| Scaricatori di barili Il sentimento cresce, pur non essendo amorevole, cresce. Qualcuno dice che 
      importante è averlo, essere agnostici sarebbe peggio, così invece si mette 
      in risalto la reattività delle persone, che sono sempre attente e 
      contribuiscono a risolvere i problemi del Paese, ciò sta' a dimostrare la 
      libertà di opinioni che vige in questo Stato. Se i dissenzienti possono 
      manifestare i loro disagi sta a significare che viviamo in una democrazia 
      vera, è importante lasciarli sfogare e dare loro modo di formare comitati, 
      per poi formare commissioni, per poi avere commissari, per poi avere il 
      tempo di far assuefare e vivere anche quello che sembra impossibile, tutto 
      questo per mantenere un equilibrio
 già da anni squilibrato. È ovviamente colpa del passato, ovvero di chi ha 
      già governato, è sempre colpa di chi non c'è e quando si trovano colpe per 
      chi c'è, non è solo lui! Parlando di una colpa al presente, non si troverà 
      mai un solo responsabile, perché il sistema è ben articolato, un documento 
      è firmato "grazie alla burocrazia" da due, tre, ed anche più persone e se 
      per caso viene individuato un solo responsabile, ecco che scatta il 
      pentito di turno pronto a recar danno ai tempi della giustizia, creati a 
      doc per ogni tipo di potere. Non per questo credo all'onestà di tutti i 
      magistrati, anzi, tra di loro ci sarà quello che può interpretare le leggi 
      a favore di chissà chi! E non
 ricordo di aver sentito un'interpretazione a favore di un semplice 
      cittadino, contro un potere di qualsivoglia genere.
 Insomma da bimbo, quando studiavo il medioevo, credevo di studiare storia 
      passata da un bel pezzo e negativamente meravigliato di quel che fu, non 
      ero consapevole di studiare il presente e futuro, ed esserne immerso fin 
      sopra i capelli.
 Ancor oggi non mi rimane di sperare che questo futuro diventi presto 
      remoto e arrivi un presente buono e giusto, un presente senza barili da 
      scaricare o meglio ancora senza scaricatori.
 Marinai della vitaNavighiamo tutti i mari, tra bufere e tempeste, cerchiamo di vivere 
      rimanendo a galla nel migliore dei modi. Non abbiamo grandi navi e non ci 
      sono equipaggi numerosi, ognuno ha la sua barca e lavora per andare avanti 
      da solo, per lo meno apparentemente da solo, perché le nostre vere case 
      sono i mari, i grandi oceani, dove insieme ci portiamo avanti senza 
      bussola e forse senza mai incontrarci, lottiamo e tifiamo anche per chi 
      non incontreremo mai, perché lui o lei, siamo noi.
 Da bravi marinai non ci arrendiamo mai, sappiamo che potrebbe esserci 
      qualcuno nei guai, ed allora se la barca ha una falla, subito pronti a 
      ripararla e chissà prima o poi avremo la fortuna di incontrare uno di noi. 
      Solo quando affonderà l'ultimo asse che galleggia, solo allora può darsi 
      sia la fine del nostro navigare, ma sapendo di aver fatto tutto il 
      possibile per sé stessi, possiamo essere sereni per tutti gli altri, anche 
      se la maggior parte non li abbiamo visti nemmeno in lontananza.
 Tutti condividiamo tutto, ci sembra impossibile, ma anche le emozioni 
      belle o brutte che siano, sono sempre le stesse, cambiano le coordinate, 
      cambiano i tempi, è vero non sono sincronizzate e questo è un'altra cosa 
      che abbiamo in comune, è tutto così troppo semplice che sembra appunto 
      troppo, mentre invece è poco, ma a noi non piace ridurre, semmai aumentare 
      e se aumentassimo la percezione di noi stessi negli altri, non faremmo 
      altro che ascoltare ciò che abbiamo già dentro:
 sapere di non essere mai soli, dal momento che ti salvi per gli altri, gli 
      altri lo fanno per te.
