Poesie di Rudi Fontana


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San Valentino
Così come un riflesso
Dai tuoi bellissimi occhi
Anche oggi l’alba
Risveglia il mio sogno,
Un angelo biondo
Dal viso stupendo
E dai finissimi capelli
Dorati come le spighe di grano,
Mi chiama in un’eco
Che viene da lontano
Molto lontano.
La sua voce,
Così dolce
E’ pari al canto
Incantato delle sirene
Al quale io non posso resistere.
E stringendo il cuscino
Sento il risveglio
Che s’avvicina piano piano,
Mentre un nuovo calore
Mi accarezza nel sonno.
E mi ritrovo
Avvolto delle mie rose rosse
Che in segreto
Nascondevo tra le nuvole
Per non farglielo sapere
Che è dal primo giorno
Che l’ho incontrata
E dal primo bacio
Che poi le ho dato
Che l’Amo.
E l’amo come amo
I fiori che a primavera
Si schiudono
E sorridono al vento
Che soffia via
La solitudine
Riempiendo il cuore
Di un solo colore
Quello più intenso,
Quello dell’Amore.

Piccola trusse
Nascosta da un semplice gesto
E ritrovata con lo sguardo
Ancora adesso mi ricordi
I preziosi momenti caldi dell’amore.

Per tutto il viaggio
Sei stata al mio fianco
E sempre nei miei pensieri
Senza trucco.

Ti adoro piccolo tesoro
Prezioso almeno quanto l’oro
Nei giorni freddi senza la luce del sole
Che irradi il cuore.

Così i tristi momenti
Volgon al termine
Di una ragione d’ossessione
Che al mio fianco sempre ti vuole.

Per paura che il nostro amore
Sia oscurato da nubi lontane
Che il passato riportano
In un ballo stringendoti per mano..

E ti immagino
Mentre sul divano t’addormenti
All’immagine di un film
Che in sogno ci vede come protagonisti.

In questo mondo pieno di falsità
Dove non si sa quale sia la realtà
Dopo che i sentimenti accecano la mente
E il dolore rimane nascosto nel cuore per sempre..

Lo sai che cosa ho scritto…
Lo sai che cosa ho scritto…
Di un cuore che batte
Per cercare il vero amore

Lo sai che cos’altro ho scritto…
Di te che correvi
In sogno in un campo fiorito

E sai ancora cosa ho scritto…
Del tuo sorriso,
Che mi fa girare la testa

Ma sai anche che cosa ho scritto…
Di me e te assieme
Lungo un sentiero di rose

E…e sai che cosa ho scritto…
Dei tuoi baci
Che mi dai ogni giorno

Ma in fondo sai cosa ho scritto nel cuore
Ti e amo
Solo due semplici parole…

Vaga la mente
Dopo una notte,
passata in giro
percorrendo qualsiasi strada,
il mattino non cambia
nonostante l’assonnato ritardo.
E questo spazio,
di ronzio in continuo girar
il pensiero costante
che percorre la mente,
tra il caos dei miei sogni,
sei tu.
Bellezza vesuviana che irradi
il mio sconsolato cuore,
con battiti di ciglia
che forano la mente
con gocce d’acqua
che dissetano il presente.
Stanche le giunture,
corrugando la fronte dal caldo
e volando tra i rami di pino
che incantano innalzandosi al cielo
che aspetta la sera
per poter immaginar l’ultimo.
Cosi a tratti di flashback,
irrompi la serena quiete
che cinguetta tutt’intorno
creando immagini ricorrenti
nel diario del cuore.
E il sogno di stringerti,
sembra quasi reale
anche se ancora lontano,
sento quasi il dolce miele
sfiorarmi ad ogni tuo messaggio.
Così che la forza
in stanchezza risale
in un disperato vagar
lontano da te, dai miei sogni
e dal mare…

Luna in pace
Ancora qui,
D’innanzi
E col sorriso
Sempre dolce
Bella luna.

Che mi guardi
Negli occhi,
Capendo che
Trovo
Solo con te
La mia pace.
Quando nella notte
Tra le stelle
Tu mi culli
E mi riempi di baci.

Mai e poi mai
Per certo so
Che tu
Da me scapperai.
E sempre lassù
Nel cielo
Se lo guardo
mi penserai.

