi dipingono color carbone
la pelle d’operai raggirati
e dorata quella dei ladri statali,
poi c'è chi ai suoi riflessi
suda pedalando per dimagrire
chi imbalsamato a mani tese
a corto di proteine
e lo stesso sudore pare argento di moda
o acqua d'estrema unzione

In televisione parlano di turisti
come fossero angeli salvifici
invece calamità indotta,
Attila d’identità e tradizioni
rese meretrici avide al denaro

Una volta gli amori nati in spiaggia
duravano certi fino a settembre
qualche volta freddi agonizzando
sfioravano il Natale
oppure si perdevano in cartoline
oggi si suicidano dopo un’ora
in stanze d’albergo o su giornali

E’ facile vedere cani e gatti di sangue blu
alloggiare nelle suite a cinque stelle
e umani clandestini al metanolo
ammazzarsi sotto un ponte
per un cartone con su scritto…
fragile… don perignon

Così va il mondo è esclamazione
per lavarsi la coscienza

Da:Destini E Presagi

Sotto la pioggia
Sotto pioggia battente,
in macchina
dai vetri appannati
spiava a un portico
mentre lei incantava una vetrina
che beveva l'immagine
e restituiva armonia
sorridente alle luci
cornice al risalto

Chiese a se stesso
se quell'amore poteva volare,
trovò risposta dai tergicristallo
impazziti imitavano due dita
a confermare ferreo diniego

Una pozzanghera
al torbido restituiva riflessi
di un cielo opprimente
e percossa da pneumatici
velava l'incanto di lei
che si dilaniava nei cerchi d'acqua
sospinti da gocce dispettose cadenti

Pensò...in genere la pioggia
lubrifica desideri di piombo
in andirivieni sui binari
dagli occhi all'anima assetata
e stavolta pareva benzina
a incendiare speranze in attrito

Sciolse i cavalli al motore
ma la velocità inseguiva i ricordi
e allora si fece sorpassare in uno schianto,
scaltro pilota il dolore vinse l'ultima gara

Da: Destini E Presagi

Luglio
Perpetua sosta a fiamme roventi di giugno
vaporizza solchi di ghigni
rughe a pensieri repressi
starnuti impetuosi del sole
assoldato dal fato impreciso
secca grano a bocche istruite
a replicare miraggi

Il suono di una vocale
in assonanze incollate a un dialetto
rotolato fortuito su binari
da Lecce a Milano
cambia le sorti
..arresto... arrosto
destino bruciato, fermato,inventato

Mosaici di pelle
inattendibili scene evocate
sui volti per chi li sa leggere
fuori da recite c'è la storia
vera nascosta d'ognuno
e due denti bandiere a sorrisi
sopravvissuti a bastoni
in affaccio a labbra serrate
confine tra passato e speranza

Da: Destini E Presagi

La mia terra
E’il posto dove il latte grazie agli additivi
supera il peso delle vacche,
gli autisti il numero dei pullman
i generali quello dei soldati
le diserzioni al lavoro gli statali
e i camini fumanti gli abitanti

Un luogo ove le cagne adottano maiali
i politici questue promesse
i preti certezze consumate
la televisione il silenzio macero
i vecchi sciagure da masticare
i mercanti gli spergiuri

Barcollanti asini spelacchiati
bastonati dal progresso
azzannati dal passato
conciati dai ricordi,
ragli al vento il lascito
vetri al cervello udirli
lacerante all'anima ignorarli

Piloti di trattori,invidie di clown
bombardano con diserbanti
pigre campagne omertose a stermini
e lebbrose si fasciano di silenzi
ogni tanto spezzati da corvi gracchianti
felici in volo con aureole
incorniciano carogne,letto di mosche
esequie di dita,pinza ai nasi
mire forfettarie di salive

Spari di feste patronali
omaggiati a Santi ma in segreti intenti
ogni botto indirizzato a decimare
un cuore mirante a spartizioni
di miracoli pregati a offerte

Funerei stendardi ammuffiti
ostentati da sacrestani da salotto
fasce tricolori,panciere al satollo
marce di dominio,timbri a sentenze
autorità marchiano rivali

Da:Destini E Presagi

Siamo
Siamo pietre in mezzo ai muri
sui quali altri appendono spaventosi quadri
che non capiscono ma qualcuno
ha stabilito che il loro prezzo salirà

Siamo consumatori consumati
denti piccoli di un mercato mai chiuso
stritolati da mostruose fauci
di poteri occulti

Le macchine che dovevano aiutare
hanno tolto lavoro a tanti
e sovraccaricato ai pochi

Tutti quelli che hanno subito guerre
smettono religioni e randagi a lumi
pregano se stessi
affinché il coraggio duri
e i ricordi si dileguino

Siamo pesci al bivio tra esca
e secca al fiume
cotti al sole o in padella
e l’ultima nuvola speranza
dissolta al mare

E' società civile,ricordano imbonitori
in propagande elettorali,
agli invalidi dignità assoluta
e nei canili ampie cucce climatizzate
poi ignorano chi in buona salute
offre un rene per campare
o vende un figlio da usare a ricambi

Da:Soste Precarie

Minacce
Nacqui in un posto ove
tutti sono minacciati
da qualcuno qualcosa
-Gli asini dai libri
-i maiali dal bagnoschiuma
-i vecchi da specchi
-i poeti dal lavoro
-le donne da cambiali
-i figli da notai
-i preti da soldi spiccioli
-gli amanti da festività
-i politici dai miracoli
-gli avvocati dalla pace
-Ora qui giaccio
lontano da ogni suddetta
ma sotto nuova minaccia
l’erosione del tempo
ha cancellato ogni memoria
e sta demolendo la lapide
-Oh! voi che leggete
minacciate al mondo
di recitare una mia poesia

Da:Destini E Presagi

Ombrelloni
Zotiche mogli declassate
da intonaco trucco,
stordite dalla calura
sbraitano al baro destino
-A fianco mariti
posturati a ippopotami
o a cani da pagliaio dimesso
sotto giornali a tegola
guerci osservano donne avvenenti
che al recepire di sbavo
lustrano copioni millenari

Soliti giochi di gruppi
a cuocere sterili idee
e l’ennesima canzone pappagallo
a uniformare sfiati a labbra

Fuori da ogni libro
una fisica di stolti,
coriandoli,ombrelloni
scalciati dalla sabbia
e oppressi dal sole
sospesi su teste pomatate
fotocopiate da giornali

Qualche bimbo accaldato
con dito in bocca a termometro
a ricordare al padre rosolato
l’ora di pranzo

Sfrecciano rondini
cantano malinconiche,
i loro insetti,satolli dormono
sui cocomeri e gelati caduti
insabbiati a cotoletta

Da:Destini E Presagi

Ciuchini
Nuovi Lucignolo crescono
tra pubblicità e allocchi
nel paese dei balocchi
gestito da genitori
allievi di Montessori
distratti da corna e avvocati
sorpresi da metamorfosi somare

Wi fi,ipad,iphone,fecebook
fieno tecnologico,
al bado, al sazio mentale
e rinnego in futura carestia
a ogni adatto di paglia,
obesa puledraglia a poltrire
in stalle convertite alberghi

Ragliano ormai ciuchini
un tempo pulcini,bambini,carini
fino a diventare viziati cretini,
tra wurstel,yogurt,checiap
cheeseburger e grissini
ora a loro agio scalciano tutori
in dirupi al tramonto

Colpa dei professori
ripetuta frase
come a condannare
estrattori di zolfo
a discolpa di piromani
corrotti da fiammiferi

Da:Destini E Presagi

La cerca
Il Governo incaricò ispettori
di scovare imboscati Statali
ma questi s’imboscarono anch’essi
e così altri organi di controllo
a susseguirsi scomparsi
e vanamente cercati

Il ministro del ritrovamento
Professor Labirinto
ordinò all’amata Nazionale
ogni mese in diversa città
una partita di calcio
e dispose superstiti fedeli allo Stato
a ogni biglietteria all’evento

In massa gli scomparsi accorsero tutti
ma talmente tanti che i controllori
tra enorme folla di redivivi si persero
e furono in seguita a loro volta cercati

Passò il tempo e man mano
tutta quella gerarchia di cerca
riapparve sotto unico stemma
dal nome…INPS
Istituto Nazionale Persone Scomparse

Da:Poesie Cialtrone

Il figlio del padrone
Feroce solo coi deboli
il figlio del padrone
falco con ali spuntate
nato in cattività notarile
convinto infallibile rapace
si nutriva al servile lancio
d'allevati topi moribondi,
-Quando un alleluia stridula
coda d’odio macero,cancellò
il padre dittatore dalla terra,
fuori gabbia si liberò del rigore
del despota e senza bussola biologica
volò a colonizzare cieli d'altrui sogni
-Vano invocando in disprezzo la servitù
morì col collo spezzato
dal morso di un lupo sazio
a fianco d’una carcassa
a difesa d’anarchia di specie
insidiata da mappe,scettro al vanto
di chi arrogante gioca
a raggrumare altrui sangue
-Lo piansero i ferri della gabbia dorata
consegnati alla ruggine
e le nuvole che trovarono alibi
per vomitare acida pioggia
-Oltre la solita arabesca scritta
di mercenari poeti da tipografia,
sui necrologi affiancarono
un Santo senza mimica a sconforto
assente non guardava da nessuna parte
solo chiedeva esser coperto in fretta
da un manifesto più serio

Da:Pietre e Utopie

Epitaffio-Il timoroso
L’anima s’ammalò
e l’unica stella,a terra
la sigaretta a ogni tiro
si ravvivava e mi guidava timoroso
verso ripetuti non so dove
e ove altri in cielo
festosi vedevano miliardi di lumini
io una nera coperta ai lati piombata
pronta a cadermi in testa
mentre costante un gufo
annunciava tetri presagi
e a un certo punto sperai s’avverassero
per porre fine a quel gufare
che nel rimando di sentenze
si felicitava a porre più in là incertezze
-Passai molti anni con la paura addosso
rotolando in esistenza piatta
-Ora qui lascio su lapide una mia massima:
meglio una gioia incontrollata
come fulmine a ciel sereno spezzata
e non una vita grigia monitorata
sotto collaudato parafulmine

Da:Destini E Presagi

Epitaffio-Il volubile
Volubile,frenetico cambiai mille mestieri
e in tanti fui considerato astro nascente
poi in età avanzata mi fermai
su un lavoro duraturo
ove mai eccelsi abbastanza
ma garantiva sicuro discreto compenso

Passarono impercettibili gli anni
fino a una crisi economica
e con essa la disoccupazione
mi prese nel vortice
e ruotai in ozio e sconforto

Stanco,tentai riappropriarmi
delle tante giovanili arti
ove mai arrivai a perfezione affidabile
e diedi di esse solo cenno d’allori
ma ormai tutti mi dicevano troppo tardi
per ritrovare fasti d’un tempo
impossibile in qualità d'opera
investire su apprendista
che volge al declino

Lenta la belva chiamata depressione
fece pasto d’ogni stimolo e luce
e il vino solo spiraglio s’arrese

Giaccio qui prototipo
di mal riusciti collaudi
-come terra di vigna frequente rimossa
nella quale selvaggi si sovrappongono semi
trasportati in capricci dal vento
mai in germogli attecchiscono

Oh! voi che leggete
incatenate al suolo questa croce
fate che sia fissa al riposo
e non sia volubile alle preghiere
che il muschio segno di staticità
sia sigillo eterno di pace

Da:Destini E Presagi

Sogni proibiti
La notte
è il giorno dei sogni,
rintanati alla luce del sole
aspettano le tenebre
per evadere dalle anime
mentre carceriere la coscienza
esausta a vigilare realtà
dall’alba al buio
s’addormenta
e vago il tempo si riempie
d’invisibili trame
che il cervello
spento dagli occhi
e steso dalle ossa
non può sanzionare

Fuori da carcasse
amori clandestini
felpati sui tetti
scendono dai comignoli
e ossigeno in barca al sangue
attraccano all’inconscio
lago di desideri
formato da salive refrigeranti

Esiste il terremoto,
anche per i sogni,
un colpo di tosse
sveglia la realtà
e rabbiosa li rimanda in galera

Ancor peggio
qualche parola in ritardo
incastrata al dormiveglia
cade sull'orecchio d'un coniuge
che all'alba incendia la casa

Da:Destini E Presagi

Li chiamano amici
Li chiamano amici
pronti a farti regredire
per invidia
momenti avanzati in lumi

Li chiamano amici,
con furbizia raffinata
passata casualità
ti fanno cadere al pozzo
per offrirti subito una scala
e appena in superficie
al ringraziarli
in modestia sogghignata
teatrali,rifiutano eroismi
ti controllano il pallore
indice a segnare indelebile
a memoria lieta al vago
necessità d’altruismi

Li chiamano amici,
fanno capire alla tua donna
sono loro la parte mancante
dei pregi che lei sogna
e per colmare il puzzle
pronti a donarsi
pezzi a completare il quadro

Li chiamano amici,
collezionisti di sudditanze
e se la tua anima illeggibile
diventano cecchini del segreto
visto scrigno di sollievo,
pensano s’eleva in sgarbo
al dimesso, al pari assegnatoti

Da:Destini E Presagi

Serraglio
Troppa gente fallita
si proietta nei figli al futuro
e li sguinzaglia al mondo
sperando riscattino genitori
consci d’esser solo tramite,
semi marci a germogli
trascurati,lungi da cure e lavoro
i soli a portare a buon raccolto,
disconoscono semina e terra
nell’ozio al vento,selvaggi si cullano
tra erbacce e rovi disperdono
ambiti lustri d'avi al proseguo

In altro lume d'esempio l'evento
attinto da saggia favola,
cocchieri al Lucignolo carro
spesso in contesa a comandi
tutori guidano ai balocchi
posturati angioletti
subito in metamorfosi
monelli,gaglioffi,furfanti
col risultato,in sorpresa
orecchie a ciuco sui volti
additati tra ilarico e sdegno
musicati da ragli in famiglia
e ormai in nuova specie al serraglio

Da:Soste Precarie

Gelosia
Chiede perdono
il sangue
fermo
succube dei dubbi

La luce illumina
l’inferno nelle tenebre
della mente
mentre il respiro
accelera solitudini
di pensieri in fiamme

Atti insulsi
acrobati
s’appendono
a traiettorie d’occhi,
giocano con anelli
spirale d’orologio
al cuore
fuori tempo

Cipria il dolore
per asciugare mani
di ladri
nella presa del destino
di due anime,
scritto segreto
nel futuro
da una sola

Sensazioni o verità ?
-nella fiducia
…unica risposta

Da:Soste Precarie

Il sole
Vecchio braciere
arroventi pelate
fai vendere climatizzatori
abbronzi statali disertanti al lavoro
rendi violacei capelli laccati
di donne creole schiave di specchi
trasformi in aghi di bussola
l’ombra di code degli asini
e in fili d’argento bave di vecchi

Vecchia palla infuocata
giochi con tremori di ossa
e sudore d’operai sale agli occhi
-colori di giallo fili d’erba e anime pallide
e le secchi a provviste di fauci e dolori

Vecchia medaglia in eterna tempra
da un lato la vita,dall’altro la morte
ti offri trofeo e nessuno vince
alle stagioni ti sposti
e col denaro gradassi ti seguono

Vecchia illusione
ogni giorno muori e rinasci
seppellito e riesumato nei volti
fin quando non hanno più carni
a coprire fossi sbarrati da rughe

Da:Destini E Presagi

Sisma
Pidocchi aggrappati
ad una coda
serafici cullati
sicuri al suo ondeggiare
ma un bel giorno l’animale
decide di sbatterla
violenta sul dorso
o contro un muro
e uccide gli abusivi inquilini

Il mondo,feroce belva
addomesticata
a maggiordomo del popolo,
in sogno vede la foresta
sbrana comandi
rovescia posate
fulminea si dilegua,
nascosta
terrorizza con urla
di riscossa

Trema la terra
a svegliarci
ricordarci il precario
svestirci d’onnipotenza,
siamo foglie fragili
e un uragano
Piomba nel sereno
può sorteggiarci
prima del capolinea
dello stesso autunno

Siamo palline
d'unico rosario
e a volte
l'inciampo di lingua
confonde la conta
pressata dal pollice
che spezza il filo usurato
e fa cadere
le preghiere
saltellanti ai piedi

Da:Destini E Presagi

Canti gregoriani
Gole roventi nei conventi
tra arcate e labirinti
commutano fustigazioni represse
subbugli devoti
in canti festanti

Voci levigano unti di supplizi
s’ammorbidiscono,vorticano alle navate
turbinano fronti sudate
si magnetizzano a grate
metalliche vibrano a fessure
fiato aleggiano al misticismo
curvano alle nicchie
risalgono,si sommano a cupole
echeggiano al silenzio perfetto

Atmosfere giocose e morenti
idilli e inferni roventi
macere in anime,elisir di pace
ove coscienze medite al tacito
cantano glorie supreme
seppelliscono peccati sconfitti

In angoli ai soffitti tele di ragni
letti di note rubate
di confessioni,sbrigate sbagliate
e ognuna ansimo zoppo di cuori

Armonie d’anime affine
vellutate carezzano icone
che al velluto d’unisoni suoni
ravvivano occhi e colori
sorridono al filo d’aria
ghigliottinato da bocche asciugate
guidate da implori d’inchini

Da lontano nei campi
s’odono melodie del tempo
imbrigliato nei rosari degli avi
raccolto in manoscritti incerati
custoditi da ossa incrociate

Da:Destini E Presagi

Rizieri Pece
Quando mi rubarono
il manico intarsiato della zappa
con la quale coltivavo semi
per i miei amici volatili
scrissi al Giudice Puleggia
diverse lettere accorate
ove ripetei numerose volte
rivoglio il manicomio
-Un mattino vennero a prelevarmi
con la forza gendarmi e infermieri
e mi spedirono all'ospedale psichiatrico
ove impazzii veramente
-imparai troppo tardi a scrivere
manico mio e il Giudice
per mezzo millimetro mancante
nello stacco dei vocaboli
mi condannò a una triste sorte
-Quanti padri hanno legato
con matrimoni forzati l’anima dei figli
senza subire nessuna condanna
e io solo per aver legato stretto su carta
un pronome a un nome
ho subito cosi triste pena

Da:Destini E Presagi

Epitaffio-Il cornuto
Inventando viaggi di lavoro
per anni tradii mia moglie
tranquilla come acqua al ristagno
e quando chiedeva traccia
del posto in cui ero stato
le facevo spedire una cartolina
dal mio amico commesso viaggiatore
che sereno mi reggeva il gioco
ed elogiava l'arguzia operata

Un giorno volubile del peggior marzo
fallì l’incontro con la mia amante
lunatica come il suddetto mese
e ritornai annoiato a casa
e grande fu la sorpresa
trovai la mia statica metà
a letto col mio amico viaggiatore

Il respiro congelò in gola
il cuore ,lepre tra cane e fucile
si paralizzò e il sangue gelò,
caddi secco a terra
come piombo che sfugge a gelide mani
di muratori in tetro inverno

Ora qui giaccio additato immorale
traditore e tradito,furbo deriso
sotto questa lapide ove la consorte
in rispetto al lungo allaccio degli avi
fece incidere l’albero genealogico
ma forse si servì d’un cattivo scultore,
i suoi rami suscitano ilarità
paiono a tutti
…..lunghe corna di vecchio cervo…
…….amen………………..

Da:Destini E Presagi

-Molise-
Non c’è cosa peggiore
di quando una regione
passa da povertà a benessere
senza percorsi culturali

Oggi metà popolazione
ostenta agi in arroganza
l’altra entusiasta con briciole
ma queste sono comunque sazietà
triple alla miseria di prima
perciò indigenti e benestanti
elevati gerarchicamente
dalla fame di un tempo

E’facile vedere cani da salotto
mangiare carne e rifiutare ossa
prelibatezza ai randagi
vissuti a lanci di mani vuote

Fortezze ai politici
castelli di sabbia a plebaglia
e quando crollano tumulano respiri

Terra d’Azzeccagarbugli
spacciati a Don Rodrigo
ma i capponi li mangiano solo in foto
fatte benedire da Don Abbondio

Molise,scoreggia di geografia
zona franca tra computer e clava
ove si vedono gatti meteorologici
orecchie d’asini ad antenne
maiali a PIL pro capite
pecore effige a democrazia
galline immolate a volpi
caciotte vidimate da galoppini
segreti custoditi da ruffiani
etica inculcata da raccomandati

S’eleva dissenso d’un poeta
Molise…vaffanculo

Da:Destini E Presagi

Ciro Polla
Quando muoiono i ruffiani
tra pernacchie di corvi
solo cani randagi dietro al feretro
che varca immaginari traguardi
segnati da gatti neri che tagliano la strada
mentre dalle finestre
si grattano al basso ventre
e tastano aglio e peperoni
-Sulla tomba
la statua di Giuda con un tappo in bocca
e ai piedi una sputacchiera per le offese
-Sono Ciro Polla per tutti cipolla
sfasciai amicizie e matrimoni
in vita tutti a corteggiarmi
chiedendomi silenzi e parole
-Ogni anno il due novembre
scagliano sulla mia lapide,cipolle
tuberi alla luce,a marcire
e mai più in germogli
....come le mie bugie

Da:Soste Precarie

Epitaffio anonimo
Non è vero che l’atomica
sia stata inventata nel novecento
in realtà esiste da millenni
a esempi devastanti,
il suo nome… VERITA’

Con l’ordigno riportai
falsità alla luce
ma un giorno mi scoppiò in mano
e tutti fingendo dispiacere
in cuor loro s’estasiarono di gioia

Or qui giaccio vicino a una canna
al vento imita il diniego di un indice
ininterrotto condanna l'uso dell’arma

Spontanee canne crescono
ove regna incuria senza memoria
ove si gettano fiori secchi d’altri loculi
ove l'onestà marcisce
all'ombra della ridente menzogna
ove ideali soffocati da gramigna
ove la terra sputa caos silenzioso
ove croci e lapidi si perdono di vista

Da:Destini E Presagi

Sfogliatura del granturco
Cumulo di granturco sull’aia
illuminata da lucerne
e tutt’intorno inginocchiati
Come monaci Buddisti
a sfogliare pannocchie
a ripulirle dei loro filamenti
ambiti dai bimbi per farne parrucche e barbe
e interpretare personaggi fiabeschi

Gran vociò e risate
aneddoti e allusioni ad amori da intrappolare
e le donne anziane spiegavano esche
a donzelle acerbe in malizia
imbarazzate da prosperosi seni
e rossori a paffute mascelle

Il mescitore di vino
al compito di oliare le gole
ma spesso ritardava il giro
con scusa di controllare le stelle
alzava il gomito al cielo
e farneticava oroscopi

Quando finito di spogliare l’oro
l’organettista sbronzo d’elisir ispirativo
biascicando frasi incomprensibili apriva le danze
e tra ossa stanche si scatenava il sangue

Timidi giovanotti sudati d'attese
al confine tra luce e ombra
lustravano mire a palpiti impazziti
e segnavano con salive al gozzo
fulminei sguardi ricambiati
ma di solito qualche vecchio volpone
alla scena li afferrava e li scaraventava in pista

Continuavano fino all'alba
che stanchi e felici li consegnava
indomiti a nuovi lavori

Da:Destini E Presagi

Aratura un tempo
Spesso analfabeti,scrittori
scrivevano ogni anno il loro libro
con l’aratro su pagine di terra
racconti sempre uguali
di pane amaro e famiglia
ogni riga sudore e stenti
tutto in bella copia asciugata al sole

Tra sinfonie d’allodole
lenti i buoi,tipografi del destino
ruminavano fatiche
e con la coda scacciavano mosche
accenti fuori posto

Ogni tanto la penna si rompeva
su qualche pietra nascosta tra l’erba
e fermava la frase che prendeva voce
in bestemmie subito pareggiate da implori
e un disegno al cielo a imitare una croce

Era difficile raccontarsi con la terra
per leggere bisognava aspettare un anno
e spesso al tempo non piaceva la storia
e da una scura nuvola scagliava distruttivi sassi
poi sorridente,beffardo da un’isola azzurra
s’affacciava il sole a dire..
tutto da riscrivere,non esistono fotocopie

Da:Destini E Presagi

Raramente un tempo i contadini

andavano dal fotografo
a chiedere una -tale e quale-
ovvero una foto
e quando costretti da legalità
si mettevano in posa
stravolti a tal punto
che non parevano se stessi,
stiracchiavano le ossa
rastrellavano con dita i capelli
sui volti a dirupi leviganti dal vento
muscoli e rughe,recinti a scoraggiare lupi
occhi da topi a fiuto di trappole
orecchie da lepri controvento
labbra a mura cannonate
allora il fotografo spesso anche
barbiere,cestaio,fabbro
cercava di riportarli umani
anche per non dover poi litigare
quando sulla carta s’imprimeva
un’immagine sconosciuta
-Era solito dire..
quest’anno non basteranno sacchi
al troppo grano,oppure ci sarà
più vino che acqua
-A tal sentire mollavano la recita
estasiati,trasognanti congedavano le vene
e un lampo a sorpresa li congelava
originali……tale e quale

Da:Destini E Presagi

Calvizie
Foreste diradate
cervi allo sbando,
farfalle cercano
nuove orchidee

Territori lunari
insetti astronave
trappole a schiaffi

Laghi essiccati
riflessi segnaletici
deserti rastrellati

Pascoli bruciati
sotto serre di stoffa
in alchemici concimi
germogli ricordi

Piazzali sgommati
frenate geometriche
parcheggi specchiati
segnaletica mobile

Salvadanai di mogli
scivoli di carezze
tamburi di figli

Riferimenti
asini capelloni
rosei maiali
a dubbi confronti
all’ingegno in
chioma o pelata

Da:Destini E Presagi

Aria di maggio
Dorso di mano
a carezza di bimbo
in estasi a primi stupori
quest’aria di maggio
diffonde profumi
culla la pace
magnetizza sguardi al creato
tra redenzioni
plagio a respiri

-Ogni rosa
cuore sfogliato
da sintonie al risveglio
da promesse,bulbi
segugi alla luce

Suonati da ciottoli
argentei ruscelli
ove allodole s’intingono
per cromare aureole al cielo
anelli d’amori

Polline
bambagia d’angeli
a letti di sogni
in attesa d’anime affine

Da:Destini E Presagi

Vino veritas
Tutta la notte sentii
cani cinguettare
canarini muggire
asini abbaiare
pecore ululare
gatti belare
capre nitrire
mia moglie starnazzare
mia suocera ringhiare
Al mattino la testa pesava un quintale
ma lucido inforcai gli occhiali e lessi
sulla bottiglia di due litri,scolata
..montepulciano anno 1981
-Sbronzo avevo male associato
alle figure tutti i versi
tranne starnazzare e ringhiare
che a distanza di anni
pur essendo diventato astemio
echeggiano tra mura di casa
tuttora nel cervello

Da:Poesie Cialtrone

In campagna
Su carreggiate di trattori
ricoperte d’ erba
le faine percorrono
la loro autostrada
ogni tanto sostano
leggono umori in sbuffi di vento

Nel cielo le poiane
vagliano azzardi
si scagliano su prede
fulminee a cambiare traiettorie
geometrie a indurre agguati in errori

Nelle fattorie i polli
all’oscuro di segnate sorti,
finire con riti allo spiedo
o tra fauci d’altri animali
e ignari del bacio di Giuda
sono felici a bontà di mani
elargenti pasture leccornie

Baffi a serrati becchi
sventolano in volo vermi,
cibo a pulsioni gioiose
di nuovi affacci smaniosi
d’iscriversi al cielo

Stiracchiano al sole
curve schiene i vecchi
e ascoltano rutti d’artrosi
perdersi tra steppe sui visi

Vanitosi boccioli tra foglie
seducono insetti
ed evocano seni di fanciulle
al gioco d'ombre allo specchio,
stupite ad accorgersi
d’improvvise bramosie
esplose dal petto
e calamitate da occhi
che in mal celati pudori
affondano salive a refrigerio d'impulsi
con gozzi a pastori di sangue
rosso in turbine alle guance

Da:Destini E Presagi

Pornografia
Ispirazione…
Discarica di ormoni
termovalorizzatori di cervelli
inceneritori di sentimenti
umiliazioni del DNA
traumi psichici
disturbi invalidanti

Trama:
circonvenzioni di incapaci
deficienze psichiche
umiliazioni d’handicap congeniti
dispotico masochismo
pentimenti di Edipo

Attori
macellai d’indigenti
inconsci suicidi
psiche deturpate

Registi
magnaccia,ricottari
guardoni

Pubblico
masturbatori di professione
affetti da Psichismo difensivo

Poesia
ali al fuoco d’inferno
tonfo negli abissi
redenzioni ermafrodite
ghigliottine di primavere
albe anoressiche
tempo anemico
Ninfa e Narciso
Arco e freccia
A trafiggersi il cuore

Da:Destini e Presagi

Occhi nelle scarpe
denti appesi a baffi di randagi gatti
sotto palpebre di nuvole
lustrano la luna
funamboli su bretelle della notte
col pubblico di stelle tremanti
giocano al numero dell’invisibile
e quando ci riescono vincono
un uscio a serrare giorni
e una pagnotta ali al tempo
-Proiettili sparati ricordi, nei calendari
ogni buco, tappa a nuovo nome
a inciampi di bocche,
-Tra cecchini di consonanti
fiati al vento,libro d’anagrafe
pagine a petali di margherite
sfogliati,nell’ultimo il destino
in luce o clandestino

Da:Soste Precarie

L'avaro
Era così avaro
e quando il governo
mise una tassa sulle case
chiese a una rondine
che aveva fatto il nido
sotto la sua grondaia
di contribuire alla spesa
altrimenti lo sfratto
e quando morì,
la stessa rondine
per compiacersi
si posò sulla lapide
e sentì una voce iraconda
chiedergli il prezzo
del parcheggio
-L’animale volò via
e sussurrò….
anche all’inferno
chiederà a qualche vicino
contributi al riscaldamento

Da:Destini E Presagi

Maggio
Seni acerbi
preparano trappole
a sguardi di largo cerchio
e s’intravedono tremanti
come pulli impauriti
al primo affaccio
oltre orli di nidi
e a tal visione
pennellano lingue i vecchi
su labbra a cadente recinto
di sillabe,sentinelle ammutinate
a incorruttibili saggezze
in alveari d’anni decorosi
-Ultima linfa ai vecchi tronchi
fatica a salire a gemme assetate,
è triste morire quando tutti
tra profumi e colori si risvegliano

Da: Soste Precarie

Bordelli
-Baci,francobolli a marchette
-capelli,rami secchi di cervelli
-parole,proiettili ad atterrire difese
-sorrisi,oblò d’ormoni
-sigarette incensiere a sbattezzi
-whisky ,palude ai ricordi
-champagne,terme ai demoni
-profumi,pece ai fiuti
-musica,rumori battitori di caccia
-Carne avvolta,svolta,pesata
fritta,raffreddata,consumata
-Letti,tavole del tempo
ove s’apparecchiano
insaccati d’anime da seccare
alle fauci d’uno zombie
soprannominato…..amore
-Rimettono il mandato al cielo
spauriti angeli custodi

Da:Destini E Presagi

Aforismi
Non preoccupatevi della malasorte
nella vita s’alternano,brutti momenti a momentacci

I politici dicono di puntare sul turismo
e vogliono fare un paese di camerieri e lavapiatti
solo che tra questi sono esclusi i loro figli

Se cerchi un impiegato della USL
conviene passare prima per la finanza
saranno loro prima o poi a trovarlo

Alle donne non interessano i soldi
ma qualcuno che li spenda per loro

I camerieri rifiutano
sia lavori pesanti che studiare
si pongono nella via di mezzo
anonimi tra sfaticati e dotti

I poeti mai scrivono per cambiare il mondo
al contrario sperano rimanga così com’è,
troppo grande il rischio di passare
dalla deliziatoria scrittura al lavoro

I preti osano fare dei corsi matrimoniali,
è come se un astemio desse lezioni da sommelier

Oggi se uno scrive cose trasognanti,indecifrabili
e a righe brevi va a capo, dicono sia poesia
se reali e a righe lunghe,semplicemente cronaca

La differenza tra un pazzo e un poeta
è che il primo i deliri li dice senza averli scritti
il secondo li mette su carta e li recita

Da:Poesie Cialtrone

Dubbi di fede
Dio, invenzione dei ricchi
per fregare i poveri
con scuse d’ipotetici premi
indurli a sopportare ingiustizie

Qualcuno dice: il supremo
offre a ognuno strade
in libero arbitrio
tra bene e male
ma io dico, al bivio di scelta
non ho mai visto
cartelli segnaletici
sicuri col timbro Divino

Bisogna aver fede nel premio
è risposta d’ognuno,
allora dubbi m’assalgono
d’esser imbrogliato due volte
da vivo e da morto, in quest'ultima
con l’aggravante di non poter
narrare ai tribunali la farsa

Or dico…
come in ogni patto serio alle parti
e insidiato da dubbi, angoscia all’anima
in realtà non documentabili
non sarebbe meglio
ripartire in egual misura
rischi e profitti
perciò vivere in terra
in maniera meno indigente
un po’ a discapito di ricchi bastardi
sempre pronti con lauti compensi
a corrompere doganieri
per la via dell’eden casomai esistesse?

Da:Destini E Presagi

Pullman
Pullman di turisti
ruderi ambulanti
a visitare statici ruderi
scrivono cartoline
che non interessano a nessuno
ma serviranno a se stessi
a confermarsi il sogno

Itinerario negli occhiali
passi nel bastone,
dentiere e rossetto
ad arginare facciali slavine
e buon giorno in una mancia
a mercenari camerieri
di complimenti a stocco

Da:Destini E Presagi

Safari
Fuoristrada,fucili,binocoli,
raffica di spari, tra incenso ateo
cadde rotolante il leone
con lingua molla spezzata dai denti
e criniera irta a voler diffondere
ultimo dolore avviso a dileguo

Applausi e foto col trofeo
mentre altri animali
sorteggiavano direzioni salvifiche
atterriti dal soffio della morte
e l’erba alta s’inchinava a scuse
d’inadeguato nascondiglio

I cacciatori estasiati
eroi onnipotenti
sparpagliati smaltivano
eccessi di glorie da confezionare
a racconti ai posteri

All’improvviso apparve
incitato da Lucifero un rinoceronte,
puntò dritto al capo safari
e con colossale assenso da terra a cielo
gli infilò il corno nell’ano,
e a bandiera lo sventolò a vendetta

Lessi la notizia,
solamente esclamai…..
nel caso non si può dire
che il malcapitato,sfortunato
non ha avuto….c..o

Da:Destini E Presagi

Motozappa
Rutta la motozappa
davanti al suo pilota
abiti a galleria del vento
e berretto a reliquia

Tutt’uno manubrio e ossa
vibrano a sobbalzi
mescolano terra
pappa del tempo nudo

Ruota l’erba
intorno a giostra di ferro
spolpata alle radici
muore al sole carezzevole

Sobbalzano sassi
diamanti al sudore
punto a uno scritto
che solo il destino sa leggere

Da fuligginosa marmitta
nuvolette di fumo
svelano mentali germogli

Vecchio disco ove incise
storie antiche,la puleggia
gira applausi d’avi

Cantano gli uccelli
felici al dazio
che ruberanno

Da:Destini E Presagi

Governo Monti
Tassa su vecchie dentiere
masticano male
e nello stomaco i cibi
creano inquinanti flautolenze

Tasse sui sorrisi
innescano ilarità
distraendo da problemi fatui
annientabili in sacrifici

Tasse sui grugni
infondono pessimismi
zavorra allo sviluppo economico

Tasse sui cani
causa d’amicizia promiscua
a discapito di socialità omogenea
utile ad attenuare malumori di spenno
del governo equo

Tasse sulle cinghie
strette a raggiri
occultano opulenze
e troppo lente minano morale

Tasse sugli occhiali
fuori gradi ingrandiscono
pelo all’uovo
oppure annebbiano realtà

Tasse sulle cravatte
a nodo sconcio,esempio a cappi
e giuste al collo ostentano
benessere arrogante

Tasse sui crani
pelati risparmiano shampoo,
se capelloni sembianza a ciuco
in scarsi lumi si nutre la chioma
fratta a pidocchi

Tasse sugli sbadigli
avanguardie d’ozio
cecchino al lavoro
incita a pensionamento

Tasse sui respiri
in eccessi liberano malsane idee,
spasmodici millantano agonie
mendiche al pigro retribuito

Tasse sulla vita
in viltà se va via
senza omaggiare
sangue alla Patria,
arrogante se resta
parassita all'inps

Da:Destini E Presagi

Epitaffio anonimo
Cercai di spiegarle un equivoco
ma lo definì errore senza perdono
allora innocente m’affannai a chiarire
e nell’affanno sbagliai veramente
e più cercai di rimediare e più apparvi
bugiardo ai suoi occhi che mi sommarono
nel cuore tutti i tentativi di spiegarmi
e li convertì nel male che solo lei vedeva
e la mia anima vagò nella menzogna
cercando approdi dove s’espiano colpe
-Che il limbo eterno sia il suo destino
quando mi leggerà
-Che la parola perdono sia lava in bocca
a chi dispensa clemenze su altrui dolori
……………amen……………..

Da:Destini E Presagi

INPS
Istituto Nazionale Pirati Sociali

Salvadanaio porcello
a ciechi,monchi,zoppi,sordi
in metamorfosi
falchi,piovre,lepri,volpi

Sciacallo ente
aureole avvoltoi
claudicante il segno
respiri in dileguo
il fine

Monopolio putrefatto
nauseabondi premi
croce a zombie
encomio a Nosferatu

Baro gioco
specchi alle spalle
sinistre regole
anni fiches al banco
vincite eutanasie

Monitoraggi Statali
vecchiaia virus crimine
antidoti faine al sangue

Depennare,legale arte

Da:Vetriolo

Monologo
Mielose poesie da oratorio
inquinano giustizia ai lamenti
-Oggi a trovare un imboscato Statale
ci vuole fior d'investigatore o la finanza,
tutti rubano e chi non può farlo
smanioso aspetta il suo tempo
ma i ladri seri sono prima imbonitori
-Il gioco ha scalzato preghiere
sale da gioco sono pollai infetti
ove l’auto spenno mira redenzioni
-Per sfuggire ai coltelli i benestanti
scongiurano carestie poco credibili
specie se hanno in tasca indicazioni
di cure dimagranti e depliant esotici
-I cani scelgono bistecche dal macellaio
i poveri,fiacchi si cercano tra obitori
e quando si trovano qualcuno guadagna
un cartone e un’ombra sgorbio sul muro,
l’addio una sedia vuota,un piatto jolly
-Matrimoni celebrati da notai
e resi folclore in chiesa,poi subito sciolti
da sciacalli sciamani neri togati
-Figli, ambita coppa di stirpe
contesa fino a romperla
e reperti i cocci arma contundente
-Corpi s’accoppiano per raffreddarsi
fino al gelo,involucro al cuore
tenuto lontano da pietà grimaldelli
a onnipotenza e lucro
-Sole,stelle,mare,non più emozioni
solo appalti a distruggere habitat
a sorrisi in via d'estinzione
ancora ignorati dall'Unesco
sotto il cui ombrello si le mimiche
ma di visi scarni,film al dolore

Da:Destini E Presagi

Epitaffio di una prostituta
Carne,carne,solo carne
vermi,vermi,vermi
discarica di ormoni
-Brutta copia di mogli
cassaforte di sproloqui
orologio ad ansimi
portafoglio di vizi
diario dei Giuda
sagoma d’additi
Bibbia dei doppi sensi
tagliola di gomiti allusivi
lago di sguardi infuocati
-Ora qui giaccio
all’angolo del vecchio cimitero
tra rovi, ortiche,fruscii di bisce
e rose bianche infilzate alle spine,
profilattici scagliati di notte
da coppiette al di là del muro,
sono questi gli unici fiori
che non voglio e mi ricordano la vita
-Oh! Signore,in tuo onore
l’ultimo errore d’esser qui
quello di voler dare
sepoltura all’esca

Da:Soste precarie

Epitaffio di uno statale
Stimato, preso a nobile esempio
per una vita a timbrare il cartellino
e indisturbato, orgoglioso me ne andavo
-Ora qui sotto questa lapide
ricoperta di vischio,muschio,calcare
tra pulci,zecche,tarli,funghi
e il canto di un cuculo
non mi controlla nessuno
ma non posso andarmene
-I visitatori,di rigore
non portano mai un fiore,
lanciano da lontano
solo rametti d’edera

Da:Poesie Cialtrone

Epitaffio 57 - A Nerone
Sappiate, se fate del bene
chi lo riceverà, vi emarginerà
se un giorno la sorte lo porterà agli allori
perché gli ricordate la polvere
-Ora qui giaccio sotto disadorna lapide
tra l’indifferenza di coloro
a quali non potei tendere una mano
e di quelli che sincero aiutai
-Due donne mi segnarono la vita
una che amavo troppo
e quando venni qui la liberai
e l’altra dalla quale fuggii
per eccesso del suo amore,
ora per entrambe, questa foto
da consegnare all’obliò
-Nonostante il cartello
vietato l’ingresso agli animali
giornalmente passa ad annusarmi
il mio fraterno cane Nerone,
peccato, nonostante con un nome
così importante non abbia i soldi
per comprare i fiori
………amen……………….

Da:Destini E Presagi

La rondella
Il dado stanco della rondella
la insultò..oh! inutile anello
sono io che porto la croce
e tu sciatta comparsa
-Un giorno furono smontati
e nell’operazione il piatto anello
tra le dita del meccanico si dileguò
e questo nel rimontaggio,adirato
la ritenne non indispensabile
ma nel serraggio il dado fece attrito
e non s’avvitò forte
al che lento prese gioco
e un bel giorno si svitò
causando a una motore gran disastro
-Io passai per caso e pensai
subito a te..amore mio,
rondella mi tenevi stretto
al tuo cuore muto dandomi certezze
che da solo ignaro non avevo
e quando ti lasciai, piano ai dubbi
inesorabile m’allentai al baratro
ruppi la psiche fino a non vedermi
più allo specchio

Da:Destini E Presagi

Sharia
Legge Islamica di Dio
prevede per i ladri
il taglio delle braccia
e lapidazione per l’adulterio
-In Italia non può essere applicata,
ve l’immaginate un paese
con sessanta milioni di monchi
o di lapidati?
-Meglio il cattolicesimo
con ostie,confessioni, concistori
sermoni,catechismi,cresime
avalla pasture e balzelli arzigogolati
tipo: incidente probatorio
patteggiamento,fermo domiciliare
buona condotta,incensurato,vizio di forma
decorrenza dei termini,
primo,secondo grado,cassazione
riesame,archiviazione,indulto
e tra intralci di Gip e Gup
imputati in crociera premio
-Tribunali,via di mezzo
tra agenzie turistiche
e mercato del pesce

Da:Poesie Cialtrone

Epitaffio di un pensionato
A macellai d’emozioni
vendetti il tempo migliore
contato con le morti dei miei cani
-Poi arrivò il giorno
che premiarono le ossa dei mie anni
scrivendo sulla mia pelle conciata
……..Pensionato…………
-Una croce e un ramo d’alloro
gli addetti al tardivo premio
-Le fessure tra i miei denti
fotogrammi del lieto evento,
questa lapide copertina dell’album,
l’amen qui sotto,pellicola dei negativi,
le vostre preghiere,emulsioni
a sbiadire indolore la memoria

Da:Destini E Presagi

Epitaffio 130
Scheletriti rami di platano
sopra questa lapide muschiata
riprendono vita a primavera,
Io a imitarli esplosi
l’ultimo veleno d’amore
dai denti cariati dal rancore
-Oh! maestoso platano possa tu mediare
negli occhi increduli di chi legge
e tra Divinità celeste e peccaminosa terra
alla mia anima incompiuta un po’di pace

Da:Destini E Presagi

Epitaffio saggio
Imparai in segreto da tutti,
feci tesoro dei loro errori
fino al punto di ritenermi saggio
ma solo alla fine capii,
evitando l’errore d’ognuno
e ogni azione a esso legato
tolsi sale alla vita
-Ora qui invano vorrei errare
in eterna immobile rettitudine
-Imparai sulla pelle altrui
e la mia bella copia
ove scrissi solo cose banali
...........amen...........

Da:Destini E Presagi

Epitaffio ateo
Chi vorrà mai questa coppa
sapendo che ognuno la vincerà
-Questo è il traguardo
partii tra i fischi
a stenti arrivai tra l’indifferenza
-Nel percorso seminai ricordi
abortiti dai vostri occhi
e avido l’oblìo li divorò,
or ditemi pare credibile
che l’anima dell’aquila
maestosa al volo
termina a terra l’esistenza
e la mia senz’ali s’innalzi al cielo?
-In realtà di noi volano illusioni
alimentate dai respiri
e cadono piombo a terra
quando questi si dileguano
………..amen……………

Da:Destini E Presagi

Consigli
Non vestite per lusso i cani,
se vi sopravviveranno
i comunisti li prenderanno a calci
e i randagi li sbraneranno

Basta in povertà sfornare figli
altrimenti,camerieri schiavi
supereranno il numero dei turisti

Non lapidate il capo condomino
anziano con le traveggole
per una lampada fulminata
può darsi un giorno un terremoto scuoterà il palazzo
e quando voi affamati intorno a una cucina da campo
vi porgerà una ciotola di minestra e urina

Figli di papà abbiate rispetto d’indigenti
altrimenti il giorno che la fidanzata
vi pianterà sul capo corna giganti
le indicheranno trespoli ai corvi
e rideranno al loro gracchiare

Non andate a confessare peccati
piuttosto dite ai preti di dirvi i loro
così vi rendete conto che la lavatrice
è più sporca degli abiti da lavare

Ai ribelli pseudo-credenti non bestemmiate,
“porco” ingiuria al Santo
altro non è che cognome al figlio
di vostro padre perciò fratello
e il capo famiglia potrebbe sculacciarvi

Da:Soste Precarie

Ambienti
Ambienti di lavoro
aria così nefasta,
vernice ai muri
cerca di dileguarsi,
orologi terrorizzati
di perdere polsi
imitano granchi
e la luce scava occhi
per rifugiarsi vanamente
all’anima cupa
barricata a intrusioni
evitando sorrisi
facile cavallo di troia
pieno di malesseri
pronti a zavorrare
conte arrugginite
baro tempo venduto
-Serpeggiano ruffiani
allenati al bacio d’ultima cena,
le loro voci rasoi
inzaccherati al miele
offerti letali assaggi
smaltiti da antidoti galateo
al podio di pane nero
ove i morti atterriti a vivere

Da:Destini E Presagi

Margherite
Bottoni d’angeli
stelle d’agnelli
sorteggio d’amori
confetti di bimbi
forfora di prati
fermagli di destini
scacchi di pensieri
orgasmi d’occhi
monete di pace
germogli di preghiere
ovatta di passi
sorrisi di redenzioni
grandine d’illusioni
lotteria di primavera
segnalibro di anni

Da:Destini E Presagi

Mercato
Piedi picchiano tastiere di cemento
scrivono parole incartate,prezzi
letti da portafogli e dita a molla
di conta biascicata

Colori,profumi
inebriano sensi
accendono cucine mentali

Tra fretta e blando
urla e domande
accelerano,frenano orologi
redarguiti da campane

Geografia d’orti
facce bandiera
lingue mitraglia
mimiche neve e sole

Affari e salassi
sorrisi e grugni,recite
via di mezzo,titolo

Volge a termine
pacifica battaglia
scarti a terra
cimeli di clochard
furti di gazze e passeri

Da:Destini E Presagi

Destino
Due nuvole si scontrano
si sciolgono
in pianto dirotto a terra
e bevuto da assetate piante,
estasiate si ravvivano
mentre lumache escono da nascondigli
a pranzare con acqua e foglie
ma incaute,ingorde s’offrono
prelibato pasto a uccelli
che abbandonano rigide allerta
a mire di fucili

La vita è una ruota
girata da un magnete
(con due poli ,gioia e dolore)
acceso e spento dal destino

Da:Soste Precarie

E la nave va
Nel mare di feccia
giudici tour operator
delinquenti in crociera
onesti in sala macchina
politici in cabina di comando
-qualcuno grida
Noè ma non ne dovevi prendere
solo due per specie di animali?
e una voce metallica risponde
sveglia, è il Titanic
mica l’arca di Noè

Da:Destini E Presagi

Sintesi
Invidia padrona d'ogni cuore
non mi fido di nessuno
tranne del mio cane
che pure è geloso dei miei denti,
gli amici sono acari,afidi
e l'amore ciocco che brucia,
fumo agli occhi religione
cenere i ricordi
-Stagioni
pascolo,recinto,mercato,mattatoio
cielo e terra coperchio e pentola
per uno stufato di anni,
cuoco il tempo in divisa grigia
amen il suo gong al pasto

Da:Destini E Presagi

Montepulciano
Carta di credito all’amo
lancio a mare
abbocco pesante, sirena
abbraccio adagio
sotto ombra di palma
e dolore tremendo
cocco in testa
stordimento
nuvole e pecore
angeli e fruste
seni e capelli
demoni e sogghigni
giostra e urla
dentiere e pugnali
-Squillo, risveglio
a telefono, direttore di banca
lapidario
conto sotto zero
moglie scappata col ragioniere
cane con segretaria
-Accusa del maresciallo
pesca di frodo
e adulterio
indizio….
mutande concubine
dal piano di sopra
trascinate da gatto
giocherellone
su soglia di casa
-marito col fucile,
spari a raffica
-Rinvenni in ospedale
sotto sguardo medico,
bottiglia in mano
leggeva l’etichetta
e… mai più quel vino
-Tutto un delirio
tranne sparizione carta di credito
e consorte vestita a festa
salutava dal taxi
in direzione aeroporto

Da:Destini E Presagi

Uomo di marmo
Parve tenere bocciolo
che si culla al primo vento
ma poi la vide inghiottita
dalla porta d’albergo
e scie di profumo
come orologio a pelo d’acqua
al polso di vecchio marinaio
a scandire ultimi respiri
nell’oceano di sventura
mentre nutriva ancora lo sguardo
della sua carne, della sua anima
di meretrice sensibile e dolce
come miele che rubava in infanzia
per corrompere i primi denti
a non lucrare al seno

Cocktail di saliva e succo
di tabacco masticato
oliarono marmorea gola
anestetizzata da antidoti
scagliati dal cuore in difesa
dell’ormai demone pensiero
nel dolore infernale

Vederla in quel posto
ove le anime vengono conciate
come pellicce scuoiate
su animali vivi
fece avvertire alla nuca
freddo alito di cipresso
vortice di morte
e un lenzuolo turchino d’aria
chiuse i suoi occhi sul mondo

Da quel giorno tutti videro
una statua muoversi
dentro le budella del mondo
tra pestilenti respiri

Da:Voci Scomode

Sindacani
Nauseati da bistecche troppo grandi
in annoiato dormiveglia su tappeti
ammalati di letargia,cani da salotto
abbaiano a rate per mostrarsi
vigili ai despota compiaciuti

Apprendono dai lupi in televisione
ammirati si schierano con le pecore
guidate a quattro zampe da pastori

Nella pasqua d’ogni giorno
teneri ingenui agnelli
confondono abbai e ululati di padroni
e lo stesso pelo dei canidi
al distinguo non li aiuta

Da:Destini E Presagi

Risvegli
Gli asini con dentiere consumate
da dura paglia e fieno,ragliano sorridenti
e i loro padroni trascrivono note
su pentagramma di terra con la zappa
ogni tanto respinta da sassi
impurità di pagina

Pascolano le pecore vegliate da montoni
che di tanto in tanto si misurano le corna
sotto occhi di pastori che li imitano
sollevandosi cappelli, ruotano mani
su teste appesantite da progetti

I maiali esclusi da incentivi ’INPS,
ruotano nel fango per rivitalizzarsi
cotiche e sfrattare parassiti
mentre galline infermiere
col becco a bisturi catturano
infastiditi vermi vibranti sulle schiene

Mosso da arretrati istinti il sangue
sveglia desideri amorosi di cani
al tentativo di copula su gambe di signore
a guardia d’imbarazzi deviati da guinzagli

Croci sovrapposte nel cielo,rondini
planano,s’impennano,si separano
applaudono con ali i round a buon fine

Piccoli vulcani in eruzione
cumuli di terra mossi da talpe ansimanti
e affaticate da ostacolati abbracci
sotto peso di gallerie esplose all’impeto dei sensi

Da:Destini E Presagi

Aforisma
Per conquistare una donna
ci vuole un sontuoso mazzo di fiori

Steli in oro
Petali di diamante rosso
Foglie di giada

Non foss’altro che
per sopperire a dimenticanze
d’annaffiature

Da:Poesie Cialtrone

Pensione
Una vita di lavoro
pensione ambito premio intravisto
ma un nefasto dì il governo
per salvare tasche di potenti e ladri
di sette anni spostò il traguardo

Sette anni di galera verso il tramonto
misurato con ultima coda di gioventù
intrappolata in sorriso tagliola

Morì il sogno di scrivere col cane
a zonzo a disarginare pensieri
nella rugiada argento liquido
la parola libertà da troppo tempo
macera sotto mura di labbra
e di passeggiare su tappeto di foglie
nei misteri di boschi, nei brividi
di solitudine riempita a canti
da decodificare all’anima
da troppo tempo tetra ai rigori
tecnologici,mercenari,sociali

Forse fu l’orologio
triste di passare da polso a chiodo
con la lancetta imbrogliò il tempo
lepre al fucile i secondi al cuore
nella paura in velocità
simulò lo sparo si flagellò al petto

Da:Destini E Presagi

Inconscio
Possibile non ci sia un mago,uno scienziato
magari con una leva capace di fermare il sole
per non fare arrivare la notte a costringermi
di dormirmi accanto mentre archivio inganni

Vorrei che la luna fotografasse i tradimenti mentali
e li proiettasse in piazza il giorno dell’anniversario
tra mille facce da tribunale e pollici abbassati

Vorrei che le stelle fossero teste di vipere
soffianti ai passi verso esche irrequiete
e le foglie d’autunno ognuna un foglio di via
timbrato dal tempo rubato
a coltivare ombre nel povero cuore

Che le gocce di pioggia siano spilli ai pensieri
quando confeziono bugie e farse

Ecco Amore questa è la parte buona di me
che scrive e maledice quella nelle tenebre
Che mi impedisce di amarti in pace

