Dolci bugie
Il dolce fatto in casa
con amore dall'amica
dolcemente era acido
ma per tutti fu
"buonissimo!"
dirlo necessario non era stato
anche se male fossimo stati
perché l'amica per tutti
era di cuore amica.
Lodammo anche le briciole!
Dinamiche di Gruppo
Vecchie storie vissute
sulla pelle mai morte
ferite mai cicatrizzate
e parole confuse ,opache
scatenavano di tutti l'ego
che in un attimo furioso
secoli di loro storia
ennesima volta tutto
in gelo tramutava.
tornato un po' di sereno
in tanti ancora erano
a trarre affranti
dal fango e dall'oblio
cose loro vere
cose loro belle
attorno invisibili
angeli bianchi, tanti,
li aiutavano come sempre
pur se più tutto ogni volta
tornava bello come prima.
Sera d'inverno a Gerosa
Presto e veloce
scende la sera
leggera bruma
vela adagio
il bosco attorno
più suoni in giro
a disturbare il sonno
dell'ultima favola
il freddo nasconde
con i suoi umori
luna e stelle
padroni assoluti
fra questi monti
buio e silenzio
In aiuto
Che fare! che fare!
quando persona cara
nelle sue acque si dibatte
e non sai nuotare
più che tendere la mano
e a galla tenerla
sperando che presto
un approdo suo trovi
prima che la tua forza
con le sue si esaurisca?
L'ultimo amico
Tutto s'è sporcato
niente più è come prima
poverello il cielo
del torrente oggi fogna
bevevamo acqua fresca
d'indecifrabili sorrisi
che più luminosità ritornano
ci dissetiamo ora
senza più sentire calore
ormai quasi tutti stranieri
su soglie amiche
stringiamo mani
tentennando timorosi
sperduta la purezza
in mille rivoli opachi
bisogno impellente al fianco
diventa l'ultimo amico.
Alberi nell'autunno
Indossando l'ultimo
dell'anno più bel vestito
nel tardo timido sole
aspettano tutti in bosco
silenti le prime nebbie
messaggere tristi
dell'imminente
lungo inverno.
Abbraccio
Niente più bello è
di affetti smarriti
nel tanto tribolare
che ritrovano
nell'abbraccio sincero
angeli bianchi loro
che dal cielo scuro
parole storte e grevi
all'istante cancellano
riportando il sole.
Ultimi sentieri
In bici su tracce
di un passaggio faticato,
sudato, vissuto
cerco silenzio e respiri
Sentieri sterrati
ultimi rimasti
lunghi, mal messi
si perdono là in fondo
fra campi e granoturco
compagni loro fossi
lasciati all'incuria
e l'acqua ancora
che dentro scorre
e via non vuole lavare
storie e voci lontane
testimonianze resistenti
profumi di fieno
e di erba tagliata
vengono incontro
col gracchiare ironico
di cornacchie in gruppo
che padrone ora dei prati
saltellano beffarde
scrutandomi
più altri suoni attorno
più presenze vive
se non il gracidare
di qualche rana persa.
Mani che si cercano
Mani assonnate
che tra lenzuola
si cercano e si stringono
per aprirsi al mattino
benedizione sempre sono
per una nuova e bella
giornata sempre assieme.
Bisogno di respiro
Bisogno di respiro
e desiderio di silenzio
in bici mi portano
per prati di un tempo
non erano che campi
filari e fossi
canti di uccelli
voci e grida di fatica
presenze sul sentiero
salutavano seri
con suono ruvido
e un cenno del capo
personaggi erano tutti
pieni di storie e sacrifici
riconosciuti nel cortile
rispettati nel paese
con nostalgia contemplo
ora campi muti, più filari
radi uccelli spaventati
fossi abbandonati ai rovi
ferisce dei miei fantasmi
oggi il loro mezzo sorriso,
arreso di nostalgia
di verde mi riempio
e sempre più storto
guardo la strada
che pur lontana
sempre più ci invade.
Amori giovani oggi
Giovani
oggi amori
tanto veri
che fragili
nei primi temporali
si frantumano
nelle prime nebbie
si perdono
la fretta fiori loro
negherà alla primavera
il primo vento
ne cancellerà le tracce
nemmeno una lapide
a ricordare
nemmeno una civetta
per piangerne la storia.
Umana continuità
Basta anche e solo
nella sera smorzato
di un campanaccio il suono
su per la montagna attorno
perché chiodo fisso il pensiero
corra a voi lontani
a raccontarvi di noi
ad ascoltare di voi
del bello e meno bello
che ci accompagna
della sorte che separati ci ha
senza rompere della vita
il cordone che ci lega
a quello pure dei nonni
che da tanto andati
se ne sono per sempre.
Lucca, sulle mura
Umanità in movimento
che passeggia, cammina,
corre, pedala
facce rilassate, stanche,
sfinite, atletiche, divertite
alla ricerca sulle mura
di benessere e libertà.
Soli o in piccoli gruppi
ognuno è con se stesso
si parla solo col cellulare
muovono il quadro
squittii di bambini
macchiette di diversità
in catalogabili.
All'ombra di grandi alberi
osservo da una panchina
l'andare diverso delle vie
nella calura della città
godendo della quiete
che la passeggiata offre.
Amori al vento
Amori al vento
a piene mani sparsi
da un dio sconosciuto
radicano ovunque
in terre fertili o aride
fra sterpaglie e macerie
nel bene e nel male
grani pieni di vita
protesi al sole
per buon pane divenire
confidano fiduciosi
nella buona sorte
per tante pur brevi
storie diverse di vita.
Sant' Isidoro
(la palude del capitano)
Come scultore l'onda
nel suo battere continuo
modella la piccola baia
da anni, da sempre
spettatori sparsi
su rocce erose e poca sabbia
contempliamo l'opera d'arte sua
lavorio nel tempo paziente
che i secoli sfida
ammirati
nella sua voce sciogliamo
pensieri e tribolazioni
lasciando al suo moto cullare
il nostro veloce passaggio. Incontri scontri di diversità Potessi al loro volare donare un po' dell'uomo mani e piedi e testa e in cambio avere di loro donna un po' di cuore per una più reciproca comprensione/condivisione di tante nostre e loro indiscutibili bellezze. Il Funerale Mesto il corteo in un manto avvolto di sussurrate preghiere passa per strada lento con la nostra per tutti ultima speranza. Pensieri con le nuvole (Gerosa) Nuvole che passano tra terra e cielo bianchi guerrieri portati dal vento sfiorano dei monti le verdi cime sole che va sole che viene porta il pensiero a battere sempre lì assenze care vicine o lontane libertà oggi spesso forzate che abbiate sempre dignità vostra e negli occhi un sorriso. Supermercatisuper Moltitudini anonime fra scaffali stracolmi riempiendo carrelli di tutto e di più fra luci accecanti e musiche assordanti rincorrono convinti felicità garantite offerte a poco prezzo da pubblicità roboanti fuoriescono spenti in piazzali di ferro svuotati e delusi senza quel sorriso che senza pudore gli avevano promesso. Fermarsi Fermarsi dopo tanto correre lasciar scorrere lento il tempo cancellare il "cosa fare" e quel terribile "e'già sera, un altro giorno andato " e invecchiare con calma attenti al vivere attorno spesso trascurato come gli alberi senza parlare senza giudicare solo presenti godere delle piccole cose trascurate o mai notate piccoli fiori quotidiani sorridere al mattino d'aver nessun programma se non d'ammirare il sorprendente circondario che con noi silente scorre e vivere appieno il giorno non solo il nostro attimo sentendoci utili a qualcosa sentendoci utili a qualcuno. Difficile felicità Seppur tanto si fa per strappare sorrisi e al fianco tenerli che del vivere sono pane nostro quotidiano farina e fiori e sogni nel grande sacco mai bastano a soddisfare questo umano anelito d'infinita bellezza fuoco dentro che circondato da nebbie sempre tende a spegnersi Tristezza (Gerosa) Seguo la sera scendere lenta fra questi monti di boschi scuri e prati innevati dal tuo volto che al fianco sento richiamati affetti vicini e lontani scorrono davanti nei colori del cielo avvolgendomi d'indicibile tristezza. Di tutti le ragioni (incontro inaspettato … e brutto) Gridare vorrei parole di fuoco lanciare vorrei coltelli quale forza dentro tutto traduce in parole di pace forse della ragione "bisogna sempre di tutto ben pesare" mia madre ma poi tutto grava dentro e tutto annebbia guardi il bel quadro negli anni costruito tutto lordato da un pazzo e voglia grande viene con l'ultime energie di spaccargli la faccia e una volta per tutte ormai senza più forze abbandonare la nave. Quel che vorremmo … vorremmo tutti felici anche quando nella sera ci incontriamo fantasmi di un giorno bene o male finalmente finito ci sorridiamo silenti … abbandonandoci in poltrone guardiamo infaticabili angeli bianchi raccogliere fra morti e macerie cocci di umanità che soccombe a truci angeli neri. Nostalgia Spandendo tutt'attorno voglia di vita giovani per mano innamorati e scherzosi passano in volo. spettatori in panchina adagiamo la mente sulla scia della loro cometa perché di vita si ricarichi e di dolce nostalgia si culli. Eredità Rinnegato abbiamo delle madri la croce per gli ideali dei padri che disastrati tornavano da guerre fratricide ed ora noi sconfitti senza più bandiere e più armati di niente ai figli dire non riusciamo che di credere ancora ancora con forza nell'uomo bianco o nero che sia e per lui resistere in attesa che nella storia spazio si facciano gli angeli. La Mare Jonio Muoviamo ciechi un mare di parole e tribunali più liberi che più sanno cosa inventare mentre un gommone carico sbattuto dall'onde affonda incriminiamo eroi che da certa morte traggono gente stracciata "favoreggiamento per l'emigrazione clandestina!" ma si può sapere alfine di cosa si sta conversando mentre disperati annaspano per non morire umanità sperduta che con loro annega. Le nostre pagine Pagine di tutto piene di giorni tristi e felici di giorni vissuti pagine smorte pagine vuote di giorni assenti pagine aperte d'estati e primavere profumi e sogni canti e sorrisi pagine chiuse difficili d'aprire solo con l'amico poi al vento affidate pagine segrete che mai s'apriranno grevi da portare complessità nostra guardiamo sempre al cielo perché in aiuto qualcuno arrivi e tutte con se le porti fra luna e stelle prati e fiori e mille colori a riposare a dimenticare. Primo Incontro con la nera signora Nella camera entrati erano che sussurri preghiere e dolore addossati alla parete gli occhi erano tutti su di lui immobile sostammo senza parlare lento scorreva il tempo poi papà lo salutò "ciao Mario" la mano posando sulle sue ci posai anche la mia mano imitando il saluto "ciao" le sue erano fredde attorno avevano un rosario gli occhi erano chiusi Tornammo a casa in silenzio "e' un tuo amico?" chiesi "Si, abbiamo la stessa età" Così l'ho incontrata e imparato a salutarla. Era la prima volta Avevo 7 anni. Donare sincero Attimo di felicità il donare sincero all'amico, al povero allo straniero di un battito d'ali il suo passaggio girato l'angolo sfumerà via ma gli occhi che hanno ringraziato più ci lasceranno e per mesi e anni saranno amici al seguito. Presenze nel tramonto I tuoi occhi mi scrutano mentre collocare vorrei la nostra storia in questo tramonto che tenue lento sfuma con un nome che non trovo se non ch'è bella ed è già sera ennesima dopo tanti anni ritrovati noi amici noi da tanto divisi L'ultimo treno L'ultimo treno tanto atteso che a un tempo nuovo si diceva conducesse e a nuova libertà partiva a mezzanotte. L'alba rosea vecchi li trovò soli ancora sulla banchina per mano seduti in attesa del sole gioie e dolori e solite cose e sorrisi di affetti vicini e lontani di tutti i giorni vita del loro vivere miele segreto. Degli affetti i sorrisi mano amica in aiuto degli affetti il sorriso delicata brezza da ovunque arriva colora con altri sorrisi più giorni smorti che nella testa stanca muovere fanno le ali al nulla. Albero piegato Albero piegato forte dolore scopro nel pianto soffocato dell'amico che ringrazia con stretto abbraccio lasciandomi poi smarrito nella sua nebbia solo per strada. Nonni oggi pur stanchi e spaesati stringono i denti marcando presenza perché agli affetti l'oggi migliore sia abituati a fatiche acciaccati reggono su bastoni invisibili che solo loro conoscono il vento che porta via donne e uomini di un tempo già antico ai nipoti in corsa come fossero loro le nuove favole insegnano sacrificio e speranza donando una calda quiete. Paura di sognare ancora Come foglie secche rimaste sul grande albero lasciamo portar via dal vento gli ultimi sogni delusi attendendo l'inverno proibiamo ai desideri di liberare nuove primavere gemme su rami spogli. Bellezza vera nel tempo Bellezza vera che la pelle avverte e vicino desidera non sfiorisce mai negli anni parleranno con la voce e gli occhi anche le rughe sue e pur senza anelli per strade di tutti i giorni al rincontro casuale le mani farà stringere e momenti e anime loro giovani come allora torneranno a rivivere Prigioniera l'anima Non più in alto lo sguardo eleva né alla bellezza attorno in una scatoletta chiusa l'anima ingrigisce fra click di banalità ebeti sorrisi falsità e sconcezze senza più sogni né luna né stelle ingenua vien meno per viva sentirsi a tanti sconosciuti vende parte di se un attimo che subito il web cancella con un semplice clik con milioni d'altri suoi simili illusi-delusi. sprovveduti anonimi Ricordi per prati Ricordi tanti lontana giovinezza mi porta per sentieri dai prati assorbiti che pochi conoscono e in bici ora fatico fossi in decadenza da canne e sterpaglie invasi sul percorso maldestro viti abbandonate a terra come funerali dimenticati s'arrampicano sugli alberi macerie ultimi tristi casolari soffocati da rovi e alberi si nascondono agli occhi rimasto è questo verde mare grande di prati che i pensieri prende e acquieta nel suo fascino portandomi sereno a voi ricordi lontani. Duemila anni! Duemila anni! non sono bastati a comprendere la tua Parola e le stragi degli innocenti a cui sei sfuggito continuano nel silenzio di tutti quelli che hanno voce e di tanti "ultimi" dimenticati dispersi che la voce gli han tolto impantanati come siamo soli mai più risorgeremo ma tu? Dove sei finito? Se ne vanno Se ne vanno lontano per lavoro per bisogno attratti da sirene amori eterni mondi nuovi sopra la testa precario un tetto di stelle retto da sogni che svaporano tristi al sole nel tempo colonne al centro loro vecchi dimenticati un pò ovunque per parchi e per strade dalla casa rimasta indietro parole trattenute arrivano spezzate dal vento le più smarrite nell'etere di forza e pensiero non per tutti il bagaglio è pieno. Che possano farcela! e la loro dignità mai venir meno. Il fascino è Un cielo azzurro terzo che voglia di evasioni muove come una stellata notte che di sogni riempie pur sempre belli sono ma il fascino primordiale che la pelle allerta e lo sguardo incanta è nello scombinamento di uragano e vento che assieme avanzano nella tempesta scura che improvvisa passa frantuma e sbianca nelle nere nuvole e sole che veloci si liberano e si imprigionano rincorrendosi come pazzi così dell'uomo il fascino suo non nella sicurezza che dona è ma nel suo continuo repentino liberare provenienze sconosciute che timori antichi muovono e mondi nuovi rivelano costruendo, distruggendo. I figli e i loro sogni Piccole o grandi che siano scelte dei figli liberi di andare dove i sogni giovani loro trascinano in apprensione mettono sempre, continuamente appartati sui balconi li inseguiamo scuotendo il capo. Violentando il cuore tratteniamo la mano che la direzione "giusta" sempre vorrebbe loro indicare. Genitori e figli Gioie e dolori ansie e pene quelle per i figli e sorrisi ancora dentro e fuori voli di colombe e scuri rapaci tutt'attorno libera un dio sconosciuto per loro nostri dei semisconosciuti in caccia continua tribolata caccia felici e tristi lontani e vicini fino all'ultimo sempre per loro nostro respiro. L'abbraccio Il dubbio lo frena l'attrazione lo vuole la titubanza l'umilia la verità lo cerca il cuore lo sente il corpo lo vive l'amico l'abbraccia l'anima lo paga con un sorriso. Cerco bellezza Cerco bellezza nelle cose piccole che bisogno alcuno hanno di voce in qui momenti inaspettati che la pelle avverte al volo e dentro li fissa come suoi e per anni li porti con te cerco bellezza negli occhi dei bimbi che fiduciosi sorridono affidandoci un futuro negli occhi che ridono di giovane ragazza che aprendosi all'amore alla vita attorno da forza cerco bellezza nella natura perché parte mi fa sentire nei suoi sconvolgimenti che una dimensione mi danno nel dolore e sofferenza di questa nostra povera travagliata umanità che arranca cercando dignità cerca bellezza per bere al suo calice e forza avere lungo questo di oggi duro nostro cammino bisogno di bellezza che più trovo nell'uomo che inseguendo miraggi s'avvia alla sua solitudine. Bellezza in gabbia Fiori perfetti plastiche mute brillano su marciapiedi di tutti i giorni adescando occhi con metro, bilancia trucco e tacchi ingabbiano la loro bellezza non più emozioni e profumo di vita occhi di cielo e sogni sorrisi veri e rotondità messaggere di dolcezza ma secchezze, banalità scimmiottamenti e poveri pensieri principesse sole negli anni avanti tra pianti nascosti mille delusioni mille inganni sole sul trono paura hanno di tutto scoprendo d'aver vissuto solo per occhi che più le guardano. Amanti Fiore proibito il legame loro cresce incerto fra montagne di dubbi verità semplice che il sole desidera lo sfugge di continuo nella notte in allerta fra luna e stelle sospirando anela spazio di vita. Giornata al mare (Silvi Marina) Umanità silente lungo la battigia dalla voce del mare che i pensieri ruba completamente assorta cammina a sghimbescio cercando a terra tesori perduti mentre l'onda che i piedi batte cancella subito dietro l'orme del passaggio. Contesa d'amore sulla battigia grida sulla battigia d'odio, di rabbia, d'amore, dalla voce del mare smorzate per vergogna feriscono un futuro incerto di un incontro che per sempre vorrebbe essere incurante di bagnanti attorno che seguono perplessi senza sentire fragile mondo che solo vuol stare in mezzo a tutti e si amano e si lasciano si minacciano e si abbracciano lasciandosi e riprendendosi per mano s'allontanano sempre più soli carosello incomprensibile e si lasciano e si riprendono … complessità dell'amore. Basta un sorriso Pur se la speranza mia inseguendo vostre orme si smarrisce e si perde nell'incertezza e precarietà del domani che ferendo sta tutti i sogni vostri e nega il nostro per voi esserci un sorriso sempre riuscite a strapparmi e fiducia in un futuro che dal mio albero vedo tutto da combattere. Tutti dell'uomo fratelli Aspetteremo tutti anche l'ultimo in mare disperso e assieme andremo a un nuovo futuro incontro per tutti disarmando tutti gli armati che contro a mille si metteranno e grande pietà per loro avremo e continueremo avere per un domani per l'uomo più giusto. Bambini nostri e la bestia umana Manine nella sabbia che ravanano manine impastate concentrati nel gioco cinque bambini tre anni ciascuno di diversi colori si divertono li guardiamo affascinati comunicare fra loro in lingue diverse nazionalità diverse ed' è tutta quanta un'armonia d'amore imbevuta de sole e de turchino che dà la pace e t'imbandiera er core distratti da obiettivo indiscreto volgono a noi lo sguardo e cogli occhi del mondo silenti e seriosi innocenti ci fissano .Come lo chiameremo un cacciatore che spara su quel povero piumino? Come la chiamiamo la bestia umana che bombarda e annega quei poveri piumini? In corsivo: dalla poesia di Trilussa " un povero piumino" Dei figli attese … e partenze Possente il desiderio per l'arrivo suo tanto aspettato ….. tempo infinito l'attesa battito d'ali l'incontro gigante il vuoto che alla partenza lascia mentre la mente rincorre già la prossima sua venuta. La forza della vita Batuffoli! Ciondolanti! Cascanti! quello azzurro che per la piazza trillando corre e quello rosa che fissandoci sorride e al domani invita contro cieli cupi e nero attorno che libertà negano. Giorno che finisce Finestre illuminate là in fondo in palazzi ormai scuri a terra fari nella sera che ciechi corrono e rincorrono in un cielo ormai scuro spaccato di luce in alto sopra quei tetti invita a fermarsi a godere dello spettacolo ultimo e unico che più si ripeterà. Motociclisti (Gerosa - dal bar Belvedere) Li guardo rombanti spericolati e potenti affrontare curve pedaline che gridano in salita in discesa in fila per due, per tre … per sette, otto uno dietro l'altro su e giù per la montagna lascio la mente correre con loro come allora nei bei vent'anni quando incosciente senza ombre in quei gruppi volavo anch'io solo adesso capisco l'ansia che agitava mia madre tutte le volte che partire mi vedeva sparato con quel unico debole freno, il suo. Mostri e venditori di fumo Bombardati dentro e fuori e in casa da grandi promesse sorrisi giulivi e mondi di sogni più ci accorgiamo che più sorridiamo che assenti ciechi diventiamo adagio alla bellezza attorno che l'anime nostre spaventate sono dalle troppe grida lontane e vicine e l'amico ultimo senza più spazio senza più tempo se n'è andato e soli contro tutti rimasti siamo circondati da mostri e venditori di fumo. Amori sospesi Amori soli sospesi su alberi d'autunno nelle nebbie persi resistono all'inverno in attesa di primavere arriveranno inaspettate pur trovandoli freddi e secchi forte voglia di vita riveleranno ancora e con stupore di quelli attorno … fioriranno.