 
      Correvano gli anni '80 (fatti e personaggi sono puramente casuali)
 
 Come tutte le mattine torna a casa, prepara il caffè, aspetta davanti i 
      fornelli,
 e finalmente pronto lo versa nel bicchiere da acqua. Guarda la sveglia sul 
      muro della cucina e siede come nulla fosse, aggiunge lo zucchero e gira il 
      cucchiaino, cercando di non farlo tintinnare,
 lo assapora pian piano mettendosi una mano sulla fronte:- Cosa mi è 
      successo…-
 mormora, sembra che or ora stia tornando alla realtà. Apre un cassetto del 
      comodino e prende un blister di sonniferi:- è meglio che faccio una bella 
      dormita, forse poi
 sto meglio.- Comincia a spogliarsi buttando i vestiti alla rinfusa e si 
      tuffa nel letto.
 Le palpebre si fanno pesanti ed ecco il sonno profondo.
 Un trillo di telefono insiste, ma senza risultato.
 Al risveglio:-Ecco ci voleva proprio, ma che ore sono…- Si era fatta di 
      nuovo sera , lentamente strofinandosi gli occhi guarda l'ora :-sono le 
      sette!!! Troppo tardi devo accelerare o non mi trova e chissà cosa crede, 
      però che dormita!- Apre la doccia e s'infila sotto, sente rinfrescarsi le 
      idee, quando, suona il campanello:- Ma chi è …sempre nei momenti meno 
      appropriati!-
 Il ripetersi di questi suoni lo sta' innervosendo, si accinge alla svelta 
      verso il citofono con un piccolo asciugamano:-chi è…chi è..allora?-
 Nessuno risponde, torna in bagno:-avranno sbagliato, oppure sono quelli 
      della pubblicità , per farsi aprire il portone suonano sempre il mio di 
      campanello!!!- Finisce di asciugarsi i capelli e poi si veste: camicia 
      nera , jeans e giacca di velluto nera.
 Finalmente pronto, l'ultima specchiata per mettersi il ciuffo castano 
      sulla fronte piegato da una parte e poi, apre la porta, chiama 
      l'ascensore.
 Arrivato al piano terra:- Dino! Ma che stai facendo qui!Sei tu che hai 
      suonato?-
 Nell'amico con capelli sulle spalle e barba trasandata, traspare un certo 
      disorientamento:-Allora Dino che hai?-E lui:-Niente, niente, perché me lo 
      domandi?-
 Con quelle occhiaie sembra che… stai male, ma non hai dormito?-
 E Dino abbassando la testa annuisce e dice:-Mauro, non hai visto il 
      telegiornale?-
 No, non l'ho accesa per niente la tv, perché?-
 Con voce tremolante Dino: - Hanno trovato Igor -
 Mauro scurendosi in volto, subito gli risponde: - MA CHE HAI COMBINATO!!!
 Non sarai mica matto! Io non ti ho detto di farglielo trovare! -
 Dino risentito:- Guarda che non è colpa mia, io volevo fare così come 
      eravamo d'accordo.-
 Mauro lo prende a braccetto, trascinandolo fuori dal condominio e 
      bisbiglia:- Dimmi almeno come stai e cosa è successo?-
 Dino liberandosi con uno strattone:-ma allora ancora non hai 
      capito!!!L'hanno trovato morto!!-E con una smorfia Mauro:- Morto…?E tu 
      dov'eri?-
 Da nessuna parte! T'ho detto che non so'niente!- Camminando arrivano alla 
      macchina di Mauro, una Giulia color amaranto, apre e montano, tenendo 
      chiusi i finestrini, continuano a parlare:- Ma lo sai chi è quello?-
 E Dino:- Più o meno, m'hai raccontato velocemente e….boh!-
 Mauro si mette le mani sulla testa e:- Ascolta bene! Adesso te lo 
      rispiego, ma poi mi dici quello che è successo!