Tu il mio fiore,io farfalla e larva
in andirivieni al bozzolo

Da:Destini E Presagi

*Marzo
Il becco divora la coda
e l’inverno strilla
dolore e gioia dei superstiti
-Cade qua e là ancora neve al sole
per un velo trasparente alle curve
morbide tremanti della primavera
-Anime al valico del tempo
ali tra ieri e domani
mosse da sbuffi d'indecisi pensieri
e singhiozzanti vene capricciose
- Arcobaleni colorano occhiali d’aquile
ingrandimento di marmotte
timide bandiere al risveglio
effigi di pazienza e attesa
-Nuvole,dispute d’umori
a zonzo ribelli al vento maestro di presagi
giocano a ombre e luci su volti
bianche pagine in attesa ad assorbire
disegni di sorrisi
-Timidi fiori aspettano esili mani
per sposarsi nei capelli,fili d’armonie
diramate in bramosie
rosse fragole sugli zigomi

Da:Destini E Presagi

Sigle
-Api,Asram,ersam ,uli
acronimi,sinonimi,eteronomi
parole macedonia
sigle al ginepraio
scudi a protezioni di ruberia
-Sigle,abbreviazioni d’intenti
uniti da unico distacco
seppure nel distinguo
da due lettere tristi
P.I.-Partita Iva,
ha salutato l’Italia
che resta e piange

Da:Vetriolo

Sinistra odierna
Loden Inglese e cappello di feltro
sciarpa rossa,ciondolo di lotta
ora per agi ieri per la pagnotta
-Saluto tra addio prossimo ed altro
ed estrema unzione Cardinalizia
rimando al cielo di terrena giustizia
-Parole soffiate,sbuffi meditativi
R Francese ammorbidita al Cinese
nel plurale maestatis dei congiuntivi
con nonchalance preludio cortese
-Barba rimandata a tempi migliori
quando le favole daranno gli allori
passo cammellato nel deserto del potere
nuovi Comunisti riformisti liberisti
a prescindere Professionisti oppositori
sognano uguaglianza ma con vigilanza
garanzia di fallimenti all’alternanza
SLOGAN.....
che la sinistra non sia di destra ma dei sinistri
a vegliar gregge ci vogliono pastori in forze
perciò a loro il frutto alle pecore,scorze
-Compagni,di banco,di scuola,d'asilo,di bagni
unico invisibile distinguo lauti guadagni

Da:Destini E Presagi

Elisa
Cinquant’anni
somma di primavere
contate fiori ai capelli
e tanto amore sprecato,
nelle vene la gioia
luminosa sul viso
specchio ad ignavie
e dorso d’amore sincero
in cambio del nulla

Rughe scolpite rigagnoli
lacrime d’anarchico cuore
che l’anima analfabeta
libera ingenua
non leggeva
come non si legge
l’età di una rondine
giocosa in ultimo volo
che si spegne sul tetto
dei sogni d’ognuno
e nel vento stridulo canto d'addio
muto dolore
confuso allegria,libertà

Morì contenta
anche se scialba ai bigotti,
in ogni stupidità
rara a riposo
aveva colto
gemma nel gelo
…. un ghigno
convertito sorriso

Da:Soste Precarie

*Copertoni
Statue sconsacrate
discariche d’ormoni
su viali di bitume
illuminati da copertoni

Vegliano processione
cardinali neri
catene al collo
anelli teschiati
icone filigranate

Claxon e fumo nero
tra colonne carnose
annunciano
redenzioni blasfeme

Cuori di piombo
con pietre focaie
su Fiori di ghiaccio
e a ogni scintilla
Lacrima un angelo custode

La notte
caverna sotto costole
l’alba polpetta incartata
il sole termostato
al frigo dell’anima

Andirivieni di scarpe
di figure invisibili
normalità del giorno
frenato e trainato
da orologi
caricati a bronci

Da:Soste Precarie

*Stelle
Stelle
figlie clandestine del sole
appaiono quando il padre riposa
o isole di sogni nelle tenebre
approdi di sguardi
evasi dall’anima
rincorsi dal dolore

Faville
di coperta nera
incendiata da fatiche del giorno
oppure lumini funebri
a desideri morti
o forse ognuna luce ai ricordi
vampiri sulla via del sonno
a scassinare cervelli incustoditi

A me sembrano
occhi di topi
apparsi a chiusura di porta
a razziare pensieri
quando il gatto non c’è

Oh! Stelle
cosa m’avete ispirato
dopo avermi adescato l’infanzia
dietro bagliori cadenti

Stasera il cielo
nera terra rovesciata
e voi carboni ardenti
al fuoco di follie
ad arrostire speranze

Da:Soste Precarie

Pastori
Su pagine di lana
Timbrate passi
porri del paesaggio
bussano alle nuvole
nel limbo del destino
-Virgole sbiadite nella neve
fulcro d’orizzonte
confini mobili di praterie
rondini monche
balie di gregge
tempra di solitudini
atomi di saluti
carrucole tra monti e valle
gioiellieri di sassi e pietre
coniano oro bianco
valutato a pelle

Da:Destini E Presagi

Il pastorello
Una pecora guardò il sole
inchiodato nel terso cielo
sorrise,del tempo immobile
per brucare pigra a sazietà

Il cane in dormiveglia
ogni tanto in allerta semi-seria
giocava sbuffando
con piccole ombre d'erba
mosse dal vento e dalla coda

Il pastorello di otto anni
gracile nei rattoppi Arlecchino
parlava da solo
e ogni tanto si fermava
sperando invano
ritornassero indietro le parole
per spezzare la solitudine
avvolta dall'ìnfinito
e non reggeva più i sogni
che si costruiva in piena luce

Notò altri animali
che non erano mai soli
e le stesse parole
per reggere una frase ai pensieri
dovevano essere più di una

Si sentì troppo solo
avvolto nella gracile infanzia
in un mondo che non rispondeva
mentre una lacrima gli solcò il viso
quando il sole lontanissimo dal tramonto
e la via del ritorno a casa
infinitamente lunga

Da:Una Farfalla All'Ombra Della Luna

Ognuno qualcosa
Rinvigoriti
alle prime piogge i cipressi
offrono al vento la schiena
per tendere un arco
all’ultima freccia ai delusi

A poca distanza una palma
con charme saluta
come un transessuale Brasiliano
a imporsi con garbo
alla concorrenza
promettendo deliri
che apatiche mogli
non hanno saputo mai dare

Un platano fa da ragioniere
nel calcolo delle folate
sommate al gelo dei piedi
striduli al tappeto
e lascia cadere foglie
a rassettare il manto
ad attenuare cadute
ai precari...predestinati
non oltre

Quasi calvo un fico
fa mostra d'ultimi frutti
sui quali padroneggia
un corvo in salute
per trasportare iatture

Insomma tutti rafforzano
scorze per scoraggiare le lame
io invece raccolgo ceppi
per un fuoco a mantenere
in vita il mio coniglio nel petto
che ha accartocciato
le quattro stagioni
in un lungo interminabile
inverno che ho dipinto
con tenui pastelli sul viso
orfano di ogni smorfia di vita

Da:Voci Scomode

Aforisma
Le donne sono romantiche
e disinteressate ai soldi
però attenzione!.....
Non spendete in fiori cifre enormi
per la vostra amata
prima o poi si mette col fioraio

Da:Poesie Cialtrone

Soldi ( Aforisma)
Agli ubriaconi non interessa l’uva
ma solo il vino pronto al consumo
così alle donne non interessano i soldi
ma i desideri che con essi possono soddisfare
e i fiori che ricevono in regalo
preludio di mediazione e conversione
da numeri su filigrana a progetti che s'avverano

Agli spendaccioni non importa il denaro
ma solo l’attimo in cui lo spendono
a differenza degli avari,l’attimo
in cui l’accumulano
-Dura appunto un attimo la soddisfazione
di questi due eccessi e subito dopo
la mania incontrollabile di ripeterli

Soldi
lasciapassare per un paradiso artificiale
ove subito s'annoiano quelli che l'ottengono
e allora ignari del non ritorno
scendono per sempre all'inferno per poterlo
al confronto apprezzare

Da:Destini E Presagi

Italiani
Italiani
popolo di Bravi e Don Abbondio
in metamorfosi Azzeccagarbugli
Sognano d’essere Don Rodrigo
bastonano il loro asino
sorpresi questi raglia e non gorgheggia
dimentichi che poco prima
hanno arrostito il canarino
definito pollo nano
 
Italiani
Crocefisso al collo
pugnale nascosto nella manica
posata su una bibbia
-a caccia di schiene
 
Italiani
mulini al vento
a macina d'ideali
fortunatamente fermano le pale
gli ultimi Don Chisciotte

Da:Destini E Presagi

Ricordi
Amori che hanno perso
anche il vuoto degli sguardi
ormai dorso di specchi
che l’anima rifiuta
e cercano gli anni
in fondi di bottiglie
ove albe e tramonti
a seconda come ruotano
in mani obbedienti a spalle

E’ triste quando le fronti
diventano dirupi di pensieri
e le scarpe la loro trebbia
mentre cuori e respiri
suicidi a intrappolarsi

Passa mendicante il tempo
zavorrato da orologi
fino allo stupore
del non riconoscersi le facce
poggiate su quelle di riserva
imbalsamate a ricordi
che altri ci ricordano

Ah! Quanti estranei a se stessi
assoldati da ciò che furono
si trascinano avanti
vivono a retromarcia
guardano in fondo al pozzo
la loro stella cometa
assegnatagli dal primo bacio

Da:Destini E Presagi

Febbraio
Parole stecchite ai piedi
pensieri vetri ai crani
grigio e bianco scecherati
a incensi di comignoli
trafitti da fantasmi
traiettorie di merli
nere speranze
attese da gelide rughe
nel pozzo del silenzio

Da:Destini E Presagi

E' bello il sud
È bello vivere al sud
basta evitare luoghi comuni
e dare giusto significato alle cose
ad esempio:
- Opere incompiute,
sistema ingegnoso
per preservare opere ai posteri
-Rubare
ridistribuzione dei beni
-Mafia
famiglia allargata
-Sacra corona unita
rosario collettivo
-Camorra,tradotto in Italiano
qua morra,gioco a indovinare
somma di dita
-Anonima Sarda
pastori con ossessione di privacy
-Lavoro
ginnastica riabilitativa dell’INPS
-Emigrazioni
gite un pò lunghe
per conoscere luoghi nuovi
-Lavoro in nero
gente che fatica di notte
-Tasse
allusioni alle concubine
del grande poeta Tasso
-Termovalorizzatori
grossi fuochi a combustione economica
per segnalare itinerari ai turisti
-Evasioni fiscali
divorzi legali improvvisi
eseguiti con premeditazioni
-Canone
cane di grossa taglia
-Scontrino
piccolo impatto tra due macchine
-Fattura
rito magico passatempo
-Sud
abbreviazione di sudore
-Ricevuta fiscale
professionisti che ricevono
a patto in rigidità d’orario

Da:Destini E Presagi

Porci con le ali
Rosei e panciuti
maiali incravattati
non hanno ali proprie
noleggiano aerei
per paesi tropici
a catturare topi

Qualche dollaro
una caramella,esche
e una foto camera
Per la trappola
da mostrare al porcile
al ritorno in patria
ove rispettabili
con moglie e prole

Vanto e segreto
album di sorrisi e fango
ingenuità e fame
nomi grandi su ossa tenere
spine alla pelle
moccoli insabbiati
sorrisi all'amo

Porci con le ali
angeli alla partenza
demoni all’atterro
da templi a stalle
e viceversa

A volte rubati sogni
infuocati di vergogna
sforzano motori
che mirano abissi
si occultano in eterno

Giornali e TV,orbi
parlano di cicogne eroiche
stremate,fuori rotta
perite in mare senza appiglio

Croci ai sogni
sale sulle carni guaste
paradiso ai topi
........amen........

Da:Destini E Presagi

Motel x
Entrano nella hall
passo faina
voce stridula forzata a soave
visi a lepre in allerta

-S’avviano all’ascensore
con passo di prete
in fretta verso il pranzo
intermezzo tra battesimo e funerale

In camera,metamorfosi
in grugni fiati di maiali al cibo,
silenzio d’appago
rumori di tacchi a spillo
orologio in carne batte tempo
a cottimo rateale

Scendono scivolando,abbaiando
-Catone portiere
a sguardi li multa
e muta in Caronte
a traghettarli fuori
in fragile approdo

Destra,sinistra,dileguo
verso un pollo e una gallina
al pollaio di sempre
ove granturchi
sassi color oro

Da:Destini E Presagi

Neve
A fiocchi a fiocchi
rallenta passi
manda ruote a vuoto
addobba alberi
ovatta voci
sposa campagne
a farfalle bianche
rintana cuori
d’animali e gente
chiude fauci
a fame e sazio
ricama disagi e sogni
svela orme
di tracce e addii

Da:Soste Precarie

La suocera
Puntuale a venirci a trovare
senza mai un minuto sbagliare
mia suocera fervida credente
con la sua fede molto invadente
a inculcarmi rosari alla mente
di pari passo mia moglie a seguirla
e a ogni mia distrazione forte urla

Ogni giorno la despota anziana
a suonare stessa stonata campana
decisi di porre a questione rimedio
aggirando qualche legge del buon Dio
a un marmo di scale cosparsi scivolosa cera
e giunta l’ora del solito sermone di sera
al secondo gradino il piede scivolò
precipitoso maldestro appoggio trovò
fragile una caviglia oltre modo ruotò

Non dico le urla e il gran clamore
al punto d’avvertir anch’io dolore
e quando mia moglie la portò all’ospedale
devo esser sincero,felice dissi meno male
per alcuni giorni rimarrò libero solo
e i miei pensieri in estasi prendono volo

Passarono ore di mesta pace e sbadigli
finalmente senza imposti consigli
con la mente a fantasticare domani
senza veder preghiere a più mani

Interruppe l’estasi una telefonata
mia suocera dall’ospedale già congedata
diretta alla convalescenza assegnata
da trascorrere alla dimora sbagliata
ovvero stessa casa ove scivolata
accudita amorevole da genero e figlia
insomma obbligo stare in famiglia

Bibbia e rosario a ogni ora
e vano sogno d’altra dimora
in finzione di non guarigione
continua la mia triste prigione

Da:Destini E Presagi

Recinti
In genere le tragedie
partono con grandi intenti
a volte in maniera giocosa
tipo concorsi di bellezza

La bellezza allevata
a cominciare dai figli
biondi, alti, occhi azzurri
magari selezionati con aborti

A dar mano alla scelta
aree geografiche
a nord ceppo migliore
a sud sole implacabile
oscura la pelle
corruga la fronte

S’evolve protezione di stirpe
evitando impulsi promiscui
con recinti a confini
spesso in povertà
o in smania di libertà,varcati

A riparo di sconfini
lento l’odio dilania
oltre trincee mentali
ad annullare il nemico
ormai umano DIVERSO
inquinante d’eletta razza

La storia insegna orrende alchimie
da altezza e colore difesi
a vite scartate
in ciminiere fumanti

Da:Destini E Presagi

Oroscopo
Non è lontano il giorno in cui
i topi acchiapperanno gatti
i giudici siederanno al banco degli imputati
gli amori saranno a gettoni con o senza parrucca
le stelle si spegneranno e la loro cenere
ambito fertilizzante
i poveri indosseranno vernice come vestiti
i corvi moriranno di colesterolo
l’acqua finirà in casseforti vigilate
l’uranio sostituirà la benzina
i matrimoni si celebreranno sui siluri
-Cara moglie quando mi sei accanto
nulla paiono suddette sciagure
al punto da evocarle davvero
per godere della tua dolce consolazione
-A ogni lettore scettico del mio amore
per convincerlo gli regalerò un fiore

-Ma com'è possibile!
appena pubblicata la poesia
tutti i floricoltori d'Olanda
si sono messi in contatto con me

Da:Destini E Presagi

Opposti
Dorme immobile l’albero,intristito
alla caduta delle foglie ubriache di linfa
ma il vento lo scuote e gli ricorda
di tenersi contento,pronto al risveglio

Così i pensieri bussano a distrarre
dai torpori della noia che pure serve
a far sembrare più lunga la vita
a curare illusioni stremate
a convincere ripartenze dal capolinea
gioie fasulle,affermate
senza aver vinto sconforti

Così il sole asciuga e sblocca le ossa
e l’allerta a correre dietro impulsi amorosi
stanche mirano refrigerio d’ombre
lasciate con odio da poco alle spalle

C’è bisogno sempre di un opposto
per misurare tempo e sollievi
e a volte quando non arriva dalla natura
dobbiamo indurlo artificiale
come mettere delle scarpe strette
e plagiare l’attesa fino a sera
al sollievo di spoglio di piedi
oppure riempir l’anima
dell’apatia di un luogo
che spinge ad andare lontano
per la nostalgia del ritorno

Da:Destini E Presagi

Maria
Due abissi tersi cinerei
adagiati su un fiore
ondeggiante in affanni
sopra alba di un sogno
danza ai riflessi del sole
parla alle conchiglie del vento
solletica affanni a ogni petto
mostra recinto di neve
tra labbra orizzonte
ove oscillano fili d'ebano
a balconi di acerbe ciliegie
improvvise mature
a imbarazzi di sguardi
--A tal visione diserta
stridulo fiato al poeta
al foglio chiodo la penna
-amore ogni lettera un suono
e una foto gelata rubata
sviluppata nella camera oscura
d'anima bruciata dalle luci
del nome....MARIA.....
bacio tra cielo e terra
eterea scintilla
fuochi al sangue
pigro alle vene

Da:Destini E Presagi

Prateria
Tozza croce
scagliata dal cielo
si conficca e solleva
straccio al vento,
lucido gli occhi
si schiarisce la scena,
moribondo coniglio
tra artigli d’aquila
raddoppiati al sorvolo
d’immensa pozzanghera
specchio di morte
in ultimi fremiti
e interruttore di sete
al consumo di pasto

Saltella un topo
su ciuffi d’erba dorata
e in ultimo balzo
atterra su fauci di volpe
lancinante squittio
addio alla luce

Eroso dal vento
tortuoso leccio
svestito d'anni
trespolo vedetta
a corvo eletto a presagi
osserva sprechi a litigi,
decolla,s’avventa
ritorna ai nudi rami
pasteggia sciagure
s’ingozza,gracchia
indossa una nuvola
sparisce al sorteggio
d'avido giorno

Corteggiamento riuscito
d’isolata orchidea
a variopinta farfalla
in estasi al nettare
ricompensa a postino di polline
appena in tempo a partire
e una capra ingoia il fiore
che innesca ogni amore

S’avvertono respiri
d’esseri invisibili
in sorti diverse
a propendere
all'incerto domani
o all’oblio in sangue straniero

Da:Destini E Presagi

Al fiume
A tratti dormiente
baciato dal cielo
tra addobbi di ninfee
ove raganelle accordano orchestre
e piccoli uccelli con code a bacchetta
scandiscono ritmi e gorgheggiano
per un concerto multi etnico

Su ramo di salice a pelo d’acqua
una gru in amore,col becco
scrive su molla pagina una poesia
subito recepita da batter d’ali
e aureole concentriche
invitanti a estasi

Tra due rive rigogliose
un albero caduto
fa da ponte ad altri animali
e nel via vai a volte si fermano
misurano il tempo mosso da pesci

Sassi muschiati radicati nel fango
porri,escrescenze di qualche dolore
o monumento a vite omaggiate
nel gioco crudele necessario
alla catena alimentare

Regna pace tra vibrazioni invisibili
anche se la morte sempre in agguato
ma ognuno sembra giusto nel ruolo
consapevole pedina in scadenza
in armonioso progetto di madre natura

Senza vento due rami in continui inchini
e ogni tanto uno schiocco di frusta
chissà,catapultano al cielo implori
a tenere lontano umani malvagi

Da:Destini E Presagi

Mafie
Mafie con illegalità ottengono privilegi
stessa cosa i raccomandati e sono milioni
entrambi alla via oscura del male
solo chi va a mire basse e chi alte
Raccomandati parlano d’onestà
additano politici immorali
dicono quanta feccia in Italia
poi alle elezioni vellutano lingue
si contendono sederi di governanti
c’è il figlioccio,la moglie da sistemare
una pensione da ungere,una licenza da sbloccare
La mafia si serve dei politici e questi
avidi di voti al cambio di favori
-Ora da asino facendo un’equazione
...ELETTORI UGUALE MAFIA....
Invece se raccomandazione,parola innocua
lo stesso anche mafia,ndrangheta,camorra
anzi queste non esistono ma
solo comune folcloristico costume di popolo
Qualcuno dirà non scherzare coi morti
si non con quelli deceduti a causa d’onestà
o spenti nell’anima dai vostri imbrogli

Da:Destini E Presagi

Professor Caracallo
Occhiali a civetta in agguato
barba erba falasca bruciata
naso furetto a fiuto di fuga
mascelle ossute,dossi a intrusioni
gilet muta di serpente attardato
papillon farfalla in bacheca
andatura da cane zoppo schivato
per via d’inestirpabile callo
sotto pianta di piede felino
e accentuata con Buddista inchino
a ogni visione di bella donna
specie al mattino quando incrociava
la signorina Pericola Degli Intoppi
nobildonna di fare gentile
col galateo ospite fisso alle vene
-Nel lungo ripetersi di gestualità allenate
rimasero impresse alla mente trasognante
della dolce fanciulla esagerati ossequi
d'altri tempi del Professor Caracallo
che seppur schivo a ogni illusione
carpì maliziosa mimica assenso della suddetta
e a lungo andare perduto s’innamorò
-Come spesso succede a un cuore alato
tenta con ogni mezzo dar lustro migliore di se
e quel callo rompeva grazie di corteggiamento
-Seppur avaro,preso da impeti mai conosciuti
da un luminare si recò ad estirpare
la menomante perdurante escrescenza
-Atletico e baldanzoso in seguito si mostrò
al che la donna sgomenta avvertì
improvvisa mancanza d’ossequi
pensando fosse causa di presunzione e raggiri
a seguito di suoi arditi accenni a consensi
-Da quel giorno cancellò dal suo cuore Caracallo
ormai immerso a studiar allo specchio
esagerati perfezionismi che sempre più serrarono
una porta aperta in acclami creduta fortezza

Da:Destini E Presagi

I miei amori
M’innamorai di una gallina
così vanitosa che sposò una volpe
allora la sostituii con un’oca
starnazzava a occhi chiusi
e un giorno si suicidò su una griglia
-Dopo un po’ m’invaghii
d’una cornacchia ma
gracchiava così tanto
e la tacitarono con un fucile
-Giurai mai più amori con le ali
e la scelta cadde su una faina
e mi succhiò ogni notte il sangue
-pensai a relazione più domestica
una cagna m’illuse e cambiò padroni
-Cercai la mitezza in una pecora
talmente ingenua,paventava il lupo
e io nel ruolo di pastore eterno
stanco la indussi a bradi pascoli
-Sfiduciato e negli anni
fui circuito da una cavalla
e dopo svaghi al trotto
quando finalmente al galoppo
mi rovesciò a un burrone
-Passai da fauna a flora
trovai pace con una quercia
ma triste un giorno m’accorsi
era alloggio di sciami e stormi
e randagi vari e io uno dei tanti
-Risposai la mia anima
da anni separata dalla mia figura,
indissolubile la pace saldò le nozze

Da:Destini E Presagi

Un dente
Un dente bussa a un nervo
irritato s’infiamma
scioglie lacrime agli occhi
all’amo di uno schermo

A nulla può una mano
con l’ausilio della lingua
a fare da paciere
e il crocefisso al muro
mastica silenzi indottrinati

Il bimbo cerca il seno
ma è minorenne per gli ordigni
e il biberon appeso a una collana
è affetto sradicato

Arriccia la coda il gatto
poi vellutata la pennella
sulla gonfia mascella
sorride il pargolo al solletico
cade il dente ribelle
una manina lo raccoglie
lo lancia nel cartone animato
ma s’infrange sul vetro della TV

Fantasia e realtà
trovano armistizio
al primo stupore

Da:Destini E Presagi

Spread
Me chiamo Zi Romualdo Fibbia
bona sera a tutti,istruiti e anofalbeta
la Tv parla sempe de lu spredda
che poi sarebbe la distanza
tra l’Itaglia e la Germania
insomma come se a na corsa
cu nu metro s’ammisura esatte
lu distacco tra nu ciucce e nu cavalle
allora dico io ma cumma sadda fa
pe culmà sta differenze enorme?
lu ciucce è ciucce e chiù nun po’corre
e nemmeno se po azzoppà lu cavalle
-Forse na soluzione ce sarebbe
lu somaro arruolate pe la soma
e lu destriero alla velocità
insomma da na quercia
nun se puonne coglie li castagne
e nemmeno queste se ponne da a li porci
-a ogni albero li frutti suoi
chi pe gli uomini chi pe gli animali

Da:Poesie Cialtrone

Freddo
L’aria gelida
vibra intenzioni
pulli a primi affacci al nido
subito rintanati
-fumano voci roche
temprate si frantumano
a orecchie paraboliche

Una ragazza
grande quanto
cattivo pensiero svelato
misteriosa come segreto
a giro di zitelle in spergiuri,
mano a catapulta
lancia un bacio
ma non va oltre i piedi
sgomenta sussurra
...non mi ama
e dall'occhio sinistro
spunta una virgola d'argento

S’affaccia bandito
il sole da un crepaccio
incrocia due raggi
disegna un ombrello
sorride e sparisce

Spezza un filo d’argento
un cane su un copertone
compiaciuto il padrone
si gratta al basso ventre
espatria un pidocchio

Su un vetro appannato
a distanza di una coda
e un dorso d’asino
è disegnato un fallo
e sotto scritto..lavami
-corre la tabaccaia
col sedere a pera a cancellarlo
turbata dice,solo teoria

Congelate sorgenti
nasi di bimbi
a monte di gomme Americane
placente a capricci

Da:Destini E Presagi

Deserto
Cimitero dei silenzi
ognuno per granello di sabbia
accudito rude dal vento
millenaria somma di preghiere
ebbero voci su lettere
pascolate da penne,spade e croci

Pensieri mescolati,impronte
soste di ciglia a lucidare occhi
verso l’infinito tagliato
giallo e blu roventi al sole

Sbucano ombre sottomesse
imitano inquietudini precarie
dissetate in oasi coscienze
sondate in estrema solitudine
quando ogni figura smarrita e misera

Paura e libertà
in solo punto inizio e fine
e immenso all'anima rapita
dal nulla da riempire a pensieri,
continue appianate orme

Essenziale aleggia Dio a intimare
ogni respiro è tutto e niente
in beatitudine di un miraggio
e senza sete nessuno vede

Vanno i passi
geroglifici di ansimi,
nel sudore,rigagnolo d'antica storia

Da:Destini E Presagi

Il Barone Degli Allocchi
Il Barone Degli Allocchi
fece gran fortuna in Molise
spacciò gemme di tamerici
come asparagi primizie
-Impasto di calce bianca e silicone
a fresche caciotte Galiziane
-Per non parlare del non plus ultra
bulbi di ciclamini messi per giorni
in scarpe a fine lavoro e al tanfo giusto
rinomati tartufi Siberiani
-palline di capre a olive del Salento
-more a fragole della Birmania
-ricci cucciolo di cinghiale
-delle galline vecchie spiumate
accompagnate da un uovo di struzzo
a giustificare l’immane sforzo di queste
-Additò pipistrelli a figli del suo gatto
incedibile,tranne compenso capogiro

Il suo capolavoro quando vendette
al contadino Rapatonna
un asino spelacchiato a cucciolo in muta
di cavallo Arabo gigante

Anche in campo medico ebbe allori
specializzato in cure dimagranti
faceva legare dentro un panno nero le donne
e sotto il sole a ripetere con rosario
un nome ricorrente in sogno la notte
e poi a immaginare i mariti dediti al lavoro
per pagare a lui costose sedute

Godette di gran considerazione tra i politici
perché veramente dopo i suoi prestigi
poterono raccontare di tutto agli elettori
che ancor oggi con nasi al cielo
dubbiosi a rondini o somari

Da:Destini E Presagi

7 Gennaio
Sfrattati i presepi
spostati nelle cantine
in ferie i Re Magi
e le comete si fasciano la coda

Le mamme scendono dalle scope
frustano mariti grassi
a fare footing negli uffici

Preparano certificati medici gli Statali
organizzano scioperi i professori

Via vai di pellicce
di segretarie annoiate
riciclate da mogli di capi

Sorridono, giardinieri,portieri
e ruffiani vari
addobbati di regalie frattaglie
panettoni e spumanti
di marche sconosciute

Preti e sacrestani
Prestigiano offerte
s'additano sleali trucchi
minacciano cause celesti

Affari d’oro in ferramenta
a ruba moto seghe e coltelli
al taglio di corna e malelingue

Da: Poesie Cialtrone

Depliant

TURISTI IN MOLISE
-Collezionisti di sbadigli
-archeologi del ronfare
-fisici dell’effetto boomerang
e del tempo standbay
-reporter d’arcobaleni congelati
-ricercatori di letargie primordiali
e raccomandazioni a effetto domino
-matematici di conti alla rovescio
-politologi di voti lievitati
-cardiologi di cuori esuli
-sociologi di promiscuità separate
-umanisti di clave religiose
-luminari di ciminiere
-alchimisti di ragli conviviali
-pastori d’icone questue

FAUNA
-Pecore con dentiere
-galline gassate
-cani zerbinati
-asini sillabati
-gatti muschiati
-corvi prostatati
-oche maquillage
-vacche accostate
-maiali quorum

PIATTI CONSIGLIATI
-Carciofi alla maninpasta
-broccoli alla fugaiola
-peperoni alla guardona
-cetrioli a tutto uso
-patate viste e copri
-fichi alla fai da te

VINI
-Traveggole del 57
-dirupo del 69
-tagliacorna d’annata
-cervo d'ogni casa d'annata

Da:Destini E Presagi

Pidocchi
Pidocchi
attaccati a code
galoppini elettori
sperano non sguazzi
nel fango la bestia
e li porti a spasso
su altre pellicce

Parassiti
col cartello alla gola
Con su scritto
..non desiderare sangue altrui
vanno felici nelle cucce
assoldati dai mastini
a fiaccare prede indicate
o distrarle all’allerta nel gratto

Tramiti consapevoli
falsi ingenui maligni
parlano d’ingiustizie,
Giuda di professione
solo si baciano tra apostoli

Candele nei comizi
schiacciano aria con le mani
oscillano fiamme
da far notare in luce giusta

harakiri dignità
sorridenti con fiori in bocca
inchinati all'osso,
al potere il retro postura

Da:Destini E Presagi

Angoli e vetrine
Cibo sprecato
cani affamati
dilaniano scarpe vecchie
di piedi zavorrati

Voci assemblano buon giorno
ma il tempo è nero
e Giuda disegna cerchi
alle spalle a triangolo

Esche in vetrine
non convincono bracconieri
e lanciano invettive
a esorcisti vestiti da maggiordomi

Riflessi negli specchi
mercatini di difetti
scambi di denti e nasi
compensi geometrici a occhi guerci

Gonne a farfalle
fiori i semafori
impregnati di DDT
eluderli unico nettare

Cornamuse accordate
da spiccioli schiodati
suonano pentagrammi in tasca
e pollici e indici
ruotano a mezzaluna
poi a scatti all'inverso

Vedetta all’angolo
un collo sboccia e rintana
a ghigni e indifferenze
trova pace e riparo
sotto tegola a cappello

Tacchi smisurati
battono capolinea
a cuori evasi da sentenze
rispediti alle costole

Bambini nei tentacoli
piangono all’avvinghio
si placano alla morsa
sperano commozioni
refrattarie ai volti

Spruzzi di prete sugli ombrelli
balli fuori tempo
spallate arbitrate
con occhi a baionette
alveari le mete di sempre

Sotto un pagliaio nero
su un muro di cera
un bocciolo rosso
serra la sigaretta
sputa fumo a due colonne
sussurra...non si batte un chiodo
Eppure non è un carpentiere

Da:Destini E Presagi

Guerra tra le lenzuola
Guerre di fagioli macinati
e combusti in notti insonni
di matrimoni al capolinea
mantice lenzuola
a espellere gas nervini
già stecchirono armonie
inventate
-Dal fosso di materassi
trincee
schiene dirimpettaie
aggiustano artiglierie
per incendiare dialoghi
-Spari forti a impressionare
oppure silenziosi a sorprendere,
atomica dei sordi
nella guerra dei dispetti,
sono parole deviate
verso il basso
per liberare bocche
a invettive
e pause al russare
-Intermezzo di luci accese
lampi tra tuoni
e rumori lontani
non arrivano all'orecchio
solo minacciano
nasi in altre mire romantiche
e per vedere forze mancanti
del nemico
alleato forzato
sotto unica pelle di tela

Da:Pensieri Alternativi

Pensionati
Occhi appannati
dei vecchi
nel mondo in bianco e nero
in fila
per una squallida pensione
dietro sportelli tecnologici
tra lo spavento dei riflessi
di rughe che non entrano
negli occhiali di impiegate
col cuore perso nei miti addormentati

Poi tornano a casa
con le ascelle sudate
nelle fatiche di un braccio
coperchio di miserie
da trasportare
in un portafoglio
agenda con foto di morti
col filo del richiamo

Ripongono al riparo
i biglietti per il cibo
nella morta periferia
Impugnano una zappa
per pettinare insalate riconoscenti
con radici avvinghiate
a raggrinziti profilattici
doni sprecati a un progresso di anime
dietro teschi colorati

Si fa sera
giorno aggiunto alla speranza
uno in meno per l’abisso
in compagnia di una fumante ciotola
offerta agli Dei

Da:Voci Dall'Inferno

Insonnia
Il medico gli consigliò
di contare animali e in più le pecore
per combattere l’insonnia
ma mentre contava
il suo cane pastore abbaiava

La moglie provò a dargli pace
col seno a biberon
e la mucca muggiva
allora la donna gli rotolò addosso
a donargli affetto
ma l’asino la sentì soma sulla schiena
e incominciò a ragliare

Adirato da tanto fracasso
scese furioso nella stalla
con nodoso bastone
a percuotere gli animali
ma la moglie urlante l’implorava
di non oltraggiare innocenti bestie

Senza pace si recò dal dottore
lo minacciò con la pistola
e questi incominciò a gridare aiuto
poi giunsero i carabinieri
e nel sonno l’inseguirono

Sudato si svegliò nel fienile
tornò a casa e scopri
la consorte che copulava col dottore

Vendette la fattoria
frequentò l'università
in facoltà di medicina
e quando si laureò
prescrisse ai suoi pazienti insonni
pesante sonnifero alle mogli
per prendere essi tranquillo sonno

Da:Destini E Presagi

Anomalo presepe
Sembrano tutti vecchi
ognuno accompagnato da due badanti
stamattina al comune
quando i carabinieri li portano a passeggio
-Il sole tra nuvole diradate e veloci
pare fotografo ufficiale della sorte

In convitto contestano intercettazioni
di scarso audio e a porre dubbi
tangenti,tangenziale,tangibile,transitabile
testabile,tastabile,arresto,arista arrosto
soldi,sarde,sordi,saldi

Si dichiarano innocenti e vittime
benefattori fraintesi e gli avvocati avallano
mentre fuori i coniugi difendono i loro eroi

Siamo sotto Natale e il Giudice
allestirà un presepe recintato
ma gli attori scelgono tutti
ruolo di dimessa pecora e asinello
e rifiutano di fare bue,cane, maiale
-Il sindaco manco a parlarne del pastore
inoltre a cammello ruolo ambito
e negazione assoluta a re magi
portatori di doni al Bambino
per paura si possa confondere
regali a regalie,sacchi a bustarelle
-Io nei paraggi sussurro
buon viaggio di ferie alla chiave
lontana dalla toppa

Da:Destini E Presagi

Dieta
Colesterolo, !ACHTUNG!
ordini d’arresto di cibi ai cuochi
divieti d’accesso ai frigoriferi nervini E3

A TAVOLA...apparecchiata sobria
fiori e verdure incoronate a idillio
sposate a rate a tisane e intrugli DOP

Una volta al giorno,escluse feste in rosso
carni lamellari di...
mucche, maiali,polli, iscritti a palestre
certificati a trasfusioni di sangue bianco
estese anche a pesci e molluschi
di mari a longitudine est di Greenwich
-pane Salesiano integrale misto a veccia collinare
coltivato in serre circolari fotovoltaiche
devitaminizzato e cotto a legna douglas
in forni iperbarici ad alto voltaggio idroelettrico
-brodo liofilizzato con carni battute dispari
omogeneizzate a vapore in stagioni bisestili

Sottomissioni rigorose a severa veglia
di bilancia digitale a timer e allarmi laser
a bassa frequenza alternata,attenuata
in simbiosi con frequenze cardiache
disarmoniche a palato su scie visive indotte

Farmaci a induzione lenta di sonno REM
preparato a conte lunari di pecore Irlandesi
intervallato da ginnastiche aerobiche
musicate a eco prisma da strumenti
etnici ecologici col marchio CEE

Sveglia a meteorologia solstizia
indotta da omeopatica colazione
e meditazioni ipocondriache

Risultati evidenti e ultimi:
entro due anni del calendario MaYa

Da:Destini E Presagi

In chiesa
La chiesa pareva uno zoo
zeppa di pellicce,kashmir
montoni,tigri,ermellini,volpi
e l’organo singhiozzante
intasato di profumi in contrasto
chimica a delicati nasi esplosi
in starnuti silenziati da ricami

Fuori,sulle scale un prototipo
con braccio monco rintanato
in manico di smisurata giacca
archivio ambulante di stracci
custode di viso scarno brecciato a brufoli
-denti a pali lagunari consumati
da maree di svariati venti
-occhi,melmosi laghi essiccati
ove carogne in dorso al sole
-voce,raffica incagliata in consonanti
-orecchie, corde orfane di plettero
in attesa d’essere suonate da spiccioli

All’uscita di messa
cadevano frantumati sermoni
su eleganze complimentate
e ghigni di rinvii giocavano a tennis
con auguri targati buoni propositi
da interpretare se al bene,al male
imbarazzati alla vista
di quel derelitto cupo alla festa
tintinnava il cappello con l’altra mano
schivata ad arte in consumate distrazioni
a dire abbiamo pregato anche per te

Io cane sciolto,nei paraggi
povero ma ricco in confronto al niente
contento per aver sano ogni arto
e ciò di per se gran ricchezza
estrassi cinque euro con eleganza
sorridente li adagiai al berretto
tra condanne di marmoree facce
che in quel gesto videro affronto
e intralcio alla cavia di Dio
a rendere vivo umano il dolore

Sussurrai tra me...
un giorno la lancetta del male
si fermerà anche sulle vostre ore
..Il Divino vorrà capire
se utile o vana al progetto
sacrificale cavia

Da:Destini E Presagi

Posture e pasture
Posturati a pecora,Italiani
mai s’indignano,solo fingono di farlo
a milioni con lingue a pennelli
a dipingere su deretani adulazioni

Referenti Santi designati all’infinito
a delinquere purchè lo facciano
per designatori a onesti intenti
fedeli al ghigno

Si levano in aria gridi d’onestà
sparo di pistola a salve
avvio di branco a individualità
selezione di specie al discapito

Giuda e coccodrilli,baci e pianti
paresi d’adombrati specchi
consultati a raggiri premio

Monache impellicciate
meretrici animaliste
contrari e uguali annullati
nello zero di ripartenza
voltafaccia a cronometri

Amori filigranati
caste impomatate
stupide galline in cartoline
sogni distanti ma costanti
mai cattura in stupore al cane
la sua ombra vorticante il gatto
ridono al miraggio topi al trono

Steso a copula sorpresa
guarda stelle incinte
comete a inzaccherate ciglia
attende fiati alla nuca
indomito l’animale popolo

Ronfano intermittenti poeti
opulenti su frattaglie colorate
declamate in sbadigli,amore

Da:Destini E Presagi

L'impostore
-Chiese il bimbo al padre
davanti alla disorna lapide
cosa facesse da giovane
l’amato nonno
e questi….fu un grande attore
tutta la vita recitò fedele
da invalido sofferente
e fu pensionato

-Ingenuo il pargolo stupito
poverino sempre a fingere di star male
ma non era meglio se avesse lavorato
a copione libero in altri umori
e poter correre,ridere, scherzare?

-Bambino mio sei ancora piccolo
se uno finge d’esser Lazzaro
ci vuole anche Gesù al gioco
a dirti davanti a tutti
..alzati e cammina………..
altrimenti se lo fai da solo
ti seppelliscono davvero
in replica a studiare il miracolo
-ho capito ribattè sgomento il piccolo
era un parassita impostore
perciò raramente lo menzioni

Da:Destini E Presagi

Eroi
Accappatoi ad asciugare
grondante sudore di Statali
accaniti immersi in immane lavoro
accelerato da caffè snervanti
tra nuvole di sigarette, nebbia
di prede in scalmanate soste
Corta la settimana come sbadiglio
mai basta all’opera in reclami a podio
interrotta da insidiose feste
che in forzato ozio sviano ingegno
e pilastri a ponti di week end
mortali ad amore di Patria
Cinico aggravio a minare eroismo
implacabili puntigliosi medici
in premure, sconfinate eccessi
balie in vanto a superare madri
a vegliare salute e ignare a danni
di morbosità in surplus
e su legali carte a intimare
forzato cautelativo inopportuno riposo
tombale pietra a entusiasmi
seppur mai domi scricchiolano
a despoti comandi burocratici
cecchini tentano scrivere
epitaffi d’intenti nobili

Da:Soste Precarie

Ateo e credente
L’ateo sa che il male
da lui gratuito generato
non può essere nè in chi subisce
nè in chi artefice cancellato
al massimo a entrambi alleviato
e nel senso di colpa e vendetta
a vittima e carnefice
in intera vita due diverse pene

Il credente invece trova alibi
d’esser si causa a sofferenze
altrui nel dolore indicate
a celeste ambito premio
e si sente colpevole
ma anche tramite
prescelto dal Divino
a forgiare da buio a infinita luce
con preghiere e danaro
anime designate a supremi intenti
perciò nullo il pentirsi
e felice a perpetuare compiti

Da:Destini E Presagi

Epitaffio comunista
Fiero ai raggi x al torace
appariva sempre una falce
incrociata a un martello
-A recalcitrante ingresso di banca
suonava il metal detector
e quando passava in un campo di grano
questo si piegava in riverenza
al maturo rimando
e i chiodi a omaggiarlo si piantavano
al muro da soli
..Comunista era il marchio
adirato chiedeva a ognuno
degli appropri il testamento di Dio
e a ilarità in diniego,ladro gridava
il mondo è anche degli animali
ogni croce è fermaglio simbolo
di dolore,prezzo d’ogni vita
pulsante,prova ne è il sole
che mai schiva in distinguo
un cencio da un frac
una gramigna da un fiore
-La morte,traguardo e partenza
con terrore schivata da ogni essere
alimentato ad ossigeno
-Questa lapide,infinito gradino
d'irraggiungibile regno d'utopie
ogni piolo servile dente a sorriso
a scalfire grugno del mondo
-Questo marmo,aeroporto al lascito
d'anime libere ai posteri anche se
vi decollano avare ali piombate
a mai sazie ingordigie

Da:Destini E Presagi

Foglie morte
Al passaggio di macchine
tentano di resuscitarsi le foglie
rantolano in aria vibrata
e poi in macabra danza
ricadono nel puzzle precario
fin quando a sera inzuppate di rugiada
trovano pace ai bordi di cunette
consegnandosi al macero

Sui rami i corvi paiono
macchie d’inchiostro a brutte copie
e folate di vento sbuffi d’asciugo
di scolari svogliati
a rigori di compiti,
premure,lungimiranze d’adulti

Sui tetti rinverdiscono chiazze di muschio
porri di speranze
al circostante che lento saluta
sotto grigio marmo del cielo
che cala dai monti
spronando avamposti di nebbia

Voci lontane
impatti tra scoppi di gola
e implori cacciati da nuvole nere
umori in attesa a ritornare alla fonte

Speranza a un angolo,
tremule acerbe bocche incollate
riscaldano due bucaneve
esplosi dal petto

Da:Destini E Presagi

Ritorno*
Dietro l'esca dei ricordi
tornai dopo vent'anni al mio paese
arroccato su gobbe di destini
avvolti in nebbie d'uve macere,
volti scolpiti d'attese e vite statiche
rotolati stancamente su calendari
felici mi salutarono
e a ogni loro nome dichiarato
associai sbiaditi fotogrammi
d'un film archiviato nell'inconscio
e quando finì la pellicola
una donna coi capelli corvini innevati
cornice d'un volto Modigliani
con impeti insicuri mi baciò
ed ebbi un sussulto al cuore
mentre allo sguardo gelido
mi s'imbalsamò puzzle completo un sogno,
poi lento si movimentò
al sangue letargico
subito incandescente
verso il tempo retroattivo
-Nell'escursione termica
tra marmorea carne e sudore freddo
si materializzò una dolce fanciulla
e sulle guance sentii soffriggere
il suo tatuaggio di labbra
al primo acerbo rossetto
polline su ali di farfalla
-Un claxon, impaziente segno d'attesa
separò le anime fuse in armonie del passato
di due carcasse sconosciute al presente
brutte copie d'un amore
bruciato dal destino

Da:Destini E Presagi

Orto di Giuda
Certo lo farò di nascosto
per non infrangere la legge
brucerò bandiera e costituzione
griderò Italia e poi un rutto

Sul mappamondo colorerò
d’azzurro questa cagna di profilo
a simulare lo sprofondo nel mare

Per un sogno di Patria
divenuto bottino di pochi
morirono sulle alpi
di fame e di freddo
in guerra anche due miei avi
e vano fu il sacrificio
diedero solo più terre da violentare
e letti benedetti a ladri e puttane

Italia,orto di Giuda
ove costretti a impiccarsi
lungi da effige di croci
per eludere umiliazioni di fame
poveri Cristi chiamati destino

Italia, lingua di fuoco
accesa da piromani
subito a spegnerla per lavoro
con orgoglio essi stessi

Vangelo in mano destra
nell’altra fiori a mimetizzare
pugnali affamati di schiene

Su palle di cannoni con investitura
messi viaggiatori con assegni bancari
passaporto di preghiere
a varcare il cielo a comprare immortalità
e nel ritorno ad atterrare
su curve carni,cumuli indigenti

Sempre più frequente
il sogno che ci invadano
per schierarmi col nemico
e gridare a squarciagola
fratelli…BASTARDI….

Da:Destini E Presagi

Bosco di croci
L’istinto di sopravvivenza
a volte mi portò oltre l’umano
con poca luce divorata dal dolore
sconfinai nel nero male ma mai per agi
e il rimorso fu peggio d’indigenze
l’inferno già in terra lo pagai
non credo possa esserci pena
ulteriore al cielo in aggiunta

Difesi ogni animale dal gioco dei fucili
e tal gesto visto intralcio di svago
perciò nessuna mano su questa lapide
un fiore,un gesto vi posa

Un pettirosso,un merlo,tutto l’anno
danno voce a questo capezzale muto
e la mia foto sorridente,è un cartello
e ogni dente una lettera a dire
…Divieto di caccia tra i morti…
mentre Giudice il silenzio
infilza le tombe per un rosario
che mai chiude cerchio e prenota
vivi atterriti alla conta
-è per questo che nessuno mai spara
nel regno freddo dei ritratti
e anime pure come animali
preferiscono boschi di croci
ove il canto è voce di angeli
suadenti al Padre celeste
addolcito a clemenze

Da:Destini E Presagi

Epitaffio infinito
La notte denunciò il giorno per stalking
e questo fece lo stesso con lei
-io ero il severo giudice del tempo
e dopo aver ascoltato paziente
i giorni,le ore,i mesi e gli anni
come attendibili testimoni oculari
morii vecchio,stanco prima della sentenza
del processo che avevo ereditato
da una lunga scia di giudici
che fecero uno dietro l'altro
la mia stessa ingloriosa fine
-Mentre me ne andavo ebbi l'impressione
che i due denuncianti si misero a copulare
e una luce nel buio mi fulminò
.....all'ignoto................

