Poesie di Laura Lapietra


Home page  Lettura   Poeti del sito   Narratori del sito   Antologia   Autori   Biografie  Guida   Metrica   Figure retoriche

 



Haiku Ortografico
lenti scalpicci -
bei ellebori neri
su bianca neve
 

Gogyohka A Specchio
Nell'anima mesta
È inverno sotto il sole d'agosto
Ciò che resta di te
Bercia in pugni di polvere
Dispersi nel vento

Dispersi nel vento
Bercia in pugni di polvere
Ciò che resta di te
È inverno sotto il sole d'agosto
Nell'anima mesta
 

Gogyohka
Cadono gocce di pioggia
piccole luci che brillano su foglie
il timido sole tra nubi asciuga
folate di vento smuove caterve
l'autunno ammalia
 

Fragile Crepuscolo
Dolce aranciato,
il crepuscolo timido
nelle sfumature rosse ovattate,
una mappa d’amore incomparabile
in quella ardente fiamma
che lentamente,
originandosi nel cielo, svela.
Sono io, sognatrice naufragante,
nel profluvio dei miraggi
che fluiscono nelle emozioni.
Acque salmastre
bagnano i miei desideri
quando poso le mie labbra
nell’etere riflesso sull’oceano
mentre provo a baciarti immaginandoti.
E il mio cuore afflitto
canta malinconia
mentre la tua immagine deforme
ondeggia, svanendo fulminea.
La tua figura indistinta
arriva come un baleno
nella burrascosa calma
nel baldacchino dei miei sogni,
come una coltre
che scalda l'anima.
Un raggio di sole
sul candido tappeto di neve
tra esili bucaneve
a donare incanto puro ai miei occhi.
Mi perdo nei meandri
dei tuoi panegirici,
pulsanti d'amore quando lo vivi
sulla falesia del tuo cuore,
carezze lievi sulla mia pelle.
Sono io, vento solitario,
che sospira per poter quietarsi
nel tempio del tuo plenilunio!
Effimera sospensione,
percettiva, resiste all’inevitabile,
quel respiro che
non darà vita nei giorni avvenire!
Le sfumature dell’animo
danzano come dolci falene,
come un’aurora boreale
nel pensarti incessantemente.
Ed io, chiusa
in questa sfera di cristallo,
continuo a vivere questo sentimento
che, come un bel souvenir,
tu agiti e ammiri per poi adagiarlo
nell’angolo dell’indifferenza,
ignaro del mio amore per te
che, quasi come una fragilità,
nascondo ancora con remore
ogniqualvolta sono con te.
 

Opulenza Evaporata
L' opulenza evapora come nebbia
al primo albeggiare della cognizione,
sotto i suoi occhi smeraldi, assetati.
Un velo enigmatico che si disperde
tra le correnti eterne,
lo rendono schiavo del suo nudo
una volta andato
non è più possibile riacquistarlo.
Perle di fortuna evanescenti
nella brezza imprevedibile
dell'incauto imprudente
cadono dalle scale della perdita,
nell'aria l'ira del leone sconfitto.
Ogni avere, cangiante e caduco, lanciato al suolo risuonando
elogi di autocompiacimento
si manifesta come un sauro
che scivola via in un battito di ciglia, emblema di un ricordo
ormai disperso nell'arroganza.
Un forziere vuoto di sogni brilla
nel suo nulla, in quelle promesse
mai onorate per qualcuno,
ma dissipate con frivolezza!
La speranza si esilia in ogni volto,
volti che un tempo
risplendevano con convinzione.
Ora metamorfosati in ombre,
riccioli di ricordi effimeri,
dove ogni raggio di luce
diventa un'eco di rammarico, lasciando l'abisso vuoto
assorbendo all'anima la pace.
L'angoscia si insidia
tra le pieghe del cuore,
e il dolore si fa compagno veleno muto e incisivo!
Un inchiostro indelebile
su pagine ormai ingiallite
sul quale piangere disperato.
In questo scenario desolante
di perdite e tormento,
il tempo si arresta e osserva
con occhio critico, l'egoismo punito,
mentre le storie
di colori festivi e opulenti
vivi di lussureggiante armonia,
acquistati con fiamma dorata
si estinguono nel baratro.
E i sogni, un tempo vibranti,
ora giacciono come foglie
morte sul terreno sterile.
Così il ricordo di ciò
che era apprezzato
per la sua carnalità,
si trasmuta in un soffio fetido annegato in un oceano di ombre,
di nostalgiche riflessioni
senza zattera salvifica
di salvezza mai coltivata
per eccessiva superbia,
e il fango nel suo latte
è letto perpetuo nel dimenticatoio
del rimorso nel suo ineluttabile
dissidio imperituro.
 

Fedeltà
Nel cuore della notte,
oscura e silente,
spira un vento di tenerezza persistente.
Fedeltà in amore,
come stella luminosa,
guida i nostri passi
con grazia radiosa.
Intricati sono
i sentieri del cuore,
là dove la fedeltà
fiorisce con ardore.
Come ombra che accompagna,
senza tradire,
la nostra unione
non sa mentire.
Il tempo, implacabile,
ci sfida e sorride,
ma la nostra promessa
non può dividerci.
Fedeltà è il legame
che ci tiene uniti,
nella tempesta
e nei momenti smarriti.
Confido nel tuo sguardo,
limpido e vero,
dove la fedeltà danza
come un pensiero.
In questo giardino segreto
e nascosto,
è il nostro amore
che vive gioioso.
Fedeltà nel rapporto,
come gemma rara,
ci protegge e ci guida
senza sosta amara.
Siamo due anime
fuse in un'unica danza,
con la promessa eterna
di amore che avanza.
 

Gogyohka 2
Intenso aranciato cielo
Specchio che lenisce nostalgie
Astratto rotocalco sul mio mare
Cullate nenie del cuore
Cirri di trasogni d'anima incendia
 

Essenza Di Vita
Sotto il celato drappo
dell'essere incostante
ove il chronos urge
e fluisce incessante,
si dispiega una danza
di affetti e aspirazioni,
come vortici di penombre
e chiarori da tessere
in boccioli che sbocciano
lenemente per divenire.
E in questa complessa
trama di intrecciati fati,
si nasconde l'enigma
di un'anima cinta di sofferenza,
sopprimendo i singhiozzi
in quei calici dolci e amari,
nelle visioni frantumate,
quali serafini dalle ali distorte!
L'esistenza,
un dedalo di ardue scelte,
dove il cammino
si dipana in vacillanti passi,
i pensieri si smarriscono
fra meditazioni e disinganni,
sotto sottili fardelli
e persistenti inquietudini,
a ornare ghirlande
di lacrime e speranze.
Qual flutto remoto
che defluisce imponente,
così si manifesta la vita,
radiosa e sfuggente,
fra carezze dell'alba
e patimenti funesti,
ci incanta e rapisce,
senza scampo né evasioni.
E nei meandri del crepuscolo,
nelle oscurità dell'animo,
le parole melliflue
divengono canto e armonia,
un concerto di sensazioni,
con accenti di tristezza,
fra amori perduti
e passioni irrecuperabili,
nelle perle della vita.
E in quelle allegorie
di questo cosmo lirico,
si intona la speranza,
ma anche il rimpianto,
come un vento furioso
che insegue le ore,
ove il passato e il domani
si amalgamano in concordia.
E così, fra versi labirintici
e termini esoterici,
ricerchiamo un significato,
un movente nell'essere,
poiché anche nella malinconia
come nello sforzo,
l'essenza bisbiglia parole
di perseveranza.
E questa vita,
un dipinto di cromie
e gradazioni policromati,
dove il gusto dell'affetto
si intreccia al tormento,
come germogli che erompono nell'agonia dell'esistere,
un aroma eterno,
che non segue sempre
il proprio flusso, segue la sua scia.
E così, in questa percezione,
il cuore si dilata
e si rivela nella sua tenerezza,
sonda gli affetti più reconditi,
come un oceano in burrasca,
dove lo spirito si emancipa,
nella sua forma più consona,
e accetta consapevole
ogni mutamento nel suo seno
come un inquieto infante
da nutrire e coltivare,
fino all'ultimo respiro.
 

Incanti Nelle Cicatrici
Fulgidi rivoli di vita
sul mio viso spento e affranto
sotto la pioggia di brillanti stelle
tra le tue avvolgenti strette sul cuore,
dove sorpresa ancora
muoio d'amore
nel freddo di questo inverno!
Sussurri piano incantesimi
di crisoberilli magici
al mio animo nel plenilunio,
tra filigrana che intrecciano
bianche bugie nella notte oscura,
ai bordi infiniti del tempo
nelle incantate giravolte
di quegli alterni perdoni inarcati,
sui nostri sfavillanti sorrisi!
Baciami ancora
dolce antico amore,
come fosse ancora
la prima volta,
come fosse per sempre!
E disegnerò
l'essenza della pura
radiante felicità
sulla pergamena del fato,
che attraversa l'orizzonte argentato
nel congiungerci
ancora un'altra volta,
dal passato al futuro
in un salto senza respiro
a farci cadere nel vuoto
ancora un'altra volta,
sulla terra ferma
ove ogni fremito
possiede la sua fine!
Fammi evadere ancora,
lasciami sognare giuliva
nel cuore di questo istante
tra le tue parole d'incanto,
nelle lacrime che lecco
mentre le accarezzo dolcemente
dalle tue profonde cicatrici,
assaggerò ogni tuo dolore
e ne farò un sacro mausoleo
ove rendere culto,
e ti amerò come fosse
ancora la prima volta,
come fosse ancora per sempre,
come se ogni tua parola
fosse la mia certezza d'amore,
ove non possa più perderti
disperso in naufragi
delle futili incomprensioni,
e in quelle inaspettate
collisioni d'impeti
in altri occhi nuovi
da conquistare e amare.
 

Gogyoshi

Fiori innocenti
Sbocciano fiori innocenti
Delicate sul ciglio della terra fertile
L' erba verde dolcemente accarezza
Le stagioni dei tempi le rigenerano
Sincere mostrano la pura essenza
 

Gogyoshi

Il sogno
triste sogno nei sospiri
i colori del tuo vero amore
che sgorga verace in te,
una tenerezza che travolge
la mia anima persa per te.
 

Gogyohka
gemmea l'aere sul respiro
i raggi del sole filtrano nembi
nel mio cuore tra sbuffi d'aura,
sotto in quale cielo domani
sarò per sognare ancora ilare?
 

Trappola Nel Labirinto Digitale
Nelle soporifere notti del destino
nel labirinto astruso
dei contrastati desideri
tra le insidie celate del web,
solerte si annidava
simile a un raffinato cacciatore,
l'illusione di un amore platonico!
Una perfida apparizione ingannevole.
Nutriva l'anima di sorridenti sogni
in gemme di speranze negli sbocci
di quel malinconico autunno,
sospesi tra le distorsioni
delle immagini che pian piano
che quel qualcuno tesseva
nella trappola di vento,
e l'irrazionalità delle parole
che come navi da guerra
partivano per colpire il cuore!
Sul palcoscenico del social network,
sbocciavano colorate emozioni
come una interminabile fila indiana,
come bei fiori di plastica
in un giardino di cristallo,
innaffiati dai veri sentimenti
ma illuminati da luci artificiali
che offuscavano la cruda verità,
con le loro fragili illusioni!
In quel oceano di false
approvazioni e condivisioni,
nasceva un connubio passionale
dall'intensità di un fuoco di cerino,
costruito su messaggi enigmatici
e belle emoticon criptiche,
che celavano l'intimità
e la pura essenza di chi erano!
Ma in breve quel sogno
si tramutò in un crudo incubo!
La maschera si scioglieva
tra i battiti della tastiera
al calore delle contraddizioni,
e la verità si rivelava nelle espressioni
più recondite dell'anima bugiarda,
scavando ferite profonde nell'anima,
tradendo la fiducia e l'innocenza!
L'amore platonico si svelava
per ciò che era e non era affatto!
Un illusione in trappola,
un inganno subdolo e malevolo,
che privava l'anima e il cuore,
lasciandolo solo annegare
nel dolore e nel disincanto!
E così la bellezza virtuale
si dissolveva come vapore,
come effimera illusione
nell'abisso gelido della realtà,
dove la verità risplendeva
in tutta la sua verace intransigenza!
E quell'amore platonico
svaniva nel nulla,
come un miraggio sbiadito all'alba,
lasciando solo lacrime
e orme di rimpianti.
Sulla sabbia del luttuoso silenzio
ai bordi del mare della tradigione,
dove onde di lacrime continuavano
a cancellare quei segni inobliabili
in altre notti da raccontare,
a quei tasti della artificiosa vita
che come neofita confida
come fede da coltivare
per un pugno d'amore,
nella caparbia continuava
a scrivere nuove avventure
alla smodata ricerca
di un nuovo porto dove approdare,
poiché l'alchimia dell'anima
non svanisce nel tempo,
come non svanisce
neppure il tarlo del vizio.
 

Mini Haibun
In controluce dei primi forieri del giorno di un'altra estate, trascritta nelle pagine del passato, affioravano sulla sua fronte le prime gocce di sudore di quella giornata a raccontare il sacrificio nel piacere di creare ancora vestiti, ad ornare le grazie femminili con stoffe e fantasie che pian piano prendevano forma, dal retrogusto di originalità che la contraddistingueva! Mia madre, tra le pareti della sartoria che di nascosto ammiravo in silenzio, determinata come era nel suo lavoro, nella sua arte e passione, si perdeva nello spazio e nello spirito, immergendosi in acumi da metabolizzare.

madre in estate -
su stoffa da cucire
cartamodelli
 

Choka
colgo stupore
nelle dolci parole

vibrante suono
l'innocenza di infante

sconfina dentro
squarciando cupe albagie

tra le braccia materne
ciò che in me un tempo ho perso
 

Cieli Per Occhi
Nella cinta muraria
della nostra riservatezza, gelosamente custodiamo
l'essenza inconfessabile
del nostro recondito essere, inaccessibile agli sguardi
profani e aspettativi della ressa.
Ma ciò che effondiamo
nell'etere celeste,
attraverso le sue incessanti metamorfosi,
diviene un sublime
banchetto reale visivo
per quegli sguardi contemplativi
che, in silente reverenza,
rimangono a osservare l'arcano dispiegarsi dell'esistenza
come fuochi pirotecnici
a regalare istanti pregni di magia.
 

Non Ti Conoscevo Prima
Non ti conoscevo prima,
oh mio sospiro di rosa!
Quei nodi dentro te
che non riesci a districare
son piaghe aperte al vento,
lascia che siano le mie mani
a schiuderti al caldo del mio cuore!
Non ti conoscevo prima,
oh dolce nostalgia che semini emozioni forti come tsunami,
nelle tenebre della solitudine
che percorrono le ore della vita
senza alba d'amore,
a farmi vivere
l''arcobaleno della gioia
nel dolce riposo delle tue braccia,
in quel risveglio dall' estasi
nei tuoi profondi occhi!
Non ti conoscevo prima,
oh perla rara che emani
luce nella speme,
in quel deserto di parole
che ho venduto un tempo!
Dove crepuscoli d'amore
non ho vissuto sulla pelle
dell'essere io un uomo.
Non ti ho mai conosciuto,
bella così tanto come sei...
Oh raggio di sentimento
a fulminarmi come sei brava,
nella stretta di mano
che con grazia mi poni
per baciarla con trasporto
come mia ancora di salvezza,
dopo la furia gelida
della bufera di solitudine
che assale i miei sogni,
per abbatterli ogni volta
che apro gli occhi alla realtà!
Non ti conoscevo prima,
Oh mio amore, ma adesso,
lascia che ti attraversi
e mi fondi tutt'uno in te,
che sai dissetarmi
dalla perenne sete d'amore
in cui da troppi giorni muoio vivo,
sommerso nella densità
dell'infinito infinito.
 

Scriverò
Ti scriverò,
al sorgere del sole,
nel mio cuore smarrito
tra fogli bianchi sparsi nel tempo.
Dove un alito di gioia,
non ha mai scritto poemi
di noi sul quel sentiero
del florido destino,
tra fragranti fiori di vita,
a sprigionare imperiture emozioni.
La tua vita è un solo soffio,
volato troppo in alto,
troppo in alto
mentre ti concepisco,
flusso di candida anima,
nel raggio di pace,
a riposare come colomba
libera nel cielo dell'amore!
Ti scriverò,
della mia vita sfrangiata,
senza copertina,
per dare senso pittoresco
alla mia stinta storia,
senza contenuto d'animo,
a viaggiare negli specchi
senza riflessi del mio nome
senza il tuo accanto al mio!
Il vibrante cuore non ha più suono,
che intona sulla scia d'estasi!
Ti scriverò,
poi strapperò in frammenti
come sai ogni parola
che piango per te
tra spilli di fitte galoppanti,
persi nel mio incolmabile vuoto.
E poi sarà sempre
quell'addio oscillante
a farmi guardare la realtà,
tra onde travolgenti
per non spegnermi mai
all'abbraccio della rassegnata
sensazione di essere
ancora inchiostro del cuore,
ad abbozzare momenti inestinguibili
su quei fogli in bianco
da eradicare all'atro
dei miei sogni ancora in volo.
 

Sogno Fiorito
Dischiudi un sogno nel cuore
come un fiore nel suo giardino,
e lascia che il suo olezzo
inebriante invada quel sorriso,
inarcato dolce come miele
sul davanzale della speranza.
Destati dalla pigra indecisione,
sotto le secche fronde
nel loro lento stormire,
confuso col fruscio interiore
che ti arresta consapevole,
dinanzi al falò
delle tue inclinazioni!
Cingiti il cuore di coraggio
e intona un canto nuovo,
melodiche note nel progettare
binari dove lesto far viaggiare,
il sogno bramato!
Indossa un abito
di pura bianca costanza,
in quelle parole che pronuncerai
guardandoti fiera
allo specchio del confronto,
raccontandoti fiera
di avercela fatta,
come protagonista
in un film d'amore
per il lieto fine fiorito,
nella serra della vittoria
nella storia della propria vita.
 

Baishù
È fredda notte scura
sulla mia ombra per la via

Alito quei poemi
tra cielo e selciato in solfeggio
 

Keiryu
Cielo gonfio di gocce
pendule di fosca mestizia
s'adagiano come perle

Anche l'atro del mio cuore
bagna lento le mie gioie
 

Haiku
onde di cosmos -
si posa la farfalla
per ogni dove
 

Katauta
abbozzo sogni
con penna e calamaio -
strofe d'amore per te
 

Bungei Senryu
onde d'estate -
risacca di ricordi
risucchia gioie
 

Baishù
Stanotte dormo poco
l'assiolo canta tra le fronde

La mezza luna splende
tra qualche nube passeggera
 

Katauta
a mani giunte -
tra bianchi garofani
prego la tua memoria
 

Rilievi Celesti
Sotto il manto di seta
del crepuscolo diurno,
l'intangibile emisfero
si dischiude come una rosa,
un palcoscenico di lapislazzuli,
dove la stella primigenia danza.
Navi aeree di effluvio etereo
delineano sentieri nel blu profondo, simili a scrittori celesti
che intrecciano la narrazione universale sulla tavolozza
astratta per l'eternità.
Quel crepuscolo,
percettibile direttore d'orchestra
dal tocco magico,
guida il coro cosmico
in un concerto terrestre.
E l'oscurità, quel sipario,
impalpabile velluto sottile,
si solleva in maniera impercettibile, rivelando l'infinito sublime,
stupore d'animo!
Là, dove il diurno
e il notturno si fondono
in un bacio platonico,
nell'effimera danza che rivela.
Il cielo serale si colora
di un rosso audace e vivace!
E le nubi, quei galeoni spettrali
in perpetuo movimento,
navigano verso l'ignoto,
cariche di pensieri onirici.
Così, sotto il cielo vespertino,
rifletto sull'esistenza transitoria,
e mi smarrisco
come piuma al vento,
nel suo intenso abbraccio,
profondo e misterioso,
un teatro cosmico!
Dove ogni stella è un sogno,
un delicato anelito eterno,
e ogni tramonto è foce d'addio,
ma anche un tacito fausto ritorno,
nell'alta quota della vita!
 

haiku
acheni aperti -
cadono le castagne
su foglie secche
 

Oh Mio Girasole
Oh sole dell'agro,
girasole ardente,
che nel campo dorato
ergi lo sguardo,
tu segui l'astro diurno,
sempre presente,
come amante fedele,
dal cuore gagliardo.
In te si specchia
l'essenza del sole,
con petali che sfidano
l'azzurro cielo,
un disco d'oro
che al vento si duole,
ma resta saldo,
fiero e senza velo!
Tu danzi con grazia
tra spighe e folate distratte,
un faro di luce
in terra radicato,
il tuo calore
è un eterno momento,
che riscalda i cuori
dal gelo lasciato.
La tua corolla,
un mosaico vivente,
di raggi e olezzi,
splendore fluente,
nel tuo abbraccio,
il sole è innamorato,
e il tuo amore per lui
è incandescente.
Oh, mio girasole,
emblema di vita
e speranza,
nel tuo volto si legge
una silente danza,
di giorni che passano
in una lenta che avanza,
ma la tua fiamma non conosce stanchezza o giammai stanca!
Così resti, colosso tra i fiori,
tu simbolo di forza
e di ardenti passioni,
che nei campi risuona
di mille sfumature,
e nel cuore semini
eterni splendori.
E ancora lasciami sostare
tra le tue onde a sognare,
nel tuo mare d'oro,
il tuo ricordo nel mio cuore.
 

