Poesie di Donzel Alessandro


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Aprile, svelami l’estate
Alle viole ho chiesto significato,
alla presenza d’assolate campate
ho chiuso porte di marmo, ovviamente invano.
Il pervadere della luce è tale da far dimenticare il male.

Avremmo voluto e vorremmo ancora saper volare,
ma le ali ci fanno ricordare quelle luci offuscate
e ci stringono a quel solito dubbio: per chi trascorriamo?
L’erba non si sposta quando il passato torna a bussare.

E allora l’inquieto vivere torna a far tremare montagne,
fa riaddormentare salici, destabilizza interi scenari,
rende lunghi i respiri, solitari come fiumi invernali.

Allora Aprile, vai e sciogli il ghiaccio,
fammi fuggire dal peso del suo abbraccio.
Però Aprile, non dimenticarti della gravità di maggio,
perché dopo le gemme, tendo già all’autunno
mentre giugno non comprende, luglio si stende ed agosto si arrende.


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