Poesie di Gianni Langmann


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Gianni Langmann è nato a Bari il 15 aprile 1935. Vive a Milano dal 1939.
Sposato nel 1962, ha tre figli e sei nipoti.
Ha lavorato dal 1955 al 1970 presso un affermato studio di Architettura in Milano.
Dal 1971 al 1997, presso FieraMilano.
Indirizzo e-mail : g.langmann@alice.it


Leggi i racconti di Gianni

Aria di primavera
Vedi quel passero che vola?
Giunge aria di primavera.
Scivolano, lente, le ore
sino al calar della sera.

Odi, del passero solitario
l`insistente ripetuto cinguettio?
Al suo volo vorrei partecipare
anch`io per disegnare la scala
di note suggerite dall`animo mio.

Osserva, piove. Tra timidi acerbi
raggi di sole, sulla terra bagnata
sospirano le viole.

Il profumo di un ricordo
Ricordo che, quando ero bambino,
c`era un particolare momento della
giornata in cui mi sentivo pervaso
da uno strano sentimento.
Avveniva quando, al termine della
serata seduti intorno al tavolo,
avendo terminato di cenare, mio
padre accendeva la radio e si udiva
una voce annunciare : Dal Conservatorio
Giuseppe Verdi di Torino, trasmettiamo
il Concerto Martini & Rossi , di musica
sinfonica, diretta dal Maestro...
Per me quel concerto aveva un altro
significato; diventava un grande
sipario di velluto rosso, con la frangia
dorata che chiudendosi concludeva
la mia giornata.
Era giunta l`ora di andare a letto e,
dopo aver dato la buona notte a mio
padre ed un bacio sulla guancia a
mia madre, mi addormentavo.
Al mattino, riaprendo le ciglia,
sapevo che al termine della colazione
mia madre mi avrebbe messo il mio
caro grembiule nero, stirato e lavato
con quel gradevole profumo del
sapone di marsiglia.
Poi, accompagnandomi all`asilo,
saremmo passati vicino a quel giardino
dal quale si espandeva un intenso
profumo di glicine, appesa ad un filo.
Che dire caro lettore che hai avuto
la pazienza di leggere questa semplice
prosa : fai conto di aver sentito il
leggero profumo di una rosa.

I n n o
S`innalza verso l`azzurro cielo aperto
attraversa il bianco velo delle nuvole
osserva sotto l`ocre distesa del deserto.

Gira gira gira intorno come volo
d`uccelli in gioioso stormo.
Sfiora le onde la schiuma ricciolina
come ronde di mattina.

Intuisce che della vita le azioni
sono vere profonde emozioni
si dirige verso ovest per scoprire
dove il tramonto finisce per morire.

Accanto al camino
Seduto accanto al camino osservava
la fiamma che, ondeggiando, s`innalzava
tremula verso l`alto, lenta.

Scorreva il tempo della vita sonnolenta.
Tornava indietro il pensiero che
univa l`orizzonte all`infinito.

Assetata, la sabbia della sponda
assorbiva, avida, del mare l`onda.
Assolveva, il cuore, i ricordi del tramonto.

Ovunque era presente l`immagine sbiadita
nei frequenti sussurri del vento.
Si spegneva la fiamma del camino.

Si spargeva il fumo nella stanza come
nebbia nel destino.

Al figlio lontano
Nell`approssimarsi delle festivita`,
ti giunga il mio dono : due lacrime azzurre.
Considerale due perle.
La prima significa " ci ", la seconda vuol
dire " sei "; unite diventano " ci sei ".
Questa e` la realta, per me.

Tramonto
Dolce, lieve, silente tramonto.
Tenero segreto della natura.
Suono flebile all`udito
giunge rispettoso, suggerimento
di voce invisibile.
Si tramuta il cielo, al tramonto,
in un enorme, immenso,
palmo di mano che t`accarezza
e ti dona il segreto di velata
sonnolenza.
Poi, nell`anima tua, vibra
un canto primitivo che
degrada sino al silenzio.

Sogni al vento
Portato via dal vento, il volantino
per alcuni istanti, rimase sospeso
nell`aria per posarsi poi, lentamente,
sul nudo cemento.
La manifestazione s`era conclusa
tra grida e cariche della polizia.
Col vento s`erano disperse le
speranze per aprire una nuova via.
Le parole scritte sul volantino
erano i sogni di molti tra quei
poveri compagni.
Poi, sopraggiunta la sera,ognuno
era tornato, dal sogno, alla
cruda realta` vera.
Dietro le persiane rimasero
molte di quelle parole vane.

Suggerivano le note
Erano le note che suggerivano le parole.
Erano note che spuntavano come il sole.

Non capivo perche` non ebbero successo,
non era passione, era l`eccesso.

Poi m`ero pentito e ti inviai un nuovo
invito.

Non capivo perche` non mi potessi
perdonare.

Ora, ti prego amore, mi devi capire.
ho bisogno di te, ho bisogno che
capisca il tuo cuore.

Sono le note che mi suggeriscono
le parole.

Quando mi addormento
Ormai alla sera quando mi addormento
sopraggiunge forte ed improvviso il sonno.
A me sembra, allora, di riascoltare le parole
di un tempo trascorso,dei miei nipoti
che, da lontano,mi chiamano: nonno!

A me sembra rivederli , nel sogno,
gli amici di quella via sgombra, senza
auto, l`asfalto scuro come il legno
del flauto che calciavano il pallone
contro il muro.

A me sembra di non ricordare il nome
di tutte le bambine che credevo di amare;
mi bagna, improvvisa, la pioggia e mi pare
di navigare a vele spiegate, d`udire la
voce delle sirene chiamare.

Alla sera, quando m`addormento,mi manca
il respiro, mi giunge ovattato il suono dei
tamburi, mi rigiro vedo il treno che s`allontana,
i suoi fari rossi diventano sempre piu` scuri.

Ottobre
Il mio capo appoggiato
sul tuo grembo, cuscino
di gioia, ricordo malvagio
di un cammino ingombro
di dubbi, esitazioni,
lentezze.
Tenebre d`amore
rimpianti bramosi,
battiti di palpebre,
distratto ascoltavo
i tuoi pensieri calmi
nella penombra della
sera, nell`ora dell`aspro
autunno, stagione
di un poeta col cuore
vuoto di illusioni.

Ricordi di gioventu`
Tornero`, un giorno, nella vecchia dimora.
Rivedro` l`immagine del prato che di
fiori si colora.
Respirero` il profumo del fienile.
Ascoltero` il canto del gallo
giu` nel cortile.
Ricordero`le mani a stento
trattenute, lo sguardo tuo
severo, riconoscente.
E, quando il rintocco della
campana s`espandera` nella
valle solitaria, ritorneranno
i nostri sogni, campati in aria.

Ascoltando "Al chiaro di luna" di Debussy
Perche`, perche`, perche`
se penso a te non vivo piu`?

Perche` la tristezza pervade
l`animo mio e mi trascina giu`?

Perche`, perche`, perche`,
quando ascolto lo struggente
motivo e le dolci note del
Chiaro di luna di Debussy,
rivedo le tue labbra che
allora mi dissero si`?

Perche`si rammentano
i vasti silenzi che si scambiavano
le nostre menti?

Scivolano dita lievi su
tasti bianchi e neri.

Le mie, stringono l`aria
che respiravo ieri ; afferrano
il vuoto.

Palpita il cuore mio :
lo senti?
a te e`noto.

La giostra della vita
Sta` solitario seduto sull`umida sabbia.
Il volto rivolto ad ovest osserva il lento
tramonto del sole che si abbassa
a baciare l`orizzonte.
Il fruscio delle onde accompagna
la visione scandendo il trascorrere
del tempo.
E`passato un altro giorno.
L`attende il risveglio del mattino.
Riprende il ritmo quotidiano,
inizia il nuovo giorno.
La giostra della vita
riprende il suo girotondo.

Tramonto
Sta` solitario seduto sull`umida sabbia.
Il volto rivolto ad ovest osserva il lento
tramonto del sole che si abbassa
a baciare l`orizzonte.
Il fruscio delle onde accompagna
la visione scandendo il trascorrere
del tempo.
E` passato un altro giorno.

Rapimento
Era un suono arcano,
proveniva da molto lontano,
ondeggiando con andamento
lento.
Ogni suono era una nota
di nostalgia, quasi fosse
posata sul soffio del vento.
Era un suono che riempiva
totalmente la mia sete
di silenzio, rischiarando
l`orizzonte, pervadendo
l`animo mio mi illuminava
una luce come stessi
uscendo da un tempio.
Capii, allora, quanto
profondo fosse quel
sentimento che mi
esaltava e mi estraniava
dalla realta`come
un rapimento.

Una rosa
Sottile lo stelo porge
la sua mano.
Sostiene una rosa
offerta col cuore.
Con dolce languore
ricambia silente
l`offerta d`amore
la bocca fremente.

Caffè di notte
Il rapimento avviene di notte.
Arriva nel mezzo della nostra vita.
Pare un istante in cui tutto si ferma.
Il tempo e` sospeso, ma non
bisogna chiedersi il perche`.
Esula dalle nostre competenze.
E` una opportunita`,una volta
soltanto, di rigenerarsi e
tirare le somme.
Li` ci fermiamo, uomini
e donne, a prendere un caffe`,
a chiederci il perche` di questo
rapimento, intuendone il motivo
per meritarci il traguardo di un
percorso confuso che ci
riportera` alla seconda parte
della nostra esistenza.

Bamboo
Nel sogno i miei occhi hanno
incontrato la poesia nell`osservare
una cortina di culmi di bamboo.
Erano snelli, diritti, verticali.
Delimitavano lo spazio boscoso
in quinte naturali, formando
strutture aperte e i raggi del
sole, filtrando tra esse,si
stagliavano in fette sottilissime,
trasparenti, opache.
Una lama d`acciaio spaccava,
dall`alto in basso,in due il
piu` grosso dei bamboo
facendone apparire la sua
struttura ambivalente: nido
e guscio.
Dandomi, contemporaneamente,
un senso di protezione inaspettata.
Ed io mi sono sentito felice
di trovarmi in quello spazio
della natura, riscoprendo
di farne parte.

Blown
Mentre il tempo fugge,
gli occhi vedono le
bellezze esteriori
ma il cuore scopre
quelle interiori.
E piu` trascorre
il tempo, maggiore
e` la loro chiarezza.

Orme d`ombra
Al primo risveglio del mattino
il ricordo delle carezze sul
corpo a lui vicino, fu sogno
svanito.
Immagine di sposa in controluce,
luce di frasi a bassa voce,
suoni opachi, rimbalzi d`eco
sulla fronte, gocce sparse
sulla pietra della fonte.
Si chiese il senso dell`essere,
a mezza luce, degli attimi persi,
dell`amore che tace.
Cerco` la verita` in cui credere
nel resto del suo vivere,
orme nell`ombra del credere.

Amor silente
Nell`assoluto silenzio del tempo
penso` quanto l`amore fosse
come ala di vento.
Nel vuoto spazio tangibile
intorno, intui`quanto ne avesse
donato e non chiese mai ritorno.

Il destino
S`udiva in lontananza
uno strano brontolio
provenire dalla folla
riunita nella piazza
del paese.
Pareva fosse il solito
mormorio, quel tardo
pomeriggio del mese.
Avvicinandosi s`accorse
che un tragico destino
s`era compiuto quel
triste giorno.
La gente, riunita, lo
commentava tutta
intorno.
La piu` bella giovinetta
del paese era mancata,
di contro il cinguettio
dei passeri rallegrava
la serata.
L`ignoto spettatore
guardo` l`orologio sul
suo polso : eran le
cinque della sera del
primo giorno di primavera.

La mia lettera...
A volte, sai, mi trovo
a pensarti e a chiedermi
dove sei.
Mi domando se anche
tu ti fai la stessa domanda
e, soffri come me,
non avendo risposta.
Io sono qui a ricordare
e forse tu, li`, a rammentare.
Ma non ci accorgiamo
che quel tempo cosi`
lontano ritorna spesso
e ci fa tenere per mano?
Ciao, ovunque tu sia
ti mando questa mia poesia.
Credimi mi sento ancora,
nonostante il tempo trascorso,
in tua compagnia.
Poi, ci siamo persi nel bosco.

Sketch su moleskine
Sketch di un`idea,
su moleskine abbozzato,
due ipsilon rovesciate
come canne di bambu`
nel disegno spiegato.

A r u p ha realizzato
in rispetto di natura,
il sovrappasso pedonale
che grafite di matita
ha ribaltato in poesia
p u r A.

L`ombra
Nel vasto campo di periferia
spuntano i primi steli verdi
di fresca giovine erba.

Si flettono in curva lieve
sotto brillanti gocce di brina,
al sole scomparse tra breve.

Skyline d`acciaio e cristallo
sorgono intorno senza scampo
o ritorno.

Del vasto campo di periferia
vive ancora minuscola zona
sgombra.

Sibilo sottile, voce d`erba
il vento sussurra.
Vi prego, non fatemi
ombra.

La confessione
Non capivo se quell`effetto
di nebbia fosse l`incanto
di un improvviso smarrimento
o il sogno dilatato di un momento.

Forse una sorta d`illusione
nell`arco temporale
percorso a ritroso.

Un momento sconnesso
di una favola perduta
e immaginata nella
bruma del passato
che non puo` essere
ritrovato.

E` che non vorrei
arrendermi a questo
cambio di marcia
tra il tempo dell`incanto
a quello della disillusione.

Tra l`immobilita` onirica
a quello, accelerato,
dell`intima, propria,
confessione.

il Lume
Spento il lume
il buio della notte
illumina i tuoi pensieri
la giostra della vita
scandisce i suoi
momenti tra sogni
e sentimenti.

IL risveglio del mattino
riporta alla luce
mute parole che
il cuor ti suggerisce.

Il tuffo
V'è qualcosa di ricco e strano
nella nostra avventura terrestre.
Dopo, v'è qualcosa di indefinibile
nella metamorfosi tra eternità
e vita.
E' un viaggio simile ad un tuffo
nelle acque marine.
Una mutazione nella illusione
d'una dissolvenza a favore
di una realtà più duratura
e profonda, così come lo
sono i coralli e le perle,
ribelli alla legge del divenire,
dure e lucenti come la
vita e l'eternità.

La nostra "Porziuncola"
Come battito di pendolo
è lo scorrere della vita.
La discesa si fa dura,
si trasforma in risalita.
Poi, giunti sul sagrato,
in scansioni di gradino,
si calpesta il pavimento
di porfido e granito.
Il momento si fa duro,
l'orizzonte diventa oscuro.
A Qualcuno, nel passato,
parve, entrando in "Porziuncola"
di capire ciò che vale,
trasformato in Cattedrale.
E allora, poi ti assale
lieve alito di brezza,
che sul viso t'accarezza
in un mondo di bellezza.

Over the rainbow
Mi trovavo in un immenso
prato verde coperto di
margherite.
Mi sembrava, alzando
lo sguardo verso il cielo,
d'essere in attesa di
una risposta, di capire
cosa mi impedisse di
trasformarmi in un
volatile con due grandi
ali al fianco, che mi
consentissero di
alzarmi in volo e
oltrepassare là, oltre
l'arcobaleno, quel
confine azzurro e
scomparire tra
le nuvole.

L'altra faccia del mondo
Una pagina del libro
era parte di un albero
cresciuto nella terra,
finita nel torchio.
Sulla pagina stava
scritto che non esiste
solo la faccia nascosta
delle luna.
Esiste anche la faccia
nascosta del mondo
che, talvolta, la luna
illumina.
Poi la pagina, nel tempo,
tornerà alla terra per
diventare di nuovo
albero.

Tremula fiammella
Tremula fiammella brilli nel buio
di chiusa stanza, notte s'avanza.
Che luce s'insinui come lama
di prua nell'antro oscuro d'una
conchiglia.
Calino lievi, socchiudano gli occhi,
si bacino brevi, profonde le ciglia.
Riannodi la mente le immagini
al ritorno, sinchè domani riporti
la luce il nuovo giorno.
Riprende il motivo di nostra vita,
di nuove speranze la mente non
sia assopita.

Tempo perduto
Braccia tese verso
il volto, candide mani
di velluto accarezzano
le guance.

Occhi socchiusi
immaginano l'incontro
delle labbra nel
bacio d'amore.

Atto gentile di sottile
tepido calore rammenta
momenti passati di
frequenze sbiadite.

Dita intrecciate ravvivano
al tatto, il ricordo passato
di quel tempo remoto
nel sogno smarrito.

Le persiane
Accosta le persiane ma lascia
una fessura, guarda l'infinito,
l'orizzonte è terminato.
L'oceano è lì di fronte con
le onde è un invito, l'azzurro
su nel cielo si confonde
con l'arcobaleno, quando
giunge poi la notte t'addormenti
dolcemente, gli occhi sono
chiusi non ti poni più domande
sono ferme le speranze.
Al risveglio del mattino si
riapron le persiane, si presenta
il giorno intero, che sia
migliore io lo spero.

Reversione
Afferrò la palla prima che entrasse
in rete.
Spense così le speranze di gioia
che già pregustavano gli spettatori
di parte.
Capovolse il sentimento dei più
in delusione cocente.
Fu l'atto di un riflesso capovolto,
mutazione di vita e della realtà
apparente...

L'offerta
Se navigare in quel mare
in cui non abbiamo mai
potuto navigare, mi desse
la tranquillità che ho
sempre cercato, potrei
dirti tutte le parole che
non ti ha mai confessato.

Se le cose più belle
non sono mai accadute
come avremmo voluto,
potrei sperare di vivere
con te ancora quel
tanto perchè siano vissute
e offrirti più di quanto
avrei potuto.

Dignità
Lei che pose il palmo della mano
sul freddo marmo bianco,
il velo sul volto occludeva
la visuale sinistra di scuri pioppi.

Ricomposto il volto, dignitosa,
eretto il busto, ritornò sui suoi
passi, concedendo all'ombra
di restarle dietro.

Raggiunse a passi lenti
il silenzio che la precedeva,
mute labbra, il sentirsi fiera.

Le guglie del Duomo
Osserva le guglie del Duomo,
osserva le guglie del Duomo di notte.
Le guglie del Duomo, di notte,
sono lame di bianco candoglia
protese verso il cielo stellato.
Punte pure, immobili.
In ognuna un lamento,
in ognuna un sospiro,
in ognuna una speranza.
Riassunto di una città
scolpita nel marmo,
urla donate allo spazio.
Lì, dove il confine non esiste.
Lì, dove la libertà è baciata
dal vento.
Lì, dove un coro s'innalza
verso la Madonnina d'oro.

Forse
Allora, forse è vero
che i progetti più difficili
e migliori, sono quelli
che non si realizzano
e restano nelle idee.
Allora, forse è vero
che le storie più
belle, sono quelle
che non hanno la
parola fine.
Allora, forse è vero
che se ascolti i suoni
ad occhi chiusi,
riesci a darne i colori
più variopinti.
Allora, forse è vero
che se trovi la chiave
giusta, riuscirai ad
aprire quella porta
là, in fondo al tunnel.

Neve sciolta
Attenti fummo, al primo sciogliersi
delle nevi, in quell'inizio d'Anno.
Lievi ma avvolti da tenue calore
furono i ricordi che, tutti insieme,
ritornarono nei nostri cuori stanchi.
Deboli furono memorie e presenze
dell'antico amore.
Fu allora che, le mani unite, gli
sguardi attenti, s'incontrarono e
i nostri occhi umidi scrutarono
l'animo ponendosi infinite domande,
senza attendere risposte.

Ora è tempo
Ora è tempo d'incamminarsi nel deserto.
Ora è tempo d'immaginare che il mare
lo inondi.
Ora è tempo che il calore del sole faccia
evaporare l'inondazione.
Ora è tempo che il vapore si trasformi
in nuvole.
Ora è tempo che dalle nuvole scenda
la pioggia.
Ora è tempo che il deserto diventi
un giardino.
Ora è tempo che i frutti del giardino
siano il dono di Natale.

Inquietudine riflessa
Quando non avrò più memoria
saranno le mani a cercare
nell'aria i fantasmi del passato.
Quando la stanchezza vincerà
il mio corpo, saranno occhi
stanchi a guardare lontano
le ombre di un sogno arcano.
Rivedranno il tuo volto,
sentirò il profumo del tuo seno,
riudirò il suono della tua voce,
allora soffrirò meno.
Quando si abbasseranno
le nuvole ad accarezzare il prato,
m'illuderò d'essere com'ero,
uniti nell'unisono pensiero.

Di_venire
Cesserà la pioggia e apparirà il sole.
Osserverò il suo alzarsi lento sul
profilo dell'orizzonte, centimetro
dopo centimetro sinchè, a tutto
tondo, dai suoi raggi sarò avvolto.
Dentro l'animo mi tornerà il calore,
il sentimento mi rammenterà del
passato le emozioni che provocavano
le tue parole.
Trascorrerà il giorno tra pensiero
e riflessione, farò a me stesso,
del pentimento la confessione sino
allo spuntare della luna.
Osserverò il suo pallore, pensandoti
con intimo dolore.

I prepotenti
Si perdono i miei ricordi
nei vicoli della città milionaria,
ne afferro quei rari momenti
di un tempo quando l'aria
era straordinaria.
Ora scendono dai tetti rovinati,
gli operai sfruttati,
neri gatti, dagli inquilini maltrattati.
Pelle sconosciuta,non vista,
ignorata da chi biascica
con voce muta , abbandonata.
Non animali ma carne viva,
dalla corrente della vita
emarginata a lato, sulla riva.
Il tempo scorre veloce,
si ritorna nel vicolo, si inizia
il percorso tra fate e giganti,
tra muri cadenti di industrie
morenti, non si contano
i torti dei prepotenti.

Il luogo pulito
Esistono sentimenti ed
espressioni poetiche che
consentono il privilegio
di chiare, limpide sensazioni
insite nell'animo di taluni.
Appartengono a quei
fortunati che possono
aspirare l'aria pura delle
verità nascoste dietro
falsi strati di menzogne
e vacui miraggi.
Allora il privilegio diventa
un dono simile all'immenso
deserto che ci offre la
possibilità di affermare
ciò che che più ci
affascina in modo prepotente:
la sua pulizia.

