Poesie di Stefano Cavallini


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Ho costruito due ali
Ho costruito due ali per la mia mente
Poi lentamente ha imparato a volare
Ho regalato le lacrime
Dei miei occhi ai miei pensieri
Perché crescano nelle emozioni
Sono cosi
In una crisi
Che vuole volare con me
E mi racconta il vivere
Di un mondo a me vicino
 

Posso raccontarmi
Posso raccontarmi un po'
Sono atteso in questo viaggio da tempo
Con i miei compagni
Solitudine, paura, diffidenza, sofferenza,angoscia
Da dove arrivo è tutto uguale
La è rimasta la mia ombra
Cosi nessuno si accorge
Della mia partenza
Ritornerò
Ma dopo essermi ripreso il diritto di vivere
Con tutte le parti di me
di come sono
Di quello che vorrei e non vorrei.
Tutti sanno cosa devo fare
E dove devo andare,
e nessuno mi ha mai chiesto nulla
ho ascoltato da tempo i loro lunghi silenzi
come fossero idee da seguire
oggi davanti ai miei pensieri
scopro e posso dire che vorrei
scegliere i miei sogni
e sui quali viaggiare
per rimanere in compagnia
dei miei desideri
e sentirmi libero

di raccontare le cose del cuore
 

Sono cosi pazzo
Sono in questo momento
Dentro ad un attimo
Ma cosi piccolo
Che riesco a confondermi dentro di lui
Sono cosi pazzo
che racconto cosa mi piacerebbe fare
Vorrei amare
Suonare accordi che sembrano scordati
Con strumenti inventati
Ricordarmi dei miei sentimenti perduti
Delle parole ascoltate
Dell’armonia della natura
Della immensità delle cose sconosciute
E di quanto io vorrei capire
Del mio vivere
Sono cosi pazzo
Che mi sento ancora vivo
Se penso che anche io
Posso immaginare
L’infinito di questo mondo
Dove vivo
 

Camminare nell’aria
Mi piacerebbe camminare nell’aria
come le farfalle per sfiorare i prati, l’erba e i fiori.
Mi piacerebbe correre assieme alle nuvole nel cielo
per giocare con gli uccelli, andare incontro al sole
e poi volare sull’acqua del fiume e scivolare con le onde lontano
accompagnato dal ritmo sfrenato della sua corsa verso il mare.
E poi mi piacerebbe lasciarmi andare
al lungo abbraccio dei giorni.
ma non so volare .
Mi piace sentire i profumi delle stagioni,
mi piace ascoltare il vociare del mondo che mi è attorno,
i canti degli amori appena nati
e dei richiami sensuali che assomigliano a ritmi musicali,
mi piace ascoltare e conoscere, imparare, comprendere, vivere insieme.
Io, loro... noi.
Appartenere alla vita come bene
tutti insieme
è come continuare a volare
anche senza ali.

(immaginare di volare)
 

Prendimi con te
Prendimi con te,
aspettami.
Ho bisogno di te,
rimani con me
Accompagnami a scoprire questo mondo.
Ti porterò le mie fantasie dipinte.
Ti porterò nei miei sogni.
C’è tanto posto nel mio cuore.
Ti chiamerò per nome.
Ti accarezzerò le mani.
e le stringerò forte.
Ti abbraccerò così tanto
da non lascarti andare.
Prendimi con te.
Ho bisogno di te.
Rimani con me.

(i desideri lontani di un bambino)
 

La stanza n°2
( a Lella )

Entro
nella stanza,
mi sento leggero,
il cuore mi parla ..ma
non so cosa dire.
Il suo sguardo…
mi vede.
Mi dice.
“Oh... come va ?
sono qui !”
Mi sembra una bimba
minuscola,
si vede solo il volto.
Riconosco la voce,
è lei.
Mi avvicino al letto
non sento la mia voce
ma la sua mi parla.
Mi parlano i suoi occhi
le sue mani
il suo viso
il suo respiro
i suoi silenzi
interrotti
da una stretta di mano
che diventa sempre più lunga
poi, lentamente
diventa una carezza che mi sfiora
delicatamente.
La stanchezza si fa sentire e
così gli occhi si chiudono.
E’ ora di andare.
Per un po’
apre gli occhi in quel viso
scolpito dal dolore,
saluta con il palmo della mano
e senza voce sussurra
un grazie.
E poi
correre dentro se stessi
per proseguire
il viaggio
che ci porta a salutare
chi eravamo e quello che rimane
del nostro passaggio.
 

Il lavoro di ogni giorno
quello sguardo
un po’ triste e sincero
ricco di vita e di passione
i suoi occhi
che vivono la vita di tutti i giorni
quel corpo
che si riflette alla luce del sole
quell’odore di fatica che racconta
la giornata trascorsa a lavorare
quasi abbracciando con dolcezza i frutti e la terra
un uomo che si accontenta
e aspetta l’ora della sera
per rientrare lentamente
e con rispetto a casa
aspettando che il tempo
porti un po’ di riposo
a rinforzare il desiderio
di sentirsi ancora forte
per continuare
a superare un'altra giornata di fatica

( un ricordo del senso della fatica di chi ha dovuto crescere in fretta e diventare adulto prima del tempo )
 

Occhi che sognano
Occhi grandi e giovani che ti parlano
Occhi immensi dolci , delicati, limpidi
Come in un viso di un bimbo
Occhi larghi come il pensiero
Occhi lucenti come il desiderio
Occhi che riflettono la curiosità
Che sanno di felicità
Che chiedono cosa fare
Occhi e sguardi
Che non sanno dove andare
Che nascondono paura
Che desiderano protezione
Che sono accesi da un sorriso
Occhi che attendono una carezza
Che vivono curiosi di sapere
Occhi che piangono
Occhi attenti e sognatori
Che ridono immersi nella felicità
Occhi che chiedono perchè
Occhi che si aspettano perdono
Ma noi non siamo pronti e non siamo preparati
Ai tuoi desideri al tuo mondo , ci ricordiamo poco o nulla
Siamo diventati adulti
Abbiamo scordato la tua età
Noi vendiamo Il futuro
non dipingiamo più con i colori dell’anima e della fantasia
Nei nostri pensieri è rimasto un piccolo posto per le emozioni, ma nascosto
Siamo impegnati a costruire
Il tuo divenire per quando sarai grande.

