Vivere  Vivere a ore non a giorni,  meglio consumare tutto subito.  Guardarsi poco intorno  son gli altri che guardano te  notando i tuoi presunti difetti  ma non i loro certi  che non ammetteranno mai.  Ed è così che si va in giro  con la pelle esposta  ora dopo ora. Pensati...  Pensati come un sasso,  uno di fiume ad esempio,  in modo che tutto ti scorra addosso,  bagnato dall’acqua veloce  raccolto da un bimbo  asciugato dal vento  baciato dal sole  sotto un cielo giustiziere. Madre  Tu che sei stata me  mentre al buio percepivo  la voce dei fratelli,  intorno l’aria rugginosa  ti toglieva il fiato.  Bisognava già  recintare le parole,  crescerle per poi  lasciarle andare. Ci vuole un’intelligenza vivace,  empatia, generosità,  un forte senso della dignità  e dell’onore  per salvare il salvabile. Un cuore pieno di vento  Un cuore pieno di vento  che segue un ritmo suo soltanto,  eppure resta ancorato al petto  nonostante tutto;    bianco che ci vedresti  subito un puntino nero  di dispetto,  se fossi così attento  a non distruggerlo del tutto. Prove per una tempesta  A ridarti il dolore  parola per parola,  aspettarti per strada  farti albero senza radici  gatto perduto , nudo come mai sei stato,  sotto il sole mentre ti guardi intorno  spaesato e solo.  A ridarti il dolore  fiato per fiato,  sasso per sasso    essere te per un momento  e questo momento vederlo passare  senza traccia sulla mia fronte  ché la cattiveria è il male peggiore. è stata la pioggia,  un fulmine, l’incuria, la malafede.  è stato un rumore, un pazzo,  è stato che non sapete  la differenza tra il cemento e il calcestruzzo,  è stato un cedimento,  la vendetta del tempo,  è stato un aprirsi volontario di vene,  è stato magari il fato, il posto  e il momento sbagliato  è stato sentire la voce di una donna  dire nel pianto: ” si è sbriciolato”.    (Genova) Illogica  Quest’odore di sangue nell’aria  mischiato alla polvere,  i puristi della lingua qualcosa devono pur dire,  mentre altri studiano allo specchio  la posa del dolore,  illustri professori alla TV ci spiegano  la differenza tra omettere e mentire,  e tutti a dire : “facciamo un passo indietro”  buttandosi in avanti,  intanto poesie d’amore si scontrano  con l’odio diffuso da bocche aperte e teste vuote,  a un certo punto ti dai al sacro    perché non hai più niente di profano.  In questa storia illogica  si sente l’odore del sangue nell’aria. L' Amore.  È riconoscere  il sangue non tuo  la pelle e le ossa,  curare ogni dolore  come fosse anche tuo,  non capacitarsi del vento contro,  delle malelingue , delle menzogne.  È confessare sulle labbra dell’infinito  che non c’è possibilità di cielo  di pace, senza Amore. È come una liturgia di parole  briciole di cuore sotto scarpe chiodate,  la poesia segue un ritmo scompensato  che a volte somiglia al vento: lo senti  e non lo vedi poi nero su bianco  ha sapore di sangue e spavento.  E questo sangue al bisogno deve girare  farsi fiume e poi mare,  farsi coraggio , correggersi in tempo futuro  che il presente ha già il suo male.  (poesia) I miei passi sono cauti  a volte incerti,  sta finendo l’estate  nei pensieri c’è ordine,  tra un po’ dovrò cercare  un nuovo calendario  e illudermi di viverlo intero  il nuovo anno. Attesa  È tutto un aspettare  sì è una lunga attesa  tra virgole e punti  e fiori e spaventi  e giorni annuvolati.  Ovunque sei  pensami ottimista. Sedevo su di una sedia scomoda  bevendo caffè per non dormire,  controllando il sonno inquieto di mia madre    dal letto di fronte  una donna cui avevano lasciato  solo mezzo polmone  di continuo mi chiedeva da bere    la notte ci passava addosso  come un treno.  (veglia) Mi basta una tasca  in alto a sinistra  per mettere i pezzi di te    di quante tasche hai bisogno  per mettere confusi  i pezzi di me.  (puzzle) Dopo  …e anche se dopo  ci fossero solo le ossa  almeno nessun dolore a scuoterle    e se poi non ci fossero parole  niente menzogne da dire  o ascoltare    e se ci sarà giudizio  che ci sia concesso di spiegare  bene per bene  male per male    e se ci sarà luce  che ci possa inondare. L'amore  Ma vedi, a volte l'amore  è lotta perenne  ci lasci l'anima  a volte la pelle. Temporale  Mi piace il temporale,  tutto pulisce  ed è da un po’  che mi temporaleggia dentro. Forse...  Forse il “meglio” mi è passato accanto  mentre distratta compravo libri e matite colorate,  guardavo i figli crescere  controllando di notte il loro sonno.  Forse sono io che non lo meritavo  mentre tiravo somme  e i conti non tornavano,  spiavo il cielo  per stendere il bucato.  Probabilmente non son riuscita a capire  il tempo che passava e tutto cambiava,  pagavo le mie scelte  calcolando l’interesse. Dalla croce all’ulivo  Se ti mettessi un dito nell’occhio mi vedresti meglio?  Però t’accorgeresti di me e del vento che mi porto dietro  Dovresti pur dire qualche parola senza per forza  Darmi la tua croce che se vuoi la reggo  Ma al primo fosso ti pianto  Un albero d’ulivo che crescerà forte ed onesto  Come un bambino  E non sarà né tuo né mio ma della terra che lo accoglierà  Del sole che lo scalderà  Del vento che lo farà giocare  Del frutto che lo farà sperare.    a Daniela, nel mio cuore c’è ancora la tua voce.  23-7-2013 Abituami all’ amore lento  al bello nascosto nel mondo,  al pensiero di tutti  alle carezze posate per caso,  alle parole misurate.  Abituami a te ancora  che possa ritornare alla mia casa,  fiato io della mia corsa.  Abituami alla virgola,  al cuore in gola  finalmente calmo,  abituami al vento,    abituami ai figli  alla vanità dei consigli.  Abituami alla folla  alla noia che incolla  i minuti alle ore,  alla Morte ché non faccia paura  all’incanto di certi versi  che ancora non conosco. Pensare  Penso che non sia giusto  pensare sempre,  si dovrebbe pensare a intermittenza,  se non proprio assenza di pensiero  qualche volta. A volte mentre scrivi  la mano si dimentica di sé  e crea mondi di anime perse  che nessuno vuole,  e amori fecondi appena.  La vita oscilla sempre  tra bene e male  e a volte si distrae,  dondola tra quello che si ha  e chi non si potrà mai avere,  è un continuo ondeggiare  tra la noia e il desiderio. Cuori  Ma quanti cuori  può contenere un cuore  non è un vocabolario  che contiene tutte le parole  o un rimario le rime  un volo tutte le ali  un bambino tutte le madri  gli abbracci tutte le mani  il vento tutti i pensieri. Per quanto io ami o no  i giardini fioriscono comunque,  la mia vita sulla bocca di certa gente  non è un’esperienza poi così inquietante,  poi certi ragazzi a dorso nudo  mi ricordano i miei vent’anni. Cose da fare  Che so, smettere un vizio per prenderne un altro,  imbucarsi al funerale di uno sconosciuto e sfogare un pianto,  spendere denaro mai avuto ,  toccare la gente senza sfiorarla ,  lasciare che la polvere ricopra ogni cosa,  bucare il silenzio della notte con un grido animale,  ripetere gli stessi errori giusto per imparare,  rispondere alle offese con una risata,  bere caffè corretto di prima mattina,  consigliare agli sposi novelli di conservare i soldi per l’avvocato,  fare un nodo scorsoio a tutto il passato  e dire con voce ferma: dentro sono ottimista, è fuori che è pessimo. Notte  Appoggiare prima di dormire  l’anima sul comodino  tra i libri ancora da leggere  e le foto, fare sogni tranquilli. Una parola  Scelgo una parola  poi ci giro intorno,  poi un punto, una virgola  ché niente finisce mai del tutto,  quando dall’albero cade un frutto  il seme si dà alla terra. Speranza  Attraverso le vene  con slancio forte il sangue  irrompe ovunque  nel corpo a volte  ignoto a se stesso. A metà strada  A metà strada tra il verde  e l’azzurro c’è qualcosa  che brucia in gola,  ho voglia di consumare il mattino  che tra un po’ arriverà. Dovresti prestarmi i tuoi occhi  e farmi vedere il mondo  come lo vedi tu,  così potrei capirti,  magari perdonarti,  con il tempo dimenticare. Poeti  Ma chi l’ha detto  che i poeti sono pessimisti,  musoni e tristi,  pazzi e solitari ,  poco ambiziosi , sfaccendati,  fuori dal reale?  Io penso a Leopardi  che aveva ben capito  che la Natura Matrigna  ci avrebbe vendicato tutti. Circa l’amore  Questo insano senso del possesso,  l’inutile portarti sempre sul palmo di una mano,  crescerti accanto ma non dentro  e sopportare il freddo per risparmiare un po’,  parlare per ore nell’attesa che lievitasse la notte  il tempo di un dolore,  la moltiplicazione blasfema dei pani e dei pesci  per far quadrare i conti,  questa mia abitudine strana di mettere tutto  nero su bianco un po’ per correggere le menzogne  un po’ per non morire di realtà, darsi un contegno,  questa mancanza d’aria  e avere ancora voglia d’allegria  e poi lunghe notti insonni  tentando di ricordare tutte le promesse. Il giorno e la notte  Anche il giorno e la notte  A modo loro si amano  Senza incontrarsi mai. Passi  Consumiamo le scarpe  lungo il cammino  ma le gambe si rafforzano.  Siamo nemici di noi  di fronte agli specchi  e la realtà si media  con il tempo. Le cose dell'amore che so  Io so che l'amore è quando non ci sei ma io ti sento.  So che l'amore è perdersi nel pianto di un altro.  So che è disincanto ma resti al tuo posto.  Io so che l'amore è colorato di vento.  So che è misura e cura di ogni tormento.  So che sono rimasta ai piedi del tuo letto.  So che l'amore tende a credere nel bello di tutto.  So che è stato una birra gelata ed una finestra vista lago.  Io so che l'amore è attesa in una sala bianca e disperata.  So che è questa penna veloce nero su bianco.    Io so che l'amore non può essere vile, sleale.  So che l'amore lo senti in certe poesie come fosse un odore.  So che l'amore è speranza oro a volte piombo.  Io so che l'amore è il sudore dolce di un figlio.  So che può essere peso leggero e dare il meglio.  Io so che l'amore genera amore se è amore ma tu non lo sai  quando è amore.  So che non è mai all'altezza delle aspettative.  Io so che l'amore muta in tensione.  So che l'amore è rimanere a volte anche andare.  Io so che l'amore non giura mai il falso.    So che per amare d'amore ci vuole coraggio. Noi  Le stagioni pallide  e quelle col sole in fronte,  poi l’inverno di gelo  e l’estate di terra riarsa,  in tutto questo rincorrersi dei giorni,  noi chi siamo? Ho ancora tanta vita  tra le mani  da lasciare andare  come sabbia tra le dita  che altri hanno tra i denti. Squilibri vari  si alternano in noi,  quanto amore ancora c’è  nelle mani giunte  dal petto alle stelle. (donne)  Siamo come piante secolari  che non sanno di esserlo,  abbiamo paura di tutto  eppure andiamo incontro  a ogni cosa. I “grandi temi” della vita  Ogni segno che poi si scolora,  la mia bimba che s’innamora,  il pianto di un figlio nella notte  e mia madre che si fatica la vita e la morte.  Un bisogno estremo di serenità  e il denaro che scarseggia sempre,  il pessimismo latente  e l’ottimismo forte nelle gambe.  Davanti al mare e capire pochissimo,  le spalle al sole perché da qualche parte si deve ricominciare,  il verso lungo e libero,  la testa sul cuscino    e a volte non ricordo le parole del Padre Nostro.  La tua voce al telefono fredda  come una notte d’inverno,  il vento che sbatte sulla mia finestra.  Le parole come pietre o piume  ogni cosa dipende,  le “scritte” sulla pelle  povere cose uniche che mi porterò dietro.    600 km . separano la mente da quello che il cuore davvero vuole,  stanotte poi domani per ricominciare,  un giorno alla volta e tutto fa meno male. Cose buone  Il pane caldo,  la prima luce del mattino,  il libero arbitrio,  il Vangelo sul comodino,  un quaderno nuovo da cominciare,  il prossimo libro da compare,  il mare ad Aprile,  il non dover rendere conto  del tempo che ho voglia di sprecare. Consumiamo le scarpe  lungo il cammino  ma le gambe si rafforzano.  Siamo nemici di noi  di fronte agli specchi  e la realtà si media  con il tempo. Questa variabile impazzita  Questa variabile impazzita  che chiamiamo amore,  spurgo, a volte medicamento per ogni ferita,  l’idiozia di un certo dolore immotivato,  l’astio di certi sorrisi sprezzanti  lontano dai letti  e sensi che si risvegliano  sulle piattaforme telematiche.  Questa variabile impazzita  che chiamiamo amore  tentando di arginare tempeste  di passioni e ormoni e frasi perfette  di poeti morti per troppo amore,  chi la potrà mai sanare, rinsavire. Niente come il sole  Niente come il sole  riscalda umilmente, s’attarda  quando ti serve e nemmeno lo sai,  niente come il sole s’ammala  sul mare plana nel rosso  tu non lo sai, ma è solo per te. Nasco  Nasco ogni mattino  a nuovo segno della croce ,  in comunione con l ‘emisfero  che mi è toccato in sorte,  mistica di pensiero  ad affrontare la sorte. Il cuore sulla pelle  Il cuore sulla pelle  e tutto sentire,  senza le vene a diffondere,  senza il rosso a marcare.  Il cuore sulla pelle,  comunque andare  indifesi verso la gente,  poi farsi medicare. Una lunga lettera d’addio  Non è vero, non sarà lunga,  non è un inverno al Nord,  e nemmeno un cambio di vita,  non è la fine, non è la Morte  (non ancora)  È un “Noi” che riprende fiato. Scrivo...  Io scrivo di me,  sono un io che è stato un noi,  un tu dolente,  un voi sconcertante,  un essi sconfinato  in un ritorno in me,  di male in bene. Al centro del silenzio  Al centro del silenzio,  proprio lì ci sono le parole non dette,  forse le uniche buone da dire,  calde, necessarie, prima di andare. Primavera  Vibrante nel vento,  la Primavera arriva a consolare  da certi geli  conosciuti a molti. Avrò...  Avrò parole nuove su labbra lucide di pioggia  ed occhi convinti di quel che vedono  attraverso milioni di gocce la vita sorride  riprende il suo slancio in altra vita si fonde. Flussi  Vanno e ritornano,  cellule del sangue si rigenerano ,  il tempo non ritorna ed è un bene  che in mezzo a milioni di passi  riconoscerei solo quelli dei figli.  Vanno e mai si perdono  i giorni che si fermano sul viso,  i ricordi come un vento improvviso  sono schiavi di me non io di loro,  come chi è abituato a poco,  non si sorprende più di tanto  di fronte all’oro.  Quando hai tutto dentro  il mondo non è che a un passo. Volesse il cielo  Volesse il cielo  che non fosse solo questo mordere  senza masticare,  solo questo guardarsi le mani  pensando al mare.  Volesse il cielo  che non fosse pianto d’innocenti  questo rumore lontano,  volesse che il nuovo giorno si presentasse nudo  e tutto a colori da rivestire.  Volesse il cielo  che ci fosse più cuore nel cervello  e meno piombo da digerire ,    volesse che si potesse , dopo la tempesta,  vedere lo stesso arcobaleno  ovunque.    febbraio 2018 Circa l’amore  Questo insano senso del possesso,  l’inutile portarti sempre sul palmo di una mano,  crescerti accanto ma non dentro  e sopportare il freddo per risparmiare un po’,  parlare per ore nell’attesa che lievitasse la notte  il tempo di un dolore,  la moltiplicazione blasfema dei pani e dei pesci  per far quadrare i conti,  questa mia abitudine strana di mettere tutto  nero su bianco un po’ per correggere le menzogne  un po’ per non morire di realtà, darsi un contegno,  questa mancanza d’aria    e avere ancora voglia d’allegria  e poi lunghe notti insonni  tentando di ricordare tutte le promesse.    febbraio 2018 Cuore  Comprendi il cuore?  questo muscolo così perfetto e indomito  che si abbandona al pianto  mentre cerca un sorriso  e segna il tempo di una vita,  nascosto, eppure visibile negli occhi? Io  Mi tocco la pelle,  sento le ossa attraverso la carne,  mi riconosco sempre meno  ma immagino la corsa del sangue  lento a volte veloce.  È freddo fuori,  il fuoco è dentro. Donne  Amate  Odiate  Vilipese  Dipinte  Vendute  In croce  Autodafe'  Cantate  Urlate  Prima e dopo  Mai vinte  Unico fiore  Ancora qui. Pane  Il pane serve ovunque  ed ovunque serve acqua  e baci al sole  e mani prensili  e labbra appena appena salate.  L'amore serve ovunque  ci sia un dare  ed un avere irrisolto  un essere corrotto  un deserto di neve  ed infine un cuore bambino  in un corpo centenario. Poi...  Io poi andrò a cercare  un silenzio che mi consoli,  un acido che bruci  il vuoto di certi anelli,  un acqua che mi tolga  il fango di ogni menzogna  dalla pelle e la malvagità  di ogni bestemmia  sulle mie stesse labbra.  Io poi andrò a cercare  una notte per scrivere  ed una per dimenticare  poi un'altra notte ancora  piena di figli  e troverò mani e ricordi  e nei ricordi altre mani. Illusi  Poveri illusi  pensano di aver ragione  hanno grandi sorrisi  e su tutto un’opinione.  Girano in centro  si guardano intorno  si specchiano nelle vetrine  credendosi divi da copertine.  Sono contenti, ma sì  hanno ragione,  qualche prurito isolato  e mai abbastanza talco mentolato. L' Araba fenice  Il falco che ti scava in petto,  il passero che ti mangia in una mano,  il pettirosso che ti sfila le spine dalla fronte,  l’aquila che ti ruba i figli,  l’usignolo che ti canta in gola,  la colomba che ti sbianca l’anima,  il corvo che ti sbrana il cuore,  il canarino che ti rallegra il nuovo giorno,  solo l’Araba Fenice risorge  quasi per niente. Luce  Quello che la luce  rende visibile,  noi aspettiamo.  A volte è tenue la luce,  più forte il buio,  ma siamo forti anche noi. silenzio  Tanto silenzio dentro  e il crepitio del fuoco nel camino  e la sera che si avventa nel giorno.  Rotolano, all’ improvviso, le arance sul tavolo. La vita  Per quanti calcoli si possano fare,  misurare distanze,  tra il dire e il fare,  fingere o lasciarsi dalla verità guidare.  Per quante attese e speranze,  in nome di tutte le rinunce,  tra il bene e l’amore,  schivando il rancore,  tra il mai e il sempre,  tutta la vita accade. Poesia  Quando non arriveranno le parole  saranno i gesti  i passi, gli occhi  la fantasia in mio potere  a colorare i giorni  fermi tutti sulla pelle  a fare poesia. Due cuori  E' come se nel mio cuore  ci fosse un altro cuore,  uno che batte forte contento  l'altro batte più lento.  Uno s'impenna in discorsi astrusi  l'altro pieno di refusi.  Uno è calmo, solitario rivolto al sole  l'altro impara cattive parole,  uno si chiede il perché della vita  l'altro pensa di farla finita.  Andrà avanti senza nessun freno  quello che disturba di meno.    2016 Un vento  Aspettati un vento improvviso  di terra, un vento per i panni stesi ad asciugare,  un vento di odori così pieno di ricordi  che può fare solo male.  Aspettati un vento e proteggi la pelle,  copri le spalle in questo andare  che è un po’ tornare dove non sai,  dove sei pronto a ritrovare le mani  e i passi, i punti e le virgole di discorsi  che vile e sorpreso, non hai fatto mai. Auguri  Di tutto cuore , a gambe ferme  ti auguro il bene che fa pensare  e di fronte a uno specchio  ritrovare il meglio di te stesso  e non lasciarlo andare. Rammendi  Per esempio riparare il cuore  riempendolo di parole buone,  antiche o seminuove  parole di un altrove,  oppure d’oltre  e ribadire che quasi mai  c’è spreco d’amore  fino a crederci e ricominciare. Ti lascio  Ti lascio qui vicino alle bustine del tè  in attesa del fiorire del glicine,  in mezzo ai fogli,  protetta nei nidi,  ti lascio ondeggiare  tra il bucato steso ad asciugare,  nelle gambe forti dei bambini che corrono.  Ti lascio qui dentro una musica  che arriva da lontano,  dicono che ci sia un tempo per perdonare,  dobbiamo solo aspettare. Non incontriamoci   Non incontriamoci da qualche parte,  io in tasca avrò denaro per un libro e un caffè  tu il sole alle spalle e la testa chissà dove.  Non incontriamoci quando piove  costretti magari a ripararci sotto lo stesso portone,  con le buste della spesa e le scarpe nuove  le spalle impolverate ma non si vede.  Non incontriamoci ché la città è grande,  il lungomare pieno di gente  che guarda le vele lontane  irraggiungibili. Questo cuore  Dal vertice alla punta estrema,  attraverso ogni ventricolo,  di camera in camera,  in lungo e in largo,  in tutto il miocardio,  arteria per arteria  protetto dal pericardio,  nero di notte  rosso di sangue vivo  questo cuore è tuo. Lo schiaffo, il rigurgito, lo sputo,  ti punto il dito contro  e non sei la Luna,  ti aspetto al bivio  e non t’indico la strada,  rinuncio al fumo  ma continuo a bruciare,  non medito più su ogni parola  e credimi ho ancora  tutto il sangue che serve. Ora che  Ora che mi segui  Come fossi il mio nome e cognome  Mentre io piazzo in giro specchi  In cui ti rifletti  Credi davvero siano utili le parole  Le bestemmie e le miserie  Io sono qui con il poco futuro che mi basta.  Vieni quando vuoi. Dopo di te  Dopo di te  sono cadute pietre  e sangue all’indietro.  Dopo di te  nuove voglie esplose,  strade odorose  e vento a favore,  dopo di te. Vento contro vento  Vento contro vento  è così che nasce la tempesta,  impareremo a ridere di nuovo  liberi da ogni prudenza. Sento il cuore  Sento il cuore  bussare contro porte chiuse,  sbattere contro finestre assolate  appena accostate.  Sento il cuore pulsare  dentro menti chiuse, addolorate  e lo vedo la notte vagare  per strade buie e  incontrare ubriachi persi nella loro solitudine.  Vedo il cuore  prendersi in giro  poi arriva il nuovo giorno  e lui ribatte colpo su colpo. Ti aspetto  Ti aspetto in punta di piedi  con un silenzio addosso  che ti esploderà contro  senz’ altro mio dolore. Mentre le donne dormono  A cavalcare nuvole  e cieli di sangue,  a far di conto veloci,  scrivere e partorire,  a meditare lentamente  e strade e angoli bui,  sudore e sabbia tra le lenzuola  e aliti sapienti  tra le mani di Dio,  e poi lacrime di memoria  e denti aguzzi e prudenti,  figli da aspettare sempre,  uomini da benedire.    (Il titolo è ispirato al romanzo omonimo di Javier Marìas) Se tu  Se tu inciampassi  Io ti sosterrei  Con i nervi tesi che ho  Anche i riflessi son pronti  Ad ogni tuo inciampo  Ancora e poi ancora  E non per quello che è  Ma per tutto ciò che è stato  Se tu inciampassi  Io ti sosterrei. Con le mani  Vengo con le mani a dirti il dolore  E il nuovo godere con occhi puri  Sei ancora la mia Passione  Adesso che m’illumino di buono  E lavoro il pane con le parole  Che sembrano donne e uomini bambini  Pronti a passeggiare  Nel mio quartiere ai piedi del mare. Carnevale  Metti ordine nei miei pensieri  Prenditi tutto il tempo che vuoi  Quello che puoi spendere per me  Che ti regalo silenzi in onde medie  E parole come coriandoli  Per questo eterno Carnevale  Ridere e godere un giorno su mille  Tanto poi si può ricominciare  Sempre e ancora  Fino a quando poi la Morte    Ci ruberà gli occhi  Ci fermerà le mani  Ci chiuderà la bocca e sarà tempo  Di zittire il dolore  E sarà luce nell'ombra  E orma del tuo corpo ancora sul mio letto. Tempesta  Sorpresi da una tempesta di vento al mare  così inusuale d’estate  ti promisi di non fumare più  e tutto cominciò a bruciare.  Di mattino si scontrarono voglie,  tutti quei relitti sulla spiaggia  erano i nostri giorni a venire,  ma ignorammo , così giovani, ogni dolore. In un giorno come questo  si ammainano le vele,  io ti metto in questa tasca sul cuore  e continuo a cercare  mare, terra e cielo  uccelli in volo,  che vuoi che sia  come una nuova malattia    senza nome.  In un giorno come questo  inizio o fine settimana,  in un anno qualunque,  In una vita come tante,  sono io, siamo tutti,  tutti in cerca di qualcosa  un sasso fattosi fiore  un aggettivo, una parola sola. (Madre)    È come se il cuore avesse  una finestra che sbatte al vento.    Sei qui. Mio fiato  Mio fiato corto  e ancora corro,  un ultimo desiderio  e ancora vivo.  In questo giorno qui  ignoto come domani,  il verbo amare è noto  a chi sa usare bene le mani. È tutto un volere volare  e poi non riuscire nemmeno a camminare  evitando le macerie. In un campo di grano  solitario un papavero  sembra una rossa bocca che grida. C’è a volte nelle ossa  una stanchezza quasi mortale,  dolce e ingannevole  e ti lasci andare al sonno  che arriva riparatore  del giorno. Prima sulla pelle  Tutto passa prima sulla pelle,  anche l’odore che non senti,  un vento caldissimo.  la fame, la sete e la paura,  la notte più lunga  le risate, la noia, la felicità,  l’alito della morte,  la malasorte e certa gente.  Tutto passa prima sulla pelle,  il prima e il dopo,    noi e loro, la stagione  e l’inverno, le bestemmie,  gli umori del giorno, le vendemmie  la madre ,le urla del padre,  il pianto rosso dei figli, tutto  prima sulla pelle. Nel sogno  Nel mio sogno  c’è silenzio,  dispongo fiori nei vasi,  non ho padroni esigenti  nel sogno,  ho tutto il tempo che serve  alla lentezza che ogni fiore richiede  come se avesse qualcosa da dire  alla stanza inondata dal sole.  E sono libera, senza rancore,  le mani si muovono sapienti,  sono, dove mai sono stata da sveglia. Ti porto con me  Che io come oggi mi metta al sole  O che mi frughi dentro a cercare parole  Che corra nella mia città a sfidare il giro del sangue  Che io faccia sesso o canti d'amore  Che pianga dal ridere  Che speri nel meglio sfidando l'orrore  Che sia io e nessun altro  Da dove io sono  Ovunque sei  Ti porto con me. Porto una croce al collo e una ruga in fronte  ogni giorno un po’ più profonda,  un anello senza promesse  scarpe con altri passi,  porto notizie buone e cattive,  le voglie dei miei anni migliori,  la compassione e l’occasione  che ti fa cornuto o assassino,  esattamente come tutti gli altri. Questo alito sul collo che spinge avanti,  e le parole calde come pane a volte dure,  la speranza di un porto sicuro,  una qualunque passione da tenere per mano,  un “per sempre” che duri qualche giorno,  un sogno da rinverdire e spruzzarci sopra un gastro protettore ,  un cuore impavido che sappia quando è il momento giusto  di fermarsi senza fare scherzi,  una notte lunga e fresca nell’estate più calda da anni,  e qualcuno che mi legga l’ultima storia nell’ultima mezz’ora di questa vita,  e un rimpianto che non sia rimorso,    una preghiera senza bestemmia,  e addosso sempre un vento di mare,  quello che chiamo Vita. Se lo posso dire  Se lo posso dire, è stato tutto così strano  ed io a un certo punto ho avuto paura  che fosse vero quel buco che m’immaginavo in gola.  Se lo posso dire, sono così umana per questo viene fuori tutto  e all’improvviso mi risale su la voglia  dell’armonia perduta.  Se lo posso dire, mi prendo ogni colpa senza perdonare  c’è da qualche parte una strada, un uomo, un’idea qualunque  ed io, io li devo trovare. Un angelo  Lo devo dire è  vita che si allarga  da una spalla all'altra  forza che mi alza in piedi  vento che mi spinge  mano che mi calma  voce che mi culla  sangue che dentro mi rigira  caldo che conforta  parola che mi mostra.  E tu  devi essere un angelo. Madre  ...e poi alla fine  ti commuoveva tutto  però studiavi ricette nuove  per ripagarci, nutrendoci  come da bambini,  hai capito prima di tutti  che tempo nel tempo  minuto secondo ora,  tutto torna  il miracolo è provare  a non odiare nell'attesa. Alessandra  Se fosse morte possibile  morirei nei tuoi occhi azzurri  anche solo per farti capire  che l’unica morte giusta è quella  per amore. Di quanto pane spezzato  quante sigarette fumate  ed acqua a dare requie alla gola  di quanti silenzi  e mani arrese  di quanto sudore dolore  notti insonni e senza amore  e vuoti di memoria su quello che è stato  e passi lenti uno nel cuore dell’altro  di quante poesie  di polvere sui libri    Di quanta pioggia può dare un temporale  e le chiamate dopo mezzanotte  e gli occhi buttati via come centesimi di resto  avanzato in altri occhi  e liquore ardente in gola  dolce sulle labbra  e di andare per il gusto di tornare  e risate sotto le coperte  e giorni lunghissimi in anni passati troppo in fretta  tra una vergogna e l’altra.    I miei silenzi nei tuoi silenzi  in ore morte  che a tener conto delle rinunce  Io vincerei. Se  Se potessi controllare  il battito veloce del cuore,  la corsa affrettata del sangue  che nel mio corpo gira  invadendo testa e cuore,  magari troverei le parole giuste  per farti male,    per rallentare la vita  e godere l’istante  in cui tutto crolla finalmente  non solo sulla mia testa. Vorrei  Un latte rigenerante,  poi una leggenda sul mare  e un tralcio di vite per sentire l’autunno  e la voce da lontano di mia madre  che mi dice: “male non fare,  paura non avere.” Se ho bisogno di te  Se ho bisogno di te  perché si è spenta un po’ di luce  in casa tutto tace  non in me.  la notte poi da magnetica  diventa tragica  in un mistero che  m’illude ogni pensiero.  E ho bisogno di te  Aura infelice  poi si avrà ragione  ma insieme  di tutto il tempo che  un po’ ci appartiene,  per il resto scivola  e non sappiamo verso dove.  Se ho bisogno di te  è perché sulla bilancia il dolore  non è peso lieve,  non tornano i conti  e mi si rinfacciano sbagli  verso gli altri mai verso di me. Così...  Cosi salvare il tempo  Nello spazio di un sorriso   E misurare l ‘infinito  Dentro occhi   Che un tempo mi erano   Lacci al cuore  E poi tradire lo stupore  Continuare a vivere per darsi pace. Ma tu  T’informi di quello che succede nel mondo  o resti lì stupido e stupito  di quanto conti poco il tuo ombelico  di fronte al bello e al brutto del mondo.  Noi siamo custodi anche dell’amore degli altri,  dovremmo farne pane e vino  aggiungere miele a lenire e sale a conservare  perché niente venga mai dimenticato.  Oggi è qui che mostra denti e mani  sputi e sorrisi, viviamo nel passato  noi che al futuro comunque non ci arrenderemo,  e tu? Eppure vorrei avere un quaderno pieno di frasi di circostanza,  sapere sempre cosa dire nei momenti peggiori,  interessarmi per davvero alla follia degli altri,  saper valutare la cattiveria e difendermi.  Conoscere nomi e cognomi di quelli che mi passano accanto,  la faccia abile di chi non ha vergogna.  Sì a volte vorrei saper essere invadente  bussare qualche porta e dire: ma veramente tu che vuoi,  magari te lo saprei anche dare.  Essere un po’ come quelli che si scelgono un nemico ideale  e non lo lasciando andare,  un po’ come quelli che sono in guerra con tutti,  io che mi beavo così bene nella mia calma apparente. Passerà anche questa paura  si fonderà nell'alba odorosa  di un giorno nuovo  che finalmente arriva.    Altra vita    Mi sospira altra vita,  soffia da un buco nel cuore,  circola in arterie e vene,  alita parole,  fischia canzoni,  gira la notte sui tetti  sparisce nei cani  miagola nei gatti. Di questi tempi  Di questi tempi, con queste mani,  in fondo agli occhi, dalla mia bocca  a nuove orecchie,  sveliamo inganni , la verità   è vento sferzante porta sale  sulle labbra, toglie colore ai volti , raccontiamoli i fatti  al peggiore offerente. Una morte piccola  Una morte piccola  Mi si frantuma la vita   In mille occasioni perse  E tu di me che sai  Se mi hai mentito così bene  Guardandomi negli occhi  Senza trovarci nemmeno   Un dispiacere ed io volevo  Una morte piccola  Qualche giorno appena  Per poter vedere le mie cose  Messe da parte e la polvere sulle mie carte  E tutti i file cancellati dalla memoria  Il pianto di chi piange  E la risata di chi ride  Anche nella mia gola  Io volevo solo disperdere le mie ceneri  Sentirmi dare della carogna  Senza provare la vergogna  Di avere tutto e desiderare ancora  E tu di me che cosa sai  Nel pianto che scolora il trucco  Dei tuoi anni che non sono mai stati i miei  Delle mie mani maldestre  Del mio futuro ingombrante  Io volevo solo una morte piccola  Di qualche ora  Poi ritornare e restare ancora  Poi ritornare e restare ancora  A scrivere sull'acqua il mio nome  Ad aspettare dopo il dolore le giornate buone. Sarò vento...    sarò vento  foglia ti raccoglierò    pezzo di specchio  senza guai ti rifletterò    amore disarmato  di fuoco ti armerò    tutta la vita  sarà senza tempo    tutta la notte  senza sonno    sarò tempesta  tu nave tra i flutti ma io ti salverò    sarò martire  le tue ferite curerò    sarò montagna  e ti verrò a cercare se mai ti perderai    sarò felice  se con me riderai    sarò vento  foglia ti raccoglierò. Dicevi: Sempre,  ed io: Aspetta che l’aria di Dicembre  inganna i sensi, ci fa buoni  inclini ai compromessi  alle promesse per l’anno nuovo  che arriva uguale  se non siamo noi a cambiare.  Dicevi: Senza di te chi sono  Ed io: Calma, la vita è una danza antica  hanno ballato altri prima di noi  e si sono fatti male  quando finita la musica  c’era da guardarsi in faccia  smettendo di ansimare. Figlie  Vorrei lasciarvi la linea dritta e apparente.  tra cielo e mare, la chiamano Orizzonte  voi datele il colore e il nome che vi pare,  e un’occasione buona e giusta  di fare festa  a scelte più sagge delle mie  che molti hanno chiamato errore,  ma erano passi, forse incerti,  di una che voleva vivere. Area critica  Io ti consiglio  una profonda riflessione:  la situazione è critica  ma comica, anche se non ancora ridicola.  Abbiamo solo parole simili  e contrarie. Se ti fai forza  potrai essere anche tu, meno volgare. Scarti dell’amore  qui e altrove  un buio tira l’altro  mentre si cercano parole  e non hai voglia che non sia d’allegria,  sai messo sotto al Sole  ogni dolore si scioglie  e poi si va incontro  a un’altra notte. Furono sassi...  E furono sassi  A mettersi tra i sogni  E nuvole a gravare sul cielo  Senza darsi pace  Inchiostro nero sbiadiva  Su fogli turbati dal mare  Mentre il sale rubava pori alla pelle  Ed io ti cambiavo nome  Vendendoti al peggior offerente  Ma tu con gli occhi al futuro  Mi rubavi il presente  Ben sapendo che di te  Non avrei condiviso mai niente.Filosofica  Dal niente nasce il niente.  Nel tutto è compreso ciò che siamo.  Il bene e il male si contendono sapienza.  L’ipotesi della speranza si fa beffa di noi.  Ascolta come domande si distinguono dai miei stessi pensieri.  Fossi oggi com’ero ieri o trent’anni fa,  sarebbe inutile questa rincorsa alla vita,  ogni gloria una pena. Ci pensi mai...  Ci pensi mai  agli alberi che crescono  di nascosto,  ai fiori che sbocciano  mentre non li guardi,  ai bambini che hanno già capito tutto  ma poi dimenticano  sommersi dai nostri sbagli.  Ci pensi mai al mare  che urla anche da calmo,  all'ubriaco che è la disperazione  del suo fegato,  agli amori clandestini  che sono i peggiori,  ai pensieri che vengono uno dietro l'altro  nero su bianco  e a volte sono  un altro fallimento? Ti lascio  Ti lascio lettere d'amore  che non leggerai  e lacrime di sangue  in circolo in altri occhi  e pane e vino  per fingere di essere  ancora  in comunione.  Ti lascio il vento tra i capelli  l'Autunno negli occhi  e le foglie ingiallite  di tutti i miei alberi  senza radici.  Ti lascio baci carezze  notti e giorni di sole  e noi    accaldati su uno scoglio  come se fossimo amanti.  Ti lascio il mio dolore  che siano i tuoi denti  a tenerlo stretto  il mio letto  ma non un nuovo indirizzo.  Ti lascio il vuoto del mio ventre  e le risate dei figli mai nati  la possibilità di non vergognarti  quando ti guarderai indietro.  Ti lascio. Sai, a certe storie,  che pure sono  di grande amore, manca  il “nonostante tutto”:  l’accettare, un po’ senza dignità,  che anche l’angelo più bello  possa diventare un demone cornuto. Il traditore  Alla tavola imbandita  il traditore siede comunemente  a sinistra,  non gl’interessa l’entrata in paradiso  si nota dallo sbieco sorriso  che spunta dalla barba incolta.  Lui brinderà a ogni festa,  riderà per ogni battuta  (fosse pure la più stupida)  e finché avrà denaro sarà lui a pagare il conto,  in fondo chiede così poco  dopo essere entrato con l’inganno  in un altro mondo. Nati  Siamo nati da uno sputo  e fango impastato  o da un’unica cellula   immagino marinata all’amore.  Siamo nati  e nella tempesta abbiamo chiesto perdono,  nella dolcezza ancora c’innamoriamo,  siamo nati nel punto  in cui il cuore bussa alle costole  per un nuovo dolore.  Nati in mezzo al mare,  dai monti discesi con una nuova croce  noi che non sappiamo perdonare.  Nati dal fuoco mai spento  di tutto ciò che sentiamo correre sotto pelle  e tra i denti il destino  nome che diamo a ogni nostro errore.    Con il tempo invano  ci nomineremo l’un l’altro  senza guance da porgere  ma con il sorriso di chi sa anche perdere. Come poterti adesso a bocce ferme,  ora che il nostro cuore non si appartiene,  in questo momento che le pulsioni  sono tutte altrove,  che tutto brucia, brucia ancora. Tempo  Ci sarà tempo  in tutto il tempo che non avrò,  sarà il tuo tempo  con le mie cellule  a scrivere misteriosi diagrammi  che in qualche modo conoscerò. Autunno  Verrà l’Autunno  e il vento benevolo ridarà vita  alle foglie sanguigne. Buon segno  Questa ruga nuova  stamattina sul mio viso,  la prendo come un buon segno,  mi ha insegnato qualcosa  che io, finalmente ho imparato. Chissà...  Chissà se ho dato davvero  tutti i baci che avevo,  la fatica che potevo,  le notti giovani, forti  senza morsi,  e poi chissà se quel che resta,  queste mollichine di me,  sparse in giro,  mi porteranno qualcosa, qualcuno. Il mio amore ti ama  Il mio amore ti ama  Quell’amore senza corpo  Che pure ti accarezza  E sente il tuo respiro  E sincronizza il battito di un cuore finto  Sul tuo cuore vero.  Il mio amore ti ama  Senza voce grida il tuo nome  Nella notte d’estate  Quando cadono le stelle  E le mie fasulle mani  Te ne porgono una  Che brillerà per sempre  Vera lei soltanto  Nel mio cuore  Tra le tue mani  Che la rilanceranno in cielo  Perché il tuo amore mi ama  Senza corpo senza sudore  Solo pensando un po’  Al futuro mai al passato  Ed oggi è tutto qui. Mi sta esplodendo l’Universo in bocca  Nuove parole e tetti e antenne a captare  Come un tempo quando anch’io  Con le ginocchia sbucciate  Giocavo a campana  E la voce di mia madre lontana  E l’ora di cena una tortura  A letto presto ed il sonno non arrivava mai  E i sogni ad occhi aperti  Il mare vicinissimo e lontano  Le donne una via verso il mercato  E crocchi di femmine a parlare della vita  Come se fosse mai stata capita  Da noi come indiani  Nemmeno una tribù  Nemmeno un centro  Un buco un po’ di tempo sicuro  Che devi tornare presto  Il mondo è brutto  Ed io avevo un Universo in testa di parole  E pensieri che non sapevo dire  Ora come allora e mezzo secolo quasi  A farmi da gobba  E pensare che son già morta e risorta. Nuvole  Penso a nuvole girovaghe  che ti si fermano addosso  ovunque sei.  Tra il fumo delle sigarette  e i piatti sporchi  ho raschiato via  parole dalla notte.  Ci sono albe che uccidono  più dei tramonti. Tempesta  La tempesta  spazza via tutto,  in giro ce n’è una  col tuo nome. Riposati  Riposati in me  è stata lunga la vita,  sembrava una giornata estiva  poi la pioggia ci ha sorpresi  all’imbrunire e senza fiato.  Sai, continua tutto anche dopo di noi  senza di noi, si chiama eternità. Vivo  Aspettando  Un’esplosione. Il giardino di Monet  Vorrei portarti nel giardino di Monet  solo per farti respirare l’aria limpida di neve,  per lasciarti vivere lì a stagione  mese dopo mese, ricominciare seguendo il seme  che diventa fiore, aspettando la gazza  e il suo richiamo da ladra,  guardando i cerchi sull’acqua tra le ninfee  e morire così, perché alla fine si deve. Noi  Ci ritroveremo  dove il tempo non ha urgenze,  ti porterò speranze nuove  ché quelle vecchie  un po’ si sono esaurite,  e pane e mele  basteranno per ingannare la fame,  saremo vicini a una fonte  che ancora non sai.    Tutto il male  si muterà in bene prezioso,  e onde di piacere sul corpo  e sarà tempo di riposare.  Ci ritroveremo  quando il tempo non avrà più urgenze. La notte  Accade la strada, la gente  che senti addosso,  la paura, l’oblio del sonno  ché pure la notte è una strada da fare  piano o veloce, dipende.  Accade di notte che ogni ombra  è un imbroglio nella tosse ingorgo dei polmoni,  e ti rigiri, riprendi fiato    e pensi che al mattino sarà tutto finito,  vorresti arrivasse subito, mai. Da che parte è l’Universo  Dove devo guardare  Da un confine all’altro  Fino a disperdere lo sguardo  Tentando di capire  Me ed il mio contrario  E poterlo poi maledire. Oggi  Si cambia, si va avanti un giorno alla volta,  la mattina si cammina sui cocci della notte,  s’impara a differenziare ,  si stabilisce un ordine di priorità,  si liberano le messi dalla zizzania,  si cercano risposte intelligenti,  si sorride a comando,  si fa sempre di conto,  ci si veste meglio senza cercare nuovi incontri,    con le amiche si parla dei maschi,  a volte anche degli uomini,  il passato resta ferro rovente  e nell’anima è ancora tutto in fiamme. L’emozione di te  mi pompa più sangue al cuore,  cuore che quasi esplode,  si smaglia e s’impiglia,  si sconvolge, esulta,  s’illude e si stanca,  sbadiglia. Poi  …e ti ho ripreso negli occhi  mentre passavi svelto  in una vita non mia  ché è sempre degli altri  l’amore che vorremmo. Nasci amore  Nasci amore per poi farti dolore perenne  e da questa notte io non esco indenne,  ci sono sogni strani che mi rivelano un futuro  di testa da spaccare contro il muro.  Tu che ne sai, dove sei, mentre rigiri il cuscino sudato,  riprendi a dormire mentre in questo sogno  io ti ho pensato. Dedicata  A chi ha la vita a pezzi  e certi incontri di sguardi che non evita  ché ad abbassare la testa son buoni tutti,  a chi è sensibile all’umano,  al perdono che dosa con cura  e si mette in fila per avere  quello che gli spetta per diritto,  a chi rispetta la fila e non si piega,  a chi prega, anche se non crede  ed è comunque sperare,  ai miei passi falsi comunque è stato  un andare,  a chi al fiato corto ogni giorno  e ogni giorno è dolore e incanto,  a chi si guarda le mani vuote  ed è fatica,  a chi scrive per ingannare la notte  in una notte che non passa  e tutto quello che pure vorrei  quando la volontà si fa indomita,  non basta. Alla fine  Alla fine  dovrò verificare  in quale primo angolo del cuore  ti ho perso  e se è stato perdere facile.  E poi mi consolerò con le parole  e guarderò negli altri angoli dove pure sei  a fare danno.   Chissà quando sei entrato  e se quello che hai trovato  valeva la pena distruggere  e mettere me a ricostruire. la fine dell'estate  La fine di quest’estate  mi troverà meno sola di sempre,  in un giorno di Settembre  dopo che avrò scritto  ventiquattro poesie inutili.    La fine di quest’estate  sarà l’inizio  di un autunno di altre fiamme.    luglio 2017 Capita che il male  non sia che necrosi del bene,  poi ti faranno sapere  in quanti altri modi potrebbero, volendo, colpire.  Non è paura quella che ti s’incista dentro,  è delusione corrosiva,  un disinnamoramento per la vita,  ti accompagna con le omissioni,  le altrui opinioni su come continuare  senza scegliere, finendo per non capire.  Capita che il male    sia così sorprendente per come arriva  e da chi arriva, che ti viene  una voglia di Assoluto   che comincia a scorrerti nelle vene  e tu ti lasci inondare nel tuo stesso interno  unico che ti possa salvare.    Luglio 2017 Stelle  Milioni di stelle e solo di poche conosco il nome,  milioni di uomini e di pochi conosco le storie,  storie che si sfrondano come alberi in Autunno  sotto i miei occhi  e non bastano parole ad eludere l’inganno   di una vita sola  che mai sarà abbastanza. Vivere  Ci vuole ritmo  il sale del sudore,  ci vuole la speranza dei marinai  la tempesta nei capelli,  ci vuole pane e ardimento  e pioggia d’Agosto,  ci vuole farsi un bel pianto  e la risata di un figlio,  ci vuole l’inchiostro nero veloce sul foglio    il ricordo degli aghi,  ci vuole goccia dopo goccia  a immaginare il mare ,  ci vuole la rinuncia a capire,  ci vuole essere acqua di fiume calma  che poi col vento forte s’increspa,  ci vuole malinconia,  memoria d’elefante e cuore da leone,  ci vuole che se deve essere gabbia.  almeno sia aperta,  ci vuole la notte e il coraggio di attraversarla,  per vivere ostinatamente, vivere. Disincanto  Svelato l’arcano  è il vuoto della mano  che turba,  scoprire finalmente lo stile  di gente che si è fatta furba  e mostra il suo lato più vile.    