Poesie di Liliana Landriscina


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Liliana Landriscina

E' nata a Trani (Ba) il 13 febbraio 1963 dove risiede con la sua famiglia.
Ha sempre coltivato e sentito in lei il gusto per il bello e per ogni forma d’arte. Ha frequentato vari corsi tra cui quello di “Estetista, “Farmacologia” ed “Informatica”. Si interessa di arte, cultura, musica e psicologia e nel tempo libero si diletta ad eseguire lavori di decoupage.
Per la sua natura sensibile e umanitaria scrive poesie ispirate dalle emozioni e/o sensazioni della vita vissuta ogni giorno. Alcune sue poesie sono state pubblicate da diversi periodici locali.
Nel l986 ha partecipato ad un “Recital” a premi di poesia e prosa dal titolo “Il Grappolo” a Sant’Eustachio di Piazza del Galdo (Salerno), classificandosi tra i primi posti nelle “menzioni di merito” con una poesia dedicata al suo ragazzo deceduto nel 1983.
Tale poesia intitolata “Sensazioni invadenti” è stata poi inserita in una raccolta antologica dei premiati.
Nel 1998 ha aderito al concorso letterario Fonopoli Parole in movimento” (presieduta da Renato Zero) con una sua lirica dal titolo “Emozioni rubate” inserita poi anch’essa in un’antologia del suddetto premio. Nello stesso anno ha pubblicato un libro di poesie dal titolo “Eteree radici dell’anima”. Tale libro è stato poi premiato il 5 maggio 2001 dall’Associazione Artistica “Lacarvella” di Trani con la partecipazione di vari docenti, provenienti dai paesi limitrofi. Ha frequentato inoltre un corso di "Iconografia", tenutosi presso la Comunità dei Padri Barnabiti in Trani, e organizzato dal gruppo di preghiera ecumenica "Fons Unitatis" (sotto la direzione del padre superiore Enrico M. Sironi), con la partecipazione e la guida del maestro iconografo greco, Stefano Armakolas.

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La saggezza
La saggezza è figlia della conoscenza,
un dono dell'esperienza.
Guai a chi non ha rischiato e vissuto.
Non le sarà donata mai,
e vuota sarà la sua esistenza.
La consapevolezza
apre le porte alla verità.
E da essa si entra
nella luce divina
che trasforma e rende saggia
la nostra vita.

Un altro giorno verrà
Tra vette innevate
un tiepido sole
riscalda l’orizzonte.
Aurore boreali
velate d’azzurro.
Un magico paesaggio
illumina la mia esistenza,
velata da malinconiche tristezze.
Montagne,
un paradiso d’amore
e di purezza
allietano la mia stanchezza,
le mie ansie,
le mie paure...
Un altro giorno verrà.

Oltre le nuvole
Oltre le nuvole
mi nascondevo
per rendermi invisibile
agli occhi
di chi scruta apparenze.
Oltre le nuvole
perché tu possa
capire,
valutare,
comprendere…
Oltre le apparenze,
oltre me,
oltre l’Io,
la mia verità.

Soavi note
Scolpirò nel vento
il tuo nome
per farne
un soave ricordo,
come scolpirò
le tue note leggiadre
ravvivando in me
antiche emozioni.
Scolpirò quel suono
nei percorsi
della mia mente
perché possa risvegliare
remote gioie
del mio cuore.

Nuvole rosa
Nuvole di poesia
scendono lievemente
nei paralleli della mente.
Ingranaggi inceppati
dalla ruggine del tempo
si liberano
al passaggio di esse.
Avvolti da nuvole rosa
rinnovano
il loro cammino,
ritrovando la libertà
della creazione
per ricominciare a costruire.

Germogli di vita
Luci, colori, suoni, amori
sprigionano fuori
da una vita che muore,
che muore per rinascere
da un’arida sterpaglia.
Una fiamma d’amore
riscalda l’orizzonte.
Verdi speranze
colorano d’azzurro
un mare in tempesta.
Raggi di sole
placano un dolore,
un intenso dolore
che attende solo di rinascere,
di rinascere nell’Amore.

Mille stelle nel vuoto
Nel buio dei miei perché
attendo una speranza.
Una speranza
che ha il sapore
di mille addii.
Nel folto cielo
dei miei sentimenti
ancora arde
una piccola fiamma
che non vuole spegnersi.
Intorno a me,
mille stelle
s’infrangono nel vuoto…
Vedo una stella
che ancora attende,
spera, prega ma…
scende, scende e…
chissà se splenderà ancora.

L'albero... all'uomo.
Uomo
non piantare ancora chiodi
nel mio corpo:
non vedi lacrimare il mio sangue?
Non spogliarmi dei miei rami,
dei miei vestiti:
non vedi che ti colpisce il sole?
Non abbattermi col tuo egoismo:
non ti accorgi che senza di me
sei in balìa dei venti?
Non spezzare i miei rami,
quando ancora non ti offro frutti:
non vedi che con la tua impazienza
non ne mangerai?
E quando avrò frutti da donarti,
dopo che ne avrai mangiato,
non gettare i loro semi
in terra arida:
non lo sai che così si disperderanno e moriranno?
Prova a rispettarmi...
Abbracciami:
ti proteggerò
dalla furia del vento,
ti coprirò dalla fiamma del sole
donandoti refrigerio.
Togli i chiodi dal mio corpo
e smetterà di scorrere
il mio sangue.
Il tuo amore rimarginerà le mie ferite ed io,
ora che ti sento in me,
ti trasmetterò
energia e vita.

Le foglie morte.
Come morte
cadono le foglie stanche
dai rami della mia esistenza.
Calano ancora verdi
da un albero inclinato
che più non regge.
I venti della vita,
le piogge come lacrime,
gli schiaffi dell'umanità,
lo hanno reso logoro.
E' leggero il suo peso ormai.
Tra breve, un'altra tempesta
lo spazzerà via e...
vuota resterà quella via.