(è possibile provare di raccontare la propria età senza essere compresi)
 

Infinita gente
Infinita gente
porta per mano una speranza
rozza, saggia, grassa, semplice, visionaria, incartapecorita,
misera ..
infinita gente che non perde mai la gioia di
vivere.
Lo scorrere del tempo ci calpesta,
ci deruba
e ci fa capire la fretta di ingoiare il pane e di spendere il tempo rimasto
per cercare un po’ d’amore.
 

Il filo di speranza
Da un sorriso di gioia
a respiri convulsi, affannati,
pensieri spenti, ragioni spezzate,
estraneità.
Piccoli noi, di noi stessi la paura,
con la sovranità dell’indifferenza
impediamo
la sgraziata potenza di quel filo di speranza
che proviamo a modellare.
Eppure sembravamo vivi poco fa
ma non e’ vero
o forse non e’ giusto pensare così di noi
non sono solo parole
ma non possiamo punirci così
c’e’ una ragione
non siamo ciechi
possiamo vederci in somiglianza con il mondo,
possiamo essere ammaestrati
e subire la volontà di pochi.
 

In un muoversi di corpi
In un muoversi attento e ordinato
Di corpi che trasportano
Il loro malessere in corridoi
Pieni di odori e dai sapori di malattia,
Si mescolano ,si intrecciano,si scontrano,convivono
Parlano,raccontano, si confidano
con i pensieri e le attese delle persone.
Poi ad una fila lunga e senza fine
affidano le speranze per oltrepassare
L’ostacolo della sofferenza

(Rep radio osp s. orsola1975)
 

Cuore di carne
Sono in un cuore di carne
ma dentro l’anima
cerco nei miei giochi perduti
dove vive lo scompiglio dei pensieri
insieme ai colori dell’arcobaleno.
Sono ancora incantato dal sole che nasce
E sempre più
il nuovo giorno
diventa
l’inizio del nuovo racconto.
 

Sono entrato nel mio passato
Ho il cuore a pezzi
L’anima a pezzi
Sono entrato nel mio passato
per un momento
all’improvviso iniziano i ricordi
come istantanee della mia vita
Io non volevo tornare
Ho il presente da vivere
Ritornare indietro nel tempo
E come strappare lembi di pensiero
E gettarli da qualche parte
Lontano da dove sono
Voglio capire
Ci sono cose che non si dimenticano
Ci sono anime che si ricordano
Ogni tanto mi succede
Ho bisogno di tempo
Datemi tempo
Mi ritrovo a riscrivere la mia storia
È un lavoro di grande fatica
Una fatica antica
Dove le energie della mente si spendono
Nel ricordare per poi ritornare
e guardarmi negli occhi
Davanti allo specchio dei miei pensieri

(Oggi mi sento triste ci sono cose che non capisco paolo giugno 2012 residenza .psichiatrica )
 

Ho bisogno di un sorriso
Ho raccolto tutte le cose dette
Ma di tutto mi rimane la distanza
Sono e siete lontani
A fatica e con affanno mi chiedono come mi sento
Se dicessi e raccontassi la mia realtà
Sarei allontanato ancora di più
Da ciò che sono
ho bisogno un sorriso
che mi siate vicino
e accorcerò le distanze
allora mi sentirò al sicuro
io non mi conosco
e in pochi conoscono gli altri
avviciniamoci
diamoci la mano
affrontiamo il nostro esistere
insieme è meno faticoso

(a marco che ha la fatica di vivere nel mondo degli altri nel proprio residenza psichiatrica aprile 2010)
 

C’è posto nel mio cuore
C’è ancora posto nel mio cuore
Anche se nelle ore di solitudine
Mi sono allontano dai miei pensieri
E da me stesso
Perche ho paura degli altri
ma poi ho scoperto dentro di me
Il desiderio di essere con il mondo
con tenerezza ho iniziato a vivere
dopo l’incubo vissuto di non esserci più
il coraggio di esistere mi segue
mi aiuta a superare le paure
anche nella confusione
dei pensieri che affollano e scompigliano,
trasformano, invadono,occupano,impongono,
giocano con la mia mente
a volte divento un inventore delle mie passioni
costruisco le sensazioni che mi aiutano a sorridere
a volte scrivo per ricordare
sono dentro alle mie idee immerso.
uscire non sempre è possibile
ogni tanto riesco ad aprire
la porta dell’anima ma poi la richiudo
subito per non sentirmi perso nel vostro mondo
io sono sicuro dentro di me
provate ad entrare e capirete
Ma io con più dolcezza della vostra ho iniziato a vivere
E dove vivo scopro la vita dei miei sentimenti.

( un pensiero parlato ad alta voce di Fabrizio resid psic maggio 2008)
 

Mi hanno parlato i suoi occhi
Per alcuni istanti
mi hanno parlato i suoi occhi
Immersi nelle lacrime
e affacciati in un viso dolce ..
Non uscivano parole dalla bocca
Solo respiri di attesa
Ho risposto con un sorriso tremante
Incerto e sconsolato
Un abbraccio e una stretta
forte da sorreggere i nostri corpi
l’un con l’altro
per non cadere
e cosi che ho sentito
le sue lacrime scivolare sul mio viso
come frammenti di sentimenti che
cadono in frantumi
staccandosi all’improvviso
dal mondo di affetti che vivono
nel cuore.

