Poesie di Maria Attanasio


Home page  Lettura   Poeti del sito   Narratori del sito   Antologia   Autori   Biografie  Guida   Metrica   Figure retoriche



Vivere
Vivere a ore non a giorni,
meglio consumare tutto subito.
Guardarsi poco intorno
son gli altri che guardano te
notando i tuoi presunti difetti
ma non i loro certi
che non ammetteranno mai.
Ed è così che si va in giro
con la pelle esposta
ora dopo ora.

Pensati...
Pensati come un sasso,
uno di fiume ad esempio,
in modo che tutto ti scorra addosso,
bagnato dall’acqua veloce
raccolto da un bimbo
asciugato dal vento
baciato dal sole
sotto un cielo giustiziere.

Madre
Tu che sei stata me
mentre al buio percepivo
la voce dei fratelli,
intorno l’aria rugginosa
ti toglieva il fiato.
Bisognava già
recintare le parole,
crescerle per poi
lasciarle andare.

Ci vuole un’intelligenza vivace,
empatia, generosità,
un forte senso della dignità
e dell’onore
per salvare il salvabile.

Un cuore pieno di vento
Un cuore pieno di vento
che segue un ritmo suo soltanto,
eppure resta ancorato al petto
nonostante tutto;

bianco che ci vedresti
subito un puntino nero
di dispetto,
se fossi così attento
a non distruggerlo del tutto.

Prove per una tempesta
A ridarti il dolore
parola per parola,
aspettarti per strada
farti albero senza radici
gatto perduto , nudo come mai sei stato,
sotto il sole mentre ti guardi intorno
spaesato e solo.
A ridarti il dolore
fiato per fiato,
sasso per sasso

essere te per un momento
e questo momento vederlo passare
senza traccia sulla mia fronte
ché la cattiveria è il male peggiore.

è stata la pioggia,
un fulmine, l’incuria, la malafede.
è stato un rumore, un pazzo,
è stato che non sapete
la differenza tra il cemento e il calcestruzzo,
è stato un cedimento,
la vendetta del tempo,
è stato un aprirsi volontario di vene,
è stato magari il fato, il posto
e il momento sbagliato
è stato sentire la voce di una donna
dire nel pianto: ” si è sbriciolato”.

(Genova)

Illogica
Quest’odore di sangue nell’aria
mischiato alla polvere,
i puristi della lingua qualcosa devono pur dire,
mentre altri studiano allo specchio
la posa del dolore,
illustri professori alla TV ci spiegano
la differenza tra omettere e mentire,
e tutti a dire : “facciamo un passo indietro”
buttandosi in avanti,
intanto poesie d’amore si scontrano
con l’odio diffuso da bocche aperte e teste vuote,
a un certo punto ti dai al sacro

perché non hai più niente di profano.
In questa storia illogica
si sente l’odore del sangue nell’aria.

L' Amore.
È riconoscere
il sangue non tuo
la pelle e le ossa,
curare ogni dolore
come fosse anche tuo,
non capacitarsi del vento contro,
delle malelingue , delle menzogne.
È confessare sulle labbra dell’infinito
che non c’è possibilità di cielo
di pace, senza Amore.

È come una liturgia di parole
briciole di cuore sotto scarpe chiodate,
la poesia segue un ritmo scompensato
che a volte somiglia al vento: lo senti
e non lo vedi poi nero su bianco
ha sapore di sangue e spavento.
E questo sangue al bisogno deve girare
farsi fiume e poi mare,
farsi coraggio , correggersi in tempo futuro
che il presente ha già il suo male.
(poesia)

I miei passi sono cauti
a volte incerti,
sta finendo l’estate
nei pensieri c’è ordine,
tra un po’ dovrò cercare
un nuovo calendario
e illudermi di viverlo intero
il nuovo anno.

Attesa
È tutto un aspettare
sì è una lunga attesa
tra virgole e punti
e fiori e spaventi
e giorni annuvolati.
Ovunque sei
pensami ottimista.

Sedevo su di una sedia scomoda
bevendo caffè per non dormire,
controllando il sonno inquieto di mia madre

dal letto di fronte
una donna cui avevano lasciato
solo mezzo polmone
di continuo mi chiedeva da bere

la notte ci passava addosso
come un treno.
(veglia)

Mi basta una tasca
in alto a sinistra
per mettere i pezzi di te

di quante tasche hai bisogno
per mettere confusi
i pezzi di me.
(puzzle)

Dopo
…e anche se dopo
ci fossero solo le ossa
almeno nessun dolore a scuoterle

e se poi non ci fossero parole
niente menzogne da dire
o ascoltare

e se ci sarà giudizio
che ci sia concesso di spiegare
bene per bene
male per male

e se ci sarà luce
che ci possa inondare.

L'amore
Ma vedi, a volte l'amore
è lotta perenne
ci lasci l'anima
a volte la pelle.

Temporale
Mi piace il temporale,
tutto pulisce
ed è da un po’
che mi temporaleggia dentro.

Forse...
Forse il “meglio” mi è passato accanto
mentre distratta compravo libri e matite colorate,
guardavo i figli crescere
controllando di notte il loro sonno.
Forse sono io che non lo meritavo
mentre tiravo somme
e i conti non tornavano,
spiavo il cielo
per stendere il bucato.
Probabilmente non son riuscita a capire
il tempo che passava e tutto cambiava,
pagavo le mie scelte
calcolando l’interesse.

Dalla croce all’ulivo
Se ti mettessi un dito nell’occhio mi vedresti meglio?
Però t’accorgeresti di me e del vento che mi porto dietro
Dovresti pur dire qualche parola senza per forza
Darmi la tua croce che se vuoi la reggo
Ma al primo fosso ti pianto
Un albero d’ulivo che crescerà forte ed onesto
Come un bambino
E non sarà né tuo né mio ma della terra che lo accoglierà
Del sole che lo scalderà
Del vento che lo farà giocare
Del frutto che lo farà sperare.

a Daniela, nel mio cuore c’è ancora la tua voce.
23-7-2013

Abituami all’ amore lento
al bello nascosto nel mondo,
al pensiero di tutti
alle carezze posate per caso,
alle parole misurate.
Abituami a te ancora
che possa ritornare alla mia casa,
fiato io della mia corsa.
Abituami alla virgola,
al cuore in gola
finalmente calmo,
abituami al vento,

abituami ai figli
alla vanità dei consigli.
Abituami alla folla
alla noia che incolla
i minuti alle ore,
alla Morte ché non faccia paura
all’incanto di certi versi
che ancora non conosco.

Pensare
Penso che non sia giusto
pensare sempre,
si dovrebbe pensare a intermittenza,
se non proprio assenza di pensiero
qualche volta.

A volte mentre scrivi
la mano si dimentica di sé
e crea mondi di anime perse
che nessuno vuole,
e amori fecondi appena.
La vita oscilla sempre
tra bene e male
e a volte si distrae,
dondola tra quello che si ha
e chi non si potrà mai avere,
è un continuo ondeggiare
tra la noia e il desiderio.

Cuori
Ma quanti cuori
può contenere un cuore
non è un vocabolario
che contiene tutte le parole
o un rimario le rime
un volo tutte le ali
un bambino tutte le madri
gli abbracci tutte le mani
il vento tutti i pensieri.

Per quanto io ami o no
i giardini fioriscono comunque,
la mia vita sulla bocca di certa gente
non è un’esperienza poi così inquietante,
poi certi ragazzi a dorso nudo
mi ricordano i miei vent’anni.

Cose da fare
Che so, smettere un vizio per prenderne un altro,
imbucarsi al funerale di uno sconosciuto e sfogare un pianto,
spendere denaro mai avuto ,
toccare la gente senza sfiorarla ,
lasciare che la polvere ricopra ogni cosa,
bucare il silenzio della notte con un grido animale,
ripetere gli stessi errori giusto per imparare,
rispondere alle offese con una risata,
bere caffè corretto di prima mattina,
consigliare agli sposi novelli di conservare i soldi per l’avvocato,
fare un nodo scorsoio a tutto il passato
e dire con voce ferma: dentro sono ottimista, è fuori che è pessimo.

Notte
Appoggiare prima di dormire
l’anima sul comodino
tra i libri ancora da leggere
e le foto, fare sogni tranquilli.

Una parola
Scelgo una parola
poi ci giro intorno,
poi un punto, una virgola
ché niente finisce mai del tutto,
quando dall’albero cade un frutto
il seme si dà alla terra.

Speranza
Attraverso le vene
con slancio forte il sangue
irrompe ovunque
nel corpo a volte
ignoto a se stesso.

A metà strada
A metà strada tra il verde
e l’azzurro c’è qualcosa
che brucia in gola,
ho voglia di consumare il mattino
che tra un po’ arriverà.

Dovresti prestarmi i tuoi occhi
e farmi vedere il mondo
come lo vedi tu,
così potrei capirti,
magari perdonarti,
con il tempo dimenticare.

Poeti
Ma chi l’ha detto
che i poeti sono pessimisti,
musoni e tristi,
pazzi e solitari ,
poco ambiziosi , sfaccendati,
fuori dal reale?
Io penso a Leopardi
che aveva ben capito
che la Natura Matrigna
ci avrebbe vendicato tutti.

Circa l’amore
Questo insano senso del possesso,
l’inutile portarti sempre sul palmo di una mano,
crescerti accanto ma non dentro
e sopportare il freddo per risparmiare un po’,
parlare per ore nell’attesa che lievitasse la notte
il tempo di un dolore,
la moltiplicazione blasfema dei pani e dei pesci
per far quadrare i conti,
questa mia abitudine strana di mettere tutto
nero su bianco un po’ per correggere le menzogne
un po’ per non morire di realtà, darsi un contegno,
questa mancanza d’aria
e avere ancora voglia d’allegria
e poi lunghe notti insonni
tentando di ricordare tutte le promesse.

Il giorno e la notte
Anche il giorno e la notte
A modo loro si amano
Senza incontrarsi mai.

Passi
Consumiamo le scarpe
lungo il cammino
ma le gambe si rafforzano.
Siamo nemici di noi
di fronte agli specchi
e la realtà si media
con il tempo.

Le cose dell'amore che so
Io so che l'amore è quando non ci sei ma io ti sento.
So che l'amore è perdersi nel pianto di un altro.
So che è disincanto ma resti al tuo posto.
Io so che l'amore è colorato di vento.
So che è misura e cura di ogni tormento.
So che sono rimasta ai piedi del tuo letto.
So che l'amore tende a credere nel bello di tutto.
So che è stato una birra gelata ed una finestra vista lago.
Io so che l'amore è attesa in una sala bianca e disperata.
So che è questa penna veloce nero su bianco.

Io so che l'amore non può essere vile, sleale.
So che l'amore lo senti in certe poesie come fosse un odore.
So che l'amore è speranza oro a volte piombo.
Io so che l'amore è il sudore dolce di un figlio.
So che può essere peso leggero e dare il meglio.
Io so che l'amore genera amore se è amore ma tu non lo sai
quando è amore.
So che non è mai all'altezza delle aspettative.
Io so che l'amore muta in tensione.
So che l'amore è rimanere a volte anche andare.
Io so che l'amore non giura mai il falso.

So che per amare d'amore ci vuole coraggio.

Noi
Le stagioni pallide
e quelle col sole in fronte,
poi l’inverno di gelo
e l’estate di terra riarsa,
in tutto questo rincorrersi dei giorni,
noi chi siamo?

Ho ancora tanta vita
tra le mani
da lasciare andare
come sabbia tra le dita
che altri hanno tra i denti.

Squilibri vari
si alternano in noi,
quanto amore ancora c’è
nelle mani giunte
dal petto alle stelle.

(donne)
Siamo come piante secolari
che non sanno di esserlo,
abbiamo paura di tutto
eppure andiamo incontro
a ogni cosa.

I “grandi temi” della vita
Ogni segno che poi si scolora,
la mia bimba che s’innamora,
il pianto di un figlio nella notte
e mia madre che si fatica la vita e la morte.
Un bisogno estremo di serenità
e il denaro che scarseggia sempre,
il pessimismo latente
e l’ottimismo forte nelle gambe.
Davanti al mare e capire pochissimo,
le spalle al sole perché da qualche parte si deve ricominciare,
il verso lungo e libero,
la testa sul cuscino

e a volte non ricordo le parole del Padre Nostro.
La tua voce al telefono fredda
come una notte d’inverno,
il vento che sbatte sulla mia finestra.
Le parole come pietre o piume
ogni cosa dipende,
le “scritte” sulla pelle
povere cose uniche che mi porterò dietro.

600 km . separano la mente da quello che il cuore davvero vuole,
stanotte poi domani per ricominciare,
un giorno alla volta e tutto fa meno male.

Cose buone
Il pane caldo,
la prima luce del mattino,
il libero arbitrio,
il Vangelo sul comodino,
un quaderno nuovo da cominciare,
il prossimo libro da compare,
il mare ad Aprile,
il non dover rendere conto
del tempo che ho voglia di sprecare.

Consumiamo le scarpe
lungo il cammino
ma le gambe si rafforzano.
Siamo nemici di noi
di fronte agli specchi
e la realtà si media
con il tempo.

Questa variabile impazzita
Questa variabile impazzita
che chiamiamo amore,
spurgo, a volte medicamento per ogni ferita,
l’idiozia di un certo dolore immotivato,
l’astio di certi sorrisi sprezzanti
lontano dai letti
e sensi che si risvegliano
sulle piattaforme telematiche.
Questa variabile impazzita
che chiamiamo amore
tentando di arginare tempeste
di passioni e ormoni e frasi perfette
di poeti morti per troppo amore,
chi la potrà mai sanare, rinsavire.

Niente come il sole
Niente come il sole
riscalda umilmente, s’attarda
quando ti serve e nemmeno lo sai,
niente come il sole s’ammala
sul mare plana nel rosso
tu non lo sai, ma è solo per te.

Nasco
Nasco ogni mattino
a nuovo segno della croce ,
in comunione con l ‘emisfero
che mi è toccato in sorte,
mistica di pensiero
ad affrontare la sorte.

Il cuore sulla pelle
Il cuore sulla pelle
e tutto sentire,
senza le vene a diffondere,
senza il rosso a marcare.
Il cuore sulla pelle,
comunque andare
indifesi verso la gente,
poi farsi medicare.

Una lunga lettera d’addio
Non è vero, non sarà lunga,
non è un inverno al Nord,
e nemmeno un cambio di vita,
non è la fine, non è la Morte
(non ancora)
È un “Noi” che riprende fiato.

Scrivo...
Io scrivo di me,
sono un io che è stato un noi,
un tu dolente,
un voi sconcertante,
un essi sconfinato
in un ritorno in me,
di male in bene.

Al centro del silenzio
Al centro del silenzio,
proprio lì ci sono le parole non dette,
forse le uniche buone da dire,
calde, necessarie, prima di andare.

Primavera
Vibrante nel vento,
la Primavera arriva a consolare
da certi geli
conosciuti a molti.

Avrò...
Avrò parole nuove su labbra lucide di pioggia
ed occhi convinti di quel che vedono
attraverso milioni di gocce la vita sorride
riprende il suo slancio in altra vita si fonde.

Flussi
Vanno e ritornano,
cellule del sangue si rigenerano ,
il tempo non ritorna ed è un bene
che in mezzo a milioni di passi
riconoscerei solo quelli dei figli.
Vanno e mai si perdono
i giorni che si fermano sul viso,
i ricordi come un vento improvviso
sono schiavi di me non io di loro,
come chi è abituato a poco,
non si sorprende più di tanto
di fronte all’oro.
Quando hai tutto dentro
il mondo non è che a un passo.

Volesse il cielo
Volesse il cielo
che non fosse solo questo mordere
senza masticare,
solo questo guardarsi le mani
pensando al mare.
Volesse il cielo
che non fosse pianto d’innocenti
questo rumore lontano,
volesse che il nuovo giorno si presentasse nudo
e tutto a colori da rivestire.
Volesse il cielo
che ci fosse più cuore nel cervello
e meno piombo da digerire ,

volesse che si potesse , dopo la tempesta,
vedere lo stesso arcobaleno
ovunque.

febbraio 2018

Circa l’amore
Questo insano senso del possesso,
l’inutile portarti sempre sul palmo di una mano,
crescerti accanto ma non dentro
e sopportare il freddo per risparmiare un po’,
parlare per ore nell’attesa che lievitasse la notte
il tempo di un dolore,
la moltiplicazione blasfema dei pani e dei pesci
per far quadrare i conti,
questa mia abitudine strana di mettere tutto
nero su bianco un po’ per correggere le menzogne
un po’ per non morire di realtà, darsi un contegno,
questa mancanza d’aria

e avere ancora voglia d’allegria
e poi lunghe notti insonni
tentando di ricordare tutte le promesse.

febbraio 2018

Cuore
Comprendi il cuore?
questo muscolo così perfetto e indomito
che si abbandona al pianto
mentre cerca un sorriso
e segna il tempo di una vita,
nascosto, eppure visibile negli occhi?

Io
Mi tocco la pelle,
sento le ossa attraverso la carne,
mi riconosco sempre meno
ma immagino la corsa del sangue
lento a volte veloce.
È freddo fuori,
il fuoco è dentro.

Donne
Amate
Odiate
Vilipese
Dipinte
Vendute
In croce
Autodafe'
Cantate
Urlate
Prima e dopo
Mai vinte
Unico fiore
Ancora qui.

Pane
Il pane serve ovunque
ed ovunque serve acqua
e baci al sole
e mani prensili
e labbra appena appena salate.
L'amore serve ovunque
ci sia un dare
ed un avere irrisolto
un essere corrotto
un deserto di neve
ed infine un cuore bambino
in un corpo centenario.

Poi...
Io poi andrò a cercare
un silenzio che mi consoli,
un acido che bruci
il vuoto di certi anelli,
un acqua che mi tolga
il fango di ogni menzogna
dalla pelle e la malvagità
di ogni bestemmia
sulle mie stesse labbra.
Io poi andrò a cercare
una notte per scrivere
ed una per dimenticare
poi un'altra notte ancora
piena di figli
e troverò mani e ricordi
e nei ricordi altre mani.

Illusi
Poveri illusi
pensano di aver ragione
hanno grandi sorrisi
e su tutto un’opinione.
Girano in centro
si guardano intorno
si specchiano nelle vetrine
credendosi divi da copertine.
Sono contenti, ma sì
hanno ragione,
qualche prurito isolato
e mai abbastanza talco mentolato.

L' Araba fenice
Il falco che ti scava in petto,
il passero che ti mangia in una mano,
il pettirosso che ti sfila le spine dalla fronte,
l’aquila che ti ruba i figli,
l’usignolo che ti canta in gola,
la colomba che ti sbianca l’anima,
il corvo che ti sbrana il cuore,
il canarino che ti rallegra il nuovo giorno,
solo l’Araba Fenice risorge
quasi per niente.

Luce
Quello che la luce
rende visibile,
noi aspettiamo.
A volte è tenue la luce,
più forte il buio,
ma siamo forti anche noi.

silenzio
Tanto silenzio dentro
e il crepitio del fuoco nel camino
e la sera che si avventa nel giorno.
Rotolano, all’ improvviso, le arance sul tavolo.

La vita
Per quanti calcoli si possano fare,
misurare distanze,
tra il dire e il fare,
fingere o lasciarsi dalla verità guidare.
Per quante attese e speranze,
in nome di tutte le rinunce,
tra il bene e l’amore,
schivando il rancore,
tra il mai e il sempre,
tutta la vita accade.

Poesia
Quando non arriveranno le parole
saranno i gesti
i passi, gli occhi
la fantasia in mio potere
a colorare i giorni
fermi tutti sulla pelle
a fare poesia.

Due cuori
E' come se nel mio cuore
ci fosse un altro cuore,
uno che batte forte contento
l'altro batte più lento.
Uno s'impenna in discorsi astrusi
l'altro pieno di refusi.
Uno è calmo, solitario rivolto al sole
l'altro impara cattive parole,
uno si chiede il perché della vita
l'altro pensa di farla finita.
Andrà avanti senza nessun freno
quello che disturba di meno.

2016

Un vento
Aspettati un vento improvviso
di terra, un vento per i panni stesi ad asciugare,
un vento di odori così pieno di ricordi
che può fare solo male.
Aspettati un vento e proteggi la pelle,
copri le spalle in questo andare
che è un po’ tornare dove non sai,
dove sei pronto a ritrovare le mani
e i passi, i punti e le virgole di discorsi
che vile e sorpreso, non hai fatto mai.

Auguri
Di tutto cuore , a gambe ferme
ti auguro il bene che fa pensare
e di fronte a uno specchio
ritrovare il meglio di te stesso
e non lasciarlo andare.

Rammendi
Per esempio riparare il cuore
riempendolo di parole buone,
antiche o seminuove
parole di un altrove,
oppure d’oltre
e ribadire che quasi mai
c’è spreco d’amore
fino a crederci e ricominciare.

Ti lascio
Ti lascio qui vicino alle bustine del tè
in attesa del fiorire del glicine,
in mezzo ai fogli,
protetta nei nidi,
ti lascio ondeggiare
tra il bucato steso ad asciugare,
nelle gambe forti dei bambini che corrono.
Ti lascio qui dentro una musica
che arriva da lontano,
dicono che ci sia un tempo per perdonare,
dobbiamo solo aspettare.

Non incontriamoci
Non incontriamoci da qualche parte,
io in tasca avrò denaro per un libro e un caffè
tu il sole alle spalle e la testa chissà dove.
Non incontriamoci quando piove
costretti magari a ripararci sotto lo stesso portone,
con le buste della spesa e le scarpe nuove
le spalle impolverate ma non si vede.
Non incontriamoci ché la città è grande,
il lungomare pieno di gente
che guarda le vele lontane
irraggiungibili.

Questo cuore
Dal vertice alla punta estrema,
attraverso ogni ventricolo,
di camera in camera,
in lungo e in largo,
in tutto il miocardio,
arteria per arteria
protetto dal pericardio,
nero di notte
rosso di sangue vivo
questo cuore è tuo.

Lo schiaffo, il rigurgito, lo sputo,
ti punto il dito contro
e non sei la Luna,
ti aspetto al bivio
e non t’indico la strada,
rinuncio al fumo
ma continuo a bruciare,
non medito più su ogni parola
e credimi ho ancora
tutto il sangue che serve.

Ora che
Ora che mi segui
Come fossi il mio nome e cognome
Mentre io piazzo in giro specchi
In cui ti rifletti
Credi davvero siano utili le parole
Le bestemmie e le miserie
Io sono qui con il poco futuro che mi basta.
Vieni quando vuoi.

Dopo di te
Dopo di te
sono cadute pietre
e sangue all’indietro.
Dopo di te
nuove voglie esplose,
strade odorose
e vento a favore,
dopo di te.

Vento contro vento
Vento contro vento
è così che nasce la tempesta,
impareremo a ridere di nuovo
liberi da ogni prudenza.

Sento il cuore
Sento il cuore
bussare contro porte chiuse,
sbattere contro finestre assolate
appena accostate.
Sento il cuore pulsare
dentro menti chiuse, addolorate
e lo vedo la notte vagare
per strade buie e
incontrare ubriachi persi nella loro solitudine.
Vedo il cuore
prendersi in giro
poi arriva il nuovo giorno
e lui ribatte colpo su colpo.

Ti aspetto
Ti aspetto in punta di piedi
con un silenzio addosso
che ti esploderà contro
senz’ altro mio dolore.

Mentre le donne dormono
A cavalcare nuvole
e cieli di sangue,
a far di conto veloci,
scrivere e partorire,
a meditare lentamente
e strade e angoli bui,
sudore e sabbia tra le lenzuola
e aliti sapienti
tra le mani di Dio,
e poi lacrime di memoria
e denti aguzzi e prudenti,
figli da aspettare sempre,
uomini da benedire.

(Il titolo è ispirato al romanzo omonimo di Javier Marìas)

Se tu
Se tu inciampassi
Io ti sosterrei
Con i nervi tesi che ho
Anche i riflessi son pronti
Ad ogni tuo inciampo
Ancora e poi ancora
E non per quello che è
Ma per tutto ciò che è stato
Se tu inciampassi
Io ti sosterrei.

Con le mani
Vengo con le mani a dirti il dolore
E il nuovo godere con occhi puri
Sei ancora la mia Passione
Adesso che m’illumino di buono
E lavoro il pane con le parole
Che sembrano donne e uomini bambini
Pronti a passeggiare
Nel mio quartiere ai piedi del mare.

Carnevale
Metti ordine nei miei pensieri
Prenditi tutto il tempo che vuoi
Quello che puoi spendere per me
Che ti regalo silenzi in onde medie
E parole come coriandoli
Per questo eterno Carnevale
Ridere e godere un giorno su mille
Tanto poi si può ricominciare
Sempre e ancora
Fino a quando poi la Morte

Ci ruberà gli occhi
Ci fermerà le mani
Ci chiuderà la bocca e sarà tempo
Di zittire il dolore
E sarà luce nell'ombra
E orma del tuo corpo ancora sul mio letto.

Tempesta
Sorpresi da una tempesta di vento al mare
così inusuale d’estate
ti promisi di non fumare più
e tutto cominciò a bruciare.
Di mattino si scontrarono voglie,
tutti quei relitti sulla spiaggia
erano i nostri giorni a venire,
ma ignorammo , così giovani, ogni dolore.

In un giorno come questo
si ammainano le vele,
io ti metto in questa tasca sul cuore
e continuo a cercare
mare, terra e cielo
uccelli in volo,
che vuoi che sia
come una nuova malattia

senza nome.
In un giorno come questo
inizio o fine settimana,
in un anno qualunque,
In una vita come tante,
sono io, siamo tutti,
tutti in cerca di qualcosa
un sasso fattosi fiore
un aggettivo, una parola sola.

(Madre)

È come se il cuore avesse
una finestra che sbatte al vento.

Sei qui.

Mio fiato
Mio fiato corto
e ancora corro,
un ultimo desiderio
e ancora vivo.
In questo giorno qui
ignoto come domani,
il verbo amare è noto
a chi sa usare bene le mani.

È tutto un volere volare
e poi non riuscire nemmeno a camminare
evitando le macerie.

In un campo di grano
solitario un papavero
sembra una rossa bocca che grida.

C’è a volte nelle ossa
una stanchezza quasi mortale,
dolce e ingannevole
e ti lasci andare al sonno
che arriva riparatore
del giorno.

Prima sulla pelle
Tutto passa prima sulla pelle,
anche l’odore che non senti,
un vento caldissimo.
la fame, la sete e la paura,
la notte più lunga
le risate, la noia, la felicità,
l’alito della morte,
la malasorte e certa gente.
Tutto passa prima sulla pelle,
il prima e il dopo,

noi e loro, la stagione
e l’inverno, le bestemmie,
gli umori del giorno, le vendemmie
la madre ,le urla del padre,
il pianto rosso dei figli, tutto
prima sulla pelle.

Nel sogno
Nel mio sogno
c’è silenzio,
dispongo fiori nei vasi,
non ho padroni esigenti
nel sogno,
ho tutto il tempo che serve
alla lentezza che ogni fiore richiede
come se avesse qualcosa da dire
alla stanza inondata dal sole.
E sono libera, senza rancore,
le mani si muovono sapienti,
sono, dove mai sono stata da sveglia.

Ti porto con me
Che io come oggi mi metta al sole
O che mi frughi dentro a cercare parole
Che corra nella mia città a sfidare il giro del sangue
Che io faccia sesso o canti d'amore
Che pianga dal ridere
Che speri nel meglio sfidando l'orrore
Che sia io e nessun altro
Da dove io sono
Ovunque sei
Ti porto con me.

Porto una croce al collo e una ruga in fronte
ogni giorno un po’ più profonda,
un anello senza promesse
scarpe con altri passi,
porto notizie buone e cattive,
le voglie dei miei anni migliori,
la compassione e l’occasione
che ti fa cornuto o assassino,
esattamente come tutti gli altri.

Questo alito sul collo che spinge avanti,
e le parole calde come pane a volte dure,
la speranza di un porto sicuro,
una qualunque passione da tenere per mano,
un “per sempre” che duri qualche giorno,
un sogno da rinverdire e spruzzarci sopra un gastro protettore ,
un cuore impavido che sappia quando è il momento giusto
di fermarsi senza fare scherzi,
una notte lunga e fresca nell’estate più calda da anni,
e qualcuno che mi legga l’ultima storia nell’ultima mezz’ora di questa vita,
e un rimpianto che non sia rimorso,

una preghiera senza bestemmia,
e addosso sempre un vento di mare,
quello che chiamo Vita.

Se lo posso dire
Se lo posso dire, è stato tutto così strano
ed io a un certo punto ho avuto paura
che fosse vero quel buco che m’immaginavo in gola.
Se lo posso dire, sono così umana per questo viene fuori tutto
e all’improvviso mi risale su la voglia
dell’armonia perduta.
Se lo posso dire, mi prendo ogni colpa senza perdonare
c’è da qualche parte una strada, un uomo, un’idea qualunque
ed io, io li devo trovare.

Un angelo
Lo devo dire è
vita che si allarga
da una spalla all'altra
forza che mi alza in piedi
vento che mi spinge
mano che mi calma
voce che mi culla
sangue che dentro mi rigira
caldo che conforta
parola che mi mostra.
E tu
devi essere un angelo.

Madre
...e poi alla fine
ti commuoveva tutto
però studiavi ricette nuove
per ripagarci, nutrendoci
come da bambini,
hai capito prima di tutti
che tempo nel tempo
minuto secondo ora,
tutto torna
il miracolo è provare
a non odiare nell'attesa.

Alessandra
Se fosse morte possibile
morirei nei tuoi occhi azzurri
anche solo per farti capire
che l’unica morte giusta è quella
per amore.

Di quanto pane spezzato
quante sigarette fumate
ed acqua a dare requie alla gola
di quanti silenzi
e mani arrese
di quanto sudore dolore
notti insonni e senza amore
e vuoti di memoria su quello che è stato
e passi lenti uno nel cuore dell’altro
di quante poesie
di polvere sui libri

Di quanta pioggia può dare un temporale
e le chiamate dopo mezzanotte
e gli occhi buttati via come centesimi di resto
avanzato in altri occhi
e liquore ardente in gola
dolce sulle labbra
e di andare per il gusto di tornare
e risate sotto le coperte
e giorni lunghissimi in anni passati troppo in fretta
tra una vergogna e l’altra.

I miei silenzi nei tuoi silenzi
in ore morte
che a tener conto delle rinunce
Io vincerei.

Se
Se potessi controllare
il battito veloce del cuore,
la corsa affrettata del sangue
che nel mio corpo gira
invadendo testa e cuore,
magari troverei le parole giuste
per farti male,

per rallentare la vita
e godere l’istante
in cui tutto crolla finalmente
non solo sulla mia testa.

Vorrei
Un latte rigenerante,
poi una leggenda sul mare
e un tralcio di vite per sentire l’autunno
e la voce da lontano di mia madre
che mi dice: “male non fare,
paura non avere.”

Se ho bisogno di te
Se ho bisogno di te
perché si è spenta un po’ di luce
in casa tutto tace
non in me.
la notte poi da magnetica
diventa tragica
in un mistero che
m’illude ogni pensiero.
E ho bisogno di te
Aura infelice
poi si avrà ragione
ma insieme
di tutto il tempo che
un po’ ci appartiene,
per il resto scivola
e non sappiamo verso dove.
Se ho bisogno di te
è perché sulla bilancia il dolore
non è peso lieve,
non tornano i conti
e mi si rinfacciano sbagli
verso gli altri mai verso di me.

Così...
Cosi salvare il tempo
Nello spazio di un sorriso
E misurare l ‘infinito
Dentro occhi
Che un tempo mi erano
Lacci al cuore
E poi tradire lo stupore
Continuare a vivere per darsi pace.

Ma tu
T’informi di quello che succede nel mondo
o resti lì stupido e stupito
di quanto conti poco il tuo ombelico
di fronte al bello e al brutto del mondo.
Noi siamo custodi anche dell’amore degli altri,
dovremmo farne pane e vino
aggiungere miele a lenire e sale a conservare
perché niente venga mai dimenticato.
Oggi è qui che mostra denti e mani
sputi e sorrisi, viviamo nel passato
noi che al futuro comunque non ci arrenderemo,
e tu?

Eppure vorrei avere un quaderno pieno di frasi di circostanza,
sapere sempre cosa dire nei momenti peggiori,
interessarmi per davvero alla follia degli altri,
saper valutare la cattiveria e difendermi.
Conoscere nomi e cognomi di quelli che mi passano accanto,
la faccia abile di chi non ha vergogna.
Sì a volte vorrei saper essere invadente
bussare qualche porta e dire: ma veramente tu che vuoi,
magari te lo saprei anche dare.
Essere un po’ come quelli che si scelgono un nemico ideale
e non lo lasciando andare,
un po’ come quelli che sono in guerra con tutti,
io che mi beavo così bene nella mia calma apparente.

Passerà anche questa paura
si fonderà nell'alba odorosa
di un giorno nuovo
che finalmente arriva.

Altra vita

Mi sospira altra vita,
soffia da un buco nel cuore,
circola in arterie e vene,
alita parole,
fischia canzoni,
gira la notte sui tetti
sparisce nei cani
miagola nei gatti.

Di questi tempi
Di questi tempi, con queste mani,
in fondo agli occhi, dalla mia bocca
a nuove orecchie,
sveliamo inganni , la verità
è vento sferzante porta sale
sulle labbra, toglie colore ai volti , raccontiamoli i fatti
al peggiore offerente.

Una morte piccola
Una morte piccola
Mi si frantuma la vita
In mille occasioni perse
E tu di me che sai
Se mi hai mentito così bene
Guardandomi negli occhi
Senza trovarci nemmeno
Un dispiacere ed io volevo
Una morte piccola
Qualche giorno appena
Per poter vedere le mie cose
Messe da parte e la polvere sulle mie carte
E tutti i file cancellati dalla memoria
Il pianto di chi piange
E la risata di chi ride
Anche nella mia gola
Io volevo solo disperdere le mie ceneri
Sentirmi dare della carogna
Senza provare la vergogna
Di avere tutto e desiderare ancora
E tu di me che cosa sai
Nel pianto che scolora il trucco
Dei tuoi anni che non sono mai stati i miei
Delle mie mani maldestre
Del mio futuro ingombrante
Io volevo solo una morte piccola
Di qualche ora
Poi ritornare e restare ancora
Poi ritornare e restare ancora
A scrivere sull'acqua il mio nome
Ad aspettare dopo il dolore le giornate buone.

Sarò vento...

sarò vento
foglia ti raccoglierò

pezzo di specchio
senza guai ti rifletterò

amore disarmato
di fuoco ti armerò

tutta la vita
sarà senza tempo

tutta la notte
senza sonno

sarò tempesta
tu nave tra i flutti ma io ti salverò

sarò martire
le tue ferite curerò

sarò montagna
e ti verrò a cercare se mai ti perderai

sarò felice
se con me riderai

sarò vento
foglia ti raccoglierò.

Dicevi: Sempre,
ed io: Aspetta che l’aria di Dicembre
inganna i sensi, ci fa buoni
inclini ai compromessi
alle promesse per l’anno nuovo
che arriva uguale
se non siamo noi a cambiare.
Dicevi: Senza di te chi sono
Ed io: Calma, la vita è una danza antica
hanno ballato altri prima di noi
e si sono fatti male
quando finita la musica
c’era da guardarsi in faccia
smettendo di ansimare.

Figlie
Vorrei lasciarvi la linea dritta e apparente.
tra cielo e mare, la chiamano Orizzonte
voi datele il colore e il nome che vi pare,
e un’occasione buona e giusta
di fare festa
a scelte più sagge delle mie
che molti hanno chiamato errore,
ma erano passi, forse incerti,
di una che voleva vivere.

Area critica
Io ti consiglio
una profonda riflessione:
la situazione è critica
ma comica, anche se non ancora ridicola.
Abbiamo solo parole simili
e contrarie. Se ti fai forza
potrai essere anche tu, meno volgare.

Scarti dell’amore
qui e altrove
un buio tira l’altro
mentre si cercano parole
e non hai voglia che non sia d’allegria,
sai messo sotto al Sole
ogni dolore si scioglie
e poi si va incontro
a un’altra notte.

Furono sassi...
E furono sassi
A mettersi tra i sogni
E nuvole a gravare sul cielo
Senza darsi pace
Inchiostro nero sbiadiva
Su fogli turbati dal mare
Mentre il sale rubava pori alla pelle
Ed io ti cambiavo nome
Vendendoti al peggior offerente
Ma tu con gli occhi al futuro
Mi rubavi il presente
Ben sapendo che di te
Non avrei condiviso mai niente.Filosofica
Dal niente nasce il niente.
Nel tutto è compreso ciò che siamo.
Il bene e il male si contendono sapienza.
L’ipotesi della speranza si fa beffa di noi.
Ascolta come domande si distinguono dai miei stessi pensieri.
Fossi oggi com’ero ieri o trent’anni fa,
sarebbe inutile questa rincorsa alla vita,
ogni gloria una pena.

Ci pensi mai...
Ci pensi mai
agli alberi che crescono
di nascosto,
ai fiori che sbocciano
mentre non li guardi,
ai bambini che hanno già capito tutto
ma poi dimenticano
sommersi dai nostri sbagli.
Ci pensi mai al mare
che urla anche da calmo,
all'ubriaco che è la disperazione
del suo fegato,
agli amori clandestini
che sono i peggiori,
ai pensieri che vengono uno dietro l'altro
nero su bianco
e a volte sono
un altro fallimento?

Ti lascio
Ti lascio lettere d'amore
che non leggerai
e lacrime di sangue
in circolo in altri occhi
e pane e vino
per fingere di essere
ancora
in comunione.
Ti lascio il vento tra i capelli
l'Autunno negli occhi
e le foglie ingiallite
di tutti i miei alberi
senza radici.
Ti lascio baci carezze
notti e giorni di sole
e noi

accaldati su uno scoglio
come se fossimo amanti.
Ti lascio il mio dolore
che siano i tuoi denti
a tenerlo stretto
il mio letto
ma non un nuovo indirizzo.
Ti lascio il vuoto del mio ventre
e le risate dei figli mai nati
la possibilità di non vergognarti
quando ti guarderai indietro.
Ti lascio.

Sai, a certe storie,
che pure sono
di grande amore, manca
il “nonostante tutto”:
l’accettare, un po’ senza dignità,
che anche l’angelo più bello
possa diventare un demone cornuto.

Il traditore
Alla tavola imbandita
il traditore siede comunemente
a sinistra,
non gl’interessa l’entrata in paradiso
si nota dallo sbieco sorriso
che spunta dalla barba incolta.
Lui brinderà a ogni festa,
riderà per ogni battuta
(fosse pure la più stupida)
e finché avrà denaro sarà lui a pagare il conto,
in fondo chiede così poco
dopo essere entrato con l’inganno
in un altro mondo.

Nati
Siamo nati da uno sputo
e fango impastato
o da un’unica cellula
immagino marinata all’amore.
Siamo nati
e nella tempesta abbiamo chiesto perdono,
nella dolcezza ancora c’innamoriamo,
siamo nati nel punto
in cui il cuore bussa alle costole
per un nuovo dolore.
Nati in mezzo al mare,
dai monti discesi con una nuova croce
noi che non sappiamo perdonare.
Nati dal fuoco mai spento
di tutto ciò che sentiamo correre sotto pelle
e tra i denti il destino
nome che diamo a ogni nostro errore.

Con il tempo invano
ci nomineremo l’un l’altro
senza guance da porgere
ma con il sorriso di chi sa anche perdere.

Come poterti adesso a bocce ferme,
ora che il nostro cuore non si appartiene,
in questo momento che le pulsioni
sono tutte altrove,
che tutto brucia, brucia ancora.

Tempo
Ci sarà tempo
in tutto il tempo che non avrò,
sarà il tuo tempo
con le mie cellule
a scrivere misteriosi diagrammi
che in qualche modo conoscerò.

Autunno
Verrà l’Autunno
e il vento benevolo ridarà vita
alle foglie sanguigne.

Buon segno
Questa ruga nuova
stamattina sul mio viso,
la prendo come un buon segno,
mi ha insegnato qualcosa
che io, finalmente ho imparato.

Chissà...
Chissà se ho dato davvero
tutti i baci che avevo,
la fatica che potevo,
le notti giovani, forti
senza morsi,
e poi chissà se quel che resta,
queste mollichine di me,
sparse in giro,
mi porteranno qualcosa, qualcuno.

Il mio amore ti ama
Il mio amore ti ama
Quell’amore senza corpo
Che pure ti accarezza
E sente il tuo respiro
E sincronizza il battito di un cuore finto
Sul tuo cuore vero.
Il mio amore ti ama
Senza voce grida il tuo nome
Nella notte d’estate
Quando cadono le stelle
E le mie fasulle mani
Te ne porgono una
Che brillerà per sempre
Vera lei soltanto
Nel mio cuore
Tra le tue mani
Che la rilanceranno in cielo
Perché il tuo amore mi ama
Senza corpo senza sudore
Solo pensando un po’
Al futuro mai al passato
Ed oggi è tutto qui.

Mi sta esplodendo l’Universo in bocca
Nuove parole e tetti e antenne a captare
Come un tempo quando anch’io
Con le ginocchia sbucciate
Giocavo a campana
E la voce di mia madre lontana
E l’ora di cena una tortura
A letto presto ed il sonno non arrivava mai
E i sogni ad occhi aperti
Il mare vicinissimo e lontano
Le donne una via verso il mercato
E crocchi di femmine a parlare della vita
Come se fosse mai stata capita
Da noi come indiani
Nemmeno una tribù
Nemmeno un centro
Un buco un po’ di tempo sicuro
Che devi tornare presto
Il mondo è brutto
Ed io avevo un Universo in testa di parole
E pensieri che non sapevo dire
Ora come allora e mezzo secolo quasi
A farmi da gobba
E pensare che son già morta e risorta.

Nuvole
Penso a nuvole girovaghe
che ti si fermano addosso
ovunque sei.
Tra il fumo delle sigarette
e i piatti sporchi
ho raschiato via
parole dalla notte.
Ci sono albe che uccidono
più dei tramonti.

Tempesta
La tempesta
spazza via tutto,
in giro ce n’è una
col tuo nome.

Riposati
Riposati in me
è stata lunga la vita,
sembrava una giornata estiva
poi la pioggia ci ha sorpresi
all’imbrunire e senza fiato.
Sai, continua tutto anche dopo di noi
senza di noi, si chiama eternità.

Vivo
Aspettando
Un’esplosione.

Il giardino di Monet
Vorrei portarti nel giardino di Monet
solo per farti respirare l’aria limpida di neve,
per lasciarti vivere lì a stagione
mese dopo mese, ricominciare seguendo il seme
che diventa fiore, aspettando la gazza
e il suo richiamo da ladra,
guardando i cerchi sull’acqua tra le ninfee
e morire così, perché alla fine si deve.

Noi
Ci ritroveremo
dove il tempo non ha urgenze,
ti porterò speranze nuove
ché quelle vecchie
un po’ si sono esaurite,
e pane e mele
basteranno per ingannare la fame,
saremo vicini a una fonte
che ancora non sai.

Tutto il male
si muterà in bene prezioso,
e onde di piacere sul corpo
e sarà tempo di riposare.
Ci ritroveremo
quando il tempo non avrà più urgenze.

La notte
Accade la strada, la gente
che senti addosso,
la paura, l’oblio del sonno
ché pure la notte è una strada da fare
piano o veloce, dipende.
Accade di notte che ogni ombra
è un imbroglio nella tosse ingorgo dei polmoni,
e ti rigiri, riprendi fiato

e pensi che al mattino sarà tutto finito,
vorresti arrivasse subito, mai.

Da che parte è l’Universo
Dove devo guardare
Da un confine all’altro
Fino a disperdere lo sguardo
Tentando di capire
Me ed il mio contrario
E poterlo poi maledire.

Oggi
Si cambia, si va avanti un giorno alla volta,
la mattina si cammina sui cocci della notte,
s’impara a differenziare ,
si stabilisce un ordine di priorità,
si liberano le messi dalla zizzania,
si cercano risposte intelligenti,
si sorride a comando,
si fa sempre di conto,
ci si veste meglio senza cercare nuovi incontri,

con le amiche si parla dei maschi,
a volte anche degli uomini,
il passato resta ferro rovente
e nell’anima è ancora tutto in fiamme.

L’emozione di te
mi pompa più sangue al cuore,
cuore che quasi esplode,
si smaglia e s’impiglia,
si sconvolge, esulta,
s’illude e si stanca,
sbadiglia.

Poi
…e ti ho ripreso negli occhi
mentre passavi svelto
in una vita non mia
ché è sempre degli altri
l’amore che vorremmo.

Nasci amore
Nasci amore per poi farti dolore perenne
e da questa notte io non esco indenne,
ci sono sogni strani che mi rivelano un futuro
di testa da spaccare contro il muro.
Tu che ne sai, dove sei, mentre rigiri il cuscino sudato,
riprendi a dormire mentre in questo sogno
io ti ho pensato.

Dedicata
A chi ha la vita a pezzi
e certi incontri di sguardi che non evita
ché ad abbassare la testa son buoni tutti,
a chi è sensibile all’umano,
al perdono che dosa con cura
e si mette in fila per avere
quello che gli spetta per diritto,
a chi rispetta la fila e non si piega,
a chi prega, anche se non crede
ed è comunque sperare,
ai miei passi falsi comunque è stato
un andare,
a chi al fiato corto ogni giorno
e ogni giorno è dolore e incanto,
a chi si guarda le mani vuote
ed è fatica,
a chi scrive per ingannare la notte
in una notte che non passa
e tutto quello che pure vorrei
quando la volontà si fa indomita,
non basta.

Alla fine
Alla fine
dovrò verificare
in quale primo angolo del cuore
ti ho perso
e se è stato perdere facile.
E poi mi consolerò con le parole
e guarderò negli altri angoli dove pure sei
a fare danno.
Chissà quando sei entrato
e se quello che hai trovato
valeva la pena distruggere
e mettere me a ricostruire.

la fine dell'estate
La fine di quest’estate
mi troverà meno sola di sempre,
in un giorno di Settembre
dopo che avrò scritto
ventiquattro poesie inutili.

La fine di quest’estate
sarà l’inizio
di un autunno di altre fiamme.

luglio 2017

Capita che il male
non sia che necrosi del bene,
poi ti faranno sapere
in quanti altri modi potrebbero, volendo, colpire.
Non è paura quella che ti s’incista dentro,
è delusione corrosiva,
un disinnamoramento per la vita,
ti accompagna con le omissioni,
le altrui opinioni su come continuare
senza scegliere, finendo per non capire.
Capita che il male

sia così sorprendente per come arriva
e da chi arriva, che ti viene
una voglia di Assoluto
che comincia a scorrerti nelle vene
e tu ti lasci inondare nel tuo stesso interno
unico che ti possa salvare.

Luglio 2017

Stelle
Milioni di stelle e solo di poche conosco il nome,
milioni di uomini e di pochi conosco le storie,
storie che si sfrondano come alberi in Autunno
sotto i miei occhi
e non bastano parole ad eludere l’inganno
di una vita sola
che mai sarà abbastanza.