Amica tribolata Chiedi solo una volta almeno un pezzo di cielo pulito un prato in fiore al vento tutto per te che calmare possano la sete dei tuoi angeli bianchi e neri sempre in corsa alla ricerca di te di te che ancora attratta distratta da sguardi attorno non ti senti non ti vedi non ti ami Gogi Coccole e compagnia muovevi e regalavi cercandoci aspettandoci strusciandoci ora che per sempre via te ne sei andato ovunque in casa in ogni stanza in ogni momento di giorno visibile di notte invisibile avvertiamo la tua presenza la tua assenza la tua mancanza. Occhi nella sera I tuoi occhi oggi nel rosso del tramonto che fra sagome nere di tetti e camini sfuma persi non sorridono greve preparano la notte, nessun angelo bianco sarà ad accogliere il nuovo mattino Gradella, passando via Si grandi alberi che a te portano, attirato sono Borgo Antico dal viale tuo tutte le volte che via passo veloce, come se il silenzio tuo voce avesse E fuori mi siedo a quel tuo semplice bar col caffè ad assaporare la tua lunga quiete e le storie tue di un tempo che fu di campi e fatiche e padroni e miseria nell'aria rimaste sospese .. E la domanda sempre a cui rispondere non so è " io a te straniero perché così tanto dentro ti sento?" son forse le tue voci anime solitarie sospese nel tempo che m'attirano e pace mi danno? Giovani e figli e genitori Sopra loro che nere nuvole sprazzi di sole solo nei loro sorrisi volontà di credere sempre meno speranza poca ultima in discesa così guardiamo valigie sempre aperte andare e venire con apprensione normalità moderna! con il piattino in mano indiscreti invadiamo tavolate loro confuse e mezze vuote riscoprendo stupiti della giovinezza nostra dimenticata riserve segrete. Pezzi veri di noi sparsi Pezzi veri di noi sparsi che per loro strade liberi se ne vanno senti la mancanza e quando silenti dopo mesi, anni con malia ritornano a rimarcarne bellezza si ripresentano così com'erano partiti immuni al tempo immutati nel sorriso anche se ormai d'argento sono i capelli e rughe solcano il viso. Le bufere dei figli Bufere fredde e violente quelle dei figli cadono addosso inaspettate inutili ancore vecchie correnti sconosciute portano via niente appigli a cui aggrapparsi giganti dobbiamo diventare per reggere i nuovi tempi e poter un giorno sorridere ancora assieme a loro da noi così diversi Incertezze Nel tardo autunno su rami secchi rimangono sole, accenno di frutti per troppa ombra ancora immaturi incontro vanno a inverni di neve che tutto cancellano alcuna tavola rallegreranno a niente saranno servite. Il viandante, il temporale e il vento (Gerosa) Il temporale l'insegue straccio l' ombrello al forte vento solo sul sentiero lontane le case allungando il passo alla furia degli eventi con timore s'affida nella speranza che siano clementi. Spaccatura Amor propri feriti da parole in fermento per tanto taciute svuotano l'albero del nostro autunno l'inverno ci troverà nudi alla neve affideremo la custodia dei nostri semi che la primavera li accolga nella loro difficile bellezza. Cenerentola e il tempo nessun principe è arrivato nonostante la scarpetta tanto lasciata l'hai per vie diverse in giro ed ora che il piede gonfio per tanto cammino più entra ripercorri con sorriso percorsi e sogni giovanili e con meraviglia ti scopri bella e felice negli occhi dell'uomo che al fianco ti è rimasto e di vita piena senza bisogno d'aver avuto di correre su alcun cavallo bianco. Bisogno di quiete e calore Guardo dalla finestra al sorgere del mattino rossi aceri e querce alberi del giardino d'orati dal sole spogliarsi dai loro colori di fuoco del tardo autunno e fra spazi liberati riapparire vedo sotto il tribolare della strada e la sua sofferenza che fuggo subito via appendendo volti amici che con me affascinati sorridono allo spettacolo pur di un sole freddo. Civiltà !? Mani aperte che incontro vengono che aspettano sempre più numerose fuori dalle chiese cimiteri, negozi, mercati, salutano, sorridono, silenti implorano occhi che s'incrociano che non si sorridono che si vergognano fino a quando reggere potremo una simile ingiustizia per l'umanità tutta si grande vergogna! Mille Cristi ancora dovranno sacrificarsi per aprire alfine un Paradiso per tutti? Natale Natale dei Centri duro per i cuori attorno si parla che di paura e odio piene le cronache parlare di pace fa solo sorridere pure il mare che disperata rende un'umanità affogata affogati i suoi bimbi grida paura grida vergogna così il cielo ferito da neri bombardieri su prossime macerie e nuovo odio . Natale dei cuori cuori infranti che il bambinello pietà di noi abbia. Presenze Queste presenze da tanto ormai andate che puntuali ritornano in particolari momenti di gioia o dolore strappando un sorriso riempiono d'infinito e sperare fanno di poter un giorno passeggiare con loro sereni nel tempo noi angeli custodi degli affetti lasciati. La casa da sogno e il barcone casa da sogno in mezzo al prato chiusa al bosco a paesi e città aperta all'azzurro cielo e sole, gli affetti veri dentro vicini, fioriscono sorrisi, grida e dolore che restino fuori e quant'altro il cielo oscura, di morti un barcone sfonda la cupola voglia di fuggire ritorna indietro e fai tuo il dolore dei nostri disperati fratelli sfortunati. Genitori, timori e sogni Scura montagna il loro domani, tanti nell'ombra sui nostri giorni mostri e lupi, scarne e debole le difese loro, timori continui ci assalgono ma basta di loro il sorriso di un attimo per riempirci di cieli e dar forza a sogni belli! che ripartono da loro sempre piccoli. Innamorati su marciapiedi Braccio sulla spalla di lei mano al fianco di lui bocche che a tratti si incontrano e veloci si lasciano per ritrovarsi poi ancora camminano a sghimbescio su marciapiedi di tutti i giorni giovani belli da vedere così pieni di sogni un sorriso nostro l'insegue e un destino … che gli sia propizio Cercando tregua Dal sole avvolto dal silenzio attratto della montagna tutt'attorno chiusi gli occhi il corpo del guerriero su di una sdraio abbandonandosi assapora della tregua il bisogno della tregua la pace mentre la mente mai stanca insegue i suoi fantasmi lasciati tribolati in giro fra paradisi e inferni. Ad un'ora dal debutto Pingpong veloce di battute e lazzi di vestiti sparsi palco e platea sono pieni nei silenzi di secondi sorrisi accennati nascondono dell'evento l'attesa che sulla pelle cammina nel panico va una attrice che qualcosa più trova agitando tutti tranquillo il regista arriva col suo sicuro "anche senza si può fare" e lo spettacolo ha inizio. Nostalgia Poter amici mentre giovani coppie con batuffoli al fianco davanti ci sfilano tornare indietro a riprendere quel sole di ideali, amori e storie che ci scaldava e tutti i nostri giorni di vita ci riempiva Le strade e il destino Vorremmo tutti andare liberi col nostro vento per strade nuove fino in fondo là dove il sole mai tramonta ma di viaggio compagni desiderati gli affetti al fianco come bambini ci trattengono prendendoci la mano deviano il destino. Il vento di primavera e il bimbo forte il vento di primavera spinge ancora a incanti d'orizzonti sempre nuovi risvegliando desideri e nostalgia di libertà della giovinezza andata poi un bimbo incontro viene e la mano sorridendo prende molto più forte è il suo vento che a terra i piedi mette e con sorriso dire addio fa alla cara libertà rimasta. I nuovi lavori Tutto il giorno umiliati e offesi sorridono a destra e a manca passerella traballante su precari salari sempre più volatili i nuovi lavori addestrati con cura al sorriso obbligato tutto il giorno sorridono sorridono per lavorare mostrando i denti lontani gli occhi stringono i pugni. Mare di margherite In bici tra i campi solo nel loro silenzio mi perdo in un mare apparso di margherite assorbito da si bellezza lascio i pensieri sciogliersi liberi nella sua morbida inaspettata quiete. Nuove fredde tecnologie Mostri in silenzio avanzano regalando storie, incanti, romanticherie e labili certezze indispensabile sembrare fanno l'ultimo oggetto in vetrina al successo dell'individuo illudendo di essere vivi e importanti senza ritegno elevano a cattedratici pappagalli frenetici che cliccano cosa ormai è impossibile? beata ignoranza che sogna ancora cliccando ad una luna a pezzi mentre la porta di casa diventa sempre più pesante e paura e crisi chiudono dentro. Il trionfo dell'Angelo Nero (da una cronaca televisiva di alcuni mesi fa) Un bambino scuro come scura è la notte di pochi anni, uno o due, dal Nero Angelo strappato alla madre e alle luci alzato in offerta a una veloce motovedetta che si avvicina e quando è ben vicina buttato a mare fra le grida della madre e il terrore di chi fugge bestialità umana dove mai siamo arrivati raccontato in tv da un superstite non so se la motovedetta riuscita è nel buio strappare all'onde il bambino sui gommoni poi stracolmi spazio non c'è più per gli Angeli Bianchi Scontato amore Insoddisfatti di tutto giorno dopo giorno lasciamo annegare la nostra bellezza cercando in un mare di inutili cose trascurando cechi il po' d'amore attorno che basta e avanza per essere felici e scontato vien meno Ed è già sera Ogni mattino come rondini sfrecciamo al giorno nel tentativo vano di passarlo e rallentare la sua immutata corsa ed è già sera nel nido stanca ennesima sera Ascoltando nella festa (ad Anna, Chiara Luna e loro amico) Bello il loro parlarsi separati nella festa condividevamo il tavolo un baratro le nostre bell'età diverse sorridere mi faceva quel discutere di pelle di loro giovanili amori, non potevo non ascoltare! Tornare mi facevano a quel bel tempo quando in quegli amori ci si incominciava a perdere. L'evento e l'attesa (Gerosa, dal Bar Belvedere) Al sole difronte la montagna accesa coi sui dirupi i suoi boschi il suo silenzio alle spalle sue il nero scuro che avanza del temporale luce e buio conflitto perenne forse indispensabile di un equilibrio con lui, l'uomo, sotto nel quadro minuscolo e impotente che aspetta con timore lo scatenarsi dell'evento. Pieni di tutto Pieni di tutto la libertà si perde fra mille rotonde smarrendosi fra mille divieti confusa la mente fra mille bollette mille postille mille multe mira lo sguardo in basso timorosa di cadere più azzurri e voli pindarici ma solo mille mine vaganti regalo di mille sorrisi ebeti promesse da cui sfuggire che gli occhi incantano … … e l'anima incatenano. Mani di fata Ci sono ferite che solo mani di fata e quiete parole tue possono lenire e nel tempo guarire Corvi neri nei capelli Grigia nell'etere la risposta tua corvi neri avverto nei tuoi capelli dai cieli d'Olanda avrei voluto essere lì spaventapasseri felice per mettere tutti in fuga e vederti così sorridere Sipario amico (Gerosa) Lontano dal bosco il suono di una motosega compagno sempre di questo sipario amico che silente accoglie dalla città la mia fuga bisogno di verde bisogno di quiete radi gli incontri rade le parole un sorriso e un buongiorno l'accoglienza per me nel loro paesaggio che per loro strade pur disadorne e dure camminando sento amiche Mare e pensieri e mare Lascio pensieri aggrovigliati sciogliersi col vento nel rumoreggiar dell'onde lo sguardo perdersi là in fondo retta blu tra mare e cielo che navi e gabbiani nell'infinito suo assorbe. Amici i ricordi Ci sono sere in cui il mondo crolla addosso senza un perché e moglie e figli loro lontani pesi diventano e stanco un appiglio contro corrente che via trascina cerchi invano pure l'amico nella sera non c'è aggrappo i ricordi prendono per mano portando amici al nuovo giorno con nuovo respiro. Ultima la speranza Fulmini, tempeste e cieli scuri impedire non devono di volare con rondini e sogni verdi guerre e quant'altro per mare e per terra uccidere non possono speranza e bellezza negli occhi dei bimbi. Dubbio del vivere (il deserto dei tartari) Giorno e sera si aspetta sempre prima che la testa attimo fatale sul cuscino si posi che una parola una lettera una qualsiasi cosa pur tardi arrivi che qualcuno alfine si faccia vivo a conferma almeno che ci siamo ancora che per qualcuno siamo ancora vivi. Difficile amore Se pur tanti i fiori per l'altro al fianco sono e cene tante al chiar di luna e poesie e doni sinceri e belli da non credere a volte infastidire possono fantasmi suoi complessa libertà sua faticosamente eretta fra angeli e demoni che forse la storia sua attenzioni poche o mai abbia avuto? Difficile amore da crescere pazienti in punta di piedi con tanto amore. Amico Ho deposto amico la mia spada con te mai più voglio combattere Voce amica Basta un soffio a volte voce amica che non aspetti pennellata di cielo pulito per mettere un pò di sole nel grigio correre di un giorno buttato via. Idealità e amori che si ritrovano (a Cristina e Lia) Un mare il nostro ritrovarsi cullava le nostre storie il nostro sole ritrovato ci scaldava come allora mettendo a terra con mille attenzioni luna e stelle di una volta passate nostre storie e belle e anche brutte che a noi vivi come allora bisognosi di raccontarci il sorriso non impedivano per tutta la bella serata che volevamo mai finisse Colpa, Dolore e Figli La colpa alfine se ne andrà con chi responsabile ne è stato di loro memoria alcuna resterà fretta dei figli sarà con loro di cancellarla e' il dolore che si perpetuerà ferita aperta per generazioni chiederà giustizia desiderio dei figli sarà di ricordarlo perché mai più altri lo provino. I nostri mondi diversi I nostri mondi diversi che a braccetto camminano che continuamente si separano e continuamente si cercano che fondersi mai si vogliono i nostri mondi diversi i nostri angeli diversi i nostri diavoli diversi libertà con noi cresciute quando mai si arrenderanno e assaporare ci faranno tutta la sempre desiderata quiete della nostra bellezza. Povero Piero di A. Campanile (ai miei attori) Cessati gli applausi rimaniamo noi giù dal palco coi nostri misteri adagio adagio tutto andrà nell'ombra ma non di noi i pezzi d'anima che senza volerlo ci siamo donati momenti di eternità che sempre al bisogno torneranno a sorriderci. Momenti come fulmini Parole fredde gelano la mente nel panico il cuore vicolo cieco più se ne esce parole parole cercano ragioni annegando fra i flutti la bellezza al fianco lontani gli amici più salvagente a mare mano nella mano la passeggiata al fiume ha perso sapore così il ristorantino ritrovato di una volta con coraggio allora prendersi per mano guardarsi negli occhi e dirsi ennesima volta che si è belli che si è unici che l'insieme cresciuto vale molto di più di qualsiasi e qualunque piccolo o grande che sia inaspettato momento crollato addosso. Bisogno il tuo di sereno Collocherò tutto il greve dei tuoi giorni tribolazioni e dolori lacrime e sangue in un mare di prati bellezza al vento di mille fiori e mille colori e campi di grano e spighe sonanti con rondini e sole e cieli tersi finché gli occhi tuoi rasserenati vedere possano che tutto parte è del creato armonia del creato bellezza che sovente oggi pur ci oscura pur ci annega. Parole senza vergogna Un mare di parole vuote ci invadono a tutte le ore annegare ci vogliono felici giulivi nel loro mondo evanescente di merda mare di bugie senza vergogna alcuna sorrideva il volto dal cartello pubblicitario che prometteva paradisi a un migrante sotto che stracciato dentro più sapeva dove andare Le mie Muse Questa sera sul palco saranno le mie Muse e pure al mio fianco dalla regia appartato con stupore sempre sarò nel loro fascino chiuso il sipario finiti gli applausi scioglieremo i legami strade nostre diverse una volta ancora ci faranno perdere bagaglio comune per nuove avventure nuovi lavori e prove sempre dentro saranno quelle parti di noi che ci siamo donati nostre anime nostri sorrisi nostre grida sempre giovani nostre stelle forse ultime. Potenza dell'amore giovanile (Firenze) Soli nell'affollato bar alla loro isola seduti con occhi affascinati beveva di lei che comare mai smetteva di parlare di profilo vedevo lui giovane con occhiali bruttino con brufolini lei di spalle signora capelli sciolti agitava li osservavo discreto da un tavolo vicino, fiume di nettare il parlare di lei inebriava lui si alzò alfine bruttina sempre parlando quasi in preghiera lui goffo le scostò la sedia con maldestro inchino pagarono separati parlando sempre lei lui le apri la porta e se ne andarono felicemente soli della gente nel bar non s'accorsero nemmeno del cassiere fuori bellissimi si alzarono in volo. Il silenzio della montagna (Gerosa, dal Bar Belvedere.) Mattino dal belvedere lascio lo sguardo andare lungo la valle vapori leggeri come angeli bianchi da boschi scuri e prati verdi al cielo si levano … ed è tutto silenzio miele e armonia l'anima rallenta e respira questo bisogno di pace. La fatica del vivere la fatica del vivere non vede la bellezza di questo tramonto rosso dai rami imprigionato ma solo la sua fine spaventato via fugge nella sera stridendo un uccello nero mentre per mano un bambino ci prende. Amori fugaci Amori d'estate foglie d'autunno verso l'inverno senza più parole perdono la strada con le prime nebbie. Segreti in scena (a Laura) Silenzio sacrale avvolgeva la platea mentre lei tutta si offriva al dramma il suo era un pianto strozzato in gola in quella scena che allo spettatore prendeva l'anima così ad ogni replica lo stesso dolore lo stesso pathos quel momento forte che tutti captavano richiamato da dove solo suo era il segreto " non so cosa hai di te richiamato e sapere non lo voglio … ma riusciresti a ripeterlo?" Le dissi in preghiera quella prima volta ch'era apparso " si, ma ti prego non chiedermelo più" E più a lei l'ho chiesto, fu un segreto nostro per un segreto solo suo. Magia del momento magia del teatro! La bellezza e la strada Nel caotico traffico il sorriso di ragazza che incrociavo illuminava la sera suoni e rumori assorbiti erano dal suo sguardo nel suo grembo la mia stanchezza trovava del cielo l'altra metà la vera bellezza che in quel momento umano rendeva il ritorno a casa. Passione e amore, opera d'arte (a Cristina e Alfred) Energia vostra tutta tutta ricercata vostra bellezza avverto dentro le vostre opere e mi affascina questo continuo meravigliarmi pure di fronte ad uno semplice vostro schizzo frammento proiettato in un vostro universo sento colore caldo donato all'are nostre smorte e fredde. Amore e libertà Coltivato con contese e sacrifici ornato con dolcezze e sorrisi dopo aver cresciuto fra sogni e illusioni il suo prezioso frutto per un prezioso futuro come si può dire abbandonando tutto "invecchiare voglio con un amore al fianco non una sorella non un'amica" parole più non sente occhi più non vedono nero al fianco il cigno muore. Egoista amore che vent'anni cancella per nuova passione se questa è libertà!? sono per quelli soli lasciati indietro che non hanno scelta. Affetti e spade Avvolgere si vorrebbe tutti gli affetti cari di musiche celestiali ad occhi loro proibire notizie dei giorni nostri e favole loro narrare di sogni ancora possibili incantandoli nella bellezza che ancora ci circonda isolarli si vorrebbe in gabbie di spade a difesa di mostri e bestie che innumerevoli attorno si stanno allevando e fuori controllo a centinaia crescono. Visita di passaggio. Branco di cavalli in corsa a centinaia le sue note un regalo trattengo ataviche dei padri emozioni che vedere mai! devono i figli Che bello al piano questo suo scatenarsi! Per aria poi sospese rimangono le note e così le conservo fino al prossimo suo già atteso ritorno. libero nel suo bosco ogni volta ritorna per sentieri impervi che la pelle teme libero nel suo bosco trattengo il pensiero che sempre l'insegue 11/12/2016 Natale 2016 Natale 2016 il Bambino s'è perso fra onde e macerie se arriverà mai sarà irriconoscibile e con tanti problemi meglio comprarlo a iosa nei centri bello e sorridente sicuri che problemi a tavolate nostre imbandite e ricche non ne darà buon Natale a tutti a tutti ? … è solo un modo di dire. 18/12/2016 Fine di un amore Dopo la burrasca le mani si lasciavano incerte andavano per strade diverse ultima speranza gli sguardi ancora volgevano indietro testimone del passaggio rimaneva sull'arena del mare d'amore la complessità sua, pozzanghere, rifiuti e spiaggiata tanta tanta inconfutabile bellezza . Com'eri bella! (Vecchia fotografia) Andati per sempre per strade infinite a tutti sconosciute lo sguardo ancora indietro volgono a volte con sorriso a volte con cruccio come fossero guide timorose di perderci come fossimo sempre loro giovani figli energie invisibili compagni al fianco di un lungo viaggio com'eri bella mamma nei tuoi 27 anni con me di pochi mesi in braccio e papà regale al fianco solenni da sfondo i vostri faticati campi e voi in bianco e nero nel nostro prato subito dietro casa fra tante margherite. Primordiale, cruda bellezza Sovente gli occhiali tolgo e il mondo dall'alto guardo perché bisogno ho di vederlo bello di sentirlo madre ma pur del paradiso suo così sfuggono i particolari gli occhiali rimetto allora e con stupore lo guardo in tutta la sua di sempre primordiale, cruda bellezza. Sogni giovanili Come foglie felici portati verso il sole da un forte vento che tutto ammanta che tutto esclude inseguono l'Eden colorandosi tutti di gaia fantasia avanti ritornano poi barchette solitarie ondeggianti e muti sperduti e tristi dal vento cullati dal vento consolati alla madre terra, cruda madre che a crescerli ha incominciato. Migranti oggi Fermarli! come voler fermare del ferito l'urlo che la gola libera al taglio della sua pelle. Umanità sacrificata sull'are del progresso agnelli innocenti per i nostri consumi! Un mare di morti! per mare e per terra. Comodamente seduti guardiamo attoniti una tragedia voluta dal dio mercato che fine non avrà mai. E Tu che la croce hai scelto per tutti te lo aspettavi questo? non un paradiso pretendiamo in terra ma nemmeno un inferno! forse è ora che tu scenda fingi pure di non sapere chi lì ti ha inchiodato e ricomincia ancora da lì a parlar di pace e amore … ma non più per tutti. Il segreto Momento bello dolce e amaro fiore proibito il suo segreto momento finito gioia e dolore triste lo adagiava nel mare dei ricordi ritaglio di eternità vero l'affidava a luna e stelle testimoni suoi ferite profonde e tanto dolore liberato avrebbe se solo il sole sfiorato l'avesse. Macchine criminali Possibile che nessuno ci sia ad indicare una via che un po' di giustizia portare possa per tanti e tanto tanto male portare possa a chi sempre all'inferno pire di cadaveri eleva se guerra economica è e sempre lo sono state qualcuno che indichi come combatterla, lontana e vicina umanità disgraziata sempre la paga mostri senza volto di falsi sorrisi con lei s'arricchiscono . siamo noi forse gli ultimi cari loro complici consumatori? Noi forse gli ultimi ossequiosi valletti di macchine criminali mai sazi di potere? Creatore e Distruttore Carosello di volti di sorrisi, di crucci nel silenzio del momento davanti sfilano per mano prendono e lontano portano nel mondo dei sogni desideri possibili di pace e armonia credi di bellezza del Creatore dimenticare fanno per pochi attimi. dei nostri giorni pieni il Distruttore sempre lui, l'uomo Bisogno di Bellezza Bellezza pura che il cuore appaga come del bimbo il sorriso quello della farfalla che dal buio venuta attimo primo di vita al sole e ai fiori in volo si libera … migliaia di voli migliaia di sorrisi mari di bellezza su paesi e città di farfalle e bimbi librarsi dovrebbero per questa d'oggi nostra e di tutti tribolata terra Fine di una storia Quella volta l'angelo suo bello che al fianco sempre amico era stato quando lo prese per mano per l'ultimo loro viaggio di nero era vestito ma lui non s'è accorto, forse sempre lo era stato. Fine di un amante Solo e abbandonato dimenticato da tutti vana gloria contenuta di cagnoline sparse al suo ultimo funerale In attesa del mattino Notte dopo notte di luna e stelle mare e vento per sogni e desideri forza e ornamento ci vestiamo cullandoci aspettando il mattino quando spoglie assenti andare dobbiamo verso la città morta. Le nostre stelle Quando la tua stella di una vita sua inizia brillare nel tuo cielo di lune e stelle pieno degli amici la loro fra lune e stelle timorosa se ne va sperduta alla ricerca di una luce sua e pochi attorno godere potranno della tua nuova luce con loro raggiunta. Humanae Via Crucis A lato del tuo cammino seguo della sorella tua l'impervia vostra ultima Via Crucis vorrei tanto essere buon samaritano ma concesso non mi è di camminarti al fianco da lontano ti invio che semplici parole che non so al fine quanto possano servire tanto è grande il tuo dolore. Cercando quiete In bici tra i campi cercando respiro lascio andare al verde e al giallo di mille fiori mille colori il grigio di questo giorno inquieto che pensieri bianchi nega alla mente e agli affetti il sorriso. Ristorante di paese Mondo distratto vociante e pettegolo il ristorante di paese genitori con figli insieme felici per un compleanno preoccupati ascoltano prospettive di futuro ottimiste dei figli da anni senza lavoro solo al tavolo seduto ex manager, ex marito in un angolo isolato con sguardo lontano ricorda ad uno ad uno momenti che furono di pura gloria tavolata di giovani che bisogno di veder ancora non hanno stranieri al circondario chiassosamente sinceri brindano ai loro miti e sogni di gloria padre perso in un amore smarrito ascolta semiassente il giovane figlio che di rallegrare cerca la domenica concessa a loro due assieme mondo vociante distratto e pettegolo che tutto abbraccia mondo bello mondo amaro che vita fa scorrere e vivi fa sentire. Otranto, alla spiaggia Brezza continua che voci e pensieri porta con se via agita ombrelloni sulla spiaggia chiusa una umanità allegra dallo sciabordio presa dell'onda e di grida felici bimbi innocenti tirandosi sabbia e acqua giocano in attesa di entrare nella storia sonnolenti al sole le mura e i vicoli della città vecchia che di fronte si erge pazienti aspettano l'ingresso di loro tutti . Angeli e più diavoli Camminiamo complici verso un domani incerto spaventati da notizie di urla e grida piene e fantasmi e diavoli chiusi tutti in casa sempre meno angeli bianchi accompagnano senza clamore moltitudini di mani tese in difficili percorsi nell'esasperata ricerca di una crisi di tutto che ogni bene si mangia dita puntate al nemico soffocano Paradisi resistenti senza più speranza noi cancelli di male serrati lasciamo incustoditi ad Inferni a valanga pieni di diavoli truci. spiaggia libera (Otranto) Bellezza di corpi che vanno col tempo sfilano sulla battigia con l'onda che l'impronte accarezzando cancella. Grida felici di bimbi e strilli di paura momenti di un attimo smorza la brezza catturando pensieri. Pur tanti, pur presi di fronte al mare si è soli senza più tempo le voci non son che suoni nell'aria sciolte, lontane e noi ciechi liberi coi pensieri portati a zonzo dal vento. Ritrovarsi Come una folata mi attraversi discreta del giorno il cammino più volte sorridendo catturando pensiero e occhi che t'ammirano mentre la mente volge e riavvolge semplici parole scambiate con sorriso andavamo a braccetto e confusa la città svaniva mentre a noi ritrovati ci regalavamo volando le nostre tante storie che ci eravamo persi Inflessibilità Angeli giusti nella severità di occhi scuri la loro fermezza inflessibilità morale che onore fa offusca e ferisce angeli bianchi che cercano tregua che cercano vita e comprensione oltre le umane leggi. Verso il macello Stupisco verso la città la grande metropoli che la mia pelle rifiuta sentirmi straniero su un metrò di stranieri giovani che al sabato sera in centro si ammassano stupisco nello scoprire su un metrò multietnico isole tante di whatsapp auricolari e microfonini sguardi ciechi che ti fissano pazzi che da soli parlano intimità buttate a terra isole che non sorridono stupisco in attesa nelle luci del tunnel la violenza gratuita di video a manetta che obbligano a pubblicità disturbando il pensiero muovendo per l'attorno intolleranza e fastidio. come greggi ammassate panzer un mercato sottile senza storia ne rispetto promettendo tutto ci incanala sornione al macello dell'individuo. Occhi che sorridono (Federica) Cielo cupo questa mattina e un po' di vento del triste giorno affido il sereno agli occhi di ragazza che mi sorridono mentre al bar seduto mi offre con garbo un cuoricino di panna nella tazza disegnato di un cappuccinoGli occhi del bimbo Occhioni che ti fissano quelli del bimbo che in carrozzina pasticci pieni di cielo e curiosità di fiducia il sorriso suo che ogni tristezza scioglie e il triste tempo cancella responsabilità enorme prendere le sue manine a te tese con fede se speranza poca si ha di possibile futuro nuovo e più giusto per lui, per tutti. Stelle tante Stelle tante in cielo le guardi sospeso e sognare ti fanno stelle così in terra che tante incontri e tante ti prendono capelli ricci e lisci che ti accompagnano sguardi tristi e pene muovono tenerezza sogni e sorrisi e più ti lasciano tante in cielo tante in terra quali le giuste? Brillando tutte cogli e ti colgono con gioia e dolore e con te le porti per giorni mesi ,anni con o senza anelli con o senza per mano alcune per sempre. Bellezza fuggevole straniero nel prato perso tra i fiori stupisci quando sulla mano si posa piuma al vento leggiadra na farfalla eterni attimi nella corale naturale contemplazione muta di rara bellezza … ma non ti muovere basta un respiro e l'hai già persa Incredibile! vecchietto nostalgico che storie incredibili ogni volta rivive la città attraversando di quegli angeli bianchi innamorati giovani e liberi rimasti sui gradini di quella scuola all'ingresso di quel palazzo sulla soglia di quel market che si scambiano ancora tra sorrisi e tenerezze le loro pene giovanili e sogni felici di un futuro che portato via sarà poi da altri angeli bianchi. Incredibile! Giovani innamorati Lontani da tutti corrono incontro al sogno segreto loro pieni di cielo per