Sono passati gli anni tutti   sulla mia pelle,  i punti delle cicatrici  sembrano stelle.  Adesso che il futuro    è davvero un’ipotesi,  lo sguardo duro  ci ha fatti tutti difettosi.    E a cosa serve poi  ristabilire la verità  su di me, su di noi,  se la gente crede    solo a quello che la fa sentire    al sicuro. L'amore è un gioco a perdere  Dicono che si perde sempre,  forse no, c’è chi aspetta con ansia Settembre  ad esempio quelli che non amano il caldo  e in qualche modo vincono poi  quando l’estate li lascia finalmente dormire.    Dicono che si perde sempre,  forse no, più grande l’amore  più sono i pezzi poi da rimettere insieme,   bene sarebbe non avere orecchie  per ascoltare le malelingue.    Dicono che si perde sempre,  ma solo quello che poteva essere  non sempre sarà, i nostri occhi cambiano sclera  e non ce ne accorgiamo.  Dicono tante e troppe cose  quando sarebbe meglio tacere. Dalla croce all’ulivo  Se ti mettessi un dito nell’occhio mi vedresti meglio?  Però t’accorgeresti di me e del vento che mi porto dietro  Dovresti pur dire qualche parola senza per forza   Darmi la tua croce che se vuoi la reggo  Ma al primo fosso ti pianto  Un albero d’ulivo che crescerà forte ed onesto  Come un bambino  E non sarà né tuo né mio ma della terra che lo accoglierà  Del sole che lo scalderà     Del vento che lo farà giocare    Del frutto che lo farà sperare.    23-7-2013 La poesia che non meriti  Forse te la scrivo davvero   la poesia che non meriti  quella che ti spedisce nell’infinito  senza che io ti tocchi con un dito,  quella che mi assolve dalle menzogne,  quella che mi riveste.  Magari te la scrivo   la poesia che non meriti e dimentico    ricomincio , mi riprendo  tutto quello che ho perso lungo la strada.  È giusto che io ti scriva   la poesia che non meriti  quella che fa di conto  e mi dà il resto. Tu  Mio midollo.  Molecola ribelle.  Il DNA non perdona niente.  Corso e ricorso ematico.  Mio io meno problematico.  Calcio giovane intriso d'amore.  Al sole ti lascio maturare.    luglio 2017 … poi non è mai stato semplice  dividere il pane e il sonno,  raccontare su altre ciglia  passioni adolescenti e buchi nelle scarpe,  di certe rime a sorpresa e storie nemmeno cominciate.  E non era semplice moltiplicare ore bastevoli,  rubare prospettive agli occhi  e chiamare tutto Amore,   ripulirsi dal sangue e andare.    2016 L’amore mio come acqua zampilla,  in qualche corpo s’impiglia,  poi torna bambino  gioca con un aquilone   in cielo lo lascia volare.  L’amore mio è così povero  che misura il respiro,  trattiene memorie,  ma sa farsi pane per la fame.  L’amore mio si è dato tempo  per svelare ogni inganno,  scrive se stesso di notte  di giorno s’imbatte  in altri e troppi amori  fa strage ,semina dolori.    30 giugno 2017 Tu sei di più  Tu sei di più  di questo calcolo insulso  che gli altri fanno tra il dare e l’avere,  più sei delle campane a festa  che m’inondano la stanza,  se più, sì, più delle monetine in tasca,  del niente che resta,   più di un inverno tiepido che pure merito,  più di tutto quello che ancora m’innamora. Non pensare a noi  Non pensare a noi,   avremo sempre abbastanza fame  da saziare tutta la nostra sete,  il sangue in circolo  ci consiglia il bene  e la notte che sta passando  mi regala un sogno di quiete.  Non pensare a noi,  avremo, spero abbastanza tempo  e in questo tempo albe e tramonti  bastevoli a credere bella la vita. L'amore degli altri  L’amore degli altri  briciole di pane  fiere e mercatini d’estate  lungo il mare  l’aria che non si muove  la brezza che poi arriva  a farti respirare.  L’amore degli altri  chiese in mezzo ai boschi  gli alberi a testimoniare  l’unione eterna  di radici e terra.  L’amore degli altri  non lo puoi inventare  ci fai un buco dentro  e dall’altra parte  non si vede né cielo   né mare .  L’amore che non compri  non hai mezzi ,non hai intenti  e speri di beccare un cuore     in volo anche da rammendare. (Selfie con figlie)  Amore mio   sarà il mondo all’altezza dei tuoi occhi  quando dovrai ripiegare i fogli e andare  in una solitudine tua come le mani,  avrai cappotti abbastanza pesanti per il freddo  e gambe leggere per le strade  e uomini sinceri  e figli amorevoli chissà…  …e parole per tutti  e nelle parole i fatti  e nei fatti conquiste solo tue,  con me che da lontano  cullerò l’ansia di non averti accanto  come se fossi tu. Ti sentivo fiato leggero sul collo  prossimo al sonno senza sogni.  Ti sapevo fedele a te che eri in me  mentre ti respiravo contro.  Ti leggevo al ritmo lento  di anni miei soltanto.  Ti vedevo andar via  e tornare soddisfatto.  Ti conoscevo per le vie  traverse del cuore  che come mente lui, nessuno.    2015 Mi piaceva l’appartenenza  essere di qualcuno  e non solo qualcosa  che non so dire.  Mi piaceva sentirmi legata  non dovevo scegliere  se andare e quando.  Mi piaceva la casa  il conforto delle mura  poi divenute gabbia. Tutto quello che respira  Tutto quello che respira  gode sente dolore annega  nella disperazione, fa salti di gioia  ride si commuove  prega e bestemmia,  alza gli occhi al cielo  se può vendemmia,  s’inebria.  Ogni cosa che si muove  gira si rivolta si ferma  cancella riscrive  ama anche la sua ombra. Come un'ombra  Ti ho attraversato  come fossi un’ombra  senza capire niente.  Erano giorni di strade aperte come vene  ed era sangue mio,  giorni di lavoro dalle mie braccia,  giorni di poco decoro  ed era la mia voce  che si sentiva da una stanza all’altra.  Ti ho attraversato  come fossi un’ombra  senza capire niente.    giugno 2017 (figlie)  I tuoi giovani piedi  su queste antiche strade,  poi immersi  nel mare che è di tutti,  con il sole alle spalle    e un futuro incerto sulla pelle.  Tu vai, io ti seguirò  in ogni forma possibile,  sarò strada e mare,  sarò la prima nuvola   che, alzando gli occhi, vedrai nel cielo  al mattino. Un amore per te  Io vorrei per te un amore di fuoco  ma purificatore,  un amore sasso ma liscio e perfetto  sasso di fiume.  Un amore uccello dalle variopinte piume  migratore ma che sa tornare.  Vorrei per te un amore  senza conseguenze ,  un amore fecondo e implorante,  che conosce la calma e a volte si arrende.  Io vorrei per te un amore  che conosce le parole e il loro peso,  sapiente del male e del bene  giusto nel saperli dosare.    giugno 2017 Tu pensavi fosse amore, invece era:  uno che non volevi ti depilassi,  uno che ti diceva mangia di meno,  uno che il suo lavoro era più importante del tuo,  uno che io sono stanco vado a dormire,  uno che è vero solo quello in cui crede lui,  uno che se me lo chiedi ti do tutto,  uno che cucinava meglio mia madre,  uno che a me piace il mare,  uno che i tuoi parenti sono tutti strani,  uno che buonanotte ne parleremo domani,  uno che ti amo ma non rompere il cazzo,  uno che ora voglio essere libero,  uno che vado in giro con gli amici,  uno che stai sempre a fare tardi,  uno che mi dispiace,    uno che mia moglie è una stronza,  uno che se potessi ti chiuderei in casa,  uno che tu lo sapevi che poteva accadere,  uno che non ne voglio parlare,  uno che ma quale terapia stiamo cosi bene,  uno che domani lavorerò fino a tardi,  uno che vestiti bene domani verranno i colleghi a cena,  uno che con te uso il potere che ho,  uno che lei mi ha chiesto aiuto,  uno che mi sentivo solo,  uno che se volessi ti farei ancora peggio,  uno che ti toglierei dal volto quel sorriso,  uno di questi magari ti ha ucciso. Siamo noi viaggio e valigia  vento e tempesta  parola e pagina  croce e sollievo  prima e dopo il diluvio  il bene supremo  l’amore sudato.  Siamo noi l’attimo e il pianto  sorpresa e spavento  siamo gigli e pane    siamo la sete e la fame  siamo chiave e toppa  l’anima e l’ombra.  Siamo io te  cellule e respiro  impasto d’aria  in un corpo che si muove ancora. Una lunga lettera d’addio  Non è vero, non sarà lunga,  non è un inverno al Nord,  e nemmeno un cambio di vita,  non è la fine, non è la Morte  (non ancora)  È un “Noi” che riprende fiato. Io scrivo di me,  sono un io che è stato un noi,  un tu dolente,  un voi sconcertante,  un essi sconfinato  in un ritorno in me,  di male in bene. Terra Madre  Ci sono fumi velenosi e lacrime  che pure sai, occhi che sembrano asciutti,  madri in guerra e padri dalle spalle  ogni giorno un po’ più curve,  e pane che deve essere caldo e buono,  e bambini che devono crescere al sole.  Il potere si nutre della fame di molti,  in pieno giorno il cielo si sporca di nero,  c’è chi passa e butta uno sguardo sfuggente  e chi occhi all’azzurro cerca di capire  il viaggio delle nuvole. Intorno ai vent'anni  Avevo messo un segno  ma non so più per ricordare  chi o cosa,   forse un amore  o una bestemmia a mezza voce,  forse la parola” guaglione”  che tanto mi piace,  o quella pagina di un libro  che narra dell’estate,  la stessa estate di ore a camminare  senza un posto dove andare  mettere un piede dietro l’altro   a fare passi. Sarà una notte d’estate tra vent’anni  Tra venti secondi chissà  Che mi guarderò le mani  E passerò davanti ai tuoi occhi lucidi  E non sarò io  Non sarai tu  Nessuno. Ti penso come si pensa ai morti: con nostalgia,  senza rancore.  Da morti anche i peggiori sono risanati,  dove la vita non arriva a stemperare l’odio  e la maldicenza, la morte livella(lo sai bene) le colpe,  anzi le azzera e chi resta continua a vivere  in mezzo al male, cercando un po’ di bene.    19/5/2017 Alberi  Una voglia di alberi nel petto  ché l’aria rarefatta di città chiede respiro  e la solitudine un rimedio,  ma esser soli non è che l’occasione  di restare in ascolto di quello  che nell’ anima si muove.    2016    L'effetto domino degli errori  Il primo errore  conseguenza del troppo amore  e giorni che sembravano non avere fine  ma poi finivano.  La “cosa” è che non sapevi di sbagliare  e continuavi ad andare,  l’effetto domino sulla tua vita  quasi devastante.  Si va avanti aspettando una legge di compensazione  qualcuno o qualcosa  Che restituisca tutto: colpo su colpo,  ma non funziona così.    maggio 2017 io e te  siamo innamorati  come unici abitanti  di questo mondo  che vediamo splendente  col nostro amore immenso  a le paure e le sciagure   sono fiamme passeggere  gli altri amori non saranno mai  come questo nostro amore  che io ti ho sorretto  e tu mi hai sorretto  quando il giro della terra  si è fermato per un secondo.  Io ti penso e tu mi pensi  giorno e notte    l'amore è fisico  quasi animale  è sapiente    niente va perso  come vuole Dio.  Ma ci hai mai pensato, amore  il mondo che se ne fotte di noi?!.    2014    Ispirata da una poesia della grande poetessa  Wislawa Szymborska premio Nobel per la letteratura nel 1996. Per cosa si scrive  Si scrive perché si ha un’urgenza dentro  e una notte insonne da attraversare,  perché , a volte, hai l’impressione  di vivere la vita di un altro  (uno stronzo che nemmeno ti piace):  davvero pensate sia facile  andare in giro  con un’anima dalle braghe calate?    2016    Alba  Nasco ogni mattino  a nuovo segno della croce ,  in comunione con l ‘emisfero  che mi è toccato in sorte,  mistica di pensiero  ad affrontare la sorte.    maggio 2017 Impressioni  I banchi del mercato colorati  I fiori che si vendono sono stati traditi  E la bellezza effimera dei bulli di periferia  Gli avambracci scoperti e tatuati  Coi sogni di viaggi mai fatti  E il Polo Sud è un’idea stramba  Per chi non ama l’avventura  E non farà mai nulla di così scontato  Da meritare funerali di stato  O lacrime stagionali  Come gelsomini oppure il glicine  Che non vuol crescere sul mio balcone  E c’è uno spreco di sogni    Anche nel mio nome  Se nulla è stato visto di quello che ho fatto  Quando innamorato cercavo spiagge  Di pietra lavica e sognavo ancelle  E bevevo alla sorgente con le mani a bicchiere  Senza sapere che potevo morire a vent’anni  Nel sudore di un’uniforme  Senza nemmeno il tempo di un pensiero  Come il Piero di una canzone  Che insegno ai figli  Per farli guarire.    maggio 2011 Non ti dimentico  Lascerò tutte le luci accese  Le porte aperte  Come quando eri qui  E frutta fresca sul tavolo  Per la tua fame  Anche quando la tua assenza    Non mi darà pace.  (e non ho avuto mai  così paura di morire  come quando penso  che il mio nome  non ha più la tua voce) Aver ragione  Avere sempre ragione non è un bene,  si inaridiscono gli occhi  le mani disimparano il lavoro;  ci si crede dio e l’uomo poi non gode  del pallido fiore che incerto al vento  spera senza saperlo di non essere colto  per il tuo diletto  ed il suo tormento.    maggio 2011 ..e devo cospargermi ancora una volta il capo di cenere,  darti ragione su tutto ma senza fare più il tuo nome,  appendo al chiodo ogni perplessità,  domani passa un altro anno  si svela un altro inganno,  crescono figli altrove, non hanno il mio odore  né la mia impronta sul loro cuscino,  ma sono un me vago che richiama l'infinito  di tutto ciò che poteva essere  se fossimo stati un buon seme...    2016 Noi  C’è stato un tempo di parole buone  Tutto messo in fila quel tempo  Noi rette parallele  Ci siamo incontrate in un punto finito  In tempo infinito di buone parole. Madre  ora che ho le mani libere  e un continuo tonfo al cuore,  potrei costruire la casa con giardino  che desideravi tanto;  poi chissà ritrovarci bambine,  come pure siamo state insieme,  a cantare al sole tra gli alberi d’arancio e limone  ma non come facevo io:  mai più faccia al muro. Tramonto  Niente come il sole  riscalda umilmente, s’attarda  quando ti serve e nemmeno lo sai,  niente come il sole s’ammala,  sul mare plana nel rosso  tu non lo sai, questo tramonto  è solo per te.    maggio 2017 Attesa  Mentre il ghiaccio si scioglie nel bicchiere  la gente intorno non misura le parole,  un chiacchiericcio che mi stanca  che mi sporca la sera,  allora butto gli occhi ad aspettarti  ancora. Il mio amore  Aveva molti anni il mio amore  e camminava per strade misteriose  senza paura, con qualche dolore.  Aveva molti anni il mio amore  ma sorrideva bruciandosi al sole. Ringraziamento  Grazie al male subìto so il bene dov’è,  è per le mani di mia madre che conosco la fatica,  per la luce in certi occhi  riconosco l’uomo e scanso il maschio,  e per il dolore dato  ho sempre chiesto perdono. Per D.  Ha amato così tanto  che a un certo punto  le dolevano le mani  perché l’amore è costruzione  e capita che s’infiammi il tunnel carpale. Kamikaze  Se serve si allacciano le scarpe  E leggono i giornali cartacei e sul web .  Leoni da tastiera si scambiano insulti e idee,  dormono , mangiano fanno l’amore  se capita ridono.  Sono figli e fratelli , padri e scompiglio,  delicatamente con la mano si coprono la bocca  ad ogni sbadiglio.  La barba sempre pulita come i piedi prima della preghiera.  L’Oriente che si solleva contro l’ Occidente.  Avremo tutti tra le mani lo stesso niente. La parola  Concava e rotolante  Vera e liberatoria  Rosa colorata  Nera dimenticata  Circolo vizioso  Nodo scorsoio  Lattante ubriaco  Cliente e buono acquisto  Ladra e apolitica  Gigante gnomo  Schiava del tempo libero  Quello che non sono. A prezzo pieno, niente sconto.  Con assegni post datati, mai avuto contanti.  Col sangue e piccoli morti.  Dolori alle mani e vuoti d’aria improvvisi.  Attacchi di vita inattesi.  Occhi aperti al buio.  Memoria labile e felicità che passa inosservata.  Tradimenti vari e attese di perdoni.  Cara si paga la vita. Città di mare  Le città di mare si somigliano tutte ,  hanno uomini e donne  con occhi incrostati  dal sale di lacrime  per troppo amore. Poesie d'amore  Io scrivevo poesie d'amore  ad un amore  poco amorevole  con me che continuavo  a scrivere poesie d'amore.    2016 Scomposizione  A volte mi scompongo  in parti diverse,  una parte buona prega per la mia cattiva,  la parte annoiata si annulla  quando quell'allegra si attiva,  poi c'è la parte gioiosa  che fa molta spesa  della cattiva abitudine di ogni parte di me  che ha la cattiva abitudine di fidarsi  e credere a molti se non proprio a tutti.    30/3/2017 Non avrei mai fatto del male  al tuo semplice e unico vero amore.  Nella notte più dolorosa  sarei stato lenimento,  perché il vero amore non fa mai male  si compiace di sé  coltiva speranze e domani.  A piene mani, ora pratico anestesia etica:  non mi farai più del male, vero?    Aprile 2017 Passerà  Passerà questo dolore  come pioggia sottile la sabbia l’accoglierà.  Coltiverà lemmi verbi punti e virgole  e guarderà i figli mentre vanno  a ballare sulle labbra del mondo.  Avrà gambe questo dolore  dovrà cambiare paese  e buttarsi in occhi azzurri  e fingere che siano il mare.    2016 Passione  Così, viaggi nel mio sangue,  nutri cellule e cuore,  mi fai male dopo tutto il bene,  ti fai largo nel mio niente,  siamo tu ed io   i nostri assassini  innocenti come bambini.    4/4/2017 Coscienza  Sai, c'è "qualcosa"  che non ha peso, non ha misura  non ha luogo né odore  non ha sapore, colore   destinazione , la dovremmo avere tutti,  quelli magri,quelli chiattoni,  quelli diversamente umani,  i belli , dicono perfino i brutti,  anche io, pure tu;  "qualcosa" che puoi avere soldi  ma te li spende tutti,  puoi avere gambe veloci  ma nessuna possibilità di fuga,  si chiama coscienza, dicono.    2016 Per te  Come potrei spianarti quella ruga sulla fronte,  spianartela col vento che mi agita dentro, ancora,  e poi sparire io del tutto,  dai tuoi occhi , dalle tue mani, dai ricordi,  e darti finalmente la possibilità di avere  un’altra vita, meno meschina. La prima volta  La prima volta sotto il cielo d’Agosto.  Ti ho detto resta mentre andavo via.  Ti tradivo dentro un sorriso.  Il colpo unico e a bruciapelo.  Mi guardo intorno spesso ma non ti cerco.  Hai la mia parola ma sono muto,  hai le mie scarpe ma sono scalzo,  hai il mio corpo ma sono e resto nudo.  La prima volta io me la ricordo,  è l’ultima quella che ho dimenticato. Ora  Su questa strada qui ora è buio , fa piuttosto freddo,  da qui sai, nomino spesso Dio invano e non ho progetti di perdono,  da qui non riesco a prevedere, valutare, progettare,  ogni cosa che mi appartiene non è mia,  non mi toglierai la Poesia.    9/4/2017 Buon sangue  Ti mostro la strada che hai smarrito,  ti rifaccio gli occhi che hai cambiato,  ti verso le lacrime che non hai mai pianto,  ti fecondo di figli persi per il mondo,  ti pianto fiori e mai più grane,  ti racconto di loro come vuoi tu,  ti lascio tornare e poi andare,  ti strillo le stelle sul collo,  e poi scrivo che sei l’unico amore possibile  e la fine del mondo più probabile,  e ti illumino a giorno e sarò il tuo bene di ritorni   tu fammi finalmente buon sangue.    2014 Cercavo un amore che contenesse  tutto l’Amore: l’uomo, la donna, il bambino,  il filo d’erba e l’infinito  ed è così che mi sono perso, dimenticato  passo dopo passo.    9/4/2017 Erithacus rubecula  Tu mi raccontavi  che il suo petto  si era tinto di rosso  mentre col becco  tentava  di liberare dalla spine  la fronte di Gesù.  2016 Giuda  ...e mentre sei lì che spezzi il pane,  versi il vino nei calici  pensi alla rima perfetta,  alla notte insonne che ti aspetta  al vuoto improvviso che senti allo stomaco,  ecco che il tuo Giuda personale ti bacia.  2016 Il pane serve ovunque  Il pane serve ovunque   ed ovunque serve acqua  e baci al sole  e mani prensili  e labbra appena appena salate.  L'amore serve ovunque  ci sia un dare  ed un avere irrisolto  un essere corrotto  un deserto di neve  ed infine un cuore bambino  in un corpo centenario.  2016 Quello che chiamo vita  Questo alito sul collo che spinge avanti,  e le parole calde come pane a volte dure,  la speranza di un porto sicuro,  una qualunque passione da tenere per mano,  un “per sempre” che duri qualche giorno,  un sogno da rinverdire e spruzzarci sopra un gastro protettore ,  un cuore impavido che sappia quando è il momento giusto  di fermarsi senza fare scherzi,  una notte lunga e fresca nell’estate più calda da anni,  e qualcuno che mi legga l’ultima storia nell’ultima mezz’ora di questa vita,  e un rimpianto che non sia rimorso,  una preghiera senza bestemmia,  e addosso sempre un vento di mare,  quello che chiamo Vita. Quando finirà di fare male  ritorneranno indietro tutte le parole  sputate in giro,  allora io scriverò una poesia  con la rima cuore/amore  oppure un qualunque lieto fine.  Quando finirà di fare male  in ogni parte di me. Così...  Avrei raccolto il tuo sangue goccia a goccia  per poi disperderlo in giro  come seme per una nuova generazione  di idee e passi svelti in una notte  in cui non si muore mai. Noi  Il me e te  che era noi  si è perso nelle fogne  di una città travolta dal traffico  puzzolente di altre genti  che non saranno mai voi  né come me.    19/3/2016 Da qui io ti sento  ma non ti vedo ancora,  il tempo passa tutto in un’ora  di vento e tempesta  e milioni di gocce e noi in una goccia sola.  Da qui ti sento,  ma non ti vedo ancora  le parole sporcano fogli  che ingialliranno soli  da qualche parte in fondo all’anima,  da qui i tuoi occhi sono denti  mi masticano ancora.    19/3/2017 Un cuore  Un cuore crepato  che ancora non crepa  non si rassegna, prega.  Ci danzano sopra  con scarpe chiodate  ma questo cuore spera  e batte le sue aritmie innamorate! Il cuore   (tu lo sai)  contiene un bene  che non si riesce a dire  a fare   a benedire maledire  si può solo  lasciarlo andare. La felicità  Accoglila imprevista com’ è  potrebbe avere vita da farfalla,  osservala mutare,  coltivala, poi moltiplicala ,  distribuiscila come i pani e i pesci,  sorseggiala fresca,  fanne fortezza per quel poco  o tanto che durerà  la felicità. L’amore è un pericolo  È ritrovarsi sospesi in volo  Tuffarsi dentro un cuore nero  Perdersi di giorno  Buttarsi nel fuoco  Lasciare figli in giro  Sprecare un’intera biro  A scrivere d' amore.    2016 Tu non meriti le mie promesse,  potrei non mantenerle.  Meriti costanza e dedizione,  passione e cura, parole e pane  e qualche giorno speso  appoggiati ad una ringhiera faccia al sole,  questo te lo posso dare. Io scrivo dell’amore   come vorrei che fosse,  non dell’amore che è stato,  che è, che sarà.  Sarebbe, lo facessi , vilipendio  all’ amore che corre su agili gambe,  che opera con mani esperte,  nel mondo rivelato all’ Amore. Donne  Amate  Odiate  Vilipese  Dipinte  Vendute  In croce  Autodafe'  Cantate  Urlate  Prima e dopo  Mai vinte   Unico fiore  Ancora qui. Questa notte  mi ha lasciato le mani stremate,  troppe promesse non mantenute  e ancora non mi so vendere,  fosse possibile la strage di me adesso  mi armerei di buone intenzioni,  smetterei di unire i nei sulla tua pelle  a tracciare un futuro impossibile Come lo chiamiamo questo figlio adesso?  Come lo chiamiamo questo figlio adesso,  questo figlio scontento  che deve prendersi il mondo,  condividerne il giro,  coltivare parole e muscoli,  metter a tacere paure  sciogliere nodi in gola.  Come lo chiamiamo questo figlio adesso,  questo figlio che deve capire l’Universo,  accogliere il suo prossimo,  tenere il fuoco acceso,  usare il lievito madre per il pane,  leggere tra le righe  l’illusione di un futuro possibile.  Amore che nome diamo  al nostro prossimo fallimento? Quello che basta  Mi sono fatta bastare quello che avevo  come uno che ha solo due denti  ma devi mangiarci altri vent’anni,  un po’ come quelli che hanno solo minestrina a cena  ma ridono in faccia alla sera. Potrei ma non voglio smetterti come un vestito fuori moda,  pensarti sole al tramonto che il mare ingoia,  calarti in fondo ad un pozzo di ex desideri pur non volendoti,  resti la mia resa la conquista la falsa modestia che metto nel vendermi.  resti in me come tutti gli sbagli. Con te  Amore mio,  porta sempre una matita in tasca  in modo da segnare  i giorni infausti,  quelli arroganti, monotoni,  i giorni sbocciati appena  e quelli già fioriti, e le parole  per fermare quelli che incontri  e ti vogliono derubare,  per sottolineare bene  il nome e il cognome di quelli che  ci vogliono solo far male  così, io e te, sapremo  chi dimenticare. La tua pelle  Che fosse la tua pelle  Il vestito che avevo addosso  Lo credevo davvero  E andavo a passo lento  Dentro metri quadri di solitudine  Parete contro parete  Spigoli e rotonde dell’altrui incomprensione  Un mondo che pure bastava  A eludere il sospetto  Che non fosse poi così innocuo  Quel dolore al petto. Questa vita qui  C’è questa vita qui  tra una costola e l’altra  e tu sai bene  che mostrare i fianchi non ripaga.  Sai meglio di tanti  che il dolore è come sabbia tra i denti,  come quando ti sbucci un ginocchio sull’asfalto  e fai finta di niente.  Tu lo sai che c’è una schiera di Santi  che nemmeno mi guarda,  e angeli disarmati che incontro per strada  io saluto mettendomi in fila  arrivi quello che poi arriva. Foto  Trattengo il ricordo di te bambino  mentre mangi zucchero filato,  sei una foto in bianco e nero,  non si nota il rosso del naso freddo,  e sei buono come mai più sarai. Le ragazze al sole  Le ragazze al sole ridono,  finita la lezione  il mare negli occhi è puro amore  e la salsedine sui denti  le fa vincitrici tra tanti perdenti.  Le ragazze al sole hanno un pallone in borsa  e qualche goccia di sudore addosso,  il futuro è angolo e dosso  ma ancora non le angoscia.  E prima che tutto si compia  c’è questo punto sospeso nel tempo  al quale non si scampa,  sì ma non adesso. Danza della coincidenza  Facciamo che in qualche punto dell’universo non ancora descritto.  s’incontrano due rette distinte ed in quel punto succede che  si perde in cielo un aquilone fuggito per essere libero da un bimbo e dalla sua nervosa mano,  uno a caso uccide qualcuno sbagliando, in una casa arriva l’inferno  quello che si firma con cognome e nome capisce che ha ancora tutto da imparare,  lo stupido si sveglia dalla propria stupidità e capisce qualcosa,  gente senza cuore sente battersi dentro una nuova coscienza,  l’opportunista ti riporta indietro gli avanzi presi alla tua tavola,  il bugiardo seriale comincia a dire la verità e gli ricrescono i capelli,  quelli senza vergogna sostituiscono gli specchi e finalmente si vedono,  chi si è perso ritorna, chi hai perso ritrova la tua casa.  Chissà se è proprio vero che due rette non s’incontrano mai. Pensarti  Devo pensarti cattivo  perché ogni cosa non mi tremi dentro  e lontano per non sentire ancora il tuo odore  e vigliacco per essere forte.  Devo pensarti insicuro per avere conferme,  immaginarti al buio per trovare luce.  Devo saperti infelice per credere ancora nell’amore. Con questo dolore  E devo dormire con questo dolore,  farci figli ,  fingere che non ci sia.  E avvelenarlo e farci sesso,  dargli respiro tra un compromesso un rimorso.  Lo devo allevare questo dolore  nasconderlo ai tuoi occhi   togliertelo dalle mani  Aspettare con questo dolore l’alba  senza dirti rimani. Lettera alla Madre  Tu lo sai che tutto è cambiato  e quando tutto cambia  è il nulla che avanza e fa strage di noi.  Io no, io ancora mi frugo l’anima  a cercar parole, io so  quando ho torto o ragione  e aspetto in silenzio che tutto si compia.  Tu lo sai bene si lotta fino a quando  vale la pena poi, si lascia andare,  sai che un altro amore mi è di riposo  e mi guarda andare a bastonare la notte.  Sai che io sono qui a mischiare le carte  che c’è un’altra “mano” da giocare…  …poi l’inverno passerà,  le ferite cicatrizzeranno  ma solo i vili dimenticano tutto,  io no, io ho sulle labbra  ancora il mio sogno  e medito così poca vendetta  che mi godo tutto il tempo che resta. Avesse avuto lei il manico del coltello  che le scavava il petto  e poter ripetere all’infinito  una parola che non fosse “aiuto”  che ce ne sono di vigliacchi in giro,  tra loro si riconoscono  e si proteggono  e sono maschi e non uomini,  sparano una vita a salve  prima di colpire uccidere senza morire, mai. Dicono  Dicono  che finito l’amore  qualcuno poi raccoglie le briciole  ma ci sono ancora in giro brandelli della mia pelle  da qualche parte impera il mio DNA,  tu non lo sai.  Dicono  che le colpe si dividono  ma chi ha amato meno  ma chi ha amato meno  è sempre più forte,  chi è bravo a fingere  ha poco da dimenticare.  Non lo sai, ma si va da qualche  parte nell’ anima a morire. Luce Di (Versi) Specchi  Di un sogno ricordo una terra distante  e quel che rimase  era solo stanchezza,  come acqua che poi  zampilla a ogni fontana amica  mi raggiunse il riposo.  Negli occhi ho la nebbia  e bizzarro poi il fatto,  ho soltanto memoria della luce che avevo  se solo mi stringeva la mano.  E come riflesso dentro uno specchio  scorgevo me giovane  diventare felice anche da vecchio.  Maria Attanasio e Pierluigi Ciolini Area critica  Io ti consiglio  una profonda riflessione:  la situazione è critica  ma comica, anche se non ancora ridicola.  Abbiamo solo parole simili  e contrarie. Se ti fai forza  potrai essere anche tu, meno volgare. (Alle figlie)  Vorrei lasciarvi la linea dritta e apparente  tra cielo e mare, la chiamano Orizzonte  voi datele il colore e il nome che vi pare,  e un’occasione buona e giusta  di fare festa  a scelte più sagge delle mie  che molti hanno chiamato errore,  ma erano passi, forse incerti,  di una che voleva vivere. Mi sei necessaria (Per R.)  Mi sei necessaria  come l’acqua alle fontane,  come Mercoledì   in mezzo alla settimana,  come qualcosa che si muove  e finalmente arriva,  come Dio per l’anima.  Mi sei necessaria  come una risata,  come il Sole che la casa mi allaga  d’inverno e mi rasserena,  come i denti come le mani,    come tutti i capelli.    Mi sei necessaria  come un “dopo”  che segue lo sgomento,  come il mare intorno a un’isola,   mi sei necessaria,  ovunque tu sia. Non c'è che la rima  l'assonanza  la ricorrenza di termini abituali,  l'arroganza di certe parole,  l'ostinazione di frasi,  la saggezza dei detti popolari,  le bestemmie a denti stretti,  i sinonimi a far compagnia ai contrari,  la poesia che si nutre di vita,  la notte che ingoia il giorno  e poi il mattino.    (2014) Ci pensi mai  agli alberi che crescono  di nascosto,  ai fiori che sbocciano  mentre non li guardi,  ai bambini che hanno già capito tutto  ma poi dimenticano  sommersi dai nostri sbagli.  Ci pensi mai al mare  che urla anche da calmo,  all'ubriaco che è la disperazione  del suo fegato,  agli amori clandestini  che sono i peggiori,  ai pensieri che vengono uno dietro l'altro  nero su bianco  e a volte sono  un altro fallimento? Spiego la poesia  Spiego la poesia:  ali, piedi, mani  e il profumo del mare,  quello dei fogli polverosi,  dei campi di grano  sotto il sole di Giugno,  l’odore ferroso del sangue,  l’amore liquido nel vento,  sabbia finissima a fermare parole,  dolore epigastrico,  montagne russe nella mente  e fuochi d’inverno.  L’inchiostro dal vivo, vero. Pieghe  Le pieghe di me,  i rossetti mai messi,  le ondate di calore,  le parole di sbieco,  i passi che fanno rumore  dentro le scarpe nuove.  E poi un vento salmastro,  pietre che sembrano parlare  (le ho messe addosso agli insulti),  vuoti di memoria  come bicchieri mezzi pieni.  Mi prendo licenze poetiche  che sembrano soldati in libera uscita,  il perdono è un nodo in gola:  non riesco a deglutire. Prima sulla pelle  Tutto passa prima sulla pelle,  anche l’odore che non senti,  un vento caldissimo.  la fame, la sete e la paura,  la notte più lunga  le risate, la noia, la felicità,  l’alito della morte,  la malasorte e certa gente.  Tutto passa prima sulla pelle  il prima e il dopo,  noi e loro, la stagione  e l’inverno, le bestemmie,  gli umori del giorno, le vendemmie  la madre, le urla del padre,  il pianto rosso dei figli, tutto  prima sulla pelle. La materia amore  La materia amore da imparare,  da modellare come creta,  impastare come pane,  liquida e fresca a dissetare.  La materia amore da coltivare  dopo il maggese seminare lemmi  aspettare parole e un vento buono  e sciogliere i nodi  magari perdonare.    Pezzi di cielo dispersi  È sangue che chiama sangue  Un giro osceno di domande  E nessuna risposta.  Un vuoto d'aria da fermo  Un tradimento atteso  Un amico sfidato a duello  La luce di un altro  È questo pezzo di cielo  Ed io ci sono sotto  Somiglia ad altri miliardi di pezzi  Di cielo dispersi. Figlie  Distesa impaurita sola  Sentivo il galoppo del vostro battito  Potente in me e sconosciuto al mondo.  E poi io non avevo braccia a trattenervi davvero  A parte l'impegno chimico ad aiutare il biologico  E poi dalle onde che mi arrivavano sapevo  Che già vi proteggevate   E per sempre lo farete.  Adesso siate sempre contente  Il mondo fuori è duro  La gente è strana e lo sa  Adesso lo sapete anche voi  E con molti anni meno di me  Prima di me. Padre/ Madre  Sei nei dettagli  Nella luce che si riflette negli specchi  Nel sudore dei bambini  Nelle mani nodose  Nelle ombre della notte  Sotto gli alberi e le loro chiome  Nelle radici  In quasi tutte le parole  Nell'acqua per la sete della terra seminata  Nel bianco umido della farina  Nel perdono in un silenzio d’argento  Se non d'oro  Nella consolazione   Perfino nel mio nome  Quando ti immagino  Padre e Madre   Dio. Rughe  Poche su viso  Ma su cuore quante rughe  Potessi pensarle come strade  Saprei dove andare  A riposare. Indecisa su te  Mi buttai sul primo sorriso  Mentre pioggia battente  Mi lavava il capo  E poi diedi al corpo più  Di un’occasione per darsi coraggio  E lo chiamai figlio  Tutto l’amore. Per un santo in più  quanti diavoli mi toccherà sopportare,  un tempo ero scarsa  nel mischiare le carte: usciva  sempre la stessa carta  perdente… …ed io mi son riempita la casa di parole  cosa potevo fare  se non c’erano campi dove raccogliere viole,  se non c’era lavoro per le mani  e nemmeno le potevo menare  le mie mani,  il coraggio è anche quando  t’inventi la vita col poco che hai. Il posto più bello del mondo  Tra le mani giunte  Tra un respiro e l’altro  Tra l’impegno per il bene  E dove si distrugge il male  Sotto le palpebre di un sogno  Tra i denti di un bambino  Dove sul dolore si tace  Dove sei tu Luce  Dove ci s’interroga sul gioco delle nuvole  Dove la maleducazione arretra  Tra un’ostentazione inutile  E una verità indiscutibile  Dove mia madre beve un caffè  Fuma e sorride per sempre  Dove io ti sto cercando  E tu non mi stai perdendo  Dove è questo, quello e l’altro  Che immagino e voglio  È il posto più bello del mondo. Per Amore  La fatica , la paura  il mettersi in fila in attesa  l'estro dell'inventore  la metrica del poeta  la voce del cantastorie  ed il pianto di un bambino la notte  il pianto del bimbo che ha fame  il disprezzo del potere  il bene dalla tue mani  le notti insonni a parlare  i figli da lasciare andare  e tutto quel dolore e non sapere come  e tutta quella sete di cose vere  e le menzogne  la pioggia sui vetri  le mie rose nel tuo rosaio  e le mie voglie tra le tue gambe  e le mie attese sulle tue labbra  e le poesie la musica  e quanto altro ancora  e questa poesia  che non ti potrà arrivare  tutto per amore. Un vento  Ci agita un vento diverso   Ma nessuno di noi è così perso  Da non trovare parole  Giuste e buone  E ritornare Ancora verrai a farmi male muto dolore  ignoto, oppressivo  a togliermi fiato al cuore,  poi sulla bocca, verrai  scintilla, freccia che scocca  da un arco vigliacco.  Ancora verrai veloce come un lampo,  non mi darai scampo,  sarai violento cattivo,  argento di poco prezzo,  io potrò solo darti disprezzo  e andare... L'anno necessario  (Per Daniela P.)    Ormai lo sai  ogni mia parola è tua,  raccolgo immagini nella memoria  sperando che mai il vento  spazzi via tutto.  Chissà magari avremmo potuto  scrivere insieme un discorso sull'infinito  o semplicemente guardare le bambine  giocare al sole,e forse avremmo riso  io e te del tempo che passa  e fa strage di noi,  dei giorni dei mesi e degli anni  che si portano via lentamente  la vita.  E no,che non c'è stata l'ora, il giorno    l'anno necessario per dirsi tutto  e poi voltarsi indietro cercando di vedere  la strada fatta e presagire,  la strada da fare. Baci da lontano  Cosa vuoi che dica  non mi sentiresti,  se potessi a gesti spiegarmi  nemmeno mi vedresti,  eppure ti mostrerei l’amore  anche solo con gli occhi  se potessi,  ti direi cose che non ho detto mai  perché fossero nuove  di linfa e vita.  Spero ti accontenterai  di questi baci da lontano. Madre  Camminerò sulle tue gambe  le strade che non percorri più,  dalle mie labbra usciranno  le parole che non hai potuto dire,  parole d’amore  buone come il pane caldo,  limpide come acqua di sorgente,  perché io sono te  con i battiti miei  di cui sei origine e custode,  e sarai fine  quando finirò nella Luce,  Tu finirai solo con me. Dalle mie vene come sangue  tutto il male  tutto il bene  nel lungo  giro del corpo  fino al cuore  e poi via  a ricominciare.    2015 In sogno  Entra nella mia persona  un’altra me,  una che deve ridere   e nel riso annega  la solitudine e la malinconia,  a volte la stessa allegria.  E gli altri guardano , indagano  senza capire giudicano.  Nel sogno io  raddoppio la gioia  e sventro dispiaceri.  La felicità è il bene di un altro  nel mio sogno, uno che non mi somiglia.  Cambio, nel sogno, la mia natura,  la mia andatura austera diventa fluida,  sì, un'altra me mi è dentro. In mezzo alle parole,  è lì che vado  quando la speranza  non dà sollievo,  quando ogni piega di me  conserva lo stupore  di essere un’ottimista  prestata all’ imbarazzo  di esserci ancora. La gente ti giudica un vigliacco  Ma tu hai solo vuotato il sacco  Di tutte le fatiche  Su altri  Gettando alle ortiche  Una vita sola  Per chissà quante altre vite.  La gente ama giudicare  È più facile che capire  Si paca poi e poi c’è il resto  Si va al mare  A guardare l’indaco  Mischiarsi ai colori del giorno  Appena nato e già pieno di pentiti  E traditori impenitenti   Di uomini e donne che fanno figli  Sacrificando l’egoismo  Ma poi accettano consigli  E riprendono il giro infinito  Di farsi del bene  Facendo del male Ho peccati sentimentali   che ancora mi seguono,  amici fidati sanno sempre  dove mi trovo. (Madre)  Da qualche parte  Nell’ infinito cammino delle stelle,  Ci sono strade, dove spostando sassi,  cogliendo fiori io e te ancora camminiamo. Segreti  Io raccontavo segreti  Al tuo respiro   E ammiravo il tuo profilo  Che era anche il mio  E sentivo forte  Il pensiero della morte  Così evidente  In tutta quella vita. Riordino  I figli in alto  un Dio zefiro tra i capelli  la poesia al centro  l'Amore accanto  tu di scarto, sfuggente.  Prima la madre,  l'infanzia ,la scuola, la gente.  I pensieri di fianco, l'ansia,  dentro la rabbia, la delusione tra i denti,  fratelli e sorelle,  i cani, le parole in un giro di vento,  i libri a raccogliere attese di polvere,  i fogli sparsi poi  in un unico blocco,  i punti e le virgole in dispensa  per quando sarò distratta. Tu.  Tu sei. Tutto quello che mai  Riuscirò a dire. Mai.  Nemmeno se fossi piccone  A scavare parole in una cava.  Nemmeno se sapessi pescare  sostantivi dentro le persone.  Vivere di sogni non miei.  Non tuoi che pure da qualche parte  Albeggi sconfinato e triste.  Sei lì che pensi ma proprio  Non riesci a ripensare a quando  Tutto era tre lettere soltanto  A fare tutto e quelle io  Le sapevo dire. Se fossi sicura  che oltre questo corpo  d’impaccio che pure chiede  e poche volte ottiene  quello che vuole  e allora arraffa quello che trova,  c’è davvero un oltre  più consistente  dove è presente un niente  che è tutto,  io vi correrei incontro. Tracce di non-Paradiso  Dicono che pregare fa bene,  allora vorrei una preghiera piatto caldo  sorriso e tetto coperto  tempesta placata  terra seminata a grano  una preghiera senza spavento o rimpianto  una preghiera scevra da pianto  piena di termini impropri ma vivi  di settembre e vendemmia  una preghiera senza virgola  con la parola prima Madre. Autunno  È uno scarto di calore,  addormentarsi con una musica  in sottofondo,  una sospensione dall’ essere pronto  a prendere una qualunque decisione,  un tappeto scricchiolante  sotto un cielo piovoso,  è l’odore di mosto  dentro un retrogusto di castagne  è un libro da finire ma lentamente,  è il cane assonnato che dorme  ogni notte più vicino,  è l’orario cambiato della corriera  che ti porta dal paese in città,  è il cambio di stagione  nell’armadio pieno  di sacchetti di lavanda,  è l’Autunno che arriva  a dar fiato alla “stagione”. Ti riconosco  Ti riconosco come anima  come parola che fa ritorno,  come dolore del mio fallimento,  com’ ero io prima  che tu fossi il mio dopo,  non ti riconosco come principio attivo  del lampo che ho negli occhi  quando ti vedo  dopo averti a lungo pensato. Il sogno che farò  Mia madre aveva un canto tra i capelli  che ho la fortuna di sentire ancora  quando il vento è calmo  ed il cielo sereno  anche in me la la tempesta si placa  e mi addormento già  perché so  che sognerò di Lei. Fossi un pittore saprei dare  ai tuoi occhi un colore,  fossi un poeta  potrei cantarti,  compositore farti musica,  così da non avere più nostalgia  quando non ci sei.    Fossi un bambino potrei meravigliarmi  dei tuoi occhi e perdermi,  cristallina cascata  mi tufferei,  fossi pianta parassita  nei tuoi occhi  pianterei le mie radici,    per non lasciarti più  e vivere la vita come fai tu,  guardando quello che vedi tu. Cielo e fango  Così soli  ci affiliamo i denti  per i prossimi incontri  pronti a baciare  a mordere e fuggire  con le ali un po' sporche  mai frenate dal vento  siamo di cielo e fango  stanziali e migratori  spaventati dal tempo che passa  sorridendo guardiamo passare  il carro del vincitore  a bocca aperta per troppe parole    restiamo sul vago  infedeli e sinceri di cielo e fango  ed altri misteri  come sospesi sui tempi che corrono  malgrado noi. Nella mia testa.  Fatti un viaggio nella mia testa  quanto basta per capire  che va tutto bene,  fatti un tuffo nel mio passato,  passa un dito su ogni mia cicatrice,  pensa al mio incerto futuro  e poi parla con me prima di parlare di me. Lorenza  Ti porterò negli occhi e tu vedrai  foglie danzare nel vento all'improvviso,  cime che s'imbiancano  lepri che corrono più veloci  dello sparo del cacciatore;  vedrai rose sbocciare  in un giorno qualunque di Maggio,  il mio sangue palpitare nella vena  sul lato sinistro del mio collo.  Vedrai le figlie crescere e dimenticare  che il poco che sanno  non basta ancora  per sfidare il mondo. Sai...  Sai, se ti metti di lato io, capisco  che non è per te che ho pregato,  non sei tu i grani del mio Rosario,  vino del mio Carnevale,  spalla dove appoggio il mio dolore,  fianco scoperto con un altro nome.  Se ti metti di fronte  allora io posso dirti di me,  di come vado e torno  dicendo quel che voglio,  di come non avrò mai le mani libere da noi,  di come m’invade lo stupore  quando sento il profumo di un fiore  e l’odore di zolfo contemporaneamente.  Se ti metti di fronte,  occhio di Luna sei sul mio letto,  se mi sei accanto non proprio così distante  in modo che possa sentire il tuo cuore,  casualmente, tutto diventa l’incanto  di minuti e ore che hanno ragione sul tempo. Figlio  Indecisa su te  Mi buttai sul primo sorriso  Mentre pioggia battente  Mi lavava il capo  E poi diedi al corpo più  Di un’occasione per darsi coraggio  E lo chiamai figlio  Tutto l’amore. Rughe  Poche sul viso  Ma sul cuore quante rughe  Potessi pensarle come strade  Saprei dove andare  A riposare. Mentre ti amavo  un altro fiato mi correva accanto,  acqua scrosciante  non lavava via niente,  fuochi lontani   e sentivo addosso le fiamme.  Mentre ti amavo  tatuati sull’ anima segni  a fare la differenza tra questa  e un’altra vita.  Poi tutto l’amore venduto  al peggior acquirente. Sei qui. Mi manchi già.  