(1980 sala operat. Il trapianto d’organo)
 

Il tuo dolore
Siamo giovani io e te
Tu con le tue pene
e io con la fatica
Di accogliere i tuoi dolori
Io non sono padre,
tu sei una madre giovane
che si muove nella speranza e per la vita del proprio figlio
ascolto e ascolto e ascolto le tue parole
sono come artigli
che tentano di attaccarsi
alle pareti dell’esistere
per non cadere nel vuoto
per essere capita
e graffiano l’anima
che si raccoglie e si abbraccia attorno a se stessa
parole che sono vive e si muovono dentro ad un immenso
universo di emozioni e sentimenti
raccontano l’ amore la gioia la passione
di un mondo che è già il futuro, di tenerezze, di sogni..
e dei tuoi vent’anni vissuti nell’attesa e nella dolcezza
del vedere crescere tuo figlio
posso solo ascoltare
e accogliere i tuoi pensieri
raccontati lentamente e a voce bassa
per non svegliare chi dorme
ora anche io mi sento invaso di tristezza
mentre tu sorreggi un immenso dolore
nell’attesa di comprendere il valore
della tua vita e della tua creatura.
( ad una madre)

( rep oncologia pediatria maggio 1976 s.orsola il mio ricordo è li ancora con lei
il tempo si è fermato per un istante per aspettare mentre un pezzetto di mondo ci salutava )
 

Corpi senza pace
sono entrato come tutte le volte
passando dalla porta
con rispetto e con lo sguardo abbassato
attraversando una stanza fredda
chiusa nel suo silenzio
il ricordo che riaffiora e si muove dentro
mi fa ritornare in quel luogo di
corpi senza pace
frammenti,lembi di esseri umani
uno dell’altro forse per
unire l’opera della natura
improvvisati
per ricostruire e vestire ciò che rimane
anneriti ,bruciati,mutilati
corpi soli ma insieme ad altri devastati
ognuno sembrava fermo
alla stazione di bologna
aspettando e vivendo la propria storia
lo sguardo rivolto
oltre il pensiero
fermi come in attesa
con l’anima i gola e con la paura
in corpo .. sulle pieghe dei visi
finiti da tanto dolore.

(Obitorio ospedale s.orsola 4 agosto 1980)


i sogni pesano
a volte
pesano i miei sogni
sento e vedo il mondo
sottosopra
ma poi
riprendo a sognare
in un orizzonte colorato
dove prendo i colori
per dipingere
il mondo che vorrei
che mi prende mano
mi aiuta a sentirmi sicuro
mi ascolta se non parlo
che racconto la mia storia
e .. di come mi piacerebbe essere
come gli uccelli per volare con loro
in un mondo.. dove lo spazio è
di tutti
è cosi che mi sento dopo aver sognato
dalla la realtà che mi vive
al correre incontro
ai miei desideri.
 

Un'altra destinazione
Danzando al ritmo di un’illusione cieca
mi sono mostrato sul palco dell’incredulità.
Ingenuo di cuore e non esperto di parole
mi sono fidato dell’istinto.
Dentro a un gioco ermetico di giudizi
che si muovono rapidamente,
sono preda di fantasmi usciti per soffocare
le domande impertinenti
che si fanno
per rimanere presenti.
Ma spesso se ne vanno
e non mi consentono
di scortarle ad altra destinazione.
 

Voliamo in alto
Stammi vicino,
vieni con me
voliamo in alto.
Non preoccuparti,
non c’è nulla da temere.
Da qui si vede l’immenso azzurro che è sopra di noi.
Vogliamo entrare da quella parte del Cielo
per camminare in mezzo alle nuvole,
andremo nella nostra fantasia,sarà bello
imparare a conoscere un po’ di più
le cose che sono attorno a noi:
hanno la diversità
e la meraviglia
di sentirsi vive e
piene di vita
 

Il confine inventato
In alcuni momenti
sembra di essere incollati nel tempo.
E non passa mai.
Si sente la fatica di stare
e di non riuscire a pensare
stanchi di fare,
con una pesantezza che ti sfinisce.
Altre volte sembra essere fuori dal mondo
in uno spazio senza fine,
senza confini.
E il tempo è...
slegato, e libero.
E insieme si va in giro
a gironzolare
nei pensieri
immaginando
e scoprendo
che spesso si gioca
con una realtà
che esiste per noi,
ma poi svanisce
pian piano sfumando lentamente
al di là del confine inventato.
 

Una sensazione indaffarata
Compare appassionata e indaffarata
una sensazione non nuova,
una presenza che mi incoraggia,
e mi spinge a cogliere un ulteriore senso delle cose.
Ho altri occhi per vedere
e posso arrivare dove non sono ancora andato.
Allora insolitamente trattengo il giorno
per rendere possibile ciò che resta
dell’entusiasmo, dei desideri e delle passioni
che provengono dal mio tempo
 

Sottovoce
Percepire un suggerimento sottovoce
che arriva da non so dove,
è una parte che vive con me.
Mi aiuta a spostare la ragione
verso una decisione.
Ad andare dove mi porta il pensiero,
perché è li che devo arrivare.
A sentire che la direzione è l’altro.
Ti sposti con armonia segui il tuo cuore,
e poi vai dove prima non avresti mai pensato andare..
Non ho costruito idee di vita,
ma accolto momenti che si avvertono
dentro un sentire le persone,
vicine al vivere la propria vita.
 