loro sorrisi soli per mano progettando felici un incerto futuro genitori al balcone osservatori inermi felici e sanguinanti con parole semplici che non feriscano consigliano loro misurando parole di guardar bene il colore degli angeli che gli sorrideranno. I nuovi guerrieri I guerrieri son tornati con una casa in affitto alla fine conquistata lontana dagli affetti parlando di famiglia e prole futura in testa dal bosco della città urla di feriti e disoccupati offesi non spaventano più più attenti sono a rinsaldare legami trascurati da crescere a genitori pazienti affidando il futuro chiedono fiducia per quella strada ennesima nuova sull'onda intrapresa d'emozioni ataviche e innamorati. Lei! Angelo bianco Sistemati del giorno amici e parenti negozio e figli stanco e affaticato il pensionato guerriero al suono antico di indiane musiche si dedica alfin a Lei delle principesse regina danzar vuole sospeso coi suoi angeli bianchi e sereno seguir con loro dopo si tanta pugna il richiamo suo dolce di poesia Sinistra Mon Amour Silente il tempo carro di fatiche e gioie addosso ci è passato lasciando di noi giovani di sogni che occhi e sorrisi il resto e mani e viso, capelli e corpo l'ha segnati con tagli negli anni ma ultima non ha la speranza nostra potuto scalfire "sinistra mon amour" sul cartello esposto che stasera tutti compagni resistenti richiama puntuali all'ennesimo incontro resistente speranza vecchietta arzilla dell'oggi triste che come noi al giusto vivere per uomini liberi non rinuncerà mai . Capolavori tristi Capolavori tristi piume sospese tra cielo e terra alla rincorsa sempre di nuovi giorni nuove stagioni come rondini che sfrecciano puntini là in alto e scompaiono inseguiamo mondi nuovi mirando a bellezza anelando felicità ancora e ancora fissi sempre sono del cuore gli occhi sul bicchiere in mano di fresco nettare che continua a finire. Amori giorno dopo giorno per lei, per lui o per tutti amori nuovi amori vecchi amori veri amori incerti amori sospesi amori sparsi amori … , sale per la terra che mano di un dio sconosciuto semina lanciandoli al vento, vanno e vengono portando gioia, dolore e bellezza desiderio di lei desiderio di loro desiderio di vita. Il fiume del tempo Il fiume del tempo accelera la sua corsa profumi dalle sponde passano veloci mani amiche vicine appigli in aiuto si tendono in coro disarmati e precari i semi sparsi stentano a crescere pianticelle giovani stanno a guardare scuri a loro sono i tempi eppur in grembo portano dono per tutti sorrisi e grida a cavalcare il fiume ma come i padri credere devono ancora in un futuro possibile. Noi, particelle nell’universo Non la conosco eppure gli occhi nostri si calamitano come se abbracciati ci fossimo ieri non la conosco eppure tutto di lei respingo come se male mi può venire forse …. energie, similitudini che si riconoscono positive o negative che si attraggono che si respingono particelle siamo in trasformazione continua nell’universo sparse che vibrano all’incontro di parti di se stesse loro nel tempo bene loro nel tempo male loro nel tempo parte di un unico ciclo che si ripete continuo che con rabbia staccarci non si riesce. Padri e giovani Al fondo della contesa rimane un senso di dolore nessun problema risolto ma solo ragioni diverse che non trovano incontro pur sempre assieme babele di sconosciuti tristi e insoddisfatti si attraggono e si respingono lento il tempo solo trarrà le conclusioni cicatrizzando ferite continuamente aperte continuamente chiuse. Amica, pur lontana, vicina! (a Daniela) Come un bel sogno da una falce interrotto te ne sei andata pur non volendo in tanto dolore mentre l’anime nostre via etere si parlavano ed ora più segni inaspettati arrivano richiamandomi a te chilometri lontana ai tuoi cari affetti attoniti rimasti e prima volta t‘incontrai bellissima tre rose rosse per te ti posai davanti e fra mille croci con occhi e mente riprendemmo a parlarci spiriti nostri in sintonia il tuo sempre così allegro di vita pieno e ironia come allora sorridendo credere mi fai che le storie belle mai finiscono. Corso teatrale (costr. personag. con Egidia B.) Osservo appartato muto spettatore unico in platea il loro muoversi silente sul palco informi vedo personaggi eterei delle loro anime parenti stretti librarsi in scena ammirando limiti e segreti loro nel gioco scopro nuove persone belle che pur al fianco io tanto distratto loro mascherati in abiti del giorno nascoste mi sono. Con il loro dolore Quel signore che dal ponte l'acqua scorrere giù guarda e la ragazza là dal quel balcone il cortile sotto e altri loro vicini i polsi e il coltello ed altri ed altri tanti altri ancora in mezzo a noi vicini e lontani soli! quel vuoto che solo vedono e più sentono che desiderio forte d'andare e lasciare per sempre alle spalle si tanto loro dolore che pace in terra dentro loro da tanto da troppo più trova. In visita a mia madre Mi guardano tutti i più sorridono tra croci e lumini e vialetti di fiori a braccetto sento lei presente come allora quando l'accompagnavo e di loro uno ad uno tutto mi raccontava ed ora "hembè" sorniona mi sorride "raccontaci tu adesso" quel senso di pietà nella sua voce che incorniciava tutti per tribolazioni passate e meritato riposo lo sento ancora e nei suoi occhi quel brillio d'invito alla vita che m'incoraggia ancora lo vedo momenti dell'amore momenti belli vissuti pur se voli di un attimo sono forza viva paradisi in terra che dentro portiamo che sfidano il tempo che più si cancellano. Farfalla la giovane Crisalide timida dolce la giovinetta con matita e ombretto e del rosso acceso raccogliendo capelli che collo e viso suo ad occhi negavano in elaborata coda a farfalla risorgeva sensuale e bella più nascosta a sguardi stranieri attorno agitati che mai l'avevano vista e ora tesoro la fissavano. Scoperta faceva stupita del suo corpo il trionfo e a bellezza si ergeva ma l'anima che offesa subito veniva da tempesta di attenzioni indiscrete fragili ali e sogni suoi da grandine e fulmini pronta poneva a riparo mettendola in subbuglio gelando con ansie e paure sconosciute e inaspettate l'intrigante nuovo paradiso che aperto le aveva la porta. Attesa Solo scuro là fuori del tramonto più traccia musiche popolari da un cd vivaci e tristi compagnia fanno ancora alla mente come se qualcosa s'aspetta danzi con loro a braccetto lo sguardo alzando al cielo a luna e stelle in arrivo lasci che la sera sorprenda. Sull'altalena dell'amore Rincorrerla fare qualcosa la voce del cuore invisibile mano sulla spalla la mente lo trattiene fermo sull'altalena il cuore in un pugno stretto aspetta il ritorno suo perché solo lei può dare al spinta quella spinta segreta ennesima la sua dell'amore mistero. Il silenzio dell'Adda Il silenzio dell'acqua muoveva loro lontani negando le loro mani che parlarsi volevano freddi e tirati gli occhi freddi e lontani i cuori ancora le loro strade ennesima si dividevano auspicando un rincontro freddo l'Adda nella sera li accompagnava lento, alzando fitta una bruma li assorbiva nel suo manto, facendoli perdere nel nulla dava voce alle loro mani Credere si deve ancora Fardello questo presente invisibile che dentro ci pesa, gli occhi che avanti guardano sempre stagioni più vedono ma soli inverni che occhi e sorrisi gelano sulle soglie la speranza nel futuro sui barconi stipata o di corsa per fili spinati viaggia in massa per morire umiliata fuori dalle nostre case sogni di futuro muovono tristi sorrisi come liberare rondini imprigionate se fuori sentore non c'è di alcuna primavera Cerco nell'etere Cerco nell'etere parole diverse sbandando fra siti fate e folletti facili paradisi sogni giulivi parole del vivere parole del cuore ubriaco non sento parole amiche ubriaco non trovo stormi d'amicizie leggere al passaggio s' involano via impronta non lasciano sorrisi e sogni mondi di un attimo frenetico il click spazza via, nel vuoto abbandonati caos giulivo impazzito di corsa li abbandona tra precarietà e miraggi l'anima sola si smarrisce. Soli coll'infinito Confronto dell'uomo la complessità sua mia immensa con l'immensità di sto mare di fronte e l'infinito di sto cielo davanti rondini solitarie gli altri piccoli puntini neri ci sfiorano passando via con la complessità loro immensa svaniscono là in fondo, nell'immenso impossibile il confronto pur assieme siamo soli persi alla ricerca di questo anelito d'infinito dentro. Il silenzio del bosco e il Trial Liberate l'ultime foglie t'accoglie il bosco nudo senza più paure solo dei passi il suono sul tappeto suo secco nel suo silenzio offerto all'ascolto immergi i pensieri e ricordi lontani, qualche fiore ancora regalo timido del caldo autunno apre un sorriso. che dire del giovane di vita ed energia pieno che sparato si fionda in quel sacrale silenzio col suo dissacrante Trial senza permesso alcuno che dire di quel suo fascino in piedi su quei cavalli a domare la sua incoscienza spericolate acrobazie in quel abbraccio attonito della montagna? Risposta affido al chiacchiericcio del ruscello che coi sogni del giovane corre senza freni a valle Eternità incredibile Pur bello, pur vero un momento è stato dei tanti di due vite eppure impossibile è passati ormai gli anni non fermarsi passando anche un minuto solo su quel pezzo di strada affascinato sempre quei due fantasmi! rimasti là in sosta che ancora si amano Dinamiche di gruppo Importante è più l'amor proprio ferito o di un gruppo l'armonia assieme elevata al cielo per anni coltivata in un lavoro comune? Sorda è la pelle al domani. Macigni nelle storie Macigni nelle storie, storie di tutti i giorni, parole trattenute parole sbagliate alzano dighe di silenzio che piene trasbordano all'istante inaspettate con forza ciclopica più niente riconoscendo bene e male tutto travolgendo al passaggio sporcandosi le ali guardavo nella piana angeli bianchi solitari trarre dal fango pazienti storie, storie vere da riportare indietro perché dimenticare loro loro vera storia peccato era mortale. Leggeri vapori Leggeri s'alzavano mentre in bici a scuola pedalavo veloce vapori dai prati nelle fredde mattine d'autunno e d'inverno, giovinetto li osservavo scovando storie nel loro fascino nascoste passati quegli anni non si incontrano più altre foschie attorno si infittiscono e vaghi rendono prati, vie, case, volti , suoni e timorosi gli incontri, le storie rimaste indietro poche e incerte sono fantasmi smarriti che più trovano via d'uscita. Angeli neri a Parigi Pur si tanta cieca ferocia su ignari innocenti che tutto sconvolge e travolge e tutti uccide può fermare dell'uomo il sogno e la dolorosa speranza di una umanità che rispetto vuole e dignità per tutti e con tutti Quel che rimane alla storia Frane fango e belle parole cancellano ogni giorno il seminato del contadino il manufatto del lavoratore e povere ossa disperse lasciate alla terra all'applauso della storia contro il cielo rimangono l' opere di re e imperatori e della finanza i grattacieli del sudore e dolore e morte e miseria di chi ci ha lasciato le mani gli imbrogliati da sempre solo nel vento rimane che una triste sensazione. Mondo d'odio, mondo di merda Muti e stupiti guardiamo con angoscia ragazzini ,adolescenti, giovani con pietre che fucili affrontano uomini e donne offerti al massacro nel nome di una libertà che nemmeno conoscono perché mai avuta l'hanno generazioni cresciute giocando fra macerie distruzione e morte precari amici e parenti e odio per gli assassini loro un futuro possibile? Ma quale che gioia non conoscono che crescono figli da macello nemmeno i corpi loro resi gli sono per piangerli mentre chiassosa richiesta ancora ennesima nostra urliamo che arginate siano dagli inferni le fughe e fermati siano questi invasori. Eppure il nemico vero che tutti felici ci vuole di frigoriferi pieni davanti a televisori seduti ci è così vicino, così parente che guardarlo in faccia più osiamo perché l'anima venduta gliela abbiamo e venduta la coscienza e il paradiso nostro e tutti nostri sogni e un nostro futuro diverso … ancora possibile. Venduto! … monta di rabbia un vento distruttrice. I fantasmi delle madri Cronache quotidiane nere di paure muovono fantasmi dalle madri accumulati forti argini per i figli i padri non sono stati e dilagate sono in prati pur coltivati fra le nuove messi crescono indisturbate e i pochi angeli bianchi tempo fanno a sradicarle presenze indesiderate saranno su tavole imbandite e con sogni e speranze a braccetto verranno servite le poche feste rimaste saranno piene di timori Quel che sempre aspettiamo Quello che sempre aspettiamo alla fine non son che parole che poche parole non discorsi per aria che la mente confondono son povere parole parole semplici che placano il cuore e il sonno conciliano alla fine quello che sempre abbisogniamo sono che suoni nient'altro che suoni note nell'aria piume che la mente insegue a conferma di quello che già sappiamo e ancora ancora sempre parole piccolo mondo attorno di nebbie e timori pieno che solo parole semplici e amiche "vai avanti così" riescono ad spazzar via e nel giorno far godere della bellezza nostra e di quella attorno che con noi camminano Nessuno più raccoglie Noci ferite sotto i piedi cachi arrossati nell'attesa marciscono sugli alberi l'uva sui tralci rinsecchisce in tempi di ristrettezze nessuno più raccoglie la poca manna rimasta la si butta via persa la fatica dei padri perso il loro grido "verrà la miseria verrà" inseguiamo disillusi ancora facili paradisi nell'attesa che tutto da solo si risolva lamentando in coro che tutto va male che il piatto si svuota quando ora sarebbe di tornare indietro a riprendere quel mondo offuscato dei padri che un paradiso crescevano conquistando diritti e dignità. con sangue e fatica per noi figli il futuro insegnando rispetto per tutto e per tutti vergogna e dignità. Allarme! (ad Aylan) Solo irresponsabili ciarlare possono ancora davanti a quel mare che sulla battigia quel bimbo riporta volto rifiutato nell'arena nascosto che l'onda accarezza che lacrime muove e paure e angoscia e vergogna più si può reggere un si macello umano più annegarlo in parole che peso non hanno che l'onda cancella ora è giunta di colpire chi si tanto male produce si tanta sofferenza colpire i mostri nostri senza cercare lontano guardandoli in faccia per un futuro dell'uomo e donna degno. presenza Son occhi i suoi sempre che tornano come allora come sarà sempre il suo sorriso il suo cruccio rondine senza stagioni che se n'è partita che ritorna nel ristorantino paradiso avvertirla seduta di fronte paradiso sentirne ancora la voce chissà se di noi due qualcosa ancora ricorda Baia du Mont Sant Michel Lascio lo sguardo perdersi su questa estesa spiaggia in quel giallo azzurro mare lontano seguendo un percorso di paletti che dalla sabbia fantasmini si ergono pochi affascinati solitari i turisti puntini là in fondo s'avventurano incontro alla marea rompe il silenzio voci di vento e lo stridore di gabbiani che al loro passaggio si alzano e si riposano sopra un cielo mosso nuvoloni bianchi e neri che vanno e vengono squarci di sole che i colori ravvivano invitano all'avventura mentre dal baracchino sull'alzata al mare un bicchiere di vino mi viene portato e un piatto di cozze. L'infinito dentro Parole senza voce premano dentro parole senza parole che forma non trovano ne via di uscita onde di silenzi aneliti d'infinito angelo giusto o diavolo che sia a liberarli non arriva nel vento che urla nel rumore dell'onde s'accompagnano con sguardi lontani trovando quiete. Hotel Ibis, dalla finestra (Bretagna luglio 2015) Caldo chiuso dentro per respirare alfin aperta una finestra, panorama insolito la di fronte superstrada macchinette impazzite schizzano davanti a destra e a manca nemmeno il tempo di contarle, contemplarle mirarle una dopo l'altra come in un videogioco giocherei al bersaglio, avessi un bazooka! Sono le due di notte si dice che tutto va bene. Oceano (Bretagna, Point Du Raz) Del mare sugli scogli la forza voci lontane flagellate dall'onde salivano a noi spettatori di un passaggio un gabbiano che toccare quasi poteva la mano fermo sopra le nostre teste sfidava il vento, bellezza di un attimo pochi colpi d'ali poi planando verso l'onde nell'azzurro profondo si perdeva annegando coi nostri pensieri Il tuo cielo Pensandoti guardavo il tuo cielo di nuvole bianche di nuvole nere e squarci d'azzurro donati dal vento che l'estate non trova e il suo calore e i suoi dolci frutti cercando lontano Folletto Folletto indiscreto nel mio sogno chiuso tutto il giorno bello mi balli nella testa come un vento fra i miei pensieri ubriacandomi di te tu che angioletto sia o diavoletto importanza non ha perdere mi fai nei tuoi capelli lunghi e scuri fra stelle e lune brille come me sorridenti e gaie che parlandomi da buone amiche mi invitano con mano sulla spalla ad aprire tutte le porte e lasciarti involar via dal mio bel sogno. Gli aquiloni e la coppietta Nello stropicciato prato i bambini guardavano mogi gli aquiloni a terra padri e madri stanchi in alto tra foglie mute cercavano aliti di vento per mano una coppietta tutti in volo nel suo cielo passando li alzava nel suo cielo dai mille colori sorrideva ai bambini Paradisi Eppur li sento paradisi possibili diversi, invisibili ballano dentro s'accendono all'incontro pulito di un sorriso di una mano calda di una voce bella e via fanno andare volgendo lo sguardo indietro al saluto che più ti lascia e con te cammina per giorni, mesi, anni … . Tante lune e nuovi sorrisi Tante lune sulle spalle stanche e rassegnate velano i sorrisi appressi ma non quelli freschi di vita pieni e desideri di giovani badanti dal pettegolezzo paesano cieco e conservatore crocifisse senza pietà eppur sono equilibri equilibri inaspettati frescura di primavere lontane, dimenticate, pur precari e di passaggio risvegliano sogni e sorrisi di nuova giovinezza portando si dolore a pur voglia di vivere.. Incontro di energie Assiso in platea ascoltavo " la musica dell'anima", suonava un violino inaspettato e improvviso il viale m'apparve sopra le teste sospeso e leggera si mostrò, "mia madre!" per mano prese te sul viale apparsa mia musa, mio segreto e così via andaste angeli bianchi come trasparenti sulle note nella sala ho richiamato sbalordito più volte quell'immagine l'aldilà e l'aldiquà assieme per mano attimo molto bello che ancora cerco di capire Perdono … per un domani nuovo (25 aprile) "Bereta andemm adèss tuca a numm" Beretta andiamo adesso tocca a noi scuoteva la testa al sole in piazza seduto li guardava passare camion tanti pieni uomini offesi di pistole e fucili armati vittime di barbarie la guerra appena finita "Ernest andemm che i a tirum foeura tucc" Ernesto andiamo che li tiriamo fuori tutti come non ascoltare la rabbia, l'umiliazione il dolore che dentro urlavano come dimenticare le botte più volte l'olio di ricino tirato giù dal letto picchiato a sangue di notte la moglie che invano cercava di parargli i colpi e tre figli piccoli spaventati che dal ballatoio guardavano e quelli sparavano in aria alle finestre del cortile vili che di notte arrivavano nessuno doveva vederli "vusa "viva l'Italia" grida "viva l'Italia" se de nò te masumm" altrimenti ti ammazziamo come dimenticare "Bereta andemm che i a masumm tucc" Beretta andiamo che li ammazziamo tutti Poche e semplici le parole che all'invito rispondevano "no,vegni nò, stoo chì a cà mia, non vengo, rimango qui a casa mia, chi mal la faa, mal al trouvarà" chi male ha fatto, male troverà Eppure non era cristiano socialista era la sua fede contadino il suo lavoro contadina la sua arte. All'ombra dell'ultimo sole s'era assopito un pescatore e aveva un solco lungo il viso come una specie di sorriso Tutte le volte che De Andrè la cantava e la canta rivedo lui nella piazza seduto, mio nonno. Per un sorriso Anche questo giorno se ne sta andando i fiori belli e tanti che dovevano arrivare sono al centro tavola pur velo malinconico con la sera arriva al sonno m'affido e il sogno alfine rivela lei che sorriso o altro che sia riuscito non sono anche questa volta muoverle dentro. Ferite (erano tempi di Autocoscienza) allibiti come se un pugno ci stringeva il cuore guardavamo degli amici le anime loro e le nostre spaventate messe a nudo sfilare a noi titubanti coprendo l'imbarazzo per quelle nudità svelate con parole del momento mentre soli pensavamo quei due dovevano stare per aiutarsi nel silenzio con l'amicizia rimasta a rifare quella valigia che riportati li avrebbe a quell'incrocio dove si erano innamorati e dove ora soli e muti ripartiti sarebbero per strade diverse in direzioni opposte con l'illusione ancora di rincontrarsi amici come nelle belle favole che ci avevano raccontato. Voglia di dolcezza Suono dolce di chitarre e dolci pensieri accompagnano nella sera per mano tenui colori del tramonto che sfuma non spaventano scheletri di alberi infreddoliti sempre più scuri con lo scuro che si frappongono allo sguardo prima che tutto col buio finisca Suono dolce di chitarre e dolci pensieri ancora aspettano che nel cielo anche una solo stellina appaia a sorridere Scatti dell'anima sono quei momenti di luccichii particolari per mille cose che insieme si mettono a determinare quelle fotografie che l'anima colpita scatta e fissa e con cura pone poi nel baule della mente le porterà con se finché camminerà e per mille volte sufficiente sarà il soffio di uno solo di quei mille luccichii a risvegliarli e dire con sorriso e nostalgia che pena valeva di viverli, di vivere L'età dell'oro Giovane, pieno di vita per la patria partito agli affetti ritornava conciato a scheletro da due anni di guerra e tre di campo di concentramento a madre ed amorosa irriconoscibile ma pieno ancora di futuro nonostante i ricordi che pesavano nella testa mio padre mi donava un età dell'oro che dopo un 68 buio e tante battaglie perse solo adesso riconosco è quello che vorrei amici giovani e figli donare a voi ora alla vostra giusta rabbia quel desiderio di futuro che mai m'ha lasciato e con tutte le vostre forze e le mie ultime rimaste costruire assieme un futuro possibile nuovo nonostante tutto perché ancora possa per tutti per tutti tornare una nuova età dell'oro Non era che prati e filari (zone industriali) Non eran che prati filari d'alberi suoni di natura e sudore di notte che stelle e sacrale silenzio ora son che solo capannoni in crisi tanti, i più svuotati, e parcheggi vuoti tristi e sporchi che di notte paura fanno alle coppiette da telecamere spiate più trovano i loro sentieri sterrati ne luna e stelle ne traccia alcuna degli ultimi contadini anime disperse che a sera con sorriso passavano a lato delle auto in sosta senza vedere. Attrici e registi (prove di teatro) Calata la maschera catturato il silenzio del palco padrone se stesse donano potenti si sentono regine e belle relegati in platea per mano le guidano a nuove primavere per sconosciuti sentieri scoprendo loro segreti innamorandosi di loro. Muri sempre più alti Là dove prima lo sguardo spaziava adesso sbatte contro muri case e palazzi sempre più alti sempre più freddi imprigionano il pensiero lo sguardo all'alto trova un cielo grigio per strada volti diversi muovono paure incontri particolari che aprivano curiosità e domande e ascolto ora non son che rancori il posto sicuro s'è perso fra mille mancate promesse di essere offesi s'aspetta all'angolo il fratello è stato dimenticato sull'ombre ignorate di tante croci ovunque sparse e la risurrezione nostra affidata l'abbiamo povera alla crisi che ci colpisce di un mercato che l'ha prodotta. Attrici e registi ( prove di teatro) Calata la maschera catturato il silenzio del palco padrone se stesse donano potenti si sentono regine e belle relegati in platea per mano le guidano a nuove primavere per sconosciuti sentieri scoprendo loro segreti innamorandosi di loro. Incontro con la nebbia pur se attesa timori muove la fitta nebbia che incontro veloce viene sulla strada allarmando sopite ataviche paure in allerta mette ogni istinto di vita perso dentro solo ti senti contro il nulla tutti i sensi pronti alla sfida eroe della nebbia. Dialoghi chiusi della mente "e' tarda notte, dove vai ancora?" Monelle le nostre tante domande tante risposte che a nascondino sole giocano nella testa quando sei solo "volevo vederti" sogni e desideri che avanti vengono sorprendendo allietando abbozzano sorrisi regalano paesaggi "starei qui fino a … chissà quando" senza tempo senza spazio creando momenti "mi offri un caffè?" chissà dove collocati inventano quieti e piccoli angoli di paradiso che un sospiro lungo e dolcemente triste nel cassetto dei sogni pone uno dopo l'altro con tanti altri. Caduta come se il cielo caduto addosso ti fosse un lago di ghiaccio attorno alla tua isola hai messo a difesa più attesa di primavera che lo sciolga nei tuoi occhi solo avventurieri d'affrontare con la spada che sole e vento spazzino via presto le nubi che ti oscurano e risplendere facciano la tua allontanata luna la tua giovane bellezza Sintonia con l'infinito nudi nell'abbandono assaporando pace l'abbraccio ultimo fa dire in un sussurro "restare così per sempre" particolare momento d'inspiegabile bellezza desiderio di eternità ricongiunge con il cielo il dentro infinito sintonia di spiriti amore condiviso beatitudine muove e desiderio di eternità e voglia di pregare … Storie clandestine Storie clandestine animano l'ombre e solitari sentieri nascoste al sole e al pettegolezzo si schiudono fiori delicati di altre vite liberano discrete profumo di paradiso belle e dolorose tale rimangono finché il sole non le rovina Offesa Addosso cade il cielo e triste diventi e assente quando l'amico a te rivolge parole inopportune dal cerchio ti allontani sola con la notte davanti sorrisi e grida giocose nel buio si fan dubbio battute non capite rimugina il silenzio i bianchi incontri non sembran più tali ma non eran che parole parole di un momento che ferire non volevano non chiuderti nel dolore ritorna agli amici il peso porterà fiori il suo dissolversi. La magia del fiume (Fiume Adda -Concesa) Del fiume la forza sotto in piena vibrare faceva la passerella noi sopra assorbiti da si tanta potenza altro non ammiravano che lui e noi nel timore che incuteva era il suo fascino la sua magnificenza la sua corsa scomposta il suo vorticare schiumoso accompagnati dal suo cupo rumoreggiare un velo in fondo di goccioline sospese s'alzava adagio nascondendo la chiusa che traboccava incantandoci portandoci lontano come in una magia. La luna s'è moltiplicata Questa sera la luna s'è moltiplicata dall'alto mi guarda con viso stupita d'amica, di moglie, d'amante, d' amico si tanta attenzione che m'accompagna non m'aspettavo allungo la mano … e più solo mi sento col loro sorriso triste che disagio mette L'infinito dentro Parole senza voce parole senza parole in dati momenti si muovono dentro non trovano forma non trovano strada come suoni lontani richiami nel vento prendono gli occhi corpo e mente e perdere li fanno in lontani silenzi allora dentro senti respirare inquieti aneliti di infinito. Attimo di paradiso la montagna tutta era attorno a noi noi nel suo prato sdraiati in fiore assorbiti dal suo silenzio da si grande bellezza noi soli, noi tanto amici ascoltavamo il vento dimenticata la Moto Guzzi mia e il suo bofonchiare dissacrante di un attimo prima in salita correvano sopra noi le nubi bisogno avvertisti di comunione il tuo capo sul mio petto posasti rossi i tuoi lunghi capelli mi sorpresi ad accarezzare le nostre mani si intrecciarono così restammo a lungo ad ascoltare nel nostro silenzio le voci attorno del prato, del cielo correvano sopra noi le nubi una folata ci disperse … ma quell'attimo di paradiso torna spesso a trovarmi nitido come allora e la bellezza di quel gesto tua naturale dolcezza ancora sulla pelle gigante è sulla montagna Credere Credere nel frutto nella bontà sua perché seminarlo lo si deve e annaffiarlo e crescerlo e i figli raccoglierli e gustarli possano e godere di loro e di riseminarli felici siano. Righe d'amore Infinite nel quadro righe d'amore tracciate in matita solitudine arte che della bellezza ricercando l'essenza tra ombre e luci avvicinarsi vuole al Cielo non son che atto d'amore bellezza pura che del creato la creatura angelo bianco dono mette a ristoro sull'impervia strada del pellegrino Migranti, stranieri d'oltre mare Come alberi sradicati dal vento dal vento portati senza più radici senza acqua d'attecchire che le proprie lacrime affidano una disperata loro resurrezione ad un scuro mare scuro cielo e a tristi e attoniti complici muti del loro calvario. Mercato affollato Colori e colori animano il mercato in un lento andare senza meta alcuna calorose bancarelle invitano a curiosare mani esperte toccano, assaporano,comprano, prendono,lasciano madri distratte perdono figli mariti annoiati tirano avanti mogli si perdono un pianto e un urlo si ritrovano per mano squittii di ragazze bulletti le rincorrono scomponendo le fila dipingono sui visi curiosità e sorrisi e desideri di vita attimi leggeri, felici … e tutto riprende il suo andare lento tranquillo colorato Le due Bellezze Raccontare della Bellezza di questo temporale imminente delle sue voci come bocce che su piani inclinati corrono della sua rabbia nell' agitarsi dei rami frustati dal vento dello suo scuro che muove sconosciuti timori atavici e il fulmine improvviso che tutti spaventa raccontarlo a un sorriso lontano di donna che di cielo apre uno scorcio azzurro raccontarlo alla sua Bellezza che pace e sereno mischia all'imminente evento. Dedicata al nostro Piero, alla sua disponibilità Tempesta contro Ideali Minaccioso sopra il tuono sotto fra gli alberi la festa quattro gatti rimasti con le loro bandiere che sbattono al vento sfidano il cielo affacciato alla finestra il paese indifferente lo scatenarsi attende dell'imminente disfida Tempesta-Ideali Ideali mal conciati cocciuti resistenti in attesa sempre che il temporale passi.