 Allora io l'altra notte stavo per tornare a casa, quando sento gridare 
      aiuto con voce forte, il vecchietto che camminava vicino a me è scappato 
      via, quasi, quasi c'è mancato poco che lo seguissi, sai d'istinto! Poi mi 
      sono detto, perché andare via se qualcuno mi sta' cercando…e lì cascò 
      l'asino!-
 E cioè? Che t'è successo di preciso?-
 E Mauro un po' infastidito:-Mamma mia! Ma allora non hai capito niente, 
      quando ti parlavo non m'ascoltavi! Corro verso il vicoletto, da dove 
      veniva la voce e dietro l'angolo, una macchina ferma,
 lo sportello destro anteriore aperto ed una donna con le gambe all'interno 
      e la schiena a terra, con un uomo ben vestito ,giacca, cravatta eccetera, 
      con il crick in mano, la stava massacrando ,non so quante volte l'ha 
      colpita in testa, non ti dico quanto sangue, era una maschera!-
 E Dino:- E cosa hai fatto?-
 Mauro:- Piano, piano, mi sono avvicinato, cercando di non farmi vedere e 
      appena mi sono trovato alle sue spalle, mi sono fatto coraggio 
      bloccandogli le braccia da dietro e girando le mie verso la sua testa, 
      insomma l'ho bloccato totalmente, però ho avuto paura di una reazione 
      degli altri.-
 Dino:- Come gli altri ? E chi c'era oltre loro?-
 Nessuno, inizialmente, poi è arrivata una macchina, che ha frenato a pochi 
      metri da noi, con un uomo e una donna, per soccorrere quella a terra. Non 
      capisco come ha fatto ad alzarsi da sola! Mentre lui continuava a 
      dimenarsi, io non sapevo che fare, e lei ha fregato le chiavi della 
      macchina correndo via con i suoi amici.-
 Dino:-E tu? Poi cosa hai fatto?-
 Mauro:- Cercavo di calmarlo, dicendogli di non prendersela così, che stava 
      rischiando di rovinarsi per niente."L'ho riconosciuta quella donna, era 
      Igor il trans"e non valeva la pena prendersela in quel modo, una volta 
      riuscito a calmarlo, gli ho dato una mano a parcheggiare la sua macchina, 
      ovviamente a spinta.-
 Dino:-Non sapeva chi era? Non hai chiesto come mai era in macchina con 
      lui?-
 Una cosa per volta! Come facevo! Tanto l'ho immaginato, ci vuole poco a 
      capire -
 Dino:- Be' si! Effettivamente sarà andata così, sicuramente sapeva anche 
      dove batteva!- Stranamente questo no!-
 Come no? E dove l'ha caricato allora?-
 Non lo so' ! Non me l'ha voluto dire e poi m'ha chiesto un passaggio, come 
      potevo dire di no! Come uno stupido gli ho detto che ero motorizzato, così 
      l'ho portato fino casa sua, e, per ringraziare ha voluto invitarmi a bere 
      qualcosa. Capirai in quel palazzone al centro m'aspettavo di tutto, 
      infatti, quando apre la porta di casa, tutto velluto rosso sulle pareti, 
      enormi quadri e mi porta nello studio, poteva essere grande come casa mia, 
      forse anche il doppio, immancabile libreria alle sue spalle, sembrava di 
      essere in un film, mi mette a mio agio e mi offre un whiskey, si siede 
      dietro quell'enorme scrivania e lì mi chiede un altro favore, a qualsiasi 
      prezzo. Io cerco di svicolare, cambiando discorso, ma lui pronto apre il 
      cassetto della scrivania e tira fuori una sette e sessantacinque, "una 
      semiautomatica in dotazione alle forze dell'ordine", l'appoggia con 
      disinvoltura davanti a me e dice vantandosi, che può darmi qualsiasi cosa, 
      basta che gli dica dov'è Igor, dal momento che mi ha sentito fare il suo 
      nome, secondo lui dovevo per forza conoscerlo e continuando a vantarsi 
      d'essere un onorevole del più grande partito e quindi mafia a dir suo, 
      continuando a vantarsene, vuole che lo accompagni in giro per la città a 
      cercare 'sto trans. -
 Dino abbassa gli occhi e rimanendo come muto continua ad ascoltare Mauro:- 
      Continuava a chiedermi cosa volevo e mi invitava ad uscire con lui con la 
      pistola che s'era infilato dietro i pantaloni. L'ho assecondato! Siamo 
      andati in giro con la mia macchina, ed io cercavo di fare tutte le strade 
      meno probabili, dicendole che erano le più frequentate da Igor!-
 Dino vuole scendere dalla macchina, per poi risalire, un gesto nervoso e 
      dice:- Poi ?-
 Perché sei sceso ?- gli risponde Mauro scocciato e Dino ribadisce :- Poi 
      ?-
 Poi cerca di stare calmo! Almeno finché finisco di raccontarti quello che 
      mi riguarda! Insomma , ho sudato freddo e finalmente è arrivata l'alba, e 
      poi il mattino, troppa gente in giro, nonostante ciò, mi chiede di fargli 
      conoscere qualcuno, ed incontro te! Vi porto a casa sua , e poi, adesso lo 
      dico io, poi ? Poi ? T'avevo avvisato, dimmi che avevi capito, dovevi 
      scaricarlo al più presto!-
 Ma si,si! Ho capito tutto-
 E Mauro:- Non avrai accettato qualcosa vero?-
 No, no! Che scherzi, ti sono venuto in aiuto, perché te ne dovevi 
      liberare. Sono stato bravo, ho capito al volo, poi me ne sono liberato 
      anch'io. -
 Mauro le prende il mento con una mano, ed alzandogli la testa :- Mi 
      spieghi perché sei venuto subito qui da me! Solo per darmi la notizia del 
      telegiornale? -
 
 Fine della Prima Parte
 Correvano gli anni 
      '80Seconda Parte
 
 Dino non risponde afferra il polso di Mauro e con l'altra mano apre lo 
      sportello, lo lascia scendere guardandolo fisso, senza staccare nemmeno 
      per un' attimo lo sguardo, sta' cercando una risposta, codificando i 
      gesti, trova il comportamento di Dino anomalo, come fosse un' estraneo.