Perché
Tu
Tu solo sai,
Che ne ho bisogno
E d’amore mi parli
Sincera
Senza inganno.

Così da te
Mi lascio trasportare
In queste ore
Per scoprire
Quanto è grande
Il tuo mare.

Corro lontano
Chiudo la cornetta
E il mio cuore lo accetta
Anche se piange
In un lamento che il petto stringe.

Perché ora scrivo invano
Se già domani corro lontano
Mentre ti lascio sola
Per neanche un’ora.

E i giorni passeranno
Ma il tempo quando è lento è triste e tiranno
Proprio ora che ti voglio vicino
Perché solo con te che ritorno bambino.

Piccolo e indifeso
E nel mondo solo e incompreso
Nonostante io voglia viaggiare
So che se senza te non so stare.

Ed è per questo mio fragile lamento
Che ora spengo e poi riaccendo
Per aprire il cuore piano piano
Per non pensarci più e correre lontano.

Lamento alla luce del sole
Luce di sole
Che riflessa nell’acqua
Taglia la mente
In una campagna aperta
Dove solo il cuore piange
Per l’indifferenza delle tante fate.

Perché è sempre presente
In costante crescente
Questo lamento?

Che sfiora la paura
In cotta diurna
E al fisso pensar
Che l’amor non si trova
Ma ti trova…

Amici d’asso di carta
Conoscono già storte strade
E distraggono il cuore
Ad uno strano amore
Che proprio ora perde le foglie
E poi muore.

Lontano da me
In mezzo al mare.

Dove solo capisce
Che non troverà
La luce celestiale
Nonostante il naufragare
Se non capirà che
Lontano dovrà stare
Per non farsi ingannare sempre
Dagli occhi falsi della gente.

Ricordi felici
Ricordo una margherita profumata
nei giochi d’infanzia,
appannata, o meglio
è sciupata come calpestata.
La luce riflette svarosky
in tutta la stanza
mentre corro felice
tenendo un’ombra per mano.
Piano piano sembra svanire
e cancellarsi ai raggi del sole
ma con stratto
diventa figura dai boccoli biondi.
Amica di sempre
che torni serena
in mancata avventura
che vedeva sfiorarci le labbra.
Ad un passo da te,
un malinconico risveglio
accompagnato dalla beata
che sorrise alla buona ventura
in principio di una vita
percorsa all’insegna dell’amore.
Subconscio violato
dalla perversa mania
di trovare il miele
un miele dolce pari al vino
e che cerco ancora
vagando nella nebbia.
Cenere umida che suda
nell’aperta campagna
tra campi sempre verdi
e colline mutate dal vento
che sussurra ai cavalli
in un sorriso d’amore,
che è tempo ormai di cambiare
e diventare uomini.
Ma nei sogni,
sono ancora bimbo,
e per questo scrivo,
perché il mio sogno
è restarti vicino
e stringerti forte
come il cuscino.

Sotto questi pioppi
Sotto questi pioppi
che piangono resina
come dai miei occhi,
tu arrivi sino al cuore,
che si stringe in pugno
per l’amore e la sua indifferenza.

Non son ancora pronto
per comprendere
che per avere un bacio
tanto bisogna soffrire
come quando non si riesce a dormire.

E non so nemmeno,
se ciò che mi avvolge
sia quella luce calda
che anche nel gelido freddo
stretto stretto ti riscalda.

Ma sotto questi pioppi,
che alitano vento fresco
come vortici d’aria nella mente,
che scoppia luminosamente
per il pensiero di lei
che non ascolta il mio amore.

No e no ancora,
per non diventare una trottola
che a ogni carica gira
e in ogni spigolo sbatte
e batte e poi ribatte.

No per l’ennesima volta ancora,
perché?
perché soffro
e steso sull’amaca
ci penso sempre, forse troppo.

Perché ora sotto questi pioppi,
scrivo con il sangue del cuore
per dare un senso al mio amore
che ieri mi ha congelato
ma del quale sono perdutamente
innamorato.