L'isola dei Gonzi
Il territorio della penisola frana,
periodicamente, puntualmente,
con l'arrivo delle grandi piogge.
Non sono state mai previste
barriere per impedirlo.
Come i marinai del Bounty
potremmo ammutinarci e
trovare un'isola del Pacifico
dove fermarci.
Potremmo chiamarla
"Isola dei Gonzi"...
Diventerebbe il nostro
paradiso di sabbia, sole
e mare.
Ma siamo su una piccola
barca alla deriva nell'immensità
di un caotico oceano e non
potremo mai raggiungerla.
Dovremo solo sognarla
senza la reale vista rasserenante
della barriera corallina.

Foglie d'autunno
Scendono dai rami
in confuso volo.
Paiono farfalle,
le foglie d'autunno.
Esitante pioggia
di colori diversi
compongono,
distese in terra,
confuso mosaico
d'arcani versi.
Puoi leggere,
in ognuna, brevi
stagioni di vita,
ora per sempre,
sparita.

Gardenia gialla
Nello specchio inclinato
si riflette l'immagine di
gialla gardenia.
E' cera plasmata nel
vaso d'artista.
Pare di ghiaccio
scarfito, il vetro scolpito.
Si diffonde nella stanza,
di sigaro l'acre fumo.
Peccato che la gardenia
sia senza profumo.

Ricordando Alda
Era limpida l'acqua, allora.
Scivolava pigra tra le sponde
del naviglio dove mani
screpolate di lavandaie
risciacquavano sulla pietra
inclinata i panni per poche
lire.
Ora è abbandonata la
sua camera disordinata.
Lì ha scritto poesie
struggenti, ed ora
se n'è andata.
Sbiadisce l'inchiostro
che usava e l'umidità
ne scolorisce il tono
trasformandolo in
quell'azzurro striato
simile al suo cielo
desiderato.
E' lì che sognava
di andare il giorno
in cui avrebbe lasciato
per sempre la sua
città, tanto amata,
abbandonandi pensieri
e suggestioni disordinate,
come la sua vita.

Dicotomia
In lontananza s'ergevano tre
piccole alture che , ai miei
occhi parevano grandi colline
e, quando m'avvicinavo
ingrandendosi, mi sembravano
talmente enormi da mutarsi
in Tremonti.
Poi, allorchè iniziava il calar
del sole, essi mutavano colore
gradualmente dietro una tenue
leggera luce, quasi
in Brunetta.
Ecco, solo allora la simbiosi
s'era compiuta.

Il nuovo giorno
Giunge il risveglio del mattino
il sogno è rimasto sul bianco
del cuscino, affacciato alla
finestra ancora assonnato
osserva la nebbia scesa che
appanna la pianura estesa.
Offuscati sono i colori della
giornata attesa, giungono
felpati i primi rintocchi delle
campane, volano sopra i
tetti rossi tra il vapore dei
camini, spavaldi solitari
pettirossi. S'aprono tra
squarci di nuvole rosate
visioni di speranze
mai abbandonate.

Introspection                       Introspezione
I know what                        Io so di non
don't know                          sapere
but what                             ma le cose
I knew                                che so
I hope to be true                  mi illudo siano vere

Cosa pensi
Ho girato intorno al monte
alla ricerca dell'origine,
alla ricerca della fonte.
Ho pensato alle parole
che ci siamo dette,
ai profili delle vette,
alle tue parole disperse
nella sabbia del deserto,
ho sentito i battiti
a cuore aperto.
Quante volte ti ho pensato
nelle notti ed ai motivi
per i quali i nostri sentimenti
si son rotti.
Alla fine son salito sul
fianco della duna mentre,
dietro il monte,
spuntava la luna.

Profumo di castagne
A volte capita di camminare
con il pensiero assorto.
Rasenti un muro di un
incanto soltanto, sul quale
sta scritto : avevi torto.
Non odi i mille rumori
diffusi nell'aria, ma cogli
quel senso coperto
da un manto nascosto.
Procede l'autunno,
ma sei contento.
Ritorni quel bimbo
che eri un tempo.
Quel bimbo che piange
mentre la mamma
cuoce castagne.

Onda si-lente
Sono parole non scritte
dalla memoria abbandonate,
così leggere che galleggiano
sulle onde del mare immenso
sui pensieri del ritorno.
La sabbia della clessidra
le nasconde al tatto delle
dita nell'attesa del segno
che le risvegli , le scopra
e le renda comprensibili.

Introspezione
Io so di non
sapere.
Ma le cose
che so,
mi illudo
siano vere.

Il seme
Quando il seme si trasformerà
in stelo, crescendo diverrà
arbusto per trasformarsi ancora
in fusto, i rami tenderanno esili
fragili foglie abbandonate alle
carezze della rosa dei venti.
Poi, adulto, le radici si
disseteranno con le prime
gocce di fresca pioggia sin
che altro errante seme si muti
e nasca.

Amour inconnu
Sì, il mio non era
amore normale,
era un amore che
mi faceva male,
puro crescente
non rossa fiamma
ma amore celeste.
Ergeva l'immagine
sua simile a dea
da adorare, anche
se il cuore faceva
soffrire.
Ero, io, vittima di
una ingiustizia che
mi pareva sogno
e pigrizia.

Elegante discrezione
All'ingresso di un grande
supermercato, accanto
alla porta automatica
scorrevole, ogni giorno
c'è un uomo, sulla
cinquantina, che in
assoluto silenzio porge
la sua mano verso
gli avventori.
Sul suo petto s'è messo
un cartello sul quale
ha scritto, in stampatello:
"Se potete, aiutatemi".
Molti lo fanno.

Scorre il tempo
Quando il tramonto diventerà più freddo,
allora mi rammenterò di quelle orme
lasciate sull'umida sabbia del litorale.
Rivedrò il volo di quel bianco gabbiano
solitario, fazzoletto di un addio sventolato
dal treno della vita, sul binario del tempo.
Quando i suoni ed i colori dolci e tenui
dell'autunno si presenteranno puntuali
all'appuntamento, allora riudirò voci
e rivedrò volti apparentemente dimenticati
ma mute presenze nello scrigno
della memoria.
Solo allora, mi appariranno simili a stelle
splendenti nell'infinito celeste e tenterò,
invano, di parlare ad uno ad uno, per
chiedere scusa e per non essermi
soffermato con loro, come avrei potuto
fare prima.

Il fascino del vento
Afferra del vento
il muto suggerimento.
Comprendi la sua
voce che sfiora
il vasto campo.
Nascosto tra quei
fiori v'è un mite
sentimento.
Ritorna la speranza,
di lei non puoi
fare senza.
Alza lo sguardo,
vette color rosa,
la luce del mattino
su loro or si posa.
Odi di musica
s'intona la natura,
son note affascinanti
d'aria fresca e pura.

Vero Amore
mi chiesero:
parlaci del vero Amore,
non seppi rispondere
ma pensai:
il vero Amore
è un tatuaggio
impresso nel cuore.

La pila
L'avevano utilizzata nei loro
giochi infantili, i bambini nel
cortile del condominio.
Si erano divertiti ad osservare,
di sera all'imbrunire, il suo
alterno lampeggìo e, ogni
volta, ciascuno esprimeva
un proprio desiderio.
Sinchè, le batterie s'erano
esaurite e fu abbandonata
e dimenticata per anni, nel
grande prato del condominio.
Poi, improvvisamente una sera
senza che nessuno la toccasse,
gli stessi bambini, ormai
adulti, la videro lampeggiare.
Ed ognuno di loro si ricordò
del suo desiderio, espresso
allora.

Emigranti
Non rivolgerti a loro
come fossero stranieri.

Han dovuto accettare
il cammino d'altri sentieri.

Parlando altre lingue
dell'infanzia imparate.

Son emigranti, eppur
mai le hanno dimenticate.

Tendi loro la tua mano,
consentigli d'andar lontano.

Hanno semplici intenti,
come i loro sentimenti.

Sabbia
Vorrei poter essere poeta
dell'assurda realtà.
Vorrei poter scrutare la
nostra esistenza con i
sogni che ci circondano.
Vorrei poter attingere
alla loro realtà e offrirla
a coloro che non l'accettano.
Lucide visioni, ombre,
misteri, sussulti fuori
dal tempo e attuali, sempre.
Vorrei attendere il trascorrere
del tempo, le illusioni,
le delusioni, le ansie da
colmare con le sfaccettature
degli anni che trascorrono
inesorabili.
Vorrei cercare ed esprimere
metafore tra veli, ombre,
analogie, allusioni, evocazioni.
Vorrei trovare questo mondo
immaginario, confine sino
alla fine, vorrei.

L'istante
Accadde allora
che, chinandomi
per raccogliere
quel fiore, il ramo
di un albero
sfiorò il mio viso.
E il dono migliore
che rese felice
il mio cuore,
fu, nell'offrirtelo,
ricevere il regalo
del tuo sorriso.

Tributo al sorgere dell'alba
Appare, minuscolo, un punto rosso
fuoco che sorge all'orizzonte.
Si circonda d'una aureola che ne
muta il colore in tenue giallo-arancio.

Il riflesso si specchia nel cupo
blu-notte del mare, ancora sognante.
Raggi di seta argentea filtrano fra
i tronchi degli alberi chini sul golfo.

Si schiarisce il verde pallido
delle foglie tra gocce tremanti.
Il cielo, intorno, trascolora
l'azzurro in toni timidi celesti.

Si spengono le luci del porto.
La nebbia è un enorme arco
sul ponte in lontananza,
nascondendone l'inizio e la fine

Intanto le antiche mura della
cittadella si tingono d'un
giallo-pallido, smagliante
suggestione poetica che
t'apre l'animo ad accogliere
un vasto respiro di gioia.

Schiuma
Superficie di schiuma
appanna lo strato sottostante.
Umida coltre scompare
al raggio di sole che
improvviso appare.

Dissocia la mente ciò
che il corpo sente.
Non accetta il tradimento
il proprio presentimento.

Appeso al filo della
speranza, sottile filo
teso alle pareti
della stanza.

Vola, bianca, leggera
piuma.
Si posa ov'era
la superficie di schiuma.

La voce del poeta
Ascolta, la voce del
poeta, immobile nel
silenzio, il cor t'acqueta.
Acqua limpida di
fiume è questa voce,
inverte il suo percorso
poi si rintana e tace.
L'origine è puro
sentimento, non
nasconde il pentimento.
Affronta a petto nudo
l'innocenza ma di
lei non si fa scudo.
Il coraggio dell'amore
è come velo che
nasconde le parole
che s'innalzano
verso il cielo.

Quando si fa sera
E quando ormai giunta
è la sera, già hai dimenticato
i pensieri del mattino.
Trascorso un altro tratto del
tuo destino, socchiudi
gli occhi senza parlare,
inizia il momento
di sognare.

Il rimpianto
S'avessi afferrato il senso
delle tue ultime parole,
non avrei ora il tormento
di quegl' attimi incontaminati
nel tempo dell'amore.
Ora che siamo all'alba
del tramonto, non ha
senso chiederti scusa
e il tormento ritorna
a stringermi nel rimpianto,
mentre t'immagino
e ti penso.

Ditirambo
Non amo essere invasore
ma difendo terra mia.
Resto in speranza
dai garbugli mi ritiro,
nessun bersaglio
sotto tiro.

I dibattiti inopportuni
non son liane
ma rude funi.

Quando appare scortesia
cerco luci in altra via.
Mi sorprende la pazienza
che del nulla faccio senza.

L'arcobaleno
Qual segnale, qual mistero
magistrale, ci rivela
l'arcobaleno che intorno
al Sole, immenso seno,
sale.

Sottile sfondo velo,
fa da sipario l'azzurro
cielo.

S'illumina l'umano
gregge, dai pascoli
di montagna che
al piano scende
in propria transumanza.

Sentimenti
La mano tua ,
posata con gentilezza
sul volto mio ,
è soffice carezza.

Leggera è come piuma,
un raggio offerto
in dono al chiaro
di luna.

Il labbro tuo
vicino al mio ,
è attimo sublime
di un incanto
senza fine.

Il profumo del
corpo tuo
il cuore mio allieta ,
trasforma il desiderio
in estasi e la
sete mia disseta.

Enigma
Piego il foglio bianco,
esita la punta di grafite...
Consonanti e vocali
in fila alternate :
siete fate, cosa dite ?

Strugge il cuore
d'esitazione, afferra
e stringe l'emozione.
Cade la passione
in un cono d'ombra
oscuro :
ma di lei non mi
curo.

Vago nell'incerto labirinto
della vita.
Il pensiero è appena
stinto, scritto con il
senso delle dita.

Allor mi sposto da
un'altra parte.
Sarà, forse, questa
l'arte ?

Sogno a filo d'erba
Debole, flebile resistenza,
di prima mattina
esili, umidi fili d'erba,
oppongono al tenue
soffio del vento che
il loro capo inchina.

Con incedere lento,
iniziato da lontano,
si posa l'orma sua
sul vasto verde prato
dell'altopiano.

Il corpo steso, il viso
al cielo volto,
osserva nuvole rosa
che i raggi del sole
ancor non hanno tolto.

Un volo di farfalla
sul viso suo si posa,
mentre il pensiero
s'invola in un sogno,
da tempo atteso.

Ci penso
Mi sommergo nel mare
del silenzio esteso
ove s'espande
il pensiero arreso.

Stringo la cinghia
negli attimi tesi
ma non m'arrendo
agli anni spesi.

Il battito del tempo
Rosea nuvola sulla
cima del monte
s'osserva in letizia
alzando la fronte.
Il canto del gallo
annuncia il mattino,
inizia del giorno
il lento cammino.
S'inseguon le ore
sul bianco quadrante,
del tempo s'innalza
il calore all'istante.

La gioia pervade
l'animo sereno,
trascorron le ore
del giorno intero.
La sera s'avvicina,
il merlo canta,
il suono accompagna
del contadino,
il rientro in cascina.

Sweetlady
Eri una sweetlady,
Eri una dolce, cortese,
amabile signora.
Apparivi bellissima,
incantevole persino
al risveglio del mattino :
sembravi l'aurora.
I tuoi sentimenti,
le tue movenze, non
temevano nessun
raffronto.
Le ispirazioni ti
giungevano al
tramonto.
Erano visioni della
vita, in attimi d'amore.
Erano momenti che
toccavano il cuore.
Quando piangevi,
le tue lacrime di
gioia o rimpianto,
trasformavano in
perle il tuo pianto.
E' per questo, vedi,
che eri una vera
Sweetlady.

L'incantesimo interrotto
Il raggio di luce proveniva
dalla mia destra tagliato
dai rami del grande platano.
L'isciacquìo del fiume
poco distante pareva un
ritmico suono percosso
con costanza da un
tamburino in lontananza.
Il canto di un merlo
sul ramo più alto faceva
da contrappunto al
rosicchiare nel tronco
dell'invisibile tarlo.
Un bianco elegante
puledro sferzato da
l'amazzone in groppa
galoppava costante
e giungeva dei suoi
zoccoli l'affondo sul
terreno, a percorso
finito, il suo nitrito.
Poi mi riportò alla
realtà della vita il
sibilo del treno
lacerante che giungeva,
scortese, dalla
ferrovia sottostante.

Come favola
S'io fossi nato allora,
avrei cavalcato per miglia
e miglia sul mio destriero
sino a tarda ora.
S'io fossi nato allora,
avrei combattuto mille
e mille lotte come
fece Don Chisciotte.
Avrei atteso la mia regina
sinchè sarebbe apparsa
col chiarore di prima mattina.
L'avrei attesa lì, fermo
sull'uscio, nel vederla
avanzare lenta come
chiocciolina ch'esce
dal suo guscio.
E quando notte sarebbe
giunta, ci saremmo
abbracciati nel nostro
castello vero, stretti
stretti, nel sogno di
un amore sincero.

L'alcova
Manna spalmata su una duna
increspata pareva quel manto
di raso dipinto, dolcemente
disteso con gesto d'istinto.
Giaciglio segreto di un amore
da tempo iniziato, ed ora finito.
Ricordo discreto di carezze
donate e mille dolcezze
nel tempo scambiate.
Senza rimpianto, finito
l'amore, il loro percorso
raggiunse il traguardo.
Un ultimo sguardo, un lieve
sorriso, si dettero addio,
senza rancore.

Scusatemi
Resteranno i miei versi
a sorridermi o a deridermi.
Resteranno i miei versi
scritti sulla sabbia o
confusi nella nebbia.
Susciteranno le mie
sensazioni nell'intimo
d'altri, le stesse emozioni
o solo delusioni.
Son domande senza
risposta ed io mi scuso,
non l'ho fatto apposta.

A Sylvia
Sylvia, rimembri ancor
quel tempo lontano in
cui, ragazzini, passeggiavamo
tenendoci per mano.
Rammenti quella sera
di primavera che raggiunsi
il gruppo di amici nella
nostra solita piazzetta in
sella alla mia fiammante
Lambretta.
T'invitai a fare un giro
e tu, a quel tempo le ragazze
non usavano pantaloni, ti
alzasti subito la gonna
e salisti sul retro a cavalcioni.
Facemmo un lungo giro,
andammo lontano.
Sentivo dietro il tuo profumo
mentre i tuoi acerbi seni
premevano sulla mia schiena.
Ci fermammo e mi donasti
il tuo primo bacio, al
chiaro di luna.
Ora, in questo strano mondo,
sono certo che anche tu,
qualche volta, ti rammenti
di quel bacio, svanito
nel tempo.

Alla Poesia
Vorranno chiedermi
del mio amore per
te, Poesia.
Ma nessuno potrà
farlo nel sonno.
Verrò da te di notte.
Lascia aperta
la porta al sogno.

L'Eremo
In rapida ascesa
di quota,
incedere lento
con anima
vuota,
s'avvicina di
San Francesco,
l'Eremo solitario
sul monte
Subasio.
Rifugio di grotte,
luogo carcerario.
Nel ritrovo di
pace s'empie
l'anima di cantici
belli, con la
voce di colui
che parlava
con dolcezza,
anche agli uccelli.

Senilità
Sovente m'appare
la vita mia, vuota.
E il ricordo, intorno
a me, ruota.
Ritornano spesso
fantasmi di ricordi
spenti e tardivamente
riaffiorano i pentimenti.
Ormai è tardi,
son scomparsi
i miei riferimenti.

Attimi intensi
Sentire il profumo della pioggia
prima che cada,
udire lo schioccare del tuono
prima che ci raggiunga il suono,
protendersi verso il cielo
prima che spunti l'arcobaleno.
Ecco gli attimi intensi della
vita che sfiorano i nostri
sensi e tenerli stretti,
prima che sfuggano
tra le dita.

Evanescenza
Quando non si ha
paura d'amare, si
può sostare sull'orlo
di un abisso d'oro,
nel silenzio di una
nebbia fatta di sogno.
Si può fluttuare su
tremuli colori,
vagare tra foschie
di penombre svanite,
abbracciati tra fragili
illusioni d'avorio
tornite.

Eclissi di luna
Il suo apparire, fu
nascosto dall'eclissi
di luna, ombra
invisibile.
Ma il suo profumo,
sospinto dal vento,
giunse sino al viso
mio.
Riuscii, allora
ad immaginare,
il suo sorriso
spento.

Medioevo contemporaneo
Chiusi nei loro castelli
dorati, ignorano le
condizioni degli altri
diseredati.
Il tempo, per loro, è
solo divertimento,
non sanno cosa sia
il sentimento.
Tra veline e lacchè
imploranti, prostituiscono
la loro dignità ad
altri, più ignoranti.
Dallo schermo televisivo
ormai noto, ci fanno
nuotare in un mare
vuoto.
Viviamo un presente
vacquo, momentaneo,
siamo nel medioevo
contemporaneo.

Sogno di mezza estate
Rammentava il mio primo
risveglio, l'inconsueto,
improvviso sogno di una
notte di mezza estate.
Scivolavano lente, flessuose,
tra candide mani vellutate,
i suoi sottili capelli dorati
nei solchi di un pettine
d'avorio brunito.
Il capo suo chino, rifletteva
nello specchio, l'intenso
ceruleo colore degli occhi
suoi, umidi di lacrime
sul volto smarrito.
Un intenso, inebriante
dolce profumo d'incenso
si spandeva nelle stanze,
e i primi flebili, timidi,
raggi di sole filtravano
tra le fessure delle serrande.

Intime riflessioni
Sfiorano le onde del mare
afferrano il suono del vento
ascoltano il mormorio
degli alberi.
Accarezzano il richiamo
del passato le mie
verità riflesse nell'implorazione
dell'età matura, autobiografia
d'impronta romantica,
filamento d'inquietudine
tra il passaggio dall'aurora
della vita, con le fragili
speranze, al declino
dell'età che s'oscura.
Pieghe consapevoli
dell'estinzione quotidiana
nel trascorrere del tempo
che attenua il desiderio
lato.
E più s'abbuia il cielo,
più chiara è l'immagine
del passato negli ideali
dell'oscuro fato.

Il volo di Icaro
L'ha accompagnata sino alla fine.
Prima erano felici,
consapevoli di esserlo.
Aveva dovuto mentirle per
non rivelarle ciò che la stava
distruggendo.
aveva dovuto mentirle per
pensare al futuro come
una possibilità.
Recitava una commedia
mentendole, per dirle che
la loro vita avrebbe avuto
un avvenire.
Quando il buio arrivò,
ebbe il desiderio di
raggiungerla.
Vissero istanti brevi
come un sospiro.
Ora che tutto era finito,
doveva rendere conto
del presente, al passato
che li aveva assorti.
In un quadro che avevano
ammirato insieme, è
raffigurato un contadino
che continua a tracciare
il solco, mentre Icaro
sta cadendo : la vita
continua.

Solitudine
Dal cancello socchiuso
imboccherai il tuo sentiero.
Ti condurrà sino all'inizio
della montagna.
Udirai il suono antico
delle campane e riappariranno
le ombre dei ricordi sepolti,
sparsi in quel grembo d'erba
che accolse i tuoi giochi infantili.
Altri bimbi, sconosciuti,
udirai cantare la solitudine
del domani, speranza
di un tempo vero.

Bellezza
Ella alzò gli occhi
sino alle stelle
e le stelle, abbagliate
da tanta bellezza,
s'oscurarono colte
da invidia celeste.