Sei Nelle Mie Braccia
Sei nelle mie braccia,
all'ombra di ogni giorno
che commuove sassi senza parole
e lacrime senza respiro.
Sei sempre nelle mie braccia,
vuote come un pozzo senza cuore,
oh, eterei aliti d'amore mai eclissati,
dove sei adesso senza me?
Sei sempre tra le mie braccia,
assente, espressione infante,
nei tuoi giorni di fiori di maggio,
nella tua croce in libertà,
verso il terso cielo senza nembi!
Sei sempre nel mio cuore,
culla di emozioni mai sopite,
al gelo in note dolenti nella nenia,
sempre dispiegata ai raggi di luna.
Sempre, resterai per l'eternità
nelle mie nude e forti braccia,
nei brividi che avvolgono l'anima
quando guardo la tua immagine sbiadita sfumare via
nel tempo dei singulti,
senza colorati palpiti di gioia.
Sei nelle mie braccia,
ad avvincermi che da lì
non sentirai mai più freddo,
non più di quel che sento io
ogni qual volta i miei occhi
non si fondono coi tuoi,
gemme di vita rubata
per mano di antico fato inclemente,
senza veli di compassione,
per me che son solo
la tua tribolata dolce mamma,
e per te che sei l'amore della mia vita.
 

haiku
alari in volo -
spilloni sulle spiagge
spruzzate al sole
 

Shahai Haiku
pendule bianche
sole nel buio bosco -
incerti passi
 

Katauta
a piedi nudi -
palpiti sulla sabbia
tra venti di passione
 

Haiku
bei bucaneve -
nel camino in baita sprizzi di faville
 

Haiga
festa di maggio -
brezza nel caldo rosso
sussurra pace
 

Katauta
guance di pesca -
l'innocenza d'amore
tra le braccia materne
 

Sedoka
capanni in spiaggia -
brucia il sole a mezzodì
tra le palme di mare

dolci di cocco -
sollievo per la gola
nel fugace momento
 

Cipiglio Cielo
Sono nomade, vento dell'aria,
nel tentativo di effonderti carezze,
o mia volta celeste,
con veemenza, in strappi
di petali di rose da offrirti,
con astio nel confondermi
nella terra, dimenticando
la tua essenza dentro!
Abissale è il tuo cipiglio
nell'ignorarmi, come inutile forza!
Nel lambire l'esistenza terrena,
con maestria e persistenza,
mi contrappongo, o vasto empireo.
Quanto a lungo persevererai,
davanti a ciò che, impassibile,
osservi senza mai cambiare
i passi del tuo tempo?
Senza mai cambiare le carte
nel gioco di questo mondo?!
Quanto a lungo potrò,
contemplarti senza senno,
senza risvegli d'emblée
sul lastricato del reale,
cosciente del mio percorso,
con le ali sospese tra le nubi?
Permango zingaro dell'etere,
incatenato ad essere libero,
d'esser vicino senza possedere,
a venerare intramontabile
fin dai bordi dei tempi antichi
sino al ciglio di quel che sarà,
per poi svanire nel nulla,
come alito di vento qual sono!
 

Katauta
sola cammino -
il tempo passa lento
nei ricordi d'amore
 

Gendai Haiku
sopra l'ombrello é pioggia a catinelle -
suoni di clacson
 

Gendai Haiku
cielo gonfio di grigie nubi sul mare rattrista il cuore
 

Monoku
caldi raggi di sole filtrano le magnolie fiorite
 

L' Istante
Un istante,
non è che uno scatto
immortalato nella prigione dell'inafferrabile secondo
per liberare l'attimo
nella spontaneità
di un'ancestrale
ricordo utopico,
da portare dall'avito natio
dell'essere congruo
ampliandosi nel rotocalco
senza tempo del cuor sensibile
in sua vita,
a incensare la sua essenza,
una bella atavica
fotografia vintage
a cancellare talvolta
astrusi cacotopie
in un giorno futuro
tra le mani trasognanti,
quando asciugheranno armoniosamente
nella tristizia tutte le lacrime,
quelle gemme d'emozioni
che non appassiranno mai
tra vestigi e florilegi
decorati nel presente
che arranca,
ricamando senza sosta
istanti per cui vivere,
istanti per cui morire,
sul lembo del fato
che avvolge di stupori
da assaporare
con consapevole incontestabilità.
 

Monoku
nasce tra bocci di rose la fresca rugiada dell'alba
 

Gendai Haiku
nel cestino fogli di carta sgualcite -
l'orgoglio muto
 

Katauta
scogli spumosi -
il vento tra i capelli
scopre l'amore
 

Melanconica Pioggia
Nel giorno cupo
la pioggia forte scroscia,
tra le strade deserte
e i vetri oscuri.
Un'anima solitaria soffre,
nel suo cuore solo ombre!
Sotto il cielo grigio,
triste patema!
Gocce come lacrime
dal cielo cadono,
come pensieri affranti
che nel cuore affondano,
e il freddo umido nell'animo
si aggrovigliata nei respiri.
E l'ombra della solitudine
si espande come bomba d'acqua.
L' anima si fa lago,
ristagna il dolore,
soffre supplizio,
si arrende all'oblio!
Tra i riflessi d'argento
dell'acqua che scorre,
è la melanconia
che avvolge come un velo,
nella pioggia che ancora cade
senza un compenso.
Ma allo schiarire dei nembi,
una stella di sera brilla,
guidando il cammino
con dolcezza e scintilla,
a rischiarare speranze,
in un nuovo giorno sereno,
ove ogni palpito di vita
sia essenza d'amore
nella calda gioia di sapersi amare.
 

Monoku
quei fiori di carta nel cesto di castagno risaltano
 

Tanka
etra di luglio -
sul mare barche a vela
nel caldo vento

bianchi gigli marini
sulla sabbia sbocciano
 

Katauta
sbuffi di vento
tra salici piangenti
mi asciughi le lacrime
 

Haiku
estiva pioggia -
sotto il faggio nel bosco
finferli gialli
 

Bisogno Di Sognare
Abbiamo bisogno di sognare,
nei silenzi assordanti
dei nostri giorni.
Dietro alle vetrine delle esposizioni
di artefatti sentimenti
da mostrare alla ressa!
Abbiamo bisogno di sognare,
ad ognuno il suo palpito di brama.
Ne abbiamo bisogno per vivere
come l'aria per i polmoni,
ne abbiamo bisogno
per camminare ancora
lungo il boulevard della vita,
per poter sperare ancora
in nuovi spontanei sorrisi
nutriti dalla pioggia di speme!
Incessante è il bisogno
di sognare un biglietto
di solo andata,
verso quel viaggio nel tunnel
dell'anelata felicità
che trabocca luce d'albore all'infinito!
Meraviglioso è vivere ancora
di chimere in ogni respiro profondo,
per elevarci come angeli
nelle limpide bolle del fato
che ci conduce nella corrente
più veemente del traguardo
che ci solleva dagli affanni.
Abbiamo bisogno di sognare,
per non essere scheletri abbandonati
nelle bare delle codardie
nelle profondità dell'infame
carestia del pessimismo!
Sogniamo, sempre,
ognuno di noi la propria brama,
poiché sia imperituro
per il proprio benessere
nei vacilli degli ostacoli,
a renderci degni nella conquista
di ogni compimento.
 

Haiku
soffia levante -
su neri papaveri
gruppi di stami
 

Essenza di vita
Sotto il celato drappo
dell'essere incostante
ove il chronos urge
e fluisce incessante,
si dispiega una danza
di affetti e aspirazioni,
come vortici di penombre
e chiarori da tessere
in boccioli che sbocciano
lenemente per divenire.
E in questa complessa
trama di intrecciati fati,
si nasconde l'enigma
di un'anima cinta di sofferenza,
sopprimendo i singhiozzi
in quei calici dolci e amari,
nelle visioni frantumate,
quali serafini dalle ali distorte!
L'esistenza,
un dedalo di ardue scelte,
dove il cammino
si dipana in vacillanti passi,
i pensieri si smarriscono
fra meditazioni e disinganni,
sotto sottili fardelli
e persistenti inquietudini,
a ornare ghirlande
di lacrime e speranze.
Qual flutto remoto
che defluisce imponente,
così si manifesta la vita,
radiosa e sfuggente,
fra carezze dell'alba
e patimenti funesti,
ci incanta e rapisce,
senza scampo né evasioni.
E nei meandri del crepuscolo,
nelle oscurità dell'animo,
le parole melliflue
divengono canto e armonia,
un concerto di sensazioni,
con accenti di tristezza,
fra amori perduti
e passioni irrecuperabili,
nelle perle della vita.
E in quelle allegorie
di questo cosmo lirico,
si intona la speranza,
ma anche il rimpianto,
come un vento furioso
che insegue le ore,
ove il passato e il domani
si amalgamano in concordia.
E così, fra versi labirintici
e termini esoterici,
ricerchiamo un significato,
un movente nell'essere,
poiché anche nella malinconia
come nello sforzo,
l'essenza bisbiglia parole
di perseveranza.
E questa vita,
un dipinto di cromie
e gradazioni policromati,
dove il gusto dell'affetto
si intreccia al tormento,
come germogli che erompono nell'agonia dell'esistere,
un aroma eterno,
che non segue sempre
il proprio flusso, segue la sua scia.
E così, in questa percezione,
il cuore si dilata
e si rivela nella sua tenerezza,
sonda gli affetti più reconditi,
come un oceano in burrasca,
dove lo spirito si emancipa,
nella sua forma più consona,
e accetta consapevole
ogni mutamento nel suo seno
come un inquieto infante
da nutrire e coltivare,
fino all'ultimo respiro.
 

Sedoka 6
Su calda sabbia
vuote conchiglie bianche
dopo l'alta marea

dolce stupore
del barbaglio nel mare
tra pesci si confonde
 

haiku
wagasa aperto
sul yukata fiorato -
lieve sospiro
 

haiku
al semaforo
frenesia di adulti -
manca la pace
 

Atra Omertà
In atra quiete silente,
di represso animo,
dove velate parole
si smarriscono nelle ombre
delle omertà dei sentimenti,
che come despoti si erigono,
recludendo l'anima
nel bigio limbo di aleatorietà.
Il cuore, come danzante funesto,
smuove con timore falsi passi
sul selciato del sospetto,
mentre le ponderate emozioni,
come cristalli di ghiaccio,
si liquefanno senza echi
nei rimorsi che non sanno emergere.
In intricati intrecci di intervalli
di solitudine mesta e meschinità,
la verità si nasconde
nel maniero della riflessione,
tra insondabili vortici,
a cercare invano una via d'uscita,
senza poterne trovare!
Povero cuore infangato,
liso negli affanni
della cupa omertà,
si consuma nell'anima avvolta
nel gelido manto della fandonia.
Forse, un giorno, bagliori di luce
di severa verità romperanno
quel sortilegio che lega
all'implacabile omertà,
che da fedele amica
saldamente avvelena le vene,
in cui, come fuggiasco,
si nasconde sotto ai suoi lembi.
E quei sentimenti repressi,
che tanto si nascondono,
così tanto si annegano e rinnegano,
possano scoppiare dentro
come magma incandescente,
bruciando d'amore,
completamente!
E poi, libero,
come in volo d'aquila,
intonando un canto di gioia
nella libertà di volere amare,
sarà principio di nuova vita,
in un'altra vita senza
camicie di coercizioni
e ombrelli di omertà a cancellare
l'amore del cuore.
 

Haiku
con occhi chiusi
l'anziano sogna ancora -
l'antico amore
 

Sedoka 5
ondeggia forte
quel rosso papavero
nel campo di tritico

diversa vita
nel croscio naturale
infonde forza pura
 

Senryu
la monachella
sul cavolo s'adagia -
prossimo pranzo
 

Haiku
hanami passa -
come bei coriandoli
cadono fiori
 

Haiku
vento d'autunno -
su panchina di legno
lieve fruscio
 

Haiku
olive verdi -
in quel vecchio frantoio
l'oro di terra
 

Ti Attendo
Ti attendo, o dolce speme,
ti attendo disincantata
nel fondo buio,
tra le briciole
delle reminiscenze,
dove una volta, tinta di pace,
eri gemma splendente
ad agghindare i miei giorni
in fiore, con gli olezzi
dei tuoi sorrisi inarcati
con clemenza per me.
Ti attendo, non saprai mai
quanto io ti attendo
ai bordi dell'oblio,
tra le lacrime che
come caterve si originano
come stelle cadenti,
a farmi sperare la felicità
or celata in qualche angolo di un incanto smarrito
nel flusso della mia vita!
Ti attendo o dolce
e anelata speme,
come un raggio di sole
tra nemici nembi
che ilare accarezza
e scalda l’anima mia
spenta alla realtà,
Oh, ti prego mia speme
come una farfalla senza ali
che io possa giuliva
volare finalmente felice,
oltre l'arcobaleno dopo
la furia della tempesta,
lascia che nel cuore
tu come regina rinasca,
affinché nella tua luce
dalla torbida tomba
della disperazione,
io sia salvata per mezzo tuo.
 

Haiku
quel picco bianco
di mite maggio spicca -
resta la neve
 

Sedoka - 3
frangie di spume
sul mare col grecale
scontra quei faraglioni

scalda la lana
sotto grigiastre nubi
le mani infreddolite
 

Haiku
tra i primi freddi
quei rossi gigli ragno -
tributo al cielo
 

Haiku
acheni al vento
sfioriti verso il viaggio -
flusso di vita

achenes in the wind
faded towards the journey -
flow of life
 

Haiku
è santa pasqua -
la croce di salvezza
viva nel mondo
 

Haiku
barche d'estate -
nel nascere del giorno
pescato fresco
 

Haiku
gracili secchi
tra campagne bronzate -
guardo l'incanto
 

Sedoka - 2
pesco fiorito
sul mio viso pallido
tra le farfalle e olezzi

fioco chioccolio
come note di pace
tra sbuffi d'aura sento
 

Haiku
afflato caldo
tra quei frutti del drago -
dolci sapori
 

haiku
rosa d'inverno -
beltà della natura
tra aculei sboccia
 

haiku
cuore di padre -
con amore profondo
un figlio bacia
 

Autentico Letterato
Un autentico letterato,
tesse parole come pregiati fili d’oro, imprimendo il suo ingegno
sulle nivee pagine del tempo,
creando, con rinvigorente acume, trame che sfociano dalla mente, riflettendo l’essenza stessa dell’esistenza, in tutte le sue epoche, vissuta con sapidità di cuore!
Ogni frase è un soffio di vita
che accarezza l’anima,
nel brivido che avvolge e travolge. Ogni metafora è un battito universale del cuore, pregno di raffinata sensibilità, che attraversa
la fantasia nella realtà.
Ogni storia è fragranza d’emozione nei sospiri di lacrime e sorrisi,
nei quadrivi che originano
nuovi intriganti grovigli da districare.
Il suo naturale bernoccolo
è un inestimabile diadema che,
come una gemma rara,
brilla di luce propria!
Ad un autentico letterato,
alcuna importanza pone
sotto ai riflettori del giudizio altrui,
il frutto della sua passione,
spesso ruvidamente offuscato
da ispidi occhi incapaci
di vedere oltre la superficie,
incapaci di tuffarsi nella profondità delle sue percezioni!
Il suo forbito stile
è un universo inesplorato,
un cosmo di significati
che attende solo di essere scoperto!
Valorizzare uno scrittore
significa riconoscere la sacralità
del suo atto creativo e baldanzoso,
in tutte le sue sfumature,
un gesto che approda
nel coraggio che sfida il tempo
e le convenzioni,
portando armoniosamente
alla luce, dolci lodi,
ornate verità fiorite, da celebrare, cogliendo bellezze nascoste
da esaltare e sfoggiare
con blando orgoglio,
quella avvincente miscellanea
da onorare con propensione.
 

Giardino D'Innocenza
Corro lesto
sulla fresca erba del mattin
colma di fulgente rugiada
confidato nei tuoi verdi occhi,
che brillano di speranza
quando son pieni
di dolci lacrime.
Innocente letto ove stendere
ogni viva emozione
accanto ai tuoi desideri,
integerrimo giardino
dal profumo di pulito
nel tenero dei tuoi primi anni
dove ogni malizia
non è ancora fiorita
intingendola di giallo e viola
quel prato con la mano dell’errore,
dove il rosso delle forti emozioni
stonano profondamente
col chiaro pastello dei tuoi
gentili sentimenti,
quando semplicemente
il tuo motivato sguardo
rivolto nell’azzurro del cielo
contempla tra le avvolgenti braccia
dell’amore di una mamma
che trasognante
non vede altro che
il suo futuro, quel futuro che
attraverso gli occhi di suo figlio,
dolce fanciullo ignaro
attende il suo domani
custodito sotto quel coltre d’amore
che mai il tempo avrà
braccio di baronia
per sgualcire il magico legame
di una madre con suo figlio,
quando ratificato col sigillo
di adorata predilezione.
 

Il Mio Nome È Donna
Sono gemma che sboccia
in silenzio al crepuscolo,
sotto gli occhi del tenero sole.
Sono flebile alito di tempo
che intona la mia nuda essenza,
tra i meandri dei miei anni.
Sono tenace speme
tra le mani di chi mi accoglie,
come ancora di salvezza.
Sono maledizione e benedizione
nell'attraversare i giorni della ressa,
guardandomi senza paura negli occhi.
Sono lacrime vissute
nei fondali delle sconfitte,
dopo manrovesci che fucilano.
Sono emozione che s'inebria
sul davanzale della vita,
nei respiri tra illusioni e realtà.
Sono dedalo nelle partite
più ardenti sul tavolo del fato,
mentre sudo l'agognata vittoria.
Sono scandalo su bocca di uomo
nella sua ceca prepotenza ignorante,
sfigurando labile la mia immagine.
Sono poema d'amore nella primavera
del cuore innamorato, nella veemenza
che toglie il fiato nelle corde dei baci.
Sono le quattro stagioni che temprano
i bagagli del mio vascello lungo la via,
nei quattro venti che mi creano.
Sono il tuo vestito che nasconde,
ciò che sotto le spoglie di uomo
non t'appartiene completamente.
Sono frammenti di mosaico
in continuo ricomporsi in inverno,
ed estate, autunno e primavera.
Sono madre per natura e latte per il suo pargolo, tra le braccia
della provvidenza per scelta.
Sono la geisha che ti ammalia
nell'arte della seduzione, tra perle
e piume nella seta che ti avvolge.
Sono e ancora io sono sempre
nelle mie infinite sfumature
anche quando non vuoi, perché,
sono un'anima che si rigenera
in generazioni e generazioni.
Chiamami, chiamami a squarciagola
e ti camminerò accanto,
saprò starti vicino, poiché,
il mio nome è Donna.
 