Sbaglio spesso
Quando una tenue luce
bacia il giorno di inizio inverno
sento il freddo entrare
lentamente sotto le lenzuola
e caldamente uccidere la giornata
con la conseguente doccia fredda
che per chiamata
come al solito è passata.
Il male del giorno dopo
non lo si placa nemmeno
con una torta di cioccolata,
perché i sogni della notte
sembrano incubi nella realtà
dove il futuro non è
quello che sembra
e dove le piste s’aprono
ai primi fiocchi di neve.
Solo come solo è
chi tristemente non s’ama…
L’oggetto è sempre quello
ma la lettera stavolta cambia
e il sole dell’estate
sembra sempre più
una piccola torcia
che al primo gelo si spegne.
Amore invano e profano
che il cuore vuole è sempre altrove
dove si possono ancora
cercare quelle nuvole
nel cielo azzurro
che porta lentamente
a commettere sempre
lo stesso errore.

Rosso dipinto in viaggio
Autostrada dipinta di rosso
Che lontano dai sogni mi porti,
E mi strappi all’amore
Per troppe, infinite ore..

Sei via lunga e consigliera
Per forza, in ogni maniera
Con una lagrima che sa di sale
Mentre a lei ogni mio pensiero cade.

E il tuo sorriso mio amore
Mi regala l’unico raggio di sole
Che manca alla vista
Dall’alto dell’equatore.

Oh autostrada che di notte mi inghiotti
E all’infinito ritorno mio parti
Perché lontano dal mare
Tu non mi culli?

Sei buia e mi fai paura
Per desiderar un tenero bacio sta sera
E soffro perché lontano
Se non ho lei vicina per mano.

Con ancora il ricordo
Rosso del tuo viso
Dipinto nel viaggio
Di ritorno al mio Paradiso.

Dolce senza ritorno
Un dolce ritorno
prima di una costante partenza,
ora che il tempo è passato
e in solo un abbraccio dimenticato.

Cara, questa volta è toccato a me
portar dietro lo zaino dei ricordi
con quattro delle tue foto
e il sorriso nel cuore stampato.

Mentre il caldo pesante
apre le porte all’estate
io sono ancora qui che scrivo
e penso a te come i giorni passati.

Quando eri lontana
e non sapevo dove la luna mirare
dato che eri in vacanza
dall’altra parte del mare.

Ora però, nemmeno ai tuoi monti poso arrivare
e disperato continuo a sognare
proprio quando il mezzogiorno è passato
e il mio passerottino si è appena alzato.

E con ansia io ti chiamo
perché è la tua voce ch’io amo
udire di giorno
per non sentire la tua mancanza tutto intorno.

No principessa non tremare,
la mia partenza, potrà il suo tempo aspettare
perché ti voglio sempre con me
visto che sono solo vuoto senza te.

La mia colpa
E’ forse cosi crudele il destino?
O bisogna adeguarsi a se stessi
E al proprio essere…
Soffrire per amore
E’ il mio cammino
E la colpa è solo mia,
Restare chiusi con il cuore
E poi rifiorire tra immensi raggi di luce
E’ un continuo soffrir.
E’ la mia colpa,
Innamorarmi di fiori
Che portano le spine
E rugiada agli occhi.
E’ forse il continuo
Rimuginar e morir
Per la minima soffiata di vento
Che turbi il cuore
Il destino di chi cerca l’amore?
E perché se l’amore
Di giorno nasce,
La sera muore?
Lagrime mai sfociate
In mare
E mai ritornate,
per quale sussurro nascete
e piangete nel cuore?
Quali orrori nasconde
Il mondo rosa dell’amore
Se io continuo a stare male?
E quante volte,
Batterà il cuore
Prima di fermarsi
Per poi ritornare al buio vuoto
Della solitudine?
Amo e voglio l’amore,
Ma che sia così terribile?
Abbracciare con un sorriso
La serena beatitudine
Della propria amata…
Soffro il mal d’amore
Ogni secondo e minuto
Per tutte le ore
Che una giornata
Piano piano consuma.
Per questo cerco al più presto
Un bacio
Che plachi il cuore
Che in tempesta s’imbarca
E scossa scintille
Blu di colore.
Ti amo piccola
E ti voglio,
Come non ho mai desiderato
Nessun’altra al mondo
E non voglio.
Che per colpa mia,
La mia colpa,
Finisca tutto,
Perché l’amore ch’io cerco
E voglio
E’ il tuo,
Avvolto
In una ghirlanda di baci
Che per colpa della solitudine
Ne son stato privato.