Futuro buio
Nel risveglio del mattino
apro occhi assonnati,
c'è nella stanza un'aria
fredda simile a neve
colorata di madreperla.
Ombre bianche sono
i sensi del pensiero.
Si oscurano, a palpebre
socchiuse, in un biancore
indistinto.
Mi sento vinto dalla
politica attuale, si ritorna
nell'oscura vita.
Raggelano i volti dei
passanti e le loro dita.
Molti dovranno nascondere
le sporche mani
dentro i guanti.

Dream
Impallidiscono nel loro
declino sino a scomparire
nel cielo, le stelle
del mattino.
La luce delle nuvole
attenua il suo colore
nel giallo, quasi arancione.
Il risveglio smuove
il corpo mio che nel letto
s'era perso, sognando
l'Universo.

Quel luogo
V'è un luogo nel bosco
dove non esistono sentieri,
dove il fiume è senza
argini, dove i cervi vagano
liberi e le aquile planano
dolcemente e sfiorano,
degli alberi, le cime
sempre verdi.
E' un luogo dove tutto
è rimasto immutato,
dove nulla è stato oltraggiato.
Le stagioni si alternano
sempre eguali, come le
maree che i gabbiani
baciano con le loro ali.
In inverno,in cristalli di
ghiaccio trasparenti,
si trasformano le gocce
di piogge cadenti.
Ma, quando giunge l'estate,
gli stambecchi spiccano
salti d'oltre sei metri
al di là delle siepi.
Gelosa è la natura di
suoni speciali, offre musica
spontanea di note prive
di pentagramma, inconsueti.
Raggiungere quel luogo
non è impossibile per
chi ama la poesia.
Solo occorre, un pò di
coraggio e l'incoscienza
della fantasia.

Il nuovo giorno
Il sole cominciava a scendere
alla destra dell'isola, fronteggiando
la luna che lentamente saliva
verso il vulcano avvolto in un
leggero manto di fumo grigio.
Proveniva dal Tempio un profumo
d'incenso che, da un piccolo
altare decorato con ghirlande di
loto, si diffondeva verso giovanette
e giovani vergini che, sfilando
lentamente davanti alla balaustra
di marmo riccamente cesellata,
tenevano strette nelle loro mani,
ramoscelli verdi d'assenzio.
Dietro, metalli e pietre preziose
brillavano nei colori squillanti
come il cielo, d'oro e d'azzurro.
Dal coro proveniva un inno sacro
accompagnato dal suono dolce
di flauti e cembali e dal tintinnio
argenteo di crotali e sistri.
Il tutto creava un insieme di
materialità e spiritualità dando
il senso di un riflesso del passato
e di un'aurora dell'avvenire.
Trascorreva lenta la notte come
una pennellata mentre arrivava
l'alba.
Sull'arena, le prime impronte
di passi infantili, smuovevano
la riva, lasciando il loro segno.
A livello dell'acqua, alghe e conchiglie,
in sequenza, creavano impasti
e risvegli improvvisi, fori nella
sabbia, piccole tane ove si
nascondevano.
Sul fondo, minuscoli gamberi
si rifugiavano nell'umida poltiglia.
Si rafforzava, intanto, il chiarore
con lo spuntare del sole.
Un baleno, una esplosione di
fuoco s'alzava imperioso sul golfo.
Gabbiani e uccelli marini si
cullavano sulle onde della marea
in ascesa.
All'orizzonte la nebbia era una
lastra di rame in pressione sul
profilo azzurro.
I primi raggi la facevano brillare
e risplendere.
S'annunciava il nuovo giorno.

La mente del ragno
Mani nude, dita esili,
unghie spezzate s'arrampicano
sulle loro speranze soffocate
dai lacci umani con l'inganno.
Ragnatele di menzogne,
di parole false, di promesse
vacque, di gioie inesistenti
a bimbi puri profanati nella
loro innocente ingenuità.
Quale luce abbaglierà mai
le coscienze dell'adulto
per un perdòno che non
verrà mai concesso?
Fino al giorno del giudizio
veglieranno nei loro letti
insonni.
Maledetti usurpatori
dell'innocenza altrui !

Quando è notte
Profondo nero, cornice di fuliggine,
giunge la notte.
Mutano sembianze, profili irregolari,
sfuggenti, ritornano ombre conosciute
nel passato..
Paion alberi piangenti, rami flessuosi.
Foglie cadenti cospargono il terreno
del giardino misterioso.
Disegnano un tappeto d'ocre colorato,
mosaico da natura dipinto.
Antologia di Spoon River, echi
di parole mute al sordo udire.
Giardino dei ciliegi rinnova il senso
o il dubbio della vita.
L'essere o non essere.
Al mattino, il primo raggio,
il risveglio.
Tutto si dissolve.

Attraversare le ombre
In affreschi ricamati
dalle mani stesse
affidiamo le speranze
nostre, inespresse.

Nei mosaici, ad una
ad una, son le tessere
collocate.

In ognuna, cerchi
gli attimi di
nostra sorte
incisi nei batuffoli
di nuvole alate.

Lì, poesia, t'apre
le porte.

Passi disperati
Il cordolo del marciapiede
s'era consumato sotto
l'andarivieni dei suoi passi
nell'attesa dei clienti.
Ora la sua immagine
è sulla lapide consumata
dalle carezze disperate
dell'unico antico amore.
Prima, non era sesso.

Anna Frank
Fastello di contraddizioni
si autodefiniva.
Duplice significato
ne attribuiva.
Il primo, esteriore,
espressione di aspetto
rude, sgradevole.
Il secondo, racchiuso
nell'intimo suo, segreto,
piacevole.
Quando, nei rari momenti
svelava la sua giovanile
visione e speranza radiosa,
si ritraeva come
fiore di mimosa.
All'interno mostrava
un percorso, una via
da percorrere in lontananza;
all'esterno esprimeva
una gioia di capretta
staccatasi dal gregge,
per troppa esuberanza.
Fastello di contraddizioni
si autodefiniva, finchè
il quattro agosto
millenovecentoquarantaquattro,
la polizia la scopriva.
A Bergen Belsen, nel marzo
millenovecentoquarantacinque,
moriva.

La fonte (dove è verità 2°)
Sgorga acqua cristallina
dalla fonte in cima al monte.
Traspaiono diafane gocce
luccicanti, perle trasparenti
di note equidistanti.
momenti evanescenti
di tempi antichi, eterni,
sfuggenti.
L'orma eremita, muta
la coltre di neve
in chicchi di granita.
Sopita la natura nel
silenzio dell'ascèta.
Sferza il vento con
sibilo lento, le dorsali
della valle quieta.
Spuntano dalle vette
innevate, cirri di punti
interrogativi.
Nuvole misteriose,
domande poste a rate.

(dedicata a Cristina Bove)

La porta del giardino
Sono entrato nel giardino
del tempo.
Cancelli inesistenti,
rossi mattoni d'argilla
sovrapposti l'uno
all'altro, fan da recinto.
Non fermano il profumo
dei fiori che s'espande
intorno.
Filo sottile è fantasia
in rapida ascesa,
sentiero verticale
sale verso nuvole
orizzontali.
Giardino del tempo,
ogni anno è un mattone
d'argilla.
Uno sull'altro, rossa
parete ma, nell'angolo,
una porta di legno
bianca.
Vedi, solo un poeta
può attraversarla.

dove è verità
Sgorga acqua cristallina
dalla fonte in cima al
monte
trasforma in gocce
luccicanti collane
di perle trasparenti
ora
l'istante evanescente
immobile
mai.
Calpesta il passo
eremita la coltre
di neve ghiacciata
in granita di chicchi
luccicanti sciolti
al raggio
solare.
Dorme la natura
nel silenzio del
vento il soffio
suo lento.
Spuntano da cime
innevate
punti interrogativi
domande poste
a rate.

La luce negli occhi suoi
Verrà la primavera
il sole illuminerà
i miei giorni.

La luna illuminerà
le mie notti.

Ma saranno sempre
gli occhi suoi
ad illuminare
il mio cuore.

La chiave
Non conosci cosa puoi trovare
inserendo la chiave nella serratura.
quando la porta s'apre.
Di là nascono nuovi pensieri
che cresceranno e giudicheranno
le mani che li hanno educati
nella scansione della loro
crescita e quale lievito sia
stato usato.
Intanto, quando i nuovi pensieri
diverranno maturi, potrai osservarti
nello specchio della vita
e con discrezione giudicarti.
Poi potrai chiudere quella
porta alle tue spalle e consegnare
loro la chiave.

Strada Rivoltana, 12 chilometri
a sud-est di Milano


Laggiù, in fondo alla Rivoltana,
alla fine della città, appare un
prato pelato, un piccolo deserto
di lievi ondulazioni e d'enorme
cappello coperto.
Decine di pali d'acciaio, freddi,
nudi, verticali, di luce obliqua
smaglianti.
Luce storta illumina la
campagna morta.
Sola attende i suoi clienti
che giungono a fari spenti.
Giovani, anziani, in vestiti
scuri, appariscenti, soddisfano
i loro rapporti d'anonimi
intenti.
Senza amore e molti torti,
soddisfano i loro rapporti.
Intanto spuntano le stelle,
grosse come brillanti,
appaiono nel cielo da secoli
distanti.
E la luna, candida e severa
soffia l'anima sua su quel
prato ove incombe una
nuvola nera come catrame,
gonfia, dipinta di sogni
e di fame.

Eccome quando
Eccome quando osservo
il volo dell'aquilone e mi
sento felice, volgo lo
sguardo lassù appoggiato
al balcone.
Eccome quando scende
lenta dal cielo la neve,
e osservo i candidi fiocchi
e il loro inseguirsi lieve.
Eccome quando ascolto
il cinguettare dei passeri,
e mi domando se non
sian questi i momenti
della vita più veritieri.

Dubbi
Se il pensiero è peccato
allora sono un peccatore.
Se libertà è anarchia
allora sono in sintonia.
Se amore è poesia
allora questo è segno
della vita mia.

Passi
Passi in salita
smuovono pietre
millenarie sul
fianco del monte
in eterno solitario.
Procede la vita
inciampando
verso la cima
dell'inventario.

Nuova Università Bocconi- Milano
Sorgono dalle fondamenta sopra
la falda acquifera ergendosi
verso l'alto azzurro cielo.
A cavi d'acciaio sospese
masse di cemento grigio
creano spazi verticali di
luci alterne racchiuse da
cieche facciate a sbalzo
che ceppo di Grè in vasta
superficie ricopre.
Lastre di cristallo fan
da cintura perimetrale,
recinto d'atri e scale.
In numerose aule il
bianco intonaco, verso
il soffito sale.
Qui si formano giovani
menti a sostegno dei
loro freschi fermenti.
Accolti in questo
spazio metropolitano
giungono genti provenienti
da molto lontano.
Incastonata nel monolite
di cemento, è collocata
un'elegante Aula Magna
ove speranza sopravvive
e sogna.

L'àncora dell'Oceano
Una enorme roccia
deformata dalle onde,
dal vento, dalle maree,
forma un'isola di pietra,
sconosciuta dalle mappe,
direttamente sul bordo
infinito del mare e si
trasforma nell'àncora
dell'intero Oceano.
Lì si posano i gabbiani.

Nuages
Afferro le nuvole
le taglio nel mezzo
con una metà
incarto i miei sogni
procedo più in là
mi disseto bevendo
acqua di mare
senza mandarla giù
sarò più sincero
se il sale torna sù.
Nel profondo
dell'acqua di mare
cerco parole dolci
non amare, cerco
la pace per trasformarmi
come vorrei
senza pietà scegliendo
la libertà, nelle nuvole
dell'altra metà.

Strisce di sangue
Strisce di sangue
lacerano i petali
delle loro guance.
Bimbi palestinesi,
israeliani, afghani,
ceceni, muoiono
trafitti da metallo
dorato lanciato
dall'odio incomprensibile
di uomini senza speranze,
dai cuori di dura pietra.
Eppure le mamme
di questi bimbi
si rifiutano di chiedere
vendetta per la loro
morte, ma il rifiuto
resta inascoltato.
Sono mamme che
ignorano la classificazione
"noi-loro".
Preferiscono dire :
"noi".
E ad ogni Natale,
si ripete un miracolo.

L'oasi nascosta
E se avessimo la forza,
il coraggio di cercare la
vera ricchezza nascosta
ai nostri occhi, in quel
luogo dell'anima lontano,
chissà dove.
Quel luogo esiste ma
è invisibile alla nostra
cieca superficialità.
E se avessimo la fortuna
di trovarlo, non dovremmo
mai abbandonarlo, ma
proteggerlo e nasconderlo
come un tesoro nello
scrigno.
Esiste, ed è lì, silenziosa
sentinella del tempo
che passa, oasi naturale
ricca di storie, leggende,
di vissuto passato e futuro.
E se lo trovassimo, dovremmo
lasciare incontaminati
alberi, legno decadente,
humus a protezione
del sottobosco.
Lì musica, pittura, poesia,
suoni, profumi rappresentano
l'oasi naturale di una favola.
che vorremmo vivere
e tramandare.
Questo sarebbe il più
bel testamento d'amore.

Trascendenza
La luce della luna
è una candela
perenne nel cielo.
Si riflette sul fondo
del mare senza
toccarlo.
Proietta le nostre
ombre sulla sabbia
senza smuoverla.

Fuoco di paglia
Ecco di paglia il mucchio
abbandonato di fianco al
muretto di nuda stalla
scrostato.
Improvvisa la fiamma
ha dato calore, riprende
vigore il rosso colore.
Tremula fiamma
tramuta l'immagine
in rapida evasione
la sua visione.
Breve è la vita,
riduce la taglia
il fuoco di paglia.

Se potessi
Se potessi, affiderei
le mie parole al vento
finchè, cessato, si
posassero sul tuo
cuore per rammentarti
il trascorso amore.

A luci spente
Spegnete le vostre luci,
appoggiate il capo al
vostro cuscino.
Allontanate i cattivi
pensieri dalla quotidianità.
Sgombrate la mente
dalle immagini proposte
in deleterie, sgradevoli,
dispersive, inutili dibattiti.
Esistono alternative :
suoni, colori, letture
aderenti al vostro animo,
alla vostra sensibilità.
Non abbiate timore di
mostrare le vostre
oneste debolezze e,
se vi commuovete, fatelo.
Spegnete le luci,
appoggiate il capo
sul cuscino e sognate.

Raggi di luce
Si stemperano i colori
sulla tela antica,
posati da mani sapienti
con pennelli e pigmenti.
Raggi di luce fioca,
obliqua, penetrano
dall'inferriata posta
sulla minuscola
finestra quadrata.
Illuminano, dentro
una cornice d'oro,
un serto di ginestre
giallo-oro.
Si posano con
soffio gentile, con
cadenza e tonalità
sottile, sul quadro
e il pensiero ritorna
alla quiete e al profumo
di un cortile, di un
nascondiglio nel
fienile.
Lì, sotto la trave
d'acero antico,
dove si nascondeva
un piccolo nido.
Ed io, nel mio ricordo,
sorridevo e soffrivo.

Le talpe
La prua della canoa
taglia la piatta superficie
dello stagno verdastro.
Gracida la rana
tra umide foglie
riunite ad incastro.
S'inverte il percorso
al giro di boa;
da dove è partita
ritorna la canoa.
Si flettono i rami
dei salici piangenti
verso la sponda
baciata dall'onda.
Si risveglia dal sonno
il bosco d'intorno.
La talpa abbandona
la tana solitaria,
nascosta tra i rami,
lontana.
Ah!, potrà mai
il mondo reale
svegliarsi dal sonno
che spesso l'attrae?

Bacio timido
Mani conserte sul petto
d'ansia fremente
vorrebbero tendersi
verso il suo seno
ansimante.
Ferma il pensiero
l'atto d'amore suggerito
dal cuore.
Occhi d'umido pianto
osservano il suo viso
attento ad un gesto
di pudore come questo.
La rinuncia all'impeto
del momento è solo
rispetto di un puro
sentimento.
Il bacio che la bocca
non ha dato, dal
cuore è stato donato.

Bianco o nero
Pelle bianca, pelle nera,
salta i confini il vero ardore.
Non v'è dogana nel mondo
a sfera, di un sol colore
sincero è il cuore.
Domande assurde, non
convincenti giungono
da tante genti : ma come
un Presidente di pelle
nera, dimenticando
i volti di cera?
Il contrasto, seppure
evidente, non scalfisce
il senso tonico
dell'onore non daltonico.

Le note del piano
Sfiorano i tasti dita
inconsapevoli, d'istinto
creano gocce di note
sublimi.
Girotondo di suoni
celano nel motivo
un sentimento
ispirato dal cuore.
S'innalza con fremito
un tentativo incomprensibile,
incompiuto, d'elevare
l'animo verso la vetta
di un istante irraggiungibile.
Son gocce le note
cadute sul marmo
bianco, d'argento racchiuso.
Il vento le disperde,
espandendole in minuscole
cupole lucenti sotto
il timido soffio del raggio
di sole autunnale.

Si frange nel ritorno sul
greto del mare l'onda,
cancella l'orma.
Si esilia, s'imbarca,
saluta la riva e i colori
sfumano nella dolcezza
del tramonto che muore
nell'ora vasta d'una
fine notturna.

Specchio d'amore
L'amore, allora, era
la mia sensibilità che
filtrava attraverso una
nuvola di vapore
sull'acqua, uno
schermo trasparente
attraverso il quale
mi era concesso
d'osservare giovani
amici mentre giocavano
in un bosco di strani
alberi.
Ora, il ricordo, si sta
offuscando e l'amore,
oggi, è come un
filo di seta sfuggevole
tra le mie dita.

Gentilezza
Quando inattesa,
maggiore è la sorpresa.
Basta un nonnulla
per renderti la giornata
più bella.
Chiedi una cortesia
ad una persona
che neanche sai chi sia.
Lei si reca nel luogo
da te indicato e ti
procura quanto
hai cercato.
Il ringraziamento
perciò è dovuto
per colei che non
hai mai conosciuto.

(dedicata a Nadia)

Errando
Correvo tra una moltitudine
di volti tristi, affamati,
disorientati.
Aiuto!, aiuto!, udivo
questa implorazione giungere
da lontano.
Correvo più veloce, il dubbio
forte, atroce.
Aiuto!, aiuto!, chi sei?, dove sei?
La moltitudine scompare.
Esco dalla nebbia,
la luce riappare.
L'implorazione era mia.

L'intreccio
Intrecciare l'infinito
con ricami di parole.
Poesie di pudori
nascosti nell'anima.
Espressioni reticenti
di intime licenze.
Gioie esplose in
nuvole rosa
cadute nel giardino
del poeta illuso.
Colori, musiche
tradotte in pensiero
sincero, vero.
Ah! , come vorrei
che qualcuno
mi chiamasse
e mi stringesse
al suo seno.

Suggestione infantile
Vive felice nella
sua casa.
Tra quattro mura
si sente sicura.
E' il suo nido
intrecciato di rami,
i tristi pensieri
li tiene lontani.
Quando d'inverno
la neve scende
fitta, lei si ripara
lassù in soffitta.
Se il fuoco s'è
spento nel suo
camino, lei lo
ravviva con un
cerino.
Spesso si chiede
come farà chi una
casa proprio
non l'ha.

Ecco l'autunno
Ecco l'autunno.
Giungono le prime folate di vento.
Rotolano gruppi di foglie, d'ocra
dipinte, a stormo radente
sull'asfalto, in un tramonto
di rosa colorato.
Sul litorale, portata dall'onda,
l'acqua salata bagna la sponda.
Nel sogno rinnovato, timido
è il il raggio di sole;
s'insinua nella conchiglia,
riflesso nella perla protetta
dal guscio nella fanghiglia.
Ecco, scende la sera,
l'alta marea cancella
l'ultima orma sulla sabbia,
isolata, dal passo
umano disegnata.

L'applauso
Si può farlo in diversi modi.
Stando seduti, in piedi,
rivolto al palco di fronte,
allo sconosciuto a te vicino
o all'amico che incontri
sul tuo cammino.
La politica è importante
ma preferisco mantenerla
distante.
Oggi e nel passato, son
rare le volte che capita
di battere le mani ma,
se proprio debbo farlo,
preferisco dedicarlo
agli Inti-Illimani.

Sipario
Socchiudo gli occhi,
scende il sipario.
Dietro, anni, mesi,
son scesi.
Lasciano il proscenio,
restano in platea.
Da un velo trasparente,
osservo immagini
simili a movenze cinesi.
La critica, ora, è
spontanea; non ha
vizi di forma, non ha
preconcetti, assente
è l'alea.
Sincera, profonda,
ogni cosa rientra
nella norma.
Giudico il passato,
insisto nel ricordo,
impresso è nella
mente, ma lo sguardo
ormai è assente.

Non dirlo
Non devi dirmelo.
Ti prego, taci.
Lo leggo nei tuoi occhi,
lo sento nel tuo respiro.
Lo vedo nei tuoi gesti
fragili, incerti.
Ho capito ciò che pensi
ma, ti prego, non dirmelo.
Preferisco soffrire
in silenzio.
Lo capisci, vero?
Io ti amo ancora.
Mi resta solo questo;
per favore, non togliermelo.
Gli altri, capiranno.

Quando le Stelle scompaiono
La loro attenzione quotidiana,
durante la malattia, era rivolta
alla loro coscienza, al loro
disagio morale, al loro impegno
per capire un discorso iniziato
anni addietro, all'apparire
del loro male.
Osservavano la società
contemporanea, la realtà
delle situazioni.
Trasmettevano, essendo
incapaci di individuare una
soluzione logica degli
avvenimenti, il loro messaggio
chiamando indirettamente
in causa il lettore;
obbligandolo, inconsciamente,
a riflettere e a ritrovare
l'angosciosa problematica
dell'essere-non essere.
In prosa o in poesia,
lo hanno fatto.

Se ne vanno
Sono fiori, ma hanno un battitto nel cuore.
E' difficile, quasi impossibile, distinguerne
il colore.
Ci è stato concesso solo il profumo,
annusato, delle poesie che ci hanno
donato.
Abbiamo gioito per le gioie e quei
delicati sentimenti che i loro versi
hanno stimolato.
Una mano invisibile ha afferrato
il loro stelo, portandole in cielo.