Un’altra Volta Ancora
Sotto l’immensità
del firmamento stellato,
le mie iridi colme
di percezione
cinte dal desiderio
di apparire opache
come freddo marmo,
quando turbati,
nel profondo,
fissano disincantati
con occhi lacrimosi
quella sedia a dondolo,
ma vuota e in vista
nel bersò che una volta
allestiva gioie ed emozioni
a colorare giornate intere,
e che in tempi passati
ospitava una presenza,
quella presenza,
cara, molto amata!
Oh, in questa apparente
calma serale,
la mente si smarrisce
tra memorie e piaceri
mesti agli olezzi
d’altri tempi,
scrutando con autentica
malinconica la nostalgia,
nostalgia di quel vuoto
oramai incolmabile,
lasciato dall’assenza
di chi un tempo
camminava sereno
come amorevole padre
al mio orgoglioso fianco!
Questa presenza,
ormai soltanto presente
nei meandri dei miei sogni,
è ciò che desidero
ardentemente
poter abbracciare
ancora una volta,
ancora un’altra volta!
Ancora una volta
poter ascoltare
le onde della sua voce,
inebriarmi
della sua pioggia
di sana allegria,
restare in silenzio
ascoltata dalla sua pazienza.
E si fa strada
l’inevitabile domanda
del perché i più puri
e più buoni,
vanno via prima
che l’estate sfiorisca!
La placida rassegnazione
mi risponderà
che è il destino
di ogni fiore sulla terra,
ma la sua intensa fragranza
aleggia per sempre
nel cuore di chi
l’ha amato
senza dipartire mai
per davvero,
fin quando il suo ricordo
abita nel segreto profondo
dell’anima sensibile,
di chi l’ha amato
per davvero.
 

Diletto Antico Destino
Nelle intime roventi spirali
di lingue infuocate che avviluppano
il cuore non straniero ai suoi effluvi,
una accattivante tormenta,
arteficia alle mie estremità
passi di cadenza al ritmo d'amore
nei travolgenti abissi
dianzi inesplorati.
Come errante angelo
tra sfere di cieli in ascesa, volo,
verso questa antica inclinazione,
che battere il cuor mi fa,
e come torrenziale pioggia,
mi scaglia, mille volte ancor
come anatema sugli scogli
della mia ostinazione,
che ancor morir mi fa!
Il viso mio disorientato,
si perde, nei tuoi bagliori,
rivelando l'anima,
spoglia a festa e mestizia!
Oh mio destino, diletto amor mio,
tu, fulgida pura ispirazione,
non vi è alcuna spiegazione
nel dedalo intricato
e travolgente dei nostri palpiti
in pensieri ondeggianti
sulle corde dei nostri sentimenti,
è solo l'amore che ci investe,
senza posa che li arresti!
Placa ora le mie chimere
o mio tutto, o non sopravviverò,
son come un viaggio nell'aldilà,
che incontra l'ignoto anelando
armonia senza sopimento,
trovando solo
e soltanto pura letizia.
Oh mio dramma d'estasi,
io ti bramo, ti respingo,
ti cerco, ti desidero, ancora!
Come canti d'angelo d'argento
suonano i tuoi baci sui veli miei
di seta perlata tra le tue carezze,
risuonano echi della sua venustà,
nei tuoi sensuali manti mulatti,
dal profumo di passione,
sordo per amore tutto per me!
Miraggio che incanta per magia,
il tuo profondo sospiro,
disonesto, mi avvolge,
mi rapisce, mi sconvolge,
mi tormenta, ancora!
Brillantini stellati spruzzati nel blu
è un tuo sorriso dedicato a me,
mi intriga, mi spezza il respiro,
ed io come principiante strega
nella oscura selva,
mi perdo l'animo, sbigottita e pura, dove l'alba sorge
nei giorni di felicità sempre verde!
Melodie sommesse
riecheggiano nei nostri petti,
pronti per esplodere, ancora,
nelle movenze di organza
e petali di rosa,
tra evocatrici fiaccole
di candele profumate
ricoperte di dolci parole,
che come veleno lento
ed efficace,
a farmi morir ancora per te
scivolano in fondo al cuor!
Oh mio diletto, sei unica strada
che conduce sull'apice
del dolce oblio!
Ti cerco, ti voglio, ti amo, mi ostino,
senza età, senza pudore!
Così m'immergo,
immersa nel profondo fuoco
che strugge il cuor,
mi abbandono a te.
Ed io, mi brucio e ardo
come inferno che detesta
amando il suo paradiso,
ancora, e ancora,
e ti amo, ti bramo, ti nego,
ti desidero, ti voglio, ti adoro!
Oh mio diletto e prediletto,
antico immenso,
testardo instancabile,
destino mio consacrato sol per te.
 

Inopinato Rival
Oh... Nel limbo etereo
del fato incerto,
nell'arena feroce della vita
s'erge un inopinato rivale,
dai plurimi volti
sotto scure ciocche
di assenza di luce,
un'ombra cupa dalle gemme nere
come occhi a scrutare l'impensabile,
mentre nel silenzio
tace con vigore il suo tormento!
Un tempo disperso
nell'incantesimo del suo vuoto
in continuo moto senza mai riposo,
lacrime di sabbia
nel deserto dell'esistenza
senza sole nel suo pudore!
Lotta contro il tempo,
sospeso tra l'inesplorata empatia
che originarsi poteva,
e senso di colpa
nei rovi dei suoi capricci
stretto nella morsa del rimpianto,
che lentamente soffocava!
Egli freme nell'abisso del suo essere,
percorre insonne il labirinto
oscuro dell'ignoto,
in cerca di gocce di pace,
e il cuore fragile palpita
nel dolore di fango,
nel vuoto interiore che neanche
il tempo può colmare!
Oh, come spettro errante
nell'eco dei suoi giorni,
tra le mura dell'impiego,
mi guarda come tempesta di fatica,
una mano sfumata
nell'etere del passato!
E io, io, non ho saputo
cogliere la sua parola muta
condita d'invidia per il mio operato,
non ho saputo comprendere
il suo grido soffocato
per i miei traguardi,
della sua rabbia per le mie capacità!
E ora nell'amaro
della mia stessa lotta
nel stargli a distanza,
il senso di colpa
si fa nodo inestricabile,
nell'ineluttabile cadenza
del tempo implacabile,
dove forse avrei
potuto stemperarne l'abisso,
sotto un'arcata sempreverde
e fiori freschi da respirare in armonia!
Ma nel farsi dei giorni
sfumava la lieta la speme,
e nell'inesausto susseguirsi
delle ore ballerine
il bianco mutava in grigio
e poi in nero,
come il mio sorriso!
Oh... Resta solo il rimorso
come spina nel petto,
per non aver saputo
comprendere per tempo
quel suo vuoto interiore
un greve malessere
a sprigionare stralci di complessità,
altro che complicità!
Possa il tempo
nel suo viaggio senza fine,
trovar meta di riposo
per quel inopinato rivale...
Ed essere indulgente con il mio errore,
ritrovar riscatto nel presente
che giustamente ammonisce
e presto compatisce,
nel cui cenno di compassione
e senso di colpa sottolinea,
allo svanire di questa lotta
senza vero confine.
 

Sono Solo Attimi
Sono labili attimi,
fugaci, colorati, frizzanti baci
rubati all'innocenza incredula
sotto le fronde spoglie dal gelo
di una passata stagione,
subitanei scatti imprigionati
nel sottile tessuto dell’inafferrabile,
inquieto tempo,
che fugge come lampo
sordo ai sussurri d'amore
della tenera giovinezza.
Momenti che si liberarono magici
per esplodere dopo
sguardi timidi
nel dichiararsi amore,
amore di giovani innamorati
arrossiti sul viale
dai respiri nascosti altrove...
Questi istanti, nella loro spontaneità,
sono ancestrali ricordi
da portare in sé per sempre,
un’utopia che risiederà
nel profondo dell’anima,
immagini di esperienze vissute
nel rotocalco senza tempo
nel cuore sensibile della vita!
Attimi d'amore che nacquero
come proiettili profumati
a esaltare l'essenza
di quelle languide carezze
che scaldarono l'atmosfera!
E come fotografie vintage,
dalle immagini mai sbiadite,
scaldano senza mai cancellare
le complesse e oscure parole
che affliggono ancora oggi
quell'addio
in quel viaggio esplorativo
di quel flirt d'adolescenza
che colsero i nostri cuori!
Rimarranno come
vestigi e fiorilegi
bagagli di esperienze,
decorazioni preziose
nel presente che audacemente avanza nel mare
della dolce malinconia
e nostalgia.
E noi, come abili ricamatori, continueremo a tessere
istanti per cui vivere felici oggi
e istanti per cui soffrire per ieri
sul manto del destino
che sa avvolgerci anche
con stupore
negli attimi incancellabili
del tempo.
 

Amore Scoperto
Ho scoperto l'amore
da quando ti ho incontrato
in quel buio vicolo cielo,
perché ho toccato con mano
il paradiso nei tuoi occhi
nelle tenebre della solitudine,
che come ombra mi seguiva
col silenzio della sua lama,
e fu subito palpito d'albore all'infinito!
 

haiku
ghiaccio sul lago
fra i nembi il sole manca -
cado in silenzio
 

Haiku
arde la legna -
fuori al freddo grandina
cin cin d'amore
 

Lacune Di Venia
Sbiadite emozioni anchilosate
nei fluttui degli adusti risentimenti
ritraggono parole d'empatia
sbocciate sui faraglioni
delle fugaci comprensioni.
Fralezze del cuore nell'essere
di chi atone lacrime versa
recitando trame di vittimismo
per la frotta cupida di rumors,
occultando la fulgida pace
che non sa accoglie come estuario
che conduce verso la leggiadria
della luce della dolce venia,
che sa sbrogliare ogni frangente
che sui livori si rompono spumeggianti
disseminando stelle cadenti
per sguardi amorfi,
ignoranti alle nuance dell'amore
schernendola per non abbracciarla,
ricusando ogni sua gemma
dagli olezzi di benessere,
spalleggiano l'alone delle bolle
colme di ruggine e rancore
a seppellirli nel cielo grigio
del protagonismo senza plauso.
 

Anziani
L'età non diminuisce
la forza di volontà degli anziani ma la rende ancora
più ardente e tenace
se alimentata con amore,
e le rughe di vita
che ne testimoniano la loro
straordinaria resilienza,
trasudano traguardi vissuti
trascritti dagli intervalli
delle mature stagioni
che hanno segnato sulla pelle
le loro memorie più forti
da ricordare per sempre
a chi saprà ascoltare
le loro eterogenee vicissitudini,
linguaggio universale
che sa unire l'età
più saggia e florida
con gli anni maturi
di chi gabbiano in animo
non smette di volare alto
nei suoi dorati anni.
 

Waka
bianche montagne -
sbuffi di bucaneve
luci di brina

calda malga fumante
l'asilo dal periglio
 

Primordiale Amore
È primordio assoluto
ogniqualvolta i nostri cuori colmi d'albore d'amore
si baciano
nei sospiri anelanti
per viversi
nello spazio del tempo.
Un'elio che ci solleva
nella idilliaca troposfera
senza crepuscoli di gineprai
a porre cinerei declini
in anticagli da poter estinguere
col nero grafite
del rancore in germoglio!
È trasporto di bagagli
di autentica voluttà
senza flemmatica posa
che induca a sopore
nelle stazioni dei sensi!
Oh... Il vero nome
del nostro peculiare amore
non ha origine di nota
e mai né avrà
su bocca d'uomo mendace,
è pura amaranta magia
in mutamenti
di rivoli dorati di emozioni
e gemme sfavillanti
di trepidazioni
sulle nostre pelli,
che come coltre
di porpora in merinos
ricopre scaldando
l'immensità abissale
dei nostri sentimenti,
bandolo di soluzione
per il nostro scintillante
plasma d'amore
a farlo sgorgare vivo
ogniqualvolta i nostri cuori
si fondono all'unisono
della calda felicità dipanata
come stelle tipo zero,
che oltre il Big Rip
non si estingueranno mai
di rifulgere l'uno per l'altra
a ogni occhi d'uomo
acrimonioso nella sua gelosia
egoista di filantropia!
Resteremo solo noi
ad abbandonarci primitivi
come infanti innocenti
fuori dal comune
a raccontare
che l'istintivo amore sarà incondizionato senza un fine,
inglobante eterno austro
nel perenne inesorabile volo
nell'emisfero del nostro
inusitato innamorato
perduto cuore.
 

Tanka
ramo di vischio
sfreccia morte per Balder -
pianto di Freya

bacche bianche dà vita
auguri di natale

N.B. Per una corretta interpretazione alla mia composizione questo Tanka nasce da una leggenda secondo la quale la dea Freya aveva due figli, Balder il generoso e il malvagio Loki, così invidioso del fratello da volerlo uccidere con un ramo di vischio avvelenato trafiggendolo. Alla vista della morte dell’amato figlio Freya, disperata, proruppe in un pianto inconsolabile, proprio sopra i rametti di quella innocua pianta che aveva dimenticato di interpellare, poiché chiese precedentemente a tutti gli esseri viventi di ogni specie di proteggere il suo amato Balder. Sulla pianta le sue lacrime miracolosamente si solidificarono, diventando bacche bianche, e col potere del suo amore avvenne il miracolo più grande di tutti: Balder tornò in vita!
Da quel momento la dea Freya ringrazia chiunque si scambi un bacio sotto i rami del vischio, donandogli la sua protezione. Da questa antica tradizione deriva il significato di amore, fortuna e buon augurio che questa piccola pianta ha ancora oggi.

 

Tanka
estate piena -
lassù capre tra i rami
gustano i frutti

argan nere cadono
pregiato oro liquido
 

Waka

su albero losu
neve d'aprile sboccia -
ameni sguardi


si arrampica la bimba
tra olezzi dolci ride
 

Instabile Clima
Nel vasto politeama del mondo
il clima pavonesco danza
come orchestra di vento,
che incanta nello sgomento!
La terra,
palcoscenico mutevole
ospita quel cambiamento,
come musical commedy,
una tranche di tormento.
L'oceano,
come un pittore abile
ma distratto
dipinge ornamenti di frastagli
contro imprudenti scogli
a inabissarli nelle sue acque
col suo nuovo stile,
ameni sfide!
Le correnti,
come tersicoree in scena
avvicendano ritmo
e movimenti senza pena,
pericolosa avanscena!
Il sole,
come signore dorato
un altero regale
dirige il suo calore,
senza uguale!
Mentre la pioggia,
spruzza e crea a catinelle
come folle artista
i suoi schizzi bagnati
dal petricore che affonda,
nel volume che esonda!
L'aria,
come compositore
di flauto traverso,
senza una fine
scrive nuove note
nel suo vasto confine!
E le verdi montagne,
come giganti imponenti
scolpiscono il paesaggio
con gesti possenti.
Ma l'uomo,
come un intruso smemorato
altera questo equilibrio
tutto sconcertato!
Col suo sregolato progresso, inarrestabile
lascia il pianeta
in uno stato instabile!
Così il clima,
come un'opera bizzarra
si trasforma per noi
in un nuovo dramma dato in arra!
E mentre la natura
cerca di resistere,
l'uomo dovrebbe
agire per non disperdere!
Oh, al bivio di questa storia,
una scelta memorabile
dobbiamo affrontare
e ritrovare saggezza
che ci ha abbandonato,
dobbiamo ammantare!
Oh, per salvare questa Terra
bisogna agire con coscienza
con la mente e con il cuore,
bisogna liberarla dall'anteguerra
che poi scivola in guerra!
Rispettare la natura
che ci ha generato,
affinché possa ancora
regalare quel futuro ben sperato!
Dare voce alle voci
di chi è stato oppresso,
per proteggere gli esseri
che sono stati messi
a rischio espresso!
Perché il clima
come fiore delicato,
ha bisogno di cure
per non soccombere abbagliato!
E come sinfonia, uniti,
dobbiamo suonare,
per onorare la bellezza
che il mondo sa creare!
Il finale è nelle nostre mani.
Noi siamo gli autori,
dovremo scrivere una storia
che cancelli gli orrori!
Rinveniamo in armonia
la vera essenza della vita
senza quella sporca ipocrisia,
in questo marasma consunto
del consumismo esaltato
alterando quel clima ammalato,
in questo vasto politeama
del mondo,
dove il clima pavonesco
danza in discordanza
una fievole baldanza
che pian piano sbiadisce
la sua dolce fragranza.
 

Senryu
danzo col vento
la musica classica -
ruba bei ghigni
 

Tanka
nera gondola -
piove l'autunno su noi
senza riparo

nel grembo di Venezia
fluisce febbre d'amore
 

Velati Desideri
Gocce di rugiada cadono
sulle tue rosee guance,
piccoli brillanti di malinconia meste ai fior di speranze.
E occhi di cielo dischiusi
ai ricami delle chimere
decantate nel cuore
con flebile voce flautata,
tra i scuri pugni stretti
delle sconfitte sorde!
Un dolce volo sonoro
nell'essere profondo
oltre il confine del disincanto!
Un fascio di tempo svelato
nelle tue mani rivolte alla luce
della vita scritta lentamente
con inchiostro d'anima,
e sacrificio tinto di porpora.
Tuono, lampo e vento nel sole
sulla rude via del fato
mentre assume forma e voce
nei desideri che respiro vivo
divengono realizzandosi,
quei desideri nascosti
che nello scrigno
del tuo universo non sveli.
Vittoria nell'essere,
pulsione del creato nel creato,
inno d'eccezione
per eccellenza nei sussulti,
sorrisi nati irrefrenabili,
grovigli di gemiti in gioia,
esultanze di soddisfazioni!
E, pioggia di coriandoli d'oro
è quella vittoria sul tuo viso
e nel cuore nel sogno
che non tramonta, non muore, non abbandona mai,
ma batte forte!
E si nutre, cresce,
matura, si realizza.
Nel segno della forza
della fede fedele
di essere vero e vivo,
e tu non abbandonarlo mai
in un angolo del tuo mondo
ascoltalo in ogni sua sfumatura che cattura.
Fa si che sia epicentro
del tuo credo, culto d'avorio,
perenne motivo essenziale
nelle tue movenze
solo così i tuoi sogni
si trasformeranno in realtà.
 

Fievole Baldanza
Tra le dita del timore
vi è la verità
che si sgretola via
come frammenti di puzzle,
esiguo germoglio
è il suo palpitare
nei lassi dei tempi
dagli ostili eventi,
avvilita senza speranza
di sopravvivere
si corruga alle intemperie
delle menzogne,
che come fiocchi di neve
lentamente scendono
al suolo pregno di probità
nel suo cuore,
seppellendo incatenando
zirli di quei graffi
delle stanche mani
al suo volere ammutolito,
Oh imbelle verità,
monti in sella alla pavidità
cavalcando pusillanime!
Dileguandoti tra le vie,
illustri fievole baldanza
agli iridi degli andirivieni!
Disperdi dignità
sui sassi del tragitto
tra le lacrime di cicatrici
che in bisaccia raccogli
per dissetare la tua doglianza,
ti lascerai perire
sotto le ali del vittimismo,
poiché è più facile annullarti
che continuare
a preponderare orgogliosa
le tue ragioni in una élite
sagomate di fumo e fuoco
su ciocchi di abete,
dalla pelle di fuliggine
e dalle vesti di aria,
Fuggi lontano o verità delusa,
deponendo l'ascia
sul tuo grembo partoriente
di sfacelo per allattarlo
nei suoi lamenti!
Demotivate ormai
son le tue parole,
pugno di mosche al vento
in arbitrio in aura priva di vita,
una dignità ammalata
coinvolta nel grande turbine
della rassegnazione
a estirparla come fola mentecatta.
 