 Scende anche Mauro dalla macchina, muovendosi adagio e poggiando la testa 
      sul tetto le dice:- Dai Dino, non te la prendere, andiamo a mangiare e 
      bere qualcosa, ti va'?-
 E Dino con movimento del corpo ondulante :- Non mi mettere più le mani 
      addosso! -
 Va bene, hai ragione, dai andiamoci a divertire un po'!-
 Salgono di nuovo sulla Giulia e Mauro dopo qualche tentativo riesce a 
      metterla in moto. Cerca di riprendere il discorso di prima, cominciando 
      molto da lontano, parlando di donne, della sua Alfa, che s'ingolfa 
      facilmente e bisogna conoscerla bene per riuscire a farla partire. Strada 
      facendo le chiede:- Allora Dino , andiamo al solito posto?-
 E Dino:- NO, NO, lì no!- Non essere nervoso, stai tranquillo ! Cambiamo, 
      andiamo…ti ricordi là dove hanno aperto da poco?-
 Si, si! Quello è un bel posticino!-
 Però, mi devo fermare in una cabina telefonica, hai per caso un gettone?-
 E Dino, allarmato:- Perché? Chi devi chiamare? No, non ho nessun gettone.- 
      Guarda che devo avvisare, quelli mi aspettano al lavoro!-
 Dino fa il classico sospiro di sollievo e :- Scusa Mauro, aspetta mi 
      sembra … eccolo ne ho uno solo, ti basta?-Me lo faccio bastare! Dammi!-
 Si fermano ai bordi della strada, alla prima cabina Mauro scende per 
      telefonare.
 Quando Dino lo vede dialogare animatamente, si mette al volante per 
      mettere a moto la macchina,
 Mauro s'accorge, attacca la cornetta di tutta fretta e corre verso di lui 
      alzando i toni urlando:- Dino!!Che ti sei messo in testa! Fermo!-
 Ma Dino ha chiuso tutte le sicure dei sportelli e riprova, ma la Giulia 
      bisogna conoscerla, s'ingolfa facilmente e Mauro che ci tiene 
      particolarmente, sbattendo le mani accuratamente, ammortizzando il colpo 
      per fare solo chiasso ad incutere paura :- Dino! Non ti faccio niente, ti 
      capisco dai non rovinarmi la macchina, lo so solo io come si mette a moto, 
      Dinooo!!!
 E l'Alfa si accende, con non curanza gratta fino ad ingranare la prima e 
      poi via.