(Nel loro ricordo)

La pittrice
Stanca, seduta sulla panca,
ascolta "al chiaro di luna"
suonata al piano.
Son ricordi di gioventù,
le giungono da lontano,
le parlano d'amore, son
fitte al cuore.
Ama la scrittura, ama la
natura, ama la pittura.
Delusa, tra le labbra
un sorso d'assenzio.
Sulla sdrucita tela
dipinge il suo "silenzio".
Dietro, il pudore cela.

Cognizione del dolore
Siamo,donne e uomini,
pesci che ignorano
l'immensità dell'oceano.
Siamo algebra vuota,
fibra triviale,modesti
nell'Universo.
L'atomica su Nagasaki
distrusse la città.
Su una porta,rimasta
nel vuoto e nel silenzio
carbonizzato,un
ideogramma : "domanda".
Eppure.
Cosa resta,dopo il lutto:
"E poi"...

Sognare nel tempo
Poi giunge il tempo per sognare
sorge il sole su onde increspate
da criniere d'argento.
Simili a fate s'alternano
nel silenzio del vento.
Commuove il sogno,come
scìa nell'aria,sussurra
l'ansia solitaria.
Sulle labbra,sapore di sale.
E' timido il sogno,
è per questo che vale.
(Nel ricordo di Elisabetta S.)

In un giardino di Osaka
Osserva: fuori piove,gocce
d'acqua scivolano dalla
gronda,abbandonano la
sinuosa sponda.
Canne di bambù circondano
il giardino,ne delimitano
il confino.
Ascolta: sottili leggiadre
dita mutano,pizzicando
corde d'arpa,le gocce
in vita.
Vibrano nell'aria soavi
suoni,fiori di loto galleggiano
tra il sentiero di grigia
pietra tonda e l'acqua
dello stagno.
Rondini volteggiano
in ronda,li sfiorano
a stormo e il petto
si bagnano.
Accetta silente vaghi
pensieri con gioia latente
ed animo sereno.
Molti cuori nulla temono,
e sovente sognano.

Il sogno
Il sacerdote muoveva con ritmo
lento il turibolo sotto il suo
mento ravvivando mirra e incenso.
Simile a pura Dea avvolta da
bianca stola,apparve immensa
alla verità mia, la sua bellezza
riflessa in un'ombra viola.
Uscita sul sagrato,l'osservai
rapito pensando come il suo
cuore fosse d'ingratitudine
scolpito e,profondamente,ingrato.
Il risveglio del mattino,fu immediato.
Gli occhi umidi,il corpo sudato,
riportarono la realtà della vita
e l'immagine sua fu sparita.

Stardust
A volte mi sorprendo
ad osservare,nelle
notti limpide d'estate,
il cielo stellato.
Il silenzio assoluto,
tutt'intorno,mi invita
ad un sentimento
puro, a sogni misteriosi,
a fantasie infantili.
Penso al primo amore,
alle parole d'allora,
semplici e sincere.
Ricordo che,quando
vedevamo cadere una
stella,esprimevamo
il nostro desiderio segreto.
Tra le mie braccia la
stringevo : l'amavo...
Ma Qualcuno,lassù,
decise di spolverare
le stelle.
La loro polvere si posò
sui nostri sogni e,col
tempo,li fece svanire.

Sugli spalti dello stadio
E già intorno e dal grigio
cemento,appaiono oggi
le prime crepe da cui
spuntano con forza ciuffi
d'erba pretenziosa d'aria
e luce.
Li calpestano passi
distratti e affrettati,
riflessi sotto potenti
fasci delle luci artificiali
poste lassù,in alto.
Oggi rammento quelle
notti lontane,ricordo
il saluto degli amici
mentre,dal cielo azzurro,
una splendente falce
argentata,dava il benvenuto
alle nostre ombre.
Oh quanto tempo è
trascorso...e come è
lontano...
Ma ricordo ancora quel
primo bacio,rimasto
immutato.
Sugli alberi intorno
appaiono le prime gemme.
Ottantamila erano gli
spettatori e,tra loro,
noi due.
Soli : intorno il vuoto
e il silenzio.

Saint Paul De Vence
T'amo Poesia,amica mia;
acqueti la nostalgia.
Son qui in quel di Provenza,
in lieta vacanza;
profumo di lavanda
s'espande nella stanza.
Tu, fragil farfalla,
intendi : quando sei stanca,
posati sulla mia spalla.

Evoluzione naturale
"...Così,se i giorni peggioreranno
e nemmeno la più piccola testimonianza
poetica o d'arte esisterà,una nuova arte
potrà tuttavia sorgere tra noi.
Avrà mani e pensieri infantili e cuori
tormentati,trasmetterà il segno del
rispetto per le scelte sulla terra e
sarà libera dalla schiavitù delle
abitudini assurde,del lusso ottuso.
Potremo avere occhi per vedere; la gioia
della vita ci circonderà e si propagherà.
I nostri volti porteranno il segno della
gioia,del dolore,della speranza.
I brani,scritti dalla natura,ci verranno
incontro; nelle nostre città vedremo
il cielo limpido su di noi,la corsa
delle nuvole attraversarlo; il soffio
del vento sulla cima degli alberi,il suo
sibilo tra i rami e continuerà l'eterno
succedersi degli eventi..."
(ispirato da William Morris)

Lacrime mute
Posa il volto sulla spalla
della madre.
Gli occhi fissi,sbarrati,
assenti,guardano nel
vuoto,altrove.
Non vedono ma leggono
pagine bianche.
Ritornano nel passato
e rivivono l'irrealtà di
momenti nei quali
s'era perduto.
Ma,per la prima volta,
una musica impercettibile
gli giunge da lontano.
E la seconda volta,
si tramuta in un coro
di alleluja.
Le note si trasformano
in pianto; si trasformano
in amore,in suoni di
rispetto per la desolazione
umana.
Questa facoltà è concessa
solo all'animo puro di
un ragazzo. Gli è concesso
d'accogliere nell'animo suo
brutture della vita e riportarle
alla gioia dell'esistenza.
Rinasce in lui,la speranza,
accarezzando le labbra
e i capelli castani della madre.

Onore
In alcune competizioni
sorgono,inconsapevolmente,
confronti composti da
sentimenti ed emozioni.
Allora occorre saper
distinguere quelle intessute
da versi intrecciati,composti
e ispirati da profonde
pulsazioni recondite,sorte
da un vissuto vero,sofferto.
Intuire quanto provengano
da un amore universale,
aperto.
In questo senso,chi nella
competizione giunge dopo,
dovrà ammirare il primo
che,notoriamente,si congratula
lealmente sempre,con
il secondo.

Kamikaze
Poste ad est di Amami Oshima
le colline dell'isola di Kikaijima
puntualmente all'inizio di maggio,
sono sommerse da meravigliosi
campi di fiordalisi.
La leggenda vuole che giovani
piloti kamikaze ventenni,volando
da sud ovest,sorvolassero il
monte Kaimon,lasciando alle
spalle il loro paese.
E si voltavano per l'ultimo saluto.
Consapevoli della loro missione
suicida,rinunciavano alla vita,
con l'ultimo atto d'amore lanciando
fiori dai loro aerei.

Il mio deserto
Da bambino la strada mi sembrava
infinita; i miei passi scorrevano
lenti e lievi.
Non mi accorgevo degli anni che
lasciavo alle spalle.
Osservavo l'orizzonte chiaro e il
mio cuore era felice pensando
alle meraviglie che mi attendevano
nel futuro; ero certo che si
sarebbero avverate.
Spesso avvenivano delle pause,
poi riprendevo il percorso mirando
a sogni più importanti.
Il mio sole era sempre splendente;
pensavo che non sarebbe mai
giunto il tramonto.
Poi,d'istinto,ad un certo momento,
mi sono voltato indietro,affannato;
avevo capito che il tempo era
trascorso troppo velocemente
e che non avrei fatto più in tempo
a ritornare indietro,lì da dove
avevo iniziato.

Fogli sparsi
Se rivolgi il tuo sguardo
verso il cielo,vedrai,potrai
leggere fra fogli di bianche
nuvole,il mio pensiero.
Se poni attenzione al
lieve soffiare del vento,
potrai capire quanto
amore nasca da un
profondo sentimento.
Se premi con la punta
delle dita i tasti del
tuo piano,i brani ti
sveleranno quanto il
mio cuore non ti sia
lontano.
Se ascolti,nel ricordo,
quel motivo del nostro
primo incontro,non
chiederti i versi chi
li ha scritti; sono la
traduzione di tutto
ciò che volevo dirti.
Se ignori i momenti
negativi del nostro
percorso e ricomponi
i fogli sparsi del tuo
diario,vedrai che il
giorno,potrà ritornare
straordinario.

Serto fiorito
Superando la mia
naturale timidezza,
ho conosciuto Lei,
"collega poeta",
prodiga di cortesia
e dolcezza.
Stupende sue poesie
son riunite nel libro
"...E profuma il Mirto".
Che posso aggiungere
io?,nulla se non il mio
ringraziamento e
offrirle un immaginario
variopinto,profumato,
serto fiorito.

(dedicata a "ventidiguerra")

Mixer
Ma perchè quando
arrivi non riesco a
mandarti via,nostalgia?
Lasciami afferrare
l'atmosfera per
renderla più vera.
Fai sì che le briciole
di pane,messe sul
davanzale,siano
beccate da quel
passero che spesso
mi viene a trovare.

Animo fiero
Risponde alla vita
mani tese verso
l'orizzonte.
Osserva,seduta
sulla sabbia,il
sorgere del sole
che le illumina
il volto sereno
nel dolore respinto.
Mai arrendevole
al destino avverso.
Fiera della sua
ricca femminilità.
Prosegue il suo
percorso con
paziente sorriso.
Il fuoco arde
nell'animo suo,
aperto alla speranza.
(dedicato a Melina)

Stop
Il nostro appartamento
è composto da quattro
stanze e un bagno
"soltanto".
Quando vivevano con
noi i nostri figli,due
femmine e un maschio,
si creava un pò di
confusione per
entrare in quel
"soltanto".
Occorreva quindi
bussare,per farsi
annunciare.
Oggi, siam rimasti
in due e questa
rispettosa usanza
è rimasta.
Ma penso al momento
in cui servirà aprire
la porta e "basta".

Sette sigilli
Fogli di pergamena
avvolti.
Interpretano,interrogano
suggestioni,previsioni,
scadenze del tempo.
Sette sigilli
uniscono sette
significati.
I misteri si svelano
nel tempo.
La loro essenza
è nascosta.
Forse,un giorno,
ci salveremo
e il tempo potrà
essere miracolo
svelato,interprete
della vita,sogno
immobile nell'aria.

Sino alla fine
La bellezza di alcune
poesie,mi abbaglia
così fortemente da
accecarmi la mente.
Sono versi così
stupendi che paralizzano
i miei timidi intendimenti.
Allora vorrei poter
comporre poesie con
l'alfabeto braille, per
poter sfiorare lentamente
con le dita, ciechi
pensieri che parlino
dell'ieri.
E raggiungere la mitica
fonte meravigliosa da
cui sgorga acqua pura
da poter essere bevuta,
sinchè la vita dura.

Mi chiedo
Mi chiedo perchè
mi affascina la visione
dell luna piena.
Mi chiedo perchè
mi piace sentire
il profumo dei fiori.
Mi chiedo perchè
mi sento felice
quando soffia il vento.
Mi chiedo perchè
ascolto con piacere
lo scrosciare della pioggia.
Mi chiedo perchè
mi dimentico di
spegnere la luce
prima di addormentarmi.

La bestia ferita
Di grezza materia
scolpita è la pietra.
Sul nudo selciato
rimbalza a distanza
il dardo lanciato
con virile veemenza.
Scolpito nel sasso
da ferro forgiato
il volto atterrito
dell'animale perduto.
Di marmo lisciato
è stato coperto
il percorso cercato.
S'inoltra nel bosco
la bestia ferita
da improvvida
freccia,di punta
lanciata.
Un flebile lamento
s'ode oltre la siepe,
s'accascia il suo
corpo sul nudo
cemento.
Ignora,il cacciatore
il danno feroce
che urla,in silenzio,
di quell'animale
l'ultimo tormento.

Gehry
Interpreta la luce
osserva lo spazio
usa la materia.
Arte scesa dal
suo piedestallo,
improvvisazione
scultorea
dell'architettura
nella periferia
urbana.
Ardite realizzazioni
create al computer.
il titanio ricopre e
diventa parete.
Sinuosità,curve,
giochi luminosi
mutevoli al mutar
delle ore.
Capolavori d'arte
moderna.
Riabilita Bilbao
folgorando la fantasia
poetica della visione.
Creare i sogni con
la materia e la tecnologia.
Luce,architettura,scultura,
pittura,musica,poesia.
Lui c'è riuscito.

Volare
Sorvolare il mondo
non guardare giù
innalzare lo sguardo
verso l'alto
udire lo sferzare del
vento sulle ali
vibrare planare
riprendere quota
alfine atterrare su
un prato verde
sentire il rullìo del
carrello e lo stridìo
dei freni
uscire dalla carlinga
togliersi gli occhiali
asciugare il sudore
della pelle riascoltare
la musica del cielo
compagna del nostro
riposo terrestre.

Raggio di luna
"Fior di loto" era chiamata
quella splendida ragazzina
che viveva in un remoto
paese dell'estrema Cina.
Il chiarore del suo viso
non apparteneva a nessuna,
sì che il futuro sposo
l'avea nominata "raggio di luna".
Ma un terribile terremoto
decise di seppellire bellezza
e sorriso di "Fior di loto".
La notte era fonda,nel buio
assoluto splendeva la luna:
un piccolo uomo a lei si
rivolgeva:.
Ti supplico,luna,fa che il
tuo raggio diventi un velo
di sposa sul capo della
mia amata,dolce
promessa sposa.

Chiedi
Chiedi alla polvere perchè
ha ricoperto il diario delle
confessioni segrete.
Chiedi al vento di soffiare
forte sulla polvere e
riportarlo alla luce degli
occhi suoi annebbiati.
Chiedi alle sue dita di
sfiorare e sfogliare le
pagine azzurre.
Ritroverà frasi che
paion scritte in rilievo
per poter essere lette
anche se non vede
e non sente la loro
verità,la loro musica.
Solo allora,quando
riuscirà a leggerle,
capirà e si sentirà
più leggera dell'ombra
sua.

Smile
Stempera la tensione
da notizie nebbiose.
Ritrova il sereno
represso dalla cronaca
deprimente.
Annulla il ricordo che
oscurava la mente.
Tendi la mano al
vicino viandante, a chi
con fiducia la dona
esitante.
Nei giorni più bui
puoi fidarti di lui.
Ritornerà sereno il
tuo viso,se nell'altro
ritrovi il sorriso.

La foglia d'alloro
Nella ciotola di radica
da immemore tempo
giaccion le foglie d'alloro;
ognuna di loro è un
pensiero di prima
intinto nell'oro.
Gocce d'umida pioggia
l'avean sbiadito,nel
vago pensiero
s'era smarrito.
Il raggio improvviso
di un timido sole
con tiepido calore
gli offre un sorriso.
Come rondine giuliva
si sprigiona nel volo
la foglia d'alloro.
E' ritornata a nuova
vita,è tornata ad
esser più viva.

Si fa sera
Amo la sera
amo la notte
amo il buio.
Mi addormento sereno,
sono momenti che
precedono l'alba.
E quando spunta,
il risveglio è felicità,
è il chiarore che dona
nuova gioia,nuova
luce di un nuovo
giorno sorprendente
come il primo vagìto
di un nascituro.
Riprende il cammino
della vita,pensando
ai sogni delle notti
passate.

Una bella notizia
Il mattino è beneaugurante
le notizie che ho ricevuto
sono liete e sono tante.
Benvenuta sei Speranza
certamente sarai stanca.
Vorrei accoglierti vestito
meglio,ma è da poco che
son sveglio.
Se desideri la mia mano
te la offro volentieri :
sai t'attendevo sin da ieri.
Parla pure mentre mi lavo
che notizie hai portato?,
dimmi dimmi,son assetato.
A mio figlio ed a mia nuora,
che da tempo l'attendevan,
han concesso l'adozione
di una bimba?
Sai, per loro è un'aurora!
Son felice anche per la
bimba,sol sei mesi ha
compiuto; una casa ha
ritrovato e l'affetto che
le fu negato!
Nel loro giardino potrà
giocare e l'abbandono
dimenticare...

Le due età
Over: fragili ceramiche di
smalto sbiadito,fragili ricordi
di un tempo remoto
rapito.
nostalgiche memorie di
lune che dall'alto ci
osservavano; di acque
di fiume che,silenti,
le nostre parole
ascoltavano.
di rose umide di rugiada;
del tempo in cui verso
il sole si guardava.
Under : sbocciar di fiori
in roseti incantati;
invasione di rose,
profumo di dei,ornamenti
di grazie; emersione
di fresche beltà
nel primo apparire;
vivi colori che il cielo
fan ingelosire;
grazie di petali su
amore di sposa,
colmano i giardini di
vita che sui fiori il
profumo si posa.

Accade
Accade nel corso degli
umani eventi di discostarsi
dal comune senso della vita.
Accade per imperscrutabili
sentieri tu possa inoltrarti
in incogniti pensieri.
Accade che in meno
che te l'aspetti tu riveda
alcuni tuoi concetti.
Accade che entrando
in un giardino inizi a
respirare e sentire il
profumo di fiori sotto
l'ombra di un solitario
pino.
Accade che se osservi
il viso di una mamma
che spinge un carrozzino
il suo viso s'illumina al
sorriso del suo bambino.
Accade che salendo
su una vettura della
metropolitana vedi una
giovinetta che s'alza per
cedere il suo posto ad
una persona anziana.
Accade che improvvisamente
se abbandoni il velo
dell'indifferenza volgendo
lo sguardo verso l'alto
osservi l'immensità
dell'azzurro cielo.

Remoti rintocchi
Stanchi suoni di campane
paion interrogare il silenzio
delle valli tra i loro spazi.
E interrompono quel
silenzio espandendosi
come pallide luci,come
braccia che allargandosi,
attirano nel loro manto
l'irrealtà impercettibile,
evanescente.
Ma,poi,la quiete persuade
il nostro spirito.

Rèves
Giunge quasi silente il motivo di
"Vous qui passez sans me voir"...
S'intenerisce il core al ricordo
di quella voce famigliare che
ne cantava il testo,sommessamente,
pudica,quando ella ancor giovinetta,
era intenta al riordino casalingo,
mentre io l'ascoltavo ammirato.
Ricordava sogni o speranze
di gioventù?
Ricordavo il suo dolce viso che
s'inteneriva al pronunciar quelle
parole:"Vous qui passez sans me voir"...
Riscirò mai,un giorno,ad esprimere
il sentimento profondo,nascosto,
timido,intimo che il ricordo di un
lontano motivo,provoca nell'animo
similmente ad una remota eco
diffusa in una vuota navata di
una immaginaria cattedrale?

Se partissi
Non sò quando riuscirò a partire.
Esiste un treno che attende da tempo.
Non sò se riuscirò a partire
vorrei tanto raggiungere una
destinazione dove qualcuno
mi attende.
Scotta quel binario,si deforma
la rotaia,cambia il percorso.
Non sò se riuscirò a partire
temo che se arrivassi,
nella stazione non ci sarà
nessuno ad attendermi.

Estraneità
Mi sento estraneo.
Non mi pongo domande,
non attendo risposte.
Mi pongo in sella al
mio bianco destriero,
cavalco lontano su
un duro sentiero.
Vivo un momento
ove le porte son chiuse,
vivo un momento
ove escludo le scuse.
Calpestano l'erbe
zoccoli duri,
coppe d'argento e d'oro
sono involucri scuri
che offuscano il miraggio
di malefico raggio.
Di giorno il sole
appare d'oro,ma di notte
se si osservan le stelle,
appaiono tristi,non
sono più belle.

L'Indifferenza
Sguardo di bimbo sofferente
perchè mai non si osserva
con attenzione?
Passa e ripassa la folla
indifferente e prosegue nella
propria direzione.
Tende la mano in cerca
d'aiuto,con occhi tristi
di abbandono.
Eppur bastan pochi centesimi
per fargli un piccolo dono.
S'allontana il passante
fingendo distrazione in
apparenza,mettendo così
a tacere la propria coscienza.

Una parola
"Infinitamente"

Oserei
Oserei tendere al superamento
della mia condizione umana.
Oserei oltrepassare ciò che è
limitato,imperfetto,incompiuto.
Oserei ammirare l'eleganza di
uno stile,il fascino di un'opera
artistica; questa potrebbe
essere poesia.
Un legame tra due misteri:
quello del poeta e quello del
lettore.
Oserei ricordare ciò che era
scritto su un anonimo graffito:
"...il poeta sei tu che leggi..."

Un giorno come un altro
L'ho incontrato all'inizio
di un bel mattino.
Era un umile contadino
al suo campo di grano
si recava,qualche
miglio più lontano.
Un saluto secco e breve,
un buongiorno augurante.
Il lavoro quotidiano per
la semina del grano
è il gesto rapido e costante.
L'ho rivisto,era già sera,
tornando a casa lieto
e stanco con il cane
al suo fianco.
Vado a casa,la tavola
è già imbandita,la mia
famiglia è tutta riunita.

Domani
Non è il pensiero
che puoi fermare
non è di gioia
che puoi gioire
nei tristi giorni
che ci riserva
l'avvenire.
Va oltre il colle
in lontananza
unico pensiero
che non è folle.
E' il pensiero
della speranza.

Come Nereide
Come Nereide uscisti
dalle onde del mare.
Ti avvicinasti e mi
baciasti sulle labbra.
Con delicata e amorevole
tenerezza,mi donasti
quell'unico bacio
solitario dal sapore
di sale.
E quel ricordo, ancora
mi fa male.

Un semplice "buongiorno"
Si svegliarono contemporaneamente.
Era la mattina di un suo compleanno.
Vivevano sposati da oltre quaranta
anni. Si alzarono.Si dettero un bacio
sulla guancia.
Poi iniziarono a giungere le telefonate
di augurio di figli e nipoti per il padre
e nonno.
Il figlio e la nuora,che vivevano da
anni molto lontano,gli chiesero che
regalo avesse ricevuto.
Ricevettero la risposta più semplice
e sincera: "La presenza della moglie".
E gli occhi gli si inumidirono.
Con pudore.