La Dolce Bontà
La bontà
è come un germe infante
piantato nella terra dell'anima,
germoglia silente come delicato fiore
dai suoi gracili petali vellutati
alla pelle percettibile!
Autentica la bontà
si apre nei suoi sorrisi più sinceri
ai raggi del sole nella vita
nonostante riluce
con le sue lacrime di rugiada
cadute dalle foschie
sulla costa delle controversie.
Solo quando consapevole
del suo olezzo,
cresce vigorosa e rigogliosa
come altissimo albero maestoso,
donando i suoi frutti più dolci
gratificando nei riverberi
dei cuori malleabili,
melodie di giustizia alle pupille
che accarezzano il suo sguardo
colmo di brezza d'amore!
Così,con le sue blandizie
la bontà nutre arricchendo
anche noi in ogni angolo
del cuore alacre alla sua voce.
La bontà, come segreto giardino
che mai sfiorisce negli anni
nella sua empirea bellezza
ma si valorizza nelle pieghe
delle sue esperienze,
spiega comprensione
dopo calvari vinti con placidità!
Ma se calpestata
dal piede del violento fato
svellandola dalle sue
candide vesti ricamate in Calais,
certo potrà godere
umiliandola sui selci
dell'arrogante manrovescio
che con protervia
infligge dolore,
ma non potrà mai
privarla del suo puro spirito
a farla vivere in eterno
nell'etere della natura
nell'umanità che vuol amare
in ferace vallea di pace
senza nembi di nefaste oscurità,
vangeli di distruzione
mediante impure entità
chiamate uomini
a scompigliare l'equilibrio
che il feeling del buon senso
traduce in dolce bontà!
La sua dolce essenza
non potrà morire mai
neppure se ignorata a vita.
 

Autunno Meteoropatico
Nel folto grigiore urbano
a sprazzi splendente,
l'astro ameno del giorno
si cela sfumato e corbellante
sui quei volti indifferenti
dei loro convulsi corpi
spediti verso le proprie mete,
mentre placida l'autunno intraprende le sue piroette
sul libeccio che aspira sfociare
in una intensa pioggia
di melanconia da scordare!
Cromie sfumate
si allontanano avvolte
nel silenzio dietro ogni angolo,
mentre foglie brune e gialle
sussurrano il loro stormire
sotto alle mie suola,
le vie come vesti di cenere
si tingono d'ombre
ed errate congetture
che come un veleno
il cuore inerte rende immobile!
Dal parabrezza ahimè
ignava or cerco
il riflesso rarefatto dell'etere,
la metamorfosi che la Terra
dona in tale momento,
ma l'umido asfalto
nel suo abbraccio inerte,
privano i miei occhi
da quel bagliore incantato!
È un'assenza costante,
un'obliterazione implacabile
che mi spacca il cuore,
respiro saviamente riposta
solo nella tua casa, nella tua vita!
Amor che or mi sei lontano...
E così, rimango prigioniera
del tempo irremovibile,
senza poter annusare
il profumo del risveglio
delle dolci caldarroste
dopo l'amplesso dei sensi
dalle più sensuali movenze.
Le strade or si ergono
come celle asfittiche,
in cui l'autunno canta
folate stonate dal crepitio
della malinconica pioggia
da cancellare sulla mia pelle!
Ma le mie pietrificate membra non avvertono la lirica,
mancano i sensi per catturarne l'essenza vibrante...
Eppure là fuori,
la sconfinata bellezza
delle bronzee foglie
che danzano
e danzano in cerchio,
come candide gocce di rugiada,
e l'arcobaleno
dalle tenue tonalità,
rendono magnifico
il mio sguardo di vita o di morte,
in un'arpa che la natura accorda!
Mi sfugge la speranza d'averti,
che come fronde caduche
or siamo amanti scostanti
nel fruscio che si leva
come cantilena
nelle piaghe che risvegliano
il presente nel traffico
dagli assordanti clacson,
ma tra le mura dell'urbanità
che mi imprigiona e avvita,
resto legata a un panorama monotono e opaco,
annusando fragranze
che la mia città frutta,
come un animale assetato
di antichi olezzi che non trovo!
Forse un giorno astratto fuggirò
da questo scuro labirinto,
dalle urla della metropoli
che opprime e confonde,
per vivere l'autunno
con lo sguardo estinto
dalla meteoropatia
sulle spalle di una natura
che implora respiro profondo!
Fuggirò per raggiungerti.
E fino a quel giorno,
mi dedicherò a ricordare
immersa nella caverna dell'urbanità infame
che esiste un mondo
di intervalli e cadenze,
non solo ricamati di nostalgie
e reminiscenze in amarezze,
ma anche di intagli
di sbuffi d'aliti di vita
da cogliere per vitalizzare
quei momenti da lavare
con fiducia nella fede
che in quel giorno che verrà
sarà magione per l'amore,
senza grigiore e senza orpello
a offrire un autunno
senza affanno e senza ombrello!
 

Conturbante Opera
Tu sei un delirio d'arte
quel vibrante affresco su tela,
intrepida sinfonia dell'anima
esploso in un mosaico
di brillanti tessere decorative.
Frammenti di cuore mio!
Tu sei quel vivido tripudio
che si fonda nella più tenera
e conturbante invenzione
che il potere dell'etere
abbia mai osservato.
Tu sei mistero confessato
alle mie percezioni
originandoti tra le dita.
Oh folgorazione eccelsa!
Capolavoro pittorico
in un qui pro quo schiarito
con imponenti emozioni,
lasciati catturare
dalle mie fantasie imaginifiche
affinché scaglie di tempo
parlino di te ininterrottamente.
 

Mar Dell'oblio
Oh mio orizzonte d'oceano
increspate e danzanti onde
son le tue schiume sepolte
nelle tue viscere.
Sei scompigliato tappeto
in andirivieni intessuto di seta
dall'alchimia dei fugaci venti,
e le tue mire si svelano
meraviglie nell'incredibile
tra la procella che scuote
le vele innocenti con ira,
la tua energia selvaggia
romba in oscuri crescendi
orchestra in tempesta
di fulmini e lampi tra nembi
in caterve di pioggia.
Oh mia battaglia dei cieli!
La luce languente si posa
sui freddi scogli
e sulla tua pelle, o mare mio,
come perlacee gemme
sparse come stelle cadenti,
sfiorandomi il viso.
E mentre io intensamente
ti penso, oh amor mio,
che oltre l'immenso azzurro
batte il tuo respiro,
rapita da questi frangenti
che s'infrangono
sul mio destino mugghiante,
affronto affranta
questa triste ballata dei sensi!
Fanno coro piccoli gabbiani
che impazienti risuonano
sinfonie nel reticolo dell'aria,
ancestrale lamento di sete
di pace di bel tempo,
mesto al mio laconico pianto.
Migrano lontano i miei sogni
verso quei rugghi silvestri
che alle mie spalle emettono
trilli disperati e contrastanti,
giungla interiore vittima
di violenza del soffrire
l'amore della vita,
che soffia via nell'impeto
di questa perturbazione
che percuote la mia anima.
Oh mio nubifragio del cuore!
Dio Giove ha scagliato
la sua furia in me,
piccola anima ora naufraga
nel mar dell'oblio.
 

Pensieri Erranti
Vi è quel pelago
di pensieri erranti
tra i fili danzanti d'erba
coi suoi petali svelleri,
nel soffio del vento
nel polline fecondo
di lacrime di catarsi,
e con essi si innalzano
mute voci del mio io
vagante politeista
braccando congrue braccia,
per raccontare sottovoce
fiabe di realtà nascoste
e minuti sogni
che come evanescenti astri svaniscono pian piano,
piccoli atolli lontani
ove io come piccola indigena
dispersa nel tempo
non regno in ilarità
ma disperdo i miei anni
nei gomitoli delle esperienze,
nel fiato lacunoso
di quelle congetture
che sanno arrestare
la bellezza più pura
del volto del mio cuore,
una cinerea fine
colorata di disincanto.
 

Velleità D'Amore
Candore sinfonico
di foriero del giorno
mormora al cuor note d'oriente,
nenie diuturne che euritmicano
riecheggiando dentro
celando trepidazioni proscritte
in danzanti strofe
nei meandri d'eternità,
lasciandomi incerti trasogni
in minuscole poesie connesse
come intrecci di fili d'oro
in mille metafore come fiori sparsi nel turchese prato
di questo immenso mare
dallo sguardo ondulato!
Un panorama intenso
nella sua estesa di fine Agosto,
e come lieve brezza accarezza
la mia anima in fuga e persa
nel mistero del suo effluvio,
disegna ricordi da vivere
nel futuro che non vuol avanzare!
Oh incanto di luce sei, amor mio,
dove sei o vibrazione divina?!
Oggidì che pigramente scorri
tra le linee del mio destino
per poi traboccare nei colori
del tramonto sfumato d'amore,
colori l'orizzonte di sussulti
in quei sbuffi di nugoli gridellini,
suvvia raccontami una favola
sulle sue labbra come rose
in fiammelle di passione
sulle mie altrettanto infuocate,
e del suo respiro nel mio
che come musica ci sospinge
nel più alto dei cieli,
raccontami ti prego oggidì,
ancor chimera per i miei occhi
sarà il suo cuore per me?!
Ancora la sogno ad occhi aperti
sulle ali del destino
che ancor mi seppellisce
nel profondo delle mie lacrime
di questa realtà che triste
si spegne lenta disperdendo
ogni velleità d'amore,
come scuri coriandoli al vento!
Io chiudo il mio viso tra le mani
nel disincanto di poterla
un giorno veder arrivare,
poterla venerare
e godere d'amore al suo fianco,
fino all'estremo del mio
veemente ardente sentimento
che non si esaurisce
alla fine della notte
senza luna che sorride,
mentre io disteso
sullo scoglio mi assopisco
nel più bel sogno
che lei possa esser qui
mia per sempre,
esprimo desideri alle stelle
che brillanti sorridono
facendomi da trapunta
scaldandomi il cuor
morente d'amore per lei,
che ancor mistero è per me!
 

Waka 0
viaggio dal cuore -
guardo stelle d'agosto
cadere nel blu

luci di sogni vani
senza posa d'amore
 

Sempiterno
Nel delicato bisbiglio di stelle due anime confluiscono
come ingenti rigagnoli,
che indivisibili or fluiscono
dopo rovesci d'agosto
e or fondono le loro vite
in un unica luminosa scia!
Si dipana un effluvio
tra le calamità
delle loro tribolate essenze.
Un brolo di malva, rosa,
iperico, gelsomino,
ortensie e lavanda ad adorare sussurrate parole spasimanti disperdendosi nel vento.
Corrono intrecci di mani
come rami di vite
ad accarezzare teneramente
in quei brividi come glacionevato che bacia
le sue vette,
guance ovattate d'emozioni! Respirano eternità
il loro sguardo perso
nel loro bacio astratto
come l'aurora e il suo orizzonte, si amano come
l'oceano abbraccia la sua terra
e il sole accarezza la notte,
nel vortice che tutto cattura.
Due essenze che leggere levitano felici come
innamorate farfalle
nel gioco d'amore
sciogliendo colorati confini
come l'arcobaleno
che unisce cielo e terra.
Fiamme danzanti
nel romantico canto
che si mescidano nelle parole
del cuore che si sbrogliano
nelle piaghe del fiato dello spazio ove il loro
filo rosso del fato
lega oltremondano!
Mentre il mondo
inesorabile continua il suo giro, così il loro amore
oltre ogni limite
implacabile continuerà la danza rescindendo
ogni barriera
di glacieret a impedire
il loro anelito d'amore...
Sempiterno
 

Patrimonio Marino
Nel profondo abisso dell'immensurabile liquido
dove il sole astrale
in superficie
ilare si riflette,
le creature marine placide
volteggiano in sinfonia
in un mondo intricato
e affascinante
sconfinando con le pinne
in eleganti dichiarazioni
di abili cacciatori,
sfoggiando la loro bellezza!
Immergiti
nella profondità del mare
e scoprirai un universo
di colorate meraviglie
dove le stelle marine adornano il fondale,
come sottili gioielli scintillanti.
Coralli artigianali
si ergono maestosi
formando l'habitat
per molte specie,
le loro ramificazioni intricatamente intrecciate
sono un mosaico
di colori e fantasie.
Le alghe fluttuanti,
come lunghe vesti di seta,
s'ondulano al ritmo
della marea,
le loro sfumature di verde smeraldo e blu profondo
risplendono
con una bellezza senza fine!
Oh quelle creature
strane e affascinanti popolano le azzurre acque,
come i cavallucci marini
con il loro
movimento sinuoso,
e le meduse che fluttuano come ombre eleganti
i loro tentacoli danzano
con grazia nella corrente,
per poi nascondersi
tra gli anfratti delle rocce.
Gli astri marini
aprono i loro raggi di luce,
come fiori sotto il sole
si schiudono al mondo,
con colori vivaci
e innumerevoli dettagli!
In questo regno acquatico
di vita e meraviglia,
il valore della biodiversità
si rivela strabiliante
agli occhi di noi uomini,
e la fragilità di questo ecosistema straordinario
ci ricorda l'importanza
di proteggere e preservare
in ogni sfumatura del tempo
questo prezioso
patrimonio marino
dalla sinistra mano maldestra
di chi vuol infettare
le sue viscere.
Lasciati trasportare
dal suo antico sapore
e troverai paradiso di casa
per il tuo altrove.
 

Idiosincrasie
Oh l'invidia,
taipan che serpeggia
tra le pieghe
dell'animo umano,
è come un'acida cacofonia
che si insinua nelle orecchie del bilioso celato
dal falso buonismo
avvolgendolo gradualmente
in un gorgo di amarezza
e desideri ostili
verso le sue idiosincrasie!
Miasma del suo essere
che come un fiume in piena
superba surclassa
la sua serenità interiore!
È come un feroce leone
che divora le gioie
e progressi altrui,
lasciando solo
un amaro retrogusto
di insoddisfazioni e rancori
rendendolo arso
di stille di sintonie d'affetto
a renderlo sensibile umano,
e come una procella
che scuote
le fondamenta dell'anima
lasciando solo
frammenti di affanni
in malcontenti.
È come un oscuro abisso
che inghiotte
la luce della gratitudine
nelle sue viscere
rendendo l'invidioso prigioniero
di una tetra gelosia,
che lo mangia dall'interno
consapevole di essere
l'unica consumata vittima.
 

Il Povero Ricco
Nell'ampio solco dell'aspra vita
in penuria di gratificazioni
tra scalogne e malanni
un pover uomo a stenti
tenta di arrabattarsi.
E quando un radioso lampo
della propizia sorte
nel distendere le sue pianure
gagliarda lo ammenda
rendendolo arpagone
d'oculatezza negli agi
dei suoi mille appagamenti,
in quel infiammante mondo
ove il lusso ha il suo flusso,
l'altra faccia della medaglia,
attanaglia!
L'abbondanza
misura l'importanza
del denaro in danza
che baciando ambasce
che il bisogno creava
metamorfosando il suo cuore
palpitando sotto piogge
di monete suoi fedeli amici
in gabbia dorata ove dignità
seppelliva in sgargianti eccessi.
Caligini d'illusioni nel percepire
reali confini nello stile
di vera vita lo inducevano
in effimeri incantesimi di mali!
Ma ahimè la sete
di sinceri sorrisi
delle perdute amicizie
e la calda luce dell'amore
ne svela la sua mancanza,
cosicché il povero ricco
si destò dal sonno
con saggio coraggio
e fremente ripercorse
antichi giorni nella nostalgia
quando autentico
era il suo affetto scaturito
dalla foce dell'anima,
ove nessun sentimento
si può vendere o comprare
col potete del denaro.
Concepì che
il suo patrimonio
era nel suo cuore purificato
dalle lacrime del suo
ridimenzionamento,
poiché da falsi idoli
che lo celebrava idiota
sbloccato era ormai,
smaliziato dal denaro
che nonostante si manifesta
potente e allettante
non può essere
unico e autentico
tesoro vincente!
 

Batticuore
Nel profondo cuore
dell'irruente amore
ove il suo sussurro
è un fruscio in tremolio,
si intessono filati d'oro
in voli di ferventi emozioni
ove a occhi chiusi
respiriamo i loro anacrusi,
gentili fremiti
dal sapore ammaliatore
truffatori in ogni
nostro dolce caro batticuore.
 

Waka
bel fior di pesco -
messaggi tra petali
stupore rosa

seme dal grosso pesce
pesca battezza l'uomo
 

Gelosia Proiettiva
L'ala sinistra dell'amore
piumaggiata gialla
aliando istrionico
come arpa gaelica
dalle corde blu e nere
di budello di pecora,
arpeggia i suoi poemi
del cuor assillo in foga
dai dolci frutti
di lacrime e miele,
ponendo nella luce
della fulgida realtà
l'acclarata indole
della gelosia proiettiva,
che attraversa indistinto
quel veemente paradiso
di rose rosse olezzo d'incanto
cogliendole per chi ama
entusiasta nell'apice
del suo gesto lustrale,
per poi donare
solo le sue spine
per personali esigenze
super egotista
tinte di cipria dai pigmenti
da ansia e croce,
che intrappolano
inevitabilmente sotterrando
ciò che rende
salubre e vitale
quella linfa d'amore
a farlo divenire
acacia latispina,
infermo sentimento
per aridocoltura d'empatia
tra le pallide mani deluse
di chi dice d'amare!
Fino all'infinito
suo ultimo esile respiro
intrecciato al mio destino,
per poi immortalare
la sua oscurità
assoluta priorità
nelle disamine pupille
che ancora si raffrontano
ma non si raccontano,
dei fluttui che separano
ma non allontanano,
nel vasto mare
della bianca bugia
e della gialla gelosia.
 

Luci Di Anime Violate
Piccola stella innocente
nel raggio di sole
della tua mamma
brilla in eterno
nella volta celeste
con candide vesti
lavate di giustizia,
la mano oscura
ti ha spento la vita
ma non la tua bella
dolce essenza
pura e sincera
come fiore in primavera,
e nel coro degli angeli
canta pietà
per tanta crudeltà
che ti ha colpito
con tanta severità!
Oh dolce sorriso
della mamma condannata
guarda or in paradiso
l'amore infinito,
e nel giorno senza fine
porta lieta il tuo bambino
dove fato pegno di violenza
non sarà mai più pestilenza!
Di perpetuo or splendete
sotto l'ala dorata
o astri del cuore
di noi popolo afflitto
dagli occhi tinti di dolore,
ma le nostre lacrime
sian petali di grida
di giustizia implorata
per ogni giorno strappato,
a voi che siete
e resterete
per sempre
luci di anime violate.
 

Poesia Tanka
liridi nel nord
da Lira Vega brilla -
nei dolci sguardi

sul trabucco d'amore
calde pelli salmastre
 

Haiku
stormito lieve -
petali di peonie
sui lunghi steli
 

Haiku
mite gorgoglio -
sarghi ghiotti di bibi
pesca d'aurora
 

Tanka
etra clemente -
d'amore spiri per noi
Croce di grazia

sangue sul chiodo pena
la salvezza di rabbi
 

Viaggio Senza Tempo
E mi incamminai
verso il boulevard incerto
dipinto dai fili di seta d'erba
ai piedi dei giganti cipressi,
sotto nembi di piombo
tra la bruma d'anima
a ovattare il mio viso spento
dallo sguardo recondito
raccolto sovente tra le mani
a confortare l'antico cruccio
nel palpabile freddo nel cuore,
gelandomi il fiato nel pianto
in quel viaggio senza tempo nel mio essere solo ignorato!
Fino a quando dovrò soffrire
la fame d'amore?
Fino a quando dovrò nutrirmi
di briciole d'affetto?
Or piove a dirotto
e il petricore è balsamo in me
a ricordarmi che il meglio
nasce sempre dopo
le intemperie della vita,
e sarà arcobaleno senza fine.
 