La bellezza e il tempo Preponderante sempre ai blocchi di partenza il peso dell'apparenza sulla bilancia umana ma il tempo giustizia renderà a poco a poco scremando creme ignorando privilegi lascerà soli e nudi con quella bellezza di sempre sudata acquisita in corsa delicata si rivelerà nel sorriso dolce di labbra e occhi e mani e voce sempre attraente e vincerà il tempo e vincerà l'uomo pur se ultimi arrivati 21/8/2014 Turisti e la storia Corriamo a destra corriamo a manca di infiniti gradini misuriamo la storia curiosità e conoscenza ci portano a braccetto ammiriamo templi colonne e statue chiese e fortezze avvertendo la pelle grida di trionfo e grida di dolore stanchi una domanda obbliga la sera "ma tutto questo cosa è servito se si tanta Grandezza non è stata Bellezza?" 1/7/2014 Vacanza con amici Affido al vento ad uno ad uno i sorrisi di questa vacanza nostra perché a casa ci precedano e trovarli al ritorno li possiamo sui visi degli affetti lasciati Fiori e mani Fiori tanti fiori belli sulle mani mani aperte mani tutte mani alla terra che seminano che crescono che salutano che si staccano con nodo in gola per montagne per oceani s'involano sperdendosi per la terra che da per la terra che porta via e ritornano inaspettati per forza e ritornano inaspettati per amore con altri colori con bagagli leggeri con bagagli pesanti sulla soglia in attesa trovano sempre mani mani che hanno atteso mani aperte mani ruvide mani invecchiate mani che sorridono Ma io ce la faccio (incontri casuali) Io sono sola prima un divorzio m'ha portato via l'impresa l'impresa era mia stupida io gliel' ho intestata poi na separazione ma io lavoro dormo poco lavoro sempre sono na bergamasca ma lui è no sfaticato "il secondo?" no il terzo vuole i soldi per le sigarette non m'aiuta faccio le pulizie alla Mondatori "la libreria?" si la libreria gli fa schifo far le pulizie è un lazzarone dormo sul divano non ho un letto meno male se no qui mi si impianta me lo dice sempre mia madre sta da sola, sta da sola bisogna stare attenti forse mia madre ha ragione ma io ce la faccia da sola ce la faccio tenga l'acconto per il lavoro "no! non l'ho ancora fatto!" Fa niente prenda! l'ho messo da parte non si sa mai "stia attenta signora forse sua madre ha ragione stia attenta". Me ne vado colpito affidandola disarmato al suo angelo custode. Misteri Angeli bianchi custodi immobili di quel corpo e di quel sangue "mistero della fede" rimasti soli dopo quell' "andate in pace" nella penombra antica invitano al raccoglimento fra lucine di candele l'occasionale visitatore mentre fuori la città coi suoi milioni di agitati misteri. rumoreggia frenetica Dei figli la nostalgia Se ne sono andati breve vacanza insieme portandosi dietro della giornata la bellezza ovunque attorno sospesi rimangono sorrisi e voci loro dell'attimo si tanto atteso si tanto breve largo si fa nel cuore con la sera la nostalgia Cristi amica e la montagna Come un cristo porti la tua croce enorme tela per impervi sentieri fino là dove la montagna ti rivela la sua magnifica potenza e con coraggio e umiltà fissandola con semplici tratti l'affronti nel silenzio entrando dolcemente dentro la sua bellezza. Quadri affrettati (Giovane Amica) Fatto il saluto di spalle t'allontani offrendo nel tuo incedere al pittore dozzinale seduto al bar un 'immagine altera che al divino tende della persona tua mento e sguardo sostenuto "guardatemi" la tua bellezza poi amica ritorni con sorriso ragazzino di spaghetti e sugo parlando che cucinato hai di turno per mamma e papà sorniona e giudiziosa allegra al nostro pettegolezzo umana ti sveli dolce e semplice niente te ne frega del pittore che dell'esistenza ignori eppure l'attimo così ha fissato e i pettegoli di fretta a casa appenderanno falsità di poco prezzo. Le parole per dire Sogno che muovi ferraglia arrugginita sogno che desideri ennesima giovinezza sogno che castelli alzi e la mente azzera al primo vagito sogno impossibile più parole per dire Nonni soli andremo in gruppo per prati in fiore a raccontare danzando acciacchi permettendo impossibili storie possibili favole sogni nostri a bimbi per mano Puntini e la Bellezza (tra montagne e cielo) Vagano gli occhi nel bello infinito che ci circonda cercando risposte a questa nostra si Bellezza capacità d'amare senza confini per un attimo piccoli puntini noi dentro la Madre ammirati ci eleviamo al cielo parte sentendoci di Lei ma piccoli puntini dubbio ci sovviene " si Grandezza che ansie e dubbi pure muove non è solitudine nostra che bisogno d'amare muove per sentirci parte di Lei?" Chiesetta di S Clemente (Vezza d'Oglio) Chiesetta isolata affidata al dirupo risparmiata dal tempo da mani fedeli e capaci curata mi inviti a sedere alla tua parete addossato e lo sguardo alzare al cielo dove l'aquila dal magnifico volo che lo sguardo inebria sopra noi volteggia ancora, fretta ha l'acqua del chiassoso ruscello che vicino ti compagna, impossibile ascoltare le tante vostre storie nel tempo raccolte, possibile però inviti ad immaginarle. La sera e i ricordi Quando sei solo sembra con la sera finire del giorno la bellezza del vivere cani randagi le paure si muovono in gruppo i timori chiudon le porte alla bellezza delle stelle la mano in aiuto ti prendono i ricordi di una vita vissuta che da lontano guarda brindi sorridendo con i suoi angeli e tanto vorresti entrare nel sonno raccontandoli ad occhi innocenti seduti attorno in ascolto che t 'accompagnano cinguettando al mattino. Del vento la carezza Ho provato del vento la carezza sui campi d'erba alta come un mare la sua dolcezza ho provato del campo di grano l'ascolto di grilli e spighe sonanti fra papaveri e fiordalisi come una orchestra nella calma calda della sera ho provato delle nonne sonnolenti le storie che lontano portavano all'ombra del gelso seduto nei meriggi d'estate in gruppo ascoltare ho provato dello sguardo la presenza sicura di mia madre mentre attorno alle spalle mie il lenzuolo rimboccava e la notte lasciava con le sue voci entrare quieta dalla finestra Ho provato per i miei figli del cuore mio regalo sull'asfalto della loro scura veloce strada dalle mille luci mille sirene mettere un prato al vento e una lucciola ... Io ho provato. a volte bisogno … a volte … Si dovrebbe chiudere a volte bisogno a volte desiderio della casa tutte le finestre lasciare che uragani e guerre e quant'altro si plachino fuori e d'altri il dolore sia di morti e feriti pozzanghere e rifiuti lasciare che sogni infranti e delusi il tempo abbiamo dì accogliere altri semi e crescere altri fiori lasciare che buio e silenzio attorno tempo abbiamo di lenir le ferite prima che la mente si perda nel nulla Di stelle è la notte Fuori la notte è piena di stelle guardando in alto per strade diverse angeli bianchi si incontrano per mano attraversando il buio. Amori L'anatre scivolavano nella leggera foschia sull'acque scure verso riva coi cigni richiamate dal pane offerto da mano gentile. Testimoni silenti alberi sull'altra sponda sfumavano dalla nebbia coronando la scena, spettatore in disparte osservavo rispettoso dall'auto in sosta. Disturbandoci passeggero solitario irrompeva nel teatrino andando e rivenendo sguardo e pensieri celati sotto un ombrello, piovigginava … poi arrivò lei secondo ombrello guardandosi attorno s'andarono incontro e sotto ad uno solo mano sulla spalla presero a passeggiare risalendo il fiume regalando alle labbra nostre un sorriso. Giovani settantenni! alla faccia dei reumatismi! Tempi bui Neri avvoltoi sui tetti delle periferie prede agitate sotto con altro da pensare bussano alle aziende pregano nelle chiese tendono le mani annegando stanno i figli senza mete fra moltitudini di iceberg di falsi paradisi di parole vuote grida di morti e feriti che da lontano arrivano che da vicino avverti fanno sbarrare gli occhi alla nostra umanità dalla storia provata dalle mille cicatrici affidiamo la resistenza il giudizio, la speranza. Scontri naturali Urla dentro portano i figli lo sguardo indietro volto ai padri invisibili stranieri li inseguono anelando loro sorrisi di più ancora di più che cosa non si poteva fare sguardi storti favole finite e silenzi da capire eppure lo si sapeva lo si aspettava duro accettare il conflitto di sangue tutto da rifare con una seconda vita ma nemmeno una terza basterebbe Attimi Abituati a correre innocenti anneghiamo pensieri semplici pensieri puri nella generale tristezza del nostro tempo. Capaci non siamo di godere di questi attimi di quiete che il momento dona e la natura vuole Momenti Eppur tanto si ha quando la festa balla coi figli alla tavola imbandita pur se pochi i sorrisi e niente ancora grida di bimbi forza è l'averli al fianco il vino scarseggia i rami si spezzano fuori urla arrivano le piazze protestano ma negli occhi nostri ancora sono le stelle pur non incantando più e il silenzio ci cresce nei campi seminati con più fatica sempre ancora dolori e sorrisi raccoglieremo domani Pregare Pregare. La nebbia avvolge le case fantasmi oltre gli alberi solo silenzio e timori antichi dalla campagna poi più nessuno sperduto un uccello stridendo in aiuto arriva e si immerge …. anche il grido sparisce. Strauss Valzer triste marcetta di gloria ballo da solo coi pensieri appesi alle braccia aperte ad uno ad uno li libero al vento delle note che via se li porti come piume li culli … fosse così per tutti i problemi attorno in palcoscenico mi muterei e più smetterei di danzare Palcoscenico della vita Animali "socievoli" alle tante catene ogni mattina sul palco aperto il sipario recitiamo il coraggio comune del vivere attori provetti nell'attesa del Paradiso piccoli brevi pensieri ci permettiamo felici demandando alla sera all'ombre il sorriso che desideri portati dentro liberano col silenzio. L'allenamento della ragazza Del disturbo delle auto incurante e dei rari passanti tra marciapiede e pensilina s'allena la ragazza col suo lungo bastone pioviggina nel parcheggio in sosta spettatore discreto m'attrae del momento l'insolita armonia del corpo la danza delle mani il movimento dell'allenamento la costanza la ripetizione sua infinita variabilità del gioco ricercando una perfezione che il corpo paga e l'anima soddisfa. Permettendosi una pausa una sigaretta si concede poi imperterrita ripartiamo per strade diverse. Peccato non poter dire come acqua limpida della sua bellezza L'acqua e i pensieri Al cullare gioioso dell'acqua che lenta scorre e lenta tutto scioglie affido del giorno pensieri tristi che nella sua malia via se li porti. Fuochi nella nebbia Musica nella mente e fuochi attorno nella nebbia cerchi mani che non trovi stringendo mani altre che ti cercano e per mano ci si perde per campi sconosciuti persi i riferimenti avanti nel buio si impone il timore il passo rallenta ma l'anelito più forte rompe gli indugi lasciando il piede al vento forte che spinge alle spalle. Giovani, abbandonati Riempiti di sogni e di false aspettative pecore al macello si sentono ora. Chiusi in casa avvertono del mercato l'odore dei lupi che fuori li aspettano. Sull'umiliazione e la menzogna si sta costruendo un doloroso domani. L'infinito dentro D'esser amati tutti n'abbiamo un gran bisogno ma ancor più bisogno abbiamo d'amare questo è quello che guardando le stelle cerchiamo così nel moto del mare e nel silenzio dei monti nel rifiorire degli alberi amare il nostro infinito dentro l'anelito che ci accompagna che non riusciamo in un semplice nome o poesia imprigionare Clemens Le foglie cominciavamo a cadere quando la prima volta ci incrociò straniera in paese bellissima le Medie era venuta a frequentare entrambi ci innamorammo di lei e non fu nebbia autunnale ne gelo e neve d'inverno a farci mancare all' appuntamento. Lei da scuola tornava e noi indefessi su marciapiedi opposti l'aspettavamo con piccoli sorrisi e grandi rossori l'accarezzavamo mesi inchiodati al posto d'incontri "occasionali" se d'un saluto ci degnava il cuore a mille impazzava alfin se n'era accorta! cosi paghi di un sorriso avanti primavera ed estate sempre là a mirar "indifferenti" l'apparizione. La vacanza poi l'allontanò e fu lunga ma la posta riprendemmo a settembre. Solo col ricadere delle foglie ci convincemmo che se n'era andata le Medie aveva finito a casa era tornata l'inverno ci trovò soli a disegnar sospiri sul marciapiede. Zia Adwua e Faduma (Somalia) Granelli loro di fronte al mondo ai più sconosciuti piccole formiche in un lavorio continuo crescono figlie di tutti per un domani di pace in luoghi di guerra e violenza e miseria insegnando col cucito diritti e dignità piccole donne che tutti al passaggio inchinarci dovremmo ringraziano noi piccoli uomini di un piccolo Comune per un piccolo aiuto continuo nel tempo. umili i loro occhi dolce il loro sorriso calda la loro mano e il nostro abbraccio piena nei loro colori vive la speranza. L'incontro e i talenti Quand'anche ci si sbattesse e i pochi talenti ricevuti raddoppiati li portassimo all'incontro con l'altro che tanti ne ha ricevuti e tanti moltiplicati saranno sempre pochi e quando l'incontro dei corpi non sarà più scoperta ma semplice abitudine e l'armonia delle parole non più volo di farfalle ma routine del giorno i talenti insieme muoveranno a sorpresa bisogni antichi accantonando storie cresciute insieme e nessuno più capirà la diatriba del contendere e ci si allontanerà incerti … tendendosi le mani Mare di lacrime Mare nostro Mediterraneo duro sentirlo ancora così dopo questo d'oggi e da tanto e senz'altro ancora mare di lacrime accompagno la corona di fiori gialli fra l'onde dai pescatori offerta a ricordo da ricordare e alla loro solidarietà mi inchino. Occhi che aspettano risposte Occhi nella tenebra si spalancano ad ogni sparo grida attorno invitano a scappare fari di paura guardano il mare inseguendo l'Eden sfidano la morte in braccio i bambini esodo biblico filosofeggiato da anni da tutte le cattedre in tutte le salse mentre il mondo si rovescia. Inseguendo falene Inseguendo falene lo sguardo alzo romantico alle stelle e scopro che la luna dall'alto mi segue con sorriso tirato pesandomi addosso Incontri di miele (Marocco) Giovani innamorati tenere colombe in viaggio alla ricerca dei mille perché siedono timidi al nostro tavolo pensionati in tour simpatia e similitudini liberano al confronto sensibilità loro quotidianamente ferite rivelando fiore del vivere idealismo che ci accomuna miele sulle nostre ferite dalle mille sconfitte dalle mille lacrime taciute lo scambio d'indirizzi con l'ultimo saluto rivela l'incontro nostro tra moschee e medine l'esperienza più bella della vacanza. Brace viva ancora sotto la cenere nonostante tutto resiste alla storia. Mattino al Bar Belvedere (Gerosa) Sorseggiando il cappuccio dal lavorio del sole mi lasciavo assorbire che lentamente avvolgeva il suo velo di vapori, fiabesca era la montagna voci poche attorno con la brezza del mattino e l'ondeggiare tranquillo delle frange degli ombrelloni andavano e venivano cullando il mio osservare pure una motosega dal bosco era musica nel paesaggio … non il fruscio del giornale che il vicino girava aggiornando la moglie dei morti e feriti in Siria un'ombra nera in un lampo ceco mi rendeva alla bellezza di una natura così travagliata. Turisti a Fes Uno stridore di rondini chiamava noi sul balcone stormo in volo di cicogne sopra loro incollava allo stupore il nostro sguardo da lontano intanto il lamento del muezzin invitava alla preghiera e il tramonto veloce spegnendosi con in grembo le ultime cicogne lasciava a noi lo spettacolo della medina che adagio si accendeva in un formicolio di luci voci, colori e profumi. Turisti a Rabat Baracche di fronte all'oceano che l'oceano non vedono chiuse dentro da mura scorrono veloci a centinaia figure umane lasciate alla corrente fra panni al vento si muovono in uno stanco andare e bambini che dal basso guardandoti correre via comodamente seduto ti inseguono con la loro muda domanda "perché io?" perle nere i loro occhi che non ti lasciano. Qualcuno al fianco Con ancora il sonno negli occhi guardando la montagna dalla finestra nei fumi del mattino avvolta a tratti m'appaiono gli Amori rimasti a casa e il bisogno negli anni assopito di ringraziare quel Qualcuno che a tratti m'accompagna nella sua pienezza e scompare all'apparire del sole. Incontri Basta un saluto discreto dello sguardo attento che dal suo spazio chiuso osserva il viandante per non farlo sentire solo sul comune cammino. Poesia d'amore Solo nel verde immerso ricerco nelle lontane nostre diverse provenienze quello che di noi volti, gesti, voci tanto ci ha attratto da prenderci per mano e insieme condurci in questa nostra lunga avventura e stringo i pugni nel guardarlo ora tornare indietro così com'era venuto a riprendere quella solitudine da cui era fuggito non avendo trovato voce l'inquietudine che l'accompagnava nell'abbraccio di tutti i giorni Castelli Castelli a sghimbescio ovunque elevati nel sole nel vento negli anni pieni di finestre e balconi e porte e altissime torri a difesa e crepe pieni di occhi e sorrisi urla e pianti e sogni che vanno che vengono e bambini che il ponte cantando passano e adulti in silenzio in controcorrente castelli di un tempo che si rincontrano nel sorriso degli amici nei loro occhi in parole lontane che tornano castelli che ancora e ancora per mano sempre le stesse o sempre diverse ancora si innalzano dalla terra al cielo i nostri indispensabili castelli del vivere Rincontro d'inverno Il grosso albero nel cortile al centro si mostrava nudo nei suoi rami scuri intonato nei colori tristi dell'inverno irriconoscibile al ricordo di quella lunga felice primavera, porte chiuse attorno a lui e nessuna voce estraniavano il ricordo, ma gli occhi miei continuavano con sorriso a vederlo come allora brillante verde di cielo e profumi e frescura per le nonne sotto e i tanti bambini attorno ad ascoltar pensanighe.* Quanti sogni appesi fra nidi e canti di uccelli voce ancora avevano fra i suoi rami! *favole Angelo bianco, angeli neri Primavere in ritardo svegliano gli angeli neri della bambina dimenticata da quando alle spalle l'angelo bianco più aveva trovato sogni che crollano amori che deludono amicizie che si perdono le tolgono il respiro l'agitano nel sonno profumi nell'aria le richiamano il volto e ancora lo cerca e si butta edè buttata e insiste e urla agli angeli neri quando i suoi pugni seminano inverno attorno … e piange. Noi e il mare Come gigante il piede dall'arena cancella dell'insetto la traccia così noi il rumoreggiare inquieto del mare catturati gli sguardi. Poesia d'amore Quella bottiglia di vino particolare quella soddisfazione di semplicità sul suo volto quando si arrivava al pranzo della domenica offerta a me con la voce degli occhi e poche parole "asagia quest chi" la sento ora mia quando i miei come noi allora arrivano al pranzo della domenica e dalla cantina per loro ripetendo il gesto porto una bottiglia di vino particolare "assaggiate questo". Prove teatrali Parole che volano che prendono che lasciano parole a terra e al cielo di ferro e di fuoco parole piene parole vuote parole d'amore parole del vivere ogni sera da tanto da sempre petali sparsi sul nostro sognare I sogni e il tempo Quando i ricordi da un soffio richiamati mi prendono per mano i meli sulle colline che la caserma circondavano tornano a fiorire imbiancando il mattino come manto di neve e il giovane militare che al mattino dalla finestra guardandoli si stupiva rincorrendo il tempo riappare al fianco prendendomi a braccetto con tutto il suo calore e il sorriso per quel domani fermato là dentro da quel filo spinato. Viandanti i pensieri Sospesi mentre la strada nella nebbia affonda muti i pensieri inseguono lumicini perdendosi per strade che appaiono e scompaiono ai fianchi Corpi sospesi Alla fine siamo tra un battito d'ala e uno sbadiglio corpi sospesi senza gloria che acchiappano nel vento momenti unici eterni nostri d'armonia col creato. La croce Andiamo per mano o sparsi da sempre verso di lei ombra sul cammino sacrificio estremo forse vano ma lei s'allontana continuamente fra mille croci lasciandoci soli sperduti con la nostra che lasceremo con triste sorriso al tramonto contro il sole in cima alla collina Pozzo di misteri siamo Pozzo di misteri siamo e di desideri senza fondo vestiti a festa cerchiamo nella luce sorridenti infelici per marciapiedi affollati fra permessi e divieti chiusi nella notte per strade secondarie alla ricerca sempre di paradisi mai trovati la mano tesa e molle di occhi che non sorridono accettiamo incerti terra straniera ogni porta che si apre del paradiso … un vago profumo ne usciamo all'alba dimenticando il tesoro le mani in tasca per strade altre ancora riempiendoci del sorriso triste dell'ultimo amore perso Gelate dentro Questi nostri silenzi che cadono dentro come gelate d'inverno che tutto zittiscono e filari d'alberi e campi e luna questi silenzi che attorno tutto con neri mantelli coprono senza cuore questi silenzi che passato e presente senza pietà annientano questi silenzi frutti dell'ultima ennesima tempesta che tutto ancora in un baleno ha spazzato via. Ancora autunno Quando anche cadute sono l'ultime foglie e i rami nudi soli appaiano con tristi ultimi frutti secchi allora rimane sola sospesa nel silenzio l'attesa di un altra ancora sempre ultima speranza di primavera. Mille volti mille storie Guardo, mi fermo e passo oltre mille volti i più conosciuti mille storie iniziate da un soffio e in un soffio finite mille sguardi severi sorridenti enigmatici furbini immobili nel silenzio di mille fiori scrutano attenti il tribolare quotidiano che si agita attorno cercando ancora risposte a passate loro fatiche. Mille sussurri mille dubbi come uccelli sorpresi da mille croci si alzano al passaggio Amori, amore Smorzando si stanno sull'albero le luci buio adagio si fa dentro l'amore suo difficile la strada perde nero il futuro chiude il cielo privi di parole si accoglie la lama che il paradiso con voce incrinata e occhi lucidi a fondo fa entrare riportando a casa il suo sogno Vento nel giardino Mi perdo in questo vento nel giardino che strapazza gli alberi come folate di passione foglie secche svolazzando al suolo si strusciano spettegolando allegre ammucchiandosi voglia proprio di non far nulla lasciare tutte le carezze alla pelle tutto lo spettacolo allo stupore degli occhi. tante rose rosse Tante rose rosse donate pur tante e tanto gradite non bastano al domani altre rose sempre rosse sempre tante dovranno nel vaso avvicendare quelle appassite perché sempre aleggiare dovrà appresso la loro frescura, la tua presenza L'anima e il corpo Angela ormai volava cogli angeli ma quando si arrivava alle nostre parole s'aggrappava per scendere scomposti i suoi singulti e terribili ci pietrificavano impossibile era penetrare in quel suo muro impossibile cercarla in quel volto offeso mai avrebbe accettato quel corpo rattrappito il suo di giovane atleta … eppure da anni tutte le membra sue insistevano e l'anima sua non volevano seguire. I ricordi Semi dentro accompagnano giorni di sempre al richiamo aprono dei ricordi la bellezza fiori di un attimo di sorrisi, sospiri dolori fedeli al custode con lui se ne andranno per ritornare soli a sera in punta di piedi al richiamo dolce di chi li aspetta Il mare ai piedi l'onda là in fondo il suo profondo l'inizio e il mistero il mare che porta il mare che prende che libera i pensieri che assorbe lo sguardo la sua voce il suo andare l'invito suo continuo ad immergersi a farsi portare a farne parte La spada dell'amico Teso dell'amico il dito puntato contro scava dentro spada avvelenata fa crollare il cielo dietro nubi liberate si rivelano neri rancori alle catene in bici fra i campi cercando quiete si liberano nel verde i cavalli bianchi cavalcati insieme Sulla spiaggia Sole e mare corpi che entrano che escono lo sciabordio dell'onda e l'allegro sbattere di frange d'ombrelloni azzerano le voci solitari vacanzieri vanno e vengono assorti sulla battigia raccogliendo sassi e conchiglie varie venditori sorridenti di tutti i tipi di un unico colore svendono una umanità perduta bambini imperterriti con secchielli trabordanti arrancano alla riva. Maltempo Dagli occhi nostri urla alle nubi che nere da tempo accecano la bellezza delle nostre vallate debole la speranza nel vento del cuore che tutte in un baleno potrebbe spazzare via e tutto ancora chiarire Crisi di dubbi Pietre accantonate dentro dimenticate a volte i dubbi sfogano in sconforto nessuno è più vicino "solo come un cane" grigio tutto attorno case cielo amici il vento muove il passo senza meta pure i ricordi per strade conosciute niente più dicono afferri affetti sospesi spremendo sorrisi e un lampo rivela che nemmeno uno da giorni ne regali Completo uomo Gioie e dolori appesi ai rami albero di natale sotto la luna donato dagli affetti che si spegne e si prega che si accende e si spera Mistero e futuro il mistero è nei figli la loro bellezza come i fiori nei semi al vento il futuro alla montagna dove costruito sotto abbiamo la casa alla sua clemenza Elezioni comunali, chiusura Dopo tanto credere di tante stagioni dopo tante parole e azioni di tante energie abbiamo visto le nostre idee ballare fra i tavoli gremiti della biblioteca condivise più che mai forti più che mai e la speranza sorrideva di tutti i presenti e tornava a sorridere nei nostri occhi presenze In tanti barattoli sparsi per casa ferendo ragnatele continuamente trovo parti di voi presenti e sorrido convinto a questa presente comunità di spiriti. Per strada Parlano di lune buone e cattive che ci attraversano lasciando noi sempre più scettici più preoccupati più bambini stanchi pieni di dolori più solitari alberi d'inverno la mano che ci cerca di un bambino toglierà dai rami la neve la nuova primavera sarà tutta per lui sotto l'albero grande adagio adagio gli racconteremo la nostra favola. Noi, gruppo nel tempo Angeli neri anche da noi si son liberati con nostra grande sorpresa i tanti ancora angeli bianchi bastati non son stati a contenerli ferite cicatrizzate son tornate a sanguinare i nostri sogni attoniti in un angolo rileggono le nostre tante parole sparse timonieri le azioni testimoni di un tempo reggono la rotta nonostante il dubbio infiltrato sia d'essere ancora quella giusta. Violenza Sempre più bassi gli occhi guardano dove batte il piede abbandonati in alto cielo e sogni per i figli nella palude lordandoci cerchiamo passaggi sicuri guai saranno ai molteplici venditori di nebbie. Pietre nella corrente Pietre siamo nella corrente fredde levigate dai dolori lavate dal tempo fra raggi di sole scrosci d'acqua e buio rotolando senza fretta arriviamo al mare affascinati dall'onde affollata la battigia ammiriamo spazi nuovi apriamo all'avventure ma pronta la mente ad evitar altro soffrire all'ascoltar consiglia dello schiaffo del mare. Sul palco, dopo Passata la bufera dei gesti e delle parole sul palco sento ancora tra cavi sparsi e scatoloni trabordanti il passeggio dei vostri fantasmi liberati che smarriti cercano il silenzio degli applausi Grigio, grigi Chiusi dentro pieni di se s'annega infelici in un mare di solitudine perdendo il possesso di raggi di sole donati o raccolti per strade facili per strade difficili disattenti al cielo sopra sempre più grigio. Gli occhi dei bimbi Pieni di cielo gli occhi dei bimbi di tutto il mondo sorridono alle telecamere pieni di futuro pieni di speranza rimproverandoci. Incontri che cercan solo parole che cercan solo coccole incontri di desideri che mai