L'albero solitario
Un battito di ciglia,un profondo
respiro,durano solo un secondo.
Forse meno,ma è bastato per
farmi ricordare un temporale e
il ricordo ha suggerito una
visione di luce nera e rossa e,
lì in fronte,un albero solitario
con un groviglio di rami tesi
a reggere gli sconquassi della
pioggia e dei lampi.
Improvviso irrompe il sole
sulla pianura dove,immobile
è l'aria. Karen Blixen nella
novella "I sognatori",racconta
che chi vive nelle città sia
attratto dalla forza di viaggiare
e di spostarsi.
Ovvero il desiderio e il senso
di portarsi avanti,dove vento
o forze contrarie non esistono.
Amo vivere nella mia città.
Ne vedo il profilo con la
sagoma della Madonnina.
Ma il pensiero che esista un
prato solitario,mi induce a
pensare che esisteranno
in eterno,nei miei pensieri,
i sogni "lampi luminosi"
della realtà.Non chiedere
Quando nel cielo,improvvise dal
buio appaiono lucciole eremite
che,vagando sui prati,accendono
minuscole lanterne e formano
con rapidi volteggi luminosi
incomprensibili disegni.
Quando,al primo chiarore
del mattino, gocce di rugiada
in cima ai loro fili d'erba,
perforate dal raggio solare,
s'avvampano di rosa pallido.
Quando volgi nelle notti
limpide lo sguardo verso
il cielo,ti chiedi se le stelle
sono state create per suo
ornamento.
Allora avrai chiara la risposta
che questi non sono sogni
ma realtà.

Insieme
Tendimi le braccia,ch'io
sfiori le tue dita.
Tendimi le braccia
t'offro la mia vita.
Vieni,qui t'attendo
oltre queste mura.
Vieni con fiducia
senti come è fresca,
questa è aria pura.
Sfioro le tue labbra
con animo sereno,
t'abbraccio senza
tema,ascolto solo
il palpito sul tuo
seno e stretti nel
presente,con passione
fremo : saremo
solo in due a scalare
l'arcobaleno.

Notturno
Delicate frasi d'amore
son scese di notte
scivolando sui raggi
lunari.
Sull'erba del mio
giardino si sono
posate.
Ed è per questo che
lì non oso più
camminare.
Non le voglio calpestare.

Il segno nel sogno
Spesso è il segno che
al risveglio ci invita ad
un commento.
Chi ritiene di conoscere
la verità,nell'errore
è in realtà; non conosce
ciò che il cuore alimenta
e fornisce il "vero amore".
Quando appare il volto
della "vera Mamma",di
lacrime cosparso,forse
è il "segno misterioso"
che non di lacrime si
tratta,ma di "manna"
che alimenta e coraggio
poi diventa.
Si riflette,cercando la
verità : è un segnale
molto arcano,ma da
capire non è strano:
che sia la vita solo
un sogno e la morte
la realtà?

E fu così
Prima di conoscerti
avevo frequenze
giovanili di balere
campestri e facili
conquiste.
Nulla m'importava
nè aveva nome.
Per me era il mondo
che mi attendeva
nell'aria libera
e aperta al tutto.
Ogni azione ritenevo
fosse esclusiva e
riservata.
Poi ti conobbi e
capii che la tua
semplicità,la tua
povertà era la mia
ricchezza.
Erano il sogno
che attendevo
e pensai,allora,
di regalarti i fiori
dell'autunno ancor
prima che arrivasse
la primavera.

La clessidra
La clessidra,laicizzata,
ai tempi moderni è
stata aggiornata.
E' una piccola clessidra
a scandire il caricamento
del computer lo schermo.
Ma si è presa una
rivincita mondiale
facendocene scherno :
non mi adatterò giammai
a farmi regolare,
allorchè scatta
l'ora legale...

E ti penso
Sveglio,assopito in un
sonno inconsapevole
di stanche speranze
deluse.
Raccolgo nuvole di
sogni dentro azzurre
federe,contenitrici di
freschi riposi mentali.
Assopito,veglio in
luce diurna su contatti
inconsistenti e sui
vani desideri svaniti
nel tempo.
E ti penso.

il Tempio di Iside
Il sole cominciava a scendere
alla destra di Capri, fronteggiando
la luna che lentamente saliva
verso il Vesuvio,avvolto in un
leggero manto di fumo.
Proveniva,dal Tempio di
Iside,un profumo d'incenso
che,da un piccolo altare
decorato con ghirlande di loto,
si diffondeva verso i giovani
e giovanette vergini che ,sfilando
lentamente davanti alla balaustra
di marmo riccamente cesellata,
tenevano nelle loro mani,rami
verdi dell'assenzio.
Dietro,metalli e pietre preziose,
brillavano di colori squillanti
come il cielo d'oro e d'azzurro.
Dal coro proveniva un inno sacro
accompagnato dal suono dolce
di flauti e cembali e dal tinttinìo
argenteo di crotali e sistri.
Il tutto,creando un insieme di
materialità e spiritualità,pareva
desse l'inizio ad un riflesso
del passato e ad un'aurora
dell'avvenire.

Evasione
Strumenti arcani
misteri dell'anima
suggeriscono parole
abbozzate nell'aria
timide deboli
al primo soffio
dissolte
in nuvole
disegni metafisici.
Pennellate d'inchiostro
bianco segni del
Destino nell'infinito
spaziale in attesa
di risposte taciute
mai pervenute
udite in silenzio
nell'eterea sensibilità
dello spirito.

Radici
E se vivessimo nel dubbio
delle cose,dei pensieri e
abbandonassimo il nostro
egoismo e desiderassimo
vivere per qualcuno ed
essere capiti per i nostri
sentimenti, non per falsi
divertimenti?
Allora potremmo ritornare
nel nostro passato,capire
il senso della vita.
E sin che i passeri
voleranno e si poseranno
sui loro rami per costruire
i loro nidi e saranno grati
per averli accolti,così noi
potremmo essere
riconoscenti verso le
nostre radici e accettare
il futuro.

Speranze tibetane
Alzarono lo sguardo :
Si spensero le stelle
e si spense la luna.
Osservarono gli oceani
e si svuotarono i mari.
Si fermò il vento
e non sbocciarono
i fiori sui loro prati
aridi. Non volarono
colombe chè ali
di piombo le fermarono
al suolo.

Ancora "If"
Se ti rivolgessi un complimento
usando parole semplici ma
sincere e tu mi dicessi che
le hai gradite,sarei io ad arrossire
abbassando lo sguardo,
reprimendo il desiderio di
abbracciarti forte tra le mie
braccia. Questa non è
timidezza, è amore.

De itinere vitae
Rammento la soave struggente
voce materna,al termine della
sua presenza terrena che,
quand'anche fossi ormai
adulto,chiamarmi ancora con
il dolce diminutivo Giannino,
come fossi ancora un bambino.

Pudore materno
Il primo sole di fresca mattina
stende i suoi raggi sulla collina
e la rugiada che bacia le foglie
al soffio del vento poi si dissolve.
Il primo volo spicca dal nido
l'esile rondine che solitaria
ricama nell'aria.
Osserva la mamma il suo
piccino che lieto rincorre
l'oca nel giardino.
E' madre timida che arrossisce
ai complimenti del contadino
e si confonde.
Sotto la lunga sottana della
sua mamma il bimbo
allor si nasconde.
Dal campanile della chiesa
lontana giunge il rintocco
di una campana.

La soglia misteriosa
E se riuscissi a fotografare
con parole appropriate
l'attimo sul crinale dove
è indicato l'inizio di una
soglia indefinita che sola
consente di riconoscere
gli indizi profetici del
silenzio nel quale si
ritrova ciò che si è perduto
e accogliere ciò che dovrà
accadere?
Allora scoprirei l'incanto
della fine e del principio
collocato a mezzanotte
tra il termine del giorno
e l'inizio del successivo.
In quell'attimo fuggente
scorgerei,forse,una minuscola
fessura attraverso la quale
potrei introdurmi per
ritrovare i ricordi del tempo
perduto.
Allora si rivelerebbe il
mistero incantevole di
quella soglia misteriosa.

"Tibet" e "Fuggire"
Confesso : quando scrissi "Fuggire",
verso la fine di gennaio,avevo tentato
di esprimere,in poesia,sentimenti
insiti nel mio pensiero,ma non pensavo
che sarei stato costretto,dai recenti
avvenimenti in Tibet,ad estenderli,ora.
Rileggendola oggi,dopo due mesi,
mi sento di affermare che quei versi
contenevano altre verità implicite nei
termini usati.
"Fuggire",come azione di salvezza,
essenza individuale delle nostre
coscienze. Un orizzonte di fuga che
potesse aprire vie di salvezza ma
non intese come "diserzioni".
Una conquista di spazi interiori;
una testimonianza di ribellione da
questo mondo immondo.,dalla
necessità di giustizia mondiale.
Intesa come il problema centrale
dell'essere giusti tra le menzogne
e le ipocrisie,del rispondere alle
proprie coscienze.
Noi dobbiamo sforzarci di essere
i paladini della denuncia,di non
allontanarci dal denunciare queste
ingiustizie,questi oltraggi e quindi
trovare la forza per identificarci con
gli sconfitti,con gli oltraggiati e
dare loro la nostra "parola".
Perchè,in questo caso,per gli
scrittori e per i poeti "la parola salva".

Non voltarti
Il millenovecento da tempo
è già passato.
Il duemila ormai è già
inoltrato.
La gioventù attuale affronta
nuovi problemi,
studia nuovi schemi.
Ed ora,lo sò, vivo
guardando indietro.
Sono sempre girato,
come avessi di fronte
un vetro opaco.
Indifferente al presente
son diventato,conta
solo il passato.
E continuo a chiedermi
cosa fossi prima e
mi domando chi, io,
sia mai stato.

Un sabato mattina di primavera
Era un magnifico sabato mattina.
Posarono le biciclette a lato del
prato e si inoltrarono nel bosco
di giovani betulle.
Tenendola stretta le prese la
mano e l'attrasse verso di sè.
Le accarezzò i capelli,le sussurrò
quelle poche parole che lei tanto
amava ascoltare e le dette il primo
bacio. Quel contatto fisico suscitò
in loro un insolito legame,un fremito
diverso dal solito.Era primavera.
Le foglie sui rami delle betulle
si alternavano in un luccichìo
improvviso,rapido,tremando.
Anche loro,abbracciati,tremavano.
Le sciolse i capelli; la guardò
come fosse la prima volta e gli
occhi di lei gli parvero ancora più
belli. Stettero lì sino a tarda ora
scambiandosi effusioni pure e
consenzienti.
Allora fu lei la prima ad alzarsi.
Fu lei a prendere la sua mano
e a sussurrargli le stesse parole
che aveva udito prima.
Ripresero le biciclette e tornarono
a casa.
Ma l'incanto primaverile era
rimasto nel bosco di betulle.

Shakespeare 2000
Questa è una storia immaginaria d'amore.
che da un poeta non fu mai scritta ma
scaturisce dal profondo del cuore.
Credetemi il mondo ne è pieno,molte
volte è accaduta,perciò è sincera,tutta.
Lui chiameremo Romeo,figlio di uno
stalliere; lei Giulietta di nobile casta,
figlia di un finanziere.
Ad un ballo in aperta campagna si
conobbero; lei s'innamorò del suo
viso pulito,lui la baciò seppur intimidito.
Il loro amore di passione ricolmo non
fu mai capito e per sempre contrastato.
Si incontrarono,per l'ultima volta,in
riva ad un fiume,poichè a loro ogni
speranza con decisione fu tolta.
Scritte col gesso,sul parapetto di
pietra del fiume,furon trovate scarne
parole : "In questo mondo non c'è
posto per il nostro amore; addio!,
abbiamo deciso,lo troveremo altrove.
Di Giulietta,la madre lesse una
lettera mai consegnata all'amato
perduto : "...E se tu mi parli d'amore,
e mi chiedi di ascoltare il tuo cuore,
escludi altri pensieri. Se vivi in tempo
reale,è parola lieve,non vale,son
concetti leggeri. Ma,collocata in
un sogno irreale,non ha significato
temporale. L'amore ci precede,
poi si concede,diventa fede.
Prosegue il suo percorso terreno
poi va oltre,oltrepassa l'arcobaleno.
Non è prerogativa personale.
E' un dono misterioso che si
sceglie la sua sorte. Apre tute
le porte. Non si ferma,oltrepassa
anche la morte.

21 marzo, Primavera
Sul portone,vestita di rosso,
apparve nella luce primaverile.
Il suo corpo esprimeva fuoco
che consuma e accende
la passione.
Entrando nella stanza chiusa
si spogliò lentamente,
mostrandosi come la primavera
stessa.
Luce e sole era il suo corpo
sarmento traboccante di
piccoli petali rosa.
Fioritura di fragili trasparenze
sbocciate nel riflesso dell'aria.
Petali rosa baciati dalla
luce,per mostrare quella
magica sensualità.

Ombre di fumo
Il vento soffia da est
sposta il bianco fumo
sputato dall'enorme
camino del comprensorio
urbano sulla liscia parete
di un edificio collocato
ad ovest.
I raggi solari proiettano
oblique ombre del fumo
movimentandole sulla
liscia tavola parietale.
Disegnano astratte
figure di arcani movimenti
mutandone continuamente
significati in incognite
immagini lasciandone
libera interpretazione
alla fantasia dell'osservatore
umano,al suo inconscio.
Sogni proiettati su uno
schermo verticale fisso.
Liberi sogni;misteriose
arcane interpretazioni
innaturali dell'Artista
sconosciuto nella storia
dell'arte.
Presenza costante nella
Storia dell'Umanità.

Milano,11 marzo 2008
E già intorno alle cancellate
e al grigio cemento dello stadio
sull'asfalto appaiono giovani
crepe da cui spuntano i primi
ciuffi d'erba che pretendono
l'aria e la luce.
Li calpestano passi affrettati
riflessi sotto potenti fasci
di luci artificiali.
Rammento lontane notti
di gloria,
Ricordo il saluto di amici
mentre in alto,una falce
argentata dava il benvenuto
alle nostre ombre ansiose.
O quanto tempo è trascorso...
Sugli alberi intorno appaiono
le prime gemme dell'imminente
primavera e con loro è
arrivata la grande delusione
per l'occasione svanita
nel buio della notte.

Addio all'inverno
Muore l'inverno,si sgretola
la roccia. Ritorna secco il
chiarore del giorno.
Si sbuccia dell'albero la
scorza lì intorno.
Il tronco appassito sfalda
il suo ramo di legno ingiallito.
Cessa il volo della cicala,
muto è il canto della sua ala.
Nel prato lontano,spunta
timido il giallo del grano.
Si accendono stoppie
di fumo annerite,sotto il
terreno saranno seppellite.
Inizia l'aratro a scavare
nel solco.
Riposa il volgo al primo
rintocco,all'ombra dell'olmo
nel centro del ciocco.

Dipinto in poesia
Vorrei dipingere,in poesia,
una tela immaginaria ove
appaiano i castelli dì una
infanzia,quei castelli
costruiti lassù in aria.
E,su un fondo rosso
magenta,ritrarre un
magnifico corpo di donna
che,da sempre, molti
sguardi tenta.
Il vestito è blu-cobalto,
osservato su dall'alto.
Toni svariati di giallo
colorati,fan da sfondo
a capelli scuri,lisci,
profumati.
Molte son le gamme
esenziali dei colori di
sentimenti naturali,
dipinti in stagioni
trimestrali :
il rosa e il viola,in
primavera ci consola;
il rosso con il verde,
in estate è sempre
ardente;
il bruno e l'ocra,in
autunno son tenaci;
il bianco ed i grigi,
in inverno sono stanchi.
La cornice ovvio è
nera,per un quadro
in poesia,mai dipinto
in vita mia.

Cumuli
Cumuli,cumuli di anni
alle spalle.
Anni di gioie,anni di
amore,anni di sofferenze.
Anni di "aurore".
Cumuli,cumuli a raffronto:
si affronta la vita,
contando sulle dita.
Anni di "tramonto".

Laudi
Se dovessi ricevere complimenti
per i miei versi e potessi leggere
negli occhi di chi li ha espressi,
potrei tremare di gioia e restituire,
con parole pure e limpide,gli
squarci luminosi di gioia ricevuti
tra la nebbia dell'esistenza.

Piccola Bohème
Al risveglio mattiniero ho rivisto
un sogno,parso vero:
Vivo solo in una soffitta desolata,
in gelido silente,brucio fogli di
carta nel camino.Scoppiettano
con fiamme pallide e lente.
Il lucernario,rivolto a levante,
offre un vantaggio evidente :
quando,timido,sorge il sole,
primo è il raggio sorridente
che riscalda la mia mente.
Sulla mia scrivania,che il
ripiano ha di faggio,mi raggiunge
il primo raggio.
Scrivo vaghi versi di poesia
sulla punta di matita.
S'apre la porta ed appare
un'esile figura di signorina,
che lentamente s'avvicina.
Mi alzo,le tendo la mano,
esitante le vado incontro
mormorando,spontaneamente:
"dammi il braccio,mia piccina..."
Il risveglio non è triste.
Penso che,vivendo in questa
stanza,sia come vivere in
aperta campagna.
Ed è qui che trovato la migliore
compagna che ci sia :
il suo nome è "fantasia".

Rispetto
Sul mare calmo, tra onde addormentate,
stenderei un tappeto multicolore trapunto
da tutti i fiori,dalla natura creati.
Volti sofferenti di donne apparirebbero
tra toni di colori umidi di pianto,offerti
ad uomini ingrati, per incomprensioni,
ingiustizie , per tanto tempo nascoste.
Si apprezzerebbero il valore,la sensibilità
di queste nostre compagne di vita?,
e il loro silenzio spezzato in estremi
tentativi di soffocate grida?
Quel mare calmo,quel tappeto di fiori
si tramuterebbero in due segni di
parentesi che,stando dirimpetto,
racchiuderebbero la parola "Rispetto".

Immagini
Motivi antichi risuonano
nella mente.
Il pensiero scorre a scatti
verso il cuore,
imprime immagini
sfocate con bordi
sbiaditi di ricordi
ingialliti.
Scorrono tra le dita
pagine,episodi
della vita.
Rivedi quei momenti
allegri e belli.
Oggi,i volti,non
son più quelli.
Appaiono le prime
rughe.
Ascolto ancora
parole udite da
labbra oggi mute.
Gli scatti nel cuore
son battiti leggeri.
Son la bellezza
dei sogni fatti
ieri che riappaiono
nei risvegli mattinieri.

La foglia caduta
Caduta è una foglia dal suo ramo.
Leggera volteggia,si posa sulla mia mano.
Par quasi voglia dir qualcosa di strano.
Ascolto il senso del nulla, per lei
la mia mano è una culla.
Son grata che tu m'abbia accolto
da così breve distanza.
Resta,in me,tuttavia il rimpianto
per la fine della tua breve esistenza.
E se voce madre natura ti
avesse dato,chissà quali
dolci parole avrei ascoltato.

La magnifica illusione
Giunti alla frangia dell'acqua
ci fermammo e i nostri occhi
guardarono il mare.
Il sole,dietro di noi,stava calando
verso la pineta e la collina.
Le nostre ombre,balzando in
avanti,ci precedevano come
torri accoppiate,simili a tenebre.
Cercai i suoi occhi e li incontrai
in uno scintillìo di gioia.
Restammo lì ancora,qualche
ora abbracciati. Le guardai le
mani vuote e le strinsi tra le mie.
Restammo stesi,il vento aumentava
di forza; dietro s'udiva un fruscìo
simile al battere d'ali delle rondini.
Quando si alzò,osservai i suoi
fianchi; si muovevano flessuosi
come fossero ad una festa e il
mio viso s'illuminò di una luce
improvvisa che attraversava le
cime dei pini,alle nostre spalle.
Era una luce che mi sembrò
un vestito da sposa appeso là,
in alto.

Una rosa rossa
Vorrei poter posare una fresca rosa rossa
su quel tavolo di pietra miliare posto sulla
veranda; era il tuo piccolo tavolo rotondo
preferito sul quale posavi la tua sigaretta
non spenta e interpretare il significato
di quell'esile filo di fumo che,ergendosi
verso il cielo,trasportava con sè i tuoi
pensieri,così lontano dai miei.
E vorrei,con quella piccola brocca di creta,
dissetare le rose del giardino,abbandonate
e appassite con acqua pura e casta.
Ricordi?,ti dissi una notte,che le tue labbra
avevano il colore dei tuoi fiori.
Poi ti baciai e fu l'ultimo bacio.
Un bacio alle tue labbra o ai tuoi fiori
appassiti?

Tra Monti & Mari
Scende dal cielo la candida neve:
sulle antiche vette,ghiaccio diventa.
Il raggio del sole,lo strato tramuta
in gelido ruscello che scende di quota.
Diventa torrente,l'impeto aumenta.
Attraversa la valle con ritmo costante,
saltella tra pietre,la trota,all'istante.
Osserva il viandante,il suo ritmo curioso
che le impone di fare un salto a ritroso.
Procede con brio,tra sponde corrose,
tra prati ridenti e giardini di rose.
E' acqua brillante,raccolta da spose;
al loro canto,l'isciacquìo rispose.
Ha scelto la via,con chiaro progetto
scorre verso il mare,l'azzurro è il suo letto.

Rossana
Tra le labbra una margherita
stringe timida con malizia.
Se potessi avvicinare alle sue
quelle mie,quale gioia per la vita.
Posso solo immaginare,di quel
bacio immaginario inviato con
mestizia nel mio sogno
straordinario,la mia gioia,la
mia delizia.
Dal mio cuore con coraggio
e tanto ardore,vorrei esprimerle
il mio amore.
Stando sotto al suo balcone
sussurrare le parole di Cyrano:
bimba mia,quanto t'amo!
E seppur lei tacesse,sarei
pur certo che,alla richiesta
di quel bacio immaginario,
timidamente mi risponderebbe
con la consonante "esse".