Haiku
risveglia lepre -
tra colli corre lento
d'albore blando
 

La Mia Libertà
La mia libertà
è unica espressione
schietta dell'anima
quando plana in volo d'aquila da alta quota
nelle risolutezze,
non malleabile
alle manovre altrui
nel ritmo di quel mio
impervio cuore lindo
che pulsa solo
per la sua coscienza
riflessa nella giustizia
tersa da ogni laidezza.
La mia libertà
respira solo della propria audacia nel esimersi
da torbide acque
ove stolido affogherebbe, consapevolmente reo!
La mia libertà
è un viaggio
senza ritorno
non compreso da molti
oscuro per tanti,
ma è fulgido rogo
e flagello tangibile
quando tende la sua
mano possente
per porre aiuto sicuro
verso la bisognosa torma!
Osteggiami pure
quanto vuoi
con seta di ragno
a degradarmi le orme
della mia irreprensibile identità che ti schiaccia,
oh bel viso di grezzo bronzo
se ti aggrada farlo, ma...
La mia libertà resterà
uno stato di
assoluta autonomia essenzialmente sentita
come diritto,
e come tale garantito
da una precisa
imperterrita volontà
non commerciabile
a un pubblico
diversamente onesto,
nelle loro movenze
nella via del loro
incallito delirio.
Lungi da me
o gabbia del giogo
dell'ombra occulta
a impegolarmi le ali,
o saró rovente spada
a disarmarti
dalle cenciose vesti
che possiedi
da cieco stolto,
t'avvolge predominante
quel reprobo fato
che ingarbugliarmi vorrebbe
e mai t'assicuro
ci riuscirebbe.
 

Incute Risoluzioni
Colleziono onde
di lembi cobalti,
come puzzle per creare elisio
infranto in uggia etra,
dove astratto magenta permanente dell'istante che incorre nel bigio
corrompe insigne
lo strido dello squarcio
spargendo suspense
come pigmenti
di gocce d'amore e fiducia
nel lungo boulevard
della mia vita,
per raccogliere fedele
frammenti di argilla cotta
inflitti nei manrovesci dei disinganni
a rapportarmi
con la edulcorata realtà
orientandomi inversamente
uscendo definitivamente
dal seno dell'illusione ottusa
di raggiungere un saggio traguardo
al fine del viale
dopo arduo affanno,
quando invece prima
dell'arcata iniziale marcia
avrei dovuto
rottare in orizzonti più rosei
ponderando
con alacre maestria
una gloria più accessibile
da abbracciare
consapevole di ottenere
per allietarmi
nel recinto della quiete,
che non avrei dovuto abbandonare
per rincorrere
le brillanti stelle
nel firmamento
del certo infinito
incognito discusso
in sub iudice dal mio animo
in costante preda
da quelle folate contraddittorie
tra sogno e ragione
a farsi guerra,
per vincermi
in fine consumata
dai rimorsi e sensi di colpa
di quel che poteva essere
e non è stato
per aver preso
la direzione del sopravvento
sussurrato a gran fiato
all'orecchio della mia impulsività,
nel coronare cieca
la ricerca terminale
in un sorriso di sogno
da stringere tra le mie braccia.
 

Radiosa Speme
E mi incammino mero scalzo
nei versi cinerei del tempo
tra le pigre piaghe dei solchi
degli eventi sordi e ostili,
ai riarsi gemiti
in quella ambascia
che m'investe monsonico
nel recinto spinato
prominente di cespugli
di rose assenti
al sorriso della lucente vita
nei miei limiti,
al confine della mia
intrinseca fede
volta alla radiosa speme
di quell'albore che mi veste
di lene intrepidezza
nell'oltrepassare l'acre sentito
del mio lungometraggio,
senza fine ai minuti
del mio irresoluto
destino ricamato
a punto ermellino
sulla pelle di seta del cuore
similare a pioggia di stelle!
Oh cuore mio sei dunque
foce di fiducia nell'avvenire?
Oh caro cuore mio
confidarmi flebile quanto ancor dovrò camminare
per non morire d'emblée
da greve manrovescio,
quando ostile vuol effigermi
sul viso mio riflesso
al propizio astro celeste
senza nebulose che offuschi
a rendermi buona sorte.
Cuor mio terso e impavido
nel cobalto respiro persuaso
da fulgida sterminata fiducia,
sussurrarmi ancora ti prego
quel segreto antico
che ancora e ancora
ti lascia risorgere
da torbide acque
lindo e cheto senza
fronzoli penduli d'incertezze,
a serrarti il sorriso
nella intima pozzanghera
che inghiottire ti vorrebbe!
Ragguagliami inarrestabile
all'invocarti del giorno
e sulle fauci della notte,
affinché di radiosa speme
al sapor di vaniglia
io viva chiara nell'amore
in serbo in grembo alla vita
che a sé mi intreccia,
per non lasciarmi sdrucciolare via negli arroventati fondali
dai spigolosi enigmi
che inghiottirmi mi vorrebbe,
ed io per sempre ti loderò
come un dio d'oro
originato nel mio petto
unicamente per rendermi
libra nell'essenza d'anima
che designa il mio folklore.
 

Haiku
mio mite campo -
come beltà riggiola
non batte ciglio
 

Haiku
ubbia d'estate -
riflessa rossa luna
tonfo del sasso
 

Haiku
clochard nel gelo -
lacrime di patema
cade la stella
 

Echi
Echi di manrovesci
sulla ganascia del karma
in quei raccolti vissuti
con chi in vallea di sassi
ho sostato,
capacitati
o infranta anima mia
d'ora in poi
sarai arcobaleno riflesso
nella prospettiva
colma di colori
a vitalizzare
il futuro lontano
dall'ardesia incudine e martello di chi per mano
non ti portava!
 

Haiku
pietra dittica -
scende neve d'inverno
tenui colori
 

Il Mastio
Edificherò
un mastio di crisoberillo
più esimio
che sia mai esistito
sul volto della terra
di alessandrite
su berillo dorato,
pietra dopo pietra
solo per vederti
andar via,
come erinni in foga
sul phaeton della ritrosia
invitto nella remora
dei tuoi gesti incongrui
tra il pietrisco
dei tuoi scipiti errori!
Esultando
come una baiadera
in avanspettacolo
che precorre
il lungometraggio
del mio destino
volto come un infinito
inno al cielo,
leggiadra volteggerò!
Al fine giuliva
di respirare pace
che un dì passato
ho smarrito nell'incrociare
i miei batticuori nei tuoi,
per farne brace
al primo fatuo
sonno d'amore
senza risveglio
per orgoglio,
al primo bacio dell'alba
che sfiora il cuor,
ove ormai nello sfiorire
delle ore nel disamore
che gela ogni velleità
mai intonate per un noi,
si erge irto il distacco
tra il bene e il passato
che ha fossato
e inabissato nella dispnea
che finalmente
porti via con te,
lasciandomi fausta
rediviva di affacciarmi
da quel mastio
in fiore colorato
ove in olezzi
di nuovo amore
in cui daccapo
finalmente mi disseterò,
per divergermi lesta
dal tuo ricordo lestofante!
Rinascerò nell'idillio
di una nuova stagione
di me stessa
nelle schiette braccia
del fato amico
a tinteggiare di cobalto
albe nuove prive
di fumo da mal bruciato,
a causa della tua
mal deferenza,
io rinasceró
come raggio di sole
in mezzo all'universo
a sfolgorante sul buio
di cui mi hai cinto
quando a metà vivevo,
io rinasceró e per te
rimorso sarò.
 

Tanka
festa nel cuore -
canta cuculo grigio
sverna l'amore

tra germogli di rami
schiva brume senili
 

Tanka
caldo cashmere -
gragnola d'improvviso
per aghiformi

lesti sbuffi di vento
scrollano pigne brune
 

Tanka
australe cielo -
croce del sud d'autunno
sfavilla Acrux

celata dagli sguardi
nella costellazione
 

Tanka
Rosa d'inverno -
tra la brina nascosta
la rossa malia

lo sguardo t'accarezza
promessa di velluto
 

Haiku
ombrato sole -
tra le fronde d'autunno
filtra piovaschi
 

Senryu
Risciò nel vento -
scorre sulle due ruote
la melanconia
 

Poesia Haiku
Frutti del bosco -
nel caldo sottobosco
labbra di ribes
 

Opzione Ineludibile
Attraverserò
con animo fiacco
il portico del disagio
per raggiungere l'incertezza intarsiata sulla tua soglia
nel concedermi ristoro, svelando successivamente
la vera impronta
del tuo cuore
mentre incrociano
i miei occhi
nel scrutare le tue rime
tra le mani bascule
nell'accogliermi quiete,
o respingermi omettendo grovigli di gemiti
da scordare ipso facto,
oltre quella porta legnosa
decifrata in indifferenza
che gela il fiato!
Opzione ineludibile
tra albo e fosco.
 

Rugiada Aeriforme
Poserò le mie labbra
col bacio più dolce
sui petali di crocus
ai primi raggi di sole,
e tu coglierai con baldanza
l'estratto d'emozione
del cuore accogliendolo
nel buon giorno che svecchia
il fato tra le nostre radici d'amore estasiandoti, annusando l'essenza
del karma che trascrive
nuove formule per noi
sul leggio della vita
nella carezza del vento
sulle spighe di grano
già recise nel celebrare
quel tramonto d'autunno senza fine che verrà,
dove la dolce rugiada
non consuma tempo
nel pianto di quel che sarà,
aeriforme ma consapevole respira il momento
che si interrompe solo
al risveglio della lenta
e lunga accorata cupidigia
accanto al bianco delle pietre dei muretti a secco dei trulli, ove si fanno testimoni origliando nel segreto
di quel che i nostri nembostrati sveleranno coartamente sui petali
del sogno quando
rinnegando nel disgregare completamente un punzone, che effige la speme
mentre fugge sbigottito
dalla sua falce di luna calante per finire poi anche noi
col palmo della pece fine preannunciata con scroscio,
e poi guazzi sul terreno noi disarmi sparsi coi viola petali calpestati dal cruccio
nel dissolverci sfiniti
evaporando con essi,
anche quell'ultima goccia
che bacerai sul ciglio di fiore
che nascerà nella mite aura
come germoglio per vivere
di luce d'anima ubbia,
riluttante nel combattere
l'amor che non si vuole,
ma tutto è disposto a dare
per poter vivere
davvero d'amore,
ma d'amore davvero
si ha solo timore
di sentir decantare il cuore
quel cuore che non crede più,
ma in cibrei parole
d'amore vuol cantar
come sole scottante
a mezzodì d'estate accesa.
 

Rugiada D'Angelo
A volte la nostalgia
di un caro è un prezioso
ricordo in un mesto pensiero tracotante tra le pieghe
della sua perdita propagginandosi nella mente,
per poi scendere nel cuore
come vortice di commozioni riscaldando l'anima
turbandola nel profondo, immaginando così
a occhi chiusi
di poterlo abbracciare respirandone gli olezzi
del trascorso vissuto insieme!
Originando inevitabilmente lacrime d'amore e d'affetto
che rigano copiose le guance
lasciandoci sussultare
dal calore dello stupore
nel rivelarsi che in fondo
quelle lacrime di luce
dolce rugiada d'angelo,
non sono altro
che carezze del proprio caro
mentre svelano
fitte in quei brividi
nelle strette del cuore
negli abbracci
di quel caro alato
che alacre e benigno
ci trasfonde nell'intimo
suscitati nell'epicentro
che risiede nel nocciolo dell'essere di chi lo anela
costantemente nei sogni,
per ricordare con tenerezza
che la lontananza in fondo
non è poi così profonda
nel tempo dell'uomo
se abita in noi,
ma è solo un'incresciosa
situazione spaziale determinata dalla distanza
che non getta mai
nel baratro
della reminiscenza,
se vie è ancora
quel nastro d'oro
che ancora indissolubilmente
unisce chi si vuol bene
anche oltre l'acredine morte.
 

Poesia Haiku
Fronde bronzate -
sbuffi d'aura le spoglia
caterve secche
 

Poesia Haiku
Grigio settembre -
vigne di graspi viola
quadro d'epoca
 

Tanka
Marimo verde
biglia d'estate resta
nel dolce lago,
l'amore contrastato
di vetusta leggenda
 

Poesia Haiku
il petricore,
da riarsa terra cogli
lieto d'estate
 

Tanka
Dal verde pino
dal fievole frinire
d'amore canta

nel tramonto d'agosto
la cicala prostrata

 

Haiku
cime di prune -
amoli dolci stucca
luglio florido
 

Poesia Tanka
Stille di luce
su ciglia nel manto blu,
gota di speme
lene libra stupore
una duna d'anima.
 

Oltretutto Oltremondo
E mi manchi ancora
carezza d'estate
di seta a fiori variopinti
di sussulti e bisbigli d'amore sulla mia rosea bocca
orfana di rugiada
del tuo ardore,
orfana di alacrità
nelle tue movenze,
orfana di quei fondali
nei tuoi occhi colmi
di buriana tinta di porpora,
vento caldo che incendia
il dolce miele
sulla pallida pelle mia
arsa di candore!
Ma il rancore
è un sandolino acredine
che mi porta in alto mare come vogatore vagabondo,
e possiedo un solo remo disuso arrugginito
di salsedine lacrime,
di quei sentimenti crisoberilli
da disperdere
nell'infinito azzurro
dove non puoi sentire
le urla disperate
dei miei lamenti,
non puoi percepire
quanto soffro la tua assenza, non puoi immaginare
quanto mi manchi ancora, oltre la tetra fine
di un tramonto dipinto
col guanto senza indulgenza sul cencio insensato
del nostro fato!
Oh no, caro amor
che il seno del mio livore
ho coperto di timide illusioni tra le frecce ammorbate d'ira. Oh no caro amore mio
non te lo dirò mai più
che ti amo ancor più del sole quando illumina
tutte le sue stelle
per farle sfavillare
al suo sguardo,
come le mie rosse gote
al tuo tenero sguardo
di predilezione!
E mi lascio perdere così,
tra scontrosi fluttui
e forse un'altra onda
mi travolgerà inghiottendomi nelle sue viscere
per assaporare la consistenza del mio essere
come hai fatto tu,
dopo aver rubato lene
a corde di arpa
e canto di musa
le perle della mia gioia
di cui mi cibavo per amarti! Oltremodo, oltretutto, oltremondo.
 

Tenace Speme
Cos'è un soffio di vita
nelle fantasie di un giorno
che vola sulle ali di un sogno! È una forte brezza di libera volontà di vivere realmente quella libertà di esistere realizzando quella chimera che scorre nelle vene
senza arrestarsi mai, scalfendo il domani
con l'identità di chi
non teme sconfitte
del tempo trasversale, inondando sporadico
le vie del mio incedere armigero animosa di trionfi nel destino che traspira
umori contrastanti,
senza insabbiare mai
la dolce luce di rugiada
che vuol fulgere agli occhi della tenace speme
ciò che nel cuore urla
con veemenza
contro il turbine dell'ostilità,
a contrastare ciò che
nelle radici del karma
ha biforcato incastrando
ciò che contro ogni avversità deve ineluttabilmente originarsi come diadema
che cinge la sorridente anelata vittoria,
scettro tripudiato
contro sguardi travisati
da turpi stizze
a svelare amorfi bagliori
del loro ispide cuore
bisbigliando parole tonfe
gettate nel fango imposturo che veste la loro indole,
valorizzando solo
la stoffa del mio coraggio.
 

L'Onda D'Amore
E poi arriva pur sapendo
che cambierai tutto,
come quando arriva
una nuova stagione
nella quale rinnovi
il tuo modo di fare
adeguandoti
alle sue esigenze,
ecco per l'appunto
ti adegui alle sue esigenze
ma mai viceversa,
perché quando
arriva l'onda d'amore
sai che farai di tutto
per cavalcare la sua cresta
adeguandoti a esso
pur di non perderlo,
perché lui
non si adegua mai a te
per restare per sempre!
Ti lascerà affondare
morente di freddo
in frantumi irregolari
inesorabile sfacelo
nel cuor leso
spontaneamente gabbato
dallo schiaffo bieco
nel suo diniego
al prestabilito suo termine,
risucchiato nel vortice
della delusione
che annienta
l'anima in estasi
colma d'emozioni,
tu ne soffrirai,
e tutto questo
nella più totale
e assoluta consapevolezza
di ciò che un flirt
comporta a tue spese.
 

L' Istante
Un istante,
non è che uno scatto immortalato nella prigione dell'inafferrabile secondo
per liberare l'attimo
nella spontaneità
di un'ancestrale
ricordo utopico,
da portare dall'avito natio dell'essere congruo ampliandosi
nel rotocalco senza tempo
del cuor sensibile
in sua vita
a incensare la sua essenza, una bella atavica
fotografia vintage
a cancellare talvolta
astrusi cacotopie
in un giorno futuro
tra le mani trasognanti,
quando asciugheranno armoniosamente
nella tristizia tutte le lacrime quelle gemme d'emozioni
che non appassiranno mai
tra vestigi e florilegi
decorati nel presente
che arranca,
ricamando senza sosta
istanti per cui vivere,
istanti per cui morire,
sul lembo del fato
che avvolge di stupori
da assaporare
con consapevole incontestabilità.
 

Poesia Tanka
sguardo flebile
alito gaio d'etra
eco di stormo,
schiudo glume sul muschio
perle di tenue luce.
 

Respiri
Fioca tremula etra in cuore
sei germe regresso
nel tuo accennato chetarti,
ti sottrai dalle mie narici
a piccoli dosi
e in piccole dosi adagi
fronzoli schegge di paturnie
in bagliori di stizza
sull'erba sciatta
dell'anima mia,
come stelle cadute
arse di sogni in fiore
nel balsamo della giocondità
che ansimano chiarori d'albe
in quei miei respiri
appesi a filaccia
consunta d'amore!
Possa io respirare
nuove stagioni
a pieni polmoni
senza velata morte!
Possa io bagnarmi
il viso di lacrime di luce.
Possa io essere
un flusso di vita rigenerato.
Il kalipè veste di speme
e avanza verso le cime
più alte della mia anima
quelle liete aspettative
che sorridono al sole alto.
Amo quei stormi di pennuti
assomigliano a gocce
di coriandoli dispersi
nel loro canto antico,
alleviano grezzi torpori
inermi della stracca
mia nuda essenza
in sospiri tonfi
nel mar dell'oblio!
Possa io lesta riabbracciarmi
ritemprata in germogli d'aliti
con ali boreali
turgidi di verde fiducia
protese in quel destino
che or il suo sguardo amico
dissimula meticolosamente,
inabissandomi nello sconforto dei respiri sospesi
tra il sudore dell'inferno
e il refrigerio del paradiso.
 