La notte avrà altri occhi.  Le mani. La luce lasciata accesa.  L’ombra sulle pagine del libro aperto  al sonno. Oltre la tenda il buio della strada.  Il vento divide le cartacce dalle foglie.  Presto diventerà tempesta.  Sei qui. Mi manchi già. Romanzi...  La mia Macondo e sono rimasta.  L’isola che non c’è ed ho portato acqua.  La fame e mi sono fatta pane.  Lilliput e mi son fatta piccola.  Cenerentola ed ho lavato pavimenti.  Eva e ti ho ucciso il serpente.  La Commedia Umana ed ho recitato la mia parte.  Il Candido ed ho sfoggiato un’ingenuità sorprendente.  L’amore ai tempi del colera e non c’era cura.  Il ritratto di Dorian Gray e mi sono spogliata di tutto.  Domani in battaglia pensa a me, non ho ucciso nessuno. Quando  Quando mi restituirai le mani, il mio sonno non sarà più così leggero.  Metterò uva bianca in fresco, e salame e pane sulla tavola,  mi canterà qualcuno una canzone nuova, io capirò quei versi  strani di un Poeta lontano nel tempo così vicino al mio tormento  e bello da foto che nemmeno so dire a parole , tutto questo,  appena mi restituirai le mani che ho lasciato a coprirti gli occhi. In principio...  In principio gli occhi. Poi il sorriso  e lo stile unico di chi ha poco.  Le mani predisposte al lavoro.  Lavoro che non devi pensare molto.  Poi i sogni simili ma non uguali  come abbiamo creduto per molto tempo.  Poi la vita come viene.  Quel poco che c’è da sapere.  Quello che io non devo chiedere.  Le attese. La resa. Non mi arrenderò mai.  La menzogna. La poca allegria.  Andrò via alla fine.  No. Tu adesso vai! C'è un amore  C’è un amore cattivo  Quello che ti toglie il respiro  E senza bene vuol correggere il tiro  Della tua anima ancora in volo  Ed allora fa male  E nel tuo dolore   Non si scompone   La sua compassione.  Devi prendere fiato  E correre lontano  Dall’ amore che ti toglie  Il piacere d’essere vivo. Dalle mie vene come sangue  tutto il male  tutto il bene  nel lungo  giro del corpo  fino al cuore  e poi via  a ricominciare. Con tutte le parole  Cosa dico con tutte queste parole  e dove vado con ancora questi passi  pochi o tanti nei piedi,  che vento sento su questo viso che cambia  quando mi stupirà ancora il volo di un uccello  il sorriso di un bambino,  il sudore del lavoro,  il sapore di una mela,  la vita tutta intera finalmente,  dopo tanto dolore  che mi ha lacerato a morsi,  che s'è preso le notti e i giorni,  cosa dirò aprendo questo scrigno di gioia  che ancora mi appartiene   ci crederesti, Madre ? Prima della delusione  c'era la speranza,  prima della speranza   c'era un cuore aperto  e dentro al cuore un altro cuore  sconosciuto e in attesa. Alicante  …un giorno verrò  con l’ultimo volo  di un giorno tranquillo  a mangiare pane all’olio di oliva  a bere vino  a posare l’anima nel Mediterraneo. Angeli dal mare  Ad uno ad uno  a chiedere aiuto al fuoco  e poi il freddo dell'acqua  a consumare mani che volevano costruire  e piedi che volevano andare per altre terre  ma non in fondo al mare.  Ma quanti angeli ancora  numeri senza nome  dio può volere?    ottobre 2013 Restami dentro mi serve aria nei polmoni  Restami accanto mi serve strada per andare  E un volo di aquiloni  Come una risata di bambini   E monetine di resto  Per tutto quest’ amore  Che allattava figli  Che bandiva gli estranei  Che si difendeva dalle menzogne.  Restami di fianco come uno qualunque  Che passa e sorride. La Terra dei fuochi  Hanno tramato all'ombra delle croci  col Vesuvio alle spalle muto spettatore  terra vergine stuprata per come e da dove  sarà mai dato sapere  ad occhi che piangono  e mani di madri che si torcono  come volessero impastare di nuovo quei figli  con benedetta farina ed acqua  finalmente pura.    Il denaro non ha odore   non ha germi non produce cellule malate  il denaro si moltiplica in bidoni  che arrivano dal Nord probabilmente  e nessuno ha colpa  perché non dimenticate gente  chè questo è un Paese in cui  un morto o cento non fa differenza  è solo statistica  questo è quello che resta.  E che non ci sia prete o Santo,    a chiedere perdono  a nome di chi non c'è più  noi non sapremo mai  se la pietà è morta con loro. Sogno  Ti ho sognata. Nel sogno masticavi  il mio stesso dolore. Un pezzo compresso  a dar lavoro ai denti, alle mascelle.  Poi mi sfilavi l’anello dal dito. Pentita  piegavi i vestiti sulla sedia poi andavi via  nuda come sei venuta per me. Tu sei. Tutto quello che mai  Riuscirò a dire. Mai.  Nemmeno se fossi piccone  A scavare parole in una cava.  Nemmeno se sapessi pescare  sostantivi dentro le persone.  Vivere di sogni non miei.  Non tuoi che pure da qualche parte  Albeggi sconfinato e triste.    Sei lì che pensi ma proprio  Non riesci a ripensare a quando  Tutto era tre lettere soltanto  A fare tutto e quelle io  Le sapevo dire. Se fossi sicura  che oltre questo corpo  d’impaccio che pure chiede  e poche volte ottiene  quello che vuole,  e allora arraffa quello che trova,  c’è davvero un oltre  più consistente   dove c’è un niente  che è tutto  io vi correrei incontro. Chissà la meraviglia delle farfalle.  L’operosità delle formiche.  Il miracolo del miele.  Il canto delle cicale incessante.  La fedeltà del cane.  L'elegante indipendenza del gatto.  Il pianto del bambino nella notte.  La corsa del fiume.  La rabbia del mare.  La dignità dell'albero.  La Natura non si ferma mai,ci fermeremo noi. Ti riconosco  Ti riconosco come anima  come parola che fa ritorno,  come dolore del mio fallimento,  com’ ero io prima  che tu fossi il mio dopo,  non ti riconosco come principio attivo  del lampo che ho negli occhi  quando ti vedo  dopo averti a lungo pensato. Una volta sola  Una volta sola mi ferisci  Una sola volta mi offendi  Mi tradisci, ma una sola volta  Mi deludi una volta sola  Tutto quello che sai fare  Ma una volta sola. Come se d’incanto  io ritrovassi i miei vent’anni  in una città sconosciuta  della quale porto le sue strade  fluide nelle vene;  e con i miei pochi anni  la possibilità di scegliere (ancora)  il male minore,  fingere di avere una qualunque ambizione  e andare. L’utilità della poesia nella vita quotidiana  Una poesia che contenga la gioia e la noia  del sabato sera,  la bestemmia e la preghiera,  Io e l’Es,  il coglione di turno,  il bacio di Giuda  e una madre che allatta,  la teoria quantistica dei campi,  la cura giusta per la della sindrome “sgombroide”,  la ricetta per l’uomo ideale,  una poesia che descriva l’eleganza  della cornice del mio diploma magistrale,  che sia rimedio ai tuoi errori,  unguento miracoloso per i miei dolori,  buona come il caffè corretto all’anice,  intelligente anche in controluce,  una poesia senza refusi,  senza intrusi ispiratori,  che mi guidi la notte,  che mi permetta di comprare un’auto  da tenere sotto le finestre. Sono io  Che da viva vorrei poter afferrare il Cielo  Con una mano sola  E con l’altra ancorarmi radice  Alla Terra. Voglio scrivere una poesia  Voglio scrivere una poesia che sia rimedio per ogni delusione  Che faccia triangolo con il tuo nuovo amore  Che mi sia quando c’è pioggia ombrello  Che ti scopra coraggioso sul più bello.  Una poesia che mi aiuti a scrivere il romanzo del secolo  Che sia un fiume e non semplice canale di scolo con parole nuove che facciano male  Che sia vendetta urlata come titolo esplosivo sul Giornale.  Una poesia che arrivi a chi di poesia non capisce niente  Che lavora variando nella bocca della gente  Per quelli che non leggono le poesie lunghe  Anche se dovrebbero essere a spalare fango con le vanghe.  E finalmente anch’ io cattiva  Come il mio unico idolo Caligola. Madre  Non molte altre vite  avrei voluto vivere,  ma almeno una  in cui a sei anni  mi tieni per mano  mi riporti a casa  dopo il mio primo giorno di scuola,  per sempre. Chiacchiere a gogò  Fatti un viaggio nella mia testa  quanto basta per capire  che va tutto bene,  fatti un tuffo nel mio passato,  passa un dito su ogni mia cicatrice,  pensa al mio incerto futuro  e poi parla con me prima di parlare di me. In risalita  Le mani libere a costruire  Le gambe a prendere treni in corsa  La gola protesa  La voce a cantare  La testa a pensare  Il letto a masticare  I cani a passeggiare  I libri a seminare per casa  Il pianto a schiudere arterie  Il sangue fluido nelle vene  La penna veloce  Il foglio infinito  In risalita. Le cose fatte per amore  Forse ad affilare coltelli  a inventare un sinonimo di “sempre”  alla radice dei capelli  a raccogliere il rosso di certe foglie  a inventare un ritorno  a benedire una tavolata allegra  in cerca di una verità sostenibile  a ripulire l’ambiente  a soffiare sul fuoco  a imparare a usare le mani finalmente  a prendere il meglio dal peggio  a essere meta di un viaggio  a pensare sotto un tetto obliquo  a comporre cesti di frutta autunnale  a scrivere sull’ acqua  a cercare un titolo entusiastico  chissà poi dove vanno alla fine  tutte le “benedette” cose  fatte per amore. Il posto più bello del mondo  Tra le mani giunte  Tra un respiro e l’altro  Tra l’impegno per il bene  E dove si distrugge il male  Sotto le palpebre di un sogno  Tra i denti di un bambino  Dove sul dolore si tace  Dove sei tu Luce  Dove ci s’interroga sul gioco delle nuvole  Dove la maleducazione arretra  Tra un’ostentazione inutile  E una verità indiscutibile  Dove mia madre beve un caffè  Fuma e sorride per sempre  Dove io ti sto cercando  E tu non mi stai perdendo  Dove è questo, quello e l’altro  Che immagino e voglio  È il posto più bello del mondo. I tuoi occhi  Un posto i tuoi occhi  che non riconosco  eppure dentro c’erano le mie mani,  un vuoto la tua bocca  che non ho concepito io,  un fiato il tuo parlare  cui non ho dato voce,  un mondo ignoto il tuo cuore  come un vento fermo  per tutto questo tempo. Ti sento  …come i battiti che pulsano nel polso  mentre scrivo,  pioggia che picchietta sui vetri,  pianto bambino in una notte  di finestre ancora aperte,  come versi leggeri letti da voci d’incanto,  come gente che mi volta le spalle,  come acqua fredda su calda pelle,  come il passare del tempo sognando,  come vento sui fiori nel campo,  adesso nelle parole taciute,  nelle ossa dolore costante, ti sento. In risalita  Le mani libere a costruire  Le gambe a prendere treni in corsa  La gola protesa  La voce a cantare  La testa a pensare  Il letto a masticare  I cani a passeggiare  I libri a seminare per casa  Il pianto a schiudere arterie  Il sangue fluido nelle vene  La penna veloce  Il foglio infinito  In risalita. Così...  Come se d’incanto  io ritrovassi i miei vent ’anni  in una città sconosciuta  della quale porto le strade  fluide nelle vene;  e con i miei pochi anni  la possibilità di scegliere (ancora)  il male minore,  fingere di avere una qualunque ambizione  e andare. Il Bacio sulla fronte  Lo vedi  il cuore nella mano  La mano sul cuore  Lo sguardo lontano  Sulla bocca lo stupore  Di un destino  Lasciato andare  Col bacio sulla fronte  Verso altra sorte.  Il bacio sulla fronte  Era per me che non amavo  Lasciarti a casa  Andare a scuola  Ad annoiarmi a morte  Senza capire che le scarpe rotte  Servivano pure per imparare  A non fidarsi  A non dare tutto per scontato  Ti ho chiuso gli occhi  Ma tu ancora mi guardi. Che tu sia  Che tu sia qui o altrove,  nel bosco in attesa del lupo,  che tu sia veliero o ancora,  che tu sia prigioniero  o padrone assoluto  di questo vento che ho dentro,  Che tu sia approdo o inferno  abbraccio o sanguisuga  incenso o gramigna  amore o morte.  Che tu sia vena sul collo pulsante  inizio poi fine di una storia qualunque,  senza mai rinnegare te stesso  fiero di ogni mio progresso  rinuncia all’ eccesso  di essere umano ma fuori contesto.  Tinti Baldini feat. Maria Attanasio Con le parole  Con le parole  potrei maledirti fingendo il bene,  farti credere l’impossibile,  darti perfino una verità tangibile  come niente.  Con le parole  Io potrei fabbricarti casa cuccia nido,  farti credere che era pianto  tutto quel ridere.  Con le parole  siamo ancora insieme  in un posto altrove  come si conviene  a fingersi “brave persone” Una parte di me ti cercherà  sempre tra la folla,  un’altra parte se t’incontra  t’ammazza.  Una parte di me, mai  lascerà andare il passato,  un’altra balla e canta  sulle sue stesse ferite.  Vedi, come dice il Poeta, siamo moltitudini.  pieni di dubbi e contraddizioni,  difficile è tenere insieme  questi pezzi di Bene  che attirano il Male. Di come si vive  Lo vedi, si vive di attese  di angoli che magari nascondono spigoli,  di parole che lavano via l’odio,  d’amore che cambia spesso sesso,  di aria fresca, di gente pronta,  si vive di cotto e di crudo  di vermi che si sentono baco da seta,  di femmine vanesie di uomini scontrosi,  si vive di mancanze e ossimori,  di tempo sprecato, di amore mancato,  di come sarebbe stato  se avessi impalmato  chi ti ha rifiutato.  Vedi, si vive di tempo che non piace  per questo con la poesia  me lo devo inventare. Oggi  Il presente è così: un giorno rido  un altro sorrido  al futuro ci penso ma poco,  mi lavo spesso e leggo molto  e scrivo su un foglio capovolto,  cerco di coprire ogni spazio  mi cresco da sola tutto questo tempo  in cui non ti penso,  di tutto il resto  magari un giorno ti farò sapere. Di passaggio.  Ti vedrò passare così come passa un minuto.  come una mancanza momentanea di respiro,  come quando ho ragione e passa lo sconforto.  Passerai come il vento tra i capelli,  banale lo so, ma qui c’è sempre vento  E porta via i cappelli,  e ti scambierò per un altro,  uno più contento,  chi è contento non mente mai, dicono. La mia vita adesso  Ma davvero pensi che la mia vita adesso  sia questa linea in mezzo alla mano,  questa risata improvvisa  che sorprende anche me,  queste righe docili al vento  di pensieri che tu sai veloci,  questo caldo sempre mal sopportato,  no, la vita è dividere il bacio dall’odio  stemperare il disprezzo ché devo pur vivere.  divide et impera ogni giorno a me stessa  alla mia luce riflessa in occhi che mi guardano  che hanno già pianto per me.  Davvero pensi che sia facile  fingere un’allegria devota alla vita  e ripiegare ogni sera la scena della mia commedia,  e mettersi in gioco anche sapendo  che vale poco la pena,  ed aspettare la raccolta dei tuoi dispetti  cercando una rima , un’assonanza  e non cadere a pezzi. La rabbia  E’ un motore propulsore  tiene insieme le ossa  attacca la carne al dolore  spinge verso l’infinito delle possibilità  un tempo rimosse.  È una prima e un dopo  il raccordo anulare  le resettare idee  il mettere a tacere coscienze.  E’ una sveglia che non devi caricare  il temporale che puoi attraversare  l’uomo che non puoi tradire,  la rabbia. Le parole necessarie  Acqua a lavare  Nome per ricordare.  Vento per cambiare.  Figli per eternare.  Pane a perdonare.  Sogno a ricordare.  Poesia per benedire.  Passato per cambiare.  Futuro a inventare.  Mani per costruire.  Gambe per ritornare.  Formica a conservare.  Amore per costruire.  Morte a rivivere Mettimi addosso una felicità leggera  tipo impermeabile che mi ripari  dalla pioggia della vita,  mettiti di lato e cammina con me  che quello che si divide  non può fare cosi male,  fosse pure il giorno peggiore  non ci troverà impreparati  così riparati. Ti lascio un posto,  piccolissimo spazio tra ieri e oggi  domani no,  ti lascio un vuoto a perdere  un pasto unico un viaggio senza ritorno,  ti lascio uno spazio piccolo  tra il sesso e il cuore  non fare rumore, mai più.    Che io sia albero  oppure vento a muovere foglie tra i rami,  che io sia ruota o falena  giorno che arriva , notte sudata,  che io sia uccello o un ritorno,  che io sia penna o foglio,  che io sia peccato o porta aperta,  che io sia delusa o speranzosa  che io sia dopo,  che io sia pioggia , asfalto,  mattone e cemento,  che io sia donna e fili colmi di bucato,  che io sia bambino e palla finita in strada  che io sia uomo al volante che frena,  io sono.    Suprema entità del niente  Dall'ombra squittisci   Che cosa vuoi ispirarmi se non bestemmie  Che non sono, giammai, maledizioni  Come potrei  Caricare di altro peso la mia coscienza  Che già coltivo a rimpianti?    In un giorno cosi che ho messo un piede in fallo  obtorto collo  ti vengo a cercare per dirti che a capo rigo  è la mia vita,  qualcosa inizia   in alto a sinistra   con un muscolo ribelle  che dalle mie parti  si chiama ancora cuore. La parola "amore" come la vuoi declinare  Scoperte le carte fermato l'istante  Del declino perpetuo  Fatto il massaggio cardiaco  Al muscolo lento a capire.  Come la vuoi dire sorridendo  Bestemmiando, mettendoti di fianco  Impostore seriale  Di ogni scampolo d'amore  Che ancora c'è.  Come la vuoi scrivere, col sangue  Con l'inchiostro indelebile  Me la tatui in fronte  In modo che il mondo scopra l'inganno  Il residuo di danno in me.  Come me la fai usare in una poesia  Piena di stupore, la faccio rimare con cuore  Dolore delusione prigione colore   E tutto quello che viene  E prima o poi saprò dire.  Come me la fai masticare  Lentamente con rabbia  Dove la posso sputare  Dove la semino perché possa crescere  Negli occhi dei figli  Nonostante noi. Le parole fanno bene, fanno male  Inventano l'amore quando non c'è nessuno da amare.  Esprimono il vento e il volo degli uccelli  Definiscono generi illudono i colori,  le parole sono nuove sono sabbia e mare  e vacanze e giorni grigi a lavorare  sono dottore e malattie difficili da curare  sono guarigione nascita morte  sono fiato nella notte,  le parole sono il vanto del traditore  la rabbia dell'illuso  la pace del disincantato  sono prima del punto  in mezzo alla virgola  nodo in gola dell'anima  le parole  sono il niente contenuto nel tutto  l'albero che nutre il suo frutto  battito del cuore, neurone impazzito  sono un rogo senza fuoco  la bellezza del gioco. E spire  e serpenti e nomi di cose  di persone di fiori  piante e città,  alberghi a ore  l'orrore di certe scene  e il sangue da lavare via  E l'odore da seccare in gola  quando verrai, mi troverai in fiamme  Amore. …è acqua che scorre  risata di bambino da conservare  per quando ci sarà poco da ridere,  e versi letti in fretta  per quando non ci sarà voglia più d'incanto  ma resterà il dolore  e mani che lavorano mettendo insieme  parole e pane per preghiere nuove  e uomini abituati all'amore  torneranno ad amare  per tutto il tempo in cui  sarà ora di perdonare  e andremo insieme ovunque  mentre siamo ancora vivi. Non puoi togliermi  quello che non mi hai dato,  il vento non lo fermi  un fiore lo cogli ma non è tuo,  i giorni ti vivono contro invecchi  sfuggi agli specchi e ti fermi negli occhi  di chi non ti vuole,  milioni di onde s'infrangono sugli scogli  e questo non potrà cambiarlo mai.  Non puoi togliermi il gusto di una risposta oscena,  una risata nella notte più nera,  sarai spesso nel mio sguardo fisso, ma non sempre. Lo scirocco si fermava sulle tue ciglia  ed io ti passavo accanto lentamente,  tu che sapevi di ogni mio tremore  scrivevi poesie piene di rossore  allegre come i tuoi desideri:  chissà se poi si sono avverati  dove tu sei. Cum passione  Io vado compassionevole nel mondo  unico modo che conosco  di ungermi d’incanto,  di far di conto  con le follie del vento,  e ci sono giorni buoni  in questo andare senza ambizioni,  e giorni da dimenticare  al volo. Dice: “ io credo molto,  ho avuto segni nella vita che non racconto.  abbiamo tutti poco tempo,  vivete l’istante  di duraturo non c’è niente”  A parte mia cara che Lui dice più o meno  “beati quelli che crederanno senza aver visto”  tu che giudichi deliberi senza sapere  di vite che appena ti hanno sfiorato di striscio  senza aver compreso senza aver vissuto  e capito e visto  mica sarai un nuovo Cristo? Domani  Domani sarà un altro sogno  un altro segno un altro passo  un altro sbaglio un volo a planare  una giornata al mare  al mercato a rubare  a disperdere le ceneri  domani sarà un vulcano  domani sarà la linea della vita  che solca la tua mano  domani sarà mia madre  domani mi piacerà  domani sarà l’artista, il poeta  il killer professionista  domani sarà la miglior poesia  domani sarà la metrica giusta  domani sarà la doccia che funziona  domani sarà il cane che abbaia  domani sarà pioggia che disseta la terra  domani sarà la mia faccia contenta  domani sarà l’amore che schianta  domani sarà lo stupore  un uovo che si schiude un uccello che beve  domani sarà l’avanguardia che passa  domani sarà la fine della Messa  domani sarà la Rivelazione  domani finirà la tempesta  domani ucciderò la Bestia  domani collasserà la guerra  domani si fermerà la Terra e siamo fuori dal giro  domani sarà pentimento  domani è passato nemmeno lento. Segni  Avevo messo un segno  ma non so più per ricordare  chi o cosa,  forse un amore  o una bestemmia a mezza voce,  forse la parola” guaglione”  che tanto mi piace,  o quella pagina di un libro  che narra dell’estate,  la stessa estate di ore a camminare  senza un posto dove andare  ma era così bello  mettere un piede dietro l’altro  a fare passi. Vorrei un silenzio assoluto  per poter sentire  il grano crescere nei campi,  il lavoro nel legno dei tarli,  la prima goccia che cade   di un temporale estivo  perché è lì che ora sei.  Vorrei poter sentire il suono di un attimo  mentre mi passa sulla pelle,  il rumore del seme gettato  a fecondare la terra  perché è lì che ora sei,  ed in me cresci   e nel cuore mi batti  ed allora ti sento  e nel sentirti mi pento  di essere stata per così tanto tempo  con le spalle girate al mondo,  perché è nel mondo che sei,  nella vita che continua,  nella morte che non perdona nessuno,  ed essere uno tra tanti    è meglio di uno zero assoluto,  perché negli altri ora sei,  in mani che non stringerò  su labbra che non bacerò,  ma sento nel silenzio assoluto  che con le parole come per magia, m’invento. Alla fine  Io alla fine riconsegnerò le mani in pasta  la filosofia spicciola, l’urlo primordiale  la proiezione astrale,  i tuoi “non ricordo”,  ma anche tu.  Io alla fine riconsegnerò l’oro  i piedi e le occhiaie  delle mie notti insonni  e le parole , quante parole  sempre le stesse ma ancora nuove  anche tu.  E poi sarà cadere o non cadere mai più. Spago  Fammi spago a legare  passato presente  e quel che resta del futuro,  fammi ferro poi cartone  e senza lamento  mandami nel vento.  Fammi pure dolore  se devi,  e fammi dovere   se credi.  Fammi di neve  (se tutto questo deve continuare)  poi fai splendere il Sole. Dove tu sei  Che tempo fa dove sei tu  Qui si rannuvola  E la gente s’affretta  Nessuno più aspetta  Come me  Un ‘ora in cui  Ci sia ancora tu  A tenermi le mani  A Spingermi oltre  L’ostacolo della paura.  Che tempo fa  Dove sei tu  Qui il vento alza la polvere  Ed io sono sempre  Disordinata  E la vita, la vita continua  A non regalarmi niente  E da qualche parte  Nevica sui campi  Da qualche parte i bambini  Rallegrano i cortili  E fili di panni stesi  Da balcone a balcone  Come usa nella mia città  Quando ci si inchina al sole.  E dove tu sei la tempesta  Piega gli alberi  E verso il mare si sposta. Estensione  Estensione di me interdetta al passato per bocca di chi  sparlava in giro di uccelli dalle ali già mozze  così tanto per dire e fare e baciare  ma poi quello che fai è il bene che si trasmuta in male. Albe  Tutto di me  e bocche spalancate  mani prensili  volti dimenticati.  Tutto di me  anche troppo  sospeso il buio,  sai amore  ci sono albe  che non albeggia mai. In quanti e quali risvegli mi deluderai  parlando forte  lasciando la sveglia suonare  tossendo  per altre stanze  cambiando altre versioni  delle mie sconfitte.  In quanti altri modi mi tradirai  buttando fiato sulle mie spalle  mentendo sulla mia pelle  sventrando la mia passione  colpendo dal profondo del tuo cuore  la mia poca superfice intatta  con la voce già infetta  di tutte le illusioni,  in quanti altri modi mi deluderai,  quanti ne troverai. Vieni con me a liberare gli uccelli dalle gabbie  A soffiare nel vento  A suonare nella banda comunale  A stingere i colori più tristi  A strappare via manifesti  A leggere le nuvole  A invecchiare giovane  A ricollocare i ricordi  A metterci di spalle  A spettegolare sul volo delle cicale  A cambiare opinione  Ad avere dubbi  A imparare dagli sbagli  A scrivere una poesia incomprensibile  A smascherare ladri  A dare nomi alle stelle  A tatuarci pelle sulla pelle  A ritrovare gli anni persi  A conquistare posto fresco negli spazi caldi  A fingere di essere normali  A coltivare follia con le mani. Le ragazze  Che cosa pensano le ragazze mentre stanno lì  A guardarsi le unghie appena laccate  Aspettando che si asciughi lo smalto  E quella lacrima leggera sul cuore  Che non è rugiada.  A cosa pensano le ragazze  Mentre vola via l’ultimo quarto d’ora  Della lezione di filosofia  Fuori c’è un’aria piena di Aprile  E dentro l’inverno non vuole finire.  A cosa pensano ora  Proprio ora che la vita sembra ancora facile.  E l’amore abbordabile  E il fisico asciutto e compatto  E il futuro qualcosa da aspettare  Magari senza pensare. L’amore come l’odio,  il rispetto come lo sputo  l’addio come il ritorno  la gioia come la malinconia  il disprezzo come la compassione  la tenerezza come il perdono  la poesia come l’ingiuria  la parola come il silenzio,  tutto ricambio. …e poi ti sei fermato addosso  anche a quello che non ero,  al minimo contatto l’allergia  esplodeva in alterazioni del linguaggio  e movimenti strani degli occhi,  che non era più tempo  io l’ho capito dalle rondini  che non nidificavano più  sul nostro tetto. Il tempo della vendetta  Potrebbe anche essere ben speso  tra la verità e il perdono,  le lacrime e la sete,  tra la paura sì ma senza più sorprese  e l’argento di un desiderio nuovo.  Potrebbe essere liquido acido,  pane rancido o dal sapore complesso  dell’assenzio, cuore sciolto e compatto,  cosa ne sai  potrebbe essere ben speso  dilatato, compresso, o gustato di fretta  il tempo della vendetta. Fammi rosolaccio  libero in mezzo al prato,  che aspetto treni senza rincorsa,  sul ciglio della strada  a far compagnia ai morti. La poesia  Illumina, disseta  consola ma non sfama,  non spiega, la Poesia. L 'arte di saper leggere la mano  La linea del cuore è curva tendente all’alto  Vibrante come ogni muscolo sembra avere guizzi d’allegria.  La linea del destino retta come dovrebbe essere  Il fato verso tutti e spesso ha curve e dossi.  La linea della vita attraversa il lato sinistro della mano.  Spavalda sembra quasi che qualcuno le corra dietro.  La linea della felicità per i fatti suoi  Va defilata, quasi triste in un ossimoro sudato.  La linea della testa guarda da un lato  E si butta fino a congiungersi nella vita.  La linea dell’intuito  Sull’estrema destra è lontana  Da tutte le altre.  Il resto come sbiadito, non lo vedo. Costruiamo binari per treni a vapore  anche da lontano  io e te,  noi che stanotte non abbiamo sonno  e sotto vento arriva un suono  di gracidar di rane,  fontane lontane gocciolano  idee di noi assuefatti al buio,  quanto coraggio, amore  per restare vicini  e mai più insieme. Nel sogno  Nel sogno mi toccavi le mani,  tu a me che nemmeno respiravo,  a me che mettevo confini  per restarti vicino,  a me che parlavo per aforismi,  a me che aspettavo altri ritorni  senza aver mai detto addio,  a me che pregavo per il tuo bene,  a me che rigavo dritto  su tutte le tue vie storte  e non è stato che un tirare i dadi  sul tavolo della sorte,  lo sai. Io e te  Siamo noi viaggio e valigia  vento e tempesta  parola e pagina  croce e sollievo  prima e dopo il diluvio  il bene supremo  l’amore sudato.  Siamo noi l’attimo e il pianto  sorpresa e spavento  siamo gigli e pane  siamo la sete e la fame  siamo chiave e toppa  l’anima e l’ombra.  Siamo io te  cellule e respiro  impasto d’aria  in un corpo che si muove ancora. Ierofania  Gli occhi della bimba con flebo al seguito  i riccioli di Tommaso  gli di Alessandra  l’eloquio di Francesca  le mani di mia madre  il lavoro di chi mi “mantiene”  il dolore delle mie “madonne”  i figli di tutti  la Poesia  Il mio sangue  Il Sud del mondo  il cuore indomito delle mie “compagne”  il passato in tutto il mio presente  il mare quando è scontento  l’amore, la compassione  le parole che sono il mio oro  la Parola  il buon cibo  i libri  il letto  i puntini sospensivi  il tutto contenuto nel nulla. Non è il nome che porti  ma la mano che porgi,  gli sguardi che in giro lanci,  il dolore che condividi  quello che neghi.  Non è il lavoro che fai  ma come liberi le mani,  non sono solo i figli che hai  ma chi davvero ami.  Non è tutto quello che possiedi  ma come ne puoi fare a meno,  non è chi ti fa luce  ma a chi non sei d’ombra  che ti fa umano. Le volte che sono morta  La prima volta quando mi hanno detto: ”È un figlio”  poi mi hanno cavato sangue ed era tutt’altro .  Poi quando il sangue fiume in piena fuori di me  a farsi mistero sembrava ogni volta l’ultima  ma ricominciava.  Poi mia madre che mi chiama ed io mento  su quel suo male osceno ed io già so  che mi toccherà mettere via le sue cose  dimenticare la sua voce.  Poi letto stretto occhio al soffitto inox riflettente  io dall’incoscienza poi cosciente  e dolore fuori e dentro devastante  e l’equipe medica indifferente.  E poi mi ha detto “ mettiti qui accanto potresti essermi di conforto”  ed io non ho più scritto non ho più letto  non ho amato col fiato sospeso  fino alla fine di me contro di me  e tutti addosso e il conforto chimico  da vomitare contro vento.  Poi un taglio negli occhi  il presente fatto a pezzi  da chi passa e ride  e altro male non previsto  a togliermi fiato  a ridarmi coraggio.    Si scrive in solitaria  anche seduto a un tavolino di un bar,  seduto sul banco frigo a mangiare un gelato.  in cima a un palazzo in costruzione;  Erri scrivono ovunque,  Marcel solo disteso a letto, dicono.  Io al tavolo in cucina  con la Tv accesa su un canale qualunque  e il cane che muove la coda,  dalla mezzanotte alle 2 p. m  poi vado a invadere la notte. Scrivo  Scrivo a mani libere  come fossi su una parete immobile  lì scalare una vetta ancora lontana  e nemmeno si vede  quello che c’è se mai ci arrivo.  Scrivo a piedi nudi  e tu lo sai mi serve per andare  dove mi servirà poco tempo per morire  senza disturbare.  Scrivo ed è un male  tutto questo bene che potevo fare  avere distribuire  mettere a tacere i discorsi illogici  che mi risalivano acidi.  Scrivo ed ho una musica  nelle orecchie  e gente che incontro  e dico a tutti “Buongiorno “  soprattutto a chi non conosco. È tutto mio  È tutto mio,  tutto mi appartiene:  il glicine che guardo fiorire  giorno dopo giorno dal balcone,  i figli, le donne, mia madre,  sono miei i libri non ancora letti  le parole taciute più di quelle dette,  le notti al lago, il mare d’inverno  le risate, i capelli bianchi,  i fogli sparsi per casa, il cane sul letto  la matita di quel colore strano  il pane fresco, le arance sulla tavola,  le canzoni , il silenzio nella notte  i primi rumori nell’alba.  È tutto mio,  tutto mi appartiene nell’essere  una che poco vuole. Preghiera alla vita  Oso una preghiera alla vita  Quanto mi è costata  In pensieri neri  E pezzi non riciclabili  In storie andate  In parole povere  E quanto ho pagato  In omissioni  In peccati di ritorno  In figli persi per il mondo  In fratelli lontani  In madre dolente  E un uomo indifferente  In amica sepolta  Quanto ti ho pagata vita  In complicità  A farmi schiava  Di una realtà in salita  E come sono stata brava  A farmi luce e ombra  Di chi doveva darmi speranza  È andata così e c’è rimedio  Oppure non c’è. Pensavo al vuoto d’aria  che può lasciare l’anima  mentre tu al sole  rammendavi calzini,  i bambini giù in strada  dietro ad un pallone  s’immaginavano campioni;  poi tornavo al libro di Filosofia  maledicendo chi  non si faceva i cazzi suoi- Quando sarò abbastanza coraggiosa  da portarti i miei occhi in dono,  mi dirai se davvero  mi si è cicatrizzato addosso il dolore  oppure è soltanto la sorpresa ostile  di un bambino  che ha perso nel vento  il suo aquilone  e non saprà mai  dov'è che andrà a finire.    Io non voglio spiegare tutto  le parole a volte possono essere magiche  e diverse per ogni uomo  impastato con lo stesso sputo  e la stessa argilla  perché nasca ferito per sempre  dalla stessa malinconica gioia  di vivere. Scrivo  Scrivo ed ancora so ridere  E rido all’ improvviso  E il cane mi si salta addosso  Pensa che io stia male  E sto solo ridendo  E scrivo per far di conto  Alla memoria  Quella che mi volevano togliere  Come fossi un moderno libro di storia  Scrivo e non c’è parola superflua  Non c’è reticenza  Non c’è offesa  Ma nemmeno pazienza  Scrivo lento o frettoloso  Come se d’improvviso  Il foglio fosse manto nevoso  Al sole  Pronto a sciogliermi  Tutte le parole.    Dalla menzogna divenuta moneta  Dalle spalle curve e non siamo ancora in salita  Dall ’amore tanto per dire e per fare  Dal tradimento come luogo comune  Dalla resistenza ad ogni tentazione  Dal mio torto e la tua ragione  Dal pianto a dirotto di chi poi ride e fotte  Dalle case in affitto  Dalla preghiera urlata  Dalla parola rassegnata e capoverso  Da quello che sembra perfetto  Dall’ innocenza come dal sospetto  Dalla falsità come dal troppo umano  Dal tempo di un anno a quello di un giorno  Dalla vanagloria come dall’egoismo  E da chissà quant’altro  Via. Buonanotte  Proprio stanotte  Che divido il letto  Con un libro aperto  Sulla tua pagina.  E tu sei lì che preghi  Nelle mie parole  Mentre io bestemmio  Sulle tue promesse.  Buonanotte stanotte  Che non arriva tempo  A fidarmi di ore  Che non mi appartengono  Eppure sono mie  Come le mani intorpidite  Dal colore delle coperte.  Buonanotte stanotte  Che penserò a un futuro  Che sia solo domani Giovedì 31 Marzo  E credimi, è già tanto. Promemoria  La furbizia non è intelligenza.  La resa non ammette speranza.  Lo stupido spesso è uno che si compiace.  L’amore non è atto dovuto.  La tolleranza che brutta parola.  Le persone non si cambiano, si migliorano con l’esempio.  Io scrivo tante stronzate ma tu mi batti alla grande.  L’amicizia dura negli anni non dopo anni.  Le parole son belle ma anche certe bestemmie.  L’onestà paga ma sulla lunga distanza.  La menzogna e tonda Promemoria  , rotola, ritorna.  L’incontro tra due vigliacchi non genera coraggio.  La solitudine è per pochi.  Ci si diverte anche restando nei propri spazi.  Un giorno il mondo sarà dei matti.  Nessuno possiede verità assolute.  Questo non è mondo per i puri.  La bellezza è soggettiva.  Ai difetti fisici si può rimediare.  Alla meschinità non c’è rimedio.  La licenza media è uno stato mentale.  Tutto non si può sapere.  E’ diabolico perseverare nel non voler sapere.  “Chi giudica sarà giudicato”  Ed io quel giorno vorrei esserci. Traslocando  Dalla cernita che dovrò fare, saranno salvati i libri di poesia.  il cane dovrà abituarsi a una nuova casa,  marchiare il territorio come me  con me  ancora una volta.  E dovrò sacrificare mobili, quadri ma porterò  le cornici con le foto di Tommaso e Silvia,  il servizio da thè porcella e oro  regalo delle nozze di mia madre,  le figlie sulle loro gambe  dovranno incontrare nuova gente,  salverò sicuro quarant’ anni di musica  collezionata a sbafo,  i diari, le penne nere, le matite,  la prima macchina da scrivere,  il portatile, i fogli lasciati ingiallire  s’ingialliranno altrove,  lascerò qui il rancore,  spero la nuova casa abbia  balconi pieni di sole. Significato del disegnare alberi continuamente  I rami al cielo  Io sono  Dio mi è dentro  Le radici alla terra  E resto  Compresso  In quel che sono. Poesie d'amore  Ho scritto bene o male poesie d’amore  Non l’amore lussurioso che non so dire  Troppo cattolicamente educata da una madre sola  Nel bel mezzo della vita che dicono giri per amore  Vorrei scrivere poesie d’odio ma un odio leggero se può essere  Un odio soggetto al mutamento verso un me peggiore  Sì ma vigoroso e mai stanco perché l’amore stanca  Fa ignorare cose fa sudare e bestemmiare  L’odio incalza ti fa desiderare che sia per sempre anche la rabbia  Ti fa vegliare la tua coscienza morta solo per qualche ora  Oscura la tua intelligenza poi la ravviva  L’odio è adrenalina pura in corsa nelle tue vene  L’odio non è solo mancanza di amore o latenza del bene  Peccato faccia male. Di noi  C’è stato un tempo  di giorni e mesi  che in me siete state  minimo peso e misura  dell’unico amore possibile;  cellule e sangue  cartilagine poi ossa  e parole mie  attraverso il limbo amniotico  e poi fulmine nel mio cielo trentenne .  C’è stato un tempo in cui  Io e voi siamo state  circolo perfetto di noi. Oro  Senza saperlo avevi addosso  Metallo di un colore  Nato dalla lunghezza d’onda  Del blu dalla luce incidente  Peso atomico 79  Au  Punto di fusione 1.064 °C  Oro. Dolore  Conoscete le gatte che prendono i cuccioli  per la collottola e li allontanano dal pericolo,  e gli uccelli che si fanno trafiggere dai rapaci  pur di custodire il nido;  riuscite a immaginare il dolore nel vedersi un figlio  trafitto dal destino e poi il coraggio di continuare  a vivere,  e le donne che costruiscono pietra su pietra  la casa distrutta da uno qualunque  dei disastri che capitano nella vita,  e lo sdegno del Poeta di fronte  alla sua Passione sconfitta  da una realtà che supera la fantasia,  e quei vecchi che prima di morire  vogliono toccare un’ultima volta la terra,  vorrei essere così. Di Tante stelle  Di tante stelle amore mio  capirai l’ardire di immaginarci innocenti  l’ardore di voler cullare i nostri sogni  la luminosità nell’indicarci la via;  io quando scrivevo di noi  non pensavo a te. Tradito  Se avessi raccontato a un orecchio qualunque  Del mio sempre e dei tuoi minuti  Del silenzio e le follie  Del sesso  Del resto di niente  Delle mie scarpe rotte  Del tremore delle mani  Della strategia per superare i giorni  Dell’arte della guerra  Di quanto mi manchi ancora la mia terra  Delle maledizioni sottovoce  Dei mercatini dei buffoni a corte  Delle miei poesie e dei lazzi sulle mie poesie  Dei nervi scoperti  Di prima che ci fosse un dopo  Di come abbiamo puntato il dito  Se avessi detto tutto questo  A orecchio qualunque  Messo di traverso nella mia vita  Allora sì che ti avrei tradito. Alberi  Una voglia di alberi nel petto  ché l’aria rarefatta di città chiede respiro  e la solitudine un rimedio,  ma esser soli non è che l’occasione  di restare in ascolto di quello  che nell’ anima si muove. Terra  Io vorrei riempire la terra di noi, di me  terra grassa, feconda,  vorrei essere humus  sostanza rigenerante,  radice, tronco  ramo e foglia caduca  o persistente,  e poi essere il vento  che la porta via  e poi ancora terra che raccoglie  e se ne nutre.  Ho scritto  Ho scritto tutta la notte ma non sapeva leggere.  Ho amato tutta la notte senza mai dire “ti amo”.  Di giorno guardavo dal balcone la gente passare,  poi sbucciavo i piselli per la cena,  alla radio una canzone italiana  e poi nella notte ho scritto ma non sapeva leggere,  e tutta la notte ho amato senza dire “ti amo” . Anime in girotondo  La mia adesso è lavabile a secco  La tua non la riconosco  La sua è missina  Quell’altra…  La mia è “scuriosa”  La tua mente  La sua sorprendente  Quell’altra invadente.  La mia è riottosa bestemmiatrice  Pentita  La tua è cavernosa  La sua imperiale presuntuosa  Quell’altra svergognata.  La mia tace momentaneamente  La tua è triangolare  La sua ha già fatto testamento  Quell’altra è un continuo lamento  Siamo tutte impegnate  In un girotondo. Ti ho raccontato degli occhi  che incontravo nei sogni,  delle mani come rampicanti  su corpi che non erano i nostri.  Ti ho raccontato del dolore di un figlio,  di come e dura riconoscersi al risveglio,  di quante parole mi tornano in bocca  dopo che il cuore è stato campana che rintocca.  Ti ho raccontato del mare  della montagna della spiaggia della tempesta  delle notti insonni a vegliare il sonno della madre  della musa della musica  della paura del vento  di come a volte mi manchi  anche quello che possiedo.  ti ho raccontato del male del bene  di quanto sia costante la presenza di Dio  del nero del grigio e poi l’azzurro  e te lo ho raccontato a modo mio. Se non parli a me, vengono in mente debiti  fatti senza necessità  così per avere soldi in tasca  e fingersi tu allegri per tacitare le malelingue.   Se tu non parli, mi dolgono le mani  che per tenerle ferme è fatica   loro a gesti ti vogliono spiegare  quel che le parole non servono a dire.  Se io non parlo, è perché ho già detto  mettendomi in viaggio col solo cappotto  in un inverno di gelate brevi  con la speranza del sole tra i capelli. Lontano...  Lontano da brividi e bruciature  lo stomaco che non resiste  il cuore in fibrillazione  come uno che ha paura  e continuamente si gira  per guardarsi le spalle   salvarsi la pelle   un minuto ancora di vita felice  povera e goduta.    Lontano da me che sono  mio nemico mi sono fatto croce e chiodi  della mia sconfitta senza fede  e senza resistenza alle intemperie  ho creduto di essere vento  e poter ritornare come tempesta  sul mio stesso male.    Lontano ma dentro  tutte le cose io sento vibrare  la voce dei vivi e la memoria dei morti  io sono il fiato nella corsa  dell'alce scampato all'imbecillità   del cacciatore  vado più veloce del piombo  del passato fattosi fucile  per colpirmi di colpe nemmeno pensate  divento il sospetto ed il ragionevole dubbio  di questo tempo dove non c'è più scampo  solo per chi resta vittima  della follia di un attimo.    Lontano dove nessuna luce è cattiva  dispongo le mie carte migliori  e mi gioco la vita  pur di essere ancora viva. L'Angelo  L'Angelo dov'è  adesso che ti si vedono le ossa  e la pelle è diafana  la voce manca.    L'Angelo dov'è  a chi sorride buono  e solitario,  a chi annuncia un futuro roseo  di vento e fuoco  ora che i giorni gocciolano  lenti nella flebo  e gli occhi tuoi  più non mi vedono.    L'Angelo dov'è  sta forse accarezzandoti i capelli,  ti sfiora le mani grandi,  comprende lui  ogni tuo sospiro,  ti tiene sottobraccio  nel prossimo cammino. Per quanto amore ti amai,  e nemmeno un bacio.  Nessun segno disperato mio  che ti rivelasse la mia illusione,  tutto nell'oblio  questo amore senza uomo  e senza dio.    Fatti da parte ora  lascia che passi il corteo  del mio dolore sul tuo petto  senza nemmeno un graffio  sul cuore  so bene di essere da dimenticare. Se questo per voi è ancora un uomo  allora dovete curare la sua presunta follia,  non può essere trascurata nessuna prova  in nome della vostra ipocrisia    Se per voi questo è ancora un uomo  allora deve avere la possibilità  di farsi roccia e sabbia,  di cadere e rialzarsi  sporco della sua stessa rabbia.    Se questo per voi è ancora un uomo  le sue colpe vanno analizzate,  capite,poi giudicate,  se per voi è un uomo appartenente  ancora per suo destino di nascita  alla umana specie,  allora dovete mettervi nei suoi occhi,  con le sue mani toccare ,con i suoi piedi andare,  se per voi è ancora un uomo,  e poi condannare vita per vita  oppure mettetelo in una cella  e buttate via la chiave. Amore che odori di stazione  col passo svelto di chi ha una destinazione  amore di sabbia e di vento  e tutto quel sale addosso da ripulirsi ma non c'è tempo  amore di pane e sale  di pagine stampate solo per dolore  che a volte si confonde in questo cuore  già bruciato che cerca spazio per nuovi vizi ancora.  Amore che non sai niente di me  ma nemmeno conosci il nome di tutte le stelle  lasciati andare come un gabbiano ama il vento  e sfiora per fame la città ed il suo cemento.  Amore di spiccioli che risuonano nelle tasche  amore che compri mille cose e non ti serve niente  amore che porti fiori finti al mio funerale  amore che ti rallegri perché hai sbagliato ora e giorno  amore che sei uno scherzo che per distrazione  puoi farti feto e poi uomo  amore che sei morte e sorriso  passione e rose selvatiche   e fiumi immaginati sulle tue mani a conca  per arrestare la mia sete  amore scherzo del destino  così lontano in un pallido mattino.  