 Mauro borbotta :- Che fesso sono stato, chissà ora dove andrà! Pure a 
      piedi m'ha lasciato, pazienza! Adesso vado a mangiare al solito posto.-
 S'incammina verso la fermata del bus più vicina schiaffeggiandosi e 
      continuando a borbottare. Una volta arrivato in questa trattoria, la prima 
      cosa che fa' è chiedere di Dino :- Ciao Romano! Per caso è passato Dino 
      stasera?- Ed il ristoratore :- No Mauro, vuoi lasciargli detto qualcosa?-
 Perché? Ti ha detto che sarebbe passato?- No, ma viene spesso e allora… è 
      venuto anche ieri.-
 Ieri? A pranzo o a cena ?- A cena, Mauro come mai tutte queste domande, 
      gli è successo qualcosa?- E Mauro rendendosi conto di essere troppo 
      nervoso, stampa un sorriso e:- Romano! Magari, così non gli devo pagare 
      ogni volta i debiti che ti lascia!-
 Mauro sei tu che li vuoi pagare !Mi togli una curiosità?- Quale?-
 Perché gli fai questi favori? - Lo sai il perché! Mi fa' pena, in fondo è 
      un bravo ragazzo, poi quando si troverà un lavoro anche lui….- Romano a 
      quel punto gli apparecchia la tavola, passa l'ordine in cucina e prende 
      una bottiglia di vino rosso classico della casa e si siede di fianco a lui 
      :- Mauro io ti devo dire una cosa, sono un po' preoccupato…-
 Perché, cosa ti succede- Sai quel buco di casa che ho là?- Si?-
 Ho prestato le chiavi a Dino - E Perché? -
 Mi ha detto che aveva conosciuto una ragazza e quindi…-
 Mauro a questo punto si versa da bere il primo bicchiere e :- Va bene ma 
      cosa c'è di male?- Le chiavi! Non me le ha riportate!- Stai tranquillo te 
      le riporterà, dopo quanto tempo le doveva riportare?- Eravamo d'accordo 
      per una notte e quindi ieri verso le sette le doveva lasciare nella 
      cassetta della posta.- Arriva la pasta e Mauro comincia a mangiare 
      avvicinando la testa al piatto e sgranando gli occhi verso il viso di 
      Romano, sembra stia riflettendo sulla domanda, liberato dal boccone :- Ma 
      allora è ieri che gli hai dato le chiavi!?- Certo ….ah dimenticavo, Dino a 
      lasciato da pagare, ma non solo per lui - Come! Non solo per lui!E per chi 
      altro?- Le due ragazze eh!- E Mauro a queste parole, s'accosta 
      all'orecchio di Romano e :- Senti Romano dimmi solo se, secondo te 
      potevano essere dei travestiti ? - Mbè… a dire la verità, una aveva una 
      voce da uomo, ma l'altra però, era proprio bella! Per me era una donna! Ma 
      stai tentando di dirmi che se la fa' con i travestiti?- Nooo, era una 
      curiosità! Comunque, se vuoi andiamo insieme alla casetta, tanto 
      sicuramente avrai una copia delle chiavi?- Non ora, quando chiudo!- Va 
      bene! Passo la serata qui
 e andiamo via insieme.- Mauro sceglie il suo secondo piatto, il contorno e 
      procede nel mangiare con lentezza. In lui c'è una speranza, quella di 
      ritrovare la sera stessa la sua amata Giulia mille e tre super. Chiama 
      Ivana "la moglie di Romano" e le chiede :- Scusa Ivana, per caso avete il 
      giornale di oggi?- Avvicinandosi alla cassa, rovista un po' e poi trova 
      qualcosa :- Tieni Mauro, è un po'spiegazzato se ….- No non ti preoccupare, 
      va più che bene, grazie!- Mauro cerca le pagine della cronaca e niente, 
      non c'è l'omicidio che Dino ha sentito al telegiornale. Pian piano arriva 
      l'ora di chiusura e Mauro informa Romano di essere appiedato, causa Dino, 
      quindi decidono di andare con la macchina di Ivana, una Autobianchi A112 
      color verde scuro. Romano non vuole che venga anche lei, ma insiste fino a 
      farlo desistere, così in tre arrivano alla casetta. Ivana guardando l'ora 
      :- Ragazzi è l'una e mezza, non è che se c'è qualcuno si spaventa?- Romano 
      :- E noi prima bussiamo, poi la casetta è mia eh!-
 Mauro:- Ivana tu aspetta in macchina- No! Non sono venuta fin qui per 
      restare seduta in macchina!- Va bene non te la prendere, per me non è un 
      problema!- Si avvicinano al portone entrano in un corridoio condominiale 
      che attraversa i giardini ed ecco di fronte la casetta, al piano terra. 
      Romano bussa più volte alla porta e poi procede all'apertura con la copia 
      delle chiavi.