Da:Destini E Presagi

Dispute legali
L’avvocato Formaggio Campese
chiese un milionario risarcimento
al contadino Baracca, ferito
per essere finito incauto sulla traiettoria
del proiettile del Geometra Sinarca
diretto verso un cinghiale sbarbato
di colore rosa carne
e quando l’intralciatore
sostenne trattarsi del suo maiale,
pieno d’ira il Re del foro
tra latinismi e metafore
parlò dell’evoluzione della specie
- Desto dal torpore il Giudice Fruscella
battè il martello, atterrì l’aula
e proferì... è pur vero che le specie
si sono evolute ma per tutti i Ciceroni
qua è successo raro fenomeno d’involuzione
tre umanoidi retrocessi a Somari
e mise la sentenza condannando i disputanti
a rinverdire agreste storia per le scuole
dell’ormai originale specie in estinzione
nel più vicino zoo
- In aula fragore d'applausi
e si levò un cartello del fabbro Cicoria
... lecce uguale per tutti
viva il Giudige, giustizzia è fata

Da:Destini E Presagi

Cimarosa
Nascosto dietro l’angolo
con sguardo faina e naso aquilino
Cimarosa osservava le fanciulle
chinarsi a rinfrescarsi alla fontanella

Rosee mascelle accalorate
a mezzo busto calavano veloci
nelle sottili mani congiunte a laghetto
subito tracimante al turgido petto
e fulmineo soccorso ad asciugarlo al vento

A monte un escavatore
vibrò la terra ,frustò la sorgente
capelli i rivoli cambiarono rotta
rimase secca muschiosa la pietra
che per anni porgeva elisir

Cimarosa ormai vecchio mai cresciuto
è sempre dietro l’angolo levigato
col bastone addita fantasmi,sorride
e quando piove rivede festose scene d’un tempo
..sussurra…manca solo il sole
corruga la fronte,trincea degli anni

Da:Destini E Presagi

Anni
Anni
pietre al collo
a pensieri incerti
tra approdi pirati
e abissi d’anima

Palline sventrate
da catene
rosario del tempo

Spiedi di stagioni
cotti su pensieri
arroventati
da dolori

Lenze di parole
spezzate
all’amo dei sogni

Monete di giorni
fuori corso
nel salvadanaio
alla dogana
del silenzio

Numeri
imprigionati
nei calendari
e fucilati dai ricordi

Dadi di stelle
lanciati
dal destino
tra sole e notti

Microbi e orgasmi
a costruire
e disfare
statue di carne

Da:Destini E Presagi

Alternanze
In parlamento
sacrestia numismatica
mistici pastori
salvano agnelli dal lupo
e scortati
da politici religiosi
li preparano
sacrificali
a Pasquali abbacchi

Nuovo governo ambientalista
vara ferree regole
su cromate graticole
e fossile carbone
oro al desìo

Luminari di ciminiere
maghi culinari
scacchisti a dubbi
tracciano geometrie
di fumi e banderuole

Spetta a nasi fini
e prostate omeopatiche
indicare al popolo
scarti d'ossa coalizzate

Pascoli e cenere
inizio e fine
di miraggi
...raccontati

Da:Destini E Presagi

900 Ellis Island
La miseria li spingeva verso il mare
a volte mai visto

Con occhi meteorite d'orgasmi
facce topografiche
coppole a funghi secchi
giacche a vele cannonate
bauli, ossa a pelle di riserva
scarpe bocche sdentate
che imitano sorrisi retroattivi

Da stati bradi in riserve
cavie di cognomi
inseguiti dalla fame
sognavano incubi randagi
e cattività nutrienti raccontate

America approdo di Mosè
Paradiso di bestiame in esubero
marchiato nomi strafalcioni
Waterloo di vocali e consonanti
raccolti dinieghi in dubbi assonanze
ad Ellis Island
ove a volte podio
divenne inferno a retromarcia

SCARTATO, il timbro
dei morti condannati a vivere
nell’umanità
da rubare agli animali

Da:Destini E presagi

I-Taglia
Illeciti sdoganati nelle chiese
di milioni di ruffiani raccomandati
millantano onestà sudate sangue
pioli d’infinita scala di raggiri
sono gli stessi che dopo aver messo
depredi al cumulo gridano giustizia
ladri con paure d’esser derubati
invocano privacy al bottino
gridano cecità di giustizia
verso coloro che li imitano
parlano di Patria quando avvertono
insidie al bottino e di federalismo
a volerlo occulto preservare
dittatori monarchi della carne
e Comunisti d’ossa a plagio d’uguaglianze
imprenditori dello spenno
infermieri degli arrosti urlanti
in una mano alta la croce
nell’altra il pugnale dorso d’occhi
-Rosari e catene galere alate
da tintinni e parole al vento

Da:Destini E Presagi

Contadini
Facce di creta al sole
con scarpe a bocca
di neonati al fato
in fruscio di cibo
pettinavano grovigli d'erba
ingrassavano avvocati
per un confine vinto
che donava gloria agli avi
e medaglia pezza
a deretani al vento
......contadini.....
convinzioni affidate a muli
rese labili da stregate ombre
dissolte in piatto d’acqua
con dispari gocce di lacrimose olive
antidoti a invidie e malocchi
tumulati domenica al tempio
al levar di cappello
gesta di tenaglia mano
da terra a cielo
e carezze ad appollaiati angeli
in spalle arcate al dubbio estinto
.....ora chimici
guidati da effigi di risorto Lazzaro....
con potenti veleni
lucidano frutti esca
a ingordigia d'occhi,
offrono stecchiti al diavolo
oltre agli insetti
sprovvedute creature di Dio
che d'essi si nutrono
-per madre natura
hanno perso..ogni rispetto
tramando orfano

Da:Voci Scomode

Inverno
Cielo cenerino
aria rasoio
fronde necrologiche
precarietà sorteggiate
giochi di mute
metamorfosi oculari
gong di campanili
pagliuzze di merli
croci redenti
-Mandorli fioriti
....speranza

Da:Soste Precarie

Dittatori
Squittii nella foresta
ruggiti nelle tane
topi con la criniera
leoni spelacchiati
-Rivendicano troni
iene in frac
-Mosè con la flotta
dal cielo salva le razze
-Cantano tre volte i capponi
a confessioni sterili
-Sepolti i ricordi
dei funghi avvelenati
di Hiroshima
-Ossa a segnalibro
tra pagine di terra
unico lettore
il silenzio

Da:Destini E Presagi

Il cavaliere veccia
Un corvo calò a picco sulla testa
e rubò la parrucca lavata a festa
al Cavaliere Veccia Tempesta

Fulmineo il commendatore Frasca Aniello
si levò una scarpa e la lanciò all’uccello
che colpito mollò gracchiando la refurtiva
sospinta dal vento volo nel fiume in piena
azzannata da un pesce simile a una iena

Incarognito il sole sulla pelata lucida e sudata
ove si rifletteva beffardo il ghigno dell’amico
che prese una frasca e in capo glie la pose adagiata

Proprio in quel momento passò una bionda
il grande amore segreto del cavaliere Veccia
ricorso proprio alla parrucca in strategia
per far colpo sulla Signorina Florenzia

A tal visione emozionato e imbarazzato
s’inchinò a salutare devoto spasimante
e cadde la larga fronda dal capo pesante
e il lucido deserto apparve all’amata
la quale rossa in viso e imbarazzata
balbuziente disse: se avesse i capelli
neri soffici e lucenti come gioielli
sarebbe identico al Cavaliere Veccia
che nel mio cuore tentò aprir breccia
-La storia non va oltre ..strategie in corso

Da:Poesie Cialtrone

Rondine di maggio
Con nuovo lustro piumaggio
con fatica hai lasciato altro paesaggio
sei tornata e saluti con delizioso volteggio
tra l’odore dell’erba pronta a foraggio
al vecchio tetto farai fra poco atterraggio

Nell’impervio lungo viaggio
degli umani hai rischiato il linciaggio
per fortuna appena in tempo al riparo di un faggio
e alla iena delusa è rimasto della tua morte il miraggio
anche se rimanderà a settembre la delusione di maggio

Poi mi racconterai spero buone notizie
per porre il mio cuore in lieve delizie
spero all’altro capo di terra sian cadute malizie
ci siano anime candide non corrotte a sporcizie
uguaglianze che hanno sconfitto ingiustizie

Qua la vita scorre con grande dolore
io ho perso anche l’unico amore
e il sorriso è finito nel vortice del malumore
ai denti nell’inciampo la parola si fa rumore
l’anima ha fatto secco tonfo nello squallore

Caro amico il male è ovunque lo stesso
in ogni terra ci sono occhi col male riflesso
c’è il malvagio che sfrutta il dimesso
a chi tanto oro e a chi nulla è concesso
il povero ha l’unica forza di rimanere perplesso

Da:Vite Tremule

Il bullone
Una vite e un dado
servirono a lungo un motore
ma un giorno questo
dopo colpi di tosse si spense
grippaggio fu l'amaro responso
e quando il meccanico a fatica
smontò ogni pezzo ossidato
gettò in un angolo i sopra citati
fedeli in anni al serraggio
per sostituirli con altri cromati

Un giorno passò un rigattiere
e caricò l’accumulata ferraglia
ma mentre col carretto viaggiava
verso il cimitero dei metalli
una voce sottile si pose all’orecchio
..buon uomo avvitami al mio amore
disse il dado

L’uomo rovistò e trovò i due pezzi
l'avvolse e poi li lanciò in un torrente
e quando lo sguardo seguì il tonfo
un forte bagliore gli fermò il respiro

S’avvicinò e scorse una grande pepita
la raccolse e felice esclamò...una vite
può cambiare per sempre una vita

Da:Destini E Presagi

Egoismi
Ci alleviamo per esserci utili
e nell’ozio avidi ci risparmiamo
in attesa a far lievitare profitti
e spalmarceli lucidi addosso
-Imprenditori delle nostre carcasse
che gli avi ci consegnarono
per archiviarci i loro fallimenti
è così che siamo ridotti
vanitosi umanoidi in cattività
prigionieri e guardie di se stessi
mercanti e acquirenti dei propri occhi
-L’amore,alibi irrazionale, decantato
a sublimare anime affine
in cosmico abbraccio a fratellanze
altro non è che baro specchio
ove vogliamo riflettere occulte ambizioni
convogliate in individuali egoismi
-Tutto è tramite a personali opulenze
e con mille artifici gratifichiamo
pedine circuite che avanzano avidamente
divorando ostacoli a mire prefisse
-Tutto volge a un corpo fine a se stesso
che solo la morte paritaria
plasma a collettivi eterni silenzi

Da:Destini E Presagi

Porcili
Occhi toppati
politici bendati
sguardi stetoscopici
rosee carni allacciate
sproloqui bombardati
narici consumate innevate
nervi sfibrati
Santini filigranati
su comodini intarsiati
-Andirivieni sincronizzati
giochi solitari
d’arti superiori
di plebei compiaciuti
origlianti
-Porcili Statali
copule vidimate
ingrassi veri
contenti palafrenieri

Da:Destini E Presagi

Anni 60
Vigile di leccornie corruttive
l’usciere dirigeva traffici
della regione Molise
…primo piano olio
caciotte in fondo a destra
salsicce terzo piano
polli al secondo,prima a sinistra
nasceva uno dei primi centri commerciali
copiato in seguito dagli Americani

Affluivano dalle campagne e dai paesi
ad ungere l’intasata burocrazia
e liberare pensioni, posti di lavoro
illegalità varie e truffaldine illusioni

Non era raro vedere sul pullman
uscire da una borsa la testa d’una papera
o le orecchie di un coniglio
oppure specie d’estate sentire
il tanfo nauseabondo dei formaggi
misto a fumo di trinciato forte
e odore di sudore a svolazzo d’ascelle
per non parlare dei fiati
al salto di denti marci macerati al vino

Tra i viaggiatori molti contadini
ispide barbe e cappelli habitat a funghi
vestiti impregnati di stalla e fuliggine
e con Grosse mani ove calli e crepe
parevano mappe di dirupi viste dal satellite

La strada era piena di curve
e gli occupanti navigavano
alcuni vomitavano senza vedere il mare
ma poco importava il ballo alle budella
un ufficio del paradiso in terra l’attendeva
e al ritorno un coniuge biascicante
che col pollice saltava palline di rosario

Da:Destini E Presagi

Reading
Metastasi promiscua
da malaffare a religione
-Ruggine al ferro
tarlo al legno
zecche al sangue
nefasti ai tre regni
mancavano solo ai reading poetici
a distribuire targhe
a impacchettare ipocrisie
a imputridire anime
a ghettizzare idee
a diplomare fiati
a decodificare abbai

Politici
venditori di fumo
giocolieri di sinonimi
e doppie negazioni
sommate
ritrattabili affermazioni
in certezze variabili

Oh! voi poeti
rosei sazi e paffuti
a declamare
anemie di letargie
ai figli di Dracula
assetati

Da:Destini E Presagi

Il restauratore
La ruggine ha divorato l’ingegno
come l’odio l’amore
-Un tempo testimone di vita
Pegaso alle anime unisone
ora ossa di ferro alla terra
ma c’è sempre un matto che passa
in cimiteri senza lapidi
e scorge tracce d’amplessi
di cervelli metallici sepolti da incurie
-Riesuma sforzi morti d’un epoca
e con essi i suoi anni
di carne e ferro alle spalle
li porta al garage ospedale
chirurgo,a rate di pazienza
opera,assembla li sveglia
dalle avide anestesie del tempo
-Si sente padre a vecchio rinato
e incipria ritornate memorie lontane
con vernice le veste
di benzina e olio l’allatta
di rimiri l'ingrassa
-Finalmente dopo mesi vagisce
rutta, singhiozza, trema
si tacita ,s’alza cammina
sorretto da braccia tremanti
veloce smanioso tra campagne
assopite al freddo progresso
corre verso traguardi di ieri
-Frankenstein ha ascoltato il suo angelo
ha adottato un vecchio bambino
riscritto all’anagrafe
.....Moto Guzzi... il suo nome

Da.Destini E Presagi

Lingerie
Facce da lingerie
su manifesti elettorali
sbavano in segreto
a riparo di dicerie
elettori arrapati

Politici prostitute
e clienti votanti
finti recalcitranti
sognano primizie esclusive

Da bordello
a religioso tempio
che sdogana marchette
e un coniuge cornuto
consapevole
in agi d’orgoglio
sventola vessillo
di famiglia modello

Da.Destini E Presagi

Targhe
NASDAQ,PIL, MIB,MIDEX
targano reati i politici
su motori di tasse e sgomenti
rombano su anime autostrade
dirette al podio dei demeriti
-Riforniti da menzogne
tra guardrail di croci
illuminate da proclami
sorpassi a destra e sinistra
e litanie contromano
-Applausi harakiri
e fanfare dei credenti
negli annali cementati
-Viaggio inverso ai posteri
a ovest l'alba del pubblico

Da:Destini E Presagi

Nebbia
Fuma oppio la terra
stordisce vite
rantolano in occhi appannati
-Brancola nell’indefinito un cacciatore
mossi d’abbagli i capelli
ali di preda al mirino
smuovono bacio di dito al grilletto
e tuono d’amplesso
sbarba la valle un urlo
-Navigano su polvere schiuma
atterriti e festosi
a sottrazione invertita
canti d’uccelli in dileguo

Da:Destini E Presagi

Randagio
Passeggia un cane con un vecchio
claudicante ansimante
pigia col bastone sputi d’addio
sul muro dell’orizzonte
negli occhi lucidi la scommessa
non sa se cadrà a est
o a ovest del dolore
-Dura poco l’enigma
battacchio al cappello cadente un abbaio
s’accascia l'uomo al centro dell’oblio
-Randagio, nuovo nome
di compagnia all’animale,
-Pietre confetti del distacco

Da:Destini E Presagi

Sisma
Fremito d’ali
Striduli canti
Risate di luci
Tremori di pietre
Polvere e incensi
Tetti di cotone
Condomini di stelle
Corone di flash
Sottrazioni d’anagrafe
Podio di croci e valige
Carni al tartufo
Mugugni di cani
Atletica di schermi
Diamanti di lacrime

Da:Destini E Presagi

Stupori
Odore di polvere e addio
strilla il passero sul ramo
il bimbo lo addita
e gli intitola un dentino
una foglia scossa dal battesimo
si stacca,vortica,saluta
plana su un ricciolo
innesca un sorriso fessurato
e uno sbuffo di vento
l'avvita al cielo,
muore il primo stupore
il pianto vela lo sguardo
inghiottito dall’orizzonte
-Un seno riannoda il filo
del primo distacco
riporta la mimica in standbay

Da:Destini E Presagi

Patria
Povera mucca
color neve e carbone
e occhi a mezza luna
legata con catene
alla staccionata Europa
e tutti a spillar latte
notti e giorni
e pochi pietosi in affanno
a portargli da mangiare

Poi qualcuno ha incominciato
a rubare pastura e acqua
e lentamente le ossa
divenute impalcatura
del muggire agonia

Altri si sono guardati le scarpe
slacciati le cinghie
hanno stimato anche la pelle
e con slogan salvifici
mentalmente sono diventati calzolai

Dal grembo i bimbi
chiedono svezzi
prima del parto
-i vecchi s’abituano
a nuovi cappuccini
di vino e caffè

Dal macello
a mettere d’accordo tutti
uscirà una pergamena
con scritta la parola
…..AMEN…………............

Piangono i morti a Caporetto
si sciolgono lacrime alle Alpi
s'inabissano croci alla memoria
Pasteggia nefasto il tarlo
coi libri di storia

Da:Destini E Presagi

Elezioni
Gran fermento i candidati
limano ideologie circonferenziali
a misura del partito da scegliere

Partono tutti centristi
per poter virare a destra e a sinistra
verso moderati o estremisti
conservatori o progressisti
cattocomunismi o laici osservanti

Promettono giustizia ,libertà e prosperità
ma è poco chiaro se usano il plurale maiestatis
o gli slogan si estendono anche al popolo

Parlano di una terra,fiore all’occhiello
omettono specificare di quali giacche

Nei simboli idee migliori
asini in biblioteche e pecore volanti
maiali coi coltelli che s’affettano da soli
-Querce,faggi e ulivi a evocare frescure
estive o di galera a seconda
Se adepti o avversari
-Pani e pesci,terra e mare
effigi a naufraghi e centri d’accoglienza
-caciotte e bastoni a intuire
permessi di soggiorno o espulsioni

Occulti e palesi giochi d’alleanze,
nazionalismi selezionati promiscui d’etnie allargate
con socialdemocrazie monarchiche
- reduci moderati pragmatici oltranzisti
con liste civiche anarchiche partigiane

Acqua e olio,fumo e occhi
lupi e pecore,volpi e galline
metafore d'intellettuali a coesione garantita
elogiata a caratteri cubitali
(tranne da qualche sovversivo pessimista
che evoca guerre e miserie)
da giornalisti veri che scrivono
di ritrovata ......unità nazionale

Da:Destini E Presagi

Footing
Donne corrono nei parchi
a recuperare decenze
ma grasso e cellulite
anticipano cervelli
oscurati da sudore freddo

A seguito cani
pisciano traguardi di resa
tra canti trasloco delle gazze
pagato argento liquido rugiada

Fucinate illusioni
cadono foglie morte
morbide a passi disertori
e sudario a pensieri
arresi a intenzioni

Vene di specchi rotti
rami tra luce tremolante
salutano la muta
donano farfalle morte
a ogni ruga da riempire

Orologi alati da fiatoni
bari misurano ritorni
nel tempo di ieri
sparato su una foto

Da:Destini E Presagi

Il gatto
Tre zampe all’istinto
una per l’assolo al dolore
e due lucciole nelle tenebre
il vecchio gatto ferito
allertato da fruscii
comprime respiri ribelli

Trucco inceppato
di nuvole diradate
svela la luna
subito ammantata
ma nel breve bagliore
cambia la partita
di prede e predatori

Mestrui odori
slacciano azzardi
subito spezzati in versi
incisi in altro sangue

Sul salice un allocco
frusta amori timidi
e il tonfo di una raganella
gong a cuori in ritirata

Palpitano nel silenzio
bramosie di fauci
e ormoni al guinzaglio

Da:Destini E Presagi

Camerieri
Sotto occhi di volpi
pinguini all’equatore
servono pesci a pavoni e polli

Andirivieni a schiocchi
e galatei sproloquiati
lampade polari a rotte recintate

Vetri,porcellane e acciai
concerto intestinale
e mani ad arco a giro di vite

Metamorfosi faine
a fruscii e tintinnii
sguardi truci sorridenti
a esche digerite dai padroni

Pranzi e cene
albe e tramonti
su fili tesi di voci..grazie

Ruotano ossa le mani
a nasi frecce
fuori bersaglio
camice al fritto
premio consolazione

Da:Destini E Presagi

Un rumore
-Sento un rumore alla porta
come quando chiudevi
i libri di scuola
poi penso...
il tuo cuore fuggito
mi viene a trovare
o sarà la tua mano
che cerca d'aprire
o forse è solo un ricordo
che vuole gentile tornare
oppure un cartone
sospinto dal vento

-M'affaccio,fuori tutto tranquillo
ancora una volta tra i deliri
mi sono tutto inventato

-Maledetto vento
completamente assente
almeno un dubbio
lo potevi lasciare
e confondere questa pace mortale
col soffio di un'anima

Da:Vite Contromano

Vento
Fiato d’ anime riunite
in lotta per affermare lamenti
a pene inadeguate ai peccati
il vento schiaffeggia corruzioni di vivi
mischia in vortici implori e bestemmie
con abbaiare di fame o lucri di finte
assoggettate a spietati padroni
che della razza vantano spietati l'orgoglio

Ali di coltelli, foglie di canne
tagliano desideri alle gole
mentre il sottile tronco si piega
s’inchina, frusta voleri di Dio

Impazziti alcuni animali
i loro odori giungono
a bocche insultate
sollecitate da stomaci vuoti

Bianchi assassini i gabbiani
volteggiano, aspettano
lanci di pesci
in onde furiose

Capelli sfibrati
chiudono occhi agli amori
per farli sognare gia’ persi
e s’abbracciano forte
a sentirsi ritrovati in sintonie smarrite
che l'invisibile furia prestigia

Vento, questo nulla invisibile
alato da presagi
con rumori di moniti
mischia carte e mette in gioco
destini d’anime già precarie
in sorteggi di parti,
casuali,sperati
acclamati,oltraggiati
cancellati

Da: Voci Dall'Inferno

Settembre
-Ombre pesanti
facchini del sole
traslocano arrivederci
pallottolieri d’anime
radiografate da cielo terso
-Su sabbia, nomi puzzle di consonanti
scompaiono nell’ossario del mare
archiviati dai pesci
in pagine di rumori
da decodificare in solitudini
-Aquiloni zavorrati
ad anni prigione di corpi,
ombrelloni
vegliano promesse migratorie
-Settembre
stazione di foglie
biglietti in scadenza
nella destinazione del vento
-Requiem di cicale
spartiti d’ozio
e mani tremanti
da finestrini d’automobili,l’orchestra
-Ritorni,senz’occhi
contesi da ricordi
e da abitudini affamati di futuro,
abbaia un cane sull’autostrada
orfano d’una ciotola
cerca una cuccia nei cervelli
-Un filo legato al naso
e alla coda d’una rondine
la speranza
-Aculei di ricci sull’asfalto
per la corona dei perdenti

Da:Destini E Presagi

Molise
Bretella del tempo
spogliatosi dal ripetersi
gettata dal mare alla montagna
contesa a rifugio da cani e pidocchi

Molise arco di spalle
licenziato dalla cintura
oppressa da scroto gonfio d’attese
sceso inciampo al progresso

Antichi azzanni a miserie
valli e colline sdentate bocche
ove nel vuoto morso
tra aureole rapaci
aleggiano aborti tramandi

Eterno calvario d’ovini
portano in spalle Politici
che divorano erba e pecore
e superstiti belar al deserto
speranza in implori al cielo

In lampi d'occhi il segno
cometa un pensiero rovente,
migrazione è l’arca
sudore e sangue il mare

Da:Destini E Presagi

Agosto
 Nella calma che fu di tutti
e ormai comprata illegale dai furbi
ciabattando i turisti irritano
guai a guinzaglio dei residenti

Vocii di bambini in cattività liberate
radunano tormenti ai vecchi
notai al pomeriggio
stilano testamenti su scacchiere
s’immaginano feretri scettri
e si giocano sguardi sgranati
premiati e puniti al lascito

Sotto ombrelloni a specchio
i Politici rimettono nuovi fili
al rosario di carni roventi
rotolate ai piedi

Su guide di Bibbie VIP
donne all’amo del tempo di spalle
mediano con creme incensate
litigi sotto bussole di nasi smagnetizzati
nella valle del seno
tra natiche a bucce d’arancia
e visi a scorza di cocomero

Qua e là cartelli allusivi
a Buddismo occidentale
..si accettano anche cani..
e qualche bestiola osserva
la foto canina e perplesso come a dire
…non è una novità
il decreto solo aggiunge
anche la specie a quattro zampe

Da:Destini E Presagi

Prototipi ambulanti
Per le feste assoldate agli agi prestigiati
con cianfrusaglie colorate allerta al misero,
faine somigliano a umani D.O.C. immatricolati
chiedono di Dio al portafoglio dei turisti
con fruscii e tintinnii,gong a preghiere
vane addomesticanti a pietà marmoree
e restituite dinieghi a muso duro,vangelo clonato

S’aggirano tra i tavoli,altari sconsacrati
con fiori orfani di primavere
profumano naftalina e miserie fuggiasche
a nasi impomatati e arricciati di gelidi benestanti
orgogliosi a forgiate carità tolleranti a sagome
ombre del male all’anima assolata a blasoni

Occhi,spilli calamitati da mani in finta cerca
poi a taglio pendolo a indicare vie senza nome
e allora raccolgono esacerbate mimiche
da sommare a passi,mossi da nervi burattini fuori guida
e cialtroni vanno nei replay ingoiati
lubrificati da salive distillate
da fiamme di speranze

A sera forse metteranno un panino in cassaforte
e ladro lo stomaco a luce di baro specchio lunare
spia combinazione di striduli crampi,
con un rutto glie lo rubera'

Da:Destini E Presagi

Bancarelle
-Sulle bancarelle
a tre euro orologi Cinesi
fatti di ferro e respiri pignorati
nelle fabbriche di frequenze cardiache
misureranno tempi progressi a retromarcia
su dorsi polsi oscillanti
a mezzaluna sugli affari
-Collane Indiane
mendicano pavoni colli
ruotati su piumaggi
adocchiati da bracieri sguardi
-Ignari Adepti del Marchese De Sade
Marocchini sventolano cinghie
adatte più a mettere in fuga che sorreggere
e cuoi reclamizzati cromano nasi diffidenti
-Maiali rosolati mimano pasti al limone
e dimagriscono sotto ghigliottina
nella terapia di panini cesarei
-Pesci arrugginiti in aceto e zafferano
adescano stomaci segugi a campane
che frustano rumori di piatti
concerto adunate nelle case
-Noccioline Americane
sterilizzate in clessidre Caronte
profumano in omaggio a un numero
inchinato a un Santo
………..sul calendario

Da:Destini E Presagi

Nozze d'argento
Tempo contato
con cani e denti
segnato coi capelli

Rughe mappe d’amore condiviso
e occhi punti cardinali
all’unisono forfettario

Delizie di croci guadagnate
fiori di girasole
salpi e approdi di luce
a orientare pensieri statici

Brilla in fondo al fiume
letto d'impeti in letargo
fuso a quattro labbra
soffiate da un saluto
argento sorriso,

Un pesce lo raccoglierà
a carità
da cambiare in oro
alla dogana dei ricordi

Da :Destini E Presagi

Orgoglio 2
Gli anni rifiutano rischi
di mischiarsi ad altri anni
collana di perle e sassi
-amore, paura di perdersi e trovarsi,
ci monitoriamo con cagneschi sguardi
e sogghigni festosi mossi da diffidenze
alternandoci a bocca e ossa
e lo sputo,trofeo
Ah! due candele consumate
a tre quarti a inizio festa rimandata,
l’orgoglio non ce lo vede nessuno
siamo i solo testimoni
d’invisibili colpi infertoci
e le vittorie di turno
esistono se vivo il perdente
Alchimie di pensieri segreti
rifiutati dalle carni oltraggiate
-anime,fiori mai sbocciati
sempre gelati nella coda dell’inverno

Da :Destini E Presagi

A una festa
A una festa rividi tanta gente
con cui avevo affettato l’infanzia,
m’accorsi che non avevamo più
nulla da condividere
e in segreto sentivo bisogno di ragionare
indagare su scie di chi fummo
e quando per un attimo
i fotogrammi dei ricordi
slittavano nei pensieri
eravamo così sconosciuti
senza né voglia né coraggio di conoscerci
e ci guardavamo negli occhi
abbeverati nelle primavere essiccate
subito bassi a coprire l’indagine
-Il tempo aveva forgiato di nascosto
a ognuno le anime e noi
tentavamo interpretarle
su calcolati danni di carcasse
che furono prototipi
ormai in qualche foto persa e se ritrovata
destava più intenzione il retro
con la speranza d'una data scritta
-Avrei potuto parlarvi di Lei
amore di gioventù ma io non ricordo mai
dei giocolieri del silenzio
e nel rivederla le assegnai un volto
refrattario al mio sguardo
perso nel sorteggio del domani

Da:Destini E Presagi

Utili e inutili
Al mondo esistono due specie umanoidi
gli utili alla macchina sociale e sono pochi
mai appariscenti,modesti,ingranaggi a servire
preservare diversità meravigliose del progetto cosmo
e gli inutili che proliferano a dismisura
tra questi ci sono quelli sciatti,ignoranti
deboli anelli di catena al tramando di prole
in speranza siano bella copia di loro
e i dannosi,in unico intento egoista
soddisfare loro ingordigie a ogni costo
a discapito della collettività
e inoltre in pretesa d'ostentare allori
estorti in subdoli occulti mercenari consensi
ignari destinati oblio al tirare di cuoia
-Gli inutili hanno comuni sincronie
credute altruismo,respirare e inquinare
-Io che scrivo mi sento utile,
costruisco casette ad animali d’inverno
trasporto semi di piante rare
in riparati fertili terreni
-con la scala rimetto al nido piccoli uccellini
implumi smaniosi al volo e caduti
-col piede faccio lento rotolare al sicuro
ricci chiusi sull’asfalto di strade
-Basta poco esser utili
piccoli gesti lungi dal lucro
in rispetto al dono di tanti stupori
omaggiati dal creato a chi li sa cogliere
e trasmettere ai posteri
-Anche il più sofisticato tecnologico motore
può rompersi all'incauto ignoro di semplice
apparente insignificante coppiglia

Da:Destini E Presagi

La volpe
Rosa dei venti
per mille fiuti
lampi di mire
apartheid canino
coadiuvato da mille fucili

Ombra notturna
promiscua a fruscii e paure
alata sopra al sonno
di ladri che additano furti

Antica metafora
di furbizia e ingordigia
sdogana in elogi colpe d'ignavi

Pelliccia d’invidia
a libertà e grazia di passi
-occhi,carati al buio pesto
che solo la morte può indossare

Saggia regina di prudenza
favola di bimbi innocenti
interpretata arguzie primizie
e analfabeta finita sui libri

Volpi e polli
uguali a politici e popolo
oggi equazione diffusa
a sconforto d’inganno
ma io mai ho visto
tra bestie comizi
e lucre promesse tradite

Da:Destini E Presagi

Modernità
Tra lupi e pastori non c'è distinzione
in accordo oltre agli agnelli vendono
intenzioni d’amplessi del gregge

Oggi figli adulti alle mode
vedono genitori gusci di semi morti al germoglio
e stupiti se questi accompagnano con amidi
esile pianta e tardano in terra a sparire

Qualcuno ha foto d’un campo di grano
e al computer bestemmia
fatica col mouse trasformarlo pagnotte
poi ripiega su ebay e compra contento
senza sposarla una bambola gonfiabile

La felicità magazzino mentale
da riempire ogni giorno con oggetti diversi
fino a non poter chiudere la porta
e spendono tempo utile a vegliarla
poi si torturano in rimpianti allo spreco
-Altri in segreto a giungere primi
all’isola del tesoro reclamata in TV
e ignoranti a bussole e stelle
persi assetati nel mare d’ingordigia
più bevono acqua salata più hanno sete
mentre miraggio non più oro
ma semplicemente una nuvola
che forse ridente passerà
specchio a sgomento del sole

Da:Destini E Presagi

Corro
In un grigio lunedì
che comprò la domenica
a fine ottobre
ubriaco di misture sorteggiate
ma rispettoso del di lì a poco
conclave dei morti
e anniversario di Santi
nacqui,povero
tanto
che anche l’ossigeno
tentò di rifiutarsi
a farmi partire
poi supplicato
fu felice di
allearsi al cervello
quando s’accorse
che questi,lungi
dal piattume
imperante
nelle masse allineate
a qualunquismi guidati
ma base di lancio
di migliori sogni
luce al mondo
-Poi arrivasti tu
…amore lo chiamano
quel disertare alla ragione
d’occhi e cuore
vedetta e motore
alleati dirompenti all’anima
e la mente bloccò il respiro
poi esploso sulla fronte
in sudore freddo
Ora
povero sfrattato
dalle stelle dove volavo
corro sulla terra
tennista folle
e zoppicante
che insegue la palla
lanciata contro muro d’aria
in un solitario senza rimbalzo
…su scie invettive
tra eco d’implori
che pregarono
l’ossigeno
e ora senza indirizzo

Da:Voci Scomode

Epitaffio 113
Scapolo,ricco,prepotente,Omero Rullapane
mai mancò a riunioni condominiali
e ogni volta a proporre costosi ripari
a problemi spesso futili o solo inventati
per il terrore degli inquilini
in affanni a sbarcare il lunario
e già altre volte costretti a ricorrere
ai suoi strozzini prestiti

Ora qui sepolto circondato da loculi vuoti
ognuno temendo beghe dagli inferi
ha raccomandato su carta ai cari restanti
d’esser posto dal suddetto distante

I parenti dei dirimpettai defunti
scagliano a oltraggio residui di ceri
e gambi di fiori recisi nei vuoti loculi
ormai riparo di topi e lucertole,mire di corvi

Forse leggenda ma qualcuno narra
d'aver visto spruzzi di preti
volati da benedizione nei paraggi
e al cadere sulla sua turpe foto
divenire fumanti scintille a disegno di coda

Da:Destini E Presagi

Epitaffio 112
Italiano medio
scuola caciocavallo
diploma salumi
leccaggio politico
raccomandazione volpina
matrimonio supermarket
in cassaforte notarile
cognome sotto mattoni
macchina obbrobio fiat
da lavare domenica mattina
dopo aver rotto timpani
a tutto il condominio
col solito aspirapolvere in garage
-ora qui giace sotto lapide pacchiana
con dedica patacca fieristica
vegliata angeli gobbi,panciuti
e fiori plastificati scoloriti
recalcitranti al compito
Vittorio Cicoria detto Acetone
-ogni tanto qualcuno passa
davanti al loculo
e mano in tasca si gratta
al basso ventre,biascica
...meglio morire prima
che vivere in anonimo piattume
e finire numero d'appoggio
a cifre depennate
.......amen.................

Da:Destini E Presagi

Elezioni comunali
Nei paesi,Somari al salto d'ideologie
all'ippodromo di binocoli capovolti
e immessi in tresche senza fine
alle quali appioppano vessilli culinari
sventolanti a flatulenze labiali

Clan,fazioni,famiglie,tribù
marsupiali a bottini embrionali
a crocevia staccionata
teleguidati da supreme icone
in TV pastorizie

Piccoli Don Rodrigo
in oscuro galateo d'assonanze
alchimisti con sieri e urine
a luccichii dorati
moltiplicati da lenti a prosciutto
illudono a pregiato metallo
corvidi in amore
ma a volte Robin Hood
travestito da Don Abbondio
scaglia ai Signorotti
avvelenate frecce al deretano
e battono in ritirata
sui cento metri Usain Bolt

Da:Destini E Presagi

Epitaffio 111
Qui giace Pardo Masalà
si collocò nel mezzo
tra zappa e sQuola
eccelso cameriere
detto l’Indiano,
faina al parcheggio
Intuiva dal consumo di pneumatici
se avveniva lascito di mance dei clienti
e così regolava mimiche e postura
in funzione d’infallibile intuito
-Burbero alle avarizie
zerbino a elargizioni
-la parola Signore
dal timbro di voce
poteva significare Dio
o marca d’anonima figura
-Oltre al tempo
lo sanno tutti
vendette a grammi anche l’anima
e ora non basta sorridere
in foto cotta su ceramica
mancano inchini al menù
e quelli di ricurvi immobili rovi
alla sola lapide che non risponde

Da:Destini E Presagi

Matrimoni oggi
Da lampo a tuono il tempo
per passare da matrimoni
a code ai sacrari per divorziare

Oggi ci si sposa a testa in giù
sugli aerei,sott’acqua,nei bordelli
e preti e cerimonieri al formaggio
si prestano alle cagliate
spruzzate d’acqua geroglifica

Chiamano amore a dirupo di denti
chimiche floreali a refrigerio di corpi
litografie di calendari
plastificati in vessilli annoiati
sventolati ai posteri harakiri

Sotto occhi guerci timbrati serrature
paffute prole imprinting a più cortili
seguono dissimili in stupori
allatto di galline,pecore in cova

Togati corvi preparano conce pelli
per scriverci la parola divorzio
passaporto al promiscuo brado
nel gioco di ormoni a dadi

In discarica sociale a curare
sguinzagli traumatici di cognomi
al tiro di fune

Da:Destini E Presagi

Mezzo giorno al parco
A mezzo giorno di Giugno,al parco
sole incarognito sui catramasti Arlecchini
intenti all’ennesimo rappezzo
e refrattario su occhiali a specchio
di Statali che leggono giornali

Passo claudicante stremato dalla calura
sbircio titoli qua e là….
arrosti, domiciliari in ville ai politici
e arresti per la galera a ladruncoli

Alcuni vecchi parlano di pensioni
si fanno vento con le mani concave
per spazzare la puzza di tavole
che li pervade e sentono cappotto

Un guardone lascia cadere una moneta
e nel raccoglierla punta le gambe
di una ragazza in panchina che le usa ad arte
in alibi ai capricci del cane al guinzaglio

Le ombre dei passanti
sembrano figure di Botero,grasse deformi
mentre sul campanile le lancette dell’orologio
gatto e volpe in attesa di Pinocchio

Una folata di vento carica d’odori di cucina
droga i nasi che spingono salive alle gole,

Da:Destini E Presagi

Certi poeti oggi
Fronzolieri trasognanti
Imitano con inchini posturati a pecora
fiere schiene piegate al lavoro
e nel molleggio di teste allenate
tra leccar di piedi e ritte
in miracolo a incrociare
compiaciuti sguardi di potenti
come consumata manopola su e giù
di manuale pompa d’acquaiolo al deserto
che al tubo rovente di pseudo fontana,
speranzoso e in orgoglio porta
argenteo liquido filo elisir,
loro alla gola reverenziali sfiati
spacciati armonie d’anima
che all’orecchio fino frastuono arreca
ma in finta accondiscendenze
ingarbugli sdoganati lucro
e il decodificarli a caso sublime arte
che nel non senso,il podio

Da:Destini E Presagi

L'offesa
Oggi ,indifferenza e occulto sono originalità
verità è qualunquismo retorico,noioso
dicono sfiati sempre identiche litanie
ignari indirizzate al male lievitante
che non vedono o fingono di non vedere
e ripetizione ossessiva è un chiodo
trafugato dall'anima officina di rabbia
con cui si cerca di scavare un varco
tra macigni di mura a recinzione d’ingiustizie
mentre dall’alto secondini ghignanti
a chi vano a illudersi a scalfire fortezza

Offesa non è avere croce in spalle
al calvario frustato senza fine
ma il non vedertela portare
e in salita come al somaro disoccupato
affibbiano caritatevoli altro peso,
pretendono riconoscenza all’incarico

Dai tanti troni a veglia di cavie
parassiti manipolatori,imbonitori
unti dalla politica in supermarket-religione
la chiamano Patria questo inferno
laboratorio d’indigenti
iniettati d’illusioni al profitto
pegno di nervi e sangue senza riscatto

Da:Destini E Presagi

La storia
La storia è un cane da fiuto,
non molla mai le tracce
trova sempre i malvagi
e abbaia al popolo lo scovo

Passano millenni
casuale scova una moneta
un pugnale,una scarpa
un seme carbonizzato
e tutto è da riscrivere
cancella eroismi
scrive nomi in gloria
emersi dall’oblio

La storia è un segugio di Dio
Si guadagna il pane con la verità

La storia è forse un falco senza tempo
con artigli preda il passato nascosto,
lo spolpa del superfluo
e dal cielo lo lascia cadere
a prova d’acuta vista
a sorpresa nel presente

Da:Destini E Presagi

Epitaffio 109

Lo straniero
L’unico modo per contargli gli anni
è trovare le bottiglie
ognuna l’ultima giurata dopo le prime
lanciate oltre il tramonto
e fatte rotolare nell'oltre variabile
ruotato a dorso di mano
ove fingeva di non voler andare
nella discordia dei passi in azzardo

Certe sagome tentano materializzarsi
a cottimo incompiuto
tra vertenze d’occhi indagatori
a prova d’assemblaggio
e reclami inquieti del prototipo

Morì in aprile mentre i bulbi
in viaggio inverso scoperchiavano la terra,
il legno sputava linfa d’orgasmi
e rose canine mimetizzavano farfalle

Di tutto si potrà dire
senza traccia d’una conferma,
spirali di tonfi in acqua cheta
e ignari ad allertati sguardi pescanti,
nascosto monello in risa
al lancio di sassi

Venne da chissà dove
in età tra neve e rughe d'assenso
per farsi inventare un luogo
-ora questa lapide il suo aeroporto
ove decollerà nella fantasia degli abitanti
verso una geografia da inventare
..................amen...........

Da:Destini E Presagi

Epitaffio 108

L'anarchico

Tutta la vita in attesa d’un invasore
che desse dignità alla Patria,
sognai anche la rivoluzione
che mettesse in fuga manager della Sanità
super pagati per bancarotta

Carbone di stella frantumata dai sogni
l’unica donna che amai col leasing di parole,
aveva un occhio ruotante
socchiuso ai punti cardinali
del mondo rovesciato agl'ideali
e l’altro nel dolore senza meta,
con l’anima in più posti
mi rese esule da me stesso
e nell’imperfezione dello sguardo
a cerchio vibrante mi recintò al vago
arcobaleno di giudizi

Dinamite al cuore,la collera
m’attentò a Settembre,
tra calura e rimpatrio di rondini
si dilaniò candelotto la croce

Cera la speranza
servì luce ridicola al sole
e fu bersaglio nelle tenebre
agli idioti medagliati

Questa lapide il confine
tra foglie morte e piedi striduli
in vergogna fuggiti ai volti
............amen..............

Da:Destini E Presagi

L'avaro
Zombie
nel regno d’ombre
su trono cupidigia
a contare tintinnii e fruscii,
raschi ravvivanti
all’anima letargica
e mani senza volti
a passarsi litografie filigrana
infinita scena agli occhi
labirinti mentali
sproni a cumuli
esacerbati a pause

Giorni e notti
lievito a incassi
vegliati da cani nel cuore,
scodinzolano al profitto
abbaiano all’inflazione
pisciano su pietà grimaldelli
divorano sogghigni

Forziere d'ultimo piratesco viaggio
di vita negata
con banale combinazione
….fine….issata a bandiera,
la morte lo serra
nell’avidità
verme agli affetti
tarlo alla pace
marcescenza ai ricordi
scanno a cognomi
vampiro alla croce
corna di passanti alla foto

Da:Destini E Presagi

First Lady
Vecchie tenaglie arrugginite
sdentate e in archi di luce al morso
è ora di mollare chiodi d’oro
ormai promontori il groppone delle vacche

Despoti alla concia da iene a conigli
scappano palpitanti in salita
sgomenti a zig zag alle tane ostruite

Signore,rosari di perle
Regine dei lingotti,
acciaio liquido i cammelli a trasportarli
e i faraoni al letargo nelle teche
sotto luci psichedeliche

Farfalle al bozzolo mai schiuso
con colori osannati immaginati
ora i fiori sono piombo
d'ali incandescenti
a molla verso posto da svernare
ove marmotte grugniscono intrusioni

Rampolli,seta d’infinito gomitolo
ma il filo al tramando s’è spezzato
e un cappio di iuta insegue
riveriti turbanti diamantati

First Lady,tenaglie orfane a morsi
speranza è un rigattiere
prima di fusione a nuovi arnesi

Da:Destini E Presagi

Comunisti
Se gli smontavi la testa
per metterci altre idee
alla fine automi alzavano al cielo
sempre il pugno chiuso
fieri gridando.. compagno

Mani a mappe di promontori
facce a strade brecciate
pozzanghere gli occhi
e sul torbido riflessi di stenti
mai domi a granitico credo d’utopie

Divinità ferro e legno
stretti nella carne,falce e martello
su sfondo sangue bollente
in cornici di sogghigni
Comunisti d’un tempo
forgiati a ideali d’uguaglianza
indomiti a ingiustizie,

Croce su un simbolo
battesimo ripetuto
a temprarsi lucido dentro
stesso nome..compagno

In Italiano torchiato su binari
storti dalla lingua
infuocati al capolinea
litigavano con vocaboli
troppo lievi a intenti ideologici,
asini pigri delicati a congrua soma
fiati imborghesiti al dissenso

Toro nell'arena scatenato dal nemico
il lusso corruttivo da sconfiggere
in onor di Patria col rosso di vene
ed eroico coraggio
...costasse la morte

Da:Destini E Presagi

Epitaffio 107
La vendetta mi fu sempre negata
da quelli che perdonano
e prendono punti su pelli indigenti
ogni dolore un gettone da spendere agi
occulto d’altrui soffocati disagi

Sia iena feroce alla preda,
fulminea alle spalle,il dolore truce
secco spezzi alle carogne sorrisi
e il nefasto a giustizia non abbia pietà
a ogni urla compaia sogghigno turpe faccia
e addito a rovente d'inferno attizzato

Che Lucifero vegli lasciti illeciti
siano taglienti lame alle mani
per millenni d’ogni afferro di prole
i respiri d’addio soffio di brace
e laviche pietre ai denti ogni imploro
benzina combusta all'anima i sogni
fonderia di preghiere la bocca

Questa lapide sia passaporto
di solo andata al regno eterno dei dannati
.........amen...................

Da:Destini E Presagi

Povera Terra
Ideologie,raccomandazioni
impegno,lucro
destra,sinistra, via del delinquere
centro,sala d’attesa
alle due indicazioni
è così la politica in Molise
terra di tresche e soprusi
ove Comunismo equivale
bottino comune
e Democrazia Cristiana
scippo con avallo di croce

Tartufi rari i Don Chisciotte
che hanno perso mulini
ma abbondano i Don Rodrigo
licenziosi a matrimoni promiscui
cornuti,p.....e e maiali
sposati da bravi arlecchini

Vidimate caciotte,schede elettorali
emanano tanfo ai raggiri di risa canine
povera terra di zecche e collari
dietro qualsiasi mano freccia
ad un osso o bandiera a una cuccia

Giovani e vecchi stesso destino
stesso percorso di lingue a sederi
uguale podio, dignità al loculo

Da:Destini E Presagi

Epitaffio 106
In uno sperduto paese
ove il tempo gioca con le illusioni
e gli anni brucano aneddoti
un venerdì diciassette d'un mese pigro
sonnecchiante nacqui tozzo per la zappa
e in errore di grandi intuiti
mi destinarono prima al canto
rivelatosi plagio a ragli
e poi alle lettere ma la grammatica
si massacrò tra lingua e denti
e i congiuntivi parvero sputi di bisce,
mi salvò casuale la politica
l’unica nobile arte che accetta tutti
con acclami al posto sbagliato
e reclamizza colossali errori genialità
-promisi cose così grandiose inverosimili
che alcuni elettori si convinsero
spaventati di non esserne degni
altri terrorizzati di finire stressati
in clamori mediatici
e sperarono non s’avverassero
-entrai nel mondo dell’utopia
ovvero in limbo tra verità e bugie
che mi costrinse a mentire sempre
e quando rifiutai al contadino Tritapaglia
il finanziamento Europeo
di un bananeto in alta montagna
questi adirato m’accusò di parzialità
al che dovetti accondiscendere
al geniale progetto alternativo
d’un allevamento di ricci da tartufo
-Ora qui giaccio vergognoso,senza pace
in questo cimitero camerino
ove si truccano all'esordio le stagioni,
oggetto di continuo ciarlante pellegrinaggio
Santificato in immaginari collettivi
convinti che le mie idee
di troppi lumi per banali mortali
e eternamente ostacolate
dall’opposizione disfattista,invidiosa

Da:Destini E Presagi

Sguardi peccaminosi
Pennellò lo sguardo
lieve sul viso angelico anemico
e fulmineo fu assorbito
dal velluto delle gambe
mentre le ciglia a molla pazza
continuavano a vibrare
al sobbalzo del dosso
di turgidi seni
subito al tremore

Socchiuse gli occhi
lucerne al mistero
per regalare uno spiffero
d'invalicabile sogno all'anima spugnosa
distaccata a rimirar giocosa imbarazzata
macchie invadenti di rossore antico
sulle pallide mascelle
della donna
che cercò aiuto
all'improbabile scompiglio
di ribelli capelli
per imbarazzo e peccato istruito
disertore al rifiuto
e lento s'espandeva
in violaceo sudore freddo
innesco d'abbandono
ferie e allerta di nervi

Le bocche,corde di chitarra
tese cercavano parole
esodo di vocaboli
farfuglianti rapiti da cuori sciolti
che macinavano in respiri
mentre lunghi segreti e silenzi maceri
in cassaforte educativa
chiedevano riscatto
nel saldarsi dei corpi
estranei ormai a rigori,
ossidati d' immagini retoriche
mai adoperate a ripulire
represse ansie esplosive
vani concistori familiari

Il silenzio di follie che
volevano dormire avvinghiate
allertò le lingue,spade contundenti
in incubo piacevole
nel desiderio d'annodarsi
incorniciate da labbra rosee
che invocavano buio in luce d'estasi
e incollarsi per spegnere
fiamme d'amore

La donna corse con le mani al petto
per addomesticare il seno
che pretendeva tatto di mani diverse,
le gambe sciolsero le briglie
e resero imperfetto buio
triangolo di gonna
che lasciò intravedere
un lembo di seta incandescente
ultimo baluardo di difesa
del mistero che voleva aprirsi
all'accoglienza di un maturo frutto

Lo squillo del telefono
suonò il gong
d'una realtà diversa,
le anime si ricomposero
a sfidare desideri
dell'etica e dei doveri di mestieri
coniugali------------------

Da:Soste Precarie

Comizi
Cambiano parrucche e lingerie
promettono amore duraturo

Maitresse vidimano sollazzi
e raccomandano fiori e cappelli da levare
nel tempio delle metamorfosi

Borseggiatori di anime
ipnotizzano entusiasmi
al vento di parole prestigiate
applausi slogan
a una taglia sul rinnego
cecchino di coscienze
appostato nel futuro
di certezze retroattive

Santini sconsacrati nelle mani
pregano tasche alate
a gonfiare portafogli

Canti,enfisemi sul degrado
resi glorie da laser iperbarici
Su stendardi
polli nelle tane
volpi nei pollai
ospitalità e fratellanze
nel vangelo da riscrivere
sugli scranni

Da:Destini E Presagi

Viagra
Bastasse una vernice marrone
a trasformare un vecchio ciuco
in infaticabile dromedario

Bastasse un olio speciale
Per portare al podio un motore sferragliante

Bastasse un costoso concime
a rinvigorire un albero ingiallito

Bastasse contare i propri soldi
davanti a uno specchio per raddoppiarli

Cicuta e ippocastani
assomigliano a prezzemolo e castagne
ma non sono commestibili

Ognuno al suo ruolo nel proprio tempo
e quando anche i Santi ridanno si
passi agli zoppi ma sempre pari all’età
dei miracolati

Da:Destini E Presagi

Elezioni
Cagli gossip
calendari miccia
slogan esche
minestroni puzzle
locandine grimaldelli
megafoni raucedini
passi tresca
riverenze allupate
volpini inchini
voci allocche
Santini laici
discorsi intrugli
retoriche placebo
sorrisi tenaglia
nasi freccia
teste martello
posture icone
file Indiane
sguardi iene
liste esproprio
responso obbrobrio
scrutatori occulti
giochi adulti
Papali seggi
Cardinalizi valichi
cabine refurtive
presidenti western
vidimati imbrogli
concia pubblica
topastri numeri
mimiche moviola
certezze millantate
posteri aleatori
fraseggi pasture
pensieri pigiati
promesse aquiloni
libertà necrologiche
grilletti glorie
sardinate calche
ignoranze incinte
bandiere slip
affettata Patria
commensali soliti
elettori fumati
autolesionismi alati
ideali fregati
futuro retromarcia
consulta marcia
podi baratri
deretani scudo
latitanti marchiati
-w l'Italia,omelia

Da:Destini E Presagi

Agresti cortili
In simbiosi nei vecchi cortili
uomini e animali dialogavano
con mimiche e sguardi
misuravano la vita con acciacchi
scandivano il tempo con ombre e spifferi

Pausa all’anima spugnosa vocii di bimbi
germogli a tramandi d’esperienza
boccioli preludio a frutti d’anni
lievito di cognomi in alchimie Divine

Vecchi carri,timbri al fango
e carrucole alimentari da fatiche e destini
sostavano la sera a cucce e trespoli
veglie di raccolto da smistare
paradiso di topi saettanti
ladri e auspici d’abbondanza
nel leale gioco di trappole

Danzanti sul selciato fanciulle
rosee al rimiro in tinelli d’acqua
e maliziose a sguardi indiscreti
lievito a pensieri evasi da età acerbe
e deliziati in fuga da ragli d’asini
rupestri Mozart,note d’ali ai piedi

Bisunti berretti ai chiodi
lune dimesse,cimeli speranze
incorniciate da peperoncini ed aglio
amuleti a scoraggiare il male

Frustati e accarezzati maiali
sacrificali messia alla ragione
ringraziati da gesti a croce
da Santini francobolli d'anima
da implori e sassi a ginocchia

Da:Destini E Presagi

Epitaffio 104
Ovunque andai negli alberghi
fui sempre cliente esemplare
mai però avrei immaginato
che la federalberghi,esageratamente
m’assegnasse con insistenza
questa stanza per novantanove anni
-Per riconoscenza e rispetto del galateo
che mai omisi,ora anche se con sacrificio
lungi dal disdire almeno a tempo breve
il soggiorno
-Unico neo,avevo sempre preso
ovunque una matrimoniale
ma sicuramente ci fu un errore
di prenotazione da parte di mia moglie
che a onor di verità da quel giorno
che misi qui piede,forse ingelosita
da tal riguardo non l’ho più sentita
di sicuro prima o poi verrà
al più presto,lo spero proprio
-Altro particolare irrilevante
giusto a onor di pignola cronaca,
l’albergo è si comodo,accogliente
per carità in giro fiori freschi
ma l'atmosfera un pò fredda,
gli ospiti tutti silenziosi
nessuno saluta,al massimo
qualche ..amen.. ma si sa i costumi cambiano,
questi Inglesismi,Francesismi di moda
infarciti di reminiscenze Latine
inoltre la tecnologia ha prodotto
un certo isolamento,insomma
non ci si parla più come un tempo
………….Amen………………..
Pasquale Murato

Da:Destini E Presagi

Epitaffio 103
Al miliardario Dante Pelliccia

Con risparmi d'una vita greve
ho installato in pieno inverno
nella tua cappella
un gigantesco frigorifero
e un potente condizionatore
le sole cose tra infiniti averi lasciati
che nel nuovo regno ti mancheranno e
sognerai in eterno

Ai lettori non sarà difficile
indovinare il regno

-Alcide Pezza il garzone,pose
………..amen………………..