Le distanze siamo noi
(fame di tutto)

E’ sempre il momento di avvicinarsi agli altri
per vedere e capire cosa siamo.
Siamo dirimpettai e viviamo con le diversità
ma le distanze siamo noi.
Ho fame di tutto,
ma non so come spiegarla,
cosa dire..
dà un senso di vuoto,
di solitudine...
di sconforto, di impotenza.
Non so il confine di quello che so
e...aspetto l’attesa che modifica il tempo…
il senso delle cose,
del giorno,
della notte,
e dei pensieri.
Spero che sia di passaggio.
Oggi mi ha sfiorato,
toccato,
ma poi…
penso se ne andrà.
Si è fatta conoscere, si è presentata.
“ Ma non sembra cosi sfacciata.”
Ma sarà da sola o in compagnia,
è venuta per me o ci vuole conoscere tutti?
Passa il tempo, ma i ricordi sono lì
e ogni tanto, non so come, ritornano.
Adesso sono di passaggio
e si muovono come in un girotondo.
E non sono soli.
Li accompagna l’emozione di qualche lacrima,
sono lì nel ricordo,
ma solo per dirmi di non scordarmi,
di non smettere di immaginare
che ci si può sempre incontrare
per saperne un po’ di più l’uno dell'altro
e accorciare quelle distanze
che ci allontanano
dall’avvicinare le lontananze..
 

i viandanti
non conosco i nomi
dei viandanti
li sento raccontare la loro storia
portano da lontano
il loro conoscere
il loro vivere
accoglie la voglia
di appartenere
a ciò che si è
e a quello che forse si diventerà
restituendo le eredità delle esperienze
per trasformarle
nel vivere quotidiano

Le distanze siamo noi
(fame di tutto)
 

I racconti
Più Attento ai sogni
Che alla realtà che arriva
con qualche dolore al petto
sento nel cuore,nell’anima e nel pensiero
che sono salito nella via della vita
ascolto negli spazi dell’anima e del pensiero
un mondo di racconti dei viandanti
che portano la loro giornata al tramonto
e con semplicità accolgono e accompagnano
la fatica di altri verso il riposo
per poi incontrarsi all’alba
e continuare il cammino sulla via della vita
 

Incontro
In un attimo
ti senti lucente,
un incontro con chi vorresti
è un arcobaleno di emozioni.
Puoi inventarti la luce
le parole escono lente,
sei dentro lo specchio che è davanti a te,
sei in continuo movimento
sei sospeso nel niente.
Sei come aria.
E ti allontani senza sapere
da quel fruscio silenzioso
come dentro ad una nuvola morbida.
Tocco il cielo
per qualche minuto
anche se è trascorso del tempo
da quell’attimo.
Continuo a fantasticare dentro quella felicità
durata un incontro.
 

Il mondo che non conosco
E’ l'inizio
sono qui.
Per ora il mondo è questo
non so come è il resto
come e cosa ne pensano le altre persone
e quello che mi sta attorno.
Posso mettermi in contatto con loro,
a volte succede, ma poi
tutto se ne va.
E’ come un esperimento
che mi aiuta a tenere gli occhi aperti.
Tutto nuovo
non conosco nulla
sono pensiero
sono davvero qui
sento che sono.
Inizia il mio viaggio
attraverso il mondo
che non so,
in attesa di scoprire
da quale parte andare
e cosa fare.
 

Per caso
Ho saputo di nuove invenzioni
nuove idee
dei pensieri delle altre persone.
Per un caso
è iniziato
da un momento di tristezza
ed ecco ,
piano piano sentire come un vocio ,
le persone attorno che parlano
dei loro problemi
che sono anche i miei problemi
soluzioni
si..si può
iniziamo ad
essere più vicini
attenti e non indifferenti
al nostro mondo
un mondo di uomini
e..
non solo anche di altri mondi.
 

Sono distratto
Non ho parole
Sono lontano dal comprendere
e sono sempre più distratto
in certi momenti
da ciò che sono
e dove sono
che nel vivere di ogni giorno
a volte mi scordo di esserci
E come vedersi in uno specchio
Dalla parte del mondo
a cui appartieni.
 

Il tempo
Come è trascorso questo tempo.
Non mi è sembrato avaro.
In certi momenti c’è la sensazione di trovarsi appesi ad un filo,.
a dondolare nell’aria,
e sotto di me nessuno
che possa sorreggermi e guidarmi
quando scenderò e con i piedi toccherò la terra.
Così si impara a stare in equilibrio,
traballanti.
Se poi succede che cado da qualche parte,
con riflessi pronti riprendo a camminare
guardandomi attorno per scegliere la direzione.
Mentre il tempo è occupato a trascorrere lentamente,
continuo a sentirmi parte e con la voglia di conoscere
tutto quello che mi è attorno.
Le complicazioni arrivano quando si fanno vive le difficoltà
sempre accettate non per se stesse,
ma per ciò che mi annunciano.
Vorrei vivere in orario,
attento
a ogni attimo
con passo leggero;
altro non so fare.
 

si impara a non ricordare
Si impara a non ricordare.
Non è semplice.
Si inizia da quello che non vuoi,
cosi ci si sente.
Si lascia da una parte il sentimento,
quello che ti muove nei giorni pieni,
e con l’età di quanti anni hai.
Chiudere gli occhi e come spegnere la luce del giorno,
sentire il silenzio che si calma
sei dentro a un “ non ricordo”
così funziona.
Sai che non sei e non vuoi essere
quello che sei adesso.
Allontanarmi è come uscire
per andare in un altro luogo che non c’è,
il posto dei ricordi so dove trovarlo.
Apro la memoria per capire dove l’ho lasciato,
nel deposito delle paure,
lì ci sono alcuni pezzi di un mondo
che si è perso.
Ritornerò un giorno a recuperarli
dove ora sono custoditi,
là in fondo a un pezzo d’anima,
lontani dalle curiosità di questi anni.
Per un po’ li ho scordati
ma so che ci sono.
 

All’improvviso
Atteso e inaspettato il dolore
modifica lo sguardo,
e i lineamenti del volto trasformato
segnano il passaggio di alcune lacrime
che dentro hanno la passione della vita.
Lo sguardo è senza parole,
il pensiero vuoto.
Da dentro gli occhi ascolti,
non sai parlare,
vai alla ricerca
di un gesto
che ti accompagni
dall’impossibilità di sapere dire
ad accettare
nel silenzio
la tua disperazione.
E’ così che capita
all’improvviso
quando non ti aspetti e non sai
cosa sta per accadere.