 Appena accostata la porta infila un braccio a cercare l'interruttore e 
      accende. Nessuno parla, entrano
 e trovano la casetta vuota, al che, Mauro :- Ma come …non c'è 
      nessuno?-Romano alza le spalle:- meglio così, dovrò solo cambiare la 
      serratura e poi…..- Ivana fa' un balzo indietro, trattenendo in gola 
      l'urlo e :- Cos'è questo? Sangue?- S'avvicina Mauro ed entrato in bagno :- 
      Si è sangue ! Ma non sembra di oggi!- Romano :- Ma che è successo qui 
      dentro!- E comincia a bestemmiare e colpendosi il petto :-Sono sempre il 
      solito fesso- Mauro:- Un momento, ragioniamo un po'! Il sangue non è tanto 
      e potrebbe essersi semplicemente fatto male qualcuno, magari con un 
      rasoio.-
 Mauro tranquillizza un po' Ivana e Romano e li invita a sedersi. Con 
      difficoltà inizia a raccontare quello che fin'ora ha omesso di dire. 
      Romano si alza di scatto:- E se è stato lui? Bisogna ripulire tutto o ci 
      addosserà la colpa!- Mauro :- Se non sappiamo nemmeno se questo sia 
      accaduto realmente! Io sul giornale di oggi non l'ho trovato, ho letto 
      bene tutta la cronaca nera, non c'era!-
 Romano :- Se Dino ti ha detto di aver visto il ritrovamento di Igor al 
      telegiornale, senza essere vero, io non capisco il senso di tutto ciò!- 
      All'improvviso s'accorgono che Ivana ha cominciato a pulire e disinfettare 
      e Mauro :- Che fai! Così ti rendi complice!- E di che! Non sapete nemmeno 
      cosa è successo e non lo so' nemmeno io!- Mauro si gira verso la finestra, 
      le sembra di riconoscere il rombo della sua Giulia ed allora :- Spegni 
      Ivana, Romano spegni tutto! Sembra la mia macchina!-
 
 Fine seconda parte
 Correvano gli anni '80Terza ed ultima parte
 
 Spente tutte le luci, Ivana si nasconde in bagno, mentre Mauro e Romano 
      cercano di intravedere qualcuno o qualcosa da dietro la finestra che, 
      seppur protetta da inferriate è priva
 di imposte, a protezione della privacy solo delle tende interne. Non si 
      ode più nulla, sembra
 aver parcheggiato proprio lì, aspettano per uno, due, dieci e poi venti 
      minuti, ma niente e
 nessuno sembra muoversi, ad un certo punto Mauro :- Io esco e vado a 
      vedere, voi aspettate
 qui!- Romano :- Aspetta vengo anch'io! Ivana veniamo subito, andiamo 
      un'attimo qui
 fuori - Con un cenno della testa :- Va bene, ma fate presto!-
 Si avviano fino in strada, e Mauro :-Ah! Questa è la mia macchina!- 
      Sicuro? Non è che ti sbagli con una simile?- Eh Eh! No, no è proprio lei, 
      la lasciata aperta!- Aprendo lo sportello della guida, Mauro trova le 
      chiavi della macchina e sempre sul sedile di guida un altro mazzo di 
      chiavi e :- Romano, tieni guarda qua, sembrano…quelle tue! Dopo averle ben 
      guardate, le passa a lui -
 Si! Sono le chiavi della casetta. Dino è proprio matto, ha lasciato tutto 
      e s'è defilato.- Mauro comincia a controllare eventuali ammaccature, 
      strisciate, con un accendino e nulla, la sua Giulia è integra. Intanto 
      Romano è corso ad avvisare Ivana, ed escono dalla casetta.
 Mauro:- Hai già finito di pulire? Sei veloce!- E lei :- Andiamo a casa 
      Romano che è tardi- Mauro chiama Romano e gli chiede :- Perché prima mi 
      hai detto una cosa per un'altra?-
 A cosa ti riferisci - Alla consegna delle chiavi, ti ho chiesto in 
      trattoria quando doveva riconsegnarle e tu mi hai detto, ieri alle sette, 
      ma se ieri sera è venuto a cena da te, come mai non gli hai chiesto di 
      ridartele?- No scusa mi sarò confuso, sai ero un po' preoccupato, un po' 
      di stanchezza, insomma un bel mix! Ti pare?-Intanto Ivana :- Andiamo! 