Stampato sulle nuvole
Le nuvole corrono
Sbarazzine nel cielo
E ricordano da lontano
La freschezza dei tuoi baci
Che mancano
Ora.
Il morbido e affettuoso
Rotear della terra
Assomiglia sempre più
Al pensiero intenso
Dell’istante dopo
Il nostro amore.
Mentre la luce solare
Che abbaglia
Si infinisce là dove
I miei pensieri tuoi
Prendon vita e forma,
Nelle dipinte e colorate
Campagne di sempre.
Perché è di natura follia
Ch’io ti immagino
Adornata solo di fiori,
Che nel passar delle stagioni
Cambiano
E di splendida bellezza
In primavera s’impropriano.
Solo per ricordarti
In un giorno lontano
Dagli auri affetti
Del tuo infinito calore
Che brucia nel cuore
Dove io voglio trovare
Stampato a marchio
Solamente il tuo nome.

L'orizzonte
Ma che cos’è l’orizzonte?
Un punto lontano
Irraggiungibile?
O un punto fermo,
Che segna la fine?
Non lo so,
Ora so solo,
che più lo guardo,
più mi sembra astratto
e sto male.
Eppure da questo panorama
mi pare di poterlo
con le dita toccare
ora che lo sguardo si ferma.
Ma il cuore batte forte
e la mente fa uguale,
sbattendo forte
accecata e smarrita.
Il vento muove i capelli
e scuote il maglione
come i rami dei pini
ma non è freddo.
Sono freddo,
congelato e cadaverico,
ma né si vede
né si sente nulla,
vero?
Uscendo dalla finestra,
mi appanno
per rimanere da solo
senza più voler ascoltare.
Ed il tempo
si ferma
come me,
che dalle gocce d’acqua
in testa mi bagno.
E rifletto,
in piccoli specchi,
poi evaporo
e mi calmo,
per l’immensità
di questi amari momenti
dove ho buttato via il cuore
all’orizzonte
e non altrove.

Nessuna mi corre dietro
Offeso nel segno dell’amore
io ora come sempre
scappo dal nulla.

Il dolore che il cuore
ogni volta beve
è sempre amaro e tagliente.

La pioggia che di fiume
in faccia mi bagna
è l’unica mia compagna.

E rimango solo
avvolto nel mistero
in tutto il mio pensiero.

Che l’amore fa soffrire
e cupo e chino
in ginocchio mi appare.

Incredulo dell’avvenire
dove mi lascio andare
e dalle onde trasportare.

In sforzo fisico
per il riposo mentale
di un cuore che vuole solo amore.

Apro la porta
E il mio amico
Nel salutarmi,
Alza il pollice.
Ma io penso alla telefonata
Di prima
E tu,
Che nel confortarmi
Ci saresti stata
Anche più tardi.
Ed all’ultimo messaggio
Quello che da disperato
Ti ho mandato,
Per sentirti
E augurarti la buona notte.
Al cuore un tumulto,
Ancora
E sempre più triste
M’angoscia
In questa infinita agonia
Che troppo ci distanzia.
Nemmeno ora
Ho fortuna,
Perché non cedo
E ti ricerco
Ancora, ancora
E ancora.
Niente
Una voce calda
Per tutto l’arco della giornata,
Mi accompagna
E nemmeno immagini
Il dolore che trova…

Quanto e quando desidero
Riaverti?

Infinitamente adesso
Risponde il cuore,
Ora.
Ma tu lo ignori
Non ti interessa più
Ormai.
Lo penso veramente
Infatti
Si vede, è cosi evidente…

E questa notte
Nella quale cammino
L’incubo
Di vivere
Un altro giorno senza te
Sembra sempre più reale.

Cuore turbato
Nascosto di giorno
vago,
lontano da tutti
io vago
in un miraggio
che di vero ha solo il paesaggio.
E’ di giorno ch’io vago
dopo che la notte
sul viso ha stampato
e non ho dolore
ma solo stanchezza
perché vago.
E solo tra i rami
vago
in giro per la mente
che di amore vuole
vuole parlare
ma non trova
via di uscita
se non il costante
vagare.
In un vuoto che
dentro si perde
io vago
e non ho idea
di ciò che trovo
e ciò che perdo
perché
io è da solo
che vago.
Di tanto in tanto,
paradisi celesti
di fate turchine
invadono il mio
continuare vagare,
ma io vago
continuando
ad ignorare.
E ora solo,
continuo a vagare
tra le stelle
che nel cielo si perdon
mentre trovan la luna
che sola
illumina
l’unico spiraglio
di luce
dove io vago.