(essere vicini ogni giorno alle speranze vederle, comunicarle ma non sempre è possibile, a volte il dolore diventa immenso..... come se la vita non fosse stata vissuta
in quel momento esiste solo la disperazione di non capire
)
 

I sentimenti esistono
Si vive
con i sentimenti che abbiamo.
Non si comprano
non si vendono
esistono.
Sono cresciuti con noi,
da quando viviamo
ci accompagnano
ci insultano
ci sono vicini
ci pensano , fanno pensare
ci fanno piangere.
A volte
li sentiamo ostili
poi
da un momento all’altro
cambiano
ci fanno ridere.
Siamo così:
loro sono per noi
dentro di noi
e noi siamo con loro.
In alcuni momenti ci fanno sentire soli
poi appena in tempo
ripensiamo
a cosa siamo
e dove stiamo andando,
e sono in tanti a girare nella nostra mente.
Diamo retta a chi in quel momento
pare, sembra
essere più attento.
Non è possibile
essere a tutti così vicini.
Mi piacerebbe riprenderli
da dove sono rimasto.
In tanti momenti
riempiono l’anima
e l’aiutano a vivere il tempo,
 

Senza timore
Sragionando sulla realtà,
si animano tutte le fantasie e i sogni
lasciati da soli.
Tutto è possibile.
Come volare sopra e dentro al cielo e con il cielo,
e sentire la sensazione di vivere leggero,
perché posso sfiorare e toccare, accarezzare
ciò che mi si avvicina
senza timore.
Quando poi il pensiero si anima,
è la fantasia, che con un tocco sfumato e timoroso
mi riporta ai miei dubbi e nella realtà,
di tutti i miei giorni
Insieme agli altri e ai miei pensieri.
 

Bologna 2 agosto 1980
Era tutto scolorito
dentro ai miei occhi.
La luce era piena di polvere,
mi piangeva il cuore
vedere la sofferenza.. in pochi attimi.
Mi rimane l’immagine davanti
Ho sentito,
ho visto,
Gli occhi cercano,
rimane lo stupore e la sensazione
della paura, del terrore
del dolore, della disperazione di quello che accade.
Ma perché questo?
Tutto vero.
Ma dove sono ?…
A Bologna
Il 2 agosto 1980 alle 11.30.

p.s.( ho impresso nella mente l’immenso silenzio del dopo e mi è rimasta la fatica di capire non la fatica di esserci.)
 

Arrivo da lontano
Sono solo con le anime della mia vita,
con quello che ho perduto e lasciato nel tempo,
con quello che non sono riuscito a dire e fare,
con quello che ho.
Ma sento che c’è vita nelle realtà
che mi stanno attorno.
E ascoltare il loro parlare,
percepire il loro respiro,
avvertire il loro movimento,
ammirare le loro forme
è in parte quello che vivo.
Mi accorgo sempre di più che non sono solo,
ho bisogno di tutti voi,
aspettatemi,
sto imparando ma ho bisogno di tempo,
arrivo da lontano..
 

i bambini (La nostra realtà)
Tutto di noi
bambini
parlava di scoperte,
di fantasie, di storie di esploratori,
di favole, di sogni ad occhi aperti.
Quella era la nostra realtà.
Con poco si poteva viaggiare,
non costava nulla.
Andavamo a costruire
la nostra felicità
che si poteva raccontare
perché quello era
il significato che avevamo
dentro.
Le nuvole il cielo e campi immensi
dove correre
sdraiati su un prato,
mentre l’ odore
fortissimo dell’erba ci dava l’entusiasmo
di sentirci liberi.
E poi di salire
con la mano in cielo
fino a prendere
i pezzi delle nuvole che avevamo disegnato
con le nostre parole
e riportarle con noi a casa,
felici di sentirci pieni
di quello che eravamo
riusciti ad essere.
 

Un viaggio
È un viaggio,
un viaggio dentro lo sguardo
e ti accorgi che sei arrivato.
E’ un viaggio
nei ricordi e nei pensieri che erano,
è la dolcezza di come vorresti e ti senti,
è la sgarbata incertezza di quello che sei
e di quello che non vorresti essere.
Un viaggio
che continua dall’inizio,
da quando la vita
mi ha dato di esserci.
 

Il calore delle parole
(A Giovanna)

Scende in profondità
il calore delle parole e del tuo sguardo.
Mi chiedi che fare.
Io non so rispondere.
Proverò a capire
perché mi dici:
“Ma io sono fatta così”
vorrei uscire da questo pensiero
ma posso solo seguirti.
Le mie ragioni
contano meno del tuo essere qui adesso.
Ma ti supplico:
ci sarà almeno una volta
che ascolterai vedrai,
e penserai per un po’
con i miei occhi
per rispondere al mio aspettare?”

( vi sono momenti che rimangono per sempre perchè si vive con le persone e non la malattia )
stefano cavallini

 p.s. ( l’attesa della visita e della terapia )
Che segna il confine di un mondo che continua a vivere negli anni, dove , il mondo esterno non riesce a mescolarsi con quello interno, ma sapere che si è pensati riconsegna un po’ di fiducia al sogno di Giovanna di essere vista anche come donna nei desideri e nelle scoperte della vita, lasciate da parte e non vissute negli anni che sono passati.

Statue di carne
mi sono impaurito
in una confusione insopportabile
sfinito nell’estrarre parole incompiute
dalle bocche di statue di carne.
il ridere osceno di vergognose realtà
lascia un’amarezza violenta nel credere
che, anche se vivi,
siamo incompiuti
la meta’ di tutto
anche del necessario.


In una bottiglia di vetro
E' come se fossi coltivato in una bottiglia di vetro
e poi prestato per due ore di sudore
ad un visionario che ama collezionare maschere dell’orrore.
Ma io
continuo a vivere nel mio corpo
e a credere che sono anima e carne
vitale.
Sta scritta nel tempo che passa
la mia incapacità di vivere
una dimensione umana
nel quotidiano.
Ora mangio per ingrassare
non per fame
 

Ogni giorno
Ascoltare, immaginare, sentire,
accogliere, parlare,
piccole scoperte di ogni giorno.
Cose che sanno di vecchio,
ci legano al passato
che il tempo comanda.
Io sono, non solo,
Solo con altri posso sapere,
io sono perché le altre persone esistono.
Immensamente piccoli,
ma ugualmente importanti se si è insieme.
 