Amore caldo in una notte d'inverno  che l'alba sembra non arrivare mai  e poi c'è il giorno che ti accoglie e ti sente  e in te spera senza sangue senza bombe  senza mani alzate alla fame  amore che fai girare il mondo  e puoi distruggerlo in un secondo. Cuori senza cuore  attraversare le Alpi  dividere il mare  gestire portafogli azionari   e ministeri  essere sempre allegri  e chiudere le bocche affamate  con assaggi di niente  sentire nelle vene il potere  come fosse sangue  e sentirsi importanti  con le mani  sulle vite degli altri  basta anche il respiro di un solo uomo  per sentirsi un dio moderno  che alita sul mondo  altra sventura  e vita e morte  in fondo sono la stessa cosa. Sguscia canzone d'amore  Non ho toccato  la  porta ma  lei si  è aperta  piano piano  sgusciando  dai cardini  e poi la strada  e  sulla strada la gente  facce di  croce  e sorrisi di falce  ché siamo un  po' tutti uguali  di fronte al  dolore  che è fuori legge e colpisce  alle  spalle sempre  quasi le  scuote  come foglie appese  quando t'aspetti  tregua  mentre rovisti  bulloni  o scavi pozzi  quando friggi i porri  o l'ortica  mentre canti  d'amore  o rabberci stracci  e sotto un cielo  bucato di stelle  che potrebbe essere  anche mio  riprendo il ritmo  della mia antica corsa  ossa delle mie ossa  mi pompo sangue dal cuore  veloce e giovane ancora nelle vene  perchè ci  son giorni di gelo  e giorni buoni di neve  che mi fabbrico ricordi  con  le mie stesse mani  e allora si allontana  ogni piccolo dolore  anche per  poco  riesco a tirar fiato  dentro una canzone  d'amore  Tinti Baldini e Maria Attanasio Quale Amore  Amore di chiodi e legno  amore di piedi veloci ed occhi languidi   amore di cenere e vento  amore di ali e sassi  di occhi azzurri nel verde delle mie vene  ai polsi  amore guarito dal dolore  amore medicamentoso  amore dato mendicato  perso e ritrovato   amore di muscoli e cervello   amore perdonato  amore di Maggio  amore di poeta  amore d'amante  amore sconosciuto  amore messo al bando  amore mangiato e bevuto  fumato fino all'alba  sotto stelle decise a cadere  solo per noi.  Amore  quale amore mi consumerà  fino alla fine  salendo e scendendo con me scale  e arpeggi e memoria.  Come lucertole al sole  Senza capire  senza più sperare  strade lucide di pioggia  da strisciare  e ridere al ricordo  di labbra piene di vita  e piangere con gli occhi offesi  l'odio dei calci presi  all'angolo   o sotto un portone  sotto i cartoni   per difendersi dalla notte gelata    ma c'è stato un tempo in cui  inseguivi aquiloni  e ti ripromettevi di imparare  i nomi delle costellazioni  ed avevi il fiato corto  degli amori veloci  sapevi a memoria  le poesie di Neruda  nessuna offesa  solo qualche ferita    ora il vino dal cartone  scende giù in gola  e stranamente non ti scalda  ma un po' consola  e non c'è fede qui  che lavi via lo sporco  che liberi dai cattivi odori  solo quel tempo che resta  nella pace della notte  finché quiete duri  prima che il mondo  ritorni a correre ed urlare  quel poco e niente che vale  poi come lucertole  ci si scalderà al sole.    Mi manchi  Mi manchi  sono un vaso senz'acqua   pieno di rose inutili  alla primavera  come alla fine.    Mi manchi  sono un campo senza grano  sono una mano vuota  sono un soldato  dentro una guerra nuova.    Mi manchi  sono un peso   a me stessa  sono quello che resta  del tutto che poteva essere  se fossi rimasta  a chiarirmi le idee  a calmarmi il cuore.    Mi manchi  come i figli negati al tempo  mi manchi come il credere  per vivere,  mi manchi. Canto serale di una che sogna molto e ride poco  Lo sai che il mondo non finisce con le colonne d'Ercole  che è molto più grande del tuo televisore  che se mi guardano non riesco a scrivere  che mentre noi mangiamo c'è qualcuno che ha fame.  Lo sai o non lo sai che al tempo dei Greci  l'omosessualità era molto praticata  sostituita poi dalla virtù cristiana  e da i vizi in solitaria.  Lo sai o non lo vedi nemmeno che il Leader  del maggior partito è sempre più tirato  che a volte sembra l'imperatore Hiroito.  La sai o nemmeno lo immagini che il cinque in condotta  a scuola è molto usato per cui per sfogarsi fuori  i ragazzi frullano insieme sogni speranze e desideri  e quello che ne viene non ha un buon odore.  Lo sai che se la Sicilia sprofonda  insieme alla Calabria l' Aquila trema e mentre qualcuno tenta  di respirare col fango in gola un altro scava con le mani  qualcuno nel suo letto ride  pensando alla ricostruzione sul dolore  sulle macerie sulla disperazione.  La sai che tutto si vende e tutto si compra  la libertà si impara ma con l'esempio s'insegna  che l'onestà è un nuovo dogma  che siamo nel nuovo millennio anche se non sembra.  Lo sai che è bello pagare le tasse  e che abbiamo la benzina più cara d'Europa  che salviamo fabbriche in America  affondando poi quelle in Patria.  Lo sai che la disoccupazione è uno stato psicologico  e la cassa integrazione una vacanza premio  e che si è giovani una sola volta nella vita  e come sarebbe bello vivere in un paese  di idioti col cervello in fuga  verso altri lidi.  Lo sai che quello che scrivo non cambia niente  e che alla mia età Mozart era già morto da dieci anni  e così Leopardi ma Manzoni ha vissuto a lungo  dopo aver seppellito moglie e figli.  Lo sai che ho imparato a sognare  dopo molti sbagli e non desidero nulla di più  ma qualcosa in meno e l'unico mio impegno  è imparare il perdono. Ricordami  Ricordami che devo morire  che ci sono fiori sul balcone da innaffiare  e panni stesi da recuperare,    ricordami che c'è un tempo per tutto  e questo tempo io lo devo trovare  lungo e concentrato come non sarà mai    ricordami che mentre io rido qualcuno piange  che non sono colpevole di tutto  ma qualche bicchiere di troppo c'è stato    ricordami le parole le note e gli aghi  di tutte le promesse fatte da giovane  quando ancora sapevo da che parte stare    ricordami di non programmare di fecondare  di coltivare di aspettare la pioggia e il sole  di mietere benedire il raccolto e scendere dalla croce    ricordami di credere nelle mani che sanno dare  che costruiscono e fanno male mani dello stesso corpo  da ricostruire all'inizio di ogni giorno    ricordami di pregare di non bestemmiare  di non uccidere di non farmi del male  di non amare troppo ma di amare    ricordami la bambina che dentro mi ride e canta  che si è fatta una promessa  ma non l'ha ancora mantenuta.  Lieto fine  La luce esploderà  nel buio  (io spero).    Gente in movimento  Non si cambia mai  eppure si va  piano piano  dolcemente  fino in fondo  il cuore che sa  non mente  e si abbandona  alla luce tenue  della sera.    Non si cambia mai  si nasce dal dolore  di un altro  che poi ci tiene la mano  e noi potendo vorremmo andare  ma si resta ed è amore  così  piano piano  dolcemente  fino in fondo  il cuore che sa  non mente  e saliamo scale  e scendiamo in baratri  mai immaginati  prima    lentamente si va  anche solo per amore.    Come lucertole al sole  Senza capire  senza più sperare  strade lucide di pioggia  da strisciare  e ridere al ricordo  di labbra piene di vita  e piangere con gli occhi offesi  l'odio dei calci presi  all'angolo   o sotto un portone  sotto i cartoni   per difendersi dalla notte gelata    ma c'è stato un tempo in cui  inseguivi aquiloni  e ti ripromettevi di imparare  i nomi delle costellazioni  ed avevi il fiato corto  degli amori veloci  sapevi a memoria  le poesie di Neruda  nessuna offesa  solo qualche ferita    ora il vino dal cartone  scende giù in gola  e stranamente non ti scalda  ma un po' consola  e non c'è fede qui  che lavi via lo sporco  che liberi dai cattivi odori  solo quel tempo che resta  nella pace della notte  finché quiete duri  prima che il mondo  ritorni a correre ed urlare  quel poco e niente che vale  poi come lucertole  ci si scalderà al sole. Attanasio !  Attanasio che fai ti blocchi e non sorridi  ti guardi le mani e nulla stringi  pensi di essere arrivata con molta fatica  ad essere poca cosa.  Vorresti essere puro spirito  ma l'idea di morire mai ti ha divertito,  vorresti avere fede  ma troppa porpora in giro  e sei a rischio di orticaria,  così poco socievole  ami persone dalla natura virtuale  forse non vi incontrerete mai  ma hai i loro battiti nel cuore  hai i loro versi come preghiera  prima di dormire.    Attanasio forse credevi che la libertà  potesse dartela qualcun altro  diverso da te,  uno che non ti somiglia  non ha il tuo sangue ed è la tua famiglia,  sembra che ti ascolti ma pensa ad altro  o sei tu a percepire  il vuoto che avete dentro e non vi sapete dire.  Cosa hai creduto che per essere poeta  bastasse mettere parole in croce  e darsi un cuore di burro  ed un chicco di riso e  come premio quel bianco senza nero  di animo puro?    E l'amore l'amore fraterno  pensavi forse che avrebbe almeno quello  resistito al cambiamento  ed invece ognuno va per la sua strada  cercandosi un corpo oppure un'anima  per essere meno solo,  e le figlie che vengono su come vogliono  hai ore per parlare e dare fiato al nulla  tanto la vita ne farà quello che vorrà il tempo  mentre il tuo comincerà a scorrere così veloce  che ad un certo punto  pregherai di avere almeno il tempo  per farti il segno della croce.  maria  ..sei  In ogni lacrima  nell'eco di ogni risata  nei fiori  tra le onde del mare  nelle parole scritte  nei versi cantati  nelle mani sporche di farina  nell'erba bagnata di brina  domattina,  sei  nel vento caldo   nel colore bianco  che mi calma  nella paziente attesa  di ogni giorno  nel verso  quando si fa preghiera  nel volo degli uccelli migratori  nei nidi sugli alberi in alto  come a volte sono  i miei pensieri,  sei  nelle ferite che lentamente  si rimarginano  nella speranza  che tutto cambi in meglio  ma va bene anche così  con questo dolore  che tiene all'erta i sensi  e l'anima.    Ma chi ti credi   Ma  chi ti credi  d'essere?  Mandrake?  Credi d'esser  senza pelle e  ossa  che  trasporti macigni  senza guanti  e lavi la lacrime  con la pietra pomice?    Ma chi ti credi di essere  detentore unico di gioia e  dolore  di messa in piega  e scarpe nuove  di facce sempre allegre  che  nascondono il terrore  di giorni a venire  che non sappiamo vivere?    Ma  chi ti credi d'essere  tu che sposti macerie  facendo attenzione  che il  rumore si senta  fino al confine?    Sei il niente nel nulla  super eroe senza  macchia e mantello  volteggi sulle nostre vite  e ne fai un bordello...    Ma  chi ti credi d'essere  tu che cammini  con ruote e catene  sui nostri destini  come se il cielo  fosse tuo  e non ne vedi incanto?    Ma chi credi d'essere  se aduni e sbraiti  mentre passa  l'innocente e magari  ti crede  salvatore?  Tinti Baldini- Maria Attanasio Perdo te  Perdo te  nell'innocenza delle risposte  se non ascolto nemmeno le domande  e per distrarmi guardo foto  di gente sconosciuta  e penso che mi piacerebbe  conoscerne i nomi,  inventarmi le storie  di quelli che ogni mattina  prendono il treno con te  senza sorridere,tentano di recuperare  il giorno nei minuti  che li separano da quel lavoro  (benedetto quando c'è)  uguale a ieri.    Perdo te  nelle foglie cadute dagli alberi  che non restano a lungo  sui marciapiedi,  il vento le riavvia a nuove imprese  scritte e taciute  ed io penso  che vorrei conoscere le orme  dei quelli che ti passano accanto  quando non sei con me,  capire dalla forme delle scarpe  la strada fatta e la strada da fare,  vorrei mettere punti e virgole  ai tuoi discorsi  mentre ti perdo e lancio una monetina  nel pozzo dei miei desideri,  se resto con te è per dividere i pensieri  e perché mi hai insegnato  a guardare nello stesso modo  i corvi e le rondini,  e mi hai capito  togliendomi dalla mano destra il bicchiere  senza costringermi a mentire  a darti ragione di ogni sospetto inutile.    Perdo te  per averti fino in fondo  perché vivere è tentare di invecchiare in due  ed accettare i passi più lenti  le incertezze delle mani  e la paura del domani,  io vivo oggi,sono qui che respiro  e mi conto i battiti del cuore  per allegria  e ritrovarti dentro una risata  e possederti fin dentro gli occhi  e perderti nei miei e nei tuoi rimpianti  e riaverti per quello che sei  una volta ritrovato  sano e salvato dal mio castigo  che è la malinconia,  fa ciò che vuoi. Quando arrivi  Ma se poi io mi siedo e ti aspetto  col cuore in allarme  coi polsi che battono uguali alle tempie...    ma se poi davvero tu arrivi  con le scarpe nuove nei passi veloci  io che dico senza voce  emozionata ed emozionabile ancora  come se non ti conoscessi già  da più di metà della mia vita  ed ancora mi sorprendi  e mi ridi sulla pelle e mi solletichi  idee che fanno girare in tondo  e poi ritornare gli anni ed i giorni  che poco senso hanno  senza te. Ora finalmente imparerai il gioco delle nuvole  saprai il perché dell'abbaiare dei cani  leggerai nei sogni dei bambini  ed avrai tutto tra le mani  e la possibilità di lasciare andare ogni cosa  non dovrai decidere da che parte guardare l'offesa,  finalmente saprai quanto vale la preghiera  il fruscio del vento tra i rami  per te,non avrà segreti.    Ora finalmente sei libera dagli aghi  e conosci il percorso esatto di vene ed arterie  del mio corpo che conserva il battito del tuo cuore. Sarò vento...  sarò vento  foglia ti raccoglierò    pezzo di specchio  senza guai ti rifletterò    amore disarmato  di fuoco ti armerò    tutta la vita  sarà senza tempo    tutta la notte  senza sonno    sarò tempesta  tu nave tra i flutti ma io ti salverò    sarò martire  le tue ferite curerò    sarò montagna  e ti verrò a cercare se mai ti perderai    sarò felice  se con me riderai    sarò vento  foglia ti raccoglierò. Il Lupo  A questo punto nessun dolore  il corpo non sente più  anestetizzato dalla vita  tutto diventa fiume in piena  e tu sei con me  tira la corda  spara l'unico colpo della tua pistola  tagliami le vene  senti l'odore del sangue  e diventa animale  cosa vuoi che succeda a questo punto  ora che il lupo  si è fatto agnello per amore  sopporta il sacrificio  sopporta il dolore  il lupo è sceso tra gli uomini  e si è fatto strada  si è fatto arteria si è fatto  salmo e poi preghiera semplice  e sincera,  a questo punto cosa vuoi che succeda  ora che tutto è stato scritto  in ogni cellula di corpi  ancora in orbita nel futuro  che diventerà presente  tutto in una sola mente  immanente  ora e per sempre. Se ti guardo con gli occhi  che avrò tra 20 anni mi piaci ancora  ed ancora ti seguo felice  senza sapere dov'è che vai    ci sono strade che non portano  più in là del nostro cuore  ma va bene così    se ti guardo con gli occhi  che avrò tra 20 anni ancora rido  del tuo ridere e so che menti  sapendo di mentire  e se scelgo di crederti è per non perdere l'occasione  di avere una risata di scorta  la chiave della tua porta  sempre chiusa mi attira    ci sono strade che non portano  avanti ma indietro  e tu rischi di perdere qualcosa    se ti guardo con gli occhi  che avrò tra 20 anni ancora sei lì  che calcoli probabili varianti  per seguire la strada più breve per arrivare al mare  come facciamo noi in pieno inverno  ché è scuro ed arrabbiato  quasi come me quando ho dormito male  e non so cosa aspettarmi del giorno  in cui entro a gamba tesa  pronta al fallo già quasi arresa  all'insensibilità del prossimo in fila  davanti al mio sportello a chiedere informazioni  riservate su come saremo   se arriveremo ad essere due con 20 anni in più. Meglio non sapere  Meglio non sapere  mettersi le gambe in spalle ed andare  seguendo rotaie mentali  cercando amori già finiti  da collezionare come impedimenti  alle felicità possibili da archiviare  tra i ricordi.    Meglio non sapere  ma non dormire sugli allori mai  cavarsi il sangue se serve  mettersi genuflessi sui ceci  a pregare l'infinito che diventi  consistenza tipo manna dal cielo  che ci sfami che ci rallegri  come una risata inattesa  come sorpresa come cascata nel deserto  fuori e dentro.    Meglio non sapere  continuare a parlare e riempire  silenzi imbarazzanti in cui potrei anche  rinascere e non morire,  scoprirmi attesa e arresa ad una tregua  accettabile in giornata  dalla mia stessa vita,  magari fuori c'è il sole  ed io ci metto la pelle   appena appena scoperta,  e metto gocce nell'acqua,  medicina per ritrovare la memoria  di me che pure ridevo spesso  anche di quello che non capivo  però mentivo poco allora  ed un po' mi divertivo. ..... da ringhiera 2  Sto qui a guardar passeggio ma  un poco mi brucia  anche tua  figlia mò  s'è messa all'ombelico quel coso  che fa sangue  e chi deve  vederlo poi  ha 12 anni!  Mario non deve saperlo  madonna mia  altrimenti  l'accoppa lei  e me sai...  Ma io non volevo  con i guai che  abbiamo  senza lavoro  e il mutuo e i libri  che fanno muffa  e la macchina  nuova  grande per noi ma  gli altri  quelli di sopra e di sotto  han tutto e allora  ma lei diceva  "ce l'hanno pure i neri"  mentre messaggiava.  Io dentro sento  odore di fumo  mi sento niente  per farle  capire  che la vita non è  quello che si vede  ma se ci hai  qualcosa  da vedere.    e poi si voglion far bionde  chè  dicono piace di più  a chi di donne se ne intende  e credono che tutto  sia a colori  proprio come si vede alla Tv  e che è inutile studiare  tanto poi si và da Amici  che la moglie di Costanzo  può più di un diploma  su carta lucida  e sanno tutto  perchè tutto traspira dalla loro pelle  e  credono che il colore pallino  avuto in dono dal destino  non sia per  puro caso  e non andrebbero mai  a raccogliere arance o pomodori  si  spezzerebbero le unghie più della schiena  e chi li vuole fuori presto  e  chi se li tiene fino a mattina tardi  nel letto  ma il mondo gira e noi  siamo in ritardo  quasi su tutto  ma poi se davvero la fine del mondo  arriva  che ci trovi sazi e con la schiena dritta.    Mario dice però che  la schiena dritta  me la fa lui  un giorno  da venire presto  con tutte queste mattane che ho  dentro al testa che  lui dice  sono solo cazzate....  sarà ma mi tengono  su le ginocchia la sera  quando fumo il  filtro della sua sigaretta.  Tinti Baldini e Maria Attanasio Boh!  Ma che dici  quella cacca l'ha fatta  il tuo gatto soriano  il mio è  educato  mangia tacchino e vongole  e fa le sue feci  là nell'angolo del  Mio giardino  ma quell'oleandro striminzito  penzola volgarmente  sul mio  terrazzo  e porta vermi e malanni  ma signora non si vergogna  suo figlio  la sera  canta e pure da tenore  e il grande fratello  è a quell'ora  cacchio si sposti nò  con quelle mani  m'insozza la carrozzeria    E respirate la mia  stessa aria  avete sempre ragione  e cercate l'occasione  per farvi  piacere  tutti quelli che dovrebbero restare  al loro paese  e poi fate  beneficenza  come se foste davvero voi  del mondo la speranza  e vi vedo  che non andate in Chiesa  anche se dite  di pregare alla vostra maniera  e  pagate le tasse  disturbate sui tram  con la vostra tosse  e riempite le  pagine dei giornali  con lettere di protesta  mentre io vorrei leggere i  vostri necrologi  e mi fate ombra  siete vento che porta tempesta    E voi, pezzenti,  testimoni freddolosi  di sguardi disgustati  e cravatte ben zavorrate,  con le vostre pupille  verde semaforo  e le unghie lerce  dei miei avanzi,  siete degni  della Città di Dio.  Contrabbandate favelas  qui, sotto il naso  del mio salotto buono,  rovinandomi l'aroma  del meritato caffè,  magari raccolto  proprio dalle vostre  lorde mani nere.    Mandrie di nubi  Vomitano dal cielo  Acque inquinate con zolfi  E residui di smog  La terra tutta  Ormai nel vuoto spazio  Si sotterra vergognosa  Della stupida umanità  Non riesco pensare  Al cibo stamane  Cosa sarà farina  Di sterco  Oppure carne di ratto  Certo avere un cavallo alato  E raggiungere un mondo  Lontano dall'uomo  Terrestre sarebbe  Fantastico    O forse la soluzione   a tutto questo  troiaio  è semplice  buttare nel cesso  le chiavi   di tutte le nostre case  nei tombini per strada  quelle delle nostre automobili  chissà che si ritrovi   un po' di umanità    Bah!  Tinti baldini,Maria Attanasio,Flavio zago ;Marcello Plavier,Maria Cristina Vergnasco Non sai com'è…  Tu non lo sai com'è  che mi siedo e aspetto  che il giorno si perda nella sera  e poi la notte    la notte il sonno non arriva  e misuro ogni dolore del mio corpo  per scoprirlo antico o nuovo  ed avere cognizione del tempo  che mi sta ballando addosso  ma tu non lo sai com'è,    com'è che si arriva a credere  che il proprio amore sia unico  per poi perderlo tra il pane e il companatico  di ogni giorno nato e morto male,    com'è che a parole siamo tutti buoni  ma quando poi c'è da andare  pesano le gambe  e la testa fa male,    com'è che la morte ci fa tutti onesti  e indimenticabili e poi dalla cenere  nasce il diamante della risata  ironica della Signora.    Tu non lo sai com'è  aprire gli occhi e non trovarsi dentro  la voglia di cominciare il lavoro del giorno,  inventarsi la pazienza e la speranza  mordersi la lingua per non gridare  la rabbia e il senso di sconfitta.    Tu non lo sai com'è  ad occhi spalancati  non vedi,  con orecchie giovani non senti  e credendo di essere nel giusto  anche a te stesso menti. Come vorrei…  Come vorrei amarti ancora  e togliermi dagli occhi  la polvere del tempo che irrita  e fa male a lungo andare    come vorrei aprire porte  e braccia ancora e avere voce  e parole a milioni  per dirti tutto ma non la verità  che fa male anche quando si tace    e si può vivere di niente  e morire nudi  come si è nati  e soli e gridando  oppure in pace. La possibilità di un Dio  Quanti anni ancora  mi cercherò dentro  l'indicibile e il detto  con le parole fatte freccia  che scocca  nella campana che rintocca  ed annuncia anche la mia fine  più volte in un giorno    e sono fiore  restando seme  e sono parole   senza fiato  e prato negato  al quartiere più lontano  dal centro della città    e sono materia  e brodo primordiale  e sono diversamente scaltra  solitaria al punto giusto  tanto da aspettare ancora    e sono suono e corda di violino  sono lontana  ma non ti ho avuto mai così vicino  da farmi carne ardente  pur di volerti al mio fianco  folle al punto di cavarmi gli occhi  per non vederti  quando poi sarai stanco    sono legno d'ulivo  e cedro del Libano  sono monte sacro  e zolla del tuo giardino  scendo e poi salgo  le scale della passione  come tanti cristi  senza croce e senza esposizione  (e tu di me cosa sai  mentre te nei stai in disparte  e decidi come un amante  di chiudere il conto  e scappare).    C'è la possibilità che io creda  che sia cammino di fede  questo nero su bianco  che pomposamente chiamo poetare  è pane e vino  per la mia comunione col mondo  che pure nel suo giro  mi sposta dal centro  che poi sarei io  impotente per ieri e domani  ma oggi vivo  quasi senza fiato.    C'è la possibilità  che il chiodo diventi anello  e che io mi ricongiunga al Dio  che nel suo pieno diritto  mi sta cercando. Con te dentro  Nel mio cuore batte il tuo cuore  le mie gambe hanno i tuoi passi  e la mia voce conserva l'eco delle tue parole  camminiamo ancora insieme  e parliamo  la città ci regala un tramonto unico  ed io mi perdo  con te dentro. Una città…  Una città che balla  al ritmo degli spari  ora vicini a volte lontani,    una città che scansa  i corpi a terra,  gira la faccia per stanchezza  più che per indifferenza.    Una città che pulisce il salotto  e mette i rifiuti sul balcone  sperando nella pioggia  o nel vento che spazzi via tutto,    una città che non dorme  se non sul dolore ,fatta a pezzi  e mangiata poi digerita  o peggio vomitata   da bocche brillanti di falsità  e denti,tutti contenti.    Una città che balla  al ritmo di un urlo assordante:  infatti non si sente niente! Per chi nascerà ora  Che tu possa  bambino  volare  e rivolare  e  toccare  le punte della luna  quelle del sole  e delle stelle  senza farti  male  sentirti fuoco e acqua  alba e tramonto  tuono e fulmine  senza  cadere  lambire comignoli  e fronde  nuche e riccioli  senza strappare  sipari  e attingere  alla bellezza  anche se la strada  è sofferta  e offrire sponda del  tuo vivere a chi non l'ha.    che tu possa avere  buio e poi luce  ricordare i sassi di fiume  e le mani protese  a raccoglierti dopo le cadute  che tu possa conoscere  per scegliere e andare  quando sarà il momento  del tuo incontro con il  mondo  e scale ripide e respiro lungo,  che tu possa avere  mani grandi e  braccia capienti  per ogni gioia ed ogni dolore  e gambe forti  per  camminarci dentro  a questa vita di coraggio  appeso al sole  di tutti gli  anni a venire.  Tinti Baldini  e Maria Attanasio Ma lo sai  Ma lo sai che  a volte mi passa in testa  come quelle nuvole  a Parigi goffe e paffute  una gran voglia scalpitante  da cavalla giovane  di venire lì da te  come cosa che  non va perduta  e ti fisso dal terrazzo  tra la iucca e l'ulivo  senza vederti  e racconto  di quella volta che  mentre fumavo  mi sono bruciata  i capelli e le paure  guardando Torino  chiara e leggera  verso cena  e intanto  credo  passa il tuo  di tempo  a sentirmi    ed io che ti ascolto  dovrei avere il mare  negli occhi  e liberare ombre  oltre il mio dolore  dovrei aspettarti all'orizzonte  asciugarti il sudore  della lunga  cavalcata  portarti tra i vicoli  senza paura  se la paura non fosse  nostro pane quotidiano  dissimulato con caffè e sigarette  dovrei  parlarti nel mio dialetto  pieno di tronche  e tu capiresti perchè  scansiamo i vivi  ma commemoriamo i morti.  Tinti Baldini e Maria Attanasio Lorenza  Ti porterò negli occhi e tu vedrai  foglie danzare nel vento all'improvviso,  cime che s'imbiancano  lepri che corrono più veloci  dello sparo del cacciatore;  vedrai rose sbocciare  in un giorno qualunque di Maggio,  il mio sangue palpitare nella vena  sul lato sinistro del mio collo.  Vedrai le figlie crescere e dimenticare  che il poco che sanno  non basta ancora  per sfidare il mondo;  vedrai l'amore,madre,   nel bicchiere mezzo pieno  dove metto i fiori  del mio solitario giardino;  nero su bianco vedrai le parole,  le parole queste amiche-nemiche  che non sempre riescono a dare  forma ai pensieri,  ti porterò negli occhi  e mi darai luce. Pane & Libri  Pane e libri  e sesso e amore  e qualche granello di sale  delle tue lacrime  e capelli al vento  e parole come pietre  e fiumi d'acque limpide  e la tua voce roca  oggi come allora.    Pane e libri  e frutta fresca  e gente senza fretta  e mani giunte ancora  e preghiere la sera  e la speranza giovane  di avere sempre un cuore aperto  all'imprevisto.     Pane e libri  ed un fuoco allegro  un vino vivace e qualche noce  essere  uccello nel cielo  e giglio nei campi  questo vorrei… Stavi tutta qui  Nel palmo di una mano   Gli occhi grandi a sorridere  Pure dei giorni persi    Ormai     Cantano gli uccelli  Le cicogne nidificano sui tetti a Nord  E prima o poi verrà anche il freddo  In questo anno di giorni a perdere    Stavi tutta qui   Ed alla fine le parole erano pane  E nessun dolore  E poi così duro da sopportare  Se vuoi vivere    Ormai    I fiumi levigano pietre  Il mare dopo la tempesta  Lasci a riva le nostre miserie  Sempre non è parola facile da dire  Se sei nel vento  Nemmeno ti posso trattenere    Allora vai leggera  Ma pesami comunque sulla pelle.    x Beatrice. Aggiustamenti(?)  Quante volte ancora  s'ha da mettere la faccia  impostata  indossare  caviglie  di marmo occhi aperti  calanchi rosa  impostare la voce a  gorgheggio  quando il cuore comanda  spernacchi e la mano  a stento sta in  tasca  quante volte ancora  stirare sorrisi di falce  se la bocca trattiene  un groppo  quante volte dire no  ai sogni non sognati  e alle bestie dentro  non gridate.  Quante volte ancora sognare  ciò che dovrebbe essere reale  da toccare con mano e bruciarsi  anche i pensieri  quante volte ancora  le gambe pesanti di corse  intorno al giorno  e poi splendere in un sorriso  finto  quante volte ancora  fermare il cuore in un istante  che poteva  crollare il mondo  in un universo più distante  ed essere ferro e fuoco  cristallo e cenere  polvere di carbone  che diventa diamante  nell'occhio  dell'ultimo amante  e sorridere ai figli  e mandare in giro i ricordi  perchè essere noi conviene  più di essere niente.  Tinti Baldini-Maria Attanasio  Fughe   Un po' fuggiamo tutti,  prepariamo le valige   anche durante gli amplessi  fatte con le parole mai dette  o sussurrate piano  nel tepore di quella che credevamo  una notte tranquilla e unica  sperando che non sia ultima   in fondo.  Un po'fuggiamo tutti  però ci commuovono tanto   quei barconi carichi  di gente come noi  ma che non ci assomiglia,  e forse speriamo che nemmeno tocchino la riva,  che non varchino mai la soglia della nostra casa  perché un po' fuggiamo tutti  e non siamo così buoni  come vogliono farci sembrare  i venditori di saponette.  Un po' fuggiamo tutti,  siamo occidentali  fatti più di carne che di ossa,  tremolanti al buio della nostra coscienza,  faremmo volentieri   il tiro a segno   sul vicino di casa,ma non si dicembre,  non è educato.  Un po'fuggiamo  tanto dopo aver peccato  c'è il pentimento senza nemmeno troppo strazio,  ogni tanto qualche catastrofe   ci ricorda:"memento mori"  e si va avanti. Ognuno paga…  Ognuno paga il diritto ad essere amato  con la paura che tutto cambi  o peggio,resti immutato  nella fissità dei giorni  che sembrano anni  e forse sono solo istanti  nella mente che tutto potrebbe  e poco vuole realmente,  allora il corpo fa quello che può:  una forza strana che chiamiamo vita  mantiene in circolo il sangue  aiutata dal cuore  come linfa dalle radici fino all'ultimo ramo,  di vena in vena  attraverso le arterie,  non costa niente il sangue  e così lo lasciamo scorrere  a fiume nelle guerre  ognuno paga con la sua vita  il diritto ad essere amato. Mi manca  Mi mancano i sogni che non ho  qualche anno in meno  il vento a favore  ed un amore da lasciare andare  dietro i miei passi  nascosto sotto i sassi  piantato in campo perché desse frutto  col tempo.    Mi mancano soldi  le mani ferme nell'atto di prendere  più che in quello di dare  e le amiche dei miei 18 anni,  tutte intorno ad augurarmi  promesse non mantenute  solo da me.    Mi manca,e non oso pensare  A tutto quello che non ho avuto,  per pigrizia per troppa commozione  di fronte ad un mondo  che pure mi si offriva  pieno di speranze  e mezze frasi tra i denti. Ti amerò nel rumore del sabato sera  Tra la folla del mercato  Quando non avrò scarpe né soldi  Con gli occhi gonfi di pianto  Con o senza un altro figlio    Ti amerò con i capelli bianchi  Pagine già lette e cattive notizie  Ghiaccio in fondo ad un bicchiere  Per il caldo dell'estate  Ed il freddo dell'inverno senza neve  Mediterraneo  Ti amerò con le mani piene di schiaffi  E le narici offese dagli odori forti    Ti amerò tra due fuochi  Con il sangue che imbratta il futuro  Con la penna ed i fogli  Con le gambe stanche dal troppo camminare  Ti amerò cercando con te  Il confine tra cielo e mare    Ti amerò sospesa tra menzogna e verità  In mezzo ai campi a maggese  Intenzionata ad aspettare  Ti amerò per quello che non saprai mai dirmi  Ma io saprò capire  Perché il tempo è minatore  E mi scava dentro e solo tu lo puoi vedere. Il gene dell'infelicità  Arriva da lontano  forse dalla prima delusione femmina  ( anche se paesi illuminati  cercano la felicità per diritto costituzionale)  in qualche cellula della spirale c'è  da secoli dei secoli  ed all'improvviso si manifesta  e nessuna parola è più unica  ma tutto sembra già sentito  ed un vago dolore allo sterno  ti blocca e ti spaventa  il cuore rallenta a volte invece accelera   ma qualcosa ti dice:  non è stavolta  che si ferma. In Me  Negli occhi miei tu balli  Nelle mie orecchie canti  Per mia bocca parli  Sulle mie labbra sorridi  Con le mie mani cerchi  Dai miei sbagli impari  Dalle mie lacrime bevi  Dalla mia cerne traspiri  In me .  Con me vita per vita  Come fosse infinita   La speranza di esserci sempre  Occhio per occhio  In me sei perdono  Dente per dente  Ritorni alla fonte e respiri  Ancora aria dai miei polmoni  In me vivi. Chiacchiere da ringhiera  Ciao,che fai rientri oppure esci,  io ho già le reni a pezzi  ed ho cucinato per i ragazzi che rientrano da scuola,  hai sentito dell’ultima notizia di guerra  e comunque si muore di birra ogni sabato sera  ed il tempo cambia sembrava ieri Primavera  e tuo marito riga dritto o è strano  basta ci lascino in pace il tempo di un caffè  tre volte al giorno,  e la pressione ballerina e quella strana voglia  che ti è venuta poi te la sei fatta passare  o fai come al solito che lasci passare,  tanto passa tutto anche questo momento  tu lo vivi e mentre stai vivendo  sei già carne al macero…    Ciao ,oggi non è giornata  mi mancano le sigarette  la tazzina del caffè sa di muffa  e poi sai quelli di sotto  strillano da paura  gli manca il companatico  a me quello non manca  mi manca l’aria  e piove e piove  e la notte non  porta consiglio  anzi è un bosco  tra le case tinto  di pallido.  E tu con le figlie  fai finta e  mascheri l’ansia  con panni stesi  al fetore di chi  fa da padrone?  Starei a far parole  con te dal balcone  fino a morire  per lavare  strizzato  dolore secco che  sta chiacchierando  ora tra se’ e se’.    Ciao, ciao,   care signore,  sono emerso un attimino,  per dar acqua   ai miei fiori invasati,  e, noto solo ora,  avete mica visto  la mia bandiera   della Pace?  L’avevo lasciata  qui, sul ballatoio,  sventolante al vento  di un grande fiato popolare,  ed ora garrisce solo   un insulso drappo bianco.  Candeggina? Lo devo dire   alla mia domestica filippina.  Solo, qui, tra acida pioggia,  scolari briosi  e mozziconi sfumanti,  non si vive più.  Ieri sera,   al mio canale preferito  hanno mostrato   quei bimbi mori  con pance gonfie   e mosche agli occhi  che succhiavano lacrime.  Proprio mentre cenavo.  Che schifo.  Qualcuno   le dovrebbe censurare  quelle cose. Magari   organizzo una petizione.  Già.   Mi spiace, care signore,  ora devo rientrare.  C’è il mio Fratello Grande  che mi chiama.  Ciao, ciao.  Maria Attanasio,Tinti Baldini, Flavio Zago Nubi occidentali  Pensi davvero di sapere tutto  nulla è comprensibile solo attraverso gli occhi  ti devi sporcare anima bella,  mettiti in fila tra i miei creditori  non c'è nessuno che non paghi pegno  in un modo o in un altro.  Sai mi han detto che si muore tutti allo stesso modo  alla fine è il cuore che cede,  per quanto abbia amato odiato,  raccolto o soltanto donato ,  alla fine si arrende  tutto sembra contemplare   ma non ha capito niente  e si è lasciato incatenare,svecchiare  mollare,inseguire e incatenare  ed il mio è già dietro altri segni impossibili  stòlto segue nubi occidentali. E andare…  E non lo sapevo  Che si sfrondavano corpi   Come alberi in Autunno  Che i canti arrivavano da lontano  Insieme ai rintocchi delle campane a morto  No,non lo sapevo che si moriva per così poco  O forse sì,istinto primordiale di vivere e morire  Già nel sangue tutto nella mente  Ad imitazione del dolore  La vita ancora ci commuove  Perché è bello cancellarsi l'un l'altro  Le rughe dalla fronte  Ringraziare con un sorriso  Accettare il bacio e lo sputo  L'alba e il tramonto  E quelle pietre in bocca  E quel sapore amaro  Sapendo che prima o poi ci tocca  Riprendere i passi  Ripiegare le ali riordinare i fogli  Dare acqua alle piante  E andare. Gentes   E son contenta anch'io  Pane acqua e tanta terra  Dopo il mare  E labbra spaccate dalla salsedine  Ed il rumore della gente  Arriva da lontano  Puzza di orina e sudore  E non c'è spazio per pensare  E se qualcuno mi tenesse le mani  (almeno una sola)  Quando di notte la temperatura cala  Fuori e dentro il cuore  Se qualcuno mi dicesse che è normale  Umano avere tutta questa paura  Allora questo viaggio  Sarebbe un po' più dolce  E melodioso il canto  Che si alza per vincere il terrore  Di essere in tanti ed arrivare in pochi    E son contenta anch'io  Finché c'è pane  E ancora un po' d'acqua Quando finisce il pianto  Quando finisce il pianto  Non si spegne il dolore  Come le mani cercano  Nel vuoto delle assenze  I sensi aspettano la primavera  Per ritemprarsi  Perché la vita continua  Nella luce degli occhi  È un formicolio addosso  La voglia di vivere  Dopo la morte  Che pure ha strappato  Dalla mia carne  La parte di me più tenera  E dall'anima quella più buona. Nessun luogo  Tu non lo sai ma l'anima  È come una camicia piena di buchi  E se non la rammendi  Continua la trama della stoffa   A sgranarsi  E quella trama è la tua vita  Ogni mattino come ogni sera  Una risata il sangue caldo che scorre dentro  L'offesa che ti rabbrividisce sulla pelle  Le parole che non trovi per dire  La forza che ti manca per fare  E te la trovi lì all'improvviso  Visibile sullo specchio  Nell'orbita dell'occhio più attento  Una nuova ruga come una strada  Che non porta in nessun luogo  Dove vorresti abitare  In questo momento che tutto sembra facile  Anche ricominciare  A fare il giro degli amori  Ad accarezzare i figli a mettere al sicuro  L'oro dei capelli nella cassaforte del cuore  Per non lasciarsi derubare dal tempo che passa  È tutta qui l'anima in questo momento  Che riesco a perdonare  E a perdonarmi. Prima che io fossi  Prima che io fossi  le stelle come fuochi  e pietra lavica  le mani a costruire  montagne e colline  per uomini senza fede.    Prima che io fossi  fiumi a scorrere e laghi a fermare  come lacrime sulle guance  di mia madre  prima di una stirpe  di dolore senza fondo  da sopportare .    Prima che io fossi  ogni amore era già stato  assoluto da morirci dentro  consumato a volte sprecato  e le preghiere delle donne  alle fontane  perché il giorno portasse  vento leggero e non tempesta  ed il respiro di un uomo  amante finalmente. Vittime  Un Paese di vittime,  vittime della mafia  vittime del terrorismo  della camorra,del terremoto,  vittime del lavoro,della strada,  vittime della 'ndrangheta,  dell'indifferenza, dell'oblio,  vittime dell'omertà.  Vittime delle stragi,Bologna,Ustica,  vittime sui treni,vittime del territorio,  dell'alcol ,della droga,della disoccupazione,  del clima che diventa tropicale,  vittime di un colpo di sonno,  vittime del dolore,della depressione,  vittime della disperazione,  vittime del silenzio,della microcriminalità.  Un Paese di vittime,  vittime del mondo globale  ancora vittime della fame,  ancora vittime del morbillo ,della dissenteria  della polio,del raffreddore  nell'altra parte del mondo,  oggi vittime della nuova influenza,  vittime della Chiesa che rinnega la Scienza,  una Terra di vittime. Quando  Quando i colori  si smussano  vacui e piatti  e le forme del volto  in sorriso a segni  buffi da  bambina  sono altre  la voce diventa anonima  e il passo svanisce  sul selciato  allora scrivo  dipingo  canto  chè tu smetta  di morire.  Quando un suono di campane lontane  m'inganna chè non c'è festa nel  cuore  e sento nelle vene l'acciaio dell'ago  che ti aiuta a vivere  e le  mani si incontrano  anche se non c'è preghiera che basti  per chiedere e  sperare  che si smetta di morire  un po'  almeno a questo giorno  di nuovo  dolore  e distrazione continua  col vento caldo fuori  e quest'estate che  invoglia ad un Settembre  stesi nelle vigne.  Tinti Baldini e Maria Attanasio Ti troverò  Ti troverò frammento di vita sospeso  Oltre me che m'incanto ancora di fronte  Alle parole,e tu sarai migliore di me ed io   In te troverò la pace del verso libero  Delle risate di fronte al camino  Ti porterò l'assenzio del mio stupore  Ancora del mondo che sono stata buona   Per così tanto tempo e il mare non si apriva  Al mio passaggio e ad ogni stella caduta  Mai è corrisposto un mio desiderio realizzato.  Ti troverò goccia di vita ora che ogni passione è finita  Potresti essere ovunque anche di pioggia  O goccia dolce di fiume e senza nome  Però feconda di vita mi fai vivere seguendo l'eco  Di una risata l'ispirazione sai è un venticello folle  Che puoi trovare ovunque  Anche in fondo ad un bicchiere in punta d'ago  Aspirato nelle nari e non è meno preziosa  Questa scintilla artificiale se la sai domare.  Ti trovero terra di vita da fecondare  E sciami di api o di stelle io non farò distinzione  Saranno lacrime sudore o sangue  Io avrò un nome. Una morte piccola  Mi si frantuma la vita   In mille occasioni perse  E tu di me che sai  Se mi hai mentito così bene  Guardandomi negli occhi  Senza trovarci nemmeno   Un dispiacere ed io volevo  Una morte piccola  Qualche giorno appena  Per poter vedere le mie cose  Messe da parte e la polvere sulle mie carte  E tutti i file cancellati dalla memoria  Il pianto di chi piange  E la risata di chi ride  Anche nella mia gola  Io volevo solo disperdere le mie ceneri  Sentirmi dare della carogna  Senza provare la vergogna  Di avere tutto e desiderare ancora  E tu di me che cosa sai  Nel pianto che scolora il trucco  Dei tuoi anni che non sono mai stati i miei  Delle mie mani maldestre  Del mio futuro ingombrante  Io volevo solo una morte piccola  Di qualche ora  Poi ritornare e restare ancora  A scrivere sull'acqua il mio nome  Ad aspettare dopo il dolore le giornate buone. La Verità prima della Bellezza  Ricostruire chiese sì  Ora et labora   Nei secoli a perenne memoria  Di un dio che c'è ma non si vede   Magari si rigira nel suo letto dorato  Logorato dai troppi pensieri  Ricostruire case e scuole  Possibilmente non di calce viva  Impastata con le lacrime della gente  Dimenticata e rinchiusa  In luoghi comuni di tende e parole  E ci si sente così soli  Al buio delle camerate  E non dimenticate la costruzione  Del ponte che unisce le due rive  Di terre martoriate ma che si possono  Ancora spremere come arance e limoni  E vendere al miglior offerente  La nostra anima per un solo padrone  E poi si muore la sera  Affacciati ad un balcone mentre la vita  Ti passa accanto dimenticando  Di saltarti dentro e siamo tutti più sicuri  Sapendo che il nostro vicino è armato  Immaginando che nostro figlio tutto griffato  Sia felice del tempo che gli è stato servito  Su un piatto d'argento  Ma chissà poi che l'unica vera colpevole   Non sia la morte che fa il suo mestiere  Falciando dove il grano è più innocente  Tanto nessuno chiederà conto di niente  Che differenza fa nel conto della storia del Paese  Un centinaio di morti in più  Cosa importa la causa della morte se non si spiega il mistero  Possiamo continuare tutte le sere il nostro rosario  E guardare il mare il cielo le Dolomiti  E tutte le meraviglie del mondo sui libri  Di persona quelli che possono viaggiare  Possiamo avere tutto ricostruirci pezzo per pezzo  Solo la Verità in fondo è un lusso  Che non possiamo permetterci. Si muore  Si muore ogni giorno di troppa fame  all'inverso,si muore di indifferenza  sotto ad un lampione come gli ubriachi  un tempo a Parigi,mente Verlaine  inseguiva i suoi fantasmi ed io  vagavo nel cosmo prima di incontrare  gli occhi di mia madre e l'esempio  del suo dolore,ed il mio stesso stupore  nero su bianco nel pianto  del bambino senza tempo che sono stato   e sarò perché si muore per mancanza d'occasioni  di noia nelle giornate di pioggia e di sabato,dicono,  si muore di più,nel tentativo di sfuggire al tedio  del lungo fine settimana.  Si muore mentre intorno la vita fa lo stesso rumore  di sempre e per sempre e se non sei tu quello  che sta per morire,lo puoi anche accettare,  come accetti la maleducazione nelle corsie  di un qualunque ospedale sperando  che almeno sia bravo quel medico poco umano  o troppo uomo per farti davvero del bene  sfidando ad armi impari il tuo male;  si muore,ancora oggi d'amore per certi figli  che proprio non sai capire e loro  hanno quasi sempre ragione perché sono il tempo in divenire  che tu hai sulla schiena minuto per minuto  giorno per giorno tutto al passato.  