Rispetto
Ho letto di recente alcune poesie
di un poeta dichiaratamente gay.
Bè,qui non si tratta di fair-play
ma è assolutamente lecito
ammettere che son di gran lunga
e certamente tra le più gradevoli,
culturalmente piacevoli e,inoltre,
assolutamente sincere.
Tutte le parole e ogni espressione
son profonde e vere.
Meritano ammirazione e non
falsa comprensione.
Offrono al lettore tristezze e gioie
pudicamente nascoste,ed io mi
inchino di fronte ad una simile
bravura,nell'averle esposte.

Il timido fornaio
Nonostante gli orari di lavoro gli lasciassero
poco spazio,Giuseppe,il fornaio,riusciva a
trovare quegli "spicchi di tempo" per il sentimento.
Li utilizzava,quando poteva,per incontrare una
graziosa ragazza,Carla,che,ogni mattina,si
recava alla fermata del tram,vicina al panificio.
Qui l'attendeva per offrirle,prima che salisse
sulla vettura,un mazzo di fiori.
Si fidanzarono e saputo che la mamma di Carla
era gravemente ammalata,decisero di farle
visita nell'ospedale in cui era ricoverata; l'unica
frase che si sentì dire fu :"Peppino,ti raccomando
la mia Carlina".
Fu la prima e ultima volta che la vide in vita.

E dopo?
E dopo dove vanno i poeti?
Scelgono irte salite di
cristallo scolpite o ripide
discese col pianto che cresce?

Entrano nei loro castelli
idealizzati e sognati, o
bussano alle porte sconnesse
nei giardini dell'Eden,abbandonati?

Ovunque andranno,sempre
s'udirà la loro voce che canta,
nell'ombra più fonda,nel
battito del tempo,nel perpetuo
movimento dell'impalpabile onda.

Riso amaro
L'autostrada corre da est ad ovest.
Costeggia un mosaico di risaie.
Un pallido sole alita il suo fievole
calore sulle prime spighe che
affiorano,ricche di chicchi.
Il cielo si riflette nei vasti specchi
d'acque immobili,nei quali sintravvedono
le ombre di antiche mondine, curve
nel tramonto dell'ovest.
Flebile giunge un soffio: è il coro
della memoria dei loro canti che
consolava,a tarda sera, i loro
corpi umidi e stanchi.

Sensi
Prendi,afferra la mia mano.
Alzati,la ferita sanguina.
Il tuo sangue par succo rosso
di gelso che il labbro mio
asciuga con desiderio e senso.
Vestiti,il nudo corpo tuo
è fragile scultura di cesello
scolpita da artista muto
nel bianco candore del
marmo ricamato.
Parlami,mirabili note son le
silenti parole che il cuor
t'ha suggerito.
Mostrami le sinuose curve
del seno,qual marmo rosa
di baveno appaiono al soffio
dell'ansimare mio che sposta
il lembo del velo tuo.
Addormentati,al risveglio ti
sarò accanto,stretto a te
vicino,per chiederti perdono
con lacrime che scendono
lente come le gocciole
di resina ,dal pino.

A "Sue"
Solo chi,come te,ha sofferto
a lungo per amore,riesce a
curare le ferite del cuore.
E' stata la sofferenza la tua
alleata.
Se prima hai sofferto,ora
vedi, sei rinata.
Riscoprire in altri cuori
gli stessi lamenti,le stesse
pene,gli stessi dolori,
significa leggere la pagina
più bella della vita dove
stà scritto che,se resisti,
non muori.
(dedicata a mia nipote "Sue")

If
E se avessi sognato
di averti amato
e fosse il sogno
la realtà della vita
e vivessi tuttora
con questa
speranza indefinita?

Un Certain Regard
Era seduta sul sedile posteriore.
Lo specchietto retrovisore
rifletteva il suo sguardo sul mio.
Temevo,nell'osservarlo,di
distrarmi e provocare così
un incidente.
Ritornavo spesso,con finta
nonchalance,ad osservarlo.
Sì,mi fissava ancora,con
fermezza,incertezza,tenerezza.
-Ecco,siamo arrivati!
Scende,un ultimo sguardo,
un breve saluto.
-Grazie,siete stati molto
gentili a riaccompagnarmi,
arrivederci.
E' veramente bella la nostra
amica, vero?
Sì, molto.

Nothing
Di te non rinnego nulla.
Di te non rimpiango nulla.
Il passato è passato,
tra noi tutto è finito.
Da quando sono partito
ho pensato sia al bene
che mi hai voluto,sia
al male che,dopo,mi
hai procurato.
Non fa nulla,non importa
ti perdono anche se in
faccia m'hai sbattuto
la porta.
Nel cassetto,le foto ho
ritrovato.
Sono quelle che mi
avevi nascosto.
Osservo il tuo viso,quando
allora di me era innamorato.
Oggi l'anima tua mi dice
che tutto hai dimenticato.

Where
E se chiedessi all'oracolo Dodona
d'interpretar il tremolìo delle foglie
e mi dicesse qual sorte il destino
mi dona?
Se,nel futuro incerto,il dolor mi
coglie e vedessi soltanto ombre
tra il frassino e il pino?
Se,sotto l'albero del gelso mi si
celasse il falso?
Allora dovrei accettare a stento
d'allontanarmi,andar lontano
per riposar sotto l'albero di melograno.
Eppur vorrei,se più non vivo,
addormentarmi sotto l'albero d'ulivo.

Le quattro stagioni
Tra pochi giorni tornerà la primavera.
Mi recherò nel giardino dietro l'isolato.
Coglierò la tua rosa preferita che
t'offrirò,con gesto delicato.

Eppoi,al giunger dell'estate afosa,
ti regalerò un ventaglio col tuo
nome inciso,così potrai far
vento sul tuo bel viso.

E,quando arriverà l'autunno atteso,
mi recherò nel bosco dello stagno
a raccogliere il frutto del castagno.

E,con la prima neve,spunterà
l'inverno,accenderò il camino
e dolce sarà sedermi,lì,
con te vicino.

(dedicata all'amica cara A.)

ama-Pola
Alfine il suo sogno non è più un'avventura.
Ecco,rivede spuntare di Pola il faro nella radura.
Ecco la sua collina,la Chiesa amata.
E' questa la sua terra,s'offre ai suoi occhi
come donna da anni sospirata.
Attraversa la diga del porto e rammenta
che,allora nel mezzo della tempesta,
pregava Iddio affinchè non s'addormentasse,
di tenerlo sveglio in vista della costa.
Ecco la baia,luccica come bianco cristallo.
Piatta,immensa,come la distanza dal tempo.
S'adagia sulla baia il lume della luna e
all'ombra sua s'addormenta la città,or si chiama "Pula".
(dedicata agli esuli istriani)

Dopo le bombe
La collinetta del QT8*
tutte macerie ha di sotto.
Fu costruita dopo la guerra
con molti detriti e poca terra.
Chi,dalla vetta,guarda lontano
vede i confini della grande Milano.
Ora,quel cumulo,sembra una torta
ma è il simbolo della città risorta.

(* QT8 : Quartiere ottava Triennale
ricostruito dopo i bombardamenti
dei quadrimotori Liberator della
U.S.Air Force).

Limelight
Laggiù.in fondo alla Rivoltana*
alla fine della città,appare un
prato pelato,un piccolo deserto
di lievi ondulazioni e d'enorme
cappello coperto.
Decine di pali d'acciaio ,freddi,
nudi,verticali, di luce obliqua
smagliante ,storta,illuminano
la campagna morta.
Sola,attende i suoi clienti
che giungono a fari spenti.
Giovani,anziani,in vestiti scuri
e attenti,soddisfano i loro
intenti d'anonimi rapporti,
senza amore e molti torti.
Intanto spuntano le stelle,
grosse come brillanti
appaiono nel cielo da secoli
distanti.
E la luna,candida e severa
soffia l'anima sua su quel
prato ove incombe una
nuvola nera,gonfia,dipinta
di catrame,contornata di
bava che la marea incresta
sulle onde.
*Strada provinciale,12 chilometri
a sud-est di Milano.
storta

When
Quando la voce del vento
ti porterà il mio debole lamento
allora capirai quelle parole
uniche,sussurrate,sole.
Quando il profumo del tiglio
si espanderà sul tuo giaciglio
allora capirai quanto amore
desiderasse scalfirti il cuore.
Quando a sera t'assopirai
al canto dell'usignolo e,
al risveglio mattiniero risplenderà
nel cielo,l'arcobaleno
sarà l'allodola a rammentarti
il mio ricordo nel suo primo volo.

Risveglio
E' notte. Ascolta, inizia
il canto dell'usignolo, son
strofe melodiche di
splendida bellezza che,
al soffio del vento e al
fruscìo delle fronde
d'unica bellezza, con
l'aurora, fonde.
Osserva, il risveglio della
primavera, di splendida
freschezza col chiaror
del mattino, al cessar
del canto dell'usignolo,
sarà l'allodola a riprendere
il volo.
I riflessi dell'alba
trascolorano,in lontananza,
l'orizzonte.
E' il risveglio.
Con timida dolcezza,
il labbro mio ti bacerà
in fronte.

Cantico per Emiliano Zapata
Scusate,Signori,
questa è la storia che offre
il tormento di un canto straordinario
dedicato a Emiliano Zapata,il grande
rivoluzionario,rimasto immobile, lì,
sul nudo pavimento.
Aprile millenovecentodiciannove,
si ricorda questa data in memoria
di un campesinos;
è un anno che resterà nella storia.
Campane di Villa Ayala,
perchè suonate con rintocco dolente?
-Perchè è morto Zapata,e Zapata
era un uomo sincero e valente.
Il buon Emiliano voleva donare
agli indios e ai poveri,la libertà
e i loro poderi.
Persino il canto della rana,nello
stagno,gli dedicava la sua serenata:
-Dove si trova un uomo migliore
di Zapata?
Enorme era l'entusiasmo e l'applauso
delle genti; fiorenti giovinette
rincorrevano Zapata e i suoi generali
con fiori,grida e canti festanti.
Nato tra poveri campesinos,
visse tra umili campesinos;
per loro ha combattuto e mai
si sentì perduto.
Non chiese ricchezza,non chiese
onori; a tutti fece fremere
i loro cuori.
Quando il nemico,vinto,s'arrendeva,
i prigionieri perdonava,i feriti
curava e il bottino,ai poveri
restituiva.
Quando,alla sera tristezza lo
coglieva,alla compagna confidava:
-In vecchiaia sarò molto stanco,
cercherò in un angolo sperduto
quella casa che abbiamo sognato.
Lì mi rifugerò come rondine
nel nido.
Canta,canta pettirosso,col
tuo motivo melodioso sarò
per sempre il suo sposo.
Scusate,Signori,
in in un'imboscata,nell'aprile
millenovecentodiciannove,
da un vile traditore,Zapata
fu assassinato.
Cadde da cavallo e coi suoi
assistenti,sul terreno della
terra amata,per sempre
terminò l'annata.
Scusate,Signori,
questa è la storia di Zapata
che sfidò la morte,per offrir
ai campesinos uno spiraglio
di miglior sorte.
Ad ogni calar del tramonto,
dall'argine del mare,il riflesso
di una misteriosa bianca
luce,va a posarsi sulla tomba
di Zapata. E' una luce che
a lui si dona come offerta
spontanea della terra messicana.

(libera traduzione e rielaborazione
da: Armando Liszt Arzubide)

Falò di carta
Rammento,il carbone era scarso.
Mamma preparava palline di carta
arrotolando vecchi giornali
inumiditi nell'acqua.
Sì,il fuoco c'era,ma svaniva in breve,
e il freddo non era lieve.
In mezzo al cammino di mia vita,
altro fuoco fu improvviso e breve.
Fu fuoco di carta,falò d'amore.
Anche quello,durò poche ore.

Pianto d'autunno
Pianto d'autunno,
suon di violino,
il cor conduce,
al risveglio mattutino.

Foglie ingiallite,
sparse dal vento,
il tuo richiamo
nel sogno s'è spento.

Torna la sera,
a media luce,
il cor non spera,
amor si riduce.

Scrivimi fermo-posta
Emailami ed
io ti emailerò

L'ultimo incontro
Con il tuo sguardo discreto mi hai
invitato all'ultimo incontro per un
rapporto segreto.
Ho corso il mio rischio,delle
convenzioni,ormai, me ne infischio.
Si uniscono due corpi,rinnovano
l'amore carnale con desideri frementi
di sentimenti da tempo già spenti.
Il mio manto d'amore avvolge il
tuo cuore per l'ultimo addio.
Ci siamo amati davvero,ma
distante è da tempo il nostro pensiero;
nessuna speranza in quest'ultimo
incontro,è giunto l'addio riscatta
il mio fio.
Con un colpo ferale di un'arma letale
hai inferto un colpo preciso che
un sogno d'amore,per sempre
ha ucciso.

L'amour inconnu
Non ti conosco,ma sò chi sei.
Hai risvegliato in me la passione
nascosta nell'anima,custodita
da immemorabile tempo.
Volerti bene così m'inebria
perchè non occorre unirle
per sentire il sapore delle tue
labbra. Non occorre stringerti
tra le braccia per sentire il
palpito del tuo cuore.
Sai, anche questo è amore.
(dedicato ad Angela)

La città della poesia
Vergate con caratteri dorati affiggono
preziose pergamene nei luoghi più
disparati della "Città della poesia".
Son testi di molti poeti del tutto
sconosciuti che filosofia orientale
ritiene opportuno che l'autore resti
nell'anonimato.
Si ritengon ampiamente gratificati
nell'esporre ad altri i propri intimi
significati.
E' il Nume della poesia che trasforma
il loro astrale entusiasmo in profetica
ispirazione e fantasia.
Questo era un genere di poesia
di una civiltà a noi remota di profondo
significato, per una gratuita diffusione
di cultura ed emozione.
Sarebbe stato vero insulto se avessero
firmato e l'autore riconosciuto.
Oltretutto letale offesa poichè per
loro, quella era democrazia culturale.
Parimenti a lor direi che oggi per
molti fotografi sconosciuti,sarebbe
un insulto ritenerli solo tali.
Disubbidendo alla logica,si arrestano
come rabdomanti di fronte ad un
modesto cespuglio,intuendo con
acuta facoltà visiva che lì sotto
si può nascondere acqua sorgiva.
Anche loro,pur anonimi,scrivon
versi con la camera e, si sa, per
un fotografo-poeta vale,spesso,
più una roccia desolata di una
basilica sconsacrata.

(ringrazio Rosa,di questo sito,
che mi ha ispirato queste considerazioni)

ES
Il Nume della poesia trasforma
l'astrale entusiasmo profetico
in ispirazione e in fantasia.
Nell'accezione nordica,la nota
musicale Es del mi bemolle,
si declina nel latino spes, o
speranza, in poesia.
Efesto,vestito di sottile lino
di càrbaso, offre a Pandora
il vaso,al fin che la speranza
lì rimanga, finchè nel cuor del
poeta mai si spenga.

Floresta
Accovacciata all'ombra di verdi boschi
ed imponenti faggi dall'ampia chioma
cinti,lassù dove l'aquila vola libera e
le stagioni conservano il loro colore
primitivo, sorge Floresta d'ispanica
origine. Dalla vetta si scorgono l'Etna,
l'Alcantara e le coste dello Jonio e
del Tirreno. Pietre,vicoli,pastori,fiori
pendono dai balconi,densi profumi e
forti odori di frutta fresca, avvolgono i
sensi del viandante solitario,quasi
immerso nel profondo immaginario
d'ispanico ricordo.
L'odore di muschio emana dai suoi
canali e archi di pietra son scolpiti
e cesellati.
Ecco Floresta d'immagini tempesta.
Sembra lontana, ma a chi la raggiunge
il cor si rallegra e nella mente, il
ricordo per sempre resta.

Incomunicabilità
Mi son chiesto perchè non mi hai capito.
Poi ho scoperto che sono stato io a non
farmi capire.
Forse tenevo la finestra chiusa e non mi
decidevo ad aprirla.
Ho sbagliato a chiudermi in me stesso,
a non consentire che gli stimoli dell'aria,
delle immagini,dei colori,della musica,
delle tue parole e del tuo parere,occorreva
riceverli, ascoltarli e vederli,in silenzio.
Ho capito che,poi,sarebbe arrivato il tempo
per parlare.
In breve, ho scoperto il segreto della
semplicità : mettermi al posto tuo,mentre
mi ascolti.

Il coraggio della paura
Spogliati dalle incrostazioni del tempo.
Così, nudo e crudo, incamminati verso
l'ignoto. Ecco il Destino.
Mani nude, muso duro.
Estrai l'acciaio, con viso fiero e altero
sferra colpi di mortaio e, se sarai vinto,
affonderai con Lui avvinto.
Dura sorte, dura morte.
Dietro noi si chiudon le porte.

In Loro memoria
Esiste laggiù in fondo a quella valle
un lago immaginario di silenti lamenti
ricco enorme campionario.
Son urla strazianti d'anime che non
senti di cuori lacerati d'uomini,donne,
bambini uccisi da follia di uomini crudi,
dementi.
E' un lago che non sgorga dalla terra
ma è colmo delle lacrime dei pianti
di milioni di quelle genti.
Galleggia su quel lago un Diario
veritiero scritto da una bimba,dal
suo vago vergine pensiero prima che
il destino la tradisse per davvero :
"Spero che ti potrò confidare tutto
come non ho potuto fare con nessuno,
e spero che sarai per me un gran
sostegno" (Anna Frank 12 giugno 1942).
Non mi vergogno che ancor oggi
quando lo rileggo,mi sento come
uomo, indegno.

Sentimenti
Nel vortice del grande fiume
il soffio della vita disperde
come piume i nostri sentimenti.
Tenta di riprenderli serrando
forte i denti, invano mano tesa
con lei la speranza annega.

L'ispirazione
Si nasconde tra sentimento e cuore,
l'ispirazione che parla d'esclusivo amore.
E' l'eterea ispirazione,astratta,pura
mistica folgore divina dono di natura.
Attende,come candido fiore,il giusto
scoccare della stagione esposta ove
in permanenza batte il sole.
Così matura, sboccia improvvisa
al suo primo calore.
Solo allora può esser colta da colui
che,in semplice attesa,non s'è
dannato in ansiosa resa.

Fuggire
Ah!, se potessi fuggirei; fuggirei
nello spazio desertico,unico,
incontaminato dalla civiltà occidentale.
Ah!, se potessi...; lì mi nasconderei
per ascoltare il soffio del vento,
il phon del deserto che l'oasi
disperde nei suoi sentieri.
Lì, dove il palmeto ondeggia;
lì, dove immense dune di sabbia
dorata,quando spunta l'aurora,
si adornano di sfumati,delicati,
velati colori; lì, dove la diga forma
un immenso lago simile a tovaglia
verde smeraldo; lì, dove le donne
fanno,sulle sue rive, il bucato
all'ombra degli albicocchi;
lì, dove sarei sorretto,solo, dalla
inesauribile passione per la
fantasia, per la scrittura e per
la bellezza irripetibile delle parole.

Fremiti e rimpianti
Quel giorno,ricordi?,tornasti dal collegio
e non mi degnasti di uno sguardo.
Abitavamo nella stessa casa,sullo stesso
piano; sò che fingevi.
Stavo giocando coi miei compagni giù
in strada.Sudato,spettinato,intimidito.
Salii velocemente in casa per sistemarmi
e cercai di vederti,arrampicandomi sulla
parete della casa di fronte alla nostra.
Gesti inconsulti di un bimbo che sentiva
i primi fremiti dell'amore.
Tu lo sapevi, tu mi vedevi...
Ci incontrammo molti,molti anni dopo.
Il tuo volto era bellissimo,come allora.
Solo lo sguardo era mutato;esprimeva
il sentimento di una donna matura.
Dispiacere?,comprensione?,rimpianto?
amore tardivo?
Oggi, anch'io sono mutato;tutto
è cambiato. E spesso mi chiedo se
avessi avuto l'ardire,allora,di confidarmi
mi avresti capito?e la nostra vita come
sarebbe stata?
Intanto, mentre scrivo,ascolto la
sinfonia n°3 di Brahms : ma come ha
potuto interpretare,un secolo prima,
questo mio struggente rimpianto?

Vorrei
Vorrei camminare solitario sino
all'eremo,su quella lontana dorsale
come umile pastore che non
discende ma risale.
Vorrei appoggiarmi a nodosa
verga d'avellano che mi conduca
sulla vetta e riposar sul falsopiano.
Vorrei discendere tra effimeri
corsi d'acqua,perdere rapidamente
quota e proseguire per irta strada,
da ricca flora trasformata in arte.
Vorrei proseguire tra rami di
ciliegi,di peschi in fiore,oltrepassare
ulivi,castagni,platani e il pioppo
nero. Il biancospino,il castagno,
l'edera,l'acero e il dolce pero.
Vorrei attendere lo spuntar del
sole e i suoi raggi filtrare tra i
fili dell'esile pioggia.
Vorrei vedere la sua immagine
sulla nuda roccia per ritrovare
la ragazza aspra e verace con
quegli occhi azzurri e tristi
che si spengono come brace.
Vorrei che le sue minute mani
fossero pronte ad accettare
alcuni fiori,finora mai visti.
Vorrei reprimere la vana gelosia
e ritornare nella città mia per
vivere schivo da carezze e
false tenerezze.
Vorrei sognare di rivedere
invano, quegli occhi incerti,
colmi di un sorriso,per
asciugare l'unica lacrima
che scende dal mio viso.

Un fiore da strada
L'avevo raccolta per strada
stanca,emaciata,delusa e ferita.
Non piangeva; era orgogliosa.
Oh! ma quanto era bella!
La condussi al pronto soccorso
dove medici gentili la curarono
e le dissero di proseguire gli
impacchi sul volto, nel punto
preciso della ferita.
Mi disse che era stato il suo
protettore a colpirla duramente,
per lo scarso impegno nel
trattare i clienti.
Oh! ma quanto era bella!
Capelli neri,occhi neri.
Tra i capelli, vicino all'orecchio,
usava mettere una rosa rossa.
Il contrasto era poesia pura.
La riportai al suo albergo.
Tornai dopo alcuni giorni;
la camera era vuota.
Chiesi al proprietario dove
fosse andata
"E' morta la settimana scorsa",
mi rispose.
Solo in quel momento capii
che avevo raccolto un fiore.