Lucente D'amore
Uno spiraglio di luce
un nuovo sentiero
nel labirinto del cuore
in fuga dalla uggia tristezza.
Una corda da afferrare
con tutto il coraggio
per non perdersi dentro
ubiquitando paturnie!
E oltre ogni speme
un nuovo respiro,
un nuovo sentimento
in lacrime senza fiato.
Ed è magia sotto il sole,
un pianto represso nasce
ma che si tramuta in silenzio
mentre feconda l'amore
nel nitente mio cuore
ove ramifica animando vita
che nell'anima esplode.
Per lei splende autentico
l'amor come diamante
per illuminare il suo volto
riflesso nel cielo dei sogni,
promettendomi nel suo miele
da donarmi e nutrire consolando il mio tribolo
che disegnava lesto
la sua essenza persa
nei venti delle mie avvilite
delusioni e cineree amarezze
tramutate in fulgida gaudia letizia floreale d'amore!
Oh lei, solo lei ormai
era la luce vermiglia
nel mio azzurro paradiso,
armonioso eco corochiré
nell'anima mia rapita,
gaia gemma d'amore
sul ramo del mio zelo per lei!
Oh lei, lei che non sol
tutto questo è per me
nel firmamento infinito
del mio destino,
lei l'amore agognato,
inatteso e approdato,
lei, l'amore della mia vita
lei, l'amore...
L'amore che
non sapeva fosse.
 

Gocce
Siamo gocce d'oceano
diamanti liquidi
che incantano
nell'immenso unico mare
che ci unisce
nel suo grembo
per essere sol un corpo,
un sol suono,
un sol lamento,
un sol canto
lesto nell'intensità
del suo ceruleo colore,
ma non saremo
mai gocce uguali
per veemenza propria
sulla pelle del destino,
sulla sponda delle risoluzioni
nel palato affamato
di difficoltà spasmodica!
Non saremo altri
che gocce di stelle
segmenti intersecantisi
regolari o irregolari
sul pentagramma
della vita che suona
a ritmo di bonaccia
ricamata dalle turbolenze
quando incombono
minacciose,
a stordire l'intensità
dell'essenza propria
nello spruzzo
dell'istante che ci separa
sullo scoglio della falesia.
Infine saremo gocce
gocce di polvere
disperse nel tempo
nel prosciugarci
quando soli,
lontani dal manto blu!
Avremmo desiderato
essere unici
piuttosto che uguali
nelle diversità
che ci contraddistinguono
seppur natii
dallo stesso fottio
delle stesse acque d'oceano
che dominano le inclinazioni
dei nostri cuori
nel vasto mare della vita,
senza dimenticare mai
che privi di esso
sin dalle origini
non saremmo neppure
semplice polvere!
 

Un Angelo Amico
Splende il cuore
quando riflette
nelle tue mani
dediche al sollievo altrui, l'altruismo è il vestito
del tuo nobile animo!
L' amico sincero di tutti,
l'ancora di salvezza dei pochi,
l'angelo in cui rifugio trovi
nelle folate del pesto buio
sotto le tue ali di luce,
lanterne di paradiso
per riscaldarsi
nella vetusta leggiadra aura,
legge di amore sibillino
che tutto accoglie
tutto ascolta
e nulla abbandona al fato quando avverso
nei suoi sguardi
per immortalare i suoi graffi
sulle mura dei sentimenti
dei crespati sconcertamenti,
in quei cristalli di marasmi
nel mosaico del cuore ferito
tra le braccia sconsolate
dei pallidi visi avvinti al duolo.
Oh angelo amico!
Fedele letizia
dei giorni di sole
intramontabile alba cobalta
stabile brezza refrigera
nei miei giorni peggiori,
possa non dissolverti
dal mio sguardo d'incanto
nella plenitudine
del tuo karma
superlativo seltz che disseta
la mia voglia di viverti accanto al mio lato fragile,
per ristorarmi costantemente
della tua esistenza
in guizzi di gioia incontenibile
a rimodulare assiduamente
il mio sorriso armoniosamente!
 

Il Fior Dell'Anima
Potrai anche privarlo
dei suoi vellutati petali
lentamente uno dopo l'altro
per il gusto di annientare
la sua bellezza
calpestando i suoi pregi...
Ma tra le mani il suo olezzo
ti ricorderà quanto infamante
è il tuo cuore,
pieno di puro egoismo
ad avvelenare
solo la tua essenza!
 

Certe Canzoni
Certe canzoni
vanno ascoltate
con gli acuti del cuore,
per sprofondare
in quelle emozioni
che evocano chi
l'anima ti ha fatto toccare
il cielo stellato,
e chi il cuore
l'ha reso prigioniero
per legarlo a sé
affinché
non lo scordasse mai
nei fondali dell'incuranza!
 

Intrico Di Disamina
Vi resti impigliato
nei cespiti delle ostilità poiché non hai
considerato prima
cambiare sentiero
e salvarti la pelle
da quei graffi
che lacerano l'anima
dal dolore che essi
inevitabilmente provocano, non è fredda indifferenza
ai grovigli della vita
ma è pura previdenza
per il proprio benessere
al dì la della loro
presenza
a porre a repentaglio
la pazienza
del cuore acume,
pronto a farne
perle profumate
di viburno, buddleja
e oleandro!
Poiché purtroppo
non sempre
son gemme di rose
ad abbellire il tuo essere
e ad allietare il sorriso
a causa di contingenze
non agognate,
ma sopraggiunte
per inadatte scelte
di una fatua disamina.
 

Illusione
Come un irrisolto
l'enigma mistero
spazia confini
nell'interstizio dei due cuori,
verticali assonanze
intersecati nei respiri flebili
dischiusi come ombrelli
a riparare dall'illusione cieca,
mentre suona mélo
il celtico cantico antico dell'universo astratto velleitario
nel fato di quegli occhi,
strade intrecciate
nello sguardo magnetico
dalle radici recise dal fuoco
della verace verità
che parla la lingua
della vita reale viscerale
a separare mani protese
l'uno per l'altra,
proteste al disincanto amore.
Come fumo liberatorio
che si libra in aria
quell'incenso del candelabro a quattro posti a evocare
aria e acqua, terra e fuoco,
così i loro olezzi dell'essere
si palesano ai loro petti
riscoprendo diversi
i loro pulsanti spiriti,
spiagge nel deserto del cuore
inviolate e inesplorate
ove ideare zattere dell'addio
che accarezza e materializza
la fine dell'illusione effimera
che plana verso il fango
della sua fasulla magia
nel palustre dell'inganno.
Esaltando le proprie ragioni
che slegano il nastro
del legame indissolubile
in due parti uguali...
Lui l'essenza della chimera
nell'etere fanatismo nel viaggio spazio temporale.
Lei l'equilibrio della ragione illuminata dalla fede
che vivifica la vita
nel tangibile reale
coi piedi in marcia sulla terra.
Ellittiche visioni personali
occludono il fluido sentire
dal manoscritto di quel amore
che destatosi dalla sua fulgore eccitazione,
ne firma il capolinea dell'illusione!
 

Canto D'Amore
Parole profuse
nel tuo cuore
quelle mie,
mentre incidono
le sue note dediche
nel tuo animo lene.
Poderosi suoni come
onde ammalianti per
conquistare e sorprendere
la tua blanda essenza,
solo ed unicamente
per decantarti
quanto il mio amore
quando intona
un sentimento,
possa essere magnetico
per attirati
nel mio vortice d'emozione,
solo ed unicamente
per decantarti
quanto il mio amore
quando respira una trepidazione,
possa essere sublime
se vissuto
solo insieme a te.
 

Foglio
Sarò foglio bianco
ove scriverai
con la penna d'anima
le tue rime meravigliose.
Ma poi lo straccerai
insieme al mio cuore
e butterai al vento
la sua essenza,
allorché sarà,
diventerà,
la mia assenza
nell'eterno del tuo pencolare.
 

Veemenza
Nel seno del fato
ricamo il mio futuro
accanto a te
che sei l'unica veemenza
di pura luce che sa scaldare
il mio cuore
con l'effusione
del tuo viscerale amore, quando cavalca
ogni frequenza d'onda
di autentica passione
che sa travolgere regalandomi magia
tra le tue braccia
appassionate per me.
 

Non Sei
L'aria si è fatta ovattata
mentre la sera
nel suo blu pastello
laconica saluta la mia pelle
timida e chiara
rabbrividita al vento,
e i miei capelli
morbidi e lucenti
ne fanno da cornice
ribelli nelle sue forme
danzanti al suo sfiorarmi
parlandomi dritto al cuore.
Guardo le mie mani
sono prive di fiori e destino, mentre gli astri
della mia fantasia
mi predicono che tu
non sei nell'atmosfera
del mio cuore,
una galassia da obliare!
Non sei nei respiri
che ti dedico,
lacrima pendula
sgorgata dal cuore
frantumata nella dissolvenza
di quella assenza
che firma un addio assiderato!
Non sei
la più dolce malinconia
che mi fa brillare gli occhi
di stille di emozioni
trasudate al calore
del tuo abbraccio,
uno scialle di cashmere
dal tepore d'amore.
Non sei più, non sei più,
per te!
Ormai è già tarda sera
e i raggi della luna
si astengono tra
le incerte nubi ai miei occhi,
confondendosi coi
sogni nascosti e
desideri inespressi soffocati
da raccontare sol al passato.
Non sei più, ora,
e il vuoto riempie
le mie mani che accolgo accorate al cuore
a pregare sole nel disincanto
in cui hai avvolto
la via del fato,
affinché tu
non sia più,
e non sarai più,
per me.
 

Acre Guerra
Si erge austera e inflessibile l'acre guerra
col suo scettro di morte
in mano superba
e il suo urlo furente contro
nazioni da conquistare,
frantumando i frutti
del sudore e operato altrui!
Oh guerra se solo i tuoi
carri armati sparassero
sui palazzi e sulle case
non più colpi d'orrore
nelle impietose esplosioni
di morte e terrore, ma solo
e solamente petali di fiori multicolori in un effluvio
di puro gaudio e giubilo diverrebbe un gran campo
di allegria sul selciato dimenticato dall'oblio!
O se soltanto i tuoi missili intrisi di sangue innocente non seminassero più
semi di stragi folli inaudite,
ma si tramutassero in fuochi d'artificio a festa
il cielo si ricolmerebbe
di esplosioni di emozioni scintillanti in quei
coriandoli di luce
per i nostri occhi non spenti
dal tuo pugno di fuoco!
Se soltanto o guerra
i tuoi soldati non fossero più tuoi burattini programmati
al male del potere ma fossero bianche colombe
portatori di parole di pace cinte d'amore avremmo
più sorelle e fratelli
da abbracciare,
a cui inarcare sorrisi sinceri!
Guerra, guerra antica
quanto presente ancora oggi, se solo ti spogliassi
dalle tue tetre vesti fatte
di acre atro che ottenebra
le tue vie sin dai tempi
dei nostri avi,
non propineresti più il veleno delle tue macerie
sui nostri morti,
non esisteresti più nei libri delle nostre vite,
non piangeremmo più
l'amaro della tua pazzia!
Ma respireremmo solo
e solamente
la pace del cuore
la pace nel mondo!
 

Gabbiano Nel Blu
Sono
come un gabbiano bianco volteggio danzante sull'immensità
del mio blu, su di lui!
E mi adagio famelico
sul lembo del suo volto
solo per nutrirmi un pó attingendo parsimoniosamente
un pó d'amore
sostentando il mio cuore attraverso le sue lene parole del suo blando poema, armoniosa sinfonia
decantata carezzevolmente sotto la volta celeste macchiato da nembi
che non sorridono al sole,
per poi tralasciarlo nuovamente
più forte di prima!
Perché non mi trattiene...
E non lo posseggo...
Poiché siamo
destini diversi,
incondizionati,
liberi, ma legati
per natura da sempre
dalla forza dell'amore
l'uno verso l'altro
fin dalle origini!
Ma sono solo
un povero bianco gabbiano,
uno fra tanti...
E il mio planare
è assoluto,
brado,
senza fine in una meta,
sul suo
sterminato ondeggiare!
E non lo trattengo
poiché infinito
è il suo indaco
come il mio amore
per il suo immenso profondo, ma siamo
due mondi diversi
che si completano vicendevolmente
come un bel dipinto
di mano d'opera,
ma separati per scelta
di volontà naturale,
ma non per questo
potrò mai cancellarlo
e privarlo
dai miei vezzi circospetti osannati per lui, il mio blu!
Per la quale il mio volo
resterà eterno
fin quando le mie ali leali abbracceranno arrese quell'elisio in un sentimento che non si dissolverà
come rugiada al sole
quando calorosamente guarderà il candore
al chiarore di un'emozione!
 

Cuore Mio
Cuore mio tu quanto hai
ancora da soffrire?
Ne avrai ancora di tempo,
tempo che giungerà
lento e giudice
col suo sguardo fisso e freddo,
contando tutte le tue lacrime!
Piangi nella consapevolezza
che non si guarisce mai
dal profondo dolore,
poiché non ha fondali.
Piangi perché hai
quel sentimento incompreso!
Abbandonato nel lenzuolo
tinto di duolo e unto di tribolo,
sei avvolto nelle sue perle
non sagge e confortevoli
che assillano il tuo cuor affranto.
Se puoi ascoltali
ma non accettarli,
per sentirli nell'essere
infierire contro il cuor ammalato. Oh cuor malato,
non si è mai convalescenti
dalla sua essenza amara
mentre muta nelle sue forme
più originali per far male dentro.
Povero cuor mio rialzati dall'oblio
e da quel che ha in serbo per te, ma vivilo, vivilo ma con dignità!
 

Cosa Sarà Mai?
Cosa sarà mai?
Sentire parole
che prendono
forma colore e un nome
è un'esplosione musicale
che assomiglia
ad un incantesimo
che si inarca
in sorriso d'emozione
nel cuore,
un giro tondo
in mezzo a questa sala
ove volteggio leggiadra
tra le mille farfalle
colorate e immaginarie
che mi fanno da coro
in questo cuore,
che impazzito batte controcorrente alla luce
del sole,
cosa sarà mai?
Amor per te?
 

Guardami Con Occhi Nuovi
Guardami,
mentre ti accarezzo amorevolmente
con il mio bene che ti voglio!
Guardami come
non hai fatto mai
con nuovi occhi,
occhi di un altro tipo d'amore!
Sono per te,
quel lampo luminoso
e tuono imponente
squarcio nel buio pesto
che ti meraviglia
in un secondo
per poi svanire!
Sono per te
quella lacrima rugiada
sui petali del tuo cuore
che ti intenerisce l'essere
per poi lasciarti secco
una volta dissolta!
Sono per te,
quelle stagioni senza tempo nelle clessidre
che ti sospendono felice
nel cielo terso da nembi,
quando io cammino
a piedi scalzi
intessendo radici
per la via del mio vivere.
Sono per te,
quel rogo di fuoco
che ti brucia i sensi
quando mi pensi
ma non ti scalda perennemente
le tue membra!
Sono per te,
quella più bella stella
brillante tra le tante
che ti rapisce lo sguardo
ma non sempre ti guardo!
Sono per te,
quella incessante pioggia
di pure emozioni
che scivola percorrendoti
il corpo mentre ti lava l'anima donandoti estati,
quando il mio obbiettivo
è raggiungere un altro
inesplorato nuovo posto!
Sono per te,
quella alta marea
onde impetuose
colme di passione
che investe la tua voglia
di avermi tua,
ma non combacia con la mia!
Sono per te,
la tua sfida col destino
per vincermi come premio
fatto di oro e cristallo,
ma per te non sono in gioco!
Sono per te,
quel tuo rosaio
olezzo di voluttà
tinto di porpora in velluto come le lenzuola che vorresti disfare insieme a me,
mentre io vorrei
solo piegarle!
Sono per te,
quella spada di giustizia rendendoti forte nelle tue lotte con la vita,
mentre ne consegue solo
la mia sconfitta!
Sono per te,
quel tuo soave
Angelo di salvezza
quando in un orecchio
ti sussurro dolcezza,
mentre non apro
le mie ali per amore per te...
E ancora sono,
sono ancora tante altre cose per te, ma non per me!
Ti prego adesso
guardami,
guardami con altri occhi
con occhi nuovi
aperti al volto della verità,
la realtà che svela ancora
che nella vita vi sarà ancora
chi col suo miele
ti cospargerà
le labbra e il cuore,
chi col suo amore
sarà balsamo
per la tua bramosia d'amore!
Chi ancora arriverà
per starti accanto,
e non soltanto nei sogni!
Chi nelle sue splendide sembianze
meravigliosa creatura sarà tuo paradiso terrestre ...
Quello che non sono
e sarò mai,io.
 

Per Te
Per te
ricameró dei giorni fertili
sulla bianca tela del tempo
affinché fecondi amore puro
che respirerai nel mio essere
devota a te che sei mia vita,
devota al cuor tuo
colmo di petali di rose quando mi ricopri dal gelo dell'incertezza quietandomi.
Nella volta celeste nasceranno danzanti stelle
decantando intorno al sole
il nostro peculiare amore,
quando si scalda all'ardore.
Sol per te chiuderò gli occhi
alla voce della ragione
percorrendo le impervie vie
che fanno da ostacolo
alle nostre mani congiunte,
e semi su di esse spargeró
semi di coraggio affinché
ne nascano sfavillanti roseti,
olezzi di speranza d'amore
nel sacrificio compiuto per te.
 

Rizoma Di Rinascenza
Movimento tellurico
nel cuore,
marea di negative
foschie torve,
moviole rarefatte
a intermittenza nell'anima,
copiose lacrime sorde cristallizzate,
polline gridellino
nel vento di bufera,
petali di fiori innocenti
strappati dispersi
sul terreno mescidato
con zolfo,
steli spezzati con mano
unta di bile guizzante,
ricordi schiaffeggiati
dal baleno del dolore
sull'altalena della
mia vita!
Ma a che serve il lamento
se lo ascolto solo io?
A che serve piangere
se lo ascolto solo io?
A che serve stare male
per soffrire di più!?
Alzerò lo sguardo
verso il futuro
e ricomincerò da capo!
Nel ruggito del nuovo io
riflesso nel cercare
la mia vita vergine
nel rinascere
su policromi arcobaleni
di rugiada sfavillante,
che vale più
di questo salto nella fossa dove i leoni del duolo
non aspettano altro
che divorarmi boccheggiante!
Mi alzerò dal suolo di zolle,
mi asciugherò il viso
con raggi di stelle
e accosterò la mia figura
a unguenti ai fiori di bach.
E volitiva uscirò
dalle parentesi
che mi sostano
legandomi al nodo
del tempo annientandole,
abbraccerò giulivo
il domani come
se fosse la prima volta
e rincorrerò la mia essenza, che vale più
della mia assenza
in questa astratta sospensione del mio essere
che imprigiona solo
la mia volontà
di rinnovare il mio fato in
rizoma di rinascenza!


Col Filo
Ti avvolgo col filo
di conchiglie e coralli
che ho fatto per te
per legarti a me,
nei multicolori fiori profumati
che ho dipinto
una ogni giorno
a seconda del tuo umore!
Ti avvolgo a esso
per legarti a me
affinché tu capissi
che non ti costringo
con la forza,
poiché è solo filo leggero fatto di cotone!
Ma ti soffermo nell'attenzione che ho sempre per te
perché semplicemente
sei nei miei pensieri,
sei miei sogni
sei nel mio cuore
sei nella mia vita,
sei la mia vita !
 

Non So
Non so...
Non so far nulla!
Non so odiare
per questo fa male
sentire troppo dentro,
quando scoppia il cuore
nel petto!
Non so maledire
per questo
mi spengo alle ingiustizie
quando investono
il mio destino.
Non so voltare
le spalle all'indifferenza
perché voglio spaccarla
frantumando
la sua durezza
fatta d'egoismo.
Non so gridare
perché non ha voce
la malinconia
mentre resto a guardare
le mie piaghe.
E non so sopportare
tutto questo fardello
che mi ammaestra l'anima
ad essere ciò
che sono oggi,
grazie a questo!
Non so...
Eppure
ho sempre saputo
cosa fare
poiché non sono fragile
al contrario
sono molto più forte
della corazza di ferro
che indossa il mio cuore!
 