Da:Destini E Presagi

Riflessioni al vino
Chi è al governo ruba
l’opposizione fa il palo
perché sa che a ruoli invertiti
potrebbe ricevere stessi benefici
-Provate a immaginare
come per magia tutti i delinquenti
diventassero angioletti
che disastro,avvocati,giudici
disoccupati e costretti loro a delinquere
per sbarcare il lunario
perciò non vi stupite nel vedere
in tribunale assoluzioni ingiuste
in realtà è un ripopolamento
del male in quel settore
a rischio d’estinzione
stessa cosa per la religione
se non paventasse il diavolo

Da:Destini E Presagi

Latifondisti un tempo
Al mattino,scricchiolanti
e in finzioni a buona salute
con barbe ispide e lerci panni
brandelli a medaglie derelitti,
in fila da doppi intenti
a mostrarsi ed esser scelti
e seminascosti a celare acciacchi
al caporale senza gradi
promosso a malvagio
da latifondisti con anima
a lievitare in banca all’inferno

Un indice a mitraglia
o a freccia di sentenza
sceglieva fame o stenti
mimiche a sorrisi sdentati
o mani al mento a reggere
sconforto senza nervi
dimenticati dal masticare

A braccia conserte nei campi
l’aguzzino,spostava podio
a pause lampo dei fortunati scelti
e incitava occhi a terra,
segnava detrazioni,smorfie
di guasto rovente sudore
mosso da idraulici rancori
silenziati con biascichi
espulsi da raucedini

Non arrivava mai la sera
nera coperta dei morti vivi
macchiata di stelle
monete d'identiche facce al male
d'un sorteggio da interpretare
a umori al meno peggio d'un forse domani

Quei derelitti erano nostri avi
e noi impauriti di macchiare
con vergognose origini odierni agi
in segreto li abbiamo premiati
.......dimenticandoli

Da:Destini E Presagi

Pubblicitari
Il nonno imbecca a una a una le sue galline
poi mano a conca al loro sedere impomatato
raccoglie le uova,controlla la temperatura
le timbra e poeticamente le deposita nel cestello,
al casale in collina le asservirà a gustosi dolci
pronti al trasporto di casa in casa su calesse
peccato che per strada da anni ormai
nessuno tra macchine e fumi vede un cavallo
casomai solo asini vestiti da pappagalli
Il fattore ciuccia mammelle alle mucche
assapora il latte,strappa un ciuffo d’erba
dice grazie signor prato,poi con carriola
torna al vecchio rudere ristrutturato
e con la moglie fa mozzarelle da spedire
a domicilio con farfalle o uccellini
ma a quanto pare a causa del DDT e dei fucili
nessun pacco arrivato a gradito dono
Attrici, natiche al vento,tette al sole
sorridenti entrano per telefono
nei letti degli utenti imbolsiti,annoiati
e in due minuti guadagnano milioni
invece poche elemosine ai call center
per spiegare ai clienti infervorati che per via cavo
ci si può al massimo solo masturbare
Sono solo tre delle tante scene degli imbrogli
regia di luminari a film per menti deboli
da proiettare sugli schermi a milioni d’imbecilli
Pubblicitari miliardari si credono intelligenti
in verità altro non sono che occulti faccendieri
in uno Stato che squallido pastura bugie al popolo
e avalla questi al preciso compito di distrarre
continue malfatte governative spacciate leggi
Non comprate prodotti d’allocchi
e davanti casa lasciate roncola,rastrello e zappa
casomai qualche millantatore ridotto pezze al deretano
pentito,espia bugie a curar elemosinando
il vostro giardino

Da:Destini E Presagi

Affronto
Come mai alla scuola elementare
oggi non ci sono bambini
ma via vai d'adulti ben vestiti
e davanti all'ingresso certi ceffi
salutano posturati a pecora
con quaranta denti tra mascelle a molla
chiesi a due amici al bar
e questi..ma dove vivi fuori dal mondo
non sai che ci sono le elezioni

Riflettei un attimo e poi…
guardate siamo nel 2011
e voi al medioevo,andate ancora subdoli
sbavanti dietro a queste mignotte senza etica
cambiano ogni giorno cento bordelli
e mille parrucche al prezzo
-provate a guardare l’Italia da una cartina
v’accorgerete sembra di profilo nobile levriero
moribondo
-coda impidocchita,Puglia
-zampe posteriori maciullate,Calabria
quelle anteriori ingessate a costole di Toscana
-intestino flebato,Lazio
-naso aquilino,Liguria
-testa ammaccata,Piemonte-Valle d'Aosta
-cervello fuori uscito, Veneto-Friuli
e le isole due testicoli persi in mare
ma forse ritrovati visto che mi siete di fronte
-Altre regioni non menzionate,organi artificiali
vanamente trapiantati

Da:Vetriolo

Sport-caccia
Una cartuccia di piombo a piccoli pallini
sparata a 50 metri s'espande a cerchio
(rosata)d’oltre tre metri di diametro
il che vuol dire anche un cieco
in grado d’abbattere innocuo uccellino
or mi chiedo dov'è bravura di tiratore
che al bar mostra uccisioni d’alta mira
Li vedi tronfi tornare da eccidio
eroi al vanto tra deficienti in acclamo
e spacciarsi ligi ambientalisti ad esempio
si perché tra habitat distrutti e veleni
danno a superstiti minuscole vite precarie
mortale colpo di grazia
Parlano di sport-caccia ma non ho visto
mai atleti sparare avversari specie se disarmati
-Concludo con parole di Gandhi..
la civiltà d’un popolo la si vede
da come tratta i suoi animali
e i suddetti in riluttanza menzionati
sono incivili vili assassini
congelati in infantilismi ineducati, violenti,viziati
in anni sprecati al gioco di morte
-Badate bene,indole a soppressione d'animale
è parallelo binario su via di sangue umano
.................pianto inutile al raggrumo

Da:Destini E Presagi

Giacomo Leopardi
Recanati fu al genio inferno in terra
Papale luogo di bigotte lingue
tela di ragno a farfalla
e a ogni fior si vide oltre
in rimandi d’infinite pose di cielo a terra

E quando in miracolo
dilaniò alle spalle il morso
sempre alla mente, lampo
a colpa di tormento addio
al cuore assetato d’oblìo

Piccolo tronco a nutrire genio
del minuto albero si valutò legna
e superfluo parve ad occhi avari
armonia e profumo di sublime fiore

E’ osar d’ignavi a spoglie in marmo
che in nomea al tempo lievitano
osannare grandezze alle quali
falsi in vanto mai lumi accesero

Se qualcuno or sincero stima
dolore che macerò incanto al verso
non indaghi sesso,erba al cesto
e più che a cerca di natal germoglio
vada in omaggio al luogo ove
manipolato al dubbio benefico
in disadorno trascurato involucro
..elisir eterno all'anima riposa
…..Napoli…………………

Da:Destini E Presagi

Uallera
Nonno..nonno ti dici sempre
che ti s’è scassata la uallera
ma che significa

Vedi bambino mio
la uallera è un orologio
che abbiamo dentro
caricato dagli occhi
per tutta la vita
con immagini d’ogni giorno
e tra queste ci sono quelle cattive
pesanti s'accumulano
e rompono i meccanismi

Si ma a volte tu accusi
la nonna dello sfascio
eh! si quando era giovane
e la guardavo,dava corda agli ingranaggi
poi man mano con l’età rallentava
e la lancetta delle ore arrancava
ad arrivare in alto a mezzogiorno
fino a quando totale ferma
in basso sulle sei senza tempo

Ma perché quando fa freddo
ti lamenti di più?
..vedi caro nipote
con l’età si trasforma da orologio
a termometro e man mano
che l’inverno avanza
ogni speranza di ripararlo
finisce sotto zero

Ho capito nonno
cercherò di guardare
sempre cose belle
per una uallera funzionante

Da:Destini E Presagi

Primavera furfante
Armonia di suoni e colori
animali in festa
tentano primi approcci sessuali
creduti zuffe da occhi sgranati di bimbi
distolti con imbarazzo da madri
orfane di spiegazioni
ancor più improbabili
ad amplessi di cani,mimati
alle gambe di padroni
che tentano in riparo al buon senso
fughe da istinti fuori controllo

Mamma dice un monello
guarda le rondini in volo
una si crede somaro
e l’altra cavaliere a guidarla
e lei sorride,poi..hai visto
le fiabe s’avverano
anche gli asini volano
e pone due dita pinza sul naso
al furfante subito al riso
lancio di nuovo stupore

Da:Destini E Presagi

Bocciatura
All’esame di maturità
impietosi mi bocciarono
pongo a voi salienti passaggi
dai quali a torto si cementò verdetto

Dissi che l’invenzione più grande
di tutti i tempi fu l’elastico delle mutande,
da quel giorno in segno di resa
alle malfatte ognuno pote’alzare
tutte e due le mani
altrimenti una a tesa di stringa

In filosofia sostenni,
se l’invidia fosse diarrea
l’umanità passerebbe
intera esistenza con brache calate

In storia asserii.. Muzio Scevola
fu un prestigiatore
e Robin Hood era di Arcore
ove ancora un parente
ruba ai poveri per dare ai ricchi

In scienza mi superai
quando spiegai che Il maiale
altro non è che cinghiale avaro
senza vergogna al nudo
si vende le setole

A educazione fisica
sostenni,lo sport più praticato
e poco menzionato è la poesia
innesca gare di sbadigli
e vince chi più in raggiri
scrive,parla e non dice niente

Da:Destini E Presagi

Disagi
Ci sono troppi uomini bomba
dentro non hanno polvere
ma tanta rabbia compressa
che ogni tanto rompe alla ragione sigilli
e inaudita violenza deflagra
e come ogni ordigno elude distingui
azzera bene e male all’effetto

Tutti dicono sembrava tranquillo
dimentichi che a rate ognuno
ha contribuito nefasto all’innesco

Era chiaro evidente disagio
nell’indifferente emarginazione
nella mal ripartizione d’averi necessari
(indispensabili a minima dignità)
e Troppo spesso da furbi acquisiti illegali
a discapito del suddetto in esempio

Troppi,sordi e ciechi a ingiustizie
tronfi,sicuri intoccabili da malesseri
saldi al volante d'agi ferrei consolidati
tirano dritti su altrui pelli ponti d’ asfalto
fin quando queste ad eccesso di tiro e consumo
si spezzano al vuoto di baratro

Sempre lampante a ripetersi
sciagure annunciate e ignorate
e ignavi finti a sorprendersi
in reclamo a condanna d’avverso fato
e ancor peggio deplorevoli
...in implori a giustizia
al Divino che pur moniti
aveva dato a più echi

Da:Destini E Presagi

Egoismi
E non ve ne uscite che
ogni nascituro potrebbe essere
potenziale Mozart o Leonardo
la verità è che per vostri egoismi,
indigenti allevate nuovi schiavi al mondo
merce a vaglio e sorteggio di carcerieri padroni
sordi a lamenti,sogghignanti ad abbondo di scelte
Gli animali ,d’istinto
a seconda d’annate più o meno
prospere al cibo,ponderano,regolano nascite
invece umani al vanto d’essere
unica specie di saggia ragione
affidano al caso sguinzagli di prole
vile vanto d’arrogante gioco
al proseguo di già depennati cognomi
con fantasia immaginati riscatti in allori
e con leggi,labirinti allo stremo
o Religioni pasturate a misura
da secoli mai in lumi a verità appaganti
condiscono alibi di tacito ad altrui
mai dome sofferenze a ingiustizie
purtroppo con unico allevio possibile
……....la violenza .............

Da:Destini E Presagi

Razzismo
Se un Italiano insidia il mio territorio
dico che è un bastardo fascista,comunista
se Cinese,sporco muso giallo
se Africano,negro selvaggio
se Ucraino,schifoso viso pallido
se Tedesco,maiale mangia patate,
come vedete ogni insidia
varia in definizione
ma il risultato in dispregio non cambia
-La verità,l’uomo è animale
d'istinto difende il territorio
-Polentone,terrone
marchio oltre confine
di nord e sud in stessa Patria
da sdoganare in anni
con onestà comportamentali
-Musulmano,cattolico
a mo di Dio a misura
che accusi e condanni a priore
ipotetica intenzione
d’altrui abusivo costume
al valico territoriale
-Razzismo,alibi pseudo-cultura
su scie d'integri tramandi da onorare,
difesa occulta d'ogni specie
oltre il piscio a giro
di marchiante confine

Da:Destini E Presagi

Raccomandati
Meglio riempire l’Italia d’immigrati
e non di nostrani raccomandati
meglio di disperati che di falsi
meglio di poveri che di parassiti
meglio parlare cento lingue
che una sola carica d’imbrogli
meglio vedere sangue nelle piazze
e non nauseabonda feccia
-Raccomandazione
moneta-pergamena invisibile
concia d'onesta pelle d'inermi
a solito giro d’anime puttane
in molteplici innocenti candori
-Raccomandazione
nei laboratori d'ostentato potere
chimica d'inchiostro e sinistri silenzi
tra mimiche e gesti allusivi,lucranti
a esiliare lealtà
-Raccomandazione
Santità blasfema
porta in cielo croci sciancate
adagiate,comprovate in segreto
su nomi e simboli
reliquie a nicchie ambulanti

Da:Destini E Presagi

L'asino e l'onorevole
L’onorevole Rizieri Cilipoti
varò legge a salvaguardia di Somari
a condizione che questi
Imparassero a leggere

Illustri maestri Politici a tal compito
e in breve tempo recalcitranti allievi
pronti all’esame

Alle prove subito diverbio,
alcuni asini, felici emozionati
sostituirono hominis io narrante
Con iò asinus ragliante

Insomma l'esame finì male
con bocciatura testuale motivata
-elusione dell’io ad personam
sostituito con iò ad somarem

La storia finì in tribunale
il Giudice Concia Pesabene di Ciucaglia
spietato alla sentenza
proferì lapidario..Ab uno disce omnis
(da uno capisci come sono tutti)
altro che estinzione
qua la specie dilaga
..Nil est dictu facilius
(Niente è più facile che parlare)

Accusò Cilipoti di razzismo
lo condannò a pena di ragliare
e incidere a un comizio un CD
e l’intero ricavato
a finanziare transgenico pascolo
a insegnanti e allievi

Da:Destini E Presagi

Epitaffio 101
Qui giace
Luigi Ronfa
impiegato Statale
vincitore del:
Ponte d’argento
Ghiro d’oro
Talpa di platino
Lepre di bronzo
Camaleonte d’0ro
Vischio di giada

Scavalcato disumano lavoro
dormì a piattaforma
d'altrui sogni
-Imboscato a occhi di Regime
fiero al dileguo
da ogni dar conto
e poi battagliero
a rinsavire complici
a sovrumane fatiche
ai cortei Sindacali
-Gli amici,colleghi
in lumi ai posteri
a onor di vita esemplare
dedita ad amor di Patria
commossi posero
…amen…………

Da:Destini E Presagi

Epitaffio 100
Quanta gente incontrai
e sempre mi promisi
di non dimenticarla
man mano il tempo passava
e non ebbi voglia di ricordare nessuno
ogni faccia pareva segnalibro
tra tanti capitoli dolorosi
e così inseguendo il futuro
archiviai i ricordi
belli e brutti,erano anelli
cromati e arrugginiti
di lunga catena passamano
fino al capolinea
-Ora giaccio qui neutro
nel limbo senza riscatto
ignorato da quelli che dimenticai
e dagli ultimi che assistettero
pietosi alla slavina degli anni
e mai mi videro forte in vetta
-Niente fiori a omaggio
d’arroganza e declino privo di passato
…………amen…………

Da:Destini E Presagi

Enigma tombali
Nel cimitero di Scummara
paese ove Dio fece prototipi
ci sono tre tombe di arroganti
La prima,sfarzosa del Cavaliere Arraffa,
ricco con tre figli eredi al potere
-ci sono sempre manifesti elogi a compianto
La seconda,dell'avvocato Pelliccia
uno che non ebbe figli,
potente,temuto,a dismisura ossequiato
ora mai nessun fiore vi posa
La terza,vuota,eterno cantiere
di un certo Don Lasalma,
iena spietata ancora in buona salute
saldo a importanti comandi
e ogni giorno gara d’omaggi
biglietti firmati
tipo… mai ci lascerai
Un sol gesto accomuna i visitatori
pollice ,medio e anulare chiusi
e indice,mignolo dritti ribelli
nella mano in tasca o alla schiena
Bene o male ho capito le scene
oh! lettori,secondo voi
perché i suddetti di pari arroganza
ma solo ai due loculi gare d'affetto
invece all'altro totale l’ignoro?

Da:Destini E Presagi

Epitaffio 99
Tutta la vita nel dissenso
ora ultimo occupante del dismesso
giaccio qui nel vecchio cimitero
dove i parenti sono pronipoti
le lapidi muschiate,spalti del tempo
e le foto incappucciate dal dolore spento

Unica compagnia,
qualche merlo Col suo lutto
e cinciallegre che nidificano
nelle fessure confini d’addii dimenticati

Solo il due novembre rari fiori
sparsi qua e là come a voler
riconfermare perduranti discrimini
lasciati da memorie sature
a sconosciute radici del cognome

Anche i cipressi,annoiati
fuggono verso il cielo
al vento salutano il futuro
sperano, ai piedi la natura
si riprenda il suo caos selvaggio
divori reliquie di se stesse

Perché io che me ne andai
di gran lunga dopo del sindaco
non rientrai come lui nel progetto
nel nuovo camposanto?

Esigui spauriti lettori
il dissenso inascoltato,sfortunato
che mai raggiunge clamore mediatico
lo si paga anche da morti
con indifferente abbandono

Da:Destini E Presagi

Epitaffio 98
Mister X,tutta la vita
cantò al popolo peste e corna
spernacchiò politici ai comizi
disse che un Dio giusto
doveva farci erbivori e non onnivori
-Tra le azioni di rilievo,
liberò dei cardellini dai bracconieri
aiutò un riccio ad attraversare la strada
tolse un chiodo da un albero
nominò Re il cane Riccardo
cambiò la frizione alla macchina,
prima d’ammalarsi di solitudine
potò,concimò il giardino
e disse alle amate piante
quando non ci sarò più
fatevi perdurante allergia segreta
a ogni naso arrogante
-Al suo funerale tanta gente commossa
a compianto d’una voce spenta
che pur frustante li aveva nominati
togliendoli da squallido anonimato
-Si quei bastardi piangevano se stessi
lui era stato un megafono
e loro eroi alle invettive
alle quale ogni orecchio
filtrava retorica ininfluente
e santificava nomi bersagliati
-Capirono,il dissenso confermava
l'esistenza e da quel giorno
il silenzio,lenti li spediva alle tenebre
-L'unico amico su suggerimento del cane
questa lapide a onor di verità
....pose.....amen

Da:Destini E Presagi

Lampedusa
Dall’Italia,super pagati
eroici vanno con aereo
su sperduta isola d'Honduras
a parodiare fame e sopravvivenza,
famosi di bluff mediatici
che nessuna lucida memoria ricorda
e anonimi di tal vaghezza
della quale nessun onesto vuole lumi

Profughi veri a Lampedusa
roulette Russa il viaggio
e vittoria proiettile a ritentare ,
sono figli d’orgasmi di noia
sguinzagliati a riporto di preda
pegno al ventre di parto

Osserva L’italia altruista
ride, tifa,piange,santifica finzioni
ma ignora,scansa scene originali
maldestre ispiratrici

Il male,per gioco affascina
se vero dileguarsi alla larga

Passati da bradi dissensi
a salotti assensi
dormono serafici poeti
grassi sulle stolture
bonificate con inchiostro
a specchi di sconfinato amor proprio

Da:Destini E Presagi

Qualunquista
Io sono retrograde qualunquista
pessimista infarcito di luoghi comuni
alle parole:
- Politici
Subito presso la mano
a rassicurarmi sul portafogli
-Burocrazia
fulmineo,occhi imploranti al cielo
e segno di croce
-Popolo
pugnali,corro a saldare le spalle
al più vicino muro
-Padroni
sputo a terra,mi tocco al basso ventre
e immagino cani non di razza
-Elezioni
pecore sorteggiano confuse
tra pastori macellai e lupi
-Banche
rovescio le tasche
alzo le braccia a dire ho dato
-Turismo
invasioni Barbariche da tollerare
e soggiogare con roba luccicante
-Statale
arte dell’ozio retribuita
-FIAT
folcloristiche ferraglie
che si rompono per strada
-Italia
film western senza regista
dove vincono i cattivi
-Donne
adulte allergiche ai vestiti
-Religione
qualche comma di bugie terrene
-Cacciatori
deficienti sportivi che sparano
avversari disarmati
-Governanti
gente che dà biada a muli e somari
-Matrimonio
collante tra due cocci rotti da ubriachi
-Democrazia
somma di tante piccole dittature
-Libertà
sogno di fuggire dal pianeta terra
e vivere solo su una stella
-Comunismo
lavorare e a sera dover pagare
il datore di lavoro
-Amen
come a dire faccia pure il fato

Da:Destini E Presagi

Compiacenze
D’ippocrate
copia al fango,
ricettari,vidimatori
di falsa infermità a pidocchi
sciancati al salto
di nuovo avvinghio
d’usurpo,
medici compiacenti
laureati su geografie prosciutti
che in lumi
al massimo
in chirurgia a ferrare
spelacchiati asini
veto a macelli
ignari al peggio
ossidi a dolore
-A bandiera di patria
in vergogna
a bronzee facce
brucia il rosso
rifiuta appiglio l’asta
gela in gola
al reduce il canto

Da:Destini E Presagi

Modelle
Volti acerbi
spauriti su stecchini
timbrati a pizzi e fiorellini
lingerie primavera
mercanzia meteora
binario lucro

Credo sottrazioni
anoressia,ossa DOC
tenerezza,miraggi e incertezze
leccornie d'allupate fauci

Madri a capolinea
si restaurano film
iniettano in pellicole
futuro nel passato,
figlie adolescenti
agnellini tra coltelli
e chiamano stilisti
.. cucinieri,commensali

Lato A di medaglia,
l'altro,fantasmi
a predoni
dal nome.. Burqa

Da:Destini E Presagi

Opzioni
In mezzo una storia finita
e nel tempo impiccato al campanile
due opzioni che la primavera tentenna,
riparare la doccia e lavarmi
d'ogni tua carezza di ieri
e subire frode d’un idraulico
o rapina concordata in clinica privata
controparte a panacea al cuore ferito d'inganni
per non aspettare mesi il mio turno
d’esequie all’ospedale Statale
-ah! si la vita a volte
è una barca fuori rotta in tempesta
destinata a frantumarsi agli scogli
o calare a picco in misteri d'abisso
o sperare amplessi d'onde tra ire del mare

Il gatto,emblema solitudine
intuisce non avrà lucro futuro
da tetre scelte che vaglio,
saltella, insegue una carta
sospinta,frustata dal vento,
s’allena alla caccia
fin'ora evitata dagli agi
mentre il cane abituato a vegliare
dilemmi migliori morti sterili,
ha in bocca un manuale d’amore,
in copertina la coda d'un treno
che infilza sotto il tramonto
due occhi incolore,beffardi d'addio

Un canto di gufo schioda
le lancette dell'orologio,
consegna il giorno ingordo di dubbi
alle tenebre,sudario d'enigma

Da:Destini E Presagi

Asfissia
Certi uomini
pensano catturare donne
come pesci
solo invece dei bigattini
all’amo mettono carte di credito

Avvenuta la pesca
ritraendo il filo
c’è una piccola differenza,
i pesci muoiono subito asfissiati
le donne sottraggono
sottilmente
ossigeno al pescatore
condannandolo
all’asfissia

Da Destini E Presagi

Luna riflessa
Luna riflessa in una pozzanghera
moneta d’oro smarrita da Polifemo
al bimbo infarcito di favole
ancora tutte da codificare
e intinge tremula manina
a raccolta d'inaspettato dono
ma la sua ombra annulla l’incanto
e si spaventa

Passa un cane,
crede tuorlo d'uovo il riflesso
lo lecca,sente puzza di copertoni
abbaia,si dilegua

Poco dopo a un mendicante
confuso da crampi di fame
sembra piatto di polenta
perso da ladro in fuga,
immediato si ravvede,sputa
maledice l’inganno alle fauci

Due fidanzati
ruotano a luce giusta
e poi ai confini dello specchio ai piedi
affiancano i visi a farli entrare
saldati nell’aureola dal cielo omaggiata
e si giurano,spergiurano amore eterno

Io dopo aver visto suddette scene
concludo..è l’anima che veramente vede
e gli occhi assoldati al trasporto
delle immagini

Da:Destini E Presagi

Repubblica
-Asini griffati agli ippodromi
e Signore coi binocoli
estasiate segano
labbra con lingue,
spazzole dialettali

-Muli da parate
addobbati cronologici,
cianfrusaglie vidimate
in piazze da week and
carnevalate Cinesi
tarocchi d'impiegati
Statali

-Cavalli griffati
fascine,ceppi Prussiane
dissensi al peso araldico
scalci secessionisti
da improntare

-Sermoni,normative
carne al popolo
ossa al Re
idilliaci proclami
differenziati obbligo
in TV pluraliste
mono tematiche

-Prevenzioni,lapsus ripartizioni,
manna calamità affratellante
effige bandiere pallonate
a gloria trincerata
dietro giarrettiere,
trofei al valore

-Camerati,amici,compagni
segnaposti al menù carità
d’agnelli allupati
-religiosi e laici
chef e maitre
-Mano a giro rosario
liscio pance
.......ideali d'unità
incontrovertibile

Da:Destini E Presagi

Carogne
Al male incubato in avidità
nel tempo coltivate
Dio non è antibiotico
nemmeno aspirina
ma vecchio alchimista
paziente in infinite prove
a convertire egoismi d’anime di pietra
in soffice sorridente altruismo e raro ci riesce
perciò dopo aver chiuso arroganti
ogni porta ai suoi esperimenti
a nulla servirà invocarne il nome
quando inesorabile arriverà la fine
-Lui non risponderà
implacabile il suo diniego apparirà
al cerchio su tanti volti freddi
ai quali mai avete dato umano calore
e non servirà nemmeno il vostro oro
a fonderlo in maschere compianto
-L’unica banca,farsa ad accettare
l’ultimo investimento congelato
oh! Carogne sarà ..la terra
che azzererà il conto

Da:Destini E Presagi

Aria di Pasqua
Aria di presagi,
sotto cielo cenerino
recalcitranti a iniezioni di primavera
provano il funereo gli ulivi
con foglie muschio-argento
tra rintocchi d'immobili campane
percosse su schiene,
scivoli d’anni perpetuati errori

Macchie d'ogni anima
questi giorni in cui fu rimandato
al Re di pace il figlio muto
ambasciatore alato
inchiodato sopra un legno

Rondini,parate di croci nere
a risveglio di morte
cantano redenzioni e peccati
disegnano certezze aleatorie
sorteggiano a tetre menti
in cerca di riflessa luce
a dorso di specchio
agnelli sacrificali al riesumo

A terra,margherite
candidi bottoni d’angeli
a giochi di bambini
per distrarli da guerre
insegnate dal popolo,necessarie

Da:Destini E Presagi

Anniversario 150 anni
Sederi irridono stelle
Sciatalgie di kamasutra
ed ebete luna d’inverno
e fruttano pensioni d’accompagnamento
in questo circo che conia caciotte
nella zecca dei prosciutti
Amore, parola concia
a kermesse raggiri
d’olfatti al siero suino
Sventolano bandiere lingerie
a simboleggiare
prati, neve e sangue
e coprono speranza, anemia, vergogna
Corvi al cobalto in playback
doppiati da canarini clonati
al festival dei martiri
censurano galli al rinnego di Pietro
Giaculatorie salotti
di dentiere bianche
posturano morti con manichini,
cocktail sciroppato il pianto
omeopatico certificato
A sera miele su ferite
convegno di mosche al giorno
e bisturi omaggio a cicatrici,
futuro da scarnificare

Da:Destini E Presagi

Carnevale
Italia,dei raccomandati
in gioco a carnevale
circo mediatico
ove parodie di magnaccia,
ruffiani,ladri,galoppini,meretrici
in galateo provato
tra deformi dorati specchi
corrotti al veto di verità

Coriandoli,luciferine anime
tritate a neve finta colorata
a confondere mille imbonitori
in abitudini al grottesco occulto
normalità brevettate a ferire
ingenui ideali dissenzienti
di spauriti onesti

Toglietevi maschere serie
...buffoni maledetti......
tornate al peggio su misura
nel resto dei giorni,
pugnali in schiena curva
a spoglia umiliata Patria

Da:Destini E Presagi

Tasse
Se in Italia uno dice le tasse
tutti pensano siano concubine
dell’illustre Torquato Tasso

Un giorno chiesi all’oste una fattura
e questi subito chiamò un mago
non andò meglio con lo scontrino
fulmineo il cameriere prese
due modellini d’automobili
e le impattò frontali sulla tovaglia,
al che risposi ci vuole la partita Iva?
intervenne la padrona,fece l’occhiolino
imitò un grosso seno e ..c’è la Giulia
ben più giovane alle delizie
-insistetti mi serve a rimborso
e questa non ce ne sarà bisogno
sarai tu ad alzare bandiera bianca
ma Signora come faccio con la ditta
e lei...non se ne parla
la ragazza da qui non si muove
venissero a turno gli impiegati

Oh! Porco d’un cane esclamai
Signora, tu Rubi allo Stato
…s’aggiustò i capelli,sorrise
e magari fossi così giovane

Da:Destini E Presagi

Epitaffio 94
Dopo che mi rubarono la zappa
col manico intarsiato d'uccellini
scrissi al Giudice Puleggia
con toni alti e aspri
e a caratteri cubitali
terminai la missiva
…voglio il manicomio
…voglio il manicomio
e questi mi fece internare
in un luogo dove mi dimenticarono
-In realtà non sapevo scrivere
lì dentro capii la differenza
tra manico mio e manicomio
-Ogni oggetto può essere letale
in mani sbagliate anche una penna
-Che questa lapide metta in guardia
gli umili,cavia esempio a rigore
di legge dei potenti senz'anima
...........amen...................
Remigio Scummara

Da:Destini E Presagi

Epitaffio 93
Nominai unico erede Il mio cane
ma il Giudice ferrea femminista
annullò il testamento
e trasferì il lascito a mia moglie
che mai perdonò il mio maschilismo
e consegnò al canile l’amato Rizieri
-Ecco perché non viene nessun cane
a portare un fiore ai piedi di questa lapide
.......amen.......................

Da:Destini E Presagi

Epitaffio 92
Mare calmo gli occhi
ad assorbire cibo
a piovre dell’anima

Cometa del Natale oscurato
l'amore, volto creta alle dita
d’artista ubriaco d’ispirazione

Mille raggi di fede
sotto il peso del tempo
a ruotare intorno al dubbio di Dio

Tra vita e oltre sperato
a metà il dolore
accattone vegliato
a cercare famelico,sconfini
e in finta al placarsi,
parassita la noia
a rigurgitare sbadigli

Fermò gli anni al dirupo
un dolce sorriso di fanciulla
subito imbalsamato in poesia,
ai tempi supplementari
in impari truccata partita
filo di luce,fessurò
nero sorriso alle tenebre,
segnò con lampo di gioia
speranza dell'oltre
in annali d'addio..............
...amen.........

Da:Destini E Presagi

Governare
Da bambino venivo assegnato
a Governare gli animali,
fornire loro il vitto

Monello perspicace sentivo dire ai politici
su scie di suddetto compito,
di provvedere a necessità del popolo
ma i conti non tornavano,
loro i fattori e noi le bestie

Pensando cosa succedeva a maiali,asini,
galline,vitelli,conigli,tacchini
si amorevoli assistiti
ma per Bacco con secondi fini

Stilai la mia acerba filosofia..
meglio vivere alla giornata in Anarchia

Da:Destini E Presagi

Matrimonio fantasma
Seduto sulla sponda del fiume
gettavo turpi pensieri in acqua
decisi poi di pescare
ma avevo in tasca solo un filo
ci legai la carta di credito
e la lanciai con forza lontano

Attesi davvero poco
e sentii vibrar la mano
e quando tirai la preda
grande fu la sorpresa
vidi una dentiera che mordeva la carta
e subito dopo apparve mia moglie

Decisi d'andare a caccia nel bosco
sparai con scarsa mira dei fagiani,
sgomento mi voltai a rassicurare il cane
e invece del segugio apparve
con un secchiello la mia consorte
aveva recuperato i pallini e li contava

Al ritorno entrai in una chiesa
c’era solo una donna vestita di nero
raccoglieva preghiere e implori
e le scambiava con le offerte
era di nuovo lei la mia amata

Il giorno dopo consultai uno psichiatra
disse hai sposato un fantasma
se non ci credi controlla il tuo conto in banca
infatti telefonai al direttore
e nessun gruzzolo giaceva al risparmio
mentre i carabinieri m’informavano
di mia moglie nessuna traccia
e mi misero una camicia di forza

Da:Destini E Presagi

Epitaffio 91
Giaccio sul confine di due anime
una felice per essermi liberato da mia moglie
e l’altra triste per il distacco
dall'amatissimo asino Tarcisio compagno di sventure
-La despota senza tregue diede a lui estenuanti some
e a me pesante croce a interminabile calvario,
ora vecchio mio lo so che vorresti vendicarmi
ma non esagerare sferrale di tanto in tanto
solo qualche calcio per azzopparla,altrimenti
me la ritrovo qui agguerrita accanto
-Ti auguro tanto fieno e che le forze di Lei
vadano scemando in modo lieve possa caricarti
…………….amen…………………………
Tuo fedele amico... Alcide Rullo

Da:Destini E Presagi

Rivoluzioni
Più sembra ci sia
serafica eterna collaudata calma
più le rivoluzioni
sfociano in violenza estrema
che annulla convenevoli
amicizie e parentele

-Quello del piano di sotto
solitario idealista
deriso precario da una vita
figli dadi lanci di fato
finalmente sfoga repressa rabbia
col dirimpettaio spaccone
in sazietà filosofo al vanto,
sei persone in famiglia
messi in posti chiave
sigillati da prestigiata politica

Violenza non è funghi
ma semi archiviati al deserto
e quando finalmente
in fortuna rara al dissolversi
di smarrite nuvole
cambiano paesaggio
fulmineo germogliano
fiori e spine
mischiano archeologiche carte
speranze e trappole
a gazzelle e serpenti
metamorfosi incredula al viandante

Il poeta saggio raccomanda
state attenti furbi egoisti
potere è fucile spavento al ribellarsi
ma guai in mani avverse
guidate da repressa rabbia
d’ingiustizia

Non cercate poi religioni
a bonificare cappi
millantati prima in arroganza
..cravatte in festa

Da:Destini E Presagi

Epitaffio 90
Le donne mi trovavano affascinante
con la mia aria trasognante
silenziosa tendente al riflessivo
in realtà ero soltanto svogliato pigro
e timido scribacchiavo poesie
per testimoniare a me stesso
che l 'immobilismo serviva
ad estrarre metafore filosofiche illuminanti
dalle bellezze del creato
-Le rare volte che decisi
farfugliante di conversare col gentil sesso
fui sempre frainteso,
ogni frase allusione complessa al pensiero altrui
a concatenare mille geniali intenti
insomma se a gola bruciata dicevo voglio bere
mai nessuna mi porgeva un bicchier d'acqua
perché la mia era sete metaforica
creativa, di sapere, d'esperienza,
d'affetto, di vendetta, giustizia,
inconscio d'umano genio a ogni altrui vapore d'anima
-Oh! donne che leggete questa lapide
in realtà ero solo un uomo banale
dal limpido egoismo
che volevate in gloria colorare con mille fantasie
-ero una creta qualunque
e voi sciocche a plasmarmi in mille statue
di principe azzurro
mi cercavate in ciò che non fui mai
e io v'aspettavo in quello che illuso volevo essere
-...........................amen............................

Da:Destini E Presagi

Presidente
Colorò di rosso
il bianco delle zebre
e appese un grosso pallone in Parlamento
a simboleggiare il mondo in mano

Cambiò la grammatica
distrusse la seconda persona
del presente indicativo
del verbo Rubare

Ordinò solo toghe rose
in aule giudiziarie,
imperativo fu
la legge è uguale per tutti
quelli che vengono governati
da uomini illuminati

Si fece fotografare
su croce di marmo di Carrara
poi s'ordinò al collo d’adepti
stampato su crocefissi d’argento
e chiese a Dio… mi consenta

Scrisse una canzone
del presidente operaio
lungo una catena di montaggio
da Mosca a Roma
passando per Milano,
la fece cantare dal suo menestrello

Sulla terra un nuovo Messia
senza Sinedrio,Erode e Pilato
dal nome Cesare
sempre pronto a dare consigli
in modestia si fece chiamare
semplicemente
….Presidente……..

Da:Destini E Presagi

Domenica delle palle
Sin dal mattino in TV notizie sportive
per finire a sera tardissima
sempre a parlare di palle,
palle a terra, ai piedi,dribblate,crossate
palle ai falli laterali,ad effetto,sul fondo
palle,parate,respinte,in campo,sugli spalti
palle spinte in avanti,retrocesse,sfuggite
accarezzate,col tacco,di punta,con mani
-Arriva finalmente notte
per un telegiornale sul mondo
che esclude le palle
ma con amara sorpresa
appare un volto di cera
che ha raccolto tutte le palle
compreso anche quelle d’allenamenti
dei giorni precedenti
e tutto d’un fiato le narra
….il Presidente del consiglio….
… ... CHE PALLE…………
d'altronde la terra e tutti pianeti sono a forma
......di palla

Da:Poesie Cialtrone

Ipocrisie
Cattolicesimo è uguaglianza
capitalismo al contrario disparità,
lotta all’ arricchimento
-Ora inquieto mi chiedo
ma come diavolo fanno
ad aver tal bronzea faccia
scudo a vergogne e bugie
milioni in disonesti agi
preservati a ogni costo
discriminanti a evangeliche fratellanze
a professarsi ferventi cattolici,
come tenere insieme ghiotte capre
e teneri leccorniosi cavoli
e millantare indenni gli ultimi?
-Oppure in altro esempio
pretendere mungere pecore e montoni
solo perché entrambi ovini
e non dissimili a occhi avidi
penduli apparati sotto coda

Da:Destini E Presagi

I vecchi
I vecchi,foglie ingiallite
seguono rassegnati
solo previsioni del tempo

Come cani da tartufo
un tempo onorati al reddito
hanno perso il fiuto
scavano un po’ ovunque
analizzano zolle
sperano intuire
e non essere rimpiazzati

A un palmo dal naso
fingono leggere il giornale,
seguire eventi
ignari e consapevoli
già sepolti a curve spalle

Biblioteche di rughe
fanno paura
e nessuno le consulta
oggi sapere è futuro
che taglia il passato,
ponte levatoio
catapulta all’intento
lascia dietro il vuoto

I vecchi
gusci semiaperti di semi
asciugati da nuovi germogli
e confusi a madre terra

Da:Destini E Presagi

La fune
può esser
cappio
appiglio
prigione
volo d’altalena
così il fiore
saluto di nascita e morte,
il bacio addio e rincontro
-Gli stessi organi genitali
simboli a spergiuri
e d’eroismi
-In realtà l’anima
identità incolore
e in circostanze
tinta delebile allegra e fosca
dalla psiche
irrazionale a circostanze
e su binari di tradizioni
in funzione dei luoghi
-Capita spesso
perciò sentire con stupore
di fronte a improvvisi gesti
orrendi o nobili
..eppur sembrava o non
dimentichi del folle
....pittore evento
esploso dal sociale razionale
spesso di comodo
in disagi imposto

Da:Destini E Presagi

Notte incerta
Sembra una notte come tante
ma la morte ha sciolto tentacoli,
il vento fiato di demoni sul collo
e le stelle scintille congelate
di denti artritici in risate
accademiche a plagio finto del tempo

Volti di cera
scivoli di luci
impasto di specchi
al freddo trasudano ore,
esche studiate del domani
amo al filo dell’ignoto

Si violentano i gatti
in amplessi consapevoli
e i miagolii virgole d’affanni
ad amori,trasfusioni d’incertezze

Sogni ,Salti tra respiri e tatti
rubati all’infanzia
-Nel dormiveglia, parole a raffica
cordone ombelicale
reciso da incubi addestrati

L’anima,cane devoto
a veglia di fattoria
col buio stanco s’addormenta
e iniziano i predoni la razzia

Da:Destini E Presagi

Dittatori
Sotto aria che lubrifica
libertà col sangue
scappano lepri
dittatori in salite
verso orizzonti podio di coda,
abbandonano fidi levrieri
con scodelle d’oro
e cd incisi dai loro cavalli

-Sputacchiere le loro statue
bacheche di necrologi le ville
neri confetti i gioielli
buco nell’acqua il potere
maga Circe le mogli

-Despoti
hanno letto tanti libri di storia
ai quali prima hanno strappato
ultimi capitoli
gradini a scendere
verso inesorabile parola
……FINE……………………

All'alba di nuovi poteri
spuntano fiori nei teschi
emersi da pelle di fango

Da:Destini E Presagi

Privacy
Cosa importa alla gente
di carciofi cetrioli pasta e zucchine
intercettati ricette al telefono

Tu Onorevole parli di prezzi e mignotte
mentre al governo vari severe leggi
su famiglia, moralità e prostituzione
e spendi in lampo compenso
a servigi di copule al vanto
quanto dispiaciuto millanti
d’esser irrisoria cifra
a disoccupato in un anno

Privacy.. quest’inglesismo aleatorio
caciotta ad alimentare l'occulto
estendibile anche a ladri
quando commettono si reato
d'intrusioni a domicilio
ma nell’esercizio delle loro funzioni
e se ripresi da maldestre telecamere
vero reato violazione d’operato,
soggetto a difesa d’avvocati
che a parità di parcella
confezionano sentenza appropriata

Chi del pubblico intimo vuole occuparsi
limpido deve rendere anima e operato
altrimenti giochi a dati malfatte
e se in sfortunata flagranza acciuffato
con dignità offra polsi a manette
evitando vili indecorose difese alla causa

Da:Destini E Presagi

Dispute
Il cuore disse al cervello
sei tu che comandi
ma io devoto ti irrigo
perciò non pretendere battiti giusti
quando udito e sguardo
mi portano nome e figura di Lei
altrimenti adotto ammutinamento
e possiamo entrambi morire,
preferisco affanno alla noia
impiccagione alla gola e non ozio
-A due passi un fiore rispose
meglio agonia in un vaso a festa
e non finire il mio ciclo
invisibile tra erbacce
-Intervenne una rondine
emozione è volo
verso nuovi orizzonti
e trespolo salvifico
in mare la mente
ove si posano gioia e dolore
e quando nulla v’atterra
l’anima ha perso le ali

Da:Destini E Presagi

Epitaffio 88
Tutti lamentavano
ingiustizie sociali del governo
e la sera tornavamo a casa
guerrieri a identica sorte
e come diceva Dante
aver compagno al duolo scema la pena
-Tardi mi resi conto che false lagne
di quei furbi esorcizzavano
e coprivano loro privilegi
ottenuti proprio grazie al regime
segreto sostenuto alle urna
-Guardate le loro tombe tra sfarzi
mentre io in questo sperduto angolo
sotto muro cadente avvinto da rovi
tra topi e lucertole
-Sprecai il mio tempo
a corazza dei loro imbrogli
a concime dei mie disagi
rigogliosi tra ignavi
…….amen……………........

Da:Destini E Presagi

Tele-Lelesora
Notizie flash

Per i non vedenti a pagina
6969

Sotto stelle di corvi
cani per strada
fanno shopping di notizie
ai saldi Gossip

Scrofe in soffitte
e pecore in cantina
provano lingerie
per Giulio Cesare

Siero e ricotte in pillole
lanciate dall’aereo
ai disoccupati
organizzati

Puzza di baccalà a Milano
scoperto in villa
nascosto in reggiseni
tartufo contraffatto,
sequestrato dai Giudici
e donato alla caritas

Bambini al circo
donne in carriola
asini Cicerone
conigli a castello
porcelli a cavallo,
una nonna sussurra
che bordello
fortunati ciechi e sordi

A un criticato quiz
un vecchio ha vinto
tre caciotte e due escort
chiamate in lapsus criticato
...... mignotte ........

Buona notte
per assorbire questo casino
ci vorrebbero litri di vino
anzi una botte

Da:Destini Presagi

Patriottismi
Oh! Poeti di regime sanguisuga
potrei parlarvi di uccelli fragole farfalle
e cazzeggi vari per far bella figura
giuro son capace ma c’è altro cui pensare
non posso disquisire dei fiori incerti in cima
mentre l’albero lento sotto muore nel liquame

Un tempo c’era chi saggio lucrante parlava
dell’eden razionalista comunista
salvo poi scoprire esser dittatura criminale
bene gli stessi in agi allora e oggi
non si sono mai scusati dell’equivoco
anzi riciclati paladini d’odierna democrazia

E’ facile salottare di fame e miseria
dietro effige di rubata croce consumata
mentre si fanno costose cure dimagranti
come pure elogiare da alcove patriottismi
e in guerre senza senso pianificate da ingordigie
eroici fessi a difesa di madre terra
danno lucide piume alle polveri

E’ l’Italia dei furbi raccomandati
mistificatori professano lealtà di bandiera
e di questa,insulsi si vestono orgogliosi nella stoffa
infilzando l’asta in quel posto agli ideali

Potrei andare oltre ma so che non serve
quelli ipotetici che dovrei rinsavire
m’aspettano sereni addestrati
alla misura del cappio dorato

Da:Destini E Presagi

Ondivaghi
Da destra a sinistra al centro
meretrici del potere
possono andare dove vogliono
e così fanno calpestando ideali
ma angioletti ingenui, elettori
mani congiunte e mimiche a stupori
li seguono carponi ovunque

E’ il popolo maitresse del casino
che appende soprabiti e cappelli
nella sala d’attesa del bordello
per mance e parcelle di marchette

Cornuti e palafrenieri
anticipano intenzioni d’orgasmi
e vendono vitelli grassi
ancor prima che vacche copulano
e al resoconto di mancata consegna
al macello lamentano aborti di potere

Da:Destini E Presagi

Adatti
A volte un pezzo di vetro
riflesso alla luna appare
al povero stremato,affamato
moneta d'oro luccicante
tra foglie secche a passi striduli
così il sole in tutto il suo splendore
in periodo tetro d'inverno all'anima
amalgamata a cupa gelida atmosfera,
improvviso con ingannevole tepore
radiografa e sveglia con luce violenta
contorti serpenti ricordi

Amori,semi di fiori nel deserto
battezzati da smarrita nuvola dissolta
a germogli subito assetati
di li a poco arrostiti
nella calura ritornata perdurante

Eventi inaspettati,
appiglio d'inchinato ramo al naufrago
o miraggio solo ad annullare
collaudate difese
dal falco dolore in agguato

Da:Destini E Presagi

Il violino
Una sola corda
accarezzata più delle altre
vibrò l'anima più intima dei presenti

Svegliò dal letargo
sentimenti impolverati
nella scantinato dell'inconscio
e cautelativi con salive alle gole
battezzarono rinascite
nel bozzolo dei ricordi

Da due laghetti azzurri
letto di naufraghi pensieri
tracimarono due lacrime
subito sbarrate da un dito

Ogni anima ha bisogno
di giusta chiave per aprirsi
e il violino quella sera
fu un passepartout
a serrature arrugginite
custodi d'anni congelati

Da:Destini E Presagi

Vecchio organetto
Zummhete zummethe
zarracuhmmhà..fiuuumhà
zarracummàmmà

Vecchio organetto sfiatato
incendia sguardi da vipere
con denti inciampati a sorrisi
calamitati a svolazzi
di gonne a ventaglio
carceriere d’elettriche gambe

Sudore,polline pronto a migrare
mascelle rosse, tamburo a pudore
il mantice metafora di baci e distacco
e lo sfiato,bussare d’anima in gola

Atmosfere e balli d’un tempo,
quando le note, piccioni viaggiatori
tra segrete battaglie dei sensi

Da:Destini E Presagi

Epitaffio 85
Ebbi grande merito
a trascrivere ogni sbronza
e tanti le chiamarono poesie
e tutti dissero che bevevo
per riempire i vuoti
della mia nobile anima artista,
in realtà deridevo il mondo
visto come ilarico noioso scenario
ove semplici pagliacci
ogni giorno a restaurarsi
penosamente decadenti maschere
-Il vero capolavoro
fu far passare poesie
le mie traveggole
a tal punto da crederci anch’io
e questo fu tragico errore
quando la vita mi mandò
alle tenebre in doloroso dubbio
..se avessero tutti finto
a credermi un Vate
e ora a ridere di me
oppure il mio imbroglio perfetto
destinato a perdurante gloria?
........amen.....................

Da:Destini E Presagi

6 Gennaio
Mamme sui tetti
alate per i figli
ma inseguono telenovelas

Padri alla finestra
dismettono bianche barbe
salutano pecore in volo
si rifirmano allo specchio

Consultate al vino
collaudate ernie di nonni
meteo di bimbi
prevedono nevicate
per non andare a scuola

Pani e panettoni
brufoli tartufi
tra pelle e diabete
dagli auguri al riciclo
in zuppone al latte

Favola di scope e carboni
dietro esausti nasi uncinati
ponti in ritirata da cielo a terra

Addobbi a riposo
e sogni zavorrati
in luccicanti palle
guidate da stanche comete
in squadrate geometrie
di cartoni imballati da ragni

Da:Destini E Presagi

Epitaffio 84
Qui giace in atmosfera ancora scalpitante
come a voler chiedere ultima gara al cielo
l’uomo più veloce del mondo
detto il ghepardo

Nella sua lunga osannata carriera
solo tre persone al mondo lo batterono
con metodi fuori dallo sport
purtroppo finiti nell'albo delle glorie

-Un impiegato statale
nel dileguarsi alla vista d’un cartello
“ATTENZIONE LAVORI IN CORSO”

-Una donna in fulminea fuga
dopo aver appreso che l’amato sposo
era caduto in disgrazia economica

-Un sommo poeta quando a un meeting
gli chiesero della fame nel mondo,
come proiettile raggiunse un ristorante

A onor di giustizia e verità,
anonimi posero orgogliosi
in perdurante memoria
questa granitica lapide
........amen.....................

Da:Destini E Presagi

La miseria
La miseria non ama fronzoli
toglie quadri alle pareti
azzoppa mobili,rompe piatti
s’annida tra insulse mura
si fa un look tra tosse di fumo
d'un freddo camino
cambia connotati all'amore
spegne semafori alle parole
che si scontrano in invettive

All’aperto è vento carezzevole,di spalle
imbroglia in sollievo passi al baratro
e quando la si guarda in faccia
entra nello sgomento
s’avvinghia parassita all’anima
spegne la sua fioca luce
succhia linfa ai pensieri
spiuma ali ai pochi sogni
e se in riscatto arrivano miliardi,
antitarlo solo a fermare il danno
mai ridaranno integrità d'un tempo al legno
-La ricchezza vivrà corpo estraneo
in forzato adatto al compito
e sempre nella povertà della paura
........ad assolverlo

Da:Destini E Presagi

Epitaffio 81
Qui giace **********
un baco d'inchiostro
venduto al silenzio
rottamato all'anagrafe
immatricolato alla morte
-Questa lapide
una targa Cinese
intenta a far circolare
tra nebulose menti
clandestino il nome
sanzionato all'oblìo
espulso al fastidio
-Chi posa un fiore,
briciola a segnalare
la via del ritorno
a un confuso ricordo
.......amen............