Destino incrociato
Al risveglio,
la pace
del mio pensiero,
mi porta le onde
lontane dell’oceano
e vedo che
nel viaggio solo non sono.

Eppure questo,
è il mio secolo
anche se è gia esistito
anche e gia vissuto
questo momento
non è mai passato.

Ora come sempre,
è l’attimo dell’amore fuggente
quel sentimento duro e sincero
che mi fa volare
tra sogni ad occhi aperti
e teneri baci d’amare.

Dolci le acque del mare
delle rive sognate
con lunghi tramonti
e piccole albe spezzate
che qui innanzi
corrono senza fermarsi.

Per la nostra avventura
dipinta dal mare
che mi vede
costretto a cercare
ciò che da disperato
non riesco a trovare,

Ma eccoti la
grande, bella e pressante
che mi cerchi
senza conoscere l’amore
sempre e costante.

Qui scappai per il tempo
tornando al momento cercato
e impaurito
scrissi che quel momento
non era mio ma
il nostro destino incrociato.

Buco vuoto
Ancora con l’inchiostro in mano…
Ed ho paura,
Una paura che batte al cuore
Perché spento senza parlare.

Ho ancora i segni
Quelli invisibili e lontani
Di parole scritte
E con il male dimenticate.

Mentre trovo ora un giorno di sole,
Ed è strano che ritorni
Proprio quando le nuvole
Corrono sbarazzine sul campo del cuore.

Tempesta e tempesta d’amore
Con ferite che solo la luce
Con il suo dolce calore
Può risaldare senza dolore.

Tanti e tanti i baci
Di cui ho bisogno
Per dimenticare l’odio d’amore
Che ogni giorno si fa udire.

Mentre tutto d’un tratto
Il sorriso del mio nuovo amore
Ha risvegliato in me
L’orso che dormiva senza farsi vedere.

Ed ora che la penso
Son sicuro che le stelle
La bacino per coccolarla nella notte
Che da me l’allontana.

Ti amo
e prendo la penna
di istinto
mentre assopita
mi giaceva d'innanzi.
Ti amo
e devo scriverlo
perché è il solo e unico modo
per renderlo indelebile
nel tempo.
Ti amo
e così
impari a conoscermi
mentre una dolce musica
fa scivolare la penna.
Ti amo
in questi ultimi giorni d'estate
che il caldo portan via
mentre voglio farti sentire
queste profonde parole….
Ti amo
ti amo
ti amo…
Non lo dimenticare mai.

Sarà primavera?
Non capisco cosa
dentro di me sia cambiato.
Da un sussurro di vento,
che d’inverno
taglia gli alberi della foresta,
la sera.
Ad un bacio
di sole che sfiora
il viso
col calore
in questo primo giorno
di primavera.
Strano freddo del cuore
che hai percorso le strade
più lunghe e senza meta,
dove sparirai ancora…?
Dietro l’ennesimo tiepido
scorcio d’amore…?
Per poi tornare, in me
con una carezza
di normal dolore…?
O infinito,
percorso di vita
che ti intrufoli ogni via
per farti inseguire
e non ti fai mai
acchiappare mai.
Quanti soli
e quante lune
i miei occhi scorgeranno
tra le numerose stelle del cielo…?
Quali sogni
con dito riuscirò a toccare
se non so nemmeno
a quale indirizzo
il mio lungo cammino
posa ristorare,
per un tenero boccone d’amore.
Luce della tristezza,
che abbagli
gli irrecuperabili sognatori
quando trovan fumo
ad appannare la mente,
nasci nuova
nel buio della gioia
che imprigiona l’amore
del cuore,
per farmi ritrovare
ciò ch’ho perduto
in balli notturni
pieni di fantasmi di pietra
nascosti tra i fiori delle luci
che ingannano la sera.
Dilemma costante,
e di un pizzico eccitante
ma che corrode la mente
come allo stomaco
che di crampi perisce
e con nuovo sorriso guarisce.
Care margherite
Ridete!
ora è la vostra era,
fino all’ultimo giorno di luna piena
quando la sabbia si fredda
e il mare s’arriccia
inghiottendo la spiaggia
e lasciando alle spalle
ogni sogno d’amore
che tra i fiocchi di neve svanisce.