E chissà,amica dolce e fragile,  amore mio lontano e vicino che tocco con mano  che ne sento il respiro e tutti voi che dardi di parole  mi attraversate il cuore,  chissà che non ci sia concesso di morire  per il troppo ridere. Tempesta  Che faccio,mi metto i tuoi vestiti addosso  E poi vado in giro per il mondo?  E cosa dico ai miei figli che il dolore  Rende folli a giorni alterni e che se ieri  Potevo danzarci con questo coltello nel cuore  Ora voglio solo estrarlo ed inondare con il mio sangue  Ogni strada ogni campo e concimarci gli orti  E paragonarlo al vento questo mio sangue  Sperando che soffi tempesta su quello che resta  Di questo giorno folle che non si chiude finestra né porta  Sul dolore e lascio che mi invada la casa  Che entri tutto nella mia testa poi in ogni cellula  Del mio corpo scomposto e ricomposto  Nel tuo nome senza nessun rancore   Per la vita che ancora mi corre nelle vene. Del mio commentare…  Dovrò trovare il tempo per dirti tutto  E far di conto che i soldi non bastano mai  Proprio come le parole che le rigiri  E non ne trovi di nuove e troppo pigro  Per usare un dizionario entri nelle case degli altri  E fai da inquisitore:bella questa poesia  Mi sanguina il cuore c'è qualcosa di sensuale  Anche in chi urla il suo dolore  E mostra le sue piaghe ben sapendo  Che mai lo faranno Santo  Ed io qui diplomata maestrina saccente  A fare dei commenti una cosa interessante  Almeno tentare di darsi un tono  Per mettere a frutto un diploma e giorni di letture  Ma poi cosa me ne viene se non il vostro bel sentire  Come me in fondo al cuore caratteri di stelle  Nero su bianco che fanno rumore  Allora a tutti ed a me stessa potrei dire a malincuore  Non prendete sul serio niente che non sia  Il suono delle vostre parole. Certi personaggi  Vorrebbero tanto  che il loro oro nero  diventasse giallo  ma hanno così poco senso  che va sprecato  in parole inutili  dal vento mutate  in rumori assordanti  che poi ritornano nelle loro  teste vuote,  senza più nulla da ricordare  niente in cui sperare  si credono potenti  e glielo facciamo   credere. Ricerca  Tento  di sentirti nel vento  ripassando i suoni della tua voce  in palmo di mano  in punta di cuore,  sai  seguo il mio destino  ma il dolore non mi ha reso migliore    e tra le foglie degli alberi  gioca la luce del sole  in questa Primavera  che non è ancora Estate  da qualche parte  io Ti devo cercare. Un'isola  C'è la possibilità di un'isola  lontano dagli occhi,  ferma in mezzo al cuore  circondata dal sangue  che pulsa e vive  e accelera o rallenta il battito  del muscolo indomito  che tenta la vanità dei gesti  col gusto dolce  di certe parole  che potrebbero essere d'amore. Come…  Come sangue che sbocca a fiotti  Come i tre tempi del valzer  Come pelle che scotta  Come ferita che pulsa  Come seme che cresce nonostante tutto  Come pianto di neonato affamato  Come occhi e mani  Come donna che si mostra alla finestra  Come amante scoperto  Come delitto irrisolto  Come aborto spontaneo e violento  Come incatenato alla mia stessa vita  Come sospeso nel vuoto  Come sigaretta che brucia lenta  Come alcool veloce giù per la gola  Come uno che mente spudoratamente  Come chi è in bilico su un cornicione  Come prete che non crede in niente di quel che dice  Come un ladro inseguito  Come guardia in affanno  Come un profeta in patria  Come un filosofo sotto morfina  Come formica ad una festa  Come fanciulla in fiore   Come treno veloce   Come cavallo azzoppato  Come Maria  A volte mi sento… Dammi un segno  Dammi un segno  che non sono solo,  dammi un segno che sono anch'io  parte e pegno di un dio  che non ha ancora deluso l'impegno.    Dammi un segno  che da qualche parte  sei seduta e mi guardi,  dammi un segno  che volendo  potrei tutto  ma proprio tutto   e son contento  anche se mi hai messo in croce,  tu dammi un segno  che non è inutile  il dolore e vano il piacere,che posso sperare  di cambiare in meglio.    Dami un segno  che sono anch'io  parte del disegno di un dio  che non si è mai stancato di me,  come me. Scomposizione   Il cuore che batte nel cuore è un cuore  di muscolo e tessuto cavità strane  sangue che parte per vene e arterie  batte lento veloce velocissimo  ed ognuna di queste corse ha un nome  che è nel cuore del cuore  che è amore particella dell'anima  del sudore tra le lenzuola  è grido di figlio e donna è primo pianto  e poi rallentare piano e non sapere  cosa farne delle mani e delle risate  delle parole e della voce  che cambia nel tempo.    2    Ma se togli a questo cuore il miraggio  di capire quello che c'è tra la partenza e l'arrivo  e non è soltanto il viaggio  pelle e gas di scarico  e sangue ancora e capelli al vento  e chicco d'uva e miele  e poi l'odore dell'incenso  e quello di un bambino  e tutte le parole che un bambino non sa dire  la piena in bocca e continua a masticare,  il viaggio è l'uomo di fronte  al suo amore ragazzino  30 anni in un minuto ti affossano  il passato ed il futuro  per quel poco di presente che riesci a respirare  ombra e orma che lascio e riprendo quando voglio.    3    Il viaggio è non voler smettere il vizio senza convinzione  è leggere per cantarsi dentro le parole  è non avere nome per un po' che non sia il battito  lento veloce velocissimo del cuore in petto  è il poeta che si inchina al verso di un altro poeta  è una fuga senza meta  e malattia è cura di una madre materia delle mia ossa.  Il cuore che batte nel cuore  muscolo grosso quanto un pugno in un adulto  milioni di cellule che si rincorrono  scompongono e ricompongono  la fisiologia del battito il ritmo il timbro  l'acuto anche in questo giorno  che non è ancora notte  ma poi la notte arriva  a dare ferro ai pensieri e spine e vuoti  ed io che potrei dire  se ignoro l'inizio e la fine  della mia stessa storia,  conosco la mia pelle e l'acidità del sudore  la forza delle gambe e quando è ora di riposare  capisco il fiato mancante  alle ultime domande,  mi ricompongo come dopo il pianto  e al vuoto tendo le mani  per non annegare nel mio stesso vuoto  e mi pento vigliacca anche di tutto quello  che non ho mai avuto io coraggio di fare  mi do l'assoluzione  il viaggio è anche dimenticare  lasciarsi andare al ritmo del cuore  che batte batte batte… Vaghe impressioni  Quello che c'è ancora da dire  fiumi d'inchiostro in calamai perenni  a spiegare impressioni ancora vaghe;    noi ci svegliamo pigri al nuovo giorno  sfiancati già dal caldo come in attesa di un ritorno  che ci rinfreschi almeno l'anima. Ultime dall'Aquila  Ho visto poi  ridere tra le macerie  chi promette per gloria personale  la ricostruzione  ed un'inchiesta giusta  che dia nome ai colpevoli  e pace ai morti.    Ho visto la gente sollevarsi indignata  spinta da una disperazione pura  per quello che non potrà più avere  e fino a qualche mese fa  era una vita normale. Tienimi così…  Tienimi così  ancora qualche ora,  questa notte ti somiglia  ed io non sono madre  tu non sei più figlia  ma siamo terra io e te  seminata all'amore. Aver ragione  Avere sempre ragione non è un bene,  si inaridiscono gli occhi  le mani disimparano il lavoro;  ci si crede dio e l'uomo poi non gode  del pallido fiore che incerto al vento  spera senza saperlo di non essere colto  per il tuo diletto  ed il suo tormento. Bambino e soldato  Ha piedi sporchi e mani da bambino  Reggono un mitra più grande di lui  E gli occhi dipinti dal terrore già conosciuto  E nessuno mai che gli ricordi il suo nome  La sua vita è interpretazione  Tra guerra e morte vincerà comunque  Un corpo finalmente fatto solo di ossa  E nessun dolore.    (ispirata a più di una poesia di  Tinti Baldini,che tanto ha a cuore  il dramma dei bambini soldato) Una vita in più  Ma se a volte questa  mi pare troppa  tanta di massi  al petto e  foglie secche  in astio di solchi  arrivati in fretta  come fustigate  tanta di neve pestata  troppa d'imbrogli attorno  e mascherate  spessa  di spilli  e di nodi a palla  e la voglia  di scansarla  prende la  notte  che tutto tace e  il cuore spegne  lampade e frecce.    Ma se guardo le  costellazioni  le guardo  come l'uomo nei millenni  famigliari in miracolo  di forme  e strisce e  molecole e materia  e  mai vorrei smettere di vedere  quel piccolo mio  cielo.    Se quelle pagine stropicciate  mi son sottratte  furia divento in  furto di vita  se non vedo bambini  per un giorno mi manca l'aria  e  non chiudo la notte finestre  per non perdere un alito del vento  e  vorrei ancora certi baci che  raccontar non posso  senza i colori    e vorrei mercati  e sangue veloce in circolo  e amanti in fila  e figli che cantano  e mani prensili davvero di cieli e stelle  e tatuati  sulla pelle i sorrisi  di tutti i miei morti  e camminare camminare  per  altro dolore magari  ma che sia andare  e poi ritrovare tutte le parole  che mi sono lasciata dietro  tutte le promesse che sventolate  mi hanno  fatto vento    una vita in più  fosse anche solo per espiare  questo  troppo amore  che non ci fa fermare  e ci fa di cristallo e di roccia  di  pioggia scrosciante o goccia  donne e madri  amanti e compagne con i  fianchi esposti  a chissà quanti colpi...  Tinti Baldini  e Maria Attanasio Due cuori  Se il mio cuore  è così anatomicamente  simile al tuo  (penso a due cuori sani  e fortunati per questo),  quali parole potrei mai dirti  che tu non sappia già  magari in altre forme,  bestemmi o moduli la voce  seguendo la rabbia  o un ridondante dolore  per mettermi con le spalle al muro  ma non te ne andrai.  Se il mio cuore  è così simile al tuo  che potremmo sintonizzare  il battito durante l'amore  o dopo  quando niente è più in gioco  ed allora posso parlare  o tacere  e tu capire. Esecutore testamentario   Per togliere ogni traccia  di me  ci vorrà poco:  ci penserà A.  dagli occhi azzurri,  mi metterà foto da giovane  in una cornice d'argento  e sui miei fogli sparsi  calmerà il vento  con pietra d'onice comune;  poi cancellerà  la memoria del computer  per mettersi nel cuore  tutte le mie parole. Ti ho aspettato tutta la notte  mentre dalla ferita spurgava il mio male  ed il cuore rallentava i suoi battiti,  ti ho aspettato ma i passi nel corridoio  non erano i tuoi,  non erano più tue le mani  animate da vita propria,  gli occhi usciti dalla nebbia,  le labbra improvvisate a nuove parole.  Ti ho aspettato  mentre bevevo il sale delle mie lacrime,  ed il dolore non rispondeva a nessuna terapia  proprio come un'amante che vuole solo andare via.  Ti ho aspettato tutta la notte  e poi in una solitudine nuova  senza paura ho affrontato l'alba  ancora viva. Questa è per te  Questa è per te  Questa è per te che mi hai acceso gli occhi  ed ora vedo,  per te che quando ero stanca  mi hai giunto le mani,  per te che da lontano mi sei vicino  tanto che sento il tuo respiro  seguire il ritmo del mio respiro,  in un'altra vita sarebbe amore  e pane per saziare la fame  ed acqua di fiume che arriva al mare  e sarebbe nome e cognome  e figli e cani e mucche da pascolare   e fiori mai raccolti per guardarli vivere,  in un'altra vita queste parole  sarebbe casa e camino  uomo donna o bambino  e notti insonni a cercare il nome delle stelle  sui libri, a dare un posto nel cielo  ad ogni desiderio,questa è per te  e tu saprai capire. Cielo e fango  Così soli  ci affiliamo i denti  per i prossimi incontri  pronti a baciare  a mordere e fuggire  con le ali un po' sporche  mai frenate dal vento  siamo di cielo e fango  stanziali e migratori  spaventati dal tempo che passa  sorridendo guardiamo passare  il carro del vincitore  a bocca aperta per troppe parole  restiamo sul vago  infedeli e sinceri di cielo e fango  ed altri misteri  come sospesi sui tempi che corrono  malgrado noi. Di questo ed altro  Per quanto ti amai  Sgorgava sangue dalle vene e diamanti  Gli occhi miei nei tuoi  Che nient'altro avevo.  Erano giorni giovani come noi  Di fiati buoni a correre  E piedi a camminare  E freddo a sopportare  Pur di stare insieme  Per quanto ti amai  Ad ogni cambio di stagione  Conservavo il tuo nome  E pensavo ai figli  Lampo di coraggio  Più in là di noi  Anche per questo ti amai  Dal primo istante  Arresa e confusa  Sorpresa che ci fosse la tua immagine  Dietro alla mia solitudine  Per questo ed altro ti amai  Luce dei miei occhi  Battito veloce del mio cuore  Pigro nelle mie gambe  Nero su bianco  Di tutte le mie parole. In ogni lacrima  A volte è un profumo a scatenare il ricordo  l'odore di te in qualche posto nascosto  che scopro all'improvviso  e non ti stavo cercando.    Altre volte sono schiene lontane  ed io poi mi avvicino e non ritrovo  nelle loro gambe i tuoi passi  e ridiventano anonime e distanti.      È la tua assenza a riempire lo spazio  che occupo impunemente nel mondo  sono le mie mani a riprodurre il tuo gesticolare  per riportarti qui a farmi ancora del bene.    E non c'è buonsenso nel mio pensare  tenerti qui e non lasciarti andare  davvero ovunque sei ora   e non prigioniera in ogni mia lacrima. La corda  Sai sassi nelle scarpe fanno male  A navigare così non è viaggio allegro  Ed il ho dimenticato il sapore del pane  E lego lacci al mio dolore per ogni figlio  Lasciato che porta ancora il mio nome  Ed avrà occhi diversi e la stessa disperazione  E non si arriva non si arriva mai  Anche quando è passata la paura  Degli spari libici anche quando salva la pelle  Non è minore la fame e la sete  Il freddo della notte e l'umido  Che penetra fin dentro al cuore.  Sai quello che volevo era un sogno  Lo stesso tuo o uno minore  Mi potevo accontentare e sentirmi parte  Di una terra qualunque  Dove prima del 1860 nemmeno c'erano gli italiani  Ed avevate la pena di morte  Anche al Vaticano  E poi sono venuti più o meno tutti  A liberarvi dal dittatore  A mettervi incinte le donne  A costruirvi le case ed un futuro  Dopo le macerie,a darvi spago e fortuna  Con la quale ora costruite la corda che ci impicca  Anche alla vostra vergogna. La giostra  Carico di Cristi in croce  Di bestemmie dette a mezza voce  Col sonno addosso di notti senza sogni  Sperando di non cozzare contro gli scogli  Che non si vede niente  E niente sarebbe pure tanto  Se questo rumore non fosse solo di onde  E non di stomaci vuoti e odori che si mischiano   Alla brezza marina  Quale allegria nel frizzante sangue giovane  Che va leggero e pigro sul mare  Nemmeno sento il battito del bambino  Partito con me dentro di me  Fuori è cartone e ferro da battere  E ossa da spezzare e schiena da tenere dritta  Davanti al padrone che non avrà  Un minuto del suo tempo da dedicare  A chi non parla la sua lingua e non lo sa capire  Al mio paese io avevo un pezzo di carta  Migliore del tuo culo e sapevo rispondere a domanda  E potevo scegliere ed ho scelto  Non immaginando la tua superbia  Padrone del mondo  La giostra poi gira e chi non scende alla svelta  Dovrà pur di una qualunque morte  Morire. Il Sole   Un fiume di dolore  che ho dentro    il Sole    è fuoco  ed io brucio. Io vivo di cambiamenti lenti  di parole che si inseguono  a fare versi  come fossero alibi  panni sporchi da lavare in famiglia  mani che stringono  denti che strappano  vita alla vita.  Io vivo di un dolore sottile  fatto d'amore in divenire  sono uso a vincere e a perdere  a farmi da parte,  sono la parte migliore  di un destino svampito  che ha chiuso le porte  ad ogni idea brillante  dimentico di me.  Io vivo di giorni leggeri  come foglie d'Autunno  si lasciano andare,  e giorni pesanti più di macigni  per quello che doveva essere  e non è stato,  mi guardo le linee sulle mani,  i miei tanti destini.  Io vivo d'amore   detto e sudato,  di figli messi in fila  giusto per baciarmi,  di sogno e respiri aspri da fumatore,  di libri sfogliati ed altri  che leggerò domani. E' il cuore,  il cuore quello che mi tradisce ancora,  quando ti vedo anche da lontano,  basta che gli occhi riconoscano  la forma della schiena,  il passo svelto  di chi non ha mai tempo  nemmeno per pensare  all'amore di un altro,  di uno che guarda e non vede  quello che vorrebbe .  E' il cuore,  il cuore quello che va più in fretta,  quello che mi tradisce  rendendo nota la mia rabbia. La felicità o la vita  La felicità  negli occhi,  la pietà piegata in due  sui ginocchi,  occhi di bue  o soltanto paure.    Le donne   così madri,  i capelli  uguali ad un tremore  né odio né amore.    Insieme  nessuno dei due  così indifferente  alle vene scoppiate.    Un tralcio di vite  il futuro bagnato di lacrime  sporcato dal sangue  o dal rossore  di una vergogna antica,  la felicità o la vita. Tu   Tu sei contento  se c'è qualcosa che mi piace  e sei sereno quando  dopo tanto tormento  trovo un po' di pace,  ma vivi il riflesso della mia tristezza  come se fosse qualcosa  che ti nego,  e se mi nascondo  non mi vieni a cercare  aspetti tranquillo  che io esca dalla mia tana  e ti racconti la vita. Non ti dimentico  Lascerò tutte le luci accese  Le porte aperte  Come quando eri qui  E frutta fresca sul tavolo  Per la tua fame  Anche quando la tua assenza  Non mi darà pace.    (e non ho avuto mai  così paura di morire  come quando penso  che il mio nome  non ha più la tua voce) Sono solo tua  Sono solo tua  tendo le mani   e sono tua  apro gli occhi  e sono solo tua  giro per il mondo  ma sono solo tua  vado e ritorno  e sono solo tua  parlo da sola  ma sono tua.    Cambio parole ed opinioni  ma sono solo tua  vado e ritorno  mi uccido come tutti  un po' ogni giorno  ma sono solo tua  chiedo perdono  per l'orrore quotidiano  e sono solo tua. Ma di chi siamo ?  Siamo figli di   nessuno o di   un mondo che   pulsa e si muove    Siamo   figli di  una gatta di paura  o da un torrente  filamento d'oro   che scorre verso   immensi oceani.    Siamo nati da  muri allampanati  o da seme scavato  nella   terra bruna    Siamo nati  per caso  oppure le stelle tutte  hanno ninnato amore    Siamo nati da dolcezza infinita  oppure dalla fretta  dentro   il fumo dell'ennesima sigaretta    Siamo nati dall'orgoglio  o dalla   speranza   da passi svelti  persi in fondo ad una strada  contro un   lampione  nei cessi alla stazione  sotto cavoli a merenda  dalla fede   dall'incoscienza    Siamo nati dalla disperazione  da donne troppo sole  da   passioni sfrenate  da inferni rimandati    Siamo nati da guerre mai finite  sotto un'unica bandiera  uomini e donne  proprio nella stessa sera.  Maria Attanasio e Tinti Baldini Così …  …ed è così che te ne vai  senza mettere punti o croci  in modo che possa identificarti  non solo dalle impronte  se mai ne trovassi sul vetro del mio cuore  così fragile adesso  così indifeso di fronte al dolore  del mondo senza te. Persone che avrei voluto incontrare  Sai ,a volte ci sorprendono così  con le mani giunte  ed il volto contratto in una smorfia di dolore  e non sappiamo il nome la storia  di chi ci siede accanto in autobus una mattina  qualunque della nostra vita,  e potremmo per fatalità morire insieme  oppure assistere dal finestrino  al ritorno di fiamma di un amore  fragile nei sedici anni vissuti appena,  potremmo guardare lo stesso albero perduto  nei fumi della città in fermento,  oppure rivolgere diversi occhi  allo stesso raggio di sole   che penetra le nuvole a Novembre,  e non sapere il nome mai  figurati il cognome di chi ci passa avanti  in qualche fila allo sportello della burocrazia  che in fondo ci vorrebbe tutti uguali  registrati in diversi codici fiscali.    Eppure io avrei voluto conoscerti  e toglierti la polvere dalla bocca  soffiarti sulle labbra  parole d'amore a scacciare il terrore  della tua notte senza fine. Porta a Porta  Non cambia il volo  del migratore in cielo,  anche se qui si gela  e la terra trema ancora  sotto le tende e dentro,  dentro quante lesioni  che nessuno indagherà,  nessuno chiuderà le crepe  dell'anima di chi  ha seppellito il figlio  ed il futuro,in cambio di un presente  di promesse ipotetiche,  di facili costumi  delle prostitute di corte.  Nessuno può veramente capire  il dolore dell'altro,  anche se a tavola  i gomiti si toccano,  la notte si uniscono i respiri  e non è amore,non è sesso,  è condivisione,sopportazione,  un'accontentarsi per non crollare  come il palazzo  di via XX Settembre.  Qualcuno la notte sognerà  la vita di prima,  solo una settimana fa  e sembra un'altra esistenza;  questo si spera non sia materia  almeno una volta sola  di qualche oscena puntata  di Porta a Porta. Gli occhi della donna che non conosco  Gli occhi della donna che non conosco  piantati nella mia schiena  a settecento km di distanza,  pugnali nel mio presente mi fanno capire poco  il futuro e quello che sarà   delle pietre al gelo della notte  della memoria dell'uomo   dischiusa a nuovo dolore;    se mai si troverà un colpevole  che abbia un volto e un nome  ed una pena proporzionata alla colpa  almeno stavolta. Un fiore  Come seme nella terra  ho aspettato che passasse il tempo  e con il tempo la pioggia  il sole caldo  la nebbia avvolgente  la rugiada mattutina  il vento leggero  come fosse respiro  e da lontano il canto degli uccelli  ed il motore dell'uomo da lontano  e la grandine quasi rabbia divina  ed il passo lieve  di un animale veloce  pur di germogliare  guardare e vedere prima di essere colto. Disegno divino  Se tutti siamo di passaggio  perché uno resta più a lungo di un altro?  E chi decide la strada  il semaforo verde o rosso  per la felicità o l'ignavia  la gloria o il barcone  perso in mezzo al mare  ed i disperati all'ombra degli alberi  lungo i viali che aspettano qualcuno  per due o tre ore di lavoro  che posto hanno nel grande disegno divino?  E quelli che hanno sempre ragione  che hanno capito tutto  e quelli che hanno le risposte  ma non capiscono le domande,  quelli che si piantano aghi nelle vene  quelli che si strozzano per troppo cibo  e quelli che hanno fame,  che posto hanno nel grande progetto divino.  Quelli nati dalla parte sbagliata  e quelli che vivono e non sanno di essere  mutazione genetica  e quelli che hanno l'amore  ma non lo sanno dare,  e quelli che hanno denti forti  e nulla da azzannare,  e quelli che predicano bardati d'oro  al cospetto della miseria più nera  senza che il sorriso svanisca   mai dalle loro labbra  che posto hanno nel grande disegno divino.  Quelli che uccidono per una risata,  quelli che la vita l'hanno già tutta sprecata,  quelli che non sanno da che parte stare  e si guardano intorno con aria smarrita,  quelli che cercano tra i nostri rifiuti  la loro buona giornata,  quelli con l'anima graffiata dai giorni  e dalle notti fumate e bevute  e quelli che non ricordo  ma che ho pensato almeno una volta  dentro e fuori il mio personale Inferno,  che posto hanno,che posto abbiamo,  tutti noi nel grande disegno divino? Alibi  Possiamo andare avanti e indietro io e te  lungo marciapiedi bagnati di pioggia o dove siamo  a rubare le parole in bocca alla sera  per non finire buttati nella nottata   che si è perduta già in quello che ti volevo dire  ma non ricordo.  Mi mancano le tue mani anche se me li sento addosso  perché non sono con te e cambio il tuo posto  con il primo che mi rinverdisce il cuore,  lo sai che il tempo passa e noi siamo testimoni  dei nostri stessi delitti e non voglio più  stare lì a spiegarti tutto a giustificarmi   le lacrime e i rimorsi,non voglio più  spiegarti i miei silenzi come fossero  piantine di una città in cui ti sei perso,  no,non chiedermi la strada per arrivare a capire  chi sei con me,chi vedi quando mi guardi,  non posso più raccontarti gli anni che ci siamo persi  restando insieme contro tutto e tutti. Frammenti di terre instabili  Come frammenti di terre instabili  ci troveremo prima o poi  a fare i conti con tutti i giorni  che non abbiamo vissuto mai,  restando lì a parlare a pensare  a quanto amore potremmo fare  senza amare  oppure amando troppo,  chiudendo finalmente il conto  con tutto quello che potremmo avere  senza cercare. L'addio  M'avessi almeno incenerito il cuore prima di andare via,  non sarei qui ora a chiedermi quale risposta  darti se caso mai ribussassi alla mia porta.  M'avessi rubato tutte le parole quelle del dolore  e quelle del godere non cercherei altre compagnie,  mi cucirei le labbra se tu m'avessi almeno  detto basta invece di piantarmi gli occhi  sulla schiena perché ero io quella che si è arresa.  M'avessi almeno legato le gambe oppure fatto vedere il mondo  adesso potrei starmene seduta a scriverti lettere di fuoco  per poi marchiarti della mia pena come del mio nome,  così senza pensarci molto ché il rimorso è sempre in agguato  per ogni addio anche quello subìto. Quiete  Fammi ritornare  Costola nel tuo fianco  A riposare. Paura   Ti ricorderai dei miei silenzi   Assurdi alle tue orecchie  E che vuoi capire  Metti in fila le mie idee  E cerca una mediazione  Tra quello che siamo noi due  Ed io da sola chi sono  Se mi guardo allo specchio  Chi è che vedo  Oltre il silenzio a passo svelto  Col vento in poppa  I capelli negli occhi e tu chi sei  Mi chiedi ancora quante volte  Potrò soccombere al futuro  Ed aver paura. Rosa  Per tante cose che ho dimenticato lascio i tuoi occhi  a nuove immagini di me che ti facciano capire  che c'è stato un tempo in cui ero davvero io  a farti fiorire ai giorni e la notte rinchiuderti  anche per proteggermi.    Per le parole che mi son rimaste in gola  per poi dire quello che non volevo dire,  perdonami in silenzio ed io non imparerò a mentire  saprò andare e ritornare sempre per la tua meraviglia  e tu mi accoglierai sempre con una rosa. L'impazienza  Di incomprensioni e attese  Di macchie sulla pelle  Poi ti verrò a cercare  E giorni buoni  E giorni da dimenticare  Donne incinte promesse di futuro  Calci in culo nervi a fior di pelle  E baci al volo  Giorni vuoti e notti senza stelle  E matrimoni falliti  Unioni senza patti  Prestiti di soldi e di tempo  A perdere come ombrelli  Come chili e amori  Perdita di vita spreco di sangue  Spazi temporali maniaci dell'igiene  Occhi di colore diverso  Amori bilingue e mal di denti  Pulizia del corpo come di una casa  Mani pulite e discorsi senza senso  Sul vero senso della vita  Notizie contrastanti sull'ultima razzia  Films alla televisione e mal di testa  Tra noi c'è troppo tempo steso ad asciugare  Decisamente te ne vai  Sbattendo troppe porte  Giorni e notti e poi giorni ed ancora notti  Fiera delle vanità e dell'impazienza  Troppi anni troppi denti   Troppi amanti immaginari  Troppa impazienza. Se ci sei  Se ci sei batti un colpo  sul dolore del mondo,  facci fuori tutti  che nessuno abbia scampo  se ci sei.    Se ci sei  c'è troppo sole  e se non ci sei  e tutto in questo solo istante  già passato,  allora anch'io   non sono che un sogno  mai sognato,  grumo di vita  mai partorito,  parole mai articolate  se non ci sei.    Se ci sei batti un colpo  chiodo per chiodo  polso per polso  anche per me. Ti sento  Sono qui  il cielo è un altrove  che posso solo immaginare  però ti sento,  respiro limpido sulle mie labbra,  vento leggero tra le mie braccia,  ombra che gioca con la luce  nella mia stanza,  ti sento. Sangue  Questo sangue è ancora caldo   Mi girano in bocca ore d'amore  E frasi a fior di labbra  Come quando ti dissi   Porta glicine sulla mia tomba  E tu ridesti senza capire  Che anche quello sottinteso  È un crudele addio.  Questo sangue è ancora caldo  E non ho particolari meriti  Da mostrarti o fingerti addosso  Per essere migliore  Di quello che potresti immaginare  Andandomi a cercare per strada o per mare  Quante delusioni ti devo contare in tasca  Perché tu possa capire  Quando davvero è il momento di andare   E poi sono partita anch'io all'alba  Di un giorno che credevi nostro ed era solo mio  Come quando ventre proteso al mondo  Sono nate le mie figlie e non ho avuto merito  Se non proprio nel sangue  Dolce al sapore e viscido al tatto  Che mi tradirà in giro per il mondo. Soffice sul cuore  Soffice sul cuore  leggero dolore   al margine delle linee   sulla mia mano,  amore ti chiamavo la notte  ed al mattino eri già in strada  a raccogliere i cocci  di quello che credevo fosse il mio sogno.  Velo sugli occhi amore,  io non so più chi sono e chi sei  ma conto i passi che ci separano  ed i minuti che basterebbero a raggiungerti  se fossi possibile da individuare  in mezzo alla folla che non mi commuove. Istantanea   Nessuno me lo ha detto mai  Con quanti nomi chiamai la disperazione  Quando non avevo niente  Ma anche quel niente aveva diritto ad un nome  E a tutta la mia comprensione  Come uno che sa da che parte andare e và tranquillo  In fondo ad un bicchiere  O lungo corridoi d'agonia avanti e indietro  Ah,se solo avessi un euro per tutte le volte  Che mi son sentita sola  Potrei girare il mondo ed essere straniera   Dentro gli occhi di un'altra madre  Disposta a sopportare i miei errori  Portandoli al collo come trofei  Questi pezzi immondi della mia vita  Queste esperienze nuove che mi portano  Ancora in fondo ad un pozzo  A scavare.  Nessuno me lo ha detto mai con quali nomi  Ti chiamai l'ultima notte  Per poi lasciarti andare via senza più lacrime  Con fuoco sacro in fondo agli occhi  E tutte le promesse che ti ho fatto dopo  Quando più nemmeno potevi sorridere  Della mia debolezza. Insieme   Come milioni di granelli di sabbia insieme  Però da soli siamo nulla  E ragioniamo male ed ogni dolore  E multiplo di altra solitudine  Tu sai di me quello che conviene  Al tuo essere maschio in respiro e ancora  Perché non sempre è lieve  Restare in due che fa l'insieme  E vivere nei miei silenzi  Non può essere più duro che vivere nei tuoi  Per questo le mani si incontrano ancora  Ed i corpi si riconoscono al buio  Tra una preghiera e un sogno. Di più…  Vorrei darti di più di tutte le parole  I gesti di questa giornata che poi non è stata così male  Ed un bacio di buongiorno in cambio della tua notte  E poi vorrei darti le mie lacrime su un piatto d'argento  Per non farti sentire sola con tutto quel dolore addosso  Ed il sonno vero che non arriva.    Vorrei darti di più del sangue più di tutti questi chilometri  Come fili attorcigliati intorno al cuore  Vorrei farti del bene senza ballare sul tuo dolore  E cantarti in bocca sussurrandoti il mio nome sulle labbra  Io sono quello che tu vuoi io sia  Non cercarmi dove non c'è poesia  Ma dove ti prendono in giro se guardi le stelle  Ed hai tatuata la mappa della vita tutta sulla pelle. Tenebre  …ma cosa importa parlar di stelle  a chi non conosce nemmeno la propria pelle  a recapitare versi avanti e indietro  un po' come svuotare il mare con un cucchiaio  e credere all'amicizia  perché scambio di parole antiche e nuove  e leggersi come i Tarocchi l'umore  tentando di non mentire  per una luce d'onestà che aiuti a camminare  in questa tenebre. Dietro i tuoi passi  Dietro i tuoi passi  e tra i tuoi versi  a volte a balzi  o trattenendo il fiato  per l'emozione,  tra i tuoi riccioli  in fondo ai tuoi occhi,  preghiera sulle tue labbra,  rosario tra le tue mani.  Dentro i tuoi giorni  che sono già tutti "ieri",  è stato folle sedersi ad aspettare  che fosse miracolo  ancora sentire la tua voce  e non sentirmi così sola  almeno qualche altra ora.  Dietro tutti i tuoi passi  se potessi camminerei,  se non fosse altro dolore  di te io domanderei anche le ultime ore,  per non dimenticare mai la tua Passione  la tua croce,in questa mia vita che corre  ed ancora non saprei dirti dove.    (per Daniela Procida) Il Filo  Segui il mio filo  le tracce di sangue i sospetti  i giorni come interrotti  da un dolore silente.  Segui il profumo delle mie ore migliori  i pensieri le idee  che a volte perdo per sentieri  o vedo rotolare in dirupi profondi  non lontano da me.  Segui le mie parole  una alla volta fino al cuore  poi un salto dentro a frantumare  quello che resta e non so dire.  Segui le linee sulla mia mano  il destino lo sai è adesso, è qui  nel ventre molle e sazio  del tempo che ho. Futuro  Pensieri come scale armoniche  Salgono di tono    Vorrei che tu fossi qui  Luce viva nei miei occhi    Futuro che crede nell'Uomo  E spera. Navigando  Mare sei  Ed io sto navigando  Non vedo terre all'orizzonte  Ed è bello così. Nei tuoi occhi  Fossi un pittore  saprei dare colore ai tuoi occhi,  fossi poeta potrei descriverli  compositore potrei musicarli  così da non averne nostalgia  quando non ci sei.  Fossi bambino  saprei ancora meravigliarmi  e perdermi nei tuoi occhi  cristallina cascata,  nuotatore mi ci tufferei.  Fossi pianta parassita  nei tuoi occhi meschina,  getterei le mie radici  per non lasciarti più  e vivere della tua vita  e guardare il mondo  e vederlo come lo vedi tu. Abito qui  Abito qui  ma vivo altrove,  in campi immensi di girasoli,  gabbiano volo sul mare  e cerco spiaggia dove poter riposare  senza più rabbia e noia  a lambirmi il cuore.    Abito qui  ma vivo altrove,  in silenzi sacri in cui potrei morire,  in certi colori che cambiano  seguendo la luce,  nelle facce stanche di chi ha finito il giorno  senza un rimorso  senza un rimpianto.    Abito qui  ma vivo altrove,  nel segno tracciato dall'aratro  ho seminato il mio talento  e mentre aspetto che cresca,  germoglio poi fiore poi frutto,  respiro. Premier  A prezzi scontati quello che non ha prezzo.  La crisi c'è ma è solo spettacolo  Quello che metti in tavola si vede o non si vede  E poi cosa volete se è così in tutto il mondo  Se il popolo mi ha seguito e creduto  Mi ha fatta santo senza nemmeno avermi bruciato  Qualche merito ci sarà in me  Nascosto da qualche parte o soltanto ai vostri  Occhi pigri toglietevi le bende dagli occhi  Scendete in spiaggia con la bandana  Senza paura poi tutto passa  E che stavolta non abbiamo alleati  Se non altri affamati ai confini  Ma questo non lo dovete nemmeno pensare  Dovete ridere e mostrare bianchi sorrisi  Dovete mandare i figli a scuola  E che le ragazze si facciano notare poco  Che sgambettino solo protette da uno schermo  Non uscite la sera se non in gruppi riconoscibili  Poi se qualcuno vi turba chiamate la Polizia  Che se è la vostra sera fortunata magari l'auto di pattuglia  Ha fatto il pieno e viene in vostro aiuto  Io sono il vostro capo impunito e non punibile  Per questo gioco fate quel che volete  Ma ridete alle mie battute  E fatemi sempre spazio io ho un paese da modernizzare  La crisi se c'è non la dovete vedere  Colui che vede è in malafede uno che mangia bambini  A colazione ed ha donne brutte al suo fianco  E non capisce il bello di avere intorno ballerine  Anche in doppiopetto pronte a soddisfare  Ogni mio desiderio  E fate come me,impiccioni e teste vuote  Che non sapete il bene che vi ho voluto  Fate come me,fatevi i fatti vostri. Amore   Potresti essere zucchero filato  In bocca ad un bambino,  oppure pioggia battente  sulle mie finestre,  ombra che si confonde nella notte  primo raggio di sole,  potresti essere amore  libro appena letto  foglio portato via dal vento,  potresti essere il più fedele  dei miei rimpianti  adesso qui che mi conto  i capelli bianchi e so che ti confondi  e ridi come un fanciullo  ignaro del futuro. Migrazioni  Non immagino voli  ho appena appeso le ali,  angelo così carnale  l'ultimo volo mi è stato fatale  o forse no;  continuo a passo d'uomo  a bere vino  e spezzare il pane,  a cercare il prossimo  da amare,a mostrare i polsi  come altri milioni,  non finiranno mai i chiodi  né il legno per le croci,  non finiranno i migranti  né le migrazioni,  non finiranno i canti  né le maledizioni né le preghiere  avrà sempre terreno fertile  la disperazione. Fuggendo  Occhi negli occhi  E quale verità mi hai nascosto  Intorno a me già moriva la notte    Io avrei voluto che il tempo  Passasse uguale per tutti  Invece io invecchio  Più velocemente  Delle tue fughe    La vita è così  A morsi e baci  Corse e affanni e scuse  Promesse e bugie  Avrei solo voluto essere   Più giusto delle tue fughe  E non voltarmi indietro mai  Mai incontrare gli occhi dell'assassino  Sentirmi tradito dalla tua voce  E mischiare il veleno dei tuoi no  Con il nettare dei miei consensi  E perdere anch'io non solo te  Fuggendo. Signore in giardino tra fiori e tazze di tè  Conoscete voi,  nei vostri giardini tra le rose   ed il glicine e da lontano  l'odore del mare,  il sapore dolce dell'assenzio  quando scende giù in gola  e tutto scompare dalla mente  dopo quell'attimo di bruciore;  scompare l'odio,l'invidia  gli affanni il carico degli anni  che non si può tirare giù  a colpi di bisturi,che non si può  diluire scomponendo le parole,  un sorso lungo in gola  e se c'è peccato  poi si perdona.  Belle signore in giardino  a bere il tè e a mangiare biscotti alle mandorle,  se c'è un dio ancora orgoglioso  della sua creazione ci sta guardando  senza scuotere il capo,  capite bene che è nostro l'errore  e poi hanno scoperto,di recente,  che l'invidia fa male come un dolore. Confessione ai miei tre lettori(Tinti,Massimo e Anileda)  Altro da me mi siedo  Lo specchio non mi sorprende più  Conto i capelli bianchi  E mi addormento  E poi sogno gli anni in cui  Portavo capelli corti per praticità  E mia madre lavorava la lana al telaio  E rideva del mio sonno bambino  E il sabato c'era brodo di carne  E pane di fascine   Le comiche alla televisione  E si giocava per ore  A fare i grandi  Fingendo di guidare auto potenti  Ed io ero sempre il passeggero di qualcuno  Magari è per questo che non ho mai preso la patente.  Altro da me io sono il mio dolore  Condensato in respiro gelato  Quanto tempo e non sembra ancora vero  Quando dissero:la bambina non vede bene  Ha bisogno di occhiali invece era la dislessia  Che non mi faceva leggere le letture del sabato  Né scrivere il mio nome senza errori  E giorni e mesi di umiliazioni  Poi l'aiuto disperato e matto di un' insegnante  Giovane e buona e la disponibilità della mia mamma  A lasciarmi a scuola fuori orario  Perché da questa figli stramba uscisse qualcosa di buono.  Altro da me io scrivo per due tre lettori appassionati  E li porto nel cuore  Sulla mia testa sono corona. L'anno necessario  Ormai lo sai  ogni mia parola è tua,  raccolgo immagini nella memoria  sperando che mai il vento  spazzi via tutto.  Chissà magari avremmo potuto  scrivere insieme un discorso sull'infinito  o semplicemente guardare le bambine  giocare al sole,e forse avremmo riso  io e te del tempo che passa  e fa strage di noi,  dei giorni dei mesi e degli anni  che si portano via lentamente  la vita.  E no,che non c'è stata l'ora, il giorno  l'anno necessario per dirsi tutto  e poi voltarsi indietro cercando di vedere  la strada fatta e presagire,  la strada da fare.  Certi angoli del cuore  Sono lenta a capire  forse è ingenuità  ed alla mia età non è un bene,  come non è bene  questo parlarsi addosso  e benedire,  questo cercare risposte  dove non ci sono,  forse non è bene  giocare con le parole,  inventare caroselli  costruendo sulla sabbia castelli  che mai potrò abitare,  ma ci sono angoli del mio cuore  che ancora devo conquistare.    In ogni cosa  In ogni cosa  Un gesto un respiro  Di qualcuno che non sono io  Vorrei che fossimo come  Le dita della stessa mano  E fisso lo sguardo su quello che sei  Oltre me  E ti conosco  Ti riconosco ogni giorno  In ogni cosa  Mare spiaggia e sasso  Voglio ritornare a sentire il mio corpo  Presente a me stessa  Ed in ogni cosa. Tra cielo e terra  (venite con me)    Tra cielo e terra  Granello di sabbia  Goccia di pioggia  Alito di vento  Foglia già caduta  Ramo proteso al sole  Padre e Madre  In attesa  Uccello senza gabbia  Libero in volo  Specchio rotto senza sfortuna  Passo svelto di un ritorno  Buono nella notte  Ed è paura  Pianto di sgomento  Scala senza gradini  Bibita gassata poi  Vino d'annata  Volterra al tramonto  I versi di Hikmet  Di Pessoa di Neruda  Il dolore di Ungaretti  Poi Lorca  E tutti gli Amici  Se vi portassi con me  Tra cielo e terra  Margherita e petalo  Pesce rosso sono  In anfora di vetro anch'io  E libri su altri libri  E quaderni bianchi  Figli recalcitranti  Amante svuotato  Venite via con me  Tra cielo e mare  Lingue di fuoco  Ancora per poco   Stringo la mano al nemico  E Voi venite via con me. L'orizzonte  Nessuno squarcio all'orizzonte  Eppure ti vedo come sei  Come sei stata  Rivedo gli occhi tuoi  Alla fine  Profondi pozzi di dolore  Dove si specchiava la mia   Impotenza  E quella donna figlia  Che ero stata insieme ai miei fratelli  A prenderti la vita a brandelli  Perché i figli fanno così  Senza vera cattiveria  Ti rubano le ore dei giorni  Anche quando le offri a piene mani.  Il mio orizzonte è la vita che mi resta  Un giorno ancora e poi un altro  In una solitudine che non fa paura  Se ripenso agli occhi tuoi  Mai rassegnati nemmeno quando  Non ti ha presa la morte   Ma sei stata tu a lasciarti andare.    (alla mia mamma,donna forte  Che riusciva almeno per me  Ad essere poesia) Se il dolore…  Se il dolore è catarsi  Allora siamo tutti puri    Il bambino appena nato  Il vecchio ormai sdentato    Il ragazzo che si è guardato dentro  E non ha capito  La bella donna che si guarda indietro  Senza rimorsi  Siamo tutti puri  Se il dolore è catarsi    L'uomo che è uscito al mattino  Carico della notte e nato al giorno  Non è rientrato cannibalizzato dal lavoro  Che per un po'l'ha nutrito    Lo stupido ventenne che uccide e si uccide  Ebbro di vita e birra  Forse 60 anni fa sarebbe morto in guerra  Il dolore l'ha purificato    Attraversare il dolore  È l'unica purificazione. Carnevale  Metti ordine nei miei pensieri  Prenditi tutto il tempo che vuoi  Quello che puoi spendere per me  Che ti regalo silenzi in onde medie  E parole come coriandoli  Per questo eterno Carnevale  Ridere e godere un giorno su mille  Tanto poi si può ricominciare  Sempre e ancora  Fino a quando poi la Morte  Ci ruberà gli occhi  Ci fermerà le mani   Ci chiuderà la bocca e sarà tempo  Di zittire il dolore  E sarà luce nell'ombra  E orma del tuo corpo ancora sul mio letto. Le rose di Cristina  Semino e raccolgo   Tolgo la gramigna   Annaffio l'orto  Ed i ricordi sono siepi  Sono le rose di Cristina  Che ridono in faccia  All'inverno  Perché niente è come sembra  E vista da lontano  Sono anch'io  Una bella persona  Posso dire cose intelligenti  Volendo e crescere  Figli sperando che poi  Non vadano in giro a far danni  Semino e raccolgo  Quello che sono ogni giorno  E spesso le erbacce  Hanno la meglio.    (ascoltando le cattive notizie  del tg,non so come mi è venuta   in mente l'immagine della rosa  di Cristina ,postata sul suo blog  bella e fiera ,rigogliosa in pieno  Inverno,sembrava ergersi contro   tutto e tutti.) Quanto tempo  Quanto durerà  Quanto mi resta  Se poi non mi basta  Un giorno in più  Oppure è un giorno in meno  Eppure consumo così poco  Occupo un minimo spazio  Se mi concentro magari sparisco  Quanto tempo ho   E che qualità di tempo  Mi tocca se rinuncio a bere e fumare  Se faccio ginnastica o l'amore più spesso  Se mi apro alla gente o rimango la stronza di sempre  Quanto tempo ho ancora da sperperare  Da buttare lungo i marciapiedi  Per dare consigli ai figli  Quanto tempo mi resta per mettere in fila i passi  I rimpianti i rimorsi  Quanto tempo di notte ancora con gli occhi al soffitto  Chissà se ho nascosto bene il mio delitto  Quanto durerà chissà se questo ticchettio che sento  È il battito del cuore o il passare del tempo. Poi…  E poi  si resta come sospesi  tra il dire e il fare,  si trattiene e il respiro  per poi riprendere a respirare,  è passato come un vento leggero  tra le foglie di un qualunque Aprile,  è scappato sulle scale  come un bambino atteso  per un nuovo gioco giù in cortile;  sorriso in un pensiero,  vena che pulsa  lungo la gola protesa,  il dolore. Ancora voli  Di certi voli a mezz'aria racconto  Angelo caduto da tempo  Mi guardo le ali spiumate  E cerco vita nella vita  E parole in scatole cinesi  Per non essere ombra  Tra i corpi che pure mi sfiorano  Quando cammino vuoto a rendere  Incanto dell'antico pudore di dirsi  Quello che brilla nel cuore  Oro su oro qualche scintilla  Nel rosso bagliore di un tramonto  Di periferia dove la gente si attarda  A rientrare per non finire il giorno  Nello stupore di esserci ancora. 