Vivere
Ci vuole ritmo
il sale del sudore,
ci vuole la speranza dei marinai
la tempesta nei capelli,
ci vuole pane e ardimento
e pioggia d’Agosto,
ci vuole farsi un bel pianto
e la risata di un figlio,
ci vuole l’inchiostro nero veloce sul foglio

il ricordo degli aghi,
ci vuole goccia dopo goccia
a immaginare il mare ,
ci vuole la rinuncia a capire,
ci vuole essere acqua di fiume calma
che poi col vento forte s’increspa,
ci vuole malinconia,
memoria d’elefante e cuore da leone,
ci vuole che se deve essere gabbia.
almeno sia aperta,
ci vuole la notte e il coraggio di attraversarla,
per vivere ostinatamente, vivere.

Disincanto
Svelato l’arcano
è il vuoto della mano
che turba,
scoprire finalmente lo stile
di gente che si è fatta furba
e mostra il suo lato più vile.

Sono passati gli anni tutti
sulla mia pelle,
i punti delle cicatrici
sembrano stelle.
Adesso che il futuro

è davvero un’ipotesi,
lo sguardo duro
ci ha fatti tutti difettosi.

E a cosa serve poi
ristabilire la verità
su di me, su di noi,
se la gente crede

solo a quello che la fa sentire

al sicuro.

L'amore è un gioco a perdere
Dicono che si perde sempre,
forse no, c’è chi aspetta con ansia Settembre
ad esempio quelli che non amano il caldo
e in qualche modo vincono poi
quando l’estate li lascia finalmente dormire.

Dicono che si perde sempre,
forse no, più grande l’amore
più sono i pezzi poi da rimettere insieme,
bene sarebbe non avere orecchie
per ascoltare le malelingue.

Dicono che si perde sempre,
ma solo quello che poteva essere
non sempre sarà, i nostri occhi cambiano sclera
e non ce ne accorgiamo.
Dicono tante e troppe cose
quando sarebbe meglio tacere.

Dalla croce all’ulivo
Se ti mettessi un dito nell’occhio mi vedresti meglio?
Però t’accorgeresti di me e del vento che mi porto dietro
Dovresti pur dire qualche parola senza per forza
Darmi la tua croce che se vuoi la reggo
Ma al primo fosso ti pianto
Un albero d’ulivo che crescerà forte ed onesto
Come un bambino
E non sarà né tuo né mio ma della terra che lo accoglierà
Del sole che lo scalderà

Del vento che lo farà giocare

Del frutto che lo farà sperare.

23-7-2013

La poesia che non meriti
Forse te la scrivo davvero
la poesia che non meriti
quella che ti spedisce nell’infinito
senza che io ti tocchi con un dito,
quella che mi assolve dalle menzogne,
quella che mi riveste.
Magari te la scrivo
la poesia che non meriti e dimentico

ricomincio , mi riprendo
tutto quello che ho perso lungo la strada.
È giusto che io ti scriva
la poesia che non meriti
quella che fa di conto
e mi dà il resto.

Tu
Mio midollo.
Molecola ribelle.
Il DNA non perdona niente.
Corso e ricorso ematico.
Mio io meno problematico.
Calcio giovane intriso d'amore.
Al sole ti lascio maturare.

luglio 2017

… poi non è mai stato semplice
dividere il pane e il sonno,
raccontare su altre ciglia
passioni adolescenti e buchi nelle scarpe,
di certe rime a sorpresa e storie nemmeno cominciate.
E non era semplice moltiplicare ore bastevoli,
rubare prospettive agli occhi
e chiamare tutto Amore,
ripulirsi dal sangue e andare.

2016

L’amore mio come acqua zampilla,
in qualche corpo s’impiglia,
poi torna bambino
gioca con un aquilone
in cielo lo lascia volare.
L’amore mio è così povero
che misura il respiro,
trattiene memorie,
ma sa farsi pane per la fame.
L’amore mio si è dato tempo
per svelare ogni inganno,
scrive se stesso di notte
di giorno s’imbatte
in altri e troppi amori
fa strage ,semina dolori.

30 giugno 2017

Tu sei di più
Tu sei di più
di questo calcolo insulso
che gli altri fanno tra il dare e l’avere,
più sei delle campane a festa
che m’inondano la stanza,
se più, sì, più delle monetine in tasca,
del niente che resta,
più di un inverno tiepido che pure merito,
più di tutto quello che ancora m’innamora.

Non pensare a noi
Non pensare a noi,
avremo sempre abbastanza fame
da saziare tutta la nostra sete,
il sangue in circolo
ci consiglia il bene
e la notte che sta passando
mi regala un sogno di quiete.
Non pensare a noi,
avremo, spero abbastanza tempo
e in questo tempo albe e tramonti
bastevoli a credere bella la vita.

L'amore degli altri
L’amore degli altri
briciole di pane
fiere e mercatini d’estate
lungo il mare
l’aria che non si muove
la brezza che poi arriva
a farti respirare.
L’amore degli altri
chiese in mezzo ai boschi
gli alberi a testimoniare
l’unione eterna
di radici e terra.
L’amore degli altri
non lo puoi inventare
ci fai un buco dentro
e dall’altra parte
non si vede né cielo
né mare .
L’amore che non compri
non hai mezzi ,non hai intenti
e speri di beccare un cuore

in volo anche da rammendare.

(Selfie con figlie)
Amore mio
sarà il mondo all’altezza dei tuoi occhi
quando dovrai ripiegare i fogli e andare
in una solitudine tua come le mani,
avrai cappotti abbastanza pesanti per il freddo
e gambe leggere per le strade
e uomini sinceri
e figli amorevoli chissà…
…e parole per tutti
e nelle parole i fatti
e nei fatti conquiste solo tue,
con me che da lontano
cullerò l’ansia di non averti accanto
come se fossi tu.

Ti sentivo fiato leggero sul collo
prossimo al sonno senza sogni.
Ti sapevo fedele a te che eri in me
mentre ti respiravo contro.
Ti leggevo al ritmo lento
di anni miei soltanto.
Ti vedevo andar via
e tornare soddisfatto.
Ti conoscevo per le vie
traverse del cuore
che come mente lui, nessuno.

2015

Mi piaceva l’appartenenza
essere di qualcuno
e non solo qualcosa
che non so dire.
Mi piaceva sentirmi legata
non dovevo scegliere
se andare e quando.
Mi piaceva la casa
il conforto delle mura
poi divenute gabbia.

Tutto quello che respira
Tutto quello che respira
gode sente dolore annega
nella disperazione, fa salti di gioia
ride si commuove
prega e bestemmia,
alza gli occhi al cielo
se può vendemmia,
s’inebria.
Ogni cosa che si muove
gira si rivolta si ferma
cancella riscrive
ama anche la sua ombra.

Come un'ombra
Ti ho attraversato
come fossi un’ombra
senza capire niente.
Erano giorni di strade aperte come vene
ed era sangue mio,
giorni di lavoro dalle mie braccia,
giorni di poco decoro
ed era la mia voce
che si sentiva da una stanza all’altra.
Ti ho attraversato
come fossi un’ombra
senza capire niente.

giugno 2017

(figlie)
I tuoi giovani piedi
su queste antiche strade,
poi immersi
nel mare che è di tutti,
con il sole alle spalle

e un futuro incerto sulla pelle.
Tu vai, io ti seguirò
in ogni forma possibile,
sarò strada e mare,
sarò la prima nuvola
che, alzando gli occhi, vedrai nel cielo
al mattino.

Un amore per te
Io vorrei per te un amore di fuoco
ma purificatore,
un amore sasso ma liscio e perfetto
sasso di fiume.
Un amore uccello dalle variopinte piume
migratore ma che sa tornare.
Vorrei per te un amore
senza conseguenze ,
un amore fecondo e implorante,
che conosce la calma e a volte si arrende.
Io vorrei per te un amore
che conosce le parole e il loro peso,
sapiente del male e del bene
giusto nel saperli dosare.

giugno 2017

Tu pensavi fosse amore, invece era:
uno che non volevi ti depilassi,
uno che ti diceva mangia di meno,
uno che il suo lavoro era più importante del tuo,
uno che io sono stanco vado a dormire,
uno che è vero solo quello in cui crede lui,
uno che se me lo chiedi ti do tutto,
uno che cucinava meglio mia madre,
uno che a me piace il mare,
uno che i tuoi parenti sono tutti strani,
uno che buonanotte ne parleremo domani,
uno che ti amo ma non rompere il cazzo,
uno che ora voglio essere libero,
uno che vado in giro con gli amici,
uno che stai sempre a fare tardi,
uno che mi dispiace,

uno che mia moglie è una stronza,
uno che se potessi ti chiuderei in casa,
uno che tu lo sapevi che poteva accadere,
uno che non ne voglio parlare,
uno che ma quale terapia stiamo cosi bene,
uno che domani lavorerò fino a tardi,
uno che vestiti bene domani verranno i colleghi a cena,
uno che con te uso il potere che ho,
uno che lei mi ha chiesto aiuto,
uno che mi sentivo solo,
uno che se volessi ti farei ancora peggio,
uno che ti toglierei dal volto quel sorriso,
uno di questi magari ti ha ucciso.

Siamo noi viaggio e valigia
vento e tempesta
parola e pagina
croce e sollievo
prima e dopo il diluvio
il bene supremo
l’amore sudato.
Siamo noi l’attimo e il pianto
sorpresa e spavento
siamo gigli e pane

siamo la sete e la fame
siamo chiave e toppa
l’anima e l’ombra.
Siamo io te
cellule e respiro
impasto d’aria
in un corpo che si muove ancora.

Una lunga lettera d’addio
Non è vero, non sarà lunga,
non è un inverno al Nord,
e nemmeno un cambio di vita,
non è la fine, non è la Morte
(non ancora)
È un “Noi” che riprende fiato.

Io scrivo di me,
sono un io che è stato un noi,
un tu dolente,
un voi sconcertante,
un essi sconfinato
in un ritorno in me,
di male in bene.

Terra Madre
Ci sono fumi velenosi e lacrime
che pure sai, occhi che sembrano asciutti,
madri in guerra e padri dalle spalle
ogni giorno un po’ più curve,
e pane che deve essere caldo e buono,
e bambini che devono crescere al sole.
Il potere si nutre della fame di molti,
in pieno giorno il cielo si sporca di nero,
c’è chi passa e butta uno sguardo sfuggente
e chi occhi all’azzurro cerca di capire
il viaggio delle nuvole.

Intorno ai vent'anni
Avevo messo un segno
ma non so più per ricordare
chi o cosa,
forse un amore
o una bestemmia a mezza voce,
forse la parola” guaglione”
che tanto mi piace,
o quella pagina di un libro
che narra dell’estate,
la stessa estate di ore a camminare
senza un posto dove andare
mettere un piede dietro l’altro
a fare passi.

Sarà una notte d’estate tra vent’anni
Tra venti secondi chissà
Che mi guarderò le mani
E passerò davanti ai tuoi occhi lucidi
E non sarò io
Non sarai tu
Nessuno.

Ti penso come si pensa ai morti: con nostalgia,
senza rancore.
Da morti anche i peggiori sono risanati,
dove la vita non arriva a stemperare l’odio
e la maldicenza, la morte livella(lo sai bene) le colpe,
anzi le azzera e chi resta continua a vivere
in mezzo al male, cercando un po’ di bene.

19/5/2017

Alberi
Una voglia di alberi nel petto
ché l’aria rarefatta di città chiede respiro
e la solitudine un rimedio,
ma esser soli non è che l’occasione
di restare in ascolto di quello
che nell’ anima si muove.

2016

L'effetto domino degli errori

Il primo errore
conseguenza del troppo amore
e giorni che sembravano non avere fine
ma poi finivano.
La “cosa” è che non sapevi di sbagliare
e continuavi ad andare,
l’effetto domino sulla tua vita
quasi devastante.
Si va avanti aspettando una legge di compensazione
qualcuno o qualcosa
Che restituisca tutto: colpo su colpo,
ma non funziona così.

maggio 2017

io e te
siamo innamorati
come unici abitanti
di questo mondo
che vediamo splendente
col nostro amore immenso
a le paure e le sciagure
sono fiamme passeggere
gli altri amori non saranno mai
come questo nostro amore
che io ti ho sorretto
e tu mi hai sorretto
quando il giro della terra
si è fermato per un secondo.
Io ti penso e tu mi pensi
giorno e notte

l'amore è fisico
quasi animale
è sapiente

niente va perso
come vuole Dio.
Ma ci hai mai pensato, amore
il mondo che se ne fotte di noi?!.

2014

Ispirata da una poesia della grande poetessa
Wislawa Szymborska premio Nobel per la letteratura nel 1996.

Per cosa si scrive
Si scrive perché si ha un’urgenza dentro
e una notte insonne da attraversare,
perché , a volte, hai l’impressione
di vivere la vita di un altro
(uno stronzo che nemmeno ti piace):
davvero pensate sia facile
andare in giro
con un’anima dalle braghe calate?

2016

Alba

Nasco ogni mattino
a nuovo segno della croce ,
in comunione con l ‘emisfero
che mi è toccato in sorte,
mistica di pensiero
ad affrontare la sorte.

maggio 2017

Impressioni
I banchi del mercato colorati
I fiori che si vendono sono stati traditi
E la bellezza effimera dei bulli di periferia
Gli avambracci scoperti e tatuati
Coi sogni di viaggi mai fatti
E il Polo Sud è un’idea stramba
Per chi non ama l’avventura
E non farà mai nulla di così scontato
Da meritare funerali di stato
O lacrime stagionali
Come gelsomini oppure il glicine
Che non vuol crescere sul mio balcone
E c’è uno spreco di sogni

Anche nel mio nome
Se nulla è stato visto di quello che ho fatto
Quando innamorato cercavo spiagge
Di pietra lavica e sognavo ancelle
E bevevo alla sorgente con le mani a bicchiere
Senza sapere che potevo morire a vent’anni
Nel sudore di un’uniforme
Senza nemmeno il tempo di un pensiero
Come il Piero di una canzone
Che insegno ai figli
Per farli guarire.

maggio 2011

Non ti dimentico
Lascerò tutte le luci accese
Le porte aperte
Come quando eri qui
E frutta fresca sul tavolo
Per la tua fame
Anche quando la tua assenza

Non mi darà pace.
(e non ho avuto mai
così paura di morire
come quando penso
che il mio nome
non ha più la tua voce)

Aver ragione
Avere sempre ragione non è un bene,
si inaridiscono gli occhi
le mani disimparano il lavoro;
ci si crede dio e l’uomo poi non gode
del pallido fiore che incerto al vento
spera senza saperlo di non essere colto
per il tuo diletto
ed il suo tormento.

maggio 2011

..e devo cospargermi ancora una volta il capo di cenere,
darti ragione su tutto ma senza fare più il tuo nome,
appendo al chiodo ogni perplessità,
domani passa un altro anno
si svela un altro inganno,
crescono figli altrove, non hanno il mio odore
né la mia impronta sul loro cuscino,
ma sono un me vago che richiama l'infinito
di tutto ciò che poteva essere
se fossimo stati un buon seme...

2016

Noi
C’è stato un tempo di parole buone
Tutto messo in fila quel tempo
Noi rette parallele
Ci siamo incontrate in un punto finito
In tempo infinito di buone parole.

Madre
ora che ho le mani libere
e un continuo tonfo al cuore,
potrei costruire la casa con giardino
che desideravi tanto;
poi chissà ritrovarci bambine,
come pure siamo state insieme,
a cantare al sole tra gli alberi d’arancio e limone
ma non come facevo io:
mai più faccia al muro.

Tramonto
Niente come il sole
riscalda umilmente, s’attarda
quando ti serve e nemmeno lo sai,
niente come il sole s’ammala,
sul mare plana nel rosso
tu non lo sai, questo tramonto
è solo per te.

maggio 2017

Attesa
Mentre il ghiaccio si scioglie nel bicchiere
la gente intorno non misura le parole,
un chiacchiericcio che mi stanca
che mi sporca la sera,
allora butto gli occhi ad aspettarti
ancora.

Il mio amore
Aveva molti anni il mio amore
e camminava per strade misteriose
senza paura, con qualche dolore.
Aveva molti anni il mio amore
ma sorrideva bruciandosi al sole.

Ringraziamento
Grazie al male subìto so il bene dov’è,
è per le mani di mia madre che conosco la fatica,
per la luce in certi occhi
riconosco l’uomo e scanso il maschio,
e per il dolore dato
ho sempre chiesto perdono.

Per D.
Ha amato così tanto
che a un certo punto
le dolevano le mani
perché l’amore è costruzione
e capita che s’infiammi il tunnel carpale.

Kamikaze
Se serve si allacciano le scarpe
E leggono i giornali cartacei e sul web .
Leoni da tastiera si scambiano insulti e idee,
dormono , mangiano fanno l’amore
se capita ridono.
Sono figli e fratelli , padri e scompiglio,
delicatamente con la mano si coprono la bocca
ad ogni sbadiglio.
La barba sempre pulita come i piedi prima della preghiera.
L’Oriente che si solleva contro l’ Occidente.
Avremo tutti tra le mani lo stesso niente.

La parola
Concava e rotolante
Vera e liberatoria
Rosa colorata
Nera dimenticata
Circolo vizioso
Nodo scorsoio
Lattante ubriaco
Cliente e buono acquisto
Ladra e apolitica
Gigante gnomo
Schiava del tempo libero
Quello che non sono.

A prezzo pieno, niente sconto.
Con assegni post datati, mai avuto contanti.
Col sangue e piccoli morti.
Dolori alle mani e vuoti d’aria improvvisi.
Attacchi di vita inattesi.
Occhi aperti al buio.
Memoria labile e felicità che passa inosservata.
Tradimenti vari e attese di perdoni.
Cara si paga la vita.

Città di mare
Le città di mare si somigliano tutte ,
hanno uomini e donne
con occhi incrostati
dal sale di lacrime
per troppo amore.

Poesie d'amore
Io scrivevo poesie d'amore
ad un amore
poco amorevole
con me che continuavo
a scrivere poesie d'amore.

2016

Scomposizione
A volte mi scompongo
in parti diverse,
una parte buona prega per la mia cattiva,
la parte annoiata si annulla
quando quell'allegra si attiva,
poi c'è la parte gioiosa
che fa molta spesa
della cattiva abitudine di ogni parte di me
che ha la cattiva abitudine di fidarsi
e credere a molti se non proprio a tutti.

30/3/2017

Non avrei mai fatto del male
al tuo semplice e unico vero amore.
Nella notte più dolorosa
sarei stato lenimento,
perché il vero amore non fa mai male
si compiace di sé
coltiva speranze e domani.
A piene mani, ora pratico anestesia etica:
non mi farai più del male, vero?

Aprile 2017

Passerà
Passerà questo dolore
come pioggia sottile la sabbia l’accoglierà.
Coltiverà lemmi verbi punti e virgole
e guarderà i figli mentre vanno
a ballare sulle labbra del mondo.
Avrà gambe questo dolore
dovrà cambiare paese
e buttarsi in occhi azzurri
e fingere che siano il mare.

2016

Passione
Così, viaggi nel mio sangue,
nutri cellule e cuore,
mi fai male dopo tutto il bene,
ti fai largo nel mio niente,
siamo tu ed io
i nostri assassini
innocenti come bambini.

4/4/2017

Coscienza
Sai, c'è "qualcosa"
che non ha peso, non ha misura
non ha luogo né odore
non ha sapore, colore
destinazione , la dovremmo avere tutti,
quelli magri,quelli chiattoni,
quelli diversamente umani,
i belli , dicono perfino i brutti,
anche io, pure tu;
"qualcosa" che puoi avere soldi
ma te li spende tutti,
puoi avere gambe veloci
ma nessuna possibilità di fuga,
si chiama coscienza, dicono.

2016

Per te
Come potrei spianarti quella ruga sulla fronte,
spianartela col vento che mi agita dentro, ancora,
e poi sparire io del tutto,
dai tuoi occhi , dalle tue mani, dai ricordi,
e darti finalmente la possibilità di avere
un’altra vita, meno meschina.

La prima volta
La prima volta sotto il cielo d’Agosto.
Ti ho detto resta mentre andavo via.
Ti tradivo dentro un sorriso.
Il colpo unico e a bruciapelo.
Mi guardo intorno spesso ma non ti cerco.
Hai la mia parola ma sono muto,
hai le mie scarpe ma sono scalzo,
hai il mio corpo ma sono e resto nudo.
La prima volta io me la ricordo,
è l’ultima quella che ho dimenticato.

Ora
Su questa strada qui ora è buio , fa piuttosto freddo,
da qui sai, nomino spesso Dio invano e non ho progetti di perdono,
da qui non riesco a prevedere, valutare, progettare,
ogni cosa che mi appartiene non è mia,
non mi toglierai la Poesia.

9/4/2017

Buon sangue
Ti mostro la strada che hai smarrito,
ti rifaccio gli occhi che hai cambiato,
ti verso le lacrime che non hai mai pianto,
ti fecondo di figli persi per il mondo,
ti pianto fiori e mai più grane,
ti racconto di loro come vuoi tu,
ti lascio tornare e poi andare,
ti strillo le stelle sul collo,
e poi scrivo che sei l’unico amore possibile
e la fine del mondo più probabile,
e ti illumino a giorno e sarò il tuo bene di ritorni
tu fammi finalmente buon sangue.

2014

Cercavo un amore che contenesse
tutto l’Amore: l’uomo, la donna, il bambino,
il filo d’erba e l’infinito
ed è così che mi sono perso, dimenticato
passo dopo passo.

9/4/2017

Erithacus rubecula
Tu mi raccontavi
che il suo petto
si era tinto di rosso
mentre col becco
tentava
di liberare dalla spine
la fronte di Gesù.
2016

Giuda
...e mentre sei lì che spezzi il pane,
versi il vino nei calici
pensi alla rima perfetta,
alla notte insonne che ti aspetta
al vuoto improvviso che senti allo stomaco,
ecco che il tuo Giuda personale ti bacia.
2016

Il pane serve ovunque
Il pane serve ovunque
ed ovunque serve acqua
e baci al sole
e mani prensili
e labbra appena appena salate.
L'amore serve ovunque
ci sia un dare
ed un avere irrisolto
un essere corrotto
un deserto di neve
ed infine un cuore bambino
in un corpo centenario.
2016

Quello che chiamo vita
Questo alito sul collo che spinge avanti,
e le parole calde come pane a volte dure,
la speranza di un porto sicuro,
una qualunque passione da tenere per mano,
un “per sempre” che duri qualche giorno,
un sogno da rinverdire e spruzzarci sopra un gastro protettore ,
un cuore impavido che sappia quando è il momento giusto
di fermarsi senza fare scherzi,
una notte lunga e fresca nell’estate più calda da anni,
e qualcuno che mi legga l’ultima storia nell’ultima mezz’ora di questa vita,
e un rimpianto che non sia rimorso,
una preghiera senza bestemmia,
e addosso sempre un vento di mare,
quello che chiamo Vita.

Quando finirà di fare male
ritorneranno indietro tutte le parole
sputate in giro,
allora io scriverò una poesia
con la rima cuore/amore
oppure un qualunque lieto fine.
Quando finirà di fare male
in ogni parte di me.

Così...
Avrei raccolto il tuo sangue goccia a goccia
per poi disperderlo in giro
come seme per una nuova generazione
di idee e passi svelti in una notte
in cui non si muore mai.

Noi
Il me e te
che era noi
si è perso nelle fogne
di una città travolta dal traffico
puzzolente di altre genti
che non saranno mai voi
né come me.

19/3/2016

Da qui io ti sento
ma non ti vedo ancora,
il tempo passa tutto in un’ora
di vento e tempesta
e milioni di gocce e noi in una goccia sola.
Da qui ti sento,
ma non ti vedo ancora
le parole sporcano fogli
che ingialliranno soli
da qualche parte in fondo all’anima,
da qui i tuoi occhi sono denti
mi masticano ancora.

19/3/2017

Un cuore
Un cuore crepato
che ancora non crepa
non si rassegna, prega.
Ci danzano sopra
con scarpe chiodate
ma questo cuore spera
e batte le sue aritmie innamorate!

Il cuore
(tu lo sai)
contiene un bene
che non si riesce a dire
a fare
a benedire maledire
si può solo
lasciarlo andare.

La felicità
Accoglila imprevista com’ è
potrebbe avere vita da farfalla,
osservala mutare,
coltivala, poi moltiplicala ,
distribuiscila come i pani e i pesci,
sorseggiala fresca,
fanne fortezza per quel poco
o tanto che durerà
la felicità.

L’amore è un pericolo
È ritrovarsi sospesi in volo
Tuffarsi dentro un cuore nero
Perdersi di giorno
Buttarsi nel fuoco
Lasciare figli in giro
Sprecare un’intera biro
A scrivere d' amore.

2016

Tu non meriti le mie promesse,
potrei non mantenerle.
Meriti costanza e dedizione,
passione e cura, parole e pane
e qualche giorno speso
appoggiati ad una ringhiera faccia al sole,
questo te lo posso dare.

Io scrivo dell’amore
come vorrei che fosse,
non dell’amore che è stato,
che è, che sarà.
Sarebbe, lo facessi , vilipendio
all’ amore che corre su agili gambe,
che opera con mani esperte,
nel mondo rivelato all’ Amore.

Donne
Amate
Odiate
Vilipese
Dipinte
Vendute
In croce
Autodafe'
Cantate
Urlate
Prima e dopo
Mai vinte
Unico fiore
Ancora qui.

Questa notte
mi ha lasciato le mani stremate,
troppe promesse non mantenute
e ancora non mi so vendere,
fosse possibile la strage di me adesso
mi armerei di buone intenzioni,
smetterei di unire i nei sulla tua pelle
a tracciare un futuro impossibile

Come lo chiamiamo questo figlio adesso?
Come lo chiamiamo questo figlio adesso,
questo figlio scontento
che deve prendersi il mondo,
condividerne il giro,
coltivare parole e muscoli,
metter a tacere paure
sciogliere nodi in gola.
Come lo chiamiamo questo figlio adesso,
questo figlio che deve capire l’Universo,
accogliere il suo prossimo,
tenere il fuoco acceso,
usare il lievito madre per il pane,
leggere tra le righe
l’illusione di un futuro possibile.
Amore che nome diamo
al nostro prossimo fallimento?

Quello che basta
Mi sono fatta bastare quello che avevo
come uno che ha solo due denti
ma devi mangiarci altri vent’anni,
un po’ come quelli che hanno solo minestrina a cena
ma ridono in faccia alla sera.

Potrei ma non voglio smetterti come un vestito fuori moda,
pensarti sole al tramonto che il mare ingoia,
calarti in fondo ad un pozzo di ex desideri pur non volendoti,
resti la mia resa la conquista la falsa modestia che metto nel vendermi.
resti in me come tutti gli sbagli.

Con te
Amore mio,
porta sempre una matita in tasca
in modo da segnare
i giorni infausti,
quelli arroganti, monotoni,
i giorni sbocciati appena
e quelli già fioriti, e le parole
per fermare quelli che incontri
e ti vogliono derubare,
per sottolineare bene
il nome e il cognome di quelli che
ci vogliono solo far male
così, io e te, sapremo
chi dimenticare.

La tua pelle
Che fosse la tua pelle
Il vestito che avevo addosso
Lo credevo davvero
E andavo a passo lento
Dentro metri quadri di solitudine
Parete contro parete
Spigoli e rotonde dell’altrui incomprensione
Un mondo che pure bastava
A eludere il sospetto
Che non fosse poi così innocuo
Quel dolore al petto.

Questa vita qui
C’è questa vita qui
tra una costola e l’altra
e tu sai bene
che mostrare i fianchi non ripaga.
Sai meglio di tanti
che il dolore è come sabbia tra i denti,
come quando ti sbucci un ginocchio sull’asfalto
e fai finta di niente.
Tu lo sai che c’è una schiera di Santi
che nemmeno mi guarda,
e angeli disarmati che incontro per strada
io saluto mettendomi in fila
arrivi quello che poi arriva.

Foto
Trattengo il ricordo di te bambino
mentre mangi zucchero filato,
sei una foto in bianco e nero,
non si nota il rosso del naso freddo,
e sei buono come mai più sarai.

Le ragazze al sole
Le ragazze al sole ridono,
finita la lezione
il mare negli occhi è puro amore
e la salsedine sui denti
le fa vincitrici tra tanti perdenti.
Le ragazze al sole hanno un pallone in borsa
e qualche goccia di sudore addosso,
il futuro è angolo e dosso
ma ancora non le angoscia.
E prima che tutto si compia
c’è questo punto sospeso nel tempo
al quale non si scampa,
sì ma non adesso.

Danza della coincidenza
Facciamo che in qualche punto dell’universo non ancora descritto.
s’incontrano due rette distinte ed in quel punto succede che
si perde in cielo un aquilone fuggito per essere libero da un bimbo e dalla sua nervosa mano,
uno a caso uccide qualcuno sbagliando, in una casa arriva l’inferno
quello che si firma con cognome e nome capisce che ha ancora tutto da imparare,
lo stupido si sveglia dalla propria stupidità e capisce qualcosa,
gente senza cuore sente battersi dentro una nuova coscienza,
l’opportunista ti riporta indietro gli avanzi presi alla tua tavola,
il bugiardo seriale comincia a dire la verità e gli ricrescono i capelli,
quelli senza vergogna sostituiscono gli specchi e finalmente si vedono,
chi si è perso ritorna, chi hai perso ritrova la tua casa.
Chissà se è proprio vero che due rette non s’incontrano mai.

Pensarti
Devo pensarti cattivo
perché ogni cosa non mi tremi dentro
e lontano per non sentire ancora il tuo odore
e vigliacco per essere forte.
Devo pensarti insicuro per avere conferme,
immaginarti al buio per trovare luce.
Devo saperti infelice per credere ancora nell’amore.

Con questo dolore
E devo dormire con questo dolore,
farci figli ,
fingere che non ci sia.
E avvelenarlo e farci sesso,
dargli respiro tra un compromesso un rimorso.
Lo devo allevare questo dolore
nasconderlo ai tuoi occhi
togliertelo dalle mani
Aspettare con questo dolore l’alba
senza dirti rimani.

Lettera alla Madre
Tu lo sai che tutto è cambiato
e quando tutto cambia
è il nulla che avanza e fa strage di noi.
Io no, io ancora mi frugo l’anima
a cercar parole, io so
quando ho torto o ragione
e aspetto in silenzio che tutto si compia.
Tu lo sai bene si lotta fino a quando
vale la pena poi, si lascia andare,
sai che un altro amore mi è di riposo
e mi guarda andare a bastonare la notte.
Sai che io sono qui a mischiare le carte
che c’è un’altra “mano” da giocare…
…poi l’inverno passerà,
le ferite cicatrizzeranno
ma solo i vili dimenticano tutto,
io no, io ho sulle labbra
ancora il mio sogno
e medito così poca vendetta
che mi godo tutto il tempo che resta.

Avesse avuto lei il manico del coltello
che le scavava il petto
e poter ripetere all’infinito
una parola che non fosse “aiuto”
che ce ne sono di vigliacchi in giro,
tra loro si riconoscono
e si proteggono
e sono maschi e non uomini,
sparano una vita a salve
prima di colpire uccidere senza morire, mai.

Dicono
Dicono
che finito l’amore
qualcuno poi raccoglie le briciole
ma ci sono ancora in giro brandelli della mia pelle
da qualche parte impera il mio DNA,
tu non lo sai.
Dicono
che le colpe si dividono
ma chi ha amato meno
ma chi ha amato meno
è sempre più forte,
chi è bravo a fingere
ha poco da dimenticare.
Non lo sai, ma si va da qualche
parte nell’ anima a morire.

Luce Di (Versi) Specchi
Di un sogno ricordo una terra distante
e quel che rimase
era solo stanchezza,
come acqua che poi
zampilla a ogni fontana amica
mi raggiunse il riposo.
Negli occhi ho la nebbia
e bizzarro poi il fatto,
ho soltanto memoria della luce che avevo
se solo mi stringeva la mano.
E come riflesso dentro uno specchio
scorgevo me giovane
diventare felice anche da vecchio.
Maria Attanasio e Pierluigi Ciolini

Area critica
Io ti consiglio
una profonda riflessione:
la situazione è critica
ma comica, anche se non ancora ridicola.
Abbiamo solo parole simili
e contrarie. Se ti fai forza
potrai essere anche tu, meno volgare.

(Alle figlie)
Vorrei lasciarvi la linea dritta e apparente
tra cielo e mare, la chiamano Orizzonte
voi datele il colore e il nome che vi pare,
e un’occasione buona e giusta
di fare festa
a scelte più sagge delle mie
che molti hanno chiamato errore,
ma erano passi, forse incerti,
di una che voleva vivere.

Mi sei necessaria (Per R.)
Mi sei necessaria
come l’acqua alle fontane,
come Mercoledì
in mezzo alla settimana,
come qualcosa che si muove
e finalmente arriva,
come Dio per l’anima.
Mi sei necessaria
come una risata,
come il Sole che la casa mi allaga
d’inverno e mi rasserena,
come i denti come le mani,

come tutti i capelli.

Mi sei necessaria
come un “dopo”
che segue lo sgomento,
come il mare intorno a un’isola,
mi sei necessaria,
ovunque tu sia.

Non c'è che la rima
l'assonanza
la ricorrenza di termini abituali,
l'arroganza di certe parole,
l'ostinazione di frasi,
la saggezza dei detti popolari,
le bestemmie a denti stretti,
i sinonimi a far compagnia ai contrari,
la poesia che si nutre di vita,
la notte che ingoia il giorno
e poi il mattino.

(2014)

Ci pensi mai
agli alberi che crescono
di nascosto,
ai fiori che sbocciano
mentre non li guardi,
ai bambini che hanno già capito tutto
ma poi dimenticano
sommersi dai nostri sbagli.
Ci pensi mai al mare
che urla anche da calmo,
all'ubriaco che è la disperazione
del suo fegato,
agli amori clandestini
che sono i peggiori,
ai pensieri che vengono uno dietro l'altro
nero su bianco
e a volte sono
un altro fallimento?

Spiego la poesia
Spiego la poesia:
ali, piedi, mani
e il profumo del mare,
quello dei fogli polverosi,
dei campi di grano
sotto il sole di Giugno,
l’odore ferroso del sangue,
l’amore liquido nel vento,
sabbia finissima a fermare parole,
dolore epigastrico,
montagne russe nella mente
e fuochi d’inverno.
L’inchiostro dal vivo, vero.

Pieghe
Le pieghe di me,
i rossetti mai messi,
le ondate di calore,
le parole di sbieco,
i passi che fanno rumore
dentro le scarpe nuove.
E poi un vento salmastro,
pietre che sembrano parlare
(le ho messe addosso agli insulti),
vuoti di memoria
come bicchieri mezzi pieni.
Mi prendo licenze poetiche
che sembrano soldati in libera uscita,
il perdono è un nodo in gola:
non riesco a deglutire.

Prima sulla pelle
Tutto passa prima sulla pelle,
anche l’odore che non senti,
un vento caldissimo.
la fame, la sete e la paura,
la notte più lunga
le risate, la noia, la felicità,
l’alito della morte,
la malasorte e certa gente.
Tutto passa prima sulla pelle
il prima e il dopo,
noi e loro, la stagione
e l’inverno, le bestemmie,
gli umori del giorno, le vendemmie
la madre, le urla del padre,
il pianto rosso dei figli, tutto
prima sulla pelle.

La materia amore
La materia amore da imparare,
da modellare come creta,
impastare come pane,
liquida e fresca a dissetare.
La materia amore da coltivare
dopo il maggese seminare lemmi
aspettare parole e un vento buono
e sciogliere i nodi
magari perdonare.

Pezzi di cielo dispersi

È sangue che chiama sangue
Un giro osceno di domande
E nessuna risposta.
Un vuoto d'aria da fermo
Un tradimento atteso
Un amico sfidato a duello
La luce di un altro
È questo pezzo di cielo
Ed io ci sono sotto
Somiglia ad altri miliardi di pezzi
Di cielo dispersi.

Figlie
Distesa impaurita sola
Sentivo il galoppo del vostro battito
Potente in me e sconosciuto al mondo.
E poi io non avevo braccia a trattenervi davvero
A parte l'impegno chimico ad aiutare il biologico
E poi dalle onde che mi arrivavano sapevo
Che già vi proteggevate
E per sempre lo farete.
Adesso siate sempre contente
Il mondo fuori è duro
La gente è strana e lo sa
Adesso lo sapete anche voi
E con molti anni meno di me
Prima di me.

Padre/ Madre
Sei nei dettagli
Nella luce che si riflette negli specchi
Nel sudore dei bambini
Nelle mani nodose
Nelle ombre della notte
Sotto gli alberi e le loro chiome
Nelle radici
In quasi tutte le parole
Nell'acqua per la sete della terra seminata
Nel bianco umido della farina
Nel perdono in un silenzio d’argento
Se non d'oro
Nella consolazione
Perfino nel mio nome
Quando ti immagino
Padre e Madre
Dio.

Rughe
Poche su viso
Ma su cuore quante rughe
Potessi pensarle come strade
Saprei dove andare
A riposare.

Indecisa su te
Mi buttai sul primo sorriso
Mentre pioggia battente
Mi lavava il capo
E poi diedi al corpo più
Di un’occasione per darsi coraggio
E lo chiamai figlio
Tutto l’amore.

Per un santo in più
quanti diavoli mi toccherà sopportare,
un tempo ero scarsa
nel mischiare le carte: usciva
sempre la stessa carta
perdente…

…ed io mi son riempita la casa di parole
cosa potevo fare
se non c’erano campi dove raccogliere viole,
se non c’era lavoro per le mani
e nemmeno le potevo menare
le mie mani,
il coraggio è anche quando
t’inventi la vita col poco che hai.

Il posto più bello del mondo
Tra le mani giunte
Tra un respiro e l’altro
Tra l’impegno per il bene
E dove si distrugge il male
Sotto le palpebre di un sogno
Tra i denti di un bambino
Dove sul dolore si tace
Dove sei tu Luce
Dove ci s’interroga sul gioco delle nuvole
Dove la maleducazione arretra
Tra un’ostentazione inutile
E una verità indiscutibile
Dove mia madre beve un caffè
Fuma e sorride per sempre
Dove io ti sto cercando
E tu non mi stai perdendo
Dove è questo, quello e l’altro
Che immagino e voglio
È il posto più bello del mondo.

Per Amore
La fatica , la paura
il mettersi in fila in attesa
l'estro dell'inventore
la metrica del poeta
la voce del cantastorie
ed il pianto di un bambino la notte
il pianto del bimbo che ha fame
il disprezzo del potere
il bene dalla tue mani
le notti insonni a parlare
i figli da lasciare andare
e tutto quel dolore e non sapere come
e tutta quella sete di cose vere
e le menzogne
la pioggia sui vetri
le mie rose nel tuo rosaio
e le mie voglie tra le tue gambe
e le mie attese sulle tue labbra
e le poesie la musica
e quanto altro ancora
e questa poesia
che non ti potrà arrivare
tutto per amore.

Un vento
Ci agita un vento diverso
Ma nessuno di noi è così perso
Da non trovare parole
Giuste e buone
E ritornare

Ancora verrai a farmi male muto dolore
ignoto, oppressivo
a togliermi fiato al cuore,
poi sulla bocca, verrai
scintilla, freccia che scocca
da un arco vigliacco.
Ancora verrai veloce come un lampo,
non mi darai scampo,
sarai violento cattivo,
argento di poco prezzo,
io potrò solo darti disprezzo
e andare...

L'anno necessario
(Per Daniela P.)

Ormai lo sai
ogni mia parola è tua,
raccolgo immagini nella memoria
sperando che mai il vento
spazzi via tutto.
Chissà magari avremmo potuto
scrivere insieme un discorso sull'infinito
o semplicemente guardare le bambine
giocare al sole,e forse avremmo riso
io e te del tempo che passa
e fa strage di noi,
dei giorni dei mesi e degli anni
che si portano via lentamente
la vita.
E no,che non c'è stata l'ora, il giorno

l'anno necessario per dirsi tutto
e poi voltarsi indietro cercando di vedere
la strada fatta e presagire,
la strada da fare.

Baci da lontano
Cosa vuoi che dica
non mi sentiresti,
se potessi a gesti spiegarmi
nemmeno mi vedresti,
eppure ti mostrerei l’amore
anche solo con gli occhi
se potessi,
ti direi cose che non ho detto mai
perché fossero nuove
di linfa e vita.
Spero ti accontenterai
di questi baci da lontano.

Madre
Camminerò sulle tue gambe
le strade che non percorri più,
dalle mie labbra usciranno
le parole che non hai potuto dire,
parole d’amore
buone come il pane caldo,
limpide come acqua di sorgente,
perché io sono te
con i battiti miei
di cui sei origine e custode,
e sarai fine
quando finirò nella Luce,
Tu finirai solo con me.

Dalle mie vene come sangue
tutto il male
tutto il bene
nel lungo
giro del corpo
fino al cuore
e poi via
a ricominciare.

2015

In sogno
Entra nella mia persona
un’altra me,
una che deve ridere
e nel riso annega
la solitudine e la malinconia,
a volte la stessa allegria.
E gli altri guardano , indagano
senza capire giudicano.
Nel sogno io
raddoppio la gioia
e sventro dispiaceri.
La felicità è il bene di un altro
nel mio sogno, uno che non mi somiglia.
Cambio, nel sogno, la mia natura,
la mia andatura austera diventa fluida,
sì, un'altra me mi è dentro.

In mezzo alle parole,
è lì che vado
quando la speranza
non dà sollievo,
quando ogni piega di me
conserva lo stupore
di essere un’ottimista
prestata all’ imbarazzo
di esserci ancora.

La gente ti giudica un vigliacco
Ma tu hai solo vuotato il sacco
Di tutte le fatiche
Su altri
Gettando alle ortiche
Una vita sola
Per chissà quante altre vite.
La gente ama giudicare
È più facile che capire
Si paca poi e poi c’è il resto
Si va al mare
A guardare l’indaco
Mischiarsi ai colori del giorno
Appena nato e già pieno di pentiti
E traditori impenitenti
Di uomini e donne che fanno figli
Sacrificando l’egoismo
Ma poi accettano consigli
E riprendono il giro infinito
Di farsi del bene
Facendo del male

Ho peccati sentimentali
che ancora mi seguono,
amici fidati sanno sempre
dove mi trovo.

(Madre)
Da qualche parte
Nell’ infinito cammino delle stelle,
Ci sono strade, dove spostando sassi,
cogliendo fiori io e te ancora camminiamo.

Segreti
Io raccontavo segreti
Al tuo respiro
E ammiravo il tuo profilo
Che era anche il mio
E sentivo forte
Il pensiero della morte
Così evidente
In tutta quella vita.

Riordino
I figli in alto
un Dio zefiro tra i capelli
la poesia al centro
l'Amore accanto
tu di scarto, sfuggente.
Prima la madre,
l'infanzia ,la scuola, la gente.
I pensieri di fianco, l'ansia,
dentro la rabbia, la delusione tra i denti,
fratelli e sorelle,
i cani, le parole in un giro di vento,
i libri a raccogliere attese di polvere,
i fogli sparsi poi
in un unico blocco,
i punti e le virgole in dispensa
per quando sarò distratta.

Tu.
Tu sei. Tutto quello che mai
Riuscirò a dire. Mai.
Nemmeno se fossi piccone
A scavare parole in una cava.
Nemmeno se sapessi pescare
sostantivi dentro le persone.
Vivere di sogni non miei.
Non tuoi che pure da qualche parte
Albeggi sconfinato e triste.
Sei lì che pensi ma proprio
Non riesci a ripensare a quando
Tutto era tre lettere soltanto
A fare tutto e quelle io
Le sapevo dire.

Se fossi sicura
che oltre questo corpo
d’impaccio che pure chiede
e poche volte ottiene
quello che vuole
e allora arraffa quello che trova,
c’è davvero un oltre
più consistente
dove è presente un niente
che è tutto,
io vi correrei incontro.

Tracce di non-Paradiso
Dicono che pregare fa bene,
allora vorrei una preghiera piatto caldo
sorriso e tetto coperto
tempesta placata
terra seminata a grano
una preghiera senza spavento o rimpianto
una preghiera scevra da pianto
piena di termini impropri ma vivi
di settembre e vendemmia
una preghiera senza virgola
con la parola prima Madre.

Autunno
È uno scarto di calore,
addormentarsi con una musica
in sottofondo,
una sospensione dall’ essere pronto
a prendere una qualunque decisione,
un tappeto scricchiolante
sotto un cielo piovoso,
è l’odore di mosto
dentro un retrogusto di castagne
è un libro da finire ma lentamente,
è il cane assonnato che dorme
ogni notte più vicino,
è l’orario cambiato della corriera
che ti porta dal paese in città,
è il cambio di stagione
nell’armadio pieno
di sacchetti di lavanda,
è l’Autunno che arriva
a dar fiato alla “stagione”.

Ti riconosco
Ti riconosco come anima
come parola che fa ritorno,
come dolore del mio fallimento,
com’ ero io prima
che tu fossi il mio dopo,
non ti riconosco come principio attivo
del lampo che ho negli occhi
quando ti vedo
dopo averti a lungo pensato.

Il sogno che farò
Mia madre aveva un canto tra i capelli
che ho la fortuna di sentire ancora
quando il vento è calmo
ed il cielo sereno
anche in me la la tempesta si placa
e mi addormento già
perché so
che sognerò di Lei.

Fossi un pittore saprei dare
ai tuoi occhi un colore,
fossi un poeta
potrei cantarti,
compositore farti musica,
così da non avere più nostalgia
quando non ci sei.

Fossi un bambino potrei meravigliarmi
dei tuoi occhi e perdermi,
cristallina cascata
mi tufferei,
fossi pianta parassita
nei tuoi occhi
pianterei le mie radici,

per non lasciarti più
e vivere la vita come fai tu,
guardando quello che vedi tu.

Cielo e fango
Così soli
ci affiliamo i denti
per i prossimi incontri
pronti a baciare
a mordere e fuggire
con le ali un po' sporche
mai frenate dal vento
siamo di cielo e fango
stanziali e migratori
spaventati dal tempo che passa
sorridendo guardiamo passare
il carro del vincitore
a bocca aperta per troppe parole

restiamo sul vago
infedeli e sinceri di cielo e fango
ed altri misteri
come sospesi sui tempi che corrono
malgrado noi.

Nella mia testa.
Fatti un viaggio nella mia testa
quanto basta per capire
che va tutto bene,
fatti un tuffo nel mio passato,
passa un dito su ogni mia cicatrice,
pensa al mio incerto futuro
e poi parla con me prima di parlare di me.

Lorenza
Ti porterò negli occhi e tu vedrai
foglie danzare nel vento all'improvviso,
cime che s'imbiancano
lepri che corrono più veloci
dello sparo del cacciatore;
vedrai rose sbocciare
in un giorno qualunque di Maggio,
il mio sangue palpitare nella vena
sul lato sinistro del mio collo.
Vedrai le figlie crescere e dimenticare
che il poco che sanno
non basta ancora
per sfidare il mondo.