Vorrei
Vorrei,
vorrei poter dare
un nome, un volto e nuance
a questa melanconia
che adduco nel cuore
che mi rende
allo stesso tempo
schiava e inquieta!
Cosicché possa
accusarlo
in volto con foga
di farmi stare così imprigionata
nella sua morsa d'amore, rendendolo colpevole
di tutte queste lacrime
senza luce che brilli
alla luce del sole
tra le sue avide mani
mai confortevoli
sul mio viso estenuato errabondo all'infinito,
oltre ogni lene percezione!
Ma che brucia
nel profondo dell'anima
questa immane malinconia
per un inetto amore
da stracciare e buttare
nel burrone
dei rivoli di seta
ad accarezzarlo come
suadente piuma
mentre si dissolve
come brillante
polvere di stelle
che raggiunge un cielo livido
in un frigido addio
che congeli quei gingilli
nello scrigno del mio cuore
che gelosamente conservo
in seno all'anima
ma nel contempo consegno
al trapasso atro compianto,
inflessibile della sua fine
nelle mie savie mani
quando realizzano
la fossa del suo
eterno struggimento.
Una fine preannunciata
fin dalla sua nascita.
 

Anima Di Rosa
Sospira nello stupore
l'anima di donna
che si specchia
nell'adagiare il suo cuore
sui pelali vellutati di rosa,
e come luce di brina
gaia rifulge d'immenso amore
per l'effondersi nell'atmosfera
assieme a lei,
per quel suo effluvio
di primavera romantica
quando abbraccerà
il tempo in cui si rispecchierà
rivelandosi verosimilmente
identica a lei,
un'anima di rosa
dal monstre incanto
nel rubino vellutato
che bacia lievemente
la sua guancia!
 

Anno Nuovo Vita Nuova
Nasce dal grembo dell'esperienza
il mio precetto quest'oggi
nella sua lezione
alle perle di sudore!
Bottino astratto agrodolce
trasmutato in una nuova
giara di saggezza
da adagiare
e custodire
lungo il boulevard
di rose di rovi
del mio sentire
a senso unico!
Mentre spirano
addosso
le vecchie cellule
al sapor di accaduto
che una storia
a suo tempo
ha creato lungo andando
per la mia inesplicabile via
per aggiungerla nel bagaglio della vita di quest'anno
che nel suo addio
mi accarezza l'anima
adiaforo galoppando
mentre mi lascia
incotrastato a passo lento!
Ma che non porterò mai
nel futuro
mescolando quei tralci
della antica vite
colti con mani fertili
coi frutti acerbi che maturi diverranno
al tempo del suo reale,
sotto al ciel propizio
delle opportunità da cogliere
con mani di speranza
affinché il vino vecchio
non si mescoli
col vino nuovo!
Poiché
di acre terra infeconda
è la sua sintesi ormai
nello spartito del passato
della mia anima
che vuol cantar solo
Oro e Argento
da partorire sulla soglia
del nuovo anno
in cui rinasco ritemprandomi
nel suo rigenerante
riproduente volto
dai sui multiformi colori
mentre intingerà
ancora la mia vita
oltre al grigio della cenere
di cui il mio cuor si specchia
nella pozzanghera
del controvertibile
per riflettere brillante
come fiore di loto
nel futuro sognante
di questo nuovo anno
che mi attendete
e che blanda
ammaliata fiduciosa
abbraccio nel rammentare
il vecchio detto dei miei avi
Anno nuovo... Vita nuova!
 

Utopie Sgretolate
Esigue utopie
come rocche di sabbia dorate
sul palmo della speranza
si sgretolano allo sbuffo avverso del vento importuno al loro sbocciare
in quella realità
che scalfisce lieve
i loro sogni,
poiché di ovattata fralezza
son le loro fondamenta!
E come stelle cadenti sboccheranno
disperse e morenti
in nuovi paesaggi
di altre dimensioni disegnate con calce e indaco
a forma di frammenti composti in aghi astratti
per ferire il cuore
portando via con sé
l'argento sciame
non variegato
di sabbia lucente nell'anima. E come polvere di stelle pennellate di acre balioso
nel disincanto
di quelle sconfitte
quando impotenti
a svelarsi nudi
per essere rischiarati
e ammirati come
gemme dischiuse
sul ramo sapiente
di una molteplice
speranza poliedrica
in tutte le sue stagioni
nel lungo andare
della vita nella realtà,
che vuol parlare al futuro
auspicando il sereno celeste
possa proiettare
meteore a forma
di chimere tra le mie mani
proteste a riceverle esaudite.

14/12/21
 

Destini Incrociati
Sguardi che si incrociano
e occhi che si fondono,
emozioni che assalgono
il cuore e voci che tremano
ma non per il freddo
ma per la scossa del cuore,
quando urla l’amore
che divampa i sensi.
E poi baci che non finiscono
che in un tramonto
di un nuovo orizzonte,
ove i sogni si disperdono
nelle folate di vento estivo.
All’improvviso tutto arriva
per poi andare via
più in fretta di come è arrivato,
in quegli abbracci
che sanno toglierti il respiro
e morirci dentro!
Sarà colpo di fulmine
che irrompe e brucia forte
più forte di un incendio,
ma assomiglia più
ad una prigione
da cui l’anima non potrà
che richiederne che
l’ergastolo d’amore
per liberarsi per sempre
da ciò che brama,
più di qualsiasi altro sentimento per poter vivere.
E poi la fine
vite che riprendono
il loro cammino,
sguardi che si scontrano,
dissapori che si mescolano,
voci che assumono tono autorevole
sulla resa dei conti,
e poi distanze, distanze
sotto tutti i punti di vista
per poi finire lontani,
dispersi dove ogni lume
di comprensione ormai
ha consumato la sua luce
nella calma del disinteresse.
Cosi all’improvviso,
tutto arriva per poi andare via,
più in fretta di come in realtà
è arrivato sfiorando
l’irreale passione.
 

Poesia Haiku
Lisi dai nembi -
stille con aster scialbe
schiudon cieli bui
 

Ricameró
Ricameró
amore nel tuo cielo
affinché tu possa ammirarlo
con occhi nuovi,
lucidi
pieni di luce nella speranza,
sotterrando sotto il selciato
della triste amarezza
la delusione,
che ti ha ferito
lasciandoti sanguinare l'anima umiliata dal gelo
della sua scia
sulla tua pelle.
Ricameró amore
nelle pareti della tua anima
per regalarti
il sorriso
sulle tue labbra assetate
di quelle parole,
che scaldano il cuore
pregno di lacrime
che or sono.
Ricameró
sulle tue mani
il mio nome
affinché
tu possa ricordare
che i miei occhi
non vedono che te,
riflesso nei miei sogni!
E se fosse necessario ricameró
il mondo intero
col suo firmamento
solo per poterti
rendere felice,
solo per poterti
vedere felice!
 

La Spada Del Diavolo
La violenza
è una spada
avvelenata d'odio
nella mano
del diavolo
con gli occhi bui,
trafigge il cuore oltrepassando l'anima facendola
sua vittima prediletta uccidendo
con inaudita ferocia
e gelosia inarrestabile
la sua sensibilità umana affogandola
nel sangue
per vendetta,
gettandole addosso
la sua melma contorta,
e il dolore
che ne cagiona perpetuerà
per sempre
in quelle cicatrici
mute
che non tutti gli occhi
sanno percepire
in quelle paure
che partoriscono angosce ogni giorno,
e lacrime asciutte
e segrete
in ogni angolo della vita! Ricorda che
seppur sorridono
e scherzano
tra la ressa
nelle strade del mondo
non dimenticheranno mai
di essere
vittime innocenti
guardandosi
allo specchio del passato
che per loro
non passerà mai,
ma non te lo confideranno mai
per essere compatite
poiché
non ne hanno bisogno! Rivogliono solo
quello che gli è stato privato
e calpestato,
la dignità
di essere fiori
con le loro essenze profumate
nell'espressione
di essere
semplicemente donne!
 

Speranza
I miei occhi soffrivano
al riverbero spento
riflesso nello spazio
dello specchio dei miei giorni
in questi astratti istanti
che incorniciano
le mie assenze
nelle immersioni oscure
delle apprensioni di amare!
Speranza non affievolirti
ai livori del tempo,
non sfiorire i tuoi sogni
alla risma dei sentimenti
appassendo il tuo sguardo fulgido quando inarcato
nei sorrisi lustri pieni di luce,
in quelle baldanzose movenze riverse
nelle rosee speranze!
Ma no, la tua mano
non mi lascerà lacrimare
nel mare
delle scure amarezze
spegnendomi al gelo
dei fallimenti e
dei tramonti delle paure,
poiché sei spirito puro
in autentici essenze lucenti,
riflessi nell'amore per cui vivi!
Nitida nel tuo mistico,
viaggi a cuor sincero nell'anima di chi
ti respira benevolmente!
Folle nella tua convulsa frenesia
d'adagiare l'ancora dei sussulti
nel fondo della risolutezza!
Viaggia nei cicli del tempo,
e attraversa la mia anima
poiché parte di te
è il nocciolo del mio essere.
Oh mia speranza,
inarcati ancora
sul volto del mio cuore
e lasciati riflettere
nei miei occhi
affinché possa sentirti
viva e autentica
in chiunque mi guarderà
parlandomi di te
con assoluta esperienza!
Oh dolce speranza
risorgi audace e sfavillante
ma con blande braccia
cullami soverchiando fiducia
nel mio cuore
pronto a riceverla,
lasciandomi rifiorire ancora corolla d'amore
nel cuore di chi mi ama,
profumandolo in ogni angolo di vivida gioia
coi miei petali colorati
che delicatamente,
incanterà chi mi incrocerà.
 

Amanti Noi
Lene il suo giuncare
la mia pelle
con le sue trepidazioni
come drappi di luce d'estasi
sparsi dappertutto su di me
a tinteggiarmi d'ambra,
oro pregiato per i suoi occhi
all'imbrunire della sera!
E una florida carezza madreperlacea
su cui adagiare il suo cuore
accanto al mio
cinse l'incanto che
il tempo sprigionava
senza una clessidra
a suggerirci una fine!
Flamine era l'immensità
della voce del suo sguardo
quando mi parlava
a suon di liuto al chiarore
delle stelle nascenti nell'indaco
di quel turbamento
che desiderava agghindarmi
di sol di porpora
e coralli da accostare
tra i petali di rose e i diamanti con cui adularmi
in quei suoi baci d'amore, brillantini sulle mie labbra timide nella bramosia!
Ove far scivolare
ogni desiderio
delicato quanto profondo
in fondo alla mia anima
come gocce di glicine
in grappoli penduli
ad addolcire i miei occhi,
per dissetare i miei sensi rapiti dal suo culto imperante!
E come farfalle bianche
che si librano in ogni direzione nel mio essere
ammaliato in quell'incontro
sublime in piena di letizia
e di sussulti in quei sussurri
luminosi e incandescenti
vibravo armoniosamente, mentre pervadevano
nelle nostre sensazioni
e nelle nostre parole
quelle non dette,
ma dettate dalle nostre mani
intrecciate pronte
per accogliere e allacciare
un unico abbraccio eterno
ove fermare il tempo,
il dolce sentire
delle nostre pelli,
I nostri corpi recitare poemi
intrisi di passione
nella danza della dolce voluttà!
Amanti noi...
In una notte già vissuta,
cadde una stella,
sotto lo sguardo pallido
della luna piena di miele,
un desiderio in
un unico destino,
nasce l'amore etereo nell'eterna atmosfera!
E quella fresca folata
di venticello che disegnava
le nostre pelli scoperte
senza arrossire al pudore,
adagiate sulla calda
terra della natura
sotto le folte chiome
degli antichi ulivi,
mi spogliava dai
miei ultimi petali multicolori
di quei fiori che coltivavi
unicamente per me,
affinché il tuo calore d'amore
mi coprisse il cuore
fin quando l'alba
non ci guardasse
sorpresa coi suoi
primi raggi di sole
alla luce di questo mondo
non giudicandoci
amanti segreti di un ardore,
che si consuma
con l'eccitazione
di una piccola eternità
in un momento fra tanti
che decanta
passione al firmamento,
ma semplicemente chiamandoci urlandoci,
Amore! E non...
Amanti noi
in questo nostro amore,
un amore che vive e
che ama solo per amore!
 

Ricordi Di Te
Guardo l'orizzonte
mentre muore il sole
nel seno del mare,
e un gabbiano
quasi mi sfiora
il ricordo
che tra la sabbia
disegno con malinconia,
quel tuo nome
che amo
accanto al mio
nel cuore della vita,
ma un'onda bagna
i miei nudi piedi
e ritiratosi nel suo
immenso blu
porta via con sé
il mio ricordo
mentre penso,
mentre ti penso...
E penso che
fin quando sarai
nel mio di cuore,
nessun'onda,
nessun'altra emozione,
nessun'altra persona
può distoglierti
dai miei sentimenti
cancellandoti via
dal mio cuore,
poiché in essi vivrai sempre!
 

Novembre
Timido come un bambino
il sole sbircia
dietro alle nuvole
che si prendono per mano come sorelle amiche,
a formare un'unica
lastra di marmo grigio perla
che si specchia sul volto pallido e silenzioso
del lago adagiato ai piedi
di questa collina
dalle tinte aranciate
nei suoi rossori più intensi, mentre salutano il nuovo giorno che nasce,
quando calmo se ne sta
nella sua eterna posa
in quel sonno delle prime ore dalle tenue luci di questo mattino. Lui, indeciso
se sorridermi e scaldarmi
coi sui luminosi raggi
o imbronciarsi versando
le sue lacrime capricciose
sul mio capo, il mio sole oggi non sa imporsi beffeggiandosi indisturbato del mio intimo! E imbroglione è quel vento fresco
e scherzoso che si innalza
avanzando da lontano
a risvegliare le folte chiome degli alberi che ondeggiano distratte come una danza spasmodica a sciogliere
le loro foglie rivelandole bronzate nel fruscio
della loro inconfondibile voce, un dialogo comprensibile
per l'anima pregna
di sensibilità accentuata
nella meditazione di un cuor profondo che sa percepire quei segreti
dell'essere spirituale
della natura del mondo, raccolto nella preghiera protesa all'ascolto,
senza un rosario in mano.
E i fili d'erba del mio giardino
che i miei occhi intravedono
non hanno più quel peculiare profumo dei loro fiori
ad adornare quei loro movimenti sereni ad allietare l'anima mia nei giorni
che verranno, e l'eco
del cuculo che risuona nell'aria è lontano, è altrove,
si farà attendere ancora,
dopo il freddo,
dopo la pioggia,
dopo la neve,
dopo i camini accesi con la sua legna e le caldarroste,
e le corte giornate intorpidite dal cattivo suo umore,
dopo le serate chiuse in casa in compagnia e non,
solo allora lo sentirò cantare al cuore riportando la primavera nelle mie narici. Ricordavo poi trasognante
in frammenti di nostalgia
la mia antica betulla triste
e gialla nella caduca
dei suoi innumerevoli sorrisi quando accarezzava lieve
le mie gote di adolescente,
baci autunnali!
Quella che regnava una volta nell'altra mia casa,
quella di una volta. Formidabile nel suo abito color giallo brillante mesto
a oro vivido in quegli autunni che si ripetevano nel ciclo del tempo, e questo è uno
di quelli! Come starà!?
Il mio sorriso è uno scolpito malinconico nel segreto ricordo del mio essere
nel volo della reminiscenza,
la rivedrò serena nel sogno agghindare la sua criniera di verde vellutato a primavera,
e sarà ancora lontana,
dovrà aspettare perché
prima dovrà indossare
il suo solito lucido argento, per poi essere grigio
con lenticelle orizzontali,
lei mia confidente che mi
ha visto piangere, gioire,
e aver mal di pancia!
Nel sole, nel vento e sotto
la pioggia del giorno
e della notte, ripenso a lei
e penso che è solo novembre, dietro la finestra ove il suo vetro non riflette l'espressione dei miei sogni
e ricordi, ma solo il mio volto perso e condizionando
dai rivoli del tempo, forse.
La mia dolce micia dal pelo lungo e bianco mi fa le fusa,
e come per incanto
mi risveglio con lei in braccio in un appagante sussulto,
e fiduciosa guardo il presente nella stanza della mia casa, tra le mie cose e i miei affetti, confidandole a gran voce guardando nell'azzurro
dei suoi occhietti,
che è solo novembre,
nel muso lungo plumbeo
del sole che oggi
ha tutta l'aria di non
voler splendere nella
sua bella posa lì in alto
oltre il coro delle nubi
in quel rombo di tuono
che ha appena emanato.
Or piove a dirotto
e sono solo le otto,
ma in cuor mio
sono serena dentro!
 

Incantesimo
La magia di un incanto
nasce spontaneo
come un fiore afrodisiaco
nel cuor intriso di passione, offerto sul vascello d'amore quando naviga a gonfie vele
per i mari delle emozioni
colmo di scintille e voluttà
da consacrare
sull'altare dell'amore
nell'isola del cuore,
tra le braccia della vita
verso chi si ama!
Quel ti amo sussurrato
ai quattro venti
originando uragano
in paradiso sceso in terra,
sol per noi
bramanti d'amore
che a fior di baci
suggella il tempo
del suo ardore,
per non essere
mai dimenticato
nell'abissale incantesimo
che ci lega fuori dal mondo!
 

I Tuoi Occhi
I tuoi occhi
non brillano
di quella luce
di cui io ho bisogno
per sentirmi stella divina,
la tua voce
non scalda
e non brucia
come il fuoco
che arde la sua legna consumandola del tutto
nella sua brace fervente,
e io
semplicemente
non sento
il tuo amore
sotto pelle
a farmi rabbrividire il cuore coccolandomi nei suoi vezzi! Semplicemente
non sento in te
la mia vita,
il mio cuore
che t'appartiene
con tutta me stessa!
I tuoi occhi
non brillano
come quelli miei,
quando ti affacci
nel mio animo
per guardarmi
trasognante d'incanto.
Semplicemente
non mi ami
come ti amo io!
 

Poesia Tanka
brezza d'amore
nel cuore vivi sempre
mia primavera -
aurora senza fine
nel cielo del mio cuore
 

Angelo Radioso
Brillano
le melanconie vive
in questa sera
dai malesseri
di un cuore trafitto
dai dispiaceri,
e tristi ormai
sono gli effluvi
che ne respira l'anima
ai ricordi del bel tempo,
con te...dolce presenza
dove carezze e sorrisi
sospirati nell'anima,
si mescolavano
tra i silenzi
e le profonde parole
taciute
ma profondamente sentite
nei teneri abbracci
dentro nel cuore
nei desideri che resteranno
lì immobili,
paralizzati,
dove non potranno
mai più realizzarsi
a colpi di battiti di cuore,
quel cuore ora
ormai piangente,
il mio,
in questa livida sera inconsolabile!
E in quei ricordi
che ormai vaganti
nel vento dei sentimenti
aleggiano in questo tempo
che mi investe colpendomi
alle spalle,
gelandomi il respiro!
Morsi nella notte
mi infliggeranno
mentre tenteranno
di approdare
sui terreni fertili
della mia fragilità,
pronta a sprofondare
per non combattere lucida,
ma insistenti e prepotenti
nel porsi soli,
quei morsi di dolore
solo per tentare
di afferrare anche
ormai l'inafferrabile,
i ricordi d'amore
di una figlia, la tua.
Solo per tentare
di riabbracciare
nei segreti profondi
chi,
ormai con un paio d'ali
ha vestito il suo essere,
per esser oltre la terra
della mia vita diventando
Angelo Radioso!
Solo per riabbracciare
chi,
ormai non c'è più,
ma quel flusso d'amore
che ci ha legati,
potente e sconfinato
sigillato nel
profondo dell'essere mio,
vivrà per sempre!
Solo unicamente
per esso,
un ricordo dolce
che ha combattuto
per tutta la sua vita
e tanto amato
la sua famiglia
nel suo meraviglioso
animo radioso
come un angelo
sempre allegro
silenzioso, tanto umile
nelle sue malinconie,
senza far pesare mai
a nessuno le tristezze
dell'anima sua sensibile,
proprio come me!
Nel cielo del mio cuore,
riposerai e sorriderai sempre,
libero dal male
che lentamente ti ha divorato le viscere
e la luce dei tuoi occhi,
e tu in silenzioso
ti spegnevi
nei tuoi sguardi consapevoli
che quel mostro
presto ti avrebbe strappato
dalle mie, dalle nostre braccia
impreparate e impotenti,
ma mai dal mio cuore,
dal nostro cuore.
E io
caro dolce papá ...
Ti avrò sempre dentro
di me e
ti amerò per sempre,
non salutandoti mai
con un addio
ma con un"Arrivederci"
in quella certezza vera
in cui noi
abbiamo salda fede,
che un giorno ritorneremo
a essere nuovamente
insieme per sempre
nel verde giardino della pace, eterno regno celeste
sempre radioso come te.
 