si esprimeranno si perdono nel bosco dei sentimenti trovando altre parole altre coccole altri desideri nel bosco dei sentimenti è un unico e solo correre a sghimbescio tra angeli e demoni che sorprendono in ogni anfratto di respiro I tempi sono I tempi sono noi dentro siamo numeri in pena da mane a sera in corsa attenti all'ultimo grido della bancarella oggetti fatidici traslucidi tesori sorrisi di un attimo fra le mani incerte e subito la pena addosso ricade pesante più che mai. Ciechi ancora si butta il paradiso comprato tra i tanti troppi già dimenticati falsi d'autore. incontro Creme profumi collane tacchi a spillo nei tanti vestiti e segreti suoi celata viene incontro sua bellezza irresistibile il timore male nascosto in fondo agli occhi quando indifesa con timido sorriso invita all'incontro. Dalla strada la sera Scuro della notte spegne in rosso l'ultimo spettacolo in un lento abbraccio si oppone contro illuminato sopra nere sagome di case solitario un campanile le finestre tante son già tutte chiuse o forse son di là aperte ammirate sul finire In bilico Via portano pensieri grigi su sentieri tristi pieni d'insidie più fiori allegri incontro vengono ne canti di uccelli ma solo fango che dignità offende il piede scivola il cammino affonda le mani si sporcano lo sguardo al fine ultima speranza mira in alto pronto a sparare chissà che lo squarcio liberi un respiro un pezzetto ancora di cielo pulito A cena col futuro Poesia il loro sorridersi il loro cercarsi per mano il loro prendersi in giro seduti di fronte e a noi ci ubriachiamo di loro passandoci tra i piatti buon vino e coca cola raccontando del passato timorosi del futuro. Quante cose non abbiamo visto allora quando al loro posto eravamo noi seduti. Figli dei nostri giorni Gli abbiamo dato talmente tanto gli abbiamo dato talmente tutto che poco hanno visto niente hanno gustato ed ora grandi mezzi di consumo soli e senza futuro tra video e vetrine spaesati e umiliati si accorgono di noi difficile sarà spiegare difficile sarà convincerli che la felicitàè nel vivere i giorni tutti pur se duri non nell'accantonare averi che gli abbiamo donato. Breve a volte è il volo Breve a volte è il volo sognato di farfalla cresciuta fra castelli e vestiti d'oro tutto l'attrae fiori veri non coglie fiori finti non respinge cozza nei banchi inciampa nei bulli incappata nel vischio torna a casa con ali strappate negandosi aiuto nel suo bozzolo in lacrime si richiude cestinando i sogni disperando la fine. Attesa Cielo incerto nuvole e azzurro non convincono cinguettii di passeri rallegrano il giardino scruto il vialetto vicine sulla tavola due tazzine da caffè sorridono gli occhi metto un cioccolatino il caffè si raffredda nuvole e azzurro adagio scendono dentro chissà se verrà! Personaggi di un tempo (ancora vicini) bisogno non avevano della piazza e ancor meno di clamore firmavano con la croce la stretta di mano sigillava il patto mettendoci la faccia non conoscevano avvocati erano personaggi veri dal luogo riconosciuti e dalla propria gente e con la propria gente in silenzio andati se ne sono per sempre lasciando ai figli il ricordo e lo sguardo al futuro ai nipoti poche parole vere nella pietra e al tempo la responsabilità di cancellare tutto. Pensieri a terra Cielo grigio porta petali di pensieri a terra della rosa rimane nella mano aperta un cuore di semi di seminarli ancora speranza s'è persa in occhi senza sorriso rimangono sospesi finché pesante il passo s'allontana stringendoli in pugno Cassetti pieni di tutto Cassetti tanti uno sull'altro ammucchiati pieni di tutto di tutti i giorni al sole esposto pieni di segreti in angoli bui che si muovono al chiar di luna sognando mari e isole deserte lo sguardo va volgendo indietro ai cassetti tanti uno sull'altro ammucchiati che inseguono strapieni di mille voci e volti di tutti i giorni vissuti. Farfalle nella festa rock farfalle dolci nella festa libere alla mano sospesa con timore e vergogna mollata fuori frappongono infinite barriere colorate marcando giovinezza sorridendo alla vita si ubriacano nel volo liberando ad ogni battito un velo triste di simpatia. Mare mosso Come dar parole a questo dell'onde rumoreggiar nervoso come fissar su carta la sua continua sempre bellezza imbambolati gli occhi sono al ripetersi continuo del suo spettacolo abbandonati i pensieri l'anima spaurita si perde incantata nel suo infinito Giovinette Crisalidi tristi messaggere sempre di nuove primavere in bilico sui balconi alla merce dei venti si guardano attorno distratte e spaurite pronte finalmente a prendere il volo sognato di farfalla. Una volta ... Ora capisco dei nonni il loro ricordare e dei padri poi a seguire quel caldo "Una volta ..." come una fiaba "C'era una volta ..." vento sulla pelle che nostalgia di storie semplici semplici felicità porta nel labirinto di un benessere oggi così detto che smorto si rivela che tregua più dona che i figli fa perdere per strade spente senza più sogni "... sulla tavola del pane secco freddo e fastidi ..." perse le storie pieni di tutto ci incantiamo a tavole imbandite il conto sempre aperto gustando più niente e le difficoltà del vivere montagne giganti senza più speranza senza più unghie affidiamo tristi a video giulivi domani di paura. Persa s'è la poesia Persa s'è vecchia questa poesia mia nel quotidiano tribolare di giovani in primavera tristi i pensieri sono nell'osservarli cercare estati lontane miraggi all'orizzonte bagagli loro donati inadeguati si rivelano fredde correnti attorno respingono dentro casa priva di luce e di domani la giovinezza appassisce energie nuove si spengono in falsi paradisi in attesa a trent'anni si diventa vecchi necessario un terremoto che tutto ribalti che tutto rimetta in gioco perchè tutto rifiorisca. Padre al balcone osservo proibito dare una mano. Anche così, insieme Diversi sempre per diverse origini per diverse scelte spaccati in due dall'ennesima tempesta esaurite le parole stravaccati sul divano s'affida spossati il sonno al divagare serale della TV giornali libri dando per scontato che comunque è naturale che comunque è pieno anche questo stare così in silenzio, insieme. Sempre più mostri Per strade piene di luce sempre più mostri ghignati urlanti prodotti collettivi di felicità svendute a ingenui sorrisi nell'indifferenza generale spaventano allo sfioro nessuno ha più bastoni e coraggio ancora meno d'affrontarli a viso aperto nella borsa della spesa si portano a casa nella notte si liberano agitando i sogni. Con il buon giorno sorrisi d'ansia aprono ai figli mattini di incertezza. Sempre più difficile Negli anni avanti paradiso e inferno si intersecano bene e male sfumano i confini felicità e dolore camminano insieme per ognuno volti han diversi per ognuno diverse le misure dai padri l'indicato dio onnipossente annebbiato è stato da disparati dei l'esaltato grande amore sorpreso s'è smarrito fra più forti debolezze perso fra mille sconosciuti amici l'amico del cuore moltitudini in movimento di sorrisi e mani tese chiedono solo un poco del nostro paradiso continuo è il calpestio dell'erba fuori casa sempre più difficile crescerla insieme. Compagni di viaggio I ricordi sono voci che riempiono il treno s'affacciano dai finestrini salutano sorridendo nascondono lacrime non sono ancore alla fonda che l'attimo come farfalla già volato via possono trattenere sono compagni di viaggio che al muoversi di fronde si risvegliano sempre senza mai poter desiderio celato per mano prenderci e accompagnarci indietro Fretta all'arrivo Fretta all'arrivo non guarda attorno si nasconde all'amico non avverte fiori tanti sconosciuti nuovi sul cammino elefante cieco in corsa tutto calpesta niente risparmia nel suo rovinare i semi che getta subito dimenticati son pieni di stanchezza all'arrivo raccoglierà senza sorpresa solo erbacce pronta a ripartire senza sorriso e sapore alcuno finché il tempo non l'arresta. Strada nella nebbia Come la strada davanti nella fitta nebbia attorno si perdevano i pensieri dalla radio notizie di dignità perdute padri senza lavoro finiti fuori pista guardavano i loro carri rovesciate le speranze attoniti i figli muovevano i primi passsi per strade diverse squarci d'azzurro offendendo cinici la fatica del vivere ferivano gli occhi aprendo un vuoto dentro che subito la nebbia riempiva perdendomi coi padri Storie fra le tante Storie fra le tante su cento strade e mille incroci d'asfalto e sterrato e tappeti inglesi il carro alfine hanno fermato silenti e mute nel tempo che corre fra macigni di parole si trovano là ora scure mutate in pietre arduo tirar le somme del paesaggio freddo cresciuto attorno le notti loro più portano consiglio ne i ricordi nel vento risvegliano sospiri nemica l'abitudine scavato ha nell'ossa tremula fiammella ancora il rispetto nel pugno chiuso trattenuto a forza ultima speranza che il carro greve può smuovere e farle alfine ripartire. Continuità Mentre discreta come suo solito con affanno lei per sempre se ne va osservo dalla finestra inseguito dalla madre batuffolo azzurro sulla piazza del Comune che ciondolando a destra e a manca tutto infagottato viene avanti deciso trillando. Ombre Ombre sulle cime rapaci gli eventi sconsigliano il volo fango ovunque spaesati i pensieri scivolano sui sentieri sporchi al rientro duro è ai figli parlare del domani Come acqua Come acqua ferita dal sasso quando l'offesa inaspettata arriva sei tu e onda dietro onda muto dolore muove continuo alle tue sponde mentre come miele vorresti essere e in mille carezze annegare il suo grido nel tuo grembo mare di dolcezza Ragnatele Fili sottili ci legano all'altro e a quell'altro pure con grida si spezzano con sospiri si riannodano tornano indietro guardano avanti contano i nodi fili d'acciaio fili di cotone le stelle osservano ma restano in cielo sotto la pioggia batte alla fine del viaggio cammineremo nel fango raccogliendo fiori. Amori che se ne vanno Separati e confusi da difese allo sbando sottili pareti che cuori offesi più forza hanno di rabberciare si aspetta ancora l'altro disperando delle chiavi sue in mano che mai riuscite sono ad aprire alcuna sua porta segreta Clown triste la speranza Negando il buio attorno clown triste la speranza oggi danza solitaria riempiendosi di più colori ad ogni suo singhiozzo Esplosioni in pugno Tirate le parole dei figli bestemmie verso l'alto agitando il vento cadevano dentro le nostre mani aperte che si chiudevano a pugno a contenere devastanti esplosioni di rabbia. Incontri e scontri Incontri e scontri la vacanza non arresta l'altalena dell'amore appoggiate all'uscio sempre aspettano le non risposte alla nota sbagliata stonate rispondono irrompendo sulla scena ci vorrebbe invisibile un acchiappafarfalle che le prenda al volo e lontano, lontano nel vento le sciolga con una carezza. Fiori inaspettati e nidi Come da volti e mani scure aridi terreni dai più schivati fiori inaspettati cresciuti da lacrime muovono sorpresa così nidi su strade impervie di solo sassi accolgono umili con un caffè offrendo sorrisi nostri cancellati da tanti privilegi Solo sorprese all'incontro diverso o continue urgenti risposte al dubbio? Forza del mistero che dentro inquieta e ci accompagna. Padri e figli Coi giocattoli e un sospiro gli eroi via sono stati messi nel ripostiglio con un sorriso. Liberati i miti in faccia alla pari si guardano senza più fascini e molti misteri rivelando limiti scoprendo pregi. Così addosso s'avvertono gli anni insieme e mani tese s'arrendono alla concretezza cercando timide dell'uno il bastone dell'altro l'amico. Un fiume dentro Un fiume dentro che mai di scorrere finisce il passato, come culla fra anse tranquille dolci movenze sorrisi sfumati così travolge in ferite sfiorate esondazioni a sorpresa fulmini a ciel sereno per continuare il suo andare silente sottopelle lasciando la luna guardare serena il nostro camminare come il suo a sghimbescio. Difficile amore Difficile ormai parlare d'amore quando tutti parlano d'amore in tempi che si tanto pesano sulle spalle difficile parlare d'amore quando svenduto è a piazze vuote in tutte le case a basso prezzo in scolorati spartiti difficile trovarlo nelle chiese che tutte le altre verità attaccano e sentirlo nei politici sordi pure a se stessi difficile trovarlo negli amici in mille incroci dispersi difficile vederlo nei figli gravati da un futuro negato difficile sentirlo dentro quando dentro senti crescere il nemico. Per viali secolari Secoli di storia hanno camminato per questi viali sulle vostre radici imperscrutabili giganti nel tempo avete guardato il loro passare fatica e dolore coi campi coltivati mischiavano il profumo e le notti di lucciole erano piene e dei canti di grilli e di raganelle. Solo il silenzio adesso avvolge case vuote inodore e mute che v'accompagnano. Di questo giorno freddo e assente appendo pensieri sui vostri rami di brina sbiancati affidando speranza al vostro maestoso silenzio di risurrezione Nuovi sorrisi Andati loro il vuoto lasciato si riempie di silenzi noi dimenticati ci ritroviamo un po' sconosciuti le parole nostre riemerse dal fondo non trovano voce parlare lasciamo le mani che ancora si cercano e si stringono nello sguardo esitante ci rincontriamo scoprendo nell'altro nuovi sorrisi e timide rughe venute da lontano. Favole per adulti favole per adulti in tv addolciscono gli occhi vibrano sulla pelle accarezzano il sonno angeli agli angeli demoni ai demoni tutto così semplice così bene incasellato storie di panna inducano a sognare quello che si vorrebbe tutti i giorni fosse realtà possibile portando lontano da un mondo grigio che adagio ci annega. Sti figli!Nostri! Vogliamo dar loro un cuore grande un sorriso di paradiso e unghie forti e denti e pugni ma soli ai loro amori non li lasciamo soli al loro soffrire soli nella cruda arena di tutti i giorni non li lasciamo. Cielo questa sera Cielo indescrivibile questa sera solo nella sua bellezza apre le porte a tutti i sogni con la luna che ricama merletti bianchi su isole di nuvole sparse penso a te lontana fra queste montagne in chiarore di neve e ti sento per mano mentre gli occhi nostri si riempiono di questa bellezza attorno aprendo tutte queste finestre chiuse di case piene di timori attorno. Ciechi Per strade senz'anima caotiche e scure anonimi fantasmi chiudendo cerchi camminiamo ciechi nell'attesa che il cielo prima o poi con rabbia ci cada addosso. Domani torno a casa (di Emergency) "salvate tre dita almeno tre dita" distrutta la madre per l'amputazione mette la firma della mano intera. Storie e occhi spaventati e stupiti corrono davanti bambini feriti dilaniati da bombe! seminate ovunque giocattoli che esplodono portati dentro casa "chiamate mio padre chiamate mio padre io muoio" Storie di madri in altre parti tante del mondo tutti i giorni scosse da boati ed elicotteri da guerra attorno, sopra le teste roboanti. Nei nostri letti caldi e morbidi sotto i cuscini civiltà di parte ci addormenta. Amore senza età Gambe ballerine con bel ritmo quelle di lui, nervose di fronte quelle belle di lei, con tacco le scarpe, nere velate le calze, al ginocchio la gonna, sotto il tavolo sopra bel giovane negli anni indietro mira rimirato bel viso di lei negli anni avanti voci sorrisi occhi persi che si bevono fra il vociare attorno di operai e impiegati cercando un impossibile ingenuo mimetismo al centro della trattoria! Pura bellezza! del quadro. Cieli spezzati Cieli spezzati curvi sulle spalle pesano i nostri giorni le sere più sorprese riservano a nessuno tutto viene detto con parole leggere che segno alcuno tracciano nel tempo ignorati e derisi sui pilastri della storia scendono le nebbie cronache quotidiane all'uopo manipolate aprono vuoti dentro che neri pensieri liberano imbrigliare il silenzio che attorno adagio cresce e uccide diventa immane bisogno Disastra Disastra l'impossibilità di non poter fare niente di fronte al grido di inutile sofferenza e lo sguardo grigio della signora all'angolo che paziente aspetta l'ultimo suo anelito per prenderlo per mano e portarselo nel vento. Sempre più soli Sempre più sazi pieni di timori sempre più chiusi pieni di parole sempre più soli per strade caotiche s'alza dal fondo bisogno impellente di uscire per strade nostre a colorare con chiacchiere banali di tutti i giorni la morale di fantasmi che invisibili corrono senza più un sorriso vero per meandri infiniti pieni di tristezza che l'anime uccide. Poesia d'amore Vorrei tanto dare quello che trovava la mia piccola mano quando la sua grande incontrava sicura a lei che adesso stanca aggrappata alla mia manifesta paure per i giorni a venire Poesia d'amore Temporali a ciel sereno i nostri improvvisi lasciano a terra il segno aperto della grandine che il tempo e noi adagio ricomponiamo. Mani a difesa Per strade offerte sempre più diverse sempre più incerte ci si prende per mano ancora sempre più strette sempre più chiuse a difesa di quello che si avverte comunque fra nebbie e bufere essere nel tempo nostro un tesoro che resiste ancora. Stanze d'inverno Lento è il cammino quando da quelle stanze d'inverno si fugge a sera terminata la visita. Per strade buie attorno ascoltando il passo scaricare si vorrebbe l'angoscia del gelo assorbito nell'acque lente senza voce del canale che la strada fiancheggia per ritornare domani da quel lamento attratti "non lasciateci qui soli" senza fatica a rinnovare con amore fiori freschi su rami secchi. Sulla strada Primavere inaspettate fioriscono all'occasione rendendo possibili lunghi e duri inverni. Sogno Eserciti in marcia volontari convinti pieni del fuoco della giovinezza gridando "basta" andavano avanti ripercorrendo i tempi, come veggenti volgendo lo sguardo scoprivano i nodi ostacoli neri che il Paradiso negavano all'uomo condannandolo al suo continuo infinito soffrire. Il mare dentro Agitato sempre il mare dentro tiene tutto in superficie a volte nascondendo a volte liberando tra i flutti voci e storie mai finite senza più tempo che muovono venti stranieri d'anime inquiete. Colonne al centro Stanchi del giorno dalla notte abbracciati ci lasciamo portare nel mondo agitato dei nostri sogni nella testa i figli sempre loro che sempre vanno e vanno soli finalmente carichi di bagagli generosi nostri loro donati e come sempre vanno da miraggi attirati di eterna giovinezza vento avvolgente che gli sprovveduti disperde in mari piatti di acque morte. Che le colonne al centro faticosamente messe resistano all'urto! ... speriamo. Formichine e briciole A furia di guardarle riguardarle, girarci attorno formichine sulla strada giganti son diventate impossibili da superare e le briciole loro destinate pani di pietra che un vento continuo di storie rinsecchite mai digerite all'occasione alza contro affetti vicini ferendo e contaminando storie nuove innocenti impedendo partenze chiudendo cieli nuovi. Silenzio ormai Anche la voce alfine s'è chiusa alle tante troppe inutili parole e pure l'udito. Le mani vorrebbero ... ma son stanche di raccogliere momenti distratti. Rimasti sono gli occhi tesi ancora a capire provenienze diverse e una pelle ferita che vanifica d'acchito ogni minimo tentativo d'offerta amore. Alla deriva Occhi cechi ormai non servono più orecchie chiuse più avvertono le grida mute le bocche si son fatte nel tempo mentre le menti sole abbandonate perdendosi in ricordi e sogni impossibili e mille preoccupazioni più attenzione pongono al si tanto sfacelo attorno prodotto dal mostro giulivo liberato dal mercato nel silenzio consenso di tanti figli. Soli e nudi alla deriva più avvertono la rabbia che monta attorno dell'uragano in arrivo. Il nemico Dall'alto dei loro carri falsi paradisi in terra uomini senza volto e senza storia alcuna malvagi e torbidi inquinano le acque seminando paure tutto e tutti comprando per convincere noi ultimi deboli appigli di una speranza cocciuta che l'uomo in mare disperato spinto a forza da mille avversità verso le nostre tavole è il solo nostro nemico, meglio che affondi! Dopo il temporale Al cielo terso di questo mattino apro la finestra nella notte chiusa al fragore del temporale e affascinato lascio la sua frescura camminarmi sulla pelle mentre cinguettii sparsi tra il verde lucido degli alberi rallegrano al giorno occhi e pensieri. Poesia d'amore Mentre lei dorme coricandomi al fianco cerco la sua mano che si stringe con la mia accompagnandoci nei misteri della notte. Nonni! Nonni! tra bisticci quotidiani acciacchi e rimbrotti continui quando la giornata si acquieta e il buio pone silenzio si parlano ancora per mani che si cercano fra il bianco delle lenzuola gli affetti loro raccogliendo tutti attorno con semplici parole e un ave maria meravigliando figli lontani e nipoti vicini. Fili tanti Fili tanti i più invisibili impediscono il volo lasciando a terra il sogno. Nell'orto Nell'orto di tutti i giorni badando attenti a piante in erba ansiose di crescita non s'invecchia mai Per tutti, la più bella Per tutti, la più bella che a voce alta dire non si può l'affido al vento che la porti lontano o vicino a chi l'aspetta, con inchino sulle ginocchia adagio la deporrà sussurrandola finché gli occhi al sogno s'apriranno e con sorriso a lui la riaffideranno per altri loro che l'aspettano. Toccati dentro Toccati nel profondo dentro ci chiudiamo alle parole altrui muovendo venti scaricando tempeste a difesa delle nostre ragioni sparpagliate impedendoci di sentire tra il rumore della battaglia anche solo per una volta quelle degli altri appresso che a sereno ritornato fra morti e feriti lasciano affiorare sulla ritornata calma superficie del pensiero timidi nuovi fiori di vecchie primavere confronti indispensabili per una continua e unica crescita per tutti. Momenti... Abbandonare l'argine lasciare l'acque scure invadere giardini e scuole dimenticare menzogne, ambiguità e violenza e come un fuscello in balia degli eventi lasciarsi portar via e provare a vivere una vita di apparenza senza più voler capire senza più mal di testa. Passate le bufere Passate le bufere e le tempeste passati i tramonti e dei figli i sorrisi di miele d'orato alla fine ormai come tanti sconosciuti ci riscopriremo stupiti dentro le nostre case e stretti per sempre assieme ricorderemo la bellezza nostra tutta dispersa ormai per strade diverse percorse senza l'altro al fianco per mano mentre i figli dal balcone ci guardavano severi. Senza modelli sarà la loro nuova come per noi continua ultima ricerca . I momenti veri I momenti veri bellezza dell'essere riposti e dimenticati in tanti cassetti per case visitate vivi permangono, se solo sfiorati come fiammiferi di luce s'accendono e calore a conferma che il passaggio valeva la pena. Tempi di stanchezza Figure nell'inverno dei nostri giorni depongono incerte le loro armi che mai hanno sparato e se ne vanno mescolandosi ai passanti senza più girarsi. Di fiori secchi e freschi pieni sono ancora i loro zaini a terra abbandonati. Fatto di cronaca. Violenza cruda muove dentro reati su minori e Caino per un istante si potrebbe essere se il fato coinvolgesse ma che dire di bambini che Caino sono di coetanei di pelle loro diversa? Per così buie strade hanno camminato? Genitori stressati vittime smarrite s'addormentano tra culi e tette e parole e parole senza peso ne cultura mentre politici senza valori cercando potere seminano mostri in una civiltà a pezzi. Amica era la notte Amica era la notte quando sul finire della pioggia ragazzino andavo con mio padre al fianco giovincello poi con amici alla luce delle acetileni a cercar lumache lungo spettrali siepi di gocce luccicanti o per risaie insidiose ad acchiappar rane con la luna che piena nell'acqua si specchiava e il canto allegro dei grilli e delle raganelle che ci accompagnava. Erano tempi belli quelli così li riportano i ricordi che più nessuno vuol sentire ora che rane e raganelle vivono solo nella memoria e i pochi grilli rimasti sotto una luna smorta avvertono la notte ostile Cieli bui oggi cieli bui oggi, spudoratezza gratuita nera arroganza piogge di parole scure ininterrotte ingrossano fiumi di menzogne che tutto travolgono stupisce vedere ancora tra lampi e tuoni figure umane che con rischio imperterrite mettono sacchi di sabbia ad ostacolo e contenimento dell'acqua scura la potenza. Scuro tutt'attorno Scuro tutt'attorno il cielo sopra una nuvola spaccava e subito primavera riso di bimbo era sulla montagna un raggio di sole. Amore e rabbia Della tempesta in arrivo lo scuro era contro il cielo ma quei due insieme dei fulmini incuranti e del vento nel parco passeggiavano assenti mano sulla spalla di lei mano sul fianco di lui smorzando il timore negli spettatori rimasti del vicino scatenarsi della rabbia naturale. Loro, padroni del centro Al centro sempre tra affanni e grida e gioia sono loro pur nella loro diversità loro stranezza loro vaghezza, possono girarsi i cieli e le umane vicende e tutte le cose ribaltarsi ma dal centro loro non si schioderanno mai e il loro peso addosso con tribolazioni appresso e case sempre più strette non sarà mai abbastanza da non appagare alfine la pienezza che t'avvolge al solo pensarli ovunque tu sia ovunque loro siano. Avvicendamenti politici Pressati dal "nuovismo" parola vuota che avanza arrogante senza storia ne gloria come elefante calpestando sacre testimonianze valori eterni e intelligenze lasciamo la casa vecchia per andare a reggere la nuova avviata sopra parole storte e tristi forzandoci di mostrare ad una comunità attorno smorta e assente ormai entusiasmo perso per strade di negazione. Parole nell'etere Fiumi di parole buttate nell'etere annegano quelle del cuore silenti mentre l'amicizia guardando indietro si allontanano. Gioventù d'oggi Gioventù d'oggi così bella così leggera così deresponsabilizzata campata per aria così restia all'ingresso nell'arena così evanescente greve nella mente di padri e madri in perenne colpa Caduto il cielo e i paradisi artificiali caduti i miti se ne va sola sempre più incontro al non senso assordata dalla musica e da fumo e polveri a cancellare parole tante attorno sempre più vuote sempre più senza senso mentre nel buio dei nostri abissi calano attoniti i cuori e i valori supremi. Preoccupati sempre Preoccupati sempre tu per il domani appreso io per il prossimo futuro tu del vivere il presente io di fondamenta e rinforzi lasciamo passare gli anni tra gioie pizzicate e acciacchi fantasmi che incontro vengono con cieli lunghi e grigi che le spalle uccidono. Padri e madri pazienti lo avevano preannunciato ed ora alla chiusa ci siamo noi e come loro mascherando dolore indietro continuiamo a guardare preoccupati la mano tendendo a quelli che seguono reggendo ancora contro i consigli del tempo una pienezza di vita che ora sarebbe d'alleggerire. Su, nell'immensità del cielo (dramma familiare- ispirato ad un racconto di Massimo Carlotto)) D'ogni impedimento spoglie calate ad occhi incantati catturati all'ascolto paure e pene le vostre mimetizzate nel personaggio ad una ad una le liberate come ferite colombe muovendo in platea emozioni e sussulti trattenuti a stento pure il pubblico a fine spettacolo trattenendosi timido con voi liberare vorrebbe le sue colombe ferite Non lasciamoci mai ( dramma ironico ) Muove sempre il nostro incontro la complessità nostra che ci abbraccia là in fondo immerse voi nella vostra magia io e gli amici presi da luci e musiche che v'accompagnano tra noi sospeso il pubblico incantato alle vostre emozioni in religioso silenzio osservo di spalle e l'applauso finale che fine mette al sogno dissetando