700 Giorni  A volte conto i passi dentro casa  quando sono sola e non   parlo da ore,  altre volte lacrime improvvise  accendono il dolore  che si   ripete in altra morte  mai mitigato da vita nuova che palpita  e cresce   ancora.  Le campane,le strade  gli occhi le mani le piante  e gli alberi,   tutto si muove intorno  ancora ancora ancora  ma sono già 700 giorni   senza te  e per me è come se  si fosse posato un velo su ogni cosa  e non   è velo da sposa. A sua immagine  Per tutto l'amore  reso possibile  dall'amore che è stato  l'uomo si è fatto uomo  nel bene e  nel male  scegliendo poi  affascinato dal male,  sfiancato dalla corsa  per la vita.  La memoria è labile  come a volte sentiamo   sull'anima   l'impronta di Dio  e se gli occhi vedono ancora  è perchè hanno visto  e  se i cannoni sparano ancora  è perchè i cuori non hanno capito.  Ieri   A.    Siamo qui  di passaggio  non vivi abbastanza  per sopprimerci  non morti abbastanza  per non sentire  sofferenza al risveglio  ed illusione di  camminare ancora diritti.      Oggi  A.    6milioni   di chiodi piantati  nel cuore  di un’umanità  condannata  a sopravvivere  al male assoluto.    Tinti Baldini e Maria Attanasio     Nel giorno della memoria (27 Gennaio 2009)e per tutti i giorni a venire  Rivisitazione condivisa di alcuni versi già inviati da Maria. Per Eluana  Dormi il tuo sonno senza sogni atroce,  crocifissa senza croce  a giorni e notti  che non sono vita,  all'ergastolo condannata  da qualche politico   convinto di poter scegliere  tra il bene ed il male.  Tira le sue carte da gioco  sulle tue gambe che non camminano  sulle tue braccia inerti  e nulla stringi tra le mani.  La suorina di turno,  ti lava e ti rigira  chissà se la tua galera  vale il suo paradiso  ha gli occhi grandi  e grande il sorriso,  retta dalla fede incrollabile  di chi davvero crede  che la vita sia un dono  e se ne compiace.  E questo stesso dono  ti è stato dato e tolto  forse per lo stesso motivo  che ancora ignoriamo  ma tu se puoi perdona lo spavaldo,  il guerriero indomito  con la sua bottiglia d'acqua senza senno,  il politico buffone,  l'inclemenza di ogni Corte.  E di noi che stiamo a guardare,  la sorte.    (un pensiero al Signor Englaro  Che vede sua figlia morire ogni giorno) Per quello che non si vede  Per quello che resta tra le mani  addosso nel cuore e per quello   che nemmeno c'è oppure  al momento non si vede  e si fa immortale  come il cambio di stagioni  come l'amore per i figli  come la speranza  come la preghiera.  Per quello che non si vede  e fa male ,ferita perenne che spurga  nel cuore millantate passioni,  e ci fa giovani e vecchi  amanti e infedeli  e ci fa ridere e gridare  e piangere e mettere in giro  parole di fuoco di pietra  piume e cristalli ,  forse per questo e tant'altro  si scrive. Ancora pioggia  Ancora pioggia a bagnare i balconi  le strade si inondano, da qualche parte  diventa fiume,travolge alberi  auto uomini e cose,  inonda i campi la pioggia  devastando i raccolti  come se venissero fuori i morti  la terra rivela radici di quelli  che erano alberi ,e sembrano  animali ammazzati per niente. Ama ancora  Ama ancora e si fa notte e nella penombra  c'è già il buio del cuore quello che non comprendi  è che sei sola e non hai gambe  e non hai braccia possibili a trattenere il vento;  abbracciami più forte io non ho che la notte  ed anche tu che mi somigli così tanto  mi hai buttato negli occhi virtù  che non mi appartengono,non c'è futuro  non c'è passato io sono quello che pure sono stato  e tu chissà dov'eri,  Ama ancora in fondo è solo vento  passerai prima o poi ed il futuro  avrà un colore solo ed io lo riconoscerò nei tuoi occhi  e mi vorrai come ti vorrò  senza paura. Male comune  Sono così  E tu forse mi vedi  Raccogli pezzi dei tuoi pensieri  E me li offri  Calendario dei giorni che verranno  Questo anno di buoni propositi  Che non manterremo  Perché siamo così  Indolenti e fragili  Entrambi legati a quel poco o tanto  Che abbiamo  Consumati dall'ansia  Dal peso del vivere ogni giorno  E sapere che è un male comune  Non ci consola. Dipendenza  Potere immenso hai  ma non concedi niente,  sei nei giorni e   nelle notti  peccato ostinato  pentimento non goduto.  Io dipendo da te  che sei il mio male  e tu giochi e rigiochi  con la mia vita,  tiri la   palla del mio essere  contro il muro del tuo potere.  Potenza sei di   dipendenza  vizio crudele,  male celato agli occhi dei pigri  e poveri di   spirito  che pure mi vengono incontro  con un sorriso.  Sei amore ed odio   per la mia immagine  che non riconosco e non perdono.  Sei assenza di   ogni speranza  eppure con te devo convivere  e farmi forte della tua   forza  se almeno voglio provare a vincerti. Avanspettacolo  Ridete ancora buffoni  tronfi e sicuri delle vostre   azioni,  ci invitate ancora a consumare  per mettere in moto il paese  avete bisogno della nostra fame,  fame di avere anche quello  che non   riusciamo più a desiderare.  Ci avete prosciugato l'anima  adesso non   sappiamo più sognare,  ridete ancora buffoni  intenti a scambiarvi   insulti  invece che opinioni,  ballate sul futuro dei nostri figli  al   ritmo della marcia funebre  dei vostri miti consigli,  adesso che non ci   son più ossa  da spolpare,cavateci il sangue  per venderlo al miglior   offerente  tanto noi siamo il popolo,siamo la gente.  Quando vi garba   siamo cattolici ebrei musulmani  siamo il popolo della Striscia  siamo la   vostra coscienza senza macchia,  quando vi garba siamo ricchi poi   poveri,  abbiamo risorse illimitate  siamo figli di dio dei fiori   o   semplicemente figli di...  siamo alla frutta ma non sia quella esotica  siamo fatti e sfatti dalla vostra retorica.  Ridete pure,ridete fino a   scoppiare  danzeremo sulle nostre stesse bare  quando non ci sarà più   nulla da dividere e moltiplicare  saremo noi a ridere. Ho fatto la mia scelta  Continuerò a coltivare parole  a nutrirmi dei   versi degli altri,  questi amici lontani  chiodi di garofano nel cuore  mi   profumano l'anima;  cullerò in me la memoria  di chi mi mancherà per   sempre  ma non mi abbandona. 8/12/08  Seduta su uno scoglio guardo il mare  ho di fronte il Vesuvio  e mi accarezza il sole con il suo tepore  poi un vento gelido increspa il mare,  mi arriva alle spalle   vigliacco come ogni dolore;  sai penso spesso che le nostre malinconie  insieme,quasi facevano un'allegria leggera  in corsa nell'aria,portata da fili invisibili  da un punto all'altro delle nostre distanze. A piccole spinte il cuore come può  fa il suo lavoro,  il sangue continua il suo viaggio  nutrendo il corpo di vita,  ma l'anima tace  costeggia i muri della coscienza   cerca la fede,  ma quante morti  e così poche resurrezioni. Un dolore piccolo  Quante lapidi sul ciglio delle strade  come croci piantate sulla riva di un fiume,  e quel fiume è anche il mio sangue  e la riva il mio corpo disteso  proteso indifeso e tenace  a cercare riposo anche dove non c'è pace.  Vanno i giorni ad uno ad uno  strappati tutti dallo stesso calendario  che è il destino di ogni uomo  sabato domenica lunedì  poi qualcuno cercherà un dolore piccolo  per nascondere un dolore più grande.    La preghiera  E’ nel lavoro di ogni giorno la preghiera,  nel mettersi in fila in attesa  della vittoria o della resa,  è nelle mani di calce  nel sapore del pane,  nelle vite spezzate  per uno stipendio da fame.  E’negli occhi di chi rimasto solo  chiede giustizia  e va avanti facendosi scudo  della propria tristezza.  Maria Attanasio    E’ su quelle facce gonfie  dal peso e dalla paura  che aspettano la domenica  senza contare minuti e suoni  chè il lavoro è compagno  e nemico, grido e dolore.  E’ nel motorino lasciato  come sasso sull’asfalto  orma di vita attesa  che ci parla di voi   e dei vostri figli  frutti appesi ancora  ad alberi spogli.  Tinti Baldini Appassionata  D'estate fuori al balcone  seduta ai piedi di mia madre  un caldo oleoso mi attraversava  come il rumore delle Vespe giù in strada  e la televisione invadente dei vicini,  il sonno arrivava piano piano  insinuandosi tra le pieghe della giornata  ma io non cedevo,non potevo perdere  nemmeno un istante  di quel giorno che era stato mio,  del lento parlare di mia madre,  nemmeno il silenzio che allora non sapevo pesante  delle cose non dette,volevo perdere.  Allora non lo sapevo  che il tempo scorre lento solo a giorni  che sono veloci gli anni  soprattutto quelli che non ti senti addosso  o fingi di aver smesso  come vestiti ormai vecchi.  Io pensavo alla mia vita  come un cerchio già chiuso  con me seduta ai piedi di mia madre  in quell'istante che era il mio "sempre"  tutta la mia gioia tutto il mio dolore  di un futuro che non sapevo immaginare  appassionata com'ero delle parole  che mi crescevano dentro ma poi non sapevo dire. Tre croci  Tre croci  tre mesi impalati  all'incrocio del cuore con l'anima,  tacciono tutte le voci  e si fa mistura di sale  la pioggia sul viso cambiato,  solcato da una ruga nuova.  Tre mesi di spine  sulle mie rose fuori stagione,  nel pianto che sale  nel corpo che si fa scudo  e non tollera più nessuno.  Tre croci  ma sono mille i passi leggeri  che mi fanno compagnia nella notte,  sono i miei pensieri che raccattano i tuoi  tra le parole dette e quelle rimaste sospese,  recise dal tempo tuo breve  tra la gioia e il dolore del vivere.  Tre croci da portare in giro  tra la folla e il mistero che tutti seduce  e sperare che alla fine ci sia Luce.  x Daniela Adesso  Adesso   nella luce cammini  offri perdono  a piene mani  e sai  perché nessun mistero  ignori.  Tutto sei  perché possiedi  corpi non tuoi  e pensieri di cielo  pensieri di mare  un tempo su fogli  come barche a navigare  lasciavi andare.  Adesso  sei nella pace  nessuno ti conquista  nessuno da conquistare  e voli ed echi di risate  ti arriva ,lo so  il sudore di giochi  da bambini,  e sassolini nelle scarpe  e lanci di aquiloni  simili a comete. Prima dell'amore  Non ricordo  all'improvviso  non ricordo  non parlo  il dolore è schianto  che produce rumore  ed immagine  di me stessa  ricurva arco di me  che anela  all'intorpidimento .  Stanotte dormirò  dimentica di me  il sonno del giusto  nessun peccato  a fare da richiamo  lamento nel buio  di tutto ciò che ero  prima dell'amore.    (ispirata ad un pensiero di  Mimma Luise) Rose Rosso Sangue  Con pochi euro puoi vaccinare un bambino  che in un mondo così strano  può ancora morire di morbillo  perché nato sotto un cielo sbagliato,  quasi sette milioni di italiani  a rischio povertà  intanto cattivi ladroni e ricchi signori  governano il pianeta  e non c'è verso di far cambiare giro alla fortuna  secoli interi di peste dal nome diverso  e ragazzi scheletrici agli angoli di qualche via  nelle vene veleno a buon mercato  ballato fumato schiantato  in corsa nella vita contro la notte,  deve pur esserci una spiegazione  a tutto questo mettere croci lungo le strade  e mai nessun colpevole che mostri il segno dei chiodi.  Nessun pianto sacro o antico nessuno spago  così potente da tenere insieme il mondo  armato e moderno tanto che puoi saltare in aria all'osteria  perché ti tocca di essere nel posto sbagliato  nel momento meno opportuno per essere umano,  oppure stai facendo solo il tuo dovere   ma questo non ti può salvare.  E poi nella notte qualcuno nasce gridando il suo stupore  qualcun altro muore negli occhi ha la sorpresa  il dubbio l'angoscia la resa,  e non sa ancora l'origine del male  magari sa soltanto che c'è una luce da attraversare;  ma perché qualcuno dall'alto del suo potere  che sia temporale o spirituale  logorante o provvisorio che sia uomo o semplice animale  con scintillante sorriso in abito elegante  ci offre rose rosso sangue? Di sperare  Ci sono dolori che sali e scendi come scale   e giorni che sembrano non passare mai,  le serate si allungano nelle nottate  passate a girare gli occhi su più canali  con immagini di vita così strane  tra il vero e il falso  quello che puoi toccare ed il virtuale  come questo mandare parole  come fossero messaggi imbottigliati  affidati al mare ma che restano ancorati   nei pensieri perché di sperare  non si smette mai. Stelle  Stelle cadenti in cielo o gigli nei campi  api ronzanti aerei o missili  o solo uccelli a svernare il dolore   da qualche parte  in voli migratori verso il calore;  ho questo freddo addosso che va e viene  l'Autunno che prepara l'Inverno,  la pioggia che anticipa la neve.  Stelle ,stelle quante ne vorrei  negli occhi e tra le mani  vorrei che fossero parole  segni permanenti sui fogli,  a volte vorrei essere  un neo o una cicatrice,  sul corpo e non sul cuore,  di chi ho amato a perenne ricordo  che nulla è perso  di quel che ho donato. E intanto scrivo  E' più freddo stanotte  la brina sull'erba domattina  calpesterò coi passi svelti  di chi non sa dove andare  eppure va,  va a chiudere i conti col passato  per vivere il presente  proprio ora che ogni ricordo  è un brivido lungo la schiena.  Quello che è stato sono io  coi pugni chiusi come un feto  galleggio in ciò che sono  e aspetto che mi partorisca un altro sogno  e intanto scrivo… Mia madre a trent'anni  Guardo una foto di mia madre a trent'anni  è uguale a come sono stata anch'io:  ridente con lo sguardo lontano come perso  dentro un futuro che non è mai  come speri e quello che poi hai  e sempre meglio di niente.  Siamo state sempre così accomodanti  coi guai e le pedate,la tosse  le malattie esantematiche  ed i figli da crescere che poi davvero  non crescono mai e poi ritrovi nei loro anni  tutti i tuoi giorni ,e così ti illudi e speri  di non morire mai. A Cristina e a Tinti  Il glicine e le rose  parole come perle  una solitudine che arriva da lontano  quando gli uomini sono già andati via  e le storie che si ripetono  nell'odore del caffè  sento perfino l'odore del tabacco  e disegno nell'aria i vostri volti  miracolo della mia speranza.  Gli addii e le assenze  la pioggia che batte sui vetri delle finestre  e poi il profumo di terra buona,  il volto un po' scavato dalla fatica dei giorni  il corpo svelto di chi non conosce noia,  alba e tramonto nel petto a far da coro  ad una vita che vi sorprende ancora.  Voci amiche sul filo del telefono  lo so che le strade sono spesso in salita  e questa fitta al petto  la sentiamo tutte almeno una volta al giorno  per le cose non dette  e quelle già viste,grazie a voi  ora so che anche nel dolore  può esserci vita.    (eventuali riferimenti ai versi di  Cristina o Tinti sono voluti e  per questo mi scuso) Perdendo tempo  Mosso da nuova vita mi sento impetuoso come il mare  oggi è un nuovo giorno da consumare  e traccio poi un segno sul mio immaginario  calendario,tante belle parole ma nessuno mi toglie dalla mente  che sto perdendo tempo.  Mezz'ora per comprare due chili di mele e un'insalata  è scaduta un'altra rata di non so cosa,  l'insegnante di religione mi vuole parlare  corro scuola-signora sua figlia non sa pregare-  -lo credo bene,rispondo,non ha ancora nulla da desiderare  e quella riprende a salmodiare-non come ai nostri tempo,dice,  che non avevamo quasi da mangiare-  ed io penso che lei potrebbe essere mia madre,  ed io sto perdendo tempo dentro un lavoro  che non mi vogliono pagare  per quello che vale cioè il mio sangue  che continua il suo giro discreto  permettendo al cuore di continuare a fare da motore,  ed intanto perdo tempo salendo e scendendo scale  sorridendo come si conviene a chi incontro per strada  facce che mi dimenticano e dimentico,  ed intanto sto perdendo tempo  mentre mi costringo a leggere teorie strane  di un teologo tedesco che ha fatto carriera  ed ora vive in modo principesco parlando del bene e del male  della fame nel mondo e di come e quando dobbiamo copulare.  Intanto fuori piove è quasi ora di cenare  niente di nuovo al telegiornale  sembrano le notizie di ieri  nel mondo ci si continua a scannare.  Eppure noi due dovremmo parlare  di questa crisi latente di come non si tradisce il compagno  ma il progetto comune di una famiglia insieme  poi da soli si continua a frenare.  Sto perdendo tempo  la fedeltà è pigrizia, mancanza di occasioni  come se fosse facile distinguere tra sesso e amore  senza peccato perché darsi assoluzioni.  E sto perdendo tempo  se mi vedi in azione non sono quel che sembro  o quello che vorresti io fossi nei tuoi sogni  o nei tuoi peggiori incubi,  sto perdendo tempo il guaio è che me ne rendo conto  e pago tutto ogni sbaglio ogni rimpianto  ogni rimorso,pago tutto ma chiedo il resto. Essere e non essere  I luoghi magici da cartolina  quelle palle che a girarle viene giù la neve  la polvere che danza nel filo di luce  che penetra la tenda bianca della tua finestra,  le mani giunte in pace per l'amore di tutti  che non ti piace perché hai sempre voluto  scegliere chi amare e in quali acque bagnarti  mai due vote nella stessa memoria,  nei ricordi il corpo non è più materia  ed ogni cellula si rigenera in quello che sono  adesso in questo momento  che la piena coscienza di me mi fa pensare  che tra essere e non essere  probabilmente è proprio qui che devo stare,  con la tua cartolina da Parigi  ed il mio uomo accanto che non riesco  a tenere il conto dei suoi sbadigli  né delle cicche delle mie sigarette immaginarie  almeno non avessi rinunciato al fumo  per paura del cancro,che poi magari mentre sto scrivendo  qualcosa nel mio corpo mi si rivolta contro  ed io non so da quale porta  del cielo o del mare uscirà  l'angelo della morte per dirmi che è tempo di andare. Quello che manca  Quello che manca adesso è un letto caldo d'amore  tempestoso come il mare, infinito di cielo  da guardare in due continuando a sperare,  quello che manca è un lento ammirarsi  e scoprire nel silenzio dell'altro uguali parole  e confrontarsi le linee delle mani   e pensare :che bello finiremo insieme.  Quello che manca adesso è la paura di tradirsi:  è così semplice in fondo buttarsi in altri occhi  e soffocare il rimorso dentro risate smorzate  perché nessuno deve sapere   che noi vogliamo innamorarci ancora. Traslocando  io ti guardo negli occhi  e come rompendo uno specchio  mi aspetto anni di guai  non bastano le parole  troppi anni di scatole  portate da una casa all'altra  adesso che i nostri figli  ci leggono la noia negli sguardi  prova a spolverarli tu  tutti quei libri che pure abbiamo  comprato insieme io mi libero  come farfalla lascio la crisalide  trasloco in altri occhi  ed immagino il velluto di mani  sconosciute.  io non ascolto più quello che dici  né voglio interpretare i tuoi silenzi  ti ho consolato quando era mio il dolore  troppo grande perché tu potessi accudirlo  come un bambino svezzarlo al mio nuovo calore per te  ora apro porte e finestre e la farfalla va  a procurare qualche fine del mondo  o un inizio,spiegalo tu a tua madre  dosa le parole tieni conto dell'età,  i figli mi hanno già vista andare  persa dentro troppe malinconia  per non sapere che l'amore non è finito  sta soltanto traslocando con me. Voglia di vivere  Da qualche parte nel cuore  zampilla il senso di quello   che doveva essere e non è stato  mi ritrovo ingabbiato in un giorno  che non ho capito e grido  ma nessuno mi sente.  C'è il dolore costante il cercare miele  in parole che lasciano di sale,  il mettere le labbra su ogni ferita,  c'è la vita che imbriglia  come un bambino pretende  tutto quello di cui ha voglia.  Da qualche parte nel cuore  come un coro di alpini  come un vento gelato  che ti arriva da dietro,  come il lento sospiro dell'amante saziato  del fanciullo innamorato c'è la voglia di vivere. Ricordi  C'era una luce diversa e vento   e rumore di auto che passavano veloci  per strada i bambini giocavano a pallone  sfruttando quel poco spazio sul marciapiede  tra la gente che passava.  Noi giocavamo in strada a nascondino  tra le auto parcheggiate,con altri bambini  ogni tanto una madre chiamava  e fermava il gioco non volendo.  Facevamo soldi finti con giornali vecchi  vestivamo le bambole con quello che restava  dei nostri vestiti dopo che ce li eravamo passati  inseguendoci negli anni.  Qualcuno catturava lucertole  ma non era del quartiere noi siamo cresciuti  con pochi fili d'erba e gas industriali  tra l'Italsider ed il mare  e spiagge contaminate dove era vietato  stendersi al sole però chi poteva andava comunque  a farsi i suoi giorni di ferie tra il traffico  ed il fumo lento delle ciminiere  e gli scogli che sembravano carbone,  sicuro che nessuno avrebbe rilevato l'infrazione  tanto chi controlla il controllore?  Noi si viveva con poco bastava quello che c'era  inesistente tutto quello che non si vedeva  ci si scambiavano i libri come i vestiti  perché la cultura non pesasse sul bilancio familiare  si parlava poco o niente a cena  era l'ora del telegiornale.  Ricordo che ridevamo di niente  stesi sul letto vicino al balcone a prendere il sole d'inverno  dalla cucina la voce di mia madre  ci cullava o ci faceva tremare,  a volte raccontava storie strane del suo paese  dei parenti lontani,di come fratelli  e sorelle si fossero perduti ognuno a rincorrere  la propria sorte,rincontrandosi solo per matrimoni  o morte.  Siamo cresciuti petali di un unico fiore madre  ognuno col proprio dolore tra lacrime e risate  tra la vita reale ed il sogno di sempre  di essere unico corpo unico sangue.  (a mio fratello e alle mie  sorelle) Stellina  Stellina   un'altra notte si avvicina  e tu che fai   metti a letto la bambina  anche da dove sei,  le calmi il cuore in tempesta  come puoi.  Stellina  come non capire  chi ti ha amato  anche per quello che sapevi dire,  ma non il destino  che come un qualunque servo  ti ha tradito.  Stellina  questa notte s avvicina  qualcuno,anche da lontano,  mi tiene la mano  e come può mi consola,  noi siamo così vicine  mettendo in riga pensieri e parole  e per un po' siamo state meno sole.    (x D.) Alla Morte  Hai stappato chi amavo dalla mia vita  sento odore di sangue anche sulle mie dita  perché nulla ho potuto fare  se non maledire e poi perdonare.  Ora che mi guardo addosso gli anni  ricapitolo i rimpianti i rimorsi gli affanni,  gli occhi dei figli,il respiro degli amanti  le amicizie foglie al vento come per tanti,  ora non ho nulla da fare  nessun sortilegio per rimediare,  quello che ho dato è tutto ciò che mi resta  quando verrai fa che io sia pronta.  Fa che sia pronta e non disperata  che sia delizia o croce  nuova nascita o ineluttabile fine,  fa che sia poco lo stupore,  che non mi tremi troppo il cuore  nel disinganno.  Fa che sia come per tutti  con dolore o nostalgia,  come cadere addormentata  o dopo una lunga corsa affannata,  ma fa che io sia pronta. Cuori migranti  Io non ti chiederò  chi è stato il primo  a metterti con le spalle al muro  dicendoti "ti amo"  ma ti porterò in giro  come un cappotto nuovo   sempre addosso   contro il vento ed il freddo  estate e inverno come un matto.  Forse è amore  anche lasciarsi liberi  e guardare toccare annusare  quello che la vita può dare,  forse è amore  questo cercarti e non sapere come  fino a che punto basterà trovarsi  fra tanti cuori migranti. Eternità  In questo istante  che io sono qui e ti penso  e tu mi manchi  eppure sento una vena  pulsarmi in gola  forse è racchiusa l'eternità- Curriculum vitae  Ho piccoli cassetti per grandi sogni  e un'anima in divenire  gli occhi di mia madre  le mani pigre  metto parole in croce  ho il vizio stupido di non mentire  da un po' di tempo lacrime facili  bagnano i miei fogli bianchi  un cuore ballerino  e figlie adolescenti delizia e croce  in certi momenti,  e non ho fatto niente fino ad ora  che valga la pena di finire  in un curriculum vitae ,  forse imparare ad amare  e l'umorismo un po' cinico  di chi sa che va a finire  sempre allo stesso modo. Lettera selvaggia  Lo sai che il tempo cambia all'improvviso  dicono sia il caldo tropicale  è cambiato il clima è cambiato l'uomo  come essere cosciente la sua capacità di sentire  si è dissolta nell'incapacità assoluta di ascoltare  perché troppo distratto da onde anomale  da scarti di ragione da vuoti di memoria collettiva.  Lo sai che dio chiede ogni giorno un tributo di sangue  meglio se innocente  solo che è religione pigra e insolente  nessun dio può chiedere questa gabella  di sangue di gruppi diversi razze diverse  eppure sono mani uguali a giungersi e pregare  a smuovere la terra e operare  e se capita si muore di lavoro o vive come viene,  conserva le apparenze lo stesso uomo  con le stesse colpe e uguali pentimenti  la stessa guerra per patrie diverse  gli stessi capi e padroni  che mentono sapendo di mentire  nutrono ambizioni da grandi condottieri  si fanno di sole si nutrono d'odio lo sai  che armano battaglie dove non saranno mai in prima linea.  Lo sai che questi uomini in fondo sono vivi  magari credono in qualcosa ed a volte alzano gli occhi  verso l'immensità del cielo e restano senza fiato  anche loro ma per troppo poco tempo   perché si possa perdonare loro di essere spietati  col sorriso sulle labbra e un discorso senza fine  da fare a reti unite alla Nazione.  Lo sai da te che sei lontano dagli occhi  ma segui il ritmo del mio cuore  rimetti in moto la ragione  e come me hai un nodo in gola  che è un male senza nome. Amarsi  Sono dentro i respiri tuoi  le mani si cercano poi  e gli anni cadono come vestiti  il corpo cede il peso dei giorni  a questo tranquillo amarsi.    (per il mio tranquillo  sposo) Figlio                                                                    Figlia  Pensa come cambia la vita                                    Tu che prima non c’eri se non in mente  ora sei questo pianto nuovo                                   lo sai già come  tutto muta  questo respiro leggero                                            mentre mi sbuffi piano sulle gote?  nella mia notte un soffio.                                       L’avevo predetto tastandomi il ventre  Pensa a quanto era  poco                                        l’avevo sentito puntare dolcemente  il tuo tempo che ancora contavo                            quel piede piccolo a pagnotta  in giorni il suo passare,                                          appena sfornata e delicata  poi tenere le dita delle mani                                  e quei capelli neri come pece  tenera la cartilagine                                               diritti e liberi d’andare                                             delle minuscole orecchie.                                      quelli che mi graffiavano   Pensa provo ad indovinare                                    il seno mentre succhiavi:  quello che sarai dai tuoi lineamenti                        già da allora assorbivi prepotente  essere amato misurato a peso d’amore                  amore amore senza posa e pause  e già vali oro.                                                        come fai ora con la tua vita  Pensa figlio che dal tuo nome                                e io in te mi riinvento e rinasco ancora.  hanno già estratto un numero                                Tutto vedo scritto sul tuo volto  e quel numero comprende i tuoi doveri                 chi sei e vorrai essere  e diritti di uomo nel mondo                                   donna che entra con   ultimo arrivato per il momento.                             abito nuovo di lanolina e  Maria Attanasio                                                   panno ben caldo                                                                             a braccia aperte al mondo                                                                                per medicarlo con                                                                                 tocchi di buono.                                                                                                                                                       Tinti Baldini Madre   Negli occhi lo stupore  Quello che vedi tu io non lo posso vedere  Toccare annusare come un cane magari  Seguire le tue tracce per arrivare a dare un senso  Anche alla tua morte.  Su quali strade lungo quali rive  Dentro quali bocche in fondo agli occhi di chi  parli di noi con il cuore in mano  girando intorno all'amore tuo che è stato  tutto quello che abbiamo avuto.  In quale antro dentro quale roccia  Nascosta da quante braccia  Sincera in quale sorriso  Racconti della nostra vita  Ogni risata ogni ferita  Ogni vittoria ogni caduta.  Le lacrime di chi asciughi quali figli culli  Adesso persa in quale viaggio senza ritorno  Madre,per quale imbroglio  Io ti ho perduta e ti perdo ogni giorno. Vita  Ho una pausa di voli  nei pensieri,  le mani un po' si stancano  nella fatica quotidiana,  ripenso a me bambina  e non ricordo più quel che volevo,  spero tanto che fosse la Vita  perché ancora oggi  è tutto ciò che ho. Il sole dopo la pioggia  Vieni adesso  siediti al mio fianco  sai il tuo nome  è il mio mantra segreto  ognuno si innamora quando può  di chi vuole  io ti perdonerò  come tutte le alte volte.  Tu vieni a me sincero ed io ti accoglierò  come il sole dopo la pioggia  come pace dopo tutta questa guerra  come candida neve dell'Inverno  come luce dopo questa penombra  come pane per ogni fame  io ti accoglierò. 8 ottobre 2008  Non basterebbe il mare tutto nei miei occhi  a far le lacrime necessarie per piangerti  dolce così moderna e antica  nell'essere fedele amica.    Ora nei sogni sei messaggera di quiete  mi dici-non affaticare il cuore  vivi il tempo che c'è da vivere  conquista tutte le tue mète-    (per D.)  ----------------- Riposati   Prendi fiato da me  Riposati   Il giorno poi avrà  I suoi lamenti e sospiri   Forse miei a farti da coro  Quando intorno tutto  Sembrerà girare  Un altro giorno di lavoro  Un giorno in più  Un giorno in meno  Prendi fiato da me  Riposati . Perdo   Perdo in giro pezzi di me  Pezzi di sonno  Pezzi di memoria  Quel poco di diplomazia che ho  Nel vivere comune  Perdo capelli mi dicono che è l'Autunno  Perdo gli amici  Mi dicono che ho un brutto carattere  Perdo la pazienza l'età fertile  Perdo parole che rotolano veloci  Come biglie sulle scale  Perdo secondi nei minuti  E poi ore nei giorni  È una vita che perdo tempo  Suppongo! Giochi in specchi d'acqua  Uscire da me mettermi a cantare  Danzare su pezzi di cuore infranti  Come pezzi di specchio caduti con milioni  Di immagini di cielo riflesse  Milioni di occhi che mi guardano  E devo fingere bene dare un'altra occasione  A chi mi ha dato fiducia ed un gesto d'amore  Anch'esso riflesso in quello che ora sono con quest'altra occasione  Di ricominciare con l'amore e la fede  Volare basso ma comunque volare  Affrontare il mare barca di me stessa polena a nuova immagine di me  Che non posso non vedere nelle parole  Messe una dietro l'altra nere sul bianco bello delle pagina  Soffiate via come cenere dalle mani  Quello che resta delle mie ambizioni  È ridere ancora con bocca fresca e nuova  Di questa vita che è la mia vita  Ché ho giocato sempre facendomi promesse  Che sapevo di non poter mantenere  Uscire da me mettermi a danzare  Parole come giochi in specchi d'acqua  Che posso immaginare  Inventarmi storie e amori dal niente  E pagare se c'è da pagare. Da quando non ci sei…  Adesso voglio conoscere capire interpretare  cosa può essere davvero quella linea incolore  che segna l'orizzonte e affascina  anche le ombre che nella sera si allungano,  e le piccole onde che increspano il mare  quando c'è poco vento dove vanno a finire,  che voglia di lasciare la riva e andare  per poi nuovi mondi attraversare  cercare le parole in altre lingue  per poter dire quanto manchi al mio sangue,  che sembra girare all'incontrario  senza forza e senza orgoglio  da quando non ci sei.  Adesso voglio sapere cosa sognano i bambini piccoli  che nel sonno sorridono se è vero che parlano con gli angeli,  perché i vecchi hanno quella malinconia negli occhi,  perché la Luna vista da lontano sembra davvero nostra  se è vera questa sensazione di poterla stringere tra le braccia,  voglio sapere perché continuano a cambiare le stagioni ma non gli uomini  che si circondano di spie luminose ma sono sempre più soli.  Voglio sapere se è soltanto mia questa nostalgia  piena di odori come di fiori e frutta che mi inebria,  adesso che nessun dovere piega la voglia di andare via  ho paura di trovarmi in strade sconosciute agli occhi e al cuore  e giro i grani di un rosario di giorni che passano   e pesano sulle mie spalle senza che davvero li senti sulla pelle,  da quando non ci sei. Il fondo  Ogni dolore fa così  l' anima diventa un labirinto  e tu chissà dove sei   ora che le cose di ogni giorno mi annoiano.  Tu mi hai cambiato gli occhi  perché potessi vedere il bene  anche dove c'è solo male.  Adesso so che  toccato il fondo  si può anche cominciare a scavare. Fa che io sia per te  Fa che io sia per te  quello che tu sei per me,  albero io tu radice  poi rami i nostri sogni  sfideranno il vento e l'Inverno  inspiegabilmente carichi di frutti.    F a che io sia per te  quello che sei per me,  inizio e fine delle mie giornate  con un bacio semplicemente. Dedica   Noi ci ritroveremo  Nel punto esatto in cui le parole  Incontrano i sogni  Ed allora insieme inventano  Un lieto fine qualunque.    (per mia madre,  per Daniela) Malautunno   Piove sui panni che ho dimenticato fuori  sui bambini che escono dalla scuola  gli ombrelli colorati sembrano farfalle  che non lasciano polvere sulle mie mani,  piove questo pomeriggio è tutto un lago  di strade di occhi il tempo che si dilata  verso la cena calda della serata  ed il tepore dei figli che mi si stringono addosso  è lo stesso calore del sangue che mi corre dentro  non avrei mai immaginato un Autunno  questo Autunno senza TE. Nemmeno il tempo…  Nemmeno il tempo di capire  o di farmi fretta per provare a trovare  la chiave giusta per la porta del tuo dolore  aprire entrare e distruggere tutto  per inventarti un altro modo di vivere  per darti un'aria meno pesante da respirare  e portarti lontano da qui perché il destino non ti trovi. Pietra di fiume  Se fossi pietra vorrei essere pietra di fiume,  tonda liscia levigata dall'acqua e dal vento leggero  che increspa appena certe piccole onde,  se fossi pietra non sentirei il dolore  né il piacere,sorda non sentirei gli odiati rumori  ma nemmeno le amate note di canzoni  che d'estate giungono da lontano.  Se fossi pietra, marmo di cava che diventa lapide  Levigata curata modellata poi incisa senza parole  ché è stato tutto già scritto da qualcuno  più ambizioso di me,più ligio al dovere.  Io alle feste non so mai cosa dire,  io sono pietra di fiume. Da qualche parte nel mondo c'è Luca  Da qualche parte c'è corre e ride  Poi cade e si dispera ma solo per un po',  da qualche parte c'è un bimbo biondo  che parla ridendo  e mi segue se canto riprendendo il mio canto  e mi gira intorno per casa  sta con me alla finestra a guardare la gente che passa.    Da qualche parte c'è Luca  cellula del mio cuore  vivo e possente nella mia mente  aspro rifiuto del mio ventre  che piegato dal tempo che passa,  ignora ogni voglia di futuro che esplode.    Da qualche parte c'è Luca  che non ha paura del buio  ed una risata gli passa negli occhi,  ha il passo lieve degli amanti  solo pensati e dimenticati  una notte di scelte  e sangue come fiume  scorre verso il mare,  da qualche parte mio  non da me è nato Luca.    (un figlio solo pensato…) Un'altra me  Un'altra me che si affaccia al balcone  Una che partecipi alla vita  Come fosse un eterno Carnevale  Il moto perpetuo dell'esserci  In un modo o nell'altro.  Un'altra me che sa contare i soldi  E ne conosce bene il valore  Si siede ed ordina al bar un Margarita  Di prima mattina.  Un'altra me convinta che partecipa  Alla vita per la vita,  Una tizia simpatica più magra   Che sa sempre quello che dice  Una che sa leggere finalmente i segni sulle sue mani  Che ha dimenticato l'origine di ogni cicatrice  E pensa al domani.  Un'altra me che ha fede incrollabile  Dono misterioso salto nel buio  Una che ride delle sue paure  Una gentildonna che sa quando è meglio tacere.  Un'altra me che non sono io  Una meno nervosa che mi faccia compagnia  Almeno la Domenica. Da me a Te,per me da Te  Mi hai detto  -tu ora mi vedi così gonfia e spettinata  ma io di solito mi trucco,passo l'ombretto  un filo di rimmel poi il rossetto-  ma no ,rispondo ,io ti conosco bella di parole  con quella voce che hai che sembri nordica  ed invece sei come me di sole e mare  che siamo cresciute con la voglia di cambiare  con padri cattivi e simili  (possano conoscere l'Inferno da vivi)  e libri letti in fretta e versi di traverso  a cambiarci la giornata ,ed una musica  che ci ricordava la gioventù in fondo ancora così vicina.  Mi dici-io devo tornare ad impastare torte  ed a cercare improvvise parole,chissà  se è un bene questo prurito improvviso dell'anima  che si mette a sporcare fogli e quaderni che trovo per casa,  questo diverso sentire che gli altri non vogliono capire.  Ma no,rispondo,vedrai che è solo una pausa  tutto questo dolore forse serve da riflessione  è come se la vita dicesse:adesso fermati a pensare!  E tu hai detto -sì voglio cambiare,voglio essere più leggera  scrivere senza pensare al verso giusto che forse non esiste  oppure è già stato scritto e l'ha soffiato via il vento.  Adesso noi siamo nel vento,  ti ho detto ci vediamo presto non lo sapevo  ma stavo mentendo. Pianto Nuovo  Quale destino disegno  scarabocchio di uno matto come un cavallo  al galoppo attraverso le nostre vite  che a volte sono solo pianto  lividi sulla pelle e nomi che non hanno volto  e donne con le braccia alzate al sole  ed io che nemmeno ho le parole o i gesti  necessari a mitigare la paura di morire.  Forse sono qui che lacrimo un pianto nuovo  per paure antiche come il mondo  non ci sarà un fulmine ad insegnarmi il fuoco  oppure un dio di pace e luce ad accogliermi  quando dovrò lasciare tutto  anche quello che non ho mai avuto. Palloncini colorati  Quale vento ti spettina i capelli adesso  hai il passo lento o svelto dolce donna  carnale e disperata alla finestra  dei miei pensieri resti affacciata  perché io non so capire  mi guardo le mani inutili e gonfio giorni  così vuoti come fossero palloncini colorati  per arrivare dove sei.  Ma io non so più quali libri avrei dovuto leggere  per essere migliore,se Dio è cattivo o buono  e se questa poca fede mi rende peggiore,  passabile al fuoco dell'Inferno o soltanto più disperata,  con in testa versi come corone di spine,  per amare davvero il mio prossimo  a volte lo devo evitare.E vorrei continuare con te  quel discorso sulla religione e scoprire  se fa bene o fa male ancorarsi ad un'immagine  sgranando rosari,recitando preghiere sotto voce  segnandosi da soli la propria croce.  Io vorrei solo capire il senso di quanto  non è stato detto tra noi  e smettere per un po' di tremare  ora che il tempo che mi rimane  potrebbe girare anche più veloce  e palloncino io per raggiungerti mi lascerei andare. Impossibile trovare un senso dove non c'è,  forse basterebbe vivere il giorno,  guardare gli occhi dei figli  proiettati nel futuro,  ricordare una amore,  un profumo che ritorna improvviso  sapore sulle labbra.  Io non so trovare un senso  nemmeno al mio dolore,  posso guardarmi le mani sporche d'inchiostro  ché è tutta la notte che ti scrivo,  mentre i tuoi versi mi nutrono l'anima,  ciao Daniela. Estate   Pensieri che vanno e vengono  mi sudano la fronte anche le parole,  non c'è Estate che non abbia fuochi  e speranza di vacanze  come salti nei cerchi in fiamme,  noi stupidi animali  addomesticati così bene  sappiamo farci anche del male. Tutto di te  Seguo la traccia del tuo sangue  sottile scia che mi arriva rossa agli occhi  e così inseguo ogni tua cellula  per imparare tutto di te. Sulla riva di un fiume qualunque  Hai letto i miei fogli  oppure li hai dispersi al vento  perché mi vergognassi di me  e di un amore che non ha senso  visto con i tuoi occhi  benedetto o maledetto con le tue mani  senza parabole o comuni pensieri.  Hai guardato i miei figli passare per strada  fieri senza una bandiera da sventolare  senza una processione da seguire  liberi come l'aria,li hai guardati e amati senza impegno  giudicati per quello che sembrano  ed è più comodo così:  è un mettersi seduti  sulla riva di un fiume qualunque  tanto un nemico passerà sicuramente,  ignorerai il battere lento delle ore  nell'illusione che per quelli come te  il tempo non debba mai passare. Nei tuoi occhi  Nei tuoi occhi  il mare che non attraversai,  i cieli che non volai  perché non mi vuoi? Nei tuoi occhi 2  Fossi un pittore non saprei   dare un colore ai tuo occhi,  fossi un poeta proverei a cantarli,  fossi un compositore proverei a musicarli  così da non averne nostalgia  quando non ci sei.  Fossi un bambino potrei meravigliarmi  e perdermi nei tuoi occhi  cascata cristallina mi ci fermerei,  pianta parassita estenderei le mie radici  su di te per non lasciarti più  e vivrei la vita guardandola come la vedi tu. Tramonti   Avrò carezze da lasciare ai gatti  giardini in fiore e mani giunte,  tu verrai da me baciato dal sole  e dalla fortuna,la mia si è esaurita  incontrandoti.  Avrò parole nuove sulle labbra appena dischiuse,  avrò finalmente imparato il tuo volto a memoria,  avrò carta bianca e voce  per cantare la nostra vita insieme.  Avrò passi lenti ma mi appoggerò al tuo braccio,  avrò il tuo sorriso a farmi coraggio  ed un libro dimenticato da leggere di nuovo,  ti cercherò le mani e le gambe nei tramonti  di tutte le sere che ci toccheranno in sorte,  ancora.    Amore   Amore  Ho dato il tuo nome a mia madre,  ai miei figli ed all'uomo che me li ha dati;  ho dato il tuo nome  ad uno sguardo sfiorato appena per strada  per confermare al cuore  di essere per sempre giovane. Gerusalemme 2 Luglio 2008  Chissà cosa hai pensato  gettando tua figlia dal finestrino dell'auto  ad un passante prima che il kamikaze di turno  finisse il suo giorno nell'orrore  della sua folle missione.  Forse hai pensato al tempo che si è fermato  nei tuoi trent'anni  oppure al tuo dio che chiede  continuamente il sangue  ed il sacrificio della tua gente,  oppure più semplicemente hai soltanto  agito d'istinto salvando in tua figlia  la Vita ,spalancando poi gli occhi sul Nulla. Giramondo   La Cina si prepara alle Olimpiadi  Intanto muoiono migliaia di bambini  Per un virus segreto di stato,  le autorità temono un invasione di cavallette  sui giochi.  In America la crisi dei mutui ha avuto  Le sue vittime ed i suoi carnefici,  l'estate si presenta afosa è allertata  la Protezione Civile e i vecchietti sulle panchine  appena difesi dall'ombra degli alberi  sperano almeno per quest'anno di non morire  uccisi dall'afa piuttosto che da un medico  poco scrupoloso,i ghiacciai continuano a sciogliersi  il mare a crescere,l'orso polare scomparirà,forse  ma non le zanzare.  In Italia sarà più facile essere italiani  Difficile sarà dichiararsi stranieri  Ma continueremo tutti ad essere più o meno clandestini.  Nelle Filippine il tempo è impazzito,  basta un tifone,un mezzo temporale  ed è una strage.  Per la prima volta negli Stati Uniti un nero  Corre per la presidenza,candidare una donna  È chiedere troppo davvero!  