Sai...
Sai, se ti metti di lato io, capisco
che non è per te che ho pregato,
non sei tu i grani del mio Rosario,
vino del mio Carnevale,
spalla dove appoggio il mio dolore,
fianco scoperto con un altro nome.
Se ti metti di fronte
allora io posso dirti di me,
di come vado e torno
dicendo quel che voglio,
di come non avrò mai le mani libere da noi,
di come m’invade lo stupore
quando sento il profumo di un fiore
e l’odore di zolfo contemporaneamente.
Se ti metti di fronte,
occhio di Luna sei sul mio letto,
se mi sei accanto non proprio così distante
in modo che possa sentire il tuo cuore,
casualmente, tutto diventa l’incanto
di minuti e ore che hanno ragione sul tempo.

Figlio
Indecisa su te
Mi buttai sul primo sorriso
Mentre pioggia battente
Mi lavava il capo
E poi diedi al corpo più
Di un’occasione per darsi coraggio
E lo chiamai figlio
Tutto l’amore.

Rughe
Poche sul viso
Ma sul cuore quante rughe
Potessi pensarle come strade
Saprei dove andare
A riposare.

Mentre ti amavo
un altro fiato mi correva accanto,
acqua scrosciante
non lavava via niente,
fuochi lontani
e sentivo addosso le fiamme.
Mentre ti amavo
tatuati sull’ anima segni
a fare la differenza tra questa
e un’altra vita.
Poi tutto l’amore venduto
al peggior acquirente.

Sei qui. Mi manchi già.
La notte avrà altri occhi.
Le mani. La luce lasciata accesa.
L’ombra sulle pagine del libro aperto
al sonno. Oltre la tenda il buio della strada.
Il vento divide le cartacce dalle foglie.
Presto diventerà tempesta.
Sei qui. Mi manchi già.

Romanzi...
La mia Macondo e sono rimasta.
L’isola che non c’è ed ho portato acqua.
La fame e mi sono fatta pane.
Lilliput e mi son fatta piccola.
Cenerentola ed ho lavato pavimenti.
Eva e ti ho ucciso il serpente.
La Commedia Umana ed ho recitato la mia parte.
Il Candido ed ho sfoggiato un’ingenuità sorprendente.
L’amore ai tempi del colera e non c’era cura.
Il ritratto di Dorian Gray e mi sono spogliata di tutto.
Domani in battaglia pensa a me, non ho ucciso nessuno.

Quando
Quando mi restituirai le mani, il mio sonno non sarà più così leggero.
Metterò uva bianca in fresco, e salame e pane sulla tavola,
mi canterà qualcuno una canzone nuova, io capirò quei versi
strani di un Poeta lontano nel tempo così vicino al mio tormento
e bello da foto che nemmeno so dire a parole , tutto questo,
appena mi restituirai le mani che ho lasciato a coprirti gli occhi.

In principio...
In principio gli occhi. Poi il sorriso
e lo stile unico di chi ha poco.
Le mani predisposte al lavoro.
Lavoro che non devi pensare molto.
Poi i sogni simili ma non uguali
come abbiamo creduto per molto tempo.
Poi la vita come viene.
Quel poco che c’è da sapere.
Quello che io non devo chiedere.
Le attese. La resa. Non mi arrenderò mai.
La menzogna. La poca allegria.
Andrò via alla fine.
No. Tu adesso vai!

C'è un amore
C’è un amore cattivo
Quello che ti toglie il respiro
E senza bene vuol correggere il tiro
Della tua anima ancora in volo
Ed allora fa male
E nel tuo dolore
Non si scompone
La sua compassione.
Devi prendere fiato
E correre lontano
Dall’ amore che ti toglie
Il piacere d’essere vivo.

Dalle mie vene come sangue
tutto il male
tutto il bene
nel lungo
giro del corpo
fino al cuore
e poi via
a ricominciare.

Con tutte le parole
Cosa dico con tutte queste parole
e dove vado con ancora questi passi
pochi o tanti nei piedi,
che vento sento su questo viso che cambia
quando mi stupirà ancora il volo di un uccello
il sorriso di un bambino,
il sudore del lavoro,
il sapore di una mela,
la vita tutta intera finalmente,
dopo tanto dolore
che mi ha lacerato a morsi,
che s'è preso le notti e i giorni,
cosa dirò aprendo questo scrigno di gioia
che ancora mi appartiene
ci crederesti, Madre ?

Prima della delusione
c'era la speranza,
prima della speranza
c'era un cuore aperto
e dentro al cuore un altro cuore
sconosciuto e in attesa.

Alicante
…un giorno verrò
con l’ultimo volo
di un giorno tranquillo
a mangiare pane all’olio di oliva
a bere vino
a posare l’anima nel Mediterraneo.

Angeli dal mare
Ad uno ad uno
a chiedere aiuto al fuoco
e poi il freddo dell'acqua
a consumare mani che volevano costruire
e piedi che volevano andare per altre terre
ma non in fondo al mare.
Ma quanti angeli ancora
numeri senza nome
dio può volere?

ottobre 2013

Restami dentro mi serve aria nei polmoni
Restami accanto mi serve strada per andare
E un volo di aquiloni
Come una risata di bambini
E monetine di resto
Per tutto quest’ amore
Che allattava figli
Che bandiva gli estranei
Che si difendeva dalle menzogne.
Restami di fianco come uno qualunque
Che passa e sorride.

La Terra dei fuochi
Hanno tramato all'ombra delle croci
col Vesuvio alle spalle muto spettatore
terra vergine stuprata per come e da dove
sarà mai dato sapere
ad occhi che piangono
e mani di madri che si torcono
come volessero impastare di nuovo quei figli
con benedetta farina ed acqua
finalmente pura.

Il denaro non ha odore
non ha germi non produce cellule malate
il denaro si moltiplica in bidoni
che arrivano dal Nord probabilmente
e nessuno ha colpa
perché non dimenticate gente
chè questo è un Paese in cui
un morto o cento non fa differenza
è solo statistica
questo è quello che resta.
E che non ci sia prete o Santo,

a chiedere perdono
a nome di chi non c'è più
noi non sapremo mai
se la pietà è morta con loro.

Sogno
Ti ho sognata. Nel sogno masticavi
il mio stesso dolore. Un pezzo compresso
a dar lavoro ai denti, alle mascelle.
Poi mi sfilavi l’anello dal dito. Pentita
piegavi i vestiti sulla sedia poi andavi via
nuda come sei venuta per me.

Tu sei. Tutto quello che mai
Riuscirò a dire. Mai.
Nemmeno se fossi piccone
A scavare parole in una cava.
Nemmeno se sapessi pescare
sostantivi dentro le persone.
Vivere di sogni non miei.
Non tuoi che pure da qualche parte
Albeggi sconfinato e triste.

Sei lì che pensi ma proprio
Non riesci a ripensare a quando
Tutto era tre lettere soltanto
A fare tutto e quelle io
Le sapevo dire.

Se fossi sicura
che oltre questo corpo
d’impaccio che pure chiede
e poche volte ottiene
quello che vuole,
e allora arraffa quello che trova,
c’è davvero un oltre
più consistente
dove c’è un niente
che è tutto
io vi correrei incontro.

Chissà la meraviglia delle farfalle.
L’operosità delle formiche.
Il miracolo del miele.
Il canto delle cicale incessante.
La fedeltà del cane.
L'elegante indipendenza del gatto.
Il pianto del bambino nella notte.
La corsa del fiume.
La rabbia del mare.
La dignità dell'albero.
La Natura non si ferma mai,ci fermeremo noi.

Ti riconosco
Ti riconosco come anima
come parola che fa ritorno,
come dolore del mio fallimento,
com’ ero io prima
che tu fossi il mio dopo,
non ti riconosco come principio attivo
del lampo che ho negli occhi
quando ti vedo
dopo averti a lungo pensato.

Una volta sola
Una volta sola mi ferisci
Una sola volta mi offendi
Mi tradisci, ma una sola volta
Mi deludi una volta sola
Tutto quello che sai fare
Ma una volta sola.

Come se d’incanto
io ritrovassi i miei vent’anni
in una città sconosciuta
della quale porto le sue strade
fluide nelle vene;
e con i miei pochi anni
la possibilità di scegliere (ancora)
il male minore,
fingere di avere una qualunque ambizione
e andare.

L’utilità della poesia nella vita quotidiana
Una poesia che contenga la gioia e la noia
del sabato sera,
la bestemmia e la preghiera,
Io e l’Es,
il coglione di turno,
il bacio di Giuda
e una madre che allatta,
la teoria quantistica dei campi,
la cura giusta per la della sindrome “sgombroide”,
la ricetta per l’uomo ideale,
una poesia che descriva l’eleganza
della cornice del mio diploma magistrale,
che sia rimedio ai tuoi errori,
unguento miracoloso per i miei dolori,
buona come il caffè corretto all’anice,
intelligente anche in controluce,
una poesia senza refusi,
senza intrusi ispiratori,
che mi guidi la notte,
che mi permetta di comprare un’auto
da tenere sotto le finestre.

Sono io
Che da viva vorrei poter afferrare il Cielo
Con una mano sola
E con l’altra ancorarmi radice
Alla Terra.

Voglio scrivere una poesia
Voglio scrivere una poesia che sia rimedio per ogni delusione
Che faccia triangolo con il tuo nuovo amore
Che mi sia quando c’è pioggia ombrello
Che ti scopra coraggioso sul più bello.
Una poesia che mi aiuti a scrivere il romanzo del secolo
Che sia un fiume e non semplice canale di scolo con parole nuove che facciano male
Che sia vendetta urlata come titolo esplosivo sul Giornale.
Una poesia che arrivi a chi di poesia non capisce niente
Che lavora variando nella bocca della gente
Per quelli che non leggono le poesie lunghe
Anche se dovrebbero essere a spalare fango con le vanghe.
E finalmente anch’ io cattiva
Come il mio unico idolo Caligola.

Madre
Non molte altre vite
avrei voluto vivere,
ma almeno una
in cui a sei anni
mi tieni per mano
mi riporti a casa
dopo il mio primo giorno di scuola,
per sempre.

Chiacchiere a gogò
Fatti un viaggio nella mia testa
quanto basta per capire
che va tutto bene,
fatti un tuffo nel mio passato,
passa un dito su ogni mia cicatrice,
pensa al mio incerto futuro
e poi parla con me prima di parlare di me.

In risalita
Le mani libere a costruire
Le gambe a prendere treni in corsa
La gola protesa
La voce a cantare
La testa a pensare
Il letto a masticare
I cani a passeggiare
I libri a seminare per casa
Il pianto a schiudere arterie
Il sangue fluido nelle vene
La penna veloce
Il foglio infinito
In risalita.

Le cose fatte per amore
Forse ad affilare coltelli
a inventare un sinonimo di “sempre”
alla radice dei capelli
a raccogliere il rosso di certe foglie
a inventare un ritorno
a benedire una tavolata allegra
in cerca di una verità sostenibile
a ripulire l’ambiente
a soffiare sul fuoco
a imparare a usare le mani finalmente
a prendere il meglio dal peggio
a essere meta di un viaggio
a pensare sotto un tetto obliquo
a comporre cesti di frutta autunnale
a scrivere sull’ acqua
a cercare un titolo entusiastico
chissà poi dove vanno alla fine
tutte le “benedette” cose
fatte per amore.

Il posto più bello del mondo
Tra le mani giunte
Tra un respiro e l’altro
Tra l’impegno per il bene
E dove si distrugge il male
Sotto le palpebre di un sogno
Tra i denti di un bambino
Dove sul dolore si tace
Dove sei tu Luce
Dove ci s’interroga sul gioco delle nuvole
Dove la maleducazione arretra
Tra un’ostentazione inutile
E una verità indiscutibile
Dove mia madre beve un caffè
Fuma e sorride per sempre
Dove io ti sto cercando
E tu non mi stai perdendo
Dove è questo, quello e l’altro
Che immagino e voglio
È il posto più bello del mondo.

I tuoi occhi
Un posto i tuoi occhi
che non riconosco
eppure dentro c’erano le mie mani,
un vuoto la tua bocca
che non ho concepito io,
un fiato il tuo parlare
cui non ho dato voce,
un mondo ignoto il tuo cuore
come un vento fermo
per tutto questo tempo.

Ti sento
…come i battiti che pulsano nel polso
mentre scrivo,
pioggia che picchietta sui vetri,
pianto bambino in una notte
di finestre ancora aperte,
come versi leggeri letti da voci d’incanto,
come gente che mi volta le spalle,
come acqua fredda su calda pelle,
come il passare del tempo sognando,
come vento sui fiori nel campo,
adesso nelle parole taciute,
nelle ossa dolore costante, ti sento.

In risalita
Le mani libere a costruire
Le gambe a prendere treni in corsa
La gola protesa
La voce a cantare
La testa a pensare
Il letto a masticare
I cani a passeggiare
I libri a seminare per casa
Il pianto a schiudere arterie
Il sangue fluido nelle vene
La penna veloce
Il foglio infinito
In risalita.

Così...
Come se d’incanto
io ritrovassi i miei vent ’anni
in una città sconosciuta
della quale porto le strade
fluide nelle vene;
e con i miei pochi anni
la possibilità di scegliere (ancora)
il male minore,
fingere di avere una qualunque ambizione
e andare.

Il Bacio sulla fronte
Lo vedi
il cuore nella mano
La mano sul cuore
Lo sguardo lontano
Sulla bocca lo stupore
Di un destino
Lasciato andare
Col bacio sulla fronte
Verso altra sorte.
Il bacio sulla fronte
Era per me che non amavo
Lasciarti a casa
Andare a scuola
Ad annoiarmi a morte
Senza capire che le scarpe rotte
Servivano pure per imparare
A non fidarsi
A non dare tutto per scontato
Ti ho chiuso gli occhi
Ma tu ancora mi guardi.

Che tu sia
Che tu sia qui o altrove,
nel bosco in attesa del lupo,
che tu sia veliero o ancora,
che tu sia prigioniero
o padrone assoluto
di questo vento che ho dentro,
Che tu sia approdo o inferno
abbraccio o sanguisuga
incenso o gramigna
amore o morte.
Che tu sia vena sul collo pulsante
inizio poi fine di una storia qualunque,
senza mai rinnegare te stesso
fiero di ogni mio progresso
rinuncia all’ eccesso
di essere umano ma fuori contesto.
Tinti Baldini feat. Maria Attanasio

Con le parole
Con le parole
potrei maledirti fingendo il bene,
farti credere l’impossibile,
darti perfino una verità tangibile
come niente.
Con le parole
Io potrei fabbricarti casa cuccia nido,
farti credere che era pianto
tutto quel ridere.
Con le parole
siamo ancora insieme
in un posto altrove
come si conviene
a fingersi “brave persone”

Una parte di me ti cercherà
sempre tra la folla,
un’altra parte se t’incontra
t’ammazza.
Una parte di me, mai
lascerà andare il passato,
un’altra balla e canta
sulle sue stesse ferite.
Vedi, come dice il Poeta, siamo moltitudini.
pieni di dubbi e contraddizioni,
difficile è tenere insieme
questi pezzi di Bene
che attirano il Male.

Di come si vive
Lo vedi, si vive di attese
di angoli che magari nascondono spigoli,
di parole che lavano via l’odio,
d’amore che cambia spesso sesso,
di aria fresca, di gente pronta,
si vive di cotto e di crudo
di vermi che si sentono baco da seta,
di femmine vanesie di uomini scontrosi,
si vive di mancanze e ossimori,
di tempo sprecato, di amore mancato,
di come sarebbe stato
se avessi impalmato
chi ti ha rifiutato.
Vedi, si vive di tempo che non piace
per questo con la poesia
me lo devo inventare.

Oggi
Il presente è così: un giorno rido
un altro sorrido
al futuro ci penso ma poco,
mi lavo spesso e leggo molto
e scrivo su un foglio capovolto,
cerco di coprire ogni spazio
mi cresco da sola tutto questo tempo
in cui non ti penso,
di tutto il resto
magari un giorno ti farò sapere.

Di passaggio.
Ti vedrò passare così come passa un minuto.
come una mancanza momentanea di respiro,
come quando ho ragione e passa lo sconforto.
Passerai come il vento tra i capelli,
banale lo so, ma qui c’è sempre vento
E porta via i cappelli,
e ti scambierò per un altro,
uno più contento,
chi è contento non mente mai, dicono.

La mia vita adesso
Ma davvero pensi che la mia vita adesso
sia questa linea in mezzo alla mano,
questa risata improvvisa
che sorprende anche me,
queste righe docili al vento
di pensieri che tu sai veloci,
questo caldo sempre mal sopportato,
no, la vita è dividere il bacio dall’odio
stemperare il disprezzo ché devo pur vivere.
divide et impera ogni giorno a me stessa
alla mia luce riflessa in occhi che mi guardano
che hanno già pianto per me.
Davvero pensi che sia facile
fingere un’allegria devota alla vita
e ripiegare ogni sera la scena della mia commedia,
e mettersi in gioco anche sapendo
che vale poco la pena,
ed aspettare la raccolta dei tuoi dispetti
cercando una rima , un’assonanza
e non cadere a pezzi.

La rabbia
E’ un motore propulsore
tiene insieme le ossa
attacca la carne al dolore
spinge verso l’infinito delle possibilità
un tempo rimosse.
È una prima e un dopo
il raccordo anulare
le resettare idee
il mettere a tacere coscienze.
E’ una sveglia che non devi caricare
il temporale che puoi attraversare
l’uomo che non puoi tradire,
la rabbia.

Le parole necessarie
Acqua a lavare
Nome per ricordare.
Vento per cambiare.
Figli per eternare.
Pane a perdonare.
Sogno a ricordare.
Poesia per benedire.
Passato per cambiare.
Futuro a inventare.
Mani per costruire.
Gambe per ritornare.
Formica a conservare.
Amore per costruire.
Morte a rivivere

Mettimi addosso una felicità leggera
tipo impermeabile che mi ripari
dalla pioggia della vita,
mettiti di lato e cammina con me
che quello che si divide
non può fare cosi male,
fosse pure il giorno peggiore
non ci troverà impreparati
così riparati.

Ti lascio un posto,
piccolissimo spazio tra ieri e oggi
domani no,
ti lascio un vuoto a perdere
un pasto unico un viaggio senza ritorno,
ti lascio uno spazio piccolo
tra il sesso e il cuore
non fare rumore, mai più.

Che io sia albero
oppure vento a muovere foglie tra i rami,
che io sia ruota o falena
giorno che arriva , notte sudata,
che io sia uccello o un ritorno,
che io sia penna o foglio,
che io sia peccato o porta aperta,
che io sia delusa o speranzosa
che io sia dopo,
che io sia pioggia , asfalto,
mattone e cemento,
che io sia donna e fili colmi di bucato,
che io sia bambino e palla finita in strada
che io sia uomo al volante che frena,
io sono.

Suprema entità del niente
Dall'ombra squittisci
Che cosa vuoi ispirarmi se non bestemmie
Che non sono, giammai, maledizioni
Come potrei
Caricare di altro peso la mia coscienza
Che già coltivo a rimpianti?

In un giorno cosi che ho messo un piede in fallo
obtorto collo
ti vengo a cercare per dirti che a capo rigo
è la mia vita,
qualcosa inizia
in alto a sinistra
con un muscolo ribelle
che dalle mie parti
si chiama ancora cuore.

La parola "amore" come la vuoi declinare
Scoperte le carte fermato l'istante
Del declino perpetuo
Fatto il massaggio cardiaco
Al muscolo lento a capire.
Come la vuoi dire sorridendo
Bestemmiando, mettendoti di fianco
Impostore seriale
Di ogni scampolo d'amore
Che ancora c'è.
Come la vuoi scrivere, col sangue
Con l'inchiostro indelebile
Me la tatui in fronte
In modo che il mondo scopra l'inganno
Il residuo di danno in me.
Come me la fai usare in una poesia
Piena di stupore, la faccio rimare con cuore
Dolore delusione prigione colore
E tutto quello che viene
E prima o poi saprò dire.
Come me la fai masticare
Lentamente con rabbia
Dove la posso sputare
Dove la semino perché possa crescere
Negli occhi dei figli
Nonostante noi.

Le parole fanno bene, fanno male
Inventano l'amore quando non c'è nessuno da amare.
Esprimono il vento e il volo degli uccelli
Definiscono generi illudono i colori,
le parole sono nuove sono sabbia e mare
e vacanze e giorni grigi a lavorare
sono dottore e malattie difficili da curare
sono guarigione nascita morte
sono fiato nella notte,
le parole sono il vanto del traditore
la rabbia dell'illuso
la pace del disincantato
sono prima del punto
in mezzo alla virgola
nodo in gola dell'anima
le parole
sono il niente contenuto nel tutto
l'albero che nutre il suo frutto
battito del cuore, neurone impazzito
sono un rogo senza fuoco
la bellezza del gioco.

E spire
e serpenti e nomi di cose
di persone di fiori
piante e città,
alberghi a ore
l'orrore di certe scene
e il sangue da lavare via
E l'odore da seccare in gola
quando verrai, mi troverai in fiamme
Amore.

…è acqua che scorre
risata di bambino da conservare
per quando ci sarà poco da ridere,
e versi letti in fretta
per quando non ci sarà voglia più d'incanto
ma resterà il dolore
e mani che lavorano mettendo insieme
parole e pane per preghiere nuove
e uomini abituati all'amore
torneranno ad amare
per tutto il tempo in cui
sarà ora di perdonare
e andremo insieme ovunque
mentre siamo ancora vivi.

Non puoi togliermi
quello che non mi hai dato,
il vento non lo fermi
un fiore lo cogli ma non è tuo,
i giorni ti vivono contro invecchi
sfuggi agli specchi e ti fermi negli occhi
di chi non ti vuole,
milioni di onde s'infrangono sugli scogli
e questo non potrà cambiarlo mai.
Non puoi togliermi il gusto di una risposta oscena,
una risata nella notte più nera,
sarai spesso nel mio sguardo fisso, ma non sempre.

Lo scirocco si fermava sulle tue ciglia
ed io ti passavo accanto lentamente,
tu che sapevi di ogni mio tremore
scrivevi poesie piene di rossore
allegre come i tuoi desideri:
chissà se poi si sono avverati
dove tu sei.

Cum passione
Io vado compassionevole nel mondo
unico modo che conosco
di ungermi d’incanto,
di far di conto
con le follie del vento,
e ci sono giorni buoni
in questo andare senza ambizioni,
e giorni da dimenticare
al volo.

Dice: “ io credo molto,
ho avuto segni nella vita che non racconto.
abbiamo tutti poco tempo,
vivete l’istante
di duraturo non c’è niente”
A parte mia cara che Lui dice più o meno
“beati quelli che crederanno senza aver visto”
tu che giudichi deliberi senza sapere
di vite che appena ti hanno sfiorato di striscio
senza aver compreso senza aver vissuto
e capito e visto
mica sarai un nuovo Cristo?

Domani
Domani sarà un altro sogno
un altro segno un altro passo
un altro sbaglio un volo a planare
una giornata al mare
al mercato a rubare
a disperdere le ceneri
domani sarà un vulcano
domani sarà la linea della vita
che solca la tua mano
domani sarà mia madre
domani mi piacerà
domani sarà l’artista, il poeta
il killer professionista
domani sarà la miglior poesia
domani sarà la metrica giusta
domani sarà la doccia che funziona
domani sarà il cane che abbaia
domani sarà pioggia che disseta la terra
domani sarà la mia faccia contenta
domani sarà l’amore che schianta
domani sarà lo stupore
un uovo che si schiude un uccello che beve
domani sarà l’avanguardia che passa
domani sarà la fine della Messa
domani sarà la Rivelazione
domani finirà la tempesta
domani ucciderò la Bestia
domani collasserà la guerra
domani si fermerà la Terra e siamo fuori dal giro
domani sarà pentimento
domani è passato nemmeno lento.

Segni
Avevo messo un segno
ma non so più per ricordare
chi o cosa,
forse un amore
o una bestemmia a mezza voce,
forse la parola” guaglione”
che tanto mi piace,
o quella pagina di un libro
che narra dell’estate,
la stessa estate di ore a camminare
senza un posto dove andare
ma era così bello
mettere un piede dietro l’altro
a fare passi.

Vorrei un silenzio assoluto
per poter sentire
il grano crescere nei campi,
il lavoro nel legno dei tarli,
la prima goccia che cade
di un temporale estivo
perché è lì che ora sei.
Vorrei poter sentire il suono di un attimo
mentre mi passa sulla pelle,
il rumore del seme gettato
a fecondare la terra
perché è lì che ora sei,
ed in me cresci
e nel cuore mi batti
ed allora ti sento
e nel sentirti mi pento
di essere stata per così tanto tempo
con le spalle girate al mondo,
perché è nel mondo che sei,
nella vita che continua,
nella morte che non perdona nessuno,
ed essere uno tra tanti

è meglio di uno zero assoluto,
perché negli altri ora sei,
in mani che non stringerò
su labbra che non bacerò,
ma sento nel silenzio assoluto
che con le parole come per magia, m’invento.

Alla fine
Io alla fine riconsegnerò le mani in pasta
la filosofia spicciola, l’urlo primordiale
la proiezione astrale,
i tuoi “non ricordo”,
ma anche tu.
Io alla fine riconsegnerò l’oro
i piedi e le occhiaie
delle mie notti insonni
e le parole , quante parole
sempre le stesse ma ancora nuove
anche tu.
E poi sarà cadere o non cadere mai più.

Spago
Fammi spago a legare
passato presente
e quel che resta del futuro,
fammi ferro poi cartone
e senza lamento
mandami nel vento.
Fammi pure dolore
se devi,
e fammi dovere
se credi.
Fammi di neve
(se tutto questo deve continuare)
poi fai splendere il Sole.

Dove tu sei
Che tempo fa dove sei tu
Qui si rannuvola
E la gente s’affretta
Nessuno più aspetta
Come me
Un ‘ora in cui
Ci sia ancora tu
A tenermi le mani
A Spingermi oltre
L’ostacolo della paura.
Che tempo fa
Dove sei tu
Qui il vento alza la polvere
Ed io sono sempre
Disordinata
E la vita, la vita continua
A non regalarmi niente
E da qualche parte
Nevica sui campi
Da qualche parte i bambini
Rallegrano i cortili
E fili di panni stesi
Da balcone a balcone
Come usa nella mia città
Quando ci si inchina al sole.
E dove tu sei la tempesta
Piega gli alberi
E verso il mare si sposta.

Estensione
Estensione di me interdetta al passato per bocca di chi
sparlava in giro di uccelli dalle ali già mozze
così tanto per dire e fare e baciare
ma poi quello che fai è il bene che si trasmuta in male.

Albe
Tutto di me
e bocche spalancate
mani prensili
volti dimenticati.
Tutto di me
anche troppo
sospeso il buio,
sai amore
ci sono albe
che non albeggia mai.

In quanti e quali risvegli mi deluderai
parlando forte
lasciando la sveglia suonare
tossendo
per altre stanze
cambiando altre versioni
delle mie sconfitte.
In quanti altri modi mi tradirai
buttando fiato sulle mie spalle
mentendo sulla mia pelle
sventrando la mia passione
colpendo dal profondo del tuo cuore
la mia poca superfice intatta
con la voce già infetta
di tutte le illusioni,
in quanti altri modi mi deluderai,
quanti ne troverai.

Vieni con me a liberare gli uccelli dalle gabbie
A soffiare nel vento
A suonare nella banda comunale
A stingere i colori più tristi
A strappare via manifesti
A leggere le nuvole
A invecchiare giovane
A ricollocare i ricordi
A metterci di spalle
A spettegolare sul volo delle cicale
A cambiare opinione
Ad avere dubbi
A imparare dagli sbagli
A scrivere una poesia incomprensibile
A smascherare ladri
A dare nomi alle stelle
A tatuarci pelle sulla pelle
A ritrovare gli anni persi
A conquistare posto fresco negli spazi caldi
A fingere di essere normali
A coltivare follia con le mani.

Le ragazze
Che cosa pensano le ragazze mentre stanno lì
A guardarsi le unghie appena laccate
Aspettando che si asciughi lo smalto
E quella lacrima leggera sul cuore
Che non è rugiada.
A cosa pensano le ragazze
Mentre vola via l’ultimo quarto d’ora
Della lezione di filosofia
Fuori c’è un’aria piena di Aprile
E dentro l’inverno non vuole finire.
A cosa pensano ora
Proprio ora che la vita sembra ancora facile.
E l’amore abbordabile
E il fisico asciutto e compatto
E il futuro qualcosa da aspettare
Magari senza pensare.

L’amore come l’odio,
il rispetto come lo sputo
l’addio come il ritorno
la gioia come la malinconia
il disprezzo come la compassione
la tenerezza come il perdono
la poesia come l’ingiuria
la parola come il silenzio,
tutto ricambio.

…e poi ti sei fermato addosso
anche a quello che non ero,
al minimo contatto l’allergia
esplodeva in alterazioni del linguaggio
e movimenti strani degli occhi,
che non era più tempo
io l’ho capito dalle rondini
che non nidificavano più
sul nostro tetto.

Il tempo della vendetta
Potrebbe anche essere ben speso
tra la verità e il perdono,
le lacrime e la sete,
tra la paura sì ma senza più sorprese
e l’argento di un desiderio nuovo.
Potrebbe essere liquido acido,
pane rancido o dal sapore complesso
dell’assenzio, cuore sciolto e compatto,
cosa ne sai
potrebbe essere ben speso
dilatato, compresso, o gustato di fretta
il tempo della vendetta.

Fammi rosolaccio
libero in mezzo al prato,
che aspetto treni senza rincorsa,
sul ciglio della strada
a far compagnia ai morti.

La poesia
Illumina, disseta
consola ma non sfama,
non spiega, la Poesia.

L 'arte di saper leggere la mano
La linea del cuore è curva tendente all’alto
Vibrante come ogni muscolo sembra avere guizzi d’allegria.
La linea del destino retta come dovrebbe essere
Il fato verso tutti e spesso ha curve e dossi.
La linea della vita attraversa il lato sinistro della mano.
Spavalda sembra quasi che qualcuno le corra dietro.
La linea della felicità per i fatti suoi
Va defilata, quasi triste in un ossimoro sudato.
La linea della testa guarda da un lato
E si butta fino a congiungersi nella vita.
La linea dell’intuito
Sull’estrema destra è lontana
Da tutte le altre.
Il resto come sbiadito, non lo vedo.

Costruiamo binari per treni a vapore
anche da lontano
io e te,
noi che stanotte non abbiamo sonno
e sotto vento arriva un suono
di gracidar di rane,
fontane lontane gocciolano
idee di noi assuefatti al buio,
quanto coraggio, amore
per restare vicini
e mai più insieme.

Nel sogno
Nel sogno mi toccavi le mani,
tu a me che nemmeno respiravo,
a me che mettevo confini
per restarti vicino,
a me che parlavo per aforismi,
a me che aspettavo altri ritorni
senza aver mai detto addio,
a me che pregavo per il tuo bene,
a me che rigavo dritto
su tutte le tue vie storte
e non è stato che un tirare i dadi
sul tavolo della sorte,
lo sai.

Io e te
Siamo noi viaggio e valigia
vento e tempesta
parola e pagina
croce e sollievo
prima e dopo il diluvio
il bene supremo
l’amore sudato.
Siamo noi l’attimo e il pianto
sorpresa e spavento
siamo gigli e pane
siamo la sete e la fame
siamo chiave e toppa
l’anima e l’ombra.
Siamo io te
cellule e respiro
impasto d’aria
in un corpo che si muove ancora.

Ierofania
Gli occhi della bimba con flebo al seguito
i riccioli di Tommaso
gli di Alessandra
l’eloquio di Francesca
le mani di mia madre
il lavoro di chi mi “mantiene”
il dolore delle mie “madonne”
i figli di tutti
la Poesia
Il mio sangue
Il Sud del mondo
il cuore indomito delle mie “compagne”
il passato in tutto il mio presente
il mare quando è scontento
l’amore, la compassione
le parole che sono il mio oro
la Parola
il buon cibo
i libri
il letto
i puntini sospensivi
il tutto contenuto nel nulla.

Non è il nome che porti
ma la mano che porgi,
gli sguardi che in giro lanci,
il dolore che condividi
quello che neghi.
Non è il lavoro che fai
ma come liberi le mani,
non sono solo i figli che hai
ma chi davvero ami.
Non è tutto quello che possiedi
ma come ne puoi fare a meno,
non è chi ti fa luce
ma a chi non sei d’ombra
che ti fa umano.

Le volte che sono morta
La prima volta quando mi hanno detto: ”È un figlio”
poi mi hanno cavato sangue ed era tutt’altro .
Poi quando il sangue fiume in piena fuori di me
a farsi mistero sembrava ogni volta l’ultima
ma ricominciava.
Poi mia madre che mi chiama ed io mento
su quel suo male osceno ed io già so
che mi toccherà mettere via le sue cose
dimenticare la sua voce.
Poi letto stretto occhio al soffitto inox riflettente
io dall’incoscienza poi cosciente
e dolore fuori e dentro devastante
e l’equipe medica indifferente.
E poi mi ha detto “ mettiti qui accanto potresti essermi di conforto”
ed io non ho più scritto non ho più letto
non ho amato col fiato sospeso
fino alla fine di me contro di me
e tutti addosso e il conforto chimico
da vomitare contro vento.
Poi un taglio negli occhi
il presente fatto a pezzi
da chi passa e ride
e altro male non previsto
a togliermi fiato
a ridarmi coraggio.

Si scrive in solitaria

anche seduto a un tavolino di un bar,
seduto sul banco frigo a mangiare un gelato.
in cima a un palazzo in costruzione;
Erri scrivono ovunque,
Marcel solo disteso a letto, dicono.
Io al tavolo in cucina
con la Tv accesa su un canale qualunque
e il cane che muove la coda,
dalla mezzanotte alle 2 p. m
poi vado a invadere la notte.

Scrivo
Scrivo a mani libere
come fossi su una parete immobile
lì scalare una vetta ancora lontana
e nemmeno si vede
quello che c’è se mai ci arrivo.
Scrivo a piedi nudi
e tu lo sai mi serve per andare
dove mi servirà poco tempo per morire
senza disturbare.
Scrivo ed è un male
tutto questo bene che potevo fare
avere distribuire
mettere a tacere i discorsi illogici
che mi risalivano acidi.
Scrivo ed ho una musica
nelle orecchie
e gente che incontro
e dico a tutti “Buongiorno “
soprattutto a chi non conosco.

È tutto mio
È tutto mio,
tutto mi appartiene:
il glicine che guardo fiorire
giorno dopo giorno dal balcone,
i figli, le donne, mia madre,
sono miei i libri non ancora letti
le parole taciute più di quelle dette,
le notti al lago, il mare d’inverno
le risate, i capelli bianchi,
i fogli sparsi per casa, il cane sul letto
la matita di quel colore strano
il pane fresco, le arance sulla tavola,
le canzoni , il silenzio nella notte
i primi rumori nell’alba.
È tutto mio,
tutto mi appartiene nell’essere
una che poco vuole.

Preghiera alla vita
Oso una preghiera alla vita
Quanto mi è costata
In pensieri neri
E pezzi non riciclabili
In storie andate
In parole povere
E quanto ho pagato
In omissioni
In peccati di ritorno
In figli persi per il mondo
In fratelli lontani
In madre dolente
E un uomo indifferente
In amica sepolta
Quanto ti ho pagata vita
In complicità
A farmi schiava
Di una realtà in salita
E come sono stata brava
A farmi luce e ombra
Di chi doveva darmi speranza
È andata così e c’è rimedio
Oppure non c’è.

Pensavo al vuoto d’aria
che può lasciare l’anima
mentre tu al sole
rammendavi calzini,
i bambini giù in strada
dietro ad un pallone
s’immaginavano campioni;
poi tornavo al libro di Filosofia
maledicendo chi
non si faceva i cazzi suoi-

Quando sarò abbastanza coraggiosa
da portarti i miei occhi in dono,
mi dirai se davvero
mi si è cicatrizzato addosso il dolore
oppure è soltanto la sorpresa ostile
di un bambino
che ha perso nel vento
il suo aquilone
e non saprà mai
dov'è che andrà a finire.

Io non voglio spiegare tutto
le parole a volte possono essere magiche
e diverse per ogni uomo
impastato con lo stesso sputo
e la stessa argilla
perché nasca ferito per sempre
dalla stessa malinconica gioia
di vivere.

Scrivo
Scrivo ed ancora so ridere
E rido all’ improvviso
E il cane mi si salta addosso
Pensa che io stia male
E sto solo ridendo
E scrivo per far di conto
Alla memoria
Quella che mi volevano togliere
Come fossi un moderno libro di storia
Scrivo e non c’è parola superflua
Non c’è reticenza
Non c’è offesa
Ma nemmeno pazienza
Scrivo lento o frettoloso
Come se d’improvviso
Il foglio fosse manto nevoso
Al sole
Pronto a sciogliermi
Tutte le parole.

Dalla menzogna divenuta moneta
Dalle spalle curve e non siamo ancora in salita
Dall ’amore tanto per dire e per fare
Dal tradimento come luogo comune
Dalla resistenza ad ogni tentazione
Dal mio torto e la tua ragione
Dal pianto a dirotto di chi poi ride e fotte
Dalle case in affitto
Dalla preghiera urlata
Dalla parola rassegnata e capoverso
Da quello che sembra perfetto
Dall’ innocenza come dal sospetto
Dalla falsità come dal troppo umano
Dal tempo di un anno a quello di un giorno
Dalla vanagloria come dall’egoismo
E da chissà quant’altro
Via.

Buonanotte
Proprio stanotte
Che divido il letto
Con un libro aperto
Sulla tua pagina.
E tu sei lì che preghi
Nelle mie parole
Mentre io bestemmio
Sulle tue promesse.
Buonanotte stanotte
Che non arriva tempo
A fidarmi di ore
Che non mi appartengono
Eppure sono mie
Come le mani intorpidite
Dal colore delle coperte.
Buonanotte stanotte
Che penserò a un futuro
Che sia solo domani Giovedì 31 Marzo
E credimi, è già tanto.

Promemoria
La furbizia non è intelligenza.
La resa non ammette speranza.
Lo stupido spesso è uno che si compiace.
L’amore non è atto dovuto.
La tolleranza che brutta parola.
Le persone non si cambiano, si migliorano con l’esempio.
Io scrivo tante stronzate ma tu mi batti alla grande.
L’amicizia dura negli anni non dopo anni.
Le parole son belle ma anche certe bestemmie.
L’onestà paga ma sulla lunga distanza.
La menzogna e tonda Promemoria
, rotola, ritorna.
L’incontro tra due vigliacchi non genera coraggio.
La solitudine è per pochi.
Ci si diverte anche restando nei propri spazi.
Un giorno il mondo sarà dei matti.
Nessuno possiede verità assolute.
Questo non è mondo per i puri.
La bellezza è soggettiva.
Ai difetti fisici si può rimediare.
Alla meschinità non c’è rimedio.
La licenza media è uno stato mentale.
Tutto non si può sapere.
E’ diabolico perseverare nel non voler sapere.
“Chi giudica sarà giudicato”
Ed io quel giorno vorrei esserci.

Traslocando
Dalla cernita che dovrò fare, saranno salvati i libri di poesia.
il cane dovrà abituarsi a una nuova casa,
marchiare il territorio come me
con me
ancora una volta.
E dovrò sacrificare mobili, quadri ma porterò
le cornici con le foto di Tommaso e Silvia,
il servizio da thè porcella e oro
regalo delle nozze di mia madre,
le figlie sulle loro gambe
dovranno incontrare nuova gente,
salverò sicuro quarant’ anni di musica
collezionata a sbafo,
i diari, le penne nere, le matite,
la prima macchina da scrivere,
il portatile, i fogli lasciati ingiallire
s’ingialliranno altrove,
lascerò qui il rancore,
spero la nuova casa abbia
balconi pieni di sole.

Significato del disegnare alberi continuamente
I rami al cielo
Io sono
Dio mi è dentro
Le radici alla terra
E resto
Compresso
In quel che sono.

Poesie d'amore
Ho scritto bene o male poesie d’amore
Non l’amore lussurioso che non so dire
Troppo cattolicamente educata da una madre sola
Nel bel mezzo della vita che dicono giri per amore
Vorrei scrivere poesie d’odio ma un odio leggero se può essere
Un odio soggetto al mutamento verso un me peggiore
Sì ma vigoroso e mai stanco perché l’amore stanca
Fa ignorare cose fa sudare e bestemmiare
L’odio incalza ti fa desiderare che sia per sempre anche la rabbia
Ti fa vegliare la tua coscienza morta solo per qualche ora
Oscura la tua intelligenza poi la ravviva
L’odio è adrenalina pura in corsa nelle tue vene
L’odio non è solo mancanza di amore o latenza del bene
Peccato faccia male.

Di noi
C’è stato un tempo
di giorni e mesi
che in me siete state
minimo peso e misura
dell’unico amore possibile;
cellule e sangue
cartilagine poi ossa
e parole mie
attraverso il limbo amniotico
e poi fulmine nel mio cielo trentenne .
C’è stato un tempo in cui
Io e voi siamo state
circolo perfetto di noi.

Oro
Senza saperlo avevi addosso
Metallo di un colore
Nato dalla lunghezza d’onda
Del blu dalla luce incidente
Peso atomico 79
Au
Punto di fusione 1.064 °C
Oro.

Dolore
Conoscete le gatte che prendono i cuccioli
per la collottola e li allontanano dal pericolo,
e gli uccelli che si fanno trafiggere dai rapaci
pur di custodire il nido;
riuscite a immaginare il dolore nel vedersi un figlio
trafitto dal destino e poi il coraggio di continuare
a vivere,
e le donne che costruiscono pietra su pietra
la casa distrutta da uno qualunque
dei disastri che capitano nella vita,
e lo sdegno del Poeta di fronte
alla sua Passione sconfitta
da una realtà che supera la fantasia,
e quei vecchi che prima di morire
vogliono toccare un’ultima volta la terra,
vorrei essere così.

Di Tante stelle
Di tante stelle amore mio
capirai l’ardire di immaginarci innocenti
l’ardore di voler cullare i nostri sogni
la luminosità nell’indicarci la via;
io quando scrivevo di noi
non pensavo a te.

Tradito
Se avessi raccontato a un orecchio qualunque
Del mio sempre e dei tuoi minuti
Del silenzio e le follie
Del sesso
Del resto di niente
Delle mie scarpe rotte
Del tremore delle mani
Della strategia per superare i giorni
Dell’arte della guerra
Di quanto mi manchi ancora la mia terra
Delle maledizioni sottovoce
Dei mercatini dei buffoni a corte
Delle miei poesie e dei lazzi sulle mie poesie
Dei nervi scoperti
Di prima che ci fosse un dopo
Di come abbiamo puntato il dito
Se avessi detto tutto questo
A orecchio qualunque
Messo di traverso nella mia vita
Allora sì che ti avrei tradito.

Alberi
Una voglia di alberi nel petto
ché l’aria rarefatta di città chiede respiro
e la solitudine un rimedio,
ma esser soli non è che l’occasione
di restare in ascolto di quello
che nell’ anima si muove.

Terra
Io vorrei riempire la terra di noi, di me
terra grassa, feconda,
vorrei essere humus
sostanza rigenerante,
radice, tronco
ramo e foglia caduca
o persistente,
e poi essere il vento
che la porta via
e poi ancora terra che raccoglie
e se ne nutre.
Ho scritto
Ho scritto tutta la notte ma non sapeva leggere.
Ho amato tutta la notte senza mai dire “ti amo”.
Di giorno guardavo dal balcone la gente passare,
poi sbucciavo i piselli per la cena,
alla radio una canzone italiana
e poi nella notte ho scritto ma non sapeva leggere,
e tutta la notte ho amato senza dire “ti amo” .

Anime in girotondo
La mia adesso è lavabile a secco
La tua non la riconosco
La sua è missina
Quell’altra…
La mia è “scuriosa”
La tua mente
La sua sorprendente
Quell’altra invadente.
La mia è riottosa bestemmiatrice
Pentita
La tua è cavernosa
La sua imperiale presuntuosa
Quell’altra svergognata.
La mia tace momentaneamente
La tua è triangolare
La sua ha già fatto testamento
Quell’altra è un continuo lamento
Siamo tutte impegnate
In un girotondo.

Ti ho raccontato degli occhi
che incontravo nei sogni,
delle mani come rampicanti
su corpi che non erano i nostri.
Ti ho raccontato del dolore di un figlio,
di come e dura riconoscersi al risveglio,
di quante parole mi tornano in bocca
dopo che il cuore è stato campana che rintocca.
Ti ho raccontato del mare
della montagna della spiaggia della tempesta
delle notti insonni a vegliare il sonno della madre
della musa della musica
della paura del vento
di come a volte mi manchi
anche quello che possiedo.
ti ho raccontato del male del bene
di quanto sia costante la presenza di Dio
del nero del grigio e poi l’azzurro
e te lo ho raccontato a modo mio.

Se non parli a me, vengono in mente debiti
fatti senza necessità
così per avere soldi in tasca
e fingersi tu allegri per tacitare le malelingue.
Se tu non parli, mi dolgono le mani
che per tenerle ferme è fatica
loro a gesti ti vogliono spiegare
quel che le parole non servono a dire.
Se io non parlo, è perché ho già detto
mettendomi in viaggio col solo cappotto
in un inverno di gelate brevi
con la speranza del sole tra i capelli.

Lontano...
Lontano da brividi e bruciature
lo stomaco che non resiste
il cuore in fibrillazione
come uno che ha paura
e continuamente si gira
per guardarsi le spalle
salvarsi la pelle
un minuto ancora di vita felice
povera e goduta.

Lontano da me che sono
mio nemico mi sono fatto croce e chiodi
della mia sconfitta senza fede
e senza resistenza alle intemperie
ho creduto di essere vento
e poter ritornare come tempesta
sul mio stesso male.

Lontano ma dentro
tutte le cose io sento vibrare
la voce dei vivi e la memoria dei morti
io sono il fiato nella corsa
dell'alce scampato all'imbecillità
del cacciatore
vado più veloce del piombo
del passato fattosi fucile
per colpirmi di colpe nemmeno pensate
divento il sospetto ed il ragionevole dubbio
di questo tempo dove non c'è più scampo
solo per chi resta vittima
della follia di un attimo.

Lontano dove nessuna luce è cattiva
dispongo le mie carte migliori
e mi gioco la vita
pur di essere ancora viva.

L'Angelo
L'Angelo dov'è
adesso che ti si vedono le ossa
e la pelle è diafana
la voce manca.

L'Angelo dov'è
a chi sorride buono
e solitario,
a chi annuncia un futuro roseo
di vento e fuoco
ora che i giorni gocciolano
lenti nella flebo
e gli occhi tuoi
più non mi vedono.

L'Angelo dov'è
sta forse accarezzandoti i capelli,
ti sfiora le mani grandi,
comprende lui
ogni tuo sospiro,
ti tiene sottobraccio
nel prossimo cammino.

Per quanto amore ti amai,
e nemmeno un bacio.
Nessun segno disperato mio
che ti rivelasse la mia illusione,
tutto nell'oblio
questo amore senza uomo
e senza dio.

Fatti da parte ora
lascia che passi il corteo
del mio dolore sul tuo petto
senza nemmeno un graffio
sul cuore
so bene di essere da dimenticare.