l'attesa appagando il vostro nostro lungo duro lavoro dopo tanti anni nulla è cambiato e un "angioletto" è pure cresciuto tra noi ... e altri ne verranno "stiamo insieme amiche mie, non lasciamoci mai, ...." L'abito da sposa Girandola l'abito da sposa casuale occasione arrivata sul palco luccicare t'attese fa gli occhi alle giovani portandole in cieli dove i soli sempre negano le ombre dove incontro sempre la vita corre generosa a coronare di stelle sogni puri per fanciulli in fiore. Casa vecchia, abbandonata Tutto dentro era polvere, abbandono e fatica sentivi il silenzio di presenze lontane muoversi ancora e respirare fra quelle fredde mura un bicchiere vuoto lasciato sul tavolo inquieta rendeva la permanenza muta pure era la montagna e la boscaglia tutt'attorno. Dell'uomo politico ...oggi Dell'uomo politico, oggi, dell'idealità sua grandezza miseramente caduta fra bagliori di bombe e bugie che al cielo gridano esterrefatta rimane infinita la sua tristezza in sorrisi spenti a iosa per sfacciate telecamere. Porteranno tremende le bufere a spazzare via tutto. Obama, l'onda Obama onda d'orgoglio a cancellare al mondo la vergogna di anni bui, esterrefatta muove la speranza energie sopite. Paradisi Paradisi offerti su piatti d'argento dolci sono di un attimo e lunghi mal di pancia quelli veri con sorriso sfuggono le bancarelle, diafani ai furbi, ai giulivi in corsa, sfortunati, disperati, inaspettati e discreti prendono per mano muti regalando il primo mattone, per i successivi e cemento saranno inverni lunghi e primavere sempre nuove. Merda Merda ovunque giri lo sguardo dentro le case senza più pudore riversata, raccolta a piene mani benedetta, eletta. Spintonando madri cieche senza più senso in file lunghe di bassa invidia e pettegolezzo con frenesia accompagnano a vendersi le figlie bamboline in discesa senza più rossori, senza più principe azzurro per secondi di vana gloria in paradisi che offendono. Consumati spettatori indifferenti ai lati buttano fiori, i fiori si vergognano, mentre presentatori di stupidi sorrisi vomitano a valanga addosso a tutti parole vuote incensandosi ... la merda. Nudi Alla fine il tempo l'armatura gloriosa sfila al guerriero lasciandolo nudo e fragile al vento dagli eventi ferire premurosa la mente a riparo procura mantelli e sciarpe di gloriose gesta dolci sorrisi carezze e sospiri mentre la mano da lacrime dentro accompagnata si tende titubante al mondo attorno di cui ora abbisogna. Quotidianità ferita Battibeccando alla ricerca delle ragioni proprie la spada impugnata a difesa non risparmia nessuno e teste colpevoli mozza e teste innocenti coraggio alfine ci vuole e umiltà a sto sfacelo ritornare a ricomporre la quotidianità ferita nella sua dimensione reale e umana a sera. La Poesia Pezzo di anima amore segreto sul tavolo lasciato per l'amica amico nudo e indifeso pulito e libero, pennellate tenue di poche righe, sogno possibile. Andati per strade perse Stravaccati su panchine per terra sdraiati accucciati e smarriti in angoli di sale d'attesa nel silenzio delle notti tutti li trovi quelli che se ne sono andati col loro cielo buio per strade perse li osservi discreto fra cartoni e coperte sportine e pattume teste ciondolanti al sonno abbandonate e di coscienza ti interroghi ennesimo problema se è giusto abbandonare così parenti vicini. Emozioni Senti come sul cuore un soffio, negli occhi come un vento e sorridi a quel sorriso puro che al fianco ti saltella portando cieli azzurri fra consumate vie grigie e scopri stupito la forza in quella piccola mano che nella tua stretta il pilota sicuro cerca. Venite a cena? All'improvviso la casa è ritornata nostra, volato lontano quasi già dimenticato il quotidiano nostro battibeccare continuo, calzini scarpe e magliette sono tornati ai loro posti ... ma l'ordine ristabilito non riempie la vostra assenza e silenzi e vuoti profondi scopre dentro. Venite a cena domani sera? Capolavori tristi Capolavori tristi tra cielo e terra come gli alberi nel massimo splendore liberiamo frutti lasciandoli cadere alfine tutti alla terra da crescere Rosse tre rose per te Per te ho portato rossa una rosa a coronare un sogno il nostro solo fatto di parole scritte. Per te ho portato rossa la rosa dei tanti amici che condiviso hanno il sogno nel cielo azzurro. Per te sola rossa infine l'ultima rosa che donare tu la possa ai sogni tuoi che ancora e per sempre accompagnerai Ritrovarsi ancora Ritrovarsi al fianco ancora e ancora dopo tanto stare insieme a festeggiare l'incontro che è stato e in un abbraccio sentire le libertà che ci dividono sciogliersi e fondersi nella nostra, la sola. Così, com'erano Prenderò i ricordi tutti miei com'erano e mura alte alzerò tutto attorno loro. Ad occhi amici solo aprirò le forti porte. Cieli a pezzi Solo cieli fatti a pezzi ovunque in città lo sguardo giri. La strada e l'amica Lunga la strada pur di tutto piena deserta rimane all'istante e muore quando amica senza un perché ti assenti discreta anelando silenzio. Ciao Daniela. Fausto Il prezzo del pane Dentro mura chiuse piene di tutto s'incantano i bambini a facili paradisi nascondendo loro il prezzo del pane che oltre la soglia li farà piangere In vacanza (poesia d'amore) Festa di paese seduti ad un tavolo mentre altri ballano "Quando saremo in paradiso se concesso mi sarà a ballare con me ti condannerò per l'eternità" Sorriso... dolce e sornione il suo. Controsorriso... emblematico il mio. Per evitare brutte figure col Pietro severo di fronte e amici in coro angeli tutti seduti attorno pur nel forte dubbio a un lungo corso di ballo mi iscriverò, in segreto. Pulsioni Più forti del mare e il suo andare più forti della luna e il suo silenzio indomite s'accecano alla bellezza attorno le pulsioni nostre quando una spina entra nel profondo. Impossibile ammansirle. Rtina (Croazia) Profumo di finocchio canti di grilli e cicale apro in questa notte all'ascolto della mente chilometri lontana dalla sua routine incantata l'abbandono al silenzio della luna sopra questo mare piatto che tutto avvolge e adagio tutto acquieta nel suo cullare continuo Lo sconosciuto dentro Sorridendo mascheriamo dietro veli le nostre paure mentre a fatica celiamo in fondo agli occhi le pene. Dovessimo un giorno Improvvisamente aprire tutte le nostre finestre al sole scopriremmo in un angolo buio di noi lo sconosciuto segregato che sempre più ci agita ad ogni suo risveglio. Paradiso Aprimi le sue braccia per il breve tempo di un momento infinito e fammi volare mio sogno sull'ali ancora del suo dolce sorriso L'ombra e le madri Ombra improvvisa fra strilli e grida il gioco turba al bimbo che alla madre s'accosta cercandone la mano ritrovando nel sorriso caldo dei loro occhi che si coccolano sole e cielo sereno quanto basta per ritornare al suo fare. Dove perse si sono oggi le madri tutte e i padri insieme per lasciar smarrire si tanti figli? Bambini in passeggiata Botta di vita per vie smorte chiassosi bambini colorati per mano in fila per due sorrisi di futuro regalano ai passanti. Possano le grida loro sopra le case nostre rimanere sospese, i colori loro mai spegnersi, le loro mani strette cercarsi sempre lampeggiando bellezza a occhi attorno sempre più soli, sempre più smarriti. Ritrovarsi Alberi alti siamo ora dal tempo segnati, la tavola ancora grande di anno in anno imbandita trabocca dei nostri ricordi, increduli ci curviamo a raccoglierli lasciandoli di mano in mano passare alla carezza di tutti noi. Ritardo al non incontro Drin, drin. Ingiustificato ritardo a una cena a due quasi ormai finita muove incertezza nell'aprire l'ingresso. Drin, drin. " Perché tanto hai aspettato?" solo pochi secondi in più "Perché tanta è stata la tua assenza". Parole stanche che vogliono non vogliono riprendere dal fondo parole vive. "Potevi telefonare" "Non ci ho pensato". Scontato amore... Fine. Mina sulla strada il non incontro. Sposa ...Bon Ton (dal giornale Casa Arredo) "...d'obbligo sono con l'abito lungo i guanti, meglio se di raso fino al polso. Con le maniche corte d'estate son permessi lunghi fino al gomito. Ricordi la sposa che nulla si mangia con i guanti nemmeno un confetto. Per chi guanti lunghi sceglie preferire quelli con la fessura... per liberare in chiesa la mano sinistra per lo scambio delle fedi e la destra per stringere dopo la cerimonia le mani. Il guanto ripiegato andrà sul polso come un braccialetto. Al momento di sedersi a tavola o all'inizio del rinfresco la sposa tolto avrà i guanti come il velo... Certo che in più qualche centimetro slancia la figura... Per le scarpe meglio..." tirarle dietro con forza a tutti gli ingessati e vivere a piedi nudi fra l'allegria degli affetti il giorno più bello nel ballo pucciando il dito col guanto nella torta e nel vino. Miti che se ne vanno Particolari momenti di bisogno o nostalgia come in passerella lenti fanno scorrere quelli che furono i miti miei di un tempo. Eroi maschi invincibili senza macchia ne paura pieni di giovialità, meteore di luce, chi mai li fermava con la palla al piede lanciati verso il sogno? ... sorrido nel rincontrarli ora per strade comuni sempre più vecchietti sempre più acciaccati sempre più uomini e mentre tempo dedico a loro gioie e dolori di tutti i giorni saluto con simpatia i Miti non più necessari da lontano che se n'è vanno con tenera tristezza Alla fine, il quadro Alla fine le mani soddisfatte ripongono usurati pennelli e il quadro resta all'osservazione ultima del vecchio pittore che tutta l'energia dei giovani attori assapora nei colori messi in scena dalla loro pelle. Gomorra (film di Matteo Garrone dal libro di Roberto Saviano) Mausoleo del degrado le Vele di Scampia schiaffo alla debolezza di uno Stato assente che l'emarginazione ammassa e abbandona alla mercé di bande aziende criminali. Ragazzini tredicenni cresciuti assieme e la loro amicizia che finisce in un bacio d'addio " scissionista sono diventato ... forse ti ucciderò". Gli spari nel vuoto di Marco e Ciro la loro potenza di fuoco che più uomini li fa sentire più temerari, più "Scarface" "prendere la città" da soli. Soldi e potere i soli valori dominanti e la consapevolezza di una vita breve. Don Ciro il portasoldi il porta sussidi che entra nelle case e vede "tu non sei tenuto a pensare". Una catena di paura e di morti giovani per tanti impossibile intravvedere vie di uscita, coraggio da leoni per alcuni il farlo. Issato con corde fra i piani sospeso rimane nel vuoto un santo patrono nel gesto di benedire. Realtà cruda, angosciante schiaffo allo spettatore solo buio, alcuna speranza: dura da scoprire dentro casa nostra. dal cinema esci senza più parole. Infiniti simili amori Lungo percorsi diversi infiniti simili amori nascosti in tante parole fra ripetuti copioni su palcoscenici persi confini non più trovano e nell'affanno spaesati chiedono "è permesso" titubanti e inaspettati a case non pronte creando imbarazzo allertando le menti. Finché soglie altrui oltrepasseranno puri col sorriso sulle labbra saranno belli sempre e sempre accolti... nel loro sorprendere Incontri, dalla panchina Oltre l'albero che parte del parco nasconde alla panchina venticello lieto fra i rami aprendo finestre curiosità attira su angeli bianchi che s'avvicinano per mano e fermandosi adagio si fondono nel verde del prato in dolce movimento confuso di capelli e foglie e mani. Siate liberi! (ispirata ad una lettera di Laura della Casa Circondariale di Forlì) Siate liberi, di crescervi così abbiamo cercato nel veloce tempo nostro insieme, da banali opinioni da pregiudizi che marchiano vite lasciate correre via cronache propinate senza volto alcuno non decidete a priori non pensate subito che di perdere tempo non val la pena non credetevi mai sopra l'errore siate curiosi e non respingendo nessuno lasciate a tutti diversi soprattutto il tempo di raccontare la loro storia. Senza parole alcune questo i vostri nonni hanno lasciato nella casa questo di una detenuta lo scritto ha risvegliato. Dall'uomo nudo dobbiamo ripartire e in lui ritornare ancora a credere. Padri che se ne vanno Cerco parole giuste nel vento tra le foglie per dar voce a lontane figure nella mente che ormai se ne vanno padri con occhi persi abbandonano ultimo sguardo volto indietro motori di generazioni alle incurie dei tempi per assenza di sogni e speranza nei figli da false promesse giocati in massa. Domani ritorneranno a seminare su macerie. Tutta la vita davanti (film da non perdere di Paolo Virzi ) Mercato giulivo e "precariamente occupati" come in un reality nel mondo "fantasioso" dei nuovi lavori giulivi giovani giulivamente usati comprati venduti asciugati digeriti e sputati fuori ormai vuoti pieni di paura, indifferente il giulivo mercato. Un mercato che rivela della persona la miseria che di persone vere abbisogna per sostenersi, carnefici e vittime nello stesso girone. Amori tristi scopate frustranti neppure un bacio un figlio pure inventato. Vecchietti semplici ai margini da mungere derubare depositari ultimi di saggezza e valori e la protagonista resistente e la sua Filosofia che "vede" ancora un mondo ballare di tutti felici possibile ... che sarà, che sarà, che sarà... la canzone finale. Elezioni 2008 Avremo anche perso il cuore ancora ennesima volta è stato ferito ma sul domani rimasto scuro con la solidarietà degli amici vicini arrivata pure è la primavera e la sua gratificante bellezza da vivere col resto. Affetti al piano Potessi seguirlo dentro le sue irrequiete note e qualcosa capire del suo uragano scatenato dentro chiuso oltre la giovinezza mia quasi dimenticata per strappargli un sorriso suo lungo nel tempo. Dubbi Parole storte sfiorano il giorno che si cerca quieto e la mano subito corre a proteggere ferite chiuse nei cassetti della casa cercando certezze Al laghetto, arriva la primavera Manipoli di pensionati pescatori in erba eletti a custodia del laghetto rumorosi lanciano le esche mentre l'anatre scivolano sulla superficie assolata andirivenendo dai canneti. Lui dietro a lei fra il secco dei giunchi e della boscaglia attorno nel silenzio persi dal sentiero arrivano. Chiazze gialle rade della forsizia in fiore e bianche del biancospino aprono alla primavera. Cauta s'accomoda lei sull'erba, alla riva, incantandosi sulle scie e sulle grida delle anatre che altezzose si rispondono. In piedi , scostato, lui, inseguendo richiami di uccelli fra gli alberi che operano al nido, la boscaglia scruta perdendosi nei pensieri. A un colpo di vento sonante fra le canne ognuno con il suo pezzo di se diviso si acquieta sciogliendosi nel paesaggio mentre la cornacchia risponde lontana e l'azzurro sopra si perde sull'acqua increspata. Primavera nel parco (Parco Increa) Liberati da colpi di vento guardo dalla panchina i semi dei platani nevicare nel parco fra rami di alberi ancora secchi e rami già in fiore. Treno in corsa il rumore continuo dell'autostrada che un fianco ferisce si assente all'ascolto di questo spettacolo continuo, instancabile, sempre nuovo della primavera in arrivo. Abbracciati due giovani passano davanti ciechi al mondo nella loro primavera. Osservo il suo viso Osservo il suo viso fra bianche lenzuola lasciato al sonno bisogno di un corpo che un intoppo brusco la corsa ha interrotto. Sangue raccoglie sotto il letto la sacca, colore riprende il suo viso scarico dal dolore solcato. Mentre la mano sfiora la sua fronte la pelle avverte quanto l'uno dell'altro abbisogniamo. D'affetti e futuro l'equilibrio. L'accarezzarlo lo lascio ai pensieri. io voglio ancora credere (dedicata agli amici arrabbiati, disillusi, stanchi, tornati a casa.....) io credo, io credo ancora, basta! sparare nel mucchio, nel mucchio resistono innocenti che non gridano dolore ed onesti senza microfono alcuno ed eroi senza volto. Sparare si deve quando necessita ma guardando bene e bene prendere la mira per giorni, per anni marcando presenza per non sbagliare per non abboccare per non essere complici per non bruciare quel poco che cresce; lenta secca la palude. Io voglio ancora credere che il sogno nostro sia ancora possibile. Difficile stare insieme (Dinamiche di gruppo) Importante è più l'amor proprio ferito o di un gruppo l'armonia assieme elevata al cielo per anni coltivata in un lavoro comune? Sorda è la pelle al domani. Passaggi, in attesa Quando le parole non solo hanno più ascolto alcuno ma l'altro appresso male interpretandole come lame le rimanda lontani si deve andare a sanguinare in silenzio aspettando fiduciosi che della voluta semina i frutti sui rami apparsi di una stagione fredda il tempo loro abbiano di maturare al meglio. Rovi Desolante delle strade e dei boschi ai bordi lo spettacolo dei rovi che nel loro arrampicarsi senza freni sfidando gli alberi più alti ogni arbusto soffocano occultando immondizie e macerie di nascosto abbandonate silenziose piovre giganti tentacolando s'avvinghiano come claudicanti che di sostegno assoluto abbisognano succhiando energia ad ogni forma di vita che nella penombra del loro manto con prepotenza viene sotto chiusa di respiro e forza privata da altri ucciso il contadino che la natura con maestria regolava ora specchi del nostro tempo loro possono con vanto gridare prepotenti la tristezza di questo trionfo. Cronache ...quotidiane Parliamo di pace spezzando il pane mentre tempi che urlano violenza carri armati imperterriti avanzano scoprendo delle nostre società il male deserto dentro gonfio pronto ovunque all'esplosione. La Forza di fermarli! Il Coraggio ancora di sdraiarsi d'avanti! Bagagli al seguito Bagagli al seguito pieni di tutto in momenti silenti della mente si aprono liberando farfalle multicolori sorrisi rimasti nel fondo della storia negati che tanta nostalgia portano risvegliando per vie al ricordo ormai abbandonate sogni tanto rincorsi. Testimoni a riposo ora entreranno nei passaggi di mano in mano per giovani di sempre rincorrendo aneliti eterni fino a quando sorrisi di una volta alla meta raggiunta libereranno assieme. Ora, giovane donna L'incontri per caso suo viso ben conosciuto una volta bambina che chiassosa giocava coi figli fuori casa ora giovane donna che sorprende già col suo pancione e al saluto accarezzi con dolcezza quel sorriso suo di mamma in attesa e quegli occhi d'amore aperti alla vita. Chiusi tutti Chiusi tutti all'ascolto senza più tempo sordi diventati alle grida attorno padrone indiscusso il mercato detta regole e valori a politici stanchi come le loro copiose parole smorte offrendo a raffica per tutti facili paradisi felici consumi fonti fresche avvelenate viva ancora sotto i piedi si ribella la natura nostra tutti i giorni violata e a trovare sollecita spazi nuovi e strade poche rimaste vie di rivolta che il mercato stravolgano e le menti liberino lasciando volare ovunque senza fede alcuna solo solidarietà nell'uomo negata, nei cuori soffocata. Anni bui quelli! Anni bui quelli! di fuochi pieni d'amore e d'odio della giovinezza la purezza della voglia di cambiare per strade colorate di vestiti allegri e tante bandiere tante contro tutto l'ordinamento le madri a casa custodivano vecchie regole i padri dalle fabbriche negandoci ci osservavano … …poi la rabbia tanta fuori controllo incominciò a sparare da una parte e dall'altra uguali motivazioni premevano i grilletti e iniziò il dolore, le madri crollare videro i loro castelli e si ribellarono i padri pure e s'allontanarono e noi con loro ci ribellammo ma giusto era stare in mezzo necessario tenere assieme quasi impossibile, sopra noi il nemico vero non si mosse mai continuò a guardare lasciando fare … … pure adesso, chiassoso indifferente. in visita quello che offrivano al visitatore conosciuto con un bicchiere di vino erano solo parole lente di cronache vecchie spesso ripetute tra un battibecco e silenzi delicati di occhi in attesa ma di pace al congedo lo riempivano con un sorriso gratificando la sua presenza Enorme era lo scambio e inaspettato. I cieli ci guardano Con pietas i cieli guardano alla bella nostra terra che nuvole grigie di timori e paure a loro frappone come denso vapore lasciando al tempo naturale regolatore bufere e cicloni che tutto spazzano via liberando breve tempo d'azzurro spazi e nuovo respiro che già nell'ombra il grigio umano procedere imperterrito si riavvia contro se stesso. Prenderla per mano Prenderla per mano sua ben conosciuta che vincendo il buio il mio ingresso con carezze accompagnava sereno nel mondo della notte e adagio accompagnarla con parole lontane lasciandomi entrare dentro stormi di uccelli grigi che stridono sospesi nel cielo come tutte le sue apprensioni per anni accumulate nel silenzio di tutti i giorni quando la vita davanti a me incominciava ad aprirsi con esuberanza senza confini. Sotto la metropoli Stranieri in casa appesi alla corda corrono sepolti sotto il metrò brutti! l'uno all'altro invisibili seguendo precise linee continue, per alcuno nemmeno un sorriso, verso case calde fortezze chiuse che pur piene di tutto non bastano più a calmare il vuoto che a sera dentro si agita . Mani di fata le tue Mani di fata le tue mani sul mio viso lo scuro portano via di questi giorni che m'avvolge liberando timido raggio di sole un nostro sorriso che il cielo pur lontano riscopre Esausto il guerriero Esausto il guerriero di tutti i giorni faticato nella sua armatura sempre più chiuso torna a sera con tacita speranza ti trovare ancora lungo il cammino il sorriso pulito di una fanciulla semplice che d'energia nuova lo ricarichi all'istante per mai finite battaglie, quella di oggi ancora persa. Della mente il silenzio Riempire della mente il silenzio vuoto che muto attorno grava addosso zittendo del cuore poche parole rimaste per tutti nel cerchio è assoluta urgenza Della bellezza … per "masculi" Sempre giovane nei suo colori stupisce l'alba che accende il fascino del tramonto nella lenta sua stanchezza che sfuma, ammutolisce del mezzogiorno la quiete sulla maturità del grano assolato d'estate mentre incanta della notte il silenzio sugli anni stellati che vanno d'inverno. Non c'è bravo pittore che imprigionare riesca la loro bellezza se non occhi di tutti i giorni attenti perché unica è! senza confronto alcuno! così della donna tua la bellezza e di quell'altra! per noi potenti "masculi" sempre più di fretta disattenti e senza confini loro dipendenti e a loro chiusi. Naia cara naia (Violenza) Ci portano a messa tutti inquadrati vestiti a festa marciando. Al Santus ci sbattono sull'"attenti" tutti inquadrati vestiti a festa. A fine Messa il Cappellano … ringrazia il Capitano e il Capitano sull'"attenti" ci congeda. E ritorniamo alle camerate tutti inquadrati vestiti a festa marciando muti in silenzio. Dolce è sulle parole Dolce è sulle parole lente dei vecchi frammentarie e incerte adagiarsi lasciandosi portare nel loro bisogno quotidiano di seminare per sordi attorno ricordi perle di vita a manciate che vivi ancora li fan sentire e importanti. Le parole che non si dicono Le parole che non si dicono nel silenzio degli occhi represse non trovando casa s'ammucchiano dentro portando dolore, seminando rabbia , come cavalli spaventati nell'attimo impazzendo sfondano il recinto tutto travolgendo nella loro folle corsa alle spalle lasciando desolazione e polvere. Duro il ritorno eppure importante a cancellare ferite tante indelebili. Movimenti azzurri Chissà se di capire è dato ad altri attorno questi nostri movimenti dell'anima che solo leggendo parole vibrano a sintonie percepite al punto da desiderare l'anima ispiratrice e la persona sua e con loro fondersi in un incontro d'amore fuori tempo fuori spazio. Amori giovanili Agitati come i rami da forti venti amori giovanili si spogliano dei loro primi colori d'autunno scoprendosi liberi e nudi feriti chiudono gli occhi al gelo in arrivo preparando nel silenzio dell'inverno generale pur sempre nuove primavere. I nostri voli Sopra di noi sempre i nostri voli all'altro sconosciuti la bellezza del cielo nostro ogni giorno attraversano portando frescura muovendo venti scaricando tempeste. Rose rosse al centro tavola non ci sono più posto hanno fatto ai fiori del balcone nostro pieno, gli amici ancora vanno e vengono e noi per mano invecchiamo tra un abbraccio e un litigio coi figli vicini che senza mete continuamente partono madri e padri ci hanno preparato solo alle conquiste disarmati i nostri titubanti s'arrestano all'ingresso nell'arena, adagio i nostri voli sempre sospesi in attesa si lasciano prendere dal resistere assieme forse di tutti il volo più grande. Naia, cara naia E' autunno cadono le foglie son arrivate le nuove reclute. Eravamo nel cortile con le ramazze a raccogliere le foglie cadute adagio, adagio. Cercando alle spalle Sovente con gli amici la strada alle spalle ripercorriamo un confronto per avere nei ricordi e nostre riconoscere nell'oggi le radici dando un po' di sole e quiete al mare dentro di questi giorni agitato gruppi di volti amici sempre incontro vengono giovani allegri di futuro stelle nei loro sorrisi fuoco nei boschi pugni chiusi alzati energia pura e sicurezza sfidano il cielo… tempi di pelle quelli di passione pieni, di speranza nemmeno il tempo di soffiarsi i naso volata la giovinezza! Tanti ora sulle poltrone a riposare altri alla militanza ancora sposati nel calderone facili bersagli ingoiando amaro resistono con rispettosa riverenza nostra gratitudine e solidarietà. Pochi sempre i ribelli perenni rimasti sono ora randagi delusi chiusi e arrabbiati al cuore hanno spento l'ultima speranza. Su quale strada incamminati sono i nostri figli? "tirai una freccia in cielo per farla respirare" sulla lapide di un amico che dal basso ancora ci guarda. Della festa, momenti belli Rincontrare nella piazza fra la gente in festa il compagno perso di una lunga avventura teatrando assieme, ritrovarlo in un abbraccio e sentire il suo mare agitato che tanto l'aveva portato lontano alfine calmato e il percorso suo difficile da una esuberante giovinezza avviato andare ora più sereno, più tranquillo. Macigni e grida Macigni sui cuori si celano dietro porte sempre più chiuse grida soffocate d'aiuto frantumano vetri di silenzi pietoso e inetto lo stupore che fuori commenta. Di angeli bianchi sempre meno. Poesia difficile Consapevolezza acquisisce il bambino quando il seno scopre sicurezza nel muovere i primi passi conoscenza nell'aprire i libri libertà entrando nel bosco con il "compagno" …"cattivo", …così lo sentenziavano scure le paure delle madri dal comune sentire sorrette, la sua diversità invitava a esplorare del paradiso angoli relegati riportando a case apprensive tesori nuovi e grevi che segreti tenuti doni a tutti hanno portato e beneficio. Essere stato assieme non è stato tradire. Equilibri Equilibri si rompono nell'acquario abitato quando un nuovo pesce introdotto viene, lo spazio violato muove baruffe per la sua riconquista si contano feriti e morti se soli lasciati fino a nuovi equilibri, per questo da sempre noi "esseri superiori" in continuo agitato movimento innaturale guardiamo al cielo. Crescite veloci Imbarazzante è la piccola che dal video lo sguardo distolto negli occhi fissa l'adulto per la di lui osservazione "guardi cartoni per maschietti?" e con lunga pausa bloccandolo musino serioso ribatte inchiodandolo stupito e secco "A me piacciono! A te fa problema?" Giovani e malumori Giovani di notte per strade deserte ripetendo dei padri gesta eclatanti marcano il passaggio facendo la guardia a case sprangate di malumori piene che i loro schiamazzi a pretesto attizzano. Gru al cielo Braccia forti di metallo alte a sfidare il cielo