Poesie di Il Colibrì


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Prigioniera della mia libertà
 

Al nonno attempato.
Favola antica
moderno splendore,
tricicli e carrozze
e in quelle tinozze
il nulla era tanto,
neppure il miliardo
di gioia era il vanto.
Favola moderna
d'antico splendore,
reattori e biturbo,
sul nulla ricurvo
il pensiero scrivano.
Di scrivere invano,
noi ci proviamo,
a cogliere il senso
dal tempo passato,
sul volto assennato
del nonno attempato.
Ma il tutto ci sfugge,
e un po' lo temiamo
ciò che pensiamo.
Intreccio di fiabe
antiche e moderne,
fuggenti ed eterne.
Seguiamo il mistero
di ciò che ora siamo,
guardandoci indietro
ma porgendo la mano
al nostro futuro.

La forza d'amare.
Luce nel buio dell'oblio,
buio negli occhi del desìo.
Corsa perenne,
ruota del tempo
che apre e chiude le porte.
E dove son morte
certezze e consistenze
nascon l'essenze
di nuove visioni.
Là dove il nulla è sul tutto
e i frammenti formano il sole,
è là che non muore
la forza d'amare.

Insieme
All'alba dei sensi,
dorme la ragione
che spinta dal sogno
segue il cammino,
uguale
e sempre diverso.
La meta trema,
la mente lambisce,
ma il sorriso rimane,
con la forza
del nostro tempo.
Insieme.

Il tempo del tempo
Vorrei darti
il respiro fresco della sera
come lo sente
il battito di un cuore
giovane e combattente.
Vorrei darti
il tempo del tempo futuro
per volare oltre il muro
del cielo sereno.
Vorrei darti
la voce di chi ascolta
e raccogliere alla svolta
la strada incominciata.
Vorrei darti
gli occhi di chi parla
per vivere e cantarla
questa semplice poesia.
Ma è la vita mia
che tu mi hai dato,
papà.

Prigioniera della libertà
Dove il non limite
è limite del sé,
spazi infiniti
fermano le ali,
dove il tutto del tutto
non conosce il nulla,
dove bordi e contorni
arrotolati nell'essere
annullano il volo
e spazio e oltre e oltre ancora
ritornano nelle piume
di un istante.
Il dove interroga il sé,
mentre leggiadria e luce
fondono ciò che resta
di quella prigione sconfinata
chiamata libertà.

Grotte di nubi
Grotte di nubi
dove dura è l'uscita
e i più piccoli
ti insegnano
il coraggio di vita.

Aura chiusa
Aura chiusa
di cielo aperto,
la porta spalanca la roccia
come pace assistita
sul ventre materno.

Entrata e uscita,
unica bocca di sorriso
di paura e convincimento,
risposte di sorgenti parlanti
sul viso assorto.

Argini maestri
contengono la quiete
che bella e perfetta
appar sedata e avvolta
sulla mareggiata.

Cieli senza sbarre
Cieli senza sbarre,
nude colline
senza ombre di velluto
e il volo atteso
di ninfee fiorite.

Acque che al mare
sciolgono le rive
e anfratti dolci
sui poggioli
di spiragli disegnati.

Prati che sui monti
profumano dei voli
di chi comprende
che il restare
è la fuga più grande.

Notte di San Lorenzo
Colonne d'Ercole,
giovani leoni
passano all'unisono,
ghiotti di vita.

Varcano suoni
di paure remote
con sete assolata,
assetata di certezza.

L'ignoto aspettato
accoglie il chiarore,
libertà, stella cadente:
notte di San Lorenzo.

Modeste membra
Corazze luminose
i sogni dei poeti,
che danzano l'incanto
con le modeste membra
si chi sa,
ma vuol restare.

Il dove e il quando
riveston l'oggi
di quel sapore acceso,
marcatori del luogo
decantato e offerto
dal Dio dell'oltre.

Mirabili distese,
deserti di rime
sparse e disperse,
dove il vento
sradica radici
e semina melodie.

Dietro la corazza
geme il bimbo,
nel suo afflato si ode
la corsa del tempo,
che ritorna gentile
sopra una carezza.

Dove ci porta il ritorno
Siffatte specie
linde, bagnate di sole
soffici piume
che il vento stordisce
di fremiti chiari:
i nostri sentieri,
assorbiti da albe,
incisi sui tramonti.
Cosa resta di ciò
che penetra la mente,
se il tutto è niente
e il nulla crea luce.
Siffatte specie
libere di andare
dove ci porta il ritorno.

Sulla via del sè
Bianche, scoscese veste
che l'acqua avvolge
in membra deste,
come può la pioggia
lavare volti e cose,
se poi la nostra dose
del caldo riscaldare
supera il colore
del comunicare.
E lenta goccia,
l'autunno assorbe
lo scricchiolio
di frasche, fronde e piante
sulla via del sè,
a te,
viandante.

Fagotti di piuma
Turgido il vento
recrimina foglie
nell'incespicare dei pensieri.
Dove la luce
inizia il risveglio,
cessa l'autunno di colori
e domina il bianco assoluto.
Spogli i canti,
remote le gioie,
fagotti di piuma
avvolti e assopiti
balzano inerti
da rami scoscesi
e la vita trascina
i fardelli incompiuti
dei suoi ignoti significati.
A noi che sogniamo
in attesa del sogno,
trascinati più in là,
dal turgido vento.

Le rotte dei mancati desideri
Sul profilo del tramonto
di un cielo terso
spazzato dal vento
lucidato dai pensieri,
sconfinato nella memoria,
navigano le rotte
dei mancati desideri.
Ruotano senza meta
satelliti di luna,
immaginati e accesi
da uno sprazzo di luce.
Il cuore batte e vive
l'attimo della vita,
senza richiesta,
senza risposta,
fragile, forte,
indissolubile,
primo ed ultimo anello
congiunto nel domani.