Da:Destini E Presagi

Flash 2
Uno scricciolo,
rossa bacca nel becco
e un fiocco di neve
sul minuscolo capo,
minuscolo babbo Natale
nel ricordo s’invola postino
a un amore bambino
da cantare sul davanzale,
ove si nascondevano
dietro vetri appannati
occhi turchini
due ciliegie alle guance
un sorriso col broncio
e una manina a imitare
un tergicristallo
sul cuore disegnato a vapore

Da:Destini E Presagi

Contadini un tempo
Con scarpe bussole di pensieri
tracciavano miserie
su sentieri sempre a capo
nella pagina del giorno,brutta copia

Aspettavano il sole partorisse
qualche luccicante moneta d’oro
ma sulla rugosa fronte,sudore
argento fuso si perdeva
sotto berretto a carità rovesciata

Da lontano l’orizzonte,trespolo sogni d'occhi
e filo per appendere ossa d’asciugare,
il tramonto alba vista di spalle
ad inseguire pane all’amo destino

Cantavano uccelli in festa a raccolti
nei campi,confini tagliati a vene d’avi
e difenderli trasfusioni d’antiche forze

A volte in cielo nero fumo di pipa
Dio arrabbiato,scagliava bianchi sassi
a massacro d’ogni frutto e germoglio

Seguivano preghiere a voce alta
a ricordarsi dono del creato
e in suppliche all’infinito
a riconfermarli alla terra
sfinita madre di pochi seni e tanti figli

Da:Destini E Presagi

Meteo 2
Popolo,occhiali al c*lo
e fiori sulle corna
reclama al meteo slavine
e piscia a monte della neve

La TV dice ci sarà Italia imbiancata
state a casa nel week end
ma partono ugualmente
aspiranti eroi dei lamenti

La neve è di destra
il ghiaccio di sinistra
anarchici sole e soccorsi,
inchiesta ai disagi

Dieci ore di fila
su vie senza sale sottratto alle zucche
per andare a sciare
col fuoristrada satellitare

Al parlamento ci sarà un'inchiesta
sul ministro del clima
troppi sperperi a sparar imprecisi le nuvole
e i termometri faziosi
rendono misure solo in quel posto

Lamenta un disoccupato
ma andate affa***lo pecore a caproni
sono due anni che m'alleno a masticare
a bocca vuota per illudere lo stomaco
e ho l'inverno gelido nel cuore a tutte le stagioni

Tra se sussurra un barbone
quanta gente infervorata
per un solo giorno casuale nei miei panni

Da:Destini E Presagi

Bianchi coriandoli
Dal cielo spugna d’ogni sguardo
bianchi coriandoli
su aquiloni ferrati a bastoni
carnevale anemico

Maschere rosse e turchine
ballo di denti
tra petardi di bocche silenziose

Passi al tonfo di valzer presagi
e note stridule di passerotti
impigliate a fiori di lampioni

Sapone nelle barbe
radici di berretti
ladri di ciglia inzaccherate

Mirini senza mira,nasi
s’offrono a grondaie di pensieri
infantili pisciano su scarpe,barche
in avaria con vele di stinchi,
approdo,ruotare a passi indietro
al primo uscio mercantico

Su uno spago vicolo
si riempiono impronte
col bottino d'una polmonite

Da:Destini E Presagi

Neve
Batuffoli di cotone
si legano compatti
a lenzuolo di morte
lo sanno bene i barboni
più che scivolare sorridenti
sulla settimana bianca
vengono trascinati
imbalsamati

Da:Destini E Presagi

Ricordi,iene affamate
divorano il presente
lo rigurgitano nel passato
alle nostre precedenti vite
sommate di volta in volta

Il presente non esiste
un secondo che ruota è già passato
e la memoria, elastico cordone ombelicale
tra ciò che è stato e il divenire
e tra questi due estremi
va avanti e indietro
il treno dei ricordi
che se non ci fossero
saremmo il nulla
a ingozzarci mai sazi del futuro

Questi fotogrammi chiamati vita
proiettati lenti e veloci
aggiornati d’ogni attimo
girano ciò che fummo
in ogni istante inseguito
subito alle spalle

Lo stesso orologio
illusorio cronometro psicologico
a segugio inseguitore
d'invisibile preda,il tempo
che solo l'anima a seconda
dei suoi umori,
lenta o veloce.. percepisce
archivia subito alla mente
ai posteri di se stessa

Da:Destini E Presagi

Noia
Pigri respiri
espulsi da sbadigli
intenti anche a molle
a far pulsare il cuore

Ali implumi,pensieri
cadono affamati dal nido
e tonfo nelle fauci del tempo

Gelida meccanica d’orologio
scalcia lancetta dei secondi
zavorrati d’apatie

Recipiente bucato,il silenzio
rumoreggia a disperdere ricordi

Crocefisso al muro
in mimica sconfitta,a dire
impossibile esaudire l’aleatorio

Cerca un trespolo di pace
nell’infinito
per riposare
…l'anima………

Da:Destini E Presagi

Carciofi
Carciofi alla griglia,in barattolo
guardano dal vetro avvocati
maledicono fertili liquami d'oro

Ingegnere, capo disastro ambientale
un topo guida la tua porsche
e tua moglie ha un amante
non sopporta linciaggi al lusso

La galera è dura
ormai Scudo politico pane sbriciolato
lo specchio il solo giudice da corrompere
fatti un rosario dei giorni da scontare
con bolle di sapone

Fuori la primavera è bella
e tu al buio castrato senza pecore
beli su carta scempi adoperati,
indulto il tuo vinile da copiare su CD

Dio muto delle messe finte
t’ha restituito capitale ed interesse,
viso nascosto dietro mani aperte
ultimo traguardo dei tuoi allori

A ogni visita chiederai del sole
per poterlo col dito disegnare al rancio
e ti mancheranno i lacci delle scarpe
e la cinghia per legarlo al soffitto

Intanto fuori qualcuno muore
come insetto su tela di ragno
………bastardo………………

Da:Destini E Presagi

Aria di festa
Profumi d’orti botanici
rinvigoriti da canti sacri
si propagano a valle dai conventi
scuotono apatie di pastori
sereni in viso abbracciano il creato
con l’anima ingrassano pecore
sollevano al cielo agnelli
seppelliscono monete di Giuda

Aria di festa
cuori aquiloni
parole coriandoli
ma c’è sempre una tristezza
fa il giro degli occhi
s’aggrappa a un sorriso
spegne una luce
scava una ruga

Cani e gatti si sposano
per ereditare esuberi
e in unico verso imitano
le voci degli angeli
acrobati sui rami degli alberi

In letargo nei loro cappotti
bimbi firmati si svegliano
minacciano capriole
sui seni di madre
barattano silenzi con additi
che inchiodano passi a vetrine

Da:Destini E Presagi

Sentieri
Rintocchi di campane
da chiesette di montagna
elettrizzano code
ultimi orpelli ostacoli
a tener socchiusa
la porta dell'estate

Litanie di sermoni
si propagano a voler riscaldare
l'aria che con spine di freddo
pungola viandanti
claudicanti lungo sentieri
dal mistico al precario
biascicando preghiere
appena al labbro
arpionate da ricordi

Lisci ciottoli
ognuno per una storia da saper leggere
s'abbeverano agli sputi
e ridono allo scivolare
di qualche scarpa subito derubata
d'osso rotto sul selciato

Una bestemmia
parola d'ordine per rialzarsi
e ne approfitta un dente a dileguarsi
corrompe con una finestra nera
il sorveglio all'anima
del sogghigno

Da:Vite Tremule

Sintonie interrotte
Aggrappato alla lancetta d’orologio
del vecchio campanile,un grillo
si diverte a far parte del tempo che scorre

Una cinciallegra lo vede e si tuffa
per farne prelibato boccone
e appena si posa a meno un quarto
la lancetta rotola veloce sulle sei
e il pennuto e l’insetto scivolano
in umori diversi riprendono il volo

Un vecchio guarda l’orario,fuma,tossisce
dice questo tempo va contromano
si liscia il viso per verificare
s’è sparita una ruga

Il prete aspetta il rintocco
del quarto d’ora finito
per cucinare spaghetti
e quando dalla finestra s’affaccia
l’acqua che bolle non benedice l’orario
sussurra…ieri sera qualcuno m’ha visto
prega e strappa in mille pezzi una foto

Poco dopo i rintocchi..din..don..
iniezioni a sorriso e sollievo
dal cielo immediato il perdono
senza aver chiesto fustigazioni al cilicio

Da:Destini E Presagi

Taglia per un amore ai lamenti
A raffiche di fiato sprecato
spero torni leggero un sollievo
in risparmio al compenso
di taglia ai lamenti
su copia del viso che ho dentro

Oh! litanie lontane
portatelo quì quest'amore
come Cristo a Pilato
e del sangue voglio solo una goccia
per ogni passo sprecato
sulle orme dell'odio
c'è una taglia per ognuno
che solleva in coppe di mani
il pianto di brina che eiacula
dolore all'assenza ogni notte

Ridate questo mio nettare ai sensi
scavate due fiumi alle fosse sul viso
per i riflessi del cielo che ho perso
dirò una preghiera a ogni raggio di sole
che accende nel buio al ricordo almeno il rancore,
darò un bacio a ogni stella
che offusca la fuga in inciampo
a ostacolare quel ladro allo smercio di cuore
che ingenuo aprìi a occhi malvagi

C'è ancora una taglia
con le mie speranze in omaggio
a ogni imploro strappato di bocca
a chi dell'anima mia il letto dei vizi s'è fatto

Amore p....na
spendi bene il mio cuore
dallo a cani affamati
torna sola a me preda sofferta
ho già pagato altro prezzo
agli artigli del tempo sprecato,
trenta danari al compianto
per impiccare nell'anima un amore tradito
..nessuno dopo la vendetta avrà grazia dal cielo
per scrivere dentro ormai tardi...il perdono

Da:Soste Precarie

Effigi italiche
Un asino in affanni,bocciato dall'Unesco
in salita tira il vecchio carro
con sopra tre cavalli da parate

Un operaio di quinto livello,anello al dito
e pezze a pararsi spalle,scava un fosso elicoidale
visionato da dieci capi in livrea,selezionati
in regolare concorso ministeriale
mentre l’ispettore governativo
compiaciuto scrive... procede bene
ci vuole premio produzione ai controllori

In una famiglia,quattro persone
sette stipendi FIAT
compresi quelli di cane,gatto e canarino,
in un’altra di cinque bocche,solo mezzo
l’unico che lavora è sem'invalido cassintegrato

All’asilo del mulino bianco
bambini firmati, rubano merende
e poi chiedono alla maestra
incidente probatorio,patteggiamento
altrimenti induldo dai genitori

Avetrana non è saluto Romano
ma deliziatorio,lucrante quiz su plastico
d’avvocati, giornalisti, criminologi
su fughe cronometrate di Diabolik
e se Eva tradita lo smaschererà

Su riviste letterarie si parla d’amori
che hanno sfidato tempo e storia,
celebrati su aereo ad alta quota
durati oltre un mese di trentuno giorni
sorprendendo persino rigorosi preti

L'oroscopo dice..ci sarà un eclisse
e alcuni Impiegati Regionali
balbuzienti alla sorpresa..oro-scopo
chiedono la durata per poter uscire
inosservati dall'albergo della croce rossa

Poesia è miele su ozio
o gioco di parole a incentivare digestione
e se fa riflettere va sterminata

Da:Destini E Presagi

Oltre
Dove il cielo copula con la terra,
l’orizzonte,recinto mentale
a valicarlo ci s’illude
di cambiare vita in variato scenario
ma è oltre incollato in identico bacio
che si sposta inseguito da stesso inconscio

Gli uccelli migratori
ritornano al vecchio nido
così i sogni sempre alla mente

Amore t’ho cercata in somiglianze
sempre nello stesso errore
i ricordi sono cani
riconoscono il padrone mascherato
e svelano al pubblico la farsa

Il cervello è spirale d’orologio
molleggia sempre intorno all’asse
corre dietro al tempo in involucro statico
così io a vagare in ogni posto
con anima ferma su oscuro male
a illudermi di nuova luce

Da:Destini E Presagi

Via di mezzo
Per il bimbo luna e lampione
entrambi irraggiungibili
allora una lampadina abbassa le mire
e quando felice la tocca si scotta
muore il suo primo sogno surrogato

Il dolore ama sorprendere entusiasmi,
unico antidoto la via di mezzo
malinconia agro-dolce
su fronte corrugata e viso disteso
confine a taglio d'ombra e luce
affioro di riso a labbra socchiuse
occhi vispi a dormiveglia in allerta
limbo d'anima tra pena e sollievo d'espio
volo tra ali e salto preludio a decollo
speranza tra matematica e preghiere
bisbiglio tra urlo e silenzio
palato guardingo tra miele e cicuta
cane in allerta tra sordità e obbedienza
nonchalance tra gelosia e amore

Da:Destini E Presagi

Notte di novembre

Notte di cialtroni e cani
urlano abbaiano al non senso
per riprendersi il tempo perduto

Le stelle,pallottoliere ai sogni
scintillano a occhi roventi
e la conta, attrito ai ricordi
deforma ombre a guinzaglio di figure

Passi, mannaie
tra doveri e intenzioni
a percuotere voci
cacciate da nidi d’eco,
cicale e grilli orchestrali
assoldati dalla luna,
foglie megafono a rasoi
e il vento fiato di mano tremante

Notte di poeti
nel mondo d’una lampada
registrano terremoti d’anime su fogli
asciugano con mute parole
cuori segnati da rughe
scavate dal silenzio

Da:Destini E Presagi

Moviola
Rubare è prassi
carcere eroismo,
avvocati e criminologi
parlano di male necessario

Vittime e carnefici
gareggiano per l’audience,
un occhio magico li confessa
ostia penitenza di fila in banca

Corrida nelle case
e vogliono cimeli
non importa se corna o basco
basta siano passati per il sangue

Giudici e filosofi sul trono
a sovvertire retoriche
con moviole a retromarcia
il ventre va verso il coltello,
spogliarsi può essere vestirsi

Da:Destini E Presagi

Novecento
Lupare e crocefissi
briganti e blasoni
cani e preti
campane e fiere
pane e tessere
fame e droga
piombo e oro
carbone e uranio
rinnegati e idealisti
puttane e icone
da Predappio a Piazzale Loreto
da Montelepre a Montecitorio
da confessionali a Saxa Rubra
dalla Libia all’Afghanistan,
locandine di primo e secondo atto
di novecento in tragedia Greca
nel terzo,appesa capovolta
vestita di nero
la maga Circe
cavalca su porcello
da Arcore a Roma
passando per Pontida

Da:Destini E Presagi

Compagnia
Non esiste solitudine
il cuore e i respiri,oscuri
non ci lasciano mai soli
sono portatori in spedizioni senza tregua
nei sentieri impervi dei pensieri
specie quelli speranzosi nei deserti d’anima
ove gli occhi confondono oasi e miraggi

Paura e dolore
spesso ci vengono a trovare
magari senz’avvertire
chiedono ospitalità
organizzano cupe riflessioni
e non se ne vogliono più andare

Gli amici, in identica sorte
aiutano a girare la ruota del tempo
impantanata nella noia
e se un entusiasmo li pervade
mettono le ali,dal cielo ci salutano

L’amore, giocattolo in vetrina
bello nella smania d’averlo
per passare il giorno dopo a sorpresa
di novità d’esposizione successiva

Un nome,un mistero
che qualcuno chiama Dio
parla senza voce e non risponde
e noi testardi a interrogarlo,
forse in questo tentato dialogo inanimato
facciamo sincera compagnia a noi stessi
nell'intima coscienza

Da:Destini E Presagi

Viale d'autunno
Binari d’alberi
elettrici antennati
puntano l’orizzonte
meta di speranze accumulate

Ai piedi biglietti a fine gare,
foglie in cerca d’un archivio
e qualcuna lo trova
in un libro,in un quaderno
magari si fa pagina
per una frase segreta
sfuggita ai lacci del cuore

Passa una macchina
irriverente sposta l’aria
disfa il tappeto
si riprende l’asfalto,
ingoia il futuro
col contachilometri
e lo digerisce nel passato

Inquietante in autunno
il viale del declino
pare freccia del tempo
scagliata al precario
e per svegliare il cielo,
pigro dorme sulla terra

Sul morbido i piedi
felpati sembrano
vogliano in segreto
fuggire dai pensieri
roditori di ricordi

Di tanto in tanto
qualche frasca scioperante
trattiene i suoi cimeli
al vento ladro mercante

Da:Destini E Presagi

Sabato
Rumori e droghe
nel vuoto lasciato dai pensieri
e nel fiume dei vomiti
la carpa cammina a retromarcia

Claxon marchiano tracciati
di noie al traguardo
mentre risate a guardia del riflettere

Il sabato è per terra
raccolto prima di seminarlo
impastato a deliri consenzienti

Copertoni sono palpebre
ruotano su pupille
sgommano su luciferini sguardi
cercando d’infilzare il tempo

Vomita lo stereo temporali,
fulmini le voci
nelle nebbie d’aliti,
schianto il futuro
acciuffato da sirene

Fiori senza radici
in luoghi dove nessuno
sognava trapiantarli,
sui giornali,fama d’un giorno
che famosi non vedranno mai

Da:Destini E Presagi

La frasca
Alla fine del viale
ove binari di bosso
in errata geometria
s'avvicinavano
e al tuo leggiadro passare
raschiavano la gonna
e nell’aria calma una frasca
corrompeva il vento
e carezzevole
superava inquadramenti
ti lisciava il viso
pettinava i capelli
lasciando tra essi una foglia

Geloso di quel tatto
percepito fendente al cuore,
recisi il ramo
e in concava mano
raccolsi la sua linfa
rossa di dolore
per scrivere sul selciato
……addio………......

Da:Destini E Presagi

Italia
Colossale camera
di baldacchino letto
elevato su zerbino mare
ove in sottofondo ragli
il Re copula

Candelabri e palafrenieri
cervo popolo

Maitresse
di suina stazza
segnano su lifting
parcelle boomerang

Da:Destini E Presagi

Il falco
Fosforescenze nella notte
appese alla paura
allertano respiri
a suppliche taglio di rasoio

Flebile vento
attrito di foglie secche
percezioni in centimetri
tra pulsioni e oblio

Strappo di nuvole
lanterna una stella
rotta e indice
di baffi e piume

Balzo fulmineo e
una coda di troppo
fune a carrucola
da tana a bocca

Urlo strozzato
applauso d’ali
trasloco di sangue
vita e morte s’involano

Da:Destini E Presagi

Un dente
Fiaba di nonna
dentino omaggio sul tetto
a lievitare
sogni d’un bimbo

Un passero ci gioca
fulmineo un gatto
l’afferra,lo spenna
per un pasto squisito

A due passi un corvo
osserva la scena
guardingo s’avvicina
becca il canino,s’invola
lo porta moneta
per clonarsi in amore

Ride fessurato il monello
aspetta da ingenua semina
vano premio celeste
ignaro di nascite e morte

Da:Destini E Presagi

Epitaffio misogino
Qui giace non per suo volere
incompreso genio
d'infiniti lumi
......amen..............

Ebbe vita greve
sin dalla nascita,difficile

la moglie lo lasciò
la legge lo perseguitò
la guerra lo ferì
la miseria lo accecò
la morte lo cancellò
- Fateci caso
tutte queste sciagure
hanno un nome al femminile

Da:Destini E Presagi

Lealtà sportiva
Ogni atleta ha i suoi tifosi
com’è giusto che sia
cosi come tra cacciatori ed animali,
ad esempio oggi in una gara
di giusto equilibrio in campo
un fucile esploso in autogol
ha regalato vittoria a un merlo

Premetto sono misantropo
quindi o poeti
che parlate sempre
di primavere ed uccellini
non vi sarà difficile indovinare
per chi fo fatto il tifo

Da:Destini E Presagi

Epitaffio misantropo

Due novembre
Denuncio qui su lapide
annuale violazione
della legge sulla privacy
-Faccio appello al garante
Affinché tutti i visitatori
siano qui condannati
a eterno silenzio
……….amen…………

Da:Destini E Presagi

Il panteologo
Molise
tal nome gridato in enfasi
da viaggiatore
a ogni orecchio giunse
nefasto sparo d’ereditata cartuccia
e un asino si getto al dirupo,
un cane imbracciò il fucile
e fece secco il padrone,
una volpe impattò sferragliante macchina,
morente si pentì era una Fiat

Un panteologo sussurrò
più che Regione
è gigantesca impronta luciferina
ove si sono adattati zecche e pecore
e uomini arano femminili ventri
per riprodursi clonati
e sguinzagliare emigranti
prole al mondo

Fanghiglie e ammucchiate pietre
abbracciano sciancate antenne
trespoli di solitudini
vedette a miserie e occulti sprechi
e al lancio di tozzo politico
pesci all’esca,boccheggiano
sognando padelle d’oro

Qui croci finte a Dio
adoperate a segnalarsi al tempo,
l'uomo ripose il taccuino
contento di terrena prova
d'un Dantesco regno
....l'inferno..........

Da:Destino E Presagi

Maestrale
Ladro di respiri e letarghi
pittore imbalsamatore
insaponatore di pelli siberiane
per una barba gelida
coperta a mimiche
confuse al dolore,
maledetto vento
voce rubata ai lupi
ulula sulla costa senza difese
a caccia d’ossa da salare
e follie,carboni morenti
da arroventare

S’inchinano palme al suo volere
coi rami asserviti a fruste
e allo schiocco spauriti passeri
disertano rifugio
cantando litanie d'addi

Si frantuma sillabe
d’artritica metrica
la parola amore
scavata nei silenzi,
covi di labile pace
sfuggita al massacro
di barbari pensieri

Da:Destino E Presagi

Foglie
Foglie in condominio
a piani alti e bassi
litigano per un posto
più vicino al cielo

Alcune al sole,vanitose
adombrano sorelle,
altre fanno carriera
assunte da uccelli
a sipario al nido

Difficile spiegare
che la natura è socialista
ed esse pari importanti
in ombre ristoro

Arriva l’autunno
cambiano colore
man mano giallo
pensano sia premio

Scambiate monete d’oro
rapite dal vento
ma scoperto l’abbaglio
le scaglia violente
e qualcuna felice
su una nuvola
più in alto di padre ramo

Poi tutto si placa,
tornano a madre terra
benedette da rugiada
pianto eterno d’occhi invisibili
veglianti senza tempo
alla caducità
....irreversibile d'ogni vita

Foglie
in sacrificio
a metafora vivente del creato
a dar lumi di precario
all'umano avido,arrogante

Da:Destino E Presagi

Invisibili
Radiche senza più terra
Affiorate in superficie,rughe
ognuna per una storia
strangolata all’anima

Occhi dorso a riflesso
il mondo vede se stesso
e loro invisibili

Fame,canzone di stomaco,
nervi corde pizzicate da silenzi

Esattore il dolore ormai partito
nessun pensiero da pignorare

Non temono niente
morte è aquila e nel suo sangue
possono volare

Eppure non riescono a cacciare
da scura mente e fanno paura
anomali serpenti in lungo letargo
tenuti a bada da fumi d’alcol
… hanno veleno antidoto,
resuscita ricordi

Da:Destini E Presagi

Certi giornalisti
Maggiordomi a fiati vibrati
zitelle in cancrena d’ignori
zerbini salottieri,pelli trofei
pirati guerci a presagi
sciacalli patentati,
sdoganati colombe
rigattieri di sproloqui
ambulanti di dolori
bracconieri di sentimenti
attori di pietismi esorcizzati
meretrici di parole
esorcisti di verità
becchini di dolori
laureati in ruffianerie
cani all’osso al giro di mano
bronzee facce schive a vergogne
vinili al canto d’ossequi
fusibili fusi a smentite rette
Caronte di labiali
psicologi del dopo sepolto
collezionisti di de profundis
Carogne mendiche a connubi
bandiere d’acqua a ogni colore
penne usuraie
faine al sangue
pesci ad esca filigrana
Attila d'onestà
Lucignoli d'etica
palafrenieri pietistici
profeti mercenari
rapaci di lacrime
Santoni digitali
infrarossi telecomandi

Da:Destini E Presagi

Valli
Sotto nuvole concistoro
fucili impomatati
in autunno mattatoio
musicato spari,cadenti note
nell’aria tesa a valli sepolcrali

Omelie di corvi cromati
profumate incensi motoseghe
che al tonfo d’alberi tossiscono,
preludio a rosolio,freno al pianto

Tramonti arlecchini
parodie ignote d’anime lepri

Da:Destini e Presagi

Magie
Incredibili magie
alcune inosservate,
una semplice cabina elettorale
trasforma
asini che si sognano leoni
in pecore mendiche d’un pastore
come pure una pelliccia di tigre
muta galline in pantegane
e i loro galli in cervi,
ancor più sorprendente
senza clamori mediatici
salumi col canto d'una passera
generano asini e maiali

Da:Destini e Presagi

Motel Statale 16
Rose nel portafiori
e un petalo per le scale
suicidatosi per non assistere
alle frizioni delle carni

Traballanti crocifissi alle pareti
e fiati a ruotare mulini d’amore
alla macina bionde e more

Il portiere,San Pietro fuori regno
con chiavi di filigrana
ognuna per uno sproloquio pregante

Tacchi a spillo
picchiano mattonelle,tasti
a scrivere cuori in gole
su facce faine,
angeliche nel parcheggio

302,307 non sono numeri lotteria
chiamati nella hall ma
pensieri bruciati o da incendiare

Da:Destini E Presagi

L'ubriaco
Buona sera buona sera a ogni sfera
con vecchia romagna etichetta nera
il brandy che crea atmosfera
anche se per l’amicizia che ci lega
io oso solenne brindare strega
e del governo chi se ne frega

Sono un parassita troglodita
voto De Mita o Tony De Vita
tanto Bettino fece ricco bottino
a noi non rimase che cicoria e vino
qualcuno dice non sono Craxi nostri
siamo gente tranquilla non mostri

Ora c’è Silvio Re di Arcore
menestrello canta anema e core
iamme... iamme i fesse so tante
facile è lasciarli tutti in mutante

La vita è una barca in un bosco
e la mappa di rotta in posto losco

A tutti buona notte buona notte
con una mazza e due pagnotte

Da:Destini E Presagi

Occhi
Occhi
non riescono più a vendere
immagini all’inconscio
per liberarsi, alleggerirsi
e andare a zonzo,
ormai sono bacheca
satura d’affissioni
necrologi di speranze

Si frantumano sul silenzio
nuove immagini
e di notte a palpebra abbassate
a pezzi entrano nei sogni
li fanno sudore

Occhi vegliano sui libri
batteri d’ignoranza,
stanchi s’arrendono a saggezze
nemiche di felicità artificiali

Finestre
aperte a qualche amore
ma entra solo carne,congelata
da consumare in fretta

Sguardi
poveri in discarica
a cerca d’un ricordo
al cuore rigattiere

Occhi e fantasia
dai balocchi
Caino e Abele

Da:Destini E Presagi

Rughe
Facce
mappe d’esperienza
e rughe ricordi sprofondati
canyon d’imboscate
mettono paura al cuore

Rughe
tracce d’anni ladri
al tentativo
di rubare al tempo
cimeli di pelle

Torrenti di sudore
in viaggio inverso
dal mare di lacrime
ad annaffiare montagne d’ossa,
salate,man mano
deserto all’anima

Rughe
prima conta d’un bambino
tenuto in braccia da nonni
gioca al salto di dita
su pioli d’addio

Da:Soste Precarie

Vecchio cameriere
Vecchio cameriere
tiene ancora passo
dribbla tavoli e bambini
scrive comande sui volti
vidimati in cucina

Capricci ,difetti e arroganze
comandano suoi andirivieni
barche su onde di parole
in mare d’approdi incerti

Stanco di servire
feste e svaghi sconosciuti
sogna posti senza voci
banditi ad orologi
ove posate sono ali a libertà
sopravvissute a pseudo-galatei

Occhi bruciati da saluti
assetati di silenzi
torturati da mimiche
e maschere di cera,
torvi sperano incollarsi
su passaporto d'espatrio
in oblio di pensione

Da:Destini E Presagi

Destra e sinistra
in Molise
corridoi d’untori

Destra e sinistra
spalle da pugnalare

Destra e sinistra
scappatoie al delinquere

Destra e sinistra
rotatoie al morso di code

Destra e sinistra
braccia assi di croci
a speranze e a calvario

Destra e sinistra
cenno d’occhi
a indirizzare l’occulto

Destra e sinistra
libeccio o maestrale
stessa rotta su scie pagnotte

Destra e sinistra
identiche pagine nere
variate nel verso
lette allo specchio

Destra e sinistra
due linee d'un triangolo
gigantesca freccia
segnala ad onesti l'ignoto
ai malfattori,bottini

Da:Destini E Presagi

Geppetto
Tra erba alta e ribelli radiche,un metallo
a stento rifletteva baci roventi di sole,
una moto pasto a intemperie

M’avvicinai all’ormai pietra di ferro
così distante dal servire ogni forma di vita
eppure un tempo lontano aveva rombato
alato sogni e ambizioni

Con fatica lo riesumai,
Geppetto decisi di riscrivere Pinocchio

Gran dispendio e vittoria tra gatti e volpi
vestiti meccanici prodighi a sotterrarlo monete
e quando finalmente burattino parlò
emozionato lo liberai ai balocchi,
divenne somaro e ravveduto poi bimbo
tuttora gran monello dentro di me
gioca a retromarcia con gli anni

Da:Destini E Presagi

Comignoli
Comignoli
tossiscono,sfumacchiano
rosari nuvolette
portano umori d’ossa al cielo

Trespoli tempra
a zampe di passerotti
esercitano piume a scaglie
coltelli al gelo
termometri a tremori d'incertezze

Monumenti a intemperie
festeggiati da tegole
ognuna a un pensiero calvo

Fari di vite a rilento
porgono all’aria rarefatta
parole calde,stanche al macero
in anime imbottite silenzi

Comignoli,penne intinte
nel calamaio inverno
per pagine scritte
con inchiostro trasparente
da analfabeti destini
e letti con significati diversi
da occhi in baro gioco di percezioni
a cuori in solitudine
a seconda del tempo
piombo o aquilone

Da:Destini E Presagi

Migrazioni
Sfideranno tempeste e fucili
oltre l’oceano la primavera
li aspetta con valigie di figli
alcune vuote riempite destino

Salutano rami, paesaggi
nidi,pelli dismesse
regalate all’autunno
ne farà bandiere d’addio
sull’orizzonte accorciato
Il cielo stazione d’oltre obbligato
benedice con spugne imbevute
libertà piumate,sconforto di gatti

Qualcuno ha un anello alla zampa
segnale d’un matrimonio blasfemo
tra volo sperato e tonfo auspicato

Oh! Creature col dono
di alzarvi alla terra
siate in alto postini
d’un mio sogno al Divino
a ogni mina ali in dileguo ai bambini
e una croce ai malvagi,
a ogni sparo nefasto il piombo
bersagli malsane intenzioni

Da:Destini E Presagi

Compleanni
Torta e diabete
alla stazione dei denti,
vanno e vengono
applaudono candele

Registro fiscale
i volti
sommano aliquote
al pignoratore

Non basta più fiato
a incappucciare fiamme
agli anni

Taglio d’ostia
benedetta a cottimo,
fette di capolinea
ingoiate a ricordi

Da:Destini E Presagi

Volti
Mappe
tracciate bene e male
verso anime sentiero

Tutti le interpretano
nessuno le sa leggere
viste allo specchio in negativo
e in ritocco ogni mattina

Mappe
ognuna per una stella polare
luce d’un sorriso

Milioni di pagine
geografia di destini
in cerca d’un editore al cielo

Da:Destini E Presagi

Sera di settembre
Serata settembrina
vento emigrato
aria vitrea
ove s’infrangono parole residue
e scivolano sui piedi gommosi

Cenere il cielo
carboni di tepore le stelle
ognuna per un sogno
da plasmare all’anima
punzecchiata dal freddo
di sangue a rilento
in vene stese al non senso

Quiete e pace
bambagia al cuore
riposa finalmente
lontano da foto
d’occhi maggiordomi
d'avidi pensieri

Faina la noia
s’intrufola
dissangua ozio dolce,
scrigno di felicità
furtiva
mentre quella attesa,indotta
spesso esaltazione,
volo in alto
ad allungare tonfi
d'illusioni

Da:Destini E Presagi

Cavilli giuridici morali
Per una mela posta esca-metafora infiniti anni fa
che qualcuno ingenuo colse,si scatenò cosmico dolore
-Io al vanto per una pera scambiata con tenera patata
a causa di malelingue finii dritto in galera
-Ubriaco sbagliai desinenza ed articolo
nel voler offrire a una donna affamata del frumento
e alla parola 'grana' mi tolsero libertà e reputazione
-Chiesi al prete copia di chiave
della chiesa casa di tutti da lui pubblicizzata
e fui spedito al manicomio
e quando in aula gridai al Giudice
lingua nefasta in-giustizia,costui capì
che l’accusavo d’errata applicazione
della suddetta e adirato rincarò pene
al fallo mio di vocabolo
-A primavera vantai d’aver visto grazioso cuculo
e come al solito,benpensanti equivocarono
con un fondoschiena femminile
da me emozionato,pronunciato ..cu…culo
-Italia paese strano,lenti a cavilli e bende alle travi
in effige su stendardi e bandiere simili ma esiguo distinguo
aste e corna a sorreggere

Da:Destini E Presagi

Flash 2010
Operai maledicono padroni
e questi i sindacati
protettori di raccomandati
che se la prendono con onestà
da sradicare

Negli ospedali lager
manager politici
laureati in agraria
misurano terra alle ossa
e angoli d’inclinazione
a inquadrature d’occhi di bue

Dispute in TV, sbotta un prete
ci vogliono cento vestiti di veline
per cucire uno chador
e in occidente non c’è distinguo
tra abiti e mutande

Tra clan e partiti
stesso intento in ruberie
varia solo voto d’elezione
spontaneo e barattato

Santi e croci convertiti
trebbie morali
gonfiano sacchi di reati
riserve in tribunali

Pesci fosforescenti
divorano uranio
e dal mare notti bianche
d’oscuro delinquere

Da:Destini E Presagi

Certi amori d'autunno
L’aria vibra allarme alle ossa
deride foglie tremanti al sorteggio,
giallo è timbro d’addio

Le nuvole dribblano il sole
divorziato da pelli
con orgasmi bruciati
e lento s’avvia verso orizzonti acerbi
in attesa di nuovi stupori

Incertezze dondolano il capo
a vecchi assuefatti a calure
collante al salto degli anni
ora soffiati da gracchi di corvi

Amore, in questa morte
che semina redenzioni
e di sangue e di linfa
noi illusi nell’eterno non senso
a correggerci immobili vite mentali
lo vedi il muschio
rende spugna la pietra
e il dolore stanco
suona il letargo

Da: Destini e presagi

Coda d'estate
Ultimo maquillage di rondini
al nido,mezza vita
altra metà oltre concentrici orizzonti
smarriti alla conta del cuore
intento a sommare nuove prole

Eroica vedetta di foglie di pioppi
ingiallite caduche bandiere
a vanità d’elusioni a regole
del tempo scritto in sorprese
che ognuno crede suo scettro
e fu di tutti inutile al baro crederci

Scheletriti ruscelli risorti
srotolano pelli a nuove vene
corde di chitarre molle
stoneranno addii a ricordi
ninna nanna a infantili pensieri
in nicchie nascoste a esperienze

Tutto cambia nell’uguale di turno
amore mio, tranne il nostro rimando
a coltivarci fiori del male nelle ferite
circoscritte in sguardi fantasmi
che rendono primario l’invisibile minacciato

Nella gara dei giorni da sommare al dolore
e depennare dalla vita ingannata
lento ci cadrà addosso l’autunno,
aggiungerà promiscua croce
verticale bianco capello,orizzontale ruga
e per conto proprio le bocche
masticheranno requiem un bacio
a un volto indecifrabile
messo alla porta da anime inospitali
e dipinto in sogno su sudario cuscino

Coda d’estate
effige d’inferno voluto
da due anime orgogliose

Da:Destini E Presagi

Pastori
Battezzano vipere ai cani
mediano placente calcolate
lasciapassare di falchi
e spediscono con allodole
sogni oltre l’orizzonte
ghigliottina d’addii

Mischiano parole bugiarde all’erba
saranno panacea al dolore del gregge
avveduto in matematica necessaria
a sottrazione di prole
libertà di bilancia
sulla sopravvivenza

Pastori
balie di vite da tradire
mentre il cuore
distratto da rumori di solitudine

Da:Destini E Presagi

La vedova
Inconsolabile vedova
sovente si recava al cimitero
col suo mazzo di fiori freschi
e poi indietreggiando
senza mai voltare spalle alla tomba
s’avviava guardinga all’uscita

Gran rispetto d’amore eterno
le disse un giorno il custode
ma non Le sembra d’esagerare?
…No rispose la donna
in vita mi ripeteva all’infinito
hai un sedere che farebbe
resuscitare i morti

Da:Poesie Cialtrone

Doni d'amore
Finito i soldi
non ho fatto più offerte in chiesa,
e gli addetti alle luminarie di Dio
hanno staccato la luce
alla stella che ti regalai amore
e di notte hai smarrito
la strada dei miei sogni

Hai detto con saggezza
non esagerare con doni cosmici,
io t'amo veramente
a me basta il riflesso d'un diamante
piccolo come ciliegia
per ritrovare agevole il percorso

Da:Destini E Presagi

Oriente
In immobili vite
plasmate al creato
cuori si frantumano doni
a mistici richiami
di luoghi d'incanto,
albe orientali
nella calma serafica
imbalsamata
da rituali gesti compunti
di monaci Buddisti
che lenti cucinano
silenzi da offrire
suggerimento
di voci interiori

Intensi colori sgargianti
armonizzano occhi zuccherati
nel connubio soave
tra sfarzi,miserie mai pene
e millenari sorrisi
orizzonti d'inconsci

Donne vestite fierezza
liberano infinite dolcezze
nel tempo sfiorato che non esiste

Oriente
limbo di pace
fiato d'armoniche
e suoni da cogliere
richiami di passi felpati
in sale d'attesa
precarietà felici
mai misurate
mai scosse
da lancette di rughe
ferme saggezze

Da:Soste Precarie

Straniero
Terzo piede,bastone
sommato a quello zoppo
fa metà passo
disertore a intenzioni

Anca,rima e connubio
con panca,arranca,
ormai ballerino di solo nervi
schema elettrico a ricordi

Pugno semichiuso
binocolo su orologio
granchio dal capolinea
mosso da tosse e biascichi
corda al cuore

Un dito di legno
suona pavimenti
e vicoli canne d’organi
usci valvole incollate

Qualche saluto
giro di pagine a spartito,
nuovo tema stessa musica

Tutti lo conoscono
ma gli negano l’infanzia,
è straniero nel presente
profugo da memorie,
Patria oblio

Scarpe,frizione a terra
slitta sul domani,già fermo

Da:Destini E Presagi

15 Agosto
E' domenica di Leopardi
che osserva dal ponte
il fiume che rotola
i sogni del sabato annegato
sui massi che hanno perso
lucida cotica secca
specchio di cielo
e ora amplessi
stimolati da carezze
d'acqua ove il sole finge aggiusti
a paresi variabili
in rimiro al flusso d'addio

Sassi lanciati da monelli
non fanno più cerchi
s'accodano inquieti
al lungo rutto vomitante
al mare inquieto

Le atmosfere
riprendono il precario
che avrà il suo podio
nell'oblìo raccontato
paura di ogni vita
cavia eterna di fede
in lumi rubati

Ride un vecchio
a cui manca un dente
per ogni anno del suo cane,
non s'è mai mosso da quel luogo
eppure ha viaggiato
nel suo inconscio
quanto dieci volte
il giro del mondo

Da:Destini E Presagi

Manuale estivo
-Mangiate dolci,
dolcezza mezza bellezza
-Non date ascolta a chi dice
aspetta e pera
-Siate sempre sinceri
piatti chiari e amicizia lunga
-Non disperate
finchè c’è vino c’è speranza
-Leggete molto
per saperne una più del cavolo
-Fate le vacanze in Italia
carne e buoi dei paesi tuoi
-Difendete i vostri ideali
senza esclusione di polpi
-Non rimandate decisioni al domani
altrimenti caciocavallo che l’erba cresce
-Cercate sempre l’eccezione
che conferma la fregola
-A volte bisogna essere decisi
punto e pasta
-Chi si somiglia si triglia
-Tanti affettuosi salumi a tutti

Da:Poesie Cialtrone

Caparra
A cospetto di luna notaio
caparra del mio amore
un mazzo di fiori
e una stella in cielo a tuo nome
poi mi restituisti il doppio
irrisorio a confronto
di ciò che offrì il nuovo acquirente
l’universo in una scheda magnetica
chiamata carta di credito
-Poesie,monete fuori corso
e illusione transazione fosca
di dolore da occhi a cuore
nella banca ..realtà

Da:Destini E Presagi

La vecchietta
Setole e capelli
innevati,
denti assedio di parole
nel parcheggio
d’anni da rimuovere

Una casupola
frontiera ultima al progresso,
tetto e finestre
fisarmonica d'addio

Gerani,basilico e prezzemolo
giardino all’uscio
ultimi fiori d’anima

Solitudine fuori vocabolario
sogni di gioventù
su ali mai stanche,
pascola sereno il cuore
nei ricordi coltivati

Da:Destini E Presagi

Una lacrima
Sgorgò dalla pupilla
messaggera a perdersi
una lacrima,
s'appollaiò al viso,

Guardò il mondo
gelido indifferente,
pregò il vento
e una folata
la rispedì dolore
al cuore
 

Pusher
Farmacisti spacciatori
di miraggi d’ elisir
i politici drogano coscienze
che cercano sempre i loro pusher

Su pacchetti di sigarette
Statali palliativi a noia e dolori
d' obbligo c’è scritto
il fumo uccide e tanti eroi
a sfidare mortale pericolo

La felicità in arido mondo interiore
è dispendiosa luce artificiale
ha bisogno del buio pesto per affermarsi
e quando questo non c’è
l’umano,artificiale lo crea
d’altronde non ha senso
accendere una lampada in pieno sole
così i governanti creano paludi alle menti
per bonificarle dimostrando così
d’essere indispensabili alla causa

L'opposizione invece
non avrebbe ragione d'esistere
se Santi coloro al potere
perciò in eterno segreto tifa sfacelo
e visibile contesta maltagliata eroina

Da:Destini E Presagi

Ducati Scrambler 350
Serbatoio a goccia d'antico pianto
faro,occhio commosso di Polifemo
motore, aquila accovacciata
in riposo d’allerta intuita
telaio cavallo guerriero

In partenza,duro,capriccioso
scalcia fantino di scarso piglio
starnutisce,tossisce poi s’avvia
scoppiettante amalgama sferragli
in rumore ribelle a meccanica d’elite

Innesti d’artigiani le marce
avvisaglie di ribelle impegno
ognuna strattono di briglia
a severo cambio di passo
tempra d'umore

Pianure e salite stirate identiche
sbuffa in discesa, vizio sprecato,
negli anni settanta,speranze in cuori
alati da sogni e fatiche
mappe e numeri al viaggio
preghiere mentali

Da:Destini E Presagi

Vespa 50 Piaggio
Beve poca benzina la mia vespa piaggio
e io alla guida mangio panino al formaggio
per le salite ronza forte annaspa dileggia
forse a causa d'usura d'una ribelle puleggia

Per le discese si rotola come grossa noce
e non si ferma nemmeno a un incroce
per le pianure va veloce fiera sicura
e mai di nessun fosso o sasso si cura

Quando piove si bagna la candela
tossisce e il motore lento si gela
poi s'asciuga e pimpante riparte fumosa
per i sentieri i kilometri divora giocosa

Ormai identica anima in corpo e lamiera
perciò mai la venderò a nessuna fiera,
un giorno la premierò con bianca vernice
a testimonianza del nostro matrimonio felice

Da:Poesie Cialtrone

Cipresso
Veglia d’un condominio sbagliato
ove ritratti non rispettano regole
volti beffardi ognuno d’unica foto trovata
non ebbero voglia d’immortalare
frammento di pace a tacitare
chi pene gli inflisse

Irrequieto cipresso tra presagi di sfide
invoca vento affinché ondeggi
servendo ombra e luce a mimiche
nel dubbio tacitare,irritare
casomai nell’attimo di mezzo
speranza limbo di pace agli umori

Nel marmo la rabbia
in verde fogliame la paura
è triste far compagnia ai morti
irriverenti a irrequieta esistenza
emanano atmosfere nefaste
affettano intorno la quiete,
così anche un albero può aver vita greve
in destino di posto sbagliato

Da:Destini E Presagi

Faraglione
Là sul terrazzo d’ultima casa
sopra gli scogli ove ai piedi
il mare bacia la terra arroventata
dal sole che sgretola intonaci
piglia all’amo anime in attesa
d’una notizia evasa agli abissi

Là dopo giri di prova
auspicò d’esser sepolto
affinché Lei promossa sirena
potesse ogni giorno parlargli
specie d’inverno quando il vento salato
taglia facce indiscrete
costrette al rintano

Lei partì un giorno d’estate
tra grida di festa e giochi di bimbi
cavalcò un’onda di solo andata
salutò muta coi capelli dorati
divenuti improvviso tentacoli
in fuga dal vuoto in appiglio

C’è una voce la sera prestata ai gabbiani
stridula chiama un cuore impietrito
solo lui la capisce e sul muschio bagnato
del faraglione la scrive
con lo stelo d’un fiore
e con due labbra viola l'asciuga

Da:Destini E Presagi

Locandina
Figlio legittimo del dolore
Il rancore in amore si fa rammarico
e questo nostalgia
lenta licenziata
da nuovi fotogrammi mentali
agganciati dal cuore
funambolo triste deriso
mischia presente e passato
per un cocktail all’anima
chiamato malinconia

Regista occulto perverso
a dosare ombre e lumi spiragli
il tempo assegna parti sbagliate
deride gli attori,
inseguono gioie nel pianto
e lacrime coi denti

Due occhi spenti
sullo sfondo d'un rudere
locandina appesa alle spalle
per guardarla allo specchio
reperto d'orgoglio

Da:Destini E Presagi

Modernità
Matrimoni baracconi
farciti messe incagliate
in smentite,arpioni litanie

Viaggi erranti mappati factotum
per ritrovare anime proprie
in posti sconosciuti da assorbire

Mode pappagallo
code d’asini antennate
e nasi asserzioni tartufate
a deretani guida

Notti bianche collettive
a cercarsi eroismi individuali
in fracassi addobbi
preludio firma autoconferme

Donne vetrinate
vanità da frattaglie a filetti
ennesime esposizioni
tagliole a quantistici ormoni

Facebook e cellulari
binocoli a contrario
vedersi lontani da vicino
rimescolanze,prezzi d’abitudini

Copiare imperativo
originalità qualunquismo
meta vuota raggirata evoluzione
s’incaglia ciabatte griffate
e allevare prole in TV
oggi senza radici
nel ieri saccheggiato
ignari perpetuato

Non s’estingue specie
sulla quale pende
taglia di lumi a rinsavire

Da:Destini E Presagi

Pensioni
Pensioni al cimitero
prospettive deterioramenti
allungate con iniezioni all'uranio
certificate croci molibdeno

Parametri Europei
indicatori fine lavoro
primordiali sicure
aureole d'avvoltoi
interpretate a laser,
semplice claudicare è recita

Tutta una vita a riparare ossa
e quando finalmente certi
coda a riposo, volti incipriati
e cervello a stilare
testamento di frattaglie,
figli d'odierni Caino e Abele dicono
basta una flebo
per andare in risparmio
a piedi lenti alla fossa
spostata di volta in volta
premio piu in là

Rottami d'anime spente
venduti al popolo
da rigattieri politici

Da:Destini E Presagi

Estate 2010
Ferma l’ingorda barca rodata a pene
disse adirato Lucifero a Caronte,
prima i maleodoranti poveri all’inferno
abituati digiunanti a torrido caldo
ora utili ad attizzare fuoco a festa
nel nuovo sterminato campo d'accoglienza
in modo da rendere più doloroso
ingresso ai ricchi,arroganti
in ozi e vizi all’aria condizionata,
peccatori ad arricchirsi senza fine ma
ancora peggio gli indigenti,a bestemmiare
per non esserci riusciti anch'essi con ogni mezzo
-Quarantadue gradi all’ombra in terra
e tutti a tiro di fune a contendersi rosari
spezzati e quasi privi di palline calpestate
mentre i preti a crocefiggersi
e a urlare vangelo ad alta voce
...una croce non va mai al male
-Replicò Caronte,oh! mio Signore
con tal metro di giudizio il Regno è pieno
-Lo so rispose il Re degli inferi
il vero inferno è sulla terra,
forse si salva qualche Santo se non fa reati
per entrare al calendario già in esubero

Da:Destini E Presagi

Gente
C’è gente che legge troppo
incapace d’un pensiero proprio
e dice sempre ha detto questo,quell’altro
e via a citare illustri,
ma quando dicono qualche cosa propria?
-Il peggior nemico del popolo è esso stesso
infantile ha bisogno di tutore
e spesso si sceglie un dittatore
che prospetta giochi alla guerra
-Destra,sinistra sono solo svolte stradali
e in contrapposizioni politiche
vuol dire non vanno da nessuna parte,
oppure in altro intento,fazioni avverse
cercano di lucrare l’una sull’altra
-Cultura è solo nozionismo passato
se non la si fonde al tempo presente,
intelligenza è pensiero evolutivo
e tiene conto d’esperienze storiche
-Gente a far numero di consumo
lucro di manipolatori
-Gente,inchiostro di storia
steso su foglio e ignara di ciò
che i potenti scrivono,
ossa di reperti sconosciuti
per datare secoli ai posteri

Da:Destini E Presagi

Tribunali
Crocefissi con sguardi a terra
a indicare cieli cementificati
e depliant di paesi tropicali
ammanettati premi in aule giudiziarie

Arringhe d’avvocati a incolpare
agnelli sottratti a pascoli
colpevoli di morsi a lupi
specie protetta
Bonus di meno dieci,meno venti anni
Giudici emettono condanne
teoriche preventive a pregiudizi
e ciò dà avallo di portare a zero colpe
eventuali reati successivi istigati
Vittime,sempre di se stesse
causa scatenante e ignare testarde
del senno di poi,ovvero esche al reato
offerto occasione a primordiali istinti
Giornalisti
a porre metafore in Leonardeschi dubbi,
se sia stato bullone a entrare in vite
o questa viceversa ad avvolgersi al maschio
e reticente rondella stretta tra i due
s’avvale di facoltà di non rispondere,
ogni buco al muro offre sguardi da due versi
Sentenze,reazioni
sogghigni e pianti,vere prove
a un Dio che mai legifera
e scrive nell’aria per chi sa leggere,
a onor di verità vano ho sacrificato un figlio

Da:Destini E Presagi

Peti
La vecchia macchina da scrivere
s'inceppò e saltò una O
e invece di poeti peti
ma poi si rese conto
non c'era differenza tra i due termini
aria e recite stesse flautolenze indecifrabili
solo quelle letterarie incoronate
e le altre denigrate
comunque entrambe a perdersi
nell'aria
-Era una sera imbalsamata d'inverno duro
l'ombra disarmonica
rifiutava compagnia alla figura
e le parole dattiloscritte rilette
fulminee ritornavano a cuccia al cervello
rifiutandosi a suoni di vita
e solo l'eco dei peti forzati nella stanza buia
segnalava a se stesso umana presenza
-In certi momenti
quando i pensieri tomba di se stessi
qualsiasi segnale, rumore esterno
può essere flebile fiamma
e flebo all'esistenza
affossata in suo stesso inconscio congelato

Da:Destini E Presagi

Posti di lavoro
Posti di lavoro
di grande sofferenza
non per fatiche estreme
ma solo per l’ignavia
di certi capi che andrebbero
almeno per gioco di parole
decapitati

Bastardi di brutta luce al parto
in aureola di costante cupidigia
e unico intento,cecchini a sorrisi
carcerieri a ogni gioia

Che l’inferno li accolga
a gran fanfare su tappeto
di carboni ardenti
per un brindisi all’infinito
di lava in gola

Da:Destini E Presagi

Affinita' d'orgoglio
Miraggi del cuore
parola amore
scucita a bocche
in gara di silenzi
applaudita orgogli
cronometrata indifferenze
arbitrata da tempo baro

Catena tesa a tiro di resa
e occhi fissi ad anello cedevole
a separare finzioni
mentre rinsaldo
glaciale speranza

Sintonie vergognate
anime affine
a voler sembrare
a l’un l’altra esclusive
si fanno male a provare
chi cede a dolore pietoso

Scardino a durezza
capello gricio
solco di pelle
lucido sguardo
presagi a bandiera bianca
timbrata..ti amo,
false avvisaglie

Troppo tardi per tutto
famelico rancore
divora armonie
ormai vitamine a rinfacci
d'emozioni sprecate

Da:Destini E Presagi

Madreperla
Nel vuoto dei giorni
occhi di madreperla
ad arrostire i cuori
attizzati dal vento
delle ingiurie pesanti

Sono i tuoi
spezzano difese di castighi
recinti di abbozzi preghiere
blasfeme

Donna che cucini
zuppe di colori
con fiori d'altri intenti
un intruglio di peccati
che l'anima ricerca
nell'espandersi al ristoro

Il passo danzante
che mi regali come incanto
è una cerna di pensieri
ancora nati e già
stritolati dal destino

Rimane
una vita da cani
che oliano abbaiando
con bava e rimorsi
il silenzio arrugginito

Verranno altri giorni
maledetti
a coprire i tuoi bagliori
scintillanti
a scaraventare volti
nello stomaco
per una somiglianza incerta
azzannata dal tuo infido
sorriso

Sono solo pene grevi
che non posso evitare
ma serviranno all'ossa
scricchiolanti a ricordarsi
che l'inferno l'hanno fatto
a piedi e col rumore
hanno divorato il tempo
sulle scie di due occhi
maledetti di madreperla
e bocche sdentate
chiameranno tutto questo
a fiato secco e stridente
.....ancora..amore mio.....

Da: Voci Dall'Inferno

L'orologio
Chiodo e olio
nel tempo
a fermare
a far scorrere
mercenarie sudditanze

Zavorra schiavitù
e galanti scatti fremiti
lancette grosse,
quelle piccole
impulsi d'ali
in angusta gabbia

Faccendiere polso
ruota numeri a occhi
doganieri d'emozioni
occulte

Agnello Pasquale
e rondine per l'anima
ingranaggi

Si querelano consegne
le ore nel futuro

Orologio
meccanico cocchiere
di gioie e dolori
da accompagnare
al baratro

Da:Destini E Presagi

Amore di legno
Seppur per il Santo
nel cuore non avevo
più preghiere
ormai scomparse
in pessimismi
d'altri consulti sterili
-Attesi la processione
formicaio di lento andare
su galleggiante foglia
sopra cheta acqua
-Osservai la folla
in compostezze,
controparte a malfatte
sottaciute
-Nel biascicato sussurro
di sermoni
d'incanto all'improvviso
bella come non mai
sfuggita al sogno
mi passò davanti,
con sgomento vidi
era lei statua di legno
e umano vivo parve il Santo
che sicuro ruotò
imploro al cielo
-Mi sentii deposito d'anticaglie
e lei dorata icona rubata
-Da ateo feci zig zag
con la mano,simulai una croce
sulla lapide d'ennesimo
gelido silenzio
intitolato amore

Da:Voci Scomode

Lifting
Laboratorio mentale
psiche smontate
specchi magici
cosmesi a truccarle

Copulano disagi,
cova d’evoluzioni
schiudono metamorfosi
ali monche piumate volontà

Decollano vanità
in nuovi look
desideri fiera
alzi di posta

Cosmetici
pittano carni
aspettano recensioni
da tagliole perse

Stoccaggio donne
comprarsi e poi rivendersi,
in futile transazione
speranza,guadagno rinvestito

Collezione d’occhi
Imbalsamano superficie
a diamante raro
in cuore di matrioska

Invecchia l’apparire
rottama involucri
mai splende regalo
non sfogliato
a superficiali sguardi
fuggiti da slavine pelli
insidia a filtrati ricordi
in cassaforte d’esche liberate

Da:Destini E Presagi

Mago Othelma Mondiali 2010
-Alohomora
- Baddiwasi
- Dissendium
- Expelliarmus
- Finite incantem
- Peskiwichtli Pestevrnomi
- Rictussempvra
Qui Mago Othelma
Signovre dell'occulto,
NostVra congvregazione
aveva pvrevisto disfatta
ma come solito inascoltati
da cialtvrone Popolo
-Ci sono nomi di calciatovri
non in sintonia col Kavrma
..Iaquinta ha messo retvromarcia..
invece della sesta favovrevole alla luna
.gatto Gattuso incompatibile
con Quaglia-vrella...buona al Pepe..
se la mangia cosa non gvradita a Giove
...Lippi spvrovveduto ha tentato
a Maggio coglievre sul Monte-olive
quando queste matuvrano in autunno,
ultevriovre discovrdanza astvrale
e situazione civrcense
un Pirla infovrtunato insieme a un Buffon-e
..sostituito da Mavrchette.
Altvro tentativo blasfemo, festeggiavre
un Di Natale ....a giugno..
dulcis in fondo in un paese caldo
un Prvesidente Fedevrale Abete,
albevro che ama climi fvreddi
-Abvracatabvra simsalabim
osso pevrcosso catafosso
tutti giù nel fosso
............amen..............