trionfo tecnologico come fuscelli muovono nel giorno carichi enormi sopra gli alberi elevando ovunque case e palazzi alla gioia del mercato che mutui d'insicurezza e precariato giovanile regala a banche felici lasciando la sera sola in case nuove chiudere fra amori sinceri e sorrisi di bimbi tanti problemi tristi Quel sole al centro Quello che conta è quel sole di primavera che ognuno al suo centro mette il resto sono parole del momento o piccole storie sul percorso che valgono per l'attimo del loro rumoroso passaggio. Ancora e ancora Ancora e ancora con occhi stupiti superando del video il confine in questo cielo azzurro entro incontro andando ad una sospesa umanità possibile che bene e male offre su piatti di poesia parlando d'amore e ancora e ancora qui ascoltando mi chiedo se questa è realtà credibile o se forse è solo sogno dell'anima che un'altra fonte fresca sulla strada ha riconosciuto sua. Dal balcone muta la sera Dal balcone muta la sera si spegne lenta lanciando contro il cielo forme scure di alberi fantasmi oppressi da due braccia possenti di gru là in fondo immobili sopra loro. Ricarica Voler volare in alto dietro i vostri limpidi giovani sorrisi che aprono alla bellezza di inaspettati tramonti semplicemente vicini scambiandoci al caso i bagagli nostri pieni di percorsi vissuti di energie fresche di speranze nuove. Giocando a carte Tra una partita al " 2 " "fino in fondo vissuta" e un buon bicchiere di vino negli anni tutti avanti rinverdiamo in allegria parti di noi dimenticate scoprendo nel nostro mare del momento tranquillo isole nostre ancora sconosciute "non sapevo che scrivessi poesie" dopo tanto camminare assieme che stupiscono e dell'amicizia ancor più rendono la bellezza. Bambino al semaforo Bambino al semaforo di tutte le età di tutte le nazioni o bambina che tu sia la mano allungata al finestrino abbassato scossone vero era alla sensibilità attenta dei tanti più fortunati che incontro ti venivano … poi il tempo trasformato ha tutti in padroni e imperanti signori, cinismo solo libera ora lo sguardo che ti scruta dal finestrino frapposto, padri e madri e fratelli alle tue spalle presenti sono stati cancellati tutti ormai di valori siamo orfani abbandonati e la tua mano adesso tesa, attento!, muove solo fastidio … e paura. Ritrovarci Ritrovarci in tutte le nostre parti sensibili o semplicemente sentirci in uno stretto abbraccio assieme godendo dello squarcio d'azzurro sopra noi liberato dalla bufera continua nostra e dei figli che ci batte. I segreti… e l' opera d'arte …un vecchio lenzuolo dalla mano ricamato, una fine cancellata in ferro battuto, un quadro che parla… …non tutti gli agitati segreti che nel vento dell'anima pace non trovano offerti sono all'ascolto dell'amico o del compagno vicino alcuni lasciati verranno sempre nel vento e solo in un'opera d'arte pur semplice che sia e silenziosa in parte troveranno voce e rèquie… …un giardino ben curato, un intarsio che vive, una poesia… "…perdona loro…" "…perdona loro perché non sanno quello che fanno" così han detto che dicesti dalla croce, ma loro non t'hanno perdonato! e così pure i loro discendenti maledetto hanno la tua terra e la tua gente guerra continua la batte, nei campi non più ulivi di pace, ammassati dentro campi profughi fra macerie, miseria e bambini armati crescere si può solo odio,e tristezza. Merce di scambio agli occhi del mondo pace per loro è ormai parola straniera. Quale disegno abbiano i tuoi crocefissori viene detto con confuse parole straniere, nascondere non è più possibile l'orribile alla visione di tutti prodotto. Nel nome di una pretestuosa pace con falsi sguardi di costernazione si giustifica da video l'immolazione di milioni di Innocenti Agnelli… "ma loro! sanno quello che fanno" Treno che porta via Anche questo treno via portando è andato quel breve sogno che tale non sapeva al finestrino a salutare, quel timido sorriso difficile da cancellare, quei momenti assieme da riporre a fatica nel bagaglio dei ricordi mentre dal binario vuoto rimasto guardo ad una ad una le stelle sopra sorridere. Corpi leggeri (Corso di Teatro) Corpi leggeri in rallentati movimenti colloquiando muti tra loro dell'affascinato osservatore in disparte seduto catturano lo sguardo portandolo indietro a risvegliare favole rimaste pure nel tempo. Le barriere dell'anima Barriere all'ascolto angeli a difesa parando fendenti si alzano al sentire parole le stesse che ieri erano miele oggi veleno mutate da folletti per caso sul viale incrociati. Le stesse parole! le stesse che urgenza di entrare soli e disarmati nel bosco scuro muovono per incontrare alfine i suoi personaggi tutti poco e sconosciuti e con essi fare pace curando assieme profonde ferite. Drogati! Drogati! Depennando soddisfatti le offerte dalla lista uscivano gongolando col loro carrello pieno di tutto felici di niente la strada dal traffico oberata sudava nero fumo chissà quando detersivo sarebbe occorso per sbiancare la figlia inebetita davanti alla TV che si svestiva e rivestiva paperando con le papere in flessuose movenze dentro ad uno stadio di calcio mentre la squadra del cuore regalava per la gioia dei tifosi culi veri e finti goal, toppe al fondo schiena e calci in culo, tra i sorrisi sospesi del padrone delle ferriere, alla concorrenza sua mangiato aveva pure il fegato e le palle, e gli applausi dei suoi famigli tardi suicida. "Dobbiamo volerci bene" Pure la benedizione! Drogati! Chi non lo è oggi scagli la prima pietra. Fine non hanno Fine non hanno le ferite profonde nell'anima penetrate scioccando del corpo tutte le membra il cuore stringendo in un urlo, anche quando la mente nel tempo una ragione loro concede squarci d'azzurro liberando nel cielo sopra cupo che il sole invitano al ritorno il solo loro sfiorare quasi inavvertito basta a riaccendere il quadro nella sua crudezza e gli occhi riempire ti lacrime trattenute Passioni sopite Passioni a forza nel tempo sopite al sorriso dell'altro ritrovato vicino scodinzolando si allértano reclamando il sentire naturale negato non solo occhi dolci e lunghi sospiri. Difficile restare amici. Dal balcone il paese Dal balcone il paese ascolta di quelli sotto storie e pettegolezzi che alle fantasie di tutti e malelingue in agguato alzano a momento personaggi comuni eroi o vittime spesso di banali vicende, tracce di se lasciano poi per piazze e case al ricordo arricchendosi di particolari nuovi per anni e anni finché memoria smorti il vento li disperde. Il piccolo e il mare Imperterrito nel suo primo anno dei segnali della madre noncurante il piccolo traballando nella sua ciotolina gialla l'acqua al mare prendeva portandogliela via su e giù per la battigia per nulla intimorito dall'onda che fredda e improvvisa prendendolo per le caviglie batteva in mille spruzzi sulla riva colpendolo all'ombelico. Sintonie all'incontro Voci nel giorno all'incontro casuale per caso ascoltate o semplicemente lette, lampi sereni, muovono profumi di primavere lontane entrando dentro come frescura sull'anima nella quotidianità sopita, voci dalla pelle avvertite amiche all'istante registrate immagazzinate al piacere bisogno di averle vicine, voci che ogni sera posate in un cassetto aperto si lasciano riposare perché di nuovo possano come piume nel vento libere riuscire e rientrare per di nuovo ritrovare di nuovo riascoltare andando come timorosi innamorati discreti per mano assieme ancora e ancora. Incredibile questo bisogno di altri mondi incredibile questa attrazione per l'infinito "Tutto" di un temerario "Niente" . Omaha beach, Omaha "insanguinata", prezzo della Libertà. Sabbia fine, dorata liberata dalla marea onde che si smorzano portate dal vento nuvole che vanno tutto di quel giorno è stato dal mare cancellato a ricordo sopra le falesie bunker ovunque disseminati musei alla memoria e migliaia di croci bianche in fila, ordinate nel timoroso silenzio di quei pochi e persi turisti sulla spiaggia l'urlo di tutti quei giovani ventenni nell'assalto sacrificati risuona ancora dentro. Ricordando l'ascolto della nonna File lunghe al mattino di uomini e donne alla grande chiesa andavano piegati dalla loro greve croce per chiedere venia guardandosi attorno stupiti ritornavano a sera tutti a capo chino sulle spalle portando la stessa croce caricata al mattino. di tutte al confronto la meno pesante Tutti si vorrebbe Tutti si vorrebbe le nostre preziose parole lasciar portare da un lungo vento su pagine azzurre e riposo trovare nei commenti come le voci di quei vecchi che al riparo dalla calura poco lontano chiacchierando sotto l'albero a pezzi mi rimandano le loro voci muovendo la curiosità mia e dando armonia all'ascolto di semplici vite nelle difficoltà comunque vissute Fascino e mistero Fascinoso profumo di un misterioso passaggio che la nostra attenzione curiosamente a volte cattura si libera da quelle porte lasciate socchiuse di quelle anime piene che al fianco per tratti di strada ci camminano. Curiosità e desiderio l'avvicinarci cauto alla scoperta del tesoro nascosto da godere. Ingenuità e amore credere che quelle porte a noi saranno un giorno completamente aperte. Coppie in viaggio "Sei sicura della direzione?" (viaggiatore indefesso per le strade del nord) " Si! Sono sicura!" (secondo pilota , occhiali scuri, cartina piegata alla mano) 50 Km d'asfalto piatto! "Ma sei proprio sicura?" (viaggiatore con forti dubbi) "Non sono mica scema!!!" (secondo pilota, occhiali da vista, cartina dispiegata). E al terzo canto del gallo, l'avrebbe volentieri mangiato arrosto, "dammi sta cavolo di cartina!" Brusca frenata, accostamento rapido. E si trovano fuori direzione di ben 100 km più altri cento di ritorno 200 km di discussione vivace e rimbrotti a filo di rasoio quando sarebbe bastato un semplice "scusa , mi sono sbagliata" o meglio ancora "Amore, ci siamo un po' distratti!" Lontani, in vacanza Nella grandiosità del paesaggio fra cielo e mare spiagge e scogliere boschi e prati le voci lasciate a casa aprono a poco a poco le innumerevoli porte segrete dell'anima rivelando il tassello mancante nel capolavoro di questa nostra meravigliosa natura. Quadretto di Normandia Nuvole che vanno col vento sopra alte scogliere, lunghe spiagge dalla bassa marea liberate, alture dorate coronate da un cielo che con un dito ti sembra di toccare al tramonto stupendo, stradine altalenanti che si perdono fra i campi dentro boschi scuri…, bunker, bunker, bunker disseminati ovunque puntati al mare e madame Terèse alla fattoria giovane nei suoi ottant'anni che il viaggiatore accoglie con la sua gentilezza le sue marmellate e una rosa Profumo D'Oriente dona con tenerezza alla partenza. Pointe Du Hoc Timorosi passi calpestano l'erba impregnata di paura. L'urlo che dal terreno ridotto a gruviera si leva zittisce del mare e del vento la voce. Ai bordi di crateri profondi camminiamo fra bunker e filo spinato testimoni di un giorno. Migliaia le bombe qui cadute. Ho immaginato i morti giovani ventenni in diverse divise che un attimo prima gridavano nell'inferno prodotto sopra e sotto le falesie. I loro corpi falciati ovunque sparsi eroi di un giorno. Ho percepito il silenzio sulle punte dei piedi di chi li aspettava. A casa non sono più tornati. Migliaia le croci bianche in fila ordinate nel verde, qui sono rimasti per la libertà di tutti che non trova pace. Se passate di là sentirete sulla pelle gridare ancora le loro voci nel vento. Squarci di cielo Come un sogno da vicino osservo fra squarci di cielo albero grande e solido e altri ancora nella suo abbraccio d'amori diversi cresciuti al fianco per mille stagioni fra piovaschi improvvisi e fiori inebrianti ho ammirato e respirato la loro fresca primavera titubante nell'estate assaporato e goduto ho dei loro frutti delle loro tempeste porto i segni verso le nebbie d'autunno che i toni smorzano andiamo assieme senza alcun mio rimpianto se non del guerriero che cammin facendo sospirando vien meno. Tra lamenti e sorrisi sarà un bell'inverno! Guerriero senza più armi Dopo tante battaglie le sue armi tutte il guerriero ha deposto a terra e coi figli che avanti vengono vittorie e sconfitte e morti e feriti si è messo a guardare alfine in faccia buono il fine era meno il miglior risultato rimpianti non ne ha e convinto è d'aver provato anche se timore e pienezza nel cuore gli portano loro per quelle sue armi che stanno a poco a poco raccogliendo. Alice mia Alice Mia, Alice tua Alice della mutua, tutto più veloce con la tua Alice 30, tutto più semplice, tutto più sicuro tutto "col cavolo"! … e avviato vieni a scambi culturali con mezza Italia "dalle Alpi alle Piramidi", Agenzie di Lavoro pendenti voci giovani e gentili, sempre più lontane, sempre più gentili che manco ti puoi arrabbiare rilanciano la tua "palla" pallosa tra le tante arrabattandosi a sera, di responsabili manco l'ombra manco a pagarli e Dipendente paziente da astratti Dipendenti aspetti che il miracolo s'avveri e che l'avventura finisca. Tempi Moderni. Ah! Se bastasse una pinza, un cacciavite… o una chiave inglese!!! Poetare …resistente Sentite parole su schermi azzurri depositate a testimonianza di un presente negato Ansie, paure, desideri di vita che non trovano più confronto alcuno anime alla ricerca ancora della bellezza dal mercato taroccata a carrellate svenduta isole resistenti che con coraggio ancora dicono pane al pane e vino al vino e "deficiente!"al deficiente con mani di fata su ferite aperte. Parole sentite! In disparte ascolto trattenendo la spugna che vecchia la mano stanca vorrebbe buttare. Cieca visione dell'essere Sono sempre le fronde degli alberi attorno a porre ostacolo alla nostra crescita alla nostra visuale non sono mai le nostre troppo cresciute ad invadere confini e respiro dei troppo vicini . Sarà duro potare! Ritornare solo Ritornare solo là, dove pezzi di paradiso assieme abbiamo trovato, a dissetare l'anelito che dentro si risveglia con frequente nostalgia … riportandomi ancora e ancora a braccetto. La musica dei figli Nella calma della sera la musica inaspettata che al piano o alla chitarra i figli "ispirati" liberano oltrepassa il silenzio e le porte chiuse a noi frapposti dissetando con le voci delle loro anime insofferenti le nostre tese all'ascolto all'apparenza indifferenti. Ci sono sere Ci sono sere in cui di tutta la giornata la stanchezza cade addosso appena varcata si ha della casa la soglia e un silenzio possente alla tavola apparecchiata si siede accanto. Nelle voci dei figli lontano ascoltando si cerca ristoro e comprensione nello sguardo della compagna al fianco Ai sorrisi loro si forza il sorriso e succinte risposte obbligate escono alle loro domande mortificando con una non voluta assenza un bisogno di futuro. Novantenni! ancora Novantenni! tra bisticci quotidiani acciacchi e rimbrotti continui quando la giornata si acquieta e il buio pone silenzio si parlano ancora per mani che si cercano fra il bianco delle lenzuola gli affetti loro raccogliendo tutti attorno con semplici parole meravigliando figli lontani e nipoti vicini. La mascula ( a Egidia Bruno) Plastico il movimento morbida e mutevole la voce pulito il gesto nel personaggio immerso il tuo bel volto. Dopo anni di assenza ritorni nella nostra rassegna piccola di periferia e affascinati godiamo della tua onesta continua estate in tempi di felice pattume. Con morbidezza ci porti nel tuo narrare e sospesi a braccetto andiamo coi molti protagonisti della tua storia che da te plasmati come fiori sbocciano sul palco. L'applauso nei cambi di scena che sincero t'accompagna, lungo e dovuto nel finale, è un augurio al nostro Teatro e gradito per la nostra rassegna l'altrettanto tuo augurio sincero. Tempeste Tempeste sulle barche sotto il sole a migliaia in continuo aumento, precario il loro equilibrio disperato nell'attesa di porti sicuri creati a migliaia dicono per tutto il "bel paese". Tempeste sui rematori e le loro famiglie dentro stipate che soldi più non hanno per pagare un qualsiasi approdo. Nel silenzio nostro lungo abbiamo iniziato a raccogliere, nel chiasso di parole e salmi di circostanza, naufraghi assenti e annegati per sempre. Grida di bambini Grida di bambini dalla piazza colorano la tarda sera estiva risvegliando nelle luci dei palazzi assopimenti giulivi sprofondati davanti a televisori vocianti perennemente accesi, ricordando a pensieri sempre più grigi sempre più chiusi la corsa inarrestabile del treno Del sorriso puro la potenza Saltella il nonno male ingambito a rischio di gesso senza assicurazione alcuna, colpo di genio il gioco nuovo fresco fresco d'invenzione, su e giù dal marciapiede su e giù, su e giù, che alle dicerie perplesse al balcone affacciate del vecchio scopre un volto nuovo pure a lui sconosciuto, saltella per mano imitandolo il nipotino grilletto felice, su e giù, su e giù. Del sorriso puro che accompagna verso il finire della strada quale serenità, quale potenza ! "Il vento" di Glo Sdraiati sull'erba in cima al colle da un abbraccio caldo di cime circondati il vento fra i suoi capelli sul mio fianco posati mi riporta "il vento" di Glo "non agita solo pensieri agita una bellezza che non conosci" e negli angoli del suo viso disteso al sonno la cerco, nel sognare della sua fronte, le sue palpebre chiuse, le sue labbra e l'aspetto perché alfine queste ancora sconosciute parti di noi che presenza continua al fianco marcano possano al sole nostro rivelarsi e libere fondersi in quello che giàè del camminare assieme la bellezza 25 aprile, giovani come loro Sole e vento nella piazza compagni sparsi a ricordare i padri, la provenienza, tempi di gloria e di passione tempi di dolore e di crescita, dai colori delle bandiere avvolti … a volte accecati . Pochissimi i giovani presenti eppure i morti a migliaia per tutti coi fucili in mano nelle carceri torturati nei campi di prigionia erano tutti ventenni pieni come loro di speranza. Alle nozze dell'amico Ritrovarsi ancora e ancora dopo tanto stare assieme tanto lavoro al fianco per le nozze dell'amico felici a tavolate seduti con calore e scoprire ogni volta che l'andare in Gruppo nelle sue molteplici difficoltà porta in se comunque un'armonia sua che ci lega che ci innamora. Incapacità… di lasciarli I silenzi lunghi dei figli muta interpretata sofferenza spingono avanti trattenute parole inopportune, genitori che presenze amiche vorrebbero essere di continuo invadono un naturale bisogno per convincere e convincersi che tutto va bene che tutto è normale, quando ormai tutto sfugge via trafiggendo e niente più va bene niente piùè normale, e silenzi e sofferenza quali sali della terra importanti e indispensabile per la crescita di loro adulti vengono adagio dimenticati. Approcci Il segreto sta nello sguardo che l'attenzione cattura, negli occhi la curiosità, la dolcezza, la crudezza della vita il bisogno di condividerla il desiderio liberano alla luna stormi di sogni il resto è complicità, necessità,voglia di vivere la primavera. Cento chiodi di Ermanno Olmi Cento libri antichi custodi del nostro sapere custodi di tutte le verità le verità di Dio al pavimento inchiodati e a tavoli di lettura cento libri trafitti a chiave chiusi dietro sbarre di ferro perché il fine loro hanno fallito "c'è più verità in una carezza che in tutte le pagine dei libri". Fuori, lontano, la fuga le acque del grande fiume che di notte i sogni portano, che i sogni portano via in un continuo fluire nel tempo immobile sulle sponde la gente rimasta, vecchi soprattutto all'acqua legati, di poche povere parole armata e di tanta naturale poesia "tutti libri del mondo non valgono un caffè con un amico" umanità ai "margini" resistente che bisogno non ha di verità scritte, regolata ancora dal tuono, voce dall'alto brontolona, che accompagna la pioggia e il cambio delle stagioni " fa parte di qualche organizzazione… terroristica?" " Si!... ho fatto parte del Corpo Insegnanti!" La Masseria Delle Allodole dei F.lli Taviani Code umane lunghe in un silenzioso passaggio forzato lande desolate aprono immagini angoscianti rimosse dalla storia nenie lontane, nenie tristi disperse dal vento accompagnano sguardi senza ritorno verso là dove tutto è per sempre silenzio canne scure di fucili puntati solo bambini e donne nelle file lungo il calvario violentate, bruciate, crocifisse nel silenzio: 6 milioni di morti! Dimenticati! quasi cancellati per nascondere complicità vergogna e orribili mostri lungo il cammino ancora partoriti. Affetti in direzioni opposte Gasato e più ancora era il figlio per il suo primo grande"affare" fatto a poco prezzo, critica del padre la valutazione, i sogni loro già viaggiavano in direzioni opposte su quel mezzo pieno di avventura senza freni senza ammortizzatori "non si chiude nemmeno il cofano!" "non ti preoccupare! ci mettiamo una cinghia" "devi prima metterlo in sicurezza" "ma si! poi vedremo". Stranieri i loro desideri incomunicabili le aspettative… ma come non godere della gioia pura nel sorriso del figlio per il sogno conquistato? come liberare del padre l'anima dall'ennesima atavica angoscia che veniva avanti sbandando con quel camper da tre soldi? Partono! Partono! Sbrindellati e tutti colorati con zaini mezzi vuoti di sogni pieni dall'onda azzurra del momento sospinti partono alla ricerca del vivo ancora dentro mondo perduto. Da muse richiamati su treni e aerei ammagliati nelle braccia si buttano di grandi città liberi alfine dai freni degli affetti e dal obbligato ritorno alle ormai lontane dimore. Rinati s'aprono a nuova vita da nuovi sorrisi illuminata da nuova bonarietà rinfrancata da nuova solidarietà arricchita fin che venti inaspettati dai primi rifiuti liberati mettere fanno i piedi a terra scoprendo dall'ombra sorrisi dimenticati … … e tornano! Tornano con zaini vuoti di sogni ancora pieni ad affrontare quel futuro in attesa fermo al punto della partenza loro. Debutto a Milano al Teatro Della 14° (1° Rassegna di Teatro Amatoriale Uilt Lombardia) Abbracciati dall'Organizzazione, grazie Gigi presidente per questo meraviglioso castello da te eretto, aperto e sostenuto, grazie Cosetta del Teatro direttrice per il delicato tuo gesto di un delicato mazzo di fiori, grazie giovani tecnici del teatro per la vostra inaspettata disponibilità, con il sipario che alfine si apre abbracciati dal folto pubblico in dono a tutti liberiamo tutta l'accumulata tensione per l'attesa del momento nelle emozioni dei nostri personaggi. Sornione le nostre anime libere si intrufolano in platea, spaziando discrete fra le fila per mano prendono titubante lo stupore in ascolto ruffianandosi accattivandosi simpatie … poi del seguito sicure affrettando il passo fino alla corsa coinvolgono tutti in un ritmo che non lascia spazio al pensiero… e poi silenzio per respirare… e di nuovo via tutti con noi nella nostra avventura tra risate commenti e applausi meritati per tutti col sipario che si chiude con sorpresa del pubblico con sorpresa dell'organizzazione con sorpresa nostra. E' stato veramente bello! Vento di primavera Vento di primavera vento dei sensi la pelle all'erta il passaggio avverte risvegliando la mente, assieme stendono tappeti e cuscini colorati per catturarlo nelle sue storie vere d'Amore liberate per tutti restando all'ascolto per giorni per anni, favole non sempre a lieto fine di essenza di vita piene a riempire il motore dell'umano ciclo che apre in salita a tutta la bellezza dell' esistere … per Amore per Amare. Amore senza tempo Coppie a passeggio a braccetto strette amori vissuti lungo viali di vita con altre si incrociano su marciapiedi opposti sfiorandosi con gli sguardi cercandosi amori paralleli accarezzandosi la stretta desiderando pure del braccio a passeggio sull'altro marciapiede ricostruiscono per aria castelli sperduti amori alla ricerca continua della magnificenza dolorosa dell' Amore senza tempo nell'Eden dispersa. Angeli Prima Dello Spettacolo Gambe penzoloni sul bordo del proscenio seduta lo sguardo perso fra file vuote di velluto rosso mano sorniona da passi felpati portata alle spalle le arriva i capelli scombinandole con dolcezza occhi che indietro volgono sguardi che si incontrano sorrisi che vanno al cuore giovani attori liberano angeli sospesi portatori di vita dal posto di regia preso da mixer e tecnologia varia muto spettatore contemplo il riproporsi dell'Umano Spettacolo " una Rotonda Sul Mare ci potrebbe stare!" Della casa un momento Lascio a sera portar via tutta la stanchezza nel giorno accumulata dalle note dolci e arrabbiate della giovinezza di mio figlio occasionalmente al piano evocando immagini dell'ormai nostro lungo percorso assieme sorridendo alle pene e alle difficoltà superate e da superare che timore pongono ancora serrando sovente all'ascoltare nostro occhi e labbra mi riempio di questo tacito regalarci. I fiori del male Di tutto e di più nell'indifferenza delle città le radici del male ovunque attecchendo come rovi i loro fiori continuano portare a questi grigi nostri giorni tutto confondendo coraggiosi si deve essere nel continuo quotidiano loro discernimento e resistere nell'attesa che segni di arcobaleni ricompaiano e sopra adagiare si possa ancora poesie di speranza. Ombre inquiete Ombre inquiete si agitano dal fondo all'anima non dando pace sospiri sfiorano labbra anelanti di baci carovane alle spalle del cuore portano bagagli pieni di impossibili sogni il bambino che leggero spaziava tra prati in fiore e cieli azzurri le meraviglie del mondo contemplando nelle sue piccole mani aperte nella gabbia dell'adulto s'è trovato amaro constatando dello spazio libero la pochezza e grande la forza per stendere ogni giorno colore nuovo alimento vitale per una continua primavera. Alla Ricerca Dell'isola … Barchette arrabattate gusci ondeggianti nel mare mosso della gente colorate si lasciano portare dall'onda precaria del momento cariche di sogni all'orizzonte alfine scompaiono affidando a rondini passeggeri nelle stagioni frammenti di loro per quelli in attesa rimasti conforto pugni ai cuori lacrime agli occhi groppi alla gola trattenuti preghiere. Attrici … anime in platea Non la vostra bravura non i vostri corpi ne la vostra comunque bellezza, non i vostri accattivanti sorrisi non le vostre dolci movenze ne le vostre simpatiche finzioni catturano lo sguardo ma l'energia primordiale che la vostra genuinità libera alla poltrona lega lo spettatore obbligando ad accompagnare il fascino che le vostre anime inquiete passeggiando libere in platea alzano al cielo. Angeli Neri Angeli Bianchi Lontane voci voci nell'ombre richiamato avevano del dolore gli angeli neri sparvieri inaspettati dal cielo sereno come fulmini sull'anima erano calati cogli artigli squarciandola al grido negando il suono gli occhi riempiendo di paura nel pozzo dei ricordi precipitare facevano tutto là dove inquiete voci agitandosi nel buio ancora rimasto riaprivano grevi ferire lungo il cammino abbandonate mentre angeli bianchi cavalieri erranti dall'alto del baratro alzavano di luce uno scudo a guidare una pur difficile ma possibile lunga strada di ritorno. Volano Le Parole Volano le parole, sempre tante sempre troppe sempre su tutto leggere come piume pesanti come macigni evanescenti come le brume, si perdono nel tempo testimoni a raccontare rimangono solo le storie nella concretezza incise di tutti i giorni. Sguardi quasi poesie Sguardi emblematici da video e carta stampata arrivano ponendo nelle case domande a risposte che non ritornano cuori aperti quasi poesie celate dietro a volti di freddi assassini Vecchietti lungo i viali Vecchietti silenziosi sui loro