Parodia D'amore
Sensuale il suo sorriso
sotto ai suoi occhi
pronti a divorarmi
in un sol boccone!
Invitante per la mia brama
di assaggiare il suo collo
dopo le sue labbra,
per fondergli il mio calore intriso di pura passione
quella che sapeva accendere nel fondo del mio essere.
Un lampo d'insana follia avvolge i nostri sensi infuocati nel limbo
dei sussulti
e carezze esplosive,
che perlustrano quei segreti svelati ai nostri occhi accecati dalla voglia
di sospirare quel che
si pretende con foga
intinta di spudorata dolcezza!Ed è magia pura
nelle contorsioni dei corpi pronti a riceversi
per poi lasciarsi andare
per riallacciarsi
formando un unico cuore,
un cuore che pulsa,
un cuore che brucia,
un cuore che si vive,
un cuore che respira,
un cuore che si ama!
E tutto il mondo intero
gira intorno a noi
nella notte che ci lega
nel letto dell'amore etereo,
sotto le lenzuola
dai petali di rose
che hai preparato per me
al lume di candela!
Sotto le brillanti stelle
quelle che scintillano
dai gemiti d'amore
che decantano
all'universo intero
questa nostra
parodia d'amore!
 

Essenza Di Poesia
Poesia,
essenza linfatica
che si libra
nel sentimento
quando tinteggia
con l'inchiostro dell'anima
quell'emozione
sulla pergamena del tempo,
trascrivendone le sue sfumature
nel cuor sensibile
pregno di ancestrali antichi
in cui risvegliare i suoi origgini
in chi è solerte al suo sentire.
O genuinamente
dar tono
a quella blanda ventata
di imperturbabilità,
invocando e decantando
ogni forma d'amore
senza cessare mai
il suo flautato passo
nel labirinto del cuore,
incline ad abbracciare
tutta la sua
immane immensità
per respirarla
estasiati dalla sua
sconfinata magia
quando si eleva
nel nocciolo dell'essere.
 

Preferisco
Preferisco piangere
sola
perché ho imparato a stare
sola,
da molto, molto, molto tempo, nascosta
dietro ad una grande nuvola
lì, lassù
nel cielo
al riparo e lontano da tutti
perché non ho bisogno
di loro,
non ho bisogno
di loro,
ma voglio
il sole in faccia
che mi scaldi l'anima,
voglio il brivido nel cuore
per sentirmi viva,
voglio la gioia
per essere vera,
voglio i fiori tra le mani
per sentirmi bella
come loro,
Voglio le stelle
per brillare più di loro,
voglio l'avventura
che mi porta lontano,
voglio il mare
per perdermi dentro,
e poi voglio
voglio abbattere
questo muro
di malinconia sconfinata
che mi rende
debole e fragile
quando mi imprigiona
nella sua fredda gabbia,
senza una chiave
che mi possa far uscire!
Ma preferisco
non dire nulla,
chiudere gli occhi,
le braccia,
le labbra,
e il cuore,
perché fa male
perché soffro
perché è così,
e non so perché!
No non è pazzia,
ma è una sensibilità
senza fondo
che mi rende schiava
del suo sentire,
ed io non posso
far altro che sentirne
tutto il suo peso,
tutte le sue vicissitudini,
anche se fa male
perché fa soffrire
e per questo
preferisco piangere da sola nascosta,
dietro ad una nuvola
lì, lassù nel cielo
lontano da tutti
da sola
con me stessa,
l'unica che può capire,
l'unica che sa
ciò che non capirà
mai nessuno
e perché.
 

Come l'onda del mare
Il mio amore
è come l'onda del mare,
quando è più forte
ti divoro nella passione
che mi susciti
mosso dalla voluttà
che soffia nelle vene,
quando è più calmo
semplicemente
ti ammiro,
bella come sei sabbia dorata
tra gli scogli dei tuoi dubbi,
ma non dimenticare mai
che
fin quando
esisterà il mare sulla terra
anche l'amore profondo
che io nutro per te,
come esso
abiterà sempre
nel mio cuore
sulla faccia della terra.
 

Bugia D'Amore
Ti ho adagiato
piano
delicatamente
nella vetusta
bugia d'oro
che ho meticolosamente
conservato
a lungo
nel fondale
del mio cuore.
Affinché tu
potessi fare,
luce eterna
come
una candela d'amore
che arde
il suo fuoco
non estinguendolo
mai,
per me.
Affinché
il suo olezzo
magia fragorosa
per il mio essere
emotivo
al suo sentire,
possa diventare
mausoleo d'eternità
per me.
Per rammentarlo
nei cicli
dei tempi,
per te.
Affinché
questo amore
divenga
una fulgida
ineguagliabile,
bugia d'amore!
Che possa
mutarsi
in una dolce
perla
nella sua
verità,
unica
nel suo vibrare,
unica
nel suo vivere.


Haiku D'autunno
fronda bronzata
orna il selcio scevro -
caduca secca
 

Segreto D'amore
Sorrido a fior di labbra,
di colorata emozione!
Ed è una lene poesia
stampata sull'indole
del mio cuore,
una briosa gioia
racchiusa in una goccia
di pura rugiada,
che gaia e fioca
posata lieve sui petali
dei miei sentimenti fioriti,
mi inducono in un bel stupore
che tinteggia con subissi di sogni che investono la mia anima
tenera e delicata,
con un vortice
di melodiosa passione
in cui mi perdo
a occhi arresi,
per rapire il mio sentire,
privandomi del respiro,
per poi esprimere
questo nuovo sentimento attraverso le mie sensazioni,
che resteranno solo mie.
Oh illumina,
seppur minuscola come sei fresca rugiada
tanto bella e profonda,
il mio blando cuore tremante
e impaurito al sol scoprire,
l'amore che non confesserò mai alla luce del sole!
Ma lo custodirò nel segreto,
nelle viscere della terra
dove il fuoco antico della vita
non possa mai estinguersi.
E con esso anche
il fiore dell'amor segreto,
che curo per te!
Sorrido,
tra le sincera lacrime
che per te in silenzio dono
alla notte insonne,
per concepire con la fantasia
inventando i colori
del tuo bel viso
quando esprime il tuo cuore,
per farsi ammirare dolcemente
arrossendo io a mia volta
al sol pensiero,
che non sarai solo illusione.
Disegnando nella memoria
i tuoi occhi belli
che sanno guardare
con sensibilità oltre l'oltre, sognando la tua voce
che sa parlare d'amore
in quella lingua creata
da puri sentimenti,
e le tue mani,
oh le tue mani che saprebbero dare fregola e riparo
in quel conforto magico
alle mie mani,
così incerte e vaganti
donandomi un autentico
brivido di felicità,
lasciandomi fluttuare
d'amor in esso.
Ma, chimera sarai
e resterai tu per me,
poiché troppo piccola
io son per te
mentre tu,
troppo grande sarai
e resterai per me,
ma nel nome
del mio cuore prostrato per te
ti amerò in segreto,
in disparte per sempre!
E tu,
non lo saprai mai.
Resterò all'ombra della tua ombra nascosta intimidita,
velata nella nostalgia
di quell'incantevole malessere che ha come nome
il tuo bel nome!
Un bacio del cielo
che non pronuncerò mai.
Ma, che resterà scolpito
per sempre tra le pareti
del mio essere
adorandoti
come una croce di salvezza,
anelandoti
come una goccia di salvezza,
ambirandoti
come una corda di salvezza, quando sarò sola
in balia della mia
sconfinata malinconia
per rievocare dentro me,
che solo tu sei riuscito
a incastrarti perfettamente
con le tue
inesauribili note dedicate
al mondo dei sensibili,
negli interstizi
delle mie percezioni
fondendoli interamente,
con l'oro del tuo nobil animo
per elargire fino
nell'intimo del nocciolo
di ardimento mio,
Ia gemma preziosa del cuore,
il mio amor per te!
E sarà segreto per sempre,
finché quel mondo
racchiuso nel mio petto
esisterà nel seno della mia vita che pulsa emozione per te
in ogni istante
che la mia anima ti amerà,
in quel bellissimo
segreto d'amore,
resterà per sempre.
Sarà sogno supremo.
Splendi in eterno
mia dolce rugiada d'amore
e fammi vibrare ancora
ammirandoti da lontano,
nel silenzio
di un bellissimo segreto,
e sarò tua per sempre.
 

Non Dimenticare Mai
Non dimenticare mai
quella lanterna preziosa
che per illuminare il tuo cuore
un giorno primaverile ti donai, riscaldando con l'essenza
del mio essere
il grigiore dei tuoi giorni
all'ombra della tua tristezza,
non dimenticarmi.
E non dimenticarmi,
quando mi volterai le spalle
chiudendo gli occhi al passato,
e soffiando sulla sua fiamma spegnendo quell'amore
per la quale hai vissuto
una nuova stagione
colma di pace, brio e felicità
che ti hanno salvato
dalla fossa interiore
ove hai sepolto
tutte le tue speranze
nel dolore assordante
della caparbia rabbia,
nella quale affogavi te stesso,
ed io ti ho soccorso
come un angelo custode!
Non dimenticare che,
nella scoperta
delle nuove emozioni
che or colmano
il tuo cuore colorandolo
di nuove tonalità dettate dall'istinto imprevedibile
che gonfia il tuo volere
come una mongolfiera in fiera,
lo lasci volare alto
nella volta celeste
della tua anima
che credevi persa
nelle acque immote,
intorpidite dai vecchi tormenti che affliggeva il giardino secco della tua terra fatta
d'anima opaca e sola
sbiadita nei lamenti
dei tuoi stridori,
l'abbandonasti senza scrupoli,
ed io la trovai
come una rosa
nel mare in piena tempesta,
curando la sua essenza
da tutte le sue cicatrici,
leccando le sue spine
non curandomi di ferirmi
insieme a te!
Ti prego, non dimenticarmi mai
in un'altra occasione
che or ti rapisce lontano
senza conosce il suo bene
nel suo miele,
anche se il suo di sapore
è amaro al mio palato
mentre assaporo il dolore
delle mie lacrime d'addio
che mi hai lasciato
come crisantemo alla sua tomba
per commemorare quel che fu , non dimenticare mai, ti prego,
ciò che è stato fatto
per amor per te
perché la luce
puoi anche spegnerla tu,
ma l'essenza dell'olio magico creato dal vero amore
non te lo donano mai tutti
devotamente solo per te,
e or ormai mi basta sol questo.
Non dimenticare mai.
 

Kiss me
Baciami.
Baciami con tutto l'amore
che ti esplode nell'anima,
Baciami fino a quando
la notte incontrerà
le prime luci dell'alba,
baciami con tutto te stesso! Avvolgendo d'invidia
le onde del mare
che tentano di separare
i nostri corpi abbracciati
e sospinti dalla bramosia
di passione l'uno verso l'altro!
Baciami, baciami intensamente fino a sputare l'anima dal cuore.
Kiss me, my love
Kiss me, forever!
Fino a quando resisteremo
in questa tempesta d'amore travolgente e passionale
come non mai.
Kiss me, forever.
My love, fino a dimenticarci
che non siamo fatti
solo di carne e ossa,
ma solo di anima e amore!
Solo venustà ed emozione,
solo cuore e sensazione.
Kiss me,
solamente fino a quando
il cuore batte come
un tamburo pazzo!
Baciami amore mio,
baciami fino all'ultimo
verso d'alito che ci rimane.
Kiss me, forever my love!
E sarà immensurabile sentimento
che brucia nella voglia di amare. kiss me è sarà per sempre
amore vero il nostro,
oh dolce my love!
 

Vero Amore
Amava accarezzare
coi suoi occhi limpidi
la mia pelle dolce miele,
per poi soffermarsi
col suo sguardo languido
sulle mie mani mentre
vanno in cerca delle sue,
così forti e rassicuranti,
un ricercare quasi disperato
per dissetare la mia anima
da quel vuoto
che mi riempie il cuore,
quando non sono di fronte a lui!
Amava sorridermi,
poiché era consapevole
di essere primavera esplosa
nei miei giorni plumbei.
Primavera dalla pura
essenza d'amore,
che solo lui sapeva esercitare
solo quando l'eternità
dei suoi battiti d'emozione
sapevano cingermi le mani,
per attirarmi a sé fermando
il tempo in quel silenzio
che parlava al cielo
di un amore etereo
quanto tenero,
che solo il vero amore
poteva provocare,
intrecciando i nostri destini
sigillandoli con la carezza potente dell'universo intero
nello scrigno del tempo,
affinché possa vivere
per sempre
il fiore di questo vero amore.


Ritornerò Senza Di Voi
Ritornerò a sorridere
di vero cuore
tra le vie della vita,
sotto la volta celeste
luminosa e tersa dal dolore
e dalla rabbia delle divergenze delle idee di quelle varie
teorie in evoluzione.
Ritornerò a sorridere
con polmoni colmi di gioia insieme a te guardandosi intensamente negli occhi,
senza alcuna mascherina
a velarci le emozioni
inarcate sul viso
senza più distanze
a sottrarci dagli abbracci,
ma tenendosi le mani assaporandone il loro calore stringendole forte sul cuore, come se ci ritrovassimo dopo lunghi anni sotto quel cielo costellato di speranze e sogni, liberi, liberi di essere vissuti, finalmente dopo l'onda nefasta dei virus che imprigionano ancora le nostre vite
sotto i suoi sguardi severi,
che ancora condiziona
il nostro essere inerme
al suo oscuro passaggio seminando nella sua scia
morte, malattia e paura,
e tante mascherine colorate
come se fosse
una gran festa in maschera!
Ma io, tu, tutti ritorneremo
a sorridere un giorno,
poiché la certezza è già vittoria!
Non contaminerà mai
la nostra voglia di riemergere
e vivere liberamente, finalmente,
non sdradicherà mai
la nostra speranza vera essenza
delle nostre opere
dettate dal cuore.
Ritornerò insieme a te
e a tutti a sorridere sinceramente,
perché forte è nel tempo
il desiderio di rialzarsi
da sotto le macerie dei virus,
come araba fenice
che spicca il volo della libertà
nel cielo libero del destino,
per essere spirito puro
nel mondo,
finalmente libero,
Privo di virus e mascherina
che nascondono la nostra vitalità,
la nostra bellezza
espressa dall'anima,
quella libertà che ci fa essere incondizionatamente unici!


Chimera
Rimiro afflato
il tuo essere emblematico,
bramare e fluire
in quelle inclinazioni
intrise di passione
verso l'arte
che sol il tuo cuore
sa effigere,
e si cinge
in quelle nitide
e fluvie idee
che sol la tua essenza
focalizza ebbra
in un'utopica manifestazione
sulla tela della vita
e il tuo animo
ne firma l'opera.


Lemma D'amore
Lascio che sia il cuore
a scrivere le parole dell’anima.
Lascio che siano
le emozioni a dare colore
a quello che sento,
mentre vivo ciò che affiora
nella mente mentre domina
il destino che creo
giorno dopo giorno
accanto a te
che sei l’unica ragione
di gioia nella vita mia.
Così, nella bellezza
della pura semplicità
delle parole prive
di tante espressioni
che rendono pacchiani
quei momenti luminosi
che sanno esprimere
autenticità di ardori
nella nostra vita.
Così, con quella melodia
nell’ aria dalla fragranza
del cuore che annebbia
il mio futuro segreto
nascosto dagli sguardi
che non saranno mai
così ansiosi di conoscerlo,
per non disperdere
col tempo presente
quella foga di perdersi
nel nostro ricercarci,
finché l’intensità
del nostro cuore
ci formi come un unica
fonte di particella
che plasma incessantemente
il nostro bene comune
la fiamma reciproca
del nostro amarci
per cui dedichiamo
anelito di vita in spasimo
insieme, sotto lo stesso tetto
per custodire con generosa gelosia
quel tesoro reso regno reale
che mai nessun anello d’oro
e promessa nuziale
potrà mai incatenare
nel terreno l’essenza del cuore,
poiché è più alto
l’estratto dell’anima in amore
di quel livello di dedizione
sottomessa all’affetto
tra le righe di carta,
poiché il volto della bramosia
non si mostra in nessun
altro modo all’infuori che,
viversi fedelmente
ogni istante senza
quel bisogno di costringersi
attraverso documenti sacri,
che un giorno potrebbero
cambiare viso e carte in tavola.
Lascia che siamo noi
a scrivere la nostra storia
attraverso le nostre parole
tradotte in emozioni!
Così, semplicemente
senza tante strofe
costruite a regola d’arte.
Così, nella delicata profondità
d’anima in cui si perde
il nostro inconfutabile amore.
E lascia che sia
così, come arriva
tra il bene e il male
tra malattia e salute
nella prosperità e povertà.
Così, come arriva
per proiettarsi nel vortice
delle sue innumerevoli prove,
ma insieme,
nello stesso sentiero
con lo stesso cuore
che pulsa per noi
nella nostra unica vita,
insieme ma
da sposati nel cuore
 

Camminerò
Cammineró
sul giaciglio del tuo animo
per non far rumore
coi battiti del mio cuore,
nel rossore delle mie emozioni che tinteggiano le mie gote
innocenti e bugiarde
smentendo quella indifferenza,
mentre provo a immaginarti
come miglior attore
sul palcoscenico
della mia stoltezza!
Camminerò piano
per non oltrepassare
quel filo sottile che mi lega
a quella fragile idea
che tu possa esser mia,
rosa prediletta!
Non solo nei mie sogni
ma nei miei giorni!
E poi continuerò a camminarti accanto invisibile
come lo sono sempre stato,
ma con molte altre
lacrime in più
da asciugare al chiarore
della luna,
per farle brillare
di strana luce offuscata
da una stordita agonia,
che mi parla di te
e di come non puoi
immaginare che dolorosa
è la profonda voragine abissale che mi separa da te,
da te che adagi
il tuo bel viso
dall’altra parte dell’orizzonte
dei miei sogni.
Per questo io scelgo
di camminarti un passo
mille passi dietro di te,
fino a perderti
lentamente,
e poi infinitamente.

Non Si Può
Non si può
Non si può,
incontrarsi,
pensarsi,
sentirsi,
provarsi,
ascoltarsi,
adirarsi,
stordirsi,
evitarsi,
prendersi,
beccarsi,
parlarsi,
maledirsi,
perdonarsi,
cercarsi,
benedirsi e amarsi,
amarsi come pazzi,
no non si può!
Poiché è troppo,
troppo grande,
immenso,
profondo,
scostante,
roccioso,
spinoso,
doloroso,
melodioso,
mieloso,
strepitoso,
dolcissimo,
bellissimo,
no non si può,
non si può,
non si può sopportare
tutto questo!
Il cuore quando
ama
immensamente,
perdutamente, sconsideratamente,
ponderatamente,
veramente,
profondamente,
impulsivamente,
veracemente,
perdutamente,
unicamente
solamente te!
Proprio no.
Non si può!
 



Home page  Lettura   Poeti del sito  Narratori del sito   Antologia   Autori   Biografie  Guida   Metrica   Figure retoriche