Indiscreto
Se usate in momento inopportuno,
anche parole in poesia possono
creare ferite a qualcuno o a più d'uno.
Non insistere occorre quindi
e fare in modo che il poeta senti.
Frenar l'impeto è necessario
per non spingere altri,fuori binario.
Occorre tempo e pazienza e far
sì che nessun'altri senta.
Ormai, è risaputo, che lo stato
d'animo è incostante.
Non ferire si deve alcuno se
col pensiero egli è distante.

Bianco e nero
Pelle bianca pelle nera
salta i confini un vero cuore,
non v'è dogana nel mondo
a sfera, di un sol colore
è il vero amore.
Domande assurde non
convincenti giungon da
amici e parenti : ma come
ci s'innamora di donna
nera, dimenticando i
volti di cera?
Il contrasto, seppur
evidente, non scalfisce
il senso tonico di un
rapporto della mente
che offuschi l'amor
daltonico.

Nebbia
Offusca il tempo l'eccesso
propositivo.
Spesso,a chi non lo sente,
s'ottenebra la mente.
Frenare,nella vita, è segno
di saggezza.
Se gli anni conti con le
dita, esprimi tenerezza.
E se combatti la
tua partita,ritornerà
la fresca brezza.
Riconoscere l'errore
privilegia consapevolezza:
è l'acuto solitario di
un tenore temerario.

Rosso Trevi-remake
Con altro gesto convinto,
di colorate palline,
Trinità dei Monti
ha dipinto.
Scendono a valle
con allegri saltelli,
anche i gradini son
resi più belli.
Il gesto remake
è protesta dello
stesso artista,
inviso a politici
di destra e sinistra.

Laetitia
Poetica madre, di tua natura
son profonde le parole del
poeta che nei cuor laetitia
infonde.
Scossi dal vento i rami dei
pioppi, molteplici foglie
lascian le lor origini
nude e spoglie.
In notturna fresca,umida
rugiada, sboccia nell'ombra
l'asfodelo che copre di
melanconica sua bellezza,
il prato del suo velo.
Ai bordi dello stagno,
esili steli, son congiunti
in ragnatela, dall'opra
dell'umil ragno.
Là, in fondo alla radura,
s'ergon colline simili a
mammelle ed il mio cor
brama uscir, per riveder
la luce delle stelle.

Componimento infantile
Non l'avrei mai creduto, eppur è accaduto.
Son ritornato bambino e provo le stesse
sensazioni del tempo d'allora.
E questo mi succede solo ad una cert'ora.
Quando verso sera accendo il mio schermo,
leggo quanto ho scritto ed oplà d'incanto
s'allontana il freddo dell'inverno.
Magnifica sensazione...rivedo le parole
che ho scritto la mattina e ricevo anche
i complimenti dalla cara Bove Cristina...
Non sò chi ringraziare, se il caso o la
convinzione che quanto nascondiamo
dentro,senza tanto pensare,sia soltanto
e solo, la nostra vera passione.
(dedicata a Cristina Bove)

Sogno o son desto
Qual giorno è giorno
s'ella non m'è accanto.
Qual musica è musica
s'ella non m'è vicino.
Muto è il canto dell'usignolo
alla luce del mattino,
eppur ripreso ha il volo.
Spento è il cielo e l'animo
mio s'offusca appannato
da grigio telo.
Qual furia mi sorprende
se l'ombra sua il mio cor
con ansia attende.
Immacolate son pagine
del mio foglio; non respira
la mia mente. Pulsa
come colpi di duro maglio.
Vorrei scrivere frasi amabili
e sentite, ma con parole
mai udite.
E la sete del peccato
la mia gola ha già seccato.

Anche le stelle si amano
Nella notte buia e oscura
il satellite si avventura.
I suoi occhi hanno scoperto
che amor non è privilegio
di nostra natura.
Son definite "stelle binarie",
nell'Universo dell'isola
stellare,e non sono solitarie:
Han scoperto che anche
loro sanno amare.
La prima,all'altra amata,
di sua materia resta senza
per consentirne l'esistenza.
Nel quadrante nord della
Sfera Celeste,si festeggia
inconsciamente questo
amore impertinente.
Messaggi di felicitazioni,
con variopinti aquiloni,
da molti bimbi verso
nuvole sono spinti.
Legati ad un sottile filo
preparato con miscuglio
d'uova,amido di riso,colla
e polvere di vetro,il loro
messaggio verso il cielo
è stato inviato.

Nell'Oscurità
Fuori è ancora giorno ma qui,dentro,
l'oscurità stò abbandonando la luce
del sole e le prime ombre appaiono
dietro la porta.
Non desidero muovere neanche un
dito, ma restare immobile mentre
nello stomaco provo un vuoto
insopportabile.
Ricordo il tuo nome,quello che mi
hai detto ieri.
Domani, lo sò, lo cambierai ed io
mi consumerò nel dubbio.
La tua fatalità sopravvive nell'equivoca
distanza, ed io vorrei che tu cadessi
ai miei piedi e ti sottomettessi alle
mie ragioni.
Il tuo equivoco linguaggio offende il
mio cuore, e allora mi allontano dal
tuo corpo.
Ma la tua bocca mi attira e quasi
vorrei morderla.
Desidero le tue labbra, non chiedo
che questo.
Allora le tue palpebre sfioreranno
le mie e i nostri aliti saranno un
unico alito.
-Ispirata da A Veces, En Lo Oscuro di Giusy Palumbo-

Creatività
Il nostro inconscio racchiude tutto,
me se si sente osservato e stimolato,
si rinchiude nel suo guscio.
Così rapido e alquanto tosto,
si rimette quindi in lutto.
Con artisti e coi poeti,la creatività
gioca col loro subcosciente.
Per esprimerla,quando sgorga
dalla mente, è necessaria una
trappola costante.
 

Sbanda il gregge
Di rosso dipinto il lampo improvviso
d'azzurra frangia listato spezza
trasversalmente il nero della notte.
Terrorizzato da simile luce d'abbaglio,
tenta il pastore di trattenere il gregge
intimidito che, sotto gli scrosci di
pioggia, il dorso d'umidi gomitoli
di lana impastata, sbanda e si sparge
sul cinereo sudore della terra.
Giunti alfin nell'accogliente riparo
della malga solitaria, ravviva il pastore
i ceppi del camino tra i belati delle
pecore nostrane che, come suoni
d'otre rammentano l'eco delle cornamuse
in terre assai lontane.

Una semplice preghiera
O Signore, so che esisti; fa sì che il malato,
nel suo destino desolato,non sia mai abbandonato.
O Signore, so che esisti; fa sì che quel pezzetto
di prato, rimasto di fronte all'isolato,
non venga ricoperto di cemento colato.
O Signore, so che esisti; fa sì che gli uomini
capiscano come le guerre possano essere
evitate se solo intuissero il perchè Tu sia
finito in Croce.
O Signore, so che esisti; fa sì che l'umanità
alfine distingua quanto sia diverso e grande
l'Amore rinchiuso nel Tuo Cuore.
O Signore, perdonami se non vengo spesso
a Messa, ma Tu sai che ho fatto una promessa.

Notte insonne
Da dietro i vetri della finestra,
alle prime luci del mattino,
osservo in lontananza, del
cielo l'azzurro.
Per un solo istante mi giro,
quel tuo bel viso posato sul
cuscino, mi soffermo e ammiro.
Avvolta in candido velo non
odi ciò che esprimo col
pensiero,in timido sussurro.
Come in volo di gabbiani
t'insegnerei a volare.
Vaste valli e verdi prati
ti potrei regalare.
A braccia aperte, ciò che
dona la natura, potresti osservare,
e quelle rosse labbra tue
oserei alfin baciare.
Il canto delle allodole ti
risveglia dal tuo sonno
ed io, da molte ore,
ormai più non dormo.
(pensando al Globe Theater)

Un fascio di rose
Parrebbe gesto semplice l'offrir
di rose un fascio, eppur non è
così facile se il gesto è rude e
labile.
Occorre che l'offerta sia docile
a braccio flessuoso e lento, che
l'altra possa accogliere come
un corpo di bimbo fragile.
Son braccia di madri amabili.
E non attender alcun grazie,
lo s'intuisce guardando i lor
occhi che brillan di propria luce
in ringraziamenti semplici.
(dedicata a tutte le donne)

Ad un'amica sconosciuta
Nulla mi consola al mondo
fuorchè la tua comprensione.
Ti cercavo tra le vie della
città,passando cercavo i tuoi
occhi,soltanto loro mi
comprendono.
e c'era un solo punto sensibile
in tutta la città contrassegnato
dal tuo cuore che batte con
voluttà velata di dolore.
Dove sei? Odi la mia voce?
Ti cerco sempre e non ti trovo.

Cyrano
Le nubi cominciano
a dileguarsi.
Il pelago s'acqueta.
Respingi il lamento
vago.
I raggi incandescenti
brucian gli sterpi,
devastan la campagna.
Opprime la mente
il pensiero altero.
L'amor che infiamma,
del legno è il tarlo.
Convien indossar
la corazza seppur
scortica le braccia.

(dedicata a Melina)

Tristezza
Sabbia finissima, sottile.
Granuli sparsi nella polvere,
gettati in umido barile.
Cratere di vulcano spento,
risonanza greca al suono
della cetra.
Fumo ineluttabile soffiato
via dal vento.
Ombra del passatto
che s'arretra.

Solo
E se stessi nel buio della notte
disteso su una duna del deserto
e osservassi lassù quella falce
d'argento e quella stella solitaria
crfistallina e attendessi il sorgere
di quella sfera di fuoco e i suoi
bagliori rosso-arancio e ascoltassi
quel silenzio così pieno
di un'eco assordante?

Temporale
Sulle colline ciuffi di nuvole
timide e lente s'abbracciano
sino a tramutarsi in un
enorme gomitolo grigio.
Il vento che preme da nord
lo spinge verso il basso
avvicinandolo al terreno.
I primi tuoni scuotono l'aria
seguiti da lampi improvvisi
e da schiocchi di frusta.
I primi coralli di pioggia
s'ingrossano sino a diventare
chicchi di grandine che
percuotono il terreno,
violentano rami,foglie,
coltivazioni e vigne.
Inconsapevole fenomeno
innocente e contemporaneo
dono che disseta aridi
terreni incoltivati.
L'umido forte profumo
d'ozono pervade la valle.
Cessato il temporale,
timido il contadino ritorna
nel suo campo e,mentre
risale sù per la collina,
i primi raggi del sole
lo baciano in fronte.

Riflessione
Uso parole improprie,
termini un pò ridicoli.
M'illudo di comporre
poesia, ed è solo
fantasia che,a volte,
le assomiglia.
E' un'iperbole la
mia vita.
M'illudo,quando cito
l'infinito, di usare
un termine forbito ;
mentre,anche se
vivessi un centenario,
comincerei solo
un esiguo inventario.
A volte mi sento
perduto come fossi
muto eppoi riprendo
coraggio, anche per
un sol minuto.

I guardiani del faro
Ogni tre giorni i turni di guardia
si alternano, nel faro sullo scoglio.
Un turno ogni ventiquattr'ore.
Il denaro per l'acquisto delle
vettovaglie, veniva fornito ogni
tre mesi. Se non si comprava
tutto il necessario,si rendeva
necessario attendere due settimane
fino al cambio successivo.
Il denaro restante era suddiviso
tra ogni guardiano.

Le provviste di emergenza,durante
i periodi di totale isolamento per
il maltempo,dovevano bastare
per diciotto giorni.

Nel turno,dalle sei del mattino alle
dieci della sera,si preparava la
colazione.
Il turno successivo preparava
il caffè.
A settimane alterne si cucinava
e si provvedeva alle pulizie.

Nelle notti più buie, c'era lo
"yakamoz": il riflesso della luna
sul mare.

Mi piace
Mi piace andare in piazza
alla mattina,
osservare persone che offrono
un euro, a mani tese,
mi piace alzar lo sguardo,
veder la Madonnina,
mi piace esser, tra tanti,
un milanese.

In costamte ricerca
Se abbandonassi le mie idee ossessive,
costanti,uniche,prive di un'idea centrale
che desse valore ai miei vaghi interiori
pensieri?
e se fornissi al mio animo il dominio di
un pensiero centrale, il paesaggio interiore
si arricchirebbe, varierebbe e,cercando
una cosa sola,ne troverebbe molte altre.

Metafora
Siamo
la
metafora
di
noi
stessi.

La vita è bella
L'amore nel mondo
è tutto intorno.
Non si vede.
Bisogna cercarlo
e,quando l'hai
trovato,bisogna
donarlo.
Perchè?
Perchè la vita
è bella.

Lei
Io non la conosco;
non l'ho mai incontrata,
ma sento che è vicina.
Sento il suo ansimare
vicino al mio viso.
Sento le sue mani
che stringono le mie.
Immagine fantasiosa,
fantastica della mia
fantasia.
Mito irragiungibile,
freddo desiderio nel
fuoco ardente,dalla
cenere del tempo
riemerso.
Profumo di donna,
soave,dolce,rara
creatura, dono
della natura.
Sfioro i suoi capelli,
esili steli biondi,
spighe smosse
dal mio fiato.
Occhi profondi
penetrano nel
mio petto.
Frecce d'amore
lancia il suo arco;
colpiscono il mio
cuore.
Spunta l'alba
il risveglio mi sbanda.
Mi sento stanco
e piango.

Il vascello fantasma
Fissando gli occhi stanchi
con sguardo vitreo e spento
vidi levarsi a ponente
il sorgere di vaga ombra
che nebbia fu sull'onda.
Mi parve strano punto
sinchè non fu nei pressi
giunto.
Non fu mio l'abbaglio
chè dal sonno ormai
fui sveglio.
S'alzava, beccheggiava,
virava.
Mi colse un senso
d'asma, apparve
alfine l'ombra del
Vascello Fantasma.

Non ha titolo
Come posso offrirtelo se
non può essere offerto?
E se potessi offrirlo,
sarebbe oggetto limitato
perchè l'oggetto offerto
ha un senso finito.
Ma quello che non
posso offrirti, non ha
termine.
Ed è l'infinito.

Eterno amore
-In quel tempo così lontano,
ricordi? ti donai un fiore.
-Sì,rammento,perchè?
-Per riportarmelo.
-Quando?
-Quando il tempo l'avrà
appassito.

Il risveglio della primavera
Il profumo della primavera
risveglia dal suo lungo sonno
il bosco addormentato.
Riavvolge il telo del freddo
silenzio invernale, e scopre
il corpo della natura.
Tronchi di betulle argentate
s'ergono fiere sul verde
tappeto dei prati,innalzando
verso il cielo,flessuose
vergini chiome.
Nasce un delicato disegno
composto,composto
dall'intreccio di penduli
rami,creando un tenue
mosaico di fragili foglie
appese ad esili piccioli
abbracciati al tronco.
Sposalizio degli amenti
di noccioli e castagni.
Matrimonio nella natura
del bosco,spontanea
Chiesa,testimone della
bellezza del creato.

Soffrire
Essere prepàrati ad amare
non necessariamente
corrisponde ad essere
amati.
Prèparati a soffrire
che solo sofferenza
risolve il compito
che il destino ti ha
assegnato.
E tu aiuta il tempo
ad aiutarti.

Natale
Bianco il tetto
della capanna
di neve
come panna.
Il rustico giaciglio
s'illumina
del Figlio.
Il fiore della
Mamma
sarà in eterno
il giglio.

Oltre la siepe
Laddove una siepe di rami misti
può essere saltata con armonico
slancio,si rendon felici giorni tristi.
Sottili armonie di chiare conclusioni
colorano la mente con suoni armoniosi.
Osservare le querce mediterranee
oltre i cateti di desertiche dune.
Udire il boato dei vulcani,
vedere il silenzio delle rosse
ondulazioni cancellate domani.
Sostare all'ombra di vaste acacie,
riprendere il cammino sotto i raggi
cocenti del sole,mentre brucia
la pelle sui visi scuri e offrire
l'acqua dall'otre,con gesti puri.

Mistero
Il silenzio del gelo trasforma l'acqua
in ghiaccio.
L'oltraggio del colpo rimbalza a ritroso.
Il calore della pietà consola cuori commossi.
Sotto un velo di lacrime le parole diventano
mistero.

Sognando
Nel buio della notte
spesso sogno felicità svanite
mentre,alla luce del giorno,
il sogno è voce muta che
in feroce ferita si tramuta.
Ma perchè,di giorno,il passato
ritorna nel rimpianto di
quello che fu?
Dolce,dolce,quel sogno
notturno che ogni avversità,
ogni difficoltà m'ispirava
a superare e scuoteva
l'indifferenza dell'animo mio.
E,nonostante quelle illuminazioni
notturne intravvedessi tremule
in lontananza,cosa può
chiedere di più l'animo mio,
alla luce della vita diurna,
se non stella della Verità?
-Poesia ispirata da "Un sogno" di Ezra Pound-

Nella notte di San Lorenzo
La notte di San Lorenzo,
il bimbo ,affacciato alla
finestra,osservava il cielo
stellato.
Mamma,chiese,quante
sono le stelle?
Vedi,piccolo mio,rispose
la mamma,tu pensa al
numero più grande del
mondo eppoi aggiungine
uno..............................
In quel preciso istante,
ne cadde una.

Cristalli di sale
Riemergono cristalli
di sale
lacrime affondate
nel profondo del
mare.
-Poesia ispirata da "Sale" di Cristina Bove-

Corone
Corona di spine sul Suo capo.
Corona dell'Universo l'Arcobaleno.

Paolo e Francesca
Silenzio,da questa stanza
nessuno esca.
Stiam per leggere la storia
di Paolo e Francesca.
Ignara,di Lancillotto e
Ginevra,ella leggeva
un libro che la travolgente
passione di due cuori
narrava.
Paolo,seduto accanto,
mise la sua mano nell'altra.
Nulla temendo le sorrise.
Giunta al brano di intima
bellezza,volse Francesca
il volto verso Paolo che
la baciò,tutto tremante.
S'innesca la scintilla
che la fiamma del destino
tramuta in dramma.
Di quel bacio,triste è la
storia: decise la sorte
che lor condusse ad
ingiusta morte.
Nessun credito la poesia
avanza,or possiamo
uscire da quella stanza.

Il faro
In un mare sconosciuto costeggio
grandi campi.Uno,immenso e verde;
l'altro,immenso e rossastro.
Un basso muro di grigie pietre,
divide i due campi.
Il vento ha piegato gli steli dell'erba;
l'aratro,con il sole basso del tramonto,
ha formato solchi nella terra,
disegnando strisce simili a tegole
d'argilla,allineate.
Faggi piegati dalle intemperanze
del tempo,ginestre gialle come
lo zafferano,giunchi acuti e alte
festuche.Improvviso,appare il
faro: un'alta torre bianca a forma
di cono.Indica la rotta finale del
viaggio per l'approdo.
Dalle bitte si avvinghiano le
gomene agli ormeggi del porto.
Voli di gabbiani,volteggiano intorno.

Paesaggio argentino
Come bianco fantasma
di ghiaccio formato,appare
improvviso l'errante gigante
sulle acque splendenti
di verde smeraldo,del
"Lago Argentino".
Immane blocco squarciato
da profonde fessure
verticali,specchio di
icone infernali,da Dante
nel tempo narrate.
Sublimazioni spirituali
di evoluzioni geologiche
dal paesaggio argentino ,
in poetica incantevole,
trasformate.
"Perito Moreno",nome
latino nel tempo mutevole
come la steppa,priva di
sete,da pioppi,salici e
pini,trasformata nell'oasi
"El Calafete".

Petra
Lungo l'itinerario che già
fu dai greci percorso, si
addentra il viandante tra
centinaia di ettari
coltivati a vigneto.
Ipnosi di declivi
degradanti verso
il Mar Tirreno,rustici
casolari di pietra
colorati,intensi
profumi di ulivi
centenari,sparsi
nella maremma.
Appare Petra etrusca
di Suvireto.
Fantastica immagine
naturale,bellezza
sorprendente per
colui che osserva.
E dai boschi di
sughere,mescolati
alla macchia,all'alba
lo sguardo spazia
sino all'Elba isolata.
Potenza del paesaggio
toscano che i cuori
intenerisce e affascina
senza esitare.
Magnifica cornice
di colori che amor
mosse e ci fa parlare.

Ascoltare e cogliere
Tutto ciò che osserviamo
e ascoltiamo,in modo
artigianale,sono segnali
della natura sepolti
da tempo immemorabile.
Lo sforzo della penna,
tra le nostre dita,è quello
di estrarli da quel pozzo
dei ricordi che,occultandoli,
li ha sprofondati e coperti
sotto un terreno melmoso
e scuro.
In un buio che da tempo
li ha soffocati e costretti
al silenzio immeritato.
La loro salvezza è legata
ad un linguaggio che solo
possa restituire movimento,
suono.
In quel suono misterioso
impercettibile che regala
appagamento e felicità.

Ho deciso di scriverti
Se non puoi udire
la mia voce,allora
ti scrivo.
Ho raccolto le
note musicali,
le incido qui,per te:
Do : dove ti ho sognata?
in un giardino di glicini
dal profumo inebriante;
Re : Resto in attesa
del tuo ritorno per
ritrovare la mia tranquillità,
Mi : Mi sento triste
e non penso che a te;
Fa : Fa che il tuo volto
riappaia ai miei occhi
ansiosi;
Sol: Solo tu puoi ridarmi
la gioia;
La : La quiete sei tu;
Si : E' questo che attendo
dalle tue labbra.

Rivergaro
In quel di Val Trebbia,
umile spoglia solitaria,
appare un'umile
dimora che,quando
dicembre spunta,
si rintana nell'eterea
foschia della bruma,
dono della natura.
Le poche genti
osservano,tra rami
contorti e nodosi
di salici piangenti,
le fredde colline
inumidite dal rio
Vergaro che il Trebbia
ha generato.
Melanconico e memore
del remoto passato,
ritorna il poeta
alla sua Rivergaro.

Il mendicante
Stava,il mendicante,
accovacciato all'angolo
della quinta strada.
Tendeva la sua mano,
il mendicante alla
folla che,passando,
lo ignorava.
Poi vide,il mendicante,
un'ombra che si avvicinava.
L'ombra sostò innanzi
al mendicante che le tese
entrambe le mani.
Nella destra,si trovò
un tozzo di pane e,
nella sinistra,una ciotola
d'acqua fresca.
Mentre l'ombra si allontanava,
il mendicante chiese:
-ma,tu,chi sei?
Da lontano,udì una flebile
voce che rispose:
-sono la coscienza,sono la coscienza...