Se questo per voi è ancora un uomo
allora dovete curare la sua presunta follia,
non può essere trascurata nessuna prova
in nome della vostra ipocrisia

Se per voi questo è ancora un uomo
allora deve avere la possibilità
di farsi roccia e sabbia,
di cadere e rialzarsi
sporco della sua stessa rabbia.

Se questo per voi è ancora un uomo
le sue colpe vanno analizzate,
capite,poi giudicate,
se per voi è un uomo appartenente
ancora per suo destino di nascita
alla umana specie,
allora dovete mettervi nei suoi occhi,
con le sue mani toccare ,con i suoi piedi andare,
se per voi è ancora un uomo,
e poi condannare vita per vita
oppure mettetelo in una cella
e buttate via la chiave.

Amore che odori di stazione
col passo svelto di chi ha una destinazione
amore di sabbia e di vento
e tutto quel sale addosso da ripulirsi ma non c'è tempo
amore di pane e sale
di pagine stampate solo per dolore
che a volte si confonde in questo cuore
già bruciato che cerca spazio per nuovi vizi ancora.
Amore che non sai niente di me
ma nemmeno conosci il nome di tutte le stelle
lasciati andare come un gabbiano ama il vento
e sfiora per fame la città ed il suo cemento.
Amore di spiccioli che risuonano nelle tasche
amore che compri mille cose e non ti serve niente
amore che porti fiori finti al mio funerale
amore che ti rallegri perché hai sbagliato ora e giorno
amore che sei uno scherzo che per distrazione
puoi farti feto e poi uomo
amore che sei morte e sorriso
passione e rose selvatiche
e fiumi immaginati sulle tue mani a conca
per arrestare la mia sete
amore scherzo del destino
così lontano in un pallido mattino.
Amore caldo in una notte d'inverno
che l'alba sembra non arrivare mai
e poi c'è il giorno che ti accoglie e ti sente
e in te spera senza sangue senza bombe
senza mani alzate alla fame
amore che fai girare il mondo
e puoi distruggerlo in un secondo.

Cuori senza cuore
attraversare le Alpi
dividere il mare
gestire portafogli azionari
e ministeri
essere sempre allegri
e chiudere le bocche affamate
con assaggi di niente
sentire nelle vene il potere
come fosse sangue
e sentirsi importanti
con le mani
sulle vite degli altri
basta anche il respiro di un solo uomo
per sentirsi un dio moderno
che alita sul mondo
altra sventura
e vita e morte
in fondo sono la stessa cosa.

Sguscia canzone d'amore
Non ho toccato
la
porta ma
lei si
è aperta
piano piano
sgusciando
dai cardini
e poi la strada
e
sulla strada la gente
facce di
croce
e sorrisi di falce
ché siamo un
po' tutti uguali
di fronte al
dolore
che è fuori legge e colpisce
alle
spalle sempre
quasi le
scuote
come foglie appese
quando t'aspetti
tregua
mentre rovisti
bulloni
o scavi pozzi
quando friggi i porri
o l'ortica
mentre canti
d'amore
o rabberci stracci
e sotto un cielo
bucato di stelle
che potrebbe essere
anche mio
riprendo il ritmo
della mia antica corsa
ossa delle mie ossa
mi pompo sangue dal cuore
veloce e giovane ancora nelle vene
perchè ci
son giorni di gelo
e giorni buoni di neve
che mi fabbrico ricordi
con
le mie stesse mani
e allora si allontana
ogni piccolo dolore
anche per
poco
riesco a tirar fiato
dentro una canzone
d'amore
Tinti Baldini e Maria Attanasio

Quale Amore
Amore di chiodi e legno
amore di piedi veloci ed occhi languidi
amore di cenere e vento
amore di ali e sassi
di occhi azzurri nel verde delle mie vene
ai polsi
amore guarito dal dolore
amore medicamentoso
amore dato mendicato
perso e ritrovato
amore di muscoli e cervello
amore perdonato
amore di Maggio
amore di poeta
amore d'amante
amore sconosciuto
amore messo al bando
amore mangiato e bevuto
fumato fino all'alba
sotto stelle decise a cadere
solo per noi.
Amore
quale amore mi consumerà
fino alla fine
salendo e scendendo con me scale
e arpeggi e memoria. 

Come lucertole al sole
Senza capire
senza più sperare
strade lucide di pioggia
da strisciare
e ridere al ricordo
di labbra piene di vita
e piangere con gli occhi offesi
l'odio dei calci presi
all'angolo
o sotto un portone
sotto i cartoni
per difendersi dalla notte gelata

ma c'è stato un tempo in cui
inseguivi aquiloni
e ti ripromettevi di imparare
i nomi delle costellazioni
ed avevi il fiato corto
degli amori veloci
sapevi a memoria
le poesie di Neruda
nessuna offesa
solo qualche ferita

ora il vino dal cartone
scende giù in gola
e stranamente non ti scalda
ma un po' consola
e non c'è fede qui
che lavi via lo sporco
che liberi dai cattivi odori
solo quel tempo che resta
nella pace della notte
finché quiete duri
prima che il mondo
ritorni a correre ed urlare
quel poco e niente che vale
poi come lucertole
ci si scalderà al sole.
 

Mi manchi
Mi manchi
sono un vaso senz'acqua
pieno di rose inutili
alla primavera
come alla fine.

Mi manchi
sono un campo senza grano
sono una mano vuota
sono un soldato
dentro una guerra nuova.

Mi manchi
sono un peso
a me stessa
sono quello che resta
del tutto che poteva essere
se fossi rimasta
a chiarirmi le idee
a calmarmi il cuore.

Mi manchi
come i figli negati al tempo
mi manchi come il credere
per vivere,
mi manchi.

Canto serale di una che sogna molto e ride poco
Lo sai che il mondo non finisce con le colonne d'Ercole
che è molto più grande del tuo televisore
che se mi guardano non riesco a scrivere
che mentre noi mangiamo c'è qualcuno che ha fame.
Lo sai o non lo sai che al tempo dei Greci
l'omosessualità era molto praticata
sostituita poi dalla virtù cristiana
e da i vizi in solitaria.
Lo sai o non lo vedi nemmeno che il Leader
del maggior partito è sempre più tirato
che a volte sembra l'imperatore Hiroito.
La sai o nemmeno lo immagini che il cinque in condotta
a scuola è molto usato per cui per sfogarsi fuori
i ragazzi frullano insieme sogni speranze e desideri
e quello che ne viene non ha un buon odore.
Lo sai che se la Sicilia sprofonda
insieme alla Calabria l' Aquila trema e mentre qualcuno tenta
di respirare col fango in gola un altro scava con le mani
qualcuno nel suo letto ride
pensando alla ricostruzione sul dolore
sulle macerie sulla disperazione.
La sai che tutto si vende e tutto si compra
la libertà si impara ma con l'esempio s'insegna
che l'onestà è un nuovo dogma
che siamo nel nuovo millennio anche se non sembra.
Lo sai che è bello pagare le tasse
e che abbiamo la benzina più cara d'Europa
che salviamo fabbriche in America
affondando poi quelle in Patria.
Lo sai che la disoccupazione è uno stato psicologico
e la cassa integrazione una vacanza premio
e che si è giovani una sola volta nella vita
e come sarebbe bello vivere in un paese
di idioti col cervello in fuga
verso altri lidi.
Lo sai che quello che scrivo non cambia niente
e che alla mia età Mozart era già morto da dieci anni
e così Leopardi ma Manzoni ha vissuto a lungo
dopo aver seppellito moglie e figli.
Lo sai che ho imparato a sognare
dopo molti sbagli e non desidero nulla di più
ma qualcosa in meno e l'unico mio impegno
è imparare il perdono.

Ricordami
Ricordami che devo morire
che ci sono fiori sul balcone da innaffiare
e panni stesi da recuperare,

ricordami che c'è un tempo per tutto
e questo tempo io lo devo trovare
lungo e concentrato come non sarà mai

ricordami che mentre io rido qualcuno piange
che non sono colpevole di tutto
ma qualche bicchiere di troppo c'è stato

ricordami le parole le note e gli aghi
di tutte le promesse fatte da giovane
quando ancora sapevo da che parte stare

ricordami di non programmare di fecondare
di coltivare di aspettare la pioggia e il sole
di mietere benedire il raccolto e scendere dalla croce

ricordami di credere nelle mani che sanno dare
che costruiscono e fanno male mani dello stesso corpo
da ricostruire all'inizio di ogni giorno

ricordami di pregare di non bestemmiare
di non uccidere di non farmi del male
di non amare troppo ma di amare

ricordami la bambina che dentro mi ride e canta
che si è fatta una promessa
ma non l'ha ancora mantenuta. 

Lieto fine
La luce esploderà
nel buio
(io spero).
 

Gente in movimento
Non si cambia mai
eppure si va
piano piano
dolcemente
fino in fondo
il cuore che sa
non mente
e si abbandona
alla luce tenue
della sera.

Non si cambia mai
si nasce dal dolore
di un altro
che poi ci tiene la mano
e noi potendo vorremmo andare
ma si resta ed è amore
così
piano piano
dolcemente
fino in fondo
il cuore che sa
non mente
e saliamo scale
e scendiamo in baratri
mai immaginati
prima

lentamente si va
anche solo per amore.
 

Come lucertole al sole
Senza capire
senza più sperare
strade lucide di pioggia
da strisciare
e ridere al ricordo
di labbra piene di vita
e piangere con gli occhi offesi
l'odio dei calci presi
all'angolo
o sotto un portone
sotto i cartoni
per difendersi dalla notte gelata

ma c'è stato un tempo in cui
inseguivi aquiloni
e ti ripromettevi di imparare
i nomi delle costellazioni
ed avevi il fiato corto
degli amori veloci
sapevi a memoria
le poesie di Neruda
nessuna offesa
solo qualche ferita

ora il vino dal cartone
scende giù in gola
e stranamente non ti scalda
ma un po' consola
e non c'è fede qui
che lavi via lo sporco
che liberi dai cattivi odori
solo quel tempo che resta
nella pace della notte
finché quiete duri
prima che il mondo
ritorni a correre ed urlare
quel poco e niente che vale
poi come lucertole
ci si scalderà al sole.

Attanasio !
Attanasio che fai ti blocchi e non sorridi
ti guardi le mani e nulla stringi
pensi di essere arrivata con molta fatica
ad essere poca cosa.
Vorresti essere puro spirito
ma l'idea di morire mai ti ha divertito,
vorresti avere fede
ma troppa porpora in giro
e sei a rischio di orticaria,
così poco socievole
ami persone dalla natura virtuale
forse non vi incontrerete mai
ma hai i loro battiti nel cuore
hai i loro versi come preghiera
prima di dormire.

Attanasio forse credevi che la libertà
potesse dartela qualcun altro
diverso da te,
uno che non ti somiglia
non ha il tuo sangue ed è la tua famiglia,
sembra che ti ascolti ma pensa ad altro
o sei tu a percepire
il vuoto che avete dentro e non vi sapete dire.
Cosa hai creduto che per essere poeta
bastasse mettere parole in croce
e darsi un cuore di burro
ed un chicco di riso e
come premio quel bianco senza nero
di animo puro?

E l'amore l'amore fraterno
pensavi forse che avrebbe almeno quello
resistito al cambiamento
ed invece ognuno va per la sua strada
cercandosi un corpo oppure un'anima
per essere meno solo,
e le figlie che vengono su come vogliono
hai ore per parlare e dare fiato al nulla
tanto la vita ne farà quello che vorrà il tempo
mentre il tuo comincerà a scorrere così veloce
che ad un certo punto
pregherai di avere almeno il tempo
per farti il segno della croce.
maria 

..sei
In ogni lacrima
nell'eco di ogni risata
nei fiori
tra le onde del mare
nelle parole scritte
nei versi cantati
nelle mani sporche di farina
nell'erba bagnata di brina
domattina,
sei
nel vento caldo
nel colore bianco
che mi calma
nella paziente attesa
di ogni giorno
nel verso
quando si fa preghiera
nel volo degli uccelli migratori
nei nidi sugli alberi in alto
come a volte sono
i miei pensieri,
sei
nelle ferite che lentamente
si rimarginano
nella speranza
che tutto cambi in meglio
ma va bene anche così
con questo dolore
che tiene all'erta i sensi
e l'anima.
 

Ma chi ti credi
Ma
chi ti credi
d'essere?
Mandrake?
Credi d'esser
senza pelle e
ossa
che
trasporti macigni
senza guanti
e lavi la lacrime
con la pietra pomice?

Ma chi ti credi di essere
detentore unico di gioia e
dolore
di messa in piega
e scarpe nuove
di facce sempre allegre
che
nascondono il terrore
di giorni a venire
che non sappiamo vivere?

Ma
chi ti credi d'essere
tu che sposti macerie
facendo attenzione
che il
rumore si senta
fino al confine?

Sei il niente nel nulla
super eroe senza
macchia e mantello
volteggi sulle nostre vite
e ne fai un bordello...

Ma
chi ti credi d'essere
tu che cammini
con ruote e catene
sui nostri destini
come se il cielo
fosse tuo
e non ne vedi incanto?

Ma chi credi d'essere
se aduni e sbraiti
mentre passa
l'innocente e magari
ti crede
salvatore?
Tinti Baldini- Maria Attanasio

Perdo te
Perdo te
nell'innocenza delle risposte
se non ascolto nemmeno le domande
e per distrarmi guardo foto
di gente sconosciuta
e penso che mi piacerebbe
conoscerne i nomi,
inventarmi le storie
di quelli che ogni mattina
prendono il treno con te
senza sorridere,tentano di recuperare
il giorno nei minuti
che li separano da quel lavoro
(benedetto quando c'è)
uguale a ieri.

Perdo te
nelle foglie cadute dagli alberi
che non restano a lungo
sui marciapiedi,
il vento le riavvia a nuove imprese
scritte e taciute
ed io penso
che vorrei conoscere le orme
dei quelli che ti passano accanto
quando non sei con me,
capire dalla forme delle scarpe
la strada fatta e la strada da fare,
vorrei mettere punti e virgole
ai tuoi discorsi
mentre ti perdo e lancio una monetina
nel pozzo dei miei desideri,
se resto con te è per dividere i pensieri
e perché mi hai insegnato
a guardare nello stesso modo
i corvi e le rondini,
e mi hai capito
togliendomi dalla mano destra il bicchiere
senza costringermi a mentire
a darti ragione di ogni sospetto inutile.

Perdo te
per averti fino in fondo
perché vivere è tentare di invecchiare in due
ed accettare i passi più lenti
le incertezze delle mani
e la paura del domani,
io vivo oggi,sono qui che respiro
e mi conto i battiti del cuore
per allegria
e ritrovarti dentro una risata
e possederti fin dentro gli occhi
e perderti nei miei e nei tuoi rimpianti
e riaverti per quello che sei
una volta ritrovato
sano e salvato dal mio castigo
che è la malinconia,
fa ciò che vuoi.

Quando arrivi
Ma se poi io mi siedo e ti aspetto
col cuore in allarme
coi polsi che battono uguali alle tempie...

ma se poi davvero tu arrivi
con le scarpe nuove nei passi veloci
io che dico senza voce
emozionata ed emozionabile ancora
come se non ti conoscessi già
da più di metà della mia vita
ed ancora mi sorprendi
e mi ridi sulla pelle e mi solletichi
idee che fanno girare in tondo
e poi ritornare gli anni ed i giorni
che poco senso hanno
senza te.

Ora finalmente imparerai il gioco delle nuvole
saprai il perché dell'abbaiare dei cani
leggerai nei sogni dei bambini
ed avrai tutto tra le mani
e la possibilità di lasciare andare ogni cosa
non dovrai decidere da che parte guardare l'offesa,
finalmente saprai quanto vale la preghiera
il fruscio del vento tra i rami
per te,non avrà segreti.

Ora finalmente sei libera dagli aghi
e conosci il percorso esatto di vene ed arterie
del mio corpo che conserva il battito del tuo cuore.

Sarò vento...
sarò vento
foglia ti raccoglierò

pezzo di specchio
senza guai ti rifletterò

amore disarmato
di fuoco ti armerò

tutta la vita
sarà senza tempo

tutta la notte
senza sonno

sarò tempesta
tu nave tra i flutti ma io ti salverò

sarò martire
le tue ferite curerò

sarò montagna
e ti verrò a cercare se mai ti perderai

sarò felice
se con me riderai

sarò vento
foglia ti raccoglierò.

Il Lupo
A questo punto nessun dolore
il corpo non sente più
anestetizzato dalla vita
tutto diventa fiume in piena
e tu sei con me
tira la corda
spara l'unico colpo della tua pistola
tagliami le vene
senti l'odore del sangue
e diventa animale
cosa vuoi che succeda a questo punto
ora che il lupo
si è fatto agnello per amore
sopporta il sacrificio
sopporta il dolore
il lupo è sceso tra gli uomini
e si è fatto strada
si è fatto arteria si è fatto
salmo e poi preghiera semplice
e sincera,
a questo punto cosa vuoi che succeda
ora che tutto è stato scritto
in ogni cellula di corpi
ancora in orbita nel futuro
che diventerà presente
tutto in una sola mente
immanente
ora e per sempre.

Se ti guardo con gli occhi
che avrò tra 20 anni mi piaci ancora
ed ancora ti seguo felice
senza sapere dov'è che vai

ci sono strade che non portano
più in là del nostro cuore
ma va bene così

se ti guardo con gli occhi
che avrò tra 20 anni ancora rido
del tuo ridere e so che menti
sapendo di mentire
e se scelgo di crederti è per non perdere l'occasione
di avere una risata di scorta
la chiave della tua porta
sempre chiusa mi attira

ci sono strade che non portano
avanti ma indietro
e tu rischi di perdere qualcosa

se ti guardo con gli occhi
che avrò tra 20 anni ancora sei lì
che calcoli probabili varianti
per seguire la strada più breve per arrivare al mare
come facciamo noi in pieno inverno
ché è scuro ed arrabbiato
quasi come me quando ho dormito male
e non so cosa aspettarmi del giorno
in cui entro a gamba tesa
pronta al fallo già quasi arresa
all'insensibilità del prossimo in fila
davanti al mio sportello a chiedere informazioni
riservate su come saremo
se arriveremo ad essere due con 20 anni in più.

Meglio non sapere
Meglio non sapere
mettersi le gambe in spalle ed andare
seguendo rotaie mentali
cercando amori già finiti
da collezionare come impedimenti
alle felicità possibili da archiviare
tra i ricordi.

Meglio non sapere
ma non dormire sugli allori mai
cavarsi il sangue se serve
mettersi genuflessi sui ceci
a pregare l'infinito che diventi
consistenza tipo manna dal cielo
che ci sfami che ci rallegri
come una risata inattesa
come sorpresa come cascata nel deserto
fuori e dentro.

Meglio non sapere
continuare a parlare e riempire
silenzi imbarazzanti in cui potrei anche
rinascere e non morire,
scoprirmi attesa e arresa ad una tregua
accettabile in giornata
dalla mia stessa vita,
magari fuori c'è il sole
ed io ci metto la pelle
appena appena scoperta,
e metto gocce nell'acqua,
medicina per ritrovare la memoria
di me che pure ridevo spesso
anche di quello che non capivo
però mentivo poco allora
ed un po' mi divertivo.

..... da ringhiera 2
Sto qui a guardar passeggio ma
un poco mi brucia
anche tua
figlia mò
s'è messa all'ombelico quel coso
che fa sangue
e chi deve
vederlo poi
ha 12 anni!
Mario non deve saperlo
madonna mia
altrimenti
l'accoppa lei
e me sai...
Ma io non volevo
con i guai che
abbiamo
senza lavoro
e il mutuo e i libri
che fanno muffa
e la macchina
nuova
grande per noi ma
gli altri
quelli di sopra e di sotto
han tutto e allora
ma lei diceva
"ce l'hanno pure i neri"
mentre messaggiava.
Io dentro sento
odore di fumo
mi sento niente
per farle
capire
che la vita non è
quello che si vede
ma se ci hai
qualcosa
da vedere.

e poi si voglion far bionde
chè
dicono piace di più
a chi di donne se ne intende
e credono che tutto
sia a colori
proprio come si vede alla Tv
e che è inutile studiare
tanto poi si và da Amici
che la moglie di Costanzo
può più di un diploma
su carta lucida
e sanno tutto
perchè tutto traspira dalla loro pelle
e
credono che il colore pallino
avuto in dono dal destino
non sia per
puro caso
e non andrebbero mai
a raccogliere arance o pomodori
si
spezzerebbero le unghie più della schiena
e chi li vuole fuori presto
e
chi se li tiene fino a mattina tardi
nel letto
ma il mondo gira e noi
siamo in ritardo
quasi su tutto
ma poi se davvero la fine del mondo
arriva
che ci trovi sazi e con la schiena dritta.

Mario dice però che
la schiena dritta
me la fa lui
un giorno
da venire presto
con tutte queste mattane che ho
dentro al testa che
lui dice
sono solo cazzate....
sarà ma mi tengono
su le ginocchia la sera
quando fumo il
filtro della sua sigaretta.
Tinti Baldini e Maria Attanasio

Boh!
Ma che dici
quella cacca l'ha fatta
il tuo gatto soriano
il mio è
educato
mangia tacchino e vongole
e fa le sue feci
là nell'angolo del
Mio giardino
ma quell'oleandro striminzito
penzola volgarmente
sul mio
terrazzo
e porta vermi e malanni
ma signora non si vergogna
suo figlio
la sera
canta e pure da tenore
e il grande fratello
è a quell'ora
cacchio si sposti nò
con quelle mani
m'insozza la carrozzeria

E respirate la mia
stessa aria
avete sempre ragione
e cercate l'occasione
per farvi
piacere
tutti quelli che dovrebbero restare
al loro paese
e poi fate
beneficenza
come se foste davvero voi
del mondo la speranza
e vi vedo
che non andate in Chiesa
anche se dite
di pregare alla vostra maniera
e
pagate le tasse
disturbate sui tram
con la vostra tosse
e riempite le
pagine dei giornali
con lettere di protesta
mentre io vorrei leggere i
vostri necrologi
e mi fate ombra
siete vento che porta tempesta

E voi, pezzenti,
testimoni freddolosi
di sguardi disgustati
e cravatte ben zavorrate,
con le vostre pupille
verde semaforo
e le unghie lerce
dei miei avanzi,
siete degni
della Città di Dio.
Contrabbandate favelas
qui, sotto il naso
del mio salotto buono,
rovinandomi l'aroma
del meritato caffè,
magari raccolto
proprio dalle vostre
lorde mani nere.

Mandrie di nubi
Vomitano dal cielo
Acque inquinate con zolfi
E residui di smog
La terra tutta
Ormai nel vuoto spazio
Si sotterra vergognosa
Della stupida umanità
Non riesco pensare
Al cibo stamane
Cosa sarà farina
Di sterco
Oppure carne di ratto
Certo avere un cavallo alato
E raggiungere un mondo
Lontano dall'uomo
Terrestre sarebbe
Fantastico

O forse la soluzione
a tutto questo
troiaio
è semplice
buttare nel cesso
le chiavi
di tutte le nostre case
nei tombini per strada
quelle delle nostre automobili
chissà che si ritrovi
un po' di umanità

Bah!
Tinti baldini,Maria Attanasio,Flavio zago ;Marcello Plavier,Maria Cristina Vergnasco

Non sai com'è…
Tu non lo sai com'è
che mi siedo e aspetto
che il giorno si perda nella sera
e poi la notte

la notte il sonno non arriva
e misuro ogni dolore del mio corpo
per scoprirlo antico o nuovo
ed avere cognizione del tempo
che mi sta ballando addosso
ma tu non lo sai com'è,

com'è che si arriva a credere
che il proprio amore sia unico
per poi perderlo tra il pane e il companatico
di ogni giorno nato e morto male,

com'è che a parole siamo tutti buoni
ma quando poi c'è da andare
pesano le gambe
e la testa fa male,

com'è che la morte ci fa tutti onesti
e indimenticabili e poi dalla cenere
nasce il diamante della risata
ironica della Signora.

Tu non lo sai com'è
aprire gli occhi e non trovarsi dentro
la voglia di cominciare il lavoro del giorno,
inventarsi la pazienza e la speranza
mordersi la lingua per non gridare
la rabbia e il senso di sconfitta.

Tu non lo sai com'è
ad occhi spalancati
non vedi,
con orecchie giovani non senti
e credendo di essere nel giusto
anche a te stesso menti.

Come vorrei…
Come vorrei amarti ancora
e togliermi dagli occhi
la polvere del tempo che irrita
e fa male a lungo andare

come vorrei aprire porte
e braccia ancora e avere voce
e parole a milioni
per dirti tutto ma non la verità
che fa male anche quando si tace

e si può vivere di niente
e morire nudi
come si è nati
e soli e gridando
oppure in pace.

La possibilità di un Dio
Quanti anni ancora
mi cercherò dentro
l'indicibile e il detto
con le parole fatte freccia
che scocca
nella campana che rintocca
ed annuncia anche la mia fine
più volte in un giorno

e sono fiore
restando seme
e sono parole
senza fiato
e prato negato
al quartiere più lontano
dal centro della città

e sono materia
e brodo primordiale
e sono diversamente scaltra
solitaria al punto giusto
tanto da aspettare ancora

e sono suono e corda di violino
sono lontana
ma non ti ho avuto mai così vicino
da farmi carne ardente
pur di volerti al mio fianco
folle al punto di cavarmi gli occhi
per non vederti
quando poi sarai stanco

sono legno d'ulivo
e cedro del Libano
sono monte sacro
e zolla del tuo giardino
scendo e poi salgo
le scale della passione
come tanti cristi
senza croce e senza esposizione
(e tu di me cosa sai
mentre te nei stai in disparte
e decidi come un amante
di chiudere il conto
e scappare).

C'è la possibilità che io creda
che sia cammino di fede
questo nero su bianco
che pomposamente chiamo poetare
è pane e vino
per la mia comunione col mondo
che pure nel suo giro
mi sposta dal centro
che poi sarei io
impotente per ieri e domani
ma oggi vivo
quasi senza fiato.

C'è la possibilità
che il chiodo diventi anello
e che io mi ricongiunga al Dio
che nel suo pieno diritto
mi sta cercando.

Con te dentro
Nel mio cuore batte il tuo cuore
le mie gambe hanno i tuoi passi
e la mia voce conserva l'eco delle tue parole
camminiamo ancora insieme
e parliamo
la città ci regala un tramonto unico
ed io mi perdo
con te dentro.

Una città…
Una città che balla
al ritmo degli spari
ora vicini a volte lontani,

una città che scansa
i corpi a terra,
gira la faccia per stanchezza
più che per indifferenza.

Una città che pulisce il salotto
e mette i rifiuti sul balcone
sperando nella pioggia
o nel vento che spazzi via tutto,

una città che non dorme
se non sul dolore ,fatta a pezzi
e mangiata poi digerita
o peggio vomitata
da bocche brillanti di falsità
e denti,tutti contenti.

Una città che balla
al ritmo di un urlo assordante:
infatti non si sente niente!

Per chi nascerà ora
Che tu possa
bambino
volare
e rivolare
e
toccare
le punte della luna
quelle del sole
e delle stelle
senza farti
male
sentirti fuoco e acqua
alba e tramonto
tuono e fulmine
senza
cadere
lambire comignoli
e fronde
nuche e riccioli
senza strappare
sipari
e attingere
alla bellezza
anche se la strada
è sofferta
e offrire sponda del
tuo vivere a chi non l'ha.

che tu possa avere
buio e poi luce
ricordare i sassi di fiume
e le mani protese
a raccoglierti dopo le cadute
che tu possa conoscere
per scegliere e andare
quando sarà il momento
del tuo incontro con il
mondo
e scale ripide e respiro lungo,
che tu possa avere
mani grandi e
braccia capienti
per ogni gioia ed ogni dolore
e gambe forti
per
camminarci dentro
a questa vita di coraggio
appeso al sole
di tutti gli
anni a venire.
Tinti Baldini  e Maria Attanasio

Ma lo sai
Ma lo sai che
a volte mi passa in testa
come quelle nuvole
a Parigi goffe e paffute
una gran voglia scalpitante
da cavalla giovane
di venire lì da te
come cosa che
non va perduta
e ti fisso dal terrazzo
tra la iucca e l'ulivo
senza vederti
e racconto
di quella volta che
mentre fumavo
mi sono bruciata
i capelli e le paure
guardando Torino
chiara e leggera
verso cena
e intanto
credo
passa il tuo
di tempo
a sentirmi

ed io che ti ascolto
dovrei avere il mare
negli occhi
e liberare ombre
oltre il mio dolore
dovrei aspettarti all'orizzonte
asciugarti il sudore
della lunga
cavalcata
portarti tra i vicoli
senza paura
se la paura non fosse
nostro pane quotidiano
dissimulato con caffè e sigarette
dovrei
parlarti nel mio dialetto
pieno di tronche
e tu capiresti perchè
scansiamo i vivi
ma commemoriamo i morti.
Tinti Baldini e Maria Attanasio

Lorenza
Ti porterò negli occhi e tu vedrai
foglie danzare nel vento all'improvviso,
cime che s'imbiancano
lepri che corrono più veloci
dello sparo del cacciatore;
vedrai rose sbocciare
in un giorno qualunque di Maggio,
il mio sangue palpitare nella vena
sul lato sinistro del mio collo.
Vedrai le figlie crescere e dimenticare
che il poco che sanno
non basta ancora
per sfidare il mondo;
vedrai l'amore,madre,
nel bicchiere mezzo pieno
dove metto i fiori
del mio solitario giardino;
nero su bianco vedrai le parole,
le parole queste amiche-nemiche
che non sempre riescono a dare
forma ai pensieri,
ti porterò negli occhi
e mi darai luce.

Pane & Libri
Pane e libri
e sesso e amore
e qualche granello di sale
delle tue lacrime
e capelli al vento
e parole come pietre
e fiumi d'acque limpide
e la tua voce roca
oggi come allora.

Pane e libri
e frutta fresca
e gente senza fretta
e mani giunte ancora
e preghiere la sera
e la speranza giovane
di avere sempre un cuore aperto
all'imprevisto.

Pane e libri
ed un fuoco allegro
un vino vivace e qualche noce
essere
uccello nel cielo
e giglio nei campi
questo vorrei…

Stavi tutta qui
Nel palmo di una mano
Gli occhi grandi a sorridere
Pure dei giorni persi

Ormai

Cantano gli uccelli
Le cicogne nidificano sui tetti a Nord
E prima o poi verrà anche il freddo
In questo anno di giorni a perdere

Stavi tutta qui
Ed alla fine le parole erano pane
E nessun dolore
E poi così duro da sopportare
Se vuoi vivere

Ormai

I fiumi levigano pietre
Il mare dopo la tempesta
Lasci a riva le nostre miserie
Sempre non è parola facile da dire
Se sei nel vento
Nemmeno ti posso trattenere

Allora vai leggera
Ma pesami comunque sulla pelle.

x Beatrice.

Aggiustamenti(?)
Quante volte ancora
s'ha da mettere la faccia
impostata
indossare
caviglie
di marmo occhi aperti
calanchi rosa
impostare la voce a
gorgheggio
quando il cuore comanda
spernacchi e la mano
a stento sta in
tasca
quante volte ancora
stirare sorrisi di falce
se la bocca trattiene
un groppo
quante volte dire no
ai sogni non sognati
e alle bestie dentro
non gridate.
Quante volte ancora sognare
ciò che dovrebbe essere reale
da toccare con mano e bruciarsi
anche i pensieri
quante volte ancora
le gambe pesanti di corse
intorno al giorno
e poi splendere in un sorriso
finto
quante volte ancora
fermare il cuore in un istante
che poteva
crollare il mondo
in un universo più distante
ed essere ferro e fuoco
cristallo e cenere
polvere di carbone
che diventa diamante
nell'occhio
dell'ultimo amante
e sorridere ai figli
e mandare in giro i ricordi
perchè essere noi conviene
più di essere niente.
Tinti Baldini-Maria Attanasio 

Fughe
Un po' fuggiamo tutti,
prepariamo le valige
anche durante gli amplessi
fatte con le parole mai dette
o sussurrate piano
nel tepore di quella che credevamo
una notte tranquilla e unica
sperando che non sia ultima
in fondo.
Un po'fuggiamo tutti
però ci commuovono tanto
quei barconi carichi
di gente come noi
ma che non ci assomiglia,
e forse speriamo che nemmeno tocchino la riva,
che non varchino mai la soglia della nostra casa
perché un po' fuggiamo tutti
e non siamo così buoni
come vogliono farci sembrare
i venditori di saponette.
Un po' fuggiamo tutti,
siamo occidentali
fatti più di carne che di ossa,
tremolanti al buio della nostra coscienza,
faremmo volentieri
il tiro a segno
sul vicino di casa,ma non si dicembre,
non è educato.
Un po'fuggiamo
tanto dopo aver peccato
c'è il pentimento senza nemmeno troppo strazio,
ogni tanto qualche catastrofe
ci ricorda:"memento mori"
e si va avanti.

Ognuno paga…
Ognuno paga il diritto ad essere amato
con la paura che tutto cambi
o peggio,resti immutato
nella fissità dei giorni
che sembrano anni
e forse sono solo istanti
nella mente che tutto potrebbe
e poco vuole realmente,
allora il corpo fa quello che può:
una forza strana che chiamiamo vita
mantiene in circolo il sangue
aiutata dal cuore
come linfa dalle radici fino all'ultimo ramo,
di vena in vena
attraverso le arterie,
non costa niente il sangue
e così lo lasciamo scorrere
a fiume nelle guerre
ognuno paga con la sua vita
il diritto ad essere amato.

Mi manca
Mi mancano i sogni che non ho
qualche anno in meno
il vento a favore
ed un amore da lasciare andare
dietro i miei passi
nascosto sotto i sassi
piantato in campo perché desse frutto
col tempo.

Mi mancano soldi
le mani ferme nell'atto di prendere
più che in quello di dare
e le amiche dei miei 18 anni,
tutte intorno ad augurarmi
promesse non mantenute
solo da me.

Mi manca,e non oso pensare
A tutto quello che non ho avuto,
per pigrizia per troppa commozione
di fronte ad un mondo
che pure mi si offriva
pieno di speranze
e mezze frasi tra i denti.

Ti amerò nel rumore del sabato sera
Tra la folla del mercato
Quando non avrò scarpe né soldi
Con gli occhi gonfi di pianto
Con o senza un altro figlio

Ti amerò con i capelli bianchi
Pagine già lette e cattive notizie
Ghiaccio in fondo ad un bicchiere
Per il caldo dell'estate
Ed il freddo dell'inverno senza neve
Mediterraneo
Ti amerò con le mani piene di schiaffi
E le narici offese dagli odori forti

Ti amerò tra due fuochi
Con il sangue che imbratta il futuro
Con la penna ed i fogli
Con le gambe stanche dal troppo camminare
Ti amerò cercando con te
Il confine tra cielo e mare

Ti amerò sospesa tra menzogna e verità
In mezzo ai campi a maggese
Intenzionata ad aspettare
Ti amerò per quello che non saprai mai dirmi
Ma io saprò capire
Perché il tempo è minatore
E mi scava dentro e solo tu lo puoi vedere.

Il gene dell'infelicità
Arriva da lontano
forse dalla prima delusione femmina
( anche se paesi illuminati
cercano la felicità per diritto costituzionale)
in qualche cellula della spirale c'è
da secoli dei secoli
ed all'improvviso si manifesta
e nessuna parola è più unica
ma tutto sembra già sentito
ed un vago dolore allo sterno
ti blocca e ti spaventa
il cuore rallenta a volte invece accelera
ma qualcosa ti dice:
non è stavolta
che si ferma.

In Me
Negli occhi miei tu balli
Nelle mie orecchie canti
Per mia bocca parli
Sulle mie labbra sorridi
Con le mie mani cerchi
Dai miei sbagli impari
Dalle mie lacrime bevi
Dalla mia cerne traspiri
In me .
Con me vita per vita
Come fosse infinita
La speranza di esserci sempre
Occhio per occhio
In me sei perdono
Dente per dente
Ritorni alla fonte e respiri
Ancora aria dai miei polmoni
In me vivi.

Chiacchiere da ringhiera
Ciao,che fai rientri oppure esci,
io ho già le reni a pezzi
ed ho cucinato per i ragazzi che rientrano da scuola,
hai sentito dell’ultima notizia di guerra
e comunque si muore di birra ogni sabato sera
ed il tempo cambia sembrava ieri Primavera
e tuo marito riga dritto o è strano
basta ci lascino in pace il tempo di un caffè
tre volte al giorno,
e la pressione ballerina e quella strana voglia
che ti è venuta poi te la sei fatta passare
o fai come al solito che lasci passare,
tanto passa tutto anche questo momento
tu lo vivi e mentre stai vivendo
sei già carne al macero…

Ciao ,oggi non è giornata
mi mancano le sigarette
la tazzina del caffè sa di muffa
e poi sai quelli di sotto
strillano da paura
gli manca il companatico
a me quello non manca
mi manca l’aria
e piove e piove
e la notte non
porta consiglio
anzi è un bosco
tra le case tinto
di pallido.
E tu con le figlie
fai finta e
mascheri l’ansia
con panni stesi
al fetore di chi
fa da padrone?
Starei a far parole
con te dal balcone
fino a morire
per lavare
strizzato
dolore secco che
sta chiacchierando
ora tra se’ e se’.

Ciao, ciao,
care signore,
sono emerso un attimino,
per dar acqua
ai miei fiori invasati,
e, noto solo ora,
avete mica visto
la mia bandiera
della Pace?
L’avevo lasciata
qui, sul ballatoio,
sventolante al vento
di un grande fiato popolare,
ed ora garrisce solo
un insulso drappo bianco.
Candeggina? Lo devo dire
alla mia domestica filippina.
Solo, qui, tra acida pioggia,
scolari briosi
e mozziconi sfumanti,
non si vive più.
Ieri sera,
al mio canale preferito
hanno mostrato
quei bimbi mori
con pance gonfie
e mosche agli occhi
che succhiavano lacrime.
Proprio mentre cenavo.
Che schifo.
Qualcuno
le dovrebbe censurare
quelle cose. Magari
organizzo una petizione.
Già.
Mi spiace, care signore,
ora devo rientrare.
C’è il mio Fratello Grande
che mi chiama.
Ciao, ciao.
Maria Attanasio,Tinti Baldini, Flavio Zago

Nubi occidentali
Pensi davvero di sapere tutto
nulla è comprensibile solo attraverso gli occhi
ti devi sporcare anima bella,
mettiti in fila tra i miei creditori
non c'è nessuno che non paghi pegno
in un modo o in un altro.
Sai mi han detto che si muore tutti allo stesso modo
alla fine è il cuore che cede,
per quanto abbia amato odiato,
raccolto o soltanto donato ,
alla fine si arrende
tutto sembra contemplare
ma non ha capito niente
e si è lasciato incatenare,svecchiare
mollare,inseguire e incatenare
ed il mio è già dietro altri segni impossibili
stòlto segue nubi occidentali.

E andare…
E non lo sapevo
Che si sfrondavano corpi
Come alberi in Autunno
Che i canti arrivavano da lontano
Insieme ai rintocchi delle campane a morto
No,non lo sapevo che si moriva per così poco
O forse sì,istinto primordiale di vivere e morire
Già nel sangue tutto nella mente
Ad imitazione del dolore
La vita ancora ci commuove
Perché è bello cancellarsi l'un l'altro
Le rughe dalla fronte
Ringraziare con un sorriso
Accettare il bacio e lo sputo
L'alba e il tramonto
E quelle pietre in bocca
E quel sapore amaro
Sapendo che prima o poi ci tocca
Riprendere i passi
Ripiegare le ali riordinare i fogli
Dare acqua alle piante
E andare.

Gentes
E son contenta anch'io
Pane acqua e tanta terra
Dopo il mare
E labbra spaccate dalla salsedine
Ed il rumore della gente
Arriva da lontano
Puzza di orina e sudore
E non c'è spazio per pensare
E se qualcuno mi tenesse le mani
(almeno una sola)
Quando di notte la temperatura cala
Fuori e dentro il cuore
Se qualcuno mi dicesse che è normale
Umano avere tutta questa paura
Allora questo viaggio
Sarebbe un po' più dolce
E melodioso il canto
Che si alza per vincere il terrore
Di essere in tanti ed arrivare in pochi

E son contenta anch'io
Finché c'è pane
E ancora un po' d'acqua

Quando finisce il pianto
Quando finisce il pianto
Non si spegne il dolore
Come le mani cercano
Nel vuoto delle assenze
I sensi aspettano la primavera
Per ritemprarsi
Perché la vita continua
Nella luce degli occhi
È un formicolio addosso
La voglia di vivere
Dopo la morte
Che pure ha strappato
Dalla mia carne
La parte di me più tenera
E dall'anima quella più buona.

Nessun luogo
Tu non lo sai ma l'anima
È come una camicia piena di buchi
E se non la rammendi
Continua la trama della stoffa
A sgranarsi
E quella trama è la tua vita
Ogni mattino come ogni sera
Una risata il sangue caldo che scorre dentro
L'offesa che ti rabbrividisce sulla pelle
Le parole che non trovi per dire
La forza che ti manca per fare
E te la trovi lì all'improvviso
Visibile sullo specchio
Nell'orbita dell'occhio più attento
Una nuova ruga come una strada
Che non porta in nessun luogo
Dove vorresti abitare
In questo momento che tutto sembra facile
Anche ricominciare
A fare il giro degli amori
Ad accarezzare i figli a mettere al sicuro
L'oro dei capelli nella cassaforte del cuore
Per non lasciarsi derubare dal tempo che passa
È tutta qui l'anima in questo momento
Che riesco a perdonare
E a perdonarmi.

Prima che io fossi
Prima che io fossi
le stelle come fuochi
e pietra lavica
le mani a costruire
montagne e colline
per uomini senza fede.

Prima che io fossi
fiumi a scorrere e laghi a fermare
come lacrime sulle guance
di mia madre
prima di una stirpe
di dolore senza fondo
da sopportare .

Prima che io fossi
ogni amore era già stato
assoluto da morirci dentro
consumato a volte sprecato
e le preghiere delle donne
alle fontane
perché il giorno portasse
vento leggero e non tempesta
ed il respiro di un uomo
amante finalmente.

Vittime
Un Paese di vittime,
vittime della mafia
vittime del terrorismo
della camorra,del terremoto,
vittime del lavoro,della strada,
vittime della 'ndrangheta,
dell'indifferenza, dell'oblio,
vittime dell'omertà.
Vittime delle stragi,Bologna,Ustica,
vittime sui treni,vittime del territorio,
dell'alcol ,della droga,della disoccupazione,
del clima che diventa tropicale,
vittime di un colpo di sonno,
vittime del dolore,della depressione,
vittime della disperazione,
vittime del silenzio,della microcriminalità.
Un Paese di vittime,
vittime del mondo globale
ancora vittime della fame,
ancora vittime del morbillo ,della dissenteria
della polio,del raffreddore
nell'altra parte del mondo,
oggi vittime della nuova influenza,
vittime della Chiesa che rinnega la Scienza,
una Terra di vittime.

Quando
Quando i colori
si smussano
vacui e piatti
e le forme del volto
in sorriso a segni
buffi da
bambina
sono altre
la voce diventa anonima
e il passo svanisce
sul selciato
allora scrivo
dipingo
canto
chè tu smetta
di morire.
Quando un suono di campane lontane
m'inganna chè non c'è festa nel
cuore
e sento nelle vene l'acciaio dell'ago
che ti aiuta a vivere
e le
mani si incontrano
anche se non c'è preghiera che basti
per chiedere e
sperare
che si smetta di morire
un po'
almeno a questo giorno
di nuovo
dolore
e distrazione continua
col vento caldo fuori
e quest'estate che
invoglia ad un Settembre
stesi nelle vigne.
Tinti Baldini e Maria Attanasio

Ti troverò
Ti troverò frammento di vita sospeso
Oltre me che m'incanto ancora di fronte
Alle parole,e tu sarai migliore di me ed io
In te troverò la pace del verso libero
Delle risate di fronte al camino
Ti porterò l'assenzio del mio stupore
Ancora del mondo che sono stata buona
Per così tanto tempo e il mare non si apriva
Al mio passaggio e ad ogni stella caduta
Mai è corrisposto un mio desiderio realizzato.
Ti troverò goccia di vita ora che ogni passione è finita
Potresti essere ovunque anche di pioggia
O goccia dolce di fiume e senza nome
Però feconda di vita mi fai vivere seguendo l'eco
Di una risata l'ispirazione sai è un venticello folle
Che puoi trovare ovunque
Anche in fondo ad un bicchiere in punta d'ago
Aspirato nelle nari e non è meno preziosa
Questa scintilla artificiale se la sai domare.
Ti trovero terra di vita da fecondare
E sciami di api o di stelle io non farò distinzione
Saranno lacrime sudore o sangue
Io avrò un nome.

Una morte piccola
Mi si frantuma la vita
In mille occasioni perse
E tu di me che sai
Se mi hai mentito così bene
Guardandomi negli occhi
Senza trovarci nemmeno
Un dispiacere ed io volevo
Una morte piccola
Qualche giorno appena
Per poter vedere le mie cose
Messe da parte e la polvere sulle mie carte
E tutti i file cancellati dalla memoria
Il pianto di chi piange
E la risata di chi ride
Anche nella mia gola
Io volevo solo disperdere le mie ceneri
Sentirmi dare della carogna
Senza provare la vergogna
Di avere tutto e desiderare ancora
E tu di me che cosa sai
Nel pianto che scolora il trucco
Dei tuoi anni che non sono mai stati i miei
Delle mie mani maldestre
Del mio futuro ingombrante
Io volevo solo una morte piccola
Di qualche ora
Poi ritornare e restare ancora
A scrivere sull'acqua il mio nome
Ad aspettare dopo il dolore le giornate buone.

La Verità prima della Bellezza
Ricostruire chiese sì
Ora et labora
Nei secoli a perenne memoria
Di un dio che c'è ma non si vede
Magari si rigira nel suo letto dorato
Logorato dai troppi pensieri
Ricostruire case e scuole
Possibilmente non di calce viva
Impastata con le lacrime della gente
Dimenticata e rinchiusa
In luoghi comuni di tende e parole
E ci si sente così soli
Al buio delle camerate
E non dimenticate la costruzione
Del ponte che unisce le due rive
Di terre martoriate ma che si possono
Ancora spremere come arance e limoni
E vendere al miglior offerente
La nostra anima per un solo padrone
E poi si muore la sera
Affacciati ad un balcone mentre la vita
Ti passa accanto dimenticando
Di saltarti dentro e siamo tutti più sicuri
Sapendo che il nostro vicino è armato
Immaginando che nostro figlio tutto griffato
Sia felice del tempo che gli è stato servito
Su un piatto d'argento
Ma chissà poi che l'unica vera colpevole
Non sia la morte che fa il suo mestiere
Falciando dove il grano è più innocente
Tanto nessuno chiederà conto di niente
Che differenza fa nel conto della storia del Paese
Un centinaio di morti in più
Cosa importa la causa della morte se non si spiega il mistero
Possiamo continuare tutte le sere il nostro rosario
E guardare il mare il cielo le Dolomiti
E tutte le meraviglie del mondo sui libri
Di persona quelli che possono viaggiare
Possiamo avere tutto ricostruirci pezzo per pezzo
Solo la Verità in fondo è un lusso
Che non possiamo permetterci.