      Allora?-
 Eccomi! Ciao Mauro, se vuoi, ci vediamo domani, cena pagata va bene?- Va 
      bene e tu attento alle chiavi eh!- Mauro non è contento, perché Romano non 
      è stato affatto chiaro, tanto dovrà andare a cena da lui e chiarirà il 
      quando, come e perché, sale in macchina, con cura la mette in moto e poi 
      via verso il centro, dove c'è un locale notturno frequentato spesso da 
      Dino. Passa per l'edicola aperta di notte e compra il giornale nuovo, si 
      siede in macchina guarda la prima pagina e trova la notizia di cronaca 
      nera che cercava, sfoglia il giornale arriva sull'articolo e legge: Sono 
      stati trovati morti in una zona periferica della città, un travestito non 
      ancora identificato ed un transessuale conosciuto come Isabel 
      (all'anagrafe Igor Tessi ) dai primi rilievi sembra siano stati uccisi con 
      un colpo di pistola alla nuca, le forze dell'ordine escludono siano stati 
      uccisi sul posto, molto probabilmente sono stati portati già cadaveri, 
      questa zona è tristemente nota alle forze dell'ordine, per la criminalità 
      organizzata e non, che ha dato un significato preciso, chi viene trovato 
      lì, a quanto pare, ha dovuto pagare uno sgarbo o torto fatto nei confronti 
      di qualche boss.
 Mauro alza gli occhi, ha deciso non va' più in quel locale, bensì a casa 
      della madre di Dino.
 Nel giro di venti minuti è sotto il portone della madre. È indeciso, 
      suonare o aspettare che si fa'giorno, non resiste suona il campanello del 
      citofono, una, due, la terza volta risponde la madre :- Ma chi è!?- E 
      Mauro :- Signora mi scusi, sono Mauro?Amico di Dino! Dovrei dirgli una 
      cosa urgente- E la madre- Ma ti sembra questa l'ora! Mauro mi meraviglio 
      di te!- Signora mi dica solo se è a casa- Dove vuoi che sia a quest'ora? 
      Vieni in orari decenti- E aggancia il citofono. Per Mauro si sta mettendo 
      male, l'ansia lo sta attanagliando, ed intanto è quasi l'alba, così decide 
      di andare a casa a dormire. La mattina verso le undici, mentre sonnecchia, 
      squilla il telefono e lui lentamente afferra la cornetta :- Prontooo, chi 
      parla?- Risponde Dino :- Mauro sono io!- Subito con un balzo dal letto 
      Mauro:- Dino! Ma dove sei, che stai combinando?- Stavi dormendo, si sente 
      dalla voce. Ti volevo dire solamente se ci vediamo stasera da Romano, 
      perché mi volevo scusare per la macchina - Va bene! Ma non mi racconti 
      niente? Ho saputo di quello che hai visto al Tg, stanotte mi sono letto 
      l'articolo di cronaca e…- Mauro! Parliamo stasera ora devo andare ciao!- 
      Mauro rimane con la cornetta in mano, fermo ed incuriosito, ma un po' meno 
      preoccupato dei giorni passati. Dopo essersi sbarbato, lavato e profumato, 
      prepara una ricca colazione, non vuole pranzare in previsione della cena 
      offerta da Romano. Arriva l'atteso momento, è ora di cena. Mauro arriva 
      con netto anticipo in trattoria e Romano quando lo vede esclama :- Già 
      qui! Mauro sei venuto prestino per cenare eh !- E Mauro :- oggi non ho 
      nemmeno pranzato!- Nascondendo la curiosità, che si fa' sempre più forte. 