Ascoltare al di là delle parole
Avere gli occhi per guardare,
vedere oltre il proprio sentire
e avvertire che cosa c’è dopo di noi
dopo gli altri.
Arrampicarsi in un altro mondo,
che fatica!
Ascoltare al di là delle parole,
vedere in silenzio,
sapere aspettare,
provare tutti i giorni a capire come si fa.
Poi pensare e ascoltare le parole,
che muovono i pensieri
nella mente
 

La stanza n°2
( a Lella )

Entro
nella stanza,
mi sento leggero,
il cuore mi parla ..ma
non so cosa dire.
Il suo sguardo…
mi vede.
Mi dice.
“Oh... come va ?
sono qui !”
Mi sembra una bimba
minuscola,
si vede solo il volto.
Riconosco la voce,
è lei.
Mi avvicino al letto
non sento la mia voce
ma la sua mi parla.
Mi parlano i suoi occhi
le sue mani
il suo viso
il suo respiro
i suoi silenzi
interrotti
da una stretta di mano
che diventa sempre più lunga
poi, lentamente
diventa una carezza che mi sfiora
delicatamente.
La stanchezza si fa sentire e
così gli occhi si chiudono.
E’ ora di andare.
Per un po’
apre gli occhi in quel viso
scolpito dal dolore,
saluta con il palmo della mano
e senza voce sussurra
un grazie.
E poi
correre dentro se stessi
per proseguire
il viaggio
che ci porta a salutare
chi eravamo e quello che rimane
del nostro passaggio.
 

L'odore di quell’ ora del mattino
Il profumo della terra, dell'erba, delle piante,
l'odore di quell’ ora del mattino.
Ero da poco tempo che abitavo in questo mondo
e mi sentivo cosi vicino
alla natura
che quasi avvertivo il suo crescere.
Ero meravigliato, estasiato da quei profumi.
La primavera mi aveva preso con se
e io ne ero contento.
Mi piaceva,
era bellissimo.
Momenti,
sensazioni che ti annunciano
che sei in un’ altra parte del mondo conosciuto.
non importa quale.
Adesso è tempo di restare dove sono.
E’ una nuova stagione.
Non importa cosa sta succedendo,
io so che sono qui adesso.
Poi tutto sfuma lentamente.
Un viaggio verso il centro della mia vita frenetica che scandiva
il tempo
i giorni
le stagioni
e io ero con loro,
loro erano con me.
Un quadro:
l'autore,
la natura
lo ha disegnato
scritto e senza parole
si possono solo sentire
sussurrare le sensazioni.
Dove l'odore e il sapore
diventano molto più grandi
dell'immaginazione,
è pura fantasia
che ti fa volare
su in alto.
Da lì si vede un mondo
ricco di semplicità e di vita.
Sono uno spettatore senza pretese
e chiedo un posto anche per me.
Sono disponibile a vivere
insieme alla natura.
In alcuni momenti
son quello che so di poter essere
quando passo da quelle parti.
Ma in quel tempo ero solo un bambino.
 

A tutti i costi
Sempre di più
mi allontano, con la paura nel cuore,
ma poi curioso
mi avvicino ad osservare
un mondo che sembra incrollabile.
Tutto definito,
compreso il vuoto delle parole
che si urtano senza un senso...
in una comunità di individui
che al solo pensiero di non esserci
a tutti i costi
alzano e costruiscono barriere che nascono dal nulla
per farle crescere nella fertilità dell' apparenza.
Stordito , sconcertato, sorpreso e amareggiato,
mi sento costretto a pensare di avere timore per un futuro
azzerato e vuoto dall'indifferenza del vivere insieme
dove la tolleranza e il rispetto sono poca cosa
e il significato della vita diventa l'arroganza
che con tenacia e caparbietà
scandisce il tempo dell'incomprensione.
 

Il paese dei sogni
(per noi bambini)

Lasciami partire
vorrei vivere nel paese dei sogni
per qualche tempo.
Io per un po’ ci sono stato,
ho conosciuto farfalle bellissime
vestite di seta e dipinte con infiniti colori,
nuvole che sorridono
e che non piangono mai,
il vento che si diverte giocando a scompigliare tutte le cose
e poi per magia, in un attimo, fa ritornare tutto come prima,
alberi che ti salutano e ti fanno festa,
fiori che ballano intorno a te,
uccelli che cantano
e non si stancano di volare,
persone che si vestono di tutto quello che trovano
sembrano vere,
sorridono e amano,
piangono proprio come me.
Lasciami partire
per un po’,
poi ritornerò come sempre
e ti chiederò un'altra volta di lasciarmi andare
per un altro viaggio
alla scoperta
di un altro paese che ho sognato
dove tutto è pieno di sogni:
basta accarezzarli
per credere che si possono avverare.
 

Incontro
In un attimo
ti senti lucente,
un incontro con chi vorresti
è un arcobaleno di emozioni.
Puoi inventarti la luce
le parole escono lente,
sei dentro lo specchio che è davanti a te,
sei in continuo movimento
sei sospeso nel niente.
Sei come aria.
E ti allontani senza sapere
da quel fruscio silenzioso
come dentro ad una nuvola morbida.
Tocco il cielo
per qualche minuto
anche se è trascorso del tempo
da quell’attimo.
Continuo a fantasticare dentro quella felicità
durata un incontro.
 