Si muore
Si muore ogni giorno di troppa fame
all'inverso,si muore di indifferenza
sotto ad un lampione come gli ubriachi
un tempo a Parigi,mente Verlaine
inseguiva i suoi fantasmi ed io
vagavo nel cosmo prima di incontrare
gli occhi di mia madre e l'esempio
del suo dolore,ed il mio stesso stupore
nero su bianco nel pianto
del bambino senza tempo che sono stato
e sarò perché si muore per mancanza d'occasioni
di noia nelle giornate di pioggia e di sabato,dicono,
si muore di più,nel tentativo di sfuggire al tedio
del lungo fine settimana.
Si muore mentre intorno la vita fa lo stesso rumore
di sempre e per sempre e se non sei tu quello
che sta per morire,lo puoi anche accettare,
come accetti la maleducazione nelle corsie
di un qualunque ospedale sperando
che almeno sia bravo quel medico poco umano
o troppo uomo per farti davvero del bene
sfidando ad armi impari il tuo male;
si muore,ancora oggi d'amore per certi figli
che proprio non sai capire e loro
hanno quasi sempre ragione perché sono il tempo in divenire
che tu hai sulla schiena minuto per minuto
giorno per giorno tutto al passato.
E chissà,amica dolce e fragile,
amore mio lontano e vicino che tocco con mano
che ne sento il respiro e tutti voi che dardi di parole
mi attraversate il cuore,
chissà che non ci sia concesso di morire
per il troppo ridere.

Tempesta
Che faccio,mi metto i tuoi vestiti addosso
E poi vado in giro per il mondo?
E cosa dico ai miei figli che il dolore
Rende folli a giorni alterni e che se ieri
Potevo danzarci con questo coltello nel cuore
Ora voglio solo estrarlo ed inondare con il mio sangue
Ogni strada ogni campo e concimarci gli orti
E paragonarlo al vento questo mio sangue
Sperando che soffi tempesta su quello che resta
Di questo giorno folle che non si chiude finestra né porta
Sul dolore e lascio che mi invada la casa
Che entri tutto nella mia testa poi in ogni cellula
Del mio corpo scomposto e ricomposto
Nel tuo nome senza nessun rancore
Per la vita che ancora mi corre nelle vene.

Del mio commentare…
Dovrò trovare il tempo per dirti tutto
E far di conto che i soldi non bastano mai
Proprio come le parole che le rigiri
E non ne trovi di nuove e troppo pigro
Per usare un dizionario entri nelle case degli altri
E fai da inquisitore:bella questa poesia
Mi sanguina il cuore c'è qualcosa di sensuale
Anche in chi urla il suo dolore
E mostra le sue piaghe ben sapendo
Che mai lo faranno Santo
Ed io qui diplomata maestrina saccente
A fare dei commenti una cosa interessante
Almeno tentare di darsi un tono
Per mettere a frutto un diploma e giorni di letture
Ma poi cosa me ne viene se non il vostro bel sentire
Come me in fondo al cuore caratteri di stelle
Nero su bianco che fanno rumore
Allora a tutti ed a me stessa potrei dire a malincuore
Non prendete sul serio niente che non sia
Il suono delle vostre parole.

Certi personaggi
Vorrebbero tanto
che il loro oro nero
diventasse giallo
ma hanno così poco senso
che va sprecato
in parole inutili
dal vento mutate
in rumori assordanti
che poi ritornano nelle loro
teste vuote,
senza più nulla da ricordare
niente in cui sperare
si credono potenti
e glielo facciamo
credere.

Ricerca
Tento
di sentirti nel vento
ripassando i suoni della tua voce
in palmo di mano
in punta di cuore,
sai
seguo il mio destino
ma il dolore non mi ha reso migliore

e tra le foglie degli alberi
gioca la luce del sole
in questa Primavera
che non è ancora Estate
da qualche parte
io Ti devo cercare.

Un'isola
C'è la possibilità di un'isola
lontano dagli occhi,
ferma in mezzo al cuore
circondata dal sangue
che pulsa e vive
e accelera o rallenta il battito
del muscolo indomito
che tenta la vanità dei gesti
col gusto dolce
di certe parole
che potrebbero essere d'amore.

Come…
Come sangue che sbocca a fiotti
Come i tre tempi del valzer
Come pelle che scotta
Come ferita che pulsa
Come seme che cresce nonostante tutto
Come pianto di neonato affamato
Come occhi e mani
Come donna che si mostra alla finestra
Come amante scoperto
Come delitto irrisolto
Come aborto spontaneo e violento
Come incatenato alla mia stessa vita
Come sospeso nel vuoto
Come sigaretta che brucia lenta
Come alcool veloce giù per la gola
Come uno che mente spudoratamente
Come chi è in bilico su un cornicione
Come prete che non crede in niente di quel che dice
Come un ladro inseguito
Come guardia in affanno
Come un profeta in patria
Come un filosofo sotto morfina
Come formica ad una festa
Come fanciulla in fiore
Come treno veloce
Come cavallo azzoppato
Come Maria
A volte mi sento…

Dammi un segno
Dammi un segno
che non sono solo,
dammi un segno che sono anch'io
parte e pegno di un dio
che non ha ancora deluso l'impegno.

Dammi un segno
che da qualche parte
sei seduta e mi guardi,
dammi un segno
che volendo
potrei tutto
ma proprio tutto
e son contento
anche se mi hai messo in croce,
tu dammi un segno
che non è inutile
il dolore e vano il piacere,che posso sperare
di cambiare in meglio.

Dami un segno
che sono anch'io
parte del disegno di un dio
che non si è mai stancato di me,
come me.

Scomposizione
Il cuore che batte nel cuore è un cuore
di muscolo e tessuto cavità strane
sangue che parte per vene e arterie
batte lento veloce velocissimo
ed ognuna di queste corse ha un nome
che è nel cuore del cuore
che è amore particella dell'anima
del sudore tra le lenzuola
è grido di figlio e donna è primo pianto
e poi rallentare piano e non sapere
cosa farne delle mani e delle risate
delle parole e della voce
che cambia nel tempo.

2

Ma se togli a questo cuore il miraggio
di capire quello che c'è tra la partenza e l'arrivo
e non è soltanto il viaggio
pelle e gas di scarico
e sangue ancora e capelli al vento
e chicco d'uva e miele
e poi l'odore dell'incenso
e quello di un bambino
e tutte le parole che un bambino non sa dire
la piena in bocca e continua a masticare,
il viaggio è l'uomo di fronte
al suo amore ragazzino
30 anni in un minuto ti affossano
il passato ed il futuro
per quel poco di presente che riesci a respirare
ombra e orma che lascio e riprendo quando voglio.

3

Il viaggio è non voler smettere il vizio senza convinzione
è leggere per cantarsi dentro le parole
è non avere nome per un po' che non sia il battito
lento veloce velocissimo del cuore in petto
è il poeta che si inchina al verso di un altro poeta
è una fuga senza meta
e malattia è cura di una madre materia delle mia ossa.
Il cuore che batte nel cuore
muscolo grosso quanto un pugno in un adulto
milioni di cellule che si rincorrono
scompongono e ricompongono
la fisiologia del battito il ritmo il timbro
l'acuto anche in questo giorno
che non è ancora notte
ma poi la notte arriva
a dare ferro ai pensieri e spine e vuoti
ed io che potrei dire
se ignoro l'inizio e la fine
della mia stessa storia,
conosco la mia pelle e l'acidità del sudore
la forza delle gambe e quando è ora di riposare
capisco il fiato mancante
alle ultime domande,
mi ricompongo come dopo il pianto
e al vuoto tendo le mani
per non annegare nel mio stesso vuoto
e mi pento vigliacca anche di tutto quello
che non ho mai avuto io coraggio di fare
mi do l'assoluzione
il viaggio è anche dimenticare
lasciarsi andare al ritmo del cuore
che batte batte batte…

Vaghe impressioni
Quello che c'è ancora da dire
fiumi d'inchiostro in calamai perenni
a spiegare impressioni ancora vaghe;

noi ci svegliamo pigri al nuovo giorno
sfiancati già dal caldo come in attesa di un ritorno
che ci rinfreschi almeno l'anima.

Ultime dall'Aquila
Ho visto poi
ridere tra le macerie
chi promette per gloria personale
la ricostruzione
ed un'inchiesta giusta
che dia nome ai colpevoli
e pace ai morti.

Ho visto la gente sollevarsi indignata
spinta da una disperazione pura
per quello che non potrà più avere
e fino a qualche mese fa
era una vita normale.

Tienimi così…
Tienimi così
ancora qualche ora,
questa notte ti somiglia
ed io non sono madre
tu non sei più figlia
ma siamo terra io e te
seminata all'amore.

Aver ragione
Avere sempre ragione non è un bene,
si inaridiscono gli occhi
le mani disimparano il lavoro;
ci si crede dio e l'uomo poi non gode
del pallido fiore che incerto al vento
spera senza saperlo di non essere colto
per il tuo diletto
ed il suo tormento.

Bambino e soldato
Ha piedi sporchi e mani da bambino
Reggono un mitra più grande di lui
E gli occhi dipinti dal terrore già conosciuto
E nessuno mai che gli ricordi il suo nome
La sua vita è interpretazione
Tra guerra e morte vincerà comunque
Un corpo finalmente fatto solo di ossa
E nessun dolore.

(ispirata a più di una poesia di
Tinti Baldini,che tanto ha a cuore
il dramma dei bambini soldato
)

Una vita in più
Ma se a volte questa
mi pare troppa
tanta di massi
al petto e
foglie secche
in astio di solchi
arrivati in fretta
come fustigate
tanta di neve pestata
troppa d'imbrogli attorno
e mascherate
spessa
di spilli
e di nodi a palla
e la voglia
di scansarla
prende la
notte
che tutto tace e
il cuore spegne
lampade e frecce.

Ma se guardo le
costellazioni
le guardo
come l'uomo nei millenni
famigliari in miracolo
di forme
e strisce e
molecole e materia
e
mai vorrei smettere di vedere
quel piccolo mio
cielo.

Se quelle pagine stropicciate
mi son sottratte
furia divento in
furto di vita
se non vedo bambini
per un giorno mi manca l'aria
e
non chiudo la notte finestre
per non perdere un alito del vento
e
vorrei ancora certi baci che
raccontar non posso
senza i colori

e vorrei mercati
e sangue veloce in circolo
e amanti in fila
e figli che cantano
e mani prensili davvero di cieli e stelle
e tatuati
sulla pelle i sorrisi
di tutti i miei morti
e camminare camminare
per
altro dolore magari
ma che sia andare
e poi ritrovare tutte le parole
che mi sono lasciata dietro
tutte le promesse che sventolate
mi hanno
fatto vento

una vita in più
fosse anche solo per espiare
questo
troppo amore
che non ci fa fermare
e ci fa di cristallo e di roccia
di
pioggia scrosciante o goccia
donne e madri
amanti e compagne con i
fianchi esposti
a chissà quanti colpi...
Tinti Baldini  e Maria Attanasio

Due cuori
Se il mio cuore
è così anatomicamente
simile al tuo
(penso a due cuori sani
e fortunati per questo),
quali parole potrei mai dirti
che tu non sappia già
magari in altre forme,
bestemmi o moduli la voce
seguendo la rabbia
o un ridondante dolore
per mettermi con le spalle al muro
ma non te ne andrai.
Se il mio cuore
è così simile al tuo
che potremmo sintonizzare
il battito durante l'amore
o dopo
quando niente è più in gioco
ed allora posso parlare
o tacere
e tu capire.

Esecutore testamentario
Per togliere ogni traccia
di me
ci vorrà poco:
ci penserà A.
dagli occhi azzurri,
mi metterà foto da giovane
in una cornice d'argento
e sui miei fogli sparsi
calmerà il vento
con pietra d'onice comune;
poi cancellerà
la memoria del computer
per mettersi nel cuore
tutte le mie parole.

Ti ho aspettato tutta la notte
mentre dalla ferita spurgava il mio male
ed il cuore rallentava i suoi battiti,
ti ho aspettato ma i passi nel corridoio
non erano i tuoi,
non erano più tue le mani
animate da vita propria,
gli occhi usciti dalla nebbia,
le labbra improvvisate a nuove parole.
Ti ho aspettato
mentre bevevo il sale delle mie lacrime,
ed il dolore non rispondeva a nessuna terapia
proprio come un'amante che vuole solo andare via.
Ti ho aspettato tutta la notte
e poi in una solitudine nuova
senza paura ho affrontato l'alba
ancora viva.

Questa è per te
Questa è per te
Questa è per te che mi hai acceso gli occhi
ed ora vedo,
per te che quando ero stanca
mi hai giunto le mani,
per te che da lontano mi sei vicino
tanto che sento il tuo respiro
seguire il ritmo del mio respiro,
in un'altra vita sarebbe amore
e pane per saziare la fame
ed acqua di fiume che arriva al mare
e sarebbe nome e cognome
e figli e cani e mucche da pascolare
e fiori mai raccolti per guardarli vivere,
in un'altra vita queste parole
sarebbe casa e camino
uomo donna o bambino
e notti insonni a cercare il nome delle stelle
sui libri, a dare un posto nel cielo
ad ogni desiderio,questa è per te
e tu saprai capire.

Cielo e fango
Così soli
ci affiliamo i denti
per i prossimi incontri
pronti a baciare
a mordere e fuggire
con le ali un po' sporche
mai frenate dal vento
siamo di cielo e fango
stanziali e migratori
spaventati dal tempo che passa
sorridendo guardiamo passare
il carro del vincitore
a bocca aperta per troppe parole
restiamo sul vago
infedeli e sinceri di cielo e fango
ed altri misteri
come sospesi sui tempi che corrono
malgrado noi.

Di questo ed altro
Per quanto ti amai
Sgorgava sangue dalle vene e diamanti
Gli occhi miei nei tuoi
Che nient'altro avevo.
Erano giorni giovani come noi
Di fiati buoni a correre
E piedi a camminare
E freddo a sopportare
Pur di stare insieme
Per quanto ti amai
Ad ogni cambio di stagione
Conservavo il tuo nome
E pensavo ai figli
Lampo di coraggio
Più in là di noi
Anche per questo ti amai
Dal primo istante
Arresa e confusa
Sorpresa che ci fosse la tua immagine
Dietro alla mia solitudine
Per questo ed altro ti amai
Luce dei miei occhi
Battito veloce del mio cuore
Pigro nelle mie gambe
Nero su bianco
Di tutte le mie parole.

In ogni lacrima
A volte è un profumo a scatenare il ricordo
l'odore di te in qualche posto nascosto
che scopro all'improvviso
e non ti stavo cercando.

Altre volte sono schiene lontane
ed io poi mi avvicino e non ritrovo
nelle loro gambe i tuoi passi
e ridiventano anonime e distanti.


È la tua assenza a riempire lo spazio
che occupo impunemente nel mondo
sono le mie mani a riprodurre il tuo gesticolare
per riportarti qui a farmi ancora del bene.

E non c'è buonsenso nel mio pensare
tenerti qui e non lasciarti andare
davvero ovunque sei ora
e non prigioniera in ogni mia lacrima.

La corda
Sai sassi nelle scarpe fanno male
A navigare così non è viaggio allegro
Ed il ho dimenticato il sapore del pane
E lego lacci al mio dolore per ogni figlio
Lasciato che porta ancora il mio nome
Ed avrà occhi diversi e la stessa disperazione
E non si arriva non si arriva mai
Anche quando è passata la paura
Degli spari libici anche quando salva la pelle
Non è minore la fame e la sete
Il freddo della notte e l'umido
Che penetra fin dentro al cuore.
Sai quello che volevo era un sogno
Lo stesso tuo o uno minore
Mi potevo accontentare e sentirmi parte
Di una terra qualunque
Dove prima del 1860 nemmeno c'erano gli italiani
Ed avevate la pena di morte
Anche al Vaticano
E poi sono venuti più o meno tutti
A liberarvi dal dittatore
A mettervi incinte le donne
A costruirvi le case ed un futuro
Dopo le macerie,a darvi spago e fortuna
Con la quale ora costruite la corda che ci impicca
Anche alla vostra vergogna.

La giostra
Carico di Cristi in croce
Di bestemmie dette a mezza voce
Col sonno addosso di notti senza sogni
Sperando di non cozzare contro gli scogli
Che non si vede niente
E niente sarebbe pure tanto
Se questo rumore non fosse solo di onde
E non di stomaci vuoti e odori che si mischiano
Alla brezza marina
Quale allegria nel frizzante sangue giovane
Che va leggero e pigro sul mare
Nemmeno sento il battito del bambino
Partito con me dentro di me
Fuori è cartone e ferro da battere
E ossa da spezzare e schiena da tenere dritta
Davanti al padrone che non avrà
Un minuto del suo tempo da dedicare
A chi non parla la sua lingua e non lo sa capire
Al mio paese io avevo un pezzo di carta
Migliore del tuo culo e sapevo rispondere a domanda
E potevo scegliere ed ho scelto
Non immaginando la tua superbia
Padrone del mondo
La giostra poi gira e chi non scende alla svelta
Dovrà pur di una qualunque morte
Morire.

Il Sole
Un fiume di dolore
che ho dentro

il Sole

è fuoco
ed io brucio.

Io vivo di cambiamenti lenti
di parole che si inseguono
a fare versi
come fossero alibi
panni sporchi da lavare in famiglia
mani che stringono
denti che strappano
vita alla vita.
Io vivo di un dolore sottile
fatto d'amore in divenire
sono uso a vincere e a perdere
a farmi da parte,
sono la parte migliore
di un destino svampito
che ha chiuso le porte
ad ogni idea brillante
dimentico di me.
Io vivo di giorni leggeri
come foglie d'Autunno
si lasciano andare,
e giorni pesanti più di macigni
per quello che doveva essere
e non è stato,
mi guardo le linee sulle mani,
i miei tanti destini.
Io vivo d'amore
detto e sudato,
di figli messi in fila
giusto per baciarmi,
di sogno e respiri aspri da fumatore,
di libri sfogliati ed altri
che leggerò domani.

E' il cuore,
il cuore quello che mi tradisce ancora,
quando ti vedo anche da lontano,
basta che gli occhi riconoscano
la forma della schiena,
il passo svelto
di chi non ha mai tempo
nemmeno per pensare
all'amore di un altro,
di uno che guarda e non vede
quello che vorrebbe .
E' il cuore,
il cuore quello che va più in fretta,
quello che mi tradisce
rendendo nota la mia rabbia.

La felicità o la vita
La felicità
negli occhi,
la pietà piegata in due
sui ginocchi,
occhi di bue
o soltanto paure.

Le donne
così madri,
i capelli
uguali ad un tremore
né odio né amore.

Insieme
nessuno dei due
così indifferente
alle vene scoppiate.

Un tralcio di vite
il futuro bagnato di lacrime
sporcato dal sangue
o dal rossore
di una vergogna antica,
la felicità o la vita.

Tu
Tu sei contento
se c'è qualcosa che mi piace
e sei sereno quando
dopo tanto tormento
trovo un po' di pace,
ma vivi il riflesso della mia tristezza
come se fosse qualcosa
che ti nego,
e se mi nascondo
non mi vieni a cercare
aspetti tranquillo
che io esca dalla mia tana
e ti racconti la vita.

Non ti dimentico
Lascerò tutte le luci accese
Le porte aperte
Come quando eri qui
E frutta fresca sul tavolo
Per la tua fame
Anche quando la tua assenza
Non mi darà pace.

(e non ho avuto mai
così paura di morire
come quando penso
che il mio nome
non ha più la tua voce)

Sono solo tua
Sono solo tua
tendo le mani
e sono tua
apro gli occhi
e sono solo tua
giro per il mondo
ma sono solo tua
vado e ritorno
e sono solo tua
parlo da sola
ma sono tua.

Cambio parole ed opinioni
ma sono solo tua
vado e ritorno
mi uccido come tutti
un po' ogni giorno
ma sono solo tua
chiedo perdono
per l'orrore quotidiano
e sono solo tua.

Ma di chi siamo ?
Siamo figli di
nessuno o di
un mondo che
pulsa e si muove

Siamo
figli di
una gatta di paura
o da un torrente
filamento d'oro
che scorre verso
immensi oceani.

Siamo nati da
muri allampanati
o da seme scavato
nella
terra bruna

Siamo nati
per caso
oppure le stelle tutte
hanno ninnato amore

Siamo nati da dolcezza infinita
oppure dalla fretta
dentro
il fumo dell'ennesima sigaretta

Siamo nati dall'orgoglio
o dalla
speranza
da passi svelti
persi in fondo ad una strada
contro un
lampione
nei cessi alla stazione
sotto cavoli a merenda
dalla fede
dall'incoscienza

Siamo nati dalla disperazione
da donne troppo sole
da
passioni sfrenate
da inferni rimandati

Siamo nati da guerre mai finite
sotto un'unica bandiera
uomini e donne
proprio nella stessa sera.
Maria Attanasio e Tinti Baldini

Così …
…ed è così che te ne vai
senza mettere punti o croci
in modo che possa identificarti
non solo dalle impronte
se mai ne trovassi sul vetro del mio cuore
così fragile adesso
così indifeso di fronte al dolore
del mondo senza te.

Persone che avrei voluto incontrare
Sai ,a volte ci sorprendono così
con le mani giunte
ed il volto contratto in una smorfia di dolore
e non sappiamo il nome la storia
di chi ci siede accanto in autobus una mattina
qualunque della nostra vita,
e potremmo per fatalità morire insieme
oppure assistere dal finestrino
al ritorno di fiamma di un amore
fragile nei sedici anni vissuti appena,
potremmo guardare lo stesso albero perduto
nei fumi della città in fermento,
oppure rivolgere diversi occhi
allo stesso raggio di sole
che penetra le nuvole a Novembre,
e non sapere il nome mai
figurati il cognome di chi ci passa avanti
in qualche fila allo sportello della burocrazia
che in fondo ci vorrebbe tutti uguali
registrati in diversi codici fiscali.

Eppure io avrei voluto conoscerti
e toglierti la polvere dalla bocca
soffiarti sulle labbra
parole d'amore a scacciare il terrore
della tua notte senza fine.

Porta a Porta
Non cambia il volo
del migratore in cielo,
anche se qui si gela
e la terra trema ancora
sotto le tende e dentro,
dentro quante lesioni
che nessuno indagherà,
nessuno chiuderà le crepe
dell'anima di chi
ha seppellito il figlio
ed il futuro,in cambio di un presente
di promesse ipotetiche,
di facili costumi
delle prostitute di corte.
Nessuno può veramente capire
il dolore dell'altro,
anche se a tavola
i gomiti si toccano,
la notte si uniscono i respiri
e non è amore,non è sesso,
è condivisione,sopportazione,
un'accontentarsi per non crollare
come il palazzo
di via XX Settembre.
Qualcuno la notte sognerà
la vita di prima,
solo una settimana fa
e sembra un'altra esistenza;
questo si spera non sia materia
almeno una volta sola
di qualche oscena puntata
di Porta a Porta.

Gli occhi della donna che non conosco
Gli occhi della donna che non conosco
piantati nella mia schiena
a settecento km di distanza,
pugnali nel mio presente mi fanno capire poco
il futuro e quello che sarà
delle pietre al gelo della notte
della memoria dell'uomo
dischiusa a nuovo dolore;

se mai si troverà un colpevole
che abbia un volto e un nome
ed una pena proporzionata alla colpa
almeno stavolta.

Un fiore
Come seme nella terra
ho aspettato che passasse il tempo
e con il tempo la pioggia
il sole caldo
la nebbia avvolgente
la rugiada mattutina
il vento leggero
come fosse respiro
e da lontano il canto degli uccelli
ed il motore dell'uomo da lontano
e la grandine quasi rabbia divina
ed il passo lieve
di un animale veloce
pur di germogliare
guardare e vedere prima di essere colto.

Disegno divino
Se tutti siamo di passaggio
perché uno resta più a lungo di un altro?
E chi decide la strada
il semaforo verde o rosso
per la felicità o l'ignavia
la gloria o il barcone
perso in mezzo al mare
ed i disperati all'ombra degli alberi
lungo i viali che aspettano qualcuno
per due o tre ore di lavoro
che posto hanno nel grande disegno divino?
E quelli che hanno sempre ragione
che hanno capito tutto
e quelli che hanno le risposte
ma non capiscono le domande,
quelli che si piantano aghi nelle vene
quelli che si strozzano per troppo cibo
e quelli che hanno fame,
che posto hanno nel grande progetto divino.
Quelli nati dalla parte sbagliata
e quelli che vivono e non sanno di essere
mutazione genetica
e quelli che hanno l'amore
ma non lo sanno dare,
e quelli che hanno denti forti
e nulla da azzannare,
e quelli che predicano bardati d'oro
al cospetto della miseria più nera
senza che il sorriso svanisca
mai dalle loro labbra
che posto hanno nel grande disegno divino.
Quelli che uccidono per una risata,
quelli che la vita l'hanno già tutta sprecata,
quelli che non sanno da che parte stare
e si guardano intorno con aria smarrita,
quelli che cercano tra i nostri rifiuti
la loro buona giornata,
quelli con l'anima graffiata dai giorni
e dalle notti fumate e bevute
e quelli che non ricordo
ma che ho pensato almeno una volta
dentro e fuori il mio personale Inferno,
che posto hanno,che posto abbiamo,
tutti noi nel grande disegno divino?

Alibi
Possiamo andare avanti e indietro io e te
lungo marciapiedi bagnati di pioggia o dove siamo
a rubare le parole in bocca alla sera
per non finire buttati nella nottata
che si è perduta già in quello che ti volevo dire
ma non ricordo.
Mi mancano le tue mani anche se me li sento addosso
perché non sono con te e cambio il tuo posto
con il primo che mi rinverdisce il cuore,
lo sai che il tempo passa e noi siamo testimoni
dei nostri stessi delitti e non voglio più
stare lì a spiegarti tutto a giustificarmi
le lacrime e i rimorsi,non voglio più
spiegarti i miei silenzi come fossero
piantine di una città in cui ti sei perso,
no,non chiedermi la strada per arrivare a capire
chi sei con me,chi vedi quando mi guardi,
non posso più raccontarti gli anni che ci siamo persi
restando insieme contro tutto e tutti.

Frammenti di terre instabili
Come frammenti di terre instabili
ci troveremo prima o poi
a fare i conti con tutti i giorni
che non abbiamo vissuto mai,
restando lì a parlare a pensare
a quanto amore potremmo fare
senza amare
oppure amando troppo,
chiudendo finalmente il conto
con tutto quello che potremmo avere
senza cercare.

L'addio
M'avessi almeno incenerito il cuore prima di andare via,
non sarei qui ora a chiedermi quale risposta
darti se caso mai ribussassi alla mia porta.
M'avessi rubato tutte le parole quelle del dolore
e quelle del godere non cercherei altre compagnie,
mi cucirei le labbra se tu m'avessi almeno
detto basta invece di piantarmi gli occhi
sulla schiena perché ero io quella che si è arresa.
M'avessi almeno legato le gambe oppure fatto vedere il mondo
adesso potrei starmene seduta a scriverti lettere di fuoco
per poi marchiarti della mia pena come del mio nome,
così senza pensarci molto ché il rimorso è sempre in agguato
per ogni addio anche quello subìto.

Quiete
Fammi ritornare
Costola nel tuo fianco
A riposare.

Paura
Ti ricorderai dei miei silenzi
Assurdi alle tue orecchie
E che vuoi capire
Metti in fila le mie idee
E cerca una mediazione
Tra quello che siamo noi due
Ed io da sola chi sono
Se mi guardo allo specchio
Chi è che vedo
Oltre il silenzio a passo svelto
Col vento in poppa
I capelli negli occhi e tu chi sei
Mi chiedi ancora quante volte
Potrò soccombere al futuro
Ed aver paura.

Rosa
Per tante cose che ho dimenticato lascio i tuoi occhi
a nuove immagini di me che ti facciano capire
che c'è stato un tempo in cui ero davvero io
a farti fiorire ai giorni e la notte rinchiuderti
anche per proteggermi.

Per le parole che mi son rimaste in gola
per poi dire quello che non volevo dire,
perdonami in silenzio ed io non imparerò a mentire
saprò andare e ritornare sempre per la tua meraviglia
e tu mi accoglierai sempre con una rosa.

L'impazienza
Di incomprensioni e attese
Di macchie sulla pelle
Poi ti verrò a cercare
E giorni buoni
E giorni da dimenticare
Donne incinte promesse di futuro
Calci in culo nervi a fior di pelle
E baci al volo
Giorni vuoti e notti senza stelle
E matrimoni falliti
Unioni senza patti
Prestiti di soldi e di tempo
A perdere come ombrelli
Come chili e amori
Perdita di vita spreco di sangue
Spazi temporali maniaci dell'igiene
Occhi di colore diverso
Amori bilingue e mal di denti
Pulizia del corpo come di una casa
Mani pulite e discorsi senza senso
Sul vero senso della vita
Notizie contrastanti sull'ultima razzia
Films alla televisione e mal di testa
Tra noi c'è troppo tempo steso ad asciugare
Decisamente te ne vai
Sbattendo troppe porte
Giorni e notti e poi giorni ed ancora notti
Fiera delle vanità e dell'impazienza
Troppi anni troppi denti
Troppi amanti immaginari
Troppa impazienza.

Se ci sei
Se ci sei batti un colpo
sul dolore del mondo,
facci fuori tutti
che nessuno abbia scampo
se ci sei.

Se ci sei
c'è troppo sole
e se non ci sei
e tutto in questo solo istante
già passato,
allora anch'io
non sono che un sogno
mai sognato,
grumo di vita
mai partorito,
parole mai articolate
se non ci sei.

Se ci sei batti un colpo
chiodo per chiodo
polso per polso
anche per me.

Ti sento
Sono qui
il cielo è un altrove
che posso solo immaginare
però ti sento,
respiro limpido sulle mie labbra,
vento leggero tra le mie braccia,
ombra che gioca con la luce
nella mia stanza,
ti sento.

Sangue
Questo sangue è ancora caldo
Mi girano in bocca ore d'amore
E frasi a fior di labbra
Come quando ti dissi
Porta glicine sulla mia tomba
E tu ridesti senza capire
Che anche quello sottinteso
È un crudele addio.
Questo sangue è ancora caldo
E non ho particolari meriti
Da mostrarti o fingerti addosso
Per essere migliore
Di quello che potresti immaginare
Andandomi a cercare per strada o per mare
Quante delusioni ti devo contare in tasca
Perché tu possa capire
Quando davvero è il momento di andare
E poi sono partita anch'io all'alba
Di un giorno che credevi nostro ed era solo mio
Come quando ventre proteso al mondo
Sono nate le mie figlie e non ho avuto merito
Se non proprio nel sangue
Dolce al sapore e viscido al tatto
Che mi tradirà in giro per il mondo.

Soffice sul cuore
Soffice sul cuore
leggero dolore
al margine delle linee
sulla mia mano,
amore ti chiamavo la notte
ed al mattino eri già in strada
a raccogliere i cocci
di quello che credevo fosse il mio sogno.
Velo sugli occhi amore,
io non so più chi sono e chi sei
ma conto i passi che ci separano
ed i minuti che basterebbero a raggiungerti
se fossi possibile da individuare
in mezzo alla folla che non mi commuove.

Istantanea
Nessuno me lo ha detto mai
Con quanti nomi chiamai la disperazione
Quando non avevo niente
Ma anche quel niente aveva diritto ad un nome
E a tutta la mia comprensione
Come uno che sa da che parte andare e và tranquillo
In fondo ad un bicchiere
O lungo corridoi d'agonia avanti e indietro
Ah,se solo avessi un euro per tutte le volte
Che mi son sentita sola
Potrei girare il mondo ed essere straniera
Dentro gli occhi di un'altra madre
Disposta a sopportare i miei errori
Portandoli al collo come trofei
Questi pezzi immondi della mia vita
Queste esperienze nuove che mi portano
Ancora in fondo ad un pozzo
A scavare.
Nessuno me lo ha detto mai con quali nomi
Ti chiamai l'ultima notte
Per poi lasciarti andare via senza più lacrime
Con fuoco sacro in fondo agli occhi
E tutte le promesse che ti ho fatto dopo
Quando più nemmeno potevi sorridere
Della mia debolezza.

Insieme
Come milioni di granelli di sabbia insieme
Però da soli siamo nulla
E ragioniamo male ed ogni dolore
E multiplo di altra solitudine
Tu sai di me quello che conviene
Al tuo essere maschio in respiro e ancora
Perché non sempre è lieve
Restare in due che fa l'insieme
E vivere nei miei silenzi
Non può essere più duro che vivere nei tuoi
Per questo le mani si incontrano ancora
Ed i corpi si riconoscono al buio
Tra una preghiera e un sogno.

Di più…
Vorrei darti di più di tutte le parole
I gesti di questa giornata che poi non è stata così male
Ed un bacio di buongiorno in cambio della tua notte
E poi vorrei darti le mie lacrime su un piatto d'argento
Per non farti sentire sola con tutto quel dolore addosso
Ed il sonno vero che non arriva.

Vorrei darti di più del sangue più di tutti questi chilometri
Come fili attorcigliati intorno al cuore
Vorrei farti del bene senza ballare sul tuo dolore
E cantarti in bocca sussurrandoti il mio nome sulle labbra
Io sono quello che tu vuoi io sia
Non cercarmi dove non c'è poesia
Ma dove ti prendono in giro se guardi le stelle
Ed hai tatuata la mappa della vita tutta sulla pelle.

Tenebre
…ma cosa importa parlar di stelle
a chi non conosce nemmeno la propria pelle
a recapitare versi avanti e indietro
un po' come svuotare il mare con un cucchiaio
e credere all'amicizia
perché scambio di parole antiche e nuove
e leggersi come i Tarocchi l'umore
tentando di non mentire
per una luce d'onestà che aiuti a camminare
in questa tenebre.

Dietro i tuoi passi
Dietro i tuoi passi
e tra i tuoi versi
a volte a balzi
o trattenendo il fiato
per l'emozione,
tra i tuoi riccioli
in fondo ai tuoi occhi,
preghiera sulle tue labbra,
rosario tra le tue mani.
Dentro i tuoi giorni
che sono già tutti "ieri",
è stato folle sedersi ad aspettare
che fosse miracolo
ancora sentire la tua voce
e non sentirmi così sola
almeno qualche altra ora.
Dietro tutti i tuoi passi
se potessi camminerei,
se non fosse altro dolore
di te io domanderei anche le ultime ore,
per non dimenticare mai la tua Passione
la tua croce,in questa mia vita che corre
ed ancora non saprei dirti dove.

(per Daniela Procida)

Il Filo
Segui il mio filo
le tracce di sangue i sospetti
i giorni come interrotti
da un dolore silente.
Segui il profumo delle mie ore migliori
i pensieri le idee
che a volte perdo per sentieri
o vedo rotolare in dirupi profondi
non lontano da me.
Segui le mie parole
una alla volta fino al cuore
poi un salto dentro a frantumare
quello che resta e non so dire.
Segui le linee sulla mia mano
il destino lo sai è adesso, è qui
nel ventre molle e sazio
del tempo che ho.

Futuro
Pensieri come scale armoniche
Salgono di tono

Vorrei che tu fossi qui
Luce viva nei miei occhi

Futuro che crede nell'Uomo
E spera.

Navigando
Mare sei
Ed io sto navigando
Non vedo terre all'orizzonte
Ed è bello così.

Nei tuoi occhi
Fossi un pittore
saprei dare colore ai tuoi occhi,
fossi poeta potrei descriverli
compositore potrei musicarli
così da non averne nostalgia
quando non ci sei.
Fossi bambino
saprei ancora meravigliarmi
e perdermi nei tuoi occhi
cristallina cascata,
nuotatore mi ci tufferei.
Fossi pianta parassita
nei tuoi occhi meschina,
getterei le mie radici
per non lasciarti più
e vivere della tua vita
e guardare il mondo
e vederlo come lo vedi tu.

Abito qui
Abito qui
ma vivo altrove,
in campi immensi di girasoli,
gabbiano volo sul mare
e cerco spiaggia dove poter riposare
senza più rabbia e noia
a lambirmi il cuore.

Abito qui
ma vivo altrove,
in silenzi sacri in cui potrei morire,
in certi colori che cambiano
seguendo la luce,
nelle facce stanche di chi ha finito il giorno
senza un rimorso
senza un rimpianto.

Abito qui
ma vivo altrove,
nel segno tracciato dall'aratro
ho seminato il mio talento
e mentre aspetto che cresca,
germoglio poi fiore poi frutto,
respiro.

Premier
A prezzi scontati quello che non ha prezzo.
La crisi c'è ma è solo spettacolo
Quello che metti in tavola si vede o non si vede
E poi cosa volete se è così in tutto il mondo
Se il popolo mi ha seguito e creduto
Mi ha fatta santo senza nemmeno avermi bruciato
Qualche merito ci sarà in me
Nascosto da qualche parte o soltanto ai vostri
Occhi pigri toglietevi le bende dagli occhi
Scendete in spiaggia con la bandana
Senza paura poi tutto passa
E che stavolta non abbiamo alleati
Se non altri affamati ai confini
Ma questo non lo dovete nemmeno pensare
Dovete ridere e mostrare bianchi sorrisi
Dovete mandare i figli a scuola
E che le ragazze si facciano notare poco
Che sgambettino solo protette da uno schermo
Non uscite la sera se non in gruppi riconoscibili
Poi se qualcuno vi turba chiamate la Polizia
Che se è la vostra sera fortunata magari l'auto di pattuglia
Ha fatto il pieno e viene in vostro aiuto
Io sono il vostro capo impunito e non punibile
Per questo gioco fate quel che volete
Ma ridete alle mie battute
E fatemi sempre spazio io ho un paese da modernizzare
La crisi se c'è non la dovete vedere
Colui che vede è in malafede uno che mangia bambini
A colazione ed ha donne brutte al suo fianco
E non capisce il bello di avere intorno ballerine
Anche in doppiopetto pronte a soddisfare
Ogni mio desiderio
E fate come me,impiccioni e teste vuote
Che non sapete il bene che vi ho voluto
Fate come me,fatevi i fatti vostri.

Amore
Potresti essere zucchero filato
In bocca ad un bambino,
oppure pioggia battente
sulle mie finestre,
ombra che si confonde nella notte
primo raggio di sole,
potresti essere amore
libro appena letto
foglio portato via dal vento,
potresti essere il più fedele
dei miei rimpianti
adesso qui che mi conto
i capelli bianchi e so che ti confondi
e ridi come un fanciullo
ignaro del futuro.

Migrazioni
Non immagino voli
ho appena appeso le ali,
angelo così carnale
l'ultimo volo mi è stato fatale
o forse no;
continuo a passo d'uomo
a bere vino
e spezzare il pane,
a cercare il prossimo
da amare,a mostrare i polsi
come altri milioni,
non finiranno mai i chiodi
né il legno per le croci,
non finiranno i migranti
né le migrazioni,
non finiranno i canti
né le maledizioni né le preghiere
avrà sempre terreno fertile
la disperazione.

Fuggendo
Occhi negli occhi
E quale verità mi hai nascosto
Intorno a me già moriva la notte

Io avrei voluto che il tempo
Passasse uguale per tutti
Invece io invecchio
Più velocemente
Delle tue fughe

La vita è così
A morsi e baci
Corse e affanni e scuse
Promesse e bugie
Avrei solo voluto essere
Più giusto delle tue fughe
E non voltarmi indietro mai
Mai incontrare gli occhi dell'assassino
Sentirmi tradito dalla tua voce
E mischiare il veleno dei tuoi no
Con il nettare dei miei consensi
E perdere anch'io non solo te
Fuggendo.

Signore in giardino tra fiori e tazze di tè
Conoscete voi,
nei vostri giardini tra le rose
ed il glicine e da lontano
l'odore del mare,
il sapore dolce dell'assenzio
quando scende giù in gola
e tutto scompare dalla mente
dopo quell'attimo di bruciore;
scompare l'odio,l'invidia
gli affanni il carico degli anni
che non si può tirare giù
a colpi di bisturi,che non si può
diluire scomponendo le parole,
un sorso lungo in gola
e se c'è peccato
poi si perdona.
Belle signore in giardino
a bere il tè e a mangiare biscotti alle mandorle,
se c'è un dio ancora orgoglioso
della sua creazione ci sta guardando
senza scuotere il capo,
capite bene che è nostro l'errore
e poi hanno scoperto,di recente,
che l'invidia fa male come un dolore.

Confessione ai miei tre lettori(Tinti,Massimo e Anileda)
Altro da me mi siedo
Lo specchio non mi sorprende più
Conto i capelli bianchi
E mi addormento
E poi sogno gli anni in cui
Portavo capelli corti per praticità
E mia madre lavorava la lana al telaio
E rideva del mio sonno bambino
E il sabato c'era brodo di carne
E pane di fascine
Le comiche alla televisione
E si giocava per ore
A fare i grandi
Fingendo di guidare auto potenti
Ed io ero sempre il passeggero di qualcuno
Magari è per questo che non ho mai preso la patente.
Altro da me io sono il mio dolore
Condensato in respiro gelato
Quanto tempo e non sembra ancora vero
Quando dissero:la bambina non vede bene
Ha bisogno di occhiali invece era la dislessia
Che non mi faceva leggere le letture del sabato
Né scrivere il mio nome senza errori
E giorni e mesi di umiliazioni
Poi l'aiuto disperato e matto di un' insegnante
Giovane e buona e la disponibilità della mia mamma
A lasciarmi a scuola fuori orario
Perché da questa figli stramba uscisse qualcosa di buono.
Altro da me io scrivo per due tre lettori appassionati
E li porto nel cuore
Sulla mia testa sono corona.

L'anno necessario
Ormai lo sai
ogni mia parola è tua,
raccolgo immagini nella memoria
sperando che mai il vento
spazzi via tutto.
Chissà magari avremmo potuto
scrivere insieme un discorso sull'infinito
o semplicemente guardare le bambine
giocare al sole,e forse avremmo riso
io e te del tempo che passa
e fa strage di noi,
dei giorni dei mesi e degli anni
che si portano via lentamente
la vita.
E no,che non c'è stata l'ora, il giorno
l'anno necessario per dirsi tutto
e poi voltarsi indietro cercando di vedere
la strada fatta e presagire,
la strada da fare. 

Certi angoli del cuore
Sono lenta a capire
forse è ingenuità
ed alla mia età non è un bene,
come non è bene
questo parlarsi addosso
e benedire,
questo cercare risposte
dove non ci sono,
forse non è bene
giocare con le parole,
inventare caroselli
costruendo sulla sabbia castelli
che mai potrò abitare,
ma ci sono angoli del mio cuore
che ancora devo conquistare.
 

In ogni cosa
In ogni cosa
Un gesto un respiro
Di qualcuno che non sono io
Vorrei che fossimo come
Le dita della stessa mano
E fisso lo sguardo su quello che sei
Oltre me
E ti conosco
Ti riconosco ogni giorno
In ogni cosa
Mare spiaggia e sasso
Voglio ritornare a sentire il mio corpo
Presente a me stessa
Ed in ogni cosa.

Tra cielo e terra
(venite con me)

Tra cielo e terra
Granello di sabbia
Goccia di pioggia
Alito di vento
Foglia già caduta
Ramo proteso al sole
Padre e Madre
In attesa
Uccello senza gabbia
Libero in volo
Specchio rotto senza sfortuna
Passo svelto di un ritorno
Buono nella notte
Ed è paura
Pianto di sgomento
Scala senza gradini
Bibita gassata poi
Vino d'annata
Volterra al tramonto
I versi di Hikmet
Di Pessoa di Neruda
Il dolore di Ungaretti
Poi Lorca
E tutti gli Amici
Se vi portassi con me
Tra cielo e terra
Margherita e petalo
Pesce rosso sono
In anfora di vetro anch'io
E libri su altri libri
E quaderni bianchi
Figli recalcitranti
Amante svuotato
Venite via con me
Tra cielo e mare
Lingue di fuoco
Ancora per poco
Stringo la mano al nemico
E Voi venite via con me.

L'orizzonte
Nessuno squarcio all'orizzonte
Eppure ti vedo come sei
Come sei stata
Rivedo gli occhi tuoi
Alla fine
Profondi pozzi di dolore
Dove si specchiava la mia
Impotenza
E quella donna figlia
Che ero stata insieme ai miei fratelli
A prenderti la vita a brandelli
Perché i figli fanno così
Senza vera cattiveria
Ti rubano le ore dei giorni
Anche quando le offri a piene mani.
Il mio orizzonte è la vita che mi resta
Un giorno ancora e poi un altro
In una solitudine che non fa paura
Se ripenso agli occhi tuoi
Mai rassegnati nemmeno quando
Non ti ha presa la morte
Ma sei stata tu a lasciarti andare.

(alla mia mamma,donna forte
Che riusciva almeno per me
Ad essere poesia)

Se il dolore…
Se il dolore è catarsi
Allora siamo tutti puri

Il bambino appena nato
Il vecchio ormai sdentato

Il ragazzo che si è guardato dentro
E non ha capito
La bella donna che si guarda indietro
Senza rimorsi
Siamo tutti puri
Se il dolore è catarsi

L'uomo che è uscito al mattino
Carico della notte e nato al giorno
Non è rientrato cannibalizzato dal lavoro
Che per un po'l'ha nutrito

Lo stupido ventenne che uccide e si uccide
Ebbro di vita e birra
Forse 60 anni fa sarebbe morto in guerra
Il dolore l'ha purificato

Attraversare il dolore
È l'unica purificazione.

Carnevale
Metti ordine nei miei pensieri
Prenditi tutto il tempo che vuoi
Quello che puoi spendere per me
Che ti regalo silenzi in onde medie
E parole come coriandoli
Per questo eterno Carnevale
Ridere e godere un giorno su mille
Tanto poi si può ricominciare
Sempre e ancora
Fino a quando poi la Morte
Ci ruberà gli occhi
Ci fermerà le mani
Ci chiuderà la bocca e sarà tempo
Di zittire il dolore
E sarà luce nell'ombra
E orma del tuo corpo ancora sul mio letto.

Le rose di Cristina
Semino e raccolgo
Tolgo la gramigna
Annaffio l'orto
Ed i ricordi sono siepi
Sono le rose di Cristina
Che ridono in faccia
All'inverno
Perché niente è come sembra
E vista da lontano
Sono anch'io
Una bella persona
Posso dire cose intelligenti
Volendo e crescere
Figli sperando che poi
Non vadano in giro a far danni
Semino e raccolgo
Quello che sono ogni giorno
E spesso le erbacce
Hanno la meglio.