In Italia si muore ogni giorno di lavoro  Morti bianche così tanto per dire  Come se si potesse dare alla morte un colore diverso  Dal nero pesante e tragico di questo stillicidio di vite,  però stanno benissimo i topi  soprattutto a Napoli.  Qualcuno uscirà dal carcere colpevole  Qualcun altro resterà dentro innocente  Con poche speranze.  In Africa si vive con quello che qui costa un giornale  Si nasce e si muore il tempo di girare una pagina  Tanti nemmeno hanno il tempo di capire  Che ha una mappa anche il cielo  Ed è impossibile perdersi ,volendo.    Ed io in tutto questo ed altro male  Continuo a cercare parole già usate  Così tanto per gradire tutto questo orrore.  Luglio '08 Per quanto amore  Per quanto amore t'amai  Spargendo in giro gli occhi  Come fossero semi a germogliare   Figli che fossero anche tuoi    Per quanto amore t'amai  Gesticolando per dare senso alle mani  Come fossero davvero mie le tue idee  Le ore ed i giorni del tuo essere così vivo    Per quanto amore t'amai  Da dietro una finestra a cercare parole  Semplici per spiegarti l'amore da dire  In cambio di un amore ancora da fare.    (ad onor del vero questi versi mi sono stati ispirati  dalla poesia "perigrinar di donna"di Daniela Procida,  chiedo venia) Ovunque sei  Nel mio sangue  Nei miei occhi  Tra le mie mani  Nel mio spazio  Nel sole nel vento  Più a Sud  Tra due fuochi  In mezzo al mare  Fiore nuovo nei campi  Ovunque sei. Noi due  Tu che vedo passare forse tornare  Tu che mi metti le mani nel cuore  E non trovi che monetine  Tu che resti ma io devo partire  Tu che parli ma io non riesco a capire  Tu che mi sei dentro ma da qualche parte  Continui a bussare  Tu principe di tutte le mie attese  Canzone senza parole che continuo a cantare  Tu che m fai male ed io che ti lascio fare  Complici noi due di un gioco doloroso  Che chiamiamo "amore". I poeti  Siamo così soli…  passi nell'acqua  che non lasciano traccia,  eppure siamo materia  abitata dall'amore.    (dedicata a Daniela Procida  perché le nostre solitudini  si somigliano…) Festa all'aperto.  Avevo un tempo un orizzonte  ed una pietra in tasca da lanciare lontano  con il dolore la pietà e l'abbandono  per tutti i giorni perduti.  Avevo un tempo un orizzonte  e parole nuove ed antiche  in culle di marzapane per i figli non nati,  non per questo mai pensati.  Avevo un tempo un orizzonte  e la fatica la risata di un giorno di festa  arrivato in ritardo,passato troppo in fretta,  e la mia vita era una festa continua all'aperto  ma io non lo sapevo. Se non avessi te  Senza più ossigeno in apnea  come in un sogno dal quale  non riesco a svegliarmi,  a piedi nudi su pezzi di vetro  ed il cuore con quattro angoli acuti  ed i figli perduti per il mare e la terra  senza mèta né rotta,  senza più un'anima da tenermi stretta,  senza una vita da vivere con calma,  con addosso il dolore del mondo  e senza il dono del perdono,  sarei corpo inutile contenitore per sempre vuoto,  farei passi che non lasciano orma,  se non avessi Te. Sacrificio d'amore  Porta in giro il mio cuore,  guarda sempre avanti  come chi conosce bene la strada.    Sei tutto quello che voglio  e non avrò mai, eppure ogni tanto vorrei  un massacro a ricordare  questo mio sacrificio. Tempo di semina  Ho seminato  il mio campo a maggese,  aspetterò qualche mese  prima di piantare semi o grane  come più converrà al mio tempo,  forse ignorerò l'Estate ed aspetterò anni  oppure un Settembre giusto per ricominciare. Il cuore  Muscolo che non posso comandare,  brocca di vetro con pesce rosso  che gira in tondo ignaro del proprio destino,  dente malato che cade all'improvviso,  buco nel mio soffitto e piove ormai da ore.  Campana stonata che segue i suoi rintocchi  senza riconoscerli mai rassegnata,  pagina letta e riletta da un vento troppo caldo,  fiato corto dopo una corsa inutile,  stanco e solo come chi nasce per essere unico  in qualunque posto del mondo,  il mio cuore. Poetare.it  Resto sospesa  Come confusa  Dalle parole   Che sullo schermo  Si rincorrono  Mi entrano dentro  Ad una ad una  Poi non le riconosco  Ma l'anima si rigenera  E riconosce il verso  Lo rivuole indietro  Perché sia nero su bianco  E poi nero su azzurro  Anche il mio dolore  Il mio essere vivo  La Poesia si nutre di Poesia. La voce del sangue  Dio cacciò sdegnato  Adamo ed Eva dall'Eden,  col sudore della fronte l'uomo  avrebbe lavorato la terra,  la donna partorito i suo figli con dolore.  Caino spinto dall''invidia  uccise Abele,poi si nascose agli occhi del Signore  colpevole di aver versato il suo stesso sangue  nella terra dove ancora ribolle.  Ma Dio gli segnò la fronte perché nessuno lo toccasse  lasciando così in qualche modo  il suo delitto impunito.  Io immagino Abele gridare dal profondo della sua tomba  ai morti ed ai vivi  che la voce del sangue,la sentono i vampiri. Ho fatto una passeggiata per la mia città  (29/4/08)    La gente è cattiva  occupa le chiese  poi scrive coi pennarelli neri  la sua sete di giustizia  sugli altari,  fa murales giganti del suo malcontento  la gioventù migliore che non ha scampo  se continua a bruciare per protesta  e a caricare chiunque indossi una divisa.  Io mi guardo intorno ed osservo il grigiore  che sembra avvolgere ogni cosa,  torno in fretta alla mia casa o forse dovrei dire  alla mia gabbia? Il ritorno dei cavalli da tiro  Ma quante auto ci sono in giro,  aumenteranno fino a quando le strade  potranno contenerle.  Poi sprofonderà tutto,  si ritornerà al cavallo ammesso che i cavalli  riusciranno ancora a respirare.  Si spera nella tenuta   almeno dei loro polmoni. Le donne della mia famiglia  Le donne della mia famiglia  hanno mani grandi di lavori diurni  e notti insonni a pensare i pensieri degli altri,  hanno fatica stupore e paura  e figli sparsi per il mondo  ed un mondo nuovo da capire,  hanno argento precoce tra i capelli  ed occhi che ancora vogliono guardare  ed esser visti.  Le donne della mia famiglia   hanno sorrisi ed amano ballare  proverbi e consigli a fior di labbra  e risate di gola e pianti infiniti  per gli uomini piccoli  che a volte sono toccati in sorte,  alcune di loro sono longeve  altre hanno già finito i passi e gli abbracci   ed hanno lasciato parole e amore,  il bene per il male ad insegnamento perenne  a queste altre donne giovani fiori  che cresciamo a paure e silenzi  a volte con troppo rumore.  Hanno i vivi ed i morti da accudire  le donne della mia famiglia,  con la stessa meraviglia aspettano che il tempo  dia i sui frutti,aspettano con le stesse mani aperte  gioie e dolori e non hanno risposte  alle loro domande, ma va bene così  finché si resta coi piedi ben saldi alla terra.  (a tutte le donne della famiglia Ciasullo) Sasso e Fiore  Sasso levigato dal tempo  non mi sposta il vento  e sono quello che ero  materia e pensiero  ferro e fuoco e muso duro,  fiore se voglio strappato dal vento  o dalla mano di un bimbo,non muoio   mi rinnovo nella corsa celeste  di tutte le cose che guardo  e vedo belle. Mi hanno detto…  Mi hanno detto che devo lasciarti andare e  come un bambino lascio il filo dell'aquilone  e ne seguo il volo stupito addolorato  colpevole dell'essere stato incauto  stremato dall'abbandono cerco nel cielo  tracce del tuo volo e di nascosto piango  e non c'è nessun conforto nel pianto,  ora sono il vuoto della mia mano,  ma mi hanno detto che devo lasciarti andare via. Scontro generazionale  Vita sei che mi vivi contro  cresci ed hai parole tue da lanciarmi addosso  non mi capisci ed io tento di capirti  di essere peso leggero nel tuo tempo  che corre più veloce del mio  un giorno poi mi chiedi dell'amore  ed io ti rispondo che è come fare un voto  alla vita stessa che vuole altra vita  e che devi aspettare che anche il tuo tempo  si compia,  e se è vero anima mia che se ogni cosa ha il suo tempo  il tempo è così poco per dirsi tutto  e poi guardarsi ancora con rispetto  senza il rancore che separa diverse generazioni  per il quale siamo disposti a sacrificare parole  per sterili silenzi,  e potevano essere parole d'amore. Alla mia mamma  11-5 -'08    Niente sarà più come prima,  il dolore è sabbia nel deserto  sale nel mare,  tu resterai negli occhi  e nel cuore,sempre. Anima bambina  Ha bisogno di spazio anche l'anima  per mettersi a giocare a campana  come una bambina,  io col poco tempo che mi ritrovo   tra le mani  faccio un giro,  cambio oggi con domani  per sperare ancora  che il pianto si calmi,  che mi sia compagno  in questo gioco il tempo,  che mi aiuti nel salto. Quando verrai  Quando verrai,  mostrami le mani  ed io conoscerò i posti in cui sei stato,  ti leggerò negli occhi i nomi di chi hai amato  prima di arrivare a me  libero di dare e prendere,  e ancora sarai da desiderare,  quando verrai. Gli ultimi  " Gli ultimi saranno i primi"  sì,ma quando?!? Articolo 1  …così morire per un pezzo di pane,  sceso già da tempo da una croce  di giorni e giorni tutti da rendere  a qualcuno o qualcosa non è dato sapere.  E dare alla vita la parte migliore  di tutte le mie ore  per avere ricordi in scatole vuote  e fiori poi annunci sui giornali,  e non si salva nessuno  né con un bacio né con uno sputo.  Se l'uomo conoscesse la sua sorte  già dal primo respiro,  non basterebbe amore né fortuna  per fargli credere in Dio   oppure al destino.  Così morire e dare vita per vita  inutile come tentare di fermare il vento,  impossibile con promesse e parole  battere la morte sul tempo. Fine di un amore  Ricolloco la mia vita  mettendomi da qualche altra parte,  non qui ,non ora,  non sono e tu non sei.    Ricomincio dal bene che ho fatto  e ti lascio il male in pegno,  fanne dolore,  fanne nodo al fazzoletto,  fanne quel che vuoi,  io riprendo fiato. Tempo di andare  Ho letto nei tuoi occhi  che era tempo di andare,  ti avrei trattenuta se solo avessi potuto  legarti alle mie mani  ai miei giorni  a quello che avevo ancora  e che non avrò mai più.    Amore unico desolato  fumo e cenere  ti soffia via il vento  e sei ancora nel mio cuore  sei tutte le possibilità che ho di ricominciare  prima che sia il mio tempo di andare. Giorni veloci  Come vanno veloci i giorni,  c'è più luce e sembra che si dilati il tempo,  a volte ho l'impressione dell'eternità  con il cielo che mi piomba addosso  in questa Primavera che arriva  non arriva e sembra un rimorso,  un rimpianto.  Vanno veloci i giorni,  mi rotolano fuori dalla bocca  come parole dette troppo in fretta,  e c'è amore nella mia voce,passione ed incanto  mi sembra di sentire l'eco  della mia presenza al mondo. Il Possibile e il Niente  Il possibile recinto dell'anima  il sapere che si fa sangue  e corre in vene ed arterie  a nutrire la carne e lo spirito.  È possibile che sia vero,  che torneremo ad essere polvere  dispersi al vento,eco nel ricordo  di chi ci ha amato per come siamo stati  poveri di tutto e avidi di sapere,  nutrendo l'anima magari scampiamo al Niente. Passeggiata immaginaria in un bosco   Senti il vento tra gli alberi?  Il vento porta via le foglie,  ma quando non c'è vento  le foglie diventano tappeto,  e sento i tuoi passi  nel bosco silenzioso,  riconosco il tuo andare incerto  degli ultimi tempi,  e rivedo i tuoi occhi  immagino il tuo guardare.  Tu sei con me che cammino sola,  io ti somiglio perché mi sei dentro,  ti porto a spasso perché sei nelle mie gambe,  continuo a vivere perché sei la mia vita. Mondo Nuovo  È passaggio continuo di auto in strada  e qualcuno si avventura cammina  guarda le vetrine si guarda intorno  cova il sospetto di non essere solo  il mondo che gira lentamente si incammina  verso la fine ultima  o un nuovo inizio un'altra creazione  gente nuova a farsi del bene  senza massacri di proclami e parole vuote.    È un passaggio continuo di nuvole in cielo  che hanno forme che non posso toccare  eppure ci sono a farsi guardare,  immagino guerre e sconfitte  lacrime e sangue tutte qui sulla nostra pelle,  eppure immagino un mondo nuovo  senza uso senza consumo  altra gente a cercarsi sul corpo  mappe stellate di cieli senza giudizi universali  senza catastrofi ambientali,  voli spaziali senza paradisi ed inferni,  immagino un tempo senza minuti pieni  di bambini morti per fame,  mi immagino e mi invento il dovere di sperare. Al Poeta  Buttami negli occhi  quello in cui credi  perché io possa vedere e credere  ed essere parte  di quello che sei,  si parte e si arriva soli  in questo viaggio chiamato vita,  ma tu dammi la tua luce  perché io possa vedere,  credi in me   perché io possa credere,  dammi speranza  perché io possa sperare.  Si parte e si arriva soli  In questo viaggio chiamato vita,  ma tu dammi le tue parole  perché io possa sognare ancora,  fammi compagnia.  A tutti i Poeti che frequentano il Sito  Con ammirazione e umiltà  Solo per te  Solo per te   ripenserei al passato  perché non è vero  che quello che è stato è stato.  si dovrebbe poter tornare indietro  e rimediare al bacio e allo sputo  nello stesso modo.  Solo per te  ricomincerei cambiando  qualcosa di me,almeno tentando  di migliorare perché potendo,potendo lo farei.  solo per te sprecherei le parole  una dietro l'altra  perché tu possa finalmente capire  che ogni mia cosa è per te. Salvezza  Arriverà per tutti  il mestiere di Dio è perdonare. Per Sergio  Mi stendo su un fianco  Dalla parte del cuore,  sento forte il battito  ed adeguo i pensieri al ritmo  e un po'mi calmo,  mi accerto e accetto di essere viva  al confronto con il tempo  non sempre peso leggero,  poi il tuo leggero russare  siamo insieme da una vita  ed è un dolce lasciarsi andare.  Dalla notte all'alba  La notte non ha paura  di me che la temo  e va verso l'alba che arranca  incontro un giorno  di voglia e speranza  che sono medesima cosa  quando non c'è pazienza.  Io conto le ore  e le ore mi raccontano storie  di ozio e terrore,  e dalla mia fronte imperlata  stillano gocce di stupore  in quest'alba sudata  ma non guadagnata.  Ci sono cose tra la notte ed il giorno  che nemmeno tento di capire  come un amante tradito  non aspetto un ritorno.    Condanna   A volte sento  la tua mancanza  Come una condanna,  condannata a salire e scendere scale  solo per essere da qualche parte;  condannata a frequentare gente  che disprezzo,  a sentire discorsi inutili,  a stringere mani fredde  e corpi senza il tuo peso.    A volte la tua assenza ha   Il mio pianto in dono,  ed io ho la sensazione di aver perduto tempo  occupando uno spazio non mio,  sono nella polvere di vite  che mi sfiorano  con pensieri che non si uniscono ai miei,  condannata e circondata  da un dolore immenso  ma così diverso dal mio dolore    Cenere alla cenere   A nuovi messaggi  Nell'attesa che il tempo  Passi ingiallendoci gli occhi  Nel sonno io ero   Morto  Intento a cavarmi il sangue  Per altra vita e amore  In un soffio d'eternità  Percepito dal mio capo  Sepolto sotto i rimorsi.    Non capiterà lo spargersi  Al vento   Dei miei sensi di colpa  Come cenere nel mercoledì  Che sono morto in sogno  E risorto ad un nuovo giorno  Di opere inutili. Eva  Primavera  Di fine Ottobre  Piccole mani ondate d'amore  E sbocchi di passione  In occhi e mani  Ad inventarti il futuro  Di tempesta e sereno,EVA.    (questa poesia è stata scritta per la mia nipotina  Evaluna,però con il cuore la dedico anche alla piccola  Nipotina di Cristina) A Fanny Garzya  Non basta il mare a piangerti  anche le stelle vogliono spegnersi  come per lutto perenne,  il lutto di chi seduto ad un balcone  aspetta che finisca questa notte di Carnevale  sapendo già che non tornerai.  Eppure hanno vizi gli occhi  che vogliono vedere le mani sentire  il tuo corpo che cambia che segue il tempo  poi col tempo si ferma e non dentro  un bicchiere di più bevuto anche in fretta.  E lo sciocco ti ruba la vita  la passione ogni idepo facile  dentro alle grida atroci di chi ti ha visto  ed un attimo dopo non c'eri già più.  dolce nel sonno più lungo  si spera sia il tuo sorriso,a chi ti ha amato  resta il rimpianto della tua vita rubata.    (Fanny è morta il 6 febbraio,uccisa da un pirata della strada) Tempo a perdere  A questi giorni così  che mi sono messa in libertà  girando per casa  evitando gli specchi e le possibilità  di domande e risposte,  a questi giorni di pioggia e sole  e quello che viene ,che mi sono tradita  da sola aprendo porte e finestre  su segreti e rimorsi,  giorni da bere tutti in un sorso solo  amaro calice della mia inquietudine,  pure devo dare una collocazione,  metterli uno dietro all'altro  nell'agenda del mio tempo a perdere. Il tempo migliore   Ci riempivamo la testa di musica straniera  Meglio questa che parole senza senso.    E quanto caldo soffrivamo d'estate  Con quelle giornate lunghe scontate come una condanna  A nostra insaputa era il tempo migliore.      Ci prendevano in giro, noi non prendevamo niente sul serio  Ignare del futuro per questo così bello.   Aprile  Lieve calore  produce già stanchezza  e non c'è stupore  non c'è certezza,  io sono così  pigra e indolente  distratta  dal dolore invadente  con la vita che aspetta  che mi innamori ancora  dei giorni dei viaggi  del mestiere  di mettere ore  una dietro l'altra  e chiamare vita  il flusso continuo del sangue,  il battere involontario del cuore  i desideri improvvisi del corpo  e magari innamorarmi  dei rumori di cortile  del svolazzare dei panni stesi  al sole d'Aprile.
 Se tu fossi qui  Se tu fossi qui  adesso che il tempo è buono  e si può andare per mercati  si possono assorbire calore e colori,  farsi attraversare dalla folla  e la gente attraversare,  adesso che non ho niente da dire  e tutto da raccontare.  Se tu fossi qui   Adesso tra il dolore e l'assenza,  qui a riempire il vuoto  a dare forma al tempo.  Se tu fossi qui,adesso. Ultima notte  Madre,  dolorosa è la notte,  passerà e sarà ultima tua  e prima mia di ombre  lunghe sul futuro;  ora il sonno non arriva  a spegnere la mia veglia tormentata  e non prego non piango,  lascio che mi consumi il rimpianto. Nei tuoi occhi  Nei tuoi occhi  il mare che non attraversai,  i cieli che non volai  perché non mi vuoi? Dopo  Cosa resta di noi dopo il cammino,  quelli che abbiamo incontrato,  saluti e sorrisi scambiati,  i giochi dei bambini e la sorpresa nei loro occhi,  le mani giunte le strade in salita,  il pane del perdono,  la voce assordante del cuore,  il male fatto,il male subito,  l'amore donato come vuoto a rendere,  i passi leggeri in una notte senza sonno,  le perdite e le attese,  i libri divorati più che letti,  i versi che ci hanno aperto nuovi orizzonti,  gli amori non corrisposti. Scherzo per X  Dove sei   dolce bambina   sola e solitaria,  vuoto e pieno  del mio amore  sprecato perduto  così malvissuto  da farmi morire  per te? Dentro te  Dentro te  in ogni fibra del tuo corpo  amore,  in ogni goccia del tuo sangue  giovane e veloce,  dentro ogni cellula della tua pelle  dentro il tuo bene  a disperdere il tuo dolore,  vorrei essere dentro i tuoi occhi,  vorrei essere brandelli di vita  sotto le tue unghie,  in ogni parte del tuo corpo  che si muove lavora e vive  lontano da me,io vorrei esserti dentro  fino in fondo,seguirti ovunque  presenza invisibile. Salvezza  Arriverà per tutti  il mestiere di Dio è perdonare. I figli tornare…  Sono mare in tempesta  eppure vorrei trovare requie,  dormire per riposare  gli occhi e le mani.  Vorrei guardare i figli  tornare a ridere  con gli occhi al sole.  Sono mare in tempesta  eppure vorrei trovare requie,  vorrei vedere i figli tornare  da tutte le guerre. Passione.  Così solo riesci a sentire gli insulti del popolo  Che ti baciava le vesti solo un minuto fa.    Non cambia l'espressione del tuo volto  La tua dolcezza si tinge di rosso sangue.    La tua carne lacerata gli sputi gli oltraggi  Eppure non piangi,non gridi resti in attesa.    Quante mani hanno toccato quanti occhi hanno visto  E le bocche parlato pianto e riso poi tutto è finito.    Il tempo è sospeso oppure corre veloce  Quando anche tu ti sei arreso alla paura.    Hai invocato il Padre ti sei sentito abbandonato  Ed eri parte di un Dio.    Così solo perfino tu,figlio dell'uomo  Perché fosse gloria dell'uomo ogni goccia del tuo sangue. Francesco   Come Francesco  spogliarmi di tutto  e dare alla vita   un dolore diverso  più dolce,piagato d'infinito. Ansie   Sono come il pittore  di fronte alla sua tela,  cerco parole come un nero  che spieghi il mio dolore.  Mi lascio ispirare da questa notte  così buia da esasperare l'Inferno,  non so quel che cerco  ma forse è giusto che trovi. Vorrei…  Vorrei coprirti di parole,di baci.  Vorrei dirti che andrà tutto bene,  di non aver paura ,che sarà per sempre.  Vorrei dirti che domani ci sarà il sole,  che io ti darò la mia parte migliore,  vorrei tacerti il dolore,capirti meglio,  esserti dentro come vuoi,  vorrei mantenere tutte le promesse  che ti ho fatto negli anni,  vorrei farti del bene senza farti male,  coprirti di parole per proteggerti dal freddo  di questo nostro lungo Inverno,  vorrei preservarti dal tempo  che porta via tutto,  vorrei che il tempo non portasse via noi. Prega per me  Prega per me che non ho un dio  e sono rimasto solo tutta la notte sotto la pioggia  e c'era qualcosa nell'aria che mi feriva la gola.    Prega per me se la fede è un dono  sii così generoso da dividere il pane,  il vino e l'incanto di una vita qualunque.    Prega per me tra un rimorso e un rimpianto  come fossi solo al mondo ed il mondo  pieno di gente come me. Domande   Senti la pioggia che batte sui vetri delle mie finestre?  Questo inverno sembrava già finito  ed invece ancora pioggia e freddo e vuoto nel cuore  e tutto sembra così lontano a portata di mano  ma irraggiungibile come quando eravamo felici  senza saperlo.  Se davvero qualcosa di noi sopravvive tu adesso dove sei  su quali strade cammini chi incontri a chi sorridi  dove appoggi la testa ogni sera quali e quante mani stringi  chi raccoglie i tuoi sorrisi e le lacrime  è davvero finito il dolore o soffri per noi  che abbiamo corpo e consistenza  e non sappiamo cosa fare?  Ci sono domande che non hanno risposte  come lame scavano dentro,lasciano ferite profonde  ma restano lì come sospese tra i giorni che vanno  le notti che arrivano a darci una falsa serenità  nei sogni in cui cammini sorridi e tendi le mani  verso di me e forse è lì che tu sei. Giuda   Giuda mostra i denti  Attraverso i secoli ha imparato a difendersi,  passo dopo passo  è arrivato dove voleva.  Gli uomini per lui   hanno scoperto nuovi mondi,  le infinite possibilità del male,  Giuda ha milioni di figli e figlie  fermi ai bordi delle strade,  guardano le nostre vite passare  e massacrano nel nostro nome  vendendoci l'orrore come qualcosa  di inevitabile per arrivare  ad una pace possibile  firmata col tradimento. Un posto dove  Un posto dove potermi sedere ed aspettarti  sicura che verrai ad inumidirmi gli occhi,  a chiudermi l'anima in un lungo sospiro  fino a sentirmi finalmente viva.    Un posto dove potermi sedere ed aspettarti  sicura che verrai a sederti al mio fianco,  per vivere con me il tempo che inesorabile passa  su vite mai veramente nostre.    Un posto dove respirarti fino a non poterne più  e poi morire,o non morire mai,  addormentarmi tra le tue mani come fossi un gatto,  restarti dentro come un rimorso. Come un nemico  Riconosco il dolore  come un nemico   non si annuncia ma arriva  a prendersi fiato  a scolorire i giorni  a fare strage di me.  Come un nemico  il dolore conosce tutte le mie mosse  sa quello che penso  ciò che dirò,  mi colpisce alle spalle  il dolore come un nemico. In fondo all'anima  In fondo all'anima che non ha fondo  mi manchi.    Negli occhi,nei sorrisi,  in certi giorni di pioggia  che fatico a vivere,  che ignoro il mio corpo  così abituato a respirare,  mi manchi.  Mi manchi nel sorriso dei miei figli,  nel silenzio delle mie stanze,  nel pane che mangio,  nell'acqua che mi disseta,  mi manchi ed ho scritto milioni   di parole inutili  se ancora mi manchi. Sei…2  Sei negli occhi miei ad ogni risveglio,  sei nel tempo mio che vivo,  nelle mie risate quando rido  sei sale nelle mie lacrime,  sei la pioggia che danza sul mio balcone,  questo Inverno sei neve e stupore  albero e fiore.  Sei stata seme ed io godo dell'essere tuo frutto,  distratta e confusa dalla tua assenza,  io sono eterna ferita che brucia,  ma tu sei in ogni atomo della mia materia,  sei nell'essere e non essere della mia anima. Le rose  Di tante rose ti scelsi unico fiore  A profumarmi i giorni e le ore  solitarie e vuote che non sai,  piccolo dolore comprendi  ogni dolore futuro e la passione  e poi lo stupore di essere ancora vivo,  mi capirai perché sarò lampo nella tua mente  mi sentirai perché sarò eco della tua voce.  Di tante rose ti scelsi unico fiore  a profumarmi i giorni e le ore Mi nutro di te  Mi nutro di te  e tu non lo sai,  succhio linfa   dalla tua vita  senza colpa  perché l'amore ci sceglie  e si fa beffe di noi.  Mi nutro di te  e tu sorridi,  io sono i figli  che non volevi  e mi partorirai  ridendo  perché l'amore ci sceglie  e fa scempio di noi  che restiamo a guardare  mai sazi,mai contenti ma vivi.  Sei…  Sei fuoco   Punto e virgola di ogni mio discorso  Con parole che vengono via  Una dietro l'altra con dolore e malinconia  E passi veloci nella notte  E battere veloce di pioggia  Sui vetri delle mie finestre.  Sei promesse come foglie al vento  E libri che non finisco mai di leggere  E clacson giù in strada  E mal di pancia mensili  E figli teneri e così soli  Da somigliarmi tanto.  Sei prima e poi  Sei il sempre che oppongo  Al mai degli altri.  Sei il lasciarsi bagnare da una pioggia attesa  Che lava via  La polvere di un 'estate troppa calda  E la bugie da un corpo  Che si crede ancora così giovane  Da poter seminare inganni.  Sei pagine e pagine  Di storie che non ho vissuto ancora  Sei occhiali scuri per non vedere il mondo  Sei la dolcezza di una notte tranquilla  Se l'ansia che mi tiene sveglia  Sei la rosa sempre viva  Sei dei miei figli la risata  Ecco sei la pioggia che finalmente arriva  A battermi sul cuore. Se tu fossi un'idea  Se tu fossi un'idea ti penserei  fino a non avere più pensieri,  mi perderei nell'immagine che dai  calma e serena ed allora forse io riposerei  in quello che pensi e ti conoscerei  come le foglie conoscono il vento,  con lo stesso stupore senza resistenze  mi farei trasportare da te.  Idea fissa nella mia mente  ti penserei fino a non avere più pensieri,  sarei dove tu sei pronta a darmi  parole buone per ricominciare. Via con me  Raccoglieremo i fiori nei prati  dove fiori ci saranno ancora,  guarderemo salvi  dall'alto la città  che ai nostri piedi  non avrà nulla da chiedere,  niente da dare e sarà giusto così.    Cercheremo con gli occhi le stelle di notte  si aprirà il cielo  come le strade e comprenderai che il mio silenzio  racchiude le nostre storie.  Sentiremo il cuore dei nostri figli battere,  il loro sangue scorrerà anche nelle nostre vene,  io non avrò più paura,  tu cambierai mestiere e fortuna,  ci nutriremo di parole e pane,  salirà la voglia di vivere  a bagnare gli occhi di lacrime nuove,  vieni via con me. Attualità  Peccato che tutto finisca sempre  con lo scioglimento di qualcosa,  che siano le Camere a sciogliersi  o il diritto di ogni uomo almeno a capire  come neve al sole scompare,  a noi sembra di essere fogli di giornale già letti,  a noi sembra persino di essere più lenti nei gesti  nella capacità di stupirsi ,tanto oggi non è che un numero  sul calendario che si pianga o si rida,  da qualche parte si nasce e si muore sempre allo modo.  Si fa la guerra ma con un altro nome,  il Papa invita gli Ebrei nelle preghiere del Venerdì Santo  a trovare Cristo sul loro cammino,  intanto lui si è perso per strada nelle sue scarpette rosse,  bardato d'oro ci parla della fame nel mondo  dei diritti dell'embrione,mai dei bambini buttati nei bidoni,  di quelli dimenticati negli istituti o a casa  a specchiarsi nel proprio dolore,  con la città sotto che vive e fa rumore, azione,  fa notizie non buone,  almeno non stasera. Se la pioggia  Se la pioggia lavasse via il dolore  allora io l'aspetterei con gioia,  mi aprirei come terra appena seminata,  come terra arida ,  spalancherei la bocca e le braccia  come bambino assetato danzerei  seguendo i giri della mia testa  senza pensieri rotolerei nel fango,  se la pioggia lavasse via il dolore. Quanto rumore nel tuo silenzio  Quanto rumore nel tuo silenzio  al buio riconosco appena le mie mani  senza te.  Passano i giorni e sono vuoti  è come se un velo di polvere si fosse posato  su quello che faccio,su ogni cosa che guardo,  vivo come in attesa e rimando ogni cosa a domani. Comandamenti   Guarda e sarai visto  chiedi e ti sarà dato,  perdona,e se non sarai perdonato   dimentica.  Ama e spera di essere amato. La poesia dei panni stesi  Al vento  come bandiere  senza identità,  felici del nulla del vento,  senza un rimpianto  senza un rimorso  necessari comunque  ai corpi sospesi nel tempo  che hanno nomi e braccia e gambe  una vita e una morte,  stanno i panni stesi al sole  da balcone a balcone  in attesa della resa del tempo.  La resa dei conti  Non solo parole  La gioventù è un dato di fatto  A vent'anni  Ed io avevo già capelli bianchi  Ad incattivirmi il raro sorriso.    A trenta figli da crescere  E una passione nascosta  Al mio stesso vivere  Passo dopo passo  Sulla strada  Tutto esposto al giudizio  Di chi non dovrebbe ma giudica  Seguendo il labiale  Di altri infedeli.    A quaranta cerco dio  In mezzo alla gente  Che sia finalmente   A sua immagine e somiglianza  Ogni giorno ho un nuovo dolore  Ma questo sarà ininfluente   Alla resa dei conti.    Natale ?   Come ogni anno  Resto solo,  con regali non graditi  fatti e ricevuti  e nemmeno un centesimo in tasca;  però ho visto in giro  qualche bel presepe   ciao.    Ogni specie d'amore  Questa specie d'amore  Che mi aiuta ad attraversare la strada  A mangiare sano  A smettere di fumare  Che ha un posto nel tempo  Che vivo da solo risalendo la corrente  Di quello che non sono.  Questa specie d'amore  Che mi fa da profilassi  Per il male di ogni giorno  Amaro in bocca  Come dopo un a sigaretta  Come un' inutile attesa  E butta fuori  Chi non rispetta le regole  E vuole tutto e pretende il meglio  Ma non ha amore raro  Da portare nel palmo di una mano.  Questa specie d'amore  Protetto segreto nel petto  Che si muove leggero verso un altro dolore  Si alza e si abbassa  Fiato nel fiato corpo sul corpo  E darsi l'anima ed il dopo di quello  Che sembrava essere tutto,ma forse non lo era.  Questa specie d'amore  Che parla altre lingue   Capisce la gente risponde all'invidia  Con la sapienza e ride  Ride e si mantiene giovane  Saltando fossi e rimpianti  Che ha mani grandi e occhi verdi  Ed ama la vita che è tutto,e non si possiede altro  Ed alla fine si lascia ma poi resta  Ogni specie d'amore-    Variazioni   La gente va a letto dorme o si rinnova  Come un augurio la vita,  Questo eterno scegliere  Pendere ed andare  Cercare il prezzo migliore  Nello squallore di mercatini di periferia.    2  ho pianto e mangiato pane  non più buono alle mie lacrime,  ed ho aspettato il sonno chimico  come un coma  per mandare al diavolo questo giorno  fallito.     3  mi scoppierà il cuore prima poi  oppure il fegato rivelerà le sue lesioni  meglio ancora cederanno i polmoni  dentro un altro colpo di tosse  e mi sembrerà tutto senza senso.     4  il mare mi squieta   troppa gente cotta  troppi bambini urlanti a riva  troppa musica assordante  troppo sole. Guerra   È guerra  chiamala come vuoi  ma è guerra,  intelligente lampo  e senza scampo,  è la guerra. La verità  Colma il silenzio  prima che il silenzio ti colmi,  la verità rende liberi e soli. Resti di me  Resti di me  Quel che deve restare,  fosse anche il nulla  ma che mi ci possa cullare  al suono di una voce amata,  al ritmo di una ninna nanna antica. Aspettando il 2008…  Quali altri stupori  si solleveranno le nazioni  e gli uomini,  gli uomini granelli invisibili  nel cosmo  sapranno finalmente se Dio  finalmente presenterà il conto?  Quanti poveri cristi ancora  mandati come in fila  a far la guerra per la pace  solo per arrivare in qualche modo  alla fine del mese o del giorno dopo.  Quale Patria,la Patria  cara perché unica  ereditata come il nome  la virtù e la religione,  saprà dare risposte questa Patria  di cortigiani e giullari,  dove tutti hanno qualcosa da dire  di urgente d'importante per il paese  da smentire poco dopo  comunque a nostre spese?  Cosa ne sarà del sangue  speso fino ad ora  dalle Alpi alla Sicilia  via terra e mare,  sangue di chi aveva un destino  disposto male sulla carta del cielo?  Quello che lasciamo sarà peggiore o migliore  Di quello che troveremo,chissà  stanchi forse sì,ma non rassegnati  almeno noi che abbiamo  un cuore di parole  ed altre parole nel cuore. A Francesca  Tu la vita la prendi a morsi  Con denti forti e sani,  strappi al tempo della tua infanzia  i giorni tristi e lenti dell'adolescenza,  vorresti già essere grande  ti senti il tempo tra le mani  e ogni dolore è così lieve  cullato dall'ottimismo dei tuoi pochi anni.  Hai gli occhi miei ma non vuoi vedere  il mondo come lo vedo io  e per te è un bene,  ma sarà dura poi ogni giorno  ogni notte fare n passo avanti  e poi un altro ancora  attraverso la vita. Un giorno in più   Non colsi in tempo le rose  la Primavera mi passò davanti  dolce,violenta e breve  come un temporale tropicale.  Mi ritrovai addosso un anno  un giorno in più  ed un lamento  eco di qualche rimpianto  ma già da tempo avevo scelto  di non avere rimorsi.  D'amore   Morirò in sorrisi spenti  Agli angoli di certe strade buie  Alla periferia di una città non mia  Disperato e sarà ancora poco  Il tempo trascorso tra il dire l'amore  E fare l'amore:  magari con un po' di fortuna  morirò d'amore.    Femmina di lupo  Crescere uomo tra gli uomini  evitando i lupi,  darsi un po' d'importanza  eludendo gli specchi  con in bocca l'amaro sapore  del tempo che passa,  sulle labbra gli amori mancati  nomi senza un volto:  provo ad inventarmi almeno un ricordo  e sono meno sola,  uomo tra gli uomini o  femmina di lupo.    Non di solo pane  Non di solo pane  anche di promesse mancate di viaggi finiti  di porte sfondate,  non di solo pane anche di voglie  anche di scontento e di sangue  sangue innocente  sprecato per niente.  Non di solo pane  anche di solitudine stretta tra i denti  di non guardare il dolore di tanti,  anche di sigarette e pioggia  e via nel vento  col tempo che ci danza addosso   ogni suo ballo.  Non di solo pane  anche di parole come pezzi di un'altra occasione,  anche di favori di benedizioni e maledizioni  raccomandazioni e buone intenzioni  e passi svelti su giornali stracciati  con notizie inventate e bugie ben riuscite.  Non di solo pane   ma di sogni di notte e notti da sogno,  di viaggi imprevisti e senza ritorno,  di uomini donne,bambini e cani  bidoni di scorie e violente passioni e telegiornali  di neve di sole di bene e di male  di anime nude e facce stampate,  si vive di sogni contro tutti  e con tutti,si vive.    Ruba al tuo tempo un po' di tempo per me  Ruba al tuo tempo un po' di tempo per me  Guardami partire guardami tornare  Tra le tue gambe sfiorata dalle tue mani,  ruba la tuo tempo un po' di tempo per me  guardami cambiare in meglio lentamente,  guardami soffrire quando resto sveglia  amore piccolo e grande che somigli a tutto  e sei uguale a niente  che mi fai del bene anche mentre mi fai del male,  guardami riposare vicino al tuo cuore  cullata dal tuo battito come fosse il mio  mentre io vivo e muoio  condividi con me il tempo che resta  e chiamiamolo amore.    Come tu vuoi    (come tu vuoi)  mangiare e bere  almeno bevi qualcosa  latte e miele  piano  non importa se sporchi  scorre più lento il sangue  anche nelle mie vene.    (come tu vuoi)  sono tue le mani  tua la vita  tue le parole  e quel che c'è ancora da dire  ma te lo leggo negli occhi  tutto il dolore.    (come tu vuoi)  ti arrivano i rumori dalla strada  a volte come una spada  che scava l'anima  ma per un po' ti ritorna in bocca  come un sapore di vita  di quello che eri  bambina poi donna  moglie madre nonna.    (come tu vuoi)  lasciati andare  dolcissima lascia la strada  e il rumore  corri verso la speranza  di risvegliarti un giorno  con noi o senza noi  negli occhi del tuo dio  finalmente misericordioso.    (avessi trovato il coraggio di lasciarti andare davvero dolcemente nel sonno…)    Come l'ultimo giorno o il primo  Come l'ultimo giorno o il primo  Come mettersi seduto in attesa  Come pietra levigata dal tempo  Che sia memoria di me ogni passo nel mondo  Di me oggi libera di rinunciare ad ogni corsa  Metto l'anima in guardia   Da probabili rancori  Come sogno veloce nella notte  Che non ricordo al mattino  Il passato mi libera da ogni colpa residua  Da ogni amore fallito  Da ogni figlio solo pensato  Come l'ultimo giorno o il primo  Resto in attesa ed è la speranza  A tenermi in vita  Come fiato sospeso sul futuro.    Io sono  Io sono il gatto costretto ad evitare le auto in strada,  sono il cane abbandonato al centro  di un'assolata via di campagna  o sulla provinciale  proprio dove passa un'anima  al secolo.    Io sono la polvere sui tuoi mobili  su tutti i tuoi gingilli,  sono i cocci  delle tue porcellane  sono la tua fame  sono la tua sete.    Io sono i panni sporchi  che lavi ovunque  sono gli inviti che non ricevi  le visite che rifiuti  le telefonate cui non rispondi.    Io sono tutto quello  che tu vuoi io sia  e non so chi sei,  non sai chi sono-    Lontano dal dolore  Lontano dal dolore  in fondo è umano  desiderare il silenzio  dopo il vociare inutile  è umano voler dimenticare  e dimenticarsi  come un oggetto qualunque  lasciato in fondo ad un cassetto.  E solo così  continuare a vivere  in un continuo morire  nascosto agli occhi di tutti.    Pensieri di M.  Vorrei sdraiarmi sotto questo cielo   col sole addosso appena tiepido  a tratti bagnato sembra umido  sulla terra che è come stare su di un sofà  con addosso una coperta leggera  e lasciarsi andare finalmente  magari seguendo una musica   o soltanto i miei pensieri.  Ecco in fila tutti gli anni  che sono passati andati finiti  inseguiti da tutta quello che ero:  pensiero e azione  corpo e anima  senza più corpo  ma con passione.  Quello che sono stato  quello che adesso sono  sono stato e non sarò mai più.  Non sarò mai più così calmo  con un buco al cuore  e in questo buco un'unica ragione    Il dolore  ci scava dentro   un buco enorme  che in qualche modo  dobbiamo riempire  e ci servono cibo   promesse  amanti cattivi  figli bugiardi  ci servono rimorsi  e quintali di rimpianti  ci servono nemici  e falsi dèi  ci servono guerre  e imprese impossibili  ci servono litri di sangue  e uno squallore invitante  e una Morte possibilmente  apparente-    Pensando a Gabriele Sandri  Tutto quel sangue  ed io non capivo niente  avevo la testa  piena di ricordi  rimorsi  rimpianti  tutto quel niente  che è la vita  tutto quel parlare  ed il dolore così presente  parte di me  come braccia e gambe  come occhi e denti  e mani e capelli  tutto quel me sconosciuto  come mai nato-    Tresette  Dobbiamo vivere  Mischiare le carte ogni tanto,  aspettare una mano vincente.  Il coraggio a volte manca  E le sere si perdono in niente.  Io avevo il cuore grosso  Ma ci ho dormito sopra  Sperando che il sonno  Non portasse incubi,  ho aspettato un giro di carte truccate  per vincere almeno un volta.  C'è stato un tempo in cui  Ogni partita era vincente  Ma ho continuato a giocare  Sfidando la sorte  E quando la sfortuna arriva  Sei sempre in gioco  Ma non hai più voglia  Di tentare ancora.    Tracce di me  Lascerò una scia  Fogli scritti a mano  O sputati fuori da una stampante  Collegata a computer   Di ultima generazione  Vittima anch'io di un progresso  Che ci porterà all'estinzione.    E tu se avrai amato almeno un verso  Anche senza capire  Seguirai la traccia  Indosserai una mia camicia  E scenderai in strada  A dare la notizia  Della mia assenza.    Variazioni   La gente va a letto dorme o si rinnova  Come un augurio la vita,  Questo eterno scegliere  Pendere ed andare  Cercare il prezzo migliore  Nello squallore di mercatini di periferia.    2  ho pianto e mangiato pane  non più buono alle mie lacrime,  ed ho aspettato il sonno chimico  come un coma  per mandare al diavolo questo giorno  fallito.     3  mi scoppierà il cuore prima poi  oppure il fegato rivelerà le sue lesioni  meglio ancora cederanno i polmoni  dentro un altro colpo di tosse  e mi sembrerà tutto senza senso.     4  il mare mi squieta   troppa gente cotta  troppi bambini urlanti a riva  troppa musica assordante  troppo sole.    Novembre   Ora tu dormi nella quiete di stanze che tu sola sai  E ti arrivano da lontano le voci delle mie figlie che litigano  Le storie che ho pensato per tenerti con me  Le conosci tutte è un po'ti piacciono  Perché hanno un lieto fine sono storie di gente  Come noi che sa che la morte è la fine di ogni speranza  Allora si continua ad andare un passo dietro l'altro  Tentando magari di capire perché a Novembre  Fa ancora così caldo.    Comunque amici  Io non ascolto quello che dicono anche se li guardo e sorrido.  Io non divido il pane con loro,anche se siedo alla stessa tavola.  non credo in quello in cui credono e non ne faccio mistero.  Io non invidio le loro case,i loro gioielli i vestiti e tutti quegli inutili elettrodomestici,  io non ho niente di quello che loro hanno o desiderano avere,  io non so se sono io felice,oppure se loro sono felici  io so di sicuro che in tutti i miei pensieri,non li penso nemici-    Mare in tempesta  Sono mare in tempesta  Eppure vorrei trovare requie.    Vorrei dormire,  poter riposare gli occhi e le mani.    Vorrei guardare  I figli tornare a ridere  Con il sole negli occhi  In questo giorno freddo e implacabile.    Sono mare in tempesta  Eppure vorrei trovare requie.    Vorrei guardare   I figli tornare.    Siamo fatti  Siamo fatti di vento  Di tragedie annunciate  Di parole di vetro  Di promesse mancate.  Siamo fatti di acqua  Di sole di nebbia  Scivoliamo via  Verso la prossima forma.  Siamo fatte di sole  Di caldo che uccide  Di paura di vivere  Di paura di morire  Di rumore di suoni  Di umori e odori.  Siamo fatti di attese  Delusioni e preghiere  Di amore comprato  Di amore venduto.  Siamo fatti di ventre  Di braccia di gambe  Siamo fatti di parole  Siamo fatti di niente.    La fine  Quando tutto sarà finito  Un lamento più acuto,  muterà il dolore  in un eterno godere.    Versi liberi da una città tradita  (Bagdad)    Ora sono qui,  qui distante un passo  un respiro solo.  Sono qui vicino ad un risveglio  Colpito a morte  Per la vita,  ora sono qui  nel lembo di luce  di una colpa atroce,  e vorrei gridare  ma basterebbe un sussurro.  Per chi è chiuso in gabbia  La libertà è un insulto  Come la speranza di rivedere  Il fumo,forse soltanto la polvere  Di una città tradita.    Contemplazione   Essere il Nulla  Ma esserlo completamente,  ascoltare una moltitudine di voci  e sentite niente.  Essere mani senza braccia  Pensiero senza confine  Nell'eco infinito di un dolore,  essere pietra posata a schiacciare rimorsi,  a nascondere rimpianti.  Essere il Nulla  Ma esserlo completamente.    Il vento di qui  Il vento di qui  Così pieno di zolfo  Ma un po' si sente il mare  E la terra che non abbiamo  Ma vorremmo conquistare.  Il vento di qui  Questo vento infame di morti  E bambini con gli occhi troppo grandi,  questo è il vento di chi resta  ma vorrebbe andare .  Il vento di qui  Che si ripete ogni giorno  Questo vento che non è caldo  Né freddo,non è oro né incenso  Il vento di qui  È soltanto vento.    A mio nonno   Tu mi raccontavi storie sottovoce  Nel tuo dialetto che non capivo  Con disperazione.  Eri il mio passato  Lo intuivo eri quello che ero stato  Prima che diventassi  Sangue anima e morte.  