Ironia d'amore
Curvo scrivo,
ricordando Jim
tra un bicchiere di vino
al mattino
e una favela che irrompe
la sera.
E’ con la destra
ch’io scrivo
ma è da sinistra
che parte tutto l’amore
che tengo
custodito nel cuore.
Lontano da tutti
cerco il sorriso del mattino,
solo e in mezzo alla gente
che nemmeno ora
vede il presente.
Insieme lo eravamo
appena un giorno fa
e appiccicati come colla
mai ci staccavamo
in fusione perfetta.
Ma l’inverno arriva
anche in estate
se la granita ghiaccia il cuore
che ancora cerca il tuo amore.
Ma dopo i sogni
vengono gli incubi
a mentire al cuore
che disperato
sempre e per sempre ti vuole.
E ora senza rosa
piango sale
che ancora non fa male
ma scorre nel viso
un pipio di bimbo.
Mi manchi
ma non ti sento
nemmeno ora,
che il sonno
ti aiuta a riposare
e la mia mente risplende
ora di sera nel mare.

Non scrivo più…
Non scrivo più…
Di storie passate
E poi con il tempo
Velocemente volate.
Non ho più righe
In prosa baciate
Per inutili amori sfiorati.
Non ho più il nero di seppia
Che mi consoli
Per i giorni di sole sperati.
Non ce l’ho
E non ne risento
Perché il tuo sorriso
Bello, di miele
Mi ha fatto cambiare.
Perché ancora oggi
Senza te
Non posso sognare.
E non provo sgomento
Nemmeno ora
Che piano piano mi spengo
In un sonno turbato
Che di giorno mi illude
E di notte mi uccide.

Lamento alla luce del sole
Luce di sole
Che riflessa nell’acqua
Taglia la mente
In una campagna aperta
Dove solo il cuore piange
Per l’indifferenza delle tante fate.

Perché è sempre presente
In costante crescente
Questo lamento?

Che sfiora la paura
In cotta diurna
E al fisso pensar
Che l’amor non si trova
Ma ti trova…

Amici d’asso di carta
Conoscono già storte strade
E distraggono il cuore
Ad uno strano amore
Che proprio ora perde le foglie
E poi muore.

Lontano da me
In mezzo al mare.

Dove solo capisce
Che non troverà
La luce celestiale
Nonostante il naufragare
Se non capirà che
Lontano dovrà stare
Per non farsi ingannare sempre
Dagli occhi falsi della gente.

Pioggia d'estate
Grigio cielo
Che ricordi i ricordi
Di un’estate passata
E piangi per il rinnovo delle bianche stagioni.

Apri gli occhi
A un sonno che pare di ghiaccio
In un letto spoglio
D’azzurro e d’amore.

Vola sul riccio del mare
Mentre lo scirocco sale
Portando le foglie
Al tuo caldo alveare.

E portami l’amore
In rifugio e lontano
Da chi dall’acqua salata sale
Per paura del sole.

Mentre mi lavo dei peccati
Da giovane e libero sciupati
Ora che il giorno è sorto
E per colpa della pioggia mi sento morto.

Mi dispiace
Mi dispiace per stamane…
mi dispiace a tal punto
da soffrire senza poter togliere lo sguardo dal futuro,
un futuro che si raggrigia
mentre di tanto in tanto ritorna il sereno.

Mi dispiace piccola mia
ma mi alzasti dal lato opposto del letto
con la colazione gia sulla scrivania,
mentre l’ora presta
mi rendeva scontroso alla prima luce del sole.

Mi dispiace…
mi dispiace veramente
che tu pensassi al non ascoltarmi con inganno
in un attimo di folli
che ci ha messo l’uno in broncio all’altro.

Mi dispiace principessa
ma sai bene ch’io di principe non ho nulla
e con il cuore in mano
piango chino su di un legno secolare
e il sole asciuga le lente lagrime del mio viso.