bastoni curvi con calma incontro vengono lungo viali alberati. Guerrieri possenti di un tempo che sempre hanno cammino con armature e spade al fianco si sono fermati alfine a riposare liberando uomini nudi di sole parole armati tante di storia che nessuno più vuole fermarsi ad ascoltare. Poesia d'amore Faticata e stupita la gente tutta al muro degli anni arriva e la sua poesia d'amore vi lascia. Ma mai nessuno mai riuscito è di queste poesie capirne una sola. Faticata e stupita la gente al muro degli anni arriva e la sua poesia d'amore vi scrive ma mai nessuno mai riuscito è di queste poesie capirne una sola Fiamme Sulla Luna Fiamme degli amanti sulla luna muovono ombre nella notte buia guardiani della mente ti tutto punto armati con freddezza smorzano scombinate vie di sogni senza confini dell'anima del guerriero di passaggio che tutto conquistare vuole la precarietà sua s'arresta all'ancella dallo sguardo di lato volto lasciando la potenza delle sue armi piegarsi ad una irrinunciabile carezza di mille sguardi di donna. Natale a Milano Sotto un cielo grigio in coda abbagliata dallo sfavillio multicolore di miriadi lucine intermittenti. la città alle vetrine correndo cerca il Bambino Poverello spaurito agli occhi dei più invisibile guarda stupito sacchi pieni di ostentata ricchezza di ricchi Babbi Natale per caotiche strade sperduto constatando amaro l'ormai caro prezzo per l'attimo di felicità che il suo Gran Giorno ai cuori ancora dona Nei colori dell'autunno Per mano con gli affetti attorno lascio viso, mani e corpo scivolare adagio nei colori tenui e quieti dell'autunno volgendo lo sguardo indietro con velato sorriso saluto gli eroi che sempre stati al fianco sfumando se ne vanno liberando alfine l'uomo dall'ombre della bella passata età sicura. Rose per Rosa Rose rosse per Rosa da spine punta che domande continue dalla sua finestra pone aprendo ad ogni nuovo giorno rose rosse per Rosa che nel ringraziare la mano tesa dello straniero incrociato nell'etere un pezzetto dell'anima sua dona scoprendo nel suo bel viso serena di "ragazza" affanni e paure, di questi nostri giorni tribolati pane quotidiano, da spezzare con altri, vicini e lontani affetti, bisogno urgente. Rose rosse dallo sconosciuto che nell'avventura della vita sussurratogli si è del gusto amaro nella fascinosa bellezza nascosto dell'altra metà del mondo. Una serata di rose nell'etere rosse per …Rosa. Parole, parole… Parole che vanno vuote soffi impercettibili senza memoria alcuna parole che vengono piene musica per la mente fondamenta sicure parole che si incontrano di rabbia fuoco irrefrenabile dell'anima di pazienza strapiena parole che si perdono d'odio barriere di ghiaccio della vita annientamento parole che ritornano d'amore della vita essenza sogni per tutti noi di parole fatti le nostre parole … Casette nei prati verdi Casette romantiche dal sorgere del sole baciate in prati verdi e fioriti e dal tramonto cullate casette di bimbi attorno chiassosi nel gioco e di dolci spose sulle soglie che il ritorno attendono casette di sogni aneliti delle anime dall'inclemenza delle stagioni pressate e dalla precarietà dei tempi spaventate casette di sogni i padri hanno illuso i figli e loro ora nel sogno messo a terra non pronti alla fatica e al sacrificio convivere debbono fare disarmati quella che di oggi è la realtà. Teatranti (Amatoriali) Per sentieri aspri e sconosciuti sempre in salita che il piede affaticano e per boschi scuri di rovi pieni che la mente rattristano pagata alfine è la fatica del camminare continuo dei teatranti esploratori e avventurieri quando lo spettacolo dalla selva delle prove emerge in dono al pubblico liberando si tanta bellezza si tanto per tutti stupore . Il nostro essere per tutti Un importante passaggio Dell'anima non tutte le rondini liberate possono essere al piacere degli occhi degli altri non tutti i profumi dei suoi fiori donati possono essere dell'anima non tutti i suoi segreti per forza devono sulla carta lasciare un segno dell'anima … … e se anche forze immani e un destino avverso a pezzi dovessero un giorno lasciarla e con cieca follia nell'universo tentare di disperderla anche solo un suo ultimo frammento con rabbia nella spazio chiuso basterà per lasciare nel tempo intatto dell'uomo il mistero dell'uomo il ricordo e traccia del suo passaggio indimenticabile sarà la potenza dell'ultima rondine rimasta dell'ultimo fiore dell'ultimo il segreto ancora in lei chiusi e a lei sola per l'eternità riservati. Dal fondo … Il padre Dal fondo il padre a placare l'angoscia dall'ennesimo scontro prodotta liberare voleva quello che le parole sue mai riuscite erano a rivelare e con questo andare leggero con le mani aperte incontro ………a loro che guardandolo da lontano l'urgenza non ne capivano ne sentivano ………….………..che le loro volare sicure voleva fare le rondini ansiose sui fili ormai al balzo pronte ma difficile l'impresa la diversità dei ruoli rendeva e sempre più staccati………………..loro continuavano a guardarsi sempre più da vicino sempre più dentro sempre più lontani. La ragione e il cuore Quando la ragione propria con rabbia il cuore all'ascolto dell'altro chiude le parole non possono essere che pietre sorde rovinose senza domani. Una vita di guerre? Possono delle fronti inchinate mani giunte serrate palme di mani su di una bara posate chiudere in pace una vita di guerre? Quando la strada lunga è stata e zoppicando un bastone aiuta a percorrerla ancora quando l'irruenza della giovinezza ricordo indietro è rimasto quando i falsi dei sbattuti fuori dalla casa si sono persi allora nitidi a poco a poco riappaiono i pur travagliati sempre pur vicini tribolati affetti mai morti e con loro testimoni per il passaggio indispensabili con dolore e gioia ci si ritrova nonostante tutto in un eterno abbraccio. Lui, il capo Lui, il capo io parte della banda nel grande cortile su fienili e cento veloci scale di corsa per rumorose ringhiere dietro cani abbaianti a galline e oche starnazzanti a far tutti disperare chiassosi, monelli, per strada teppistelli volati gli anni più belli. Poi tutto se lo portò via … voci di lui arrivarono prima vicine poi lontane, sempre più lontane, solo dolorose vicende portavano, per il cortile continue ferite mai più rimarginate. Emozionante ora vedere del fratello la bara e noi tutti negli anni avanti e i più vecchi ancora attorno a lui stringersi a rinsaldare in un abbraccio e sulle guance un bacio quello che il tempo e la mala sorte cercato avevano di spezzare per sempre. Sharpy se n'è andata In silenzio e con grande titubanza Sharpy se n'è andata portando via con se parte di noi a lei tutti attorno, lasciando un po' ovunque per la casa che ci era in comune e nel nostro profondo a lei aperto tracce indelebili di un importante passaggio. Sharpy - se ne va Lenta come la notte l'ombra su di lei cala adagio i suoi movimento rallentando mentre lei si "assopisce", così consola l'amico a cui aiuto s'è chiesto. Flebile un lamento a tratti marca la sua ancora presenza amica. Sgranati i suoi occhi in una testa che a fatica regge fissano lontano. Inutili ormai a lei attorno le nostre attenzioni, inutili le nostre cure, meglio sarebbe in silenzio tirarsi indietro e con coccole di sempre sul suo morbido pelo accompagnarla nel suo ultimo lasciarsi andare. Cappuccetto e il lupo Cappuccetto con tutto l'amore cresciuto era stato nel suo ruolo di eterno non adulto alle spalle dai genitori protetto che del lupo fuori tutto avevano insegnato e pelo e orecchi e voce e bocca e usi e costumi e tant'altro ma dalla porta alfine messo fuori, mentre libero saltellava verso la foresta di spine armata che passo dopo passo lo inghiottiva, genitori, parenti e amici si accorgevano con un sussulto d'aver dimenticato d' insegnare a lui dell'esca dell'inganno il mimetismo, delle armi l'uso . Come rondini disturbati Come rondini disturbati e stridenti si liberano dalla mente reconditi timori da inaspettate emozioni smossi e per aria sospesi rimangono disturbando il giorno fintanto a sera madre stanchezza tribolata arriva e nel nido tutto ricompone gli umani limiti rimarcando con una parola serena. Le diversità e la convivenza Con tutti i colori possibili della terra combinata difficile, impossibile a volte tragica si rivela la convivenza delle diversità, inutili i carri delle virtù in soccorso vengono, insufficiente alfine dell'amore la potenza si rivela e stupiti gli occhi guardano il limite delle mani aperte innocenti. Pure dei figli i forti legami intrecciati non sempre il tempo danno al raggiungimento congiunto della meta anelata e per l'ennesima volta sull'armonia meravigliosa di due corpi abbracciati che un tempo finito debbano nonostante tutto avere si pongono ancora gli eterni mai risposti … perché? perché? perchè? La gogna Cascina abbandonata dal canale chiusa dal metrò isolata piena ancora di grida di quello che fu la tua ultima storia. Diversa considerata era la tua gente da fuori venuta, diversi i bambini che alla scuola del paese inviavi, diversi quei giovani che di idealità armati un ponte per anni cercato hanno di costruire. Cristiana carità non ci fu quando nel paese cercasti un dignitoso riscatto, non una casa in affitto alle tue famiglie fu data nonostante dal pulpito giungesse l'invito. Poi tra avvocati e mille rivoli in pochi anni i tuoi abitanti si dispersero e la tua rovina nel tempo è premio di una generale vergogna. Profetico quel tuo nome dal passato remoto venuto. Immoralità (guerra al Libano) Si è invaso una nazione sovrana si stanno distruggendo le sue città le sue strutture , le sue ricchezze, la sua democrazia, si stanno uccidendo i suoi figli innocenti e noi sempre di fretta e senza più testa soli a decidere lasciamo i politici che ancora al tavolo della pace non si siedono perché qualcuno forse la guerra veramente la vuole. Dove sono le piazze che del Vietnam la vergogna hanno fermato? Dove sono? Sono giorni ormai così lontani quelli? Impronte sulla battigia Una dopo l'altra impronte sulla battigia, pretese di immortalità per un passaggio di secondi sul filo del tempo infinitesimale di presunti dei in vacanza, l'onda inesorabile cancella col suo battere continuo. Donne sulla passeggiata (S. Maria di C. A.) Di tutto del corpo la bellezza e di più degli abiti la ricchezza ostentato è sulla passeggiata dal cicaleccio animata fino a tarda sera . Sguardi sostenuti che agli sguardi sfilando sfuggono del passaggio chiedono il premio di sogni d'amore riempiendosi e di desideri che il caldo dell'estate svestendo smuove. Continuo andare In un continuo andare di stazione in stazione dentro vagoni di folla dentro vagoni deserti giovani tanti in colorate musiche avvolti e zaini mezzi vuoti aspettano distratti fortunate coincidenze accorgendosi sempre più spesso e sempre più tardi che l'ormai partito treno da prendere orario non aveva e la bucata fuggevole meta un viaggio non semplice rivela e non gratuito. Ritorno Ogni giorno per diverse strade che per diverse strade si perdono recupero del nostro essere i "pezzi" sui nostri percorsi sparsi e ricollocarli tento nel quadro perché un senso finito abbiano perché la storia continuare possa anche se più niente perfettamente combacia. Parole abbandonate Parole forse chiare all'orecchio dell'altro forse chiuse a se stesse abbandonate smuovono dal profondo sedimenti di opache storie nel tempo dimenticate confondendo le acque della trasparente superficie. "I ricordi della nonna" nella breve vacanza Le parole sue lontane nel suo sguardo della montagna il silenzio voci le vostre ovunque che si rincorrono mentre stanca la mano trascina la sedia sempre appressa nel brontolio del tuono che si avvicina il suo dolce ricordare mentre voi ormai lontani e grandi correte ancora incontro a lei bambini nei prati in fiore. Bellissima Soffio di vento nella calura estiva tra gli invitati ti muovi bellissima vestiti leggeri i tuoi sulla pelle abbronzata allegri colorano la festa e mentre la sera fra rose gialle e mele verdi accende nel parco rosse tremule fiammelle nei centrotavola con la musica alzi leggera il tuo passo spandendo nell'aria frescura d primavera. Marinella (di Sarzana) Fine sabbia morbida dolci rotondità protese al sole tra i mormorii pettegoli dell'onde libera sorniona la brezza soffiando sulla pelle modella sinuose figure sfumate nei colori dei parei che s'allontanano muovendo sogni e fantasie e ricordi che corrono incontro nel tramonto. Amica - di miele il sorriso Amica di miele il sorriso tuo caldo come un abbraccio d'incanto scopre all'incontro la celata tua tutta timida dolcezza occhi ridenti i tuoi di stelle trasformato ha il cammino in sfuggenti di cerbiatta verde quiete l'affannosa ricerca parole carezzevoli le tue ancora poche rimaste e chiuse lontano vanno qualè il segreto che il tempo sulle spalle pesante t'ha caricato impedendoti attorno di guardare vederti e ammirarti in tutta la tua bellezza ? Prati di montagna in primavera Come riuscire ad inviarti di questi prati verdi spruzzati di bianco, di rosa , d'azzurro e di giallo a manciate la bellezza come farti sentire il leggero vento che li accarezza e che tutto anima con questi canti di uccelli del bosco armonia come farti vedere la severità di questa montagna che scura tutto abbraccia e il suo silenzio in cui la mia anima respiro trova. Di questa bellezza tutta nel libro per te mio regalo tracce metterò perché come me condividere. tu la possa. Violenza (immagini di agenzia) Dell'auto adoperata rimanevano pezzi sparsi e storpiata una carcassa fumante delle case attorno macerie dell'albero il suo fantasma nero delle persone dalla furia esplosiva investite brandelli negli occhi innocenti e attoniti mischiati alla gente accorsa una luce buia spegneva adagio l'anima. In sosta Mari di pulsioni in burrasca la coscienza riemersa dell'onde in balia muove nuvole che scure vanno liberando a tratti d'azzurro piccoli cieli a cui il pensiero subito corre… mani appassionate che si stringono un calore impossibile cercando liberano al volto dell'altro timide carezze e velati sospiri che il vento in se come tesoro chiude portandolo oltre il mare Dell'altro la fortezza Sguardi che catturano e vellutate carezze laghi di panna e dolci immersioni nelle stagioni protratti le mani portano a sfiorare la fortezza dalle mille porte sprangate dei segreti dell'altro piena e dei tesori e dei lati scuri e dei pianti. Non baci ne forze umane ne mille lame capaci sono di aprire le sue segrete al sole ma mille continue pazienti attenzioni giorno dopo giorno consumato assieme. Morsicando l'anima Morsichini dolci soffi sulla pelle di primavera doni piccoli e inattesi che rallegrare vorrebbero l'anima affiorare a volte fanno dolori remoti e vento freddo improvviso il silenzio si interpone incomprensibile senza più suono alcuno le parole attorno e i volti nella nebbia entrano di essere soli bisogno assoluto diventa coraggio da leone forzare in avanti il piede ma fune d'acciaio il timore avvinghiandosi alle poche certezze trattiene dall'andare a guardare in faccia quello che dal profondo sconosciuto s'è mosso. Occhi ridenti Occhi ridenti rallegrati da fiori freschi recisi ai bordi degli incroci invitano a ripensare dell' inumana fretta dai fumi corrosa che cieca li sfiora sfrecciando via. Passione Onda improvvisa alta che tutto e tutti avvolgi e travolgi nei tuoi flutti e in morbide carezze addormenti tra luccichii l'arena bianca della spiaggia lascia che il mio sguardo spazi ammirando turbato e stupito poco lontano pozzanghere e rifiuti resti pure quelli del tuo inevitabile passaggio. L'isola che più non c'è Dentro panni caldi accolti di cellulari armati mille e ancora le raccomandazioni madri ansiose sul collo teso spinti alle spalle escono grandi e ancora bambini nell'inverno più freddo sottovoce scrutati frettolosi passanti li sfiorano con fastidio di scappare la voglia se ne vanno alla ricerca dell'isola che più non c'è. Severo dei padri il giudizio! Momenti di gloria Questi momenti che il sorriso puro di un bimbo muove questi momenti che il riconoscimento di un buon lavoro fatto accende questi momenti che dell'amata la carezza inaspettata esalta e del figlio l'attenzione insperata completa questi momenti in cui spaziare bisogno impellente diventa libero vorresti lo spirito lasciare perdersi nel verde che sussurra di alberi e prati nel vento e nell'onde che si infrangono nel mare … nell' al di là. Questi momenti che la presenza forte di affetti per sempre dipartiti con te al fianco serena cammina Questi momenti che gli umani confini spezzano possibile non è la loro pienezza comunicare fonderti vorresti e in un abbraccio caldo di verde di mare di vento tutto per sempre unire per sempre riempire. Carnevale La mascherina venendo sola dal fondo della via fra la neve e la sera con sorriso da pagliaccio abbandonata in tutta la sua stanchezza riempiva noi spettatori appartati di una strano senso di perduto finito. Gli ultimi padri Inseguiti, umiliati e bombardati da montagne di parole vuote e senza più storia, che cadendo dagli Alti Palazzi l'ennesima primavera promettono, affranti i padri camminando nel grigiore di un lungo autunno, al freddo degli occhi di falsi dei che di nuove estati giurano con sorrisi di ghiaccio celando duri inverni che si preannunciano, gigante il loro silenzio contrappongono seminando con rabbia le ultime loro energie per i figli, che lontani staccati dietro vengono, di umanità rimasta ultima speranza per una ancora possibile per tutti primavera. I padri (ricordi) I padri erano spesso al bar con gli amici e gridando a carte giocavano in all'allegria annegando la faticata giornata che finiva mentre noi ora, giulivi stressati, in altre carte avvolti semplicemente al chiuso anneghiamo una giornata che non finisce mai. Giorni felici I sogni ballavano con noi al mattino negli occhi dolci delle nostre donne innamorate lontane musiche i loro sorrisi muovevano a danze antiche nella sera le loro mani aperte racconti liberavano ombre giganti nella notte in festa e gigante silenzio al mattino il sole trovava sul cuscino svegliando desideri forti d vita sornione il gatto sdraiandosi al fianco raccoglieva le ultime carezze. Momento sognato Momento sognato tanto desiderato all'orecchio sussurrato poi come le formichine pazienti … momento preparato momento magico castelli al sole s'innalzano ponti levatoi silenti s'abbassano saloni ospitali incontro vengono invitando a sedere a tavole imbandite e la luna a sera piena si addormenta al suono di violini nel tepore di un morbido pube. Il quadro e la bufera Strano è questo nostro quotidiano di auto e palazzi di fumi e prati scombinato meraviglioso quadro che vecchie pazienti mani invisibili in ordine mute mettono continuamente ancora a disposizione dopo la passata dei figli ennesima bufera che tutto scombinato ha e ansie smosso e paure. Strano è questo mal di testa che il gigante ammutolito in piedi piccolo rimasto lascia quando della casa il puzzle l'ultimo pezzo al posto suo giusto riposto è stato e un senso di pienezza e di stanchezza riempie con la quiete ritornata mentre la mente ti ripete che normale è e sarà la prossima inevitabile dei figli la bufera. Natale dei cuori A volte poche parole bastano nel giusto momento calate nel giusto posto a sciogliere i ghiacci della mente severa attorno al cuore accumulati e liberare ovunque nell'aria il suo profumo nel tempo immutato di primavera. Arriva il Natale Arriva il Natale arriva ovunque luci intermittenti rallegrano il buio e musiche lontane ai doni sorgenti di sorrisi accompagnano la corsa vorremmo tanto aprire tutti come una volta bambini le nostre mani ora chiuse a pugno. La forza della vita (il sole al tramonto) Il sole al tramonto rivelava nere figure di donne per mano in cima alla collina tese a scrutare e a captare oltre nel lontano bosco verde sussurri e grida colorate di bimbi che giocando venivan per mano loro incontro nella quiete rossa della sera incuranti dei bagliori, tuoni e lamenti che arrivando da oltre la collina. ponevano negli occhi loro mute domande grigie. Poesia d'amore (se anche….) Se anche tutte le perle del mondo donare ti dovessi se anche tutte le cose più belle alle tue orecchie sussurrassi se anche tutto l'amore possibile a te solo dichiarassi il vuoto buio tra noi frapposto dalle nostre diverse provenienze, province ancora semisconosciute dal nostro discorrere lontano tenute, colmato non sarebbe e noi innamorati divisi con affanno i ponti continueremmo a cercare. Poesia d'amore (vorrei mettere…) Vorrei mettere un po' d'azzurro nel tuo di oggi grigio cielo aprire al sole comunque opaco di questi nostri giorni la tua finestra scura e curioso guardare i fiori rossi tutti del mio balcone nella tua stanza entrare leggeri e i fiori rosa e i fiori gialli e la leggera brezza del mattino carezza di frescura e di primavera vorrei lasciar passare adagio sul tuo viso stanco. Amica severa Severa come dell'amica per l'amica tradita il giudizio Esigente come per un buon risultato un buon regista Scura come la nebbia che la strada nasconde Lontana come la voce che nel vento si perde Amica da prendere per mano quando di spine il filo togli e pascolare lasci nel tuo verde prato e Figlia da coccolare quando forzandoti di lacrime il fiume trattieni e la paura di essere dalla piena travolta ti invade. Moti scuri dell'anima Spada di fuoco della rabbia la lava da secoli trattenuta nelle viscere scure dell'anima nella sua piena potenza esplodeva distruttrice disegni di vita tutti travolgendo di ogni bellezza cancellando al suo inarrestabile passaggio. Nei fuochi e fumi scaricata ormai la tempesta che tutto attorno si spegnevano agli occhi amici che affranti e perduti cercavano segni di vita rimasti non restava che lo scuro delle rocce arse e cenere e un senso di … profonda stanchezza. Attrici, dopo Ultimo spettatore accarezzo inosservato dei vostri volti svuotati l'abbandonarsi nell'oasi stanca e quiete delle nostre attenzioni mentre dal sipario ormai chiuso arrivano ancora echi di meritati applausi. A parole sfumate e silenti, le ultime critiche, prestate l'ultima attenzione mentre un abbraccio avvolgente vi adagia come piume delicate davanti al solito cappuccino coca birra mezzo panino nel solito bar. "…io trovo che è bellissimo stare assieme così…" "… stiamo assieme amiche mie… " Scheggia il turista, in Egitto Scheggia aliena da lontano sparata senza meta senza bersaglio in pochi giorni, infinitesimo tempo, seimila anni di storia irrispettosa attraversa della pietra lavorata vedendo la sua magnificenza solo non della mano la maestria che nella calura come allora impossibile abbandonato il ferro scultore abilmente e invadente invita "solo vedere" colorate stoffe e allegri souvenir , suo, ora, pane di vita. Gabbiani Gabbiani le nostre parole dure risalivan l'andare del fiume tra brevi voli, si posavan sull'acque scure e coi pensieri si lasciavano andare portati dalla corrente. Gabbiani inquieti ritornavan le parole nostre sempre piu' dure sempre piu' lontane a liberar ricordi remoti, amare l'acque li portavan finché la sera fredda ci scosse e pesanti e silenti passi ci staccavan da quel lento fluire portandoci a casa, lasciando sospesa nello scuro della sera l'eterna domanda d'amore. Della bellezza Alfin scoperta ho fatto che della bellezza vera del viaggio vitale compagna non più cercarla dovevo sulle croste multicolori di bei quadri senz'anima con celata violenza propinati ma negli angoli scuri dei volti, della vita vissuta le rughe, nei seni stanchi che per allattare erano serviti, nei corpi che la concretezza tutta della vita dentro silenziosamente racchiudevano, nell'armonia che il fatto di averla già vicina muoveva e il reciproco bisogno di calore appagava. Dentro lì celato era il segreto. Distacchi Per loro naturali strade affetti al fine si liberano con tagli di sangue e alla porta mai chiusa sguardi enigmatici indietro volgono una benedizione reclamando che possibile il ritorno renda e conforto quotidiano dia il ricordo. Ne bufere, uragani, incendi che tutto sconvolgono ne devastanti silenzi che l'anime annichiliscono ne il buio davanti che angoscia solo ai cuori porta diritto hanno di …an..negarla. Nuovi arrivi E’ autunno cadono le foglie son arrivate le nuove reclute. Eravamo nel cortile con le ramazze a raccogliere le foglie cadute adagio, adagio Magnificenza Dall’onde grigie fiumane di parole lunghe e furiose rotolando veloci si spaccano sulla spiaggia schiumando rabbia Dal vento ricordi che pace non hanno come piume si liberano bianchi dalla rena che freme Dal mare lontano profondo silenzio nello scuro cielo in fondo annega racconti smarriti. Magnificenza ! Come renderne parte con un semplice SMS? Prove di teatro Voi in scena, le vostre voci i vostri corpi le vostre storie la vostra anima disponibili e ci giochiamo ridendo dei piccoli segreti delle piccole paure delle grandi difficoltà. Non pensavo che mi sarebbe così tanto piaciuto lavorare con voi, all'occasione siete meglio di una cibalgina. Pieni di rossi sorrisi Pieno di rossi sorrisi sempre era il nostro meleto e piene sempre ne erano le nostre tasche grandi che a destra e a manca offrivano rossi sorrisi dei nostri sogni semi preziosi della nostra giovinezza profumo. Rossi sorrisi seminavamo generosi per campi, paesi, città tristi canzoni allietavano alla sera il fuoco ma pur forte la speranza il mattino svegliava e mangiate di sorrisi ancora per campi, paesi, città, panzer inarrestabile la nostra fede, la nostra giovinezza volata via in un batter d'ali. Nel torpore delle nostre case che adulti chiusi dentro ci hanno con disagio dalla finestra guardiamo sazi la meno fortunata mano che guardinga raccoglie quel poco che ancora resiste nel meleto ormai inselvatichito mentre la nostra che alla tasca corre vuota la scopre e amara. Valle del Curone Su delicate note e sentieri sterrati andavano a braccetto passeggiando i pensieri la natura attorno in una leggera nebbia persa toglieva le parole liberando allo stupore diroccata una chiesetta e i suoi quattro gendarmi cipressi solitari dal bosco non lontano apparso suoni radi di uccelli e inaspettato grido straziante dalla cascina abbandonata senza più colore veniva incontro lasciando la valle col chiacchiericcio del torrente angosciosa tristezza nella ormai piena luce incorniciava verdi prati ammutoliti fiori e il sacrale antico silenzio. Sogni File interminabili di camion portelloni cigolanti nei loro vecchi cassoni arrugginiti raccoglievano a sera tristi ai bordi delle strade sogni abbandonati e persi rovesciandoli poi pesanti in religioso silenzio nella notte dentro apposite discariche per futuri felici pazienti archeologi in un balenio di luci mentre moltitudini grigie di mezziuomini occhi spenti schizzando silenziose su marciapiedi sempre affollati non s’accorgevano nemmeno più che la bellezza sospirata del tramonto sfumava e che la notte cadeva sopra il lontano grigio cielo. Ipercentri commerciali Di tutti i colori bella la gente a centinaia accecata da luci che assonnano assopita da musiche che assordano di gonfi carrelli gongolanti armata svuota scaffali sempre stracolmi che del mondo la precarietà esaltano e impallidire fanno del paradiso la misericordia. Opera d’arte A tarda sera quando al posto suo tutto collocato è stato e del giorno la fatica e le ombre con te stanco si siedono a tavola ultima pennellata che del giorno l’opera completa la da la mano che attenta e silenziosa davanti ti posa come sull’altare un’offerta un bicchiere di buon vino fresco. |