Da:Destini E Presagi

La vendetta
Odio imbonitori,perdonano dolori
che non gli appartengono
e altruisti indossano maschere bontà

Vulcano di rabbia l'anima ha bisogno
di sparare torti d'ire al cielo
e pseudo Santi vogliono costruire
alle sue costole chalet di svago
a disquisire

Perdonare vuol dire cancellare
tratti di passata esistenza
e al futuro greve ricordi esperienza,
è come cacciare da geografia
madre patria stuprata e disegnarla
in nuovo continente vergine

Vendetta è unguento su croste di ferite
per riabituare a pieghe la pelle
e ghiaccio su cuore incandescente

La gente assolve molteplici ingiustizie lontane
e condanna solamente quelle rare vicine,
possono colpire anche a loro

Da:Destini E Presagi

La faina
Due carboni nella notte
accesi dall'istinto
su esile snodato collo

Aria affettata da presagi
respiri tumulati nelle gole
piume antenne di sangue
atterrito in vene indurite

Pregusta mattanze la morte
spruzza profumo di sacrificio
e cuori in supplica al dolore

Pelliccia al balzo
teste falciate
fotografano corpi rantolanti
al pollaio

Champagne rosso
alla faina,
sangue nuovo servo
da mite a feroce
chiederà in nuova indole
altre vite
alle sue origini

Da:Destini E Presagi

La chiave
Tutti parlano di libertà
e miliardi di umani
possiedono una chiave
per autorecludersi
-Avete visto mai
un passero o qualsiasi animale
che chiude a chiave
a più mandate la sua dimora?
-Libertà è parola
inventata dagli uomini
per misurare il tempo
fuori da galere da difendere
che essi stessi si sono
orgogliosamente costruite

Da:Destini E Presagi

Doppiaggi
Carnevale serio
vocabolario a pezzi
vocaboli coriandoli
lanciati in aria,
sorteggiati ,copiati,
leggerli a specchio
compiuto senso
reato ma poesia
-Suoni roboanti
deflagranti,
metafore lineari
fucilate,
evocativi spari
e non senso vorticanti
a riempire crani
clonati eco d'ascelle
-Oscar combriccolari
a suoni e figure di falsari,
purosangue Arabo
doppiati raglio
nitriti, somari
-Differenza
tra mela e fragola
colore simile,
tuttuno scarpe e zoccoli
in orme tracce
di cultura

Da:Destini E Presagi

Quadro
Ciglia,ali di farfalla estasiata al primo sole
Occhi, spigoli di diamanti sotto mille luci
Naso, accento furbizia su stupore ingenuo
Labbra,bocciolo solleticato da libellula
Pelle, riflessi di luna su lago quiete
Mimica,vibrazioni di ribelle piuma al vento
Movenze,sciabordio di mare estivo
Voce,note d’usignolo felice a richiamo di prole
Capelli,fili di segrete bramosie impazzite
Vestito,mosaico di primavera selvaggia

Quadro di donna appeso nelle gole di mercanti,
Io commisi l’errore d’inchiodarlo nell’anima
che rubò la figura,unificò le stagioni al cuore
e fu sempre gelido inverno nell'unica pagina
marmorea di calendario agli anni

Da:Destini E Presagi

Salice piangente
Al parco degli innamorati
penduli rami,sottili lunghi
a braccia sconcertate
licenziate da implori
assoldate ombra variegata
trafitta da sole ripudiato
da sadico tramonto
e coi raggi placa d’oro
a intervalli casuali
denti a sorrisi
di fidanzati dispari,
si fanno promesse
che alla realtà paiono
già bruciate
-Piange il salice
candori in progresso macina
-Troppe volte ha visto
metamorfosi da baci a passeggini
morire da avvocati scaltri
e quanti anelli fusi in armi,
collane in cappi,guinzagli,
fiabe diventare matematica
crocefissi calvari al cuore

Da:Destini E Presagi

Notte estiva
Notte d’estate come tante,la mia
anni appesi al lampadario
sotto il portico
osservatorio auspicante
a piogge purificatrici

Profumo di cero Indiano
allucinogeno a zanzare profughe
rifornite di sangue stanco

Voci strozzate d’esseri indefiniti
srotolate al domani incerto
tra alberi assopiti che puzzano di tavole
mendici a brezze a ravvivarli

Lessa sogni a fronte corrugata
la calura e sprona mani incerte
ad argininare argenteo olio di nostalgie

Da qualche rudere canta un civetta
media tra il regno del non senso
e quello d’intrusi a cottimo
che masticano rinvii vidimati

Cade una stella sovraccarica
di speranze impacchettate,
gli occhi tentano d’afferrarla
e schiacciati cadono nel sonno

Da:Destini E Presagi

Silenzi
Silenzi
si tendono la mano
abbracciano il mondo
che m'esculde

Automa
cerco di calmare il cuore
ferito disilluso
frusta respiri
rintanati al petto
mentre la tua vanità
dirige il traffico
del dolore deriso

Silenzi
mille serrature
a prigione d'anima
e un sorriso serio
unico grimaldello
a liberarla

Silenzi
fontane di pace
e a volte lapidi
su pensieri suicidi
rifiutati da parole

Da:Destini E Presagi

Luoghi e destini
Affezionato, il maiale
Scambiava ogni giorno
plano di mano su schiena,carezza,
ignaro misura di carni a coltelli

L’asino coinquilino pensò
col mio amico bue
fummo balie a Gesù
ora ricompensati da adepti
possiamo fermare
col lavoro la morte
ma in India lui è rispettato Sovrano

Intuì presagi e cupi pensieri
Il cane,
con la coda disegnò nella polvere
un globo terrestre
pisciò sulla Cina
disse al suddetto suino
di fuggire in Arabia Saudita

Da:Destini E Presagi

Il catramista*
Truccato
apprendista diavolo
sulla terra
in agosto
dipinge
con vomito nero
bollente
saette
per inseguire
il progresso
a cinquanta gradi d'asfalto
perde la coda
passaporto
per gerarchie
d'inferi
-Torna a casa la sera
e sulla spalla
s'è bruciato il trespolo
dell'angelo custode
ma la moglie accetta
il dono del pane
e sazia speranza
...di volo...
nè in cielo
nè in terra
a certi uomini
il sogno,nel limbo

Da:Voci scomode

Gallinella
Oh!baldanzosa gallinella
in stupore ingenuo
d'attrattive
a svelar ruspante
novizie
e alla fontanella
felice
vanitosa
ti raddoppia in specchio
e ti svela in gesti
-Io vecchio gallinaccio
in pentola di scaduto tempo
per brodo di parole
panacea d’anime tetre

Da:Destini E Presagi

GLICINI

Uva di paradiso
per vino celeste
sbornia di beatitudine

ROSE

Petali
pagine di cuori
lette da labbra di passioni
con labiali immaginati,
celano e svelano
evidenti pudiche bramosie

GIRASOLI

Figli clandestini del sole
devoti pendono
dalle sue labbra
in pretesa a dar luce
a reputazione eterna

MARGHERITE

Confetti d’angeli
omaggiati a terra
per sposare con
risvegli e canti
badati irriverenti
a cui furono
in premio assegnati

GIGLI

Sangue di martiri
in metamorfosi
a candore di Santi

Da:Destini E Presagi

Calcio
Se tirava in porta,se crossava al centro
E poi a disquisire su schemi
cinque tre due,quattro quattro due,
punte, centrocampisti,trequartisti,
ci vuole un rinforzo,costa poco
ottanta milioni d’euro,è un affare,
questi i discorsi dei tifosi e tra essi
squattrinati contribuenti al calcio miliardario
-M’aspetterei sentir di stoffe,leggere,pesanti,colorate
meno vistose, resistenti per pezze al culo
come pure di vari tipo d’aghi e filo
-W l’Italia..una volta si diceva a uguaglianza
e difesa di Patria e i combattenti omaggiavano la pelle
a tener fede agli ideali
-Oggi sento abbiamo vinto
per aver calciato una volta in più
gonfiato cuoio in rete di Nazionale avversa
e gli artefici arricchiscono a dismisura
e tanti osannanti,sfrattati,disoccupati
donano ultimi spiccioli questuati a sacrifici
e mai vedono dividenti premi di vittoria
-Se calcio è lavoro retribuito a dismisura
non vedo eroismi e altruismi da osannare
se invece solo gioco,vinca il migliore
tra chi lo ritiene onestamente tale
e non cassaforte da riempire d’oro
-Non avvilissero con Nazionalismi
che fruttano esorbitanti cifre,difficile immaginarle
e irritanti a poveri consapevoli,incapaci a scriverle

Da:Destini E Presagi

In viaggio
All'ennesima brusca fermata
alzai la testa pesante,sognante
che già elaborava il ritorno
e gli occhi pigri si spalancarono
allertarono il cervello confuso
-Vidi salire una ragazza così bella
che mentre provo a descriverla
il cuore impazza e la penna trema
-Aveva in braccio un cagnolino
l'autista fece per dire
...ma....Signorina…..ma..
si bloccò e incominciò a masticare
parole che s'arresero alla mimica di finto rigore
-Una zitella con virtù perse negli anni
sussurrò stridula.. è un pullman
non carro bestiame
e l'invidia per quel fiore di gioventù
fece battere alcune vene nere
del suo sfiorito viso truce
-Tra i presenti incantati,un vecchio la riconobbe
la invitò a sedersi a fianco
e quando lei con Divina grazia lo fece
incominciarono suadenti a conversare
e la bestiola s'adagiò soave sul prosperoso seno
ruotò compiaciuto la lingua a termometro
a misurare e circoscrivere Paradisiaco idillio
-La realtà mi procurò inquietudini,
socchiusi gli occhi e ricominciai a sognare,
dopo un pò abbaiai sentendomi toccare il pelo
poi un tonfo e mi svegliai fulmineo,
con tristezza constatai al capolinea
la mano rude dell'autista sopra la spalla
.che mi diceva lapidario
.....Signore.. siamo arrivati.....

Da:Destini E Presagi

Fascismo
Soap opera
a teatro Italia
durata vent'anni
in propaganda
da agriful a beautifull
sfociata inaspettata
tragedia Greca
-Interpreti fieri
pecore,giornalisti,patrioti
e rabbiosi cani deficienti
-Regista,rapace d'anime
in postura buzzurro attore comico
megalomane menzoniere
parodia di se stesso
mito di cartapesta
razzista assassino
vestito Divinità
finito maiale appeso
rifiutato da dispense avide
e gioia di mosche nere
tra applausi scroscianti
rinnego di Giuda adepti
a Piazzale Loreto
ove bruciarono locandine
salutate da falchi
con ramoscelli d'ulivi

Da:Destini E Presagi

Giornali
Calca d’ossa artitriche
al mattino sulle pagine
pelle del mondo dismessa
ogni giorno e indossata
da barboni,clandestini

Meglio e peggio
vivi e morti
tatuati in unico condominio
e per identica scena
a seconda, gioia e dolore

Giorno X
dieci a zero dei sorrisi sui pianti,
ritagli in bacheca
manager assassinato
multinazionali a risarcire
e politici in galera

Giornali
becchini e Santi di destini
veri e inventati
seppelliti e risorti
tra spine o gigli
nell’inchiostro
sangue nero seccato
oppure oro di storia

Raro ma capita,
sotto titoli cubitali
foto di ricchi in disgrazia
dagli allori a servire al bagno
e allo specchio d’autogrill
fantasma compiaciuto
Che Guevara
s’aggiusta il basco

Da:Destini E Presagi

Pioppi
Foglie di pioppi
scosse dal vento,
rumore
di rapinate monete
rimescolate
fugaci
alla conta
-Alti
imponenti
senza fogliame fitto,
da lontano
lasciano intravedere
scaglie di cielo
souvenir d'addio
-Poi d’autunno
vibranti
quasi spogli
condomini d’uccelli
termometro ai primi freddi
coi rami vene del tempo
in nuvole messaggere
in nebbie spugnose
ad assorbire silenzi,
sembrano scale
di tentativi falliti
a porgere malumori
……..all'infinito

Da:Destini E Presagi

Discoteca
Thoonf..thoom
due colpi di mannaia
uno su tamburo
e l’altro su bidone,
uniche note a scacciare
fantasmi infarinati

Satellitari cerca partner
tra lingue fiammanti di lucifero
e decoder a chiarirsi
tra elaborati ritmi geometrici
ignari copiati a peggio
ad antichi pigiatori d’uva

Armonia è perdersi
e trovarsi con nuche,
divertimento, esagerare ignoto,
violentarsi l’inconscio
risorgere originale anonimo

Panini di lamiere e carne
porsi trofeo

Da:Destini E Presagi

Vaffa....O Italiani
Con una mano a rubare
e con l'altra a esibire vangelo
tutti,per decenni a depredare questo paese
ormai ossea vacca smunta moribonda

Coloro che in raggiri e losco prestigio
si sono arricchiti,ora evocano identità Nazionale
temendo su storici esempi sommosse e insidie al bottino
ad opera d'illusi in miraggio a turno d'arraffo
avendo raccolto solo briciole al fango

Consumato attore di finta vittima,il popolo
principale artefice malefico a perpetuare col voto
politici designati al baro legale

Tranne a glorificare sotto unica bandiera
un cuoio rotondo gonfiato calciato che arricchisce furbi
e spenna cretini di questuo lunario
è un'Italia divisa su tutto,intollerante,razzista
ove la giustizia asservita agli introiti
e religione candeggio d'illeciti

Vaffa....o Italiani
siete voi che m'avete rubato la Patria
costata sangue ed esilio a nobili avi

Da:Destini E Presagi

Lo scricciolo
S’affacciò
da sotto una tegola
pallina di piume
accento la coda
occhi vitrei spilli,
saltellò con grazia
sulla grondaia
aprì la primavera
con sublime canto
e persino un gatto
allentò impeto felino
fulmineo sfibrò i baffi
addomesticò la fame
si sciolse in fusa
come a dire
Inconsistente pasto
sublime note
al plagio d’istinto
-Vinse la poesia

Da:Destini E Presagi

Amarcord
Nacqui in un paese si montagna
a sud del sapere,a Nord dell'ignoranza
a est d'abbandoni,a ovest del destino
-Ove
-vecchi passano giornate a contare mosche
-oziosi cani fungono da strisce pedonali
-galline intentano telenovelas
-maiali unico affetto redditizio di contadini
-buoi con corna fasciate ad arte
a censura di simbolo d’adulterio,
-asini addobbati a distinzioni di prestigio
-pecore marchiate a rammendo di possesso
-macchine fiat a ricordare limiti meccanici
e scarpe vanno ai piedi non alle lamiere
-frequenze cardiache a inseguire sbadigli
-preti e politici a contendersi miracoli
-bimbi a gareggiare con secrezioni nasali
-peperoncini piccanti antidoti a letargie
-giradischi a testimoniare che con voci
si può fare altro e non solo sproloqui
-balli su aie a conciare ossa disarticolate
-fienili sognati letti a cinque stelle
per viaggi di nozze senza partenze
-libri considerati tomba inviolabile del sapere
-Matrimoni,contratti a guardia d’averi riuniti
-Stagioni,procedure celesti per colorare il lavoro
-Sofferenza e morte,premio di casa oltre le nuvole

Da:Destini E Presagi

Polistirolo
Sogni
stelline
di polistirolo,
neve finta
adagiata sott’acqua
racchiusa ermetica
intorno a Santino
souvenir
in ampolla cristallina
e scossa in viaggio,
s’alzano leggeri fiocchi
vorticano
al credo in pugno
al ricordo nostalgico
al ritorno di sempre
all'incanto svanito
ma poi tutto si cheta
e bianco mantello
su anima passata
si ricompone al fondale,
s’avvia scena morta
soprammobile
coperto di polvere

Da:Destini E Presagi

Pantegana
Non capirò mai
come molte donne
amano alla follia
travestirsi
da animali rari leggendari
effige di fierezza
velocità,potenza
arguzia,eleganza
perciò entrano
in curate pellicce
di tigre,leopardo,volpe
lupo,ermellino,giaguaro
ma poi stranamente
fuori dall’anima
di ciò che indossano,
tante finiscono
per incarnare a vita
una specie estranea
detestata
con ribrezzo,
totalmente distante
dal preposto
…la pantegana..........

Da:Destini E Presagi

Gli stupidi
Il mondo è pieno di stupidi
che inquinano soltanto
e unico intento esser tramite
al tramando di razza,
riprodursi e garantirsi una croce
che porti al ricordo più in là
la loro esistenza scialba
magari sperano che sommando
più generazioni possa scaturire
dal loro DNA un’esistenza nobile

Assenti dal progetto del creato
ibridi del non senso
prototipi d’ignavia in garage
immersi nel loro egoismo
in sconfinata avarizia di torture
tentano di ripulirsi col vangelo
in chiese con fasulli presenzialismi

Ignoranti anche quando studiano
secchioni in rimiro al culo di specchi
imbottiti di nozionismi unidirezionali
privi di pensieri evolutivi,
cercano di segnalarsi al mondo
con beni materiali e poco importa
se questi su scie amorali

Sono puttane del tempo senz’amore
macchine estrattive d’ormoni
magazzini di fiati messi a macerare
per parole a reddito di prole

Trema la terra designate a spoglie inutili

Da:Destini E Presagi

Macchine
Uova pasquali lamierati
unico regalo a se stessi
cuore a sorpresa

Rotolano verso non so dove
smaniosi di partire
tristi ad arrivare
amorfi a vie di mezzo

Occhi sommelier di retorica
sorseggiano paesaggi
pasteggiano bestemmie
dipingono divenire

Giocano respiri
tra incensi gratuiti
di funzioni a scongiuri

Minigonne su cartelloni
icone di chiese sconsacrate
estorcono paragoni
a retoriche domestiche
inconfessabili

Claxon invitano
a visitare morti
a deforestare teste
a sorteggiare madri

Strada è vivere
tra due capolinea
da evitare

Da:Destini E Presagi

Disordine
Sul camino
vecchi barattoli etichettati
orfani del prestabilito
ora pieni di dissensi
assensi obbligatori
ad ingannare l’anima

Fuori geometrie
sedie al tavolo
e questo alla TV
allineata al gatto
a caccia d’altrovi vivi

Ovunque disordine orientante
a psiche associativa
in ricordo al tempo utile
riempito di voci

Un bicchiere di vino
amoreggia con la sigaretta
tra gelosie del caffè
e nervi spenti

Sulla scrivania,
fogli a bianche lenzuola
di fossa comune di pensieri
e la foto di chi innescò il cuore
a retromarcia

Da:Destini E Presagi

Il casolare
Come a voler riprendersi mal tolto
la natura avvinghia radiche al casolare,
cadente segnale di lacrime
che aspettano di ritornare agli occhi

Liscie pietre unte da gratti animali
riflettono stesso sole oltre oceano
è lì che stanno cuori confetti lanciati
verso matrimoni ciechi
mai domi a nostalgie tarlanti

Una porta semi aperta
baciata ai piedi da foglie morte
e una finestra che saluta al vento
sono queste scene del destino
ravvivate da un passero stridulo

Sul tetto, gramigne
capelli del tempo tra tegole
ancora berretti ai pensieri
lontani

Da:Destini E Presagi

Il vecchio pagliaio
Arroventato dal sole
massacrato da gelidi venti
azzannato da animali affamati
resiste ancora il vecchio pagliaio,
sulla collina e ormai stanco,
monumento a fatiche
consegnate all’oblio

Ne ha ascoltati di umori
di contadini al riparo da temporali
spendevano imprechi a evitare grandine
e spesso inascoltati al cielo murato di nuvole
vedevano cancellare raccolti
e in pianti segreti per un anno in più sulla pelle
e uno in meno verso orizzonte di baratro

Tempio d’eventi mutevoli
d’inverno, gravido d’uomini barbari
violentato da occulti fucili
in premio di morte a migrazioni d’uccelli

Qualche gioia l’ha pure ospitata
quando acerbi amori,smaniosi
eludevano sguardi adulti severi
per scambiarsi nel ventre di paglia
giocosi rossi stupori sbocciati
su pallidi fremiti visi

Sta per accasciarsi per sempre al suolo
Il vecchio pagliaio,ultimo testimone
d’un tempo agreste legato all’ultima coda
di vecchi che ormai omettono racconti
tanto nessuno li crede

Da:Destini E Presagi

La mia terra
Tumefazioni da percosse
colline spelacchiate
archi ponte tra dirupi boschi
lacrimanti ruscelli
e paludoso adriatico
ove a riva si specchiano
tamerici sciatte

Balbuzie di venti
minacce presagi
a cimiteriali facce olivastre
in accenni a sorrisi
tra muschiate labbra
all’ombra di cupidigia

Presepi permanenti
per nascite a dileguo
paeselli di pietre
poggiate senza progetto
ma in accumulo
al senso del meglio di niente

Qualche asino
in sperduti o immaginati anfratti
musica malinconie
di ieri all’oggi scialbo
rivitalizzato da rombi
in esame a progresso
al vanto di caste ladruncole
al perpetuo spenno
di rassegnati adepti

Sempre presenti al dubbio i cani
a guardia di ciò che vale
meno d’agognato pasto

Da:Destini E Presagi

Postille
*Anche la mano che ruba lavora
solo lo fa più in fretta
per buon lucro e all’oscuro

*Lavorando s’affittano
braccia a un padrone
poi si scopre che
altre parti del corpo
nascoste e portate alla luce
in impiego veloce
sono più redditizie,

*Le anime hanno bisogno di bugie
e durano poco quelle raccontate a se stessi
e gli umani eleggono chi le racconta,
lo sanno bene i Politici

*Per combattere la noia
s’accellera con palliativi il tempo
salvo lamentarsi sgomenti
che al baratro ineluttabile
veloce finisce ogni corsa

*Si danno consigli sbagliati
affinché qualcuno non riesca
dove chi li dispensa ha fallito,
se fossero giusti,i beneficiari
o avrebbero corta memoria
oppure li farebbero ingegno vanto
di proprio parto

*Il vangelo è rigoroso tracciato morale
ma tutti prendono scorciatoie,
importante all'arrivo è far finta
aver consultato fedeli la mappa

*In amore l’altro è amato
finchè rende carne appetibile

*Il cinico è colui che ha consumato
tutti i sogni tranne uno,
quello di non farsi sorprendere
dalla triste realtà

Da:Destini E Presagi

Sanità
Ospedali, vivai politici
vivere o morire
olio e acqua di malocchio

Manager occultisti
seminatori di Collodi
incantano burattini
con alberi di Giuda

Camere iperbariche
decompressioni
a nomine fruttifere
e macellai orologi di respiri

Voti eutanasia
investiti redenzioni
e Il numero di generali
è il doppio dei soldati,
curare è comandare

Bastoni a forma carote
asini, in lettiga
bolidi da obitori a cimiteri
cronometrati da rosari

Rifugi peccatorum
gestiti da galoppini,
prenotare,incentivi
da cappone a gallo

Il popolo alle urna
consapevole disegna
identikit alla sua mummia

Da:Destini E Presagi

Dolore
Il tempo archivia vite ai ricordi
e quelle scritte nel lungo dolore
hanno pochi scaffali in altrui memorie
smaniose leste a svuotarli
-Il dolore è vecchio cane pulcioso
evitato,seppur con false sdolcinate parole
reti a vanti d’umana pietà,
in pubblico tutti lo coccolano
ma la bestia allerta a ogni inganno
al muover di braccio di mimiche tetre,
percepisce minacce,antichi raggiri
anche quando raro una mano sincera
intende planare calorosa carezza

Da:Destini E Presagi

Cialtron tour
Piromani di storia
pappagalli d’opuscoli
cacciatori di tendenze
evasi dal proprio inconscio
dietro bussole presagi
verso mete da esibire
i nuovi Attila progressisti

Caronte di se stessi
si traghettano i sogni
oltre la figura
fino a nuovo inferno
e stranieri lo vedono Paradiso

Tre dollari
un pupazzo di carne da aprire
due foto con occhi scavati
in volti antropologici

Ritornano in Patria
Con souvenir di calamità
magma prezioso
monete d’oro fuori corso
Budda d’avorio

Attesi al vecchio ufficio
porcillaie da sdoganare
metamorfosi da sciacalli ad angeli

Da:Destini E Presagi

Epitaffio 75

QUI GIACE L’IMPRENDITORE PELLICCIA
. . . . . . . .. . . .
........................... E .

...........................R ................... . .

............................. A ..................... . . . . .

.................................O ......................

....................................R .................

................................A ....................
R..........E......S.....T....I......................
.........T....U...............I......................
........................S........C.......I ...........
.............................L.......E...............
.. P..E........L.........L....I.......
R.....U....B........A........TE....................

Lapide sigillata,sottoposta
al vaglio delle autorità giudiziarie
Per ripetuti atti vandalici

Da:Destini E Presagi

L'estate consegnò
arrosto alla terra
e anime al cielo
dei molti che morirono
di sete nell'Etiopia
d'un Dio diverso
dove stranieri
raschiarono il fondo
in ogni vita precaria
per ingrassare follie
di cani
ma videro solo
doppio osso allo specchio
e figli cotti dal sole
che ancora cercano padri
fuggiti come assassini
al richiamo del loro padrone
vigliacco nelle promesse
d'ogni equità

Figli di colpe nel loro paese
stranieri per strade del mondo
e bastardi a mostre di razze
vivono il cottimo della loro esistenza

Guardano il cielo ogni sera
potrebbe essere l'ultima volta
e finire sotto una croce
vegliata da sculture d'angeli
col volto che non ne incarna la razza
invece della sola effige di luna

Nell'Etiopia di oggi ancora non piove
e l'uomo bianco ha dirottato il ruscello
d'argento perchè quella terra
a differenza di altre non s'è decisa
a sputare nero ossa di seppia
tanto gradito dai loro motori

Da:Voci Dall'Inferno

Banalità
Un vecchio contadino in fazzoletto di terra
coltivava canapa per le sue amate galline
e quando rigogliosa la pianta pronta a dar frutti,
ligi al dovere i gendarmi perseguirono il malfattore
ignaro questo che il raccolto fosse oppio di sballo
a nuova generazione viziata anche perchè mai
il pollame aveva dato mentali squilibri

Stessi gendarmi addetti anche al fisco
così attenti spietati a campicello di povero Cristo
e orbi a vanto lussuoso di lestofanti e potenti
che sott’occhio di tutti, arroganti passano
con loro costose land rover, frutto d’indebiti appropri
mentre in tasse furbi dichiarano cifre irrisorie?

In questo paese ogni verità fastidiosa
viene etichettata retorica, banalità
con conseguente occultamento d’essa
e addito vergogna d'ingenuità a chi onesto denuncia
or dico se le istituzioni non trovan risposte
a cose dannose evidenti a luce del sole
figuriamoci a quelle oscure
ma simile deficienza è mistero d’originalità

Oh! Pubblico futurista del regresso civile
dire superficiale un reato è avallarlo,
un baule a custodia di refurtiva sociale
a tutti evidente,qualcuno deve pur scoperchiarlo
altrimenti banalità,qualunquismo diventa far finta di niente

Troppa gente lucra e in allori cambiando colore di pezza
a vestito arlecchino vantando invenzione a mosaico
e al copiare evidenze ignorate raccoglie pure applausi d’acume
mentre fischi a banalità a chi denuncia l’imbroglio

Da:Destini E Presagi

Riconversioni
Un vecchio con anni fuori conta
accartoccia ultimo dente
stella polare d'un sorriso
in una foglia di tabacco poi
fa il pieno di sole nel cappotto
per centellinarlo calore invernale

Preti tirano pesante aratro guidato da Vescovi
a dimostrazione che Dio dice...
aiutatevi col pane al sudore e io farò il resto

Cantano uccelli su teste d'uomini rinsaviti
e massaie appendono coppe di reggiseni
per nidi di rondini sotto grondaie

Dispensati da guardie, cani pappagalli
mimano amplessi a raffica su pali di luce
e in orgasmo s'accendono lampioni

A risucchio di mantici fisarmoniche
fidanzati retrò catturano profumi floreali
da mischiare a canti Gregoriani da restaurare

L'onorevole divide cerchi di bugie per sei e ventotto
traendo somme da donare a poveri
ma i conti non tornano e organizza convegni
su frodi d'Archimede

In Tv si parla di Etiopia,colonia dimagrante
dove farmaci sono acqua e polvere e petrolio obesità,
colore meticcio rabbuiato bandiera d'indipendenza,
in uno stacco pubblicitario,ernia è grafica metereologica

Raccolta differenziata di fiati
a nasi colorati da picchi rossi
segnano alberi da bruciare
per far posto a cementificazione ecologica

Galline s'immolano a volpi in frac
distraendole da pulcini
sotto supervisione del brigante Gasparone

Da:Destini E Presagi

Contadini in Molise
Erano gli anni sessanta di uomini fuori tempo,
in camera da letto con galline ,aprivano la botola
e lasciavano cadere misurati pugni di fieno all'asino
e non tutti avevano simile fortuna,
spesso la misera stanzetta dei più poveri
si trovava distante dal tesoro stalla
e in rigido inverno, semiscalzi sfidavano neve e gelo
per pasturare stenti all'animale
-Anni nefasti al raccolto vincevano sui benevoli
e tanti torchiati dalla fame emigravano in America
in speranza a nuova futura luce di sazietà
ma spaesati in rumori di lingua in promiscue razze
mendicavano i più umili lavori o presagi
e dimoravano in lerce baracche sovraffollate
ove topi mosche e violenze proliferavano
in sporcizie così nauseabonde
che persino il vento schifato a disperderle
-Sto parlando dei contadini Molisani
selvaggi,prototipi umani eruttati da orgasmi
indottrinati in superstizioni e orgoglio analfabeta,
ai gesti tozzi incollavano sputi e rumori di bocche
copiati a ghigni d'eterna difesa al fato
-Avevano sempre mimiche arcigne
su brecciati visi infilzati da falasche barbe
e non era raro che s'ammazzassero
per un confine o un ceppo di legno
-Pezze saldate a tamponare multistrati sudori flautolenti
si chiamavano vestiti,abbinati a berretti bisunti
a cui attecchivano accennati funghi a tettoia di buonumore
quando affiorava in mostra fuligginosa dentatura
simile a muraglia qua e là abbattuta da invasori
-A guardia del niente spelacchiati cani
in eterni inchini a seguire tozze mani al pranzo
a sperare uno starnuto sparasse briciole
-Con spuntati aratri tirati da scheletriti animali
scorticavano arida impigrita terra
per un raccolto di grano che se abbondante
restituiva seme e un piatto in più
-Paglia era premio quasi certo
martoriate ossa in nuovo calendario
della vita , il senso

Da:Destini E Presagi

Deliri in sogno
Sogni sfuggiti al vino
a sua volta evaso agli anni
e..in delirio.............

Preti nei campi
politici chierichetti
avari mecenati a fiere

Atei a pregare con telecomando
uccelli coi fucili
e alberi in frac

Manager a carponi
a mo di bue e asinello
a presepi d'ogni giorno

Sorrisi a motore
in modo perpetuo,
rabbia carburante ecologico
affetti,capolinea
desideri,cambio di marce

Baci coniati
incisioni d'agnelli
in zecche patronali

Sciopero di rosari
a lingue lucertole
Santi un uffici postali
e al refettorio in banche

Poeti,perenni in cattedra
asceti a fili d'inganni
a spiegare al silenzio
pane vuol dire grano
amore ozio di sensi,
condiviso

Che Guevara
su arcobaleno di colori vergogna
spara confetti,
su CD d'ostie incide vangeli
condanna a comunioni
Robin Hood invertiti

Da:Destini E Presagi

Sud
Sud non è geografia ma alibi
a cerchio d'eterno raggiro
e se non ci fosse in addito
a comodo traino parassita
per politici e lestofanti
bisognerebbe inventarlo

E' coda d’animale
antenna d’umori bassi
bilancia al salto di qualità Nordiste
servile paramosca

E’ condizione mentale
e invertendo emisferi,
scarti pensieri
in alto a figure
cadrebbero sempre a Sud

E’ inventata medaglia di destino
a premio di terra
ma solo lato oscuro
a supporto di faccia esibita

Sud,necessario
pozzo di coscienze
ognuna a Sud di se stessi
sempre a Nord di qualcuno

In immensa fila sul mondo rotondo
a chiusura di giro
ognuno a Nord e Sud dell'altro
con mani scudo al deretano

Da:Destini E Presagi

Indifferenza
Morte è disturbo non pietà
convegno congelato
d’ossa dribblate da passanti,
brutto esempio inopportuno
cuoia tirate senza dignità,sui marciapiedi
cuori invisibili spenti nella luce
ansimi e flautolenze di parole
censurati dal destino

Oggi si muore tra giochi,balli e canti,
dolore è fastidio nei silenzi di rumori,
cadaveri evadono putridi appartamenti
violentano passeggiate
estorcono in alibi a dentiere
rare croci di carnevali mimiche
a icone di professione

Anni simbolici che nessuno ha visto
da tombini a tombe
divorano calendari
dirimpettai a foto battesimali
sviluppate tra carcassa e ombra di lampada
pubblicizzate da un citofono
eco tra occhi e pensiero

Su giornali e TV si racconta
con teatrali sgomenti
di solitudini cadute tra la folla
di metastasi a decori millenari a vite pulsanti
di pietosi rigori sbagliati
da calciare nella propria anima

Da:Destini E Presagi

Maggio
Oscar di nasi a profumi mistici
gelsomini e rose mediano amorose avance
-orchestra sveglia ad anime
conciate da rigori invernali,canti d'uccelli

Zolle rivoltate a dipingere companatico
su tele verde speranza

Alberi e sole patteggiano ombra e luce
caldo e frescure,abiti e pelle
rosari e scaramanzie

Vocii di bimbi,litanie di vecchi
antipodi sentimenti
sogni e nostalgie in albe e tramonti
stupori e cinismi,abbracci e distacchi

Cuori da gemme a frutti
superstiti a gelate aborti di linfa
ora su letti d'erba pulsano unisoni

E'mese speciale,inno di preghiere esaudite
scuce ad atei bocche ad implori
e magari in silenzio lungi da credo
biascicano all'anima fiati,caos di pace

Sere stellate,oro al sonno e all'ignoto
rimandati alla lettura del giorno
che già all'alba svela incanti sottili

Da:Destini E Presagi

Epitaffio di una prostituta
Qui giaccio ..............
tra echi di silenzi
gracchi di corvi
rugiade coccodrillo
brezze preghiere
carnevali destini
e biblioteche di gufi

Sarà per il verde rigoglioso dei cipressi
e l’erba sempre tenera delle aiuole
o il profumo di fiori di turno
ma questo posto è visitato da cerve e castrati
e spesso tentano d’incornarmi la foto
che stranamente mette ai cani fretta e paura

Sciacallo il becchino,impazzito
ripete in litania……tempo scaduto
tariffa doppia per comprare i morti
……………amen…………………................

Da:Destini E Presagi

Epitaffio di un pigro
Tra ciò che in vita fui
e tra ciò che sono adesso
l’unica differenza
peraltro a mio favore
è quella di non dover
per forza respirare
-Se si esclude
la fatica che feci nel pensare
questo epitaffio da scrivere
su questa lapide
e il dover sopportare
le ipocrite litanie
del due novembre
dei visitatori,
posso convinto asserire che
la morte è di gran lunga
meglio della vita
……amen………………..

Da:Destini E Presagi

La mela
Per colpa d’un ingordo
che colse nefasta mela,l’umanità
perse per sempre il paradiso

In Trentino come non bastasse la lezione
continuano a coltivarla,
certo che al nord hanno teste di pietre

Comunque a me è andata peggio
anni addietro scavai una patata
e una donna a firmato risarcimento
d’invasione del suo campo
mi assegnò una croce sulle spalle
per interminabile calvario

Una cosa ho imparato
nella vita non bisogna cogliere frutti
né troppo appariscenti,invitanti
né quelli misteriosi nascosti

Come dicono i Buddisti
in via di mezzo a esaltazione e sconforto
si trova pace e flebile malinconia dolce
adatto d'anima tra voli e tonfi

Da:Destini E Presagi

Auschwitz seconda fascia
Specie a primavera
la natura ci musica giornate
con melodioso canto
di deliziose creature

Sempre meno le voci
abbattute per gioco
e stridule a dolore truce
di sottrazione

Li chiamano cacciatori
questi obbrobri umanoidi
cultori di morte
assassini d’armonie

C’è rabbia ad assistere
inermi alla mattanza
avallata da stolte leggi
ma ogni tanto commossa
si ribella una canna di fucile
esplode,dilania e scaraventa in un fosso
qualche immondizia criminale

Qualcuno chiama sport l’olocausto,
da Auschwitz non ha imparato niente
da razze superiori
che stilavano gerarchie sterminio
oggi proseguite legali
solo in seconda fascia
su animali

-Quando cultura di morte è gioco
va bene avversario qualsiasi specie

Da:Destini E Presagi

Chirurgia plastica
Dio le donò grande bellezza
ma lei oggetto costante d'ammirazione
alzò posta al divismo, sdoppiò la personalità,
una al rimiro e l'altra alla conta
di sommata vanità acclamata
ma l'anima gallina alla notte
incominciò a saltare rientro
al petto pollaio
e come si sa per ogni incauto pennuto
che infrange regole c'è sempre
affamata volpe in agguato,interessata
alla carne e non al raffinato piumaggio
-Finì per perdere identità
e porre sempre più dubbi al suo charme
ostacolo a costruire tempra all'inconscio
allenato solo a proteggere vanità
sempre più claudicante in arrestabili
dubbi mentali
-Per consolidare certezze tarlate da fragilità
andò da un luminare chirurgo che rimodellò
verde foglia d'estate in gemma primizia
però distante dall'originale in stagione
e si sentì vivere straniera allo specchio ridente
spesso freddo a riflettere in luce lo sguardo
-Cercò di mediare con tranquillanti
ma chiedevano sempre dosi maggiori
fino a diventare detriti a ostacolare
la già affaticata pompa del cuore
che per sempre si bloccò
-Morì illudendosi di mettere pezze sul tempo
con l'anima disarmonica alla figura
-Lasciò il mondo sconosciuta a se stessa

Da:Vetriolo

Stagioni
Primavera
festa
di doglie e parti
multicolori,
per l'ignoto

Estate
standby a inganni
in oscura
complicità
di consegne
all'autunno,
elenco
d'anime
da spogliare

Inverno
lenzuolo bianco
e acqua requiem
su croci intirizzite
sbocciate nella neve

Stagioni
illusioni a misurarle
allestendo
in tempo perso
inutili difese
segnate da destino

Stagioni
meretrici
in abiti diversi
firmati da unico stilista,
vendute
più o meno
con garbo
al tempo assassino

Da: Destini E Presagi

Mercedes 190 D
Troppe volte siamo andati
verso dove non volevamo andare,
parliamo lingue diverse
ma ci capiamo perfettamente
col solo rumore di promiscue voci,
ai superficiali, indecifrabili
-Abbiamo consumato in presagito fato
metodiche nostre gioventù
io in andirivieni a necessaria galera d’un lunario
e tu nel traffico indecente a eseguire
miei autolesionisti ordini a portarmi
-Quante volte a un tuo malanno
Con dolore mascherato
ho faticato a trovare adatte cure
e non nascondo che abbattuto,
spazientito ho pensato di sostituirti
con una più giovane scattante
ma troppi Kilometri percorsi insieme
sembravano srotolarsi all’indietro
a stendere filo nostalgico ai ricordi
dal cuore stanco agli anni in fuga
-Tu borghese io proletario
e connubio armonioso
senza pesare mai blasone
nemmeno quando squattrinato
t’ho curata a ferro filato,saldature
e omeopatiche martellate
-Spesso grande gelosie ha suscitato
il nostro amore a donne in ira
specie se intuivano eri tu
anima in carne gemella alla mia
e fredde lamiere refrattarie loro

Da:Destini E Presagi

Abulici giorni
Non c’è amore
in quelli che si guardano allo specchio
e non si riconoscono

Gli occhi
Sguardi palude
a futuro risucchiato
e l’anima pattumiera
all’ordine d’ingoiare tutto

Tra mille volti
visti passare con imbrogli
prosegue piatta la vita
per non allertare
sobbalzi al cuore
spoglio muscolo
che ha giurato
di fare comunque
fino in fondo il suo dovere
come meccanica pompa di tristezze
che lubrifica
abulici giorni
Ignari di calendari

Da:Destini E Presagi

Cinque del mattino
Segnate dal pianto d'un lampione
le cinque del mattino,giorno granchio
d'un mese fuori stagione,
la notte ormai di spalle a vite finte
stanche di celare pelle concia di puttane
allo specchietto delle macchine in agguato
per nascondere al portiere attore Catone
cruente battaglie finite armistizi non firmati
-Sputano per qualche vomito di troppo i barista
mentre qualcuno porta a spasso eccitato il cane
a mo d'alibi per sfuggire alla moglie grassa e sudata
con ancora qualche voglia da stendere sul sudario
-Inizia man mano il calvario dei dannati
tutta gente che al buio è riuscita a rosicchiare poca pace
e alla luce si confonde accodandosi al progresso
dritto verso il non ritorno sotto il sole
che griglia anime al sorteggio di pentimenti
-Gocce d'oro brigante, spruzzi di sudore
al sole, grosso cane a divorare il giorno lepre in discesa
sul cuore degli sconfitti,ridotto pozzanghera
salutata dall'ultimo rigagnolo di bava
-L'asfalto corroso dall'olio dei motori
minaccia di vendere cara la pelle
ai piedi che non trovano indice del naso
nel vortice di puzze di miserie

Da:Destini E Presagi

Dietro le parole
Ho scritto infinite poesie
per far volare l’anima
e venirti a cercare amore mio
in luoghi senza tempo
dove errori non sono condanne
ma ripartenze

-Ho vagato mille anni
mutuati dal pensiero
ipotecando la vita
e quando finalmente t’ho trovata
hai detto,gli interessi da pagare
sono incalcolabili rispetto al bene
che letargico m'è rimasto,
ora posso donarti la sagoma
sciolta in pianto allo specchio
ma il cuore che sguinzagliai
dietro le tue parole d'incanto mercantico
non è più tornato,
vagabondo inseguito dagli anni
ha mendicato a più porte

-Hai confidato troppo
che la rondine tornasse allo stesso nido
ma il viaggio è lungo
a volte il destino cambia rotta
e sotto grondaia, un pugno di fango
vuoto che occhi tristi
roteanti al cielo cercano di riempire
ingigantendo ignaro insetto nero

Da:Destini E Presagi

Antica cantina
Dita al naso, orpello agli odori
stuzzicadenti a rastrello
su dentiera ingiallita
in attesa che il vino
faccia il suo corso
ad aprire chiuse alle vene
far galleggiare smorfie
imparentate a sogghigni,
spacciate sorrisi copiati
a mettere in fuga noia
e malinconia progressa

Nell'aria, sproloqui
benedetti da salive spruzzate
scavano tunnel nel fumo
d'imbavati toscani eruttanti,
è l'oste, unica biblioteca
d'abortiti pensieri
suda archiviandoli

Qualche parola superstite
secerna da memoria a deliri
scuote la barista
che versa illusioni
a ignari dannati
e a se stessa
per un poeta girovago
che le donò un fiore
appassito nella sauna di alcol

Un orologio stanco del tempo
sbaglia applaudito le ore
trovate giuste dai disorientati
inimicate alla luce

Un bicchiere, una storia
raccontata ogni giorno diversa
fino a convincersi non sia finita
è solo questione d'ingurgitare
adatto giusto reso credibile
a orecchie sorde d'amici
allenati ad assensi da teste stordite
inclinate a terra dal colmo
e a molla alzate in alto
a controllare l'infrangersi
al soffitto degli implori

Da:Destini E Presagi

La chiesetta
Bomboniera su seno di terra
fredda al tatto,la chiesetta
dimenticata nelle stagioni
insieme all’invisibile eremita
inquilino

Zoo di misteri a qualche viandante
la omaggia con una mano
inchiodando al centro due linee d'aria
una verticale e l’altra orizzontale
dopo aver posto il sudato cappello
a offerte del niente

Spunta sotto tegola la pagliuzza
di un nido pigolante a richiamo
d’offerte a sbrigar attese a primizio volo
oltre il tempo fermo su noiosa pace

Troppo statica la vita
anche per gli insetti
e una rondine sondante lo sa
canta una nota d’addio
mette nel cerchio ricognitivo il campanile
e si dilegua a valle a confermarsi
tra rumori

Da:Destini E Presagi

Il suicida
Ansioso come vecchio a fine corsa,
non può sprecare tempo supplementare
quando il vento pastore sulle colline
raduna anni verso impaziente mannaia

-In labirinti di chiodi al cervello
i pensieri tornano a retromarcia
e ventose appendono fotogrammi monocolore
a finestre sporche dell’anima pignorata

Tra ieri lontano e domani legato a se stesso
nere radiche amare di denti spezzati
a masticare spergiuri d’ilariche calunnie,
una mano con miliardi d’additi silenziati d’orgoglio
a molla saluta sconfitte,si piega a grilletto
mira una croce di vetro appesa all’ignoto

Poche righe d’anemia sorda
a rendere marmorea intenzione
fermare discolpe
schernire pietà
addormentare rimorsi

Labbra zoppe d’attritico biascichi
provano canzoni strampalate
sottofondo a requiem placebo
intento a tacitare qualche memoria
e complotti dubbi d’estremo nefasto finale
per riportare vuoti a Dio gli implori

Vene in secca e globuli annaspano
e sfiato d’organetto,allegrie non riuscite
il respiro dietro battiti al petto
salta fossi d’anima,trivellata
a ricerca d’un senso al proseguo

-La rabbia veleno di nervi,divora il dolore
si dilania in indifferenza gommosa
prostituta a cordogli
intenzionati a chiudere libro mai letto

Da:Destini E Presagi

-Molle in ritiro i nervi
e in adagio agli occhi
da trincee i respiri,

-Cuore farfalla al nettare
risale dal pozzo la paura
s’irradiano sorrisi al buio
sbocciano preghiere indecifrabili
al volto pagella del tempo
sciolto nel responso assenso,

-Dialoga col silenzio l’infinito
ritornano felici su trespoli spalle
fuggiaschi angeli delusi

-Dio riflesso all’IO che
perso cercava rimiro conferma
in terra al dorso di specchio

-Pace,carne rapita a strappi
da bari rimurgini
riscattata da festante anima
temprata dal dolore,necessario

Da:Destini E Presagi

E là dove
E là dove terso il cielo
in aria mite apparve
a rinfrancare cuori
corazzati a mannaia d’inverno
tra nuvole sconfitte,
fuggiasca a condivisione
a nuova luce in implori attesa
l’anima mia sicura al tetro adatto,
pitturò infinito azzurro
grigio presagi all’occhi
e innovazione sconosciuta
tornò al collaudato peggio
in mai cedevole difesa
memore di Troiano cavallo
a sorpresa portò disfatta
-Quando la speranza inganna denti
in sorrisi ad aprire al male
marmorea mimica incorruttibile
tra gioia e dolore
e piatta vita carceriere al senso

Da:Destini E Presagi

Libertà
Satolli
su scie d’agi tramandati
magari con depredi
filosofici sentenziano
libertà sia
anche col fisico in galera
o torchiato da stenti
solo volo mentale
in ogni momento
in qualsiasi posto
-Libertà per me
prima di tutto
è lunario sicuro non stentato
uscire legalmente
dal tempo di tutti
eludere regole
d’albe e tramonti
bruciare il calendario
pensionare l’orologio
-Anche l’aquila
regina del cielo
in fame subisce
legge di giungla
-Gli stessi sogni
fuori da realtà e ragione
durano poco
senza zuccheri al cervello

Da:Destini E Presagi

Templi
Pitture,sculture
meravigliose
nei templi,
senza fiato i visitatori
in assemblee di stupori
-L’arte,plagio dolce
mediante tra umano e supremo,
il bello
a predisporre anime
ad accogliere
indefiniti messaggi sublimi
-Cupole decorate
incanti di sguardi
avvolti da cori in acustica
massaggi piumati
su sangue che addolcisce
scorie e veleni
-Templi
raccoglimento interiore
armonico sacrificio
di vite elette,al creato
e misteri ad atei e credenti
invito ad abitarsi l’inconscio
ascoltare voci mistiche suadenti
sereno ristoro a cuori
atterriti da rabbia e ingordigie
-Templi
decorati gradini marmorei
ognuno a una scala
che la mente all’infinito
continua
-Nell’arte d’osannare
fantasie e sete di conoscenze
a domande e risposte,il miracolo
-Ricerca,dubbi e speranza,
sposarli...la pace

Da:Destini E Presagi

Il diavolo tra le mani
Passa contagioso tra le mani
i poveri impazziscono
i ricchi diventano spietati
le donne si spogliano
e simulano orgasmi,
gli angeli si scrollano
polvere alle ali pensionate
e sognano piume d’oro
-Si nasconde su carta filigrana
sotto violentate foto d’illustri
che cambiarono la storia,
accende sogni ai bambini
e barbarie agli adulti
-Plagia ingenue fiabe puttane,
credono di cambiare
fumo di copertoni
in incensi inanellati all’altare
-E’ un uragano,allaga coscienze
corre verso il mare d’indifferenze
misura falso il tempo ceduto
mal pagato da lui scaltro mercante
-Pilota figli evasi a infanzie,
scuoiano padri per pelle
al nudo cinismo ereditato
-E’ male infetto
già nel parto
quando lacera placente
vede tenebre e non luce
-Il diavolo è figlio unico
partorito in alcove consacrate
e tutti,padri a reclamarlo
a scannarsi alla prova del DNA
ma lui vivrà sempre adottivo
e sarà eterno orfano

Da:Destini E Presagi

Palliativi
Ragli
sferragli
discorsivi
palliativi
-Palle
a monte
a valle
palloni
pallette
a giocarci
per diletto
a letto
all’erba
a neve
a lungo a breve
-Televisione
a ogni situazione
un canale
sul vecchio,l’attuale
dal bene al male
vale non vale
è digitale
-Gossip
lanciato sms da un bip
c’è una zip di vip fa zip
a dar luce a uno slip
e una mano scrive pippa
poi in tremore s’ingrippa
-Politica
di destra il cinghiale
di sinistra il maiale
di centro la pecora
salvo ultim’ora
-Su una cosa d’accordo
sul baraccone a bordo
tutti a tavola
gallina e bresaola
arte culinaria s’invola
-Tradizione
nord,sud,meridione
ancor ci crede qualche babbione
a riempir al pozzo il secchione
-L’Italia dei parassiti
lucra su milioni di fessi
che vivono in altrui ori riflessi

Da:Destini E Presagi

Epitaffio 71 (L'alchimista)
Polvere di sogni
sale e succo di girasoli
e mai creò l’oro l’alchimista
e quando ormai vecchio stanco
di tumulare nel cuore insuccessi
all’ennesimo assaggio e in ripiego
a sperimentare pozione afrodisiaca
sentì il corpo vibrare d’impulsi d’amore
alchè felice intensificò intrugli
e subito mise ricetta in commercio
-Purtroppo non ebbe tempo
a constatare contrindicazioni
infatti la formula aumentava si prestazioni
ma spesso mentre gli amanti in sintonia
liberavano ritrovati sensi in delirio
nell’intestino dolorosi subbugli
sfocianti a forti rumori imbarazzanti impoetici
atterrivano fantasie che slacciavano
in repulsioni corpi sgomenti frustati da intrusi
-Una sera d’un tetro dicembre
mentre gioiva della seppur
tardiva rivalsa di scienziato
un dito d’amante deriso,deluso
fece partire uno sparo e l’uccise
-Cadde riverso senza rendersi conto
che cio che sembrava riscatto
altro non era che ennesimo fallimento
-In onore a verità e in elogio
a chi diede la vita a sperimentazioni
gli amici questa lapide posero
.............amen................

Da:Destini E Presagi

Epitaffio 70
Da bambino
ero un puzzle d’imput
di genialità
e tutti s’aspettavano
che prima o poi in un campo
mi consacrassi
-In realtà
non avevo talento
per elevarmi alto
ma solo un ribollir d’idee folli
che m’estranearono
anche dalla norma
-Persino farla finita
in modo eclatante
non mi risucì
quando tentai d’appendere
il cappio all’arcobaleno
-Ora qui giace
la più grande maschera
che recitò l’incompreso
ma in verità
fu un teorico prototipo
d’ogni intento umano
mai in lume pratico
..........amen.............

Giugno
Sole
sinistro occhio Polifemo
incendiato da rabbia
non da tregua a solitudini
che solo al mattino
stremate si riconciliano
con chi le porta

Dal destino al tramonto
giorni lunghi
misurati da incertezze
vibrano calure
allertano attese
di cose inutili

Raggi X scavano verità
addolcite
da bugie sognanti

Ombre precarie
arrese al cielo
che rovescia fuoco
su indifesi

Lamenti d'animali
in trasfusioni
assetati
affettano l'aria
in pagine
scritte da ricordi d'inverno
e in cornice tetra
a fermare
contrasti luce evolutiva
che l'anima vampiro
inerme al dubbio
di difeso adatto
non può seguire

Da:Destini E Presagi

Margherite
Souvenir del sole
alati da piume d'angeli
scesi a terra
e adagiati
su resurrezione d'erba
-Stelle camomilla
di bimbi
per riportare al cielo
dentini zavorrati
a sogni
fermati al tetto
-Responso di cruccio
e sorrisi d'acerbi amori
-Confetti dorati
a riconciliare
ossa reumatiche ad anime
deste da letargo indotto
-Chiodi brillanti
a incollare al macero
tetra pelle di muta
e ornamento festoso
a peli nuovi di vita

Da:Destini E Presagi

Attualità
Inglesismi a pezza
giovani pappagalli
unisone individualità
copiano tendenze massa
faro guida di manipolatori
ilarici burattinai

-Orecchini e tatuaggi
lungi da antropologia
col filo all'oggi
ma coerente adatto
a stile gregge
su erba sintetica,
quantità è qualità

Tressette di corna
arbitrati da avvocati
genitori si giocano
incidenti d'ormoni e
foto d'ancore future
senza corde

Flautolenze al bagno
correnti meteo in TV
geografie di deretani
clisteri in salotto ai cani
sproloqui e tamburi
infarciti fosforescenza
con balli d'orso,
sballati è poesia

Stato,bottino,
carogne dividendi
di se stessi

-I morti
riavvolgono tramandi
umanità senza radici

Da:Destini E Presagi

Foglie
-Gong silenzioso
a far partire redenzioni
-Puzzle d'ombre
a raffreddare
anime roventi
-Virgole a graduali declini
-Pezze Arlecchino
per coperte di spoglie
-Aquiloni a incanti pargoli
-Fogli di via sorteggiati
a vecchi,ladri di anni
-Foglie,sangue cosmico
in eterna metamorfosi
per ricordarci dolcemente
l'infinito giro
vita-polvere-vita

Da:Destini E Presagi

Inganno
L'angelo finto
sbagliò nome d'indomito illuso
e il dente d'oro di questo
disertore a cervello plagiato
capì l'inganno
fuggì dal bacio
becco di falco
al premio di posta
-Aprì varco
a compresso atterrito respiro
come quello d'acrobata in pena
che rende sudore
all'ultima luce
di gloria
-Calamitato
l'incisivo finì
incollato
sul freddo cuore di Lei
orologio a scaltro mercante,
a ogni battito
una menzogna
un compenso
una fuga
-Nel sibilìo del vento
tra fremiti esplosi
da fauci essiccate
e abbeverate
in solco di ruga
torrente d'ultimo occhio
socchiuso a sorpresa
....verme il ricordo....

Da:Destini E Presagi

Dal giardino
Saltella sul ramo un pettirosso
con coda a molla
dirige canti circostanti
interrotti da rombi bulli

Sopraggiunge un merlo
e dal becco si contorce un verme,
più in là carnei triangoli
sbocciano da pugno ceppeo
tremuli in mira a fogliame cielo
attendono scelta a giro
di saggia madre,perpetuo dono

Come ricciolo ribelle d’angelo
tagliato a sfizio da Supremo Padre
e rimesso in vita a divertire
intrigare a terra,uno scricciolo
ballerino in gioco a sipari foglie
e di tanto in tanto pizzico di violino
il canto a burla d’orecchi tesi
a carpire mai precisa deliziosa fonte
ma l’anima mia finalmente ristora

Da:Destini E Presagi

Svogliatamente
Oggi sono apatico, svogliato
indeciso se farmi una sauna,provare una canna
oppure andare dalla Dottoressa
una ricettaia miope col prontuario malanni
e le dico d’accorciare la mia finta malattia
per tornare in ufficio-mobbing a collegarmi gratis
(paga lo Stato)a internet e sbirciare
qualche impiegata oca sorridente in minigonna
mentre raccoglie insensato foglio
fatto cadere con malizia di mostrare
gambe fresche d’estetista al bavoso capo
magari se trovo ispirazione
scrivo pure una poesia falsa lagnosa
da pubblicare su qualche sito-combricole ove
parole zuccherose fanno tendenza,socialità
poi è bello guardare dalla finestra
il giardino variegato,accudito da bontemponi
raccomandati da qualche Azzeccagarbugli
e poi ascoltare cinguettii d’uccelli
sfuggiti a fucili e veleni a dismisura di gretti contadini
e trasferiti nell’indifferenza urbana
dove si sentono al sicuro in quanto per legge
si può sparare qualsiasi essere ma simile a umana taglia

Da:Destini E Presagi

Destra,Sinistra,Centro
Additi mistici
destra,sinistra,centro
a vie celestiali
ma con mignotte
elette Regine maitresse
su foto di lingerie
non si va mai a segno
casomai segnati
da marchette mentali
-Testicoli icone
occhi di comando
pesi di bilancia
su linea ideologica
e il Popolo a soppesarli
all’asta di bandiera
-Carni a giochi di specchio
ossa vorticanti all’aria
cani in delirio di scelta
-Lune riflesse in raucedini
marenghi giganti
a pezzenti in preghiera
a solidificarli
al crocevia benedetto
per ognuno
da Santi incravattati
-Un voto
mattone al tempio infinito
del potere e illusione
sottratta a canestri di speranza
-Viva l’anarchia
e all’inferno di terra
politici e elettori
che prostituiscono dignità
nel bordello chiamato Patria

Da:Destini E Presagi

Mister X
Sempre avvolto nella nebbia
infilzato alle spalle
da malizie velenose

Si trascinò senza nome
in un’esistenza di dubbi
nascondendo l’anima
da trappole che parvero
giorni e notti

Morì in solitudine
senza sapere
che arcieri di calunnie
non ebbero coraggio
di fingere un pianto muto

Poi l’erba del suo giardino
divorò ogni fiore a lui caro
e il suo cane disperato
continuò ad abbaiare
a lune finte
e....tutti...
se lo ricordano ancora
..il cane...senza padrone....