(ascoltando le cattive notizie
del tg,non so come mi è venuta
in mente l'immagine della rosa
di Cristina ,postata sul suo blog
bella e fiera ,rigogliosa in pieno
Inverno,sembrava ergersi contro
tutto e tutti.
)

Quanto tempo
Quanto durerà
Quanto mi resta
Se poi non mi basta
Un giorno in più
Oppure è un giorno in meno
Eppure consumo così poco
Occupo un minimo spazio
Se mi concentro magari sparisco
Quanto tempo ho
E che qualità di tempo
Mi tocca se rinuncio a bere e fumare
Se faccio ginnastica o l'amore più spesso
Se mi apro alla gente o rimango la stronza di sempre
Quanto tempo ho ancora da sperperare
Da buttare lungo i marciapiedi
Per dare consigli ai figli
Quanto tempo mi resta per mettere in fila i passi
I rimpianti i rimorsi
Quanto tempo di notte ancora con gli occhi al soffitto
Chissà se ho nascosto bene il mio delitto
Quanto durerà chissà se questo ticchettio che sento
È il battito del cuore o il passare del tempo.

Poi…
E poi
si resta come sospesi
tra il dire e il fare,
si trattiene e il respiro
per poi riprendere a respirare,
è passato come un vento leggero
tra le foglie di un qualunque Aprile,
è scappato sulle scale
come un bambino atteso
per un nuovo gioco giù in cortile;
sorriso in un pensiero,
vena che pulsa
lungo la gola protesa,
il dolore.

Ancora voli
Di certi voli a mezz'aria racconto
Angelo caduto da tempo
Mi guardo le ali spiumate
E cerco vita nella vita
E parole in scatole cinesi
Per non essere ombra
Tra i corpi che pure mi sfiorano
Quando cammino vuoto a rendere
Incanto dell'antico pudore di dirsi
Quello che brilla nel cuore
Oro su oro qualche scintilla
Nel rosso bagliore di un tramonto
Di periferia dove la gente si attarda
A rientrare per non finire il giorno
Nello stupore di esserci ancora.

700 Giorni
A volte conto i passi dentro casa
quando sono sola e non
parlo da ore,
altre volte lacrime improvvise
accendono il dolore
che si
ripete in altra morte
mai mitigato da vita nuova che palpita
e cresce
ancora.
Le campane,le strade
gli occhi le mani le piante
e gli alberi,
tutto si muove intorno
ancora ancora ancora
ma sono già 700 giorni
senza te
e per me è come se
si fosse posato un velo su ogni cosa
e non
è velo da sposa.

A sua immagine
Per tutto l'amore
reso possibile
dall'amore che è stato
l'uomo si è fatto uomo
nel bene e
nel male
scegliendo poi
affascinato dal male,
sfiancato dalla corsa
per la vita.
La memoria è labile
come a volte sentiamo
sull'anima
l'impronta di Dio
e se gli occhi vedono ancora
è perchè hanno visto
e
se i cannoni sparano ancora
è perchè i cuori non hanno capito.

 Ieri
A.

Siamo qui
di passaggio
non vivi abbastanza
per sopprimerci
non morti abbastanza
per non sentire
sofferenza al risveglio
ed illusione di
camminare ancora diritti.


Oggi
A.

6milioni
di chiodi piantati
nel cuore
di un’umanità
condannata
a sopravvivere
al male assoluto.

Tinti Baldini e Maria Attanasio

Nel giorno della memoria (27 Gennaio 2009)e per tutti i giorni a venire
Rivisitazione condivisa di alcuni versi già inviati da Maria.

Per Eluana
Dormi il tuo sonno senza sogni atroce,
crocifissa senza croce
a giorni e notti
che non sono vita,
all'ergastolo condannata
da qualche politico
convinto di poter scegliere
tra il bene ed il male.
Tira le sue carte da gioco
sulle tue gambe che non camminano
sulle tue braccia inerti
e nulla stringi tra le mani.
La suorina di turno,
ti lava e ti rigira
chissà se la tua galera
vale il suo paradiso
ha gli occhi grandi
e grande il sorriso,
retta dalla fede incrollabile
di chi davvero crede
che la vita sia un dono
e se ne compiace.
E questo stesso dono
ti è stato dato e tolto
forse per lo stesso motivo
che ancora ignoriamo
ma tu se puoi perdona lo spavaldo,
il guerriero indomito
con la sua bottiglia d'acqua senza senno,
il politico buffone,
l'inclemenza di ogni Corte.
E di noi che stiamo a guardare,
la sorte.

(un pensiero al Signor Englaro
Che vede sua figlia morire ogni giorno)

Per quello che non si vede
Per quello che resta tra le mani
addosso nel cuore e per quello
che nemmeno c'è oppure
al momento non si vede
e si fa immortale
come il cambio di stagioni
come l'amore per i figli
come la speranza
come la preghiera.
Per quello che non si vede
e fa male ,ferita perenne che spurga
nel cuore millantate passioni,
e ci fa giovani e vecchi
amanti e infedeli
e ci fa ridere e gridare
e piangere e mettere in giro
parole di fuoco di pietra
piume e cristalli ,
forse per questo e tant'altro
si scrive.

Ancora pioggia
Ancora pioggia a bagnare i balconi
le strade si inondano, da qualche parte
diventa fiume,travolge alberi
auto uomini e cose,
inonda i campi la pioggia
devastando i raccolti
come se venissero fuori i morti
la terra rivela radici di quelli
che erano alberi ,e sembrano
animali ammazzati per niente.

Ama ancora
Ama ancora e si fa notte e nella penombra
c'è già il buio del cuore quello che non comprendi
è che sei sola e non hai gambe
e non hai braccia possibili a trattenere il vento;
abbracciami più forte io non ho che la notte
ed anche tu che mi somigli così tanto
mi hai buttato negli occhi virtù
che non mi appartengono,non c'è futuro
non c'è passato io sono quello che pure sono stato
e tu chissà dov'eri,
Ama ancora in fondo è solo vento
passerai prima o poi ed il futuro
avrà un colore solo ed io lo riconoscerò nei tuoi occhi
e mi vorrai come ti vorrò
senza paura.

Male comune
Sono così
E tu forse mi vedi
Raccogli pezzi dei tuoi pensieri
E me li offri
Calendario dei giorni che verranno
Questo anno di buoni propositi
Che non manterremo
Perché siamo così
Indolenti e fragili
Entrambi legati a quel poco o tanto
Che abbiamo
Consumati dall'ansia
Dal peso del vivere ogni giorno
E sapere che è un male comune
Non ci consola.

Dipendenza
Potere immenso hai
ma non concedi niente,
sei nei giorni e
nelle notti
peccato ostinato
pentimento non goduto.
Io dipendo da te
che sei il mio male
e tu giochi e rigiochi
con la mia vita,
tiri la
palla del mio essere
contro il muro del tuo potere.
Potenza sei di
dipendenza
vizio crudele,
male celato agli occhi dei pigri
e poveri di
spirito
che pure mi vengono incontro
con un sorriso.
Sei amore ed odio
per la mia immagine
che non riconosco e non perdono.
Sei assenza di
ogni speranza
eppure con te devo convivere
e farmi forte della tua
forza
se almeno voglio provare a vincerti.

Avanspettacolo
Ridete ancora buffoni
tronfi e sicuri delle vostre
azioni,
ci invitate ancora a consumare
per mettere in moto il paese
avete bisogno della nostra fame,
fame di avere anche quello
che non
riusciamo più a desiderare.
Ci avete prosciugato l'anima
adesso non
sappiamo più sognare,
ridete ancora buffoni
intenti a scambiarvi
insulti
invece che opinioni,
ballate sul futuro dei nostri figli
al
ritmo della marcia funebre
dei vostri miti consigli,
adesso che non ci
son più ossa
da spolpare,cavateci il sangue
per venderlo al miglior
offerente
tanto noi siamo il popolo,siamo la gente.
Quando vi garba
siamo cattolici ebrei musulmani
siamo il popolo della Striscia
siamo la
vostra coscienza senza macchia,
quando vi garba siamo ricchi poi
poveri,
abbiamo risorse illimitate
siamo figli di dio dei fiori
o
semplicemente figli di...
siamo alla frutta ma non sia quella esotica
siamo fatti e sfatti dalla vostra retorica.
Ridete pure,ridete fino a
scoppiare
danzeremo sulle nostre stesse bare
quando non ci sarà più
nulla da dividere e moltiplicare
saremo noi a ridere.

Ho fatto la mia scelta
Continuerò a coltivare parole
a nutrirmi dei
versi degli altri,
questi amici lontani
chiodi di garofano nel cuore
mi
profumano l'anima;
cullerò in me la memoria
di chi mi mancherà per
sempre
ma non mi abbandona.

8/12/08
Seduta su uno scoglio guardo il mare
ho di fronte il Vesuvio
e mi accarezza il sole con il suo tepore
poi un vento gelido increspa il mare,
mi arriva alle spalle
vigliacco come ogni dolore;
sai penso spesso che le nostre malinconie
insieme,quasi facevano un'allegria leggera
in corsa nell'aria,portata da fili invisibili
da un punto all'altro delle nostre distanze.

A piccole spinte il cuore come può
fa il suo lavoro,
il sangue continua il suo viaggio
nutrendo il corpo di vita,
ma l'anima tace
costeggia i muri della coscienza
cerca la fede,
ma quante morti
e così poche resurrezioni.

Un dolore piccolo
Quante lapidi sul ciglio delle strade
come croci piantate sulla riva di un fiume,
e quel fiume è anche il mio sangue
e la riva il mio corpo disteso
proteso indifeso e tenace
a cercare riposo anche dove non c'è pace.
Vanno i giorni ad uno ad uno
strappati tutti dallo stesso calendario
che è il destino di ogni uomo
sabato domenica lunedì
poi qualcuno cercherà un dolore piccolo
per nascondere un dolore più grande.

La preghiera

E’ nel lavoro di ogni giorno la preghiera,
nel mettersi in fila in attesa
della vittoria o della resa,
è nelle mani di calce
nel sapore del pane,
nelle vite spezzate
per uno stipendio da fame.
E’negli occhi di chi rimasto solo
chiede giustizia
e va avanti facendosi scudo
della propria tristezza.
Maria Attanasio

E’ su quelle facce gonfie
dal peso e dalla paura
che aspettano la domenica
senza contare minuti e suoni
chè il lavoro è compagno
e nemico, grido e dolore.
E’ nel motorino lasciato
come sasso sull’asfalto
orma di vita attesa
che ci parla di voi
e dei vostri figli
frutti appesi ancora
ad alberi spogli.
Tinti Baldini

Appassionata
D'estate fuori al balcone
seduta ai piedi di mia madre
un caldo oleoso mi attraversava
come il rumore delle Vespe giù in strada
e la televisione invadente dei vicini,
il sonno arrivava piano piano
insinuandosi tra le pieghe della giornata
ma io non cedevo,non potevo perdere
nemmeno un istante
di quel giorno che era stato mio,
del lento parlare di mia madre,
nemmeno il silenzio che allora non sapevo pesante
delle cose non dette,volevo perdere.
Allora non lo sapevo
che il tempo scorre lento solo a giorni
che sono veloci gli anni
soprattutto quelli che non ti senti addosso
o fingi di aver smesso
come vestiti ormai vecchi.
Io pensavo alla mia vita
come un cerchio già chiuso
con me seduta ai piedi di mia madre
in quell'istante che era il mio "sempre"
tutta la mia gioia tutto il mio dolore
di un futuro che non sapevo immaginare
appassionata com'ero delle parole
che mi crescevano dentro ma poi non sapevo dire.

Tre croci
Tre croci
tre mesi impalati
all'incrocio del cuore con l'anima,
tacciono tutte le voci
e si fa mistura di sale
la pioggia sul viso cambiato,
solcato da una ruga nuova.
Tre mesi di spine
sulle mie rose fuori stagione,
nel pianto che sale
nel corpo che si fa scudo
e non tollera più nessuno.
Tre croci
ma sono mille i passi leggeri
che mi fanno compagnia nella notte,
sono i miei pensieri che raccattano i tuoi
tra le parole dette e quelle rimaste sospese,
recise dal tempo tuo breve
tra la gioia e il dolore del vivere.
Tre croci da portare in giro
tra la folla e il mistero che tutti seduce
e sperare che alla fine ci sia Luce.
x Daniela

Adesso
Adesso
nella luce cammini
offri perdono
a piene mani
e sai
perché nessun mistero
ignori.
Tutto sei
perché possiedi
corpi non tuoi
e pensieri di cielo
pensieri di mare
un tempo su fogli
come barche a navigare
lasciavi andare.
Adesso
sei nella pace
nessuno ti conquista
nessuno da conquistare
e voli ed echi di risate
ti arriva ,lo so
il sudore di giochi
da bambini,
e sassolini nelle scarpe
e lanci di aquiloni
simili a comete.

Prima dell'amore
Non ricordo
all'improvviso
non ricordo
non parlo
il dolore è schianto
che produce rumore
ed immagine
di me stessa
ricurva arco di me
che anela
all'intorpidimento .
Stanotte dormirò
dimentica di me
il sonno del giusto
nessun peccato
a fare da richiamo
lamento nel buio
di tutto ciò che ero
prima dell'amore.

(ispirata ad un pensiero di
Mimma Luise)

Rose Rosso Sangue
Con pochi euro puoi vaccinare un bambino
che in un mondo così strano
può ancora morire di morbillo
perché nato sotto un cielo sbagliato,
quasi sette milioni di italiani
a rischio povertà
intanto cattivi ladroni e ricchi signori
governano il pianeta
e non c'è verso di far cambiare giro alla fortuna
secoli interi di peste dal nome diverso
e ragazzi scheletrici agli angoli di qualche via
nelle vene veleno a buon mercato
ballato fumato schiantato
in corsa nella vita contro la notte,
deve pur esserci una spiegazione
a tutto questo mettere croci lungo le strade
e mai nessun colpevole che mostri il segno dei chiodi.
Nessun pianto sacro o antico nessuno spago
così potente da tenere insieme il mondo
armato e moderno tanto che puoi saltare in aria all'osteria
perché ti tocca di essere nel posto sbagliato
nel momento meno opportuno per essere umano,
oppure stai facendo solo il tuo dovere
ma questo non ti può salvare.
E poi nella notte qualcuno nasce gridando il suo stupore
qualcun altro muore negli occhi ha la sorpresa
il dubbio l'angoscia la resa,
e non sa ancora l'origine del male
magari sa soltanto che c'è una luce da attraversare;
ma perché qualcuno dall'alto del suo potere
che sia temporale o spirituale
logorante o provvisorio che sia uomo o semplice animale
con scintillante sorriso in abito elegante
ci offre rose rosso sangue?

Di sperare
Ci sono dolori che sali e scendi come scale
e giorni che sembrano non passare mai,
le serate si allungano nelle nottate
passate a girare gli occhi su più canali
con immagini di vita così strane
tra il vero e il falso
quello che puoi toccare ed il virtuale
come questo mandare parole
come fossero messaggi imbottigliati
affidati al mare ma che restano ancorati
nei pensieri perché di sperare
non si smette mai.

Stelle
Stelle cadenti in cielo o gigli nei campi
api ronzanti aerei o missili
o solo uccelli a svernare il dolore
da qualche parte
in voli migratori verso il calore;
ho questo freddo addosso che va e viene
l'Autunno che prepara l'Inverno,
la pioggia che anticipa la neve.
Stelle ,stelle quante ne vorrei
negli occhi e tra le mani
vorrei che fossero parole
segni permanenti sui fogli,
a volte vorrei essere
un neo o una cicatrice,
sul corpo e non sul cuore,
di chi ho amato a perenne ricordo
che nulla è perso
di quel che ho donato.

E intanto scrivo
E' più freddo stanotte
la brina sull'erba domattina
calpesterò coi passi svelti
di chi non sa dove andare
eppure va,
va a chiudere i conti col passato
per vivere il presente
proprio ora che ogni ricordo
è un brivido lungo la schiena.
Quello che è stato sono io
coi pugni chiusi come un feto
galleggio in ciò che sono
e aspetto che mi partorisca un altro sogno
e intanto scrivo…

Mia madre a trent'anni
Guardo una foto di mia madre a trent'anni
è uguale a come sono stata anch'io:
ridente con lo sguardo lontano come perso
dentro un futuro che non è mai
come speri e quello che poi hai
e sempre meglio di niente.
Siamo state sempre così accomodanti
coi guai e le pedate,la tosse
le malattie esantematiche
ed i figli da crescere che poi davvero
non crescono mai e poi ritrovi nei loro anni
tutti i tuoi giorni ,e così ti illudi e speri
di non morire mai.

A Cristina e a Tinti
Il glicine e le rose
parole come perle
una solitudine che arriva da lontano
quando gli uomini sono già andati via
e le storie che si ripetono
nell'odore del caffè
sento perfino l'odore del tabacco
e disegno nell'aria i vostri volti
miracolo della mia speranza.
Gli addii e le assenze
la pioggia che batte sui vetri delle finestre
e poi il profumo di terra buona,
il volto un po' scavato dalla fatica dei giorni
il corpo svelto di chi non conosce noia,
alba e tramonto nel petto a far da coro
ad una vita che vi sorprende ancora.
Voci amiche sul filo del telefono
lo so che le strade sono spesso in salita
e questa fitta al petto
la sentiamo tutte almeno una volta al giorno
per le cose non dette
e quelle già viste,grazie a voi
ora so che anche nel dolore
può esserci vita.

(eventuali riferimenti ai versi di
Cristina o Tinti sono voluti e
per questo mi scuso)

Perdendo tempo
Mosso da nuova vita mi sento impetuoso come il mare
oggi è un nuovo giorno da consumare
e traccio poi un segno sul mio immaginario
calendario,tante belle parole ma nessuno mi toglie dalla mente
che sto perdendo tempo.
Mezz'ora per comprare due chili di mele e un'insalata
è scaduta un'altra rata di non so cosa,
l'insegnante di religione mi vuole parlare
corro scuola-signora sua figlia non sa pregare-
-lo credo bene,rispondo,non ha ancora nulla da desiderare
e quella riprende a salmodiare-non come ai nostri tempo,dice,
che non avevamo quasi da mangiare-
ed io penso che lei potrebbe essere mia madre,
ed io sto perdendo tempo dentro un lavoro
che non mi vogliono pagare
per quello che vale cioè il mio sangue
che continua il suo giro discreto
permettendo al cuore di continuare a fare da motore,
ed intanto perdo tempo salendo e scendendo scale
sorridendo come si conviene a chi incontro per strada
facce che mi dimenticano e dimentico,
ed intanto sto perdendo tempo
mentre mi costringo a leggere teorie strane
di un teologo tedesco che ha fatto carriera
ed ora vive in modo principesco parlando del bene e del male
della fame nel mondo e di come e quando dobbiamo copulare.
Intanto fuori piove è quasi ora di cenare
niente di nuovo al telegiornale
sembrano le notizie di ieri
nel mondo ci si continua a scannare.
Eppure noi due dovremmo parlare
di questa crisi latente di come non si tradisce il compagno
ma il progetto comune di una famiglia insieme
poi da soli si continua a frenare.
Sto perdendo tempo
la fedeltà è pigrizia, mancanza di occasioni
come se fosse facile distinguere tra sesso e amore
senza peccato perché darsi assoluzioni.
E sto perdendo tempo
se mi vedi in azione non sono quel che sembro
o quello che vorresti io fossi nei tuoi sogni
o nei tuoi peggiori incubi,
sto perdendo tempo il guaio è che me ne rendo conto
e pago tutto ogni sbaglio ogni rimpianto
ogni rimorso,pago tutto ma chiedo il resto.

Essere e non essere
I luoghi magici da cartolina
quelle palle che a girarle viene giù la neve
la polvere che danza nel filo di luce
che penetra la tenda bianca della tua finestra,
le mani giunte in pace per l'amore di tutti
che non ti piace perché hai sempre voluto
scegliere chi amare e in quali acque bagnarti
mai due vote nella stessa memoria,
nei ricordi il corpo non è più materia
ed ogni cellula si rigenera in quello che sono
adesso in questo momento
che la piena coscienza di me mi fa pensare
che tra essere e non essere
probabilmente è proprio qui che devo stare,
con la tua cartolina da Parigi
ed il mio uomo accanto che non riesco
a tenere il conto dei suoi sbadigli
né delle cicche delle mie sigarette immaginarie
almeno non avessi rinunciato al fumo
per paura del cancro,che poi magari mentre sto scrivendo
qualcosa nel mio corpo mi si rivolta contro
ed io non so da quale porta
del cielo o del mare uscirà
l'angelo della morte per dirmi che è tempo di andare.

Quello che manca
Quello che manca adesso è un letto caldo d'amore
tempestoso come il mare, infinito di cielo
da guardare in due continuando a sperare,
quello che manca è un lento ammirarsi
e scoprire nel silenzio dell'altro uguali parole
e confrontarsi le linee delle mani
e pensare :che bello finiremo insieme.
Quello che manca adesso è la paura di tradirsi:
è così semplice in fondo buttarsi in altri occhi
e soffocare il rimorso dentro risate smorzate
perché nessuno deve sapere
che noi vogliamo innamorarci ancora.

Traslocando
io ti guardo negli occhi
e come rompendo uno specchio
mi aspetto anni di guai
non bastano le parole
troppi anni di scatole
portate da una casa all'altra
adesso che i nostri figli
ci leggono la noia negli sguardi
prova a spolverarli tu
tutti quei libri che pure abbiamo
comprato insieme io mi libero
come farfalla lascio la crisalide
trasloco in altri occhi
ed immagino il velluto di mani
sconosciute.
io non ascolto più quello che dici
né voglio interpretare i tuoi silenzi
ti ho consolato quando era mio il dolore
troppo grande perché tu potessi accudirlo
come un bambino svezzarlo al mio nuovo calore per te
ora apro porte e finestre e la farfalla va
a procurare qualche fine del mondo
o un inizio,spiegalo tu a tua madre
dosa le parole tieni conto dell'età,
i figli mi hanno già vista andare
persa dentro troppe malinconia
per non sapere che l'amore non è finito
sta soltanto traslocando con me.

Voglia di vivere
Da qualche parte nel cuore
zampilla il senso di quello
che doveva essere e non è stato
mi ritrovo ingabbiato in un giorno
che non ho capito e grido
ma nessuno mi sente.
C'è il dolore costante il cercare miele
in parole che lasciano di sale,
il mettere le labbra su ogni ferita,
c'è la vita che imbriglia
come un bambino pretende
tutto quello di cui ha voglia.
Da qualche parte nel cuore
come un coro di alpini
come un vento gelato
che ti arriva da dietro,
come il lento sospiro dell'amante saziato
del fanciullo innamorato c'è la voglia di vivere.

Ricordi
C'era una luce diversa e vento
e rumore di auto che passavano veloci
per strada i bambini giocavano a pallone
sfruttando quel poco spazio sul marciapiede
tra la gente che passava.
Noi giocavamo in strada a nascondino
tra le auto parcheggiate,con altri bambini
ogni tanto una madre chiamava
e fermava il gioco non volendo.
Facevamo soldi finti con giornali vecchi
vestivamo le bambole con quello che restava
dei nostri vestiti dopo che ce li eravamo passati
inseguendoci negli anni.
Qualcuno catturava lucertole
ma non era del quartiere noi siamo cresciuti
con pochi fili d'erba e gas industriali
tra l'Italsider ed il mare
e spiagge contaminate dove era vietato
stendersi al sole però chi poteva andava comunque
a farsi i suoi giorni di ferie tra il traffico
ed il fumo lento delle ciminiere
e gli scogli che sembravano carbone,
sicuro che nessuno avrebbe rilevato l'infrazione
tanto chi controlla il controllore?
Noi si viveva con poco bastava quello che c'era
inesistente tutto quello che non si vedeva
ci si scambiavano i libri come i vestiti
perché la cultura non pesasse sul bilancio familiare
si parlava poco o niente a cena
era l'ora del telegiornale.
Ricordo che ridevamo di niente
stesi sul letto vicino al balcone a prendere il sole d'inverno
dalla cucina la voce di mia madre
ci cullava o ci faceva tremare,
a volte raccontava storie strane del suo paese
dei parenti lontani,di come fratelli
e sorelle si fossero perduti ognuno a rincorrere
la propria sorte,rincontrandosi solo per matrimoni
o morte.
Siamo cresciuti petali di un unico fiore madre
ognuno col proprio dolore tra lacrime e risate
tra la vita reale ed il sogno di sempre
di essere unico corpo unico sangue.
(a mio fratello e alle mie
sorelle)

Stellina
Stellina
un'altra notte si avvicina
e tu che fai
metti a letto la bambina
anche da dove sei,
le calmi il cuore in tempesta
come puoi.
Stellina
come non capire
chi ti ha amato
anche per quello che sapevi dire,
ma non il destino
che come un qualunque servo
ti ha tradito.
Stellina
questa notte s avvicina
qualcuno,anche da lontano,
mi tiene la mano
e come può mi consola,
noi siamo così vicine
mettendo in riga pensieri e parole
e per un po' siamo state meno sole.

(x D.)

Alla Morte
Hai stappato chi amavo dalla mia vita
sento odore di sangue anche sulle mie dita
perché nulla ho potuto fare
se non maledire e poi perdonare.
Ora che mi guardo addosso gli anni
ricapitolo i rimpianti i rimorsi gli affanni,
gli occhi dei figli,il respiro degli amanti
le amicizie foglie al vento come per tanti,
ora non ho nulla da fare
nessun sortilegio per rimediare,
quello che ho dato è tutto ciò che mi resta
quando verrai fa che io sia pronta.
Fa che sia pronta e non disperata
che sia delizia o croce
nuova nascita o ineluttabile fine,
fa che sia poco lo stupore,
che non mi tremi troppo il cuore
nel disinganno.
Fa che sia come per tutti
con dolore o nostalgia,
come cadere addormentata
o dopo una lunga corsa affannata,
ma fa che io sia pronta.

Cuori migranti
Io non ti chiederò
chi è stato il primo
a metterti con le spalle al muro
dicendoti "ti amo"
ma ti porterò in giro
come un cappotto nuovo
sempre addosso
contro il vento ed il freddo
estate e inverno come un matto.
Forse è amore
anche lasciarsi liberi
e guardare toccare annusare
quello che la vita può dare,
forse è amore
questo cercarti e non sapere come
fino a che punto basterà trovarsi
fra tanti cuori migranti.

Eternità
In questo istante
che io sono qui e ti penso
e tu mi manchi
eppure sento una vena
pulsarmi in gola
forse è racchiusa l'eternità-

Curriculum vitae
Ho piccoli cassetti per grandi sogni
e un'anima in divenire
gli occhi di mia madre
le mani pigre
metto parole in croce
ho il vizio stupido di non mentire
da un po' di tempo lacrime facili
bagnano i miei fogli bianchi
un cuore ballerino
e figlie adolescenti delizia e croce
in certi momenti,
e non ho fatto niente fino ad ora
che valga la pena di finire
in un curriculum vitae ,
forse imparare ad amare
e l'umorismo un po' cinico
di chi sa che va a finire
sempre allo stesso modo.

Lettera selvaggia
Lo sai che il tempo cambia all'improvviso
dicono sia il caldo tropicale
è cambiato il clima è cambiato l'uomo
come essere cosciente la sua capacità di sentire
si è dissolta nell'incapacità assoluta di ascoltare
perché troppo distratto da onde anomale
da scarti di ragione da vuoti di memoria collettiva.
Lo sai che dio chiede ogni giorno un tributo di sangue
meglio se innocente
solo che è religione pigra e insolente
nessun dio può chiedere questa gabella
di sangue di gruppi diversi razze diverse
eppure sono mani uguali a giungersi e pregare
a smuovere la terra e operare
e se capita si muore di lavoro o vive come viene,
conserva le apparenze lo stesso uomo
con le stesse colpe e uguali pentimenti
la stessa guerra per patrie diverse
gli stessi capi e padroni
che mentono sapendo di mentire
nutrono ambizioni da grandi condottieri
si fanno di sole si nutrono d'odio lo sai
che armano battaglie dove non saranno mai in prima linea.
Lo sai che questi uomini in fondo sono vivi
magari credono in qualcosa ed a volte alzano gli occhi
verso l'immensità del cielo e restano senza fiato
anche loro ma per troppo poco tempo
perché si possa perdonare loro di essere spietati
col sorriso sulle labbra e un discorso senza fine
da fare a reti unite alla Nazione.
Lo sai da te che sei lontano dagli occhi
ma segui il ritmo del mio cuore
rimetti in moto la ragione
e come me hai un nodo in gola
che è un male senza nome.

Amarsi
Sono dentro i respiri tuoi
le mani si cercano poi
e gli anni cadono come vestiti
il corpo cede il peso dei giorni
a questo tranquillo amarsi.

(per il mio tranquillo
sposo)

Figlio                                                                    Figlia
Pensa come cambia la vita                                    Tu che prima non c’eri se non in mente
ora sei questo pianto nuovo                                   lo sai già come  tutto muta
questo respiro leggero                                            mentre mi sbuffi piano sulle gote?
nella mia notte un soffio.                                       L’avevo predetto tastandomi il ventre
Pensa a quanto era  poco                                        l’avevo sentito puntare dolcemente
il tuo tempo che ancora contavo                            quel piede piccolo a pagnotta
in giorni il suo passare,                                          appena sfornata e delicata
poi tenere le dita delle mani                                  e quei capelli neri come pece
tenera la cartilagine                                               diritti e liberi d’andare                                           
delle minuscole orecchie.                                      quelli che mi graffiavano
Pensa provo ad indovinare                                    il seno mentre succhiavi:
quello che sarai dai tuoi lineamenti                        già da allora assorbivi prepotente
essere amato misurato a peso d’amore                  amore amore senza posa e pause
e già vali oro.                                                        come fai ora con la tua vita
Pensa figlio che dal tuo nome                                e io in te mi riinvento e rinasco ancora.
hanno già estratto un numero                                Tutto vedo scritto sul tuo volto
e quel numero comprende i tuoi doveri                 chi sei e vorrai essere
e diritti di uomo nel mondo                                   donna che entra con
ultimo arrivato per il momento.                             abito nuovo di lanolina e
Maria Attanasio                                                   panno ben caldo
                                                                           a braccia aperte al mondo
                                                                              per medicarlo con
                                                                              tocchi di buono.                                                                       
                                                                              Tinti Baldini

Madre
Negli occhi lo stupore
Quello che vedi tu io non lo posso vedere
Toccare annusare come un cane magari
Seguire le tue tracce per arrivare a dare un senso
Anche alla tua morte.
Su quali strade lungo quali rive
Dentro quali bocche in fondo agli occhi di chi
parli di noi con il cuore in mano
girando intorno all'amore tuo che è stato
tutto quello che abbiamo avuto.
In quale antro dentro quale roccia
Nascosta da quante braccia
Sincera in quale sorriso
Racconti della nostra vita
Ogni risata ogni ferita
Ogni vittoria ogni caduta.
Le lacrime di chi asciughi quali figli culli
Adesso persa in quale viaggio senza ritorno
Madre,per quale imbroglio
Io ti ho perduta e ti perdo ogni giorno.

Vita
Ho una pausa di voli
nei pensieri,
le mani un po' si stancano
nella fatica quotidiana,
ripenso a me bambina
e non ricordo più quel che volevo,
spero tanto che fosse la Vita
perché ancora oggi
è tutto ciò che ho.

Il sole dopo la pioggia
Vieni adesso
siediti al mio fianco
sai il tuo nome
è il mio mantra segreto
ognuno si innamora quando può
di chi vuole
io ti perdonerò
come tutte le alte volte.
Tu vieni a me sincero ed io ti accoglierò
come il sole dopo la pioggia
come pace dopo tutta questa guerra
come candida neve dell'Inverno
come luce dopo questa penombra
come pane per ogni fame
io ti accoglierò.

8 ottobre 2008
Non basterebbe il mare tutto nei miei occhi
a far le lacrime necessarie per piangerti
dolce così moderna e antica
nell'essere fedele amica.

Ora nei sogni sei messaggera di quiete
mi dici-non affaticare il cuore
vivi il tempo che c'è da vivere
conquista tutte le tue mète-

(per D.)
-----------------

Riposati
Prendi fiato da me
Riposati
Il giorno poi avrà
I suoi lamenti e sospiri
Forse miei a farti da coro
Quando intorno tutto
Sembrerà girare
Un altro giorno di lavoro
Un giorno in più
Un giorno in meno
Prendi fiato da me
Riposati .

Perdo
Perdo in giro pezzi di me
Pezzi di sonno
Pezzi di memoria
Quel poco di diplomazia che ho
Nel vivere comune
Perdo capelli mi dicono che è l'Autunno
Perdo gli amici
Mi dicono che ho un brutto carattere
Perdo la pazienza l'età fertile
Perdo parole che rotolano veloci
Come biglie sulle scale
Perdo secondi nei minuti
E poi ore nei giorni
È una vita che perdo tempo
Suppongo!

Giochi in specchi d'acqua
Uscire da me mettermi a cantare
Danzare su pezzi di cuore infranti
Come pezzi di specchio caduti con milioni
Di immagini di cielo riflesse
Milioni di occhi che mi guardano
E devo fingere bene dare un'altra occasione
A chi mi ha dato fiducia ed un gesto d'amore
Anch'esso riflesso in quello che ora sono con quest'altra occasione
Di ricominciare con l'amore e la fede
Volare basso ma comunque volare
Affrontare il mare barca di me stessa polena a nuova immagine di me
Che non posso non vedere nelle parole
Messe una dietro l'altra nere sul bianco bello delle pagina
Soffiate via come cenere dalle mani
Quello che resta delle mie ambizioni
È ridere ancora con bocca fresca e nuova
Di questa vita che è la mia vita
Ché ho giocato sempre facendomi promesse
Che sapevo di non poter mantenere
Uscire da me mettermi a danzare
Parole come giochi in specchi d'acqua
Che posso immaginare
Inventarmi storie e amori dal niente
E pagare se c'è da pagare.

Da quando non ci sei…
Adesso voglio conoscere capire interpretare
cosa può essere davvero quella linea incolore
che segna l'orizzonte e affascina
anche le ombre che nella sera si allungano,
e le piccole onde che increspano il mare
quando c'è poco vento dove vanno a finire,
che voglia di lasciare la riva e andare
per poi nuovi mondi attraversare
cercare le parole in altre lingue
per poter dire quanto manchi al mio sangue,
che sembra girare all'incontrario
senza forza e senza orgoglio
da quando non ci sei.
Adesso voglio sapere cosa sognano i bambini piccoli
che nel sonno sorridono se è vero che parlano con gli angeli,
perché i vecchi hanno quella malinconia negli occhi,
perché la Luna vista da lontano sembra davvero nostra
se è vera questa sensazione di poterla stringere tra le braccia,
voglio sapere perché continuano a cambiare le stagioni ma non gli uomini
che si circondano di spie luminose ma sono sempre più soli.
Voglio sapere se è soltanto mia questa nostalgia
piena di odori come di fiori e frutta che mi inebria,
adesso che nessun dovere piega la voglia di andare via
ho paura di trovarmi in strade sconosciute agli occhi e al cuore
e giro i grani di un rosario di giorni che passano
e pesano sulle mie spalle senza che davvero li senti sulla pelle,
da quando non ci sei.

Il fondo
Ogni dolore fa così
l' anima diventa un labirinto
e tu chissà dove sei
ora che le cose di ogni giorno mi annoiano.
Tu mi hai cambiato gli occhi
perché potessi vedere il bene
anche dove c'è solo male.
Adesso so che
toccato il fondo
si può anche cominciare a scavare.

Fa che io sia per te
Fa che io sia per te
quello che tu sei per me,
albero io tu radice
poi rami i nostri sogni
sfideranno il vento e l'Inverno
inspiegabilmente carichi di frutti.

F a che io sia per te
quello che sei per me,
inizio e fine delle mie giornate
con un bacio semplicemente.

Dedica
Noi ci ritroveremo
Nel punto esatto in cui le parole
Incontrano i sogni
Ed allora insieme inventano
Un lieto fine qualunque.

(per mia madre,
per Daniela)

Malautunno
Piove sui panni che ho dimenticato fuori
sui bambini che escono dalla scuola
gli ombrelli colorati sembrano farfalle
che non lasciano polvere sulle mie mani,
piove questo pomeriggio è tutto un lago
di strade di occhi il tempo che si dilata
verso la cena calda della serata
ed il tepore dei figli che mi si stringono addosso
è lo stesso calore del sangue che mi corre dentro
non avrei mai immaginato un Autunno
questo Autunno senza TE.

Nemmeno il tempo…
Nemmeno il tempo di capire
o di farmi fretta per provare a trovare
la chiave giusta per la porta del tuo dolore
aprire entrare e distruggere tutto
per inventarti un altro modo di vivere
per darti un'aria meno pesante da respirare
e portarti lontano da qui perché il destino non ti trovi.

Pietra di fiume
Se fossi pietra vorrei essere pietra di fiume,
tonda liscia levigata dall'acqua e dal vento leggero
che increspa appena certe piccole onde,
se fossi pietra non sentirei il dolore
né il piacere,sorda non sentirei gli odiati rumori
ma nemmeno le amate note di canzoni
che d'estate giungono da lontano.
Se fossi pietra, marmo di cava che diventa lapide
Levigata curata modellata poi incisa senza parole
ché è stato tutto già scritto da qualcuno
più ambizioso di me,più ligio al dovere.
Io alle feste non so mai cosa dire,
io sono pietra di fiume.

Da qualche parte nel mondo c'è Luca
Da qualche parte c'è corre e ride
Poi cade e si dispera ma solo per un po',
da qualche parte c'è un bimbo biondo
che parla ridendo
e mi segue se canto riprendendo il mio canto
e mi gira intorno per casa
sta con me alla finestra a guardare la gente che passa.

Da qualche parte c'è Luca
cellula del mio cuore
vivo e possente nella mia mente
aspro rifiuto del mio ventre
che piegato dal tempo che passa,
ignora ogni voglia di futuro che esplode.

Da qualche parte c'è Luca
che non ha paura del buio
ed una risata gli passa negli occhi,
ha il passo lieve degli amanti
solo pensati e dimenticati
una notte di scelte
e sangue come fiume
scorre verso il mare,
da qualche parte mio
non da me è nato Luca.

(un figlio solo pensato…)

Un'altra me
Un'altra me che si affaccia al balcone
Una che partecipi alla vita
Come fosse un eterno Carnevale
Il moto perpetuo dell'esserci
In un modo o nell'altro.
Un'altra me che sa contare i soldi
E ne conosce bene il valore
Si siede ed ordina al bar un Margarita
Di prima mattina.
Un'altra me convinta che partecipa
Alla vita per la vita,
Una tizia simpatica più magra
Che sa sempre quello che dice
Una che sa leggere finalmente i segni sulle sue mani
Che ha dimenticato l'origine di ogni cicatrice
E pensa al domani.
Un'altra me che ha fede incrollabile
Dono misterioso salto nel buio
Una che ride delle sue paure
Una gentildonna che sa quando è meglio tacere.
Un'altra me che non sono io
Una meno nervosa che mi faccia compagnia
Almeno la Domenica.

Da me a Te,per me da Te
Mi hai detto
-tu ora mi vedi così gonfia e spettinata
ma io di solito mi trucco,passo l'ombretto
un filo di rimmel poi il rossetto-
ma no ,rispondo ,io ti conosco bella di parole
con quella voce che hai che sembri nordica
ed invece sei come me di sole e mare
che siamo cresciute con la voglia di cambiare
con padri cattivi e simili
(possano conoscere l'Inferno da vivi)
e libri letti in fretta e versi di traverso
a cambiarci la giornata ,ed una musica
che ci ricordava la gioventù in fondo ancora così vicina.
Mi dici-io devo tornare ad impastare torte
ed a cercare improvvise parole,chissà
se è un bene questo prurito improvviso dell'anima
che si mette a sporcare fogli e quaderni che trovo per casa,
questo diverso sentire che gli altri non vogliono capire.
Ma no,rispondo,vedrai che è solo una pausa
tutto questo dolore forse serve da riflessione
è come se la vita dicesse:adesso fermati a pensare!
E tu hai detto -sì voglio cambiare,voglio essere più leggera
scrivere senza pensare al verso giusto che forse non esiste
oppure è già stato scritto e l'ha soffiato via il vento.
Adesso noi siamo nel vento,
ti ho detto ci vediamo presto non lo sapevo
ma stavo mentendo.

Pianto Nuovo
Quale destino disegno
scarabocchio di uno matto come un cavallo
al galoppo attraverso le nostre vite
che a volte sono solo pianto
lividi sulla pelle e nomi che non hanno volto
e donne con le braccia alzate al sole
ed io che nemmeno ho le parole o i gesti
necessari a mitigare la paura di morire.
Forse sono qui che lacrimo un pianto nuovo
per paure antiche come il mondo
non ci sarà un fulmine ad insegnarmi il fuoco
oppure un dio di pace e luce ad accogliermi
quando dovrò lasciare tutto
anche quello che non ho mai avuto.

Palloncini colorati
Quale vento ti spettina i capelli adesso
hai il passo lento o svelto dolce donna
carnale e disperata alla finestra
dei miei pensieri resti affacciata
perché io non so capire
mi guardo le mani inutili e gonfio giorni
così vuoti come fossero palloncini colorati
per arrivare dove sei.
Ma io non so più quali libri avrei dovuto leggere
per essere migliore,se Dio è cattivo o buono
e se questa poca fede mi rende peggiore,
passabile al fuoco dell'Inferno o soltanto più disperata,
con in testa versi come corone di spine,
per amare davvero il mio prossimo
a volte lo devo evitare.E vorrei continuare con te
quel discorso sulla religione e scoprire
se fa bene o fa male ancorarsi ad un'immagine
sgranando rosari,recitando preghiere sotto voce
segnandosi da soli la propria croce.
Io vorrei solo capire il senso di quanto
non è stato detto tra noi
e smettere per un po' di tremare
ora che il tempo che mi rimane
potrebbe girare anche più veloce
e palloncino io per raggiungerti mi lascerei andare.

Impossibile trovare un senso dove non c'è,
forse basterebbe vivere il giorno,
guardare gli occhi dei figli
proiettati nel futuro,
ricordare una amore,
un profumo che ritorna improvviso
sapore sulle labbra.
Io non so trovare un senso
nemmeno al mio dolore,
posso guardarmi le mani sporche d'inchiostro
ché è tutta la notte che ti scrivo,
mentre i tuoi versi mi nutrono l'anima,
ciao Daniela.

Estate
Pensieri che vanno e vengono
mi sudano la fronte anche le parole,
non c'è Estate che non abbia fuochi
e speranza di vacanze
come salti nei cerchi in fiamme,
noi stupidi animali
addomesticati così bene
sappiamo farci anche del male.

Tutto di te
Seguo la traccia del tuo sangue
sottile scia che mi arriva rossa agli occhi
e così inseguo ogni tua cellula
per imparare tutto di te.

Sulla riva di un fiume qualunque
Hai letto i miei fogli
oppure li hai dispersi al vento
perché mi vergognassi di me
e di un amore che non ha senso
visto con i tuoi occhi
benedetto o maledetto con le tue mani
senza parabole o comuni pensieri.
Hai guardato i miei figli passare per strada
fieri senza una bandiera da sventolare
senza una processione da seguire
liberi come l'aria,li hai guardati e amati senza impegno
giudicati per quello che sembrano
ed è più comodo così:
è un mettersi seduti
sulla riva di un fiume qualunque
tanto un nemico passerà sicuramente,
ignorerai il battere lento delle ore
nell'illusione che per quelli come te
il tempo non debba mai passare.

Nei tuoi occhi
Nei tuoi occhi
il mare che non attraversai,
i cieli che non volai
perché non mi vuoi?

Nei tuoi occhi 2
Fossi un pittore non saprei
dare un colore ai tuo occhi,
fossi un poeta proverei a cantarli,
fossi un compositore proverei a musicarli
così da non averne nostalgia
quando non ci sei.
Fossi un bambino potrei meravigliarmi
e perdermi nei tuoi occhi
cascata cristallina mi ci fermerei,
pianta parassita estenderei le mie radici
su di te per non lasciarti più
e vivrei la vita guardandola come la vedi tu.

Tramonti
Avrò carezze da lasciare ai gatti
giardini in fiore e mani giunte,
tu verrai da me baciato dal sole
e dalla fortuna,la mia si è esaurita
incontrandoti.
Avrò parole nuove sulle labbra appena dischiuse,
avrò finalmente imparato il tuo volto a memoria,
avrò carta bianca e voce
per cantare la nostra vita insieme.
Avrò passi lenti ma mi appoggerò al tuo braccio,
avrò il tuo sorriso a farmi coraggio
ed un libro dimenticato da leggere di nuovo,
ti cercherò le mani e le gambe nei tramonti
di tutte le sere che ci toccheranno in sorte,
ancora.

Amore

Amore
Ho dato il tuo nome a mia madre,
ai miei figli ed all'uomo che me li ha dati;
ho dato il tuo nome
ad uno sguardo sfiorato appena per strada
per confermare al cuore
di essere per sempre giovane.

Gerusalemme 2 Luglio 2008
Chissà cosa hai pensato
gettando tua figlia dal finestrino dell'auto
ad un passante prima che il kamikaze di turno
finisse il suo giorno nell'orrore
della sua folle missione.
Forse hai pensato al tempo che si è fermato
nei tuoi trent'anni
oppure al tuo dio che chiede
continuamente il sangue
ed il sacrificio della tua gente,
oppure più semplicemente hai soltanto
agito d'istinto salvando in tua figlia
la Vita ,spalancando poi gli occhi sul Nulla.

Giramondo
La Cina si prepara alle Olimpiadi
Intanto muoiono migliaia di bambini
Per un virus segreto di stato,
le autorità temono un invasione di cavallette
sui giochi.
In America la crisi dei mutui ha avuto
Le sue vittime ed i suoi carnefici,
l'estate si presenta afosa è allertata
la Protezione Civile e i vecchietti sulle panchine
appena difesi dall'ombra degli alberi
sperano almeno per quest'anno di non morire
uccisi dall'afa piuttosto che da un medico
poco scrupoloso,i ghiacciai continuano a sciogliersi
il mare a crescere,l'orso polare scomparirà,forse
ma non le zanzare.
In Italia sarà più facile essere italiani
Difficile sarà dichiararsi stranieri
Ma continueremo tutti ad essere più o meno clandestini.
Nelle Filippine il tempo è impazzito,
basta un tifone,un mezzo temporale
ed è una strage.
Per la prima volta negli Stati Uniti un nero
Corre per la presidenza,candidare una donna
È chiedere troppo davvero!
In Italia si muore ogni giorno di lavoro
Morti bianche così tanto per dire
Come se si potesse dare alla morte un colore diverso
Dal nero pesante e tragico di questo stillicidio di vite,
però stanno benissimo i topi
soprattutto a Napoli.
Qualcuno uscirà dal carcere colpevole
Qualcun altro resterà dentro innocente
Con poche speranze.
In Africa si vive con quello che qui costa un giornale
Si nasce e si muore il tempo di girare una pagina
Tanti nemmeno hanno il tempo di capire
Che ha una mappa anche il cielo
Ed è impossibile perdersi ,volendo.

Ed io in tutto questo ed altro male
Continuo a cercare parole già usate
Così tanto per gradire tutto questo orrore.
Luglio '08

Per quanto amore
Per quanto amore t'amai
Spargendo in giro gli occhi
Come fossero semi a germogliare
Figli che fossero anche tuoi

Per quanto amore t'amai
Gesticolando per dare senso alle mani
Come fossero davvero mie le tue idee
Le ore ed i giorni del tuo essere così vivo

Per quanto amore t'amai
Da dietro una finestra a cercare parole
Semplici per spiegarti l'amore da dire
In cambio di un amore ancora da fare.