Neve
Luci ed ombre
sulla strada di volti
aperti al divenire.
Gioie fiorite
sulla coltre di neve
innaffiata dal sole
che gioca i suoi raggi
e tuffa il colore
nel profondo degli occhi,
sul ciglio di labbra.
Bianchi giochi e tepori
sul contorno dei cuori.

Qui
Qui, dove l'alba
respira il silenzio,
sul confine del sole
lavato dal tempo,
gioca il pensiero
e risveglia il bacio
del mistero.
E se i cancelli
saranno chiusi
noi diventeremo spirito
elevandoci a eletti,
sopra il niente dei tutti.
Il freddo assapora
labbra vermiglie
e lo sguardo trapassa
le ore del giorno.
E un nuovo anno
in punta di piedi
segna l'impronta
di un sorriso.

(Buon Anno a tutti gli amici di "Poetare")

In punta di vita
Soffocate da immenso chiarore,
palpebre assorte fendono il gelo
e lo stormo di piume
giace il silenzio del tuono.
Odore di neve in punta di vita,
trema il fuscello ancorato al ricordo
di turgide foglie bagnate dal sole.
Tinge il riposo che ferma il respiro,
inonda di puro il vero vissuto,
pensa al domani che nasce dal cuore.
E adagio il brillìo di venti lontani
ci avvolge e ci stringe
con l'umile velo del fresco disgelo.

La sfida
Dove vai mano sconosciuta
che accompagna i miei voli,
da dove vieni alito di vento
che trascini gl'incanti
e domini il fuoco
con il freddo del bianco.
Soli di stella frantumano il tuono,
mentre immergi i tuoi passi
nel silenzio del cuore.
Il domani ancora s'accende
e accompagna le ali
di chi come noi accetta la sfida,
s'innalza oltre la mente,
non capisce, non sa, non comprende
ma alla vita concede la mano,
la stringe, s'arrende.

San Valentino
Stormi di cuori
affacciati alla luna,
scaldano il gioco
di stelle vaganti:
insieme assoluto
di dolci promesse.
Stormi di occhi
s'accendono al suolo,
celere lento
corse sfrenate,
si chiede la mente
se deve azzardare
il pensiero dormiente
trovando assopite nuvole chiare,
ove la linea del prato
sa avvolgere piano
il nascosto svelato.

Sponde e rive di laghi
ammaliano
i pensieri dei pescatori
che giocano il suono
di lenze e silenzi
mentre il riposo
appare scolpito
su rupi scoscese.
Sul lago, gli specchi
di contorni fioriti
annunciano il volo
di abbracci scanditi.
Tu e il rintocco di campane
disegnate all'orizzonte.

Il sapore del fiore
Bussa alla porta
il sapore di quel fiore
che a spasso tra le gemme
assorbe il colore
del tempo che fugge.
Materia incontrastata
sul prato dei desideri,
stende prostrata
la sua leggerezza
e la mano raccoglie
un pezzo di cielo.

Momenti
Momenti,
presi a prestito
dalla notte,
per condividere
il battito del cuore,
nella consapevolezza
che l'alba
avrà sapore di seta
e sete su labbra
baciate.

Magie di Maggio
La magia di bacio rubato,
negli occhi di un cucciolo
che tenero vibra del sogno
accarezzato sul ciglio della vita.
La magia di una vita,
che segna i suoi passi
sul tronco di una pianta
e assorbe l'essenza
di un attimo d'ìntimità.
La magia dell'intimità
nell'essere di un fiore
che tenero protegge la roccia
e desidera solo
il sogno della realtà.

Destini
Và, lo sguardo si ferma
il pensiero no,
al limite del destino
una soglia apre il tuo mondo,
il nostro spazio,
la nostra magia,
margine nel futuro
pronto ad essere vissuto
nel sorriso
di un fantasma richiuso.

Eppur nacque
Eppur nacque
dove si ferma il tempo,
gioia del vento
e profumo della rosa
dove giace insonne
il pensiero dell'alba.
Il tempo ti accarezza
sfiorando con la mano
la consapevolezza
e riprende a cantare
quell'allodola dorata
che riveste il contorno
con il sapore del domani.

Sul buio del sereno
Per quanto tempo ancor
sarà a noi concesso
di staccar aliti e parole
come foglie dall'albero spogliato.
Perchè fatti più non son,
se non ricordi di passati venti,
di fatti reiterati,
di sipari ormai calati
su giorni e vite nuove.
Ma giammai la mente,
che muove i fotogrammi
saprà strappar gli sguardi
dal cammino che ha vissuto.
E allora fatti, ricorrenze,
come fertili semenze,
ritrovano terreno
sul buio del sereno.

Se un'onda
Se un'onda
può scuotere la terra
le nostre gocce quotidiane
sono la bellezza di bagnarsi
in un mare di dolcezza,
con vicino una spiaggia
tutta nostra
al riparo dal fuori,
caldo nido di sogno.

Pioggia sul greto
Aperto è il sipario
sul grande scenario
del divenire
che vuole gioire.
Steso è il tappeto
di pioggia sul greto
e goccia profusa
di te, o mia musa.
Poesia sulla via,
dovunque tu sia
sproni il cavallo
di fantasia.
E corri, ti fermi,
bagnata confermi
che rime e parole
non sono mai sole.
Compagne di viaggio,
là dove il miraggio
si fa conoscenza
e della mia essenza
svelato è il segreto:
di pioggia sul greto.

(Buon Anno Poesia)


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