Da:Vite Contromano

Locale notturno
Due figuri unti grassi
come porcelli
da ingrasso promettente
e che in montagna
in isolata alta quota
tra un freddo
che inchioda anime ai piedi
e un vino traditore
sarebbero andati incontro
a un’equivoco alimentare
..si avviarono per le scale
con le ballerine Lituane
che mentalmente stavano
già spendendo i soldi

Erano belle
avevano vinto ripugnanze
e i fiori del cliente
con anima nobile e innamorato
persero alcuni petali
che rotolarono come piombo
verso un nascondiglio
mentre Lui
si mise una mano sullo stomaco
e una sulla fronte
fulminea corrugata
a fermare il sangue

Caddero ali di sogni
tra fumi sparati da qualche illuso

Io dissi
non è questo il posto
per cuori che vogliono volare
in alto
non è questo il posto
per pregare

Da:Destini E Presagi

Non usate i fiori
Non usate fiori
per glorie immeritate
senza averli mai consultati

Non usateli
per fornire alibi
a una donna vanitosa
che da tempo
ci voleva stare
senza accorgervene
e ora al dono in ritardo
finge abbandono
alla poesia d'una rosa
casomai dategliela
come sacrificio
a bramosie
in ogni modo parlatene
prima coi fiori
per rendervi conto
se d'accordo
a immolarsi all'evento

Non omaggiate morti
uccidendo orgasmi di piante
che sublimano
coi loro meravigliosi colori
gioia vitale
breve universale

E' solo umana stoltura
sopprimere
collettive armonie del creato
per quelle proprie futili d'egoismo
e ingraziarsi defunti

Da:Destino E Presagi

Nel bosco
Nel bosco
al tramonto
lento, guardingo
s’adagia tremolante
stridulo piede
su secche foglie morbide
incollate
da stagnante rugiada
in compatta cotica
forata da sogghigni d’inferi
peli di funghi
avvelenati
e accarezzati
da sibilii di fiati
pregni di lamenti
orfani
a carne dispersa
emigrata
di morti lasciati indietro
da sbrani violenti
e incastonati
a radiche grinfie

Aleggia mistero
in ombre infilzate
da fili di flebile luce,
occhi evasi, vaganti
scompaiono
morsi da silenzi d’agguati

D’improvviso
fruscii
gelano sangue
..la mente sconfitta
soffoca paura e pensieri
azzittisce
con tonfi respiri
tremuli cuori
incavernati nell’anima

Senza cielo
si voltano presagi
a guardare in faccia
vibranti tentacoli

Impalliditi alle vene
globuli chiedono aiuto
a ossa scricchiolanti
gelate

Fauci invisibili ovunque
e il sudore granitico
si scioglie
..più in là, fari
una strada
la vita urla ai rumori
in cerca di timpani
..da violentare..
nell’inferno di compagnia
dove sagome senza paura
muoiono consapevoli
vegliate
...da solitudini estreme...

Da:Destini E Presagi

La triglia
Oh!porco d’un rognoso randagio cane
qua va tutto in malora a puttane
se poi penso alla mia unica figlia
infatuata di quella faccia da triglia
che vuol mettere su famiglia
giuro,lo riduco in poltiglia,
mia moglie Contessa Arcipiglia
dice ma chi matto se la piglia
quel salame per lei fa mille miglia
-Io sono il Barone Sinarca Losiero
blasonato illustre gran condottiero
una vita seria consacrata agli allori
lungi da me lamentare a causa dolori
ma quando è troppo è davvero troppo
quel presunto genero non vale tappo
-Orsù mio dolce amato devoto marito
tra moglie e marito non metter dito
affibbiamo al bacucco l’ormai zitella
se non altro le manca qualche rotella
sempre allo specchio a mangiar nutella
senza poi trascurar l’occhio guercio
che la portano fuori d’ogni commercio
-Cara Arcipiglia a pensarci hai ragione
la storia va adattata alla situazione
nostra figlia è ingombrante cataplasma
io in salute minata da inseparabile asma,
al nostro andare avanti con gli anni
invece che sollievo ci porta affanni
e come dice il proverbio chi si somiglia
s’impiglia,s’acciglia si triglia si piglia
ogni cerchione trova il suo copertone
prima o poi ogni coperchio un bidone

Da:Destini E Presagi

Febbraio
pesante carro
fischiante
al lento giro
d’eccentriche ruote,
carico di scheletri
d’alberi,
trainato nel fango
da testardo mulo
con briglie tese
a mano di fanciulla
di ciliegie guance,
baldanzosa
irrequieta
più in là
al prato
attesa in sorriso
da una margherita
effige di primavera
da appuntare
su creoli capelli
in grazia al vento

Da:Destini E Presagi

Periferie
Donne normali,in periferia
si cedono in macchine
girano schiene alla luna
tanto il cielo è a portata di mano
basta avvitarsi a metà
per puntare il naso alle stelle
e farle cadere negli occhi
-Dopo l’uso del corpo
cercano un fiore al decoro,
lo trovano tatuato sul seno
lo fanno sbocciare da un faro
abbagliante
-Quando sono meta raggiunta
messe da parte fermano il quadro
allo sguardo del posto,
a un giornale mai letto
servito all’attesa
-Raccolgono il buio
che ha perso la notte
per farne lama nel cuore
di chi vano le ama davvero
-Schiacciano grilli impiccioni
in sinfonia alle lucciole
che imitano stelle dissolte

Da:Destini E Presagi

Vino
Vino...
per non vedere
cani a pelo lungo
che dormono sul letto
e poveri
che s’ammazzano
per un cartone

Vino...
fantasia
per incontrare i tuoi occhi
da incollare sul mio cuore,amore,
amore lo posso dire
solo tra queste nebbie
imbottigliate
sprigionate

Vino..
benzina di quattro passi
su una stella
e dal suo balcone
lanciarti una rosa
paracaduta a un sorriso

Vino..
trucco di ragazza ingenua
nello specchio della luna

Da:Destini E Presagi

Madre carne e terra
d’un fiore transgenico,
questi spifferi
d’anima muta
vorticati tra denti
seccati su foglio
mai voleranno sull’oceano
e anche se ti giungessero
da un angelo travestito da rondine
li metteresti su quella foto
sbagliata contesa tra cuore e cornice

Unico amore è racchiuso
nei connotati cambiati
in giochi specchiati
sopra sagoma cristallina,svuotata

Pace sperata è rincorsa di piedi
vana addizione di sollievi
in attimi di passi sospesi

Sono a pezzi,conteso
dentro sproloqui d’ognuno
ho sangue innevato
ammutinato
all’orgoglio pagato,
la mia recita lunga
inghiottita da fischi

Perdonami Madre
se mi son finto normale
me ne vado in silenzio
che ho usato,
userò una pistola
col silenziatore....
per non atterrire mia libertà sognata
e dalle tue preghiere al cielo
finalmente alata

Da:Destini E Presagi

Storie di ieri
Pronto a mostrare
piccole storie
sfuggite a inquietudini
e soffocate in cirrosi
il paese sipariato
da gufi e presagi
s’aprì al giorno

La ragazza
riserva proibita
di latte d’adulti in rifiuto
a ogni svezzo,
sorrise al buffone
che prendeva in giro
miserie d’anime minacciate
da croci imitate
poi incerchiò il pubblico
nello sguardo faina
e come su una foto
segnò tra cerchio nero
di pupille la mia testa

Capii che dovevo partire
ed ero l’unico che
non l’avrei fatta morire
in quel luogo incatenato da sbadigli
e i poeti statici o zingari
sono i soli che sottraggono un viso
tra mille rimorsi al dilemma
smanie di fuga e nostalgie di ritorno
e portarlo in un posto diverso
infatti la portai con me
tra dolori diversi
e il tempo a capirli
intermezzo di pace

Da:Destini E Presagi

Epitaffio 66
Si sappia da questa pietra
ad onor di verità
quì giace l’emblema
di Statale ingiustizia
-Dopo cinquant’anni lavorativi
in verifica d’improvviso acciacco
Il medico di mutua Patria
stilò rigorosa ricetta
e proferì in militaresco tono
..immobilità assoluta
-eseguii alla lettera
e mai l’avessi fatto
se non per animosità
d’osservanza d’ogni regola
e da quel giorno l’INPS
Istituto Nazionale Per Sfaticati
ritenendomi fannullone
trasferì la pensione
a mia moglie,vera sfaticata
di trent’anni più giovane
a patto legasse nuovo cognome
al mio,infatti..Vedova Speranza
..........amen...........

Da:Destini E Presagi

Epitaffio 63 a un cane
Ti fummo con amore così vicini
al punto da immedesimarci
con ogni mezzo
al tuo mondo animale
-Spero,imminente
sia prima Lei mia moglie
a raggiungerti
se non altro per il fatto
che fu perfetta
nel ruolo di cagna
mentre Io non so perchè
forse inconsciamente
per donarmi tua preda
mi sentii sempre e solo
un goffo cervo
-Con immenso affetto:
Antilope Emilio
.......amen...............

Da:Destini E Presagi

Demolizione
Le lamiere s’accartocciavano
sotto fierezza del cuore
d’una pressa
-A poca distanza
in attesa doblìo
una vecchia Lancia
si rivolse a un’Alfa
e...lo so hai umiliato il vento
rotto timpani ad avversari
vinto in glorie a traguardi,
Io invece ho corso meno
ma ho portato a spasso
vite nobili cullate in apparenze,
spogliato difetti d’ogni genere
e poi vale più d’una vita
aver visto le gambe della Signora
sotto vestito di pura seta
quando metteva in libertà il seno
e s’aggiustava il trucco allo specchietto
e in ansie per andare ogni martedì a consumare
in albergo lussoso il peccato
-Di lì a fianco una Cinquecento
ho sentito sempre numeri
rate, scadenze e parlar di Dio
in modo peggiore e sono stata
insultata perché bevevo troppo
-Un vecchio Ape si destò
Da lungo sonno e disturbato
Quasi inveì........
non dimenticherò i guai passati
per salite preso a calci
a spronarmi d’andar veloce
e al mio motore diverse volte
scoppiò il cuore
inoltre chiedo scusa per il dialetto
ma il padrone era analfabeta
-Una Millecento
adesso mi sfogo anch’io
...dentro di me tanto fumo
mille odori, eatasianti profumi
un banchiere a contare soldi
e quanti capelli sparsi ovunque,
quasi sempre su stessa strada di periferia
lasciavo occupanti
che per tutto il giorno
in andirivieni ad altre macchine
--Intanto la gru arrivò vicino
Ferma.. disse un Signore elegante
questo è un modello raro
e con l’indice indicò la Lancia
subito spinta lontano al sicuro
mentre la pressa riduceva
altri conversanti in unico
grosso cubo di ferro
-Io per caso nei paraggi e pensai
è difficile entrare nella storia
quando si è vissuti in modo modesto

Da: Normalità Incondivisibili Tra Maschere Clonate

Due compari
Più che la testa
hai lucido cocomero
disse un poeta capellone
all’amico di penna calvo
e questi adirato in replica
..hai mai visto un asino
con la testa pelata?
e l’altro..
anche il maiale a peluria
è mal messo e non mi pare
abbia vinto il nobel letterario
-Come sempre passai per caso
ed ebbi modo a pensare..
ai due luminari in disputa
a sola estetica in sapienza
si potevano vendere in
buon abbaglio di recipiente
palline escrementi di pecora
come pregiate olive del Salento
e quelle più grandi di somaro
a uova di nera gallina Africana

Da:Destini E Presagi

Un passero
Pulizie Pasquali al naso
improvviso trespolo d’un passero
e immobili occhi a negativo
ad assimilarlo
-Ripartì maleducato,senza salutare
e in spinta a decollo lasciò un graffio
sanguinante e il dito subito in calco
a controllare,poi verifica di sguardo,
responso,un cuore rosso al dorso d’indice
-Capii che Lei m’amava ancora
e il messaggero pennuto muto
metamorfosi del suo angelo custode
a indicarmi la via a seguirlo
e così feci ma l’indice sempre dritto
al virare, al giro di figura
mi portò a ruotare anni per il mondo,
era forse abbraccio cosmico
che Lei voleva

Da:Destini E Presagi

L'asino e il poeta
Verseggiando andava un poeta
stridulo lungo un viottolo
quando a ostacolar trasognante declamo
un vecchio spelacchiato asino
sul percorso a impolverarsi,
tra flautolenze starnutendo
-Farfugliando,s’adirò il cantore
..se tu sapessi la centesima parte
d’un sol sublime verso non saresti
inamovibile riferimento a deficienza
alchè l’animale calmo replicò
..oh! stupido fallito scribacchino
ti pare s’io avessi sapienza al vanto
starei qui casuale a spulciarmi
in simile toilette a disputar con te
inoltre anche il tuo genio è poca cosa
se per confermarti in lustro
hai bisogno di paragonarti a me
-Io come sempre passai per caso
e da quel giorno imparai a dare
in complimenti parsimoniosi
del somaro a qualche buon letterato

Da:Destini E Presagi

Poesia contadina
Cara,ma non come prezzo
ma di affettività sincera
vorrei esserti necessario
come il manico alla zappa,
provare stessa gioia d’asino
che a sera stanco rientra in stalla
-Fruscìo di grano in caduta al sacco
le tue parole sussurrate,
tuorlo d’uovo i tuoi occhioni
stupiti dal pollame che copula
e due pomodori alle mascelle,l’imbarazzo
-Spesso in sogno m’appari
furba gallinella sfuggente
che lascia piume tra mani deluse
si perdono nel vento rapace
e io vuota damigiana insultata
da ubriaco squattrinato
-Con sovrumani sforzi
ho rastrellato queste metafore
a dichiararti immenso amore,
mi concedo in accesa speranza
che un giorno appena lontano vicino
possa esserti io secchio
emergente al pozzo a dissetarti
in estate torrida
-Baci,abbracci e poi si vede,
in scongiurato non recapito di missiva
tuo devoto... Puleggia Girolamo
fu mastro Liborio

Da:Destini E Presagi

Ortaggi
Una grossa pera altruista
cadde e aiutò a far maturare un pisello
che appena in forma
circuì una bella mela
-Gelosa la patata
abbracciò un finocchio
e questi la scostò
dicendo cercavo un cetriolo
-Cavoli,carciofi e broccoli
come al solito,ignari alle scene
furono invasi da corna di lumache
-Un fico si pavoneggò dall’alto
esclamando..è frattaglia ai miei piedi
e io ho un nome agli allori
-Brutti tempi sussurrò
il contadino,questi frutti
sono buoni e cari ma
in famiglia nei gusti
hanno preso sopravvento
mia moglie e spesso anche la figlia
in solitudine li divorano anche a letto

Da:Destini E Presagi

Ahi! Che puzza di baccala'
Lunga la strada che bruciava ormoni ribelli
una vecchia puttana accudiva un copertone,
col cervello faceva una lotteria e la vincità era
stridii di freni e un camion che accosta
e quando finalmente gli occhi estrassero
un vecchio catorcio dallo spago d’asfalto
una losca figura evasa dagli anni
le si pose davanti e strofinò pollice e indice
a quantificare la prestazione di sfogo
-La donna con sorriso da muro abbattuto
con soavità che sembrava incitare una fuga
soffiò.. un cinquantamila lire,scontato
-Per mille fulmini sussurrò il ceffo accigliato
e con pacca alle natiche tastò la merce
tra il finto diniego della proprietaria,
poi adirato contestò l’eccesso di prezzo
per gambe fuligginose,custode d’odore marcio
esclamando..ahi! che puzza di baccalà
-La trattativa non andò a buon fine
nemmeno a vendersi le fu amica la sorte
e alla mente tornò l’immagine d’un frigorifero vuoto
mentre il giorno anemico evidenziava le ossa
e le tumefazioni luoghi sacri violati alla pelle

Da:Destini E Presagi

Vittime
I morti foglie putride non servono a nessuno
i carnefici in piena linfa possono ancora dare
magari solo un voto e camaleontica
la politica gareggia occulta a perdonarli,
lo sanno bene anche i Divini Giudici
con miti condanne scremano fango
è lasciano acqua seppur torbida
ma necessaria al mulino proprio
-Per non finire a parlare in scarso lucro
di dispute tra cani e gatti e condomini
i Giornalisti in gara ad esser primi al nefasto
sanno che violenza è banca dal nome scoop
e alimentare dubbi,oro all’inchiostro steso
-Cerchia-bottisti opinionisti ai salotti
scelti accurati in par condicio pareggiano
clamorosi perdonismi e condanne esemplari
-Oh! care vittime,con anima a bersaglio
pregate per lui ma non seguitelo il defunto,
prima o poi un Robin Hood nella nebbia vi darà
un soldo di pace,una lama di luce ai denti

Da:Destini E Presagi

Natale
Mamma perchè tutti questi straccioni a ogni via?
-Sono dei buffoni e credono di essere San Giuseppe.
Mamma perchè in questi giorni tutti sorridono
e distribuiscono carezze con le loro mani fredde?
-Lo fanno per vedere se i loro denti sono bianchi come la neve
e per sentire se veramente ogni viso è amico dell'anima.
Mamma perchè tutto ciò succede solo a Natale?
-Perchè solo a Natale ci sono tante luci che si accendono
e si spengono bambino mio

Da:Piccoli Rumori Dell'anima

Little sheep
In postura preghiera
Segretarie tuttologhe
controfigure Madame Bovary
fumano sotto tavoli
in assensi rinfusi guidati
a raffica maltrattata,
passano a imitazioni pecora
appendono occhiali a lavagne
scartabellano ansimi
e incitamenti clandestini
in Italia che vira a natiche
pasteggia ricotte
e dietro toppe francobolli
esclusi enologi sudati
vibrano mani tremule a soliloqui
-Little sheep
a pascoli incamerati
frattaglie smercio
impreziosite in lingerie
carne in concorrenza occulta
tra rose replay appassite,sboccate
fiori preferiscono funerali
a stoccaggi spiedi imbavati
-La pillola del giorno dopo
fermerà embrioni gettati
a marciapiedi transennati

Da:Destini E Presagi

Finestra sul porcile
Occhio di bue
su porcile tresca,
stalla nelle case
Hitchcock pecorecci
-Papponi,maitresse
e palafrenieri
misurano
flautolenze d’audience
-Nei titoli di coda
nomi di cervi
che hanno vinto
una motosega

Da:Poesie Cialtrone

Giustizia
-La parola carcere
un tempo intesa,per tutti
ad elusioni di sociali regole
punizione in restrittiva libertà
Oggi in animo collettivo
è
-Deterrente
a onesti
-Reclusione ferrea
a ladri di polli
-Soggiorno VIP
ad assassini
-Miniera d'oro
ad avvocati
-Rendita prestigiosa opulenta
a giudici onnipotenti
emittenti di lotterie verdetti
-Lavoro vano
a scoraggiati gendarmi
-Gossip lucrante
a giornali teatranti a difesa d'iniquità
-Sermoni placebo
a cattolici
-Campo semina a spartire
di voti a politici
-Giustizia beffa
in rincaro a dolore
a parenti impotenti di vittime

Da:Destini E Presagi

Epitaffio X
Quì giace annoiato
inconsapevole scenziato
Visse una vita sciatta
con anima da pozzo dismesso,
unici momenti salienti
del suo esistere nel nulla
furono passaggi da
un immobilismo all’altro
eppure senza accorgersene
costruì la sua atomica
-Quando ultimata
poco prima che scoppiasse
tra le mani,capì che negli anni
aveva fatto tanti morti
-L’ordigno invisibile si chiamava
.........VERITA’........
......Amen.............

Da:Destini E Presagi

Consiglio
Se in sfortuna,per equivoco
dovesse capitarvi finire accusati
di reati gravi davanti alla legge
specie se in paese straniero
ove vige pena di morte,
a discolpa potete avvalervi
di testimoni più disparati,
assassini,ladri,puttane,terroristi
ma attenzione mai di poeti,
questi passano la vita in spreco
a copiare frasi e sparare sproloqui
così inverosimili che nessun Giudice
sarebbe disposto a cercare
un granello di limatura d’oro
in mezzo a una tempesta di sabbia al deserto,
perciò questi cantori del nulla
arlecchini di vocaboli,trebbiatori di frasi
impastatori di deliri,muratori d'accozzaglie
risulterebbero solo aggravio di colpe,
d’altronde come possono persone serie
credere di mari vermigli alabastrati
uccelli intercapedinati,lune inerpicate
orizzonti pellegrini,anatre raglianti

Da:Destini E Presagi

Bambini erranti
Allo schiudere d’occhi
lo stomaco brucia
pianto e vergogna,
sofferenze e istinti
li calciano al mondo,
camaleonti a sopravvivere
riuscirci cattività
-Un disegno di casa
confondersi tra bimbi opulenti
e due ali il sogno
-Suona la campanella
a chiudere scuola
per loro ritorno è sparire
pranzo sorteggio di scarto
-Cannucce a soffiare
bolle senza sapone,narici
al freddo che fa fiorire
fuori stagione rose alle guance
-Nutella fanghiglia
su fette di pane,morse
tra gioco di dita
e punta di pulciosi cani
-Domani chissà
una ruspa affamata
mangerà la reggia-baracca
e Arsenio Lupin
ruberà la grammatica
lontano fuggirà da Leopardi

Da:Destini E Presagi

Troppo tardi
- Sorgenti d’incanto
miraggi a portare a spasso occhi
i seni
-Colonne marmoree
a inferriato cancello d’oasi
le gambe
-Petali vellutati collosi
ad attirare farfalle
le labbra
-Fili di seta
a dipingere estasi
i capelli
-Ora
vanità pensionata allo specchio
-Pere secche a svernare su legno
-Pali scianchi d’un campo da gioco
abbandonato da ormoni
-Mantice di sfiato a rammarichi
-Fruste a parare mosche
-Sai amore non provo per te dolore
ho passato la vita ad allenarmi
in solitudine
per l’adatto al declino

Da:Destini E Presagi

Per orgoglio
Per orgoglio
Ci siamo scagliati il tempo
nella rabbia del silenzio,
con le parole abbiamo doppiato
tutte le scene del mondo
tranne i nostri labiali dirimpetti
trafitti con le code degli occhi
-Con le rughe
abbiamo contato le nostre battaglie
coi capelli bianchi il dolore
con i sogghigni le trappole
con l’ilarità il disprezzo
-Qualcuno chiama amore
questa guerra psicologica
che mira alla vittoria sull’umiliazione
-L’orgoglio
questo tarlo anestetico
ci ha rosicchiato i cuori
e quando involucri cartavelina
al nostro sbuffare inquieti,
son volati a posarsi farfalle
sulla tela d’un ragno
stesa su un fiore all’ultimo tramonto

Da:Destini E Presagi

Chador
Viso incorniciato
corpo in bozzolo
a sera in preghiera
falena d’incanto
a cuore d’amore
-Sogno d’ogni giorno
fiore in deserto
chiuso al fuoco di sole
s’apre in estasi
a chi lo coltiva
-Angelo corazzato
che demoni imperialisti
vogliono spogliare
ai mercati generali

Da:Destini E Presagi

Export in Afghanistan
Quando saranno sconfitti i Talebani
Dall’Italia in Afghanistan esporteremo
parastatali organizzazioni invidiate,
mafia,camorra,ndrangheta,sacra corona
grande fratello,pornografia,lotterie
-La sera si potrà uscire a rubare
a stuprare a ubricarsi a drogarsi
a falciare imprudenti non allineati su strada,
basterà buon avvocato a candeggiare coscienze
-I Giudici saranno severi ma clementi
non taglieranno ai ladri,ai delinquenti incalliti le mani
solo li manderanno esuli a rinsavire in crociere
-le donne potranno pregare a viso scoperto
inginocchiate sotto scrivania del capo
-Sulle carte d’identità sarà protetta la privacy
culi sostituiranno facce e alla voce professione
ci saranno scritte parole in Inglese, Escort
personal trainer,bisiness man,bitc
-I politici,godranno d’immunità premio
in liste protette,riempite da loro stessi,
saranno democraticamente eletti dal popolo
e potranno cambiare in continuo partiti
-Insomma ci sarà uguaglianza per tutti,
i giornalisti potranno parlare di gossip
e saranno eguali in prestigio a quelli inviati di guerre
-A Natale ci saranno indulti indiscriminati
e i parenti delle vittime ,allineati al perdono intercesso
avranno un ruolo d’elite al presepe vivente

Da:Destini E Presagi

Certi giorni
Certi giorni
oltre che scialbi
smemorati
declinanti al divenire
-Le ore,martellate
a demolire noia murata
e anelli a catena di traino
verso cieca mannaia
-Il bilancio è netto
vuoto piatto speranza
e contropeso sopra i piedi
-I ricordi,autodifesa
scattano a riportare
pezzi di ieri al vuoto odierno
ma nulla possono quando l’anima
sfrattata da involucra figura
si dilania a pietrificarsi
su scie di sogni morti
-L’amore fiore reciso
destinato al frutto,
conta in vaso,minuti mancanti
allo scarto di pulizie serali
-Ennesima illusione all’alba,
esausta follia,all’apice
ubriaca e a scendere stremata
s’addormenterà in occhi vuoti
-Chiamano Pace il non senso stendbay
da cui ripartire..a vivere

Da:Destini E Presagi

Moccoli
Ferrovie di mosche
binari moccoli
solidificati
sotto nasi dirupi
-Pidocchi affamati
divorano unto a capelli
assetati di sangue,
deboli,perdono irto
-Terzo mondo
nome d’archivio cinereo
caramellato da farfalle
d’acciaio
-Palline di carni,sgonfie
dazio d’istinti
dolore in semi
ad attecchire su plastiche
scarti d’opulenze civili
-Ossa e corvi fidanzati
abbozzi bambini
brutta copia dei perfetti
sorridenti in TV

Da:Destini E Presagi

Caciotte
Latteo danaro Polifemo
conio di contadini Molisani
a valicare burocrazie
a raddrizzare stenti
-Caciotte avvolte da cilindri
in giunghi intrecciati,fruscelle
-Caglio segreto alchemico
di Zecca casereccia
celante ovini,caprini simboli
intarsiati all’anime
-Giganti monete alternative
dismisure a convenzionali tasche
congeniali a pezze rubate a culi
-Caciotte unte a preservare tanfo
in uffici a guidare mani
a spostare carte
a scalare elenchi
-Caciotte,valute-cialtrone
di parassita Regione

Da:Destini E Presagi

Adatto
Ingranaggi imprecisi a giri veloci
disarmonici a perfetta meccanica
destinati a certa rottura
e rivoluzione tardiva in nuovo progetto
-Spesso però,lenti a ruotare
in olio elisir ad attrito,il rodaggio
e lento adatto porta a godere invenzione
salvo poi constatare panacea in scadenza
pasto d’errore al satollo tempo sprecato
-Così, poveri plagiati da offerte
in ricorrenze candeggio a coscienze
s’abbandonano a letargie ignorando reazioni
perdendo mire a cause di mali aggiustati
-Identica cosa in amore
affinità in abbagli,gemme mai frutti
e perdere,lasciare innescano sensi di colpa
plagiati da palliativi funzionanti all’inizio
poi tarlati da malinconica fredda ragione,
inevitabile conduce a logorio doloroso
spesso sfociante in odio fuori controllo
-Saggio il poeta consiglia,mai vi sia
nessun adatto in stolture accudite

Da:Destini E Presagi

La croce
Croci d’oro
al collo di magnaccia
a proteggere marchette
-Nei covi a rassicurare assassini,
negli alberghi a ore a celare
tresche vizi sproloqui
-Imitate da pugili
in aiuto a stendere avversari,
da calciatori a ringraziamento
d’un goal,
da empi moribondi a farsi ponte
alla sponda giusta,
da soldati affinchè sia il nemico
a morire
-Povera croce
a quante stolture e futilità è chiamata
-Sia proibita ad ognuno
e diventi alto premio solo a coloro
che spendono la vita ad accendere
sorriso al prossimo da armonizzare
col cosmo
-Era questo l’intento sublime
di colui che martire l’indossò
-Salvate la croce da blasfemie
di falsi credenti

Da:Destini E Presagi

Carni fugaci
Candele Polifemo
alla frutta
in ultima cena
lungo viali
d’ormoni indotti
fugaci
-Carni uscite dal libro
illuminate da stelle polari
incastonate in avantreni lamierati
-Mercati intimi
nella notte farinosa,
cuori su bilance cartacee
indicizzate in rossetto
portate a zero sfregando
-Nebbie di menti
avvolgono lampioni in risate,
spari in marmitte la festa
cosce e seni banchetto
-S’affaccia l’alba
baule dei trucchi
sveste,depone fantasmi

Da:Destini E Presagi

Ieri dismessi
Stradari su pelle
volti di vecchi
mai aggiornati,
ruotano persi
a lambire chi furono
parlano d’uomini,
loro stessi
nei ieri dismessi
evitando straziarli
al presente
-Prototipe voci
da gole rottame
urlano limiti
di ricordi accettabili
-L’anima
pellicola in disfacimento
gira gioventù
che solo lei vede

Da:Destini E Presagi

Il killer
Il kamikaze
seppur in stoltura malvagia
ha ideologie
si fa bomba la vita
dilania i suoi simili
convinto ingraziarsi
Divinità protettori del bene assoluto
-Ogni orrore omicidio,passato sollievo
avviene su scie cancrene
d’anima tetra e rabbia,vendetta
gelosia,ingordigia
sentimenti del male
a circuire la psiche
con autopromesse sollievo,
insomma esiste collegamento
tra cervello e anima marcia
seppur quest’ultima infertile
ormai a ogni germoglio-armonia
-Il killer invece
è impasto d’immondizie sociali
fantoccio ambulante di carne
guidata da rozzo freddo cervello
scollegato a qualsiasi coscienza,
-Litografia d’umanoide in melma
ha ideali-scorreggia ferma a metà
tra culo e intestino,
a comando d’ignavi,per lucro
ammazza vilmente
ignaro allo scopo

Da:Destini E Presagi

Letti casuali
In vita i miei morti
furono amo ed esca
del destino nevrotico,
li chiamò li sorteggiò li spedì
vagarono foglie in tosse di vento
sempre col cuore atterrito da miserie rapaci
vissero aggrappati a code in minaccia
di pennellarsi nel fango
-Bizzarri agli occhi i respiri
vedette di sciagure e rimedi
piloti di cuori senza tracciati
-Ora dormono in letti di marmo
distanti con ognuno una scritta
appena più lunga dei nomi
confinati da numeri di lotterie fallite,
hanno alle porte murate una foto a cartello
....non disturbare.....
negli occhi c’è ancora allerta al precario
-Al posarsi d’un fiore sparisce il dolore
s’accende sorpresa,rivede trappole
benevolenze recitate di ieri
-Tutt’immobile in quest’albergo sequestro
dove s’ignora compagnia d’ospiti
impegnati a rielaborare distacchi
-Non ci saranno più discorsi di cene
siamo ormai noi pasti,chi a tavola
chi prenotato dal tempo affamato
e una tovaglia di neve in comune
l’appartenerci silenzioso che nessuno vedrà

Da:Destini E Presagi

Italia in lingerie
Governatori
borotalco alle narici
perizoma in testa
reggiseni a sventolio di saluti
-Poliziotti
a far reggere pistole ai ladri
mentre li ammanettano per gite
-Giudici
a stabilire se
sagome finite intralci
a proiettili o viceversa
-Alla TV lezioni di dizioni
a distinguere cornee e corna,
manicomio e manico-mio
culinaria e culi-in aria
mutande e mutante
-Italia
cappi a cravatte
giarrettiera elmo di letargie ghiro
-Tassa,moglie di tasso
fracasso è Fra-Casso d’Assisi
-A sera il telegiornale
la Patria va sempre male
sporcata dall’ennesimo maiale
che sbaglia anagramma
da occhio-fino,finocchio
-Attenzione! a particolari
scopa e sega
in lavori diversi
ma in metafore a unico intento d’arrivo
solo una in compagnia
l’altra in solitudine estrema

Da:Disincanti E Presagi

Promiscuita'
Sazio,annoiato un cane
mise da parte antiche divergenze
copulò senza cercarne consenso col gatto
e questi anch’esso appagato ozioso
nei giorni a seguire fece identica cosa
forzata con un topo,il quale per non essere
ultimo anello debole passivo alla catena
andò a rintanarsi nella topa
della moglie del padrone che
quando venne a sapere del giro
trovò vendetta nel sodomizzare il cane
poi esclamò..ecco a cosa porta l’ozio
perciò in giro tutto questo parlare d’amore
-Un Politico venuto a conoscenza
di tutta la promiscuità copulativa
fece una sola legge e si scopò
intera categoria d’ognuno dei suddetti
-Dal cielo una Divinità,con un terremoto
e un alluvione mise tutti col deretano a pecora
alle bramosie del destino

Da:Poesie Cialtrone

Il meccanico
Stanco affamato,a fine lavoro
nel tornare a casa seguì d’istinto
per kilometri il camion, masticando
la foto pubblicità del pollo arrosto
sul portellone e con la mente srotolò
i ricordi sui kilometri fuori conta
-Poi si rese conto che la benzina
consumata costava il doppio del cibo
e la pellicola d’asfalto a fine corsa
era benda di sequestro agli occhi
-Rinunciando all’esca pensò ai pistoni
del motore che inseguivano le valvole
e che le avrebbero potuto acciuffare
solo a fine tragedia di grippaggio
smontate,rotte sul banco di preventivi
-Subito la mente si incupì,
certi organi meccanici al pari d’umani
in contesto d’amori platonici
per stesso progetto d’armonia,
ne condividono il fine col mezzo
senza mai colmare desiderio di toccarsi

Da:Avanguardie Irriverenti

Ritorno
Al ritorno dalla campagna di Russia
uomini piuma con zampe d’elefanti
trascinavano fardelli di piombo
e i morti nella neve,punti d’inchiostro
a pause di bufere
-I corvi,canarini di tenebre
felici gracchiavano abbondanza
di tanti insetti incollati a bianca pece
-Così raro il sole che i cani ignari
li doppiasse ombra,tentavano di scoparsela
-Tornavano sconfitti,non valevano una pallottola,
carni avvolte da stracci,all’amo di pensieri
verso puzzle d’animali in Patria stalla
-Superstiti a cottimo nel viaggio
dispersi a dimenticanze in atto,
eroi dell’inutile,ingombri e sorprese
a cuori in pace,fuori catalogo nella storia
-Tuttora il fiume Don canta la canzone trappola
e in certi punti increspa al cumulo scarto d’ossa,
aspetta ancora si dia nome di valore al suo pasto
considerato avanzi da vincitori e sconfitti

Da:Avanguardie Irriverenti

Badante
Sopra orizzonte
fulcro d’altalena
che a propendere
allo sprofondo
azzera rilancio,
due corpi a bilanciare
nuova alba e tramonto
-Stremati
livellano i pesi
sorridono al chiaroscuro
uniscono i nomi
in lingue diverse
per anagramma,
parola chiave
a porsi pari
a evitare
il baratro

Da:Avanguardie Irriverenti

Il silenzio non esiste
Solo,in stanza isonorizzata
il pensiero si riappropria dei ricordi
e con essi tutti i rumori del mondo,
-Il silenzio è condizione d’anima
quando in raro amplesso simbioso
tra l’IO e la figura
-Ci sono più suoni in una lettera d’amore
letta in solitudine coi soli occhi
in riservato sito
che non in banda all’opera
in feste patronale
-Il silenzio è rumore di dolore
per cuori sulle sue frequenze
per quelli fuori sintonia,
stridulo tarlo di vuota indifferenza
da riempire con egoismi

Da:Avanguardie irriverenti

Angurie
Nettare colloso a mosche
su baffi di bimbi
parentesi a lanci di semi

Refrigerio di sole
rosso cuore
circoscritto in verde
speranza

Scorze spolpate
virgole in spiaggia
tra ferie e ricordi

Organetti d’acqua
affettati
al richiamo di condivisioni
smarrite

Frutto di pianta
non più alta d’un piede
parodia a teste umanoide
svagate

Da:Avanguardie irriverenti

L'asino e il leone
Un asino e un leone accantonarono classe sociale
per percorrere impervia discesa senza farsi male,
con patto di ferro convenirono aiutarsi a vicenda
evitando così entrambi al caso pagare dura ammenda

A turno ognuno in avanti ad aver zampe salde a guidare
e l’altro indietro aggrappato alla coda a frenare
tal strategia si rivelò subito grande ingegno
senza pagare al dirupo affamato d’intrusi alcun pegno

Come spesso succede quando tutto sembra andar bene
si allenta in presunzione allerta di sangue alle vene
e la sicura guida del Re della foresta subì gran sbando
alchè l’asino pensò d’osare strategia tenuta al rimando

Fulmineò inchiodò grosso pene nell’ano al leone
e questi sorpreso chiese esaudiente a tal gesto spiegazione,
non si scompose il somaro disse ho posto ausilio,freno a mano
l’ho visto spesso fare a buon fine al genere umano

-Oh! porco d’un cane,son Re di foresta,
insopportabile dolore in azione funesta
intollerabile è tradimento e umiliazione
seppur capisco gran pericolo di situazione

-Morale:mai fidarsi di soavi apparenti innocui discorsi
solito dei traditori nei modi convincenti di porsi
bisogna controllare nessuno sia alitare alle spalle
onde evitare di vedersi raddoppiate increduli le falle

Da:Avanguardie irriverenti

Omofobie
Psicologie femminili
in corpi maschili
non sono anomalie
nè vizi
ma solo un progetto
tra infiniti
di madre natura
-Cervelli cretini omofobici
su uomini autoelettosi
emblema di giusta specie,
anche loro sfornati
dall’officina universo
solo quest’ultimi
allevano idee a sopprimere
chi non rientra
nel culto violento
da imporre
-Cattolici Giudici
omettendo Vangelo codice
faro guida a fratellanze acclamate,
sotto nomea "diversità anomala"
non ligia a lucrante normalità costruita,
pongono i due casi sopra citati
vicini in Celeste condanna
come a dire innocui figli armoniosi
in amore tra identico sesso
pari in colpa a criminali razzisti
-A tale questione propongo
di prendere a paragone intransigente assoluto
una statua del Canova e sopprimere
ogni umano in fattura deviante da essa
come pure identica sorte a chi
del Santo Francesco non segue rigoroso la via

Da:Avanguardie irriverenti

Un grande amore
Un grande amore,
spesso definito tale
solo perchè duraturo
è come albero maestoso in salute,
più le radici s’allontanano
a succhiare verso il basso
più imponente il tronco
e rigoglioso il fogliame al cielo
-In scarso nutrimento
aleggia sempre la fine
e qualche nuvola in siccità estiva
è solo flebo,flebile a rinvigorire
-Certi connubi,durano tutta la vita
pur avendo anime diametralmente opposte,
sanno che il legame è utile a entrambi
-Quelle che al pubblico
appaiono corna di tradimenti e sconfitte,
altro non sono che il prezzo
da pagare al bosco(società)
ove tresche radiche sottoterra
ed alibi di venti ad abbracciarsi
tra rami verso l’alto

Da:Avanguardie irriverenti

Solitudine estrema
Notte di rigido inverno
che imbalsamava rumori del mondo,
lui nella sua casetta,covo di solitudine,
come granello di polvere indurita
braccato da bianca spugna abbandonata
si vide rubare agonizzanti pensieri
dalle lancette a spada dell’orologio
poggiato sul camino fuligginoso
custode d’una fiamma irta a capelli
imbrillantati del diavolo,allora
provò col vino a sognare un pò
ma cadde dal bicchiere pietra lavica nello stomaco
che eruttò una tosse raucedinosa silenziata
dalle labbra ridotte saracinesche gommose
-Dei fagioli prima pasteggiati
bloccati indigesti in atmosfere del non tempo
improvvisi ribelli tuonarono
in sonora scorreggia e smossero torpori
battezzarono subbugli intestinali
dando voce,a piccole cose di sempre
rumori di tarli,faville,fusa di gatto
-Lui incominciò a parlare e a rispodersi
col suo corpo seppur in flautolenze,
svegliò la morte,svegliò le anime
dal nulla eterno,le spinse nelle grinfie
dell’alba

Da:Avanguardie irriverenti

Il cinghiale
Un cinghiale inseguito da cacciatori
approdò verso casa d’un contadino solito ubriaco
e questi quando lo vide..inveì alla moglie
per aver dato a sua insaputa permesso al maiale
di farsi crescere screanzato,folta la barba
-L’animale geniale prese al balzo la palla
e poco più in là dietro a un cespuglio
si strofinò a una pietra tagliente,
si depilò il corpo e in viso sparse borotalco di polvere
e quando giunsero gli sfiancati inseguitori,
ben curato domestico pacifico apparve
-Tutti riuniti a spiegarsi si diedero
l’un l’altro dei matti all’equivoco fin quando
un’asino apparve e inconsapevole aumentò
a causa della nera peluria dubbi alla disputa
fino a confondere totale le acque
innescando riflessioni di sconfino in traveggole
-Sopra una grondaia un passero musicò
ai protagonisti scenziati umanoidi il dilemma
e agli animali l’arguzia

Note:La favola non attinge da nessun detto popolare,è frutto della
fantasia dell'autore

Da:Avanguardie Irriverenti

Amore,io asino!
Bella bionda,passeggi,ondeggi,fraseggi
sorridi carica di vanità
malata di consensi per respirare
e immetterti in ogni giorno,lieta,
sicura d’alto indice del tuo infallibile
potere seduttivo

So che non sono destriero Regale a darti ali,
solo specie ciucaglia sgraziata in trotto
ma l’anima che ignori non la svenderò frattaglie
separate alla mia figura, mira a lampo
d’un tuo sfizio tra ilarità ai mercati generali

Hai a disposizione cavalli migliori
e io povero asino dietro a residui pascoli
non alzo mai la testa ad insidie di sogni
quando Madonna taroccata,in aureole blasfeme
col tuo bianco mantello fantasma
tagli verdi praterie e ti volti beffarda
mentre continuo a masticare
quel poco di scarto necessario che ho

Sai amore,gli asini sono lenti, pigri
forse un pò stupidi ma testardi,orgogliosi
indomiti e tanto meno assecondano capricci
perciò non puoi nè scrivermi,nè cancellarmi
nel taccuino d’amori vuoti a perdere
-A volte non basta tanto oro luccicante
per comprare da un bizzarro un ferro arrugginito
senza valore in fattura ma necessaria anticaglia
al cerchio collezioni in mostra di vanto

Da: Vite Contromano

Alluvione
Lampi e tuoni,
fuochi pirotecnici
pagati dal cielo in terra
con monete squagliate,
liquidi argentei in surplus
misti a scrosti di stampi
traboccanti
da forzieri abusivi
si raffermano a lenzuola nere
ai pavimenti in scalata
a crecefissi cani da guardia
-Si poteva evitare,
retorica di vocaboli stampati
su bandiere d’alibi
-Alberi cementati
da mappe dirottate
circoscritte da sorrisi furbi
ora invettive boomerang
-Oggi,ognuno Pietro di turno
rinnegante al canto del gallo,
e a caccia d’impronta
ispirata al bacio di Giuda

Da:Avanguardie Irriverenti

Epitaffio 63
Toglietevi il cappello
qui giace il Sommo Poeta
-in realtà mi diedi da solo
quest’elogiativo titolo
non per armonie sublime
di parole stese su fogli
totalmente ignorati
ma in virtù d’anima libera,
vissi pecora nera
dissidente a schiavitù ruffiane
di gregge e arroganze pastorali stupide
-Senza vero talento e difese di potere
poesia irradiante al cuore fu anarchia
-Scelsi in speranza a eleudere
fauci di lupi e non facile pastura ingrasso
premio letargia anticamera al macello certo
-Oh!penosi visitatori
calcati in massa su cieca identica strada,
ognuno singola illusoria autocelebrativa gloria
in brutta copia a l’un l’altro,
abbiate almeno flebile coraggio
a designarvi una croce fuori moda
sarà deretano di lucciola
a illuminarvi attimi d’anonimato eterno
-Che siano tizzoni ardenti,mani
se dopo aver letto quest’epitaffio
portate al basso ventre
o scagliate al primo ferro
...............amen...................
------------------------------

Epitaffio 64
Vissi coniglio
e ogni frusciò
parve postino di morte
in oasi rosicchiata
da deserto tra falchi
addestrati al riporto
da predoni
-Pelle da riempire
mendica di carni
fu il silenzio
-Orologio di dimenticanze
giaccio quì verso fine-corda
in attesa porti ultimo fiore
la mia ombra,unico amore
che mi sopravvisse
-Riposare in un’antologia di lapidi
la mia redenzione sognata,
ma casomai ci fosse,
i morti hanno caverne
e non occhi per leggere
-Oh! voi che vedete l’epitaffio,
venite presto a questo regno
a indicarmi il numero
della pagina col mio nome
..........amen..........

Da:Avanguardie Irriverenti

Officine
Nelle officine
medici riparano carni
rimettono liquidi in pressione
ma nulla possono al dolore
truce d’un amore
-Amori,fantasmi
visti solo da anime ospitanti
e modellati da baro inconscio
per una vita bugiarda
-Amori,parassiti
in ali immobili spiegate
viaggiano sui sogni
atterrano nell’indifferenza
-Bisturi parole
in vani tentativi a sincronizzare
cuori in unico plagio
di mendici pietosi sguardi
-Fabbri mefistofili
in inganni a forgiare armonie
mutano baci in morsi,
abbracci,soffochi di piovra
..ti amo,veleno senza tracce
...matrimonio spoglie disertate

Da:Avanguardie Irriverenti

Tra burka e c.li
Tra burka,saracinesca ai sorrisi
luce di Dio universo
e culi scoperti in retromarcia
grimaldelli al potere
preferisco gli animali
-Tra giarrettiere passaporti
e cinture lucchettate di castità
sogno un mondo ermafrodita
-Tra sermoni oscurantisti
e libertà prostitute
scelgo il silenzio
-Tra croci esche di pietà
e icone nel sacco piantonato
amo scrivere il mio nome sulla sabbia
-Tra letture d’antichi libri guida mai aggiornati
e scuole digitali avveneristiche,preferisco
decifrare suoni di parole al vento
-Tra giudici Divini in comando
a soppressioni omaggianti di maiali e agnelli
prego il mio stomaco a non schierarsi
-Tra amore e odio voto il dolore dell’immedesimazione

Da: Avanguardie Irriverenti

Madame De Courvasieur
Incipriata al profumo di cipressi antichi
a coprire indelebile ristagnato odore d’urine
tra atmosfere lascite di Principessa Egizia,
truccata in rimiro d’inganno a falce
ricevette il Marchese Zebeto Paco Degli Indulti
mai domo in corteggiamenti con chiodo fisso,
d’inesaudito rosario antico a frusciare
al salto di dita, rosea giarrettiera riccia,
lasciapassare invalidato di Madame De Courvasieur
-Passo felpato, mani a schiena lignea
poi stridulo freno e scatto consumato d’inchino roteante
a porgere alato, ennesimo mazzo di rose rosse
e solita accoglienza della Contessa in diversi intenti,
sorridente assenso di gradimento e cenno al fedele Osvaldo
ad abbeverare in vaso Cinese l’omaggio,inoltre tal comando
curva d’imbarazzo svoltante a discorsi vaghi furvianti
ma stavolta lo spasimante tenne linea dritta,
in frasi fiume vomitò sentimenti fermentati
alchè Lei arrestò in viso Modigliani il sangue,
inghiotti un respiro,dischiuse al cuore cieco
le rugose ancor belle labbra e sottile metallica la voce
si fece regale soma a risposta....mio caro Marchese
ai bei dì tu gran puttaniere cercavi me sigillo
in collezione e io trofeo raro più in alto di mani alzate
a gioir all’infinito d’uomini allo spasimo
ma il destino ci ha puniti,or due ruderi in solitudine
avvicinati da slavine in pretesa d’unico tetto
ma troppo tardi,ormai chi invano a pisciare oltre le scarpe,
chi con cipria Francese ad asciugare inopportuni liquidi
-Adirato,scosso e rosso in viso il Marchese si battè il petto
invogliandolo ad aprirsi a maggior rigenerante ossigeno
poi balbuziente replico...avviciniamo seppur a tempi brevi
queste due carcasse di cineprese capaci ancor di svolgere
eccentricamente all’anima la pellicola del nostro sogno
che distratti mai guardammo in realtà
-S’abbracciarono tra profumi di rose e muffa

Da: Avanguardie Irriverenti

Corna
Corna ad impastare ricotte
e termometro di siero
olio Santo sulle fronti
-Indice e mignolo al saluto
antenne a captare ansimi
e compasso a ruotare a basso ventre
in calcolo abitativo d’ormoni espulsi
-Bandiere d’idee caduche
a questa Patria di buongiorno
a retromarcia in tacchi a spillo
-Frecce di mano a binari
percorso d’occhi al capolinea furbizia
-Scudo d’esequie
retrovisori di sorpassi
forchette a infizare gatti neri
ciondoli a collane d’aglio
spie di segreti finti
-Vedette di carne inflazionata e
risa al rimiro di specchio tra due aste
-Crocifissi monchi di magnaccia

Da: Avanguardie Irriverenti

Guerre necessarie
E' fin troppo comodo
avversare a parole la guerra
salvo poi partecipare
a suddivisioni dell'economia
che questa nel mondo produce
-Condannano mezzi e fini
ma silenziosi, per ignoranza o egoismi
godono dei positivi effetti collaterali
in rovescio di medaglia
che ogni peggio coltivato elargisce
-Milioni di lavoratori, commercianti
e ancor altri a beneficiare
della nefasta produttività
e quando saturo il mercato
criminali politicanti sponsorizzano
aggiornate tecnologie bellicose
e smerciano obsoleta ferraglia in disuso
a paesi arretrati pronti aizzati
allo scanno fra loro
-Troppo ghiotta la controparte in petrolio
così vitale ai confort irrinunciabili
-Mai voce si leva ad ammissione di colpa
...quel nero liquame altro non è che sangue
dai fratelli versato e magari ognuno
in coscienza prender posizione a rinunciare
almeno ad agi spesso portati all'estremo superfuo,
ad esempi eccessi di cilindrate consone a vanità
e non a reali necessità,come pure caloriferi
in uffici Statali accesi a massima resa
con finestre aperte quando il sole specie a sud
fa capolino d'inverno
-Per non parlare di scaltri imprenditori del male
lucranti allo smaltir di macerie, tossici rifiuti
e in ricostruzioni insicure
-Sciacalli di multinazionali, Santi d'inferno
con alibi di missioni in soccorso a feriti,
sperimentano su inermi, vaccini affinché ben certi
corretti a ogni morte, siano ad uso sicuro
delle loro civili indifferenti Nazioni
-Faccio altro monito agli ecologisti
pronti a protestare su tutto ma ben lieti
ad usare tecnologie partorite proprio da inquinamento
-Ai bambini andrebbe trasmesso, rispetto d'ogni vita
ma specie in Italia alcuni padri saggi si prodigano
a infondere attraverso lo sport caccia,
eroica cultura mortale

Da: Avanguardie Irriverenti

Caducità
Cadono dai tetti di viali,
foglie danzanti
s’adagiano a servire
mosaico monocolore
-Telai a lenzuola di nuvole,rami
si cullano al sonno,
provano antidoti d’incubi,
dottori i corvi misureranno deliri
- A lucide panchine s’intravedono barbe
ruggine, muschio e pori spugnosi
appiglio soste d’ossa sfiatate,
speranze a capillari di denti
superstiti a carie pestifere
-Frutti del tempo in nebulosi pensieri
cardellini altalenanti
su ceppi sottili cinguettano arrivederci
celati d'addii
-Statue,gelide, ponte tra storia e domani
paiono morti,risorti funghi porcini
-Stridule scarpe anonime a lacci e figure
a rendere ninna nanna il fruscio
soffice il materasso al dolore impaziente

Da: Avanguardie Irriverenti

Noia e ricordi d'inverno
C’è chi si sposa per noia
per sentire un cuore
battere
nei paraggi
e per non sembrare
l’unico superstite
nelle notti d’inverno
quando il freddo
gela ansie e paure
e i pensieri
si sottomettono
alle tenebre
in certi posti
dove si vive
solo per non incontrare
la morte
che peggio
sembra
un eterno
..far niente...
----------------------

Ricordi
Ricordo il mio paese
come un’oasi di riserva
dove la morte pesca
senza colpa
tra ozi sprecati
lasciando rimpianti
costruiti
come giacche fuori taglia
indossate da bimbi
con smanie di grandezza
davanti a uno specchio
che deforma
e strappa sorrisi
che non convincono

Da: Normalità Incondivisibili Tra Maschere Clonate

Dispute salottiere
Tra il vesuvio sospeso
d’una pipa che eruttava
fumo violaceo di trinciato forte
nel salotto di donna Carmela Degli Incagli
disse Z’Ricuccio Carbugli...le donne
come meloni,belli fuori
e in sorpresa amara dentro
-Zia Sella Dei Galoppi
a tal sentire corrugò la fronte
tagliò le labbra con la lingua
per assicurarsi il non sdrucciolo di parole e
..gli uomini sono broccoli amari
ma basta cucinarli a fuoco lento
per addolcirli a tal punto
che solo aggiunta di sale toglie lo sciapito dolciastro
-Donna Rosalia Delle Schermaglie
sbuffò e poi in fulminea compostezza
s’inserì nel silenzio di ricarica reattiva e..
è cosa nota che i maschi hanno due teste
e quella a sud secondaria,eminenza grigia
detta i vari comandi al precipizio,inoltre come i cervi
negli anni a ramificarsi ma a differenza di questi
che vantano a ogni aggiunta, saggezza
i nostri partners s’illudono di sembrare giovani
segandosi le corna
-Porco d’un cane esclamò il Barone Puleggia
siamo due a uno e palla a centro e riconosco
che sarà dura pareggiare...
-A tale affermazione gli uomini reclamarono
alla servitù i loro berretti,lisciandosi
le teste con mani tremolanti e sudate
-Il primo a uscire dal salotto,borbottante
fu il Marchese Braco Degli Acciacchi e
sulla soglia esclamò...D’altronde queste vipere
che adottiamo a consorte vantano d’aver sconfitto
il diavolo
-Il Commendatore Cinghia Di Strapponia
tentò un colpo a sopresa abbozzando una pseudo-rima
..donna vuol dire danni ma parò il colpo
la Contessa Ermenegilda di Tromboia e..maschi solo fiaschi
alchè una miriade di mani a scudo al basso ventre
chiusero la serata

Da:Avanguardie Irriverenti

Afghanistan-Ipocrisie italiche
Quante morti bianche ogni anno,
per costruire un ponte,una ferrovia
una palazzina,forse questi
non lavorano per la Patria?
-Cadono anonimi come foglie
ma in disturbo ad archiviarli
eppure anch’essi nel combattuto lavoro
pressati da orologi in sub-appalti
in concorrenza spietata
e insultati gli viene spacciato
neve il sangue,bianco come lenzuolo a coprirli
-Nell’Afghanistan con un Dio di troppo
in guerra per un Paradiso sulla carta
muoiono i soldati tra lo stupore
del popolo Italico che li credeva Francescani gitanti
-Missione, parola a sdoganare il viaggio
all’inferno dei vivi che si nutre di cadaveri
che sono benzina a far camminare guerre
-Or dico io, stupore è casomai veder macchine
seppur tecnologiche camminare e di rado alimentarsi
-C’è malvagità a infondere sorpresa e fato
a decimazioni in intenti bellicosi
mentre sarebbe corretto prender coscienza
che ogni soldato in battaglia è teorico morto,
in gioco a guadagnarsi ogni istante la vita
-Mappe e bacchette d’mbonitori nei salotti a designare strategie,
per loro tutto semplice basta spostare bandierine
e fare cerchi su una carta a nord,a sud
-I morti sono morti e in categorie diverse
in questa Italia come il calcio gli fanno un campionato
e far sembrare gloria l’immenso dolore del distacco

Da:Avanguardie Irriverenti

Il catramista
Con tuta leopardata
e mascara nero agli occhi
Sparge raucedine
tappeto ai deliri del progresso
-Non è gay ma semplice catramista
ma stavolta il look non importa
al perbenismo dei bigotti
-Spugna al sole
cumuli da spalmare
rendono miraggi calura
che cucinano pensieri
fissi sul tornare a casa
per un sorriso sulla soglia
in abbraccio a spine e rosa
-Pece sotto i passi,
secca sarà pelle di concia
dipinta da mercanti
-Ogni tanto un momologo retorico
...era meglio quando sulla schiena
impolverata di bianchi serpenti
starnutivano cavalli
e a voce ci si salutava
-Una volta le distanze
anima in gomitolo da srotolare
e non tiri al mucchio,di fucili
-Sul percorso si raccoglievano paesaggi
oggi sagome abbattute

Da:Avanguardie Irriverenti

Ottobre
-Brezza carica d'addii
e nel cielo coppe di pianto
per servirsene in finzioni
a liquidare retoriche di cordogli
convenienti in Ottobre
capolinee di gemme
scese in frutti attesi
-Cercatori d'oro,delusi
passano all'argento liquido,rugiada
che falsario il sole,spaccia diamanti
per un'anello che non salderà labbra
-Una mazza a sorreggere
nuvola minacciosa, ombrello ai delusi
e deposito di feccia a occhi,pozzanghere
invece aureola ruotante a circoscrivere
due cuori in rimiro a specchio
consenziente a terra,ai fidanzati
-Dal mare,stessa barca è
ricchezza a pirati
miseria a depredati

Da:Avanguardie Irriverenti

Mah! La luna
Alibi
inconsapevole
e rosolio
in tempo
vitale
di catene
alimentari
-Specchio,
trasforma
ai piedi
in ombre
subdole
inconsci
-Palla gialla
colleziona
occhi di bimbi
e presagi
di vecchi
-Guardona
e palafreniera
d’amori
-Incinta
e partoriente
su calendari

Da:Avanguardie Irriverenti

Par condicio
Un occhio chiuso
l’altro sul mirino
e frenetico l’indice
a tastare il grilletto
-Esplose la canna
e cancellò lo sguardo
di punta
-Disse il passero
..stavolta il naso
super partes
ha arbitrato bene
fischiando il buio
anche all’occhio arrogante
che gioiva alla morte,
par condicio d’oblìo

Da:Avanguardie Irriverenti

Gitanti
Pensionati
smemorati
denunciano scomparsa
d’orologio
che festanti
appesero al chiodo

-Sui pullman
spostano orizzonti
bevono paesaggi
da raccontare ai sordi

-Improbabile rivincita
tra fischi di anni
sgambettati dal tempo

-Ora, autostrade dritte
ove rotolano capolinea
calciati a spostarli
più in là dalla vita

-Cappotti in estate all’equatore
gagliardetto al senso dei viaggi

Da:Avanguardie Irriverenti

Menù agreste

Primi piatti
-Tagliatelle forfait al profumo di bosco
tagliate a spago cinghiato
con funghi porcini in pausa puttanesca
-Spaghetti capellini annodati da zitelle allo sparlo
su usci tramontana
-Carbonara con uova d’oche starnazze
fecondate in kamasutra elicoidale
e pancetta di maiale imporcellato Messicano
-Maltagliata in distrazione con ricotta guardona
e alici mollicate di paranze dell’adriatico
-Orecchiette sorde Sarde a incavi di pollici scrivani
con rape transumanza del tavoliere, spruzzate
con olio sbircio mestruo Lucano

Secondi piatti
-Quaglie steppaglie Galiziane acchiappate a mano
involte in pancetta del sud tirolo
affumicata con frassino Stradivari
e prezzemolo ampollato duro Pontida
-Spiedini d’allodole retate del Salento,
rosolate al flambè ginepro e gratinate
al Piccante viagrato Calabro di stagione
-Lepre in gambarotta azzittita in crosta di patate carciofate
-Agnello all’uccelliera panciata,contornato da fagioli Afgani,
silenziati al cusciono di Papa
-Capriolo consorte cacciatora in bella vista
con lamponi nasifughi Spagnoli

-Vini
-Dirupos rosso 1960
-Cicorias rosè 1980
-Ciamuorias bianco 2000
-Baccallocco Rosso 1987

Dessert
-Gelato tamarindato alle barbabietole Cinesi
-Torta zappatora alle zucche gialle
-Bom bon schiattoni al liquore di cipolla

-Buon appetito dal cuoco:Conte Ruttobeso Sgancia Farcito Flautolento Di Cornovaglia

Da:Poesie Cialtrone

Vengono da lontano
Vengono da paesi lontani
ove donna è immondezzaio d’ormoni,
passaporto è catena
tesa in miseria catapulta
-Lepri in nuova cattività
davanti a foto d’insalata
e libertà,allerta tra cane e fucile
-Si fanno coraggio con flash memoria
scongiuri d’un rito tribale,
lucertola infizata a spilli
e un teschio passamano,
per noi promordiale basket
-Occhi,spugne di violenze
sature,specchi lucidati da paure
-Sono monete di carne
coniate da coltelli,
poste esempi di mance
lungo viali di calore finto,
spiccioli consumati da sommare
e nel giusto peso convertiti filigrana,
piume d’ali ai Caronte di turno
-Speranza è una rosa persa in corsa
sull’asfalto da una bocca ardente
mentre le mani impegnate in allaccio
d’abbraccio vero
-Viene da dire...
Dio perchè non deleghi all’inferno
il germoglio d’aguzzini,
invece di costruirli
nel ventre bistrattato di donna?