Si sentono i silenzi
E’ al mattino che si sentono i silenzi.
Ognuno ha attorno il proprio.
E io lo sento.
Inizia la giornata,
sembra un mondo immenso
e io ci sono lì
ad ascoltare.
Come sono piccolo,
quasi nulla .....e così
mi lascio trasportare
da quello che mi sta attorno.
Mi lascio coccolare dal vento,
dal sole, dalle nuvole, dai suoni,
da come sono in quell’ attimo che sto vivendo,
a volte quasi perso
dentro l’anima di quel pezzo di mondo
così spontaneo
da non sentire
che mi sono lasciato portare via
dalle mie emozioni .
Rimane un mondo vero,
sono sicuro:
non ci sono distanze
tutto è possibile.
Alcune volte mi avvicino
a quello che mi piace essere:
è cosi che da sempre
sono io.
 

Parlare con la luna
E’ bello parlare con la luna.
quando si è giovani
ti ascolta di più.
Ha una faccia
che racconta
le nostre strane gesta
Arrivare sulla luna
a volte è facile:
bisogna pronunciare una parola magica.
“Posso, grazie”
E a lei che ti chiama
basta rispondere.
E poi lei vola diritto al tuo sguardo
E da lì sali in alto
fino a non sentire più il tuo peso.
Ma come è la luna in realtà
io la vedo.
Mi piace sentire la voce della luna,
i suoi racconti,
lei ti ascolta
ti aspetta
sempre più vicino,
Non avere paura.
 

Un volo libero
E se l’anima volasse
di un volo libero
dentro e fuori di noi,
un po’ di più?
Lasciamoli andare per il mondo
i nostri sogni
lasciamoli camminare da soli.
Incontreremo i sogni degli altri
che ci chiedono di esistere.
 

In fondo al pensiero
Esisto.
Da un momento.
E’ il tempo che lo dice
ma tutto cambia.
Adesso esisto.
Mi piace
volare da un pensiero all’altro,
sentire la fatica di esserti accanto.
nuotare con dolcezza dentro queste sensazioni.
Scopro
che è bello arrivare in fondo al pensiero:
è sentirci più vicini per un po’.
Ci sono anche io
sono qui da un momento,
ma esisto
insieme a Te.
 

Infinita gente
Infinita gente
porta per mano una speranza
rozza, saggia, grassa, semplice, visionaria, incartapecorita,
misera ..
infinita gente che non perde mai la gioia di
vivere.
Lo scorrere del tempo ci calpesta,
ci deruba
e ci fa capire la fretta di ingoiare il pane e di spendere il tempo rimasto
per cercare un po’ d’amore.
 

Il filo di speranza
Da un sorriso di gioia
a respiri convulsi, affannati,
pensieri spenti, ragioni spezzate,
estraneità.
Piccoli noi, di noi stessi la paura,
con la sovranità dell’indifferenza
impediamo
la sgraziata potenza di quel filo di speranza
che proviamo a modellare.
Eppure sembravamo vivi poco fa
ma non e’ vero
o forse non e’ giusto pensare così di noi
non sono solo parole
ma non possiamo punirci così
c’e’ una ragione
non siamo ciechi
possiamo vederci in somiglianza con il mondo,
possiamo essere ammaestrati
e subire la volontà di pochi.
 

I paesaggi dell’ anima
Attraversando i paesaggi dell’anima
ho rivisto alcuni pensieri
abbandonati e dimenticati.
Sono entrato in passaggi aperti per caso
da emozioni vissute.
Mi ricordano immagini
e qualche spezzone di vita vissuta.
Non sapevo fossero rimasti.
Per motivi diversi
non sono più passato da quelle parti.
Alcune porte sono chiuse da tempo
ma basta premere un po’ e si aprono.
Una volta entrato
mi posso incontrare ancora una volta
con il mio passato.
 

le pareti dell’anima
Nelle pareti dell’anima
Sono appesi alcuni pensieri
come abiti da indossare.
Alcuni si staccano per confondersi
e mescolarsi con le idee
appena arrivate .
Passeggiano lentamente
Cercano un posto dove stare.
Si rincorrono allegramente
con un rumore assordante.
Poi chiamandoli uno ad uno
ritornano spogliati e nudi
aspettando di ritornare al loro posto
in attesa di un altro momento
per potersi incontrare.
 

Il mio tempo
Incorniciato in uno spazio
fatto di immagini
e di emozioni
sfuma piano
Il mio tempo.
Continuo a vivere così
per quanto mi è possibile.
E di tanto in tanto
scopro altri pezzetti
di sentimenti sia miei
che di altre persone
e non finisco mai di stupirmi
perché pensavo non ci fossero.
Con presunzione mi dico:
il tempo che ho non basta
per conoscere e conoscermi.
E penso sia utile uscire
dal mio territorio mentale
per incontrare e incontrarci
insieme.
 

Sentirsi piccoli
Essere pronti
e non sentirsi pronti
al mondo degl’altri
È un impresa grande e piena di emozioni
Sentirsi piccoli quasi schiacciati dal peso
di quel pezzo di mondo
che si può appena percepire
ascoltarne il rumore dei passi
che entrano e mi girano vicino
vedo occhi che chiedono
sono affamati di parole
di domande
di risposte
di vita
di incertezza
di tenerezza
di fatica
di dolore
di speranza
ognuno ha nella valigia
qualche sogno
e un po’ di tempo
che sarà un compagno
nel viaggio appena iniziato
il mondo degli altri
la storia
una storia senza fine
una storia a lieto fine
o la fine della storia
o appena accennata ma cosi veloce
che non si può fermare.
 