Io non sapevo come chiamarti  Non sapevo quale posto darti  Nei giorni che allora credevo  Scorressero lenti  E che adesso se potessi  Strapperai dal passato coi denti.  Tu eri un uomo  Dal passato piegato sui campi di grano  Dal dolore dei figli venuti  Quasi per caso e poi andati  Uno dopo l'altro  A darti fiato in noi  Ora che non ci sei.  Ora che il mio nome  È l'eco del tuo nome  Io mi siedo e scrivo  E scrivendo prego  Tentando di salvare l'anima  Dalla disperazione per ogni assenza.    Maggio   Nata da un dolore  Come ogni altra cosa  Nel cielo ancora pallido  Di un mattino poi caldo,  amore ed odio   in me sporca di sangue  innocente e colpevole  sola.    Nata da una momentanea distrazione  Amo forse riamata  Passa il tempo  Anche tra le mie dita  Nessun rimpianto  Nessun rimorso  Forse.    Preghiera   Disperato  In un tramonto  Rosso dell'ira del mondo,  mi son seduto a pregare  un dio assente  o almeno lontano da me  polvere  di un antico dolore,  di un cruento sognare.    Per me  Io sto  Con un piede nell'azzurro felice  Di un giorno di sole,  l'altro  nella morte che addenta  la vita mia  pigra e indolente.  Tra tanta gente  Ho scelto la solitudine. (nel tuo nome,sempre)   L ontano gli occhi non vedono quello che il cuore vuole ancora sentire  O gni tua lacrima ora è nei miei occhi  R agione del tempo che mi rivuole indietro  E sco per poco dall'anima poi torno  N ata e rinata alla speranza  Z ona nera della vita la morte mi ritrova  A nima linda e sicura al tuo amore. Decorato  Forse nemmeno hai sentito lo sparo,  quel colpo che ti ha ucciso,  così sei caduto  missionario in missione di pace  messo in croce dagli uomini  decorato al valore  perché il nuovo Governo  avesse lo stesso colore  rosso sangue del precedente.    Nel mio sogno  È già notte  In tutti i miei pensieri,  si parte poi si torna  sempre al tuo nome,  la voce le mani,  gli occhi i capelli.    Resta ancora un momento  Nel mio sogno  Fuori c'è vento.    Il sonno del custode  Quanti partiti presi e lotte clandestine  Quanti conti in sospeso quante file di ballerine    Quante vite perse alla fine della corsa  Quante belle speranze e giovani comparse  Di fronte all'onnipresente voglia di cambiare  Lasciare che siano gli altri a scegliere  Se vivere in battere e levare  Dopo aver letto attentamente le istruzioni  Comprare un regalo qualunque  Per continuare a portare in giro  Un pensiero imbarazzante.  Quante pellicce e belle donne  Cercano inutilmente di distinguersi  Ma sono tutte uguali vestite dagli stessi animali,  ah,quanto non sapere  quanto lasciarsi andare al vago senso del pudore  all'ossessione di chi ama comandare.  E porte chiuse in faccia nei giochi di potere  Gente che si cuoce al sole  E poi vuole ricominciare a credere e sperare  Che in fondo e sempre meglio che lavorare  Tutto questo voler risanare.    Quante pie illusioni  In specchi concavi e convessi  Se dio c'è ci vede e sa già tutto non serve rimandare  L'essere qui adesso è già pagare tutto  Tutto con gli interessi  Opere ed omissioni cattive compagnie false opinioni  Perché non conviene, e dio sa se è vero,  voltare le spalle all'assassino  quando preso dal sonno il nostro custode  non sa più da che parte stare.    Malinconia   È una malinconia  Simile ad un continuo cadere,  è guardarsi le mani  ed il vuoto che contengono,  è cercare fiori  in deserti infiniti,  è cercare parole  e non riuscire a dare un senso ai pensieri.    È un buco dentro  Dove si annida il passato,  e se il presente è questo continuo dolore  non esiste un futuro possibile  di acqua e pane  di cielo e mare.  Solo una normalità apparente  Che nasconde  Una bomba inesplosa.    Libero  Mi porto dietro quello che sono  E non quello che ho,  potrei avere molto  ma vorrei aver capito tutto  e restare seduto felice  sotto un albero  con un libro nuovo in mano,  un libro inesplorato.  Sono quasi libero  Così solo e deciso a restare in silenzio,  ancora qualche ora.  Mi porterò per sempre dietro  Quello che sono e non quello che ho.    Mi sanguina la vita dalle vene  Lentamente dolcemente,  dicono che per pagare c'è sempre tempo  ed io ho pagato già tutto ,sbagliando.  Mi stilla amore dal petto  E tu non ci sei,  disperso per un mondo  che ti vorrebbe diverso  ma ancora non lo sai,  ma io ti cadrei negli occhi  se ti vedessi adesso  innamorata e devota  come non sono mai stata.  Io ti danzerei sul cuore  Se mi ascoltassi adesso,  ora che sono pronto a confessare  la verità che non ho mai detto  anche le cose che non pensato né fatto.  Mi sanguina la vita dalle vene.  Zampilla giù in strada  Ed arriva fino a te,  ovunque vada il suo corso è incerto,  tanto sei disperso lontano da me.    Nel sole senza rumore  Togliamoci dal buio amore  Di troppe parole inutili  Lasciate cadere tra di noi  Anche da chi non voleva il nostro bene  Ma una forma di sottomissione  Che mai saremmo disposti a dare,    Togliamoci dal rumore amore  Di troppe vite  Che non ci appartengono  Usciamo al sole  Io e te  Nel silenzio che tra di noi  Non è mai stato un peso.    Il Paradiso degli infedeli   Ci deve pur essere   Un Paradiso per gli infedeli  Quelli che non credono  Eppure non vanno in giro a maledire  A mettere bombe  Ad annunciare ogni giorno  L'imminenza della fine del mondo.  Quelli che non credono  Ma non si ubriacano e poi al volante  Di un'auto potente  Si salvano ma uccidono nello schianto.  Un Paradiso per quelli che rispettano la fila  Pagano le tasse non sputano a terra  Hanno una parola sola  E rifiutano preventivamente la Guerra.  Ci deve pur essere un Paradiso  Per quelli che non credono  Eppure non uccidono  Amano e come tutti odiano  E se possono scansano il prossimo  Perché gli somiglia troppo.  Un Paradiso per quelli che non credono  Che Dio vada in giro ricoperto d'oro  Ed abbia bisogno dei mercati dei templi  E di conti in nero,  della scorta e dei proclami  di mantelli e cappelli ingentiliti dalla pelliccia d'ermellino  di Santi che non ci stanno più tutti nel calendario,  un paradiso per gli infedeli  puri di cuore e di buone intenzioni.    Grida alla Luna  Se pensassi bene di voi  Penserei molto male di me,  elementare.    Se potessi gridare alla luna  Il mio dolore,  sarei un lupo e non un uomo  ed allora non grido  ma continuo a guardare la luna  trovandola pallida.    Quanto tempo ho sprecato  Nel tentativo di capirvi  Finendo,meschino,coll'imitarvi,  quanto amaro mi resta in bocca,  e chissà quanto tempo ancora.    Se pensassi bene di voi  Più che la follia,  la stupidità mi aliterebbe sul capo,  non ne sarei affatto contento.    Maria Attanasio  Nulla è per caso  A volte di notte le mani s'incontrano  Dopo una giornata di odio.    Tu mi sei accanto  E la tua stanchezza mi addolora  Me la porto addosso stendendo una gamba  Verso le tue gambe,come a cercarti.      Mi serve sapere che ci sei  Per dirti che ci sono,ancora.    Family Day  Mostrare la via  Educare con l'esempio  Lasciate però  Qualche avanzo nel piatto,  in ricordo di chi  non ha né avanzi   né sprechi.    Non si sta bene  Tra il dire il fare  Nemmeno parliamo  Dell'amore di un tempo  Forse si è addormentato  Tra i conti della spesa  E l'odore buono  Dell'ultimo bucato.    C'è qualcosa di buono  In quello che facciamo  Anche quando recitiamo la parte  Dei teneri amanti  Perché davvero un tempo  Ci siamo amati  Quando "per sempre"  Non era una bestemmia.    Che bello procreare  Senza nessuna preoccupazione  Per tutto quello che una volta finito  Ci mancherà di sicuro.  Tutti in piazza  Ad educare i figli degli altri  Con l'esempio   Dipendesse almeno   Soltanto da noi…    Vendetta   Se davvero la miglior vendetta  È il perdono  Chi ci vendicherà tutti?  Il coraggioso guerriero d'Oriente  Che si uccide pur di non tradire  Oppure  L'industriale del Nord  Che si è venduto e ricomprato  Anche l'anima ?  Chi?    Ipotesi   Mettersi da parte  Lasciarti passare  È un po'come volerti afferrare,  scartare di lato  senza dare l'impressione  di restare ferito  dal tuo splendore.  Mettersi da parte lasciandoti alla vita che fai  Dove non entro né per gioco  Né per dispetto,lascio tutto al caso  E dal caso mi lascio portare  Al futuro  Dal passato al presente,  è tutto così bello ,in fondo  così perfetto.    Fede   Io volevo credere  Che fosse opera tua la terra  Ma gli uomini…  …gli uomini con quelle mani  sporche di sangue  e l'illusione di una pace  possibile solo con le bombe  e le battute pronte  e discorsi scritti  battuti a macchina  da un impiegato impiccato alla sua cravatta  e ai suoi bisogni giornalieri.    Io volevo credere  Alla creazione tua di tutte le cose  Alla dolcezza del tempo che passa  Ma da miele diventa fiele  Anche se ci inventiamo  Qualche altra possibilità  Passando da un chirurgo all'altro  Vivendo accorti come malati  Per morire poi perfettamente sani.    Io volevo credere  Che fossi tu,proprio tu  A regolare il giorno e la notte  Ed il tempo che non basta mai  Soprattutto quello che resta.    Ho pianto per te  Ho pianto per te  Occhi umidi e brucianti  Pieni di verità nascoste  Al tuo buon senso  D'amante inconsapevole.      Ho pianto per te  Mentre il giorno diveniva sera  Ed io solo e pensieroso  Morivo nella notte sempre più vicina-    12a settimana  Ho visto Dio  Aveva i tuoi occhi buchi neri in divenire,  aveva le tue mani che tentavano di afferrare il nulla  che è tutto il tuo essere nel buio liquido in cui galleggi,  e fai smorfie che non distinguo  a tratti sembra che ti addormenti  e fai giri su te stesso come per nascondere il sesso  perché sei maschio e femmina,  sei futuro e passato e quest'attimo presente  che ti fa vivo in questo stesso istante  in cui ti ho visto dio nell'uomo che sarai.    Assenze   Cosa cambia  Non vederti  Se anche questo è dolore.    Girare per le stanze piene  Della tua assenza,  coltivando la speranza  di ricordare il tuo odore.    Ricordare il colore dei tuoi occhi,  è tutta la notte che ci penso.  Amare un altro dandogli il tuo corpo  Ma non il tuo nome.  E tutto questo tentando di conservare  In un vuoto opprimente la tua immagine.    Deflussi   Un'emorragia costante  Sangue come donna ancora feconda.  Emorragia di dolore  Pensieri rimpianti  Quello che poteva essere  E non è stato.  Pensieri rossi  Pensieri neri  Pensieri per pensare  Che ci sono cose difficili da capire  E che non si può fare a meno di pensare.  Un'emorragia d'amicizia:  chiamami tanto so che non chiamerai  e non ti chiamerò mai  ho parenti lontani,  per sangue e per censo e cultura  soprattutto per onestà intellettuale .  sono sola di una solitudine benestante,  mi riempio di vite non mie  di uomini mai visti o pensati  all'ombra di certi alberi così belli  che sembrano dipinti  oppure sono veri come la rosa   la casa la finestra   il campanello che suona,  ma io non ci sono.    Il tempo del nulla  Non lasciare che i tuoi occhi lascino i miei occhi  Io conosco il tuo dolore come fosse il mio  E prego che passi la notte l'alba poi il giorno  Poi tutto il tempo che ci divide dal nulla  Amore mio quello che non conosciamo  Non può farci male-    Invasioni   Al buio   Messo in croce  Dalla tua assenza  Pesante come roccia  Caduta a polverizzare   Forse i pensieri  Ma non il desiderio di te  Che così invadente  Entra nella mia casa e distrugge  Tutto quello che incontra  Nel mio silenzio nero  Vivremo di incomprensioni  Di baci rubati ai malumori  Io entrerò come un tiranno nella tua vita  E non ci sarà nient'altro  Che invadersi alternandosi  Vittima e carnefice di un solo amore.    Primavera   Ascolta :  C'è come una musica nell'aria  E non è ancora Primavera  Nel mio dolore.    Io sono schiavo  Di pensieri più grandi di me,  passioni così nascoste  da non essere più segrete  agli occhi degli altri.    Amore certo,  fatto con gli occhi e le mani  di un altro,  graffi sul cuore che nulla ha guarito,  né parole,né buone intenzioni.    Ascolta :  C'è una musica nell'aria  Ed è già Primavera  Nel mio dolore.    Noi   Noi occhi negli occhi  E ti ricorderai di me  Quando il mondo ti riavrà  Più forte dopo di me.    Noi e ci saranno risposte  Alle nostre domande  E ci sarà clemenza  Per le nostre richieste  Ed un vuoto pieno  Solo e sempre di noi.    Noi e ti ricorderai di me  Quando le mani   Non saranno più unite  Quando il nostro tempo  Scorrerà altrove.    Lontano da noi  Io e te saremo imperfetti  Ma forti di unghie e di denti  Per strappare alla vita  Altra parte di noi.    Anni…  Anni di pura follia  Anni di piombo fuso  Colato dal naso  Di una stupida ideologia.  Anni di egoismo fascismo comunismo  Anni armati fino ai denti  Anni comunque perdenti.  Anni di sole e d'ombra  Anni d'amore,  anni fumati e bevuti  come giorni vuoti  dimenticati in uno sbadiglio  anni d'attesa sullo scoglio  della nostra insoddisfazione  anni di vento caldo  che sembravano di rivoluzione.  Anni di divise e fucili  Di lacrime facili  Anni di incontri impossibili  Anni di terrore di buio totale.  Anni di dolore  Anni sospesi tra arroganza e disperazione  Anni senza un volto e senza nome  Anni pieni di gente con poca memoria  Passeranno alla storia.    Al risveglio  Pallido,dal sonno sfatto  Appari distratto,poco compatto,  impreparato al giorno e al suo scatto.    Al risveglio  Come tutti,non sei al meglio  Ed annaspi tra quello che voglio  E ciò che offri.    Spettinato e un po' gonfio  Senza ricordi del sogno appena lasciato  Sei disorientato dal mio assalto.    Io crudele ti butto addosso  Parole di una notte  Trattenute a stento,  Tutte le pause che posso ignorare,  tutte le immagini che posso evocare  al tuo risveglio,  quando come tutti,non sei al meglio-    Gli amanti  I fiori e le mani  I giorni che corrono verso notti  Che noi siamo ancora insieme insonni  A parlarci di noi  Come fossimo sconosciuti a noi stessi  E non amanti di noi  Dagli specchi riflessi  Nel domani e nei poi.    Quello che ci sarà dopo noi  È ancora passione  Quello che manca  A chi non si basta da solo,  noi lo sapremo sempre  persi nel nostro volo,  siamo noi due soli il nostro poi-    11 marzo '04  Sono parte anch'io di un mondo  Che gira a vuoto ,che ha paura ed implode  Uccide e sguazza nel sangue  Di vittime innocenti.    Sono usciti dalle loro case come ogni mattina,  hanno lasciato amori e figli come appendici felici,  hanno lasciato progetti in sospeso e mattine e sere ancora da venire,  un tempo incerto forse piovoso ma tendente al bello  e sono usciti per strade conosciute  possibili da praticare con gli occhi chiusi   verso lavoro ,scuola commissioni quotidiane  come comprare il giornale oppure un paio di scarpe nuove.  Hanno aspettato treni scambiando sorrisi o  Sorridendo a sconosciuti  Forse ancora assonnati o momentaneamente persi dentro pensieri  Troppo personali da lasciare fuggire anche solo attraverso gli occhi  Sporchi di sogni mai più realizzabili.    Sono rimasti lì sospesi tra lo scoppio e lo stupore  Il sangue e le grida e il rimbombo assordante  Del silenzio che resta sospeso tra la morte e la vita  Che un istante dopo il boato riprende a scorrere  Come un orologio impazzito.    Sono rimasti lì, membra senza più un corpo  Muti nelle grida dei feriti nel fumo che già si alzava dalle fiamme  Nel suono delle sirene lontane  Ignari dello stupore doloroso del mondo  Della rabbia del pianto delle congetture delle ipotesi d'indagine  Delle rivendicazioni più o meno attendibili  Delle speculazioni politiche dei fiumi di parole corse  Per l'intero pianeta .      Sono parte anch'io di un mondo che gira a vuoto  Che ha paura e implode  Poi pasce nel suo stesso sangue credendosi innocente:  Quale dio in cielo o in terra può volere/valere tanto?    Roccia  Quando penso ,  considero il divino che è in te,  nel modo in cui ci crescevi  con poco ,  raddrizzandoci la schiena,  tenendoci al caldo  quando l'inverno bussava  alle nostre porte già aperte.    Se ti penso,  ti rivedo che impasti  acqua e farina e ridi  poi ti siedi e fumi  ed il tuo volto si distende  come lasciato dall'angoscia del giorno:  troppo figli  troppi spaventi  e vestiti che durano poco  e scarpe che si rompono continuamente  ed un uomo che lavora a stento  e che desidera essere un altro e altrove  senza coraggio ci sputa il suo veleno addosso.    Quando ti vedo  Scorgo il divino delle tue mani grandi  In quello che dici,  nelle attese  nei tuoi figli tutti in fila  come te prolifici  se non altro di buone intenzioni,  e ci vedo tutti in fila  a darti il fiato che serve  a non sprecare parole.    Roccia sei e rimani  E noi siamo il muschio che ti è cresciuto addosso,  ci hai nutriti,salvati.    Così facile all'amore  Sarei così facile al tuo amore,  potresti tuffarti nei miei occhi  e trovare boschi  di una Primavera eterna;  nelle mie orecchie troveresti  sinfonie incomprensibili agli altri.  Sarei così facile al tuo amore,  avresti le mie mani  ed il pane del perdono  per tutti gli altri amori,  avresti il mio tempo  a goccia a goccia  sulle tue labbra  sì,sarei così facile al tuo amore.    Una cattedrale nel mio cuore  Ho costruito per te  Una cattedrale nel mio cuore,  una cattedrale senza ceri  ma con i tuoi occhi  ad illuminarmi il cammino,  senza Santi ma con il tuo cuore  a farmi del bene,  senza voti  ma con le tue mani  per costruire le ore di tutti i miei giorni.    Ho costruito per te  Una cattedrale nel mio cuore,  senza cori  ma con la tua voce  a ricordarmi ancora quanto amore  si può dare ed avere  dagli occhi dalle mani  dalla voce dal sudore dal sangue  dal petto e dal ventre,  madre .    San Giuliano di Puglia  Tutto quel sangue  ed io non capivo niente  avevo la testa  piena di ricordi  rimorsi  rimpianti  tutto quel niente  che è la vita  tutto quel parlare  ed il dolore così presente  parte di me  come braccia e gambe  come occhi e denti  e mani e capelli  tutto quel me sconosciuto  come mai nato-    Sono qui nessuno mi sente  Ho polvere negli occhi  E nella bocca.  La voce di mia madre  È un lamento lontano  Dopo questo momento  Io non sarò mai più vecchio  E lei  Non avrà più questi trent'anni  Che pure le sono scivolati addosso.    Ora lo so,ora so tutto  Il tempo si è aperto  E per un po'  Le sue braccia mi hanno consolato  E se credevo adesso non credo più  E non saprò mai   Quanto male  Può dare un dolore  E quanto altro orrore mi è stato negato.    Ti porto negli occhi   Per vedere il mondo come lo vedi tu,  E capire tutto  Come puoi capire solo tu.  Nei minuti d'ogni ora  In ogni giorno di tutti i mesi  Che sgranano come un rosario  La mia vita,  ti porto negli occhi.    Mare  Distesa azzurra io so che mi cullasti un tempo  Che non ricordo ora in città tra i gas di scarico  E malinconie personali e rabbia e sgomento  Di fronte alla rabbia degli altri  Indulgenti come siamo verso la nostra.    Io so c'è stato un tempo in cui  Mangiavo e bevevo e amavo  Senza per questo tentare di uccidermi  Come adesso che tutto questo è troppo  Ed ancora non mi basta.    Io so che tutto quello che mi fa male adesso  Con il tempo mi ucciderà ma non voglio vivere  Di più o di meno  Di un qualsiasi altro uomo  Che sa di essere solo  Ma non per questo trema.    Distesa azzurra io so che c'è molto altro  Per cui tremare basta smettere di fissarti  E guardarsi intorno o attraversarti con la mente  Arrivare su altre rive e cercare uomini  Che abbiano negli occhi il mio stesso stupore:  L'inferno è su uno schermo acceso  Noi lo stiamo attraversando da vivi  E senza peccato e senza risparmio  E senza intento di penitenza  Noi non abbiamo peccato.    Canto di vento  Tutto questo dolore  Intermittente  Non mi farò più del male  Cambierò nome  Guarderò la gente con occhi nuovi  In questo canto di vento  A cuor contento  Non chiedo tanto.  Ma che ci sia pane  E lavoro dopo il riposo  Ed un cielo nuovo  Dopo un'ennesima guerra  In prima visione  Dopo questo canto di vento  A cuor contento  Anche senza ragione.    Tutto questo dolore  E come passa il tempo  Potrei ricominciare volendo  A cuor contento.    Meursault (lo straniero)   Quello che ho visto io  È un caldo assurdo  Che riasciuga le ossa  E tu non sei nient'altro;  ho visto il mare aprirmi le sue braccia  poi il seno di una donna  ed io volevo nasconderci la faccia  quando tutte le donne   diventano nessuno  e posso toccare il vuoto  lasciato da Dio.    Quello che ho visto io  È un pubblico attento  A questa vita di cui non mi pento  E vorrei,ma non so più leggere  La mia calligrafia  Ho scritto al buio e lontano  Da casa mia.    Ma le storie si ripetono  E sono storie inventate  Gli uomini nascono ovunque  Allo stesso modo  La novità non c'è  E voi,voi ghigliottinatemi pure  Sono già mille anni che non ho testa  Ho solo un ultimo desiderio:  l'attenzione della folla !    Partecipando alla vita  Si vince il premio  Dei rimpianti  Sottili e pungenti.  Piccole macchie di sangue,  questi rimpianti,  sulla pelle dei nostri bambini  lasciati giù in strada  in lacrime tra la guerra  e i muchi di raffreddori  incurabili  come il dolore  di questi ultimi mille anni.    Dicembre  Ancora questo freddo  Che va e viene,  per le strade vetrine illuminate  e gente che ha fretta  ma non sa dove né come arrivare  a Natale , a tutte le feste comandate  non da un dio vestito da uomo  tra gli uomini,  ma da uomini che si sono creduti dèi  ed hanno riscritto,male,la Storia.    Fatica d'amore  Imparare la fatica di ogni amore  Reso possibile  Da uno scambio di sguardi  Da silenzi invadenti  Come sonno arretrato.  Si fatica ad amare.  Continuando ad aspettare  Un prossimo più degno  Che ci somigli fino al punto  Di evitare ogni possibile incontro  Perché è fatica l'incontro  E lo scontro.  È fatica l'amore  Più dell'odio  Di ogni possibile rancore  Più del dare  Senza l'attesa di ricevere  È fatica quasi quanto  Il dolore l'amore.    Forse è davvero amore questo battere furioso  Del cuore quando ti penso  Ed annego in questo pensare  Come fosse un mare facile da attraversare  Calmo e dolce come la vita che vorrei con te  Oppure con il tuo ricordo  E mai , mai con il rimpianto di te.    Resurrezione  L'innocenza delle mani  Del figlio crocifisso  Al peccato del mondo  Mi delude,    io non ho più lacrime  non ho rimorsi  la vita mi assolve  da ogni colpa,  da ogni odio.    L'ispirazione del poeta  È diabolica o divina?    Ritratto di me stesso addormentato  L'impronta del seno protesa a formare colline  bruciate dal sole e dagli uomini,  l'orma morbida del corpo  attraversata da un sudore leggero  e gli occhi chiusi a celare i segreti dell'anima,  i denti stretti nella bocca chiusa  come a frenare desideri nascosti  io mi guardo dall''alto  e cerco le mani  che nel giorno hanno preso e dato  come il fiume si dà al mare  correndo felice.    Rosa disperante  Toglimi dal cuore  Ogni peso  Ogni dolore  Poi continua tu a farmi male  Tu che mi sfiori  E mi inebri del tuo odore  E attraversi il mio dolore  Senza curare  (indicami una strada  dove possa correre  e che abbia te  come meta)    toglimi dal cuore  questa attesa infinita  del tuo amore.    Pietre  Sono pietre le nostre storie  Ci trascinano in fondo  Ad un mare di rimpianti.    Sono pietre le nostre storie  Ed io non vorrei provare  Tutto questo assurdo rancore.      Io non meritavo tanto  Ma nemmeno così poco  Da essere costretta a desiderare.    L'odio no  Per odiarvi io vi dovrei pensare  E di pensieri ne ho altri.    Hanno ucciso un uomo giù in strada  Sotto casa mia,  alla periferia della città,  nel parco in mezzo ai bambini  che giocano alla guerra,  alla fermata del tram  che fende le strade mai deserte,  in un bar sporco di vita e di fumo.  Da qualche parte  Così lontana o vicina  Hanno ucciso un uomo.    La vita e la morte  La vita sorride negli occhi di un bambino che segue il volo  Di uccelli che lui soltanto vede.  La vita è una donna che ha fatto tutti i suoi conti ed è pronta  A ricominciare pianta aspetta seme ed il seme la Primavera.  La vita è un uomo troppo grande e grosso per aspettare  Ma ha una sua memoria e ci sa ritornare sa quello che vuole  Ed ha abbastanza anima per non farsi del male.  La vita ha un vecchio appeso al collo e questo vecchio ha il sospetto  Che ci sia molto altro da vedere e da desiderare sta sempre più saldo  Tentando di ripararsi dal vento e dal freddo.    La morte più o meno nascosta aspetta l'occasione giusta.    Istinto materno  L'istinto materno  È presente in tutte le donne  Forse anche in quelle   Che uccidono la prole,  Chiudendo gli occhi tirano calci  Pugni e schiaffi  A volte accoltellano  Tutto quello che non saranno mai più.  Mia madre ci ha amati  Come estensione del suo corpo  Probabilmente ci credeva  La parte migliore  Del suo essere in continua espansione.  Io fin qui ho vissuto la mia vita  Come se ne avessi un'altra di riserva  Adesso so per certo che questa è unica  Ed il tempo che mi resta  È meno di quello che ho sprecato  Per giungere a questa conclusione.  I miei figli sono la mia estensione  Il mio saluto al mondo  Il mio approdo.    L'anima  L'anima la sento  Quando la notte mi cerchi  Ed io ancora ti voglio.    L'anima la vedo  Negli occhi di mio figlio  Nel suo spavento  Per il dolore di uno  Che è il dolore del mondo.    L'anima mi sussurra di notte  Nomi che credevo dimenticati  E figli dai sogni complicati  E donne e uomini  Sguardi appena sfiorati.    Io sento e vedo   Di te con te  E aspetto che tu veda e senta  Con me di me,  sono un'anima in estensione,amore.    Mi fa male la vita come una ferita che pulsa  Non c'è che il sangue a lavare via il sangue  E noi siamo selvaggi che sanno leggere e scrivere  Amare ed ingannare con lo stesso stupore  Su facce di marmo.    Come mai non si accorgono di essere già morti alla vita  Mentre lanciano sguardi come coltelli  E sentenze indegne di Salomone  Sulle nostre piccole esistenze?    Il dolore è una lama che scava nel cuore  Per ogni battito ogni secondo di ogni giorno  Ma non scava il viso non modifica più di tanto il corpo  Prendetevi il mio polso marchiato   Il mio sangue scontento e più lento in circolo di vita  Che sussurra poi grida altra vita.    Vali di più  Tu vali più del tempo che passo a pensarti  Delle rose che coltivo nel tuo nome  Vali più del mio sorriso spontaneo quanto ti vedo.    Tu vali più del sole che t'indora  Del vento che ti tocca i capelli e li profuma  Tu vali più di tutti quelli che tocchi  E poi ritocchi  Scoprendo nervi e radici   Di malattie e pensieri.    Tu vali più dei tuoi figli  Più di quanto ti possano mai dare  Vali più tu di tutti i miei piccoli dolori  Messi in fila a fare giorni mai uguali.    Tu vali più del mio mettermi in croce  E poi leccarmi le ferite.    Tu vali più della calma che mi sai dare  Dopo che il cuore sembrava impazzito  Tu vali più del mio foglio bianco  Più di tutto quello che riuscirò mai  A metterci dentro    A .  6milioni   di chiodi piantati  nel cuore  di un'umanità  condannata  a sopravvivere  al male assoluto.    Ipotesi nell'attesa di…  Lo so che prima o poi da me verrai  Controsenso controvento contro tutti  Contro il dire ed il fare  Della gente comune  Cui ci accomuna il respirare  La stessa aria inquinata e carica di elettricità  Come questa sera che minaccia pioggia  E feriti su strade bagnate e veloci  Di poveri ubriachi infelici  Rintronati da una musica volgare  Sparata ad altissimo volume.  Lo s che varrai da me inevitabile  Come una disgrazia preventivata dal destino  Perfetta ed implacabile certezza assoluta  In questo spazio temporale e meteorologico  Che non è detto sia caldo d'estate   E freddo d'inverno.  Verrai ed imparerai a leggere tra le righe  Delle mie emicranie  E mi proteggerai le spalle dal vento  E che se sarà amore che sia prevedibile  Essenziale come un colore senza sfumature  Sarai la mia pace da cercare  E trovare come radice di un albero  Al cui ramo più alto impiccare  Ogni compromesso tra quello che sei  E come ti ho sognato.  Lo so che prima o poi verrai  A fare di ogni erba un fascio  Di ogni volto un ricordo  Verrai..    Mettiamoci sedute  Passeranno i giorni come cavalli  Come le onde del mare  E spegnerò tutte le stelle del cielo  Tanto noi non vogliamo altro  Che restare sedute a parlare di noi.    Guarda nei miei occhi  Pensa almeno un mio pensiero  Fatti forza del mio essere fiduciosa  Io legherò tutte le foglie ai rami  Perché non venga l'autunno  Aspetterò che fioriscano tutte le rose  Che si calmi il cuore  Ritirerò tutti i panni lasciati ad asciugare al sole  E tu resterai con me  Preparando l'insalata fresca per cena  Fumando una sigaretta dopo il caffè  Non cambierà niente resterai con me  Seduta fuori al balcone con la gente che passa  Penserai al passato ignorando il futuro  Vivendo ancora.    Ogni giorno  C'è una lama che scava  Nel fondo del mio dolore  Cerca implacabile  Qualcosa cui dare un nome,  che sia il ricordo di un estate  con cielo mare  che si fondono nell'orizzonte  o gli occhi di un uomo  che ha giurato di amarmi  per tutto il tempo che dura l'amore.  Scava la lama e cerca figli  E miti consigli  L'impegno per un mondo migliore  O qualcosa che annienti la rassegnazione  Oppure il profumo del pane appena cotto  In comunione con acqua fresca di sorgente  Perché ci sia voglia ed impegno  Per ricominciare ancora una volta  Ricominciare ogni giorno.    Napoli  Questa città di mare  Soffocata dal cemento e dal catrame…  Città di anime buone anime belle  Anime in lutto perenne  Dove si muore per uno sguardo di troppo  O per uno scherzo del destino  Caduti sulla lama del coltello  Di un ragazzo in fondo mai nato.    Questa città di fantasmi  Di troppo avidi governanti  Di gente con occhi acquosi d'orgoglio  Ed uomini in giacca e cravatta  Senza dignità.    Questa città civile che accoglie tutti finché c'è posto  Ed anche dopo quando  Si sta così stretti che odiarsi è naturale  Quanto amarsi aspettando l'alba   Che comunque arriva a darci fiato  Dopo una notte insonne,  a darci un altro giorno  di corse e spintoni  e fortunato chi poi la sera  arriva a mettere la chiave  nella toppa della sua porta.    Quarant'anni che sono qui  E non ho visto pizze né mandolini  Né spaghetti al pomodoro  Né ho sentito cuori innamorati  Cantare al sole o alla luna  Né amanti sorpresi dal loro stesso amore,  quaranta anni e non so ancora  se ci vuole più coraggio a restare  o ad andare via.    Il mondo è qui  Il mondo è qui fuori e dentro  Ci posso giocare come fosse una palla  Gioco con l'amore,con le parole  Con le idee ed il senso del dovere  Coi soldi che non ho  E le ambizioni a cui sfuggo.  Il mondo è qui fuori e dentro  Ci posso giocare a mosca cieca  A rimpiattino a domino a scala reale  Posso giocare a fare l'indovino  Dicendo tutto quello che penso  Senza sapere ciò che dico.  Il mondo è qui tra il dire ed il fare  C'è sempre qualcosa da dare  Come un dolore  Come l'aver rubato  Un sorriso ed un perdono,  Annegata la tristezza in fondo ad un bicchiere  Quello che resta deve bastare.  Il mondo è qui nel dolore degli altri  Trovo il mio dolore  Tra un bacio e un sorriso  Piedi ancorati alla terra e d occhi al cielo.    Che vita…  Che vita :  avremmo potuto imparare a scalare montagne,  avremmo potuto imparare l'amore,  e ad amare senza richieste  ogni pallido sorriso incontrato per strada.    Che vita:  se perdono tutti quelli che non mi hanno mai perdonato,  mi resta ancora qualcuno da perdonare  e soldi da restituire e baci e abbracci da distribuire.    Che vita:  se penso al padre che ci capita in sorte  e alla madre che ci ha vegliato più di una notte,  se penso hai figli che abbiamo disperso nel mondo,  se penso che io in te ho creduto  come un povero illuso crede al suo dio…  …che vita!    Poker   Dobbiamo vivere  Mischiare le carte  E sperare  In una mano vincente.    Non ti dimentico  I giorni corrono uno dietro l'altro  Sapessi in quanto poco tempo  Le ore diventano anni ed io cambio,  invecchiando peggioro  e torno ad essere quella che ero  ma non ti dimentico.    La manna dal cielo  Resto sospeso  Come indeciso  Poi faccio scempio di me  Come a caso colpisco  Sapendo bene dove colpire  Facendomi del male  Per aspirare al bene  Come un santo da calendario.    quarantanni  Ho bisogno di angeli  Che mi guardino le spalle,  di figli che mi ricordino  di continuare a giocare,  di libri di Poesia,di tisane calmanti,  di uomini e donne rilassanti.    Ho bisogno di cibi sani  E di qualcuno che ogni tanto  Mi tenga le mani,  ho bisogno di qualcuno che mi ascolti  e che a volte mi asciughi gli occhi.      Ho bisogno d'amore  D'amore fatto coi gesti  E le parole, con qualche piccolo dolore,  ho bisogno di tutti e della mia solitudine,  ho bisogno di andare  sapendo di poter ritornare.    Questa danza  Questa danza di lacrime  Per riportarti al presente  In tutte le cose e nel mezzo del niente  Che hai lasciato non c'è pace.  Questo sentire sale in bocca  In bocche senza più sorprese  Siamo partiti per non tornare ma più  A dare fiato ai pensieri  Mani ad opere  Ed occhi chiusi alle omissioni.    Cosa sai adesso di me  Adesso che danzi nel poco spazio del mio cuore  Adesso che mi illumini  Di una solitudine nuova  Ma che non fa paura.  Cosa sai adesso dei miei pensieri  Dei miei figli perduti  Del mio amore sfrontato  Dei miei fiori lanciati ai porci   Che incontro ogni giorno.    Questa danza di momenti tutti uguali  Di uomini e donne  Dai colori sbiaditi  Queste sere piene di voci  Di scatole vuote ad alto volume  Di zanzare e fuochi fatui  Che non vogliamo vedere  In queste ore tante ore  Che non riesco a capire  A vivere  Danza nel mio cuore  Perché ti ho amata  Più di chiunque altro-    Guarda le mie mani  Hanno lavorato contente  Per te,  ti hanno cresciuta  giovane pianta nutrita  e difesa dal vento  che come il tempo  consuma tutto,troppo in fretta.    Guarda i miei occhi  Impara dalla mia paura  A diffidare di chi non ti piace:  paradiso o inferno  sarà comunque  una scelta personale.    Cerca tra i miei fogli,  Riordina il mio dolore  Parola dopo parola  Tutte le parole  Arriveranno facili al tuo cuore:  c'è tanto amore che resta dopo di noi,  Alessandra .    Eroi inconsapevoli   Le mani sporche e le bocche protese a desiderare baci lontani  Di donne lasciate a remare contro la vita che comunque va avanti  Nonostante questa guerra intelligente che doveva essere lampo  Ma non si capisce niente,la vita va avanti  E nascono figli concepiti prima e si cambiano ore in denaro e denaro  In attenzione e dolore e il dolore resta sempre sospeso lontano  Come il mare tra il dire e il fare immaginare  Chi è troppo lontano e non si può vedere nelle sue mattine   E nelle sere di poca cena e tanta televisione ché è utile non pensare  Prima di andare a dormire.  Nel tentativo di capire si studiano lingue e facce che intenzione  Avranno mai questi che hanno bisogno realmente di tutto  Ma non di noi della nostra civiltà della nostra democrazia  Dei nostri ingegneri dei nostri architetti di quelli che scavano pozzi  Di quelli che ricuciono ferite rimettono insieme  Bambini saltati sulle mine parlano di un futuro che non esiste  In altre facce sporche di terre e mani maltrattate dalla fatica  Dalla terra che non si lascia fecondare dalla vita.  Hanno bisogno di noi ma non delle nostre parole  Dei nostri sette o otto grandi seduti intorno ad un tavolo  A scoglionarsi a vicenda con sorrisi baci e abbracci che sembra di essere altrove  E non a decidere sazi e puliti chi vive e chi muore.  A metterci in testa strane idee ed in bocca sapore di sangue  I polmoni saturi di piombo dopo un'esplosione   Muco e sangue e sudore polvere da sparo sul cuore  Nelle narici l'odore di un mare lontano  A questo punto quasi dimenticato e vi chiamano ad uno ad uno  Sarete promossi sul campo in fondo sarete valutati a peso d'oro  I vostri figli che non vedrete crescere non vi vedranno invecchiare  Nessuna ombra sull'amore di una vita ed una vita spesa per amare  Per mettersi seduti all'ombra di un albero in fiore  Senza nemmeno saperne il nome tanto il suo frutto sarà dolce  Il suo frutto sarà vivo e tenero e pronto ad essere condiviso  Spezzato come pane offerto come vino  Giusto come un sacrificio involontario saltare in aria  Mirare al cielo e sentirsi verme in terra che scava e si arrotola  Ed è parte di un tutto che è il niente che ci riceve e poi vomita  Alla pietà di chi resta.    Beslan (Il bambino)  Ho dieci anni  E non voglio morire  ma morirò in questo caldo  Senza sole  E sotto una pazzia  Che non capisco,  con in bocca  il sapore del sangue  (non soltanto mio).  Ho negli occhi  L'orrore di un tempo,  il mio tempo,  perduto tra le mani  di un ideale impazzito.  Eppure sono innocente.    Bestemmie e preghiere   Ho gli occhi tuoi puntati sul futuro  Che non vedrai  Le mani no,le tue erano più grandi  Sapevano punire e benedire  Creare dal niente vino e pane  Bestemmie e preghiere  Madre.    Ho giorni miei di pioggia e vento  Poi il bel tempo verrà  A rinverdirmi momenti  Che ora vivo per dovere  Anch'io tra bestemmie e preghiere.    Niente mi potrà ridare  Il tuo sorriso le parole  E tutto quello che sapevi fare e dire  Inventando storie per farci sognare  Vivendo noi in roseti fioriti e spine  Tra bestemmie e preghiere.    Abbiamo parlato tanto  Mangiato e bevuto caffè  Fumato sigarette leggere  Girato per mercati e fiere  Abbiamo pianto e riso  Del passato e del futuro  Poi un male conosciuto e invincibile  Blasfemo anche agli occhi  Di chi in qualcuno o qualcosa ha creduto  Recitando tutte le sere  Bestemmie e preghiere  Ha fatto scempio di te.    Ora riposa all'ombra  Di un amore senza fine  E che ti possa cullare  Ogni parola ogni pensiero.    Mi cullerà ogni sera  Una bestemmia e una preghiera.    Le mani di mia madre  Mani grandi mani contadine  Mani per punire mani per benedire  Mani per crescere figli  Mani a coprire sbadigli  Mani date in pegno per un caldo inverno  Ed una fresca estate  Mani a mollo per ore nell'acqua e sapone  Ore ed ore a lavare  In attesa del sole ad asciugare  Le mani e la pelle da salvare.  Mani senz'anelli senza unghie laccate  Mani consumate  Dalla fatica degli anni  Dalla malattia dagli inganni  Mani invecchiate prima che il tempo  Battesse più lento  Mani per unire dividere e moltiplicare  Mani fredde esangui  Mani di mia Madre  Mani baciate-    Noli me tangere   Ci sono dolori estremi,inspiegabili.  Ci sono vendette meditate per anni,irrealizzabili.  Ci sono preghiere buttate al vento,  e quale vento mai le raccoglierà.    Io sono un'idea astratta  Alla luce di un sole impetuoso,  la realtà è un telo nero e pesante  sul presente.    E quanti anni , quanti minuti  A pensarci adesso,  cadono nel vuoto  sono come una fila immensa,  una folla straripante di occasioni mancate.    Avrei voluto saper dipingere  Per darti un volto  Ed amarti come immagine di me stesso  Confuso e solitario,disteso  A pensare ad un amore così grande  Che si può solo rubare  Alle braccia di un altro.    Ci sono figli che non ci somigliano molto  Eppure sono il nostro sangue marinato all'amore,  amore giocato per qualche minuto  a crederci importanti  e non soggetti ad altrui giudizio,  vagano per un mondo  che è una stanza chiusa,  senza nemmeno una finestra.    Abbiamo lasciato così,come per caso,  padri e madri per sentirci migliori,  anche di noi stessi fotografati  vestiti di bianco,  tanto vigliacchi da essere innocenti,  e non c'è stata più pace  che non fosse cruenta,  pagata fuori dai nostri occhi assonnati  violentati dal sole d'Agosto,  non mi toccare!    Statistica  Con addosso gli anni  Di un Cristo che ha vissuto più vite  Resti distesa tra lenzuola sudate  E tutto ti commuove  Poi più niente ti commuove.    Non ti pesa sulle braccia illividite  Il futuro che non hai   Né il passato  Che leggo in ogni tua ruga sospesa  Tra il dolore e una presunta tregua artificiale  Offerta da medici mediocri  Che non hanno parole  Non sprecheranno il cuore.    Non sei che un numero piccolo  Compreso in uno più grande  Il tuo tempo di resistenza alla malattia  Presto sarà solo statistica- Non hai lasciato debiti  Se non nei nostri occhi  Che ancora volevano vederti  E poi ancora  Ancora la tua voce  Il fumo della sigaretta  Che fendeva lentamente l'aria  I passi svelti di quando ancora  Ogni strada ti apparteneva. A mia Madre  Cuore nel mio cuore  ossa nelle mie ossa  stesso sangue che corre  a dare vita per vita  minuto per minuto  ogni giorno  fino in fondo all'ultimo giorno.    Cuore nel cuore  dita delle stesse mani  oggi un sole tiepido  domani pioggia  e venti deboli a disperdere seme  a fecondare la terra  a rinverdire la Primavera.    Sei ancora qui  presenza lieta  in un giorno che non porta ancora serenità. Liquido  Chiudere gli occhi nei tuoi occhi  Estinguere tutti i tuoi debiti  Di carta e di vento  Dolcezza e spavento  In me poi in noi  Che siamo in due  Ma così è come essere soli.  Io vorrei esserti dentro  Sempre e per tutto il tempo  Che può scorrere nelle parole  Vorrei esserti sotto pelle  O liquido correrti nelle vene  Vorrei battere nel tuo cuore  Tutta la vita che ti manca  E mi manca  Amore. Rughe come strade  Hai addosso un profumo di pane appena cotto  Che soltanto io sento  Perché io sola sono disposta a tutto  Per te.  Io conosco il tuo dolore  E ti aiuto a portarne il peso,  ma questo non alleggerisce il tuo cuore di tanto  ed è giusto così.    È giusto che ognuno abbia il suo pianto  E che senta da solo le lacrime  Rigare il volto, allagare le rughe.    Ognuno di noi ha le sue rughe  Come strade tracciate sul viso  Ed è stranamente questa stessa solitudine  Che ci lega e chiamiamo amore. Ho pagato tutto  E non ho pagato niente  I giorni si rincorrono  Eternamente lenti  E gli anni rapidi  Mi prenderanno la vita.    Ho pagato tutto  Qualcuno mi rincorre  Nei sogni  Forse è un rimorso  O la certezza di avere  Più rimpianti. Forse è davvero amore questo battere furioso  Del cuore quando ti penso  Ed annego in questo pensare  Come fosse un mare facile da attraversare  Calmo e dolce come la vita che vorrei con te  Oppure con il tuo ricordo  E mai , mai con il rimpianto di te. Rossodisera  Aspetterò  Che cambi il tempo  Ed aspettando ti penserò  Come già ti avessi dentro  Proibito da un amore  Che nulla tace  E tutto vuole  Per altre mani che siano vita  E respiro tuo sul mio  Che per un po'avremo  Lo stesso battito  E poi non più. Nata ieri  Sono nata ieri  Dopo vortici di dolore  Ancora sconosciuti ,  da ventri offesi  da cristi messi in croce,  e senza padre  sono nata seme e fiore,  sona nata senza passato  e senza futuro  albero e frutto  di un antico spavento.    Sono nata ieri  Voce e parole  Di un lontano malessere,  con il mio corpo e i miei occhi  a perdersi per il mondo,  camminando contro vento,  albero e frutto  di un antico tormento.    Sono nata ieri  E mentre io nascevo  Tu dov'eri… Costa sangue e dolore  Promesse mai mantenute   Occasioni fuggite  E velocità improvvise  Amori scaduti   O duri come il pane   Di qualche giorno fa.    Costa attesa e mani giunte  Senza conforto di preghiera  E orecchie sanguinanti  Di rumore     Denti che battono  In fondo ad una notte gelata.    Costa speranza e rassegnazione  E mal di stomaco  E ottime presentazioni  E scarpe chiodate  Che ballano sul mio cuore.    Costa lo strazio di un silenzio  Immotivato   Costa la delusione   Sul mio sguardo  Che vaga per la strada a penetrare la folla  Cercandoti  Senza trovarti.    Costa tanto l'amore  Costa un prezzo che non  Riusciremo mai a pagare  E generiamo figli   Per essere riconosciuti ed amati  Oltre il nostro stesso dolore. Primo amore  Io sono te, tu sei me  le mie dita sulla tua pelle  sono parte della tua carne  e mi passa il tuo calore  umido del tuo sudore,  caldo come il tuo sangue.  Io ti passo l'anima  attraverso gli occhi  mentre ti guardo,  e ti guardo con un amore  nuovo e unico  che sa di vento di mare  lo stesso mare dove ci battezzammo  nel nostro stesso nome,  noi testimoni di noi, primo amore.  |