(ad onor del vero questi versi mi sono stati ispirati
dalla poesia "perigrinar di donna"di Daniela Procida,
chiedo venia)

Ovunque sei
Nel mio sangue
Nei miei occhi
Tra le mie mani
Nel mio spazio
Nel sole nel vento
Più a Sud
Tra due fuochi
In mezzo al mare
Fiore nuovo nei campi
Ovunque sei.

Noi due
Tu che vedo passare forse tornare
Tu che mi metti le mani nel cuore
E non trovi che monetine
Tu che resti ma io devo partire
Tu che parli ma io non riesco a capire
Tu che mi sei dentro ma da qualche parte
Continui a bussare
Tu principe di tutte le mie attese
Canzone senza parole che continuo a cantare
Tu che m fai male ed io che ti lascio fare
Complici noi due di un gioco doloroso
Che chiamiamo "amore".

I poeti
Siamo così soli…
passi nell'acqua
che non lasciano traccia,
eppure siamo materia
abitata dall'amore.

(dedicata a Daniela Procida
perché le nostre solitudini
si somigliano…)

Festa all'aperto.
Avevo un tempo un orizzonte
ed una pietra in tasca da lanciare lontano
con il dolore la pietà e l'abbandono
per tutti i giorni perduti.
Avevo un tempo un orizzonte
e parole nuove ed antiche
in culle di marzapane per i figli non nati,
non per questo mai pensati.
Avevo un tempo un orizzonte
e la fatica la risata di un giorno di festa
arrivato in ritardo,passato troppo in fretta,
e la mia vita era una festa continua all'aperto
ma io non lo sapevo.

Se non avessi te
Senza più ossigeno in apnea
come in un sogno dal quale
non riesco a svegliarmi,
a piedi nudi su pezzi di vetro
ed il cuore con quattro angoli acuti
ed i figli perduti per il mare e la terra
senza mèta né rotta,
senza più un'anima da tenermi stretta,
senza una vita da vivere con calma,
con addosso il dolore del mondo
e senza il dono del perdono,
sarei corpo inutile contenitore per sempre vuoto,
farei passi che non lasciano orma,
se non avessi Te.

Sacrificio d'amore
Porta in giro il mio cuore,
guarda sempre avanti
come chi conosce bene la strada.

Sei tutto quello che voglio
e non avrò mai, eppure ogni tanto vorrei
un massacro a ricordare
questo mio sacrificio.

Tempo di semina
Ho seminato
il mio campo a maggese,
aspetterò qualche mese
prima di piantare semi o grane
come più converrà al mio tempo,
forse ignorerò l'Estate ed aspetterò anni
oppure un Settembre giusto per ricominciare.

Il cuore
Muscolo che non posso comandare,
brocca di vetro con pesce rosso
che gira in tondo ignaro del proprio destino,
dente malato che cade all'improvviso,
buco nel mio soffitto e piove ormai da ore.
Campana stonata che segue i suoi rintocchi
senza riconoscerli mai rassegnata,
pagina letta e riletta da un vento troppo caldo,
fiato corto dopo una corsa inutile,
stanco e solo come chi nasce per essere unico
in qualunque posto del mondo,
il mio cuore.

Poetare.it
Resto sospesa
Come confusa
Dalle parole
Che sullo schermo
Si rincorrono
Mi entrano dentro
Ad una ad una
Poi non le riconosco
Ma l'anima si rigenera
E riconosce il verso
Lo rivuole indietro
Perché sia nero su bianco
E poi nero su azzurro
Anche il mio dolore
Il mio essere vivo
La Poesia si nutre di Poesia.

La voce del sangue
Dio cacciò sdegnato
Adamo ed Eva dall'Eden,
col sudore della fronte l'uomo
avrebbe lavorato la terra,
la donna partorito i suo figli con dolore.
Caino spinto dall''invidia
uccise Abele,poi si nascose agli occhi del Signore
colpevole di aver versato il suo stesso sangue
nella terra dove ancora ribolle.
Ma Dio gli segnò la fronte perché nessuno lo toccasse
lasciando così in qualche modo
il suo delitto impunito.
Io immagino Abele gridare dal profondo della sua tomba
ai morti ed ai vivi
che la voce del sangue,la sentono i vampiri.

Ho fatto una passeggiata per la mia città
(29/4/08)

La gente è cattiva
occupa le chiese
poi scrive coi pennarelli neri
la sua sete di giustizia
sugli altari,
fa murales giganti del suo malcontento
la gioventù migliore che non ha scampo
se continua a bruciare per protesta
e a caricare chiunque indossi una divisa.
Io mi guardo intorno ed osservo il grigiore
che sembra avvolgere ogni cosa,
torno in fretta alla mia casa o forse dovrei dire
alla mia gabbia?

Il ritorno dei cavalli da tiro
Ma quante auto ci sono in giro,
aumenteranno fino a quando le strade
potranno contenerle.
Poi sprofonderà tutto,
si ritornerà al cavallo ammesso che i cavalli
riusciranno ancora a respirare.
Si spera nella tenuta
almeno dei loro polmoni.

Le donne della mia famiglia
Le donne della mia famiglia
hanno mani grandi di lavori diurni
e notti insonni a pensare i pensieri degli altri,
hanno fatica stupore e paura
e figli sparsi per il mondo
ed un mondo nuovo da capire,
hanno argento precoce tra i capelli
ed occhi che ancora vogliono guardare
ed esser visti.
Le donne della mia famiglia
hanno sorrisi ed amano ballare
proverbi e consigli a fior di labbra
e risate di gola e pianti infiniti
per gli uomini piccoli
che a volte sono toccati in sorte,
alcune di loro sono longeve
altre hanno già finito i passi e gli abbracci
ed hanno lasciato parole e amore,
il bene per il male ad insegnamento perenne
a queste altre donne giovani fiori
che cresciamo a paure e silenzi
a volte con troppo rumore.
Hanno i vivi ed i morti da accudire
le donne della mia famiglia,
con la stessa meraviglia aspettano che il tempo
dia i sui frutti,aspettano con le stesse mani aperte
gioie e dolori e non hanno risposte
alle loro domande, ma va bene così
finché si resta coi piedi ben saldi alla terra.
(a tutte le donne della famiglia Ciasullo)

Sasso e Fiore
Sasso levigato dal tempo
non mi sposta il vento
e sono quello che ero
materia e pensiero
ferro e fuoco e muso duro,
fiore se voglio strappato dal vento
o dalla mano di un bimbo,non muoio
mi rinnovo nella corsa celeste
di tutte le cose che guardo
e vedo belle.

Mi hanno detto…
Mi hanno detto che devo lasciarti andare e
come un bambino lascio il filo dell'aquilone
e ne seguo il volo stupito addolorato
colpevole dell'essere stato incauto
stremato dall'abbandono cerco nel cielo
tracce del tuo volo e di nascosto piango
e non c'è nessun conforto nel pianto,
ora sono il vuoto della mia mano,
ma mi hanno detto che devo lasciarti andare via.

Scontro generazionale
Vita sei che mi vivi contro
cresci ed hai parole tue da lanciarmi addosso
non mi capisci ed io tento di capirti
di essere peso leggero nel tuo tempo
che corre più veloce del mio
un giorno poi mi chiedi dell'amore
ed io ti rispondo che è come fare un voto
alla vita stessa che vuole altra vita
e che devi aspettare che anche il tuo tempo
si compia,
e se è vero anima mia che se ogni cosa ha il suo tempo
il tempo è così poco per dirsi tutto
e poi guardarsi ancora con rispetto
senza il rancore che separa diverse generazioni
per il quale siamo disposti a sacrificare parole
per sterili silenzi,
e potevano essere parole d'amore.

Alla mia mamma
11-5 -'08

Niente sarà più come prima,
il dolore è sabbia nel deserto
sale nel mare,
tu resterai negli occhi
e nel cuore,sempre.

Anima bambina
Ha bisogno di spazio anche l'anima
per mettersi a giocare a campana
come una bambina,
io col poco tempo che mi ritrovo
tra le mani
faccio un giro,
cambio oggi con domani
per sperare ancora
che il pianto si calmi,
che mi sia compagno
in questo gioco il tempo,
che mi aiuti nel salto.

Quando verrai
Quando verrai,
mostrami le mani
ed io conoscerò i posti in cui sei stato,
ti leggerò negli occhi i nomi di chi hai amato
prima di arrivare a me
libero di dare e prendere,
e ancora sarai da desiderare,
quando verrai.

Gli ultimi
" Gli ultimi saranno i primi"
sì,ma quando?!?

Articolo 1
…così morire per un pezzo di pane,
sceso già da tempo da una croce
di giorni e giorni tutti da rendere
a qualcuno o qualcosa non è dato sapere.
E dare alla vita la parte migliore
di tutte le mie ore
per avere ricordi in scatole vuote
e fiori poi annunci sui giornali,
e non si salva nessuno
né con un bacio né con uno sputo.
Se l'uomo conoscesse la sua sorte
già dal primo respiro,
non basterebbe amore né fortuna
per fargli credere in Dio
oppure al destino.
Così morire e dare vita per vita
inutile come tentare di fermare il vento,
impossibile con promesse e parole
battere la morte sul tempo.

Fine di un amore
Ricolloco la mia vita
mettendomi da qualche altra parte,
non qui ,non ora,
non sono e tu non sei.

Ricomincio dal bene che ho fatto
e ti lascio il male in pegno,
fanne dolore,
fanne nodo al fazzoletto,
fanne quel che vuoi,
io riprendo fiato.

Tempo di andare
Ho letto nei tuoi occhi
che era tempo di andare,
ti avrei trattenuta se solo avessi potuto
legarti alle mie mani
ai miei giorni
a quello che avevo ancora
e che non avrò mai più.

Amore unico desolato
fumo e cenere
ti soffia via il vento
e sei ancora nel mio cuore
sei tutte le possibilità che ho di ricominciare
prima che sia il mio tempo di andare.

Giorni veloci
Come vanno veloci i giorni,
c'è più luce e sembra che si dilati il tempo,
a volte ho l'impressione dell'eternità
con il cielo che mi piomba addosso
in questa Primavera che arriva
non arriva e sembra un rimorso,
un rimpianto.
Vanno veloci i giorni,
mi rotolano fuori dalla bocca
come parole dette troppo in fretta,
e c'è amore nella mia voce,passione ed incanto
mi sembra di sentire l'eco
della mia presenza al mondo.

Il Possibile e il Niente
Il possibile recinto dell'anima
il sapere che si fa sangue
e corre in vene ed arterie
a nutrire la carne e lo spirito.
È possibile che sia vero,
che torneremo ad essere polvere
dispersi al vento,eco nel ricordo
di chi ci ha amato per come siamo stati
poveri di tutto e avidi di sapere,
nutrendo l'anima magari scampiamo al Niente.

Passeggiata immaginaria in un bosco
Senti il vento tra gli alberi?
Il vento porta via le foglie,
ma quando non c'è vento
le foglie diventano tappeto,
e sento i tuoi passi
nel bosco silenzioso,
riconosco il tuo andare incerto
degli ultimi tempi,
e rivedo i tuoi occhi
immagino il tuo guardare.
Tu sei con me che cammino sola,
io ti somiglio perché mi sei dentro,
ti porto a spasso perché sei nelle mie gambe,
continuo a vivere perché sei la mia vita.

Mondo Nuovo
È passaggio continuo di auto in strada
e qualcuno si avventura cammina
guarda le vetrine si guarda intorno
cova il sospetto di non essere solo
il mondo che gira lentamente si incammina
verso la fine ultima
o un nuovo inizio un'altra creazione
gente nuova a farsi del bene
senza massacri di proclami e parole vuote.

È un passaggio continuo di nuvole in cielo
che hanno forme che non posso toccare
eppure ci sono a farsi guardare,
immagino guerre e sconfitte
lacrime e sangue tutte qui sulla nostra pelle,
eppure immagino un mondo nuovo
senza uso senza consumo
altra gente a cercarsi sul corpo
mappe stellate di cieli senza giudizi universali
senza catastrofi ambientali,
voli spaziali senza paradisi ed inferni,
immagino un tempo senza minuti pieni
di bambini morti per fame,
mi immagino e mi invento il dovere di sperare.

Al Poeta
Buttami negli occhi
quello in cui credi
perché io possa vedere e credere
ed essere parte
di quello che sei,
si parte e si arriva soli
in questo viaggio chiamato vita,
ma tu dammi la tua luce
perché io possa vedere,
credi in me
perché io possa credere,
dammi speranza
perché io possa sperare.
Si parte e si arriva soli
In questo viaggio chiamato vita,
ma tu dammi le tue parole
perché io possa sognare ancora,
fammi compagnia.
A tutti i Poeti che frequentano il Sito
Con ammirazione e umiltà
 

Solo per te
Solo per te
ripenserei al passato
perché non è vero
che quello che è stato è stato.
si dovrebbe poter tornare indietro
e rimediare al bacio e allo sputo
nello stesso modo.
Solo per te
ricomincerei cambiando
qualcosa di me,almeno tentando
di migliorare perché potendo,potendo lo farei.
solo per te sprecherei le parole
una dietro l'altra
perché tu possa finalmente capire
che ogni mia cosa è per te.

Salvezza
Arriverà per tutti
il mestiere di Dio è perdonare.

Per Sergio
Mi stendo su un fianco
Dalla parte del cuore,
sento forte il battito
ed adeguo i pensieri al ritmo
e un po'mi calmo,
mi accerto e accetto di essere viva
al confronto con il tempo
non sempre peso leggero,
poi il tuo leggero russare
siamo insieme da una vita
ed è un dolce lasciarsi andare. 

Dalla notte all'alba
La notte non ha paura
di me che la temo
e va verso l'alba che arranca
incontro un giorno
di voglia e speranza
che sono medesima cosa
quando non c'è pazienza.
Io conto le ore
e le ore mi raccontano storie
di ozio e terrore,
e dalla mia fronte imperlata
stillano gocce di stupore
in quest'alba sudata
ma non guadagnata.
Ci sono cose tra la notte ed il giorno
che nemmeno tento di capire
come un amante tradito
non aspetto un ritorno.

Condanna
A volte sento
la tua mancanza
Come una condanna,
condannata a salire e scendere scale
solo per essere da qualche parte;
condannata a frequentare gente
che disprezzo,
a sentire discorsi inutili,
a stringere mani fredde
e corpi senza il tuo peso.

A volte la tua assenza ha
Il mio pianto in dono,
ed io ho la sensazione di aver perduto tempo
occupando uno spazio non mio,
sono nella polvere di vite
che mi sfiorano
con pensieri che non si uniscono ai miei,
condannata e circondata
da un dolore immenso
ma così diverso dal mio dolore

Cenere alla cenere
A nuovi messaggi
Nell'attesa che il tempo
Passi ingiallendoci gli occhi
Nel sonno io ero
Morto
Intento a cavarmi il sangue
Per altra vita e amore
In un soffio d'eternità
Percepito dal mio capo
Sepolto sotto i rimorsi.

Non capiterà lo spargersi
Al vento
Dei miei sensi di colpa
Come cenere nel mercoledì
Che sono morto in sogno
E risorto ad un nuovo giorno
Di opere inutili.

Eva
Primavera
Di fine Ottobre
Piccole mani ondate d'amore
E sbocchi di passione
In occhi e mani
Ad inventarti il futuro
Di tempesta e sereno,EVA.

(questa poesia è stata scritta per la mia nipotina
Evaluna,però con il cuore la dedico anche alla piccola
Nipotina di Cristina)

A Fanny Garzya
Non basta il mare a piangerti
anche le stelle vogliono spegnersi
come per lutto perenne,
il lutto di chi seduto ad un balcone
aspetta che finisca questa notte di Carnevale
sapendo già che non tornerai.
Eppure hanno vizi gli occhi
che vogliono vedere le mani sentire
il tuo corpo che cambia che segue il tempo
poi col tempo si ferma e non dentro
un bicchiere di più bevuto anche in fretta.
E lo sciocco ti ruba la vita
la passione ogni idepo facile
dentro alle grida atroci di chi ti ha visto
ed un attimo dopo non c'eri già più.
dolce nel sonno più lungo
si spera sia il tuo sorriso,a chi ti ha amato
resta il rimpianto della tua vita rubata.

(Fanny è morta il 6 febbraio,uccisa da un pirata della strada)

Tempo a perdere
A questi giorni così
che mi sono messa in libertà
girando per casa
evitando gli specchi e le possibilità
di domande e risposte,
a questi giorni di pioggia e sole
e quello che viene ,che mi sono tradita
da sola aprendo porte e finestre
su segreti e rimorsi,
giorni da bere tutti in un sorso solo
amaro calice della mia inquietudine,
pure devo dare una collocazione,
metterli uno dietro all'altro
nell'agenda del mio tempo a perdere.

Il tempo migliore
Ci riempivamo la testa di musica straniera
Meglio questa che parole senza senso.

E quanto caldo soffrivamo d'estate
Con quelle giornate lunghe scontate come una condanna
A nostra insaputa era il tempo migliore.


Ci prendevano in giro, noi non prendevamo niente sul serio
Ignare del futuro per questo così bello.


Aprile

Lieve calore
produce già stanchezza
e non c'è stupore
non c'è certezza,
io sono così
pigra e indolente
distratta
dal dolore invadente
con la vita che aspetta
che mi innamori ancora
dei giorni dei viaggi
del mestiere
di mettere ore
una dietro l'altra
e chiamare vita
il flusso continuo del sangue,
il battere involontario del cuore
i desideri improvvisi del corpo
e magari innamorarmi
dei rumori di cortile
del svolazzare dei panni stesi
al sole d'Aprile.

Se tu fossi qui
Se tu fossi qui
adesso che il tempo è buono
e si può andare per mercati
si possono assorbire calore e colori,
farsi attraversare dalla folla
e la gente attraversare,
adesso che non ho niente da dire
e tutto da raccontare.
Se tu fossi qui
Adesso tra il dolore e l'assenza,
qui a riempire il vuoto
a dare forma al tempo.
Se tu fossi qui,adesso.

Ultima notte
Madre,
dolorosa è la notte,
passerà e sarà ultima tua
e prima mia di ombre
lunghe sul futuro;
ora il sonno non arriva
a spegnere la mia veglia tormentata
e non prego non piango,
lascio che mi consumi il rimpianto.

Nei tuoi occhi
Nei tuoi occhi
il mare che non attraversai,
i cieli che non volai
perché non mi vuoi?

Dopo
Cosa resta di noi dopo il cammino,
quelli che abbiamo incontrato,
saluti e sorrisi scambiati,
i giochi dei bambini e la sorpresa nei loro occhi,
le mani giunte le strade in salita,
il pane del perdono,
la voce assordante del cuore,
il male fatto,il male subito,
l'amore donato come vuoto a rendere,
i passi leggeri in una notte senza sonno,
le perdite e le attese,
i libri divorati più che letti,
i versi che ci hanno aperto nuovi orizzonti,
gli amori non corrisposti.

Scherzo per X
Dove sei
dolce bambina
sola e solitaria,
vuoto e pieno
del mio amore
sprecato perduto
così malvissuto
da farmi morire
per te?

Dentro te
Dentro te
in ogni fibra del tuo corpo
amore,
in ogni goccia del tuo sangue
giovane e veloce,
dentro ogni cellula della tua pelle
dentro il tuo bene
a disperdere il tuo dolore,
vorrei essere dentro i tuoi occhi,
vorrei essere brandelli di vita
sotto le tue unghie,
in ogni parte del tuo corpo
che si muove lavora e vive
lontano da me,io vorrei esserti dentro
fino in fondo,seguirti ovunque
presenza invisibile.

Salvezza
Arriverà per tutti
il mestiere di Dio è perdonare.

I figli tornare…
Sono mare in tempesta
eppure vorrei trovare requie,
dormire per riposare
gli occhi e le mani.
Vorrei guardare i figli
tornare a ridere
con gli occhi al sole.
Sono mare in tempesta
eppure vorrei trovare requie,
vorrei vedere i figli tornare
da tutte le guerre.

Passione.
Così solo riesci a sentire gli insulti del popolo
Che ti baciava le vesti solo un minuto fa.

Non cambia l'espressione del tuo volto
La tua dolcezza si tinge di rosso sangue.

La tua carne lacerata gli sputi gli oltraggi
Eppure non piangi,non gridi resti in attesa.

Quante mani hanno toccato quanti occhi hanno visto
E le bocche parlato pianto e riso poi tutto è finito.

Il tempo è sospeso oppure corre veloce
Quando anche tu ti sei arreso alla paura.

Hai invocato il Padre ti sei sentito abbandonato
Ed eri parte di un Dio.

Così solo perfino tu,figlio dell'uomo
Perché fosse gloria dell'uomo ogni goccia del tuo sangue.

Francesco
Come Francesco
spogliarmi di tutto
e dare alla vita
un dolore diverso
più dolce,piagato d'infinito.

Ansie
Sono come il pittore
di fronte alla sua tela,
cerco parole come un nero
che spieghi il mio dolore.
Mi lascio ispirare da questa notte
così buia da esasperare l'Inferno,
non so quel che cerco
ma forse è giusto che trovi.

Vorrei…
Vorrei coprirti di parole,di baci.
Vorrei dirti che andrà tutto bene,
di non aver paura ,che sarà per sempre.
Vorrei dirti che domani ci sarà il sole,
che io ti darò la mia parte migliore,
vorrei tacerti il dolore,capirti meglio,
esserti dentro come vuoi,
vorrei mantenere tutte le promesse
che ti ho fatto negli anni,
vorrei farti del bene senza farti male,
coprirti di parole per proteggerti dal freddo
di questo nostro lungo Inverno,
vorrei preservarti dal tempo
che porta via tutto,
vorrei che il tempo non portasse via noi.

Prega per me
Prega per me che non ho un dio
e sono rimasto solo tutta la notte sotto la pioggia
e c'era qualcosa nell'aria che mi feriva la gola.

Prega per me se la fede è un dono
sii così generoso da dividere il pane,
il vino e l'incanto di una vita qualunque.

Prega per me tra un rimorso e un rimpianto
come fossi solo al mondo ed il mondo
pieno di gente come me.

Domande
Senti la pioggia che batte sui vetri delle mie finestre?
Questo inverno sembrava già finito
ed invece ancora pioggia e freddo e vuoto nel cuore
e tutto sembra così lontano a portata di mano
ma irraggiungibile come quando eravamo felici
senza saperlo.
Se davvero qualcosa di noi sopravvive tu adesso dove sei
su quali strade cammini chi incontri a chi sorridi
dove appoggi la testa ogni sera quali e quante mani stringi
chi raccoglie i tuoi sorrisi e le lacrime
è davvero finito il dolore o soffri per noi
che abbiamo corpo e consistenza
e non sappiamo cosa fare?
Ci sono domande che non hanno risposte
come lame scavano dentro,lasciano ferite profonde
ma restano lì come sospese tra i giorni che vanno
le notti che arrivano a darci una falsa serenità
nei sogni in cui cammini sorridi e tendi le mani
verso di me e forse è lì che tu sei.

Giuda
Giuda mostra i denti
Attraverso i secoli ha imparato a difendersi,
passo dopo passo
è arrivato dove voleva.
Gli uomini per lui
hanno scoperto nuovi mondi,
le infinite possibilità del male,
Giuda ha milioni di figli e figlie
fermi ai bordi delle strade,
guardano le nostre vite passare
e massacrano nel nostro nome
vendendoci l'orrore come qualcosa
di inevitabile per arrivare
ad una pace possibile
firmata col tradimento.

Un posto dove
Un posto dove potermi sedere ed aspettarti
sicura che verrai ad inumidirmi gli occhi,
a chiudermi l'anima in un lungo sospiro
fino a sentirmi finalmente viva.

Un posto dove potermi sedere ed aspettarti
sicura che verrai a sederti al mio fianco,
per vivere con me il tempo che inesorabile passa
su vite mai veramente nostre.

Un posto dove respirarti fino a non poterne più
e poi morire,o non morire mai,
addormentarmi tra le tue mani come fossi un gatto,
restarti dentro come un rimorso.

Come un nemico
Riconosco il dolore
come un nemico
non si annuncia ma arriva
a prendersi fiato
a scolorire i giorni
a fare strage di me.
Come un nemico
il dolore conosce tutte le mie mosse
sa quello che penso
ciò che dirò,
mi colpisce alle spalle
il dolore come un nemico.

In fondo all'anima
In fondo all'anima che non ha fondo
mi manchi.

Negli occhi,nei sorrisi,
in certi giorni di pioggia
che fatico a vivere,
che ignoro il mio corpo
così abituato a respirare,
mi manchi.
Mi manchi nel sorriso dei miei figli,
nel silenzio delle mie stanze,
nel pane che mangio,
nell'acqua che mi disseta,
mi manchi ed ho scritto milioni
di parole inutili
se ancora mi manchi.

Sei…2
Sei negli occhi miei ad ogni risveglio,
sei nel tempo mio che vivo,
nelle mie risate quando rido
sei sale nelle mie lacrime,
sei la pioggia che danza sul mio balcone,
questo Inverno sei neve e stupore
albero e fiore.
Sei stata seme ed io godo dell'essere tuo frutto,
distratta e confusa dalla tua assenza,
io sono eterna ferita che brucia,
ma tu sei in ogni atomo della mia materia,
sei nell'essere e non essere della mia anima.

Le rose
Di tante rose ti scelsi unico fiore
A profumarmi i giorni e le ore
solitarie e vuote che non sai,
piccolo dolore comprendi
ogni dolore futuro e la passione
e poi lo stupore di essere ancora vivo,
mi capirai perché sarò lampo nella tua mente
mi sentirai perché sarò eco della tua voce.
Di tante rose ti scelsi unico fiore
a profumarmi i giorni e le ore

Mi nutro di te
Mi nutro di te
e tu non lo sai,
succhio linfa
dalla tua vita
senza colpa
perché l'amore ci sceglie
e si fa beffe di noi.
Mi nutro di te
e tu sorridi,
io sono i figli
che non volevi
e mi partorirai
ridendo
perché l'amore ci sceglie
e fa scempio di noi
che restiamo a guardare
mai sazi,mai contenti ma vivi. 

Sei…
Sei fuoco
Punto e virgola di ogni mio discorso
Con parole che vengono via
Una dietro l'altra con dolore e malinconia
E passi veloci nella notte
E battere veloce di pioggia
Sui vetri delle mie finestre.
Sei promesse come foglie al vento
E libri che non finisco mai di leggere
E clacson giù in strada
E mal di pancia mensili
E figli teneri e così soli
Da somigliarmi tanto.
Sei prima e poi
Sei il sempre che oppongo
Al mai degli altri.
Sei il lasciarsi bagnare da una pioggia attesa
Che lava via
La polvere di un 'estate troppa calda
E la bugie da un corpo
Che si crede ancora così giovane
Da poter seminare inganni.
Sei pagine e pagine
Di storie che non ho vissuto ancora
Sei occhiali scuri per non vedere il mondo
Sei la dolcezza di una notte tranquilla
Se l'ansia che mi tiene sveglia
Sei la rosa sempre viva
Sei dei miei figli la risata
Ecco sei la pioggia che finalmente arriva
A battermi sul cuore.

Se tu fossi un'idea
Se tu fossi un'idea ti penserei
fino a non avere più pensieri,
mi perderei nell'immagine che dai
calma e serena ed allora forse io riposerei
in quello che pensi e ti conoscerei
come le foglie conoscono il vento,
con lo stesso stupore senza resistenze
mi farei trasportare da te.
Idea fissa nella mia mente
ti penserei fino a non avere più pensieri,
sarei dove tu sei pronta a darmi
parole buone per ricominciare.

Via con me
Raccoglieremo i fiori nei prati
dove fiori ci saranno ancora,
guarderemo salvi
dall'alto la città
che ai nostri piedi
non avrà nulla da chiedere,
niente da dare e sarà giusto così.

Cercheremo con gli occhi le stelle di notte
si aprirà il cielo
come le strade e comprenderai che il mio silenzio
racchiude le nostre storie.
Sentiremo il cuore dei nostri figli battere,
il loro sangue scorrerà anche nelle nostre vene,
io non avrò più paura,
tu cambierai mestiere e fortuna,
ci nutriremo di parole e pane,
salirà la voglia di vivere
a bagnare gli occhi di lacrime nuove,
vieni via con me.

Attualità
Peccato che tutto finisca sempre
con lo scioglimento di qualcosa,
che siano le Camere a sciogliersi
o il diritto di ogni uomo almeno a capire
come neve al sole scompare,
a noi sembra di essere fogli di giornale già letti,
a noi sembra persino di essere più lenti nei gesti
nella capacità di stupirsi ,tanto oggi non è che un numero
sul calendario che si pianga o si rida,
da qualche parte si nasce e si muore sempre allo modo.
Si fa la guerra ma con un altro nome,
il Papa invita gli Ebrei nelle preghiere del Venerdì Santo
a trovare Cristo sul loro cammino,
intanto lui si è perso per strada nelle sue scarpette rosse,
bardato d'oro ci parla della fame nel mondo
dei diritti dell'embrione,mai dei bambini buttati nei bidoni,
di quelli dimenticati negli istituti o a casa
a specchiarsi nel proprio dolore,
con la città sotto che vive e fa rumore, azione,
fa notizie non buone,
almeno non stasera.

Se la pioggia
Se la pioggia lavasse via il dolore
allora io l'aspetterei con gioia,
mi aprirei come terra appena seminata,
come terra arida ,
spalancherei la bocca e le braccia
come bambino assetato danzerei
seguendo i giri della mia testa
senza pensieri rotolerei nel fango,
se la pioggia lavasse via il dolore.

Quanto rumore nel tuo silenzio
Quanto rumore nel tuo silenzio
al buio riconosco appena le mie mani
senza te.
Passano i giorni e sono vuoti
è come se un velo di polvere si fosse posato
su quello che faccio,su ogni cosa che guardo,
vivo come in attesa e rimando ogni cosa a domani.

Comandamenti
Guarda e sarai visto
chiedi e ti sarà dato,
perdona,e se non sarai perdonato
dimentica.
Ama e spera di essere amato.

La poesia dei panni stesi
Al vento
come bandiere
senza identità,
felici del nulla del vento,
senza un rimpianto
senza un rimorso
necessari comunque
ai corpi sospesi nel tempo
che hanno nomi e braccia e gambe
una vita e una morte,
stanno i panni stesi al sole
da balcone a balcone
in attesa della resa del tempo. 

La resa dei conti
Non solo parole
La gioventù è un dato di fatto
A vent'anni
Ed io avevo già capelli bianchi
Ad incattivirmi il raro sorriso.

A trenta figli da crescere
E una passione nascosta
Al mio stesso vivere
Passo dopo passo
Sulla strada
Tutto esposto al giudizio
Di chi non dovrebbe ma giudica
Seguendo il labiale
Di altri infedeli.

A quaranta cerco dio
In mezzo alla gente
Che sia finalmente
A sua immagine e somiglianza
Ogni giorno ho un nuovo dolore
Ma questo sarà ininfluente
Alla resa dei conti.

Natale ?
Come ogni anno
Resto solo,
con regali non graditi
fatti e ricevuti
e nemmeno un centesimo in tasca;
però ho visto in giro
qualche bel presepe
ciao.

Ogni specie d'amore
Questa specie d'amore
Che mi aiuta ad attraversare la strada
A mangiare sano
A smettere di fumare
Che ha un posto nel tempo
Che vivo da solo risalendo la corrente
Di quello che non sono.
Questa specie d'amore
Che mi fa da profilassi
Per il male di ogni giorno
Amaro in bocca
Come dopo un a sigaretta
Come un' inutile attesa
E butta fuori
Chi non rispetta le regole
E vuole tutto e pretende il meglio
Ma non ha amore raro
Da portare nel palmo di una mano.
Questa specie d'amore
Protetto segreto nel petto
Che si muove leggero verso un altro dolore
Si alza e si abbassa
Fiato nel fiato corpo sul corpo
E darsi l'anima ed il dopo di quello
Che sembrava essere tutto,ma forse non lo era.
Questa specie d'amore
Che parla altre lingue
Capisce la gente risponde all'invidia
Con la sapienza e ride
Ride e si mantiene giovane
Saltando fossi e rimpianti
Che ha mani grandi e occhi verdi
Ed ama la vita che è tutto,e non si possiede altro
Ed alla fine si lascia ma poi resta
Ogni specie d'amore-

Variazioni
La gente va a letto dorme o si rinnova
Come un augurio la vita,
Questo eterno scegliere
Pendere ed andare
Cercare il prezzo migliore
Nello squallore di mercatini di periferia.

2
ho pianto e mangiato pane
non più buono alle mie lacrime,
ed ho aspettato il sonno chimico
come un coma
per mandare al diavolo questo giorno
fallito.

3
mi scoppierà il cuore prima poi
oppure il fegato rivelerà le sue lesioni
meglio ancora cederanno i polmoni
dentro un altro colpo di tosse
e mi sembrerà tutto senza senso.

4
il mare mi squieta
troppa gente cotta
troppi bambini urlanti a riva
troppa musica assordante
troppo sole.

Guerra
È guerra
chiamala come vuoi
ma è guerra,
intelligente lampo
e senza scampo,
è la guerra.

La verità
Colma il silenzio
prima che il silenzio ti colmi,
la verità rende liberi e soli.

Resti di me
Resti di me
Quel che deve restare,
fosse anche il nulla
ma che mi ci possa cullare
al suono di una voce amata,
al ritmo di una ninna nanna antica.

Aspettando il 2008…
Quali altri stupori
si solleveranno le nazioni
e gli uomini,
gli uomini granelli invisibili
nel cosmo
sapranno finalmente se Dio
finalmente presenterà il conto?
Quanti poveri cristi ancora
mandati come in fila
a far la guerra per la pace
solo per arrivare in qualche modo
alla fine del mese o del giorno dopo.
Quale Patria,la Patria
cara perché unica
ereditata come il nome
la virtù e la religione,
saprà dare risposte questa Patria
di cortigiani e giullari,
dove tutti hanno qualcosa da dire
di urgente d'importante per il paese
da smentire poco dopo
comunque a nostre spese?
Cosa ne sarà del sangue
speso fino ad ora
dalle Alpi alla Sicilia
via terra e mare,
sangue di chi aveva un destino
disposto male sulla carta del cielo?
Quello che lasciamo sarà peggiore o migliore
Di quello che troveremo,chissà
stanchi forse sì,ma non rassegnati
almeno noi che abbiamo
un cuore di parole
ed altre parole nel cuore.

A Francesca
Tu la vita la prendi a morsi
Con denti forti e sani,
strappi al tempo della tua infanzia
i giorni tristi e lenti dell'adolescenza,
vorresti già essere grande
ti senti il tempo tra le mani
e ogni dolore è così lieve
cullato dall'ottimismo dei tuoi pochi anni.
Hai gli occhi miei ma non vuoi vedere
il mondo come lo vedo io
e per te è un bene,
ma sarà dura poi ogni giorno
ogni notte fare n passo avanti
e poi un altro ancora
attraverso la vita.

Un giorno in più
Non colsi in tempo le rose
la Primavera mi passò davanti
dolce,violenta e breve
come un temporale tropicale.
Mi ritrovai addosso un anno
un giorno in più
ed un lamento
eco di qualche rimpianto
ma già da tempo avevo scelto
di non avere rimorsi. 

D'amore
Morirò in sorrisi spenti
Agli angoli di certe strade buie
Alla periferia di una città non mia
Disperato e sarà ancora poco
Il tempo trascorso tra il dire l'amore
E fare l'amore:
magari con un po' di fortuna
morirò d'amore.

Femmina di lupo
Crescere uomo tra gli uomini
evitando i lupi,
darsi un po' d'importanza
eludendo gli specchi
con in bocca l'amaro sapore
del tempo che passa,
sulle labbra gli amori mancati
nomi senza un volto:
provo ad inventarmi almeno un ricordo
e sono meno sola,
uomo tra gli uomini o
femmina di lupo.

Non di solo pane
Non di solo pane
anche di promesse mancate di viaggi finiti
di porte sfondate,
non di solo pane anche di voglie
anche di scontento e di sangue
sangue innocente
sprecato per niente.
Non di solo pane
anche di solitudine stretta tra i denti
di non guardare il dolore di tanti,
anche di sigarette e pioggia
e via nel vento
col tempo che ci danza addosso
ogni suo ballo.
Non di solo pane
anche di parole come pezzi di un'altra occasione,
anche di favori di benedizioni e maledizioni
raccomandazioni e buone intenzioni
e passi svelti su giornali stracciati
con notizie inventate e bugie ben riuscite.
Non di solo pane
ma di sogni di notte e notti da sogno,
di viaggi imprevisti e senza ritorno,
di uomini donne,bambini e cani
bidoni di scorie e violente passioni e telegiornali
di neve di sole di bene e di male
di anime nude e facce stampate,
si vive di sogni contro tutti
e con tutti,si vive.

Ruba al tuo tempo un po' di tempo per me
Ruba al tuo tempo un po' di tempo per me
Guardami partire guardami tornare
Tra le tue gambe sfiorata dalle tue mani,
ruba la tuo tempo un po' di tempo per me
guardami cambiare in meglio lentamente,
guardami soffrire quando resto sveglia
amore piccolo e grande che somigli a tutto
e sei uguale a niente
che mi fai del bene anche mentre mi fai del male,
guardami riposare vicino al tuo cuore
cullata dal tuo battito come fosse il mio
mentre io vivo e muoio
condividi con me il tempo che resta
e chiamiamolo amore.

Come tu vuoi

(come tu vuoi)
mangiare e bere
almeno bevi qualcosa
latte e miele
piano
non importa se sporchi
scorre più lento il sangue
anche nelle mie vene.

(come tu vuoi)
sono tue le mani
tua la vita
tue le parole
e quel che c'è ancora da dire
ma te lo leggo negli occhi
tutto il dolore.

(come tu vuoi)
ti arrivano i rumori dalla strada
a volte come una spada
che scava l'anima
ma per un po' ti ritorna in bocca
come un sapore di vita
di quello che eri
bambina poi donna
moglie madre nonna.

(come tu vuoi)
lasciati andare
dolcissima lascia la strada
e il rumore
corri verso la speranza
di risvegliarti un giorno
con noi o senza noi
negli occhi del tuo dio
finalmente misericordioso.

(avessi trovato il coraggio di lasciarti andare davvero dolcemente nel sonno…)

Come l'ultimo giorno o il primo
Come l'ultimo giorno o il primo
Come mettersi seduto in attesa
Come pietra levigata dal tempo
Che sia memoria di me ogni passo nel mondo
Di me oggi libera di rinunciare ad ogni corsa
Metto l'anima in guardia
Da probabili rancori
Come sogno veloce nella notte
Che non ricordo al mattino
Il passato mi libera da ogni colpa residua
Da ogni amore fallito
Da ogni figlio solo pensato
Come l'ultimo giorno o il primo
Resto in attesa ed è la speranza
A tenermi in vita
Come fiato sospeso sul futuro.

Io sono
Io sono il gatto costretto ad evitare le auto in strada,
sono il cane abbandonato al centro
di un'assolata via di campagna
o sulla provinciale
proprio dove passa un'anima
al secolo.

Io sono la polvere sui tuoi mobili
su tutti i tuoi gingilli,
sono i cocci
delle tue porcellane
sono la tua fame
sono la tua sete.

Io sono i panni sporchi
che lavi ovunque
sono gli inviti che non ricevi
le visite che rifiuti
le telefonate cui non rispondi.

Io sono tutto quello
che tu vuoi io sia
e non so chi sei,
non sai chi sono-

Lontano dal dolore
Lontano dal dolore
in fondo è umano
desiderare il silenzio
dopo il vociare inutile
è umano voler dimenticare
e dimenticarsi
come un oggetto qualunque
lasciato in fondo ad un cassetto.
E solo così
continuare a vivere
in un continuo morire
nascosto agli occhi di tutti.

Pensieri di M.
Vorrei sdraiarmi sotto questo cielo
col sole addosso appena tiepido
a tratti bagnato sembra umido
sulla terra che è come stare su di un sofà
con addosso una coperta leggera
e lasciarsi andare finalmente
magari seguendo una musica
o soltanto i miei pensieri.
Ecco in fila tutti gli anni
che sono passati andati finiti
inseguiti da tutta quello che ero:
pensiero e azione
corpo e anima
senza più corpo
ma con passione.
Quello che sono stato
quello che adesso sono
sono stato e non sarò mai più.
Non sarò mai più così calmo
con un buco al cuore
e in questo buco un'unica ragione

Il dolore
ci scava dentro
un buco enorme
che in qualche modo
dobbiamo riempire
e ci servono cibo
promesse
amanti cattivi
figli bugiardi
ci servono rimorsi
e quintali di rimpianti
ci servono nemici
e falsi dèi
ci servono guerre
e imprese impossibili
ci servono litri di sangue
e uno squallore invitante
e una Morte possibilmente
apparente-

Pensando a Gabriele Sandri
Tutto quel sangue
ed io non capivo niente
avevo la testa
piena di ricordi
rimorsi
rimpianti
tutto quel niente
che è la vita
tutto quel parlare
ed il dolore così presente
parte di me
come braccia e gambe
come occhi e denti
e mani e capelli
tutto quel me sconosciuto
come mai nato-

Tresette

Dobbiamo vivere
Mischiare le carte ogni tanto,
aspettare una mano vincente.
Il coraggio a volte manca
E le sere si perdono in niente.
Io avevo il cuore grosso
Ma ci ho dormito sopra
Sperando che il sonno
Non portasse incubi,
ho aspettato un giro di carte truccate
per vincere almeno un volta.
C'è stato un tempo in cui
Ogni partita era vincente
Ma ho continuato a giocare
Sfidando la sorte
E quando la sfortuna arriva
Sei sempre in gioco
Ma non hai più voglia
Di tentare ancora.

Tracce di me
Lascerò una scia
Fogli scritti a mano
O sputati fuori da una stampante
Collegata a computer
Di ultima generazione
Vittima anch'io di un progresso
Che ci porterà all'estinzione.

E tu se avrai amato almeno un verso
Anche senza capire
Seguirai la traccia
Indosserai una mia camicia
E scenderai in strada
A dare la notizia
Della mia assenza.

Variazioni
La gente va a letto dorme o si rinnova
Come un augurio la vita,
Questo eterno scegliere
Pendere ed andare
Cercare il prezzo migliore
Nello squallore di mercatini di periferia.

2
ho pianto e mangiato pane
non più buono alle mie lacrime,
ed ho aspettato il sonno chimico
come un coma
per mandare al diavolo questo giorno
fallito.

3
mi scoppierà il cuore prima poi
oppure il fegato rivelerà le sue lesioni
meglio ancora cederanno i polmoni
dentro un altro colpo di tosse
e mi sembrerà tutto senza senso.

4
il mare mi squieta
troppa gente cotta
troppi bambini urlanti a riva
troppa musica assordante
troppo sole.

Novembre
Ora tu dormi nella quiete di stanze che tu sola sai
E ti arrivano da lontano le voci delle mie figlie che litigano
Le storie che ho pensato per tenerti con me
Le conosci tutte è un po'ti piacciono
Perché hanno un lieto fine sono storie di gente
Come noi che sa che la morte è la fine di ogni speranza
Allora si continua ad andare un passo dietro l'altro
Tentando magari di capire perché a Novembre
Fa ancora così caldo.

Comunque amici
Io non ascolto quello che dicono anche se li guardo e sorrido.
Io non divido il pane con loro,anche se siedo alla stessa tavola.
non credo in quello in cui credono e non ne faccio mistero.
Io non invidio le loro case,i loro gioielli i vestiti e tutti quegli inutili elettrodomestici,
io non ho niente di quello che loro hanno o desiderano avere,
io non so se sono io felice,oppure se loro sono felici
io so di sicuro che in tutti i miei pensieri,non li penso nemici-

Mare in tempesta
Sono mare in tempesta
Eppure vorrei trovare requie.

Vorrei dormire,
poter riposare gli occhi e le mani.

Vorrei guardare
I figli tornare a ridere
Con il sole negli occhi
In questo giorno freddo e implacabile.

Sono mare in tempesta
Eppure vorrei trovare requie.

Vorrei guardare
I figli tornare.

Siamo fatti
Siamo fatti di vento
Di tragedie annunciate
Di parole di vetro
Di promesse mancate.
Siamo fatti di acqua
Di sole di nebbia
Scivoliamo via
Verso la prossima forma.
Siamo fatte di sole
Di caldo che uccide
Di paura di vivere
Di paura di morire
Di rumore di suoni
Di umori e odori.
Siamo fatti di attese
Delusioni e preghiere
Di amore comprato
Di amore venduto.
Siamo fatti di ventre
Di braccia di gambe
Siamo fatti di parole
Siamo fatti di niente.

La fine
Quando tutto sarà finito
Un lamento più acuto,
muterà il dolore
in un eterno godere.

Versi liberi da una città tradita
(Bagdad)

Ora sono qui,
qui distante un passo
un respiro solo.
Sono qui vicino ad un risveglio
Colpito a morte
Per la vita,
ora sono qui
nel lembo di luce
di una colpa atroce,
e vorrei gridare
ma basterebbe un sussurro.
Per chi è chiuso in gabbia
La libertà è un insulto
Come la speranza di rivedere
Il fumo,forse soltanto la polvere
Di una città tradita.

Contemplazione
Essere il Nulla
Ma esserlo completamente,
ascoltare una moltitudine di voci
e sentite niente.
Essere mani senza braccia
Pensiero senza confine
Nell'eco infinito di un dolore,
essere pietra posata a schiacciare rimorsi,
a nascondere rimpianti.
Essere il Nulla
Ma esserlo completamente.

Il vento di qui
Il vento di qui
Così pieno di zolfo
Ma un po' si sente il mare
E la terra che non abbiamo
Ma vorremmo conquistare.
Il vento di qui
Questo vento infame di morti
E bambini con gli occhi troppo grandi,
questo è il vento di chi resta
ma vorrebbe andare .
Il vento di qui
Che si ripete ogni giorno
Questo vento che non è caldo
Né freddo,non è oro né incenso
Il vento di qui
È soltanto vento.

A mio nonno
Tu mi raccontavi storie sottovoce
Nel tuo dialetto che non capivo
Con disperazione.
Eri il mio passato
Lo intuivo eri quello che ero stato
Prima che diventassi
Sangue anima e morte.
Io non sapevo come chiamarti
Non sapevo quale posto darti
Nei giorni che allora credevo
Scorressero lenti
E che adesso se potessi
Strapperai dal passato coi denti.
Tu eri un uomo
Dal passato piegato sui campi di grano
Dal dolore dei figli venuti
Quasi per caso e poi andati
Uno dopo l'altro
A darti fiato in noi
Ora che non ci sei.
Ora che il mio nome
È l'eco del tuo nome
Io mi siedo e scrivo
E scrivendo prego
Tentando di salvare l'anima
Dalla disperazione per ogni assenza.

