Poesie di Michele Biundo


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Orme
Lungo la spiaggia deserta
di un mare di fango
orme di gesso
indicano al viandante del cosmo
l'esistenza mostruosa
di esseri o di animali
ciechi nel loro orgoglio
brancolanti nel buio
di una civiltà tombale
che vegeta nel cosmo.
E' tutto un girotondo
di evanescenti ombre
tetre, silenziose, disperate.
E' il linguaggio della nuova civiltà.

Milano 10/75

Il domani e la città
Stamani è caduta una foglia
era l'ultima foglia dall'unico albero
in città, anche lei se ne è andata
assieme all'ultimo passero
Aveva fatti il suo nido
tra i rami nudi di quell'albero
ma un bimbo guardava con sospetto
quel mucchietto di paglia
accovacciato in un ramo.
Lo aveva distrutto
con dentro le sue uova
che aveva schiacciato.
Il terrore di chi non conosce
altro che il cemento.
Non capendo ciò che era diverso
per lui era un nemico.
Stamani è caduta una foglia
era l'ultima foglia della città.

Milano 8/75

Come le foglie
Come una foglia morta
dondola lieve al vento
così l'uomo moderno
dondola nel suo inferno.

Corre per la città
solo e sperduto
nel caos di tanta gente
seguendo le correnti.

Soffre dentro al suo cuore
morendo nel dolore
svegliarsi ancora non sà
da questa realtà.

La fine è programmata
per la città spietata
quando morte verrà
l'enigma scioglierà.

Milano 10/75

Ciclo
L'uomo, il tempo, la morte
il cerchio è chiuso
Prigioniero del fato egli rimane
e come un topo in gabbia
si dibatte sperando in un futuro.
Ma cosa è mai il futuro!
foschia........................!

Milano 4/75

I miei figli hanno fame
Alla guida di un auto di lusso
sedeva fiero e distinto, lo fermò il rosso.
Un uomo si accostò, umile e accorto
" I miei figli hanno fame, signore
sono disoccupato, non mi danno lavoro
non vede che mi mancano le dita!
Li ho persi sotto i colpi di una trancia
della sua fabbrica, signor direttore"
Ma venne il verde, e il bolide rombando
guizzo veloce, felino ed aggressivo.
Quell'uomo si scansò, stupito e spaventato:
Con lo sguardo fissò i suoi moncherini
e un nodo si spezzò dentro al suo petto
premendogli le palpebre,
poi spinto da una forza disperata,
richiuse gli occhi e andò.
La sua vita fu solo un istante.......
Il sangue pesto, sotto il marciapiede,
fu ripulito con accuratezza
e un getto di acqua cancello l'infamia.

Milano 9/78
 



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