Da:Avanguardie Irriverenti

A quei tempi
Erano gli anni ottanta,
pioveva a comando anche col sereno
e le nuvole sicari pilotati
di sogni non allineati al potere,
-Sui palazzi delle regioni
si leggeva..CENTRO COMMERCIALE-
gli uscieri galoppini
trasformati magazzinieri
e i vigili urbani frecce segnaletiche
al traffico dei prosciutti

Sulle insegne delle banche
incorniciate da ramoscelli d’ulivi
c’era scritto -PELLICCERIA-
i direttori s’atteggiavano
a Robin Hood di nuova era,
scuoiavano i poveri
per dare ai ricchi

Le donne guidate da fotomanzi
divorziavano dalle macchine utilitarie
ignare appartenessero ai mariti cervi
ma i cavalli veloci scelti
avevano il difetto di cambiare strada
ove piazzole di sosta erano atelier
del vuoto a perdere

A quei tempi avevo un amore
mi disse sorridendo
t’ho imprigionato il cuore
e non hai avuto il coraggio di urlare
e mi lasciò per un’anarchico
che con vino e fumo uccideva il lavoro

A quei tempi parlavo con Dio
e una volta mi rifiutò una preghiera
motivando che oltre gli imprechi
c’era bisogno di rischiare

A quei tempi,sponsorizzato dall’occulto
avevo un futuro e me lo vedo chiaro solo adesso
perciò ora sono costretto a scrivere
su tutto ciò che non ho fatto e mai farò

Amore...cullami l’anima nella pace
fammi dormire sul tuo seno
sussurrami lieve all’infinito
che se non avessi fatto tanti sbagli,
se non m’avessero morso tanti cani
non mi avresti mai incontrato

Da:Parole Fredde

Una foglia
Esequie gratuite
d’un vento garbino
a una foglia di platano
-Accartocciata
come cuore svuotato,
sospinta raschia l’asfalto
in cerimonia giostrante
-A una folata più forte
impenna come a risalire al ramo d’addio
poi danzante in grazia di macabro
plana sul dorso d’un cane a riposo,
questo la crede farfalla gigante
e quando sferra di scatto l’azzanno
uno schiaffo invisibile
la sottrae alle fauci,molle sul vuoto
e si salva nel suo funerale
-A poca distanza,Io su una panca,
coi pensieri di fresco bucato,mi dico
nemmeno la morte pone fine immediata
al precario,ha le sue varianti
al ritorno di madre polvere
-Una ruota di macchina,frantuma la foglia
ormai crosta che si dilania nell’aria
fino a posarsi leggera,concime
a ridente aiuola vicina
-Elaboro la scena e fermo su carta
una riflessione...........
La vita è un pittoresco vestito indossato
soggetto con arte a continui rappezzi
e quando copriamo del tutto la stoffa originale
allora nasce un nuovo arlecchino
sul cadavere dei vecchi fili

Da:Avanguardie Irriverenti

Molise 2
Porri calcarei
peli gramigna
ruscelli singhiozzanti
oasi derelitte
-Sensori silenzi,antenne
trespoli di corvi
postini necrologi
tutti nel cerchio sfuggito a Dante,
Molise
-Lamenti di motoseghe
colonne sonore
a spettrali cortometraggi
di vite evase da occhi,schermi
affamati servi d’opulenze invidiate
-Serpenti ammucchiati,ansimanti
sfiniti d’amplessi,strade
-Telenovelas cagnacce
osservate dietro persiane rasoi
espiate con palline in catena
saltate da reumatici pollici,rosari
-Amori stesi su diari
sospesi tra fuochi e cassetti,
scruti di madri e bronci di padri
-Zappe,riposano su caprine pellicce
emblema ripudiato, tirato tra storia
e progresso sognato
invocato in labiali su binari di labbra
screpolate dal vento
-Teatro di repliche stanche,piazze
ove realtà è pubblico,apatie attori
e neve,grandine,tuoni unici applausi
-Si restaurano con collette di morti
cimiteri in disuso,quelli attivi
con imprechi elemosine a viandanti predoni

Da:Avanguardie Irriverenti

Esperimento 2
Per esperimento
condannai il mio cane
a controllato digiuno
per una settimana
poi improvviso lo posi
davanti a scelta fulminea
tra fumante bistecca
e copulare con una cagna
prosperosa in calore
-Immediato l’avvento nel piatto
anzi grignò alla posta in accomodo
credendola concorrente di pasto
-Quando finito
non del tutto sazio mentalmente
ma gonfio allo stomaco
si guardò intorno se vi fosse
leccornia in aggiunta
-Man mano il satollo
comandò la psiche al contento
e il mio fido compagno
sciolse impetuosi istinti amorosi
-L’esperimento mi fece capire
il perchè oggi i poeti
cantano solo poesie d’amore

Da:Avanguardie Irriverenti

Unica via
Rendere ormoni inocui
spezzare istintivi tramandi
unica via di salvezza
e d’eroismo vero dei poveri
altrimenti condannati eterni
a fabbriche d’anime schiave
-Immane reato ignorato
barattare amplessi di pochi minuti
per vite in cattività certa
sin dallo schiudersi
-Leggi borghesi,Religioni,
effetto placebo in durata flash
nella miseria mulino del tempo
-Raro riscatto,in acclamo per chi
parte quando già al podio s’innalzano
premi anzitempo assegnati,
-Non porre eredi di propri nefasti destini,
unico modo a non proliferare carni
attese da piovre croci
-A volte mi chiedo se al mondo
ci sia più violenza nel cinismo lucrante
dei ricchi oppure tra poveri
che per egoismi e lampi di sfizio
lanciano al mondo figli in catene

Da:Avanguardie Irriverenti

Fine agosto
Incominciano gli alberi
a incerare frutti
in maschera funerea
per consegnarli ai palati
-L’aria si toglie i panni di cellofan
sporchi che la calura ha cucito addosso
e tersa invoglia anime alla muta
e nel tempo transitorio di nudità
le correzione a nuovi adatti
-Il sole,vecchio croupier
chiude olimpiadi di risvolti,
pulisce tavoli,teatri di rovine e sogni
al rimando di conferme improbabili
-Porta il mare nelle biblioteche dei fondali
il precario indefinibile umano
catalogato da sciabordii,carezze,ora schiaffi
e l’anno prossimo riporterà al vento postino
voci in surplus agli archivi
-Gli amori provano prestigi,
si spalmano su cartoline
con alchimie d’inchiostro sognano
in lontananza d’entrare nella fessura
d’un cuore che lento si chiude
al via vai di nostalgie piegate al dolore
-Le campane suonano il gong
alle voci mistiche dei conventi
in allenamento per il raccoglimento interiore
che il caldo ha disperso nei sudori
-Lentamente s’avvia la natura a divenire
una stazione di metamorfosi,irrequieta e silenziosa,
smista sensi malleabili,dubbi e certezze,
incomincia a distribuire cappotti,fardelli
e sveste scheletri a secondo del viaggio
-Qualche torrente prepara il letto ad acque
schiacciate da palpebre

Da:Avanguardie Irriverenti

La volpe e il pavone
C’era un pavone di rara bellezza
che persino una volpe se ne innamorò
a tal punto che in diverse stagioni grame
sopportò feroci crampi di fame
e mai le balenò idea di farne prelibato pranzo
anzi donava al suo anomalo amore
che civettuolo innalzava sfuggente l’idillio,
rari succulenti frutti di bosco
-Il pennuto conscio di tale virtù,tronfio
passava le giornate al rimiro in laghetto
ma un giorno s’avvide che alcune piume
a flebile vento volarono via e così man mano
nei giorni a seguire la perdita
e stavolta non era normale muta
-Lento il declino tirava somma di anni
spogliava il Re della vanità
e isole di lucida pelle s’arroventavano
desertiche al sole beffardo
-Quell’anno la volpe nel vortice d’ennesima fame
sia per evitare esempio di bellezza sfumata
che per tacitare lo stomaco,socchiuse gli occhi
e lo azzannò fino a divorarlo leccornia
-Quando satolla sdraiata all’ombra d’un faggio
in riflessione sussurrò.....quando la bellezza
coltivata assoluto pregio svanisce,
nessun’altra virtù appare e sia a umani che ad animali
che hanno fatto unico scopo in vanto l’effimero
la sorte prospetta il macello o ancor peggio solitudine greve
e io ho risparmiato al pavone impietosi giudizi
del pubblico ansioso di placare invidie covate

Da:Avanguardie Irriverenti

Escort
-Parola moderna che vira
gira e rigira in prestigiata mira
cambia popolano modo di dire
poi il culo sempre a scoprire
-Escort accompagnatrici
per non dir volgari meretrici,
-Carne curata da vendere
al lercio osannato potere,
principesse di finto reame
tra champagne e liquame
-Povertà lungi dà gloria
ma solo pane e cicoria
e mostrare abbaglio d’oro
vuol dire consolidato decoro
meglio immoralità chiacchierata
e non casta nomea dimenticata
-Non ci sono più sermoni timori di Dio
e allori terreni significa ogni dispendio

Da:Avanguardie Irriverenti

Poesia del silenzio

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linee sul monitor

...........amen ..............
unica flebile voce di un passante
forse un infermiere

Da:Voci Dall'Inferno

Uno sparo
Uno sparo si dilania a caccia di timpani
ed esangue a terra dietro una siepe
un uomo col fucile automatico
-Abbaia il cane addestrato
verso una nuvola di fumo
-In alto nel cielo terso
l’allodola esegue in perfezione
una sinfonia di Mozart
-Dal pioppo si lancia il corvo
plana gracchiante nella valle,
si posa su una pietra e applaude
con le ali,mima equilibrio precario,
ruota il collo come a dire
il destino gira verso tutti
-Da una chiesa diroccata
fa eco il de profundis della civetta
e il vecchio eremita
si slaccia i pantaloni
infila rugosa mano al basso ventre
ingoia saliva per ammorbidire
l’accaduto
-Il Telegiornale del bosco
parla di giustizia in grazia ricevuta
e il picchio fa una tacca sul tronco
a indicare meno uno al danno
più uno alla punizione
-Il telegiornale degli umani
liquida l’evento col nome...disgrazia

Da:Avanguardie Irriverenti

Storie di ieri e di oggi
Si vendeva tra i fumi di copertoni
e i claxon assordanti dei camion,
man mano con malizia gli salì il prestigio
e si fece conquistare tra alberghi
a cinque stelle
-Giocò coi vestiti,si negò molte volte
con mestiere per elevare il prezzo
e il desiderio
-Un giorno quella strana macchina
che gli irrigava il sangue si guastò
e per la prima volta sentì calore al petto
e un fremito d’orgasmo mai provato,
ebbe sussulti senza regole tra due lacrime
e un lampo di gioia all’anima
-Si innamorò senza prezzo e si pentì
d’esser stata generosa negli sbagli
-Si riciclò tra benpensanti benestanti,
sussurrò delle preghiere di domenica
e sognò un figlio per ripulirsi del passato
e le riuscì di generarlo ma un giorno avvertì
d’esser stata preda lacerata da troppi cani
e provò amore e odio per chi ignaro le regalò
quel sogno avveratosi
-Forse per eccesso di contegno
a bilanciare impudicità iniziale
fatto sta che non la vidi nemmeno per finta
più sorridere salvo un giorno in una foto
sul giornale,sotto un amen tra allori e spine
-Mi ricordai d’un amico cinico che diceva
...è inutile voler leggere a ogni costo
sui volti scarabocchiati dal destino
cose belle che non furono mai scritte,
-Io dico,facciamo parte d’un progetto della morte
e la natura è sua macchina, eterno prototipo
perciò di volta in volta ha bisogno di ricambi
per rimanere sulle scie del tempo
e alcuni di noi sono pezzi cavie di rottura,
errori tra struttura base collaudata più affidabile

Da:Amori Scaduti Di Un Essere Qualunque

Davanti al bar
E’giornata scialba
non ho voglia di far niente,
un cameriere mi porge
un aperitivo chimico
-Osservo poco lontano
un mangiatore di fuoco,
prepara la bottiglia di benzina
e prende le misure,intorno
a un gruppo di persone
che agitano i colli
come pioppi al vento
-A due tavoli più in là
c’è la moglie del dottore
seno scoperto,cuore ostrica morta
in un mare di petrolio,
scambia due parole col ragionier Cipolla
occhiali fondo di bottiglia
e barba a foresta sottratta a incendio,
sorriso da documento d’espatrio
-Questi quadri di figure incompiute
mi fanno sentire un naufrago
a cui sfugge ultimo appiglio
e allora provo a canticchiare
una canzone che non mi viene
la bocca è valvola di sfiato
d’un vecchio organetto che manda fuori tempo
avvinazzati contadini danzanti sull’aia
-All’improvviso un venticello
scuote pollini di pioppi,farfalle
in tempesta di sabbia,allora mi agito
e sento un corvo strapparmi brandelli di pelle,
è il ricordo di te Sara che passa dall’anima
alla carne

Da:Amori Scaduti Di Un Essere Qualunque

Pantegana
-E’ la storia d’una adozione
che trasformò usuale dispregio
per una pantegana,in amore
-Tutte le mogli del condominio
logorate da gelosie brucianti
misero in ausilio al gatto
una tagliola dietro la porta
ma il felino plagiato da arguzia
e raffinatezza dell’animale
prima l’allertò e poi se ne invaghì
-A nulla valsero benedizioni Pasquali
a fermare l’anomalia,ormai normalità,
gli spruzzi del prete parevano elisir
di giovinezza e splendore all’intrusa
-L’unico parziale successo l’ebbero
decrepite zitelle, a coprire
ansimi d’affanni a mai domi stupori
con recite d’altosonanti rosari
-Nell’arco d’un decennio
forse a causa d’eccessi affetti e litigi
il condominio fu decimato
da infarti e cirrosi epatiche
-Aggiustando vecchie metafore contadine
un quotidiano locale scrisse
.....hanno tirato su e giù
senza dare mai segno di logorio
più dei peli di pantegana
e non tutti i fili d’acciao
delle corde dell’ascensore
diverse volte sostituite
-L’unico mai coinvolto dalle scene
fu il burbero Professor Zarrachumma
ma pagò l’ignoro con dolorosa
e scricchiolante artrosi
alla mano destra,sforzatosi a imitare
(per attenuare tensioni ai subbugli interiori)
andirivieni ululati nei corridoi

Da:Avanguardie Irriverenti

Alcool
Alcool,banchetto di demoni
nell’inconscio,
è questo tetra galera
di malconce esperienze
che all’usuale festa si rallegrano
ma quando gli inquilini
saturi oltremisura
vomitano e defecano
al fegato e al cervello
depuratori intasati,scoppiano
e la deflagrazione frantuma occhi,
finestre d’ogni affaccio d’anima
-Quando sotto i piedi
stridulano vetri,tutti dicono
quel silenzio apparente normale
carico di presagi e vuote preghiere
bestemmiate con labiali a scatti
poteva essere interpretato
prima di leggerlo cubitale
ai piedi di croci
crucce di crisantemi

Da:Avanguardie Irriverenti

Talebani in fuga
Cruenta la battaglia come non mai
a grappoli cadevano le bombe
come sgorbi imploranti
saltavano i Talebani
che consideravano
appello di Dio a giusta causa la morte
-Il tempo pareva
una biblioteca d’esplosioni
e fieri rigorosi impavidi
uomini col turbante
si consegnavano agli archivi,
la vita era pagina di sangue
scritta in amor di Patria
da far leggere fieri ai figli
-Carri armati,aerei e missili
ormai abitudini nefaste
assorbite con coraggio,fede e armi
-Accadde un fatto anomalo
fuori da ogni umano credo
giunse d’improvviso
un equipe giornalistica
con una fiat seicento multipla
seguita da una Panda
al che s’elettrizzarono
le barbe ispide,
i capelli espulsero i turbanti
e implori affettarono la calura
partirono roventi verso il cielo,
i guerrieri avevano visto di tutto
tranne dei mostri di ferro
di fattura simile in bruttura
-Corse subito il pensiero
a una discesa aliena,
abbandonarono le postazioni
per ritirarsi a meditare
e conciliare meglio
credo ferreo e kalashnikov
in fondo era solo una battaglie
tra le tante e stavolta vinta
per uno a zero ...dalla fiat

Estate
La terra è pentola rovente
piena di granchi
con retromarcia inceppata,
la poesia preferisce altre vie
e le parole kamikaze al cervello
-L’afa stupra la pelle
si dilegua sudore
-I cani, lingua a termometro
che esplode mercurio vitreo e fritto
in fili di bava argentea
collane all’ilarico diavolo
festeggia presagite evacuazioni
di cuori a farfalle
dei prossimi morti
-Non è per tutti così
tanti nell’ozio, in privilegi usurpati
hanno l’anima in frigo
e le colpe sono cubetti di ghiaccio
ai loro drink, scudo elisir
a stecchire bestemmie d’invidie
-Rifà il tappeto agli ignavi
il catramista e lo sogna pece
che incolli ogni piede
all’indifferenza calpestata ogni giorno
-Tossiscono antiche fontane
in diatriba se sputare acqua santa
o lava a seconda di inermi o aguzzini
-Il sole strizza calura, rosolio
da mescere sonnifero al tramonto
testimone inattendibile

Da:Voci Dall’inferno

Tempi lontani
Allora gli abiti erano pelle
e allo strappo d’usura
sanguinavano,
l’ago e il filo saldavano pezze
ritagliate dalle mute dei morti
-Il vestito a festa
distinguo da animali
e lasciapassare al tempio
ad omaggiare un Dio severo
che in ira avrebbe potuto
aggiungere carestia a miseria
-La domenica,freno a ingordigie
con spruzzi del prete,
lubrificante a ossa fumanti
e dopo,clandestini in cantina
col vino nero tra fumo di tabacco
a bilanciare incenso donato al supremo,
e tenere buono sottoterra lucifero,
zappare voleva dire scoperchiare
tetto d’inferno
-Volti a dirupo amoreggiavano
s’adescavano al baratro occhi
rodavano fusioni di timidezze
per sognarsi pastori di prole
designata bella copia
di loro vite ipotecate al destino
-Gli asini erano cavalli
e la soma eroe cavaliere,
un sacco di grano,ali al padrone,
paradiso il magazzino,
angeli i bimbi a suonare
un’0rganetto di pane

Da:Avanguardie Irriverenti

Manager
Manager della sanità
capo-lotterie di guarigioni
pirati della salute
terroristi del bilancio
cecchini dei meriti
porri della politica,
quando rari al lavoro
dediti allo sperpero
-Eminenze di puttanai
double face dei poteri occulti
Don Rodrigo e Azzaccacarbugli
a seconda se leccare
o farsi al referente
ponte di stolture a pecora
-Li vedi riveriti
spogliarsi del cappio
e del gesso telato
vanno ai fanghi salutari
a spese del popolo,
lo stesso fanno innocui suini
in paludi a costo zero
e in dispregio li chiamano porci
-Penso sia almeno il caso
per giustizia d’egual cura
equiparare la nomea
magari a miglior suono d’orecchio
..maiali entrambi
figli di scrofa

Da:Avanguardie Irriverenti

Pantegane a Porto Cervo
Gran zoo
da finestra di gallura
orsi,iene, cervi e buoi
accudiscono pantegane,
cani e pecore
spiano da anfratti
-Lussuose stalle
con abbeveratoi all’aperto
fungono da laghetti
a galline e oche
pronte a provarsi
allo spiedo di corna
-Vanno e vengono arche
dei Noè tarocco,
sulle originali
non è previsto topame
anche per bandire in dispregio
la parola... vulgaris zoccole
che poi chissà perchè,
fatta sposare promiscua
con esimi ricottari
-Oh! Dio ci sarebbe
un’attinenza
gradito è cagliato siero al rattume
e questo spesso proviene
da animali gran cornuti

Da:Avanguardie Irriverenti

A Reno Bromuro
Amico mio
polline di mille arti
te ne sei andato
come piuma al vento
evitando di distrarci
forse solo i bambini
ingenui,puri e curiosi t'hanno visto
avvitarti silenzioso verso Dio
-All'ennesimo mio lapsus dicesti
come padre delizioso
che corregge sorridente al figlio
i primi sforzi di parole
..non chiamarmi Remo
ma Reno
come il grande fiume
che dai monti alle pianure
raccoglie ogni rigagnolo
e lo culla verso il mare
così io le voci d'ogni cuore
stridule e dolci
ognuna per una poesia
che sempre ci colgo
e dà felicità o dolore
al mio animo assetato d'amore
e quando sorpreso risposi
..che in invidia
alla limpidezza
di porti a dubbie coscienze
t'avrebbero riversato in seno
fango e veleno,oppure ignorato
la risposta fu
...alla fine è sempre acqua pura
che lascia le scorie
evapora invisibile al cielo terso
per ricadere pioggia purificatrice
sulla terra dei lamenti eterni
orfani di pace agognata

Da:Avanguardie Irriverenti

Domani
A uno a uno
come i capelli
i sogni son caduti
-Una piazza lucida consumata
da striduli pensieri
finiti sotto i piedi,il capo
cinto di rughe al belvedere
e cactus in supplica
a nuvola del deserto,il cuore
e tu amore mio
sei il passerotto
che spia briciole al bambino
-Domani ormai
non è traguardo appagante
solo tappa forzata
d'inizio percorso
della fine

Da:Avanguardie Irriverenti

Stasera la luna
Falce d'oro
appesa
a un lenzuolo nero,la luna
ogni tanto affumicata
da nuvole
-Scintille d'arrotino
le stelle,
stasera il cielo
ispira fatiche
ai mietitori di sogni
e io ho l'unico amore
la mia ombra segugio
morde i passi
e rimane incinta sui dossi
povero me
domani avrò idee
abortite ai miei piedi
e becchini i rumori
le tumuleranno
nel vento

Da:Avanguardie Irriverenti

Giustizia implacabile
Implacabile il Giudice Puleggia Delle Funi
condannò alla padella la cipolla
per aver fornito spesso alibi di pianto
alla moglie traditrice
-Ancor più severo fu con la patata
per aver occultato le borse sotto gli occhi
-Bandì dalla cucina l’aglio
artefice del mancato dialogo
e inveì contro i fagioli terroristi
accusati di dirottamento di fiati
necessari alle parole per spiegarsi
-A nulla valsero le proteste dell’avvocato
che lamentò un numero spropositato
di schioppettate subite dal suo cliente
scambiato per cervo a causa di pesanti corna
-In appello furono convocati fave e prugne
artefici d’andirivieni del tradito al bagno
con conseguenti rumori oltraggiosi al galateo
quest’ultimo collante necessario di tutti gli amori
-La stampa gridò allo scandalo
e chiamò in causa carote e cetrioli
impostori surrogati prestatosi a forme falliche
-Un noto matrimonialista scagionò i legumi
e disse..Oh! porco d’un cane,bastavano
delle foglie di tè, due limoni
e in aula tirare dalla tasca un uovo marcio
a incolparlo del tutto

Da:Avanguardie Irriverenti

Inquietudini
Dio è troppo lontano nell’immaginario
e le streghe sono ombra inquieta
di ramo mosso dal vento dietro l’angolo
mentre il gatto nero appartiene al vicino
e a nostro scongiuro potrebbe tagliare
la strada a lui stesso sgomenta
-E’ facile credere al mistero
quando le pedine in prestigio inquieto
esistono davvero,ignare associate all’occulto
-La nuvola affetta la luna e in oscurità
gli amori incespicano sui nasi tesi
e sentono presagi,incrociano dita,s’allacciano
-Mulinello ai ciottoli del ruscello
in chiaroscuro,serpente a sonagli
ad anime allertate da peccati indicati
-Musica requiem le voci notturne del sangue
in trasfusioni alla catena alimentare nella foresta,
domani contate da rosari e malocchi,
palline al salto d’unghie
e oli galleggianti in acque impiattate
gareggieranno a scongiuri educati,
i maleducati plageranno bassi ventri
con mani allenate ai tatti servili
-E’ inutile sfociare eroismi blasfemi
ogni figura nell’inconscio ha sorgente occulta
più o meno accreditata nel sociale
salvo poi ognuna deridere altrui credo
per avallare il proprio
-Il mistero è dei vivi,
il silenzio senza senso dei morti
giunti all’ignoto che non cerca verifiche

Da:Avanguardie Irriverenti

Democrazia
Cinquanta per cento di consensi più uno
a difendere privilegi illeciti
sottratti sottilmente al restante quarantanove,
questa losca matematica la chiamano Democrazia
e l’alternanza può avvenire in miracolo
se qualcuno di maggioranza illuminato da Santi
passa alla malconcia minoranza,subito non più tale
e vuole riprendersi con interessi il maltolto
ma come sempre chi a difendere e chi a riconquistare
vince chi ha più provviste,munizioni
e luccicante metallo a corrompere
-Quanto sopra illustrato
è solo ottimistica utopica ipotesi
perchè spesso succede che ricchi despoti
anzitempo in arguzia per aver largo vantaggio
arruolano cospicuo numero d’inermi rimasti al palo
e tale manovra a confondere il popolo
occultata sotto effige di nuova bandiera ideologica
-Insomma la democrazia diventa
lotta intestina di benestanti arroganti
che di volta in volta tronfi gareggiano
a pasturare ed arruolare cani all’osso
alle proprie fazioni,così vincono
sempre i potenti che a giro ruotano plebaglia in sostegno
-La sola differenza con la dittatura
è in questa un solo despota con poca accozzaglia
decide d’un paese le sorti,invece in democrazia
una mescolanza di iene,lupi e leoni
superiori anche se di poco a pecore e gazzelle
pronte queste a indicarsi l’un l’altre cavie
per ingraziarsi le belve

Da:Avanguardie Irriverenti

Spoglio elettorale
Di tana in tana volpi galoppine
coaudiuvate da ciambellano pollame
mettono tacche sui quaderni
-Echi di nomi al conclave accendono sorrisi
e smorfie su volti di pellegrini impazienti
in attesa di beatificazioni
-Sigle di parrocchie di credi promiscui
custodiscono miracoli pronti a sfidarsi,
caciotte e caciocavalli piovuti dal cielo
senza passare per latte animale
e bistecche infinite tagliate
da maiali vivi senza ferirli,menomarli
-Giacche,cravatte,strette di mano
e padelle a scongiuro calcate al deretano,
volano numeri su simboli parabole
falci senza grano a esorcizzare carestie,
martelli orfani d’incudini come a dire
si batte dove capita purchè non rimbalzi alla fronte,
dentiere appesa ad aureole a spiegare
il sorriso parodia al nefasto
è auspicio gradito ai Santi
-Squillano telefonini dei portaborse
danno direttive a oliare il carro balocco
e Lucignolo da due giorni passa puntuale
a mezzanotte,diretto alla fabbrica
dei tamburi di pelle
-Si levano in coro voci vittoriose,
con stupore nessuno ricorda divise avversarie
e tutti a sgomitare ad aver prelazione
d’osannare la sola squadra prescelta
-O si si rifà l’Italia migliore o si muore
era iniziale eroico slogan al voto ma tutti salvi
madre Patria s’è uccisa da sola
onde evitare amorevole eccesso ai figli
di..gran.........P....atriottismo...

Da:Avanguardie Irriverenti

Perdonismi
Passano lente le stagioni
l’estate arroventa la lapide
l’inverno la gela
e sotto le ossa
a secondo,bollite o in tremore,
è un figlio cadavere
coi suoi teneri anni spezzati
da un assassino spietato
ora in prigione su scie di benefici di legge
ha speranza concreta di vita normale
mentre i genitori della suddetta salma
hanno perdurante morte nel cuore
e i fiori quotidiani alla croce
servono solo a rinvigorire dolore
a lucidare memoria che non vuole ossidare
-Giudici e pacifisti
imbonitori del male a loro distante
specialisti del maquillage assassino
sono ben pronti a perdonare la cronaca,
si perchè per loro è solo granello di storia distorta,
ignari dell’eterna notte scura
di chi un figlio s’è visto ingiustamente
sottratto,
la stessa Chiesa avalla allevio di colpe
delegando al cielo premio idilliaco al soppresso
ed eccesso di caldo in angusto ambiente
a chi omicidio commise
ma il tutto senza straccio di prove
-Spesso ai due genitori è facile imbattersi
in raro ritaglio di svago dall’ormai mestiere
d’ossessivo ricordo
nel sogghigno sberleffo
dell’ormai sdoganato colpevole
e tal visione è coltello a infierire
su ferite che nessun sole ha cicatrizzato
-E’ troppo facile gettare a caso del miele
in pretesa d’addolcirle
su anime che l’ingiustizia
ha reso cancrena

Da:Avanguardie Irriverenti

Due denti
Ciuffo di capelli irti al vento
antenna di mille sogni
e il piccolo bimbo
finì di svitare il dente da latte
e dal terzo piano lo lanciò
sul tetto sottostante
..tic.tic...tic..
di tegola in tegola
rotolò nella grondaia
ove accorse una rondine,
lo serrò al becco
e proiettile si dileguò nel cielo
--Sorrise fessurato il monello
poi applaudì il messaggero alato
che Portò a Dio
il desiderio di triciclo
con trombetta spernacchiante
-Un vecchio che aveva visto la scena
mormorò...quanta poesia
nell’ingenuità dei pargoli
e sputò il suo sasso giallo,cariato
arreso all’ultimo morso d’appiglio
alla vita dileguata

Da:Avanguardie Irriverenti

Garbino
Vento Africano
invettive di schiavitù secolari
appiattisce il mare Tirreno
tavola chiodata su lamenti
di clandestini annegati,
urta alle radici gli appennini
vorticando sale alla vetta
e si rotola lungo il pendio opposto,
riprende i fiati
e riparte caldo infernale
ad arrostire L’adriatico
-A destinazione
strappa pensieri
in forni memorie
soffia stolture
arroventa speranze
cucina a secco preghiere
crepa la terra
e ne fa mappa d’intenzioni
da leggere a cerchio di coda
a ruotare per far morire
su se stesso il dolore
-Vento maledetto
assaggio d’inferno
pastore di labiali
raschia pupille
che specchi segnati
moltiplicano volti
didascalici immobili
ad anime,rapinate
da lamenti in cerca d’abbattere
timpani
-Perdono foglie più deboli,i rami
son confetti agli amori
che hanno smarrito
su foglio aquilone il loro giorno
brutta copia di prova
a una data d’unisono assenso
-Garbino, catena al tiro
a forgiare mani tese di avi
verso un futuro già vecchio
in quanto ogni idea è già figlia
della precedente in disuso

Da:Avanguardie Irriverenti

Elettori puzzoni
Ricordo da bambino certe facce
e le rivedo ancora adesso restaurate,
in TV erano importanti ieri come ora
grazie allo stesso popolo che pasturato
li ha pasturati,salvo poi lamentarsi
che al paese hanno arrecato grevi danni
-La verità è che costoro eletti designati
a delinquere dagli elettori Giuda
son vittime seppur consenzienti e non carnefici
-Elettori, figli dei figli di coloro
che dissero a Pilato e al feroce Erode
vedete d’ammazzare questo straccione
che rompe i coglioni altrimenti
avvertiamo Cesare a Roma del vostro pietismo
e questi impauriti diedero al popolo
il gioco della soppressione acclamata
-La verità è che la folla è malvagia
ama il torbido per confondere lealtà
salvo poi lamentarsi in finzione di scarsa chiarezza
-La cultura che dovrebbe vegliare alle stolture
è complice,infatti i giornalisti dotti dicono
giornata magra avara di scanni in plebaglia
speriamo ci sia qualche recisione di carotide
in diretta,oppure almeno uno spruzzo di pianto
purchè non mandi in cortocircuito un microfono
-Il voto non è democrazia ma avallo ai potenti scelti
e speranza vana agli ingenui inermi
e fa vincere chi con potenti mezzi conferma le sue certezze
-Destra e sinistra non sono opinioni sociali
ma solo protezione agli agi in diversa sponda derubati
e il popolo gran puzzone pronto a sancirlo
-Si lamentano tutti ma poi li vedi lustri al mattino
coglioni ciambellani poggiar cappello al piede
in blasfema sacrestia e andare con inchini a votare,
riverire i fucilieri scelti a decimare
cani concorrenti all’osso
-Ora il poeta dice spero ritorni la storia
e ci sia seppur malvagio uno solo in eredità a comandare
senza aver bisogno di milioni di leccapiedi a far
propendere ago di bilancia al proprio potere
-Che il voto in malafede sia severa cinghia
alla loro stessa pelle sporca d’inganni

Da:Avanguardie Irriverenti

Rocco Tarocco Baiocco
Rocco Tarocco di Serravalle Baiocco
reso improvviso smemorato sciocco
da pesante noce di cocco
fatta cadere in testa da un allocco
in un dimesso giardino Barocco
mentre seduto su tarlato ciocco
a rimirare nel vento un sottile fiocco
-Il suo amore Rosa Coppiglia
gentil donna di buona famiglia
suo padre il Marchese di Castiglia
che era solito dire alla figlia
così eccentrica chi ti si piglia
è più facile veder galleggiare un biglia
ma nonostante ormai privo di memoria
lei amava Tarocco seppur in triste storia,
l’amore non ha bisogno di alcuna gloria
quando non è semplice fuoco di paglia,
nessuno in difficoltà se la squaglia
anzi in nefasta inaspettata sciagura
ognuno dell’altro ha più amorevole cura
e lume si pone alla tempestosa notte scura,
sol’intento parole dolci e premura
speranza è: sciagura a lungo non dura
infatti un bel giorno,uno schiocco
lo stesso dispettoso vecchio allocco
fece cadere in testa altra noce di cocco
al cervello fu miracolo interruttore
ma stavolta non accese terrore
bensì la memoria al presente
rivide la sua vita con tutta la gente
e tra questa l’amata dedita sposa
alla quale donò immediato una rosa

Da:Avanguardie Irriverenti

Cialtronata
Oh! porco d’un lercio cane
qua manca persino il pane
in compenso ho del buon vino
in bottiglia,poggiato sul tavolino,
la sera, veloce lapidaria avanza
e io non ho nessuna speranza
per un amore ormai molto lontano
a metà strada tra Pavia e Milano
-Dico al gatto serafico sul divano
ho una storia che m’è sfuggita di mano
e son certo a te non importa
hai mangiato zuppone e torta
per scopare a te basta varcare la porta
-Mi affaccio sgomento alla finestra
vedo nel parco la vecchia giostra
e due puttane in postura sul viale
in attesa di qualche grasso maiale
-Ridenti e fiochi paiono i lampioni
testimoni scomodi a vecchi babbioni
col pene molle e in tasca milioni,
pregano affinchè s’accenda un miracolo
oppure solo una voce dia eco d’oracolo
-Questa è una sera di grevi pensieri
inadatta anche al più antico dei mestieri
-Vado a dormire che è un pò come morire,
riposare non è l’intento ma non soffrire
spero che un sogno plachi anima e mente
e svegliarmi domani senza ricordare più niente
poi per l’amore c’è sempre amica una mano
capace d’afferrare un piacere anche lontano
-Lo so questa storia anche se aggiustata
ai moralisti lettori sembrerà cialtronata
ma ognuno in allevio ha una realtà surrogata

Da:Avanguardie Irriverenti

Il capitano
Il capitano nuota per restare a galla
e poggia il suo cappello
sull’albero maestro che
avanza dell’ultimo palmo
prima del risucchio addio
-Non attende scialuppa il capitano,
il suo cuore di vetro è già agli abissi
e ciò che resta è ultimo saluto al cielo
ma ha ancora fiato per una litania
..guarda amore mio queste onde
sono lastre di ferro a flagellare un sogno
che cade dall’alto e inconsistente
appiglio alla nostra storia,
l’oceano è il mistero che mi desti
e la scomparsa è risposta che non trovi,
domani si parlerà di me sulle scie d’un radar
e le notizie diranno..ha lasciato
e nel misero elenco non ci sarà il tuo nome
scritto col dito su questa azzurra pagina
che nega ogni vita,inchiostro uguale al foglio
inghiotte ogni risalto
-Lascio ai pesci muti le parole
le accenderanno con gli occhi al faro del nostro porto
e la luna gelosa per confonderle,si farà riflessi
per metterle in bocca a tutti i morti del mare
ma nelle sere d’inverno sentirai il vento
bussare al tuo cuore che decodichiferà
lo strazio di questo addio segreto...
-Un cerchio a restringersi avvitò
agli inferi acquosi l’oblio di un amore

Da:Avanguardie Irriverenti

Il passerotto
Saltella un passerotto oltre fioriere monche
stuprate da cicche di sigarette
gettate con disinvoltura da individui
che se non ci fossero sarebbe un bene
per l’umanità, quella poca degna d’esistere
-Azzarda oltre i dannosi inermi il minuscolo pennuto
molleggia il capo a mo di assenso
e bacchetta la coda a voler dirigere
un requiem lirico in lamento al sottratto
ovvero la campagna invasa e nello specifico
del suo teatro da questo lercio bar
che ha surrogato i profumi della natura
con il DDT di puttane,invitante e pestifero
come a dire venite a noi e sbrigatevi porci
-Bisunto e sudato con grembiule da macellaio
uno pseudo cameriere claudicante
fa il giro a rastrellare bicchieri vuoti
e volta schifato in ritardo lo sguardo sommario
al richiamo sproloquiante di nuove retoriche ordinazioni
-Raffiche di fumi esplodono da sorgenti compresse
si scontrano annullandosi in nebbiume incenso
e valvole di tale fughe le bocche a culi ulcerosi
si giocano un loro superenalotto
che consiste in puzzle di parole estorte
per una frase esperanto degna di tale nome
-Cip..cip,il passerotto come a voler andare incontro
a un miracoloso senso compiuto di qualsiasi discorso condiviso
-Io seduto alla giusta distanza tra abbozzo pietoso
e il tirarmi fuori dall’orrible scenario
decido di seppellire con una penna queste figure fantasma
(vive solo per il fatto che tossendo respirano)
sul retro di una fasulla schedina-totocalcio
che mi doveva portar lontano da queste scene
schifate da ogni memoria
-Fallo tu il mio viaggio lontano sussurro
al passerotto che spicca il volo
e va oltre il campanile di campane sorde,
ormai a suonarle ci sono solo i morti prenotati

Da:Avanguardie Irriverenti

Ciarlatane alchimie=amore
Ah! che presunzione assurda
voler far collimare con ogni forza
due egoismi temprati,contrapposti
e farne uno solo d’uso a entrambi
come è assurdo cercare un solo sguardo
con quattro occhi vagabondi
o sintonizzare frequenze
variabili e capricciose già di per se
di due cuori disertori al cervello
o ancora peggio e disumano
fondersi in sola carne
con illusione di riprodursi clonati
-Queste alchimie ciarlatane
hanno nome unico:Amore
in realtà questo calderone aleatorio
di promiscui idilli decantati
da oziosi,megalomani poeti
altro non è che il tempo che va
dai chimici intrugli della mente
alla pseudo-realizzazione
del vano progetto dell’unisono
di due vite disuguali
-I grandi amori veri
sono quelli rimasti teorici sulla carta
nel sogno vano di svilupparli,
il resto è solo gioco-battaglia
deliziatorio accellerato degli ormoni
che si invadono,si ritirano
in una o più partite fino alla nausea
della sfida e nel tempo più o meno breve
dello stesso gioco

Da:Avanguardie Irriverenti

Questa galera di autoreclusi
con porte aperte
dove ognuno ha un asino per parente
e una capra che diede allatti
al posto di madri spente da fatiche,
ora terra di rinnegati eredi
tronfi col telecomando
tirano uova alle galline
e mettono un cd in bocca alle pecore
-Terra di dirupi e pianure mendiche
senza gradualità
proprio come la sua gente
da stalle a biblioteche
e nel tragitto incendiando tradizioni
-Covi di muli,variegati in spelacchi
trasformati partiti politici
e code secche appese ai muri
a parar mosche,lo statuto
-Arcigni prototipi del destino
gli ultimi vecchi
visi cretacei,movenze automa
attorcigliati a croci arrugginite
verso calvari di chiese stanche
s’arrotolano in salita
con un calice di cappello unto
e una fronte lucida
in baratto alla pietà di Dio
-Ciarlano in piazza i bambini
hanno moccoli crostacei alle narici
residuo d’un selvaggio antico
tra radici e dileguo prossimo,
allertano donne d’arpioni pensieri
che non possono seguirli
e zig-zagano con mani screpolate
abbozzi di scianche croci
a volerli incollare al posto

Da:Avanguardie Irriverenti

Velocità fulminee
Gli esser più veloci al mondo
con tempi superiori a un fulmine
sono a pari merito
un poeta e una valletta
grazie al loro allenatore
che mise per il primo
alla griglia di partenza
una pesante zappa
e questi per sfuggire
all'arnese da lavoro
battè ogni record
invece per la donna
posò un luccicante gioiello all'arrivo
-entrambi misero le ali ai piedi
-Con metodi e intenti diversi
rincorrere e fuggire
con identico risultato
al traguardo

Da:Avanguardie Irriverenti

Il cardellino
Con vellutato berretto Cardinalizio
giocosità d’un clown
dipinto Kandinski,
danza sui rami a mo di Nureyev
e s’accompagna fiero
con sinfonie Beethoven
e nell’intercalare
lampi di Nino Rota
-Ali nere
con alamari gialli oro
in delizia di volo
riflettono alla luce
alternati luccichii
semafori a richiamo di poeti
al miracolo del creato
-Sosta su fiori bombace
di rossi cardi a nutrirsi
becca con movenze nobili
ispiratrici al galateo
di Monsignor Della Casa,
è attento e guardingo
agli assassini d’armonia
prodighi a sterminarlo
e ci stanno riuscendo
-Inconfondibile creatura,
il suo canto nelle nebbie lunghe
è una spada a bucare il tetro
a far passare un filo di speranza
alle anime perse tra vapori gelidi

Da:Avanguardie Irriverenti

Messaggere dell’evolversi
planano a speranze morte
ai disoccupati,
s’impennano
come sogni espulsi
ai precari
-A caccia di mosche
distrutte da carogne vive
tornano al nido
a imbrogliare beccucci a molle,
ripartono con promesse
della volta buona,la prossima
-A terra mira d’un naso
col domani da sorteggiare
le vede croci nere
scagliate da deliri,
da bambino parevano
speranze in surplus
a imbonire con delizie circensi
cuori adottanti
lungi dal tetro imperante all’oggi
-Su una panchina
un vecchio con tre capelli antenna
vestito dell’ultimo maggio
le vede postino del suo biglietto
solo andata
poi esclama stridulo
ah! Dio ,quante croci
in cerca d’un occupante
e una lacrima
lubrifica l’occhio destro
arroventato al sole
-Rondini
metafore di meteore

Da:Avanguardie Irriverenti

Mattino
Piccoli inferni mattutini
in un guscio chiamato stanza
genocidio dei sogni
e l'anima martoriata
sa di dover passare
per la dogana della realtà,
incorruttibile questa
chiede carte da esibire
che non possiamo avere,
è dura tentare l'ennesimo falso
scartato prima d'essere esibito
ma si spera sempre
nel sogno successivo
che vada ben oltre l'alba
nel sole alto stanco d'indagare
-Speranza è immetterci nel caos
evitando di riflettere
presi a scartarci con la carcassa
...tra gli zombie
a caccia della notte tra la luce

Da:Avanguardie Irriverenti

Comizio
Compagni,amici,camerate
nemo sapientiam paupertate damnavit
ei per come tale fu siccome
al dubbio integerrimo
in districanze percettive subdole,
ora chiedo ai voi,arguti,consci
oh!amato disarmato radunato pubblico
un atto di coraggio
d’intenti moderati al centro
e per tal collocazione intendo
variabili,ondivaghe alternanze
del subconscio virante
a presa d’esca che ove si ferma afferro
è giusta collocazione
e come dice la bibbia
pagnotta d’avi in aggrappi a stenti
costretti in migrazioni sradiche
alloccagini moltiplicanti altrove
-Amati elettori
mano al petto,fermaglio sincero d’anima
presa di posizione,ideologie ferree
e cambiamo questo paese
affinchè tracotanze generazionali
al giro di boa punto a capo ignari
-Votate e fate votare
Assessore Pezza
mal che vada ci mette sempre una pezza
-Lascio la parola al collega
onorevole Pastura
-Clap..clapp..clappp..bravo...

Da:Avanguardie Irriverenti

Anelli di catena
Tirano la vita tra i morti
sono anelli di catena umana
arrivano consumati
sotto al colpo di mannaia
e nel tragitto
si credono collane d’oro
-Poveri illusi
sono solo tramiti allacciati
a finire ossa sgusciate a fradiciare
ignari lasciano germogli
a sostituire il tiro
arrotolato al baratro
-Inferno e Paradiso
esistono solo in terra
maglie
in ruggine e cromature
per lo stesso traino
all’oblìo eterno

Da:Avanguardie Irriverenti

Vischio
-Il despota è morto
e dopo trent'anni
alcuni operai sono rinati
e tu figlio come vischio,
a parassitare
in alto svettavi
sordo ai lamenti
ora l'albero è a pezzi,lontano
e tu palla sgonfia ai cespugli
perciò spera soltanto
in un becco d'uccello
che mandi il culo a portare
qualche tuo seme
a germoglio in altre cortecce,
-La felce, senz'ombra
è sbiadita al sole,
lo stesso ha ridato colori mai visti
a rose biancospini e gerani
-Figlio
quando agli allori
almeno potevi dire a sollievo:
padre muoviti al vento
dirada la chioma
rinuncia un po' all'aspetto pavone
per un'iniezione di luce
alle sofferenze ai tuo piedi

Da:Avanguardie Irriverenti

Copertoni
Cielo rovesciato
bruciano dal basso
stelle di gomme
e schegge di parodie in alto
cercano riflessi
su culi lucidi di puttane
incensate da preti laici
tra raucedini di grilli
-Andirivieni
di bare d’ormoni
conta di lampioni guerci
-E’ sera di demolizioni
fanno capolino
vegliati da rigattieri
cuori avvolti in mutande
trafitti da tacchi a spillo
-Copertoni,falò di calvario
tappe a croci di carni
-Ululati di lupi
atterriscono dogane di uteri
Da:Avanguardie Irriverenti

Lunedì in Albis
Emulatori di Attila
funerali ai prati
-Plastica e alluminio
addobbi floreali
impregnati d’incensi ovini
-Croci di vino
preghiere di pistoni
lamiere nello schermo
Da:Avanguardie Irriverenti

Follia
Sono morti streghe e fantasmi
la notte ha ucciso i misteri
e ormai velo nero
di tresche e puttane
- Gnomi le stelle si masturbano
dietro schegge di nuvole
ove s’affila il rasoio acciaccato
del vento che sbarba magnaccia
luminosi al fruscìo di conta a marchette
-Sputa deliri l’occulto smarrito,
la violenza pausa del male
viaggia sull’ossa
pontili tesi da nervi sfibrati
-Ingravida la follia il dolore,
patinano specchi le lingue
preparano pagine a un dito
per scrivere a indovinare
il proprio nome dimenticato
Da:Avanguardie Irriverenti

Epitaffio 57
-Qui giace
con la leggendaria doppietta
l’integerrimo sportivo
grande cacc.atore
di infallibile mira
-Gli amici di cacc.a
posero
.............amen............
----------------------------
-Con inaudito accanimento
un corvo è riuscito a schiodare
e rubare più volte
le due lettere (i)sopra mancanti
-Questo cartello affisso
sotto la lapide è del becchino
per giustificare
l’equivoca scrittura
Da:Avanguardie Irriverenti

 

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