Maggio
Nata da un dolore
Come ogni altra cosa
Nel cielo ancora pallido
Di un mattino poi caldo,
amore ed odio
in me sporca di sangue
innocente e colpevole
sola.

Nata da una momentanea distrazione
Amo forse riamata
Passa il tempo
Anche tra le mie dita
Nessun rimpianto
Nessun rimorso
Forse.

Preghiera
Disperato
In un tramonto
Rosso dell'ira del mondo,
mi son seduto a pregare
un dio assente
o almeno lontano da me
polvere
di un antico dolore,
di un cruento sognare.

Per me
Io sto
Con un piede nell'azzurro felice
Di un giorno di sole,
l'altro
nella morte che addenta
la vita mia
pigra e indolente.
Tra tanta gente
Ho scelto la solitudine.

(nel tuo nome,sempre)
L ontano gli occhi non vedono quello che il cuore vuole ancora sentire
O gni tua lacrima ora è nei miei occhi
R agione del tempo che mi rivuole indietro
E sco per poco dall'anima poi torno
N ata e rinata alla speranza
Z ona nera della vita la morte mi ritrova
A nima linda e sicura al tuo amore.

Decorato
Forse nemmeno hai sentito lo sparo,
quel colpo che ti ha ucciso,
così sei caduto
missionario in missione di pace
messo in croce dagli uomini
decorato al valore
perché il nuovo Governo
avesse lo stesso colore
rosso sangue del precedente.

Nel mio sogno
È già notte
In tutti i miei pensieri,
si parte poi si torna
sempre al tuo nome,
la voce le mani,
gli occhi i capelli.

Resta ancora un momento
Nel mio sogno
Fuori c'è vento.

Il sonno del custode
Quanti partiti presi e lotte clandestine
Quanti conti in sospeso quante file di ballerine

Quante vite perse alla fine della corsa
Quante belle speranze e giovani comparse
Di fronte all'onnipresente voglia di cambiare
Lasciare che siano gli altri a scegliere
Se vivere in battere e levare
Dopo aver letto attentamente le istruzioni
Comprare un regalo qualunque
Per continuare a portare in giro
Un pensiero imbarazzante.
Quante pellicce e belle donne
Cercano inutilmente di distinguersi
Ma sono tutte uguali vestite dagli stessi animali,
ah,quanto non sapere
quanto lasciarsi andare al vago senso del pudore
all'ossessione di chi ama comandare.
E porte chiuse in faccia nei giochi di potere
Gente che si cuoce al sole
E poi vuole ricominciare a credere e sperare
Che in fondo e sempre meglio che lavorare
Tutto questo voler risanare.

Quante pie illusioni
In specchi concavi e convessi
Se dio c'è ci vede e sa già tutto non serve rimandare
L'essere qui adesso è già pagare tutto
Tutto con gli interessi
Opere ed omissioni cattive compagnie false opinioni
Perché non conviene, e dio sa se è vero,
voltare le spalle all'assassino
quando preso dal sonno il nostro custode
non sa più da che parte stare.

Malinconia
È una malinconia
Simile ad un continuo cadere,
è guardarsi le mani
ed il vuoto che contengono,
è cercare fiori
in deserti infiniti,
è cercare parole
e non riuscire a dare un senso ai pensieri.

È un buco dentro
Dove si annida il passato,
e se il presente è questo continuo dolore
non esiste un futuro possibile
di acqua e pane
di cielo e mare.
Solo una normalità apparente
Che nasconde
Una bomba inesplosa.

Libero
Mi porto dietro quello che sono
E non quello che ho,
potrei avere molto
ma vorrei aver capito tutto
e restare seduto felice
sotto un albero
con un libro nuovo in mano,
un libro inesplorato.
Sono quasi libero
Così solo e deciso a restare in silenzio,
ancora qualche ora.
Mi porterò per sempre dietro
Quello che sono e non quello che ho.

Mi sanguina la vita dalle vene
Lentamente dolcemente,
dicono che per pagare c'è sempre tempo
ed io ho pagato già tutto ,sbagliando.
Mi stilla amore dal petto
E tu non ci sei,
disperso per un mondo
che ti vorrebbe diverso
ma ancora non lo sai,
ma io ti cadrei negli occhi
se ti vedessi adesso
innamorata e devota
come non sono mai stata.
Io ti danzerei sul cuore
Se mi ascoltassi adesso,
ora che sono pronto a confessare
la verità che non ho mai detto
anche le cose che non pensato né fatto.
Mi sanguina la vita dalle vene.
Zampilla giù in strada
Ed arriva fino a te,
ovunque vada il suo corso è incerto,
tanto sei disperso lontano da me.

Nel sole senza rumore
Togliamoci dal buio amore
Di troppe parole inutili
Lasciate cadere tra di noi
Anche da chi non voleva il nostro bene
Ma una forma di sottomissione
Che mai saremmo disposti a dare,

Togliamoci dal rumore amore
Di troppe vite
Che non ci appartengono
Usciamo al sole
Io e te
Nel silenzio che tra di noi
Non è mai stato un peso.

Il Paradiso degli infedeli
Ci deve pur essere
Un Paradiso per gli infedeli
Quelli che non credono
Eppure non vanno in giro a maledire
A mettere bombe
Ad annunciare ogni giorno
L'imminenza della fine del mondo.
Quelli che non credono
Ma non si ubriacano e poi al volante
Di un'auto potente
Si salvano ma uccidono nello schianto.
Un Paradiso per quelli che rispettano la fila
Pagano le tasse non sputano a terra
Hanno una parola sola
E rifiutano preventivamente la Guerra.
Ci deve pur essere un Paradiso
Per quelli che non credono
Eppure non uccidono
Amano e come tutti odiano
E se possono scansano il prossimo
Perché gli somiglia troppo.
Un Paradiso per quelli che non credono
Che Dio vada in giro ricoperto d'oro
Ed abbia bisogno dei mercati dei templi
E di conti in nero,
della scorta e dei proclami
di mantelli e cappelli ingentiliti dalla pelliccia d'ermellino
di Santi che non ci stanno più tutti nel calendario,
un paradiso per gli infedeli
puri di cuore e di buone intenzioni.

Grida alla Luna
Se pensassi bene di voi
Penserei molto male di me,
elementare.

Se potessi gridare alla luna
Il mio dolore,
sarei un lupo e non un uomo
ed allora non grido
ma continuo a guardare la luna
trovandola pallida.

Quanto tempo ho sprecato
Nel tentativo di capirvi
Finendo,meschino,coll'imitarvi,
quanto amaro mi resta in bocca,
e chissà quanto tempo ancora.

Se pensassi bene di voi
Più che la follia,
la stupidità mi aliterebbe sul capo,
non ne sarei affatto contento.

Maria Attanasio
Nulla è per caso
A volte di notte le mani s'incontrano
Dopo una giornata di odio.

Tu mi sei accanto
E la tua stanchezza mi addolora
Me la porto addosso stendendo una gamba
Verso le tue gambe,come a cercarti.


Mi serve sapere che ci sei
Per dirti che ci sono,ancora.

Family Day
Mostrare la via
Educare con l'esempio
Lasciate però
Qualche avanzo nel piatto,
in ricordo di chi
non ha né avanzi
né sprechi.

Non si sta bene
Tra il dire il fare
Nemmeno parliamo
Dell'amore di un tempo
Forse si è addormentato
Tra i conti della spesa
E l'odore buono
Dell'ultimo bucato.

C'è qualcosa di buono
In quello che facciamo
Anche quando recitiamo la parte
Dei teneri amanti
Perché davvero un tempo
Ci siamo amati
Quando "per sempre"
Non era una bestemmia.

Che bello procreare
Senza nessuna preoccupazione
Per tutto quello che una volta finito
Ci mancherà di sicuro.
Tutti in piazza
Ad educare i figli degli altri
Con l'esempio
Dipendesse almeno
Soltanto da noi…

Vendetta
Se davvero la miglior vendetta
È il perdono
Chi ci vendicherà tutti?
Il coraggioso guerriero d'Oriente
Che si uccide pur di non tradire
Oppure
L'industriale del Nord
Che si è venduto e ricomprato
Anche l'anima ?
Chi?

Ipotesi
Mettersi da parte
Lasciarti passare
È un po'come volerti afferrare,
scartare di lato
senza dare l'impressione
di restare ferito
dal tuo splendore.
Mettersi da parte lasciandoti alla vita che fai
Dove non entro né per gioco
Né per dispetto,lascio tutto al caso
E dal caso mi lascio portare
Al futuro
Dal passato al presente,
è tutto così bello ,in fondo
così perfetto.

Fede
Io volevo credere
Che fosse opera tua la terra
Ma gli uomini…
…gli uomini con quelle mani
sporche di sangue
e l'illusione di una pace
possibile solo con le bombe
e le battute pronte
e discorsi scritti
battuti a macchina
da un impiegato impiccato alla sua cravatta
e ai suoi bisogni giornalieri.

Io volevo credere
Alla creazione tua di tutte le cose
Alla dolcezza del tempo che passa
Ma da miele diventa fiele
Anche se ci inventiamo
Qualche altra possibilità
Passando da un chirurgo all'altro
Vivendo accorti come malati
Per morire poi perfettamente sani.

Io volevo credere
Che fossi tu,proprio tu
A regolare il giorno e la notte
Ed il tempo che non basta mai
Soprattutto quello che resta.

Ho pianto per te
Ho pianto per te
Occhi umidi e brucianti
Pieni di verità nascoste
Al tuo buon senso
D'amante inconsapevole.


Ho pianto per te
Mentre il giorno diveniva sera
Ed io solo e pensieroso
Morivo nella notte sempre più vicina-

12a settimana
Ho visto Dio
Aveva i tuoi occhi buchi neri in divenire,
aveva le tue mani che tentavano di afferrare il nulla
che è tutto il tuo essere nel buio liquido in cui galleggi,
e fai smorfie che non distinguo
a tratti sembra che ti addormenti
e fai giri su te stesso come per nascondere il sesso
perché sei maschio e femmina,
sei futuro e passato e quest'attimo presente
che ti fa vivo in questo stesso istante
in cui ti ho visto dio nell'uomo che sarai.

Assenze
Cosa cambia
Non vederti
Se anche questo è dolore.

Girare per le stanze piene
Della tua assenza,
coltivando la speranza
di ricordare il tuo odore.

Ricordare il colore dei tuoi occhi,
è tutta la notte che ci penso.
Amare un altro dandogli il tuo corpo
Ma non il tuo nome.
E tutto questo tentando di conservare
In un vuoto opprimente la tua immagine.

Deflussi
Un'emorragia costante
Sangue come donna ancora feconda.
Emorragia di dolore
Pensieri rimpianti
Quello che poteva essere
E non è stato.
Pensieri rossi
Pensieri neri
Pensieri per pensare
Che ci sono cose difficili da capire
E che non si può fare a meno di pensare.
Un'emorragia d'amicizia:
chiamami tanto so che non chiamerai
e non ti chiamerò mai
ho parenti lontani,
per sangue e per censo e cultura
soprattutto per onestà intellettuale .
sono sola di una solitudine benestante,
mi riempio di vite non mie
di uomini mai visti o pensati
all'ombra di certi alberi così belli
che sembrano dipinti
oppure sono veri come la rosa
la casa la finestra
il campanello che suona,
ma io non ci sono.

Il tempo del nulla
Non lasciare che i tuoi occhi lascino i miei occhi
Io conosco il tuo dolore come fosse il mio
E prego che passi la notte l'alba poi il giorno
Poi tutto il tempo che ci divide dal nulla
Amore mio quello che non conosciamo
Non può farci male-

Invasioni
Al buio
Messo in croce
Dalla tua assenza
Pesante come roccia
Caduta a polverizzare
Forse i pensieri
Ma non il desiderio di te
Che così invadente
Entra nella mia casa e distrugge
Tutto quello che incontra
Nel mio silenzio nero
Vivremo di incomprensioni
Di baci rubati ai malumori
Io entrerò come un tiranno nella tua vita
E non ci sarà nient'altro
Che invadersi alternandosi
Vittima e carnefice di un solo amore.

Primavera
Ascolta :
C'è come una musica nell'aria
E non è ancora Primavera
Nel mio dolore.

Io sono schiavo
Di pensieri più grandi di me,
passioni così nascoste
da non essere più segrete
agli occhi degli altri.

Amore certo,
fatto con gli occhi e le mani
di un altro,
graffi sul cuore che nulla ha guarito,
né parole,né buone intenzioni.

Ascolta :
C'è una musica nell'aria
Ed è già Primavera
Nel mio dolore.

Noi
Noi occhi negli occhi
E ti ricorderai di me
Quando il mondo ti riavrà
Più forte dopo di me.

Noi e ci saranno risposte
Alle nostre domande
E ci sarà clemenza
Per le nostre richieste
Ed un vuoto pieno
Solo e sempre di noi.

Noi e ti ricorderai di me
Quando le mani
Non saranno più unite
Quando il nostro tempo
Scorrerà altrove.

Lontano da noi
Io e te saremo imperfetti
Ma forti di unghie e di denti
Per strappare alla vita
Altra parte di noi.

Anni…
Anni di pura follia
Anni di piombo fuso
Colato dal naso
Di una stupida ideologia.
Anni di egoismo fascismo comunismo
Anni armati fino ai denti
Anni comunque perdenti.
Anni di sole e d'ombra
Anni d'amore,
anni fumati e bevuti
come giorni vuoti
dimenticati in uno sbadiglio
anni d'attesa sullo scoglio
della nostra insoddisfazione
anni di vento caldo
che sembravano di rivoluzione.
Anni di divise e fucili
Di lacrime facili
Anni di incontri impossibili
Anni di terrore di buio totale.
Anni di dolore
Anni sospesi tra arroganza e disperazione
Anni senza un volto e senza nome
Anni pieni di gente con poca memoria
Passeranno alla storia.

Al risveglio
Pallido,dal sonno sfatto
Appari distratto,poco compatto,
impreparato al giorno e al suo scatto.

Al risveglio
Come tutti,non sei al meglio
Ed annaspi tra quello che voglio
E ciò che offri.

Spettinato e un po' gonfio
Senza ricordi del sogno appena lasciato
Sei disorientato dal mio assalto.

Io crudele ti butto addosso
Parole di una notte
Trattenute a stento,
Tutte le pause che posso ignorare,
tutte le immagini che posso evocare
al tuo risveglio,
quando come tutti,non sei al meglio-

Gli amanti
I fiori e le mani
I giorni che corrono verso notti
Che noi siamo ancora insieme insonni
A parlarci di noi
Come fossimo sconosciuti a noi stessi
E non amanti di noi
Dagli specchi riflessi
Nel domani e nei poi.

Quello che ci sarà dopo noi
È ancora passione
Quello che manca
A chi non si basta da solo,
noi lo sapremo sempre
persi nel nostro volo,
siamo noi due soli il nostro poi-
 

11 marzo '04
Sono parte anch'io di un mondo
Che gira a vuoto ,che ha paura ed implode
Uccide e sguazza nel sangue
Di vittime innocenti.

Sono usciti dalle loro case come ogni mattina,
hanno lasciato amori e figli come appendici felici,
hanno lasciato progetti in sospeso e mattine e sere ancora da venire,
un tempo incerto forse piovoso ma tendente al bello
e sono usciti per strade conosciute
possibili da praticare con gli occhi chiusi
verso lavoro ,scuola commissioni quotidiane
come comprare il giornale oppure un paio di scarpe nuove.
Hanno aspettato treni scambiando sorrisi o
Sorridendo a sconosciuti
Forse ancora assonnati o momentaneamente persi dentro pensieri
Troppo personali da lasciare fuggire anche solo attraverso gli occhi
Sporchi di sogni mai più realizzabili.

Sono rimasti lì sospesi tra lo scoppio e lo stupore
Il sangue e le grida e il rimbombo assordante
Del silenzio che resta sospeso tra la morte e la vita
Che un istante dopo il boato riprende a scorrere
Come un orologio impazzito.

Sono rimasti lì, membra senza più un corpo
Muti nelle grida dei feriti nel fumo che già si alzava dalle fiamme
Nel suono delle sirene lontane
Ignari dello stupore doloroso del mondo
Della rabbia del pianto delle congetture delle ipotesi d'indagine
Delle rivendicazioni più o meno attendibili
Delle speculazioni politiche dei fiumi di parole corse
Per l'intero pianeta .


Sono parte anch'io di un mondo che gira a vuoto
Che ha paura e implode
Poi pasce nel suo stesso sangue credendosi innocente:
Quale dio in cielo o in terra può volere/valere tanto?

Roccia
Quando penso ,
considero il divino che è in te,
nel modo in cui ci crescevi
con poco ,
raddrizzandoci la schiena,
tenendoci al caldo
quando l'inverno bussava
alle nostre porte già aperte.

Se ti penso,
ti rivedo che impasti
acqua e farina e ridi
poi ti siedi e fumi
ed il tuo volto si distende
come lasciato dall'angoscia del giorno:
troppo figli
troppi spaventi
e vestiti che durano poco
e scarpe che si rompono continuamente
ed un uomo che lavora a stento
e che desidera essere un altro e altrove
senza coraggio ci sputa il suo veleno addosso.

Quando ti vedo
Scorgo il divino delle tue mani grandi
In quello che dici,
nelle attese
nei tuoi figli tutti in fila
come te prolifici
se non altro di buone intenzioni,
e ci vedo tutti in fila
a darti il fiato che serve
a non sprecare parole.

Roccia sei e rimani
E noi siamo il muschio che ti è cresciuto addosso,
ci hai nutriti,salvati.

Così facile all'amore
Sarei così facile al tuo amore,
potresti tuffarti nei miei occhi
e trovare boschi
di una Primavera eterna;
nelle mie orecchie troveresti
sinfonie incomprensibili agli altri.
Sarei così facile al tuo amore,
avresti le mie mani
ed il pane del perdono
per tutti gli altri amori,
avresti il mio tempo
a goccia a goccia
sulle tue labbra
sì,sarei così facile al tuo amore.

Una cattedrale nel mio cuore
Ho costruito per te
Una cattedrale nel mio cuore,
una cattedrale senza ceri
ma con i tuoi occhi
ad illuminarmi il cammino,
senza Santi ma con il tuo cuore
a farmi del bene,
senza voti
ma con le tue mani
per costruire le ore di tutti i miei giorni.

Ho costruito per te
Una cattedrale nel mio cuore,
senza cori
ma con la tua voce
a ricordarmi ancora quanto amore
si può dare ed avere
dagli occhi dalle mani
dalla voce dal sudore dal sangue
dal petto e dal ventre,
madre .

San Giuliano di Puglia
Tutto quel sangue
ed io non capivo niente
avevo la testa
piena di ricordi
rimorsi
rimpianti
tutto quel niente
che è la vita
tutto quel parlare
ed il dolore così presente
parte di me
come braccia e gambe
come occhi e denti
e mani e capelli
tutto quel me sconosciuto
come mai nato-

Sono qui nessuno mi sente
Ho polvere negli occhi
E nella bocca.
La voce di mia madre
È un lamento lontano
Dopo questo momento
Io non sarò mai più vecchio
E lei
Non avrà più questi trent'anni
Che pure le sono scivolati addosso.

Ora lo so,ora so tutto
Il tempo si è aperto
E per un po'
Le sue braccia mi hanno consolato
E se credevo adesso non credo più
E non saprò mai
Quanto male
Può dare un dolore
E quanto altro orrore mi è stato negato.

Ti porto negli occhi
Per vedere il mondo come lo vedi tu,
E capire tutto
Come puoi capire solo tu.
Nei minuti d'ogni ora
In ogni giorno di tutti i mesi
Che sgranano come un rosario
La mia vita,
ti porto negli occhi.

Mare
Distesa azzurra io so che mi cullasti un tempo
Che non ricordo ora in città tra i gas di scarico
E malinconie personali e rabbia e sgomento
Di fronte alla rabbia degli altri
Indulgenti come siamo verso la nostra.

Io so c'è stato un tempo in cui
Mangiavo e bevevo e amavo
Senza per questo tentare di uccidermi
Come adesso che tutto questo è troppo
Ed ancora non mi basta.

Io so che tutto quello che mi fa male adesso
Con il tempo mi ucciderà ma non voglio vivere
Di più o di meno
Di un qualsiasi altro uomo
Che sa di essere solo
Ma non per questo trema.

Distesa azzurra io so che c'è molto altro
Per cui tremare basta smettere di fissarti
E guardarsi intorno o attraversarti con la mente
Arrivare su altre rive e cercare uomini
Che abbiano negli occhi il mio stesso stupore:
L'inferno è su uno schermo acceso
Noi lo stiamo attraversando da vivi
E senza peccato e senza risparmio
E senza intento di penitenza
Noi non abbiamo peccato.

Canto di vento
Tutto questo dolore
Intermittente
Non mi farò più del male
Cambierò nome
Guarderò la gente con occhi nuovi
In questo canto di vento
A cuor contento
Non chiedo tanto.
Ma che ci sia pane
E lavoro dopo il riposo
Ed un cielo nuovo
Dopo un'ennesima guerra
In prima visione
Dopo questo canto di vento
A cuor contento
Anche senza ragione.

Tutto questo dolore
E come passa il tempo
Potrei ricominciare volendo
A cuor contento.

Meursault (lo straniero)
Quello che ho visto io
È un caldo assurdo
Che riasciuga le ossa
E tu non sei nient'altro;
ho visto il mare aprirmi le sue braccia
poi il seno di una donna
ed io volevo nasconderci la faccia
quando tutte le donne
diventano nessuno
e posso toccare il vuoto
lasciato da Dio.

Quello che ho visto io
È un pubblico attento
A questa vita di cui non mi pento
E vorrei,ma non so più leggere
La mia calligrafia
Ho scritto al buio e lontano
Da casa mia.

Ma le storie si ripetono
E sono storie inventate
Gli uomini nascono ovunque
Allo stesso modo
La novità non c'è
E voi,voi ghigliottinatemi pure
Sono già mille anni che non ho testa
Ho solo un ultimo desiderio:
l'attenzione della folla !

Partecipando alla vita
Si vince il premio
Dei rimpianti
Sottili e pungenti.
Piccole macchie di sangue,
questi rimpianti,
sulla pelle dei nostri bambini
lasciati giù in strada
in lacrime tra la guerra
e i muchi di raffreddori
incurabili
come il dolore
di questi ultimi mille anni.

Dicembre
Ancora questo freddo
Che va e viene,
per le strade vetrine illuminate
e gente che ha fretta
ma non sa dove né come arrivare
a Natale , a tutte le feste comandate
non da un dio vestito da uomo
tra gli uomini,
ma da uomini che si sono creduti dèi
ed hanno riscritto,male,la Storia.

Fatica d'amore
Imparare la fatica di ogni amore
Reso possibile
Da uno scambio di sguardi
Da silenzi invadenti
Come sonno arretrato.
Si fatica ad amare.
Continuando ad aspettare
Un prossimo più degno
Che ci somigli fino al punto
Di evitare ogni possibile incontro
Perché è fatica l'incontro
E lo scontro.
È fatica l'amore
Più dell'odio
Di ogni possibile rancore
Più del dare
Senza l'attesa di ricevere
È fatica quasi quanto
Il dolore l'amore.

Forse è davvero amore questo battere furioso
Del cuore quando ti penso
Ed annego in questo pensare
Come fosse un mare facile da attraversare
Calmo e dolce come la vita che vorrei con te
Oppure con il tuo ricordo
E mai , mai con il rimpianto di te.

Resurrezione
L'innocenza delle mani
Del figlio crocifisso
Al peccato del mondo
Mi delude,

io non ho più lacrime
non ho rimorsi
la vita mi assolve
da ogni colpa,
da ogni odio.

L'ispirazione del poeta
È diabolica o divina?

Ritratto di me stesso addormentato
L'impronta del seno protesa a formare colline
bruciate dal sole e dagli uomini,
l'orma morbida del corpo
attraversata da un sudore leggero
e gli occhi chiusi a celare i segreti dell'anima,
i denti stretti nella bocca chiusa
come a frenare desideri nascosti
io mi guardo dall''alto
e cerco le mani
che nel giorno hanno preso e dato
come il fiume si dà al mare
correndo felice.

Rosa disperante
Toglimi dal cuore
Ogni peso
Ogni dolore
Poi continua tu a farmi male
Tu che mi sfiori
E mi inebri del tuo odore
E attraversi il mio dolore
Senza curare
(indicami una strada
dove possa correre
e che abbia te
come meta)

toglimi dal cuore
questa attesa infinita
del tuo amore.

Pietre
Sono pietre le nostre storie
Ci trascinano in fondo
Ad un mare di rimpianti.

Sono pietre le nostre storie
Ed io non vorrei provare
Tutto questo assurdo rancore.


Io non meritavo tanto
Ma nemmeno così poco
Da essere costretta a desiderare.

L'odio no
Per odiarvi io vi dovrei pensare
E di pensieri ne ho altri.

Hanno ucciso un uomo giù in strada
Sotto casa mia,
alla periferia della città,
nel parco in mezzo ai bambini
che giocano alla guerra,
alla fermata del tram
che fende le strade mai deserte,
in un bar sporco di vita e di fumo.
Da qualche parte
Così lontana o vicina
Hanno ucciso un uomo.

La vita e la morte
La vita sorride negli occhi di un bambino che segue il volo
Di uccelli che lui soltanto vede.
La vita è una donna che ha fatto tutti i suoi conti ed è pronta
A ricominciare pianta aspetta seme ed il seme la Primavera.
La vita è un uomo troppo grande e grosso per aspettare
Ma ha una sua memoria e ci sa ritornare sa quello che vuole
Ed ha abbastanza anima per non farsi del male.
La vita ha un vecchio appeso al collo e questo vecchio ha il sospetto
Che ci sia molto altro da vedere e da desiderare sta sempre più saldo
Tentando di ripararsi dal vento e dal freddo.

La morte più o meno nascosta aspetta l'occasione giusta.

Istinto materno
L'istinto materno
È presente in tutte le donne
Forse anche in quelle
Che uccidono la prole,
Chiudendo gli occhi tirano calci
Pugni e schiaffi
A volte accoltellano
Tutto quello che non saranno mai più.
Mia madre ci ha amati
Come estensione del suo corpo
Probabilmente ci credeva
La parte migliore
Del suo essere in continua espansione.
Io fin qui ho vissuto la mia vita
Come se ne avessi un'altra di riserva
Adesso so per certo che questa è unica
Ed il tempo che mi resta
È meno di quello che ho sprecato
Per giungere a questa conclusione.
I miei figli sono la mia estensione
Il mio saluto al mondo
Il mio approdo.

L'anima
L'anima la sento
Quando la notte mi cerchi
Ed io ancora ti voglio.

L'anima la vedo
Negli occhi di mio figlio
Nel suo spavento
Per il dolore di uno
Che è il dolore del mondo.

L'anima mi sussurra di notte
Nomi che credevo dimenticati
E figli dai sogni complicati
E donne e uomini
Sguardi appena sfiorati.

Io sento e vedo
Di te con te
E aspetto che tu veda e senta
Con me di me,
sono un'anima in estensione,amore.

Mi fa male la vita come una ferita che pulsa
Non c'è che il sangue a lavare via il sangue
E noi siamo selvaggi che sanno leggere e scrivere
Amare ed ingannare con lo stesso stupore
Su facce di marmo.

Come mai non si accorgono di essere già morti alla vita
Mentre lanciano sguardi come coltelli
E sentenze indegne di Salomone
Sulle nostre piccole esistenze?

Il dolore è una lama che scava nel cuore
Per ogni battito ogni secondo di ogni giorno
Ma non scava il viso non modifica più di tanto il corpo
Prendetevi il mio polso marchiato
Il mio sangue scontento e più lento in circolo di vita
Che sussurra poi grida altra vita.

Vali di più
Tu vali più del tempo che passo a pensarti
Delle rose che coltivo nel tuo nome
Vali più del mio sorriso spontaneo quanto ti vedo.

Tu vali più del sole che t'indora
Del vento che ti tocca i capelli e li profuma
Tu vali più di tutti quelli che tocchi
E poi ritocchi
Scoprendo nervi e radici
Di malattie e pensieri.

Tu vali più dei tuoi figli
Più di quanto ti possano mai dare
Vali più tu di tutti i miei piccoli dolori
Messi in fila a fare giorni mai uguali.

Tu vali più del mio mettermi in croce
E poi leccarmi le ferite.

Tu vali più della calma che mi sai dare
Dopo che il cuore sembrava impazzito
Tu vali più del mio foglio bianco
Più di tutto quello che riuscirò mai
A metterci dentro

A .
6milioni
di chiodi piantati
nel cuore
di un'umanità
condannata
a sopravvivere
al male assoluto.

Ipotesi nell'attesa di…
Lo so che prima o poi da me verrai
Controsenso controvento contro tutti
Contro il dire ed il fare
Della gente comune
Cui ci accomuna il respirare
La stessa aria inquinata e carica di elettricità
Come questa sera che minaccia pioggia
E feriti su strade bagnate e veloci
Di poveri ubriachi infelici
Rintronati da una musica volgare
Sparata ad altissimo volume.
Lo s che varrai da me inevitabile
Come una disgrazia preventivata dal destino
Perfetta ed implacabile certezza assoluta
In questo spazio temporale e meteorologico
Che non è detto sia caldo d'estate
E freddo d'inverno.
Verrai ed imparerai a leggere tra le righe
Delle mie emicranie
E mi proteggerai le spalle dal vento
E che se sarà amore che sia prevedibile
Essenziale come un colore senza sfumature
Sarai la mia pace da cercare
E trovare come radice di un albero
Al cui ramo più alto impiccare
Ogni compromesso tra quello che sei
E come ti ho sognato.
Lo so che prima o poi verrai
A fare di ogni erba un fascio
Di ogni volto un ricordo
Verrai..

Mettiamoci sedute
Passeranno i giorni come cavalli
Come le onde del mare
E spegnerò tutte le stelle del cielo
Tanto noi non vogliamo altro
Che restare sedute a parlare di noi.

Guarda nei miei occhi
Pensa almeno un mio pensiero
Fatti forza del mio essere fiduciosa
Io legherò tutte le foglie ai rami
Perché non venga l'autunno
Aspetterò che fioriscano tutte le rose
Che si calmi il cuore
Ritirerò tutti i panni lasciati ad asciugare al sole
E tu resterai con me
Preparando l'insalata fresca per cena
Fumando una sigaretta dopo il caffè
Non cambierà niente resterai con me
Seduta fuori al balcone con la gente che passa
Penserai al passato ignorando il futuro
Vivendo ancora.

Ogni giorno
C'è una lama che scava
Nel fondo del mio dolore
Cerca implacabile
Qualcosa cui dare un nome,
che sia il ricordo di un estate
con cielo mare
che si fondono nell'orizzonte
o gli occhi di un uomo
che ha giurato di amarmi
per tutto il tempo che dura l'amore.
Scava la lama e cerca figli
E miti consigli
L'impegno per un mondo migliore
O qualcosa che annienti la rassegnazione
Oppure il profumo del pane appena cotto
In comunione con acqua fresca di sorgente
Perché ci sia voglia ed impegno
Per ricominciare ancora una volta
Ricominciare ogni giorno.

Napoli
Questa città di mare
Soffocata dal cemento e dal catrame…
Città di anime buone anime belle
Anime in lutto perenne
Dove si muore per uno sguardo di troppo
O per uno scherzo del destino
Caduti sulla lama del coltello
Di un ragazzo in fondo mai nato.

Questa città di fantasmi
Di troppo avidi governanti
Di gente con occhi acquosi d'orgoglio
Ed uomini in giacca e cravatta
Senza dignità.

Questa città civile che accoglie tutti finché c'è posto
Ed anche dopo quando
Si sta così stretti che odiarsi è naturale
Quanto amarsi aspettando l'alba
Che comunque arriva a darci fiato
Dopo una notte insonne,
a darci un altro giorno
di corse e spintoni
e fortunato chi poi la sera
arriva a mettere la chiave
nella toppa della sua porta.

Quarant'anni che sono qui
E non ho visto pizze né mandolini
Né spaghetti al pomodoro
Né ho sentito cuori innamorati
Cantare al sole o alla luna
Né amanti sorpresi dal loro stesso amore,
quaranta anni e non so ancora
se ci vuole più coraggio a restare
o ad andare via.

Il mondo è qui
Il mondo è qui fuori e dentro
Ci posso giocare come fosse una palla
Gioco con l'amore,con le parole
Con le idee ed il senso del dovere
Coi soldi che non ho
E le ambizioni a cui sfuggo.
Il mondo è qui fuori e dentro
Ci posso giocare a mosca cieca
A rimpiattino a domino a scala reale
Posso giocare a fare l'indovino
Dicendo tutto quello che penso
Senza sapere ciò che dico.
Il mondo è qui tra il dire ed il fare
C'è sempre qualcosa da dare
Come un dolore
Come l'aver rubato
Un sorriso ed un perdono,
Annegata la tristezza in fondo ad un bicchiere
Quello che resta deve bastare.
Il mondo è qui nel dolore degli altri
Trovo il mio dolore
Tra un bacio e un sorriso
Piedi ancorati alla terra e d occhi al cielo.

Che vita…
Che vita :
avremmo potuto imparare a scalare montagne,
avremmo potuto imparare l'amore,
e ad amare senza richieste
ogni pallido sorriso incontrato per strada.

Che vita:
se perdono tutti quelli che non mi hanno mai perdonato,
mi resta ancora qualcuno da perdonare
e soldi da restituire e baci e abbracci da distribuire.

Che vita:
se penso al padre che ci capita in sorte
e alla madre che ci ha vegliato più di una notte,
se penso hai figli che abbiamo disperso nel mondo,
se penso che io in te ho creduto
come un povero illuso crede al suo dio…
…che vita!

Poker
Dobbiamo vivere
Mischiare le carte
E sperare
In una mano vincente.

Non ti dimentico
I giorni corrono uno dietro l'altro
Sapessi in quanto poco tempo
Le ore diventano anni ed io cambio,
invecchiando peggioro
e torno ad essere quella che ero
ma non ti dimentico.

La manna dal cielo
Resto sospeso
Come indeciso
Poi faccio scempio di me
Come a caso colpisco
Sapendo bene dove colpire
Facendomi del male
Per aspirare al bene
Come un santo da calendario.

quarantanni
Ho bisogno di angeli
Che mi guardino le spalle,
di figli che mi ricordino
di continuare a giocare,
di libri di Poesia,di tisane calmanti,
di uomini e donne rilassanti.

Ho bisogno di cibi sani
E di qualcuno che ogni tanto
Mi tenga le mani,
ho bisogno di qualcuno che mi ascolti
e che a volte mi asciughi gli occhi.


Ho bisogno d'amore
D'amore fatto coi gesti
E le parole, con qualche piccolo dolore,
ho bisogno di tutti e della mia solitudine,
ho bisogno di andare
sapendo di poter ritornare.

Questa danza
Questa danza di lacrime
Per riportarti al presente
In tutte le cose e nel mezzo del niente
Che hai lasciato non c'è pace.
Questo sentire sale in bocca
In bocche senza più sorprese
Siamo partiti per non tornare ma più
A dare fiato ai pensieri
Mani ad opere
Ed occhi chiusi alle omissioni.

Cosa sai adesso di me
Adesso che danzi nel poco spazio del mio cuore
Adesso che mi illumini
Di una solitudine nuova
Ma che non fa paura.
Cosa sai adesso dei miei pensieri
Dei miei figli perduti
Del mio amore sfrontato
Dei miei fiori lanciati ai porci
Che incontro ogni giorno.

Questa danza di momenti tutti uguali
Di uomini e donne
Dai colori sbiaditi
Queste sere piene di voci
Di scatole vuote ad alto volume
Di zanzare e fuochi fatui
Che non vogliamo vedere
In queste ore tante ore
Che non riesco a capire
A vivere
Danza nel mio cuore
Perché ti ho amata
Più di chiunque altro-

Guarda le mie mani
Hanno lavorato contente
Per te,
ti hanno cresciuta
giovane pianta nutrita
e difesa dal vento
che come il tempo
consuma tutto,troppo in fretta.

Guarda i miei occhi
Impara dalla mia paura
A diffidare di chi non ti piace:
paradiso o inferno
sarà comunque
una scelta personale.

Cerca tra i miei fogli,
Riordina il mio dolore
Parola dopo parola
Tutte le parole
Arriveranno facili al tuo cuore:
c'è tanto amore che resta dopo di noi,
Alessandra .

Eroi inconsapevoli
Le mani sporche e le bocche protese a desiderare baci lontani
Di donne lasciate a remare contro la vita che comunque va avanti
Nonostante questa guerra intelligente che doveva essere lampo
Ma non si capisce niente,la vita va avanti
E nascono figli concepiti prima e si cambiano ore in denaro e denaro
In attenzione e dolore e il dolore resta sempre sospeso lontano
Come il mare tra il dire e il fare immaginare
Chi è troppo lontano e non si può vedere nelle sue mattine
E nelle sere di poca cena e tanta televisione ché è utile non pensare
Prima di andare a dormire.
Nel tentativo di capire si studiano lingue e facce che intenzione
Avranno mai questi che hanno bisogno realmente di tutto
Ma non di noi della nostra civiltà della nostra democrazia
Dei nostri ingegneri dei nostri architetti di quelli che scavano pozzi
Di quelli che ricuciono ferite rimettono insieme
Bambini saltati sulle mine parlano di un futuro che non esiste
In altre facce sporche di terre e mani maltrattate dalla fatica
Dalla terra che non si lascia fecondare dalla vita.
Hanno bisogno di noi ma non delle nostre parole
Dei nostri sette o otto grandi seduti intorno ad un tavolo
A scoglionarsi a vicenda con sorrisi baci e abbracci che sembra di essere altrove
E non a decidere sazi e puliti chi vive e chi muore.
A metterci in testa strane idee ed in bocca sapore di sangue
I polmoni saturi di piombo dopo un'esplosione
Muco e sangue e sudore polvere da sparo sul cuore
Nelle narici l'odore di un mare lontano
A questo punto quasi dimenticato e vi chiamano ad uno ad uno
Sarete promossi sul campo in fondo sarete valutati a peso d'oro
I vostri figli che non vedrete crescere non vi vedranno invecchiare
Nessuna ombra sull'amore di una vita ed una vita spesa per amare
Per mettersi seduti all'ombra di un albero in fiore
Senza nemmeno saperne il nome tanto il suo frutto sarà dolce
Il suo frutto sarà vivo e tenero e pronto ad essere condiviso
Spezzato come pane offerto come vino
Giusto come un sacrificio involontario saltare in aria
Mirare al cielo e sentirsi verme in terra che scava e si arrotola
Ed è parte di un tutto che è il niente che ci riceve e poi vomita
Alla pietà di chi resta.

Beslan (Il bambino)
Ho dieci anni
E non voglio morire
ma morirò in questo caldo
Senza sole
E sotto una pazzia
Che non capisco,
con in bocca
il sapore del sangue
(non soltanto mio).
Ho negli occhi
L'orrore di un tempo,
il mio tempo,
perduto tra le mani
di un ideale impazzito.
Eppure sono innocente.

Bestemmie e preghiere
Ho gli occhi tuoi puntati sul futuro
Che non vedrai
Le mani no,le tue erano più grandi
Sapevano punire e benedire
Creare dal niente vino e pane
Bestemmie e preghiere
Madre.

Ho giorni miei di pioggia e vento
Poi il bel tempo verrà
A rinverdirmi momenti
Che ora vivo per dovere
Anch'io tra bestemmie e preghiere.

Niente mi potrà ridare
Il tuo sorriso le parole
E tutto quello che sapevi fare e dire
Inventando storie per farci sognare
Vivendo noi in roseti fioriti e spine
Tra bestemmie e preghiere.

Abbiamo parlato tanto
Mangiato e bevuto caffè
Fumato sigarette leggere
Girato per mercati e fiere
Abbiamo pianto e riso
Del passato e del futuro
Poi un male conosciuto e invincibile
Blasfemo anche agli occhi
Di chi in qualcuno o qualcosa ha creduto
Recitando tutte le sere
Bestemmie e preghiere
Ha fatto scempio di te.

Ora riposa all'ombra
Di un amore senza fine
E che ti possa cullare
Ogni parola ogni pensiero.

Mi cullerà ogni sera
Una bestemmia e una preghiera.

Le mani di mia madre
Mani grandi mani contadine
Mani per punire mani per benedire
Mani per crescere figli
Mani a coprire sbadigli
Mani date in pegno per un caldo inverno
Ed una fresca estate
Mani a mollo per ore nell'acqua e sapone
Ore ed ore a lavare
In attesa del sole ad asciugare
Le mani e la pelle da salvare.
Mani senz'anelli senza unghie laccate
Mani consumate
Dalla fatica degli anni
Dalla malattia dagli inganni
Mani invecchiate prima che il tempo
Battesse più lento
Mani per unire dividere e moltiplicare
Mani fredde esangui
Mani di mia Madre
Mani baciate-

Noli me tangere
Ci sono dolori estremi,inspiegabili.
Ci sono vendette meditate per anni,irrealizzabili.
Ci sono preghiere buttate al vento,
e quale vento mai le raccoglierà.

Io sono un'idea astratta
Alla luce di un sole impetuoso,
la realtà è un telo nero e pesante
sul presente.

E quanti anni , quanti minuti
A pensarci adesso,
cadono nel vuoto
sono come una fila immensa,
una folla straripante di occasioni mancate.

Avrei voluto saper dipingere
Per darti un volto
Ed amarti come immagine di me stesso
Confuso e solitario,disteso
A pensare ad un amore così grande
Che si può solo rubare
Alle braccia di un altro.

Ci sono figli che non ci somigliano molto
Eppure sono il nostro sangue marinato all'amore,
amore giocato per qualche minuto
a crederci importanti
e non soggetti ad altrui giudizio,
vagano per un mondo
che è una stanza chiusa,
senza nemmeno una finestra.

Abbiamo lasciato così,come per caso,
padri e madri per sentirci migliori,
anche di noi stessi fotografati
vestiti di bianco,
tanto vigliacchi da essere innocenti,
e non c'è stata più pace
che non fosse cruenta,
pagata fuori dai nostri occhi assonnati
violentati dal sole d'Agosto,
non mi toccare!

Statistica
Con addosso gli anni
Di un Cristo che ha vissuto più vite
Resti distesa tra lenzuola sudate
E tutto ti commuove
Poi più niente ti commuove.

Non ti pesa sulle braccia illividite
Il futuro che non hai
Né il passato
Che leggo in ogni tua ruga sospesa
Tra il dolore e una presunta tregua artificiale
Offerta da medici mediocri
Che non hanno parole
Non sprecheranno il cuore.

Non sei che un numero piccolo
Compreso in uno più grande
Il tuo tempo di resistenza alla malattia
Presto sarà solo statistica-

Non hai lasciato debiti
Se non nei nostri occhi
Che ancora volevano vederti
E poi ancora
Ancora la tua voce
Il fumo della sigaretta
Che fendeva lentamente l'aria
I passi svelti di quando ancora
Ogni strada ti apparteneva.

A mia Madre
Cuore nel mio cuore
ossa nelle mie ossa
stesso sangue che corre
a dare vita per vita
minuto per minuto
ogni giorno
fino in fondo all'ultimo giorno.

Cuore nel cuore
dita delle stesse mani
oggi un sole tiepido
domani pioggia
e venti deboli a disperdere seme
a fecondare la terra
a rinverdire la Primavera.

Sei ancora qui
presenza lieta
in un giorno che non porta ancora serenità.

Liquido
Chiudere gli occhi nei tuoi occhi
Estinguere tutti i tuoi debiti
Di carta e di vento
Dolcezza e spavento
In me poi in noi
Che siamo in due
Ma così è come essere soli.
Io vorrei esserti dentro
Sempre e per tutto il tempo
Che può scorrere nelle parole
Vorrei esserti sotto pelle
O liquido correrti nelle vene
Vorrei battere nel tuo cuore
Tutta la vita che ti manca
E mi manca
Amore.

Rughe come strade
Hai addosso un profumo di pane appena cotto
Che soltanto io sento
Perché io sola sono disposta a tutto
Per te.
Io conosco il tuo dolore
E ti aiuto a portarne il peso,
ma questo non alleggerisce il tuo cuore di tanto
ed è giusto così.

È giusto che ognuno abbia il suo pianto
E che senta da solo le lacrime
Rigare il volto, allagare le rughe.

Ognuno di noi ha le sue rughe
Come strade tracciate sul viso
Ed è stranamente questa stessa solitudine
Che ci lega e chiamiamo amore.

Ho pagato tutto
E non ho pagato niente
I giorni si rincorrono
Eternamente lenti
E gli anni rapidi
Mi prenderanno la vita.

Ho pagato tutto
Qualcuno mi rincorre
Nei sogni
Forse è un rimorso
O la certezza di avere
Più rimpianti.

Forse è davvero amore questo battere furioso
Del cuore quando ti penso
Ed annego in questo pensare
Come fosse un mare facile da attraversare
Calmo e dolce come la vita che vorrei con te
Oppure con il tuo ricordo
E mai , mai con il rimpianto di te.

Rossodisera
Aspetterò
Che cambi il tempo
Ed aspettando ti penserò
Come già ti avessi dentro
Proibito da un amore
Che nulla tace
E tutto vuole
Per altre mani che siano vita
E respiro tuo sul mio
Che per un po'avremo
Lo stesso battito
E poi non più.

Nata ieri
Sono nata ieri
Dopo vortici di dolore
Ancora sconosciuti ,
da ventri offesi
da cristi messi in croce,
e senza padre
sono nata seme e fiore,
sona nata senza passato
e senza futuro
albero e frutto
di un antico spavento.

Sono nata ieri
Voce e parole
Di un lontano malessere,
con il mio corpo e i miei occhi
a perdersi per il mondo,
camminando contro vento,
albero e frutto
di un antico tormento.

Sono nata ieri
E mentre io nascevo
Tu dov'eri…

Costa sangue e dolore
Promesse mai mantenute
Occasioni fuggite
E velocità improvvise
Amori scaduti
O duri come il pane
Di qualche giorno fa.

Costa attesa e mani giunte
Senza conforto di preghiera
E orecchie sanguinanti
Di rumore

Denti che battono
In fondo ad una notte gelata.

Costa speranza e rassegnazione
E mal di stomaco
E ottime presentazioni
E scarpe chiodate
Che ballano sul mio cuore.

Costa lo strazio di un silenzio
Immotivato
Costa la delusione
Sul mio sguardo
Che vaga per la strada a penetrare la folla
Cercandoti
Senza trovarti.

Costa tanto l'amore
Costa un prezzo che non
Riusciremo mai a pagare
E generiamo figli
Per essere riconosciuti ed amati
Oltre il nostro stesso dolore.

Primo amore
Io sono te, tu sei me
le mie dita sulla tua pelle
sono parte della tua carne
e mi passa il tuo calore
umido del tuo sudore,
caldo come il tuo sangue.
Io ti passo l'anima
attraverso gli occhi
mentre ti guardo,
e ti guardo con un amore
nuovo e unico
che sa di vento di mare
lo stesso mare dove ci battezzammo
nel nostro stesso nome,
noi testimoni di noi, primo amore.


Home page  Lettura   Poeti del sito   Narratori del sito   Antologia   Autori   Biografie  Guida   Metrica   Figure retoriche