A Sabino
Rimbalzi prepotentemente
nei percorsi della mia mente:
eppure ora,
sei solo un'ombra
del mio passato.

Ricordo di te,
soprattutto le sorprese.
Quando sentivo,
le carte stropicciate dei dolci,

nelle mie mani,
dove tu,
con far galante,
senza farti notare,

avevi riposto
nella mia borsa,
e al mio ritorno,
quale stupore!
Quale gioia!

Come anche dei fiori che,
meravigliata,
al mio ritiro a casa, scorgevo
sotto il sedile della mia auto.

Chi mai dimenticherà…
Ne è passato di tempo.....

E come anche quando,
prima di andar via,
mi consegnavi
bigliettini di carta,

dove avevi trasferito
con inchiostro,
parole di dolcezza e amore.

Bigliettini, ora sostituiti
da .... banali cellulari.
Eppure, seppur banali,
se fosse accaduto oggi

avremmo comunicato,
anche quando tu,
in quegli ultimi giorni,

non potendo più alzarti
per raggiungere un telefono,
volevi parlarmi e sentirmi,

in quel lungo e interminabile
mese di dicembre,
quando i miei fazzoletti
si nutrivano di lacrime.

Ecco poi avanzare
silenzi assassini.
E poi... la nera signora
ci annunciava, senza pietà,
il tuo passaggio
all'altra parte della vita.

Oggi come allora,
è ancora tutto in me,
e oggi più di allora
attendo anch'io
trepidante, quel passaggio…

Attraverserò quel tunnel,
lungo e buio, ma poi
troverò finalmente la Luce.

Ci sarai tu, ad attendermi,
con le tue grandi braccia
spalancate verso di me.

E lì, avremo sconfitto la morte
dove più niente e nessuno
potrà separarci.

Ci prenderemo ancora per mano,
e sentiremo entrambi
l'abbraccio di Dio intorno a noi.

E' solo LUI
la nostra speranza, la nostra Luce.
E' Lui che ci ridarà
nuovamente la Vita.

Attendimi.
Quel giorno
si avvicina più che mai,

e riempiremo assieme
quei vuoti,
di momenti perduti.
Nulla è cambiato…

Anima inquieta
L'aggressività nasce da un cuore ferito...
La rabbia da valori non riconosciuti...
L'angoscia dalla menzogna che sovrasta la verità...
L'invidia quando non possiedi ciò che vorresti...
La gelosia quando dubiti delle tue capacità...
L'egoismo dal narcisismo.
Ma l'amore,
l'amore nasce
da chi ha imparato ad escludersi
per donarsi all'altro.
Solo l'amore guarisce le ferite,
tutte le ferite,
del corpo e dell'anima,
le mie, le tue, nostre...  

L'albero della vita.
Tu Signore,
sei l'Albero della Vita.
Un albero che ci contiene,
ci alimenta e ci nutre
con la Sua sacralità.
Nella Sua linfa
attraversa il tuo Spirito, inondando
i nostri rami congiunti in te.
Esso genera frutti per offrirli
all'Umanità.
Che li colga al momento giusto
per poterne gustare appieno
la Tua grandezza.

All'alba di un'arresa
Sono lontana oramai,
vicina è la mia dipartita.
Il dolore si confonde
nell'oasi del silenzio,
del silenzio che avvolge
il mio esistere,
nell'isola,
della quale ora vivo.
Un'isola segregata
dove restano le mie emozioni,
le mie sensazioni.
che... presto si spegneranno
all'alba di un'arresa.
Con essa il dolore cesserà
per dar posto
all'impassibilità.   

Tentacoli del tempo
Tempo assassino,
che travolgi i miei sogni,
che disturbi la mia quiete,
che uccidi la mia vita,
i miei desideri,
che distruggi ogni mio respiro,
ogni mia speranza
per poter vivere,
mi concedi solo affanni e miserie.
Non aver pietà,
non ho più timore
dei tuoi tentacoli di morte.
Continua la tua opera distruttrice
fino a quando esalerò
il mio ultimo respiro
e soffrir più non dovrò.
Vai avanti ora, come vuoi
or più non m'importa.   

Il cuore del mondo
Colgo il profumo
di un mandorlo in fiore
su cui danzano
delicate farfalle
dai variopinti colori
e…
sento battere
il cuore del mondo.

Gli angeli russi
Sono in tanti
gli angeli russi
i nostri cari fratelli
che han toccato il Cielo.

Le nostre stelle luminose,
le nostre perle più pure,
i nostri fiori più preziosi,
sono stati recisi,
squarciati, dilaniati
dalle forze del male,
dell'odio, del terrore.

Recisi e strappati
alle loro radici,
a quei cuori straziati
di genitori in pianto,
feriti da un immenso dolore
che genera sangue all'infinito.

Ardono su davanzali
fiammelle d'amore
che come canti melodiosi
elevano al cielo
sublimi preghiere,
grida di speranza
per un mondo migliore
nell'Unità e nella Pace.

Preghiere per loro,
per quei teneri bimbi
per gli angeli russi
che ora stanno
nella Casa di Dio.   

Un cielo senza nuvole
Sogno un cielo senza nuvole
ed una terra
dove non piove mai
e risplende il sole.
Un luogo
dove rotolare i miei sogni
in lunghi prati erbosi
e paradisiaci.
Un luogo
dove la notte
possa alzare lo sguardo al cielo
e guardare le stelle
per poter immergermi
nella fantasia.
Un luogo magico
come montagne innevate
dove potrò finalmente
sentire e toccare il cielo,
Dio,
la meta…
 


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