      Romano gli confessa di essere al corrente, che Dino ha un brutto vizio :- 
      Capito Mauro! Quando lo vedi un po' strano, è solo per quello, ma mi 
      meraviglia che tu non ne sia a conoscenza.- E Mauro:- Io sapevo che 
      l'aveva provata tempo fa', ma credevo ne fosse uscito senza problemi - 
      Invece no! Adesso non parlare con lui, per lo meno non dire che te l'ho 
      detto io!- Va bene Romano! Ho capito.-
 Arriva anche Dino, con una Alfa anche lui. Mauro lo saluta, si siedono al 
      tavolo che Romano aveva già provveduto ad apparecchiare per tre, e si, 
      perché anche lui stasera partecipa alla cena, da cliente, ci pensa Ivana a 
      servire. Romano prima di iniziare, chiude il locale. Mauro a quel punto:- 
      Ma che fai chiudi? Allora fai sedere anche tua moglie!- Romano :- Senti 
      Mauro, noi ti vogliamo bene e vogliamo che accetti questo regalo!- Mauro 
      sbigottito :- Ma oggi non è la mia festa, non capisco.- Dino:- Dai accetta 
      questo pacco, aprilo è per te!- Mauro apre pian piano, togliendo vari 
      strati di carta fino a vedere un mucchio di soldi, Rimane per un attimo 
      incantato e poi :- Ma che significa tutto questo! Di chi sono questi 
      soldi?- Romano:- Tuoi ! Sono tutti tuoi e sai quanti sono, sono 
      cin-quan-ta-mi-lio-ni di li-re !- Ma, Mauro si alza dal tavolo e :- Io non 
      li voglio! Piuttosto! Come avete fatto ad avere una somma così?- Romano si 
      fa' serio,e gli risponde:- Mauro tu questi soldi li devi prendere, perché 
      sono la tua parte e credimi lo facciamo solo, perché sei un'amico, ognuno 
      di noi ha avuto la sua, non devi pensare a niente prendili! Fai finta di 
      aver fatto tredici al totocalcio.- Mauro guarda Dino negli occhi :- E così 
      Dino….il bravo ragazzo, ti sei sistemato eh? Ma sai che vi dico, voi della 
      vostra vita fatene quello che volete, ma alla mia ci penso io! Aprimi la 
      porta Ivana!- E Romano:- Dove vai… non ti muovere di qui! Ivana stai ferma 
      là!- Senti Romano, io voglio uscire, cos'è avete paura che vi denunci?- Ma 
      chi denunci…se ti vuoi fare la galera, prego fai pure!- E Dino :- Dagli 
      retta Mauro, prendi i soldi.- E Mauro:- Perché dovrei andare in galera, 
      non prendo nemmeno i soldi che non so nemmeno di chi siano? Io rimango 
      pulito, affari vostri!- E Romano :- E no! Caro mio, ricordati dove sei 
      stato e cosa hai fatto i giorni e le notti scorsi. Te la rinfresco io la 
      memoria:
 sei stato alla casetta, piena di impronte, addirittura anche sulle chiavi 
      e vogliamo parlare della macchina? Il bagagliaio è sporco, dello stesso 
      sangue che era in casetta e poi…Dino, non avrà sporcato per caso i sedili 
      con un po' di cocaina? Dino è caduta?- E Dino:- Un po'!
 giusto, una spolverata.- Mauro rimane ammutolito per un po' e poi :- Ma 
      voi mi avete visto, mi avete incontrato, poi sono venuto anche ieri a cena 
      e….- Dino, tu l'hai visto in questi giorni?E tu Ivana, pensa un po' 
      nemmeno io! Mauro sei solo, non hai un alibi non sei andato nemmeno a 
      lavorare! Dammi retta, prendi questo, per te è un gran regalo, prendi i 
      soldi, li devi prendere! - E Dino :- Dai Mauro! Se li prendi non ti 
      succederà niente, perché sei parte di noi, prova a pensarci bene, è 
      iniziato tutto da te! È stato un caso,non è colpa di nessuno!-
 Mauro s'avvicina a quei soldi, allora Ivana gli porta subito una robusta 
      borsa di stoffa, gli mette i soldi dentro e poi sopra un po' di insaccati, 
      formaggi ed una bottiglia di vino della casa.
 Mauro prende la borsa e senza salutare, si avvia alla porta che Ivana gli 
      sta aprendo.
 In macchina gli viene da piangere e piange. Si fa' l'ora di andare a 
      lavorare, prima deve passare a casa e posare in qualche posto il "regalo" 
      e poi già sta pensando di sbarazzarsi della sua amata Giulia e non sa' 
      ancora come fare. Strada facendo, il pensiero è andato a quella notte, una 
      notte che gli ha fatto perdere l'amicizia, l'onestà e la stima verso se 
      stesso, una notte da….eroe con i soldi di un killer.
 
 I fatti ed i personaggi sono puramente casuali, ma il racconto no!
 A buon intenditor……!
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