1975
Il mattino è lontano
Lunghi corridoi
Alti
Senza fine
Il mattino è ancora lontano
E si odono i respiri
Le persone di notte sussurrano cosi
I loro pensieri i loro lamenti
Le loro gioie
La calma
Nei loro letti
Mi ricordo le lunghe ore
Faticose a volte
per alcuni
Nel ritornare al mattino .
La stanchezza non aveva più senso
Percorrevo quei corridoi con passo leggero
Ascoltando con attenzione le pause del silenzio
Riempite da sospiri,
e dai rumori di un anima che se ne andava
in giro per cercare un po’ di pace.
Il mattino restituiva a tutti il senso della fatica
Un saluto per poi ricominciare.
 

una vita senza pretese
Tutti i giorni,
quanti giorni
dentro ai miei giorni
nei giorni che ho conosciuto
e che ho vissuto e che forse saranno,
con la fantasia ad immaginare
forse scoprire cosa accade.
Sentire il senso della spontaneità,
della gioia, della sincerità, del rispetto ,
di amare e di sentirsi amati.
Del potere e....ancora
della violenza,
della sofferenza,
dell'indifferenza,
del sentirsi persi e attraversati dal dolore.
Quanto costa avere il diritto di essere felici!
Poterlo dire, non saperlo dire,
cercare il momento per dirlo
e capire che non è possibile.
Non so cosa fare,
io non conosco le parole giuste per dirlo,
per farmi capire.
Forse serve solo fermarsi ad ascoltare,
e poi...
riprendere i pensieri per mano
e accompagnarli
più vicino
davanti alla realtà,
ma dove sono?
Come riprendersi da un attimo di smarrimento
per qualche sentimento che è andato via per i fatti suoi.
Entrare ed uscire dai pensieri
e del come diventa tutto difficile da capire,
e riprendere a fatica il senso del fare.
La mia giornata è un’ altalena di sensazioni
in un equilibrio precario e instabile
dove le emozioni mi accompagnano
a vivere un pezzetto di vita
senza pretese.
 

Mi porterò via un pezzetto d'amore
Che forza ha una madre
quando sente
quello che
non è immaginabile pensare.
Ha il cuore in gola,
ha due occhi grandi
che chiedono
con tutto l'amore e il dolore
cosa è accaduto.
Aspetta.
L'attesa è...
un momento prima della realtà.
E’ arrivata imprevedibile
l'attesa di sapere
poi
come fosse vero
guarda,
ascolta.
Come sono immensi i suoi pensieri.
Ha un amore, è pieno di amore.
Mi chiede:
“Aiutami a ricordare,
mi porterò via un pezzetto di quello che è mio,
così avrò per me
quello che era e...
e per sempre sarà mio.
Io... sono stata l'inizio della tua vita
e ti accompagnerò
fin dove è possibile arrivare.”
Saprai aspettare io arriverò
e poi per sempre insieme.
Un pensiero di tua madre,
in un’ ora della sera
.un momento prima della tua partenza
Poi hai preso il volo
io non posso sapere dove sei andato,
ma mi sono immaginato un luogo...pieno di luce...
dove sentirsi leggeri oltre il pensiero,
libero di ascoltare.

(P.S.) Ciao Gianni , c’è voluto del tempo
per dire quello che avevo dentro ma ci sono riuscito.
Sono trascorsi quasi 40 anni.
Sei sempre stato nei miei ricordi.
 

Il mondo che non conosco
E’ l'inizio
sono qui.
Per ora il mondo è questo
non so come è il resto
come e cosa ne pensano le altre persone
e quello che mi sta attorno.
Posso mettermi in contatto con loro,
a volte succede, ma poi
tutto se ne va.
E’ come un esperimento
che mi aiuta a tenere gli occhi aperti.
Tutto nuovo
non conosco nulla
sono pensiero
sono davvero qui
sento che sono.
Inizia il mio viaggio
attraverso il mondo
che non so,
in attesa di scoprire
da quale parte andare
e cosa fare.
 

Paura di chi
Paura… ma di chi?
Io non potevo saperlo,
un’ ombra bianca e grande
molto più grande di me urlava.
Ascoltavo le parole che uscivano dal suo volto
dall’ angolo di quel piccolo letto,
avevo paura.
Non riuscivo a fuggire.
L’unica cosa da fare era separasi
da quel corpo incapace di difendersi,
prendere il suo posto.
Come d’istinto salii nella direzione che avevo tracciato con lo sguardo.
Pochi attimi per arrivare e scoprire che l’ombra bianca era nel letto.
Accanto a quello che io ero nella realtà.
Dopo alcuni momenti trascorsi sospeso nel vuoto
la mia più grande sorpresa
fu quella di volare e rimanere senza paura.
Ritornare nel proprio corpo scendendo lentamente
verso se stessi e scoprire di non sentirsi cambiati.
Tutto era rimasto come prima,
nessuno si era accorto di nulla.
Io non potevo sapere.
Mi ascoltai per un po’ piangere,
lentamente il sonno mi aiutò a trascorrere il tempo.
Al mattino la luce illuminò il tutto.
Quell’ angolo buio era rimasto là, non c’era nulla
non un segno di ciò che era successo.
La paura…
ma di chi !
 

Come fanno a non divertirsi
Eravamo piccoli
qualche anno,
a me sembrava di camminare sui sogni.
Domande
quante domande…
A volte sì ,c'erano le risposte,
a volte me le inventavo
ed erano più belle.
Molte cose non capivo.
Ancora adesso sento quel pensiero
" ma gli uomini perché non giocano,
come fanno a divertirsi ? "
Sono uno di loro
ed ho visto che
ci siamo fatti un mondo
dove si è costretti a non divertirci,
per fame, per amore e lavoro
e il tempo trascorre
a costruire uno straccio di vita
che fa crescere e correre in fretta
sulla strada
che tutti i giorni conduce alla povertà.
 

Un racconto
Ascolto attento
mentre mi racconti sottovoce
frammenti di ricordi della tua vita,
cercarli e poi
ritrovarli sembra un eternità
trascorre il tempo
Qualche momento ,
molte cose
ricordate con tenerezza.
Alcune scordate,
buttate
per non averle vicino.
Ascoltare l’anima che piange
e fugge un po’ più lontano
da dove siamo adesso.
E' una gran fatica
rimanere vicini a se stessi.
Per un po’
guardarsi negli occhi
e riprendere il racconto
in silenzio,
senza parlare.
L’aria attorno è piena di parole
Mi raccolgo nel mio ascoltare,
proverò a capire.



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