Mi dispiace amore mio,
e so che anche a te in fondo dispiace,
anche se non chiami,
sei li come me adesso, che tristemente ti penso
e mi dispiace.

Piango anche io
Piango anche io
piccola
non sei la sola
e lo so
nemmeno io.

Ci sono momenti tristi,
ma spero che il cielo
finalmente s’apra
di tutte queste
grigie nuvole
che ci perseguitano
coprendoci le stelle.

Mentre le gocce di pioggia
scivolano giù dal volto
per la sofferenza
del nostro mondo
nell’ora del suo lamento
che ora ci vede distanti.

Piccola perdona,
perdona l’ira e la collera
ma è di amore
che mi fai straripare il cuore
e non piangere per questo
amore
perché
piango anche io.

Alta vetta
L’alba è sorta
Da molto ormai,
E per noi la vetta
È sempre più vicina,
Amore.
E guardo i tuoi occhi
Ancora spenti
E già sogno di noi due.
Guarda amò
La neve è ancor più bianca
Del bianco
Con gli occhi tuoi
Adesso qui,
Al mio fianco.
Mentre scendiamo
E ridiamo
Tu ed io
Io e te
Soli e liberi
Con il vento
Che soffia via
I tristi litigi passati.
Ma in questo momento
Sopra la cima
Quella più alta,
Dei miei sogni
Voglio gridare,
A tutto l’orizzonte che c’è
Tutto l’amore mio per te!
E felice ti sorrido
Per ricevere da te
Il più dolce dei baci.

E alla fine?
E alla fine?
……..
Ecco che per l’ennesima volta
Rimango da solo,
Mentre il calore del letto
Si taglia a metà
E il mio lato del cuscino
Si inzuppa di tristezza.
Quella tristezza che ieri
T’avvolgeva,
Mi ha trapassato mentre dormivo.
E il risveglio,
Quel sogno
Mai dimenticato?
Si chiude
Dietro un angolo ormai passato
Rannicchiato e nascosto
Pieno di solitudine.
Mi struggo amore
Al sol pensiero
Del buio nero
Che mi inghiotte
Avvolto dalla nebbia
Di questa strana notte.
Una paura
Quella del cuore
Che ti sente lontana
Mentre piango
E non sei qui con me.
Perché amò,
Anche io
Ne ho infinitamente bisogno
E non ti accorgi
Che ti cerco
E ricerco dall’alba.
Quando il giorno
Irrompe,
Spaccando tutto
Tu trascuri ciò
Che più ami.
E cieco mi alzo
Per portarti dove vuoi
Ma le nuvole
Sono basse sta mane
E ci dividono ora che tu scappi.
E alla fine?
……..
Alla fine,
Rimango da solo.

Non riesco a stare senza te
Gli anni passano,
come gli amori.
Ed io mi faccio
sempre più
strano uomo.
Pensiero, aspetto
umori e sentimenti
percorrono sulla pelle
infinite vite.
Ora per esempio
l’amore infinito
che il tempo
m’aveva fatto credere
mi ha lasciato.
Dentro il petto,
mi sento derubato
come al tempo stesso
nell’anima.
Puro, sognavo
un amore senza confini,
come sapevi illudermi,
invece ora
capisco come abbiamo fatto.
Tristi i giorni
che portano
solo pioggia
dentro al cuore
e lasciano in mano
un vecchio
profumo sciupato d’amore.

Vuoto nell'anima
Seduto,
davanti,
il vuoto.
L’unica cosa che esiste,
è il pensiero,
racchiuso
in tanti cassetti,
aperti,
nella confusione
della mia mente
che turba il cuore.
Anche se,
tutte le parole
non bastassero,
sono cieco
eppure sordo
nelle lacrime
che mi sprofondano
solo senza lei.
E troppo fumo,
nella nebbia
dove la luce
del suo cuore
non brilla più
per me.
Opprimendomi,
con le mani
che sanguinano,
mi asciugo la faccia
sporca
dalle botte dell’amore.
E non ce la faccio,
rimanere senza amore
è terribile
come portare
avanti i giorni
che scorrono veloci
senza un sorriso.
E il ritmo
dell’anima
mi spegne
sempre più
fuori dal mondo
il mio mondo
che eri tu.


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