La vetta irragiungibile
Come fu che immaginazione e curiosità,
mi spinsero a scalare in sogno,un monte
fantastico,infinito,tentando di raggiungere
la sua vetta,invisibile e irragiungibile?
Più salivo e più difficoltà si aggiungevano
a difficoltà.
E qual'era il desiderio che mi spronava
a proseguire tra folate di vento,sempre
più prepotenti?
Forse era l'anima desiderosa di avvicinarsi
al cielo per vederne la bellezza e il mistero?
Non ebbi mai risposta e ridiscesi.
E il vento tacque.

Bolle di sapone
Nel giardino la
bimba gioca.
A bolle di sapone,
gioca.
Salgono............
scendono.........
scoppiano........
scompaiono.....
Non si rende
conto che in
ogni bolla,
è racchiuso
un brano di
pura poesia.

L'errante
Millemiglia terrestri ha viaggiato,
millemiglia marine ha navigato.
Città,paesi,montagne,colline,
enormi praterie ha visitato.
Porti,isole,coste,atolli corallini,ha costeggiato.
Ma nostalgia della casa,mai lo ha abbandonato.
Sul freno,il piede ha premuto e gli ormeggi
ha lanciato.
Col corpo stanco,felice,
all'origine è ritornato.

Semmai
Semmai dovessi scegliere,
sceglierei un cammino rettilineo,
eviterei deviazioni e illusioni.
Semmai dovessi ricevere
un elogio,vorrei la riconoscenza
dell'unico amico sincero.
Semmai il destino dovesse
decidere sul mio futuro,
non avrei obiezioni,
tutto è stato già stabilito.
Semmai dovessi avere fortuna,
la vita mi ha favorito.
Molti anni ho già vissuto,
il tempo mi ha premiato.

Tra luna e sole
Eccòme pallido volto di donna,
appare la luna nell'arco celeste
tra mille e mille occhi splendenti.
Nasconde timida,con pudore
tra veli trasparenti di fragile
seta,il suo tenue sorriso a
conforto del nostro vivere quotidiano.
Eppoi appare il sole che,generoso,
irradia calore a riscaldare mare
e terra,anime,fiori e foreste.
Lentamente,poi,scompare
ad ovest,nell'alternanza di basse
e alte maree.
Noi,ignari e dimentichi,osserviamo
silenti l'enorme cecità umana,
ingrata e irriconoscente...

Ieri
La sua voce
è l'eco della mia.
La sua immagine
è il ricordo
di un'illusione.

Stroke
Rompere il silenzio
con un colpo di
accetta sul tronco
dell'ulivo.
Urlare per torti
incompresi
e piangere,consapevole
d'avere insultato
un albero innocente,
testimone inconsapevole
del tuo dolore.

Sogno di una notte
d'inizio inverno


Inconsueto improvviso sogno
di una notte d'inizio inverno,
nel ricordo del primo risveglio:

Con lenti flessuosi movimenti
di candide mani,scivolano
capelli dorati tra i solchi
del pettine d'avorio brunito.
Il capo chino riflette
nello specchio l'intenso
color ceruleo di occhi
umidi di lacrime felici
per l'incantevole visione.
Un profumo dolce,intenso,
inebriante, si espande
nella stanza mentre
i primi deboli raggi del
sole penetrano dalle
fessure delle persiane.

Sconosciuta,che nome hai?

i-care
Me ne importa,mi sta a cuore.
Traduzione letterale della scritta
sulla Scuola di Barbiana.
Controsenso,utopia?
non scherziamo,suvvia!
Realtà anticipatrice per
quel tempo,fuggito via.
Richiamo alle coscienze
con coraggio,senza timore.
Risveglio dell'onore per
sgelare,con calore,
coscienze e ingiustizie,
senza pudore.
Me ne importa,mi sta a cuore.
Questa è "scritta"
che fa onore.

Robinson Crusoe
Si vive soli tra milioni di persone.
Siamo come naufraghi abbandonati
sulla spiaggia.
Ci organizziamo per sopravvivere
poi scopriamo un'orma sulla sabbia
e scopriamo che quell'orma
appartiene alla compagna
della nostra vita.

Arte spontanea
Su un muro, un graffito :
"il poeta sei tu che leggi..."
Mai cancellato.
Forse è stato apprezzato.

Azzurro cobalto
del faro si riflette il raggio
sull'azzurro del mare cobalto;
in apparenza tutto è calmo
come un miraggio.
ma la visione crea un sussulto.

Sensazioni emotive
Accarezzare il vento
fotografare l'aria
udire il silenzio
sordo al frastuono
circoscritto nelle tempie.
Tempo immobile
supinamente atteso.
Speranze deluse
melanconia sul volto,
mani rinsecchite
come foglie appassite.
Dondola sulla sdraio
la nonna che,sul
terrazzo,osserva
i panni stesi mossi
dalla brezza marina.

L'arco di Robin Hood
Dal cuore dell'albero
di acacia si ricavava
il legno per l'arco
di Robin Hood.
Scagliava frecce
di legno l'arco
di Robin Hood.
Colpivano al cuore
ricchezze smodate,
offrivano al povero
spiragli di luce
per dare un senso
alla sua povertà.
Arcieri schierati
attorno al fuoco
rendevano omaggio
al legno spezzato
dell'arco di Robin Hood.
Dal cuore del legno
dell'albero di acacia
si ricavava
l'arco di Robin Hood.

Dolci ferite
Schegge di poesia
feriscono il cuore
con lieve tremore

Il nostro lamento
Nei periodi scuri
dell'esistenza umana
viviamo imprigionati
con catene d'acciaio
non forgiato.
E' gelido ferro temperato
che ci opprime
non dichiarato,ma ti
spoglia e toglie dignità.
Non è fuoco che brucia
sulla nostra pelle
ma ignavia e cecità
di chi non vede
e non sente
il lamento del sofferente.
Solo allora,con l'anima
denudata,capiamo
quanto l'immaginazione
sia migliore della realtà.

Arsura
pervasa di tristezza è l'intima
poesia
dell'animo mio
come vento afoso forma
cristalli di sale
-Poesia ispirata da "Afa" di Antonia Pozzi-

Polvere
A chi dobbiamo chiedere
l'origine dei nostri sentimenti?
Chi dobbiamo ringraziare
per quello che sentiamo
nell'animo e tentiamo
di esprimere?
Chi legge comprende
quanto laceri il dubbio?
Scaviamo nella terra
con picconi di pazienza
lentamente senza fretta.
Non troviamo che polvere.
Ma,forse,la risposta
è proprio questa.

Il frigorifero
Con semplici interventi
definisce il Parlamento
"una sorta di frigorifero
dei sentimenti".
Questa è pura fantasia
trasformata in poesia.
Della frase ne è stata
l'ispiratrice una attenta
Senatrice.

Bugie
Come stai?
Bene grazie,
e tu?
Molti anni son
trascorsi.
Le mani mi stringevi
tra le tue con passione.
Come stai?
Bene grazie,
e tu?
I capelli accarezzavo
con movimenti
lievi e lenti
e le labbra dell'amore
sulle tue con tremore.
Come stai?
Bene grazie,
e tu?
Ma quale gomma
ha cancellato
il ricordo di quel
tempo così lontano?
Odiavo i convenevoli,
ora li usiamo
con freddezza,
distacco apparente:
ma come fai
a non capire
ciò che il cuore
vorrebbe dire e
la verità racchiusa
nella mente?

Flash
Sfonda lo spazio
l'idea del poeta.
S'incunea nel sogno
la luce che l'animo
acquieta.
S'illumina la trama
di un disegno
arcano e beve
alla fonte che
lo disseta.

Due anni di Valentina
Son centesimi,
Valentina voce esile,
pronuncia.
il loro senso
non conosce,
bimba candida
Valentina.
Occhi azzurri,
viso dolce
sorriso puro,
accattivante,
son centesimi,
Valentina.
Voce esile pronuncia.
Il loro senso
non conosce,
Valentina.

Click
Desideravo che le ore
trascorressero lente
come sabbia
nella clessidra.
Scorre veloce
la nostra vita
solo una foto
ha fermato quel
tempo.
Stringo l'immagine
tra le mie dita.

Clamore, silenzio
immobile il vento
-Poesia ispirata da "Mattina" di G. Ungaretti-

L'ultimo vagone
La notte è tersa e gelida come lama d'acciaio.
Le due luci tonde e rosse dell'ultimo vagone
paiono due occhi che si allontanano rapidamente.
Rieccheggia il motivo di un bolero la percussione
delle ruote sul ferro dei binari.
Il battito diventa sempre più flebile e,pian piano
scompare:
ta-ta-tatan,ta-ta-tatan,ta-ta-tatan,ta-ta-tatan,ta-ta
tan-ta-ta-tatan,ta-ta-tatan,ta-ta-tatan
ta-ta-tatan,ta-ta-tan,ta-ta-ta
tan,ta-ta-tatan,ta-ta
tan,ta-ta-tatan
ta-ta-tatan
ta-ta
tan.

Dove sei?
Vorrei aver studiato musica
per dedicarti una canzone.
vorrei essere un pittore
per ritrarti sulla tela e se
fossi scultore,scolpirei
qualcosa che mi fu tolto,
l'immagine del tuo volto.
Sono un romantico indeciso,
non so scegliere tra
passato e futuro.
A volte la realtà mi delude,
mi accontento dei ricordi
che mi ritornano nella mente.
Ascolto quel motivo che
cantavi con passione,
sfogliando quel libro
che leggevi con ardore.
Tra le pagine ritrovo
brani di poesie che al
crepuscolo scrivevi.
Il rimpianto mi pervade,
perdonami,non so che farci.
Il mio cuore mi si stringe
e mi dice che tu...per
sempre taci...

Nei miei ricordi
nei brevi incontri
ci salutavamo con il "lei",
con l'anima
avrei voluto dirle
"ti amo".

Perchè?
Ma perchè vuoi soffocare
l'anelito delle ispirazioni?
Lascia che sgorghino
dalle tue mani pure.
Lasciale accarezzare
dalle nuvole avvinghiate
al cielo.
Dopo verrà la pioggia,
complice delle tue
lacrime.
Spunterà il sole che
le asciugherà,
offrendoti l'arcobaleno.

Divergenze parallele
Scortesia e gentilezza
viaggiano su binari opposti.
Se alla prima risponde
la seconda,si sa di certo
che la poni fuori onda.
Sintonizzare occorre,quindi,
con santa pazienza,
nuovamente la frequenza.
E' opportuno e risaputo
che la poesia tranquillizza
e riporta l'armonia.
Alla Camera e al Senato,
da tempo l'hanno dimenticato.

Realtà
Gli imbecilli non son rari,
si perdona l'imbecillità
non la crudeltà.
Ignorano con supponenza
quanto sia l'evidenza.
Son rapidi a malignare,
persino il fondo del mare
sono abili a scavare.
Il calore scioglie i ghiacciai
e il mare fa seccare.
Si frantuma il granito,
confermano: non son guai.
Il silenzio è retribuito
per ignorare le calamità.
Troppo tardi ci accorgiamo
delle tristi realtà.

Pensiero in-itinere
Dinamico pensiero,
attednto interprete
di debolezze umane,
scava tratti d'esistenza.
Filo conduttore
evolutivo.
Riduce violenza,
difformità evidenti.
Rigurgiti di coscienze
ferite,superano
l'orizzonte dogmatico.
Cerca,nei crepuscoli
del mattino e della sera,
il consenso e il confronto.

Rosso Trevi
Un gesto convinto,
per alcuni un insulto.
Di rosso ha dipinto
fontana di Trevi.
Son versi non scritti,
quell'acqua non bevi.
Scintilla di genio
di un poeta di parte.
Atto straordinario
di un gesto d'arte.

Il coraggio della paura
Il coraggio della paura
s'inoltra nel bosco della vita
sposta i suoi rami
con le sue dita.
Lacera il silenzio
d'umidi riflessi
nelle gocce incantate
allieva sofferenze
ormai dimenticate.

Semplicità
Osserva la luna che splende,
il cielo sommerso di stelle,
ascolta il suono del vento
i fruscii delle foglie ingiallite
che i passi han calpestate.
Ravviva la brace nel camino,
riaccende la fiamma del fuoco
l'ombra del suo destino.
Attende la gioia di un sorriso;
la mamma del bimbo
non sa nulla.
Ha composto la più bella
poesia del mondo :
è lì, nella sua culla.

Luce e ombra
Pregusta la polvere da cui
siamo stati creati.
Pregusta la foresta e la
pioggia nelle quali
cresciamo.
Pregusta il vento e le
foglie delle palme
che ci accarezzano.
Ascolta il cuore di
tua madre che batte
e vede.
Ogni giorno,nel freddo
della sera,ascolta
i tuoi passi e ti prende
tra le sue braccia.

La frana
Scava la goccia,
si sgretola la roccia.
Esplode la cima,
innesca la mina.
Incredibilmente
espropriata
è la gente.
Un amore infinito
svanisce nel cielo,
rincorre il pensiero
un disastro annunciato.
Resta soltanto
il ricordo ferito.

Chavez Ravine
Ascolto il suono
della "beguine",
penso al quartiere
di "Chavez Ravine".
Rivedo le immagini
sul mio schermo,
appare Los Angeles
in pieno inverno.
Tristi visioni
di un campo di "baseball".
Questa è la fine:
"that is all".

Rondini in volo
Andata,ritorno.
S'invola lo stormo.
Ondeggia,serpeggia,
s'avvinghia,s'avvince
il cerchio si stringe.
Diventa il suo volo
una treccia,un assolo.
Disegna nel cielo
un ordito di velo.
Un sibilo veloce
richiama la lor voce.
Si stinge,respinge,
si pente,rimpiange.
Ritorna nel cielo
l'ordito di velo.
Andata,ritorno,
s'allontana lo stormo
diventa pian piano
un puntino lontano.
Resta il ricordo
negli occhi di un bimbo
il disegno di un sogno,
nel cielo dipinto.

il Varco
...il raggio luminoso
fende l'oscurità
si dissolve nell'aria.
Penetra nell'anima...

Borotalco
Risalgo a ritroso
un percorso compiuto.
Ritorno sulle tracce
di un sogno perduto.
Mi torna in mente
con memoria sbiadita
un remoto percorso
tutto in salita.
Una mano tesa
con dolce tremore
offriva tenerezza
e frasi d'amore.
Quel tempo è svanito.
Raccolgo i ricordi
rammento un profumo
di fiori su un palco
era il profumo di borotalco.

Gocce d'acqua
Goccia priva di colore,poh!...
goccia monca di sapore,poh!...
goccia senza odore,poh!...
acqua elemento purificatore,accadue-o!..

Sogno svanito
Nel silenzio,ti ascolto...
Son desto, ma sogno...
E' solo un momento,
s'illumina il mio volto.

Fine
Quanto ti ho
amato.
Poi,tutto
è finito.
Improvvisamente
persino le stelle
si sono
spente.

Quanto ti ho
amato.
Persino il vento
si è fermato.

Sogno l'incanto
Sogno, son desto.
Silenzio, ti ascolto.
S'illumina nel buio,
splende il tuo volto.

Sussurro
Sogno,penso.
Tutto è azzurro
odi il mio sussurro
Nasconde un cuore
taciturno.

Offro un fiore
dal tenuo colore,
riflesso nello stelo
l'azzurro del cielo.

Immensità
Alzati in punta
di piedi,
posa lo sguardo
oltre
le avversità.

Vedi?,
ecco l'immensità.

Risveglio di emozioni
La notte trascorre
arriva l'alba
come una pennellata.
Orme di passi brevi
sulla sabbia gialla
in riva al mare.
A livello dell'acqua
alghe e conchiglie
sequenze di impasti
risvegli improvvisi.
Piccole tane
fori nella sabbia
gorgoglii di granchi
e molluschi.
Sul fondo movimenti
di minuscoli gamberi
si rifugiano
nell'umida poltiglia.
Un chiarore,un baleno,
una esplosione di fuoco:
irrompe il sole
che s'innalza imperioso
sul golfo.
Gabbiani e uccelli
marini si cullano
sulla marea in ascesa.
All'orizzonte la nebbia
è lastra di rame
che preme sulle onde.
I raggi del sole
del mattino lo fanno
brillare e risplendere.
Il giorno si presenta:
colori e rumori
lo annunciano.

Alla Sera
Scende lenta
l'ombra della sera;
senti come,
il mio cuore spera;

Sono splendide emozioni
che tu sai....,
lievi sensazioni
che alla sera capirai.

Vedi da quanto tempo
non allieta questa ansia
che non disseta.

Afferra le mie mani,
spera nel domani
che verrà.....,
solo allora l'amore
capirai.

Ascolta i battiti
del cuore
sono palpiti
di calore.

Lanciano,nel silenzio
della sera
un semplice messaggio:
sono frecce
che danno coraggio.

Notturno
-Accendo?
-No,spegni.
Al buio ti dono,
il mio abbandono.
-Parlo?
-No,taci.
Non servon parole,
solo i tuoi baci.

La mia infanzia
Ricordo quel giorno lontano
il primo indirizzo di Milano.
Ricordo i momenti più belli
i primi sentimenti in via Torricelli.
Sognavo alla luce di fievoli lumi
balocchi esposti in San Gottardo
sotto l'insegna "Giocattoli Rumi";
doni ottenuti sempre in ritardo.
Rammento di allora gli amici più cari;
i primi giochi provati con te.
Amici sinceri oggi son rari,
stringo le mani e offro un caffè....

Pioggia
Gocce di pioggia,umide monetine sul selciato.
Ticchettìo sui vetri,tratteggio verticale.
Richiami remoti della memoria
nel vissuto lontano.
Stesse immagini,stessi suoni.
Richiami di volti e nomi sconosciuti.
Con parole dipingi i colori del sentimento
sulla tela della vita.
Tonalità differenti,tradotte col pennello
d'inchiostro intinto.
Affidi al foglio intime sensazioni;
speranze di giudizi d'istinto.
Gioia di vita,sprazzi di luce.

Richiami lontani
Sfiora le onde del mare
             afferra il suono del vento
ascolta il mormorio degli
             alberi.
Accarezza il calpestio delle
             orme.
Respira il profumo dell'aria.
 
Mormora il palpito dell'anima.
             Scegli l'acciaio
scolpisci nella roccia :
             attendi l'eco
della risposta.

Poeta bambino
Insegue il poeta
il suo sogno infinito.
Non esser deriso,
ma solo capito.
E' come un bimbo
che gioca saltando,
se interrompi
il suo sogno,
lo deludi soltanto.
Non cerca compensi,
nessuna mercede.
La sua poesia
sol si concede.
Esprime contento
il suo sentimento.

Orme sul mare
Onda su onda
schiaffeggia la prua.
Lascia lo squarcio
sul mare la sponda.
Del marinaio resta
il sentiero,
scritto sul mare
il suo pensiero.

Ali della fantasia
Ali della fantasia,
abbandoni il grigiore
della vita
entri nella poesia.
Nei cieli sereni,
librando come
volo di allodole,
disegni pensieri.
Afferri dei fiori
il linguaggio,
il muto silenzio
è solo miraggio.

Coro rumeno
Un sospetto mi sorprende,
ascolto il motivo di un coro avvolgente.
Parole sconosciute,cuori stranieri,
sentimenti comuni,dolcezze
di terre sofferenti.
Desiderio di comunicare;
sguardi espressivi,senza parlare
potranno far capire
l'essenza dell'amare?

Rocce di basalto
Fari nella notte,luci di coni rovesciati;
minuscole sfere di cristallo
illuminano strisce di asfalto.

Dura è l'attesa,l'ansia,la speranza.
Son rocce di basalto.

Il vento
Clamore,silenzio;
immobile il vento.

Contrasti poetici
Neve d'estate,
ghiaccio che scotta.
Arde nel fuoco
legno di bosco.

Amara fatica
son "leggi" di vita.
Sali in discesa,
scendi in salita.

Confonde la mente,
dolcezza infinita.
S'odono motivi
di tanghi lontani,
sussurrano voci:rimani.

Parole confuse
esprimono assenza;
mutano le voci
di oscura presenza.

Tentano il cuore
impeti di furore.

Desiderio
Capelli freschi di shampoo.
Labbra umide d'incanto.
Desiderio impaziente
ricolma la mente.

Sospira nel petto,
impetuosa l'ansia fremente.

Ascolta il fruscìo dei
rami nel bosco:
di tanto cammino,
odora il profumo dei
fiori di tiglio.

Il sentiero percorso.
con scarpe consunte.

Mi fermo sul cippo
del terzo miglio.

Sabbia
All'orizzonte,oltre la duna,
l'ombra sottile del minareto
sfiora la sabbia,
all'ombra della duna.
Arde di sete
l'arido canneto.

Sentimenti
Fiori fatti di parole,
dolci sentimenti
carichi di passione
sparsi su prati
a forma di cuore.

Cullare con pensieri
antichi,la mente

Ove la ragione,
non sente.

Il profumo del vento
Il profumo del vento
illimitato,ascolto.
Colori oscuri del
silenzio son labbra
chiuse,se resto
in ascolto.

Non vedo che ombre,
allora mi volto.

Lago notturno
Fasci lucenti di raggi lunari
mutano,con strati d'argento fuso,
la superficie del lago.
Matite sporche di fango
paiono i canneti,
umili rifugi di anatre selvatiche.
Gocce di brina avvolgono
esili lame di felci
con minuscole perle
di cenere dipinte.
Verso le sponde,
silenti prue lignee
scivolano lente,
rifugi di antichi retaggi.
Flebili fiamme di acetilene,
illuminano ritmate carezze
di remi sulle onde.....

Clamori lontani
clamori lontani
flebili richiami
voci da tempo
sentite.
Odi silenti fruscii
di foglie nel bosco
smarrite.
Frena gli impulsi
dell'anima irrequieta.
Chiedi alla luna
l'unica stellache il cuore
acquieta.
Sorge il domani,
schiarise il cielo.
Candide nuvole
son le tue mani:
leniscono il dolore
da parole amare.
Rammenti?
"Settembre,andiamo
è tempo di migrare"....


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